CigarsLover Mag Autumn 2021

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AUTUMN 2021

Jonathan Drew ALUMINIUM PACK - SILENCIO - DALLA "A" ALLO ZINO - EL TITAN DE BRONZE - PAIRINGS: CIGARS AND SPIRITS FOURSQUARE: INTERVISTA A RICHARD SEAL - BITTER NELLA MISCELLAZIONE - COCKTAIL: SAZERAC - ALCOHOL VINI I GRANDI VINI MUFFATI - BIRRA: CEREALI ALTERNATIVI OLTRE L'ORZO - AYAM CEMANI: IL GALLO NERO INDONESIANO




CIGARS

EXECUTIVE EDITOR DEPUTY EDITOR SENIOR EDITOR ART & GRAPHICS PHOTOGRAPHY PHOTO EDITOR DIGITAL DEVELOPER

Luca Cominelli Michel Arlia Giuseppe Mitolo Adrian Maghirang Mario Amelio Renz Mauleon Tommaso Rotundo Atanu Sarkar

AUTHORS

Giuseppe Mitolo John Jeremy Michel Arlia Nicola Ruggiero Roberto Canzi Simone Poggi Vincenzo Salvatore Davide Pertino

COLLABORATORS

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CIGARS TASTING PANEL Aaron Reddy Austin Crowe Daniel Hardinger Dustin Wall Giuseppe Mitolo Luca Cominelli Michel Arlia Nelson Campos Nic Bevilacqua Richard Frazier Sebastian Hefel MARKETING & ADS: office@cigarslover.com +41 (78) 818 60 07

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Austin Crowe Brent Moyer Davide Pertino Riccardo Noya Scott Sherer Vincenzo Lopez Vito Renna Austin Crowe Yongchao Chen Rachelle Mauleon Simone Poggi SPIRITS TASTING PANEL Ethan Smith John Jeremy Kaarel Kluge Luca Cominelli Michael Lamper Roberto Canzi Simone Poggi Vincenzo Salvatore William Brown Zac Mitchers CIGARISTA GMBH Augiessenstrasse 13E, Widnau, Switzerland CHE-239.774.579


EDITORIAL

Editor’s thoughts I ritardi nelle nuove linee in ambito sigari e gli eccezionali nuovi rilasci!

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iunti in autunno, i nuovi rilasci, intensi come nuove linee e nuovi formati, tardano ad arrivare. Rispetto agli anni scorsi, nonostante siano state annunciate molte novità a livello digitale e durante il PCA tenutosi nel mese di luglio, sugli scaffali la stragrande maggioranza dei prodotti non è ancora disponibile. Tutto questo è dovuto a non poche problematiche che riguardano le materie prime e tutto ciò che ruota attorno al sigaro, dalle fascette alle scatole. Nonostante tutto ciò, i nuovi rilasci che abbiamo provato nei blind tasting si sono dimostrati decisamente ben performanti, con svariati nuovi sigari che hanno raggiunto valutazioni interessanti, ben oltre i 90 punti. In questo numero passiamo in rassegna alcune delle novità del 2021, come la nuovissima linea europea “Silencio” e la nuova versione degli “Zino”. Ripercorriamo poi la storia di un marchio che ha cambiato il modo di approcciarsi al sigaro, creando un vero e proprio seguito, grazie anche al carisma di Jonathan Drew, che ha saputo dare vita al marchio Drew Estate. Sul versante distillati, l’intervista a Richard Seale, con cui passiamo in rassegna i prodotti di Foursquare, distilleria dalla quale è stato creato il rum vincitore degli awards 2020. Passando per gli altri articoli proposti, nelle ultime pagine del magazine, i 72 prodotti testati per il numero autunnale, nell’ultimo blind tasting che precede gli awards di fine anno!

#refineyourtaste

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CONTENTS 1 28

ON THE COVER Jonathan Drew

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CIGARS Aluminium pack Silencio Da "A" allo Zino Jonathan Drew El Titan De Bronze Pairings: Cigars & Spirits Cigars & Spirits

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SPIRITS

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Foursquare Bitter Sazerac Alcohol Vini


Autumn 2021 76 TASTE 78 84 90

A most noble rot Other than barley Ayam Cemani

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96 SPIRITS TASTING 102 108

Rum Whisky

115 CIGARS TASTING 116 120 124 128

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Gordos Robustos Shots Toros

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CIGARS “I promised myself that if ever I had some money, I would savor a cigar each day after lunch and dinner. This is the only resolution of my youth that I have kept, and the only realized ambition which has not brought disillusion.” Somerset Maugham

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Aluminum pack Un confezionamento che affonda le sue origini negli anni ‘40, oggi adoperato dai grandi marchi per offrire eleganza e qualità. di Giuseppe Mitolo

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egli ultimi anni, diversi sono stati i produttori che hanno deciso di commercializzare i loro prodotti in piccole confezioni di latta. In particolare, nel corso del 2020, proprio Habanos SA ha rilasciato ben tre aluminium pack (Romeo y Julieta Club Kings, Partagas Capitols e H. Upmann Regalias) riportando in auge un confezionamento risalente nel tempo. Difatti, sebbene le origini storiche inerenti l’impiego di questa tipologia di confezionamento non siano riconducibili ad un anno in particolare, si ritiene che possano essere coeve a quelle dell’utilizzo dei primi tubos di alluminio, datate intorno agli anni ‘40 del secolo scorso. Purtroppo la storia non ha lasciato molte tracce, ma con affidabile certezza possiamo individuare in Belinda, H. Upmann, Maria Guerrero e Punch le prime marche che utilizzarono il metal pack per la vendita. In particolare Punch, con il suo Souvenirs De Luxe (40x126mm), ha resistito ben oltre il periodo rivoluzionario, uscendo di produzione negli anni ‘80. Nel periodo post rivoluzione, invece, furono quattro i brand cubani scelti per poter commercializzare sigari appositamente prodotti e venduti in scatole di metallo. Per Romeo y Julieta erano prodotti i Favoritas (vitola de galera belvederes 39x125mm) che erano machine-made e i Club Kings (mareva 42 x 129mm), realizzati a mano. Anche Partagas aveva in portfolio due sigari, ma entrambi erano realizzati a macchina: l’Eminentes (eminente 44x132) e il Capitols (petit cetros 40x129). Quest’ultimo, nella riedizione dello scorso anno, oltre ad essere ora prodotto dai torcedores, ha cambiato vitola e dimensioni, divenendo un mareva. Punch, come Partagas, realizzava due sigari ma, a differenza di quest’ultima, uno era meccanizzato e l’altro era hand-made. I due prodotti, pur avendo il medesimo apellido de salida Souvenirs De Luxe, si differenziavano per dimensione: quello arrotolato a mano era un londres (40 x

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126mm) mentre quello meccanizzato era un petit corona (42x129mm) e si presentava avvolto in cellophane. Stessa situazione anche per H. Upmann: due edizioni, stesso nome, diverse misure. Dopo la rivoluzione cubana, infatti, era possibile trovare due H. Upmann Media Corona: quello realizzato a mano era un mareva (42x129mm), mentre quello torcido a macchina era un eminente (44x132mm). Tutti questi prodotti erano confezionati in metal pack da cinque pezzi e la loro commercializzazione venne sospesa durante il decennio del 1980. In realtà il Partagas Capitols andò fuori produzione, ufficialmente, nel 2001, ma la sua reperibilità era molto risicata già nel precedente decennio. Le ragioni che portarono al ritiro dal commercio di queste confezioni in metallo nel decennio 1980 – 1990, furono probabilmente due. La prima riguardava il contestuale ingresso, sui mercati mondiali, di cigarillos machine made di manifattura europea, anch’essi venduti in pacchetti di latta. Si comprenderà agevolmente come, per quanto potessero essere di qualità, questi prodotti indirettamente sminuivano il prestigio di un sigaro cubano venduto in una paritetica confezione di metallo. Il secondo motivo riguarderebbe, invece, l’offerta delle petacas (o cardboard packs) che, proprio nello stesso periodo, fece il suo ingresso nel mercato. La veste grafica delle cardboard pack, più colorata e accattivante di un metal pack, sembrava quasi sminuire quest’ultima, che venne presto considerata più economica della prima, nonostante, al contrario, la sua realizzazione fosse più costosa. Giungendo in epoca più recente, dopo circa un ventennio di oblio, l’anno del rilancio di questo confezionamento fra le marche cubane fu il 2010. In quest’anno fu presentato il Romeo y Julieta Julietas che, in controtendenza con la moda dei sigari tozzi, offriva un prodotto molto piccolo e sottile (julieta no. 6, 33 x 120mm), ancora oggi realizzato e venduto esclusivamente in questo packaging. Nel 2012 seguì l’H.Upmann Half Corona e nel 2018 il Montecristo Media Corona (entrambi half corona 44x90mm). In realtà, questi ultimi due casi sarebbe più op-

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CIGARS portuno classificarli come diversi confezionamenti per prodotti già presenti a catalogo. Entrambe le produzioni, infatti, furono emesse successivamente al rilascio degli omonimi sigari presentati in Semi Plain Box da 25 pezzi: l’Half Corona di H. Upmann era stato immesso sul mercato nel 2011, mentre il Media Corona di Montecristo nel 2015. Per quanto attiene gli ultimi prodotti rilasciati, ossia il Romeo y Julieta Club Kings, il Partagas Capitols e l’H. Upmann Regalias, tutti di identiche misure 42x129mm, solo i primi due sono sigari venduti esclusivamente in metal pack, dato che il Regalias è prodotto da H.Upmann sin da epoca precedente alla Rivoluzione. Notizie ufficiose vorrebbero che Habanos S.A. stia progettando un’altra riedizione per il prossimo futuro, stavolta con il marchio Punch; allo stato, però, nulla è stato confermato. Lasciando i confini cubani, fra gli altri Paesi produttori la proposta dei pacchetti in alluminio, seppur non particolarmente ampia in numero, offre prodotti di ottima qualità. Tuttavia, fuori da Cuba, l’aluminium pack è percepito più come un packaging alternativo che come una edizione a sé. Per fare qualche esempio, in casa Fuente vengono commercializzati, in pack da tre sigari, gli Arturo Fuente Opus X Perfecxion X (48x159mm/6.25’) e il Reserva d’Chateau (48x178mm/7’), regolarmente venduti anche in box. Stessa scelta per PDR Cigars di Abe Flores: il 1975 Gran Reserva SUN GROWN Half Corona (46x90mm/3.5’) è proposto al pubblico sia in box che in pacchetto metallico da 5 sigari ciascuna. Anche fra i grandi marchi nicaraguensi, tutti realizzano un sigaro venduto anche in metal pack: Padron i Corticos (35x108mm/4.25), Fonseca by My Father i Cosacos (42x136mm/5.35’) e Drew Estate i Liga Privada Papas Fritas (44x114mm/4.5). Quest’ultimo, però, sceglie un confezionamento da quattro sigari rispetto ai classici cinque, adottati da tutte le altre marche. La scelta di optare per questa nuova (o ritrovata) tipologia di confezionamento si presta a diverse interpretazioni. Per quanto riguarda Habanos S.A. l’intento è chiaramente di tipo commerciale: far rivivere un packaging molto in voga in tempi passati, anche mediante suadenti appellativi come “Linea Retro”. Per tutti gli altri produttori, il metal pack è un’offerta suppletiva per il consumatore, che può optare per l’acquisto di un prodotto di indubbia qualità, in un confezionamento dalla spesa meno impegnativa rispetto a quella di un box. Altro elemento positivo è la dimensione di queste scintillanti scatolette, in grado di adattarsi perfettamente alla tasca interna di una giacca o nella pochette del moderno aficionado. Estetica che, però, incontra sostanza nell’offerta dei formati. Non è un caso se la maggior parte di questi sigari (quasi tutti sono realizzati a mano), è proposta in vitolas che spaziano dall’Half Corona al Corona, passando per il Petit Corona e lo Short Panetela: tutti moduli che offrono una fumata più che appagante in un tempo di fruizione contenuto. In conclusione, poco importa se questo nuovo trend sia frutto solo di una scelta di marketing o di confezionamento: se ciò stimola i grandi brand a proporre sigari in grado di soddisfare il pubblico, gli aficionados hanno solo motivo per rallegrarsi.

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SILENCIO Il nuovo marchio creato appositamente per l'Europa di Luca Cominelli

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esi fa, a febbraio, la Scandinavian Tobacco Group ha annunciato il rilascio di un nuovo marchio di sigari per l’Europa, destinato a una clientela particolarmente esigente: Silencio.

Mark Renard, responsabile marketing internazionale di STG, ci ha spiegato come, per la linea Silencio, la cura dei dettagli parte dai semi di tabacco, meticolosamente selezionati dagli agronomi e coltivati in apposite serre climatizzate. Le piante vengono poi trasferite in un terreno ricco di sostanze nutritive, per garantire che ogni foglia apporti le caratteristiche specifiche di ciascun prodotto Silencio. Mentre le foglie sono lascia-

te riposare, gli agronomi controllano da vicino il tabacco, controllando l’umidità che viene sprigionata e il grado zuccherino di ciascun lotto di produzione. Tutto ciò ha lo scopo di creare un sigaro complesso, destinato ai connoisseur più esigenti. Il blend parte da una stagionata fascia Camerunense, posta su una capote indonesiana, e su un ripieno di tabacchi ottenuti da semi cubani coltivati in R. Dominicana, luogo dove è realizzata anche la manifattura dei Silencio. Allo stato, sono disponibili due vitolas: Robusto e Churchill. Per conoscere meglio questo nuovo marchio e capire a quale segmento di mercato punta la Scandinavian Tobacco Group con questo nuovo rilascio, abbiamo parlato con Mark Renard.

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CIGARS Mark, perché avete deciso di creare Silencio Red Dot esclusivamente per l'Europa e quale target di fumatori intendete raggiungere? Silencio è destinato ad un fumatore particolarmente esigente. Crediamo che gli aficionados tendano a scegliere un sigaro per ciascuna occasione e ciascun momento. Silencio è stato creato per un vero momento di divertimento e fra tutti gli altri nostri marchi, risponde precisamente a questa esigenza. La combinazione tra una fascia del Camerun e un blend che fa emergere le sottili sfumature gustative della foglia di capa, fa si che il sigaro offra una grande complessità ed equilibrio. Siamo sicuri di avere fra le mani una proposta speciale ed intrigante per il fumatore. La popolarità dei sigari fatti a mano continua a crescere e, in questo segmento, gli amanti dei sigari esplorano con curiosità e attenzione nuovi blend. Crediamo che Silencio possa offrire un'entusiasmante novità. Perché è stato creato Silencio? Silencio è stato creato per offrire un'esperienza di fumata unica e singolare, che evoca momenti di tranquilla contemplazione. Abbiamo studiato a lungo il blend per offrire un sigaro con una fascia Cameroon invecchiata, conosciuta dagli intenditori per la sua rarità, così come per la sua naturale dolcezza. Meticolosamente realizzato a mano con tabacchi pregiati e invecchiati, Silencio Red Dot è stato sviluppato per essere un perfetto manufatto degno di arricchire i momenti più belli del fumatore. Perché avete lanciato questo brand ora e non prima? Il nostro portfolio è cresciuto e maturato molto nel corso degli anni, in risposta alle richieste degli aficionados europei. Dato che gli amanti dei sigari stanno diventando sempre più esigenti nel perseguire la loro passione per i sigari fatti a mano, abbiamo voluto realizzare un manufatto che offrisse un'esperienza di fumo elegante e memorabile. Silencio parla agli intenditori e crediamo che il mercato per questo tipo di sigaro sia cresciuto enormemente. Qual è il risultato che vorreste ottenere con l'introduzione di questa nuova linea in Europa? Con l'introduzione di Silencio, stiamo compiendo un ulteriore passo nel regno della creazione di sigari per momenti memorabili. Da un punto di vista commerciale, vogliamo che la nostra offerta possa coprire ogni profilo di gusto e ogni fascia di prezzo. Vogliamo però anche essere sicuri di soddisfare le esigenze degli aficionados, e riteniamo di averlo conseguito con Silencio Red Dot. Sia che queste occasioni di fumata siano vissute in solitaria o in compagnia, crediamo che questo lasso temporale sia molto importante, perché rende il fruitore parte attiva di un'esperienza speciale. Crediamo che Silencio abbia questa prerogativa. Ci saranno presto altri formati per il mercato europeo? Attualmente stiamo introducendo due vitolas, il Robusto e il Churchill. Per il momento, sulla linea Red Dot puntiamo a concentrarci su questi due formati. Tuttavia teniamo sempre in debita considerazione l'esigenza del fumatore e svilupperemo presto altre vitolas in base alle preferenze dei fumatori Silencio.

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© 2021 Scandinavian Tobacco Group




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La rinascita di Zino Il brand Zino si rinnova con la nuova linea Zino Nicaragua di Michel Arlia

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’uomo Zino Davidoff continua ad essere una leggenda nel mondo dei sigari, e ogni appassionato conosce o almeno ha sentito più volte questo nome. Il marchio Zino, invece, potrebbe non suscitare la stessa risposta nella mente di alcuni fumatori. La situazione, però, è cambiata con il lancio della linea Zino Nicaragua a cura della Oettinger Davidoff, che ha voluto reinventare un classico. Originariamente, la marca Zino fu creata per il mercato statunitense e furono venduti sotto l’appellativo di Zino Mouton-Cadet. Questi sigari erano realizzati a mano in Honduras, circostanza che permetteva loro di essere venduti a livello globale. Nel 2020 Oettinger Davidoff aveva pianificato di far risorgere il marchio, ma la pandemia COVID-19 ha costretto la società a cambiare strategia e slittare al 2021 l’operazione di rilancio.

All'inizio di quest'anno, è stato finalmente presentato il marchio, reinventato e rilanciato come “Zino Nicaragua”. Lo slogan "Vivi la vita dalla A a Zino" rende omaggio allo spirito di avventura e scoperta di Zino Davidoff ed è arricchito da colori e immagini vivaci. Lo slogan si traduce anche nel sigaro stesso. Non solo Oettinger Davidoff ha cambiato la confezione, ma ha anche completamente rivisto il blend. L'unico elemento di continuità col passato è la sede di produzione, che continua ad essere stabile in Honduras. Abbiamo avuto il piacere di parlare con Patricia Rodriguez, una dei Master Blender di Oettinger Davidoff, che è stata fondamentale nella creazione del nuovo blend, e Sam Reuter, global brand ambassador di Davidoff nonchè responsabile dei progetti innovativi.

