ISSUE 2 - 2022
Robert Caldwell ACCENSIONE LENTA - LA COMPLESSITÀ - FONSECA: CUBA - ROOM 101 - PRO CIGAR - PAIRINGS: IL DILEMMA DELLA TORBA KAMIKI: L'INTERVISTA - GHIACCIO ALTERNATIVO - PISCO: PERU O CILE? - COCKTAIL: PISCO SOUR QUELL'AROMA DI SPEZIE… - LA FERMENTAZIONE NEI CIBI - BIRRA: IL BUON FUMO
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Giuseppe Mitolo John Jeremy Michel Arlia Nicola Ruggiero Simone Poggi Vincenzo Salvatore
COLLABORATORS
CIGARS TASTING PANEL Aaron Reddy Austin Crowe Daniel Hardinger Dustin Wall Giuseppe Mitolo Luca Cominelli Michel Arlia Nelson Campos Nic Bevilacqua Richard Frazier Sebastian Hefel
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Luca Cominelli Michel Arlia Giuseppe Mitolo Renz A. Mauleon Mario Amelio Renz A. Mauleon Nicholas Ding
SPIRITS TASTING PANEL Ethan Smith John Jeremy Kaarel Kluge Luca Cominelli Michael Lamper Roberto Canzi Simone Poggi Vincenzo Salvatore William Brown Zac Mitchers CIGARISTA GMBH Augiessenstrasse 13E, Widnau, Switzerland CHE-239.774.579
EDITORIAL
Editor’s thoughts Sei anni fa, sembra ieri
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ra l'autunno 2016 quando pubblicammo un'intervista con Robert Caldwell. Da allora, il suo brand ha continuato a crescere e oggi è un marchio riconosciuto in tutto il mondo. La grafica lo rende molto facile da riconoscere, ma Robert è stato anche il pioniere di un altro successo nel mondo dei sigari: "Lost & Found". Abbiamo avuto un'altra importante intervista con lui, analizzando cosa è cambiato negli ultimi anni e cosa ci possiamo aspettare da lui nei prossimo futuro.
Per quanto riguarda gli spirits, abbiamo avuto il piacere di incontrare Taner Isisglam, il manager dell'area di mercato europeo e africano per i marchi distribuiti da Yoshino, che ha maturato quindici anni di esperienza nel settore dei distillati premium. Abbiamo esaminato con lui il portfolio di Kamiki per comprendere meglio tutte le potenzialità di questo brand di whisky giapponese.
#refineyourtaste
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ON THE COVER Robert Caldwell Team Editorial
CIGARS Accensione lenta La Complessità Robert Caldwell Fonseca: Cuba Room 101 Pro Cigar Pairings: Il dilemma della torba Cigars & Spirits
SPIRITS Kamiki Ghiaccio alternativo Pisco Pisco Sour
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Quel sapore di spezie Fermentazione Il buon fumo
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Rum Whisky 64
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Coronas Gordas Lanceros Robustos Toros
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Oltre 1000 accessori per sigaro. CigarsLoverStore.com
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Accensione lenta Relegata a scene da film o appannaggio degli habanosommelier, l’accensione con la listarella di cedro ha un fascino d’altri tempi. di John Jeremy
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el mondo sigarofilo stiamo vivendo dei “tempi moderni”, nei quali stiamo cambiando sensibilmente il nostro modo di fumare: sigari più corti e tozzi, accessori sempre più oversize, fretta nell’accensione, con jetflame a due, tre, perfino quattro fiamme. Eppure, la velocità dovrebbe essere un concetto estraneo al fumatore di sigaro, al quale dovrebbe essere tanto cara la gestualità lenta, il tempo liberato, la contemplazione del sigaro e non solo. In una parola, il rito della fumata. Ma quanti, pur avendo condizioni favorevoli (fumata in un ambiente chiuso o in assenza di vento), si dedicano ad un’accensione con fiamma libera di un banale accendino, un fiammifero o una listarella di cedro? Quest’ultima in particolare richiede pazienza, lentezza e pratica. Pazienza nel reperirle. Sono molto pochi i negozi specializzati che vendono dei bastoncini di legno atti allo scopo. Il loro costo è lievemente più alto rispetto a quello di fiammiferi specifici per sigaro, a causa della qualità superiore del legno utilizzato. Tuttavia, qualora non si riuscissero a trovare oppure non c’è troppa volontà di spendere soldi per esse, i fogli di cedro presenti nei box sono perfetti. Certo, occorre il tempo per spezzarli e riporli in un ambiente asciutto, in modo che brucino meglio...ma non troppo velocemente. Occorre solo prestare attenzione a che la larghezza della striscia sia costante in modo da ottenere una fiamma stabile, senza vampate. Lentezza nell’accensione. Già prima di scegliere il sigaro, dovremo predisporre tutto, dal posacenere ad un accendino perché, gioco forza, occorrerà accenderla con jet flame o fiamma dolce, poco importa. La combustione della listarella, poi, crea residui solidi incandescenti che andranno raccolti in un posacenere. Occorre poi tenere la punta della fiamma a distanza dal piede del sigaro, in modo che essa non carbonizzi il tabacco. Pratica della tecnica. Per quanto possa sembrare avere dei punti di contatto con l’accensione con fiamma dolce, consideriamo che la mano che tiene la listarella è distante dal
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punto di innesco del sigaro e che quest’ultimo è tenuto con l’altra mano. Occorre inoltre considerare che, ad ogni variazione dell’angolazione della listarella, corrisponderà un’accellerazione o rallentamento della combustione, con immediato picco di fiamma che potrebbe creare un antiestetico sbuffo nerastro sulla fascia. A tutto ciò, poi, si aggiunge la normale pratica dell’accensione del sigaro: rotazione, primi puff, controllo dell’uniformità della combustione del piede. E’ una tecnica che consente al sigaro di scaldarsi con lentezza, senza repentini picchi di cumbustione. Personalmente la trovo perfetta per accendere sigari vintage.
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1 9 6 5 - S TA RT I N G A G A I N F R O M S C R AT C H , D O N S I X T O P L A N T E D H I S B E S T S E E D S I N T H E F E RT I L E S O I L S O F N I C A R A G U A .
P E R F E C T E D O V E R 1 5 6 Y E A R S — Y O U R S T O E N J O Y N O W. P L A S E N C I AC I G A R S . C O M
#LIGHTUPYOURSOUL
ROOTED IN TRADITION From our humble beginnings in Cuba to the fertile fields of Central America to you, Plasencia Cigars are rooted in family and bound by tradition. Over the last 156 years, we’ve perfected the art of cigar making. Savor the goodness, from our soul to yours.
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La complessità Fumate e bevute meditative di Luca Cominelli
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pesso si legge di prodotti, siano essi sigari o distillati, che restituiscono una fruizione meditativa. In questi casi ci si riferisce a un qualcosa che spinge alla meditazione e quindi alla concentrazione. Rientrano in questo segmento, tutti quei prodotti in grado di sprigionare una certa complessità aromatica, ovvero che abbiamo una serie di caratteristiche che spingano l’aficionado a prestare particolare attenzione a ciò che sta facendo per poterlo apprezzare appieno. Nel caso dei sigari, questo si traduce in una paletta aromatica ampia e dotata di aromi che ben si amalgamano tra loro. Nei distillati ci si riferisce più alla struttura, ovvero alla profondità del bouquet aromatico, che è spesso ma non è una regola, segno di lunga maturazione. Perché quindi ricercare questo tipo di prodotti? Perché questi spesso ricevono delle valutazioni più elevate e vengono maggiormente consigliati? Presto detto. Perché si tratta di prodotti che si distinguono ed escono dagli standard. Questo non significa sempre un prodotto adatto a tutti. Per chi vuole una fumata semplice e poco impegnativa, questa tipologia di sigaro o distillato non centrerà affatto l’obiettivo. Ma per un aficionado o per una fumata alla quale si chiede di più, questa è la tipologia di prodotto più adatta. Torniamo sul discorso della paletta aromatica nel caso del sigaro. Volendo fare un discorso generico, i formati che meglio si prestano a rientrare nella cerchia delle fumate meditative, sono quelli che presentano una certa lunghezza, che possa quindi garantire una buona evoluzione nel corso della fruizione. Anche un robusto può avere un’evoluzione spiccata, ma formati come il “Churchill”, il “Double Corona” o il “Lancero”, sono cer-
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tamente meglio predisposti, grazie al generoso largo. Quando si parla di complessità in fumata, la forza è invece meno caratterizzante e anche fumate particolarmente leggere, possono essere estremamente complesse. Oltre al formato, nel caso di sigari non cubani (poiché questi ultimi non vengono realizzati esclusivamente con tabacchi coltivati nel paese di produzione) vi sono poi i blend di tabacchi, che al giorno d’oggi sono particolarmente diversificati, grazie all’accesso a numerose tipologie di foglie, siano esse provenienti da paesi diversi e/o da piani fogliari e piantagioni con microclimi differenti. Virando sui distillati, la complessità è solitamente indice di una lunga maturazione. Il maggior periodo di stagionatura apporta nuance particolari al buoquet, che spesso si traducono in una maggior profondità degli aromi e al tempo stesso in una persistenza decisamente prolungata. L’età non è però una variabile unica. Oggigiorno molti produttori che maturano in climi tropicali ci hanno abituato a imbottigliamenti che dopo pochi anni presentano caratteristiche riconducibili a maturazioni ben più prolungate in climi più freddi. Anche l’utilizzo di particolari botti o di più botti, apporta un qualcosa in più in termini aromatici. Ci sono quindi svariati aspetti che contribuiscono a una fumata o a una bevuta meditativa. Non vi è una regola per creare questa tipologia di prodotti, ma vi sono svariati accorgimenti. Ciò che importa a noi fruitori, è poter contare su questi prodotti di eccellenza, per i quali un palato allenato è in grado di poter apprezzare ogni singola sfumatura, dando luogo ad emozioni memorabili. Non accade spesso, ma ognuno di noi porta nella propria memoria, ma anche nel proprio cuore, almeno uno di questi prodotti.
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Robert Caldwell Lavorando ogni giorno per un piano di fuga di Michel Arlia
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a nostra prima conversazione con Robert Caldwell risale a qualche anno fa, sei per la precisione. Durante questo periodo, Robert ha fatto crescere esponenzialmente la propria attività, rendendo il brand ben riconoscibile in tutto il mondo. Abbiamo incontrato nuovamente Robert e abbiamo interloquito su quanto realizzato negli ultimi due anni.
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L'ultima volta che ti abbiamo intervistato è stato nel 2016. Cosa è successo a te e a Caldwell Cigars nel mentre? E’ una domanda molto ampia per la quale potrei raccontarvi molto. Abbiamo lanciato molti prodotti che erano già stati sottoposti alla FDA e abbiamo stretto alcune collaborazioni, alcune delle quali sono sfociate nei prodotti che abbiamo presentato. Posso quindi affermare che abbiamo ampliato il nostro portfolio. In questi anni abbiamo coltivato molti progetti che hanno portato novità che stiamo già commercializzando. Tuttavia, questa strategia ci ha causato un po' di grattacapi perché, avendo molti accordi di collaborazione in essere, il portfolio si è arricchito molto velocemente, forse ingenerando un po’ di confusione. Questo ci ha portato, fra il 2017-2018 e il 2020, a decidere di ritirare dal mercato molte delle referenze che avevamo a listino, di fatto interrompendo tutte le nostre collaborazioni. Ciò non significa che i nostri partner siano andati via, abbiamo solo smesso di vendere i nostri prodotti con loro. Per alcuni abbiamo ceduto la vendita ai distributori, mentre al-
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tri sono stati sospesi del tutto, come The King is Dead, Long Live The King di AJ e All out Kings, praticamente nello stesso momento in cui gli ultimi lotti sono arrivati sui mercati. Abbiamo iniziato a ritirare alcuni dei nostri progetti in partnership per avere una minor offerta sul mercato. Abbiamo poi investito altro tempo, dal 2017 al 2021, per consolidare i nostri marchi principali, rafforzandoli. Anche in piena emergenza Covid, abbiamo voluto mantenere tutta la nostra produzione e di questo non abbiamo dubitato un solo istante. Non abbiamo aggiunto nuovi marchi o nuove linee, ma abbiamo apportato un paio di novità in versione speciale e limitata, proprio in periodo Covid. Ora abbiamo ripreso a presentare nuovi prodotti. Il primo è stato il Blind Man's Bluff Nicaragua, e il King is Dead Escape Plan è appena stato lanciato. Siamo stati in qualche modo attenti ad alleggerire la produzione quando è stato necessario, ma ora è il momento di iniziare ad aggiungere, in modo sempre crescente, nuovi progetti al nostro portfolio di offerta, questo anche per compensare i tagli che abbiamo adoperato. Questo
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perchè quando abbiamo dismesso quelle referenze, abbiamo eliminato circa il 50% del nostro portfolio, creando un vuoto che è necessario colmare. La strategia è risultata vincente, atteso che le nostre vendite hanno continuato a crescere. Nel corso di questi anni, il vostro portfolio è cresciuto in modo rilevante. Quali linee, tra quelle che hai mantenuto, hanno riscosso maggior successo? Hai riscontrato problemi con alcune referenze che hanno “cannibalizzato” altre? Blind Man's Bluff è stato un marchio in costante crescita per tutto il tempo, quindi posso affermare che sia andato molto bene. La vera sorpresa è il Long Live The King, il Mad MoFo, perché è una scatola da dieci pezzi rispetto alla normale linea Long Live The King che invece presenta ventiquattro sigari. Normalmente, si potrebbe pensare di registrare meno vendite rispetto alla scatola da dieci (avevo ipotizzato un 30-40% in meno), solo perché sono più sigari all’interno: invece le vendite sono stete esattamente le stesse. Non so dirti se qualcosa sia
stato cannibalizzato. Forse abbiamo riscontrato questo problema con alcuni dei nostri progetti in partnership, come la King is Dead, Long Live The King di A.J. e via dicendo. Alcuni di quelli hanno offuscato alcune delle nostre linee principali, ma quando poi abbiamo razionalizzato le offerte, concentrandoci sulle linee principali, abbiamo venduto costantemente tutti gli altri. C'è una linea che ritieni potrebbe avere maggiori risultati? Anastasia. Per Anastasia avevamo trentatre rivenditori nazionali quando abbiamo creato l'etichetta verde originale. Abbiamo venduto un po' in Svizzera e in Svezia. È andata bene, ma la vendita è stata molto lenta. Stesso risultato quando abbiamo aggiunto l'etichetta blu. E’ andata bene, ma non ha funzionato sorprendentemente bene. È strano perché è il nostro sigaro numero uno, il più richiesto e ricercato. Penso quindi che andrà molto bene quando tornerà e migliorerà notevolmente nella prossima versione. E poi Last Tsar e Savages: sono due marchi che sono andati persi quando abbiamo dovuto presentarli subito, prima della scadenza imposta dalla FDA. Hai menzionato la pandemia Covid. Negli ultimi due anni, hai riscontrato dei cambiamenti nelle abitudini di fumata? C'è stato un notevole aumento del consumo di sigari, dei consumatori e degli acquisti durante la pandemia. Inoltre, un altro cambiamento che ritengo interessante risiede nella circostanza per la quale molti consumatori hanno trascorso molto più tempo online, sia per partecipare ad eventi virtuali che per effettuare semplici ricerche. Quindi credo che l'attività su Internet per i consumatori sia notevolmente aumentata in termini di conoscenza dei brand perché non si stavano svolgendo eventi in presenza e i rispettivi proprietari non stavano viaggiando per promuoverli. Dal lato dei rivenditori statunitensi, invece, molti di questi si sono abituati a non avere rappresentanti, a non svolgere tour promozionali né eventi. Tutto ciò ha condizionato i rivenditori nazionali in modo diverso: non mi aspetto più di presentarmi nel loro negozio, insieme ad un rappresentante, per promuovere il mio brand. La pandemia ha portato molti problemi che possono essere avvertiti ora e di cui i consumatori non sono così consapevoli. Quali sono state alcune delle sfide più grandi e quali problemi pensi che ci trascineremo nel breve periodo? La catena di approvvigionamento, fra tutte, è quella che ha creato più problemi. In aggiunta a ciò, i prezzi del tabacco sono aumentati notevolmente a causa del Covid e lo stesso vale per i costi di imballaggio e di trasporto. Abbiamo registrato più consumi, ma la produzione è stata inferiore perché gran parte del materiale proveniva da luoghi che hanno subito arresti di produzione significativi e persino multipli. L'intera vicenda era tremendamente ingarbugliata. Quello che penso continuerà a produrre strascichi è la catena di approvvigionamento che nasconde problemi molto più grandi di quanto le persone pensino. Non è possibile interrompere l'offerta globale per sei mesi e poi riattivarla, come se fosse un interruttore. Abbiamo anche subìto un anno di aumento dei prezzi, che non abbiamo riversato sul prezzo finale dei nostri prodotti. Quest'anno, però, abbiamo applicato un aumento marginale che pensiamo di applicare anche verso la fine dell'anno. Abbiamo aumentato i nostri prezzi quel tanto che ritenevamo equo per noi e per il consumatore. Guardando altri produttori, qualcuno ha aumentato
