MAG AR CH I T E T T U RA
NATURA
D E SI GN
I NTE RI O R
ARTE
VI AG G I
IL NUOVO VOLTO DI MILANO Torre Generali, gigante sinuoso fra le nuvole. Asilo BabyLife, ecco come sarà la casa dei bambini. Residenze Libeskind, l’ultimo traguardo del progetto. Filippo Pizzoni, come ho pensato il più grande orto di Milano. Passeggiata tra arte e natura, il progetto Parco delle Sculture. Spots & tips, nel quartiere più smart di Milano.
NUMERO 1 • MARZO 2018 • TRIMESTRALE
TECN OLOG IA
FUMETTI
INFOGRAFICA
TORRE GENERALI CIFRE DA RECORD
9.700 kg
850
DI ACCIAIO PER LE ARMATURE
AUTOBETONIERE DI CALCESTRUZZO equivalente a una coda di
equivalenti al peso medio di
10 chilometri
1.700 elefanti
63
2,4
PALI DI FONDAZIONE
55
m
54
m
SCAVO DI FONDAZIONE 111 m
2,5 m
ovvero
40 m
1,5 m
s.l.m.
CHILOMETRI
40.550 m
2
SUPERFICIE TOTALE DELLE FACCIATE
pari alla superficie di
CAVI DI POTENZA ELETTRICA
+420 RETI LAN
E RIDONDANZE
per una potenza complessiva di
5 Megawatt
S. Sirgiovanni
6,6 campi da calcio
250 km
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EDITORIALE
Benvenuti in CityLife Gentili lettori, abbiamo deciso di realizzare questo magazine per raccontarvi della vita dentro e intorno a CityLife, perché il nostro non è solo un progetto immobiliare, ma un vero e proprio progetto di vita per il futuro dell’area in cui sorge e, più in generale, di Milano. Attraverso queste pagine vogliamo raccontare ciò che rende CityLife un quartiere nuovo e moderno, orientato al nostro domani, progettato e sviluppato per migliorare la qualità della vita sia di chi ha scelto di venire ad abitarci sia di quanti, ogni giorno, lo popolano e lo vivono per lavoro o nel tempo libero. Perché CityLife è cultura, arte e architettura. È la bellezza delle sue opere edili e artistiche, è la modernità delle sue residenze e la spettacolarità delle torri, ideate da tre fra i più grandi nomi nel mondo del design e dell’architettura. Perché CityLife è benessere, assicurato da un’estesa area dedicata allo sport, dalla qualità e dalla sostenibilità ambientale delle residenze e delle torri che fanno del distretto una piccola oasi nel cuore di Milano. Perché CityLife è green, grazie al suo grande parco - il secondo per estensione nella città di Milano - che, di fatto, costituisce il cuore vivo e pulsante dell’intero progetto. Il magazine avrà anche il compito di raccontarvi le novità di un mondo che non si ferma mai. In questo primo numero abbiamo dedicato ampio spazio all’imminente costruzione dei nuovi appartamenti firmati da Daniel Libeskind, che completeranno il disegno delle residenze già esistenti; potremo finalmente vedere da vicino il nostro nuovo asilo nido, realizzato interamente in legno, con un grande giardino a disposizione dei bambini che lo frequenteranno. E parleremo anche del prestigioso Shopping District, dei suoi brand e della sua architettura unica; di che cosa c’è in programma nei prossimi mesi, quali eventi avranno spazio nel nostro parco e, infine, cosa c’è di interessante poco al di fuori delle nostre mura. Insomma, in questo magazine parleremo di tutto ciò che rende CityLife un modello di vita che guarda al futuro della nostra città e di chi la vive. Buona lettura.
Armando Borghi CEO CityLife
CITYLIFE MAG › 3
14
10
6 22
SOMMARIO CITYLIFE MAG NUMERO 1 MARZO 2018
12
6
Oltre le nuvole ARCHITETTURA
18
La torre Generali, 170 metri che svettano eleganti sulla città, progetto firmato da Zaha Hadid.
10
BabyLife, tra casa e natura ARCHITETTURA
Parola di Direttore Commerciale ARCHITETTURA
20
Duecento anni di amore per le piante NATURA
Filippo Pizzoni racconta le origini, la storia e i progetti di Orticola di Lombardia.
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ARTE
Eventi
DENTRO E FUORI CITYLIFE
Gli appuntamenti dei prossimi mesi: moda, musica, arte e design.
21
Dettagli e indiscrezioni sulle residenze Libeskind di prossima costruzione.
14
Quattro passi nell’arte Le prime tre opere del Parco delle Sculture, il museo a cielo aperto all’interno dell’area verde di CityLife.
Un asilo pensato per il bene dei bambini e realizzato in legno e materiali ecocompatibili.
12
18
Appuntamenti DENTRO E FUORI CITYLIFE
L'agenda per vivere appieno la vita in CityLife: incontri, eventi sportivi e contest.
22
Vaso Flow, scultorea asimmetria DESIGN
Il sinuoso vaso firmato Zaha Hadid per Serralunga, esempio della ricerca formale dell’archistar.
30
26
36 40 38 32
24
Filippo Pizzoni INTERVISTA
36
Il vicepresidente di Orticola di Lombardia parla di sé e del progetto Orti Fioriti per CityLife.
26
Interni d’autore DESIGN
Food, fashion & entertainment SHOPPING DISTRICT
38
Cuore e anima dell’home decor SHOPPING BRAND FOCUS
Alain Houli, responsabile di Habitat Italia presenta il brand che ha aperto il suo flagship in CityLife.
I colori di Camogli LIFESTYLE GITA FUORIPORTA
Una meta per respirare l’estate in arrivo: mare, buon cibo e qualche idea per un anticipo di vacanza.
40
Un tour all’interno dello Shopping District firmato Zaha Hadid, un mall italian style.
32
LIFESTYLE FUORIMURA
Quattro passi per le strade intorno a CityLife per scoprire i negozi e le attività che offre il quartiere.
Eleganza, cura del particolare e stile di un attico di CityLife, tra pezzi iconici e materiali d'avanguardia.
30
L’arte e il gusto della flânerie
CityLife story FUMETTO
Vita, avventure e quotidianità dei residenti di CityLife... e dei loro animali!
42
Thanks to COLLABORATORI
I nomi di tutti coloro che hanno reso possibile questo primo numero di CityLife Mag.
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ARCHITETTURA
Oltre le nuvole testi Emanuela Brumana
Lo Studio Hadid ha scelto la torsione come gesto creativo per unire la torre Generali alla galleria commerciale. Il risultato è uno dei grattacieli contemporanei più interessanti, che emoziona e incanta il pubblico. 170 metri in cui linee sinuose e materiali all’avanguardia raccontano la visione di Zaha Hadid, prematuramente scomparsa nel 2016, prima di vedere terminata la sua opera per CityLife.
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ARCHITETTURA
La salita verso la cima della torre Generali è rapidissima. Con una velocità di circa 7 metri al secondo, i 10 ascensori permettono di arrivare all’ultimo piano in meno di mezzo minuto, percorrendo più di un piano al secondo.
C
entosettanta metri di altezza, quarantaquattro piani, capace di ospitare oltre tremila persone: la torre Generali, firmata da Zaha Hadid, è il terzo edificio più alto di Milano e il secondo nato fra i tre grattacieli di CityLife. Sorge nella piazza Tre Torri, servita dall’omonima stazione della metropolitana M5, e ospiterà esclusivamente l’headquarter della compagnia Generali Assicurazioni. Il suo progetto, nel rispetto dello spirito che caratterizza tutto il complesso CityLife, nasce da un’idea ambiziosa e fortemente orientata al futuro: conciliare il comfort di chi la vivrà quotidianamente con la forma più innovativa e moderna di sostenibilità, limitandone i consumi energetici sia in fase di costruzione sia successivamente, quando l’edificio e i suoi impianti saranno in funzione. La torre ha infatti già ottenuto la certificazione LEED Gold, ma in futuro potrà arrivare alla Platinum. Lo Studio Hadid ha creato il progetto concretizzando un immaginario vortice (non a caso la torre viene da tempo soprannominata The twisted one) che nasce dalla convergenza di tre grandi direttrici stradali. È Zaha Hadid a spiegarlo: «La torre, posta alla convergenza tra importanti assi urbani, rappresenta il punto focale di prospettive e percorsi di grande interesse. Questi, attraversando il parco, si avvolgono tortuosi fino a generare un vortice. Tale immagine dinamica del tessuto urbano circostante è divenuta oggetto delle nostre investigazioni formali e ha ispirato la geometria del progetto. La base della torre, animata da queste tensioni, emerge dal suolo lenta e sinuosa, accogliendo la galleria commerciale e i percorsi pedonali». �
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ARCHITETTURA
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ARCHITETTURA
Non solo la torre Generali, ma anche il centro commerciale è percorso da questa linea che connette i due edifici e che si attenua mano a mano che la torre sale verso il cielo, raddrizzandosi del tutto al culmine dei suoi quarantaquattro piani. A livello strutturale, questo movimento si traduce in diciotto pilastri inclinati e disposti lungo il perimetro di ciascun livello, che sorreggono e modellano la struttura. DENTRO LA TORRE A connettere esterno e interno è una lobby a doppia altezza che si sviluppa sui due livelli principali di piazza Tre Torri. Il livello 122 (così chiamato in riferimento alla quota rispetto al mare) crea un raccordo con metropolitana e parcheggi ed è riservato all'accesso del personale. Il livello 129, situato all’altezza della piazza e del parco, ospita un help desk dove ritirare il pass per accedere ai piani superiori. Quest’ultimo è per tre parti vetrato, scelta che permette alla luce naturale di illuminarlo e inoltre, grazie anche alla copertura trasparente, da qui si può ammirare uno scorcio dell’intera torre. Salendo con gli ascensori si arriva ai piani destinati a uso ufficio, dove una parete trasparente separa lo spazio di accesso e distribuzione da quello lavorativo, garantendo però allo stesso tempo una continuità visiva fra le due zone e, grazie alla facciata in vetro, regala una splendida vista sulla città. La torsione della struttura crea uno sfalsamento della pianta e isola così alcune zone di rottura che potranno essere destinate a uso archivio, mentre dislocate nell’intera torre ci sono sale riunioni di metrature diverse, dai 55 ai 370 metri quadri, per adattarsi alle esigenze di tutti e servite da un bar e un guardaroba che accoglie i visitatori con un bancone scultoreo di grande impatto visivo. I dipendenti di Generali avranno accesso ai loro nuovi uffici in luglio. Lo scorso ottobre, in occasione della Giornata del FAI, torre Generali ha aperto le sue porte ai primi visitatori di quello che è destinato a diventare uno dei simboli del nuovo skyline di Milano. �
THE TWISTED ONE La particolarità della torre Generali sta nella facciata solcata da due tagli che seguono il movimento di torsione, concept del progetto.
