Luglio 2018 Vol.5 Free
Tcleb FotoMagazine
Editore
Christian Temporiti
Fotografie
Camillo Falcone Alessandro Rocchi
Main Partner
TIENNElab
Foto Copertina
Camillo Falcone
Per Sponsor , Collaborazioni, Idee tnlab24@gmail.com
Gli Elementi Naturali….4 ?
Terzo Numero , Elemento Aria ….. nella storia piu’ recente questo e’ stato uno dei drammi del nostro Pianeta , Negli ultimi 50 anni ha subito gravi danneggiamenti a causa dell’inquinamento. Il tipo d’inquinamento che sta creando più danni è sicuramente quello atmosferico. E’ molto intenso nelle zone urbane ed industriali, ma le zone di campagna non sono esenti da questo grave problema. Le conseguenze dell’immissione in atmosfera di tutti questi composti sono le più disparate e tutte negative. Ad esempio comporta l’acidificazione delle piogge, l’eutrofizzazione delle acque ossia una produzione incontrollata di nutrienti che produce una crescita eccessiva delle alghe avendo un effetto negativo sulle acque. Inoltre immettendo ozono nella troposfera si ha una diminuzione della resa dei raccolti agricoli esponendo anche le piante a malattie. La soluzione sarebbe quella di smettere di utilizzare fonti di energia come combustibili fossili e nucleari, ma di spostare l’attenzione su fonti rinnovabili. Queste sono rappresentate dal vento, sole, mare, calore terrestre e sono dette rinnovabili proprio perchè non si esauriscono mai. Sarebbero una soluzione non solo positiva e vantaggiosa per l’uomo, ma anche un toccasana per il pianeta in toto. Attualmente in Italia ci sono poche fonti rinnovabili. I vantaggi sono l’inesauribilità, la non pericolosità e la produzione di energia pulita evitando così di uccidere le specie animali e vegetali e riducendo i pericoli per la stessa salute umana. Fortuna si stanno facendo passi avanti, ancora molto lenti, ma si stanno facendo , ogniuno di noi dovrebbe fare la propria parte , sopratutto nel denunciare oppure piu’ semplicemente segnalare a chi di dovere , scorrettezze o obusi di chi dell’ aria e del nostro pineta ne sta facendo una “fogna” , vedrete , quei passi saranno piu’ veloci !
Contenuti Luglio 2018 Vol.5
Tcleb
A Proposito di……. FotoWorld New – Notizie dal Mondo I Grandi Gabriele Basilico Daydo Moriyama Helmut Newton Esposizioni – Mostre – Concorsi Ospiti
Camillo Falcone Alessandro Rocchi
“ Aria “ From the Group #TempoFotoClub
“L'aria fresca della sera è il respiro del vento che si addormenta placido tra le braccia della notte.” Umberto Eco
Aria
L’ aria, identificata talvolta come etere, è un elemento al quale sono state spesso attribuite le proprietà dello spirito e della purezza. La sua importanza, per numerose tradizioni di pensiero, consisteva nel permettere di respirare e quindi, consentendo la vita, nell'infondere l'anima. E’ il terzo dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali e le tradizioni sapienziali dell'antichità. Era comunemente ritenuta sinonimo di fantasia, Immaginazione, spiritualità,
In alchimia l'aria è associata al triangolo e al numero 3, in quanto mediatrice tra il fuoco e l'acqua, punto di equilibrio tra principi contrapposti e quindi simbolo di neutralità tra attivo e passivo, positivo e negativo .Principio metaforico di elevazione, l'aria secondo gli alchimisti consente di dare luogo allo zolfo dei filosofi se abbinata al fuoco, oppure al mercurio se abbinata all'acqua. L'essere elementale invocato nelle trasmutazioni alchemiche in tal caso è la Silfide, che opera nel corrispettivo etereo di questo elemento: l'etere-luce, ossia la sostanza attributo del Sole, da cui anticamente secondo la tradizione antroposofica deriverebbe l'aria,generatore della luminosità che crea le dimensioni triangolari della distanza e dello spazio. Negli arcani minori dei Tarocchi l'aria corrisponde al seme di spade.