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CIGARS i prezzi in modo maggiore (strategia che reputo intelligente), mentre altri non hanno aumentato affatto i prezzi (scelta che ritengo miope). Quando si iniziava a valutare gli aumenti alla fine dell'anno scorso, in molti pensavano che i problemi della catena di approvvigionamento sarebbero stati risolti, mentre stiamo assistendo persino ad un loro peggioramento . Ciò ha completamente rovinato l'intero “ecosistema dei sigari”. Pertanto ritengo che subiremo dodici o diciotto mesi di aumento dei prezzi che resterà duraturo: in un sistema perfetto i prezzi scendono, ma nel mondo reale non lo fanno mai. Torniamo indietro al King is Dead Escape Plan di cui hai parlato prima. Il testo allude a qualcosa? Matt Booth è un amico e ci è sempre piaciuto quel nome. Parliamo sempre del nostro futuro e il nostro futuro è il nostro piano di fuga. Quindi adoro il nome e non l'avevo mai usato. Per quanto riguarda me, sto già costruendo il mio piano di fuga. Un altro progetto che costituisce una grossa fetta del tuo portfolio è Lost & Found. Come è nato? Di cosa si tratta? Quando abbiamo avviato il progetto di Lost & Found, è stato del tutto casuale. Stavo lavorando a Caldwell e avevo molte aziende con le quali lavoravo e con le quali ho lavorato nel corso degli anni. Andavo sempre nelle loro fabbriche e, di solito, avevano sempre un sigaro che adoravo, ma che non potevo più avere, vuoi per un’interruzione di produzione del marchio, del formato o qualcosa del genere. Nutro anche un grande fascino per i sigari invecchiati. E così commentavo sempre: "Ehi,
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cosa è successo a questo sigaro?". Per risposta, di solito ti regalavano un bundle, sai, come forma di cortesia o qualcosa del genere. Dopo una visita nella Repubblica Dominicana, ho portato alcuni bundle a Havana House, che è il negozio di Tony Bellato (lo stesso de La Barba Cigars) e di suo padre. Dopo averli fumati mi hanno chiesto "Cosa sono questi sigari?" e ho spiegato loro la provenienza. Di rimando mi hanno subito domandato se potessero ottenere altri esemplari di quei sigari. Contattata la manifattura mi risposero che mi avrebbero inviato ciò che loro avevano come scorta. Una volta ottenuti quei sigari, li abbiamo venduti nudi, avvolti in bundle di carta. Tony aveva una ragazza che lavorava con lui, Jacqueline, che si occupava di marketing design, e lei ha inventato il packaging e il marchio, che in origine era Pepper Cream Soda e One Night Stand. Successivamente è poi cresciuto in altri micro-marchi, semplicemente scovando prodotti invecchiati ed interessanti, scegliendo la confezione e importandoli. Tutto ciò ha continuato a crescere sempre più, riuscendo a reperire sempre dei prodotti molto interessanti, fino al momento in cui è diventato un brand vero e proprio. Negli ultimi tre o quattro anni, è cresciuto al punto che adesso Lost & Found conta oltre un milione di sigari all'anno che procuriamo e rivendiamo. Il successo è stato tale che abbiamo ripulito ogni singola escaparate di ogni produttore con cui collaboriamo. Abbiamo circa centomila sigari in arrivo, tutti invecchiati e ritrovati. Ad un certo punto ci siamo resi conto di essere al lavoro su un inventario enorme. Così abbiamo rilasciato il primo progetto, che si chiamava Instant Classic. Due anni fa, abbiamo iniziato a produrre sigari in
modo massiccio. Quindi nel prossimo mese o mese e mezzo lanceremo diverse referenze Lost & Found. Questo significa che in futuro avremo linee di produzione regolari. Ci saranno ancora Found cigars, ma con una manifattura più costante. Qualcosa che Lost & Found ha reso alla moda è stata la confezione. Ora, però, stai cambiando qualcosa. Come mai? Uno dei motivi per i quali all’inizio abbiamo venduto bundle di carta è stato perché fare duecento pacchetti di sigari, in carta, è molto facile. Più complicato è fare duecento scatole. Passeremo alle scatole per un paio di motivi. Innanzitutto perché molti altri hanno copiato quello che stavamo facendo. E troppi produttori con un packaging simile hanno indotto il consumatore ad associare alcune di queste referenze a Lost & Found. Inoltre per me è diventato economico e c'è altro da esplorare. Questo è un settore del mercato che sta per implodere, secondo me. Qual è il feedback di Lost & Found rispetto a quello che ottieni dalle tue linee Caldwell? C'è qualche sovrapposizione, ma ci sono tanti consumatori che non fumano Caldwell ma solo Lost & Found e viceversa. In
aggiunta a ciò, abbiamo rivenditori che supportano solo Lost & Found o supportano solo Caldwell, e poi alcuni supportano entrambi. Quindi ci sono due mercati, forse il 40% si sovrappone fra consumatori e rivenditori. Per il resto sono mercati completamente unici ed è molto strano. Guardando un po' al futuro. Nel 2024 festeggerai il tuo decimo anniversario. Hai dei piani speciali per questo? Stiamo programmando di fare una grande festa a Miami, forse un fine settimana. Sarà un grande evento con protagonista un sigaro speciale, ma realizzeremo anche un sigaro (o forse due) in edizione anniversario. Avremo quindi un sigaro dell’evento, che uscirà in quel momento, e potrebbe essere semplicemente qualcosa di speciale. Stavamo anche progettando di far realizzare in Spagna delle giare di ceramica molto carine. Avresti immaginato che oggi saresti ancora in attività? No. È un settore difficile e non sta diventando più facile. A parte le nuove uscite, su cosa ti stai concentrando? Stiamo lavorando per raggiungere in modo più diretto i clienti a
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CIGARS livello globale. Stiamo allestendo una stanza verde per iniziare a registrare podcast, svolgere eventi web e molto altro, il tutto per cercare di parlare direttamente ai consumatori di tutto il mondo, perché, a causa del Covid, la nostra politica di viaggi ed eventi può considerarsi superata. Allo stesso modo, vogliamo assicurarci che i consumatori conoscano il brand e i prodotti, instaurando con loro una comunicazione diretta. Metteremo in programma diversi seminari web, diversi video sui nostri prodotti, perché esistono e quali sono i blend. Tutto ciò sarà diffuso tramite il nostro sito Web e i social media, direttamente a consumatori e rivenditori. Il nostro grande obiettivo è, in realtà, solo parlare, lasciare che il nostro messaggio e la nostra voce vengano ascoltati direttamente dal fruitore finale. Infine, dove ritieni saranno i sigari Caldwell tra sei anni e dove personalmente ti immagini tra sei anni? Tra sei anni avrò 45 anni. Questo è il termine che mi sono dato per tornare alla vita, lavorare meno duramente e godermi di
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più le giornate, in un modo molto europeo. Sai, gli europei del sud lavorano per vivere. I nordeuropei e gli americani vivono per lavorare. Personalmente vorrò godermi la vita, dopo tutti questi anni durante i quali mi sono impegnato duramente per raccogliere i frutti. Spero di portare la mia attività ad un punto in cui non sarà più necessaria la mia presenza ogni singolo giorno. Spero di poter lavorare quattro o cinque ore al giorno, quattro o cinque giorni alla settimana e lavorare part-time in quello che ora è molto più di un lavoro a tempo pieno. Ma ciò richiede tempo e le giuste persone che abbiano fiducia nel progetto. Magari potrò diventare un membro del consiglio di amministrazione della mia attività. Per quanto riguarda il marchio, si spera che tra sei anni potremo essere solidi al punto da poter scegliere di ingranare una marcia più alta o goderci il viaggio in cruise control. Abbiamo il team giusto per farlo. Se ciò non succederà, continueremo a fare sigari. La vita è troppo breve, amico mio. Amo fumare i sigari, amo realizzarli, amo venderli. Ma voglio anche godermi questa vita.
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Fonseca: Cuba Elegante, professionale e caritatevole, la figura di Francisco Fonseca colpisce ancora per la sua straordinaria attualità e le sue futuristiche intuizioni di Giuseppe Mitolo
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el panorama delle marche cubane, solo una può vantare la peculiarità di conservare ancora il nome del suo produttore e della sua effige come vista: Fonseca.
Francisco E. Fonseca, di origini spagnole, giunse a Cuba negli ultimi decenni del 1800 e, come accadeva a molti emigranti, si trovò a svolgere diversi mestieri. Risparmiato un primo consistente capitale, decise di aprire un suo chinchal (una piccola bottega con pochissimi torcedores, molto diffusa a cavallo dei secoli 800 e 900) nel quale egli stesso forniva le indicazioni di torcida dei tabacchi. L’anno di apertura della sua prima manifattura è riportata nei documenti storici fra il 1891 e il 1892, mentre nel 1907 si attesta la registrazione del nome “Fonseca” come brand. In meno di venti anni, Francisco Fonseca non solo di-
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venne un esperto nel settore sigarofilo, ma ben presto fu riconosciuto come un “artista” dei suoi prodotti. Si racconta che possedesse un vero talento per l’analisi organolettica, competenza che gli consentì di individuare delle particolari foglie che ben presto divennero la sua firma sul flavour della marca. I motivi del suo successo, però, non si esaurivano qui. I suoi manufatti erano avvolti singolarmente in un papel de seda, una speciale carta di riso giapponese, che conferiva loro una eleganza senza pari. Inoltre è ancora considerato l’inventore del confezionamento con alluminio, atteso che i sigari erano riposti in contenitori di metallo, mentre l’avvento dei tubos in alluminio arrivò solo più tardi, negli anni ‘40. La marca ben presto fu apprezzata in Spagna e negli Stati Uniti. Non è un caso che nella vista riportata nei box,
alle spalle dell’elegante effige di Francisco, siano riportati il castello del Morro del porto de La Habana e la newyorkese Statua della libertà, quasi a voler esprimere come il proprietario fosse il trait d’union fra Cuba e gli States. Molta della fortuna del brand fu dovuta all’aver fornito una risposta commerciale ad un segmento di mercato elitario ma comunque altamente remunerativo: le commesse speciali. Nei primi decenni del ‘900 si stima che il 60% della produzione di Fonseca fosse dedicata alle richieste di sigari appositamente realizzati per circoli culturali, conventions, banchetti, souvenir e cadeau commerciali, con tanto di anillas personalizzate. A dimostrazione dell’attenzione dedicata per queste commesse, Fonseca aveva fatto allestire, all’interno della manifattura, un salotto dove riceveva personalmente i committenti, per ascoltare necessità, gusti e vitolas dei sigari da loro richiesti e assecondarle il più possibile. Gli affari crebbero al punto che Francisco Fonseca registrò nel 1909 il brand “Hamlet” e nel 1914 “La Flor de Fonseca”. Ancora qualche anno di gloria, sino alla grande crisi del ‘29 che cominciò a mettere in difficoltà i floridi affari di Francisco Fonseca. Lui stesso non riuscì a godere di un nuovo splendore economico poiché si spense nel 1930, lasciando alla vedova Donas Teresa Boetticher
la conduzione della società. Fu proprio quest’ultima, tra l’anno della morte del marito e il 1940, a fondare, insieme a Tiburcio Castañeda e J. Montero, la Castañeda, Montero, Fonseca S.A., che appare, per la prima volta proprio nel 1940, nel Registro de Fabricantes Exportadores della Comision Nacional de Propaganda y Defensa del Tabaco Habano. Con questa nuova società il boom delle esportazioni crebbe al punto da giustificare un incremento delle marche prodotte dalla società che divennero ben dieci, fra le quali le originarie Fonseca e Hamlet. Torniamo per un attimo sulla figura di Francisco Fonseca, vero self-made man ottocentesco, uomo rispettato non solo per la sua abilità professionale, ma anche per le sue attitudini personali. Nella vita privata e sociale Francisco era un uomo elegante, amante della cultura e ben introdotto nella società altolocata de La Habana, ma che non aveva mai dimenticato il suo passato da emigrante e gli amici che non avevano avuto la sua stessa affermazione sociale. Era solito, infatti, organizzare, presso la sua dimora, delle feste durante le quali riceveva molti suoi conoscenti meno fortunati, per offrire loro banchetti, con ogni sorta di prelibatezza culinaria del tempo. Si narra anche che facesse trovare, in un angolo della casa, un grande humidor, all’interno del quale trovavano posto sigari e soldi: nel caso in cui qualcuno dei suoi invitati, in
Fonseca Band Band used since 1960s
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Special Fonseca Band For 2010 Special Release.
Better embossing and different font.
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situazione di forte ristrettezza economica, necessitasse di un aiuto economico, poteva attingervi liberamente, in tutta riservatezza e anonimato. Il brand Fonseca è giunto sino ai giorni nostri senza troppi scossoni produttivi, considerato anche l’attraversamento indenne della rivoluzione castrista. Erano prodotte originariamente sei referenze, quattro delle quali ancora in commercio (Cosacos, vitola de galera cosacos 42x135; Delicias, standard 40x123; KDT Cadetes, cadetes 36x115; Fonseca No. 1, cazador 43x162) mentre l’Aroma (40x140) fu discontinuato negli anni ‘80 e l’Invictos (especiales, 45x134), un parejo con il piede rastremato, venne ritirato dalla produzione nel 2002. Tutti i sigari continuano ad essere proposti al pubblico in habilitada da 25 pezzi e avvolti nella speciale di carta di riso bianca, unico caso in tutto il vitolario cubano. Il profilo organolettico della marca sembrerebbe essere rimasto alquanto fedele a sé stesso nel corso dei decenni. Il sapore è ben bilanciato fra tonalità dolci e sapide, con una forza alquanto contenuta, salvo il Fonseca No. 1 che sembra essere l'outsider del portfolio standard. Aromaticamente si esprime su toni erbacei e vegetali, ma anche di legno e leggera speziatura. Fino a qualche anno fa Fonseca era classificata da Habanos S.A. come “local brand” poiché la sua distribuzione non era capillare a livello globale. Nonostante il superamento di questa classificazione, continua a non raggiungere tutti i punti mercati del mondo. Per quanto riguarda le edizioni speciali e commemorative, la marca non ha mai goduto del prestigio della seconda anilla Edicion Limitada, mentre solo due sigari hanno trovato posto fra le Edizioni Regionali (nel 2010 un hermoso No. 4 per l’area BeNeLux e l’anno successivo un gordito per la Francia). Circostanza, quest’ultima, che suona un po’ beffarda se si considera che il suo fondatore, il primo ad averci messo nome e “faccia” sui propri sigari, aveva fatto dell’attenzione agli ordini privati un core business della propria offerta di mercato.
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Room 101 L’antibrand per eccellenza di Michel Arlia
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att Booth è un uomo dai mille volti: veterano della Marina, designer, artigiano di gioielli, produttore di gin, produttore di sigari e l'elenco potrebbe continuare. Ha consolidato la sua posizione nell’industria dei sigari da oltre un decennio e il suo approccio poco ortodosso e non tradizionale ha reso Room101 uno dei marchi più unici sul mercato. Abbiamo avuto il piacere di sederci e parlarne con lui stesso. Chi era Matt Booth prima che fondasse Room101? Matt Booth era un ragazzo smarrito che ha trovato un nuovo inizio nella fanteria del Corpo dei Marines. Quell’esperienza fu quasi un reset e successivamente la prima destinazione fu Hollywood, in California. Di lì partì il sogno. Cosa significa Room101 e dove è nata l'idea del brand?
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Il marchio Room101 è nato nel 2003 in un piccolo ma grazioso appartamento all'angolo tra Melrose e Genesee a Hollywood. La mia convinzione è che Room101 incarna il concetto “noi contro loro”: Room101 è sempre stato l'anti-marca. E’ stato un progetto che non si sarebbe mai concretizzato, eppure prospera, alimentato dai nostri più affezionati sostenitori e da un serbatoio di perseveranza che non si svuota mai. Il brand è nato nel 2003 con la realizzazione di gioielli personalizzati. Nel 2009, cosa ha fatto scattare l’idea di aggiungere i sigari a Room101? L’ispirazione è derivata dalla figura di Alfred Dunhill. Ho sempre sognato che avremmo realizzato Room101 come una vera linea “lifestyle” di lusso, una collezione costruita da più articoli di oggetti che amo personalmente. Come aficionado, è stato parte del sogno includere i sigari nel nostro portfolio.
