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A f r Ag o l A - C A i vA n o - C A r d i t o - C A sA l n u ovo - C r i s pA n o - f r At tA m Ag g i o r e - f r A t t A m i n o r e
La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITà POLITICA, ECONOMIA, COSTUME
Anno XXI - n. 351 - Sabato 12 aprile 2014
Fondato da Natale Cerbone
FRATTAMAGGIORE
AFRAGOLA
CALCIO
In marcia per la legalità nel ricordo delle vittime
Arrestato un pedofilo nella villa comunale
I tifosi della Frattese contro la famiglia Insigne
›› LETTERE AL DIRETTORE
2 • Cogito
Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013
L’EDITORIALE ‹‹
Rodomonte Chiacchio, una vittima dimenticata Ad Afragola si sono sentiti nuovamente gli spari delle armi della camorra. E si è allungata ulterioremente la lista dei morti ammazzati. Questa volta a finire sotto i colpi dei killer è stato Gennaro Caliendo, ucciso mentre era a bordo della sua auto al corso Meridionale, alla periferia della città, nei pressi del rione Salicelle. Caliendo, detenuto in semilibertà, stava rientrando nel carcere di Secondigliano dove sta scontando una condanna per la morte di Rodomonte Chiaccio, il diciottenne carditese che fu ucciso a pochi metri da dove ha trovato la morte, dopo 15 anni, il suo assassino. La morte di Caliendo, che gli inquirenti giustificano con un regolamento di conti forse legato al tentativo di riprendere le attività cri-
nino e i pochi soldi che aveva con sé. Per questo era stato accoltellato; per questo aveva visto naufragare tutti i suoi sogni, a cominciare da quello di voler entrare in Polizia o nella Guardia di finanza, magari per seguire le orme del padre, un sottufficiale delle fiamme gialle. Ho ricordato spesso la morte di Rodomonte in questi anni e mi piace farlo anche questa volta, rinnovando l’invito al Sindaco di Cardito a ricordarlo degnamente. In passato, anche quando alla guida del Comune c’era Barra, proposi di cambiare il nome alla strada in cui fu ucciso, via della Resistenza.
La morte del suo assassino ha riportato alla mente il suo sacrificio. Perché il Comune di Cardito non lo ricorda? minali, ha riportato alla mente di tanti la vicenda di Rodomonte. Il suo fu un omicidio che colpì molto l’opinione pubblica anche perché quando il diciottenne, ferito, chiese aiuto, in molti non ascoltarono il suo grido. E non andò meglio nei giorni successivi quando nessuno parlò e aiutò gli inquirenti a far luce sul delitto. Ci furono anche persone che ebbero il coraggio di dire che si era trattato di un regolamento di conti interno alla camorra o che Rodomonte era stato ucciso perché non aveva pagato la droga. Accuse squallide dettate dall’ignoranza di chi giudicava un poco di buono un ragazzo solo perché aveva il codino. La verità venne fuori dopo un po’ di tempo ed era una verità triste, tristissima: Rodomonte era stato ucciso perché aveva osato ribellarsi al rapinatore che gli voleva portare via il telefo-
Perché non chiamare quella strada via Rodomonte Chiacchio? Non è forse un simbolo della Resistenza che ogni giorno le persone perbene devono combattere contro la criminalità e il malaffare? Ora che al vertice dell’Amministrazione c’è Giuseppe Cirillo, ripropongo la mia idea. Spero che il Sindaco la prenda in considerazione visto che sembra attento alla questione della sicurezza della sua città come dimostra la recente lettera aperta che ha preparato insieme ad alcuni colleghi dell’area a Nord di Napoli in seguito all’escalation di morti ammazzati e bruciati che ha interessato la zona in cui viviamo. Anche non dimenticando le vittime della criminalità si contribuisce a costruire quel clima di legalità necessario per poter contrastare la criminalità organizzata.
I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
780 giorni EDITORE
Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta Vice direttore Antonio Trillicoso
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto e Vittorio Santoro.
Segreteria di redazione: Tina Malafronte Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
›› PRIMO PIANO
Uno studio del Pascale conferma le paure di chi vive nella Terra dei fuochi
In aumento i tumori a Nord di Napoli A Casalnuovo in crescita del 60% i malati di cancro al colon retto. E il Governo minimizza di rriva un’altra conferma alle paure di chi vive a Nord di Napoli. Stando ai contenuti di uno studio dell’Istituto Pascale di Napoli, che sarà presentato nei prossimi giorni in un convegno che si terrà in Puglia, l’incidenza di alcuni tumori è molto più evidente in alcuni comuni delle province di Napoli e Caserta, rispetto alla media nazionale. La ricerca, portata avanti dall'epidemiologo Maurizio Montella e dalla sua equipe e dall'oncologo e tossicologo Antonio Marfella, ha utilizzato i dati di mortalità nei 57 comuni rientranti nella Terra dei Fuochi, in base al recente decreto approvato dal Go-
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verno. I dati raccolti, che si riferiscono a un arco di tempo che va dal 2000 al 2008, sono stati poi suddivisi per età, sesso, causa della morte e comune di residenza. I relatori del progetto ci tengono però a specificare che è opportuna una ricerca più specifica per mettere in relazione l'esposizione alle sostanze tossiche, lo stile di vita e le alterazioni biomolecolari e per capire con precisione quale sia il nesso tra il cancro e i rifiuti e i roghi tossici. Le tipologie di cancro prese in considerazione sono quelle più frequenti nella popolazione italiana (cancro alla mammella, al polmone, al fegato e al colon retto). In tutte le classifiche, i comuni della provincia a Nord di Napoli occupano le prime, non invidiabili posizioni. Particolarmente preoccupanti i dati di Afragola che primeggia in quasi tutte le classifiche, ma è critica la situazione anche a Caivano, Casalnuovo e Frattamaggiore, mentre va un po’ meglio negli altri comuni di riferimento di Cogito anche se la quantità di malattie tumorali sono comunque in crescita e più frequenti rispetto al resto d’Italia. “Questi risultati - ha dichiarato Maurizio Montella, epidemiologo del Pascale - non risultano esaustivi e non permettono di trarre conclusioni, ma mostrano che in questi comuni c'è una divergenza rispetto al resto d'Italia e 4 • Cogito
Antonio Trillicoso e Rossella Valentino della Campania nel valutare la proporzione di dell’intera area tra Napoli e Caserta può esmorti per tumore”. sere definita a rischio. E solo per quelle aree Pur con le dovute cautele per evitare po- va messa in piedi un’azione straordinaria di lemiche, Tonino Pedicini, direttore genera- intervento. le del Pascale, ha detto: “Il dovere della coSecondo il governo che si è presentato in munità scientifica è dire la verità e, pertanto, pompa magna alla stampa con i ministri dobbiamo dire che in quelle aree - senza om- Gianluca Galletti (Ambiente), Beatrice Lobra di dubbio - c'è un aumento della mortali- renzin (Salute), e Maurizio Martina (Politità per cancro”. che agricole) e con il presidente della regioPedicini ha poi esortato a un risveglio ne Campania, Stefano Caldoro, “non esistodelle coscienze e a una maggiore sensibilità no elementi per definire a rischio” altre zone istituzionale: “Chi oggi è in possesso di banche della Campania oltre ai 21,5 chilometri dati adeguate - ha dichiarato - le metta a dis- quadrati (dei quali appunto 9,2 destinati alposizione della comunità scientifica”. l’agricoltura) individuati. L’«indice di riPer il dottor Antonio Marfella, oncologo schio» dei terreni è stato suddiviso in quatdel Pascale, tra i primi a denunciare il ri- tro «classi»: la A («idoneo alle produzioni schio derivante dalla malagestione dei rifiu- alimentari»), la B («limitazione a determinati, “il cancro è solo una delle patologie che stan- te produzioni agroalimentari in determinano aumentando nella Terra dei fuochi. La pro- te condizioni»), la C («idoneo ad altre provincia di Caserta per esempio è una delle zone duzioni non alimentari») e la D («divieto di dove ci sono maggiori casi di autismo grave e produzioni agricole»). stiamo parlando di una condanna a vita per i “Grazie alle disposizioni contenute nel debambini che ne sono colpiti; e non basta que- creto possiamo mettere in campo azioni incisisto, perché ci sono strani aumenti anche di en- ve. Da subito bloccheremo la vendita dei prodometriosi, diabete, infertilità e malattie dege- dotti ortofrutticoli dei terreni dei 51 siti classinerative del cervello”. ficati a rischio” ha detto il ministro Martina. I dati dello studio rendono ancor più po- Secondo la sua collega Lorenzin “bisogna co credibili i risultati presentanti nei giorni dare certezza agli abitanti della Campania scorsi dal Governo. Risultati che hanno evi- sulle loro condizioni di salute e sugli alimenti denziato solo cinquantuno siti a rischio per che mangiano, ma anche non scoraggiare l’uso sessantaquattro ettari di terreni per un tota- di prodotti campani”, e poi “sono stati stanle di ventuno virgola cinque chilometri qua- ziati 50 milioni” fra i quali 25 “per uno screedrati. In questi numeri, piccoli piccoli, è ning di massa relativo alla salute su questi terracchiuso tutta la pericolosità della Terra dei ritori”. Infine Galletti, titolare del Ministero fuochi. Questo almeno secondo il Governo. dell’Ambiente per cui “la mission di questo In base ai rilievi e ai controlli decisi con il Governo è il recupero della Terra dei fuochi in decreto Terra dei fuochi, infatti, solo il 2% tempi brevi, compatibilmente con la situazio-
Incontri sul tema nella Basilica di Sant’Antonio di Afragola Un viaggio alla riscoperta dei valori e dell’amore verso il Creato. Questo l’obiettivo del convegno “Sora nostra madre terra - Custodire per custodirci” organizzato dall’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana della fraternità di Afragola per tre sabato consecutivi, 29 marzo, 5 e 12 aprile, alle 19, nella Sala Padre Ludovico della Basilica Pontificia di Sant’Antonio. Il progetto nasce dalla volontà della commissione GPSC (Giustizia Pace Salvaguardia del Creato) per approcciare una tematica importante come il rispetto per l’ambiente, la relazione tra l’uomo e il creato e le conseguenze legate a tale relazione in tempi in cui la nostra terra vive una realtà difficile causata dall’ inquinamento dei terreni dovuti a errori degli uomini che con superficialità e per interessi li hanno contaminati, anzi avvelenati. L’argomento verrà affrontato sotto diversi profili. Nel primo incontro del 29 marzo, tenuto da Don Tonino Palmese, si è valutato quello religioso con l’uomo e il creato che sono stati messi in relazione analizzando il rap-
porto e utilizzando riferimenti biblici e dottrinali della Chiesa; il secondo incontro si è tenuto sabato 5 aprile, quando Fra Pio Avitabile ha raccontato, con il supporto delle Fonti Francescane, la bellezza dell’umile pensiero del Poverello d’Assisi, come San Francesco lodava il creato e ne amava ogni singola creatura. L’ultimo incontro è previsto per oggi, sabato 12 aprile, in cui i giovani della gioventù francescana in comunione ai fratelli dell’Ordine Francescano Secolare daranno delle nozioni pratiche sostenibili per riuscire a contribuire al miglioramento del degrado ambientale a cui stiamo assistendo. Gli incontri formativi fungeranno da sussidio in vista della dodicesima edizione della Conferenza GPSC, che si terrà il 25 maggio alle 19.30 nella Basilica di Sant’Antonio, ove da esperti del mondo accademico ed ecclesiastico si affronterà la problematica della Terra dei Fuochi, neo “ardente” della nostra terra. Carmen Celardo Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
PRIMO PIANO ‹‹
Lucio Iavarone ne e senza creare illusioni, a beneficio dei cittadini che abitano in quelle zone e si sta facendo un buon lavoro”. Per Caldoro infine “con questa azione passiamo dall’emotività alla razionalità, un tema di emergenza reale che non va sottovalutato, ma non va affrontato con emotività”. Andando nello specifico 7 i siti ad alto rischio 2 ad Acerra, 1 a Caivano, 2 a Giugliano, 1 a Succivo e 1 a villa Literno. 39 invece a medio rischio. 1 a Nola, 3 a Castel Volturno, 26 a villa Literno, 2 a Giugliano e 7 ad Acerra. In queste aree non si potranno produrre e commercializzare prodotti agricoli in attesa degli esami. Intanto come sostegno alla produzione agroalimentare nei 57 comuni della terra dei fuochi la Regione ha stanziato 50 milioni. Un nuovo decreto individua tre tipologie di terreni: una prima fascia (i 51 siti a rischio) non può essere destinata alla produ-
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zione agroalimentare, una seconda fascia i cui suoli possono essere utilizzati per culture diverse dalla produzione agroalimentare, una terza fascia da destinare soprattutto a determinate produzioni. Tutto questo, secondo il governo per tutelare la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e contrastare la criminalità. “Molte belle parole – dicono da più parti dei comitati civici nati nella Terra dei fuochi – Perché per l’esecuzione delle analisi di controllo sui terreni, il decreto non stanzia neanche un euro, non c’è fino a questo momento un programma dettagliato delle indagini”. Tutto è rimandato agli enti operanti sul territorio, Arpac in testa, che dovrebbero utilizzare i propri fondi con la regione Campania a rimborsare tutto. Un decreto che sembra teso più alla rassicurazione generale dei cittadini e un rilancio della produzione agricola messa in ginocchio in questo ultimo anno e mezzo più che a cercare e portare soluzioni concrete del problema. Lo scetticismo delle organizzazioni cittadine è forte e si sente perché si ritiene l’azione di governo non convincente e non risolutivo del problema che affligge la Terra dei fuchi. Lucio Iavarone, coordinatore dei comitati terra dei fuochi senza peli sulla lingua accusa: “Siamo scettici. Assistiamo all’assemblamento di dati di almeno sei-sette anni fa. È un primo passo, certo, ma ci sembra un’operazione essenzialmente mediatica. Nessuno ci ha coinvolti nei monitoraggi. Diciamo ben vengano questi screening, ma che siano attendibili. Ci aspettiamo, su questa base di partenza, ulteriori accertamenti”. E intanto, nei giorni scorsi, nella Terra dei fuochi c’è stata un’altra passerella. E’ ar-
Marino Landolfo rivato anche il Ministro Galletti. Ad accoglierlo c’erano i rappresentanti dei Comitati che hanno provato, ironicamente, a far capire al Ministro che sono stanchi di ripetere sempre le stesse cose. Marino Landolfo, uno dei protagonisti della lotta all’inquinamento, teneva in braccio un cavallino rosso. A spiegare il perché è stato Lucio Iavarone, portavoce dei Comitati: “Ci sentiamo un po’ come quel tipo che, in Così parlò Bellavista, doveva raccontare ogni volta la stessa storia perché c’era sempre qualcuno che chiedeva di sapere cos’era successo…Sono venuti tanti Ministri e a ognuno abbiamo dovuto ricordare i motivi della nostra protesta”. Mentre andiamo in stampa, inoltre, è cominciato il pattugliamento del territorio da parte dell’esercito, anche se la presenza di soli cento uomini sembra più che altro l’ennesima operazione di facciata che porterà a ben pochi risultati concreti.
