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Speciale Pitti Immagine Uomo 102 Primavera-estate 2023
IL PIÙ IMPORTANTE SALONE LEGATO ALLA MODA MASCHILE TORNA A RILANCIARE LE ANTICIPAZIONI SULLE PROSSIME TENDENZE
Speciale Pitti Immagine Uomo 102 primavera-estate 2023 Varietà di forme e contenuti
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TESTI DI VERONICA RUSSO
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Camicia con pinces in popeline di cotone stampato con motivo floreale.
La «bella camicia» diventa come, quasi, una seconda pelle
«La camicia più bella sarà la prossima». Lo afferma Alessandro Gherardi, camiciaio da ben 45 anni, parafrasando un celebre aforisma di Enzo Ferrari. Eppure la collezione p-e 2023 già promette molto bene. D’estate si osa un po’ di più e la camicia classica può essere sostituita con una camicia più insolita e pur sempre elegante. Protagonista è il lino, nobile e naturale, declinato in fantasie madras a grandi scacchi e in stampe esclusive. Piacevole addosso (perché impalpabile) è anche il tessuto seersucker: lavorato con fili di tensioni diverse, il cotone ha un aspetto leggermente arricciato. In una collezione moderna, non possono comunque mancare i materiali tecnici come quelli della linea Athletic. Immancabile anche per la prossima estate è Casual, una capsule di dieci modelli, tra overshirt, polo, bowling e button down, dai trattamenti particolari.
L’ARTIGIANALITÀ ITALIANA È QUI UNITA ALLA COSTANTE EVOLUZIONE DELLE TECNICHE PRODUTTIVE E PERFORMANTI
Nuove mete per il viaggio che il brand propone ogni stagione
«Parla» con il linguaggio delle nuove generazioni la collezione Sydne #beach&city, #naturalcolors, #graffiti, #minim y: al. Quattro città molto diverse fra loro ma, se possibile, tutte da visitare almeno una volta nella vita: Las Vegas, Sydney, Dubai e Detroit. Ecco i luoghi che rappresentano le tappe virtuali della nuova collezione firmata Antony Morato (che festeggia i suoi primi 15 anni con un party a Pitti), megalopoli in cui perdersi per poi portare con sé tutte le sensazioni proprie del viaggiare. Questo «magnetismo urbano» si riflette nell’abbigliamento: colori pop, tessuti naturali, stampe e pattern floreali, e tutto rimescolato in modo moderno, in una sorta di melting-pot dello stile. Parecchie anche le citazioni alle mode cittadine degli Ottanta e Novanta: per i primi ci sono le stampe sfrontate, per i secondi le linee pulite e un po’ squadrate, i materiali scivolati. Altra novità della stagione è la reinterpretazione dei loro capi Timeless: i completi, le polo, i pantaloni e la maglieria hanno un'allure tutta nuova.
QUINDICI ANNI DI STORIA GUIDATI DA UN PRINCIPIO: NELLE PROPOSTE CREATIVE NON DIMENTICARE LE ESIGENZE DEGLI UOMINI
G9 Harrington Jacket: nuova personalità grazie al design
Il bomber G9 Harrington Jacket è uno dei simboli indiscussi del guardaroba maschile: creato da Baracuta (marchio nato a Manchester, Inghilterra, nel 1937) lo si ricorda indossato da Steve McQueen, Elvis Presley e James Dean, solo per citare alcuni divi. Oggi G9 si rinnova e si «sdoppia»: da una parte diventa Campus Jacket, simile a un classico blazer con bottoni abbinato a un colletto di camicia. Dall'altra è Aviator Jacket, la giacca da aviatore realizzata in suède. E poi ci sono tutti gli altri giubbini dai colori estivi che richiamano l’estetica dei giardini in fiore inglesi: dal turchese, al giallo, al rosso intenso, fino al Rosa Tudor, simbolo del Paese per antonomasia. I tessuti vanno dal Baracuta Cloth, il più riconoscibile, che offre una protezione impareggiabile da pioggia e vento, al cotone Polo Cable Knit, per i capi dal taglio più sportivo.
La collaborazione con i migliori fumettisti italiani nella realizzazione dei cataloghi è diventato un punto chiave nella comunicazione di WP e uno dei suoi tratti più distintivi. Sopra: G9 Aviator Jacket.
FONDATO 40 ANNI FA, WP È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER MODA E LIFESTYLE. TRA I BRAND DISTRIBUITI: BARACUTA, BARBOUR, WOOLRICH...
