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A F R AG O L A - CA I VA N O - CA R D I TO - CA SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME
Anno XX - n. 345 - Sabato 21 dicembre 2013
Fondato da Natale Cerbone
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›› LETTERE AL DIRETTORE
La scuola afragolese ha bisogno di continuità Egregio direttore, al di là della ovvia connotazione politica, l’appassionato intervento di Matteo Renzi all’Assemblea nazionale del Pd ha evidenziato, ed è un dato di grande importanza, la rinnovata centralità della Scuola nel confronto politico che vede protagonista una nuova classe dirigente chiamata a dimostrare di essere capace di anteporre la concretezza dei fatti alle stereotipate formule retoriche. È auspicabile che una simile tensione civile acquisisca rilevanza ancor maggiore nelle nostre città, dove l’entusiasmo e la passione dei docenti e degli studenti dovrebbero costantemente illuminare l’impegno degli Amministratori locali a valorizzare il ruolo del sistema d’istruzione e formazione in una solida e duratura prospettiva di crescita e di sviluppo delle nostre comunità. In uno scenario di crisi globale, che affligge anche gli enti locali e che spinge coloro che sono chiamati a compiti di governo a misurarsi con criteri di rigore e di produttività nella spesa pubblica, è necessario che l’Amministrazione comunale di Afragola continui a investire risorse per l’efficienza di tutti i servizi educativi e per la sicurezza e la piena fruibilità delle strutture scolastiche. Da questo punto di vista, alcune indicazioni emerse nei primi sei mesi di attività della nuova Amministrazione confermano la congruità di molte scelte operate nel quinquennio 2008-2013, come dimostra, ad esempio, la procedura di informatizzazione del servizio di refezione per la Scuola dell’infanzia, adottata soprattutto per semplificare gli adempimenti a carico delle famiglie. Dopo anni di inerzia, si sono visti gli effetti di un autentico salto di qualità. Per rendersene conto, bastano alcuni esempi: la ristrutturazione delle palestre del I Circolo Didattico “Guglielmo Marconi”, del III Circolo
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Didattico “Aldo Moro” e della Scuola Secondaria di I Grado “Giovanni Ciaramella”, il completamento della sala polifunzionale e la realizzazione dei laboratori didattici della Scuola Secondaria di I Grado “Gesualdo - Nosengo”, la manutenzione straordinaria dell’Istituto Comprensivo “Europa Unita”, la complessa bonifica ambientale dell’area adiacente all’Istituto di Istruzione Superiore “Sandro Pertini”. Sono, tuttavia, necessarie, da parte dell’Amministrazione comunale in carica, risposte chiare e urgenti in merito a fondamentali interventi di manutenzione e procedure amministrative avviate negli anni scorsi e che hanno fatto registrare preoccupanti rallentamenti negli ultimi mesi: il completamento dei lavori di manutenzione straordinaria del plesso, costruito più di cinquanta anni fa, di piazza Ciampa dell’Istituto Comprensivo 2 “Castaldo – Nosengo”; l’avvio dei lavori della cittadella scolastica nel quartiere San Marco, le cui varianti urbanistiche sono state approvate dal Consiglio comunale nella precedente consiliatura (il progetto prevede 7 sezioni di Scuola dell’infanzia, 15 aule di Scuola primaria e 15 aule di Scuola secondaria di I grado); la definizione dell’iter relativo al bando di gara per la realizzazione della palestra della Scuola Secondaria di I Grado “Angelo Mozzillo”. Nella funzione di vice Sindaco con delega alla Pubblica Istruzione, mi sono adoperato per creare le solide basi di una riorganizzazione funzionale della rete scolastica che, partendo, come previsto dalla normativa vigente, da un piano di allineamento degli istituti sottodimensionati, ha consentito di correggere vistose anomalie determinatesi in passato e di operare scelte condivise, ispirate a criteri di “sana progressività”, in modo da inibire autoreferenziali e nocive “pulsioni rivendicazioniste”. In questo modo, l’Amministrazione Comunale ha deliberato piani di dimensionamento che hanno previsto l’istituzione dell’Istituto comprensivo “Castaldo – Nosengo” e la
fusione delle scuole secondarie di I grado “Giovanni Ciaramella” e “Luigi Settembrini”. Occorre continuare lungo la strada intrapresa con l’obiettivo di pervenire ad una funzionale verticalizzazione dei percorsi, garantendo la continuità didattica per una maggiore qualità dell’offerta formativa sul territorio. Con i dirigenti degli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado si è consolidato un rapporto di proficua collaborazione, che si è tradotto in un costante coordinamento i cui benefici effetti sono emersi anche nelle conferenze d’ambito territoriale convocate dall’Amministrazione provinciale di Napoli. Per la prima volta ad Afragola è stato attivato, dall’anno scolastico 2011/2012, il corso di Liceo Classico presso il Liceo “Filippo Brunelleschi” e tanti altri corsi sono stati avviati negli altri istituti superiori della città. La programmazione adottata e i risultati raggiunti inducono a guardare con fiducia al futuro del sistema scolastico afragolese e costituiscono i validi presupposti di nuove scelte, da operare, quando si riterrà opportuno, privilegiando un approccio metodologico ispirato a criteri di equilibrio, che tengano conto delle specificità della rete scolastica afragolese e anche degli interventi programmati nel piano triennale delle opere pubbliche. Mi confortano, su questo versante, la professionalità del dirigente del settore culturale e sociale, Alessandra Iroso, e la valenza del confronto che si è potuto instaurare con il competente e tenace neo assessore alla pubblica istruzione, Alessandro Salzano, che, all’atto dell’assunzione del suo difficile incarico, ha dichiarato di condividere con il suo predecessore la certezza che la Scuola rappresenta il luogo dove i giovani non solo apprendono il sapere ma sono educati ai principi di democrazia, libertà e giustizia e ai valori di legalità e solidarietà, sui quali è fondata la Costituzione repubblicana. Antonio Pannone, ex vice Sindaco di Afragola
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L’EDITORIALE ‹‹
Il 2014 ci dirà se i semi del 2013 daranno frutti L’anno che si avvia a concludersi è stato molto importante per l’area a Nord di Napoli. La copertina, in un ipotetico libro dei fatti, dovrebbe essere dedicata, di diritto, alla battaglia dei Comitati per far sì che l’Italia e le Istituzioni si accorgessero del dramma della Terra dei fuochi. Una battaglia importante che ha visto migliaia di persone scendere in strada, metterci la faccia. Purtroppo la faccia, senza alcuna vergogna, ce l’hanno messa anche molti di quei politici che sono stati protagonisti e colpevoli del disastro ambientale dell’area tra Napoli e Caserta. Politici che hanno improvvisamente scoperto l’esistenza dei rifiuti interrati e dei roghi tossici. Lo squallore delle loro dichiarazioni e delle loro facce, però, non ha offuscato la bellezza delle tante facce di gente onesta e perbene che ha deciso di impegnarsi in prima persona. Qualche piccolo risultato è stato raggiunto. Il decreto legge approvato dal Governo è un primo, debole, segnale, ma almeno è arrivato. Dopo tante chiacchiere inutili, rappresenta comunque un fatto concreto. E’ sicuramente da migliorare e integrare, ma almeno c’è un punto di partenza su cui porre le basi per avviare interventi risolutivi. Ma il 2013 è stato anche l’anno che ha visto l’eclissi politica di Enzo Nespoli, uno dei politici più in vista dell’area a Nord di Napoli. Un’eclissi triste perché è arrivata con un arresto, in conseguenza di alcune indagini che lo vedono accusato di reati gravissimi. Ora, da qualche giorno, è tornato a essere un uomo libero e, da uomo libero, dovrà affrontare i suoi processi nel corso dei quali potrà dimostrare se le tante, troppe, voci e ombre sul suo conto siano vere o meno. L’uscita di scena di Nespoli, oltre alla spaccatura del Pdl a livello nazionale, apre praterie nel centrodestra locale che potrebbe cogliere l’occasione per ripartire su basi più solide e meno legate alle solite logiche. Un’occasione di rinascita politica potrebbe arrivare anche nel Centro Sinistra sulla spinta della novità rappresentata da Renzi a livello nazionale. Ma quanto sarà vero il rinnovamento del “rottamatore”? Qui, nei comuni a Nord di Napoli, la rottamazione è stata rottamata, tant’è vero che, sul carro del vincitore Renzi, sono saliti tutti. Soprattutto coloro che, da decenni, controllano il Centro Sinistra dell’area a Nord di Napoli. Chi non lo ha fatto direttamente, lo ha fatto con qualche parente o qualche amico. Il 2014 ci dirà quanto di nuovo ci sarà nella politica locale e soprattutto ci dirà se le Istituzioni, soprattutto quelle nazionali, hanno finalmente deciso di occuparsi, sul serio, della questione della Terra dei fuochi.
Gli editori, il direttore e la redazione augurano
Serene feste I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
689 giorni
Buon Natale e un Sereno 2014 a tutti voi
EDITORE
Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME
Vice direttore Antonio Trillicoso
Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Vittorio Santoro, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.
