SUMMER 2021
Pairings: the new way TROPPO FRESCO! - AMERICAN FLAVOUR - CASDAGLI CIGARS - LISSETTE PEREZ-CARRILLO - KAAT - LIQUIRIZIA E SIGARI SÄNTIS MALT: L'INTERVISTA - DEPAZ RHUM - BAIJIU - THE PERFECT MATCH TRA SIGARI E DISTILLATI - IL PALOMA LA CAFFEINA - APERITIVO PRIMA DELLA FUMATA - NOBILE O PLEBEO?: I TAGLI SCELTI E QUELLI "POVERI"
CIGARS
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SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
Luca Cominelli Michel Arlia Giuseppe Mitolo Adrian Maghirang Mario Amelio Renz Mauleon Atanu Sarkar Giuseppe Mitolo John Jeremy Michel Arlia Nicola Ruggiero Roberto Canzi Simone Poggi Vincenzo Salvatore Vincenzo Scivetti Austin Crowe Brent Moyer Davide Pertino Fabio Sgarro Riccardo Noya Scott Sherer Vincenzo Lopez Vito Renna Austin Crowe Yongchao Chen Rachelle Mauleon Simone Poggi SPIRITS TASTING PANEL Ethan Smith John Jeremy Kaarel Kluge Luca Cominelli Michael Lamper Roberto Canzi Simone Poggi Vincenzo Salvatore William Brown Zac Mitchers CIGARISTA GMBH Augiessenstrasse 13E, Widnau, Switzerland CHE-239.774.579
EDITORIAL
Editor’s thoughts L'estate è giunta e porta una novità!
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n questo numero estivo, sono molto lieto di annunciare un importante implementazione sul nostro sito web. Dato che il volume dei contenuti è in costante crescita, riteniamo che avere due siti web invece di uno possa rendere la navigazione più agevole, soprattutto durante la ricerca di prodotti specifici. Questo è il motivo per cui siamo felici di annunciare il trasferimento di tutto ciò che riguarda gli alcolici e le bevande sulla nostra nuova piattaforma, SpiritsLover Magazine.
Il nuovo sito web, SpiritsLover-Magazine.com, ospiterà i contenuti delle sezioni Spirits e Taste della nostra rivista attuale. Ciò significa che tutti i contenuti relativi a whisky, rum, cognac e altri liquori, oltre a vino e birra, saranno disponibili sulla nuova piattaforma. La nuova sezione di abbinamento, lanciata nel numero primaverile di CigarsLover Magazine, sarà completamente trattata su entrambi i siti web. Tornando al magazine, l'estate è arrivata e in questo numero abbiamo presentato alcuni contenuti che daranno dei suggerimenti su come goderci al massimo sigari e distillati durante il caldo estivo. Tra questi, uno speciale sul BBQ, bourbon e un diverso tipo di sigaro da abbinare a questi classici estivi. Summer 21 è ricco di approfondimenti e interviste: nella sezione sigari abbiamo Casdagli e Lisette Carrillo; per quanto riguarda gli alcolici, Santis Malt, il famoso produttore svizzero di whisky, e Depaz, noto marchio di rum.
#refineyourtaste
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Pairings: the new way
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CIGARS Troppo fresco! Aroma americano Casdagli Cigars Liquirizia Lissette Perez-Carrillo Kaat Lavoro e pandemia Pairings: Cigars & Spirits Cigars & Spirits
SPIRITS Säntis Malt Depaz Baijiu L'abbinamento perfetto Il Paloma
Summer 2021 84 TASTE 86 90 94
Caffeina Aperitivo Nobile o plebeo?
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Rum Whisky
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Coronas Lonsdales/Dalias Robustos Toros
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Thank you for the first 25 years, looking forward to the next. - Alec, Alan and Bradley Rubin
ALECBRADLEY.COM
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ALECBRADLEY
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CIGARS “Smoking cigars is like falling in love. First, you are attracted by its shape; you stay for its flavor, and you must always remember never, never to let the flame go out!” Winston Churchill
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Troppo fresco! Identificare un sigaro giovane non è facile, eppure alcuni indicatori possono rivelarci se il sigaro ha bisogno di ulteriore riposo in humidor di Giuseppe Mitolo
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ell’esperienza di un fumatore di sigari, non è inusuale imbattersi in manufatti che vengono definiti “freschi”. Potrebbe sembrare un concetto, magari un po’ astratto, correlato ai rigidi canoni di valutazione di degustatori e recensori, ma nella realtà dell’esperienza di fumata di qualunque aficionado non è un’evenienza così rara, come potrebbe sembrare. Il punto focale, però, resta l’individuazione di tutti quei fattori che, da soli o in combinazione fra loro, ci allertano della freschezza di un prodotto. Prima di sviluppare qualsiasi tesi, occorre precisare due concetti fondamentali. Innanzitutto un sigaro fresco, ai fini della nostra definizione, non è un sigaro pessimo o difettoso. Certo, talvolta potrebbe essere frutto di passaggi di lavorazione troppo frettolosi, ma questo non lo rende, automaticamente, un sigaro non buono, infumabile ora e mai. La seconda precisazione riguarda, invece, il campo della nostra ricerca. Restringeremo la nostra analisi ai soli prodotti che seguono i canali di vendita ufficiali (va da sé che un sigaro appena torcido e fumato è fresco per definizione) e che siano correttamente conservati (sigari umidi o secchi potrebbero avere in comune le stesse spie di allarme di un sigaro fresco). Da un punto di vista aromatico, molto spesso un sigaro giovane presenta note fortemente vegetali, che richiamano componenti erbacee come sentori di prato inglese, erba ap-
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pena tagliata o lattuga. Altre volte, invece, il manufatto sembra quasi non possedere alcuna armonia aromatica, esprimendo un fumo con aromi non delineati né riconoscibili. In questi casi, molto spesso è la fase di riposo post torcida (a Cuba definita escaparate, dal nome della stanza dove riposano i prodotti appena realizzati) ad essere stata troppo sbrigativa o insufficiente per quel determinato prodotto. Le foglie di tabacco, in particolare quella per la fascia, prima di essere manipolate dai torcedores, devono essere umidificate. Questa umidità aggiuntiva viene lasciata disperdere dai sigari prima che vengano inscatolati, in un tempo variabile a seconda del formato e della quantità e della tipologia di tabacco impiegato. Questo periodo di riposo, oltre a far perdere l’umidità, consente agli oli delle foglie di armonizzarsi fra loro, secondo la receta voluta dal master blender. La contrazione temporale di tale delicata fase rischia anche di innescare delle piccole rifermentazioni, immediatamente riconoscibili per la loro caratteristica nota ammoniacale, avvertibile a sigaro spento e finanche aprendo il box. Il sentore ammoniacale è un’altra spia di un sigaro non pronto per la fumata. Tuttavia, questo non deve lasciar supporre, automaticamente, che il sigaro sia fresco di torcida o che non abbia trascorso il giusto tempo in escaparate. Questo caratteristico sentore, infatti, ben può allertarci di una microfermentazione in atto (come il famoso sick-period, quel lasso di tempo di circa 12-16 mesi a ridosso dall’inscatolamento). Le
micro fermentazioni sono maggiormente presenti quando il sigaro è giovane e il suo tabacco ha delle peculiari caratteristiche. In conclusione, se la nota ammoniacale compare soltanto durante la fruizione è quasi sempre segnale che il prodotto appena acceso ha trascorso il giusto tempo di riposo dopo la torcida. Se tale sentore è avvertibile già a sigaro spento, può indicare sia un escaparate frettolosa sia una microfermentazione in atto. Superando l’analisi olfattiva, anche il palato può divenire sentinella di un prodotto che necessita di riposo. Di solito, infatti, sigari non pronti per la fumata rivelano una accentuata o molto spigolosa amarezza. Questo sapore risulta particolarmente pungente ed è ben diverso dall’amaro che talvolta è presente, ed anche gradevole, durante una fumata. Inoltre, questa tipologia di amarezza è latente e compare a circa metà fruizione. In questo caso specifico, il problema è di sicuro correlato all’umidità dei tabacchi e, al netto di problemi di conservazione, ciò è riconducibile ad un sigaro che non ha avuto il tempo di perdere l’umidità in eccesso accumulata in fase di torcida oppure a tabacchi per i quali non è stata data la giusta attenzione in fase di essiccazione e/o fermentazione. In quest’ultimo caso, il riposo in humidor non potrà fare miracoli, ma se l’amarezza è dovuta soltanto ad un sigaro ancora umido, il tempo e il giusto tasso di Umidità Relativa di conservazione apporteranno il giusto beneficio.
Da un punto di vista meccanico, anche la combustione può rivelarci se un sigaro ha raggiunto il mercato troppo precocemente. Infatti, qualora il manufatto tendesse a spegnersi con facilità, in particolare giunti a circa metà della sua fruizione, oppure se bruciasse più il centro rispetto alla fascia, abbiamo fra le dita un sigaro fresco, sempre se non l’abbiamo conservato ad umidità troppo elevata. Inoltre, considerando che la cenere è il prodotto della combustione, talvolta a questa combustione difficoltosa si associa una cenere molto friabile, che si spacca o con delle zone più scure di altre. Ciascuno di questi elementi appena descritti può costituire, come già evidenziato, una spia che può allertarci se siamo in presenza di un sigaro fresco. Il condizionale, però, è d’obbligo perché molte e diverse sono le variabili fra il momento della fine della torcida e quello della fruizione, compresi degli errori di conservazione non voluti (ad esempio, un igrometro difettoso). Ovviamente, qualora dovessero rendersi palesi più di una delle condizioni rappresentate, gli allarmi diventano certezza, in particolare quando il sigaro è già acceso. In tale ultima circostanza, nulla ormai si potrà fare per quel sigaro, ma nel caso in cui si fossero acquistati più esemplari di una stessa scatola o un box intero, risparmieremo agli altri un’accensione prematura e il sacrificio di un esemplare non sarà risultato vano.
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When was the last time you experienced something for the first time?
BALMORAL AÑEJO XO Born from passionate curiosity, Balmoral invites you to discover the optimal balance of sophisticated complexity and smoothness. Each meticulously crafted, extensively aged Añejo XO cigar blend is the result of a relentless global search for the top 5% of select premium tobaccos available, including our exclusive, signature Brazilian Mata Norte. Crowned with an Arapiraca wrapper from Brazil, Balmoral Añejo XO provides a luxuriously rich experience that embraces your palate with complex wood tones but also peppery notes that finish with a smooth, underlying natural sweetness.
CIGARS
Aroma americano BBQ, bourbon e tutto il gusto del kentucky dei sigari Toscano, in abbinamento per le serate all’insegna del sapore e del relax da John Jeremy
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’estate è il tempo perfetto per relax e fumate, che molto spesso divengono la perfetta cornice a pranzi o cene luculliane. Quale occasione migliore per un barbecue americano, da concludersi con un bourbon e un sigaro. Tuttavia, dopo aver viziato così tanto il palato, diviene complesso scegliere il prodotto giusto da fumare. Occorre optare per un manufatto muscoloso, dalla forza pronunciata e dall’impatto palatale deciso e intenso, magari con aromi che richiamino le prelibatezze appena consumate. La scelta potrà ricadere su un sigaro Toscano che, con la sua caratteristica nota affumicata, tipica della lavorazione Fire Cured del tabacco, si sposerà al meglio con il flavour del BBQ e le sfumature legnose dei bourbon. Il Team di CigarsLover Magazine ha deciso di affiancare un bourbon e un sigaro Toscano a ciascuno dei piatti della “Holy Trinity”: Ribs, Pulled Pork, Brisket. Il sigaro Toscano è realizzato con tabacco Kentucky coltivato in Italia e in Nordamerica. Il processo di cura, come già evidenziato, è affidato al fuoco della combustione di legni pregiati e aromatici, come quercia, rovere, cerro. All’interno delle case di cura, vengono lasciati ardere dei fuochi controllati, in modo che il calore (la temperatura deve rimanere sempre costante) e il fumo (mai più del necessario), in combinazione fra loro, possano essicare le foglie e conferire quel profumo così importante per un Toscano. Altra fase molto importante per la realizzazione di questi sigari italiani è la fermentazione. Tutti i tabacchi vengono tenuti a bagno per un tempo variabile a seconda dell’impiego finale delle foglie. Dopo 45 minuti di bagno, le foglie destinate al ripieno vengono lasciare in grandi contenitori (marnoni) per la successiva fase di fermentazione naturale. Le foglie che costituiranno la fascia, invece, vengono lasciate a bagno per 20 minuti, per essere poi subito impiegate per la manifattura. Per il ripieno viene utilizzato tabacco medium – filler avvolto direttamente nella fascia. La manifattura vera e propria, invece, è affidata alle sigaraie o alle macchine, ma il risultato finale produrrà sempre un sigaro bitroncoconico, a lati non perfettamente paralleli, dalle punte più strette della pancia. Partiamo quindi
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dal ricercare il miglior abbinamento possibile per le ribs, immancabili in un vassoio di barbecue misto. Tuttavia, atteso che la carne che si potrà utilizzare potrà essere di maiale o di manzo, restituendo un gusto completamente differente, abbiamo deciso di scegliere quelle di maiale. La scelta non presuppone che siano migliori di quelle di manzo, ma le abbiamo scelte per la loro grassezza e per loro dolcezza, grazie alla glassatura della salsa barbecue. Anche su questa si aprirebbe un’altra scelta fra le varie tipologie ma, di base, tutte sono accomunate da una dolcezza che tende a leggere punte acide. Tale piatto, arricchito dalla salsa BBQ che più riscontra il vostro gusto, potrà trovare il giusto connubio nella versatilità di un Antico Toscano. Realizzato con un ripieno di tabacchi kentucky italiani e nordamericani, in una fascia nordamericana, riposa per 12 mesi ad umidità e temperatura controllate. La sua personalità è caratterizzata da una forza sostenuta e da aromi ben delineati, che si sviluppano su note di terra, cuoio e frutta secca, arricchiti da sfumature pepate verso il centro della fruizione. Sarà questo il momento giusto per assaporare anche un Reservoir Bourbon, realizzato con un mash bill 100% mais, imbottigliato al 50%. Un bourbon che si caratterizza per interessanti profumi di castagna arrosto, scorze di arancia e delicate note di vaniglia, che si trasformano al palato in note di noci pecan, mandorle e un pizzico di arachidi, con un’esperienza tattile vellutata e dal sapore dolce. Perfetto, se lo si gradisce, con un cubetto di ghiaccio: raffredderà il distillato, abbassando anche il calore della bocca generato dal fumo, e lo diluirà per permettere una fruizione più lunga in abbinamento con l’Antico Toscano. Altra preparazione tipica del BBQ americano è il pulled pork. Per la sua realizzazione si adoperano i tagli della spalla di maiale, il capocollo o il più indicato boston butt, ossia spalla con parte del collo del maiale. Sfilacciato a mano, come da tradizione, è un taglio tenero e succulento, grazie al mix di spezie, segreto di ciascun grill master. Come da tradizione, è da consumarsi rigorosamente in un panino, con l’aggiunta di coleslaw, insalata di cavolo cappuccio, se si vuol essere fedeli alla ricetta texana. A seconda del condimento e del-
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le salse, quale miglior sigaro se non un poliedrico Toscano Classico. Il blend di questo prodotto, prevede l’impiego di kentucky italiani e nordamericani per il ripieno e una foglia di fascia coltivata in Italia. Il sigaro è poi lasciato maturare per sei mesi prima di raggiungere i mercati mondiali. La sua forza contenuta lascia volentieri spazio ad aromi di terra, cuoio e noce, ma anche a toni erbacei e di noce verso metà fruizione. Il bourbon scelto per concludere degnamente il nostro momento di relax culinario è l’American Eagle 12 yo, ottenuto da un blend di mais, segale e malto, lasciato riposare per 12 anni in botte di quercia e imbottigliato ad un ABV di 43%. Il distillato, anche grazie alla sua spinta alcolica moderata, consente al naso di percepire tutti i suoi profumi di vaniglia, caramello, malto e cereali (più biscotto ai cereali), ma anche di frutta gialla matura. In bocca l’American Eagle restituisce aromi di legno e caramello, ma anche di spezie ed erbe balsamiche. La sua persistenza medio - lunga, sommata ad un finale speziato, sarà la giusta conclusione per un piatto classico ma non banale, come il pulled pork. Nessun vassoio di BBQ joint potrà essere completo senza sua maestà il brisket. Il taglio che dovrà adoperarsi (e l’imperativo è d’obbligo) è la punta di petto di manzo, una parte tenace, molto grande e ricca di grasso e tessuto connettivo. In questo caso, è di fondamentale importanza che il taglio sia molto marezzato, che abbia quindi una elevata quantità di grasso intramuscolare e che ci sia un minimo di frollatura. Il rispetto dei tempi e delle regole di cottura, non-
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chè l’esperienza ed i segreti (sopratutto della speziatura) del pit master faranno poi la differenza. Senza dimenticare, però, l’importantissima fase del resting, che consentirà alla temperatura di abbassarsi ed al tessuto connettivo di trasformarsi in scioglievole gelatina. Viene servito a fette, in abbinamento a salse e condimenti. Un piatto così generoso e robusto, merita un sigaro robusto e nerboruto come il Toscano 1492 Anno Domini, per la cui realizzazione viene impiegato esclusivamente tabacco kentucky nordamericano. Il sigaro poi riposa per 12 mesi prima di essere commercializzato. Si caratterizza per una fumata dalla forza particolarmente intensa e diretta. Aromaticamente esprime note di legno, cuoio e pepe nero, che si arricchiscono di sfumature minerali verso il centro della fumata. Se il pairing non fosse già sufficientemente ottimale, un bourbon come il Blanton’s Gold Edition andrà a colmare le minime asperità della fumata. Per ottenere il prodotto di punta del brand, viene impiegato un mash bills di mais, segale e orzo, imbottigliato ad un ABV di 51,3%. Al naso si presenta ricco, con profumi di legno, vaniglia, pepe bianco e un mix di frutta secca. Dopo qualche attimo di riposo nel bicchiere emergono anche miele ed erbe balsamiche. Al palato, note di cacao, pepe bianco, frutta disidratata (prugna in particolare), vaniglia e sciroppo d’acero. La persistenza medio–lunga, con una chiusura di pepe bianco, legno e vaniglia, allieterà sia il post barbecue che le ultime chiacchiere con gli amici, prima di spegnere il pit e riporre il tutto per la prossima grigliata.
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WINTER 2020
BEST INTERACTIVE
50 CIGARS of the YEAR
2020 EPILOGUE - SAINT LUIS REY - RICKY RODRIGUEZ - THE FUTURE OF LOUNGES - NICHOLAS MELILLO - CIGAR AWARDS BEST RUM & WHISKY OF 2020 - BOTTLED IN BOND - BLENDED WHISKY - BLOOD AND SAND - GLENCAIRN CIGAR & CHAMPAGNE PAIRINGS - TRUFFLE - HIGHEST PROOF BEERS - THE MEDALS OF WINE - HOT CHILI
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Casdagli Cigars Una chiacchierata con Jeremy Casdagli di Michel Arlia
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asdagli Cigars (precedentemente noto come Bespoke Cigars) è stata una stella nascente nel panorama della produzione sigarofila degli ultimi due anni. Sebbene il nome possa essere nuovo per alcuni, Jeremy Casdagli (fondatore e proprietario) ha oltre venticinque anni di esperienza nel settore, mentre la storia della famiglia Casdagli va molto più indietro nel tempo, poiché opera nel commercio sin dall'800 e il tabacco era uno dei prodotti da loro trattati. Puoi condividere con noi parte della storia della tua famiglia e quali sono i tuoi primi ricordi con i sigari? Il tabacco inizialmente commercializzato dalla famiglia, a cavallo fra il XVIII e XIX secolo, era tabacco da pipa turco. I Casdagli approdarono ai sigari cubani premium quando il mio prozio Emmanuel condusse negoziati segreti per conto del British Board of Trade con il governo cubano pre-rivoluzionario nel 1951, riuscendo a porre fine all'embargo imposto dall'impero britannico sui sigari cubani, in vigore dal 1941. La storia divenne, allora, titolo di cronaca sui giornali. Basti dire che i sigari sono sempre stati ampiamente fumati nella famiglia Casdagli e sono riuscito a ereditare bellissimi portasigari e accessori in argento e oro dal nostro antico palazzo di famiglia Villa Casdagli. Il mio primo ricordo di un sigaro risale a quando avevo 13 anni e i sigari venivano distribuiti alla cena di fine periodo invernale del mio collegio. I tempi sono sicuramente cambiati da allora!
Mentre il marchio Casdagli Cigars è relativamente giovane, la storia della produzione dei tuoi sigari ha origini ben più datate di quanto si possa pensare e, sorprendentemente, è iniziata a Cuba. Cosa puoi dirci? È iniziato nel 1996. Sono stato un appassionato di immersioni subacquee per oltre 30 anni e pianificai un'avventura subacquea che mi avrebbe portato nella regione intorno a Kingston, in Giamaica, e Maria La Gorda, a Cuba. Il Morgan Harbour Hotel di Kingston mi chiese di riportare i sigari da Cuba per loro, e così è iniziata l'avventura. Mentre ero a L'Avana all'inizio del 1997, mi è stato presentato uno dei ligador cubani, Carlos Valdez Mosquera, che lavorava presso La Casa De la Amistad a Vedado, L'Avana. Riusciva a replicare perfettamente i vecchi blend Hoyo de Monterrey che era solito creare alla fine degli anni '50. Poiché Hoyo de Monterrey era ed è tuttora il mio marchio cubano preferito, è diventata una partnership naturale. Il presidente di Cubatabaco, Oscar Basulto, a quel tempo mi diede pieno appoggio, forse per il sostegno della mia famiglia a Cuba nel 1951, chissà. A quel tempo, avevamo la sede a Londra, e il mercato Europeo a metà degli anni '90 era fortemente cubano, con forse solo il marchio Davidoff fra i competitors. Quindi, se volevi lavorare con i sigari, Cuba era il posto dove andare. Fino a qualche tempo la società era Bespoke Cigar ed era conosciuta per la produzione di sigari "su ordinazione". Come si gestivano gli affari per ottenere un sigaro "su ordinazione" e cosa differisce dal creare un blend oggi?
