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26-LUG-2019 Estratto da pag. 45 3043
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34 Provincia
L'ARENA
Domenica 28 Luglio 2019
GARDA- BALDO LAZISE. LaColdirettihaconsegnato il riconoscimento perl’innovazione all’imprenditricedi Colàalla serata alla DoganaVeneta.Doveledonne sisonoimposte
Vince l’OscarGreen riciclandol’acqua
Sigrid Buttignol ha avuto l’idea di realizzare un impianto di depurazione dei reflui, provenienti dall’attività di allevamento Katia Ferraro
L’innovazione è donna. Lo testimoniano le cinque vincitrici dei sei Oscar Green del Veneto, tredicesima edizione del premio dedicato all’innovazione in agricoltura promosso da Giovani di Coldiretti. Tra loro c’è la giovane Sigrid Buttignol, che ha concorso rappresentando la società Fellini di Colà di Lazise vincendo il premio della sezione sostenibilità degli Oscar Green. Sua l’idea di realizzare un impianto di fitodepurazione dei reflui suini provenienti dall’attività di allevamento dell’azienda, che permette di recuperare tutta l’acqua presente nei liquami (pari al 97% del refluo) e di riutilizzarla nell’irrigazione delle colture. La finale regionale è stata ospitata poche sere fa in Dogana Veneta a Lazise davanti a una platea di trecento giovani imprenditori agricoli arrivati da tutto il Veneto. A fare gli onori di casa l’amministrazione comunale con il sindaco Luca Sebastiano, presenti il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto e l’assessore regionale Giuseppe Pan. Ospite d’onore la campionessa mondiale di karate Sara Cardin, trevigiana, intervistata dal giornalista de L’Arena, Luca Mantovani che nella prima parte della serata ha condotto un talk show impostato sul parallelismo tra agricoltura e agonismo sportivo:
L’imprenditrice
«Irifiutiliquidi“purificati” utilizzatipoiperirrigare» Lacampionessa SaraCardin
SigridButtignol (a sinistra)premiata dal presidentedi Coldiretti Veneto DanieleSalvagno, dall'assessoreregionaleGiuseppePane dalla rappresentantedell'aziendaMaschio Gaspardo
le sfide da affrontare per rimanere in vetta (chi sul podio e chi sul mercato)e dell’innovazione sia personale che imprenditoriale, la capacità di rialzarsi dopo le sconfitte. «Coldiretti ha dato l’esempio di cosa significa innovazione dando spazio ai giovani», ha sottolineato Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Veneto e Verona. «Siamo qui per celebrare l’innovazione che sono le idee che rendono competitive le aziende», ha rimarcato Alex Vantini, vice delegato nazionale e delegato regionale e provinciale di Giovani Impresa di Coldiretti. Le idee innovative non mancano ai giovani imprenditori agricoli veneti, come hanno dimostrato i circa cento partecipanti al concorso (di cui nove veronesi) suddivisi nelle sei categorie. Ol-
tre a Sigrid Buttignol sono state premiate altre cinque realtà. Per la sezione Campagna amica ha vinto il «riso sartoriale» della polesana Elisa Moretto, coltivatrice di riso che trasforma in farina, birra e prodotti da forno confezionandoli in sacchetti di juta cuciti a mano con l’aggiunta di materiale di riciclo ed elementi naturali. Di Rovigo è anche l’apicoltura di Silvia Bertazzo, vincitrice del premio nella sezione «Impresa 4. terra» che con il cognato Simone Garbin ha sviluppato un’applicazione per smartphone che attraverso sensori posti negli alveari ne monitorano i parametri inviando notifiche in caso di sciamatura e furto dell’arnia, permettendo un controllo a distanza. Nella sezione Creatività ha
vinto il mercato del pesce online del pescatore veneziano Luca Veronese, ideatore dell’e-commerce Four Fish. Nella categoria «Fare Rete» è stata premiata Laura Ciniltani, che nel suo agriturismo a Padova sfrutta gli scarti di canapa di altre aziende agricole per produrre energia elettrica. Per la sezione «Noi per il Sociale» l’oscar è andato alla bellunese di Nicoletta Bortolin, che mette insieme associazioni, fattorie, scuole e il servizio sanitario per occupare persone con sindrome di Down. La serata è stata anche l’occasione per ricordare la petizione «Stop cibo anonimo» promossa dai Cittadini Europei per chiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine di tutti gli alimenti (raccolta firme su www.eatoriginal.eu). •
Tuttii premiati alconcorso degli OscarGreen dellaColdiretti «Conquestoimpiantodi fitodepurazione,chesi aggiungeai pannelli fotovoltaiciper produrre elettricitàeall’impiantoa biomassacon gliscarti dimais peril riscaldamento,siamo riuscitia far diventarela nostra aziendaecosostenibile». ParolediSigridButtignol, vincitricedelpremio sostenibilitàdegliOscar Green diColdirettiVeneto peraver ideatoeapplicato nell’azienda «Societàagricola Fellini» di ColàdiLaziseun impiantoche trattai liquami dell’allevamentodisuini
recuperandol’acqua presente nel refluo(pari al97%)per riutilizzarlanell’irrigazione.Un processonaturaleper fitodepurazioneaccelerato usandodeimicrorganismiche rendonopiùveloceed efficacela separazionedell’acqua dalle sostanzeinquinanti,permettendo alcontempo dicontenere la superficiedell’impianto, mentreil residuosolido viene impiegato comefertilizzante.«L’impiantoè infunzionedadue anniedè annessoalle vasche doveprima venivastoccatoil liquame», spiegalagiovane imprenditrice, mogliedelcontitolare
dell’azienda.Nelle vasche«ci sono stratidisassidigranulometrie diversesopraai qualivivela Phragmitesaustralis(lacannuccia dipaludepresente anche nei cannetidel lagodiGarda,ndr). Attraversandoquestofiltro naturaleil liquamediventaacqua puraal 98,7%,cheviene riutilizzatanell’irrigazione agoccia deivigneti.Il nostro obiettivo è renderlatotalmente pura per impiegarlanellabeverata degli animali».Nell’aziendadiColà i microrganismivengonoutilizzati anchenellepulizieenellacura dei suini:«Da annidiamo aglianimali probioticiascapitodi antibioticie prodottichimici,perquestoil nostrorefluo èdibasemeno inquinanterispetto a quello classicodegli allevamenti suini», prosegueSigrid.Unvantaggio per l’ambiente,peril benesseredegli animalieper l’impresa,perché «graziea questoimpiantola RegioneVenetoci hapermessodi usciredai vincoliper lo smaltimentodeiliquami». Impiantoper cui Sigridha presentatodomandaper ottenere ilprimapossibile il brevetto italianoedeuropeo. K.F.
COSTERMANO. L’aula ha votato a maggioranza l’ esclusione ma la partita è ancora aperta perché sarà presentato ricorso
De Beni decade. «Cavillo pretestuoso» L’excandidatosindaco bollacosì il motivo peril qualeè stato espulso dalConsigliocomunale Dichiarato decaduto dalla carica di consigliere, e subito surrogato, l’avvocato Augusto De Beni, già candidato sindaco per «Siamo Costermano - De Beni Sindaco». In Consiglio la sua «arringa» non ha convinto l’Amministrazione che continua a contestargli la causa di incompatibilità, determinata da un ricorso notificato da lui
e dalla moglie al Tar Veneto nel 2018 contro Comune e privati per questioni urbanistiche. Ma lui non molla: come annunciato nello scorso Consiglio, ricorrerà al Tribunale certo della sua «compatibilità» avendo rinunciato al ricorso appena eletto. Sarà il giudice a dire l’ultima a parola sulla questione. Prosegue così, questa controversia che vede la maggioranza far suo il parere del legale del Comune, Stefano Baciga, e De Beni affidarsi al collega Giovanni Sala. Il Consiglio si è svolto giove-
dì essendo scaduti i 10 giorni dati a De Beni per rimuovere la causa di incompatibilità che per la Amministrazione, retta da Stefano Passarini, sussiste. È intervenuto De Beni: «Appena eletto, ho formalizzato la mia rinuncia al ricorso, per cui, da allora, non potrei avere interessi confliggenti col Comune», ribadisce. «La maggioranza, per colpire chi ha guidato l’unica lista alternativa, si appella», sostiene, «a un pretestuoso cavillo: posto che il Tar Veneto , non ha ancora preso atto della mia ri-
nuncia, la lite tra le parti resterebbe pendente e la situazione di incompatibilità permarrebbe». Ancora: «Dicendo di agire per la collettività, mi si intima di rimuovere, entro 10 giorni, pena la decadenza, pur sapendo che posso solo rinunciare al ricorso». Poi ha precisato: "La legge, come interpretata dalla Corte Costituzionale, consente al cittadino eletto, «di essere arbitro di se stesso e preservare il valore costituzionale che ritiene prevalente come cittadino e come eletto a cariche
pubbliche». E ha aggiunto: «In tal caso basta rinunci al ricorso, non potendo subordinare tale libera scelta ai successivi meccanismi processuali. Difenderò la mia scelta di continuare a svolgere il mandato datomi dai concittadini». Passarini, precisato che «il Tar ha fissato l’udienza per ottobre», ha ricordato il parere di Baciga: «Secondo la legge la rinuncia al ricorso, per determinare l’estinzione del giudizio, deve essere accettata dalla controparte la causa di incompatibilità è costituita
dalla lite pendente». De Beni ha quindi chiesto ai consiglieri di maggioranza: «Cosa potevo fare per rimuovere la causa di incompatibilità? Perché mi pare che 9 su 10 non abbiamo capito. Allora, se io non ho capito una cosa, potrò astenermi ma per-
ché dovrei votare per la decadenza se non ho ben capito? Solo perché il «dominus» me lo impone, per una volta non votiamo da servi ma da liberi». Il sindaco ha replicato: «Non c’è dominus ma un gruppo che ha fatto suo il parere del legale del Comune che ribadisce l’incompatibilità». Po si è votata la surroga col primo dei non eletti: Barbara Gelmetti, consigliere fino al maggio scorso. Come per legge, a consiglio chiuso, ha dichiarato: «Accetto l’incarico. Preciso che condivido le considerazioni di De Beni. Con amarezza constato che la linea di Passarini, è ostacolare l’opposizione. Confido nella temporaneità del mio compito» . • B.B..
GiulianaZocca
merosi laboratori per cimentarsi con la pittura, la musica, la falegnameria e anche con l’arte circense». Inoltre, il programma prevede alcune uscite nel territorio: Oggi, per esempio, ci sarà una gita a Verona e mercoledì 31 a Venezia. «Abbiamo organizzato infine alcuni momenti formativi e comunitari con il gruppo Adolescenti della parrocchia e il circolo Noi» afferma Zocca «oltre a serate internazionali in cui ciascun gruppo farà conoscere il proprio Paese». • C.M.
