RASSEGNA STAMPA DEL 23 GIUGNO 2019

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32 Provincia

L'ARENA

Domenica 23 Giugno 2019

VILLAFRANCHESE INFRASTRUTTURE. Ilgovernotorna apensare alla bretellaautostradale perilcollegamento dal Brennero aiportidel Tirreno, rimastafermaalprimo stralcio

Nel decreto sblocca cantieri spunta la Tibre Secondoiparlamentari dellaLega Comencinie Valbusapossibileanchelastrada delcommissario,iter che consentirebbe diaccelerarelarealizzazione dell’opera Maria Vittoria Adami

Scomparsa nell’oblio delle opere annunciatissime e mai realizzate, torna a far parlare di sé la TiBre. Il decreto Sblocca Cantieri di recente varato, infatti, riporta in auge il collegamento autostradale tra il Tirreno e il Brennero che nel territorio veronese interessa la fascia di Comuni a Sud Ovest come Valeggio, Villafranca, Mozzecane, Povegliano, Nogarole Rocca e Vigasio. Il Governo ha approvato nei giorni scorsi un ordine del giorno al decreto Sblocca Cantieri, che ridefinisce come strategica l’opera che riguarda le province di Verona, Mantova, Cremona, La Spezia e Parma. I parlamentari veronesi della Lega, Vito Comencini e Vania Valbusa, spiegano anche che è prevista la possibilità di individuare un commissario straordinario per seguire l’iter di realizzazione della TiBre, facendo ricorso all’utilizzo delle procedure che consentono di accelerare il percorso inserite nel provvedimento legislativo. Alla costruzione della TiBre erano state legate alcune ope-

re compensative per il Villafranchese, tra cui un ipotetico terzo tratto di Grezzanella da Villafranca a Mozzecane e possibili collegamenti con la Mediana della pianura tra Nogarole Rocca e Isola della Scala. Tutto rimasto lettera morta. «Per il nostro territorio la TiBre rappresenta una grande opportunità di sviluppo», spiegano Comencini e Valbusa. «La prima parte del collegamento è già stata realizzata in provincia di Parma, ma la strada è attualmente interrotta. Occorre proseguire i lavori, che nel Veronese riguarderanno un tratto di 15 chilometri». Il collegamento autostradale previsto scavalca il Po, collegando direttamente i porti del mar Tirreno con il Brennero. Gli onorevoli Comencini e Valbusa dichiarano: «Il completamento della bretella non può attendere oltre. L’ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio aveva qualificato l’opera come secondaria, ma ora lo Sblocca Cantieri consentirà di valorizzare un progetto che è sicuramente in grado di dare un nuovo impulso al commercio e al turismo e di risolvere inoltre alcune problematiche legate all’attuale sistema viario».

Ilcasello autostradaledi Nogarole Rocca

Gli amministratori del territorio anche negli anni passati si sono sempre espressi a favore della realizzazione della Tibre e delle opere compensative collegate, ma il secondo stralcio della bretella - quello appunto che da Trecasali nel Parmense taglierebbe la provincia di Mantova per congiungersi alla Brennero, a No-

garole Rocca, interessando la viabilità dei comuni di Villafranca, Mozzecane, Valeggio, Povegliano, Vigasio - è stato fortemente avversato dalla Regione Emilia Romagna, che additrittura nel 2015 ne aveva chiesto la cancellazione. Contro il progetto si era espressa due anni fa anche la sezione locale di Le-

L’architettoconsulente gratis nelmirino delle minoranze Ilprofessionistaè inpensione,lavoravaal Comunedi Venezia ehadato lapropria disponibilità all’Anci,aiutacol PianoInterventi che, si sancisce una collaborazione con l’architetto Oscar Girotto. Costui è stato per molti anni direttore del Settore sviluppo del territorio del Comune di Venezia; è andato in pensione nel 2015 e collabora come esperto con l’Anci. «L’architetto Pravato ci ha fatto presente che riteneva utile la consulenza di questo tecnico, che conosce a fondo le materie urbanistiche, nella valutazione delle proposte di interesse legate al Piano degli interventi; quelle proposte che, se accolte, portano alla stipula di accordi di programma fra Comune e privati», ha spiegato all’epoca l’assessore alla Gestione del territorio Luca Zonin. Zonin ha precisato che il sì dell’amministrazione era legato da un lato alle caratteristiche dell’architetto Girotto e dall’ altra alla gratuità. «Se il tecnico comunale non era in grado di svolgere questo lavoro, perché oberato di compiti, si poteva pensare a una soluzione diversa, magari affiancandogli dipendenti di qualche altro ufficio, invece di attuare questo rattoppo», hanno affermato da subito i consiglieri leghisti Ren-

Firmatoilcontratto perilparcheggio attornoalMagalini

Parcheggiattornoal Magalini

BUTTAPIETRA. Sièchiesto conto inConsigliodei motiviche hannoportato alprovvedimento

Un architetto di provata esperienza ha offerto la sua disponibilità a collaborare con il Comune di Buttapietra, per agevolare l’ufficio tecnico nella definizione di pratiche di natura urbanistica. Tale disponibilità non costa nulla e, anche per questo, è stata accolta con favore dall’amministrazione comunale. Soprattutto perché è gratis, però, la collaborazione è diventata oggetto di critiche dell’opposizione. Due consiglieri di minoranza sono arrivati a chiedere come sia possibile che il tecnico, che nulla ha mai avuto a che fare con Buttapietra, abbia deciso di prestare il proprio lavoro a favore di un Comune a lui lontano. Una domanda alla quale la sindaca Sara Moretto ha ora risposto ammettendo di non saper rispondere. All’origine di questa singolare vicenda c’è una determina adottata martedì 23 aprile dalla responsabile dell’area Edilizia privata dell’Ufficio tecnico, Alessandra Pravato. Nel provvedimento, che fa riferimento alla normativa che consente il conferimento di incarichi gratuiti da parte delle amministrazioni pubbli-

Lavoriinarrivo

Ilmunicipio di Buttapietra

zo Giacopuzzi ed Antonio Pegoraro. «Perché», hanno chiesto con un’interrogazione, «una persona in pensione da tre anni che proviene da Venezia e non ha mai lavorato a Buttapietra dovrebbe prestare la propria opera senza un compenso?». «Chi desidera adoperarsi come volontario, senza tornaconto alcuno, solitamente si mette a disposizione di associazioni di varia natura; questa persona, invece, lavorerà per il Comune, ma non conosciamo né le funzioni che eserciterà, né in quali fasce orarie sarà presente, né a quali risorse ed uffici potrà avere accesso», dicono i consiglieri. Questi hanno do-

mandato anche di avere rassicurazioni sulla legittimità dell’operazione. In una recente seduta di Consiglio, la sindaca ha risposto citando la norma in forza della quale è stato avviato il rapporto e ha detto: «Non sono a conoscenza delle motivazioni per cui il tecnico si è proposto gratuitamente». Ha assicurato che egli svolgerà il suo incarico «a seconda delle necessità, in piena autonomia e senza vincoli di subordinazione, sia nel proprio domicilio che presso la sede comunale». Tutto questo «con vincolo di riservatezza su decisioni, informazioni, notizie e dati di ogni tipo». • LU.FI.

gambiente il Riccio, che chiedeva proprio per scongiurare l’impatto in termini di consumo di suolo e di inquinamento di arrivare alla realizzazione di un sistema di metropolitana leggera, sfruttando la linea ferroviaria Verona Mantova e in un disegno complessivo in collaborazione con Ferrovie e Regione Veneto. •

Nuovicantieria luglio attorno all’ospedaleMagalinidi Villafranca.Èstato firmatoil contrattoper ilavori del parcheggiodavanti all’ingresso dellastrutturaospedaliera doveoggi c’è l’areadisosta sterrata.«Illotto sarà asfaltato eattrezzatocon impiantodi illuminazionepubblica e condotteper l’acquapiovana. Saràpiantatauna siepea confinecon le abitazioni e sarannoinstallatele sbarredi accessoeuscitadall’area», spiegailvicesindaco Francesco Arduini,delegatoai lavori

pubblici.Il parcheggio,unavolta ultimato,sarà a pagamento. Sempreaiprimi diluglio partirà l’interventonellavicinaviaPerugia dovesaranno fattii marciapiedisu entrambii latidellastrada e sarannosistematiil ponte pedonalesul Tioneela scalinata checonsente disalirela massicciataearrivareinvia Muragliedavantiall’ingresso del prontosoccorso. Il collegamento consentedi passaredavia Perugiaa viaMuraglieeviceversa, accorciandoil percorso deipedoni cheparcheggiano inviaPerugia e sidevono recare al Magalini. M.V.A.

Brevi

VIGASIO. La«Piccolboni»compie40 anni

VIGASIO NASCEL’OPUSCOLO COMUNALE «VIGASIOC’È» Pubblicità gratuita per le aziende di Vigasio. L’Assessorato alle Attività produttive, in collaborazione con alcuni commercianti, ha deciso di realizzare l’ opuscolo pubblicitario «A Vigasio c’è». Per aderire all’iniziativa, commercianti e imprenditori non dovranno spendere nulla. L’adesione va fatta compilando la scheda di registrazione che si trova sul sito comunale. LU.FI.

Insviluppolospazio perstudenti Simoltiplicanole iniziative

VILLAFRANCA GIOVEDÌINCONSIGLIO SINDACADEI RAGAZZI EDUEMOZIONI Il consiglio comunale di Villafranca si riunisce giovedì alle 20. Sarà presentata la sindaca del consiglio comunale dei ragazzi, Valentina Valle, e il presidente del comitato di gestione della biblioteca Renzo Campo dell’ Orto farà una relazione. Si discuteranno anche due mozioni: una per l’istallazione di colonnine di ricarica per veicoli ad alimentazione elettrica e una per la sistemazione dell’area verde tra via Volturno e via Milazzo. L’assemblea porrà in votazione anche l’adesione all’associazione fra enti locali Avviso pubblico e la variazione al bilancio di previsione.

Biblioteca,numeri increscita Servelasede nuova Vigasio paese di lettori. La biblioteca comunale - che quest’anno compie quarant’anni, essendo stata fondata nel 1979 - è intitolata a un personaggio locale: Corrado Piccolboni (educatore e musicista) e ha chiuso un anno record, tra migliaia di libri in donazione e una sequenza di appuntamenti e letture animate per i bambini. Una fotografia del paese scattata grazie ai dati diffusi dalla biblioteca sulle attività organizzate durante l’anno. Il numero di tesserati è 1.848 mentre i prestiti effettuati lo scorso anno sono stati 9.907. «Raffrontando i dati di affluenza e prestiti con l’anno precedente», affermano le bibliotecarie Veronica Pellegrini e Alessandra Brigo, «si evince che il numero degli iscritti è in crescita, vuol dire che questa realtà è apprezzata e sempre più utilizzata». Una crescita che si riflette, però, sugli spazi destinati alla biblioteca, diventati insufficienti. «Abbiamo momentaneamente dovuto limitare di molto le donazioni di privati che contribuirebbero ad accrescere il patrimonio di circa mille libri l’anno», aggiun-

Internidellabiblioteca

gono le bibliotecarie. Inoltre sono molti gli studenti ai pc e ai tavoli e per loro servirebbe uno spazio più adeguato. Numeri record anche per le proposte nel segno dei progetti di promozione alla lettura. «Dato il positivo riscontro dello scorso anno», concludono le bibliotecarie, «oltre alle nuove idee per la fascia di lettori più giovani, ci sono proposte per rafforzare l’interesse di diverse fasce di età. Tutte le iniziative sono gratuite e possibili grazie alla collaborazione di utenti attivi e propositivi e di associazioni». • V.L.


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Corriere del Veneto Domenica 23 Giugno 2019

PD

Rovigo

NUMERI UTILI Municipio Questura Prefettura

rovigo@corriereveneto.it

04252061 0425202518 0425428511

VigiliUrbani Carabinieri Polstrada Servizioveterinario

0425204611 042529381 0425426611 3495836327

CroceRossa Capitaneriadiporto Acquedotto Ulss18

0425361388 0426387055 0425363711 04253931

Ulss19 Emergenzainfanzia Radiotaxi TaxiRovigo

0426940111 114 042523900 0425 1812

FARMACIE Centrale

042523009

Pfas,ilPosottoosservazione Sindacitratimoriefiducia Avantitutta,anzino:stop I segreti di Pulcinella

di Luigi Migliorini

Allerta dopo il monitoraggio. I Comuni: «Aspettiamo indicazioni dai pm» L’autonomiaeilballetto chenondivertepiù

Il punto Nei giorni scorsi l’Arpav ha consegnato alla procura di Rovigo alcuni rilievi che evidenziano la presenza di «perfluoroalchi lico cC6O4» nel Po. I Pfas sono inquinanti chimici con un alto grado di tossicità. Utilizzati in moltissimi ambiti industriali, dal tessile alla carta. Nel Vicentino gli sversamenti imputati alla Miteni sono diventati un caso.

Il Po resta sotto osservazione, ma per ora non sono previste misure straordinarie. Dopo il rilevamento di sostanze Pfas di nuova generazione in campioni raccolti dal fiume, i comuni che si affacciano sul corso d’acqua restano in attesa degli sviluppi. Nei giorni scorsi l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav) ha consegnato alla procura della Repubblica alcuni rilievi che evidenziano la presenza di «perfluoroalchilico cC6O4» nel Po. «La preoccupazione nell’aria c’è ed è normale – spiega Sondra Coizzi, sindaco di Occhiobello – Al momento stiamo aspettando comunicazioni da parte della procura per avere delle risposte ufficiali. Siamo fiduciosi che si arrivi ad una soluzione». I Pfas sono inquinanti di natura chimica con un alto grado di tossicità. Sono ampiamente utilizzati in moltissimi ambiti industriali diversi, da quello tessile a quello della carta e dei contenitori per alimenti. L’attenzione nei loro confronti è cresciuta sensibilmente dopo la scoperta ROVIGO

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nel Veneto di gravi casi di contaminazione sia delle acque superficiali che sotterranee. Dal punto di vista legislativo, però, non sono ancora previsti limiti alla loro concentrazione. Secondo Arpav le sostanze rilevate non sarebbero state sversate nella provincia di Rovigo, ma deriverebbero da più a monte del corso del fiume. «La situazione è monitorata costantemente ed al momento non sono ancora emerse criticità – afferma Roberto Pizzoli, sindaco di Porto

Tolle – Non abbiamo segnalazioni particolari, nemmeno per l’utilizzo per le irrigazioni dei campi». Resta comunque alta l’attenzione, sia per la bonifica delle acque contaminate sia per la creazione di sistemi di approvvigionamento diversi. «In collaborazione con Acquevenete (la società che gestisce la rete idrica polesana, ndr) sono stati attivati tutti gli strumenti di controllo necessari – sottolinea Leonardo Raito, sindaco di Polesella – Si

n questa rubrica, prima che fosse indetto il cosiddetto «referendum autonomista», ho scritto che si trattava di inutile e costosa demagogia, considerato che, dopo la «demolizione» effettuata dalla Corte Costituzionale, era rimasto un quesito innocuamente generico, per il quale si andavano a «buttar via» 14 milioni di Euro. Osservavo altresì che essendo il referendum meramente consultivo, anche uno «spicchio» d’autonomia in più avrebbe dovuto essere approvato dalle Camere. Fui facile profeta. Il 22 ottobre 2017 il referendum ebbe esito positivo, ma Zaia può canticchiare l’incipit della canzone di Gino Paoli: «E sono ancora qui, qui con le mie domande». Oltretutto nel frattempo si sono fatte avanti Regioni con altra canzone, stavolta di Enzo Jannacci: «Vengo anch’io!». La trattativa, con buona pace del referendum, che si affermava avrebbe indotto lo Stato ad elargire autonomie multicolor, è iniziata e proseguita lento pede e sembrava abbandonata per la «rivolta sudista» in nome della par condicio, nonché per la poca disponibilità dei Cinquestelle. Ciò nonostante Matteo Salvini, parlando alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, il 17 dicembre 2018 aveva solennemente proclamato che l’autonomia sarebbe arrivata entro l’anno. Ed invece è giunto il 2019 e c’è l’eventualità che anch’esso finisca senza nulla di nuovo. Mercoledì scorso, peraltro, Salvini è tornato nuovamente alla carica, con un comunicato in cui ha affermato che oltre alle referendarie Veneto e Lombardia: «Anche Piemonte, Marche, Campania, Liguria ed Umbria hanno avanzato richieste di maggior autonomia. Il nostro obiettivo è di riunire il paese nel nome della modernità, dell’efficenza, della trasparenza e del merito». Si tratta di una generica e criptica conclamazione, oltretutto contraddittoria (riunire con l’autonomia?) cui è seguita la dichiarazione del Presidente Conte che convocherà la prossima settimana i Presidenti delle Regioni. L’entusiasmo è stato tuttavia gelato dalla contemporanea dichiarazione di Di Maio che l’autonomia è legata alla «realizzazione di un grande piano per il Sud» Viene in mente la vecchia canzone: «Avanti indré che bel divertimento...».

sta procedendo con la sostituzione dei filtri negli impianti di depurazione e con la progettazione di nuove opere per le strutture che pescano direttamente dal fiume. Contemporaneamente il Consiglio di Bacino del Polesine è al lavoro per favorire investimenti per la creazione di nuove reti per rendere disponibile a tutta la provincia l’acqua delle risorgive del Brenta». Marco Baroncini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Richiesta al governo di applicazione al Polesine

Zone economiche speciali, la Lega alza la voce La Lega chiede al governo nazionale di assicurare che anche in Polesine sia istituita la zona economica speciale. A mettere nero su bianco la richiesta la deputata leghista Giorgia Andreuzza, prima firmataria di un ordine del giorno che vuole impegnare l’esecutivo ad inserire i fondi per la Zes rodigina nella prossima legge di bilancio. Una richiesta che arriva dopo la delusione dei sindaci del territorio per la risposta del ministro per il Sud Barbara Lezzi, del Movimento 5 Stelle, che ha rimandato le decisioni a dopo il periodo estivo. I comuni interessati sono ROVIGO

Le stime Con la Zes 2 miliardi di investimenti e 26 mila posti di lavoro

Polesella, Canaro, Occhiobello, Fiesso Umbertiano, Stienta, Gaiba, Bagnolo di Po, Trecenta, Ficarolo, Salara, Calto, Ceneselli, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara e Bergantino. Tra i vantaggi importanti sgravi fiscali per le aziende che si insedieranno nell’area e semplificazioni burocratiche. Oltre alle amministrazioni comunali ad essere coinvolta nel progetto è anche Confindustria, che calcola un pacchetto di investimenti di 2 miliardi di euro e 26 mila nuovi posti di lavoro qualora il progetto decollasse. Numeri che hanno spinto le amministrazioni locali e

● L’agenda In viaggio nei segreti di una villa del Palladio oppure a teatro ma cenando con gli amici Appunti per una domenica d’inizio estate ROVIGO Giornata odierna piena di appuntamenti in tutto il Polesine. A Villa Badoer di Fratta Polesine, alle 18, nell’ambito della ventesima edizione di Sorsi d’autore, è in programma una visita guidata teatralizzata alla dimora palladiana. L’iniziativa è a cura di Teatro Amico ed è organizzata dalla Fondazione Aida in collaborazione con la Provincia di Rovigo e il Comune di Fratta Polesine. Gli spettatori potranno conoscere la genesi della villa e le vicende del suo architetto, Andrea Palladio. Ad accompagnare il percorso saranno gli attori Francesco Badoer e Lucietta Loredan. A seguire, è prevista una degustazione di vini. Biglietto: 15

euro su prenotazione (tel. 0458001471). A Rosolina, riapre la piscina Europa che è stata realizzata negli anni Settanta e poi inaugurata nel 1980. Per

l’associazione degli industriali, affiancati dal presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, a chiedere un incontro in prefettura per sottoporre la questione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Il Polesine deve avere la Zes, è un diritto dei cittadini – ha spiegato Dall’Ara – Non stiamo parlando di elemosina, ma di uno strumento essenziale per rilanciare il territorio. Chiederemo al prefetto Maddalena De Luca di far arrivare una richiesta al Capo dello Stato. Stiamo parlando di un’occasione troppo grande per non essere colta». (m.b.)

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informazioni: clubeuropa@inn-nova.it oppure telefonare al 3478396677. Fitta anche l’offerta di eventi per concludere la giornata in modo curioso. Al centro giovanile parrocchiale di Lusia termina «Serate festose». Alle 20 cena a menù fisso a cura dalla Faedesfa Onlus, ed alle 21.30 teatro con la commedia «Amore... amore... amore tanta zente», portata in scena dalla compagnia di Polesella «I 7 moli Ars et Bonum». Ultima sera anche per la sagra del pane a Loreo. Si parte alle 9 con assaggi gratuiti e degustazione di pane in centro storico, e le iniziative proseguono fino a sera con gli stand gastronomici in piazzale Europa. Finisce oggi anche la fiera di San Luigi a Bosaro. Alle 7.30 parte il trofeo Sampei, una gara di pesca per ragazzi con ritrovo al Bar-In. Alle 21 serata conviviale in piazza Madonna san Luca con uno spettacolo di piccoli cantanti accompagnati dalla maestra Laura Marangoni e con base musicale suonata dal vivo. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN BREVE

Contro un’auto Insulta e picchia con il furgone due poliziotti, Non ha la patente ubriaco arrestato

ROVIGO Mentre era alla guida un furgone si è scontrato con un altro mezzo, e invece di restare sul posto è andato in ospedale a curarsi. Un cinese di 48 anni è stato denunciato per fuga e omissione di soccorso dalla polizia locale di Rovigo, che ha rintracciato al Pronto soccorso l’orientale sul quale sono in corso accertamenti: non avrebbe la patente. L’incidente è accaduto ieri attorno alle 16 in viale del Lavoro. Ferite lievi per il conducente dell’altro furgone. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

ROVIGO Ubriaco, venerdì

pomeriggio in viale Marconi ha dato in escandescenze alla vista degli agenti delle Volanti finendo con l’insultarli e picchiandone uno. Inevitabile l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale per il marocchino 49enne Mohamed Bouhlal, che deve rispondere anche di danneggiamento perché ha spinto i poliziotti contro l’auto di servizio, danneggiandola. Ieri l’arresto è stato convalidato con obbligo di firma. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Corriere del Veneto Domenica 23 Giugno 2019

TV

Belluno

NUMERI UTILI ComuneBelluno sportellodelcittadino VigiliUrbani

belluno@corriereveneto.it

0437913222 0437913520

Municipio 0437913111 0437216111 OspedaleBelluno 0437645111 OspedaleAgordo OspedaleP.diCadore 04353411

OspedaleCortina EnelBelluno Acqued.(BIM) Gas(BIM)

0436883111 0437214111 800757678 800757677

Acqued.Feltre Alcolistianonimi Emergenzainfanzia

0439885344 0437941578 114

LE PRESCRIZIONI

Estate da brividi sulla Marmolada Maxi nevicata e termometro a -2 super nevicata in Marmolada. A dare la notizia ieri mattina, in preda allo stupore e a un pizzico di divertimento, è stato Carlo Budel, gestore del rifugio più alto delle Dolomiti. Punta Penìa, in cima alla Marmolada, si trova infatti a 3.342 metri di altitudine. «Ventidue giugno, buongiorno da Capanna Punta Penìa – ha esordito Budel nel video pubblicato sul suo profilo Facebook e Instagram – Meno due gradi centigradi e una bellissima

Misure anti-zanzare, ordinanze in vigore a Belluno e Feltre

nevicata. Fa freddissimo questa mattina. Buon sabato amici». Il filmato, girato all’esterno, mostra la bufera di neve che avvolge rifugio e montagna. Un paesaggio incantato ma che stona con la stagione estiva appena cominciata. Proprio ieri, inoltre, ha aperto la funivia Marmolada che prevedrà corse dalle 9 alle 16 tutti i giorni fino al 15 settembre. I turisti avranno la possibilità di visitare anche il «Museo Grande Guerra Marmolada». D. P.