OLTRE L’ARCHITETTURA Se è vero che già solo guardandola si capisce che la torre Generali è un’opera maestosa, leggere certi numeri dà davvero l’idea di quanto sia imponente questo edificio. 1.700 elefanti è l’equivalente del peso dell’acciaio usato per armare pilastri e solai. 6,6 campi da calcio è invece la superficie complessiva delle facciate della torre. I cavi elettrici posati sono di circa 250 chilometri, poco meno della distanza che separa Milano da Venezia. E non è tutto: altri 420 chilometri di cavi saranno posati per le reti Lan. Non solo la realizzazione della torre ha numeri impressionanti: anche la fase di progettazione è stata impegnativa. Sono state stimate circa 12.700 ore di lavoro che hanno generato un totale di 80 chili di carta.
Una suggestiva vista notturna della torre Generali, con giochi di luce in occasione dell'opening dello Shopping District.
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ARCHITETTURA
BabyLife
tra casa e natura testi Eleonora J. Annembi
All’interno del parco di CityLife sorgerà un asilo nido, progettato da 02Arch, uno studio di giovanissimi architetti che ha vinto il concorso con un progetto in legno. Mille metri quadrati in cui architettura e natura dialogano dando vita a spazi accoglienti e innovativi per il benessere dei bambini.
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ARCHITETTURA
T
utto ebbe inizio nel 2014, quando fu indetto un concorso rivolto ad architetti under35 promosso da CityLife, in collaborazione con Federabitazione Lombardia, Confcooperative e AAA architetticercasi™ per inserire nel parco un asilo nido. La selezione ha coinvolto cinque studi di architettura milanesi che insieme si sono confrontati con realtà già esistenti in città. Da questi stimoli hanno preso forma le idee che portano lo studio 02Arch a vincere il concorso: una struttura dinamica che si sviluppa a partire da una hall centrale e che si articola in tante casette collegate, la cui vista d’insieme ricorda un paesino visto dall’alto. Ce lo racconta Andrea Starr Stabile, uno dei due architetti a capo dello studio: «Il nostro progetto si basa su piccole unità per far sentire il bambino a casa. Inoltre, abbiamo pensato che la vista generale dell’edificio dall’alto dei grattacieli doveva avere una forma gentile». IN PRINCIPIO ERA LA CASA Fulcro del progetto è la forma della casa, presentata così come la disegnerebbe un bambino: una linea continua che ne traccia la sagoma. Casa è un luogo dove sentirsi al sicuro, uno spazio intimo e accogliente: riuscire a far sentire i bambini a casa anche all’asilo è una sfida che ha stimolato la creatività di questi architetti, neo-padri entrambi. Anche la connotazione dello spazio interno è stata pensata per assecondare i bisogni dei più piccoli: la destinazione d’uso delle stanze non è rigida ma in grado di adattarsi ad attività diverse; ecco allora che l’antibagno si trasforma nell’area dei giochi bagnati e la sala della nanna cambia grazie a lettini facilmente impilabili. Infine, momenti emotivamente importanti come l’accoglienza e il ritorno a casa sono stati analizzati per offrire uno spazio funzionale e adeguato. I bambini che si fermano fino a tardi avranno a disposizione un’area morbida e confortevole, che guarda verso l’ingresso e anticipa così la gioia del veder arrivare la mamma o il papà. L’entrata al nido è agevolata da una zona coperta dove lasciare il passeggino che introduce all'atrio dalle forme arrotondate.
Qui, in una sezione a cielo aperto, troviamo il Patio delle farfalle: una teca di vetro in cui i bambini potranno vedere la natura che cresce, cambia e muta con il tempo e con le stagioni, ispirata alla tradizione architettonica dei cortili nei palazzi storici di Milano.
STORIA DI UNA SQUADRA DI GIOVANI TALENTI: LO STUDIO 02ARCH A vincere il concorso è stato lo studio milanese 02Arch, composto da 10 professionisti under35. Fondato da Ettore Bergamasco e Andrea Starr Stabile nel 2010, in soli 8 anni 02Arch ha già vinto importanti bandi di concorso anche internazionali e vanta collaborazioni con altri studi leader del settore sia in Italia che in Europa.
02Arch indaga il vivere contemporaneo con progetti che toccano tutti i campi della riflessione architettonica: disegno del paesaggio, architettura e interior design. Ogni intervento dello studio è pensato in dialogo con il contesto urbano in cui si colloca, per riscoprire le relazioni esistenti tra architettura, paesaggio e natura.
UN ASILO GREEN Il progetto segue le regole del Protocollo LEED e punta al raggiungimento della certificazione Platinum, il che significa che ogni singolo aspetto, dalla gestione dei cantieri alla scelta dei materiali, è controllato e portato avanti in un’ottica di sostenibilità. Tutto è pensato per aumentare il risparmio energetico, dalla scelta di un legno lamellare che aumenta l’efficienza termica, all’orientamento della struttura, dalla raccolta delle acque piovane in una cisterna sotterranea, all’uso di piani a induzione nella cucina. Un asilo green anche perché la natura irrompe negli interni delle casette grazie a grandi vetrate che inquadrano scorci sul parco esterno e soprattutto perché può avvalersi di circa 4.000 metri quadri recintati, a completa disposizione dei bambini. A segnarne i confini è una doppia recinzione: la prima, quella esterna, è composta da un nastro di pali di metallo alti due metri e mezzo che ricordano un filare di tronchi; la seconda, verso l’asilo, è una siepe verde, ulteriore elemento naturale con cui i bambini entreranno in contatto. Lo studio 02Arch ha voluto che il giardino dell’asilo diventasse una replica del parco a misura di bambino: «Uno spazio esterno dove i piccoli potessero andare il più possibile perché, a Milano, questo fa la vera differenza» ci conferma Ettore Bergamasco, l’architetto fondatore dello studio. L’asilo nido di CityLife sarà ultimato a marzo, in tempo per avviare i tre mesi di collaudo e aprire le porte ai settantadue bambini che lo frequenteranno a partire da settembre. �
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ARCHITETTURA
Parola di
Direttore Commerciale testi Edoardo Carugo
In attesa che inizino i lavori per le nuove residenze, che con la torre completano il progetto di Daniel Libeskind a CityLife, il Direttore Commerciale anticipa qualche preziosa informazione e alcune indiscrezioni sui tre nuovi edifici.
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ARCHITETTURA
RESIDENZE LIBESKIND
I
n una mattinata di fine inverno incontriamo il Direttore Commerciale di CityLife, che rompe il silenzio sulle nuove residenze Libeskind e condivide con noi alcune informazioni.
Direttore, che cosa può raccontarci delle residenze Libeskind, di prossima costruzione?
APPARTAMENTI
COSTRUITI
307
11%
Si tratta della costruzione di tre edifici disegnati da Daniel Libeskind, che seguono lo stile di quelli già esistenti. Occuperanno l’area che adesso è destinata al campo pratica di golf. La costruzione inizierà presumibilmente tra settembre e ottobre, per poi finire dopo un paio d’anni. Forse. Saranno tre edifici, due di sei piani e uno di dieci, per un totale di circa cento appartamenti dai 40 ai 400 metri quadri destinati esclusivamente alla vendita: non saranno perciò previsti altri sistemi di acquisto e affitto presenti oggi sui nostri immobili. Nel piano interrato dei tre edifici stiamo pensando, ma chissà se sarà possibile, una piscina di 25 metri a conferma del fatto che il distretto di CityLife ha al centro il benessere dei suoi abitanti. Ci può anticipare qualche indiscrezione sulla vendita degli appartamenti?