L’avvocatoAugustoDeBeni
SCAMBI CULTURALI. A Rivoli sono ospitati fino al 4 agosto nella palestra ragazzi lettoni, romeni, francesi coi loro tutors
Il campus estivo con giovani da mezza Europa Europa chiama Rivoli, Rivoli risponde. Fino al 4 agosto fanno base alla palestra comunale in via Venerque 40 ragazzi italiani, francesi, lettoni e rumeni tra i 14 e i 18 anni, insieme a una decina di tutors. Sono i protagonisti di un campus estivo internazionale basato su un progetto Erasmus Plus finanziato dall’Unione Europea, che avrà co-
me tema l’arte e tutte le sue espressioni. Coordinato dall’amministrazione comunale di Rivoli, con il patrocinio della Protezione civile, in collaborazione con il paese gemellato francese di Venerque e il supporto della cooperativa sociale Hermete di Fumane, il campus «vuole promuovere lo scambio tra diverse città europee, costruire relazioni di cooperazione an-
che in vista di futuri progetti culturali nelle politiche giovanili» spiega il consigliere comunale Giuliana Zocca, da mesi al lavoro insieme a un gruppo di volontari per organizzare tutto al meglio. Il sindaco di Rivoli, Armando Luchesa, è entusiasta: «È una bellissima esperienza per i ragazzi e la comunità» afferma. Il progetto è itinerante e ogni anno viene realizzato in
uno dei Paesi partner (Italia, Francia, Lettonia e Romania). Stavolta la scelta è caduta sull’Italia e su Rivoli: «Ci è stato proposto di essere il paese ospitante e di attivarci per l’accoglienza, noi ci siamo mossi subito» continua Zocca. Partner attivo del progetto è Hermete, che si occupa di scambi tra giovani. I ragazzi e gli adulti che li accompagnano, arrivati mer-
coledì, vengono accolti nella palestra trasformata per l’occasione in una sorta di ostello. «Dormiranno sulle brande che ci ha fornito la Protezione civile provinciale, che incontrerà i ragazzi in una serata per illustrare la sua attività e avranno a disposizione anche l’area sportiva e ricreativa esterna» sottolinea il consigliere. «Saranno impegnati in nu-
8 PD
PADOVA
Domenica 28 Luglio 2019 Corriere del Veneto
Accoltellata dall’ex «Ho ancora tanta paura» E lui: non è morta? Peccato La parrucchiera: ora vorrei impegnarmi in difesa delle donne
ALBIGNASEGO Resta piantonato in ospedale Antonio Salvadego, il quarantanovenne che venerdì mattina ha tentato di uccidere con tre coltellate l’ex fidanzata, prima di puntare la lama contro se stesso infliggendosi due fendenti. Il pm Giorgio Falcone ha chiesto per lui la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio e stalking. Le condizioni del magazziniere che vive a Saonara restano gravi, essendosi perforato un polmone. Non sarebbe comunque in pericolo di vita tanto che già domani potrebbe essere interrogato. Verso le 8 dell’altro giorno Salvadego si è presentato in Galleria Roma ad Albignasego, in attesa che Beatrice Mazzucato, quarantottenne che abita poco distante dal luogo dove si è consumata la tragedia, entrasse al lavoro. La donna è impiegata come estetista nel salone Ben Essere e si è trovata di fronte l’ex compagno, con cui si era lasciata da un anno, che le ha urlato: «Ades-
volta bloccato dai carabinieri intervenuti insieme ai vigili urbani, abbia chiesto se la quarantottenne fosse morta. Quando i militari gli hanno comunicato che era viva, avrebbe esclamato un eloquente: «Peccato». Accanto alla donna ora c’è tutta la famiglia e il nuovo fidanzato. Proprio l’inizio di q u e s t a n u ova re l a z i o n e avrebbe riacceso la gelosia del magazziniere che a fine giugno, dopo aver scoperto tramite Facebook l’esistenza del compagno, ha minacciato l’estetista con una cinquantina di post. «Piange tutto il giorno- racconta la sorella Giorgia - è scossa e stiamo metabolizzando quanto accaduto. Bea è una donna forte». La vittima dell’aggressione ha confidato alla sorella maggiore l’intenzione «di seguire un percorso psicologico per superare l’accaduto. È presto per decidere come muoversi, ma lei vorrebbe che la scampata morte diventasse spunto per riuscire a salvare altre
Tentato omicidio L’aggressore è ancora piantonato in ospedale ma domani potrebbe essere già sentito so ti faccio vedere io cosa ti combino». Per tre volte è stata colpita, prima dietro al collo, poi sul gluteo e infine sul braccio. Subito soccorsa da alcuni presenti e da un medico, è stata trasferita d’urgenza in pronto soccorso, cavandosela con diversi punti di sutura e tanto spavento. Ieri mattina, dopo una notte insonne, è tornata sul luogo dell’agguato e ha ringraziato tutte le persone che l’hanno soccorsa nel bar della piazzetta. «Non ho voglia di parlare di quanto è accaduto spiega - vorrei essere lasciata
Tragedia sfiorata Sopra, il luogo dell’agguato A sinistra, vittima e aggressore quando stavano ancora insieme; in alto, il coltello utilizzato
in pace. Ho bisogno di riposare. Ho molta paura, sto sentendo la vicinanza di tante persone». La donna è stata ascoltata dai carabinieri della compagnia di Abano Terme guidati del Colonnello Marco Turrini. I militari stanno scavando nella vita privata del magazziniere di Villatora, che tre anni in passato aveva già ricevuto una denuncia per stalking da parte della ex moglie e che negli ultimi mesi era diventato ossessivo nei confronti di Beatrice. Tra i tanti dettagli dell’agguato emerge come Salvadego, una
donne vittime di soprusi». Salvadego nei giorni precedenti al tentato omicidio era apparso nervoso e particolarmente irascibile, tanto da aver confidato a diversi amici la volontà di seguire un corso di arti marziali e una terapia psicologica. Intanto lunedì Raffaele Ruzzon e Marina Baldon, i due agenti della locale dell’Unione Patriarcati che insieme ai militari hanno disarmato il quarantanovenne, verranno premiati in comune ad Albignasego. Andrea Pistore
IN BREVE CONDANNA IN APPELLO
La vicenda ● L’altro ieri, poco prima delle otto, Antonio Salvadego, 49 anni, ha accoltellato la sua ex compagna Beatrice Mazzucato, 48: tre colpi inferti davanti il negozio di parrucchiera dove la donna lavora ● Il pm Giorgio Falcone ha formalizzato l’accusa di tentato omicidio e stalking nei confronti dell’uomo, che è in stato di fermo ● È ancora piantonato in ospedale per le ferite che si è inferto
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Aziende ospedaliere universitarie sono deputate a garantire prestazioni ad alta e altissima complessità». Viene a mancare, secondo Anaao-Assomed, il criterio di prossimità che caratterizza le Usl, quindi le cure di medio-bassa complessità, stabiliti dallo stesso piano socio-sanitario regionale approvato il 28 dicembre dello scorso anno, in cui si legge che «si rende necessario rafforzare il ruolo delle strutture classificate come spoke (il Sant’Antonio, ndr) e nodi di rete, in ragione della maggiore importanza che rivestono nei rispettivi ambiti territoriali, nel rispetto del concetto di prossimità delle cure». «Le motiva-
zioni della cessione non sono chiare - sottolinea Mirko Schipilliti di Anaao-Assomed -. Parliamo di un passaggio complicato che non fa migrare solo i dipendenti ma anche i pazienti, con implicazioni innanzitutto sulla privacy. Inoltre, non vengono aumentati posti letto in altri nodi dell’Usl in modo da compensare e non verranno sostituiti da quelli del nuovo polo a San Lazzaro, proprio per la vocazione diversa della struttura. In Azienda ospedaliera avranno la precedenza le operazioni di alta specialità, lasciando indietro quelle che competerebbero all’Usl». (si.mo,) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Maxi contenzioso in tribunale
Mauro Ranzato, il quarantottenne allenatore di pallavolo, arrestato nel luglio del 2011 a Villanova di Camposampiero perché accusato di aver violentato nel 2009 una ragazza, all’epoca quindicenne, che militava nella sua squadra. Tra i due era nata una relazione che i genitori di lei avevano scoperto vedendo l’uomo, controllandole il telefonino. La corte di appello di Venezia l’ha condannato a 2 anni, 10 mesi e 23 giorni prigione. In primo grado la pena era stata quasi doppia. I carabinieri l’hanno ammanettato venerdì nella sua abitazione. MORTI NELL’INCIDENTE
Franco e Barbara insieme nell’addio
SELVAZZANO Verranno celebrati
DA UN CITTADINO
Carabiniere ucciso fiori in caserma PADOVA Una corona di alloro,
Ospedali, partito il ricorso al Tar del sindacato Anaao Assomed Anaao-Assomed ha presentato ricorso al Tar contro la Regione Veneto in merito alla cessione dell’ospedale Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera. Il sindacato dei medici chiede l’annullamento della delibera di giunta regionale che prevede la migrazione della struttura decisa dalle schede ospedaliere. «Tale operazione rappresenta una diretta lesione del diritto alla salute e al sistema regionale delle cure a media e bassa complessità - si legge nelle carte del ricorso - Infatti, le aziende Usl sono istituzionalmente deputate a garantire prestazioni a mediabassa complessità e a erogare le cure ai pazienti cronici mentre le
PADOVA Torna in carcere
mercoledì alle 10.30 nella chiesa di Tencarola a Selvazzano i funerali di Franco Benato e Barbara Agostini ( foto). L’uomo, 53 anni, è morto sul colpo per le conseguenze di un tragico incidente avvenuto alle 3 di domenica scorsa lungo la Regionale 11 a Sarmeola di Rubano, quando i due si sono schiantati contro un’auto mentre viaggiavano in moto. La donna, di 50 anni, dopo cinque giorni di agonia, non ce l’ha fatta ed è morta venerdì in ospedale.
Cessione del Sant’Antonio «È stato leso il diritto alla salute» PADOVA
Violenza sessuale in carcere l’ex coach
La battaglia diventa legale L’ingresso del Sant’Antonio che passerà sotto proprietà e competenze dell’Azienda ospedaliera
decorata con un nastro tricolore e la scritta «Grazie per quello che fate. Vi vogliamo bene! Un cittadino». La consegna è avvenuta ieri, tramite un fioraio, alla stazione dei carabinieri di Albignasego in segno di partecipazione per l’omicidio a Roma del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. «La partecipazione, che attesta la stima e la gratitudine verso l’Arma - afferma una nota del Comando di Padova - ha colpito profondamente tutti i militari, rafforzando ulteriormente l’impegno che già dedicano nello svolgimento del loro servizio per il contrasto alla criminalità».
Furti e vandalismo
Debito di 21 mila euro, pignorati 4 milioni Selvazzano, danneggia auto in sosta PADOVA A fronte di un debito di poco più di 21 mila euro erano stati pignorati beni per quasi quatto milioni. È quanto accaduto alla Vide Srl, una società immobiliare con sede a Padova, che nel 2012 si è vista notificare un’esecuzione promossa dalla grande compagnia internazionale di assicurazioni Allianz Spa. L’azione, come spiegano i legali Giorgio Destro e Serena Pomaro, riguardava 21 unità abitative che il perito del tribunale aveva stimato valere circa 3 milioni e 700 mila euro. I beni immobili non sono ancora andati all’asta per alcune problematiche emerse durante la procedura esecutiva. Ora
la Vide srl coi suoi legali è passata al contrattacco, chiedendo un risarcimento danni di 537mila euro provocati dalla svalutazione degli appartamenti pignorati e dalla mancata riscossione dei canoni di affitto. In sostanza, secondo i due avvocati, Allianz a fronte di un modesto credito per il quale ha proceduto coattivamente si trova ora esposta al contro credito e rischia di dover lei pagare. Giovedì scorso è stata discussa la causa e il giudice Maria Antonia Maiolino si è trattenuto il fascicolo per valutare i provvedimenti. (a.pist.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
SELVAZZANO In una notte ha danneggiato almeno tre automobili Fiat 500 parcheggiate a Selvazzano per rubare pochi oggetti, creando più danni che guadagni. L’uomo, un tunisino di 35 anni, lo scorso 17 luglio ha distrutto i lunotti posteriori delle autovetture che erano in sosta, rubando borse, materiale da palestra e altri oggetti di scarso valore. Si tratta di veicoli di proprietà di altrettante donne tra i 20 e i 60 anni che vivono in provincia di Padova. Poco prima dell’alba poi, il malvivente ha preso a bersaglio anche il distributore automatico di bevande che c’è all’interno della lavanderia
«Delfino Blu» di Tencarola, portando via circa 100 euro in monetine. Grazie alle telecamere di videosorveglianza i carabinieri l’hanno denunciato per furto aggravato. Analizzando i vari frame è stato possibile addebitargli anche i due colpi del 5 e del 15 luglio al patronato della frazione di San Domenico: in un’occasione è riuscito a portare via due smartphone rispettivamente del valore di 200 e 450 euro ad altrettanti diciottenni. Nel secondo furto ha rubato dalla canonica circa 100 euro in contanti oltre a un televisore di proprietà di don © RIPRODUZIONE RISERVATA Luigi. (a.pist.)
