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Economia 9
L'ARENA
Mercoledì 8 Maggio 2019
INTERSCAMBI. Promossoda InterportoQuadranteEuropa diVeronaconRegione, Rfiel’Autorità diSistema Portuale
Venetointermodale,progetto da 4 milioni per il traffico merci Havinto ilbando 2018delprogrammaeuropeo MicheleBauli, Confindustria:«Le infrastrutture sonouna vocefondamentale degliinvestimenti» Francesca Lorandi
È una posizione strategica quella in cui si trova il Veneto, all'incrocio di tre Corridoi che fanno parte delle reti di trasporto trans-europee Ten-T: l’Asse del Brennero, quella Est-Ovest e il Valico del Tarvisio. Infrastrutture che possono diventare una leva fondamentale per lo sviluppo del settore dei trasporti e dell’economia. In questo contesto si inserisce il progetto Veneto Intermodal che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei traffici merci attraverso i nodi logistici regionali. Vincitore del bando 2018 del Programma Cef (Connecting Europe Facility), il progetto è promosso e coordinato da Interporto Quadrante Europa di Verona e coinvolge la Regione Veneto, Rete Ferroviaria Italiana e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale. Ciascuno con un compito specifico, per un investimento complessivo di 4 milioni di euro, cofinanziato al 50%. L’intervento, nel complesso, punta al potenziamento dell’«ultimo miglio» di tre infrastrutture regionali di interesse comunitario - l’Interporto di Verona, quello di Padova e il Porto di Venezia che permettono l’interscambio commerciale con il resto d’Europa e del mondo. Con diverse conseguenze: migliorare i rapporti commerciali, stimolare gli investimenti, innalzare la qualità della vita. Lo ha sottolineato ieri anche Michele Bauli, presidente di
Confindustria Verona, facendo gli onori di casa al convegno di presentazione del progetto, ospitato nella sede di piazza Cittadella: «Le infrastrutture», ha spiegato, «dal punto di vista economico, sono in grado di agevolare gli interscambi, ma sono anche una voce fondamentale degli investimenti: una spesa in infrastrutture dell’1% del Pil stimola lo 0,4% di crescita in un anno e un 1,5% al quarto anno. Un sistema di infrastrutture efficiente è inoltre in grado di migliorare la qualità della vita di tutti, può rendere gli spostamenti sostenibili, tutelare ambiente e sicurezza. Verona ha una vocazione logistica imprescindibile», ha aggiunto, «è all’incrocio di due corridoi europei e al centro dei flussi di merci lungo le direttrici Nord-Sud e Est-Ovest: saper gestire i flussi attuali in modo efficace è essenziale ma è anche importante riuscire a far fronte ai nuovi insediamenti logistici per guardare alla crescita futura del territorio». Verona Intermodal vuole iniziare a dare risposte a questa esigenza del sistema economico. I finanziamenti ci sono e c’è anche la volontà di mettersi in rete. Lo sanno bene i rappresentanti delle realtà protagoniste del progetto: «L’intervento del Quadrante Europa ha un valore di due milioni di euro», ha sottolineato il presidente Matteo Gasparato, «e prevede la progettazione del nuovo terminal, che faremo con Rfi. Sarà fondamentale per rispondere alle esigenze di trasporto sull’Asse del Brennero».
MicheleBauli
Ilconvegnodi presentazione del progettonella sededi Confindustria
Lestrutture dapotenziare
InterportiePortodi Venezia,l’«ultimomiglio» MatteoGasparato
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale avrà invece a disposizione un budget di 865mila euro per realizzare un ponte che migliorerà il collegamento dei terminal commerciali alla rete ferroviaria. «Il porto di Venezia», ha spiegato il presidente Pino Musolino, «dovrà servire i mercati con maggiore rapidità». Tra i partner del progetto c’è Rfi: «Il nostro piano di interventi riguarda in primis i tratti della rete ferroviaria nazionale che fanno parte dei Corridoi Europei Ten-T», ha detto Carlo De Giuseppe, responsabile Esercizio Nordest. • © RIPRODUZIONERISERVATA
IlprogettoVeneto Intermodal, cofinanziatodal Programma Cef,hacomeobiettivo il potenziamentodelcosiddetto «ultimomiglio» ditre infrastruttureregionali:gli InterportidiVerona ePadova e ilPorto diVenezia.A ogni partnerspetteràla realizzazionediunaparte specificadelprogetto. LaRegioneVeneto dovrà concludereil Piano Regionale deiTrasporti, per la componenterelativaal trasportomercieallalogistica, chenecessariamentesarà coerenteallaprogrammazione comunitariadeicorridoi europei.L’Interporto QuadranteEuropa diVerona progetterà,a livellopreliminare edesecutivo, insieme aRete FerroviariaItaliana, ilnuovo terminal750madattandolo allostandardcomunitario. Sonoprevisti poi unaseriedi
BANCHE. Organizzata una missionein Cinaper l’agroalimentare
Aziende veronesi in rete aHongKongconIntesa «Ilbuon gusto italiano» approcciaungrande mercatograzie all’istituto conDeloitte Il Buon Gusto Italiano, rete d’imprese dell’agroalimentare nazionale, che aggrega un nutrito raggruppamento di aziende venete, in particolare veronesi, è in questi giorni ad Hong Kong dove Intesa Sanpaolo, che nella metropola ha una sede, ha organizzato la prima missione a supporto dell’internazionalizzazione delle Pmi del comparto food&beverage tricolore. Piccole e medie realtà da Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto aderiscono al contratto e, grazie al gruppo bancario, in collaborazione con Deloitte, leader mondiale nei servizi professionali alle imprese, hanno l’opportunità di approcciare un grande merca-
RenzoSimonato,direttore regionaleIntesa Sanpaolo
to, partecipando anche alla manifestazione fieristica Hofex, biennale da 2.800 espositori. Da Verona sono partite Pastificio Avesani, Frantoi Redoro, Caseificio Elda, Cantina Valpolicella Negrar, azienda agricola Le Morette, che produce Lugana. Il progetto per questa missione pre-
vede l’accompagnamento di Il Buon Gusto Italiano - fondata nel 2016 come ulteriore sviluppo di Il Buon Gusto Veneto, nata a Verona nel 2012 - nel percorso di studio del contesto asiatico, per il successivo ingresso sul mercato cinese, attraverso analisi di mercato, ricerca di potenziali
interventidiimplementazione dellareteviabilisticadiservizio al nuovoterminal, collegataanche agliinterventidell’Alta Velocità ferroviaria.Sul nododiPadova, Rfi progetteràa livellopreliminareun collegamentodiultimomiglio tra lalineaPadova-Mestre e l’Interporto.Infine, l’Autorità di SistemaPortualedel Mar AdriaticoSettentrionale presenteràlaprogettazione diun ponteferroviarioedelleopere viarieconnesseper collegarela parteoccidentale dellarete portualeallastazione ferroviaria diMargheraScalo. Nonostanteil rallentamentodel commercio mondiale,le esportazionivenete hannoraggiunto nel2018il loro massimostorico:63,3 miliardidi euroinvalore, con un+2,8%.Un trendcheevidenzia l’importanza delprogettoVenetoIntermodal, chepuntaa rafforzarei legami commercialicon inodi logistici e potenziarela rete. F.L.
INCONTRO. Domani
Innovazione
Ri-Velo,rete regionale perlalogistica Seil progettoVeneto Intermodalhal’obiettivodi potenziareil sistema «fisico» delleinfrastrutture,la rete innovativaregionale Ri-Velo (Venetoper la Logistica)punta afavorire l’utilizzo diquella retedapartedelle aziende, attraversolo sviluppodi progettidiinnovazione sui temi dellalogistica,delsupplychain edell’eco-sostenibilità. LaRir, approvataun mese fa, èstatapresentata alconvegno diieridaMarcelloFantini, responsabileArea impresae territoriodiConfindustria Verona,durante la tavola rotondachehacoinvolto gli stakeholderdelprogetto VenetoIntermodal: oltrea lui c’eranoGianpiero Strisciuglio, direttorecommerciale di MercitaliaRail,Paul Kyprianou, responsabilerelazioni esterne diGrimaldiGroup eAndrea Condotta,global marketing & innovationmanagerdi Codognotto.Ri-Velo, promossadaConfindustria Verona,capofiladellarete, contatra i partnerConsorzio Zai,portodiVenezia, InterportodiRovigo, università delVenetoeimprese private di tuttalaregione. «Vogliamo connettereil mondo imprenditorialeedellaricerca peraccedere a finanziamenti specificirelativia progetti innovativi»,haspiegato Fantini, elencandogli obiettivi di Ri-Velo:«lo sviluppo dinuovi sistemidiinterconnessionein campoinformatico, tecnologicoeingegneristico, l’economiacircolare ela sostenibilitàambientale,la mobilitàsostenibilecome modelloidealediun sistema di trasporticheriduce alminimo l’impattoambientale, massimizzandoefficienza, intelligenzaerapiditàdegli spostamenti.Ela costruzione direlazionitra soggetti coinvoltinellafiliera logistica: universitàeIts». F.L.
Ilpassaggio generazionale: affrontarlo «senzacopiare» I dati sul passaggio generazionale, ma soprattutto i fattori di debolezza ed i rimedi da mettere in campo per superare questo delicato momento, sono il tema dell’incontro che si terrà domani alle 16.30 alla sala convegni di Confindustria Verona di piazza Cittadella. Una tavola rotonda organizzata dallo Studio Sonato di Verona e da Nctm di Milano, e che vede la partecipazione di esponenti del mondo imprenditoriale, bancario, universitario e dell’informazione: da Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, ad Alessandro Varaldo, ad di Banca Aletti, a Daniela Montemerlo, Sda Bocconi e Insubria, esperta di passaggi generazionali e Dario Stevanato, ordinario di diritto tributario all’Università di Trieste. Con un moderatore d’eccezione: Carlo Fratta Pasini, presidente di Banco Bpm nonché avvocato. Porteranno la loro esperienza Alfonso Sonato, dottore commercialista e Gian Carlo Sessa, avvocato dello studio Nctm, organizzatori dell'incontro. «Credo che ogni azienda e ogni famiglia debbano trovare il proprio modello originale, senza "copiare" passivamente i modelli altrui ma ascoltando tutte le esperienze», afferma Sandro Veronesi, fondatore e presidente di un gruppo che in pochi anni ha raggiunto 2 miliardi e 300 milioni di fatturato e dà lavoro a 37.000 dipendenti. La scelta di Verona per discutere del tema è dovuta al fatto che «nel nostro territorio sono radicati errori», spiega Alfonso Sonato, «come la rara distinzione tra famiglia, proprietà e impresa, la sopravvalutazione della variabile fiscale e lo scarso coinvolgimento dei figli nelle scelte successorie. Occorre prepararsi per tempo scegliendo le persone giuste, familiari e non». •
SPEEDHUB. Domani alle 9,30 alteatroFonderiaAperta controparti commerciali e accompagnamento nell’individuazione di opportunità di business. L’arrivo della rete, da 1.700 dipendenti complessivi, per quasi un miliardo di euro di fatturato e una quota di penetrazione dei mercati internazionali del 25%, è stato presentato ad importatori, distributori e ristoratori di Hong Kong e della vicina Macao, per creare interesse verso l’aggregazione, le singole aziende e le loro categorie merceologiche. La sede di Intesa Sanpaolo rappresenta un riferimento commerciale e operativo anche per le filiali di Tokyo, Shanghai e Singapore. «Il ruolo di una grande banca è sostenere il sistema economico, proponendo soluzioni oltre il credito. La missione in corso si inserisce in questa logica», spiega Renzo Simonato, direttore regionale Intesa Sanpaolo. «Siamo soddisfatti per questa partnership che ci consente di fare squadra anche con Intesa Sanpaolo e con Deloitte», sottolinea Giancarlo Taglia, manager di rete. «Già le prime giornate a Hong Kong sono state ricche di incontri e proficue per le nostre imprese». • Va.Za.
