Giugno 2018 Vol.4 Free
Tcleb FotoMagazine
Editore
Christian Temporiti
Fotografie
Fabrizia Ascatigno Davide Gasparinetti Zelinda Colucci
Main Partner
TIENNElab
Foto Copertina Zelinda Coluccci Per Sponsor , Collaborazioni, Idee tnlab24@gmail.com
Gli Elementi Naturali….4 ?
Fuoco,aria,acqua,terra: elementi naturali da cui trae origine ogni
Ringrazio i Membri del mio gruppo Fotografico che con i loro scatti contribuiscono costantemente allo sviluppo di spazi all’ interno di Tcleb-
sostanza di cui è composta la materia. Iniziamo da questo numero a “Foto-Parlare” dei 4 elementi Naturali , elementi a cui in parte o totalmente siamo legati , elementi che vediamo e tocchiamo tutti i giorni , elementi che la natura ci mette a disposizione per usufruirne a miglior modo , e che purtroppo in molti casi ne subiamo le conseguenze negative. Esisterebbe anche un quinto elemento , denominato Quintessenza, la forza vitale piu’ pura di tutte considerata sotto certi aspetti la fusione dei quattro elementi piu’ noti che insieme rendono possibile l’esistenza. Il fuoco, elemento purificatore e vivificatore, racchiude in sé il principio della vita, che scaturisce dalla sua energia. L’aria, intangibile, è l’energia vitale che respiriamo, senza la quale non sarebbe possibile vivere; non può essere afferrata e rappresenta il respiro cosmico. L’acqua, fonte della vita, dalla sorgente diventa torrente, poi fiume fino a giungere nel mare, oltrepassando gli ostacoli che incontra nel suo cammino, arrivando fino ad addentrarsi nelle profondità della terra. La terra, solida e rigogliosa, simboleggia la materia primordiale, accoglie la vita e la nutre.
Contenuti Giugno 2018 Vol.4
Tcleb
A Proposito di ……….. FotoWorld News - Notizie dal Mondo I Grandi
Kenro Izu Oliviero Toscani Richard Avedon
Esposizioni – Mostre – Concorsi
Ospiti Fabrizia Ascatigno Davide Gasparinetti Zelinda Colucci Foto Racconto Peru’ Zelinda Colucci “ Fuoco “ From the Group
#TempoFotoClub
Il fuoco parla a se stesso e si racconta delle storie per non sentirsi solo. Talvolta entra dentro nell’anima di un imperatore e gli dice: “Vai e conquista il mondo” e l’imperatore passa su centinaia di città e strada, entra nelle case e porta ovunque il fuoco. Poi il fuoco si spegne, torna nella cenere da cui era venuto e si racconta malinconico e divertito le storie che ha vissuto (Fabrizio Caramagna)
Fuoco
Il fuoco è il primo dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali e le tradizioni sapienziali dell'antichità. Era comunemente ritenuto sinonimo di energia, grinta e passione. In alchimia il fuoco è associato al numero 1 , in quanto simbolo dell'Unità da cui hanno avuto origine gli altri tre elementi per successive condensazioni: esprime perciò attività, creatività, ed espansività, incarnando il polo positivo (+). Identificabile con tutto ciò che arde e riscalda, anche metaforicamente, il fuoco consentiva secondo gli alchimisti di dare luogo allo zolfo dei filosofi se abbinato all'aria, oppure al sale se abbinato alla terra. Eraclito sosteneva che il mondo aveva avuto origine dal fuoco, da lui inteso come forza primigenia che regola la legge degli opposti contrari. È probabile tuttavia che Eraclito utilizzasse l'immagine del fuoco più come metafora per indicare l'eterno divenire del Lògos. Secondo la mitologia greca, Prometeo rubò il fuoco agli Dèi per donarlo agli umani bisognosi di aiuto, trasmettendone in loro la potenza; fu per questo punito dagli Dèi che lo incatenarono a una montagna mentre un'aquila gli divorava il fegato.
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Fin dai tempi piu’ antichi e’ nota la potenza del fuoco e per questo da sempre viene visto con riverenza. Anche oggi il suo valore e’ molto importante e possiamo utilizzarlo nella nostra vita per aumentare la connessione con il Divino. Si puo’ infatti ricorrere al fuoco per migliorare la pratica spirituale o per attuare una purificazione . Molti riti del fuoco si basano su antiche cerimonie , che sono state tramandate nei secoli , da tutte le culture.