Finora non avevo ancora veramente vissuto!… è nell’aria che si sente la gloria di essere un uomo e di conquistare gli elementi. C’è una squisita fluidità dei movimenti e la gioia di planare nello spazio. (Gabriele d’Annunzio)
Giovanni Allevi “Aria“
SILFIDI, FARFALLE DEL VENTO
Spirito alato della mitologia germanica e celtica, talvolta considerato un angelo, la Silfide vive nei boschi e danza nel vento. Viene raffigurata come una fanciulla longilinea dalla pelle diafana e i lunghi capelli biondi (a volte color miele a volte d’argento) una bellezza delicata e in boccio che emana il fascino della grazia.
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Le silfidi comandano i venti e la pioggia e danno forma alle nuvole, il fulmine è la loro arma e il loro potere è più forte durante l’alba o il crepuscolo.
American Ballet Theatre (01) Chopin Les Sylphides
Inquinamento Atmosferico e dell’ Aria.
L'inquinamento atmosferico è l’alterazione delle condizioni naturali dell’aria, dovuta alle emissioni dei gas di scarico di autoveicoli, caldaie, centrali elettriche, fabbriche, impianti di incenerimento. Le sostanze inquinanti più diffuse in atmosfera sono il biossido di zolfo (So2), gli ossidi di azoto(Nox), il monossido di carbonio (CO), l'ozono, il benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le polveri (soprattutto il particolato di diametro inferiore a 10 milionesimi di metro, il Pm10) e il piombo. Il problema dell’inquinamento atmosferico si concentra soprattutto nelle aree metropolitane, dove il traffico, gli impianti industriali e il riscaldamento degli edifici hanno effetti dannosi sulla qualità dell’aria e sulla salute degli abitanti. Uno degli inquinanti più pericolosi per l’uomo e più diffusi nelle città è il Pm10: uno studio realizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che nei grandi centri italiani, a causa delle concentrazioni di particolato sottile superiori ai 20 μg/m3, muoiono oltre 8 mila persone ogni anno. E uno dei principali responsabili dell’inquinamento da Pm10 è il traffico urbano: i trasporti stradali, infatti, producono più di un quarto del totale delle emissioni. E la metà circa degli ossidi di azoto, del monossido di carbonio e del benzene presenti nell’aria delle città. Per gli ossidi di zolfo, invece, la fonte primaria è il settore industriale, e soprattutto la produzione di energia, cui si devono i 3/4 del totale delle emissioni. Se il traffico urbano è il grande nemico dell’aria delle città, i maggiori responsabili sono soprattutto le automobili, che contribuiscono, sul totale emesso dal trasporto stradale, ad un terzo del Pm10, al 40% circa degli NOx, a due terzi del benzene e della CO2…. (More) I numeri dell'inquinamento atmosferico
A Proposito di ……. Il Flash: Il primo modello di flash elettrico realizzato fu opera di H.F. Talbot che, nel lontano 1851 (era il 14 Giugno, per la precisione), utilizzò una scarica elettrica molto forte per fotografare un oggetto in movimento: un esperimento che tale rimase per tantissimo tempo, visto che il “lampeggiatore elettronico” fu perfezionato ed adottato solo cento anni dopo, circa. Il flash, o meglio il lampo di luce in grado di rendere luminosa una scena buia, affonda le proprie radici all’inizio del 1800 (precisamente nel 1808), quando furono effettuati i primi scatti con l’ausilio dell’illuminatore a magnesio. I problemi però alla base di questo tipo di illuminazione erano due: l’altissimo costo del magnesio (solo dopo il 1860 il prezzo crollerà rendendolo disponibile ai fotografi del tempo) e la sensibilità spettrale delle emulsioni fotografiche che mal si legava con l’uso di luce artificiale. Proprio per questo motivo, furono in tanti a cercare una soluzione differente e, il 14 Giugno del 1851, H.F. Talbot ebbe l’intuizione di effettuare una fotografia di un oggetto in movimento illuminandolo con una fortissima scarica elettrica: esperimento perfettamente riuscito ma che rimase fine a se stesso. Bisognerà infatti aspettare altri 100 anni prima che questa tecnica, oggi usata da tutti, venga affinata.