L’innovazione:focus suroboticae digitale PromossodaComau Università,Itt Ferraris eConfindustria.Carisano: «Anelloscuole-imprese» Focalizzare l’attenzione di giovani e scuole sulla presentazione dei nuovi processi di trasformazione e di apprendimento che rispondono alle sfide della quarta rivoluzione industriale, e dare alle aziende l’opportunità di testare le più innovative tecnologie di settore, è il duplice obiettivo dell’evento «Robotica, Trasformazione Digitale e Apprendimento». L’appuntamento, promosso da Comau, azienda leader nei prodotti e sistemi di automazione industriale avanzata, Speedhub, il Digital Innovation Hub di Confindustria Verona, dal Dipartimento di Informatica dell’Università e dall’Itt Ferraris, è in programma domani alle 9.30 al Tea-
tro Fonderia Aperta, via del Pontiere 40 e sarà anche l’occasione per la premiazione per il conseguimento del Patentino della Robotica, progetto promosso da Comau e Pearson, ai migliori studenti del Nordest. «Questo evento è un esempio dell'importanza di creare connessioni virtuose tra nuove generazioni, scuola e mondo dell’impresa con l’ausilio di nuove metodologie di apprendimento delle discipline scolastiche, che fanno leva sulle tecnologie più innovative e la cultura del lavoro», dichiara Ezio Fregnan, Comau Academy director. «Da oltre due anni Confindustria Verona attraverso Speedhub lavora sui temi della digitalizzazione e delle sue applicazioni», racconta Rita Carisano, direttore generale di Confindustria Verona. «Questo evento di Comau è il riconoscimento della presenza sul territorio
sia di una formazione specialistica per i giovani sia di una spiccata sensibilità da parte delle imprese a fare proprie le innovazioni più avanzate. Si chiude un anello di congiunzione ideale tra scuole e imprese per la creazione di una cultura tecnologica condivisa». Dopo la prima sessione plenaria in programma, dalle 11, tre workshop paralleli: e.DO Experience destinato agli studenti di primarie, medie e superiori; e.DO cafè, riservato al confronto con dirigenti e docenti scolastici, e stakeholders del territorio; Humanufacturing Technology, workshop dedicato alle imprese. La partecipazione è gratuita, previa registrazione sul sito di Confindustria Verona www.confindustria.vr.it. Per informazioni: Confindustria Verona 045 8099426; industria4.0@confindustria.vr.it. •
PRIMO PIANO
Corriere del Veneto Mercoledì 8 Maggio 2019
3 VE
La mappa delle cure territoriali 2020 Medicine di Gruppo Ambulatori Medici USL 1 Dolomiti
19
59
4
29
USL 2 Marca Trevigiana
47
215
10
78
USL 3 Serenissima
68
272
14
106
USL 4 Veneto Orientale
24
123
16
80
USL 5 Polesana
14
103
2
20
USL 6 Euganea
45
237
14
139
USL 7 Pedemontana
30
124
11
94
USL 8 Berica
33
152
8
61
USL 9 Scaligera
78
279
9
86
Eravamo rimasti al «richiamo» del ministero dell’Economia, che nel marzo 2018 aveva stoppato le Medicine di gruppo integrate (gli ambulatori h12 o h24, a seconda della presenza o meno della Guardia medica di notte), perno della riforma dell’assistenza territoriale del Veneto, perché «troppo costose». La spesa preventivata da Palazzo Balbi per il quadriennio 2015/2018 era di 130 milioni di euro (80 dei quali già spesi) per 86 ambulatori con medici di base associati, infermieri, segretarie e specialisti. Dopo un infuocato consiglio regionale e le barricate dei camici bianchi, la Regione decise di mantenere le strutture ormai autorizzate (e negli ultimi due anni salite a 88) e di non attivarne altre. Ma di introdurre le Medicine di gruppo semplici, visto che ormai il 94% dei 3120 dottori di famiglia si è associato, e le Medicine in rete. Le prime sono ambulatori aperti otto ore al giorno, senza specialisti, con un infermiere e una segretaria presente almeno sette ore a settimana. Le altre, avviate nelle zone disagiate come la montagna, consistono nel collegamento telematico tra medici di base, che mettono in comune le cartelle cliniche dei pazienti e integrano i propri orari, in modo da garantire sempre almeno una presenza. Insomma, la riforma dell’assistenza sul territorio è stata «ritarata» dalla
VENEZIA
A Firenze di Davide Orsato
VERONA L’aula è la stessa in cui Leonardo Da Vinci svolse i suoi studi anatomici, dissezionando i cadaveri e attirandosi accuse di eresia. Dopo 500 anni, un medico tornerà sui passi del genio fiorentino: anche in questo caso con una lezione d’anatomia. Gli strumenti, però, sono diversi. Ai primi, rudimentali, bisturi, si sostituiranno le piccolissime telecamere della chirurgia laparoscopica. Lo scopo? Scoprire qualcosa di più del corpo umano. Per l’evento che si terrà domani nella sala settoria dell’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze e che co-
Medici di famiglia
Totale Veneto
Medicine di Gruppo integrate Ambulatori Medici
2.193
Associati
177
singoli
MEDICINE DI GRUPPO 358
21
di associazioni
713
in rete
16
nelle Utap
Totale 3.200
MEDICINE DI GRUPPO INTEGRATE 88
Arrivano358ambulatoriaperti8ore «Ilmalatotrovasempreunmedico»
L’Ego - Hub
Dopo lo stop alle Medicine h24, Regione e dottori di base ridisegnano l’assistenza giunta Zaia in base al nuovo Piano sociosanitario, che ha imposto ai direttori generali delle 9 Usl di inviare un «Piano di sviluppo delle cure primarie 2018/2020», e relativo cronoprogramma, entro il 31 marzo scorso. Nel frattempo c’è stato un incontro con i medici di base e da tutto ciò è nata la delibera approvata lo scorso 23 aprile, che descrive come i veneti saranno curati al di fuori dell’ospedale. «Le Medicine di Gruppo integrate saranno riconfermate per ulteriori tre anni se avranno conseguito almeno il 70% degli obiettivi — scrive l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin —. Le Medicine di Gruppo e i team multiprofessionali dell’assistenza rappresentano il punto di riferimento per le comunità e si impegnano: a riconoscere i malati cronici; a inserirli in percorsi di presa in carico integrata; a sviluppare un modello di gestione dell’assistenza da parte di un team». Il tutto per un finanziamento di 29 milioni di euro, a cui si devono aggiungere altri 10 milioni già stanziati a parte per le Medicine di Gruppo integrate. Che, per abbassare i
costi, da integrate diverranno accreditate, cioè le Usl di competenza compreranno solo le prestazioni necessarie. «Abbiamo sottoscritto questo accordo perchè l’associazione tra medici è la forma più efficiente ed efficace di prendersi cura del paziente — spiega Domenico Crisarà, se-
Il giudice non accoglie le motivazioni della Cgil
Mobilità dalle Usl, Azienda Zero vince il ricorso per la Serenissima VENEZIA Nuova tappa del lungo braccio di ferro tra Azienda Zero e Cgil sul trasferimento a quest’ultima del personale delle Usl. Venerdì il tribunale di Venezia ha dato ragione ad Azienda Zero, contro il ricorso del sindacato, riconoscendo la legittimità dell’accordo per il trasferimento del personale e dei relativi fondi contrattuali dall’Usl 3 Serenissima e ha condannato la Cgil al pagamento delle spese processuali. Qualche mese fa anche il tribunale di Treviso si era espresso a favore del «cervello» della sanità
regionale. Il sindacato chiedeva di dichiarare la nullità dell’accordo che prevedeva le modalità del trasferimento del personale attraverso la mobilità volontaria, nonché la quantificazione e il trasferimento dei fondi contrattuali verso Azienda Zero. «Con questa sentenza è stato quindi sventato il rischio che di dover attivare la mobilità d’ufficio, senza il consenso dei dipendenti — fanno sapere da Azienda Zero —. Rimane salva la mobilità su base volontaria, ad oggi perfezionata». © RIPRODUZIONE RISERVATA
di quota capitaria a fronte di una spesa di 23. In più abbiamo dovuto accettare lo stop alle Medicine di gruppo integrate, che oltre a stare aperte almeno 12 ore al giorno dispongono per questo tempo della segretaria e dell’infermiere. E fanno prevenzione a diabete, ictus, Broncopneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco e problemi di coagulazione del sangue». Le Medicine di Gruppo semplici sono ridimensionate, ma garantiscono all’utente il vantaggio di trovare sempre un medico, anche se non il proprio, per otto ore al giorno. E quindi di non dover andare al Pronto Soccorso quando il dottore di riferimento non c’è. In più assicurano, in caso di necessità, le visite a domicilio, ormai merce rara. Secondo lo schema della Regione, per il 2020 il Veneto dovrebbe disporre di 358 Medicine di Gruppo, che affiancheranno le 88 integrate o accreditate. «E creeranno almeno 2mila nuovi posti di lavoro, tra infermieri e segretarie», chiude Crisarà. Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lalezionenell’aula diLeonardo delchirurgoveneto
glie l’occasione per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo, è stato scelto un chirurgo che vive e lavora nel Veronese, all’ospedale Sacro Cuore di Negrar: Marcello Ceccaroni (foto), 46 anni, uno
gretario regionale della Fimmg (medici di famiglia) —. Va detto però che ci rimettiamo economicamente. Per una segretaria presente almeno sette ore a settimana la Regione ci passa 3,50 euro l’ora a quota capitaria su un costo di 18 e per l’infermiere ci riconosce un integrativo di 4 euro l’ora
dei maggiori esperti nel trattamento dell’endometriosi severa, malattia che colpisce l’utero ed è autore dell’unico atlante di Neuranatomia delle pelvi femminile, scritto dopo anni di studi su cadavere. «Per me si tratta di un doppio onore – spiega – la lezione sarà seguita da molti colleghi, in un luogo simbolico, aperto per la prima volta a un’attività del genere dopo secoli». Il singolare «omaggio» non è casuale: Leonardo fu una delle prime personalità a studiare scientificamente anche gli apparati riproduttori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Rovigo di Marco Baroncini
Un laboratorio completamente robotizzato per esaminare centinaia di provette in poche ore. È il nuovo centro analisi ad alta tecnologia inaugurato nell’ospedale di Rovigo dopo 5 anni di lavoro e un investimento di circa 10 milioni di euro, dotato di un sistema completamente automatizzato con macchinari all’avanguardia e di una struttura digitale in grado di comunicare in tempo reale le diagnosi sui prelievi. Secondo l’Usl 5 Polesana il nuovo centro non solo permette di ridurre i tempi di attesa riuscendo ad elaborare quasi un
La scheda ● Dopo lo «stop» imposto dal ministero dell’Economia alle Medicine di Gruppo integrate (gli ambulatori h12 o h24), perché «troppo costose», la Regione in accordo con i medici di base ha mantenuto le 88 già esistenti ma ha ritarato l’assistenza sulle Medicine di Gruppo. ● Entro il 2020 ne nasceranno 358 in tutto il Veneto: sono ambulatori aperti 8 ore al giorno, con medici di base, infermieri e segretarie ma senza specialisti
Il laboratorio robotizzato che riduce l’attesa
ROVIGO
migliaio di richieste in una giornata, ma garantisce risultati uniformi sulla base di parametri standard portando inoltre una contrazione dei costi di gestione. Il sistema è attivo anche negli ospedali di
Trecenta e Adria, con linee specialistiche per ogni polo sanitario. A Trecenta sono attive le specialità per il cancro del colon retto e fertilità, mentre ad Adria quelle per i dosaggi immunometrici specifici. A Rovigo si concentrano invece le linee analitiche di chimica clinica, immunometria, coagulazione, ematologia e sierologia virologica. La digitalizzazione dei referti apre la strada anche a futuri sviluppi, con la possibilità di fornirli agli utenti attraverso un’apposita applicazione per telefonini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
13
Corriere del Veneto Mercoledì 8 Maggio 2019
PD
Rovigo
NUMERI UTILI Municipio Questura Prefettura
rovigo@corriereveneto.it
04252061 0425202518 0425428511
VigiliUrbani Carabinieri Polstrada Servizioveterinario
0425204611 042529381 0425426611 3495836327
CroceRossa Capitaneriadiporto Acquedotto Ulss18
0425361388 0426387055 0425363711 04253931
Ulss19 Emergenzainfanzia Radiotaxi TaxiRovigo
0426940111 114 042523900 0425 1812
Gaffeo «congela» il nodo tribunale E Menon punta sulle rotatorie Ilprogressista:sullasededecidailsindacoeletto.ViabilitàchiaveancheperSaccardin
Progressisti Edoardo Gaffeo
Civica Silvia Menon
ROVIGO «Non vanno prese decisioni sul cambio sede del tribunale senza un sindaco democraticamente eletto». Edoardo Gaffeo, economista 51enne candidato del campo progressista (Pd, Coalizione civica/Forum dei cittadini, Con Gaffeo Sindaco) lancia un monito nell’imminenza dell’assemblea dei soci del CenSer che, fissata per oggi alle 17, prevede la discussione sul possibile trasferimento del Tribunale di Rovigo da via Verdi, dove si trova attualmente, nel quartiere fieristico di viale Porta Adige. Gaffeo nei giorni scorsi aveva lanciato una petizione per chiedere che il tribunale non fosse trasferito, raccogliendo finora oltre 500 firme. «Il possibile trasferimento al Censer - spiega ancora Gaffeo – oltre a configurarsi come una scelta urbanistica
epocale e dirimente per Rovigo, rappresenterebbe un danno per il tessuto economico della città con pesanti ricadute anche dal punto di vista sociale. E rischia anche di compromettere il rapporto tra l’Università di Padova e il Consorzio Universitario di Rovigo». La civica Silvia Menon, 40enne commercialista, (Silvia Menon Sindaco, SiAmo Rovigo, Rovigo Più) pone, invece, l’accento sull’urgenza di completare il sistema di rotatorie a ridosso dell’ospedale civile, per garantire sicurezza all’ingresso est della città e favorire un transito sicuro verso le frazioni di Buso e Sarzano. «Ognuno dei quattro accessi principali a Rovigo ha criticità da risolvere – premette Menon - la prima da affrontare è quella dell’incrocio tra via dei Mille, via Porta Mare, via Ip-
polito Nievo e viale Tre Martiri. Va accelerato l’iter per la rotatoria che procede lentamente da anni e fatta al più presto la gara sperando che sia possibile contenere le spese visto che da 517 mila euro di preventivo del 2016 i costi sono schizzati fino a 740 mila euro perché si sono accorti solo in un secondo momento che ci sono le reti sottostanti di gas e acqua da spostare. È un incrocio che è spesso causa di incidenti». Sulla viabilità spinge anche il candidato Antonio Gianni Saccardin, 71enne insegnante in pensione (Presenza cristiana) e assessore uscente ai Lavori pubblici. «Occorre dare concretezza al piano del traffico - commenta - completando in primis la Passante Nord e proseguendo nei contatti avanzati con Anas per dare soluzione sia al nodo di Boa-
ra, con una rotatoria all’altezza del ponte, che agli innesti pericolosi in tangenziale est, da chiudere completando un tratto di strada mancante in via Concilio Vaticano II, senza tralasciare il punto critico del collegamento su Rovigo sud tra Fattoria e zona Tredici». Intanto oggi a mezzogiorno Monica Gambardella, 54enne responsabile territoriale della Protezione civile (Lega, Fi, Fd’I, Monica Gambardella Sindaco, Obiettivo Rovigo, Forza Rovigo) presenterà nella sede del comitato elettorale di via Oberdan il proprio programma. In campo anche Ezio Conchi, 62enne avvocato (Cambia Rovigo, Rovigo Futura), Mattia Maniezzo, 34enne vigile del fuoco (M5S), Marco Venuto, 43enne operaio (Casapound). Nicola Chiarini
Il cattolico Antonio Saccardin
Centrodestra M. Gambardella
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Cgil dopo la protesta: ha definito lebbrosario un buon ospedale. Corazzari: cercate visibilità
Le promesse della Regione non convincono i sindacati ed i cittadini polesani. Non si placano le polemiche per i tagli alla sanità rodigina previsti dalle schede ospedaliere, che prevedono il declassamento dell’ospedale di Adria con il taglio di metà dei primariati e lo spostamento di posti letto dalle strutture pubbliche a quelle private. Lunedì mattina il governatore Luca Zaia ha incontrato i sindaci del territorio prima dell’inaugurazione di un nuovo laboratorio per analisi all’ospedale di Rovigo, raccogliendo le loro richieste e promettendo modifiche durante una riunione a porte chiuse. Nessuno spazio invece per i sindacati e per i comitati, che hanno organizzato una manifestazione sotto il polo sanitario rodigino ma che sono stati tenuti fuori dall’auditorium in cui avveniva il confronto.