Cogito • 5
›› PRIMO PIANO
Brutte notizie dallo screening nelle scuole medie della Terra dei fuochi
Aumentano le patologie tiroidee Si cercano medici, ecografisti ed endocrinologi volontari per estendere i controlli di Valerio ncora brutte notizie per la salute di chi vive nella Terra dei fuochi. Dopo gli anomali aumenti di patologie tumorali e di allergie, questa volta, stando ai primi risultati di uno studio condotto da medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli, nei bambini che frequentano le scuole medie del territorio, stanno emergendo percentuali di patologie alla tiroide superiori alla media. A darne notizia il Coordinamento Comitati Fuochi che sta collaborando da alcuni mesi con l’ATTA Campania Onlus (Ammalati di Tumore alla Tiroide e Associati) del professor Raffaele Volpe (Responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera “Cardarelli”, nonché Professore di Endocrinologia a contratto presso l’Università Federico II di Napoli) che propone un progetto di screening tiroidei gratuiti nelle scuole medie del nostro territorio. Sono già tante le scuole in cui l’ATTA ha eseguito questi esami su un campione rappresentantivo di bambini. L’ultima in ordine di tempo è stata quella che si è tenuta lo scorso 21 Marzo a Succivo e i risultati hanno confermato un trend che teve far tenere altissima l’attenzione sul problema da parte delle Istituzioni sanitarie locali e nazionali. Al di là dei proclami e delle promesse che si sono sprecate fino a questo momento. Ecco le dichiarazioni che il professor Volpe ha rilasciato dopo il test di Succivo: “All'esame ecografico, in attesa di esami ematochimici di tipo funzionale tiroideo, si sono riscontrate patologie di vario tipo che vanno da piccole alterazioni strutturali dei lobi tiroidei, di tipo anche micronodulare, a diversi casi di tiroidite cronica con una percentuale superiore al 30%. Se vengono considerati anche i casi di piccolissime alterazioni strutturali, come piccole raccolte di colloide e piccole strie fibrotiche, possiamo dire che la percentuale sfiora il 70%”. Questo l’esito presso Istituto comprensivo di Succivo De Amicis. Screening effettuati su 70 bambini circa, presenti anche i geni-
A
Cerbone tori, insegnanti preside. Unico assente, seppur invitato, il Sindaco che non ha aderito all' invito. L’equipe del professor Volpe, essendo semplici volontari, difficilmente riuscirà a far fronte a tutte le richieste delle tantissime scuole medie del territorio che stanno aderendo, pertanto i rappresentanti del Coordinamento dei Comitati chiedono “a medici, ecografisti, endocrinologi e tutti coloro che volessero collaborare, di prendere contatto con il Coordinamento o direttamente con il team del professor Volpe” per collaborare a questo progetto che vuole verificare, concretamente, se e di quanto sono aumentate le patologie legate alla tiroide nei comuni della Terra dei fuochi, visto che tali patologie risentono, in maniera consistente, dell’inquinamento.
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Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
CRONACA ‹‹
Migliaia di studenti hanno attraversato Frattamaggiore
La legalità si mette in marcia Nel giorno dedicato alle vittime della camorra in strada anche gli studenti delle scuole frattesi
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di Angelica Argentiere
o scorso 21 marzo, in occasione della giornata nazionale dedicata alle vittime innocenti della criminalità organizzata, Frattamaggiore ha ricordato, con una marcia degli studenti delle scuole della città, i nomi di chi è stato ucciso dalla camorra. La marcia, momento finale del progetto “Scuole&Volontariato” del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Napoli, si inquadra come momento didattico per avvicinare le scuole alle associazioni che operano sul territorio. La marcia organizzata dall’associazione Sottoterra Movimento Antimafie e dai ragazzi dell’Isis Gaetano Filangieri ha coinvolto tutte le scuole del territorio di ogni grado, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, con un raduno allo stadio Pasquale Ianniello. Massiccia la partecipazione dei ragazzi delle scuole del territorio uniti nel grido “Noi la mafia non la vogliamo”. Un grido che ha avuto un’eco che ha suscitato l’attenzione dei media regionali come dimostra il servizio di apertura del Tg3 regionale dello stesso giorno. Una fiumana di persone ha marciato per il centro cittadino: lacrime e commozione quando a via Boccaccio, il corteo si è fermato nel ricordo di Roberto Capasso, gestore di un minimarket in quella strada, altra vittima della terra dei fuochi; un’altra sosta particolarmente sentita è stata quella fuori la biblioteca, per dare un segnale importante affinché la cultura e il rispetto siano la precondizione della legalità; non è mancato poi l’invito ai politici collusi con la camorra ad andarsene a casa fuori il palazzo comunale, dove è stato chiesto anche un impegno pubblico all’Amministrazione affinché abbia il coraggio e ci metta la faccia contro la camorra per la salvaguardia della buona politica, facendo capire ai ragazzi, ancora non maggiorenni, che hanno il potere, attraverso il voto, di dare il loro paese a persone oneste e perbene. Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
Il corteo si è fermato anche in via Roma, fuori l’ex palazzo Enel, l’area per cui l’associazione Sottoterra, insieme con il costituendo presidio di Libera Frattamaggiore e gli scout, hanno raccolto circa mille firme sotto una petizione in cui si chiede l’abbattimento di quel palazzo per la realizzazione del “Giardino della legalità”. Momento finale del corteo, un flashmob a partire da via Federico Del Prete, via intitolata alla vittima di camorra nostrana, il sindacalista ucciso il 18 Febbraio 2002, all’indomani del processo in cui avrebbe testimoniato contro un agente di polizia municipale che riscuoteva il pizzo agli ambulanti, da cui sono partiti i “Cento passi” della legalità che hanno chiuso la marcia nella sede centrale del Filangieri in via Rossini. Tanta la soddisfazione sui volti dei ragazzi, delle associazioni, del CSV, dei docenti che hanno accompagnato gli studenti, dei liberi cittadini che si sono uniti al corteo in un forte “No alle mafie”. Foto di Antonio Seveticcio Capasso Cogito • 7
›› POLITICA
Malumori nel Pd frattese per la scelta degli assessori e per la nascita di Adesso noi
Polemiche nella maggioranza Dodici Consiglieri sfiduciano il presidente Grimaldi, ma per il Sindaco non ci sono motivi validi
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osa ci aveva detto il Sindaco nello scorso numero? “Questa è la giunta che porterà alle prossime elezioni del 2015”. Viste le polemiche, forse, il primo cittadino Francesco Russo aveva fatto male i conti. Ma andiamo con ordine, la nuova squadra si è ormai insediata: riconfermati Vincenzo Lombardi e Antonio Pascale; si inseriscono nella nuova giunta: Virginia Di Caterino, politiche sociali e giovanili e sport; Fernanda Manganelli, pubblica istruzione e cultura; Luigi D’Agostino, attività produttive, ambiente e tutela del patrimonio; Antonio Fiorentino, finanze, tributi, economia e patrimonio e Felice Ferrara, commercio, polizia municipale e aree mercatali. Già dalle notizie ufficiose di insediamento, sono scoppiate le polemiche. Il Sindaco ci aveva spiegato che “la nuova giunta nasce da un ragionamento politico per il ritorno di alcuni Consiglieri nel gruppo del Pd”, ma un documento di alcuni rappresentanti democratici in Consiglio comunale racconta una storia diversa. Infatti sei dei nove consiglieri Pd, Sergio Pratticò, Orazio Capasso, Carlo Vitagliano, Enzo Pellino, Giuseppe D’Ambrosio e Daniele Barbato hanno scritto: “Vogliamo evidenziare il nostro dissenso, per come si è proceduto alla definizione del nuovo esecutivo, in quanto non siamo stati minimamente coinvolti nella scelta dei nuovi assessori. Pertanto non ci rivediamo nella nuova scelta e attueremo iniziative politiche a tutela degli elettori del Partito democratico”. Ci sono poi le polemiche per non aver scelto frattesi, ma gente residente in altri comuni dell’hinterland, magari con l’obiettivo di raccogliere consensi in vista delle regionali del prossimo anno. Polemiche strumentali? Invidia da parte di qualche consigliere per non aver visto il proprio candidato sedere sulla poltrona di assessore? Accuse di un disegno politico già bello e definito da un’alleanza tra il sindaco, il consigliere regionale Nicola Marrazzo e il presidente del Consiglio comunale, Grimaldi? Cerchiamo di fare chiarezza. Abbiamo intervistato Sergio Pratticò, uno dei consiglieri firmatari del documento, che ci ha dichiarato: “In questi giorni sono stati pubblicati diversi articoli giornalistici sulla vicenda della costituzione della nuova Giunta comunale e per le vie della città si sono sentite le argomentazioni più disparate in merito a presunte richieste personali di singoli Consiglieri non adeguatamente soddisfatte dal Sindaco che avrebero determinato la stesura di un documento contro il primo 8 • Cogito
di Angelica Argentiere cittadino. Da qui la necessità di fare chiarezza. Il documento firmato dai 6 Consiglieri del Pd, me compreso, e indirizzato al Sindaco, sicuramente evidenzia il mancato coinvolgimento degli stessi nella realizzazione della nuova Giunta comunale”. Il consigliere ha poi aggiunto: “Mi domando a questo punto se per una scelta così importante che dovrebbe condurre la città fino al prossimo mandato elettorale, il Sindaco, che è anche il Coordinatore cittadino del Pd, primo partito a Frattese, non ha ritenuto opportuno coinvolgere 6 dei 9 Consiglieri comunali del suo
stesso partito che dovrebbero costituire il perno principale su cui costruire la nuova coalizione di centro sinistra che si dovrà cimentare nel prossimo impegno elettorale delle elezioni amministrative che si terrà fra meno di un anno, ebbene come e con chi vorrà realizzare alleanze? Credo sia opportuno per il bene della città sgombrare il campo da possibili equivoci che si potrebbero venire a creare su questa vicenda anche perché l’intento di noi tutti del Pd è quello di essere compatti per poter affrontare in modo sinergico le battaglie che ci aspettano. Mi auguro, pertanto, che il primo cittadino torni sui suoi passi, torni ad essere “illuminato”, e quindi consenta il ripristino dell’agibilità democratica all’interno del suo partito”. Ad accendere ancor di più gli animi è arrivata poi anche la presentazione dell’associazione Adesso noi che ha visto seduti, al tavolo dei relatori, il presidente del Consiglio comunale, Luigi Grimaldi, il sindaco e il consigliere regionale, Nicola Marrazzo. Per Pratticò, quella presentazione è un’ulteriore prova che il sindaco ormai voglia fare tutto da solo: “In quell’associazione noi non ci rivediamo assolutamente ed è per questo che io e altri (Orazio Capasso, Carlo Vitagliano, Da-
