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ILCAMBIAMENTONECESSARIO

Il cambiamento necessario

Riprenderemo presto la rubrica “In viaggio con il cacao”, a cura di Silvia Federica Boldetti e di Marta Giorgetti.

Nell’attesa, pensieri sul lockdown e strategie per cercare di superarlo indenni

La Terra ha chiesto ossigeno, ci ha chiesto di fermarci e rivalutare le nostre priorità, il nostro tempo e riorganizzare la nostra vita, guardandola da una prospettiva differente. I cambiamenti fanno paura, sempre, ma quando sono necessari e non si può fare altrimenti, si ha l’opportunità di esplorare meandri fino a quel momento sconosciuti. Giri di parole per dire: bisogna sapersi reinventare, nella vita e nel lavoro. Ora più che mai. È come ogni tappa del processo evolutivo, ne è in gioco la nostra stessa sopravvivenza, in questo caso parliamo di quella professionale. Il tempo la fa da padrone e, per la prima volta in vita nostra, nel settore food, non possiamo lamentarci di non averne ma, anzi, abbiamo l’opportunità e il dovere di occuparlo per fare ciò che non abbiamo mai fatto perché le priorità erano altre. Di cosa parliamo? Sediamoci al tavolo per scrivere il libro ingredienti e il food cost delle ricette, valutare la produttività dell’azienda, dei prodotti proposti per capire cosa funziona e cosa no. Possiamo ipotizzare nuove ricette, nuovi menù e curare la comunicazione su cui non abbiamo mai investito più di tanto ma che ora, più che mai, è necessaria per arrivare ai nostri clienti. E questo non riguarda solo la grande azienda, che magari è già abituata ad avere un piano marketing, ma anche il negozio di paese e il professionista che lavora come consulente. Siamo tutti “nella stessa barca” e le serrande chiuse, l’impossibilità di spostarsi, fare corsi e vendere i propri prodotti o servizi fa paura a tutti. Sappiamo che “nulla sarà come prima” ma piangersi addosso non fa per noi, non per chi ha messo sogni e investito denaro nelle proprie attività, dedicando la vita intera a questo lavoro. Poi si sa, gli italiani sono grandiosi nell’arte di arrangiarsi, tanto che ciascuno sta spostando la propria attività, almeno per quanto possibile, su altri canali o costruendo curiose e talvolta pittoresche iniziative. Innanzitutto, dalla formazione nelle scuole si è virato sulla formazione on line. Scuole e professionisti stanno utilizzando piattaforme di condivisione come Google Meet o Zoom per fare formazione e webinar con forze vendita, clienti e anche amatori, che in questo periodo hanno tempo da investire per crescere e colmare lacune. Tutto ciò sarà utile quando tutto ripartirà. Oggi, come non mai, stiamo sfruttando la tecnologia scoprendo che è possibile “fare ciò che non avevamo mai fatto”, a cui probabilmente non avevamo nemmeno mai pensato. Quanti spostamenti in macchina potrebbero essere risparmiati se si facessero riunioni via web anziché di persona? Quanti corsi, appuntamenti, tipologie lavorative potrebbero essere gestite in remoto, risparmiando tempo e limitando inquinamento e danni ambientali? Ora siamo costretti, ma siamo convinti che questo trend non si radicherà drasticamente nelle abitudini di un vasto gruppo di lavoratori e settori Sediamoci al tavolo per scrivere il libro ingredienti e il food cost delle ricette, valutare la p roduttività dell’azienda, dei prodotti proposti per capire cosa funziona e cosa no. Possiamo ipotizzare nuove ricette, nuovi menù e curare la comunicazione su cui non abbiamo mai investito più di tanto ma che ora, più che mai, è necessaria per arrivare ai nostri clienti. Sappiamo che “nulla sarà come prima” ma piangersi addosso non fa per noi, non per chi ha messo sogni e investito denaro nelle proprie attività, dedicando la vita intera a questo lavoro.