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CIGARS Avevamo a che fare con una produzione molto più piccola, con un minimo di 50 ad un massimo di 1000 sigari al mese per ciascun cliente. Poiché tutti i sigari erano pensati dal nostro master blender Carlos Valdez Mosquera, decidemmo di mantenere la sua miscela classica su tutti i nostri sigari e variavamo la vitola in base alle preferenze del nostro cliente. Pertanto il processo di blending era molto semplice e la sfida a Cuba stava arrivando con vitolas interessanti, come il nostro famoso "Flying Pig", ora noto come Cotton Tail. Al giorno d'oggi, possono essere necessari da sei mesi ad un anno per la stabilizzazione del blend di una nuova linea di sigari. Innanzitutto abbiamo una vasta gamma di tabacchi premium tra cui scegliere. Di solito, testo fino a sei miscele diverse, per poi selezionarne tre che lascerò invecchiare per un periodo di sei-otto mesi, durante il quale le assaggio nuovamente per comprendere quale sarà quella giusta. I sigari del nuovo mondo sono molto più complessi, e quindi c'è più possibilità di sbagliare. Ma quando va bene, è soddisfacente sapere di aver creato un sigaro che al tempo stesso sia qualcosa di completamente nuovo per il mercato. Nel 2013 hai spostato la produzione in R. Dominicana, alla Kelner Boutique Factory. Come hai conosciuto Hendrik Kelner Jr, e cosa ti ha fatto decidere di lavorare con lui? Sono stato presentato a Jr dal mio caro amico Mike Murphy che produceva, già da molti anni, sigari sia in Nicaragua che in R. Dominicana con il suo marchio Bellaterra. Aveva fatto amicizia con Jr e, nel 2012, mi chiamò per avvisarmi che Jr aveva appena aperto la fabbrica KBF e che dovevo essere coinvolto. Così sono riuscito ad arrivarci nel febbraio 2012. Consegnai a Hendrik alcuni dei miei sigari cubani originali e lui creò un meraviglioso pezzo di magia la prima mattina che l'ho incontrato. Senza usare alcun tabacco cubano, ovviamente, ma utilizzando una miscela di tabacchi provenienti da Perù, Brasile, Nicaragua, alcuni degli ibridi dominicani di suo padre, produsse un lancero perfettamente complesso, con note quasi cubane. Questo doveva diventare il nostro sigaro d'autore, il Grand Café, ed è nata una partnership. Con lui hai sviluppato la maggior parte delle linee del tuo portfolio: la Traditional, la Club Mareva, la Basilica, e la Cabinet Selection. Come è cambiato il tuo approccio con ogni linea e da dove hai tratto ispirazione? Da quell'iniziale Grand Café Lancero nasceva la Tradizional Line, come già accennato. Quindi, Cotton Tail, Super Belicoso e Robusto, insieme al Lancero, erano tutte vitolas che ho realizzato a Cuba e tutte conformi alle caratteristiche della mia iniziale piccola produzione cubana. Successivamente, concordate le miscele con il mio distributore saudita, nacque la linea Basilica. Il Medio Oriente è sempre stato per noi un mercato importante. Abbiamo cercato una miscela che si abbinasse ai tè allo zenzero e alle note di agrumi, flavours molto amati in quella regione. La Cabinet Selection è stata ispirata agli amanti del caffè svedesi. Questa linea è stata creata per abbinarsi particolarmente con il caffè. La Club Mareva è stata messa insieme come progetto congiunto con il mio caro amico Marko Bilić, il fondatore del campionato mondiale di fumatori di sigari, che risiede a Spalato, in Croazia, dove ha fondato il Cigar Club Mareva. Il club si incontra in un palazzo veneziano del 1500: difficile trovare un luogo più
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bello per fumare un sigaro! Ogni anno Marko seleziona la miscela per il sigaro che verrà aggiunto alla Linea Club Mareva. Nel 2018 hai lanciato la linea Daughters of the Wind, prodotta in Costa Rica nello stabilimento IGM di San Josè. Come sei arrivato a collaborare con questa manifattura? Il tuo approccio al blending differisce tra i due stabilimenti? Sono stato presentato a IGM da un mio caro amico cubano che lavorava con Habanos. I proprietari e i gestori di IGM sono una famiglia cubana che è riuscita a lasciare L'Avana e ha fondato l'azienda 20 anni fa. Hanno il vantaggio di possedere la propria piantagione costaricana a 1000 m sul livello del mare nella regione montuosa di Puriscal. Qui ho mano completamente libera nella selezione dei miei tabacchi per il blend e, proprio come la fabbrica KBF, hanno accesso ad alcuni tabacchi davvero unici, in particolare alcuni dei miei tabacchi peruviani preferiti. Il mio approccio di base, però, è lo stesso, ed è quello di cercare tabacchi rari per blend di media intensità, corpose, con sapori esotici davvero unici. Il processo per arrivare al risultato finale, in entrambe le fabbriche, è lo stesso: selezionare i tabacchi che daranno il carattere che sto cercando e poi variare le percentuali, attendere un minimo di invecchiamento, testare per un periodo che può essere anche di un anno prima del rilascio. In alcuni dei tuoi blend sono presenti tabacchi costaricani e peruviani. In che modo questi tabacchi specifici hanno influenzato i blend su cui stavi lavorando all'epoca?
I tabacchi peruviani offrono una vera dolcezza al palato, ma soprattutto sono ottimi per il blending, perché tendono a smussare gli altri presenti. Posso effettivamente sostenere che questi tabacchi forniscono la "colla" al blend, aggiungendo anche dolcezza e aromi meravigliosi. Credo che non siano molto usati in quanto sono rari e quindi difficili da reperire. Essendo in essere una partnership con IGM, beneficiando quindi della loro piantagione ad un'altitudine così elevata, naturalmente ero incuriosito dal provare queste foglie. Il tabacco ha un aroma delizioso, ma soprattutto ha un'ottima combustione e costituisce una sottofascia perfetta, soprattutto se utilizzato in combinazione con le foglie di fascia dell'Habano ecuadoriano, a combustione piùlenta. Troverai questa sottofascia Puriscal costaricana per tutti i blend della nostra linea Daughters of the Wind. Cosa riserverà il futuro per te e per Casdagli Cigars? Il futuro ci sembra molto stimolante nonostante gli attuali problemi mondiali. Stiamo lavorando con alcuni artigiani straordinari per espandere la nostra linea di accessori Villa Casdagli. Stiamo per aprire nuovi mercati in tutto il mondo, tra cui Brasile, Ghana e Australia. Infine, quest'estate lanciamo la nostra nuova linea Villa Casdagli, in collaborazione con il master blender Don Olman Guzman di Tobaccos de Costa Rica, un ligador di talento, con il quale abbiamo già lavorato in passato. Siamo molto impegnati e grati per tutto il supporto e l'incoraggiamento che riceviamo quotidianamente dalla comunità mondiale dei sigari. Grazie a tutti voi!
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Liquirizia Un metodo completamente naturale per resettare il palato di Luca Cominelli
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i sono volte in cui siamo più predisposti a una fumata meno attenta, e altre in cui ci concentriamo e tentiamo di appagarci il più possibile con il sigaro che stiamo per accendere. Accade però che il sigaro venga acceso dopo pranzo, dopo un drink, o anche dopo aver appena lasciato un altro sigaro. Per poter apprezzare appieno il bouquet aromatico che svilupperà il nuovo tabacco, dobbiamo essere certi di avere il palato in uno stato quanto più neutro possibile. Per fare questo, ci sono svariati accorgimenti. C'è chi utilizza un vino bianco frizzante per sgrassare il palato, chi invece preferisce la classica acqua leggermente gasata, chi invece resetta tutto con del caffè seguito da acqua. Un metodo meno diffuso, ma comunque efficace, è quello di utilizzare la liquirizia, e nello specifico in due possibili varianti: sotto forma di caramella oppure di tisana. Nel primo caso, ci si riferisce alle caramelle di pura liquirizia (verificare bene gli ingredienti), quelle di piccolo formato e dure. La liquirizia ha molte qualità positive e da sempre viene impiegata come rimedio naturale contro le infiammazioni della bocca. Dopo aver assunto liquirizia, si dovrà sciacquare il palato con un bicchiere di acqua e si potrà quindi accendere il sigaro. La liquirizia è poi in grado di togliere quella sensazione di “palato bruciato”, ovvero quella sensazione che si ha in bocca dopo aver fumato più sigari o dopo aver fatto surriscaldare troppo un sigaro. Provare per credere.
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Lissette Perez-Carrillo Senza la mia famiglia non farei sigari, perché realizzare sigari è una questione di famiglia di Michel Arlia
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issette Perez-Carrillo è stata circondata da tabacco e sigari sin dalla sua infanzia. È comproprietaria della E.P. Carrillo Cigar Company nonchè una delle forze trainanti dell'azienda, poiché si occupa di quasi tutti gli aspetti dell'attività, dalla finanza al marketing. Tutto.
Il tabacco è stato un caposaldo nella tua famiglia fin dal tuo bisnonno. Puoi raccontarci alcuni dei tuoi primi ricordi? Ricordo che andavo in fabbrica dall'età di quattro anni e correvo su e giù per la fabbrica. Lì ci lavorava mio nonno, mio padre, e mia madre, alla quale le davo una mano nell’apposizione delle anillas. Era un'esperienza meravigliosa, perché non vedevo l'ora di andarci dopo la scuola. Per me è stato quasi come un corso di arti e mestieri. A quel punto, sapevo che stavamo facendo qualcosa di molto speciale, ma ero troppo giovane per sapere esattamente cosa fosse. Mi sedevo lì e ascoltavo tutti i torcedores raccontare le loro esperienze a Cuba e di come essere a Miami sia così diverso da tutto ciò che avevano vissuto e di come sentivano la mancanza del loro Paese d'origine. Poi, più avanti, ricordo di aver apprezzato moltissimo la grafica sulle scatole de La Gloria Cubana, marchio di cui eravamo proprietari, e mi perdevo immaginando cosa pensasse quella signora lì raffigurata. Andavo nell'humidor e guardavo affascinata le scatole. Poi finalmente, avrò avuto probabilmente dieci anno, ricordo il momento in cui i computer iniziarono a diventare sempre più popolari e di come curavo e trascrivevo la lista dei clienti. Quindi è sempre stato qualcosa di molto divertente da fare per me.
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Nel 2009, tuo padre, tuo fratello e tu stessa avete fondato la EPC Cigar Company. Cosa facevi prima e su cosa convergevano le vostre conversazioni familiari, prima di fare un passo così grande? Mio fratello era a New York e io a Miami. Avevo frequentato la facoltà di legge a New York presso la Columbia Law School e lì ho trascorso diversi anni lavorando per una grande azienda, un grande studio legale chiamato Paul Weiss. Poi ho continuato a lavorare nell’ambito dell’assistenza legale dei bambini maltrattati e trascurati a New York City, per difendere i loro diritti. Sono stata molto felice di aver vissuto questa esperienza nella mia carriera. Le nostre conversazioni familiari prima di allora erano per lo più concentrate su ciò che ognuno di noi stava facendo. Poi il contratto che legava mio padre alla compagnia che ci aveva comprato, la General Cigar Company, stava scadendo. In quel momento ci siamo incontrati con GCC e in seguito abbiamo deciso di dar vita al sogno di mio padre: avere di nuovo una società tutta sua con noi. Immagino sia stato proprio il momento giusto. Abbiamo fatto i passi necessari per muoverci in quella direzione. Hai dovuto imparare a gestire un'attività di sigari in corso d’opera. Quali sono state le sfide più grandi all'inizio? Immagino che le sfide più grandi siano state imparare a gestire un'azienda di quelle dimensioni. Ho sempre avuto uno spirito imprenditoriale. Ho lavorato in fabbrica per gran parte della mia vita fino a quando non sono partita
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CIGARS per la scuola di legge. Sono rimasta qui per il college solo per poter continuare a lavorare in fabbrica. Immagino che all'inizio non mi fossi mai concentrata sul marketing o sui dati finanziari, perché ero un avvocato. Difatti la cura degli aspetti legali era relativamente semplice, ma c'erano molte cose da imparare: vendite, team di vendita, gestione, leadership, come stimolare gli altri a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati come famiglia e come azienda. Direi che queste erano alcune delle sfide più grandi. Poi anche lavorare in famiglia, da adulti, con ciascuno le proprie idee... anche questo è stato un po' impegnativo. Hai avuto un enorme successo con il brand nel corso degli anni: c'è stato un punto decisivo in cui hai pensato "stiamo andando nella direzione giusta"? È stato con La Historia. C'era qualcosa in quel sigaro che mi ha davvero toccato a livello personale. I consumatori hanno iniziato a relazionarsi con chi siamo, con la storia della nostra famiglia e proprio tutto ciò che abbiamo realizzato negli anni, e che mio padre è stato in grado di realizzare, è stata una grande storia da raccontare. La base de La Historia è la storia familiare dal lato femminile della famiglia. Quindi era qualcosa che era molto speciale per me. Quando abbiamo visto la reazione del consumatore, abbiamo capito che stavamo andando nella giusta direzione. Avevi un piano B se le cose non fossero andate per il meglio? Saresti ancora nel business dei sigari a prescindere? Non avevo un piano B. Ma senza la mia famiglia non avrei fatto i sigari. Questo era qualcosa che è legato a mio padre. Se lui non fosse parte di questo, io non ne farei parte. Forse avrei fondato la mia azienda, ma non con i sigari. Continuerei anche a fare l'avvocato, ma probabilmente sarebbe stato solo una possibilità. Il mio obiettivo principale probabilmente sarebbe stato quello di gestire la mia azienda. Qual è la cosa più intrigante dell'industria dei sigari che hai imparato nel corso degli anni? C'è un vero cameratismo tra tutti nel settore. Ci guardiamo l'un l'altro. Ricordo il momento in cui furono annunciati i nuovi regolamenti della FDA. Tutti i produttori si sono riuniti e hanno fatto tutto il possibile per superare questi ostacoli che ci venivano presentati. Significava molto anche solo che le persone fossero là fuori, anche quelle che non erano così colpite dalla FDA o quelle che avevano avviato il loro business più di recente. Erano lì ad aiutarci gli uni gli altri. È meraviglioso conoscere altre persone nella famiglia dell'industria dei sigari ed essere in grado di sapere che siamo tutti amici. Con tutto quello che c'è da imparare in un'azienda di sigari, conoscere il tabacco è essenziale e, nel tuo caso, probabilmente hai uno dei migliori insegnanti da cui imparare, tuo padre, Ernesto Perez Carrillo. Hai mai pensato di creare un tuo blend? Che tipo di sigaro sarebbe? Mio padre, negli anni, mi ha insegnato molto. Sin da quando ero una bambina, mi ha insegnato le differenze fra le fasce e i vari Paesi di origine delle sottofasce e dei tabacchi per il ripieno. Ho pensato molte volte di creare un mio blend e mio padre mi coinvolge da vicino nella creazione di tutti i nuovi blend. Mi spiega i diversi tabacchi che andrebbero meglio
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come ripieno e così via. E non vedo l'ora di fare un viaggio in Nicaragua con lui nel prossimo futuro per esplorare i vari campi di coltivazione e vedere su quale blend poter lavorare insieme. Penso che La Historia sia rappresentativa della miscela a cui aspirerei. Ha alcune caratteristiche che mi parlano. Quindi sicuramente, questo è qualcosa di cui parliamo da un po'. E c'era un sigaro, prodotto tempo fa, chiamato E-Stunner: con quello sono stata molto coinvolta da mio padre nel processo di blending. Ed è stata un'esperienza molto divertente, ma mi piacerebbe portarla a un livello diverso, possibilmente in linea con la serie Perez-Carrillo. EPC Cigars si è concentrata molto sul marketing negli ultimi due anni. I clienti sono stati coinvolti con la linea Pledge, scegliendone il nome. Con la digitalizzazione, come è cambiata l'interazione con il consumatore nell'ultimo decennio? Quanto sono preziosi i social media per il marchio? Coinvolgere i clienti nel marketing, come abbiamo fatto con la linea Pledge, è stato un grande piacere per me. Di solito, quando pensiamo di rilasciare una linea, ci sediamo a tavolino e discutiamo molto dei diversi nomi dei sigari, e coinvolgere il consumatore è stato un processo molto speciale, della quale mi sento orgogliosa di aver proposto l’idea. Qualche anno fa, ho capito che qualcosa che poteva distinguere diverse aziende è il marketing digitale. Ho seguito diversi corsi di marketing digitale e mi sono informata il più possibile su cosa significasse tutto questo. Ho iniziato così ad ottimizzare i nostri social media, ma anche il nostro sito web. I social media sono una componente molto, molto importante del nostro marchio. Comunichiamo e interagiamo costantemente con i nostri clienti, utilizzando queste nuove meravigliose risorse e attendiamo con impazienza la loro crescita. Negli ultimi anni, i social media hanno contribuito molto all’immagine femminile, incoraggiando più donne a provare sigari. Pensi che in questo mondo ci sia ancora uno stereotipo maschile? Cosa dovrebbe cambiare per raggiungere un livello di parità? Sempre più donne provano sigari, cosa che sono molto felice di vedere. Penso che le donne abbiano provato i sigari per molto più tempo di quanto sappiamo, ma forse oggi la loro immagine è più esposta grazie ai social media. Non avverto una caratterizzazione maschile così presente, forse perché sono cresciuta in questo settore. Non credo che questo sia stato un problema, almeno per me e per molte altre donne. Vediamo sempre di più donne coinvolte con aziende di sigari e, ovviamente, come consumatrici, e credo che la situazione crescerà molto più rapidamente nei prossimi anni. Con oltre un decennio di attività per EPC Cigars, qual è la visione per EPC Cigars e il tuo futuro? La prospettiva per la EPC Cigars è la prossima generazione. I miei figli vogliono sentirsi sempre più coinvolti nell'azienda e spero che i figli di mio fratello facciano lo stesso quando cresceranno. E penso che la visione sia proprio quella di continuare su questa spinta generazionale. Siamo ora alla quarta generazione, ma stiamo coltivando la quinta. Quindi questo è il nostro futuro. Il futuro rimarrà saldo sul fantastico binomio tra sigari e famiglia.
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TASTE
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Kaat Luxury ashtrays made in Italy di John Jeremy
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armo. Da secoli è considerato per la sua bellezza e la sua texture. È stato utilizzato nelle sculture più famose e negli edifici più noti. A pensarci, il David di Michelangelo o il Doriforo di Policleto sono due esempi strabilianti. Ma ce ne sono altri fantastici, come il Discobolo di Mirone e il Taj Mahal. Le eccezionali caratteristiche del marmo sono note da molto tempo e ora,
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questo materiale viene utilizzato anche per far appoggiare il nostro prezioso sigaro. KAAT è un brand di design fondato nel 2017 dall'architetto Michele Cucchiara e il team, oggigiorno, si compone di altre due persone: Andrea Liguori e Silvia Petrucci. La mission è quella dare vita ad arredi di lusso con una particolare atten-
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zione ai materiali. In una delle loro creazioni, un posacenere fatto a mano, tutto ciò si può toccare con mano. Il prodotto sembra un'opera d'arte ed è realizzato con il marmo più pregiato. Il design è pulito e minimale, e il posacenere è dimensionato correttamente per tutti i sigari. Una parte è realizzata per potervi deporre il sigaro, l'altra per raccogliere la cenere che cade. Essendo fatto di marmo, è resistente al calore, e questo è un altro motivo per cui è perfetto per i sigari. I posacenere sono disponibili in due dimensioni: una per ospitare un sigaro, e l’altra da utilizzare quando si fuma in compagnia. Quest'ultima è chiamata "tandem". La dimensione per la versione a sigaro singolo è 17 x 7 x 3 cm (6,69"x 2,76" x 1,18”). L'unica differenza in tutti i modelli atti ad ospitare un sigaro riguarda la profondità della cavità per la cenere. La prima cosa che si nota quando si ha uno di questi posacenere tra le mani, è quanto sia liscio e quanto sia pesante. Quest'ultimo aspetto risulta utile in caso di urti accidentali. Sono disponibili in diversi colori, che variano in base alle diverse tipologie di marmo. Per quanto riguarda le materie prime, i marmi utilizzati provengono principalmente dall'Italia e, a seconda del tipo di marmo, cambia il luogo di provenienza. Alcuni
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proven gono dalla zona ligure di Portovenere, altri dalla Sicilia (Palermo e Castellamare), e naturalmente dalla Toscana (Alpi Apuane e Carrara) da cui proviene il marmo più famoso al mondo. Detto questo, ci sono anche alcune tipologie di marmo provenienti dall'Iran o dall'Egitto. I posacenere sono inoltre accompagnati da un tessuto in pelle, creato per essere posizionato sotto di essi nel caso li si utilizzi su un altro materiale duro, in modo da proteggere sia il posacenere che il piano di appoggio. Qualcosa di speciale è il fatto che ciascun posacenere sia diverso. Anche se la dimensione è la stessa, o appartengono alla stessa linea, il che significa l’essere stati realizzati con la stessa tipologia di marmo, ogni singolo posacenere è un pezzo unico, con una texture che appartiene solo a un determinato pezzo. Questo è un motivo in più che li rende così affascinanti.