S. Sirgiovanni
89%
Occupati Disponibili
Stiamo pensando di prevedere alcune condizioni particolari sull’acquisto dei futuri immobili per gli inquilini e i loro amici: potranno prenotare gli appartamenti prima che siano messi sul mercato a condizioni preferenziali. Tutto ciò si spera che possa avvenire entro fine maggio 2018, poiché immaginiamo di lanciare i tre edifici sul mercato da fine settembre. Direttore, sono informazioni utili e interessanti, ma non potrebbe essere più preciso? Il Direttore Commerciale, si sa, non è mai preciso... altrimenti farebbe il Direttore Finanziario. �
JOB IN CITYLIFE: DIECI RICHIESTE IMPROBABILI AL DIRETTORE COMMERCIALE Il senso dell’umorismo è indispensabile quando si lavora in CityLife! Ecco le dieci domande più bizzarre raccolte dal servizio commerciale. Vorrei fissare un appuntamento, ma tassativamente con un venditore uomo. 2. Avete attici entro il secondo piano? Soffro di vertigini, ma voglio una cosa di prestigio. 3. Ma le vostre case sono antisommossa? 4. Posso pagare con carta di credito? 5. A me non piacciono le Lewinsky, preferisco quelle di Zaha Hadid. 6. A me piacciono le case a forma di Costa Crociere. 7. Salve, mi può passare Zaha Hadid? 8. Ho letto sul sito che fate Rent to Buy e Car to Go. 9. Fate anche voi il Black Friday, oggi? 10. Buongiorno, mia sorella vorrebbe comprare casa da voi, ma non è sicura di trovarsi bene. Può fare una prova gratuita di un mese? 1.
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NATURA
Duecento anni
di amore per le piante testi Filippo Pizzoni
Nell’ottica di far dialogare architettura sostenibile e natura, nel 2015 CityLife dà il via al progetto Orti Fioriti, in collaborazione con Orticola di Lombardia. Filippo Pizzoni, vicepresidente di Orticola, racconta la centenaria storia di questa società, che dal 1854 promuove la conoscenza delle piante, dell’arte dei giardini e del paesaggio per il bene di Milano e della sua regione.
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NATURA
È
il 1854 quando un gruppo di giovani milanesi si riunisce per scambiarsi conoscenze su fiori, piante e bellezze naturali: sono il conte Francesco Pertusati e i suoi amici; pochi anni dopo, nel 1865 viene fondata la Società Orticola di Lombardia, una delle prime istituzioni italiane a promuovere la conoscenza delle piante, dell'arte dei giardini e del paesaggio. Da allora sono state tantissime le manifestazioni promosse e numerosissimi i soci, tra cui molte personalità illustri: Umberto I, Vittorio Emanuele III di Savoia e Giuseppe Verdi ne sono stati Presidenti Onorari, mentre altri soci illustri sono stati, fra gli altri, il capo giardiniere di casa Savoia Marcellino Roda, l’imprenditore Niso Fumagalli e, più recentemente, Elio Fiorucci. Orticola ha sempre organizzato fiere primaverili di fiori e piante: la prima si tenne proprio ai Giardini Pubblici nel 1866, e vi parteciparono i curatori degli spazi verdi più belli di Lombardia, con le loro coltivazioni. Dal 1926, su proposta del vicepresidente Antonio Ingegnoli, Orticola di Lombardia adotta il motto Terrestria Sidera Flores "I fiori sono le stelle della terra", che da allora campeggia nel logo di tutte le iniziative dell’associazione. Nel dopoguerra Orticola di Lombardia promuove diverse iniziative molto importanti: nel 1954, per i suoi cento anni, organizza la Mostra del Fiore e del Giardino, evento internazionale di floricoltura e di arte del giardino al Palazzo dell’Arte e nel parco Sempione, nell’ambito della decima Triennale. Nel 1959 organizza la Mostra dei Giardini di Lombardia, nella quale illustra più di 200 capolavori dell’arte giardiniera lombarda e riceve, per questo, l’Ambrogino d’oro. Negli anni Sessanta Orticola è per ben due volte alle Floralies di Gand e nel 1965 riceve il Grand Prix de la Ville de Gand, ex aequo con l’Olanda, per le azalee dei laghi e le cactacee di Bordighera. Nel 1996 l’Associazione riprende l’antica tradizione delle mostre floreali, in una versione aggiornata e moderna: è Orticola, la più importante tra le felici iniziative recenti, la Mostra Mercato di fiori e piante rare, che da allora si svolge ogni anno, il secondo fine settimana di maggio, ai Giardini Pubblici. FIORE ALL'OCCHIELLO DI MILANO La mostra, sin dall’inizio, ha uno spiccato carattere culturale: l’intento è quello di incoraggiare l'incontro tra i vivaisti specializzati, talvolta poco conosciuti, e un pubblico di appassionati del giardinaggio. Far conoscere le novità orticole, spronare la scoperta e una migliore conoscenza di specie interessanti per il giardino, il terrazzo, il frutteto. Intende inoltre diventare punto di incontro tra professionisti e cultori di un giardinaggio competente che continuano o intendono riprendere la grande tradizione orticola lombarda. Ma è importante anche il suo valore sociale: patrocinata dal Comune di Milano, e in accordo con l’Assessorato Parchi e Giardini, l’incasso dei biglietti d’ingresso viene devoluto al verde di Milano e al restauro dei Giardini Pubblici. Come ogni valida iniziativa della tradizione meneghina, lo scopo benefico premia, e alla vivace e colorata kermesse inaugurale partecipano in molti, per festeggiare la primavera: spiccano ogni anno i tanti, sempre bellissimi e originali, cappelli delle Socie e delle signore invitate. Già dal primo anno è un successo ed espositori e visitatori sono in costante aumento, oltre 160 stand per un pubblico di oltre 30.000 persone in tre giorni. Parallelamente alla mostra, Orticola continua la sua opera di promozione della cultura delle piante, organizzando mostre ed esposizioni, conferenze e convegni, viaggi e visite guidate. �
Gli Orti Fioriti sono anche teatro di eventi con grandi chef, come Davide Oldani che ha tenuto un incontro sulle conserve in occasione di Orticola 2017, di laboratori, di un piccolo mercato e di degustazioni varie che coinvolgono gli abitanti di CityLife e tanti altri visitatori.
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NATURA
Lo stand CityLife a Orticola con il vaso Flow firmato Zaha Hadid.
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NATURA
ORTI FIORITI FIRMATI DA ORTICOLA Tra le diverse attività che l’Associazione porta avanti per la città di Milano, un’attenzione particolare meritano gli Orti Fioriti, realizzati da CityLife in collaborazione con Orticola di Lombardia: il progetto, realizzato con Susanna Magistretti di Cascina Bollate, prende forma nel 2015 e nel 2017 la superficie totale viene ampliata per raggiungere gli attuali 4.000 metri quadri coltivati e manutenuti dalla Cascina del Sole di Paolo Stella. Negli Orti, che si sviluppano in decine e decine di aiuole, sono coltivati ortaggi tipici della nostra cultura, alternati alle diverse fioriture estive e primaverili come dalie e zinnie che, come altre piante rare o dimenticate, facevano parte del tradizionale orto italiano. Gli Orti, dove insieme alle verdure si allineano i fiori che per tradizione ornavano le case, le tavole e gli altari, sono pensati infatti anche per ospitare coltivazioni particolari e per trovare tanto da imparare, non solo sul mondo della botanica, ma anche in relazione al nostro patrimonio culturale. Si tratta, infatti, non solo di un luogo piacevole dove poter passeggiare all’aria aperta tra ortaggi e fiori, ma anche di uno spazio che invita alla scoperta di aree a tema, imparando a conoscere i vari tipi di cavolo, ad apprezzare le tante varietà di menta, riscoprendo le piante eduli e spontanee. L’intento è quello di promuovere la tradizione italiana di orticoltura e giardinaggio e di ridare ai milanesi il sapere agronomico, non disgiunto dal gusto del bello. �
COLTIVARE LA TRADIZIONE Il progetto Orti Fioriti è legato al territorio lombardo; le varietà di piante selezionate ne raccontano la storia e la tradizione. Ci sono verdure come zucche e carciofi, tipiche della zona, ma anche fiori come le dalie, da raccogliere per decorare le tavole come si faceva una volta. E poi ancora erbe aromatiche come la menta e piante spontanee, che un tempo erano conosciute e usate in cucina.
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ARTE
Quattro passi nell’arte testi Emanuela Brumana
Il Parco delle Sculture è un progetto commissionato nel 2015 dal Comune di Milano per trasformare il secondo spazio verde della città in polo d’attrazione culturale. Delle ventuno sculture attese nell’area, alcune opere sono firmate da grandi nomi dell’arte contemporanea, altre invece sono il frutto della mostra/concorso “ArtLine Milano. Trenta progetti per il Parco d’Arte Contemporanea” riservata agli under40. Il dialogo tra architettura, arte e natura offre al pubblico l’opportunità di vivere un museo a cielo aperto.
