Clic.hé 20 "GREEN"

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©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Direttore Responsabile: Luigi Torreggiani - Editore: Associazione Culturale Deaphoto - Reg. Trib. Firenze N° 5767 del 14/04/2010

luglio 2015

n° 20

www.clic-he.it

G R E E N

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Editore: Ass. Culturale Deaphoto Direttore responsabile: Luigi Torreggiani Photo-editor: Giulia Sgherri Caporedattori: Paolo Contaldo

GREEN

Sara Severini Niccolò Vonci Progetto grafico e impaginazione: Luciferi fine art LAB - Arezzo

Editoriale

pag. 5

Presentazione alle immagini

pag. 7

luciferi.it

GREEN – SERVIZI

Foto di copertina: Daniele Cametti In redazione: Sabrina Ingrassia Silvia Berretta

Daniele Cametti

Pag. 8

Enrico Doria

Pag. 18

Giulia Maraviglia

Pag. 32

Isabello Michele

Pag. 38

Niccolò Vonci

Pag. 46

Chiara Micol Schiona Tiziana Tommei Alberto Ianiro Collaboratori fissi: Sandro Bini Diego Cicionesi Caterina Caputo Servizi tematici: Daniele Cametti

recensioni Massimo Sestini e Paolo Verzone

Pag. 54

Enrico Doria Giulia Maraviglia Isabello Michele Niccolò Vonci Recensioni, eventi e rubriche:

eventi

Alberto Ianiro Sara Severini

mostra: la poetica ironia di Giovanni Gastel

Pag. 58


Isabello Michele


Editoriale

GREEN

di Luigi Torreggiani Verde è un colore associato a tanti aspetti del quotidiano. Ci ricorda la speranza, il denaro, ma soprattutto la natura. Oggi come non mai il termine “Green” rimbomba nei dibattiti e spunta sulle etichette dei prodotti, è ben visibile nelle proposte di viaggio, dietro alle vetrine, sui cartelloni pubblicitari e campeggia nei documenti politici internazionali. Evidentemente la collettività ha compreso, dopo decenni di comunicazione e informazione rispetto alla tematica dell’impatto che l’uomo ha sulla Terra, l’importanza della ricerca di un equilibrio, chiamato sostenibilità, per noi e per chi verrà dopo di noi. La fotografia ha contribuito in modo importante a questo processo, basti pensare a come le stampe di Ansel Adams si impressero nel cuore degli americani permettendo la nascita e la salvaguardia dei grandi parchi statunitensi. La natura è stata, fin dagli albori della “scrittura di luce”, un soggetto apprezzato e impresso su lastre e negativi: lungo la sua storia ha rappresentato il veicolo per riflettere, per mostrare gli immensi tesori naturali presenti nel Pianeta e per denunciare scempi e abusi a discapito della Madre Terra. Grazie alle immagini si sono potute poi raccontare lotte e storie positive legate a questo tema, rimaste così impresse nell’immaginario collettivo. Questa tendenza sembra oggi un po’ assopita: l’immediatezza portata dalla fotografia digitale e social ha spinto sempre più molti fotografi, specialmente giovani, a concentrarsi su soggetti e temi vicini al nostro quotidiano: le strade, la vita, i non luoghi delle città. Con questo tema, quindi, un invito a scoprire, o riscoprire, il “Green” come soggetto fotografico, non come esercizio fine a se stesso nella ricerca di una “facile” bellezza da immortalare, ma come riflessione di fondo su cui lavorare alle immagini, come miniera di storie da ricercare. “Troverai più nei boschi che nei libri” diceva Bernardo di Chiaravalle attorno all’anno mille “Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”.