Com'erano i primi giorni di Room101? C'è stato un momento preciso nel quale hai pensato di avercela fatta? Ci sono davvero riuscito? Me lo stavo chiedendo...sai, non esiste una targa, una spilla o qualcosa che potrei ricevere ad attestazione di ciò. I primi giorni sono stati una lotta, ma è pur vero che se si gestisce un’attività in proprio, ogni giorno è impegnativo. Nel corso degli anni poi, la posta in gioco aumenta man mano che la società cresce: alcune cose diventano più facili mentre altre diventano più difficili. So che un buon numero di persone non arriva mai a metà di questo percorso, quindi, sulla base di questo calcolo, posso ritenere di avercela fatta. Room101 ha un aspetto unico. Da dove trai ispirazione? Traggo ispirazione da tutto ciò che capita nella mia vita, in particolare dalla caratteristiche che offre il buddismo giapponese e la mitologia delle religioni popolari. Amo anche il mix di culture che solo Los Angeles può offrire, circostanza che ha anche influenzato notevolmente tutta la mia vita. Il blend di questi tratti salienti, unito a personali intuizioni, crea le basi di ciò che è Room101. Com'è stata per te l'esperienza di dover apprendere tutti i processi legati al settore dei sigari? Mi sono ritrovato ad investire tutto molto rapidamente. Ero nella posizione in cui se intendevo offrire e fornire un prodotto autentico, dovevo vivere e respirare l’aria della manifattura mentre, al contempo, imparavo e mi facevo conoscere
(al meglio delle mie possibilità) in un mercato statunitense completamente nuovo. Qual è il tuo approccio alla creazione di nuovi blend e progetti? Hai un'idea prefissata prima di iniziare il blending o, viceversa, è un viaggio in continuo divenire? Amo creare e scambiare opinioni e pareri con i miei partner. Il processo di creazione lo definirei veramente collaborativo ed è l’aspetto che più amo di questo lavoro. Mi avvicino ad un’idea senza alcun preconcetto, restando aperto ad ogni contaminazione e credo che questo crei il risultato più autentico. Cosa hai imparato, lavorando nel settore tabacco e sigari, che è tornato utile nella tua vita personale? Ha rafforzato qualcosa in cui credevo da molto tempo: c'è bellezza nella perfetta imperfezione creata dalla mano umana. Il punto di partenza per me è che i sigari sono opere d'arte fatte a mano. Da questa intuizione puoi iniziare a scoprire la ricchezza della cultura e dello spirito che circonda magicamente i sigari e la loro produzione. Con l'avvento dei social media, il modo con il quale i marchi e i clienti interagiscono è cambiato drasticamente. Cosa è cambiato in meglio e cosa in peggio? Penso che i social media abbiano consentito a qualsiasi marchio, indipendentemente dalle dimensioni o dalla posizione finanziaria, di poter raggiungere il consumatore finale in un modo molto più concreto ed efficace. Pur ritenendo che nulla
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CIGARS possa surrogare una stretta di mano umana, il contatto sociale è un "plug-in" quotidiano con chiunque ti stia già guardando. Così pure, offre l’opportunità di un lancio quotidiano della canna da pesca nelle acque digitali, alla ricerca di nuovi occhi e nuove connessioni. Hai ampliato ulteriormente il tuo portfolio introducendo un gin Room101. Quali sono i fattori chiave che ti hanno spinto ad intraprendere una nuova avventura con Room101? Avevo intenzione di aggiungere una nuova dimensione alla nostra linea di marchi, senza snaturare il prodotto originario né il brand. L'offerta di un distillato era, senza dubbio, corretta
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per il marchio Room101. Il gin era ciò che ritenevo appropriato e confacente per il nostro marchio. Hai sempre avuto l'idea che Room101 fosse un marchio onnicomprensivo oppure qualcosa è cambiato? Questo è sempre stato il sogno: come realizzarlo era, ed è, la sfida che si ripete ogni giorno. Cosa possiamo aspettarci dal marchio Room101 in futuro? Puoi essere certo che continuerai a vedere un'espansione delle offerte, sia all'interno delle nostre categorie attuali che in quelle future.
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Pro Cigar L'unico festival a svolgersi quest'anno ha riscosso un enorme successo. di John Jeremy
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opo un anno di pausa per la pandemia, il Festival ProCigar è tornato. Dopo la cancellazione, ancora una volta, degli altri festival, quest'anno è stato l'unico grande evento sigarofilo a celebrarsi fisicamente.
La quattordicesima edizione del ProCigar si è svolta dal 22 al 25 febbraio ed ha accolto in Repubblica Dominicana oltre quattrocentocinquanta ospiti, provenienti da tutto il mondo, che hanno celebrato l'orgoglio e la passione per i sigari dominicani. Il 22 febbraio i partecipanti sono stati accolti a Santiago, dove hanno avuto l'opportunità di partecipare ad una giornata nei campi, un'attività pensata esclusivamente per interazioni faccia a faccia con personaggi famosi dell'industria dominicana dei sigari. Nel pomeriggio sono state offerte attività puramente ricreative, come un abbinamento tra gin e sigaro e una “smoking challenge”. Le attività del festival sono
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iniziate il giorno seguente, allorquando i partecipanti hanno potuto partecipare a visite guidate in numerose manifatture e campi di tabacco: Quesada Cigars, La Aurora, General Cigar Dominicana, Tabacalera Palma, De Los Reyes Cigars, Tabacalera A. Fuente, PDR Sigari, Tabacalera La Alianza – EP Carrillo, La Flor Dominicana, Montecristo, oltre a una visita allo Chateau de la Fuente, alla Cigar Family Charitable Foundation e alla House of Dreams. I tour si sono svolti nel corso dei tre giorni e durante tutti i giorni i partecipanti sono stati omaggiati di numerosi sigari, scatole e altre chicche uniche. Dopo i primi tour, si è tenuto il Welcome Dinner Party al Parque Central di Santiago, dove gli ospiti hanno gustato la cucina fusion dominicana con musica dal vivo di artisti locali. Hendrik Kelner, presidente di ProCigar, nel suo discorso di benvenuto, ha espresso la sua gioia nel celebrare ancora
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una volta questo festival nel 30° anniversario della creazione dell'associazione che unisce i produttori di sigari del Paese. Inoltre, ha evidenziato la forza dell'industria del tabacco, i contributi che fornisce all'arricchimento della cultura dominicana e l'impatto che ha sull'economia nazionale, nonchè il successo dell'obiettivo di ProCigar: trasformare i partecipanti in ambasciatori di buona volontà per il Paese. Ha anche sottolineato il valore del tabacco per la Repubblica Dominicana nel corso dei secoli, essendo presente nella cultura dell’uomo fin da quando la storia può ricordare. Un gara di bachata ha poi coronato la festa. Poiché i tour sono proseguiti il 24, nella serata si è svolto il famoso White Dinner Party, nel quale a ciascun partecipante è richiesto un dress code bianco, tenutosi al Monumento a los Héroes de la Restauración a Santiago. L'atmosfera unica e la struttura maestosa hanno messo in risalto la bellezza della città e hanno reso omaggio alle donne do-
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minicane che lavorano nel settore. L'illustratore, direttore artistico e grafico muralista dominicano Evaristo Angurria ha debuttato con un ritratto di donne dominicane ispirato a "Doña Patria, Belleza Dominicana". Come da tradizione, l'ultima sera del ProCigar si conclude con il Gala Dinner Party, che si è svolto presso il Centro Español, club privato fondato nel 1965. La cena è stata accompagnata da musica dal vivo e si è conclusa con la tradizionale asta di oggetti unici, come gli humidor realizzati appositamente per il ProCigar Festival. L'asta ha raccolto un totale di 350.000,00 dollari, tutti devoluti al Voluntariado Jesús con los Niños (un'organizzazione senza scopo di lucro che si occupa dei bambini malati), della Sociedad San Vicente de Paúl (casa di riposo per anziani a basso reddito) e dell'iniziativa di beneficenza di Procigar "A Home for My Family" (programma abitativo per dipendenti svantaggiati ma meritevoli delle aziende associate).
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WINTER 2020
BEST INTERACTIVE
50 CIGARS of the YEAR
2020 EPILOGUE - SAINT LUIS REY - RICKY RODRIGUEZ - THE FUTURE OF LOUNGES - NICHOLAS MELILLO - CIGAR AWARDS BEST RUM & WHISKY OF 2020 - BOTTLED IN BOND - BLENDED WHISKY - BLOOD AND SAND - GLENCAIRN CIGAR & CHAMPAGNE PAIRINGS - TRUFFLE - HIGHEST PROOF BEERS - THE MEDALS OF WINE - HOT CHILI
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L’abbinamento sigaro-distillato appartiene a un ambito particolare e spesso però i risultati raggiunti non sono quelli sperati e i pairing possono dare tanta emozione quanto insoddisfazione. Basandoci sugli anni di esperienza nel lavoro con sigari e distillati, abbiamo pensato a uno schema chiaro e semplice, ma al tempo stesso oggettivo. Ci siamo dati alcune regole, che seguono. Formato dei sigari: la scelta ricade principalmente su formati che restituiscono una fumata relativamente breve, che a differenza di formati dalle dimensioni generose, tendono ad avere un’evoluzione meno pronunciata, fattore che risulta complesso da gestire nell’approccio al pairing, dato che lo stesso connubio potrebbe risultare molto performante al principio, per poi deludere nei successivi tercios o viceversa. La scala di valutazione centesimale. Valuta esclusivamente il pairing, non le qualità individuali di sigaro e distillato. Nel caso in cui si abbiano prodotti eccellenti, ma un pairing squilibrato e poco coerente, il voto risulterà basso. Al contrario, l’ottimo matrimonio
di due prodotti di discreta qualità potrebbe dare luogo ad una valutazione anche molto positiva. La Degustazione: Naso, Palato, Finale. Dato che il nostro obiettivo è esplorare la complessità di un abbinamento, abbiamo pensato fosse appropriato declinare l’esperienza nei tre ambiti, seguendo quanto si è soliti fare con i distillati, cosa che avviene anche in ambito sigaro, con gli aromi a crudo, quelli in fumata a sigaro acceso, e con la persistenza. Il Confronto: 1 Sigaro con 2 Distillati. Abbiamo deciso di partire dalla selezione di un sigaro, e porci una specifica domanda relativa all’abbinamento con il distillato. Forse con questo sigaro è preferibile una gradazione alcoolica meno elevata? Forse le botti ex-sherry oloroso si sposano meglio di quelle moscatel con questo blend del sigaro? Forse l’eccessiva torba nasconde le note più sofisticate del sigaro? Allo scopo di rispondere alla domanda abbiamo selezio- nato due distillati che ci aiutassero a investigare la questione, andando ad analizzare quale dei due sia il migliore partner.
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CIGARS
Il dilemma della torba C'è torba e torba. di Simone Poggi
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l di là dell’ovvia considerazione, un primo approccio potrebbe individuare nei famigerati ppm una scala di riferimento. Potrebbe sembrare corretto postulare che solo concentrazioni relativamente basse di polifenoli si sposino bene con il sigaro, evitando così un effetto di sovrapposizione dei sentori affumicati e tostati. In realtà, sappiamo bene che i ppm sono solo il punto di partenza, non solo perché associati all’orzo appena maltato e non al distillato imbottigliato, nel quale sia la distillazione che l’invecchiamento giocano un ruolo fondamentale, ma anche perché i sentori torbati possono essere assai diversi. Partiamo allora dai ppm e andiamo per gradi. In essenza il pairing tra whisky torbato e sigaro è un pairing in similitudine; qualsiasi tabacco infatti restituirà, almeno in in un momento specifico della fumata, in particolare alla fine, sentori tostati, e
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la cenere, per quanto profumata, resta sempre tabacco bruciato. Come tale, il pairing deve essere modulato in modo tale da bilanciare le note somiglianti, senza calcarle troppo. Esistono esempi (o forse è più giusto definirli “esperimenti”) nei quali la torba ed il fumo sono totalizzanti e spiazzanti, come certe espressioni Heavily Peated di Kilkerran che abbiamo assaggiato: a tali distillati non accosteremmo alcun sigaro, in quanto nessun tabacco consentirà di bilanciare un fumo tanto preponderante anzi, ne acuirebbe l’impatto. Gli stessi Octomore, per quanto riescano a fornire esperienze di torba molto variegate, rotonde e ricercate, sono a nostro avviso troppo invadenti. Discorso ben diverso invece per molti dei prodotti di Islay o anche i torbati non scozzesi come Connemara, Yoichi e Amrut. Su questi distillati si può giocare, tenendo bene in mente i nostri limiti: se già la torba di prodotti come Ardbeg ci sembra estrema, il pairing con il sigaro non potrà che acuire tali sensazio-
ni, probabilmente spostando l’asticella dove non risulta più gradevole. Infatti è ben difficile accostare sigari molto delicati a whisky torbati, sarà necessario selezionare tra referenze di maggior carattere e intensità. Tuttavia anche in questo caso una selezione attenta può tornare utile. Se vogliamo salire con i ppm del distillato, scartiamo a priori i prodotti più tostati e ruvidi (Romeo y Julieta Cazadores, Montecristo Edmundo) e invece abbracciamo quelli più cioccolatosi e morbidi (La Flor Dominicana La Nox, Balmoral Anejo XO, Davidoff Nicaragua) o speziati ma sempre cremosi (Plasencia Alma del Campo, Arturo Fuente Hemingway Maduro, Joya Silver). Resta comunque il fatto che la natura stessa della torba di diversi prodotti è assai differente. Il mercato offre prodotti la cui torba ha caratteristiche marine e delicate, di falò sulla spiaggia, che insistono su distillati decisamente cremosi e con lati fruttati di grande qualità, come i Caol Ila, anche nelle espressioni indipendenti di Berry Bros o Wilson&Morgan. A tali distillati si possono accostare con successo sigari non troppo amaricanti, con un carattere appena dolce, come un CAO Pilon, un Hoyo Epicure No. 2 (meglio ancora se un Rio Seco) o un ADN Dominicano di La Aurora. Questi sigari possono apparire quanto di più dolce sia presente sul mercato, ma la ratio dietro a questa selezione è una grande attenzione alla salinità del whisky: se il sorso precede il puff si ottiene una vera e propria “iper-sensibilizzazione” delle mucose, che esalta la speziatura e a tratti potenzia il lato amaricante. Un puro nicaraguense come un AJ Fernandez, magari un Last Call, o un Exclusivo di Nicarao rischiano di risultare eccessivamente pungenti se degustati insieme ai Caol Ila menzionati o a prodotti di Bunnahabhain non più che dodicenni. La scelta di un sigaro che racchiuda un cuore fragrante e vanigliato appare invece capace di sostenere anche questo pairing. La capa Connecticut invece, non sembra altrettanto ben centrata. I sentori nocciolati ed erbacei potrebbero andare bene, ma il pepe nero che a tratti emerge in modo così evidente potrebbe risultare troppo marcato. Meglio la capa Habano di un Casa Turrent 1880 Colorado, di un Drew Estate Undercrown Sungrowth Belicoso o di un Bolivar Belicoso, a patto che abbia riposato a lungo, perdendo la gran parte delle proprie asperità. Anche torbe molto spinte e oleose, quasi di nafta e smog, possono essere ben considerate, ma con attenzione. Non sono vietati prodotti come Ardbeg, siano essi Corryvreckan o Ten, ma necessitano di pairing ponderati. Il lato agrumato del Ten supporta sigari di buona intensità come il Davidoff Millennium Blend, rinfrescandolo, mentre il lato dolce del “vortice” di Islay si sposa bene con lati aromatici presenti in prodotti come il Cavalier de Geneve Black Series o il Gatekeeper di Alec&Bradley, bilanciandoli ed arricchendoli. Molto più complesso è il discorso relativo alle torbe medicinali e balsamiche molto spinte, stile Laphroaigh, magari cask strength, o le note di pesce del recente Wee Bestie. Francamente questi sono due dei prodotti sui quali continuiamo a nutrire perplessità, per i quali non siamo ancora riusciti ad integrare sigari con esiti interessanti. Il discorso risulta ancora aperto per Laphroaigh, alla ricerca di un contraltare che possa “domare” le note più tipicamente di disinfettante. Per l’Ardbeg magari è davvero il caso di passare oltre. In fondo c’è per sempre qualcuno che ricorderà il detto: “Meglio solo che mal accompagnato”.
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CIGARS
PAIRING
Cigars & Spirits
EPC SELECCION OSCURO ROBUSTO SATISFYING FORZA
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PREZZO $ 7 | € 11.5
DIMENSIONI 54 x 127 mm PAESE REPUBBLICA DOMINICANA
Sigaro improntato ad una dolcezza elegante, oscura, che sprigiona note di spezie fini, tra le quali spicca la cannella, insieme a pepe nero e punte piccanti. Si aggiungono via via terra, cacao, noce e legno stagionato, per una paletta ricca ed un fumo masticabile. Il profilo intenso dovrebbe supportare bene un ex-sherry fruttato ma fresco ed un ex-bourbon lievemente torbato dal carattere minerale.
ROMEO Y JULIETA CAZADORES INTENSO E SODDISFACENTE FORZA
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PREZZO $ NA | € 11.5
DIMENSIONI 44 x 162 mm
PAESE CUBA
Sigaro che si contraddistingue per l’iconica mascolinità, con note di legno giovane, terra e un tripudio di spezie, (cannella, nero pepe e peperoncino), su una base legnosa di grande persistenza. Il carattere del sigaro è tale da consentire di proporre in abbinamento due diversi torbati, entrambi di Islay.
ALEC BRADLEY KINTSUGI APPAGANTE FORZA
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PREZZO $ 8 | € N/A
DIMENSIONI 50 x 127 mm PAESE HONDURAS
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Il sigaro sviluppa aromi di terra e frutta secca insieme a un’intensa componente speziata, dove il pepe nero è protagonista. Il profilo aromatico è arricchito da cuoio e canfora. Il finale è elegantemente legnoso. Proviamo in abbinamento due rum molto diversi: un giovane agricolo pepato e balsamico e un panamense dolce e invecchiato.
