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22-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 38 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043
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19-GIU-2019 Estratto da pag. 16 6566
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043
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22-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043
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21-GIU-2019 Estratto da pag. 10 6566
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SABATO 22 GIUGNO 2019 - ANNO XVIII - N. 147
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: corriereveneto@corriereveneto.it
Il film
Art Night
«Il commissario Pepe» con il vicentino Scapin Il ricordo a Bassano
VENEZIA E MESTRE
C’
MAR
MER
20°/ 25°
23°/ 27°
24°/ 29°
25°/30°
Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com
Onomastici: Paolino, Flavia
corrieredelveneto.it
L’omaggio a Franco Zeffirelli, il «Maestro» mancato sabato 15 giugno, in mondovisione con la «sua» Traviata. Così è iniziato ieri sera il Festival areniano, con uno spettatore d’eccezione sul palco d’onore: il capo dello Stati, Sergio Mattarella, molto applaudito al suo a pagina 4 Peluso ingresso in Arena.
VERONA
PARATA DI VIP IN ANFITEATRO
Quattroministri etantibigdellospettacolo percelebrareil«Maestro» di Alessio Corazza
a pagina 5
Le partite del Veneto Il ministro a Ponte della Priula. E Zaia a Di Maio: «Piano per il Sud c’è già, autonomia va fatta»
«TavePedemontana,avantitutta» Toninelli in versione «sblocca opere». Lunedì vertice a Roma per il casello di Montecchio PONTE DELLA PRIULA (TREVISO) Accolto da bandiere marciane e cartelli inneggianti all’autonomia, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha inaugurato ieri insieme al governatore Luca Zaia e a i vertici di Anas il nuovo ponte della Priula, nel trevigiano. Nell’occasione, ha voluto rassicurare la platea sui molti dossier oggetto di polemica, dall’autonomia alla Tav, dalla Pedemontana al Mose, passando per le Grandi Navi: «Io non blocco proprio niente». a pagina 2 Bonet
GUERRA LEGALE TRA ITALIA E AUSTRALIA
L’ENDORSEMENT DELLA CAMPIONESSA
Vonn: «Dovete votare per Milano-Cortina 2026» «Spero Cortina vinca la sfida per l’assegnazione dei Giochi 2026 è un posto fantastico e molto bello dove c’è una passione incredibile». Così la campionessa di sci Lindesy Vonn, nelle orde decisive della corsa olimpica.
«Io e le mie due bimbe rapite dalla mamma»
a pagina 3
Grandi restauri, Bauer chiuso due anni
Venezia, per la gestione dell’hotel di lusso è in pole la Mandarin Oriental Due anni di chiusura, un restauro affidato a un grande architetto. E all’orizzonte la gestione di una grande catena alberghiera del lusso, la Mandarin Oriental, con la quale le trattative sono in fase avanzata. Ieri il nuovo cda dell’hotel Bauer, dal 1930 di proprietà della famiglia Possati e acquisito al 100 per cento dai fondi Elliot e Blue Sky, ha incaricato il general manager Vincenzo Finizzola di traghettare l’hotel verso una nuova era. a pagina 13 Zicchiero
LUN
Arena,omaggio aZeffirelli sottogliocchi diMattarella
di Gabriella Imperatori
VENEZIA
DOM
FESTIVAL LIRICO LA PRIMA IN MONDOVISIONE
I FRATI DEL SANTO E I SINGLE
continua a pagina 9
Possibile temporale Vento: N 11 Km/h Umidità: 66%
a pagina 22 Tuzii
L’aiuto divino
è qualcosa di scherzoso, qualcosa di religioso, qualcosa di superstizioso, qualcosa di popolar-sociale nell’iniziativa lanciata per oggi dai frati del Santo, a Padova. Ovviamente il Santo per antonomasia è Antonio, quello noto per la qualità e quantità dei miracoli attribuitigli, quello che vengono a pregare pellegrini da tutto il mondo, chiedendogli una grazia o ringraziandolo per grazia ricevuta. Per la guarigione da una malattia, la nascita di un figlio, il ritorno di una persona scomparsa da casa, la vittoria in un concorso… Ma anche per «graziette» minuscole, come far ritrovare un oggetto smarrito, operazione in cui sant’Antonio sembra essere uno specialista: anche se si tratta solo di un paio di occhiali imbucati in qualche recondito angolo domestico. Lui non ti giudica, intercede per te, sa che la vita è dura e allora perché non alleviarla un po’, se si può? E lui può. La novità di quest’anno, anzi dei due ultimi anni, ha però un carattere del tutto speciale, in quanto mette in campo la virtù di «casamenteiro» del santo portoghese, che, come dice la parola, aiuta ad accasarsi, a metter su casa, e, per farlo, a incontrare l’anima gemella. L’occasione per l’incontro, che sarà preceduto da un rito religioso e da un momento di riflessione, si concluderà con una festa che potrà essere anche foriera di nuove amicizie, dedicata ai cuori solitari dai 20 ai 50 anni.
OGGI 26°C
A Venezia duecento eventi e musei tutti aperti
a pagina 21 Cortese
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LA STORIA
Yvonne,96anni Èladecana dituttelehostess Yvonne Girardello, classe 1923, è stata la prima hostess italiana. Iniziò nel dopoguerra a Venezia, dopo essere stata sottoposta a una (dura) prova da alcuni ex piloti. a pagina 7 Busetto VENEZIA
a pagina 11 Priante
L’ACCORDO TRA FLESSIBILITÀ E PARTECIPAZIONE
Rivoluzione Luxottica: assume più di mille lavoratori precari VENEZIA Luxottica assume 1.150 tra interinali e contratti a termine, 900 dei quali in Veneto. È il dato più eclatante del nuovo contratto integrativo firmato ad Agordo ieri all’alba tra azienda e sindacati. Con uno scambio tra lavoro stabile e flessibilità, i neo-assunti lavoreranno con un orario di 6 ore al 8 al giorno a seconda dei picchi stagionali di produzione. a pagina 17 Nicoletti
L’EMERGENZA
Piano caldo, boom di anziani al Pronto Soccorso di M. Nicolussi
a pagina 9
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Corriere del Veneto Sabato 22 Giugno 2019
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Economia
Lavoro,flessibilitàepartecipazione Luxotticaassume1.150precari Firmato l’accordo aziendale: stabilizzati interinali e contratti a termine. E 900 sono in Veneto
La vicenda ● Luxottica e sindacati hanno firmato all’alba di ieri il nuovo contratto integrativo del colosso dell’occhialeria di Agordo. L’accordo conferma welfare e premi di risultato ma soprattutto definisce la stabilizzazione di 1.150 lavoratori con contratti a termine o interinali; novecento di questi sono nei quattro siti veneti di Agordo, Cencenighe, Sedico e Pederobba. ● L’accordo prevede per questi l’assunzione dal 1. luglio con una formula di part time incentivato che introduce, a seconda dei mesi di picco produttivo, un orario di lavoro su sei o otto ore al giorno. Il vantaggio per i dipendenti è il contratto a tempo indeterminato. Per l’azienda è il risparmio tra minor orario e l’evitare straordinari, lavoro al sabato e i maggiori oneri collegati al lavoro interinale. Lo schema può essere chiesto anche in via volontaria dai vecchi dipendenti
VENEZIA Luxottica, azienda e sindacati firmano il contratto aziendale che introduce il lavoro fisso flessibile. Investimenti in tecnologia e un lavoro a tempo indeterminato con flessibilità sull’orario. Con l’obiettivo di stabilizzare le produzioni nelle fabbriche ital i a n e . D o p o l ’a cco rd o i n Electrolux, l’altro ieri, che chiude la stagione dell’emergenza confermando 130 milioni di investimenti per mantenere a Susegana, nel Trevigiano, la produzione dei frigoriferi di nuova generazione in cambio di un orario di lavoro su sei giorni, la seconda buona notizia che viene dal Veneto su industria e occupazione è arrivata ieri da Luxottica. Dopo una maratona negoziale finale di 22 ore, sindacati e azienda hanno firmato ieri alle 5.30 le 70 pagine del nuovo contratto integrativo aziendale che riguarda gli undicimila dipendenti italiani, per il 70% concentrati negli impianti bellunesi di Agordo, Cencenighe e Sedico e in quello trevigiano di Pederobba. «Risultati nel loro insieme straordinari», hanno commentato i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil. «La dignità del lavoro, la sua stabilità, l’attenzione al bilanciamento vita-lavoro sono aspetti su cui continueremo a investire», ha detto per parte sua il presidente di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, in una nota diffusa ieri dall’azienda. L’intesa innova radicalmente le precedenti, dove al centro c’era stato un welfare aziendale additato come esempio, confermato al pari del premio di produzione che può toccare i tremila euro l’anno. Ma stavolta la trattativa ha risolto i temi strutturali dei picchi stagionali, della produttività e del lavoro stabile, con un accordo che permette di assumere a tempo indeterminato 1.150 lavoratori a termine o in forza a Luxottica con le agenzie interinali. Di questi, 900 sono in Veneto. E in un quadro di cambiamento, «con due elementi di assoluta novità - come aggiungono sempre i vertici dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil - la fusione LuxotticaEssilor e il massiccio ingresso in azienda di nuove tecnologie che determinano l’esigenza di una diversa organizzazione del lavoro», il contratto apre anche alla partecipazione dei dipendenti, con commissioni paritetiche azienda-sindacati
e il piano per l’azionariato diffuso, già ben presente nella consorella francese. Il centro dell’accordo riguarda lo scambio stabilizzazione-flessibilità. Le 1.150 stabilizzazioni sostituiscono con-
Rivoluzione Dipendenti Luxottica all’uscita dello stabilimento di Agordo
tratti a termine o interinali, formule sotto pressione con il decreto Dignità. La soluzione concordata è l’assunzione col part-time incentivato, che introduce per i nuovi assunti un orario di 37 ore settimanali in-
Il segretario della Cgil
Ferrari: «Contrattazione strategica A Confindustria Veneto dico costruiamo altri esempi simili» VENEZIA ( f.n.) Le lezioni dai ca-
si Luxottica ed Electrolux? «La prima è che, nonostante tutti i tentativi contrari, lo strumento della contrattazione resta strategico». Le due buone notizie sul fronte del lavoro, che rovesciano d’un colpo un clima cupo in Italia, in cui si moltiplicano le crisi aziendali, vengono dal Veneto. Pur se e chiaro che gli accordi innovativi su investimenti e occupazione riguardano grandi aziende, del tutto eccentriche rispetto al sistema industriale veneto. Ma a Christian Ferrari, segretario veneto della Cgil, non sfugge la necessità di capitalizzare il risultato. Moltiplicando anche in altre realtà il valore di due accordi in cui i sindacati hanno mostrato di saper fare la loro parte. Sfida lanciata alle imprese, innanzitutto, pur se la questione parte da più distante. «Abbiamo visto tentativi di disintermediazione e una stagione ipertrofica in cui si pensava che i problemi si potessero risolvere a colpi di interventi legislativi - sostiene Ferrari -. Ma con questi due risultati si riafferma il valore
● L’ingresso in Borsa Gibus, raccolti 5 milioni di euro con la quotazione-lampo «Pronti a fare acquisizioni» PADOVA La padovana Gibus entra in Borsa. Per l’azienda di Saccolongo – 34 milioni di euro di ricavi nel 2018, con un Ebitda di 4,6 milioni e 180 dipendenti – l’altro ieri è stato il primo giorno di quotazione sul segmento Aim. Gibus, specializzata in tende da sole e pergole, con la quotazione ha raccolto 5 milioni di euro mentre la capitalizzazione è stata di 29,6. L’azienda – escluso il 16.6% di flottante – è interamente riconducibile alla famiglia del presidente, Gianfranco Bellin.
della capacità delle parti di regolare in autonomia i rapporti di lavoro. Se si punta alla qualità del lavoro con la contrattazione avanzatasi possono ottenere questi risultati». Nel caso Luxottica sindacati e azienda hanno superato con la contrattazione le rigidità del decreto Dignità. «Quel decreto non era la questione centrale. Lo sono al contrario la qualità dei progetti industriali e del lavoro come leve su cui uscire anche da questa fase di stagnazione, piuttosto che far leva sul contrario come progetto di competitività», sostiene il segretario regionale Cgil. La via d’uscita a questo punto è ovvia su come sfruttare l’onda positiva dei due casi: «A Confindustria Veneto verrebbe da dire: più di polemizzare con il decreto Dignità, facciamo insieme uno sforzo per discutere di investimenti e qualità del lavoro. Si possono trovare convergenze e risultati avanzati da proporre poi anche alla politica come esempi intorno a cui definire politiche industriali».