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ARTE
CIELI DI BELLOVESO (1)
FILEMONE E BAUCI (2)
HAND AND FOOT (3)
Scienza, arte, natura e anche performance sono i punti cardinali intorno a cui si sviluppa la produzione artistica di Matteo Rubbi. Opere in cui lo spettatore è invitato a cercare e collegare gli indizi che l’artista dissemina qua e là: spunti di riflessione per capire la società e il proprio ruolo all’interno di essa. Cieli di Belloveso, realizzata per CityLife, non è da meno: l’artista ha incastonato in piazza Burri oltre 100 stelle di pietra riproducendo il cielo visibile nella primavera del 600 a. C., data in cui si colloca la leggendaria fondazione di Milano. Spostare le stelle sulla terra è un modo per ricordare le notti passate col naso all’insù a caccia di costellazioni: l’inquinamento luminoso ha cancellato l’oscurità, ed è quindi importante fare nostro il messaggio di sostenibilità promosso anche da CityLife e tornare “a riveder le stelle”, come diceva qualcuno.
Ornaghi & Prestinari lavorano insieme dal 2009 e approcciano diversi campi dell’arte: installazioni, sculture e persino ricamo. La loro visione estetica riesce a portare poesia e delicatezza in ognuna delle opere realizzate, spesso fatte con oggetti d’uso comune. Il titolo della scultura che hanno progettato per CityLife riprende l’omonimo mito greco che racconta di una coppia di coniugi, Filemone e Bauci appunto, che diede ospitalità a Zeus. Il dio li ricompensò esaudendo un loro desiderio ed essi chiesero solo di poter invecchiare e morire insieme. Le due colonne, una accanto all’altra che da certe angolature sembrano tenersi a braccetto facendosi forza a vicenda, sono per Ornaghi & Prestinari l’interpretazione del dialogo tra passato, presente e futuro.
Judith Hopf è un’artista tedesca, classe 1969 che vive e opera a Berlino dove ha esposto al PRAXES Centre for Contemporary Art. Nel 2014 partecipa alla biennale di Liverpool. La Hopf ama confrontarsi con tutti i linguaggi artistici praticabili: non solo scultura, quindi, ma anche grafica, performance art e cinema. Per CityLife ha creato l’opera Hand and Foot, composta come suggerisce il nome da un piede pesantemente ancorato a terra, e da una mano aperta a mimare un saluto (la mano verrà installata nella primavera del 2018). In linea con il suo linguaggio stilistico che predilige materiali semplici e di uso comune, la Hopf sceglie per queste opere il mattone, per stimolare il dialogo con l’architettura, protagonista indiscussa di CityLife. La mano e il piede sorgeranno a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.
TORRE LIBESKIND
TORRE GENERALI
1
2
TORRE ALLIANZ
3
Mappa delle opere già presenti nel Parco delle Sculture.
CITYLIFE MAG › 19
EVENTI DENTRO E FUORI CITYLIFE
Domenica 15 aprile, in occasione di miart, è prevista una visita guidata al Parco delle Sculture, che terminerà con un picnic nel parco di CityLife.
Giovedì 1 marzo, presso il flagship store Huawei nello Shopping District si esibiranno Shade e Federica Carta. I partecipanti assisteranno alla premiazione del contest per vincere il Huawei P Smart e per essere protagonisti del prossimo video freestyle di Shade.
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APPUNTAMENTI DENTRO E FUORI CITYLIFE
All’ombra delle Tre Torri, nell’omonima piazza, Habitat installerà una sedia gigante, in occasione del Salone del Mobile, mentre nello Shopping District esporrà oggetti iconici e totem esplicativi.
Dall’11 al 13 maggio, presso i Giardini pubblici di Milano, si terrà la Mostra Mercato Orticola. Anche CityLife, principale sponsor, ospita eventi satellite della manifestazione, ribadendo così il suo amore per il verde e la natura.
ALTRI EVENTI IN PROGRAMMA In seguito all’inaugurazione del 12 aprile, la mostra della Collezione Ramo "La città moderna a casa Libeskind" sarà aperta al pubblico dal 14 aprile, presso l’appartamento B1-64.
24 e 25 marzo | Contest fotografico Canon presso lo Shopping District 12 aprile | Conferenza stampa presso gli Orti Fioriti e possibilità di ammirare l'installazione STONEHENGE Dal 18 al 20 maggio | Piano City presso piazza Tre Torri e Shopping District
Il programma definitivo degli eventi di CityLife sarà disponibile sul blog.
CITYLIFE MAG › 21
DESIGN
Vaso Flow
Scultorea asimmetria testi Edoardo Carugo
Il vaso scultura Flow è il frutto della sinergia fra la ricerca estetica di Zaha Hadid, archistar definita dal Times una delle cento personalità più influenti al mondo, e Serralunga, azienda nostrana che dal 1825 porta alto il nome del Made in Italy grazie alla collaborazione con i più grandi designer contemporanei.
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DESIGN
F Courtesy Zaha Hadid Architects
low. Ossia “fluire ”, “scorrere”, “ondeggiare”. Ma anche F L O W, come le prime quattro lettere che compongono la parola Flower, “fiore”. Tutti elementi d’ispirazione presenti nel design di questo vaso disegnato nel 2007 da Zaha Hadid e disponibile anche in versione giant, di 2 metri di altezza. Le forme plastiche che raccontano lo sbocciare di un fiore e i volumi fluidi in continua trasformazione rendono Flow non solo un elemento d’arredo, ma una vera e propria opera d’arte che reclama e merita un posto d’onore. Anche i materiali utilizzati raccontano una ricerca che rende questo vaso un grande oggetto di design: Flow, infatti, è realizzato in polietilene lineare a bassa densità, un materiale estremamente resistente, ma anche molto brillante; qualità che lo rendono adatto sia ad ambienti interni che esterni. Questa fusione fra fuori e dentro caratterizza da sempre la ricerca del marchio Serralunga, il cui progetto è proprio quello di portare all’aperto l’intimità dell’ambiente domestico e far entrare negli spazi interni il calore esterno. Flow è la realizzazione di questo intento, anche grazie alla conversazione che intrattiene con la luce e che gli conferisce un profilo diverso, a seconda della direzione dello sguardo. Un vaso-scultura dalle forme fluide la cui estetica non è fine a se stessa, ma mira a sublimare l’ambiente in cui viene inserito. �
L. Hayes
Courtesy Serralunga
DECOSTRUIRE E CREARE Il termine “Decostruttivismo” fece la sua comparsa nel 1988, dall’omonima mostra organizzata dall’architetto Philip Johnson al Moma di New York dove furono esposti i progetti di 7 architetti di fama internazionale tra i quali Frank O. Gehry, Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Rem Koolas. Il progetto decostruttivo si esprime con strutture che sembrano prendersi gioco delle leggi della fisica: i volumi si inseriscono liberamente nello spazio, le linee fluide cancellano l’estetica della simmetria, elevando un apparente caos a nuovo canone di bellezza. Il risultato sono edifici spettacolari, solo in apparenza governati dal disordine, dietro i quali si nasconde un’attenta analisi del nostro tempo.
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INTERVISTA
Filippo Pizzoni Paesaggista e architetto testi Emanuela Brumana
L’amore per le piante e per gli orti può assumere tante forme: dalla progettazione di giardini alla salvaguardia del verde pubblico, dall’insegnamento all’uso della natura nella cura di disturbi della personalità. Filippo Pizzoni, in questa intervista, svela i retroscena della sua professione, parlandoci del suo lavoro a Orticola e a CityLife.
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INTERVISTA
F
ilippo Pizzoni, la firma del progetto Orti Fioriti, risponde alle nostre domande, a pochi mesi dalla prossima edizione della Mostra Mercato Orticola.