BOWMORE Gold Reef PAESE Scozia
ABV - PROOF 43% - 86
PREZZO $$
TIPOLOGIA Single Malt
INVECCHIAMENTO -
CASK ex-bourbon
Release per il mercato Travel Retail, sviluppa note di torba salina e frutta tropicale (cocco, banana), in un insieme morbido, burroso ed elegante. Il palato e’ piu’ dolce e ricco di cioccolato con cristalli di sale. Accoppiata strana ma suadente al naso, con burro intriso di spezie indiane piccanti e frutta tropicale che diventa iper-matura. Evocativo e quasi sudato. Al palato la dolcezza delle botti ex-bourbon integra bene i lati piu’ terrosi amaricanti del sigaro. Ancora cuoio, terra dolce, spezie. Il fumo si rafforza, senza ottundere gli altri aromi. Forse un ABV piu’ elevato non avrebbe recato danno, anzi. Il finale e’ a tratti un po’ secco, forse per la importante forza del dominicano; solo in rari momenti si avverte il ritorno delle note sapide.
Pairing score
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KAVALAN
Tripple scherry PAESE Taiwan
ABV - PROOF 40% - 80
PREZZO $$
TIPOLOGIA Single Malt
INVECCHIAMENTO -
CASK ex-sherry
Nuova release del marchio di Taiwan, unisce le diverse anime dello sherry in un distillato fruttato, con uvetta, fragola e fichi, a dimensioni di miele e note floreali rinfrescanti. Cioccolata al latte e legno leggero. Il palato e’ un filo piu’ amaricante, con la frutta rossa che si ricopre di caramello. Eccellente impronta dello sherry sulle spezie piccanti del sigaro, con note sensuali e animalesche ad un lato piu’ fragrante. Legno di buona stagionatura e complessita’. Al palato ecco la dolcezza che si cercava nel pairing, avvolgente ma non pesante, con cioccolato e terra, spezie sofisticate ed un legno sempre molto pregiato. Il finale e’ medio-lungo, con un carattere appena amaricante che dona profondita’.
Pairing score
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ARDBEG Scorch
PAESE Scozia
ABV - PROOF 46% - 92
PREZZO $$$
TIPOLOGIA Single Malt
INVECCHIAMENTO -
CASK ex-bourbon
Rilascio 2021 dell’edizione limitata annuale, propone torba medicinale, dolcezza di ananas alla brace, citronella e la cremosità di biscotti al burro. Al palato è più erbaceo. Il pairing è al naso interessante, con il legno giovane del sigaro e la discreta pepatura che si avvicinano bene alle volute di fumo del whisky, dal quale balenano contrasti officinali ed un lato dolce e complesso. Variegato e complesso. Il sorso è di discreta intensità, meno cremoso e più erbaceo del naso, e per questo stimola la componente pepata del sigaro, richiamando un pepe più verde e selvaggio. Si alterna uno sfondo appena più dolce, che dona profondità. Avvolgente. Il finale è lungo, intenso e piacevole, con il lato marino che perdura, come le varie tipologie di fumo ed il legno giovane bruciato.
Pairing score
BUNNAHABHAIN
2008-2020 12yo Hepburn’s Choice PAESE Scozia
ABV - PROOF 46% - 92
PREZZO $$
TIPOLOGIA Single Malt
INVECCHIAMENTO 12 Anni
CASK ex-bourbon
Imbottigliamento indipendente di grande rapporto qualità-prezzo, rappresenta bene il carattere animalesco della distilleria, con una discreta salinità su componenti più delicatamente dolci di miele e pesca, con punte di pepe nero. Al naso i due prodotti evocano cuoio appena conciato e profondamente speziato. Il lato fruttato più dolce del distillato è molto mansueto, tenuto a bada dalla pepatura e dal legno bruciato del sigaro; compare solo un tratto di miele. Potente. Al palato la sapidità del whisky stimola le papille e consente di apprezzare tutto il cuoio, le note nocciolate e di spezie del sigaro. Sorprendentemente aumenta anche il cacao amaro. Il finale è forse appena sbilanciato verso la sapidità, come se i due prodotti andassero in risonanza.
Pairing score
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RASTA MORRIS BIELLE AMBRÉ PAESE Guadalupe
ABV - PROOF 52 % - 104
PREZZO $$
TIPOLOGIA Rhum
INVECCHIAMENTO 12 Anni
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Rhum agricolo di Maria Galante, invecchiato alcuni mesi in botti di bourbon e imbottigliato senza colorati e filtrazione. Il giovane spirito agricolo porta note di frutta tropicale, smalto, zest di arancia, cera d’api, e succo di canna mentre il sigaro risponde con toni terrosi e intensi di cuoio, corteccia, pepe, e legno tostato. Inizialmente non sembra esserci perfetta concordanza tra i piani aromatici, ma l’effetto è invece sorprendente grazie alla vena di canfora che sprigiona il Kintsugi. L’abbinamento si gioca sulle note più fresche e balsamiche: erbe mediterranee come salvia, rosmarino, maggiorana, e pepe per il sigaro, mentre il rhum si muove su fava tonka, miele al timo, e uno stimolante visou elevato da note di panbrioche. Il finale lascia completamente appagati.
Pairing score
90
MALECON
Rare Proof 20 anni PAESE Panama
ABV - PROOF 48.4 % - 97
PREZZO $$$
TIPOLOGIA Ron Spagnolo
INVECCHIAMENTO 20 Anni
CASK -
Ron panamense da colonna singola distillato nel 1999 e invecchiato venti anni in botti ex bourbon. Il distillato è ricco di sentori dolci e legnosi che evolvono in pelle invecchiata, lucido, caramello, noci pecan allo sciroppo d’acero. Il sigaro risponde in maniera più secca con terra, pepe, legno tostato, soffrendo perciò la dominante zuccherina. L’evoluzione palatale del ron porta a croccantino, cioccolato ai frutti rossi, amarene sotto spirito, albicocche disidratate, sentori che non si combinano con la decisa componente balsamica e vegetale del sigaro. La dolcezza del distillato prende il sopravvento e la fumata inevitabilmente ne risente. Solo nel finale i tannini e la frutta matura riescono a trovare un buon contraltare nel legno nobile e nella frutta tostata del sigaro.
Pairing score
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SPIRITS
SPIRITS “It is true that whisky improves with ETÀ. The older I get, the more I like it.” Robert Black
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CigarsLover Magazine
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SPIRITS
Kamiki Il whisky dalla città dei templi giapponesi di Luca Cominelli
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amiki è un noto marchio di whisky giapponese disponibile in tutto il mondo. Tre sono i loro prodotti, creati dalla miscelazione di rari whisky di malto giapponesi e whisky provenienti dal resto del mondo, fondendo questo blend unico con la più alta qualità di pura acqua di sorgente del Giappone. Abbiamo avuto il piacere di parlare con Taner Isisglam, l'area manager per i mercati europei e africani, chi ha maturato quindici anni di esperienza nel settore dei distillati premium.
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CigarsLover Magazine
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SPIRITS Qual è la storia che sta dietro al marchio Kamiki in Giappone ed Europa? Kamiki è una nuova espressione dello stile giapponese per il segmento premium del whisky, benedetto anche dai sacerdoti Omiwa di Nara. Nara è l'antica capitale del Giappone e ospita moltissimi templi delle religioni shintoiste e buddiste, rendendola nota ai più come “La Città dei Templi”. Kamiki è disponibile in più paesi in tutta Europa. Qual è il rapporto speciale che esiste fra il santuario shintoista di Ōmiwa e la produzione di whisky del marchio Kamiki? Il whisky Kamiki è benedetto dai sacerdoti del tempio di Omiwa, uno dei più antichi santuari shintoisti esistenti in Giappone, cioè da più di mille anni. Fin dalla sua fondazione protegge i produttori di alcolici locali. E Kamiki whisky fa parte di questa tradizione locale.
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Come avete creato la proporzione per il blended whisky? È lo stesso whisky di base per tutte e tre le versioni? Reperite le materie prime da produttori locali o vi servite di una filiera più globale? Per celebrare l'intramontabile tradizione distillatoria della regione, i rari whisky di malto giapponesi e i più pregiati whisky di malto provenienti dal resto del mondo vengono miscelati fra loro e successivamente arricchiti con acqua di sorgente pura di altissima qualità. Per ogni variante di Kamiki viene utilizzata lo stesso blend di partenza che viene poi declinato nelle tre espressioni oggi disponibili. Kamiki Original e tutte le altre varianti, utilizzano una peculiare seconda tecnica di maturazione che prevede, dopo il classico affinamento in legno, il travaso del distillato in Yoshino Sugi –botti di cedro giapponese-, dove riposerà per un secondo periodo, al fine di catturare una perfetta rotondità al palato, un profumo di legno di sandalo al naso e una scorza di tè verde nel finale. Kamiki Intense è una versione esclusiva di
Kamiki Original. È stato dapprima lasciato riposare in botti di rovere, per poi passare in locali botti di cedro di Kamiki ORIGINAL, per ottenere un più audace gusto. Kamiki Sakura è una versione esclusiva di Kamiki Original, dove il blend è rifinito in botti Sakura dopo aver riposato in botti di cedro giapponese Yoshino-Sugi. Quanto è difficile produrre blended whisky nel 2022? Molti produttori hanno perso interesse per la produzione di blended poiché il mercato ha iniziato a premiare sempre di più i single malt. Ha senso confrontare queste due tipologie di prodotto o sarebbe bene distinguere con più attenzione questi due differenti prodotti? Il blending è una forma d'arte della produzione del whisky, dell'abbinamento di esatti aromi, per rappresentare un determinato profilo, costante nel tempo. D'altra parte, allo stesso modo, il whisky single malt è come un matrimonio fra botti diverse della stessa whisky house, che vengono
unite con la stessa arte della miscelazione ma con l'enfasi di unire whisky di malto. I principi e l'arte dell'unione di due distillati è intrinsecamente comune ad entrambe le categorie. Come siete giunti ad impiegare il cedro giapponese e il legno Sakura per invecchiare i vostri whisky? Quali sono i pro e i contro? Pensi che queste botti potrebbero suscitare lo stesso interesse dell'ormai ricercatissima Mizunara? Kamiki porta le tradizioni locali di distillazione giapponese nel mondo del whisky. Pertanto Kamiki utilizza una tecnica di seconda maturazione in Yoshino Sugi – botti di cedro giapponese - impiegata per secoli in Giappone per la maturazione di bevande alcoliche locali. Questa seconda maturazione è esattamente quella seguita da Kamiki: “IL PRIMO MARCHIO DI WHISKY AL MONDO CON MATURAZIONE IN BOTTI DI CEDRO GIAPPONESE”! La maturazione in queste botti locali deve essere sotto stretto controllo poiché, a parità di tempo, queste ultime hanno un effetto più dominan-
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SPIRITS te sulla struttura del whisky rispetto alle tradizionali botti di rovere. Registriamo un sempre crescente interesse, da parte dei consumatori mondiali, per queste botti autoctone. Mizunara – Japanese Oak sta apportando ai più importanti brand di whisky del mondo, maturati e/o rifiniti in botti di rovere tradizionali, un'impronta tipicamente giapponese, che ben si percepisce in molti prodotti. Qual è il vostro prodotto di maggior successo oggigiorno? Ci sono delle differenze significative tra i vari mercati globali? I mercati occidentali e asiatici sono in rialzo e questo ci
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conferisce fiducia per tutti i nostri prodotti. In particolare, durante il periodo "Sakura – Cherry Blossom" le vendite di Kamiki Sakura sono significativamente più alte. Come pensi si svilupperà la gamma principale di Kamiki? Ci saranno versioni speciali/limitate o nuove integrazioni al portfolio? Kamiki può contare su una vasta gamma di prodotti e il nostro obiettivo è accrescere la disponibilità di prodotto in più mercati del mondo, oltre ad offrire, nei confronti dei consumatori, maggiore consapevolezza. Allargare l'offerta delle referenze disponibili non è prioritario.
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Ghiaccio alternativo Cubetti e sfere di plastica, inox o granito vivacizzano le nostre bevande. Possono davvero sostituire il ghiaccio per il nostro drum? di Nicola Ruggiero
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n alternativa al ghiaccio per raffreddare le nostre bevande sono i cubetti refrigeranti. Realizzati in svariati materiali, sono un accessorio che non trova grande applicazione nel campo professionale del bartending poiché non sono in grado di sostituire il ghiaccio per la loro differente funzione. Il ghiaccio raffredda grazie alla diluizione, aspetto fondamentale per un cocktail, mentre questi prodotti abbassano la temperatura della bevanda (o la tengono bassa) per semplice induzione. Per tale ragione il loro campo di applicazione è pressoché confinato alle mura domestiche: possono essere tenuti a lungo in frigo o freezer e sono sempre pronti per essere tuffati nella bevanda prima di servirla. Se tutto ciò può sembrare screditare il loro utilizzo, in realtà, a loro vantaggio, gioca il fattore inalterabilità: non offrendo diluizione come il ghiaccio, una volta inseriti in qualsivoglia bevanda lasciano intatto il sapore di quest’ultima, dal primo all’ultimo sorso. Per
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questo motivo il loro perfetto utilizzo è in un distillato o in un liquore. Talvolta i classici cubetti di ghiaccio che prepariamo nel freezer di casa non sono “all’altezza”, con la conseguenza di ritrovarci a bere qualcosa di eccessivamente diluito. Di questi accessori refrigeranti il mercato offre diverse fogge (cubetti, sfere, cilindri..) e materiali (plastica, inox, marmo). Passando rapidamente in rassegna questi ultimi, quali possono risultare i migliori? Non scarterei a priori la plastica: pur non raffreddando molto, con i colori allegri è molto funzionali nelle feste. Perfetta per bibite gassate o succhi di frutta. Alla lunga, però, tende ad usurarsi. I cubetti inox sono congeniali per bevande poco impegnative e già fredde e permettono, con la loro ottimale conduzione, di mantenere la bevanda fredda più a lungo. Infine il cubetto in pietra o marmo, che ritengo perfetto per il whisky, sia per eleganza che per funzionalità: raffredda meno ma riesce a mantenere la sua temperatura più a lungo.