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Il decreto Dignità non è il nodo centrale Occupazione e industria di qualità per uscire dalla stagnazione
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vece di 40, con un bonus di 700 euro che riduce a 1.300 euro l’anno la penalizzazione sullo stipendio. La formula, che può essere scelta volontariamente anche dai vecchi assunti, ha un orario di 6 ore al giorno per cinque mesi l’anno e di 8 per sette: i mesi sono indicati a novembre per l’anno successivo. Sindacati e dipendenti hanno il vantaggio di assunzioni dirette in pianta stabile; l’azienda di una flessibilità strutturale per i picchi stagionali, superando le difficoltà del decreto Dignità, e comunque risparmiando tra minor orario e taglio di straordinari, sabati lavorativi e maggiori costi dell’interinale. Il secondo capitolo dell’intesa riguarda la partecipazione dei dipendenti. A partire dall’azionariato diffuso che sarà avviato nei prossimi mesi. I termini, pur senza entrare nel contratto integrativo, prevedono che l’azienda regali metà della azioni fino a quattro acquistate, e quattro su cinque, con un vincolo di possesso per tre anni. Ma nell’accordo sono definiti anche la formazione di un Comitato di partecipazione di alto livello, tra direzione aziendale e i segretari sindacali di categoria; e si è concordato la formazione di un Comitato aziendale europeo. L’altro elemento rilevante riguarda i programmi di formazione per 30 ore l’anno, legate ai massicci investimenti in innovazione che l’azienda sta compiendo. Saranno certificate su un libretto personale, costituendo una competenza spendibile anche fuori dall’azienda. Il tutto in un’ottica di competitività che rafforza il mantenimento degli stabilimenti in Italia. «Chiaro che in un contesto globale è necessario confrontarsi sempre più con i temi dei costi del lavoro - sostiene Rosario Martines, segretario di Belluno Treviso della Uiltec -. Partendo dagli investimenti sull’automazione e la gestione dell’orario. Gli elementi di questo contratto possono favorire il mantenimento delle lavorazioni in Italia? Sicuramente sì». Ma già la firma dell’accordo in Luxottica pone il tema di quanto l’esperienza sia replicabile altrove. «Sì - aggiunge Martines - se con flessibilità e formazione l’obiettivo è creare buona occupazione». Federico Nicoletti
Ex popolari
Fondo banche, sì definitivo alla Camera VENEZIA Via libera definitiva dalla Camera, ieri sera, con 270 voti favorevoli alla fiducia posta dal governo, al decreto Crescita, che contiene anche, all’articolo 36, l’ultima versione del Fondo di indennizzo risparmiatori da 1,5 miliardi in tre anni per i soci azzerati delle ex popolari. Ora il passaggio al Senato, con la conversione in legge che deve passare entro il 29 giugno. Confermato senza modifiche di rilievo l’impianto del Fondo, che si basa sul rimborso del 30%, con tetto di centomila euro, del valore d’acquisto, con il binario dell’ammissione semplificata con reddito imponibile fino a 35 mila euro e patrimonio mobiliare fino a centomila euro. Cassate invece tutte le altre modifiche proposte con gli emendamenti, nella discussione finale è stato accolto dal governo come ordine del giorno, che impegna a tradurre il suggerimento in legge, di poter attribuire il risarcimento del 95% , e non del 30%, ai titolari dei bond convertibili di Bpvi trasformati in azioni all’ultimo momento con lo stress test Bce del 25 ottobre 2014. «Si tratta di una misura di equità, dal momento che la conversione è avvenuta senza il consenso degli interessati, nella notte, in cui l’istituto di credito fu costretto, in tutta fretta, ad aumentare il patrimonio. Abbiamo chiesto di sanare questa sperequazione», commenta il parlamentare vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, che aveva presentato la proposta di emendamento indicata da Adusbef e Codacons. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Svolta Gianfranco Bellin, presidente di Gibus, l’azienda padovana delle tende da esterno che ha esordito in Borsa
Ieri il titolo ha chiuso a 5,9 euro (-1,67%), sotto il valore d’esordio di 6 euro. L’azienda lavorava alla quotazione da più di un anno: «Negli ultimi anni ci siamo strutturati molto – spiega Bellin –. Nel 2012 abbiamo fuso quattro realtà artigiane, accorpando poi tutto su Padova, riunificando la produzione e
raddoppiando i guadagni. Nel 2016 è entrato come socio di minoranza un fondo e l’anno scorso abbiamo riacquisito le quote, per preparare la quotazione». Gibus, che opera nel comparto da esterno d’alta gamma, l’anno scorso ha esportato circa il 30% della produzione in particolare in Francia e Germania. L’obiettivo con i fondi raccolti con la quotazione è di uno sviluppo ulteriore: «La Borsa è uno strumento che permetterà all’azienda di crescere ancora, anche in vista del cambio generazionale» osserva Bellin, affiancato dal figlio Alessio che è amministratore delegato. Con le risorse raccolte «miglioreremo le linee di sviluppo su cui ci basiamo di più, tecnologia e design. E poi guarderemo all’esterno, senza escludere operazioni di acquisizione. Ci interessa molto l’estero, l’Europa in particolare. E ci riempie di orgoglio essere la prima azienda del nostro settore ad esser entrata in Borsa». Andrea Alba
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VENEZIA E MESTRE
Trasporti di Giacomo Costa
Sabato 22 Giugno 2019 Corriere del Veneto
Laprimaall’Arsenale Dal2020CanalGrande soloconvaporettigreen
Il prototipo ibrido. Protesta del Pd sul traffico acqueo
VENEZIA È tutto blu, dalla prua alla poppa, e un’insegna verde sulla fiancata lo identifica come «vaporetto ibrido», ovvero capace di passare dal motore tradizionale a quello elettrico, a emissioni zero ed eliminando persino borbottii e rombi. Presentato ieri nel bacino dell’Arsenale, tra gli yacht del salone nautico, il mezzo Actv non è però una curiosità, ma il primo di una lunga serie, che quando sarà completata permetterà di rivoluzionare il trasporto pubblico lagunare. O almeno quello del Canal Grande, che Ca’ Farsetti vorrebbe riservato ai battelli elettrici entro la fine del prossimo anno. «Senza smog e senza rumore, il cuore di Venezia tornerebbe a godere la pace che merita – ha spiegato ieri l’assessore alle Società Michele Zuin — Più in generale, l’impegno dell’amministrazione per la sostenibilità dei trasporti pubblici è continuo: basti pensare agli autobus elettrici che stanno per arrivare al Lido». Lo stesso salone nautico è un esempio di questo impegno: ieri Vela ha ricevuto la certificazione di sostenibilità ambientale per il suo allestimento, che segue quello del Carnevale e dimostra «un metodo diverso di fare le cose, ormai interiorizzato», ha spiegato il presidente Piero Rosa Salva. E i prossimi anni, quando l’Arsenale sarà com cablato e sarà possibile lasciare a casa i gruppi elettrogeni, la situazione migliorerà. Pneumatici e carene, però, seguono gli stessi percorsi, anche normativi. Ne è un esempio il lancione elettrico di Alilaguna che fa bella mostra in Arsenale, ma difficilmente lo
La vicenda ● Actv ha presentato il primo vaporetto ibrido che solcherà il Canal Grande. L’obiettivo è di realizzarne 25 entro il 2020. grazie alla trasformazione dei motori e l’introduzione della propulsione elettrica ● Ca’ Farsetti vuole realizzare una sorta di grande ztl verde in Canal Grande dove far transitare solo mezzi ecologici, sia pubblici che privati ● Qualche polemica sulle manutenzione dei mezzi: il Pd ha criticato l’azienda che non garantirebbe un servizio adeguato soprattutto verso le isole
Feste e spettacoli tra centro storico e terraferma
Alla Bragora si balla, si ride e si legge Musica e street food invadono Mestre
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on solo Art Night: si moltiplicano gli eventi e le feste. Tantissimi i laboratori, dj-set e workshop di progettazione nel weekend del Salone nautico: domani ci saranno le prove in acqua su imbarcazioni di voga alla veneta, vela e canoa. A San Giovanni in Bragora giochi, spettacoli comici, concerti di musica classica con orchestre locali, incontri letterari e danze, ogni pomeriggio fino al 24 giugno (ore 17); alle Zattere incontri, laboratori e passeggiate organizzati in occasione della mostra «Time, Forward!» alla V-A-C Foundation: oggi alle 16 al ristorante sudest 1401
ci sarà l’incontro «Death Cafè» con la specialista in tanatologia Ines Testoni. La musica invaderà Mestre dalle 18.30, tra Corte Legrenzi, Galleria Matteotti, piazza Zorzetto, via Mestrina e via Palazzo con dieci band grazie a«Hybrid Buskers». Per gli amanti dello street-food, fa tappa per tutto il weekend l’«Hop hop street food» al parco Albanese, con trenta cucine itineranti, a Marghera nel Parco di Catene, tornano fino a domani gli «Uguale Days», festival tra musica, sport ed impegno sociale per raccogliere fondi per un parco accessibile a tutti. (c. ga.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Palazzina esplosa A Gorizia si vedrà a breve tra i canali visto che le norme per farlo circolare non esistono. «Ma per il nostro vaporetto le cose non stanno così – spiega Gianluca Cuzzolin, direttore della navigazione Actv – la Capitaneria richiede a bordo un motore endotermico, il lancione non ce l’ha perché è solo elettrico, il nostro, essendo ibrido, presenta entrambe le tecnologie». Ma sostituire l’intera flotta sar e b b e proibitivo e i tempi lunghissimi: «Ecco perché stiamo procedendo con la rimotorizzazione: i mezzi vanno in officina per un nuovo motore diesel, invece escono con l’ibrido — continua Cuzzolin — entro la fine del 2020 dovremmo averne allestiti 35». I guai oggi sono semmai verso le isole: «Quando c’è sole vengono prese d’assalto e i mezzi non bastano». Il dirigente di Actv risponde così alle polemiche che volevano tanti motobattelli foranei guasti: «Nessun malfunzionamento, ogni cinque anni devono andare in manutenzione, ed essendo stati acquistati tutti assieme quando si comincia con il primo poi devono seguire gli altri ma è previsto l’acquisto di nuovi battelli foranei». Il Pd infatti prima aveva denunciando «l’inefficienza nelle manutenzioni», quindi ribadendo che per le isole sono necessarie le motonavi. E ieri, la capogruppo Monica Sambo e il segretario Giorgio Dodi hanno puntato il dito contro il traffico selvaggio e l’inquinamento: «Le misure spot non bastano più».
Una vittima di Caorle I sospetti sul vicino
«S
ono pronto a dispiegare le ali». Partendo dall’ultimo post pubblicato su Facebook da Fabrizio Facchettin gli investigatori impegnati nella ricostruzione delle cause del crollo della palazzina di via XX Settembre a Gorizia starebbero vagliando l’ipotesi del suicidio. La palazzina sarebbe stata distrutta da un’esplosione che potrebbe essere stata generata da una fuga di gas mentre alcuni tubi presenti al piano terra, dove viveva l’uomo, pare siano risultati tagliati. A fare luce su quanto sia accaduto saranno le indagini, che dovranno stabilire anche se quei tubi siano stati danneggiati dall’esplosione stessa o in precedenza e quindi in questo caso possano essere considerati una possibile causa. Oltre al 50enne triestino, nel crollo della palazzina hanno perso la vita anche Sabina Trapani, 43 anni, nata a San Donà di Piave ma cresciuta a Caorle, e il suo compagno Miha Ursic, 45enne originario della Slovenia. La notizia della tragica morte di Sabina si è diffusa velocemente a Caorle dove la madre della donna, la sorella e i suoi due fratelli sono molto conosciuti. La 43enne si era trasferita da una decina d’anni a Gorizia dove lavorava come designer e arredatrice di interni. La cittadinanza della località costiera si è stretta intorno alla famiglia Trapani mentre a Gorizia la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. A.R.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mose,ilpattotracommissariesindacati
Comitato sanità
Centrodestra L’appello: «Mantenere le competenze e garantire il lavoro oltre la consegna dell’opera» diviso sul nome niente nomina VENEZIA La gestione del Mose in futuro dovrà rispettare tre criteri: legalità, visione e prassi che tenga insieme la grande opera e la salvaguardia della laguna, mantenimento delle competenze acquisite in decenni di lavoro dal personale che è del tutto estraneo allo scandalo Mose. È un’asserzione incisiva quella che il commissario Giuseppe Fiengo, i sindacati e le Rsu di Consorzio, Thesis e Comar l’altro ieri hanno messo insieme in una nota congiunta dopo un incontro convocato per concordare la collaborazione per il completamento delle dighe mobili contro l’acqua alta e la gestione provvisoria. «Le parti hanno condiviso la necessità che qualsiasi iniziativa futura dovrà essere intrapresa in continuità del presidio di legalità e nella prospettiva di lungo termine, oltre la consegna dell’opera», scrivono. Vale a dire che il riassetto sulle procedure portato dal commissariamento firmato Anac non può essere una parentesi. E siccome nel
Dighe mobili Nelle prossimi giorni il ministro Toninelli nominerà il commissario del Mose
frattempo i 273 dipendenti di Consorzio, Thetis e Comar, insieme ai vertici, hanno lavorato anche per complessive la Salvaguardia della Laguna di Venezia, rinnovano l’invito a non separare la gestione idraulica da quella ambientale: «Per questo motivo le parti hanno convenuto che non vadano disperse le professiona-
Il processo
I commissari «in difesa» delle aziende
I
commissari straordinari rappresentano il Consorzio Venezia Nuova a tutti gli effetti. Quindi, lo devono rappresentare anche in qualità di imputato al processo. Lo ha deciso ieri il tribunale (in linea con la tesi della procura), contro il parere sollevato nella precedente udienza dagli avvocati del Cvn che sostenevano che i commissari straordinari, nominati dal ministero delle Infrastrutture per concludere la realizzazione del Mose, non sarebbero legittimati a rappresentare l’ente al processo che lo vede coinvolto insieme ai due soci, Condotte e
Grandi Lavori Fincosit, ai sensi del decreto 231 del 2001 che stabilisce una responsabilità penale delle società per i reati commessi dai propri dipendenti. Il commissario Giuseppe Fiengo all’ultima udienza aveva detto di non voler sostenere la difesa di persone che «per me non sono state perbene». Il Consorzio, però, è andato a processo e rischia di pagare una sanzione anche di alcune centinaia di migliaia di euro non per difendere Baita o Mazzacurati, ma per ribadire che dalla vicenda delle tangenti l’ente non ha tratto alcun profitto, anzi. (e.bir.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
lità esistenti oggi all’interno delle tre Società, Consorzio Venezia Nuova, Comar e Thetis e conseguentemente mantenuti tutti i livelli occupazionali». Niente tagli, insomma, perché per far funzionare il Mose e la salvaguardia senza incorrere in intoppi la cosa migliore è affidarsi a chi conosce i lavori e la laguna e nel triennio ha acquisito dimestichezza con le prassi di legalità dell’Autorità anticorruzione. Un lascito che si mette a disposizione dello Stato — che ha pagato l’opera — offerto alla vigilia della nomina del super-commissario che il ministro Danilo Toninelli sceglierà tra una rosa di nomi indicata dal governatore Luca Zaia. Per ora, nella rosa dei papabili ci sono il Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto Roberto Linetti,l’ex responsabile della Salvaguardia Fabio Riva, il provveditore del Lazio Federico Vittorio Rapisarda e il direttore generale di Arpav Nicola Dall’Acqua. Mo. Zi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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umata nera per la presidenza del comitato della sanità dei sindaci del Miranese e della Riviera del Brenta. Ieri a Mira i primi cittadini non sono riusciti ad eleggerlo perché tra Miranese e Riviera è scoppiata la guerra per la successione, tutta interna al centrodestra che esprime nove dei 17 sindaci dell’area e deve indicare il presidente. Ieri a Mira, dopo un’ora di pausa porte chiuse non ha trovato la quadra. I sindaci della Riviera erano pronti a proporre Francesco Calzavara, di Pianiga, o Andrea Martellato, di Fiesso. Ma il gruppo del Miranese ha fatto presente che esprime un maggiore numero di residenti e si è voltato verso Nais Marcon e Martina Vesnaver, neo elette a Scorzè e Spinea. Riunione rinviata di una decina di giorni. (mo.zi.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO 22 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
E mail belluno@corrierealpi.it Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967
verso cortina 2021
L’Anas: «Per ottobre conclusi i lavori in diversi cantieri sull’Alemagna» L’amministratore delegato Simoni assicura su Coltrondo e sul ponte di Santa Caterina: «Ristrutturazione leggera» BELLUNO. «Ce la facciamo per
Cortina 2021?» chiediamo a Massimo Simonini, che da amministratore delegato di Anas vigila sui cantieri dell’Alemagna. «Per Cortina ce la facciamo» assicura. Ingegnere, lei dunque è convinto che per la statale Alemagna ce la facciamo. «Sì, perché abbiamo tutti i lavori in corso, gli ultimi 4 interventi – piccolini – sono in fase di appalto e saranno contrattualizzati nel periodo estivo, tutti gli altri sono attivi e contiamo entro ottobre di chiudere i lavori principali». D’accordo, ma le varianti di Cortina, San Vito, Valle e Tai? «Rimarranno fuori le 4 varianti che inizieremo a realizzare ma non saranno probabilmente completate per i Mondiali di sci». Le preparate, dunque, per le Olimpiadi? «Ce lo auguriamo tutti». L’incontro avviene al ponte della Priula da ieri riaperto. Siamo qui sul ponte del Piave e immaginiamo quello che accadrà sull’altro ponte, dal 26 agosto. «A Ponte nelle Alpi. Sì, è prevista la consegna dei lavori nel mese di agosto. Il ponte rimarrà chiuso per 3 mesi». Quindi nessuna apertura su una carreggiata, a senso
to, dopo il Fadalto. Code che si riversano anche sulla statale Alemagna. Non si potrebbe aprire il traforo di Santa Augusta a Vittorio Veneto? «Abbiamo il primo lotto di Vittorio Veneto che è già pronto e dovremo fare il collegamento con la strada comunale per rendere fruibile l’opera e nel frattempo stiamo realizzando la prosecuzione, il secondo lotto che è in progettazione». Quanti investimenti sono previsti in Veneto entro il 2020? «Più di 900 milioni di euro». Dove, come e quando? «Sono tanti interventi. Sono 340 di nuove opere e sono 580 di manutenzioni programmate. Questo è il contratto di programma 2016 2020 e quindi questo è il periodo storico in cui verranno sviluppati». Anas si dedica molto alla manutenzione. Finalmente, se ci permette. «Anas è cambiata parec-
«L’azienda è cambiata parecchio negli ultimi tempi, con lavori all’avanguardia»
Massimo Simoni, amministratore delegato di Anas
unico alternato, come da indiscrezioni? «Non mi risulta. Si tratta di un ponte simile a questo con una ristrutturazione molto più leggera rispetto a Ponte della Priula perché quella struttura sta meglio». Di problema in problema. La progettazione del traforo di Coltrondo è stata portata in avanti, sino al 2021.