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Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
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›› PRIMO PIANO
Si moltiplicano gli appelli a non sparare fuochi illegali
Nun ce ‘ntusscammo ‘e feste! Nonostante la crisi, si prevede la solita corsa alle bancarelle abusive nei giorni di Capodanno” di Cinzia Lanzano i avvicina Natale e qualcosa di nuovo nell’aria c’è. Purtroppo non sono gli odori, quelli sgradevoli che continuano ad avvelenarci restano! Sicuramente, però, qualche rumore in meno finora c’è stato. Sino a qualche anno fa non si attendeva neppure l’Immacolata, come per l’albero o per il presepe, ma l’inizio di dicembre coincideva con il suono delle botticelle che scandivano le nostre giornate, o venivano lanciate dai ragazzini al passaggio di un’auto per il puro gusto di far spaventare conducente e passeggeri. Eppure sembra che quest’anno la musica sia cambiata, sicuramente un beneficio per il nostro udito! Peccato che questa limitazione nel consumo dei botti non parta da una presa di coscienza, quanto piuttosto da una mera necessità dovuta alla crisi. Le botticelle rimangono comunque un antipasto, ma il piatto forte secondo la tradizione è quello della notte del 31 dicembre: in molte case, la spesa più consistente, nelle feste di Natale, restano i botti e i fuochi pirotecnici. Anche se si stima che le vendite, come già accaduto per Capodanno 2013, saranno in calo. In calo almeno quelli legalmente venduti, ma la notte di San Silvestro è la più
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importante per gli irriducibili, che rinuncerebbero anche ad un più lauto pasto natalizio o a qualche regalo, pur di comprare i tanto amati giochi d’artificio. Ne esistono di tutti i tipi e la nomenclatura è davvero ricchissima: per il 2014 sono già state rintracciate a Napoli alcune new entry: il “Pipita” e “Don Rafè”,
Due anni fa la morte di Carmine, ucciso per errore Ci sarebbe una svolta nelle indagini, ma ancora non si conosce il colpevole Il 1° gennaio 2011 moriva a Crispano Carmine Cannillo, 39 anni, colpito da un proiettile vagante, esploso per festeggiare l’inizio di un nuovo anno. L’uomo, originario di Frattaminore e residente a Orta di Atella, lasciò una moglie e tre figli, minorenni, sconvolti e profondamente turbati da una tragedia inaspettata e inspiegabile. Allo scoccare della mezzanotte la vittima e altri amici si recarono nel cortile della palazzina in via Limitone, per assistere ai tradizionali fuochi, ma proprio in questo frangente fu raggiunto da un proiettile alla spalla sinistra sotto gli occhi inermi di suo figlio Alfredo. In un attimo, la festa si trasformò in un vero e proprio incubo. Dopo l’iniziale attenzione dei media e delle Istituzioni seguì il silenzio, aggravato dalla mancanza di un colpevole. Oggi però, a distanza di due anni esatti da quell’assurda tragedia, ci sono novità sul caso. Gli inquirenti, attraverso l’analisi balistica del proiettile che uccise Cannillo, sono riusciti a rintracciare la pistola da cui fu esploso, un’arma che è regolarmente registrata, di conseguenza hanno anche scoperto il nome del suo proprietario. Purtroppo sulla pistola non ci sono impronte digitali che avrebbero aiutato a identificare la persona che impugnò l’arma e che sparò quel maledetto colpo. Pare che stiano indagando su due persone domiciliate in una palazzina situata a poca distanza dal luogo in cui fu ucciso Cannillo. Le indagini però continuano con lentezza, probabilmente proprio a causa della mancanza di prove schiaccianti, come per esempio le impronte digitali che sono state rimosse dall’arma, eliminando per sempre la possibilità di risalire in maniera precisa a coloro che l’hanno impugnata. 4 • Cogito
In merito agli sviluppi sul caso, Vito Cannillo, fratello della vittima, appare sfiduciato: “Alla nostra famiglia non interessa più scoprire l’identità del colpevole, mio fratello ormai non c’è più, non tornerà mai più; eventi del genere si ripeteranno, nessuno farà nulla, non succederà mai nulla, il nostro è un problema antropologico. Non ci interessa scoprire ulteriori dettagli, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso”. Le parole di Cannillo sono quelle di una persona delusa, sfiduciata, sopraffatta dagli eventi, che ha quasi perso la speranza in un cambiamento della nostra società. Chi può dargli torto? Lina Cristofaro
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PRIMO PIANO ‹‹ per “onorare” gli idoli del Napoli, Higuain e Benitez. Il costo di questi rischiosissimi botti, vere e proprie bombre, può raggiungere anche i 500 euro, con eventuali rincari con l’avvicinarsi del Capodanno. Ne sono già state sequestrate centinaia dagli artificieri del Comando provinciale dei Carabinieri, insieme a botti, cipolle, mezze cipolle, rendini e miscele di polveri esplosive, per un totale di 800 kg, stipati in un immobile di Melito, dove i condomini erano ignari di tutto. Lo scorso anno, all’inizio del 2013, tra Napoli e la provincia partenopea si contarono quasi cento feriti. Nessuno di loro ha rischiato la vita, ma in tanti sono rimasti senza dita o mano; e tanti feriti erano minorenni. Addirittura, tra le vittime c’era anche una bambina di soli sei anni e un bimbo di cinque anni a cui un petardo gli aveva provocato ustioni al volto. La maggior parte degli episodi spiacevoli e dei ferimenti sono stati causati dall'uso di prodotti pirotecnici illegali, importati da paesi stranieri senza alcuna garanzia o controllo, oppure per fuohi d’artificio confezionati artigianalmente: delle vere e proprie bome a mano. Bisogna tener conto del fatto che il 31 nell’euforia generale, qualche scellerato oltre ai fuochi pericolosi, ai petardi, pensa bene di sbizzarrirsi con fucili o pistole; a pagare le conseguenze dei colpi vaganti sono i malcapitati di turno, spesso passanti, come successe tragicamente nel 2011 a Carmine Cannillo, 39 anni, morto per essere stato colpito da una pallottola vagante mentre era sul balcone di casa a festeggiare l'arrivo del nuovo anno a Crispano (vedi box nella pagina precedente). Si crea, così, un vero e proprio coprifuoco forzato allo scattare del conto alla rovescia. Purtroppo, con il 2013, anche la Campania si era attestata in vetta alla classifica nera di San Silvestro, con il maggior numero di feriti ,114, essendo inoltre, l’unica regione in cui ci sono stati decessi dovuti all’uso imprudente dei fuochi: due i morti, uno nel beneventano e l’altro nel casertano. Secondo le stime della Polizia di Stato lo scorso Capodanno, il bilancio dei feriti è nettamente diminuito 361, contro i più di 500 del 2012. Purtroppo dei 361, 53 erano bambini! Anche il numero di feriti con prognosi oltre i 40 giorni, nel 2013 ha registrato un positivo calo da 35 a 29. Il sito internet della Polizia di Stato offre consigli per un utilizzo più sicuro di botti e fuochi. Se la guerra delle Forze dell’Ordine contro i botti illegali è iniziata, tante sono le lamentale per questo che è definito uno sperpero inutile. Rimostranze
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vengono dai cittadini che spesso si sdegnano innanzi alle esose cifre spese dai Comuni per i botti di fine anno, a fronte dell’inefficienza dei servi erogati. Infine i fuochi di Capodanno vengono osteggiati anche dalle organizzazioni animaliste preoccupate per i danni riportati dagli amici a quattro zampe sia domestici che selvatici, talvolta così gravi da condurre alla morte. Per il 2014 speriamo che fuochi d’artificio ce ne siano, legali e organizzati magari, per evitare inutili sprechi e offrire solo un bello spettacolo a chi vorrà mettere il naso fuori dalla porta alla mezzanotte di San Silvestro.
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›› PRIMO PIANO
Un Natale all’insegna della solidarietà e della tradizione a cura di Antonio Boccellino, Carmen Celardo e Marina Esposito Anche quest’anno, con le festività natalizie parrocchie, scuole, associazioni e amministrazioni hanno tentato di creare l’atmosfera giusta organizzando iniziative in grado di coinvolgere i cittadini. Impossibile elencarle tutte, eccone alcune.
Frattamaggiore nel segno della tradizione istituisce la pedonalizzazione del corso Durante Anche quest’anno Frattamaggiore sarà la meta preferita di chi vive a Nord di Napoli nei giorni delle vigilie di Natale e Capodanno. Il 24 e il 31 dicembre, infatti, il corso Durante si animerà con le tradizionali bancarelle che andranno ad arricchire l’offerta commerciale, già ricca, della zona centrale della città. Quest’anno, l’Amministrazione ha deciso di partire in anticipo, creando una sorta di centro commerciale naturale, già nei week end precedenti con l’istituzione dell’Apu, un’area pedonale urbana estesa che è stata accolta con favore dai cittadini che, finalmente, si sono potuti riappropriare di una parte della città, senza le auto.
di strada di via Amendola, rispettivamente nei pressi della scuola, dove sono stati allestiti dei gazebo messi a disposizioni dalla Gioventù Francescana della Basilica di Sant’Antonio sotto i quali, sono stati esposti e venduti prodotti artigianali concessi da vari enti commerciali che hanno abbracciato con entusiasmo questa causa. Ma i veri protagonisti della mattinata sono stati i bambini che, sensibilizzati dalle insegnanti, hanno creato, con le loro manine, dei lavoretti natalizi molto particolari. Via Amendola si è trasformata in un vero e proprio mercatino della solidarietà in quanto il ricavato della vendita sarà interamente devoluto in beneficenza per aiutare la famiglia della bimba nell’affrontare questa dura battaglia. Anche i genitori hanno dato il loro contributo all’iniziativa prendendo parte non solo al flash mob durante il quale hanno cantato e danzato insieme ai loro figli ma le mamma hanno deliziato i palati con i loro dolci fatti in casa, inoltre l’evento è stato animato da un team di animazione che ha reso l’atmosfera più magica e gioiosa. Non è la prima volta che la scuola si adopera in queste iniziative solidali, già negli anni passati ha sostenuto economicamente altre iniziative tra cui La casa di Tonia, che assiste e aiuta le ragazze madri, e Calt, un’associazione nata per aiutare i malati terminali).
Un presepe nella cripta di San Sossio
Una mattinata per la “bambina di pietra” Domenica 22 dicembre, in via Amendola c’è stata una manifestazione di beneficenza organizzata dalla scuola paritaria “Il piccolo mondo”, diretta da Raffaelina Sibilio, al fine di sostenere le cure della piccola Bea, bambina di soli tre anni affetta da
una malattia sconosciuta che le ha colpito il sistema scheletrico. Sin dai primi mesi di vita le sue ossa improvvisamente hanno iniziato a calcificarsi portando il suo corpo a irrigidirsi velocemente. Oggi Bea è imprigionata in un’ “armatura”, non può più muoversi e la malattia continua a crescere in modo progressivo, né medici né specialisti hanno saputo dare una diagnosi specifica che consentisse cure adeguate. L’evento, curato nei minimi particolari, ha avuto il supporto della giunta comunale che, ha permesso la chiusura di un tratto 6 • Cogito
E’ stato inaugurato nei giorni scorsi, nella cripta del Museo Sansossiano, il presepe che l’Associazione Presepistica Frattese ha donato alla Basilica di San Sossio. Gli autori del presepe, Mario Del Prete, Sosio Sessa e Domenico Vergara hanno detto: “Abbiamo lavorato diversi mesi alla realizzazione del presepe impiegando tutti i materiali della tradizione, sughero, legno ma soprattutto i pastori, tutti in terracotta, dipinti a mano e vestiti con abiti caratteristici”. Soddisfatto Monsignor Sossio Rossi: “Il presepe contribuisce a preservare la nostra cultura, sarà fruibile da tutti i fedeli ed andrà ad arricchire uno spazio importante della nostra Chiesa”. Per Pasquale Saviano assessore comunale e presidente dell’Associazione “il presepe ha un rilevante valore pedagogico e per questo organizzeremo anche delle visite guidate con le scolaresche cittadine per ammirare questo bellissimo lavoro, frutto della nostra tradizione presepiale”.
