Industrie Alimentari novembre 2020

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Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 MBPA NORD OVEST - n. 10/2020 1/2020 - -IPIP- -ISSN ISSN0019-901X 0019-901X

anno 59 - n. 617 novembre 2020 CON IL PATROCINIO DI

ALIMENTARI INDUSTRIE

10064 PINEROLO - ITALIA Tel. +039 0121393127 Fax +039 0121794480 info@chiriottieditori.it


frutta

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Banana fresh-cut: controllo dell’imbrunimento enzimatico e valutazione qualitativa Fresh-cut banana: enzymatic browning control and quality evaluation

• PAROLE CHIAVE trattamenti chimici, atmosfera modificata, colore della polpa, polifenolossidasi • KEYWORDS chemical dips, modified atmosphere, flesh colour, polyphenol oxidase

• RIASSUNTO

• SUMMARY

Le banane fresh-cut hanno breve durata a causa del rapido imbrunimento enzimatico e la perdita della consistenza della polpa dopo la lavorazione. In questo lavoro sono stati valutati gli effetti di un trattamento a base di L-cisteina associata a cloruro di calcio e acido ascorbico sulla qualità delle banane durante 7 giorni di shelf-life in atmosfera modificata. I frutti sono stati immersi nella soluzione a due diverse concentrazioni, per circa 30 secondi, successivamente, dopo asciugatura, sono stati confezionati in vaschette monoporzione e conservati in cella frigorifera a 4°C. L’immersione nella soluzione di L-cisteina ha impedito efficacemente l’imbrunimento della superficie di taglio per tutto il periodo di tempo considerato; i campioni hanno evidenziato una minore riduzione del parametro L* e un mantenimento della saturazione del colore (C*) fino a fine conservazione.

Fresh-cut banana has a short shelf-life due to fast browning and softening after processing. In this work, the effects of a L-cysteine treatment associated with calcium chloride on the quality of fresh-cut banana during 7 days of shelf-life in a modified atmosphere were evaluated. The fruits were dipped in solutions at two different concentrations, for about 30 seconds, subsequently, after drying, they were packed in single-portion fruit trays and stored in a cold room at 4°C. The immersion in the L-cysteine solution effectively prevented the browning of the cutting surface for the entire period of shelf-life considered; the samples showed a lower reduction of the surface lightness (L *) and a maintenance of the color saturation (C *) compared with control until the end of conservation.

V. Chiabrando - G. Giacalone DIFAFA, dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari – Università degli Studi di Torino Largo Braccini 2 10095 Grugliasco (TO) *email: valentina.chiabrando@unito.it

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Lavorazione del caffè più efficiente grazie alle selezionatrici Bühler

Il caffè svolge un ruolo cruciale per l’economia nazionale dell’Etiopia. La Coffee Processing and Warehouse Enterprise (CPWE) è la più grande azienda nazionale di lavorazione del caffè e ogni anno copre una quota di mercato del 26% di tutto il prodotto trasformato nel Paese africano destinato all’esportazione. Da anni la società collabora con Bühler, di cui utilizza le selezionatrici Sortex in tutti i suoi impianti e grazie alle quali è riuscita ad ottimizzare le quattro principali caratteristiche da considerare nella lavorazione del caffè: qualità del prodotto, standard di esportazione, efficienza operativa e stabilità. Fondata nel 1994, la CPWE lavora e immagazzina caffè arabica in chicchi, coltivato in tutta l’Etiopia, in uno stabilimento di oltre 50.000 m2 situato nella capitale Addis Abeba, in cui lavorano circa 400 dipendenti. Tre linee di la-

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vorazione del caffè destinato all’esportazione sono in grado di processare complessivamente 15 tonnellate all’ora, per una produzione annua che arriva a 50.000 t, mentre la capacità di stoccaggio è di 30.000 t.

Miglioramento della qualità del prodotto e dell’efficienza operativa La maggior parte degli impianti di lavorazione in Etiopia utilizza l’attività manuale come mezzo principale per selezionare i chicchi di caffè. Anche la CPWE, prima di investire nelle macchine Sortex, si affidava alla cernita manuale, che si rifletteva in un controllo qualità del prodotto non ottimale. Anche l’efficienza era scarsa, la produzione oraria bassa e i costi elevati.