«Sì, ma nessun timore. Alcuni interventi sono stati spostati per trovare i pareri che purtroppo arrivano con sempre maggior difficoltà e quindi abbiamo dovuto per forza spostarlo più avanti, sostituendolo con gli interventi di manutenzione quindi più veloci». Per problemi di Autostrade, la domenica sull’A27 si formano lunghe code di au-
chio negli ultimi tempi, stiamo puntando molto sulla sensoristica, sull’analisi delle nostre strutture, abbiamo predisposto degli elementi più tecnologici e all’avanguardia per valutare le strutture, anche da parte dei nostri sorveglianti, e quindi siamo passati da manutenzione straordinaria, come era prima, ad una manutenzione programmata e questo è un esempio di manutenzione programmata, un esempio di un ponte che è stato analizzato, è stato verificato, valutato e quindi riprogettato. Oggi, qui a Ponte della Priula, abbiamo un ponte all’avanguardia». Diventerà altrettanto bello quello di Ponte delle Alpi? «Le ho già detto. Il vostro ponte ha un supplemento di storicità. E di bellezza». — Francesco Dal Mas
ater
Cambiano gli affitti nelle case popolari «Assegnate solo a chi ha bisogno» BELLUNO. Aumenti e riduzio-
ni. Dal 1° luglio cambiano i canoni di affitto negli alloggi popolari in tutto il Veneto. La normativa regionale è cambiata, con lo scopo di assegnare le case a chi ne ha veramente bisogno, e tutte le Ater si sono adeguate. L’importo dei nuovi canoni è parametrato al reddito e alla situazione patrimoniale dell’assegnatario: da un minimo di 40 euro al mese fino al valore del canone di mercato, in base alle quotazioni dell’Osservatorio mobiliare italiano dell’Agenzia delle Entrate. «Non sfratteremo nessuno», assicurano dall’Ater di Belluno. «Ci saranno 24 mesi di monitoraggio per non penalizzare anziani, disabili e nuclei particolarmente fragili». La riforma prevede due novità: gli assegnatari degli alloggi devono avere un Isee non superiore a 20 mila euro e non devono avere altre case in usufrutto o di proprietà; i contratti diventano di durata quinquennale, rinnovabile, e l’importo del canone è parametrato di anno in anno alla capacità economica dell’inquilino. «Conclusa la prima fase di ricognizione sulle assegnazioni in essere e di verifica delle situazioni reddituali e patrimoniali degli assegnatari», spiega il presidente dell’Ater di Belluno Ilenia Rento, «ora le Aziende territoriali e i Comuni sono chiamati ad applicare la riforma, aggiornando i contratti in essere. L’obiettivo è quello di riuscire a garantire un alloggio a condizioni di favore a chi più ha bisogno, accompa-
gnando gli inquilini con maggiori possibilità economiche a rivolgersi al libero mercato delle locazioni. L’applicazione delle novità sarà comunque graduale: daremo ulteriori 24 mesi di tempo agli inquilini che ancora non hanno presentato la dichiarazione Isee per mettersi in regola o, nel caso di mancanza dei requisiti, per trovare un nuovo alloggio». Due anni, quindi, per rientrare nei parametri di reddito oppure per trovare un altro alloggio. Nel frattempo gli inquilini pagheranno il canone di locazione secondo i valori di mercato indica-
Due anni di tempo per adeguarsi altrimenti bisognerà lasciare l’alloggio ti dalle quotazioni Omi, maggiorati del 10 per cento. Per i singoli casi di particolare fragilità sociale, assicura l’Ater, e in particolare per i nuclei dove sono presenti disabili e anziani in età avanzata, l’azienda è impegnata a valutare e adottare le soluzioni di maggior tutela per l’inquilino. La Regione Veneto ha istituito un tavolo tecnico di monitoraggio con le Ater e i Comuni per accompagnare la prima applicazione della legge. A Belluno c’è uno sportello di riferimento, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12. Per info 0437 935911 oppure info@aterbl.it. — Alessia Forzin
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REGIONE
SABATO 22 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
La politica e le grandi opere
È “tregua armata” tra Toninelli e Zaia Il 5 Stelle: autonomia sì, ma fatta bene E sulle grandi navi il ministro punge il sindaco Brugnaro: «La smetta con le polemiche e gli insulti, collabori alla soluzione»
Francesco Dal Mas spin off regionale SUSEGANA (TREVISO). Primo confronto pubblico tra il governatore Luca Zaia ed il ministro delle infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, dopo l’aspra polemica sulle grandi navi ed il mancato incontro fra i due a Venezia. «Il Veneto non è guerrafondaio, è una comunità ospitale. Lo dimostra questa inaugurazione», così il governatore riceve il rappresentante del Governo che raggiunge il rinnovato ponte sul Piave, a Susegana, con ritardo; «Colpa dell’Alitalia, non del ministro», sorride Zaia «io sono onorato che ci sia Toninelli in rappresentanza del Governo qui oggi, perché questo è un ponte storico, un ponte identitario per noi veneti». Il richiamo all’autonomia è evidente, come lo è l’aggancio ai problemi infrastrutturali del Veneto. NORDISTI E SUDISTI
Federalismo, anzitutto. «È giusto che il provvedimento sull’autonomia sia incardinato ed esca dal Consiglio dei ministri è giusto che si arrivi velocemente alla firma di un’intesa o di una pre-intesa, ma di un provvedimento che vada in Parlamento», insiste Zaia. Ma il M5S pretende un piano per il Sud... «C’è già. Basterebbe guardare i voti per capire che i cittadini del Sud hanno scelto un partito, il partito dell’Autonomia, che è la Lega». «Sì, l’au-
Sistemi Territoriali scissi da Infrastrutture
Susegana, Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il governatore del Veneto Luca Zaia all’inaugurazione del rinnovato ponte sul Piave
Dopo le frecciate parziale convergenza sull’iter parlamentare della riforma federalista tonomia va fatta», fa eco Toninelli «stiamo lavorando intensamente, attraverso tutti i ministeri con le rispettive competenze, per farla bene»; «Sottolineo che va fatta bene perché ricordo la riforma del titolo V, che ha fatto disastri e ha creato inutili centri di spesa. Stiamo lavorando su questo e penso che velocemente si arriverà ad un risultato senza ovviamente creare una regione di serie
A e una di serie B». Controreplica zaiana: «Nessuno vuole accentuare il divario tra le regioni». PROGETTI PER LA LAGUNA
Sul commissario al Mose c’è l’esigenza di una figura esperta e di una scelta condivisa
C’è poi il tema delle grandi navi a Venezia e il governatore ribadisce: «Noi siamo fermi a quel Comitatone del novembre 2017 che parla di una viabilità che c’è già: per Marghera». Ma il ministro la pensa diversamente: «Adesso è fondamentale mettere in fila tutte le soluzioni, e farlo velocemente, altrimenti si rischia di non portar più fuori le grandi navi dal bacino di San Marco e dalla Giudecca»; «Non è mai esistito e non esiste alcun progetto su
Marghera. Gli unici progetti li abbiamo fatti noi e riguardano Chioggia e San Nicolò», ribadisce «li stiamo analizzando e faremo un dibattito pubblico perché vogliamo interessare tutti i cittadini». E a questo punto sbotta: «Al sindaco Brugnaro però dico basta polemiche, basta insulti, dobbiamo ascoltarci. Attraverso lo “sblocca cantieri”, abbiamo iniettato 15 più altri 45 milioni in favore dei
il raccordo autostradale a rischio
Mit: «Il Veneto avrà l’Alta Velocità» Pedemontana, lunedì tavolo a Roma VICENZA. La falsa partenza di
Pedemontana Veneta, costretta a congelare il raccordo di Montecchio Maggiore con l’A4 a causa dei ritardi “paralleli” dell’Alta Velocità sul versante Vicenza-Verona, trovano eco nell’incontro tra Danilo Toninelli e Luca Zaia a Ponte della Priula. «Abbiamo parlato dell’incrocio di Pedemontana con la Tav, è un nodo che va sciolto e il ministro delle Infrastrutture ha dato disponibilità ad affrontarlo subito», rivela il governatore «se abbiamo la certezza che di lì passeranno i treni veloci, è inutile fare opere scaglionate, completiamole; se invece ci sono perplessità sul tracciato o altro, allora è bene saperlo subito. Ma mi sem-
bra di aver capito che l’ambiente ministeriale oggi vuole chiudere questa partita. D’altronde, costruire un’autostrada di 94, 5 chilometri priva dell’innesto sulla A4 e poi avere dei guai nell’intersecazione con la ferrovia, direi che proprio non ci sta». «In Veneto la Tav è mai stata bloccata, si tratta di un’opera strategica che va realizzata», assicura Toninelli «ricordo che l’analisi costi-benefici procede parallelamente allo stato d’avanzamento dei lavori ed è finalizzata a migliorarli. I ritardi? Ci sono competenze ambientali che spettano ad altri e importanti infrastrutture che sono ferme da decenni». Secondo la Regione e i sindaci vicentini, il rac-
Comuni della gronde lagunare». «C’È IL CAOS LÌ DIETRO»
Il Commissario del Mose? «Dev’esserci un’intesa fra il presidente della Regione ed il ministro», risponde Zaia «cercheremo di guardare i curricula per trovare persone dalla specchiata moralità, che siano esperti e soprattutto che ci diano garanzie di operatività». E Toninelli, di rimando: «Ora serve completare quel 5% di Mose fermo da tanti anni e stiamo arrivando ad un’intesa sul nome di una persona preparata che abbia una struttura attorno e faccia sintesi, perché c’è parecchio caos lì dietro». –
cordo con l’A4 è a rischio... «L’inghippo nasce dalla delibera del Cipe che impone a Pedemontana e Rete ferroviaria italiana di far combaciare i progetti. Ma lo risolveremo. Lunedì ho convocato al ministero il concessionario autostradale». Ma la polemica sull’arteria destinata a collegare Montecchio a Spresiano non si placa. A rinfocolarla, durante il Question Time in commissione Ambiente alla Camera, ha provveduto la deputata vicen-
Le polemiche sui costi sulla superstrada a pedaggio rimbalzano alla Camera con Cunial
Pedemontana: Toninelli promette una soluzione per il raccordo A4
tina Sara Cunial (ex MS5 approdata al Gruppo Misto) bollando l’opera «come inutile e dannosa per tutti i cittadini veneti che oltre a subirne gli abusi e gli illeciti ambientali e sociali, dovranno accollarsi le prime convenzioni economiche di oltre 2 miliardi di eu-
Le assemblee delle società Sistemi Territoriali e Infrastrutture Venete, entrambe interamente partecipate dalla Regione Veneto, hanno approvato il progetto di scissione societaria, primo passaggio per dare attuazione alla razionalizzazione e riorganizzazione del settore delle infrastrutture ferroviarie e di navigazione interna, separando le funzioni di gestione delle infrastrutture e di esercizio dei servizi ferroviari. Il progetto di separazione che prende forma, e sarà efficace da gennaio 2020, è stato pianificato negli ultimi 24 mesi in collaborazione tra il vicepresidente con delega alle Partecipate, Gianluca Forcolin e l’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti. «È un’operazione con significative ricadute positive», dice Forcolin «tra i suoi effetti, consentirà di recuperare 16 milioni di euro in minori costi Iva per il bilancio 2020 della Regione. Migliorare risparmiando è possibile, come dimostriamo in questo, come in vari altri casi». «I fondi risparmiat», fa eco De Berti «saranno preziosi. Una boccata d’ossigeno, ad esempio, per le linee ferroviarie gestite da Sistemi Territoriali, come la Mestre-Adria, che hanno bisogno di investimenti per dare risposte a i pendolari». —
ro, lievitate con lo strumento del project financing, tanto amato dal nostro governatore Zaia, a 13 miliardi più Iva»; «Questa», ha concluso «è l’opera pubblica più importante (a livello di costi) che si stia construendo in Italia. Un cantiere lastricato dell’oro dei guadagni del fortunato concessionario che rischia di mandare in default la Regione e indebitare le nostre generazioni a venire». Toni duri anche dal CoVePa, acerrimo nemico del progetto: «Chiunque può verificare le prese in giro. Chiunque può comprendere che nell’area compresa tra Brendola e Montebello si concentrano una serie di nodi infrastrutturali cruciali. Chiunque può verificare che Rfi ha un cattivo precedente con i cantieri del consorzio Sis. C’è tutta la questione delle bonifiche delle sabbie da fonderia nel sottofondo della variante alla ex Statale 246 e delle fondazioni della Tav che intercetteranno la falda inquinata dal plume dei Pfas». — Filippo Tosatto
REGIONE
SABATO 22 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
le nuove linee guida del ministero
Pronto soccorso, addio ai colori l’attesa massima fissata in 8 ore Il triage dei pazienti, coordinato dagli infermieri, adotterà la numerazione da 1 a 5 sarà il “bed manager” a gestire la dotazione dei posti letto riservati all’emergenza nel triage e l’adozione di una numerazione di gravità decrescente da 1 a 5; la SBUJP è quella di redistribuire più razionalmente la popolazione che si presenta in pronto soccorso laddove l’attuale codice verde di minima urgenza, di gran lunga il più attribuito, «non consente di differenziare adeguatamente i pazienti merite-
Filippo Tosatto VENEZIA. L’obiettivo di restituire ai pronto soccorso il ruolo istituzionale, ancorandoli all’effettiva emergenza/urgenza, si è rivelato sostanzialmente illusorio. Nel Veneto, e in particolare nelle città capoluogo, le “emergency” erogano circa cinque milioni e mezzo di prestazioni l’anno e sono costantemente assediate da una moltitudine di pazienti che non trova risposta negli ospedali di comunità, destinati a fungere da filtro ma rimasti in gran parte allo stato larvale. Una situazione in verità generalizzata, che ha spinto il ministero della Salute ad agire sul versante della riorganizzazione del servizio, trasmettendo alla Regione le nuove linee guida, che dovranno diventare esecutive entro diciotto mesi.
In Veneto 5,5 milioni di prestazioni l’anno e un sovraffollamento nelle città capoluogo voli di maggior impegno assistenziale da quelli a minore carico gestionale, esponendoli al rischio di eventi sfavorevoli o di sottovalutazione». IL PERCORSO DIAGNOSTICO
CODICE VERDE IMPROPRIO
Il restyling riguarda anzitutto l’abolizione dei codici a colori
Le nuove linee guida mirano a razionalizzare i flussi ai pronto soccorso
Altro punto rilevante, nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti, è la raccomandazione di «un tempo ottimale di
6 ore e comunque non superiore alle 8 ore dall’arrivo, anche nel caso di presentazioni cliniche complesse, in aderenza a quanto evidenziato nella letteratura internazionale». Quanto al triage (lo smistamento degli arrivi) il documento ministeriale precisa che si tratta di «una funzione infermieristica effettuata da personale con appropriate competenze: «L’infermiere di triage è dotato di autonomia professionale, in relazione alle competenze acquisite nel corso di formazione, può essere specificatamente autorizzato alla somministrazione di alcuni farmaci, all’esecuzione di prelievi ematici ed all’inizio di trattamenti previsti da protocolli interni». IL BLOCCO DEI RICOVERI
Ancora, la gestione dei posti letto disponibili per il ricovero sarà centralizzata nelle mani di un “bed manager” e a riguardo è prevista l’istituzione delle stanze/aree di ricovero (“Admission Room”) esterne al pronto soccorso e riservate, provvisoriamente, ai pazienti in attesa di ricovero. Aggiornati, infine, anche gli standard strutturali e di personale per l’osservazione breve intensiva e le azioni per ridurre il sovraffollamento, incluso il «blocco temporaneo dei ricoveri programmati o non urgenti per un intervallo di tempo rapportato alla severità del problema»; inizialmente la soluzione dovrà interessare le unità operative dell’area medica e specialistica, e in seconda istanza sarà estesa a quelle di area chirurgica. Basterà? —
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costa: tolleranza zero
Pfas, il piano di sicurezza per l’acqua della Regione VENEZIA. Lo spauracchio Pfas. Il ministro a 5 Stelle dell’Ambiente Sergio Costa fa sapere che «la prossima settimana firmeremo il decreto interministeriale per determinare i limiti alle sostanze perfluoro alchiliche nell’acqua per noi devono essere zero». Un’iniziativa da tempo sollecitata dal Veneto e accolta con favore(«Benissimo») dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Intanto a a Venezia, nel corso di un evento organizzato da Viveracqua in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e Regione, il primo Piano di sicurezza dell’acqua Veneto. È una sperimentazione partita dal sistema acquedottistico di Lonigo, che è al centro dell’emergenza Pfas e serve oltre 100 mila abitanti in 26 comuni nelle province di Vicenza, Verona e Padova; sarà estesa nei prossimi anni a tutti gli acquedotti veneti. «L’obiettivo è aumentare la tutela della qualità delle acque dalla fonte al rubinetto e per garantire la salute del consumatore», afferma Francesca Russo, direttore del servizio Prevenzione. —
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Padova
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
Il prefetto: «Uniti per la sicurezza» Ieri a palazzo Santo Stefano sono stati convocati i sindaci `Renato Franceschelli: «La mia porta è sempre aperta appena eletti in provincia: si sono presentati in 34 su 56 perchè solo facendo squadra si risolvono i problemi» `
L’INCONTRO PADOVA L’invito era stato inviato
da Fabio Bui ai 56 sindaci neo eletti alle recenti amministrative. Ad accoglierlo, però, sono stati solo 34, i quali ieri si sono presentati nella sala consiliare di Palazzo Santo Stefano. Ad accoglierli, oltre al presidente, c’erano anche il Prefetto Renato Franceschelli, i vertici dell’Arma dei Carabinieri, della Questura e della Guardia di Finanza. «La mia porta è sempre aperta al territorio, qui abbiamo il questore, i carabinieri, la Guardia di finanza, ossia quella che possiamo definire la squadra dello Stato. E appunto “fare squadra” è fondamentale su tutti i temi - ha detto il Prefetto -. Per quanto riguarda quello della sicurezza, conta la percezione che ha il cittadino. Sicurezza ad ampio spettro significa anche decoro urbano, servizi efficienti e quant’altro. Le criticità vanno affrontate insieme, oltre che condivise nella struttura adeguata, e per questo vi ricordo che è nel Comitato Provinciale per la Sicurezza che dobbiamo trovare le soluzioni perchè non
si possono aumentare poliziotti e carabinieri, almeno per ora, e quindi si devono sfruttare al meglio le risorse che ci sono. L’impiego della Polizia Locale nelle sue specificità di controllo va inserito nell’ambito generale di un sistema di sicurezza, che la gente percepisce». Franceschelli ha inoltre ricordato che è previsto dal Governo un sensibile aumento delle Forze dell’Ordine, ma per vedere gli agenti sul territorio si devono attendere i tempi tecnici di assunzione e formazione, ma ha aggiunto che le amministrazioni hanno a disposizione molti nuovi strumenti tecnologici che sono un indubbio aiuto. Franceschelli ha poi assicurato ai nuovi primi cittadini che la Prefettura è a loro disposizione non solo per le questioni legate alla sicurezza, ma anche per affrontare le tematiche del lavoro e della scuola. «Quando si è al servizio della cittadinanza, non c’è colore politico e sui temi principali è fondamentale che le Istituzioni tutte siano unite per rispondere alle esigenze delle persone - ha chiuso Franceschelli -. La Provincia di Padova, forse unica in Italia, ha raggiunto la condivisione fin dall’elezione del presidente».