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Enrico Doria


Presentazione alle immagini

GREEN

di paolo contaldo è Daniele Cametti a regalarci una riflessione nitida e decisa su quello che oggi è il “Verde Contemporaneo” ridotto ad uno stentato tentativo di compensare gli scempi di una urbanizzazione selvaggia e massiva, dove il profitto e il cemento sono parole d’ordine insormontabili. “There is something to eat” è un documento sulle condizioni di alcuni villaggi rurali, in cui si lotta per la “bio-fortificazione e il miglioramento nutrizionale” di alcuni tipi di coltivazioni. I meravigliosi ritratti ambientati di Enrico Doria mostrano l’uomo, il campo e la forza di andare avanti e contastare fame e povertà. Giulia Maraviglia ci riporta in Italia, nel “distretto floro vivaistico ornamentale” che interessa cinque Comuni della Piana tra Prato e Pistoia. Il suo è uno sguardo attento, puntuale nel raccontare l’importanza del sistema nel tessuto economico locale, ma altrettanto critico nell’individuarne gli effetti negativi sull’equilibrio naturale ed ambientale. Anche Michele Isabello torna a chiedersi quale sia il giusto confine tra economia e rispetto della natura, si domanda quale futuro lasceremo in eredità ai nostri figli. I parchi urbani della Piana sono oggi in cerca di un vero e proprio “Sistema” che restituisca un coordinamento tra preziose risorse ( are umide e agricole, zone d’interesse archeologico e storico-culturali, altre protette) ancora troppo slegate tra loro. Il reportage di Niccolò Vonci è scandito da interpreti d’eccezione: coloro che in modo diverso vivono queste “isole” verdi.

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Daniele Cametti

verde contemporaneo

8


GREEN

la realizzazione di servizi pubblici affidatigli

dalle

amministrazioni

comunali. “Verde Contemporaneo” è una nuova

realtà è spesso diversa dalla fantasia

A fronte delle concessioni edilizie di

tonalità di verde comunemente

degli architetti.

grandi insediamenti urbani, spesso

abbinata con il “Grigio Cemento” o

Nel percorrere le strade delle nuove

collegati con centri commerciali,

il “Grigio Asfalto” nella giustificazione

periferie, la nostra percezione visiva

l’amministrazione affida ai costruttori

paesaggistica e ambientalista dello

è stimolata da immagini inconsuete.

la realizzazione delle strutture di

sviluppo della nuova urbanizzazione

Contrasti evidenti di spazi verdi

servizio pubblico: rete idrica, strade,

ad alta densità e dei mega centri

costretti

zone

parcheggi e aree di verde pubblico.

commerciali ecofriendly.

adiacenti alla città, ma circondate

Queste opere sono realizzate dal

Solitamente è usato con parsimonia

dalla

contrasto

costruttore al posto del pagamento

attraverso spennellate di alberelli a

che appare ancora più evidente

di oneri edilizi all’amministrazione e

piccolo fusto di giovane età confinati

vista l’ampiezza dell’orizzonte. Un

rappresentano una nuova occasione

in aiuole asfittiche che sicuramente

connubio di colori inatteso per

per incrementare il margine del

ne fungeranno anche da tomba in

una società che dovrebbe tendere

profitto a discapito della qualità di

breve tempo.

alla vivibilità e a sistemi urbani

vita.

Parimenti, il verde contemporaneo

eco-compatibili. A tutto esiste una

Da qui la definizione “Opere di

è presente anche nei rendering dei

spiegazione.

urbanizzazione a scomputo” e la

progetti urbanistici di architettura

Il “Verde contemporaneo” è, infatti,

nascita del “Verde contemporaneo”

blasonati e spesso è usato con

il frutto di un paradosso nell’attuale

che si erge a simbolo dell’ennesima

successo come alibi a opere di

norma per l’affidamento di appalti di

attività

cementificazione massiccia.

urbanizzazione e il loro rapporto con

benessere della comunità. ■

La

dal

cemento

campagna.

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Un

in

lucrativa

a

scapito

del


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Un contrasto che appare ancora piÚ evidente vista l’ampiezza dell’orizzonte

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Daniele Cametti

BIO

Daniele Cametti Aspri è nato a Roma nel 1968. Nel 1989, all’età di 19 anni, ha fondato la rivista cinematografica professionale Acting News, che dirige a tutt’oggi sul web ed è un punto di riferimento

per

l’informazione

produzione

cinematografica

in

sulla Italia.