BELLUNO Arriva l’estate e

scattano le ordinanze antizanzare a Belluno e Feltre. Per combattere la diffusione dell’insetto sarà proibito abbandonare recipienti e contenitori dove possa raccogliersi l’acqua piovana, come barattoli, copertoni, rifiuti vari. E’ obbligatorio inoltre svuotare giornalmente ogni contenitore dalla presenza di acqua (bacinelle, bidoni, secchi) e, dove possibile, lavarli e capovolgerli. Per quanto riguarda i contenitori inamovibili come cisterne o bidoni, sarà obbligatorio coprirli ermeticamente. Per quanto riguarda i condomini, andranno periodicamente pulite caditoie e tombini nelle aree comuni con larvicidi e simili. Maggiori informazioni nei siti internet delle due amministrazioni comunali. (m.g.)

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Sos Nevegal, oltre mille in corteo «É la palestra dello sci dei veneti»

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Fisi, industriali, commercianti e popolazione: «L’impianto deve essere salvato» Altro che semplice «Colle dei bellunesi»: il Nevegal è la vera palestra dello sci per tutto il Veneto. Lo hanno ribadito le oltre mille persone che ieri mattina hanno sfidato la pioggia a fianco degli organizzatori di «Salvamo il Nevegal. Per non chiudere settant’anni di storia», la marcia organizzata dagli operatori e i residenti del Colle. Un fiume azzurro, come i cappellini distribuiti a tutti i presenti, che dal piazzale della stazione si è incamminato fino in Piazza dei martiri, dove era stato allestito un palco affiancato da uno strategico punto di ristori a base di birra e panini con il pastin. Presenti la Fisi Veneto, le federazioni provinciali di Belluno, Treviso e Venezia, tutti gli sci club della Valbelluna, di Vittorio Veneto e dell’asse che porta a Venezia. La marcia ha potuto contare anche sull’appoggio di Confindustria, Confcommercio e altre associazioni di categoria, sindacati e Comitato dei cittadini del Comelico pro collegamento, arrivati numerosi nel capoluogo per dimostrare la propria solidarietà a chi vuole salvare il Colle. MolBELLUNO

ti gli striscioni, con un minimo comun denominatore: Il Nevegal non chiude, anzi rilancia. Tantissimi anche i bambini e i ragazzi: «Il segnale che il Nevegal è una vera palestra dello sci - ha ribadito dal palco Alessandro Molin, direttore della scuola sci Nevegal e anima della manifestazione - e se negli anni settanta e ottanta era seconda solo a Cortina come impianti e numero di piste, oggi è ancora strategica, perché facilmente

Il maltempo di fine ottobre

raggiungibile dalla pianura. Ogni anno sono circa quattromila i giovanissimi coinvolti nei corsi di sci». Insomma, dovesse morire il Nevegal, le ripercussioni negative riguarderebbero anche gli sci club di tutta la Regione. Lo ha ricordato nel suo intervento Luigi Borgo, presidente del collegio regionale dei maestri di sci: «I nostri padri hanno messo in piedi il Nevegal e noi abbiamo il dovere di portarlo avanti». Durante il

Danni provocati dalla tempesta Vaia, aperti cinque bandi per i risarcimenti Imprese e privati, il termine è il 10 luglio C’è tempo fino al 10 luglio per la domanda di accesso ai contributi a imprese e privati che hanno subito danni durante la tempesta Vaia dello scorso ottobre. Lo ricorda il commissario straordinario per l’emergenza Luca Zaia. L’ordinanza emessa nei giorni scorsi permette l’accesso a cinque bandi differenti, suddivisi per settore: agricolo e forestale; acquacoltura e pesca, imprese del settore foreste; imprese di settori diversi da quelli agricolo, forestale, dell’acquacoltura e pesca e BELLUNO

0437925145

IN BREVE

Punta Penìa imbiancata

BELLUNO Estate da brividi:

FARMACIE RivaIlaria

In piazza Il corteo a Belluno per scongiurare la crisi del Nevegal e del suo impianto (Foto Zanfron)

corteo i «lanciacori» Gianni Pastella, per «Vivaio Dolomiti», e Francesco Tison, titolare del B&B «Checco Zaino», hanno più volte fatto appello alla politica, accusata di scarso interesse per le sorti del Nevegal: «Come operatori siamo pronti a fare la nostra parte, sostenendo i costi per l’innevamento artificiale e vogliamo avere un ruolo da prot a g o n i s t i n e l f u t u ro d e l Nevegal. Ora l’importante è che gli impianti non chiudano, ma poi deve essere il momento per tutti gli enti di unirsi e dare una prospettiva al Colle, sistemando la funivia delle Erte e, con una nuova società di gestione, mettere in piedi un progetto di ampio respiro». A fianco degli operatori anche una nutrita rappresentanza del comitato per il sì al collegamento Comelico-Pusteria: «Le diverse zone di mont a g n a v i vo n o p r o b l e m i comuni - ha sottolineato Rinaldo Tonon - e siamo qui per esprimere la nostra solidarietà verso il Nevegal, che svolge un ruolo sociale come scuola di sci per i bambini». Moreno Gioli

privati. La raccolta delle domande, le istruttorie e la determinazione del contributo saranno svolte dalle strutture tecniche dei diversi soggetti attuatori. Per le imprese del settore agricolo, forestale e acquacoltura e pesca il riferimento è Fabrizio Stella, direttore di Avepa, mentre le domande per le imprese di settori diversi da quelli agricolo, forestale, dell’acquacoltura e pesca vanno indirizzate al direttore della Direzione industria, artigianato, commercio e servizi della Regione Veneto Giorgia Vidotti; per i soggetti privati

Più categorie Le ordinanze regionali dividono per categorie le richieste alla Regione degli indennizzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A FELTRE

Il punto ● Oltre mille persone, ieri mattina, hanno sfilato da piazzale della stazione fino a piazza dei Martiri, sfidando la pioggia. ● Il corteo, colorato di azzurro, ha raccolto tutti i portatori di interesse del «Colle dei bellunesi», che hanno chiesto a gran voce di rilanciare l’impianto di risalita, da tempo in difficoltà. ● Si vuole una nuova società di gestione e supporto pubblico per un’attività strategica.

bisogna rivolgersi a Gianluca Fregolent, direttore della Direzione agro-ambiente, caccia e pesca e soggetto attuatore per il settore agricolo. La cifra a disposizione quest’anno, in base a quanto previsto dal decreto del presidente del consiglio dei ministri del 27 febbraio 2019, è 25 milioni di euro e potrà essere incrementata nel prossimo biennio. I finanziamenti complessivi sono pari a 756 milion i . L e d o m a n d e d e vo n o essere presentate online: termini e modalità nel sito della Regione Veneto. Per le imprese bellunesi ai rimborsi regionali si sommano i 150 mila euro messi a disposizione con apposito bando da Unioncamere Veneto per i territori di Belluno e Treviso. Informazioni nel sito www.trevisobellunosystem.com © RIPRODUZIONE RISERVATA

Istituto feltrino, incendio in una stanza Si cerca l’occupante BELLUNO

Incendio al Carenzoni Monego: una stanza inagibile. I vigili del fuoco sono stati allertati alle 16 di ieri dall’Istituto feltrino che ospita studenti e, dal 2015, anche giovani immigrate perché da una delle stanze usciva fumo. Sembra che l’incendio sia partito da un comò dove, probabilmente, erano accese delle candele profumate. Il fuoco si è poi spostato sulla parete in cartongesso. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area. La stanza, in cui da tre anni vive una giovane nigeriana, rimane inagibile. La donna è risultata irreperibile. Quando tornerà verrà ascoltata dai vigili del fuoco. (d.p.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

A SEDICO

Lascia aperto il garage Entrano di notte e gli rubano la moto BELLUNO Lascia il garage aperto e gli rubano la moto. Un’imprudenza che è costata cara a un 22enne residente a Sedico perché il mezzo gli era costato 7 mila euro. Il furto della moto da cross, marca Honda e sprovvista di targa, è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. I ladri hanno trovato il portone del garage aperto. Sono entrati, hanno caricato il mezzo su un furgone e sono fuggiti, apparentemente senza lasciare tracce. Ieri la denuncia del giovane ai carabinieri di Sedico. La moto non era coperta di assicurazione. È solo l’ultimo dei tanti furti, soprattutto di bici, registrati nel Bellunese. Tre giorni fa un turista svizzero, in vacanza presso un campeggio di Cortina, aveva denunciato la scomparsa di due bici del valore di circa 5.500 euro. (d.p.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


REGIONE ATTUALITÀ

Corriere del Veneto Domenica 23 Giugno 2019

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Elezioni2020,pattotraBrugnaroeZaia «Listatrasversaleperilgovernatore»

Il sindaco di Venezia: voglio aiutare il Veneto a diventare autonomo. Intesa con Salvini per Ca’ Farsetti

Penso a un movimento che metta al centro l’idea di autonomia efficiente Se trovasse gradimento tra gli elettori potrebbe diventare nazionale

Si erano piaciuti (forse per convenienza) fin da subito, tanto che in uno degli incontri in cui Luigi Brugnaro, nel 2015, lanciava la propria candidatura a sindaco di Venezia, Luca Zaia si sedeva accanto. Poi era arrivato il momento delle polemiche, più con la Regione (e la Lega) che con il governatore a dir la verità, rea di non voler concedere le deleghe che spettavano alla nascente Città metropolitana. Adesso è amore vero, tra abbracci, pacche sulle spalle e apprezzamenti. Brugnaro e Zaia marciano all’unisono contro il ministro Danilo Toninelli (grandi navi), sulle Olimpiadi e sull’autonomia: il sindaco sponsorizza il governatore («È un ottimo amministratore» ha ribadito anche ieri), e il presidente appoggia le battaglie dell’inquilino di Ca’ Farsetti. L’alleanza è diventata così un vero e proprio patto (anche elettorale). «Ho pensato di presentare una lista regionale civica trasversale, a sostegno del presidente Zaia, per aiutare il Veneto a diventare autonomo, per liberare certe mani e certe menti» ha detto Brugnaro ieri mattina dal palco dell’evento de «Il Foglio» sull’innovazione alla Scuola Grande della Misericordia. Una lista, che presto potrebbe diventare un vero movimento, intanto regionale, ma le elezioni per Palazzo Balbi potrebbero diventare un test per ambire a qualcosa di più. «Se questa proposta trovasse il gradimento degli elettori potrebbe essere ampliata a livello nazionale, o migliorata in altri territori. Penso a un movimento che metta al centro l’idea di autonomia come efficientamento dello Stato. Credo che una proposta di questo tipo potrebbe essere interessante per tutti coloro che sono alla ricerca di una collocazione e sono smarriti», spiega. Del resto Brugnaro lo va ripetendo da tempo fino allo sfinimento: «Non sono né di destra né di sinistra anche se adesso mi trovo alla guida di una alleanza di centrodestra. Sono un uomo di centro e un imprenditore». Perché con la disgregazione in atto di Forza Italia ma anche con il Partito

VENEZIA

Più vicini Luigi Brugnaro (primo a destra), sindaco di Venezia, con il vicepremier leghista Matteo Salvini e il presidente della Regione Luca Zaia

Al Tech Festival de «Il Foglio»

Il monito di Visco: «C’è un legame tra spread e paura di uscire dall’Europa» VENEZIA «Se l’emissione di titoli pubblici vede 2,5 punti in più rispetto alla Germania e uno in più rispetto a Spagna, questo si trasferirà piano piano in tutti i meccanismi che concedono credito a livello privato, e alla fine rallenta la capacità di crescere dell’economia con effetti sugli investimenti, anche privati». Lucido e tagliente, il governatore della Banca d’Italia non si perde in giri di parole. Ospite d’onore del Tech Festival organizzato dal quotidiano Il Foglio ieri a Venezia, Ignazio Visco non si è sottratto alle domande del direttore Claudio Cerasa e pur non citando mai né governo né Unione Europea, ha parlato dei rischi reali che corre il Paese. «Bisogna cambiare direzione con le riforme, che vanno fatte con serietà – ha ammonito nell’affollata sala della Scuola Grande della Misericordia -. Bisogna quindi ridurre la sfiducia non inseguendo obiettivi dannosi». Il riferimento alle manovre governative è chiaro, «c’è un legame tra spread e fiducia: lo spread misura il rischio che prima o poi il debito non sia ripagato, e credo che questo sia pari a zero – rassicura Visco -, ma se si alimen-

Visco Bisogna cambiare subito direzione con le riforme

ta la paura che la politica sia quella di distaccarsi dall’Europa, i mercati la ascoltano e si assicurano contro questo rischio». Un meccanismo perverso che gli imprenditori conoscono bene e che Confindustria Veneto ha spesso denunciato nelle parole del presidente Matteo Zoppas.Per il Governatore non c’è tempo da perdere, l’Italia ha accumulato ritardi che costano cari: «Il contributo tecnologico porta lavoro, ma la velocità di adattamento è tale che non riusciamo a seguirne l’evoluzione; in Italia c’è solo il 5% del valore aggiunto da digitalizzazione rispetto alla Germania, che ha l’8%».L’importante è che ci siano regole certe per tutti, come ha sottolineato Margrethe Vestager, ospite del Festival in video messaggio. La commissaria europea alla Concorrenza, balzata agli onori delle cronache per aver multato colossi come Google e Apple, ha ribadito che l’obiettivo «è fare in modo che il mercato funzioni e che gli innovatori abbiano la possibilità di entrare nel mercato e di farcela. Vorremmo utilizzare i metodi meno aggressivi possibili – ha aggiunto -, ma ovviamente se non funziona niente come ultima risorsa c’è lo scorporo delle aziende». Chi ha sfondato nel mercato europeo trovando un posto tra gli innovatori è sicuramente Davide D a t to l i , i l ve n tot te n n e fo n d a to re d e l coworking Talent Garden. Sul palco installato alla Misericordia, il giovane imprenditore -che vanta 18 campus in Europa (di cui uno a Padova), 23 spazi e 70 dipendenti -, ha parlato di «necessità di aprirsi all’innovazione senza paura, perché il cambiamento è la chiave del futuro». Fiorella Girardo © RIPRODUZIONE RISERVATA

democratico «che non riesce più ad attrarre i suoi elettori» si sono creati ampi spazi su cui il sindaco-imprenditore vuole inserirsi. Oggi è l’autonomia, domani è la riconferma a Ca’ Farsetti. Brugnaro e Lega (soprattutto quella veneziana) infatti non si sono mai amati, si sono piuttosto sopportati, e spesso a fatica. Non è un caso se solo qualche settimana fa il neo parlamentare europeo e segretario regionale del Carroccio Toni Da Re abbia preso le distanze dall’operato del sindaco di Venezia nonostante la Lega faccia parte della stessa maggioranza («Ma noi non abbiamo assessori da tempo», ha precisato). Brugnaro, che continua a a ribadire di «non essere un politico e di non aver mai avuto alcuna tessera di partito», la politica l’ha imparata a masticare eccome, così come sembra trovarsi a proprio agio tra stanze di ministeri e Palazzo Chigi. Gli incontri con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il vice premier Matteo Salvini sono un esempio. Anzi proprio con il leader del Carroccio pare sia stata siglata un’intesa sulle Comunali del 2020 che mette fine alle velleità di qualche leghista locale di contarsi e sfidare Brugnaro al primo turno con un proprio candidato. In effetti risulta difficile pensare che da una parte il sindaco appoggi il governatore e l’autonomia («mai intesa contro qualcuno ma come efficientamento dello Stato», dice) e dall’altra il partito di Zaia faccia la guerra alla riconferma dell’imprenditore. L’obiettivo è recuperare voti al centro, dove una indebolita Forza Italia ha già dato segni di disgregazione con il risultato delle Europee (6,1%). Il sindaco di crede e pare abbia già cominciato a sondare la disponibilità a candidarsi di qualche personalità forte. È chiaro che il disegno di Brugnaro è valido se gli attori e la situazione restasse quella di oggi, qualora i protagonisti cambiassero (soprattutto a Palazzo Balbi cedendo alle sirene di Bruxelles) scenario e prospettive sarebbero diverse. Per la Regione e per il Comune di Venezia. Francesco Bottazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA

La presidente del Senato dopo la prima in Arena

Casellati omaggia Zeffirelli: «La sua opera è immortale»

VERONA «Un grande omaggio a un genio italiano». Solo due mesi fa, lo scorso 6 aprile, la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, riceveva Franco Zeffirelli a palazzo Madama. Sarebbe stata l’ultima apparizione pubblica del regista fiorentino. «Sono molto contento e onorato di ricevere questo riconoscimento — aveva detto il Maestro in quell’occasione, accompagnato in Senato dal figlio —, lo considero un premio sia per la mia settantennale carriera, sia per aver contribuito a diffondere la cultura italiana nel mondo». La prima serata della stagione lirica areniana è stata dedicata

a lui: prima della Traviata, in un allestimento completamente rinnovato da lui concepito, è stato trasmesso da un megaschermo installato sul palcoscenico un montaggio con interviste e testimonianze del suo lavoro in Arena. Alla serata, che ha visto il record di rappresentanti delle istituzioni e di vip, accanto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha voluto mancare la seconda carica dello Stato. «In questa cornice straordinaria, che è il tempio della lirica, oggi si ricorda un testimone della cultura italiana in tutto il mondo» ha dichiarato Casellati. La presidente del Senato ha ri-

Al Senato La presidente Casellati con Zeffirelli nell’aprile scorso

cordato quindi l’incontro avvenuto in aprile: «In quell’occasione — nota — è stato accolto in quella che era stata anche la sua casa, dato che fu senatore della Repubblica (tra le fila di Forza Italia, come Casellati, ndr). Fu applaudito a lungo da tutti i presenti, il suo genio è unanimamente riconosciuto. Il ricordo mi commuove: lui, solitamente di poche parole, ha voluto lasciare in quell’occasione una testimonianza. Ci mancherà molto, ma abbiamo la certezza che la sua opera immortale, sopravviverà alla sua scomparsa». La dipartita di Zeffirelli, legato a doppio filo al festival

areniano da decenni di collaborazioni, ha aumentato la portata emozionale dell’evento. Vendita record di biglietti (i posti sono stati aumentati in extremis dalla Fondazione Arena e molti sono stati rivenduti a prezzo maggiorato online) e diretta mondiale sulla Rai. Già decisa da tempo la presenza di Mattarella. Tra i politici sugli spalti, i ministri veneti Lorenzo Fontana ed Erika Stefani, il titolare del dicastero della Cultura, Alfredo Bonisoli, e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Lunga la lista di sottosegretari, deputati e senatori. D.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA


2 VE

PRIMO PIANO

Domenica 23 Giugno 2019 Corriere del Veneto

La sfida olimpica con la Svezia

Milano-Cortina 2026 notte prima dell’esame Nuovo forfait nel Cio Zaia: la politica stia fuori Gli assenti salgono a 4. Carraro: «La logica dice Italia» La giornata ● 9.00 presentazione tecnica Svezia ● 10.45 presentazione tecnica Italia ● 14 presentazione finale Svezia ● 14.45 presentazione finale Italia ● 16 votazione ● 18 proclamazione del vincitore ● 18.30 firma del «contratto» olimpico

Notte prima degli esami... olimpici. Chissà come la trascorreranno i protagonisti della cavalcata che ha portato Milano e Cortina a giocarsi con Stoccolma e Åre la possibilità di ospitare i Giochi invernali del 2026. Il verdetto, con il più classico dei: «The winner is...», verrà pronunciato dal presidente del Cio Thomas Bach alle 18 di domani dal palco dello Swiss Tech Convention Center di Losanna, Svizzera (e in mondovisione attraverso i canali web e social del Comitato a cinque cerchi). A 70 anni da Cortina 1956, evento che cambiò per sempre la storia della Regina delle Dolomiti, sarebbe un’occasione irripetibile non solo per la località ampezzana ma per tutto il Veneto, visto che i Giochi, seppur in coabitazione con Milano, hanno un ritorno d’immagine planetario e un indotto stimato tra 3 e 5 miliardi di euro. Il presidente della Regione CORTINA

Luca Zaia Non sarà una messa cantata, dobbiamo convincere gli indecisi

Luca Zaia, arrivato ieri sulle rive del lago di Ginevra, non nasconde la tensione: «Dovrò tenere un discorso in inglese, davanti al mondo intero, per convincere gli ultimi indecisi a darci il loro voto. Poi passerò la parola al premier Giuseppe Conte. Sento su di me gli occhi di 5 milioni di veneti e di tutti gli italiani, una bella responsabilità». I membri del Cio sono 95 ma come da prassi non esprimeranno la loro preferenza il presidente Bach e gli esponenti dei Paesi coinvolti (gli italiani sono tre: Franco Carraro, Ivo Ferriani e il presidente del Coni Giovanni Malagò, tutti comunque impegnati nella caccia all’ultimo voto; gli svedesi due). Il quorum è poi sceso ulteriormente negli ultimi giorni per via di alcune defezioni: quella del Granduca di Lussemburgo, Henry, del principe ereditario del Bhutan, Jigyel Ugyen Wangchuck, della tiratrice slovacca Danka Bar-

Il dossier LEGENDA

INFRASTRUTTURE

BIATHLON

SKI JUMPING

ICE HOCKEY

LUGE

CROSS-COUNTRY SKIING

SNOWBOARD

BOBSLEIGH

MP1 PIAZZA DELLE MEDAGLIE 1

FIGURE SKATING

MP2 OV2 PIAZZA DELLE MEDAGLIE 2

SHORT TRACK SPEED SKATING

Brennero 4 21

Fortezza

IOC HOTEL COMITATO OLIMPICO INTERN.