Continua, intanto, la terza edizione della rassegna di arte presepiale con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. La mostra, inaugurata sabato 7 dicembre nella Chiesa M. Santissima delle Grazie di Via Trento in Frattamaggiore, continuerà fino al 6 gennaio. L’apertura al pubblico nei giorni feriali è dalle 16 alle 19.30, e nei festivi anche dalle 9.30 alle 13 di mattina. La rassegna mostra la vera arte napoletana, che si ripresenta e che ci riporta e ricorda la tradizione del Natale e ci presenta quel mondo irreale eppure così familiare. La cura del dettaglio, la miAnno XX - numero 345 - Sabato 21 dicembre 2013
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PRIMO PIANO ‹‹ nuziosa attenzione verso la creazione di quei volti poveri e umili, vedere quell’antica realtà vicina e presente, apprezzare un lavoro duro e duraturo. Un lavoro che viene internazionalmente apprezzato e richiamato.
Si conclude “E’ Nata...l’emozione” ad Afragola Si concluderà domani, domenica 22 dicembre, Natalemozione, la manifestazione che sta animando le strade di Afragola. In Viale Sant’Antonio tipiche casette di legno allestite a tema fanno da scenario a prodotti artigianali, artistici ed enogastronomici, animazione per bambini, spettacoli serali, ospiti e tanti momenti dedicati al sociale. Per l’occasione, viale Sant’Antonio è stata trasformata in un’i-
l’Epifania, e ha annunciato altre iniziative che si terranno nella parrocchia. “La festa del Natale – ha detto il parroco- è sempre un grande momento di aggregazione. Insieme ai ragazzi dell’Azione Cattolica stiamo organizzando il Presepe vivente e definendo le date di rappresentazione. A breve procederemo all’inaugurazione del busto di don Gabriele Laudiero e della statua in bronzo della Madonna”. Altre iniziative hanno poi seguito l’inaugurazione del presepe: come il concerto del “Quartetto d’archi Gagliano”, tenutosi nella serata di sabato 14 dicembre nel complesso monumentale di San Marco in Sylvis: evento al quale ha preso parte anche il primo cittadino, Domenico Tuccillo, che ha ricordato che il concerto di San Marco rientra nel calendario del "Dicembre in musica" che prevede concerti in tutte le parrocchie cittadine. Domenica 15 dicembre, la comunità ha vissuto un altro importante momento all'insegna della spiritualità: l’anniversario delle reliquie di San Marco pervenute dalla basilica di Ara Coeli del Campidoglio in Roma lo scorso anno; una commemorazione che il Parroco ha ricordato con alcune Sante Messe , in particolare quella vespertina delle ore 18, e con una peregrinatio del busto di bronzo, contenente le reliquie del Santo, per le vie del quartiere. Per finire, è in programma il Presepe vivente previsto per le ore 18 di sabato 28 e domenica 29 dicembre presso l’oratorio di San Marco all’Olmo con l'evento clou previsto per la serata dell’Epifania: in tale occasione, oltre alla storica rievocazione presepiale, si terrà una sfilata dei figuranti, tutti in vestiti d'epoca e scelti nell'ambito dell'Azione Cattolica Ragazzi parrocchiale, da piazza San Marco all’Olmo fino a San Marco in Sylvis.
Un altro successo per Telethon sola pedonale dove è possibile ammirare e acquistare variegate «eccellenze» negli stand in legno di 44 espositori. Quest’anno, inoltre, l’evento è gemellato con il Comune di Pimonte, e quindi ci sono anche prodotti tipici di questo territorio. A rendere più allegra e natalizia l’aria, oltre agli artisti di strada, c’è la casa di Babbo Natale per accogliere i desideri dei più piccini.
Le iniziative programmate dalla Parrocchia di San Marco di Afragola E’ stato inaugurato da don Peppino Delle Cave, parroco di San Marco Evangelista, il tradizionale Presepe della Pia Unione. Il rito della benedizione si è svolto nella mattinata di domenica 8 dicembre, nella festività dell’Immacolata, al termine di una Solenne celebrazione Eucaristica. Soddisfazione per i soci della “Pia Unione San Marco”, una tra le prime Unioni Cattoliche Operaie sorte in Campania che ad Afragola è presente dal 1887, che, guidati dal presidente Pasquale Iorio, da quindici anni alla guida del sodalizio di fedeli afragolesi, si sono impegnati attivamente nella realizzazione del Presepe. Don Peppino si è complimentato per il lavoro dei fedeli della Pia Unione, specificando che il Presepe resterà allestito sino al-
Altro appuntamento tipico del periodo natalizio è quello della maratona Telethon. Una maratona di solidarietà che ha coinvolto le reti Rai e ha permesso di raccogliere 30.500.000 euro: fondi che saranno destinati a sostenere la ricerca Telethon sulle malattie genetiche rare. La somma raccolta rappresenta un nuovo record di gnerosità raggiunto grazie a tutti i protagonisti di questa edizione: personaggi del mondo della televisione, del cinema, della musica e dello sport, ma soprattutto le famiglie, i bambini e i ricercatori che con l'appello "Io Esisto", hanno fatto sentire la loro voce ricordando l'importanza della ricerca
scientifica su malattie spesso dimenticate. Anche quest’anno Telethon ha potuto contare sul sostegno della Bnl e, come accade ormai da decenni, un ruolo di primo piano in Campania, l’ha ricoperto la filiale di Frattamaggiore dove ci sono stati spettacoli e testimonianze, coordinate da Saverio Senzio. Finita la maratona, però, non significa che sia finita la possibilità di finanziare i progetti di Telethon. Si può ancora fare, con tutte le modalità previste e illustrate sul sito internet www.telethon.it. Anno XX - numero 345 - Sabato 21 dicembre 2013
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POLITICA ‹‹
Torna libero l’ex Senatore e Sindaco di Afragola
Revocati gli arresti a Nespoli Ma nel processo arriva una consulenza che apre nuovi scenari e legami con personaggi “oscuri” espoli è un uomo libero. Sono stati revocati gli arresti domiciliari ai quali era costretto da quando aveva perso l’immunità parlamentare nello scorso febbraio. Per il Tribunale di Napoli non ci sono più le condizioni per giustificare la misura di restrizione della libertà dell’ex Senatore e Sindaco di Afragola. La notizia della revoca dei domiciliari è arrivata qualche giorno dopo un colpo di scena nel processo in cui è imputato di riciclaggio. A darne notizia è stata La Repubblica. Stando a quanto riportato nell’articolo di Conchita Sannino è stata depositata una consulenza, firmata da un ispettore della Banca d’Italia e da un commercialista romano, “in cui racconta di rapporti inediti e troppi passaggi di denaro "opachi": con il noto Angelo Rainone, con il gruppo Spadaro e con il presunto riciclatore Costantino Liccardo”. Nell’articolo la giornalista de La Repubblica evidenzia il quadro della situazione attuale: “Da un lato il sostituto procuratore Vincenzo Piscitelli, pm di punta di inchieste su corruzione e politica; dall'altro, il collegio dei legali, Giuseppe Fusco, Salvatore Pane e Rosario Pagliuca. Al centro, per l'ex sindaco ed ex senatore, c'è sempre l'accusa di aver pilotato il fallimento dell'istituto La Gazzella a favore di un business tutto personale, la speculazione immobiliare nel rione San Marco, con le società Sean e San Marco Immobiliare, di fatto riferibili a lui, anche se l'amministratore è sua moglie”. Quello presentato agli atti e che sarà oggetto di discussione nel corso del processo “è uno studio su "mascheramenti" di versamenti "opachi" che per la prima volta accostano il noto politico di quell'hinterland a noti personaggi: come la famiglia Spadaro, titolare di centri per la vendita di elettrodomestici, già finita sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta; le società del salernitano Angelo Rainone, cugino del più famoso Elio, (costruttore del megacantiere "Crescent" di Salerno, non coinvolto in quest'inchiesta); e Costantino Liccardo, che figura indagato dalla stessa Procura in un'altra indagine con l'ipotesi di riciclaggio e evasione”. Ma perché la consulenza è così importante? Lo spiega Sannino nel suo articolo: “Occorre fare un passo indietro. Indagando nei conti di Nespoli, e della speculazione che vede transitare milioni sui conti delle società Sean Immobiliare e San Marco, la Procura scopre che esistono molte dazioni alla voce "caparra", come anticipo di acquisto di villette o appartamenti. Risalendo ai presunti compratori, si imbatte però in persone che dicono di aver ricevuto quel denaro da soggetti terzi, anche attraverso assegni. Spunta così, tra gli altri, il nome di Liccardo, titolare della "Liccardo Costantino & c. sas": l'uomo, interrogato come teste in un primo momento, dirà di non aver avuto alcun contatto con quei compratori, né con Sean. Più tardi si scopre che lo stesso Liccardo è il terminale, con la sua azienda, del business legato alla realizzazione del centro Ikea ad Afragola, "lungo un asse che conduce dalla società Nac Costruzioni srl, società dei fratelli Negri aggiudicatrice dei lavori per la costruzione di Ikea, alla Italcost srl (del signor Michele Panico), alla Italtecno srl, alla Liccardo Costantino & C. sas". Scriveranno i periti: "In realtà, i subappalti di cui si sta parlando, in specie quelli verso Italtecno, e da quest'ultima verso la Liccardo Costantino, non hanno alcuna genuina motivazione tecnica, gestionale, economica o finanziaria, ma si collocano nell'ambito di un'attenta e pianificata strategia d'azione volta a conseguire indebiti vantaggi tributari (...), a frapporre ostacoli (...). Nello schema delineato l'ultimo anello si rende altresì parte attiva per il riciclaggio dei proventi illecita-
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mente conseguiti". Ma non è tutto. Il dossier , nel bocciare senza appello i sistemi contabili di Immobiliare San Marco e Sean, rappresentati da scritture definite "mendaci, opache, parziali e generiche", esaminano "i rapporti affaristici fra i gruppi di imprese riferibili al Nespoli e quelli riferibili alle famiglie Spadaro e Rainone che sembrano aver trovato un momento di sintesi all'interno della società Assi srl, società dietro cui si celerebbe "la stessa famiglia Spadaro".
