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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E
La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME
Anno XXI - n. 349 - Sabato 22 febbraio 2014
Fondato da Natale Cerbone
FRATTAMAGGIORE
AFRAGOLA
CARDITO
E’ polemica per il forno crematorio nel cimitero
Va a vuoto il tentativo di sfiduciare Tuccillo
La città ha ricordato don Biagio Mugione
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›› LETTERE AL DIRETTORE
Lo stadio ad Afragola e le inutili guerre per la primogenitura dell’idea ’ di questi giorni la notizia apparsa sulla stampa nazionale del progetto di una Cittadella dello sport da realizzarsi nel Comune di Afragola utilizzando i 250 milioni di euro già stanziati presso la Regione Campania. Immediatamente la notizia è stata ripresa dalla stampa locale con rivendicazione di paternità del progetto. I cittadini di Afragola sono stanchi di chiacchiere; si è parlato di tante opportunità negli ultimi vent’anni, dal Parco a Tema all’Ospedale e alla Stazione Porta, ma ogni volta che questo paese ha avuto un’opportunità di sviluppo, con opere che con il loro indotto avrebbero portato occupazione ad Afragola, è cominciata la lotta alla rivendicazione del progetto e all’accaparramento di benefici personali e clientelari da parte della mala politica. Sì, la “malapolitica”, quella delle segrete stanze di contrattazione che ha fatto scappare la Tecnopark e il suo progetto dello Stadio e del Parco a Tema che avrebbe fatto fare un salto di qualità ad Afragola e conseguentemente avrebbe drasticamente ridotto la disoccupazione locale, incrementando il turismo per le città di Napoli, Caserta e tutta la Campania. Il progetto presentato alla stampa nazionale, all’ingegner Ferlaino, al Comune di Afragola, alla Provincia di Napoli e alla Regione Campania nel 1988 prevedeva la localizzazione degli impianti nei pressi dell’erigenda Stazione Porta, per cui la primogenitura non è né di questo, né di quel Consigliere comunale afragolese degli ultimi venti anni. La Cittadella dello Sport con uno stadio europeo, un museo, un cinema e quant’altro, sarebbe, oggi, sicuramente una boccata di ossigeno per l’economia della nostra città. Ma i “politici” hanno imparato la lezione? Bisogna richiamare l’attenzione su questo progetto, affinché tutti i cittadini siano osservatori e attenti controllori e non si facciano svanire, ancora una volta, le opportunità di sviluppo per il futuro delle giovani generazioni di Afragola. Noi afragolesi sembriamo intorpiditi, come del resto gli italiani, da una crisi economica aggravata dall’incapacità politica di trovare soluzioni, ormai rassegnati a un continuo declino. Il primo passo è di richiamare tutti a un impegno sociale e culturale venuto meno negli ultimi anni. Il fermento associativo che ha contribuito dagli anni ’60 al 2000, anche attraverso ini-
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ziative goliardiche, a tenere alto il confronto, la discussione e la partecipazione ad iniziative sociali e culturali, si è venuto man mano spegnendo con l’autoemarginazione dei singoli dal contesto socioculturale di una città che ha perso identità. Garantire e tutelare i diritti basilari di tutte le persone, essere riconosciuti come interlocutori e partecipi delle decisioni che riguardano la collettività è alla base della vita di una continuità democratica. Invitiamo, pertanto, gli addetti ai lavori e l’Amministrazione Comunale a non frapporre ostacoli di qualsiasi natura, ma ad impegnarsi attivamente alla realizzazione di strutture ed infrastrutture, che siano volano di sviluppo per la nostra città. gliamicidiliburia@hotmail.com Le vostre considerazioni sullo stadio ad Afragola sono condivisibili, perché quel di cui non abbiamo bisogno è proprio un’inutile corsa ad accaparrarsi il merito di aver lanciato per primi l’idea di questo o di quel progetto. Anche perché si rischiano brutte figure visto che l’idea dello stadio è tornata spesso, come dimostra anche la nostra proposta del 2009. Ma si sa, nella politica dell’annuncio, fa comodo pensare che le cose siano andate diversamente e “vendersi” qualche idea. Piuttosto che dividerci su chi l’ha detto per prima, sarebbe auspicabile che tutti insieme, le forze sane di questa città e di questo territorio, remassero nella stessa direzione. Per sostenere progetti come quello dello stadio ad Afragola. Isolando e denunciando chi trama, nell’ombra, per far fallire ogni progetto o per indirizzarlo su binari che portano vantaggi per pochi. Chi non ricorda perché naufragò il progetto del Parco a tema? Al di là del mancato accordo con la camorra di cui si parla spesso, forse anche per nascondere altre colpe e incapacità, quel progetto naufragò soprattutto perché gli investitori fecero i loro business plan pensando di dover acquistare terreni in cui si coltivavano patate e, invece, si ritrovarono, dopo qualche settimana, con distese di rose, protette da serre costosissime. Tutto grazie ai “consigli” di qualche rappresentante sindacale di categoria che ancora oggi bazzica negli ambienti politico culturali afragolesi e sovracomunali. Sono questi personaggi che hanno frenato lo sviluppo del nostro territorio e hanno generato mostri come l’asse mediano, una strada utilissima che, però, è stata snaturata, rispetto al progetto iniziale per favorire i proprietari di alcuni terreni e qualche tecnico amico. Il risultato? E’ sotto gli occhi di tutti: Una strada pericolosa, pericolosissima, dove ci sono ancora svincoli chiusi, come quello di Afragola. perché troppo rischiosi. E gli esempi di progetti falliti per colpa di amministratori e politici di pessima qualità potrebbe continuare. Ma ci fermiamo per carità di Patria. Perà li teniamo ben in mente e, quindi, evitiamo di commettere gli stessi errori se l’idea dello stadio ad Afragola comincerà a prendere corpo a diventare qualcosa di più concreto di una semplice “provocazione” lanciata lì per strappare un titolo o per spingere il sindaco De Magistris ad accettare le condizioni del presidente del Napoli, De Laurentiis, nella gestione dello stadio San Paolo.
Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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L’EDITORIALE ‹‹
La tragedia di Eddy e i soliti sciacalli Il numero scorso di Cogito era dedicato alla crisi del commercio e, mentre il giornale andava in stampa, è arrivata la notizia sconvolgente della morte di Eddy, il pizzaiolo casalnuovese che si è ucciso per le difficoltà economiche che stava affrontando negli ultimi tempi; difficoltà aggravate da una multa che gli era stata fatta da alcuni ispettori del lavoro che avevano trovato la moglie e un’altra persona che lavoravano nella sua pizzeria in nero, senza alcun tipo di contratto. Immediata è scoppiata la polemica contro lo Stato e le tasse. Una polemica che ha oscurato il dramma personale di un padre di famiglia per fare spazio alla solita demagogia dietro la quale si nascondono, troppo spesso, politici da strapazzo e gente che approfitta delle tragedie per giustificare le sue malefatte. Sulla tragedia che ha sconvontolo la famiglia di Eddy si è detto di tutto e, come accade spesso, il contrario di tutto. Creando
Se accettiamo l’idea che la crisi può giustificare il mancato rispetto della legge, fin dove ci si potrà spingere? Quali leggi potranno essere violate? Sarà giusto, in nome della crisi, chiedere agli operai di lavorare senza le misure di sicurezza? Sarà giusto chiedere ai dipendenti di lavorare tre o quattro ore in più senza chiedere straordinari o riposi compensativi? Sarà giusto far lavorare i bambini per recuperare qualche soldo? Chi deciderà fin dove si possono violare le leggi visto che siamo in crisi? E se pure si accettasse l’idea della violazione delle leggi in un periodo di crisi, quanti ne approfitterebbero? Sono domande a cui nessuno ha cercato di dare una risposta, altrimenti molti di quelli che hanno soffiato sul fuoco delle polemiche non l’avrebbero fatto. Al di là delle polemiche, comunque, ora è necessario aiutare
La crisi economica può giustificare la violazione della legge? E fin dove ci si potrà spingere? non poca confusione. E mettendo sul banco degli imputati persone, che in fin dei conti, non avevano fatto altro che il loro dovere, il lavoro per cui sono pagati. Si può essere d’accordo sul fatto che, troppo spesso, lo Stato, in tutte le sue forme, fa il duro con i deboli, mentre è accondiscendente, fin troppo, con i forti, ma non si può accusare chi fa il proprio dovere di aver provocato la morte di un padre di famiglia. Cosa avrebbero dovuto fare i due ispettori che hanno trovato due persone che lavoravano in una panetteria senza alcun contratto di lavoro? La legge è legge e va rispettata. Sempre e comunque, anche in periodi di crisi, come quelli che stiamo vivendo. Se non si accetta questo elementare principio si rischia di finire in una sorta di far west.
la famiglia di una persona che non è riuscita a sopportare il peso di non poter garantire una vita dignitosa a sua moglie e ai suoi figli. Stando a quel che hanno raccontato quelli che lo hanno conosciuto, Eddy non era il tipo che sfruttava i lavoratori. Se nel suo locale aveva dipendenti in nero è perché non poteva pagargli i contributi e a quei dipendenti quei pochi spiccioli servivano. Non era, insomma, uno di quelli che si lamenta delle troppe tasse e di non poter pagare i dipendenti e poi non rinuncia alla vacanza da nababbi o a mandare il figlio in giro con l’ultimo modello di auto. E’ per questo che, ora, è giunto il momento di aiutare la famiglia di Eddy, ma anche quei dipendenti. E’ per questo che pubblico qui sotto i riferimenti per poter fare un versamento.
I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
766 giorni EDITORE
Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa Anno XXI - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta Vice direttore Antonio Trillicoso
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.
Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
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›› PRIMO PIANO
A una settimana dall’8 marzo non dimentichiamo le donne in difficoltà
NON BASTA UN GIORNO ALL’ANNO Dai dati di Telefono rosa emerge che la violenza non dipende dal ceto sociale a cura di Cinzia Lanzano tto marzo, festa della donna... tante le critiche, le chiacchiere, le opinioni disparate sul dover festeggiare o meno questa data appena trascorsa; una data vissuta come un omaggio da qualcuno, mentre da altri e altre, più scettici, additata come una sorta di offesa al gentil sesso: la festa dimostrerebbe che gli uomini e le donne, in fondo, non sono ritenuti “pari”, intendendo questo termine alla maniera latina, ossia “di uguale condizione sociale”. Per molti l’8 marzo resta un business, una ghiotta occasione per i commercianti: grandi quantità di cioccolatini, fiori, pensierini o regali, vengono acquistati per le proprie donne. A fare fortuna sono soprattutto i locali notturni, perché, ferma restando la crisi, frotte di donne, talvolta organizzate con pullman, decidono di trascorrere serate diverse, ricche di “diversivi”! In pochi ricordano quelle donne bruciate in una fabbrica per ottenere i propri diritti, magari se ne parla ancora in qualche scuola, chissà! La festa della donna, forse, dovrebbe essere vissuta con uno spirito differente; a prescindere da tutto ciò che oggi le ruota intorno, dovreb-
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be rappresentare un momento di riflessione. Potrebbe essere un’opportunità per pensare alle donne che in passato hanno combattuto per vedere riconosciuta anche la semplice possibilità di votare, e capire che nel 2014 non bisogna guardare lontano, ol-
tre i confini nazionali, per riscontrare la sottomissione o il disagio vissuto dalle donne, le stesse donne che vivono alla porta accanto, che lavorano nel nostro ufficio o accompagnano i propri figli alla stessa scuola dei nostri.