ALPINE SKIING

OV1 VILLAGGIO OLIMPICO 1

NORDIC COMBINED

OV2 VILLAGGIO OLIMPICO 2

SPEED SKATING

OV3 VILLAGGIO OLIMPICO 3

St. Moritz

14

OV2

Bolzano

BORMIO

Sondrio

Edolo

22

Morbegno

Lugano 2

13

LOMBARDIA

Lecco

MP1

BASELGA DI PINÈ Trento

3

11

VENE

A22

Bergamo

IOC

BGY

6

MPX

TRENTINO A. A.

Lovere

Como A9

13

19

10

Vice

Brescia

1

SKELETON

CERIMONIE

9

LIN

7

8

Torino

MILANO

VERONA

A1

CURLING

UFFICIO STAMPA DELLA MONTAGNA

tekova e della campionessa olimpica canadese di hockey su ghiaccio Hayley Wickenheiser. Tutti nomi, secondo fonti internazionali, «vicini» ai nostri avversari, il che dovrebbe aiutarci. Particolare il ruolo giocato dai reali in ambito Cio: sono otto e per questo Stoccolma e Åre hanno deciso di mettere a capo della loro delegazione la principessa Vittoria, erede al trono di Svezia. Si vedrà se la tattica si rivelerà vincente. Altro aspetto d’interesse, la scarsa «anzianità di servizio» di molti membri del Cio:

Genova

OV1

42

voti per vincere I membri del Cio sono 95 ma presidente ed esponenti dei Paesi coinvolti non votano, come da prassi. A questo si sono aggiunte 4 assenza

19 sono stati nominati negli ultimi due anni, 31 negli ultimi tre. Per alcuni potrebbero essere più facilmente influenzabili dai «vecchi» del Comitato, per altri, invece, sono garanzia di indipendenza dall’intricata rete di interessi e relazioni che da sempre caratterizza «l’Onu dello sport». Poi ci sono gli atleti: i campioni olimpici sono 18, ma soltanto 3 provengono dagli sport invernali. Tant’è, causa delle assenze i votanti scendono a quota 82 e dunque il quorum è fissato a 42, con la teorica possibilità di un pareggio a

LA UE NON DOVREBBE LIMITARSI A DARE SANZIONI (TROPPO) PESANTI ALLE NAZIONI IN DIFFICOLTà, MA DEVE CERCARE ANCHE DI PROMUOVERE INIZIATIVE CHE POTREBBERO CREARE UN BOOM ECONOMICO EPOCALE Nei vari articoli che ho pubblicato tempo fa, mi sono dilungato per cercare di far capire che non ci sono grossi problemi per la momentanea pochezza di colonnine di ricarica, per la presunta mancanza di corrente, per il futuro smaltimento delle batterie, per il parere contrario dei petrolieri (il minor consumo di petrolio lo calcolano nell’ordine di un 20%, percentuale insignificante) ecc. ecc. Problemi che non sussistono se si considera che per un certo periodo, non breve, il futuro sarà per l’auto ibrida (le maggiori case automobilistiche prevedono un 85%, mentre per le elettriche prevedono un 15%) . Se poi, pian piano le elettriche diventeranno più prestazionali in autonomia e con prezzi nettamente più bassi, ben vengano: pero’, adesso, consideriamole come l’auto da citta’ e dintorni (anche se ormai quasi tutte hanno un’autonomia di 250/350 Km). Ormai tutte le case automobilistiche più importanti sono pronte da anni con vari modelli pressochè perfetti, ma che pochissima gente compera perche’ costano care, sicchè, producendo pochi esemplari, costeranno sempre più cari. Quindi si tratta di rompere questo circolo vizioso che non si sa quanto potrà durare. Adesso le case produttrici navigano a vista, senza sapere quante auto, poi, riusciranno effettivamente a vendere: quindi hanno bisogno di un input ben preciso. L’UNICO MODO È QUELLO DI IMPORLE PER LEGGE ! MESSE IN

CATENA DI PRODUZIONE IN MILIONI DI ESEMPLARI, IL PREZZO, LOGICAMENTE CROLLEREBBE NELL’ARCO DI POCO TEMPO: LE ELETTRICHE ADDIRITTURA COSTERANNO FORSE MENO DI UN’ATTUALE MACCHINA A MOTORE TERMICO DI PARI CLASSE ! Questo importante cambiamento nella produzione delle macchine porterà, come conseguenza, ad una colossale reindustrializzazione in tutto il settore automobilistico e in tutto il suo immenso indotto. Un settore, peraltro, che fino a pochi mesi fa ha goduto di un lunghissimo periodo estremamente favorevole, quindi fieno in cascina dovrebbero averne messo parecchio! UNA REINDUSTRIALIZZAZIONE EPOCALE che porterà da subito un’immensa mole di nuovo lavoro, fino a gettare le basi, in mezzo mondo, per un vero e proprio BOOM ECONOMICO CON INDICI DI CRESCITA FORSE ANCHE A DOPPIA CIFRA ( 10/12%... ) ALTRO CHE L’ATTUALE MISERO 0…( 0 POCO PIù ) e quando l’economia gira bene un po’ per tutti, tanti problemi che abbiamo adesso, forse si risolveranno da soli: disoccupazione giovanile, eccessivo debito, migranti, la protesta sempre più dilagante, la sofferenza per una politica sempre più in difficoltà, l’astensione alle votazioni ecc. ecc. Io credo che quando più tanta gente possibile avrà finalmente “la pancia più piena”, potrebbero quietarsi forse anche i “venti di guerra…”

20

to Bologna | Roma

Bologna

LETTERA APERTA A BRUXELLES DA UN COMUNE CITTADINO mondo senza il minimo problema. Logicamente le carico con il fotovoltaico, sicchè, oltre al piacere di non inquinare niente e nessuno, pur guidando auto piacevoli, scattanti ( e sin troppo veloci… ), ho anche il grosso vantaggio di aver risparmiato davvero tanti soldi, tra bollo, assicurazione, manutenzione pressochè zero, benzina e corrente. Ho anche un’ ibrida per i viaggi più lunghi e proprio l’ibrida dovrà essere l’auto del prossimo futuro ( non fra 20 / 30 anni! ) ma per tali vetture dovrà essere imposta una semplice modifica, affinchè sia anch’essa davvero a bassissimo inquinamento e, addirittura ad inquinamento zero nei centri urbani e negli ingorghi stradali. Tali automobili dovranno infatti essere tarate in modo tale che, fino a 50/60 Km/h circa, procedano quasi sempre esclusivamente con il solo motore elettrico, anche se si affonda con l’accelleratore, senza che parta il motore termico: in tal modo, nei centri urbani e nei sempre più frequenti ingorghi stradali, tutte le macchine circoleranno in elettrico, senza più avvelenare l’aria, nonchè i polmoni dei poveri passeggeri di tutte le altre auto vicine. Per sottostare a tale disposizione, basterà sacrificare il motore termico ( riducendone, in tal modo, al minimo anche l’inquinamento ) e dare molta più importanza a tutto ciò che fa procedere la vettura in elettrico, batterie comprese, logicamente! Inoltre sarebbe meglio che fossero tutte plug-in .

PRE TESE

Egna Tirano

INFORMAZIONE A PAGAMENTO

Da alcuni anni mi sto impegnando nel tentativo di far capire all’opinione pubblica e, soprattutto, ai politici, che abbiamo una più che concreta possibilità di dare il via ad un possibile boom economico in mezzo mondo, dando peraltro un taglio drastico all’inquinamento: il tutto con un provvedimento che può essere a costo quasi zero per le casse statali . SI TRATTA CIOE’ DI FAR CONVOCARE CON URGENZA DALLA UE UN G 20,CON IL FINE DI IMPORRE A TUTTE LE CASE AUTOMOBILISTICHE AL MONDO UNA DATA BEN PRECISA ( 4 / 6 ANNI AL MASSIMO ) A PARTIRE DALLA QUALE POTRANNO PRODURRE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AUTO IBRIDE ( ED ELETTRICHE ). Per chi non fosse pronto per tale scadenza con qualche modello, si potrebbe prevedere un periodo di moratoria ( breve…! ) gravato, per esempio, da un superbollo. Non sono uno sprovveduto e nemmeno un visionario, mi sono laureato in economia alla Bocconi, conduco una mia azienda siderurgica con discreto successo da più di 50 anni (ho corso per 25 anni in Rally e pista con qualsiasi tipo di macchina: quindi di auto forse ne... mastico un po’). Credo proprio di essere ben informato su ciò che propongo, anche perchè, sin dal 1997, utilizzo in città e dintorni esclusivamente auto elettriche e, con tre diversi modelli, ho già fatto più di 6 volte il giro del

Bressan

LIVIGNO

IBC - MPC Ufficio stampa olimpico

FREESTYLE SKIING

Autostrada Statale Raccordo Linea ferroviaria Linea ferroviaria ad alta velovità

Esistente (presente) lavori permanenti necessari Esistente (presente) lavori permanenti non necessari Programmata (In programma) Extra (Aggiuntiva) Temporanea

Importante, certo, sarà in un futuro il problema della corrente forse insufficiente: però io sono convinto che, chi potrà, facendo due conti, passerà decisamente al fotovoltaico. Io in poco tempo ho ripagato l’impianto, adesso posso proprio dire che viaggio “gratuitamente” ed anche questo contribuirà certamente ad un boom mondiale per il settore del fotovoltaico e delle imprese che lo installano: per non parlare delle colonnine di ricarica da installare, della produzione di milioni di batterie ecc. Insomma, dire che tutto quanto produrrà davvero un boom economico in mezzo mondo credo che non siano fantasie improbabili. In compenso forse gli ospedali risparmieranno un bel po’ di soldi se, come mi auguro, crollerà il numero di tumori ai polmoni e via discorrendo… Anche i giovani si stanno organizzando in tutto il mondo in manifestazioni pro-ecologia (con ventilato Nobel per chi ha dato il via a questo movimento). Il NOBEL, PERò, DIAMOLO A CHI FARà QUALCOSA DI CONCRETO…SUBITO, PER DEBELLARE ALMENO GRAN PARTE DELL’INQUINAMENTO .

albertotriboldi@siderbrescia.it


PRIMO PIANO

Corriere del Veneto Domenica 23 Giugno 2019

La delegazione

Quanto costa lo show Dati in milioni di euro Biglietti Prezzo medio Totale Sport disponibili del biglietto

ANTERSELVA 16

Dobbiaco

15 Brunico none

CORTINA OV3

Radius

Pieve di Cadore

18

EDAZZO ERO

Ponte nelle Alpi 5

ETO 24

nza Padova

IOC

Calalzo

10 km

17

MP2

12

A27

Treviso 27

VENEZIA

FRIULI VENEZIA GIULIA

Cerimonia d’apertura

80,008

536 €

38.6

Cerimonia di chiusura

12,000

608 €

6.6

Sci alpino Femminile

90,000

68 €

5.5

Sci alpino Maschile

67,500

64 €

4.1

Salto con gli sci

120,000

78 €

7.5

Biathlon

190,000

41 €

6.6

Sci di fondo

300,000

35 €

8.9

Freestyle di sci

190,000

74 €

11.9

Combinata nordica

150,000

39 €

4.7

Snowboard

200,000

73 €

12.5

Pattinaggio di velocità

60,000

59 €

2.8

Short Track

60,000

172 €

8.7

Curling

142,600

44 €

5

Hockey su ghiaccio

558,000

112 €

56.0

Pattinaggio artistico

144,000

311 €

42.5

Bob

72,000

35 €

1.6

Slittino

54,000

36 €

1.3

Skeleton

36,000

35 €

0.8

400,000

23 €

7.3

Giochi invernali parao.

L’Ego - Hub

41: in tal caso si dovrebbe rivotare ad oltranza (le operazioni di voto, all’interno di una giornata intensa, scandita da presentazioni pubbliche e private, politico-istituzionali e tecniche, durano appena mezz’ora). «Se prevalgono logica e tecnica vinciamo noi, se prevale il fatto che loro non hanno avuto i Giochi sette volte... È anche vero che se uno fa un esame tante volte e non lo passa mai magari vuol dire qualcosa» ha detto ieri Franco Carraro. «Io penso e spero che la politica resti fuori da queste partite - ha aggiunto il governatore Luca Zaia - noi vorremmo confrontarci seriamente sul dossier e le scelte tecniche. Poi immagino che ognuno abbia i propri innamoramenti, qualcuno magari è più vicino a Stoccolma e qualcuno a noi, però spero che vinca il dossier». Quanto alla presentazione, che lo vedrà in coppia sul palco con il sindaco di Milano Beppe Sala, Zaia avverte: «Non è una messa cantata, come qualcuno pensa, né una parata. Siamo venuti con bancali di carta che studieremo giorno e notte fino a lunedì. Lo facciamo con grande senso di responsabilità, pensando che dobbiamo parlare ai dubbiosi e agli indecisi. Magari convinciamo a votare per noi chi vorrebbe votare Stoccolma». Come? «Con le nostre località strepitose, il sole, la neve, un’organizzazione dimostrata sia a Milano sia a Cortina, location straordinarie e le Dolomiti patrimonio dell’umanità».

Il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti prova a stemperare la tensione: «Ho paura solo degli Abba, se li portano abbiamo perso... Certo se noi avessimo portato Albano e Romina avremmo avuto 20 voti sicuri...». Il governatore lombardo Attilio Fontana si mostra particolarmente prudente («La situazione è oggettivamente difficile, siamo sempre con le dita incrociate, senza dire niente») mentre Sala tira fuori il piglio manageriale: «Il mio contributo è la rassicurazione del modello organizzativo di

Lobbisti svedesi La Svezia, già sconfitta 7 volte in passato, si è affidata mesi fa a una società di lobbisti Expo: le promesse sono una bella cosa, ma noi diamo questa testimonianza in termini di organizzazione, sicurezza, flusso delle persone,capacità commerciale. La reputazione italiana in Europa può penalizzarci? Spero di no, spero che i membri Cio considerino che stiamo parlando di una parte del Paese che è solida, non sbanda mai e garantisce capacità. Per le Olimpiadi sono fondamentali sponsor e aziende, che da noi funzionano». Lapidario Malagò: «Stiamo lavorando, abbiate pazienza e fiducia». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA

● L’editoriale Povertà, non cresce ma è troppa SEGUE DALLA PRIMA

P

er dirla con i numeri, se in Italia l’11,8% delle famiglie è in povertà, nel Nordest si arriva al 6,6%. Due considerazioni. La prima è che i poveri sono «sempre i soliti»: cioè le famiglie numerose con tre o più figli (proprio quelle demograficamente più «utili»), le monogenitoriali, le posizioni operaie e assimilate, coloro che sono in cerca di un lavoro, gli immigrati. La seconda considerazione riguarda la situazione economica post-crisi del Veneto e del Nordest, incerta e debole e non in grado di rintuzzare il rischio povertà. In cui l’economia, come scrisse Carlyle, è davvero una «scienza triste» perché non in grado di risolvere i grandi problemi del benessere e dello sviluppo equo. Ma riguarda anche il clima sociale dove regnano i sentimenti di sfiducia, insicurezza, scetticismo, talvolta rancore. In cui la crescita della povertà pure alimenta quel pessimismo di fondo che sembra essere da tempo la cifra della società locale e dei suoi umori. Vittorio Filippi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 VE

Sofia Goggia dirige il coro dei campioni «È il dossier migliore» In campo Milan e Inter. Balich emozionerà i giudici

CORTINA «Non facciamo i soliti italiani, che arrivano in cinquecento...» ha sospirato nei giorni scorsi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti. Ora, non saranno cinquecento, ma un centinaio sì, i componenti della delegazione che domani allo Swiss Tech Convention Center di Losanna proverà a convincere il gotha mondiale dello sport ad assegnare i Giochi invernali del 2026 a Milano e Cortina. L’entusiasmo, d’altronde, è contagioso: l’83% degli italiani è favorevolissimo all’evento. I primi ad arrivare in Svizzera, per iniziare al più presto l’indispensabile attività di lobbying internazionale, sono stati i vertici del Coni: il presidente Giovanni Malagò, il segretario generale Carlo Mornati (due ori mondiali nel canottaggio), la responsabile delle candidature olimpiche Diana Bianchedi (nove ori nella scherma tra cui due olimpici). Malagò, in particolare, da giorni sta dando fondo alla sua fitta rete relazionale, costruita in una vita da imprenditore e frequentatore del jet set. Ad accompagnarli, lo staff che ha lavorato al dossier, a cominciare dai fondatori di WePlan, Roberto Daneo e Giorgio Re. Poi c’è la compagine politica: il premier Giuseppe Conte terrà un discorso al Tech Center e in platea di ci sarà ovviamente il sottosegretario Giorgetti; il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invierà un messaggio («Milano e Cortina hanno tutto il mio appoggio - ha detto - le Olimpiadi hanno grande importanza, non solo per le due città protagoniste ma per tutta l’Italia») mentre il vicepremier Matteo Salvini, in un appello via Facebook qualche giorno fa, ha assicurato che sarà a Losanna «con il cuore» (dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio, finora invece nessun endorsement; i Cinque Stelle, d’altronde, sono stati gelidi fin dal principio, anche per via dell’esclusione

della «loro» Torino). Ci saranno i governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, e i sindaci di Milano e Cortina, Beppe Sala e Giampietro Ghedina. Quindi i rappresentanti dello sport: 16 atleti ed ex atleti, olimpici e paralimpici, di sport sia estivi che invernali, da Arianna Fontana a Giacomo

Gli sponsor Sofia Goggia

Nata a Bergamo il 15 novembre 1992, campionessa olimpica nella discesa libera a Pyeongchang 2018, ha vinto la Coppa del Mondo di discesa libera nel 2018 e due medaglie mondiali

Armin Zöggeler

Nato a Merano il 4 gennaio 1974 è il più grande slittinista italiano e uno dei più vincenti al mondo: 6 titoli mondiali, 4 europei e 10 Coppe del Mondo, due ori, un argento e tre bronzi ai Giochi

Arianna Fontana

Nata a Sondrio il 14 aprile 1990 è una pattinatrice di short track, vincitrice di un oro, due argenti e di cinque bronzi olimpici e della Coppa del Mondo 2012. È la testimonial della candidatura

Giacomo Bertagnolli

Nato a Cavalese, nel 1999, è ipovedente dalla nascita. Ha vinto nello sci alpino due ori, un argento e un bronzo ai Giochi paralimpici e un oro, un argento e un bronzo ai Campionati del Mondo

Bertagnolli e Francesca Porcellato, da Armin Zoeggeler a Sofia Goggia (che ha convinto ha tifare Milano-Cortina anche l’amica Lindsey Vonn: «Spero proprio che vinca Cortina - ha detto la statunitense - ho ricordi fantastici su quella pista ed è un posto incredibilmente bello in cui tutti hanno una grande passione per gli sport invernali»). Pare invece non ci sarà Alberto Tomba, per alcuni problemi in famiglia. Il totale è comunque di 66 medaglie. Anche il mondo del calcio è voluto essere della partita: ci saranno il ct campione del mondo 2006 Marcello Lippi, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, quello dell’Inter, Steven Zhang, e l’amministratore delegato nerazzurro, Alessandro Antonello. Grande, ovviamente, sarà il tifo da qui, anche da parte di tanti imprenditori, su tutti Alessandro Benetton, presidente della Fondazione che sta organizzando i Mondiali di sci 2021 a Cortina, evento di fondamentale importanza perché sta consentendo di preparare il terreno, dal punto di vista organizzativo e infrastrutturale, all’Olimpiade. Due gli hashtag scelti per la campagna sui social network, #MilanoCortina2026 e #wedreamtogether; il video di presentazione che sarà proiettato al Tech Center è stato messo a punto dal veneziano Marco Balichche, che quest’anno realizzerà le quattro cerimonie dei Giochi Panamericani di Lima e in passato ha curato gli eventi di Expo Milano 2015, dei Giochi di Torino 2006, Sochi 2014, Rio de Janeiro 2016, del Bicentenario dell’Indipendenza Messicana 2010 e dei Giochi Paralimpici Asiatici 2018 in Indonesia. Insomma, l’Italia schiera in campo una squadra tosta, tutti i talenti che potevano fare la loro parte si sono messi a disposizione. Ora si tratta «solo» di portare a casa il risultato. Ma.Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il consigliere «cortinese» della Fisg

Teofoli: «Per l’hockey i Giochi sono vera manna»

CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) – Un dono inaspettato, un’opportunità e un grande assist da cogliere al volo per l’hockey su ghiaccio. Tommaso Teofoli, consigliere responsabile del settore Hockey della Fisg, «benedice» le Olimpiadi invernali del 2026 e il binomio Cortina-Milano che spera di bruciare la concorrenza della Svezia. Nella giornata di domani il verdetto del Cio, che avrà un «tifoso» d’eccezione, come Teofoli, veronese di nascita ma ampezzano d’adozione: «Per noi i Giochi sarebbero una vera e propria manna dal cielo – evidenzia – permetterebbero un rilancio

di un polo hockeistico importante e storico come Milano, con tanto di strutture che riporterebbero in auge una città che tanto ha dato al nostro sport. Per quanto riguarda Cortina, con me si sfonda una porta aperta, considerato che

la Regina delle Dolomiti ha tutte le carte in regola per poter ospitare la competizione a cinque cerchi. Per l’Italia va ricordato che sarebbe la terza Olimpiade invernale della sua storia, dopo Cortina 1956 e Torino 2006». Teofoli entra poi nel dettaglio specificando perché l’assegnazione dell’Olimpiade al duo MilanoCortina potrebbe rilanciare l’hockey su ghiaccio a livello internazionale: «In chiave Na-

Tommaso Teofoli Per il settore hockeistico le Olimpiadi possono rappresentare l’occasione del rilancio

zionale si potrebbe fare un ragionamento diverso rispetto a quanto accade ora – dice – si potrebbe, infatti, investire sui giovani e non puntare su giocatori “last-minute” dal doppio passaporto che sono sempre soluzioni tampone e mai una vera “semina”. Oltre ai benefici per le strutture e per i palazzi del ghiaccio, soprattutto a Milano e al rilancio della city in chiave hockeistica, sarebbe anche il completamento di quanto stiamo provando a fare da tre anni a questa parte con l’Alps League. Ossia ampliando il bacino d’utenza degli appassionati di hockey e investendo sui giovani in chiave Nazionale per le nostre squadre che competono con quelle austriache e slovene». Dimitri Canello © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Corriere del Veneto Domenica 23 Giugno 2019

PD

Rovigo

NUMERI UTILI Municipio Questura Prefettura

rovigo@corriereveneto.it

04252061 0425202518 0425428511

VigiliUrbani Carabinieri Polstrada Servizioveterinario

0425204611 042529381 0425426611 3495836327

CroceRossa Capitaneriadiporto Acquedotto Ulss18

0425361388 0426387055 0425363711 04253931

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Pfas,ilPosottoosservazione Sindacitratimoriefiducia Avantitutta,anzino:stop I segreti di Pulcinella

di Luigi Migliorini

Allerta dopo il monitoraggio. I Comuni: «Aspettiamo indicazioni dai pm» L’autonomiaeilballetto chenondivertepiù

Il punto Nei giorni scorsi l’Arpav ha consegnato alla procura di Rovigo alcuni rilievi che evidenziano la presenza di «perfluoroalchi lico cC6O4» nel Po. I Pfas sono inquinanti chimici con un alto grado di tossicità. Utilizzati in moltissimi ambiti industriali, dal tessile alla carta. Nel Vicentino gli sversamenti imputati alla Miteni sono diventati un caso.