niele Barbato, Enzo Pellino, Giuseppe D’Ambrosio, Sossio Limatola, Luigi Lupoli, Domenico Di Marzo, Pasquale Aveta, Pasquale Del Prete, Franco Del Prete e Giuseppe Pezzella n.d.r.) abbiamo chiesto le dimissioni di Grimaldi e un Consiglio comunale sulla questione”. Non si fa attendere il commento del sindaco Russo: “Forse il consigliere Pratticò sarà un po’ distratto nell’ultimo periodo ma io non ho creato nessun’associazione, sono stato solo invitato all’inaugurazione della sede da parte del presidente dell’associazione Grimaldi come Sindaco e come succede quando si richiede la presenza del Sindaco all’inaugurazione di qualche negozio o a presenziare a qualche evento. Stesso discorso vale per il consigliere regionale Nicola Marrazzo, con cui il presidente del Consiglio comunale è legato da un’amicizia personale. Per quanto riguarda la sfiducia, vorrei sapere quali siano stati i motivi che abbiano sfaldato quell’accordo istituzionale di 4 anni fa, quando con tutti i Consiglieri di maggioranza si decise di dare la presidenza del Consiglio a un esponente dell’opposizione. Mi piacerebbe capire cosa è intervenuto di politicamente rilevante per giumgere a questo protocollo, non valido perché mancano le motivazioni che hanno spinto i Consigliere a richiere un Consiglio monotematico ad hoc. Se poi c’entra l’apertura dell’associazione Adesso noi, è una motivazione debole se non addirittura infantile”. Per quanto riguarda la scelta degli assessori, il Sindaco ci tiene a precisare che, a suo avviso, “le polemiche hanno un excursus politico di difficile comprensione, nel momento in cui le scelte dei subgruppi fuoriescono dalle richieste del coordinamento, dove è nata la richiesta dell'azzeramento di Giunta, nata per un ragionamento squisitamente politico”. “Nella scelta degli assessori, - ha aggiunto mi son avvalso della legge che mi legittima a scegliere la Giunta. Se scegliere quattro Assessori per il Partito democratico e tenere per il Sindaco, che è del Pd, la presidenza del Consorzio cimiteriale vuol dire maltrattare il Pd, andrei a rivedere i concetti di maltrattamento. Le polemiche non hanno sapore politico, ma personale. Le scelte sono state tecniche e per quanto riguarda la scelta dei non frattesi, anche in questo caso non posso essere d’accordo perchè vivono o a Fratta o il territorio frattese. L'unico non di Frattamaggiore è Fiorentino, scelto per la sua esperienza come tecnico commercialista e revisore dei conti”. Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
POLITICA ‹‹
Ad Afragola continuano i “mal di pancia” nella maggioranza
Tuccillo perde un pezzo La minoranza, però, non riesce a trovare le firme necessarie per lo scioglimento anticipato
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di Francesco Celardo
a giunta guidata dal sindaco Domenico Tuccillo, dopo 9 mesi dalla sua elezione, perde il primo pez-
zo. Si è dimesso l'assessore alla legalità, affari generali, trasparenza amministrativa, avvocatura e contenzioso, nonché ai servizi demografici, Pasquale Grillo. Ha presentato all'ufficio del protocollo le sue irrevocabili dimissioni. Un gesto che, a quanto pare, era nell'aria, visto che alcuni giorni fa, il capogruppo della lista “A Visto Aperto la Rinascita” che lo ha portato in Giunta, Gennaro Giustino, aveva criticato le sue continue assenze durante le riunioni di giunta. Tutto sarebbe partito lunedì 10 marzo quando l'assessore Grillo inviò una mail ad alcuni dirigenti, nella quale giustificava le sue continue assenze in Giunta con “la necessità di un chiarimento di natura politica nei confronti del primo cittadino” che doveva avvenire sicuramente nel corso della stessa settimana. Nella mail, inoltre, si aggiunge che “l'Assessore, in merito alle varie approvazioni delle delibere che rivestono il carattere dell'urgenza, stando alla situazione attuale, non sarebbe nelle condizioni di proporle per la loro necessaria approvazione”. A molti queste dichiarazioni erano sembrate un preavviso delle dimissioni che poi sono effettivamente arrivate dopo l’incontro di Grillo con il primo cittadino Domenico Tuccillo, un incontro al quale l’assessore si è presentato con le dimissioni in tasca. Non si è fatto attendere il commento di Tuccillo: “Ho preso atto di questa sua decisione di dimettersi senza capire le motivazioni. L'ho ringraziato per il lavoro svolto lasciandoci cordialmente”. Poche parole che testimoniano un rapporto ormai logoratosi, anche se a pochi mesi dall’inizio della consiliatura. Le deleghe che erano state affidate a
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Grillo, per adesso, rimarranno nelle mani del primo cittadino. Laconico anche il capogruppo della civica A viso aperto, Gennaro Giustino, secondo il quale “l’Amministrazione perde una persona di grande valore ed esperienza”. Stando ai rumors locali, Grillo sarebbe andato via per la mancanza di condivisione su alcune scelte fatte per la rimodulazione dell'ufficio legale del Comune di Afragola. L'ex assessore aveva un progetto tutto suo. Che, ovviamente non sarebbe stato condiviso dalla Giunta. E da quel momento, sarebbe nata la rottura. Le dimissioni comunque sono una prova dei problemi interni alla maggioranza, problemi nati poche settimane dopo le elezioni che hanno portato Tuccillo alla guida della città e che ora stanno venendo fuori. I mal di pancia non mancano nemmeno nella stessa lista che sosteneva Grillo. Biagio Montefusco della lista A Viso Aperto la Rinascita, minaccia l'indipendenza stac-
candosi dal gruppo politico. Logico a questo punto chiedersi: Ma che sta succedendo nella maggioranza Tuccillo? E' un mistero. Intanto l'opposizione, coltiva sempre il suo sogno di trovare le tredici firme per sciogliere l'Amministrazione comunale. Sulle dimissioni di Grillo si esprime Antonio Pannone, capogruppo del Pdl, per il quale “stanno emergendo le grandi contraddizioni di questa maggioranza che si è costruita su un accordo meramente elettorale. Ho grande rispetto per il gesto dell'assessore Grillo, che evidenzia un grande disagio, ma anche una profonda sensibilità politica”. A rendere difficile la vita dell’Amministrazione Tuccillo, inoltre, nelle ultime ore ci sono le polemiche di alcuni Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, che si lamentano perché il Consiglio comunale non si riunisce dallo scorso dicembre, un periodo troppo lungo.
Cogito • 9
›› CRONACA
Incontro a Casalnuovo dei Sindaci dei comuni attraversati dalla Circum
Uniti in difesa dei pendolari della vesuviana Ma i viaggiatori contestano la riunione. E intanto spuntano persino le capre sui binari
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na tavola rotonda dei Sindaci dei paesi vesuviani per definire strategie e azioni da intraprendere per alleviare i disagi di tanti pendolari della Circumvesuviana. Il 18 marzo scorso, su convocazione del sindaco Antonio Peluso, nella sala comunale di piazza Municipio a Casalnuovo, si è tenuto una sorta di meeting di tutti i Sindaci che amministrano i comuni nell’area servita dalla Circumvesuviana, nella tratta Baiano - Napoli. Erano presenti in quindici, tra Sindaci e rappresentanti istituzionali, a nome dei comuni di Roccarainola, Casalnuovo, Mariglianella, Castello di Cisterna, Casoria, Tufino, Pomigliano, Scisciano, Sperone, Napoli, San Vitaliano, Marigliano, Cimitile, Acerra e Mariglianella. Frutto della riunione è stato un documento congiunto da inviare all'assessore regionale Vetrella, e all'amministratore delegato di EAV in cui si chiede anche un incontro urgente per discutere delle tante problematiche che, quotidianamente, affrontano coloro che usano la linea della Circumvesuviana. Le righe di questo documento pongono l’attenzione sui disagi dei pendolari causati dalla penuria di corse o la soppressione continua di treni, questio-
10 • Cogito
di Marina Greco
ni su cui gli Amministratori hanno chiesto precise spiegazioni. Attenzione è stata posta anche alla mancanza di sicurezza delle stazioni ormai prive di ogni controllo, divenute luoghi mal frequentati e pericolosi per l'incolumità dei passeggeri, privi di qualsiasi cura igienica e impossibili da raggiungere ai diversamente abili (la tratta Napoli - Baiano conta numerose stazioni sopraelevate). Oltre alla denuncia della situazione davvero deprecabile, i Sindaci si sono impegnati per fare fronte comune e proporre soluzioni condivise che saranno oggetto di un futuro incontro con i vertici aziendali. Gli enti locali si sono dichiarati disposti a contribuire al mantenimento decoroso delle stazioni purché il trasporto pubblico locale venga riprogrammato e soprattutto i viaggiatori abbiano la certezza del trasporto, cosa che oggi man-
ca. Dal gruppo facebook, libero punto di incontro virtuale tra utenti e lavoratori dell’EAV, dedicato alla Circumvesuviana si leggono parole che mostrano quanta frustrazione e sconforto abbia provocato negli utenti: “Peccato che gli stessi (Sindaci ndr) non si siano dati molto da fare in questi 3 anni, quando le cose andavamo molto peggio di oggi, quando sono state fatte le scelte scellerate di riprogrammazione del servizio e dell'abbandono delle stazioni...quando questo gruppo li ha invitati a manifestare la loro vicinanza e solidarietà alle comunità amministrate! Oggi dopo circa due mesi che
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CRONACA ‹‹ l'assessore Vetrella li ha invitati a firmare il protocollo d’intesa per migliorare il decoro e la sicurezza delle stazioni, a condividerne la gestione, ecco il colpo di scena, si convoca una riunione di Sindaci e dal cilindro guarda caso esce proprio la proposta che è già da tempo sul tavolo di tutti gli enti…” Intanto la situazione della Circumvesuviana è sempre pietosa, vergognosa e indecente. Si passa dal macchinista picchiato il 21 marzo al terminal di Porta Nolana, dove sono anche intervenuti i Carabinieri ai treni affollatissimi e privi di qualsiasi forma di sicurezza, dai dipendenti vessati dalla gente orami stanca e da un’azienda sull’orlo del tracollo ai neonati abbandonati sui convogli. Gente che non fa il biglietto, disabili a cui è impedito l’accesso, stazioni pericolose come un far west…E, è notizia degli ultimi giorni, ci sono addirittura capre e pecore che pascolano sui binari. Alla faccia della sicurezza, messa già a rischio dai rifiuti che riempiono i bordi delle aree dedicate ai binari.