La partitissima
Botta e risposta Ancora polemica dopo la contestazione di lunedì. L’assessore: sanità veneta di qualità
«Siamo offesi dalle parole di Zaia, che ha definito l’ospedale di Rovigo un lebbrosario fino a 10 anni fa – afferma Davide Benazzo della Cgil – È sempre stato un ottimo ospedale grazie all’impegno dei professionisti che ancora oggi met-
tono le pezze alle mancate assunzioni e agli scarsi investimenti». Sulla stessa linea anche la rete di comitati cittadini che si occupano della sanità polesana. «L’intento di Zaia era quello di far bella figura senza
Come un mese fa
Torre civica, cadono ancora dei calcinacci ROVIGO Ancora calcinacci caduti dalla torre civica di Palazzo Nodari, dopo il primo episodio il mese scorso che aveva imposto il transennamento dell’area sottostante. Attesi nelle prossime ore i lavori di messa in sicurezza. (n.c.)
contraddittorio – affondano – Lui scappa e parla di supertecnologie, ma le ore d’attesa al pronto soccorso, le odissee in giro per il Polesine per fare un esame clinico, le dimissioni accelerate per carenza di posti letto sono una realtà quotidiana». Critica anche la consigliera regionale di Italia in Comune Patrizia Bartelle. «Invitiamo i polesani per le prossime elezioni a non votare le liste leghiste». Posizioni rigettate dall’assessore regionale polesano Cristiano Corazzari. «I comitati sono alla ricerca di visibilità – chiosa – Il governatore ha ascoltato ed ha assicurato che si lavorerà per il territorio. La sanità è importante e quella veneta, compresa quella polesana, è di qualità. Parlandone sempre male non le si fa un favore». Marco Baroncini © RIPRODUZIONE RISERVATA
con un 10 a 10 molto combattuto. O Rovigo o Petrarca potrebbero scendere in campo per la finale del campionato «Top 12», in programma il 18 maggio. La prima finalista lo decreterà il campo sabato con Calvisano e Valorugby Emilia, e i gialloneri con un piede già in finale. Intanto a Rovigo prosegue la prevendita dei biglietti. Il presidente della Femi-Cz Francesco Zambelli invita i tifosi alla massima partecipazione precisando che «il prezzo dei biglietti è lo stesso degli anni scorsi e che
ALL’ORIZZONTE C’E’ IKEA
Arquà, ok al piano per l’area industriale ROVIGO Via al piano
urbanistico che dà l’ok al completamento della macroarea industriale di Arquà Polesine e Villamarzana, che dovrebbe vedere l’insediamento del colosso svedese Ikea e altre piccole e medie aziende. L’amministrazione del sindaco uscente Chiara Turolla ha chiuso così il percorso delineato con l’accordo siglato innanzi al prefetto Enrico Caterino a maggio 2018. Il Comune di Arquà comparteciperà alla spesa per i lavori con 580 mila euro e con l’allargamento dell’accesso alla transpolesana da Via Madonnina. I lavori saranno per la maggior parte in territorio di Arquà; l’area verrà completata con strade, marciapiedi, parcheggi, fognature e bacini di contenimento per la pioggia. (na.cel.)
A PAPOZZE
Corpo ripescato nel Po Si cerca l’identità PAPOZZE Il corpo senza vita di
un uomo di mezza età, di carnagione bianca ed in stato di saponificazione dovuto alla lunghissima permanenza in acqua, è stato ripescato ieri pomeriggio nel Po nella zona dell’attracco fluviale di Papozze. La persona, che indossava dei vestiti, è tuttora sconosciuta e quindi da identificare. Lo scorso 22 aprile a Quistello (Mantova) ha fatto perdere le sue tracce un 64enne del posto. Il suo portafoglio è stato trovato vicino al ponte sul Secchia, un affluente del Po. Si cerca di capire se possa trattarsi di quell’uomo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia di Adria. Ad accorgersi del corpo senza vita nel fiume è stato un cittadino che si trovava lungo l’argine e che quando ha visto il corpo ha chiamato il 112 attivando l’intervento. (a.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
ACCADEMIA DEI CONCORDI
Un libro per ricordare Gabbris Ferrari
l’incasso, probabilmente, è l’ultimo per quest’anno ad aiutare la società». Questi i prezzi per i diversi settori dello stadio: vip 40 euro (comprende accesso alla Lounge Hospitality e parcheggio riservato) intero unico 20 euro, ridotto giovani 16 e 17 anni 5 euro, under 16 gratis (con ritiro di apposito ticket). Per una questione di sicurezza ed ordine pubblico, i minori di 18 anni per entrare allo Stadio dovranno esibire un documento d’identità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rugby, sale la febbre per la semifinale Prevendita già oltre quota cinquecento La partita I Bersaglieri saranno in campo domenica, dalle 16.30, contro il Petrarca padova, in palio la finale del campionato «Top 12»
IN BREVE
ROVIGO Una mostra e un libro per ricordare Gabbris Ferrari e, in particolare, l’impegno per la nascita del museo dei Grandi fiumi. Oggi alle 17.30 nella sala Oliva dell’Accademia dei Concordi verrà presentato il volume «Un museo per i fiumi: disegni progettuali di Gabbris Ferrari» a cura di Claudia Biasissi per Antiga Edizioni. A 20 anni di distanza il libro mette in evidenza lo straordinario lavoro creativo di Ferrari, ritenuto tra i più importanti intellettuali espressi dal Polesine negli ultimi decenni. Con l’autrice, Raffele Peretto e Giuseppe Marangoni racconteranno con Ivana D’Agostino l’origine del museo, mentre Massimo Contiero ripercorrerà la vicenda di Ferrari. Da domani e fino al 25 maggio aperta una mostra con disegni di Ferrari in sala Mappe, sempre in Accademia. (n.c.)
Designato l’arbitro per il ritorno contro il Petrarca: è Liperini di Livorno
ROVIGO Quasi 500 biglietti venduti in pochi giorni. Sale la febbre rossoblù in vista della semifinale di ritorno al «Battaglini» domenica alle 16.30 tra Femi-Cz Rugby Rovigo Delta e Petrarca Padova. A dirigere il big match sarà il livornese Matteo Liperini, lo stesso arbitro che ha diretto la finale scudetto nel 2016, match che ha riportato il tricolore nella città più ovale d’Italia. Quella di domenica prossima sarà una partita dal sapore di finale tra le due squadre che hanno chiuso l’andata
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Tagli in sanità, i comitati: «Zaia non vuole dialogo» ROVIGO
FARMACIE TreColombine
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MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
CORTINA
E mail belluno@corrierealpi.it
Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967
olimpiadi 2026: verso il verdetto del 24 giugno
Malagò a capo del comitato organizzatore se Milano-Cortina la spunta su Stoccolma Decisione di Giorgetti a margine del summit dopo la presentazione della candidatura via skype al meeting Cio in Australia CORTINA. Un nome, una garan-
zia. Giovanni Malagò, presidente del Coni, con casa a Cortina. Se il tandem Milano-Cortina sarà scelto per ospitare i Giochi olimpici invernali 2026 «io sarò il presidente del futuro Comitato organizzatore», ha detto il capo dello sport italiano dopo la conference call via skype con l’Associazione delle federazioni sportive invernali internazionali riunite in Australia e la riunione operativa in vista del voto di Losanna del 24 giugno. All’uno e all’altro appuntamento hanno partecipato, per parte veneta, il governatore Luca Zaia e il sindaco Gianpietro Ghedina. Per Milano e la Lombardia erano presenti il presidente Attilio Fontana e il sindaco Giuseppe Sala. Dopo l’illustrazione della candidatura , si è parlato anche della governance del possibile Comitato organizzatore, da costituire ovviamente in caso di vittoria della candidatura italiana. «Giorgetti ha detto che sarò io», ha precisato il presidente del Coni, «mentre l’ad sarà un manager concordato insieme agli Enti locali: al momento ci sono delle ipotesi ma è troppo presto per fare apertamente dei nomi, ne parleremo nella prossima riunione fissata a Palazzo Chigi tra alcune settimane». Per quanto riguarda l’intera governance, il gruppo sta valutando che tipo di figura societaria sarà dal punto di vista giuridico. Probabilmente una società per azioni, quindi con forma pubblica, ma con snellezza operativa. «Dobbiamo definire la forma giuridicamente più opportuna», ha precisato il sottosegretario Giorgetti, «che deve
la “quota 5 cerchi”
Cio, voteranno in 87 su 95 membri totali Servono 44 “sì” I membri del Cio sono 95 ma potranno esprimere la propria preferenza massimo in 87: vanno infatti tolti i membri Cio delle Nazioni candidate (Franco Carraro, Ivo Ferriani e Giovanni Malagò e gli svedesi Gunilla Lindberg e Stefan Holm) e tre membri attualmente sospesi (Frank Fredericks) o autosospesisi (Sheikh Ahmad Al-Fahad Al-Sabah e Patrick Joseph Hickey). Non sono però escluse ulteriori assenze. Attualmente per aggiudicarsi i Giochi del 2026 servono 44 voti.
il gossip Un momento della conference call via skype con l’Australia di ieri mattina a Roma
tenere conto sia della capacità di approcciare in modo aziendale e imprenditoriale l’evento, sia di garantire il profilo della trasparenza pubblica. Per quanto riguarda la figura
L’ad sarà invece un manager scelto in piena concertazione con gli enti coinvolti del capo azienda, dobbiamo cercare ciò che di meglio può offrire il mercato, tra virgolette, perchè l’evento è talmente importante che richiede la presenza di professionalità ade-
guate». Nel frattempo si stanno mettendo a fuoco i nomi dei rappresentanti delle delegazione per Losanna. « Il fatto che Malagò sia stato indicato come presidente è un bel segnale, dopo mesi di attrito con il Governo dovuti alla riforma del Coni», ha riconosciuto il diretto interessato, «ma oggettivamente c’è una dinamica di buon senso; il Cio vuole una interlocuzione con il mondo dello sport e sarebbe stato profondamente controproducente per la candidatura qualsiasi altro ragionamento su figure diverse. L’ad, invece, dovrà avere un suo comitato di gestione con diversi re-
ottimismo nella squadra lombardo veneta
Zaia promette «effetti speciali» per la spedizione a Losanna CORTINA. «Se siamo pronti
per Losanna? Abbiamo tante idee, naturalmente non le sveliamo ma stupiremo tutti con effetti speciali». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al termine della conference call con le federazioni internazionali degli sport invernali sulla candidatura di Milano-Cortina ai Giochi Olimpici invernali del 2026. «Siamo soddisfattissimi di
tutto il nostro intervento, non ci sono state domande da parte loro e questo è un bel segnale. Il nostro è un dossier che coccoliamo e alimentiamo giorno dopo giorno e la squadra è compatta. Proprio per questo ho ringraziato di nuovo il presidente della Repubblica per l’endorsement alla candidatura. In questo Paese i cittadini vogliono le Olimpiadi e questa è la cosa più importante. L’I-
talia è il luogo ideale per fare i Giochi del 2026», assicura Zaia lasciando la sede del Coni a Roma. «La nostra è una campagna rispettosa dei nostri competitor svedesi», conclude, «non abbiamo nulla da nascondere ma siamo convinti del lavoro fatto». Pienamente soddisfatto anche il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina. «La presentazione è anda-
sponsabili anche per i vari siti», ha spiegato Malagò, secondo il quale, «se la figura sarà individuata prima del 24 giugno, farà parte della delegazione che andrà a Losanna»
Si sta anche valutando quale figura giuridica dovrà essere data alla governance dove saranno assegnati i Giochi. «Non so se si procederà con un avviso pubblico come per il cda di Sport e Salute», ha precisato a sua volta Giorgetti, «per-
ta bene, siamo contenti. La nostra candidatura è forte, ne siamo consapevoli, ma dobbiamo lavorare ancora duramente», ha detto Ghedina, ricordando poi «che il collegamento è durato circa mezzora», ha spiegato, «in cui abbiamo parlato in sei; poi è stato proiettato un video a livello emozionale con la voce di Arianna Fontana, la nostra testimonial. La presenza dei sottosegretari Giorgetti e Valente è stata un’ulteriore dimostrazione dell’unità di intenti e del sostegno del Governo. Ci stiamo avvicinando alla data del 24 giugno abbastanza sicuri di vincere, ma bisogna lavorare fino all’ultimo giorno». Zaia ha osservato anche che si sta facendo una campa-
chè qui non dipende direttamente da me, ma sono diversi gli azionisti. Sicuramente bisogna trovare una figura condivisa dagli Enti, dal Coni e dal Governo» . E lo stesso esponente del governo, ricordando che lo slogan è sognare tutti insieme passo dopo passo, ammette che la presentazione di ieri è stata «talmente buona che lascia senza parole, anche se», ha aggiunto, «c’è l’ultimo miglio da fare». La differenza in favore di Milano-Cortina potrebbe arrivare dal grande sostegno popolare, stimato sull’85%. — Francesco Dal Mas BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
gna convinta ma anche molto rispettosa del competitor («non voglio chiamarlo avversario», ha precisato, «perché è giusto che ognuno abbia spazio e occasione di presentare al meglio il proprio dossier»). Il governatore ha pure rilevato che sta emergendo una compattezza
Il sindaco Ghedina «Siamo abbastanza sicuri di vincere ma c’è da lavorare» straordinaria che parte dai Comuni, passa per le Regioni, il Coni, il Governo, e arriva al Presidente Mattarella, «che ho di nuovo ringraziato
Abiti personalizzati firmati da Armani per i testimonial Il 24 giugno a Losanna l'Italia metterà in campo le sue eccellenze per portare a casa l'Olimpiade. A capeggiare i testimonial Alberto Tomba; con lui Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli. Tutto il gruppo sarà vestito da Giorgio Armani con divise personalizzate. Inoltre, all'interno dei due filmati di presentazione della candidatura, curati da Marco Balich, ci sarà un inno con parole di Mogol e musica di Ennio Morricone. L'annuncio della proposta vincitrice poco dopo le 18.