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CIGARS Patricia, raccontaci del tuo viaggio nel mondo dei sigari. Cosa ti ha spinto a diventare una master blender? Il mondo del sigaro è un misto di sensazioni e sapori che ci catturano con grande passione, facendoci assaporare ciò che la natura ci ha regalato. Questa è la mia ispirazione personale e anche il motivo per cui ho scelto di diventare master blender. Ho molti anni di formazione professionale e personale e, in particolare, amo molto l'esperienza sul campo e la passione che posso riversare nel mio lavoro quotidiano. Tutto questo mi restituisce enormi soddisfazioni personali. Inoltre, sono orgogliosa del mio team, che mi aiuta a soddisfare le aspettative del pubblico, per creare blend sempre entusiasmanti. Negli ultimi anni, il numero delle donne che hanno assunto importanti ruoli nell'industria è aumentato. Cosa diresti a tutte quelle donne che vogliono intraprendere una carriera in questo settore e un giorno arrivare al punto in cui sei ora? Personalmente, credo che le donne possano e abbiano la capacità di avventurarsi in qualsiasi campo vogliano. Questo settore richiede molta disciplina, e voglia di fare del proprio meglio in ogni sfida. Soprattutto, occorre amare ciò che si fa. Senza dubbio è un’industria che richiede qualche sacrificio, soprattutto in ambito familiare, ma la ricompensa è percepibile ogni giorno, quando si trova ispirazione per le idee di sviluppo di nuovi blend per un mercato esigente. Inoltre, ciò che mi motiva è soddisfare le richieste del mercato, e poter difendere le mie convinzioni con conoscenza, competenza e intelligenza. Tabacco a parte, cosa fai quando non lavori in fabbrica? È difficile allontanarsi dal mondo del tabacco perché, anche stando a casa, non smetto di pensare a come creare nuovi blend per iniziative future. Detto questo, adoro la mia famiglia, il mio tempo libero e amo leggere. Ma la realtà è che la mia vera passione è il tabacco. La Zino Nicaragua è stata introdotta per dare nuova vita al marchio Zino e tu sei stata una parte fondamentale nella creazione del nuovo blend. Avevi in mente un'idea particolare che ti ha ispirato per il blend? Patricia: Il mio obiettivo era creare un blend con un gusto unico: cremosità, un leggero tocco legnoso e floreale con una forza media, offrendo in tal modo un interessante contrasto per il fumatore. Sam: Aggiungendo una battuta alla risposta di Patricia, la chiave è stata il voler sviluppare un sigaro assolutamente unico negli aromi, che si distinguesse dai nostri attuali prodotti. Anche la decisione di realizzare i sigari Zino Nicaragua in Honduras ha valorizzato un territorio dove diverse varietà di tabacco arricchiscono l’unicità del gusto. Inoltre, come ha detto Patricia, era fondamentale mantenere la forza ad un livello medio, offrendo, allo stesso tempo, sapori complessi che trovassero il favore sia del fumatore occasionale che del connaisseur. Com'è stato il processo di blending per questo progetto e quanto tempo ci è voluto per arrivare al prodotto finale?

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Patricia: Prima di iniziare lo sviluppo del blend, Sam mi spiega come dovrà essere. Ricevo quindi un input su come dovrebbe essere il flavour e l'aspetto finale del sigaro. Posso quindi lasciar fluire la mia creatività e competenza e creare i primi campioni del blend che corrispondano al nuovo progetto. Per la Zino Nicaragua ci sono voluti diversi mesi per arrivare al blend definitivo. Sam: Sono responsabile degli input iniziali (cigar brief) e della firma del blend. Patricia crea i primi campioni, che vengono poi testati nel nostro master blending competence center (12 esperti dall'Honduras e dalla Repubblica Dominicana) e anche nel nostro panel di degustazione interno a Basilea, in Svizzera. Questi test sono essenziali per verificare quanto uno dei blend si avvici all'obiettivo iniziale e per determinare, quindi, se il sigaro corrisponde alle aspettative. Atteso che Patricia è un’ottima master blender, non sono stati necessari più di due cicli di campioni. La linea è composta da tre vitolas: Robusto, Short Torpedo e Toro. In quale ritieni che il blend si esprima al meglio? A mio avviso, i tre formati si traducono in un'esperienza molto interessante. Tutti condividono le stesse tipologie di tabacco del blend, in modo che ogni cigar lover possa assaggiare uno qualsiasi dei tre, ritrovando la stessa gamma di aromi della linea. Quali sono gli obiettivi della nuova linea Zino Nicaragua?

Quale fumatore volete raggiungere? Sam: L'ispirazione per la Zino Nicaragua è venuta dallo stesso Zino. Zino Davidoff era un imprenditore, viaggiatore, pioniere e aficionado di mentalità aperta, la cui curiosità e desiderio di imparare da culture diverse lo ha portato attraverso l'Europa, l'Africa, il Sud America fino ai Caraibi. Quindi i sigari Zino Nicaragua sono destinati ai fumatori di mentalità aperta, che desiderano sperimentare, animati dalla curiosità di vivere la vita dalla A alla Z. Il nuovo marchio Zino traduce questa sete di spontaneità in un'esperienza di fumata per i consumatori che vogliono godersi un sigaro per ogni occasione. Questi sono gli appassionati di sigari che vogliamo raggiungere e sono lieto di dire che stiamo ricevendo molti feedback positivi dai mercati, confermando che abbiamo raggiunto ciò che volevamo. Un altro punto a favore sono i freshpack, che sono un importante componente aggiuntivo per rendere questi sigari adatti alla vita di un fumatore, dalla A alla Z. Quali sono i tuoi piani per il futuro? Patricia: Ho molti progetti. Vorrei continuare a condividere le mie conoscenze sul tabacco, trarre ispirazione da nuovi blend e iniziative per l'azienda e continuare a migliorare il processo di fermentazione del tabacco. Il mio obiettivo fondamentale è mantenere continuamente alta la qualità e la coerenza, richieste imprescindibili per i nostri sigari, al fine di lasciare sempre soddisfatti i nostri clienti.

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Jonathan Drew The American Dream di Michel Arlia

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ue dei tanti detti che descrivono l'ascensione di qualcuno recitano "per aspera ad astra" o "dalle stalle alle stelle". Dal nulla verso qualche gloriosa meta. Realizzare dei progetti in grande è sinonimo del “sogno americano”. Una di queste storie incredibili è l'ascesa di Jonathan Drew nell'industria dei sigari con Drew Estate. Il loro motto "Rebirth of cigar" (rinascita del sigaro) non potrebbe essere più vero, poiché il marchio era tra i leader dei "Boutique Cigar" ed è stato anche fondamentale nell'aiutare a trainare l'industria dei sigari fuori dal crollo del settore. Il loro approccio moderno ha introdotto una nuova e più giovane generazione di aficionados. Quest'anno ricorre il venticinquesimo anniversario dell'azienda e abbiamo avuto modo di parlare con Jonathan Drew del passato, del presente e del futuro del marchio. Jonathan, prima di entrare nell'industria dei sigari, qual era il tuo sogno? Cosa volevi fare dopo il college? Quale carriera volevi intraprendere? Studiavo diritto della proprietà intellettuale con una particolare attenzione al diritto digitale, che è essenzialmente basata sulla Torah. Quello era il mio grande interesse al college e alla law school. Nel 1991, ho lavorato per Alfonse D'Amato (senatore degli Stati Uniti di New York) come stagista a Washington D.C., ed è lì che ho conosciuto i sigari. Alla Brooklyn Law ho svolto il mio tirocinio presso l'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Suffolk. Tornando al 1995, hai iniziato a vendere sigari da un pic-

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CIGARS colo negozio nel World Trade Center di New York. Cosa ti ha spinto ad aprire un negozio, e perché ti sei concentrato sui sigari? Quell’anno ero assistente del procuratore distrettuale nella contea di Suffolk e avevo una casa in comproprietà ad Hamptons ed è lì che sono diventato "The Cigar Man". Compravo per me i sigari, ma tutti coloro i quali ne desiderassero uno, venivano da me. Portavo giù un paio di scatole in modo da avere un po' di scelta e alla fine della settimana non ne avevo più. Li stavo regalando. Il fine settimana successivo, riportavo cinque scatole e al termine del fine settimana non ne era rimasta nessuna. Ho iniziato a pensare che se tutti fossero venuti da me per i sigari, avrei dovuto aprire un negozio, perché mi piaceva e tutti mi conoscevano come The Cigar Man. L'anno successivo è stato l'anno in cui ho aperto il mio negozio al World Trade Center. Poco dopo hai lanciato la tua prima linea, La Vieja Habana. Perché hai creato il tuo sigaro e dove veniva prodotto? La Rosa sulla Sixth Avenue a Manhattan ha realizzato La Vieja Habana. Non lo sapevo allora, ma sono sempre stato un “brand man”. Non è che i sigari là fuori non fossero abbastanza buoni o avessero un sapore diverso, è che il mio concetto di quello che era un marchio aveva ben poco a che fare con il sigaro nella scatola. Tutto era legato al lifestyle e alla sua cultura. Si trattava di creare e offrire al pubblico un viaggio, che consentisse ai fumatori di riconoscersi fra loro perché c’era un brand che assomigliava a loro. Si trattava di creare una cultura del sigaro più che un marchio. Sono passato dall’essere un rivenditore a divenire proprietario del marchio, da rappresentante indipendente a proprietario. Sin da quando ho aperto il mio negozio al dettaglio, ho desiderato un mio sigaro. Ma dietro questo doveva esserci qualcosa in più: doveva creare cultura, aggregare le persone, consentire loro di divertirsi ed intrattenere anche grandi conversazioni intellettuali. Erano le fasi embrionali della community e del brand lifestyle. Ciò che ha reso Drew Estate così autentico è che, al primo anno, stavamo già facendo ciò che stiamo perseguendo oggi dopo venticinque anni: costruire un brand che fosse più profondo di una semplice scatola di sigari su uno scaffale. All'epoca tutto riguardava Cuba. Era tutto radicato a Cuba e Drew Estate voleva essere tutto ciò che non era Cuba. Il marchio era al di là dei sigari. Anche nei primi giorni era già un brand lifestyle. Prestavamo la stessa attenzione sia agli eventi che ai prodotti, puntando molto sulla comunità, sullo stare insieme e sul fare cose divertenti...sempre però facendo risuonare il registratore di cassa. Eravamo un originale di New York e non abbiamo mai cercato di emulare Cuba. Nel nostro settore tanti hanno sempre guardato verso Cuba, tranne noi di Drew Estate. Non c'era alcun legame storico con Cuba, perché tutto era nuovo e ringiovanito. Ingenuità e stile di vita newyorkese. Era un marchio lifestyle di New York. Non abbiamo visto gli stessi confini che sono iniziati e finiti con Cuba. L'abbiamo rimosso dall'intera equazione. Eppure il nome del tuo primo marchio era radicato a Cuba... L'abbiamo fatto perché ci sembrava giusto. Non è stato così accuratamente pensato ed infatti non ebbe presa sul pubblico. Fu un passo falso. Quello era il nostro marchio del no-

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stro piccolo negozio. A nostre spese abbiamo compreso la differenza fra La Vieja Habana, prodotto che dovevi sponsorizzare ogni giorno, rispetto ad ACID, brand che la gente ha immediatamente riconosciuto come Drew Estate. La Vieja Habana è stata una tappa naturale del nostro cammino di esplorazione del chi eravamo e di cosa saremmo diventati. Oggi ci chiediamo "Whoa, perché l'abbiamo fatto?" Faceva parte della nostra scoperta di noi stessi. Nel 1997 l’originario boom del settore sigarofilo ebbe una contrazione e tutto sembrava finito. In quel momento, com’era l’andamento dei vostri affari? Vivevamo una frase di transizione. Eravamo ancora un rivenditore, ma stavamo preparando il nostro piano per trasferirci in Nicaragua. I nostri affari non erano per nulla floridi perché eravamo nel limbo della transizione tra rivenditore e rappresentante indipendente e ci stavamo trasferendo in Nicaragua per avviare la produzione Drew Estate. Hai anche deciso di trasferirti ad Estelí, in Nicaragua, nel 1998. Quanto forte è stato lo shock di confrontarti con un’altra cultura, una volta lì? È stato incredibile! Quando sono tornato a casa, mesi dopo, sembravo un montanaro con una lunga barba alla ZZ Top. Lo shock culturale è stato tremendo e dopo un anno di permanenza lì, facendo ritorno negli Stati Uniti, la gente ha davvero notato quanto stessi lottando. All’epoca il Nicaragua non era quello che è ora, con il turismo legato al settore sigarofilo e ottimi ristoranti. Estelí era una città con tre o quattro ristoranti. C'erano fori di proiettile nelle porte e negli edifici ed enormi buche sul manto stradale, lì dove erano esplose le bombe. La città aveva due distributori di benzina e un semaforo. Lo shock culturale è stato davvero immenso. Era come essersi trasferito da New York a Marte. Non parlavo spagnolo e non avevo un posto dove vivere. Vivevo ogni giorno fra lo shock e il timore reverenziale, per usare un eufemismo. La tua famiglia non ha una storia nell'industria dei sigari, quindi hai dovuto costruire relazioni con persone del settore per costruire ed espandere le tue conoscenze. Quali sono state le figure che ti hanno accompagnato in questa nuova vita professionale, i mentori nel settore dei sigari? Difficile non citarli tutti: Jose Orlando Padron, Nick Perdomo Sr., Kiki Berger, Nestor Plasencia Sr., Juan Francisco Bermejo, Omar Ortiz, Carlito Fuente, Manuel Quesada, Ernesto Perez-Carrillo, Rolando Reyes Sr., Benji Menendez, Estelo Padron, Frank Iannessa. Dovendo però restringere la cerchia, quelli che più mi hanno aiutato sono stati Kiki Berger, Orlando Padron and Nick Sr.. Invece di commissionare la produzione dei tuoi sigari, sei andato controcorrente e hai deciso di avviare una tua manifattura. Perché non hai scelto la strada più facile? Si trattava di essere autentici. Perdomo ha realizzato La Vieja Habana per me, ma stava scomparendo. Quando mi sono trasferito in Nicaragua abbiamo fatto tutto da soli. Volevamo avere privacy e fare le nostre cose. Nella nostra transizione da New York al Nicaragua abbiamo commissionato la realizzazione dei nostri sigari, ma dopo abbiamo deciso di fare tutto da soli.

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I primi due anni sono stati duri, per non dire altro. Sei mai stato vicino alla bancarotta o sei stato tentato di abbandonare il progetto? Eravamo in un perenne stato di essere vicini alla bancarotta, ma non abbiamo mai pensato di mollare. In uno dei tuoi viaggi di ritorno a Brooklyn, sei tornato con alcuni nuovi blend, tra cui anche quello che in seguito sarebbe stato scelto per la linea "ACID". Dove nasce il nome? Il marchio si basava su una persona che viveva a New York City che pensavamo fosse un tipo super cool che rappresentava davvero ciò che eravamo. Il concetto di ACID si ispirava a questo ragazzo, ACID Scott Chester, che rifletteva il modo di vivere newyorkese nei grandi sigari che volevamo realizzare. Un nuovo modo di pensare. Una nuova società che non era lì solo per comprare sigari, ma per ispirare una nuova linea che avesse in sé il tipico atteggiamento newyorkese.

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Mentre gli “infused cigars” non erano una novità sul mercato, con ACID il successo non si è fatto attendere. Quale pensi sia stata la ragione del boom? Di chi è stata l'idea di realizzare un sigaro infuso? Riscontra successo perché ha un buon sapore ed è autentico. Ha la spavalderia newyorkese. La gente ne ama l'odore tanto quanto il sapore, rendendolo un sigaro molto invitante ed accogliente. È un sigaro facile da fumare, dotato di una forza che un fumatore può sopportare. È fondamentalmente forte, ha un buon sapore, lo stile e la poliedricità sono giusti, l'azienda dietro di esso è autentica e le persone che lo fumano vogliono far parte della nostra famiglia. Fumano ACID perché amano il suo sapore e amano il modo in cui si sentono quando lo fumano. Questo non è cambiato. Chi ha deciso di produrlo? Direi che Marvin ed io abbiamo preso questa decisione insieme. Un altro fattore che ha risuonato soprattutto sulla gene-


razione più giovane era ed è la veste grafica. Quanta influenza si riflette nei tuoi progetti? La cultura graffiti/urban/hip-hop di New York City è radicata nel marchio, vera pietre miliare dell’aspetto grafico. Nel 2007 hai rilasciato la Liga Privada No. 9, la tua linea premium di punta, e con essa hai conquistato anche i fumatori di sigari più tradizionali. Cosa ha fatto risaltare così tanto la Liga Privada rispetto alle altre linee non-infused del tuo portfolio? Il nostro impegno per la Connecticut River Valley è spiegato appieno quando fumi tabacco della Connecticut River Valley. Proprio come il Nicaragua ha avuto il suo momento giusto per brillare e affermarsi sulla scena mondiale, così ha fatto la Connecticut River Valley. Ci è capitato di essere lì in entrambi i momenti. Eravamo lì quando la richiesta è esplosa. Crediamo di aver avuto molto a che fare con entrambi i boom.

Liga Privada utilizza tabacco proveniente da Honduras, Nicaragua, Brasile e Stati Uniti e nel blend ci sono sette diversi tabacchi. Come hai avuto accesso a tutto ciò e perché ti sei orientato verso un blend multi-origine? Per Liga Privada stavamo cercando di creare un sigaro che avesse forza, morbidezza e un piglio di rusticità. È stato un sigaro molto complesso da creare. Se dovessi confrontare la Liga Privada con una persona, sarebbe come qualcuno che indossa un abito sartoriale italiano da 20 mila dollari che ritrovi più tardi nel pomeriggio in piscina, con il corpo ricoperto di tatuaggi. Liga Privada copre quella gamma nel suo blend. Per farlo, abbiamo dovuto confrontarci con diverse manifatture e produttori. Tutti quei tabacchi li amavamo già singolarmente. Erano tutti fantastici individualmente e quando li abbiamo messi insieme per creare i primi nove blend di Liga Privada No. 9 è stato come mettere insieme tutti i nostri tabacchi preferiti. Erano eccezionali da soli, ma quando si sono uniti hanno creato una sinfonia.