Enzo Nespoli
Per i periti, la reale situazione patrimoniale di Assi, recuperata da documento che "erano stati cancellati dalle memorie dei pc", resta "assai significativa di estesi intrecci affaristici e finanziari intercorsi, nel tempo, fra i gruppi Nespoli, Spadaro e Rainone e ne costituisce una sintesi". Una società che funge da "cabina di regia di una serie di affari di notevole rilievo nell'ordine di svariati milioni di euro". A chi serviva quella cabina? Per quali obiettivi si consolidava la provvista di denaro? Forse non basterà un solo processo a fornire le risposte che la Procura cerca”.
E ora? Che succederà? ono in tanti ora a chiedersi cosa accadrà nel centrodestra afragolese. Nespoli è alle prese con i suoi processi, ma non Ssembra intenzionato ad abbandonare la politica attiva. Cosa deciderà? La prima risposta che ci si attende è quella relativa alla collocazione. Seguirà Pina Castiello in Forza Italia o andrà nel Nuovo Centro Destra di Alfano? Molto probabile che segua Berlusconi in Forza Italia. Ma, al di là della nuova posizione nello scacchiere politico, bisognerà capire quanto è in grado di influenzare il centrodestra afragolese che, al momento, pare spaccato tra una parte disposta a dialogare e collaborare con la maggioranza di centrosinistra e un’altra che, invece, vuole portare avanti una battaglia, senza quartiere, contro Tuccillo. L’esito di questo “duello” sarà determinante per la stabilità dell’Amministrazione che si regge anche sulla condivisione del “nemico” comune, quella condivisione che ha portato Giustino, da sempre più vicino al centrodestra fuori dai confini afragolesi, ad allearsi con il Pd. Se il nemico venisse irrimediabilmente ridimensionato, potrebbe cominciare a pensare a costruire un’alternativa alla maggioranza “anomala” di cui fa parte. Cogito • 9
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›› ECONOMIA
La seconda rata scadeva lunedì 16 dicembre
L’Imu è andata... Ma chi ha pagato? Frattamaggiore ha scelto di aumentare le aliquote a chi ha più case. Esentate le case in comodato di Claudia Perrotta di età inferiore ai 26 anni che risiede nella stessa casa. Per il 2013 la prima rata è stata calcolata con le aliquote e le detrazioni in vigore l’anno precedente mentre a dicembre il saldo ha tenuto conto delle ulteriori decisioni delle Amministrazioni comunali. I comuni a Nord di Napoli hanno seguito l’onda del momento, alcuni, aumentando la percentuale dell’aliquota e altri rimanendo stabili. Il Comune di Afragola ha stabilito l’aliquota allo 0,4% per le abitazioni principali e allo 0,76 % per gli altri immobili; il Comune di Cardito allo 0,35 % per le abitazioni principali e all’ 1,06% per gli altri immobili; il Comune di Caivano allo 0,4 % per le abitazioni principali e allo 0,5% per gli altri immobili; il Comune di Frattamaggiore allo 0,3% per le prime abitazioni e allo 0,96% per le restanti; il comune di Frattaminore allo 0,4% Panettoni, torroni e capitoni non hanno più lo stesso sapore per le abitazioni principali e allo 0,76 % per le altre nel 2012, di una volta. Ad abbellire il nostro albero di Natale non ci sono salito all’ 1% nel 2013; il Comune di Crispano allo 0,4% per le più solo palline e festoni ma anche bollette e tasse che, non- abitazioni principali e allo 0,76 % per le altre nel 2012 aumenostante siano di carta, pesano incredibilmente sia moralmente tato allo 0,96% per il 2013; il Comune di Casalnuovo allo 0,4% che finanziariamente. per le abitazioni principali e allo 0,76 % per le altre. In cima alla vetta spiccano le news entry più “amate” del moLeggendo i dati, quindi, emerge che qualche Amministraziomento: l’Imu e la Tares. Tasse non tasse che il Governo mette e ne ha tentato di redistribuire l’imposizione, favorendo i proprietoglie con maestria e abilità. La Tares, introdotta dal Governo Monti con il decreto legge numero 201 del 2011 definito “Salva Italia” è un’imposta che si basa sulla superficie degli immobili. Grazie alla sua riscossione i Comuni coprono i costi del sevizio della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Che si chiami Tares, Tasi, Tari, Trise o Tuc sempre “monnezza” è. L’imu è invece un’imposta municipale unica sugli immobili posseduti che ha sostituito l’ici e che è entrata in vigore nel 2012. Sembrerà strano ma anche l’Imu rientra in quei provvedimenti del Governo definiti “Salva Italia”. Sarà mica una caricatura? Visto che l’Italia è in piena crisi e la gente non riesce più nemmeno a fare la spesa. Ma non soffermiamoci troppo tanto bisognava pagarle ugualmente. La scadenza è ormai passata, si poteva pagare fino a lunedì 16 dicembre, ma come si sono comportati i Comuni dell’area a Nord di Napoli? tari di prime case e colpendo maggiormente chi ne ha più di Per quanto riguarda l’Imu alla base imponibile va applicata una, magari per affittarle e trarne vantaggio. Spicca, tra questi, un’aliquota che originariamente era stata fissata allo 0,4 % (4 x Frattamaggiore che ha ridotto l’aliquota della prima casa e au1000) per l’abitazione privata e allo 0,76 % (7,6 x 1000) negli mentato quella per le altre case fino allo 0,96%. Da segnalare altri casi. Nel corso degli anni però i Comuni hanno rivisto que- inoltre che Frattamaggiore è anche uno dei pochi comuni che ha ste aliquote, nella maggior parte dei casi con degli aumenti. Dal- deciso di equiparare le case concesse in comodato d’uso ai pal’importo ottenuto si detrae per l’abitazione principale la somma renti di primo grado (genitori e figli) alle prime case, esentandi 200 euro. Detrazione incrementata di 50 euro per ogni figlio dole, nei fatti, dal pagamento dell’Imu.
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POLITICA ‹‹
Un altro rinvio nel Consiglio comunale di Cardito
Puc, ennesima fumata nera L’assessore Garofalo: Abbiamo seguito le linee decise nelle precedenti consiliature Garofalo nel corso del suo intervento in Consiglio ulla di fatto. È stato questo l’esito dell’ultimo Consiglio comunale tenutosi a Cardito lo scorso 11 dicembre. Un solo punto all’ordine del giorno: l’approvazione delle linee guida del Puc. La priorità con cui è stata convocata l’assemblea, tuttavia, non è stata decisiva: il futuro assetto urbanistico del territorio carditese ha bisogno di una valutazione più approfondita e tutto ciò implica necessariamente più tempo. Queste, di fatto, sono state le motivazioni emerse in Consiglio per giustificare l’ennesimo rinvio del voto. Eppure, le linee guida illustrate in assemblea sono essenzialmente identiche a quelle già approvate durante la precedente consiliatura nel febbraio del 2011. Quasi tutti i membri dell’attuale Consiglio, quindi, ne sono perfettamente a conoscenza. E di questo, l’assessore all’Urbanistica non ne ha fatto un mistero. “Le linee guida presentate in questa sede” ha esordito Biagio Garofalo nell’esporre il documento programmatico al consiglio, “rappresentano un canovaccio su cui la maggioranza ha lavorato, cercando di elaborare una proposta che avesse una certa continuità con quella della precedente consiliatura”. Non c’è stato nessun distacco netto, dunque, dal progetto urbanistico messo agli atti dalla passata Amministrazione, ma, certamente, sono state apportate delle integrazioni rilevanti laddove la bozza del Puc risultava manchevole. E so-
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di Rosa Maria Cinquegrana
prattutto, a detta dell’Assessore al ramo, sono stati definiti degli obiettivi più chiari e mirati. “Per la prima volta”, ha tenuto a precisare Garofalo, “esiste una valutazione tecnica delle aree libere di Cardito che ci permetterebbe di presentare un Puc privo di deficit di standard”. In poche parole, il territorio ha ancora delle “potenzialità” che possono essere sfruttate. Il nodo della questione riguarda le modalità e il reperimento dei fondi per favorire uno sviluppo territoriale serio. La proposta suggerita in Consiglio dall’assessore all’Urbanistica, si è orientata verso una sinergia tra pubblico e privato secondo cui l’Ente comunale andrebbe a spendere l’unico patrimonio che ha a disposizione: il territorio. Tutto questo in proporzione ai benefici che ne deriverebbero per la collettività. Si tratterebbe di permettere al privato di investire su Cardito e di farlo, per quanto possibile, con infrastrutture al servizio della comunità. “E’ inutile raccontarsi delle favole”, ha sottolineato l’assessore, “gli interventi pubblici hanno un costo e l’Amministrazione non ha i fondi necessari per attuarli”. Un discorso a parte è stato fatto per il recupero del centro storico. Un problema che il paese si trascina dietro da ben trent’anni. In questo periodo il Prg è stato approvato, le altre zone sono state rese tutte immediatamente eseguibili, mentre per il centro storico c’è sempre stato bisogno di fare dei piani esecutivi di zona
che non hanno mai visto la luce. Ora non più. Se fossero necessari successivi atti esecutivi per intervenire sul centro città, essi dovranno essere approvati contestualmente all’avvio dell’esecutività del Puc. Questo, perlomeno, è quanto dichiarato da Garofalo durante l’assemblea. Un piano urbanistico, di fatto, che mirerebbe a favorire interventi equi su tutto il territorio e su cui le altre forze di coalizione, in caso di voto, si troverebbero perfettamente d’accordo. L’unica voce fuori dal coro, l’unica rimasta dopo l’abbandono dell’assise da parte dei rappresentanti del Pdl, è stata quella del leader di “Cambiamo Cardito”, Almerindo Santucci. “Non ho per niente una visione chiara degli indirizzi illustrati dall’assessore Garofalo, mi sembrano invece piuttosto aleatori” ha dichiarato il consigliere Santucci. E ha aggiunto: “L’unica cosa di cui ho sentito parlare in quest’assemblea riguarda la possibilità di concedere altro territorio alla speculazione edilizia, su cui non sarò mai d’accordo”. Il rappresentante della civica “Cambiamo Cardito”, dunque, ha posto un veto importante all’approvazione (a suo dire troppo “frettolosa”) delle linee guida del Puc, suggerendo agli addetti ai lavori di coinvolgere gli altri membri del governo sulle proposte in itinere e non su un documento già pronto. Per il momento, quindi, tutto è stato rinviato al prossimo Consiglio comunale.