ufficialmente nel mio intervento con i rappresentanti delle federazioni sportive collegati per il suo endorsement, che ha dato forza alla realtà che c’è un sistema Paese che si presenta». Alla domanda dei giornalisti su cosa ci fosse in serbo per il 24 giugno, Zaia ha assicurato che «stupiremo tutti con effetti speciali». Intanto, però, il sottosegretario Valente (del M5S) ha fatto pressing perché Regioni e Comuni con segnino al Governo nei dettagli l’elenco delle opere da realizzare. Nessun spreco, è l’imperativo. «È proprio quello che noi vogliamo», hanno prontamente replicato Zaia e Ghedina. — F.D.M. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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REGIONE
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In senso orario: i sacchetti con i rifiuti che contengono anche dell’amianto ammassati sul sedime della Pedemontana a Trissino. L’ingegnere Elisabetta Pellegrini, che guida lo staff della Regione per la realizzazione dell’opera. Il cantiere della superstrada a Trissino; il primo casello a Breganze di connessione con la A31 Valdastico e l’ingegner Matterino Dogliani, che guida il consorzio Sis-Pedemontana
il cantiere della superstrada a trissino
Pedemontana, stop ai rifiuti Superato il test pedaggi Ue Via libera alla connessione Aiscat, ora può aprire al traffico il casello di Breganze Pellegrini: «Tutto è pronto per il taglio del nastro. La bonifica pagata dalla Sis» dall'inviato a Trissino Albino Salmaso Quei sacchi bianchi con l’amianto macinato tra i cocci, seminati lungo la Pedemontana, sono l’immagine del Veneto che calpesta l’ambiente e divora i veleni in nome del business. Sotto terra, a Trissino, c’è di tutto: dai Pfas che intossicano il fegato e il sangue, alle micropolveri delle conce di Arzignano, ai detriti dei cantieri edili. Ci sono voluti quattro anni per completare la bonifica e le ruspe del Consorzio Sis di Datterino Dogliani stanno facendo pulizia delle cattive abitudini e degli “ecoreati” consu-
mati negli anni del boom selvaggio. Si riuscirà mai a colpire chi ha inquinato e abbandonato i rifiuti in riva all’Agno? Elisabetta Pellegrini, ingegnere e direttore della struttura di progetto della Pedemontana, allarga le braccia e passa all’autodifesa: «Stiamo facendo tutte le verifiche per identificare chi ha creato la discarica abusiva e non capisco perché i comitati vogliano mettere in croce la Regione. Noi abbiamo imposto la bonifica e stiamo raccogliendo i rifiuti nascosti nella campagna da persone incivili che hanno violato le più elementari regole di sicurezza. La Sis bonifica a sue spese il territorio, quindi basta con le
polemiche». Trissino è la patria del ministro Erika Stefani e sulla rotonda della Miteni campeggia il leone di San Marco in vetroresina più grande della Serenissima e qualche giorno fa, a Montecchio, la Lega ha fatto il bis con una “rotonda marciana” formato ridotto. La Pedemontana collega le roccaforti del Carroccio e quei sacchi di rifiuti mal si conciliano con i programmi di Zaia che ha annunciato l’inaugurazione al traffico del casello di Breganze-Thiene prima a ottobre e poi a dicembre 2018. Niente da fare, come per l’autonomia: la burocrazia romana non dà tregua. Qual è la veri-
i sindacati firmano l’appello contro la scuola regionalizzata
Salvini: il governo è spaccato su autonomia e infrastrutture PADOVA. La crisi di governo sul-
le dimissioni del sottosegretario Siri è stata scongiurata ma Matteo Salvini ieri sera a Matrix ha messo ordine ai nodi da sciogliere per la tenuta della maggioranza gialloverde. E l’autonomia delle regioni è la frattura che pesa di più, alla pari dello stop alla Tav Torino-Lione e alle infrastrutture imposto da Toninelli. «Mi sembra evidente che con il M5S ci sia una spaccatura e
non solo sulle dimissioni di Siri. C’è una differenza di vedute sulla Tav, sull’Autonomia, sull’immigrazione», ha detto il ministro degli Interni, che ha poi ha rassicurato: il governo non cadrà su Siri. La spina che sanguina nel fianco è proprio quella del federalismo, con Zaia, Fontana e Bonaccini che premono per il rispetto degli accordi e il M5s che fa melina. «L’autonomia farebbe bene a tutt’Italia: invitate qual-
cuno dei 5 Stelle e chiedetegli perché ha tanti dubbi. Si tratta di un altro impegno che fa parte del contratto di governo», ha ricordato Salvini, che ha poi ricordato i due referendum che hanno il via al processo: «Vorrei capire perché i 5 Stelle della Lombardia e del Venetoadesso hanno cambiato idea», ha concluso il leader della Lega. Insomma, il dossier più scottante resta quello dell’autono-
tà? «Siamo molto tranquilli, si apre al traffico a breve. Date? No basta con le scommesse», ribatte l’ingegner Pellegrini. Quei sette chilometri da Breganze a Thiene sono ultimati da settembre, poi è scoppiata la grana dei pedaggi: il casello e i ticket della “Spv”non erano inseriti nel cervellone delle autostrade italiane ed europee. Non è una favola, ma la realtà: il sistema informatico dell’Aiscat non riusciva a registrare il casello di entrata e uscita della Pedemontana veneta. La Pellegrini sorride e ribatte: «Abbiamo superato tutti gli esami, il 29 e 30 aprile sono stati effettuati sia i collaudi ai viadotti sia le prove di dialogo
mia. Ne discuteranno questa sera il ministro Erika Stefani e il premier Giuseppe Conte, dopo il consiglio dei ministri che sancirà le dimissioni di Siri, ma la Lega ha dato l’ultimatum: «Al Mef» rimarca un sottosegretario del Carroccio, « è già tutto pronto. Stiamo aspettando di capire dal M5s che vuole fare. La pazienza sta per finire. I testi delle intese con le Regioni sono pronti e i nodi politici restano quelli relativi ai ministeri guidati dai 5 stelle che stanno bloccando tutto». Il pressing non scalfisce il muro del M5s che con il ministro del Sud Barbara Lezzi ha imposto il rinvio a dopo le europee: «L’iter è lungo, se la Lega vuol far cadere il governo sull’ autonomia ci fa solo un favore, guadagneremmo altri 5
con il sistema internazionale della rete autostradale. Telepass, via card e biglietti: il nostro sistema è armonizzato con la A31 Valdastico, la A4 Brescia Padova e le altre società italiane ed europee. Il sistema informatico dei pedaggi può entrare in funzione e il via libera è arrivato anche dai collaudi effettuati dai vigili del fuoco disposti dalla prefettura di Vicenza. Insomma, abbiamo superato tutti i test preliminari e anche il ministero delle Infrastrutture ha completato le sue verifiche, quindi si tratta solo di decidere il momento più opportuno per l’apertura al traffico del primo tratto». Da chi dipende fissare il giorno del taglio del nastro? A buttarla in politica, se la Lega pensa a una grande kermesse prima del 26 maggio, non resta che concordare la data con il ministro Salvini, che saprà certamente trovare due ore libere tra un comizio, un consiglio dei ministri e un’intervista in tv. Ma i grillini, da sempre contrari alla Pedemontana, ribattono che la delega alle Infastrutture è del ministro Toninelli. Come andrà a finire? Per evitare bisticci, forse Zaia in nome dell’autonomia, si può arrangiare da solo. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
vertice a roma
Emergenza Pfas il Veneto detta i limiti all’Italia Sarà convocata entro dieci giorni il nuovo tavolo ministeriale che dovrà definire limiti nazionali agli scarichi di sostanze perfluoro alchiliche (Pfas). Ha prodotto, dunque, i risultati attesi dal Veneto la riunione di questa sera convocata dal Ministro dell’Ambiente con i tecnici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e della Regione del Veneto, rappresentata dal Commissario Arpav Riccardo Guolo.
il cronoprogramma
Galleria di Malo pesano i ritardi legati all’inchiesta Il cronoprogramma prosegue a tappe spedite, siamo al 65% dell’opera, spiega l’ingegner Pellegrini e tutti gli espropri sono stati pagati a prezzi di mercato superiori alle tabelle erariali. La vera incognita è rappresentata dalla galleria di Malo-Priabona lunga sei chilometri, bloccata dalle inchieste della magistratura dopo la morte di un operaio. I pm vicentini hanno autorizzato la messa in sicurezza del cantiere e i lavori sono ripresi ma il ritardo accumulato pesa sul cronoprogramma, quindi appare molto difficile completare i 94 chilometri entro il 2020. Tutto a posto invece per la galleria di “emergenza” di 600 metri con sbocco in Val Lugana, piccolo paradiso terrestre contaminato da un mangimificio e da un allevamento di polli che richiede 300 passaggi di camion al giorno. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
punti nei sondaggi», è invece la tesi dei pentastellati . Chi non ha dubbi sullo stop al federalismo è il sindacato Cgil Cisl e Uil. Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo e i segretari generali della scuola hanno firmato a Matera un appello contro la regionalizzazione dell’istruzione. «Siamo contrari al tentativo di regionalizzare la scuola e l’intero sistema formativo tramite una vera e propria secessione delle Regioni più ricche, che porterà a un sistema scolastico con investimenti e qualità legati alla ricchezza del territorio», si legge nel testo firmato al termine della due giorni su Europa, lavoro e cultura. — Albino Salmaso BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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LETTERE E OPINIONI
DITELO AL CORRIERE DELLE ALPI Io la vedo come Mw: per il Comelico sogno un turismo di qualità CONTROCORRENTE ono una pensionata comeliana vissuta a lungo nel Trevigiano e ritornata stabilmente da sette anni nella casa natale, senza aver mai perso i contatti affettivi, linguistici e culturali con le mie origini. Non sono un’ambientalista da salotto, infatti sono iscritta al Cai dal ’64 e ho percorso con mio marito tutte le nostre montagne. Ho letto sul “Gogna blog”, retto da Alessandro Gogna,
S
LE LETTERE
un grande alpinista quanto scritto da Giancarlo Gazzola sugli articoli “Comelico, un territorio in svendita” e “La proposta di Mw”. Sottoscrivo quanto scritto nei due documenti, e consiglio di leggerli. Al modello di sviluppo che punta sulle piste di discesa in Comelico Superiore io non ci sto! Mi ritrovo nelle parole di quanti si sono espressi in modo altrettanto contrario a tale progetto, con analisi intelligenti e argomentazioni valide. Trovo, invece, le risposte di coloro che sono favorevoli al progetto abbastanza qualunquiste, come se ripetesse-
ro degli slogan, vuote di contenuti che non siano quelli legati alla speranza che dall’altra parte del Passo venga qualcuno a salvare il Comelico! Non sembra esserci, da parte dei comeliani che scrivono sulle lenzuola, un minimo di orgoglio culturale della nostra identità e, direi, biodiversità? Ma quanti di loro veramente troverebbero lavoro in questo indotto? Ci hanno pensato? E se si accorgessero di aver sprecato i nostri tesori ambientali trovandosi poi con un ben misero risultato economico? Se non ci sarà un cambio di rotta, sarà un’ altra
occasione per far dire a tanti nostri giovani che non vale la pena studiare, tanto i soldi possono arrivare da questo lavoro al “servizio” degli impianti e del loro indotto, così come è accaduto con le fabbriche di occhiali. Sembra mancare una capacità imprenditoriale, la capacità di differenziarsi nella qualità. Solo così possono emergere i “piccoli”, con coraggio, con progetti originali e ben studiati, frutto della creatività dei giovani (e meno giovani) più capaci e preparati, ai quali l’Europa posso dare sostegno economico.