The hearT Of rum
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I natali di questo distillato sono da tempo contesi fra Perù e Cile, nonostante tecniche di produzione e interpretazioni stilistiche agli antipodi. di Vincenzo Scivetti
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on è insolito, girando per il mondo, imbattersi in prodotti tipici i cui natali sono contesi fra due paesi e finanche due nazioni. Il Pisco, però, da sempre accende gli animi di peruviani e cileni, che si giocano alla pari la paternità del pisco, distillato tipico di entrambi i Paesi del sudamerica. Il Pisco si ottiene dalla distillazione di vino o mosto parzialmente fermentato, con caratteristiche molto piacevoli per la sua delicatezza e tipicità. Se riferita alla produzione peruviana, viene realizzato secondo l’assioma: “niente acqua e niente legno” e con distillazione in alambicco discontinuo. Di contro, il carattere boisèe, la distillazione in alambicco a colonna e la diluizione con acqua, caratterizza le produzioni cilene, più simili ai brandy europei. Sono i prodotti più consumati dalle rispettive popolazioni che in Cile ha determi-
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nato fenomeni di alcolismo diffuso nei primi del novecento. Si potrebbe risalire alla radice etimologia della parola pisco perseguendo la nostra ricerca nell’antica lingua Quechua, l’idioma degli Incas. Nel territorio poi battezzato Perù, prima dell’arrivo degli spagnoli, vivevano arroccati tra i monti delle Ande le popolazioni Inca che bevevano un fermentato di loro creazione, utilizzando il mais come materia prima, la Chica de Ora, i cui effetti euforizzanti venivano interpretati come il mezzo per sacerdoti e nobili, per poter entrare in contatto con gli dei e predire il futuro. Sulle Ande erano abituati alla presenza di volatili enormi come i condor; affacciatisi sulle coste hanno conosciuto i piccoli e numerosissimi uccelli costieri che chiamarono Pishkos o Pisqus. Una parola che divenne simbolo del territorio e nome del fiume e della città lì edificata, del suo porto e infine del suo
distillato. Probabilmente la stessa parola era utilizzata per identificare i contenitori di terracotta “Piskos” in cui commercializzavano il distillato. Gli spagnoli, avvezzi a fermentati di miglior qualità, disprezzavano la chica, anche perché non apprezzavano che i chicchi della materia prima venissero masticati da donne e bambine vergini prima di essere fermentati in acqua (tecnica identica alle prime produzioni brassicole egiziane). Ma l’esigenza degli spagnoli, guidati da Pizarro, era di poter produrre un fermentato necessario per la Corte e per le celebrazioni eucaristiche cattoliche, per cui impiantarono vigne nei territori più vicini alle coste dove il clima era più mite ma prima nella fertilissima Valle di Cuzco, idonea per produrre quantità enormi ma con bassi livelli qualitativi. Le aree costiere erano meno fertili e sicuramente più idonee per produrre un vino di miglior qualità. Bisogna attendere il 1613 per avere una traccia documentale dell’esistenza peruviana del Pisco: nella città di Ica muore Pedro Manuel e nel suo testamento si parla del lascito agli eredi del distillato e degli alambicchi di origine spagnola per produrlo. Dal 1630 si susseguono le documentazioni. Per molto tempo la produzione del pisco rimase un retaggio familiare, con ricette e attrezzature che passavano di padre in figlio. Solo dopo oltre due secoli lo sviluppo produttivo crebbe grazie ad alcuni fattori concomitanti tra cui l’arrivo di emigranti italiani e l’apprezzamento internazionale che
iniziava a dare i primi segnali, specie in America, mentre le produzioni meramente vinicole erano molto apprezzate per qualità e basso costo in Spagna. Ma i segreti del successo diventarono i motivi di una grande crisi. Infatti le massicce importazioni in terra iberica dal Perù portava ad un abbassamento dei prezzi per il prodotto locale, al punto che il governo dovette frenare questo trend, proteggendo le produzioni interne con elevate tassazioni sui vini importati. Il conseguente ristagno commerciale creò rilevanti scorte di vino a rischio di contaminazioni e questo portò i produttori a incrementare la distillazione. Grandi quantità di pisco a disposizione, a prezzo più basso, favorì la diffusione ed il consumo tra la popolazione e garantì approvvigionamenti al porto di Lima, la capitale peruviana, da dove fu imbarcato per diffondersi poi in tutte le Americhe. I marinai lo adoravano per la capacità di potabilizzare l’acqua dolce che conservavano nei tini a bordo, per l’uso come disinfettante ma, anche, per consolare le ore di solitudine e lontananza. Fu il distillato simbolo della corsa all’oro in California grazie alla disponibilità e al basso costo. I consumi americani crollarono con il Proibizionismo e solo con le tensioni tra Stati Uniti e Messico si assistette ad un felice ritorno, specie per il consumo miscelato dove il pisco sostituiva la tequila nei sour. Con il nuovo millennio, infine,
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SPIRITS stiamo assistendo ad una graduale ricomparsa sui mercati internazionali con consumatori che apprezzano le caratteristiche del prodotto e la sua lunghissima storia. Il Pisco peruviano è stato riconosciuto come designazione protetta con tanto di disciplinare. Sono otto i vitigni autorizzati per la produzione, quattro aromatici (Torrontel, Moscastel, Albilla e Italia) e quattro meno aromatici (Negra Criolla, Uvina, Quebranta e Mollar), quest’ultimi definiti tali per un retaggio del passato legato ad un gusto più secco. Secondo il disciplinare peruviano le tipologie di pisco riconosciute sono tre: • Pisco puro: monovitigno ottenuto con uno degli 8 tipi di vitigni. • Pisco Acholado (blended): prodotto con due o più tipi di vitigni utilizzato più spesso in miscelazione • Pisco mosto verde: pisco a fermentazione non completa ta. Le caratteristiche dei singoli vitigni rimangono gli stessi ma gli aromi sono più intensi e i sapori più delicati e densi. E' da considerare che per la produzione di que sto tipo di pisco viene utilizzata una quantità di uva dop pia rispetto ai tipi “puro” e “acholado”. Par quanto riguarda, invece, i vitigni e le uve utilizzate, con l’aiuto di Johnny Schuler, Ambasciatore Mondiale del Pisco, e di Gloria Carpinelli, voce in Italia del Pisco, passiamo rapidamente in rassegna le otto varietà impiegate, descrivendo peculiarità e caratteristiche che vengono trasmesse sul prodotto finito. Albilla. Grappoli grandi e di forma conica. Colore dal verde chiaro al giallo. Gusto delicato e aroma leggero. Nel distillato conferisce aromi di pesca e mela, con tocchi floreali e miele. Generalmente destinata al pisco “acholado”. Italia. Ceppo diffuso in tutte le regioni del Perù. Acini di colore verde tendente al dorato. Rende aromi di agrumi, fiore d’arancio e gelsomino, talvolta anche di frutti tropicali. Da questa uva si ottengono piscos molto aromatici. Moscatel. Di colore rossiccio con sfumature azzurre. Delicata, richiede particolare cura, motivo per il quale le coltivazioni sono limitate e la produzione di pisco è quantitativamente inferiore. Conferisce al pisco sentori di rosa, pesca e mela combinati con vaniglia, mandarino e gelsomino. Torontel. Grappoli verde-dorati con sfumature giallastre e sfondi più scuri. Il pisco prodotto con quest’uva è diverso perché l’alcol si percepisce insieme a sentori di agrumi e miele. L’uva gli conferisce note di frutti tropicali, uva passa e un leggero tocco di gelsomino. Negra criolla. Acini piccoli dalle tonalità rosse e violacee. Con essa si produce un pisco secco, pulito, con aromi intensi di frutta come mela, pera, pesca combinate a cioccolato, caffè e erba fresca. Quebranta. Considerata l’uva nativa ed esclusiva della terra peruviana. Da essa si ottengono piscos straordinari, dagli aromi eleganti, austeri con una buona percezione alcolica,
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con sfumature fruttate di mela, banana e pesca. È considerata l’uva regina tra le pisqueras. Mollar. Di colore rosso ramato, si ritiene sia una mutazione della quebranta. Ha grandi grappoli dagli acini rotondi con un’alta concentrazione di zucchero ed ha aromi e sapori che ricordano mela, banana e pera. Uvina. Acini piccoli di colore scuro intenso con sfumature nere e blu, coltivata, da regolamento di denominazione di origine del pisco, solo nelle valli dei fiumi Cañete, Lunahuanà, Pacaràn e Zuñiga (Lima). È caratteristico per l’aroma di olive verdi con qualche nota di frutti tropicali, mela e banana. La tecnica produttiva richiede tanta attenzione in vigna dove si costruisce la qualità grazie alla natura e al lavoro dell’uomo. Le uve richiedono perfezione sul piano sanitario e una maturazione non troppo avanzata, per ottenere vini delicatamente alcolici. In vinificazione è importante annullare il contatto del mosto con i raspi e non utilizzare assolutamente solforosa in nessuna forma perché darebbe sentori sgradevoli al distillato. Pertanto la celerità delle operazioni è fondamentale per giungere alla distillazione con un vino fresco e delicato tecnicamente ineccepibile. L’esigenza di velocizzare i processi ha portato alla creazione del Pisco Mosto Verde per il quale addirittura si porta in alambicco un mosto solo parzialmente fermentato ricco di aromi prefermentativi. In genere si lavora per la vinificazione in acciaio
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inox ma spesso anche in cemento vetrificato. Esistono ancora sacche di tradizionalità dove le uve vengono deposte nelle lagares: piscine contornate da un muretto altro circa 60/70 cm, in cui le uve vengono pigiate a piedi scalzi dai componenti della famiglia dei produttori. Le Falcas sono gli alambicchi peruviani, parte in muratura e parte in rame, riscaldate a fuoco di “algarrobo”, un legno aromatico molto particolare. Con questi alambicchi si producono piscos molto ricercati, caratterizzati dalla assoluta delicatezza dei profumi: il chicarron (il cuore della distillazione al netto delle teste e delle code) si ottiene con una distillazione lenta e a temperature non troppo elevate per migliorare l’estrazione degli aromi nella frazione alcolica, che normalmente risulta tra 38 e 48% di alcol, grazie a cucurbite molto basse che favoriscono la concentrazione ampia di esteri, ad una temperatura non eccessivamente alta e ai tempi prolungati per raggiungere la quota delle code. A questo punto, nessuna aggiunta di acqua, nessuna maturazione in legno grazie alla morbidezza assoluta dello spirito ottenuto, al limite assemblaggio (i pisco vanno in commercio mediamente al 42%) e poi bottiglia con due/tre mesi di affinamento prima di andare sul mercato a deliziare i palati più esigenti. Parlando di resa, invece, da 100 kg di uva si ottengono 60 litri di vino da cui poco più di 13 litri di pisco. Se la distillazione riguarda i mosti parzialmente fermentati del Mosto Verde la resa in alcol finale a mala pena raggiunge i 6 litri.
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Pisco Sour Ideato da uno statunitense partendo da un twist del whisky sour, è il cocktail che valorizza uno dei distillati più famosi del sudamerica di Davide Pertino
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l pisco è un'acquavite tipica sudamericana le cui origini sono contese tra gli Stati del Cile e del Perù. Infatti in entrambi i paesi troviamo diverse città che contengono nel proprio nome la parola Pisco, come Pisco in Perù oppure Pisco Elqui in Cile. Le due nazioni, entrambe produttrici di pisco, si contendono dalla notte dei tempi il certificato di Denominazione sull'origine. Tuttavia, nonostante il nome identifichi lo stesso distillato, il prodotto dei due Paesi sudamericani differisce per aromaticità dell'uva, per gradazione alcolica e, da ultimo ma non meno importante, per stili produttivi. La tecnica di produzione del pisco cileno induce a pensare ad una metodologia mutuata dalle produzioni del sud della Spagna, importate all’epoca del dominio spagnolo su quelle terre: utilizzo principale di un vitigno aromatico (il Moscato
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nelle sue diverse definizioni), distillazione con alambicchi a colonna a fuoco diretto alimentato a gas, l’uso (e a volte abuso) di legni per la maturazione. Il vino da moscato a basso grado alcolico viene distillato in colonne che tagliano, in automatico, teste e code, elevando il titolo alcolometrico su valori decisamente alti, tali da dover poi necessitare di un’aggiunta di acqua distillata prima della maturazione in legno, necessaria per smussare gli spigoli spesso aggressivi dello spirito. L’uso del legno induce, a posteriori, anche l’utilizzo di caramello per standardizzare il colore e spesso anche di zuccheri per edulcorare blandamente il distillato. Si ottiene, perciò, quasi un brandy, per le evidenti affinità con gli stili spagnoli. Le differenze con il Pisco peruviano, invece, è sostanziale. Per i peruviani massima importanza assume la materia prima e il risultato finale, non deve essere contaminato da acqua, legno o zuccheri. Il pisco può essere
bevuto liscio ed anzi, se non lo si conosce affatto sarebbe raccomandabile. E’ curioso, tuttavia, evidenziare come per apprezzare al meglio l'aromaticità di questo distillato, esiste una peculiare tecnica di degustazione, chiamata "trago corto": consiste nel sorseggiare il distillato poche gocce per volta, trattenendolo in bocca per alcuni secondi in modo da consentire allo stesso di riscaldarsi e sprigionare il suo bouquet aromatico, che sarà percepibile per via retronasale. Se, invece, lo si conosce in purezza oppure se si ha semplicemente il desiderio di provarlo in miscelazione ci sono diverse versioni di drink che vedono il pisco come protagonista. La meno famosa è il chalaquito, che consiste nel versare in uno shaker pisco, succo di lime, zucchero, angostura e albume. Si termina in un collins con del ghiaccio e della soda. Potremmo definirlo come la versione sudamericana di una categoria classica di drink quali i Fizz. Tuttavia, il cocktail più famoso che utilizza questo peculiare distillato sudamericano è, da sempre, il pisco sour. La sua paternità è riconosciuta a "El Gringo", registrato all'anagrafe statunitense come Victor Morris, originario di Salt Lake City che decise, nel 1913, di trasferirsi a Lima per scoprire e conoscere prodotti locali. Qualche anno più tardi, sempre a Lima, diede vita al suo Morris Bar, dove serviva un twist del più comune Whiskey sour, ad una clientela altolocata soprattutto Americana che adorava questa versione più speziata e complessa del sour. A far crescere la notorietà di questo distillato e della sua versione cocktail fu anche il presidente Peruviano Augusto Leguia y Salcedo, in quanto appassionato del mondo della miscelazione. Il drink, come detto, vede il pisco come ingrediente principale. Tuttavia per ottenere un cocktail è necessario avere altre indispensabili componenti. La nota acida, per esempio, fornita dal succo di lime e il sapore dolce conferito dallo zucchero, utilizzato, però, anche come esaltatore di gusto. Infine, per creare una texture morbida e dare corpo al sorso si impiega l’albume d’uovo. Sembrerebbe tutto e invece no! Non può esistere pisco sour senza l'amargo chunco. L'amargo chunco è un bitter dal gusto molto complesso, composto da oltre trenta aromi diversi fra scorze, erbe, radici, cortecce e fiori, tra cui quina e serapia che sono entrambe rappresentate sulla bandiera del Perù. Il mix viene lasciato a fermentare in botti di rovere per oltre sei mesi e poi imbottigliato. Il bitter prende il nome dal gruppo entico degli Indios dell'amazzonia che combatterono con fierezza per la propria terra durante la colonizzazione spagnola. Per le sue peculiarità è un drink definito “all day”, dalla facile beva, che può essere fruito prima o dopo un pasto (meglio se non troppo luculliano). Per preparare un ottimo pisco sour quindi abbiamo bisogno di pochi ingredienti ma importanti. Qualche parola sulla tecnica. Trattandosi di un twist del whisky sour, andrebbe preparato nel più classico dei modi che prevede una prima vigorosa shekerata a secco per montare l'albume, poi l’inserimento del ghiaccio per la diluizione e quindi la riuscita del drink. Nel sud America, come in Perù o in Cile, la tecnica per la preparazione del drink si discosta sensibilmente poiché prevede di inserire tutti gli ingredienti in un frullatore con un paio di cubetti di ghiaccio. Probabilmente la tecnica originale è solamente una leggenda, ma in entrambi i modi il risultato è eccezionale.
INGREDIENTI • • • • •
50 ml di Pisco 30 ml di Succo di Limone 20 ml di sciroppo di zucchero 15 ml di albume d'uovo 3 drops di amargo chunco
BICCHIERE Coppetta cocktail o tumbler alto
PREPARAZIONE Versare gli ingredienti in uno shaker di tipo Parisienne o Boston, contenitori che, avendo maggiore spazio cavo, permettono di incamerare più aria. Una volta versati gli ingredienti, compreso l'albume d'uovo, effettuare una dry shake, ovvero una shakerata senza ghiacccio per far si che l'uovo si monti alla perfezione. Dopo di che aggiungere ghiaccio, chiudere di nuovo lo shaker e shakerare per 30/40 secondi. Versare immediatamente il drink con l'aiuto di uno strainer e un colino in una coppetta da cocktail. Completare con 3 gocce di Amargo Chunco sulla superficie del cocktail.
CONSIGLI Il passaggio della shakerata e versata del drink dev'essere molto rapido perché, come per tutti i drink che prevedono l'utilizzo dell'albume, c'è il rischio che quest’ultimo resti attaccato alle pareti del ghiaccio se si lascia trascorrere troppo tempo prima di versare il cocktail nel bicchiere.