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PRIMO PIANO
Domenica 28 Luglio 2019 Corriere del Veneto
Politica e territorio
Quota100el’incuboturnover «Gravel’impattosuiComuni»
A Ferro Fini
Nuove leggi su bici, canapa e controlli
Pavanello, Anci: «La situazione era già pesante, servono 6 mesi per un concorso»
VENEZIA Task
force da altri settori del municipio per andare in aiuto dell’ufficio anagrafe che a fine anno proprio non ce la fa e avvicinamento fisico delle «unità operative comunali» per risparmiare il tempo fisico con cui una pratica si sposta da una stanza all’altra. A Vittorio Veneto la ricetta del neo sindaco di estrazione leghista è l’amministrazione «creativa» per parare il colpo degli organici comunali in profondo rosso. «È una condizione ineluttabile del mio mestiere - sospira Toni Miatto - e per il resto tocca votarsi a Santa Rita». La santa evocata da generazioni di fanciulle in cerca di marito viene tirata in ballo per una missione impossibile di altro genere: erogare i servizi essenziali ai propri cittadini a dispetto di piante organiche sotto la soglia di sopravvivenza e con la mannaia di Quota 100 a dare il colpo di grazia. La stima, al ribasso, è che di media i Comuni veneti sia «sotto» di un 20%. E nei piccoli Comuni con dieci dipendenti, due dipendenti in meno pesano come macigni. La presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, perde l’aplomb che le è proprio e sbotta: «Lo diciamo da mesi: Quota 100 ha un impatto pesantissimo sui Comuni veneti. Lo scriva, gravissimo in una situazione già d’emergenza». Eppure i numeri non sembrerebbero disastrosi - cinquemila pensionamenti circa ma la macchina amministrativa degli enti locali era già allo stremo. «Gli ultimi sei, sette anni - spiega Pavanello - sono stati uno stillicidio continuo
Il colloquio
con norme sempre più vessatorie verso i Comuni, i primi ad andare in sofferenza sono stati naturalmente i più piccoli ma ormai, da Vittorio Veneto a Montebelluna, i problemi e le emergenze sono uguali per tutti». La presidente dell’Anci rammenta che nella classifica nazionale, quanto al rapporto fra numero di dipendenti comunali e numero di abitanti, il Veneto è buon’ultimo. La causa è la nota questione dei budget blindati
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Tempi lunghi La procedura per un concorso in Comune dura, di media, almeno sei mesi
in base alla spesa degli ultimi anni. Insomma, i virtuosi Comuni veneti, complice anche il blocco totale del turnover (recentemente rimosso proprio contestualmente a Quota 100), si ritrova allo stremo. Il paradigma dell’agonia degli enti locali veneti è, paradossalmente, nella madrepatria della Lega: la Marca trevigiana. I 94 Comuni in cui il Carroccio ha percentuali bulgare hanno un rapporto popolazione-dipendenti pubblici ancor più basso della già bassa media veneta. La loro «colpa» è di aver razionalizzato, ottimizzato e in buona sostanza limato gli organici prima dell’introduzione dei vincoli di bilancio sulla spesa storica ritrovandosi confinati in margini risicati all’inverosimile. Al punto che il Centro studi dell’Associazione dei Comuni della Marca va in aiuto dei
Primi cittadini I sindaci dei Comuni veneti denunciano da tempo le piante organiche sguarnite e ora avvisano: «Quota 100 sarà il colpo di grazia»
municipi erogando servizi che altrimenti salterebbero tout court. Il caso esplode proprio nei giorni in cui «partono», per dirla con Toni Miatto, i primi pensionati Quota 100 che hanno come ultimo giorno di lavoro il 31 luglio. La legge consente di sostituirli a partire dal giorno dopo e nella lista delle doglianze dei primi cittadini c’è anche l’impossibilità di un affiancamento per il trasferimento di competenze. L’altro grande problema sono i tempi per poter assumere qualcuno. Con l’ultima legge di bilancio si è dato un colpo di spugna sulle graduatorie di idonei prorogate anche fino a dieci anni. «Si è passati all’estremo opposto - commenta il direttore di Anci e Upi Veneto, Carlo Rapicavoli - ora spariscono le graduatorie, per ogni posto vacante serve un nuovo concorso». Tempi e costi che si dilatano. Anci ha ottenuto (ma si attendono i decreti attuativi del decreto Concretezza entrato in vigore lo scorso 7 luglio) che le verifiche per la mobilità obbligatoria scendano da 60 a 45 giorni e che quelle per la mobilità volontaria diventino facoltative. «Ma non basta - attacca Pavanello - per sostituire un dipendente ormai necessariamente inquadrato solo con un tempo indeterminato servono almeno sei mesi. A questo si aggiunge la fatica a trovare persone con competenze adatte vista la complessità del carico normativo crescente. Dovremmo pensare a percorsi di formazione ad hoc». Martina Zambon
La vicenda ● Primi bilanci di Quota 100 nel settore pubblico ● Degli 11.500 pensionamenti agevolati almeno una metà riguarda dipendenti pubblici ● I Comuni denunciano da tempo la carenza d’organico causata dei vincoli alla spesa pubblica che pesa soprattutto sulle amministrazioni più virtuose come quella del Veneto che ha il rapporto più basso in Italia fra popolazione e numero di amministrativi
«L’autonomia? Di per sé non è una cattiva idea. Ma deve essere uniforme, non differenziata su base regionale. Altrimenti è un casino». Parola di Carlo Cottarelli, l’uomo della spending review. La sala di Cortina d’Ampezzo è piena all’inverosimile per l’ex commissario (nominato da Enrico Letta) alla revisione della spesa pubblica, invitato sabato da «Una Montagna di Libri» per la presentazione di «I sette peccati capitali dell’economia italiana» (Feltrinelli), in una conversazione con Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto. Sono venuti in tantissimi ad ascoltare l’uomo che Sergio Mattarella aveva incaricato, nei giorni convulsi del maggio 2018, a provare a formare un governo, in attesa che Lega e Cinque Stelle si mettessero d’accordo. L’accordo ci fu, la nomina sfumò:
Cottarelliapreall’autonomiauniforme «Malaveraemergenzaèlaburocrazia»
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Esiste una via ragionevole che non spezza l’unità nazionale Ci sono differenze di gestione dei beni pubblici da Regione a Regione
Cottarelli resta ascoltato esperto e professore di economia, oltre che autore apprezzato, anche quando le sue ricette suonano drastiche. «Se mi chiedete quali sono le tre urgenze per riformare l’Italia, nomino queste su tutte: tagliare la burocrazia, tagliare la burocrazia, tagliare la burocrazia», dichiara in esordio. Chiamato da Russello a commentare il dibattito sul federalismo differenziato e sulla «autonomite» che ha preso un po’ tutte le regioni, Cottarelli è ugualmente sicuro: «L’autonomia tutti la vogliono per sé ma nessuno la vuole per gli altri. Veneto e Lombardia hanno proposto che li si lasci gestire la spesa storica, un elemento che mi sembra più che ragionevole. Chi si occupa di finanza pubblica sa che il decentramento è in genere una cosa buona: a livello locale si controlla me-
glio la spesa, si conoscono meglio le necessità e si vede subito chi è più bravo. Altra cosa è la cosiddetta autonomia differenziata: se ogni regione adotta una propria forma di autonomia è un casino. L’autonomia deve essere uniforme. Le regioni del Nord chiedono due cose: la prima, lasciateci tenere un pezzo della base imponibile. Que-
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L’uomodellaspendingreview: «Legae5snonfarannocadereilgoverno»
CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO)
VENEZIA Un ordine del giorno a dir poco fitto per l’ultimo consiglio regionale prima della pausa agostana. L’assemblea di palazzo Ferro Fini è stata convocata per martedì 30 e mercoledì 31 luglio. Al netto di interrogazioni assortite e della convalida dell’elezione della consigliera Anna Maria Bigon al posto di Alessandra Moretti eletta in Europa, l’ordine del giorno prevede un pacchetto finanziario con il Rendiconto Generale della Regione 2018, il ddl sull’assestamento del bilancio di previsione 2019-2021 e una serie di «riconoscimenti di legittimità» per debiti fuori bilancio. Cuore delle due sedute saranno alcune proposte di legge: quella che ha come primo firmatario il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti sul controllo di vicinato e quella firmata da un altro «big», il capogruppo del Carroccio Nicola Finco che, da sportivo, propone una legge regionale intitolata «Promozione del cicloturismo e istituzione del logo Venice Bike Lands». Più curiose, poi, la proposta di legge statale del consigliere dalla lista Zaia Alberto Villanova «Riconoscimento della sindrome da fatica cronica (CFS) quale malattia invalidante» e quella di Nazzareno Gerolimetto (Lista Zaia) «Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa sativa».
A Cortina Carlo Cottarelli a colloquio con il direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello
sta è la più difficile, perché spezza il vincolo di solidarietà nazionale. La seconda è invece più praticabile, ovvero chiedono che ciascuna regione gestisca i propri soldi, cosa che in parte già avviene. È un meccanismo “buono”, che produce un premio nell’efficienza amministrativa. Ad esempio, la sanità calabrese è diversa da quella lombarda non perché prenda meno soldi, ma perché quegli stessi soldi sono gestiti in maniera diversa, e peggiore». Il problema, tuttavia, ragiona Cottarelli, è che le due forze politiche al governo difficilmente potranno mettersi d’accordo anche sulla linea più ragionevole. «Questo perché, per quanto Salvini si sia sforzato di renderla “nazionale”, la Lega mantiene il suo cuore al Nord, mentre i Cinque Stelle rappresentano maggiormente gli interessi del Sud. È un divario insana-
bile. Tuttavia, non credo che stiano per rompere il patto di governo. Non subito, almeno. Ogni giorno se ne dicono di tutti i colori, poi recuperano in corner». Tra le cose buone del governo gialloverde, Cottarelli mette, ironicamente, la fatturazione elettronica: «Sì, lo so che era una misura decisa dal governo precedente. Ma è stato bravo il governo attuale a confermare tale misura. Non era una scelta scontata. La fatturazione elettronica sta riducendo l’evasione fiscale per l’Iva. Il gettito aumenta, in modo imprevisto». Per il resto, il quadro disegnato dall’economista è impietoso, e gli fa guadagnare un’ovazione dalla platea: «Nessuno vuole proporre di tagliare la spesa, perché è impopolare. I nostri governanti sono schiavi del consenso. Ad esempio: è cosa generalmente riconosciuta che sia necessario abbassare il livello di tassazione in Italia, che ci rende poco competitivi. Ma bisogna comunque trovare fonti di finanziamento permanenti. Invece sento continuamente dire: finanziamo in deficit. Finanziare in deficit vuol dire prendere le cose in prestito. E sapete da chi? Dalle tasche degli italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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REGIONE
DOMENICA 28 LUGLIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
I consiglieri regionali Berti, Baldin, Brusco, Scarabel con la senatrice Guidolin «Se Zaia chiedesse 21 materie e non 23 il traguardo sarebbe già raggiunto»
Il M5S veneto a Marcato «Autonomia al rush finale ma la Lega fa di tutto pur di non ottenerla» LA POLEMICA
Nicola Brillo a sorridere il tentativo dell'assessore Marcato di addossare la responsabilità ad altri, addirittura profetizzando disastri. Il disastro, di questo passo, sarà in casa della Lega: con il governatore Zaia che ogni giorno minaccia il Governo e il vicepremier Salvini che rassicura, ma non fa nulla». Il Movimento 5 Stelle è stato duramente attaccato ieri da Roberto Marcato, assessore regionale all’Economia. In un’intervista rilasciata al nostro giornale addossava la colpa del mancato via libera all’autonomia del Vene-
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Il capogruppo grillino in Consiglio regionale Jacopo Berti
to ai rappresentanti di governo del Movimento 5 Stelle. E profetizzava il Veneto come la Stalingrado del Movimento. «La domanda che gli elettori leghisti veneti si pongono è invece – rispondono i consiglieri regionali veneti del M5S - com'è possibile che la Lega sia al Governo, Salvini protagonista assoluto del dibattuto politico con un successo clamoroso alle europee, eppure l'autonomia non arrivi?». E la risposta va ricercata sulla richiesta delle 23 materie per l’autonomia, in particolare la questione è aperta per sanità e scuola. «È stata chiesta l'autonomia su 23 materie, potrebbe arrivare subito, domani, su 21, ma questo Marcato non lo dice. Se lo facesse avrebbe il suo elettorato sotto le finestre a tirargli le verdure - proseguono i consiglieri regionale Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel, con la senatrice M5s eletta in Veneto Barbara Guidolin -. Noi abbiamo detto molto chiaramente qual è la nostra posizione. Autonomia subito, senza altre manfrine, chiudendo al più presto il dibattito sulle materia di competenza. Si tratta di un dibattito assolutamente naturale, nel momento in cui si sta procedendo a una mezza rivoluzione nell'assetto dello Stato». Marcato ha invitato il premier Conte a «mantenere gli impegni, perché siamo stanchi di essere presi in giro, la pazienza è finita». Per il Movimento 5 Stelle il partito di Sal-
vini e Marcato sta invece «recitando una commedia sulla pelle dei veneti. La Lega dice di volere l'autonomia, ma fa di tutto per non ottenerla – proseguono i grillini -. Forse a Roma Salvini ha bisogno che il problema rimanga, per poter fare ancora propaganda». I consiglieri del Movimento 5 Stelle non risparmiano critiche all’assessore regionale, «il sanguigno Marcato, che veste ormai quasi folkloristico i panni di colui che nega l'evidenza: tempo fa sbeffeggiava chi parlava di cambiamenti climatici, ora si rifiuta di sentire la temperatura che sta salendo in casa leghista». I consiglieri regionali 5 Stelle “ricordano” a Marcato la storia della Lega: «In principio la bandiera del suo partito fu il federalismo, poi venne l'indipendenza, quindi la devolution, poi ancora l'indipendenza». Ma sempre con scarsi risultati: «Non si è mai visto nulla. Eppure già nel '94 la Lega era al governo, come oggi». Per i grillini questa è una strategia in vista delle nuove elezioni regionali in Veneto, in programma l’anno prossimo: «Forse anche il nostro Governatore Zaia ha bisogno di poter aizzare i suoi elettori fino alle prossime elezioni regionali. L'autonomia, alla quale il Veneto ha assolutamente diritto, potrebbe arrivare domani. È la Lega che si mette di traverso. Quando i veneti lo capiranno, forse potrebbe essere la Stalingrado di Zaia». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IN BREVE Verona Temporale causa crolli dal tetto del Duomo Una porzione del tetto del Duomo di Verona è crollata nel tardo pomeriggio di ieri, mentre sulla città scaligera era in corso un forte temporale, durante la celebrazione della messa prefestiva. L'episodio è avvenuto intorno alle 18.45. Nessuno dei fedeli presenti nella navata della chiesa è rimasto ferito. Travi e laterizi sono dapprima caduti su un vano caldaia, che a sua volta ha provocato il crollo del solaio, in una zona vicino alla cappella della Madonna, sul lato destro dell'altare maggiore.