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La favola di Carmine, abbandonato nella Vesuviana E’ vero che nella Circumvesuviana succede di tutto, ma quel che è accaduto un paio di settimane fa ha davvero qualcosa di incredibile. Poteva essere una tragedia, ma, alla fine, si è trasformata in una sorta di favola, speriamo a lieto fine. Per chi non lo sapesse, nonostante la notizia abbia fatto anche il giro dei telegiornali nazionali, domenica 16 marzo, in un vagone della Circumvesuviana è stato ritrovato un neonato di pochi giorni. Lo hanno chiamato Francesco, come Papa Bergoglio. Un nome che si è aggiunto a quello di Carmine, già dato al neonato trovato abbandonato sulla Circumvesuviana. Il macchinista che ha trovato il bambino nato da appena quattro giorni in una busta della spesa lasciata sotto il sedile dell'ultima carrozza del convoglio partito da Napoli, insieme alla moglie, è andato più volte in ospedale a trovare il bambino che è in buone condizioni, pur se è ancora ricoverato nel reparto di Neonatologia dell'ospedale “Moscati” di Avellino in attesa che il Tribunale dei minori individui la famiglia in cui crescere. Vincenzo, il macchinista, e sua moglie non voglio-
no notorietà. Non hanno accettato i tanti inviti ricevuti dai vari salotti televisivi e hanno anche deciso di non far sapere il loro cognome per evitare di essere riconosciuti. Vincenzo si commuove mostrando la foto del bambino che conserva sul proprio smartphone: tanti capelli neri, carnagione tendente allo scuro, avvolto in un panno da cucina e in una giacca di pigiama di flanella. Il bambino è stato registrato nell’ufficio anagrafe del Comune di Baiano e gli è stato dato il cognome del suo “salvatore”. Sono prerogative che la legge attribuisce a chi, come il macchinista della Circumvesuviana, trova o soccorre per primo un neonato abbandonato ma stabilisce anche che il cognome non possa essere tra quelli diffusi nella zona del ritrovamento. Tutti, però, chiamano il bambino Carmine, il nome che gli è stato dato dall’infermiera che ha prestato i primi soccorsi, in ricordo di un giovane tragicamente scomparso nei giorni scorsi in provincia di Avellino. Per questo Vincenzo e la moglie hanno deciso di chiamarlo Carmine Francesco. Intanto al “Moscati” sono arrivate decine di richieste di adozione, tra cui anche quella di Floro Flores, calciatore napoletano del Sassuolo. E soprattutto è arrivato il via libera all’adozione e il piccolo ha lasciato l’ospedale per raggiungere la famiglia che gli regalerà un’altra vita. Migliore.
Cogito • 11
›› CRONACA
Una novità per il trasferimento del centro sociale Pezzullo di Frattamaggiore
“Cercherò di lasciare gli anziani in via Lupoli” Il sindaco Russo: Ho chiesto un incontro con Caldoro per far restare tutto com’era deciso” “
Nessuno si è dimenticato di loro: provvederemo al trasferimento degli anziani in una struttura parimenti degna al centro sociale Pezzullo” aveva dichiarato il sindaco Francesco Russo al nostro giornale in merito al trasferimento degli uffici dell’Asl a Frattamaggiore nelle sedi del centro di via Lupoli dove, al momento, si riuniscono gli anziani del centro. Tante le strumentalizzazioni, le incomprensioni. L’opinione pubblica si spacca tra chi considera il trasferimento dell’Asl come un pacchetto di voti importante per il sindaco Francesco Russo e chi invece considera che gli uffici a Frattamaggiore siano importanti perché diano lustro alla città che si pone come fiore all’occhiello dell’hinterland e come centro servizi della provincia anche come un rilancio economico del paese stesso. Ma facciamo chiarezza: l’ultima delibera di giunta a riguardo aveva deciso che il trasferimento dell’Asl nella sede di via Lupoli avvenisse sfruttando i locali superiori della struttura perché inutilizzati e il piano terra continuava a essere a disposizione del centro anziani. Dopo le verifiche tecniche e organizzative, però, è poi emerso l’interesse anche verso i locali del piano terra ma non c’è stata ancora nessuna delibera di Giunta che conferma il trasferimento del centro anziani. Proprio per questo, in attesa di una nuova delibera, l’associazione culturale Irma Bandiera, ha lanciato una provocazione sulla rete: “Ma i Consiglieri comunali di Frattamaggiore sono tutti d'accordo con il trasferimento, in un altro sito, del centro sociale "Pezzullo "? E hanno valutato tutte le conseguenze di una simile operazione; l'impatto politico, culturale; i nuovi carichi di sostenibilità sociale?”. Solo due consiglieri hanno risposto: Pasquale Del Prete, per i Democratici per il Progresso ha detto: “Sono stato il primo a
12 • Cogito
di Angelica Argentiere
rallegrarmi del fatto che la sede legale dell'Asl si trasferisse a Frattamaggiore da Pozzuoli, sempre che il centro anziani potesse coesistere con gli uffici ASL. Tuttavia pare che emerga la difficoltà di fare coesistere le due realtà e a questo punto ritengo necessario valutare l'ipotesi di prevedere il trasferimento dell'ASL in altro immobile in dotazione al patrimonio comunale: soluzione congeniale potrebbe essere l'ex Tribunale di Via Vergara, visto che la struttura è già predisposta ad uffici”. Anche Carlo Vitagliano del Pd è contento che la sede centrale dell’Asl venga in città: “Acquisire la direzione dell'Asl a Frattamaggiore é cosa gradita anche perché di riflesso si dovrebbero avere più servizi assistenziali ma questo non può significare la cancellazione di un importante vessillo di civiltà come il centro di aggregazione anziani. Cercare nuove soluzioni é impegno di tutti partendo da un punto fermo: la priorità della politica é assicurare servizi a tutti partendo da disabili,anziani e bambini”. Le associazioni del territorio si sono mosse chiedendo al Sindaco di ripensare ad altra ubicazione delle sedi dell’ASL, manifestando la piena solidarietà agli anziani del centro sottolineando che un cambio sede ne
provocherebbe il fermo delle attività proprio per la fidelizzazione che hanno le persone anziane a un luogo come il centro Pezzullo, decantato in passato dalla stessa Amministrazione come il fiore all’occhiello di Frattamaggiore che gli altri paesi invidiano. Così si legge dalla lettera aperta: “Non si può cancellare una realtà sul territorio che ha rappresentato e rappresenta un’alternativa di segno culturale alto all’emarginazione e all’abbandono degli anziani. Un punto di riferimento non solo per la città di Frattamaggiore ma per l’hinterland Napoli Nord”. La sorpresa arriva, mentre andiamo in stampa, il Sindaco, Francesco Russo, che non ha mai interrotto il dialogo con gli anziani ci ha detto: “Abbiamo cercato di dare molte alternative tra via Cumana e via Sossio Russo ma dato che gli anziani non vogliono lasciare il centro, ho chiesto un incontro al presidente Caldoro, e lo dico in anteprima a voi di Cogito, affinchè si lasci il tutto così com'era stato stipulato inizialmente e che il piano terra rimanga uno spazio per le attività degli anziani e il primo e secondo piano per gli uffici. Qualora poi servissero altri spazi provvederemo alla dislocazione degli uffici in altre sedi”.
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CRONACA ‹‹
Un ottantenne molestava i bambini che giocavano nella villa comunale
Arrestato un pedofilo ad Afragola E’ stato decisivo l’intervento del custode che ha chiamato la polizia municipale “
L'orco” della pineta comunale è finito in manette. Stava ancora con la zip dei pantaloni aperta quando gli uomini della polizia municipale, guidati dal comandante Luigi Maiello, lo hanno bloccato per fare gli opportuni accertamenti. Ma c'era poco da accertare. Era tutto chiaro: G D. R., ottantenne di Afragola, è stato sorpreso dal custode della pineta comunale mentre si masturbava davanti ad alcuni bambini. Bloccato sul posto, è stato portato negli uffici per gli accertamenti di rito. A inchiodarlo alle sue responsabilità i caschi bianchi ci sono giunti grazie alla testimonianza diretta del custode che ha raccontato pure alcuni episodi precedenti. Il tutto nasce da quando il custode della pineta notava da alcuni giorni l'ottantenne aggirarsi con fare sospetto e sedersi sulla panchina nei pressi delle giostrine. Poi, non appena intravedeva alcuni bambini in tenera età, si abbassava i pantaloni masturbandosi davanti a loro. Nell'immediatezza, il custode cercò di fermarlo. L'orco ottantenne tentò pure di reagire minacciando il custode di denunciarlo se lo avesse toccato. E questo è il passato. Poi l'orco ci riprova dopo qualche giorno. Notato dal custode mentre era seduto sulla solita panchina vicino alle giostrine dove i bambini utilizzavano i vari impianti per giocare, si avvicina ad un bambino e come una furia gli si avventa addosso. Si abbassa i pantaloni e ricomincia nuovamente a masturbarsi incurante della presenza di altri bambini. Il custode interviene per bloccare l'orco e con un cellulare chiama la polizia municipale. Gli uomini di Maiello, in meno di un minuto arrivano sul posto. E trovano l'ottantenne ancora con la zip abbassata. Portato negli uffici per gli accertamenti di rito, viene interrogato dal magistrato che chiede al Giudice per le Indagini preliminari di po-
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di Francesco Celardo
L’area giochi dove si appostava il vecchio pedofilo in attesa delle sue prede
ter convalidare l'arresto per pedofilia ai danni di minori in tenera età. Così l'orco, è finito agli arresti domiciliari. Allo stato degli atti, l'ottantenne di Afragola risultava già condannato in precedenza per atti osceni in luogo pubblico, e violenza sessuale. Reati commessi due anni fa. Insomma, una brutta storia di pedofilia aggravata, finita appena in tempo grazie a un rapido intervento del custode della villa comunale che ha bloccato subito l'uomo mentre tentava di palpeggiare il bambino finito nelle sue mani. Non escludono gli inquirenti che l'orco si sia ripetutamente masturbato davanti ai bambini cercando pure di palpeggiarli. Un fatto di assoluta gravità che dimo-
stra in modo inequivocabile come sia indispensabile il controllo degli spazi ricreativi pubblici da parte dei tutori dell'ordine anche per salvaguardare chi entra ed esce dai parchi pubblici. L'anziano ottantenne, entrava con tanta tranquillità sedendosi sulle panchine adiacenti i giochi per i bambini. Ma quando notava il sopraggiungere dei piccoli in tenera età, qualcosa scattava nel suo cervello. Li adescava mettendosi subito all'opera toccandoli dappertutto. Una brutta storia conclusa non l'arresto dell'orco e liberando la pineta comunale da un pericolo per i bambini che, ad Afragola, non hanno altri spazi verdi per poter giocare all’aria aperta.
Cogito • 13
›› CRONACA
L’autorità sugli appalti pubblici boccia l’operato dell’Amministrazione Nespoli
Ad Afragola scoppia il caos rotonde Gli architetti non potevano firmare il progetto. Ora nasce il problema: Come sanarle? di Francesco Celardo E dunque, la vecchia Amministrazione comunale aveva sbaaos delle rotonde, l'autorità sugli appalti pubblici ha definito i progetti non regolari. I guai tecnici, della vecchia gliato ad affidare ad alcuni tecnici la progettazione delle rotonde. Amministrazione comunale, guidata dall'allora sindaco di Questione che, come ci raccontano alcuni addetti ai lavori, appartiene a quell'ufficio tecnico che un anno fa, veniva ritenuto coAfragola, Vincenzo Nespoli, come si prospettava, si stanno me il braccio operativo della vecchia Amministrazione. tutti riversando sulle spalle della neo Amministrazione Oltre a questo, l'autorità di vigilanza ha pure ritenucomunale guidata dal primo cittadino, Domenico to che non era valido l'affidamento della progettaTuccillo, chiamata adesso a regolarizzare la quezione e della direzione dei lavori allo stesso prostione. gettista. Anzi, secondo l'autorità, la stazione apLa settimana scorsa, all'ufficio del protopaltante qual era il comune di Afragola, come collo del Comune, è giunta la nota dell'autominimo doveva regolare con un proprio tecnirità di vigilanza sugli appalti pubblici, che co comunale l'altra funzione, cioè quella della accoglie il ricorso formulato circa un anno e direzione dei lavori. Insomma, il dirigente delmezzo fa, dal consigliere Biagio Montefusco l'ufficio tecnico, non poteva affidare allo stessulla questione dei progetti effettuati dai tecso progettista le due cose dal valore presunto di nici non competenti per legge nella progettaquarantamila euro ciascuno. Adesso, qualcuno zione. Entrando nello specifico dell'argosi domanda come si potrà attuare il collaudo delmevnto, Montefusco, all'epoca dei fatti, consile rotonde se la progettazione è stata effettuata da gliere di opposizione, inviò un ricorso contro i chi non ne aveva la competenza? Infatti, i cantieri soprogetti effettuati dalla vecchia Amministrazione no ancora aperti. Ma le auto gironzolano tranquillamente per la realizzazione di alcune rotonde, redatti, secondo Montefusco, da architetti i quali non sarebbero abilitati a proget- intorno senza sapere se quei lavori sono sicuri oppure no. Per Biagio Montefusco “la sentenza va a regolamentare un settotare opere urbanistiche di elevata importanza. L'autorità, da una disamina della normativa e della giurisprudenza, ha praticamente re che nei cinque anni di amministrazione Nespoli, ha subito una geaccolto il ricorso del Consigliere comunale entrando nel merito dei stione scellerata. A questo punto l'interrogativo principale è come si arfatti, e ritenendo che la figura dell'architetto, secondo la legge, non riverà a mettere in sicurezza tali opere? E come sarà possibile effettuaera idonea alla realizzazione dei progetti posti in essere, e sui quali re un collaudo finale? E’ evidente che molte altre opere realizzate in sono stati spesi più di un milione di euro tra progettazione e rea- quel periodo, alcune delle quali in fase di completamento, hanno lo stesso problema”. lizzazione delle stesse. Su questa ennesima tegola caduta sull'amministrazione Tuccil“Nel caso in esame - così come scritto nel documento - l'opera in questione non può essere ricondotta a una mera strada al servizio lo, dalle stanze del Sindaco trapela che, in merito a questa quedei singoli edifici di competenza degli architetti, ma deve essere ricon- stione, ci sarà una attenta rivisitazione di tutti gli atti, anche per capire di chi sono le responsabilità. dotta nelle opere che riguardano gli ingegneri”.