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CIGARS

1999

2007

Oltre al lancio della Liga Privada nel 2007, hai anche aperto la più grande fabbrica di sigari di Estelí, La Gran Fabrica Drew Estate. Costruire quella fabbrica è stato anche un modo per restituire qualcosa alla gente di Estelí? No. Era un modo per centralizzare il lavoro, che sino a quel momento era svolto da undici piccole manifatture sparse per la città, in un unico posto. Quella strada, quell'isolato, quel quartiere adesso sono diventati la casa di Drew Estate. Sei passato da una piccola manifattura ad una delle più grandi fabbriche del settore. Quanto è stato pazzesco il cambiamento per te? Quanto tempo trascorrevi ad Estelí all’epoca? Era un sogno diventato realtà. Pochissime persone capiranno quanto il passaggio da quelle undici piccole manifatture a La Gran Fabrica Drew Estate sia stata un'esperienza irripetibile. Facciamo un salto in avanti al 2014, quando Swisher International ha acquisito Drew Estate. Sei stato contattato o stavi cercando di vendere? Come sono le trattative? Diciamo che ci siamo incontrati a metà strada. Le due culture delle aziende si integrano molto bene. La loro era un'azienda molto irriverente e noi lo eravamo ancora di più, quindi c'erano molte somiglianze tra le nostre due società. Una era più matura, più professionale e più impostata, mentre l'altra era un po' più rustica, più giovane e un po' più libera. Dietro tutto ciò, abbiamo condiviso un medesimo progetto sulla qualità e una precisa pianificazione del futuro.

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2003

2000

Dopo l'acquisto da Swisher, sono passati solo tre anni prima che tu tornassi come presidente. Cosa stava succedendo a Drew Estate in quegli anni in cui ti volevano dietro le quinte? Cosa stavi facendo in quei tre anni di "ombra"? Non sono stato all’ombra per tre anni. Ero continuamente in viaggio per diffondere la cultura di Drew Estate come ambasciatore per l'azienda che avevo costruito. Quando sono diventato Presidente tre anni fa, ho ripreso un ruolo operativo. Non mi sono fermato neppure per un giorno dopo aver venduto Drew Estate. Io ero il fondatore ed il mio compito era rafforzare la cultura dell'azienda e diffonderla nel mondo. Poi hanno deciso che volevano che utilizzassi i miei talenti per aiutare a far crescere l'attività, assicurando al contempo che rimanessimo fedeli alle nostre radici. Ora, 25 anni dopo, Drew Estate è diventato un marchio riconosciuto a livello mondiale. Qual è la traiettoria del marchio? Cosa hai in serbo per noi per il futuro? Continuare a rafforzare l’immagine del marchio Drew Estate non solo rilasciando prodotti, ma continuando anche a consentire ai nostri fan di divertirsi. Non si tratta solo di vendere più sigari. Dal lato della pianificazione aziendale, la sfida è sempre quella di continuare ad essere artisti, sempre fedeli al motto “The Rebirth of Cigars”. Il successo, però, crediamo sia dovuto in gran parte a componenti che non hanno nulla a che fare con il tabacco e vogliamo continuare ad approfondire proprio quegli aspetti che ci rendono un'azienda interessante per il pubblico.

2019

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CIGARS

El Titan de Bronze La boutique factory dove i torcedores sono chiamati artisti e firmano le loro creazioni di Simone Poggi

ntonio Maceo y Grajales è stato un vero e proprio eroe della guerra di indipendenza cubana dalla Spagna, avvenuta tra il 1868 ed i 1898. Le sue umili origini ed il colore della sua pelle generarono presto atteggiamenti razzisti nei suoi confronti all’interno dell’esercito di indipendenza, divenendo anche causa di un notevole ritardo nella sua promozione a Maggior Generale, ottenuta principalmente grazie alle sue notevoli capacità nel disorientare l’esercito spagnolo. La sua incredibile forza fisica e la resistenza alle ferite da armi da fuoco gli valsero inoltre il soprannome di Titano di Bronzo.

A

mostrasse con orgoglio le proprie origini, nonostante la gratitudine agli Stati Uniti d’America che l’avevano “adottata”. Decise, poco più tardi, di spostare le attività’ nella famosa Calle Ocho di Little Havana a Miami.

E’ proprio a lui che si ispirò Sandy Cobas, quando decise di aggiungere alla propria rivendita di liquori a Westchester una piccola manifattura di sigari per i propri clienti; cercava infatti un’immagine virile e forte, fieramente cubana, che

Nel corso degli anni diversi progetti sono stati sviluppati e alcune importanti figure si sono affiancate alla titolare, segnando la storia di una piccola, ma unica realtà del mondo del sigaro.

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Era il boom dell’industria sigarofila degli anni ’90 e a Miami realizzavano i propri prodotti Padron, My Father, Perdomo. All’inizio si trattava solo di uno o due torcedores, ma i crescenti affari consentirono alla piccola azienda di crescere, fino a contare 10 torcedores nel 2016, in grado di produrre dai 250 ai 300 mila sigari all’anno.


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CIGARS

La prima che risulta significativo ricordare e’ Maria Sierra. L’immagine gentile e sorridente di questa emigrata cubana è forse la più indicativa della dimensione personale e unica del Titan de Bronze. Maria cominciò a lavorare nel 1967 a Cuba, nella famosissima fabbrica di El Laguito, nell'anno in cui il governo cubano apre alle donne le porte delle manifatture di sigari, consentendo loro di apprendere l’arte di realizzare sigari, occupazione fino ad allora di puro ed esclusivo appannaggio degli uomini. L’allora diciottenne Maria apprende l’arte del torcedor nientedimeno che da Eduardo Rivera e Avelino Lara, che in quegli anni si sono susseguiti alla guida della fabbrica dove si producevano i Cohiba. Per 31 anni la donna lavorò a Cuba, raggiungendo il nono livello, ovvero la più alta specializzazione della manifattura dei puros cubani, una maestra capace di creare ogni tipo di formato del vitolario cubano, una onorificenza che, in tempi recenti, non è più assegnata. Nel momento stesso in cui decide di emigrare, la figlia si presenta da Sandy per cercare di trovare un lavoro alla madre; Sandy, appresa la maestria della persona che stava per arrivare, le spalancò

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le porte del Titan. Negli anni a venire Maria firma una grande crescita della piccola manifattura in termini di immagine. La sua firma è posta in particolare sul La Palina Goldie, un sigaro molto speciale e dalla tiratura molto limitata, realizzato ogni anno in un formato diverso. E pone la sua firma su tutti i sigari realizzati per questo specifico prodotto, che diventa un tutt’uno con lei. E al Titan de Bronze non si lavora in coppie roller - buncher, come in molte fabbriche del Centro America: qui il torcedor prepara il proprio sigaro dall’inizio alla fine, dando un contributo quasi totale alla manifattura. La dimensione personale e unica funziona, la storia fa presa, il sigaro è un vero successo e alcuni clienti iniziano a venire da lontano per conoscere la torcedora che firma tutti i loro sigari preferiti. In essenza, come si parla spesso di boutique brand per marchi che producono limitati quantitativi di sigari in edizioni speciali, inizia a colpire l’immaginario degli aficionados il concetto di boutique factory, una manifattura dove si può creare qualcosa di unico e speciale, come un abito su misura, frutto delle capacità artistiche di pochi individui. Il concetto è così forte che al momento del pensionamento di Maria, nel Settembre del 2017, la stessa azienda La Palina pubblica messaggi di saluto alla creatrice dei Goldie, e saluta il passaggio di consegne al nuovo torcedor, Lopez Perez, raccontando dei tre anni passati da quest’ultimo sotto l’egida della stessa Maria Sierra. Tale esempio continua nelle creazioni del Titan de Bronze per i brand La Palina, Cornelius & Anthony, Warped, Chinnock Cellars. Menzioni speciali inoltre meritano gli Herrera Estelí Miami e i recentissimi Cohiba Serie M. Willy Herrera, master blender presso Drew Estate, altri non è che il genero di Sandy Cobas, ed ha cominciato la propria carriera proprio al Titan de Bronze, dove lo stesso eclettico Jonathan Drew lo incontrò nel 2011 proponendogli di creare sigari per lui. Ed il dono di Willy per la boutique factory che ha costituito il suo trampolino di lancio è stata una versione speciale del suo sigaro più famoso, l’Herrera Estelì, che ha declinato in una versione denominata appunto Miami, realizzandola presso El Titan de Bronze e utilizzando una capa Habano Oscuro dell’Ecuador, un capote Sumatra sempre dell’Ecuador e ripieni dominicani e nicaraguensi. Il progetto relativo alla creazione dei Cohiba Serie M, invece, è stato pensato a lungo e con attenzione, per offrire un prodotto davvero unico e raro (solo 5'000 box totali realizzati) al consumatore più esperto, utilizzando solo tabacchi dalla lunga stagionatura. Il sigaro è un formato toro sui 30 dollari, con doppio capote, piede chiuso, testa tripla e chiusura con un pigtail molto particolare. I tabacchi impiegati sono una fascia Corojo del Nicaragua, i due capote anch’essi nicaraguensi e un ripieno dove sono presenti foglie da Jalapa e di Piloto Cubano dominicano. Maria Sierra è venuta a mancare nel Gennaio 2019, ma il suo sorriso gentile e modesto ha contribuito molto al piacere che molti esperti hanno provato nel degustare una delle sue creazioni, lavoro personale di un individuo, e non solo frutto di un processo industriale.


CIGARS

PAIRINGS L

’abbinamento sigaro-distillato appartiene a un ambito particolare e spesso però i risultati raggiunti non sono quelli sperati e i pairing possono dare tanta emozione quanto insoddisfazione. Basandoci sugli anni di esperienza nel lavoro con sigari e distillati, abbiamo pensato a uno schema chiaro e semplice, ma al tempo stesso oggettivo. Ci siamo dati alcune regole, che seguono. Formato dei sigari: la scelta ricade principalmente su formati che restituiscono una fumata relativamente breve, che a differenza di formati dalle dimensioni generose, tendono ad avere un’evoluzione meno pronunciata, fattore che risulta complesso da gestire nell’approccio al pairing, dato che lo stesso connubio potrebbe risultare molto performante al principio, per poi deludere nei successivi tercios o viceversa. La scala di valutazione centesimale. Valuta esclusivamente il pairing, non le qualità individuali di sigaro e distillato. Nel caso in cui si abbiano prodotti eccellenti, ma un pairing squilibrato e poco coerente, il voto risulterà basso. Al contrario, l’ottimo matrimonio

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di due prodotti di discreta qualità potrebbe dare luogo ad una valutazione anche molto positiva. La Degustazione: Naso, Palato, Finale. Dato che il nostro obiettivo è esplorare la complessità di un abbinamento, abbiamo pensato fosse appropriato declinare l’esperienza nei tre ambiti, seguendo quanto si è soliti fare con i distillati, cosa che avviene anche in ambito sigaro, con gli aromi a crudo, quelli in fumata a sigaro acceso, e con la persistenza. Il Confronto: 1 Sigaro con 2 Distillati. Abbiamo deciso di partire dalla selezione di un sigaro, e porci una specifica domanda relativa all’abbinamento con il distillato. Forse con questo sigaro è preferibile una gradazione alcoolica meno elevata? Forse le botti ex-sherry oloroso si sposano meglio di quelle moscatel con questo blend del sigaro? Forse l’eccessiva torba nasconde le note più sofisticate del sigaro? Allo scopo di rispondere alla domanda abbiamo selezionato due distillati che ci aiutassero a investigare la questione, andando ad analizzare quale dei due sia il migliore partner.


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CIGARS

PAIRING

Cigars & Spirits

CASA TURRENT 1880 OSCURO INTENSO E APPAGANTE FORZA

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PREZZO $ 20 | € 14

DIMENSIONI 55 x 165 mm PAESE MESSICO

Sigaro ricco di note terrose, tostate e pepate. Forza media, ma grande ampiezza di fumo e intensità prolungata. Sentori vegetali, frutta secca, poi cuoio, cioccolato, pepe nero, e una lunga sensazione fresca balsamica che sostiene fino alla fine la parte più umida e scura. In abbinamento due rum tradizionali da melassa: un innovativo connubio Oceania/Francia finito in cognac e un potente Barbados a grado pieno.

UNDERCROWN SUNGROWN BELICOSO BILANCIATO E INTENSO FORZA

PREZZO $ 11 | € 14

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DIMENSIONI 52 x 152 mm

PAESE NICARAGUA

Aromatico e oleoso, presenta una ricercata paletta aromatica con nocciola, legno di quercia, noce moscata e pepe nero. La forza e’ medio-alta. Gli si abbinano due distillati molto diversi, un cremoso Caol Ila dalle piacevoli note marine ed agrumate ed un Rye con profondi sentori di arancia e vaniglia, dalla moderata vena di erbe aromatiche.

H. UPMANN MAGNUM 54 STRUTTURATO E MASCOLINO FORZA

PREZZO $ - | € 12

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DIMENSIONI 54 x 120 mm PAESE CUBA

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Dal 2017 ai vertici della produzione cubana. Sviluppa un intreccio di noce e mandorla, supportato da note di pepe bianco e caffe’, per poi arricchirsi con noce moscata, terra e spezie piccanti. Aromaticamente ricco. L’intensita’ del sigaro permette di selezionare due ABV elevati; si scelgono profili differenti, un distillato invecchiato in botti ex-rum piu’ fresco e fruttato, l’altro piu’ animale e costiero.


PLANTATION RUM 2008 Fiji PAESE Fiji/Francia

ABV - PROOF 50.2% - 100

PREZZO $$

TIPOLOGIA Rum inglese

ETÀ 14 anni

CASK -

Plantation incontra la South Pacific Distillery per un rum di melassa da tripla colonna, invecchiato 14 anni in botti ex-bourbon e poi finito in botti ex-cognac da 350 litri con un leggero dosaggio di 4 g/l di zucchero. Combinazione olfattiva molto convincente tra le note terrose del sigaro e quelle speziate di frutta esotica e legno invecchiato. L’accensione porta frutta secca tostata ben supportata dalla prugna del rum. Il sigaro riempie il palato con cuoio e pepe nero, stimolati da un'anima vegetale e balsamica. Il rum insegue con note vellutate di mango e pera. L’irruenza del tabacco prende il sopravvento nel finale laddove il rum offre interessanti sentori di legno fumé e tostato che però non riescono a trovare perfetta armonia nell’abbinamento.

Pairing score

87

VELIER FOURSQUARE Plenipotenziario 2007 PAESE Barbados

ABV - PROOF 60% - 120

PREZZO $$$

TIPOLOGIA Rum inglese

ETÀ 12 anni

CASK -

Edizione limitata di Foursquare per Velier che unisce la sapienza di Richard Seale alla visione di Luca Gargano. Assemblaggio di distillati di melassa da Coffey still invecchiato 12 anni in botti ex-bourbon e imbottigliato a forza di botte. La potenza viscosa di cioccolato al cocco e banana split del rum incontra perfettamente le note terrose e vegetali dell’Oscuro. In bocca il rum esplode con l’intensità dell’elegante rovere americano intriso di note tostate e frutta secca oleosa che si integrano nella trama orlata di concia e spezie del sigaro. Solo la forza alcolica del rum domina sulla minore forza del sigaro, ma il finale si equilibra ottimamente grazie a uno sbuffo di gommalacca che si ritrova nella simile venatura balsamica del Casa Turrent.

Pairing score

92

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CIGARS

DAD’S HAT Straight Rye PAESE U.S.A. (Pennsylvania)

ABV - PROOF 47.5% - 95

PREZZO $

TIPOLOGIA Rye Whisky

ETÀ -

CASK vergini

Rye rotondo e di buona struttura, con al naso arancia molto matura e vaniglia, legno e note erbacee fresche di segale, mentolate. L’imbocco e’ di spezie dolci del legno. Nel finale il caramello avvolge il palato, con anche il ricordo dell’arancia e un sentore balsamico. Intrigante naso del pairing, con l'arancia che si veste di spezie preziose, seguite da una vena silvestre. Sfaccettato e sorprendentemente continuo. Al palato il rye domina, grazie ad aromi marcati; regala piacevoli note di arancia ora bruciata, virando su toffee con spezie. Migliori, tuttavia, i puff non subito dopo la bevuta. Nel finale il sigaro riprende la traiettoria legnosa, con finale di nocciola coperta di cioccolato speziato. Complesso e interessante.

Pairing score

BERRY BROS. & RUDD Caol Ila 2009-2020 PAESE Scozia

ABV - PROOF 46% - 92

PREZZO $$

TIPOLOGIA Single Malt

ETÀ 11 anni

CASK ex-bourbon

Prodotto di grande piacevolezza, cremoso ed elegante, con torba marina, vellutata e gentile, e sentori balsamici. Il lato balsamico sfuma nella dolcezza di un miele delicato, quasi floreale. Lievissimo limone. Un tocco di pastafrolla burrosa. Al naso sono abbastanza dissimili, si avvicinano e restano entrambi piacevoli, legno aromatico che arde in un tiepido focolare sulla spiaggia con limoni freschi, ma stentano a trovare una integrazione completa. Il palato risulta notevole; la cremosita’ del whisky è avvolgente regalando la freschezza della crema di limone, e le note saline acuiscono la speziatura del sigaro, che regala punte piccanti, il tutto senza sbavature. Ricco e sorprendente, oltre la descrizione di ciascun aroma.

Pairing score

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MILK&HONEY

Ex-Rum Single Cask #2017-0189 PAESE Israele

ABV - PROOF 55 % - 110

PREZZO $$$

TIPOLOGIA Single Malt

ETÀ -

CASK ex-rum

Il whisky presenta un olfatto di discreta intensita’, con frutta gialla, limone, cedro e zucchero di canna. Fresco, con un tocco floreale. Il palato e’ piu’ vivace, caldo e speziato, con buccia di arancia e una punta di limone. A seguire le spezie si fanno piu’ dolci e persistenti. Al naso la frutta gialla risulta leggera e si infrange sui toni legnosi del sigaro. Solo la cremosita’ riesce a mitigarne alcuni aspetti. Tra i piu’ discordi. Il palato e’ tutta un’altra storia. Il sigaro esprime bene il suo carattere di pepe bianco, per poi addolcirsi nel lungo finale, nel quale si riscoprono toni agrumati freschi e piacevoli. Un pairing che ricorda molto piu’ sigaro-mojito che sigaro-whisky, ma che stupisce per facilita’ e freschezza.