FotoWorldNews
Quando e’ stato scattato il primo Selfie?
Alcune popstar si sono attribuite il primato. Ma andando a ritroso si scopre che il selfie ha almeno un secolo. E c'è chi dice anche di più, Uno dei primi selfie fu fatto nel 1920 a New York sul tetto del Marceau Studio sulla Fifth Avenue. La foto mostra cinque fotografi baffuti con in mano una macchina fotografica antidiluviana. …. (More)
FotoWorldNews
Un'eruzione vulcanica come non l'avete mai vista Un drone scende all'interno di un cratere di un vulcano giapponese e documenta da vicino i primi istanti di un'eruzione . Fumarole, lapilli e sbuffi di cenere alti centinaia di metri: cosÏ da vicino non li avevamo ancora visti. Le spettacolari immagini del video qui sopra sono state realizzate lo scorso 12 ottobre da James Reynolds, operatore e giornalista di EarthUncatTV che ha pilotato un drone fin sopra, e dentro, il cratere del vulcano Shinmoedake. ‌.( More)
FotoWorldNews
Lo scorso aprile Fuji aveva annunciato che avrebbe fortemente ridotto il proprio impegno nella produzione di carte e pellicole bianconero, il che aveva suscitato molte proteste. Ora però, forse anche a seguito del crescente interesse per il mondo analogico, Fuji sta pensando di tornare sui propri passi (vedi il ritorno della la Kodak P3200). Secondo l'agenzia di stampa giapponese ITmedia Fuji ha preso in esame la possibilità di riprendere la produzione della Neopan 100 Acros
Gabriele Basilico Gabriele Basilico e’ probabilmente il fotografo di paesaggi urbani piu’ conosciuto al mondo. Nato a Milano nel 1944, si laurea in architettura nel capoluogo lombardo nel ‘73, ma abbandona subito la carriera per cui aveva studiato per dedicarsi alla fotografia. All’inizio della sua carriera si dedica all’ indagine sociale. A cavallo fra gli anni ‘70 ed ‘80 l’influenza dei suoi studi in architettura si fa progressivamente spazio nella sua fotografia. Nel 1982 presenta il suo primo successo internazionale, Milano. Ritratti di fabbriche. Nel 1984 viene “arruolato” dal governo francese per la Mission Photographique de la DATAR, un progetto di documentazione della trasformazione del paesaggio. Basilico e’ l’unico italiano del gruppo di fotografi selezionati, e gli viene assegnata la tematica “Bord de Mer”. Nel 1991 prende parte ad un’ importante progetto sulla citta’ di Beirut, che stava uscendo, devastata, da 15 anni di guerra civile. Fra le rovine si muovono sei fotografi, incaricati di imprimere nella memoria la devastazione creata dal conflitto libanese : Oltre a Basilico ci sono Rene’ Burri, Robert Frank, Joseph Koudelka , Raymond Depardon e Fouad Elkoury. Le fotografie scattate a Beirut segnano la sua definitiva consacrazione internazionale. Da quel momento fin alla fine della sua carriera, interrotasi nel 2013 a causa della morte di Basilico, il fotografo milanese realizza reportage su, in ordine sparso, Berlino, Rio de Janeiro, Shangai, Istanbul,la Silicon Valley, Roma, le valli del Trentino, Mosca. Ha pubblicato oltre sessanta libri fotografici personali, ricevuto numerosi premi internazionali e le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo.