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CRONACA ‹‹
Caos nel pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio
Psicosi da Meningite a Frattamaggiore La presenza di un bimbo con i sintomi della malattia ha provocato un fuggi fuggi generale di Angelica Argentiere l Pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore è di per sé un luogo caotico, ma fatto sta che nelle settimane scorse, il caos ha raggiunti livelli inimmaginabili. A far precipitare il già precario equilibrio tra le richieste, spesso accompagnate da minacce e urla, dei pazienti e il lavoro La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali. Il periodo di incubazione della malattia può variare a seconda del microorganismo causale. Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica dai 2 ai 10 giorni. L'infezione si trasmette attraverso il contatto con le secrezioni orali o le goccioline di saliva. La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio. Per quanto riguarda la meningite virale, gli agenti più frequenti sono herpes virus ed enterovirus. La meningite di origine fungina si manifesta invece soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita. La sintomatologia I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. All'inizio i sintomi possono essere aspecifici: sonnolenza, cefalea, inappetenza. In genere, però, dopo 2-3 giorni peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità; tipiche la rigidità della nuca e quella all'estensione della gamba. Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidel personale medico e paramedico, domenica 16 marzo, è stato denti, mentre può esserci un pianto continuo, irritabilità e sonnolenza al di soil caso di sospetta meningite, di forma lieve, per un bambino di pra della norma, e scarso appetito. A volte si nota l'ingrossamento della testa, 4/5 anni, recatosi al pronto soccorso di Frattamaggiore e poi por- soprattutto nei punti non ancora saldati completamente (le fontanelle), che può essere palpato facilmente. tato al Santobono di Napoli. Non appena è circolata la voce della sospetta meningite, è Le complicanze scoppiato il panico. Per quanto i medici dell’ospedale San Gio- La malattia può avere complicazioni anche gravi, con danni neurologici pervanni di Dio, alcuni completamente ignari della notizia, dicano manenti, come la perdita dell’udito, della vista, della capacità di comunicare o di non creare inutili allarmismi e che solo chi ha avuto stretto di apprendere, problemi comportamentali e danni cerebrali, fino alla paralisi. contatto con il bimbo farà esami più approfonditi così come da Tra le complicazioni di natura non neurologica, possibili i danni renali e alle protocollo per le malattie infettive, le scene da film di quella do- ghiandole surrenali, con conseguenti squilibri ormonali. menica del 16 marzo sono assurde. Le testimonianze dei pre- La terapia senti quel giorno al pronto soccorso di “Pardinola” sono scioc- Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica viene trattata con canti: persone con flebo, accompagnate fuori dall’ospedale, nes- antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo agente dell'infezione viene carattesuna procedura di sicurezza adottata, nella piena confusione ge- rizzato e identificato. Nel caso di meningiti virali, non c'è cura antibiotica, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una setnerale dove l’unica manovra preventiva è stata la fuga temporatimana, senza necessità di alcuna terapia specifica. nea dei presenti con l’obbligo di indossare una mascherina sul Le misure di profilassi volto, senza alcuna misura di profilassi. Occorre identificare i contatti stretti da sottoporre a chemioprofilassi o a sorPer fortuna, la situazione sembra essere sotto controllo, anche veglianza sanitaria. Quindi, individuare i conviventi e coloro che hanno avuto per il bambino malato. Inutile fare allarmismi ma la notizia non contatti stretti con l’ammalato nei 10 giorni precedenti la data della diagnosi.I poteva passare inosservata soprattutto perché, ancora una volta, 10 giorni sono il tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria, tenuto ha messo in luce gli evidenti limiti dell’unico pronto soccorso conto del massimo periodo di incubazione della malattia. Qualora al momena cui possono rivolgersi le centinaia di migliaia di persone che to dell’identificazione fossero già trascorsi 10 giorni dall’ultimo contatto, i sogabitano nei comuni della provincia a Nord di Napoli. getti esposti non sono più considerati a rischio.
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Cos’è la meningite
Cogito • 15
›› CRONACA
Un altro colpo di scena nella gestione dei funerali in città
Condannato il comune di Afragola Dovrà risarcire la ditta Salomone che aveva denunciato La pace eterna di Francesco Celardo l Comune di Afragola è stato condannato a risarcire la ditta di trasporti funebri Salomone. Un colpo di scena inaspettato per la casa comunale guidata dal sindaco Domenico Tuccillo che si è ritrovato una patata bollente fatta di carte bollate. Ma andiamo ai fatti. Circa due anni fa, quando governava la vecchia Amministrazione comunale guidata dall'ex sindaco Vincenzo Nespoli, nacque la lotta per la gestione del caro estinto in città. Una società denominata “La Pace Eterna” si impose sul mercato afragolese da sempre gestito dalla ditta “Salomone” che fece immediatamente ricorso basando la sua azione sul fatto che la nuova subentrata non era in regola con il regolamento comunale. Il Tar, a cui si rivolsero i Salomone, decise che La pace eterna doveva essere chiusa e, infatti, l’ex comandante della polizia municipale, Arvonio, mise in pratica le indicazioni arrivate dalla magistratura e chiuse l’attività. E il Comune dispose la cancellazione dal registro delle imprese esercenti l'attività funeraria. Poi il colpo di scena. La ditta “Pace Eterna” continuava a svolgere il servizio, lo sulle attività della ditta cancellata dall'albo. Anzi a parere del Tar, nonostante che il comune gli avesse intimato di chiudere. Poi tut- la cancellazione è stata tardiva e per questo è scattato ilrisarcimento to tace. La vecchia Amministrazione comunale, nei fatti, iniziava del danno unitamente a una pesante condanna alle spese legali. Sono a concedere vari permessi permettendo alla ditta di poter svolgere circa due anni che abbiamo chiesto al dirigente di conoscere i nomi il servizio. Pur sapendo che non era in regola. E così, la ditta Sa- delle imprese che illegittimamente hanno operato sul territorio di lomone, sentendosi in regime di concorrenza sleale, (la Pace EterAfragola, ove è bene ricordarlo, come chiarito dal Tar, possono operana forniva il servizio con prezzi al ribasso n.d.r.), fece nuovamente ricorso al Tar Campania per mancato introito. I giudici ammini- re solo le imprese in possesso dei requisiti di legge e iscritte all'Albo delstrativi regionali, hanno dato ragione alla ditta Salomone acco- le imprese esercenti il trasporto funebre, istituito nel 2008. C'è stato gliendo il ricorso, riconoscendo che alcuni dirigenti sono stati ina- un sicuro passo in avanti con la nomina del comandante Maiello che dempienti, e condannando il Comune di Afragola al pagamento ha mostrato estrema sensibilità per un tema così "caldo" come quello di diecimila euro nei confronti della ditta danneggiata, e a quat- del trasporto funebre”. Infatti, la neo amministrazione Tuccillo, con tromila euro di spese processuali. Una tegola inaspettata, anche se il comandante della Polizia Municipale Luigi Maiello, ha subito proviene dagli errori del passato. Infatti, come sostiene l'avvocato predisposto la chiusura della ditta, con una ordinanza impugnata Michele Dulvi Corcione, difensore della ditta Salomone “la sen- anche davanti al Tar da parte della stessa “La Pace Eterna”, che tenza dà atto che il Comune di Afragola ha omesso qualsiasi control- pure in questo caso ha perso, vedendo rigettato il ricorso.
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CRONACA ‹‹
Un’importante novità nella polemica per il tempio crematorio a Frattamaggiore
“Per il momento le buste restano chiuse” Battuta d’arresto per il progetto dopo l’incontro con i cittadini tenutosi al Filangieri A
lla fine il dibattito pubblico sul tempio crematorio che dovrebbe essere realizzato nel cimitero di Frattamaggiore c’è stato. A organizzarlo, nell’auditorium dell’Isis Gaetano Filangieri sono state alcune associazioni del territorio con l’obiettivo di fare chiarezza su una vicenda che sta creando molte polemiche. All’incontro erano presenti i Sindaci dei tre comuni interessati: il sindaco di Frattamaggiore e presidente del Consorzio cimiteriale, Francesco Russo, il sindaco di Frattaminore, Vincenzo Caso, e il sindaco di Grumo, Vincenzo Brasiello. Con loro i tecnici Sante Capasso, docente di Scienze Ambientale alla Sun, Giusy Del Prete, medico per l’ambiente ISDE, e Stefano Tonziello, ingegnere ambientale e esponente di Agenda21. A moderare l’incontro è stato Pasqualino Costanzo di Cantiere giovani. In apertura, il direttore del consorzio cimiteriale, Mauro Sarnataro, ha detto: “L’area cimiteriale è in corso di ampliamento e non sono previsti ulteriori lavori del genere. Solo in questo momento storico è possibile pensare a questo progetto e per questo abbiamo fatto il bando a cui hanno risposto tre o quattro imprese”. Portavoce delle associazioni che hanno organizzato l’incontro è stato Luigi Costanzo, medico di base, da tempo impegnato nelle lotte contro i roghi tossici e i rifiuti interrati, che ha dichiarato il pensiero delle associazioni riguardo l’impianto crematorio: “Facciamo un ragionamento, l’articolo 2 comma 2 del Consorzio dice che esso opera per il pubblico interesse dei cittadini dei Comuni che ne fanno parte. Su una popolazione di 69.000 abitanti, su una previsione di 525 morti, pur ipotizzando che la metà richieda la cremazione, come si concilia questo con l’esigenza dell’investitore di massimizzare il ricavo? Non credete di andare in questo modo contro lo statuto? Alla luce dell’inquinamento che ci ha fatto andare in psicosi e delle ultime esperienze, chi effettuerà i controlli? Ci possiamo fidare dell’Arpac Campania? Tanti i timori anche per la manutenzione: è stato paragonato il livello di inquinamento pari una caldaia di una ventina di appartamenti ma una cosa è quando si rompe una caldaia, un’altra è quando si rompe un forno crematorio. Ragioniamo se questa può essere un’opportunità per i cittadini del consorzio e soprattutto capire se è un servizio per chi lo richiede del consorzio o è un business perché poi coinvolgerebbe le richieste dei comuni vicini”. Il professor Sante Capasso dichiara: “Partiamo dal presupposto che ogni processo di combustione è un processo inquinante ed è brutto dirlo perché parliamo dei nostri cari defunti ma i cimiteri sono una discarica”. E per dare forza Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
di Angelica Argentiere
In crescita le richieste di cremazione Le associazioni dei consumatori: Nella scelta incide anche la crisi “Con la crisi sta aumentando il numero di persone che sceglie la strada della cremazione che fa risparmiare parecchio rispetto all’inumazione o alla tumulazione classica”. A dirlo sono le associazioni dei consumatori che riportano anche i dati relativi alla cremazione in Italia. La tendenza è diffusa quasi in tutt’Italia anche se siamo ancora molto lontani da quanto accade in altri Paesi. Se in Italia le percentuali delle cremazioni sono il 14,3% rispetto alle sepolture, in Giappone sono quasi la totalità per ragioni culturali ma anche in Paesi di aree diverse come Regno Unito, Repubblica Ceca o Slovenia, il tasso è molto alto: quasi 8 defunti su 10 vengono cremati. In Europa la media è del 40%. Fra le regioni italiane, le più convinte sono Sardegna, Emilia Romagna e Umbria dove la crescita è del 63,9%, del 32,8% e del 31,7%. In Emilia Romagna spicca il dato di Bologna dove le cifre nel corso di un anno sono cresciute di quattro volte, l’aumento è del 318,5% passando da 596 a 2494 cremazioni. Oppure quello di Cesena dove invece sono triplicate con un aumento del
ture: a Milano 60 defunti su 100 vengono cremati e a Roma uno su tre. A Lambrate (Milano) si è deciso di potenziare il servizio di cremazione. Le richieste nei primi sette mesi del 2013 sono state 7.102, ma basta pensare che in tutto il 2009 furono 7.611, per balzare nel 2012 a 11.764. Nel resto del Paese, invece, la cremazione è meno diffusa e la media nazionale arriva appena al 14,3 percento. Ma come funziona un forno crematorio? E’ diviso in due parti sovrapposte, separate da una griglia di materiale refrattario. La combustione può avvenire con diversi sistemi: arroventamento delle pareti del forno per mezzo di resistenze elettriche o bruciatori a gas, oppure per fiamma diretta. Le temperature che si raggiungono sono di 900-1000 gradi. La bara con la salma viene immessa mediante guide metalliche nella parte superiore e prende immediatamente fuoco. Le ceneri e le ossa calcificate cadono progressivamente nella parte inferiore del forno, dove si completa la combustione. Un sistema di ventilazione immette continuamente aria e quindi l’ossigeno necessario per la combustione.
