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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E

La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITIC A, ECONOMIA, COSTUME

Anno XXI - n. 352 - Sabato 3 maggio 2014

Fondato da Natale Cerbone

CARDITO

AFRAGOLA

AREA NORD DI NAPOLI

Polemica per le strisce blu nelle vie del centro storico

Sfuma il progetto della Fattoria della legalità

Le mani della camorra nella gestione del caro estinto?


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›› LETTERE AL DIRETTORE

Il sindaco Cirillo: Non abbiamo dimenticato Rodomonte Chiacchio Egregio Direttore, “Apprezzo le sue parole che confermano che anche lei non ha dimenticato il sacrificio di Rodomonte Chiacchio” ho sempre avuto e continuo ad avere un profondo rispetto per la stampa, conscio dell'importanza che questa ha per i nostri cittadini, soprattutto per quelli che si interrogano con consapevolezza su ciò che li riguarda da vicino. Per questo ho scelto di rispondere ad un suo editoriale a me indirizzato, comparso il 12 Aprile sul giornale Cogito, da lei brillantemente diretto. Un editoriale interessante, all'interno del quale lei ricorda il brutale assassinio di Rodomonte Chiacchio, sostenendo che il nostro Comune l'abbia dimenticato e, per questa ragione, ci invitava ad intitolargli una strada. Come Sindaco concordo con lei quando chiosa il suo editoriale con queste parole "anche non dimenticando le vittime della criminalità si contribuisce a costruire quel clima di legalità necessario per poter contrastare la criminalità organizzata". La verità è che l'omicidio di Rodomonte rappresenta per tutti noi carditesi una ferita ancora aperta, una ferita incancellabile, resa ancora più dolorosa dalla sua giovane età. Per questo le assicuro che Rodomonte non è stato dimenticato e non lo sarà mai! Il suo ricordo resta vivo nelle nostre menti ed è indissolubilmente legato a questo territorio. Il Comune di Cardito infatti, non si è limitato a dedicare una strada, come lei chiedeva nel suo editoriale, ma abbiamo scelto di dedicargli un parco pubblico, un luogo di socialità che da anni tiene vivo il suo ricordo. Un ricordo che, anche il sottoscritto,

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conserva intimamente nella propria coscienza, e che negli anni mi ha spinto a fare sempre di più per la mia comunità soprattutto nella lotta alla criminalità. Oltre ad aver chiesto maggiori controlli, attraverso continui incontri in Prefettura ed una lettera aperta insieme agli altri colleghi dell'Area Nord, ho scelto di dare la massima attenzione alle iniziative sulla legalità che si svolgono sul nostro territorio, facendo sentire sempre la vicinanza dell'Amministrazione. Ritengo infatti che le sole forze dell'ordine non bastino, alla militarizzazione del territorio ho sempre preferito la sensibilizzazione perchè sono le nuove generazioni la vera speranza di cambiamento ed è solo grazie a loro se il ricordo di Rodomonte Chiacchio, di Lino Romano e dei tanti martiri della camorra, potrà avere un senso. Giuseppe Cirillo Sindaco di Cardito Apprezzo le sue parole e sono lieto che anche lei non ha dimenticato il sacrificio di Rodomonte Chiacchio. Devo però precisarle che, nel mio editoriale, non avevo scritto che il Comune di Cardito e i carditesi hanno dimenticato la sua morte. So che a Rodomonte è stato dedicato un parco pubblico, ma la mia proposta ha un valore simbolico che va al di là della semplice intitolazione di una strada. Per me è importante che a Rodomonte sia dedicata quella strada, quella via della Resistenza perché il suo sacrificio deve diventare un simbolo della resistenza delle persone per bene contro la criminalità. Sono certo che saprà cogliere l’importanza di un segnale del genere anche perché, in questa prima parte del suo mandato, come ha ricordato anche nella sua lettera, si sta impegnando per diffondere la cultura della legalità, al di là della militarizzazione della città. E’ la strada giusta, ma per percorrerla servono anche iniziative simboliche come quella di cambiare il nome di una strada per ricordare i nuovi partigiani.

Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013


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L’EDITORIALE ‹‹

E se si municipalizzasse il servizio di pompe funebri? Quello delle pompe funebri è, da sempre, un settore ad altissimo rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Ci sono decine di inchieste, giornalistiche e delle Procure, che testimoniano come a gestire l’ultimo viaggio dei nostri cari siano spesso ditte legate, direttamente o indirettamente, ad ambienti criminali. In altri casi, invece, le ditte gestite da persone estranee alla camorra, sono costantemente sottoposte a richieste estorsive da parte della criminalità organizzata. A confermare l’attenzione con cui la camorra segue il settore delle pompe funebri, anche nell’area della provincia a Nord di Napoli, ci sono anche l’operazione dei Carabinieri che, non più di qualche mese fa, ha portato a sequestri e arresti a Casoria e il doppio attentato ai danni di una ditta che sta tendando di cominciare l’attività ad Afragola. Oltre al rischio di infiltrazioni della malavita, la gestione at-

spazzi via ogni tentativo di condizionamento da parte della malavita; in attesa, magari, di una legge nazionale che assegni alle Amministratrizioni comunali il monopolio del servizio, tutelando chi già opera nel settore, in maniera onesta e che non dovrebbe essere danneggiato anche dallo Stato oltre che dalla malavita. La solita scusa della mancanza di fondi, in questo caso, non è accettabile perché il servizio si autofinanzierebbe senza alcun problema pur tenendo le tariffe più basse rispetto a quelle di mercato che, è bene ricordarlo, spesso sono “drogate” dal monopolio che esiste in molte città e che impedisce una regolamentazione dei prezzi sulla base del mercato. Perché non ci sono progetti e proposte che vanno in questa direzione? Perché nessun Sindaco, Consigliere o Assessore propone una cosa del genere?

Cosa impedisce la gestione comunale dei funerali? Ci sarebbe anche un notevole risparmio per i cittadini e si eviterebbe l’ostentazione di ricchezza tuale dei servizi funebri continua a creare notevoli differenze tra chi muore ricco e chi muore povero, violando quel principio di uguaglianza che Totò ricordò nella Livella. E così ci si ritrova ancora a vedere in giro funerali di serie A e funerali di serie B che evidenziano, anche nel giorno più triste, le differenze sociali che ci accompagnano per tutta la vita. Di fronte a tutto ciò non si riesce a capire perché le Amministrazioni comunali non decidano di istituire un servizio comunale di pompe funebri che porti a una riduzione dei prezzi e

Eppure si tratta di una proposta semplice, quasi banale e qualche Amministrazione che sta tentando di venire incontro alle esigenze dei cittadini e della legalità c’è. E ha indicato la strada da seguire. E’ il caso di Napoli, per esempio, dove, qualche mese fa, è stata approvata una delibera di Giunta che riporta in città un servizio comunale che consente ai cittadini di poter scegliere se rivolgersi al pubblico o al privato, potendo usufruire di notevoli risparmi economici. Perché non si prova a fare la stessa cosa anche in altre città?

I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da

801 giorni EDITORE

Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014

di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta Vice direttore Antonio Trillicoso

Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.

Segreteria di redazione: Tina Malafronte Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

L’approvazione del disegno di legge Del Rio ha evitato le elezioni provinciali

Verso la Città metropolitana A guidarla sarà il Sindaco metropolitano che indirà le elezioni per eleggere i Consiglieri n questi giorni i cittadini dovevano essere chiamati a scegliere i nuovi Consiglieri provinciali e il Presidente della Provincia di Napoli. L’approvazione del disegno di legge di abolizione delle Province presentato da Graziano Delrio, ex ministro per gli Affari Regionali e attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha infatti cambiato le carte in tavola. Nei giorni scorsi, con 260 sì la Camera ha approvato il testo a cui già il Senato aveva precedentemente dato fiducia, evitando che si tenessero nuovamente le elezioni provinciali. In base alla nuova legge verranno istituite 10 città metropolitane: oltre a Roma capitale, ci saranno Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. A queste si aggiungeranno le città metropolitane istituite conformemente alla loro autonomia speciale dalle regioni Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna ossia Trieste, Palermo, Catania, Messina e Cagliari. Le città metropolitane diventeranno realtà dal 1 gennaio 2015, giorno in cui, di fatto, subentreranno alle Province omonime. Il testo del maxiemendamento così recita: “Le città metropolitane sono enti territoriali di area vasta con le seguenti fi-