L’architettura delle aree urbane e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo sono l’oggetto della ricerca fotografica di Gabriele Basilico, che puo’ essere considerato il primo grande fotografo di spazi architettonici, una figura che fino a quel momento non era mai esisitita. “ Mi ero dato una specie di missione” racconta Basilico, “testimoniare come lo spazio urbano si modifica. Oggi lo fanno in tanti, negli ultimi dieci anni e’ stato considerato il lavoro piu’ artistico che ci sia, e non c’e’ citta’ al mondo che non venga fotografata”. Ma quando inizia a fotografare, ancora studente universitario , Basilico si dedica al reportage umanistico ed all’indagine sociale, seguendo l’ “onda” dei movimenti degli anni ‘60 e l’esempio del suo maestro ed amico Gianni Berengo Gardin. “Erano anni in cui la coscienza politica ti imponeva di uscire e fotografare il “sociale”: manifestazioni, cortei, operai…” Solo in un secondo momento, gli studi di architettura si fecero progressivamente spazio nella sua fotografia trasformando Basilico in un “misuratore di spazio”, come amava definirsi lui. Ma fotografare gli spazi urbani per Basilico non e’ semplicemente speculazione sull’ armonia delle forme. Le citta’ di Basilico sono il frutto dell’opera dell’uomo, il risultato delle trasformazioni sociali ed economiche dell’ epoca industriale e post-industriale. ( more)
Daydo Moriyama considerato uno dei maggiori esponenti della fotografia di strada giapponese. Tra i lavori per cui è piÚ famoso c'è Eros, pubblicato nel 1969 sulla rivista giapponese Provoke, che mostra le immagini di una notte trascorsa con una amante in una stanza d'albergo. Ha inoltre esposto le sue opere in musei e gallerie di tutto il mondo, fra i quali la Tate Modern di Londra, il MoMA di San Francisco, il Metropolitan Museum of Art di New York e la Fondation Cartier di Parigi.
Il vero nome di Moriyama è in realtà Hiromichi, che nella lingua giapponese è composto da due caratteri: hiro, ovvero "ampio", e michi, che significa "strada". I critici ritengono pertanto che il destino di questo artista sia stato scritto fin dalla nascita: il suo atteggiamento nei confronti della realtà delle grandi città – in particolare Tokyo – ha seguito un'evoluzione che ha determinato il suo stile, divenuto poi il suo marchio di fabbrica. Lo stile di Moriyama viene definito inconsueto e provocatorio, soprattutto dopo la sua esperienza con la rivista Provoke, che negli anni Sessanta denunciava una realtà che veniva spesso occultata. Anche dopo i suoi settant'anni d'età, egli condivide ancora la stessa inclinazione a registrare i lati oscuri del mondo come faceva nelle sue prime fotografie, scattate durante la drammatica trasformazione del dopo-guerra giapponese, con l'intento di evocare pensieri ed emozioni nuove. Servendosi di una fotocamera automatica, cattura la realtà mettendola a nudo ed evidenziando i suoi aspetti più tragici e nascosti. I suoi scatti sono spesso sfocati, graffiati, dinamici e dunque privi di compostezza e caratterizzati da un forte contrasto, che emerge nell'utilizzo del bianco e nero. In un'intervista pubblicata su Aperture[1] nel 2012, Moriyama sostiene che non c'è molta differenza tra la fotografia a colori e quella in bianco e nero, nonostante preferisca in modo evidente la seconda. Dal suo punto di vista infatti, ciò che realmente rende le fotografie interessanti non è il colore, ma la macchina fotografica digitale…..