187,3% passando da 481 a 901 cremazioni. In Toscana c’è il caso di Arezzo dove nel 2010 non esisteva la possibilità di cremazione. Si è partiti nel 2011 e nel 2012 le cifre sono raddoppiate (+133,2%) Ma la tendenza è confermata anche in Piemonte (23,6%), nelle Marche, (25,9%) e in Puglia (26,4%). A scegliere la cremazione sono soprattutto quelli che abitano nelle grandi città, dove i cimiteri hanno sempre meno disponibilità e dove ci sono le strut-
Dopo un paio d’ore, l’operatore, che può controllare l’interno del forno mediante uno spioncino, spinge dall’esterno i resti verso una zona di raffreddamento. Da lì vengono raccolti e posti su un setaccio a vibrazione, che elimina le polveri più fini. Quindi con una calamita viene separato il materiale metallico rimasto (chiodi della bara, eventuali protesi, ecc.). Infine le ceneri rimaste vengono raccolte e sigillate in un’urna, consegnata ai parenti. Cogito • 17
›› CRONACA
alla sua dichiarazione ha riportato all’attenzione del pubblico una questione di Legambiente San Marino che aveva analizzato le falde acquifere nei pressi dei cimiteri che hanno rilevato un grande quantitativo inquinante. Stefano Tonziello ha lanciato un interrogativo: “Cremati con cassa o senza cassa? Da qui l’esigenza di utilizzare filtri molto più accurati per la presenza di piombo e zinco, in quanto i corpi bruciano a 250 gradi provocando una grande quantità di polveri sottili. Bisogna riflettere se è il caso di aggiungere o no altro inquinamento a quello già preesistente”. È intervenuto durante il dibattito anche don Maurizio Patriciello: “Perché quest’incontro non è stato fatto prima e non adesso a conti fatti? Non ci fidiamo più della politica, siamo molto preoccupati e nell’epoca della psicanalisi nessuno si
interroga sulla psicologia dei propri cittadini. Sono andato a vedere personalmente il forno crematorio di Pontecagnano, ma è su una montagna lontano dal centro abitato a differenza di questo che si realizzerebbe in un’area nel pieno centro urbano”. Non sono mancati nel corso del dibattito insurrezioni da parte del pubblico specie durante gli interventi del team che ha realizzato il progetto del forno. A loro il sindaco Russo ha chiesto di verificare prima di tutto ciò di cui si sta parlando, anche perché, al momento, le buste sono ancora chiuse e non si sa chi realizzerà l’impianto, qualora fosse realmente costruito. Il sindaco Brasiello vuole dare una risposta alle paure dei cittadini e ha detto: “Non metto in dubbio la bontà del progetto ma io chiedo una sospensione di quest’ultimo per una maggiore riflessione”.
Ancora più deciso Caso: “Noi siamo amministratori non una società d’impresa: non facciamo business. Io non mi pongo il problema delle cremazioni che derivano dalla provincia, fuori dai comuni del consorzio. Volevo dire ai tecnici che avete perso tempo e a te Francesco Russo, chiedo ufficialmente di annullare questo bando”. C’è da scommettere che le polemiche non finiranno qui. Anche perché il sindaco di Frattamaggiore, in qualità di Presidente del Consorzio cimiteriale, ha detto che vuole approfondire ulteriormente la questione prima di prendere qualsiasi decisione: “Decideremo quel che c’è da fare senza alcun pregiudizio, nell’esclusivo interesse dei cittadini valutando per bene se, costruendo una struttura con la quale volevamo rispondere a un’esigenza dei nostri concittadini, ci sono rischi per la salute”.
Tutto pronto per la festa di San Marco Don Peppino annuncia: A breve i lavori per un oratorio in via Saggese Tutto pronto per l’avvio di una delle feste patronali più importanti dell’area a Nord di Napoli. Uno degli avvenimenti cittadini, che si tramanda da secoli, e che vede accorrere sempre migliaia di fedeli di Afragola e dintorni per omaggiare San Marco, l’Evangelista che, secondo la tradizione popolare, passò per Afragola, nel I secolo d.C., per annunciare il Vangelo; e, sempre secondo la tradizione, si sedette sulla “Pietra dei Miracoli” ancora presente alle spalle del medioevale complesso monumentale di San Marco in Sylvis risalente al 1179. Per l’occasione il parroco, don Peppino Delle Cave, ha organizzato un ricco programma, che prevede non solo momenti religiosi, ma anche l’aspetto profano con concerti, luminarie e attrazioni varie. Calendario che, quest’anno, si integra con la tradizionale via Crucis con cavalli e costumi d’epoca, prevista per il pomeriggio di domenica 13 aprile: Passio Christi che percorre gran parte della città e che, con immutata passione, i fedeli dell’associazione San Domenico Savio ininterrottamente tramandano da ben 26 anni. Si inizia, nel pomeriggio di giovedì 24 aprile, con una Santa Messa presieduta da Sua eccellenza monsignor Lucio Lemmo che conferirà la Santa Cresima ad alcuni parrocchiani. A seguire, alle 8 di venerdì 25 aprile, sarà la volta di Monsignor Antonio di Donna che celebrerà una Solenne Celebrazione Eucaristica nella chiesa di S. Marco all’Olmo e guiderà, al termine dell’Eucarestia la tradizionale peregrinatio verso il complesso monumentale in Sylvis, la Chiesa Matrice di Afragola, nella quale si sono iniziate a costituire le prime comunità cristiane; qui, a partire dalle 10, saranno celebrate ininterrottamente le Messe. Evento clou alle ore 19 con la Santa Messa che sarà officiata da Sua Eccellenza Tommaso Caputo, già Nunzio Apostolico in Libia e a Malta e attuale Ar18 • Cogito
civescovo di Pompei. La kermesse proseguirà nel week end successivo con l’inizio della processione con il simulacro di S. Marco e Sant’Espedito per le strade dei rioni San Marco e Saggese. Rientro in parrocchia previsto per la serata di domenica 4 maggio, accompagnato dalla banda musicale e dal corteo dei fedeli, delle associazioni religiose, a partire dalla Pia Unione e dal sodalizio “Don Gabriele Laudiero - Cuore Azzurro San Marco”. Con una Santa Messa prevista per le 20 presso San Marco in Sylvis. “Anche quest’anno – ha detto don Peppino - grazie alla partecipazione di tre Vescovi, vivremo momenti di alta spiritualità per la gioia della nostra comunità, che è stata la prima ad insediarsi ad Afragola sorgendo attorno al complesso monumentale di San Marco in Sylvis. Qui, ancora oggi, è possibile lucrare l’ indulgenza plenaria, se confessati e comunicati, facendo per tre volte il giro della chiesa e pregando sulla Pietra dei miracoli”. Ma il parroco guarda anche al futuro e annuncia un’altra imminente iniziativa che coinvolgerà questa popolosa realtà cittadina. “Grazie all’Arcivescovo – ha proseguito don Peppino - che ha ricevuto dal Capitolo Metropolitano, in occasione del Giubileo per Napoli, un appezzamento di 10.000 mq nel quartiere Saggese, un’ altra grande iniziativa sta per avviarsi: la realizzazione in questo sito di un complesso oratoriale per togliere i ragazzi dalla strada. L’amato Cardinale, infatti, in comunione con Papa Francesco, come ha già annunciato nella Lettera Pastorale “Canta e Cammina”, crede molto nell’importanza degli oratori per la formazione di tutti i cattolici e, in questa direzione sta programmando per l’Evangelizzazione di questa periferia cittadina”. Antonio Boccellino Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
SCUOLA ‹‹
Pellegrinaggio a Roma dell’istituto comprensivo di Caivano
La milani da Papa Francesco Ben tredici pullman sono partiti verso piazza San Pietro alle prime luci dell’alba di Valerio Cerbone n vero esodo a Roma dal Papa quello dell’Istituto Comprensivo ‘Don Milani’ di Caivano. Oltre 650 alunni con 13 pullman hanno raggiunto piazza San Pietro per l’udienza generale del mercoledì. Ragazzi dai tre ai quattordici anni tutti insieme con i loro insegnanti con in testa la dirigente scolastica Teresa Ummarino, alle prime luci dell’alba, sono partiti alla volta di Roma. Un pellegrinaggio che pochi credevano potesse realizzarsi ma la perfetta organizzazione ha consentito il buon esito del viaggio. Considerando che, oltre ai piccoli della scuola dell’Infanzia, c’erano anche molti ragazzi disabili assistiti sia degli insegnanti di sostegno che da operatori scolastici. Una vera e propria festa di gioia della scuola di Caivano a Roma per Papa Francesco che ha avuto momenti di attenzione personale verso uno degli alunni disabili della nostra scuola. I ragazzi della scuola dell’infanzia e alcuni della primaria hanno avuto la possibili“Una giornata speciale quella vissuta dai miei ragazzi – ha sottotà di assistere al messaggio del Papa sul sagrato a pochi metri da Sua lineato la dirigente scolastica Teresa Ummarino – dove l’emozione Santità. E qui l’emozione è stata grande. ha preso davvero tutti, alunni e insegnanti. Il vedere bambini di quattro o cinque anni sorridenti e felici alla vista del Papa è davvero una gioia indescrivibile. La loro attenzione nonostante il sacrifico di alzarsi presto la mattina”. Una figura davvero carismatica quella di Papa Francesco che ha preso tutti gli alunni e a ognuno ha regalato qualcosa di particolare a sentirli dopo nel pullman ne viaggio di ritorno. “Non pensavo che vedere il papa da vicino mi emozionasse così tanto - ha detto uno dei ragazzi della secondaria di primo grado – torno a casa felice e lo dirò anche ai miei genitori che erano un poco preoccupati quando gli ho detto che volevo partecipare a questo pellegrinaggio”. Il pellegrinaggio a Roma è proseguito dopo piazza San Pietro, al Santuario del Divino Amore dove oltre al pranzo a sacco, tutti insieme hanno vissuto momenti di convivialità.
