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Classico

REGOLE, CANONI E CONSUETUDINI. LA COMBINAZIONE DELLE NORME DELLA TRADIZIONE HA CREATO UN AGGETTIVO PASSE-PARTOUT CHE HA IL POTERE DI SALVAGUARDARE UNO STILE PUNTUALE. LO STESSO CHE DA OLTRE UN SECOLO DESCRIVE IL GUARDAROBA MASCHILE CON PRECISIONE E POCHE VARIANTI

Pantaloni di lana garzata Myths: dal tocco soffice, sono di filati ripresi dagli archivi dei più importanti lanifici italiani. A destra, lo show-room.

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La lana «da combattimento» tra tech e tradizione

TESTI DI VERONICA RUSSO

La lana è la protagonista. Anche in questa collezione di pantaloni Myths per il prossimo inverno. Non una qualsiasi, ma quella garzata, dal tocco soffice, o quella militare, dalla mano più cruda e moderna; e poi la cordura, la «combat wool», la lana da combattimento perché resistente e con una buona capacità termica. Senza dimenticare che prodotti realizzati come si deve nascono da grandi collaborazioni, ad esempio quella fra Myths e Bonotto, lanificio conosciuto in tutto il mondo. Dall’incontro di queste due eccellenze è nata una collezione limited edition: Recycled Luxury Wool, 499 pezzi in filato riciclato numerati a mano e consegnati in una speciale confezione personalizzabile. Per chi poi non volesse rinunciare ai jeans, Denim Myths è un’altra nuova collezione con tessuto riciclato e lavorato in rispetto dell’ambiente.

SONO 499 I PEZZI NUMERATI A MANO DELLA RECYCLED LUXURY WOOL LIMITED EDITION

La moda rinasce: indumenti vintage diventano i capi per l’inverno

Non è più il momento di sprecare e per questo motivo Lebole – quest’anno fuori dalla Fortezza da Basso –punta sul suo progetto più attento all’ambiente: Lebole Green Eco Friendly. Come si aiuta il pianeta? Con un concetto di moda circolare (l’ultima collezione si chiama The Circular Collection): i capi non si esauriscono in poche stagioni (niente «usa e getta») e sono in lana rigenerata grazie alla collaborazione con Comistra. L’azienda tessile prende indumenti ormai vintage e li riporta a nuova vita senza utilizzare alcun colorante (il colore resta quello dei capi originali, selezionati a seconda delle tinte). Ma anche tutti i dettagli che impreziosiscono gli abiti sono «eco»: i bottoni sono in Zetabi, cellulosa biodegradabile; l’etichetta è in filati ottenuti dal riciclo delle bottiglie, e perfino le grucce sono naturali perché realizzate con l’amido di mais. Poi, ovviamente, c’è tutta l’eleganza firmata Lebole.

Nel disegno, il modello di un morbido cappotto della collezione sostenibile The Circular Collection di Lebole Green. A destra, alcuni look del brand.

LE GRUCCE SONO ECOSOSTENIBILI PERCHÉ REALIZZATE CON AMIDO DI MAIS MENTRE I BOTTONI SONO BIODEGRADABILI

Tendenza preppy: ispirazione campus universitari

Dolcevita anni ‘70 con lavorazione a treccia di Lorenzoni in cashmere «rigenerato», morbido e sostenibile. Sopra, il loro stile preppy. Ricordate i plaid anni Settanta con gli scacchi in stile inglese? Facevano subito «serate passate a chiacchierare con gli amici davanti a un camino». A quelle suggestioni si ispirano le polo in alpaca spazzolata firmate Lorenzoni, un gusto rètro che ritroviamo anche nei colori verde naturale e kaki. Uno sguardo al passato sempre rivolto anche al futuro: i capi del Maglificio Liliana, di cui Lorenzoni è uno dei brand, sono realizzati in fibre naturali e sostenibili perché rinnovabili, riciclabili e biodegradabili (anche l’azienda stessa cerca di non impattare sull’ambiente, ad esempio utilizzando un impianto fotovoltaico per il fabbisogno energetico ed evitando tinture aggressive). Tornando allo stile, dilaga quello preppy, con i capi ispirati alle divise dei campus universitari, anche se ciò che si distingue sono i blazer in maglia o in forma di giacca-camicia da indossare sul dolcevita.

LA GIACCA-CAMICIA VA INDOSSATA SOPRA A DOLCEVITA SOTTILI IN COLORI ASSOLUTAMENTE NATURALI

Fibre naturali di origine bio per la collezione Genderless (anche con coulisse e pinces).