Possibile che i soldi che Comelico Superiore intende investire nelle piste non possano essere impiegati in progetti nati in Comelico e funzionali a uno sviluppo turistico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente? Se i cittadini pensano che le piste risolveranno i loro problemi, ho paura che si illudano fortemente. Noi dobbiamo attirare in Comelico un turismo “di qualità”, offrendo tutto quello che di autenticamente nostro resta ancora intatto in questa terra bellissima. Ben venga un turismo saggio e interessato veramente a
dici, muore abbattendosi al suolo schiacciando ogni cosa. Questo potrebbe avvenire se non si corre ai ripari in tempo. Aiutiamo questi paesi a crescere, non a morire e qui le istituzioni devono intervenire massicciamente e non glissare come hanno fatto fino ad ora. Giuseppe Jovino Danta di Cadore
LA SEGNALAZIONE
Autostrada Zaia ambientalista sulla questione A27 Nei giorni scorsi sul “Corriere delle Alpi” ho letto l’articolo “Categorie e sindacati da Zaia : lo sbocco a nord è vitale”. Si tratta di una nuova perorazione a favore del prolungamento dell’autostrada A27, verso l’Austria. In questo caso la presidente di Confindustria Belluno, come già qualche suo predecessore, si è fatta portavoce della questione, consegnando un documento nelle mani del governatore Zaia. L’articolo non elenca quali e quanti siano i sindacati che avrebbero sottoscritto questo documento; ma l’aspetto più rilevante, a mio avviso, è il mutato atteggiamento del presidente del Veneto : alcuni anni fa (2011), in occasione della Mig auspicava il prolungamento della A27 anche per andare a mangiare del “.. buon gelato artigianale a Vienna”. Ora appare molto più prudente, perché fa notare il problema dei costi elevati dell’eventuale opera, e quello di salvaguardia dell’ambiente. Forse queste riflessioni di Zaia sono merito anche della tenacia delle varie associazioni ambientaliste, locali e nazionali che ancora oggi controbattono, con valide argomentazioni, all’ennesimo riproporsi di un progetto, che mirerebbe a costruire un corridoio di cemento e asfalto in mezzo alle Dolomiti ! Giovanni Cappellari Pedavena
Comune di Belluno Esame antidroga: un’occasione persa La recente votazione in consiglio comunale a Belluno, che ha visto per due soli voti la mancata approvazione della mozione tesa a far effettuare periodici test anti-droga agli amministratori del capoluogo, è stata un’occasione persa per la trasparenza dell’Ente e un pessimo segnale civico specie nei confronti delle giovani generazioni.
quella che è la nostra ricchezza, che non va sprecata e svenduta al miglior offerente. Occorre solo imparare a offrirla nel modo migliore, con i servizi adeguati e una mentalità accogliente ma non servile! E il Cai dove è? Non fa parte del proprio ruolo statutario la tutela del patrimonio ambientale e la salvaguardia della sua integrità? Mi auguro che ci possano essere ancora altri incontri fra le parti e che si arrivi a una scelta più saggia ed equilibrata, tutta a vantaggio della nostra meravigliosa valle. Tutta intera. Paola Cesco Frare
Ospedale di Feltre Perché non dotarsi di una Tac di riserva?
ZGZS+VG:G
Il Comune premia gli studenti meritevoli L'amministrazione di Sospirolo ha premiato gli studenti meritevoli in apertura di consiglio. I riconoscimenti sono andati a 52 ragazzi in totale tra medie, superiori ed Università. Hanno premiato gli alunni il sindaco De Bon, l'assessore Casaril e la consigliera Bristot.
In altri termini, chi ha votato contro la mozione diretta a far redigere un protocollo di intesa tra il Comune e l’Usl 1 Dolomiti per la realizzazione, nel pieno rispetto della privacy, con cadenza annuale e su base volontaria, da parte di Sindaco, assessori e consiglieri comunali di un test sul consumo di stupefacenti, non ha inteso il senso profondamente civile ed educativo dell’iniziativa. In un periodo, infatti, di montante e, a tratti, assai demagogico vento di anti-politica, quale migliore risposta si sarebbe potuta dare ai cittadini se non quella di offrire, noi per primi, l’esempio concreto di un comportamento pubblico e privato specchiato, nonchè coerente nella lotta serrata contro quella che purtroppo oggi è, a tutti gli effetti, un’autentica piaga sociale, pure nella tranquilla Belluno? La sottoposizione del politico ad un esame del genere è e sarebbe stata una importante dimostrazione di impegno civi-
le. È stato variamente obiettato al riguardo che il test in oggetto sarebbe risultato molto oneroso per la casse comunali ovvero che si sarebbe dovuto includere anche l’esame sul consumo dell’alcool. A tali rilievi il sottoscritto ha sommessamente replicato che: a) non si può ogni volta cercare l’alibi della scarsità di fondi economici per rigettare le proposte della minoranza; b) mentre l’uso di alcool è legittimo, tipico delle nostre tradizioni e commercialmente utile, l’uso di droga è, invece, secondo il D.P.R. 309/1990, sempre illecito. Dunque, non si può fare un parallelismo sic et simpliciter tra alcool e droga, non dimenticando mai, peraltro, che l’abuso di alcool è, a sua volta, un altro grave problema dei nostri tempi. In conclusione, l’amarezza per l’esito negativo del voto sulla citata mozione, è stata in parte compensata dalla interessante discussione che essa ha determinato e che, secon-
do lo scrivente, si può riassumere in questi due semplici concetti: pure se competente, non sei un buon amministratore se ti droghi e il buon esempio civico, non moraleggiante, va dato per primo da chi ha, a vario titolo, responsabilità istituzionali in ossequio all’antico detto Senatores boni viri. Raffaele Addamiano Consigliere comunale Belluno
L’appello Aiutiamo il Comelico a sopravvivere Sono solo con me stesso, in un paese delle Dolomiti che solo per una vocale non ha lo stesso nome del sommo poeta Dante, è Danta. È importante vivere con persone che non hanno la incontrollabile mania di agitarsi, di correre per arrivare chissà dove, di inventare sempre nuovi si-
stemi per vivere truffando i propri simili. D’estate poi quassù, è un piacere assistere a come le famiglie tira\no fuori le panche e le sistemano ognuna fuori della propria abitazione. Passo molto tempo in questo grazioso paese del Comelico e d’estate anch’io mi unisco a loro, seduto su queste panchine. Quassù sulle Dolomiti, in paesi dove il tempo sembra essersi fermato, dove tutto è puro e semplice, dove ci si accontenta di poco, dove si respira un’aria pulita, possiamo ritrovare l’integrità dell’anima frantumati come siamo dall’inquietudine del vivere frenetico. E da napoletano innamorato di queste meraviglie del creato, lancio un allarme serio: se non aiutiamo questi paesi, pian piano spariranno e con loro anche noi saremo inghiottiti da questo voglia irrefrenabile di globalizzarci, di perdere le proprie radici e di mescolare sempre più le razze. Quando un albero perde le ra-
Scrivo alla redazione per informare la situazione a dir poco vergognosa di cui molti utenti, tra cui la sottoscritta, si sono ritrovati ad affrontare lunedì in ospedale a Feltre. Recandomi in Pronto soccorso per mia madre che era caduta a terra, vengo a conoscenza che la Tac è guasta e che quindi bisognava trasportare la paziente (mia madre) a Belluno, in ambulanza. Seguita da una efficentissimo medico, in ambulatorio vedo il marasma dell'iter burocratico che bisogna assolvere per richiedere una Tac a Belluno (domanda: ma non è usl unica?). Tutto ciò comporta inevitabilmente un ritardo per tutti gli altri utenti in attesa, che più volte ho sentito insultare gli infermieri di turno. Entrati verso metà pomeriggio siamo riusciti a partire due ore più tardi, richiamando un infermiere reperibile. Tutti, quindi, ci domandiamo: per un ospedale che raccoglie pazienti sia da Treviso che dal Trentino, con una neo-radiologia all'avanguardia come tanto decantato sui giornali e nei media, non è possibile avere una Tac di riserva, meno costosa, ma che per le emergenze possa comunque tamponare eventuali guasti? Secondo: perché un macchinario così fondamentale non ha un personale tecnico reperibile per le riparazioni? È questa la gran sanità Veneta? Con questo voglio ringraziare solo e unicamente il personale del Pronto soccorso di Feltre che ha seguito mia madre, e molti altri pazienti, in ogni istante con professionalità, nonostante i vari insulti che ho sentito lanciare da altri parenti in sala d'attesa. Lettera firmata
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MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
CORTINA
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Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967
olimpiadi 2026: verso il verdetto del 24 giugno
Malagò a capo del comitato organizzatore se Milano-Cortina la spunta su Stoccolma Decisione di Giorgetti a margine del summit dopo la presentazione della candidatura via skype al meeting Cio in Australia CORTINA. Un nome, una garan-
zia. Giovanni Malagò, presidente del Coni, con casa a Cortina. Se il tandem Milano-Cortina sarà scelto per ospitare i Giochi olimpici invernali 2026 «io sarò il presidente del futuro Comitato organizzatore», ha detto il capo dello sport italiano dopo la conference call via skype con l’Associazione delle federazioni sportive invernali internazionali riunite in Australia e la riunione operativa in vista del voto di Losanna del 24 giugno. All’uno e all’altro appuntamento hanno partecipato, per parte veneta, il governatore Luca Zaia e il sindaco Gianpietro Ghedina. Per Milano e la Lombardia erano presenti il presidente Attilio Fontana e il sindaco Giuseppe Sala. Dopo l’illustrazione della candidatura , si è parlato anche della governance del possibile Comitato organizzatore, da costituire ovviamente in caso di vittoria della candidatura italiana. «Giorgetti ha detto che sarò io», ha precisato il presidente del Coni, «mentre l’ad sarà un manager concordato insieme agli Enti locali: al momento ci sono delle ipotesi ma è troppo presto per fare apertamente dei nomi, ne parleremo nella prossima riunione fissata a Palazzo Chigi tra alcune settimane». Per quanto riguarda l’intera governance, il gruppo sta valutando che tipo di figura societaria sarà dal punto di vista giuridico. Probabilmente una società per azioni, quindi con forma pubblica, ma con snellezza operativa. «Dobbiamo definire la forma giuridicamente più opportuna», ha precisato il sottosegretario Giorgetti, «che deve
la “quota 5 cerchi”
Cio, voteranno in 87 su 95 membri totali Servono 44 “sì” I membri del Cio sono 95 ma potranno esprimere la propria preferenza massimo in 87: vanno infatti tolti i membri Cio delle Nazioni candidate (Franco Carraro, Ivo Ferriani e Giovanni Malagò e gli svedesi Gunilla Lindberg e Stefan Holm) e tre membri attualmente sospesi (Frank Fredericks) o autosospesisi (Sheikh Ahmad Al-Fahad Al-Sabah e Patrick Joseph Hickey). Non sono però escluse ulteriori assenze. Attualmente per aggiudicarsi i Giochi del 2026 servono 44 voti.
il gossip Un momento della conference call via skype con l’Australia di ieri mattina a Roma
tenere conto sia della capacità di approcciare in modo aziendale e imprenditoriale l’evento, sia di garantire il profilo della trasparenza pubblica. Per quanto riguarda la figura
L’ad sarà invece un manager scelto in piena concertazione con gli enti coinvolti del capo azienda, dobbiamo cercare ciò che di meglio può offrire il mercato, tra virgolette, perchè l’evento è talmente importante che richiede la presenza di professionalità ade-
guate». Nel frattempo si stanno mettendo a fuoco i nomi dei rappresentanti delle delegazione per Losanna. « Il fatto che Malagò sia stato indicato come presidente è un bel segnale, dopo mesi di attrito con il Governo dovuti alla riforma del Coni», ha riconosciuto il diretto interessato, «ma oggettivamente c’è una dinamica di buon senso; il Cio vuole una interlocuzione con il mondo dello sport e sarebbe stato profondamente controproducente per la candidatura qualsiasi altro ragionamento su figure diverse. L’ad, invece, dovrà avere un suo comitato di gestione con diversi re-
ottimismo nella squadra lombardo veneta
Zaia promette «effetti speciali» per la spedizione a Losanna CORTINA. «Se siamo pronti
per Losanna? Abbiamo tante idee, naturalmente non le sveliamo ma stupiremo tutti con effetti speciali». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al termine della conference call con le federazioni internazionali degli sport invernali sulla candidatura di Milano-Cortina ai Giochi Olimpici invernali del 2026. «Siamo soddisfattissimi di
tutto il nostro intervento, non ci sono state domande da parte loro e questo è un bel segnale. Il nostro è un dossier che coccoliamo e alimentiamo giorno dopo giorno e la squadra è compatta. Proprio per questo ho ringraziato di nuovo il presidente della Repubblica per l’endorsement alla candidatura. In questo Paese i cittadini vogliono le Olimpiadi e questa è la cosa più importante. L’I-
talia è il luogo ideale per fare i Giochi del 2026», assicura Zaia lasciando la sede del Coni a Roma. «La nostra è una campagna rispettosa dei nostri competitor svedesi», conclude, «non abbiamo nulla da nascondere ma siamo convinti del lavoro fatto». Pienamente soddisfatto anche il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina. «La presentazione è anda-
sponsabili anche per i vari siti», ha spiegato Malagò, secondo il quale, «se la figura sarà individuata prima del 24 giugno, farà parte della delegazione che andrà a Losanna»
Si sta anche valutando quale figura giuridica dovrà essere data alla governance dove saranno assegnati i Giochi. «Non so se si procederà con un avviso pubblico come per il cda di Sport e Salute», ha precisato a sua volta Giorgetti, «per-
ta bene, siamo contenti. La nostra candidatura è forte, ne siamo consapevoli, ma dobbiamo lavorare ancora duramente», ha detto Ghedina, ricordando poi «che il collegamento è durato circa mezzora», ha spiegato, «in cui abbiamo parlato in sei; poi è stato proiettato un video a livello emozionale con la voce di Arianna Fontana, la nostra testimonial. La presenza dei sottosegretari Giorgetti e Valente è stata un’ulteriore dimostrazione dell’unità di intenti e del sostegno del Governo. Ci stiamo avvicinando alla data del 24 giugno abbastanza sicuri di vincere, ma bisogna lavorare fino all’ultimo giorno». Zaia ha osservato anche che si sta facendo una campa-
chè qui non dipende direttamente da me, ma sono diversi gli azionisti. Sicuramente bisogna trovare una figura condivisa dagli Enti, dal Coni e dal Governo» . E lo stesso esponente del governo, ricordando che lo slogan è sognare tutti insieme passo dopo passo, ammette che la presentazione di ieri è stata «talmente buona che lascia senza parole, anche se», ha aggiunto, «c’è l’ultimo miglio da fare». La differenza in favore di Milano-Cortina potrebbe arrivare dal grande sostegno popolare, stimato sull’85%. — Francesco Dal Mas BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
gna convinta ma anche molto rispettosa del competitor («non voglio chiamarlo avversario», ha precisato, «perché è giusto che ognuno abbia spazio e occasione di presentare al meglio il proprio dossier»). Il governatore ha pure rilevato che sta emergendo una compattezza
Il sindaco Ghedina «Siamo abbastanza sicuri di vincere ma c’è da lavorare» straordinaria che parte dai Comuni, passa per le Regioni, il Coni, il Governo, e arriva al Presidente Mattarella, «che ho di nuovo ringraziato
Abiti personalizzati firmati da Armani per i testimonial Il 24 giugno a Losanna l'Italia metterà in campo le sue eccellenze per portare a casa l'Olimpiade. A capeggiare i testimonial Alberto Tomba; con lui Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli. Tutto il gruppo sarà vestito da Giorgio Armani con divise personalizzate. Inoltre, all'interno dei due filmati di presentazione della candidatura, curati da Marco Balich, ci sarà un inno con parole di Mogol e musica di Ennio Morricone. L'annuncio della proposta vincitrice poco dopo le 18.
