©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Direttore Responsabile: Luigi Torreggiani - Editore: Associazione Culturale Deaphoto - Reg. Trib. Firenze N° 5767 del 14/04/2010
aprile 2015
n° 19
www.clic-he.it
opposto
1
Editore: Ass. Culturale Deaphoto Direttore responsabile: Luigi Torreggiani Photo-editor: Giulia Sgherri Caporedattori: Paolo Contaldo
OPPOSTO
Sara Severini Niccolò Vonci Progetto grafico e impaginazione: Luciferi - Arezzo
Editoriale
pag. 5
Presentazione alle immagini
pag. 7
luciferivisionibus@gmail.com
OPPOSTO – SERVIZI Alessandro Landozzi
Pag. 8
Davide Palmisano
Pag. 16
Valentina Parisi
Diego Cicionesi
Pag. 22
In redazione:
Fabrizio Intonti
Pag. 28
Valentina Parisi
Pag. 36
Foto di copertina:
Sabrina Ingrassia Silvia Berretta Chiara Micol Schiona Tiziana Tommei Alberto Ianiro Collaboratori fissi: Sandro Bini
recensioni
Diego Cicionesi Caterina Caputo
Wim Wenders America
Pag. 45
Servizi tematici: Alessandro Landozzi
Alec Soth
Davide Palmisano
Conversazioni intorno a un tavolo
Pag. 49
Diego Cicionesi Fabrizio Intonti Valentina Parisi Recensioni, eventi e rubriche: Sara Severini Diego Cicionesi Niccolò Vonci
eventi Firenze, MUX 6TET
Pag. 51
Fabrizio Intonti
Editoriale
opposto
di Luigi Torreggiani Quella degli opposti è un’immagine ricorrente e
via libera! Passa di tutto.
cara in fotografia. Negativo e positivo, bianco e
Non importa quale frontiera mentale ci scegliamo per
nero, luce e ombra, ma anche durezza o delicatezza
il nostro fotografare e quando o come decidiamo di
dell’immagine, estetica o crudo realismo, astrattismo o
alzare la sbarra dei nostri confini tecnici, etici, stilistici
documentazione.
o mentali.
Osservando il lavoro di molti fotografi avremo sempre a che fare con opposti modi di intendere, vedere, osservare, ritagliare e proporre immagini, storie ed emozioni. Opposte sensibilità e visioni, talvolta in lotta fra loro, ma nate tutte infondo dallo stesso mezzo a disposizione, che in un modo o nell’altro è stato inventato per riprendere il reale. Il fotografo è un viaggiatore, tra due mondi opposti ma al tempo stesso convergenti. Ying e Yang: realtà e sua rappresentazione in
Il fotografo è un viaggiatore, tra due mondi opposti ma al tempo stesso convergenti
immagine statica, a due dimensioni. E’ la macchina fotografica a fare da sbarra nella dogana di frontiera tra il mondo, là fuori, e l’universo del fotografo, qui dentro.
L’importante è che il nostro zaino, la nostra testa, sia
Un mezzo come un altro per far passare merci, idee,
piena, che ci sia dentro qualcosa da dire, da riportare
emozioni, storie, in base alle “regole vigenti” in ciascuno
con sé e da condividere con gli altri per un motivo, con
stato, ovvero nella testa e nel cuore di ciascuno di noi.
uno scopo.
Alcuni trovano davanti alla sbarra fatta da otturatore,
Il mondo della fotografia è oggi pieno di polemiche
tendina e obiettivo, degli agenti intransigenti e severi:
tra opposti, dalla diatriba oramai scialba “analogico vs
passa solo ciò che è “consentito”.
digitale” al recente “fotogiornalismo vs staged”… forse
Altri sanno corrompere a dovere i poliziotti per far
occorrerebbe interrogarsi di più sul cosa e soprattutto,
passare qualcosina di “illecito”.
in un mondo che privilegia l’estetica e lo stupore al
Altri ancora li trovano addormentati e sognanti e allora
contenuto, sul perché.