Pairing score

87

BUNNAHABHAIN An Cladach PAESE Scozia

ABV - PROOF 50 % - 100

PREZZO $$

TIPOLOGIA Single Malt

ETÀ -

CASK ex-sherry

Il lato costiero e’ sopito, mentre le note animali e solforose sono presenti, soprattutto al naso. Il palato e’ caldo e cioccolatoso, con anche frutta rossa e note di caramello salato. Morbido e suadente, anche nel finale di frutta secca e prugna, ora con una certa salinita. Grande coerenza all’olfatto; il caffe’ del sigaro si fa cuoio, zolfo e fumo si uniscono chiamando all’assaggio. Il palato e’ mascolino e scuro, intenso e appiccicoso. La frutta del whisky regala una nuova profondita’ al cubano. Poi caramello salato, senza che la nota sapida acuisca la speziatura del sigaro. Il fumo e’ ancora piu’ masticabile, una vera goduria. Nel finale restano componenti terrose e di caffe’, forse di chicchi di caffe’ ricoperti di cioccolato fondente.

Pairing score

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Thank you for the first 25 years, looking forward to the next. - Alec, Alan and Bradley Rubin

ALECBRADLEY.COM

ALECBRADLEYCIGAR

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SPIRITS

SPIRITS The difference between cognac and armagnac? Imagine a length of velvet and another of a silk fabric. Stroke them. The velvet has a deep, rich texture. That is an armagnac. The silk is pure finesse, and that, to me, is a cognac Salvatore Calabrese, bartender in London

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The hearT Of rum


SPIRITS

Foursquare L'eredità dell’instancabile impegno per la qualità di Luca Cominelli

L

a famiglia Seale produce rum nelle isole Barbados dal 1820. Dopo quattro generazioni, Richard Seale ha trasformato l’azienda di famiglia in un simbolo della tradizione delle Barbados e della distilleria mondiale. Il marchio Foursquare è diventato sinonimo di attenzione totale alla qualità e alla autenticità artigianale rifiutando l’uso di zuccheri aggiunti e coloranti, ma guardando costantemente alle più recenti tecnologie per migliorare la produzione. Collaborazioni speciali con i migliori distributori mondiali hanno permesso ai loro prodotti più audaci e particolari di raggiungere un nuovo pubblico di appassionati che ne hanno diffuso e alimentato il mito. In particolare, spicca la serie speciale fatta in collaborazione con Luca Gargano e Velier propone alcuni dei rum più premiati al mondo. Cosa significa esattamente il vostro motto "Lo facciamo

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bene!"? La produzione del rum è solo una questione di conoscenza e tecnologia oppure c'è qualcosa di più? Il motto si riferisce semplicemente al nostro impegno nel perseguire metodi autentici, di essere fedeli allo stile Barbados e offrire rum genuino, senza aromi, e con vere dichiarazioni di età. La produzione di rum è una questione di esperienza e know-how tramandato di generazione in generazione. I metodi si basano sugli stessi principi del passato, anche se occorre adottare alcune innovazioni per agevolare il mantenimento della costanza qualitativa. Siete sempre stati refrattari alle tendenze imposte dal mercato, eppure Foursquare si è guadagnata la fama e il successo di importante trendsetter. Come è cambiato il vostro modo di fare il rum dagli anni '90 ad oggi? Le modalità non sono cambiate, almeno non in linea di prin-


cipio. Ma esistono cambiamenti in ciò che possiamo offrire sul mercato. Per esempio, attualmente c'è più apprezzamento per lo stile pot still o i prodotti cask strength, ragione per la quale questi prodotti sono sempre più presenti nella nostra gamma. Inoltre, circostanza più importante, possiamo investire di più in vecchi stock perché c'è un mercato più attento verso i rum invecchiati. Quanto conta l'ossessione per l'approvvigionamento della canna da zucchero nella produzione del rum? Molte distillerie stanno cercando di capitalizzare la tendenza al controllo biologico e integrale della produzione, ma non sempre sono in grado di produrre imbottigliamenti di alto livello. Quali sono le maggiori difficoltà per un’azienda che sceglie un approccio sostenibile alla produzione di rum? Dipende dagli obiettivi aziendali. In Foursquare utilizziamo principalmente melassa e i rum ottenuti da questa riflettono maggiormente i metodi rispetto a quelli ottenuti da succo di canna da zucchero. Risulta ovvio, però, che la melassa deve essere di qualità adeguata. Tuttavia, produciamo anche rum partendo direttamente dal succo di canna e in questo caso il loro stile è molto più legato al terroir. Ad esempio, usiamo solo canna da zucchero Barbados per questi rum e selezioniamo la canna solo da determinate tenute. Al momento non utilizziamo canna da zucchero biologica perché non è un settore in cui abbiamo competenze ma ciò non esclude che in futuro potremmo utilizzarla. La sostenibilità è una grande sfida, ma riguarda più gli input energetici e di imbal-

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SPIRITS laggio che quelli agricoli. Al momento produciamo elettricità con pannelli solari ma abbiamo ancora bisogno di combustibile per le caldaie. Questo è già uno dei nostri obiettivi per il futuro: generare più energia da fonti agricole sostenibili.

dando il mondo del rum? Sì, è chiaramente così: il mercato comincia a richiedere in modo sempre maggiore rum autentici e invecchiati, e siamo entusiasti di farne parte.

La vostra gamma di prodotti è piuttosto ampia e offre molte edizioni speciali oltre alle bottiglie storiche. Quali direzioni avete esplorato di recente e come si rispecchiano negli imbottigliamenti più importanti del 2021? Il nostro approccio è davvero molto semplice: continuare a fare bene ciò che abbiamo sempre fatto. Si tratta meno di esplorare nuove frontiere, e più di concentrarsi sul perfezionare ciò che facciamo, investendo in buone botti perché vogliamo aumentare le botti dei rum con più anni sulle spalle. Questo è lo spirito che si riflette nelle uscite come "Sassafras" e "Shibboleth".

La vostra distilleria unisce avanguardia e tradizione. Lavorate con lotti selezionati di alambicchi discontinui, ma avete una produzione costante anche con gli alambicchi a colonna. Come si distinguono le due linee nella gamma? Abbiamo un alambicco continuo a doppia colonna e due alambicchi double retort. Quest’ultimo è operativo anche nella produzione dell’anno in corso. Da questi alambicchi, insieme ai diversi tipi di fermentazione, possiamo creare diversi tipi di rum. Tutti i nostri rum sono blend di prodotti provenienti dai due tipi di alambicco.

Il marchio che avete lanciato nel 2016 con Luca Gargano e Velier ha presentato delle uscite davvero speciali. Qual è la storia dietro questa collaborazione? Dopo cinque anni, cosa ha rappresentato per voi questa iniziativa? Con Luca abbiamo creato una serie molto speciale di rum Foursquare per Velier. Questa collaborazione è stata molto importante per noi perché Velier ha una distribuzione molto precisa e un'incredibile reputazione nel rum. Non è sufficiente produrre semplicemente questi rum, è fondamentale che arrivino al pubblico giusto. Con un altro distributore avrebbero potuto facilmente fallire, ma Luca e Velier hanno rappresentano per noi una partnership fondamentale. Come avete affrontato le difficoltà causate dalla pandemia Covid-19? Pensi che questa crisi possa rivelarsi una buona opportunità per i produttori più attenti e impegnati? Siamo stati molto fortunati perché la nostra attività di produzione di rum non è stata colpita dalla pandemia, ma per Barbados è stata dura perché l'isola dipende dal turismo. Percepite un cambiamento del mercato verso un consumo più consapevole e attento alla qualità? Dove sta an-

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Come funzionano i vostri processi di lungo invecchiamento? Utilizzate più magazzini con temperature diverse per modificare il grado di evaporazione? No, tutti i magazzini sono a temperatura ambiente delle Barbados. Botti diverse produrranno rum diversi in questo clima. È la nostra essenziale filosofia: far maturare i rum con il clima naturale delle Barbados. L’unica piccola differenza fra i magazzini risiede nella circostanza che uno di essi è in stile aperto e molto ben ventilato. Con uno sguardo retrospettivo, quali pensi siano stati i vostri imbottigliamenti più importanti? Penso che il Doorly XO alla fine degli anni '90 sia stato un rum molto importante e di successo per noi. Allo stesso modo, la nostra versione Velier Foursquare 2006 è stata una pietra miliare, molto importante e significativa. Cosa possiamo aspettarci da Foursquare durante il prossimo anno? Quali saranno le edizioni più importanti? Shibboleth è stata un’edizione importante per noi perché, con i suoi 16 anni, è la nostra versione ufficiale più invecchiata. Abbiamo investito in ottimi stock di eccellenti botti e quindi abbiamo ancora molti assi da giocare.


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EDITION DREIFALTIGKEIT

LIMITED EDITION ALPSTEIN Nº- 17

SMOKY & INTENSE

RUM CASK FINISH – 2421 BOTTLES

Alc. 52% vol

Alc. 48% vol · Aged 7 Years

Peat from the Appenzell moor gives our Säntis Malt «Edition Dreifaltigkeit» (Trinity) its typical smoky character during malting of the barley over the fire. This whisky was chosen by Jim Murray as the «European Whisky of the Year 2010» with the following words: «What we have here is of such a controlled immense extent and quality classification that one must enjoy this whisky.» HARD TO TAKE – EASY TO REMEMBER

DISTILLERIE Brauerei Locher AG 9050 Appenzell · Schweiz saentismalt.com

available in Europe: Switzerland, Germany, Austria, Belgium, Netherlands, Italy, Poland Asia: Shanghai, Taiwan or check your region saentismalt.com

The Säntis Malt «Edition Alpstein» acquires its award-winning quality when it is first laid down in the oak beer casks seeped in history. It gains its unmistakable aroma when it is finished in a barrel in which bourbon, port, sherry or other specialty slumbered. Every barrel is a rarity full of character. This whisky is produced as a continuous, limited edition. This year’s bottling convinces with a finish in finest Caribbean Rum casks. The malty whiskey character is immediately recognizable, framed by vanilla, coconut and reminicent of muffins with caramel pieces.


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WINTER 2020

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50 CIGARS of the YEAR

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SPIRITS

Bitter Dalla farmacopea del sedicesimo secolo alla miscelazione, bilancia un cocktail e può essere anche realizzato a casa di Nicola Ruggiero

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n molte ricette del mondo mixology è spesso ricorrente un ingrediente: il bitter. Se ci affidiamo alla traduzione letterale, ci restituirà solo un sapore: l’amaro. Difatti, anche le definizioni riportate sui vari libri didattici lo descrivono come un prodotto “ottenuto estraendo sostanze amare e aromatiche o solo amare, con una miscela di alcool e di acqua, aggiungendo, talvolta, poco zucchero o sciroppo”. Concettualmente affine è il liquore amaro, seppure ottenuto con procedure diverse e dalla più facile beva “in purezza”. Storicamente, però, il bitter, così come il liquore amaro, nasceva da saggi e prodigi dell'alchimia farmacopea del sedicesimo secolo, epoca nella quale in Europa, grazie ai fiorenti scambi fra l’oriente e il Nuovo Mondo, giungevano innumerevoli spezie, semi e piante fino ad allora sconosciute. Le ricette e i relativi procedimenti per la preparazione di

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questi composti erano segreti, motivo per il quale era possibile trovarne uno per ogni “malanno”. Modificando il dosaggio o il procedimento si cambiava l’indicazione curativa: per esempio, per l'indigestione bastavano due cucchiaini di bitter allungato con del vino, che diventavano un cucchiaio per i problemi di cuore. Nel 1700, Venezia divenne la piazza con la più vasta scelta di bitter, grazie ad un interesse sempre crescente per questi prodotti da parte di viaggiatori e mercanti orientali, che portavano una quantità non indifferente di spezie ed erbe di origine sconosciuta. Secondo varie fonti storiche, in quel periodo nella città lagunare potevano essere contate oltre cento spezierie. Questa fiorente importazione di spezie, dagli innumerevoli e vari rimedi curativi, costituì un grosso stimolo, per farmacisti e medici, per la la creazione di intrugli e


primi rimedi farmaceutici. In realtà, la pratica dei rimedi con erbe e spezie curative era già diffusa da diversi secoli prima. Era nota ai greci, fu elaborata meglio dagli arabi, per poi essere diffusa in tutto il mondo occidentale grazie agli studi dell’Università di medicina di Salerno. Anche i centri di studio per questa disciplina non erano limitati alla sola Venezia, ma nascevano in ogni grande città dove gli scambi commerciali erano fiorenti, come Firenze, Parigi e Amsterdam.

a consumatore. Bastava un semplice mal di testa o anche solo la volontà di voler riposare meglio per ottenere l’ambita prescrizione.

Tutto ciò dimostra quanto, a quel tempo, ci fosse attenzione e apprezzabile curiosità dietro i rimedi curativi con gli infusi di erbe e spezie. Anzi, la loro diffusione divenne così famosa e modaiola al punto che questi “rimedi” venivano assunti anche senza alcun malanno o ragione specifica, nella sola supposizione che stimolassero corpo e mente, forse per l'alto tasso alcolico o per un “credo” trasferito da produttore

Il bitter, come lo conosciamo ed assaporiamo oggi, nasce nel 1828 ad opera del suo ideatore John G. Boker (Boker’s Bitter), sempre a scopi curativi ma indicato soprattutto per gli intestini pigri. Difatti gli ingredienti base erano il cardamomo e le scorze di arance amare, utili per la digestione, ma anche il calamo, un antisettico naturale, o la quassia amara, con poteri digestivi e altri effetti spacciati come segreti.

I bitter, quindi, erano sulla bocca e nello stomaco di tutti, ma non sottovalutiamo l'importanza dei ciarlatani di piazza, veri e propri geni della vendita pubblica e della diffusione di questi elisir di lunga vita.

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SPIRITS Dei bitter oggi conosciamo sapori e aromaticità in diverse sfaccettature, dal più dolce al più amaro, ma in generale sempre molto gradevoli. I consumatori del passato, però, non erano così fortunati: anticamente, molti bitter non erano così gradevoli all’olfatto e spesso, per non avvertirne gli aromi, si bevevano tappando il naso. Altro aspetto tipico dei bitter, reminiscenza della sua stessa storia, è il suo formato di dimensioni ridotte. Come spiegato poc’anzi, ogni bitter veniva preparato al momento, come panacea per quel male e per quel cliente, motivo per il quale ogni curativo era rilasciato in piccole quantità. Il formato compatto, inoltre, lo rese molto comune tra soldati e marinai, proprio per la sua facilità di trasporto. L’altissima gradazione alcolica, che lo rendeva inattaccabile dai batteri, veniva spesso diluita con acqua o altre bevande. Tornando ai nostri tempi, il bitter si fa strada nel mondo della miscelazione intorno al diciannovesimo secolo, durante l'epoca d'oro della cultura del bere negli Stati Uniti. Fu il momento che segnò il passaggio dal consumo farmaceutico a quello puramente ricreativo. Bastavano poche gocce di bitter per esaltare la complessità del distillato senza alterarne il gusto, così da creare un equilibrio perfetto. In questo modo, il bitter non riveste più solo il ruolo eupeptico di coadiuvante della digestione e dell’appetito, ma si presta come formidabile strumento di bilanciamento di amarezza in miscelazione, amplificando le percezioni gustative di un cocktail. Se si desiderasse conoscere i sapori di un tempo e ricercare alcuni dei primi bitter commercializzati come rimedi naturali, oggi utilizzati nella preparazione di cocktail, occorre ricercare prodotti come Angostura del Dr. Johann Siegert, che nel 1824 ha prodotto, per la prima volta, amari aromatici come tintura medicinale, ideati per alleviare i disturbi di stomaco. Ancora oggi, Angostura è il bitter preferito da bartender e consumatori per la preparazione di un old fashioned cocktail, drink contemporaneo a base whisky. Ma anche il Peychaud’s bitter, realizzato dal Dr. Antoine Amédée Peychaud’s nel 1830 come panacea, è famoso per essere l’ingrediente essenziale per la preparazione di un grande cocktail classico: il sazerac. Oggi il mercato offre una quantità smisurata di bitter e tutti prendono ispirazione da ogni tipo di cultura. Attualmente, tra i trend più recenti, c’è quello del Giappone, che porta sui banchi bar una nuova concezione di bitter. Proponendo abbinamenti mai sperimentati prima, questi nuovi prodotti giapponesi propongono bitter a base di yuzu, shiso e umami che, personalmente, reputo molto interessanti. Come riportato, i bitter a disposizione sul mercato mondiale sono centinaia e piuttosto che consigliarne qualcuno, vorremmo darvi la possibilità di realizzare il vostro bitter a casa. Occorre solo che vi muniate di tempo, pazienza e il vostro droghiere di fiducia. Ecco di seguito gli ingredienti necessari.

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1 cucchiaino di genziana 1 cucchiaino di chiodi di garofano 1 cucchiaino di radici di rabarbaro 1 cucchiaino di scorza di limone essiccata 1 cucchiaino di scorza d'arancia amara essiccata 1 cucchiaino di semi di cardamomo ½ cucchiaino di semi di cumino 1 cucchiaino di semi di coriandolo 300 ml di alcol di grano a 90° (alcol etilico) 600 ml d'acqua (meglio se filtrata) 130 g di zucchero semolato Barattoli ermetici Si inizia con l’infusione delle spezie nell'alcol, andando a realizzare la base di ogni ricetta di bitter homemade. In questa primissima fase, potrete optare per una infusione promiscua o singola. Inserite, pertanto, gli ingredienti in un contenitore ermetico e ricoprirli con l'alcol di grano. Chiudete il contenitore e lasciatelo in un luogo fresco e buio per almeno quindici giorni. Con cadenza giornaliera, consiglio di scuotere il barattolo. Trascorsi quindici giorni, filtrare l'alcol con un setaccio (se corredato di una garza per alimenti ancora meglio), per dividere la parte solida da quella liquida. Se utilizzate la garza, consiglio di strizzarla molto bene poiché è li che rimane la parte più concentrata. Per creare il “dolcificante” del vostro bitter home-made, mettete i 130 g di zucchero (ci si può divertire utilizzando diverse tipologie) in un piccolo pentolino con 65 ml di acqua e, a fuoco prima basso e poi via via più alto, portarlo a bollore. In questa fase occorre mescolare costantemente, per evitare che lo zucchero si caramellizzi completamente. Giunto a bollore, toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare. Versate lo zucchero all'alcol infuso, aggiungendo acqua in proporzione 1 a 1, ottenendo così un bitter a gradazione di 45° circa. Per ottenere un bitter a gradazione alcolica maggiore, basterà ridurre la quantità di acqua. Lasciare riposare per una settimana l’intero composto, sempre scuotendolo una volta al giorno. Dopo questa ulteriore fase di riposo, occorre filtrare nuovamente il tutto, per riporlo in una bottiglia da aromatic bitter o in una boccettina con contagocce. Il tuo bitter è pronto, puoi conservarlo fuori dal frigo per poco più di 1 anno. Ancora qualche consiglio. Se voleste realizzare un bitter che abbia l’aroma di un singolo ingrediente ben definito, consiglio di utilizzare sempre questa ricetta come base, per poi aggiungere o sbilanciare una singola spezia. Ad esempio, per un bitter alla liquirizia, utilizzeremo un cucchiaino per ogni spezia, mentre per la liquirizia aggiungeremo tre radici. Altro suggerimento è quello di sostituire, per l’infusione, l’alcol etilico con un distillato neutro come la vodka. In questo specifico caso, però, avendo quest’ultima una gradazione inferiore, il tempo di infusione sarà necessariamente essere più lungo. L’importante è che il vostro bitter home-made finale abbia una gradazione alcolica tra 45 e 70% del volume. Per poi provalo nel migliore dei vostri old fashioned.