KAAT
COLLECTION
MARBLE CIGAR ASHTRAY LUXURY GIFT FOR CIGAR LOVERS KAAT is an artisanal made in Italy design collection of unique and luxury items produced in limited series. KAAT is a symbol of elegance for individual and shared moments of hedonistic pleasure. HANDMADE IN ITALY
WWW.KAATCOLLECTION.COM
CIGARS
Lavoro e pandemia Come è cambiato il lavoro in manifattura a seguito della pandemia, fra controlli in ingresso, gel, mascherine e assistenza sanitaria di John Jeremy
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a oltre un anno il mondo è stato chiamato ad affrontare una sfida globale mai così impattante nella storia recente. La pandemia ha stravolto la quotidianità domestica e lavorativa di tutti, in ogni angolo del globo, in particolare per quanto riguarda le misure di contenimento del virus. Igienizzanti per le mani e rilevamento della temperatura sono strumenti ormai divenuti consuetudine sia sul posto di lavoro che nei negozi. Le manifatture non fanno eccezione soprattutto per la loro frequentazione da parte di lavoratori che, sino a qualche tempo fa, lavoravano “gomito a gomito”. Abbiamo voluto investigare su come le misure di prevenzione e contenimento del Coronavirus abbiano inciso sul modo di lavorare delle principali manifatture del centro America. Siamo virtualmente entrati in ciascuna fabbrica, per farci spiegare come,
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ogni giorno, si assicurano sigari agli aficionados di tutto il mondo rispettando le normative sanitarie locali. Proveremo quindi ad immaginarci lì per accompagnarvi in un tour immaginario. Innanzitutto, gran parte delle misure sono comuni alla maggior parte delle Fabbriche. All’ingresso, all’ora concordata (gli accessi sono scaglionati) e sempre rispettando il distanziamento interpersonale di almeno 1.5 metri, avremo a nostra disposizione gel igienizzante, rilevamento della temperatura e screening sul nostro stato di salute. Ovviamente, la mascherina è obbligatoria sempre e in ogni ambiente (fatta salva la pausa pranzo) e laddove non ce l’avessimo sarà la società a fornircela prima di entrare. Se lavorassimo presso la C.L.E. Cigar Company (Honduras), dove già da prima della pandemia esisteva il tunnel di sanificazione certificato dalla Bayer, atttraverseremmo un varco che nebulizza acqua e sostanze igienizzanti su tutto il no-
stro corpo, non prima di aver bagnato le suole delle scarpe in una soluzione sterilizzante. Varcata la soglia, ci troveremo a gironzolare negli ambienti delle fabbriche. L’imperativo per tutti è la distanza sociale: almeno un metro e mezzo dal nostro interlocutore, o due metri, a seconda del Paese (come in Repubblica Dominicana). Ovunque vedremo cartelli che ci ricordano di rispettarla, di lavare spesso le mani con i gel idroalcolici sparsi ovunque ed in ogni ambiente, di mantenere sempre alta la mascherina per coprire naso e bocca, ma anche di rivolgerci al presidio sanitario interno in caso di malessere come tosse, febbre, stanchezza. Se visitassimo la manifattura Plasencia (Nicaragua) saremmo attratti da murales realizzati appositamente per ricordare di continuo le misure di contenimento della diffusione virale. Sempre in Plasencia, ci troveremmo anche a seguire dei corsi motivazionali, perché per loro è importante avere il morale alto e non cedere alla depressione che serpeggia in luoghi dove prima la vita era molto diversa. Rechiamoci ora verso la galera cuore pulsante di ogni fabbrica. Qui le misure variano a seconda del Paese, ma anche delle scelte di ciascuna azienda, tutte però mirano a tutelare al meglio i lavoratori. Ci raccontano che un anno fa, nel momento più grave della situazione, quando ancora non si aveva cognizione di come poter lavorare in sicurezza, i torcedores erano distanziati moltissimo (anche uno per ogni fila). Presso la fabbrica Raices Cubanas (Honduras) si è preferito distanziare il più possibile tutte le postaazione
dove prima si lavorava a stretto contatto. Questo ha implicato turni suppletivi e anche turni di lavoro al sabato. In altre fabbriche, dove non è stato possibile aumentare i turni e/o distanziare le postazioni, si sono installati dei divisori in plexiglass (come presso la Joya de Nicaragua) o in legno e plastica (Plasencia). Altre aziende come Davidoff, per mantenere gli standard produttivi e qualitativi, nel rispetto della distanza interpersonale di due metri, hanno optato per il distanziamento e per l’aumento del numero di turni. Mentre continuiamo nella nostra visita, ci ferma un signore con un camice bianco e un termoscanner nella mano. Nella CLE Cigar Company c’è un medico che gira tutto il giorno per rilevare la temepratura corporea a tutti i lavoratori. Nel caso la temperatura superasse la soglia di allerta, il lavoratore sarebbe indirizzato verso il presidio sanitario interno. Cosa succede, però, se un lavoratore accusa sintomi di malessere? Qui la prassi seguita è pressochè identica in ogni fabbrica, differendo solo per alcune misure sanitarie, dettate dalle autorità sanitarie di ciascun Paese. Ogni fabbrica si è attrezzata con una piccola infermeria, anche se, in manifatture di media e grande estensione era già presente. Il lavoratore che presentasse sintomi eventualmente riconducibili ad una infezione da Covid-19 viene subito inviato in questo luogo dove viene sottoposto ad un tampone rapido. Nel caso di positività, viene subito mandato a casa per un periodo di quarantena che varia a seconda delle disposizioni sanitarie locali. In tutte le fabbriche si procede subito ad
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CIGARS una sanificazione del luogo di lavoro occupato o frequentato dal lavoratore positivo. In Joya de Nicaragua ci spiegano che, in caso di un rischio elevato di esposizione, anche i colleghi più vicini al lavoratore malato vengono mandati a casa per una quarantena preventiva di sette giorni, anche in assenza di sintomi. In caso il lavoratore risultato positivo appartenesse alla CLE Cigar Company, dall’infermeria verrabbe inviato a casa con un kit del “trattamento Maya”, un mix di farmaci tra cui anticoagulanti e antiinfiammatori molto in uso in Honduras, sufficiente per il lavoratore e la sua famiglia convivente. Quando un qualcuno risulta malato e ristretto nella propria abitazione è il sistema sanitario nazionale a farsene cura. Tuttavia, ciascuna azienda rimane in contatto con il proprio lavoratore per cercare di ispondere alle sue esigenze in modo diverso. In Plasencia e presso la Alec Bradley avviano in programma di follow up e monitoraggio per ogni impiegato positivo domiciliare, per capire l’andamento della malattia e per aiutare in caso di richieste o esigenze specifiche. In Joya de Nicaragua, in caso di esigenze speciali, è stato attivato appositamente un fondo di emergenza. In Davidoff, invece, previa verifica di ciascun caso, è attivata una estensione della copertura sanitaria. In conclusione e in via non esaustiva, ogni azienda risponde al meglio delle proprie possibilità per garantire il bene più prezioso che possiede: il lavoratore. Giunti quasi al termine del nostro giro informativo in fabbrica, chiediamo ai nostri accompagnatori se la situazione pandemica ha generato dei ritardi nell’approviggionamento di materie prime e materiali (box, anillas, cellophane, etc.), non imputabili alla gestione della singola fabbrica visitata. Nessuno ha riscontrato ritardi nella consegna del tabacco, salvo che questo non debba giungere da un Paese coltivatore diverso da quello dove ha sede la manifattura. Di contro, qualcuno ha lamentato ritardi nella consegna dei materiali (soprattutto Alec Bradley e Joya de Nicaragua), in particolare di box e materiali stampati. Ci spiegano che questo problema non è dovuto a ritardi di produzione delle rispettive aziende, quanto a continui slittamenti delle spedizioni, poichè, con l’annullamento o il diradamento delle spedizioni internazionali, è la logistica dei trasporti ad aver pagato il prezzo più alto. Da Plasencia ci segnalano, infatti, che i costi dei trasporti delle merci sono aumentati di circa il 15%. Al termine della nostra visita a CLE Cigar Company, ci raccontano anche di un ulteriore problema riscontrato negli ultimi mesi, quello del furto di manodopera che, in aggiunta al minor numero di torcedores impiegati a causa della pandemia, crea notevoli aggravi di lavoro. Molte aziende piccole e senza scrupoli, infatti, assumano più torcedores del necessario, al fine di aumentare i loro volumi di produzione. Di contro, alcuna garanzia sanitaria e salariale è offerta a questi lavoratori. Usciamo dalla manifattura, rispettando l’orario di deflusso e rispettando la distanza interpersonale, con un’altra consapevolezza: il tour è stato (e poteva essere) solo virtuale. Molte manifatture, infatti, hanno deciso di precludere l’accesso ai loro locali aziendali ai visitatori. Un’altra ulteriore misura a maggiore garanzia della salute di tutti i lavoratori.
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INTERACTIVE
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CIGARS
PAIRINGS
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’abbinamento sigaro-distillato appartiene a un ambito particolare e spesso però i risultati raggiunti non sono quelli sperati e i pairing possono dare tanta emozione quanto insoddisfazione. Basandoci sugli anni di esperienza nel lavoro con sigari e distillati, abbiamo pensato a uno schema chiaro e semplice, ma al tempo stesso oggettivo. Ci siamo dati alcune regole, che seguono. Formato dei sigari: la scelta ricade principalmente su formati che restituiscono una fumata relativamente breve, che a differenza di formati dalle dimensioni generose, tendono ad avere un’evoluzione meno pronunciata, fattore che risulta complesso da gestire nell’approccio al pairing, dato che lo stesso connubio potrebbe risultare molto performante al principio, per poi deludere nei successivi tercios o viceversa. La scala di valutazione centesimale. Valuta esclusivamente il pairing, non le qualità individuali di sigaro e distillato. Nel caso in cui si abbiano prodotti eccellenti, ma un pairing squilibrato e poco coerente, il voto risulterà basso. Al contrario,
l’ottimo matrimonio di due prodotti di discreta qualità potrebbe dare luogo ad una valutazione anche molto positiva. La Degustazione: Naso, Palato, Finale. Dato che il nostro obiettivo è esplorare la complessità di un abbinamento, abbiamo pensato fosse appropriato declinare l’esperienza nei tre ambiti, seguendo quanto si è soliti fare con i distillati, cosa che avviene anche in ambito sigaro, con gli aromi a crudo, quelli in fumata a sigaro acceso, e con la persistenza. Il Confronto: 1 Sigaro con 2 Distillati. Abbiamo deciso di partire dalla selezione di un sigaro, e porci una specifica domanda relativa all’abbinamento con il distillato. Forse con questo sigaro è preferibile una gradazione alcoolica meno elevata? Forse le botti ex-sherry oloroso si sposano meglio di quelle moscatel con questo blend del sigaro? Forse l’eccessiva torba nasconde le note più sofisticate del sigaro? Allo scopo di rispondere alla domanda abbiamo selezionato due distillati che ci aiutassero a investigare la questione, andando ad analizzare quale dei due sia il migliore partner.
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CIGARS
PAIRING
Cigars & Spirits
ADVENTURA R. R. King's Gold Robusto COMPLESSO E RICCO FORZA
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PREZZO $ 13,5 | € 13,8
DIMENSIONI 50 x 133 mm PAESE REP. DOMINICANA
Sigaro complesso, strutturato, e appagante. Sprigiona cacao e agrumi, arricchiti da terra e incenso, su una base mielosa. Ricche spezie pregiate, spicca il pepe bianco e una punta piccante. Grande equilibrio tra sapori sapidi e dolci. Si scelgono due rum di stile differente: un agricolo riserva di rustica eleganza e un giamaicano cask strength di grande potenza e carattere.
BOLIVAR Belicoso Fino PODEROSO E APPAGANTE
DIMENSIONI
Cavallo di razza cubano, con legno e spezie che si alternano sin dai primi puff, diventando sempre piu’ pronunciati in termini di forza. Si aggiungono note di terra e pelle, ma sempre in secondo piano.
PAESE CUBA
Si abbinano due whisky diciottenni invecchiati in combinazioni di botti, uno piu’ delicato e raffinato, uno piu’ intenso, con anche una nota torbata (anche se non troppo marcata).
FORZA
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PREZZO $ NA | € 12,4
52 x 140 mm
CAVALIER GENÈVE Black Series II Robusto INTENSO E STRUTTURATO FORZA
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PREZZO $ 9 | € 11
DIMENSIONI 50 x 127 mm PAESE NICARAGUA
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Sigaro dall’ampio bouquet, con legno, te’ nero e note speziate, arricchite da toni vegetali, cacao e frutta a guscio. Si scelgono due OB molto conosciuti, dal carattere profondamente diverso (intensamente sherried il primo, torbato e fresco il secondo); entrambi potrebbero sposarsi bene con le spezie del sigaro, mentre piu’ complesso e’ l’accostamento delle sofisticate note di te’ e legno.
RUM DEPAZ
Grande Réserve XO PAESE Martinica
ABV - PROOF 45% - 90
PREZZO $$
TIPOLOGIA Agricole
ETÀ 8/10 Years old
CASK -
Rhum agricolo da una speciale varietà di canna da zucchero. Alterna note secche e polverose a sentori freschi e balsamici, con spezie legnose, noce moscata, liquirizia rossa. Sorso rustico, ma dal finale elegante di cannella, vaniglia, e una nota sapida amaricante. Al naso, i toni terrosi del sigaro prendono il sopravvento sulla freschezza del rhum. In bocca però il Depaz XO offre un interessante contrasto alla cremosità di caffè e toffee del sigaro. L’incontro con il selvatico visou agricolo apre a sorprendenti combinazioni speziate che rendono giustizia al pepe bianco e ai sentori più delicati del sigaro. Il finale è molto secco, ma lungo e ottimamente giocato su stallatico, cioccolato amaro, frutta secca.
Pairing score
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RUM NATION
7yo Jamaica Cask Strength PAESE Italia/UK/Giamaica
ABV - PROOF 61,2% - 122,4
PREZZO $$
TIPOLOGIA Pot Still Rum
ETÀ 7 Years old
CASK -
Edizione limitata dell’imbottigliatore Rossi&Rossi di una pregiata selezione giamaicana a forza di botte. Intenso, potente, con tripudio di colla, platano e venature pepate al naso, e un palato caldo, speziato, sapido e vegetale: dominano olive verdi, erbe aromatiche, e sentori affumicati. All’olfatto rum e sigaro danno piena soddisfazione saturando le narici di pellame e gomma arabica. La combinazione gustativa è più complessa: la dolcezza di fondo del sigaro è messa alla prova dalla sapidità e balsamicità del rum, come pure dalla gradazione alcolica che tende a dominare. Nel finale si incontrano i toni affumicati del rum e quelli tostati del sigaro in una lunga persistenza aromatica di cuoio.
Pairing score
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CIGARS
BALBLAIR 18 years old PAESE Scozia
ABV - PROOF 46% - 92
PREZZO $$$
TIPOLOGIA Single Malt Whisky
ETÀ 18 Years old
CASK ex-bourbon, sherry f.
Distillato di discreta complessita’, setoso ed elegante. Il naso e’ di frutta gialla, miele e caramello. Al palato la cremosita’ e’ notevole, con mela rossa, albicocca matura e fichi. Caramello e lieve cannella. Al naso la frutta copiosa del whisky, velata di miele e vaniglia, stacca bene sul fondo legnoso del sigaro; le spezie di quest’ultimo restano in secondo piano. Il palato e’ sorprendente: il fumo e’ molto piu’ cremoso, ogni asperita’ viene limata dall’aggiunta di caramello e toffee quasi masticabili e di un tono mieloso, come in certi sigari da meditazione. Il finale e’ meno lungo del previsto, con una certa secchezza dovuta alla tostatura del sigaro, che prevale sulla delicata texture del distillato, assieme ad una nota quasi terrosa.
Pairing score
LONGROW 18 years old PAESE Scozia
ABV - PROOF 46% - 92
PREZZO $$$
TIPOLOGIA Single Malt Whisky
ETÀ 18 Years old
CASK Bourbon, Rum, Sherry
Edizione limitata di Springbank, si presenta al naso con torba medicinale di media intensita’, miele e cioccolato. Pesca e arancia. Buona complessita’ anche al palato, lievemente piu’ amaricante ma piacevole, oleoso, con arancia e crema pasticcera. Il finale e’ dolce e amaricante, con liquirizia dolce. Al naso i due prodotti trovano una discreta integrazione nell’immagine di legno balsamico lasciato sulle braci. Sale in seconda battuta un aroma di cacao molto amaro. Al palato la mascolinita’ attesa nel Bolivar esplode; rispetto al carattere sopito del pairing precedente tornano le spezie, il cacao, la terra e una tostatura importante. Le sensazioni sono piu’ durature e persistenti, con un finale fumoso e terroso, appagante.
Pairing score
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GLENFARCLAS 15 years old PAESE Scozia
ABV - PROOF 46 % - 92
PREZZO $$
TIPOLOGIA Single Malt
ETÀ 15 Years old
CASK Ex-sherry
Whisky particolarmente cremoso e intenso, la cui frutta rossa accompagna note di umami, malto e miele, con una lieve affumicatura. Al naso il robusto pepe nero del sigaro incontra il miele del whisky, connubio strano e suadente. Note sincrone di uvetta, dalla base appena dolce del sigaro e dal contributo sherried. Il palato e’ ben integrato; il legno delle botti sorregge i toni legnosi del sigaro rendendoli piu’ caleidoscopici e pregiati. Anche la terra del sigaro apprezza il tono ingentilito dalla frutta rossa presente nel distillato. Sorprende anche la centratura della vaniglia. Nel finale torna il distillato con frutta secca e malto, rafforzate dal sigaro con note di fumo e di terra. Una riscoperta della frutta secca che il sigaro puo’ offrire.
Pairing score
90
ARDBEG Ten
PAESE Scotland
ABV - PROOF 46 % - 92
PREZZO $$
TIPOLOGIA Single Malt
ETÀ 10 Years Old
CASK not declared
Torba morbida ma intensa, unita a note fresche di limone per questo noto classico della distilleria di Islay. La fresca scorza d’agrume e la brezza marina del distillato quasi “preparano” al sigaro, che si esprime al meglio con note di pepe nero sorrette da pelle. Aromi molto diversi ma che sembrano andare bene insieme in modo inatteso. Al palato la dolcezza e’ meno marcata del precedente pairing, acuendo sensazioni di pepe e limone, che donano al sigaro una nuova dimensione; il legno scompare e la nota fresca risuona, con una acidita’ nuova nel sigaro. Forse pero’ la torba fumosa aumenta la “cenere” e la terra del sigaro in modo magari eccessivo. Maggiore assonanza nel cuoio. Il finale e’ appena piu’ amaricante di quanto atteso, forse meno riuscito.
Pairing score
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SPIRITS
SPIRITS “A man’s got to believe in something. I believe I’ll have another drink.” W.C. Fields
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SPIRITS
Säntis Malt Non solo whisky invecchiato in botti di birra Intervista a Kuno Mock, Brand Ambassador, Säntis Malt di Luca Cominelli
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rede di un birrificio svizzero di tradizione centenaria, nel 1999 Karl Locher decide di imbarcarsi nella produzione di whisky di alta qualità a partire dall’orzo coltivato sugli altipiani alpini, dalle pure acque sorgive dell’Appenzello, e dall’invecchiamento nelle antiche botti di birra della cantina di famiglia. In pochi anni, Säntis Malt inizia a mietere grandi successi, soprattutto da quando la Bibbia del Whisky di Jim Murray incorona il loro torbato Dreifaltigkeit come Miglior Whisky Europeo del 2010. La gamma si compone di tre etichette principali - Dreifaltigkeit, Himmelberg, Siegel; due edizioni limitate annuali - Alpstein dedicata a cask finish particolari, Snow White dedicata ad invecchiamenti in botti di distillati di frutta; in aggiunta ci sono liquori, creme, e amari ispirati dalla commistione tra whisky, birra, ed erbe aromatiche alpine.
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Qual è la produzione di Säntis Malt? Quante bottiglie si producono ogni anno? Come è stata organizzata la produzione principale e il rilascio delle edizioni speciali? Per il nostro Säntis Malt utilizziamo lo stesso malto d’orzo che adoperiamo per le birre, che il nostro birrificio produce da oltre 130 anni. La tipica maturazione del "Säntis Malt", che caratterizza il nostro stile inconfondibile, avviene in botti di birra molto antiche, che hanno fra i 50 e i 160 anni. Per il trasporto della birra venivano utilizzate botti come quelle utilizzate dal nostro birrificio, ma anche da ogni altro birrificio del mondo fino al 1960-1970. Distilliamo su due alambicchi Holstein e produciamo poco meno di 50.000 bottiglie all'anno. Per una distilleria sono numeri relativamente piccoli, ma per le nostre circostanze e dato che il whisky svizzero è più un prodotto di nicchia, siamo ab-
bastanza soddisfatti. Difficile ipotizzare una forte crescita per i nostri whisky tradizionali, poiché i barili di birra sono una merce deperibile, che difficilmente possiamo procurarci quando necessario. Con i nuovi prodotti e l'uso di altre botti, vediamo sicuramente un potenziale di crescita in Europa, ma anche nel resto del mondo. Stiamo pianificando la nostra crescita annuale del 2-6% per i marchi standard. Le nostre edizioni speciali sono sempre limitate. Dipende più dalla selezione di botti eccezionali, soprattutto perché, date le nostre dimensioni, non abbiamo barili simili in grandi e illimitate quantità. Säntis Malt è rinomato per il suo whisky invecchiato in botte. Alcune delle vostre botti sono del 1900. Potete dirci qualcosa di più sull'idea alla base dell'invecchiamento del whisky nelle botti di birra? L'idea originale è venuta da Karl Locher, che è la quinta generazione a dirigere il birrificio. Quando nel 1999 fu abrogata la legge, risalente alla seconda guerra mondiale, che vietava la distillazione di alimenti di base (l'orzo), fu sua l'idea di adoperare gli estratti di birra dei suoi antenati dalle storiche botti di birra. Questo è un passaggio unico nel mondo del whisky, poiché i fusti di birra sono usati come botti standard per la conservazione del distillato. Quei fusti di birra sono stati utilizzati dai birrifici per decenni e sono stati in grado di assorbire gli aromi di diversi decenni. I nostri whisky sono relativamente
giovani (4-8 anni), ma i nostri aromi sono probabilmente più vecchi di quelli della maggior parte delle altre distillerie. Ogni sorso è una testimonianza del passato. Unico ed effimero. I fusti di birra non vengono più prodotti poiché non sono più usati per spostare la birra come un tempo, ciò significa che prima o poi il loro stock scomparirà. Dove vi procurerete nuovi barili di birra e quanto è difficile continuare la tradizione di questa tipologia di invecchiamento del whisky? Infine, data la loro età e utilizzo, come si riparano le botti che non sono più in condizioni utilizzabili? Abbiamo un mastro bottaio molto esperto nel nostro piccolo team. Fa di tutto per riparare e ridare nuova vita ai nostri fusti. Certo, abbiamo ben in mente che la nostra bella storia con i barili di birra volge al termine e ad un certo punto, in un lontano futuro, non ci sarà più whisky con aromi di birra che i nostri bisnonni hanno apprezzato oltre cento anni fa. Tuttavia, abbiamo iniziato molto presto, prima in Svizzera e poi in tutta Europa, ad acquistare le botti di birra dai vecchi birrifici, proprio perché la maggior parte di queste botti non sono state più utilizzate dopo il 1970. E quanti dei fusti che non siamo stati in grado di recuperare sono andati distrutti o trasformati come decorazioni o come fioriere? Qual è la vostra opinione sulla produzione dal “campo alla bottiglia” e sul concetto di terroir e di whisky biologico? Pensate che segneranno il futuro della produzione di whisky o rimarranno tendenze di nicchia?