“Sono comprese tra 300 e 400, le chiamate che riceviamo ogni anno” afferma Laura Russo, presidente di Telefono Rosa Napoli. Sono donne che subiscono violenza psicologica e il più delle volte fisica. “La maggior parte delle chiamate che riceviamo provengono dalla città di Napoli, anche perché avendo la nostra sede sul territorio, siamo più conosciuti; ma quasi la metà delle telefonate giungono dalla provincia” ci spiega. Il Telefono Rosa (081668691) nasce dall’attività delle associazioni di volontarie il cui scopo era far emergere la violenza "sommersa", attraverso la voce diretta delle donne è patrocinato dal Dipartimento delle Pari Opportunità; varie sono le sedi su tutto il territorio nazionale, la prima fu inaugurata a Roma, a Napoli è attivo dal 2010 e presta il suo aiuto a donne che subiscono violenza di diverso tipo: psicologica, fisica, sessuale, economica, mobbing e stalking. Uno dei problemi più gravi è che spesso non ci si rende conto di esser vittime delle forme più subdole di questi soprusi, ma non meno dolorose o ancor peggio non si ammette di
Una “festa” quasi centenaria per ricordare i diritti delle donne L'otto marzo si celebra la Giornata Internazionale della donna per ricordare l'impegno civico e politico che caratterizzò i movimenti femminili del XIX e XX secolo. Ancora oggi circola una falsa leggenda secondo la quale questo giorno fu scelto in seguito a un tragico incendio. Parliamo di un incidente che avrebbe coinvolto l'industria di camicie Cottons nel 1908 a New York, facendo numerose vittime, per l'appunto donne. In realtà, il fatto accadde sul serio qualche anno dopo: il 25 marzo 1911 infatti, un devastante incendio distrusse la fabbrica Triangle di New York con più di 140 morti, soprattutto donne. All'inizio del XX secolo, in alcuni stati del Nord America, questa celebrazione era già abbastanza diffusa, seppur in giorni differenti. In realtà, l'8 marzo ricorda quel massiccio movimento di protesta femminile avutosi a San Pietroburgo il 23 Febbraio 1917 (data che corrisponde all'otto marzo del nostro calendario gregoriano) e che portò alla caduta dello zarismo e al diritto di voto per le donne. In Italia le prime celebrazioni si tennero nel 1922 per iniziativa del Partito comunista, ma furono ufficializzate soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l'Unione Donne d'Italia scelse la mimosa - che fiorisce appunto i primi giorni di marzo - come simbolo della giornata. Se si dà uno sguardo al presente, sembra che la festa della donna sia soltanto un'occasione per rivendicare interessi politi4 • Cogito
ci e commerciali, una giornata in cui i veri valori lasciano spazio al consumismo più sfrenato. L'8 marzo dovrebbe essere celebrato in ben altro modo: dovrebbe essere la giornata dell'emancipazione femminile, delle pari opportunità, della libertà di essere donna. Sembra che vi sia anche un po' di ipocrisia generale se si pensa che tutt'oggi, in particolare in alcuni paesi, l'uguaglianza tra uomo e donna sia ancora un obiettivo piuttosto lontano. Possiamo cominciare dal nostro ''Bel Paese''. Quante donne sono state uccise nell'ultimo anno? Più di 130, in particolar modo tra le mura domestiche. Più di 130 donne vittime di abusi, di stalking, vittime di un uomo deciso ad affermare la propria superiorità e il proprio predominio. Donne non libere di scegliere, di essere autonome, di gestire il proprio corpo ed avere un pensiero. Donne asservite a quello che vuole la società, a quelli che sono i canoni tramandati nel corso dei secoli. Dopo tutti i movimenti femminili, dopo la manifestazione dell'8 marzo 1972 a Roma, dopo che numerose manifestanti proprio in quell'occasione - furono manganellate e disperse per rivendicazioni troppo scandalose agli occhi dello Stato e della Chiesa, l'8 Marzo dovrebbe riacquistare la sua importanza e dovrebbe essere vissuto più intensamente, per ricordare che il rispetto per la donna va tenuto sempre. L'8 marzo tutti i giorni. Rossella Valentino Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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PRIMO PIANO ‹‹ esserne vittima! I dati del rapporto 2012/2013 sulla violenza di genere si riferiscono alle “donne di Napoli e provincia, che hanno preso consapevolezza della situazione che stavano vivendo e hanno avuto il coraggio di telefonare per esprimere il proprio disagio. Chiamare non è sempre risolutivo, non tutte hanno poi il coraggio di denunciare, ma è un primo passo importante, la dimostrazione che si è presa coscienza, a volte passano anni tra la prima chiamata e la denuncia e talvolta non riescono neppure a farlo” continua la dottoressa Russo. “Tra le donne che si sono rivolte al telefono rosa, la maggior parte che subisce violenza si inserisce nella fascia d’età tra i 35 e i 54 anni (58%), seguita dalla fascia compresa tra i 15 e i 34 (27%) e infine quella dai 55 anni in su (15%). Altro dato estremamente interessante che continua a confermare che la violenza di genere è un fenomeno trasversale è quello relativo al titolo di studio: medio alto (diploma/laurea 69 %; nessun titolo/diploma media inferiore 31%). Questo smentisce il pregiudizio che vuole le vittime di violenza appartenenti solo ai ceti sociali con un livello di istruzione basso. I dati sulla professione indicano che il maggior numero delle vittime di violenza non lavora (in quanto costituito da donne disoccupate o casalinghe) (37%), seguite dalle donne che esercitano professioni impiegatizie (26%), da quelle che lavorano in qualità di operaie, artigiane, commercianti, colf badanti (21%), per finire altri tipi di occupazione (13%) o in professioni libere e dirigenziali (3%). Tra le donne che non lavorano le motivazioni addotte sono generalmente riferi-
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te a un impedimento posto dal marito (44%) e la necessità di accudire la famiglia (40%). Pochi sono invece i minori che si rivolgono a noi, di solito sono i genitori ad accompagnarli se si accorgono che stanno vivendo una relazione che non segue dei canoni sereni. Per sensibilizzare più giovani operiamo nelle scuole, affinché possano riconoscere le situazioni in cui si inseriscono” “Una delle maggiori difficoltà ad affrancarsi dalle situazioni di violenza deriva dal fatto che gli autori nella gran parte dei casi sono familiari, hanno o avevano una relazione affettiva con la vittima” evidenzia la presidente, infatti secondo le statistiche “il 91% delle violenze avviene all’interno delle relazioni familiari e sentimentali: nel 79% dei casi si tratta di fidanzati, conviventi e mariti, sia attuali che precedenti. La violenza nei rapporti sentimentali rende molto più difficile separarsi dall’autore e di riconoscerlo come tale. Molte sono le donne che tornano sui propri passi; molte sono le donne che non hanno mai denunciato (65%). Nell’88% dei casi considerati, in qualsiasi forma si manifesti, la violenza è ripetitiva. Questo dimostra come la violenza non sia l’espressione di un raptus, ma di una modalità di comportamento sistematica volta ad instaurare un tipo di relazione fondata sul controllo e sul dominio. Il report fornisce informazioni anche sui responsabili di queste violenze e le principali motivazioni del loro riprovevole comportamento: “la maggioranza degli autori che attuano violenza si inseriscono nella fascia d’età tra i 35 e
FRATTAMAGGIORE Consigli per la prevenzione ed esami gratuiti per le donne Anche quest’anno, in occasione dell’8 marzo, è tornato il tradizionale appuntamento dedicato alla salute delle donne, organizzato da Orazio Capasso, consigliere comunale, ma soprattutto dirigente dell’Asl Napoli 2 Nord. Giunto ormai all’ottava edizione, il convegno medico, anche quest’anno, ha visto la partecipazione di tanti specialisti, non solo del distretto 41, quello in cui ricade Frattamaggiore, ma provenienti anche da Napoli e da altre strutture ospedaliere campane. La manifestazione quest’anno si è tenuta nei locali della D&D (ex Datura) a Frattamaggiore. Ad aprire i lavori, ai quali ha partecipato anche il sindaco di Frattamaggiore, Francesco Russo, è stato Raffaele Iorio, dirigente sanitario del distretto 41; sono poi seguiti i saluti di alcune rappresentanti di associazioni impegnate per i diritti delle donne: Silvana Interino, per l’Associazione MOICA, Susanna Scotti, per l’Associazione FEederCasalinghe ed Elisa De Rosa, per l’Associazione Progetto donna. Sono poi intervenuti Luigi Costanzo, medico di base in prima linea nella battaglia contro i roghi tossici, Pietro Diffidenti, fisiatra, la Antonia Fiorillo, cardiologa, Gabriella Oliva, medico dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, Ines Canciello, otorinolaringoiatra, Nunzio Pacilio, ginecologo, Vincenzo Aversano, chirurgo, Luigi Pezzullo, Primario Chirurgo dell’Ospedale Sant’Agata de Goti, Achille Tolino, direttore di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università Federico II di Napoli e il professor Francesco Sadile, direttore di ortopedia e traumatologia presso l’Università Federico II di Napoli. Un convegno che ha voluto dare consigli alle donne in ambito sanitario, puntanto soprattutto sulla prevenzione. Proprio per questo sono stati eseguiti gratuitamente esami M.O.C. (mineralometria ossea computerizzata), Eco doppler agli arti inferiori ed esami audiometrici.
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›› PRIMO PIANO i 54 anni (60%), seguita dalla fascia che va dai 55 anni in su (25%) per finire con quella compresa tra i 15 e i 34 (15%). Il titolo di studio, nel 54% dei casi l’autore della violenza è in possesso di titoli medio alti (diploma scuola superiore e laurea); in relazione all’attività lavorativa i dati risultano essere più diversificati, in quanto il 30% degli uomini che attua violenza svolge attività di operaio, artigiano, commerciante, agente di commercio; il 24% svolge la libera professione o attività dirigenziali e imprenditoriali; il 21% attività impiegatizia. Tra i motivi che le donne riferiscono essere la causa dei comportamenti violenti nell’ 80% dei casi i seguenti elementi: motivi caratteriali, gelosia, contrasti familiari, interesse. Questo riflette l’intenzionalità della violenza adoperata al fine di controllare e ridurre la donna in uno stato di dipendenza”. A pagare le conseguenze devastanti di una violenza reiterata soprattutto non sono solo le donne, ma anche i figli quando la violenza accade in ambito familiare, gli effetti sono spesso devastanti e cambiano inevitabilmente la vita chi la subisce attivamente o passivamente. “L’ 85 % delle donne che subiscono violenza ha figli: nel 40% dei casi questi hanno un’età inferiore agli 8 anni; nel 33% un’età compresa tra i 9 e i 17 anni. Il 36% delle donne dichiara di non aver lasciato il proprio compagno a causa dei figli; il 24% dichiara di non farlo per paura di subire altre violenze e per paura di ritorsione; il 22% per amore”. Un amore rivolto a chi fa del male e non ha il benché minimo rispetto dell’altra per-
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sona! Le ripercussioni possono essere psico-fisiche: depressione cronica, ideazioni suicide o suicidio vero e proprio, disturbo post traumatico da stress, disturbo d’ansia, disturbi del sonno, abuso di psicofarmaci, psoriasi, abbassamento delle difese immunitarie. Molte di queste patologie si manifestano anche nei figli che assistono alla violenza. Dall’altro lato, la violenza fisica può comportare conseguenze disastrose in quanto, spesso, produce lesioni permanenti. Questi dati raccapriccianti mostrano ancora di più quanto sia meritoria l’azione di Telefono Rosa, che offre servizi gratuiti di call-center, di consulenza psicologica grazie alle psicologhe che svolgono volontariamente questo compito, di consulenza legale , con le avvocatesse che offrono il loro servizio gratuitamente , dando ascolto e supporto alle sofferenze, al disagio e alle difficoltà delle donne che subiscono soprusi. Vi sono, inoltre, uno sportello antistalking, i gruppi di auto-aiuto, i percorsi psicologici brevi e laboratori ed azioni di informazione e prevenzione. Grazie ad un finanziamento del Dipartimento delle Pari Opportunità, è stata potenziata l’attività della sede napoletana che attualmente offre il suo aiuto per tre giorni alla settimana, è inoltre a disposizione un numero mobile da contattare per le emergenze durante gli altri giorni. Forse per questa festa, dovremmo pensare un po’ di più a queste donne e ad educare meglio i nostri uomini fin da bambini, insegnargli il rispetto verso le donne, soprattutto quelle scelgono di avere al proprio fianco.
CRISPANO Divertimento e beneficenza Sabato 8 Marzo si è tenuta a Crispano nell’Istituto Quasimodo, in via Cardito la seconda edizione della serata di beneficenza in concomitanza della Festa della donna, organizzata dal gruppo “Movimento giovanile Crispano”. La manifestazione, organizzata con il patrocinio del Comune, ha visto lo spettacolo “Tale e quale show”, con protagonista “Giannuccia” (un’artista locale) con balli di gruppo, karaoke e tanti altri ospiti. Lo spettacolo è stato organizzato per il secondo anno consecutivo per dare un momento di svago e di aggregazione a tutte le donne, ma soprattutto per raccogliere fondi di beneficenza da consegnare a Don Adriano Police, parroco della Chiesa di Crispano, promotore di un fondo per i più bisognosi. Durante l’intera durata dell’evento, le madri hanno potuto lasciare i bambini a un gruppo di animatori, pronto a prendersi cura di loro. L’Associazione artistico culturale “Movimento giovanile” nasce a Crispano nel 2008 e comprende un’intensa attività culturale, di rappresentazioni teatrali e musicali, tutte attività fondate su sani principi e per uno scopo comune: dare con allegria e forza di volontà un grande aiuto alla società, mediante un grande lavoro di beneficenza. Inoltre il giorno prima della Festa della donna, è stato presentato nello stesso istituto un video sul “femmicidio” con lo scopo di trasmettere ai ragazzi i tanti valori che molte persone hanno perso. Mario Tramo
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POLITICA ‹‹
Ad Afragola già si parla di scioglimento anticipato del Consiglio comunale
IL CENTRO DESTRA CERCA LA SFIDUCIA Dalle opposizioni si sta tentando di sfruttare i malumori della maggioranza di Francesco Celardo
’ fallito il primo tentativo di sfiducia al sindaco Domenico Tuccillo da parte delle opposizioni. Secondo voci di corridoio, poi confermate, le opposizioni tra cui Fratelli d'Italia, formata da Biagio Castaldo, Cristina Acri e Tommaso Bassolino, Popolo delle Libertà, con Antonio Pannone, Antonio Caiazzo, Camillo Giacco, Raffaele Fusco e Aniello Baia, e Vincenzo De Stefano della lista Nuova Città, si stavano preparando per cercare di convincere alcuni pezzi della maggioranza a firmare un documento per consegnarlo al notaio e sciogliere il Consiglio comunale a pochi mesi dal voto che ha portato l’ex parlamentare del Pd alla guida della città. Un tentativo a quanto pare fallito, ma che è ancora in corso poiché le trattative, stando ai beni informati, vanno ancora avanti. Ispiratore del piano per sfiduciare Tuccillo, secondo alcuni Consiglieri comunali di maggioranza, sarebbe l'ex sindaco e senatore del Pdl Vincenzo Nespoli, da poco scarcerato dagli arresti domiciliari dove era finito per le accuse di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Per Biagio Castaldo di Fratelli d'Italia, “l'obiettivo è quello di porre fine a questa consiliatura perché la maggioranza non è capace di affrontare alcun tipo di problema”. Ma a quanto pare le firme non ci sono. Non riescono a trovarle e a scalfire il muro innalzato dalla maggioranza che, a parte qualche malumore interno, pare mantenersi saldo. Le opposizioni facevano affidamento su qualche passo indietro di alcuni membri di maggioranza in contrasto con il primo cittadino e pronti a ritornare alle urne. Niente da fare. Nessuno firma. E il tentativo andato a male sembra aver creato più danni nel centro destra che nella coalizione di maggioranza. Molte le di-
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visioni, nonostante il tentativo di sfiducia, perché sono in tanti che non vogliono un ritorno sulla scena politica di Nespoli e dei suoi metodi. Per Gennaro Giustino, uno dei Consiglieri di maggioranza, “le dinamiche che continuano a guidare il centro destra sono le stesse del fallimentare quinquennio guidato dall'ex sindaco Vincenzo Nespoli che tutti sanno come si è conclusa: Nespoli arrestato”. Nonostante le divisioni, in Comune c'è chi gira con il documento in mano a caccia della preziosa firma da apporre al documento che sancirebbe la fine della consiliatura. Un piano arduo, difficile da mettere in campo visto che i tentativi di sfaldare la maggioranza, con “le dolci sirene di richiamo” pare che siano miseramente falliti. Ma chi vuole mandare a casa, con largo anticipo, Tuccillo, non demorde. Anche perché che nella maggioranza esistano dissidi e mal di pancia interni, è un dato certo. Ma per adesso, di andarsene a casa non ne vogliono proprio sapere.