di Linda Scuotto

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nalità istituzionali: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee”. Alle città metropolitane sono quindi attribuite le funzioni fondamentali delle province: piano strategico del territorio metropolitano, pianificazione territoriale generale, organizzazione dei servizi pub-

blici di interesse generale etc. Ma chi guiderà le Città metropolitane? Gli organi della città metropolitana sono il Sindaco metropolitano, il Consiglio metropolitano e la Conferenza metropolitana. L’incarico di Sindaco metropolitano, di Consigliere metropolitano e di componente della Conferenza metropolitana è svolto a titolo gratuito. Il sindaco metropolitano è di diritto il Sindaco del Comune capoluogo, “rappresenta l’ente, convoca e presiede il Consiglio metropolitano e la Conferenza metropolita-

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PRIMO PIANO ‹‹ na, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti; esercita tutte le funzioni attribuite dallo statuto”. Il consiglio metropolitano è composto dal Sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione (da 24 a 14). Ventiquattro consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3 milioni di abitanti come è quella di Napoli. Diciotto Consiglieri nelle città con popolazione superiore a 800.000 e inferiori o pari a 3 milioni di abitanti. Quattordici Consiglieri nelle altre città metropolitane. Sono eleggibili a Consigliere metropolitano i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica.

Antonio Pentangelo Il Consiglio metropolitano è un organo elettivo di secondo grado e dura in carica 5 anni. E’ organo di indirizzo e controllo, approva regolamenti, piani, programmi e approva o adotta ogni altro atto ad esso sottoposto dal Sindaco metro-

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politano; ha altresì potere di proposta dello statuto e poteri decisori finali per l’approvazione del bilancio. La Conferenza metropolitana è composta dal Sindaco metropolitano e dai Sindaci dei comuni della città metropolitana. Ha potere consultivo per l’approvazione dei bilanci; lo statuto può attribuirle ulteriori poteri propositivi e consultivi. Entro il 30 settembre 2014 si terranno le elezioni del Consiglio metropolitano, indette dal Sindaco del comune capoluogo, e si insediano il Consiglio metropolitano e la Conferenza metropolitana. Entro il 31 dicembre 2014 il consiglio metropolitano approva lo statuto che può prevedere anche l’elezione diretta del Sindaco metropolitano. E, in vista della nascita della Città metropolitana, nei giorni scorsi, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, si sono incontrati a Palazzo San Giacomo per confrontarsi su tutti i passaggi istituzionali necessari entro il primo gennaio 2015. “Adempimenti necessari in vista di questa nuova sfida” ha detto de Magistris, “perché si devono governare i momenti di intersecazione fra funzioni, attualmente in corso, essendo la Città metropolitana già legge”. Per De Magistris “è necessario sviluppare al massimo il canale di collegamento fra Provincia e Comune, con rapporti costanti fra Sindaco e Presidente, coinvolgendo le rispettive Giunte”. “Oltre alla collaborazione piena sul piano amministrativo e istituzionale, è indispensabile, poi, anche un leale con-

Luigi De Magistris fronto politico perché – ha aggiunto il Sindaco – questa fase costituente non può che essere scritta con tutte le forze politiche esistenti”. De Magistris ha poi sottolineato che “sono altrettanto indispensabili il coinvolgimento e la partecipazione di tutti quei Sindaci che rientrano nell'area metropolitana, il cui contributo sarà rilevante per affrontare questa nuova pagina istituzionale di carattere nazionale”. “Ritengo un dovere istituzionale e politico lavorare insieme col Sindaco de Magistris per un passaggio verso la Città metropolitana che abbia il senso di un salto in avanti. – aggiunge Antonio Pentangelo – Fino al 31 dicembre mi troverò a guidare una Provincia che dovrà provvedere a gestire servizi fondamentali nonostante tagli assurdi da parte del Governo. Nel frattempo bisogna lavorare per il futuro, pensando a creare un'istituzione efficiente e moderna”.