…...« Con le macchine fotografiche a pellicola la tua scelta viene fatta quando la
pellicola viene caricata. Con quella digitale, invece, ciò che viene scattato a colori può essere trasformato in bianco e nero. Quindi per quanto mi riguarda, scatto a colori. [...] la fotografia in bianco e nero ha un che di erotico per me, in senso ampio. Il colore non ha la stessa carica erotica. Non ha molto a che fare con quello che viene fotografato; in qualsiasi immagine in bianco e nero c'è una certa varietà di erotismo. Se sono fuori a vagabondare e vedo fotografie appese alle pareti di un ristorante, ad esempio, che sono in bianco e nero, ho una fitta! È davvero una risposta viscerale. Non ho ancora visto una fotografia a colori che mi abbia fatto venire i brividi. Questa è la differenza tra le due cose. »
Moriyama si definisce un viaggiatore solitario, e lui stesso racconta di aver trovato ispirazione per il suo lavoro nel libro "Sulla strada", dello scrittore americano Jack Kerouac: « In quegli anni leggevo molti libri e molte cose mi colpivano, ero estremamente ricettivo e aperto. Kerouac aveva il dono di riuscire a trasmettere immagini fotografiche dei suoi viaggi attraverso la macchina da scrivere: questa sua capacità ha influenzato e condizionato il cammino che poi ho intrapreso. Quel che mi colpì molto di "On the Road" furono il tema della libertà e del vagabondaggio: il fatto di viaggiare per il gusto di farlo, senza una meta precisa. La realtà del viaggio è quel che io vivo spostandomi, non tanto un luogo dove arrivare. » Fra gli altri fotografi da cui Moriyama prese ispirazione, figurano Eikoh Hosoe, Eugène Atget, Weegee e William Klein, che, come lui, condividono una particolare attenzione verso le dinamiche della vita di città.
Helmut Newton Nato a Berlino nel quartiere di Schöneberg da una famiglia ebrea proprietari di una fabbrica di bottoni, cresciuto nella buona borghesia berlinese degli anni venti-trenta Interessato alla fotografia fin da piccolo già a 12 anni acquista la sua prima macchina fotografica, e dal 1936 inizia a lavorare con la fotografa tedesca Elsie Neulander Simon, conosciuta come Ill de Yva. A seguito delle leggi razziali naziste lascia la Germania nel 1938 imbarcandosi a Trieste sul piroscafo "Il Conte Rosso" e si rifugia a Singapore, lavorando come fotografo per il Straits Times. In seguito venne internato dalle autorità britanniche di Singapore e venne espulso in Australia con la RMS Queen Mary. Arrivò a Sydney il 27 novembre 1940 e venne portato al campo d'internamento di Tatura (Victoria) dove rimase fino al 1942 dopo aver lavorato brevemente come raccoglitore di frutta. Nell'aprile del 1942 entrò nell'esercito australiano dove si occupò di guidare camion dell'esercito. Nel 1945 cambiò il suo cognome da Neustädter a Newton, che è la quasi esatta traduzione in inglese del suo cognome tedesco.
Il 13 maggio 1948 sposa l'attrice australiana June Browne nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs" (dal nome dell' omonima citta’ Australiana). Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come Playboy. Dalla fine degli anni cinquanta in poi si concentra sulla fotografia di moda. Si stabilisce a Parigi nel 1961 e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i magazine di moda Vogue, L'Uomo Vogue, Harper's Bazaar Elle, GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'erotismo patinato, a volte con tratti sado-masochistici e feticistici.
Un attacco di cuore nel 1970 rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie "Big Nudes" del 1980 che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton, Borbonese e Dolce & Gabbana. Nel 1984 insieme a Peter Max realizza il video dei Missing Persons surrender your Heart. Nell'ottobre 2003 dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla Bahnhof Zoologischer Garten, la stazione ferroviaria dello zoo di Berlino nel quartiere di Charlottenburg. Successivamente vive a Monte Carlo e Los Angeles. Muore in seguito a un incidente stradale avvenuto a West Hollywood quando, il suo SUV si schianta su un muro del famoso Chateau Marmont (hotel sul Sunset Boulevard che era stato per anni la sua residenza quando abitava nella California del Sud) – al Cedars-Sinai Medical Center. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nell'area ebraica del Cimitero di Friedenau e la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.