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›› POLITICA
A Frattamaggiore si sono dimessi tutti gli Assessori
“UNA GIUNTA CHE CI PORTERÀ AL 2015” Il sindaco Russo: Era necessario, il Pd si è rafforzato. Granata, FI: Solo un cambio di poltrone di Angelica Argentiere
nnesimo azzeramento di giunta a Frattamaggiore: oramai abbiamo perso il conto. Questa volta, dalle dichiarazioni, pare che sia l’ultimo e la nuova giunta sarà rivolta alle prossime elezioni comunali del 2015, anno di scadenza del secondo mandato del sindaco Francesco Russo. Ne abbiamo discusso con il sindaco Russo: “Non penso che si tratti dell’ennesimo azzeramento, rientra solo nella dinamicità della politica. Nasce da un ragionamento facile: 12 mesi fa il Pd, primo partito eletto a Frattamaggiore nel 2010, era rimasto con 3 membri in Consiglio comunale perché alcuni che avevano lasciato il Pd per gruppi misti dalle denominazioni fantasiose. Ora, con il passaggio a 9 Consiglieri, è stato opportuno e necessario che gli Assessori abbiano dato le dimissioni per riequilibrare i numeri degli assessorati attribuiti ai partiti e ai movimenti che sostengono la maggioranza”. Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Le
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liste civiche si ridimensionano per rilanciare i partiti che sono i motori della politica, basta Assessori ad personam, pretendo che la Giunta sia delle segreterie dei partiti. Inoltre, sottolineo con molta forza che è sempre stata una maggioranza di centrosinistra e abbiamo il dovere di creare un
gruppo consiliare forte in vista delle scadenze elettorali delle europee dell’ormai prossimo 25 maggio e le elezioni regionali e comunali del prossimo anno: un gruppo solido di centrosinistra che sappia tenere testa al centrodestra che ritornerà sicuramente all’attacco per le prossime elezioni.
LA DIREZIONE DELL’ASL NAPOLI 2 NORD A FRATTAMAGGIORE Ma scoppia la polemica con gli anziani del Centro sociale. Non vogliono lasciare la loro sede Frattamaggiore ospiterà gli uffici della direzione dell’Asl Napoli 2 Nord ma l’ufficialità della notizia ha creato non poche polemiche. A contestare la decisione, oltre al Sindaco di Pozzuoli, la città dove sono ospitati, attualmente, gli uffici direzionali, sono gli anziani del Centro Sociale Pezzullo di via Lupoli perché è proprio in quel palazzo che dovrebbero essere sistemati gli uffici. I soci del centro si sono organizzati con una petizione contro il trasferimento degli uffici nella struttura e hanno intenzione di non cedere facilmente la struttura. Facendo un giro nel centro e parlando direttamente con gli anziani, si avverte la preoccupazione della perdita di un centro aggregativo per la terza età. In tanti ripetono: “Noi abbiamo allungato la nostra vita trascorrendo le nostre giornate qui, ci siamo fatti degli amici con cui trascorrere il pomeriggio e fare tante cose belle. Molti di noi sono anche soli e hanno recuperato il sorriso proprio qui, che è diventato una casa”. Michele, un ottantenne, aggiunge: “Noi ci divertiamo tantissimo con i balli, qui abbiamo tutto lo spazio necessario”. 8 • Cogito
Abbiamo chiesto al primo cittadino, Francesco Russo, cosa ne pensa della protesta messa in piedi dagli anziani: “Non condivido assolutamente. Prima di tutto ci tengo a sottolineare che stiamo affrontando un grande momento politico e amministrativo. Frattamaggiore avrà la sede definitiva della direzione dell’Asl, con uffici tecnici, legali e amministrativi e, al proposito, voglio ringraziare il presidente Stefano Caldoro per aver individuato in Frattamaggiore il baricentro dell’asse Acerra - Pozzuoli, a differenza della precedente candidata Monterusciello”. Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Con il massimo rispetto per gli anziani che non abbiamo trascurato, ma vorrei sottolineare con forza che Frattamaggiore sarà la sede della più grande azienda regionale con un’utenza di oltre un milione. Dagli ultimi
aggiornamenti tecnici, si era stabilito che non bastava solo il primo e il secondo piano,così come avevamo previsto, ma anche il piano terra e quindi si renderà necessario il trasloco del Centro sociale”. Russo ha poi precisato: “Le proteste mi sembrano quasi demagogiche e strumentali in quanto il centro sociale sarà spostato in una struttura di pari dignità. Si poteva chiedere un incontro istituzionale, invece di Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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POLITICA ‹‹ Si tratta di un ragionamento squisitamente politico per rinsaldare le fila del centrosinistra, non per problemi di maggioranza, considerando anche l’ingresso degli amici del Movimento Comune (con Aveta, Arbolino e Pezzullo) che sono entrati a pieno titolo da settembre nella nuova maggioranza”. Ironiche le dichiarazioni di Michele Granata, capogruppo dell’opposizione: “Ennesima crisi finta, dimissioni in bianco senza né capo né coda, ma col fine di un riposizionamento per le prossime elezioni, legate a Nicola Marrazzo, e la lista Movimento Comune che richiedeva questo o quell’assessorato. È una crisi falsa, perché da crisi vere nascono dimissioni vere. È solo un modo per mantenere gli appetiti in questo stallo fino all’elezioni comunali dell’anno prossimo. Non ha niente a che fare con il rilancio ma riguarda solo un posizionarsi di nuove poltrone, a differenza di quella minoranza, come la nostra, che ha il merito di essere rimasta ferma, unita e coerente con il mandato elettorale”. Abbiamo parlato della nuova crisi anche con il capogruppo di maggioranza per i Democratici per il Progresso, Pasquale Del Prete, per il quale “giunti ad un anno e pochi mesi dalla fine di quest’Amministrazione ritengo che più che un giro di poltrone sia opportuno definire un programma amministrativo di pochi punti ma che siano efficaci e risolutivi per quelle che sono le esigenze dei cittadini”. mettere in piedi una protesta che non ha ragion d’essere, ma ribadisco che nessuno sta dicendo di togliere spazio agli anziani che sono, da sempre, una mia priorità, anche dal punto di vista professionale, visto che sono un geriatra. Il problema è che, in queste settimane, il centro non ha una guida salda perché ci sono state le dimissioni di alcuni membri del direttivo e molte notizie arrivano distorte”. A quanto pare, l’Amministrazione ha già individuato un’altra sede per gli anziani del Centro e il Sindaco l’ha anticipato a noi di Cogito: “Un’idea potrebbe essere di far ritornare la Polizia municipale nei locali del comune in piazza Umberto I e destinare il palazzo di via Cumana al centro sociale e per chi si preoccupa che lì non ci sia abbastanza spazio per una sala ballo o per le attività ricreative, ricordo che in quel palazzo c’era una scuola media con una grande palestra che potrebbe essere lo spazio principale. Ma è un’idea, è un work in progress, certo è che gli anziani non rimarranno senza centro. Questo è sicuro”. In chiusura, Russo ci tiene a ricordare: “E’ importante che entri ben in mente l’importanza di questo trasferimento. Non è solo una questione di campanilismo. La presenza della sede dell’Asl a Frattamaggiore sarà un’importante occasione di sviluppo”. Angelica Argentiere Anno XXI - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
Russo, sindaco di Frattamaggiore: “Io nella segreteria regionale? Un premio per i comuni dell’area a Nord di Napoli” Nella nuova segreteria regionale del Pd c’è spazio anche per l’area a Nord di Napoli. A entrare nella squadra che affiancherà la neo segretaria regionale, Assunta Tartaglione, sarà il primo cittadino di Frattamaggiore, Francesco Russo, a cui è stato affidato il ruolo di Responsabile della Valorizzazione delle Autonomie Locali. Un riconoscimento importante per un’area che ha sempre portato risultati lusinghieri al Partito democratico, sia nelle consultazioni interne, le primarie, che ai vari appuntamenti elettorali, amministrativi e politici. Nonostante questo, però, non c’è mai stato un riconoscimento per il lavoro fatto, come abbiamo sottolineato più volte con Cogito, anche quando, qualche settimana fa, intervistammo l’allora neosegretario provinciale, Venanzio Carpentieri. Allora, Sindaco, il riconoscimento al lavoro fatto è arrivato... “E’ dal principio del mio iter Assunta Tartaglione e Francesco Russo politico che intendo valorizzare la zona a Nord di Napoli. Nel corso degli anni, mi sono battuto per la nomina a vice segretario regionale dell’attuale sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo, per l’elezione alla guida della segreteria regionale di Enzo Amendola, ma, poi, non erano arrivati i giusti riconoscimenti e sembrava che la nostra area fosse sempre destinata a essere sedotta e abbandonata, un contenitore di voti, un bacino elettorale molto forte ma poi nulla di più. Già l’amico Carpentieri sta facendo sì che questa zona venga messa in chiaro nelle attenzioni delle segreterie provinciali e sono fiero e orgoglioso della mia carica soprattutto per la fiducia che hanno riposto in me il senatore Cuomo e il consigliere regionale Lello Topo che hanno voluto fortemente che ricoprissi quest’incarico, considerando che già solo Frattamaggiore conta un numero elettori del partito elevato; basti pensare alle scorse primarie dell’8 dicembre quando si sono presentati circa 1600 votanti alle urne”. A Nord di Napoli, però, ci sono anche comuni dove il Partito democratico non è forte come nella sua città... “E’ vero, nei territori vicini la situazione non è così poi felice, tanti i problemi a Casoria, Grumo Nevano e Frattaminore, per esempio, ma sarò molto attento a non passare da un napolicentrismo a un napolinordcentrismo, per dirla con un eufemismo, ma sarà affidato tutto a una dialettica e a un confronto politico con il merito di aver avviato una controtendenza dei nostri territori, in quanto sono sicuro che in tempi passati non sarebbe mai successo che tra i nomi della segreteria regionale ci sarebbe stato anche quello del Sindaco di Frattamaggiore”. Inevitabile un commento sul governo di Matteo Renzi,che alle ultime primarie, a Frattamaggiore, ha ricevuto un consenso pari al 90% dei votanti nello scontro con Cuperlo e Civati... “E’ immediato. Un Governo di un’altra levatura, un premier pragmatico che corre veloce, in controtendenza rispetto a una politica prolungata, un Presidente che è ancora Sindaco nel senso che si vede che è abituato a vivere rapporti con la gente e a stare in prima linea per i bisogni dei cittadini. Un uomo dalle risposte brevi ma appropriate al momento politico. Vedo un governo che si muove in una nuova direzione: qui non si tratta più di tifare Renzi o il partito democratico, qui bisogna tifare l’Italia: ci troviamo di fronte ad un tasso di occupazione giovanile bassissima che non si vedeva dal 1977 e Renzi fin da subito parte con jobs act, azioni risolutive fin dalle prime ore di governo”. Angelica Argentiere Cogito • 9
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Continuano le polemiche dopo la morte del panettiere casalnuovese
LA RABBIA AI FUNERALI DI EDDY E ora c’è la necessità di aiutare la moglie e i tre figli ad andare avanti. Senza il papà na folla di persone, una folla arrabbiata, delusa, sconfortata, allibita, dispiaciuta è quella che ha affollato la chiesa di Maria Santissima del Suffraggio di Pomigliano il giorno dei funerali di Eddy, il panettiere di Casalnuovo suicida. Tante persone dietro al feretro, tra i negozi chiusi per lutto, tra urla, pianti, dolore e sgomento. Eddy era conosciuto da tutti come un ragazzo gentile, disponibile, sempre sorridente. Nessuno poteva mai immaginare che avrebbe compiuto un atto simile, che si sarebbe tolto la vita… “Scrivetelo che l'hanno ucciso, scrivetelo. Lo hanno ucciso”. Così sentenzia il fratello del giovane panettiere, Arcangelo De Fal-
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di Marina Greco co, operaio in cassa integrazione della Fiat di Pomigliano, nel corso del funerale. “La camorra gli avrebbe dato più tempo, prima di mandargli in fumo il locale. Il mio Stato, quello cui pago le tasse, gli ha dato solo 24 ore”, così continua il suo disperato grido, lasciando tutti senza fiato. Ripete queste parole ai giornalisti, mostrando il verbale di 1900 euro: “Ecco perché mio fratello muore - aggiunge - ma non deve morire di nuovo. I miei nipoti e mia cognata Lucia non devono restare soli. Eddy lavorava dalle 5 del mattino alle 10 di sera, da 10 anni non faceva una vacanza: le difficoltà erano troppe, e i miei genitori non si danno pace, come tutti noi. Però ho fiducia nei
cittadini, non nelle Istituzioni, non nella politica. Mi hanno chiamato in tanti, vogliono dare una mano. I commercianti dicono che Lucia non deve chiudere la pizzeria. Ma da sola non può andare avanti: senza soldi le potrebbero togliere anche i figli”. Tra il dolore e lo sgomento, anche il suocero di Eddy, al termine della cerimonia religiosa, ha urlato il proprio dolore alle telecamere impugnando una busta con alcune centinaia di euro che, ha spiegato ai giornalisti, gli sono stati dati da una pensionata che ha voluto esprimere così la propria solidarietà alla famiglia del commerciante. Molto dolore è quello che viene fuori,