Per garantire una qualità del caffè superiore e più costante, l’azienda si è rivolta a Bühler, già ampiamente presente in Etiopia con le proprie soluzioni per la lavorazione del caffè. Oggi, in ciascuna delle sue tre linee, la CPWE dispone di due selezionatrici cromatiche Sortex, installate in sequenza prima del confezionamento. Le macchine Sortex Z+ Bichro, Sortex A ColorVision e Sortex B MultiVision sono state tutte installate per una maggiore garanzia di qualità. Dall’installazione delle selezionatrici Sortex, la CPWE ha ridotto la dipendenza dalla selezione manuale e ha riscontrato un notevole miglioramento nella qualità dei chicchi di caffè, con una rimozione più semplice di quelli non conformi perché acidi, non maturi e scoloriti, oppure danneggiati da insetti.


macchine accessori

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Ma il vantaggio principale è il notevole miglioramento ottenuto nell’efficienza della linea, dove i tempi di selezione sono passati dai 5 minuti necessari per la cernita manuale ai 2 di quella realizzata dalle macchine Sortex. Questo ha comportato un aumento complessivo dell’efficienza di questo passaggio produttivo, compreso l’insacco finale, del 75%.

Standard di esportazione soddisfacenti Ogni anno oltre 100 esportatori, costituiti da cooperative agricole ed esportatori privati ​​di caffè, utilizzano gli impianti della CPWE per lo stoccaggio e la lavorazione del prodotto, oltre ad avvalersi dei servizi di esportazione della società verso mercati esteri come Europa, Asia e Stati Uniti. Un aspetto che la CPWE mette in evidenza con i propri acquirenti internazionali è proprio l’adozione delle selezionatrici cromatiche Sortex, a garanzia di una qualità superiore del caffè. I requisiti di esportazione per i chicchi di caffè in Etiopia sono molto rigorosi e richiedono uno standard di qualità per il prodotto accettabile del 99,9%. Se la qualità del prodotto in entrata è scarsa, spesso è necessario un secondo passaggio di cernita ma, grazie alla funzione di ri-selezione simultanea, le macchine Sortex sono in grado di garantire il rispetto dei requisiti di esportazione più severi.

Il valore della stabilità Utilizzando esclusivamente macchine Sortex in tutti i suoi impianti di lavorazione del caffè, la CPWE ha visto il mercato crescere costante-

Selezionatrice Sortex A Multivision (Bühler).

mente in termini di volume, riuscendo a garantire ai propri prodotti uno standard di qualità costante e a conquistarsi la nomea di fornitore affidabile di caffè di alta qualità. Essendo l’unico trasformatore di caffè in Etiopia ad utilizzare due selezionatrici Sortex su ciascuna delle sue linee, la CPWE ritiene di poter

soddisfare le aspettative dei propri clienti e di poter mantenere stabile il proprio giro d’affari, anche grazie all’affidabilità del servizio di assistenza fornito dal partner locale di Bühler in Etiopia, la Sol-Pro Engineering & Trade che, ad esempio, garantisce la fornitura in tempi molto brevi dei pezzi di ricambio richiesti.

Soluzioni per le molteplici sfide della filiera lattiero-casearia Esigenze dei consumatori sempre diverse, un ventaglio sempre maggiore di varianti e altre tendenze pongono sfide sempre più grandi per i produttori di latte e latticini a livello mondiale. Con un vasto assortimento di sistemi di pesatura e ispezione flessibili e ad alte prestazioni, Minebea Intec propone numerose soluzioni per affrontare questi scenari in continua evoluzione.

In tutto il mondo, latte e latticini sono tra gli alimenti essenziali per l’essere umano, in grado di assicurare un giro d’affari abbastanza stabile ai produttori. Tendenze attuali a livello regionale offrono, inoltre, ad alcuni protagonisti globali dell’industria alimentare opportunità di crescita lucrativa grazie ai prodotti derivati dal latte che, tuttavia, allo stesso tempo, li mettono di fronte a sfide importanti. In Europa, ad esem-