Video Relax
C’è qualcosa nelle fiamme al buio che lega, distende, eccita le persone. La notte intorno al fuoco è da sempre un momento per legare, intrattenere, scambiarsi informazioni sociali e condividere emozioni. (Polly Wiessner)
Le storie intorno al fuoco che ci resero uomini Per la prima volta uno studio fa luce sul ruolo del fuoco nello sviluppo delle interazioni sociali umane. Il controllo delle fiamme non servì solo a cuocere le carni: ma ad imparare a raccontare storie, a ballare e a fare la pace. Le chiacchiere intorno al fuoco potrebbero aver giocato un ruolo chiave nell'evoluzione umana
E OGGI? Lo studio si interroga infine - senza dare risposta - sul ruolo della luce elettrica, e per esteso dei device mobili da cui mai ci separiamo, sulle nostre attuali relazioni sociali. Luce, tablet e cellulari portano il lavoro nelle ore serali: il tempo delle relazioni diventa potenziale tempo lavorativo. Mettendo a rischio la nostra capacità di tessere reti e liberare l'immaginazione………. ( more)
L’antico rito amazzone del Temazcal "Dentro al fuoco sacro", il video reportage dalla Colombia
Episodio del reportage di Radan Jovanovic, Dentro al fuoco sacro, girato in un ecovillaggio colombiano situato alle porte della foresta amazzonica. In questo appuntamento si parla del rito del Temazcal, “letteralmente ‘casa-vapore‘ .Temazcal è un antico rito delle culture latino americane tolteche di rigenerazione e purificazione del corpo, della mente e dello spirito. Radan, ospite della comunità Dulce Azul, ha documentato la cerimonia e ha vissuto l’esperienza del Temazcal in prima persona, accompagnato in questo viaggio da Elizabeth, una donna colombiana ……. ( More+Video)
Fino ad ora si è sempre pensato che il controllo del fuoco fosse una prerogativa tipicamente umana, una delle abilità che ci differenzia enormemente dal resto del regno animale; ma negli ultimi anni si sono accumulate prove del fatto che anche alcuni rapaci australiani sembra siano in grado di utilizzare deliberatamente le fiamme come strumento per aumentare le loro possibilità di caccia. Nel 2016, l’ornitologo Bob Gosford documentò diverse occasioni in cui alcuni uccelli rapaci, come il nibbio bruno (Milvus migrans) e il falco bruno (Falco berigora), contribuivano attivamente alla diffusione di incendi boschivi naturali, un’abilità già nota agli aborigeni australiani ma spesso messa in discussione dalla comunità scientifica per assenza di prove. Gosford ha speso il 2017 raccogliendo ulteriori testimonianze che sembrano confermare il fatto che nibbi e falchi australiani sfruttino le fiamme come strumento per facilitare le loro attività di caccia……. ( + video)
A Proposito di ……. dagherròtipo Immagine fotografica ottenuta con il processo della dagherrotipia, inventato nel 1837 da L.-J.-M. Daguerre. Esso forniva un'unica copia positiva, non riproducibile, su supporto in argento o rame argentato sensibilizzato, in camera oscura, mediante esposizione a vapori di sodio. La ripresa richiedeva lunghi tempi di esposizione, da ca. 20 minuti fino a tre quarti d'ora.
Il dagherròtipo viene presentato in tutto il mondo come Scoperta importantissima, fino al 1840 che grazie a Macedonio Melloni, durante una relazione all’Accademia delle Scienze di Napoli, viene presentato anche in Italia (il 12 Marzo).
FotoWorldNews
Art Wars Le intromissioni dei personaggi di Star Wars in altri film, foto storiche e immagini di "vita quotidiana". Ecco il curioso progetto fotografico di Tony Leone, da Georges MèliÊs a Casablanca.
FotoWorldNews
Exomars: a 400 km dal Pianeta Rosso La prima fotografia a colori e in alta risoluzione di un cratere su Marte ripresa da Exomars, in attesa delle "copie stereo" per montare foto 3D‌.. ( More )
FotoWorldNews
La foto di un singolo atomo visibile ad occhio nudo Intrappolato in un campo elettrico e illuminato da un laser: un atomo di stronzio che fluttua sospeso è il protagonista di un incredibile scatto, realizzato con una normale fotocamera digitale.