5
Diego Cicionesi
Presentazione alle immagini
opposto
di paolo contaldo Opposto è un luogo di osservazione, partenza e arrivo dello sguardo. Alessandro Landozzi con la sua “Stanza” ci regala un’occasione unica di rilessione. Il vuoto, il vecchio vissuto ma sopratutto storia che scompare e ricomincia. Z.XXIX di Valentina Parisi è una mappa delle distanze, delle contrapposizioni leggibili nel modo tutto italiano di preservare il territorio naturale. Incontriamo immagini opposte a quelle che si aspetta di vedere in una Riserva Naturale del litorale romano. Contrappunto nel linguaggio musicale è la capacità di creare un’unica composizione con linee melodiche indipendenti, nei dittici di Davide Palmisano le assonanze e soprattutto le dissonanze trovano il giusto equilibrio per raccontare la sua “Roma spaccata”. Di fronte, dall’altra parte è il luogo di osservazione di Diego Cicionesi. Immagini filtrate, storie diverse che si incontrano per un attimo, quello dello scatto. Sottosopra è incontro, dapprima incidente tecnico, poi visione di una realtà fatta di associazioni paradossali e coinvolgenti. Fabrizio Intonti ci propone un vero viaggio nel diverso contiguo.
7
Alessandro Landozzi
La Stanza
8
OPPOSTO
l’unico che per distrazione forse non è stato gettato via. L’arte, o meglio una sua copia, mi svela nel
Mi sono trovato in questo piccolo
a lavori di radicale ristrutturazione.
privato la sua opposta natura di
salotto di una vecchia casa nel cuore
Un dietro le quinte opposto per
costante riproduzione di se stessa,
di quella Firenze che dell’oltrarno ne
eccellenza al palcoscenico, dove si
fino a svanire come svanita è la vita
ha fatto vanto, un’identità cittadina
è consumata la medesima trama
vissuta tra queste mura. Decido di
che in passato si è contrapposta alla
che ha solo ingiallito i muri. Non
interrompere bruscamente questa
sua stessa identità di città storica.
ha mai voluto applausi e non ha
trama
Ho sentito la necessità di dover
svelato a nessuno il finale. Quadri
frettolosamente come ultima chance
testimoniare fotograficamente quella
che fungevano da scenografia e
di sopravvivenza dalla mia ostinata
che mi è sembrata la stanza chiusa
che ora hanno lasciato un vuoto
presunzione di fotografo. Appendo
al pubblico di un museo ormai in
temporaneo inesorabilmente uguale
il quadro sicuramente nel posto
disuso e destinato al disfacimento,
sulle opposte pareti, un lampadario
sbagliato per fare l’ultimo scatto,
che non ha mai avuto visitatori ma
che ha esaurito il suo compito e
come se la mia iniziativa potesse
solo disattenti ma gelosi custodi
non illuminerà più i quattro angoli
imprimere un senso di compiuto a
di se stessi. Brevi frammenti visivi,
della stanza equamente divisi tra
questa metafora già finita e opaca.
sensazioni di vita ripetutamente
intonaco scrostato e quello ancora
Spesso provocatoriamente penso
quotidiana da poco svanita sia nella
integro ma spento. Subito dopo
che l’arte non esista... Quale è il
presenza umana sia nell’arredo, quasi
la mia attenzione è stata attirata
retroscena dell’arte? Quale è il suo
del tutto gettato via per fare posto
dall’unico quadro ancora presente,
opposto per eccellenza? ■
9
non
scritta,
immortalata
un vuoto temporaneo inesorabilmente uguale
un vuoto temporaneo inesorabilmente uguale
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11
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Alessandro Landozzi
BIO
Sono nato a Firenze, dove vivo e lavoro, il 21 Settembre del1974. Dopo gli studi classici mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza
interrotti
dopo
due
anni per seguire un corso professionale di fotografia Still Life. Da lì è iniziata progressivamente lavorativa
prima
la
mia
esperienza
collaborando
in
un
laboratorio di stampa fotografica per poi approdare,
dopo
qualche
sporadico
lavoro di sussistenza, alla Fratelli Alinari dove ho lavorato stabilmente dal 2000. Ho cominciato nella Stamperia d’Arte della F.lli Alinari come stampatore di collotipia o fototipia per poi evolvere la mia esperienza nell’allestimento di mostre fino ad arrivare in questi ultimi anni alla digitalizzazione dell’archivio fotografico. Nel 2013 s’interrompe il mio rapporto lavorativo per problematiche societarie. Dal 2014 a oggi collaboro saltuariamente con la Fratelli Alinari. ■
15
Davide Palmisano
Roma Spaccata
ritratti capitolini in contrappunto
16
OPPOSTO
lare” still-life. Per rappresentare, infine, le contraddizioni della capitale di una Nazione contraddittoria, ho
“Roma Spaccata” è un esperimen-
estrapolando scatti colti nel centro
accoppiato le foto in dittici facendo
to di reportage urbano precoce,
cittadino insieme con altri invece
uso della tecnica del “contrappun-
realizzato percorrendo in maniera
realizzati nella prima periferia del
to”, mutuata dalla composizione
ininterrotta, in un fine settimana
quartiere Appio, e imponendomi
musicale.