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processo. Per agevolare il montaggio, Igus ha scelto una guida elicoidale, in cui viene inserito il cavo o il tubo. La guida viene quindi posizionata in pochi passaggi nell’alloggiamento richiesto per l’avvolgimento tramite e-spool flex. I cavi possono muoversi velocemente durante l’impiego “all’esterno” e vengono riposti in modo veloce e ordinato dopo l’utilizzo. La nuova e-spool flex è disponibile in due versioni: una versione low-cost con una maniglia di avvolgimento o una soluzione automatica con freno e meccanismo di recupero a molla. La e-spool flex è disponibile in tre dimensioni per cavi con diametro da 5 a 11 millimetri e un’estensione da 5 a 15 metri. I cavi possono essere sostituiti in qualunque momento. La e-spool flex può accogliere un cavo preesistente, in alternativa Igus offre la soluzione preas-

La e-spool flex modulare consente di riporre in modo facile e sicuro ad es. i cavi dei pannelli di controllo dei robot (Igus).

semblata con cavi speciali chainflex appositamente progettati per applicazioni in movimento. Grazie ai numerosi test effettuati nel laboratorio di prova interno di 3.800 m2, Igus offre una garanzia unica di 36 mesi su tutti i cavi.

Quando la qualità è una certezza Per Mingazzini, da quasi un secolo nel settore della produzione di caldaie a vapore, la qualità non è qualcosa di scontato, quan-

Lo stabilimento Mingazzini di Parma.

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to semmai un valore perseguito in ogni singolo dettaglio. L’azienda, punto di riferimento internazionale nel settore dei generatori di ulti-

ma generazione, da sempre garantisce massima sicurezza, alta qualità e servizio impeccabile. A confermarlo sono le certificazioni, mantenute e rinnovate con pieno conseguimento dell’obiettivo. In particolare, il Sistema Qualità ha ottenuto la certificazione di conformità agli standard della Norma UNI EN ISO 9001 fin dal 2001 da parte di Lloyd’s Register Quality Assurance. A comprovare il valore di un prodotto made in Mingazzini è anche la certificazione, di cui può fregiarsi fin dal 2002, per il proprio Sistema Qualità con certificato di conformità, basata sulla Garanzia Totale di Qualità secondo Modulo H1 della Direttiva PED, ora Direttiva 2014/68/UE (Certificato di Conformità basata sulla Garanzia Totale di Qualità con Controllo della Progettazione secondo modulo H1, di cui all’Allegato III della Direttiva 2014/68/UE). Due conferme che testimoniano come nello stabilimento di Parma (25.000 m2 di cui 10.500 coperti) Mingazzini non smetta di porre la massima attenzione fin al singolo dettaglio nella produzione di generatori di vapore, acqua surriscaldata, acqua calda e calore, anche nel-


fine linea

Flessibilità nel confezionamento di prodotti dolciari gommosi Fragola o lampone, arancia, limone o cola: non ci sono limiti al gusto e alle forme dei prodotti dolciari con massa gommosa, dalle gomme da masticare alle gelatine, alle caramelle morbide, molto amati da un pubblico variegato di adulti e bambini. Questa varietà di proposte richiede un alto grado di flessibilità nell’imballaggio primario, per il quale risultano ideali le avvolgitrici cutand-wrap di Theegarten-Pactec che possono realizzare con efficienza e precisione tutti i principali tipi di confezionamento: piegatu-

ra dal basso (U1, F1), doppia torsione (U1-I, U1-III) o sacchetti tubolari (FPW5). Queste macchine sono così flessibili da poter essere attrezzate per diversi tipi di piegatura e per svariati formati. Una tale flessibilità è importante per i produttori di caramelle gommose e gomme da masticare, sempre alla ricerca di imballaggi innovativi da utilizzare in campagne di marketing impattanti e per mettere in evidenza nuovi sapori e forme. Secondo un recente studio (Hexaresearch, 2019), il mercato globale delle gomme da mastica-

Le confezionatrici Theegarten-Pactec garantiscono flessibilità e ottime prestazioni nel confezionamento di prodotti dolciari gommosi.

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re in particolare sperimenterà una crescita significativa proprio grazie a queste innovazioni, tanto che, se nel 2017 aveva raggiunto un fatturato di 29 miliardi di dollari, entro il 2025 dovrebbe arrivare a quasi i 49 miliardi. Nei soli Stati Uniti, 165 milioni di persone masticano gomme. Theegarten-Pactec è presente in questo mercato da molti anni ed è il leader mondiale nel settore dei dolciumi di piccola pezzatura. Il suo segmento di confezionatrici cutand-wrap rappresenta per l’azienda tedesca il 20% della produzione, e vede come principali mercati di destinazione Africa e Asia.