La spensieratezza degli intramontabili mocassini
I loafer della linea Riviera (sotto) sono il must have della collezione (sopra). Atmosfere riprese da Il talento di Mr. Ripley nella versione filmica di Anthony Minghella: voglia di leggerezza, di mare, sole, e ritrovate vacanze sulla costa. È a questo desiderio di evasione (finalmente) che s'ispira la nuova collezione di Barrett. Nei mocassini quell’aria da spensierato avventuriero è data da un dettaglio come gli accessori in ottone antico. Ci sono anche le lavorazioni destrutturate e i pellami: i vitelli sfoderati e il camoscio sono trattati con conce morbide, soffici ma resistenti. La scarpa icona di questo marchio — nato nel 1917 a Parma dal fortunato incontro tra il proprietario di una conceria nell’East End londinese, John Richardson Barrett, e una storica bottega emiliana di calzature, la «Zanlari e Tanzi» — per la prossima p-e diventa Riviera: mocassino flessibile, con la tomaia arricchita da fibbie o anelli ferma fiocco e la suola quasi piatta.
IL MARCHIO HA SCELTO UN FIL ROUGE DI POCHE,CHIARE, PAROLE: «LEGGEREZZA» E (FINALMENTE) «RITORNO ALL’ARIA APERTA»
Pantaloni classici che fanno parte della collezione continuativa del brand.
Mancava qualcosa ma ora c 'è: Upcycled _, ovvero sostenibile
Ci sono tessuti bellissimi che vengono però abbandonati, gettati via dopo una sola stagione. Briglia 1949, azienda campana di pantaloni dallo spirito sartoriale, presenta la sua linea Upcycled_ i cui capi sono confezionati con materiali riportati a nuova vita, jersey sorprendenti, cotoni morbidi. I pantaloni (quelli Upcycled _ sono di ispirazione militare o si rifanno al mondo della working class) hanno un numero di serie, che è garanzia di quantità limitata, e un proprio QR code per la tracciabilità. A Pitti presentano anche diversi altri modelli come Oxford e Basilea, pantaloni e shorts in nylon tecnico, o i Cortina con le zip. Infine, c'è anche la conferma della collezione Genderless: pantaloni per tutti, per lei o per lui, a prescindere dal genere, con vestibilità morbide e contemporanee (ad esempio nelle proposte a colori forti come il fucsia, il viola o il senape).
GENDERLESS: VESTIBILITÀ MORBIDE E CONTEMPORANEE E, ANCHE PER QUESTO, SENZA LIMITI DI GENERE
Mano artigiana per maglie, polo e T-shirt estive
Lavorazioni colorate per maglie e polo. Anche in seta e lino per esaltare l’aspetto naturale (a destra). La maglia estiva, da uomo: deve essere morbida, piacevole da indossare (con o senza giacca sopra) in ogni momento della giornata, come una «coccola da concedersi». Filippo De Laurentiis, marchio di maglieria di lusso nato a Pescara nel 2013 (molto legato al suo territorio abruzzese, ma con un’anima internazionale: esporta in tutto il mondo), declina la maglia in quattro linee diverse: Skyline, Satori, Club e Lido. Skyline vuol dire linee pulite e colori neutri, cotone ritorto e lino per polo oversize e felpe. Satori ha un’anima zen, rilassata: i capi hanno gli scolli ampi e sono di seta o lino. Club, invece, è una collezione di polo e maglie bowling arricchite da trecce, nido d’ape e costa inglese. Infine Lido ha una vocazione assolutamente estiva: alcuni capi sono in spugna, tinta unita o fantasia. Comuni denominatori? L’artigianalità e il made in Italy.
LE STORIE DELLE QUATTRO COLLEZIONI SONO RACCONTATE ATTRAVERSO POESIE TRASCRITTE NEI PENDENTI DI OGNI MAGLIA
Appare e scompare (il motivo su) il costume fantasma
Cravatte sartoriali e i cosiddetti soft accessories: pochette, sciarpe da uomo... Questo è Fiorio Milano, marchio del 1946. Come ogni estate però il brand arricchisce la sua proposta con una collezione mare e il suo costume Ghost, presentato a Pitti, ne è il protagonista. Un buon mix fra sorpresa e grande artigianalità dato che, una volta bagnato, svela un delicato disegno ton sur ton che scompare quando è asciutto. E la proposta estiva continua con i teli da mare, le camicie in lino, in tanti colori oppure che riprendono le fantasie dei costumi, le borse, alle quali si possono abbinare le pochette, i giubbini e i cappelli da basket. La cravatta (da 70 anni ancora oggi cucita a mano) resta comunque il «primo amore» anche durante la bella stagione: il colori sono vivaci, quasi tridimensionali, con una preferenza per tessuti opachi e rustici come cotone e lino.