prenatalizio del 2013, le strade cit-
sempre la regola dell’estempora-
Accoppiando gli scatti secondo
tadine in completa solitudine; con
neità per quanto abbia scelto di
identità alternativamente di asso-
il desiderio di cogliere i sentimenti
miscelare volutamente immagini
nanza o dissonanza, quando non
narrati dalle contraddizioni che af-
di vario genere, dall’architettura al
addirittura entrambe se presenti,
fliggono la città.
paesaggio urbano, allo street, ma
cioè secondo la contraddittorietà
La decisione presa è stata di rac-
anche alcuni ritratti, posati o rubati,
dei sentimenti di volta in volta su-
contarle nella forma del dittico,
ambientati e non, fino a un “partico-
scitati. ■
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18
19
20
Davide Palmisano
BIO
Sono nato a Catania quarantadue anni fa, vivo a Trento ormai da diciotto anni, ho avuto la passione per la fotografia da quando avevo quindici anni, ma solo recentemente ho scoperto le reali possibilità offerte dalla fotografia e da adulto, mi sono finalmente concentrato su dei progetti. Non sono un professionista, ma fotografo per passione e spesso per una necessità personale di esprimermi. La fotografia per me è lo strumento attraverso il quale cerco di rappresentare la realtà o frammenti di come percepisco e interpreto nella sua essenzialità; la fotografia è uno strumento attraverso il quale cerco di stimolare l’osservatore, inclusivo me, ai sentimenti e di richiamarlo alla vita emotiva. Nella mia fotografia preferisco la ricerca della suggestione; cerco di provocare uno stato d’animo, la mia foto deve essere l’espressione di ciò che provo quando osservo, una sorta di paesaggio interiore. Fotografia come forma d’arte, per me, è di rompere le regole di conformità. Bisogna osare seguire il proprio percorso. Ho vinto un terzo premio in ctg Viaggi / Turismo a Mosca Fotografica Premio Internazionale,
nel
2014,
con
un
portafoglio di otto immagini sul tema “Frontiere del cielo” e mi esprimo meglio nel campo del ritratto, reportage e street photography. ■
21
Diego Cicionesi
Opposto
22
OPPOSTO Ci si può trovare di fronte ad un’altra
senza conoscerlo né ora né mai.
persona e vederla attraverso un
Essere dalla parte opposta di chi
filtro invisibile.
può osservare senza possibilità di
Stare
dalla
parte
opposta
di
intervenire in alcun modo nel suo
un vetro, di una finestra: una
privato, provando comunque a
barriera fisica, reale concreta, ma
leggere la sua espressione e da lì
assolutamente permeabile a uno
immaginare il resto. Un momento
sguardo. Vedere qualcuno aldilà
di distanza e di partecipazione, di
ci permette di osservarlo, di porsi
separazione e di empatia per chi,
in relazione con lui senza averne
rispetto a me, è opposto (di fronte,
un contatto di fronte, vicinissimo
dall’altra parte). ■
23
vicinissimo senza conoscerlo né ora né mai vicinissimo senza conoscerlo né ora né mai
24
25
26
Diego Cicionesi
BIO
Innamorato da sempre della fotografia, ho ripreso dopo una lunga inattività solo qualche anno fa con un nuovo e totale approccio al mondo digitale. Sono membro della DIERRE FOTOGRAFI, società con la quale mi occupo professionalmente di eventi e cerimonie, rappresentati in stile reportage con contaminazioni ritratto e fashion. Collaboro con l’Associazione Deaphoto per i corsi di Ritratto in studio e Street Photography e partecipo assieme ai membri dello staff agli eventi organizzati sul territorio. Individualmente studio i paesaggi urbani con predilezione per la foto di strada e le ambientazioni portuali, in una scelta compositiva geometrica e
tendenzialmente
minimalista.