Vista l’inclinazione tecnica e creativa, nel 2000 fonda una società di authoring che affianca all’attività giornalistica e tutt’oggi realizza DVD e Blu Ray per le maggiori case di distribuzione homevideo. Da sempre grande appassionato di comunicazione, grafica ed immagine sia cinematografica che fotografica, nel 2003 si avvicina alla fotografia con la nascita di suo figlio, ed inizia a frequentare workshop e corsi presso la struttura di Officine Fotografiche a Roma. Da allora non ha più smesso. Ha e

esposto personali:

in nel

numerose 2012

al

collettive Festival

Fotoleggendo con Gente di Capocotta; nel 2013 al Naked City Fest, American Dream; nel 2013 al Festival Fotografia di Roma, Unrelated; nel 2014 a Foiano Fotografia, Verde Contemporaneo; nel 2015 a 2NC Fest, Dark Cities/Verde Contemporaneo; nel 2015 presso The Mill, Dark Cities (solo exibition); 2015 presso MIA FAIR, Dark Cities. ■

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Enrico Doria

There is something to eat

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agricole di alcune popolazioni di

GREEN

alcune townships e aree rurali, ho raccolto alcune immagini che

“There is something to eat” e’ un

mia ricerca e’ finalizzata alla bio-

ritraggono il rapporto tra l’individuo

progetto

fortificazione e al miglioramento

e

collaborazione tra il centro di ricerca

nutrizionale

di

povero ed essenziale; si tratta di una

presso cui lavoro in Sudafrica (il CSL,

coltivazioni (mais, fagiolo, soia) per le

serie di ritratti, in cui il protagonista

Centre of Sustainable Livelihood,

le suddette comunita’ che soffrono di

puo’ sembrare la donna o l’uomo ma

della Vaal University of Technology)

carenze alimentari anche importanti.

forse e’ soprattutto la sua terra con

e alcune comunita’ rurali locali.

Cosi’ seguendo l’introduzione di

i suoi prodotti, troppo spesso, per

La collaborazione e l’attivita’ della

queste colture nelle abituali pratiche

questa gente, poveri e inadeguati. ■

fotografico

nato

dalla

di

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alcuni

tipi

il suo campo, spesso molto


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“There is something to eat”

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29


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Enrico Doria

BIO

Enrico Doria è nato a Palermo nel 1978. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica e Scienze Biomolecolari presso l’Università di Pavia. Appassionato di fotografia sin da bambino quando ha cominciato a scattare con una Canon AT1 del padre, il suo percorso fotografico

è

cominciato

dal

2003;

innamoratosi di una Holga, regalatagli un giorno di ottobre, ha cominciato a realizzare alcuni progetti in pellicola a medio formato che l’hanno poi portato, nel corso degli anni, a esporre in diverse città italiane e straniere, tra cui Torino, Pavia, Arles, Barcellona, Berlino. Nel 2012 è stato selezionato per esporre il progetto “Esprìts” nel circuito OFF del Festival della Fotografia a Savignano (SI Fest Off 2012.) Nel 2014 ha ricevuto la Menzione d’Onore al Moscow Photo Awards (MIFA 2014.) Finalista al Photolux Leica Awards nel 2014. Alcuni suoi reportage e lavori fotografici sono stati pubblicati su riviste quali Witness

Journal,

“Positive+Magazine”,

“Potpourri”, EV Magazine, SenzaRespiro Magazine, Shots, F-Stop Magazine, Il Fotografo, About Photography e su La Stampa on line. ■

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Giulia Maraviglia

Paesaggio in vaso

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GREEN 5.200 ettari, 1.500 aziende, 3.800

del distretto, i vivai occupano la

delle risorse idriche, utilizzo di

addetti. Il “distretto floro vivaistico

metà della superficie totale con

fertilizzanti chimici e rischio di

ornamentale”

cinque

centinaia di migliaia di piante in vaso

contaminazione delle acque e del

Comuni della Piana tra Prato e

allineate su enormi teloni di nylon o

suolo, riduzione della fertilità del

Pistoia.