All’apparenza tinta unita, questo speciale costume a contatto con l’acqua rivela disegni, tono su tono, che una volta asciutto scompaiono nuovamente. A fianco: soft accessories.
NEI BOXER MARE DEL BRAND C'È L’ECCELLENZA SARTORIALE: LA CURA PRODUTTIVA ARTIGIANALE E L’ATTENZIONE PER I DETTAGLI
Un po ’ città e un po ’ mare: i bermuda vanno ovunque
Abbinamenti: sopra e a destra, felpe con cappuccio coordinate con bermuda in cotone con trattamento tie-dye. La voglia di stare in vacanza, di respirare il mare e di portare, perché no, un po’ di quel profumo di salsedine anche in città. S’ispira a questa leggera disposizione d’animo la nuova collezione di Impulso, uno dei brand dello storico Maglificio Liliana di Moncalieri, Brescia (fondato nel 1969). Si parte dai colori, intanto quelli forti, vitaminici, e poi si conferma la tendenza del tie-dye, la tecnica di decolorazione del tessuto tanto cara ai surfisti anni Ottanta. I più arditi osano con il completo felpa e pantaloncini in spugna (i materiali spaziano da quelli tecnici alle fibre naturali, con un occhio al cotone organico), gli altri li alternano, anche per andare al lavoro in città. Sempre per l’ufficio le camicie «over» con i tasconi hanno preso definitivamente il posto dei vecchi capispalla strutturati di una volta. Per sedersi alla scrivania pensando già alla spiaggia che verrà.
TOTAL LOOK IN TESSUTO SPUGNA, TINTURE TIE-DYE, TAGLI AMPI E VOLUMI MORBIDI. CAPPUCCI IMMANCABILI
Denim versione sartoriale soprattutto nei particolari (foto a destra). In occasione di Pitti, Incotex Blue Division propone a Firenze un progetto d’artista sul tema Denim: a new Renaissance realizzato dall’illustratore Pierluigi Longo (presso Rinascente, piazza della Repubblica).
Un nuovo brand combinazione di saperi e maestria
Il jeans può essere un capo sartoriale? Sì, ma ci vogliono creatività, innovazione e competenza. Il denim si unisce all’artigianalità grazie a Incotex Blue Division, brand nato da un incontro fra Incotex (marchio di pantaloni di lusso che ha origine a Venezia negli anni Cinquanta) e Giada Spa, azienda leader nella produzione di denim pregiato. Nascono così modelli cinquetasche «facili», ma tagliati alla perfezione, realizzati in 30 diversi tessuti e ben 45 lavaggi. Le linee presentate a Pitti sono tre: Couture, Lab e Superior. La prima è la quintessenza della sartorialità applicata al jeans: ci sono le pieghe anteriori, le tasche all’americana e una particolare costruzione in vita. Lab invece è più «sperimentale»: i pantaloni sono realizzati in tessuti sostenibili con trattamenti a impatto zero. E infine c’è Superior: il comfort è assoluto, grazie ai tessuti morbidi e stretch.
TRE LINEE INEDITE E INNOVATIVE PER ESPRIMERE L'ANIMA DEL MARCHIO: LA COUTURE, LA LAB E LA SUPERIOR
Otto capi impeccabili in una capsule made in Italy
Sopra, la sahariana con coulisse in vita, tasche a toppa con soffietto superiore e bottoni in corno biondo. A destra, la giacca doppiopetto in lino e lana sfoderata. La giacca è appariscente nella sua semplicità: doppiopetto, si fa notare perché è in lino e lana candidi. Fa parte di Vent de Sirocco, capsule firmata Latorre, sartoria fondata nel 1965 a Locorotondo, borgo nel cuore della Valle d’Itria in Puglia. Questa collezione, a metà fra lo stile coloniale e i ragazzi che popolano South Beach a Miami, è realizzata in tessuti e colori naturali e comprende anche una fresca overshirt, una sahariana in cotone con coulisse in vita, un trench anch’esso doppiopetto, e un parka in cotone organico con le tasche a toppa. Altro must di stagione? Il gilet: è in cotone e lino, ha la fibbia posteriore e le tasche a toppa col soffietto. E poi ci sono i pantaloni gessati a vita alta e i bermuda, ma in versione esploratore-chic: vita alta e doppia pinces, con il taschino sul davanti.