Sono
attratto dalle reciproche relazioni tra fotografia e psicologia e studio l’interazione tra soggettività, interiorità ed spazi urbani. Vivo con curiosità ed un po’ di caos tutte le cose della mia vita, integrando il medium visivo con letture di ogni genere e musica, prediligendo il jazz. L’essenza del mio vivere si concretizza nei viaggi, di qualsiasi durata e distanza.. ■
27
Fabrizio Intonti
Sottosopra
28
OPPOSTO La serie ha origine da un errore di
Da qui è nato questo progetto di
scansione dei negativi fotografici
dittici fotografici, fatti di frammenti
di medio formato del mio archivio.
di negativi fotografici scansionati e
Quando la pellicola non è collocata
giustapposti tra loro in modo solo
nel
apparentemente casuale. Il risultato
modo
seleziona
giusto, e
unisce
lo
scanner
due
metà
è un’immagine con un significato
diverse di due fotogrammi contigui,
nuovo, a volte paradossale, a volte
creando un’immagine composta.
evocativo e metaforico. ■
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32
33
a volte paradossale, a volte evocativo e metaforico
a volte paradossale, a volte evocativo
34
Fabrizio Intonti
BIO
Sono un fotografo e autore di formazione filosofica. La mia produzione fotografica, oltre all’attività professionale, si estende alle arti visive, sovente si basa sulla contaminazione di tecniche (analogico, digitale) e di linguaggi (parole, immagini), tenendo fermo l’intento di mostrare lo straordinario nell’ordinario, e l’abituale nello straordinario, che si tratti di cose, persone, luoghi
e metaforico
35
Valentina Parisi
Z.XXIX
36
OPPOSTO
Le vecchie trappole scompaiono, ne appaiono di nuove… Posti
prima
sicuri,
diventano
Z.XXIX è la ventinovesima zona
conservare e proteggere.
impraticabili: e il cammino si fa ora
di Roma di cui fa parte il Parco
Nonostante la dicitura con cui è
semplice e facile, ora intricata e fino
urbano di Castel Fusano, inserito
stata caratterizzata, quest’area, a
all’inverosimile. è la Zona! Forse a
nella Riserva Naturale del Litorale
distanza di anni, rimane uno spazio
certi potrà sembrare “capricciosa”…
Romano.
invisibile
l’amministrazione,
ma in ogni momento è proprio
è un’area protetta dal 1980 dalla
teatro di numerosi incendi, spazio
come l’abbiamo creata noi, come
Regione Lazio.
per l’abusivismo edilizio e terra
il nostro stato d’animo… non vi
Chiamate comunemente Riserve
“riservata” al silenzio.
nascondo che ci sono stati in cui
Naturali
La Zona è forse…un sistema molto
la gente è dovuta tornare indietro
mantenere l’equilibrio ambientale
complesso di “trabocchetti”.
a mani vuote… alcuni sono anche
di un determinato luogo, aumen-
E sono tutti mortali! Non so cosa
morti, proprio sulla porta della
tandone la biodiversità e conser-
succede qui in assenza dell’uomo,
Stanza… Ma quello che succede non
vandone le risorse genetiche.
ma non appena arriva, qualcuno,
dipende dalla Zona, dipende da noi!
tutto, tutto si comincia a muovere…
Andrej Arsenevic Tarkovsky ■
Una
hanno
riserva
è
la
un
funzione
luogo
di
da
per
37
intricata fino all’inverosimile
40
intricata fino all’inverosimile
41
42
Valentina Parisi
BIO
Valentina Parisi è nata a Roma nel 1982, dove vive e lavora. Dopo aver insegnato all’Upter, Università Popolare di Roma, ora dirige un laboratorio fotografico per ragazzi/e disabili presso la Fattoria Sociale La Terra dei Sogni. Nel 2014 ha vinto la borsa di studio alla Scuola Romana di Fotografia. Diplomata in fotografia all’istituto Superiore R. Rossellini e laureata in Lettere, ha collaborato con la Casa Internazionale delle Donne e partecipato a numerose mostre collettive. IL suo ultimo lavoro, DERMA è stato presentato in una mostra personale a Salerno presso la galleria Art.Tre, mentre il dummy è stato esposto alla decima edizione di Fotoleggendo a Roma. ■
43
recensioni
44
mostra
WIM WENDERS
UNA MOSTRA A VILLA PANZA. A CURA DI sara severini
Fino al 29 marzo a Villa Panza sarà
parte vitale del viaggio”, l’autore
presenza
possibile visitare Wim Wenders.