Il Po resta sotto osservazione, ma per ora non sono previste misure straordinarie. Dopo il rilevamento di sostanze Pfas di nuova generazione in campioni raccolti dal fiume, i comuni che si affacciano sul corso d’acqua restano in attesa degli sviluppi. Nei giorni scorsi l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav) ha consegnato alla procura della Repubblica alcuni rilievi che evidenziano la presenza di «perfluoroalchilico cC6O4» nel Po. «La preoccupazione nell’aria c’è ed è normale – spiega Sondra Coizzi, sindaco di Occhiobello – Al momento stiamo aspettando comunicazioni da parte della procura per avere delle risposte ufficiali. Siamo fiduciosi che si arrivi ad una soluzione». I Pfas sono inquinanti di natura chimica con un alto grado di tossicità. Sono ampiamente utilizzati in moltissimi ambiti industriali diversi, da quello tessile a quello della carta e dei contenitori per alimenti. L’attenzione nei loro confronti è cresciuta sensibilmente dopo la scoperta ROVIGO

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nel Veneto di gravi casi di contaminazione sia delle acque superficiali che sotterranee. Dal punto di vista legislativo, però, non sono ancora previsti limiti alla loro concentrazione. Secondo Arpav le sostanze rilevate non sarebbero state sversate nella provincia di Rovigo, ma deriverebbero da più a monte del corso del fiume. «La situazione è monitorata costantemente ed al momento non sono ancora emerse criticità – afferma Roberto Pizzoli, sindaco di Porto

Tolle – Non abbiamo segnalazioni particolari, nemmeno per l’utilizzo per le irrigazioni dei campi». Resta comunque alta l’attenzione, sia per la bonifica delle acque contaminate sia per la creazione di sistemi di approvvigionamento diversi. «In collaborazione con Acquevenete (la società che gestisce la rete idrica polesana, ndr) sono stati attivati tutti gli strumenti di controllo necessari – sottolinea Leonardo Raito, sindaco di Polesella – Si

n questa rubrica, prima che fosse indetto il cosiddetto «referendum autonomista», ho scritto che si trattava di inutile e costosa demagogia, considerato che, dopo la «demolizione» effettuata dalla Corte Costituzionale, era rimasto un quesito innocuamente generico, per il quale si andavano a «buttar via» 14 milioni di Euro. Osservavo altresì che essendo il referendum meramente consultivo, anche uno «spicchio» d’autonomia in più avrebbe dovuto essere approvato dalle Camere. Fui facile profeta. Il 22 ottobre 2017 il referendum ebbe esito positivo, ma Zaia può canticchiare l’incipit della canzone di Gino Paoli: «E sono ancora qui, qui con le mie domande». Oltretutto nel frattempo si sono fatte avanti Regioni con altra canzone, stavolta di Enzo Jannacci: «Vengo anch’io!». La trattativa, con buona pace del referendum, che si affermava avrebbe indotto lo Stato ad elargire autonomie multicolor, è iniziata e proseguita lento pede e sembrava abbandonata per la «rivolta sudista» in nome della par condicio, nonché per la poca disponibilità dei Cinquestelle. Ciò nonostante Matteo Salvini, parlando alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, il 17 dicembre 2018 aveva solennemente proclamato che l’autonomia sarebbe arrivata entro l’anno. Ed invece è giunto il 2019 e c’è l’eventualità che anch’esso finisca senza nulla di nuovo. Mercoledì scorso, peraltro, Salvini è tornato nuovamente alla carica, con un comunicato in cui ha affermato che oltre alle referendarie Veneto e Lombardia: «Anche Piemonte, Marche, Campania, Liguria ed Umbria hanno avanzato richieste di maggior autonomia. Il nostro obiettivo è di riunire il paese nel nome della modernità, dell’efficenza, della trasparenza e del merito». Si tratta di una generica e criptica conclamazione, oltretutto contraddittoria (riunire con l’autonomia?) cui è seguita la dichiarazione del Presidente Conte che convocherà la prossima settimana i Presidenti delle Regioni. L’entusiasmo è stato tuttavia gelato dalla contemporanea dichiarazione di Di Maio che l’autonomia è legata alla «realizzazione di un grande piano per il Sud» Viene in mente la vecchia canzone: «Avanti indré che bel divertimento...».

sta procedendo con la sostituzione dei filtri negli impianti di depurazione e con la progettazione di nuove opere per le strutture che pescano direttamente dal fiume. Contemporaneamente il Consiglio di Bacino del Polesine è al lavoro per favorire investimenti per la creazione di nuove reti per rendere disponibile a tutta la provincia l’acqua delle risorgive del Brenta». Marco Baroncini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Richiesta al governo di applicazione al Polesine

Zone economiche speciali, la Lega alza la voce La Lega chiede al governo nazionale di assicurare che anche in Polesine sia istituita la zona economica speciale. A mettere nero su bianco la richiesta la deputata leghista Giorgia Andreuzza, prima firmataria di un ordine del giorno che vuole impegnare l’esecutivo ad inserire i fondi per la Zes rodigina nella prossima legge di bilancio. Una richiesta che arriva dopo la delusione dei sindaci del territorio per la risposta del ministro per il Sud Barbara Lezzi, del Movimento 5 Stelle, che ha rimandato le decisioni a dopo il periodo estivo. I comuni interessati sono ROVIGO

Le stime Con la Zes 2 miliardi di investimenti e 26 mila posti di lavoro

Polesella, Canaro, Occhiobello, Fiesso Umbertiano, Stienta, Gaiba, Bagnolo di Po, Trecenta, Ficarolo, Salara, Calto, Ceneselli, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara e Bergantino. Tra i vantaggi importanti sgravi fiscali per le aziende che si insedieranno nell’area e semplificazioni burocratiche. Oltre alle amministrazioni comunali ad essere coinvolta nel progetto è anche Confindustria, che calcola un pacchetto di investimenti di 2 miliardi di euro e 26 mila nuovi posti di lavoro qualora il progetto decollasse. Numeri che hanno spinto le amministrazioni locali e

● L’agenda In viaggio nei segreti di una villa del Palladio oppure a teatro ma cenando con gli amici Appunti per una domenica d’inizio estate ROVIGO Giornata odierna piena di appuntamenti in tutto il Polesine. A Villa Badoer di Fratta Polesine, alle 18, nell’ambito della ventesima edizione di Sorsi d’autore, è in programma una visita guidata teatralizzata alla dimora palladiana. L’iniziativa è a cura di Teatro Amico ed è organizzata dalla Fondazione Aida in collaborazione con la Provincia di Rovigo e il Comune di Fratta Polesine. Gli spettatori potranno conoscere la genesi della villa e le vicende del suo architetto, Andrea Palladio. Ad accompagnare il percorso saranno gli attori Francesco Badoer e Lucietta Loredan. A seguire, è prevista una degustazione di vini. Biglietto: 15

euro su prenotazione (tel. 0458001471). A Rosolina, riapre la piscina Europa che è stata realizzata negli anni Settanta e poi inaugurata nel 1980. Per

l’associazione degli industriali, affiancati dal presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, a chiedere un incontro in prefettura per sottoporre la questione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Il Polesine deve avere la Zes, è un diritto dei cittadini – ha spiegato Dall’Ara – Non stiamo parlando di elemosina, ma di uno strumento essenziale per rilanciare il territorio. Chiederemo al prefetto Maddalena De Luca di far arrivare una richiesta al Capo dello Stato. Stiamo parlando di un’occasione troppo grande per non essere colta». (m.b.)

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informazioni: clubeuropa@inn-nova.it oppure telefonare al 3478396677. Fitta anche l’offerta di eventi per concludere la giornata in modo curioso. Al centro giovanile parrocchiale di Lusia termina «Serate festose». Alle 20 cena a menù fisso a cura dalla Faedesfa Onlus, ed alle 21.30 teatro con la commedia «Amore... amore... amore tanta zente», portata in scena dalla compagnia di Polesella «I 7 moli Ars et Bonum». Ultima sera anche per la sagra del pane a Loreo. Si parte alle 9 con assaggi gratuiti e degustazione di pane in centro storico, e le iniziative proseguono fino a sera con gli stand gastronomici in piazzale Europa. Finisce oggi anche la fiera di San Luigi a Bosaro. Alle 7.30 parte il trofeo Sampei, una gara di pesca per ragazzi con ritrovo al Bar-In. Alle 21 serata conviviale in piazza Madonna san Luca con uno spettacolo di piccoli cantanti accompagnati dalla maestra Laura Marangoni e con base musicale suonata dal vivo. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN BREVE

Contro un’auto Insulta e picchia con il furgone due poliziotti, Non ha la patente ubriaco arrestato

ROVIGO Mentre era alla guida un furgone si è scontrato con un altro mezzo, e invece di restare sul posto è andato in ospedale a curarsi. Un cinese di 48 anni è stato denunciato per fuga e omissione di soccorso dalla polizia locale di Rovigo, che ha rintracciato al Pronto soccorso l’orientale sul quale sono in corso accertamenti: non avrebbe la patente. L’incidente è accaduto ieri attorno alle 16 in viale del Lavoro. Ferite lievi per il conducente dell’altro furgone. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

ROVIGO Ubriaco, venerdì

pomeriggio in viale Marconi ha dato in escandescenze alla vista degli agenti delle Volanti finendo con l’insultarli e picchiandone uno. Inevitabile l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale per il marocchino 49enne Mohamed Bouhlal, che deve rispondere anche di danneggiamento perché ha spinto i poliziotti contro l’auto di servizio, danneggiandola. Ieri l’arresto è stato convalidato con obbligo di firma. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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REGIONE

DOMENICA 23 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

La politica e gli sgambetti tico. Un precipizio dell’etica pubblica e della lealtà alle quali non è estraneo colui che fu il pupillo del Berlusca. Nel 2012 rinnega l’esperienza in Forza Italia, abiura Berlusconi e fonda con Raffaele Lombardo il Grande Sud, una Lega meridionale che alle regionali arriverà solo quarta. Le fratture con l’altro candidato di destra spianeranno la strada della presidenza a Rosario Crocetta, leader della coalizione avversaria guidata dal Pd. L’anno dopo, in occasione del Politiche, Gianfrancone si pentirà di essersi pentito e tornerà tra le braccia di re Silvio in alleanza nientemeno con la Lega di Bobo Maroni. Coerenza

Il berlusconiano presidente della Lega Calcio: «Che volete che capisca di pesca un sottosegretario nato a Oderzo, a 50 chilometri dal mare?»

Tonni, voti, clientele Micciché spara a zero sul veneto Manzato ed i siciliani leghisti IL RITRATTO

MARIANO MAUGERI enomenologia di Gianfranco Micciché, fratello di Gaetano, ex numero due di Banca Intesa, attuale presidente della Lega Calcio, e figlio di Gerlando, che per anni fu il potentissimo vicedirettore generale del Banco di Sicilia. Nasce bene, Gianfranco, uno che ha commesso una valanga di errori nella sua vita politica, ma su una cosa si è sempre guardato dal commettere passi falsi: gli amici giusti. Da Marcello Dell’Utri, che lo porta in Publitalia in-

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Figlio del potente banchiere Gerlando aspirante Salvini del Mezzogiorno sieme con Giancarlo Galan ed Enzo Ghigo, futuri governatori di Veneto e Piemonte, a Silvio Berlusconi, di cui diventa il pupillo e proconsole siciliano. Perché ai lettori veneti dovrebbe interessare la storia di un siciliano come Micciché? Perché la sua carriera politica è la quintessenza dei guasti di un sistema centralista che decide a Roma o a Milano chi debba governare i territori. Con conseguenze disastrose che poi tocca pagare a tutti gli italiani, basti pen-

sare al quasi default delle casse regionali siciliane, una regione nella quale Micciché imperversa da ben prima del 2001, quando alle Politiche Berlusca e i suoi uomini incassarono un successo elettorale passato alla storia come il “61 a 0”, cioè la totalità dei collegi

Razzismo made in Sud dopo il 30% alle europee raccolto dal Carroccio nell’isola di Favignana uninominali dell’isola assegnati al centro-destra guidato dall’uomo della provvidenza e di cui si ascrive il merito proprio Gianfrancone, allora coordinatore isolano di Forza Italia. L’ultima di Micciché risale a qualche giorno fa. E ha come protagonista la Lega salviniana. L’occasione per sfogare la sua rabbia – i suoi accessi di ira sono memorabili, tanto che qualche giorno fa ha cacciato da Palazzo d’Orleans una cronista de La7 ( «Qui sono io che decide chi entra e chi no») – è stata l’esclusione di un quantitativo congruo di pesca del tonno assegnato alla storica tonnara di Favignana, isola delle Egadi, dove peraltro la Lega alle ultime europee ha portato a casa un risultato storico sfiorando il 30% dei consensi. Ad attribuire all’isoletta siciliana solo 14 tonnellate di tonni è stato il sottosegre-

tario alla pesca, il leghista Franco Manzato, che invece – dicono in Sicilia– avrebbe favorito smaccatamente le tonnare sarde. La pesca del tonno rosso, specie in via d’estinzione, viene regolata da un organismo dell’Onu, l’Iccat, che attraverso l’Unione europea e poi il ministero delle Risorse agricole e della pesca assegna a ogni singola azienda (tonnare fisse) e barche (tonnare volanti) la quantità del pescato per l’anno in corso. La presunta penalizzazione della storica tonnara siciliana che appartenne alla famiglia Florio, ha scatenato la rabbia repressa di Micciché contro, nell’ordine, la Lega, Salvini, il nord e i siciliani che osano votare Lega: «Mi fa impazzire che i siciliani non capiscano che i leghisti ci prendono per il c. . Come si fa a dargli i voti? Quelli della Lega ci odiano, ve ne volete rendere conto?». E via con le accuse a Manzato, non nel merito e tanto-

«Quelli ci odiano mi fa impazzire che gli elettori si facciano prendere per il c... » meno nel metodo. Il sottosegretario sarebbe colpevole di essere nato a Oderzo, «a 50 chilometri dal mare», lo irride Micciché «cosa volete che capisca di pesca al tonno uno che sta nell’entroterra veneto?».

peculato, l’ex dirigente della regione e la “spazza corrotti”

Fior, pena definitiva a 4 anni ma potrebbe evitare il carcere PADOVA. Sta aspettando con la valigia pronta che si compia il suo destino: carcere o la libertà, sia pure limitata, ma almeno con la possibilità di guardare il mondo senza l’ombra delle sbarre di una cella? È cominciata l’angosciosa attesa per l’ingegnere Fabio Fior, 62enne originario di Noale e residente a Padova all’Arcella, onnipotente per 15 anni all’ombra del governa-

tore Giancarlo Galan nella sua veste di dirigente generale della Direzione Tutela Ambiente della Regione Veneto dal luglio 2002 all’agosto 2010 nonché vicepresidente della Commissione regionale tecnica Ambiente. Dopo la Corte d’appello, anche la Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni di carcere per peculato continuato: fu il regista del progetto di forestazione

di una discarica nella Bassa padovana previsto con un superfinanziamento di 3.585.215 euro. Discarica situata nella frazione Balduina di Sant’Urbano, 570 mila metri quadrati di superficie e un impianto che macinava 500 tonnellate di rifiuti al giorno gestito da Gea srl, partecipata dai Comuni di Sant'Urbano e di Piacenza d'Adige. Peccato che solo 60 mila euro di

I grandi amici di Gianfrancone? Dell’Utri, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo

Gianfranco Micciché, già deputato e ministro, presiede la Lega Calcio

Siamo al razzismo made in Sud, ai terroni contro polentoni. Una penosa e ammuffita querelle che sfugge scientemente le domande argomentate. Perché nessuno in Sicilia ha compulsato il ministero informandolo che sotto le 70 tonnellate di pescato riaprire la tonnara di Favignana sarebbe stato uno spreco di tempo e di denari? A che servono deputati, senatori e componenti della commissione Agricoltura se non a raccordare le esigenze delle singole aziende – in questo caso la Nino Castiglione, prima azienda italiana nell’inscatolamento del tonno per tutti i grandi marchi della grande distribuzione, da Coop a Esselunga – e la politica? L’ultimo a vomitare accuse e ultimatum dovrebbe es-

quella torta servirono al progetto; il resto finì nelle tasche di Fior: nelle casse della “sua” società Green Project e un’altra quota (2.666.148,07 euro) vennero investiti in titoli. Rischia di finire in galera? La legge spazza corrotti ha sparigliato le carte. Prima della sua entrata in vigore, fino ai quattro anni di condanna, si evitava il carcere sollecitando una misura alternativa (l’affidamento in prova ai servizi sociali) dietro presentazione della domanda da “persona libera”. Ma ecco la novità della legge voluta dal M5S in vigore dal 31 gennaio. Alcune dei reati più gravi contro la Pubblica amministrazione (dalla corruzione al pe-

sere proprio Micciché, proconsole berlusconiano nell’isola ormai da un quarto di secolo e attuale presidente dell’assemblea regionale siciliana, un luogo dove per ammissione dello stesso governatore Nello Musumeci siedono deputa-

Lo scambio di favori regola ferrea all’assemblea regionale di Palermo ti della stessa maggioranza di cui fa parte Micciché che ricattano il governatore chiedendo favori in cambio del voto in aula o in commissione. «Per me che c’è?», dicono al presidente prima di assicurargli il sostegno poli-

culato) sono qualificati come ostativi ai benefici penitenziari. In sintesi, da oggi in poi funziona così: intanto finisci dentro e, da una cella delle patrie galere, firmi la richiesta per usufruire di una misura alternativa; poi ti metti in fila e aspetti la risposta dei giudici che può

La legge nega i benefici per i reati contro la P.A. ma la Consulta deve pronunciarsi sul tema arrivare anche dopo mesi. Tuttavia prima il Tribunale di Sorveglianza di Venezia, poi altri giudici hanno sollevato la questione di legitti-

è una parola bandita dal dizionario siculo. Non parliamo degli amici, quelli con i quali a giorni alterni siglava accordi di pace o dichiarava guerra. Il suo amico e mentore dell’Utri condannato per mafia, il suo amico-nemico ed ex governatore Totò Cuffaro condannato per mafia, il suo sodale in grande Sud ed ex governatore Raffaele Lombardo condannato per voto di scambio. Gianfranco sta sempre con i più forti. Una scelta di campo che non gli ha risparmiato una sequela di fallimenti umani e politici. Salvini ha vinto, Micciché ha perso, sono le regole della politica. Ma Gianfrancone non si dà pace. E impazzisce di rabbia invece di analizzare gli interminabili colpi a vuoto suoi e di una regione che dopo l’egemonia democristiana e il 61 a 0 del 2001 continua a invocare l’unto dal signore, a patto che non si chiami Micciché. Terra irredimibile diceva della Sicilia Leonardo Sciascia. E il figlio del banchiere Gerlando, aspirante Salvini del Sud scaricato dai suoi stessi conterranei, ce l’ha confermato ancora una volta. Chissà se il federalismo la salverà. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

mità costituzionale in merito al fatto che la nuova disciplina sia applicabile in via retroattiva su fatti già giudicati (il principio generale prevede che la nuova norma penale si applichi a fatti passati solo se più favorevole). Insomma la legge spazza corrotti non sospenderebbe l’ordine di carcerazione che, nel caso di Fior, deve essere emesso dalla procura di Padova (competente a tradurre in pratica la sentenza definitiva). Le procure italiane, però, si sono bloccate allo stop. Molto probabile che la valigia dell’ingegnere Fior resti appoggiata al pavimento di casa. Almeno finché non si pronuncerà la Consulta. — Cristina Genesin


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REGIONE

DOMENICA 23 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

LA REGIONE CENTRA GLI OBIETTIVI DEL FONDO SOCIALE COMUNITARIO

L’Ue premia il Veneto: 46 milioni di bonus Le risorse incrementeranno i 718 mln stanziati da Bruxelles per innovazione, crescita occupazionale e inclusione sociale lorizzazione del patrimonio aziendale delle eccellenze venete in favore della imprese costituite da almeno dieci anni e impegnate nel recupero della propria identità culturale; e la Its Academy, laddove la Regione sceglie di sostenere finanziariamente questi istituti tecnici, valide alternative alla formazione universitaria, capaci di diplomare figure ricercate dalle aziende e pronte a inserirsi nel mercato del lavoro.

Filippo Tosatto VENEZIA. Non sempre l’Unione

europea è la matrigna vessatoria dipinta dai sovranisti. Succede anzi che riconosca e apprezzi l’impiego virtuoso delle risorse comunitarie premi con un bonus supplementare i meritevoli. È il caso della Regione Veneto che, grazie al conseguimento degli obiettivi prefissatidall’Ue, ora avrà a disposizione ulteriori 46 milioni di euro da investire nella crescita occupazionale, nel rafforzamento della competitività del sistema economico nostrano e nella prevenzione dell’esclusione sociale. Lo stanziamento arriva a seguito dei risultati ottenuti nella gestione del Fondo sociale europeo e consiste nello sblocco dell’intera dotazione finanziaria inclusa nella programmazione 2014-2020, incrementando così i 718 milioni già stanziati da Bruxelles.