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Berlato (FdI) non vota sull’emendamento reinserito asorpresa dallaLega:restano fuoridai Cda isindaci Farmacie: ok alla legge che elimina l’obbligo di ferie
ca, fatta fino ad oggi dalla Regione, con il controllo diretto a cui ora si punta. La Giunta vuole mettere il suo uomo scalzando i sindaci».
da Alessandro Montagnoli (Lega) con un emendamento, punta a cambiare i Consigli di amministrazione degli 11 Consorzi in Veneto. Oggi il board è formato da 4 componenti eletti dai rappresentati (le associazioni degli agricoltori) e uno dei sindaci. Con la modifica, Montagnoli toglie il componente scelto dai sindaci, inserendo un rappresentante della Regione, e istituisce la Consulta dei primi cittadini che può dare solo pareri non vincolati.
zione Consorzi di bonifica veneti, avevano intuito la mossa da tempo: una nota del presidente Giuseppe Romano denunciava «l’anomalo ritardo» della Giunta Zaia nella definizione della data delle ormai prossime elezioni. «In realtà - dichiarava - la vera preoccupazione sono le voci secondo cui la Regione starebbe preparando delle modifiche per aprire i Cda ai rappresentanti della Regione. Il tutto senza un confronto con i Consorzi».
Cristina Giacomuzzo INVIATA A VENEZIA
Sui Consorzi di bonifica la maggioranza perde un pezzo: Fratelli d’Italia esce dall’aula in segno di protesta mentre Pd e M5s votano contro. È successo ieri durante la discussione di una norma molto tecnica, la “Legge ordinamentale”, che punta ad aggiornare e semplificare la macchina regionale con novità per Arpav (modalità di controllo della Giunta) e sugli stipendi dei direttori degli enti regionali (tetto massimo parificato ai dg delle Ulss, cioè 180 mila euro, riducendolo rispetto a quello previsto da legge nazionale di 240 mila). Il punto caldo ha riguardato i Consorzi di bonifica. La proposta presentata a sorpresa
L’ATTACCO. Graziano Azzalin
(Pd) grida allo scandalo: «Perché questa modifica non ha seguito la normale procedura e non se n’è discusso in commissione con l’Anci, associazione Comuni? O con i Consorzi? Perché si è deciso
tutto nelle segrete stanze quando qualcuno si è messo d’accordo solo con una parte che peraltro rappresenta solo una specifica categoria, gli agricoltori. Questo è un comportamento codardo. Altro che autonomia. È l’ennesimo esempio del neocentralismo di Zaia». Ma attacca anche Sergio Berlato, FdI: «L’emendamento Montagnoli era stato presentato, e subito ritirato, in commissione “Bilancio”, evitando così anche il parere della commissione Terza da me presieduta, che riguarda appunto l’agricoltura. Gli emendamenti ora sono rispuntati in Consiglio. Un blitz. Noi non ci stiamo: o si trova una mediazione o non parteciperemo al voto. Siamo contrari: è sbagliato confondere la gestione politi-
ANBI. In casa Anbi, Associa-
FARMACIE. È stata approvata
poi la norma sulle farmacie che recepisce il decreto Monti. Spiega Riccardo Barbisan (Lega): «Questa legge aggiorna quella approvata nel 1994. Viene esplicitata la revoca dell’obbligo della chiusu-
ra per ferie di 15 giorni e introdotti i termini entro i quali la farmacia deve comunicare il periodo di chiusura all’Ulss. Quest’ultima, poi, dovrà disciplinare i turni per garantire l’assistenza farmaceutica e avviare un portale informativo con i turni notturni o festivi. In quei periodi, poi, viene introdotto l’obbligo per il farmacista di dispensare non solo medicinali, ma anche i “dispositivi medici e il latte e gli alimenti per la prima infanzia” che vengono considerati di “effettiva necessità”». ASPARAGO BIANCO DOP DI BASSANO. Ieri è stata presen-
tata a palazzo Ferro Fini una delle eccellenze venete: l’Asparago bianco Dop di Bassano. Il presidente della Confraternita, Giandomenico Cortese, ha riassunto la lunga storia di questa prelibatezza valorizzata da un gruppo di 18 ristoratori Bassanesi. Questa, peraltro, è un’annata particolarmente buona sia per qualità che per quantità. •
Nell’ultimotriennio per losport laRegionehastanziato 7,9 milioniper gli impiantie2,4per lapratica, valea dire attrezzatureoeventi. Questo, insintesi,il consuntivodel Pianopluriennale dellosport 2016-2018.Atirare le somme ierièstato il consigliereLega, MaurizioColman, cheha presentatoancheil nuovo strumentodi programmazione validofinoal 2021. «IlVenetoè terradisportivi -haesordito-. Siamola secondaRegioneper numeroditesserati (quasi50 mila,il10% dellapopolazione) dietrosoloalla Lombardia.E siamoterziper numerodi societàsportive.Standoai dati fornitidalla Sanità riferiti all’anno2017daun’indagine tra iveneti di18 ai69 anni, il34% conduceunostile divita sano,il 45%pratica attivitàfisica in misurainferiorea quella ritenutanecessariaeil 21%è sedentario.Ildato veneto, raffrontatocon quello nazionale,conferma chela mediadi chipratica sportsi attestasul 40% contro il 33% diquellaitaliana».Èstato poi affrontatoil nuovo Piano nel qualesi citanoi grandi eventiin programmatra cui i Mondialidi
MaurizioColman (Lega) scia Cortina nel2021.Curiosità. Trale iniziativeinseritenel vecchioenelnuovo pianoc’èun capitolocheriguarda“La salvaguardiadelle discipline tradizionalivenete”. Equali sarebbero?Pergli sportmarinari cisono: laVogaalla veneta, disciplinalegata allalaguna veneziana,la Bisse elaVogasul lagodiGarda.Nel biliardo cisono: laBorella, la Burea s’Geperae Soni.Trai giochisferici: il To’ vegnaela Balina. Eper le altre discipline:il Tiroalla fune, Freccette,CarrettinieSenturel. ClaudioSinigaglia, Pd, ha confermatounsostanzialevia liberaal provvedimentoanche se hacriticato:«Nelbilancio di previsionedel2019èstato stanziatotroppo poco:800 mila europer la promozioneeun milionedieuro per gli impianti. Servepiù attenzione». CRI.GIA.
SUMMIT IERI SERA AL MINISTERO. Verso la svolta per il caso del Po pieno di C6o4. E la commissione Ecomafie indagherà
IlVeneto èpresentecon Arpavcomeente esperto Sultavolodel ministrogià varieproposteoperative ROMA
Sarà convocata presto, entro dieci giorni, la prima seduta del nuovo tavolo ministeriale che ha avrà il compito di definire limiti nazionali agli scarichi di sostanze perfluoro alchiliche (Pfas). Lo ha reso noto ieri sera la Regione sottolineando che «ha prodotto
dunque i risultati attesi dal Veneto» la riunione convocata ieri sera dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, con i tecnici dell’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e con la Regione Veneto, che come noto era rappresentata dal commissario Arpav, Riccardo Guolo. «Obiettivo dell’incontro - ricorda la Regione - era definire i presupposti tecnici per l’avvio del tavolo per porre limiti nazionali, sollecitato da anni dal Veneto e riportato al centro dell’attenzione dopo
la presentazione dei dati relativi all’anomala presenza di perfluoropolietere C6o4 rilevata nelle acque del fiume Po dall’Arpav» (come noto, Arpav ha calcolato che si tratta di 4-6 chili al giorno). Il ministro Costa, ricostruisce la Regione, ha «preso atto di quanto presentato dai tecnici di Ispra e delle varie Regioni presenti che hanno spiegato come, valutando la situazione generale che si è creata, e per poter dare le opportune risposte tecnicoscientifiche ai cittadini allarmati, è necessario mettere
prontamente in atto alcune iniziative. Tutto ciò al fine di definire le modalità di trattamento delle acque reflue e stabilire i “limiti legali agli scarichi” compatibili con i volumi d’acqua dei corpi ricettori». Non si parte da zero: sono «molte le proposte avanzate al ministro». E Costa ha «preso atto dell’urgenza di agire per fornire un quadro normativo adeguato», per cui le singole proposte «saranno dunque affrontate e rese effettive all’interno del tavolo nazionale. Tavolo nel quale - conclu-
de la nota - la Regione Veneto sarà coinvolta nel ruolo di ente esperto in materia». Intanto il quotidiano “L’Arena” rivela che la commissione parlamentare Ecomafie ha aperto una nuova inchiesta sul caso Pfas. A dare la notizia è il deputato mantovano Alberto Zolezzi (M5s), che faceva parte della commissione anche nella passata legislatura e che era stato uno dei suoi membri che più si erano dati da fare per quanto riguarda il tema della contaminazione in Veneto da sostanze perfluoro-alchiliche. «Ab-
VOLATAVERSOL’ASSEGNAZIONE. «Agiugno avremoeffettispeciali»
Giochi2026,Zaiaieriall’esame delleFederazioniinternazionali ROMA
«Abbiamo un bel dossier, che coccoliamo e alimentiamo ogni giorno. La squadra è compatta, e non dimentichiamo l’importanza del fatto che almeno l’80% della gente le Olimpiadi le vuole. È un dato fondamentale, oltre all’organizzazione, al clima, alla presenza di hub per gli sport invernali tra i migliori al mondo, alla location ideale. Oggi siamo soddisfattissimi per come è andata. Inoltre ho nota-
to che nessuno ha fatto domande, e anche questo è un bel segnale». Questo il commento del presidente della Regione, Luca Zaia, intervenuto ieri al Coni a Roma alla conference call tenutasi per presentare la candidatura di Milano-Cortina per i Giochi Olimpici invernali 2026 all'Associazione delle Federazioni invernali internazionali. «Stiamo facendo una campagna convinta – ha aggiunto Zaia – ma anche molto rispettosa del nostro competi-
Leautorità ieriaRoma
tor (come noto, si tratta della svedese Stoccolma con Are), non voglio chiamarlo avversario, perché è giusto che ognuno abbia spazio e occasione di presentare al meglio il pro-
prio dossier». «Per quanto ci riguarda emerge una compattezza straordinaria – ha aggiunto Zaia – che parte dai Comuni, passa per le Regioni, il Coni, il Governo, e arriva al presidente Sergio Mattarella, che oggi ho ringraziato ufficialmente nel mio intervento con i rappresentanti delle Federazioni sportive collegati per il suo endorsement, che ha dato forza alla realtà che c’è un sistema Paese che si presenta». Cosa ci sarà in serbo per il 24 giugno, quando il Cio assegnerà i Giochi 2026, e Zaia ha assicurato: «Stupiremo tutti con effetti speciali». Tra i testimonial, ad esempio, è annunciato anche Alberto Tomba. • © RIPRODUZIONERISERVATA
Lasede Arpavdi Vicenza
biamo già iniziato ad acquisire documenti e materiale informativo in merito agli sviluppi più recenti di questa vicenda, con la previsione di arrivare ad elaborare una nuova relazione». Quanto a tempi e modi per lo sviluppo dell’inchiesta Zolezzi spiega al quotidiano scaligero che «è prematuro fare previsioni da questo punto di
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Pfas,Costadà ilviaal tavolonazionale
vista, quello che posso dire è solo che gli approfondimenti sono già iniziati». E aggiunge: «Solleciteremo l’autorità giudiziaria ad agire in maniera più veloce». La precedente commissione d’inchiesta, che era guidata dal democratico Alessandro Bratti, aveva come noto svolto attività ispettiva arrivando a produrre due relazioni che hanno fatto emergere molte informazioni. I vertici della commissione erano intervenuti in sopralluogo a Vicenza e avevano anche ascoltato la Procura. Le indagini sono state poi chiuse a metà gennaio, con 13 indagati. Ora si è in attesa delle richieste di rinvio a giudizio. •
XIII
Cadore
VINCENZO ZONNO Il giro venne stroncato dagli agenti della questura dopo le lamentele dei vicini per il via vai continuo
Cortina
Mercoledì 8 Maggio 2019 www.gazzettino.it
belluno@gazzettino.it
Mansarda a luci rosse: clienti in aula Chiamati a testimoniare i frequentatori del residence Valboite dove una 27enne cinese forniva le prestazioni `
Alla sbarra il 68enne auronzano Mario Monti Di Sopra, con la ragazza è accusato di sfruttamento della prostituzione `
Incidente con la slitta: caso riaperto in Cassazione
SAN VITO DI CADORE I clienti delle sexy-cinesine che operavano nella mansarda a luci rosse del complesso “Valboite” dovranno parlare in aula. Saranno chiamati anche loro come testimoni nel processo pubblico che si aprirà il 13 settembre prossimo e che vede alla sbarra Mario Monti Di Sopra, 68enne di Auronzo, anagraficamente residente a Eraclea (Venezia) con domicilio in a Jesolo e Yang Wei, 27enne cinese domiciliata a Jesolo in via Trentin. Entrambi gli imputati sono chiamati a rispondere dell’accusa di sfruttamento della prostituzione: la maîtresse cinese perché prendeva i soldi che le ragazze guadagnavano e l’uomo, perché aveva preso in affitto la mansarda a luci rosse e è ritenuto addirittura il “capo” dell’operazione. Nessun profilo di colpa è invece emerso per il proprietario dell’abitazione, completamente ignaro, che aveva delegato un’agenzia per dare l’immobile in affitto. Il giro di prostituzione (che richiamava uomini dal Cadore, tantissimi da Cortina, ma anche da fuori provincia) venne stroncato dagli agenti della squadra Mobile di Belluno, diretti da Vincenzo Zonno, a luglio del 2018.