Verona Coltellate dopo la lite arrestato senzatetto Un 59enne di origini siciliane è stato arrestato dai Carabinieri di Verona con l'accusa di tentato omicidio. L'uomo è finito in carcere a conclusione delle indagini dei militari sull'aggressione a coltellate ad un 58enne, ferito gravemente lo scorso 14 luglio al culmine di una lite scoppiata per futili motivi in un'osteria nel quartiere di Borgo Roma. L'uomo è un senzatetto con problemi di alcolismo che aveva agito in stato di alterazione.
polemica sul video dell’ex boss
«Maniero ora fa l’ambientalista? Con la droga avvelenò i veneti» CAMPOLONGO. «Maniero anzi-
ché parlare della salute dei giovani e dei più piccoli dovrebbe riflettere sui giovani che lui stesso portò a morire con la droga smerciata dai suoi sodali in Riviera del Brenta e nel mestrino. Che pensi alla morte di Cristina Pavesi per la quale non ha mai pagato e non ha mai neanche speso una parola. Che si vergogni invece di apparire di Youtube». A prendere posizione è Oriana Boldrin, da sempre impegnata nella cultura della legalità a Campolongo Maggiore e ideatrice del concorso intitolato a Cristina Pavesi e organizzatrice della recente “Summer School Antimafia” svoltasi proprio nell'ex villa di Maniero ora confiscata dallo Stato e gestita dal Comune. Boldrin attacca con vigore anche i messaggi a sfondo ambientalista diffusi dall’ex leader della Mala del Brenta. «Maniero si occupa dell'ambiente? - domanda retoricamente - Quando in passato ha contribuito e non poco a contaminarlo. Contro l'inquinamento dell'acqua di cui parla nel video, si dovrebbero forse installare le sue famose casette con il marchio del ministero taroccato?». Anche sul Maniero “politico” arrivano critiche da parte della Boldrin: «Si scaglia
L’ex boss Maniero durante la sua conferenza video diffusa su YouTube
contro la politica attuale, e che messaggio vuole dare? Vuole forse farsi eleggere lui in Parlamento? Mi chiedo chi ci sia dietro a tutto questa pantomima. Chi organizza, pensa e scrive i suoi interventi? Sta dando messaggi a qualcuno?». Campolongo e la Riviera, sottolinea Boldrin, vogliono voltare pagina ricordando come la ex dimora del boss “Faccia d’Angelo” sia diventata ora luogo di legalità. «Alla Summer School anti mafia a inizio luglio - spiega hanno partecipato magistrati, vertici dell'Arma dei cara-
binieri e della polizia, studiosi e anche Nando Dalla Chiesa figlio dell'ex generale Carlo Alberto ucciso da Cosa Nostra in Sicilia. Un evento al quale ha portato il suo saluto anche Michela Pavesi, zia di Cristina la giovane morta il 13 dicembre del 1990 a Vigonza nell'assalto al treno portavalori della banda di “Faccia d'angelo”. Da quel luogo è arrivato un forte messaggio di legalità. Di quelli dell'ex boss su Youtube francamente a Campolongo Maggiore ne facciamo a meno». — Alessandro Abbadir
BELLUNO
DOMENICA 28 LUGLIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
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maltempo in provincia
Pordoi chiuso, manifestazioni annullate L’allerta meteo estesa fino a domani La Sr 48 sarà riaperta oggi entro mezzogiorno. Veneto strade ha chiesto un presidio per evitare che auto e bici passino Alessia Forzin BELLUNO. Rimarrà chiusa fino
a mezzogiorno di oggi, salvo peggioramento del meteo, la strada regionale 48 delle Dolomiti. Nelle vicinanze del Passo Pordoi sono caduti cinque fronti di frana venerdì pomeriggio, che hanno costretto Veneto strade ad un super lavoro per ripulire la carreggiata dal materiale. Mezzi e uomini hanno operato per tutta la notte fra venerdì e ieri e per tutta la giornata di ieri, ma la presenza di grosse quantità di materiale instabile ha costretto a tenere ancora chiusa la strada. PRESIDIO SUL PORDOI
La strada è percorribile solo per servizi ed emergenze, ma sono stati molti, anche ieri, i trasgressori. Automobilisti e ciclisti, ignorando i divieti, hanno più volte forzato le transenne per riuscire a passare. Per questo Veneto strade ha chiesto al Prefetto il presidio delle forze dell’ordine, a fini di sicurezza. L’obiettivo è di riaprire la Sr 48 oggi prima di mezzogiorno, anche per consentire il rientro dei turisti del fine settimana. «Stiamo intervenendo con tutti gli uomini a disposizione», ha spiegato ieri l’Ad di Veneto strade Silvano Vernizzi attraverso la pagina social dell’ente. «Purtroppo queste situazioni dovremmo affrontarle nei prossimi tre-quattro anni, perché sono le conseguenze di Vaia. Ringrazio tutti i lavoratori e gli operatori di Veneto Strade per l’impegno che ci stanno mettendo».
to grossi danni in provincia. A Cortina è scoppiato un acquazzone nel primo pomeriggio, il Bigontina si è ingrossato e sono stati mandati i Servizi forestali regionali con gli escavatori per rimuovere il materiale. Anche a Rio Gere è stato asportato del materiale ed è stato liberato il ponticello.
gerito anche Regione e numerosi sindaci attraverso i loro profili social. I consigli sono i consueti: non passeggiare o sostare vicino a torrenti, fiumi, zone allagabili o franose, non frequentare boschi, usare cautela alla guida, assicurarsi che lamiere, vasi o serre non vengano portate via dal vento, chiamare i soccorsi in caso di necessità.
ALLERTA FINO A DOMANI
L’allerta però rimane alta, il Centro funzionale decentrato di Protezione civile della Re-
A Cortina si è ingrossato il torrente Bigontina Il materiale è stato tolto liberando un ponte gione Veneto ha dichiarato lo stato di attenzione (allerta giallo) sulla rete idraulica principale e lo stato di preallarme (allerta arancione) per criticità idrogeologica, fino alle 8 di domani. Dunque anche per tutta la giornata odierna bisognerà prestare attenzione, come del resto hanno sug-
NIENTE MANIFESTAZIONI
Viste le previsioni, il Prefetto ha invitato a sospendere le manifestazioni. A Belluno è stata rinviata la gara “Al Goser”, rimandata anche l’apertura della festa dell’Unità al Pus (appuntamento al 4 agosto). Non si svolgerà alcuna manifestazione a Rocca Pietore, compreso il torneo agordino che oggi avrebbe dovuto celebrare le semifinali. Numerosi altri eventi culturali, sportivi e musicali sono stati rinviati. A Belluno, per finire, vengono tenuti d’occhio in modo particolare il ponte Bailey, la frana di San Francesco e tutta via Miari. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VALPAROLA
Anche sul Valparola ieri si è continuato a lavorare: i vigili del fuoco a metà mattina stavano lavando la sede stradale, mentre mezzi di Veneto strade si sono occupati di liberare i tombotti ostruiti. CORTINA
Ieri il maltempo non ha causa-
Nella foto grande in alto i mezzi di Veneto strade al lavoro fra Arabba e il Passo Pordoi. Qui sopra un mezzo all’opera su una colata e il materiale che si era accumulato sotto al ponticello a Rio Gere (Cortina). A sinistra la pulizia dei tombotti sul Passo Valparola (foto Veneto strade e Leandro Grones)
agordino veneto strade
Al lavoro anche di notte grazie alle fotocellule Sulla strada regionale 48 delle Dolomiti si è lavorato anche durante la notte per rimuovere tutto il materiale caduto in seguito alle frane. Nella foto, pubblicata da Veneto strade, i mezzi all’opera nella notte fra venerdì e sabato. La visibilità è stata garantita dalle fotocellule.
Sassi sulla carreggiata e abbaini pericolanti AGORDINO. Se la pioggia ieri
ha dato tregua, a creare problemi in Agordino è stato soprattutto il vento, che ha cominciato a soffiare con una certa intensità a partire dal tardo pomeriggio. I vigili del fuoco di Agordo sono stati contattati attorno alle 18 per rimuovere alcuni sassi che erano caduti sulla strada nella zona di Frassenè, in comune di Voltago Agordino. Alle 19, invece, una squa-
dra era impegnata a mettere in sicurezza un abbaino pericolante in centro ad Agordo. Nuvole basse in molte altre zone della provincia, ma la mancanza della pioggia ha consentito di portare a termine alcune manifestazioni, tipo i Murales di Cibiana. Per la giornata di oggi, invece, non si sa cosa succederà. In ogni caso anche gli alpini di Cencenighe hanno rinviato la loro festa.
XVIII
Abano
IL COMUNE Gli inquilini hanno chiesto una presa di posizione urgente sulla legge veneta per il ricalcolo del canone
Montegrotto
Domenica 28 Luglio 2019 www.gazzettino.it
padova@gazzettino.it
Rilancio del turismo affidato a un manager `L’Odg Terme e Colli
a Stefano Ravelli, professionista trentino MONTEGROTTO
LA PROTESTA Gli inquilini delle case popolari insorgono contro gli aumenti del canone: «Non riusciamo a pagarli»
Affitti Ater sestuplicati «Cento famiglie nei guai» I residenti scrivono a sindaco e Zaia: `L’assemblea: «Non possiamo pagare «Modificate la normativa regionale» mezza pensione, serve un ricorso al Tar» `
ABANO Sono sul piede di guerra gli inquilini Ater di Abano raggiunti da una comunicazione dell’ente che, in applicazione di una legge regionale, notifica un aumento esponenziale del canone d’affitto. «Il mio è schizzato da 20 euro a 516. Dopo un ricorso, non avevano preso atto del mio Isee, mi hanno mandata a 333 euro. Ancora troppo per una mamma pensionata, sola, con figlio gravemente disabile e che ha una pensione che arriva dall’estero di 3300 euro annui. Tutti abbiamo ricevuto aumenti simili», racconta Helen Eggleton, uno di loro.
LA LETTERA Nella sua stessa situazione si sono venute a trovare oltre cento famiglie che risiedono negli al-
loggi Ater di Piazza Scarpa, Via Carabinieri e Via Longhena. Si tratta in grande maggioranza di persone che non possono sostenere un affitto a prezzi di mercato: anziani, persone disabili. Nei giorni scorsi con una email pec gli inquilini Ater hanno chiesto al sindaco “una sua presa di posizione urgente sulla legge della Regione Veneto 39/2017 in materia di ricalcolo e rivalutazione del canone di affitto Erp, attuato da Ater con il prevedibile risultato di mettere in grave difficoltà i suoi inquilini, specialmente gli anziani e le famiglie con disabili. Altri sindaci si sono già espressi pubblicamente, mentre ad Abano Terme c’è solo silenzio”. A seguire l’invito al sindaco a una assemblea degli inquilini Ater che si è svolta in Piazza Scarpa venerdì sera e che ne ha visti presenti una sessantina. Nella stessa settimana della celebrazione
dell’accordo tra il Comune e Ater per il recupero di due palazzine di Via Stazione Giarre, la sola presenza politica all’assemblea è stata quella del consigliere comunale Lidia Pege. “Chiediamo un ricorso urgente al Tar prosegue la email - in quanto la legge in oggetto è sicuramente anticostituzionale. Il tempo scorre, la legge è già stata applicata da Ater con decorrenza 1 luglio 2019, e ci sono solo 60 giorni di tempo per ricorrere al Tar. Abbiamo interpellato i sindacati: Ater non vuole incontrarli prima di settembre, quando saranno già duti i termini”.