PROGRAMMA IN DETTAGLIO

Le cifre in dettaglio sono stati presentate a Venezia in occasione della riunione del Comitato di sorveglianza del programma operativo regionale: 540 milioni già investiti (oltre

L’assessore Elena Donazzan

UN ASSEGNO PER IL LAVORO

Donazzan: «Budget già speso al 71%, coinvolte 196 mila persone e 19 mila aziende» il 71% dei quattrini disponibili) e 510 milioni finanziati, 196 mila persone coinvolte, pari al 79% dell’obiettivo prefissato per il 2023, in interventi spesso di carattere innovativo che hanno interessato lavoratori (37% dei destinatari), studenti (35%) e oltre 55 mila persone disoccupate o in condizioni di svantaggio raggiunte da servizi di inclusione (27%). A questi si aggiungono i 73 progetti rivolti alle ammi-

nistrazioni pubbliche (tribunali, comuni, forze dell’ordine) per sostenerle nei processi di recupero di efficienza, che hanno coinvolto complessivamente circa 8500 persone, il 60% delle quali donne. CIFRE IN CONTROTENDENZA

«È un risultato», commenta Elena Donazzan, l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro «che fa del Veneto un modello virtuoso a livello naziona-

le e si rivela in controtendenza rispetto ai timori recentemente espressi dal direttore per le politiche regionali della Commissione europea, Marc Lemaitre, circa la capacità di spesa delle autorità italiane. Le risorse saranno utilizzate per investire ancor di più sulle persone e la loro crescita: i ragazzi che intendono professionalizzarsi, le donne e gli uomini in condizioni di svantaggio che aspirano all’ingresso sul mer-

cato del lavoro, il patrimonio umano dei lavoratori che incrementa la competitività delle imprese, le pubbliche amministrazioni impegnate a sviluppare l’efficienza». LE TIPOLOGIE DI INTERVENTI

Ma quali sono nel concreto gli interventi finanziati? Tra tutti, spiccano Le Botteghe della tradizione e gli Atelier aziendali: sono le due tipologie previste da un bando rivolto alla va-

C’è anche l’Assegno per il Lavoro: è lo strumento rivolto ai disoccupati di età superiore ai 30 anni (beneficiari e non di integrazioni al reddito) e prevede servizi di accompagnamento al lavoro e formazione personalizzata sulle specifiche esigenze del destinatario. La modalità di attuazione si fonda sulla cooperazione tra i servizi pubblici (Centri per l’Impiego) e le agenzie private accreditate per i servizi al lavoro. L’assegno è stabilito in base al profilo del destinario e - fanno notare a Palazzo Balbi - viene riconosciuto all’ente erogatore dei servizi solo a risultato occupazionale conseguito. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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«La polemica con l’Ue spaventa i mercati» Allarme del governatore di Bankitalia. Il senatore Monti: «Italia isolata, tutti gli altri Paesi vogliono la procedura d’infrazione» Laura Berlinghieri VENEZIA. Il monito arriva da

Ignazio Visco e da Mario Monti e non va sottovalutato. L’allarme del governatore di Bankitalia è chiaro: «Se si alimenta la paura che alla fine la politica sia quella di distaccarci dall'Europa, i mercati la ascoltano e si assicurano contro questo rischio aumentando i tassi di interesse richiesti. Dobbiamo invece enfatizzare la capacità di crescita dell'economia con investimenti pubblico-privati», ha spiegato Visco. In mattinata, è stato il senatore a vita Mario Monti a spiegare i rischi dell’isolamento. «Se non dovesse venire aperta la procedura di infrazione verso l’Italia, nella sostanza vorrà dire che saremo autorizzati a fare più disavanzo pubblico di quanto ci eravamo impegnati a fare. E non per gli investimenti, ma per la spesa corrente». È il commento senza appello del senatore a vita Mario Monti, ieri tra i protagonisti del Foglio Tech Festival a Venezia. Uno slancio verso il futuro a partire dall'analisi e dalla preoccupazioni del presente. «Tutti gli altri Stati dell’Eurozona si sono dichiarati favorevoli all’apertura della procedura di infrazione all'Italia, come suggerito dalla Commissione. Quindi non abbiamo più alleati negli altri Paesi europei». Lo scacchiere delle alleanze è un braccio di ferro dall’unico esito: “lose-lose”. Sia che la procedura di infrazione venga attivata, sia in caso di condiscendenza degli altri Stati. «Pensiamo a cosa succederebbe se venisse introdotta la flat tax: i soldi non sarebbero certo per gli investimenti. Quindi, se l’Europa autorizzasse l’Italia a fare più disavanzo pubblico, questa non sarebbe una vera vittoria per noi. Ma una licenza per il nostro Governo a emettere più titoli di debito pubblico a carico degli italiani del futuro, che si ritroverebbero a pagare le spese degli italiani di oggi». Futuro: è stato questo il termine più ricorrente ieri, con

una giornata dedicata proprio al tema “Non avere paura del futuro”: protagonisti personaggi delle istituzioni, della giustizia, dell’imprenditoria e dello spettacolo. Impegnati a parlare dell’Italia e dell’Europa che ci attendono, cercando di coglierne le potenzialità. «Ci sono due modi per non avere paura del futuro: disinteressandosene o provando ad anticipar-

il vicesegrerario pd andrea orlando

«Stop disuguaglianze con web-tax e sociale» «La lotta alle disuguaglianze, la tutela e il rafforzamento dello stato sociale e un convinto europeismo», sono i principi che caratterizzeranno il Pd del futuro enunciati dal vicesegretario Andrea Orlando, ospite venerdì sera alla Festa de l’Unità di Mandria, a Padova. L’ex ministro della Giustizia ha detto sì a una “web tax” per tassare i ricavi delle grandi multinazionali della rete: «Usano i nostri dati che valgono miliardi senza pagare un centesimo». Laconico il commento della vicenda Csm: «Le parole del Capo dello Stato dicono già tutto».

La commissaria Ue Vestager: alle elezioni hanno vinto i Verdi non i populisti lo, per capire quali politiche mettere in pratica e, soprattutto, quali non mettere in pratica» prosegue Monti. Il riferimento, evidente, è a un certo tipo di politica italiana, contemporanea. «Il Governo attuale è convinto che l’Italia abbia più peso oggi che in passato, ma non è vero» dice il senatore. «Non sarà la costante aggressione verbale nei confronti degli altri Paesi a fare aumentare il peso dell’Italia. L’urlare contro l’Europa è ideale per avere più voti nel nostro Paese, ma è una grave diseducazione per i cittadini italiani, resi così ancora più impreparati a stare in un’Europa globale. Ancora più isolati». Parole che trovano continuità in quanto detto da Margrethe Vestager, Commissario Ue per la concorrenza. «Le tensioni con l’ Italia non sono una novità e le recenti elezioni per il Parlamento hanno spezzato il vecchio monopolio del potere. La destra e l’estrema destra non hanno ottenuto il successo che si temeva, mentre i Verdi hanno aumentato i loro seggi ».Nel dibattito due i temi che si sono alternati nell’alveo dell'economia e dell’ingegneria. Aree capaci di compenetrarsi, come nelle parole di Fabrizio Palermo, ad di Cassa Depositi e Prestiti; di Sabrina Baggioni, 5G program director di Vodafone; o di Fabio Vaccarono, managing director di Google Italia. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il movimento di lorenzoni verso il 2020

La rete civica parte da Padova «Siamo noi la partecipazione» PADOVA. Al via le grandi ma-

novre per le regionali del 2020. Tra i primi a muoversi c’è la rete dei movimenti civici che ha la sua “punta di diamante” nell’esperienza padovana che ha portato Arturo Lorenzoni ad essere vicesindaco di Sergio Giordani. «Non ho nessuna intenzione di muovermi da Palazzo Moroni, sto benissimo nel mio ruolo di amministratore – ha sottolineato ieri Lorenzoni – Ma vogliamo avviare un percorso catalizzatore delle tante realtà civiche venete che non hanno un riferimento comune. Per iniziare a ragionare non di appartenenze o candidature, ma di contenuti». E come per l’esperienza delle amministrative di Padova si parte

Il sindaco di Venezia rompe gli indugi e rafforza la sua leadership Messaggio alla Lega che l’anno prossimo punta a Ca’ Farsetti

Brugnaro prepara una sua lista per sostenere Zaia in Regione IL CENTRODESTRA

l sindaco di Venezia Luigi Brugnaro pronto a scendere in campo nel 2020 a sostegno della candidatura di Luca Zaia, per la terza volta, a presidente della Regione Veneto, con una propria lista civica auto-

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nomista regionale che ha intenzione di formare. Brugnaro ha scelto la tribuna della “sua” Scuola Grande della Misericordia, che gestisce con una società in concessione pluriennale dal Comune di Venezia, per annunciare una mossa di peso, che si lega alla sua possibile rielezione a sindaco di Venezia, in

agenda sempre nel 2020. «Ho pensato, e vedrò se riuscirò a mettere insieme le forze necessarie» ha detto Brugnaro stimolato dal direttore del Foglio Claudio Cerasa «di presentare una lista civica regionale, un movimento civico, penso in ogni caso in appoggio al presidente Zaia, per aiutare a fare in modo

Arturo Lorenzoni

da una serie di assemblee: martedì la prima nel capoluogo euganeo (alle 20.45 nella Fornace Carotta), poi il 2 luglio a Schio. Quindi a settembre in tutte le province del Veneto. A ottobre si tireranno le fila e si decidere se e come questa rete si tra-

che il Veneto diventi sempre più autonomo e trasversale e riuscire a essere più aperti a tutti. Poi se questa proposta avrà successo, è possibile che si ampli. Io penso che questo tipo di federalismo, questo tipo di autonomia pensata in chiave di efficienza possa andare incontro a tanta gente che oggi non riesce a trovare una collocazione». Un appoggio aperto dunque di Brugnaro a Zaia con cui i rapporti si sono fatti sempre più solidi, con una sostanziale identità di vedute su tutti i grandi problemi, dal Mose alle Grandi Navi a Porto Marghera, nonostante qualche problema con la Lega, a livello veneziano, che forte del 49,8% rivendica un proprio candidato nella sfida a

sformerà in un soggetto politico in vista delle elezioni regionali. «Il Veneto si è accartocciato su se stesso, arrendendosi a logiche centraliste. Il governatore Zaia prende ordini da Salvini, c’è un sistema fortemente clientelare», aggiunge Marco Carrai, il presidente dell’associazione Orizzonti, che ha portato all’esperienza della lista personale di Lorenzoni a Padova. Il modello però è quello di Coalizione civica, esperienza che ha funzionato a Padova ma non in altri comuni: «Noi però vogliamo guardare a chi vive fuori dai capoluoghi, che in Veneto sono quattro quinti della popolazione – osserva Nicola Rampazzo, il capogruppo del mo-

IL SINDACO DI VENEZIA LUIGI BRUGNARO ANNUNCIA UNA LISTA A SOSTEGNO DI ZAIA

«Il progetto di autonomia in discussione va sostenuto perché utile anche ai Comuni»

vimento arancione nel municipio padovano – E lo facciamo a partire dai nostri temi: lotta all’inquinamento, consumo di suolo, mobilità sostenibile. Come è avvenuto a Padova partiamo dal basso, aperti a tutti quelli che non vogliono che questa regione sia condannata alla mediocrità». Nessuna idea preconfezionata, ma un confronto serrato su tutto. Persino sull’autonomia: «Non serve a nulla se non c’è partecipazione – risponde Rampazzo – Qui a Padova stiamo praticando la cessione di potere ai territori, mentre Zaia vuole solo sostituire al centralismo di Roma quello di Venezia». Ma sarà Padova ad esprimere l’eventuale candidatura? «Se saprà conquistarsela sì – risponde Carlo Fumian, docente di storia contemporanea al Bo – Ma siamo ancora alla fase del censimento delle forze, vedremo tra qualche mese cosa emergerà». — Claudio Malfitano BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

sindaco di Venezia nel 2020. Il sindaco ha comunque da sempre sostenuto l’autonomia del Veneto richiesta da Zaia, con vinto che il decentramento dei poteri a livello regionale può facilitare anche Venezia e la sua città metropolitana. E se al M5S e ai suoi esponenti più rappresentativi, primo fra tutti il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, non risparmia critiche, l’atteggiamento verso i ministri della Lega, è decisamente più conciliante. «Non do voti al Governo» ha detto ieri Brugnaro alla Misericordia «ma noto che c’è una parte più operativa ed una che si è persa e sono quelli del M5S. Questo è il mio parere sul Governo». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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DOMENICA 23 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

CORTINA

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olimpiadi 2026

Stoccolma perde per strada un altro voto Zaia: «Studieremo le carte fino all’ultimo» Il governatore è arrivato ieri a Losanna: va gestita bene la presentazione finale per convincere gli ultimi indecisi Francesco Dal Mas CORTINA. «Questa non è una

messa cantata». Proprio così si è presentato, ieri pomeriggio allo Swiss Tech Convention Centre di Losanna, il presidente della Regione, Luca Zaia. «Noi siamo qui da ottimisti, sappiamo di avere un bel dossier in mano. È stato fatto un bel lavoro, ce l’ha riconosciuto la Commissione Cio. Ma non abbiamo la vittoria in mano». Il motivo di tanta prudenza? Stoccolma ieri ha perso un altro voto. È quello dell’olimpionica canadese di hockey Hayley Wickenheiser, che ha rinunciato ad esserci a Losanna. La sua defezione si aggiunge a quella del Granduca di Lussemburgo, Henry, del principe ereditario del Bhutan, Jigyel Ugyen Wangchuck, e della tiratrice slovacca Danka Bartekova. I votanti scendono quindi a 82 ma il quorum resta a 42 con la teorica possibilità di una parità a 41: in tal caso si dovrebbe rivotare ad oltranza. L’atleta canadese è molto legata al mondo scandinavo-anglosassone, per cui la sua sarebbe una preferenza per Stoccolma-Aare. Ma prima di cantare messa, è meglio essere cauti. “We dream together”, “Noi sogniamo insieme” è il post che Zaia aveva lanciato dal treno verso Losanna. Poi, arrivato alle prove della cerimonia, ha dato prova di sano realismo. «Questa è la notte prima degli esami e ci arriviamo sapendo che abbiamo studiato. Ora si tratta bene di capire come gestire la presentazione, questa fase finale. Lo facciamo con grande senso di responsabilità e pensando che dobbiamo ancora parlare del nostro

dossier, del nostro progetto, magari rivolgendoci a coloro che hanno ancora dei dubbi e sono indecisi, magari a quelli che vorrebbero votare Stoccolma». Ma per dire che cosa? «Si convincono con i fatti. Abbiamo delle località strepitose, abbiamo la neve, l’organizzazione di cui sono capaci Milano dell’Expo, Venezia dei grandi eventi, Cortina per lo sci. Abbiamo le Dolomiti patrimonio Unesco. E poi presentiamo questa Olimpiade diffusa che è anche un tornare alle origini e parlare di montagna». «Se prevalgono logica e tecnica vinciamo noi, se prevale il fatto che Stoccolma non ha avuto i Giochi sette volte...», ha commentato ieri un esperto come Franco Carraro. È anche vero che se uno fa un esame tante volte e non lo passa magari vuol dire qualcosa. Vuol dire, per esempio, che la decisione potrebbe essere politica, piuttosto che tecnica, fino magari a concludere: nel 2026 tocca a Stoccolma, nel 2030 a Milano e Cortina? «Spero che la politica resti fuori da queste partite. Qui noi vorremmo confrontarci sul dossier, sulle scelte tecniche», risponde Zaia. «Poi è normale che ognuno abbia i propri innamoramenti, qualche delegato che ha più vicinanza con Stoccolma piuttosto che con noi, però alla fine spero che vinca il dossier. Noi ci siamo venuti con dei bancali di carte che ci siamo studiati e ci ristudieremo giorno e notte sino a lunedì. Dopo dico che è fondamentale utilizzare queste ultime partite pubbliche di confronto per intercettare voti liberi e magari qualcuno che decide di non votare più Stoccolma ma vota-

Il governatore Luca Zaia ieri a Losanna con il presidente del Coni Giovanni Malagò

re noi». Ieri le prove tecniche della presentazione. C’era pure il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. «C’è prudenza – ha confessato – perché la situazione è oggettivamente difficile, anche i nostri avversari hanno un’ottima credibilità, ma noi confidiamo molto nella nostra proposta». Un sondaggio, intanto, rivela che la quasi totalità (94,6%) delle micro-piccole imprese e delle aziende artigiane lombarde intervistate ritengono che l’evento possa comportare vantaggi per l’intera economia della regione. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

L’hotel Royal Savoy che ospita le delegazioni italiana e svedese e la squadra italiana ieri pomeriggio

il sindaco ghedina

«Il clima è più che positivo Stiamo dando il massimo» CORTINA. «Il clima è più che positivo. Si lavora per affinare la presentazione della candidatura e per raccogliere i voti». Così da Losanna il sindaco Gianpietro Ghedina racconta la prima giornata in terra svizzera. «Abbiamo fatto una riunione per affinare i dettagli della presentazione di lunedì», spiega Ghedina, «per vedere le ultime cose. Lunedì avremo due momenti dedicati alla presen-

tazione. La prima tecnica alle 10.45 che sarà preceduta da quella svedese, e la seconda, quella definitiva, alle 14. 45. Durante le presentazioni mostreremo anche i video che abbiamo preparato. Video molto belli, chiari ed emozionanti allo stesso tempo. Le musiche sono del maestro Ennio Morricone e le parole di Mogol; la regia è stata affidata aMarco Balich, definito “designer di emozioni”».

Sono arrivati ieri anche i primi campioni dello sport con il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Saranno in tutto 16», spiega Ghedina, «i campioni fra olimpici e paralimpici che vengono a far parte della spedizione azzurra composta in totale da una settantina di persone. Alberto Tomba, Armin Zoeggeler, Federico Pellegrino, Michela Moioli, Sofia Goggia, Elisa Confortola, Arianna Fontana, Giacomo

Il badge del sindaco Ghedina alla riunione Cio di Losanna

Bertagnolli, Manuela Di Centa e Francesca Porcellato rappresenteranno le discipline invernali, mentre Carlo Mornati, Antonio Rossi, Giuseppe Abbagnale, Aldo Montano, Alessandra Sensini e Diana Bianchedi quelle estive». In tutto l’Italia mette in campo 66 medaglie olimpiche e paralimpiche, fra cui 24 d’oro, 17 d’argento e 25 di bronzo. Sarà della partita anche il premier Giuseppe Conte che arriverà lunedì. «Le giornate sono intense ma l’atmosfera è molto positiva. Siamo convinti di aver dato il massimo e lo abbiamo ribadito anche durante la prima cena di gala con il presidente Bach e ci auguriamo che gli sforzi vengano premiati». — Alessandra Segafreddo


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Primo Piano

Domenica 23 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Il confronto sul debito LA STRATEGIA

Nuovi tagli ai ministeri per evitare la procedura

ROMA Tagli di spesa e ulteriori misure contro l’evasione. Non cambia il menu a disposizione del ministro dell’Economia: in caso di necessità, ovvero se si deciderà di evitare ad ogni costo l’avvio della procedura per debito eccessivo, la dote disponibile per il 2019 potrà essere incrementate solo ricorrendo alle grandi voci indicate del Documento di economia e finanza e quantificate (in parte) per gli anni dal 2020 in poi. In pratica si tratterà di iniziare ad attuare in anticipo le misure previste; a quel punto però sarà difficile sostenere - sul piano politico che non è in corso una manovra correttiva ma solo un incremento spontaneo delle risorse a disposizione.

Il Tesoro punta ancora sulle entrate `Ma Bruxelles chiede 3 miliardi in più e sui risparmi di Reddito e Quota 100 ipotesi di clausole rafforzate sulla spesa `

La crescita del debito Cifre in % sul Pil stime della Ue

stime del Governo 131,8

133,7

131,4 131,4

135,2

132,2

129,0

130

123,4

IL FONDO La via maestra è quella già illustrata nei giorni scorsi: usare l’assestamento di bilancio per mettere insieme le maggiori entrate emerse (o sollecitate) sia sul fronte tributario che su quello dei dividendi delle società pubbliche. E cercare contemporaneamente di acquisire più risparmi possibile dalle sue misure-simbolo della maggioranza di governo: reddito di cittadinanza e prepensionamenti con Quota 100 hanno incontrato finora una risposta un po’ inferiore alle attese ed alla fine nel fondo totale per il 2029 potrebbero restare circa 3 miliardi che idealmente, nelle in-

131,6

132,6 131,3

116,5

120

115,4 112,5 110

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Giovanni Tria

SECONDO BRUXELELS È NECESSARIA UNA CORREZIONE DEI CONTI COMPLESSIVA DI 8-9 MILIARDI

Fonte: Bankitalia

tenzioni del ministro dell’Economia, dovrebbero tutti andare a riduzione del disavanzo. Resta però il problema contabile di come rendere disponibile questa voce agli occhi della commissione europea, senza definanziare esplicitamente gli stanziamenti che erano stati decisi con la legge di Bilancio. Sommando tutto, si po-

trebbe arrivare ad un massimo di 5-6 miliardi: somma che porterebbe il rapporto deficit/Pil al 2,1% o poco più giù e secondo l’interpretazione del ministero dell’Economia permetterebbe di rispettare le regole europee. Questi calcoli si basano però su una metodologia diversa per quanto riguarda l’output gap (la stima

LA COMMISSARIA VESTAGER: «L’ITALIA PENSA DI AVERE SOLUZIONI MIRACOLOSE, NON È UNA NOVITÀ»

POLITICA VENEZIA Il dado è tratto. L’asse tra il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sembra essere inossidabile in vista delle elezioni del 2020. Brugnaro è arrivato a proporre un movimento civico trasversale per sostenere la riconferma del governatore se quest’ultimo si impegnerà con la Lega a non presentare un candidato alternativo alle prossime amministrative. Anche se, i numeri del 26 maggio fanno venire la tentazione in seno al Carroccio di fare proprio così. Zaia al momento tace su questo assist, anche se è nota la comune visione con Brugnaro su molte questioni importanti. Sono in molti a vedere in un patto elettorale la strategia più ovvia per far rimanere entrambi ai rispettivi posti fino al 2025. Non che sia difficile, dato che al momento un avversario in grado di far perdere loro il sonno ancora non si profila all’orizzonte, ma comunque è un dato importante che, se funzionerà, per Brugnaro potrebbe essere esportato in campo nazionale.