HA DECISO DI FARLA FINITA ALL’ALBA, NELLA SUA AUTO Eduardo De Falco, per tutti Eddy, il titolare di “Speedy pizza”, il panificio pizzetteria a taglio di corso Umberto I a Casalnuovo, il giorno 20 febbraio 2014 si toglie la vita. Si suicida, a 38 anni, forse per la disperazione, forse per la rabbia, forse per la tristezza e lascia tre figli e una moglie. Indossava gli abiti da lavoro, quelli che portava nel panificio, quando ha deciso di salutare per sempre questo mondo, i problemi, le angosce e tutto quello che lui viveva. Verso le 5 del mattino è sceso ed è andato verso l’auto sotto casa sua, come sempre, m, quella mattina, invece di andare al lavoro, ha collegato con un tubo di gomma lo scarico dell’auto all’abitacolo e ha inalato il gas, fino a morire. Lascia la figlia di 14 anni, Denise - a cui aveva dedicato il nome di una pizza - e due gemellini di cinque anni. Un verbale di 2.000 euro da pagare in 24 ore, seguito da altri 9.000, questa è la contravvenzione che Eddy ha ricevuto dall’ispettorato del lavoro a seguito di un controllo effettuato nel suo negozio. Controllo che ha rivelato la presenza della moglie del panettiere e di un’altra ragazza che lavoravano sprovviste di regolare contratto di lavoro. Soffocato dagli eventi, il ragazzo, ha deciso di farla finita, di soffocare per sempre, inalando monossido di carbonio. A trovarlo è stato un vicino di casa che ha avvertito la moglie…il suocero, poi, è stato il primo ad andare sul luogo e fare la tragica scoperta. Una scoperta che sgomenta tutti, i familiari, i suoi clienti, i suoi vicini di negozio, tutti i commercianti di Casalnuovo, di Pomigliano, i suoi amici… Eddy aveva chiesto aiuto, per pagare la multa, al fratello (cassaintegrato Fiat) e il suocero si era offerto di aiutarlo…era circondato di affetto, ma, evidentemente, questo non è bastato… “Eddy non ha retto – ci dicono gli amici -, e ha fatto ciò che ha fatto. Assurdo”. La notizia ha fatto il giro del paese e di Pomigliano, zona in cui Eddy abitava, il sindaco di Casalnuovo ha indetto il lutto cittadino e i commercianti di Casalnuovo hanno indetto una serrata generale dei negozi per esprimere solidarietà a quel commerciante, collega, amico che l’ha fatta finita. 10 • Cogito
“Un gran lavoratore, un aiuto, una persona solare e buona”, così lo ricordano le persone in paese. I funerali si sono tenuti il giorno 21 febbraio 2014 nella parrocchia di Santissima Maria del Suffragio nella vicina Pomigliano d'Arco, cittadina dove Eddy abitava con la sua famiglia. “Desidero esprimere la solidarietà personale e dell’associazione che presiedo alla famiglia di Eduardo De Falco” ha detto Pietro Russo, presidente della Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli. “Si tratta di un gesto estremo che ci rattrista e che impone una riflessione alle Istituzioni. Abbiamo più volte lanciato l’allarme su come il terziario sia allo stremo, ma i nostri appelli sono stati inascoltati. D’altra parte – ha continuato Russo – basta fare un giro per il nostro territorio e vedere sempre più saracinesche abbassate: siamo nel mezzo di una crisi che non risparmia quasi nessuno e che non accenna ad esaurirsi”. Il gesto di Eddy lascia tutti senza parole, lascia in uno sconforto forte, con molti interrogativi e lascia un vuoto. Il pensiero che un ragazzo giovane finisce la sua vita così, che un ragazzo ha pensato di trovar pace uccidendosi non lascia molto spazio alle parole…Chissà Eddy cosa pensava, cosa sperava, quali paure insostenibili lo hanno portato ad un gesto così forte, senza ritorno e senza via d’uscita. Di fronte ad un gesto così disperato, estremo, senza ritorno, senza via d’uscita e sentendo il vuoto che lascia, nulla è degno, nulla può rendere l’idea dello sgomento che lascia. Marina Greco Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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CRONACA ‹‹ un dolore che trova radici in una tensione sociale altissima, la disperazione che la crisi ha portato tra i commercianti è la base su cui poggiano questi sentimenti. Un cartello con la scritta "Non siamo ladri, nè sfruttatori" e una corona di orchidee, con la firma "Tutti i commercianti" sono stati collocati davanti al panificio pizzeria di Eduardo, al corso Umberto I di Casalnuovo, per mostrare la solidarietà dei suoi colleghi. La morte di Eddy ha lasciato un’intera comunità senza fiato. Confcommercio Napoli punta il dito contro enti locali, Equitalia e fisco che “costringono ad uno stato di ansia permanente i piccoli imprenditori, già in difficoltà per la crisi e le difficoltà nell' accesso al credito”. “Conoscevo Eduardo De Falco - dice il
poteva aspettare 24 ore prima di dire che Eddy era un evasore. Ha sostenuto, in una intervista, che il verbale non era per la presenza di mia cognata, e che quest'ultima percepiva 10 euro al giorno. Ma dove sono queste cose nel verbale? Ecco - si rivolge alle telecamere - ecco il documento, qui c'è anche l'ultimatum che hanno dato ad Eddy, 24 ore”. Dall’Ispettorato del lavoro è stato detto che il cittadino ha la facoltà di “fare dichiarazioni, di chiedere rateizzazioni, di adottare azioni legali a proprio favore”. Ma Eddy questa lucidità non l’ha avuta, disperato, deluso, sconfortato, ha deciso di farla finita. Per il momento il locale resterà chiuso almeno fino a quando la moglie di Eddy non deciderà il da farsi. I commercianti si sono anche rivolti al vicepresidente della
ero in Aula e mi è mancato il respiro. Eddy era uno di quelli tosti. Ed è per questo che la notizia mi lascia esterrefatto. Gli imprenditori con i soldi dello Stato siamo tutti bravi a farlo. Tipo i palazzinari d'oro della Camera, che quando il Pd di Violante gli firmò il contratto di affitto da 10 milioni di euro, non avevano neanche la proprietà degli immobili (si sono pagati il mutuo con il fitto). Così siamo tutti bravi! Fare gli imprenditori veri con il fiato sul collo dello Stato è invece diventato impossibile. Come nel caso di Eddy. Spero che riusciremo a fermare questo schifo in tempo. Perché credetemi. Più tempo sto qui dentro e più mi rendo conto che se i partiti volessero, questo Paese cambierebbe in 3 mesi. Ciao Eddy. Ti vogliamo bene.” Intanto è stato aperto un conto cor-
vicepresidente di Confcommercio Napoli, Gaetano Coppola, anche lui residente a Casalnuovo - era un gran lavoratore e faceva un prodotto ottimo. Era un uomo molto equilibrato. Se ha deciso di togliersi la vita è perché non reggeva più alle difficoltà economiche e la multa è stato l'ultimo colpo. La sua morte si aggiunge a quella di altre decine di commercianti che si sono suicidati per l'impossibilità di dialogare con il fisco, con gli enti locali, e con gli uffici che recapitano multe e cartelle esattoriale che richiederebbero almeno una rateizzazione, che spesso è impossibile chiedere. Ci vorrebbe un ufficio di mediazione con il fisco, un momento di incontro tra le parti per ottenere una dilazione o almeno una rateizzazione dei pagamenti. Diversamente, i suicidi continueranno”. La disperazione e la rabbia sono talmente forti che Arcangelo De Falco ha continuato affermando: “Il presidente dell'ispettorato non ha avuto rispetto per mio fratello neanche quando lo stavamo seppellendo,
Camera, Luigi Di Maio, intervenuto in una manifestazione a Pomigliano d’Arco, chiedendogli “soluzioni ed iniziative”. Luigi Di Maio conosceva Eddy e sulla sua pagina facebook lo ha ricordato con queste parole: “Eddy l'ho conosciuto due anni fa. Era un piccolo imprenditore di Casalnuovo di Napoli, voleva incontrare il M5S di Pomigliano per proporre un suo progetto: "latte e pane a km 0" lo chiamava. L'idea era quella di distribuire il latte e il pane prodotto nelle nostre zone, in bici, per ridurre il traffico e facilitare la reperibilità di questi beni di uso quotidiano. Eddy aveva un'attività di panificazione. Mi disse "portate avanti voi questo progetto, io non ce la faccio, lavoro come un somaro". Due giorni fa la sua attività ha ricevuto una visita dell'ispettorato del lavoro. Hanno trovato la moglie ad aiutarlo nel negozio. La moglie, scandalo! Lo hanno multato di 2000 euro + 9000 euro. Eddy si è tolto la vita. Lascia la moglie e tre figli. Quando ho appreso questa terribile notizia,
rente attraverso l'associazione di commercianti di cui Eddy era socio, e Arcangelo, fratello di Eddy e suo suocero, chiedono a tutti un aiuto per non lasciare soli la moglie, Lucia e i tre figli. Il numero di conto corrente su cui fare il versamento è il seguente: IBAN IT93R0335967684510700165443. Intestazione: APE (Associazione per Esercenti) Causale: PER EDDY. L’intera comunità di Casalnuovo ricorda quel panettiere buono, buono come il pane che faceva e come quelle sue pizzette…quel sorriso sincero, gli occhi puliti, la sua gentilezza, la sua disponibilità…La sua morte lascia aperti moltissimi interrogativi, sulle conseguenze di questa crisi, su come lo Stato sia o meno vicino ai commercianti, su quanto sia aperto il dialogo con il Fisco e su come un cittadino possa rivolgersi alle Istituzioni per non sentirsi solo e perseguitato…Ciao Eddy…adesso puoi riposare in pace.
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In corso i lavori di ampliamento nel cimitero di Frattamaggiore
E’ POLEMICA SUL FORNO CREMATORIO Don Maurizio: E’ necessario nella Terra dei fuochi? Il sindaco Russo: Allarmismi inutili di Angelica Argentiere ’apertura di un forno crematorio nel cimitero consortile di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano già divide l’opinione pubblica prima della sua realizzazione. Tra chi vuole una Frattamaggiore come un centro servizi dell’area a Nord di Napoli e chi invece lancia il timore di un danno ambientale. Al momento l’unico forno crematorio esistente in Campania, è a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno; quindi è facile ipotizzare che l’apertura di un forno crematorio a Frattamaggiore, al confine tra Napoli e Caserta, potrebbe essere utile a quanti risiedono in queste due province, ma anche a quelli che abitano nei primi comuni dell’avellinese e del beneventano. Per la realizzazione del forno, prevista con un project financing, è prevista la spesa di oltre due milioni di euro. Sulla questione, il “prete antiroghi” don Maurizio Patriciello ha lanciato su facebook una riflessione/provocazione: “Sul forno crematorio che si vorrebbe costruire nel cimitero di Frattamaggiore – Frattaminore – Grumo Nevano, occorre fare molta attenzione. Un confronto democratico e civile con gli abitanti della zona è non solo costruttivo ma doveroso. Intanto occorre ricordare che, sebbene il cimitero è consortile, insiste per lo più in territorio di Frattaminore, a pochissima distanza dal paese. E’ più che logico che i residenti, dopo le mille menzogne loro raccontate in tema ambientale (vedi il termovalizzatore di Acerra o la discarica di Chiaiano) non siano disposti ad accogliere con troppa facilità le
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rassicurazioni degli esperti interessati alla costruzione. Occorre, inoltre, studiare il problema da diversi punti di vista. Ma - mi chiedo - pur essendo in quantità minima quella polvere che, non dimentichiamo, sono le ceneri dei nostri cari morti, dove si va a depositare? Credo sia logico pensare che va a depositarsi sui balconi e sui davanzali delle finestre delle civili abitazioni. Con quali conseguenze per bambini, ragazzi e anche adulti più impressionabili? Questo aspetto non è secondario. L’uomo non è solo economia. Inoltre: visto che non esistono in zona altri forni crematori, è prevedibile immaginare che il nostro forno richiamerà le salme di altri pesi. Ora, dato che il nostro cimitero non si trova allo sbocco di una autostrada né tantomeno in aperta campagna o in cima a una montagna, ma è incastonato tra case, scuole, negozi, pizzerie, eccetera, non sarebbe il caso di pensare che forse non è il luogo più adatto alla costruzione di un forno crematorio?” Non tarda ad arrivare una dichiarazione ufficiale del sindaco di Frattamaggiore Francesco Russo. “A fronte delle tante richieste di chiarimenti e dell'allarmismo che si sta generando in riferimento al nuovo Tempio crematorio, vorrei informare i cittadini onde evitare la nascita di preoccupazioni e pregiudizi fuori tempo e fuori luogo. II nuovo Tempio crematorio sarà una struttura moderna, efficiente e, soprattutto, rispettosa dell'ambiente: la potenzialità del bruciatore che verrà utilizzato è paragonabile a quella della caldaia di una palazzina con venti alloggi con la differenza
AFRAGOLA: VANDALI ALLE SCUOLE MOZZILLO E NOSENGO distanza di poco tempo, in due scuole del territorio afragolese, alcuni A vandali hanno creato danni notevoli. Il primo a essere colpito è stato l’istituto comprensivo Castaldo - Nosengo di piazza Ciampa, dove sono state portate via porte e finestre e il dirigente scolastico è stato costretto ad acquistare pannelli di compensato per evitare di dover sospendere le lezioni. Gli uffici comunali sono stati sollecitati più volte ma inutilmente per ora.ù “Sono inoltre mancate risposte chiare da parte dell’attuale Amministrazione – ha dichiarato l’ex vice sindaco Antonio Pannone – riguardo a fondamentali interventi di manutenzione, secondo alcune proce12 • Cogito
dure amministrative già avviate negli anni precedenti, che prevedevano una ristrutturazione di un edificio che ha ormai 50 anni. Nel ruolo di opposizione responsabile siamo impegnati a difendere strenuamente un modello di indirizzo che ci ha consentito di raggiungere importanti risultati sul piano di una virtuosa politica scolastica, che ha messo al primo posto le aspettative dei nostri giovani e delle loro famiglie. Non mancano, purtroppo, indicatori che denotano preoccupanti ritardi, soprattutto sul piano della manutenzione degli edifici scolastici comunali. Ho già denunciato più volte, nel recente passato, che gli interventi di manutenzione ordinaria (anche delle aree di verde inter-
che quest’'ultima non è dotata degli impianti di abbattimento dei fumi e di un sistema di filtrazione che invece saranno presenti nel crematorio nel pieno rispetto del decreto legislativo 152/2006. Gli impianti di cremazione funzionano in tutto il mondo senza generare alcun problema e il diritto di scegliere la cremazione è sacrosanto. Ridurre un’operazione così importante a una bagarre senza senso su presunti ed inesistenti pericoli ambientali è semplicemente assurdo”. Facile prevedere che la polemica andrà avanti anche perché lo stesso don Maurizio ha già annunciato l’organizzazione di incontri sul tema. Seguiremo la vicenda nei prossimi numeri.
ne alle strutture) nelle scuole cittadine non sono condotti con gli standards di efficienza e qualità”. Altra struttura colpita dai vandali è stata la scuola secondaria di primo grado Mozzillo, dove, dopo aver sfondato il cancello e buttato giù una parete, i ladri si sono intrufolati nella segreteria e nella direzione, portando via computer, dvd, scanner e un moderno microscopio. Il preside Domenico Medusa anche se notevolmente provato, non si è abbattuto ma ha subito pensato a porre riparo, organizzando attività di volantinaggio con alunni e genitori all’esterno di Chiese e centri commerciali per chiedere un contributo per ricomprare ciò che è stato sottratto. Bisogna ricordare che l’edificio in questione non ha nemmeno una palestra, nonostante le tante promesse che sono state fatte nel corso degli anni. Claudia Perrotta Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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CRONACA ‹‹
Operazione anticamorra ad Afragola. Quattro fermati
ESTORSIONE ALLA DITTA DELLE FESTE Nei guai anche Leopoldo Tremante, l’animatore delle feste del Pdl e di Chiostri e Cortili vrebbero chiesto il pagamento di una tangente a un imprenditore che si era aggiudicato vari appalti per l'attività di montaggio e manutenzione di luminarie ad Afragola e nei comuni vicini. Questa l’accusa con cui sono stati arrestate quattro persone ritenute appartenenti al clan camorristico dei Moccia. A finire nel mirino degli inquirenti sono stati Giovanni Del Prete, di 27 anni, Leopoldo Tremante, di 57 anni, Antonio Del Prete, di 29 anni, e Giovanni Castiello, di 42 anni. Per tutti c’è l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'attività investigativa, coordinata dalla Dda partenopea, è stata svolta in due distinte fasi: la prima ha riguardato l'esecuzione del fermo di Giovanni Del Prete, che gestiva la trattativa con la vittima ritirando anche il denaro, e di Leopoldo Tremante, che svolgeva il ruolo di intermediario. La vicenda era emersa nel corso di una serie di intercettazioni telefoniche che avevano consentito di ricostruire le singole fasi della richiesta estorsiva e di identificare alcune delle persone coinvolte nella vicenda. In un primo momento, l'imprenditore, per paura di ritorsioni, aveva negato di aver subito minacce, ma dopo l'ascolto di alcune conversazioni telefoniche, estremamente eloquenti, aveva confermato di essere vittima di persone che si erano presentate a nome dei "compagni di Afragola" e che gli avevano chiesto di versare, a partire dal mese di giugno 2013, in due tranche, la somma di 3.000 euro. Tra gli arrestati, il più conosciuto in città è sicu-
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ramente Leopoldo Tremante che, per anni, ha organizzato e condotto gli spettacoli che hanno accompagnato le feste e le manifestazioni politiche di Alleanza nazionale, Pdl e Forza Italia. Una vicinanza che gli avrebbe permesso di finire, come presentatore, anche sulle brochure che presentavano Chiostri e Cortili, il programma di iniziative programmate nel periodo estivo nel corso dell’Amministrazione guidata dall’ex senatore Nespoli.
Nelle foto i quattro arrestati. Da sinistra Antonio Del Prete, Giovanni Del Prete, Giovanni Castiello e Leopoldo Tremante
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Nella Ciaramella Settembrini a confronto con il dramma della Terra dei fuochi
“UNA GIORNATA DEDICATA AL FUTURO DEI FIGLI” La dirigente, Milena Marchese: Dopo questa giornata torneremo a casa più consapevoli di Giovanna Anna Casoria Sono profondamente emozionata per questa giornata dedicata al fu turo dei nostri figli” ha detto la dirigente scolastica della scuola media statale Settembrini Ciaramella, la professoressa Milena Marchese, venerdì 7 febbraio in occasione di un incontro sul tema della Terra dei Fuochi che ha avuto luogo nell’auditorium della sede di via Arturo De Rosa di fronte ad un pubblico composto da un gran numero di studenti, da alcuni dei La Terra dei fuochi è stata al centro di un dibattito loro genitori e dal corpo docente. “C’ è stato un grande supporto da parte dei docenti che hanno lavorato instancabilmente, senza sosta per questa occasione. E oggi promosso dal preside della scuola secondaria di primo grado Mozzillo, Domenico Medusa, con il patrocinio del torneremo a casa più ricchi e consapevoli” ha aggiunto. Alle parole della dirigente è seguita la proiezione di un video realizzato da Comune di Afragola, nel teatro Gelsomino. Erano preLegambiente in cui in successione sono state mostrate le devastanti immagini senti tutti gli alunni della scuola accompagnati dai dodella nostra terra. Dopo di che è stata la volta dei relatori. Le prime parole so- centi e dal personale non docente. Presente, anche se no state quelle di Lucio Iavarone, portavoce del Coordinamento Comitati fuo- per poco tempo, il sindaco di Afragola Domenico Tuccilchi, che senza risparmi ci ha tenuto a sottolineare che la situazione attuale è lo. Parte attiva del dibattito sono stati l’assessore alstata determinata non solo da quelle organizzazioni criminali, che in maniera l’Ambiente, Salvatore Iavarone, l’assessore alla cultura, subdola e meschina hanno avvelenato le nostre terre, ma anche dalla negligen- Alessandro Salzano, il parroco di Caivano padre Mauriza e dalla poca attenzione che in passato si è avuta verso tale problema. L’ in- zio Patriciello, la docente di Ecologia della Seconda Unitenzione di Iavarone è stata quella di trasmettere un messaggio fondamentale, versità di Napoli, Stefania Papa, Marilena Scudieri della ossia quanto importante sia il rispetto di nostra madre terra. “Deve essere forte Guardia di Finanza. La discussione è stata introdotta e la spinta alla tutela all’ ambiente che ci circonda poiché ci stiamo avviando verso moderata dalla giornalista Maddalena Maltes della rivista un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili” ha detto, facendo intuire Città Nuova. Don Patriciello ha ancora una volta posto la gravità della situazione e quanto sia necessario prestare attenzione a progetti l’accento sulle terre contaminate, su quelle verdure che diretti. Forte e conciso è stato poi l’ intervento del primo cittadino di Afrago- continuano ad arrivare sulle nostre tavole e che gli la, Domenico Tuccillo, che ha evidenziato “l’impegno profuso dall’Ammini- esperti ci assicurano essere non rischiose, sui rifiuti strazione ed ha direttamente espresso il nuovo principio adottato: provvedere smaltiti illegalmente dalle piccole fabbriche situate sui a fare tutto quanto sia necessario (ripulire le strade, aumentare i controlli, sensi- territori circostanti ma che nessuno ha il coraggio di bilizzare alla raccolta differenziata) prima di chiedere e pretendere qualsiasi co- chiudere per evitare che centinaia di famiglie si ritrovino sa dai cittadini. senza lavoro. Ha raccontato per l’ennesima volta storie A seguire l’assessore all’ambiente, Salvatore Iavarone, che ha illustrato il di malattie, di vite che si spengono, di ticket per malattia nuovo programma di rigenerazione del territorio e i risultati raggiunti. “C’è sta- che aumentano a dismisura, di potenti che hanno saputo un aumento della raccolta differenziata e un diminuimento dei roghi tossici. So- to, che sanno ma che non fanno nulla. “Ad Afragola, a no state compiute diverse campagne di pulizia il tutto accompagnato da un au- Caivano a gent se puzz e famme” ha aggiunto racconmento dei controlli della polizia municipale, delle guardie ambientali e della protando la storia di un pover’uomo che tutte le sere va in tezione civile. Si è poi provveduto a una serie di iniziative sperimentali a costo zeChiesa da lui a portargli le bollette, a chiedere qualcosa ro come l’ utilizzo di droni, particolari aerei, che effettueranno continue operazioni di monitoraggio attraverso foto e video sulle zone maggiormente a rischio” ha det- da mangiare. E non basta l’inquinamento, la malattia ma to l’assessore. Ci sono inoltre due importanti notizie: la prima prevede un pro- anche la fame, la disperazione. “Dobbiamo fare qualcogetto sperimentale che consiste nella mappatura e nell’ analisi di tutti i pozzi e sa, dobbiamo combattere, andare avanti” ha dichiarato. i terreni agricoli di Afragola per cercare di individuare i problemi e garantire Ma la gente continua a morire e chi vive lo fa in terre prodotti agricoli che non siano nocivi. La seconda notizia consiste nel convo- contaminate. Scopo del convegno era la presentazione del Progetcare tutti i medici di base per raccogliere dati precisi sul problema dei tumori. to Sentinelle, per il diritto alla vita, alla libertà, alla sicuA rappresentare Legambiente il presidente Basilio Puoti che ha tracciato gli obiettivi fondamentali del circolo. Nato nel 2006 grazie al sostegno del profes- rezza della propria persona nella Terra dei Fuochi che si sor Aldo Bifulco ha messo in atto insieme a giovani volontari una serie di pro- propone di favorire l’approfondimento dei diritti umani e getti ed iniziative a tutela dell’ambiente, tra cui Passeggiata in bicicletta, Pulia- il riconoscimento del loro valore e della loro importanza, ponendo l’attenzione in particolare sull’articolo 3 della mo il Mondo e Festa dell’albero. A chiudere Don Maurizio Patriciello. Il principale problema per il parro- Dichiarazione universale, approvata dall’Assemblea geco sta nel fatto che diamo forte attenzione al bene privato e trascuriamo com- nerale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Gli alunpletamente quello pubblico, ma in realtà tra i due c’è una forte correlazione, ni dovranno approfondire e verificare l’attuazione del ditutelare l’ uno significa tutelare l’ altro, e condanna e chiama traditori chi non ritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona adempie ai propri doveri di cittadino. Che il decreto legge sulla Terra dei Fuo- umana attraverso seminari, forum ed incontri con amchi sia stato approvato e sia diventato legge (provvedimento che la Campania e ministratori pubblici, esponenti del mondo dell’impresa, i cittadini campani attendono da tempo e che dispone le misure fondamentali per della sanità e dell’ambiente. Un convegno che ha destato molto interesse tanto da cancellare il fenomeno dei roghi e cominciare ad affrontare il fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti nella regione e le sue drammatiche conseguenze) per don aver ricevuto l’invito a partecipare a Rai Gulp per discuMaurizio, che da anni porta avanti una lotta per riconoscere l'emergenza am- tere del dramma che sta vivendo la nostra terra. Alcuni bientale di quest’area, è solo un punto di inizio, non certo di arrivo. E’ infatti ragazzi di classe terza, compresi gli alunni diversamente fondamentale che ognuno dia il suo contributo e sia protagonista del cam- abili, saranno presto ospiti della Rai. biamento. Claudia Perrotta
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Progetto sentinelle, in difesa del territorio
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CRONACA ‹‹
Un’importante novità nell’istruzione a Nord di Napoli.
DAL 2014Il dirigente L’ALBERGHIERO AD AFRAGOLA del Sereni la illustra a tre studenti di Angela Castiello, Luca Laezza e Rachele Bossa (alunni della IV B I.T.S. Sereni Afragola) inalmente dopo tanti anni, ad Afragola, all’Istituto “Sereni” si attiverà il nuovo indirizzo dei “Servizi enogastronomici per l’ospitalità alberghiera”, cosicché gli allievi della terza media residenti ad Afragola non dovranno più percorrere tanti chilometri per frequentare istituti alberghieri nei paesi limitrofi o scegliere corsi di studi di ripiego. Abbiamo chiesto alla professoressa Imma Russo, docente di lettere dell’istituto, nonché funzione strumentale dell’Orientamento, se le iscrizioni al nuovo indirizzo hanno avuto grandi adesioni. La professoressa ha sottolineato che “il “Sereni” presenta un’offerta formativa ricca e funzionale: Amministrazione finanza e marketing, con l’articolazione di sistemi informativi aziendali. Turismo. Trasporti e logistica (ex aereonautico). Servizi per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera indirizzi che fanno acquisire agli studenti una buona preparazione tecnico-pratica e competenze culturali tali da potersi inserire nel mondo del lavoro e/o proseguire gli studi universitari. Le iscrizioni sono aumentate del 90% rispetto allo scorso anno e si ringrazia particolarmente il dirigente scolastico, il professor Luigi Sibilio, che ha voluto fortemente l’alberghiero ad Afragola”. Abbiamo così intervistato il dirigente Scolastico, Luigi Sibilio, reggente al “Sereni” da quest’anno scolastico. Come è nata l’idea di far approdare ad Afragola l’istituto per l’ospitalità alberghiera? “Già da qualche anno, benché dirigente di un’altra scuola, in collaborazione con una docente del Pertini, avevo maturato l’idea di istituire ad Afragola l’istituto alberghiero. All’epoca non fu possibile per problemi logistici. Il Sereni da quest’anno risulta sottodimensionato, ed è mia intenzione far “rinascere” questo importante e storico istituto. Considerato che esiste un grande spazio per la sistemazione delle cucine, ho pensato immediatamente all’indirizzo enogastronomico, tenendo conto anche che ad Afragola manca questa offerta. Voglio sottolineare che prima o poi si completerà anche la stazione porta della TAV, con la conseguente nascita di una forte richiesta alberghiera”. E’ risaputo che l’istituto “Dalla Chiesa” oggi conta poco meno di 1200 allievi, grazie soprattutto all’informatica, fortemente voluta da lei, come mai non ha pensato di inserire nell’offerta formativa l’istituto alberghiero già 10 anni fa? “I motivi sono duplici…All’epoca le richieste da parte dell’utenza afragolese per l’informatica erano numerose, presso l’istituto “Dalla Chiesa” avevamo anche un corso per i geometri che funzionava molto bene. Creando l’alberghiero avremmo bloccato in qualche modo entrambi i corsi, senza dimenticare che l’edificio, secondo me, non era del tutto idoneo ad accogliere l’in-
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dirizzo enogastronomico”. L’accorpamento del liceo artistico di Cardito con il Sereni è stato casuale o anche qui c’è il suo intervento? “Non posso dire che è stato casuale, abbiamo saputo cogliere il momento adatto per questo accorpamento. E’ stata una mia idea, anche se qualcuno del territorio non la pensa così. L’opportunità è iniziata nel momento in cui incontrai l’assessore all’istruzione del Comune di Cardito, prof.ssa Impagliato Albertina gliene parlai e lei ne fu molto entusiasta. I docenti del Liceo artistico erano costretti a spostarsi ad Acerra per ogni minimo adempimento di segreteria, così pure l’utenza. Successivamente condivisi l’idea con il dottor Maurizio Moschetti, assessore all’edilizia scolastica e delle politiche scolastiche della provincia di Napoli, che ha fatto in modo che il liceo di Cardito si distaccasse dal Murani di Acerra e si accorpasse al Sereni, distante solo due chilometri in linea d’aria. Qual è il suo ideale di scuola? “Il mio ideale di scuola secondaria superiore è quella di una struttura aperta al territorio, funzionante per almeno 12 ore al giorno, in grado di coinvolgere gli studenti anche in attività extracurriculari. Un’agenzia formativa che favorisce l’alternanza scuola-lavoro e la conoscenza linguistica; una scuola capace di ospitare anche i lavoratori e gli extracomunitari, in orario serale, per assecondare le loro esigenze formative; una scuola che valorizzi le risorse e le capacità degli alunni diversamente abili, attraverso l’integrazione e la successiva inclusione sociale. Dunque, una scuola aperta a tutti e moderna; soprattutto penso ad una scuola a dimensione europea, cioè pronta ad accogliere studenti di altre nazioni, che valorizzi le culture, le tradizioni, gli usi e costumi degli studenti europei. La diversità arricchisce, sempre!” Pensa di aver dato tutto alla scuola o c’è un rimpianto per qualcosa che non è riuscito a fare? Faccia un bilancio “Non sono in grado di fare un bilancio sul mio operato. Ho cercato di fare sempre quello che ritenevo opportuno nell’interesse degli studenti afragolesi e delle loro famiglie. Per me la scuola è una missione e pertanto deve aiutare a crescere e formare il futuro cittadino, attraverso un’educazione mirante all’autonomia, alla consapevolezza dei diritti e dei doveri umani. Spero di aver dato tutto quello che potevo; posso dire con franchezza di aver svolto la mia professione con amore, dedizione e spirito di abnegazione, sacrificando spesso anche gli interessi personali e familiari per il bene della comunità scolastica”. La ringraziamo per ciò che ha fatto per il nostro istituto e per l’intera comunità afragolese e le auguriamo tutto il bene possibile. Grazie, Grazie di cuore!!
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›› RELIGIONE
Celebrato il centenario della nascita di don Biagio Mugione
“MERITA GLI ONORI DELL’ALTARE” In tanti hanno chiesto l’avvio del processo di beatrificazione del prete carditese di Carmen Celardo a città ricorda don Biagio Mugione, sacerdote di origini carditesi, martire delle barbarie naziste, in occasione del centenario della nascita, avvenuta, a Cardito, il 24 febbraio 1914. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Cardito d’intesa con il Comune di Alvignano, e in collaborazione con l’associazione E.PRO.C.A., ha visto l’avvicendarsi di vari momenti celebrativi, tutti concentrati nella giornata di domenica 23 febbraio; a iniziare dalla mattinata, con un bici gemellaggio del cicloclub CMV Italia dal Santuario di Cardito, dove don Biagio Mugione fu vice parroco e dove è presente una targa che ne ricorda la barbara uccisione (a firma dello storico don Gaetano Capasso) alla Chiesa di San Sebastiano di Alvignano, dove fu arciprete e martire. A seguire, nel pomeriggio, quando è stata inaugurata, dai ha sacrificato la propria vita affinchè possa essere annoverato, un sindaci di Cardito e Alvignano, Giuseppe Cirillo e Angelo di giorno, tra gli eroi, i Santi e Beati della Chiesa Universale”. Costanzo, una targa dedicata al sacerdote apposta sulla casa naBelle, inoltre, le testimonianze di don Nicola Mazzella che tia al corso Cesare Battisti di Cardito. La giornata è poi prose- ha ricordato come la vita di don Biagio sia stata “non solo una guita con momenti di cultura con un’interessante convegno di ‘bella storia’, una ‘storia di impegno e sacrificio’, ma soprattutto di storia locale presso Palazzo Mastrilli sul tema “La nostra storia, i consapevolezza del dovere, di cristiano prima e di sacerdote poi, di nostri eroi e martiri”; un simposio molto apprezzato, sia da cit- conformare la nostra vita a Cristo”. tadini carditesi che da quelli alvignanesi, accorsi in centinaia per Da segnalare, infine, anche la presenza di un omonimo niricordare il loro parroco, che ha visto la partecipazione dei Sin- pote dell’eroe commemorato, Biagio Mugione, che ha annundaci dei due comuni, Cardito e Alvignano, del giornalista Mau- ciato una serie di ulteriori iniziative che saranno predisposte per ro Nemesio Rossi, che ha curato una monografia su don Biagio ricordare don Biagio. (Alvignano ed il suo Arciprete) e di alcuni rappresentanti della Per finire, nel corso della serata si è tenuta una solenne CeBiblioteca don Gaetano Capasso, tra cui Vania Grimaldi e An- lebrazione Eucaristica, presso il Santuario di San Biagio, presietonio Boccellino. duta dal Vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spiniello, e conDal meeting, moderato dal giornalista Raffaele Mugione, è celebrata da don Nicola Mazzella, rettore del Santuario e da don emersa la necessità, come lo stesso Mugione ha sottolineato di Emilio Meola, parroco della Chiesa di San Sebastiano di Alvi“continuare in iniziative alla memoria di questo eroe carditese che gnano. Nel corso della celebrazione, sono stati letti alcuni brani commemorativi, scritti da don Gaetano Capasso su don Biagio (I preti sanno morire, ndr) e sono stati consegnati ai fedeli alcune copie dell’opuscolo “Un eroe in talare. I preti sanno morire”, pubblicato dalla E.PRO.CA. Editrice, che riassume la vita e le opere di questo sacerdote. Questo il testo della targa marmorea apposta sulla casa natia in occasione del centenario della nascita “La Diocesi di Aversa e il Comune di Cardito, ricordano Don Biagio Mugione, nato in questa casa il 24/02/1914. Sacerdote di eccelse virtù spirituali ed umane, arciprete nella parrocchia di San Sebastiano Martire in Alvignano (CE), ove fu martire innocente del barbarico furore nazista il 18/10/1943. Questa iscrizione a memoria dei tragici eventi che hanno funestato l’intera Europa, perché siano di monito per le nuove generazioni e non abbiano più a verificarsi”.
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RELIGIONE ‹‹
Un prete che ha pagato con la vita la voglia di difendere i suoi parrocchiani Biagio Mugione, sesto figlio di Giuseppe Mugione e Antonietta Loffredo, nasce a Cardito il 24 febbraio 1914. A nove anni volle farsi prete e completa il ciclo scolastico nel seminario di Aversa. Compie gli studi teologici tra Aversa e Villa San Luigi a Posillipo (Napoli) dai padri Gesuiti. Conobbe il vescovo di Caiazzo, Monsignor Nicola Maria Di Girolamo, con cui trattenne una cordiale amicizia. Ordinato sacerdote il 17 Luglio del 1937, celebra la prima messa nella chiesa di San Biagio di Cardito il 26 luglio dello stesso anno. La laboriosa città lo accoglie in festa con il podestà in prima fila e le massime autorità cittadine. Nel gennaio del 1938 viene nominato vice parroco della Chiesa dedicata al santo patrono, oggi Santuario di San Biagio. Successivamente, il vescovo di Caiazzo, venuto a mancare il parroco della canonica di San Sebastiano in Alvignano (allora provincia di Benevento), nel novembre del 1939 lo chiama nella sua diocesi come arciprete nella Chiesa di San Sabastiano Martire di Alvignano. Inizia un triennio di riforme e organizzazione della sua nuova comunità. Una profonda ed incisiva attività che mette in evidenza il suo apostolato e le sue eroiche virtù, riconosciute dall’intera popolazione che lo ama ancora oggi a settanta anni dalla sua scomparsa.
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La seconda guerra mondiale sarà il suo calvario. Don Biagio, apostolo e missionario in terra calatina, deve lottare contro i tedeschi invasori e difendere i suoi parrocchiani da soprusi, violenze e sopraffazioni. Una battaglia che lo vede sempre in prima linea fino all’estremo sacrificio della propria vita per la comunità cristiana che amava. Il buon pastore venne trucidato dal sadico furore della germanica barbarie il 18 ottobre 1943, all’età di ventinove anni, sulla strada tra i comuni di Dragoni ed Alvignano, mentre in abito talare si recava nella sua parrocchia che credeva minata con i fedeli sotto le macerie.Le sue spoglie mortali riposano nella Cappella Madre del cimitero di Cardito. La città Natale, Cardito, e quella di Alvignano, che lo ricordano come eroe e martire a memoria e insegnamento per le future generazioni hanno intitolato a Don Biagio Mugione una strada cittadina. In occasione del centenario della sua nascita (23 febbraio 2014) il Comune di Cardito e il Comune di Alvignano hanno promosso, in collaborazione con l’ente no profit E.PRO.C.A. e il Cicloclub CMV ITALIA, una festa solenne con un Gemellaggio di Pace, Amicizia e Solidarietà tra le due città. Nel Santuario di San Biagio di Cardito, una lapide marmorea nel 66° anniversario della fucilazione, tratta dagli scritti dello storico professor Don Gaetano Capasso, ne evidenzia le eroiche virtù. Antonio Boccellino
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Si in de adi I vari v e i pro troppe della q re la so di sost scono di 25 e il tagli la poli mente no nes guenze Seco senten che an leggibi smarri lizia o dendo gliand civile e tre, co polizza cato. Tut sempre e le su pagam
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›› RUBRICHE
Il cancro al colon retto Lorenzo Capasso, chirurgo dell’Ospedale di Caserta: Investire in prevenzione di Vittorio Santoro l cancro del colon-retto (CCR) è uno dei tumori più diffusi. In Italia si ammalano ogni anno dalle 20 alle 30 mila persone e circa la metà è destinata a morire a causa della malattia; i tassi più alti si registrano nell’Italia centro settentrionale, quelli più bassi nel meridione, a eccezione della provincia di Caserta e dell’area dei comuni a Nord di Napoli in cui vi è stato un progressivo aumento dell’incidenza che ha oramai superato la media nazionale. E’ ormai dal 2007 che il tumore al colon retto, reputato tumore ‘sentinella’ perché la sua incidenza tende ad aumentare in aree inquinate, è sempre più diffuso in Campania e ne sono stati diagnosticati dieci al giorno. Il rischio di avere una diagnosi di tumore del colon retto nel corso della vita (fra 0 e 74 anni) è di 50,9‰ fra i maschi (1 caso ogni 20 uomini) e di 31,3‰ fra le femmine (1 caso ogni 32 donne), mentre il rischio di morire è dello 17,3‰ per i maschi e 10,0‰ fra le femmine. Il carcinoma del grosso intestino rappresenta, quindi, una delle principali cause (la seconda in ordine di frequenza) di morbosità e mortalità neoplastica in tutti i Paesi occidentali. Ne abbiamo parlato con il dottor Lorenzo Capasso, frattese, chirurgo dirigente dell'Azienda Ospedaliera di Caserta, specialista in Chirurgia generale e vascolare e dottore di ricerca in Metologie diagnostiche intraoperatorie, da anni impegnato a studiare i tumori dell'apparato digerente, per tentare di capire meglio quali siano le cause, le forme di prevenzione e le possibilità di cura di questa patologia. Quali sono i fattori di rischio per questo tipo di tumore? “I tumori colonrettali presentano, sotto il profilo del rischio quattro caratteristiche di grande interesse: Fattori di rischio ambientali, prevalentemente di natura alimentare. I piu documentati sono il sovrappeso e l’obesità, una dieta ipercalorica e il consumo di grassi animali e carni rosse. Un’alimentazione ricca di vegetali sembra svolgere un ruolo protettivo. Molto controverso è il ruolo del fumo di tabacco, mentre è unanime l’accordo sulla funzione protettiva dell’attivita fisica indipendentemente dal peso corporeo; altro fattore di rischio sono le lesioni precancerose, gli adenomi, che sono i precursori biologici della maggior parte dei carcinomi. La
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sequenza adenoma carcinoma è ormai confermata, oltre che sotto il duplice profilo morfologico e clinico, anche da osservazioni biomolecolari; da tenere sotto controllo anche fattori familiari ed ereditari che determinano l’origine sicuramente genetica di due tipi
Lorenzo Capasso di tumore colorettale, che sono il cancro derivante dalla poliposi familiare e il cancro colorettale ereditario non su poliposi; a rischio anche chi soffre di malattie infiammatorie croniche dell'intestino: (colite ulcerosa o malattia di Crohn) o se ha già rimosso in passato un cancro o un polipo”. Esistono forme di prevenzione per questa patologia? “La prevenzione non solo esiste, ma è fondamentale. Bisogna considerare che il tumore del colon è la seconda causa di morte per neoplasia ma se quest’ultimo viene diagnosticato nella prima fase si ha una sopravvivenza a 5 anni che sfiora il 95%. Ci sono due tipi di prevenzione: quella primaria che consiste nell’eliminare i fattori ambientali di rischio e pertanto è rivolta a tutta la popolazione e prevede una riduzione del consumo di grassi animali (burro, latte, latticini e uova) e carne (specie quella rossa) e una dieta ipocalorica, preferendo un’alimentazione ricca di frutta e verdura e un’attività fisica moderata o intensa. C’è poi la prevenzione secondaria che consiste nella selezione (screening) delle persone portatrici di fattori di rischio o con processi patologici in fase precli-
nica. Lo screening si basa essenzialmente sulla ricerca del sangue occulto nelle feci, nell’endoscopia e in alcune famiglie di test genetici. Attenzione particolare allo screening per il cancro colorettale dovrebbero avere i soggetti che hanno familiarità (parenti di I° grado) per questo tipo di tumore. Le linee guida internazionali vigenti raccomandano che queste persone anticipino a 40 anni l’esecuzione della prima colonscopia. Purtroppo questa raccomandazione è spesso trascurata. Per i pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali (Rettocolite ulcerosa in prevalenza e Morbo di Crhon in minor misura) vi è un rischio che aumenta progressivamente con l’aumentare degli anni di malattia, per essi il follow-up endoscopico rappresenta il miglior metodo di screening. Esiste inoltre la necessità di identificare e sorvegliare gli appartenenti a famiglie con Poliposi Colica Familiare (FAP) che rappresentano circa l’1% dei malati di cancro al colon e gli appartenenti alle famiglie con Cancro colorettale ereditario non poliposico (HNPCC), all’incirca il 10% dei malati di cancro; in queste famiglie il cancro ha una origine sicuramente genetica con una trasmissione di tipo autosomico dominante; C’è poi una prevenzione terziaria, altrimenti definita riabilitazione, ha l’obiettivo di riportare l’individuo affetto da CCR a un utile, soddisfacente e, laddove possibile, autosufficiente ruolo nella società. Essa consiste, pertanto, nell’attuazione di tutte quelle misure di ordine medico sociale e psicologico atte a ridurre danni ed invalidità. L’eliminazione della stomia provvisoria con un intervento chirurgico di ricanalizzazione intestinale e l’eliminazione di una stomia definitiva con l’impianto di uno sfinteri artificiale rappresentano due esempi di prevenzione terziaria”. Quali sono i sintomi principali e come si può diagnostica questo tumore? “La diagnosi è su base clinica, ma molto complessa perché i sintomi iniziali sono molto generici e spesso non presenti. Il cancro al colon rettale, nelle fasi iniziali, è asintomatico o può provocare sintomi aspecifici: perdita di sangue e/o muco dall’ano, alterazioni dell’alvo (stipsi alternata a diarrea), dimagrimento. Gli esami di laboratorio sono spesso nella norma, talvolta è presente anemia. L’esame obiettivo dell’addome, in assenza di complicanze, spesso non rileva nulla di patoAnno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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logico. L’esplorazione rettale può evidenziare neoplasie del retto basso, la presenza o meno di feci, sangue e/o muco. La colonscopia è l’indagine più utile in quanto non solo permette una visione diretta della neoplasia, ma consente anche dei prelievi bioptici per un’esame istologico”. Quale tipo di trattamento è efficace per questa patologia? “Bisogna fare una distinzione fra trattamento elettivo e d’urgenza e inoltre differisce a secondo della sede colpita. Consiste generalmente nella resezione del tratto interessato dalla neoplasia, di un adeguato nume-
ro di linfonodi e di eventuali organi o strutture infiltrati. Nella maggior parte dei casi si ripristina la continuità intestinale, in alcuni pazienti è però necessario effettuare una colostomia. Quest’ultima può essere provvisoria o definitiva. L’utilizzo sempre più esteso delle suturatici meccaniche ha ridotto ad una percentuale molto bassa le colostomie definitive. Le novità più importanti dell’ultimo decennio sono legate all’utilizzo della tecnica laparoscopia, del linfonodo sentinella, della chirurgia radioimmunoguidata, della microchirurgia transanale, della escissione totale del mesoretto. L’impatto che esse avranno sulla malattia dovranno essere giudicate nei prossimi anni”. Come possiamo migliorare la sopravvivenza a questo tumore? “Il cancro al colon retto è la seconda causa di morte per neoplasia nei paesi occidentali, quindi le misure di prevenzione primaria finora adottate sono insufficienti.
L’alta percentuale (fino al 30% in alcune casistiche) di interventi eseguiti in urgenza in pazienti solitamente con neoplasie in stadio avanzato è un indice abbastanza affidabile di una prevenzione secondaria inefficace. Nonostante i progressi compiuti sia nella conoscenza dei fattori ambientali di rischio, dei fattori familiari ed ereditari, sia della terapia chirurgica, chemio e radioterapica, la prognosi non ha fatto sostanziali passi avanti nell’ultima decade con una sopravvivenza globale a 5 anni del 35-55% ben lontana dal 95-100% ottenibile in pazienti operati dopo l’identificazione in fase iniziale. Questi dati dovrebbero far pensare ai responsabili della politica sanitaria del Nostro Paese che la strategia per affrontare il problema del cancro al colon retto deve cambiare. E’ auspicabile la creazione anche in Italia di Centri di riferimento per il cancro al colon retto regionali o provinciali a seconda del numero di popolazione e le caratteristiche del territorio, ciò consentirebbe di creare ambulatori per la prevenzione, formare un team di lavoro multidisciplinare “super specialistico”, dove collaborano chirurghi, radiologi radioterapisti, endoscopisti, oncologi, genetisti, psicologi al fine di garantire al paziente affetto da tumore al colon retto la sicurezza di essere curato nel migliore dei modi”.
UNA GARDENIA CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA Tra Afragola, Caivano, Casalnuovo e Frattamaggiore ne sono state vendute 238 L ’AISM associazione italiana per la lotta contro la Sclerosi Multipla si è riunita sabato 8 e domenica 9 marzo con i suoi volontari in Piazza Umberto I a Frattamaggiore, nei pressi del Municipio di Casalnuovo e nell’Ipercoop di Afragola, per proporre la Gardenia AISM 2014. La domenica mattina, inoltre, padre Cosimo ha dato la sua disponibilità per un banchetto antistante l’entrata del Santuario Maria Santissima di Campiglione a Caivano. La gardenia, piantina proposta come simbolo della donna e dell’importanza della forza di quest’ultima nella difficile lotta nella propria quotidianità, aveva l’obiettivo di raccogliere fondi per aiutare la ricerca scientifica già brutalmente attaccata dai tagli alla sanità. Questa terribile malattia colpisce soprattutto giovani e donne. È dimostrato, infatti, che ogni quattro ore viene effettuata una nuova diagnosi su pazienti che hanno dai 19 ai 30 anni. Sono persone che potrebbero vivere, nel corso della loro vita, difficili sintomatologie come: la disabilità, la cecità, la perdita dell’udito o il mancato controllo del sistema urinario. Ovviamente non si ha preavviso. L’età di sviluppo e scoperta della malattia varia a seconda dei soggetti e può avvenire anche a soli 13 anni. L’associazione è stata in oltre 3000 piazze, più o meno centrali, in diversi centri commerciali e fino al 16 marzo si può ancora donare 2 euro inviando un sms al 45593 per un mondo libero dalla Sclerosi Multipla. La raccolta fondi, nonostante le avversità date dalla crisi economica e dalle temperature climatiche ancora poco primaverili, ha riscosso il suo successo. In totale si parla, nei luoghi sopracitati, di 238 gardenie vendute. Molte le persone che hanno cercato il banchetto per lasciare la
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Foto Arcangelo Caputo propria offerta, soprattutto nelle piazze, e l’aiuto di Padre Cosimo nel Santuario caivanese è stato fondamentale. Come sempre si è distinto per la sua capacità di dare importanza non solo all’evento e alla forza dei volontari presenti, ma anche all’altruismo e alla considerazione della ricerca scientifica come unico mezzo per salvare le persone che soffrono di quelle patologie ancora senza cura. Marina Esposito Cogito • 19
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›› NOTIZIE FLASH
Afragola / Proteste dei dipendenti di Leroy Merlin: Violato il contratto Circa una cinquantina di lavoratori di Leroy Merlin ad Afragola hanno deciso di scioperare contro l'azienda con un presidio nei pressi dello store. Motivo della protesta è la mancata applicazione contrattuale integrativa delle domeniche festive e dei turni di riposo di almeno 11 ore. In sostanza, l'azienda francese, senza concertarlo con i sindacati, ha deciso che le Domeniche i dipendenti devono lavorare due ore in più. Oltre a questo, secondo Emanuele Montemurro, Uil -Tucs, “ci sono violazioni nel turno di riposo. Non è previsto dal contratto”. Inoltre, l'azienda, stando a quanto pensano i rappresentanti del sindacato, sta attuando un ricatto morale nel senso che chi non è daccordo con il lavoro domenicale rischia di essere trasferito nella nuova sede di Torre Annunziata. “Pertanto abbiamo convocato l'azienda presso la direzione territoriale del lavoro per capire cosa fare” ci dicono. Insomma, secondo i sindacati, nel contratto non sono previste le ore in aggiunta a quelle per la normale turnazione. A stretto giro, è arrivata la replica dell'azienda francese che respinge ogni accusa di ricatto morale: “Nessun ricatto morale. Per noi il dipendente è come una famiglia. Leroy Merlin Italia, contrariamente a quanto accade sul territorio di Napoli, sta reagendo con forza e determinazione contro le difficoltà economico sociali di questo periodo storico che coinvolgono anche la grande distribuzione, attraverso nuovi modi per salvaguardare le opportunità di lavoro. Al fine di rispondere al crescente numero di clienti che vengono a visitarci e a fare acquisti nel fine settimana, l'azienda ha la responsabilità di essere presente per servirli sempre nel rispetto degli accordi sindacali e dei contratti nazionali integrativi. I turni orari vengono costruiti sui flussi dei clienti, raccogliendo le disponibilità dei collaboratori e attuando una serie di iniziative di flessibilità per garantire equilibrio professionale e personale”. Nel comunicato, inoltre, da Leroy Merlin fanno sapere che “da gennaio è stata lanciata in tutta Italia una campagna di selezione, dando opportunità di lavoro a studenti universitari e favorendone l’inserimento nel mondo del lavoro per servire meglio i clienti e supportare i collaboratori del negozio”. Pertanto, alla luce di tutta la protesta, Leroy Merlin - si legge nel comunicato - rifiuta ogni accusa di tipo “strumentale”.
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Il timore è che si possa aprire un nuovo fronte nel già precario mercato del lavoro in provincia di Napoli, con il drastico ridimensionamento dell’IperCoop, la chiusura di Eldo e le proteste dei dipendenti di Mc Donald’s. Francesco Celardo
Casoria/ Confronto sui cambiamenti per l’assistenza domiciliare ai disabili E’ stata una Domenica di confronto tra gli esperti quella che si è tenuta nella sala dell'Uci Cinemas di Casoria lo scorso 23 Febbraio. Il tema del confronto è stata la “Riflessione sulle criticità verificate e suggerimenti per una nuova offerta di servizio assistenza domiciliare”. Al convegno erano presenti Ciro Salzano, direttore generale Aias di Afragola e amministratore unico consorzio Aequo, Salvatore Petirro, dirigente del Comune di Casoria, Vincenzo Carfora, sindaco di Casoria, Giuseppe Antonio Fuschino, sindaco di Arzano, Salvatore Sannino, sindaco di Casavatore, e Rosanna Romano, direttore generale politiche sociali della Regione Campania. Il dibattito s’è incentrato sul cambio di passo dalla solidarietà alla sussidiarietà, cioè dal dare al fare. In pratica non piu dunque l'utente come soggetto passivo a cui l'operatore da ciò di cui necessita, ma l'utente come soggetto attivo e stimolato dalla realizzazione di sé. L'utente è finalmente capace di autodeterminazione, di sogni, di vita e l'operatore diventa l'ausilio attraverso il quale realizzarsi. Nel 2006 poi, il Trattato di Lisbona ha evidenziato l'aspetto delle risorse economiche comunitarie come un investimento per la produzione di ricchezza sociale ed economica. Pertanto, le risorse impegnate per tali aspetti non rappresentano un costo per la comunità ma un investimento capace di produrre benessere per tutta la società. Il consorzio Aequo operante sull'ambito N18 per il servizio di assistenza domiciliare per i disabili ha indetto un convegno per mettere in risalto la nuova offerta con attrezzature realizzate per consentire al soggetto svantaggiato di comunicare e realizzare i propri sogni. Francesco Celardo
Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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NOTIZIE FLASH ‹‹
Afragola / Continuano i voli dei droni a caccia di discariche illegali Continua il controllo delle periferie afragolesi con i “droni”, sofisticati apparecchi poco visibili agli occhi umani per la loro dimensione poco più grande di un colombo, in grado di sorvegliare dall’alto, notte e giorno, tutto il territorio comunale e limitrofo, e capaci di fornire alle autorità competenti fotogrammi e video ad alta risoluzione. Un progetto voluto dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione AISA (Associazione Italiana Guardie Ambientale) di Afragola coordinata dal presidente Vincenzo Fusco che ha permesso di adottare tecnologie all’avanguardia per combattere lo sversamento e l’abbandono illecito di rifiuti. Tec-
nologie che dovrebbero essere usate anche dall’esercito quando comincerà il controllo del territorio previsto dal decreto sulla Terra dei fuochi approvato qualche settimana fa in Parlamento. Il Comune di Afragola è forse il primo in Italia ad adottare questo sistema, per riuscire a combattere il problema dei rifiuti e i primi risultati sono già arrivati, riuscendo a immortalare alcuni illeciti che continuano a verificarsi, nonostante ci siano le isole ecologiche adottate dal Comune dal mese di settembre ogni sabato. Continua periodicamente l’abbandono dei rifiuti di ogni genere nelle nostre strade e campagne, segno evidente che l’inciviltà
e l’imbecillità di certa gente è dura a morire. Durissima. Con questo sistema il Comune è certo di poter fare un importane passo in avanti nel combattere questa piaga che da tempo crea non pochi problemi nelle periferie della città. Per Salvatore Iavarone, assessore all’ambiente e Igiene Urbana il controllo del territorio con i droni è “ancora un passo in avanti, grazie ad una convenzione a costo zero per il comune di Afragola, stiamo monitorando le periferie della nostra città per tenere sotto controllo le aree che abbiamo ripulito e che costantemente ripuliamo, chiediamo la massima collaborazione dei cittadini a partecipare attivamente alla raccolta differenziata”.