Predisposizione per l’Industria 4.0 In Theegarten-Pactec, questo segmento beneficia anche delle innovazioni realizzate in altre aree di prodotto, come il cioccolato o le caramelle dure, perché l’innovazione è fondamentale per essere sempre all’avanguardia sotto il profilo tecnologico. Oggi la parola chiave è Industria 4.0, che significa che la funzione di autoanalisi delle macchine consente la manutenzione predittiva, ma anche la capacità di evidenziare sul pannello di controllo touch rappresentazioni grafiche e istruzioni, per la risoluzione dei problemi e la pulizia. Accanto all’ampia gamma di soluzioni di piegatura, le confezionatrici Theegarten-Pactec garantiscono anche elevate prestazioni: ad esempio fino a 2.000 prodotti al minuto.


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tensioni inferiori e rischia più facilmente di strapparsi e bisogna considerarne attentamente la resistenza alla perforazione durante il riempimento. Per garantire un utilizzo efficace di materiali di imballaggio ecocompatibili è inoltre richiesta un’elevata precisione nella sequenza complessiva dei movimenti della linea di confezionamento, aspetto che è un punto di forza di Rovema che, a differenza dei concor-

renti, si affida ad una tecnologia di trasporto e sigillatura completamente controllata da servomotore. Inoltre, tutti i passaggi, dalla formatura alla sigillatura delle buste, sono perfettamente sincronizzati nei minimi dettagli per ridurre al minimo lo stress sul materiale di confezionamento. Grazie all’esperienza di Sappi e Rovema e alla loro cooperazione, le perdite di prestazioni, tipicamente quantificabili nel 30% o più

quando si passa ad un materiale di imballaggio a base di carta, sono state ridotte al 10-15% nel progetto pilota, ma sono già in fase di sviluppo altri due progetti applicativi. Le soluzioni di confezionamento a base di carta studiate promettono quindi di soddisfare presto le esigenze degli utilizzatori più attenti all’ambiente, con particolare riferimento alle applicazioni ad alto rendimento per prodotti dolciari e snack.

Confezionamento secondario di tubi di snack Per l’industria dei prodotti alimentari e delle bevande è di fondamentale importanza mantenere le qualità e la freschezza dei propri prodotti dal momento in cui essi lasciano lo stabilimento fino a quando giungono sulla tavola dei consumatori; per far ciò è necessario disporre di imballaggi resistenti in grado di proteggere adeguatamente il contenuto durante le fasi di trasporto e distribuzione. Ad esempio, nel settore degli snack il packaging primario “a tubo” è stato ideato per preservare l’alimento e ridurre al minimo la rottura dei singoli pezzi. Per la distribuzione dei prodotti nei punti di vendita è però necessaria anche una soluzione di packaging secondario in grado di mantenere l’integrità dell’imballaggio primario. Il confezionamento in scatole di cartone ondulato realizzato dalle cartonatrici wrap-around CWP Ergon di SMI è la soluzione ideale per il raggiungimento di tale obiettivo. Queste confezionatrici si caratterizzano per le dimensioni ridotte che si adattano facilmente alle condizioni logistiche di qualsiasi layout

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Cartonatrice CWP Ergon (SMI).

di fine linea. Inoltre, la tecnologia IoT di ultima generazione di cui la macchina è dotata consente di ottenere automazione avanzata, flessibilità di utilizzo, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente. La cartonatrice CWP Ergon confeziona un’ampia gamma di contenitori rigidi in scatole wrap-around e un solo vassoio di cartone ondulato alla velocità massima di 40 pacchi/minuto. La macchina è dotata di un sistema di guide oscillante e motoriz-

zato che facilita il corretto incanalamento dei contenitori sfusi sul nastro trasportatore di ingresso, dotato di catene in materiale termoplastico a basso coefficiente d’attrito. Grazie ad un pannello di controllo sensibile al tocco dotato di un’interfaccia grafica user-friendly, la confezionatrice CWP Ergon è molto più flessibile e facile da usare rispetto allo standard di mercato e assicura all’operatore funzioni avanzate di diagnostica e supporto tecnico in tempo reale.