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SPIRITS

Sazerac Dall’improbabile unione fra erbe farmaceutiche, cognac e proibizionismo nasceva un drink ancora oggi carico di stile, sapori e aromi di Davide Pertino

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ew Orleans è la città più importante dello stato della Louisiana, popolata da storie esuberanti e piene di contrasti. Fra i vari quartieri che la animano, c’è quello francese “Vieux Carrè”, crocevia di diversi popoli, culture e musicisti. Qui sono nati diversi drink come il Ramos gin fizz, l'Hurricane, il Vieux Carrè ed il dinamico Sazerac. Un cocktail che deve le sue origini al farmacista Antoine Amédée Peychaud, più noto come l'inventore di diversi bitter aromatici tra cui l'omonimo “Peychaud”, ingrediente fondamentale per preparare un buon sazerac. Trasferitosi a New Orleans nel 1834, il famoso farmacista era solito servire ai suoi parenti e amici, in aggiunta al cognac, una miscela di erbe medicinali e farmaceutiche. Il composto veniva servito in un porta uovo, in francese “Coquetier”, termine dal qua-

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le sembrerebbe derivare, ma senza alcuna certezza, la parola cocktail. Il miscuglio nasceva come rimedio digestivo, medico e ricostituente, per questo il Sazerac è riconosciuto come uno di quei drink magici e ricchi di storia. Difatti, ricercando le sue origini storiche, ci ritroveremo nella New Orleans di metà ottocento: città portuale ricca di cultura, culla del jazz, assetata di alcool. Tutti elementi che si miscelerebbero, come in un cobbler, per dare vita al miglior dei drink. Intorno al 1850, nel “The Merchants Exange Coffee House”, famoso bar di New Orleans, il proprietario Sewell T. Taylor serviva un brandy cocktail composto da Cognac, zucchero, Peychaud bitter, acqua e scorza di limone. In poco tempo era diventata una bevanda molto popolare in città, soprattutto tra i musicisti. Qualche anno più tardi, Taylor decise di vendere la sua attività per intraprendere la vendita e l'im-


portazione di alcolici, tra cui un cognac chiamato Sazerac-de-Forge. Il bar fu acquistato da un'altra icona di New Orleans, Aaron Bird, che decise di cambiare subito nome al posto in “Sazerac Coffee House” proprio perchè Bird cominciò a servire Sazerac, come il cognac importato dal suo predecessore e con l'aggiunta del bitter farmaceutico del signor Peychaud. Nel corso degli anni, il posto cambiò gestione molte altre volte, fino all'arrivo di Thomas Handy, già contabile del bar, che nel 1870 ne prese la gestione. Nello stesso anno, i vigneti francesi subirono una vera e propria epidemia, la fillossera, con conseguente e drastica diminuzione della produzione di cognac. Un problema che portò Thomas Handy a cambiare, un po’ per la fillossera e un po’ per gusto, il distillato base, sostituendo il cognac con il rye whiskey (prodotto con almeno il 51% di segale), distillato molto amato dal popolo statunitense. Thomas Handy oltre ad aver sostituito il cognac con il rye whiskey, fu anche il primo ad utilizzare dell'assenzio nel Sazerac, molto di moda a quei tempi. Un’aggiunta che consacra il Sazerac con tutti gli onori di un cocktail. Difatti, come suggerisce David Wondrich nel suo libro “Imbibe!”, il Sazerac, senza l'aggiunta della nota aniciata, sarebbe un normalissimo Whiskey old Fashioned, ed è proprio questo tocco dato dall'assenzio a creare un gusto completamente nuovo. Tuttavia, la rivoluzione apportata dall’assenzio durò poco. Con l’avvento del proibizionismo fu vietato l'uso dell'assenzio perchè responsabile di effetti allucinogeni. Per tale ragione fu sostituito con l'Herbasaint, pianta officinale con proprietà terapeutiche e antivirali. Anche se il periodo storico è stato tra i più difficili per il mondo della miscelazione, furono anche gli anni in cui si susseguirono una serie di eventi a favore del commercio e della preparazione di nuove ricette e abitudini da bar. Anche Thomas Handy, dopo aver ottenuto i diritti di produzione del bitter Peychaud's e del nome del cocktail stesso, ebbe un successo così elevato da poter avviare la produzione del Sazerac direttamente in bottiglia e pronto da bere. Oltre ad essere un drink iconico, facile da preparare anche a casa o da bere nel vostro cocktail bar preferito, il Sazerac ha prestato il proprio nome per una delle più grandi aziende al mondo per la produzione di alcolici Americani. Il Sazerac è possibile trovarlo anche in versione “Ready-To-Drink”, imbottigliato e già pronto per essere assaporato come una vera e propria bevanda. E’ prodotto in Kentucky nella distilleria di Buffalo Trace, chiamato anche baby Saz perchè è la versione regolare del pregiato Sazerac 18yo e del Thomas Handy Sazerac Straight Rye Whiskey, versione non colorata e non filtrata. Il Sazerac è un cocktail forse poco presente nelle attuali drink list, ma resta un’affascinante icona, in grado di vantare nobili origini. Nel 2008, inoltre, è stato nominato come drink ufficiale dello stato della Louisiana, dove tutt'ora lo si può apprezzare al sapore di whiskey e jazz. Il “Sazerac House” è un bar ancora in attività ed è diventato una delle più rinomate attrazioni di New Orleans. All'interno è stato allestito un vero e proprio museo, dove sono conservate le prime bottiglie di Sazerac.

INGREDIENTI • 6 Cl di Rye Whiskey o Cognac • 1 zolletta di zucchero o 4 gr • Soda • Peychaud's bitter • Assenzio • Scorza di limone

BICCHIERE Tumbler basso oppure old fashioned

PREPARAZIONE Riempire il bicchiere con del ghiaccio tritato o del ghiaccio a cubetti ed acqua, per avere un raffreddamento omogeneo delle sue pareti. Raffreddare un mixing glass per poi inserire lo zucchero e delle gocce di Peychaud's bitter fino a impregnare lo zucchero. Sciogliere il composto con uno splash di acqua ed aggiungere il Rye whiskey o Cognac. Raffreddare e diluire per diversi secondi con l’aiuto di un bar spoon. Eliminare il ghiaccio dal bicchiere e versateci qualche goccia di assenzio solo per “profumare” le pareti. Aiutandoci con uno strainer, versare il drink direttamente nel bicchiere e servire senza ghiaccio, se vogliamo rispettare la versione orginale, con una spruzzata di olii essenziali di limone.

CONSIGLI In questo drink il freddo è tutto. Raffreddare bene il mixin glass e il bicchiere di servizio è un processo molto importante per la riuscita del drink. Un altro suggerimento può essere quello di inserire il ghiaccio nel bicchiere di servizio con dell’acqua e alcune gocce di assenzio, per ottenere un raffreddamento delle pareti del bicchiere omogeneo e allo stesso tempo al profumo aniciato dell’assenzio.

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SPIRITS

Alcohol Vini Dagli alchimisti medioevali alla chimica dell’alcool, per comprendere i meccanismi di interazione dell’etanolo con l’organismo umano di Riccardo Noya

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li effetti inebrianti del consumo di alcol sono noti dall’alba dei tempi. Si stima, infatti, che la scoperta ed il consumo di bevande alcoliche risalga alla preistoria, quale probabile risultato di una fermentazione accidentale di frutti o cereali. Gli effetti disinibenti di queste bevande, ottenute dalla fermentazione di frutti, tuberi e cereali, fecero sì che il loro consumo si diffuse sia in ambito sociale che religioso. Basti citare l’uso del mezcal (ottenuto da un complesso processo di fermentazione dell’agave) da parte delle civiltà precolombiane, oppure del vino, utilizzato nella Grecia antica e all’epoca dei Romani per vere e proprie celebrazioni delle divinità mitologiche di Dioniso e Bacco. Tuttavia, nei secoli a seguire, si impiegarono varie tipologie di bevande alcoliche (vino, birra, mezcal e tanto altro an-

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cora) in sostituzione dell’acqua per un’unica fondamentale ragione: l'alcol, rispetto all’acqua, resisteva molto meglio all’aggressione batterica e lì dove l'approvvigionamento idrico costituiva un serio problema, diveniva l’unica alternativa possibile per la (parziale) reidratazione del corpo. Il termine alcol, secondo le fonti più accreditate, deriverebbe dal termine arabo al-kuhl che indicava la “polvere finissima” impiegata dalle donne per finalità cosmetiche. Successivamente, gli alchimisti medievali cominciarono ad utilizzare il termine per indicare quegli elementi “finissimi”, cioè impalpabili, per riferirsi alla parte più nobile di una sostanza. Tuttavia fu Paracelso, medico ed alchimista vissuto fra il 1400 e il 1500, a definire per primo l’alcohol vini, cioè lo “spirito


del vino”, sdoganando definitivamente il termine “alcool” per come è giunto ai giorni nostri. Da un punto di vista scientifico esistono diverse tipologie di alcoli. Quello contenuto nelle bevande alcoliche è chimicamente conosciuto come etanolo ed è prodotto in natura dalla fermentazione alcolica del glucosio, che avviene in condizioni anaerobiche, cioè in assenza di ossigeno, tramite il metabolismo di diversi microorganismi. L’alcool è perfettamente solubile in acqua e, diffondendo passivamente attraverso le membrane cellulari, viene assorbito rapidamente già nello stomaco e si distribuisce altrettanto celermente sia nel torrente circolatorio che nei tessuti. Come notorio, la velocità di assorbimento dell’alcool varia a seconda del-

la “pienezza” dello stomaco: a stomaco vuoto una bevanda alcolica verrà assorbita con più rapidità dall’organismo. Inoltre, generalizzando, l’uomo tollera una quantità di alcol quasi doppia rispetto alla donna: ciò è in gran parte imputabile al diverso metabolismo ed alla composizione corporea del sesso femminile, circostanze che rendono il gentil sesso più suscettibile ai suoi effetti inebrianti. Tuttavia ciò non costituisce un’assoluta verità. Esiste, infatti, una forte variabilità soggettiva ed indipendente dal sesso nella capacità di tollerare gli alcoolici, fattori correlati alla capacità di metabolizzare più o meno rapidamente l’alcol da parte del fegato. Come interagisce questa sostanza con il corpo umano? L’alcol raggiunge rapidamente e senza alcuna difficoltà il

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SPIRITS sistema nervoso, provocando, se assunto a dosi moderate, un effetto euforizzante, disinibitorio ed ansiolitico. Paradossalmente, però, con l’aumento della quantità di sostanza assunta cominceranno a comparire gli effetti depressivi: rallentamento psicomotorio, sonnolenza, fino ad arrivare al coma. Come notorio, gli effetti piacevoli derivanti dall’assunzione di nicotina [per un maggiore approfondimento, si rimanda a CigarsLover Magazine Spring 2021], sono dovuti alla stimolazione di specifici recettori presenti sulle cellule nervose con conseguente rilascio di neurotrasmettitori, principalmente dopamina e serotonina, che provocano l’attivazione di specifici centri nervosi, innescando la tipica sensazione di appagamento. L’alcol, a differenza della nicotina, pur non avendo uno specifico recettore con cui interagire, è comunque in grado di influire sui meccanismi di rilascio dei neurotrasmettitori. E’ stato dimostrato che anche l’alcool, al pari della nicotina, rimanendo nell’ambito della moderata assunzione, è in grado di determinare il rilascio del “neurotrasmettitore del piacere”, cioè la dopamina, in alcune particolari aree del cervello come il nucleo accumbens, inducendo nell’individuo una sensazione di appagamento e di piacere. Ma i meccanismi biologici legati all’assunzione di bevande alcoliche coinvolgono molti altri sistemi di neuromediatori: quello degli oppioidi endogeni, della serotonina, della glutammina e dell'acido gamma-aminobutirrico (GABA) e se questo coinvolgimento può essere “piacevole” in caso di assunzione moderata e voluttuaria, può divenire pericoloso ed irreparabilmente dannoso per l’organismo in caso di assunzione eccessiva e continua di alcolici. Infatti l’alcool dà un generale effetto di sedazione e rilassamento psicofisico, dovuto alla attivazione dei recettori del GABA, il più importante neurotrasmettitore inibitorio, ma l’abuso di etanolo porta ad una riduzione dei recettori del GABA (desensibilizzazione) fino ad una riduzione della memoria ed atrofia dell’ippocampo. A lungo si è discusso sugli effetti dell’alcol sul sistema cardiovascolare ed alcune ricerche hanno dimostrato che piccoli quantitativi di alcool possono avere effetti benefici e protettivi, principalmente correlati all’azione vasodilatatoria e antiaggregante dell’alcool stesso. Per amore di verità, però, è giusto puntualizzare come altri studi abbiano dimostrato esattamente l’opposto. Possiamo quindi concludere che, così come per la nicotina dei nostri amati sigari, anche nel caso degli alcolici è fondamentale la moderazione visto che l’alcool etilico, in quanto tale, viene riconosciuto dal nostro organismo come una sostanza dotata di azioni tossiche sulla sua interezza. Difatti, una volta assunto, il fegato provvede alla sua metabolizzazione non per finalità nutrizionali dell’organismo, ma per neutralizzarlo ed espellerlo dal nostro corpo. E forse non è un caso che proprio Paracelso fu il primo ad ipotizzare che “solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto” (“dosis sola facit, ut venenum non fit”), a dimostrazione che, anche per l’alcool, una piccola quantità può solo renderci un po’ più gioviali.

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La muffa più nobile I grandi vini muffati di Vincenzo Salvatore

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l fascino dei vini muffati è indiscutibile. A giusta ragione sono tra i più costosi ed esclusivi vini da dessert visto che la difficoltà di realizzazione è seconda solo rispetto alla loro qualità.

La botrytis cinerea è un fungo capace facilmente di attaccare e rovinare le uve con una muffa grigia durante le vendemmie più fredde e umide. Eppure, in alcune particolari condizioni ambientali e se perfettamente controllata dal vignaiolo, la botrytis può invece dar luogo a una “muffa nobile” che rimuove l’acqua e aiuta a concentrare zuccheri, acidi, e minerali creando una perfetta base per vini da dessert. Nonostante la muffa degradi anche la maggior parte degli aromi varietali, quello che rende i vini botritizzati così speciali è lo speciale equilibrio tra dolcezza e acidità grazie all’aumento del glicerolo, dell’acido gluconico, del contenuto relativo di zuccheri, e della laccasi, un’efficace ossidoreduttasi di polifenoli. La muffa nobile complica ancora di più la già difficile situazione di vendemmia tardiva, appassimento in pianta, e disidratazione delle uve, perché una buona vendemmia di uve botritizzate richiede una perfetta combinazione climatica di umidità notturna, sole, e brezza fresca. Una tale combinazione è abbastanza rara nel tardo autunno,

tanto che storicamente solo poche varietà e territori sono stati capaci di sviluppare una tradizione di vini muffati che duri tutt’ora. I tre vini muffati più famosi al mondo sono il Tokaj ungherese, il Sauternes francese, e i Riesling Beerenauselese tedeschi. Oggigiorno, in realtà, ci sono altre zone di produzione meno famose ma di assoluta qualità in Austria (Ruster Ausbruch DAC), Francia (tra i tanti Barsac AOC, Monbazillac AOC, Gaillac AOC, Alsace Sélection de Grains Nobles), Canada, USA, Sud Africa (Noble Late Harvest), Italia (Orvieto DOC, Vin Santo del Chianti DOC, Amarone della Valpolicella DOCG, Albana di Romagna DOCG, ecc.) e molti altri singoli produttori al di fuori delle denominazioni. Nel nord-est dell’Ungheria, Tokaj-Hegyalja è diventata la patria del più vecchio vino botritizzato al mondo, menzionato in documenti che risalgono alla metà del XVI secolo. Dal XVII secolo in poi il Tokaj era già considerato il vino più esclusivo e lussuoso dall’aristocrazia mondiale. Le due versioni muffate più famose sono la aszú e la eszencia. I vignaioli selezionano a mano solo i migliori acini appassiti nei migliori cru di furmint, moscato giallo, e hárslevelű colpiti dalla muffa nobile che viene alimentata di notte dall’aria umida proveniente dalla ricca rete fluviale della zona. La bacche vengono quindi messe e pressate