MOVIMENTO CIVICO A spiegare cosa succederà è lo stesso sindaco di Venezia, intervenuto ieri alla seconda edizione del Foglio Tech Festival organizzato dal quotidiano e dal suo direttore, Claudio Cerasa. Un forum in cui sono intervenuti, tra gli altri l’ex presidente del Consiglio Mario Monti e il commissario europeo alla concorrenza, Margrethe Vestager. «Ho in mente un movimento civico che sostenga il presidente Zaia e l’idea di una continuità am-

«UN MOVIMENTO CIVICO TRASVERSALE A FIANCO DEL GOVERNATORE, POTREBBE ESSERE UNA STRADA ANCHE PER L’ITALIA»

SINDACO Luigi Brugnaro e l’ex premier Mario Monti al festival del “Foglio” a Venezia (FOTOATTUALITÀ)

LA FRENATA DI DA RE: «È UNA MINESTRA RISCALDATA, ALLE REGIONALI SOLO LA LISTA DEL PRESIDENTE»

Brugnaro: asse elettorale con Zaia Ma il sindaco è stoppato dalla Lega ministrativa della Regione - ha spiegato nella video intervista a Nicola Imberti del Foglio - che sta andando molto bene, però ha bisogno di essere aperta a tutte quelle esperienze civiche che vengono dal mondo del lavoro e anche da altre parti. Penso anche a “pezzi” del Pd che secondo me non stanno più bene con la logica partitocratica da vecchio sistema. Io penso - ha aggiunto - a un movimento civico trasversale a fianco del candidato presidente della Regione Zaia. Che è un bra-

vo amministratore prima che un politico. Proviamo questa strada in Veneto e, se funziona potrebbe essere una strada per l’Italia».

MINESTRA RISCALDATA A gelare gli animi ci pensa l’eurodeputato Gianantonio Da Re, che nel pomeriggio di ieri ha definito Brugnaro e la sua lista civica come una “minestra riscaldata”. Attenzione, perché Da Re non è un leghista qualsiasi, ma (per ora) rimane a capo della segreteria veneta del Carroccio anche do-

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LEGHISTI Il governatore del Veneto Luca Zaia e il neo eurodeputato del Carroccio Gianantonio Da Re

della situazione ciclica dell’economia italiana) e dunque la richiesta della commissione sarebbe più stringente: al nostro Paese viene chiesto l’aggiustamento fiscale da attuare in situazioni “normali”, non di crisi.

I TEMPI I tempi per discutere dell’interpretazione delle regole però non ci sono: il governo dovrà decidere entro il 2 luglio se rischiare la rottura oppure arrivare un’intesa, come avvenne a dicembre. In questo caso per garantire ulteriori risorse nel modo meno doloroso le opzioni a disposizione sono la revisione della spesa e qualche aumento di gettito classificabile come lotta all’evasione. Proprio questa settimana al ministero dell’Economia dovrebbe iniziare a riunirsi il gruppo di lavoro sulla spending review, il cui coordinamento politico è stato assegnato ai due viceministri Garavaglia e Castelli. Per un intervento di ampio respiro serve però tempo e dunque potrebbe essere necessario ricorrere di fatto ad un ampliamento del meccanismo già messo in atto con le clausole con il quale alla fine dello scorso anno erano state congelate spese dei vari dicasteri, poi definitivamente tagliate con il Consiglio dei ministri di mercoledì. Sugli umori della commissione europea, e dunque sui margini di trattativa, non sembrano esserci particolari novità. Ieri Margrethe Vestager, commissaria che si occupa di concorrenza equindi non segue direttamente questo dossier, ha espresso critiche all’atteggiamento del nostro Paese: «Non è affatto nuovo - ha detto che qualcuno dica “Tutti gli altri non hanno capito niente, io ho capito tutto e ho qui la soluzione miracolosa”. È un’idea vecchia». Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA

po l’elezione a Bruxelles. In questo senso, è come se parlasse il partito. «Apprezzabile l’endorsement di Brugnaro e la simpatia manifestata nei confronti del presidente Luca Zaia - ha detto Da Re da Treviso - ma alle regionali ci sarà una sola lista del presidente candidato. Le liste civiche create nella storia del Veneto sono durate davvero poco. Ricordo quella di Bepi Covre che fu divorata da Cacciari - ha aggiunto - e l’unico che non si ritrova nell’attuale momento politico è soltanto Brugnaro. Abbiamo già visto la lista fucsia all’opera e il risultato è stato che ora Chioggia ha un sindaco pentastellato (la Lega ha perso al ballottaggio, ndr). Quella di Brugnaro è solo una minestra riscaldata».

LE AFFINITÀ Da un simile attacco, è evidente che per Venezia i giochi non sono ancora fatti e che il segretario Matteo Salvini lancia indirettamente un avvertimento: mai fare i conti senza l’oste. Nonostante questo, i rapporti tra Zaia e Brugnaro sono apparentemente buoni e le convergenze sui temi importanti per Venezia sono tante: le grandi navi e la soluzione di porto Marghera (osteggiata però dal ministro Toninelli), il completamento e la gestione del Mose che non deve essere a carico del territorio, le bonifiche di Marghera e le infrastrutture del Veneto. E, soprattutto, la richiesta di autonomia della Regione, appoggiata in tutto e per tutto da Brugnaro. Resta solo da capire se questa stima e questo appoggio siano a senso unico o se ci sia una reciprocità di intendimenti non ancora uscita allo scoperto per ragioni di opportunità. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Domenica 23 Giugno 2019 www.gazzettino.it

La Zes ad andamento lento È una corsa contro il tempo La Camera inserisce nel Decreto Crescita un emendamento di Andreuzza (Lega) per impegnare il Governo a valutare la proposta entro l’anno, ma c’è una scadenza `

ECONOMIA MESTRE Nuova puntata della vicenda Zes, la Zona economica speciale, che dovrebbe sorgere nell’area di Venezia e Rovigo ma che il Governo ancora non autorizza. Una vicenda che ha fatto arrabbiare tutti gli imprenditori del Nord Est che hanno intravisto l’opportunità di aggiustare l’economia con 26.600 nuovi posti di lavoro e 2 miliardi e mezzo di euro di investimento, grazie alla semplificazione burocratica e amministrativa concessa alle aziende che si insedieranno nei terreni della Zes, ma che rischiano di svegliarsi rendendosi conto che è stato solo un miraggio.

IL DOCUMENTO

lungo l’attuale raccordo autostradale Tangenziale-cavalcavia di Mestre (portando in sottopasso un breve tratto della bretella Carbonifera): tramite ascensori e scale mobili e l’inserimento ai margini della rotatoria di banchine e spazi per la fermata e la sosta bre-

vissima, diventerebbe molto rapido e funzionale l’accesso diretto alla stazione per l’interscambio con auto private, taxi, bus urbani ed extraurbani e pullman turistici senza che questi debbano più entrare nella viabilità interna di Mestre. L’idea di spalmare il traffico veicolare sui due lati della stazione, a Mestre e a Marghera, è diventata dunque un patrimonio del nuovo progetto di Salini che così contribuirà a migliorare anche la viabilità cittadina. Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’OPPORTUNITA’

ANCHE IN VIA FRATELLI BANDIERA E’ PREVISTO UN HOTEL CON NEGOZIO MULTIETNICO ALL’EX GALILEO

VENEZIA Forte Marghera è un nuovo polo di cultura. Dopo le mostre, l’apertura di una biblioteca, e l’inaugurazione della stagione estiva musicale con Red Ronnie, l’antico luogo fortificato ai margini della laguna ambisce a diventare un centro di aggregazione in Terraferma. Lo stesso conduttore del mitico Roxy Bar, nell’annunciare l’evento musicale di giovedì sera, un concerto gratuito dei cantanti Dolcenera, Tricarico e Carlo Marrale, ha confidato che ha apprezzato il desiderio del sindaco Luigi Brugnaro nel promuovere eventi culturali di forte richiamo soprattutto per i giovani anche in Terraferma, creando una sorta di alternativa al Parco di San Giuliano. L’avventura è iniziata qualche anno con la decisione del sindaco di portare la Biennale a Forte Marghera. Anche quest’anno è stato inaugurato il padiglione italiano, che ospita l’opera della giovane artista torinese Ludovica Carbotta.

L’altro ieri la deputata veneziana della Lega Giorgia Andreuzza, assieme ad altri colleghi, è riuscita a far approvare un emendamento alla Camera e a far inserire nel Decreto Crescita la questione Zes ma questo emendamento per molti veneziani e rodigini suona quasi come una campana a morto. Il documento, infatti, «impegna il Governo a valutare, entro l’anno in corso, la possibilità di prevedere l’istituzione di una Zes nella Regione Veneto» ma in tal modo il pericolo è che la valutazione arrivi fuori tempo massimo. Proprio nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese, hanno ricordato che l’Europa consente l’istituzione di nuove Zes in tutti i Paesi dell’Unione entro il 31 dicembre prossimo, quindi se il Governo stabilisse entro l’anno in corso che è giusto autorizzare una Zona economica speciale anche nel Veneto (nonostante, in contrasto con l’Europa, il Decreto legge 91 del 20 giugno 2017 le preveda solo per il Sud), potrebbe essere troppo tardi per passare all’operatività.

PORTO MARGHERA Nelle aree libere della zona industriale dovrebbe sorgere la nuova Zes

Non a caso amministratori locali della provincia rodigina e di quella veneziana, seguiti da parlamentari, consiglieri regionali e dai rappresentanti dei sindacati e del mondo dell’imprenditoria martedì prossimo si incontreranno con il prefetto di Rovigo Maddalena De Luca per affidarle l’appello rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché li aiuti a trovare una strada per l’approvazione della Zes. E il sindaco Luigi Brugnaro dieci giorni fa aveva raccontato di aver sentito molto amareggiato il presidente di Confindustria dopo l’incontro a Roma con il ministro per il Sud, la 5 Stelle Barbara Lezzi: «Questi non aprono un bel niente. Secondo me alcuni dicasteri vanno proprio sposta-

ti, spostate le persone, scelgano loro, altrimenti con questo Governo non se ne esce». E, ancora, il presidente degli Industriali veneziani e rodigini Marinese ha minacciato di andare a rovesciare la scrivania del presidente di Confindustria nazionale se entro luglio, con lo staff di Barbara Lezzi, non avrà realizzato lo studio chiesto dal Governo per capire come realizzare la Zes nel Nordest.

L’APPELLO L’altro ieri anche il parlamentare veneziano del Pd, Nicola Pellicani, ha presentato un ordine del giorno che, però, è stato bocciato dalla maggioranza gialloverde, e Pellicani sostiene che M5S e Lega hanno votato contro «perché impegnava il

Forte Marghera, nuovo polo per cultura e spettacoli Le presenze sono in crescita LA PRESENZA La Biennale ha contribuito a rilanciare Forte Marghera con una serie di iniziative culturali

L’AREA SI STA RILANCIANDO COME ALTERNATIVA A SAN GIULIANO CON UNA LUNGA SERIE DI EVENTI

La Fondazione Musei Civici nelle Tese espone la mostra “Mare blu”, dove fluiscono le immagini video dell’artista statunitense Bill Viola e quelle cinematografiche selezionate del critico Gian Piero Brunetta, oltre all’acqua delle fontane sculture dell’artista Massimo Bartolini. Ma a Forte Marghera ci sono

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anche gli artisti di “street art”, selezionati nell’ambito del concorso “Artefici del nostro tempo”. Diecimila le presenze segnalate ad aprile per il festival del fumetto “Venezia Comics”. Oltre mille quelle registratea distanza di un mese dall’inaugurazione della biblioteca del Centro studi per la valorizzazione delle architetture milita-

Governo a istituire la Zes entro il 2020, mentre l’emendamento della Lega non implica alcun impegno concreto». Per Pellicani, insomma, quello dell’altro ieri della Camera è stato «in realtà un altro stop alla Zes e alla occasione di rilanciare l’economia veneziana, oggi monopolizzata dalla monocultura turistica. Questo Governo conferma ancora una volta il suo disinteresse per Venezia». Giorgia Andreuzza è, invece, più ottimista anche se pure lei ha rivolto un appello al ministro Lezzi: «Sia ragionevole. Il rischio per il Veneto è evidente: la delocalizzazione, la perdita di investitori esteri e quindi nessun rilancio occupazionale». E.T. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ri e dei sistemi difensivi. Il tentativo di fare diventare Forte Marghera un nuovo polo culturale di eventi musicali si è poi affermato giovedì, quando Red Ronnie è stato protagonista di una conferenza dedicata a Woodstock nel pomeriggio all’interno della biblioteca, e in serata in Baia di un “live” con i cantanti Dolcenera, Tricarico e Carlo Marrale, autore dei Matia Bazar, nel corso di un concerto gratuito. La serata è stata organizzata nell’ambito del Salone Nautico ospitato all’Arsenale. «È il frutto di una grande collaborazione tra il Comune, la Biennale, e la Fondazione Musei Civici” afferma Maurizio Carlin, dirigente del Settore Cultura del Comune - Il Forte è oggetto di un grande intervento di recupero. L’evento “Arte, pace e musica” con Red Ronnie ha inaugurato un nuovo palinsesto che animerà il Forte per tutta l’estate. Un luogo suggestivo, molto amato anche dai veneziani, che sta diventando un punto collegamento tra la città e la terraferma». Filomena Spolaor © RIPRODUZIONE RISERVATA


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NASCE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE LA DIREZIONE GENERALE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

Economia

Sergio Costa Ministro dell’Ambiente

Domenica 23 Giugno 2019 www.gazzettino.it

economia@gazzettino.it

Tridico cambia l’Inps, ecco il piano Il presidente ridisegna le direzioni per velocizzare `Nascerà la scuola del welfare per fare formazione i pagamenti delle pensioni e aumentare i controlli a tutta la Pa. Investimenti sull’innovazione tecnologica `

L’ASSETTO ROMA Nuove direzioni centrali, una scuola nazionale per il Welfare per erogare formazione a tutta la pubblica amministrazione, la riorganizzazione della dirigenza locale. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha pronto il piano per riformare l’istituto previdenziale: l’ha annunciato a fine maggio alla prima linea riunita a Spoleto e vorrebbe partire già a luglio. Ma tanto attivismo spaventa non poco la Lega, che chiede al “padre” del reddito di cittadinanza di aspettare la nomina del consiglio d’amministrazione, sul quale la maggioranza è divisa, con il Carroccio che ha rilanciato come vicepresidente o direttore generale il nome di MauroNori.

Istantanea sulle pensioni Situazione al primo gennaio 2019 per i residenti in Italia, esclusi statali ed ex Enpals TOTALE TRATTAMENTI

SPESA TOTALE PREVEDIBILE

17.827.676 -58.947 sul 2018

204,28 miliardi di euro ASSEGNO MEDIO MENSILE 886,08 euro

< 1.000 euro 12.629.207 (70,7%) < 750 euro 10.929.466 (61,3%)

ALLO STUDIO ANCHE UN ORGANISMO AD HOC PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA POVERTÀ E DELL’INCLUSIONE SOCIALE

+1,9% sul 2018

Tim, Cdp apre alla rete unica e ora la Borsa ci crede davvero

vecchiaia 1.197 706 invalidità 634 superstiti 444 sociali assistenziali invalidi civili 432

> 1.000 euro 5.198.469 (29,3%)

previdenziali 13.867.818 (77,8%)

3.959.858 (22,2%)

IL DOCUMENTO Stando ai documenti diffusi nella due giorni umbra, Tridico punta a rivoluzionare l’organizzazione. Sul versante della protezione sociale pensa ad una struttura per l’inclusione sociale, la povertà e l’assistenza, a un’altra tutta dedicata agli ammortizzatori sociale e a una terza per «credito e welfare». Per superare il «notevole ritardo che si sta accumulando nella liquidazione delle pensioni sia private sia pubbliche», l’attuale direzione pensioni perderebbe le competenze sulla «posizione assicurativa degli iscritti in attività» e sulle convenzioni internazionali, destinate a due organismi da costituire. Separazione anche tra «organizzazione» e «informatica», per accelerare l’innovazione tecnologica. Per «dare concretezza ai concetti di trasparenza e alla prevenzione della corruzione» si guarda a «un corpo ispettivo dedicato» ex novo, tenendo fuori le attività di vigilanzaequelle diaudit.

La sede di Tim

Nord Centro Sud estero

1.018 909 710 260

Età media di uscita dal lavoro (anni) 59,7

2003 2017 2018

63,5 63,7

Pasquale Tridico presidente dell’Inps

Fonte: Inps

Spacchettata anche la direzione centrale «politiche del personale», accanto alla quale ne nasceranno una per la «sicurezza, benessere e logistica» e soprattutto un’altra per la formazione. Da questa dipenderà la scuola nazionale del Welfare, impegnata sia nell’aggiornamentodeidipendenti internisia a offrire a pagamento formazione a tutta la pubblica amministrazione. Se non bastasse, Tridico si sta interrogando se affidare a un ente esterno tutto il patrimonio immobiliare dell’Inps (oltre 2,5 miliardi di euro il suo valore) e se limitare l’autonomia dei funzionari locali: a loro sarà chiesto di rispondere direttamente «ai dirigenti di prodotto»dellivello centrale. Su questo piano il presidente ha chiesto ai funzionari di inviargli per iscritto entro fine giugno consigli e proposte. In quest’ottica sono nati tre gruppi di lavoro, che lo stesso Tridico ha voluto chiamare con i nomi di tre grandi rock band (Pink Floyd, Genesis e Dire Straits). Intanto avrebbe già individua-

La protesta Alitalia, lo sciopero slitta al 26 luglio Fnta, la federazione che riunisce piloti ed assistenti di volo di Anpac, Anpav e Anp «ha accolto l’invito del ministero dei Trasporti a differire al 26 luglio lo sciopero originariamente previsto per lunedì 24 giugno». È quanto si legge in una nota congiunta. «L’incontro convocato per il 3 luglio dal ministro Di Maio spiega la federazione - è certamente un segnale positivo ma al momento purtroppo non sono emersi elementi rilevanti tali da revocare definitivamente l’azione di protesta». Il piano di salvataggio Fs-Atlantia-Delta per Alitalia è ancora in alto mare.

to i dirigenti da valorizzare: Vincenzo Caridi, papabile come vicedirettoregenerale,Giorgio Fiorino e Maria Grazia Sampietro entrambi in lizza per la direzione pensioni, Luciano Busacca, molto vicino all’expresidente TitoBoeri. Ma prima si deve chiudere il cerchio sul futuro cda, con Lega e Cinquestelle che hanno rallentato perché divisi su Nori, attuale vicecapo digabinetto delMefed exdirettore dell’Inps. Vista la sua esperienza e le sue conoscenze del mondo del Welfare, il Carroccio ha puntato su di lui anche per frenare l’attivismo di Tridico. Contrari alla nomina i grillini e lo stesso economista

RESTA DA SCIOGLIERE IL NODO DEL CDA CHE NON È STATO ANCORA NOMINATO UNA TASK FORCE ANTI TRUFFE

“padre” del reddito di cittadinanza. Finora i partiti di governo hanno concordato soltanto sulla divisione dei posti (due al Carroccio, uno al M5S, due all’opposizione) in consiglio e gli emolumenti degli amministratori (140.000 euro al presidente, centomila al vice, 70.000 agli altri). Come detto, il Carroccio vorrebbero come numero due Nori, Tridico invece punta sull’attuale vicecommissario Adriano Morrone (indicato nei mesi scorsi dai salviniani) e sulla conferma della direttrice generale Gabriella Di Michele. Per l’altro posto in cda, e sempre in quota Lega, si fanno i nomi di Gianni Bocchieri, che puntava all’Anpal, e a Rosario De Luca. Meno problemi per delineare il futuro dell’Inail: il presidente sarà, in quota Carroccio, Francesco Bettoni, affiancato in cda da Francesca Maione, Rosario Rampi, Vincenzo Silvestri e FrancescoVerbano. Francesco Pacifico Umberto Mancini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rivoluzione per le imposte sulla casa: la Lega propone la fusione Imu-Tasi L’INIZIATIVA ROMA Tasse sulla casa: arriva l’imposta unica. La proposta di legge della Lega per la fusione in un unico tributo di Imu e Tasi inizia il suo iter in Parlamento. La proposta del Carroccioè composta di 13 articoli e prevede la fusione delle due imposte: per garantire l’invarianza di gettito bisognerà individuare, si legge nella bozza presentata dal partito di Matteo Salvini, «soluzioni condivise con le amministrazioni locali». Ci sono infatti circa 1000 Comuni che applicano la maggiorazione dello 0,80permille sulla Tasi e si punta

a trovare il modo di fissare l’aliquota al 10,6 per mille non sottraendo risorse ai Comuni e allo stesso tempo non innalzando la pressione fiscale sui contribuenti.

I DETTAGLI Obiettivo finale è quello di arrivare nel 2021 al bollettino precompilato. L’imposta unificata si pagheràsempre in 2 rate,il16 giugno e il 16 dicembre, e resterà esente la prima casa, a eccezione di case signorili, ville e castelli (A1, A8 e A9) per i quali l’aliquota resta dello0,4per mille con possibilità per iComuni di aumentareilprelievo dello 0,2 o azzerarlo. Confermata

anche la detrazione di 200 euro. I sindaci avranno ancora margini di manovra sull’imposta, ma limitati e definiti per legge. La base imponibile è comunque dimezzata per i fabbricati di interesse storico o artistico e per quelli inagibili o inabilitabili mentre è abbattuta del 75% in caso di affitto a canone concordato. Saranno esenti, tra gli altri, gli immobili dello Stato e degli enti locali e gli edifici di culto. Prevista una clausola di salvaguardia per garantire l’invarianza di gettito: se ci fossero oneri per lo Stato saranno compensati intervenendo sulla deducibilità dell’Imu sui capannoni. Se ci fossero invece maggiori entrate fini-

rebbero nel fondo di solidarietà comunale. La proposta è stata appena incardinata e ora si cercheràdi accelerare perportare a casa la nuova Imu entro l’anno, in modo da renderla operativa già dal 2020. L’obiettivo, garantisce il vicepresidente della commissione Finanze, Alberto Gusmeroli, primo firmatario, è «semplificare senza aumenti puntando a un fisco che permetta lo sviluppo del mercato immobiliare». Intanto ci sarà un ciclo di audizioni, a partire da Anci e Confedilizia, che saranno stabilite la prossima settimana. Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Il nostro percorso è quello di favorire e agevolare la creazione di un’infrastruttura unica». Lo dice chiaramente l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo: il cantiere per la rete unica è aperto, dopo che Tim, Enel e la stessa Cdp hanno avviato un confronto sulle possibili forme di integrazione delle reti in fibra ottica di Tim e Open Fiber «anche attraverso operazioni societarie». Domani c’è il comitato strategico del gruppo guidato da Luigi Gubitosi, che anticipa il cda di giovedì. E la Borsa scommette già che possa essere la volta buona per la maxi-rete nazionale. Nella ultime quattro sedute il titolo Tim ha recuperato oltre il 9% a Piazza Affari tornando a quota 0,5 euro tra scambi consistenti. Palermo, intervistato anche su Tim al Tech Festival a Venezia, ha sottolineato quanto è strategico per la Cassa il tema infrastrutture critiche di cui fa parte anche la rete digitale, «un’infrastruttura abilitante per lo sviluppo» dell’intero Paese. Due i benefici della rete unica: « Da un lato l’accelerazione dello sviluppo del Paese, ma soprattutto la gestione al meglio degli investimenti», da quelli di sviluppo a quelli di manutenzione. La discussione entrerà nel vivo probabilmente con il cda di Tim del primo agosto già convocato per la semestrale.