Partiamo dall’inizio della sua storia. Dopo il Politecnico, ha studiato a Londra: quali differenze ha notato nell’approccio al verde in Inghilterra rispetto all’Italia? Le differenze sono enormi: in Inghilterra ci sono da oltre un secolo scuole e corsi universitari di Paesaggistica, lo Stato è molto attento al patrimonio culturale dei Giardini Storici, associazioni no profit come il National Trust o strutture governative come English Heritage gestiscono e aprono al pubblico oltre 700 siti di interesse storico-paesaggistico. Inoltre il pubblico inglese è molto esigente in fatto di cura e manutenzione del verde pubblico e lo frequenta moltissimo: i primi venti giardini più visitati del National Trust superano ciascuno i 280.000 visitatori l’anno e il più visitato, Cliveden, ha superato nel 2016 i 470.000 ingressi. Certamente il loro clima e la stagione vegetativa più corta rendono le piante e i fiori qualcosa di molto più amato e apprezzato di quanto succeda in Italia. Quando un inglese ti dà indicazioni stradali ti avverte di girare a destra dopo un grande platano o di imboccare un viale di tigli: quanti italiani capirebbero? Un abisso culturale. Ciò che rattrista però è un’altra cosa: in Italia non solo abbiamo un patrimonio eccezionale (già sessant’anni fa Orticola di Lombardia, in una storica esposizione, mostrava al pubblico oltre 200 Giardini Storici della nostra regione), ma conserviamo in alcuni casi anche saperi e competenze straordinari che non sappiamo valorizzare. Uno spreco incredibile di cultura e di opportunità economiche. Il suo nome si lega anche ad AssiOrt, Associazione Italiana di Ortoterapia, che utilizza il contatto con la natura per guarire la psiche. Ci spiega come funziona? Come è ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica, il contatto con la natura ha effetti benefici sull’individuo. L’Ortoterapia è un importante intervento di sostegno che affronta i disagi e le disabilità attraverso il rapporto diretto con il verde: specifiche attività sono di grande aiuto a disabili di varia derivazione, età e gravità. Ad esempio, con lavori quali la semina, il trapianto, o il taglio dell’erba si favoriscono sensibili miglioramenti nella psicomotricità; imparare a riconoscere le piante o strutturare un percorso tra diverse aiuole aiuta l’orientamento spazio-temporale, la memoria, la stimolazione delle capacità logiche. Vi sono poi benefici nella sfera affettiva: con attività svolte nel verde è possibile una migliore gestione dell’ansia e delle situazioni stressanti e vi è un aumento dell’autostima. Infine, l’approccio orticolturale incide sulla qualità della vita migliorando il controllo dell’aggressività. Un progetto ortoterapico si avvia sempre grazie a un team, a partire dall’équipe medica più adatta al tipo di disabilità: lo psicologo o lo psichiatra, il fisiatra o il geriatra, devono necessariamente essere affiancati dall’agronomo o dal paesaggista e da un operatore con specifiche conoscenze in Ortoterapia. Nel suo curriculum spicca anche il ruolo di direttore della Scuola di Agraria del Parco di Monza. Come è stato confrontarsi con le nuove generazioni sul tema del verde? Questa è forse la cosa più emozionante: i ragazzi, ma non solo loro, sentono fortemente il bisogno di poter interagire di più con la natura, che viene considerata come un’esperienza vera, in grado di dare risultati concreti e tangibili, al di là delle tante realtà virtuali che danno soddisfazioni temporanee e non durature, come invece sono la piantagione di un roseto, ma anche progettare un giardino, arrampicarsi su un albero per metterlo in sicurezza, o allungargli la vita grazie alle competenze acquisite. Continua a crescere il numero di ragazzi che proprio nel mondo della natura, e del verde in particolare (il Regno Vegetale conta per oltre il 90% della vita sulla Terra) sentono di poter fare la differenza. In questi anni è cambiato molto l’atteggiamento della gente rispetto alla natura e alla sostenibilità: come si spiega il rinnovato interesse per la cura dell'orto? E quanto questo nuovo atteggiamento ha influito sulla progettazione di Orti Fioriti? L’attenzione agli orti non è cosa di oggi: è nel DNA dell’italiano, dalla Sicilia al Trentino; semplicemente abbiamo abbandonato le campagne. Certo oggi se ne parla di più, non solo perché le verdure che coltiviamo da soli sono indubbiamente più buone, ma anche perché sembra che chi è green è più cool; insomma, è tanto spesso solo una moda. Quello che non si dice mai è che un
orto va curato tutti i giorni, va bagnato manualmente, gli ortaggi vanno colti quotidianamente e che, visto che il grosso della produzione si ha tra maggio e ottobre, sono quelli i mesi di maggior lavoro! È una cosa che non si dice perché non si vogliono scoraggiare i neofiti: io temo però che ci siano molti più neofiti che hanno abbandonato subito perché inconsapevoli dell’impegno di quelli che in realtà continuano a coltivare un orto perché sapevano di cosa si trattava. Che cosa pensa dell’esperienza dei community gardens, i giardini condivisi? Questi spazi pubblici contengono spesso anche degli orti. Un’associazione di cittadini può chiedere di gestire queste aree, in convenzione con la pubblica amministrazione. Una delle cose che più mi commuove dei tanti giardini condivisi di Milano, oltre alla passione dei cittadini che ne sono gli artefici, sono i giovani papà che si impegnano in prima persona per insegnare ai figli cosa sono le piante e permettere loro di costruire il proprio rapporto con la natura. Qual è stato il suo primo pensiero quando ha iniziato a progettare Orti Fioriti per CityLife? Che cosa l’ha ispirata e che cosa ha voluto trasmettere con questo progetto? L’idea di base è che le persone devono poter vedere che cosa è un orto, ma un orto vero, dove c’è qualcuno che lavora ogni giorno, bagna a mano per regolare le innaffiature a seconda delle esigenze di ogni pianta oppure strappa le erbacce. Un posto dove scoprire che la pianta di Solanum melongena fa un bel fiore violetto prima di produrre il suo frutto, che è la melanzana, la quale può avere tante forme e colori: c’è anche quella bianca, come bianche sono alcune varietà di zucchina. Ma desideravo anche raccontare che nell’orto, da sempre, si coltivavano tradizionalmente i fiori da taglio, che i nostri genitori o i nostri nonni raccoglievano per rallegrare le tavole, per decorare gli altari la domenica, o per ringraziare il vicino della zucca portata in regalo. Ecco perché questi Orti sono Fioriti. In natura, il buono e il bello vanno quasi sempre insieme. Orti Fioriti promuove una visione contemporanea dell’orto. Che cosa significa? L’aiuola rettangolare è la forma base di ogni coltivazione, e l’orto, che è il luogo per eccellenza del non-spreco, non può discostarsi dalla forma più logica, ergonomica e produttiva: ma il modo di comporre tra loro queste forme base può evolversi, no? Se da un lato volevo sottolineare che l’orto è la nostra tradizione e non la moda portata dai media, dall’altro era importante dare una forma nuova, che corrispondesse di più all’estetica contemporanea. Ecco perché le prose (le aiuole dell’orto), tipicamente lunghe e strette, hanno preso negli Orti Fioriti un orientamento inconsueto. Nel disegno degli Orti, l’andamento delle aiuole non segue quello dei sentieri, che intersecano in modo diverso ogni coltivazione: in questo modo, passeggiare tra zucchine e margherite, tra girasoli e pomodori, offre ogni volta una vista nuova, una scoperta o uno scorcio diverso. Come nasce la collaborazione con Vivaio Cascina Bollate, per la gestione degli Orti Fioriti di CityLife? La collaborazione con Cascina Bollate nasce già qualche anno fa, per la manutenzione del Giardino Perego, in via dei Giardini, che è in carico alla nostra Associazione secondo la Convenzione con il Comune di Milano che regola il modo di investire i proventi della Mostra Orticola nel verde pubblico della città. Orticola di Lombardia è una associazione senza fini di lucro, e Cascina Bollate è una Cooperativa sociale nella quale lavorano giardinieri liberi e giardinieri detenuti. Impegnarsi per il bene comune è una missione e, in questo genere di impegno, lavorare tra istituzioni con finalità simili è più facile ma, soprattutto, è più produttivo. Vuole anticiparci qualcosa sull’edizione 2018 di Orticola? Tutti i dettagli dopo il 21 marzo, primo giorno di primavera, data in cui, come da tradizione, sveliamo il tema e le novità della mostra oltre alle attività dell’anno. Una cosa però posso dire: quest’anno le iniziative in giro per la città nel secondo weekend di maggio, in occasione della Mostra, saranno molte di più. E prima della mostra, il 23 e il 24 marzo, si rinnova l’appuntamento con le Giornate di Studi di Orticola di Lombardia, alla Villa Reale di Milano, aperte a tutti: quest’anno parleremo della passione per le piante con paesaggisti, collezionisti, coltivatori, scrittori, vivaisti e… una stilista! Tutti i dettagli sul nostro sito internet: www.orticola.org �
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DESIGN
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Interni d’autore testi Eleonora J. Annembi
Una penthouse di trecento metri quadri su due livelli che si apre sulla città grazie a una vetrata a doppia altezza e a una terrazza. Arredato da Milano Contract District e reso speciale dagli iconici pezzi di design di Dilmos, questo attico rappresenta i valori del progetto residenziale di CityLife, dove cura del particolare e materiali di qualità contribuiscono a rendere ogni ambiente unico.