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›› CRONACA

A Cardito è stato ucciso il genero di Rosetta ‘a terrorista

Si rischia una guerra di camorra? Gli inquirenti temono una faida tra i gruppi che gestiscono il mercato della droga E ' ritenuto dagli investigatori un affiliato al clan Ciccarelli che gestisce lo spaccio della droga nel Parco Verde di Caivano, Mattia Iavarone, 36 anni, ucciso con numerosi colpi di pistola nella sua auto mentre era fermo nei pressi del campo sportivo di Cardito. L'uomo conviveva con la figlia di Rosa Amato, soprannominata "Rosetta 'a terrorista", attualmente agli arresti domiciliari, ritenuta dagli inquirenti il capo dello spaccio di stupefacenti nel Parco Verde, un rione che, anche per la maggiore attenzione delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica su Scampia, ha ormai conquistato una posizione di primissimo piano nel mercato della droga, come abbiamo raccontato con uno speciale di Cogito lo scorso anno. Iavarone e' stato raggiunto da nove colpi calibro 9 esplosi da una mitraglietta Uzi: due lo hanno raggiunto al mento, uno alla gola e sei alle spalle. A terra, vicino alla sua Fiat 500L, i carabinieri hanno trovato due cartucce dello stesso calibro inesplose. Segno che forse l' arma si deve essere inceppata durante l' esecuzione. Nell' abitacolo, invece, tre bossoli e tre ogive deformate dall' impatto contro il metallo della vettura. Secondo i militari dell' Arma di Casoria, guidati dal capitano Pierangelo Iannicca, l' omicidio di Iavarone potrebbe esseremesso in collegamento con il ritrovamento, avvenuto sempre ieri sera proprio a Casoria (in via Fosso del Torricchio), di una Ford Fiesta completamente distrutta dalle fiamme, rubata a Caivano lo scorso 14 aprile. Nell'abitacolo c'erano un bossolo, un'ogiva e una cartuccia inesplosa tutti calibro 9 e tutti compatibili con la mitraglietta Uzi usata per uccidere Iavarone. In auto anche una pistola Magnum 375, con la matricola abrasa, completamente carica. Forse l' arma di riserva dei killer. Iavarone, probabilmente, è stato attirato in quella zona periferica e isolata con una scusa da qualcuno che conosceva e di cui

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si fidava. L’omicidio, secondo gli inquirenti, potrebbe essere legato in qualche modo alla lunga scia di esecuzioni che sta insanguinando la provincia a Nord di Napoli e cominciata con il ritrovamento di due cadaveri carbonizzati nelle campagne di Caivano. Il timore, ora, è che la morte di Iavarone possa scatenare una vera e propria guerra di camorra per il controllo del territorio e, soprattutto, dello spaccio di stupefacenti.

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CRONACA ‹‹

A Frattamaggiore continuano i mal di pancia nella maggioranza

Approvato il bilancio consuntivo Grimaldi: Non prendo in considerazione richieste di dimissioni firmate da pochi Consiglieri di Angelica Argentiere l terzo tentativo si è tenuto il Consiglio comunale di Frattamaggiore. Nei due tentativi precedenti la seduta era stata rinviata per mancanza del numero legale. Nel primo caso, alcuni Consiglieri di maggioranza, dopo aver fatto cominciare il Consiglio lasciarono l’aula costringendo il Presidente a sciogliere la seduta. Non andò meglio la volta successiva quando, per discutere della mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio, lo stesso Grimaldi convocò i Consiglieri per le 20 del giovedì Santo e, qualche secondo prima delle 20 fece l’appello e, senza nemmeno lasciare spazio a chi stava per arrivare, risconstrata l’assenza della maggior parte dei Consiglieri, rinviò la seduta. La stessa fiscalità non è stata riscontrata nel Consiglio del 29 Aprile dove dalla richiesta approvata di una sospensione di 5 minuti del Consiglio comunale si è passati a una sospensione di un paio d’ore con una discussione parallela, lontana dagli occhi dei cittadini. Nell’inversione dell’ordine del giorno del Consiglio comunale si è dato priorità alla questione del centro sociale anziani di via Lupoli anche per la folta rappresentanza del centro presente in Consiglio (vedi articolo di pagina 14 n.d.r.). Non ci sono stati riferimenti, invece, alla mozione di sfiducia verso il Presidente del Consiglio comunale. In merito alla sfiducia nei suoi confronti, Grimaldi ci ha detto che “non si può piacere a tutti, non do importanza a un documento firmato da 8 o 9 Consiglieri senza motivazioni valide, non posso essere il Presidente di tutti e ci sta che qualcuno non si riveda nella mia persona. Sono disposto a dimettermi qualora 18 o 19 Consiglieri protocollino una mozione di sfiducia ma numeri così bassi li trovo davvero ridicoli”. E alla nostra domanda sul suo avvici-