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TASTE in cesti da 20 litri chiamati puttonyos per ottenere l’aszú, una massa di uva ricca in zuccheri e aromi. Questa massa viene aggiunta al mosto dalle uve normali per alcune ore prima che il vino venga trasferito nelle botti d’invecchiamento per svariati anni. La quantità estremamente limitata di succo che fuoriesce dai puttonyos a causa della gravità è chiamata eszencia: questo nettare è di solito usato per migliorare la qualità dell’aszú, ma una piccola quantità viene fermentato e imbottigliato puro come uno dei più incredibili e costosi vini dolci al mondo (raggiunge punte di 900 grammi di zucchero al litro con un ammontare ridottissimo di alcool). I vini aszú vengono invece classificati secondo una scala di 3-4-5-6 puttonyos: in passato, questa scala si riferiva al numero di puttonyos di aszú aggiunti al normale mosto, mentre invece oggi indica la concentrazione tecnica di zuccheri da almeno 60 a più di 150 g/l. I tokaj aszú sono famosi per il loro colore ambrato e i loro sentori di frutta tropicale matura, albicocche, pesche, cera d’api, torta alla crema, miele, ma anche per l’intenso finale minerale che tiene a bada un grado alcolico spesso abbastanza alto (13/14%). I vini botritizzati in Germania vengono fatti perlopiù dai vitigni di Riesling lungo le rive collinari di fiumi come la Mosella, la Nahe, il Reno, e il Meno dove l’umida aria notturna viene bilanciata da una intensa escursione termica e da venti secchi durante il giorno. Celebri già dalla fine del XVIII secolo, questi riesling muffati hanno presto raggiunto i tokaj per fama e qualità. Ci sono due tipologie di botritizzati: i Beerenaulese (acini selezionati) e i Trockenbeerenauselese (acini appassiti selezionati). Come indicato dal nome, la differenza a favore dei TBA è che gli acini devono raggiungere anche un perfetto grado di appassimento in pianta prima che la Botrytis compia la sua magia. Questi vini mostrano il massimo potenziale del Riesling: altissimi livelli di acidità, bassissima gradazione, sentori incredibilmente complessi di frutta tropicale, miele d’acacia, fichi, datteri, erbe, pelle, mineralità, petrolio, lacca, e spezie di ogni tipo. In genere, i produttori tedeschi non invecchiano i Riesling muffati in botte, quindi questi sentori dipendono integralmente dalla combinazione tra le uve e la muffa nobile. Questi vini hanno anche un lunghissimo potenziale di invecchiamento, e anzi richiedono una sosta minima di almeno vent’anni in bottiglia prima di raggiungere il loro momento ottimale perché necessitano di tempo per sviluppare la loro grande concentrazione aromatica. A causa del crescente interesse per i vini da lungo invecchiamento, i più importanti produttori tedeschi hanno ricevuto un massiccio aumento di richiesta negli ultimi anni, e i vini della Mosella e del Rheingau sono diventati molto costosi. A partire dal XIX secolo, il Sauternes francese viene considerato non solo uno dei gioielli della regione vitivinicola di Bordeaux ma anche una tradizione culinaria nazionale

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per via del suo tipico abbinamento con alcuni piatti rappresentativi come i foie gras e i formaggi. Anche in questo caso il ruolo fondamentale è giocato dal fiume Ciron che taglia attraverso una regione ventosa di rocce bianche calcaree, scavate dai Pirenei lungo le ere geologiche, creando un clima perfetto per stimolare la botrytis tra le vigne di Semillon, Sauvignon Blanc, e Muscadelle. Il blend di queste tre uve permette una maggiore libertà e varietà nella composizione delle grand cuvées realizzate a ogni vendemmia dagli château locali. Solitamente sia la raccolta che la fermentazione seguono ritmi molto lenti, attraverso numerosi passaggi che rispettano le differenze tra le varie uve affinché poi il vino raggiungi una gradazione del 13/14%. In seguito, l’invecchiamento va da almeno 18 mesi a svariati anni in barrique di rovere francese o in botti leggermente più grandi. Un’altra differenza francese è la famosa classificazione dei Grands Crus Classés del 1855 che tuttora indica la scala qualitativa degli château che producono Sauternes. A dispetto delle significative differenze di prezzo e status, i produttori di Sauternes (e i loro vicini della Barsac AOC) offrono sempre una qualità elevatissimi per vini che possono invecchiare moli anni, se non decenni, e sono sempre capaci di sorprendere anche il palato più selettivo. Al di là dell’abbinamento tradizionale, le peculiari note muffate del Sauternes ben si adattano alle preparazioni agro-dolci della cucina fusion asiatica, contribuendo al successo globale di questo vino esclusivo. In effetti, a differenza del Tokaj e dei Riesling TBA, i Sauternes sono tendenzialmente più strutturati e quindi più facilmente abbinabili a svariate preparazioni complesse di carne e pesce, soprattutto se includono ingredienti come frutta o verdure candite, che assecondano ancor più la tendenza dolce del vino. Come abbiamo visto, in molti casi i vini bianchi botritizzati mostrano somiglianze nei loro aromi di frutta tropicale, pasticceria, e miele contrapposti a forti sentori minerali e acidi. Se le note dolci e morbide segnano l’effetto della botrytis, la venatura minerale porta invece il segno indelebile del terroir di produzione. Ecco perché anche al di fuori dei più famosi territori di produzione si possono trovare vini muffati di indubbio valore. Ad esempio, molti consumatori probabilmente non si rendono conto che i migliori Amarone della Valpolicella vengono realizzati con uve botritizzate. Seppure pochissimi produttori seguano ancora quest’aspetto del disciplinare, sono proprio quelle uve muffate di Corvina che fanno tutta la differenza portando in secondo piano i tipici sentori varietali di ciliegia ammandorlata a favore invece del più complesso carattere di fenoli ossidati tipico dei migliori Amarone. Come sempre, il miglior consiglio è imparare il più possibile sulle caratteristiche che questi spettacolari tesori del mondo del vino riserbano per i consumatori più attenti.

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TASTE

Oltre l'orzo Stili brassicoli da cereali alternativi e ingredienti speciali di Vincenzo Salvatore

S

e si pensa alla birra, si pensa alla magica combinazione di tre soli ingredienti – orzo, luppolo, e acqua – che vengono fermentati dal lievito all'interno di contenitori neutri.

La ricetta paradigmatica fu consacrata dal Reinheitsgebot nel 1516, il Decreto di Purezza bavarese, e da allora questa trinità ha influenzato l’idea comune di birra. Eppure, gli uomini hanno prodotto birra nei modi e con gli ingredienti più svariati per lungo tempo prima e dopo il 1516. Infatti, era abitudine dei contadini produrre birre di fattoria con qualunque tipo di cereale di risulta dalla vendita del proprio raccolto. In effetti, la legge bavarese non intendeva proteggere la purezza delle birre, bensì prevenire aumenti del prezzo del pane: frumento e segale dovevano essere riservati ai panifici. Per le stesse ragioni, molti altri Paesi sancirono leggi simili nel corso del XVI secolo, e seppure la produzione agricola fosse in costante crescita, l’impatto culturale di tali leggi di purezza fu significativo. Più o meno ovunque nel mondo si iniziò a intendere il malto d’orzo fermentato come ingrediente tipico della birra. Pochi paesi mantennero tradizioni locali con cereali alternativi e altri ingredienti, più che altro come curiosità regionale o per particolari usi. In ogni caso, l’arrivo dell’industrializzazione di massa e la conseguente standardizzazione dei processi produttivi rese

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questi stili economicamente insostenibili per il mercato, limitando l’uso dei cereali alternativi a mere aggiunte a ricette dominate dall’orzo. Fino a trent’anni fa si potevano ancora facilmente contare le birre disponibili sul mercato fatte integralmente senza orzo. Con un po’ di attenzione potremmo accorgerci che alcuni famosi e apprezzati stili tedeschi, francesi e belga siano fatti con frumento, ovvero le Weizenbier o bière blanche. Eppure, se il marketing ha accettato le birre di frumento nell’offerta fissa del mercato, altri cereali hanno avuto decisamente meno successo. Fortunatamente, lo sviluppo di nuove tecnologie e l’ascesa dei microbirrifici ha permesso di riscoprire gli stili e le tradizioni da tempo negletti. Oggigiorno è nuovamente possibile trovare una vastissima offerta di birre fatte da ingredienti diversi da orzo e frumento. Ovviamente, nessuno può contestare l’importanza fondamentale dell’orzo, ma perché si dovrebbe rinunciare al gusto di bere degli stili unici e peculiari fatti con cereali e ingredienti differenti? La fermentazione è solo una tecnologia, e dovrebbe essere usata per ottenere i migliori risultati dalla combinazione dei migliori ingredienti. Del resto, ai tempi precedenti il Decreto della Purezza, la Roggenbier era uno degli stili più amati in Germania. Dimenticata per quasi quattro secoli, le birre di segale sono


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TASTE

largamente tornate alla ribalta dalla fine degli anni ‘80 tanto in Germania quanto all’estero. Realizzate con una mistura fino al 60% di malto di segale, questo stile è spesso servito non filtrato e altamente carbonato, e presenta un colore rosso terra, bassi livelli di luppolo, buona struttura, e un forte sapore speziato che ricorda il pane integrale di segale. Negli Stati Uniti, i birrifici artigianali hanno sperimentato stili come rye pale ale, rye porters, e versioni stagionali per esaltare il particolare sapore speziato della segale con notevoli varietà di luppolo. Le più famose birre di segale tedesche sono sicuramente la Schierlinger Roggen (la prima moderna, fatta dal 1988) e la Paulaner Roggen, mentre tra le più famose americane artigianali troviamo la Founders Red’s Rye IPA e la Sierra Nevada Ruthless Rye IPA. Un originale stile tradizionale è la finlandese sahti, una birra di fattoria fatta con segale, avena, e orzo, filtrata attraverso ramoscelli di ginepro, e fermentata con lieviti da panificazione, il cui gusto, lievemente zuccherato, rimanda a sapori fenolici e di banana. Oggigiorno, praticamente tutti marchi offrono almeno una birra di segale. Come abbinamenti si consiglia la carne essiccata, formaggi vaccinati stagionati a pasta dura, e pesce affumicato, ma tenendo presente la varietà di possibilità le birre di segale sono un’ottima scelta per tutte le stagioni e le combinazioni. Le oatmeal stout sono un altro grande esempio di uno stile classico realizzato con un cereale alternativo, senza che i consumatori se ne rendano davvero conto. Le birre di avena erano comuni nel medioevo, ma poi scomparirono verso il XVI secolo (tranne l’olandese Koyt) solo per ritornare in voga nel XIX secolo con le oatmeal stout pubblicizzate come bevande nutritive e ristorative, supplementi alle colazioni dei lavoratori scozzesi e britannici. Se i loro benefici salutistici sono discutibili, indubbia è invece la peculiarità delle oatmeal stout rispetto alle più tradizionali dry stout irlandesi. La combinazione di marketing e amabilità rese le oatmeal stout estremamente popolari per alcuni decenni, fino a che

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le lager leggere non arrivarono a dominare il mercato. Alla fine degli anni ’70, però, il giornalista Michael Jackson incluse questo stile nel suo leggendario Guida alle birre del mondo, portando il birrificio Samuel Smith dello Yorkshire a rilanciare la loro vecchia ricetta, che fu poi velocemente ripresa da produttori artigianali americani. Nelle ricette contemporanee, l’avena solitamente compone il 10/30% della mistura che, con varietà come Pale, Caramel, Chocolate e Black Patent Malt, offre una stout dal sapore più dolce, setoso, e cremoso grazie all’alto contenuto proteico e lipidico dell’avena. Molti produttori hanno portato all’estremo la tradizione di bere queste birre a colazione aggiungendo sapori di caffè, cioccolato, e burro di arachidi per completare il “menu”. Esempi famosi sono la classica Samuel Smith Oatmeal Stout, la Founders Breakfast Stout con doppia dose di avena, cioccolato, e caffè, la più secca e scura New Holland The Poet, e l’Altamont Beer Works Nutty Operator aromatizzata alla frutta secca. Molti appassionati apprezzano tuttora la combinazione delle oatmeal stout con la colazione all’americana, e del resto queste birre funzionano perfettamente con un classico tris di uovo, pancetta, e formaggio come pure con pancakes o French toast ricoperti di sciroppo d’acero, mirtilli, e salsiccia. Infine, possiamo raggruppare una vasta quantità di birre nella categoria ombrello delle Specialty Grain, cioè cereali particolari come mais, riso, grano saraceno, miglio, sorgo, farro e altre varietà autoctone, che in certe quantità possono significativamente influenzare la resa di uno stile. In genere, mais e riso sono i più importanti cereali supplementari, ovvero aiutano a stabilizzare la birra con meno problemi di opacità e torbidità: inoltre, il mais tende ad ammorbidire il gusto, mentre il riso produce un finale più secco e pulito. Entrambi sono usati nelle più comuni lager industriali (Peroni, Heineken, Budweider, Estrella), ma di solito è il mais a soffrire della peggiore reputazione a causa della presenza nella maggior parte delle birre economiche. Al contrario, ci

sono alcune pregiate varietà di riso – di tipo japonica come Pearl, Mochi, Somi, e Cahose – che vengono usate tanto dai birrifici giapponesi quanto da birrifici artigianali in tutto il mondo per produrre lager e ale dall’amaro moderato e da un tipico finale secco. Marchi famosi sono Asahi, Sapporo, Kirin, ma anche produttori artigianali come Lagunitas, Three Tavers, Anderson Valley, e The Wild Beer Co. Un fattore importantissimo nel crescente successo delle Specialty Grain è che possono essere naturalmente senza glutine, se fatte senza orzo, frumento, segale, e farro nella mistura. Questi cereali alternativi hanno aperto il mondo delle birre a celiaci e intolleranti al glutine: è possibile ora emulare con grande successo la maggior parte dei malti usati in ale, lager, poter, stout ecc. senza alterare il contenuto proteico del mosto con processi di deglutinazione, filtrazioni meccaniche, e finiture tecnologiche che rischiano di standardizzare gusto, apparenza, e aromi. Un altro aspetto interessante delle birre multi-cereale è la loro combinazione con frutta, erbe, e miele. Dato che queste birre possono essere di qualunque stile, è difficile darne un profilo sintetico. In genere, possono andare da birre stagionali aromatiche a sorprendenti birre con mosto d’uva, impegnative birre acide, e suggestive birre da invecchiamento, che devono riposare in botti di vino o liquore per molti anni. La maggior parte di queste birre sono spesso stagionali e legate all’annata, evolvendo nel tempo sia in bottiglia che alla spina esattamente come i vini. Questo breve excursus mostra solo una parte delle infinite possibilità dei cereali alternativi. Ormai le combinazioni sono limitate solo dall’immaginazione e dall’esperienza del produttore, e i consumatori possono approfittare di un mercato maturo e capace di soddisfare qualunque gusto e inclinazione. Se i produttori industriali sembrano ancora conservativi rispetto a questi nuovi prodotti, i birrifici artigianali dimostrano una capacità di adattamento fulminea cercando di anticipare i gusti sfaccettati dei consumatori, riuscendo anche a rilanciare l’immagine della birra come un prodotto artigianale vitale e importante dopo i passati decenni di calo dei consumi a favore di altre bevande.

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中国杂志 Available in: ENGLISH ITALIAN CHINESE


INTERACTIVE

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NUMERO - CigarsLover Magazine

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TASTE

Ayam Cemani Da preparazione autoctona a piatto stellato, il gallo nero indonesiano fonde storia e misticismo. di Vincenzo Lopez

L

a prima volta che ho sentito nominare queste parole, devo ammettere di aver percepito un certo misticismo, come un mantra scioglilingua, scoprendo poi di averci preso in buona parte. Il suo significato, per un caso raro, è la più semplice delle traduzioni letterarie: dall’indonesiano Ayam (pollo) e Cemani (nero). Torniamo quindi nella culla dell’Indonesia orientale scoprendo una razza di gallo domestico davvero affascinante. Non è per nulla raro incontrare, magari mentre si è in giro per l’isola di Java in scooter, questi strani esemplari corvini, dove l’aggettivo corvino non rende la dovuta giustizia all’impenetrabile nero del piumaggio, del becco e degli occhi. Questo splendido gallo, complice un gioco di madre natura davvero curioso, deve il suo essere completamente nero ad un gene dominante, causa di una profonda iperpigmentazione (fibromelanosi) che rende di color nero lucido con sottili riflessi violacei - verdi il suo piumaggio, il suo becco, i suoi occhi , le sue zampe, ma anche interamente nera la sua carne. Anche le sue ossa si caratterizzano, quasi timidamente, per un grigio scuro, mentre solo il suo sangue resta del tipico colore rosso. Gli esemplari maschi spesso sono in gran forma muscolare. Nel suo corredo genetico, l’Ayam Cemani gode di una velocità davvero notevole e il suo conseguente sviluppo muscolare l’ha reso un candidato ottimale per i combattimenti tra galli, tipicamente folcloristici per il popolo indonesiano (pratica attualmente lasciata ai soli anziani, perchè la nuova generazione sembra non trovar divertimento in questa pratica decisamente crudele). Le sue origini risalgono al dodicesimo secolo e, tra storie e racconti religiosi, risulta interessante il misticismo creatosi sulla figura di questo pollo nero. Difatti, era credenza non solo per gli indonesiani, ma anche per la cultura giapponese e cinese, che la sua carne avesse poteri mistici. Spesso era utilizzata come auspicio di fertilità o per richiamare la for-

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TASTE

za del guerriero, ma era comunque e sempre impiegata, nei vari secoli, con venerazione e rispetto. Tutto ciò fino all’avvento della nouvelle cousine o, quanto meno, alle campagne colonialiste dei belgi che per primi esportarono questa razza. Esportazione che ha creato e mantenuto un curioso dato: è una delle specie di volatile da terra più costoso al mondo. Un pulcino di Ayam Cemani può arrivare a costare 400 dollari, mentre per un esemplare adulto, con certificazione, occorrerà sborsare anche 4000 dollari. Nella storia della ristorazione stellata, almeno per quanto riportato nei testi di cucina, i primi a realizzare un piatto gourmet con l’Ayam Cemani furono i francesi, tentati da una carne così nuova ed affascinate. A tal punto, la curiosità è consolidata, ma che sapore ha questo pollo nero? Quale esotica prelibatezza nasconde? La sua texture differisce così tanto dal più comune gallus domesticus? Spiacente deludervi. Purtroppo non esistono grandi differenze di gusto da un classico pollo, anzi, se mangiato in Indonesia potrà anche risultare appena stopposo, data la muscolatura invidiabile di un pollo che sembra essersi dato al “fitness”. Discorso a parte se voleste cimentarvi in assaggi decisamente più cari, frutto di chef che ne hanno sposato l’estetica per creare piatti di assoluta e meravigliosa audacia. Personalmente, da professionista del settore, la curiosità è

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stata tenace e non ho potuto sottrarmi all’estro di ricercare il miglior modo per servirlo. Fu quindi testato con cotture a a bassa temperatura, senza scottare nè bruciacchiare, per lasciar vivido il suo immenso color nero. Caramelle pon pon di cosce di pollo nero cotte per 24 ore a 65°C, gel di pomodorini confit, salsa bbq da ridotto delle sue ossa al profumo di lime. Il piatto fu chiamato "E’ nero"! Ricordo l’espressione del nostro staff quando abbiamo testato il piatto servito, era la stessa che ebbi quando mi recai al Papaya mall per comprarlo: bisogna provare e avere la mente aperta. La prima volta, decisi di provarlo in una delle ricette local che più mi affascinava, in zuppa di tè nero affumicato, verdure locali, aglio (tanto aglio) e l’immancabile nota piccante del sambal. Nel complesso la percezione era quella tipica di un buon ramen di carne, con il tè nero ad addolcire il brodo, ma la freschezza delle salse riusciva a creare delle note gustative nuove e tutt'altro che noiose. La carne stracotta, invece, era molto tenera e, come detto, nulla variava rispetto al classico pollo. Nel complesso, però, posso descriverla senza esitazioni come un'esperienza gustativa davvero piacevole e interessante. La cucina appartiene al mondo, e il mondo è così piacevolmente caotico che risulterebbe un crimine non godere delle sue infinite sfaccettature per prendersi una gustosa pausa.