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SPAZI DA VIVERE E DA AMMIRARE L’arredamento scelto da Milano Contract District vuole far vivere una vera e propria esperienza sensoriale: tutti e cinque i sensi sono stimolati da questo allestimento in cui superfici materiche dialogano con finiture più tecniche. L’ingresso è stato pensato in modo da identificare l’area come separata dalla zona living, ma allo stesso tempo ponendo queste due in comunicazione. La pavimentazione Statuario di Rex crea infatti un interessante contrasto con Slide Natural Genius di Listone Giordano, che grazie al sistema di posa muove la geometria del pavimento e delle pareti (10 - pagina seguente), ridando brio e modernità al classico parquet. Nell’arredamento della stanza sono riconoscibili oggetti iconici, firmati dai grandi nomi del design, come Solaris di Julian Mayor (2), il divano Flap firmato Francesco Binfaré per Edra (1), la libreria Totem realizzata in ferro, design di Gianfranco Pezzi (1) e il tavolo a mosaico di Akomena (1). E ancora, la zona pranzo è stata arredata con il tavolo in silicone ComodOne design di Alessandro Ciffo, le cui gambe sporgenti possono diventare un ulteriore volume di appoggio, accostato alle sedie firmate Roberto Mora (6); appoggiata alla parete spicca infine la credenza scrigno di Edra, design Campana (5), decorata con schegge di metacrilato specchiante poste in ordine casuale di modo da rendere ogni pezzo unico. La zona living comunica con la cucina, dalla quale è separata tramite la grande anta rossa Compass di Lualdi. L’arrivo in cucina segna un nuovo cambio di pavimentazione: qui viene ripreso lo Statuario di Rex, che si espande a vena continua sin sopra le pareti. Un ambiente luminoso, dove la tradizione dialoga con la modernità, grazie ai materiali scelti per la cucina Icon di Ernestomeda (4). Su questo livello si trovano poi due camere (3), entrambe con bagno di pertinenza (13 e 14) e separate dalla zona giorno (1) grazie a spazi tampone. Dal soggiorno si accede al piano superiore grazie alla scala LaFont Fascia di Fontanot (1 e 2): una struttura in ferro protagonista dell’ambiente, ingentilita da pannelli trasparenti.
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Al piano superiore c’è una seconda zona living, da cui si accede alla terrazza grazie a un’apertura sulla vetrata a doppia altezza. Qui la cucina One 80 di Ernestomeda (3 - pagina precedente) serve la camera padronale (9), anch’essa con bagno di pertinenza (11). Cattura lo sguardo la poltrona in silicone firmata Alessandro Ciffo (3 - pagina precedente), mentre nella camera il letto Favela, design Campana per Edra (9) domina lo spazio. La realizzazione che prevede la sovrapposizione casuale di listelli di pino fa sì che la texture che ne caratterizza la struttura sia sempre diversa. Infine, appoggiato a terra si può vedere uno degli specchi della serie Nine Mirrors di Ron Gilad (9), che grazie a dettagli e sfondamenti superficiali travalica la sua semplice funzione per diventare un vero e proprio oggetto d’arredo.
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IL DESIGN È DI CASA
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Gli oggetti d’arredo sono stati selezionati anche da Dilmos Milano, che ha contribuito all’allestimento con pezzi emblematici del design moderno e contemporaneo. Dal 1980, Dilmos Milano porta avanti una visione del design basata sull’equilibrio comunicativo che si instaura tra un oggetto e l’ambiente in cui viene inserito, prediligendo quei pezzi di design in grado di narrare il loro tempo.
ESPERTI NELL’ARREDARE Milano Contract District, nato nel 2016 da un’idea di Lorenzo Pascucci, è una piattaforma evolutiva capace di rispondere alle esigenze degli operatori del Real Estate. Grazie alla collaborazione con i migliori brand italiani, progettisti, architetti e interior designer sviluppano programmi personalizzati che abbinano soluzioni funzionali e di ottimizzazione dei layout all’eccellenza estetica e qualitativa dei prodotti.
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SHOPPING DISTRICT
Food, fashion & entertainment testi Edoardo Carugo
Fare shopping a Milano diventa un’esperienza irripetibile quando si visita il nuovo centro commerciale di CityLife firmato da Zaha Hadid: 32.000 metri quadrati di insegne selezionate e presentate in un vero e proprio scrigno gigante. Successo previsto e confermato.
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SHOPPING DISTRICT
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ityLife Shopping District, inaugurato nel 2017, è la congiunzione tra l’anima abitativa e quella business del progetto CityLife. Con i suoi 100 negozi, inclusi ristoranti e un cinema multisala, questo centro commerciale promette di animare il quartiere sia di giorno che di sera con un bacino d’utenza di 700.000 persone circa. La proposta commerciale si è focalizzata su un livello premium, ma comunque accessibile, in linea con il target che vivrà la zona: i lavoratori degli uffici, i turisti richiamati dalla bellezza delle architetture e del parco, gli abitanti delle residenze. Oltre a marchi già conosciuti e amati in Italia, CityLife Shopping District farà scoprire ai visitatori nuovi brand. Habitat, specializzato in articoli per la casa, apre il suo primo punto vendita in Italia, così come Huawei inaugura il primo flagship store europeo. Grandi nomi anche nel settore salute e benessere, come Nashi Argan che vanta l’apertura del suo primo salone. Armando Borghi, CEO di CityLife ha dichiarato: «CityLife Shopping District è il più innovativo distretto commerciale italiano, che con la sua offerta di food, fashion ed entertainment si integrerà perfettamente con la parte residenziale e le torri disegnate da tre straordinari architetti. CityLife rappresenta sempre più un esempio di come Milano ha saputo rigenerarsi e offrire un nuovo modo di vivere la città». IL PROGETTO FIRMATO HADID A comporre il progetto ci sono tre elementi distinti: la galleria commerciale progettata da Zaha Hadid, la piazza Tre Torri di One Works, società di architettura e ingegneria e la strada pedonale su cui affacciano altri negozi ideata da Mauro Galantino, studio milanese che vanta interventi sia nel nostro Paese sia nel resto del mondo. Il padiglione Hadid riprende la torsione della torre e ne amplia il vortice, riconnettendo la verticalità della struttura alla terra. All’interno lo sguardo è subito attratto dalle lamelle di bambù ingegnerizzato che ricoprono il soffitto, le colonne e il pavimento: si tratta di un materiale inedito in questo settore che modifica la percezione dello spazio, umanizzandolo e conferendogli calore. La scelta dei materiali è inoltre studiata nell’ottica del risparmio energetico: il lucernario è realizzato in EFTE, che permette di ottenere performance termiche d’alto livello. Questo materiale, definito da molti il polimero del futuro, è un materiale plastico composto da molecole di fluoro legate fra loro in modo da renderlo incredibilmente resistente agli agenti atmosferici e alla corrosione. La galleria si articola su tre livelli: un’area commerciale dove si trovano i negozi, il Giardino dei Ristoranti e infine un cinema multisala che può accogliere 1.200 spettatori. I piani non sono però nettamente separati: una piazza a doppia altezza connette fra loro i livelli che, seppur divisi per destinazione d’uso, dialogano fra loro. La luce naturale, che entra nella struttura dall’alto grazie a grandi fori nel solaio, contribuisce al dialogo tra i piani. La galleria è studiata per dare massimo risalto agli spazi commerciali benché i due banconi scultorei dei bar, elementi d’arredo originali, conferiscano una personalità forte agli spazi. L’area food, situata al livello superiore, è in continuità con il parco: il Giardino dei Ristoranti, infatti, offre diverse alternative grazie alle grandi vetrate che aprono su dehors esterni, nuovi spazi da vivere pensati per accogliere eventi, pranzi di lavoro e incontri informali. Questo nuovo centro commerciale, a un passo dal cuore della città, grazie ai suoi spazi accoglienti e alle proposte dei suoi brand è diventato, in soli due mesi, uno dei luoghi più frequentati della metropoli affermandosi come elemento emblematico della nuova Milano. �
“UN’ESPERIENZA IRRIPETIBILE” Presente in 12 Paesi, Sonae Sierra è una società internazionale dedicata alla fornitura di servizi per proprietà commerciali di ultima generazione. In partnership con Generali Real Estate, Sonae Sierra ha sviluppato l’area CityLife Shopping District avendo in mente un unico scopo, ossia «fornire ai nostri futuri clienti un’esperienza di shopping irripetibile», come racconta Marco Pellizzari, General Manager for Development di Sonae Sierra in Italia.
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SHOPPING BRAND FOCUS
Cuore e anima dell’home decor testi Emanuela Brumana
Habitat sceglie CityLife per l’apertura del suo flagship italiano. Dal 1964 il brand fondato da Terence Conran seleziona e vende arredamento e accessori per la casa, il giardino e l’ufficio. Grazie a un gusto contemporaneo e all’attenzione alla funzionalità la sua proposta conquista gli appassionati di design e tutte quelle persone che vogliono portare nella propria casa creatività e innovazione a prezzi accessibili.
