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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A S A L N U O V O - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME
Anno XX - n. 343 - Sabato 23 novembre 2013
> CAIVANO Si è dimesso il Sindaco. Si tenta di ricucire lo strappo
> CARDITO Il Pd è spaccato e indebolisce il Sindaco
> CRISPANO Nessuna novità in vista per il campo sportivo
Fondato da Natale Cerbone
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›› LETTERE AL DIRETTORE
Il Pd afragolese ha dimenticato di ricordare l’assoluzione di Bassolino Dopo circa 10 anni di indagini sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania l’Onorevole Antonio Bassolino è stato prosciolto da ogni accusa ed assolto con formula piena. Per il Tribunale di Napoli il fatto non sussiste. La sentenza della V sezione del Tribunale di Napoli è un fatto di enorme importanza che riconosce all’On. Antonio Bassolino la totale estraneità dei fatti a lui addebitati. La fiducia posta sull’autonomia di giudizio della Magistratura dall’On. Antonio Bassolino, diversamente da altri importanti politici nazionali, è stata ripagata con la sentenza di estraneità ai fatti. Antonio Bassolino ha sempre creduto e rispettato l’operato della Magistratura sicuro che avrebbe riconosciuto la limpidezza e l’onestà del suo operato e riscattato il suo onore, quello della città di Napoli, della regione Campania da lui amministrata e della Sinistra. In sette lunghi e dolorosi anni, Antonio Bassolino, dirigente comunista cresciuto con le lotte operaie e dei contadini, anche di Afragola, non ha mai detto una parola contro la Magistratura che con la sua inchiesta, lo stava mettendo alla berlina; al contrario, forte della sua onestà e limpidezza derivanti dalla sua formazione politica ed umana, ha sempre espresso fiducia nei confronti dei giudici. “Contro Antonio è stata fatta una campagna di criminalizzazione vergognosa per la quale molti mezzi di informazione e politici anche del mio partito dovranno chiedere scusa. Ma nessuno lo fà perché non siamo un paese civile” ha detto Massimo D’Alema in un’intervista a Il Mattino di sabato 9 novembre. Antonio Bassolino ha dimostrato in questi anni un senso forte dello Stato del quale è stato servitore, sia nella carica di Sindaco di Napoli, sia come Presidente della giunta regionale della Campania negli anni bui della crisi dei rifiuti e sia come Ministro del Lavoro, carica per la quale ancora oggi vive sotto scorta per le minacce subite dalle Brigate Rosse culminate nella barbara uccisione del suo consulente, il profesor Massimo D’Antona, ucciso il 20 maggio 1999 a Roma. Voglio anche ricordare un episodio che mi è stato raccontato negli anni ‘80 da un compagno e collega di lavoro di Casal di principe, il quale mi riferiva della minaccia subita da Antonio Bassolino, allora dirigente del PCI che partecipava ad un iniziativa politica a Casal di Principe, da parte del padre di “Sandokan” il quale “ordinava” a Bassolino di non “sparlare” di quanto realmente la camorra casalese stesse producendo in quei territori. In quegli anni ‘80, grazie all’impegno di dirigenti politici come Antonio Bassolino e del Vescovo di Acerra, Don Riboldi, veniva affrontato per la prima volta la gravità e la pericolosità sociale ed adesso conosciamo anche ambientale della camorra casalese che ha avvelenato le nostre terre e seminato terrore contro i tanti imprenditori, cittadini e politici onesti. Ho ritenuto opportuno e necessario, e quindi sono riconoscente al Vostro giornale per l’ospitalità, di esternare un forte riconoscimento per il fiero e rispettoso comportamento dell’On. Bassolino nei confronti della Magistratura che cosi duramente gli ha imposto di doversi difendere da infamanti accuse, senza mai esternare, uscendo a testa alta con fierezza e senso dello Stato. Purtroppo sono amareggiato ed addolorato per come i giornali locali di Afragola hanno eluso la notizia di assoluzione piena di Antonio Bassolino. In particolare sono addolorato ma non voglio in alcun mo-
do innescare alcuna polemica, come il giornalino locale di riferimento del PD, il partito di Antonio Bassolino e lo stesso PD locale dopo ben 5 giorni dalla sentenza di assoluzione piena, domenica 9 novembre non hanno sentito la necessita, neppure con un comunicato stampa, di pubblicare la notizia dell’assoluzione piena presente ormai su tutti i giornali nazionali, senza togliere spazio agli illustri commentatori e dirigenti illustri. Sono certo che nei prossimi giorni tanti giornali locali, anche del centro destra, pubblicheranno l’assoluzione con formula piena dell’On.Antonio Bassolino perché, al di là della politica di contrapposizione ideologica, esistono rapporti e ragionamenti, umani e civili che aiutano e formano una forte società e una grande e democratica comunità. Infine, voglio ringraziarvi ancora una volta per l’ospitalità concessa perché in piccola parte nella vicenda dolorosa di Antonio Bassolino mi rivedo anch’io per la mia passata esperienza amministrativa. E mi riferisco allo scioglimento per infiltrazione camorristiche dell’amministrazione Salzano. Dopo piu’ di otto anni, ancora non conosco le reali motivazioni di scioglimento, chi erano i camorristi e chi era coinvolto in eventuali mali affari. Lo scioglimento ancora mi pesa, nonostante abbia, insieme a pochi amministratori dell’epoca, ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Sono profondamente deluso ed amareggiato perché negli anni in cui ho rivestito il ruolo di vice Sindaco di Afragola ho trascurato famiglia, affetti, lavoro, dedicandomi all’impegno amministrativo ed ai progetti urbanisti in campo, tra cui l’area Tav, il parco tecnologico dei servizi ect. Ancora oggi sento forte disagio ed angoscia. Ciò nonostante, seppure abbia deciso di non svolgere piu attività politica, anch’io nutro forte rispetto per la magistratura, la quale sicuramente, anche su altre mie sollecitazioni, ripristinerà l’onore ai tanti amministratori pubblici cosi come è avvenuto per Antonio Bassolino. Grazie per l’ospitalità. Dott. Pasquale Giglio Direttore regionale Confesercenti ed ex vice Sindaco di Afragola e Consigliere comunale del PCI-PDS-DS
A proposito della sbarra abusiva Nel numero scorso, abbiamo riportato la notizia della sbarra sorta abusivamente, nel pieno della carreggiata, ad Afragola. A metterla un cittadino, esasperato dal parcheggio selvaggio che gli impediva di entrare e uscire da casa. Siamo stati contattati dall’interessato che ci ha spiegato i motivi del suo gesto. Il signor Laezza che è diventato papà da poche settimane vorrebbe essere libero di entrare e uscire da casa sua, ma non può farlo e dice che non ha avuto la necessaria attenzione dalle forze dell’ordine a cui si è più volte rivolto. A volte rimane paradossalmente intrappolato nella sua abitazione perché gli impediscono di varcare la soglia della strada e dell’uscita a causa di parcheggi selvaggi e a causa di un malcostume diffuso sul territorio. Sapendo che si sarebbe visto negare il permesso per essere autorizzato all’utilizzo di un dissuasore, ha preferito far da se. Una scelta non certo felice, ma l’esasperazione a volte spinge a fare anche cose assurde. Ci auguriamo che presto la situazione possa essere risolta nel miglior modo possibile. In bocca al lupo! Martino Uzzauto
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Anno XX - numero 343 - Sabato 23 novembre 2013
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L’EDITORIALE ‹‹
Qual è il risultato delle lotte nella Terra dei fuochi? Il crollo dell’economia agricola in tutta la Campania Continua la mobilitazione per la Terra dei fuochi che, ormai, così come temevo, è diventata una vera e propria moda, tanto che si organizzano feste a tema in discoteca, senza rendersi conto che non ci si trova di fronte a un marchio, ma a una vera e propria tragedia. E non c’è proprio nulla da festeggiare ballando e cantando. Purtroppo, insieme alle migliaia di persone che si impegnano e lottano per poter avere di nuovo la speranza di vivere serenamente nelle zone in cui sono nati e in cui lavorano, ci sono tanti che cavalcano l’onda della moda del momento con l’unico obiettivo di mettersi in mostra. Gli esempi sono tanti, troppi. E nella lista non ci sono solo i politici, veri esperti in questo genere di attività, ma anche esponenti di altri campi, anche tra i giornalisti. Ed ecco allora un fiorire di inchieste, libri, scoop...tutto basato sul sentito dire o su dossier e studi vecchi di anni, di cui già si parla e si scrive da almeno dieci anni. In tutto questo, nella corsa affannosa a chi si mette in prima fila e a chi fa la promessa più grossa, mi piace sottolineare la presa di posizione di Mimmo Tuccillo, il sindaco di Afragola, che, pur riconoscendo il valore della manifestazione del 16 novembre scorso, ha detto chiaramente che la politica deve trovare soluzioni e non protestare. Vero, verissimo. Ed è da apprezzare che a dirlo, senza nascondere un vero e proprio mea culpa, sia una persona che è in politica da anni. Così come ha fatto lui, anche altri dovrebbero riconoscere il fallimento della politica e di chi ha ricoperto ruoli istituzionali importanti negli ultimi anni. Riconoscere gli errori fatti per poter ripartire, per porre rimedio. Per trovare, finalmente, una soluzione al dramma dei roghi tossici e dei terreni inquinati. Purtroppo, però, fino a oggi, oltre alle parole e alle passerelle, non c’è stato ancora alcun atto concreto. Sembrano in dirittura d’arrivo, mentre scrivo questo editoriale, due provvedimenti, uno regionale e uno nazionale, che tendono a punire con pene più severe chi sversa rifiuti in maniera illegale e chi li brucia, così come sembra vicino l’ok all’invio dell’esercito. Non si parla ancora, però, di un piano straordinario per la mappatura delle discariche e delle zone più inquinate per avviare poi le bo-
nifiche o almeno la messa in sicurezza dei terreni e delle aree. Un piano straordinario sarebbe necessario, c’è chi ne parla, ma dal Governo non arrivano atti concreti. E, nel frattempo, l’unica concretezza, al di là dei morti e dei malati che continuano a crescere, arriva dal crollo dell’economia agricola della Campania. Ormai i prodotti delle nostre terre, anche quelli che non hanno nulla a che vedere con la Terra dei fuochi, sono visti come il veleno. Non solo fuori dalla nostra regione, ma anche dal fruttivendolo vicino casa o al supermercato. Basta leggere qualche volantino per rendersi conto che ormai i prodotti campani sono spariti dal mercato con danni incalcolabili per l’economia già sofferente della nostra regione. Un piano straordinario che parta dalla mappatura dei terreni darebbe un quadro chiaro di quali e quanti terreni sono realmente inquinati, tutelando tutti gli altri dove si può continuare a produrre quelle specialità che hanno fatto conoscere la Campania nel mondo. Una mappatura dettagliata dei terreni potrebbe anche chiarire tutti i dubbi che, di tanto in tanto, affiorano sulle dichiarazioni di Schiavone, il pentito del clan dei casalesi che ha spiegato, nei dettagli, come la camorra ha avvelenato migliaia e migliaia di metri quadri di terreni tra il basso Lazio e la Campania. Il boss ha indicato molti terreni in cui sarebbero stati interrati rifiuti pericolosi. Perché non si va subito a controllare, così si verifica se quel che è dice è vero o se è un bugiardo come, ancora oggi, qualcuno, anche tra i magistrati, continua a dire?