distese di ghiaia.

terreno e conseguente aumento

tradizione

Quello che è il principale fattore di

del rischio di fenomeni di erosione.

ottocentesca, il vivaismo pistoiese

dinamismo economico del territorio,

Nata e cresciuta in mezzo a questo

si è diffuso in modo intensivo dagli

è sicuramente un’economia “verde”

paesaggio “in vaso”, osservo il mio

anni ’70 trasformando radicalmente

in termini cromatici ma pone delle

habitat per la prima volta con occhi

il sistema agricolo tradizionale e il

serie

fotografici e analitici. ■

paesaggio: all’interno del perimetro

ecologiche e ambientali: consumo

Nato

da

interessa

una

e

documentate

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criticità


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Giulia Maraviglia

BIO

Giulia Maraviglia, nata a Quarrata (PT) nel 1983. Sociologa urbana e visuale e metodologa della ricerca sociale, si occupa di spazio pubblico e qualità della vita in ambito urbano, tema al centro dei suoi studi, delle sue più recenti pubblicazioni e della sua attività professionale. È ricercatrice e socia della cooperativa Sociolab - gruppo multidisciplinare di ricerca sociale con sede a Firenze - dove la sua passione per la metodologia della ricerca si unisce alla sua attenzione per la comunicazione, la grafica e il web due e tre punto zero. ■

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Isabello Michele

GREEN

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GREEN L’economia agricola nutre e colora il paesaggio ed è sostenibile... l’economia nuove

moderna ricchezze,

produce trasforma

spesso il paesaggio e ha creato l’insostenibilità

dei

rifiuti

che

differenziamo usando i colori... quale

strada

percorreremo?

Vedremo i bimbi di domani giocare con e tra i rifiuti? ■

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Michele Isabello

BIO

Michele Isabello nasce a Catanzaro il 23/10/1975 vive e lavora a Parma, in Emilia Romagna. La fotografia è una passione a lungo accantonata,

ma

sempre

viva.

Con

l’acquisto della prima reflex nel 2013, ha fatto rinascere la voglia non tanto di fotografare, ma di fare Fotografia. Consapevole che la passione non può da sola bastare e che occorre qualcosa di più, da autodidatta decide di seguire un corso di fotografia base presso il Circolo Fotografico “Il Grandangolo” di Parma studiando e apprendendo le regole e le non regole, la tecnica e la cultura dell’arte fotografica. ■

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Niccolò Vonci

I Parchi Urbani della Piana

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GREEN Al momento riconducibile solo a

mia indagine è focalizzata su quelle

un grande universo d’isole (are

zone di libero accesso al pubblico,

umide e agricole, zone d’interesse

distribuite all’interno dell’area del

archeologico

futuro Parco, identificabili come Parchi

e

storico-culturali,

altre protette). Il Parco della Piana

Urbani;

quasi

avrà come scopo di creare una

al Comune di Campi Bisenzio, si

rete infrastrutturale (creazione di

contraddistinguono per la presenza

percorsi, piste ciclabili e pedonali) e

di zone verdi, strutture sportive, piste

a livello di gestione e manutenzione

ciclabili, aree attrezzate per bambini e

- che tenga insieme questo vasto

quindi generalmente avente funzione

e assai frammentato territorio. La

ricreativa per la popolazione locale. ■

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tutti

appartenenti




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distribuite all’interno dell’area del futuro Parco, identificabili come Parchi Urbani

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Niccolò Vonci

BIO

Fiorentino, classe 1980. La mia ricerca fotografica si divide tra lavori riguardo alla mia famiglia e analisi del territorio. Sono membro dello Staff Deaphoto e seguo gli studenti durante i corsi Base e Progettazione Fotografica. â–