Gli appassionati di fotografia scientifica hanno strabuzzato gli occhi davanti a questa immagine: il puntino sospeso al centro della foto è un singolo atomo del metallo stronzio, illuminato da una luce laser e ritratto con una comune fotocamera in uno scatto a lunga esposizione…… ( More )
Kenro Izu
Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1972, ha lavorato per due anni come assistente fotografico a New York City e successivamente ha creato il suo studio, specializzato in still life photography. Dal 1979, oltre al suo lavoro commerciale ben consolidato, Kenro ha iniziato il suo serio impegno professionale per la sua fotografia d'arte, viaggiando per il mondo per catturare i sacri antichi monumenti di pietra nei loro ambienti naturali. Ha viaggiato e documentato Egitto , Siria , Giordania ,Inghilterra , Scozia , Messico , Francia e Isola di Pasqua ( Cile ).
Si è anche concentrato sul buddismo e sui monumenti indù nel sud-est asiatico : Cambogia , Birmania Indonesia , Vietnam e India . Attraverso di loro, cattura la bellezza profonda con stati naturali di decomposizione. Izu ha fondato Friends Without a Border , un'organizzazione dedita alla raccolta di fondi per gli ospedali pediatrici in Cambogia . I profitti delle vendite di stampe selezionate e il suo libro, Light Over Ancient Angkor, sono donati a questa causa.Izu è stato premiato con il Visionary Photographer Award del 2007 dei Lucie Awards ed è stato pubblicato dalla rivista fotografica Nueva Luz di En Foco .
Oliviero Toscani Oliviero Toscani è conosciuto internazionalmente come fotografo pubblicitario di famosi giornali e marchi del mondo, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie per Esprit, Chanel, Fiorucci, PrÊnatal. Come fotografo di moda ha collaborato per i giornali , Elle, Vogue, GQ, Harper's Bazaar, Esquire, Stern.
I primi reportage di Toscani mettono in luce le caratteristiche dei tempi che correvano (1968); i ritratti delle nuove mode e dei nuovi comportamenti lo faranno conoscere agli addetti ai lavori, facendogli guadagnare contratti con le migliori riviste di moda. attraverso le quali riesce a farsi conoscere e a firmare contratti che gli faranno curare le campagne di alcuni tra i marchi di moda piĂš importanti, Nel 1982 comincia a curare le campagne pubblicitarie per il gruppo Benetton e per il marchio United Colors of Benetton, che comincia a essere conosciuto al grande pubblico. La sua macchina fotografica, infatti, caratterizzerĂ fino al 2000 il marchio stesso, con campagne pubblicitarie molto personali e spesso provocatorie. Nello stesso periodo ha creato Colors, la prima rivista globale, e Fabrica, una scuola internazionale d'arte e comunicazione che ha realizzato gli scatti fotografici per le campagne per conto delle Nazioni Unite, Procter & Gamble e la Repubblica. Termina la collaborazione nel 2000 in seguito alla controversa campagna che utilizza foto dei condannati a morte in USA .
Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano e nei musei d'arte moderna di Mexico City, Helsinki, Roma, Lausanne, Francoforte, oltre a un paio di dozzine d'altri musei nel mondo. Ha partecipato alla data italiana della Cowparade nel 2007. Ha anche vinto numerosi premi, come quattro Leone d'Oro al Festival internazionale della pubblicità di Cannes, il Gran Premio dell'UNESCO, due volte il Gran Premio d'Affichage, l'Infinity Awards per la Applied Photography del 1992 e numerosi premi degli Art Directors Club di New York, Tokyo e Milano. Toscani ha insegnato comunicazione visiva in due università e ha scritto tre libri sulla comunicazione….. che dire d’altro !?!
Richard Avedon
La sua carriera di fotografo cominciò nella Marina mercantile: assegnato alle autopsie e alle foto d'identità, scattò dei ritratti dei suoi compagni di camerata. Nel 1944 si unì al gruppo della rivista di moda Harper's Bazaar, nel quale restò per dodici anni cambiando il concetto di foto nella moda, collocando le modelle, solitamente irrigidite nella posa, per strada o in locali notturni. In seguito lavorò per Vogue, Life, Mademoiselle, Gianni Versace, Jil Sander, Hugo Boss, Calvin Klein, Christian Dior e Clairol, specializzandosi nei ritratti.