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namento ai Democratici, in seguito anche alla presentazione della sua associazione politico culturale Adesso Noi, alla cui cerimonia inaugurale hanno partecipato il sindaco Francesco Russo e il consigliere regionale Nicola Marrazzo, eletto con Italia dei Valori ma poi passato con il Pd, risponde secco: “Non faccio parte del Pd e

un passaggio rapido alle votazioni senza che lo stesso potesse esprimere le sue idee in merito. E dopo la discussione animata, cominciata tra Pellino e Grimaldi, continuata poi con Camillo Pezzullo di Movimento Popolare, Pellino lascia la seduta in Consiglio seguito dagli altri colleghi del Pd e altri membri della maggio-

non ne farò mai parte fino a quando ci sarà una politica ad personam. Accusano me con atti giudiziari quando poi sono state le loro Amministrazioni a essere sciolte per infiltrazioni camorristiche”. L’ultimo Consiglio comunale è la dimostrazione di una maggioranza in difficoltà che si trascina nell’ultimo anno di consiliatura, palesando un’incomunicabilità tra le parti politiche e tra il sindaco Francesco Russo e i rappresentanti del suo Partito Democratico. Infatti durante le votazioni per l’approvazione del bilancio consuntivo il consigliere Enzo Pellino si è lamentato con il presidente Grimaldi di impedirgli di parlare chiedendo

ranza, diventata poi numericamente in Consiglio una minoranza, non partecipando all’approvazione del bilancio consuntivo, marcando ancora una volta di quanto non si rivedano nella gestione dei lavori da parte del Presidente del Consiglio e sottolineando che “ci si aspettava che si arrivava a questo scegliendo un Presidente di minoranza: non viene garantito il dibattito politico sulle decisioni importanti”. Tra l’inerzia fisiologica del secondo mandato e dibattiti dal sapore squisitamente elettorale, la seduta del Consiglio comunale viene sciolta dopo aver discusso solo alcuni degli 11 punti prefissati all’ordine del giorno.

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›› CRONACA

Operazione della polizia municipale di Afragola per il ripristino della legalità

Sequestrata la fattoria Magliulo Il bene confiscato alla camorra era utilizzato da un gruppo di persone senza autorizzazione i sono appropriati di un bene confiscato alla camorra, la fattoria Magliulo, di proprietà del Comune di Afragola per gestire una propria attività agricola. C’era anche una telecamera a sorvegliare l'intera zona e un'antenna di un emittente locale abusiva. Vi era un po' di tutto in quello che doveva essere un esempio di vittoria della legalità sul territorio,

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di Francesco Celardo ma che invece era di nuovo finito nelle mani di persone che, per gli inquirenti, potrebbero essere vicini ad ambienti della criminalità organizzata. A finire nei guai per aver sfruttato a proprio uso e consumo il bene confiscato alla criminalità organizzata da destinare ad uso sociale, L.C. settantenne di Napoli, titolare di un'impresa agricola, insieme al fratello R.C., trentanove anni anche lui di Napoli, G.C., trentaseienne di Afragola, A.C., quarantanove anni di Francolise in provincia di Caserta, e G.I., trentaseienne di Afragola. Sono stati sorpresi dagli agenti della polizia locale, guidati sul posto dal comandante Luigi Maiello, mentre stavano caricando gasolio nei loro trattori per uscire dalla fattoria e iniziare a lavora-