I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
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EDITORE
Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME
Vice direttore Antonio Trillicoso
Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Vittorio Santoro, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.
Anno XX - numero 343 - Sabato 23 novembre 2013
Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
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Migliaia di persone hanno risposto all’appello dei movimenti
Un fiume in piena ha invaso Napoli In testa al corteo, hanno sfilato don Maurizio Patriciello e Nino D’Angelo. Oltre alla protesta, richieste al Governo di interventi immediati e concreti n fiume in piena che ha straripato, esondato, per una partecipazione senza precedenti nonostante la pioggia battente che diminuiva ma poi incalzava senza mai fermarsi. Ma l’acqua che cadeva dal cielo non ha certo fermato gli oltre settantamila partecipanti che, da piazza Mancini a piazza del Plebiscito, sotto ombrelli colorati e impermeabili mostravano striscioni con su scritta la loro rabbia, il loro dolore per questa terra da chi senza ritegno, camorra in primis, ma anche imprenditori senza scrupoli e politica ceca e sorda, ha permesso che dal Sud del Lazio ai piedi del Vesuvio si inquinasse. Un fiume in piena quello di sabato 16 novembre costituito da comitati locali e associazioni territoriali e nazionali, senza sigle di partito. Con loro, i Sindaci di Caivano, Casoria, Frattamaggiore, Frattaminore, Acerra e Pozzuoli...c’era anche il sindaco di Napoli, De Magistris, costretto a sfilare senza il gonfalone del Comune dalla protesta di una parte del corteo. In testa al fiume in piena, c’era don Patriciello, il parroco del parco verde di Caivano, accompagnato dal cantautore Nino D'Angelo. Un fiume pacifico,
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di Antonio Trillicoso tanto che le forze dell'ordine sono state a guardare quella massa fi persone che attraversava la città. La marcia di protesta contro il 'Biocidio' nella Campania infestata dai ri-
fiuti tossici si é rivelata anche la marcia di protesta contro chi ha causato questo scempio nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Ed ecco allora chi sono i colpevoli per molti di quelli che sfilavano. Lo hanno detto chiaramente esponendo le gigantografie degli ex Presidenti della Regione, Antonio Bassolino e Antonio Rastrelli, di Prefetti e Commissari prefettizi, da Pansa, attuale Capo della Polizia, a Catenacci, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro; gente che, in questi quindici anni, dovevano garantire la gestione rifiuti e il lo smaltimento. Ma ci sono stati cori anche contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'attuale presidente della regione Stefano Caldoro. Nessuno é stato risparmiato da Destra a Sinistra perché questa marcia era formato dai cittadini che non fanno sconti a nessuno per aver procurato la morte di bambini e giovani, di uomini e donne; le loro foto erano lì, a ricordare il dramma. Anche se dal Ministero della salute continuano a negare e non riconoscerlo, la gente che ha sfilato sabato scorso è convinta che quelle malattie sono legate alle discariche abusive e ai roghi tossici. Della marcia facevano parte tutti: non solo comitati contro il biocidio ma an-
Lo strappo di Tuccillo che ha rifiutato l’invito di De Magistris ei giorni precedenti la manifestazione del 16 novembre N si è aperto un dibattito sulla presa di posizione del sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo. Il primo cittadino di Afragola ha deciso di rifiutare l’invito del sindaco di Napoli, De Magistris, che aveva invitato i colleghi dei comuni della provincia a sfilare con i movimenti che lottano contro i roghi tossici e i rifiuti interrati. Le parole di Tuccillo sono state chiare e dure. Un vero e proprio mea culpa, un atto d’accusa contro la politica. Nella lettera inviata al Sindaco di Napoli, Tuccillo, tra l’altro, scrive: “La legittima protesta dei cittadini di fronte a questo disastro annunciato non può essere, a mio parere, l’ennesima occasione per confondere ruoli e responsabilità. Nè le bandiere agitate dai movimenti possono essere lo schermo dietro il quale rifugiarsi per cercare riparo dai propri fallimenti. Il fenomeno dei roghi e degli sversamenti abusivi, che ha assunto caratteri macroscopici nel nostro territorio, non è altro, infatti, che l’altra faccia della medaglia di una incapacità della politica e delle istituzioni a dare una risposta efficace al problema della gestione dei rifiuti e del controllo del territorio. Una risposta che è mancata, è vero, da parte di chi ha amministrato negli anni passati, ma che non ha fatto registra4 • Cogito
re risultati significativi, tranne lodevoli eccezioni, neanche da chi ha assunto più di recente responsabilità nel governo delle maggiori istituzioni locali della nostra regione”. Per il sindaco di Afragola, “il disastro ambientale che ne è conseguito e la sacrosanta esplosione della protesta richiederebbero forse a tutti noi, rappresentanti di Istituzioni da tempo corrose nella loro credibilità, un momento di ripensamento più meditato sia sulle scelte fatte sinora sia sulle strategie da mettere in campo, piuttosto che una troppo facile e salvifica adesione alla piattaforma dei movimenti. Mi auguro perciò che, dopo l’iniziativa di sabato – che gli stessi promotori mi sembra vogliono preservare dall’invadenza della politica – troveremo anche il tempo per cimentarci (in vista peraltro della costituenda città metropolitana!) sul terreno più impervio e più scomodo che compete agli amministratori pubblici: quello della ricerca delle soluzioni da dare ai problemi e quello dell’assunzione delle proprie responsabilità. Occorrerà provare a sciogliere, anziché rendere ancora più intricato, quel groviglio di contraddizioni in cui, come in una spirale distruttiva e autolesionista, sembra avvitarsi giorno dopo giorno, senza vie d’uscita, il destino della nostra comunità, e dal quale invece bisogna liberarsi mettendo in discussione comode certezze e verità precostituite”. Anno XX - numero 343 - Sabato 23 novembre 2013
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PRIMO PIANO ‹‹ che associazioni di volontariato, Comunitá Francescana, Legambiente, Libera, Agende Rosse, Mamme Vulcaniche, Zampognari, Sindacati di base, Centri sociali, Green Italia, Medici per l'Ambiente. La marcia quindi si é trasformata anche come un'occasione per chiedere oltre alle bonifiche, oltre a leggi piú restrittive per chi inquina anche una richiesta di lavoro. Presenti anche i disoccupati storici del Centro sinapsi che a piazza Bovio hanno coperto con uno striscione il monumento di Vittorio Emanuele con la scritta: “Camorra, Stato, Imprenditoria. Stesse colpe”. “Accusa chiara e forte - ha detto Gennaro uno dei manifestanti – a chi questa terra l’ha sfruttata e vandalizzata”. La massiccia protesta di Napoli era caricata anche dalle polemiche scatenate dalla copertina del settimanale L'Espresso che ha titolato 'Bevi Napoli e poi muori' riportando i dati relativi a una indagine sulla qualità dell'acqua condotta alcuni anni fa per la Nato a Gricignano in cui si evidenziava la pericolosità dell'acqua della zona. Essendo la base militare costruita su appezzamenti di terreno dove, negli anni novanta, sarebbero stati interrati rifiuti tossici. Una inchiesta di qualche anno fa che secondo il Comune di Napoli sarebbe stata i seguito smentita dalla stessa società che ha condotto indagini qualche anno dopo e ha riscontrato la bontá delle falde acquifere. Per questo motivo l’Amministrazione comunale di Napoli ha presentato una denunciaquerela contro il giornale. Quando sono arrivati i primi manifestanti a piazza del Plebiscito c'era ancora luce ma 'la sfilata della rivendica-
zione e della dignitá' come l'ha definita qualcuno ha visto l'ultimo manifestante arrivare quando ormai era buio e i giovani dei centri sociali a gran voce cantavano 'Il cielo é sempre piú blu' di Rino Gaetano. Sul palco, montato al centro della piazza, con le spalle alla chiesa di San Francesco da Paola e lo sguardo verso il Palazzo Reale, si sono alternati a parlare prima i ragazzi di Fiume i piena, poi Nino D'Angelo che ha sottolineato come le colpe non sono solo della camorra ma di politici e colletti bianchi senza coscienza. “Questa marcia é la marcia della gente semplice ha sottolineato il cantautore napoletano - gente che di solito non ha voce, vittima del sistema Stato-camorra”. Poi é salito sul palco anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil Fiom che ha detto: “Non potevamo non esserci”. La FIOM insieme a Libera
e Legambiente aveva organizzato in settimana un’assemblea pubblica al Seminario di Aversa in preparazione della manifestazione del 16 novembre. Hanno poi preso la parola Padre Alex Zanotelli e l'oncologo Antonio Marfella che ha chiesto dal palco a gran voce al governo il riconoscimento del nesso tra inquinamento e insorgenza delle malattie. Poi è stata la volta di Padre Maurizio Patriciello che ha sottolineato che adesso si sa ció che per anni si é taciuto (il riferimenti era alle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone) “é necessario intervenire, ci vuole una pagina nuova da scrivere”. Da più parti peró c'é voglia di cominciare a fare le cose sul serio contatti amministrativi e decreti legge ad hoc per intervenire subito e presto per evitare che la situazione peggiori e si aggravi.