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Le tecnologie digitali al servizio del riciclaggio degli imballaggi in plastica I produttori di materiali e le aziende chimiche stanno lavorando intensamente su vari progetti e iniziative per creare circuiti chiusi per la plastica. Associazioni come l’Alliance to End Plastic Waste, la Circular Plastics Alliance, la Global Plastics Alliance o l’HolyGrail Project stanno conducendo ricerche su nuove tecnologie per il riciclaggio del futuro. Perché c’è una cosa su cui industria, società e governi concordano: la plastica viene ancora riciclata in quantità insufficiente. Dei 360 milioni di tonnellate di plastica prodotte in tutto il mondo nel 2018, solo 50 milioni sono state selezionate per il riciclaggio. Questi sono alcuni dei risultati del sondaggio “Global Plastics Flow” condotto da Conversio Market & Strategy GmbH in collaborazione con le associazioni della Global Plastics Alliance e altre istituzioni. Ovviamente, il problema non riguarda solo il packaging. Ma gran parte dei 36 milioni di tonnellate di

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plastica che il sondaggio ha rivelato non essere stati correttamente smaltiti contiene rifiuti di imballaggio. Tutto questo è in contrasto con l’idea di economia circolare, in cui vengono investite così grandi speranze per il futuro. Se un elemento di imballaggio ha svolto il suo lavoro e poi finisce tra i rifiuti, dovrebbe essere considerato una risorsa e, se possibile, riutilizzato in un circuito chiuso di materiale. Di conseguenza, la tracciabilità end-to-end del materiale può semplificare e ottimizzarne la gestione del flusso. In questo contesto, le soluzioni digitali giocheranno un ruolo chiave.

Tracciabilità dei flussi di materiale Con l’aiuto di strumenti digitali, il progetto “Circular Plastics Economy” mira a dimostrare, ad esempio, come i flussi di energia e ma-

teriali di una catena di prodotti riciclabili possano essere trasformati in un’economia circolare. A tal fine, vengono sviluppati servizi di sistema speciali con e per l’industria della plastica, compresi i produttori di beni di consumo e le società di vendita al dettaglio ad essa associate e il settore del riciclaggio. L’obiettivo è aumentare il riciclaggio sia meccanico che delle materie prime utilizzando tecnologie avanzate e sistemi digitali. Questo implica anche il monitoraggio digitale di materiali e prodotti durante il loro ciclo di vita, in modo che i produttori e le aziende specializzate nel riciclaggio possano prendere decisioni più rapide e ponderate su scelte efficaci a circuito chiuso. Il progetto DiLink ha un approccio simile. Sono in fase di sviluppo tecnologie e vengono create infrastrutture progettate per aiutare a sfruttare il potenziale di utilizzo della plastica riciclata, allo scopo di


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correggere i problemi di volume e qualità associati ai riciclati. Questi ostacoli saranno anche affrontati utilizzando strumenti digitali come piattaforme di commercio online di rifiuti di plastica e materiali riciclati, o tecnologie di misurazione dei processi digitali.

Identificazione più semplice dei materiali Tuttavia, oltre a gestire i circuiti chiusi di materiale, la tecnologia digitale può anche migliorare i risultati ottenuti negli impianti di smistamento. Matthias Giebel della società di consulenza sugli imballaggi Berndt+Partner (B+P) cita il progetto HolyGrail come esempio. Il progetto è stato il vincitore assoluto del Premio per la sostenibilità all’ultima edizione del salone dell’imballaggio FachPack di Norimberga. Per il progetto, rinomate aziende hanno unito le forze per migliorare la cernita della plastica negli impianti di riciclaggio utilizzando marcatori digitali. Secondo Giebel il tasso di riciclaggio in Germania è attualmente ancora troppo basso, fenomeno in parte dovuto a un’efficienza di selezione inadeguata e alla grande confusione che creano gli imballaggi realizzati con diversi materiali. Le filigrane digitali come quella sviluppata da Digimarc consentono di identificare e classificare in modo efficiente diverse categorie di materiali. La tecnologia dell’azienda statunitense è ora concepita per consentire alle aziende che partecipano al progetto HolyGrail di identificare meglio i propri imballaggi di plastica nelle strutture di raccolta dei rifiuti in modo da poterli trasferire al riciclaggio, allo scopo di ottenere materiale riciclato di alta qualità in sostituzione delle risorse fossili. Fino ad ora, ad esempio, una