SCEGLIETE A CHI CREDErE. UNA MIRACOLOSA BUGIA Ispirato ai miracolosi e fraudolenti rimedi venduti dai ciarlatani del 1700.

UN’AMARA VERITà Un amaro artigianale ottenuto per infusione e distillazione di erbe, spezie e cortecce.

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CIGARSLOVER DISCOVER A


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RS MAGAZINE ALL ISSUES

INTERACTIVE


CIGARS

Blind Tasting 100 102 108

115 116 120 124 128

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SPIRITS Rum Whisky

CIGARS Panetelas/Lancero Piramides Robusto Toro


SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine

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BLIND TASTING

HOW ARE THE BLIND

I sigari vengono privati delle anillas e vengono nuovamente “vestiti” con una nuova fascetta, che riporta semplicemente un numero. Lo stesso avviene per gli spirits, che vengono travasati in bottigliette di vetro che recano solamente un numero e un eventuale indicazione, qualora il distillato superi una gradazione alcolica del 50%.

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AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

I prodotti vengono quindi testati in modo completamente imparziale, in un blind tasting nel quale i degustatori non sanno che prodotti stanno testando.


D TASTINGS MADE? Vengo confrontati i tasting per creare la review definitiva e il rating del prodotto, espresso in centesimi.

Le valutazioni vengono quindi raccolte e il team di CigarsLover Magazine si mette all’opera, calcolando le medie e dando luogo alle valutazioni finali.

Cigars & Spirits Results

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SPIRITS BLIND TASTING

Legenda

Tutte le informazioni riportate nel blind tasting

1

Per riuscire a collocare il distillato all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun distillato è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere la valutazione più oggettiva possibile.

1 2 KAVALAN

2

Solist Fino Sherry COUNTRY Taiwan

ABV - PROOF 57.8% | 115.6

$$$$

4

4

FINISH Lungo. Pepe bianco, cacao e noci. Un tocco di scorza d'arancia. Complesso e incredibilmente ricco, è un whiskey molto appagante.

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

• Percentuale del tasso alcolico del distillato (Alcohol By Volume)

• Paese di produzione

PALATE Frutta esotica, caramello e miele, insieme a ricche note di pepe bianco e scorza d'arancia.

100

Indicazione del brand e del nome del prodotto preso in esame. “yo” significa “Yeards Old” e indica gli anni di invecchiamento dichiarati del distillato. Qua- lora non sia indicato, è un’informazione non rilasciata dal produttore.

• Prezzo: $ inferiore a 50€ $$ inferiore a 100€ $$$ inferiore a 250€ $$$$ superiore a 250€

3

PRICE

NOSE Frutta matura, ricche note di prugna, assieme a miele e un mix di frutta esotica, tra cui il cocco. Poi cacao.

94

3

Immagine del distillato.

5

5

Degustazione suddivisa in sensazioni percepite al naso, al palato e nel finale. Il paragrafo finale contiene le conclusioni, che riepilogano la valutazione del prodotto.

Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità molto elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità e molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 mediocre e con alcuni difetti evidenti.


INTERACTIVE

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350+ SPIRITS TESTED YEARLY


SPIRITS BLIND TASTING

Rum

The chosen 12

Results

Svariate nuovissime uscite fanno parte di questo blind tasting, che contrappone gli ultimissimi rilasci ai grandi classici, che da tempo dominano il mercato.

I primi quattro prodotti si collocano nella fascia di valutazione dei 90 punti. Il primo rum eccelle, raggiungendo una valutazione decisamente non comune.

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SPIRITS BLIND TASTING

SAINT JAMES

Brut de fut 2003 batch 2 COUNTRY

Martinique

ABV - PROOF 56.4% | 112.8

PRICE $$

LA FAVORURITE Cuvée Privilege Lulu

COUNTRY

Martinique

ABV - PROOF 41,3% | 82,6

PRICE $$$

DIPLOMATICO Seleccion De Familia

COUNTRY Venezuela

ABV - PROOF 43% | 86

PRICE $$

NOSE Profumi di spezie del legno, legno stagionato, liquirizia ed erbe balsamiche. Poi marmellata di ribes.

NOSE Profumi di mandarino e chinotto, miele, spezie del legno e arancia candita. Una punta di cannella.

NOSE Miele, toffe e uvetta, arricchiti da legno stagionato e profumi di vaniglia e un tocco di scorza d’arancia.

PALATE Si percepiscono note di legno, spezie del legno, erbe balsamiche (spicca il ginepro), pino mugo e liquirizia.

PALATE Intense note di vaniglia, mandarino e un tocco di spezie del legno. Echi di cacao e sfumature di frutta rossa.

PALATE Legno stagionato, miele e vaniglia. Si confermano anche le spezie, che impreziosiscono il bouquet.

FINISH Il finale è lungo, con note di pino mugo, spezie del legno e ginepro.

FINISH Persistenza medio lunga. Cacao, spezie del legno ed echi vegetali.

FINISH Di medio lunga persistenza. Echi vegetali e punte di tabacco.

Caldo e avvolgente. Bouquet ampio e variegato. Inteso e strutturato.

Strutturato e dotato di buona complessità. Bouquet ampio.

Rotondo e vellutato. Incredibilmente armonioso.

94

92

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SPIRITS BLIND TASTING

DEPAZ

AH RIISE COUNTRY Danmark

ABV - PROOF 60% | 120

JM

Vsop

PRICE $$

COUNTRY

Martinique

ABV - PROOF 45% | 90

Xo

PRICE $

COUNTRY

Martinique

ABV - PROOF 45% | 90

PRICE $$

NOSE Caramello, cardamomo, note vegetali e note balsamiche, con mentolo e chiodi di garofano.

NOSE Caramello, cioccolato al latte, nocciola e un tocco vegetale, arricchiti da una soave speziatura di sottofondo.

NOSE Prugna e agrumi canditi, seguiti da crema alla vaniglia e limone. Poi rovere, pepe bianco, pot-pourri e tabacco.

PALATE Un mix di scorza di arancia candita e agrumi. Caramello, note vegetali e con chiodi di garofano. Poi miele.

PALATE Oleoso, con spezie del legno seguite da caramello, cacao, cuoio e una punta piccante.

PALATE Ingresso morbido, con intense note di spezie del legno, pepe, tabacco. Segue la canna da zucchero.

FINISH Media persistenza. Mieloso e allappante. Scorza di arancia candita.

FINISH Il finale è di media persistenza. Mieloso e caramellato, con un tocco tostato.

FINISH Medio lunga persistenza. Spezie del legno. Sfumature vegetali.

Intenso. Si fa apprezzare senza troppe difficoltà anche a grado pieno.

Spiccata armonia. Il profilo aromatico è elegante e raffinato.

Naso elegantissimo e splendido equilibrio gustativo.

90

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SPIRITS BLIND TASTING

HAVANA CLUB 15 Year Old

COUNTRY Cuba

ABV - PROOF 40% | 80

PRICE $$$

ZACAPA

DON PAPA

23 Year Old

COUNTRY

Guatemala

ABV - PROOF 40% | 80

Baroko

PRICE $$

COUNTRY

Philippines

ABV - PROOF 40% | 80

PRICE $

NOSE Miele e banana, poi canna da zucchero, sentori tostati, arbusti secchi e petricore.

NOSE Cioccolato fondente e caramello. Butterscotch, e frutta secca tostata, con la noce che primeggia.

NOSE Intense note di scorza di arancia e un mix di agrumi. Poi cioccolato all’arancia. Caramelle gommose all’arancia.

PALATE Viscoso. Si sprigionano note di legno e frutta secca, assieme a un richiamo minerale.

PALATE Cioccolto fondente e caramello, assieme a una soave speziatura di sottofondo e un tocco vegetale. Noce.

PALATE Dolce, con un mix di scorza di arancia, caramella all’arancia e une velata speziatura.

FINISH Media persistenza. Lievemente balsamico, con sfumature di legno.

FINISH Medio. Caramello e butterscotch, con una velata speziatura.

FINISH Corto. Dolce. Caramella all’arancia.

Dotato di una buona complessità e struttura. Strutturato.

Rotondo e beverino, presenta un bouquet di discreta ampiezza.

Paletta aromatica piuttosto contenuta. Ciò detto, la dolcezza di sottofondo lo rende beverino.

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SPIRITS BLIND TASTING

KAKRUERA

L'Expression Brut De Fut COUNTRY

Guadalupe

ABV - PROOF 50,1% | 100,2

PRICE $$

LA MAUNY

LARIMAR Peated

COUNTRY

Dominican Rep.

ABV - PROOF 40% | 80

Blanc Ter Rouj

PRICE $

COUNTRY Martinique

ABV - PROOF 45% | 90

PRICE $

NOSE Profumi di caramello, cacao, mandorla e melassa, con sfumature balsamiche.

NOSE Sentori di butterscotch, caramello e miele. Punte di vaniglia.

NOSE Sfumature minerali, accompagnate da sentori di agrumi acerbi.

PALATE Vernice del legno, melassa, spezie del legno e punte piccanti. Mieloso.

PALATE Dolce, con note di caramello e cacao, assieme a sfumature mielose.

PALATE Agrumi, arricchiti ora da delle sfumature zuccherine, non particolarmente accentuale. Lievemente dry.

FINISH Medio lungo. Melassa, legno, caramello e miele. Sfumature speziate.

FINISH Il finale è medio corto. Caramello.

FINISH Di medio lunga persistenza. Minerale e zuccherino. Dry.

Intenso e dotato di un bouquet esplosivo, ma a tratti spigoloso.

Bouquet piuttosto contenuto, sia in termini di ampiezza che di struttura. Beverino, ma sbilanciato sul dolce.

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Bouquet limitato e componente alcolica piuttosto percepibile.

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SPIRITS BLIND TASTING

Whisky

The chosen 12

Results

Sette paesi produttori sono stati selezionati per questa degustazione alla cieca, che comprende alcuni prodotti noti e altri non ancora particolarmente diffusi.

Nelle prime due posizioni si collocano due whisky scozzesi. Solo un prodotto ha toccato la fascia dei 90 punti in questo blind tasting.

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SPIRITS BLIND TASTING

CALLISTO XI Scotch Universe

COUNTRY Scotland

ABV - PROOF

52,70% | 105,4

PRICE $$

GLENALLACHIE 15 years old

COUNTRY Scotland

ABV - PROOF 46% | 92

PRICE $$

PUNI ARTE

Limited Edition 02 COUNTRY Italy

ABV - PROOF 46% | 92

PRICE $$

NOSE Legno stagionato, prugna, intense spezie del legno e un tocco di petricore. Nuances di panbrioches e di torba.

NOSE Frutta matura e prugna, seguite poi da caramello.

NOSE Frutta matura, dove spicca l’ananas, legno e miele. Seguono spezie del legno e sfumature di erbe balsamiche.

PALATE Torba e aromi minerali, quasi terrosi. Poi vaniglia, erbe medicinali e agrumi (scorza di limone).

PALATE Decisamenente “sherried”. Spezie del legno, legno di quercia, cacao e poi cuoio.

PALATE Miele e vaniglia, arricchite da spezie che richiamano il pepe bianco. Una punta di biscotti ai cereali.

FINISH Lunga persistenza. Affumicato. Torba e scorza di limone. Richiami balsamici.

FINISH Medio lunga persistenza. Dolce, spezie del legno e note di sherry.

FINISH Il finale è medio lungo e si confermano le spezie e la vaniglia.

Intenso e appagante, con una paletta aromatica armoniosa e strutturata.

Armonioso e bilanciato. Bouquet di buona struttura e complessità.

Di ottimo equilibrio. Il bouquet è strutturato, ampio ed elegante.

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SPIRITS BLIND TASTING

DISTILLERY 291 Rye

COUNTRY U.S.A.

ABV - PROOF 50,8% | 101.6

PRICE $$

ELSBURN

The Journey 2020 COUNTRY Germany

ABV - PROOF 43% | 86

PRICE $

HUDSON

Baby Bourbon COUNTRY U.S.A.

ABV - PROOF 46% | 92

PRICE $

NOSE Amarene e prugne sotto spirito. Ribes nero, erbe medicinali e rabarbaro.

NOSE Profumi di sherry, con ciliegia sotto spirito, spezie del legno. Seguono note di frutta matura.

PALATE Prugne e amarene. A tratti note vinose. Una soave speziatura di sottofondo.

PALATE Spezie del legno e legno stagionato. Lievemente dry. Sono percepibili anche alcune sfumature vegetali.

NOSE Legno giovane, vaniglia e resina di legno. Poi sfumature di uvetta e un tocco di sciroppo d’acero. Caramello e panforte. PALATE Oleoso. Spezie del legno, legno giovane e resina di legno. Lievemente dry.

FINISH Di media persistenza. Fruttato e balsamico.

FINISH Media persistenza. Spezie del legno, con sfumature pepate.

FINISH Media persistenza. Il legno è protagonista.

Semplice e a tratti mono-dimensionale, ma semplice da apprezzare.

Il bouquet è più performante al naso. L’intensità aromatica è buona.

Più performante al naso, pecca in struttura. Semplice da apprezzare.

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SPIRITS BLIND TASTING

TOMINTOUL Tlath

COUNTRY Scotland

ABV - PROOF 40% | 80

PRICE $

AKASHI

KIRIN

Meisei

COUNTRY Japan

ABV - PROOF 40% | 80

Fuji-Sanroku PRICE $

COUNTRY Japan

ABV - PROOF 46% | 92

PRICE $$

NOSE Delicato. Malto, orzo, biscotto al burro, goccia di miele. Sorprende una nota di erbe aromatiche.

NOSE Fresco, con profumi di erbe di campo, sorretti da limone, cedro e frutta gialla. Miele millefiori.

NOSE Fresco, con note di vaniglia e butterscotch. Sentori di mela rossa e poi un tocco quasi impercettibile di cereali.

PALATE Note di orzo e malto, accompagnate da erbe aromatiche, che sono le protagoniste.

PALATE L’imbocco è fresco e leggero, con note frizzantine di zenzero e vaniglia leggera.

PALATE Intense note mielose e di vaniglia, assieme a legno e un tocco di spezie.

FINISH Di media persistenza. Liquirizia e note balsamiche.

FINISH Di breve persistenza. Mandorla e un sentore di limone.

FINISH La persistenza è media, con spezie del legno, legno e vaniglia.

Non troppo impegnativo ed intenso. Piacevole.

Fresco e leggero. Il profilo aromatico è poco strutturato.

Discretamente armonioso e di buona intensità, risulta beverino.

86

85

85 AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

111


SPIRITS BLIND TASTING

WATERFORD Sfo Sheenstown

COUNTRY Ireland

ABV - PROOF 50% | 100

PRICE $$

FLÓKI

963

Malt & Grain COUNTRY Japan

ABV - PROOF 46% | 92

Stout Beer Finish PRICE $$

COUNTRY Iceland

ABV - PROOF 47% | 94

PRICE $$

NOSE Fresco, con sentori di vaniglia e agrumi, dove spicca la scorza di limone. Echi di crema pasticcera.

NOSE Un mix di cereali e un accenno di affumicato, quasi torbato. Profumi di frutta gialla matura. Sentori minerali.

NOSE Molto vegetale, con sentori di erbe selvatiche e resina di legno. Aghi di pino e un tocco di maggiorana.

PALATE Vellutato, con vaniglia, sfumature di frutta rossa, legno ed echi di scorza di limone.

PALATE Cereali, frutta gialla e spezie del legno. Echi di vaniglia e punte mielose. Dolce. Una punta di torba.

PALATE Note terrose, vernice per legno e note vegetali. Poi nuovamente aghi di pino, accompagnati ora da cereali.

FINISH Il finale è medio. Si confermano legno e vaniglia.

FINISH Media persistenza. Sentori vaffumicati, cereali. Punte vegetali.

FINISH Il finale è medio corto. Spezie del legno.

Equilibrato. Rotondo e avvolgente, risulta però poco strutturato.

Discreta armonia. Beverino e semplice da apprezzare. Poco strutturato.

Bouquet particolare. Di limitata struttura e complessità.

85

84

83

112

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


INTERACTIVE

PAGE

Oltre 1000 accessori per sigaro. CigarsLoverStore.com


INTERACTIVE

PAGE

1000+ CIGARS TESTED EVERY YEAR


Legenda

Tutte le informazioni riportate nel blind tasting Per riuscire a collocare i sigari all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun sigaro è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere una valutazione quanto più oggettiva possibile.

3

ADVENTURA Royal Return King’s Gold Robusto

1

COMPLESSO E RICCO Sprigiona cacao e agrumi, arricchiti da terra e un tocco di incenso. La base è mielosa. Si prosegue con note speziate di pepe bianco, che via via si fanno più intense, culminando in spezie piccanti.

2

1 2 3 4

5

95

STRENGTH

4

••••

SIZE

PRICE

52x127mm (5″)

$ 13.5 | € 13.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

MESSICO

R. DOMINICANA, NICARAGUA, U.S.A.

U.S.A.

5

Immagine del sigaro.

Note degustative del prodotto. Vengono elencati aromi e sapori percepibili durante l’intera fumata del sigaro.

Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità, molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 me- diocre. Bandiere ad indicare il paese di produzione.

Cuba

R. Dominicana

Nicaragua

Honduras

Brasile

Messico

U.S.A.