La protesta ha invaso anche le strade di Casalnuovo i è tenuta venerdì 8 novembre a Casalnuovo la “Marcia per la SpeSin collaborazione ranza – Liberi da tutte le mafie” organizzata dal Comitato Fuochi con il Coordinamento e l’Associazione Libera. Le migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione, alla fine, hanno ascoltato le parole di Paul Connet, il profeta della teoria dei Rifiuti zero, docente di Chimica dell’Università St.Lawrence di New York. Ad ascoltarlo anche il sindaco di Casalnuovo, Antonio Peluso, e padre Maurzio Patriciello. Commoventi gli interventi delle mamme che hanno perso i loro figli per tumori. Bambini che sono stati ricordati da alcuni alunni delle scuole casalnuovesi che, in loro memoria, hanno eseguito il “Lancio dei Palloncini della Speranza”, colorando un cielo di “verde speranza” cancellando il grigio dei roghi tossici. A chiudere la manifestazione, l’esibizione di giovani rapper casalnuovesi. Alla fine, don Maurizio Patriciello ha detto: “E’ stata una manifestazione pacifica, si è visto anche dagli striscioni con cui hanno sfilato, non sono stati per nulla rabbiosi, ma colmi di serenità, anzi sarebbe stato meraviglioso inserirvi le parole del Vangelo o di un poeta. Abbiamo voluto rappresentare la speranza proprio col colore verde, Casalnuovo è il paese col più alto tasso tumorale e tra questi anche molti minori, infatti le maggiori tutele vanno proprio a loro ed alle mamme, alcune fanno parte del Comitato e sono divenute un simbolo”. Floriana Stile Anno XX - numero 343 - Sabato 23 novembre 2013
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A Voltacarrozza, a Frattamaggiore, si teme un disastro ecologico
Una collina che fa paura Il Sindaco: Ho sollecitato la Provincia a ripulire l’area. Se non lo faranno, prenderemo altre strade di Claudia Perrotta
irando nei quartieri periferici dei comuni a Nord di Napoli, dove l’abusivismo ha spazzato via le aree verdi, si notano, spesso, strane colline alte circa una decina di metri, insolite in un centro urbano, da cui invece di fiorellini profumati o simpatici funghetti spuntano resti di rottami o di rifiuti di risulta. Sono tantissime le aree ridotte così e in molti casi sono state segnalate, anche se sono ancora lì. Un esempio arriva da Frattamaggiore, dalla zona definita "Voltacarrozza" dove chi vive racconta di essere sempre stato a conoscenza di una collinetta particolare che al suo interno nasconderebbe una spiacevole sorpresa. Un contadino ha infatti dichiarato che nel sottosuolo sono stati seppelliti materiali tossici provenienti da fabbriche del Nord. Ha parlato di una sostanza gelatinosa che sporcava le sue scarpe e che veniva ricoperta con del terreno. La collinetta incriminata è situata in via Aldo Moro, zona dove per anni si è continuato a costruire abusivamente, dove i vigili urbani hanno fatto sopralluoghi, dove i contadini delle zone limitrofe hanno coltivato quotidianamente. Possibile che nessuno sappesse nulla? Possibile che nessuno abbia visto nè sentito niente? La collinetta si trova su un'estenzione di 16.000 metri quadrati, impossibile dunque da passare inosservata. Proprietari del suddetto terreno sembrerebbero essere i parenti di un camorrista frattese che avrebbe consentito ai casalesi di usare la terra in questione per i propri traffici illeciti nei quali era coivolta anche la malavita afragolese. Un giro di malaffare, quindi, in cui ci hanno guadagnato tutti meno che i cittadini onesti. Un'altra beffa al nostro territorio e alla nostra salute. Contattato telefonicamente, il sindaco di Frattamaggiore, Francesco Russo, ha dichiarato: “In primo luogo dobbiamo ac-
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certare, tramite ricerche e analisi mirate, che quel terreno contenga realmente rifiuti tossici. Dobbiamo essere sicuri che si tratti di una zona avvelenata prima di poter esprimere giudizi o prendere provvedimenti. Quel terreno è dal 2008 di proprietà della Provincia di Napoli che, quindi, ne è responsabile. Io non ero a conoscenza della questione, nonostante abbia incontrato tante volte i residenti della zona. Dopo l’inchiesta del "Roma" ho ribadito alla Provincia di Napoli la necessità di un controllo dell’area per poter poi procedere con la bonifica”. Il Sindaco ci tiene a precisare che “l'Amministrazione si è impegnata moltissimo per quella zona, investendo 3 milioni di euro per l'urbanizzazione, per l'impianto fognario, l'illuminazione e le strade. Era una zona agricola e si è costruito per anni abusivamente. Attualmente è una zona completamente sanata grazie a un condono e, per questo, l’Amministrazione ha investito tanto in quell’area”. Sulla questione della discarica dimostra di avere ben in mente la strada da seguire: “Se entro la settimana prossima la Provincia non mi darà alcuna risposta al riguardo sarò costretto a procedere con altre strade per tutelare la salute di chi vive in quella zona, ma di tutti noi frattesi”.
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Nuovo blitz della Guardia forestale nelle campagne di Caivano
Sequestrati altri 430mila metri quadrati Trovate quantià di cloroformio sette volte superiori ai valori massimi consentiti dalla legge i allunga sempre di più la lista di terreni sequestrati nei comuni a Nord di Napoli. Un blitz della guardia forestale di Napoli ha portato al sequestro, a Caivano, ai confini con Marcianise, di 430mila metri quadri di campi usati per la coltivazione di ortaggi: insalata, broccoli, cavoli, finocchi, verza, cicoria, zucchini. Le coltivazioni erano appostate sia in campo aperto che in serra e gli ortaggi erano prossimi alla raccolta e alla loro immissione in commercio. Le aree sequestrate sono localizzate nelle località Sanganiello, Savarese, Ponte delle Tavole e Sant’Arcangelo. I terreni appartengono a 13 aziende agricole. Ai proprietari dei fondi e ai conduttori è sta-
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di Vittorio Santoro to notificato il decreto di sequestro. Il corpo forestale dello Stato ha ritrovato, al di sotto di questo terreno, fusti di rifiuti tossici: solventi chimici altamente aggressivi, scarti industriali, scorie di fusioni di vetro e materiali contenenti fibre di amianto. Erano sotterrati a soli 50 centimetri dalla superficie, separati quindi solo pochi centimetri da prodotti che sarebbero finiti sulle tavole di ignari consumatori. Il terreno era stato trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto dove pericolosissime sostanze giacevano coperti solo da uno strato di terreno vegetale dalle coltivazioni. L’aerea coinvolta dai ritrovamenti si trova
in una zona non lontana da dove solo qualche giorno erano state scoperte e sigillate tredici falde acquifere risultate inquinate da rifiuti tossici che irrigavano campi di pomodori e di cavolo. In particolare, c’è stato il ritrovamento di altissime concentrazioni di triclorometano conosciuto da tutti come cloroformio fino al 700% oltre i limiti di legge, assieme ad alte concentrazioni di manganese, un metallo pesante molto tossico e arsenico, un vero e proprio veleno. Tutte queste sostanze oltre ad avere un immediato effetto tossico sono a lungo andare tutte cancerogene. Il cloroformio ad esempio provoca con la sola inalazione perdita dei sensi e danni al sistema nervoso, se ingerito in quantità minime è fortemente tossico per il fegato fino ad arrivare in seguito ad una lunga esposizione ad essere cangerogeno diretto. Non c’è da stupirsi quindi che i prodotti della terra un tempo più prolifica del mondo viva adesso un periodo di crisi date le continue scoperte fatte ogni giorno. Sulla scia di questi eventi si arriverà a tagliare fuori tutta la zona a nord di Napoli dalla produzione di cibi e quindi a far chiudere centinaia di aziende agricole. Ma ancor più preoccupante sono gli effetti a lungo termine che avranno queste sostanze, perché se oggi si sta facendo qualcosa è solo la punta dell’iceberg di quello che si scoprirà nei prossimi anni e soprattutto di quello che è già accaduto di cui non ci rendiamo ancora conto.
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Caivano in prima fila nella lotta al cancro al seno
Parola d’ordine: prevenzione Un convegno ha inaugurato la campagna del Nastro rosa della Lega italiana per la lotta ai tumori di Linda nche quest’anno la LILT, Lega Italiana Lotta Tumori, ha organizzato visite senologiche e controlli diagnostici clinico strumentali, nell’ambito della tradizionale campagna Nazionale Nastro Rosa di prevenzione delle neoplasie al seno. Primo appuntamento la conferenza formativa, oramai alla settima edizione, “Assieme si può”, tenutasi venerdì 8 novembre nell’istituto Capogrosso delle Suore Compassioniste e organizzata dal dottor Giuseppe Celiento, presidente Lega Tumori di Caivano. Hanno partecipato Suor Assunta Imperato, dirigente scolastico dell’istituto, Don Peppino Esposito, Parroco della Chiesa di S. Pietro, e Michele de Luca, Direttore distretto sanitario 45 ASL Napoli 2 Nord. A relazionare sul tema dell’incontro Giuseppe Celiento, Presidente lega tumori Caivano, Roberto Mabilia, oncologo lega tumori di Napoli e Adolfo Gallipoli D’Errico, oncologo dell’Istituto Tumori Pascale nonché Presidente lega tumori di Napoli. Grande è stata la partecipazione del pubblico per un evento educativo che propaganda un messaggio importante: l’informazione consapevole è il primo passo per una prevenzione attenta e responsabile. “Invito le donne a recarsi presso gli ambulatori preposti e a sensibilizzare parenti e amiche a sottoporsi ai dovuti screening” ha detto il dottor Celiento in apertura al convegno, aggiungendo: “Nei prossimi anni è previsto un notevole incremento di questa patologia, dunque, ad oggi, la prevenzione rimane l’unico strumento valido per poterla combattere”. Nell’ambito della prevenzione, inoltre, è bene distinguere tra i fattori non modificabili, come il sesso, l’età, la familiarità, la predisposizione genetica o altre eventuali patologie predisponenti, e fattori di rischio del tutto modificabili: l’obesità (il tessuto adiposo infatti è in grado di stimolare una maggiore proliferazione cellulare), l’alcol, il fumo e, in ultimo, un’alimentazione errata, ad alto apporto calorico.