PAROLE FORTI Parole anche forti durante l’assemblea degli inquilini. Parole contro la giunta regionale e il suo presidente Luca Zaia. Contro Ater che appare come il suo braccio armato contro i cittadini
suoi inquilini. «Non si può pretendere che anziani con una pensione di 800 euro al mese paghino 400 euro d’affitto – è stato detto -. Per non parlare dei disabili a cui lo stato italiano concede una pensione di 250 euro mensili più, nei casi gravi, l’assegno di accompagnamento. La legge è stata voluta dalla Lega». Tutti gli inquini Ater di Padova e provincia sono ora invitati a una assemblea che si terrà il 31 luglio nella sala comunale di Via Varese a Padova. «Quella della Regione è una legge fatta di notte da pochi politici. Attuata con furbizia in luglio quando, come si sa, è già difficile per i cittadini mobilitarsi per combatterla. Vengono in mente gli anni ‘30 in Germania quando i primi a soffrire furono anziani, disabili, oltre agli Ebrei. Persone che sono un costo e non producono ricchezza». Alessandro Mantovani
É stato individuato il manager territoriale dell’Organizzazione di gestione della destinazione Terme e Colli, l’organismo regionale che ha il compito di coordinare le politiche di promozione turistica del bacino euganeo e che vede riuniti sedici Comuni dell’area con Montegrotto come ente capofila. Si tratta di Stefano Ravelli, 48 anni, nativo di Trento, attuale amministratore delegato dell’Azienda per il turismo Valsugana-Lagorai. Ravelli vanta una laurea in Economia e commercio conseguita all’Università di Trento e un master di Economia e gestione del turismo all’ateneo Ca’ Foscari di Venezia. «L’indicazione di Ravelli come “destination manager” è stata avanzata dal consorzio di promozione Terme e Colli Marketing, ed espressamente dal suo presidente Umberto Carraro, di recente riconfermato – spiega il sindaco Riccardo Mortandello - l’incarico verrà ufficialmente formalizzato nelle prossime settimane. Si tratta di un professionista, tecnico del turismo, di assoluto livello. Una figura che, oltretutto, già conosce alcune caratteristiche del nostro territorio, dal momento che ha partecipato alla prima fase di costituzione dell’Ogd Terme e Colli. Con la sua nomina – continua il primo cittadino – compiamo un ulteriore passo in avanti: il nostro obiettivo, come accade per qualsiasi comprensorio che si basa su un’economia turistica, è quello di affidarsi ad esperti del settore». Ravelli può vantare un curriculum di tutto rispetto. Prima
RICCARDO MORTANDELLO: «PASSO IN AVANTI, CI AFFIDIAMO A UN ESPERTO DEL SETTORE»
di diventarne amministratore delegato, dal 2011 al 2017 ha ricoperto l’incarico di presidente con delega operativa dell’ente Valsugana-Lagorai. Ha inoltre partecipato allo sviluppo di varie collaborazioni nel settore della formazione professionale turistica. Fra i progetti che ha personalmente seguito, “Il turismo sostenibile quale elemento di sviluppo” e “Il riposizionamento degli ostelli italiani”, nonché programmi di promozione dell’ospitalità diffusa e per i Comuni trentini di Tenna, Roncegno Terme e Telve. Dal 2013 al 2015 ha tenuto, come docente esterno, per tre anni accademici un corso di marketing turistico all’istituto “Ivo De Carneri” di Civezzano (Trento). É stato inoltre responsabile di numerosi accordi con enti pubblici e società private per la creazione di un laboratorio didattico finalizzato alla gestione alberghiera. Mortandello coglie l’occasione anche per fare una riflessione di carattere generale: «Se ognuno opera bene nel proprio ruolo, si può realmente rilanciare un territorio come il nostro, che troppo spesso è indebolito da protagonismi sterili e improduttivi. Uno dei compiti di Ravelli – conclude il presidente dell’Ogd – sarà di provvedere alla formazione professionale di persone che già operano all’interno nella nostra struttura». Eugenio Garzotto
MANAGER Stefano Ravelli
Corto circuito in trattoria, danneggiati gli arredi Fibra ottica, iniziati gli scavi: vi.
MONTEGROTTO Principio d’incendio, ieri nel primo pomeriggio, nella trattoria “Il folpetti da Monia” in Corso Terme, a due passi dal centro. Mancavano pochi minuti alle 15, quando un denso fumo ha iniziato a sprigionarsi da un quadro elettrico del ristorantino. Subito i titolari hanno dato l’allarme al 115. Dalla sede di via Barovier, due mezzi dei vigili del fuoco del distaccamento di Abano sono arrivati in pochi minuti di fronte al locale, dove le fiamme si erano già propagate ad uno sgabello metallico, andato parzialmente fuso, e ad alcuni cartoni. Il tempestivo intervento dei pompieri ha impedito che il fuoco provocasse conseguenze ben più gra-
A FUOCO Incendio alla trattoria “I Folpetti da Monia”
Attorno alle 15,20, il piccolo rogo è stato completamente domato dalle squadre. Nessuna conseguenza per i gestori, a parte un grosso spavento e un po’ di fumo inalato nei primi momenti, né problemi strutturali per l’immobile che al piano terra ospita il pubblico esercizio. In Corso Terme sono giunti anche i carabinieri di Montegrotto per raccogliere le testimonianze e ricostruire la dinamica di quanto accaduto. All’origine del principio d’incendio, secondo i primi accertamenti, vi sarebbe stato un corto circuito. Verso le 16 sono state completate le operazioni di messa in sicurezza dell’area. In via di quantificazione i danni alle suppellettili del locale. E.G.
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disagi lungo la provinciale
TEOLO (L.P.) Arriva la fibra ottica lungo la strada provinciale dei Colli. Ma con essa anche alcuni disagi immancabilmente connessi alla circolazione lungo l’arteria più battuta del territorio. Inizieranno infatti il 1 agosto prossimo le opere di scavo per l’interramento dei cavi in un tratto di circa 8 chilometri della provinciale. Palazzo Santo Stefano, in qualità di ente competente alle autorizzazioni lungo la strada, ha già emesso l’ordinanza che impone un restringimento della carreggiata, necessario a consentire lo scavo dei pozzetti.
Ad eseguire le opere saranno gli operai della “Ceit”, la ditta abruzzese titolare del cantiere. Lungo il tratto interessato, che si sposterà progressivamente seguendo l’asse della provinciale, la circolazione verrà disciplinata con il senso unico alternato. I lavori non saranno velocissimi, almeno a giudicare dalla durata dell’ordinanza imposta dalla Provincia che fissa alla data del 30 novembre il termine di conclusione dei lavori. Immancabili quindi, dopo il periodo di ferie, i disagi alla circolazione lungo il tratto della battutissima provinciale che coinvolgerà anche i mezzi pubblici ed il folto traffico pendolare.
VeneziaMestre OGGI
75 ore 10:25 100 ore 20:50
Domenica 28, Luglio 2019
PIAZZALE ROMA E TRONCHETTO RIASFALTATURA IN OTTOBRE
CODICE GIALLO
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21°C 23°C
DOMANI
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Il Sole Sorge 05.50 Tramonta 20.44 La Luna Sorge 02.04 Cala 17.25
Mestre
Calcio Il Venezia entra in clima campionato e attende l’Empoli
Piano del Comune Lavori in autunno Fullin a pagina VI
Nuova questura in via Ulloa Base per 400 agenti e uffici Il questore Maurizio Masciopinto punta ad inaugurare il nuovo presidio di via Ulloa, che ospiterà 400 agenti, entro due anni.
De Lazzari a pagina XXIV
Fenzo a pagina XI
Brugnaro: «Con Zaia patto per il 2020» `«Devo finire il lavoro iniziato e so che posso farlo solamente Intervista al sindaco a meno di un anno da fine mandato Le alleanze, le strategie e una certezza: «Non farò il ministro» con questa squadra. Dal Pd polemiche strumentali su tutto» `
Un patto “incrociato” con Zaia, tra elezioni comunali ed elezioni regionali. E un nuovo mandato per finire il lavoro iniziato in questi primi quattro anni. Il sindaco Luigi Brugnaro fa il punto dell’amministrazione prima della pausa estiva, a meno di 12 mesi dalla scadenza e dal voto del prossimo anno. Sulle alleanze Brugnaro è chiaro: «Sarà la stessa che mi ha sostenuto, vale a dire di centrodestra, anche con la Lega». E riguardo a una sua eventuale chiamata al governo, è ancora più netto: ««Io a fare il ministro? Ma assolutamente ora non ci penso nemmeno, ho sancito un patto con i veneziani, mi voglio occupare di questa città». Scalzotto a pagina II
Mestre Il progetto del gruppo tedesco Mtk
Venezia
Kayak rovesciati Naufraga salvata con l’elicottero Vento a 40 nodi e bufera, sette canoisti si sono ritrovati in difficoltà in laguna: una donna è caduta in acqua e ha raggiunto un isolotto vicino a Mazzorbetto ed è stata portata in salvo dall’elicottero dei vigili del fuoco. Un uomo invece, dato inizialmente per disperso, è stato soccorso da una barca di passaggio. A causa del maltempo, la capitaneria ha chiuso il porto e ritardato la partenza delle grandi navi. A pagina V
PATTO Brugnaro e Zaia
Trattore in manovra Travolto e ucciso
Mestre
A Chioggia un 80enne stava dando indicazioni per lo sfalcio dell’erba quando è stato investito
Furto di auto E’ una banda di ragazzini
È morto dissanguato ieri Vittorio Boscolo Meneguolo, ortolano 79enne, in un appezzamento di terreno a Brondolo. Le gambe sono state tranciate quasi di netto dalla lama di un trattore. La vittima aveva chiamato un terzista per sfalciare l’erba che, cresciuta rigogliosa, ostacolava lo sviluppo delle sue coltivazioni: mentre stava indicando al guidatore dove operare, si deve essere avvicinato troppo e il terzista, nello svoltare in retromarcia, l’ha investito con la lama in rotazione. Degan a pagina XVI
È una banda di ragazzini quella che l’altra notte ha rubato tre auto e navigatori satellitari dalla concessionaria Campello di Mestre. Giovanissimi, tanto che il pilota di una delle tre vetture che ha cercato di seminare i carabinieri compirà 18 anni solo tra un mese. Lo hanno fermato a Bolzano, mentre i quattro compagni che trasportava sono scappati a piedi, come anche un ragazzo e una ragazza a Campalto. All’appello mancano i navigatori e la terza auto. Tamiello a pagina XV
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Jesolo
Giovani ubriachi nonostante lo stop all’alcol in strada L’ordinanza anti alcol è entrata in vigore. Il divieto è scattato ieri sera alle 20. Nella prima parte della serata, numerosi i gruppi di giovani ubriachi. Babbo a pagina XXI
Ca’ Marcello, nuovo hotel con 600 posti MESTRE Un tre stelle super da circa 300 camere sorgerà presto in via Ca’ Marcello a Mestre vicino alla stazione ferroviaria, allungando così il boulevard degli alberghi che già offre 4 mila posti letto ai turisti diretti a Venezia. Trevisan a pagina XIII
Ritratti Veneziani
di Alberto Toso Fei
Giulia Lama, la donna “perseguitata” dai pittori ittrice eccelsa (con una incredibile “scandalosa” capacità di disegnare corpi nudi col carboncino, per i benpensanti dell’epoca) e poetessa veemente. Ma anche persona ostinata, libera, autonoma. Non di bell’aspetto, ragione che i suoi detrattori utilizzarono per giustificare il fatto che non si fosse sposata e non avesse avuto figli. Probabilmente lei stessa si vedeva brutta. Forse però tutte le pulsioni che Giulia Lama si attirò addosso finché fu in vita furono in gran parte dovute
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all’invidia e all’incomprensione verso una donna che – in fondo – non fece altro che rimanere se stessa. “Questa donna eccelle nell’arte della poesia quanto nella pittura – scrisse di lei l’abate Antonio Conti in una lettera a Madame de Caylus, nel 1728 – e io trovo nelle sue poesie tutta l’armonia del verso del Petrarca; ha studiato in gioventù la matematica col celebre padre Maffei; la povera donna è perseguitata dai pittori, ma la sua virtù trionfa sui suoi nemici. È vero che essa
PITTRICE Giulia Lama nel disegno di Matteo Bergamelli
ha tanta bruttezza quanto spirito, ma parla con grazia e finezza, così le si perdona facilmente il suo viso. Lavora in merletti... e vive ritiratissima”. Figlia primogenita di Valentina dell’Avese e del pittore Agostino Lama, Giulia Elisabetta Lama nacque il primo ottobre 1681 nella parrocchia di Santa Maria Formosa, e nella casa di famiglia in calle Lunga abitò tutta la vita, fino alla morte avvenuta sessantasei anni dopo, il 7 ottobre 1747. Continua a pagina XXVII
Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it
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Nordest
RICERCHE PER UNA FINANZA SOSTENIBILE L’università di Ca’ Foscari prevale su 10 candidature internazionali e vince la borsa di studio della Bei da 100mila euro in tre anni
Domenica 28 Luglio 2019 www.gazzettino.it
IL FENOMENO TREVISO Le zanzare coreane e giapponesi si prendono l’alto Veneto. La loro diffusione si sta allargando sempre di più. E così anche la minaccia per la salute dei cittadini. Perché gli insetti che arrivano dall’Estremo Oriente, sommandosi alle zanzare tigre, sono in grado di trasmettere virus esotici storicamente non presenti nel territorio. “Nuove” malattie a queste latitudini. Si guarda in particolare alle infezioni da Chikungunya, Dengue e Zika. Ma ora si agita per la prima volta lo spauracchio della Febbre gialla, malattia infettiva acuta che nel 15% dei casi porta a emorragie che possono rivelarsi letali. Nel conto va messo anche la Febbre del Nilo, trasmesso dalle zanzare comuni e ormai diventata endemica in Veneto.