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Questo è uno sviluppo molto positivo. Qui in Svizzera, in particolare, prestiamo attenzione alle materie prime locali. Per questo motivo, da vent’anni siamo fra i principali sostenitori della coltivazione dell'orzo da birra nelle regioni alpine svizzere e anche il più grande acquirente di orzo svizzero per il nostro birrificio e la nostra distilleria. Anche la torba per il nostro whisky affumicato proviene dalla regione. Tuttavia, la Svizzera ha ancora un tasso di autosufficienza inferiore al 5% nel settore dell'orzo, il che significa che la maggior parte delle risorse proviene dall'Unione Europea, soprattutto perché non esiste un grande mercato di malto in Svizzera. Questo è il motivo per il quale, proprio l'anno scorso, abbiamo appena acquistato la nostra piccola “malt house” che non è ancora operativa. Sfortunatamente, possiamo produrre solo birre speciali e whisky unici in piccoli lotti con orzo locale. Ma se si considera che il whisky single malt rappresenta circa il tre percento della produzione totale di whisky in tutto il mondo, possiamo già parlare di una tendenza di nicchia. Tuttavia, la tendenza verso prodotti "speciali" o "piccoli lotti" si adatta perfettamente al nostro profilo aziendale. Siamo fiduciosi per il futuro, ma ci vediamo più come un prodotto di nicchia, soprattutto perché non potremmo produrre whisky, con il nostro stile, per un mercato di massa. Recentemente, avete iniziato a sperimentare diversi finish in botti Oloroso, Porto, Rum e persino legno russo.
Cosa apportano queste botti ai vostri whisky in termini di complessità? La complessità dei nostri imbottigliamenti speciali può essere prevista, in piccola misura, dal numero e dal tipo di diversi tipi di botti e dal loro pre-utilizzo. Ma non bisogna dimenticare che è un prodotto naturale e ci possono sempre essere sorprese. L'uso di barili diversi viene utilizzato anche per attirare gusti, gruppi di clienti e mercati diversi. Per portare varietà alla gamma e per mantenere il nostro lavoro quotidiano vario ed entusiasmante. Säntis Malt sarà presto disponibile negli Stati Uniti, a causa del recente cambiamento nella regolazione del dimensionamento delle bottiglie. Pensi che il mercato americano avrà un ruolo importante nei prossimi anni? Con tutto il successo che abbiamo avuto con i nostri whisky in molti Paesi, non bisogna ovviamente dimenticare che il whisky svizzero è un prodotto di nicchia. Ma i nostri distillati hanno un punto di forza unico con la conservazione in barile di birra. Questo ci aiuta molto sui nuovi mercati. Le nuove normative negli USA ci consentono di entrare un po' in questo mercato. Siamo pronti a entrare in contatto con alcuni potenziali partner, ma non possiamo ancora dire con certezza quando saremo disponibili oltreoceano. Come piccolo produttore, è meglio attendere un po' più a lungo per trovare il giusto partner, piuttosto che cercare di presentarsi su un nuovo mercato ad ogni costo.
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SPIRITS Avete creato un programma che consente agli amanti del whisky di acquistare la propria botte e di lasciarla invecchiare nei vostri magazzini. Quando è nata questa idea e qual è il vantaggio di avere la “propria” botte? Da circa tre anni, offriamo un programma denominato "WhiskySafe" per consentire ai clienti di lasciar maturare il proprio whisky nella nostra cantina. Il cliente sceglie il tipo di botte, le dimensioni, il tempo di conservazione, il tipo di distillato e lascia riposare il whisky nel nostro magazzino duty-free. Non ci sono due whisky uguali e non esiste "off the shelf" (No two whiskies are the same, and there is no "off the shelf"). Ogni cliente arriva con le proprie idee e noi facciamo tutto il possibile per esaudirle. Se non abbiamo i barili appropriati, troveremo il modo di recuperarli. Curiamo anche le successive fasi della riduzione al grado alcolico desiderato, il riempimento delle bottiglie, l’etichettatura, etc., sollevando il cliente da tutto il restante lavoro, in modo che possa godersi il più possibile il suo whisky single malt. Molti di loro vengono in Appenzell una volta all'anno con amici o con altri comproprietari di botti, per assaggiare il distillato che riposa in botte e decidere quanto ancora il whisky debba continuare a essere conservato o se, invece, è il momento di imbottigliarlo perché ha raggiunto il suo apice. Sfortunatamente, possiamo offrirlo solo ai residenti in Svizzera. Un cittadino straniero, infatti, dovrebbe occuparsi in autonomia della logistica, della tassazione e dell’esportazione. Qual è il prossimo passo per Säntis Malt? Cosa dovremo aspettarci per il futuro? Abbiamo appena lanciato la prima edizione Alpstein con un rum finish. L'edizione Genesis No. 3 con maturazione Phoenix seguirà a fine estate. Cuvée Phoenix è il vino di punta della cantina austriaca Reumann, che riposa in barriques per 18 mesi. L'anno scorso abbiamo ricevuto due barili per la nostra gamma Genesis. Ultimo, ma non meno importante, la nostra edizione invernale Snow White che giungerà sui mercati, per la nona volta, nel tardo autunno. Qui da anni sperimentiamo con botti che precedentemente contenevano un acquavite di frutta. Presto vorremmo includere un 10 anni come standard nella nostra gamma e quindi anche in Svizzera dichiarare una certa età. E si spera che quest'anno riusciremo a imbottigliare un 18 anni, il più antico single malt svizzero mai realizzato. Sarà un anno emozionante.
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om t.c al m tis en sa w. ww
EDITION DREIFALTIGKEIT
LIMITED EDITION ALPSTEIN Nº- 17
SMOKY & INTENSE
RUM CASK FINISH – 2421 BOTTLES
Alc. 52% vol
Alc. 48% vol · Aged 7 Years
Peat from the Appenzell moor gives our Säntis Malt «Edition Dreifaltigkeit» (Trinity) its typical smoky character during malting of the barley over the fire. This whisky was chosen by Jim Murray as the «European Whisky of the Year 2010» with the following words: «What we have here is of such a controlled immense extent and quality classification that one must enjoy this whisky.» HARD TO TAKE – EASY TO REMEMBER
DISTILLERIE Brauerei Locher AG 9050 Appenzell · Schweiz saentismalt.com
available in Europe: Switzerland, Germany, Austria, Belgium, Netherlands, Italy, Poland Asia: Shanghai, Taiwan or check your region saentismalt.com
The Säntis Malt «Edition Alpstein» acquires its award-winning quality when it is first laid down in the oak beer casks seeped in history. It gains its unmistakable aroma when it is finished in a barrel in which bourbon, port, sherry or other specialty slumbered. Every barrel is a rarity full of character. This whisky is produced as a continuous, limited edition. This year’s bottling convinces with a finish in finest Caribbean Rum casks. The malty whiskey character is immediately recognizable, framed by vanilla, coconut and reminicent of muffins with caramel pieces.
中国杂志 Available in: ENGLISH ITALIAN CHINESE
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Depaz Intervista a Benoit Bail Brand Ambassador del Rhum Depaz di Vincenzo Salvatore
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epaz è una distilleria storica sull'isola di Martinica. Le sue origini risalgono al XVII secolo, ma la sua storia è segnata dal devastante terremoto che, nel 1902, distrusse l'isola e la sede della distilleria. Nel 1917, Victor Depaz, unico erede sopravvissuto, ristabilì la tenuta e la distilleria rifiorì fino ad un altro devastante incidente nel 1998. Dal 2006 in poi, la modernizzazione di tutta la struttura ha portato Depaz alla ribalta come uno dei produttori più interessanti e sostenibili di rhum agricolo AOC Martinica. Famosa per i suoi preziosi campi di canna da zucchero blu, la produzione di Depaz è seguita dalla straordinaria esperienza della master distiller Nora Carrion-Martinez. Il portfolio della marca è ben strutturato e copre tutte le nicchie di prezzo e di interesse, ma i loro veri tesori sono i più recenti imbottigliamenti single cask strength, che hanno riscosso un incredibile successo di vendite e di critica. Il loro 2005 Single Cask Strength N ° 503 è arrivato secondo nei Best Rum Awards 2020 di CigarsLover Magazine. La tenuta di Depaz copre una straordinaria area naturale sul Monte Pelée, in Martinica. In che modo il microclima influenza i rhum? Che varietà di canna da zucchero coltivate? Sperimentate molte varietà o vi attenete alle tradizionali? La nostra tenuta di 1.300 acri non sarebbe quella che è oggi e, cosa più importante, non produrrebbe i rhum che produciamo senza questo particolare microclima. A partire dai terreni, che contengono molti microelementi dall'eruzione del vulcano Mont Pelée nel 1902. Queste componenti sono ottime per le piante di canna da zucchero e non è possibile ritrovare quel tipo di terra da nessun'altra parte sull'isola. Una seconda specificità della nostra posizione risiede nella posizione: ci troviamo sul lato nord-caraibico dell'isola, sul quale non piove più di tanto rispetto al lato nord-atlantico. Il cosiddetto «effetto Foehn» fa in modo che le nuvole riversino le piogge prima, mentre colpiscono la catena montuosa al centro dell'isola, lasciando così il nostro lato più asciutto. Per tale ragione, le nostre canne da zucchero contengono meno acqua e gli zuccheri si concentrano maggiormente all'interno della pianta. Infine, siamo in una parte ventosa dell'isola, che ogni anno crea forti venti da marzo ad aprile chiamati «Alizés». Questi venti hanno micro influenze anche sulle nostre piantagioni e apportano elementi specifici
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alla pianta durante questo periodo. Per quanto riguarda le varietà che utilizziamo, la principale è la B 69.566, meglio conosciuta come Canne Bleue (+/- 80%), ma utilizziamo anche altre varietà come B 82.0333 (Canne Cannelle) o R.579 (Canne Rouge), ma sperimentiamo anche due o tre altre varietà ogni anno. Naturalmente, a causa dell'AOC, siamo vincolati all’utilizzo delle sole varietà approvate dai regolamenti. Cosa ne pensate del concetto di terroir applicato ai distillati? I produttori di whisky stanno investendo molte risorse nella costruzione di produzioni “dalla fattoria alla bottiglia”. I produttori di rhum si muovono nella stessa direzione? State lavorando secondo questa prospettiva? Gli Agricole Rhum delle Indie occidentali francesi, compreso il Depaz, sono uno dei migliori esempi di quanto sia importante il terroir per i distillati. Poiché il rhum agricolo è realizzato a partire dalla canna da zucchero, e non dalla melassa, controlliamo i prodotti dal campo alla bottiglia e possiamo
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vedere chiaramente, direttamente sul prodotto finale, quali differenze può fare un pezzo di terra rispetto a un altro, o una varietà di canna da zucchero rispetto a un'altra, proprio come avviene nel vino. Depaz utilizza e preserva il suo terroir sin dalle origini della nostra distilleria, risalenti all'inizio del XX secolo. Da allora, e soprattutto negli ultimi dieci anni, Depaz ha fatto il possibile per rendere la sua distilleria e la sua produzione sostenibili, per aiutare e preservare l'ambiente dell'isola. Pertanto, abbiamo messo in atto diverse strategie, come la sperimentazione di semine speciali, permettendoci di non usare quasi più erbicidi, o l’installazione di pannelli solari sui tetti di alcuni dei nostri edifici per produrre energia verde per le nostre strutture. Da ultimo abbiamo impostato un metanizzatore, per trasformare gli scarti della distillazione in gas naturale. E questi sono solo alcuni esempi. Negli ultimi due anni, la distilleria Depaz ha creato più energia verde di quella che ha consumato e ha quindi fornito molta energia verde alla città di St Pierre, dove è ubicata.
Siete stati tra i primi a utilizzare il lievito del pane per la fermentazione della canna da zucchero. Avete sviluppato un processo particolare? Utilizzate uno speciale di vesou? Quali sono le differenze in distillazione? Il vesou è la parola creola francese per indicare il succo di canna da zucchero, che viene appena spremuto nella distilleria e messo in fermentazione subito dopo l'estrazione. Se non facessimo in questo modo, il processo di fermentazione prenderebbe il via in modo incontrollato già dai pezzi di canna da zucchero tagliati. Rispetto alla melassa, il succo di canna da zucchero non può essere conservato, deve essere utilizzato subito dopo la raccolta della canna da zucchero. A Depaz, la canna da zucchero viene pressata e il succo viene messo a fermentazione circa un paio d'ore dopo la raccolta. La vostra gamma è ben diversificata. Come avete sviluppato la principale e qual è la logica delle versioni speciali? La nostra gamma principale segue le regole fissate dall’AOC
Rhum de Martinique che è oggi il disciplinare più severo al mondo per il rhum. Abbiamo quindi diversi rhum bianchi non invecchiati, a diversi livelli di gradazione, e diversi rhum invecchiati che spaziano dal nostro rhum invecchiato di base, con un minimo di tre anni, al VSOP (minimo quattro anni) e all'XO (minimo 6 anni). Oltre a questi, abbiamo anche diversi lotti di un'annata 2002 e una singola botte 2003, una finitura in botte di porto e infine la nostra Cuvée XO Prestige, che è un classico di tutti i tempi della nostra gamma. Tutti questi prodotti sono concepiti per dare ai clienti l'opportunità di trovare nella nostra gamma un prodotto che si adatti al loro gusto. Per quanto riguarda le nostre edizioni speciali, abbiamo iniziato ad imbottigliare alcuni rhum Cask Strength (Brut de Fût) un paio di anni fa e più recentemente due rhum bianchi non stagionati, un rhum “parcellaire” (single plot) chiamato Papa'o e la “Cuvée des Alizés”, prodotto dalla canna da zucchero raccolta solo durante la stagione Alizé. Tutte queste sono edizioni limitate per deliziare i nostri fan più esigenti.
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SPIRITS Abbiamo apprezzato molto i vostri imbottigliamenti Brut de Fût. Cosa ha portato la vostra master distiller Nora Carrion-Martinez a sviluppare le vostre edizioni più famose? Non sono sicuro che queste siano le nostre versioni più famose ma, in effetti, sono quelle che sono sparite con più rapidità dopo ogni uscita. L'idea alla base era quella di mostrare quanto potesse essere aromaticamente interessante un rhum agricolo invecchiato per quasi due decenni sotto il sole tropicale della Martinica. È stato allora che abbiamo deciso di rilasciare la nostra annata 2000, un paio di anni fa. È stato un enorme successo che ci ha portato a creare più imbottigliamenti di questo tipo con diverse vecchie annate e profili, per mostrare ancora una volta la creatività ed il terroir del nostro marchio. Atteso il grande successo riscosso dal vostro Brut de Fût, non si corre il rischio di esaurire le vostre scorte più datate? Proverete ad aumentare le scorte e la produzione di nuovi prodotti per le edizioni Brut de Fût? In questo momento stiamo costruendo un nuovo magazzino che ci permetterà di aumentare la nostra capacità di invecchiamento a quattromila botti in più. Questo dovrebbe aiutarci a non esaurire subito le scorte ed in effetti abbiamo ancora alcune botti molto vecchie nei nostri magazzini. I Brut de Fût, come spiegato, sono edizioni limitate, in botte singola. Non prevediamo necessariamente di rilasciarli sempre. Sono pensati per essere limitati, quindi li proporremo solo quando saranno pronti e ne avremo l’intenzione. Negli ultimi anni il distillato “cask strenght” è diventato una tendenza dominante nella produzione di rhum. E' principalmente una questione di marketing? La tendenza dei rhum a grado pieno proviene dall'industria del whisky e in questo momento è una grande tendenza della quale stanno beneficiando consumatori e produttori, anche se è innegabile che dietro ci sia una spinta del marketing. Sfortunatamente, poiché si producono meno bottiglie da un imbottigliamento a grado pieno, alcune distillerie più piccole potrebbero esaurire rapidamente le scorte se dovessero piegarsi troppo spesso a questa richiesta di mercato. Pertanto potrebbe essere una buona decisione rilasciare alcuni imbottigliamenti come strumento di marketing, per mostrare cosa sia in grado di produrre una azienda in quella categoria, ma l'obiettivo principale di una distilleria dovrebbe rimanere ben saldo sul miglior prodotto che è in grado di realizzare. Come ha reagito Depaz alla crisi pandemica? Siete stati colpiti dalle limitazioni imposte dai viaggi e dal mondo della mixology? Avete sviluppato canali di vendita alternativi? Depaz è stato principalmente influenzato in due modi dal COVID-19. Il primo è il fatto che non potevamo vendere al settore dell'ospitalità (alberghi, bar, etc.) e questo ha ovviamente creato un'enorme perdita per il marchio. In secondo luogo, poiché viaggiare è diventato più complicato, abbiamo visto meno turisti venire a visitare la nostra distilleria, e questo ha anche creato alcune perdite nel nostro negozio locale. Non abbiamo creato specificamente nuovi canali di vendita, poiché siamo distribuiti da altre società in tutto il mondo, che sono riuscite a vendere ai loro clienti e anche i negozi online hanno quasi raddoppiato le loro vendite nell'ultimo anno rispetto al precedente. E questa non può che essere una buona notizia per noi.
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coming soon..!
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Baijiu Il più diffuso distillato cinese, ottenuto dalla fermentazione e distillazione di materia prima solida, in cerca di visibilità sui mercati internazionali di Vincenzo Scivetti
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’urlo gioioso che risuona ad ogni levata di bicchierino della tavola cinese è “Ganbei!”. Un piccolo bicchiere di porcellana da pochi ml che viene sollevato al cielo e vuotato d’un fiato senza lasciarne una goccia perché la prenderebbero male. Ganbei corrisponde gestualmente al nostro salute ma in realtà vuol dire “finiscilo tutto”. Ogni momento è buono per i cinesi per urlare questa parola e svuotare cicchetti in quantità industriale. Ricordo una splendida serata in occasione della Spirits Selection 2019 a Fengxiang con una cena tipica con oltre 500 partecipanti dove si susseguivano ininterrotte le levate di bicchieri di baijiu, fino a contarne centinaia durante la serata, al cospetto di notabili cinesi che non si tiravano indietro rispetto al rito. Il Baijiu, la cui traduzione letterale sarebbe “alcol bianco”, è la bevanda nazionale e tradizionale cinese, sconosciuta o non
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compresa in tutto il mondo per la sua difficile interpretazione al naso e al palato. Va accettato per quello che è, e solo dopo diversi approcci si riesce ad entrare in sintonia e ad apprezzarlo. La quasi totale assenza sul mercato mondiale limita molto la conoscenza di questo distillato ma il governo cinese sta finanziando e spingendo molto per diffonderne la conoscenza e la cultura fuori dai confini. In fin dei conti si tratta della produzione quantitativamente più importante al mondo, con i quasi 18 miliardi di litri prodotti annualmente, quasi interamente consumati nei confini nazionali. Il consumo di alcol in Cina risale alla origini della sua stessa civiltà: ritrovamenti archeologici nella provincia di Henan, attestano la presenza di bevande alcoliche fatte con uva, biancospino, miele e riso, databili tra il 7000 e il 5800 a. C. , probabilmente la scoperta di produzione di bevande alcoli-
che più antica della storia. I cinesi hanno avuto un rapporto molto antico con l’alcol: producevano una specie di birra di scarsa qualità con i cereali disponibili, la quale integrava il consumo principale di tè, creando allo stesso difficoltà sul piano della disponibilità di cereali che fu razionalizzato con opportune leggi. L’invenzione del qu (si pronuncia “ciuw”), tra il secondo secolo a.C. e il secondo d.C., ha elevato la qualità del prodotto grazie alla creazione di un lievito stabile e costante che migliorò sensibilmente il risultato finale. Nacque così il Huangjius (alcol giallo), prodotto pregiato destinato al consumo delle classi nobili e abbienti. Solo intorno al 1000-1200 dC, cominciarono a diffondersi in Cina le tecniche di distillazione, che consentirono di utilizzare materie prime come il sorgo, in grado di restituire risultati in fermentazione meno gradevoli ma apprezzabili in distillazione, con maggiore disponibilità di cereale e minori costi. E’ in questo momento storico che nasce il Baijiu, che nelle diverse province cinesi si diversifica per materie prime e stili produttivi, divenendo la bevanda alcolica più popolare. Il miglioramento delle tecniche produttive nel ventesimo secolo, le diverse azioni dei governi e la creazione di aziende private hanno apportato un incremento della produzione e la mira di guardare al mercato estero con sempre maggiori ambizioni. Le prime partecipazioni ai concorsi internazionali hanno iniziato a far conoscere al mondo il Baijiu, in particolare il Kweichow Moutai. Dopo le nazionalizzazioni e le successive privatizzazioni, attualmente in Cina si contano circa 10.000 distillerie, molte con ambizione di internazio-
nalizzarsi. Infatti grandi operatori del mercato internazionale come LVMH, Pernod Ricard, Diageo, hanno creato partnership per la commercializzazione nel mondo. Semplice narrare la sua storia, meno facile è definire le caratteristiche del Baijiu. Diverso secondo i vari stili, con caratteristiche organolettiche atipiche, mostra le sue differenze non nei processi comuni di fermentazione e distillazione ma nella constatazione che si fa fermentare e distillare materia solida e non un liquido zuccherino fermentescibile. Le azioni tecniche si effettuano sui cereali in forma solida, elemento decisamente non convenzionale. Sicuramente il segreto delle sue caratteristiche sta nell’agente di fermentazione, il qu, che si differenzia su base regionale, oltre ai cereali poco notori nel mondo occidentale, come il sorgo, il riso e il riso glutinoso. L’acqua è sempre ingrediente importante, al punto che le distillerie risiedono sempre in prossimità di importanti disponibilità di acqua di buona qualità (in particolare lungo il fiume giallo, lo Yangtze). Piccole differenze nei materiali e nel processo produttivo creano un numero ampio di categorie e sottocategorie chiamate Aroma. Il cereale più utilizzato è sicuramente il sorgo, privo di glutine e ricco di amido e proteine. Trattato a vapore si gelifica facilmente, rendendo gli zuccheri più facilmente disponibili per la fermentazione. Ha un gusto amarognolo e trasmette una leggera astringenza, caratteri che si perdono in distillazione dove il risultato evoca frutti freschi e frutta secca.