Richard Avedon è stato un fotografo e ritrattista statunitense, celebre per i suoi innumerevoli ritratti in bianco e nero. Lavorò in vari campi, dal reportage alla moda, dagli orfani di Danang durante la guerra del Vietnam ai ritratti di Marilyn Monroe, Janis Joplin, Brigitte Bardot, Andy Warhol e Sophia Loren.
Richard Avedon YouTube Video & Interview
Esposizioni – Mostre - Concorsi
Grande ritorno del Premio Canon Giovani Fotografi dedicato ai giovani talenti. Raccontaci una storia è il tema della 13a edizione che, a 20 anni dal lancio, torna in versione rinnovata, con alcuni elementi di novità. Canon ripropone questa iniziativa di successo con la quale ha contribuito a scrivere alcune pagine della storia della fotografia scoprendo tanti giovani fotografi di talento che sono oggi professionisti e autori affermati a livello nazionale e internazionale. Raccontaci una storia. Canon ha scelto questo tema poiché le storie sono fonte di ispirazione ed espressione creativa e la loro narrazione attraverso il linguaggio fotografico è una sfida che appassiona e stimola, una sfida aperta a molteplici proposte e molteplici punti di vista. Le storie sono tante: personali o collettive, vissute o semplicemente osservate. Possono essere vere o anche immaginate. Le storie fanno parte della nostra esistenza quotidiana. Nella loro evoluzione contemporanea, le storie si raccontano e si condividono nei social media più popolari e popolati da miliardi di utenti, in tutto il mondo. Il Premio Canon Giovani Fotografi riparte dunque con la 13° edizione presentando tre importanti novità: • l’inserimento della nuova categoria multimedia che si aggiunge a quella storica della fotografia • la celebrazione dei due lavori – fotografico e multimediale – primi classificati nella mostra dedicata al Premio Canon Giovani Fotografi che sarà inserita nel programma ufficiale del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move • la collaborazione di Canon come Digital Imaging Partner con il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move che fa da cornice al premio in media partnership con La Repubblica ….. ( More Info)
Esposizioni – Mostre – Concorsi
Luigi Ghirri in mostra alla Triennale A Milano, sino al 26 agosto 2018, una retrospettiva focalizzata sull'importanza della sua opera nell'ambito dell'architettura. Curata da Michele Nastasi, la mostra raccoglie oltre 350 fotografie tra stampe originali e immagini proiettate – molte delle quali inedite – appartenenti all'archivio di Lotus ( rivista con la quale Ghirri avviò un rapporto continuativo di ricerca e di reciproco scambio durato quasi un decennio) e alla Triennale di Milano. Inserita nel programma della Milano Arch Week e nella Milano Photo Week - la settimana milanese interamente dedicata alla fotografia - in mostra sino al 26 agosto 2018 ….. (More Info)
Esposizioni – Mostre – Concorsi
Una mostra di grande interesse quella in programma da luglio a settembre alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che racconta il paesaggio e le città della nostra penisola - sia nell’architettura sia nella loro dimensione umana e sociale - attraverso l'occhio di 14 grandi fotografi Le Foto, in bianco nero e a colori, sono selezionate con l’intento di scandagliare il Bel Paese dall’arco alpino alla Sicilia, passando per le grandi città come Torino e Milano, la dorsale emiliana, Napoli, Matera e tutto il Sud, in un arco di tempo che va dal secondo dopoguerra ai primi anni del XXI secolo Curato da Riccardo Passoni, il percorso espositivo si snoda fra paesaggi, luoghi e anche fra i cosiddetti non-luoghi - in un'alternanza di sensibilità e di atmosfere intense e differenti: ai primi "reportage" neorealisti e alle documentazioni politiche si affiancano distillati di paesaggio italiano e interessanti documentazioni architetturali, in una sorta di narrazioni antiretoriche che lasciano spazio a nuove discipline dell’immagine, senza distinzione tra fotogramma catturato al volo e situazioni accuratamente studiate….. (MoreInfo)
Fabrizia Ascatigno
Vivo a Milano da molti anni e questa è la città dove ho scattato la maggior parte delle mie fotografie. La fotografia mi ha sempre appassionato, ma solo da pochi anni ho scoperto la 'street photography'. Sono tantissimi i fotografi che ho come riferimento per questo genere: grandi autori famosi e meno famosi. Il primo in assoluto è Joel Meyerhowitz per la sua energia e la continua voglia di sperimentare, Ammiro moltissimo anche Vivian Maier e Bruce Gilden per i loro ritratti e Martin Parr con la sua ironia graffiante tipica del mondo anglosassone.