Espressioni genderless come punti di partenza di un nuovo stile

Le linee si fanno più soffici, meno nette, i pantaloni sono più comodi, con un aspetto ammorbidito. Spirito dei tempi: eleganza sì, ma che vada a braccetto con il comfort. Briglia 1949, azienda campana di pantaloni dallo spirito artigianale e sartoriale (con 500 punti vendita nel mondo) propone una collezione leggera, rilassata, a partire dalla scelta dei tessuti: materiali tutti naturali che spaziano dai cotoni alle lane spesso mixati con fibre di nuova generazione, ma pur sempre di origine «bio» come il modal (ottenuto dalla filatura dell’albero del faggio) e il lyocell (estratto dalla pianta di eucalipto). Ed è anche il debutto della prima collezione invernale Genderless Briglia: pantaloni che sono assolutamente per tutti, a prescindere dal genere, dato che oggi una netta distinzione fra maschile e femminile non ha ormai più senso.

LA CAMPANIA SI CONFERMA BALUARDO DELLA TRADIZIONE DEL MADE IN ITALY PIÙ SOLIDA

Cappotto trequarti in cashmere naturale rivisitato per la stagione autunno-inverno 2022-23. Autosuf ficienza energetica: i valori aziendali sono green

La moda deve essere anche gentilezza: verso se stessi, coccolandosi con morbidi cashmere ecosostenibili, e verso l’ambiente che ci circonda. Lo ha ben chiaro Latorre che presenta la collezione «Roots», radici. Per capirla a pieno però bisogna iniziare dalla loro azienda di Locorotondo, Bari: quasi del tutto autosufficiente da un punto di vista energetico, investe nell’ambiente piantando nuovi ulivi e destinando parte del ricavato dei modelli di punta di questa collezione ad associazioni che si occupano di rigenerazione del territorio. A proposito di modelli: il più iconico è il nuovo cappotto doppiopetto che presenta una martingala posteriore e tasche a pattina. In fibre naturalissime, ovviamente.

TECNOLOGIE ULTRA MODERNE E MANI SAPIENTI GARANTISCONO UNA PRODUZIONE SARTORIALE

Giacca doppiopetto in lana e cashmere firmata Belvest. A destra, giacca e gilet pied-de-poule e peacoat con revers a scialle.

Stile barocco e modernità dei millennials. Ecco il new sartorial

Sono due i temi di ispirazione della collezione Belvest (abbigliamento classico da uomo d’ispirazione sartoriale dal 1964): da una parte c’è un tocco di barocco, dall’altra tutta la modernità dei millennials. Una cosa non esclude l’altra, ed entrambe strizzano l’occhio alla leggerezza che si ritrova nelle tinte vivaci e nei soffici capispalla (come il bomber in lana 14,5 micron). Poi ci sono i blazer in pied-de-poule tridimensionale, il peacoat con collo a scialle, le T-shirt in cotone e cashmere da indossare tutto l’anno e i pantaloni, come il modello «Sartorial Jogger» con la coulisse. Senza scordare un altro capisaldo di Belvest, la sostenibilità, che si persegue ad esempio utilizzando fibre naturali e persino bottoni «bio» come quelli in tagua, l’«avorio naturale» ricavato da noci di cocco.

COS'È LA TAGUA? L' AVORIO NATURALE OTTENUTO DALLA NOCE DI COCCO UTILIZZATO PER REALIZZARE I BOTTONI

Il cotone che non c’era: f lessibile e traspirante. Obiettivo relax

A destra e sopra la nuova camicia Flex Shirt di Xacus: in cotone flessibile e traspirante, accompagna i movimenti di chi la indossa senza spiegazzarsi. Esiste una camicia in 3D? Sì, l’ha inventata Xacus presentandola in anteprima a Pitti a Firenze. È la nuova Flex Shirt realizzata in un cotone avveniristico flessibile e traspirante (fibre tecniche di poliammide ed elastene intrecciate a pregiati filati). Il capo, leggero, accompagna nei movimenti chi lo indossa e resta sempre in ordine, da mattina a sera. Poi però la nota camiceria vicentina propone anche morbide flanelle di diversi pesi (anche stampate, in collaborazione con Liberty of London), velluti a coste o liscio con macro disegni, e continua a utilizzare ampiamente materiali pregiati, ma riciclati. La sostenibilità per Xacus resta infatti centrale, a partire dall’uso del cotone organico o di tessuti che mischiano lana e tancel (filato «bio» ed ecologico che si ricava dalla pianta di eucalipto).

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