stesso
la
sempre all’uomo, evocano storie e,
America. 34 immagini raccontano
fotografia per “cogliere un luogo per
complice il magistrale utilizzo della
il Nuovo Mondo nella visione del
la prima volta”. Le opere esposte
luce, scardinano la visione rendendo
celebre regista e fotografo tedesco.
rappresentano appunto luoghi, ampi
labile il confine tra reale e artefatto,
L’attività cinematografica di Wenders
spazi aperti, strade, architetture,
oppure, come dice l’autore parlando
è sempre stata accompagnata da
interni fotografati tra la fine degli
dell’opera di Edward Hopper, “c’è
quella fotografica “La fotografia […]
anni Settanta e il 2003 in America.
la straordinaria sensazione che
è un mezzo di esplorazione, è una
I ritratti dei luoghi, spesso privi della
qualcosa sta per accadere” , come
afferma
45
di
utilizzare
umana,
riconducono
in Street Front in Butte, Montana
l’ha ispirata e penso sia stato un
penetrare tra i grattacieli, illuminava
che richiama al quadro Domenica
grande privilegio poterla fare”. La
direttamente la scena “[…] in quei
mattina presto, del 1930 di Hopper.
location dialoga e si accorda con le
momenti, nelle poche foto scattate
Wenders dedica questa mostra
opere così che il percorso espositivo
con quella luce, mi sembrò di essere
all’amico e collega Dennis Hopper e
risulta
intensa,
il testimone di un messaggio che il
a Edward Hopper, suo riferimento
intima.
attraversato
luogo stesso ci consegnava. Era
artistico, citato insieme a un altro
alcune sale del piano terra, tra cui lo
un messaggio di pace. Quel luogo
pittore americano, Andrew Wyeth.
splendido salone impero, saliamo al
aveva visto un orrore indicibile.
La villa settecentesca di Varese
primo piano dove stampe di grandi
Ma ora, per un attimo, mostrava
è gestita dal FAI, diretta da Anna
dimensioni dominano gli spazi delle
un lampo di bellezza surreale che
Bernardini che ha curato anche la
stanze semivuote, si sposano con
voleva dire: -Il tempo guarirà le
mostra in questione. Si tratta del
gli ambienti dei corridoi arredati. Il
ferite! Questo luogo guarirà! Questo
luogo ideale per ospitare questa
percorso si conclude nella scuderia
paese guarirà! Ma tutto ciò non
raccolta di immagini, come dichiara
della villa dov’è Ground Zero: cinque
deve essere la causa di altri morti!
l’autore: “Considero Villa Panza un
gigantografie occupano tre pareti; lo
Non lasciamo che questo diventi
luogo che rappresenta il cuore della
spettatore, contenuto e abbracciato
motivo di ulteriori orrori..- Questo
cultura europea e al tempo stesso,
nell’installazione, si sente partecipe
è ciò che ho capito mentre scattavo
grazie alla collezione Panza, l’unione
della preghiera laica che l’opera
le mie foto in quegli attimi beati. E
tra l’Europa e l’America nella sua
sembra rappresentare visivamente.
sì, spero di aver immortalato quel
piena espressione. Non avevo mai
A proposito di queste immagini
messaggio”. Il catalogo della mostra
pensato a una mostra dedicata
Wenders racconta di averle scattate
contiene un’intervista all’artista a
all’America, ma questo luogo me
in un momento in cui il sole, riuscito a
cura di Francesco Zanot. ■
un’esperienza Dopo
aver
46
47
recensioni
48
libro
ALEC SOTH
CONVERSAZIONI INTORNO A UN TAVOLo A CURA DI diego cicionesi
Nel
mondo
delle
pubblicazioni
il
libro
intervista
Francesco
di coscienza, con grande libertà ed
fotografiche ci sono libri innanzi tutto
Zanot ad Alec Soth. Alec Soth è un
istintività. Solo dopo l’autore cerca
di foto, ce ne sono altri che parlano
fotografo americano che, come altri
di ricomporre i frammenti all’interno
di tecnica e diversi che esprimono
nativi in USA e diversi nati altrove, ha
di una storia e di una “funzionalità”
concetti vari di critica fotografica.