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La scuola “Aldo Moro” a “La prova del cuoco” Il giorno 18 marzo, noi alunni delle classi IV A e D del III circolo didattico “Aldo Moro” siamo partiti presto per Roma per poter partecipare, come pubblico, a “La prova del cuoco”. Il viaggio è stato molto divertente e abbiamo fatto più soste. Quando siamo giunti agli studi DEAR della RAI, in via Nomentano, siamo stati accolti, con grande calore, da un responsabile di nome Giacomo, il quale ci ha spiegato tutto ciò che poteva esserci utile durante le riprese. Iniziata la trasmissione, abbiamo applaudito forte Antonella Clerici e le abbiamo regalato dei fiori. Poi abbiamo assistito alla gara dei cuochi e abbiamo votato il cuoco che più c'è piaciuto. Conclusa la trasmissione, Antonella ci ha salutato regalandoci una sua foto autografata. Ma la cosa più bella di tutta l'esperienza vissuta è stato rivederci in TV. Il giorno in cui è andata in onda la trasmissione, l'abbiamo seguita tutti assieme, con un po' d'imbarazzo e tanta emozione, scambiandoci le nostre impressioni. È stata un'esperienza davvero meravigliosa! Maria Gallo Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
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›› NOTIZIE FLASH
Afragola / Verso l’inaugurazione della biblioteca di Sant’Antonio
Sport / Afragolesi e frattesi alla mezza maratona Roma Ostia
“Una biblioteca sostituisce la realtà assente o malvagia, e ne costituisce il luogo della beatitudine, del piacere: il luogo pagano della gioia”(Antonio Castronuovo, Se mi guardo fuori, 2008). Guidati dalle parole di questo celebre aforismo di Castronovo, lunedì scorso l’Ordine Francescano Secolare della Basilica Pontificia di Sant’Antonio ha inaugurato la Biblioteca, alla presenza del ministro provinciale dei frati minori, Padre Agostino Esposito e del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, presentando il duro lavoro di revisione e catalogazione, svolto negli ultimi cinque anni. La raccolta dei libri è aperta al pubblico ed è possibile, su prenotazione, consultare opere remote e di un certo valore. In questa occasione si potranno visitare i nuovi spazi adibiti nei luoghi del convento per la lettura e lo studio dei testi, arredati con gusto e raffinatezza grazie anche al contributo di IKEA. Carmen Celardo
La RomaOstia è la mezza maratona più partecipata e amata dai podisti nazionali, ma non solo. Domenica 2 marzo, hanno presenziato alla gara sia la squadra di Podistica Frattese, di Frattamaggiore, che la New Atletica Afragola, di Afragola. I 13.500 iscritti alla maratona sono partiti dall’Eur, dal Palalottomatica, alle 9.15 per arrivare dopo circa un’ora alla rotonda Cristoforo Colombo, a Ostia. Il frattese più veloce è stato Antonio Alborino, che ha chiuso in un’ora e mezza la corsa. Aspettando la maratona di Frattamaggiore, che si terrà il 25 aprile, ci congratuliamo con le due squadre che hanno partecipato alla gara. Marina Esposito
Maratona / Conto alla rovescia per Corri Afragola per la pace
Un raduno di motociclette di valore e marche prestigiose si è tenuto presso la galleria del parco commerciale “I Pini” domenica 23 Marzo. Gli amanti delle due ruote, riuniti sotto l’associazione chiamata non a caso “Customer Chopper Campania”, sono arrivati da Nocera Inferiore per presentare in anteprima al pubblico le mitiche Harley Davidson, le Honda, le Suzuki, ecc…, tutti modelli che saranno esposti, insieme a tuning e biciclette, alla seconda edizione del “Motor Expo Campania”, un evento in programma dall’11 al 13 Aprile nella città salernitana e dove, per la prima volta in Italia, giungerà l’Indian Motor Cicle, ovvero la progenitrice di tutte le motociclette del mondo. “Le moto che compriamo le modifichiamo poi esteticamente secondo i gusti personali. – spiega Gaetano Milone, presidente dell’associazione – Comunque, siamo appassionatissimi delle due ruote, ma ciò non vuol dire affatto che al volante viaggiamo a folli velocità, anzi al contrario basta vedere durante le passeggiate come procediamo sempre a velocità modeste”. Il professor Gennaro Piccirillo, stimato scrittore afragolese, ha dedicato alla manifestazione una poesia intitolata “’A gioia ‘e vivere”. Durante l’esposizione sono stati in molti a chiedere alla Customer Chopper le caratteristiche e le curiosità relative alle decine di moto esposte, nonché suscitato la gioia dei bambini, molti dei quali si sono fatti immortalare con digitali e cellulari in sella alla mitica Harley Davidson. Il Parco I Pini, tramite la fattoria Alpega che ha collaborato all’esposizione, ha offerto anche assaggi di pane, caponata e pasta al pomodoro. Il sito per gli appassionati del settore motociclistico è www.customerchoppercampania.it
E’ partito il conto alla rovescia per la manifestazione podistica “Corri Afragola per la Pace” organizzata dall’ associazioneNew Atletica Afragola, presieduta da Mimmo Errichiello. Ai nastri di partenza della gara, prevista per il 15 giugno 2014, ci saranno centinaia di atleti provenienti da tutta Italia. La gara, ormai diventata un appuntamento fisso per gli amanti del podismo, è arrivata alla sua quarta edizione. Il circuito previsto avrà la lunghezza di 10 km (due giri da 5 km) e quindi, per questo, alla portata di tutti, proprio per sottolineare ancora una volta il fine di pace e fratellanza, ma soprattutto per far vivere una giornata di sano sport a tutti i partecipanti. Proprio in quest’ottica va la decisione di premiare i primi 200 uomini e le prime 50 donne che giungeranno al traguardo. I primi tre classificati saranno premiati con coppa, cesto alimentare, premio in denaro e un quadro. Per chi realizzerà il nuovo record della pista sarà previsto un premio aggiuntivo: gli attuali record sono di 30’12” per gli uomini e di 36’50” per le donne. Inoltre sarà previsto un premio intermedio anche per chi transiterà al primo posto al termine del primo giro. Infine per tutti coloro che giungeranno al traguardo sarà consegnata una medaglia appositamente realizzata per l’evento. “Stiamo lavorando affinchè sia una festa dello sport e della gente, come è nelle nostre intenzioni. Ci auguriamo che in tanti prenderanno parte alla gara e siamo certi che saranno tantissimi anche gli sportivi che applaudiranno gli atleti” ha detto il presidente Errichiello. 20 • Cogito
Passioni / Successo per il raduno di motociclette nei I Pini
Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
SPORT ‹‹
Polemica tra i sostenitori dei nerostellati e la famiglia del calciatore del Napoli
IA scatenare tifosi frattesi contro gli Insigne il tutto l’esultanza del fratello, Antonio, dopo il gol segnato alla Frattese di Mario Tramo embra che si sia ormai rotto il legame tra la famiglia rabbia e irritazione nei tifosi frattesi. Tra gli spettatori hanno esultato in maniera “esagerata” anche il Insigne e Frattamaggiore. Un legame padre del giocatore e il fratello minore Marche aveva portato la Rai a collegarsi co, beccandosi anch’essi insulti. Marco Insiin diretta da piazza Umberto I quando il tagne, inoltre, è tesserato per la Frattese, che lento frattese esordì in serie A. Qualche non ha gradito il comportamento del suo mese fa ci fu la polemica di Lorenzo, che giocatore e l’ha sospeso a tempo indetermidopo il matrimonio si è trasferito a vivere a nato appellandosi al proprio “Codice etico”. Frattaminore; abbandonò polemicamente Per stemperare le polemiche, al termine lo stadio Ianniello di Frattamaggiore in cui della partita, Antonio Insigne ha detto: “Risi stava allenando perché il Sindaco gli aveentravo oggi dopo l’infortunio in pianta stabiva ricordato che era necessaria un’autorizle. Mi hanno massacrato di botte: son dovuto zazione per poterlo usare. Una polemica in uscire per problemi al ginocchio. Ho avuto cui si inserì l’ex presidente della Provincia, un’esultanza molto accesa perché c’era la mia Luigi Cesaro, che offrì a Insigne la possibifamiglia in tribuna con la fidanzata. Il mio lità di allenarsi nel centro sportivo della fagesto dopo la rete? Era uno sfogo contro una miglia Cesaro a Sant’Antimo. Stavolta, pepersona che in settimana ha offeso su Facebook rò, la polemica è ancora più forte e si è arme e la mia famiglia. I tifosi lo hanno visto rivati addirittura ad affiggere dei manifesti come un gesto contro di loro ma io contro i tieloquenti con la scritta “Insigne...voi non fosi della Frattese non ho niente. Vivo, lavoro siete di Frattamaggiore”. Ma proviamo a ricostruire cos’è successo. Stavolta ci sono e sono orgoglioso di essere di Fratta. Hanno frainteso tutto. A state delle tensioni con il fratello maggiore Antonio Insigne, Frattamaggiore ci vivo, ho amici e la fidanzata”. Una dichiarazione che non è servita a mettere a tacere le andato via in “malomodo” dalla Frattese nella scorsa stagione e quest’anno giocatore dell’Atletico Casalnuovo. Durante polemiche visti i manifesti fatti affiggere sulle mura del came dopo il derby nello stadio “Iorio” di Casalnuovo, termina- po Ianniello prima della partita di campionato contro il Floto 2-2, ci sono state molte polemiche e tanti insulti verso la rigium. Al di là delle polemiche, mentre andiamo in stampa la famiglia Insigne. Difatti, Antonio Insigne ha realizzato la rete del momentaneo 2-1 coronando una buona prestazione. Frattese è impegnata nella trasferta di Portici dove, in caso di Dopo il gol, il giocatore di origini frattesi, ha esultato in ma- vittoria, festeggerebbe la promozione nel campionato nazioniera plateale nei confronti del suo ex pubblico causando nale dilettanti, dove manca da 32 anni.
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Tanti auguri a...Tanti auguri a...Tanti auguri a... Onomastico Tantissimi auguri di buon onomastico al nostro piccolo grande amore Emanuele. Ti vogliamo bene
Compleanno C'e' qualcosa di magico e di speciale nella vostra vita che vi fa sembrare senza età, il nostro augurio è che possiate sempre più assaporare i piaceri che la vita vi
può dare. Auguroni alle belle cinquantenni da Alfredo e Patrizia con Carlo e Vittoria.
Primo Compleanno Un anno fa un bellissimo bimbo è sbucato dal pancione della mamma, ed ha aperto gli occhi, ed è iniziata la sua vita… Ha cominciato a sorridere e a rallegrare la nostra vita. Oggi soffierai la tua prima candelina. Auguri a Raffaele Tuccillo per il suo 1° compleanno. Da mamma Margherita e papà Vincenzo.