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Il riso rappresenta in Cina il cereale più antico adoperato per le fermentazioni e, sebbene sia quello più impiegato nella produzione del Huangiju, è il secondo più utilizzato. Più ricco in amido e meno in proteine, conferisce aromi di riso cotto simili al sakè e una delicata colorazione giallina, pulito e fragrante al palato. Lo sticky rice (riso glutinoso), invece, produce un gusto dolciastro. La sua collosità ne impedisce un uso esclusivo per cui viene aggiunto in combinazione con gli altri cereali. Il grano è usato principalmente nelle versioni “strong aroma”, per il suo apporto di toni mielosi e pastosi, risultando ingrediente più proficuo nella elaborazione dell’agente fermentativo, il qu. Se si aggiunge mais si otterranno note speziate e dolcezza ed in alcune zone impiegano anche grano saraceno, miglio e lacrime di Giobbe (impiegato in India per la produzione di Zhu, una specie di birra locale). La pula e le crusche sono ingredienti secondari, con azioni tecniche più aromatiche ma comunque molto utili nel processo produttivo. I cereali contribuiscono alla creazione del mitico qu, un ammasso di cereali, lieviti, muffe e batteri, generalmente assemblato a forma di grande mattone, che ha l’azione di degradare gli amidi e di attivare la fermentazione alcolica: ogni azienda ha la propria ricetta per la fermentazione del sorgo, mentre ricette diverse si utilizzano per il riso; in genere riutilizzano parte del vecchio qu per inoculare le nuove produzioni. Il qu destinato al baijiu da sorgo si ottiene miscelando grano e la sua pula, ma anche orzo, piselli e crusca. Il pro-
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cesso microbiologico di formazione della madre fermentativa produce calore e in base alla ricetta si può optare per un qu ad alta temperatura (circa 63°) o a media (circa 46°). Gli ingredienti vengono prima messi in ammollo per alcune ore e poi macinati grossolanamente, quindi si aggiunge acqua e il vecchio qu. A questo punto l’impasto viene pressato con i piedi in stampi appositi (tecnica ora modernizzata industrialmente) e i mattoni vengono esposti alla luce del sole per farli asciugare esternamente e poi accatastati come vere e proprie murature, in locali ombreggiati ma aerati (le camere di incubazione). In questi locali la paglia, disposta intorno ai mattoni, funge da regolatore di umidità e temperatura e almeno una volta a settimana i mattoni vengono ribaltati. Dopo un periodo di crescita della temperatura, i mattoni gradualmente si raffredderanno e verranno lasciati a maturare per mesi prima di essere polverizzati per l’utilizzo. Quando si prepara il qu per il rice baijiu si utilizza come ingrediente base il riso e il riso glutinoso che, bagnati in acqua per ore creano una poltiglia lavorata poi a palline che vengono ricoperte in il vecchio qu, quindi poste in maturazione per cinque giorni e poi ridotte in polvere per l’uso. A volte vengono introdotti ingredienti a valore medicamentoso come ginseng, bacche di goji, corna di cervo. Pronto il qu e con la materia prima a disposizione, iniziano i lavori per la fermentazione. I cereali, a secondo della ricetta, vengono macinati a piccoli pezzi o in polvere, per essere poi bagnati in acqua calda, quindi cotti a vapore per consenti-
re la gelificazione dell’amido che produce la depolimerizzazione degli zuccheri, evitando in questa fase il contatto con crusca e pula per evitare cattivi odori. Il tutto viene essiccato anche per ridurre la temperatura. A questo punto si miscela con il qu che attiva la fermentazione su una materia prima solida e non liquida, fase che avviene in fosse scavate nel terreno o in vasi di terracotta, per il tempo necessario.
ne del yuanjiu in funzione anche dei livelli di temperatura e umidità dell’ambiente. Le anfore vengono riposte in cantine sotterranee molto umide ma non sono rari i casi di anfore esposte all’esterno sotto il sole o addirittura parzialmente sepolte nel terreno. Generalmente la fermentazione e la distillazione vengono ripetute più volte con lo stesso materiale integrato di pule.
Completata la fermentazione è necessario passare immediatamente in distillazione per evitare sgradevoli degenerazioni del fermentato. Per questa fase è utilizzato una specie di pot still cinese, per funzionamento simile al concetto degli alambicchi discontinui: un pentolone sigillabile in cui viene introdotto il fermentato solido posto sopra una caldaia di acqua bollente, tipo bagnomaria. Con l’incremento di temperatura si eleveranno i vapori alcolici che saranno convogliati verso il condensatore. Lo spirito prelevato viene tagliato della frazione di testa, da scartare, e della frazione di coda da ridistillare. Ogni ciclo di distillazione viene raccolto e conservato separatamente. Al termine di questa fase, si è ottenuto il distillato chiamato yuanjiu, che deve maturare e invecchiare per smussare le asperità e acquisire complessità. La maggior parte dei baijiu maturano almeno per sei mesi ma, sempre più spesso, si arriva a prodotti con quattro o cinque anni di invecchiamento. Ciò che differenzia il baijiu nell’invecchiamento rispetto agli spirits occidentali sono i contenitori: suggestive anfore di argilla che, con la loro superficie porosa, consentono la micro ossigenazio-
Come per cognac o whisky, anche il baijjiu, una volta pronto, subisce il blending per evitare la discontinuità di caratteristiche dei vari batch. Un lavoro di estrema attenzione che richiede grandissime capacità sensoriali per replicare esattamente il prodotto come desiderato. Il blend viene completato con l’aggiunta di acqua purificata per raggiungere la percentuale alcolometrica desiderata, che può oscillare tra 36 e 65%. Segue una fase di affinamento in inox e l’imbottigliamento. Le bottiglie utilizzate sono molto diverse secondo il prodotto da introdurre sul mercato: spesso si tratta di piccole opere d’arte in porcellana piuttosto che vetro scadente. Come si riportava in apertura, la storia, la cultura e le tradizioni dei vari territori cinesi hanno consentito una notevole differenziazione degli stili produttivi (aroma) che per brevità classificheremo in (baijiu primari): • Strong Aroma: il più diffuso, con il baijiu invecchiato in anfore interrate, prodotto da sorgo nella tipologia danliang o da sorgo e altri cereali nel zaliang. L’uso di qu ricco di quote di residui di fermentazioni anche vecchi di diecimila anni (leggenda) induce la formazione di aromi molto complessi,
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SPIRITS come l’uso di fosse nel fango con una tecnica di stratificazione molto particolare, che agiscono per moltiplicare la flora batterica. L’invecchiamento normalmente è di almeno tre anni e il prodotto finale è molto aromatico, con toni fruttati e lattici molto evidenti e piuttosto difficili al primo approccio. • Light Aroma: è la seconda categoria più prodotta ed è realizzata con sorgo e lolla di riso, fermentato in anfore di ceramica. Due tipologie sono prodotte: “erguotou” da Pechino, prodotto economico ottenuto spesso con più crusca e miscelato con alcol neutro e “Fenjiu” da Fenyang, aromatico e complesso, di medio livello. Il qu ha base di orzo e piselli secchi che ne garantisce note floreali dolciastre.Il sorgo viene fatto fermentare in anfore interrate e in genere è imbottigliato fino al 65% di alcol. • Sauce aroma: ottenuto da sorgo con qu di grano, viene fermentato e distillato in otto cicli, un processo lungo un anno. I pozzi di fermentazione sono rivestiti di mattoni di pietra e riempiti dopo che il sorgo inizia a fermentare in cumuli alti anche due metri, più volte rigirati. L’operazione di fermentazione e distillazione si ripete per sette volte e dopo l’ultima distillazione si ricava un baijiu con sentori diversi, fruttati e affumicati, con sapore a volte amarognolo. Si imbottiglia a 53% di titolo alcolometrico. • Rice aroma: tipico della Cina sud-orientale, è un derivato della antica tradizione di produrre vino di riso del territorio, quindi più vicino al huangjiu: dolciastro e floreale, diverso dagli altri baijiu. Il riso viene essiccato e cotto al vapore tre volte, quindi raffreddato e aggiunto di qu in polvere (little qu); la saccarificazione avviene in tozze anfore cilindriche di ceramica, chiuse con bambù. Il tutto è poi riversato in anfore più grandi, dove viene aggiunta acqua per attivare la fermentazione, che dura 5-6 giorni. I processi produttivi del rice aroma hanno subito più innovazione, al punto che spesso utilizzano alambicchi continui. Invecchiato almeno un anno in grandi anfore in grotte calcaree, viene miscelato e imbottigliato a 58%. Nell’essere antichissimo il Baijiu rappresenta un mondo assolutamente nuovo per gli appassionati di distillati, che unisce storia e tradizione a una fortissima personalità espressiva. La lista degli stili è completata con le sotto categorie che nascono per le distinte tradizioni territoriali come: • il Phoenix Aroma di Fengxiang, simile ad uno strong aroma all’assaggio; • il Mixed Aroma, un blend di due diverse categorie di baijiu; • il Sesame Aroma, di Shandong, con sorgo, grano, miglio e orzo, simile a un sauce aroma; • l’Extra Strong Aroma che combina i caratteri di almeno tre categorie; • lo Special Aroma, molto terroso e ottenuto dal riso; • il Chi Aroma da Guangdong, invecchiato con una infusione di grasso di maiale; • il Lao-Baigan Aroma simile a un light aroma ma con qu di solo grano; • lo Small-Qu Aroma, ottenuto da sorgo con qu di riso, molto floreale; • il Medicine Aroma da Guizhou, con impiego di erbe medicinali cinesi con un gusto finale dolce-salato.
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The hearT Of rum
SPIRITS
L’abbinamento perfetto Un cocktail per le sue componenti fisiche risulta essere il miglior pairing con il sigaro di Giuseppe Mitolo
I
l settore degli abbinamenti, sia esso attinente al cibo, ai sigari o ai distillati, nonostante le innovazioni in ambito alimentare, risulta un ambito non pienamente esplorato. Le motivazioni sono molteplici ma, fra tutte, è da tenere in debito conto che il rischio di lasciarsi influenzare da esperienze e gusti soggettivi è alto. Per fare qualche esempio, si pensi a tutti coloro i quali apprezzano fumare un sigaro con un distillato ad alta gradazione o con una bevanda frizzante; oppure, cambiando registro, molti non riescono a godere di un cocktail da aperitivo insieme ad un sandwich, così come molti fumatori non amano mangiare mentre il loro sigaro è acceso. Eppure, nonostante tutto, anche il team di CigarsLover Magazine, in diverse occasioni ha offerto, e continua a farlo, delle proposte di pairing tra distillati e sigari. Tuttavia, spesso siamo stati allettati da una domanda: esiste il pairing alcolico tecnicamente perfetto? Prima di tentare di rispondere alla domanda, occorre comprenderla al meglio. Specifichiamo subito che la perfezione, così come l’oggettività assoluta, riteniamo non esista, ma costituisca una valida prospettiva per il costante miglioramento. Tendere alla perfezione significa realizzare un cocktail, un sigaro, un cibo e un qualsiasi lavoro sempre al meglio delle proprie possibilità e conoscenze, migliorando con la pratica e l’approfondimento. Cosa intediamo, quindi, con “tecnicamente perfetto”? Un
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pairing che vada oltre l’abbinamento aromatico, che non consenta all’alcol di anestetizzare le papille gustative e che riesca, nel contempo, a compensare gli aspetti fisici e tattili di una fumata, tendendo non alla perfezione in sé ma alla poliedricità dell’accostamento. Ebbene, per quanto potrà sembrare strano, un cocktail è il paring perfetto per qualsiasi sigaro e ve lo dimostreremo analizzando la fruizione dei due prodotti in parallelo. Chiunque abbia una minima esperienza del mondo mixology sa che un cocktail correttamente eseguito, per essere definito tale, deve essere bilanciato (per un maggiore approfondimento, si rimanda all’articolo Il cocktail perfetto, su CigarsLover Magazine Spring 2020). Qualsiasi drink deve quindi avere una parte dolce, una amara, una acida, l’ingrediente forte (alcool) e la diluizione (offerta dal ghiaccio). Partendo da questa base, ma modificando leggermente gli ingredienti o le loro quantità, si otterranno altre famiglie di drink, come quelli leggermente più acidi (i Sour) o più amari (come ad esempio il Negroni). Tuttavia la continua ricerca nel settore bartending ha portato ad un superamento di queste rigide categorie, variando e giocando un po’ con le componenti: per semplificare, se ad un Negroni, classificato come un pre-dinner, si sostituisce la parte amara del bitter con un liquore amaro, diventerà un perfetto after-dinner. Indipendentemente da cosa si sostituisce, però, il cocktail resterà sempre bilanciato. Pertanto, un prodotto che presenti una somma zero fra le sue componenti di base non
influirà con le percezioni dei sapori di una fumata. Di contro, qualsiasi altro prodotto non miscelato, avrà un sapore dominante che potrebbe influenzare la fruizione di un determinato sigaro. L’abbinamento fra un sigaro che tende ad una spiccata dolcezza ed una bevanda dolce (si pensi, ad esempio, ad una Coca-Cola o ad un rum), per quanto potrà anche piacere a qualcuno, non troverà il favore di molti. E gli esempi potrebbero continuare. Pertanto un cocktail, essendo bilanciato per “disciplinare”, sarà in grado di accostarsi a numerosi sigari, indipendentemente dalla loro provenienza. Altro aspetto molto importante è il ghiaccio, quasi sempre presente nei cocktail, che continua a diluire la nostra bevanda a seconda del tempo che impieghiamo per finirla e della temperatura dell’ambiente che ci circonda. Immaginiamo adesso di essere comodamente seduti e, in attesa che ci venga servito il nostro cocktail, abbiamo provveduto a tagliare il sigaro e ad aspirare qualche boccata a freddo. Non appena ci viene servito il drink (o qualche attimo prima), accendiamo il nostro compagno dalle volute blu e via così: un sorso, un puff e viceversa, per svariati minuti.
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Entrambi i prodotti hanno però una degradazione fisiologica: il sigaro, con l’incedere della fruizione, tende a diventare più amaro e più graffiante in bocca, mentre il cocktail, con il passare dei minuti, comincia ad annacquarsi per lo scioglimento del ghiaccio. Sembra l’inizio della fine ed invece no! Proprio quando il sigaro comincia a tirare fuori la sua parte meno rotonda al palato, il cocktail mitiga gli effetti del primo, mutando in una bevanda dallo stesso sapore iniziale ma diluita dalla fusione del ghiaccio in acqua. Questo “deperimento” parallelo dei due prodotti diviene, invece, un altro valido motivo a supporto della nostra tesi della perfezione dell’abbinamento sigaro-cocktail. Ovviamente, in questo sistema perfetto ci sono un paio di varianti che giocano un ruolo cruciale. Innanzitutto la dimensione del sigaro: un robusto o un corona saranno i formati perfetti per un drink. Viceversa, un double corona, un toro o vitolas più grandi non viaggeranno di pari passo con la vita del ghiaccio, che inizierà a sciogliersi ben prima che il sigaro cominci a diventare più graffiante. A ciò si aggiunga l’altra variabile: la temperatura esterna. A 35 °C (95 °F) il ghiaccio si scioglierà più rapidamente che a 25 °C (77 °F) e, in un ambiente più caldo, la vita di qualsiasi sigaro resterebbe indietro rispetto a quella del ghiaccio di un cocktail. Del resto, qualsiasi bevanda risente della temperatura di servizio. Tuttavia, in presenza di una condizione di temperatura mite e di un sigaro dalle giuste dimensioni, ancora una volta il cocktail con ghiaccio si mostra il pairing
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tecnicamente più in equilibrio con qualsiasi sigaro.Da tutto quanto sin qui esposto, qualcuno potrà pensare che i grandi cocktail senza ghiaccio, come il daiquiri, abbiano compiuto il loro tempo. Assolutamente no. Anche se un cocktail senza ghiaccio non offrirà “diluizione” alla nostra fumata, non significa che non sia un pairing perfetto per alcuni sigari in particolare. Tuttavia esso avrà un ventaglio di possibilità di abbinamento minori e, di sicuro, anche la dimensione del sigaro non dovrà eccedere per tenere il tempo di fruizione del drink (salvo non prendere un secondo o un terzo drink). Ultimo aspetto, non meno importante, è la temperatura di servizio della maggior parte dei cocktail che, notoriamente, tende al freddo. Quest’ultimo aspetto è intuitivo: la freschezza della bevanda abbatte il surriscaldamento del cavo orale (lingua e mucose della bocca) provocato dal calore del fumo aspirato. Non a caso nelle degustazioni tecniche è ammessa solo acqua fresca. In conclusione un cocktail con ghiaccio, per le sue componenti fisiche (diluizione e freschezza) e la sua quasi neutralità nei sapori, risulta essere l’abbinamento perfetto per tutti i sigari prodotti. Resta esclusa solo una minima componente soggettiva del fruitore: un aficionado potrebbe gradire un cocktail leggermente più aspro con un sigaro tendente all’acido oppure con un prodotto più dolce. Rispetto a questo, però, il mondo della mixology offre una gamma di drink più che vasta, per la quale occorre solo sperimentare. Sempre con un sigaro fra le dita.
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Il Paloma Noto come l’altra faccia del Margarita, in realtà il Paloma è l’essenza stessa del Messico di Davide Pertino
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onostante ogni sforzo di superamento dei luoghi comuni, ancora oggi è facile identificare un paese ad una pietanza: gli Stati Uniti con un hamburger, l’Italia con la pizza, la Cina con il riso e via discorrendo. Circostanza che non migliora con i cocktail, anzi, si amplifica. E così, ancor più semplicistiche risultano le associazioni Mojito-Cuba, Italia-Negroni, Martinez-USA, Hanky Panky-Inghilterra, etc.. Risulta chiaro, però, come il concetto non sia che quel Paese consumi solo quell’alimento o bevanda, quanto la sua popolarità a livello mondiale. Difatti, come ben noto a chi viaggia o a chi si occupa del mondo beverage, molto spesso una nazione ha tanto da raccontare. Il Messico, ad esempio, è da decenni associato, nel mondo cocktail, al Margarita, seppure sia il Paese di altre miscelazioni come il Batanga, il Miscelada o il Paloma. Quest’ultimo è uno fra i drink, a base tequila, più bevuto in Messico.