L’UDIENZA Il rinvio a giudizio per entrambi gli imputati è arrivato ieri, al termine dell’udienza che si è svolta in tribunale a Belluno di fronte al gup Elisabetta Scolozzi. I due imputati erano rappresentati da difensori d’ufficio: l’avvocato Marco Cason per l’uomo e la collega Francesca Larese per la cinese. Entrambi hanno richiesto il non doversi procedere per i loro assistiti. Alla fine è arrivata la decisione del giudice che ha rinviato a processo gli imputati, accogliendo la richiesta del pm Marco Faion.
LE ACCUSE Le contestazioni risalgono ai periodi tra il 6 e 26 gennaio 2018 e dal 6 al 29 marzo 2018. In quei giorni i poliziotti della questura
CORTINA
LA MANSARDA In questa stanza venivano consumate le prestazioni delle lucciole “dagli occhi a mandorla”
ricostruirono quanto avveniva in una palazzina di via Beata Vergine della Difesa, nell’appartamento al civico 40/V, al terzo piano del residence Valboite. Lì operava una 38enne cinese che si faceva chiamare “Lili” e che è parte offesa, non costituita, nel procedimento. La donna forniva prestazioni sessuali, rapporti orali e completi al prezzo che variava tra i 50 e i 100 euro. L’attività era pubblicizzata sul sito “Bakeka incontri” con il cellulare intestato a Yang Wei, che fungeva da centralino per i vari clienti. Era lei che avrebbe fornito indicazioni ai clienti e che avrebbe avvertito poi “Lili” di tenersi pronta. Era pronta in lingerie anche il giorno in cui alla porta suonarono i poliziotti. L’indagine era iniziata dopo le proteste dei residenti per lo strano via vai nel villaggio. Olivia Bonetti
San Vito/Auronzo
Neve pesante, gite a rischio: due infortunati La neve, ancora abbondante in quota, in questa strana primavera, non frena le escursioni in montagna, anzi le incentiva. Ma è neve pesante, talora fradicia, che complica sciate, camminate con le ciaspe e semplici passeggiate proprio per le difficoltà del movimento nel blocco semigelato. Di conseguenza causa di infortuni, con il costante impegno delle squadre di soccorso. Ieri l’elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore è volato due volte, in poco più di un’ora, per aiutare due persone che si erano fatte
male, in incidenti del tutto analoghi. Alle 12.15 l’eliambulanza è intervenuta sullo Spiz Mondeval, nel comune di San Vito di Cadore, sul versante che guarda la Val Fiorentina, dove una donna, che stava praticando lo scialpinismo con altre quattro persone, aveva messo male un piede e si era procurata un probabile trauma alla caviglia. Dal velivolo, con una manovra in hovering, sono stati sbarcati il medico, l’infermiere e un tecnico di soccorso alpino, che hanno prestato le prime cure a D.D.L. 55 anni, di Trento. Poi la
sciatrice è stata imbarcata e trasportata all’ospedale Codivilla di Cortina. Alle 13.30 l’eliambulanza si è alzata di nuovo in volo, per raggiungere la strada che porta al rifugio Auronzo, sotto le Tre Cime di Lavaredo. In questo caso un escursionista tedesco, M.A., di 36 anni, che si trovava con un gruppo di amici, aveva perso l’equilibrio e si era infortunato a una caviglia. Anch’egli è stato caricato a bordo dell’elicottero in hovering e trasportato al Codivilla. MDib.
Olimpiadi, Ghedina pronto allo sprint finale CORTINA Il sindaco di Cortina è sceso a Roma per l’ultima presentazione ufficiale della candidatura di Milano e Cortina ai Giochi olimpici invernali 2026, prima dell’assegnazione dell’evento, il prossimo 24 giugno. «È stata estremamente positiva la video conferenza con l’Australia, dove si sono riunite le sette federazioni sportive internazionali invernali», assicura Gianpietro Ghedina. Egli è intervenuto nella presentazione assieme a Giovanni Malagò, presidente del Coni italiano; Giancarlo Giorgetti sottosegretario allo sport; Giuseppe Sala sindaco di Milano; Attilio Fontana presidente della Lombardia e Luca Zaia presidente del Veneto. «Siamo
soddisfattissimi per come è andata. Nessuno ha fatto domande, e anche questo è un bel segnale», ha commentato Zaia al termine. «Stiamo facendo una campagna convinta – ha aggiunto Zaia – ma anche molto rispettosa del nostro competitor, non voglio chiamarlo avversario, perché è giusto che ognuno abbia spazio e occasione di presentare al meglio il proprio dossier». La presentazione italiana è stata infatti preceduta da Stoccolma, candidata per la Svezia. «Emerge una compattezza straordinaria – ha aggiunto Zaia – che parte dai comuni, passa per le regioni, il Coni, il governo, e arriva al Presidente Sergio Mattarella, che ho ringraziato ufficialmente nel mio intervento, per il suo endorsement, che ha dato forza alla realtà che c’è un sistema Pae-
LA SALA al Coni che ha ospitato ieri la videoconferenza con l’Australia per la presentazione della candidatura olimpica
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se che si presenta». La trasferta romana è servita anche per cominciare a definire i dettagli della presenza a Losanna, il 24 giugno, quando il Comitato olimpico internazionale assegnerà i Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026, al termine di una giornata intensa, che vedrà le due avversarie giocare le ultime carte. Alla richiesta su cosa ci sia in serbo per quel giorno, il presidente del Veneto ha garantito: «Stupiremo tutti con effetti speciali». Ognuna delle due presentazioni durerà un’ora e 45 minuti. Dopo pranzo ogni candidata avrà mezz’ora per l’appello finale, quindi ci sarà la votazione; alle 18 ci sarà l’annuncio, seguito immediatamente dalla firma del contratto fra il Cio e la città ospitante. Marco Dibona
Prima assolti per lo schianto in slittino, ma «Il giudice ha sbagliato», così la Cassazione ha riaperto il caso. Il processo si chiuse il 12 giugno 2018 con la sentenza del giudice di pace Gianni Bottoli, che scagionava i 3 gli imputati: il maestro di sci che accompagnava il gruppo di turisti, Fabrizio Soravia, e il presidente e il responsabile che gestisce il tratto di pista, la società Ista, con Luigi e Giovanni Pompanin. Erano accusati delle lesioni personali colpose per lo schianto che avvenne il 26 gennaio 2012 e che ebbe conseguenze drammatiche per una coppia di fidanzati sardi. Lui, classe 1983 (F.C. di San Gavino Monreale) è in carrozzina, in stato vegetativo. Lei, E.C. ha riportato lesioni gravi, tanto che ha avviato una causa civile in cui chiede oltre un milione di euro di danni. Nel processo penale, celebrato nell’aula del giudice di pace in via Tasso a Belluno fu lo stesso pm Gianluca Tricoli a chiedere l’assoluzione per il referente della società della pista, ma pronunciò richiesta di condanna a mille euro di multa ciascuno per gli altri due imputati. Ma il giudice di pace assolse tutti, sulla base dell’assunto che nessuna norma impone di recintare le piste da sci con reti antisfondamento. Un’interpretazione della legge 363 del 2003 che sarebbe non corretta e per questo la Procura ricorse in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato la sentenza del giudice Bottoli rinviando a un altro giudice di pace a Belluno. «La sentenza - scrivono i giudici della Suprema Corte - deve ritenersi lacunosa sotto diversi profili: non avendo il giudice provveduto ad una analitica ricostruzione dei fatti, ad una corretta interpretazione delle norme ad una attenta disamina delle posizioni». Quella notte le due parti offese, scendendo dal Col Drusciè in slittino, avrebbe preso velocità finendo sul bordo del piazzale d’arrivo della pista Olympia.
LA FUNIVIA del Col Drusciè: l’incidente avvenne in pista
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Nordest
IL VOTO VENEZIA Di per sé il titolo non sembrerebbe dei più interessanti: «Legge regionale di adeguamento ordinamentale 2018 in materia di affari istituzionali». Ma il progetto approvato ieri a maggioranza dal Consiglio (25 favorevoli, 11 contrari e 3 astenuti) contiene fra le sue pieghe una prescrizione che promette invece di richiamare l’attenzione dei Palazzi: gli stipendi dei dirigenti degli enti controllati dal Balbi e da Ferro Fini, infatti, d’ora in avanti non potranno superare quelli dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. Il tetto è stato però contestato dall’opposizione, in quanto è comunque più alto degli importi attualmente erogati ai manager.
Mercoledì 8 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Enti regionali, agli stipendi dei manager il tetto dei dg Approvata la legge che fissa il massimo `Leu: «Oggi i dirigenti ne ricevono 140.000» già previsto per i vertici Ulss: 170.000 euro Lega: «Ma il limite nazionale è di 240.000» `
A Ferro Fini
L’arte cinetica incanta i politici
L’ARTICOLO Si tratta dell’articolo 13 del testo che, dando seguito alla normativa di semplificazione varata lo scorso anno, punta a “ripulire” la legislazione vigente dalle disposizioni diventate incongrue o ridondanti a causa della stratificazione avvenuta nel tempo. Ecco dunque la novità sottoposta al voto dell’assemblea legislativa: «Il trattamento economico complessivo del direttore di enti regionali, economici o non economici, la cui definizione è di competenza regionale, non può superare quello massimo riconosciuto al direttore generale di aziende o enti del servizio sanitario nazionale». Scritta così, la norma ha fatto sobbalzare esponenti della minoranza come Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), in quanto lo stipendio lordo annuo dei dg delle Ulss ammonta a 154.000 euro, più un 10% per il premio di risultato, quindi in tutto circa 170.000 euro. «Questa proposta – ha tuonato il rappresentante della sini-
SCONTRO SUL CAMBIO NELLA GOVERNANCE DEI CONSORZI DI BONIFICA: IL QUINTO COMPONENTE SPETTA ALLA GIUNTA VENETA
`Per due mesi Palazzo Ferro
LEONE Il simbolo del Veneto nell’androne di Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale
Via al tavolo
Pfas, il ministro Costa: sì ai limiti statali VENEZIA Via libera dal ministro Sergio Costa al confronto sui limiti nazionali per i Pfas. Sarà infatti convocata presto, «entro dieci giorni» secondo quanto riferisce Palazzo Balbi, la prima seduta del nuovo tavolo ministeriale che ha avrà il compito di definire una disciplina statale per gli scarichi delle sostanze perfluoroalchiliche. È questo il
risultato del pre-incontro che si è tenuto ieri a Roma, durante il quale il titolare dell’Ambiente ha preso atto di quanto presentato dai tecnici di Ispra e delle varie Regioni, a cominciare dal Veneto. Quest’ultimo è stato coinvolto nel ruolo di ente esperto in materia, data l’emergenza in corso fra le province di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo.
stra – è una sorta di “tana libera tutti”. In questo momento i direttori di Parchi, Esu e Ater percepiscono 110.000 euro e quello di Veneto Agricoltura 143.000, ma questo nuovo limite è molto più alto. Siccome in tanti anni di politica non ho mai visto approvare norme inutili, è evidente che qualcuno l’ha suggerita perché intende utilizzarla, ma mi sembra davvero il momento storico meno opportuno per decidere simili aumenti. Per questo ho presentato un emendamento soppressivo». La modifica è stata però bocciata dall’aula, che ha invece ap-
Fini si trasforma in galleria d’arte. Nell’androne e nelle sale della sede del Consiglio regionale, infatti, da ieri e fino al 18 luglio sono esposte le creazioni di un artista veneto che nei suoi sessant’anni di carriera è stato ospite pure del MoMA di New York, del Centre George Pompidou di Parigi e dell’Ermitage di San Pietroburgo. Si tratta del padovano Alberto Biasi, considerato uno dei maestri dell’arte cinetica. «Le mie opere vivono e muoiono con chi le guarda, perché il motore del movimento è dato dall’occhio e dal cervello dell’osservatore», ha spiegato lo stesso artista, di cui il presidente Roberto Ciambetti ha evidenziato la capacità di «superare le barriere del tempo, delle mode, del conformismo». E così anche i politici si sono soffermati davanti alle illusioni ottiche e agli effetti dinamici dei suoi originali lavori. (a.pe.)
Spese dei gruppi consiliari le fatture di Palazzo superano il vaglio della Corte dei Conti LA DELIBERA
La Dop di Bassano
VENEZIA Limiti alle spese dei consiglieri regionali e controlli da parte della magistratura contabile erano stati introdotti per legge nel 2012, quando in Italia infuriava la bufera per le “mutande verdi” piemontesi. Scandali così clamorosi nell’aula veneta non sono mai avvenuti, ma da allora gli scontrini e le fatture dei gruppi consiliari di stanza a Ferro Fini sono sempre e comunque stati oggetto di contestazioni, controdeduzioni, ricorsi. Fino a quest’anno, quando per la prima volta le certificazioni sono filate via lisce, secondo quanto si legge nella delibera appena arrivata a Palazzo: «La Sezione Regionale di Controllo per il Veneto dichiara la regolarità dei rendiconti».