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Quell'aroma di spezie Capire la complessa natura degli aromi speziati nella degustazione del vino di Vincenzo Salvatore
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l mondo della degustazione del vino è notoriamente famoso per le elaborate descrizioni di aromi esotici e oscuri. Le tante spezie sono sicuramente tra i descrittori principali usati per suscitare l’acquolina in bocca per la qualità di un vino. Ma ci sono davvero queste spezie di cui si parla? A cosa corrispondono questi aromi che si percepiscono? Non è una domanda per niente banale. Dato che questo è il primo articolo dedicato agli aspetti più tecnici della degustazione del vino, vedremo alcune brevi note tecniche prima di dedicarci al peccaminoso reame delle spezie e degli altri esaltanti aromi del vino. Prima di tutto, è necessario tenere a mente che è la nostra percezione olfattiva, sia attraverso le narici (oronasale) che attraverso la faringe (retronasale), a permetterci di
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distinguere, identificare, e discriminare tra odori generici e più precisi e complessi aromi. A parte delineare il sapore di base e la sensazione palatale, la bocca e la lingua hanno semplicemente il ruolo accessorio nell’esame gusto-olfattivo di muovere il vino nel nostro palato permettendo a saliva e mucose di svilupparne i composti olfattivi che potranno essere poi apprezzati dai nostri recettori retronasali. Dunque, gli aromi vengono riconosciuti solo per il 30% per via oronasale diretta, mentre la restante maggior parte è interamente dipendente dall’esame retronasale. Le percezioni aromatiche sono in realtà il risultato dell’interazione tra complessi chimici derivati tanto dall’uva (cioè dalla genetica, dalla composizione del suolo, e dal clima) quanto dalla vinificazione (cioè fermentazione, concentrazione, invecchiamento, ecc.). Anche la più dettagliata
analisi chimica darà solo una lista degli alcoli, acidi, fenoli, esteri, e via dicendo presenti nel vino, ma non sarà in grado di farci capire il risultato ultimo di quella combinazione. Questo perché la degustazione è interamente dipendente dall’apparato recettivo fisiologico e dal nostro allenamento nell’interpretare queste componenti. Come per i profumi, un attributo importantissimo è la volatilità aromatica che permette il giusto grado di evaporazione dei sentori per far apprezzare il profilo sensoriale. A differenza dei profumi però i vini possono soffrire eventuali squilibri naturali: un eccessivo contenuto di etanolo, ad esempio, può fortemente limitare la volatilità, e per questo i vini alcolici possono avere profili più pesanti e meno fragranti. Altri alcoli però possono invece arricchire certi sentori, e questo spiega l’importanza assoluta per i vignaioli di trovare il l’equilibrio perfetto tra maturazione alcolica e fenolica prima della vendemmia. Infine, la nostra capacità di riconoscere gli aromi è strettamente dipende da come abbiamo stimolato la cognizione odorosa e la memoria olfattiva nel tempo: questo significa che è necessario allenamento e attenzione non solo nella degustazione dei vini, ma nel nostro approccio generale all’olfatto come senso del gusto. Per aromi speziati nel vino si intendono sia sentori dolci di vaniglia, anice, cannella, cardamomo, chiodi di garofano, noce moscata, zafferano, sia i sentori più penetranti di curry, ginepro, paprika, tutti le tipologie di pepe, ma anche le note speziate più tostate e balsamiche tipo cioc-
colata, canfora, caffè, caramello, asfalto, eucalipto, tutte le tipologie di frutta secca, liquirizia, tabacco, e via dicendo. Questa varietà dipende tanto dal profilo genetico delle uve quanto dalla lavorazione. L’aromaticità naturale delle uve deriva dalla concentrazioni di “terpeni” nella buccia (ci sono tre gradi: uve aromatiche, semi-aromatiche, e non aromatiche). Poi le particolarità pedoclimatiche e lo stile di vinificazione determinano l’impatto della trasformazione in vino. Per quanto riguarda gli aromi speziati però il ruolo più importante è giocato dall’eventuale invecchiamento in botti di legno. C’è intanto una differenza fondamentale tra il rovere americano più dolce (vaniglia, cocco, cannella, aneto) e il più scuro rovere francese (vaniglia, nocciola, chiodi di garofano, caffè), al netto ovviamente di eventuali trattamenti che vanno ad alterare il legno naturale. In ogni caso, per giudicare l’effetto del legno è fondamentale tenere conto della durata e dell’affinamento del vino sia nelle botti che poi in bottiglia. Nell’immediato il legno cede lattoni e tannini che rilasciano di solito sentori di vaniglia e cannella, ma è solo nel lungo che si può valutare l’effetto reale dell’interazione tra vino e legno e tra vino e ossigeno con la comparsa dei cosiddetti aromi terziari: miele, zenzero, zafferano, idrocarburi, tartufo, grafite, e via dicendo. Tra le uve rosse più celebri per il loro profilo speziato ci sono sicuramente Cabernet-Sauvignon, Syrah, e Zinfandel/Primitivo. Il Cabernet-Sauvignon è geneticamente marcato dalle “pirazine,” molecole aromatiche che svilup-
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TASTE pano una distinta nota di peperone verde. Le variazioni pedoclimatiche possono aumentare o mitigare questa innata nota vegetale, mentre le migliori selezioni invecchiate da regioni come Bordeaux, Napa Valley, e Toscana diventano vini di grande complessità ricchi di note terziarie di eucalipto, menta, tabacco, caffè scuro, cioccolata, e grafite. Il Syrah, invece, vanta una potente palette pepata grazie alla presenza della molecola “rotundone”. Inoltre, anche da giovane, può sviluppate note di chiodi di garofano, liquirizia, e tabacco scuro, specialmente nei ricchi suoli della Barossa Valley in Australia, nelle dolci colline di Cortona in Toscana, o nelle terre vulcaniche dell’Etna in Sicilia. I più raffinati e complessi Syrah francesi della Valle del Rodano richiedono decisamente più tempo per maturare, ma ripagano la pazienza con fantastici aromi di cioccolata amara e sorprendente asfalto. Per quanto riguarda Zinfandel e Primitivo, infine, bisogna subito differenziare tra la più fresca versione californiana e quella pugliese che è decisamente più carica. In generale, però, questi vitigni sviluppano sempre un profilo morbido e suadente caratterizzato da frutta rossa matura e marmellata dolce. Se invecchiati poi aggiungono deliziose spezie come vaniglia, cannella, noce moscata, cioccolata al latte, tabacco, croccantino, e persino note balsamiche. Anche le uve bianche possono riservare non poche sorprese agli amanti delle spezie come i vitigni Gewürztraminer e Riesling. Il primo, come dice il nome stesso (Traminer aromatico), è un’uva aromatica caratterizzata da sentori varietali molto spiccati (rose, pesca, mango, litchi). A seconda dello stile – alsaziano, tedesco, austriaco, o Nuovo Mondo, questi vini possono sviluppare spezie fresche come zenzero e cedro candito, dolci come cannella e miele, e persino deliziose note di crema e pasticceria. Il Riesling invece è un’uva che può dare vini dai profili diversissimi tanto di facile beva quanto di lunghissimo invecchiamento e grande complessità. È un’uva che predilige climi freschi e porta sentori freschi, acidi, floreali, fruttati, e minerali. In Germania (soprattutto Mosella e valle del Reno), i Riesling diventano più forti, ricchi, e decisamente speziati con forti aromi di idrocarburi e cherosene al naso, anice e liquirizia salata al palato. Le versioni vendemmia tardiva o botritizzate sono poi incredibili vini da dessert dalla più raffinata acidità e impressionanti profili speziati di miele, caramello, frutta secca, erbe aromatiche, e pasticceria. Ovviamente questi sono solo pochi esempi rispetto all’amplissimo panorama degli aromi speziati dei vini. È importante però considerare questi aromi anche in termini di abbinamento cibo-vino perché spesso i vini rivelano la loro vera complessità solo nel momento di una ottimale combinazione gustativa. Un classico esempio è la perfetta sintonia di abbinamento tra Gewürztraminer e cucina asiatica, in grado di trasformare completamente l’esperienza gastronomica. Del resto, proprio il termine “gastronomico” è diventato un aggettivo molto amato da parte degli esperti per sottolineare la spiccata abbinabilità di un certo vino con il cibo grazie al profilo ben bilanciato tra speziata aromaticità, buona acidità, giusta alcolicità, e finezza generale.
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Fermentazione Da antichissima tecnica di conservazione, attraverso la riscoperta della cucina moderna, la fermentazione ambisce a divenire futuro nutraceutico. di Vincenzo Lopez
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otrebbe esser definita vecchia come il mondo: la fermentazione risulta infatti essere una delle tecniche di conservazione più antiche e attualmente ancora ben radicate, giocandosi il primato, quasi alla pari, con l’idrolisi cerealicola, l'essiccazione e la salatura. Le prime testimonianze raccontano di un fortunoso processo di trasformazione dell’acqua in bevanda alcolica, grazie all’infusione di miele e sale. Si trattava dell’idromele, scoperto più di 5000 anni fa e legato al mito di Dionisio. Quella che poi fu ritenuta la “magica” trasformazione dei lieviti dormienti del nettare delle api divenne poi la gran maestra per la storia di altri due rinomati fermentati: birra e vino. Tuttavia, per restringere il campo della nostra ricerca, senza addentrarci troppo nella distinzione terminologica-scientifica, attesa la presenza di diverse tipologie di fermentazione (malo lattica, alcolica, etc), tratteremo quella di nostro interesse, più comunemente utilizzata nel mondo della cucina, ossia la lattica. Esemplificando molto i processi biochimici, questo fenomeno è innescato da batteri anaerobi (che vivono in assenza di ossigeno all’interno dei tessuti) che trasformano il glucosio o altri zuccheri in acido lattico, con annessa produzione di anidride carbonica. Questo processo di trasformazione biologica, anticamente impiegato nelle tecniche di stoccaggio degli alimenti, trova ampio spettro nella cucina moderna. La visione e la ricerca dell’ingrediente puramente estratto ed esaltato nel suo gusto, rende la fermentazione la giusta strada per la cucina moderna, sempre attenta al gusto ma anche all’importanza nutrizionale pro benessere che scaturisce dalla sua assunzione. Difatti, superate le mode delle marinature e delle esasperate cotture a bassa temperatura, la fermentazione permette di ottenere ingredienti armonici e carichi di un carattere gustativo unico, definito, ma soprattutto
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territoriale, dato che il gusto di una carota del sud della Svezia non potrà mai essere uguale a quello di un’altra coltivata in Sicilia, poiché il pedoclima e la composizione chimica del terreno renderanno peculiare l’ortaggio, anche qualora nascesse dalla stessa manciata di semi. Risulta quindi affascinante pensare che una tecnica conservativa possa esprimere il territorio, legandolo indissolubilmente ad un credo che presto dovrà esser mantra, ovvero la sostenibilità. Anche in termini di ottimizzazione delle risorse, è possibile fermentare quasi tutte le tipologie di cibo, dal formaggio alla carne, ma soprattutto le verdure. Si ottengono così delle piccole scorte che impreziosiscono le dispense, favorendo anche l’utilizzo non stagionale dei prodotti e riducendo il consumo di energia per la loro trasformazione e trasporto da una parte all’altra del globo di alimenti non stagionali. Si pensi che per ottenere una solanacea fermentata, in grado di poter resistere sei mesi in dispensa, basta solo la materia prima, il 2% del suo peso in sale, acqua, un barattolo con gorgogliatore e un posto poco illuminato dove conservarlo. Cavalcando la ritrovata moda di conservazione fermentativa, era inevitabile che si trovassero soluzioni intuitive e migliorative della tecnica, permettendo così l’estrazione di sapori superbi e pieni di carattere. Una delle tecniche di estrazione più efficace è la crioestrazione, preceduta da una fermentazione con soluzione salina appena più accentuata. Esemplificando il processo: si immagini di avere una zucca e di volerne estrarre l’anima rendendola audace ed intrigante. Per prima cosa la si monderà della buccia in ambiente sterile, per poi tagliarla in cubetti di facile inserimento nel barattolo scelto. Successivamente la si può arrostire con del legno di olivo, il tempo necessario affinché le rigature della griglia creino il sigillo alla famigerata maillard. Da lì si passa al processo di fermentazione, immergendo i cubetti in una composizione salina al 3% (es. 3 g di sale in 100 g di acqua). Utilizzando un barattolo con gorgogliatore non sarà necessario muoverla per le successive due settimane, trascorse le quali la si rimuoverà dalla soluzione per asciugarla, avvolgerla nella carta forno e riporla in congelatore 30 min o poco più. Il raffreddamento forzato dell’ortaggio favorirà così il mantenimento vivido del colore naturale della zucca. Avrete finalmente a disposizione un ingrediente pronto per essere frullato con mandorle, olio extra vergine di oliva e finocchietto, per così ottenere un pesto di zucca che non lascerà spazio ad altri indugi se non a quello di stappare un buon chardonnay. Nelle più moderne ed attrezzate cucine questo avverrà tra sottovuoto, forni a convezione e abbattitori di precisione, ma tentare la sperimentazione casalinga può farci sentire partecipi di una tecnica antica che ora volge il suo sguardo fiero al futuro. Fa da padrone il concetto fondamentale che cucina e tecniche di creazione per i piaceri del palato debbano definirsi concretamente anche per la vitalità nutrizionale che ne deriva.
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中国杂志 Available in: ENGLISH ITALIAN CHINESE
INTERACTIVE
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NUMERO - CigarsLover Magazine
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TASTE
Il buon fumo La rinascita del vecchio stile rauchbier di Vincenzo Salvatore
L
a tecnica alla base delle birre affumicate, cioè l’asciugatura a fuoco dei cereali in germinazione, risale a secoli fa. A quel tempo l’asciugatura naturale in climi umidi e freddi non era possibile senza aiuti tecnologici, quindi il fuoco era l’unica opzione. Inevitabilmente, l’asciugatura a fuoco permeava i malti ottenuti di sentori affumicati, a tal punto che praticamente tutte le birre fatte in aree fredde dovevano per forza essere affumicate, seppure solo la Germania e qualche altro territorio esteuropeo hanno poi sviluppato una solida tradizione di rauchbier. La situazione cambiò con l’invenzione del forno per malto da parte del britannico Nicholas Halse nel 1635, di fatto il primo forno chiuso a combustibile, che sostituì ovunque nel mondo i vecchi sistemi di asciugatura del malto. Tanto che all’inizio del XX secolo le birre affumicate erano praticamente scomparse tranne in alcune birrifici nella città bavarese di Bamberga, considerate come una curiosità turistica del passato. Negli ultimi anni però, il movimento della birra artigianale ha riscoperto questo gioiello dimenticato come stile per sperimentare ed innovare le tecniche di arricchimento dei sapori. Molti professionisti e amanti della birra si sono diretti presso i due birrifici superstiti di Bamberga, Spezial e Schlenkerla, per scoprire la loro produzione tradizionale ancora basata sull’asciugatura fuoco con legno di faggio. A tutt’oggi, la rauchbier più rappresentativa è la Aecht Schlenkerla Märzen, una pale lager nel più ricco stile bavarese che fa bella mostra di tutte le peculiarità dei malti affumicati. Ha una gradazione del 5,1% e forti note di pancetta affumicata, maiale essiccato, cacao amaro, come pure sentori torbati che vanno da braci ardenti a cenni medicinali, sal-
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mastri, e di salamoia. A dispetto del suo carattere deciso e dei suoi intensi aromi, è una birra di facile beva. Schlenkerla produce un’ampia varietà di altre rauchbier come la leggera weizen, una birra poco alcolica, una forte doppelbock, e molti altri stili stagionali limitati. Similmente, l’altro birrificio sopravvissuto a Bamberga, Spezial, produce svariate rauchbier. Il loro classico è una lager da una palette aromatica moderatamente affumicata e un corpo più leggero della Schlenkerla. Ha una gradazione del 4,9%, un sapore più erbaceo e dolce, e una bevibilità così facile da essere pericolosa. Per chi ama osare, Special offre anche Märzen e Doppelbock come pure alcuni stili stagionali molto forti come le birre Schlenkerla, nonostante Spezial sia specializzata nello spettro più morbido del vangelo dell’affumicatura. Con il rinascimento artigianale delle birre affumicate, si è verificato un importante cambiamento negli stili brassicoli preferiti. Grazie al loro profilo tostato, le porter sono state scelte da moltissimi produttori per sperimentare con la ritrovata tecnica di asciugatura a fuoco. Oltre al tipico legno di faggio, si è sperimentato con ciliegio, quercia, e persino ontano per capire come le diverse essenze modificassero i malti. Si sono ottenuti interessanti risultati con malti ricchi di note morbide e sciroppose, molasse e bacon arrostito, appunto adatti per i profili più scuri delle birre stile-porter. Più alte in gradazione alcolica (7/9%) e più ricche di corpo e intensità rispetto alle lager (grazie alla varietà di malti tostati e asciugati a fuoco, come pure di altri cereali come avena o segale), le porter affumicate hanno conquistato produttori e consumatori ovunque nel mondo con il loro mix unico di complessità, piacevolezza, e pizzico di audacia. Inoltre, la maggior parte delle port affumicate, spesso anche in
versione Baltic o Imperial, sono birre pensate per un lungo invecchiamento in cantina prima di raggiungere il loro momento ideale di consumo, una caratteristica ormai sempre più apprezzata sui mercati d’eccellenza. Il loro profilo aromatico si muove su toni intensi di cioccolata e caffè tostato, più selvatici sentori di pelle, carne, pepe, e frutta secca, con anche cenni balsamici e venature minerali, liquirizia, anice, gesso, iodio, e salamoia. Tra le tante interpretazioni possiamo trovare la Van Viven Smoked Porter in Belgio, la Birrificio Lambrate Ghisa in Italia, la De Molen Bloed, Zweet & Tranen e la Rook & Vuur nei Paesi Bassi. Ovviamente, è negli Stati Uniti che il rinascimento affumicato ha ottenuto i maggiori successi e riconoscimenti grazie ad alcune meravigliose interpretazioni come la ormai classica Stone Brewing Smoked Porter in California, l’impressionante birra da invecchiamento Alaskan Brewing Smoked Porter, la più facile Arcadia Brewing London Porter in Michigan, la importante serie delle Flynn on Fire Smoked Beer Initiative lanciata dalla Switchback Brewing Company in Vermont, e molte altre. Infine, in termini di abbinamento col cibo, le birre affumicate sono meno complicate di quanto uno possa pensare. Il loro finale pulito e il loro carattere dolce-salato richiedono grassezza e untuosità, perfette quindi per accompagnare ricchi formaggi a pasta dura come cheddar e gouda, dolce-amari dessert al caffè o al cioccolato, e ovviamente carne o pesce al BBQ come costolette di maiale, punta di petto, e salmone. In ogni caso, bisogna fare attenzione a scegliere uno stile di affumicatura simile (basta tenere a mente l’essenza di legno usata per l’asciugatura del malto) per evitare che il contrasto possa essere poco piacevole. Alla salute!
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CIGARS
Blind Tasting 82 84 90
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SPIRITS Rum Whisky
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CIGARS
98 102 104 108
Piramides Robusto Shorts Toro
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CigarsLover Magazine
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BLIND TASTING SPIRITS
HOW ARE THE BLIND
I sigari vengono privati delle anillas e vengono nuovamente “vestiti” con una nuova fascetta, che riporta semplicemente un numero. Lo stesso avviene per gli spirits, che vengono travasati in bottigliette di vetro che recano solamente un numero e un eventuale indicazione, qualora il distillato superi una gradazione alcolica del 50%.
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CigarsLover Magazine
I prodotti vengono quindi testati in modo completamente imparziale, in un blind tasting nel quale i degustatori non sanno che prodotti stanno testando.
D TASTINGS MADE? Vengo confrontati i tasting per creare la review definitiva e il rating del prodotto, espresso in centesimi.
Le valutazioni vengono quindi raccolte e il team di CigarsLover Magazine si mette all’opera, calcolando le medie e dando luogo alle valutazioni finali.
Cigars & Spirits Results
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SPIRITS BLIND TASTING
Legenda
Tutte le informazioni riportate nel blind tasting
1
Per riuscire a collocare il distillato all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun distillato è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere la valutazione più oggettiva possibile.
