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Beauty. Più fluidi, più artistici
PIÙ FLUIDI, PIÙ ARTISTICI
MARE E GIN TONIC. Nel pianeta della cosìddetta «profumeria artistica», essenze rare combinate in preziosi jus sono racchiuse in flaconi-scultura che rappresentano simbolicamente le storie olfattive tese a catturare l’immaginazione di chi indosserà le varie fragranze. Aggirando mode, tendenze o regole di marketing. Uno stesso ingrediente usato come base di più profumi cambia, e molto, in base alle varie interpretazioni date dai nasi o creatori. Così l’ essenza d’ acqua marina (ricreata in laboratorio) può essere notte in spiaggia a bere gin tonic, e può essere tempesta su muschiata scogliera scozzese; o anche scoglio mediterraneo accarezzato da liquida salinità, con delicato manto di flora scaldata al sole. Questi profumi, va aggiunto, sono di natura liquida e senza sesso né stagione: season/genderless. E liberi da momenti specifici di applicazione: strumenti di appagamento olfattivo per chi li porta, interpretabili a piacere, e secondo sensibilità. Una modalità espressiva su cui variare con qualche tocco di stile individuale; e se non ci si sente opera d’ arte sarà lecito, rubando le parole al poeta Sandro Penna, reputarsi «di infallibile gusto».
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DI GIOELE PANEDDA FOTO DI MICHELE GASTL
«MI REPUTO DI INFALLIBILE GUSTO»
Da sinistra: Ocean of a Midnight Moon, eau de parfum intense, Simone Andreoli. Sentori di gin tonic e notte sul lungomare. Eau Triple Scottish Lichen, parfum de peau à l’eau, Officine Universelle Buly 1803. Muschi, erba e note marine ricordano le costiere scozzesi. De Los Santos, eau de parfum, Byredo. Una sensuale giustapposizione di incenso, salvia, prugna e iris.
«AMARE I SENSI E NON PENTIRSI»
Caldi e avvolgenti. Dall’alto: Alexandria II, eau de parfum, Xerjoff. Fragranza del gruppo ambrato legnoso, addolcita da mela, rosa e vaniglia. Fleur du Mal, eau de parfum, Dries Van Noten. Una forte apertura di pesca, chiusa da note d’ambra e pelle scamosciata. Les Absolus d’Orient: Épices Exquises, eau de parfum, Guerlain. Composto da pepe rosa, caffè e legno oud.
«IL MARE È TUTTO AZZURRO»
Fresco vigore. Dall’alto: Colonia C.L.U.B., eau de cologne, Acqua di Parma. Agrumi e pepi rinvigoriti da foglie di rosmarino e shiso. EGE, extrait de parfum, Nishane. Le note marine sono accompagnate da foglie di violetta, basilico e menta. Robinson Bear, eau de parfum, Atkinsons 1799. Riflessi dal mare Mediterraneo, con sentori di santolina, ginepro e labdano.
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P E R S O N A L S H O P
DETOX
Remise en forme al top resort
Disintossicarsi: il metodo più rinomato si è trasferito in svizzera.
DI PIER ANDREA CANEI
ESET DI LUSSO, vacanza dimagran-R te, settimana «da dedicare alla cura di sé»: se una volta chi voleva darsi un tono e una bella cera spariva «da Chenot a Merano» oggi, scomparso il dottor Henri, gli eredi hanno trasformato un grand hotel a Weggis (Svizzera) nello Chenot Palace, una via di mezzo tra boutique resort e casa di cura sul lago di Lucerna. Qui, tipicamente, si soggiorna per la «settimana Detox»: il metodo si basa su un mix tra principi di medicina orientale, tecnologie terapeutiche (spesso tedesca), un approccio olistico e l’ambiente di ovattato benessere. All’ arrivo, scaricata l’ app che tiene traccia di visite e trattamenti, si passa dal medico per un checkup genrale; la nutrizionista raccoglie informazioni e consiglia subito una giornata di digiuno (solo brodino, normale avvertire un po ’ di rigetto iniziale); dopo, 850 calorie a testa per tutti, corpulenti finanzieri mediorientali di stanza a Ginevra o esili signore di Düsseldorf, atlete elvetiche a riposo medico o rockstar francesi in riabilitazione. Tre pasti al dì, colazione-pranzo-cena; niente proteine animali, pane, alcool, zuccheri, grassi o carboidrati; niente tè né caffè. Per fortuna c’è uno chef italiano, Ettore Moliteo, a inventarsi manicaretti vegani a base di cavolo cappuccio e maionese di mandorle. Il nucleo della cura consiste in un quotidiano trittico di idromassaggi aromatici, fanghi termali (con successivo lavaggio via idrante); e massaggio corporeo di un ’ ora, con quelle coppette aspira-veleni. Il resto scorre via tra monitoraggi medici, macchine cardio/muscolari, agopuntura laser bioenergetica; sessioni di palestra con tapis roulant antigravity e simulatori di altitudini alpine; nuoto (piscina al coperto, d’ estate spiaggia lacustre privata); criosauna (qualche minuto in una cabina a -110 gradi) o sauna finlandese (ma sembra che in detox pochi trovino le forze per avvalersene). E la sera si va al bar interno, che offre terrazza, tisane italiane e partite a backgammon. Al limite, come consiglia confidenziale un cameriere: «Per una botta di vita, ti ordini un bel cappuccino di cicoria con schiuma di soja e cannella».
Piscina con vista su lago e Alpi: tra le amenità allo Chenot Palace di Weggis (Ch).
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T F OUILLE F ABRICE F O T O: