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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E

La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME

Anno XXI - n. 347 - Sabato 25 gennaio 2014

Fondato da Natale Cerbone

L’INTERVISTA

ASL NAPOLI 2 NORD

ECONOMIA

Parla Luigi di Maio, vice Presidente della Camera

Controlli e arresti contro l’assenteismo

Chiude Eldo di Afragola. Altri posti di lavoro persi


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›› LETTERE AL DIRETTORE

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L’EDITORIALE ‹‹

Lettera aperta a don Maurizio Patriciello Caro don Maurizio, avevo questa lettera sul desktop del mio computer da tempo, ma dopo il suo incontro con Napolitano ho deciso di pubblicarla. Da quanto trapelato, al di là della commozione del Presidente di fronte alle parole delle mamme che ricordavano i loro figli morti, commozione che mi ricorda tanto le lacrime del coccodrillo, e di qualche parola di circostanza, ancora una volta non ci sono stati impegni concreti. Ancora una volta, anche il Presidente Napolitano non ha dato risposte concrete al grido di aiuto che sale forte dalla Terra dei fuochi. Solo le solite pacche sulle spalle e una promessa di impegno generico. Nient’altro. Non una parola sulle responsabilità, anche sue, visto che, oltre a essere napoletano e impegnato in politica da sempre, era Ministro degli Interni quando si decideva di secretare quelle dichiarazioni del camorrista Carmine Schiavone; quelle dichiarazioni che stanno portando alla luce le tante discariche disseminate tra Napoli e Caserta. Senza dimenticare che, negli ultimi venti anni, da quando LegAmbiente e tanti giornalisti hanno cominciato a denunciare quel che succedeva nelle nostre terre, avrebbe potuto fare tanto. E non lo ha fatto. E non considero neanche le osservazioni di

per scoprire i nomi delle persone e delle società che hanno provocato lo scempio ambientale con cui siamo costretti a fare i conti? Avete chiesto scusa ai morti e a chi vive in queste zone per quello che avreste potuto fare e non avete fatto? Solo così si porrà un freno alle passerelle e agli annunci, di cui non abbiamo più bisogno e i politici verranno non a fare promesse, ma a portare risultati, se ne sono capaci. Grazie al lavoro di migliaia di persone il dramma di chi vive tra Napoli e Caserta è conosciuto in tutta Italia, tanto che i soliti sciacalli e speculatori ne hanno approfittato per mettere in ginocchio l’economia agricola della nostra regione. Proprio perché il dramma ormai è noto, ormai non servono più le passeggiate nelle campagne, le visite alle mamme dei bimbi morti…Ora servono fatti concreti, non le solite chiacchiere. Anche il decreto che si sta approvando in questi giorni deve diventare concreto, con gli adeguati finanziamenti. E non deve restare solo un libro dei sogni, delle buone intenzioni, anche perché tante misure necessarie non sono previste come hanno provato a spiegare i rappresentanti dei movimenti che, da anni, denunciano lo sfacelo creato dall’alleanza tra camorra e il peggio della politica e dell’imprenditoria.

Caro padre, lei ormai è un simbolo, forse “il” simbolo della Terra dei fuochi, ma essere un simbolo di una battaglia significa anche dare dei segnali importanti chi dice che non abbia poteri. Un Presidente della Repubblica attento ai problemi del suo paese e dei suoi connazionali, un Pertini insomma, avrebbe certamente detto parole diverse e messo un impegno maggiore di fronte a un dramma come quello della Terra dei fuochi. Caro Padre, lei ormai è un simbolo, forse “il” simbolo della lotta contro i roghi tossici e i rifiuti interrati dalla camorra. E’, per questo, che i media, i politici e tutti quelli che hanno competenze o vogliono raccontare il dramma delle nostre terre si rivolgono a lei. Ma essere il simbolo di una battaglia che coinvolge migliaia di persone significa anche saper dare dei segnali importanti. Lei aveva la possibilità di darne uno forte. Fortissimo. Poteva non andare all’incontro con il Presidente della Repubblica che aveva tutta l’aria di essere la solita trovata mediatica. E, una volta andato, avrebbe potuto chiedergli perché non ha fatto niente negli anni in cui poteva e perché ha aspettato tanto per interessarsi al dramma. Ora, però, le chiedo di darlo quel segnale forte: Non accompagni più i politici nei loro tour nella Terra dei fuochi, non li inviti più nella sua Parrocchia, non li accolga più quando arrivano a Caivano…O meglio, li accompagni e li accolga pure, ma, prima di tutto, prima ancora di salutarli, gli chieda: Cosa avete fatto di concreto per questa terra martoriata? Cosa avete fatto

Dica basta a queste ignobili passerelle di politici che ricordano tanto quelle persone che vanno a trovare i malati, però, invece di portare le medicine per guarirli, si limitano a qualche parola di circostanza, giusto per salvare la faccia. Sono certo che saprà cogliere il giusto significato di queste mie parole che non vogliono assolutamente sminuire il suo impegno, anzi, sono un tentativo per evitare che i suoi sforzi siano sfruttati da politici senza scrupoli che si sono accorti della Terra dei fuochi solo quando ha cominciato a fare notizia, ad avere spazio sui media.

I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da

724 giorni

EDITORE

Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Vice direttore Antonio Trillicoso

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa

Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Vittorio Santoro, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.

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Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

Via libera del Governo all’invio dei militari nei comuni tra Napoli e Caserta

Nella terra dei fuochi arriva l’esercito Ma i Comitati sono contrari: E’ un’operazione inutile che non risolve i problemi. Dubbi anche da Caldoro. Non ci sono soldi, la missione non andrà oltre il 2014 di Antonio Trillicoso rriva l’esercito nella Terra dei Fuochi e scatta la protesta. La protesta dei comitati civici e di tanti che in questi ultimi due anni stanno lottando per salvare queste che una volta erano le terre della Campania felix. A contestare l’invio dell’esercito con forza e convinzione più di tutti è Lucio Iavarone, portavoce ufficiale del coordinamento comitati fuochi: “Questa decisione del Governo non serve a risolvere strutturalmente il problema. E’ un palliativo a un problema che deve essere affrontato alla radice. Centinaia di militari a presiedere la terra dei fuochi e i siti di maggiore evidenza dal punto di vista dell’inquinamento. Resteranno due anni sul nostro territorio secondo me come immagine di facciata. Perché sappiamo che, finito l’impegno, si ritornerà alla situazione precedente”. Il portavoce del Coordinamento, da anni in prima linea contro l’inquinamento tra Napoli e Caserta, è certo che “è una decisione che non ci salvaguarda perché non scopro l’acqua calda dicendo che la criminalità è organizzata e per questa sua specificità troverà altre zone dove sversare, a Benevento, ad Avellino e in altre regioni. Quin-

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di il decreto ministeriale non vede lontano. Nel decreto o nelle decisioni del governo non leggo nulla in merito alle aziende che producono questi veleni per avere una loro tracciabilità. Stando così le cose le industrie del Nord continueranno ad affidarsi alla criminalità che sverserà senza problemi in al-

tri siti. Facendo diventare il problema nazionale. Era necessario a questo punto mettere dei paletti ben fermi soprattutto riguardo a quelle industrie che comunque producono veleni e da una parte o l’altra devono sversarli”. Intanto il ministro dell’ambiente Andrea

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PRIMO PIANO ‹‹ Orlando difende il decreto del governo sulla terra dei fuochi e la scorsa settimana in un convegno all’Istituto universitario ‘Suor Orsola Benincasa’ a Napoli ha ribadito: “L’esercito nella terra dei Fuochi sarà di supporto alle forze dell’ordine e resterà lo stretto necessario per bloccare il fenomeno dei roghi”. Sarà un investimento da due milioni di euro necessari per permettere l’invio di 850 soldati che saranno stanziati e utilizzati nel territorio delle province di Napoli e Caserta. Per abbattere i costi della missione i soldati alloggeranno nelle strutture militari di Capodichino. Tra l’altro, proprio la mancanza di fondi adeguati, fa ipotizzare che l’esercito resterà solo nel 2014 perché non ci sono i fondi necessari per far sì che i militari restino anche nel 2015. Perplessità sono state mosse anche dal Presidente della Regione, Stefano Caldoro, che ha sottolineato che l’intervento dell’esercito è utile ma non rappresenta la soluzione ai problemi del territorio che necessiterebbe di tanti altri interventi. Una notizia accolta con favore da tutti invece è l’inserimento nel decreto delle misure atte a garantire lo screening sanitario, senza ticket a carico dei cittadini, per tutelare la salute delle popolazioni nei territori interessati. Destinati a questa operazione cinquanta milioni nel biennio 2014-2015. Un provvedimento da più parti auspicato e sollecitato e che adesso trova la concreta attuazione. Così come sembra finalmente in dirittura d’arrivo anche l’istituzione del registro dei tumori.

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Arriva un altro dissequestro a Caivano. Un terreno di 43 ettari restituito all’agricoltura ontinuano i controlli in zone e siti indicati dal pentito Carmine Schiavone e altri camorristi che hanno deciso di collaborare con la magistratura e le forze dell’ordine. In queste settimane le ruspe hanno scavato a Casal di Principe, Villa di Briano, San Cipriano e a Caivano, trovando rifiuti di ogni genere. Ma, intanto, arrivano anche i dissequestri di ettari di terreni che precedentemente erano stati indicati come luoghi di sversamenti velenosi. Dissequestri che, nei fatti, confermano le parole dei contadini e dei proprietari che difendevano i loro prodotti. Una realtà, quella dei continui sequestri, che ha aggravato la vita di tanti agricoltori e aziende della zona che ora cominciano ad avere qualche boccata di ossigeno perché le commesse, anche se molto lentamente, stanno ricominciando ad arrivare anche grazie alle analisi che stanno smentendo la pericolosità dei prodotti in alcuni dei campi sequestrati. I risultati di questi giorni sono frutto delle indagini condotte dalle sezioni ambientali della Procura di Napoli; riguardavano 43 ettari sequestrati nell’autunno scorso e che adesso, dopo accurati controlli, sono stati dichiarati sani e con essi le produzioni agricole. Dall’Asl Napoli 2 (dati confermati dall’Arpac) è arrivato il responso: “I prodotti ortofrutticoli analizzati non rappresentano un pericolo per la salute pubblica e possono essere destinati all’alimentazione umana”.

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Nel sequestro delle aree della zona di Caivano erano implicati 13 pozzi le cui acque, secondo una prima indagine, avevano rivelato la presenza di un alto tasso di sostanze pericolose. Invece tutto sembra nei limiti della legge. Una notizia che fa ritornare il sorriso ai tanti contadini della zona della Terra di Fuochi che nelle scorse settimane e ancora oggi vedono i loro prodotti messi al bando dai centri commerciali e dalle aziende agroalimentari che si rifornivano proprio in queste terre. Ricordiamo che in molti centri commerciali del Nord ma anche della Campania ci sono cartelli con la scritta “Prodotti non campani”. Un’esagerazione che rischia di far crollare tutto il mercato agroalimentare della zona. an.tr.