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›› CRONACA
Aumentano i disagi per i pendolari che usano i treni tra Napoli e Caserta
Nuovo orario, vecchie polemiche Blocchi di binari e proteste anche per il taglio delle fermate dei treni regionali per Roma di Maria Solo da pochi giorni è cambiato l'orario dei treni che da Frattamaggiore porta migliaia di pendolari a Napoli, ed è già caos. A parlarne è Gennaro Cimmino, responsabile del Comitato Pendolari di Frattamaggiore, che si dice stanco di dover combattere. “Negli ultimi 10 anni, nonostante l'utenza sia raddoppiata, di fatto il numero delle corse si è ridotto, e con il nuovo orario, se si sommano anche i tagli dei mesi scorsi, si riporta indietro Frattamaggiore di venti anni, quando l'utenza era la metà di quella attuale” ci dice. L'obiettivo originario era che Frattamaggiore e la zona tra Napoli e Caserta, un bacino di circa 600-700 mila persone, fruisse di un servizio ferroviario di tipo metropolitano. Metropolitano nel senso che “un viaggiatore non deve andare alla stazione ricordandosi l'orario del treno, ma deve andarci consapevole che di lì a poco ne arriverà uno” ha aggiunto Cimmino. Questa è la filosofia di questo comitato, affinchè possa decollare la mobilità sostenibile in questa zona. "Un orario ferroviario che punta a "ridurre" le corse, ad allontanarsi sempre più dal "cadenzamento" per assimilarlo a un servizio metropolitano denota chiaramente la volontà politica di allontanare i viaggiatori frattesi e dei comuni vicini dal prendere il treno per utilizzare i veicoli privati. Io sono stanco” dice Gennaro. La cosa assurda è che se in determinate fasce orarie le corse mancano, in altre addirittura i treni si accavallano, con un alto spreco di denaro. Se poi mettiamo per un attimo da parte gli orari dei treni, e guardiamo i disservizi, si nota che la Regione, committente del servizio ferroviario, non è pienamente in grado di gestire questi strumenti, non sa su questa tratta quanti treni vengono soppressi, quanti ne arrivano in ritardo, o che indice di frequentazione ci sia. “Io ho sempre detto che se tagli una corsa devi chiederti le persone che vi viaggiavano dove e come viaggeranno. Ma si può ri-
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Giacco spondere a questa domanda solo se si conosce il fenomeno. Trenitalia dispone di queste informazioni, la Regione no!” continua Cimmino. Il ruolo delle associazioni, dei comitati dovrebbe essere "consultivo", per "dettagli" locali che chi sta al centro non vede. Ma qui si nota una carenza strutturale ,e bisogna ricominciare da zero. “Noi chiediamo innanzitutto una verifica del numero delle persone che ogni giorno prendono il treno, perchè questi sono insufficienti”. Pochi giorni fa a causa di un sovraffollamento disumano della carrozza una signora si è sentita male, il treno si è dovuto fermare, con il freno d’emergenza sui binari, e aprire le porte per far passare un pò d'aria. Manca quindi l'investimento da parte della regione, molti treni infatti dovrebbero essere fermati, in quanto non viaggiano in condizioni di sicurezza, e sono state ridotte a zero anche le manutenzioni. Ma i disagi non sono aumentati solo per i pendolari che devono raggiungere Napoli. A lamentarsi e protestare, anche con il blocco dei binari, anche le centinaia di persone che, ogni giorno, vanno a Roma per lavorare. In base al nuovo orario, infatti, sono state tagliate alcune fermate, tra cui Casoria e Frattamaggiore, dei treni interregionali, quelli più a buon mercato, costringendo i pendolari che li usano, tutti i giorni, a spostarsi ad Aversa con un aumento di spese e di tempo. Da qui le proteste.
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CRONACA ‹‹
Si torna a discutere della scelta dell’area dello “scasso” a Crispano
La scuola non c’è, le polemiche sì Cennamo: Perché avete scelto proprio quell’area? Dalla maggioranza: Costava meno di Mario Tramo ’ polemica per la costruzione della scuola nella zona “scasso” a Crispano. A riportare al centro dell’attenzione la questione, nei giorni scorsi, è stata l’affissione di alcuni manifesti fatti stampare da “Progetto Crispano”. Quest’associazione, guidata dal Consigliere Enzo Cennamo ha portato all’attenzione del paese alcune domande rivolte al Sindaco e all’Amministrazione. In primo luogo, l’associazione chiede per quale motivo, tra le varie aree del paese disponibili, sia stata scelta proprio l’area che ospita le auto da demolire, con tutti i problemi derivanti dalla presenza di materiale inquinante. Problemi che hanno rallentato la costruzione della scuola. Nel manifesto vengono citati problemi come il problema di dover spostare le macchine sequestrate da questa determinata area e dover bonificare tutta l’area da elementi cancerogeni. Dalla maggioranza fanno sapere che l’esproprio del terreno è costato pochissimo ed era molto inferiore a tutti gli altri terreni disponibili all’interno del paese. Motivo per cui s’è deciso di costruire proprio in quella zona la scuola. Per i rappresentanti della maggioranza “sono passati 13 anni dall’avvio dell’iter perché bisognava aspettare le cause giudiziarie per ognuna delle auto sequestrate all’interno dello scasso”. Per quanto riguarda la bonifica di quella zona, “è stata ordinata a breve e verrà fatta il prima possibile”. Per quanto riguarda la scelta della zona, inoltre, “la convenienza economica non è stata l’unica ragione di quella scelta, alla base c’è anche la volontà di integrare quella zona con il resto della città, riqualificandola”. In pratica, la maggioranza cerca di rispondere alle critiche giunte dal Consigliere, affermando che è stata scelta questa zona per ottenere un vantaggio economico, ambientale e soprattutto un aggregazione del rione relativo al paese, cosicche’ ogni specifica zona del paese avesse una scuola. L’augurio è che, polemiche a parte, si riescano a superare tutti gli ostacoli e si proceda finalmente alla effettiva realizzazione della scuola, struttura di cui Crispano ha una necessità assoluta.
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Protesta contro la nuova Preside. Occupata la scuola media Quasimodo M ercoledi’ 11 Dicembre i genitori dei ragazzi della scuola Media “Salvatore Quasimodo” di Crispano, hanno trovato una brutta notizia ad attenderli. Infatti, i cancelli della Scuola sono rimasti chiusi a causa dell’occupazione del personale ATA, licenziato dalla nuova Preside. La nuova dirigente, arrivata pochi giorni fa a presiedere nel suo nuovo ruolo, ha visto alcune inadempienze nei compiti da svolgere dal personale Ata della scuola di Crispano e ha licenziato tutto il personale per problemi di igiene. Dalle 8 di mattina sino alle 8 di sera, le persone che hanno ricevuto le lettere di licenziamento hanno occupato l’istituto ,non permettendo ai ragazzi di ricevere l’istruzione che gli spetta.
La protesta è andata avanti per alcuni giorni costringendo le mamme a riportare a casa i propri figli e questo problema si è iniziato a verificare anche per le scuole elementari; alcuni genitori sono insorti e hanno mostrato il loro disappunto nei confronti di questa situazione che si ricpercuote sulle loro famiglie. La nuova preside “reggente” ha invitato i genitori nell’istituto e ha mostrato loro la “scarsa tenuta igienica” dell’istituto, con alcune cose davvero sgradevoli da vedere. La situazione, si sta verificando già da un po’ di tempo, e alcuni genitori non sanno cosa fare; intanto ragazzi dai 6 ai 13 anni girano “per strada” sin dalla prima mattinata, raggianti per queste impreviste vacanze di Natale anticipate. Mario Tramo
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›› CRONACA
Decine di colpi negli ultimi mesi a Nord di Napoli
Escalation di rapine in farmacia Nella zona centrale di Afragola due tra quelle che hanno ricevuto più “visite” dai delinquenti di Carmen Celardo ell’hinterland a Nord di Napoli scatta una nuova emergenza per le rapine in farmacia, fenomeno che negli ultimi mesi ha colpito il territorio afragolese diffondendo timore e paura. Le farmacie più colpite sono quelle site proprio al centro della città, nei pressi del parco Sant’Antonio e nelle traverse limitrofe all’istituto superiore Filippo Brunelleschi. I farmacisti ci raccontano che i colpi messi a segno sono svolti da malviventi specializzati che conoscono la zona e sanno dove colpire; senza scrupolo minacciano con pistola e coltelli ma, la nota dolente è che riescono sempre a “farla franca” e gli inquirenti, nonostante la tempestività e l’efficienza con cui hanno operato nel momento del furto, non sono riusciti ancora a identificare i colpevoli. Numerose sono le misure di protezione adottate dalle farmacie stesse al fine di arginare il pericolo; hanno provveduto all’installazione di videocamere di sorveglianza poste all’esterno, lavorano con porte sempre chiuse, apribili solo dall’interno e hanno assunto una security (privata) che possa vigilare, soprattutto nelle ore serali. La situazione è davvero allarmante e i
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farmacisti sono disperati; chiedo più controlli, ma soprattutto l'intervento delle Istituzioni per riuscire ad affrontare quotidianamente un disagio enorme. Bisognerebbe, a tal punto, intensificare la presenza di forze dell’ordine sul territorio, installare un circuito di videosorveglianza, collegato direttamente con i Carabinieri, per tenere sotto controllo le zone più isolate e
altamente a rischio, dove il fenomeno si è presentato più volte. Le continue rapine ad Afragola hanno inevitabilmente alzato il livello di guardia tra i titolari di tutte le farmacie dei comuni a Nord di Napoli, dove è ancora vivo il ricordo della grave emergenza vissuta tra il 2008 e il 2010, un biennio nero. Va sottolineato che tale fenomeno non sta interessando solo il territorio afragolese ma anche i comuni limitrofi come Frattamaggiore e Casoria ma soprattutto il grido d’allarme arriva direttamente dal presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che ha richiesto un’ incontro con ministro dell’Interno Angelino Alfano per cercare di contrastare il fenomeno soprattutto dopo l’uccisione della farmacista Giuseppina Jacona avvenuta durante una rapina, nella provincia di Palermo. Le farmacie, per le associazioni di categoria, sono enti da tutelare perchè costituiscono un punto di riferimento per la popolazione non solo dal punto di vista strettamente sanitario ma anche umano in quanto, in piccoli paesi la farmacia rappresenta l’unico presidio di assistenza sul territorio, indispensabile.