L’AUSPICIO Il tema della condivisione e dell’unità di intenti in favore del territorio è stato al centro anche del saluto del presidente Bui. «Non è stata casuale la scelta di accogliervi nella sala Consiliare della Provincia proprio perché vogliamo che sia tangibile che è la casa di tutti i Comuni - ha sottolineato -. Qualche mese fa intorno alla figura del presidente si sono aggregate tutte le forze politiche, un fatto straordinario e, forse, un laboratorio politico. Noi sindaci prima dobbiamo rispondere ai bisogni dei cittadini, l’appartenenza ad una forza politica viene in un secondo momento, perché la Provincia ha un ruolo di terziarietà per i 102 Comuni che la costituiscono. Voglio quindi ribadire che oggi è
IL PRESIDENTE BUI: «DOBBIAMO RISPONDERE AI BISOGNI DELLA GENTE E L’APPARTENENZA POLITICA VA MESSA IN SECONDO PIANO»
La curiosità
Emozionati, scordano la fascia tricolore Erano 34 i nuovi primi cittadini che ieri, visibilmente emozionati, hanno varcato la soglia di Palazzo Santo Stefano. In totale erano 56 i Comuni chiamati al voto il 26 maggio e, per Cadoneghe, Monselice e Campodoro si è arrivati al ballottaggio. Un primo impegno istituzionale al quale in diversi, forse appunto per la palpabile emozione, si sono presentati senza indossare la fascia tricolore. Una piccola “gaffe”, subito perdonata trattandosi di quasi tutti sindaci alla loro prima esperienza, ma notata dal pubblico presente.
fondamentale ragionare insieme ed essere una squadra coesa per trovare soluzioni su temi di valenza territoriale come ambiente, viabilità, scuola e pianificazione urbanistica, perché se non si ragiona per territori, non c’è futuro». Bui ha quindi puntualizzato che ora, con i nuovi sindaci e insieme a quelli che già governano, inizierà il “gioco di squadra” da fare con le forze dell’ordine, gli altri enti e le istituzioni. Infine, Bui ha citato le municipalità più piccole, quelle che anche a fronte di minori risorse, hanno più difficoltà proprio dovute alle loro dimensioni. «La Provincia vorrebbe essere il coordinamento dei piccoli Comuni su tutti i temi: dall’ambiente al lavoro, dalla scuola alla viabilità - ha chiuso il presidente -. Se non mettiamo in essere una politica di confronto resteremo marginali. Invece dobbiamo ragionare per territorio e non per municipalità». Un breve saluto ai nuovi amministratori è stato infine rivolto da Emanuele Calaon, presidente del Consorzio vini Colli euganei, una delle eccellenze della provincia da valorizzare. Luisa Morbiato
LA RIUNIONE L’incontro in sala consiliare a Palazzo Santo Stefano a cui hanno presenziato il prefetto Renato Franceschelli, il presidente Fabio Bui e 34 neo sindaci
Voto massimo all’Ulss 6 da centouno primi cittadini LA PAGELLA PADOVA «La valutazione di 20/20
data al direttore generale Domenico Scibetta ha visto la netta maggioranza dei 101 Comuni, orientata a evidenziare che il lavoro compiuto è stato buono e andava premiato appunto col massimo dei voti, una valutazione che ha preso in esame soprattutto l’azione sui servizi territoriali inserita però nel quadro più generale dei cinque ospedali, degli investimenti e dell’accrescimento delle strutture per fronteggiare la carenza di medici». A parlare è Alessandro Bolis, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 6 Euganea. «Sul tema del “profondo rosso” - continua - eravamo certi che le cose si sarebbero sistemate grazie all’ottima conduzione della Direzione strategica dell’Ulss 6 Euganea che ha dato i giusti rilievi e fatto i giusti distinguo nei vari settori in cui si articola la più grande Azienda sanitaria del Veneto, anche attraverso l’Atto Aziendale pianificando una programmazione che vede al centro la persona mantenendo alto il livello dei servizi ai cittadini». Il presidente della Conferenza anticipa i prossimi interventi: «Ci concentreremo ad armonizzare i tre bilanci del Sociale per cercare economie di scala utili ad omogeneizzare i servizi dall’Alta alla Bassa Padovana, passando naturalmente per la città e la cintura urbana. Alta è poi l’attenzione per contrastare la West Nile; i singoli Comitati stanno inoltre operando sul nuovo Piano della povertà, dando priorità e attenzione a quella che è la presa in carico delle fasce deboli. La volontà è coinvolgere sempre più i sindaci sul tema della salute pubblica». E il dg Scibetta aggiunge: «Ringrazio il sindaco Bolis e l’intera Conferenza che lui rappresenta per aver riconosciuto l’impegno di questa Direzione nell’adottare nuovi modelli organizzativi, un’appropriatezza gestionale frutto di un grande lavoro di squadra e di sinergie: questo ha permesso di consolidare l’inversione di tendenza nei conti economici mantenendo inalterata l’offerta alla cittadinanza, anzi rendendola sempre più equa, capillare e di livello elevato».
«Agricoltura, sviluppo e sostenibilità: priorità per il futuro» IL PIANO PADOVA Dieci priorità per l’agri-
coltura veneta nel prossimo decennio e in vista del 2030: il settore primario dovrà essere più resiliente alle crisi climatiche, più attento all’ambiente e al risparmio idrico ed energetico. Una agricoltura poi che dovrà essere ancor più radicata nel territorio, investire sui giovani e su filiere verticali e orizzontali, migliorare il paesaggio e favorire l’inclusione sociale, garantendo il giusto reddito a chi la pratica. Le imprese del primario dovranno essere ‘multifunzionali’ e volano di ‘economia circolare’, sempre più capaci di integrare biologico e convenzionale. Sono queste alcune delle indicazioni
emerse dagli ‘stati generali’ dell’agricoltura veneta, conclusi ieri ad Agripolis di Legnaro, con la conferenza dello sviluppo rurale “Insieme verso il 2030”, promossa dalla Regione. La consultazione, allargata a 310 sigle del mondo rurale (associazioni di categoria, enti ed istituzioni, rappresentanze dei consumatori e mondo della ricerca, comprese le tre università venete), ha consentito di individuare appunto le priorità che orienteranno le politiche per l’agricoltura fino al 2030.
LA PROGRAMMAZIONE «Il Veneto è l’unica regione ad aver organizzato questa forma di programmazione condivisa – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura, Giuseppe Pan -
per definire le priorità strategiche delle politiche regionali e le nostre opzioni per la politica agricola comunitaria post 2020. Il percorso è durato mesi e fa sintesi delle previsioni formulate dagli esperti e dai ricercatori, e dalle aspettative espresse dai 123 soggetti che hanno indicato preferenze nella consultazione online». E l’assessore ha aggiunto: «Il futuro sta nella biodiversi-
AGLI STATI GENERALI DI LEGNARO ELENCATE LE DIECI PRIORITÁ PER RILANCIARE LE AZIENDE DEL TERRITORIO
REGIONE L’assessore veneto all’Agricoltura Giuseppe Pan
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tà, nella nostra capacità di produrre prodotti più buoni e più sani, e di farli conoscere proponendoli al giusto prezzo. La parola chiave sarà ‘sostenibilità’, che non va intesa solo in senso ambientale, ma anche sociale ed economico, in vista del fatto che nel bilancio comunitario post 2020 ci saranno meno risorse e che ci verrà chiesto di investire di più nella sostenibilità ambientale». Dalla conferenza di Legnaro, che ha visto la presenza di circa 300 partecipanti, rappresentanti del partenariato regionale del settore primario, e l’interesse di circa un migliaio di ‘addetti ai lavori’ che hanno seguito di persona o in streaming i lavori, sono uscite quattro parole-chiave finali. Imprese e territorio, vale a dire soste-
nere lo sviluppo delle circa 75 mila aziende agricole e forestali; multifunzionalità, per indicare le innovazioni di processo e di prodotto, la capacità delle aziende di diversificare le attività e di produrre servizi ecosistemici. Terza parola-chiave è l’economia circolare, con l’obiettivo di innalzare l’efficienza produttiva e la capacità di riciclo, per affrontare e mitigare gli effetti del riscaldamento globale e delle crisi climatiche. Infine, lo sviluppo delle aree rurali: l’impegno della Regione è assicurare parità di accesso a risorse, infrastrutture e adeguate condizioni di vivibilità alle zone rurali, contrastando i fenomeni di degrado e investendo sull’imprenditorialità dei giovani. Nicola Benvenuti
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Primo Piano
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
La riforma delle Regioni
Autonomia, Di Maio: «Anche un piano Sud» Zaia: «Ma esiste già»
L’Italia delle Autonomie 1972 1948 Valle d’Aosta
1963 Friuli Venezia Giulia
`L’obiettivo dei grillini: niente voto Tira e molla tra Lega e 5stelle sul progetto all’esame del governo nel prossimo consiglio dei ministri `
IL CASO ROMA Sull’Autonomia regionale continua il tira e molla fra la Lega e i 5Stelle. Da una parte il Carroccio, come per la verità da sei mesi a questa parte, mantiene un pressing costante sul provvedimento anche se continuano a non esserne chiari né i contenuti né la tempistica. Dall’altra i 5Stelle mantengono un atteggiamento tiepido e dilatorio. I due partiti della maggioranza anche ieri hanno proseguito nella loro guerra della parole sull’Autonomia. Guerra di trincea, di logoramento, però, senza grandi manovre in vista, almeno per il momento. Ha cominciato il leader leghista Matteo Salvini ieri di buon mattino al Salone del lavoro di Milano dove ha ribadito che «l’Autonomia fa bene all’Italia, perché significa merito e responsabilità. Con l’ Autonomia chi lavora bene, viene premiato, chi non lavora bene viene sanzionato e non può dire sempre è colpa di qualcun altro». «Il problema dei cittadini del
SALVINI: IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO NON È LA MANCANZA DI RISORSE MA L’INCAPACITÀ DEGLI AMMINISTRATORI
L’ATTESA VENEZIA Olimpiadi 2026, il conto alla rovescia è iniziato. Lunedì si conoscerà il Paese organizzatore dei Giochi invernali che si terranno tra sette anni, per i quali corrono Milano-Cortina da una parte e Stoccolma-Aare dall’altro. E mentre a Losanna, dove è in corso la 134ma sessione del Comitato Internazionale Olimpico, le diplomazie sono al lavoro, la candidatura italiana può contare sull’endorsement della plurititolata ex sciatrice Lindsey Vonn che ha lanciato un appello video via social in vista del voto di lunedì: «Spero davvero che l’Olimpiade 2026 si disputi a Cortina. Ho ricordi incredibili di quella pista, è un posto fantastico, davvero bellissimo e lì tutti hanno un’incredibile passione per gli sport invernali. Per favore votate per Cortina, per le Olimpiadi è il massimo», chiude la Vonn che deve aver regalato un bel sorriso al presidente del Coni, Giovanni Malagò, intento in queste ore di vigilia a far la conta dei potenziali voti che potrebbero regalare l’Olimpiade all’Italia.
L’intesa e il Nordest
IL REFERENDUM Il voto del 2017
Sud - ha detto Salvini - non è la mancanza di risorse ma l’incapacità, l’incompetenza e l’irresponsabilità di chi amministra le risorse a livello comunale e ragionale. In alcune regioni chi ha sbagliato non ha mai pagato e con l’Autonomia ho la certezza che chi sbaglia, paga e quindi farà bene a tutti», ha concluso.
SCARAMUCCE Tutt’altra musica sul fronte pentastellato. Ecco cosa ha detto a “Un giorno da pecora” su Radiorai l’altro vicepremier Luigi Di Maio: «L’autonomia al Nord si deve fare ma deve andare di pari passo con un grande piano per il Sud, altrimenti il Nord correrà al triplo della velocità e il Sud resterà sempre indietro. Non esistono terroni o polentoni, esistono gli italia-
1948 Sardegna
1946
In Veneto 32.500 sfollati dalla Campania in caso di emergenza eruzione VENEZIA Sono circa 32.500 gli sfollati che il Veneto dovrebbe accogliere, in caso di emergenza dovuta all’eruzione del Vesuvio. L’ha reso noto ieri Palazzo Balbi, specificando i contenuti dell’intesa fra la Regione e le amministrazioni di Campania, Napoli (per il quartiere Arenella), Pomigliano d’Arco, Sant’Anastasia e San Giuseppe Vesuviano, nell’ambito dell’accordo nazionale che prevede inoltre questi altri gemellaggi a Nordest: i residenti di Chiaiano, Scampia e Palma andrebbero in Friuli Venezia Giulia, quelli di Pollena e Trocchia in trentino Alto Adige. «Dal momento che la Protezione Civile del Veneto è considerata al top in Italia, garantisce il pieno supporto tecnico al dipartimento nazionale e la piena solida-
Provincia di Bolzano Provincia di Trento
rietà alle altre regioni», evidenzia l’assessore di reparto Gianpaolo Bottacin (in foto), commentando la notizia che sul web ha catalizzato numerosi commenti.