saputo raccontare la quotidianità e
delle immagini dove l’una si lega alla
la presunta ordinarietà in modo
successiva e la completa. “Spesso
poetico ed originale, donando ad
il meccanismo – ci dice Alec Soth –
oggetti
non è ne’ razionale ne’ meramente
e
grandissima
di
persone dignità
“qualunque” grazia
estetico ma è il frutto di un flusso
estetica. Ha saputo ben riprendere
di coscienza dell’autore che lega
e rappresentare cose e persone
le immagini come in un sogno
appartenenti al nostro mondo di
affidandosi al proprio subconscio.”
tutti i giorni e con queste costruire
Spesso mi chiedo quanto una serie
storie e narrazioni emozionanti e
di foto debba raccontare senza
d’effetto. Alec Soth infatti lavora
nessun’altro elemento addizionale
per serie fotografiche e nel libro
(didascalie
isolare singole foto e su queste
genere). Quanto conti l’istallazione
discuterne è stato forse un gesto un
o quanto l’immagine sia autonoma
po’ innaturale per l’opera del grande
dal contesto. Spesso le foto, nella
fotografo. Non sono mancati però
loro
elementi di grande spunto per chi
armoniche ed esteticamente valide.
come me sta facendo ricerca sulla
Esattamente come in musica il primo
Ne esistono altri ancora (i miei
costruzione narrativa delle immagini:
giudizio è relativo a quanto un brano
preferiti) che sono scritti da fotografi
cosa vuol raccontare chi scatta
sia
che parlano di se stessi, delle loro
e come intende farlo, attraverso
bello ed interessante. Solo dopo,
opere e del mondo in generale. Non
quale linguaggio e sequenza. Qui ho
maturato
usano in genere termini altisonanti
trovato elementi di grande interesse
nell’andare avanti con l’ascolto (o
e sinteticamente raccontando del
e semplicità. Narrare secondo Soth
con la visione) si scopriranno i testi e
come le loro opere si sviluppano.
è una serie di foto concatenate,
tutte le informazioni aggiuntive che
Tra questi, recentemente, ho letto
scattate secondo un libero fluire
l’autore ha voluto trasmetterci. ■
49
e
o
supporti
sequenza,
devono
armonicamente un
di
altro
essere
accattivante,
certo
interesse
eventi MUX 6TET Firenze – Pinocchio Jazz, 24 gennaio 2015
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50
Firenze
MUX 6TET
A CURA DI niccolò vonci
Sul palco del Pinocchio Jazz il
solisti
jazzistico
Amara, passando da standard come
nuovo
della
italiano, Achille Succi e Pasquale
Moonlight Serenade e My Favourite
band tosco romagnola di Stefano
Mirra (rispettivamente Sax alto/
Things), in un perfetto equilibrio
Rapicavoli
Francesco
Clarinetto basso e Vibrafono). Nel
tra improvvisazione e armonia tra
Canavese (chitarra) e Filippo Pedol
live si sono alternati composizioni
gli strumentisti per un repertorio
(contrabbasso)
originali e rivisitazioni
colorato dove suono e tempo si
da
due
originale
progetto
(batteria),
tra
, i
accompagnati piĂš
interessanti
del
panorama
di brani
celebri (da Quisas a Maremma
51
dimostrano elementi cardine. â–
GRE ABIT
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LA REDAZIONE
LUIGI TORREGGIANI Direttore responsabile
GIULIA SGHERRI Photo-editor
REDAZIONE “TEMI”
PAOLO CONTALDO Caporedattore
SABRINA INGRASSIA Redattrice
LUCIFERI VISIONIBUS Grafica e impaginazione
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TIZIANA TOMMEI Rubrica “Nouvelle Vague”
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NICCOLÒ VONCI Caporedattore
COLLABORATORI FISSI
SANDRO BINI
DIEGO CICIONESI
CATERINA CAPUTO
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