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SHOPPING BRAND FOCUS
INTERVISTA AD ALAIN HOULI Responsabile di Habitat Italia Come si struttura l’esposizione all’interno dello store di Milano? Habitat sviluppa su oltre 2.000 metri quadri un percorso che vuole ispirare il cliente accogliendolo nei diversi ambienti della casa. La qualità dei nostri prodotti ha bisogno di essere osservata da vicino, toccata con mano e non semplicemente vista online. Vogliamo ambientare il prodotto, spiegare come è nato dalla matita del designer e fare in modo che il cliente possa vivere un’esperienza piacevole oltre che funzionale. Siamo nel più moderno Shopping District d’Europa, nella città del design, in uno store di design, dove la dimensione umana conterà moltissimo. Anche per questo è nato Le Café Habitat al primo piano dello store, con dehor e magnifica vista sulle torri. Quali sono i criteri che vi guideranno nella selezione del prodotto? Saremo fedeli al concept con il quale Habitat è stato fondato negli anni Sessanta: offrire al pubblico un design contemporaneo a un prezzo accessibile, oggetti d’arredo, mobili e accessori ispirati alla bellezza, al colore, alla funzionalità. Un concetto rivoluzionario allora, perché portava una ventata di innovazione e modernità nel mondo dell’arredo, ma che è importante anche oggi, per le giovani generazioni e per tutti quelli che amano la propria casa e circondarsi di oggetti belli, di buona qualità e accessibili. Come si coniuga oggi la qualità con l’accessibilità? Habitat continua a credere nella creatività come risposta alla massificazione. Il nostro è un progetto che nasce da un designer e che continua a coinvolgere progettisti di ogni nazionalità, firme note e nuove promesse. Il laboratorio di Habitat è in continuo fermento e sforna idee e soluzioni intelligenti anche per ottimizzare costi di produzione, stoccaggio e facilità di montaggio.
Il negozio, articolato su tre piani, ospita la collezione home decor al primo e al secondo, mentre il terzo piano propone la collezione tessile.
Come selezionate i fornitori? Se lavoriamo con marchi esterni, li scegliamo per la qualità della loro produzione e la loro esperienza. Cito Artemide per alcune luci, De Buyer per la cucina professionale. Quando selezioniamo i luoghi di produzione lo facciamo sulla base delle competenze: il tessile in India, il vimini nel Sud-Est asiatico (luogo di produzione di alghe o rattan), gli asciugamani in Egitto (cotone di qualità), biancheria da letto nelle Fiandre. �
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SHOPPING BRAND FOCUS
Quale è la strategia commerciale? Prevedete promozioni? Sono previste promozioni stagionali e presto anche un programma di fidelity, che però preferisco definire di community, anche se comprende vantaggi e offerte riservate sull’acquisto. Vogliamo far vivere il mondo Habitat e i valori che il brand esprime: abbiamo la casa nel cuore. Dall’inizio del 2018 proponiamo laboratori con i designer e workshop su come arredarla e come scegliere gli accessori.
VIAGGIO NELLA STORIA DEL DESIGN Il ritorno di Habitat in Italia ha prediletto Milano, capitale del design, e il prossimo evento del Salone del Mobile, con il Fuori Salone, è senza dubbio l’occasione ideale per ripercorrere il mezzo secolo di storia del brand che per primo ha lanciato il concetto di design bello, funzionale e accessibile. L’idea è quella di coinvolgere i visitatori in una galleria del tempo che darà modo di riscoprire oggetti diventati icona del quotidiano, oggetti che hanno attraversato decenni, a partire dal primo store fondato a Londra da Sir Terence Conran. Si tratta a volte di pezzi che i clienti, pur curiosi di scoprire le nuove collezioni in show-room, dichiarano di conservare ancora con affetto nell’arredo della propria casa. Lo spazio espositivo si snoderà tra le gallerie dello Shopping District e si completerà con un temporary outlet inedito e speciale, dove sarà possibile acquistare pezzi unici (o quasi) messi a disposizione dall’archivio storico.
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Habitat andrà incontro al gusto italiano? La collezione è identica in tutto il mondo da Parigi a Milano; da Copenaghen a Hong Kong, Bangkok o Pechino. Habitat è un marchio internazionale che esprime uno stile unico negli oltre 200 punti vendita in tutto il mondo. Dal 1964 a oggi ha prodotto o selezionato il meglio dell’home decor. Per contro, le collezioni Habitat sono talmente ampie che è naturale adattarle alle caratteristiche locali. Alcuni aneddoti: gli scandinavi non usano tende da doccia mentre ne vendiamo molte nel Sud Europa. I thailandesi cucinano poco in casa ma adorano pentole di grande stile o forme particolari, pensate per decorare la cucina. Nelle megalopoli asiatiche lo spazio abitativo è minimo, per cui vendiamo in modo particolare mobili modulari, bifunzionali o di piccole dimensioni. Gli italiani infine attribuiscono grande importanza al bagno rispetto ai francesi. Habitat porta in Italia la sua eredità e il suo profilo internazionale ma certamente parlerà un linguaggio nel quale il pubblico italiano potrà riconoscersi. La casa è ancora al centro della spesa delle famiglie italiane, più attente alla qualità degli ambienti domestici, al piacere della convivialità. Quali sono i valori su cui punta l’esperienza Habitat in un mercato molto competitivo, specie a Milano? Bello, funzionale e accessibile sono le parole chiave che ci portiamo nel DNA dal 1964, quando Habitat è stata fondata da Sir Terence Conran, proprio con questa visione. Conran diceva anche che la casa dovrebbe avere uno spirito, ma soprattutto un cuore. Questa è la visione che vogliamo condividere con i nostri clienti. Oggi più che mai pensiamo che sia importante aggiungere all’offerta di un prodotto in acquisto la dimensione vissuta, l’elemento umano. Penso al lavoro dei nostri designer, alla ricerca su tecniche di produzione. Penso alle stoviglie ESBO realizzate con una miscela di argilla che una volta cotta produce un effetto marmorizzato sorprendente. �
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B. Bani
LIFESTYLE FUORI MURA
L’arte e il gusto della flânerie testi Eleonora J. Annembi
La doppia anima di un quartiere che da un lato guarda al futuro e dall’altro conserva la tradizione dei piccoli negozi che ne animano le strade. Quattro tappe nei dintorni di CityLife per scoprire creazioni fatte a mano, partecipare a eventi, seguire le tendenze dell’arte contemporanea e gustare qualche primizia.
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LIFESTYLE FUORI MURA
GALLERIA | il contemporaneo
Dellupi Arte, Via Ambrogio Spinola 8a, 20149 Milano Tel. 02 4695211 ● www.dellupiarte.com
All’interno del complesso residenziale di CityLife firmato Libeskind, si trova la Galleria Dellupi Arte. I grandi artisti italiani del Novecento e gli informali europei sono il focus intorno a cui ruota la proposta della Galleria: Carla Accardi, Enrico Baj, Katrin Fridriks, Georges Mathieu e Hans Hartung sono solo alcuni dei nomi le cui opere sono state qui esposte. Il fondatore, Luigi Dellupi, è nato e cresciuto respirando arte, grande passione di tutta la sua famiglia e oggi, forte delle esperienze presso importanti gallerie internazionali, offre consulenze sull’arte contemporanea a coloro che varcano la soglia della Dellupi Arte.
ABBIGLIAMENTO | il creativo
La Luna e…, via Francesco Ferrucci 16, 20145 Milano Tel. 02 3494960 ● www.lalunae.net
Creatività, attenzione ai materiali e gusto: sono questi gli ingredienti che stanno alla base della ricetta vincente proposta da Simona Sforza nel suo La Luna e…, negozio di abbigliamento per mamme e bambini. Una storia che inizia nel 1985 da un’idea: creare una linea di abbigliamento per i più piccoli, concentrandosi sulla qualità dei tessuti utilizzati e proponendo uno stile allegro e sobrio. Nasce così una collezione tanto amata dalle mamme che presto chiedono dei capi da indossare loro stesse: Simona traduce allora in una collezione femminile il suo gusto e le sue creazioni. Con l’aiuto di laboratori artigianali italiani, Simona «molto orgogliosamente veste ormai una seconda generazione che è rimasta fedele alla concezione di abbigliamento del negozio».
SPAZIO EVENTI | il dinamico
Doudou, Via Domodossola 23, 20145 Milano Tel. 02 49500854 ● www.ludotecadoudou.it
Nato da un’idea di Stefania Castiglion, Doudou era in origine una caffetteria con ludoteca, ma il suo ambiente dall'affascinante stile provenzale si è trasformato in uno spazio dove organizzare eventi di qualsiasi genere: feste di compleanno, rinfreschi, ma anche incontri di lavoro e temporary showroom. Doudou è un luogo polifunzionale, che grazie a un team di esperti offre diverse soluzioni per andare incontro alle esigenze di tutti e creare eventi ben riusciti. Doudou organizza anche incontri aperti al pubblico: laboratori per bambini, brunch e mercatini, il tutto contraddistinto da attenzione ai dettagli, gusto e amore.
ORTOFRUTTA | il naturale
Madrenatura, Via Francesco Ferrucci 22, 20145 Milano Tel. 02 3311558
Un angolo che profuma di frutta fresca a due passi da CityLife: Madrenatura è anche questo. Ma non solo! In negozio, accanto a frutta e verdura accuratamente selezionate, non mancano prodotti gastronomici di qualità, prodotti dell’azienda proprietà della famiglia, che da anni gestisce l’attività. Completamente ristrutturato nel 1995, con un occhio di avanguardia rispetto al commercio ortofrutticolo dell’epoca, questo negozio permette di acquistare anche frutta e verdure già porzionate, per limitare gli sprechi e non rinunciare a prodotti di stagione, freschi e sani.