Costa Rica

Italia

Filippine

Francia

Panama

• STRENGTH: forza, indicata su una scala da “•” (leggera) a “• • • • •” (forte). • SIZE: cepo (1/64 di pollice) e lunghezza, indicata sia in millimetri che pollici. • PRICE: prezzo del sigaro in dollari americani ed Euro. • WRAPPER: foglia esterna (capa). • BINDER: foglia sotto la capa (capote). • FILLER: le foglie nel ripieno (tripa).

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

115


CIGARS BLIND TASTING

Gordo

The chosen 12

Results

La maggior parte dei sigari presenti in questo blind tasting di Gordos sono di produzione regolare, facili da reperire e disponibili in quasi tutti i paesi del mondo.

I primi due posti sono occupati da un nicaraguense e da un costaricano, che hanno registrato punteggi superiori al 90. Due ottime fumate che vi terranno compagnia a lungo.

116

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


CIGARS BLIND TASTING

PLASENCIA ALMA FUERTE SIXTOII HEXAGON AROMATICO E COMPLESSO Cuoio e legno aprono la fumata, arricchiti anche da note vegetali e di caffè. Con il prosieguo della fruizione, si percepiscono anche pepe nero e nocciola. Cremoso.

92 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 21 | € 21

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

NICARAGUA

NICARAGUA

CASDAGLI DAUGHTER OF THE WIND DAHMAN DOLCE E COMPLESSO Il sigaro inizia con aromi di caffè, cuoio e terra, con un pizzico di pepe. È presente anche una sfumatura dolce di caramello. Nella seconda metà si aggiunge il cacao e aumenta l’intensità aromatica.

90 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

56x180mm (7”)

$ 16.5 | € 16.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

COSTA RICA

DOMINICAN REP., PERU

ALEC BRADLEY PRENSADO DOUBLE T BILANCIATO ED APPAGANTE Si caratterizza per le sue note di terra e pepe nero, arricchite da una vena balsamica, quest'ultima percepibile in particolare nel retrogusto. Occasionali accenni di pelle.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

62x152mm (6”)

$ 12.5 | € 9

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

HONDURAS, NICARAGUA

HONDURAS

ARTURO FUENTE ORO MAGNUM R SUPER SIXTY DOLCE E ARMONIOSO La fumata si apre con note di legno e nocciola, a cui si aggiungono note erbacee e di caffè. Si percepiscono anche sentori di cannella nella percezione retronasale. Il fumo in bocca risulta abbastanza cremoso.

88 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 12 | € -

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

117


CIGARS BLIND TASTING

ASYLUM PREMIUM SIXTY RICCO ED APPAGANTE Sviluppa sin da subito aromi di legno pregiato, pepe bianco ed un pizzico di vaniglia. Sullo sfondo si scorgono terra e sottobosco, con sfumature balsamiche.

88 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

60x152mm (6 ⅛”)

$8|€-

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

NICARAGUA

NICARAGUA

UNDERCROWN SHADE GORDO CREMOSO E BILANCIATO Sprigiona note vegetali e di legno, arricchite da sentori di frutti di bosco. Ci sono anche sfumature di pepe bianco. Al palato il fumo è cremoso.

87 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 11 | € 11

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

ECUADOR

DOMINICAN REP., NICARAGUA

LA AURORA 115TH GRAN TORO BILANCIATO Il profilo aromatico è dominato da legno, noce e frutta matura, arricchiti da un mix di spezie, principalmente pepe nero. Il fumo è piuttosto cremoso.

87 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

58x152mm (6”)

$ 11 | € 10.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

BRAZIL

BRAZIL, DOM. REP., NICARAGUA

AVO SYNCRO NICARAGUA FOGATA S. TORO LIEVEMENTE DRY Offre note di cannella e noce moscata, seguite da legno di cedro e terra. Si percepiscono anche sentori di pane.

87 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 12 | € 14

WRAPPER

BINDER

FILLER

MEXICO

DOM. REP., NICARAGUA

ECUADOR

118

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


CIGARS BLIND TASTING

LA AROMA DEL CARIBE EDICION ESPECIAL NO. 60 ARMONIOSO Offre note di anacardi e legno, insieme a fieno e spezie. Nella parte finale c'è anche un tocco di pane. Il finale è tutto incentrato sul pepe bianco.

87 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 9 | € 8.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

NICARAGUA

NICARAGUA

FLOR DE SELVA TEMPO MADURO EVOLUZIONE RISICATA Il profilo aromatico è dominato da legno e caffè tostato, insieme ad alcuni accenni vegetali. Occasionalmente si percepiscono note di frutta secca.

85 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ 12 | € 11

WRAPPER

BINDER

FILLER

HONDURAS

BRAZIL

HONDURAS

VILLIGER LA MERIDIANA GIGANTES AROMATICITÀ CONTENUTA Il sigaro restituisce note di terra e legno, insieme a cuoio e una vena vegetale in sottofondo. In alcuni puff si percepiscono anche aromi di anice.

84 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

60x152mm (6”)

$ - | € 8.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

NICARAGUA

NICARAGUA

PATORO SERIE P BALTHASAR CREMOSO La fumata si caratterizza per note di terra e legno, con sfumature speziate, fra le quali emergono il pepe nero e la cannella. Il finale è dominato da aromi vegetali

84 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

58x152mm (6”)

$ 11 | € 12

WRAPPER

BINDER

FILLER

BRAZIL

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

119


CIGARS BLIND TASTING

Robustos

The chosen 12

Results

I sigari provenienti da cinque diversi paesi sono presenti in questa degustazione alla cieca di Robustos. Alcuni di loro sono nuove uscite, alcuni classici.

Sei dei sigari testati hanno ottenuto almeno 90 punti. Uno spicca sopra tutti gli altri ed è prodotto in Honduras, caratterizzato da un quadrato d'oro sulla foglia di fascia.

120

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


CIGARS BLIND TASTING

CAVALIER BLACK ROBUSTO RICCO ED APPAGANTE Ricche note di pepe nero, insieme ad un tocco di peperoncino, terra ed una vena tostata di caffè caratterizzano la partenza. Seguono sentori di cuoio ed un tocco di vegetale.

92 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

50x127mm (5”)

$ 10 | € -

WRAPPER

BINDER

FILLER

MEXICO

BRAZIL

HONDURAS, NICARAGUA

DAVIDOFF DOMINICANA 2014 ELEGANTE E RAFFINATO Sprigiona note di cannella e pepe nero, insieme a sentori vegetali e di cuoio. Il profilo aromatico si arricchisce poi di legno stagionato e note tostate di chicchi di caffè.

91 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x130mm (5 ⅛”)

$ 21.5 | € 21

WRAPPER

BINDER

FILLER

DOM. REP.

ECUADOR

DOM. REP.

H. UPMANN MAGNUM 54 CREMOSO ED EQUILIBRATO Note di nocciola, mandorla e noce caratterizzano l’ingresso di fumata. Seguono noce moscata e pepe. Nella parte finale si arricchisce con note di legno di cedro.

90 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x120mm (4 ¾”)

$ - | € 13

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

LAURA CHAVIN TERRE DE MYTE G. ROBUSTO EQUILIBRATO E SFACCETTATO Aromi di legno e noce sono arricchiti da note di caffè tostato, su una base dolce. Note erbacee e pepe bianco compaiono nel prosieguo della fumata, sorrette da una piacevole componente acida.

90 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

54x125mm (4 ¼”)

$ - | € 24

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

121


CIGARS BLIND TASTING

LIGA PRIVADA NO. 9 ROBUSTO RICCO ED APPAGANTE Offre intense note terrose, arricchite da pepe nero e spezie piccanti. Seguono anche aromi di cacao e chicchi di caffè.

90 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

54x127mm (5”)

$ 13 | € 15.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

U.S.A.

BRAZIL

HONDURAS, NICARAGUA

VIKING VALHALLA RAGNAROK MASCOLINO E STRUTTURATO La partenza si caratterizza per note di cuoio, caffè tostato in grani, spezie e cioccolato fondente. Il retrogusto è leggermente piccante.

90 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

54x124mm (4 ⅞”)

$ - | € 11

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

NICARAGUA

DOMINICAN REP., NICARAGUA

ADVENTURA THE NAVIGATOR VESPUCCI MOLTO EQUILIBRATO La fumata si esprime su note legnose e vegetali, insieme ad un tocco di spezie, dove spicca il pepe bianco. Sugli ultimi puff si aggiungono note balsamiche e di cuoio.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

52x124mm (5 ¼”)

$ - | € 9.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

DOMINICAN REP., NICARAGUA

MEXICO

CASA TURRENT ORIGIN MIAMI BALANCIATO E RICCO Si caratterizza per aromi legnosi e tostati, insieme ad una nuance di cuoio. A metà fruizione, il profilo aromatico diventa più ricco, con note di pepe nero e spezie piccanti.

122

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

88 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

54x140mm (5 ½”)

$ 7 | € 5.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

MEXICO

DOM. REP., MEXICO, NICARAGUA

MEXICO


CIGARS BLIND TASTING

PARTAGAS SERIE D NO.4 AUDACE L’impianto aromatico ruota attorno a note di legno di cedro, pepe nero e terra. In alcuni puff si percepiscono anche aromi di cuoio.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

50x127mm (5”)

$ - | € 12

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

CUBA

CUBA

GRAN HABANO BLUE IN GREEN ROBUSTO AROMATICO ED ELEGANTE Su una base dolce, si percepiscono legno e agrumi, arricchiti da sfumature di pepe bianco. Successivamente si aggiunge il caffè e, sulle ultime battute, il cuoio.

87 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x127mm (5”)

$9|€-

WRAPPER

BINDER

FILLER

U.S.A.

NICARAGUA

NICARAGUA

ROCKY PATEL HAMLET 2020 ROBUSTO EQUILIBRATO MA UN PO' STATICO Sprigiona note tostate di caffè e terra, insieme ad accenni di cuoio. La seconda parte della fumata diventa un po' più terrosa.

86 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

50x140mm (5 ½”)

$ 10.5 | € 9

WRAPPER

BINDER

FILLER

HONDURAS

HONDURA, NICARAGUA

ECUADOR

ACE PRIME M.X.S. TIAGO SPLITTER ROBUSTO PIATTO E MONOTONO Sviluppa note di nocciola, arricchite da accenni erbacei e legnosi che permangono per tutta la fumata. La base è dolce ed è molto evidente.

84 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x127mm (5”)

$ 11 | € -

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

DOMINICAN REP., NICARAGUA

ECUADOR

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

123


CIGARS BLIND TASTING

Shorts

The chosen 12

Results

Sei paesi coinvolti nella produzione degli Shorts protagonisti di questa degustazione alla cieca. Un formato che sta diventando sempre più popolare anno dopo anno.

Spiccano due prodotti, uno è realizzato in Honduras e l'altro in Nicaragua. Entrambi sono ricchi e intensi, entrambi capaci di sprigionare un'attima fumata lunga mezz'ora.

124

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


CIGARS BLIND TASTING

ALADINO VINTAGE SEL. ROTHSCHILD AROMATICO E COMPLESSO Il profilo aromatico della partenza è dominato da noci tostate e legno, arricchiti da pepe bianco e note vegetali. Nella seconda metà si aggiungono aromi di terra e agrumi.

91 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

48x114mm (4 ½”)

$6|€-

WRAPPER

BINDER

FILLER

HONDURAS

HONDURAS

HONDURAS

OLIVA SERIE V NUB INTENSO E RICCO L'apertura è speziata, con ricche note di pepe nero ed accenni vegetali. La prima metà offre legno verde, pepe nero e terra. Il profilo aromatico si arricchisce poi con accenni di cannella ed un tocco di agrumi in sottofondo.

90 STRENGTH

•••••

SIZE

PRICE

60x101mm (4”)

$ 8 | € 10.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

NICARAGUA

NICARAGUA

NICARAGUA

MONTECRISTO PETIT EDMUNDO APPAGANTE Sprigiona note di cuoio, legno stagionato e spezie, fra le quali spicca il pepe nero. In alcuni puff si notano anche aromi di frutta secca, che ricordano la noce pecan.

89 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

52x110mm (4 1/3”)

$ - | € 12

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

CUBA

CUBA

BALMORAL ANEJO XO NICARAG. PETIT ROBUSTO FT BILANCIATO ED ARMONIOSO Legno e cuoio dominano la partenza, seguiti da aromi ben definiti di noce e pep bianco. Nella seconda metà si aggiungono note di caffè.

89 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

48x108mm (4 ¼”)

$ 8.5 | € 7.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

BRAZIL

BRAZIL, DOM. REP., NICARAGUA

NICARAGUA

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

125


CIGARS BLIND TASTING

BRUN DEL RE RAIN FOREST SHORT ROB. AUDACE E RICCO, MA CON POCHI AROMI Il sigaro alterna intense note di legno, cuoio e terra. Il fumo che giunge al palato risulta denso e quasi masticabile.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

50x89mm (3 ½”)

$ - | € 6.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

COSTA RICA

COSTA RICA

COSTA RICA

HOYO DE MONTERREY PETIT ROBUSTO EQUILIBRATO Sviluppa da note vegetali, ricchi aromi di pepe nero ed alcune punte piccanti. Con l’incedere della fruzione, si percepiscono anche legno di cedro e noci.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

50x101mm (4”)

$ - | € 10

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

CUBA

CUBA

BRICK HOUSE TEASER AUDACE ED APPAGANTE Il sigaro offre note di espresso, cedro e pepe, insieme a sfumature di noce. Nella seconda metà, il fumo diventa terroso.

88 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

56x89mm (3 ½”)

$6 |€5

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

NICARAGUA

NICARAGUA

HEDON ECLATANT BEN STRUTTURATO Il sigaro alterna note di cannella, legno e nocciola. Nel corso della fumata compaiono accenni di raffinate spezie. La base è lievemente dolce.

126

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

87 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

50x105mm (4 ⅛”)

$ - | € 14

WRAPPER

BINDER

FILLER

FRANCE

FRANCE

FRANCE


CIGARS BLIND TASTING

COHIBA MEDIO SIGLO UN PO' GRAFFIANTE Giungono al palato aromi di terra, uniti a legno verde e un tocco di pepe nero. Nella seconda parte vira verso note tostate.

86 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x101mm (4”)

$ - | € 20.5

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

CUBA

CUBA

PAUL GARMIRIAN G. S. III 30TH ANN. SHORT ROBUSTO EQUILIBRATO MA UN PO' TROPPO STATICO Si percepiscono note di legno stagionato ed un mix di noce e nocciola. Nella seconda metà della fumata si aggiunge una nota di cappuccino.

86 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x114mm (4 ½”)

$ 16 | € -

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

VEGAS DE SANTIAGO D8 EMPERADOR CORTO UN PO' TROPPO "AFFILATO" In fumata offre note di cuoio e caffè tostato, insieme ad aromi di pepe nero nel retrogusto. Nella seconda metà, le spezie diventano dominanti.

83 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

60x101mm (4”)

$ - | € 10

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

COSTA RICA, DOM. REP., PERU

ECUADOR

EL SEPTIMO BLUE BULLET GAFFIANTE I primi puff regalano note vegetali, con nuance di nocciola e cacao. Successivamente la fumata vira verso note affumicate e di frutta secca.

83 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

54x89mm (3 ½”)

$ 22 | € 20

WRAPPER

BINDER

FILLER

COSTA RICA

COSTA RICA

COSTA RICA

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

127


CIGARS BLIND TASTING

Toros

The chosen 12

Results

I prodotti "Coreline" e i nuovi rilasci sono presentati in questa degustazione alla cieca di formato "toro". Quattro sono i paesi produttori coinvolti nella degustazione.

I primi tre posti provengono da tre paesi diversi: Repubblica Dominicana, Honduras e Cuba. Tutti hanno in comune un punteggio superiore a 90 punti.

128

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine


CIGARS BLIND TASTING

CALDWELL THE LAST TSAR TORO CREMOSO. DI GRANDE ARMONIA Su una base dolce si sprigionano note vegetali ed un mix di zenzero e peperoncino. Seguono ricche note di noce, cuoio e chicchi di caffè tostato che completano il profilo aromatico.

93 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

50x152mm (6”)

$ 11 | € 9

WRAPPER

BINDER

FILLER

BRAZIL

DOMINICAN REP.

DOMINICAN REP.

GRAN HABANO HABANO GRAN ROBUSTO PROFILO AROMATICO AMPIO E STRUTTURATO La fumata offre cuoio, noci e legno di cedro, con un interessante sentore di pepe bianco in sottofondo. In corso di fumata si aggiungono anche note vegetali e piccanti.

91 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

54x152mm (6”)

$ 7.5 | € -

WRAPPER

BINDER

FILLER

HONDURAS

NICARAGUA

COSTA RICA, MEXICO, NICARAGUA

PARTAGAS SERIE E NO. 2 DI GRANDE EQUILIBRIO La fumata si apre con aromi di legno di cedro, terra e un tocco di pepe nero. A metà della fruizione si aggiungono chicchi di caffè e cuoio.

90 STRENGTH

••••

SIZE

PRICE

54x140mm (5 ½”)

$ - | € 14

WRAPPER

BINDER

FILLER

CUBA

CUBA

CUBA

VIKING NORDIC WARRIOR TORO STRUTTURATO E CREMOSO Il sigaro si presenta subito denotato da note di nocciola, insieme a cuoio, terra e chicchi di caffè. Si percepiscono anche alcune sfumature vegetali.

89 STRENGTH

•••

SIZE

PRICE

52x152mm (6”)

$ - | € 11

WRAPPER

BINDER

FILLER

ECUADOR

NICARAGUA

NICARAGUA

AUTUMN 2021 - CigarsLover Magazine

129


Credits Cover page picture by: Drew Estate Aluminum pack! picture by: Mario Amelio Silencio picture by: Mario Amelio Dalla "A" allo Zino picture by: Davidoff Jonathan Drew picture by: Drew Estate El Titan De Bronze picture by: Mario Amelio Pairings picture by: Mario Amelio Pairings: Cigars & Spirits picture by: Renz A. Mauleon Foursquare picture by: Foursquare distillery Bitter picture by: Nicola Cima Sazerac picture by: Nicola Cima Alcohol Vini picture by: Mario Amelio La muffa più nobile picture by: Sohu.com, Mulberrylodge.net Oltre l'orzo picture by: Mario Amelio Ayam Cemani picture by: Pinterest.se, Reddit.com Blind tasting picture by: Mario Amelio Blind tasting - Spirits picture by: Renz A. Mauleon Blind tasting - Cigars picture by: Mario Amelio


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