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Intervento di Rossella Muroni, direttore generale di LegAmbiente ad Afragola
“La terra dei fuochi non finisce qui” “Sbaglia chi pensa che il problema sia circoscritto alle zone tra Napoli e Caserta” di Maria Giacco na giornata dedicata all’ambiente ad Afragola, grazie a LegAmbiente. Una giornata che ha visto volontari e ragazzi di ogni età uniti da un impegno collettivo per salvaguardare l'ambiente, e lo hanno fatto iniziando con la pulizia straordinaria intorno alla villa comunale, la messa a dimora di alberi e piantine, ma anche i video che sono stati diffusi sul web e sulle reti televisive per sensibilizzare la comunità affinchè tutti si impegnino per riqualificare l'ambiente. Hanno partecipato molte scuole, tra cui alcune classi dell'"Europa Unita" delle Salicelle, della "Rocco", della Nosengo, classi della scuola elementare Marconi, una classe del liceo Brunelleschi e tra i Circoli di Legambiente erano presenti quelli di Casapesenna, Ottaviano e Scampia. La presenza de bambini e della scuola come istituzione è un chiaro segnale di impegno e di voglia di cambiare le cose. “C'è un'attenzione particolare per questo tema” dice una delle insegnanti della Marconi, “e stiamo organizzando delle attività curriculari insieme a degli incontri con esperti concordati con l'assessore Iavarone sulla raccolta differenziata come campagna d'informazione, che possa coinvolgere anche i genitori dei nostri alunni”. Una bella iniziativa che vuole dare una scossa alla ripresa della differenziata, che nelle scuole del territorio afragolese è iniziata ma non nel modo giusto. Era presente anche Vanessa Pallucchi, Presidente Legambiente Scuola e Formazione che ha detto: “E’ importante che venga indicata loro una strada che è all'insegna della speranza e del cambiamento di una situazione che è difficile ma non definitiva”. Per quanto riguarda l'ambito educativo, la presidente ha parlato del progetto Pneus per il corretto utilizzo dei pneumatici fuori uso e delle mobilitazioni per la riappropriazione della città da parte della gente, in modo che la passività venga messa da parte. Scopa e paletta impugnate dai bambini per far capire a coloro che hanno rovinato la loro, la nostra terra, che l'impegno c'è e che la terra dei fuochi tornerà presto pulita e sana. Anche Rossella Muroni, direttore generale di LegAmbiente, ha partecipato alla giornata ed è intervenuta dicendo con fermezza: “Bisogna far capire che la questione riguarda la politica e la giustizia, e che il contributo di ognuno di noi è fonda-
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mentale. La terra dei fuochi non è una questione campana ma è un'emergenza nazionale e come tale deve essere trattata. Noi come Legambiente stiamo andando nelle città, che rappresentano le rotte indicate da Schiavone e che Legambiente denuncia ormai dal 2003; ieri eravamo a Latina andremo a La Spezia, a Milano, in Toscana, per dire che la terra dei fuochi non inizia e finisce nelle province di Napoli e di Caserta, che questo è il territorio che ha pagato il prezzo più alto, ma nessuno pensi di essere fuori dalla terra dei fuochi. C'è bisogno di
scavare e porteremo in sicurezza il territorio, io sono convinta che i cittadini riceveranno le risposte che vogliono e non si tornerà indietro”. Forti parole queste, che mirano dritto sia a coloro che hanno ridotto il territorio in un fuoco ardente, ma anche a coloro che hanno il potere di risolvere questo grande problema ecologico. Un evento importante, coordinato dalla Presidente di Legambiente Afragola, Giusiana Russo, dove sono intervenuti anche il sindaco Domenico Tuccillo che
uomini e mezzi per reprimere e per indagare e ora è il momento di iniziare a scavare per vedere dove sono questi rifiuti per poi fare le bonifiche; ma prima di farle noi ci dobbiamo assicurare che non siano le stesse ditte che hanno fatto la fortuna seppellendo quei rifiuti a tirarli fuori, perchè questo sarebbe oltre il danno la beffa, sarebbe un errore storico, anche per la credibilità dello Stato. I cittadini sono pronti, manca lo stato; allora per la prima volta non ci sono scuse, le forze dell'ordine hanno fatto quello che potevano, i cittadini sono disponibili, che le istituzioni politiche inizino allora a fare quello che è in loro potere,cambiare la storia e intervenire, perchè quando inizieremo a
ha manifestato la sua felicità nel vedere tanta partecipazione su questioni così importanti e ha ricordato: “Stiamo anche assicurando la pulizia di alcune aree, come il Cantariello, la zona delle Cinque Vie e quella dell'Ikea, che oggi sono ripulite e pattugliate”. A rappresentare il Ministero dell’Ambiente, c’era Diego Beliazzi che ha assicurato che molto si farà. Una giornata riuscita alla grande, soprattutto per la presenza dei tanti bambini e delle Istituzioni. E' emersa la volontà di vivere il nostro territorio in modo consapevole, perchè anche da noi ci sono cose belle e dobbiamo valorizzarle. Cogito • 17
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›› CRONACA
Convegno su stalking e violenza ad Afragola
“La denuncia, l’unica arma” Forze dell’ordine ed esperti a confronto in biblioteca grazie all’istituto paritario Pascoli di Claudia Perrotta n occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo scorso 13 dicembre, nella biblioteca comunale di Afragola, l'istituto paritario Pascoli di Afragola ha organizzato un convegno intitolato "Stalking e violenza: la denuncia come mezzo di difesa”. Il convegno è stato introdotto dalla giornalista de Il Mattino, Rosalba Avitabile, che ha chiesto ai presenti di guardare con attenzione un filmato che ricordava tante, troppe donne vittime di violenza e di femminicidio, invitando a non applaudire ma a riflettere. Il primo a pronunciarsi e ad esprimere il proprio pensiero è stato il commissario Sergio di Mauro, dirigente del Commissariato di Afragola, che ha dichiarato di essere rimasto colpito dalle immagini proiettate dal filmato che mostravano tante donne accomunate da un triste destino. Ha ricordato la storia di una ragazza di Posillipo uccisa dal fidanzanzato, tra l'altro un professionista. Ha concluso dicendo che lo stalking è pane quotidiano e che solo i vigliacchi sanno fare i prepotenti con i deboli. Ad Afragola ci sono decine di casi simili e moltissimi sono stati gli arresti per tale motivo ma purtroppo si fa fatica a denunciare così come per le estorsioni. Delusione per la mancanza del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo. A rappresentarlo c’erano gli assessori Salvatore Iavarone e Alessandro Salzano che hanno portato i saluti dell’Amministrazione. E' stata poi la volta della neo preside dell'Istituto Pascoli, Maria D'Isidoro, la quale ha raccontato, commuovendo la platea e con tanta emozione personale, la sua storia, come vittima ella stessa di stalking. Prima di
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sposarsi è stata infatti vittima di un uomo che la soggiogava e la obbligava a sottostare alle sue regole, arrivando più volte anche alla violenza fisica con percosse. E' riuscita ad uscirne grazie al dialogo con le compagne di scuola, con i docenti ed infine con i familiari. Rosalba Avitabile ha poi introdotto Anna Del Prete, presidente di una cooperativa sociale per donne e per minori a rischio la quale ha affermato che queste strutture sono il simbolo del fallimento della società. Strutture che ospitano ragazzi che si sono trovati a vivere il disagio perchè noi adulti non gli abbiamo offerto un'alternativa. Ha invitato a fare prevenzione in famiglia e a denunciare, cosa che risulta difficile perchè dopo non si sa a cosa si va incontro. La parola è passata poi ad Arianna Ecuba che gestisce una struttura per le donne in difficoltà. Ha sottolineato che non offrono un luogo fisico ma un contesto sociale. Particolarmente interessante è stato l'intervento del capitano dei carabinieri del comando di Casoria, Pierangelo Iannica, che ha invitato le ragazze a prestare attenzione a internet, a tutti quei siti vietati ai minori dove si nascondono persone con false identità che possono risultare molto pericolose. E' stato poi il turno di Mariella Esposito, dirigente dell'ospedale di Frattamaggiore, che ha ricordato le decine di ragazze che si presentano al pronto soccorso e che hanno paura di raccontare la propria storia. Hanno concluso il convegno Anna Del Mondo, coordinatrice di un'associazione, l'avvocato Claudia Salzano, penalista e Rosanna Rivas, giornalista e scrittrice che si occupa delle donne lapidate.
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RELIGIONE ‹‹
In festa la Chiesa frattese per la decisione di Papa Francesco
Padre Mario Vergara sarà Beato Nei prossimi giorni sarà comunicata la data della celebrazione ufficiale in Vaticano di Valerio arà beato il Servo di Dio padre Mario Vergara, sacerdote del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Insieme a lui, Papa Francesco proclamerà beato anche Isidoro Ngei Ko Lat, laico e catechista. Entrambi furono uccisi a Shadaw, nel Myanmar, il 24 maggio 1950. Ad avviare il processo diocesano per la causa fu, nel 2003, monsignor Sotero Phamo, vescovo di Loikaw e figlio di un catechista di padre Mario. La Chiesa birmana festeggia così il suo primo beato, mentre Frattamaggiore puà aggiungere un altro nome alla lista già nutrita di frattesi in odore di Santità. Le recenti ricerche nell'Archivio Comunale e nell'Archivio Parrocchiale di Frattamaggiore hanno fissato al 18 novembre 1910 la data di nascita di Padre Mario Vergara. Ultimo dei nove figli di un industriale canapiero, entrò nel seminario vescovile di Aversa a 11 anni e a 17 fu ammesso al seminario regionale campano di Posillipo dei padri Gesuiti, dove emerse la sua vocazione missionaria. Nel 1929 fu ammesso al seminario di Monza del PIME, ma l'anno successivo dovette rientrare a Posillipo per motivi di salute. Qui divenne responsabile del Circolo Missionario tra gli studenti del corso di teologia e nel 1932 ricevette la tonsura e gli ordini minori dal vescovo di Aversa Carmine Cesarano. Ad agosto del 1933 venne ammesso al Noviziato del PIME di Sant'Ilario Ligure, in provincia di Genova, con la guida del padre Emilio Milani che era stato missionario in Cina. Il 26 agosto 1934 fu ordinato presbitero per le mani del Cardinale Ildefonso Schuster nella Chiesa di Bernareggio; e alla fine di settembre partì per le Missioni del PIME in Birmania. In Birmania, allora protettorato britannico, fu accolto dal vescovo Sagrada, vicario apostolico residente a Toungoo. Subito collaborò alle attività missionarie già avviate e iniziò lo studio delle lingue e dei costumi delle popolazioni che doveva assistere ed evangelizzare. Nel 1936 gli fu affidata la cura del distretto montano di Citaciò, abitato dalle genti cariane. Qui padre Vergara affinò il suo metodo missionario, assicurando a tutti i villaggi la catechesi e la celebrazione dei sacramenti ed istituendo varie attività di formazione ed assistenza: organizzò un orfanotrofio per 82 piccoli birmani e praticò un'efficace medicina empirica, che spesso agli occhi delle popolazioni da lui curate appariva come miracolosa. Nel 1940, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu internato nei campi di concentramento inglesi in India. Alla fi-
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ne della prigionia viaggiò in treno per l'India verso Delhi e verso Hyderabad e per qualche tempo fu cappellano dei soldati italiani a Bombay in attesa del rimpatrio. A giugno 1946 si recò a Calcutta con la speranza di ottenere il permesso di ritornare alla sua missione in Birmania. Padre Vergara riuscì a raggiungere la Birmania nell'autunno successivo e a dicembre venne inviato dal vescovo Lanfranconi sui monti della Cariania, ad oriente di Loikaw, dove ricostruì in solitudine le attività missionarie che la guerra aveva travolto: portò la catechesi nei villaggi e costruì dispensari e di luoghi di assistenza. Dal settembre del 1948 fu coadiuvato dal giovane missionario padre Pietro Galastri. Dopo l'indipendenza della Birmania, del 1948, i luoghi ove operava padre Mario divennero teatro dello scontro armato tra gruppi locali che si fronteggiavano con tradizioni, credenze religiose ed ideologie diverse, senza che le truppe governative riuscissero a presidiarli. Alcune delle forze ribelli non rifuggivano dalla persecuzione anti-cattolica. In questo contesto, il 25 maggio 1950, padre Mario Vergara fu trucidato a Shadaw insieme con padre Pietro Galastri e il suo catechista birmano Isidoro Ngei Ko Lat. Il suo corpo, chiuso in un sacco, fu abbandonato alla corrente del fiume Salwen emai più ritrovato.