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›› PRIMO PIANO

Si discute sulle misure approvate dal Governo per la Terra dei fuochi

Si aspetta l’approvazione del Decreto Scontro tra M5S e Forza Italia sugli emendamenti proposti da Cesaro e Russo. I ministri Lorenzin e Orlando garantiscono il via libera al Registro dei tumori di Angelica Argentiere ’ in discussione, in Parlamento, mentre andiamo in stampa il decreto legislativo 136/13, varato dal Governo lo scorso dicembre 2013 e pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 10 dicembre, noto come il Decreto sulla Terria dei fuochi perché affronta le istanze dei disastri ambientali l decreto “terra dei fuochi” (d.l. 136/13) è stato definito dal Modella terra dei fuochi in Campania oltre a quelle relative alla vimento 5 Stelle un bluff. Così viene dichiarato sul portale della questione Ilva di Taranto. rete che costituisce la vera agorà politica del partito: “Noi abbiaNel comunicato stampa che annunciava l’approvazione da parte del Governo si leggeva che “il piano interviene a tutela mo lavorato assieme ai cittadini del territorio, con la scrittura partecidell’ambiente, della salute e della qualità delle coltivazioni. Si pata degli emendamenti per migliorare un decreto davvero poco inciprevedono il monitoraggio e la classificazioni dei suoli, l’ac- sivo: solo fumo negli occhi per l’opinione pubblica, anzi si rischia un ulteriore spreco di denaro pubblico”. certamento dello stato d’inquinamento dei terreni, la riforma I pentastellati sottolineano che il problema di fondo del decreto ledei reati ambientali, l’accelerazione e la semplificazione degli gislativo sta proprio nel non aver messo al centro della questione i citinterventi necessari, oltreché risorse per le bonifiche indispen- tadini campani, di chi personalmente vive il dramma della terra dei sabili per territori a forte condizionamento criminale quale è fuochi; infatti è stato ripetuto spesso lo slogan “miglioriamolo con i quello della “terra dei fuochi”. Un piano a stretto raccordo con cittadini” nell’incontro lo scorso 28 dicembre nella Sala Gemito alla la regione Campania, per questo ha visto la partecipazione dei Galleria Principe di Napoli per discutere delle modifiche da portare in lavori a Palazzo Chigi anche del Presidente Stefano Caldoro” parlamento. che partecipò anche alla riunione del Governo in cui si decise Centoquaranta gli emendamenti presentati ma dieci sono i punti l’approvazione. imprescindibili così da quanto si legge nel blog: Il Ministero dell'ambiente deve coordinare il lavoro di mappatura e caratterizzazione svolto dai vari enti; Indagini tecniche per la mappatura e caratterizzazione chimica delle acqua di falda delle falde sottostanti e dei pozzi limitrofi, al fine di accertare l'eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi anche mediante combustione; Perimetrazione dei terreni realizzata per zone omogenee tenendo conto delle falde superficiali e dei canali utilizzati per le irrigazioni. Per tutte le aree destinate a produzione agroalimentare, per detti territori vanno definiti appositi protocolli di produzione e di commercializzazione che vanno garantiti come marchio territoriale comunale e regionale; Tavolo di lavoro tecnico-scientifico per stabilire parametri analitici e precisi valori limite, per i suoli destinati alla produzione agricola, all'allevamento, e delle acque di falda da destinarsi a uso alimentare e irriguo, che definiscano i vari gradi di rischio per la salute e per l'ambiente, attraverso cui catalogare univocamente e senza incertezze i terreni che verranno mappati e/o caratterizzati. Inoltre, dovranno essere dati quindi precisi e inequivocabili parametri analitici di catalogazione dei terreIl decreto “Terra dei fuochi” recita: “Ritenuta la straordi- ni come yes/no food (se destinarli o meno a produzioni alimentari); naria necessità e urgenza di emanare disposizioni per una Considerare anche terreni convertiti da uso agricolo ad altra destinapiù incisiva repressione delle condotte di illecita combu- zione in tempi recenti; Pubblicazione integrale dei risultati e estensione stione dei rifiuti, per la mappatura dei terreni della regione a tutte le aree SIN dello studio epidemiologico "Sentieri" e potenziaCampania destinati all'agricoltura e per una efficace or- mento degli studi epidemiologici, in particolare in merito ai registri per ganizzazione e coordinamento degli interventi di bonifica in le malformazioni congenite e ai registri tumori. Dovrà fornire dettagli in quelle aree, nell'interesse della salute dei cittadini, dell'am- merito alla sommatoria dei rischi, con particolare riferimento ai superi biente, delle risorse e della produzione agroalimentare, non- delle polveri sottili; Evitare il proliferare di coltivazioni no-food dedicaché garantire la continuità degli interventi di bonifica già av- te alla produzione agro-energetica e per la chimica verde. I suoli vanno viati, il Consiglio dei ministri emana: Interventi urgenti per bonificati, rimosse le cause di danno alla salute dei cittadini e restituiti garantire la sicurezza agroalimentare in Campania; Azioni e alla produzione alimentare; La commissione nell'attuazione del prointerventi di monitoraggio e tutela nei territori della regio- gramma non potrà operare con poteri straordinari ed urgenti che deroghino norme e leggi vigenti; Abrogazione del comma 1-ter che deroga ne Campania con un comitato interministeriale presieduto dal il codice dell'ambiente riguardo il "Rispetto delle condizioni dell'autoPresidente del Consiglio dei Ministri o da un Ministro da lui rizzazione integrata ambientale". Non dovrebbero applicarsi deroghe delegato, composto dal Ministro per la coesione territoriale, per una azienda che è commissariata per grave danno ambientale e ha dal Ministro dell'interno, dal Ministro delle politiche agricole provocato malattie e morte; La gestione dei rifiuti all'interno dell'aalimentari e forestali, dal Ministro dell'ambiente e della tutela zienda deve garantire trasparenza e l'identificazione e la bonifica delle del territorio e del mare, dal Ministro delle infrastrutture e dei discariche che già esistono. trasporti, dal Ministro della salute, dal Ministro per i beni e le an. ar.

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Il Movimento 5 Stelle si appella ai cittadini per gli emendamenti

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PRIMO PIANO ‹‹ attività culturali e dal Presidente della Regione Campania; Introduzione del reato per combustione illecita di rifiuti: chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni. Se i delitti sono commessi nell’ambito dell’attività di un’impresa, o comunque di un’attività organizzata, la pena è aumentata di un terzo. La pena è aumentata se i fatti sono commessi in territori che, al momento della condotta e comunque nei cinque anni precedenti, siano o siano stati interessati da dichiarazioni di stato di emergenza nel settore dei rifiuti (è il caso della Campania)”. Tante le polemiche e gli emendamenti presentati soprattutto dal Coordinamento Comitati Fuochi e Movimento Cinque Stelle (che esaminiamo nei box a lato). Su una sola cosa le forze politiche sembrano essere d’accordo: sull’utilizzo dell’esercito in Campania per contrastare le ecomafie. Astenuti solo i penta stellati. Il gruppo MoVimento 5 Stelle alla Camera annuncia di aver “deciso di non prendere nemmeno in esame alcuni emendamenti al decreto Terra dei Fuochi presentati dal centrodestra, in particolare quelli dei deputati di Forza Italia Luigi Cesaro e Paolo Russo” perché “coinvolti in inchieste legate alla malavita campana e alla gestione fallimentare dei rifiuti”. La portavoce di Forza Italia, Mara Carfagna replica che “anteporre vicende giudiziarie palesemente infondate o appositamente strumentalizzate al contenuto degli emendamenti è come affermare il primato dell'apparenza, piuttosto che della sostanza. Un parlamentare accorto e intelligente valuta l'atto, non solamente chi lo scrive. Se non si condivide il contenuto, allora, ci si astiene o si vota contro, ma il preconcetto, il veto aprioristico, la sfiducia a prescindere è un atteggiamento intollerante e intollerabile”. Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta spiegando la volontà di contrastare le illegalità della terra dei fuochi con uno screening di massa, per la prima volta in Italia con le reti dei medici di base. “Ci sono le risorse per uno screening sanitario diffuso” ha garantito in ministro dell’ambiente Andrea Orlando specificando che “sarà compito del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità in rapporto con la Regione definire l'utilizzo di queste risorse. Questo è un punto certo di grande rilevanza perché finalmente si potrà avere un quadro serio, una mappatura della situazione”. Anno XXI - numero 347 - Sabato 25 gennaio 2014

Il Coordinamento Comitati Fuochi prova a migliorare il testo del Decreto n decreto “Terra dei fuochi” che non convince i movimenti che lo considerano un decreto tampone che risponderà allo stato emergenziale della situazione ma non mette al centro il dramma che quotidianamente si vive nella Campania, oramai infelix. Ben quindici gli emendanti presentati dal CCF (Coordinamento Comitati Fuochi), di cui sono stati approvati circa una decina, oltremodo a carattere sanitario. Lo scorso 7 gennaio, gli emendamenti sono stati presentati nel corso dell’audizione alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, da una delegazione del Coordinamento Comitati Fuochi, formata da Lucio Iavarone (Portavoce CCF); Valentina Centonze e Armando Corsini (Avvocati, componenti del tavolo legale); Antonio Marfella (oncologo, componente del tavolo medico-scientifico); Stefano Tonziello e Raffaele Semonella (rispettivamente tecnico esperto bonifiche e architetto, componenti del Tavolo tecnico-scientifico strutturale). Dal documento si legge: “È fondamentale spegnere i famigerati “roghi tossici” ma al contempo non ridimensionare ciò che è stato interrato nelle campagne in questi anni, a cominciare dai siti ben noti, accertati da numerose inchieste e ancora in attesa di una reale messa in sicurezza. Il Decreto legge, invece, ha sottaciuto una dettagliata focalizzazione sulla fattispecie dei traffici illeciti di rifiuti speciali e pericolosi e sull’attività di sversamento di tali rifiuti nei territori campani. Il Decreto ha preso, sebbene parzialmente, in considerazione unicamente la questione dei roghi tossici.

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CCF, Lucio Iavarone, che ci ha spiegato: “Gli emendamenti che non sono passati, riguardavano la questione delle oasi ambientali, motivandola con un rinvio di argomenti perché sono al lavoro per una legge specifica i parlamentari Salvatore Micillo del Movimento Cinquestelle ed Ermete Realacci del Partito Democratico, e non hanno accolto la nostra richiesta di non volere l’intervento dell’esercito e i commissariamenti speciali”. Iavarone ha poi aggiunto: “Sono stati accolti quelli di carattere sanitario anche se non siamo contenti di come si vuole procedere. Avere questi 75 milioni per uno screening di massa per studi clinici che non prevedrebbero esami tossicologici lascia il tempo che trova perché sappiamo che in Campania i casi tumorali sono aumentati vertiginosamente ma poi non abbiamo i soldi per curarli. Non è chiaro nemmeno il discorso della mappatura dei territori, anzi noi abbiamo chiesto che vengano analizzati e incrociati dati già in possesso, al fine di ottimizzarli e non sprecare fondi nell’effettuazione di studi già prodotti in precedenza e soprattutto perché quei soldi potrebbero essere spesi per un intervento strutturale”. Inoltre specifica: “le impressioni per questo decreto sono molto dubbie, sembra palese che si tratti del solito provvedimento emergenziale in cui vengono previste delle misure in una logica emergenziale e non interventi strutturali, ad esempio anche per il punto del reato della combustione dei rifiuti, si vanno a colpire gli esecutori e non i mandanti di questo scempio, non c’è nulla che possa andare a colpirli in modo diretto, degli

Ha “dimenticato” di considerare le più probabili condotte generatrici di tali vicende: in primis la filiera della costituzione, produzione e smaltimenti da parte delle innumerevoli imprese che operano in totale regime di evasione. Ha spinto verso una incomprensibilmente frettolosa richiesta di indagini conoscitive sui territori, dimenticando le innumerevoli e costosissime indagini già effettuate da più Enti e mai messe in ordine e confronto. Ha completamente oscurato l’aspetto sanitario, di preminente rilevanza, che l’intera questione ha posto e pone in essere. Ancora una volta, del tutto assente è qualsivoglia riferimento al principio di precauzione, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e fatto proprio dall’UE, di fronte a rischi gravi per la salute dei cittadini”. Ne abbiamo parlato con il portavoce del

strumenti efficaci per poter bloccare il problema a monte”. Iavarone poi conclude: “La stessa manovra del sì all’esercito in Campania è una misura provvisoria a carattere straordinario ma non sono previsti piani di mantenimento e sostenimento per affrontare il problema oltre che segnalarlo. Magari adesso lo risolviamo in terra dei fuochi, ma tra dieci anni avremmo lo stesso problema nel beneventano o avellinese. Non vogliamo più guardare unicamente nel nostro giardino, la stessa discarica chimica più grande d’Europa che investirà Goia Tauro in Calabria, è qualcosa di inammissibile. C’è una grossa maturazione che noi comitati ambientali stiamo vivendo per un fronte comune tra Campania, Puglia, Calabria e Basilicata”. an.ar. Cogito • 7


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›› L’INTERVISTA

Parla Luigi di Maio, vice Presidente della Camera dei Deputati

“Bisognerà tener conto dei cittadini” “Abbiamo raccolto le voci di chi vive nella Terra dei fuochi per migliorare il Decreto”. “Non credo che torneremo al voto a breve, noi comunque abbiamo superato il gap iniziale” di Antonio Iazzetta uigi di Maio, ventisettenne di Pomigliano, è vice Presidente della Camera dei Deputati dallo scorso marzo. Mai un ventiseienne si era seduto sullo scranno più alto dell’aula di Montecitorio. C’è riuscito lui dopo esser stato eletto Deputato con il Movimento Cinque Stelle in cui è entrato nel 2007 e con cui si è candidato, senza essere eletto, al Consiglio comunale di Pomigliano d’Arco nel 2010. E’ trascorso quasi un anno dall’elezione a Deputato prima e a vice Presidente della Camera poi. Può fare un pri-

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con cui riesce ad avere una collaborazione più proficua? “Per ragioni di ruolo, la persona con cui mi confronto di più fuori dal Movimento 5 Stelle è Roberto Giachetti, altro vice Presidente della Camera insieme a me. Con lui divido il turno settimanale di Presidenza dell'aula e ci scambiamo spesso qualche consiglio o impressione”. E quale quello con cui pensa che sia impossibile qualsiasi dialogo? “Ce ne sono tanti in cattiva fede. C'è l'imbarazzo della scelta”.

“No”. Ma secondo lei si tornerà al voto in tempi brevi? “Io lo spero. Ma quando vedo le espressioni di quelli che contano nei partiti, glielo leggi negli occhi che vogliono tenersi la poltrona per almeno un altro anno”. Lei è nell’ufficio di Presidenza della Camera, ma spesso ha avuto contrasti con la presidente Boldrini la cui elezione era stata accolta con favore anche da molti parlamentari del M5S…E’ stata una delusione?

il vice Presidente della Camera, Luigi di Maio, con la Presidente, Laura Boldrini

mo bilancio, indicando quali sono stati i momenti più emozionanti e difficili di questi mesi? “Le emozioni più grandi arrivano quando riesco ad aiutare le persone. Il mio ufficio a Montecitorio assiste oltre 40 tra aziende e associazioni in difficoltà della provincia di Napoli che ci chiedono aiuto. Non sarei tenuto a farlo, potrei assumermi 8 segretarie come facevano i miei predecessori. Invece io ho voluto metter su un gruppo di lavoro a servizio di chi mi chiede aiuto. Ho distaccato funzionari ministeriali e della Camera. Esperti di diritto del lavoro e di attività produttive. È l'esperimento funziona. I momenti più difficili sono stati i primi giorni. Quando andava costruito tutto e non sapevamo nulla. Io stesso dal 20 marzo sono stato chiamato a presiedere l'aula di Montecitorio. Ho dovuto studiare e riguardare i precedenti, le prassi. Sono stati mesi complicati da cui siamo usciti a testa alta. Il bilancio è più che positivo. Ho imparato a presiedere l'aula di Montecitorio velocemente e ricevo continuamente complimenti dai veterani, quelli che hanno ricoperto più volte questo ruolo”. Al di fuori del M5S, chi è il politico 8 • Cogito

Qual è l’errore più grave commesso dal M5S in questi primi mesi in Parlamento? “Quello dei primi giorni. Di non aver considerato che fuori c'erano cittadini che non sapessero cosa stessimo facendo. I primi giorni non sapevamo neanche dove fosse la carta per fotocopie. C'era da metter su un intero gruppo parlamentare con personale annesso. Passammo troppo tempo nel palazzo a organizzarci e i cittadini fuori non sapevano cosa stessimo facendo”. E quale è invece la cosa di cui va maggiormente fiero? “In generale la crescita del gruppo. Ormai non abbiamo più nulla da invidiare in preparazione agli altri parlamentari. In 10 mesi abbiamo colmato il gap a mio parere. Nello specifico, sono orgoglioso degli ultimi mesi. Quando grazie al Movimento 5 Stelle sono saltate le vergognose norme su slot machine e gli affitti d'oro. Un risparmio per i cittadini di oltre 12 miliardi di euro”. State già pensando alle regole per la scelta dei candidati alle prossime politiche?

“Le come definirebbe una Presidente che nonostante le nostre ripetute proposte, e i suoi numerosi annunci, non ha ancora tagliato lo stipendio ai Deputati?” Il Movimento Cinque Stelle non riesce ancora ad avere risultati considerevoli nelle Amministrative, soprattutto in provincia di Napoli, come dimostra anche il caso di Afragola dello scorso maggio…Perché? E quale è la soluzione? “In un comune qui vicino, Casalnuovo di Napoli, Sel governa insieme al Pdl (oggi Forza Italia). Purtroppo in questi territori, alle amministrative, il consenso c'entra ben poco. Ci sono altre logiche: clientelari, familiari, amicali. Dobbiamo scardinare questo modo di percepire la politica locale. È possibile. Basta vedere i risultati del Movimento a Ragusa e Pomezia (comuni molto simili ai nostri) per sperare nel cambiamento”. Pensa che siano possibili alleanze con altri partiti o movimenti, almeno a livello comunale? “Partiti lo escludo. Movimenti ci si può pensare. Ma che non siano Movimenti nati a tre mesi dalle elezioni, quando si risvegliano Anno XXI - numero 347 - Sabato 25 gennaio 2014


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L’INTERVISTA ‹‹

Di Maio nel primo giorno a Monte Citorio

anche gli zombie pur di raccattare voti”. Terra dei fuochi. Finalmente è arrivata una prima azione concreta: il decreto del Governo. In cosa lo condivide e in cosa lo contesta? “È un decreto vuoto, che affida il controllo dei fondi per le bonifiche agli stessi politici che li gestiscono. Non c'è traccia di esami tossicologici sulla popolazione, ne un termine per la mappatura delle aree inquinate. È un provvedimento spot che tradisce le aspettative di questa terra. Inoltre io sono stato il primo firmatario di una mozione portata in aula il 5 novembre dopo 20 anni di silenzio, proprio sulla Terra dei Fuochi. In quella mozione votata all'unanimità, c'erano tutte le soluzioni partorite da questa terra per uscire dal disastro. Poi però nel decreto non sono state inserite. Questo la dice lunga sulla considerazione del Parlamento da parte del Governo. Abbiamo già annunciato barricate in Aula se non passeranno le nostre proposte. Le abbiamo fatte scrivere ai cit-

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tadini il 28 dicembre in un incontro pubblico. La gente ci ha portato gli emendamenti al decreto. Noi li abbiamo riordinati e portati in Aula. Dovranno prendersi la responsabilità di non votarli”. Lei è stato uno dei Parlamentari che si è impegnato a togliere il segreto di Stato sulle audizioni del pentito Schiavone. Ce ne sono altre in cui si parlerebbe anche del coinvolgimento di Paolo Berlusconi, potremo mai leggerle? “Stiamo facendo un indagine a 360 gradi su tutti gli atti secretati, partendo proprio dalla traccia di Schiavone. C'è un mondo lì dentro. Sono coinvolte tante altre regioni italiane. Faremo un'unica richiesta di desecretazione”. Negli ultimi tempi si sono create molte spaccature nei movimenti della Terra dei fuochi. E c’è chi ha preso di mira don Maurizio Patriciello,anche perché non sarebbe abbastanza duro verso i rappresentanti istituzionali. Lei è con il parroco di Caivano o con chi vuole un atteggiamento meno rispettoso verso le Istituzioni? “I Movimenti sono sempre in fermento. Non si può parlare di fratture o spaccature, i movimenti esistono finché non si mettono in testa di fondersi. Finché ognuno avrà la sua idea "leggermente diversa" dall'altro, ognuno porterà un valore aggiunto fondamentale alla causa. Quando qualcuno cercherà di omologarli, fonderli, cooptarli, sarà la fine. Quindi ben vengano le differenze di vedute. Qualora ci siano. Stimo tanto Don Maurizio”. Qual è la ricetta del M5S? “Inasprimento delle pene per i reati ambientali prima di tutto. La nostra legge "Micillo" sui reati ambientali è già passata all'unanimità in commissione giustizia alla camera. E

presto approderà in Aula. Dopo 20 anni di silenzio. Controllo del territorio con video sorveglianza e presenza diversa delle forze dell'ordine: ci vuole un reparto ambientale in ogni corpo di polizia e in ogni procura. Oggi molto spesso manca la conoscenza del fenomeno e quindi gli strumenti per contrastarlo. Grazie al contributo delle forze dell'ordine e della magistratura abbiamo presentato una proposta di legge a firma Nugnes che va proprio in questa direzione. Infine bonifiche, poste sotto il controllo di un comitato ministeriale composto da associazioni e comitati che hanno affrontato la tematica negli anni passati”. La camorra è sicuramente responsabile del dramma della Terra dei fuochi, così come del freno allo sviluppo economico della provincia di Napoli. Quali sono le idee del M5S per contrastarla? “Ripulire la politica, sostituendo questa classe di pessimi amministratori locali che sbloccando piani regolatori, lasciando larghe le maglie degli appalti e gestendo in maniera scellerata il ciclo dei rifiuti, ha permesso alle organizzazioni criminali di riciclare i fondi dei proventi illeciti. La camorra senza politica è nulla. Come avrebbero fatto a riciclare i miliardi del traffico di droga, senza la possibilità di costruire tonnellate di cemento in tutta la provincia? Bastava non sbloccare i piani regolatori. Tanto altri appartamenti non servivano a quanto si può verificare oggi”. La ventata di novità che Renzi doveva portare nel Pd non c’è stata. Almeno nei comuni a Nord di Napoli dove sono diventati renziani e rottamatori un po’ tutti…Un’altra occasione persa? “Un flop annunciato. Renzi risponde alle solite logiche del Pd: i volti cambiano ma gli affari restano”.

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La morte di Michele Liguori, vigile urbano di Acerra

“Un martire della Terra dei fuochi” Per il vescovo Di Donna “è un simbolo di questa nostra terra martoriata” “

Un martire, una sentinella zelante, grazie alla quale è possibile aprire gli occhi”. E’ così che il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ha voluto ricordare nella sua omelia funebre, Michele Liguori, vigile urbano morto ieri a 59 anni, divorato da due tumori diagnosticatigli lo scorso maggio. Il casco bianco era l'unico componente del nucleo ambientale del comando di polizia municipale acerrano, e grazie a lui erano state scoperte decine e decine di discariche a cielo aperto sul territorio. Discariche che, secondo gli ultimi racconti dell'uomo, erano colme di qualsiasi tipo di rifiuto, da quelli speciali a quelli pericolosi, fino anche a quelli tossici. A dare l'estremo saluto a Liguori per la cui morte aveva espresso ieri il suo cordoglio il Presidente della Repubblica, Napolitano - nella chiesa gremita di cittadini c' erano autorità civili e militari: dal capo gabinetto della Prefettura, Esposito, al commissario straordinario per i roghi tossici, Donato Cafagna, dal tenente colonnello del comando provinciale dei carabinieri di Castel Cisterna, Luca Corbellotti, al vice questore di Acerra, Pietropaolo Auriemma. E non sono mancati gli ''amici'' di sempre, quelli con i quali Liguori andava alla ricerca di discariche, come il comandante della stazione di Marigliano del Corpo foresta-

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le dello Stato, Geremia Cavezza, il quale ha ricordato, poco prima della funzione religiosa, “l' uomo onesto e sincero”. “Eravamo soli - ha ricordato - avevamo come unico supporto la Procura. Ma questo non ci ha fermati e ora grazie al suo esempio mi sento più forte di prima. Ora le cose sono cambiate, ma il suo deve essere un esempio per tutti, perché nonostante la malattia lui ha sempre continuato a lavorare e collaborare”. Ad attendere il feretro, davanti alla chiesa, un picchetto formato da carabinieri, polizia, vigili urbani, e volontari delle associazioni ambientaliste e della protezione civile. Commosso, il Vescovo ha officiato il rito funebre sottolineando che la morte di Michele “è un simbolo di questa terra martoriata”. “Era una sentinella - ha detto monsi-

gnor Di Donna - che faceva il suo lavoro con scrupolo, perché diceva di non poter far finta di non vedere ciò che accadeva sulla terra di suo padre e di suo figlio. Grazie a lui sono state condotte indagini preziose. Ora ci chiediamo, come ha fatto lui, se il suo sacrificio è stato vano, se si trattava di un moderno don Chisciotte. Lui ha lottato contro la bestia. E se dicessi che il suo sacrificio non è stato inutile, non sarei sincero. La domanda deve restare aperta, e spetta a tutti noi darle una risposta. A partire dalle Istituzioni, perché troppe cose non quadrano. Dai vari gruppi ambientalisti, che devono unirsi per non frammentare inutilmente le forze. Dalla Chiesa che deve educare i giovani ai valori della giustizia. E dai cittadini, che non devono più voltarsi dall' altra parte. Nessuno deve delegare altri”. Commosso, il vescovo ha poi voluto salutare la moglie di Michele, Maria, e il figlio Emanuele, trentaduenne ingegnere informatico che spesso accompagnava il padre nella sua ricerca di discariche sul territorio. Il giovane, disoccupato, a settembre si è iscritto alla facoltà di medicina, per “cercare di trovare risposte e soluzioni alla malattia del padre” raccontano gli amici.