Il tempo opererà una selezione naturale tra le offerte di valore e quelle che, invece, erano uno specchio per le allodole. Non è crudeltà, ma la legge del mercato in cui chi offre un prodotto con maggior valore aggiunto, reale o solo percepito, è destinato ad avere successo. Per questo è importante investire nella comunicazione, studiare e non fermarsi.

economici? È scattata una molla per cui tornare indietro a “come si è sempre fatto” non è più sostenibile. Il successo del cambiamento dipenderà dalla nostra capacità di reazione, o meglio, dalla nostra resilienza. Vero è che in cucina e pasticceria mancano elementi fondamentali, cioè tatto, gusto e olfatto, ma non escludo che parte della formazione verrà mantenuta tale. Solo in questo periodo sono nate decine di scuole on line che offrono formazione di diverso genere: dai webinar in diretta ai corsi registrati e, addirittura, a degustazioni guidate con campioni recapitati direttamente a casa. Sicuramente, come per ogni cosa, il tempo opererà una selezione naturale tra le offerte di valore e quelle che, invece, erano uno specchio per le allodole. Non è crudeltà, ma la legge del mercato in cui chi offre un prodotto con maggior valore aggiunto, reale o solo percepito, è destinato ad avere successo. Per questo è importante investire nella comunicazione, studiare e non fermarsi.

E chi possiede un negozio, locale, bar e

pasticceria? Si è visto chiudere le porte

Oggi stiamo sfruttando la tecnologia scoprendo che è possibile “fare ciò che non avevamo mai fatto”, a cui probabilmente non avevamo nemmeno mai pensato.

e pezzi di cuore in quelle quattro mura, insieme al sudore delle ore interminabili e agli investimenti fatti. Ma c’è chi non si è dato per vinto. Chi si è supportato a vicenda. Chi non ha mai abbandonato il sorriso e la positività. Innanzitutto cercando di far qualcosa per chi è a casa. Non solo con iniziative benefiche, ma tenendo compagnia attraverso i mille supporti social, comunicando la propria filosofia e i propri prodotti, puntando a creare cultura attraverso videoricette ed esaltando la propria artigianalità. Ha fatto conoscere la propria realtà con dirette didattiche e ricettazioni, per permettere a chi è tra le proprie mura di entrare nel mondo di una pasticceria dal retro, attraverso il laboratorio, facendone percepire il valore. E senza dubbio l’empatia. C’è chi poi si è attrezzato con il delivery, esploso ancor più dalla settimana di Pasqua, per rispondere alle tante richieste di chi è a casa e per colmare, almeno per una parte, il deficit creatosi. Sono tanti i colleghi con cui mi sono confrontata. La forza lavoro non esiste più perché i dipendenti sono a casa e, purtroppo, lo stato non aiuta perché i costi fissi restano. C’è chi ha chiesto un prestito, chi ha seriamente paura di non riuscire a riaprire, ma in tutta questa tragedia, le bellezza è che, chi può, continua ad aver voglia di regalare sorrisi e va ad impastare i biscotti da recapitare a casa, a mantecare il gelato per le vaschette ordinate e, addirittura, a fare prodotti solo per poter essere solidale con il personale ospedaliero e sanitario. Nella tragedia, sta affiorando in superficie l’umanità che non avevamo forse mai mostrato. Quella che, probabilmente, potrebbe davvero cambiare le sorti del nostro mondo.

Silvia Federica Boldetti silviafedericaboldetti.com

Iperattiva in quarantena - Manuale di resilienza e testimonianza proattiva

è il titolo del libro che Silvia ha scritto in queste settimane di lockdown, nel suo appartamento pinerolese. Si tratta di un “piccolo saggio esilarante”, come lo definisce la stessa autrice, dove racconta la sua esperienza nel “passare da una vita frenetica all’essere casalinga a tempo pieno e sopravvivere per raccontarlo”. Le ricette, i consigli e gli allenamenti di Silvia sono in vendita in formato ebook a € 5,00 e il ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana. Da acquistare sul suo sito, silviafedericaboldetti.com

È scattata una molla per cui tornare indietro a “come si è sempre fatto” non è più sostenibile. Il successo del cambiamento dipenderà dalla nostra capacità di reazione, o meglio, dalla nostra resilienza.

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