LA SOLIDARIETÀ L’attuazione della direttiva in materia prevede che per esempio la Lombardia ospiti 100mila persone e il Lazio 60mila. «Il fatto è – rimarca Bottacin – che ogni volta che si è verificata una calamità di livello nazionale, la Protezione Civile del Veneto è sempre stata in prima linea nel portare soccorso e garantire supporto alle altre regioni. Fa parte del Dna dei veneti lo spirito di solidarietà, al contrario di chi vorrebbe far passare il messaggio di un Veneto egoista». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sicilia
Autonomie storiche Regioni che hanno avviato accordi preliminari con il governo Nessuna procedura avviata
ni». Rincara la dose anche il ministro pentastellato Danilo Toninelli, inaugurando il ponte sul Piave in provincia di Treviso: «Quello sull’autonomia è un tavolo importante. Va fatta. Stiamo lavorando intensamente, attraverso tutti i ministeri con le rispettive competenze, per farla bene senza creare Regioni di serie A e Regioni di serie B. Sottolineo che va fatta bene perché io mi ricordo la riforma del titolo V che ha fatto disastri e ha creato centri di spesa. Siamo in un altro ambito ma gli effetti della riforma dell’ utonomia sono molto importanti». In sostanza i grillini oltre a lavorare sui dettagli tecnici dell’Autonomia e a proporre un piano per il Sud non sembrano intenzionati a voler esaminare il dossier Autonomia
La pluricampionessa Usa Lindsey Vonn: «Votate Cortina, il massimo per i Giochi» L’APPELLO Chi ci spera è anche il vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale la vittoria di Milano-Cortina «porterebbe un indotto di valore aggiunto di almeno 3 miliardi, senza contare il turismo, gli impianti sportivi, ecc.. Sarà un weekend di mercato in quel di Losanna, spero che tutti stiano tifando Italia», ha aggiunto il ministro che si è detto «dispiaciuto che Torino si sia sfilata, sarebbe stata la prima Olimpiade alpina da ovest a est, ma qualcuno non crede ai grandi eventi». Intanto, in vista del voto, il governatore del Veneto Luca Zaia ha anticipato quello che dirà lunedì pomeriggio: «L’appello che
farò a Losanna sarà proprio ai delegati ancora indecisi. L’assemblea va rispettata, il Cio è l’Onu dello sport - ha rilevato Zaia - Ci sarà tutto il mondo in quella sala dove io e il sindaco Beppe Sala presenteremo il dossier e sarà una grande responsabilità, per 5 milioni di veneti che mi guardano, ma è anche l’occasione per convincere gli indecisi. La nostra - ha detto il governatore del Veneto - sarà una delegazione di super atleti, di personaggi della cultura e dell’economia, una sessantina». Anche il ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio farà un gran tifo per Milano-Cortina e le speranze, ha det-
SALVINI PENSA ALL’INDOTTO: «ALMENO 3 MILIARDI» E IL GOVERNATORE SI RIVOLGE AGLI INDECISI
LA REGINA DELLE DOLOMITI SEGUIRÀ I LAVORI E LA PROCLAMAZIONE DEL CIO GRAZIE A UN MAXISCHERMO
SU DUE RUOTE Lindsey Vonn in pista per Cortina
FIDUCIOSI Il vicepremier Matteo Salvini e il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca
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Regioni che hanno avviato negoziati con il governo
Regioni che hanno mosso passi informali per l’autonomia
nel prossimo consiglio dei ministri come vorrebbe la Lega.
IL GOVERNATORE Di fronte all’ennesima giornata di scaramucce e punture di spillo ieri alcuni giornalisti hanno chiesto al presidente della Regione Veneto se davvero il processo dell’Autonomia sta andando avanti. «Io giovedì ho incontrato Matteo Salvini e giudico le ultime evoluzioni in modo positivo». «E’ giusto - ha continuato Zaia - che il provvedimento venga incardinato ed esca dal Cdm, è giusto che si arrivi velocemente alla firma di un’intesa o di una pre-intesa su di un provvedimento che vada quindi in Parlamento». E il Piano per il Sud? «C’è già», ha tagliato corto Zaia. Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA
to, «sono alte perché hanno lavorato bene i comitati organizzatori».
IN PIAZZA E Cortina d’Ampezzo si prepara al verdetto. Piazza Angelo Di Bona lunedì si trasformerà in una sorta di sede staccata di Losanna: tutti i cortinesi, e chiunque lo vorrà, potranno seguire le fasi della sessione di lavori che si concluderà con l’ufficializzazione della sede dei Giochi invernali 2026, prevista attorno alle 18 e tifare per la candidatura di Milano-Cortina, attraverso un maxischermo. A Cortina si è riunito intanto il consiglio direttivo di Federalberghi: «Nell’universo delle competizioni sportive di portata mondiale - ha detto il presidente Bernabò Bocca - mai come ora la perla delle Dolomiti riveste un ruolo di primo piano: pronta ad ospitare il Campionato del mondo di Sci 2021, candidata assieme a Milano ai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026, è sicuramente il palcoscenico più prestigioso per lo svolgimento di performance agonistiche di livello internazionale, ma anche una fantastica risorsa per il comparto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
VeneziaMestre OGGI
65 ore 00:55
Sabato 22, Giugno 2019
LA NOTTE DELL’ARTE VENEZIA APRE PALAZZI E MUSEI
CODICE VERDE
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Venezia
Economia Zes, da sindaci e categorie parte l’appello a Mattarella
Art Night Tanti appuntamenti Ghio a pagina XXVI
In bici e a torso nudo, scatta la super-multa da 350 euro Due turisti inglesi sono stati multati con 350 euro a testa e denunciati per resistenza: giravano in bici e torso nudo a Venezia.
A pagina IX
Vittadello a pagina V
Il ministro “apre” a Venezia Toninelli a Brugnaro: «Basta insulti, ascoltiamoci» `Il governatore Zaia sul Mose: «Il commissario E sulle navi: «Organizzeremo un dibattito pubblico» sarà una persona di alta moralità, che darà garanzie» `
Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, alla cerimonia di riapertura al traffico del Ponte della Priula (Treviso), ha incontrato anche ieri il Governatore del Veneto Luca Zaia e ha affrontato numerosi temi veneziani. In particolare i rapporti con il Comune di Venezia, i progetti per estromettere dalla laguna le grandi navi, la nomina del super-commissario per concludere il Mose. Toninelli ha invitato il sindaco al dialogo, con un secco: «Basta insulti, basta polemiche, dobbiamo ascoltarci». Il ministro è tornato però anche sulla “inesistenza” del progetto di Marghera per il passaggio delle grandi navi, replicando che i tecnici hanno effettuato
delle verifiche solo sui progetti depositati al ministero, ovvero quelli di Chioggia e di San Nicolò. «Ma organizzeremo un dibattito pubblico per ascoltare i cittadini», ha aggiunto Toninelli. Zaia ha invece ricordato quanto deciso dal Comitatone del 2017 e ha auspicato che comunque le ipotesi siano messe in fila e sia effettuata la scelta. Il ministro e il governatore hanno parlato anche della scelta del commissario che dovrà concludere il Mose, nomina da compiere entro meno di un mese, che dovrà essere «una persona di specchiata moralità, esperta, e capace di fare sintesi, perché c’è parecchio caos». Vittadello a pagina V
La madre ha saputo dalla tivù della figlia morta nello scoppio
Murano
Una “bufala” danneggia le aziende del vetro «La legge ora vieta la produzione nell’isola» Incredibile, ma vero. C’è chi racconta, per vendere ad un prezzo più alto alcuni oggetti, che in Italia un decreto ministeriale ha vietato la produzione del vetro. La scoperta di un che proponeva questa bufala ha fatto trasalire il consorzio Promovetro di Murano. IL MINISTRO Danilo Toninelli
Fullin a pagina II
MURANO Un maestro vetraio
Venezia In 2 giorni staccati 15mila biglietti
La sorella della donna di Caorle vittima dell’esplosione a Gorizia: «Vogliamo capire» Eraclea
Vigile nel mirino dei camorristi “batte” il Comune L’Amministrazione Talon di Eraclea lo aveva valutato male e ora deve risarcire i danni a Domenico Finotto, comandante dei vigili minacciato dalla mafia. Andolfatto a pagina XX
Mestre
Hotel, boom dei posti letto Si va verso quota 23.500 Dall’ospitalità legata ai dirigenti fuori sede delle fabbriche di Porto Marghera al turismo di massa. Così, nel giro di qualche decade, è cambiata l’ospitalità alberghiera a Mestre, cresciuta in pochi anni di 15mila posti letto, Una cifra che a breve potrebbe salire fino a quota 23.500, con le nuove strutture già in fase di progettazione. Una crescita positiva, secondo l’Associazione veneziana albergatori, che si sarebbe però potuto governare in modo diverso con la “rottamazione” degli alberghi più vecchi per fare posto alle nuove strutture. Trevisan a pagina IX
Il lutto
Addio Zordan: fu l’architetto che progettò la nuova Mestre
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«Mia madre ha saputo che Sabina era morta nell’esplosione dalla tv. Quando ha visto le immagini e ha sentito la descrizione dell’immobile ha subito capito che si trattava di lei. È stato uno shock tremendo». Così Virna Trapani, sorella della donna morta con il compagno nell’esplosione della casa a Gorizia, spiega come è stata vissuta la tragedia. A causare la fuga di gas, peraltro, potrebbe essere stato un gesto volontario da parte dell’altro inquilino. Coppo a pagina XXI
ESTATE
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DOMANI
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Folla al Salone: venduti due maxi yacht VENEZIA Quindicimila biglietti staccati in due giorni e due maxi yacht venduti: è il primo bilancio del Salone Nautico all’Arsenale. Oggi e domani le giornate clou A pagina III
Si è spento ieri mattina all’età di 83 anni l’architetto Guido Zordan, un professionista, amministratore pubblico e docente universitario che entra di diritto nei personaggi che hanno fatto la storia della terraferma. E uno dei progettisti della nuova piazza Ferretto, inaugurata nel 1997 dall’allora presidente della Repubblica Scalfaro, ma anche di via Palazzo e della scala che ha reso agibile la Torre civica. Ma Zordan, assessore nella Giunta di Paolo Costa, progettò anche di riportare l’acqua in piazza Barche. Trevisan a pagina XI
E’ la notte della Reyer: al Taliercio sfida scudetto E’ arrivato il momento della verità. Stasera Reyer e Sassari si giocano la scudetto in gara7, il match senza domani in cui le due finaliste metteranno in campo tutto ciò che hanno dentro cercando di cucirsi addosso il tricolore. Una serie molto equilibrata all’insegna della tensione e non senza polemiche che oggi alle 20.45 al Taliercio vivrà il suo epilogo. Grandissima l’attesa per una sfida che vedrà probabilmente come tema-chiave il confronto tra Cooley e i lunghi di Venezia ma più in generale la sfida tra il grande atletismo dei sardi e la super difesa della Reyer. Garbisa alle pagine XXIV e XXV
Le tensioni
Un clima pesante e brutti gesti a Sassari
SFIDA AL COLOSSO Fermare Cooley (qui a duello con Watt) sarà una delle chiavi Reyer per vincere lo scudetto stasera al Taliercio
Non è stata una gara6 facile per la Reyer che a Sassari ha trovato un clima molto difficile e ostile con Casarin più volte bersagliato dai tifosi e con De Raffaele che nell’allenamento pre partita si è trovato sotto la sedia, vicino alla panchina, una croce di sale, probabilmente un rito scaramantico. Tensioni anche a fine partita dove, oltre a una serie di offese, sarebbero volate dalle gradinate delle bottigliette d’acqua. a pagina XXIV
Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it
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Primo Piano
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
La riforma delle Regioni
Autonomia, Di Maio: «Anche un piano Sud» Zaia: «Ma esiste già»
L’Italia delle Autonomie 1972 1948 Valle d’Aosta
1963 Friuli Venezia Giulia
`L’obiettivo dei grillini: niente voto Tira e molla tra Lega e 5stelle sul progetto all’esame del governo nel prossimo consiglio dei ministri `
IL CASO ROMA Sull’Autonomia regionale continua il tira e molla fra la Lega e i 5Stelle. Da una parte il Carroccio, come per la verità da sei mesi a questa parte, mantiene un pressing costante sul provvedimento anche se continuano a non esserne chiari né i contenuti né la tempistica. Dall’altra i 5Stelle mantengono un atteggiamento tiepido e dilatorio. I due partiti della maggioranza anche ieri hanno proseguito nella loro guerra della parole sull’Autonomia. Guerra di trincea, di logoramento, però, senza grandi manovre in vista, almeno per il momento. Ha cominciato il leader leghista Matteo Salvini ieri di buon mattino al Salone del lavoro di Milano dove ha ribadito che «l’Autonomia fa bene all’Italia, perché significa merito e responsabilità. Con l’ Autonomia chi lavora bene, viene premiato, chi non lavora bene viene sanzionato e non può dire sempre è colpa di qualcun altro». «Il problema dei cittadini del
SALVINI: IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO NON È LA MANCANZA DI RISORSE MA L’INCAPACITÀ DEGLI AMMINISTRATORI
L’ATTESA VENEZIA Olimpiadi 2026, il conto alla rovescia è iniziato. Lunedì si conoscerà il Paese organizzatore dei Giochi invernali che si terranno tra sette anni, per i quali corrono Milano-Cortina da una parte e Stoccolma-Aare dall’altro. E mentre a Losanna, dove è in corso la 134ma sessione del Comitato Internazionale Olimpico, le diplomazie sono al lavoro, la candidatura italiana può contare sull’endorsement della plurititolata ex sciatrice Lindsey Vonn che ha lanciato un appello video via social in vista del voto di lunedì: «Spero davvero che l’Olimpiade 2026 si disputi a Cortina. Ho ricordi incredibili di quella pista, è un posto fantastico, davvero bellissimo e lì tutti hanno un’incredibile passione per gli sport invernali. Per favore votate per Cortina, per le Olimpiadi è il massimo», chiude la Vonn che deve aver regalato un bel sorriso al presidente del Coni, Giovanni Malagò, intento in queste ore di vigilia a far la conta dei potenziali voti che potrebbero regalare l’Olimpiade all’Italia.
L’intesa e il Nordest
IL REFERENDUM Il voto del 2017
Sud - ha detto Salvini - non è la mancanza di risorse ma l’incapacità, l’incompetenza e l’irresponsabilità di chi amministra le risorse a livello comunale e ragionale. In alcune regioni chi ha sbagliato non ha mai pagato e con l’Autonomia ho la certezza che chi sbaglia, paga e quindi farà bene a tutti», ha concluso.
SCARAMUCCE Tutt’altra musica sul fronte pentastellato. Ecco cosa ha detto a “Un giorno da pecora” su Radiorai l’altro vicepremier Luigi Di Maio: «L’autonomia al Nord si deve fare ma deve andare di pari passo con un grande piano per il Sud, altrimenti il Nord correrà al triplo della velocità e il Sud resterà sempre indietro. Non esistono terroni o polentoni, esistono gli italia-
1948 Sardegna
1946
In Veneto 32.500 sfollati dalla Campania in caso di emergenza eruzione VENEZIA Sono circa 32.500 gli sfollati che il Veneto dovrebbe accogliere, in caso di emergenza dovuta all’eruzione del Vesuvio. L’ha reso noto ieri Palazzo Balbi, specificando i contenuti dell’intesa fra la Regione e le amministrazioni di Campania, Napoli (per il quartiere Arenella), Pomigliano d’Arco, Sant’Anastasia e San Giuseppe Vesuviano, nell’ambito dell’accordo nazionale che prevede inoltre questi altri gemellaggi a Nordest: i residenti di Chiaiano, Scampia e Palma andrebbero in Friuli Venezia Giulia, quelli di Pollena e Trocchia in trentino Alto Adige. «Dal momento che la Protezione Civile del Veneto è considerata al top in Italia, garantisce il pieno supporto tecnico al dipartimento nazionale e la piena solida-
Provincia di Bolzano Provincia di Trento
rietà alle altre regioni», evidenzia l’assessore di reparto Gianpaolo Bottacin (in foto), commentando la notizia che sul web ha catalizzato numerosi commenti.