VENT DE SIROCCO: COLONIALE NELLO STILE, NATURALE NEI TESSUTI E NEI COLORI, DI PRODUZIONE ARTIGIANALE
Polo in maglia di cotone da abbinare a piacere e completi camicia più short, oppure felpa più pantaloni in techno interlock tra le proposte del marchio.
Proposte tra tradizione e modernità. Ecco la versatilità
Come un elegante Tadzio, uscito dalla penna di Thomas Mann, l’uomo vestito Lorenzoni è più raffinato che mai, anche se non mancano (non possono mancare) modernità nei tagli e nella ricerca, che è alla base dei tessuti utilizzati. La protagonista della collezione è la maglieria: ci sono nuove scollature, il ritorno del gilet, le polo in maglia con i bottoni e le texture originali. Come i tricot, che sono arricchiti da lavorazioni jacquard e particolari punti maglia. Probabilmente i capi più rappresentativi sono quelli a righe multicolore con intrecci a traforo e speciali inserti di filato di spugna di cotone. E poi c’è la tuta, per la quale è stato scelto un materiale chiamato interlock; quindi un capo molto moderno ma dall'aspetto vintage. Ultima proposta del brand sono i set coordinati «camicia più short», vero total look.
LA NOVITÀ: CAPI A RIGHE MULTICOLOR ALL OVER CON TRAME E INTRECCI A TRAFORO EFFETTO CROCHET, E INSERTI IN SPUGNA
La partnership che dà vita a una collezione all’ avanguardia
A destra: Marin Padded Shirt Jacket, ossia la giacca-camicia in tessuto stretch riciclato a due strati. Il primo ama l’oceano, le sfide sportive (e non) e le persone che vogliono superare i propri limiti; il secondo è appassionato di automobili veloci, cerca l’innovazione, ma non abbandona mai il suo Dna fatto di lusso made in Italy. Il primo è North Sails con le sue origini legate all'ecosistema dei mari, e il secondo è Maserati, insieme per la collezione North Sails X Maserati SS23. Punti in comune: voglia di avventura e grande artigianalità, coadiuvata però sempre dalla tecnologia. Nascono allora nuovi capi come la Marin Padded Shirt Jacket, una giacca-camicia in tessuto stretch riciclato a due strati, anti vento e impermeabile, con imbottitura di Thermore® Ecodown, materiale che utilizza bottiglie in plastica rinate a nuova vita; o la Felpa Half Zip, in poliestere riciclato, con un motivo grafico Maserati sulla schiena.
NORTH SAILS E MASERATI: UN LEGAME, E UNA COLLEZIONE, FONDATO SU INNOVAZIONE E PROIEZIONE VERSO IL FUTURO
Sail the City Typhoon Jacket (sotto): capospalla dalla vocazione sportiva ma per utilizzo quotidiano. In basso a destra: Pull 1983, capo d’archivio Eighties.
Mettiamo in circolo elementi recuperati e reinventati
L’idea è semplice ma, in un momento in cui impera l’abbigliamento usa e getta, rivoluzionaria: indossare i capi il più possibile per farli diventare sempre più belli (e inquinare meno non buttandoli ogni stagione). Da sempre Paul&Shark è un marchio che s’impegna nella sostenibilità (in particolare dell’ambiente marino) e lo fa in molti modi diversi, anche con la Sail The City Typhoon Jacket: la giacca è realizzata in tessuto Typhoon Save the Sea, anti acqua e anti vento, ed è decorata con vele in disuso, recuperate e ripensate. E poi ci sono i capi in lino, naturale ed etico (per coltivarlo servono scarsa acqua e pochi agenti chimici); il Pull 1983, un capo d’archivio che rinasce a nuova vita (maglia anni Ottanta, over size), e la linea Fisherman che porta il mare in città grazie a capi ibridi come la giacca con le maniche in maglia.
UPCYCLING: DARE UNA NUOVA VITA A UN MATERIALE RISPETTO A QUELLO PER CUI ERA STATO PENSATO IN ORIGINE
Per il denim: una realtà giovane dal ricco patrimonio artigianale
La collezione estiva si declina nei vari temi: Rising Sun (la camicia a destra), Copper (i jeans in alto), Icon, Luxury, Island Paradise, Urban e Travel. Ci sono il Singapore e il Bali con le particolari tasche America (sono quelle davanti, in cui si infilano i pollici); c'è il Caprera, con pinces e laccetti; e poi i cargo pants Malindi con la coulisse. Sono alcuni dei modelli di cinquetasche «cuciti a mano in Italia» − come recita il loro logo − da Richard J. Brown, marchio giovane, nato nel 2007, di jeans e pantaloni artigianali. Alcuni modelli sono già famosi, come il Copper con la cimosa in rame (il bordo lungo la cucitura interna della gamba che diventa visibile una volta risvoltato). Vale per tutti i capi la grande attenzione agli accessori: le salpe colorate in denim, camoscio o canvas con il logo termosaldato e bottoni snodati o smaltati in colori combinati o a contrasto. E poi c’è l’anima ecologica del marchio: è nella capsule collection «Richard J. Brown-Italian Luxury Denim with a green Soul», realizzata in denim di cotone, italiano oppure giapponese, sottoposto a tintura biologica.