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Parla il dottor Giuseppe Celiento, Presidente della sezione Lilt di Caivano

“La prevenzione è fondamentale” “Già a venti anni le donne devono cominciare l’autopalpazione mensile del seno” ata nel 1927 la LILT, Lega italiana per la lotta contro i tumori, è, ad oggi, un ente pubblico operante sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sotto la vigilanza del Ministero della Sanità. Ha lo scopo di offrire assistenza ai pazienti oncologici e ai suoi familiari. I servizi offerti sono molteplici, dagli ambulatori e centri di riabilitazione distribuiti in tutto il territorio nazionale alla promozione di una cultura votata interamente alla prevenzione. Ed è proprio per favorire ed incoraggiare la prevenzione che, nel 1991, il dottor Giuseppe Celiento comincia la sua collaborazione con l’associazione LILT di cui, successivamente, diverrà Presidente per la sezione di Caivano. Sebbene l’impegno da lui profuso nei progetti associativi sia costante, Celiento ha più volte dimostrato interesse per iniziative sempre diverse, finalizzate a preservare la salute del proprio territorio, oltre che dei suoi pazienti. La sua attenzione per la recente quanto drammatica situazione ambientale, lo spinge a occuparsi di progetti sempre nuovi, che possano contribuire a un concreto miglioramento delle cose. Allo stato attuale, in un territorio che negli ultimi tre anni ha visto aumentare tra il 60 e l’80% i casi di neoplasia maligna, è quanto mai opportuno parlare di prevenzione. Abbiamo incontrato il dottor Celiento nell’ambito della tradizionale campagna per la prevenzione del tumore al seno, promossa dall’associazione LILT, e da poco conclusasi con riscontri sempre più incoraggianti. Dottor Celiento, a che età bisognerebbe cominciare con la prevenzione? “Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 48.000 nuovi casi di tumore al seno, ma il dato allarmante è il verificarsi di un abbassamento costante dell’età media in cui la malattia può insorgere. Per questo è fondamentale che la prevenzione cominci già dai 20 vent’anni. Per una donna molto giovane è opportuno cominciare con un auto controllo regolare: l’autopalpazione. Questo tipo di esame permette di conoscere l'aspetto e la struttura del proprio seno e quindi di poter cogliere precocemente qualsiasi cambiamento. Il controllo può essere eseguito una volta al mese, quattro giorni dopo le mestruazioni. Bisogna cercare eventuali piccoli noduli, anche nell'incavo delle ascelle. Osservare poi eventuali anomalie: rossore, crosta, eczema, leggera perdita di liquido. Bisogna sempre assicurarsi che la pelle abbia un aspetto regolare e che non abbia subito alcuna recente alterazione. Generalmente i noduli presenti nella parte superiore del seno sono considerati come più preoccupanti. Se poi si riscontra la presenza di noduli mobili, non fissi, è opportuno rivolgersi prontamente al proprio medico. Ricordo inoltre la possibilità di seguire dei corsi di autopalpazione presso l’associazione LILT”. Quando è invece opportuno effettuare una visita senologica o eventualmente una mammografia? “Qualora la paziente osservasse un cambiamento di qualsiasi tipo, dovrà prontamente rivolgersi al proprio medico di famiglia, che potrà poi, se necessario, indirizzarla a una visita specialistica. È preferibile sottoporsi ad un ecografia a partire dai 28-30 anni. La mammografia, invece, è indicata a partire dai 40 anni, quando il seno è meno giovane e quindi meno denso. La mammografia è un esame essenziale: si tratta di una radiografia al seno, in grado di mettere in evidenza sia tumori di piccole dimensioni, sia tumori in fase pre-invasiva. Dai 40 ai 50 anni è preferibile effettuare una mammografia ogni tre anni. Dai

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50 anni in su, dovrà essere effettuata ogni anno, unitamente ad una visita senologica periodica”. Dunque, prima dei 40 anni, è bene rivolgersi al proprio medico di famiglia... “Assolutamente si. Credo che il medico di famiglia operi sulla base della fiducia e che debba rappresentare un punto di riferimento fondamentale per ogni paziente. Il medico di base ha il compito di filtrare, ed eventualmente indirizzare il paziente alla visita specialistica più adeguata. Non bisogna mai intasare lo specialista, creando così l’affogamento del suo ambulatorio, ma aiutarlo a lavorare al meglio. Siamo noi a dover dare un importante contributo inziale”. Quali sono i maggiori fattori di rischio? “Per la prevenzione del cancro gli esami di controllo periodici sono importanti, ma anche un corretto stile di vita contribuisce a ridurre drasticamente il rischio di ammalarsi. Le regole da adottare sono molto semplici e riguardano in modo particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e naturalmente l’eliminazione di abitudini insane come il fumo e il consumo eccessivo di alcool. Anche l’allattamento è considerato un fattore di protezione. Le donne che hanno allattato, infatti, hanno meno possibilità, rispetto ad altre, di sviluppare un tumore al seno. Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni possono invece influenzare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. In particolare, gli ormoni assunti con la pillola contraccettiva potrebbero comportare un aumento, anche se lieve, del rischio di tumore al seno. Proprio per questo è sempre necessario uno screening adeguato e uno stretto controllo medico”. Cosa fare se si ha, invece, una predisposizione genetica alla malattia? “La familiarità è un fattore da non sottovalutare. Ci sono centri specialistici, come ad esempio il Pascale o il Policlinico di Napoli dove è possibile effettuare esami ematici di tipo genetico per pazienti con forte familiarità”. Durante il convegno “Assieme si può”, realizzato in occasione della campagna Nastro Rosa, ha fatto riferimento ad un progetto che dovrebbe fornire dati statistici sulla frequenza dei tumori sul territorio. Ci spieghi meglio... “Il progetto nasce da una collaborazione tra me e il Direttore del distretto sanitario 45, Asl Napoli 2 Nord, Michele de Luca. Abbiamo pensato fosse indispensabile poter fornire un registro, relativo ai diversi distretti sanitari, con finalità di controllo e di valutazione dei tumori. Attraverso un semplicissimo programma di catalogazione, compilato di volta in volta da tutti i medici di base, avremmo fornito all’Asl dei dati certi su cui elaborare delle statistiche. Naturalmente il nostro sarebbe stato un progetto pilota, da sperimentare inizialmente sul solo distretto 45 (Cardito, Caivano, Crispano). Al momento il progetto è fermo. E’ probabile che l’Asl voglia attivarsi personalmente in tal senso”. Sappiamo che ci sarà un’ importante iniziativa benefica a breve... “Sì, il 1 e 2 marzo, la filodrammatica San Pietro” e la Lega tumori di Napoli organizzerà una kermesse teatrale, mettendo in scena la commedia Non ti pago di Eduardo de Filippo. Il ricavato andrà devoluto interamente alla LILT”. Cogito • 11


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Incontro dell’assessore regionale ai trasporti con i viaggiatori

“Nel 2014 finiranno molti disagi” Annunciate iniziative e, soprattutto, nuovi finanziamenti per la Circumvesuviana n recupero della Circumvesuviana? Sarà possibile? L’assessore ai trasporti della Regione Campania, Sergio Vetrella, ha incontrato una delegazione di utenti portavoce del disagio. Un colloquio durato più di un’ora e mezza che restituisce, almeno, chiarezza sulla situazione attuale e lascia accesa una luce in fondo al tunnel Vesuviana. Il 2014, dovrà essere l’anno del rilancio per la Circumvesuviana, soprattutto in merito alle risorse a disposizione per riportare il servizio a livelli almeno accettabili! Ci sono, infatti, a disposizione almeno un miliardo di euro della legge salva Eav che serviranno ad appianare la situazione debitoria pregressa. Smentite le voci che ipotizzavano una chiusura di alcune tratte e una revisione degli orari con annesso taglio di corse e tratte, l’Assessore ha espresso, per il 2014, la volontà di attuare misure che possano far rinascere il servizio EAV e riportarlo almeno a livelli di tollerabilità. Gli obiettivi che per l’anno 2014 dovranno es-

di Marina Greco di”, durante la riunione è stato affrontato anche il problema “evasione” (numerosi utenti stufi non obliterano alcun biglietto e non hanno rinnovato alcun abbonamento) che si traduce in un mancato introito, per l’azienda, di decine di milioni. Su questo fronte, l’assessore si è impegnato a chiedere all'azienda di intensificare i controlli e di verificare, con gli organi competenti, l'accordo siglato per garantire più sicurezza agli utenti e ai dipendenti (ricordiamo che esistono stazioni abbandonate a se stesse, senza biglietteria e senza controllo alcuno). Intanto è stato messo a disposizione il nuovo biglietto integrato che affiancherà il biglietto UNICO, mentre per giugno è prevista la messa a disposizione del biglietto chilometrico elettronico, una card con un chip che calcolerà, dall’ingresso all’uscita, i km percorsi e con quale mezzo di quale azienda sono stati percorsi al fine di indirizzare i ricavi all’azienda stessa. La situazione attuale è ancora tragica e

ci hai già rinunciato in partenza e se cerchi un biglietto…beh…fatti tuoi! Vuoi essere avvisato se il treno ritarda? Se c’è stato qualche imprevisto? Tutti questi optional? Si, perché questi sono optional! Vogliamo parlare della qualità del viaggio che viene offerto (ops, pagato non offerto)? Un viaggio ai limiti dell’umano, uno addosso all’altro, stipati in vagoni come animali del peggior allevamento, ogni centimetro quadrato è occupato, non c’è spazio, c’è una calca assurda e non si respira. I viaggiatori sono così ammassati che non c’è pericolo di cadere in una frenata brusca (come quelle che almeno una volta durate un viaggio ci sta…non si capisce se per un calo di tensione o per motivi legati alla conduzione dei treni “nuovi”)! Quindi, siamo felici che si sia pensato alla manutenzione, all’acquisto di nuovi treni, perfino al biglietto chilometrico…le idee, per carità, non mancano mai! Ci chiediamo però: tutto questo sarà affiancato da una rivoluzione delle stazioni? Da una

sere raggiunti riguardano la situazione debitoria dell’EAV (circa un miliardo di euro), manutenzione straordinaria (anticipati 120 milioni di euro da risorse regionali) e fondi POR per acquisto o ristrutturazione di circa 37 convogli. Per ciò che concerne la manutenzione, essa potrebbe essere già attiva a breve e consentire, così, di risolvere almeno il problema sicurezza dei treni circolanti; mentre per l’acquisto di nuovi convogli occorrerà aspettare da un anno e mezzo ai tre anni. Nel frattempo, ci fanno sapere, è aperta una procedura nei confronti di Ansaldo per la vicenda MetroStar, azione che richiede un risarcimento di 12 milioni di penale. Per quanto riguarda la questione “fon-

insostenibile, molto lontana dalla decenza; i treni continuano ad essere sporchi, privi di controllori, affollatissimi, le stazioni non presidiate, pericolose, letteralmente abbandonate e qualche giorno fa, sulla tratta Acerra-Napoli, in una giornata di pioggia, i viaggiatori hanno dovuto letteralmente aprire gli ombrelli, all’interno del treno perché entrava acqua piovana; una situazione paradossale, ottimo scenario per un film tragicomico. Per non parlare della ressa di persone che si accalca ogni giorno per riuscire a prendere il treno in stazioni letteralmente abbandonate…su tre stazioni delle circumvesuviana a Casalnuovo non c’è n’è neppure una che sia presidiata. Se hai un malore, puoi morire, se sei disabile

messa in campo di un sistema si sicurezza e sorveglianza? Sarà possibile per un disabile ritornare a usare un servizio di trasporto idoneo alle sue esigenze? Non per polemica sterile e inutile, che ben vengano queste idee se aiutano a risollevare le sorti di un’azienda al collasso ma speriamo che vengano accostate ad altri interventi che rendano le stazioni vivibili, sicure e dotate di biglietterie, insomma, che contemplino, almeno, i servizi base! In attesa positiva e speranzosa, che questi propositi si trasformino in realtà e siano effettivamente indice e dimostrazione dell’evoluzione di un servizio verso la normalità, incrociamo le dita e guardiamo in fondo al tunnel…tornerà la luce!

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Protesta dei commercianti di via Dario Fiore ad Afragola

“Altro che strada principale” “Paghiamo le tasse come se fossimo privilegiati, mentre invece il Comune ci trascura”

di Claudia Perrotta l malcontento circola tra i negozianti di una delle strade principali di Afragola, via Dario Fiore, dove i negozianti sono costretti a pagare tasse più care rispetto ad altre zone del territorio afragolese, essendo considerata strada principale. E, in effetti, lungo via Dario Fiore si trovano il comando dei vigili urbani di Afragola, il Commissariato di Polizia, il grande mercato ortofrutticolo, l’asl, dove c’è anche la guardia medica, negozi di abbigliamento, farmacie, gioiellerie. Insomma non manca proprio nulla. E l’Amministrazione comunale ha deciso di infliggere ai cittadini tasse più “salate” in questa zona. Logico attendersi, visto che è considerata una strada principale, un’attenzione particolare per le piante e l’illuminazione, quindi. Ebbene è proprio qui che casca l’asino. Infatti il malcontento nasce proprio da questo tasto dolente. Nel periodo natalizio, durante il quale generalmente si abbelliscono le strade con le luminarie, anche non molto vistose, ma giusto per creare un gioco di luci e colori e mettere in risalto un luogo invece di una altro, via Dario Fiore era completamente sprovvista di luci. Povera e spoglia come una strada qualunque. Per non parlare degli alberi fuori ai negozi che non vengono tagliati e curati. Alcuni negozianti sono stati addirittura costretti a potare da soli le piante antistanti la propria attività commerciale perché troppo ingombranti e antiestetiche oltre che pericoloese. Eppure anche i vigili sono clienti abituali degli stessi negozianti ubicati in quella strada e sicuramente gli sarà giunto all’orecchio un problema così evidente. E qualche negoziante si lascia scappare anche una mezza denuncia: “Invece di chiedere sconti e agevolazioni o di presentarsi non come persone ma come “gradi”di potere, potrebbero anche prendere in considerazione il problema che affligge i commercianti e trovare una soluzione ai nostri problemi”. A questo punto essere in una strada principale o in un vicolo del degradato centro storico non cambia nulla. E allora perché aumentare le tasse in una zona che non viene considerata nel modo più appropriato?

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AFRAGOLA Nuovi appuntamenti per le isole ecologiche mobili ontinua l’iniziativa delle isole ecologiche mobili sul territorio afragolese. Il nuovo ciclo, cominciato il 13 gennaio scorso, proseguirà fino al 19 marzo 2014. I cittadini potranno recarsi per depositare direttamente rifiuti ingombranti quali ferro, legno, materassi, plastica dura e divani. Nelle aree selezionate troveranno operatori ecologici che raccoglieranno i rifiuti che non possono essere gettati nei normali cassonetti. L’obiettivo di tale iniziativa è di incrementare la raccolta differenziata attraverso una capillare campagna di sensibilizzazione e d’informazione contro le discariche abusive, soprattutto di rifiuti ingombranti. L’Amministrazione mira infatti a riqualificare il territorio martoriato dai rifiuti illegali e tossici, incrementando la raccolta differenziata. Il progetto è stato già riproposto in autunno a partire dal 5 ottobre fino al 14 dicembre mentre le prime isole ecologiche sono partite il 24 agosto 2013. “L’Amministrazione comunale afragolese non vuole un punto fisso, un luogo prestabilito, in cui conferire i rifiuti ingombranti” ha detto l’assessore all’ambiente, Salvatore Iavarone, sottolineando che “un’isola ecologica, posta in un posto fisso potrebbe divenire motivo di contrasto tra i cittadini, costretti a vivere con questi impianti, e l’Amministrazione. Da qui l’idea di rendere itinerante l’isola ecologica”. Le prime isole ecologiche sono partite nella zona Sacri Cuori, passando poi a Corso Italia, a via Arena, via Saggese e così via dando modo a tutti i cittadini di aderire all’iniziativa. Le isole ecologiche toccheranno tutti i punti della città così da accontentare anche chi non ha modo di spostarsi con l’auto. Sul sito www.comune.afragola.na.it tutti i dettagli dell’iniziativa. Si spera che ovviamente i cittadini collaborino sempre e con tanto impegno affinchè si raggiungano ottimi risultati nel più breve tempo possibile. cl.pe.

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›› CRONACA

I Carabinieri entrano nel distretto di Arzano e arrestano sei dipendenti

Blitz antiassenteismo all’Asl Arrestati e poi subito liberati anche due esponenti politici del Pd e del Centro democratico di Valerio Cerbone

ufera all’Asl Napoli 2 Nord per un controllo dei Carabinieri di Casoria nel distretto sanitario di Arzano. Quattro impiegati e due medici sono stati arrestati per assenteismo perché, diversamente da quanto stabilito e da quanto risultava dai turni di lavoro, non sono stati trovati sul posto nè hanno fornito valide giustificazioni per la loro assenza. Tra i sei arrestati anche due esponenti politici: Gerardina Speranza, ginecologa, ex assessore comunale ad Arzano e candidata alla Camera dei Deputati con il Pd lo scorso anno, e Maurizio Savarese, impiegato, assessore del Centro democratico a San Giorgio a Cremano. Quando sono arrivati i Carabinieri, Speranza era nel suo studio privato al Vomero, mentre Savarese, che era uscito per servizio “il tempo strettamente necessario per depositare il provento dei ticket in una banca di Arzano” ma, avendo trovato la fila agli sportelli, aveva pensato di tornarsene a casa con i soldi invece che al Distretto. Sei indagati erano irreperibili mentre due, contattati al telefono, sono precipitosamente rientrati al lavoro. Altri tre sono stati, solo successivamente, trovati a casa. La dottoressa ha risposto al telefono dopo circa 3 ore dicendo di essere nel suo studio. I due esponenti politici, insieme a un al-

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tro medico e altri tre impiegati, sono stati portati davanti al giudice che ha disposto gli arresti domiciliari, in attesa di convalida del Giudice per le indagini preliminari che ha poi deciso la scarcerazione nelle ore successive. Una decisione che potrebbe essere stata influenzata dalle giustificazioni portate dagli indagati. In attesa di ulteriori decisioni, comunque, la direzione dell’Asl Napoli 2 Nord ha deciso di sospendere dal servizio i sei indagati. Ad annunciarlo in una nota è stato il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Giuseppe Ferraro.

“Stiamo procedendo con il massimo rigore - spiega Ferraro - e seguendo con estrema attenzione gli sviluppi della vicenda”. “Alla luce degli sviluppi - si legge nella nota del direttore generale - abbiamo già programmato gli atti di sospensione dal servizio dei dipendenti e la segnalazione della vicenda alla Commissione Disciplinare Aziendale. Crediamo che agire con rigore in questi casi significhi garantire il diritto dei cittadini, difendere l’istituzione e tutelare i tanti dipendenti dell’Asl che lavorano quotidianamente con onesta' e senso del dovere”.

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Si allunga la lista delle giovani vittime della strada a Nord di Napoli

Ennesimo incidente mortale Un diciottenne muore a Crispano. Ferito l’amico che era con lui sullo scooter travolto da un’auto di Rossella Valentino

n altro incidente mortale ha funestato l’area a Nord di Napoli. Questa volta l'incidente è avvenuto la notte di venerdì 10 gennaio sulla strada provinciale Fratta-Crispano, nei pressi del Bar Beautiful. A perdere la vita è stato un giovane di 18 anni, Antonio Fariello, mentre l'amico sedicenne, Antonio E., è stato immediatamente portato in ospedale in condizioni critiche. A travolgerli è stata una Lancia Y, guidata da un uomo di cinquant'anni di San Tammaro, Vincenzo Vedetta, che, a quanto trapela dalle indagini ancora in corso per accertare le responsabilità, viaggiava a una velocità elevata. L'uomo, infatti, stava correndo in ospedale per assistere la madre. I due ragazzi, invece, viaggiavano su uno scooter Liberty 50, sprovvisti di casco. Sembrerebbe che l'auto del cinquantenne non abbia rispettato una precedenza proprio nel momento in cui sopraggiungeva lo scooter. E, nonostante quest'ultimo viaggiasse a velocità moderata, l'impatto è stato inevitabile. I due giovani sono stati immediatamente soccorsi dal 118 e portati all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Non c'è stato niente da fare per Antonio Fariel-

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lo, morto in ospedale qualche ora dopo. Antonio E, invece, è stato portato in rianimazione, in pericolo di vita. Solo qualche giorno fa si è finalmente risvegliato, in condizioni, però, non ancora stabili. Il cinquantenne, invece, è stato portato al pronto soccorso di Villa dei Fiori ad Acerra e lì prontamente medicato e dimesso dopo pochi giorni. I funerali di Antonio Fariello si son tenu-

ti la mattina del 14 Gennaio, nella parrocchia di S. Gregorio Magno a Crispano. Numerosi i partecipanti, uniti al dolore della famiglia per la perdita di un figlio troppo giovane. È un bilancio insopportabile quello dei sempre più frequenti incidenti stradali. Pochi giorni prima, infatti, la sera del 7 Gennaio, un altro giovane di quattordici anni era morto a Casoria. Si è schiantato, dopo aver perso il controllo del suo scooter, contro un palo di un cartellone pubblicitario, in via Nazionale delle Puglie. Le statistiche, sempre più preoccupanti, dovrebbero mettere in allerta le autorità. Strade troppo pericolose o, forse, poca prevenzione e poca educazione stradale? Quel che è certo è che l'educazione stradale sia fondamentale e dovrebbe essere maggiormente trattata in luoghi formativi come, ad esempio, le scuole. Dovrebbe aiutare i ragazzi più giovani a sviluppare una coscienza civica e una maggior consapevolezza, in modo tale da cercare di prevenire qualsiasi rischio e pericolo su strade non sempre sicure. Nonostante, infatti, sia nei programmi scolastici, non sempre viene affrontata in maniera ottimale e non sempre si dà ad essa il giusto spazio.

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›› CRONACA

Incredibile episodio di violenza nella periferia di Afragola

Investito per una vendetta Un ventunenne ha inseguito e speronato due ciclomotori ferendo gravemente un diciottenne di Valerio Cerbone a investito volontariamente con l'auto un diciottenne alla guida di uno scooter, riducendolo in fin di vita. E' successo ad Afragola. I carabinieri della stazione afragolese, insieme ai colleghi della tenenza di Caivano e del nucleo operativo di Casoria, hanno arrestato per tentato omicidio Antonio Domenico Puopolo, ventunenne incensurato. Sabato scorso, in via Capomazzo, alla guida di una Alfa Romeo 147, ha investito prima un diciannovenne e una diciassettenne, in sella

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ad uno scooter Honda Sh, e poi il diciottenne che viaggiava su un altro scooter. Dopo l'urto, il conducente dell'auto ha abbandonato la macchina e successivamente, dopo essere stato identificato dai Carabinieri, si è presentaro presso gli uffici della locale stazione, giustificando il suo gesto per un presunto debito che suo fratello avrebbe contratto con il ferito. Il ragazzo, sarebbe stato inoltre a suo dire colpevole per lo smarrimento di uno scooter prestato sempre alla vittima.

Il diciottenne è stato soccorso e trasportato dal personale del 118 all'ospedale Cardarelli di napoli, dove è ricoverato in prognosi riservata; il giovane sarebbe addirittura in pericolo di vita. Illesi invece gli altri due giovani. Tutti i veicoli coinvolti sono stati sequestrati mentre Puopolo, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari, a disposizione dell' Autorità Giudiziaria che dovrà decidere quando processarlo dopo aver fatto piena luce sull’episodio.

“Si nascondono in quella strada” Allarme di residenti e automobilisti: Ci sono state decine di rapine a ridosso dell’uscita dell’asse mediano di Cardito utto inizia quando cala la notte. E’ proprio in quelle ore che si svolge tutto. Ignari automobilisti su quella strada sono solo dei passeggeri del destino, a volte il destino cambia e da automobilisti si diventa, in una manciata di secondi, spaventati pedoni. Teatro di quella che sta diventando una storia abituale è una strada, a angolo tra l’uscita dell’Asse mediano di Cardito e la strada che attraversa Afragola, costeggiando sulla sinistra Le Salicelle. E lì, c’è uno squarcio di strada senza uscita, dove in circa un anno si sono registrate molte rapine a danni di automobilisti che, durante la notte vengono privati del loro mezzo, e vengono lasciati in quella buia e angusta strada. Né sorvegliata nè controllata da alcun tipo di tecnologia. Tutto inizia con un uomo che è nascosto al buio in quella porzione di angolo di strada, nascosto dall’ombra e da un segnale stradale quasi divelto. Osserva e scruta la sua preda, dopo averla trovata, quasi sempre un automobile meglio forse se utilitaria, segnala a un suo complice di intervenire. Questi immediatamente a bordo di una vecchia auto, forse rubata, taglia la strada al malcapitato di turno e con armi in pugno lo sfortunato automobilista viene privato della sua auto. Ed entrambi i malviventi con una rapida partenza spariscono nel buio della notte. Questi episodi che ci sono stati segnalati si verificano da qualche tempo, anche nelle strade vicine a quelle zone. I colpi

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messi a segno vengono fatti in pochi secondi con il vantaggio che quelle zone sono scarsamente illuminate e pattugliate dalle forze dell’ordine, forse per la continua mancanza di mezzi che si ripercuote poi sulla sicurezza dei cittadini. Pochi denunciano i fatti e molti si affidano al “fato” che prontamente arriva

con un “cavallo di ritorno” che estorce migliaia di euro per riavere indietro il proprio bene, spesso non ancora pagato alla finanziaria. Senza immaginare che l’auto il più delle volte è a pochi metri da dove si è consumata la rapina, forse nascosta da un telo o in qualche garage delle case m.u. popolari.