Veneto Obiettivi raggiunti: più fondi Ue per 46 milioni

NESSUN INCREMENTO DEI TRIBUTI PER I PROPRIETARI L’OBIETTIVO È ARRIVARE AD UN BOLLETTINO PRECOMPILATO NEL 2021

VENEZIA Obiettivi Ue raggiunti dal Veneto, sbloccati altri 46 milioni del Fondo sociale europeo da investire nella crescita occupazionale, nel rafforzamento della competitività del sistema economico regionale e nella prevenzione dell’esclusione sociale. Risorse che vanno ad aggiungersi ai 718 milioni già stanziati. «Un risultato commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - che fa del Veneto un modello virtuoso a livello nazionale». I dati del Fondo sociale europeo sono stati presentati a Venezia in occasione del Comitato di sorveglianza.


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Primo Piano

Domenica 23 Giugno 2019 www.gazzettino.it

La sfida di Milano-Cortina L’ATTESA VENEZIA Olimpiadi invernali 2026: domani si saprà chi, tra Milano-Cortina e Stoccolma-Aare, conquisterà i voti dei membri del Cio. Ma alla vigilia del voto si registra un’altra defezione: dopo quelle annunciate nei giorni scorsi, ieri ha rinunciato anche la campionessa olimpica canadese di hockey su ghiaccio Hayley Wickenheiser. La sua defezione si aggiunge a quella del Granduca di Lussemburgo, Henry, del principe ereditario del Bhutan, Jigyel Ugyen Wangchuck, e della tiratrice slovacca Danka Bartekova. I votanti scendono quindi a 82, ma il quorum resta a 42 con la teorica possibilità di una parità a 41: in tal caso si dovrebbe rivotare ad oltranza. L’assenza della Wickenheiser non dovrebbe essere tuttavia un problema per Milano-Cortina: l’atleta canadese infatti è molto legata al mondo scandinavo-anglosassone, il suo sarebbe stato presumibilmente un voto per Stoccolma-Aare.

LA DELEGAZIONE Ieri, intanto, a Losanna, ricevuta dal presidente del Coni Giovanni Malagò, è arrivata la delegazione istituzionale: i governatori del Veneto Luca Zaia e della Lombardia Attilio Fontana, i sindaci di Milano e Cortina Beppe Sala e Gianpietro Ghedina, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, mentre il premier Giuseppe Conte arriverà domani per la presentazione della candidatura alla 134ma sessione del Cio. Ma che aria si respira sul lago Lemano? «Prudenza e moderato ottimismo sono le parole che interpretano bene quello che tutti noi sentiamo - ha detto Fontana - C’è prudenza perché la situazione è oggettivamente difficile, anche i nostri avversari hanno un’ottima credibilità, ma noi confidiamo molto nella nostra proposta. Siamo sempre con le dita incrociate senza dire niente».

LOBBY Luca Zaia e Giovanni Malagò a Losanna. Qui sopra l’assessore veneto Federico Caner con Simona Ventura l’altra sera all’Arena per l’omaggio a Zeffirelli

Olimpiadi invernali è l’ora della prudenza Un’altra defezione, ma il quorum `Zaia pronto al duetto con Sala resta a 42. Il rischio della parità per presentare la candidatura `

«Se prevalgono logica e tecnica vinciamo noi, se prevale il fatto che loro non hanno avuto i Giochi sette volte... È anche vero che se uno fa un esame tante volte e non lo passa mai magari vuol dire qualcosa», ha detto il membro del Cio Franco Carraro. Che peraltro non voterà, così come non voteranno gli altri due italiani - Malagò e Ivo Ferriani -

CARRARO: «SE PREVALGONO LOGICA E TECNICA VINCIAMO NOI». MA LA SVEZIA PUÒ FAR PESARE ALTRE CARTE

30

82

I minuti a disposizione per presentare l’intero dossier

I membri votanti del Cio. Per vincere servono 42 voti

e nemmeno i due svedesi, Gunilla Lindberg e Stefan Holm. E se nel voto prevalessero motivazioni politiche? «Io penso e spero che la politica resti fuori da queste partite - ha detto il presidente del Veneto, Zaia - noi vorremmo confrontarci seriamente sul dossier e le scelte tecniche. Poi immagino che ognuno abbia i propri innamoramen-

AL VERTICE Da sinistra Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021, e Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario straordinario al progetto sportivo dei Mondiali di Sci che si terranno nella Conca d’Ampezzo

LA TECNOLOGIA VENEZIA Una vasca da sogno, con acqua calda e idromassaggio relax, ma soprattutto con vista mozzafiato sulle Dolomiti. È quella che sorgerà sull’attico della nuova piscina di Guargnè, a Cortina d’Ampezzo, in vista dei grandi eventi di sci alpino: le finali di Coppa del Mondo nel marzo 2020 e i Campionati Mondiali nel febbraio 2021. Si tratta di una delle 16 opere che Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario straordinario per la realizzazione del progetto sportivo, conta di portare a conclusione anche grazie ad un programma-pilota di digitalizzazione nell’ambito degli interventi pubblici.

I numeri

Gestione digitale e visori immersivi ecco OpenCortina

IL SISTEMA

destinato a restare in eredità anche all’eventuale futura organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2026. «È la prima sperimentazione strutturata del Bim

Tecnicamente si tratta di una piattaforma per la gestione digitale integrata delle informazioni, pensata sia per supportare le attività degli operatori coinvolti, sia per consentire la divulgazione pubblica dei dati. Non a caso il suo nome è “OpenCortina”, marchio che evidenzia la volontà di apertura del sistema,

PIATTAFORMA VOLUTA DAL COMMISSARIO AL PROGETTO SPORTIVO DEI MONDIALI DI SCI 2021 PER COMPLETARE 16 OPERE PUBBLICHE

(Building information modeling, ndr.) su un piano coordinato di interventi pubblici in Italia – commenta il commissario Sant’Andrea –. Si tratta della digitalizzazione dei processi informativi della procedura amministrativa, della progettazione e della esecuzione relativa alla realizzazione di opere pubbliche. Queste modalità gestionali consentono una maggiore trasparenza, efficienza ed efficacia dei processi decisionali e dell’azione della pubblica amministrazione». L’idea è infatti

ti, qualcuno magari è più vicino a Stoccolma e qualcuno a noi, però spero che vinca il dossier». Un punto di forza sarà il precedente dell’Expò del 2015. «Il mio contributo è la rassicurazione del modello organizzativo di Expo - ha detto il sindaco di Milano, Sala - le promesse sono una bella cosa, ma noi diamo questa testimonianza e in termini di organizzazione, sicurezza, flusso delle persone, anche di capacità commerciale. La reputazione italiana in Europa può penalizzare? Spero di no, spero che i membri Cio considerino che l’Italia è lunga e stiamo parlando di una parte del territorio che è solido, non sbanda mai e garantisce capacità. Per le Olimpiadi poi sono fondamentali sponsor e aziende, che qui funzionano».

L’AGENDA La giornata di domani, quella del verdetto, inizierà prestissimo, con appuntamenti cadenzati al minuto. Svizzeri. Dalle 8.45 alle 9 il presidente del Cio Thomas Bach aprirà i lavori, dalle 9 alle 9.30 ci sarà la presentazione tecnica di Stoccolma-Aare, alle 10.45 toccherà a Milano-Cortina. Il tutto a porte chiuse. Dopo la pausa pranzo, riprenderà la sessione, stavolta aperta anche alla stampa. E qui le due città candidate avranno un’altra mezz’ora per presentarsi. Sarà il momento delle delegazioni ufficiali. «Hanno incaricato me e Sala di fare un duetto parlando in inglese, io parlo inglese spagnolo veneto e italiano - ha sorriso Zaia - Cercherò di farlo bene con la responsabilità di rappresentare cinque milioni di veneti e tutti gli italiani che comunque puntano su questa partita. Questa presentazione non è una messa cantata né una parata. Siamo venuti con bancali di carta che studieremo giorno e notte fino a lunedì. Lo facciamo con grande senso di responsabilità, pensando che dobbiamo ancora parlare del nostro dossier anche a quelli che hanno dubbi o sono indecisi. Magari convinciamo a votare per noi chi vorrebbe votare Stoccolma». Gli indecisi secondo il governatore veneto «si convincono con i fatti: abbiamo località strepitose, il sole, la neve, un’organizzazione dimostrata sia a Milano sia a Cortina, location straordinarie e le Dolomiti patrimonio dell’umanità». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SPA

MOZZAFIATO Il rendering del futuro impianto natatorio di Guargnè

di fornire metodi e strumenti standardizzati alle diverse stazioni appaltanti che operano per conto della struttura commissariale, in modo da comprimere le distanze geografiche fra loro, ma pure rispetto a progettisti, imprese e cantieri, che rischiano altrimenti di tradursi in scarsi livelli di collaborazione tra le parti e dunque in maggiori costi e ritardi. «L’utilizzo di ambienti di lavoro collaborativi digitalizzati, nell’ambito dei procedimenti volti alla realizzazione del Piano degli interventi

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– spiegano i promotori – favorisce la leggibilità, l’univocità, la trasmissibilità e la reperibilità dei dati, così da limitare il rischio di errori»

IL PROGRAMMA È STATO PRESENTATO ALLA CONFERENZA SULLA NUOVA PISCINA CON VISTA DA SOGNO SULLE DOLOMITI

Un assaggio della novità è stato servito nei giorni scorsi, in occasione della presentazione del nuovo progetto di Guargnè in Conferenza dei servizi, avvenuta attraverso le tecnologie della realtà virtuale. A cominciare dai visori immersivi, che hanno permesso ai partecipanti localizzati in sedi fisiche diverse di “tuffarsi” tridimensionalmente nel rendering del futuro impianto da 9 milioni di euro, molto più che un natatorio visto che comprenderà pure una Spa. Il progetto prevede infatti di realizzare, su più livelli, 1.900 metri quadrati di vasche sportive (a 6 corsie da 25 metri) con 220 metri quadrati di spogliatoi e 100 posti per gli spettatori, un ristorante panoramico interno ed esterno, 800 metri quadrati di area relax e vasche ludiche, una vasca per l’avviamento al nuoto e l’attività motoria, 350 metri quadri di solarium esterno, una vasca calda interna ed esterna con idromassaggio, oltre 1.000 metri quadrati di centro benessere affacciato sulla Conca. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

DOMENICA 23 GIUGNO 2019 IL MATTINO

Infrastrutture a ostacoli

Nuova regionale 10, stallo senza fine «Salute e futuro a rischio: ora basta» Sindaci, categorie e cittadini tornano in piazza. «Per sette chilometri non realizzati si penalizza un intero territorio» soldi (soldi messi e tolti a bilancio a ogni scadenza elettorale) manco per quei 7 km che servono ad arrivare all’A31. Hanno provato ad affidarla ai privati, in cambio del pagamento del pedaggio (contestatissimo) degli utenti, ma poi i privati si sono tirati indietro perché la Regione tardava a mettere a bilancio i contributi necessari e perché l’investimento è parso anti-economico.

Nicola Cesaro MONTAGNANA. Scomodare un modo di dire arcinoto per commentare la mobilitazione di ieri può sembrar banale, eppure un bel “piove sul bagnato” risultata azzeccato. Una bomba d’acqua si è scaricata ieri mattina sui quasi 600 manifestanti scesi in strada a chiedere il completamento della nuova regionale 10, l’arteria ferma dal 2007 a Carceri ma che in realtà dovrebbe collegare Monselice alla Valdastico Sud e alla città murata di Montagnana. Il meteo beffardo, esploso proprio per i pochi minuti della marcia, sa tanto di canzonatorio verso chi, da decenni, vive il progetto di questa strada come una grandissima presa in giro. SESSANT’ANNI

DI

UNA STRADA STATALE?

La svolta dovrebbe arrivare grazie all’Anas, che attraverso il Piano Rientro Strade acquisirà la competenza su questa strada e quindi si accollerà il completamento del cantiere. Impegno, questo, per ora mai formalizzato, come ribadito ie-

La Regione è in attesa di un sì dall’Anas «Invasi dai camion Mezz’ora per fare 2 km»

ATTESA

Già, perché di variante alla regionale 10 si parlava già 61 anni fa, come ha ricordato Gian Antonio Lucca del Centro Studi Castelli: «Erano gli anni dell’onorevole Gigliola Valandro e con l’allora piano regolatore si era sentita forte la necessità di togliere il traffico da sotto le mura. Oggi i numeri dei mezzi e soprattutto la massa di quelli pesanti sono incomparabili rispetto al passato, eppure siamo ancora qui ad attendere una nuova strada». L’alternativa alla regionale 10 Padana Inferiore è quella variante che dovrebbe collegare il casello A13 di Monselice all’ospedale di Schiavonia, quindi al casello A31 Valdastico Sud di Santa Margherita d’Adige, alla città murata di Montagnana e poi al Veronese. A Legnago, ennesima beffa, sono già state realizzate delle rotatorie di connessione a questa strada fantasma. Dal 2007, però, la nuova regionale 10 si è fermata a Carceri. La Regione ha candidamente ammesso di non aver i

ri dal senatore Antonio De Poli, unico esponente “romano” presente alla manifestazione. «Non siamo qui a far guerra ad alcuna parte politica» ha spiegato il sindaco Loredana Borghesan «ma perché vogliamo assicurare il futuro a questo territorio. Siamo sempre stati comprensivi e collaborativi. Oggi viviamo nel buio». Continua la Borghesan: «Abbiamo cittadini a cui trema la casa, che hanno paura di attraversare la strada, che non vogliono fare 25 chilometri di strade minori per raggiungere un ospedale, che respirano ogni giorno lo smog di migliaia di auto e di camion». NO STRADA, NO FUTURO

Loredana Borghesan durante la manifestazione e sopra sindaci e categorie

il caso

Amministratori divisi alla meta E la Lega si sfila dalla protesta Assenti Veronese e Businaro del Carroccio ma anche il Pd Tra i Comuni non si vedono Borgo Veneto, Casale Scodosia Urbana, Este e Monselice MONTAGNANA. Nonostante i decenni di proteste, mai s’era vista nella Bassa padovana una simile mobilitazione per il completamento della nuova regionale 10. Nemmeno la folta presenza, però, è

bastata a coprire le assenze illustri al sit-in di ieri mattina. Il Partito Democratico aveva già annunciato di non aderire all’iniziativa: «È una manifestazione pubblica “di sensibilizzazione al completamento della strada regionale 10”: ma chi deve essere sensibilizzato?» aveva provocato il Pd del Montagnanese qualche giorno fa. «I cittadini sanno benissimo quanto

questa via sia importante. Perché non dirlo apertamente all’assessore Roberto Marcato quando è venuto a parlare del declino economico della Bassa a marzo a Montagnana? In quell’occasione la Sr 10 è stata liquidata con un lapidario “la strada ve la fa Toninelli” nell’assoluto silenzio degli amministratori». Più che l’assenza del Pd, tuttavia, ha fatto specie quel-

(FOTO ZANGIROLAMI)

la della Lega, a partire dal vicesindaco di Montagnana, Beniamino Veronese, che ha preso le distanze da un’iniziativa voluta fortemente dal suo stesso sindaco: «Come amministratore, il mio compito è quello di cercare di collaborare per trovare le soluzioni ed interagire con tutte le parti in causa. Non a caso lunedì saremo con i sindaci del territorio all’incontro con Regione e Veneto Strade per fare il punto della situazione. La limitazione del traffico pesante è invece tutta un’altra partita e bisogna gestirla in altro modo». Come a dire: sindaco, stai sbagliando tutto. È l’ombra di una crisi interna? Altro leghista eccellente che non s’è visto è Tiberio Bu-

Lo hanno spiegato bene i vari interventi raccolti ieri al termine della marcia, che attraverso la regionale 10 è arrivata fi-

Beniamino Veronese

Tiberio Businaro

no a piazza Vittorio Emanuele II per poi fermarsi a Castel San Zeno. Il mancato completamento della nuova regionale 10, ad esempio, riversa sulla viabilità esistente una quantità spropositata di auto e mezzi pesanti. «Avete idea di cosa vuol dire, per un bambino, non andare a scuola in bici per paura della strada e dei camion?» ha provocato Lorella, maestra della scuola di San Zeno. «O impiegare mezz’ora per fare 2 chilometri per raggiungere scuola? O sentire di più il rumore dei bisonti della strada, i camion, che le urla dei bambini in classe?». C’è poi l’aspetto turistico: «Il patrimonio architettonico e storico di Montagnana è in pericolo. Sciupare il borgo significa mettere a rischio il turismo, che di questo territorio è tesoro e fonte di crescita e sviluppo», hanno spiegato in tanti. Le varie associazioni di categoria – da Confartigianato a Confindustria, passando per Confesercenti – e le istituzioni come Anci, hanno ribadito per l’ennesima volta come l’assenza di viabilità stia affossando l’economia della Bassa padovana. IL PUNTO SULL’ITER

Lunedì alcuni sindaci sono attesi a Venezia per fare il punto della situazione assieme a Regione e Veneto Strade. Quest’ultimo ente si sta occupando della progettazione da Carceri a Montagnana (anche se molto probabilmente ci si fermerà a Santa Margherita d’Adige), che verrà messa in mano ad Anas una volta che verrà approvato il Piano Rientro Strade, con cui la nuova regionale 10 diventerà statale. A questo punto Anas dovrà pescare almeno 50 milioni di euro dal fondo nazionale di 1 miliardo destinato proprio alle strade che ritorneranno nella sua competenza. Ci sarà anche la nuova regionale 10? —

sinaro, sindaco di Carceri, da sempre in prima linea sulle sorti della nuova regionale 10 che è ferma dal 2007 proprio nel suo territorio comunale, tra i primi a non credere nella necessità di far pagare un pedaggio agli utenti della strada. In generale molte amministrazioni comunali hanno disertato la mobilitazione: quelle direttamente toccate dal progetto come Borgo Veneto, altre per cui la regionale 10 è fondamentale come Casale di Scodosia e Urbana, altre ancora che per comunanza di territorio e partnership politica un segnale potevano effettivamente mandarlo, e il riferimento è a Este e Monselice. N.C. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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Sport

Domenica, 23 giugno 2019

pagina

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Il personaggio

IL MERCATO

Malore in casa il calcio in ansia per Gigi Simoni

Missione difesa Juve e De Ligt ora sono vicini Pronti 70 milioni per l’Ajax, superato il Psg Marquinhos il piano B, francesi su Milinkovic

k 80 anni Gigi Simoni, classe ‘39 di Matteo Pinci Andandosene, Allegri aveva lasciato un testamento: per vincere in Europa, alla Juve è mancata solidità in difesa. Ora, con Sarri, il club sta per trovare la soluzione al problema. Una soluzione da 70 milioni di euro che porta ad Amsterdam. Matthijs De Ligt non è più solo un obiettivo della Juventus, ma un’operazione avviatissima, forse addirittura in via di definizione. E che ha un padre illustre: Cristiano Ronaldo. «Vieni alla Juve», sussurrò CR7 al 19enne dopo averlo sconfitto in finale di Nations League. In quei giorni De Ligt era a un passo dal Psg, poi i parigini hanno cambiato ds e il passaggio da Henrique all’ex rossonero Leonardo ha prodotto uno stallo in cui si è inserita la Juventus. Settanta milioni all’Ajax, 12 all’anno più bonus per il difensore, che da qualche ora ha messo i bianconeri davanti a tutti. Complice il lavoro del solito Raiola, agente cui spetterebbe una percentuale su una futura cessione. Per i bianconeri, che hanno in mano il difensore Demiral del Sassuolo (ma può restare lì un altro anno) e l’argentino Romero del Genoa, una rivoluzione del reparto arretrato. Manca solo la ciliegina: sfumasse De Ligt, il ds Paratici punterebbe il brasiliano Marquinhos, proprio del Psg. Che non s’è

Gli altri affari Di Francesco L’ex allenatore della Roma ha firmato per la Samp. Quasi 2 mln all’anno per 3 anni Manolas Il Napoli spinge, la Roma vuole 36 mln cash senza Diawara. Hysaj, c’è l’Atletico

MARCO CANONIERO/SYNC

k Capitano a 19 anni Matthijs De Ligt dell’Ajax ancora arreso a perdere l’olandese: con un portafogli di 150 milioni per gli acquisti darà la caccia pure a Tonali del Brescia e al laziale Milinkovic per sostituire Rabiot, svincolato e attratto dai bianconeri. Ma a Torino non sono gli unici a guardare alla retroguardia. Il Napoli ha scelto Manolas, la Roma però non fa sconti, vuole i 36 milioni della clausola, per poi bussare al Toro per Lyanco, valutato 20/25: De Laurentiis è disposto ad acconsentire solo se i giallorossi - che stanno trattando El Shaarawy con lo Shanghai, disposto a coprirlo di soldi per convincerlo al trasloco in Cina - si impegneranno a versare al Napoli la metà della stessa cifra per Diawara. Che però alla Roma piace poco. A finanziare l’operazione Manolas-Napoli sarà la cessione del terzino Hysaj all’Atle-

El Shaarawy Lo Shanghai rilancia per l’esterno della Roma: offerta ricchissima, lui è tentato Bonera L’ex difensore torna al Milan: sarà in panchina come vice di Giampaolo

tico. Manca solo il semaforo verde spagnolo alla richiesta (20 milioni) degli azzurri. Che devono difendersi dagli assalti del City a Koulibaly: per questo il club non ascolterà nemmeno proposte sotto i 100 milioni. A proposito di Roma: il nuovo tecnico Paulo Fonseca sbarcherà in città domani alle 7.10 di mattina da Kiev, dal giorno dopo via al raduno. L’ex giallorosso Di Francesco ha firmato ieri per la Samp: 3 anni a poco meno di 2 milioni, accordo agevolato da una ricca buonuscita della Roma. Ora Ferrero aspetta il sì di Totti come dirigente, anche se l’ex capitano romanista è perplesso. Nel Milan torna invece Bonera, sarà il vice di Giampaolo, mentre l’ex ad Fassone ha chiuso l’accordo col club rossonero: avrà 1,8 milioni.