Partecipante al nostro Contest Fotografico di Milano #TempoFotoContest2018 Troverete i suo scatti in Flickr + Instag. + EyeShots
Queste fotografie sono tra le mie preferite. Ho scattato in alcuni luoghi pubblici, cercando di cogliere l'intimità di alcuni momenti, all'interno di un museo, della metro o di un bar. Una specie di street meditation per me, alla ricerca di istanti di isolamento dai luoghi più affollati delle grandi città o di piccole storie dove le persone sono sempre protagoniste della scena …….
……. La fotografia in bianco e nero è stata scattata in Fondazione Prada a Milano nel
2016, un luogo che trovo molto affascinante. Eleganti, lineari e luminosi, gli spazi della Fondazione offrono infiniti spunti e prospettive per fare delle belle fotografie.
Per me la Street Photography e’ guardare le Persone con genuinita’ e curiosita’ ma soprattutto stare tra la gente e divertirmi .
Davide Gasparinetti Uso la Fotografia come mezzo per fermare il tempo, fermare stati d’animo, espressioni. Amo fotografare la vita di strada, cogliere attimi, situazioni divertenti o assurde, raccontare la quotidianita’ di cio’ che mi accade intorno e la macchina fotografica mi aiuta a vedere quello che spesso sfugge nella frenesia della folla , mi permette di conservare per sempre un segmento di vita che mai piu’ si ripetera’ uguale. Fotografi come Garry Winogrand e joel Mayerowitz sono per me continua fonte di ispirazione e piu’ di recente sono rimasto molto colpito dalle immagini di Alex Webb.
Partecipante a #TempoFotoContest di Milano
Davide Gasparinetti Photography
Scatto principalmente a Milano , la mia citta’ e il mio campo d’azione preferito , uso la fotografia anche come terapia contro la timidezza perche’ mi spinge a superare confini,a incontrare persone e ad instaurare rapporti nuovi e casuali, da cui spesso sono nate belle Amicizie
Essere in mezzo alla folla aspettando l’ attimo fuggente che colpira’ la tua attenzione, non sapere cio’ che puo’ succedere e a volte scoprirlo solo dopo e’ emozionante , per questo come disse qualcuno: “ Nel Dubbio Scatta ! “
Zelinda Colucci
Ho iniziato dalla Fotografia Naturalistica con una digitale compatta Olympus , e’ stato un periodo difficile della mia vita privata a spingermi verso la Fotografia come mezzo per superare la tristezza, esprimendo nei miei scatti la Gioia delle piccole cose che trovavo in un fiore o in una farfalla e in soggetti legati alla Natura in cui mi immergevo per trovare serenita’
“La Fotografia e’ superare i propri Limiti e i propri Orizzonti . Ci voleva la Macro per farmi affrontare la paura per gli insetti “. XD !
Terza classificata Pari-Merito a #TempoFotoContest di Milano
Zelinda Colucci Photography
Il Genere fotografico che prediligo e’ il CloseUp : ho questa tendenza di leggere la realtà attraverso i dettagli e non attraverso il generale...scovare quelle piccole cose che agli occhi superficiali dei più sfuggono oltre che concentrarmi sulla forza espressiva dei gesti custodi delle nostre verità!
FotoRacconto di un Viaggio in Peru’ ! Zelinda Colucci
Tintura Naturale della lana di Alpaca/Pecora nella comunita’ Andina di Chinchero .Esempio di come viene ottenuto il colore rosso dal parassita del Cactus: la Cocciniglia , anzi dal sangue della Cocciniglia .In Peru’ ci sono coltivazioni di cactus dove viene “ allevata” . La cocciniglia e la polvere colorante da lei ottenuta viene venduta in tutto il mondo , tra cui un ‘ Azienda di yogurt (di cui non si sa il nome ) che la utilizza come colorante per lo yogurt alla fragola. Nel caso in cui il colore si debba ottenere dalle piante la macerazione in acqua bollente e’ piu’ lunga per permettere al colore di fissarsi bene alla lana oltre a garantire una maggiore intensita’ del colore stesso che rimane comunque opaco. Questo tipo di lavorazione distingue un capo tinto a mano da uno tinto chimicamente.