IL BRAND A DIFESA DELL’ AMBIENTE. ECCO LA SUA PRIMA CAPSULE COLLECTION «WITH A GREEN SOUL»
I primi jeans del marchio, quelli del 1952. Nella proposta per la p-e 2023: T-shirt, camicie, giacche e accessori completano i look e rafforzano l’immaginario di quegli anni. Roy Roger's è stato il primo marchio a produrre jeans dedicati alle donne.
La stessa anima denim da 70 anni ma continuano a sperimentare
Sono stati i primi a fare i jeans in Italia. Quando ancora il denim era considerato solo un tessuto da lavoro, Francesco e Giuliana Bacci hanno confezionato il loro primo Roy Roger’s. Era il 1952. La nuova collezione racconta proprio l’evoluzione dei blue jeans attraverso la riproduzione dei loro cinque modelli più famosi. Si «datano» a partire dalla salpa sul retro: anni 1952, 1960, 1970, 1980 e 1990. Modelli, vestibilità, rivetti, bottoni e zip sono fedeli in colori e materiali ai capi originali; persino i lavaggi, dai più scuri ai più chiari, ripercorrono la storia del jeans. La collezione sarà accompagnata, a Pitti, da Roy Roger’s 70th Anniversary, mini film in quattro minuti diretto da Bruce Weber − il celeberrimo fotografo della gioventù Wasp − che celebra i 70 anni del marchio.
IL MINI MOVIE VIENE PRESENTATO CON UN EVENTO DEDICATO A PALAZZO VECCHIO E PROIETTATO SULL'ARCO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA IN OMAGGIO A FIRENZE
Immancabile il «tocco» fluo, da sempre un distintivo
Sulle polo (sopra) la palette si fa decisa: blu royal, giallo sole, rosso fuoco e verde garden. Forte impatto visivo costruito sulla vivacità dei colori anche per le sneakers (a destra). All’inizio fu la polo: era il 2005 e SUN68 presentava la sua prima linea di maglieria leggera con l’inconfondibile logo del triangolo e della «x». Da allora siamo arrivati al total look, con 16 negozi monomarca e più di duemila multibrand in Italia ed Europa. A Pitti, Sun68 presenta tutte le sue nuove collezioni, a partire da Everydaylife: capi pensati per l’attività sportiva che diventano abbigliamento anche formale. E poi ci sono la sezione Heritage, dai colori classici e i tessuti come il jersey e il lino; e New Hamptons con le maglie sottili e le polo impeccabili. Proprio la polo resta il capo più celebre di SUN68: per la p-e 2023 i modelli sono ben 30. Il logo di Sun68 occhieggia un po’ ovunque, anche sulle sneakers: all’inizio i modelli erano sei, oggi sono infiniti, in tantissimi colori, non solo estivi.
IL BRAND NASCE DA UNA MATRICE CASUALWEAR CUI AGGIUNGE ATTENZIONE AI DETTAGLI E ALLA RICERCA DEI MATERIALI
I colori caratterizzano la collezione, in sintonia con i materiali (cotoni, lino, viscosa, tencel).
Autenticità, responsabilità, rispetto e attenzione
Probabilmente Xacus (marchio nato nel 1956 a San Vito di Leguzzano, Vicenza, per iniziativa di Alberto Xoccato e di un gruppo di sarte esperte) la camicia ideale l’ha cucita proprio per la bella stagione 2023: la sua ultima collezione, infatti, è un estratto di storia e di modernità, unite per capi molto classici (la camicia forse è il più essenziale fra i capi maschili) e innovativi allo stesso tempo. A partire dalla Seersucker Active: tecnologica (è in cotone anti batterico, anti piega e termoregolatore) e tradizionale (in tessuti in tinto filo e stampati) in uno; per poi continuare con la Wrinkle Free, la blusa che non fa pieghe grazie a mix di filati pregiati e tecnici contemporaneamente. E poi ci sono l’eterno lino, il denim, il cotone seersucker e il gabardine in tanti toni per camicie comode, scivolate, da portare nelle sere d’estate.