Esposizioni - Mostre - Concorsi
Cortona on The Move Ogni anno, dopo il successo dell’edizione 2011, Cortona ospita il Festival Internazionale della fotografia in viaggio "Cortona On The Move". A fare da sfondo all’evento, che si tiene solitamente da metà luglio alla fine di settembre, la bellezza mozzafiato di Cortona, protagonista e al tempo stesso palcoscenico di mostre, proiezioni, tavole rotonde, workshop e letture portfolio. Il viaggio, inteso in tutte le sue accezioni, è il tema e il filo conduttore del Festival. Un evento imperdibile per professionisti, appassionati e operatori del settore. Un Festival che ha ricevuto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, quello del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo e del Comune di Cortona. Photo editor delle più importanti testate italiane ed internazionali sono disponibili per incontrare individualmente i giovani fotografi per accurate letture portfolio. Il Circuito OFF mette poi a disposizione dei giovani fotografi spazi espositivi per mostrare il proprio talento ottenendo prestigio e visibilità oltre all’opportunità di vedere i propri lavori esposti accanto a quelli di nomi illustri….. ( More)
Esposizioni - Mostre - Concorsi
Arles 2018 • Back to the future É iniziata la 49esima edizione dei Rencontres de la Photographie di Arles, il festival che ogni estate richiama esperti, fotografi professionisti e amatori da tutta Europa e non solo. La manifestazione di quest’anno è strutturata come un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, come sottolinea il titolo “Back to the future”, per gettare luce su fenomeni socio-politici del presente e del passato, e, al tempo stesso, approfondire le pratiche artistiche di autori contemporanei che hanno fatto della macchina fotografica il proprio strumento d’espressione privilegiato. Il direttore della rassegna Sam Stourdzé ribadisce come la fotografia possa essere «the best placed medium for registering all the shocks that remind us the world is changing, sometimes right before our eyes», prerogativa che ben si riflette nel programma delle mostre, una vera e propria costellazione di nuclei tematici diversi che vanno ad intersecarsi e talvolta collidere, creando connessioni inedite, come il percorso imprevedibile di una macchina del tempo. Le 30 esposizioni – visibili fino al 23 settembre –sono raggruppate in sezioni tematiche quali: l’America di ieri e di oggi, le rivoluzioni del 1968, il destino dell’uomo, tra Transumanesimo e Introspezione Collettiva, le questioni geopolitiche più urgenti…. ( More)
Esposizioni - Mostre - Concorsi
UNcovered • Pierre Debusschere Per la prima volta, il 12 luglio al 30 Settembre , Debusschere presenterà da MAD la monografica UNcovered; una serie di immagini mai pubblicate prima che portano avanti una ricerca personale in cui il corpo viene usato come tela dove rappresentare suggestioni pittoriche ed emozionali, in cui i soggetti fotografati vengono purificati da ogni artificio per mostrarsi nella propria vulnerabile Umanita’. Uncovered diventerà anche un libro, pubblicato da Triangle books, e sarà anche possibile acquistare le stampe in mostra. Insomma, la personale da MAD diventa una data imperdibile per tutti coloro che vogliono approfondire lo straordinario mondo dell’artista belga….(More)
Camillo Falcone Molto semplicemente scattare foto mi diverte e mi emoziona . Riuscire a trasferire la mia emozione negli sguardi di chi osserva e’ veramente il mio unico e piu’ grande desiderio . Personalmente credo che questa sia , se non la principale, una delle finalita’ della fotografia o almeno la fotografia intesa come Arte . Le citta’ con le loro linee architettoniche , i Cimiteri con la loro grande carica emozionale , la natura con tutte le sua variazioni cromatiche sono i miei luoghi preferiti , quelli con i quali riesco maggiormente ad entrare in simbiosi , quelli dai quali catturare tutte le immagini e le sensazioni che via via si presentano davanti al mio obiettivo. Non sono un esperto di tecniche fotografiche , le approfondisco solo se possono aiutarmi ad esprimere e rappresentare al meglio le impressioni che l’ ambiente circostante mi suscita .