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Fresco e dissetante, con quel tocco brioso dato dalla frizzantezza e dal pizzico di sale, chi sia stato l’inventore di questa miscelazione in realtà non è ancora ben chiaro. Evan Harrison, nel 1953, faceva conoscere il Paloma al popolo americano introducendolo nell’opuscolo “Popular cocktail of the Rio Grande”, riferendosi alla regione Texana dove la produzione di pompelmi era nominata “l’orgoglio del Rio Grande” appunto. Negli stessi anni, ma a qualche chilometro di distanza, tra i tanti cocktail bar messicani ce n’è uno che spicca più degli altri per le sue storie e le sue leggende. Qui troviamo il barman (e proprietario) del famoso “The capilla” nella città di Tequila, Don Javier Delgado Corona, colui il quale è stato indiscutibilmente riconosciuto come il maggior divulgatore del drink, ma sua era anche la ricetta del Batanga (tequila, lime e coca-cola). Don Javier ha avuto sicuramente il suo marchio di fabbrica per la preparazione
dei drink, ma sul Paloma c’è un aneddoto curioso: il barman era solito terminare il drink miscelando gli ingredienti con l’aiuto del coltello “sporco” degli agrumi e della frutta precedentemente tagliati. Nel 1955, sempre in Messico, iniziò il primo vero business delle bevande a marchio “Squirt”. Prodotti freschi e sodati creati da Herb Bishop, che ebbe l’intuizione di ridurre la percentuale di zucchero, compensandola con quella conferita dalla frutta. Nasceva in questo modo la prima e vera soda al pompelmo, agrume facile da reperire negli Stati Uniti, data la sua coltivazione estensiva. Fino a quel momento, il distillato preferito in Messico, il Tequila appunto, veniva miscelato solo con acqua frizzante o soda, dando vita al buon vecchio Tequila Highball. In molte pubblicità e manifesti del marchio “Squirt”, già si faceva riferimento al succo di pompelmo frizzante come perfetta combinazione con del buon tequila, pur non nominando mai il nome Paloma. Più tardi, negli anni novanta, turisti e viaggiatori di ritorno dal Messico cominciarono a menzionare il drink come un semplice Margarita ma con l’aggiunta di soda al pompelmo. Possiamo quindi concludere che grazie a questa “immagine” data sia dal turismo che dal prodotto a marchio “Squirt” (attualmente di proprietà della Dr. Pepper), il Paloma ha visto una sua consacrazione di notorietà fuori dai confini messicani. In realtà, già nel 1977, Nancy Zaslavsky, nota autrice specializzata in cucina Messicana e sud Americana, citava nel suo libro “A cook’s tour to Mexico” questo cocktail come un “margarita per uomini pigri”. Nancy Zaslasvky con il “Lazy Man’s Margarita” voleva riproporre una variante sul classico Margarita ma con il suggerimento nell’aggiunta di soda al pompelmo. Circa 25 anni più tardi, all'inizio del nuovo millenio, Brigit Legere Spears, scrittrice specializzata in libri di ricette di tutto il mondo, e Grady Binns, autore di diversi libri attinenti la cucina centro americana, nel loro libro “Cowboy Cocktail” citarono per la prima volta il nome che tutti noi conosciamo. Loro lo battezzarono “Virgin Paloma” sicuramente per l’assenza della parte alcolica che, invece, viene fortemente raccomandata alla fine della descrizione della loro ricetta. Se ci catapultassero in Messico e volessimo concederci un aperitivo, la scelta fra Margarita e Paloma non sarà scontata. Il distillato di base è sempre lui, il tequila, e il duello sarà, proprio come un buon drink, sempre bilanciato. Il Margarita resta nella top cinque dei drink più bevuti al mondo, mentre il Paloma gioca un ruolo fondamentale nella miscelazione messicana e mondiale, forse anche grazie alla freschezza data dal pompelmo che si combina perfettamente con il gusto dell’agave.
INGREDIENTI • 50 ml di Tequila blanco 100% agave • 15 ml di succo di lime fresco • Top di soda al pompelmo
BICCHIERE Highball
PREPARAZIONE • Raffreddare il bicchiere con del ghiaccio, per poi eliminare l’acqua in eccesso
• Versare gli ingredienti nel bicchiere • mescolarli delicatamente per non far perdere la gasatura alla •
soda Colmare con altro ghiaccio
CONSIGLI Versare nel bicchiere già raffreddato e senza ghiaccio prima la soda ed a seguire, sempre con delicatezza, tutti gli altri ingredienti. Cosi facendo si otterrà un drink più gasato che non rischierà di perdere la gasatura a metà fruizione. E’ facoltativo aggiungere un pizzico di sale, per esaltare tutti i sapori del drink, o un pizzico di zucchero, per bilanciare il succo di lime, ma questo dipen-
Per preparare un Paloma perfetto basta avere del buon tequila 100% agave, della soda al pompelmo, poche gocce di succo di lime ed un pizzico di sale. Niente shaker o attrezzi da barman professionista, solo ingredienti e tanta sete. Il Paloma sorprende per il suo carattere fresco e beverino, con quel gusto agrumato che rinforza gli aromi del tequila. Risulta piacevole anche in abbinamento ad un sigaro e, siamo sicuri, non vi farà rimpiangere un margarita o un daiquiri.
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TASTE "I’m a man of simple tastes. I’m always satisfied with the best.” Oscar Wilde
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La caffeina Assunta con il caffè, il tè o il mate, questo alcaloide è responsabile di numerose e benefiche reazioni biochimiche con l’organismo umano. di Riccardo Noya
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he si beva caffè per piacere o per concedersi una carica di energia prima di affrontare una giornata di lavoro o un’attività intellettualmente impegnativa, con esso assumeremo sempre una dose, variabile, di caffeina. Sostanza nota ai più, ma non abbastanza conosciuta rispetto alle sue interazioni chimiche con l’organismo umano.
za di espresso contiene tra i 30 e i 50 mg di caffeina per 28 ml (o oncia), mentre un filtered coffee, a parità di quantità (28 ml/ oncia), da 8 a 15 mg. Ciò non implica, però, che quest’ultimo sia “più leggero”: difatti, essendo servito in quantità maggiore (circa 250 ml) rispetto alla classica tazzina di espresso (28 ml), la caffeina assunta con un filtered coffee sarà almeno doppia.
La trimetilxantina, più comunemente nota come caffeina, appartiene al gruppo degli alcaloidi purinici come la teofillina (dal té, Camellia sinensis, fam. Theaceae) o la teobromina (dal cacao, Theobroma, fam. Sterculiaceae). La famiglia degli alcaloidi del gruppo della purina è un gruppo di composti assai variabili diffusi nelle piante, tra cui ricordiamo l’atropina e la nicotina. In natura possiamo trovarla, in quantità diverse, all’interno dei chicchi di caffè (in concentrazione variabile dall’1% al 2,5%), nelle foglie di tè (2-3%), nella pasta Guaranà, (5%, ricavata dall’omonima pianta brasiliana), e nelle foglie di cola, cacao e mate. Le origini dell’assunzione di caffeina risalgono ad epoche antichissime, poiché già durante la preistoria venivano consumate bacche e foglie contenenti caffeina. Secoli più tardi, in Cina iniziò a farsi spazio su larga scala, divenendo un fenomeno sociale grazie all’ampio consumo di tè.
Passando in rassegna gli effetti che questa sostanza genera sull’organismo umano, notoriamente la caffeina è conosciuta per la sua capacità di ridurre il senso di stanchezza ed aumentare la capacità di concentrazione. Infatti, per la sua struttura chimica, è una sostanza psicoattiva capace di legarsi a specifici recettori biologici responsabili di effetti sul sistema cardiovascolare, endocrino e nervoso. Per semplificare, a livello cardiovascolare la caffeina riesce ad aumentare la frequenza di contrazione del miocardio, a livello periferico stimola la contrazione della muscolatura delle arterie con conseguente aumento della pressione arteriosa, mentre a livello respiratorio agisce come broncodilatatore, favorendo gli scambi gassosi ed aumentando, quindi, la quantità di ossigeno disciolta nel sangue. Inoltre, agendo sul sistema nervoso, legandosi ad alcuni tipi di recettori presenti sui neuroni, determina l’attivazione di varie aree nervose, innescando
Il caffè è la bevanda contenente caffeina più diffusa e più consumata al mondo, con un consumo medio stimato di circa 1.5 miliardi di tazzine bevute giornalmente. Le due specie più coltivate sono la Coffea Arabica e la Coffea Robusta. Entrambe hanno caratteristiche ben precise e, combinate tra loro, consentono di ottenere una miriade di miscele. Senza scendere nel tecnicismo delle rispettive peculiarità, ci basti sapere che l’Arabica ha una concentrazione media di caffeina dell’1,5%, mentre la Robusta si attesta intorno al 3%. Ovviamente, come tutte le sostanze naturali, le percentuali possono variare a seconda di vari fattori come le varietà e l’estrazione (un caffè sovraestratto conterrà più caffeina). Il caff è che contiene la maggiore quantità di caffeina è l’espresso, ma bisogna considerare la quantità ingerita e non solo la quantità della bevanda: una taz-
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un incremento delle capacità attentive, della memoria, dello stato di vigilanza. Altra implicazione della caffeina riguarda il livello periferico dove, favorendo la liberazione di catecolamine ed agendo soprattutto sulla lipolisi, stimola il metabolismo consentendo, per esempio, di bruciare anche 100500 kilocalorie in più al giorno, in relazione soprattutto alla massa muscolare del soggetto. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato come la caffeina, grazie a quest’ultima sua proprietà, possa aumentare il tasso metabolico dal 3 all’11%, in relazione alla composizione corporea del soggetto. La caffeina, pertanto, sarebbe in grado di modulare il metabolismo basale, per cui 500 mg di caffeina (l’equivalente di cinque o sei caffè) basterebbero ad aumentarlo del 10-15%, consentendo un più alto dispend i o energetico. Proprio per questo motivo la caffeina viene anche utilizzata per ottenere un effetto dimagrante, ma solo se associato ad una dieta corretta e se assunta sotto controllo medico.
capacità di stimolare la secrezione di succhi gastrici e di favorire la motilità intestinale. Tuttavia, come poc’anzi riportato, la funzione più conosciuta è la sua capacità di “svegliarci”. Difatti, è ormai scientificamente provato come, da sola, sia in grado di ridurre la sonnolenza e potenziare la concentrazione, grazie alla sua azione di blocco del recettore dell’adenosina. Quest’ultima sostanza, coinvolta in molteplici processi biochimici del nostro organismo, ha un’intrinseca azione sedativa e inibitoria sull’attività neuronale, svolgendo effetto neuromodulatorio sul sistema nervoso centrale. Questi peculiari effetti dell’adenosina vengono antagonizzati, cioè contrastati, dalla caffeina, che favorisce il rilascio di due sostanze chiamate adrenalina e noradrenalina che agiscono tanto come neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso che come ormoni, interagendo direttamente con le cellule di numerosi organi e tessuti. I recettori per l’adenosina sono presenti in quasi tutte le aree cerebrali ed i livelli massimi si osservano in ippocampo, corteccia (cerebrale e cerebellare) e nuclei del talamo, mentre livelli moderati rispetto a queste strutture sono presenti nel corpo striato e nel nucleus accumbens. In questi ultimi centri nervosi , dove c’è un’elevata presenza di recettori per la dopamina, la stimolazione mediata dalla nicotina provoca sensazione di benessere.
La caffeina agisce sul sistema nervoso centrale attivando il sistema limbico, con conseguente liberazione del neurotrasmettitore dopamina che, attivando alcuni centri nervosi, provoca la ben nota sensazione di piacere e benessere generale. Altro effetto della caffeina, sempre in caso di assunzione in dosi moderate, è quello di migliorare e favorire la digestione, per la sua
Altra grande concentrazione di recettori per l’adenosina si riscontra sia a livello della corteccia cerebrale, come pure sui recettori presenti sulle cellule nervose che costituiscono i gangli della base, che si trovano in profondità nel cervello. I neuroni dei gangli della base sono in stretta interazione con le cellule della corteccia cerebrale e hanno un ruolo fondamentale nel controllo del movimento volontario e ad altre forme di comportamento, come le funzioni scheletro-motorie, oculomotorie, cognitive, attentive, mnesiche ed emozionali, per cui l’azione inibitoria esercitata dalla caffeina su queste strutture nervose si traduce, in parole povere, in un effetto di potenziamento della performance cognitiva e delle abilità di coordinazione motoria. In conclusione, questo alcaloide tipico del caffè ma non solo, considerando una quantità di assunzione non esagerata, è in grado di scatenare notevoli reazioni nel nostro organismo, per la maggior parte positive e benefiche. Anche per la socialità. Pensateci la prossima volta che qualcuno vorrà offrirvi una tazza di...caffeina.
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Aperitivo Quando preparare qualcosa da mangiare prima di una fumata diviene un relax per concederci un momento di estremo piacere di Vincenzo Lopez
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na poltrona in pelle color mogano, che accarezzavo forse per profonda ammirazione del lavoro artigianale, guanti bianchi che muovono una taglierina e subito una voce “ecco a lei, arrivo con il drink”. E più in là, il bar, sul real mat, scoppiettante di bollicine il barman completa il long drink. Che bell’arancione! Arriva esattamente dopo aver finito di riscaldare il piede del sigaro e ad unisono, primo puff, sorso generoso e tartine con capperi e alici, e via nel provare senza più rimostranze lo schienale della comoda poltrona in pelle. Quante volte si è vissuto o desiderato un momento come questo? L’aperitivo, l’abitudine che ci fa sentire subito coccolati ed in pace col mondo. Ovunque la domanda “Apertifs?” suscita emozione e relax. Risulta interessante focalizzare l’attenzione su come l’aperitivo risulti un gran aiuto per prepararsi ad una fumata. Difatti, quando fruiamo di un buon sigaro, la cavità orale, stimolata dal fumo, secerne saliva. Lo stomaco, con la produzione di saliva della bocca, si illude che sia iniziato un pasto e, in risposta fisiologica, comincia a secernere gli acidi per la digestione. Se, però, non abbiamo effettivamente consumato alcun pasto, cominceremo ad avvertire quella sensazione di acidità tipica della fumata “a stomaco vuoto”. Per scongiurare questa fastidiosa sensazione, mangiucchiare qualcosa, quando è troppo presto per pranzare o quando la cena è ancora lontana, permetterà al nostro fisico di tollerare meglio la fumata. Tuttavia occorre prestare attenzione a cosa mangiamo, perchè non tutti i cibi risultano proattivi per la corretta degustazione di un sigaro. Volendo esemplificare: degli anacardi salati, essendo estremamente carichi di sale e di olii, comprometterebbero la percezione di dolcezza della fumata. Anche le classiche chips, con la loro sapidità, provocheranno l’effetto di dover inevitabilmente bere liquidi più del dovuto, per desaturare le papille gustative dall’eccesso di sale e altre componenti, spesso di carattere e derivanza chimica. Pertanto, volendo far convergere la necessità di riempire lo stomaco senza consumare un pasto completo e l’attenzione di non alterare le nostre percezioni palatali, quali cibi sceglieremo? Ben si prestano tutte le panificazioni, soprattutto se biscottate e/o tostate, accompagnate da grassi nobili a tenore linoleico. Un buon olio extravergine di oliva su un semplice crostino, una tart di pane bianco morbido con del burro, un lievitato da farine non convenzionali, uniti a del pesce crudo o molluschi cotti, a delle verdure sott’olio o in salamoia, favoriranno, nella stragrande possibilità dei casi, la non acidosi intestinale (eccezion fatta per casi specifici o per intolleranze personali). Dolente risulta però domandarsi: quante volte, nella sfera casalinga, l’aperitivo non ha soddisfatto quel connubio tra cibo e drink o con il semplice sigaro? E’ presto detto. Il tempo è sempre tiranno e viene difficile dedicarsi alla più semplice delle coccole personali, o per lo meno vi ci si dedica solo avendo l’ottima scusa della buona compagnia. Ma una coccola va costruita, curata, nella stessa maniera in cui ci si prende la briga di cambiare la posizione dei sigari,
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TASTE spazzolarli, controllare la temperatura, l’umidità, guardando con soddisfazione l’humidor. Proviamo a costruire una linea guida, quella che spinge uno Chef a creare “l’amouse bouche” perfetta. Le associazioni organolettiche sono decisamente il primo passo per la corretta associazione gustativa. La tart di alici del cantabrico e capperi, magari con del burro affumicato e un leggero pizzico di sale nero di cipro, è da sempre l’aperitivo preferito di quasi tutti gli Chef (osannato oserei dire): sapidità, morbidezza, forza ed eleganza, il tutto con soli tre ingredienti. Altra alternativa. Un piccolo medaglione di formaggio caprino, accompagnato da pesto di pistacchi e fragole, esprimerà le sue note acidule ma perfettamente bilanciate, in un finale sapido. Anche dei mini tacos con verdure, della maionese e aceto di maracuja, faranno al caso nostro. Croccantezza, senso di vellutato e spiccate note esotiche. In una lista quasi infinita di suggerimenti, ho elencato delle associazioni fra prodotti di facile reperibilità e, non da ultimo, di lunga conservazione, fattore che giova a favore del poco tempo a disposizione. Ma se avessimo più tempo? Se volessimo stupire con un aperitivo gourmet un amico, nel mentre si scambiano delle chiacchiere pre-fumata? Voglio condividere una piccola, semplice e sfiziosa preparazione: una mini tartare di tonno fresco e panna acida al lime. Ecco di cosa avrete bisogno per due persone: • 150 gr di tonno fresco (se possibile, il filetto centrale) • 100 ml panna liquida • 100 ml yogurt bianco (in alternativa, yogurt greco) • 1 lime • Cetriolo o sedano per guarnire Tagliare a cubetti il tonno, per poi batterli a coltello fino alla consistenza di taglio preferita. Porre la tartare in una ciotola e condirla con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, sale, pepe e la buccia grattugiata di metà lime. Lasciare riposare in frigo. Lavorare a frusta la panna liquida con una leggera presa di sale (se ben fredda vi verrà più semplice emulsionarla) sino ad ottenere un composto denso non montato. Unire lo yogurt mescolando delicatamente. Lasciare riposare in frezeer per 10 minuti. Tagliare in sezione spessa il cetriolo, in modo che diventi la base della tartare, ed adagiarvi il tonno ormai ben marinato. Recuperare dal freezer la crema, per aggiungervi la metà di succo del lime appena premuto, mescolare e guarnire la tartare. Una macinata di pepe, o dei filamenti di peperone esiccato o, ancora meglio, dei pistilli di zafferano che daranno spessore alla amouse bouche. Voilà! Eccovi servito l’aperitivo per stupire gli amici o per coccolarvi. Gli aperitivi vi permettono quindi di prepararvi ad una fumata, ma anche di cimentarvi in cucina, senza troppe difficoltà. Non v’è limite alla fantasia in cucina, è una ricchezza infinita, con sfaccettature brillanti, che ha un solo nemico: la pigrizia. Ma per il buon cibo e del buon vino, la pigrizia diventa come un’affumicatura leggera: estremamente volatile.
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Nobile o plebeo? I tagli poveri, cotti con le giuste accortezze, sono carichi di gusto e non hanno nulla da invidiare rispetto a quelli più nobili. di Vito Renna
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-Bone, costata e filetto, sono questi i tagli più conosciuti, maggiormente ordinati dal macellaio e nelle steakhouse e, diciamolo, quelle più “pesanti” per il nostro portafoglio. Se decidessimo però di superare l’ostacolo e di allargare gli orizzonti, non ci precluderemmo la possibilità di conoscere, assaggiare e sperimentare nuovi piatti, alla base dei quali ci sono tagli cosiddetti “poveri”, meno costosi, meno conosciuti e meno pregiati. Esistono, infatti, molte parti dell’animale di cui si conosce davvero poco e, spesso, vengono utilizzate esclusivamente per alcune tipologie di cottura. Tuttavia, con i dovuti approfondimenti, si può piacevolmente restare stupiti nell’assaggiare una preparazione dal gusto e dalla tenerezza esplosivi, spendendo davvero poco. In questo scenario, è bene evidenziarlo, il ruolo del macellaio è cruciale. Sta a lui, infatti, far conoscere i tagli meno nobili, riportarli alla luce e valorizzarli, contribuendo
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anche a ridurre gli sprechi. Da questo punto di vista dovremmo prendere esempio dai nostri predecessori: loro sapevano bene cosa volesse dire non sprecare nulla dalla macellazione dell’animale ed infatti è proprio la tradizione antica che ci tramanda piatti strepitosi con tagli meno pregiati. Ma cosa rende un taglio più pregiato rispetto ad un altro? Per rispondere a questa domanda è necessario sapere che l’animale viene macellato in due parti chiamate mezzene ed è da questi che vengono ricavati i vari tagli secondo le diverse esigenze. Ognuno di essi corrisponde ad una zona specifica e funzionale dell’animale, che viene più o meno stimolata durante la sua vita. Ciò determina che un taglio proveniente da una parte del bovino costantemente impegnata nel movimento avrà delle fibre muscolari più spesse e quindi più dure. Allo stesso modo ci saranno zone in cui l’animale tende ad
accumulare più grasso o tessuto connettivale. Questo significa che siano meno buoni? Assolutamente no! Ciò comporta solo che tagli con caratteristiche diverse dovranno essere cucinati in modi diversi. Il livello qualitativo di un taglio è determinato da questi tre fattori: spessore delle fibre muscolari, quantitativo di grasso e quantitativo di tessuto connettivo. Questo non significa che un taglio definito di “bassa qualità” non sia egualmente buono rispetto ad uno di “prima qualità”, a patto che siano entrambi cucinati nel miglior modo possibile. Se decidessimo di grigliare un pezzo di guancia di bovino, dovremo far spazio nel cestino dei rifiuti e prepararci a buttarlo via una volta cotto. Però, se lo lasciassimo cuocere per ore a bassa temperatura, il risultato sarà una carne succulenta, tenera e saporitissima. Come già riportato in precedenza, i tagli vengono classificati in base alla loro “composizione”, ossia alla quantità di grasso e tessuto connettivo presenti. Analizziamoli nello specifico. Tagli di prima scelta. Provengono da zone che l’animale stimola poco e che sono quindi poco impegnate nel movimento, come la zona dorso-lombare e la coscia, ossia il quarto posteriore. Queste sono le zone cosiddette “sedentarie” del bovino e proprio per questo sono povere di tessuto connettivo e di grasso. In questa sede le fibre muscolari non sono sviluppate, risultando sottili. Tagli di seconda scelta. Sono tagli di qualità media. Presentano quantitativi alti di grasso e tessuto connettivo. Provengono dal dorso, spalla e costole, ossia il quarto anteriore. Tagli di terza scelta. Provengono da zone costantemente sollecitate dall’animale: collo, arti, sotto spalla e pancia. Questi muscoli
rivestono ruoli fondamentali nel movimento o nel sostegno del peso dell’animale. Proprio a causa di questo ruolo sono estremamente ricchi di grasso e collagene. Con riferimento a questi ultimi, si comprenderà bene come sia un controsenso definirli “tagli poveri” perché in realtà sono molto ricchi in grasso e tessuto connettivo ma anche di valori nutrizionali. Il collagene è una fibra del tessuto connettivo ed è una proteina. Il quantitativo di collagene nei muscoli aumenta con l’età dell’animale e con il movimento. Ecco spiegato il motivo per cui tagli provenienti da zone molto soggette al movimento sono più ricche in collagene. La nota positiva è che la catena proteica del collagene denatura e si scioglie, in tempi molto lunghi, a temperature comprese tra i 65-70°C, formando una gelatina. Ecco cos’è che rende il vostro spezzatino cremoso e saporito dopo lunghi tempi sul fornello: collagene e grassi. Ma le cotture lunghe o la macinazione non sono le uniche opzioni per questa categoria di tagli. Si può avere una bistecca da un taglio povero? Sorprendentemente, la risposta è positiva. La pancia dell’animale è considerato un taglio di terza categoria, meno pregiato. Eppure non tutti sanno che è ricco di sapore in quanto proviene dalla parte anteriore. Questi tagli, all’apparenza, sono molto diversi da quelli delle classiche bistecche e richiedono una sapienza di lavorazione da parte del macellaio ed un’ottima cottura finale. Il sapore, però, è più che garantito. Le bistecche che si ricavano dalla pancia sono: Hanger Steak, Short Ribs, Skirt Steak , Flap Meat Steak e Flank Steak. Ognuna di queste ha delle caratteristiche che richiedono delle accortezze, vediamole nel dettaglio.