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ECONOMIA ‹‹

Continua la crisi della grande distribuzione nei comuni a Nord di Napoli

Ha chiuso anche Eldo Inutili tutti i tentativi di cessione del negozio di Afragola. Persi 40 posti di lavoro L’azienda è in liquidazione”. Questo, in sintesi, l’esito dell’in contro tra i sindacalisti e l’azienda, tenutosi lunedì 20 gennaio presso la sede di Orta di Atella. “Qualsiasi imprenditore campano, del Sud o del Nord sia interessato ad acquisire la società, ci troverà disposti ad aprire una trattativa” hanno detto i titolari. Fanno rabbrividire le cifre se si pensa che da 47 punti vendita aperti in pochi anni, oggi solo due restano aperti e sono sull’orlo del fallimento anch’essi. Ecco un altro triste epilogo! L’ultima volta che i dipendenti di Afragola hanno visto i proprietari dell’azienda è stata durante le vacanze natalizie per gli auguri, di certo non potevano aspettarsi che ben presto arrivasse il benservito. Già negli scorsi anni c’era stato qualche segnale negativo: nel 2011, avevano avuto un periodo di cassa integrazione in deroga, per la quale ancora non hanno ricevuto il compenso. Inoltre i dipendenti dello store afragolese erano stati avvertiti già che ben presto ci sarebbe stato un ridimensionamento: era stato firmato, infatti, un concordato preventivo che prevedeva un quasi dimezzamento degli operativi da 40 a 20. Per cui ci sarebbe stata la mobilità per ben 20 dipendenti. Ma siccome al peggio non c’è mai fine, l’azienda, lo scorso12 gennaio, ha comunicato ai suoi dipendenti che dall’indomani il negozio sarebbe rimasto chiuso; invece del ridimensionamento, nello stesso giorno sono stati chiusi tre punti vendita definitivamente: Afragola, Pontecagnano e Giugliano. Fuori al negozio di Afragola, in segno di protesta, i dipendenti hanno creato una catena con le loro divise, quelle che ogni giorno usavano per lavorare, hanno scritto i propri nomi e le hanno fissate sopra uno striscione in cui scrivevano “ci avete tolto il lavoro, non la dignità”. Save ELDO Boys è il messaggio che lanciano i lavoratori che da un giorno all’altro si sono trovati senza lavoro ed è anche il nome della pagina Facebook creata inizialmente dagli addetti del punto vendita di Napoli, ma che oggi raccoglie la protesta di tutti i dipendenti. Più di 2200 persone hanno cliccato “mi piace” in segno di solidarietà. La loro richiesta è proprio questa, solidarietà nei confronti di chi viene lasciato in mezzo a una strada, senza nemmeno una spiegazione, come chiariscono loro stessi: “Questa pagina nasce per porre alla vostra attenzione il nuovo dramma sociale che si sta verificando in questi giorni nel cuore della città e non solo, la perdita del posto di lavoro per 34 giovani dipendenti dell’ ex punto vendita della Eldo di piazza Matteotti, molti dei quali con famiglie monoreddito alle spalle, e altri 50 dipendenti per i

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di Cinzia Lanzano punti vendita di Marcianise e Pontecagnano. A ottobre ci è stato comunicato dall'azienda che ci sarebbe stata una cessione del ramo d'azienda e che quindi il nostro negozio sarebbe passato a un'altra azienda. Dal 30 ottobre siamo stati messi in ferie in attesa dei lavori di ristrutturazione. L'apertura del nuovo negozio era prevista per l'inizio di dicembre. Durante il mese di novembre non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione e solo qualche giorno fa abbiamo scoperto che la trattativa tra le due aziende era saltata. Ad

oggi né noi, né i sindacati conosciamo i reali motivi del perché sia saltata una trattativa che era praticamente chiusa e che vedeva salvaguardati 80 posti di lavoro che oggi invece sono in serio rischio. Tra l’altro questo mancato accordo porterà sicuramente alla chiusura di altri punti vendita ancora aperti e che probabilmente avrebbero proseguito la loro attività grazie agli introiti che avrebbe ricevuto l’azienda per risolvere parte dei suoi problemi economici”. E così è stato. L’accordo con il gruppo Papino è saltato e da allora uno a uno hanno cominciato a chiudere tutti i punti vendita tra cui quello nel parco commerciale adiacente a Mandi. I dipendenti non hanno certezze. Non sanno neanche se l’azienda riuscirà a liquidare e saldare i debiti, tra cui le loro liquidazioni, o dovrà dichiarare fallimento. Ultima speranza il giorno 27 gennaio alle 18 in cui ci sarà un incontro a Roma con la Commissione Lavoro della Camera; un’occasione importante per far sentire la propria voce e far valere i propri diritti.

Purtroppo nel nostro territorio la chiusura di attività economiche importanti, con centinaia di assunti a rischio licenziamento sembra la regola e non più l’eccezione. Il caso più eclatante è stato l’IperCoop di Afragola dove i suoi 225 dipendenti hanno salvato il loro posto di lavoro accettando una riduzione dell’orario e degli stipendi. Altra vicenda che ha lasciato l’amaro in bocca è quella del Carrefour, l’ex Euromercato, il primo centro commerciale campano: oggi l’ipermercato e la galleria vertono nel totale abbandono, sono divenuti una sorta di rifugio “abusivo” per i senzatetto. Anche il gruppo Auchan denuncia problemi in Campania. E poi c’è il parco commerciale sviluppatosi intorno a Mandi, per il quale il periodo fortunato sembra non essere mai iniziato. Tutti inizialmente sembravano preoccupati, quando Zamparini annunciò l’apertura di Mandi, con una nuova galleria commerciale proprio lì a pochi centinaia di metri dall’IperCoop. Pensavano potesse divenire l’antagonista de Le porte di Napoli, assorbendo parte del bacino d’utenza. Altra ipotesi era quella che, invece, proprio insieme al centro commerciale di via Marziasepe potessero diventare un grande catalizzatore attirando una fetta più ampia di clientela, implementando le vendite, accelerando lo sviluppo economico dell’intera area. Eppure nessuna delle due ipotesi si è verificata, dopo un’iniziale successo dovuto anche alla curiosità dei consumatori, l’euforia è ben presto scemata e ha trasformato la galleria di Mandi in un centro commerciale fantasma, in cui non c’è gente, non c’è vocio, non c’è vita, perché quasi non ci sono nemmeno i negozi. Resta la rampa mobile nel bel mezzo del centro, ormai una sorta di reperto dell’“archeologia commerciale”. Emblema di un’economia che stenta a risalire. Il piano superiore nel giro di pochi anni ha chiuso, e i pochi esercizi commerciali che resistono si sono trasferiti tutti al piano inferiore. Attualmente, mettendovi piede si respira un’atmosfera surreale. È diventato il simbolo della crisi, di un sistema economico allo sfascio che boccheggia e stenta a restare a galla. Un notevole intralcio è stato, di certo, la nascita di nuovi competitor nel nolano e nel casertano. Anche avversari più piccoli si sono rivelati temibili rivali: i discount sorti nella zona e nelle città limitrofe sono stati capaci di sottrarre numerosi consumatori. La speranza è che si trovi una soluzione anche per non creare un effetto negativo che potrebbe risucchiare anche le altre attività della zona che riescono ancora a stare a galla. Cogito • 17


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›› CRONACA

Dal 2009 Autismo vivo è attiva a Frattamaggiore e dintorni

Genitori insieme contro l’isolamento Oltre a coinvolgere i ragazzi, l’associazione si occupa di assistere anche i familiari di Vittorio Santoro

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’associazione AutismoVivo nasce nel 2008 come comitato ed è sul territorio dal 2009 come associazione. Con sede a Frattamaggiore, in via Carmelo Pezzullo, ogni settimana, dalle due alle quattro volte, l’associazione si riunisce, principalmente grazie alla volontà di genitori di ragazzi che soffrono di autismo. Le attività che si svolgono sono tutte a favore dei ragazzi organizzando molte attività, dalla semplice conversazione a laboratori artistici e artigianali. Oltre a essere un ottimo passatempo per i ragazzi, si punta anche a valorizzare le loro capacità e i loro talenti. AutismoVivo è una delle poche associazioni sul territorio che riesce con continuità a far partecipare oltre dodici ragazzi, contemporaneamente, alle proprie attività, andando oltre le difficoltà di socializzazione tipiche di questa patologia, anzi favorendo la socializzazione e conpartecipazione alle attività da parte di tutti. Oltre all’attività in sede, vengono svolte numero gite, attività all’aperto e musicoterapia, tutto sempre organizzato e gestito dai genitori. Oltre all’assistenza in prima persona per i ragazzi l’associazione è a 360 gradi vicino alle famiglie con sedute di sostegno per i genitori. L’associazione è sostenuta, oltre che dai genitori, da mostre in cui le bellissime opere dei ragazzi vengono vendute. Dal momento in cui questa patologia è ancora avvolta da un mistero sulle sue cause e soprattutto su quali siano realmente le cure necessarie questi ragazzi si trovano a essere nel mezzo tra un problema puramente medico e un problema sociale. Oltre alle costosissime spese mediche a cui queste famiglie vanno incontro bisognerebbe sviluppare una rete sociale attorno a queste persone. Per quanto utili i farmaci, la migliore cura è un supporto psicologico e una continua attenzione che possa permettere l’integrazione a pieno in società. Questo supporto, oltre a essere quello dei genitori, dovrebbe poter permettere uno sviluppo dei ragazzi indipendente dalle proprie famiglie; servirebbe quindi del personale specializzato che, al momento, né il sistema sanitario, né l’assistenza sociale possono garantire. Grazie ad alcuni bandi vinti si è andato avanti in questi anni, ma la presenza di un regolamento, di una legge che possa garantire sempre cure e assistenza nel futuro è necessario per migliorare la qualità della vita dei ragazzi e dei genitori che si vedono sicuramente coinvolti a tempo pieno. Oltre che per le persone autistiche il supporto deve essere 18 • Cogito

per l’intera famiglia di questi ragazzi compresi altri componenti della famiglia, fratelli, sorelle, che devono convivere con questa situazione e possono risultare anche più colpiti dei genitori stessi. Questa associazione fatta da genitori volenterosi in una sede ricca di opere dei ragazzi, speranza, sorrisi, è sicuramente un posto giusto per passare un pomeriggio sia per

i ragazzi a proprio agio lì, sia per chi volesse capire cosa c’è dietro il mondo dell’autismo sperando in un cambiamento di leggi che porti un sostegno molto più presente e vicino. Chi volesse sostenere AutismoVivo può farlo con un bonifico all’Iban IT20 V030890010000001758 (Banca CREDEM).

Cos’è l’autismo e come si manifesta escritto inizialmente da Kanner nel 1943, l’autismo infantile viene attualmente inserito nell’ambito dei Disturbi pervasivi o Generalizzati dello sviluppo con la terminologia di "Disturbo Autistico". In effetti il disturbo si evolve fin dai primi atti fisiologici, in stretta connessione con lo sviluppo e risulta "pervasivo" al punto da inficiare tutte le aree evolutive, comprese aree almeno inizialmente indenni come la motricità e l’attività cognitiva. Ci sono tre caratteristiche che contraddistinguono gli autistici: Marcate anomalie qualitative nell’ambito dell’interazione sociale rappresentate non tanto o non unicamente da assenza di contatti interpersonali, quanto da mancata condivisione e scambi, assenza di reciprocità, ricerca di contatti

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esagerati e/o bizzarri, ovvero atteggiamenti interattivi non in linea con l’età di sviluppo dell’individuo; Marcate anomalie nell’ambito della comunicazione che si presentano sia come assenza di linguaggio che come deficit degli svariati codici comunicativi che regolano le nostre interazioni sociali: sorriso, mimica, atteggiamento posturali, alterazioni della prosodia, inversioni pronominali; nei casi in cui il linguaggio è presente si rileva una grave alterazione dell’abilità di iniziare e sostenere una conversazione, nonostante il possesso di capacità linguistiche adeguate; un repertorio marcatamente ristretto di attività e interessi che si manifesta sia con movimenti stereotipati che ossessive preoccupazioni per un sola attività od un unico tema. vi. sa. Anno XXI - numero 347 - Sabato 25 gennaio 2014


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NOTIZIE FLASH ‹‹

Afragola / Il Comune non gestirà più la scuola Addolorata er i prossimi nove anni la scuola “Addolorata” di Afragola sarà un semiconvitto, gestito privatamente, e non più dal Comune di Afragola. Dopo oltre trent’anni l’istituto, è stato affidato attraverso un bando di concorso indetto l’estate scorsa, mettendo la parola fine a una querelle che si trascina da anni. All’inizio degli anni ’80 fu stipulata una convenzione tra le Suore Compassioniste Serve di Maria e il Comune e da allora l’istituto situato nell’antico castello afragolese divenne parificato e poi paritario. Negli anni, questa convenzione è stata più volte portata innanzi ai giudici, l’obiettivo delle giunte di differente colore politico era quello di invalidarla dichiarandone l’illegittimità. Anche in Tribunale le vicende sono state alterne, non sono mancati i ricorsi e neppure le proteste da parte di chi riteneva ingiusto chiudere la scuola. L’amministrazione Tuccillo ha deciso di aggirare l’ostacolo grazie al bando pubblico per la trasformazione della scuola in semiconvitto. Un’operazione già tentata, con scarso successo, da Nespoli e per la quale dovrebbero giungere fondi europei, non gravando più sul bilancio comunale. Così, il 21 Ottobre la commissione esaminatrice ha aperto le buste delle offerte. Alla gara hanno partecipato la Società Coop. Sociale Raggio di Sole, l’ A.T.I. Istituto Leopardi sas con l’Istituto Sorriso srl, Giardino dell’Infanzia srl, Istituto Suore Compassioniste Serve di Maria e infine, Cassa di Mutualità di Caserta Cooperativa Sociale Onlus. Dei cinque partecipanti solo due hanno presentato tutta la documentazione necessaria, secondo quanto stabilito dalla commissione. Nonostante la procedura di apertura e scrutinio fosse avvenuta pubblicamente ha comunque generato qualche polemica e non è

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Frattamaggiore / Concerto per raccogliere fondi per la Birmania ià ricca di una storia coronata dalla presenza di uomini illustri in vari campi della vita sociale, la comunità frattese vede un altro figlio arricchire l'orgoglio di essere "terra generosa di eccellenze". A breve, probabilmente a maggio, il nostro concittadino Padre Mario Vergara sarà riconosciuto Beato ed elevato agli onori degli altari insieme al catechista Isidoro. Morti martiri in Birmania, la loro testimonianza giunge a noi come un esempio da imitare, potendone vedere riconosciute le grandi virtù di cui fu coronata la loro missione per la causa del Vangelo di Cristo. Nell'esprimere forti sentimenti di fratellanza al popolo birmano, già in passato alcune iniziative sono state portate avanti e concluse con successo a loro beneficio grazie allo slancio operoso e tenace del monsignor Sossio Rossi, parroco della Basilica di San Sossio, cura-