LA SOLIDARIETÀ L’attuazione della direttiva in materia prevede che per esempio la Lombardia ospiti 100mila persone e il Lazio 60mila. «Il fatto è – rimarca Bottacin – che ogni volta che si è verificata una calamità di livello nazionale, la Protezione Civile del Veneto è sempre stata in prima linea nel portare soccorso e garantire supporto alle altre regioni. Fa parte del Dna dei veneti lo spirito di solidarietà, al contrario di chi vorrebbe far passare il messaggio di un Veneto egoista». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sicilia
Autonomie storiche Regioni che hanno avviato accordi preliminari con il governo Nessuna procedura avviata
ni». Rincara la dose anche il ministro pentastellato Danilo Toninelli, inaugurando il ponte sul Piave in provincia di Treviso: «Quello sull’autonomia è un tavolo importante. Va fatta. Stiamo lavorando intensamente, attraverso tutti i ministeri con le rispettive competenze, per farla bene senza creare Regioni di serie A e Regioni di serie B. Sottolineo che va fatta bene perché io mi ricordo la riforma del titolo V che ha fatto disastri e ha creato centri di spesa. Siamo in un altro ambito ma gli effetti della riforma dell’ utonomia sono molto importanti». In sostanza i grillini oltre a lavorare sui dettagli tecnici dell’Autonomia e a proporre un piano per il Sud non sembrano intenzionati a voler esaminare il dossier Autonomia
La pluricampionessa Usa Lindsey Vonn: «Votate Cortina, il massimo per i Giochi» L’APPELLO Chi ci spera è anche il vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale la vittoria di Milano-Cortina «porterebbe un indotto di valore aggiunto di almeno 3 miliardi, senza contare il turismo, gli impianti sportivi, ecc.. Sarà un weekend di mercato in quel di Losanna, spero che tutti stiano tifando Italia», ha aggiunto il ministro che si è detto «dispiaciuto che Torino si sia sfilata, sarebbe stata la prima Olimpiade alpina da ovest a est, ma qualcuno non crede ai grandi eventi». Intanto, in vista del voto, il governatore del Veneto Luca Zaia ha anticipato quello che dirà lunedì pomeriggio: «L’appello che
farò a Losanna sarà proprio ai delegati ancora indecisi. L’assemblea va rispettata, il Cio è l’Onu dello sport - ha rilevato Zaia - Ci sarà tutto il mondo in quella sala dove io e il sindaco Beppe Sala presenteremo il dossier e sarà una grande responsabilità, per 5 milioni di veneti che mi guardano, ma è anche l’occasione per convincere gli indecisi. La nostra - ha detto il governatore del Veneto - sarà una delegazione di super atleti, di personaggi della cultura e dell’economia, una sessantina». Anche il ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio farà un gran tifo per Milano-Cortina e le speranze, ha det-
SALVINI PENSA ALL’INDOTTO: «ALMENO 3 MILIARDI» E IL GOVERNATORE SI RIVOLGE AGLI INDECISI
LA REGINA DELLE DOLOMITI SEGUIRÀ I LAVORI E LA PROCLAMAZIONE DEL CIO GRAZIE A UN MAXISCHERMO
SU DUE RUOTE Lindsey Vonn in pista per Cortina
FIDUCIOSI Il vicepremier Matteo Salvini e il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca
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Regioni che hanno avviato negoziati con il governo
Regioni che hanno mosso passi informali per l’autonomia
nel prossimo consiglio dei ministri come vorrebbe la Lega.
IL GOVERNATORE Di fronte all’ennesima giornata di scaramucce e punture di spillo ieri alcuni giornalisti hanno chiesto al presidente della Regione Veneto se davvero il processo dell’Autonomia sta andando avanti. «Io giovedì ho incontrato Matteo Salvini e giudico le ultime evoluzioni in modo positivo». «E’ giusto - ha continuato Zaia - che il provvedimento venga incardinato ed esca dal Cdm, è giusto che si arrivi velocemente alla firma di un’intesa o di una pre-intesa su di un provvedimento che vada quindi in Parlamento». E il Piano per il Sud? «C’è già», ha tagliato corto Zaia. Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA
to, «sono alte perché hanno lavorato bene i comitati organizzatori».
IN PIAZZA E Cortina d’Ampezzo si prepara al verdetto. Piazza Angelo Di Bona lunedì si trasformerà in una sorta di sede staccata di Losanna: tutti i cortinesi, e chiunque lo vorrà, potranno seguire le fasi della sessione di lavori che si concluderà con l’ufficializzazione della sede dei Giochi invernali 2026, prevista attorno alle 18 e tifare per la candidatura di Milano-Cortina, attraverso un maxischermo. A Cortina si è riunito intanto il consiglio direttivo di Federalberghi: «Nell’universo delle competizioni sportive di portata mondiale - ha detto il presidente Bernabò Bocca - mai come ora la perla delle Dolomiti riveste un ruolo di primo piano: pronta ad ospitare il Campionato del mondo di Sci 2021, candidata assieme a Milano ai Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026, è sicuramente il palcoscenico più prestigioso per lo svolgimento di performance agonistiche di livello internazionale, ma anche una fantastica risorsa per il comparto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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FUGA DAI FONDI H20 TIMORI PER BOND ILLIQUIDI, IN UN GIORNO PERSI 325 MILIONI
Economia
Bruno Crastes Fondatore H20 Asset
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
economia@gazzettino.it
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Luxottica, contratto rivoluzionario Orario flessibile stagionale, 1.150 persone (900 in Veneto) `Il presidente Del Vecchio: «Più è sincero e pieno il rispetto assunte stabilmente e anche azioni in premio ai lavoratori per il lavoratore, più è alta la qualità del suo contributo» `
LA SVOLTA VENEZIA Un accordo rivoluzionario anche per un gruppo all’avanguardia da anni nei rapporti con i suoi 11.430 dipendenti italiani che hanno già in rete diverse iniziative di welfare come il carrello della spesa, la polizza sanitaria e il check-up medico gratuito. L’intesa firmata ieri con i sindacati fa decollare una sorta di autogestione digitale dell’orario di ogni dipendente, delinea un piano di apertura del capitale sociale ai lavoratori e prevede anche l’assunzione a tempo indeterminato di 1.150 addetti a termine (900 in Veneto), che dal primo luglio avranno un impegno di lavoro mirato di 37 ore medie all’anno con picchi di otto ore al giorno nei sette mesi di alta stagione e di sei ore al giorno nei restanti cinque mesi. «Sono felice di questo nuovo accordo, perché risponde a un concetto semplice: più è sincero e pieno il rispetto per il lavoratore, qualunque lavoratore, più è alta la qualità del suo contributo e della sua esperienza in azienda», afferma Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo e fondatore del gruppo Luxottica fuso nella francese Essilor ma ancora pienamente autonomo dal punto di vista operativo: «La dignità del lavoro, la sua stabilità, l’attenzione costante alle famiglie, ai bisogni e
I SINDACATI NAZIONALI: «RISULTATO STRAORDINARIO» VARATI COMITATI DI CONSULTAZIONE ANCHE EUROPEI
L’INTERVISTA VENEZIA «Abbiamo chiuso un accordo molto importante, una svolta anche per un’azienda come la nostra che di svolte ne ha gestite tante. Un’intesa che ha al centro la valorizzazione dell’individuo, il mantra del nostro presidente e il valore sul quale ci sfida in ogni area del nostro lavoro. Il cavalier Del Vecchio ci spinge a essere una grande azienda, ma soprattutto una grande comunità». Piergiorgio Angeli, 58 anni, è il direttore risorse umane mondo di Luxottica. Reduce dalla maratona notturna che ha portato alla firma con i sindacati per il nuovo contratto aziendale spiega i punti salienti di quest’intesa pilota in Italia e non solo. «Le
LA SCHEDA
1 zazione del lavoro e la partecipazione diretta dei dipendenti alla vita aziendale tramite specifici comitati. Inoltre, su base volontaria, ogni dipendente già in forza al gruppo potrà decidere di aderire al nuovo orario di lavoro flessibile mantenendo il posto fisso e quasi invariata la propria busta paga (che su base annua dovrebbe essere ridotta in media al 93%). L’adesione al nuovo part-time prevede il riconoscimento di un premio di incentivazione lordo annuo di 700 euro. «La condivisione ampia del nuovo modello organizzativo permetterà a Luxottica di rafforzare nel lungo periodo la competitività del sistema produttivo italiano, riducendo la
flessibilità straordinaria e i sabati lavorativi e contrastando ogni forma di disoccupazione tecnologica», avverte il gruppo degli occhiali. Il nuovo assetto organizzativo avrà come obiettivo e collante una maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale. A partire dal Comitato di Partecipazione di Alto Livello, composto da rappresentanti della direzione aziendale e dai tre segretari nazionali, che avrà il compito di approfondire le dinamiche di settore e l’andamento dell’azienda. Verrà costituito anche un Comitato Aziendale Europeo di Luxottica come presidio informativo e di consultazione di tutti i lavoratori
«Meno sabati al lavoro e autogestione digitale» nuove tecnologie sono il pensiero forte di questo accordo - spiega il manager che gestisce gli 11.430 addetti italiani, circa novemila in Veneto, 8mila in produzione -: attraverso il device digitale si può inserire qualsiasi dato personale che può avere importanza per il cedolino: un ritardo, una presenza mancata, un cambio di residenza. E lo si può stampare a casa ma anche utilizzando, con un codice personale, uno dei totem che abbiamo messo in tutte le nostre fabbriche».
PIERGIORGIO ANGELI Risorse umane
Fiducia e condivisione che effetti hanno avuto in fabbrica? «Da quando abbiamo lanciato il programma di welfare il nostro
assenteismo è sceso del 2,5% intorno al 4%. Quando il singolo percepisce di essere un membro della comunità, questo ingaggio emozionale si traduce poi anche in un miglioramento delle prestazioni e della qualità del lavoro». Perché avete deciso di assumere 1.150 giovani a tempo indeterminato? «Da molto tempo cercavamo una modalità che ci consentisse di seguire la stagionalità della produzione degli occhiali uscendo dalle logiche del contratto a termine: questa è un’azienda che soffre quando deve gestire un’uscita. Siamo arrivati a pensare che con un orario incentivato di 37
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Sono 1150 i lavoratori, per lo più giovani, che attualmente hanno contratti a tempo determinato che verranno assunti fissi a partire dal primo luglio
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37 ore medie di lavoro
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Premio “ambiente”
AGORDO Lo stabilimento gioiello del gruppo Luxottica
al bilanciamento vita-lavoro delle nostre persone - aggiunge Del Vecchio - sono tutti aspetti su cui continueremo a investire per alimentare il coinvolgimento emotivo e il senso di comunità che rendono uniche, piene di giovani e di vita, le nostre fabbriche italiane». L’intesa integrativa riguarda i dipendenti del gruppo che lavorano negli stabilimenti produttivi di Agordo, Cencenighe e Sedico (Belluno), Pederobba (Treviso), Rovereto (Trento), Lauriano (Torino) e nella sede di Milano. Novemila circa gli addetti in Veneto. L’accordo che scadrà a giugno 2022, integra il contratto nazionale dell’Occhialeria con misure che riguardano anche l’organiz-
Lavoratori a posto fisso
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Il nuovo orario per i neoassunti verrà suddiviso in due periodi: sette mesi a otto ore al giorno, quindi per 40 ore alla settimana. E cinque mesi a sei ore giornaliere
Il premio di risultato fino a 3mila euro ora è legato anche ai miglioramenti dei risultati di «servizio ai clienti e qualità e sostenibilità ambientale delle produzioni».
Rivoluzione tecnologica Viene introdotta una piattaforma online a disposizione dei lavoratori per consultare la busta paga e gestire in autonomia i dati personali e le presenze.
PIERGIORGIO ANGELI, DIRETTORE RISORSE UMANE MONDO: «LA PERSONA SARÁ SEMPRE PIÚ AL CENTRO DEL NOSTRO GRUPPO»
del gruppo che avrà il compito di avviare i primi contatti con il Cae di Essilor, società che ha già un’associazione di dipendenti. E anche in Luxottica verrà promosso nei prossimi mesi un piano di azionariato diffuso per offrire a tutti gli addetti la possibilità di acquistare a condizioni agevolate azioni della nuova società quotata a Parigi (- 1,24% ieri in Borsa).
INNOVAZIONI Le nuove tecnologie digitali saranno utilizzate per fare le fabbriche italiane sempre più a misura di lavoratore «per rafforzare l’equilibrio tra vita privata e lavoro». Il gruppo introdurrà entro luglio 2019 in tutti gli stabilimenti italiani una piattaforma online a disposizione dei lavoratori per consultare la busta paga e gestire in autonomia i dati personali e le presenze, in tutta sicurezza grazie all’utilizzo di codici riservati. I dipendenti sono «spronati ad essere protagonisti sia del loro percorso professionale sia di un cambiamento culturale nella comunità aziendale». Il nuovo strumento sarà accessibile anche all’interno degli stabilimenti attraverso postazioni dedicate. Il nuovo contratto integrativo aggiorna anche gli indicatori per il sistema variabile di incentivazione, con il premio di risultato fino a 3mila euro ora legato anche ai miglioramenti dei risultati di «servizio ai clienti e qualità e sostenibilità ambientale delle produzioni per ridurre sprechi, scarti e consumi energetici». I sindacati di categoria Filctem, Femca, Uiltec approvano con qualche distinguo a livello locale: «Questo accordo ha portato a risultati straordinari». Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA
ore medie all’anno si potesse assumere a tempo indeterminato 1.150 lavoratori, soprattutto giovani che potranno migliorare la qualità della loro vita. E questo si è tradotto in un orario di 8 ore al giorno nei sette mesi di alta stagione. E di sei ore per cinque mesi. Queste 1150 persone saranno retribuite in maniera più importante rispetto al lavoro effettivo con un salario di poco inferiore rispetto a quello precedente». Che effetto avrà il nuovo orario? «Porterà a ridurre i sabati lavorati, tema cruciale in un’azienda dove il 70% degli addetti sono donne: la speranza è che questo set orario generi altre adesioni volontarie». M.Cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nordest
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
Rimborsi alle vittime dei crac: 13,7 il giallo dei «bastoni tra le ruote» La scheda
I milioni stanziati per la ristrutturazione del viadotto trevigiano
Il pentastellato ai risparmiatori truffati: `Il sottosegretario leghista Bitonci: «Parla «“Paletti” in Cdm, ma se fossimo da soli...» di ciò che non conosce, ho scritte io le norme» `
LA PROTESTA dal nostro inviato
SUSEGANA (TREVISO) Qui dove un secolo fa il Piave mormorava contro il passaggio dello straniero, adesso «il Veneto resiste». È questo lo slogan che campeggia sugli striscioni e sulle magliette degli aderenti al “Coordinamento Don Torta” e a “Noi che credevamo”, che aspettano al varco prima Luca Zaia e poi Danilo Toninelli per incalzarli sul crac delle ex Popolari, anche se l’uno è il presidente della Regione e l’altro è il ministro delle Infrastrutture, dunque non propriamente i titolari degli indennizzi ai truffati delle banche. Ma la partita è tutta politica, confida a più riprese il pentastellato, alludendo ai leghisti: «Noi siamo dalla vostra parte – ripete agli ex soci di Veneto Banca e Popolare di Vicenza – ma dovete capire che non governiamo da soli...».
LA COMPRENSIONE
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I metri di lunghezza del collegamento tra le due sponde del Piave
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Gli anni per costruire il vecchio viadotto: dal 1914 al 1916
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Gli anni necessari per il restauro: 14 di sola burocrazia
3.000 I partecipanti alla cerimonia di inaugurazione
non possiamo far passare più di ventiquattr’ore senza vederci». Il leghista: «Già, non c’è due senza tre». Al titolare delle Infrastrutture viene chiesto se abbia fatto pace con il presidente della Regione. Toninelli gira la domanda a Zaia: «Abbiamo mai litigato?». Risposta: «No». Poi il responsabile dei Trasporti si scusa con i presenti: «Purtroppo è stato l’aereo». Un pensionato gli indica il viadotto restaurato: «Speriamo che sia un ponte per l’autonomia». Il ministro rilancia la battuta, alludendo alle macchine in attesa di transitare: «Auto-nomia o tutto attaccato?». Ha caldo anche Toninelli: «Ma siamo abituati a soffrire», precisa. Gli chiediamo: per il meteo o per il governo? Il grillino sorride: «Per il clima, per il lavoro e per tutto. Bella la domanda, però». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Entrambi provano a mostrare comprensione rispetto alla necessità di sbloccare i risarcimenti. Dice Zaia: «Mi pare di capire che non si trovi un accordo sulla for-
LE ASSOCIAZIONI DELLE VITTIME DELLE BANCHE VENETE AFFRONTANO TONINELLI, CHE SCARICA LE COLPE DEI RITARDI SUGLI ALLEATI LEGHISTI
mulazione del decreto rispetto alle formalità di erogazione delle risorse. Spero che ci sia un tavolo a livello nazionale, e che si decida, perché i risparmiatori sono quelli che ci hanno veramente rimesso tutto e alcune sono autentiche tragedie personali, familiari o aziendali». Afferma Toninelli: «È
solo questione di giorni, sono fiducioso. Avete il diritto di riavere ciò che vi hanno rubato».