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TASTE Hanger Steak (lombatello) Si ricava dalla parte anteriore della pancia. Pende dal diaframma dell’animale, da qui il nome evocativo (“to hang” appendere). Ha una aromaticità forte, con una mineralità molto spinta, il cui gusto richiama il fegato. È senza dubbio uno dei tagli più saporiti del manzo e, data la sua struttura fibrosa, si presta bene per le marinature. Quando viene tagliata in singole bistecche, presenta una sezione triangolare, un po’ ostica da cuocere in maniera omogenea. Meglio una cottura media/ al sangue altrimenti rimane eccessivamente umida e mai superare la cottura media, poiché diventerebbe asciutta. Short Ribs (costato) In Argentina è chiamato Asado de tira. Si ricava dalle prime tre o quattro costole del manzo, tagliate in modo trasversale e con i muscoli della pancia ancora attaccati. Ha un aroma carico. È una carne succosa, una delle parti più marezzate dell’animale. Il sapore è simile a quello del muscolo spinale del dorso – ribeye cap. Le fibre possono essere tenaci, a meno di un taglio sottile, è per questo che le short ribs vengono sottoposte a cotture lunghe, brasate o stufate. Sono le bistecche più economiche e saporite. Con la dovuta marinatura possono essere grigliate direttamente sui carboni, avremo tutto il gusto della migliore ribeye, ad un quarto del costo. Skirt Steak (diaframma interno) E’ una parte del muscolo diaframmatico. Ha un sapore burroso, intenso, sospinto da una consistenza filamentosa. Si
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barda di grasso da solo, semplicemente cuocendolo. Il diaframma è sottile, meglio grigliarlo a temperature elevate e per poco tempo, bruciacchiandolo esternamente. Può essere tagliato in pezzi, quindi affettato finemente contro fibra. Lasciare la silver skin (pleura) è un esercizio per i grill master più smaliziati: sanno renderla croccante e irresistibile. Flap Meat Steak (bavetta grande) Si ricava dalla pancia, appena sotto il Brisket (punta di petto). Ha un sapore dolce, minerale, di manzo vero. Anche di fegato talvolta, in particolare quello venduto sottovuoto. Arrogantemente fibrosa ma tenera, quasi molle da cruda, per questa bistecca vi consigliamo la cottura media. Come per la skirt e la hanger, è preferibile tagliarla quanto più possibile contro fibra. Flank steak (bavetta) E’ ottenuta dalla pancia del manzo, più precisamente dai muscoli addominali o dal fianco. Ha un sapore deciso, nonostante sia magra ma ricca di tessuto connettivo e quindi leggermente tenace. Ottima se grigliata intera ad alte temperature con la tecnica del flip and brush ossia spennellata di olio e rigirata molto spesso. Questo processo faciliterà la reazione di Maillard e ci permetterà di avere una cottura omogenea. Deve essere necessariamente tagliata contro fibra. Sicuri di voler comprare solo filetto? I tagli poveri sono carichi di valore nutritivo e di gusto e, cotti con le giuste accortezze, non hanno niente da invidiare a tagli di prima scelta.
Foundation Cigar Company is dedicated to quality, consistency, balance, flavor, and building brands with heart and soul. With over 20 years of love and dedication for the industry, we merge old world traditions with modern day styles and customs to produce unique premium cigars. WWW.FOUNDATIONCIGARS.COM
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CIGARSLOVER DISCOVER A
PAGE
RS MAGAZINE ALL ISSUES
INTERACTIVE
CIGARS
Blind Tasting 104 106 112
119 120 124 128 132
100
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SPIRITS Rum Whisky
CIGARS Panetelas/Lancero Piramides Robusto Toro
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BLIND TASTING
HOW ARE THE BLIND
I sigari vengono privati delle anillas e vengono nuovamente “vestiti” con una nuova fascetta, che riporta semplicemente un numero. Lo stesso avviene per gli spirits, che vengono travasati in bottigliette di vetro che recano solamente un numero e un eventuale indicazione, qualora il distillato superi una gradazione alcolica del 50%.
102
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
I prodotti vengono quindi testati in modo completamente imparziale, in un blind tasting nel quale i degustatori non sanno che prodotti stanno testando.
D TASTINGS MADE? Vengo confrontati i tasting per creare la review definitiva e il rating del prodotto, espresso in centesimi.
Le valutazioni vengono quindi raccolte e il team di CigarsLover Magazine si mette all’opera, calcolando le medie e dando luogo alle valutazioni finali.
Cigars & Spirits Results
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
Legenda
Tutte le informazioni riportate nel blind tasting
1
Per riuscire a collocare il distillato all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun distillato è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere la valutazione più oggettiva possibile.
1 2 KAVALAN
2
Solist Fino Sherry COUNTRY Taiwan
ABV - PROOF 57.8% | 115.6
$$$$
4
4
FINISH Lungo. Pepe bianco, cacao e noci. Un tocco di scorza d'arancia. Complesso e incredibilmente ricco, è un whiskey molto appagante.
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• Percentuale del tasso alcolico del distillato (Alcohol By Volume)
• Paese di produzione
PALATE Frutta esotica, caramello e miele, insieme a ricche note di pepe bianco e scorza d'arancia.
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Indicazione del brand e del nome del prodotto preso in esame. “yo” significa “Yeards Old” e indica gli anni di invecchiamento dichiarati del distillato. Qua- lora non sia indicato, è un’informazione non rilasciata dal produttore.
• Prezzo: $ inferiore a 50€ $$ inferiore a 100€ $$$ inferiore a 250€ $$$$ inferiore a 250€
3
PRICE
NOSE Frutta matura, ricche note di prugna, assieme a miele e un mix di frutta esotica, tra cui il cocco. Poi cacao.
94
3
Immagine del distillato.
5
5
Degustazione suddivisa in sensazioni percepite al naso, al palato e nel finale. Il paragrafo finale contiene le conclusioni, che riepilogano la valutazione del prodotto.
Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità molto elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità e molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 mediocre e con alcuni difetti evidenti.
INTERACTIVE
PAGE
350+ SPIRITS TESTATI OGNI ANNO
SPIRITS BLIND TASTING
Rum
The chosen 12
Results
Un mix di rum particolarmente vario, tutti provenienti da diversi paesi produttori. Tutti questi imbottigliamenti hanno un prezzo inferiore a 100 euro.
Il rum al primo posto ha registrato uno dei punteggi più alti di sempre. Una bottiglia sorprendente. Il secondo rum è prodotto in Thailandia ed è una rivelazione.
106
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SPIRITS BLIND TASTING
RUM NATION Guyana 10 Year Old Cask Strength
COUNTRY Guyana
ABV - PROOF 56.4% | 112.8
PRICE $$
PHRAYA
1731 CUBA
Gold
COUNTRY Thailand
ABV - PROOF 40% | 80
5 Year Old
PRICE $
COUNTRY
The Netherlands
ABV - PROOF 46% | 92
PRICE $
NOSE Ricchi profumi di legno stagionato, spezie del legno, note vegetali e frutta tropicale. Poi cacao.
NOSE Fruttato, con frutta esotica, olio di cocco, zucchero di canna e spezie (vaniglia, cannella, noce moscata).
NOSE Sentori di salamoia, vaniglia e legno, arricchiti da smalto del legno. Poi, petricore e sfumature minerali.
PALATE Intensa frutta tropicale, spezie di legno e uva passa. Cioccolato fondente e richiami di ciliegie sotto spirito.
PALATE Note vegetali e mandorla, insieme a oli essenziali di agrumi, noce moscata, chiodi di garofano e aromi erbacei.
PALATE Intenso e corposo. Si sprigionano legno e vaniglia, con sentori di banana e caramello.
FINISH Lungo. Vaniglia, note vegetali e cacao, con alcune spezie di legno.
FINISH Spezie, un tocco di melassa e una punta fresca e minerale.
FINISH Medio-corto. Sentori di spezie del legno, sfumature minerali e vegetali.
Un rum profondo ed esplosivo. La persistenza sembra essere infinita.
Unico in termini di profilo aromatico. Bouquet efficace e interessante.
Buona intensità. Armonioso. Il profilo aromatico è abbastanza ampio.
95
90
87 SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
GOSLING
BAYOU XO
COUNTRY U.S.A.
ABV - PROOF 40% | 80
CANERO
Family Reserve Old Rum PRICE $$
COUNTRY Bermuda
ABV - PROOF 40% | 80
12 Year Old Sauternes Finish
PRICE $$
COUNTRY Venezuela
ABV - PROOF 41% | 82
PRICE $
NOSE Ciliegia, chiodi di garofano, prugne e scorza d'arancia candita. Poi vaniglia, cioccolato al latte, cuoio e noci pecan.
NOSE Intensi aromi di caramello, vaniglia e un tocco di legno stagionato, seguiti da miele e noci pecan.
NOSE Si sprigionano note floreali e di caramelle gommose alle erbe, paglia fresca e note minerali.
PALATE Fresco ed equilibrato. con aromi di tabacco, frutti rossi canditi e confettura di amarene.
PALATE Caramello e intense note di scorza d'arancia, unite ad una speziatura di legno.
PALATE Aromi dolci di miele e vaniglia. Poi spezie, zenzero candito, pepe bianco e olio essenziale di arancia.
FINISH Persistenza media. Note di tabacco, spezie e sherry.
FINISH Persistenza media, con spezie di legno e scorza d'arancia. Un tocco di cannella.
FINISH Medio-corto. Dolce. Agrumi canditi, cannella e vegetale.
Un rum facile e piacevole, caldo e ricco di spezie.
Dolce e rotondo. Facile da gustare. Buona armonia.
Dai due volti: elegante al naso, intenso e speziato al palato.
87
87
87
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SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
DZAMA
MOCAMBO
3 Year Old Old Rhum
COUNTRY
Madagascar
ABV - PROOF 52% | 104
ZAKA
20 Year Old
PRICE $
COUNTRY Mexico
ABV - PROOF 40% | 80
Trinidad Rum 7 Year Old
PRICE $
COUNTRY
Trinidad & T.
ABV - PROOF 42% | 84
PRICE $
NOSE Sentori agrumati, scorza di limone, e qualche sentore floreale, su una base di zucchero di canna. Giovane.
NOSE Ricche note affumicate, noci pecan e sciroppo d'acero. Seguono carruba, liquirizia e chiodi di garofano.
NOSE Si percepisce una nota alcolica, poi frutta fresca, mela cotogna, agrumi, pera Williams e miele.
PALATE Intenso e speziato, con melassa caramellata, note affumicate e aromi piccanti.
PALATE Oleoso e rotondo. Aromi affumicati ed espresso. Poi liquirizia, noce moscata e spezie, soprattutto paprika.
PALATE Caldo, con spezie di legno, vaniglia e cannella, insieme a un po' di caramello.
FINISH Corto ma intenso, dominato da ricche note pepate.
FINISH Medio-lungo. Spezie ricche, sciroppo d'acero, caffè e liquirizia.
FINISH Breve e dominato dalla nota alcolica, con sentore di scorza d'arancia.
Rum rustico e senza fronzoli per palati forti e audaci.
Intenso e ricco di aromi. Dalla facile gradazione e dal sorso immediato.
Stranamente leggero e alcolico. Capace di catturare la rusticità del marchio.
84
84
84 SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
RHUM J.M.
Fumèe Volcanique COUNTRY
Martinique
ABV - PROOF 49% | 98
PRICE $
CONDE DE CUBA 15 Year Old Extra Añejo
COUNTRY Cuba
ABV - PROOF 38% | 76
PRICE $$
RON ESCLAVO Gran Reserva
COUNTRY
Dominican Rep.
ABV - PROOF 40% | 80
PRICE $
NOSE Caramello, prugna, caramella allo zucchero, frutti canditi e un richiamo di aloe vera.
NOSE Delicato. Ci sono note di frutta sciroppata a polpa gialla, profumo di pasta frolla al burro e tanta vaniglia.
NOSE Dolce, con sentori di vaniglia e ricco di frutta matura a polpa gialla.
PALATE Dolce, con note zuccherine e una soave componente fruttata, appena accennata. Sfumature di spezie.
PALATE Leggero e morbido, con sentori di cioccolato al latte e vaniglia, insieme a legno tostato.
PALATE A tratti spigoloso. Dolce, leggermente speziato, con una punta di sapidità insieme a punte piccanti.
FINISH Medio, con legno e spezie del legno, assieme a una punta zuccherina.
FINISH Breve e fresco, con un pizzico di crema al caffè.
FINISH Corto. Leggermente amarognolo. Note tostate di legno e frutta secca.
Equilibrato, ma dalla paletta aromatica non molto ampia e strutturata.
Estremamente beverino. Utilizzabile anche per un blending di qualità.
Di facile beva ma con un profilo gustativo poco strutturato.
83
83
83
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SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
Whisky
The chosen 12
Results
Ben sei paesi produttori sono stati selezionati per questo blind tasting, che annovera tra gli whiskey scelti dei prodotti conosciuti altri non ancora particolarmente diffusi.
Nelle prime tre posizioni troviamo due imbottigliatori indipendenti, entrambi caratterizzati da whisky Caol Ila. Il primo posto, a sorpresa, è occupato da un whiskey finlandese.
112
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
TEERENPELI Kulo 11 year old
COUNTRY Finland
ABV - PROOF 50.7% | 101.4
BERRY BROS. & RUDD Caol Ila 2009-20
PRICE $$
COUNTRY Scotland
ABV - PROOF 46% | 92
PRICE $$
WILSON AND MORGAN Caol Ila 2010-21
COUNTRY Scotland
ABV - PROOF 46% | 92
PRICE $
NOSE Zucchero caramellato, noci pecan, legno affumicato e sentori balsamici di mentolo.
NOSE Torba minerale e scorza di limone. Poi crema pasticcera, note affumicate, con un pizzico di vaniglia.
NOSE Torba minerale, scorza di limone e sentori di erbe medicinali. Un tocco di petricore.
PALATE Fumé, note minerali, legno e albicocca candita. Erbe medicinali e torba. Zucchero caramellato.
PALATE Torba minerale, spezie di legno, scorza di limone. Brezza marina e un tocco di vaniglia. Affumicato.
PALATE Torba minerale, la scorza di limone e un tocco di vaniglia. Erbe medicinali, profumi affumicati e brezza marina.
FINISH Medio-lungo. Torba, note affumicate, legno stagionato.
FINISH Medio-lungo, con spezie di legno, torba e note di cenere.
FINISH Da medio a lungo, con note torbate, vaniglia e crema pasticcera.
Intenso e corposo, è intenso e di buona struttura. Appagante.
Ben equilibrato e intenso, con un buon profilo gustativo.
Equilibrato e dotato di una paletta aromatica armoniosa.
91
90
90 SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
WRITERS TEARS
OLD EZRA 7 year old
Florio Marsala Finish COUNTRY Ireland
ABV - PROOF 45% | 90
PRICE $$
HELLYERS ROAD
COUNTRY U.S.A.
ABV - PROOF 50.5% | 101
15 year old
PRICE $
COUNTRY Australia
ABV - PROOF 46.2% | 92.4
PRICE $$
NOSE Sentori fruttati, con mela e un tocco di albicocca. Poi vaniglia e sfumature di sciroppo d'acero. Accenni floreali.
NOSE Profumi di legno e vaniglia, insieme a butterscotch e spezie di legno. Infine, note tostate.
NOSE Quercia, uvetta e fiammifero acceso. Prugne disidratate. Echi di agrumi, scorza di pompelmo. Floreale
PALATE Si percepiscono note di legno di rovere, spezie di legno e poi aromi fruttati. Aromi tostati.
PALATE Il legno stagionato e la vaniglia sono confermati. Dolce, con spezie di legno e caramello. Echi floreali.
PALATE Legno, frutti rossi e uvetta. Si percepisce anche un tocco vegetale. Poi ganache e nocciola .
FINISH Medio-lungo, con frutta candita, scorza di cedro e un tocco di spezie.
FINISH Persistenza mediamente lunga, con spezie di legno, vaniglia e miele.
FINISH Medio lungo, con spezie di legno e note minerali.
Abbastanza complesso, di buona intensità e con un finale interessante.
Equilibrato, caldo e rotondo. Buon finale.
Complesso. Richiede attenzione per essere apprezzato appieno.
89
88
87
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SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
MILK & HONEY Ex Rum Single Cask #2017-0189
COUNTRY Israel
ABV - PROOF 55% | 110
PRICE $$
OLD BALLANTRUAN 15 year old
COUNTRY Scotland
ABV - PROOF 50% | 10
PRICE $$
GEORGE DICKEL 9 year old
COUNTRY U.S.A.
ABV - PROOF 51.5% | 113
PRICE $
NOSE Profumi floreali, che risultano particolarmente freschi. Un tocco di erbe balsamiche.
NOSE Torba, accompagnata da note tostate e affumicate, che si fanno più pronunciate dopo pochi istanti.
NOSE Caramello, vaniglia e frutta matura. Poi sciroppo d'acero e chicchi di caffè. Infine biscotti ai cereali.
PALATE Spezie di legno, noce moscata, chiodi di garofano e vaniglia. La base è dolce e mielata. Buccia d'arancia.
PALATE Torba e spezie di legno, con un pizzico di cannella insieme a un tocco di erbe officinali.
PALATE Dolce. Spezie di bosco e frutta matura, seguite da vaniglia, biscotti ai cereali e sciroppo d'acero.
FINISH Medio-lungo, con spezie di legno, scorza d'arancia e frutta matura.
FINISH Persistenza medio lunga. Torbato e affumicato.
FINISH Finale medio lungo e speziato, con spezie di legno e note pepate.
Timido al naso, intenso al palato. Bpuquet abbastanza complesso.
Armonioso e semplice da apprezzare, ma non molto strutturato.
Intenso e dal bouquet abbastanza ampio. Un po' spigoloso.
87
87
86 SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
STALK & BARREL
DAD'S HAT Straigth Rye
Cask Strength COUNTRY Canada
ABV - PROOF 60.2% | 120.4
KURA
PRICE $$
COUNTRY U.S.A.
ABV - PROOF 47.5% | 95
The Whisky
PRICE $
COUNTRY Japan
ABV - PROOF 40% | 80
PRICE $$
NOSE Quercia, vaniglia e un intenso mix di cedro e scorza di limone, con un pizzico di cuoio.
NOSE Sentori di legno stagionato e vaniglia. Poi erbe balsamiche, note tostate e cuoio.
NOSE Torba erbacea e medicinale, cedro fresco, mandarino e limone. Un tocco di zucchero a velo.
PALATE Si confermano gli agrumi, accompagnati dal legno. Un pizzico di miele e un tocco di salamoia.
PALATE Quercia, spezie del legno, un pizzico di sciroppo d'acero e ancora erbe balsamiche. Leggermente dolce.
PALATE Salato, erbaceo e con note di agrumi canditi, e zucchero liquido.
FINISH Lungo. Legno, spezie di legno e un pizzico di miele.
FINISH Persistenza media, con legno di rovere e note tostate.
FINISH Corto, fresco e leggero. Agrumi ed erbacei.
Nonostante l'alto ABV, è equilibrato. Discreta armonia e bella intensità.
Buona l'intensità. Il bouquet non è molto complesso, ma armonioso.
Semplice, con una struttura e una complessità limitate.
86
85
83
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SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
SCEGLIETE A CHI CREDErE. UNA MIRACOLOSA BUGIA Ispirato ai miracolosi e fraudolenti rimedi venduti dai ciarlatani del 1700.
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INTERACTIVE
PAGE
1000+ SIGARI TESTATI OGNI ANNO
Legenda
Tutte le informazioni riportate nel blind tasting Per riuscire a collocare i sigari all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun sigaro è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere una valutazione quanto più oggettiva possibile.
3
ADVENTURA Royal Return King’s Gold Robusto
1
COMPLESSO E RICCO Sprigiona cacao e agrumi, arricchiti da terra e un tocco di incenso. La base è mielosa. Si prosegue con note speziate di pepe bianco, che via via si fanno più intense, culminando in spezie piccanti.
2
1 2 3 4
5
95
STRENGTH
4
••••
SIZE
PRICE
52x127mm (5″)
$ 13.5 | € 13.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
MESSICO
R. DOMINICANA, NICARAGUA, U.S.A.
U.S.A.
5
Immagine del sigaro.
Note degustative del prodotto. Vengono elencati aromi e sapori percepibili durante l’intera fumata del sigaro.
Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità, molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 me- diocre. Bandiere ad indicare il paese di produzione.
