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GERIATRIA - Vaccino, istruzioni per l'uso

SALUTE

Geriatria

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VACCINO, ISTRUZIONI PER L'USO

DOMINGA SALERNO, Geriatra

In Italia le vaccinazioni contro la malattia da Covid-19 proseguono secondo le priorità indicate nel Piano Strategico elaborato dal Ministero della Salute, dal commissario straordinario per l’emergenza, dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Viene specificato che le raccomandazioni saranno soggette a modifiche e verranno aggiornate in base all’evoluzione delle conoscenze ed alle informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza vaccinale. Secondo AIFA in questo momento la vaccinazione contro Covid-19 è uno strumento fondamentale per far fronte alla pandemia.

Durante le ultime settimane si è discusso molto, attraverso tutti i canali di comunicazione, rispetto alla sicurezza dei primi vaccini disponibili.

L’AIFA spiega come sono stati condotti gli studi clinici per il vaccino Pfizer-BioNTech e che il profilo di sicurezza ed efficacia di questo vaccino è stato valutato nel corso di ricerche svolte in sei paesi.

Le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino COVID-19 mRNA sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste figuravano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli ed alle articolazioni, brividi e febbre. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100.

Secondo l’AIFA questi vaccini non utilizzano virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici.

Una domanda che molti si pongono è se le persone con allergie possono vaccinarsi con i vaccini a mRNA. Secondo l’AIFA le persone che soffrono o hanno sofferto di allergia respiratoria possono vaccinarsi, rimanendo in osservazione per 15 minuti dopo l’iniezione. Per chi soffre di asma bronchiale persistente grave è raccomandata la vaccinazione sotto controllo medico in ambiente protetto ospedaliero. In caso di asma non controllata la somministrazione del vaccino va rinviata fino a quando la situazione clinica non sia di nuovo sotto controllo.

Lo stesso Ente nazionale afferma inoltre che le persone con allergie ai farmaci possono vaccinarsi rimanendo in osservazione per 15 minuti dopo l’iniezione. Chi ha presentato in precedenza reazioni allergiche gravi (anafilassi) a farmaci deve rimanere sotto controllo medico per almeno 60 minuti. Se all’allergia a farmaci si associa asma bronchiale persistente grave è opportuno che la vaccinazione sia eseguita in ambiente protetto ospedaliero. Le persone con allergia agli eccipienti polietilenglicole (PEG), macrogol e polisorbati, non devono ricevere i vaccini a mRNA.

I malati affetti da patologie croniche sono più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19. Secondo i dati del report dell’Istituto Superiore di Sanità “Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia”, le più comuni malattie croniche diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti deceduti sono l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito di tipo 2, le cardiopatie ischemiche, la fibrillazione atriale, le demenze, l’insufficienza renale cronica, la broncopneumopatia cronico ostruttiva, i tumori attivi negli ultimi 5 anni. Il Ministero della Salute, dunque, pone le seguenti raccomandazioni: le persone con patologie croniche non devono abbandonare i percorsi di cura. Inoltre, dovrebbero, oggi più che mai, tenere sotto controllo la malattia di base assumendo in modo corretto le terapie.

In conclusione, ancora una volta, l’interlocutore privilegiato è rappresentato dal medico di medicina generale che conosce la storia del paziente e può fornire indicazioni accurate, seguendo le indicazioni ministeriali e degli enti preposti alla farmacovigilanza e dialogando con i propri pazienti, analizzando l’unicità di ciascun assistito.

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