TELECAMERE SPENTE Fin qui le rassicurazioni in mezzo alla ressa dei cronisti. Poi però gli ex azionisti ottengono un colloquio con Toninelli, a cui assi-
COLLOQUIO Il ministro delle Infrastrutture Toninelli faccia a faccia con i rappresentanti di alcune associazioni delle vittime dei crac bancari ieri a Ponte della Priula
Il ministro dell’Ambiente
Costa: «Arriva il decreto anti-Pfas, per noi limiti zero» Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S) lo ha comunicato via Twitter: «La prossima settimana firmeremo il decreto interministeriale per determinare i limiti ai Pfas, che per noi devono essere Pfas zero. Questa è una battaglia che stiamo combattendo anche in Europa». Il 6 maggio
scorso a Roma il ministro aveva presieduto una riunione tecnica preliminare alla costituzione del tavolo nazionale chiesto da anni dal Veneto, dopo l’emergenza scoppiata a cavallo tra Vicenza, Padova e Verona. «Costa aveva anche dichiarato che entro un mese ci sarebbe stato il provvedimento -
Scandalo Mose, il tribunale non “salva” il Consorzio IL PROCESSO VENEZIA Prosegue anche a carico del Consorzio Venezia nuova (Cvn) il processo che la Procura ha chiesto per le aziende coinvolte nello scandalo Mose, ai sensi del decreto legislativo 231 del 2001, il quale stabilisce la responsabilità penale delle società i reati commessi dai propri dipendenti. Lo ha stabilito ieri il Tribunale di Venezia (presidente Michela Rizzi) rigettando l’istanza con cui gli avvocati Filippo Sgubbi e Paola Bosio avevano eccepito che i commissari straordinari del Cvn non sono legittimati a rappresentare l’ente in qualità di imputato, in quanto nominati dal ministero delle Infrastrutture soltanto per concludere la realizzazione dell’opera progettata per proteggere Venezia dall’acqua alta. I giudici della sezione penale non hanno accolto la tesi della difesa, aggiornando l’udienza al prossimo 27 settembre
RESPINTA LA RICHIESTA DEI COMMISSARI: CVN RESTA SOTTO ACCUSA CON LE ALTRE AZIENDE E IN CORTE DEI CONTI IL CASO MAZZACURATI
ste Il Gazzettino, dal quale emerge il racconto di tensioni a Palazzo Chigi. Confida il ministro: «Fossimo stati da soli, avremmo fatto di più. Non possiamo decidere autonomamente, dobbiamo mandare giù tanti di quei bocconi.... Però dovete anche considerare che siamo comunque passati
per entrare nel vivo della discussione. Sotto accusa, assieme al Cvn, figurano anche le società romane Condotte spa e Grandi lavori Fincosit spa, due dei principali soci del concessionario al quale lo Stato ha delegato la realizzazione delle opere di salvaguardia della laguna di Venezia: tutte hanno scelto il dibattimento il quanto ritengono di poter dimostrare che non hanno avuto alcun vantaggio dagli illeciti commessi dai propri dirigenti e che, di conseguenza, non sono responsabili di alcuna violazione penale.
I PATTEGGIAMENTI Le altre aziende coinvolte nell’inchiesta condotta dai pm
CONSORZIO VENEZIA NUOVA L’ex presidente Giovanni Mazzacurati chiamato a rispondere in Corte dei conti
Stefano Ancilotto e Stefano Buccini - Mantovani costruzioni, Adria Infrastrutture, Cooperativa San Martino e Nuova Coedmar di Chioggia - hanno invece preferito patteggiare, uscendo dal processo nel giugno del 2018 con il pagamento di sanzioni pecuniarie per complessivi 500 mila euro.
CORTE DEI CONTI Il fronte penale non è l’unico sul quale si stanno sviluppando le inchieste per lo scandalo Mose: il prossimo 11 luglio, di fronte alla Corte dei conti del Veneto, si aprirà infatti la discussione a carico dell’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati (ormai residente in California) e dell’ex vicepresidente del Cvn, l’imprenditore veronese, Alessandro Mazzi, residente a Roma, e al Consorzio Venezia nuova, ai quali il procuratore regionale Paolo Evangelista e il viceprocuratore Alberto Mingarelli, chiedono di risarcire in solido quasi 22 milioni di euro, pari al danno che con il loro comportamento avrebbero provocato allo Stato. A rappresentare Mazzacurati, dichiarato incapace di partecipare al processo a causa di demenza senile, è stata citata la moglie, Rosangela Taddei, in qualità di amministratore di sostegno dell’ex manager. Gianluca Amadori © RIPRODUZIONE RISERVATA
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commenta l’assessore regionale veneto all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin - Ora apprendiamo che la prossima settimana potrebbe essere, finalmente, quella giusta. Benissimo, in Veneto non aspettavamo altro, augurandoci che vengano fissati limiti restrittivi come in Veneto».
da un Governo che ha salvato i banchieri e le banche e ha fregato voi, a un Governo che vi sta salvando». Replica un risparmiatore: «Questo vi fa onore. Però la situazione è gravissima, la gente si suicida, le imprese falliscono...». Riprende la parola l’esponente del Movimento 5 Stelle: «Lo sappiamo perfettamente, noi vi abbiamo seguiti quando stavamo all’opposizione, dicendo che vi saremmo stati vicini anche al Governo e infatti abbiamo stanziato 1,5 miliardi. Se fossimo stati da soli, e non avessimo avuto dei paletti che ci hanno imposto, avremmo fatto di più. Signori miei, io ho partecipato ai Consigli dei ministri notturni in cui c’erano... non c’è nessuna telecamera, no?... c’erano alcuni bastoni tra le ruote... e siamo andati via alle 3 del mattino con l’impegno del ministro Tria, che non era così d’accordo all’inizio».
A ROMA Una ricostruzione che, contattato a Roma, il leghista Massimo Bitonci contesta. «Mi dispiace – dichiara il sottosegretario all’Economia – che il ministro Toninelli parli di cose che non conosce: probabilmente è sotto pressione per i suoi dossier e ha bisogno di qualche valvola di sfogo. Ma la verità è che la politica economica e fiscale è stata fatta tutta dalla Lega. La prima versione della norma è stata scritta nel mio ufficio e ho tenuto personalmente i contatti con le associazioni, perché abbiamo sempre ritenuto giusto che fossero tutte coinvolte. Alla fine abbiamo trovato una soluzione unica a livello europeo». Intanto il deputato forzista Marco Marin fa sapere che il Governo ha accolto come raccomandazione il suo ordine del giorno al decreto Crescita, che chiede di riconoscere il 100% (e non solo il 30%) a quanti «hanno presentato denuncia in Tribunale e hanno avuto una sentenza favorevole». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PADOVA
SABATO 22 GIUGNO 2019 IL MATTINO
università
Corso universitario per imam e islamici contro l’estremismo Finanziato dal governo con 2,5 milioni, la didattica a Padova È il primo master in Italia e coinvolge anche l’ateneo di Rabat
Silvia Quaranta Due milioni e mezzo di finanziamento ministeriale per il primo corso universitario esplicitamente dedicato alla prevenzione della radicalizzazione religiosa. È il progetto più rilevante avviato finora dal governo italiano e riunisce una rete di 22 atenei italiani
ed esteri. Capofila è l’università del Piemonte Orientale, ma il cuore della didattica sarà a Padova, che ormai vanta una solida tradizione sul tema. APRIPISTA
Tre edizione di master sull’islam in Europa e tre anni di master internazionale, in arabo e in inglese, in Religions, Politics and Citizenship. Ieri la
presentazione ufficiale, alla presenza delle autorità dell’ateneo patavino nonché del presidente dell’università Mohamer V di Rabat e del professor Mohammed Rhachi, partner dell’iniziativa. «In questi anni abbiamo collaborato con tutto il mondo, da Sidney a Vilnius» esordisce il professor Alessandro Paccagnella, prorettore alle relazioni interna-
proposta di legge del pd
«Sant’Antonio ceduto dopo il completamento del nuovo policlinico» «Fino a quando non sarà completato il nuovo polo di Padova Est e riqualificato il presidio di via Giustiniani, nuovo ospedale cittadino, la Giunta regionale blocchi il passaggio del Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera universitaria»: è quanto chiede il gruppo consiliare del Partito democratico con un progetto di legge che ha come primo firmatario l’esponente padovano Claudio Sinigaglia. «Si tratta di una modifica al Piano sociosanitario con conseguente adeguamento delle schede» sottolinea lo stesso consigliere regionale, «il Sant’Antonio dovrà esercitare le funzioni di prevenzione, assistenza e cura in attesa che venga realizzato il nuovo ospedale. Solo dopo potrà essere ceduto in comodato d’uso gratuito, anche perché Azienda ospedaliera e Usl hanno vocazioni e funzioni diverse. Nel Piano sociosanitario 2019-2023 che prevede la nascita del Polo della sa-
lute regionale ed extraregionale di Padova Est, inoltre, non viene citato integralmente l’accordo firmato dal governatore Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani il 21 dicembre 2017, ovvero la realizzazione del nuovo ospedale di via Giustiniani». Da qui al richiesta alla Regione: «Deve rispettare gli impegni assunti per la riqualificazione dell’attuale presidio che poi dovrà avere funzioni diverse ma complementari rispetto a quello di Padova Est-San Lazzaro» insiste il consigliere dem, «prima che queste partite siano definitivamente chiuse, si stoppi ogni fuga in avanti che penalizzerebbe i cittadini. Contro la dismissione ‘a scatola chiusa’ del Sant’Antonio si sono già espresse migliaia di persone, sia residenti che medici, oltre alla Conferenza dei sindaci dell’Usl 6 Euganea: la Regione non può far finta di niente». — E.L.
la denuncia della cgil
«L’Usl nega il part time a sessanta dipendenti» «Dopo 6 mesi di trattativa e un accordo tra le Rsu e chi trattava per l’Usl, i vertici dell’azienda hanno smentito quanto deciso, negando il part time a una sessantina di lavoratori dell’ex Usl 16»: a parlare è Raffaella Megna, della segreteria provinciale Fp Cgil. «È irresponsabile non aver ancora applicato un contratto firmato da due anni e già scaduto. La causa è l’incapacità della direzione di gestire una Usl cosi grande
e complessa e al rifiuto di riconosce il ruolo del sindacato. Una struttura» rincara Megna, «che non reagisce agli attacchi di altri enti che le tolgono la competenza su interi ospedali, la disponibilità di palazzi come quello destinato all’Azienda Zero, alle esternalizzazioni di servizi che soddisfano gli interessi dei privati e non certo dei cittadini. La Cgil non firmerà a queste condizioni». — E.L.
United Nations Educational, Scienti¿c and Cultural Organization
Designated UNESCO Creative City in 2017
zionali «mancava l’ambito che ci è geograficamente più vicino, ovvero i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Non è possibile collaborare con tutti, ma abbiamo instaurato relazioni con Tunisia, Algeria e ovviamente Marocco, con il quale coltiviamo un rapporto umanistico nel senso più ampio». RUOLO GUIDA
Coordinatore del progetto, a Padova, è il professor Stefano Allievi, già direttore dei due master dedicati all’islam. La formazione sarà strutturata su più piani. Un master di primo livello (post lauream) rivolto a personale delle comunità musulmane e di associazioni della società civile i cui membri provengono dai paesi dell’Organizzazione della Conferenza Islamica. Poi un corso di alta formazione volto ad aggiornare e formare le guide delle comunità religiose: non solo gli imam, ma anche le murhidat, leader associative donne. Questo secondo corso è pensato per favorire la partecipazione di un pubblico più
gli 800 anni dell’ateneo
Otto testimonial per raccontare l’eccellenza del Bo Otto testimonial (Stefano Debei, Federico Rea, Giulio Peruzzi, Fabrizio Nestola, Telmo Pievani, Carlo Fumian, Mauro Conti e Annalisa Oboe) che spiegheranno cosa ha significato l’Ateneo di Padova per la civiltà, scientifica e sociale, nel mondo. E ancora otto, per gli otto secoli di vita dell’Università che nel 2022 si appresta a celebrare. Numeri importanti di una città in perenne movimento, Padova. Questo è il cuore e filo rosso che caratterizza “800 anni di storia e ricerca. Una città, la sua Università” contenitore culturale che da mercoledì 26 giugno 2019 e fino al 2022 animerà la città di Padova. L’iniziativa del Bo vede il patrocinio del Comune e il sostegno di Banca Patavina e Alì.