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delle poche fonti quantitativamente importanti e affidabili di PET di alta qualità proveniva dal riciclaggio di bottiglie per bevande in PET e tali volumi vengono ora eliminati da questo sistema monouso. Tuttavia, è probabile che in futuro la domanda di materiali riciclati possa portare a problemi di carenza. L’economia circolare fallirebbe quindi a causa della mancanza di materiale riciclato. Anche i bassi prezzi del petrolio e il conseguente calo del costo delle materie prime polimeriche negli impianti petrolchimici hanno un impatto negativo sulla

dei nuovi prodotti non riciclabili (regolamento bonus-malus). Per quanto riguarda il Green Deal della Commissione europea, la B+P è tuttavia fiduciosa che la politica riconosca la necessità di agire. Il Green Deal è allineato all’economia di mercato e mostra che la sostenibilità può essere realizzata anche in un contesto economico, ma deve essere più veloce. Solo se le aziende di riciclaggio potranno pianificare in anticipo con certezza, investiranno anche nelle nuove tecnologie e di conseguenza forniranno quantità suffi-

competitività dei materiali riciclati. Giebels sottolinea che la Germania dispone già di un’efficiente infrastruttura di riciclaggio, ma è necessario creare incentivi per il riciclaggio della plastica per superare questi problemi iniziali. Questo significa creare un quadro normativo che dovrebbe controllare il prezzo

cienti di plastica riciclata a prezzi competitivi. Grazie alle loro proprietà, le materie plastiche sono infatti ideali per il riciclaggio. Oggi sono disponibili infrastrutture e tecnologie e, come dimostrano numerose iniziative e progetti, c’è anche la volontà di creare un’economia circolare.

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do un mix di polimeri omogenei che rende possibile la riciclabilità del packaging; inoltre, è stato ottenuto un alleggerimento dell’imballaggio del 10% rispetto al precedente. Le innovazioni introdotte hanno reso possibile un’importante riduzione dell’impronta ecologica di Lavazza ¡Tierra! 180 g macinato, pari al 21% in meno rispetto al packaging tradizionale, misurata attraverso un’analisi LCA certificata da parte terza (tramite l’ente CSQA). Nel Gruppo Lavazza lo sviluppo di nuovi packaging si basa su un approccio scientifico sia per la quantificazione degli impatti ambientali, attraverso standard internazionalmente riconosciuti, sia per l’impostazione di azioni migliorative in ottica di ecodesign. La giuria ha particolarmente apprezzato la particolare attenzione alla qualità progettuale che coniuga la sostenibilità ambientale – ottenuta con un mix di polimeri omogeni che permette la riciclabilità – con la resa estetico-comunicativa, data dalla qualità della grafica e dall’organizzazione delle informazioni per i consumatori, dalla stampa, da dettagli come le saldature che definiscono la struttura. Fra i Best Packaging 2020 - Vincitore Innovazione Tecnologica, ricordiamo infine il Gruppo Fabbri Vignola che ha realizzato Nature Fresh, soluzione completa di confezionamento compostabile “film + avvolgitrice” messa a punto con l’obiettivo di presentare i prodotti freschi e freschissimi nel migliore dei modi, salvaguardandone le proprietà nutrizionali e organolettiche in modo efficiente. Il film Nature Fresh, compatibile con le avvolgitrici più diffuse sul mercato, è certificato come idoneo alla compostabilità domestica e industriale; si adatta perfettamente al processo di compostaggio e, grazie alle caratteristiche della biomassa residua, offre un compost ricco

di sostanze nutritive. Gruppo Fabbri ha inoltre sviluppato la combinazione perfetta per trarne il massimo vantaggio con la gamma di macchine Automac NF ad elevata produt-

L’imballaggio flessibile per la gamma di caffè Lavazza ¡Tierra! 180 g macinato.

tività. Costituito da un film in poliestere di origine fossile, certificato compostabile, a base dei polimeri compostabili certificati Ecovio/ Ecoflex di BASF, Nature Fresh, nato per il confezionamento automatico o manuale di prodotti alimentari freschi e freschissimi, è apprezzato oggi anche nel settore dell’imballaggio secondario. Alle proprietà meccaniche (altamente resistente alla punturazione anche dopo il prestiro, resistenza meccanica strutturale, massime prestazioni con spessori ottimizzati per applicazione, necessario in quantità minima, grazie alla sua straordinaria estensibilità) il film abbina ottime qualità estetiche, come la trasparenza e l’anti-appannamento, che concorrono ad aumentare efficacia nella presentazione del prodotto. Il sistema di confezionamento sostenibile comprende anche la serie di avvolgitrici Automac NF: macchine a elevata produttività, in grado di utilizzare e sfruttare appieno le caratteristiche fondamentali di questa pellicola.