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mancato il malcontento soprattutto da parte delle scuole non ammesse. La gara è continuata tra gli istituti Raggio di Sole e le Suore Compassioniste Serve di Maria. Inizialmente l’offerta tecnica presentata da Raggio di Sole, aveva ottenuto circa 20 punti in più rispetto alla concorrente. Mentre le Serve di Maria hanno compiuto il sorpasso grazie all’offerta economica, aggiudicandosi così l’affidamento, inoltre per l’istituto Raggio di Sole, erano stati riscontrati problemi riguardo la dichiarazione del numero degli alunni. Sarà dunque l’ordine delle religiose a gestire la scuola dal prossimo anno. Una sorta di ritorno al passato. Proprio in questi giorni si è creata maggiore confusione, causata dalla necessità di iscrivere i bambini a scuola per il prossimo anno scolastico. Tagliando la testa al toro e fugando i possibili dubbi sulle sorti della scuola “Addolorata” per il 2014/2015, sono stati affissi dei manifesti da parte del Comune che dichiarano che la scuola per i prossimi 9 anni, sarà affidata alle Suore Compassioniste e non più all’Ente Pubblico. La scelta della privatizzazione ha sicuramente scontentato i genitori degli alunni della scuola Primaria e dell’Infanzia. Le dieci classi della scuola Primaria, in particolar modo, vedono venir meno uno dei cardini dell’insegnamento, ossia la continuità didattica. Ottenuta negli ultimi anni grazie alla riconferma degli incaricati degli anni precedenti. In questi mesi, i genitori hanno chiesto più volte di essere ricevuti dal Sindaco, l’incontro non è ancora avvenuto, ma non demordono. Il “caso Addolorata” è stato spesso al centro delle ultime campagne elettorali e molti si sono elevati a paladini, vogliosi di difendere la storia di questo istituto. Eppure, una volta eletti, hanno ben presto dimenticato le loro promesse. Altra questione irrisolta è il destino delle insegnanti assunte dal Comune. Coloro che in questi anni sono state bersagliate da alcuni politici e da certa stampa locale, quali saranno le loro sorti? Cinzia Lanzano

tore di tutto l'iter del processo di beatificazione, e del contributo generoso di tanti sensibili frattesi. In particolare, la realizzazione completa di un centro per minori a Shadow, nella diocesi di Loikaw, a cui si affianca quella della Chiesa Parrocchiale collegata al centro e dedicata a Padre Mario Vergara e al catechista Isidoro, la cui ultimazione è tutt'ora in corso. Per completare quest'opera in vista della prossima beatificazione, è stato programmato un concerto di beneficenza di Musica Gospel eseguito dalla Corale "Caterina Volpicelli" diretta dal Maestro Antonio Capasso, attiva nell'animazione liturgica delle celebrazioni nel nostro tempio patronale e che si terrà sabato 1 Febbraio alle 18,30 nella Basilica Pontificia di San Sossio. Il ricavato sarà devoluto alla diocesi di Loikaw a completamento dell'opera cominciata. Sarà un segno visibile della generosità della comunità frattese e della operosità del parroco e dell'intero consiglio pastorale orgogliosi di essere figli della stessa terra in cui vide la luce Padre Mario Vergara e onorati di avere tra i suoi illustri concittadini un altro Beato.

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›› NOTIZIE FLASH

Afragola / Creolina sul pavimento e il Brunelleschi chiude per due giorni Un incidente anomalo ha interessato l’istituto superiore Filippo Brunelleschi in Afragola: il dieci gennaio la scuola è stata evacuata per aria insalubre. Intorno alle otto del mattino i collaboratori scolastici, responsabili dell’ultimo piano dell’istituto, nel sistemare i fogli delle presenze nelle classi, hanno trovato tutto il corridoio macchiato e, pensando che fosse sporco hanno pulito con acqua; ciò ha sprigionato un odore forte e acre perché sul pavimento, stranamente, c’era creolina. Tutta questa operazione è durata circa un'oretta dopo di che il preside ha disposto immediatamente una circolare che invitava gli alunni ad abbandonare le aule e uscire dall’istituto. Successivamente è stata contattata l’Asl che ha indetto una disinfestazione, svoltasi sabato 11, giorno in cui la scuola è rimasta chiusa per consentire l’operazione. Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio, con rapidità, infatti i ragazzi hanno regolarmente ripreso le lezioni il lunedì seguente. I dubbi però, non sono stati sciolti, poiché i responsabili che hanno

infopoint allestiti lungo le strade della città di Casalnuovo. Grazie alla collaborazione tra l’amministrazione Peluso e l’associazione Monelli Animation, è partita a Casalnuovo “La differenziata in…Cartoni Animati”. Al centro del progetto di sensibilizzazione sul tema il riciclo di carta, cartoni e plastica. Gli infopoint saranno allestiti tutte le domeniche fino a marzo 2014. In ogni gazebo installato lungo le strade cittadine ci saranno due maschere dei personaggi dei cartoni animati più amati dai piccoli e una hostess che distribuirà materiale informativo circa la corretta differenziazione dei rifiuti. “E’ una delle tante iniziative che sono partite tra dicembre e gennaio e che puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della corretta differenziazione dei rifiuti” spiega l’assessore all’ambiente, Salvatore Errichiello, che aggiunge: “Con gli Infopoint e le maschere dei cartoni animati puntiamo a raggiungere due obiettivi: fornire informazioni sulla raccolta differenziata ai cittadini e animare le strade cittadine per i nostri piccoli cittadini» conclude Errichiello che intanto incassa un ottimo risultato sul 2013 per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata del Comune di Casalnuovo con il 54% su base annua mentre all’insediamento dell’Amministrazione Peluso la percentuale si attestava su un misero 16,27 per cento”.

Afragola / Diversità. La riflessione di un’alunna della scuola Mozzillo commesso quest’atto “vandalico” non sono stati ancora individuati. I docenti e il preside Aniello Milo credono che i responsabili siano gli alunni stessi poiché, già negli anni passati si sono verificati episodi simili. Gli escamotage, anche se cambiano le generazioni, sono sempre gli stessi, i ragazzi cercano sempre pretesti per marinare le lezioni e a volte si rendono artefici di episodi simili. Discordanze e opposizioni a tali dichiarazioni invece arrivano dagli studenti; loro accusano il personale dipendente di una ditta esterna che, dopo le lezioni si interessa della pulizia dell’istituto; voci di corridoio affermano che quest’ultimi abbiano agito come forma di protesta, nei confronti del preside, il quale ne avrebbe previsto la sospensione dall’incarico. Intorno alla vicenda c’è molta confusione, non si è giunti a una verità certa, e queste ultime ipotesi potrebbero corrispondere solo ad un “chiacchiericcio” infondato tra giovani ragazzi a cui piace generare pettegolezzi. Va sottolineato che tali episodi danneggiano l’immagine dell’istituto ma soprattutto non consentono lo svolgimento di una didattica ottimale penalizzando quella parte degli studenti interessati e amanti della cultura. La scuola, da parte sua, dovrebbe adottare misure di sicurezza più efficienti per garantire un maggior controllo. Carmen Celardo

Casalnuovo / I cartoni animati in campo per la raccolta differenziata I cartoni animati per spiegare la raccolta differenziata. E’ partita a Casalnuovo la campagna di sensibilizzazione che punta anche ad animare le strade cittadine con le maschere dei cartoni animati più seguiti del momento. La campagna durerà fino alla fine di marzo. L’appuntamento è ogni domenica. La campagna con le maschere dei cartoni animati ha uno scopo educativo ed è rivolto principalmente ai “piccoli” cittadini e ovviamente anche ai genitori che accompagneranno i bambini presso gli 20 • Cogito

Ancora una volta una scuola della provincia a Nord di Napoli fa parlare di sé; del suo modo di fare cultura, della sua capacità di formare gli uomini e le donne di domani. Questa volta è toccato alla scuola media Mozzillo dove un’allieva dell’istituto, Elenora Mainardi, della III H, ha visto pubblicata sul n°4 del trimestrale di cultura e formazione politica “Link” una riflessione sulla libertà di essere diversi che pubblichiamo qui: LA LIBERTA’ DI ESSERE DIVERSI Le persone sono cattive. O se non tutte, la maggior parte. Non capiscono quanto facciano male: parlano, parlano, e qual è il risultato? Dolore e tristezza, tristezza e dolore. Aggiungono dolore, solo dolore ad una persona che magari se ne sta su una panchina, tutta sola, e il suo unico crimine, agli occhi della gente, è proprio l’essere tutto solo. Quella persona, agli occhi della gente, viene chiamata “diversa” dagli altri. “Diverso”, ma cosa dovrebbe significare? E’ una cosa abbastanza buffa da dire, ma…. la diversità non esiste. Al giorno d’oggi le persone “diverse” sono quelle che non seguono la massa. Ma essere diversi, è anche una forma di libertà. Essere liberi di essere diversi. Si distinguono, hanno opinioni diverse dagli altri. Allora se questo è la diversità, meglio essere diversi. E finchè ci saranno persone “diverse” in questo mondo buio, ci sarà sempre un po’ di luce.

Caivano / Un concerto per l’Ail Dopo l’enorme successo dello scorso anno, sabato 18 gennaio, il teatro comunale Caivano Arte ha ospitato la quarta edizione del concerto di solidarietà, organizzata in collaborazione con il centro studi Famiglia «San Josemarìa Escrivà» e l’Associazione Musicale «Busacca». L’evento musicale, nato dalla sensibilità e l’impegno del dottor Pasquale Salzillo, con l’aiuto di Antonio Licito, ha lo scopo di raccogliere fondi per i più poveri e bisognosi del territorio. Quest’anno una parte dei proventi sarà devoluta all’Ail, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, per finanziare un importante progetto di assistenza a domicilio per pazienti leucemici. “Il concreto intervento dell’Amministrazione comunale di Caivano ha operativamente reso possibile, per il quarto anno consecutivo, il Anno XXI - numero 347 - Sabato 25 gennaio 2014


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NOTIZIE FLASH ‹‹ realizzarsi di un piccolo ma straordinario evento” ha spiegato Salzillo, sottolineando, “l’attenzione e la disponibilità con cui ogni anno il pubblico accoglie l’importante iniziativa benefica”. Il concerto ha previsto l’esibizione di illustri ospiti musicali. Anzitutto l’orchestra, diretta dal maestro Francesco Saverio Di Lillo, insieme alle voci soliste: Carmine Durante e Gloria Vardaci, rispettivamente basso e soprano del teatro San Carlo di Napoli, Vincenzo Errico e Francesco Malapena, entrambi tenori di fama internazionale. Una prima parte, lirica, inaugurata dal celebre inno di Mameli, ha messo in scena brani tratti dai più grandi capolavori operistici: dalla Tosca di Puccini al Nabucco di Verdi, senza contare i successi senza tempo delle opere Aida e Rigoletto. La seconda parte ha invece previsto l’esecuzione di brani cari alla canzone napoletana come ‘O sole mio’ o ‘Tu si na cosa grande di Domenico Modugno. Insomma, un programma musicale che ha emozionato e commosso gli spettatori, ognuno dei quali ha applaudito calorosamente le esibizioni degli artisti. Presenti in sala il sindaco Antonio Falco e il parroco Maurizio Patriciello che, al termine del primo tempo, hanno apertamente rin-

zato con la cura del professoressa Annamaria Lionetti. Questa prima parte di iniziative ha già portato alla raccolta di una consistente somma di offerte che verrà aggiunta a quella che si spera sarà eguagliata alla fine dell’anno scolastico quando saranno realizzate (già in programma un’altra serie di iniziative dove entreranno in campo anche i piccolini della scuola dell’infanzia con una rappresentazione teatrale). “Questo progetto è nella linea didattico- educativa della scuola ‘Milani’ da anni sta perseguendo la strada dell’educazione alla legalità con diversi incontri e iniziative” ha sottolineato la preside Teresa Ummarino che insieme ai suoi insegnanti ha programmato una visita prima della chiusura dell’anno scolastico nella sede della città della scienza. Antonio Trillicoso

Afragola / Spettacolo di beneficenza per la mensa dei poveri di S. Antonio

graziato i presenti per il sostegno costante a questa importante iniziativa di solidarietà. “L’auspicio è che per il prossimo anno si possa organizzare, ancora una volta, tutti insieme, la quinta edizione del concerto di solidarietà, allargando, se possibile, ancor di più la platea al fine di raggiungere un sempre maggior numero di bisogni” ha concluso Salzillo. Linda Scuotto