re nei campi annessi al bene confiscato. La masseria, appartenuta alla famiglia Magliulo, clan contrapposto al clan dei Moccia, vincitore della faida di camorra, si trova tra il Cantariello e San Marco, a ridosso dell’autostrada; è formata da un edificio centrale di tremila metri quadrati, con annesso capannone per ospitare i mezzi agricoli, circondata da ettari di terreno tra cui diecimila metri con alberi di pesco con tanto di irrigatore elettronico, fu confiscato, e passato di proprietà dall'agenzia del demanio pubblico, al Comune di Afragola nell'anno 2005. Nel 2008, con l'arrivo della vecchia amministrazione comunale, il bene fu affidato a una cooperativa per la produzione di pesche che poi finì in un ciclone di indagine da parte della Procura di San Maria Capua Vetere. Poi, l'intera fattoria con annessi terreni, rimasero in balia delle onde. Sia l'associazione di Libera locale diretta da Maria Saccardo, che il neo sindaco del comune di Afragola, Domenico Tuccillo, stavano provvedendo a cercare di capire chi erano queste persone che in modo del tutto improprio si erano imposses-

Sfumati i finanziamenti per la Fattoria della legalità La precedente Amministrazione comunale, guidata da Vincenzo Nespoli, era riuscita a far approvare, all'interno del Pon sicurezza (Programma operativo nazionale), il progetto per la Fattoria della Legalità che doveva essere realizzata nella proprietà dei Magliulo, nella zona del Cantariello. Il progetto prevedeva la realizzazione di una struttura integrata di cura e accoglienza per animali abbandonati, con uno spazio per gli esercizi e le attività e con la possibilità, inoltre, di poter svolgere la pet-therapy. Era in progetto un parco destinato alla comunità, con coltivazioni di frutteti e fiori. All'interno, era previsto lo svolgimento di attività di educazione alla legalità e al rispetto per gli animali, destinate ai ragazzi e agli adolescenti. Infine, vi era la realizzazione di un bar e di uno spazio per la vendita e la degustazione delle primizie coltivate nei frutteti. Il compito di svolgere le attività sarebbe stato affidato a due comunità sociali, composte da soggetti svantaggiati come minori a rischio, donne vittime di sfruttamento, ex detenuti ed ex tossicodipendenti. Il progetto sarebbe stato messo in opera nell’area di 116 mq in zona Cantariello, nei pressi dell’Ikea, confiscata al clan dei Magliulo, vecchi rivali dei Moccia. Il finanziamento stanziato era di oltre due milioni di euro. Sembra, però, che tutto sia destinato a rimanere solo un sogno a occhi aperti. L’attuale Amministrazione, infatti, avrebbe perso il finanziamento, revocato dal Ministero dell’Interno, dopo che il Comune non ha risposto a un sollecito avvenuto l’estate scorsa. 8 • Cogito

Per evitare che anche altri beni vadano persi, il sindaco Tuccillo ha disposto una ricognizione dei 900 beni confiscati alla camorra sul territorio afragolese; un’operazione che ha portato, tra l’altro, al sequestro, ad opera dei vigili urbani, guidati dal comandante Luigi Maiello, dell’azienda agricola confiscata nove anni fa e assegnata successivamente al Comune di Afragola. Terreno mai divenuto bene del Comune, poiché occupato e gestito abusivamente da due agricoltori che, per anni, l’hanno trasformata in una fonte di guadagno. Il provvedimento è stato disposto dal Pubblico Ministero Giovanni Corona il quale ha concesso 30 giorni agli occupanti abusivi per procedere con lo sgombero. Sono stati sequestrati 50 mila metri quadrati di terreno con frutteti, campi coltivati, stalle, silos, magazzini e una casa padronale. Un’azienda di circa 100 mila euro. La colpa sembra essere stata dell’indifferenza delle Istituzioni che, per anni, l’hanno consegnata nelle mani di due contadini abusivi senza curarsi di nulla. Polemiche le dichiarazioni dell’ex vicesindaco Antonio Pannone: “Credevo fermamente in questo e in tanti altri progetti, ahimè andati in fumo. Purtroppo devo constatare che la nuova Amministrazione ha dimostrato di non aver avuto la capacità di concorrere per ottenere finanziamenti pubblici, regionali e comunitari. Dopo la perdita del finanziamento per il progetto ambizioso e di grande rilevanza socio culturale de La Fattoria della Legalità, i gruppi di opposizione hanno presentato un’interrogazione alla quale non hanno ancora ricevuto risposta da parte del Sindaco”. Claudia Perrotta Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014