Per i tuoi auguri, invia una foto e una dedica a redazione.cogito@libero.it Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
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›› RUBRICHE
“La pressione alta non è una malattia” I consigli del dottor Pier Luigi Santoro, cardiologo specializzato in Scienze della nutrizione
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econdo le linee guida della Società Europea di Cardiologia, i valori normali della pressione arteriosa (la forza che il sangue esercita sulla parete dei vasi sanguigni, principalmente generata dalla forza di contrazione del cuore) sono fino a 129 mmHg per la pressione massima (pressione sistolica) e fino a 89 mmHg per la minima (pressione diastolica). Si parla invece di ipertensione arteriosa, quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a 140 mm Hg e/o quella diastolica superiore a 90 mm Hg. Oggi parliamo anche di pressione arteriosa ottimale che è considerata quando la massima è inferiore a 120 mmHg e la minima inferiore a 80 mmHg. Più aumenta la pressione sistolica e/o quella diastolica, più alto è il rischio (rischio cardiovascolare) di contrarre complicanze come ictus, disfunzione renale, scompenso cardiaco o malattia a livello delle arterie (infarto del miocardio, arteriopatia ostruttiva a livello delle carotidi o degli arti inferiori). La pressione alta è un nemico silenzioso perché fino a quando non produce danni evidenti agli organi, non ci sono sintomi che ne segnalino la presenza. Oggi, infatti, molte persone sono ipertese e non sanno di esserlo. Essere iperteso vuol dire avere valori di pressione sanguigna costantemente sopra la norma, anche quando si è distesi e tranquilli. È importante controllare regolarmente la pressione arteriosa anche perché se adeguatamente trattata, smette di rappresentare un pericolo per la nostra salute. In ogni caso è indispensabile sempre rivolgersi al medico, il quale proporrà al paziente la terapia farmacologica più sicura e più adatta al singolo caso. Abbiamo chiesto aiuto al dottor Pierluigi Santoro, specialista in Cardiologia e malattie dell apparato cardiovascolare, e specialista in scienze della nutrizione e dell’alimentazione alcuni chiarimenti. L’ipertensione è una malattia? “L’ipertensione non è una malattia, ma un fattore di rischio che va prevenuto e trattato perché aumenta la possibilità di malattie cardiache e cerebrovascolari gravi, specie se associata ad altri fattori di rischio come obesità, diabete, fumo, sedentarietà, dieta scorretta”. Dove provoca danni la pressione alta? “Nel cuore, nelle arterie, nel cervello, nei reni, negli occhi, negli arti. A volte i primi sintomi compaiono quando il danno è già stato provocato e si manifesta con un infarto, un ictus, una insufficienza cardiaca o renale o un problema di vista”. E’ più frequente negli uomini o nelle donne? “L’ipertensione è più frequente negli uomini tra i giovani, mentre in età più avanzata è più frequente tra le donne. Questo aumento nelle donne è probabilmente dovuto a meccanismi di natura ormonale”. Che ruolo ha il fumo? “Gli effetti nocivi causati dalle sigarette sono attribuibili principalmente a due sostanze chimiche: la nicotina e il monossido di carbonio. La nicotina che stimola il corpo a produrre adrenalina, rendendo il battito cardiaco più veloce e costringendo il cuore a un maggior lavoro; favorisce la formazione di coaguli nel sangue (trombosi). Il monossido di carbonio riduce la quantità di ossigeno trasportata dal sangue ai vari organi e tessuti del corpo. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare perché gli 22 • Cogito
studi hanno dimostrato che i benefici cominciano subito: dopo un anno il rischio di malattia cardiovascolare il rischio si dimezza e dopo qualche anno il rischio di malattia cardiovascolare dovuto al fumo scompare”. Che ruolo ha l’attività fisica? “Per preservare la salute del cuore è sufficiente praticare 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. Per raggiungere questo obiettivo non è necessario andare in palestra ma è sufficiente: andare a lavorare a piedi o in bicicletta, evitare la macchina per piccoli spostamenti, organizzare una passeggiata con gli amici o una corsa nel parco, fare le scale invece di prendere l’ascensore, scendere una fermata prima dall’autobus, dedicarsi al giardinaggio o ai lavori di casa, andare a ballare o giocare con i bambini”. È possibile prevenire l’ipertensione arteriosa? “L’ipertensione arteriosa origina dall’effetto variamente combinato di fattori genetici ereditari e di fattori ambientali, come lo stress, l’eccessiva introduzione di sale e l’obesità. Per tale motivo per prevenire l’ipertensione si dovrebbero, da un lato, identificare gli individui geneticamente predisposti, dall’altro, correggere i fattori ambientali. Ad oggi, sono state già identificate alcune forme di ipertensione arteriosa su base genetica, ma la loro prevalenza è bassissima nella popolazione e non giustifica uno screening genetico esteso. Sappiamo però da molto tempo che i figli di ipertesi hanno maggiore probabilità di sviluppare l’ipertensione rispetto ai figli dei normotesi. Per tale motivo, i figli degli ipertesi noti dovrebbero fare attenzione a mantenere uno stile di vita sano e dovrebbero qualche volta misurare la pressione arteriosa per riconoscere precocemente un suo aumento e per prevenire lo sviluppo dei danni a carico degli organi bersaglio dell’ipertensione (arterie, cuore, reni e cervello)”. Come fare prevenzione? “La maggior parte dei casi di ipertensione arteriosa è dovuta ad abitudini di vita non corrette. Fin da giovani è consigliabile, quindi, mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili e seguire alcune semplici regole di comportamento. Non è semplice, per il medico, suggerire cambiamenti nelle abitudini di vita dei pazienti. Sarebbe necessario conoscere in maniera approfondita la storia del proprio assistito, la composizione della sua famiglia, i ritmi di lavoro, le preferenze alimentari. Possiamo però considerare che se un paziente smette di fumare, segue determinate indicazioni alimentari – così da tenere sotto controllo il proprio peso – e dedica un po’ del proprio tempo ad un’attività fisica, sicuramente fa del bene alla propria salute”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dedica una sezione delle linee-guida per il trattamento dell’ipertensione arteriosa alle indicazioni di ordine non farmacologico utili, in particolare, per quei pazienti che non presentano fattori di rischio aggiuntivi. Ne riportiamo qui di seguito alcune: controllare il peso corporeo, contenere il consumo di alcol, evitare il fumo, limitare le condizioni di stress, ridurre l’apporto di sale e l’uso degli alimenti che ne sono ricchi (ad esempio gli insaccati), contenere il consumo di grassi animali (contengono colesterolo), non abusare di liquirizia, seguire una dieta ricca di magnesio e potassio (cereali, frutta, verdura, agrumi), esercitare regolarmente un’attività fisica. Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 aprile 2014
›› RUBRICHE
La società nello “specchio del diritto” Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova (Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.
Le novità del nuovo redditometro
I
l metodo di accertamento sintetico, denominato in gergo “Redditometro” muove dalle spese sostenute dal contribuente per risalire, in base a un percorso logico a ritroso, al reddito. Ai fini della determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, si presume che quanto viene speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato con redditi posseduti nel periodo medesimo. A tale presunzione si affianca, con pari efficacia, quella basata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva da individuare secondo la disposizione del 5° comma dell’articolo 38 del D.P.R. 600/73. Il decreto del 24.12.2012 del Ministro dell’Economia, dando seguito alle norme del citato 5° comma, relativamente alla quantificazione dell’ammontare della spesa attribuibile al contribuente, distingue tra: a) spese di ammontare certo, oggettivamente riscontrabile, conosciuto dal contribuente e dall’Amministrazione finanziaria; b) spese di ammontare determinato dall’applicazione ad elementi presenti in Anagrafe Tributaria o, comunque, disponibili (ad esempio potenza delle auto) di valori medi rilevati dai dati dell’ISTAT o da analisi degli operatori appartenenti ai settori di riferimento; c) spese per beni e servizi di uso corrente, di ammontare pari alla spesa media risultante dall’indagine annuale sui consumi delle famiglie realizzate dall’ISTAT; d) quota di spesa, sostenuta nell’anno in esame, per l’acquisto di beni e servizi durevoli. e) quota di risparmio dell’anno. Ai fini dell’applicazione delle nuove regole è sufficiente uno scostamento che ecceda di almeno un quinto il reddito dichiarato, per un solo periodo di imposta, scostamento più ridotto rispetto a quello previsto dalla disciplina applicabile fino agli accertamenti relativi alle annualità precedenti al 2009 (pari al 25%). A differenza del redditometro precedente, che faceva riferimento a pochi elementi significativi di capacità contributiva, il nuovo redditometro ha definito, in concreto, circa cento voci di spesa riconducibili alle seguenti macro categorie: “Consumi generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature“, “Abitazione”, “Combustibili ed energia”, “Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa”, “Sanità”, “Trasporti”, “Comunicazioni”, “Istruzione”, “Tempo libero, cultura e giochi”, “Altri beni e servizi” e “Investimenti”. La prima garanzia della corretta ed efficace applicazione del nuovo strumento di accertamento è costituita da un’attenta attività di analisi che viene effettuata nel momento di selezione dei contribuenti da accertare e che porta all’individuazione delle posizioni a maggior rischio di evasione, attraverso la selezione di coloro che presentano scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata. In sede di selezione si terrà conto, altresì, del reddito complessivo dichiarato dalla famiglia, per evitare di intraprendere attività di controllo nei confronti di coloro le cui spese risultano coerenti a livello di reddito familiare. La disposizione introdotta dal decreto legge n. 78 del 2010 amplia i momenti di confronto con il contribuente. In primo luogo l’ufficio, che procede alla determinazione sintetica del reddito complessivo, ha l’obbligo di “..invitare il contribuente a comparire di persona, o per mezzo di rappresentanti, per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento…”, indicando nell’invito stesso gli elementi e le circostanze rilevanti. Fin dal primo incontro il contribuente può fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati fornendo “la prova che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile”; Se il contribuente fornisce i chiarimenti necessari in ordine alle spese sostenute, l’attività di controllo si esaurisce nella prima fase del contraddittorio. In caso contrario, saranno oggetto del contraddittorio anche le spese medie rilevate dall’ISTAT, connesse all’appartenenza ad una determinata tipologia di famiglia, che vive
in una specifica zona geografica, per le quali il contribuente potrà utilizzare argomentazioni logiche a sostegno di una sua diversa rappresentazione della situazione di fatto. Se continuano a sussistere elementi di incoerenza o il contribuente non si presenta, l’ufficio valuta l’opportunità di adottare più penetranti poteri di indagine. L’articolo 38, settimo comma, stabilisce, nell’ambito del procedimento di ricostruzione sintetica del reddito, l’obbligo per l’ufficio di attivare l’accertamento con adesione ai sensi dell’articolo 5 del d.lgs. n. 218/97. In tale ipotesi il contribuente riceverà un nuovo invito al contraddittorio con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell’invito. Se il contribuente non aderisce ai contenuti dell’invito al contraddittorio, il procedimento ordinario di adesione su iniziativa dell’ufficio prosegue. Se al termine del contraddittorio si perviene al perfezionamento dell’accertamento con adesione, si fruisce del beneficio dell’applicazione delle sanzioni ridotte ad un terzo del minimo previsto dalla legge. Nel caso in cui il contribuente non si presenti ovvero al termine del procedimento non si pervenga al perfezionamento dell’adesione, l’ufficio emette l’avviso di accertamento. È importante precisare che le nuove disposizioni si applicano con riferimento agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati per il 2009 e seguenti, superando il previgente impianto normativo, che rimane in vigore per i controlli relativi ai periodi d’imposta precedenti. 2. Caso concreto. Con riferimento al quesito formulato da un nostro lettore di Frattamaggiore, avente a oggetto un avviso di accertamento relativo all’anno 2008, è opportuno precisare quanto segue. Il calcolo del reddito attribuito al nostro lettore deriva dall’applicazione di coefficienti presuntivi che non corrispondono alla realtà dei fatti, alla luce delle modifiche normative operate dall’art. 22 del D.L. 78/2010 e dal DM 24/12/2012. Il metodo di calcolo applicato dall’Ufficio, fondato sull’utilizzo dei coefficienti ministeriali senza l’esame critico della situazione alla luce della normativa intervenuta successivamente, va ritenuto illegittimo. Infatti, l’Ufficio avrebbe dovuto valutare la questione alla luce del quadro normativo innovato dall’art. 22 del D.L. 78/2010 e dal DM 24/12/2012. La giurisprudenza, infatti, sostiene che se a seguito della modifica normativa operata sono stati individuati nuovi parametri di riferimento, gli stessi, ove più favorevoli al contribuente, “vanno applicati per il fatto che la norma è di natura procedimentale”. La misurazione della manifestazione di una capacità contributiva sinteticamente accertabile ha ora a disposizione un “termometro” più preciso, che deve essere usato per ricalcolare il maggior reddito derivante dal possesso di determinati beni. In particolare il nuovo strumento di misurazione è stato riconosciuto utile dai giudici di merito, per escludere quell’impatto induttivo, ora abrogato, generato dal pagamento di canoni di mutuo per abitazione “che non deve essere moltiplicato per il coefficiente perché determinerebbe un risultato abnorme”. La giurisprudenza ha colto in tali coefficienti moltiplicatori per le rate di mutuo, un profilo di irragionevolezza ritenuto superabile alla luce del contenuto del DM 24 dicembre 2012, all’interno del quale non è più contemplata alcuna previsione induttiva correlata al pagamento dei canoni di mutuo. Nel caso di specie, per il nostro lettore, nell’anno 2008, qualora l’Ufficio non avesse utilizzato il coefficiente moltiplicatore per le rate di mutuo, previsto dalla vecchia normativa, il risultato sarebbe stato coerente con i redditi conseguiti dal ricorrente e dalla sua famiglia. Si ritiene, pertanto, che il nostro lettore dovrebbe proporre ricorso e chiedere la rideterminazione della pretesa impositiva alla luce dei nuovi parametri, certamente più rispondenti alla realtà. Avv. Angelo Giannattasio (Bga Studio legale)
Gli editori, il direttore e la redazione augurano
Buona Pasqua Anno XXI - numero 351 - Sabato 12 Aprile 2014
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