La zanzara “coreana” si prende l’alto Veneto Comparsa nel 2011 nel Bellunese, si è diffusa `Si adatta anche in ambienti ostili ed è un più delle “tigre” e ora ha ampliato il suo raggio veicolo di malattie virali come la Febbre gialla `
L’ESPERTA «Le zanzare coreane e giapponesi hanno la capacità di adattarsi ad ambienti generalmente considerati ostili – lancia l’allerta Ester Chermaz, responsabile del dipartimento di Prevenzione dell’Usl del trevigiano – questo permette loro di resistere nei luoghi meno caldi. Arrivano a 1.400 metri di altitudine. Riescono a deporre le uo-
LE DISINFESTAZIONI SONO POSSIBILI SOLO NEI CENTRI ABITATI. LE AZIENDE SANITARIE SI PREPARANO A NUOVE INFEZIONI
va e a moltiplicarsi. Con queste premesse, la diffusione anche nelle zone di pianura non sarà difficile. Ciò potrà portare a nuovi scenari nell’ambito delle malattie virali. Penso ad esempio alla possibilità di insorgenza della Febbre gialla».
LA COMPARSA I primi esemplari di Aedes Koreicus - questo il nome scientifico della zanzara coreana sono state individuate nel 2011 in provincia di Belluno. Da quel momento gli insetti hanno iniziato a colonizzare una fetta
sempre più ampia del Veneto. Le coreane sono state trovate lungo tutto l’ideale asse che corre tra Feltre, Sospirolo, Sedico e Longarone. E hanno già sconfinato nel trevigiano. La loro presenza è stata registrata soprattutto nell’area della pedemontana, tra Cison, Follina, Revine, Farra di Soligo, Miane e Borso del Grappa. Tre anni fa, poi, sono arrivate anche le Aedes Japonicus, nome scientifico delle zanzare giapponesi. Fermare la diffusione di tali insetti è impresa impossibile: «Le disinfestazioni sono possibili –
SPECIE Le tre zanzare più diffuse in Italia: la Culex simplex, la Tigre e la Coreana
dice Chermaz – ma solo nei centri abitati. Non si può andare a farle nelle zone di campagna».
L’ALLARME Dall’inizio dell’anno ad oggi
solo nel trevigiano sono stati diagnosticati una decina di casi di febbre Dengue. Tre nel mese di luglio. Tutti di rientro. Le persone ammalate, cioè, sono state contagiate mentre si trovavano in un Paese estero considerato a rischio. La diffusione di nuove specie di zanzare in
Veneto, però, aumenta la possibilità che le malattie tropicali vengano trasmesse a queste latitudini anche in assenza degli agenti patogeni originali. L’ultimo caso di Dengue risale a un paio di giorni fa. La malattia ha colpito un 30enne che vive nella cintura urbana di Treviso appena rientrato da Bali. L’Usl ha subito fatto scattare una disinfestazione d’urgenza contro le zanzare attorno alla sua abitazione, in modo da creare una sorta di cordone sanitario per abbattere il rischio di focolai. Nella prima metà di quest’anno, inoltre, in Veneto è stata registrata anche un’infezione da Chikungunya (sempre di rientro). Dopo le piogge di maggio, poi, la settimana scorsa c’è stata la prima diagnosi stagionale di Febbre del Nilo su un 79enne che vive in un’area rurale della provincia di Padova. A tutto ciò vanno aggiunti due casi di meningoencefalite da zecca, altra piaga che colpisce la zona della montagna. Le aziende sanitarie hanno già iniziato a muoversi contro le “nuove” malattie infettive. In particolare si sta valutando l’inserimento di nuovi screening per scongiurare il rischio di un drastico calo delle donazioni di sangue. L’Usl trevigiana è in prima linea. La consacrazione a livello mondiale è arrivata con la premiazione a Washington da parte dell’International society of travel medicine (Istm) di un editoriale firmato da Luca Cegolon, medico del dipartimento di Prevenzione, pubblicato sul Journal of travel medicine, la più prestigiosa rivista internazionale per la medicina dei viaggi. Mauro Favaro
Diecimila giovani l’anno se ne vanno all’estero La Regione: «Intercettiamoli» IL FOCUS BELLUNO La chiamano “nuova emigrazione”. È nata nel periodo tra il 2007 e il 2012, gli anni della grande crisi finanziaria globale. Da allora i giovani veneti, tra i 25 e i 35 anni, cominciano a ripercorrere le strade dell’emigrazione che i loro trisavoli avevano aperto negli anni successivi all’Unità d’Italia. Vanno a vivere all’estero, in cerca di una qualità di vita diverse, di opportunità di lavoro migliori, che in Italia non trovano. Un fenomeno che toglie al Veneto energie fresche e prospettive di futuro, e regala agli altri paesi l’investimento rilevantissimo fatto sulla formazione di migliaia di giovani. È a questo fenomeno che l’assessore regionale alla sanità e servizi sociali, Manuela Lanzarin, guarda, dopo aver fatto, pochi giorni fa, passare in Giunta regionale la delibera che avvia l’Osservatorio regionale dei Veneti nel mondo. Lanzarin, ieri, ha preso parte a Belluno all’incontro annuale della «Consulta dei Vene-
ti nel mondo» e del Coordinamento dei giovani Veneti e giovani oriundi residenti all’estero.«Il lavoro di questi giorni ha sottolineato Lanzarin - è fondamentale in ottica di revisione della legge 8 del 2008. Gli spunti raccolti e condivisi attraverso un confronto costruttivo sono elementi sui quali formuleremo la nuova cornice normativa. In questi anni - spiega l’assessore - stiamo assistendo a un diverso tipo di emigrazione, in particolare quello giovanile, che abbiamo deciso di studiare attentamente per farvi fronte».
LE INIZIATIVE Oltre all’attivazione di un Osservatorio specifico, sono allo studio nuove iniziative da parte
L’ASSESSORE MANUELA LANZARIN AVVIA L’OSSERVATORIO VENETI NEL MONDO: «DOBBIAMO INTERCETTARE I CERVELLI IN FUGA»
della Regione: «Il focus nella nuova emigrazione - precisa Lanzarin - sono i giovani; stiamo cercando di capire come intercettare questi giovani che emigrano, 10.000 quelli che negli ultimi anni hanno lasciato il Veneto, perché è fondamentale capitalizzare le nostre risorse umane ed in particolare questi cervelli che escono dal nostro sistema per cercar fortuna all’estero».
EMIGRAZIONE La nave “Australia” porta emigranti veneti nel Western Australia, negli anni ‘30
La polemica
FORTI LEGAMI
Bottacin: «Nessun disboscamento»
Lanzarin ha ringraziato poi i partecipanti al meeting, in particolare per il contributo che stanno dando al Veneto su temi di particolare interesse. «Vorrei ringraziare pubblicamente i nostri rappresentanti - ha sottolineato - per il sostegno dato alla candidatura per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, per le colline del prosecco patrimonio Unesco e per l’autonomia. Un sostegno che significa valorizzazione delle radici e promozione del territorio a partire dalla sua storia e delle sue tradizioni. Ricordo che all’estero c’è un altro Veneto, 5 milioni di perso-
VENEZIA L’assessore regionale veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, replica alle accuse di Andrea Zanoni, consigliere del Pd, smentendo seccamente che la Giunta Zaia abbia mai autorizzato disboscamenti in Valmareno, nell’area “Colline del Prosecco” recentemente dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. «Nel tentativo di rilanciare una polemica e relativi sospetti che non stanno né in cielo né in terra, il consigliere Zanoni rilancia solo falsità in maniera
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incoerente. Zanoni ha dichiarato che Zaia avrebbe autorizzato il disboscamento di alcune aree in comune di Cison e di Miane. Ciò è totalmente falso perché né Zaia né la giunta regionale autorizzano i disboscamenti. Se vuole avere un minimo di credibilità esibisca un documento in cui ci sia la firma di Zaia o di un membro di giunta che autorizza l’esbosco. Oppure un atto di giunta. La legge regionale veneta sulle foreste è molto più restrittiva di quella nazionale».
ne, che dimostrano di avere legami saldi e forti con la terra d’origine, della quale si dimostrano sempre orgogliosi rappresentanti». Per il prossimo anno il meeting annuale è previsto a Venezia, mentre domani è in programma l’11/a Giornata dei Veneti nel Mondo e il tradizionale Raduno Internazionale in Cansiglio, giunto alla 27/a edizione. Secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes, tra il 2006 e il 2018 i cittadini italiani che si sono iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) è aumentato del 65% passando a 3 a 5 milioni. La crescita nel 2017 corrisponde a +2,8%, a +6,3% nel triennio 2015-2017 e al +14,1% nel quinquennio 2013-2017. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LETTERE E OPINIONI
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DITELO AL MATTINO Lo stop all’autonomia può diventare un’occasione per il Pd IL DIBATTITO n queste settimane l’autonomia speciale di Veneto e Lombardia ha ricevuto uno stop clamoroso da parte del Presidente del consiglio e di alcuni ministri. Dopo anni di propaganda a senso unico e di proclami autonomisti generalizzati si manifestano le prime critiche e perplessità anche a livello istituzionale. La questione inizia finalmente ad essere esaminata con la dovuta attenzione, in particolare per quanto ri-
I
guarda materie importanti e strategiche come l’istruzione, la ricerca, la sanità, le infrastrutture e il risanamento della finanza pubblica. Sull’argomento sono esplose le prime divisioni serie nel governo che, insieme al voto diverso espresso da lega e 5 stelle nel Parlamento europeo sulla candidatura della nuova presidente della Commissione, hanno aperto una vera e propria crisi dall’esito incerto. La causa dello stop è stata la relazione della Corte
dei conti al Parlamento del 17 luglio scorso. Si tratta di un documento molto importante che andrebbe divulgato e fatto conoscere per comprendere la complessità dei temi affrontati finora con tanta superficialità e i pericoli di una strategia autonomista che punta a dividere l’Italia e a portarla fuori dall’Unione Europea. Infatti la Corte ha spiegato in modo chiaro che le proposte avanzate dalle regioni sono in contrasto con la Costituzione e rischiano di aumentare le differenze
LE LETTERE Il ricordo Quando l’uomo andò sulla Luna Notte del 21 luglio 1969. Io giovane mamma di un bambino di un anno e incinta di sei mesi, vegliavo il mio bambino. Quella notte così magica ed emozionante che non dimenticherò. Mentre tutti dormivano io vivevo la più emozionante delle avventure. Immersa nei pensieri con i mei bambini proiettati in un futuro pieno di speranze con conquiste tecnologiche impensabili. Il primo uomo che sbarcava sulla Luna e nel momento che ha toccato il suolo l'emozione mi ha preso e ho cominciato a piangere. Piangevo di gioia per quegli uomini così coraggiosi che hanno portato a buon fine un lavoro che ha segnato un'epoca. Franca Tombola
Carabinieri A proposito del “signor tenente” Era il 1994 quando un inedito Giorgio Faletti al Festival di Sanremo canta "Signor Tenete", un brano, denuncia, che vince il premio della critica e si piazza al secondo posto del Fe-
tra territori nella fornitura di servizi pubblici. La proposta leghista mette in discussione il principio costituzionale di uguaglianza perché aumenterebbe le differenze tra i cittadini nell’accesso ai servizi pubblici essenziali. Anche il principio di solidarietà sarebbe aggirato perché il fondo perequativo, previsto dall’articolo 119 della Costituzione per i territori con minore capacità fiscale, verrebbe utilizzato per premiare le regioni più ricche. L’Italia può contenere la
spesa pubblica e rispettare gli impegni assunti a livello europeo soltanto se, a differenza di quanto chiedono Veneto e Lombardia, lo Stato mantiene la competenza esclusiva sul sistema tributario e contabile e sulla perequazione delle risorse finanziarie. Inoltre la Corte avverte che il passaggio di ulteriori forme di autonomia alle regioni, senza la definizione dei livelli delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, aumentereb-
be i costi per i servizi con effetti dirompenti sulla tenuta dei conti pubblici. Lo stop sull’autonomia e la crisi tra Lega e 5 stelle su questo argomento possono diventare per il PD e per le forze politiche più responsabili ed europeiste un’occasione di iniziativa politica per uscire dall’isolamento e per costruire programmi e alleanze di governo basati sul rispetto dei principi costituzionali e sul risanamento dei conti pubblici. Alessandro Naccarato assemblea nazionale Pd
LA FOTONOTIZIA stival. Sono sempre attuali "le difficoltà in cui i carabinieri svolgono il loro lavoro rischiando la vita ogni giorno e percependo uno stipendio inadeguato". L'indignazione di tutti noi cittadini è forte e grande, soprattutto se pensiamo ai tantissimi privilegi di cui godono i signori politici, che ricevono o "rubano" uno stipendio inadeguato e spropositato sia per meriti che per l'incapacità dimostrata nel governare giorno per giorno. Arroganti e capaci solo di tante parole, o meglio di troppe inutili. "ciacole". Diranno che le leggi ci sono e vanno fatte rispettare con fermezza, ma che dire se poi c'è sempre una parte di giustizia e politica che si schiera con chi delinque? Decimo Pilotto Tombolo
La polemica La nobiltà non esiste più Mi spiace che se ne sia andata una donna, a quanto leggo, molto proba, ricca di umanità, benvoluta e umile o semplice e che non ha mai fatto pesare il fatto di “essere una contessa”...Ma devo ricordarvi un'altra volta che i titoli nobiliari sono il nulla, in questa nostra re-
pubblica democratica e non vedo perché debba sempre essere la stampa a riproporre questo servilismo assurdo e anacronistico difronte ad esseri umani completamente uguali agli altri. Non voglio adesso star qui a ripercorre e analizzare le condizioni materiali e storiche del formarsi della "nobiltà", cosa che ci rimetterebbe sotto il naso una realtà concreta di violenze, soprusi, inganni, efferatezze varie e cioè l'impalcatura che ha sempre sorretto queste persone così...speciali! Roberto Segala Negrini
L’immagine
Raffica di fulmini nel cielo sopra Padova Il nostro lettore Lodovico Barban ci ha inviato alcuni scatti , tra i quali questo che pubblichiamo, della spettacolare sequenza di lampi che l’altra sera ha illuminato il cielo sopra
Padova. Una vera pacchia per i fotografi l’incredibile e suggestivo il bombardamento di flash di luce esteri e che si sprigionavano in orizzontale.