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Scuotto “E’ bene quindi scegliere con cura la nostra alimentazione, che dovrà essere ricca di legumi, cereali, verdure, frutta e carne di pesce - spiega il dottor D’Errico - Non bisogna fumare, né bere alcoolici e cosa più importante intraprendere una sana e costante attività fisica”. Le neoplasie mammarie non più di 20 anni fa erano considerate incurabili, oggi se scoperte precocemente possono guarire in oltre il 90% dei casi. “Ci si ammala di più - spiega iD’Errico - ma si guarisce sicuramente di più. Si può parlare di sopravvivenza anche per chi soffre di uno stadio avanzato della malattia. Ad oggi il 93% delle pazienti guarisce già nella prima fase”. Ecco dunque l’obiettivo principale: invogliare le donne a una corretta prevenzione mediante uno screening adeguato alle esigenze di ciascuna. Il Servizio Sanitario Nazionale, infatti, offre alle pazienti, soprattutto di età compresa tra i 50 e i 69 anni, la possibilità di eseguire una mammografia e se necessario ulteriori esami di approfondimento. L’incremento negli ultimi anni di malattie tumorali suggerisce un’attenzione maggiore, una cura più scrupolosa, un interesse costante alle abitudini e allo stile di vita. Questo spesso non basta, si sa, ma può servire. “Quest’anno per gestire al meglio un flusso di richieste sempre crescente, ci siamo affidati a canali più generali - ha detto il dottor Celiento - Le prenotazioni, infatti, sono pervenute direttamente dall’associazione Lilt. La lista è oramai completa, non ci resta che iniziare”. Al termine dell’incontro, la statuina della Madonna nel cortile dello stabile si è illuminata di rosa, il colore simbolo di quest’iniziativa. Segnaliamo a questo proposito il portale www.nastrorosa.it, attivo dal 29 settembre 2011. Si potranno avere informazioni sulla campagna preventiva e su tutte le iniziative Lilt. A tutte le donne, buona prevenzione!
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PRIMO PIANO ‹‹
Il sindaco di Frattaminore, Caso, vuole premiare chi rispetta la legge
Se rimuovi l’amianto, non paghi la Tares Proteste dall’opposizione: Non è giusto, in questo modo aumentano i costi per tutti gli altri È ufficiale! A Frattaminore chi rimuove l’amianto dalla propria abitazione non paga la TARES”. Ad annunciarlo, recentemente, il sindaco di Frattaminore, Vincenzo Caso. In pratica, se un cittadino di Frattaminore provvede a proprie spese alla rimozione dell’amianto dalla propria abitazione secondo le norme di legge, quindi affidandosi a una ditta specializzata, potrà usufruire dell’esenzione dall’odiatissima TARES (il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), spesso molto onerosa. L’idea di Caso ha creato diverse polemiche tra le file dell’opposizione. In particolare, il capogruppo dell’Udeur, Raffaele Mazzoccolo, ha criticato la decisione del Sindaco affermando che “chi paga la TARES pagherà anche per chi rimuove l’amianto, poiché i soldi in meno che entreranno nelle casse del Comune, mancanza dovuta all’esenzione in questione, saranno accollati ai cittadini e non al bilancio”. Per Mazzoccolo siamo di fronte a una decisione “presa senza tenere conto dei singoli casi, senza provvedere alla realizzazione di parametri che regolassero l’esenzione”. Per chiarire il concetto, il consigliere propone un caso concreto: “Se in un condominio si provvede alla rimozione del tetto che contiene l’amianto, secondo questo provvedimento, tutti i condomini saranno esenti dal pagamento della TARES, creando un danno economico di notevole entità sia per le casse del Comune, sia per la restante parte dei cittadini frattaminoresi”. La decisione di esonerare dal pagamento della Tares chi si libera, legalmente, dell’amianto è frutto della mobilitazione contro l’inquinamento che si è sviluppata negli ultimi mesi. Negli ultimi tempi, i cittadini sono diventati molto
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di Lina Cristofaro più sensibili verso la questione dopo il disastro ambientale verificatosi in Campania, che ha avvelenato le zone tra Napoli e Caserta, definita la Terra dei fuochi. Infatti sono stati scoperti diversi siti in cui l’amianto è stato abbandonato illegalmente danneggiando persone e ambiente. Quindi con tale provvedimento il sindaco Caso ha dimostrato una certa
sensibilità verso un terribile evento che ha avuto spaventose conseguenze sulla salute di molte persone e ha letteralmente avvelenato tantissime aeree una volta coltivabili, fatto che ha catalizzato l’attenzione dei media regionali e nazionali. Tuttavia secondo l’opposizione la sensibilità di Caso è stata messa in pratica nel modo sbagliato.
L’amianto. Perché è pericoloso
’amianto è un minerale naturale L dotato di una struttura fibrosa che gli conferisce particolari caratteristiche quali la resistenza al fuoco e al calore e inoltre si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento), caratteristiche che spiegano il motivo per il quale sia stato così tanto utilizzato in passato nel campo edile. Successivamente, però, si è scoperto che l’amianto è una sostanza cancerogena, per questo motivo la Legge n. 257 del 1992 ha vietato l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o di prodotti
contenenti amianto, impedendone qualsiasi ulteriore diffusione sul territorio nazionale. L'amianto rappresenta un pericolo per la salute solo quando esiste la possibilità che le fibre siano inalate, quindi nel caso in cui il materiale contenente tale sostanza sia danneggiato o smaltito secondo tecniche non a norma di legge. Dunque l’amianto di un edificio non rappresenta un pericolo per la salute degli occupanti solo se non è stato manomesso ed è in buone condizioni, in questi casi è rara la possibilità che si verifichi un rilascio di fibre. Lina Cristofaro
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›› POLITICA
Parla Nunzio Raucci, sconfitto nella gara per la guida del Pd a Cardito
“Cirillo ormai tira a campare” “C’è una differenza enorme rispetto a quando, in Comune, c’era Peppe Barra”. “Noi ex Api abbiamo deciso di entrare nel Pd anche se molti Democratici erano contrari” di Stefano Andreone ontinua l’instabilità nell’Amministrazione comunale di Cardito dopo le dimissioni dell’ex vice sindaco Giovanni Aprovidolo e dell’assessore Antonio Giangrande. Il primo cittadino, Giuseppe Cirillo, pur disponendo dei numeri giusti per governare, sembra in difficoltà. E sembra che non abbia risolto i problemi neanche l’elezione del suo candidato, Fabio Orabona, alla guida del Pd, alla fine di un congresso che lo ha visto scontrarsi con il consigliere comunale Nunziante Raucci, candidato del gruppo che fa riferimento all’ex sindaco, Barra. E proprio con Raucci, abbiamo parlato proprio della situazione politica carditese. Per Raucci “Cardito vive una situazione particolare dovuta al fatto che Cirillo ha vinto, ma non può contare su un’alleanza politica. Io e gli altri amici dell’Api che abbiamo deciso di aderire al Pd, abbiamo avuto molti problemi, ma, alla fine, siamo riusciti a entrare nel partito e a presentare una nostra mozione al congresso cittadino del partito, ottenendo un buon risultato visto che ero alla prima volta nel Pd”. Il vostro ingresso nel Pd ha avuto ripercussioni anche in Consiglio comunale... “Sì, infatti il capogruppo ha rassegnato le dimissioni al nuovo segretario, lo stesso ha fatto un assessore, il tutto per permettere di tener conto dei nuovi equolibri. Noi rimarremo in minoranza, nel partito e nel paese, facendo proposte e dando suggerimenti all’Amministrazione che io considero fallimentare. Il paese è fermo da un anno e mezzo, i cittadini si lamentano continuamente; per questo invito gli amici del centro sinistra a parlare di meno e produrre di più, con azioni concrete che raggiungano traguardi importanti volti al benessere della collettività e del paese”.
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Nunzio Raucci Cosa ci può dire delle dimissioni del vice sindaco Aprovidolo e dell’assessore Giangrande? “Si sono dimessi prima dell’approvazione del bilancio, entrambi con delle lettere ben motivate, di non condivisione politica, ho letto la lettera di Giangrande, non condivideva la linea che poi è stata portata in Consiglio, lui inizialmente aveva abbozzato una delibera sui lavori pubblici, approvata all’unanimità dalla Giunta, bozza che poi in Consiglio è stata modificata su richiesta del Sindaco. Per riassumere, i due, si sono dimessi sicuramente per incomunicabilità politica, tra il Sindaco e la maggioranza, credo, comunque, che abbiano svolto un buon lavoro entrambi”. Facciamo un passo indietro; quali sono secondo lei le “differenze” tra l’ex sindaco Peppe Barra e l’attuale primo cittadino Cirillo?
“Nei primi cinque anni dell’Amministrazione Barra c’era tutta un’altra aria politica, tutti rispettavano il Sindaco, tutti erano suoi allievi politici, tutti molto giovani, si sono impegnati tantissimo pur confrontandosi con nomi importanti come Mormile, Narciso, Losco e altri, si sono impegnati tantissimo affinchè potessero trasformare Cardito da paese dormitorio a paese attivo e vivibile, per quanto riguarda la viabilità, i lavori pubblici il risanamento delle casse comunali e altro ancora. Adesso invece tutti aspirano a diventare Sindaco, un po’ come accadde nel secondo mandato di Peppe Barra, tutti ambiscono alla “prima poltrona” e per questo non si riesce a governare. Ripeto, il paese è fermo, non è possibile che gli assessori vadano in giunta solo per approvare le delibere e si faccia solo l’ordinario, non c’è programmazione, non si lavora in prospettiva. Nel primo anno e mezzo di Amministrazione Cirillo non c’è stVata organizzazione degli uffici, le uniche cose fatte sono state quelle che già erano in cantiere nell’Amministrazione Barra. Sembra di trovarsi di fronte un’Amministrazione che tira a campare. “Ce la farà il sindaco Cirillo a terminare il suo mandato”? Io mi auguro di si, perché ha avuto il consenso degli elettori per governare cinque anni, andrebbe a casa prima, solo se, i suoi amici di maggioranza si convincessero che non stanno facendo il bene del paese ma ben altro”. Un’ultima domanda. A che punto è l’iter per l’intitolazione del Parco Taglia alla memoria di Lino Romano? “Attendiamo risposte dalla Prefettura, affinchè questo atto che abbiamo fortemente voluto possa essere eseguito, mi auguro inoltre che anche gli uffici preposti si mobilitino presso la Prefettura e gli uffici sovra comunali che devono dare l’autorizzazione, affinchè il tutto avvenga in modo celere”.