Caivano / La scuola Don Milani in campo per Città della Scienza La Don Milani per ‘Città della Scienza’ è l’impegno dell’istituto comprensivo di Caivano che si è dato quest’anno come progetto alla legalità. L’impegno di realizzare una serie di iniziative tese a raccogliere fondi da devolvere alla direzione della ‘Città della Scienza’ di Bagnoli come contributo per la ricostruzione del polo museale distrutto lo scorso anno da un incendio doloro si natura camorristica. La don Milani, che da anni segue un percorso di legalità con incontri e manifestazioni, quest’anno ha deciso di concentrare il proprio impegno su questa realtà, fiore all’occhiello di Napoli visitata ogni anno da migliaia di alunni di tute le scuole non solo della Campania ma anche da diverse regioni italiane. E gli alunni si sono dati da fare con l’aiuto dei loro insegnanti, della preside Teresa Ummarino e il contributo dei loro genitori. Prima di Natale hanno realizzato un concerto di canti e poesie, poi a seguire un mercatino della solidarietà per la vendita di manufatti realizzati dagli stessi ragazzi con materiale riciclabile e usando diverse tecniche dal decupage alla ceramica alla pittura vera e propria. Con l’aiuto delle mamme dei ragazzi è stato allestita una fiera del dolce e del salato e per l’occasione è stato redatto un ricettario di pietanze della nostra tradizione culinaria partenopea. Impegnati per queste manifestazioni gli alunni della Primaria delle centrale di via Foscolo e del plesso scotta. Mentre gli alunni della secondaria di primo grado hanno realizzato alcune iniziative in particolare c’è da segnalare il calendario della seconda G del plesso Scotta. Un calendario dove i ragazzi mese dopo mese hanno pubblicato delle poesie su argomenti loro vissuti come la droga, il bullismo, ma anche le realtà positive della città di Napoli. Il calendario è stato realizAnno XXI - numero 347 - Sabato 25 gennaio 2014

La saltimbanchi produzioni, diretta da Giulio Carfora, insieme al Comune di Afragola e alla Basilica di Sant’Antonio, il 24 gennaio ha portato in scena, nel teatro comunale Gelsomino, uno spettacolo entusiasmante e suggestivo: “Eccentric”, interpretato dallo stesso Giulio Carfora, affiancato dalla splendida attrice comica Marcella Amiranda; ospiti della serata mago Tobia, l’illusionista Tony Angel e la scuola di circo dei bambini. L’incasso della serata sarà devoluto alla mensa dei poveri, iniziativa caritatevole no profit attivata e potenziata dalla Basilica di S.Antonio ad Afragola. La mensa, sei giorni su sette, garantisce ai più bisognosi un pasto caldo e un po’ di accoglienza. I volontari coinvolti nelle attività sono circa 120: alcuni frequentano i gruppi parrocchiali, altri sono semplici fedeli. Per assicurare tale servizio numerosi sono i benefattori che ogni mese donano quanto possono alla comunità dei frati, assicurando così il quotidiano svolgimento della preparazione e distribuzione dei pasti. Con questo spettacolo di beneficenza, Giulio Carfora e la sua compagnia, hanno abbracciato questa causa e mostrato grande interesse e sostegno nei confronti di un progetto che ci auguriamo possa persistere negli anni, per continuare ad aiutare chi purtroppo non ha goduto di molte fortune dalla vita. Lo spettacolo nasce con l’intento di riuscire a fondere la magia del circo al linguaggio teatrale, senza l’utilizzo della tecnologia, dove tutte le esibizioni sono forme di intrattenimento tradizionale; si percepisce un contatto diretto con l’artista che stimola il pubblico ad interagire allo spettacolo divenendo parte di esso. La recitazione vocale è assente mentre la narrazione è affidata al mimo e la gestualità. La rappresentazione, svolta con professionalità e talento, ha lasciato stupefatti i piccini ed è riuscita a risvegliare i ricordi allegri, legati all’infanzia degli adulti; offre, la possibilità di andare oltre la realtà e catapultarti in un mondo fantastico dove tutto è espressione di magia. Carmen Celardo

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›› NOTIZIE FLASH

Cardito / Con Riscrivere la Città la biblioteca “si apre” ai cittadini La fondazione “Con Il Sud”, un ente no profit nato nel 2006 dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e del terzo settore con quelle del volontariato, per promuovere l’infrastruttura sociale del Mezzogiorno, cioè favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo, sostiene interventi per l’educazione dei ragazzi alla legalità e per contrastare la dispersione scolastica, valorizzare giovani talenti e mettere in risalto piccole menti geniali a favore del Sud affinchè ci sia una valorizzazione dei beni comuni. Tra i vari finanziamenti rientra un progetto denominato “Riscrivere la città” che ha come finalità la promozione della biblioteca comunale di Cardito, come centro di un processo comune che riconosce la storia di ogni singolo cittadino e quella dell’intera collettività. Il progetto vuole recuperare le memorie, riportandole in vita attraverso una produzione culturale attenta alle diversità. Mira a offrire strumenti contro l’analfabetismo. La biblioteca diviene “viva”, spalanca le sue porte alla città, aprendo uno sportello di accompagnamento per i cittadini, prestando particolare attenzione agli immigrati e ai giovani. Sono previste azioni di land art (forma di arte contemporanea sorta negli Stati Uniti d’America tra il 1967 e il 1968 caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale) che riportino nei cittadini vecchi saperi e antiche memorie, riproducendo frasi ormai dimenticate. Il progetto prevede laboratori con strumenti nel campo della cultura e del sociale, cercando di creare una vera e propria cooperativa sociale fatta di giovani. Questo progetto vede il cofinanziamento della Fondazione Vodafone Italia e ha come responsabile la cooperativa sociale Cantiere giovani onlus. Nasce all’interno dello stesso progetto l’iniziativa che ha visto la creazione di una biblioteca per i più piccini, i pulcini di Cardito all’interno di Palazzo Mastrilli in piazza Garibaldi di Cardito, sede della biblioteca comunale. Il 20 dicembre c’è stata l’inaugurazione e dal 23 dicembre al 4 gennaio sono state organizzate letture di libri, giochi, animazione, socialità e tante altre attività ludiche – ricreative. La mattina era dedicata ai bambini dai 4 ai 7 anni mentre il pomeriggio era per i più piccoli da 1 a 4 anni, i quali, accompagnati dai genitori insieme ad un’esperta psicoterapeuta, hanno partecipato al progetto “Aiutami a fare da solo”. L’iscrizione e l’adesione alle attività erano ovviamente gratuite. Claudia Perrotta

Afragola / Successo per la seconda edizione della Festa della Befana Il giorno dell’Epifania è il giorno più atteso dai bambini, Infatti aspettano con gioia il 6 gennaio per ricevere una calza di dolciumi. Per questo “l‘Associazione diritti dell’Infanzia” ha organizzato una festa in onore dei bambini, svolta in una grande struttura messa a disposizione dal Comune di Afragola situata in via Cirillo. Hanno partecipato alla festa 300 bambini intrattenuti dai soci dell’associazione, vestiti da Babbo Natale e Befana, con tanti balli. “La nostra più grande soddisfazione è stata vedere quella gioia negli occhi dei bambini nel momento in cui abbiamo consegnato una piccola calza e un giochino” ci ha detto uno dei soci aggiungendo che “per tutto questo dobbiamo ringraziare il presidente Angelo Sodano, il vice presidente Mimmo Frizzi e i fondatori dell’associazione. Un ringraziamento particolare va al maestro coreografo Pietro Iengo, responsabile animazione dell’associazione e a tutti coloro che hanno partecipato.

Tanti auguri a...Tanti auguri a...

AUGURI Augurissimi per una vita lunga e serena ai piccoli Francesco Ferraiuolo e Stefano Ceparano. Un bacio con affetto da nonno Stefano e dalle nonne Lina, Assunta e Nunzia.

Buon Compleanno Il piccolo Christian, il 22 Gennaio ha compiuto 1 anno. Tantissimi auguri dalla mamma Rosa, dal papà Enzo, da nonni amici e parenti. Christian ringrazia tutti con un grande abbraccio e un bacione.

LAUREA Auguri a Marina Esposito, collaboratrice di Cogito, che, nei giorni scorsi, si è laureata in Traduzione letteraria. A lei gli auguri degli editori, del direttore e della redazione.

Per i tuoi auguri, invia una foto e una dedica a redazione.cogito@libero.it 22 • Cogito

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›› RUBRICHE

La società nello “specchio del diritto” Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova (Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.

Il diritto di visita del genitore separato o divorziato nche in caso di affidamento condiviso (oltre che, ovviamente, in caso di affidamento esclusivo), il giudice deve fissare i tempi e le modalità di presenza dei figli presso ciascun genitore, nonché la misura e il modo in cui ognuno debba farsi carico della cura, dell'educazione e dell'istruzione di essa. L'alternativa alla determinazione giudiziale è rappresentata dalla volontà dei genitori stessi. Tuttavia il rilievo di tale volontà è predeterminato (e limitato) dal medesimo, rinnovato, articolo 155 del Codice civile, laddove, al 2° comma, dispone che è comunque il giudice che deve prendere atto degli accordi tra i genitori e che potrà farlo solo se essi non siano “contrari all'interesse dei figli”; da ciò deriva che la volontà dei genitori può rilevare, ma solo dopo il vaglio del giudice, e solo se rispettosa dell'interesse della prole. Insomma il giudice non può restare inerte (oltre che sull'affidamento dei figli, anche) in merito ai tempi e alle modalità della presenza dei figli presso ciascun genitore - in questo mi pare ben possa rientrare anche la decisione sulla "collocazione" prevalente della prole - nonché sulla misura e il modo in cui ciascun genitore debba contribuire alla cura, all'istruzione e all'educazione. Quello che con formula restrittiva è definito “diritto di visita” era, e resta, non solo un diritto del genitore, ma anche un suo dovere, nonché, e soprattutto, un diritto del figlio minore. I frequenti ostacoli all’esercizio del diritto di visita Purtroppo accade che il genitore non affidatario si veda negato in concreto l’esercizio del diritto di visita perché l’altro genitore, con mille giustificazioni tenta di ostacolare gli incontri o crea le condizioni perché gli incontri si svolgano in circostanze tali da limitare, se non addirittura escludere del tutto, il pieno esercizio del proprio ruolo genitoriale. Si pensi a scuse del tipo “il bambino è stanco” oppure “non sta bene”. Nei casi limite, questo atteggiamento ostruzionistico giunge addirittura a un vero e proprio allontanamento fisico del minore con trasferimento in una località differente, giustificato dal trasferimento del genitore affidatario in altra località, tale da creare una oggettiva difficoltà alla possibilità degli incontri e determinare l’isolamento dai processi decisionali (problemi di salute, scelte di indirizzo scolastico, ecc.). Il tutto con un’intensa attività denigratoria contro il genitore nella quale si tenta di coinvolgere il minore inducendolo a rifiutare ogni rapporto con il genitore escluso (sindrome di alienazione parentale). Caso concreto e Tutela In riferimento al particolare quesito di questa settimana posto dal signor Alberto, lettore di Frattamaggiore, si osserva quanto segue. In queste situazioni il genitore separato colpevole di aver impedito gli incontri incorre in una serie di conseguenze legali. Al mo-

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mento della separazione dei coniugi vengono stabilite anche le modalità di esercizio del diritto di visita da parte del genitore non collocatario o non affidatario. Ma se uno dei due genitori separati ostacola il diritto di visita dell'altro rischia delle sanzioni pesanti perché contravviene alle norme dell'affidamento. In sede civile oggi appare esplicita la presenza di una diretta tutela anche dell'interesse del genitore, come risulta chiaramente dalla previsione della possibilità di disporre il risarcimento danno a carico di un genitore, nei confronti dell'altro, quando ricorrano gravi inadempienze, o vengano ostacolate "le modalità di affidamento", racchiusa nel nuovo articolo 709 ter del Codice di procedura civile. Tale diposizione stabilisce che, in ipotesi di gravi inadempienze o di atti che danneggino il minore ed ostacolino lo svolgimento del diritto di visita, il Giudice, su richiesta dell’interessato (padre o madre che sia), possa disporre la modifica dei provvedimenti in vigore, l’ammonizione del genitore inadempiente, la condanna di costui al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria, ed anche il risarcimento dei danni arrecati con la propria condotta. In sede penale, inoltre, la giurisprudenza ha ritenuto che commette reato, in violazione dell’articolo 388 del Codice penale, il genitore affidatario che impedisce al genitore non affidatario di vedere e tenere con sé il figlio minore nei periodi stabiliti dal giudice della separazione; è’ stato inoltre ravvisato il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone nel comportamento del genitore affidatario che impedisca all'altro genitore di vedere il figlio minore al fine di indurlo a corrispondere il contributo al mantenimento statuito in sede di separazione. Queste, in estrema sintesi, le strade “processuali” possibili, da percorrere, con senso di responsabilità, solo a seguito del fallimento di un serio percorso di mediazione familiare. Purtroppo, la vittoria processuale non lenirà le ferite psicologiche dei figli, reali “vittime” delle battaglie coniugali. Bga Studio Legale (Civile,Commerciale,Lavoro,Tributario)

Cogito • 23 Cogito torna sabato 8 febbraio 2014


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