Le fatture del Doge? Per gli asparagi
IL SOLLIEVO Poco più di una dozzina di parole, quelle vergate dal collegio presieduto da Diana Calaciura Traina, ma sufficienti a far tirare un bel sospiro di sollievo ai partiti e alle loro segreterie, visto che so-
VENEZIA Le note spese del 1530? Documentavano gli acquisti del Doge di Venezia: mazzi di asparagi bassanesi. Il curioso aneddoto è stato svelato ieri da Paolo Brotto, presidente del Consorzio per la tutela dell’asparago bianco di Bassano Dop, durante il galà riservato dal Consiglio regionale ad una delle eccellenze del territorio veneto, anche con la collaborazione della relativa Confraternita. Il gruppo che unisce i 18 ristoratori bassanesi ha offerto a politici, dipendenti e ospiti una degustazione di pietanze a base di turioni, di cui annualmente sul territorio regionale vengono prodotte circa 10.000 tonnellate, grazie ad una superficie vocata di 1.800 ettari.
litamente in questo periodo le strutture erano ingolfate dagli incartamenti necessari per rispondere ai rilievi, predisporre le impugnazioni, studiare i verdetti, pagare le sanzioni. Per quanto riguarda l’esercizio 2018, invece, i termini sono scaduti senza che da Campo Sant’Angelo venisse obiettato alcunché. La normativa prevede infatti che ciascun gruppo consiliare trasmetta il proprio consuntivo al presidente Roberto Ciambetti, i cui uffici provvedono all’invio delle carte alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, entro 60 giorni dalla chiusura dell’esercizio. I giudici hanno quindi ulteriori 30 giorni di tempo per esercitare l’attività di riscontro, durante la quale possono chiedere dei chiarimenti alle forze politiche, che a loro volta hanno il diritto di motivare i vari esborsi, dopodiché viene emessa la deliberazione. In assenza di una pronuncia esplicita, l’approvazione è considerata tacita.
IL PRONUNCIAMENTO Per lo scorso anno contabile è andata così: nessuna critica, nes-
provato quella caldeggiata dal relatore Alessandro Montagnoli (Lega), mirata a precisare che finora il riferimento massimo era rappresentato dalla normativa nazionale e dunque da 240.000 euro, per cui con questo intervento il limite è stato abbassato. «In ogni caso si tratta di un tetto a cui non intendiamo arrivare – ha assicurato l’esponente del centrodestra – perché la nostra volontà è di contenere le spese, non certo di incrementarle».
IL BLITZ A surriscaldare ulteriormente il clima è stato poi il blitz con cui la maggioranza ha riproposto nella plenaria gli emendamenti sui consorzi di bonifica che erano stati ritirati in commissione. In particolare è stato deciso un cambio della governance dei Consorzi di bonifica: su cinque componenti dei Cda, quattro continueranno ad essere espressione delle assemblee, mentre il quinto non sarà più designato dai sindaci bensì dalla Giunta regionale. «Non siamo d’accordo né sul merito, né sul metodo, perché allora durante l’istruttoria avreste dovuto chiamare in audizione l’Associazione dei Comuni», ha protestato il correlatore Claudio Sinigaglia (Partito Democratico). Furioso il collega Graziano Azzalin: «Altro che autonomia, il vostro vero marchio di fabbrica è il neo-centralismo veneziano. Dei territori non vi importa niente e non avete neanche il coraggio di mettere le motivazioni nero su bianco: questo è un atto di codardia politica». Critico anche Marino Zorzato (Forza Italia): «Siamo autonomisti, come possiamo approvare una manovra centralista?». Nazzareno Gerolimetto (Zaia Presidente) ha difeso la novità: «Tranquilli, i Consorzi erano, sono e resteranno sempre espressione del territorio». Dalle file della maggioranza si è però smarcato Sergio Berlato (Fratelli d’Italia): «Avete impedito alla mia commissione Agricoltura di dire la sua, non bastassero già certi propositi animalisti che ogni tanto avete, tipo quello di ammettere nelle case di riposo anche i cani, i gatti e di questo passo magari pure i gorilla...». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MAGISTRATURA Una foto relativa all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti del Veneto: alla sezione regionale di controllo spetta per legge la verifica sulle spese dei gruppi consiliari
suna risposta, nessun problema. Alle pezze giustificative trasmesse lo scorso 27 febbraio tramite il nuovo sistema informatico “Con.Te”, ha fatto seguito la camera di consiglio del 26 marzo, dov’è stato deliberato il pronunciamento che risulta depositato in segreteria il 3 aprile e che solo in questi giorni sarebbe stato letto sul Canal Grande: «Si rileva che dall’esame dei rendiconti trasmessi e della relativa documentazione giustificativa prodotta, non sono emerse irregolarità contabili in ordine ai rendiconti dei gruppi consiliari». Il via libera riguarda le 14 formazioni esistenti all’epoca, così elencate nell’atto: Lega, Siamo Veneto, Partito Democratico, Alessandra Moretti
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Presidente, Misto, Veneto per l’Autonomia, Movimento 5 Stelle, Zaia Presidente, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Veneti Uniti, Veneto Cuore Autonomo, Area Popolare Veneto e Centro Destra Veneto. Pare però che, dopo la psicosi generata dalle polemiche e dai contenziosi, solo i gruppi presieduti da Stefano Fracasso (Pd), Ser-
PER LA PRIMA VOLTA I RENDICONTI SONO STATI GIUDICATI REGOLARI, SENZA NEMMENO LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI
gio Berlato (Fdi) e Antonio Guadagnini (Sv) si siano arrischiati ad effettuare spese, prevalentemente relative all’affitto di sale e al rimborso di relatori per convegni. Tutti gli altri avrebbero invece preferito rinunciare, proprio per evitare la noia di obiezioni assai pignole, come quella che toccò ai dem perché la lista degli invitati ad una conferenza non corrispondeva a quella delle presenze effettive per l’imprevisto occorso ad un ospite (per la cronaca, il gruppo ottenne poi ragione in appello). Ma adesso che è cambiato il clima, forse anche i leghisti saranno incoraggiati ad utilizzare il conto che hanno acceso e finora lasciato dormiente. (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019 IL MATTINO
MONSELICE - ESTE - COLLI EUGANEI
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parco dei colli euganei
La Regione nomina i 41 componenti della Consulta È solo il primo passo Ora è necessario formare la Comunità, poi il Direttivo Intanto le elezioni scompigliano le indicazioni già avvenute
Nicola Cesaro ESTE. Governo del Parco, arri-
vano i primi nomi ma in un «iter estenuante e con un traguardo che sembra irraggiungibile». Questo, almeno, è il commento del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco Colli, di fronte al decreto con cui la Regione nomina i membri della Consulta del Parco Colli. Un decreto firmato con quasi un anno di ritardo rispetto alle aspettative e che è il primo passo formale verso la formazione di una nuova governance dell’ente e la nomina di un nuovo presidente. Che arriverà dopo tre anni di commissariamento e ben al di là del 31 gennaio scorso, data annunciata dalla Regione che del Parco è “titolare”. LA CONSULTA
La Consulta del Parco è una delle novità della nuova legge regionale sulla gestione dei Parchi. Accoglie i rappresentanti del settore primario, del turismo, dell’ambientalismo, della caccia e della pesca che operano nel Parco. La nuova legge regionale affida a questi attori del territorio un ruolo che, in passato, era solo marginale. Dalla Consulta, tra le altre cose, vengono scelti sei membri che siederanno anche nella Comunità del Parco, ossia il vecchio Consiglio, da cui verranno pescati a loro volta due membri per il Consiglio direttivo, l’organo primario del Parco. Tra ritardi, bandi riaperti (perché non tutte le categoria risultavano rappresentante) e lungaggini buro-
cratiche (ogni candidatura è stata vagliata), la Regione ha ufficializzato i nomi dei 41 membri della Consulta solo nei giorni scorsi. Ci sono associazioni note, altre quasi mai sentite: il diritto a partecipare, in ogni caso, spetta a tutte. ITER ESTENUANTE
Commentano le associazioni ambientaliste, che in questo organismo vantano 18 rappresentanti: «Le nomine della Consulta arrivano al termine di un iter estenuante, partito lo scorso giugno, e con un traguardo che sembra irraggiungibile. Tra pochi giorni, infatti, molti Comuni dell’area andranno al rinnovo delle amministrazioni e i nuovi sindaci (o i loro delegati) dovranno essere rinominati». Si tratta delle figure che siederanno nella Comunità, il vecchio consiglio. I tempi di formazione della governance si sono così dilatati che le nomine già effettuate dai Comuni rischiano di essere vane. E ancora: «Nel frattempo scadrà il commissariamento. Andremo verso un rinnovo visto che i tempi della nuova governance si stanno allungando? E sullo sfondo ci sono le elezioni regionali della primavera 2020 che porteranno la decadenza di tutti questi organi e alla ripresa dell’iter per il rinnovo». Che tradotto vuol dire: tanta fatica per dar vita ad un organismo che, soprattutto per vie delle elezioni amministrative e regionali, rimarrà al governo pochi mesi. Chiudono gli ambientalisti: «Se la Regione Veneto voleva dimostrare lo scarso amore per i nostri (pochi) Parchi, ci sta pienamente riuscendo».
baone
Una targa sul Monte Cero per Mario Paolo Masiero
La targa collocata sull’antenna posta sul Monte Cero
gli organi
Prima assemblea
Nominati i 41 membri della Consulta, ora si passerà alla convocazione della prima assemblea e alla nomina – tra i 41 nominati – di 6 rappresentanti da far sedere nella Comunità del Parco, il vecchio Consiglio: uno dal settore primario, uno al turismo, due dalle associazioni ambientaliste, due da realtà della caccia e della pesca.
Una suggestiva immagine autunnale dei Colli Euganei, un’area commissariata da troppi anni
Gli altri componenti
Nella Comunità del Parco siedono, oltre ai 6 membri della Consulta, anche i sindaci dei 15 Comuni, tre esperti nominati dalla Regione, un rappresentante della Provincia. Tra i compiti della Comunità, l’approvazione dello statuto e dei bilanci e l’adozione del Piano ambientale, legge quadro del Parco.
Consiglio direttivo
Almeno 2 componenti della Comunità finiranno nel Consiglio direttivo, organo chiave nel governo del Parco. È composto da 5 membri, di cui tre scelti dal presidente della Regione, che dovrà scegliere – tra i 5 – anche il nuovo presidente del Parco che manca ormai dal 2016.
BAONE. Sabato, sulla sommità del Monte Cero a Baone, si è tenuta la cerimonia di commemorazione del geometra Mario Paolo Masiero, ideatore, progettista e direttore dei lavori dell’antenna unica del Cero. La struttura ha messo fine ad anni di abusivismo ed è un esempio d’avanguardia nazionale. Un centinaio di persone hanno reso omaggio al progettista, scomparso in mare il 17 luglio 2016. Toccanti le parole della figlia Valentina che, assieme alla sorella Alida, ha scoperto una targa in omaggio al papà. Il sindaco di Baone, Luciano Zampieri, ne ha ricordato il grande impegno, intervenuti anche l’imprenditore Fabrizio Gastaldo e il Comitato Antenne di Calaone. –– N. C.
tutti i nomi
I membri dell’organismo rappresentano 5 settori dal turismo all’ambiente ESTE. Questi i 41 membri della
Consulta: 7 dal settore primario, 8 da quello turistico, 18 dal mondo ambientalista, 6 da quello della caccia e 2 dalla pesca sportiva. I nomi: Mario Menotti, Albo Cavatori del Veneto; Marco Sambin, Biodistretto dei Colli Euganei; Lorenzo Bertin, Cantina Colli Euganei; Diego Bonato, Cia; Leonardo Granata, Confagricoltura; Stefano Zambon, Confederazione agricola ed agroalimentare Veneto; Giovanni Dal Toso, Coldiretti; Chiara Sattin,
Agriturist; Riccardo Ruggiero, Assindustria; Arrigo Zorzi, Assoturismo Confesercenti; Fernando Tomasello, Pro loco; Giancarlo Reverenna, Ascom Confcommercio; Rossano Baraldo, Consorzio Euganeo Pro loco; Emanuele Boaretto, Federalberghi; Franco Zanovello, Strada del vino; Alessandra Romano, Aps La Vespa; Beatrice Andreose, L’altra Este; Antonio Rota, Santa Lucia del Rusta; Gianluca Tasinato, Sentieri Puliti; Emanuele Calaon, Ter-
ranostra; Fabiola Righetto, Villa Draghi; Franco Marchionni, Cai; Christianne Bergamin, Lasciateci Respirare; Nicola Candian, Ekoclub; Rizzieri Masin, Giros; Giada Zandonà, Gruppo micologico Monselice; Carla Manfrin, Il Colibrì; Michelina Rossi, Italia Nostra; Flores Baccini, Legambiente; Giulio Piras, Lipu; Mariacristina Villani, Società botanica italiana; Fabio Calaon, Spiritus Mundi; Walfrido Zafarana, Wwf; Giannantonio Turlon, Libera caccia; Giorgio Sevarin, Migratoristi italiani; Mario Richieri, Eps produttori di selvaggina; Gianfranco Vezzaro, Cacciatori veneti; Mattia Bortoli, Federazione della caccia; Fiorenzo Fucigna, Enalcaccia pesca e tiro; Antonio Dalla Valle, Federazione pesca sportiva e attività subacquee; Steve Fasolo, La Sorgente Smps. –– N. C.
solesino
SOLESINO. Stefano Sebastia-
Sebastiani in consiglio Trevisan neo presidente
ni entra in consiglio comunale. Cinquant’anni, il primo degli esclusi alle scorse amministrative prenderà, tra le file della maggioranza, il posto lasciato vacante dal consigliere Elena Perini che nelle scorse settimane si era dimessa per potersi candidare a Rovigo. Della carica di presidente del consiglio comunale, che era ricoperta proprio dalla Perini, è stato invece investito il ventiquattrenne Davide Trevisan. «Abbiamo scelto per questo incarico» spiega il sindaco Elvy Bentani a nome del proprio gruppo «il nostro consigliere più giovane. Per lui si tratta sicuramente di un riconoscimento per il lavoro svolto». –– Alessandro Cesarato
Il sindaco Elvy Bentani con Davide Trevisan