Casalnuovo / Volontari in campo per il rispetto della differenziata E’ operativo dal 20 gennaio 2014 il Progetto InfoEcoMonitor (informazione e monitoraggio ambientale) sul territorio del comune di Casalnuovo. Un progetto che prevede l’impegno quotidiano di ventotto volontari di associazioni ambientali che si occuperanno del controllo del rispetto delle regole della raccolta differenziata. Due sono i turni di impegno per i volontari che perlustrano diverse zone del comune e che hanno il compito di sorvegliare sul corretto conferimento dei rifiuti urbani e anche quello di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto delle regole della raccolta differenziata. I volontari hanno anche il compito di segnalare agli uffici Comunali competenti ogni comportamento difforme dalle regole di conferimento dei rifiuti urbani e delle feci dei cani, purtroppo, troppo spesso lasciate in strada da padroni poco civili. Accanto ai volontari il Nucleo Operativo della Polizia Ecologica provvederà a sanzionare ogni violazione accertata. Un altro strumento volto a rendere il paese più civile e pulito, un passo avanti verso la sensibilizzazione ad una tematica importante come quella dell’ambiente e della sua cura. Marina Grec
Tanti auguri a...Tanti auguri a...Tanti auguri a... Laurea Augurissimi alla nostra collaboratrice Linda Scuotto che ha conseguito la laurea magistrale in Filologia moderna. A lei gli auguri degli editori, del direttore e di tutta la redazione.
Laurea Caro Crescenzo, con il tuo dottorato in Economia aziendale ne abbiamo avuto la conferma. Abbiamo sempre creduto nelle tue potenzialità con immensa soddisfazione e ammirazione un augurio immenso con la speranza che Gesù continui a tenerti per mano e ad accompagnarti nel cammino della vita... Auguri Tuo cugino Pietro
Nascita Felicissimi Auguri al piccolo Pasquale Romano che è arrivato dando gioia e serenità ai suoi genitori, ai nonni e al fratellino Domenico.
Premio Augurissimi di una brillante carriera a Carmine Ciocia, barbiere frattese, che ha partecipato al concorso nazionale per parrucchieri da uomo “Il più bello d’Italia” che si è svolto ad Asti in Piemonte. Ciocia svolge da più di 11 anni a Frattamaggiore la sua attività con abilità e passione con piene soddisfazione della sua folta clientela. Anche su un importante ribalta nazionale Carmine è riuscito a riscuotere simpatia e consensi ottenendo un significativo riconoscimento, in quanto è stato scelto per realizzare l’acconciatura dei vincitori Flavio Barattucci e Linda Maria.
Per i tuoi auguri, invia una foto e una dedica a redazione.cogito@libero.it Anno XXI - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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›› SPETTACOLI
L’afragolese Toni Servillo è il protagonista de La grande bellezza di Sorrentino
UN PEZZO D’OSCAR AD AFRAGOLA Non ha mai dimenticato il legame con la sua città che, invece, lo ha ignorato U n afragolese alla Notte degli Oscar. Da protagonista. Toni Servillo ha aggiunto al suo già invidiabile palmares la partecipazione a La grande bellezza, il film premiato con l’Oscar per il miglior film straniero. Un risultato eccezionale che mancava all’Italia dal 1999, da quando Roberto Benigni fece divertire il mondo decidendo di raggiungere il palco camminando letteralmente sul pubblico. L’Oscar a La grande bellezza film di cui è protagonista Servillo ha portato un po’ di quell’atmosfera di festa e soddisfazione anche ad Afragola dove quello che è considerato il più bravo tra gli attori italiani è nato nel 1959. Ha vissuto ad Afragola per qualche anno prima di trasferirsi poi a Caserta dove vive tutt’ora, ma nella sua città d’origine ha lasciato molti ricordi e affetti. Eppure, la sua città l’ha dimenticato. Tanto che quando, nel 2007, in occasione della sua partecipazione al Festival di Cannes con La ragazza del lago, Cogito ricordò le sue origini afragolesi, in molti si stupirono. Non lo sapevano. Ancora una volta, c’eravamo dimenticati dei figli migliori di questa terra. Poi, si è tentato di porre rimedio, prima con la consegna del Premio Ruggiero il Normanno avvenuta nel 2011 e poi con l’annuncio, da parte del sindaco Tuccillo, di un’iniziativa che possa dare il giusto riconoscimento a un afragolese che porta in giro per il mondo il nome della città.
E non certo per cose negative. Servillo, sia in occasione della consegna del Premio Ruggiero il Normanno che in altre occasioni, non ultima quella di un incontro con il nostro direttore, Antonio Iazzetta, non ha mai nascosto il suo legame con Afragola, dimostrando di conoscere benissimo anche i nomi “ufficiosi” con cui sono conosciuti alcuni luoghi simbolo della città. E di conoscere anche il dialetto, come ha ricordato anche in un’intervista di qualche anno fa quando, a chi gli chiedeva il “segreto” del suo modo di recitare diceva: “La zona in cui riesco a trovare una risposta a questa domanda è extraculturale, cioè estranea alla cultura nel senso alto del termine. E’ una zona di cultura in quanto vita vissuta, è l’ambiente nel quale sono cresciuto. Sono nato in un paese a cinque chilometri da Napoli, Afragola. In famiglia si è sempre parlato dialetto e ancora oggi con i miei genitori, con gli amici d’infanzia o con i parenti stretti, non uso l’italiano. Sono profondamente convinto che Napoli sia un luogo dove il comportamento sociale è recitato, per cui anche da ragazzino ti accorgi che un modo per far venire fuori, sulla base di una spinta vitale, certi tuoi contenuti, per emergere e per richiamare su di te l’attenzione, è quello di assecondare questo comportamento sociale recitato e di cavalcarlo”.
Benvenuti a Casa Esposito al Caivano Arte Arriva a Caivano Arte Benvenuti in casa Esposito, la commedia tratta dal libro di Pino Imperatore diventato un vero e proprio best seller. Esplorare la quotidianità della famiglia Esposito, una famiglia di camorristi, guardarla da dentro ed approfondire tutte le sfaccettature tragicomiche del loro quotidiano a partire dalla cena di San Silvestro. Questo è quello che Pino Imperatore ha messo nella sua opera che si è trasforma in commedia teatrale grazie agli amici Paolo Caiazzo e Alessandro Siani. A tal proposito Imperatore ha dichiarato: “Quando ho scritto 'Benvenuti in casa Esposito' non pensavo che avrebbe avuto un tale successo. Poi un giorno mi chiamò Paolo Caiazzo e mi chiese di farne una 22 • Cogito
commedia teatrale. Cominciammo a scriverla nella primavera scorsa e ad agosto venne a saperlo Alessandro Siani, nostro carissimo amico, e così la stesura è avvenuta a sei mani”. In cartellone un cast di tutto rispetto formato dallo stesso Paolo Caiazzo, insieme a Nunzia Schiano, Salvatore Scapece, Mimmo Esposito, Loredana Simioli, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro e Federica Altamura che è andata in scena ieri, venerdi 14 marzo, alle 21 al Caivano Arte preceduta da un incontro con l'autore, alcuni artisti del cast e Nicola Castaldo (responsabile artistico dell'Auditorium). A moderare Francesco Russo, direttore de "La Gazzetta dello Spettacolo". Anno XX1 - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
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›› RUBRICHE
La società nello “specchio del diritto”
Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova
(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.
Locazioni e pagamento del canone in contante: Il chiarimento del Dipartimento del Tesoro Il limite nell’utilizzo del contante è un tema che da anni divide forze politiche, professionisti e cittadini, incidendo in modo diretto nella nostra economia. Da qui la complessità di una corretta ricostruzione della materia, caratterizzata da una serie di interventi del Legislatore, spesso privi di coerenza. In risposta al quesito posto dal sgnor Bruno, nostro lettore di Caivano, l’attenzione, premessi brevi cenni sull’utilizzo del contante in generale, si concentrerà sul divieto di utilizzo del contante per il pagamento dei canoni di locazione abitativa previsto dall’articolo 1, comma 50 della legge di stabilità per il 2014 e sul recente chiarimento del Tesoro, che permette oggi di pagare in contanti gli affitti abitativi fino a 999,99 euro. 1.L’utilizzo del contante in generale Al fine di una corretta ricostruzione del tema si rammenta come le ultime modifiche legislative sul tema del contante risalgano al 2011: con la manovra contenuta nel decreto legge n. 138 del 2011 il Governo riduceva il limite di utilizzo da 5.000 a 2.500 euro, con efficacia immediata dal 13 agosto. Nemmeno quattro mesi dopo, il decreto "salva Italia" (6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214) all'articolo 12, comma 1, stabiliva la riduzione a 999,99 euro dei limiti all'uso del contante e dei titoli al portatore previsti dalla legge 231/2007, testo cardine dell'antiriciclaggio. 2. Divieto di utilizzo del contante per il pagamento dei canoni di locazione Su c c e s s i va m e n t e , l’articolo 1, comma 50 della legge di stabilità per il 2014 statuiva che i pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative, fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, dovessero essere corrisposti obbligatoriamente, quale ne fosse l’importo, in forme e modalità che escludessero l’uso del contante e ne assicurassero la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l’ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore. Si introduceva, quindi, una deroga alle regole evidenziate in tema di utilizzo del denaro contante, consentito in via generale sino a 999,99 euro. A fronte di tale norma e della relativa interpretazione, si rammentano le critiche mosse nel numero 348 di Cogito, in considerazione della inefficacia (in concreto) di tale disposizione, sul versante del contrasto all’evasione fiscale. Inefficacia nel caso di evasione totale (quando il contratto non viene registrato, perché le parti hanno deciso di evadere le relative imposte), perché in questo caso non sarebbe stata sicuramente l’imposizione della tracciabiAnno XXI - numero 350 - Sabato 15 marzo 2014
lità a indurre i trasgressori al pentimento, in quanto non avrebbero proceduto di certo al pagamento con bonifico o assegno del canone di un contratto di locazione non registrato. Lo stesso dicasi per l’evasione parziale (ossia nei casi in cui il contratto viene registrato per importi inferiori al canone realmente concordato), in quanto i contraenti avrebbero regolato la parte “a nero” del canone in contanti e la parte regolarmente registrata con bonifico o assegno. Insomma, una norma destinata ad essere rispettata solo da coloro che, avendo operato la registrazione del contratto di locazione, avessero già dimostrato di rispettare la legge, risultando così ulteriormente gravati da costi legati ai mezzi di pagamento tracciati. Costi (bancari) chiaramente immotivati proprio nei loro confronti, dal momento che l’Agenzia delle Entrate, in forza della registrazione del contratto, è immediatamente in grado di ricostruire tutti gli importi percepiti dai proprietari e pagati dagli inquilini. 3. Ministero dell’Economia e delle Finanze: chiarimenti interpretativi in merito alle modalità di pagamento dei canoni di locazione di unità abitative (articolo 1, comma 50, legge 27 dicembre 2013 n. 147) Oggi, l’auspicato chiarimento del Tesoro del 5 febbraio scorso permette finalmente di pagare in contanti gli affitti abitativi fino a 999,99 euro e "sana" anche la situazione di quei proprietari che hanno ricevuto il canone in denaro a partire dal 1° gennaio 2014. Nessun problema neppure per le locazioni dei box auto e di tutti gli immobili non residenziali, che non erano toccati dalla "stretta" contenuta nella legge di stabilità. Inoltre, spiega il dipartimento del Tesoro, per documentare le transazioni avvenute tra proprietario e inquilino sarà sufficiente “una prova documentale, comunque formata, purché chiara, inequivoca e idonea ad attestare la devoluzione di una determinata somma di denaro contante al pagamento del canone di locazione”. Insomma: una ricevuta. In definitiva, un chiarimento del Ministero, che ha il chiaro sapore di un revirement in relazione ad una norma che, nella sua originaria e naturale interpretazione, non avrebbe di certo, salvo i chiari vantaggi per le Banche, contribuito alla lotta all’evasione fiscale, costituendo solo un ulteriore e inutile aggravio per il cittadino onesto. BGa Studio Legale (Civile, Canonico, Lavoro,Tributario) • 23 Cogito torna sabato 29 marzoCogito 2014
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