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›› POLITICA
Colpo di scena nella politica caivanese
Il sindaco Falco si è dimesso Probabile che il gesto del primo cittadino abbia l’obiettivo di ricompattare la maggioranza di Linda Scuotto
a politica caivanese è ancora in fibrillazione. Un quadro in continua evoluzione, in cui le parti in gioco si mescolano, senza ancora trovare una precisa e stabile collocazione. A poche settimane dalla pubblicazione di un opuscolo in cui si illustrano i meriti e gli obiettivi raggiunti dall’attuale Amministrazione Falco, il Sindaco in carica annuncia le dimissioni e protocolla il documento che segue:”Lo scrivente dott. Antonio Falco, Sindaco di questo Comune, preso atto della massima confusione politica che pregiudica il buon andamento della vita amministrativa dell’Ente, con la presente rappresenta le proprie dimissioni”. Ha inizio dunque l’ultimo atto di un lungo periodo di turbolenze politiche. Di certo, però, non è ancora finita. Le dimissioni, al momento, non hanno alcuna validità pratica, le stesse diventeranno irrevocabili trascorso il termine di venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio. Nell’arco di questo tempo verrà concessa al Sindaco dimissionario la possibilità di rivedere le proprie posizioni ed eventualmente revocare le dimissioni stesse. Se così non fosse, si procederà allo scioglimento del Consiglio comunale, con contestuale nomina di un Commis-
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sario. In molti sono pronti a scommettere che questa mossa sarà utile al sindaco Falco per prendere tempo e riorganizzare la sua maggioranza. Ad oggi, infatti, il Sindaco non possiede una maggioranza numerica, solo 14 Consiglieri contro i sedici dell’opposizione. Tutto è avvenuto lunedì 11 novembre, quando i due consiglieri Repubblicani, Gennaro Riccio e Giuseppe Marino, hanno così annunciato la loro uscita dalla coalizione di maggioranza: “In relazione agli ultimi avvenimenti politici accaduti, constatato che a seguito degli incontri intercorsi non è scaturita alcuna determinazione, tale da farci ritenere insoddisfatti. Pertanto per tali motivi gli stessi Consiglieri con la presente, così come già anticipato nell’ultimo Consiglio comunale, dichiarano che non ci sono più i presupposti per continuare la collaborazione con l’attuale maggioranza”. Mentre il sindaco Falco tenta incontri ‘multilaterali’ con le diverse forze politiche del territorio, c’è chi considera questo gesto come l’ennesimo gioco di scacchi della politica caivanese. Così commenta sui social network Alessio Vanacore, segretario cittadino dell’Mpa, l’invito scrit-
to del Sindaco ad avviare una discussione costruttiva sull’attuale situazione politica: “Caro Tonino, io e il partito che rappresento non siamo in vendita”, aggiungendo poi un giudizio netto: “Il sindaco Falco ha tradito il mandato elettorale ricevuto dai cittadini”. Alla base della decisione del primo cittadino di dimettersi anche la raccolta delle firme per sfiduciare il Sindaco; una raccolta partita dall’ex senatore Giacinto Russo e che, al momento, è stata firmata da 13 Consiglieri: Monopoli, Celiento e Mellone del Pdl; Riccio, Pri; Castelli, Mpa; De Giorgio, Gruppo Misto; Mennillo, Mariniello e Natale del Centro Democratico; Sivo, Aversano e Serrao dei Popolari e Vittorioso di Alleanza di Popolo. Mancano i nomi di Maria Cantone dei Popolari, di Abbagliato, Mpa, e Marino, Pri. Una situazione ingarbugliata quindi. Staremo a vedere come si evolverà nei prossimi giorni.
Nessuna novità per l’unica struttura sportiva di Crispano
Futuro nero per il campo sportivo Il Sindaco: Abbiamo un progetto, stiamo cercando i fondi. Dubbi dall’opposizione ono ormai alcuni anni che il Comune di Crispano, realtà dove il calcio è sempre stato vissuto e visto in primo piano, non ha un centro sportivo e la struttura dove è presente il campo di calcio del paese, è completamente abbandonata a se stessa. E’ esattamente dal 2006 che il campo, dove un tempo la Crispanese giocava in prima divisione, è completamente inagibile. Parlando con il sindaco di Crispano, Carlo Esposito, abbiamo saputo che l’Amministrazione comunale è alla continua ricerca di fondi per ristrutturare lo stadio. Il 26 novembre 2011, per esempio, fu messo a punto un progetto che prevede l’ampliamento, la ristrutturazione, la riqualificazione, l’adeguamento e l’ammodernamento del campo sportivo comunale di via Fosso del Lupo. In base al progetto, l’area del vecchio campo sportivo doveva essere usata
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non solo per rinnovare completamente lo stadio, ma anche per realizzare uno spazio polifunzionale da usare sia come parco giochi per bambini sia come struttura funzionale ad alcuni servizi utili per la società. Il progetto, che comprendeva anche una ristrutturazione delle tribune, un laboratorio giornalistico, un bar e un’area per il sostegno scolastico, fu proposto alla Regione che lo approvoò pur se non lo ha poi finanziato. Il costo del progetto è superiore a 1 milione di euro e ancora oggi il Comune di Crispano attende di poter partecipare a bandi per far rinascere questa struttura, guardando anche ai fondi europei e anche alla possibilità di coinvolgere imprenditori privati. Sulla questione dello stadio, il consigliere Enzo Cennamo è piuttosto pessimista “perché la storia della ricerca dei fondi continua ormai da tempo e intanto il campo
sportivo si rovina sempre di più”. Cennamo ci ha anche detto che si è fatto promotore di “una proposta che prevede la costruzione di una struttura scolastica nell’area del campo sportivo per dare a Crispano una scuola superiore”.
Mario Tramo
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CRONACA ‹‹
Ufficializzati i nuovi segretari del Pd a Nord di Napoli
“Una forza nuova per Cirillo” Fabio Orabona eletto segretario a Cardito. Sconfitto Nunzio Raucci, del gruppo di Barra. “Sono amareggiato per i ricorsi, basati solo su questioni personali e non su temi politici” di Angelica Argentiere
’area a Nord di Napoli è ormai una roccaforte del Pd. Nonostante questo, però, le segreterie cittadine del Pd, in occasione delle elezioni per scegliere i nuovi segretari, non sono mancate le polemiche, né le fratture interne. Gli esiti finali dei congressi hanno decretato come segretari cittadini: Francesco Russo per Frattamaggiore, Fabio Orabona per Cardito, Concetta De Stefano per Afragola, Franco Marzano per Caivano, Giampaolo Liguori per Frattaminore e Onofrio Russo per Casalnuovo. Particolarmente acceso lo scontro a Cardito dove Fabio Orabona è stato eletto sconfiggendo Nunziante Raucci, con 172 voti rispetto agli 84 dell’avversario. Immediate le polemiche contro l’elezione di Orabona, anche perché è residente a Orta di Atella e la sua elezione avrebbe spaccato il partito. “E’ sempre difficile parlare di unanimità all’interno del Partito Democratico, quasi sarebbe più corretto dire ‘unitarietà’. Anche perché siamo in un partito che, per la scelta della segreteria nazionale, primo caso in Europa, chiama al voto tutti i cittadini alle primarie e non gli elettori del partito” ha detto Orabona aggiungendo poi che “il partito è presente sul territorio di Cardito con una squadra di sei Consiglieri di diversa esperienza politica e già arrivare a una scelta tra due
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soli nomi già è stato un risultato molto positivo e unitario”. Orabona è il terzo segretario del Pd carditese che, dal 2007 a oggi, è stato guidato da Elia Schiavo e da Giuseppe Cirillo, sindaco in carica. “Ho sempre militato nel partito e forse è stata proprio la mia esperienza all’interno del partito che ha fatto convergere su di me la scelta maggioritaria del congresso, nel corso del quale mi sono confrontato con una candidatura proveniente da un’area legata all’Api che a Cardito aveva sostenuto il candidato Sindaco di centrodestra alle elezioni del 2012. Tuttavia col candidato Nunzio Raucci ci sono stati confronti di dialettica politica corretta da parte mia”. “Per questo - aggiunge - sono amareggiato per i ricorsi nei miei confronti che si basano non su questioni politiche che potrebbero essere risolte con dibattiti proficui, ma per questioni personali, A quelle relative a un dato come la mia residenza di cui già il congresso al momento dell’elezione era a conoscenza. L’iscrizione a un partito non è legata solo alla residenza, ma anche all’effettiva partecipazione alla vita politica. E la mia carriera politica da capogruppo Pd, vice Sindaco per il comune di Cardito, tra i fondatori del partito democratico carditese hanno permesso che il domicilio degli interessi politici e della realtà territoriale che si vive abbia più effetto del domicilio dove si va a dormire”.
Orabona poi conclude dicendo: “La piattaforma politica programmatica si giocava sulla necessità di conquistare una centralità del partito che deve essere autonomo dall’Amministrazione con la quale deve avere un rapporto di stimolo per darle nuova linfa e nuovo slancio affinché dia dei segnali forti dopo questo primo anno di studi e di definizione da parte del nuovo Consiglio comunale. Nel nostro gruppo dirigente, composto da 16 componenti (8 uomini e 8 donne), ci sarà un coordinamento che punterà a un maggiore coinvolgimento per diventare un’officina di idee dei cittadini grazie al contributo forte della presenza giovanile con i Giovani Democratici, e la presenza femminile per un nuovo rilancio di una Cardito fervente di attività”.