1 2 KAVALAN
2
Solist Fino Sherry COUNTRY Taiwan
ABV - PROOF 57.8% | 115.6
$$$$
4
4
FINISH Lungo. Pepe bianco, cacao e noci. Un tocco di scorza d'arancia. Complesso e incredibilmente ricco, è un whiskey molto appagante.
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CigarsLover Magazine
• Percentuale del tasso alcolico del distillato (Alcohol By Volume)
• Paese di produzione
PALATE Frutta esotica, caramello e miele, insieme a ricche note di pepe bianco e scorza d'arancia.
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Indicazione del brand e del nome del prodotto preso in esame. “yo” significa “Yeards Old” e indica gli anni di invecchiamento dichiarati del distillato. Qua- lora non sia indicato, è un’informazione non rilasciata dal produttore.
• Prezzo: $ inferiore a 50€ $$ inferiore a 100€ $$$ inferiore a 250€ $$$$ superiore a 250€
3
PRICE
NOSE Frutta matura, ricche note di prugna, assieme a miele e un mix di frutta esotica, tra cui il cocco. Poi cacao.
94
3
Immagine del distillato.
5
5
Degustazione suddivisa in sensazioni percepite al naso, al palato e nel finale. Il paragrafo finale contiene le conclusioni, che riepilogano la valutazione del prodotto.
Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità molto elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità e molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 mediocre e con alcuni difetti evidenti.
INTERACTIVE
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350+ SPIRITS TESTED YEARLY
SPIRITS BLIND TASTING
Rum
The chosen 12
Results
Rum provenienti da sette diversi paesi produttori si incontrano in questo blind tasting, dove il range di prezzo varia da circa € 50 a € 250.
Quattro dei dodici rum testati hanno registrato un punteggio di 90 punti o superiore. Due di loro, entrambi a grado pieno, si distinguono dagli altri.
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CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
NAVY ISLAND JAMAICA RUM Navy Strength
PAESE
Jamaica
ABV - PROOF PREZZO 57% | 114
$$
HAMPDEN
ENGLISH HARBOUR
Pure Single Jamaican Rum
PAESE
Jamaica
5 Year Old rum
ABV - PROOF PREZZO 60% | 120
$$
PAESE
Antigua
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
NOSE Note di olive verdi, assieme a sfumature vegetali. Dopo qualche attimo nel bicchiere, uva spina e cera d’api.
NOSE Legno, olive verdi e salamoia, sfumature di mentolo e liquirizia, e uvetta passa. Scorza di mandarino.
NOSE Sciroppo d'acero, miele nocciola tostata. Dopo qualche attimo nel bicchiere, rabarbaro. Un tocco di vaniglia.
PALATE Vegetale, con olive verdi e la salamoia che si confermano. Un tocco pepato. Sfumature di caramello.
PALATE Dolci note di uvetta, spezie del legno arricchite da sprazzi pepati, cuoio e cioccolato fondente.
PALATE Si confermano miele e sciroppo d'acero, arricchiti da cioccolato fondente, echi vegetali e di frutta matura.
FINISH Medio lungo, con olive verdi e caramello salato.
FINISH Lungo. Spezie del legno e pepe, aromi vegetali e mentolo.
FINISH Medio lungo, con cioccolato fondente, miele e un accenno di spezie del legno.
Diretto e senza fronzoli, presenta una persistenza prolungata. Appagante.
Intenso, diretto ed esplosivo, dotato di una persistenza che non sembra finire mai.
Armonioso e rotondo, oltrechè equilibrato. Beverino.
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CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
CIHUATÀN
PUSSER'S 15 Year Old
PAESE
Guyana
12 Year Old Cinabro
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$$
PAESE
El Salvador
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$$
PIRATE’S GROG No.13
PAESE
Honduras
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$$
NOSE Amarena, uvetta e prugna. Rancio. Oliva verde e un tocco speziato. Dopo qualche attimo, fave di cacao.
NOSE Profumi di spezie del legno e note floreali, accompagnate da legno pregiato. Echi di vaniglia e cannella.
NOSE Sentori di anice stellato, gomma big babol, e un mix di spezie. Noce moscata e vaniglia.
PALATE Prugne e uvetta, assieme a canditi. E' percepibile anche una soave nota vegetale, e un accenno di spezie del legno.
PALATE Un mix di note speziate e caramello, assieme ad erbe aromatiche e fiori eduli. Echi di scorza di arancia.
PALATE Vaniglia in baccello, legno giovane, una punta di zenzero e poi sfumature balsamiche, cuoio e caffè in grani.
FINISH Lungo, con note di canditi e spezie del legno.
FINISH Media persistenza, con aromi di scorza di arancia e vaniglia.
FINISH Medio lungo. Spezie e accenni vegetali e balsamici.
Bouquet profondo e discretamente ampio. Mascolino e diretto.
Beverino e semplice da apprezzare. Equilibrato.
Bouquet alquanto unico. Semplice da apprezzare, beverino.
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SPIRITS BLIND TASTING
MINOKI
BUMBU XO
PAESE
Panama
Mizunara
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
RYOMA
$
PAESE Japan
7 year old Japanese rum
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
PAESE Japan
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
NOSE Caramello e vernice del legno. Sfumature di legno tostato ed echi di caffè.
NOSE Legno pregiato, accompagnato da vernice del legno. Poi frutta tropicale matura, con datteri e uvetta.
NOSE Profumi di vaniglia, seguiti da cera d'api, echi vegetali e floreali, e un accenno di solvente. Piuttosto fresco.
PALATE Caramello e la vernice del legno. Il caffè è ora accompagnatato da echi balsamici che rinfrescano il bouquet.
PALATE Si conferma il legno, ora arricchito da note di vaniglia in baccello, e un tocco di spezie del legno.
PALATE Note floreali in prima battuta, seguite da legno pregiato, una punta di pepe bianco. Lievemente astringente.
FINISH Medio. Caramello ed echi di mentolo.
FINISH La persistenza è medio lunga, con vaniglia e spezie del legno.
FINISH Medio corto. Lievemente dry. Legno e accenni di spezie.
Armonioso e bilanciato. Dagli aromi delineati e distinti.
Paletta aromatica piuttosto contenuta. Fa dell'eleganza la sua principale virtù.
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Il bouquet dolce lo rende particolarmente beverino. Il bouquet non è tra i più ampi.
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CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
MILIONARIO 15 Year Old
PAESE Peru
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
TIKI LOVERS Dark Rum
PAESE
Caribbean
ABV - PROOF PREZZO 57% | 114
$
NEPTUNE Gold
PAESE
Barbados
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
NOSE Sentori di platano caramellato, nocciole al miele, chiodi di garofano e cannella.
NOSE Legno e spezie del legno, assieme a una punta di salamoia. Poi vernice, vaniglia e nocciola tostata. Kumquat.
NOSE Sentori di frutta matura, dove spiccano la pesca e la prugna. Poi note zuccherine e caramello.
PALATE Dolce e morbido, con banana, noce pecan al caramello salato, marmellata di fichi, e spezie, con cannella, vaniglia e pepe. FINISH Media persistenza. Banane e noce.
PALATE Note di Kumquat, spezie del legno, vernice del legno, salamoia e vaniglia. Punte minerali.
PALATE Zucchero filato, caramello e un tocco di legno. Confetto. Un accenno di olive verdi.
FINISH Medio lungo, con spezie del legno e salamoia.
FINISH Medio corto. Zuccherino.
Bouquet fresco e armonioso e semplice da apprezzare.
86 98
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CigarsLover Magazine
Diretto e intenso, risulta senza fronzoli e appagante.
86
Paletta aromatica piuttosto pacata. Delicato.
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CHOOSE WHO TO BELIEVE. a MIRACULOUS LIE Inspired to the miraculous and fraudolent remedies sold by charlatans in the 1700s.
A BITTER TRUTH A craft amaro bitter, made by infusion and distillation of herbs, spices and barks.
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SPIRITS BLIND TASTING
Whisky
The chosen 12
Results
Quattro paesi produttori sono stati selezionati per questa degustazione alla cieca, comprese alcune nuove uscite e alcuni imbottigliamenti di produzione regolare.
Tre i prodotti che raggiungono la fascia dei 90 punti, tra cui troviamo due scozzesi e un giapponese. A seguire, altri due ottimi prodotti, made in USA e made in England.
100
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CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
BEN NEVIS 10 year Old
PAESE Scozia
AD/07.21:05
ABV - PROOF PREZZO 46% | 92
ARDNAMURCHAN
$$
PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 46.8% | 93.6
$$
KAMIKI
Intense Wood PAESE Japan
ABV - PROOF PREZZO 52.7% | 90
$$
NOSE Frutta rossa matura (fragola, pesca, albicocca), affiancata da scorza di arancia, spezie e nocciola.
NOSE Profumi affumicati e minerali, assieme a scorza di agrumi e a un mix di spezie, con un richiamo a note pepate.
NOSE Legno, arricchiti da vaniglia e un mix di spezie, dove spiccano cannella e noce moscata. Ribes nero.
PALATE Si confermano frutta rossa e arancia, con spezie del legno e un’intensa nota di cioccolato al latte.
PALATE Sapido e speziato, con note minerali e una lieve affumicatura, rinfrescata da scorza di limone.
FINISH Di media persistenza. Si percepiscono spezie del legno e nocciola.
FINISH Medio lunga persistenza, con Freschi sentori di limone e note minerali.
PALATE Il legno si conferma, accompagnato ora da un mix di noce moscata, cannella, pepe e cardamomo. Tabacco di sigaro. FINISH Media persistenza, con note di legno e spezie. Mieloso.
Paletta aromatica vellutata e profonda, oltre che armoniosa ed equilibrata.
Pulito e cremoso, oltre che intenso e strutturato.
Dal bouquet aromatico unico e strutturato, che ruota attorno a legno e spezie.
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CigarsLover Magazine
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SPIRITS BLIND TASTING
RESERVOIR
FV Cask Experience PAESE U.S.A.
ABV - PROOF PREZZO 43% | 96
$$$
THE LAKES Whiskymaker's Reserve No.4
PAESE
England
ABV - PROOF PREZZO 52% | 104
$$
LAGAVULIN 12 YO Special Release 2021 PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 56.5% | 113
$$$
NOSE Frutta rossa matura, cioccolato fondente, echi di spezie del legno e vernice. Noce pecan e sciroppo d'acero.
NOSE Profumi di sherry, con uva sultanina, fichi e fragole, il tutto arricchito da sentori di nocciola.
NOSE Profumi di vaniglia e vernice del legno, assieme a erbe medicinali espezie del legno. Echi affumicati e torbati.
PALATE Legno giovane, spezie del legno, caffè in grani e una punta di cioccolato fondente. Frutta matura e noce pecan.
PALATE Dolce, con note di marmellata alla fragola e punte zuccherine. Pepato, con soavi sfumature vegetali.
PALATE Spezie del legno, cenere, note affumicate e bacon. Erbe medicinali e torba.
FINISH Medio lunga persistenza, con spezie del legno, caffè e note pepate.
FINISH Medio lunga persistenza, con spezie e nocciola.
FINISH Medio lungo. Note affumicate e marine. Torba.
Sprigiona un'intensità aromatica spiccata. Diretto e appagante.
Risulta dotato di una buona intensità aromatica. Appagante.
Intenso e potente, ma dotato di un equilibrio a tratti sul filo del rasoio.
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CigarsLover Magazine
SPIRITS BLIND TASTING
ARDBEG 19 YO Traigh Bhan Batch 3 PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 46.2% | 92.4
$$$$
THE WHISTLER 7 Anni
PAESE Ireland
ABV - PROOF PREZZO 59% | 118
$
WILLET'S 3 YO Family Estate Bottletd Rye
PAESE U.S.A.
ABV - PROOF PREZZO 53.7% | 107.4
$$
NOSE Soave torba minerale, accompagnata da scorza di cedro, aromi affumicati, vaniglia e una punta di liquirizia.
NOSE Malto e cereali, accompagnati da mandarino, caramello salato, e note di chiodi di garofano. Grand Marnier.
NOSE Vernice e citronella. Cera d'api e un mix di eucalipto, rabarbaro, chiodi di garofano. Fernet branca.
PALATE Torba, assieme a spezie del legno e pepe nero. Liquirizia, ebe medicinali e un mix di vaniglia e scorza di cedro.
PALATE Note fruttate e tostate. Mandarino e cereali. La componente balsamica risulta più marcata. Una punta di noce.
PALATE Miix di erbe aromatiche. La vernice di legno di conferma, accompagnata ora da spezie del legno.
FINISH Medio lungo. Note affumicate, seguite da scorza di cedro e vaniglia.
FINISH Il finale è lungo, con ricche note balsamiche e di mandarino.
FINISH Lungo, con erbe balsamiche, ora il rabarbaro spicca, e cera d'api.
Composto, equilibrato e di buona intensità. Di buona struttura.
Marcata intensità aromatica. Caldo e appagante, con un finale lungo.
Complesso e poderoso. La componente balsamica è multisfaccettata.
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SPIRITS BLIND TASTING
INCHMURRIN Madeira Wood Finish PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 46% | 92
$$
WOLFBURN
Vibrant Stills RudiPort Finish 2014 PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 50% | 100
$$$
THE GLENROTHERS 12 Year Old
PAESE Scozia
ABV - PROOF PREZZO 40% | 80
$
NOSE Legno, ciliegia e richiami di spezie del legno. Poi legno di sandalo e cardamomo, con miele e vaniglia.
NOSE Zucchero filato e frutta matura, dove svettano uva e prugna. Seguono scorza di arancia e spezie del legno.
NOSE Un mix di mela e vaniglia, assieme a dei richiami di frutta tropicale.
PALATE Rotondo e mieloso. Ciliegia e il legno di sandalo, seguiti dalle spezie del legno e dal miele. Lievemente dry.
PALATE Si conferma la frutta matura, sorretta da intense note pepate e cuoio.
PALATE Frutta candita e cannella. Cuoio e sfumature vegetali. Sfumature fruttate.
FINISH Medio-lungo. Spezie del legno, legno di sandalo e vaniglia. Una punta pepata.
FINISH Il finale è medio. Scorza di arancia, zucchero filato e sentori pepati.
FINISH Il finale è medio. Frutta matura e spezie del legno.
Bilanciato e armonioso. Discretamente strutturato.
Intenso e dotato di un bouquet poco comune e non scontato.
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Di buona intensità ed equilibrio. Semplice da aprrezzare.
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CigarsLover Magazine
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Discover Our Secrets hiramandsolomoncigars.com
CIGARS BLIND TASING
Legenda
Tutte le informazioni riportate nel blind tasting Per riuscire a collocare i sigari all’interno di un’ampia scala di valori, viene utilizzata una valutazione in centesimi. Il punteggio di ciascun sigaro è dato dalla media delle valutazioni ricevute dai recensori nel panel. I prodotti che rientrano nel blind tasting vengono testati senza la consapevolezza di cosa si stia provando, in modo da avere una valutazione quanto più oggettiva possibile.
3
ADVENTURA Royal Return King’s Gold Robusto
1
COMPLESSO E RICCO Sprigiona cacao e agrumi, arricchiti da terra e un tocco di incenso. La base è mielosa. Si prosegue con note speziate di pepe bianco, che via via si fanno più intense, culminando in spezie piccanti.
2
1 2 3
STRENGTH
••••
SIZE
PRICE
52x127mm (5″)
$ 13.5 | € 13.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
MESSICO
R. DOMINICANA, NICARAGUA, U.S.A.
U.S.A.
5
Immagine del sigaro.
Note degustative del prodotto. Vengono elencati aromi e sapori percepibili durante l’intera fumata del sigaro.
Scala di valutazione: 95-100 memorabile ed eccellente sotto ogni aspetto. 90-94 qualità elevata e grande appagamento. 86-89 ottima qualità, molto godibile. 81-85 soddisfacente e con buoni pregi. Minore di 80 me- diocre.
4
Bandiere ad indicare il paese di produzione.
5
106
95
4
Cuba
Dominican Rep.
Nicaragua
Honduras
Brazil
Mexico
U.S.A.
Costa Rica
Italy
Philippines
Cina
Panama
• STRENGTH: forza, indicata su una scala da “•” (leggera) a “• • • • •” (forte). • SIZE: cepo (1/64 di pollice) e lunghezza, indicata sia in millimetri che pollici. • PRICE: prezzo del sigaro in dollari americani ed Euro. • WRAPPER: foglia esterna (capa). • BINDER: foglia sotto la capa (capote). • FILLER: le foglie nel ripieno (tripa).
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CigarsLover Magazine
Corona Gorda
The chosen 12
Results
In questo blind tastings di Corona Gorda partecipano novità e prodotti che vantano una lunga presenza nel portfolio dei rispettivi marchi. Quattro sono i paesi produttori coinvolti.
Due sigari raggiungono i 90 punti: un dominicano e un costaricano. Uno è un classico, l'altro un po' più di nicchia, appartiene a un marchio boutique.
#2-2022
CigarsLover Magazine
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CIGARS BLIND TASTING
ASHTON HERITAGE PURO SOL CORONA GORDA EQUILIBRATO E COMPLESSO Il sigaro inizia con legno di quercia, pepe e note floreali, a cui si aggiungono in seguito cuoio, pane e noci.
