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IL RACCONTO

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PANTERE GRIGIE

PANTERE GRIGIE

IL MANDORLO

ALBA DAL FORNO

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Di questa casa abbandonata dove avevano portato via tutto, restava solo un mandorlo. Fiorito a metà febbraio per consolare pietre che avevano visto e ascoltato. Lì abitavano l’Assunta e Giuseppe e i loro figli Battista, Umberto, la Lucia e la Sina. Albero e pietre avevano visto nascere uomini e animali e avevano ascoltato tutte le loro storie.

La storia dell’Assunta che suo padre non voleva lasciare a Giuseppe perché non aveva una casa e diceva che mai l’avrebbe avuta perché prestava braccia e chi presta braccia non ha campi e non può avere case.

La storia di Giuseppe bracciante che aveva un mandorlo là dove la collina fa una piega dolce, un mandorlo e un pezzo di terra talmente piccolo che al massimo poteva dar da mangiare a una pecora. Quello era il suo avere e il suo avere era per lui grande perché pensava “cosa ci può essere di più bello di un mandorlo quando fiorisce e cosa di più grande del miracolo di un fiore che si fa frutto”. Del suo bene sentiva il mandorlo e Giuseppe sentiva di lui. Anche nel crescere, il bene non mutò e non mutò neanche quando Giuseppe conobbe l’Assunta e se ne innamorò Se ne innamorò e per pegno, quasi fosse anello, un giorno la portò dal mandorlo. Era inverno pieno ma un inverno senza neve e il mandorlo regalava rami nudi a un cielo blu cobalto. Giuseppe toccò il tronco, l’Assunta imitò il gesto. Il tronco non era freddo e lì Giuseppe decise che avrebbe tirato su una casa. Per lui e per l’Assunta. Pietra dopo pietra, calcolando bene la distanza dal mandorlo perché non fosse troppa né troppo poca. Da nessun altra parte avrebbe alzato un muro dove non potesse esserci l’ombra del suo mandorlo. E Giuseppe lavorò e lavorò e non fu vero che chi regala braccia non ha casa. Lui riuscì e vi portò l’Assunta e anche il padre di lei affinché vedesse che era possibile perché se è possibile che tutti gli anni dei rami nudi si vestano di fiori, allora tutto è possibile. Nacquero figli e passarono stagioni. Invecchiarono Giuseppe e l’Assunta ma non invecchiò come loro il mandorlo. Semplicemente allungava rami, irrobustiva il tronco e fioriva e quando fioriva, fioriva anche la casa e Giuseppe e l’Assunta là sotto tornavano giovani.

Poi Giuseppe e l’Assunta tornarono alla terra e la casa si svuotò per quei figli che non volevano saperne di un tocco di terra piantato là dove la collina fa una piega dolce. Era febbraio e il freddo stringeva le pietre.

All’improvviso si alzò un vento forte e all’improvviso il mandorlo si chinò fino alle pietre. Voleva fiorire prima di andarsene. Per far ancora una volta contenti Giuseppe e l’Assunta. Non fiorì ma non lo seppe mai perché confuse la neve col suo bianco.

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