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›› CRONACA
Libera, Scout e Sottoterra avviano una petizione popolare
Una firma per il Giardino della legalità “Vogliamo chiedere al Comune di fare un parco al posto del palazzo dell’Enel di via Roma” di Angelica Argentiere
arte una petizione cittadina per la costituzione del Giardino della Legalità ad opera del costituendo presidio di Libera Frattamaggiore, il movimento antimafie Sottoterra e il gruppo dei boy scout Frattamaggiore2. La raccolta di firme, per tutto il mese di novembre con un incontro conclusivo con un gazebo nella piazza della città, riguarda la zona del palazzo sito all’angolo tra via Roma e via Croce San Sossio, in uno dei raccordi principali della città. Il palazzo che ormai versa in condizioni fatiscenti è stato d’abbandono da anni; era la vecchia sede operativa e amministrativa dell’Enel, e spesso è teatro di incendenti gravi poiché molti ragazzi, attratti dalla curiosità di vedere cosa c’è all’interno, si sono feriti; l’ultimo incidente è accaduto non più di anno fa a una giovane studentessa di 16 anni che si addentrò nell’immobile e le precipitò il pavimento sotto i piedi. A lanciare su facebook il progetto, con un appello al Sindaco, è stato il presidente di Libera, Franco Vitale: “Invece di farlo abbattere per poi far sorgere altri nuovi appartamenti, perchè il Comune non lo acquisisce a bene pubblico, così da poterlo abbattere per
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poi fare una grande aiuola con verde pubblico attrezzato? Un giardino pubblico, con qualche albero, fiori, qualche panchina e una fontana. Tutto il quartiere, e gli abitanti del quartiere, suoi concittadini, di via Roma, ultimo tratto e via Croce San Sossio, tutto il quartiere, ripeto, ne beneficerebbe, signor Sindaco; non solo lo speculatore che, chissà come, l'ha comprato (intendiamoci non sono contro l' imprenditoria privata - ovviamente pulita - ma, come cittadino vorrei che il mio Comune - privilegiasse soprattutto, in prima battuta, l'interesse pubblico, il cosiddetto “Bene Comune”. Sull’ edificio, se non ricordo male, avrebbe dovuto esserci anche una sorta di ”prelazione” a favore del Comune, poiché all' epoca, il palazzetto fu costruito dalla SEDAC (poi diventata Enel) su suolo dato in comodato d’uso dal Comune di Frattamaggiore”. Nella petizione si richiede un “autorevole e visibile intervento affinchè si provveda all’abbattimento del palazzo un tempo di proprietà Enel e poi venduto e pervenuto a un privato. Per amore di verità, precisiamo che le diverse amministrazioni del passato hanno tutte, o quasi, la grave responsabilità di non aver dato seguito a una idea progettuale nota da anni, sin dalla fine degli anni ‘80 e che, ricordiamo, prevedeva sin da allora l’abbattimento dell’immobile (per aver conseguito danni in seguito al terremoto di cui oggi ricade il triste anniversario, ndr), con un parcheggio sotterraneo e sovrastante sistemazione a verde in superficie. Pur senza voler demonizzare alcuna eventuale legittima aspettativa del privato, per un possibile ennesimo investimento edilizio, riteniamo adesso, nello specifico, sia il caso di prevedere finalmente il prevalere del pubblico interesse, attraverso regolari procedure di esproprio. Tale realizzazione di riqualificazione territoriale, restituirebbe decoro, dignità e vivibilità all’intero, storico, quartiere di “Chiazzamantano” con l’allestimento di un giardino pubblico attrezzato che potremo denominare Il Giardino della Legalità”.
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CRONACA ‹‹
Proteste nella zona di via Tasso ad Afragola
Un pericolo in Pieno Centro Un palazzo, parzialmente crollato nel 2002, è diventato anche un problema sanitario di Carmen Celardo
ono passati quasi undici anni dal crollo della palazzina in vicolo Ludovico Ariosto ad Afragola ma la struttura fatiscente è ancora lì, creando disagi agli abitanti confinanti. Ricordiamo che nella notte del 12 novembre 2002 l'ala destra dell'edificio ha ceduto, dopo che gli stessi inquilini avevano denunciato la presenza di pericolose crepe sulle mura portanti del palazzo. Per fortuna non vi è stato nessun morto, né ferito, i vigili del fuoco, infatti, intervennero in tempo per effettuare l’evacuazione. Oggi, però, la situazione è la stessa di undici anni fa, dal crollo non sono stati apportati lavori di demolizione, né di ristrutturazione. Inoltre allo stabile non è stato adattato un impianto di protezione adeguato; si è provveduto solo ed esclusivamente a puntellare dei pali di legno come sostegno alla struttura caduta e per la messa in sicurezza della palazzina adiacente, in via Torquato Tasso. L’intento era quello di supportare l’edifico per prevenire ulteriori crolli e possibili danni
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alle abitazioni limitrofe ma, siccome non è mai stato svolto alcun lavoro di manutenzione, a causa delle intemperie il materiale che costituisce i pali di sostegno si è deteriorato, comportando l’indebolimento dell’intero assetto protettivo. A questo si sommano anche problemi di igiene e pulizia. Gli abitanti dei palazzi confinanti “combattono” costantemente contro la presenza di ratti, che circolano liberamente nei loro palazzi. Numerose sono state le sollecitazioni e le richieste fatte all’Asl e al Comune di Afragola per una disinfestazione e pulizia dell’erbaccia e immondizia presente nell’edificio caduco. Ad oggi le continue richieste sono state vane poiché le autorità di competenza non hanno provveduto ad effettuare gli opportuni interventi, ignorando così lo stato di disagio e degrado che i residenti avvertono da anni. La situazione è ormai al limite. Si richiede un intervento immediato che possa scongiurare un possibile aggravio della situazione.
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›› CRONACA
Ad Afragola la Ctp si è confrontata con cittadini e Amministratori
“Facciamo quel che possiamo” “I continui tagli ci hanno imposto limitazioni al servizio, ma lo miglioreremo” di Linda Scuotto rimi passi per per l’Amministrazione Tuccillo su uno dei temi particolarmente sentiti dagli afragolesi: trasporti e della mobilità. L’occasione per una prima trattazione dell’argomento è stata, nei giorni scorsi, l’adesione del Comune alla “Settimana Europea della Mobilità Sostenibile”. L’iniziativa, che ha visto per la prima volta Afragola tra i Comuni aderenti, è giunta ormai alla dodicesima edizione ed è stata organizzata dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani. Un miraggio per gli afragolesi che, spesso, sono costretti a prendere l’auto per la mancanza di un adeguato trasporto interno alla città. Qualcosa però potrebbe cambiare, stando a quanto detto nel corso della conferenza stampa tenutasi nella sala Moriani del Comune, alla quale, oltre al Sindaco, erano presenti gli assessori all’ambiente e alla viabilità, Salvatore Iavarone e Alessandro Salzano, e alcuni rappresentanti della Compagnia Trasporti Pubblici (CTP) tra cui l’amministratore unico, Gaetano Ratto. Nel suo intervento, Tuccillo ha dichiarato l’avvio di uno studio di sistemi alternativi per potenziare, come già promesso durante la campagna elettorale, l’uso delle biciclette e del trasporto pubblico. E'
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Gaetano Ratto imminente, inoltre, l'avvio di un servizio con una navetta che permetterà il collegamento da Afragola alla stazione di Casoria e presto sarà promosso il “Bike Sharing”, che permette la valorizzazione e l’uso sul territorio delle biciclette a costo zero per gli utilizzatori. Inoltre, con la Compagnia Trasporti Pubblici, sono in cantiere potenziamenti delle linee. L’amministratore unico della Ctp, Ratto, dopo aver evidenziato le negatività scaturenti dal biglietto “Unico Campania” che ha prodotto minori ricavi per la società e quindi minori servizi, ha dichiarato che “è allo studio un piano per ottimizzare il
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trasporto pubblico urbano ad Afragola”. Ulteriori richieste sono arrivate negli incontri tenutisi nelle scuole cittadine, durante i quali, oltre a essere annunciati alcuni progetti, come nel caso dell’iniziativa “Pedibus” che mira a creare percorsi sicuri tra casa e scuola, sono emerse numerose necessità da parte degli studenti per un servizio di trasporto scolastico come nel caso del Brunelleschi. Spunti interessanti sono emersi, poi, anche nel corso di altri incontri. Come, per esempio, quello tenutosi alla biblioteca comunale, con alcuni funzionari dell’azienda (Giuseppe Monda, Rossella Sammarruco ed altri) e l’Assessore Iavarone. “Siamo costretti, per effetto del taglio delle risorse al trasporto pubblico e delle direttive ricevute da parte degli enti proprietari dell’azienda a razionalizzare le corse erogate e anche rivedere le nostre tratte cercando di raggiungere non più il centro del capoluogo, ma i nodi di interscambio ferroviari. Un’operazione di rivisitazione che non si faceva da oltre 40 anni” hanno detto i rappresentanti della Ctp. Nel corso dell’incontro i tecnici hanno, poi, elencato tutte le linee che attraversano la città (A3 Afragola - Napoli, C2 Caivano Casoria FS; A4R Afragola - Napoli via autostrada; A72 Afragola - Piscinola; A77B Acer-
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CRONACA ‹‹
ra - Casoria FS), sottolineando come il divieto di transito agli autobus di via Roma (interdizione che non si capisce bene se di natura tecnica o per motivi “personali” di qualche privato cittadino che non gradiva il transito dell’autobus ndr) abbia praticamente ridotto all’osso, per non dire eliminati, i collegamenti con piazza Castello e con i rioni Saggese e San Marco. E presentando, altresì, anche alcune sperimentazioni avviate nel corso degli anni scorsi con il Comitato Saggese, tentando di servire la zona con il passaggio di alcune corse dell’autolinea A77 B Acerra - Casoria. I diversi incontri hanno anche permesso di ascoltare le necessità di Istituzioni e di cittadini: come, ad esempio, quella di decine genitori del liceo Brunelleschi residenti nei quartieri San Marco e Saggese che lamentano l’assenza di un collegamento con l’istituto. “Ci auguriamo che il Sindaco accolga le nostre istanze” ha dichiarato la signora Palladino, aggiungendo: “Accompagnare le mie figlie a scuola ogni mattina da via Saggese comporta enormi sacrifici”.