Visione aerea ottenuta col drone della montagna 7 colori sulle Ande vicino Cusco. I colori sono dovuti ai seguenti minerali: ferro, rame, dolomite, zolfo, calce, piombo ed ematite. In quechua si chiama Willkacunca. Scattata sotto gli occhi stupefatti del "guardiano" che si vede seduto sul picco della montagna in un'altra mia foto.
Bimba Uros , comunita’ che vive sulle isole galleggianti di piante acquatiche chiamate Totòra. Ha insistito per salire con me e il mio ragazzo sulla barchetta per fare il giro del lago . Era molto vivace ma allo stesso tempo timida e riservata
Comunita’ di Taquille che vive di agricoltura , artigianato e pastorizia . Vivono in maniera semplice a contatto con la natura seguendo le tre regole Inca: - ama sua , non rubare - ama quella , non essere pigro - ama llula , non mentire.
Sono i discendenti diretti degli inca che si rifugiarono su quest’isola per sfuggire allo sfruttamento degli Spagnoli che volevano impiegarli nelle miniere. Hanno però un’influenza da parte del popolo Aymara (più antico del popolo Quechua che sarebbero poi gli inca) e che erano quelli più ribelli e che meno hanno accettato l’influenza europea nella loro cultura (ancora oggi molto conservatrice al punto da sposarsi solo tra di loro). A Taquile non esiste il divorzio e le donne possono sposarsi solo se sanno cucire e cucinare come nella comunità andina di Chinchero e in molte altre. Sia gli uomini che le donne imparano a tessere dall’età di 4 anni e nei miei scatti sono illustrate le tecniche di tessitura a telaio e a uncinetto. Il cappello che porta il vecchietto di colore bianco si chiama chullo e indica che non si è mai sposato o più probabilmente che è vedovo. Se fosse stato rosso era segno del suo stato di coniugato .
Montagna 7 colori con quello che sarebbe la versione odierna del “postino” ai tempi degli Inca: il chaski come si dice in quechua…erano dei corrieri che in tre giorni potevano andare fino a Lima percorrendo 1.099km (10g12h di cammino) per portare il pesce al re che arrivava fresco grazie ad erbe antisettiche e antiparassitarie come la muna e il molle. Usate anche per la mummificazione naturale dei corpi dei defunti. Oggi fa anche da guardiano ufficioso della montagna: a lui ho chiesto il permesso di usare il drone sotto il suo sguardo stupefatto. Ponte degli Inca a Macchu Picchu che in quechua significa Picco (Picchu) Vecchio (Macchu). Questa città è stata l’ultima conquistata dagli spagnoli si può presumere che dal sito abbandonato di Ollantaytambo dove si vedono pietre abbandonate e la costruzione non terminata, il popolo si sia rifugiato nella fortezza di Macchu Picchu che non era solo la residenza estiva del Re ( Inca in quechua) e della regina ( in quechua colla) ma anche un sito militare di difesa grazie ai suoi precipizi e alla sua posizione arroccata in mezzo alla selva. Quando nel 1532 arrivarono gli spagnoli mi piace pensare che abbiano usato questo fragile e sospeso ponticello per un’ultima disperata fuga. Un ponticello fragile e appeso al crepaccio imponente di roccia così come erano appese a un filo le loro vite! . pesca artigianale nel lago Titicaca nel sud del Perù tra il distretto di Puno e il distretto di Desaguadero. Oltre alla pesca artigianale altre comunità andine che si dedicano all’agricoltura non utilizzano trattori o altri macchinari a motore per il rispetto e il culto della Pachamama =Madre(mama)terra(pacha). Pensano infatti che usare trattori o altri macchinari provochi dolore e sofferenza alla pachamama rendendola non fertile.
Processo per ottenere il chuno, patata disidratata di colore nero che si ottiene dalla varietà di patata andina chiamata amarga e che consiste nel lasciare le patate esposte prima al gelo notturno e poi al calore diurno del sole cocente. In seguito a questo alternarsi di caldo-freddo la patata si disidrata trattenendo dentro di sé l’amido che da il colore nero alla patata. Mentre per ottenere la moraya (la patata disidratata bianca), quest’ultima dopo il trattamento a cui viene sottoposto il chuno; viene immersa nella acque gelide del fiume che permette alla patata di rilasciare l’amido e per questo diventa bianca. Con questo trattamento la patata può essere conservata anche per 20 anni.