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Prodotto nello stabilimento di Vignola (MO) grazie a un nuovo impianto di estrusione verticale in funzione da febbraio 2020 (realizzato con un investimento di oltre 3 M€), Nature Fresh è il primo film estensibile, stampabile con inchiostri compostabili, certificato sia per la compostabilità domestica che industriale, idoneo al confezionamento automatico e manuale, che garantisce prestazioni equivalenti a quelle del PVC, e addirittura migliori per quanto riguarda la trasmissione del vapore acqueo. Le confezionatrici Automac NF presentano invece due tipi di vantaggi: macchinabilità ottimizzata per questo tipo di film e frequenza di manutenzione ridotta. Sono inoltre in grado di abbinare il film Nature Fresh a etichette e vassoi in diversi materiali, anche compostabili (cartone, plastica, bioplastica, legno di balsa, pasta di cellulosa). Un avvolgimento ottimale è comunque garantito anche con le altre pellicole estensibili disponibili sul mercato, quali PVC, PE, BIOBASED. La giuria ha aggiudicato il riconoscimento per la significativa la versatilità prestazionale della macchina che permette il confezionamento tanto con pellicole estensibili tradizionali, quanto con il film Nature Fresh – il primo al mondo certificato compostabile. La macchinabilità è quindi ottimizzata e permette confezionamento ed etichettatura di diverse tipologie di supporti.

Il progetto “Nature Fresh” di Gruppo Fabbri ha recentemente ottenuto lo storico Oscar dell’Imballaggio per la categoria della Tecnologia.

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Imballaggi a base di rifiuti alimentari La quantità di rifiuti di plastica che si riversano negli oceani potrebbe triplicare entro il 2040, mettendo sempre più a rischio il nostro ecosistema già provato, uccidendo la vita dei mari e inquinando la terra. Una recente indagine britannica ha scoperto che particelle di plastica microscopiche e potenzialmente pericolose sono già "parte dell'aria che respiriamo", ma le più recenti evidenze scientifiche sembrano in-

scaldati in forni tradizionali, a microonde o a vapore. SupraPulp è un prodotto brevettato e testato che rappresenta un sostituto ideale per contenitori in plastica, alluminio o polistirolo. Si compone interamente di bagassa, una fibra rinnovabile secca e polposa che rimane dopo la frantumazione della canna da zucchero o del sorgo per l’estrazione del succo.

Il vassoio compostabile in SupraPulp (W-Cycle).

dicare che è possibile ridurre fortemente e in tempo la produzione di plastica. W-Cycle, una startup israeliana di FoodTech, ha sviluppato gli imballaggi alternativi alla plastica SupraPulp, realizzati con rifiuti di canna da zucchero, completamente compostabili e sicuri ma abbastanza resistenti da poter essere utilizzati per il confezionamento di alimenti grassi, umidi o caldi che inoltre possono essere surgelati e ri-

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SupraPulp è un materiale compostabile, non rivestito, privo di tossine e metalli. I contenitori con esso realizzati hanno caratteristiche uniche rispetto a quelli in bagassa standard, che li rendono l'alternativa ideale ai vassoi di plastica per prodotti alimentari, in particolare piatti freschi, pronti o surgelati. Mentre i prodotti in pasta di cellulosa standard non sono adatti ad alimenti liquidi e oleosi, i contenitori SupraPulp sì ed evitano qualsi-