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“Anche per me” ha affermato la signora Di Palo residente in via San Marco, per la quale “è faticoso raggiungere la scuola; per non parlare delle rette che occorre pagare per i pulmini privati”. Richieste che lo stesso dirigente scolastico dell'istituto di via Firenze, professor Aniello Milo, ha inoltrato al Comune e alla CTP segnalando le difficoltà che hanno un centinaio di studenti delle periferie di Afragola per raggiungere la scuola. Ma si sono registrate anche le proteste dei residenti del quartiere San Michele, dove a causa di problemi di traffico nell’incrocio tra via De Gasperi e via Sicilia dovuti alla sosta selvaggia, l’autobus non transita più ed è praticamente isolato un intero quartiere. I tecnici hanno appuntato tutte le osservazioni, invitando i cittadini a far riferimento alle istituzioni per avere i correttivi richiesti. Negli stessi giorni della settimana della mobilità, gli assessori Salvatore Iavarone e Alessandro Salzano, insieme ai consiglieri comunali Giovanni Boccellino, Mauro Pecchia e Giovanni Tuberosa, hanno inol-
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trato una nota alla CTP nella quale vengono evidenziate una serie di modifiche di linee per servire altri punti della città, ripristinando il servizio in zone ‘dimenticate’ come piazza Castello e via San Marco nonché il quartiere Saggese. In particolare, per raggiungere la stazione ferroviaria di Casoria e la Linea 1 della Metropolitana di Napoli, è stata richiesta la riallocazione del capolinea in via Saggese dell’autolinea e una modifica di percorso dell’ “A77B Acerra - Casoria Fs”; per raggiungere il capoluogo, l’istanza dei consiglieri prevede la partenza dell’ “A3N Afragola - Napoli” da via Saggese e il transito di alcune corse dell’Autolinea “A37 Acerra– Napoli” per via Saggese - via San Marco; tutte soluzioni che prevedono miglioramenti senza danneggiare l’attuale clientela. “Per l'avvio del trasporto pubblico locale - ha dichiarato l'assessore Salzano - siamo in attesa di una pronuncia del Consiglio di Stato, prevista per il 13 dicembre, in quanto il procedimento di gara avviato lo scorso anno dalla precedente Amministrazione è stato bloccato da un ricorso dalla ditta terza classificata”. “In attesa della sentenza - ha proseguito Salzano - la CTP, su nostra sollecitazione, ha predisposto un piano anche con il ridisegno delle linee che potrebbe essere utile a risolvere le problematiche dei trasporti, comprese quelle dei studenti del Brunelleschi, coprendo le zone con gli autisti in esubero della compagnia che potrebbero essere integrati per il potenziamento della linea urbana”. Salzano ha poi sottolineato che non si può indire una nuova gara anche se ci sono molti dubbi sul capitolato messo a bando. Anomalie su cui avrebbe chiesto un parere all’Ufficio legale del Comune.
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›› CRONACA
E’ arrivata la condanna per l’assassino del giovane carditese ucciso per errore
Ergastolo per il killer di Lino La famiglia della vittima: Non tornerà da noi, ma almeno è stata fatta giustizia di Martino Uzzauto
iustizia è fatta per l’omicidio di Lino Romano, il giovane carditese ucciso per errore. E’ stata emessa la sentenza per i colpevoli e i giudici hanno inflitto l’ergastolo a Salvatore Baldassarre, il killer che la sera del 15 ottobre 2012 uccise per errore nel quartiere di Marianella a Napoli il giovane operaio. La sentenza è stata emessa dal
Oltre al killer materiale, sono stati condannati anche Giovanni Marino (18 anni e 8 mesi), il giovane che guidava l'auto del killer, Anna Altamura (14 anni), la donna che con un sms aveva dato il segnale che la vittima predestinata, Domenico Gargiulo, stava uscendo dal palazzo, e i due figli della donna, Carmine e Gaetano Annunzia-
commentato la decisione dei giudici. “Ringrazio - ha detto ancora in lacrime - tutti quelli che in questi mesi sono stati vicini a me e alla mia famiglia". Accanto a lui la figlia, Lucia, e la moglie, Rita De Cicco. “Lino non tornerà a casa - ha detto la madre tra i singhiozzi - ma almeno giustizia è fatta”.
giudice Francesco Cananzi al termine del processo con rito abbreviato. Poco prima della lettura della sentenza, l'imputato, dalla gabbia in cui era rinchiuso, aveva confessato di aver ucciso un innocente chiedendo perdono a Dio e alla famiglia, pur sottolineando di non essere ''pentito'', riferendosi all’ipotesi di dissociarsi dai clan di cui fa parte.
ta (rispettivamente 16 e 14 anni); tutti, ad eccezione di Baldassarre, hanno collaborato con gli inquirenti e, anche per questo, hanno ottenuto pene più lievi. Alla lettura della sentenza i genitori e la sorella della vittima sono scoppiati in lacrime. “Il danno è troppo grande, questa sentenza non mi ridarà mio figlio”: così Giuseppe Romano, il padre di Lino, ha
E, da casa sua, ha saputo la notizia della condanna del killer anche la fidanzata di Lino, Rosanna, che ricordando quanto detto da Baldassarre, alla lettura della sentenza (Non mi pento), ha detto: “E io certo non perdono”, raccondando a Il Mattino che sta seguendo un percorso di fede destinato a portarla via da Napoli. “In Africa o dovunque ci sia bisogno di me” ha detto.
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›› NOTIZIE FLASH
Torna “Natale Moda” a Caivano Il teatro Caivano Arte, dopo il grande successo dello scorso anno ospiterà nuovamente il Gran Galà “Natale Moda”. L’evento, creato dal direttore artistico Michele Trasparente, anche quest’anno darà spazio a tutte le varianti della moda, dagli abiti da sposa, all’abbigliamento per uomo e donna, passando per quello dei bambini, senza dimenticare gli accessori elemento importante e distintivo di questo evento. Giuseppe Falco di Target Parrucchieri, dopo varie collaborazioni tv, anche negli studi della Rai, parteciperà all’evento per curare personalmente le acconciature delle modelle, ispirandosi nelle sue creazioni, dai colori ai tagli, alle stagioni autunnali e invernali. Ospite d’eccezione dell’evento, Tony Figo, uno dei comici di Made in Sud. L’appuntamento è per mercoledì 4 dicembre alle 19.30. Martino Uzzauto
menico di Biase e Giuseppe Liguori hanno mostrato al Preside l’immagine di un topo che alcuni ragazzi avevano precedentemente fotografato nell’aula numero 9 della scuola. Solo poche settimane prima si pensava ad una stupida bravata giovanile, e invece oggi, l’Asl conferma una richiesta di disinfestazione della struttura. “Nessuno di noi studenti ha introdotto topi nella scuola, se anche fosse stato possibile, sarebbero stati di sicuro topi bianchi, non di certo ratti dal colore nero” spiega uno dei rappresentati degli studenti Giuseppe Cetrancolo “La nostra è una protesta costruttiva, non vogliamo inscenare un malcontento solo per saltare qualche giorno di scuola. Non conviene a nessuno, soprattutto a chi, come me, quest’anno ha l’esame di maturità”. Gli studenti del Braucci hanno avuto ragione. Dopo settimane di foto e commenti allarmati sui social network, sono riusciti a dimostrare lo stato reale della situazione. Molti anche i genitori che hanno contestato l’immobilismo e la non curanza del corpo docente. Alcuni studenti hanno perfino pensato di rivolgersi al noto tg satirico Striscia lo Notizia. Fortunatamente non è stato necessario avviare una nuova protesta, poiché il Dirigente scolastico La Montagna ha recentemente accettato di informare l’Asl Napoli 2 per richiedere un’immediata visita di ispezione. Dal sopralluogo effettuato non risultano esserci al momento i presupposti per rilasciare l’autorizzazione a una derattizzazione della struttura scolastica. Si procede, però, a una richiesta di tempestiva disinfestazione. Se è vero che determinati fattori ambientali e urbani possano favorire una maggiore proliferazione di roditori, il liceo Braucci ha pensato di avviare un progetto che possa riqualificare il giardino interno della struttura, mediante una cura continua e mirata di questo particolare spazio scolastico. Linda Scuotto
Caivano / Dopo la protesta disinfestato il liceo Braucci
Gli studenti tornano in piazza per il diritto allo studio
Gli studenti del liceo Braucci di Caivano lanciano l’emergenza topi. Da giorni circolano in rete le immagini raccapriccianti di roditori che invadono indisturbati gli spazi scolastici. A nulla sono valse le proteste e gli scioperi del corpo studentesco, insieme alle accorate richieste dei rappresentanti d’istituto circa i necessari interventi di disinfestazione o derattizzazione della struttura. Nonostante le continue sollecitazioni da parte degli studenti, il Dirigente scolastico Giovanni La Montagna aveva deciso di non prendere provvedimenti. Almeno fino a lunedì 28 ottobre, quando i rappresentanti d’istituto Giuseppe Cetrancolo, Carmine Caso, Giando-
Gli studenti scendono ancora in piazza per rivendicare i propri diritti e per dire No alla legge di stabilità. Il 15 Novembre, infatti, in numerose città italiane si sono tenuti cortei studenteschi. Napoli è una di queste e il corteo è partito da piazza Garibaldi coinvolgendo non solo scuole del capoluogo campano, ma anche scuole di provincia. Il corteo ha coinvolto numerosi istituti della provincia a Nord di Napoli, tra cui il liceo Durante e il liceo Miranda di Frattamaggiore, il liceo Brunelleschi di Afragola e altre ancora. Nonostante alcuni tafferugli isolati con le forze dell'ordine, il corteo è avanzato pacifico fino alla sede della regione, dove gli studenti hanno improvvisato un'assemblea esprimendo
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NOTIZIE FLASH ‹‹
Un aiuto concreto per i bambini cardiopatici dei Paesi poveri