Pachamanca: pacha=terra in quechua manca= pentola quindi la pentola di terra e quindi cucinare qualcosa nella terra. È un piatto tipico della provincia del Nord del Perù a base di carne, habas, humitas, erbe aromatiche e patate. Si scava una buca in terra dove vengono fatte scaldare delle pietre con l’ausilio di una grata:quando le pietre sono bianche vuol dire che sono state sterilizzate dal fuoco e si può porre il cibo per essere cotto. Infine si copre la buca con dei teli e della sabbia in modo che il fumo della brace non fuoriesca e si aspetta circa un’ora e mezza/due ore perché sia cotto.
Offerte per la pachamama che si trovano in alcuni mercati come ad esempio il mercado di Arequipa. Si utilizza il feto di lama o un sacrificio animale quando il tuo desiderio è molto importante e insieme a quello puoi comprare i diversi kit con oggetti che rappresentano ciò che vuoi chiedere in dono come una macchina oppure soldi etc.. Per svolgere il sito ci si reca in una sorta di tempio all’aperto dove sono predisposti dei cerchi alla pietra al cui interno si pongono i doni per la madreterra o gli oggetti sacrificali e col tramite dello sciamano si inizia il rito. Se invece si vuole ringraziare la madreterra bisogna offrirle dei dolci in quanto la madreterra nella dualità andina è associata alla figura femminile e si sa noi donne amiamo i dolci. In Perù tradizione e progresso si incontrano e si scontrano in una continua rincorsa. Da un lato c’è il progresso con la tecnologia e la medicina moderna; dall’altro c’è la tradizione della religione Inca che prevede il rispetto della natura e una vita in perfetta armonia con quest’ultima che porta al rifiuto della medicina moderna in favore di cure con piante medicinali che derivano dall’antica sapienza inca e di cui gli sciamani sono detentori. Oltre alle cure di piante medicinali vengono effettuati riti di magia bianca o nera se il tuo male fisico causato dal malocchio da cui vieni liberato attraverso il passaggio di un porcellino d’india o cuy nero (colore della purezza per gli inca) sul tuo corpo. Accanto al profano vi è la religione cattolica in un miscuglio di riti come testimonia la pietra sacra degli inca, la viracocha: il creatore nella religione inca, posta all’interno della cattedrale di Cusco a cui la gente offre foglie di coca chiede il desiderio facendo il segno della croce e pronunciando una preghiera cattolica.
Comunita’ Uros che vive sulle Isole Totòra.
Il presidente e la First Lady del piccolo Arcipelago delle Isole Uros
Bimba che Mangia la Totòra
Bambini di Huilloc, comunità tessile andina ad un’ora da Ollantaytambo. Le donne si occupano di produrre manufatti tessili artigianali mentre gli uomini si occupano dei campi. Di recente i governi hanno cominciato ad interessarsi a queste comunità e a costruire scuole dove viene insegnato lo spagnolo oltre alle classiche materie curriculari. Prima di queste scuole vi era analfabetismo e in più si parlava solo in quechua, cosa che favoriva un certo isolamento sociale ed economico. Cerro (montagna o Apu come si dice in quechua) San Cristobal a Lima, versione delle favelas brasiliane ma della capitale peruviana appunto. Ora il quartiere sembra in ripresa, ma c’è ancora tanta povertà e tanto abusivismo e la criminalità in aumento. Inoltre ci sono zone ancora in stato di forte degrado e di abbandono da parte dello stato e del comune. Persone che vivono con pochi euro al giorno senza pensione e mangiando pane e acqua. cholita (donna che vive nella sierra, l’appellativo Cholo sarebbe come il nostro “terrone”) che tesse una piccola fascia che si usa come cintura intorno alle gonne nella regione andina del Cusco, incontrata durante il trekking verso Palcoyo (percorso alternativo al superaffollato Vinicunca dove ti sono concessi due minuti di numero per la foto per poi riscendere) dove si può vedere la montagna sette colori. Si è infastidita quando in cambio del suo permesso di farle la foto le ho dato solo un sol di mancia o come dicono loro propina. Mi ha praticamente dato della morta di fame! xD
“Fire“ From The Group
Alessio Vicini
Tcleb FotoMagazine
See You Soon…….