Camilleri Sono d’accordo con Camon In merito agli articoli su Camilleri apparsi sul mattino di domenica 21 luglio, non posso che condividere l’opinione di Camon che distingue fra scrittore di grande successo e grande scrittore, mettendo per l’appunto a confronto Camilleri e Sciascia. Tuttavia credo che il futuro di uno scrittore non sia facilmente prevedibile: infatti – grazie anche alle enormi possibilità dell’informatica – non è raro il caso che pur a distanza di tem-
po vengano riproposte opere di scrittori meno noti o praticamente dimenticati. Ho l'impressione però che la società attuale preferisca avere scrittori di grande successo anziché grandi scrittori. Luciano Nanni
28 luglio 2019
Officina autorizzata MAN,
L’INTERVENTO SHORSH SURME
QUELLE FOSSE COMUNI NEL SUD DELL’IRAQ ono state trovate altri quattro fosse comuni nella cittadina di Nograselman, nella provincia di Samawa, nel sud dell’Iraq. I lavori di scavo delle fosse sono iniziati subito e vi sono stati rinvenuto i resti di centinaia di civili curdi, tra cui donne e bambini, addirittura bimbi di un mese con biberon, uccisi durante la famigerata campagna di sterminio di al-Anfal condotta dal regime di Saddam Hussein alla fine degli anni ’80. Le vittime
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erano colpevoli soltanto di essere curdi. “Ci sono tre fosse comuni e abbiamo iniziato a scavare su una di esse che contiene circa 80-100 corpi, principalmente donne e bambini”, ha detto Fouad Osman, portavoce del ministero dei Martiri e degli Affari di al-Anfal del governo regionale curdo (KRG). “Alcuni dei teschi hanno le bende, altri resti portano segni di proiettili”, ha aggiunto. Le quattro fosse si trovano a Shaikiya, a circa 80 km a sud-ovest della città irache-
na di Samawa, capoluogo del governatorato di al-Muthanna, situato vicino al confine con l’Arabia Saudita. Negli anni Ottanta gli americani dicevano di controllare tutto il Medio Oriente attraverso i satelliti sopra il territorio dell’Arabia Saudita, ma a quanto pare non hanno visto nulla di quanto stava facendo ai civili il loro “amico” Saddam. Le alte temperature estive impediscono ai team di scavare e di lavorare durante il giorno, per cui le operazioni iniziano a alle 3.
del mattino e finiscono alle 10. “Ci dovrebbero essere circa 400 corpi in queste 4 fosse comuni e, una volta riesumati, li porteremo al dipartimento per le autopsie di Baghdad, per i test del Dna”, ha spiegato alla tv curda Rudaw Sirwan Jalal, responsabile dell’esumazione al ministero dei Martiri. È noto che solo una persona è sopravvissuta al massacro di Samawa. Teimour Abdullah aveva 12 anni quando i soldati iracheni radunarono la maggior parte della sua famiglia e altri abitanti del villaggio nella regione di Garmiyan, nella provincia di Sulaimani, e li trasportarono a Samawa. Teimour e gli altri prigionieri furono messi in diverse fosse e fucilati tutti insieme. Teimour sopravvisse miracolosamente.
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DOMENICA 28 LUGLIO 2019 IL MATTINO
PRIMO PIANO
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La sanità alla sbarra tegola sull’usl euganea
critico sinigaglia
Medici coop in Pronto soccorso multa da 15mila euro al dg Scibetta
Pneumologia domani la picconata di Zaia
La sanzione è stata inflitta dall’Ispettorato del lavoro a cui era stato presentato un esposto Elena Livieri PADOVA. Multa da 15 mila euro inflitta dall’Ispettorato del lavoro al direttore generale dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta per essere ricorso all’impiego di medici forniti da una cooperativa per coprire alcuni turni nei Pronto soccorso dell’azienda sanitaria. La sanzione è stata comminata a seguito dell’esposto che ha presentato nelle scorse settimane l’Anaao Assomed, esposto che è arrivato anche sui tavoli della Corte dei Conti e del Nas. E la prima risposta è arrivata. MEDICI COOP
Per far fronte alla cronica carenza di medici di Emergenza e Urgenza l’Usl 6 Euganea ha optato per la via dell’appalto a una cooperativa, dopo aver espletato, per reperire medici di Pronto soccorso, un avviso di mobilità tra aziende sanitarie nazionali e due procedure per incarichi libero professionali (in Euganea ci sono 64 rapporti in essere con liberi professionisti, e altri con 8 medici pensionati) e due concorsi banditi da Azienda Zero per un totale di 22 medici d’emergenza. L’appalto, che interessa gli ospedali di Piove di Sacco e Cittadella, è stato assegnato alla coop Castel Monte di Montebelluna per una spesa di 37.820 euro per la copertura, da lugli a fine agosto, di 8 turni notturni mensili e 4 diurni a Piove di Sacco e 8 turni notturni mensili a Cittadella. La delibera ha scatenato le ire dei medici ospedalieri e dei sindacati. Sotto accusa l’impossibilità di verificare se i medici forniti dalla cooperativa rispettino i riposi
L’ingresso del Pronto soccorso di Piove di Sacco dove sono stati inseriti i medici della cooperativa Castel Monte per coprire alcuni turni
tra un turno e l’altro come previsto dalla normativa e il fatto che non sia richiesta per loro la specializzazione in medicina di Emergenza e Urgenza come ai medici che devono partecipare al concorso per essere assunti. RAFFICA DI ESPOSTI
ADRIANO BENAZZATO È IL SEGRETARIO REGIONALE VENETO DELL’ANAAO ASSOMED
È stata di nuovo l’Anaao Assomed a prendere carta e penna per denunciare la scelta dell’Euganea di avvalersi delle cooperative per far fronte alla carenza di camici bianchi. Tre esposti sono stati presentati dal sindacato dei medici ospedalieri alla Corte dei Conti, all’ispettorato del lavoro e al
Nas. Nelle denunce viene rilevato come tale opzione sia contraria alle norme e a diverse sentenze. LA MULTA
«La multa di 15 mila euro è il primo effetto dei nostri esposti» rivendica il segretario regionale dell’Anaao Adriano Benazzato, «ed è stata inflitta dall’Ispettorato del lavoro che, carte alla mano, ha effettuato i suoi controlli e ha agito di conseguenza. Tra l’altro la multa viene inflitta al direttore generale che deve pagarla di tasca propria. Non so se si possa fare ricorso e se lo farà, poco importa» sostiene
Benazzato, «ciò che rileva è la dimostrazione che la scelta fatta dall’Euganea va contro le norme come da noi sostenuto. Mi dispiace anche sapere che qualcuno pensi che questa sia una battaglia personale contro l’Usl Euganea, che poi è la mia Usl, dove lavoro. La verità è che rapporti difficili come qui con l’Amministrazione e il muro che ci troviamo davanti ogni volta che ci sono questioni spinose da risolvere non ha eguali in altre aziende. E dispiace che sia necessario arrivare a “mettere le mani in tasca” a qualcuno per far cambiare idea su scelte sbagliate». —
PADOVA. Domani a mezzo-
giorno teatrino in Azienda ospedaliera con la simbolica picconata che il governatore Luca Zaia darà all’edificio della Pneumologia, pronto per essere abbattuto per far posto alla nuova Pediatria. Perplesso il consigliere regionale dem Claudio Sinigaglia: «Trovo incredibile che si abbia avuto il coraggio di organizzare un evento pubblico per la picconata che darà inizio alla demolizione di Pneumologia, non fosse perché si arriva all’appuntamento con anni di ritardo. Era l’ottobre del 2017 quando si annunciava con entusiasmo il trasferimento di Fisiopatologia respiratoria e l’abbattimento per fine anno di Pneumologia. E allora si annunciò con enfasi che a luglio 2019 sarebbero iniziati i lavori della nuova Pediatria. A settembre 2018 nuovo cronoprogramma» ricorda Sinigaglia, «per febbraio 2019 liberata la palazzina di Pneumologia, avvio della gara per la demolizione che durerà almeno 3 o 4 mesi. Solo dopo si avvierà la gara per realizzare la Pediatria e intanto mancano ancora progetto definitivo ed esecutivo. Quindi» chiede il consigliere dem, «che senso ha la picconata se non l’avvio della campagna elettorale di Zaia? Magari realizzare prima le opere, iniziare almeno i lavori e poi inaugurarle non sarebbe male. Volere a ogni passaggio la luce dei riflettori non è sempre opportuno, soprattutto quando si naviga con anni di ritardo». Secondo le previsioni, il bando europeo per affidare i lavori di realizzazione della nuova pediatria dovrebbe essere pubblicato tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2020. Poi serviranno almeno due anni di cantiere. — E. L.
PADOVA ECONOMIA
DOMENICA 28 LUGLIO 2019 IL MATTINO
ce-Mantova che a oggi si ferma a Carceri, e così via in un lungo elenco di priorità decisamente sottovalutate. Attenzione però, non si tratta di campanilismo. Come Ance lavoriamo insieme per lo sviluppo dell’intera Regione, ma dobbiamo capire i motivi di una così scarsa attenzione a un’area, quella del Padovano, che è un centro geografico, logistico e manifatturiero dell’intero Veneto».
INFrasTrUTTUre
Cipe, pioggia di soldi ma a Padova no «Scarsa attenzione per le nostre opere»
OSPEDALI
Cavagnis (Cassa Edile): «Bene ponte sul Brenta e ospedali Ma un lungo elenco di interventi prioritari è fermo al palo» fondo le carte» spiega il presidente della Cassa Edile di Padova Giacomo Cavagnis «e tuttavia tra le opere viarie e ferroviarie finanziate dal Cipe sembra comparire il solo ponte sul Brenta di Vigodarzere. Sicuramente un’opera necessaria ma per nulla sufficiente a rispondere alle esigenze di un sistema economico che chiede da tempo risposte concrete».
Riccardo Sandre PADOVA. Una pioggia di milioni di euro per le infrastrutture venete, ma Padova rischia di continuare a rimanere a bocca asciutta. A segnalare l’assenza completa, se si esclude il raddoppio del ponte sul Brenta tra Vigodarzere e Padova, di interventi infrastrutturali per il territorio della provincia è l’Ance di Padova, pronta a prendere in esame i documenti per capire quali siano stati i criteri che hanno privilegiato alcune opere piuttosto che altre.
Tangenziali padovane congestionate dal traffico
Lo stesso Piano Regionale dei Trasporti del Veneto, presentato in città poco più di una settimana fa, evidenza come il sistema viario che ha al centro Padova sia tra i più congestionati dell’intera re-
gione con tassi di saturazione ben sopra il livello di guardia su tutte le direttrici Nord, su quelle dell’A4 in entrambe le direzioni e a sud verso Bologna e Mantova. «Penso solo all’asse viario Padova-Cittadella-Bsasano del Grappa che dovrebbe congiungersi con la Pedemontana» continua Cavagnis. «Dove il traffico pesante e legge-
mille), Napoli, Torino e Bologna (tutte tra le 380 e le 320 imprese attive) Padova rimane stabilmente tra le capitali dell’innovazione. Nella classifica delle prime 20 provincie compaiono pure Verona (undicesima con 178 startup) e Treviso, sedicesima con 160 startup. Non pervenute, per lo meno in alta classifica, Vicenza, Venezia e Belluno. Un discorso che non vale per Rovigo che invece ottiene un ottimo piazzamento, il quarto posto nel Paese, per densità delle imprese innovative con meno di tre anni sul totale delle attività imprenditoriali esistenti, con una percentuale del 6,25%. Una galassia composta soprattutto micro-imprese, con un valore della produzione medio inferiore ai 150mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è sogget-
ta questa popolazione. Per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa. Si tratta comunque di realtà che presentano un tasso di immobilizzazioni (uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende) di ben sei volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili, pure mostrando un’incidenza più elevata della media riguardo ai bilanci chiusi in perdita (55% contro 34% complessivo). E tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto confermando le potenzialità di un segmento ad alto tasso di rischio come pure di guadagno. — R.S.