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›› NOTIZIE FLASH
Le Mascotte chiudono l’anno con Babbo Natale ra gli appuntamenti tipici del periodo natalizio, ci sono le recite scolastiche e i saggi. Anche quest’anno, tra i più “riusciti”, si segnala quello organizzato da Le mascotte di Frattamaggiore nel Centro sportivo Olimpia di Sant’Antimo, dove è stato presentato “The Christmas Show”, un saggio di fine anno in cui, per dirla con le parole del direttore Rocco D’Errico “sono state rappresentate le discipline che abbiamo maggiormente a cuore come le attività motorie con psicomotricità”. D’Errico, che si è inventato presentatore per l’occazione, insieme all’insegnante Erika Di Martino, ci tiene a ringraziare gli sponsor che hanno permesso di premiare i familiari che si sono messi in gioco prima dello spettacolo. Per loro un week end per due persone, buoni sconto e oggetti di elettronica e informatica. “Quest’anno abbiamo deciso di andare nel centro sportivo Sant’Antimo perché è uno dei pochi luoghi della zona in grado di ospitare le circa mille persone che hanno assistito al saggio dei nostri alunni” ha detto D’Errico che ha sottolineato la scelta di aver portato anche temi di carattere sociale nella manifestazione, come dimostra l’albero di Natale dedicato al tema della Terra dei fuochi. Nel corso della serata si sono susseguiti vari saggi intervallati dalle coreografie delle Mascotte e Mascottine Dance a cura dell’insegnante Marilena Cantone. In chiusura dell’anno solare, D’Errico ha voluto anche fare un bilancio e una previsione per il prossimo anno: “Ci aspettiamo grandi soddisfazioni per il prossimo anno perché abbiamo dimostrato in questi anni di attività che non siamo un bluff ma una realtà credibile che va contro gli schemi della scuola standardizzata e o prende a esempio le scuole americane dove i bambini trascorrono la loro giornata, dalle 7.30 alle 18.30, in uno spazio che sia in grado di offrire un’offerta didattica alta con tutor di qualità e soprattutto attività extracurriculari che arricchiscano l’offerta formativa dei nostri alunni”. Un ultimo appuntamento prima della pausa natalizia, vedrà la partecipazione di Babbo Natale. Domenica 22 dicembre, infatti, a partire dalle 17, sarà allestito il villaggio di Natale con spettacoli, animazioni, folletti e Babbo Natale che consegnerà il regalo tanto atteso dai bambini. Angelica Argentiere
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Tanti auguri a...Tanti auguri a... Auguri per la laurea magistrale di Giosuè, che sia il trampolino di lancio di tanti futuri successi! Siamo orgogliosi e fieri di te. Da Michele ed Elena e tua sorella Rosa" Per i tuoi auguri. invia una mail a redazione.cogito@libero.it
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NOTIZIE FLASH ‹‹
Premiati i vincitori dell’Albo d’oro della scuola afragolese di Antonio Boccellino a mercoledì 11 al venerdì 13 dicembre, nell’auditorium della scuola Ciaramella di Afragola, si è svolta la cerimonia di premiazione deD gli alunni meritevoli nell’anno scolastico 2012/2013. Giunta all’undicesima edizione, l’iniziativa denominata “L’Albo d’Oro” ha raggiunto negli anni un notevole successo. Il dirigente scolastico dell’’istituto, la professoressa Milena Marchese, ha spiegato l’importanza di questi momenti di aggregazione sul piano pedagogico: “L’iniziativa è stata creata per esprimere a tutti gli studenti riconoscimento e apprezzamento per l’impegno scolastico mostrato e per il raggiungimento degli obiettivi formativi conseguiti nel corso degli studi”. Sono stati protagonisti della manifestazione e della premiazione gli alunni della Settembrini Ciaramella e delle scuole primarie, statali e paritarie del territorio di Afragola (Addolorata, Aldo Moro, Giacomo Leopardi, Gargiulo, Castaldo-Nosengo). Questi, oltre a ritirare i premi, si sono esibiti con balli e coreografie, recite, spettacoli di cabaret come quello tanto atteso del professore di matematica vestito con abiti da mago per l’occasione. Come dalle parole della Preside, la cerimonia di premiazione è il frutto del lavoro dei docenti e dell’impegno di tutti gli studenti che si sono preparati per questo meraviglioso evento. Alla cerimonia, nelle giornata inaugurale della premiazione, ha partecipato anche l’assessore Salvatore Iavarone in rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Una folta e sentita presenza di pubblico, praticamente tutti gli spalti dell'auditorium erano gremiti, ha fatto da cornice all'evento rendendo, con i loro applausi e la loro partecipazione, indimenticabili tutti i tre giorni dell'iniziativa.
Bilancio positivo per il gruppo della continuità dell’istituto che, grazie ad un lavoro di squadra tra alcuni docenti, come Vanna Castaldo, Maria Pia Andreone, Carmela Iafaioli, Anella Cimmino, Roberta Caputo e Vito Lombardi hanno scritto una bella pagina di storia dell’istituto. Menzione particolare, poi, va fatta per i docenti di musica, come Elena Puzio, Raffaella Santoro, Anna Maria De Rosa, Carmela Iafaioli e Maria Pia Andreone, per il loro accurato e qualificato contributo per la riuscita dell’iniziativa. Durante la cerimonia abbiamo intervistato la preside Milena Marchese. Le abbiamo chiesto di fare un primo bilancio dopo la fusione delle due scuole. La preside, ha provato a spiegare che la fusione è stato lo sforzo congiunto di tutti i docenti, di entrambe le scuole, che hanno permesso questa unione e che dopo quasi un anno, non c’è più distinzione tra gli alunni della Settembrini e quelli della Ciaramella. Tutti, si sentono parte di un'unica scuola e, non c’è, né si vede più alcuna distinzione. Anzi, gli studenti si sentono maggiormente motivati soprattutto grazie all’aiuto dei loro insegnanti che premiano il merito come in questa occasione. Infine, abbiamo chiesto alla preside come mai la scuola cambierà nome e si chiamerà Rita Levi Montalcini. La preside, ci ha spiegato che non volevano scontentare né gli alunni della Ciaramella né quelli della Settembrini. Per questo motivo, hanno deciso di comune accordo anche con il corpo docente di dare alla scuola il nome della scienzata e Senatrice a vita, scomparsa proprio un anno fa. Glorificando in questo modo, chi ha dato la vita per i giovani. Anno XX - numero 345 - Sabato 21 dicembre 2013
Cominciato il ciclo “Lectura Patrum Neapolitana” ’ iniziato, nella serata di sabato 30 novembre all'Aula Eni della Magna della Casa del Volto Santo, il ciclo delle lezio“Lectura Patrum Neapolitana”, un’attività culturale dell’Istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re, frutto di un'idea di suor Antonietta Tuccillo, del professor Antonio Vincenzo Nazzaro e del compianto Padre Giacinto Ruggiero, che fa della divulgazione delle opere dei Padri della Chiesa la sua ragione d’essere. Il meeting, che ha aperto la trentaquattresima edizione dei prestigiosi seminari di teologia, ha visto in cattedra Manlio Simonetti, Professore Emerito nell'Università di Roma "La Sapienza" che, con una lectio magistralis, ha dissertato sulla figura di Pelagio Britannico (360420 circa): un monaco e teologo bretone che, insieme a Sant'Agostino (354-430), animò, nel V secolo, un dibattito, tra i più difficili della teologia, sul problema del rapporto tra grazia e libertà. “La dottrina di Pelagio - ha affermato l'accademico - è agli antipodi di quella agostiniana. Pelagio è convinto che l'esercizio ascetico salva l'uomo e mette l'accento più sull'impegno personale che sull'azione della Grazia. Per il Vescovo di Ippona, invece, la grazia di Dio non è concessa secondo i nostri meriti, ma è dono di Dio”. Una lectio che ha confermato la passione e competenza di Simonetti, che si conferma un maestro del cristianesimo dei primi secoli, tant'è che nel 2011 ha ricevuto il Premio Ratzinger. A chiudere il convegno è stato il tradizionale dibattito: un’occasione con la quale i presenti hanno posto alcune domande ai relatori e approfondito anche alcuni temi di attualità. Il seminario si è concluso con l’annuncio dei prossimi appuntamenti. Ecco il programma 2013/2014: Sabato 11 gennaio 2014: Luigi Longobardo, professore di Letteratura cristiana antica nella PFTIM di Napoli, sezione San Tommaso leggerà Ilario di Poitiers, "Spiegazione dei misteri", a cura di Longobardo (Coll. Testi Patr. 227), Roma Città Nuova, 2013. Sabato 15 febbraio 2014: Sua Eccellenza Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense leggerà Basilio di Cesarea, "La cura del povero e l'onere della ricchezza", a cura di Pizzolato (Letture cristiane del primo millennio 49), Milano, Paoline 2013; Sabato 15 marzo 2014: Cesare Marcheselli Casale, professore di Sacra Scrittura nella PFTIM di Napoli, Sezione S. Tommaso tratterà il seguente tema: "Come si sono formati i Vangeli? Dalla Dei Verbum (1965) alla Interpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993), a oggi". Sabato 12 aprile 2014: Pasquale Giustiniani, professore di Filosofia Teoretica nella PFTIM di Napoli Sez. S. Tommaso presenterà Carmela Biano, "Ultima solitudo. La nascita del concetto moderno di persona in Duns Scoto", Milano, Franco Angeli 2012; Sabato 17 Maggio 2014: Marcello Marin, professpre di Letteratura cristiana antica nell'Università di Foggia leggerà Minuccio Felice, "Octavius. Atti e Passioni dei martiri africani", a cura di M. Spinelli (Scr. Cristiani Africa Romana 8), Roma, Città Nuova, 2012. Le lezioni si terranno, a partire dalle ore 17.00, a Napoli presso l'Aula Magna della Casa del Volto Santo, in via Ponti Rossi n. 54. Ingresso libero. Antonio Boccellino Cogito • 21
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›› Notizie Flash
Oltre mille firme per il Giardino della legalità a Frattamaggiore ltre mille firme per la petizione popolare per la costituzione del GiarO dino della legalità nella zona tra via Roma e via Croce San Sossio, nell’area del palazzo dell’ex Enel che ormai versa in condizioni fatiscenti. A promuoverla il costituendo gruppo di Libera, nomi e numeri contro le mafie, Sottoterra movimento antimafie e il secondo gruppo dei boy scout di Frattamaggiore. La lettera, indirizzata anche ai capigruppo in Consiglio comunale, è stata accolta positivamente da parte di questi ultimi, tanto che alcuni di loro hanno anche manifestato pubblicamente il loro appoggio all’iniziativa. In sostanza, nella petizione, si chiede
al Comune di acquistare l’area sfruttando la prelazione che ha su quest’ultima per farne uno spazio per la cittadinanza. Tra i capigruppo Pasquale Del Prete, per i Democratici del Progresso, ha inoltrato una lettera agli uffici tecnici per valutare la fattibilità della questione; positivo si mostra Luigi Lupoli, di Italia dei Valori, che dichiara: “l’Amministrazione ha affrontato spese ben più sostanziose e per iniziative che andavano a favorire privati, figuriamoci per un bene volto alla cittadinanza”; titubante, invece, sembra Michele Granata, per il Pdl che sostiene: “l’iniziativa ha tutte le mie lodi ma credo che incontreremo forti resistenze da parte della proprietà”.