90 FORZA
•• ••
SIZE
PREZZO
46x146mm (5 ¾”)
$ 13.5 | € 12.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
VILLA CASDAGLI CORONA GORDA EQUILIBRATO E STRUTTURATO La nocciola e il cuoio aprono la fumata, uniti da aromi di caffè, pepe bianco e vegetali. Nella seconda metà compare una freschezza erbacea insieme alla cannella.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
46x140mm (5 ½″)
$ 13.5 | € 12
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
ECUADOR
PERU, DOM. REP., ECUADOR, NICA.
H. UPMANN MAGNUM 46 RICCO E INTENSO Un mix di pepe nero, cuoio, caffè e nocciola compongono il profilo nella prima metà. Nella seconda metà si aggiungono aromi di erbe aromatiche e il finale diventa piccante.
89 FORZA
•• ••
SIZE
PREZZO
46x143mm (5 ⅝”)
$ - | € 13
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
LARANJA RESERVA AZULEJO CORONA GORDA PODEROSO Nella prima parte si rivelano cuoio, pepe nero e terra, con erbe amare sullo sfondo. Un aroma di nocciola si unisce al profilo nella seconda metà, e il pepe diventa piccante.
108
#2-2022
CigarsLover Magazine
89 FORZA
•• ••
SIZE
PREZZO
46x152mm (6”)
$ 11 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
BRAZIL
NICARAGUA
CIGARS BLIND TASTING
FIAT LUX INSIGHT COMPLESSO E INTENSO Pepe, legno e noce costituiscono il cuore del profilo, supportato da aromi di erbe. Il fumo diventa più cremoso nella seconda metà e più speziato verso la fine.
89 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
46x143mm (5 ⅝”)
$ 9 | € 8.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
WILDFIRE THE RIVAVELIST CORONA GORDA EVOLUZIONE LIMITATA MA BEN EQUILIBRATO Offre note di terra e tostato, insieme a legno stagionato. Successivamente, ricchi aromi di pepe nero completano il profilo aromatico.
87 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
46x143mm (5 ⅝”)
$ 10 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
NICARAGUA
INDONESIA, NICARAGUA
UNDERCROWN SHADE CORONA SECONDA META’ MENO PERFORMANTE Sviluppa note di legno stagionato, terra e noce moscata, con alcune sfumature floreali. Si aggiungono poi pepe bianco e spezie piccanti. Cartone bagnato nell'ultimo terzo.
86 FORZA
••
SIZE
PREZZO
46x143mm (5 ⅝”)
$ 8 | € 10.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
DOM. REP., NICARAGUA
ECUADOR
HOYO DE MONTERREY EPICURE NO. 1 PIATTO E MONDIMENSIONALE Il profilo è limitato a deboli note di legno e fieno con qualche leggera speziatura nella prima metà. I sapori sono leggeri e la forza copre l'intero profilo per il resto del sigaro.
85 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
46x143mm (5 ⅝”)
$ - | € 2.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
#2-2022
CigarsLover Magazine
109
CIGARS BLIND TASTING
Lancero
The chosen 12
Results
Tre sono i paesi presenti in questo blind tasting: un formato che sta tornando di moda, con un numero sempre maggiore di produttori che lo stanno riproponendo nel portfolio.
Spiccano tre prodotti e tutti sono realizzati in Nicaragua, che domina questo blind tastings dedicato al formato Lancero.
110
#2-2022
CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
WARPED LA RELATOS COMPLESSO E ROTONDO All'inizio sono presenti aromi di caffè tostato, pepe bianco e cuoio. Nella seconda parte compaiono panna, nocciola e una sfumatura vegetale, con il finale che diventa piccante.
91 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
42x111mm (4 ⅜”)
$ 9.5 | € 9.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
PLASENCIA ALMA DEL FUEGO FLAMA PICCANTE E RICCO Sviluppa intense note pepate, che spesso culminano in picchi piccanti. Ci sono anche terra, alcune sfumature vegetali e un legno stagionato.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
38x165mm (6 ½”)
$ 17 | € 17
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
ROJAS BLUEBONNET LANCERO SAPORITO E CREMOSO Cuoio e noci sono seguiti da aromi di terra e pepe nero. Note di caffè espresso ed erbe balsamiche si aggiungono ulteriormente nel sigaro, con il pepe nero che diventa più piccante verso la fine.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
38x178mm (7”)
$ 10 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
POR LARRANAGA MONTECARLOS CREMOSO Ricche note di cappuccino, insieme a legno di cedro e pepe bianco. Avanzando, si aggiungono sfumature di terra e nocciola, insieme ad un aroma vegetale in sottofondo.
89 FORZA
••
SIZE
PREZZO
35x159mm (6 ¼)
$ - | € 5.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
#2-2022
CigarsLover Magazine
111
CIGARS BLIND TASTING
DREW ESTATE LIGA PRIVADA UNICA SERIE L40 LEGGERMENTE DRY Il profilo aromatico è composto da note di terra, incenso, pepe nero e caffè tostato. In alcune boccate ci sono anche delle note di cuoio.
88 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
40x178mm (7”)
$17.5 | € 16.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
BRAZIL
HONDURAS, NICARAGUA
CASA TURRENT 1880 COLORADO OSCURO EQUILIBRATO Il profilo aromatico del sigaro è fatto di aromi terrosi, insieme a note di nocciola e cioccolato fondente, quest'ultimo che si trasforma poi in cioccolato al latte nella seconda metà della fumata.
87 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
40x190mm (7 ½”)
$ 17 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
MEXICO
MEXICO
LUCIANO THE DREAMER BUONA EVOLUZIONE Note vegetali e di nocciola aprono la fumata, assieme a sfumature fumose. Poi si aggiungono pepe verde e spezie al peperoncino. Nell'ultima parte, le spezie ricoprono il ruolo principale.
87 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
38x190mm (7 ½”)
$ 15 | € 15
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA, PERU
EL VIEJO CONTINENTE MADURO LANCERO EVOLUZIONE LIMITATA Il profilo aromatico è fatto di note terrose, insieme a un tocco di incenso e alcuni aromi tostati.
112
#2-2022
CigarsLover Magazine
85 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
38 x 190mm (7 ½”)
$ 7 | € 6.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
NICARAGUA
NICARAGUA
CIGARS BLIND TASTING
Robustos
The chosen 12
Results
I sigari presenti in questo blind tasting provengono da cinque diversi paesi produttori. C'è anche un sigaro prodotto in Cina.
Quattro dei sigari testati hanno ottenuto almeno 90 punti. Uno è al di sopra di tutti gli altri ed è prodotto in Honduras. Anche il marchio cinese è nei 90.
114
#2-2022
CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
BLIND MAN’S BLUFF NICARAGUA ROBUSTO RICCO E APPAGANTE Il pepe nero è l'aroma principale del profilo, unito da cuoio, legno, erbe aromatiche e nocciola. Il pepe diventa più piccante e compaiono erbe balsamiche nella seconda metà.
92 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x127mm (5”)
$ 8.7 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
LAMPERT 1675 EDICION AZUL ROBUSTO CREMOSO. PERSISTENZA MOLTO LUNGA Cioccolato al latte e note di nocciola, arricchite da pepe bianco e un tocco di zenzero. Nella seconda parte, frutta matura e cuoio. Cenni vegetali.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x127mm (5”)
$ 10 | € 8
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA, PERU
STOLEN THRONE THREE KINGDOMS ROBUSTO TONDO E INTENSO Legno, principalmente rovere e pepe nero sono gli aromi portanti, supportati da noci e pane. Il pepe nero evolve in speziatura alla cannella verso la fine.
90 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
52x127mm (5”)
$ 10 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
REINADO GRAND APEX RICCO Il profilo ruota attorno a ricchi aromi di terra, cuoio, legno e pepe nero, supportati da erbe e una sottile dolcezza. Diventa speziato e balsamico verso la fine.
90 FORZA
•••••
SIZE
PREZZO
52x140mm (5 ½”)
$ 12 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
MEXICO
NICARAGUA
NICARAGUA
#2-2022
CigarsLover Magazine
115
CIGARS BLIND TASTING
GREAT WALL 40TH RICCO E APPAGANTE La fumata sprigiona intese note di legno di cedro, protagoniste indiscusse, affiancate da pepe bianco e cuoio. Le spezie si fanno più intense nella seconda metà.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x135mm (5 ⅜")
$ - | € 14
WRAPPER
BINDER
FILLER
DOMINICAN REP.
INDONESIA
CHINA, DOMINICAN REP.
AGING ROOM RARE COLLECTION FESTIVE EQUILIBRATO E RICCO Una combinazione di legno e noce apre la fumata, con leggere sfumature di pepe sullo sfondo. Più avanti si aggiungono note carnose ed erbacee.
89 FORZA
•••••
SIZE
PREZZO
52x114mm (4 ½)
$ 15 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
RAMON ALLONES SPECIALLY SELECTED EQUILIBRATO E RICCO Pepe nero, noci e cuoio aprono la fumata e sono successivamente uniti da aromi di caffè espresso ed erbe aromatiche. Il finale è piccante e saporito.
88 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
50x124mm (4 ⅞”)
$ - | € 11
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
LA PALINA KB SERIES PART THREE BOUQUET NON ORDINARIO Sviluppa sentori di erbe, grafite, pepe bianco e salmerino. Ci sono anche alcune sfumature metalliche. Nella seconda parte, note di caffè completano il profilo aromatico.
116
#2-2022
CigarsLover Magazine
87 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
52x127mm (5”)
$ 10 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS
NICARAGUA
CIGARS BLIND TASTING
CUMPAY MADURO ROBUSTO RICCO E DIRETTO Molte spezie, principalmente pepe nero e peperoncino, sono seguite da noci e aromi vegetali. In alcuni puff c'è un tocco di pelle.
87 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
50x121mm (4 ¾)
$ 10.5 | € 8
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
ROCKY PATEL WHITE LABEL ROBUSTO MONDIMENSIONALE Il profilo è dominato dal legno, seguito da spezie e noci. C'è anche una piacevole acidità percettibile. A metà del sigaro, il bouquet diventa un po' amaro.
85 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x127mm (5”)
$ 19 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
NICARAGUA
NICARAGUA
CINQUE TERRE STATELESS SECONDO META’ SQUILIBRATA Il fumo inizia cremoso, con note di nocciola ed erbe aromatiche, insieme a sfumature di caffè e pepe leggero. Note amare compaiono nella seconda parte, diventando sempre più intense.
83 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
54x127mm (5”)
$ 15 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
DOM. REP., HAITI, NICARAGUA
ECUADOR
CASA MAGNA LIGA F ROBUSTO LINEARE Il profilo è limitato a noci, erbe aromatiche e aromi minerali. C'è una notevole sensazione astringente presente in tutto il fumo.
83 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x127mm (5”)
$9|€-
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
DOMINICAN REP., NICARAGUA
DOMINICAN REP., NICARAGUA
#2-2022
CigarsLover Magazine
117
CIGARS BLIND TASTING
Toros
The chosen 12
Results
I prodotti regolari e le nuove uscite sono presenti in questa degustazione alla cieca di Toro. Quattro sono i paesi produttori coinvolti nel tasting.
Il punteggio di tre sigari raggiunge il livello di 90 punti. Due sono realizzati in Nicaragua, l'altro a Cuba, quest'ultimo è ora uno dei più rappresentativi del marchio.
118
#2-2022
CigarsLover Magazine
CIGARS BLIND TASTING
A.J. FERNANDEZ ENCLAVE CONNECTICUT TORO COMPLESSO ED EVOLUTIVO Il profilo aromatico è composto da un mix di legno di cedro e spezie, con pepe bianco e noce moscata. Il tutto è arricchito da note di miele, cuoio e pane, quest'ultimo presente principalmente in sottofondo.
91 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
52x152mm (6”)
$-|€8
WRAPPER
BINDER
FILLER
ECUADOR
NICARAGUA
NICARAGUA
MONTECRISTO EDMUNDO POTENTE E STRUTTURATO Ricchi aromi di terra, legno e cuoio sono arricchiti dal pepe nero. Ci sono anche alcune note tostate di chicchi di caffè. Sentori di noce.
90 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
52x135mm (5 ⅜")
$ - | € 14.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
JOYA DE NICARAGUA CLASICO MEDIO SIGLO TORO CREMOSO Sviluppa ricche note legnose, insieme a pepe nero, cuoio e terra. Nella seconda parte, noci e chicchi di caffè completano il profilo aromatico.
90 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
50x152mm (6”)
$ - | € 5.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS, NICARAGUA
NICARAGUA
ALEC BRADLEY TRILOGY AUTHENTIC COROJO CREMOSO ED EQUILIBRATO Sviluppa note terrose, insieme a aromi tostati. Ci sono anche legno e spezie, principalmente pepe nero.
89 FORZA
••
SIZE
PREZZO
54x152mm (6”)
$ 15 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
HONDURAS
HONDURAS, NICARAGUA
HONDURAS
#2-2022
CigarsLover Magazine
119
CIGARS BLIND TASTING
HOYO DE MONTERREY HOYO DE SAN JUAN SAPORE E LISCIO Il sigaro apre con aromi di legno e nocciola, a cui si uniscono poi terra e cuoio. Il fumo è cremoso e sullo sfondo è presente anche una sottile dolcezza.
89 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
54x149mm (5 ⅞”)
$ - | € 16.3
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
ADVENTURA THE NAVIGATOR CABRAL APPAGANTE Sprigiona ricche note di cioccolato fondente, chicchi di caffè e legno, insieme a sentori di terra. Nella seconda parte si aggiungono note agrumate.
89 FORZA
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SIZE
PREZZO
54x152mm (6”)
$ 12 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
INDONESIA
DOM. REP., ECUADOR, NICARAGUA
MEXICO
ROMEO Y JULIETA LINEA DE ORO DIANAS ARMONIOSO Il profilo aromatico è fatto di note vegetali e spezie, dove spiccano l'incenso prima e il pepe bianco poi. Non mancano aromi di caffè in grani e cappuccino.
88 FORZA
•••
SIZE
PREZZO
52x145mm (5 ¾”)
$ - | € 20
WRAPPER
BINDER
FILLER
CUBA
CUBA
CUBA
MOMBACHO DIPLOMATICO TORO CREMOSO ED EQUILIBRATO Offre aromi di caffè in grani, cuoio e terra, arricchiti da pepe nero e ricche note di nocciola. Nella seconda parte, la terra diventa più intensa.
120
#2-2022
CigarsLover Magazine
89 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
52x152mm (6”)
$ 15 | € 13
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
CIGARS BLIND TASTING
AGANORSA LEAF ANIVERSARIO COROJO TORO STRUTTURATO E SAPORITO Cuoio e pepe bianco sono i sapori importanti, supportati da nocciola, erbe aromatiche e note di legno, che si aggiungono durante il fumo.
88 FORZA
••••
SIZE
PREZZO
54x159mm (6 ¼)
$ 14 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
ILLUSIONE 2021 TAA ESCLUSIVE EQUILIBRATO E SAPORITO Il cacao e il legno di quercia dei primi puff lasciano presto il posto a note affumicate. Pepe nero e pelle si aggiungono successivamente e il pepe diventa più piccante nel finale.
87 FORZA
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SIZE
PREZZO
54x159mm (6 ¼”)
$ 15 | € -
WRAPPER
BINDER
FILLER
NICARAGUA
NICARAGUA
NICARAGUA
BUFFALO TEN NATURAL TORO EQUILIBRATO Sviluppa note di legno, insieme ad aromi di nocciola. C'è anche un tocco di pelle. Nella seconda parte si aggiungono note tostate di caffè.
87 FORZA
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SIZE
PREZZO
52x152mm (6”)
$ 5 | € 5.5
WRAPPER
BINDER
FILLER
INDONESIA
DOM. REP., U.S.A., NICARAGUA
ECUADOR
LA GALERA ANEMOI ANEMOI BUONA INTENSITÀ. EVOLUZIONE LIMITATA Il profilo aromatico è fatto di note vegetali ed erbacee, insieme a cuoio e terra. In alcuni puff sono presenti sentori di noce.
86 FORZA
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SIZE
PREZZO
52x162mm (6 ⅜”)
$ 12 | € 11
WRAPPER
BINDER
FILLER
U.S.A.
DOMINICAN REP.
DOMINICAN REP.
#2-2022
CigarsLover Magazine
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Credits Cover picture di: Desiree Prieto Accensione lenta picture di: Mario Amelio La complessità picture di: Mario Amelio Robert Caldwell picture di: Desiree Prieto Fonseca: Cuba picture di: Mario Amelio, Cubancigarwebsite.com Room 101 picture di: Billieth3kid Pro Cigar picture di: Pro Cigar Pairings: picture di: Mario Amelio Il dilemma della torba picture di: Mario Amelio - Renz A. Mauleon Cigars & Spirits picture di: Mario Amelio - Renz A. Mauleon Kamiki picture di: Mario Amelio Alternative ice picture di: Mario Amelio Pisco picture di: Johnny Schuler. Gloria Carpinelli Pisco Sour picture di: Nicola Cima Quell'aroma di spezie… picture di: Renz A. Mauleon, Pinterest.com Fermentazione picture di: Pinterest.com, Flipboard.com Il buon fumo picture di: Mario Amelio Blind tasting - Spirits picture di: Renz A. Mauleon Blind tasting - Cigars picture di: Mario Amelio