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CRONACA ‹‹ sati di un bene, le cui finalità sono solo ed esclusivamente sociali. Già due anni fa, ci fu un accesso da parte delle forze dell'ordine denunciando gli stessi soggetti trovati oggi dalla polizia locale nella fattoria, intenti a lavorare la terra per produrre i loro di profitti. I caschi bianchi, questa volta, hanno sequestrato dieci trattori, sei pompe di irrigazione, un rimorchio per il trasporto dei tubi, alcune telecamere per monitorare il circondario e un container dove all'interno viveva uno dei denunciati. Gli inquirenti non escludono che i cinque, già in passato, avrebbero tratto profitto dalle pesche prodotte nel pescheto, oppure dal raccolto dei campi circostanti la fattoria. Di fianco all'immobile, è stata trovata anche un'antenna di una televisione locale abusiva. Il tutto è finito sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica, Giovanni Corona, che ha chiesto la convalida dei sequestri.

Per Maria Saccardo “noi di Libera abbiamo denunciato da tanto tempo l'occupazione impropria e abusiva di persone che sfruttavano i beni confiscati per un uso proprio. Tutto questo alla luce del sole con la connivenza delle persone del posto. Noi ci auguriamo che venga approvato un regolamento per l'assegnazione da parte del Comune dei beni confiscati che ancora oggi non c'è. In alcuni di questi beni ci sono inquilini che pagano ancora il fitto ai vecchi titolari”.

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“Un intervento efficace, ma un po’ troppo costoso” Polemiche per la messa in sicurezza di un edificio ad Afragola di Francesco Celardo E’ polemica per la spesa sostenuta per gnali questi che devono far ragionare sola messa in sicurezza di un palazzo crollato prattutto l'assessore all'urbanistica ad adotnel centro storico di Afragola. tare il risanamento del centro storico” ha Con una determina dirigenziale di detto Montefusco per il quale “nonostante somma urgenza a firma del dirigente del- i tanti soldi previsti per le riqualificazioni l'ufficio assetto del territorio, la numero del centro storico con il progetto Piu Europa 204 del 14 aprile scorso, il dirigente ha si sta facendo ben poco, poiché il nuovo reprovveduto a mettere in sicurezza un pa- golamento, lascia poco spazio per ristruttulazzetto, le cui mura portanti sono crollate razioni da parte dei privati”. su un autocarro, spendendo 117.800 euro. Anche l'opposizione ritiene che coNessun ferito. L'intervento fu fatto il 4 munque il costo dell'intervento sia eccesmarzo scorso in via Principe di Napoli, an- sivo. Per Antonio Pannone “emergono angolo via Sacri Cuori. Nell'immediatezza, cora una volta le contraddizioni di un siarrivarono sul posto protezione civile, vigi- stema a maglie larghe che consente di disli del fuoco e polizia municipale. Arrivò porre interventi di somma urgenza, basati anche una nota ditta di costruzioni di su perizie estimative che alcuni amici tecniAfragola, impegnata già in passato per la ci segnalano come indicatori di cifre esorbimessa in sicurezza di palazzi storici in pro- tanti rispetto al contesto di un crollo parcinto di crollo sempre per conto del Co- ziale di un fabbricato nel centro antico.

mune che, in pochi giorni, riaprì pure la strada. Insomma un intervento lampo, ma dal costo un po' eccessivo stando a chi contesta quell’intervento. Facendo un rapido screening della determina, si notano 95.000 per oneri di sicurezza e conferimento dei materiali in discarica, 1.900 euro per spese tecniche, più IVA che assommate raggiungono le 22.800 euro, per un totale di 117.800 euro. L'importo speso ha creato non poche perplessità tra qualche consigliere di maggioranza, tra cui Biagio Montefusco, della civica A Viso Aperto. “Appare paradossale il conto dell'intervento per una piccola proprietà. Sono se-