Cuba
R. Dominicana
Nicaragua
Honduras
U.S.A.
Costa Rica
Italia
Filippine
Brasile
Messico
Isole Canarie
Panama
• STRENGTH: forza, indicata su una scala da “•” (leggera) a “• • • • •” (forte). • SIZE: cepo (1/64 di pollice) e lunghezza, indicata sia in millimetri che pollici. • PRICE: prezzo del sigaro in dollari americani ed Euro. • WRAPPER: foglia esterna (capa). • BINDER: foglia sotto la capa (capote). • FILLER: le foglie nel ripieno (tripa).
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
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CIGARS BLIND TASTING
Coronas
The chosen 12
Results
La maggior parte dei sigari sono prodotti di produzione regolare, facili da trovare e disponibili in quasi tutti i paesi del mondo.
I primi due posti sono occupati da due sigari dominicani, seguiti da tre sigari nicaraguensi. Tutti hanno registrato punteggi sopra il 90. Meno bene i cubani.
120
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
BALMORAL AÑEJO XO CORONA COMPLESSO E INTENSO Sprigiona nocciola e cacao, su una base leggermente dolce. Poi ricche note speziate, con noce moscata e pepe nero che dominano la scena. Nella seconda parte spezie piccanti si uniscono al profilo aromatico.
93 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
42x149mm (5 ⅞”)
$ 9.5 | € 7.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
BRAZIL
DOMINICAN REP.
BRAZIL, DOM. REP., NICARAGUA
CALDWELL LLTK MAD MF CORONA DOLCE E RAFFINATO Sviluppa note di nocciola e miele, assieme a terra, legno di cedro e sentori di cuoio. Ci sono anche alcune sfumature speziate, con cannella e zenzero. La base è dolce.
92 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
43x146mm (5 ¾”)
$ 11 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
INDONESIA
DOM. REP., U.S.A., NICARAGUA
CROWNED HEADS MIL DIAS MAREVA EL XX COMPLESSO E DI LUNGA PERSISTENZA La prima parte è una bomba pepata, con ricche note di pepe bianco, punte piccanti e cannella. In sottofondo, sfumature di legno stagionato. Poi caffè in grani e un tocco di pelle.
92 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
42x130mm (5 ⅛”)
$9|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
COSTA RICA, NICARAGUA, PERU
ECUADOR
LIGA PRIVADA UNICO SERIE DIRTY RAT COMPLESSO E CON UN FINALE LUNGO Il profilo aromatico si compone di note di nocciola, pepe bianco e terra. In alcuni puff, punte piccanti. Nella seconda metà si aggiungono anche il cacao e un mix di note di nocciola.
91 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
44x127mm (5”)
$ 15 | € 15.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
BRAZIL
HONDURAS, NICARAGUA
U.S.A.
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
121
CIGARS BLIND TASTING
HIGHCLERE CASTLE VICTORIAN PETIT CORONA STRUTTURATO E ARMONIOSO Sviluppa note vegetali, insieme a terra e spezie, quest'ultime soprattutto percepibili in retrogusto. Poi pepe nero, punte piccanti e cuoio, assieme a un aroma tostato. Il finale è balsamico.
91 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
42x127mm (5”)
$ 12 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
BRAZIL
NICARAGUA
PADRON CLASSIC LONDRES NATURAL RICCO E APPAGANTE Il sigaro sviluppa note terrose e speziate, insieme ad un tocco di cuoio. Nella seconda parte, le spezie si fanno più intense, con pepe nero e punte piccanti.
88 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
42x140mm (5 ½”)
$ 6 | € 4.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
LA GALERA HABANO BONCHERO NO. 4 COMPLESSO E RAFFINATO Sviluppa note di pepe bianco e legno di quercia, arricchite da aromi vegetali di tè e menta. Avanzando, caffè, pane e qualche accenno minerale si aggiungono al profilo aromatico.
88 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
42x140mm (5 ½”)
$5|€6
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
LA ESTANCIA CORONA BEN EQUILIBRATO Sprigiona note di legno di quercia, cuoio e noce. Avanzando, si aggiungono aromi tostati, insieme ad alcune punte acidule. In alcune boccate compaiono anche sentori di cellulosa.
122
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
87 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
42x130mm (5 ⅛”)
$-|€7
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
CUBA, NICARAGUA
CIGARS BLIND TASTING
GILBERT DE MONTSALVAT CLASSIC CORONA INTENSO Il profilo gustativo si compone di note vegetali ed erbacee, oltre che a tenue note di grafite e spezie, tra le quali spicca il pepe bianco. In alcuni puff c'è anche un tocco di legno secco.
86 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
44x140mm (5 ½”)
$ - | € 4.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA, PANAMA
TRINIDAD COLONIALES ARMONIOSO Il profilo aromatico è tutto all'insegna del cappuccino e delle note di nocciola, assieme a una componente piccante, dove spicca il pepe nero. Sono presenti anche note di peperoncino.
86 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
44x132mm (5 ¼”)
$ - | € 14
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
COHIBA SIGLO II EQUILIBRIO SUL BORDO DEL RASOIO Note di terra, pepe nero e legno si sviluppano su una base leggermente dolce. Nella seconda metà si registrano anche alcune punte piccanti.
84 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
42x129mm (5 ⅛”)
$ - | € 16
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
H. UPMANN REGALIAS UN PO' AMARICANTE Sviluppa note di mandorla, legno e spezie, principalmente pepe bianco. Avanzando, il profilo aromatico si arricchisce di aromi terrosi ma anche di un sapore leggermente amaro.
83 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
42x130mm (5 ⅛”)
$-|€8
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
123
CIGARS BLIND TASTING
Lonsdales/Dalias
The chosen 12
Results
Questa degustazione alla cieca è su due dimensioni simili: Dalias e Lonsdales. Due formati che purtroppo al giorno d'oggi non sono nella top list delle vitolas.
I sigari nicaraguensi occupano tutti i primi posti e i primi 3 sono tutti i sigari da oltre 90 punti.
124
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
MOMBACHO TIERRA VOLCAN FINO POTENTE E APPAGANTE Sprigiona note di cuoio, caffè in grani e cacao, insieme a noci tostate e legno stagionato. In sottofondo, un ricco profumo di pepe nero accompagna ogni singola boccata.
93 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
44x152mm (6”)
$ 10.5 | € 9
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
JOYA DE NICARAGUA CLASICO NUMERO 6 COMPLESSO E RAFFINATO Il profilo aromatico si compone di pepe verde, noce e cuoio, insieme ad alcune note di caffè tostato. Nel finale si delineano anche delle sfumature vegetali.
92 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
41x152mm (6”)
$ 7 | € 4.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
PLASENCIA RESERVA ORIGINAL CORONA STRUTTURATO E INTENSO Sviluppa lievi note di pepe, insieme a ricchi aromi di chicchi di caffè, terra e noci, dove spicca la mandorla. Nel finale le spezie diventano protagoniste.
90 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
44x159mm (6 ¼”)
$7 |€8
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
JOYA DE NICARAGUA NOCTURNO RICCO E APPAGANTE Sviluppa note di terra, erbe aromatiche, cacao e pepe nero. Poi il sigaro diventa particolarmente cremoso, virando su note di caffè tostato ed erbe aromatiche. Legno stagionato nel finale.
89 STRENGTH
•• •
SIZE
PRICE
43x159mm (6 ¼”)
$6|€6
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
NICARAGUA
NICARAGUA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
125
CIGARS BLIND TASTING
HERRERA ESTELI LONSDALE DELUXE INTENSO E APPAGANTE L'apertura è speziata, con ricche note di pepe nero, insieme ad alcune punte piccanti. Poi il profilo gustativo si arricchisce di incenso, noce moscata e qualche accenno balsamico.
89 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
44x152mm (6”)
$9|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
HONDURAS
NICARAGUA
PADRON 1964 SUPERIOR NATURAL RICCO E STRUTTURATO Sviluppa note vegetali, terra e un mix di pepe nero e punte piccanti. Avanzando nella fumata, aromi di cuoio e note vegetali arricchiscono il profilo gustativo.
89 STRENGTH
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SIZE
PRICE
42x165mm (6 ½”)
$ 12.5 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
ROMEO Y JULIETA CAZADORES INTENSO E SAZIANTE Sprigiona note di legno giovane, terra e un tripudio di spezie, quest'ultimo composto da un mix di cannella, pepe nero e peperoncino. Nella seconda metà, si aggiunge la nocciola.
88 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
44x162mm (6 ⅜”)
$ - | € 11.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
ADVENTURA NAVIGATOR FRANCIS D. BEN EQUILIBRATO Offre note di legno stagionato e un tocco di spezie, arricchite nella seconda metà da aromi di terra, cuoio e note vegetali. Pepe nero e punte piccanti si alternano nel finale.
126
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
88 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
44x152mm (6”)
$ 10.5 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
INDONESIA
DOM. REP., ECUADOR, NICARAGUA
MEXICO
CIGARS BLIND TASTING
DAPPER DESVALIDO LONSDALE ARMONIOSO ED EQUILIBRATO Sprigiona note di nocciola, legno e pepe nero, accompagnati da sentori di tè verde. Avanzando, alcune note agrumate rinfrescano il profilo aromatico.
88 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
46x165mm (6 ½”)
$ 10 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
U.S.A.
NICARAGUA, U.S.A.
COHIBA SIGLO V RAFFINATO Sviluppa note di miele, cuoio e legno di cedro. In sottofondo c'è un leggero aroma speziato, che richiama principalmente il pepe bianco. Avanzando, si aggiungono anche aromi di terra.
88 STRENGTH
••
SIZE
PRICE
43x171mm (6 ¾”)
$ - | € 27.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
AVO XO PRELUDIO EQUILIBRATO E ARMONIOSO Il profilo aromatico ruota attorno a terra e legno stagionato, insieme alle spezie, queste ultime soavi a inizio fumata e più pronunciate nella seconda metà.
87 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
40x152mm (6”)
$ 11 | € 10
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
PARTAGAS 8-9-8 CORPOSO Sprigiona note di terra, legno fresco e spezie, principalmente pepe nero. In sottofondo si percepiscono ricchi aromi vegetali che accompagnano ogni boccata.
87 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
38x170mm (6 ¾”)
$ - | € 14.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
127
CIGARS BLIND TASTING
Robustos
The chosen 12
Results
Le versioni recenti e i prodotti che possono essere considerati "classici" fanno parte di questo blind tasting di Robusto. Sono coinvolti quattro paesi produttori.
La metà dei sigari testati ha ottenuto almeno 90 punti, rendendo questo blind quello con il punteggio medio più alto di tutti i tempi. Ciò attesta la bontà dei Robustos di oggi.
128
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
ALEC & BRADLEY KINTSUGI ROBUSTO EQUILIBRATO E APPAGANTE Il sigaro sviluppa aromi di terra e frutta secca, insieme a un'intensa componente speziata, dove il pepe nero è protagonista. Il profilo aromatico è arricchito da cuoio e canfora. Il finale è legnoso.
92 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
50x127mm (5”)
$8|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS, NICARAGUA
HONDURAS, NICARAGUA
CLE 25TH ANNIVERSARY 50X5 INTENSO E RICCO Sprigiona note di terra, noce e pepe nero, presto accompagnate da legno di cedro stagionato e un tocco vegetale. Nell'ultima parte della fumata compare un tocco di caffè espresso.
92 STRENGTH
•••••
SIZE
PRICE
50x127mm (5”)
$ 16 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS
HONDURAS
PLASENCIA ALMA FUERTE ROBUSTUS I STRUTTURATO. LUNGA PERSISTENZA Il sigaro sviluppa note di terra, cuoio e pepe nero. Il sottofondo è lievemente piccante. Sono presenti anche aromi di pepe nero. Nell'ultima parte, la fumata si arricchisce di erbe balsamiche.
90 STRENGTH
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SIZE
PRICE
52x133mm (5 ¼”)
$ 18.5 | € 18
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
SILENCIO RED DOT ROBUSTO UNA BOMBA DI SPEZIE Sviluppa ricche note di pepe nero e spezie piccanti, insieme a caffè espresso e terra. Poi legno stagionato e un tocco di cuoio, con qualche sfumatura vegetale. Il finale è vegetale e balsamico.
90 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
49x127mm (5”)
$ - | € 10
WRAPPER
BINDER
FILLER
CAMEROON
INDONESIA
DOMINICAN REP.
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
129
CIGARS BLIND TASTING
DAVIDOFF NICARAGUA ROBUSTO BOX PRESS AMPIA PALETTA AROMATICA. RICCO Aromi di frutta secca, spezie, cuoio e cacao, insieme a sentori minerali. Avanzando nel fumo, si fanno notare anche note di legno e pepe nero, arricchite da sfumature di cappuccino.
90 STRENGTH
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SIZE
PRICE
48x127mm (5”)
$ 16.5 | € 16
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
TATUAJE CABAIGUAN NO. 52 BEN EQUILIBRATO E ARMONIOSO Il sigaro sprigiona lievi note di spezie e legno asciutto. C'è anche un tocco di fieno, mentre nella seconda parte appare anche un ricco aroma di legno di cedro. Cremoso.
90 STRENGTH
••
SIZE
PRICE
52x111mm (4 ⅜”)
$9|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
A.J. FERNANDEZ NEW WORLD CAMEROON D. ROBUSTO ROTONDO. ECREMOSO L'apertura offre note di cuoio e spezie. Poi la fumata vede il profilo aromatico arricchirsi con cappuccino e spezie, con un tocco do pepe nero.
89 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
54x140mm (5 ½”)
$ 9.5 | € 7.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CAMEROON
NICARAGUA
NICARAGUA
CALDWELL MIDNIGHT EXPRESS ROBUSTO EQUILIBRATO E ARMONIOSO Offre note di cuoio, spezie piccanti e terra, insieme a sentori di sottobosco. Nella seconda metà il profilo aromatico si arricchisce di legno stagionato.
88 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
55x127mm (5”)
$ 12 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP., NICARAGUA
BRAZIL
130
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
POR LARRAÑAGA GALANES ARMONIOSO Il sigaro sprigiona note di cannella, legno secco e cracker. Nella seconda metà il profilo gustativo è arricchito da note di caffè, tè nero e spezie.
88 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
52x111mm (4 ⅜”)
$ - | € 10
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
VEGAS ROBAINA FAMOSOS BEN EQUILIBRATO Sviluppa note di pepe nero, legno affumicato, note tostate e spezie. Nella seconda parte della fumata, il profilo aromatico si arricchisce di caffè in grani, cardamomo e aromi minerali.
87 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
48x127mm (5”)
$ - | € 12
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
ASHTON ESG 21 YEAR SALUTE EQUILIBRATO MA UN PO' DI STATICO Il sigaro ha una paletta aromatica che si compone di note di legno stagionato e spezie, con il pepe nero che è il più rilevante. Nel retrogusto, c'è un ricco aroma di terra.
86 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
52x133mm (5 ¼”)
$ 20 | € 22.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
ROCKY PATEL QUARTER CENTURY ROBUSTO STATICO E POCO STRUTTURATO Offre note di chicchi di caffè, insieme ad alcuni accenni di cuoio. C'è anche un aroma terroso, il primo è leggero e poi diventa sempre più pronunciato. Nella seconda parte si aggiungono note di legno.
84 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
50x140mm (5 ½”)
$ 12.5 | € 10
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
HONDURAS
NICARAGUA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
131
CIGARS BLIND TASTING
Toros
The chosen 12
Results
Le ultime uscite e i sigari di regolare produzione disponibili da alcuni anni fanno parte di questa degustazione. Quattro sono i paesi produttori coinvolti nel blind tasting.
I sigari della Repubblica Dominicana e del Nicaragua raggiungono i posti più alti, con 4 prodotti che ottengono 90 punti o più. Molti dei prodotti sono ottime fumate.
132
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
LAURA CHAVIN VIRGINY NO. 1 EDITION 2019 CREMOSO E ARMONIOSO Il sigaro si apre con note di legno, noci ed erbe aromatiche. C'è anche la scorza di agrumi. Nella seconda parte, la base diviene lievemente dolce e il profilo aromatico si arricchisce di spezie.
92 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
54x140mm (5 ½”)
$ - | € 25
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
ROMA CRAFT CROMAGNON CRANIUM RICCO E DALLA LUNGA PERSISTENZA Sprigiona note di legno verde, cuoio e pepe nero, insieme ad alcuni aromi balsamici. Nella seconda metà, al profilo aromatico vengono aggiunti argilla e noci tostate. Il finale è vegetale.
91 STRENGTH
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SIZE
PRICE
54x152mm (6”)
$ 11 | € 9
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
CAMEROON
NICARAGUA
VIKING TORO EQUILIBRIATO E PERSISTENTE Il sigaro sviluppa aromi di pepe nero, liquirizia, legno secco e cioccolato fondente. Ci sono anche alcuni accenni di tè nero. Avanzando, il profilo aromatico si arricchisce con note di espresso.
90 STRENGTH
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SIZE
PRICE
52x152mm (6”)
$ - | € 10
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
ECUADOR
NICARAGUA
FURIA MEGAERA ROTONDO E INTENSO Il sigaro sviluppa note di terra e spezie, assieme a note vegetali e di legno. E’ presente anche il pepe nero, arricchito da erbe e noci. Alcuni puff sono dolci.
90 STRENGTH
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SIZE
PRICE
54x140mm (5 ½”)
$ 1- | € 14
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
133
CIGARS BLIND TASTING
LA FLOR DOMINICANA ORO TUBO NATURAL NO. 6 EVOLUZIONE LIMITATA MA STRUTTURATO Sviluppa note di terra e pepe nero, insieme a sentori vegetali. Avanzando, si aggiunge il legno di cedro e la componente speziata si fa più intensa. Caffè in grani nel finale.
89 STRENGTH
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SIZE
PRICE
54x152mm (6”)
$ 14.5 | € 13
WRAPPER
BINDER
FILLER
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
FRATELLO NAVETTA INVERSO TORO GRANDE EQUILIBRATO E RICCO Il sigaro sviluppa aromi di legno e pepe nero, insieme ad alcuni sentori floreali e tè chai. Avanzando nella fumata, compaiono anche alcune note tostate, insieme alla cannella.
89 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
54x158mm (6 ¼”)
$ 12.5 | € 11.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOMINICAN REP., NICARAGUA
NICARAGUA
DAVIDOFF YAMASA TORO INTENSO E EQUILIBRATO Sprigiona resina di legno ed erbe balsamiche, presto affiancate da caffè tostato e nocciola, insieme ad alcuni sentori erbacei in sottofondo. Ci sono anche alcune spezie in sottofondo.
88 STRENGTH
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SIZE
PRICE
52x152mm (6”)
$ 12 | € 25
WRAPPER
BINDER
FILLER
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP., NICARAGUA
DOMINICAN REP.
CASA TURRENT SERIE 1973 GRAN ROBUSTO EQUILIBRATO I primi puff alternano legno e noci. Poi il profilo aromatico si arricchisce di un tocco di terra. Ci sono anche alcuni accenni vegetali in sottofondo.
88 STRENGTH
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SIZE
PRICE
52x146mm (5 ¾”)
$ 9.5 | € 9
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
MEXICO, NICARAGUA
MEXICO
134
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
ROCKY PATEL NUMBER 6 TORO BEN EQUILIBRATO Sviluppa leggere note speziate, dove spicca il pepe nero. Ci sono anche terra e alcune sfumature di incenso. Nella seconda parte di fumata, un mix di noci si unisce al profilo aromatico.
88 STRENGTH
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SIZE
PRICE
52x165mm (6 ½”)
$ 10.5 | € 9.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS
HONDURAS, NICARAGUA
CAO ARCANA MORTAL COIL DOLCE MA UN PO' SECCO Il sigaro si apre con note di cacao e terra, presto unite da alcuni aromi di erbe. C'è anche una leggera nota di pepe nero presente in sottofondo. La base è dolce.
86 STRENGTH
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SIZE
PRICE
54x156mm (6 ⅛”)
$9|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
U.S.A.
DOM. REP., HONDURAS, NICARAGUA
CAMACHO NICARAGUA TORO UN PO' STATICO Il sigaro sviluppa aromi di fieno bagnato, tè nero e alcuni richiami di spezie. In qualche puff sono presenti anche delle note di cellulosa. Un tocco di terra completa il profilo aromatico.
84 STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
50x152mm (6”)
$9|€9
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
DOM. REP., HONDURAS, NICARAGUA
ECUADOR
A. FLORES EL COYOTE TORO GRANDE PROFILO AROMATICO LIMITATO Il sigaro sviluppa aromi di cuoio, insieme a ricche note vegetali, che presto diventano molto balsamiche. Nell'ultima parte, il sigaro sprigiona una nota legnosa bagnata.
81 STRENGTH
•••
SIZE
PRICE
58x152mm (6”)
$ - | € 7.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
SUMMER 2021 - CigarsLover Magazine
135
Credits Cover page picture by: Mario Amelio Too fresh! picture by: Mario Amelio American Flavor picture by: Mario Amelio Casdagli Cigars picture by: Cadagli Cigars Licorice picture by: learn.1balance.com Lissette Perez-Carrillo picture by: E.P.C. Cigars Kaat picture by: Mario Amelio El Titan de Bronze picture by: Mario Amelio Work and pandemic picture by: Mario Amelio - Renz A. Mauleon Pairings picture by: Chivas - Renz A. Mauleon Säntis Malt picture by: Mario Amelio - Renz A. Mauleon Depaz picture by: Bardinet Baijiu picture by: cen.acs.org - swn.ru - ijishe.com The perfect match picture by: Nicola Cima The Paloma picture by: Nicola Cima Caffeine picture by: macrolibrarsi.it Aperitifs picture by: Nicola Cima Noble or plebeian picture by: chapman3ccattle.com - showmanebistro.com Blind tasting - Spirits picture by: Renz A. Mauleon Blind tasting - Cigars picture by: Mario Amelio