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recensioni

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mostra

MASSIMO SESTINI E PAOLO VERZONE DUE FOTOGRAFI ITALIANI AL WORLD PRESS PHOTO 2015. A CURA DI sara severini

Tra i vincitori del World Press

Libia, carico di migranti e profughi,

nel 1984, si consolida nel 1988 su

Photo 2015 ci sono due fotografi

che nel tentativo di attraversare

tutta la Toscana come fotografo

italiani, Massimo Sestini e Paolo

il

approdare

per La Repubblica. Durante gli anni

Verzone. A Sestini viene assegnato

in Italia, viene avvicinato dalla

novanta si inserisce in tutto l’ambito

il secondo posto, nella categoria

Marina Militare Italiana durante

nazionale lavorando per testate

notizie generali, per la foto singola

l’operazione Mare Nostrum, alla

come Panorama, Gente, Espresso,

“Operazione

scattata

fine del 2013. Massimo Sestini,

e agenzie come Contrasto, Olympia

da un elicottero: il soggetto è un

nato a Firenze nel 1963, comincia

e

barcone al largo delle costa della

l’attività come fotografo di cronaca

seconda metà degli anni novanta si

recupero”

Mediterraneo

55

per

la

francese

Gamma.

Dalla


dedica anche al ritratto in posa di

rigore che rispecchia l’immagine che

presentato

personaggi pubblici, collaborando

i militari volevano dare di se stessi.

Mariateresa Cerretelli e moderato

in

gruppo

Il progetto è stato pubblicato nel

dal giornalista Giuseppe Di Piazza.

editoriale Class. Paolo Verzone,

2014 come libro fotografico dalle

Paolo Verzone spiega al pubblico

nato a Torino nel 1967, vive a

Éditions de La Martinière. Le foto

che la sua cultura razionalista

Parigi dal 2003 dove è membro

di Sestini e Verzone, sono visibili,

torinese ha influito particolarmente

dell’agenzia

con

insieme a tutte le altre premiate,

nel progetto “Cadetti”: «Per queste

testate come Newsweek, Sunday

nella mostra itinerante di World

fotografie ho lavorato con il medio

Times Magazine, The Independent,

Press Photo 2015, che in Italia ha

formato,

The Guardian, Le Monde; la sua

concluso una prima tappa a Milano,

mentale;

fotografia non è di cronaca ma si

dal 2 maggio al 2 giugno, presso la

come una griglia, ho costruito una

orienta verso il ritratto ambientato,

Galleria Carla Sozzani, accolta da

trappola per il soggetto che mi sta

sviluppandosi spesso in progetti

un folto pubblico attento anche al

di fronte, il quale deve orientarsi

a lungo termine dove vengono

contenuto giornalistico riproposto

rispetto allo schema predefinito e

approfonditi e scandagliati differenti

in dettagliate didascalie, poi a Bari

muoversi al suo interno, al quale

“tipi” e caratteri umani, come nel

presso il Teatro Marghera, dal 11

io stesso come fotografo devo

progetto “Cadetti” che ha ricevuto

giugno al 1° luglio. Un confronto

adeguarmi.

Adoro

eseguire

il terzo premio nella categoria

diretto tra Sestini e Verzone si

foto

stretta

sorveglianza:

ritratti-storie al World Press Photo

è svolto a Milano l’11 maggio

tutte queste sono state fatta con

2015. Verzone tra il 2009 e il

scorso, presso Polifemo fotografia,

uno o due ufficiali di protocollo

2013, ha fotografato i giovani delle

promosso

(Gruppo

affianco, ne ero contento perché mi

accademie militari europee, con un

Redattori Iconografici Nazionale),

costringevano ad una griglia ancora

particolare

VU’.