asi assorbimento o perdita. Se per il confezionamento di piatti pronti vengono solitamente impiegati vassoi di plastica CPET, il SupraPulp è ideale anche in queste applicazioni essendo adatto al passaggio diretto dal congelatore al forno tradizionale o a microonde. Anche carne fresca, pollame e frutti di mare che tendono a perdere succhi sono comunemente confezionati in vassoi di plastica (PE, PET, polistirolo), ma pure in questi casi SupraPulp rappresenta un ottimo sostituto in quanto non li assorbe, non cola o si rammollisce. Inoltre, dopo anni di ricerca e sviluppo, il nuovo materiale di W-Cycle può essere surgelato a -40°C e riscaldato a 270°C, risultando idoneo ad un’ampia gamma di applicazioni alimentari. Il grande vantaggio è che, dopo l'uso, la confezione può essere smaltita come rifiuto organico. Infatti, gli imballaggi in SupraPulp – ottenuti dai rifiuti derivati dalla lavorazione della canna da zucchero o da colture simili come grano, banane, ecc. – rappresentano una soluzione ecologica, sostenibile ed ecologica in grado di risolvere il problema dei rifiuti plastici, oltre ad avere un aspetto gradevole e “di lusso” rispetto ai contenitori in plastica, alluminio o bioplastica. Considerando che il Covid-19 sta aumentando il livello di attenzione pubblica su come trattiamo il nostro pianeta e il futuro dell'ambiente, è aumentata la pressione sui marchi perché propongano prodotti ecocompatibili. Offrire una soluzione compostabile per piatti pronti e prodotti a base di carne contribuisce a creare un ambiente più pulito attraverso la sostituzione della plastica. W-Cycle sta già commercializzando i vassoi in SupraPulp e, vista la domanda eccezionale, sta contattando distributori strategici per ampliarne la distribuzione.


notizie dal mondo

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Nasce la prima piattaforma per lo sviluppo internazionale del biologico italiano L’ICE – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane – e FederBio, la Federazione nazionale dell’agricoltura biologica e biodinamica, hanno attivato la piattaforma Ita. Bio, sviluppata per incrementare il posizionamento del biologico italiano sui mercati internazionali e sui canali e-commerce. L’intesa prevede la promozione di soluzioni di market intelligence tese a consolidare il processo di internazionalizzazione della filiera agroalimentare biologica italiana. La partnership punta a offrire analisi di scenario e competenze, a supportare la definizione di politiche di sviluppo in base alle informazioni sui mercati di riferimento, a fare rete con la community condividendo le conoscenze e a sostenere l’interpretazione delle sfide dello scenario competitivo globale. La partnership tra le due realtà ha portato allo sviluppo della piattaformaIta.Bio, uno strumento innovativo per le attività di promozione del bio Made in Italy sui canali internazionali, con particolare riferimento a Usa e Cina, che si propone di individuare un paniere di prodotti bio italiani a maggiore potenziale di espansione a livello internazionale e idonei ad essere valorizzati attraverso i canali dell’e-commerce. La piattaforma Ita.Bio dispone di 3 funzionalità principali: Tracking & Market Measurement, Supporto alla Promozione sui Mercati Internazionali e Comunicazione. Attraverso la prima è possibile monitorare le opportunità di sviluppo del biologico in relazione ai seguenti parametri: numeri del bio, andamento del-

le vendite, modelli di consumo, caratteristiche ed esigenze del consumatore di prodotti bio nei mercati target, dati relativi all’export del bio italiano e modalità di acquisto compreso il canale e-commerce. Per la raccolta dei dati è stata avviata

co sui principali mercati internazionali è stato istituito un “Desk FederBio-ICE” presso gli Uffici Agroalimentare & Vini nella sede di Roma dell’Agenzia ICE. È previsto, infine, un programma congiunto di azioni promozio-

un’indagine sulle imprese per la valutazione dell’Export bio curata da Nomisma. La funzione di “Supporto alla Promozione sui Mercati Internazionali” della piattaforma Ita.Bio ha invece l’obiettivo di creare strumenti di business intelligence aggiornati e veloci a supporto della presenza dell’Agenzia ICE e dell’attività della sua rete sui mercati esteri. Inoltre, per consolidare le attività di supporto alla promozione del biologi-

nali all’estero, focalizzato su Cina e Stati Uniti, con l’organizzazione di una presenza istituzionale e aziendale alle fiere Ciofe di Xiamen (novembre 2020) e Summer Fancy Food di New York (giugno 2021). Inoltre, considerando l’importanza a livello mondiale di Biofach, è prevista una presenza a sostegno della partecipazione italiana alla fiera che si svolgerà a Norimberga a febbraio 2021.

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