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Libro. C’era una volta Louis

UN COLPO DI SCENA A OGNI CAPITOLO. E SONO 62, TUTTI BREVISSIMI

C’era una volta Louis

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SI LEGGE COME BALZAC, MA È L’AUTENTICO VUITTON: L’UOMO CHE DIEDE LE INIZIALI AL MARCHIO, E ALLA MULTINAZIONALE, DEL LUSSO. DI PAOLO BELTRAMIN

L’EPOPEA DELLA CASA DI MODA che ha dato vita alla prima multinazionale del lusso globale (LVMH: 5,3 miliardi di utile netto al primo semestre 2021) comincia in Francia nel 1837 quando un ragazzino di 13 anni, terzo dei cinque figli di un contadino, maltrattato dalla matrigna, scappa di casa e si inoltra nella foresta che circonda il paesino di Anchay, in Borgogna. Non tornerà mai indietro. Quando il giovane Louis Vuitton arriva a Parigi, tutti stanno leggendo Il giglio della valle di Honoré de Balzac, il cui protagonista (lo attestano i dagherrotipi) gli somiglia in modo impressionante. Sarà merito della ricchezza di dettagli e dello stile avvincente di Caroline Bongrand, autrice prolifica e capace di tenere svegli come una buona tazza di caffè (il maestro, si sa, ne beveva almeno 50 a giornata); sta di fatto che questa biografia romanzata, dal titolo Louis Vuitton, l’audacieux, edita da Gallimard (l’edizione italiana è in arrivo) si legge come un’appendice inedita della Commedia umana (sempre di Balzac). Quale complimento migliore per un libro (e una vita) che vuole racchiudere l’anima della Francia?

Pare che nel dialetto dello Jura il cognome equivalesse a «testa dura». Dall’editore parigino Gallimard, nella collana Hors Serie Litterature: Louis Vuitton, l’audacieux, biografia romanzata dall’autrice Caroline Bongrand. In francese.

IMPOSSIBILE SPOILERARE un racconto che ha un colpo di scena a ogni capitolo (e sono 62, tutti brevissimi). Basti sapere che il poverello diventa garzone di bottega, e il garzone prima imprenditore di genio e infine venerato maestro. Nel percorso incontra tra gli altri l’imperatrice Eugenia de Montijo, moglie di Napoleone III («le Petit»); la spregiudicata Virginia Oldoini, duchessa di Castiglione, cugina di Cavour e dame de coeur rovinafamiglie; ma anche lo scienziato Louis Pasteur (già allora del resto era evidente quanto sono preziosi i vaccini), il petroliere John Davison Rockefeller nonché lo scultore Auguste Bartholdi. Il quale un bel mattino entra nel negozio di rue Scribe e chiede al vecchio Louis, ormai sul punto di lasciare le redini al figlio Georges, un grande baule su misura per spedire a New York la sua ultima opera: una donna in toga che regge una fiaccola nella mano destra. Ricorda qualcosa? Leggere per credere.

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