È ricoverato in condizioni critiche nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cisanello di Pisa. Gigi Simoni, 80 anni compiuti a gennaio, emiliano di Crevalcore, una vita nel calcio, si è sentito male ieri nella sua casa di San Piero a Grado. Simoni è uno dei punti di contatto tra il calcio contadino e le moderne luci della ribalta. È stato un calciatore intelligente in un centrocampo d’altri tempi, è stato un allenatore affidabile nelle panchine che cominciavano ad aggiornarsi. In campo emerse nel Torino accanto a Gigi Meroni. Eravamo nei primi anni Sessanta. Tentò con la Juve ma non funzionò. Aveva già vinto una Coppa Italia con il Napoli. Iniziò la sua avventura da tecnico alle spalle di Vincenzi sulla panchina del “suo” Genoa. Diresse anche il Brescia, dove aveva giocato, come nel Genoa. Allenò la Lazio in B ma andò malissimo. Nel ‘96 guidò il Napoli in un clamoroso girone d’andata, 2° in classifica a pari punti col Vicenza dietro la Juve, salvo poi essere esonerato dopo 10 sconfitte consecutive. Nel ‘98, al momento dello storico episodio del fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo non visto da Ceccarini era sulla panchina nerazzurra. Solitamente pacato, nella sua rabbia in panchina, dopo quell’episodio, c’era tutta l’importanza di quel suo incarico all’Inter. Nel 2001, per alcuni mesi, allenò anche il Cska Sofia. Nel ‘99 perse il figlio Adriano, vittima di un incidente stradale.

Domani l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026

Milano-Cortina, l’importante è tagliare (i discorsi) j 82 votanti

di Emanuela Audisio LOSANNA — Tagliare, tagliare, tagliare. Colpire, non annoiare. Gli ultimi preparativi di Milano-Cortina candidata ai Giochi Olimpici Invernali del 2026 sono prove di riduzioni. Domani è il gran giorno, la partita è contro Stoccolma-Are (Svezia). Un’ora a disposizione per la presentazione, divisa in 30’ tra mattina e pomeriggio, filmati compresi. La delegazione italiana sta cercando di miscelare atleti e istituzioni in modo che il cocktail non provochi sbadigli nel Cio. Si sa, nulla è mortale come la noia. Un po’ di campioni, ex atleti, come Rossi, Bianchedi, Mornati, Porcellato, più il sottosegretario Giorgetti, Pancalli, e Malagò, presidente Coni. Nel pomeriggio l’altra parata di campionesse, Fontana, Moioli, Goggia, Confortola (donne, visto che il governo è presente in ver-

Michela Moioli (sin.) nella finale vinta ai Giochi 2018 in Corea: per l’edizione 2026 voteranno 82 membri del Cio

f

sione maschile) più il sindaco Sala, il governatore Zaia, il premier Conte e il videomessaggio del presidente Mattarella. Alberto Tomba è dato con il punto interrogativo (problemi personali).

A Losanna, si fanno gli ultimi conti per decidere come presentare l’Italia al mondo dei Cinque Cerchi. Battuta simpatica di Giorgetti: «Per fortuna la Svezia non porta gli Abba, se noi avessimo qui Albano e Romina

Per fortuna la Svezia non porta gli Abba... Se noi avessimo portato qui Albano e Romina Power avremmo venti voti sicuri Giancarlo Giorgetti sottosegretario allo sport

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Power avremmo 20 voti sicuri»». Sportiva di Malagò: «È una partita bella, esaltante, ma complicata. Ma siamo una squadra. E in questo momento storico è un valore positivo». Professionale di Sala: «Parlerò dell’eredità che ci ha lasciato avere organizzato l’Expo». Pancalli, presidente del comitato paralimpico italiano: «I Giochi possono innescare un processo di crescita nell’accessibilità delle città. Nessuna località è adatta ai disabili se non quelle che hanno già organizzato i Giochi». Rassicurante di Zaia: «Studieremo giorno e notte fino all’ultimo, con grande senso di responsabilità, auspicando che la politica resti fuori dalla partita». Nel Cio i votanti sono scesi a 82 ma il quorum resta a 42, e in caso di parità a 41 si rivoterà a oltranza nel salone dello Swiss Tech Convention Centre. Venti anni fa a giugno a Torino 2006 venivano assegnate le Olimpiadi Invernali. Era un altro secolo.


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Nordest

PIOVE DI SACCO, IL MARE ENTRA IN OSPEDALE Volevano regalare l’estate agli anziani ospiti dell’ospedale di Piove di Sacco: con tempere, pennelli, perline gli infermieri-artisti hanno trasformato il bancone del reparto di geriatria

Domenica 23 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Sanità: primo il dg Roberti, ultimo Flor Veneto, completate le pagelle dei direttori generali per il 2017 `La giunta toglie un punto a Dal Ben (Serenissima) per il caso In vetta l’Ulss 7, in coda l’azienda di Padova. Ma tutti promossi delle liste d’attesa. Gli altri voti dalla commissione e dai sindaci `

LA DELIBERA

La valutazione dei direttori generali

VENEZIA È tempo di pagelle anche per i manager della sanità veneta. Come risulta dalla delibera pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione, è stata ultimata la valutazione dei direttori generali delle Ulss e delle aziende ospedaliere, confermando le anticipazioni che si profilavano sei mesi fa: per il 2017, sono stati tutti promossi. Tuttavia il completamento dei dati ha fatto emergere alcune curiosità, per esempio il primo e l’ultimo della classe, rispettivamente Giorgio Roberti e Luciano Flor, ma anche la revisione al ribasso del giudizio su Giuseppe Dal Ben a causa della vicenda del software accusato di aver “corretto” i tempi di attesa, nonché i casi di Padova e Verona, dove i Comuni non hanno trovato l’accordo e così i relativi dg hanno finito per incassare il voto massimo.

Anno 2017

LA PROCEDURA Proposta per la prima volta da Manuela Lanzarin, nuovo assessore regionale alla Sanità, la presa d’atto della valutazione finale si basa su tre colonne: «garanzia dei livelli essenziali di assistenza (Lea) nel rispetto dei vincoli di bilancio (di competenza della Giunta Regionale)»; «rispetto della programmazione regionale (di competenza della Commissione Consiliare competente)»; «qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio delle aziende Ulss (di competenza delle rispettive Conferenze dei Sindaci)». Per quanto riguarda le aziende sanitarie, su un totale di 100 punti, il parere della Giunta contava al massimo per 60, quelli della commissione Sanità e dei primi cittadini per 20 ciascuno. Nel caso delle aziende ospedaliere e dell’Istituto oncologico veneto, che invece non erano sottoposti all’analisi da parte dei municipi, il peso di Palazzo Balbi saliva a quota 80. La procedura prevedeva che fosse poi l’area Sanità e Sociale, guidata da Domenico Mantoan, ad effettuare il raccordo tra le diverse fonti e a stilare la griglia complessiva.

I RISULTATI Punti Giunta Regionale

Punti Conferenza dei Sindaci

Punti V Commissione Consiliare

Ulss 1 Dolomiti: Adriano Rasi Caldogno

60,00

18,00

20,00

Ulss 2 Marca Trevigiana: Francesco Benazzi

57,15

19,00

20,00

Ulss 3 Serenissima: Giuseppe Dal Ben

49,05

20,00

20,00

Ulss 4 Veneto Orientale: Carlo Bramezza

53,95

20,00

20,00

Ulss 5 Polesana: Antonio Compostella

55,75

20,00

20,00

Ulss 6 Euganea: Domenico Scibetta

47,20

20,00

19,00

Ulss 7 Pedemontana: Giorgio Roberti (ora Bortolo Simoni)

58,50

20,00

20,00

Ulss 8 Berica: Giovanni Pavesi

56,30

18,85

20,00

Ulss 9 Scaligera: Pietro Girardi

49,00

20,00

20,00

AO Padova: Luciano Flor

65,90

20,00

AO Verona: Francesco Cobello

74,90

20,00

Iov: Patrizia Simionato (ora Giorgio Roberti)

73,15

20,00

Azienda/Istituto

Punteggio TOTALE

98,00 96,15 89,05 93,95 95,75 86,20 98,50 95,15 89,00 85,90 94,90 93,15

Fonte: Regione Veneto

L’ASTICELLA

Gli stanziamenti

fondo sanitario regionale nella sua generalità. «Attualmente – sottolinea il dem – la redistribuzione non tiene conto degli effettivi servizi al territorio e del reale peso della popolazione. Lo schema di calcolo si trascina da anni, mentre occorre uno studio serio che definisca criteri precisi. Altrimenti va a finire che tutto si riduce a una distribuzione approssimativa, con Azienda Zero che alla fine anno mette mano ai fondi della Gestione sanitaria accentrata per ripianare le situazioni di deficit emerse all’interno delle singole Ulss». A.Pe.

Anche se è stata ampiamente superata da tutti l’asticella della soddisfazione, fissata al 65%, sono andati ancora meglio gli altri: Adriano Rasi Caldogno dell’Ulss 1 Dolomiti (98), Francesco Benazzi della 2 Marca Trevigiana (96,15), Carlo Bramezza della 4 Veneto Orientale (93,95), Antonio Compostella della 5 Polesana (95,75), Giovanni Pavesi della 8 Berica (95,15), Francesco Cobello dell’azienda ospedaliera di Verona (94,90) e Patrizia Simionato, allora allo Iov e ora all’Azienda Zero (93,15). Bizzarre sono le situazioni padovana e veronese, dove i sindaci si sono divisi sulla valutazione al punto da non esprimerla nemmeno. In questi casi la normativa prevede che si manager vada il voto massimo, quindi Scibetta e Girardi hanno ottenuto d’ufficio 20 punti su 20. Angela Pederiva

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Pd: «È necessario cambiare il riparto dei fondi»

SOFTWARE NEL MIRINO Giuseppe Dal Ben guida l’Ulss 3 Serenissima

I COMUNI PADOVANI E VERONESI NON TROVANO UN ACCORDO SUL GIUDIZIO: A SCIBETTA E GIRARDI VA D’UFFICIO IL PUNTEGGIO MASSIMO PARI A 20

VENEZIA Anche quest’anno le aziende sanitarie del Veneto potranno contare su un sostegno di 21 milioni nella realizzazione delle attività sociosanitarie. Per il 2019, infatti, la Regione ha deciso di confermare l’importo fissato nel 2018. Invece fino al 2017 lo stanziamento ammontava a 18 milioni, somma ritenuta insufficiente anche perché suddivisa in base a «una formula di riparto in cui ha prevalso il criterio storico, generando sperequazioni tra i vari ambiti territoriali», come si legge nella delibera pubblicata sul Bur, che ha stabilito le cifre relative alle varie Ulss (dai 946.000 euro

Ecco dunque i risultati. Il voto più alto, pari a 98,50, è andato a Giorgio Roberti, oggi a capo dello Iov ma all’epoca numero uno dell’Ulss 7 Pedemontana (attualmente retta da Bortolo Simoni). Il giudizio relativamente più basso, cioè 85,90, è stato invece ottenuto da Luciano Flor, al vertice dell’azienda ospedaliera di Padova. Restando nella città del Santo, l’Ulss 6 Euganea ha visto assegnare a Domenico Scibetta un punteggio di 86,20, frutto dei parziali in assoluto più bassi decretati dalla Giunta (47,20) e dalla commissione (19). Sotto quota 90 si sono posizionati pure Pietro Girardi dell’Ulss 9 Scaligera (89) e Giuseppe Dal Ben dell’Ulss 3 Serenissima (89,05). Quest’ultimo avrebbe incassato un punto in più, se Palazzo Balbi non avesse deciso di abbassare il proprio giudizio da 50,05 a 49,05, in conseguenza del caso dell’algoritmo poi finito sotto inchiesta per la modulazione delle liste di attesa, su cui peraltro il direttore generale aveva invece rassicurato i consiglieri regionali, ottenendo un consenso trasversale alle forze politiche.

dell’Ulss 4 Veneto Orientale, agli oltre 3,8 milioni della 6 Euganea e della 9 Scaligera). Tre sono infatti i criteri utilizzati nella distribuzione delle risorse: il valore medio delle assegnazioni storicamente riconosciute, la popolazione residente e il correttivo per i maggiori costi nell’erogazione dei servizi nelle aree disagiate come montagna, laguna e isole. Per il Partito Democratico, però, sarebbe necessario alzare ulteriormente l’impegno finanziario: «Servirebbero almeno 25 milioni», afferma il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, il quale chiede inoltre una robusta revisione delle modalità di riparto del

Mamme e bimbi, a Treviso il reparto migliore d’Italia I NUMERI

IL RICONOSCIMENTO TREVISO Il dipartimento Materno Infantile dell’Ulss 2 Marca Trevigiana è il migliore d’Italia. A stabilirlo è stata la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, a conclusione di una ricerca mirata a individuare le eccellenze sanitarie considerate dei modelli da esportare, allo scopo di migliorare la qualità dei servizi sull’intero territorio nazionale. «Non possiamo che essere soddisfatti di questo brillante risultato che ci colloca al vertice a livello nazionale in un ambito, quello dell’attenzione alla donna e al bambino, cui teniamo in modo particolare», afferma il direttore generale Francesco Benazzi.

ni si è basata su una serie di parametri elaborati d’intesa con le Regioni. In particolare si tratta di 21 indicatori del percorso pediatrico, dalla nascita all’adolescenza, nell’ambito di un sistema di valutazione dei sistemi sanitari regionali che serve a monitorare la capacità di miglioramento della gestione dei servizi sanitari, vale a dire l’appropriatezza, la qualità dei pro-

La provincia di Treviso conta 126.447 bambini da 0 a 14 anni d’età. Nell’ultimo anno i parti sono stati 6.193, fra cui quelli che hanno visto venire alla luce 80 neonati con peso inferiore a 1,5 chili, di cui la metà addirittura sotto i mille grammi. I ricoveri in Pediatria sono stati 2.854, mentre gli accessi al Pronto Soccorso sono stati 32.232. In totale prestazioni ambulatoriali del settore sono state 15.754. Nel complesso il sistema vede l’apporto di 54 ginecologi e 35 pediatri ospedalieri, 10 neonatologi e 105 pediatri di libera scelta.

L’ANALISI Condotta nel 2018 su dati relativi al 2017, l’analisi sui dipartimenti Materno Infantili italia-

BEBÈ Enrico Busato è il primario di Ostetricia-Ginecologia a Treviso

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LA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA DI PISA HA INCORONATO IL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE DELL’ULSS 2

cessi e l’efficienza delle aziende.

GLI ESITI Per esempio sono stati presi in considerazione la buona pratica medica, assistenziale e organizzativa nel momento del parto, l’ospedalizzazione in età pediatrica in generale e per alcune patologie (asma e gastroenterite acuta), le vaccinazioni, l’utilizzo di antibiotici. Gli esiti della valutazione da parte degli esperti sono stati tutti buoni o eccellenti per l’Ulss 2, approdata così in cima alla classifica italiana grazie ai modelli clinico-organizzativi che ora potranno essere estesi anche al resto del sistema sanitario nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


R

DOMENICA 23 GIUGNO 2019 LA STAMPA

SPORT

35

7 DOMANDE

Domani il voto alle 16

STEFAN HOLM, SVEDESE ORO OLIMPICO NEL 2004

“I reali sono qui per spostare voti E molti atleti stanno con noi”

95 I MEMBRI DEL CIO 86 Aventi diritto (tolti i 3 membri italiani, i 2 svedesi, il presidente Bach e i 3 sospesi)

82

VOTO ELETTRONICO

votanti (4 degli aventi diritto sono assenti)

68 i Paesi

2 le nazioni

rappresentati

con tre membri: Spagna e Francia

6 i reali votanti

30 i membri Cio votanti

gica non c’è gara, ma loro si propongono per l’ottava volta e la storia al Cio pesa». Così se ne costruisce una nuova. Qui non è rappresentato tutto il mondo, quello che c’è in parte si spacca su alleanze consolidate: anglosassoni in maggioranza con la Svezia, latini con noi. Poi spazio ai rapporti personali: Giappone e Cina dal lato italiano, Pakistan e India probabilmente più in linea con chi ha mostrato nei loro confronti politiche di integrazione, stesso discorso vale per l’Etiopia. Sul piatto la chiusura che il nostro governo ostenta più del loro e una crescita zero che sta pure nella valutazione della commissione alla voce difetti. Ogni delegato ha una sua sfera di influenza e il compito di smussare le diffidenze, c’è persino la lobby dei canottieri dato che tra gli ex atleti con diritto al voto ce ne sono parecchi. Qui schieriamo un Abbagnale. Pù di 50 membri Cio sono stati eletti negli ultimi 10 anni, non tutti per forza giovani, di certo freschi, senza legami. Stavolta potrebbe tornare a contare davvero il dossier e per questo, in assenza degli Abba, l’Italia sembra in vantaggio anche se finge di non saperlo. C’è sempre chi si promette a ogni candidato, meglio controllare le entrate e le uscite con estrema attenzione. —

Stefan Holm ha vinto un oro olimpico nell’alto e sa cosa significa fissare l’asticella sopra i propri standard e superarla. Come uomo della delegazione svedese è convinto che la candidatura Stoccolma-Are stia facendo lo stesso. 1 Vi sentite in rimonta? «È una gara interessante. Siamo andati in crescendo». 2 Si è molto parlato della mancanza di sostegno politico ufficiale della Svezia. «Il nostro premier sarà qui, abbiamo dato le garanzie richieste, procediamo solo in un modo molto svedese. All’inizio siamo diffidenti, prima di lanciarci vogliamo sapere di essere solidi. Se ora il governo ci sostiene significa che siamo affidabili». 3 I reali sposteranno voti a Losanna? «Sono qui per questo». 4 È volato qualche colpo basso. Si dice di una lettera svedese al Cio per sottolineare le lacune italiane. «Abbiamo parlato con il comitato di valutazione riguardo a certe perplessità e sono usciti punti che mancavano anche agli altri, tutto qui». 5 Come il fattore economico? «Anche. Si è discusso di questo momento difficile dell’Italia». 6 Lei è membro della commissione atleti, ha convinto i colleghi? «Credo che molti di loro stiano dalla nostra parte». 7 Il Cio non è convinto della vostra proposta per il Villaggio. «Stoccolma e il governo hanno un accordo per un quartiere da sviluppare fuori del centro e questi appartamenti all’inizio potrebbero ospitare gli atleti. È una nuova concezione». G. ZON.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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P I L AT O E I A P I C H I N O ST U P I S C O N O N E I 5 0 RA NA E N E L SA LT O I N LU N G O

precedente 6,55 di Maria Chiara Baccini datato 1998. Imprese ancora più belle perché del tutto inaspettate. Quella della Pilato, vincitrice anche della finale pomeridiana (30”28), spuntata come un fiore nel deserto delle batterie di qualificazione mattutine: «Sono sconvolta, non avrei mai pensato di raggiungere un risultato di questa portata». Sorprendente anche l’exploit della Iapichino, venuto alla luce con un progresso di 25 cm sul personale realizzato venerdì: «Mi sembra impossibile, non riesco a realizzare bene cosa ho fatto». Beata gioventù ancora minorenne e incosciente dei miracoli compiuti. —

42 i voti per vincere

che hanno partecipato almeno a una Olimpiade da atleti - LA STAMPA

Thomas Bach (65 anni), in equilibrio sulla corda mentre inaugura un parco giochi a Losanna

Olimpiadi invernali: Milano-Cortina davanti a Stoccolma, ma spesso essere favoriti non aiuta

Giochi 2026 alla stretta finale Italia, il brivido del vantaggio RETROSCENA GIULIA ZONCA INVIATA A LOSANNA

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ella poltrona «strategica» vista ingresso Giovanni Malagò conta e non si vuole fidare del risultato. Nel lussuoso Losanna Palace, che ospita i membri del Cio, il capo dello sport italiano si è scelto un quartier generale di due metri quadri, tra una pianta e un tavolino, che gli permette di controllare uscite ed entrate e di intercettare i voti dell’ultimo minuto. Il futuro di Milano-Cortina passa anche da questa hall dove tutti sorridono molto e diversi alzano il pollice per dire «Italia». Per quanto strano sia, il favore del pronostico mette i brividi perché in questa corsa non ha mai portato troppo bene. Domani si decide e i dos-

sier presentati hanno pesi diversi, Stoccolma-Are ha ancora delle lacune, Milano-Cortina è una proposta solida che magari porta in dote delle scomodità, però nessun problema. Eppure, nel piazzale dietro lo Swiss Tech Convention Center, sede dell’elezione e ieri delle prove generali, monta una certa ansia. Forse è aspettativa che si fa sempre più palpabile e che l’Italia cerca, giustamente, di tenere al guinzaglio per non prendere abbagli. Come si divide il mondo Si perde pure l’autobus che dovrebbe portare la numerosa delegazione a una serata di gala e Giorgetti, lasciato a piedi, canta «Dancing Queen», «meno male che non hanno portato gli Abba, li avremmo patiti io comunque sarei venuto, che so, con un Gino Paoli, Albano e Romina...». Qualche mossa a sorpre-

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DALL’INVIATA A LOSANNA

sa ci sarà sul serio nel video realizzato da Balich che ha curato le cerimonie di Torino 2006 e sa come catturare l’attenzione. In quei 3 minuti è previsto il saluto del Presidente della Repubblica e un montaggio batticuore. Poi spazio agli atleti, dal vivo. Gli ori, Goggia, Fontana e Moioli, la paralimpica Porcellato, a chiudere la giovanissima Confortola, promessa dello short track che nel 2026, si spera, sarà nel meglio della carriera. Discorsi anche per il sindaco di Milano Sala, il governatore Zaia e il premier Conte. Tutto pronto, compreso il calcolo che fino a un paio di settimane fa oscillava dietro a una quindicina di indecisi e che ora sembra pendere più dalla parte dell’Italia. Zitti, nessuno vuole farsi ingannare. Il veterano Carraro prova a dare un senso a questo scenario ottimista e insieme sospettoso: «Se guardi la lo-

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Olimpiadi in Italia: Cortina 1956, Roma 1960 e Torino 2006. La Svezia? Stoccolma 1912

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miliardi: il budget previsto per i Giochi 2026 con un contributo del Cio intorno ai 900 milioni

Benedetta e Larissa, ragazzine prodigio MATTEO DE SANTIS ROMA

Due piccole donne azzurre fanno già cose da grandi. È un sabato rivelatorio, tra il Trofeo Settecolli al Foro Italico e i Campionati italiani allievi ad Agropoli, negli universi non più per vecchi del nuoto e dell’atletica: record italiano assoluto nei 50 rana per una quattordicenne e primato nazionale Under 18, nonché miglior prestazione mondiale Under 20 dell’anno, nel salto in lungo per una sedicenne. Meglio segnarsi

Benedetta Pilato, 14 anni

Larissa Iapichino, 16 anni

nomi, tempi e misure: il 30”13 di Benedetta Pilato, la nuotatrice tarantina capace dopo un anno di cancellare il 30”30 di Arianna Castiglioni,

e il 6,64 di Larissa Iapichino, la figlia d’arte di papà Gianni (primatista italiano dell’asta) e di mamma Fiona May, utile ad accantonare il

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