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LIFESTYLE GITA FUORIPORTA
I colori di Camogli testi Edoardo Carugo
Camogli, piccolo gioiellino della riviera ligure di Levante è una destinazione ideale per una gita al mare fuori stagione, per fare il pieno di iodio senza rinunciare ai piaceri del palato, dal pesto alle altre specialità regionali. Il castello di Dragonara, la basilica di Santa Maria Assunta e il piccolo e curioso museo marinaro Gio Bono Ferrari evocano, ciascuno a modo suo, la storia centenaria di questa città; la Fondazione Remotti invece, situata nell’ex convento delle Gianelline, soddisferà gli amanti dell'arte contemporanea. Se programmate questa gita per il 13 maggio assisterete alla famosa Sagra del pesce che dal 1952 festeggia la principale risorsa locale.
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LIFESTYLE GITA FUORIPORTA
RISTORANTE | il panoramico
Mille e una notte, via Aurelia 31, 16032 Camogli (GE) Tel. 0185 770310 ● www.milleeunanotte.net
Mille e una notte, oltre che il nome, è il tempo che chiunque passerebbe sulla terrazza di questo ristorante ad ammirare il panorama. Nel contesto di una villa d’epoca restaurata, lo chef Claudio porta in tavola il pescato del giorno, cucinato con amore e sapienza, ma anche ottime carni per soddisfare tutti i gusti. Ricordiamo che la specialità del borgo marinaro è la ricciola, che qui è cotta al forno e servita con patate e pomodorini. Ideale accompagnarla con un bicchiere di Pigato fresco.
FORNO | lo storico
Panificio Revello, via Giuseppe Garibaldi 183, 16032 Camogli (GE) Tel. 0185 770777 ● www.revellocamogli.com
Dai primi del ‘900 abitanti e visitatori non saltano mai la tappa al Panificio Revello. Si racconta che gli anziani venissero qui con il loro piatto da casa a ritirare la farinata, mentre i ragazzi sedevano in attesa del proprio turno per mangiare le briciole rimaste nelle teglie. Fu il primo panificio a rimanere aperto di domenica, per permettere a tutti di gustare le squisitezze dolci e salate. La data che segna la storia del panificio è però il 1970, quando inventarono i Camogliesi al Rhum, dolcetti tipici oggi decantati in tutte le guide. Conosciuto come il negozio “dei cinque scalini”, questo forno è una tappa imprescindibile per gli amanti della focaccia.
GITA | l'inedito
www.parcoportofino.it ● www.fondoambiente.it
Non appena ci si allontana dalla costa, Camogli appare come sulle cartoline: un villaggio di pescatori con quelle palazzine colorate che da lontano la contraddistinguono dagli altri porti. Prendere il largo permette inoltre di apprezzare la natura mediterranea che rasenta il mare e le torri saracene da cui si scrutava l’orizzonte per proteggersi dai pirati. Tutto ciò basterebbe per giustificare una gita in barca, senonché scoprirete San Fruttuoso, baia dove ha sede l’omonima abbazia del X secolo. Una chicca incastonata nelle montagne con accesso via mare o a piedi, attraversando il parco di Portofino.
APERITIVO | il romantico
Bagni Sillo, via Capo Pino 8, 16031 Sori (GE) ● Cell. 349 4371249
Sulla strada del ritorno ricordatevi di fare una sosta ai Bagni Sillo di Sori, piccolo stabilimento balneare che ha fatto di scogli e terrazze naturali la migliore cornice per un aperitivo al tramonto o per una rapida cena (la struttura chiude alle 22). Il locale è rinomato per il Mojito, il Long Island, la Piña Colada ma soprattutto per il “Sillone”, long drink specialità della casa; il ristorantino propone piatti liguri rigorosamente casalinghi e l’atmosfera è rilassante e gioiosa per chiudere la giornata con un lieto fine da favola.
LETTURA | il bianco e il nero
Gianni Berengo Gardin. Camogli, ed. 24 Ore Cultura, 2009, € 35,00
Con le sue fotografie Gianni Berengo Gardin racconta da ben più di mezzo secolo uomini, storie, architetture e paesaggi per Domus, Le Figaro, Stern, Time e altre numerose riviste autorevoli. Le sue foto sono state esposte al Moma di New York, alla Biblioteca Nazionale di Parigi, agli incontri internazionali di Arles e la lista potrebbe continuare a lungo. Questo cofanetto custodisce due volumi: una raccolta di saggi che raccontano i segreti di Camogli e un volume fotografico dove gli scatti di questo ligure doc ritraggono momenti carichi di emozione. Ironica la scelta di usare il bianco e nero per raccontare questo paese dai mille colori, che però, anche così riesce a far emergere tutta la sua bellezza.
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NUMERO 1 • MARZO 2018
MAG
MAG AR CH ITETTUR A
Direttore editoriale
TEA AZZENA
Creative director e photo editor
CEO CityLife
SIMONE SIRGIOVANNI
ARMANDO BORGHI
Redattrice e copywriter
Direttore commerciale CityLife
Collaboratori redazionali
Coordinamento CityLife
Correttore di bozze
Stampa
EMANUELA BRUMANA ELEONORA J. ANNEMBI, EDOARDO CARUGO KATIA D’ADDONA
DESIG N
IN TER IO R
ARTE
V IAG G I
TECN O LO G IA
Torre Generali, gigante sinuoso fra le nuvole. Asilo, ecco come sarà la casa dei bimbi. Residenze Libeskind, l’ultimo traguardo del progetto. Filippo Pizzoni, come ho pensato il più grande orto di Milano. Passeggiata tra arte e natura, il progetto Parco delle Sculture. Spots & tips, nel quartiere più smart di Milano.
GIORGIO LAZZARO
LUDOVICA DE MARIA
GRAFICHE FILACORDA srl
NUMERO 1 • MARZO 2018 • TRIMESTRALE
NON PERDERTI IL PROSSIMO CITYLIFE MAG NUMERO 2 • GIUGNO 2018
Un ringraziamento speciale a: 02ARCH nelle persone di ANDREA STARR STABILE e ETTORE BERGAMASCO per il loro racconto coinvolgente sul progetto dell'asilo MARCO BECCATI per le sue puntuali e preziose informazioni (tecniche e non solo) sulla torre Generali ARMANDO BORGHI perché una buona idea se non si può realizzare è un’idea inutile INES BOSSI per il supporto nel day by day per la realizzazione del progetto CARLOTTA CALDERONI per averci inviato le informazioni su alcuni eventi DILMOS nella persona di GIANANDREA CASTELLAZZI per averci narrato gli oggetti di design della sezione interior ALESSANDRO CAVALLO per averci accompagnato sulla torre e raccontato il progetto EMANUELA CUCCI per averci divertito riportandoci le dieci richieste più insolite PAOLO DE GRANDIS per la collaborazione nella raccolta iconografica dei nuovi appartamenti Libeskind RUGGERO FAGGIONI per aver scattato alcune bellissime fotografie della torre Generali VERONICA FRANZINI per averci fornito l'intervista e i materiali relativi all'articolo di Habitat GHENOS COMMUNICATION nella persona di STEFANIA BURATTI per aver condiviso con noi la presentazione del progetto della penthouse AGOSTINO GHIRARDELLI per averci aperto le porte delle residenze ALBERTA GARUSI per averci accompagnato nel mondo dello Shopping District CLAUDIA MAHLER per questa buona idea MARCO MENDOLA per essere stato il nostro occhio fotografico su CityLife CLAUDIA PASINI per averci fornito il calendario degli eventi e tutte le informazioni sulle attività dentro e fuori le mura FILIPPO PIZZONI per le sue interessantissime parole intorno al mondo di Orti Fioriti e di Orticola LUCA PORRÀ per il suo contribuito alla ricerca delle immagini sui progetti delle residenze Libeskind MARIAGRAZIA POZZI per averci raccontato il suo progetto della penthouse MARINA REISSNER per aver sopportato le continue richieste su Parco delle Sculture, asilo BabyLife e masterplan ROBERTO RUSSO per essere stato il primo ad introdurci nel progetto dell'asilo SERRALUNGA nella persona di MAURIZIO REVERSI per averci gentilmente fornito le immagini del vaso Flow NICOLA SEMPREVIVO per le informazioni top secret sull'affluenza nello Shopping District STUDIO HADID nelle persone di ANDREA BALDUCCI CASTE, DAVIDE GIORDANO, PAOLO ZILLI STUDIO LIBESKIND nella persona di AMANDA DE BEAUFORT per essere stata il nostro contatto con New York GIORGIO VITALI per aver creato un masterplan appositamente per il magazine KATIA ZAFFONATO per aver fatto da preziosissimo tramite tra noi e i protagonisti del settore interior ...e a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo primo numero.
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FUMETTI
IL NUOVO VOLTO DI MILANO
Fumettista
LODOVICA DAL POZZO
N ATUR A
FRAGOLINE DI BOSCO Piante spontanee che crescono nei sottoboschi italiani, sono molto apprezzate per i piccoli frutti, dolci e profumati. Disponibili negli Orti Fioriti in primavera.
ÂŤ I started out trying to create buildings that would sparkle like isolated jewels; now I want them to connect, to form a new kind of landscape, to flow together with contemporary cities and the lives of their peoples. Âť Zaha Hadid