Staremo a vedere gli sviluppi della vicenda che con le feste natalizie alle porte sembra essere rimandata agli inizi dell’anno nuovo. Angelica Argentiere
Giuseppe Falco tra i protagonisti di Natale Moda 2013 a Caivano ’associazione “Vivi la città” di L Michele Trasparente, direttore artistico della kermesse “Natale Moda 2013” a Caivano, ha portato in scena nuovamente un appuntamento diventato ormai fisso per la moda dell’area a Nord di Napoli. Giunto ormai all’ottava edizione, modelle e modelli professionisti hanno portato in passerella le collezioni dei commercianti caivanesi e non solo. La kermesse, presentata da Anthony Palmieri, con le coreografie di Mariangela Trasparente nello scenario del Caivano Arte di Via Necropoli, ha portato in passerella oltre che le storiche modelle del gruppo, Mina Muscariello, Yomaira Moreno e Laura Tresa, anche le giovanissime emergenti Chatrin Ponticelli, Valentina Puzone e Miriam Lanzetta.
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Ad allietare l'evento uno spazio co- permesso di conquistare sempre più mico con Tony Figo, che, da Made in spazio e visibilità. Sud, ha portato in scena il suo “CaraFrancesco Russo biniere Figo”. Tony ci ha raccontato un po' dei suoi esordi e del sogno di imparare a suonare il pianoforte che lo renderebbe artista completo a tutto tondo, mentre Salvatore Catanese "in borghese" ci ha raccontato di quanto il problema della pirateria stia svanendo nell'ultimo periodo. Natale moda ha visto anche quest’anno la partecipazione di Giuseppe Falco di Target parrucchieri che ha aggiunto un altro successo ai tanti già accumulati, grazie alle tante acconciature create insieme al suo staff di collaboratori. Il nome di Giuseppe Falco è ormai un punto di riferimento grazie al curriculum in cui può vantare anche la collaborazione con la Rai per le acconciature di volti noti dello spettacolo e della televisione. A chi gli ha chiesto le ragioni di un successo partito da una cittadina di provincia quale Caivano, ha detto che “è frutto del lavoro di anni e della preparazione continua, grazie a corsi e all’impegno quotidiano” che gli hanno
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›› RUBRICHE
La società nello “specchio del diritto”
Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova
(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.
Fuochi d’artificio e reati penali Facendo seguito ai numerosi quesiti posti da nostri lettori, si indicano di seguito le principali norme di riferimento per la vendita e l’uso di fuochi d’artificio. 1.Fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti (Art. 678 c.p.) Chiunque, senza la licenza dell'autorità o senza le prescritte cautele, fabbrica o introduce nello Stato, ovvero tiene in deposito o vende o trasporta materie esplodenti o sostanze destinate alla composizione o alla fabbricazione di esse, è punito con l'arresto fino a diciotto mesi e con l'ammenda fino a euro 247. Il bene giuridico protetto da tale disposizione è l'incolumità pubblica a fronte dei gravi rischi che possono derivare dalle «materie esplodenti» che rappresentano l'oggetto materiale del reato. Esse sono infatti intrinsecamente pericolose, poiché funzionano senza l'ausilio di un'arma; possono essere detonanti, se hanno effetti di rottura, o deflagranti, se hanno effetti di proiezione. 2. Omessa denuncia di materie esplodenti (Art. 679 c.p.) Chiunque omette di denunciare all'autorità che egli detiene materie esplodenti di qualsiasi specie, ovvero materie infiammabili, pericolose per la loro qualità o quantità è punito con l'arresto fino a dodici mesi o con l'ammenda fino a euro 371. Soggiace all'ammenda fino a euro 247 chiunque, avendo notizia che in un luogo da lui abitato si trovano materie esplodenti, omette di farne denuncia all'autorità. Nel caso di trasgressione all'ordine, legalmente dato dall'autorità, di consegnare, nei termini prescritti, le materie esplodenti, la pena è dell'arresto da tre mesi a tre anni o dell'ammenda da euro 37 a euro 619. L'articolo contempla tre diversi titoli di reato, posti a presidio dell'incolumità pubblica. Il 1° comma punisce la violazione del dovere generale di denunciare all'autorità materie esplodenti di qualunque genere ed in qualunque quantità (art. 38 t.u.l.p.s.); ha poi carattere costitutivo dell'obbligo di denuncia di materie infiammabili. Anche il primo capoverso ha natura costitutiva mentre l'ultimo, presupponendo un ordine legalmente dato dall'autorità, è meramente sanzionatorio. Trattasi di reati di pericolo, omissivi, istantanei in quanto si consumano nel momento stesso in cui viene violato l'obbligo di denuncia. La fattispecie tutela l'interesse
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dell'amministrazione ad essere informata della detenzione di sostanze che potrebbero essere pericolose per la vita e l'integrità fisica di una determinata cerchia di persone, a prescindere dalla quantità detenuta e dalla legittimità o meno della detenzione. Il reato si distingue da quello previsto dall'articolo 678 del Codice penale, perché mentre quest'ultimo è diretto a salvaguardare la pubblica incolumità in relazione ai pericoli che possono derivare dalla fabbricazione, importazione, trasporto o mera detenzione di materiale esplodente senza licenza o senza rispettare le condizioni di essa, il primo è diretto a rendere edotta l'autorità di pubblica sicurezza dell'esistenza in un certo territorio di materiali esplodenti o infiammabili, pericolosi per la loro quantità e qualità, così da metterla in condizioni di intervenire, indipendentemente dal possesso o meno della licenza in capo al detentore 3.Accensioni ed esplosioni pericolose (art. 703 c.p.) Chiunque, senza la licenza dell'autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da
considerate, né gli altri luoghi di privata dimora, ma fa riferimento a località contenente aggregati di case, in contrapposizione all'aperta campagna o ad altri luoghi nei quali vi siano solo case sparse o isolate. Per quanto attiene alle adiacenze dei luoghi abitati, è stato detto che l'espressione si riferisce a quei luoghi pubblici o privati che, pur non essendo contigui al luogo abitato e non costituendo "appartenenza" di esso, si trovano in prossimità di esso. Si è, però, precisato che il termine "adiacenze" deve essere interpretato con riferimento all'oggetto della tutela penale, sicché non possono ritenersi tali quei luoghi che si trovano a rilevante distanza dal luogo abitato, o che siano in tal modo riparati, da togliere al fatto ogni pericolosità per la vita e la incolumità delle persone. Il fatto può essere commesso anche lungo una pubblica via, ovvero in direzione di essa. Ne consegue che se la via è privata, la contravvenzione non sussiste, salvo che la via costituisca un'adiacenza di luogo abitato; nel concetto di "via" rientrano anche le piazze a gli altri allargamenti che in essa si trovino, pur quando non costituiscano adiacenze di luoghi abitati. Con la previ-
fuoco [c.p. 704], accende fuochi d'artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda fino a euro 103. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell'arresto fino a un mese [c.p. 420]. Relativamente alla definizione di luogo abitato, è stata richiamata l'attenzione sul fatto che non vi è equivalenza con l'espressione luogo di abitazione, poiché non designa le abitazioni singolarmente
sione delle accensioni ed esplosioni in direzione di una pubblica via si è inteso aver riguardo ai fatti che, pur commessi in un luogo privato - come ad esempio un'abitazione privata - producono effetti che, in tutto o in parte possono giungere sulla pubblica via. La giurisprudenza ha precisato che le adiacenze di un luogo abitato sono le zone vicine a quei luoghi, nei quali vi è la possibilità di transito e di permanenza di persone (C. 13.5.1969). (Dott.ssa Caterina Archetto)
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Buon Natale
Fantastici sottopiatti e candele Natalizie a solo
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0.50 Promozione abbinata ad un minimo di spesa solo nei giorni 13 e 14
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