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ampio, e in particolare di coloro che hanno un titolo di studio che non permetterebbe di accedere ad un master universitario. L’interesse nostro e del nostro paese è quello di lavorare al meglio per la loro formazione. FORMAZIONE ESTERA
Infine una winter school a Rabat, alla quale partecipano dieci dirigenti del sistema penitenziario italiano e dieci dirigenti del sistema penitenziario marocchino. Gli allievi studieranno la storia e la cultura del mondo arabo, ma anche la storia recente ed i contenuti del Corano. «A disposizione» conclude il professor Allievi «avranno quindi strumenti eminentemente culturali, e tra questi la lettura rigorosa ed esegetica del testo sacro. L’Isis ha fatto più morti tra i musulmani che tra i cristiani: collaboriamo per un obiettivo comune, e combattiamo una battaglia che, prima ancora che di sicurezza, è culturale». Il master inizia oggi in aula Nievo, poi continuerà alla sede di Sociologia. —
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REGIONE
SABATO 22 GIUGNO 2019 IL MATTINO
La politica e le grandi opere
È “tregua armata” tra Toninelli e Zaia Il 5 Stelle: autonomia sì, ma fatta bene E sulle grandi navi il ministro punge il sindaco Brugnaro: «La smetta con le polemiche e gli insulti, collabori alla soluzione»
Francesco Dal Mas spin off regionale SUSEGANA (TREVISO). Primo confronto pubblico tra il governatore Luca Zaia ed il ministro delle infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, dopo l’aspra polemica sulle grandi navi ed il mancato incontro fra i due a Venezia. «Il Veneto non è guerrafondaio, è una comunità ospitale. Lo dimostra questa inaugurazione», così il governatore riceve il rappresentante del Governo che raggiunge il rinnovato ponte sul Piave, a Susegana, con ritardo; «Colpa dell’Alitalia, non del ministro», sorride Zaia «io sono onorato che ci sia Toninelli in rappresentanza del Governo qui oggi, perché questo è un ponte storico, un ponte identitario per noi veneti». Il richiamo all’autonomia è evidente, come lo è l’aggancio ai problemi infrastrutturali del Veneto. NORDISTI E SUDISTI
Federalismo, anzitutto. «È giusto che il provvedimento sull’autonomia sia incardinato ed esca dal Consiglio dei ministri è giusto che si arrivi velocemente alla firma di un’intesa o di una pre-intesa, ma di un provvedimento che vada in Parlamento», insiste Zaia. Ma il M5S pretende un piano per il Sud... «C’è già. Basterebbe guardare i voti per capire che i cittadini del Sud hanno scelto un partito, il partito dell’Autonomia, che è la Lega». «Sì, l’au-
Sistemi Territoriali scissi da Infrastrutture
Susegana, Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il governatore del Veneto Luca Zaia all’inaugurazione del rinnovato ponte sul Piave
Dopo le frecciate parziale convergenza sull’iter parlamentare della riforma federalista tonomia va fatta», fa eco Toninelli «stiamo lavorando intensamente, attraverso tutti i ministeri con le rispettive competenze, per farla bene»; «Sottolineo che va fatta bene perché ricordo la riforma del titolo V, che ha fatto disastri e ha creato inutili centri di spesa. Stiamo lavorando su questo e penso che velocemente si arriverà ad un risultato senza ovviamente creare una regione di serie
A e una di serie B». Controreplica zaiana: «Nessuno vuole accentuare il divario tra le regioni». PROGETTI PER LA LAGUNA
Sul commissario al Mose c’è l’esigenza di una figura esperta e di una scelta condivisa
C’è poi il tema delle grandi navi a Venezia e il governatore ribadisce: «Noi siamo fermi a quel Comitatone del novembre 2017 che parla di una viabilità che c’è già: per Marghera». Ma il ministro la pensa diversamente: «Adesso è fondamentale mettere in fila tutte le soluzioni, e farlo velocemente, altrimenti si rischia di non portar più fuori le grandi navi dal bacino di San Marco e dalla Giudecca»; «Non è mai esistito e non esiste alcun progetto su
Marghera. Gli unici progetti li abbiamo fatti noi e riguardano Chioggia e San Nicolò», ribadisce «li stiamo analizzando e faremo un dibattito pubblico perché vogliamo interessare tutti i cittadini». E a questo punto sbotta: «Al sindaco Brugnaro però dico basta polemiche, basta insulti, dobbiamo ascoltarci. Attraverso lo “sblocca cantieri”, abbiamo iniettato 15 più altri 45 milioni in favore dei
il raccordo autostradale a rischio
Mit: «Il Veneto avrà l’Alta Velocità» Pedemontana, lunedì tavolo a Roma VICENZA. La falsa partenza di
Pedemontana Veneta, costretta a congelare il raccordo di Montecchio Maggiore con l’A4 a causa dei ritardi “paralleli” dell’Alta Velocità sul versante Vicenza-Verona, trovano eco nell’incontro tra Danilo Toninelli e Luca Zaia a Ponte della Priula. «Abbiamo parlato dell’incrocio di Pedemontana con la Tav, è un nodo che va sciolto e il ministro delle Infrastrutture ha dato disponibilità ad affrontarlo subito», rivela il governatore «se abbiamo la certezza che di lì passeranno i treni veloci, è inutile fare opere scaglionate, completiamole; se invece ci sono perplessità sul tracciato o altro, allora è bene saperlo subito. Ma mi sem-
bra di aver capito che l’ambiente ministeriale oggi vuole chiudere questa partita. D’altronde, costruire un’autostrada di 94, 5 chilometri priva dell’innesto sulla A4 e poi avere dei guai nell’intersecazione con la ferrovia, direi che proprio non ci sta». «In Veneto la Tav è mai stata bloccata, si tratta di un’opera strategica che va realizzata», assicura Toninelli «ricordo che l’analisi costi-benefici procede parallelamente allo stato d’avanzamento dei lavori ed è finalizzata a migliorarli. I ritardi? Ci sono competenze ambientali che spettano ad altri e importanti infrastrutture che sono ferme da decenni». Secondo la Regione e i sindaci vicentini, il rac-
Comuni della gronde lagunare». «C’È IL CAOS LÌ DIETRO»
Il Commissario del Mose? «Dev’esserci un’intesa fra il presidente della Regione ed il ministro», risponde Zaia «cercheremo di guardare i curricula per trovare persone dalla specchiata moralità, che siano esperti e soprattutto che ci diano garanzie di operatività». E Toninelli, di rimando: «Ora serve completare quel 5% di Mose fermo da tanti anni e stiamo arrivando ad un’intesa sul nome di una persona preparata che abbia una struttura attorno e faccia sintesi, perché c’è parecchio caos lì dietro». –
cordo con l’A4 è a rischio... «L’inghippo nasce dalla delibera del Cipe che impone a Pedemontana e Rete ferroviaria italiana di far combaciare i progetti. Ma lo risolveremo. Lunedì ho convocato al ministero il concessionario autostradale». Ma la polemica sull’arteria destinata a collegare Montecchio a Spresiano non si placa. A rinfocolarla, durante il Question Time in commissione Ambiente alla Camera, ha provveduto la deputata vicen-
Le polemiche sui costi sulla superstrada a pedaggio rimbalzano alla Camera con Cunial
Pedemontana: Toninelli promette una soluzione per il raccordo A4
tina Sara Cunial (ex MS5 approdata al Gruppo Misto) bollando l’opera «come inutile e dannosa per tutti i cittadini veneti che oltre a subirne gli abusi e gli illeciti ambientali e sociali, dovranno accollarsi le prime convenzioni economiche di oltre 2 miliardi di eu-
Le assemblee delle società Sistemi Territoriali e Infrastrutture Venete, entrambe interamente partecipate dalla Regione Veneto, hanno approvato il progetto di scissione societaria, primo passaggio per dare attuazione alla razionalizzazione e riorganizzazione del settore delle infrastrutture ferroviarie e di navigazione interna, separando le funzioni di gestione delle infrastrutture e di esercizio dei servizi ferroviari. Il progetto di separazione che prende forma, e sarà efficace da gennaio 2020, è stato pianificato negli ultimi 24 mesi in collaborazione tra il vicepresidente con delega alle Partecipate, Gianluca Forcolin e l’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti. «È un’operazione con significative ricadute positive», dice Forcolin «tra i suoi effetti, consentirà di recuperare 16 milioni di euro in minori costi Iva per il bilancio 2020 della Regione. Migliorare risparmiando è possibile, come dimostriamo in questo, come in vari altri casi». «I fondi risparmiat», fa eco De Berti «saranno preziosi. Una boccata d’ossigeno, ad esempio, per le linee ferroviarie gestite da Sistemi Territoriali, come la Mestre-Adria, che hanno bisogno di investimenti per dare risposte a i pendolari». —
ro, lievitate con lo strumento del project financing, tanto amato dal nostro governatore Zaia, a 13 miliardi più Iva»; «Questa», ha concluso «è l’opera pubblica più importante (a livello di costi) che si stia construendo in Italia. Un cantiere lastricato dell’oro dei guadagni del fortunato concessionario che rischia di mandare in default la Regione e indebitare le nostre generazioni a venire». Toni duri anche dal CoVePa, acerrimo nemico del progetto: «Chiunque può verificare le prese in giro. Chiunque può comprendere che nell’area compresa tra Brendola e Montebello si concentrano una serie di nodi infrastrutturali cruciali. Chiunque può verificare che Rfi ha un cattivo precedente con i cantieri del consorzio Sis. C’è tutta la questione delle bonifiche delle sabbie da fonderia nel sottofondo della variante alla ex Statale 246 e delle fondazioni della Tav che intercetteranno la falda inquinata dal plume dei Pfas». — Filippo Tosatto
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Nordest
CRIMEA, IL PD PROVOCA LA LEGA Via libera unanime del Consiglio europeo alla proroga delle sanzioni alla Russia. Stefano Fracasso (Pd): «La Lega è con Putin a Venezia, ma è contro a Roma e Bruxelles»
Sabato 22 Giugno 2019 www.gazzettino.it
LA CERIMONIA dal nostro inviato
SUSEGANA (TREVISO) Cent’anni dopo, torna a splendere il Ponte della Priula. Ma non è soltanto per il sole canicolare che sbrilluccica sull’asfalto fresco, 430 metri che solcano il fiume sacro alla patria collegando la Sinistra e la Destra Piave, tirati a lucido da Anas dopo tredici mesi di interventi e polemiche «grazie a 13,7 milioni di euro, schei delle nostre tasche», sottolinea il governatore Luca Zaia. No, a scintillare è anche e soprattutto lo schema applicato per l’opera, al punto da far strabuzzare gli occhi perfino all’ospite d’onore della cerimonia inaugurale: «Tempi corretti, soldi giusti e lavoro ben fatto, questo è un modello che voglio esportare, soprattutto ora che abbiamo lo Sblocca-cantieri», annuncia il ministro Danilo Toninelli, nel cuore del Veneto che al titolare delle Infrastrutture chiede risposte pure su Pedemontana, Tav, Grandi Navi e Mose.
LUNGO IL PONTE Il ministro Danilo Toninelli, il governatore veneto Luca Zaia, amministratori trevigiani, maestranze e circa 3mila cittadini per l’apertura del Ponte del Priula
LA VITTORIA
Non è stato facile arrivare fin qua, alla nuova anima in acciaio che è stata infusa nella struttura storica in calcestruzzo. Ricorda dal palco Zaia: «Siamo partiti nel 2004, quand’ero ancora presidente della Provincia di Treviso. Una roba folle, ricorsi contro tutto, i soliti pullman di Premi Nobel in ingegneria... Pensare che questo viadotto era stato costruito tra il 1914 e il 1916, in piena Grande Guerra». Aggiunge Vincenza Scarpa, sindaco di Susegana, nuovamente connessa a Nervesa della Battaglia senza più bisogno del Bailey provvisorio: «Questo è il ponte della vittoria. Militare allora, culturale e politica ora. Lo dico ai detrattori: il popolo è il migliore dei giudici». Applauso dei presenti. «Saranno almeno tremila persone», azzarda la polizia locale. Pure il ministro Toninelli, non trovando alcun big del Movimento 5 Stelle ad accoglierlo, si consola con la folla: «Ho visitato decine di cantieri, ma non ho mai visto così tanti cittadini. È giusto che la gente vada a controllare la politica, così com’è stato corretto che lo Stato abbia ragionato con la Regione e con i sindaci, anche se di colori diversi: prima vengono le opere. Basta con un Paese avvitato sulle regole e sulle complicazioni, basta con la firmite che fa tremare i polsi a chi deve firmare un atto per la paura delle possibili conseguenze legali». Di qui l’impulso ad Anas a procedere, anche a Nordest con il programma per
(foto NUOVE TECNICHE)
Sbloccato il Ponte della Priula vertice sul nodo Pedemontana Treviso, la struttura riunisce sinistra e destra Piave `Il ministro annuncia: lunedì il tavolo per «superare Toninelli: tempi e soldi giusti. Zaia: partiti nel 2004 l’inghippo» che fa dipendere la Superstrada dalla Tav `
Cortina 2021, attraverso i 30 miliardi di rivalutazione del contratto di programma. «Per il 2019-2020 abbiamo programmato gare per 6,9 miliardi e oltre 1.000 interventi di manutenzione», annota l’amministratore delegato Massimo Simonini.
I DOSSIER Ma sono tanti altri i dossier veneti ancora impilati. Toninelli assicura di volerli liquidare uno ad uno, a cominciare dalla Pedemontana, sciogliendo il nodo dell’interconnessione con la Brescia-Padova a Montecchio Maggiore. «Ho convocato per lunedì il tavolo tecnico con il concessionario autostradale – anticipa il ministro – per risolvere l’inghip-
I contrari alla Spv
Il Covepa: «Un confronto a Montecchio» MONTECCHIO MAGGIORE (VICENZA) Un confronto a Montecchio Maggiore sul tratto della Pedemontana che dovrebbe attraversare la Valle dell’Agno. Lo propone il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, che ieri proprio nella località vicentina interessata dal nodo dell’interconnessione con la Brescia-Padova ha ribadito le proprie accuse alla struttura di progetto dell’opera, oltre che alla Regione. «Perché il
TRIBUNALE DI PORDENONE Cordenons (PN), angolo Via del Makò 9 e Via G. Garibaldi - Lotto 1: piena proprietà di complesso industriale (ex Cotoniicio) composto da fabbricati e terreni. Prezzo base Euro 995.000,00. Rilancio minimo pari a Euro 10.000,00. Vendita all’asta 25/07/2019 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 sul portale indicato nell’avviso di vendita. Gli interessati dovranno far pervenire offerta irrevocabile d’acquisto a mezzo raccomandata, anche a mani, presso lo Studio del Notaio Dott. Gaspare Gerardi in viale Trento n. 44 33170 Pordenone (PN), entro e non oltre le ore 12.00 del 22/07/2019, con assegno circolare non trasferibile intestato al concordato per un ammontare complessivo del 10% del prezzo offerto a titolo di cauzione. Alle ore 09.00 del 24/07/2019 il Notaio procederà all’apertura delle buste. Liquidatore Dott. Massimo Zara con studio in San Vendemiano, via Alcide de Gasperi n.17. G.D. Dott.ssa Lucia Dall’Armellina. CONCORDATO PREVENTIVO N. 8/2016
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DIETRO LE QUINTE dal nostro inviato
SUSEGANA (TREVISO) L’appuntamento per l’inaugurazione era alle 11, ma alle 11.30 il ministro Danilo Toninelli non era ancora arrivato a Ponte della Priula. Così il governatore Luca Zaia ha deciso di salire sul palco a intrattenere il pubblico, non certo pagante ma parecchio impaziente, anche per via del caldo torrido. «Tutta colpa di Alitalia», hanno poi spiegato i due.
AL MICROFONO Il programma del cerimoniale prevede che sia Zaia ad accogliere Toninelli. Informato del ritardo del pentastellato, il leghista cerca di tirarla lunga più che può, fra interviste e selfie. Ma dopo mezz’ora la folla comincia a
progetto esecutivo di Spv sia stato chiuso in fretta e furia entro la fine del 2013, delegando l’innesto principale a ovest alla A4, sta nel fatto che avrebbero perso 370 milioni di euro», ha sostenuto il Covepa. Gli attivisti rilanciano le richieste del 2017: «Il totale ripensamento del tratto ovest con blocco della galleria Malo Castelgomberto, la revisione fino a Spresiano e la completa interconnessione con la ferrovia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
po della delibera Cipe che imponeva di far combaciare il progetto con quello della Tav». E l’Alta Velocità, appunto? «In Veneto non è mai stata bloccata – risponde il pentastellato – e lo voglio ribadire con la totale sincerità. Rfi ha avuto un mandato chiaro: “Guai a voi se limitate o bloccate i lavori”. Quindi bisogna smettere di continuare a pensare che sulle spalle del sottoscritto ci siano tutte le cause di eventuali lungaggini. Quella è un’opera strategica che va fatta, punto». Vanno però tolte anche le Grandi Navi dal bacino di San Marco, mail responsabile del Mit è perentorio: «Non è mai esistito e non esiste alcun progetto su Marghera. Gli unici progetti li abbiamo fatti noi e ri-
guardano Chioggia e San Nicolò. Li stiamo analizzando e faremo un dibattito pubblico perché vogliamo interessare tutti i cittadini. Al sindaco Luigi Brugnaro però dico: basta polemiche, basta insulti, dobbiamo ascoltarci». Zaia prova a trovare un punto di mediazione: «Noi siamo fermi al Comitatone del 2017 che parla di una viabilità che c’è già per Marghera. Adesso è fondamentale mettere velocemente in fila le altre soluzioni e capire in che direzione andiamo». Toninelli rivedrà Zaia la prossima settimana per la scelta del commissario Mose: «I nomi? Si fanno quando li abbiamo decisi, non prima». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
Alitalia fa ritardare il grillino: il leghista diventa conduttore rumoreggiare e così il presidente della Regione prende il microfono in mano: «Mi son rivà puntuae... Alle 11 meno 5 ero qui». Risate. «Ma non è colpa sua – precisa, riferendosi all’esponente del Governo – l’aereo doveva arrivare alle 10.05 e invece è atterrato alle 10.45. Alitalia, di tutto di più.
Comunque prendiamoci avanti. Un applauso per il sindaco di Susegana!». Annunciata da cotanto presentatore, Vincenza Scarpa ironizza: «Facciamo come lo sposo che aspetta all’altare». Zaia invita ad applaudire un lungo elenco di autorità, nel tentativo di prendere tempo, finché alle 11.40 intravvede Toninelli.
PER MEZZ’ORA IL PRESIDENTE PROVA A INTRATTENERE CRONISTI E PUBBLICO, POI L’OSPITE SI SCUSA: «COLPA DELL’AEREO»
IL SIPARIETTO
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BICI OLIMPICA Spot pro-candidatura
A quel punto va in scena il siparietto fra i due, che si erano incontrati pure giovedì a Roma. Toninelli: «Ciao presidente, come stai?». Zaia: «Bene ministro, ci siamo visti anche ieri». Il pentastellato: «Stiamo fissando per domani un altro incontro, perché