con

il

Collabora

dal

GRIN

56

dalla

inteso

sotto

photoeditor

come

usando

il

modello cavalletto

le


più stretta, in cui avevo un minimo

foto è fatta a 45 miglia circa dalle

trovare la posizione corretta». Le

di libertà. Non mi sento a mio agio

coste della Libia, un punto che un

foto di Verzone e Sestini sono visibili

nella libertà totale, preferisco una

barcone raggiunge in due giorni; la

anche nell’undicesima edizione di

costrizione all’interno della quale

prima cosa che fanno quattrocento

Fotoleggendo,

muovermi». Anche Sestini interviene

persone lì dentro, vedendo un

Officine Fotografiche di Roma. La

commentando il suo lavoro: «Per

elicottero all’orizzonte, è sorridere,

mostra del progetto “Cadetti” di

questo reportage ho trascorso 12

pensando alla loro salvezza. I

Paolo Verzone viene proposta, dal

giorni su una nave della Marina

problema è stato quello di scattare

4 giugno al 2 luglio 2015, presso

Militare, durante i quali sono stati

con

perpendicolare

gli spazi di via Libetta 1 a Roma,

fatti diversi salvataggi, ho aspettato

all’imbarcazione che risentiva di

mentre una selezione fra le foto di

il momento giusto per fare la

forti oscillazioni, anche il pilota non

Massimo Sestini, dall’avvicinamento

foto, perché l’anno prima l’avevo

trovava il punto preciso della ripresa

al barcone coi migranti fino al loro

sbagliata. Il mio obiettivo era quello

perché la sua visuale non coincideva

trasporto nelle coste italiane, viene

di fotografare delle persone felici in

con la mia, che mi trovavo di lato:

esposta presso l’Istituto Superiore

una situazione disperata. Questa

abbiamo fatto cinque giri prima di

Antincendi, con le stesse date. ■

l’obbiettivo

57

organizzata

dalla


eventi LA POETICA IRONIA DI GIOVANNI GASTEL Bibbiena, CIFA – 28 maggio / 6 settembre 2015

ARTICOLO COMPLETO E SERVIZIO FOTOGRAFICO: clicca qui

58


mostra

LA POETICA IRONIA DI GIOVANNI GASTEL A CURA DI alberto ianiro

Nell’occasione del decennale del

significativi

Centro Italiano della Fotografia

fotografia pubblicitaria e di moda.

d’Autore

è

La mostra è curata da Giovanna

presenza

Calvenzi e Claudio Pastrone e

dell’autore, la mostra di Giovanni

prevede l’esposizione di oltre 150

Gastel, uno dei protagonisti più

polaroid 20×25 cm. ■

stata

di

Bibbiena

inaugurata,

alla

(AR)

nel

59

panorama

della


HOT ABIT

Collabora al prossimo numero di C inviando il tuo servizio, il prossim

calore, luoghi, passione

Indossare, dimorare. Un oggetto vestito, un luogo vissu il rapporto intimo tra individuo, ide Invia un servizio composto da un minimo di 5 a un massimo di 15 immagini, (formato jpeg, 72 dpi, lato lungo 2500 1200 pixel),

munito di breve commento scritto, liberatoria e bio dell’autore a temi@clic-he.it Per maggiori info CLICCA QUI!


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Clic.hé mo tema sarà:

uto o entrambi per indagare entità, spazio e tempo


LA REDAZIONE

LUIGI TORREGGIANI Direttore responsabile

GIULIA SGHERRI Photo-editor

REDAZIONE “TEMI”

PAOLO CONTALDO Caporedattore

SABRINA INGRASSIA Redattrice

LUCIFERI VISIONIBUS Grafica e impaginazione


QUESTI SIAMO NOI

REDAZIONE “RECENSIONI & RUBRICHE”

SARA SEVERINI Caporedattrice

SILVIA BERRETTA Redattrice

ALBERTO IANIRO Rubrica “Interview”

CHIARA MICOL SCHIONA Rubrica “Storyboard”

TIZIANA TOMMEI Rubrica “Nouvelle Vague”

REDAZIONE “EVENTI, CULTURA E SPETTACOLO”

NICCOLÒ VONCI Caporedattore

COLLABORATORI FISSI

SANDRO BINI

DIEGO CICIONESI

CATERINA CAPUTO


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