La piattaforma di permuta incassa il supporto della Regione Veneto A luglio 2016 il via: 700 adesioni tra imprese, professionisti e artigiani
(Pa) locali. «Venetex, già ora, è la quinta piattaforma europea per transato» spiega Francesco Fiore a.d. di Venetex «e sono certo che questa legge regionale darà un nuovo impulso al sistema. Stiamo lavorando a contatti diretti con le associazioni di categoria e gli enti locali per stimolare nuovi scambi di beni e servizi anche tra gli enti e i propri fornitori». Una piattaforma che, assicurano i vertici di Venetex, ha tutte le potenzialità tecniche per funzionare come strumento di compensazione tra imprese e Pa anche in materia di tassazione locale. Una potenzialità che potrebbe aprire la strada a una delle più spinose e attese riforme del rapporto che intercorre
STRADE SATURE
L’ELENCO
«Stiamo ancora studiando a
Giacomo Cavagnis
Imprese dIgITaLI
Startup innovative la crescita continua Sesto posto in Italia PADOVA. Padova si conferma
capitale regionale delle startup innovative. Ancora una volta, secondo dati InfoCamere la città del Santo e la sua provincia si classificano al sesto posto in Italia e al primo in Veneto per numero di imprese innovative con meno di 3 anni di vita. A giugno 2016 erano infatti 246 le startup attive sul nostro territorio, una percentuale del 2,6% sul totale nazionale. Dopo Milano che ne ha oltre 1.800, Roma (poco più di
Una mano a comando digitale
Venetex, oltre 8 milioni di scambi «Puntiamo su enti e categorie» IL CASO
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enetex supera gli 8 milioni di euro di transato e incassa il supporto della Regione Veneto grazie alla legge regionale 401/18. La piattaforma di permuta multicanale, nata nel luglio del 2016, già a un anno di di-
stanza aveva raggiunto il suo primo milione di euro, per arrivare ai due nel gennaio del 2018. Da quella data e in poco più di un anno e mezzo Venetex ha quadruplicato il volume degli scambi. La piattaforma, che fa riferimento al sistema Sardex (nato nel 2010), ospita ora 700 imprese, professionisti e artigiani, garantendo gli stru-
menti per uno scambio di prodotti e servizi che esula dal circuito commerciale classico del pagamento in moneta. Ora Venetex, forte dell’“impegno” della Regione tramite una legge che mira alla promozione dei circuiti delle “monete” digitali locali, punta all’interazione con le associazioni di categoria e con le pubbliche amministrazioni
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ro deve fare i conti non solo con carreggiate uniche in entrambe le direzioni ma pure con semafori e colli di bottiglia che di fatto scoraggiano i movimenti e fanno pesare alle tante imprese dell’area costi aggiuntivi e ritardi importanti sul trasferimento di merci e persone. C’è il tema della nuova Statale del Santo, ma pure della Monseli-
Una buona notizia però, in materia di investimenti, viene dal sistema ospedaliero, che ottiene tra Cittadella e lo Iov di Padova 50 milioni di euro di interventi: 35 milioni per il primo, 15 per l’altro per adeguamenti e messe a norma che vanno dall’antisismica all’antincendio. «Senza dubbio non possiamo che accogliere con favore queste notizie» aggiunge il presidente della Cassa Edile «che confermano la centralità del territorio in materia di sanità. E tuttavia dobbiamo ricordare che il tema delle infrastrutture è strategico per supportare lo sviluppo economico di un territorio che fino ad ora ha tanto contribuito a fare del Veneto una delle regioni d’Italia e d’Europa più forti. Il nostro settore è stato volano dello sviluppo dal secondo dopo guerra al 2009 e per tornare ad essere un motore importante sono necessari investimenti pubblici e tempi certi di realizzazione». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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A tre vini padovani il premio Douja d’Or PADOVA. Il vino padovano di
qualità si conferma al top a livello nazionale. Tappa fissa nel panorama dei premi enologici nazionali, la Camera di Commercio di Astiha selezionato le aziende e i vini vincitori dell’edizione 2019 del Concorso Enologico Nazionale “Premio Douja d’Or”. Quest’anno le aziende padovane vincitrici sono due: Giacomo Salmaso di Diego Salmaso & C, Montegrotto Terme, con i vini Colli Euganei Pinot Bianco 2018; IGP Veneto Manzoni Bianco 2018; Ter-
tra enti pubblici e tessuto economico. Chi sceglie di entrare nella piattaforma con la registrazione ottiene un proprio conto corrente digitale in Venetex (del valore di 1 euro ciascuno). Potrà così iniziare da subito ad acquistare e vendere beni e servizi all’intero della community aggiungendo al proprio fatturato in euro quello in Venetex. Nessun aggiramento fiscale (le operazioni seguono le norme del Codice Civile per la permuta), costi di transazione (la piattaforma si finanzia con un GFF di adesione rinnovabile di anno in anno) o sconti su prodotti e parcelle ma tempi istantanei e certi di pagamento all’interno di una community di aziende disponibili e interessate agli
re Gaie , Vò (Pd), con il vino Colli Euganei Bianco Spumante Brut 2018 Millesimato Salvatore Lovo . Il 53° Salone Nazionale di Vini Selezionati - Douja D’Or e la premiazione dei vincitori del concorso si terrà dal 6 al 15 settembre 2019 ad Asti. «Questo premio dimostra e conferma l’elevato livello di qualità raggiunto dalle nostre aziende vinicole dei Colli Euganei» sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono . —
scambi. «Nel circuito non ci sono insoluti, e l’incasso è immediato» spiega Fiore. «Chi entra offre quella parte di prodotti e servizi che oggi nel mondo euro non sta vendendo e trasforma quell’invenduto in liquidità aggiuntiva (in Venetex) con cui acquistare ciò che gli serve. Il Venetex non è convertibile e quindi chi ne ha in tasca non può che spenderli all’interno della community. Una modalità che accelera il passaggio di mano dei valori (mediamente con una frequenza 9 volte superiore a quella dell’euro) incrementando di fatto lo sviluppo delle imprese del circuito e del territorio». — Riccardo Sandre BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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PRIMO PIANO
DOMENICA 28 LUGLIO 2019 LA TRIBUNA
Il crac della Popolare
Veneto Banca, Baretta alla Lega «Fu il presidente Zaia a condannarla» L’ex sottosegretario del Mef: «Per cinici motivi elettorali era stato proprio lui ad invitare gli imprenditori a disinteressarsi» TREVISO. «Trovo scorretto che la Lega, per bocca di una figura importante come Giantonio Da Re, affermi che Veneto Banca sia stata affondata dal governo Renzi. La verità è che è stato proprio il governatore Zaia a condannarla invitando i veneti a non partecipare all’aumento di capitale». Pier Paolo Baretta era in prima linea nella rovente primavera del 2017 che vide l’implosione sia dell’ex popolare di Montebelluna sia della popolare di Vicenza. Da sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze nei governi Letta, Renzi e Gentiloni ha cercato di percorrere tutte le possibili soluzioni per evitare l’epilogo della liquidazione. Ora che le novità giudiziarie (la richiesta di rinvio a giudizio per il solo Vincenzo Consoli e la conferma dello stato di insolvenza al momento della liquidazione) impongono una nuova analisi di quanto è accaduto, Baretta però non ci sta a vedere la Lega accusare i governi di centrosinistra di quanto è accaduto. Soprattutto ricordando
«Il governo evitò il fallimento salvando i risparmi e migliaia di posti di lavoro» quando diceva in quei giorni il presidente della Regione. Cosa non le è piaciuto delle affermazioni di Da Re? «Prima di tutto sono d’accordo nell’aprire una bella discussione su quello che è accaduto. A patto però di ricordare per bene le cose come andarono senza gettare accuse a vanvera».
A cosa si riferisce in particolare? «Al fatto che è vero che ad un certo punto le due banche potevano essere salvate, ma per farlo era necessario un intervento degli imprenditori per partecipare all’aumento di capitale di 700 milioni. E chi fu ad invitarli a non investire? Proprio il governatore Luca Zaia che in questo modo, lui sì, ha contribuito a far crollare
«Il Carroccio vuole fare rumore e nascondere il fallimento sull’Autonomia» Veneto Banca e Vicenza portandole sull’orlo del fallimento, evitato però dall’intervento del governo di allora che ha salvato risparmi e posti lavoro. Banca Intesa ha poi sicuramente perseguito i suoi interessi, ma se non si fosse seguita quella strada le conseguenze sarebbero state ben peggiori». E quale vantaggio avrebbe avuto il governatore Zaia a ostacolare il salvataggio di Veneto Banca e Vicenza? «Era convinto che il governo non sarebbe intervenuto per salvarle e aveva cinicamente scommesso sul loro fallimento per passare poi all’incasso elettorale addossando su di noi tutte le responsabilità. La verità è che alle due banche è mancato proprio il contributo del Veneto e se Zaia si fosse impegnato maggiormente le cose probabilmente sarebbero andate in maniera diversa. È stata dunque una grande occasione mancata per il territorio». Dunque è stato il territorio a non credere nelle sue
A destra gli azionisti all’esterno dell’assemblea. A sinistra in altro Pier Paolo Baretta e sotto il governatore Luca Zaia
banche. «Io stesso in diverse occasioni avevo chiamato in causa i capitani d’impresa veneti che però sono sempre sembrati sordi all’invito. In quella fase tutti dovevano dimostrare di crederci nelle banche venete e quell’atteggiamento restio degli imprenditori locali ha lasciato da pensare». Al governo Renzi viene
però contestato di aver innescato la spirale negativa con il decreto che impose alle popolari la trasformazione in Spa. «C’è davvero chi ancora ha il coraggio di affermare che le due banche erano sane e ben amministrate? C’è ancora qualcuno che può sostenere seriamente che due istituti del genere potevano essere gestiti come due po-
polari? Che lo si vada a domandare agli azionisti e a chi denunciava le pratiche scorrette sui finanziamenti». Dunque secondo lei cosa nasconde questa “rilettura” del crollo della banca di Montebelluna? «Ripeto ben venga una discussione su quanto accadde. Ma non diventi un pretesto per fare rumore e nascon-
coordinamento ezzelino da onara
«Indennizzi ai risparmiatori Ora tocca ai primi cittadini» TREVISO. «ll fondo indennizzo risparmiatori sta per partire grazie ai conti dormienti e non ai soldi dei contribuenti». Lo afferma Patrizio Miatello, portavoce del coordinamento «Ezzelino da Onara» secondo il quale ora serve «la collaborazione dei 579 sindaci veneti» affinché siano questi ultimi ad informare i loro concittadini di questa possibilità fornita dalla nuova normativa in
materia di ristori per i risparmiatori dopo i rovesci bancari delle ex popolari del Veneto. Miatello, portavoce di uno dei comitati di risparmiatori che si battono per ottenere un ristoro dallo Stato dopo il collasso che anni fa ha colpito Veneto banca e la Banca popolare di Vicenza, aggiunge che per il 3 agosto a Cittadella, nel Padovano, sarà organizzata «la prima
Festa del risparmio indennizzato» che si terrà in piazza Pierobon alle 20. L’evento, sempre a Cittadella, avrà un prologo alle 9 del mattino, quando presso la sala Villarina in borgo Treviso 3, si terrà un incontro con i sindaci veneti che aderiscono alla iniziativa. Miatello aggiunge un lungo appello alle istituzioni affinché si faccia chiarezza sulla vicenda ex «Banca padovana del credi-
L’incontro dei comitati con Giuseppe Conte, presidente del Consiglio
dere il completo fallimento della Lega sul tema dell’Autonomia che ormai è finita su un binario morto». E le banche sono un tema che si può ancora prestare a questa operazione? «Evidentemente sì, altrimenti non si spiegherebbero accuse così scorrette». — Giorgio Barbieri BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
to cooperativo di Campodarsego» che a giudizio del portavoce ha avuto «lo stesso copione delle ex Veneto Banca, BpVi e Crediveneto». Intanto dopo la firma da parte del ministro Tria del decreto del Mef che il 4 luglio nominava i nove membri della commissione tecnica, chiamata a gestire le domande per accedere al Fondo Indennizzo Risparmiatori, si doveva aprire il 26 luglio la finestra di sei mesi per gli oltre duecentomila risparmiatori che hanno diritto a chiedere il rimborso a carico del Fondo Indennizzo Risparmiatori da 1,5 miliardi istituito dall’ultima legge di bilancio. Ma la data di ieri è passata senza che nulla sia avvenuto. —