Sebastiao Salgado e Michael Kenna sono i fotografi di fama mondiale che seguo di più ma, a questi, vorrei aggiungere anche un fotografo italiano che apprezzo tantissimo, Erminio Annunzi: i suoi paesaggi hanno qualcosa di magico e coinvolgente.
Secondo Classificato a #TempoFotoContest di Milano
Camillo Falcone Photography
Uffici (copertina)
E' l'ora blu, uno dei momenti più interessanti per scattare. In questo caso gli uffici di Porta Nuova, un quartiere rinato a Milano negli ultimi anni. E' il momento in cui molti impiegati sono già usciti e solo alcuni indugiano presso le finestre.
L'uomo e il cane La solitudine nelle isole Ebridi esterne, nord della Scozia, qualche anno fa. Era il primo minuscolo villaggio incontrato dopo più di un'ora di viaggio, lì la solitudine e il silenzio sono di casa.
Natura all'infrarosso
La natura vista attraverso una lunga esposizione con filtro infrarosso, Parco del Ticino nei pressi di Abbiategrasso. Grazie al filtro IR il celeste del cielo e il verde degli alberi si trasformano rendendo il paesaggio ancora più onirico.
Calma
La calma che trasmette il lago di Massacciuccoli, nei pressi della casa del maestro Puccini, a Torre del lago, in provincia di Lucca. Ci tenevo a sottolineare iI silenzio e l'immobilità del lago.
Le Navate della storica Cattedrale di Canterbury, nel sud dell'Inghilterra
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Visione notturna della Basilica Romanica di Sant' Ambrogio a Milano L'interno della Cattedrale Gotica di Southwark, a Londra
Bianco e nero nel cimitero monumentale di Staglieno, a Genova: una silhouette. “ Devo ringraziare i primi raggi di un sole invernale. “
Primavera di Papaveri nel Cimitero Monumentale del Verano Roma
Autunno nel Cimitero Monumentale di Milano dopo una giornata ventosa
Alessandro Rocchi Mi e’ sempre piaciuto fotografare , per anni l’ho fatto saltuariamente divertendomi anche a stampare le foto in bianco e nero nel bagno di casa. Dal 2014 ho ricominciato con continuita’ e mi sono appassionato alla fotografia di strada , un genere molto difficile , bisogna saper guardare e cogliere l’attimo senza ricadere nel “banale” , non sempre si riesce e spesso i risultati non sono soddisfacenti , ma quando capita la buona foto la soddisfazione ti ripaga di tutta la fatica e il tempo dedicato . Quello che mi piace quando giro per la Citta’ e’ guardare con l’occhio del fotografo per cogliere situazioni ed eventi che normalmente non si vedono , e’ un modo diverso di guardare la citta’ e le persone che incontro, un mondo infinito di situazioni che colpiscono la propria Sensibilita’ , la foto di strada diventa una specie di riflesso della propria I Personalita’ ed e’ uno degli aspetti che preferisco di questo genere fotografico .
Fotografi che mi piacciono sono molti , prendo ispirazione un po da tutti. I libri dei classici Erwitt e Klein sono sempre sul comodino, senza contare Trent Parke oppure Moryama tra i giapponesi e tanti altri che sfoglio sempre con piacere.
Espositore a #TempoFotoContest di Milano
Alessandro Rocchi Photography
mi colpiscono in modo particolare i volti delle persone. Non c'è un motivo specifico , mi piace cercare di interpretare i pensieri e il carattere guardando le espressioni e il modo di fare di chi incontro.
Elemento “Aria“ ...From the Group!
Giorgio Galuppo
John Renard
Valdas Gasperavicius
Valdas Gasperavicius
Laura Polizzi
Laura Polizzi
Bernardo LaCara
Kseniya Shagaeva
Tcleb FotoMagazine
See You Soon…….