i problemi che li attanagliano. Gli studenti hanno fatto emergere, confrontandosi con allievi degli istituti alberghieri e nautici, il problema degli stagisti, allievi che frequentano ancora la scuola e tenuti a lavorare a gratis per ''fare esperienza''. In realtà, i datori di lavoro ottengono manodopera senza alcun tipo di pagamento e coloro che cercano un lavoro serio, ormai diplomati, continuano ad attendere con poche speranze. Un'altra questione che è emersa è la sperimentazione di un corso di studi di quattro anni già iniziata nel liceo classico Sannazzaro di Napoli. Così facendo, si andrebbero a tagliare innumerevoli cattedre e i programmi verrebbero ridotti al minimo. Importante da sottolineare è che questa sperimentazione presuppone anche la presenza di due docenti (di materie ritenute affini) in un'unica ora. Lo Stato andrebbe, quindi, a pagare due insegnanti nella stessa ora di lezione. Anche per l'Università la situazione non è delle più rosee. La tassa regionale sul diritto allo studio, aumentata già da 62 a 140 euro, nonostante questo non è riuscita a coprire un numero maggiore di borse di studio, ma anzi un numero minore. La Campania, inoltre, è l'unica regione dove vi è un'azienda per il diritto allo studio in ogni ateneo; ciò significa che si va a spendere più per mantenere ogni azienda che, effettivamente, per lo scopo che esse si propongono. Gli studenti hanno richiesto: la riattivazione della conferenza regionale sul diritto allo studio che non viene convocata da più di 5 anni; una copertura totale delle borse di studio almeno per le fasce di reddito più basse; un comodato d'uso gratuito dei libri di testo; una carta regionale che li agevoli nei principali luoghi di cultura; l'istituzione di un'unica azienda regionale per il diritto allo studio universitario; una commissione che vada a verificare perché, nonostante l'aumento della tassa regionale, non siano state garantite più borse di studio e ancora una scuola che coinvolga maggiormente lo studente con aule autogestite e forme di didattica alternative. Sostanzialmente ciò che si richiede è un maggiore investimento sull'istruzione pubblica, perché non si può parlare di sviluppo se questo non viene fatto partire da un'istituzione importante come la scuola. Rossella Valentino
I volontari della Fondazione “Aiutare i bambini” invitano, sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre, in piazza Umberto I a Frattamaggiore, tutti coloro che vorranno contribuire all’evento nazionale della raccolta fondi “Le Piazze del Cuore”. Il progetto “Cuore di bimbi” ha l’obiettivo di salvare tanti bambini con il cuore malato in attesa di un’operazione, la donazione è volta ad aiutare i piccoli nati nei Paesi più poveri e il dono acquistabile potrà essere: un addobbo a forma di cuore per decorare l’albero, il braccialetto in pizzo macramè di Cruciani in edizione speciale “Cuore di bimbi” o il Tè di Natale. “Ogni anno in tutto il mondo – ha dichiarato Goffredo Modena, Presidente di “Aiutare i bambini” – nascono 1 milione di bambini cardiopatici. Nei Paesi occidentali vengono operati e salvati, nei Paesi più poveri rischiano la vita. Le modalità di intervento del nostro progetto sono tre: la prima è quella delle missioni di medici italiani volontari all’estero; se invece le strutture sanitarie locali non sono sufficientemente attrezzate, i bambini vengono portati in Italia; infine, per i Paesi dove gli ospedali sono attrezzati e i medici del posto sono in grado di eseguire le operazioni, la Fondazione copre i costi degli interventi o dona attrezzature e macchinari”. L’elenco completo delle “piazze del cuore” è consultabile sul sito www.aiutareibambini.it. Le persone che fossero disponibili a dare una mano come volontari al banchetto di sensibilizzazione e raccolta fondi di Frattamaggiore possono contattare la Coordinatrice Provinciale di Napoli: Dominga Damiano, email faib.napoli@aiutareibambini.it, tel. 3402261163, che ha detto: "Mi auguro che così come gli anni precedenti ci sia una partecipazione attiva da parte della cittadinanza che ha sempre dato un forte contributo e che con le nostre attività di sensibilizzazione, intrattenimento e animazione per i più piccoli non facciano un passo indietro, nonostante la crisi sia forte e si faccia sentire. Ci vediamo in piazza!” Marina Esposito
Festa grande per l’80° compleanno di don Giorgio Montefusco rande festa, nella serata di venerdì 15 novembre, presso la parrocchia di Santa Maria d’Ajello. Tutta la comunità parrocchiale si è riunita per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di don Giorgio Montefusco, parroco emerito di una delle chiese più antiche della città, di cui egli stesso è stato alla guida, ininterrottamente, dal 1967 agli inizi dell'anno, quando il timone del medioevale complesso monumentale è stato affidato, dal Cardinale Sepe, a don Rino Capasso. Ordinato sacerdote l’8 novembre 1959 nel Duomo di Napoli dall’allora cardinale Alfonso Castaldo, don Giorgio celebrò la sua prima Messa nel Santuario di Pompei all’indomani dell’ordinazione. Pubblico delle grandi occasioni per questo importante traguardo appannaggio di pochi fortunati; chiesa gremita con tanti amici e personalità del mondo religioso e civile che hanno onorato, con la loro partecipazione don Giorgio, assistendo a una solenne celebrazione Eucaristica: presieduta dallo stesso don Giorgio, la Santa Messa è stata concelebrata da don Rino Capasso insieme a don Gennaro Celardo e al diacono Franco De Liso. Da segnalare l'omaggio del sindaco, Domenico Tuccillo, che, con la fascia tricolore per l'occasione, ha consegnato, a nome dell’Amministrazione e della cittadinanza, una targa ricordo al festeggiato. Belle anche le musiche dei ragazzi del coro
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che, guidati da Anna Rosa Confuorto e dalle splendide voci del tenore Vincenzo Tremante e di Angela Maglione, hanno reso suggestivo e indimenticabile l’evento. Ma quello che ha commosso di più don Giorgio è stata la testimonianza di tanti devoti e fedeli che lo hanno onorato con la loro partecipazione. Intra missam, poi, il poeta afragolese, il professor Gennaro Piccirillo, ha recitato una sua lirica composta per l’avvenimento del suo amatissimo amico e parroco. Per finire, dopo la solenne benedizione, i ragazzi dell’oratorioinsieme al parroco don Rino Capasso e al custode del tempio, Ciro Boemio, hanno organizzato una festa a sorpresa nella splendida cappella del Purgatorio. Ad multos annos. Antonio Boccellino Cogito • 21
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Cerco Casa... a cura di Floriana Stile
Comincia oggi una collaborazione con il Rifugio di Charly di Acerra. Pubblicheremo le storie di alcuni dei cani abbandonati per favorirne l’adozione. Bau a tutti. Il mio nome è Rocky, mi hanno chiamato così quando mi hanno adottato da cucciolo, forse credevano che dandomi questo nome sarei diventato un cane forte e sarei stato in grado di affrontare le difficoltà, le tante difficoltà a cui mi hanno esposto i miei adottanti…Ho circa tre anni e sono un bel cagnolotto esile, scattante, mi piace correre e giocare, da buon maschietto vado d’accordo con le femminucce e sono molto dolce con loro! Ma questo l’ho scoperto da pochi mesi, solo da quando sono entrato al rifugio di Charly. Vi racconto la mia storia: Sono stato scelto da una cucciolata, sapete a volte come succede no? Noi cani da cuccioli siamo tanto carini, questa signora mi prese perché il figlioletto prese il capriccio di avermi come suo compagno di giochi, infatti per i primi mesi di vita sono stato il suo “giocattolo”, martoriato dalle ingenue gesta di un bambino. Poi appena cresciuto un po’, i miei padroncini cominciarono ad avere paura di me, “si sta facendo troppo grande, potrebbe morderci” a loro dire…E mi hanno trasferito al piano superiore e cioè sull’attico del palazzo. Vivevo li so-
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pra perennemente solo, mi portavano da mangiare una volta al giorno i loro avanzi, aprivano intimoriti quella porta, come se fosse stato un obbligo dovermi adottare per forza e preoccuparsi di darmi da mangiare, poggiavano le ciotole a terra e scappavano, senza mai farmi nemmeno una carezza, giorno e notte, col freddo, col vento, col sole e con la pioggia…Sempre da solo, esposto alle intemperie, dove c’era soltanto una piccola tettoia che mi lasciava un po’ di spazio per proteggermi, ma che non bastò a scansarmi un otite, ormai diventata cronica, che mi ha perforato un timpano, danneggiandomi anche la vista ad un occhio! Ma per fortuna arrivò il giorno della mia liberazione. Sì, ero sciolto su quella grande terrazza, ma non conoscevo niente del mondo fuori, addirittura non sa-
pevo nemmeno saltare da un muretto… Tutte quelle difficoltà che ho dovuto combattere per ben tre anni di vita, sono state riscattate grazie alla mia salvatrice, una volontaria che affacciandosi al balcone del palazzo di fronte sentiva i miei lamenti strazianti, dovuti al forte dolore alle orecchie. Ha fatto di tutto per portarmi via di la e, da quando ci è riuscita io ho potuto conoscere tante cose belle, ho capito come deve vivere un cane, ho ricevuto tante cure dai volontari del rifugio di Charly che sono stati capaci di farmi acquisire prestissimo fiducia negli uomini e sono riusciti a fare un buon lavoro di socializzazione con gli altri miei compagni. Ora sono pronto per essere accolto e amato da una nuova famiglia… Davvero!...Sarei tanto felice di poter essere coccolato, potendo sentire l’affetto umano, ma soprattutto il calore di una casa. Qua la zampa…vi saluto! Rifugio di Charly - 3392917884
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Tanti auguri a...Tanti auguri a...
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Frattamaggiore. Benvenuto al piccolo Antonio. Nella famiglia Angelino-Vitale è arrivato anche il piccolo Antonio. Augurissimi ai fratelli Giuseppe e Tonia. Al papà e alla mamma, Pasquale e Giulia e ai nonni Antonio e Rosa Vitale.
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Frattamaggiore. Auguri a Lucrezia e Flavio Natale Cerbone (9 e 14 anni) "Il 24 novembre è sicuramente la data piu' importante della mia vita.... lo è e lo sarà, siete nati voi unico e grande motore della mia vita.... vi adoro! Augurissimi da vostro padre e da tutta la famiglia Cerbone"
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Compleanno
Tanti auguri a Giuseppe Pisano!! Buon Compleanno ed auguri di cuore ad un ragazzo fantastico. Da mamma Rosaria, papà Luca e da ... Fabio!!
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Compleanno Centanario
19/11/2013. Tanti auguri a Angela Melini!! Augurissimi da conoscenti e da tutta la famiglia per il traguardo che hai raggiunto”
Che tu possa avere sempre il vento in poppa. Sei la nostra gioia. Benvenuto Giuseppe. Ti amiamo. Nonna Giuseppina e nonno Giuseppe, insieme agli zii Anna, Raffaella e Francesco
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Che la vita possa regalarti ancora tante gioie. Tanti auguri nonno Angelo per il suo 70° compleanno dal tuo nipotino Gaetano Iazzetta
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Buon compleanno nonna Anna. Ti auguro tante cose belle. Il tuo nipotino Gaetano Iazzetta.
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Tanti tanti auguri al piccolo Emanuele Silvestro per il suo primo compleanno. Ti vogliamo bene!! Da tutta la tua famiglia
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Per i tuoi auguri. invia una mail a redazione.cogito@libero.it Anno XX - numero 343 - Sabato 23 novembre 2013
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