Tutto questo accade nel contesto di una assoluta inerzia anche a livello politico amministrativo che, in tutti questi mesi, non si è minimamente preoccupato di andare a definire gli elementi di un effettivo censimento di tutte le situazioni critiche presenti nel centro antico”. E sull'eventuale invio della determina alla Corte dei Conti, Pannone ritiene che “fatti gli opportuni approfondimenti con i tecnici nella commissione competente, non è da escludere che si proceda in tale direzione”. Da verificare anche alcune voci di corridoio che segnalano la stessa ditta abbia fatto anche altri lavori simili, sempre chiamata dall’Amministrazione comunale.

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›› CRONACA

Torna la paura del racket del caro estinto ad Afragola e a Nord di Napoli

Due esplosioni contro L’eterno riposo Per gli inquirenti è un avvertimento preventivo per una ditta che non aveva ancora aperto T orna la paura di una vera e propria guerra ad Afragola per la gestione del mercato del caro estinto. Nei giorni scorsi, ci sono stati ben due “avvisi” nei confronti dell’impresa di pompe funebri "L'eterno riposo" di Afragola. Due attentati nel giro di pochi giorni e gli inquirenti ora temeno che l'escalation si alzi a un livello tale da riportare alla mente le guerre di camorra che hanno insanguinato le città della provincia a Nord di Napoli negli anni ‘80 e ‘90. Nel primo scoppio, s’era trattato di poco più di un petardo. E aveva colpito L’eterno riposo quando ancora non erano conclusi i lavori della sede, nel quartiere San Marco. Ben più grave il secondo episodio quando, nel pieno della notte, una potente esplosione ha svegliato di soprassalto i residenti e danneggiato seriamente porte, arredi e computer dell’agenzia che aveva appena aperto i battenti. Sul posto gli agenti del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Sergio Di Mauro, che hanno avviato le indagini ed effettuato i primi rilievi. A preoccupare gli inquirenti sarebbe proprio la decisione di tornare a piazzare una “bomba” nei pressi dell’attività. Un segnale evidente che il primo scoppio non era stato una bravata, ma un avvertimento. Al quale non è arrivata la risposta che i malviventi si attendevano. Di qui la seconda esplosione. I titolari dell’agenzia funebre, stando a quanto trapela da ambienti investigativi, continuano a dire che non hanno avuto richieste estorsive e che non sono stati avvicinati da nessuno, ma è chiaro che qualcosa non quadra in questa vicenda che coinvolge una ditta che sta tentando di riportare la concorrenza in città dopo la chiusura de La pace eterna per problemi amministrativi. Gli scoppi di Afragola arrivano a distanza di poche settimane da un’importante operazione dei Carabinieri che hanno portato ad arresti e sequestri nella vicina Casoria dove le onoranze

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funebri sarebbero state in mano alla camorra: è quanto è venuto fuori dall'inchiesta che ha portato al sequestro di beni mobili e immobili per 150.000.000 euro. Un imprenditore, ritenuto prestanome dei Moccia di Afragola, aveva monopolizzato il settore a Casoria. Veniva impedito ai potenziali concorrenti di lavorare, e soprattutto ai cittadini di scegliere a chi affidare le esequie dei propri cari estinti. Già nel 2011, un servizio della popolare trasmissione televisiva “Le Iene”, aveva provato a documentare la situazione: alla troupe televisiva fu sottratta la telecamera con violenze e minacce. L'indagine ha permesso di ricondurre all'imprenditore tutte le imprese funebri casoriane: un regime di monopolio che generava prezzi esorbitanti. Gli affari dell'uomo riguardavano anche il settore immobiliare, e una parte dei suoi guadagni erano stati investiti in aziende in crisi, sempre relative al trasporto funebre, del Nord Italia.

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Dramma della disperazione ad Afragola, nel quartiere San Giorgio

Uccide il figlio e tenta il suicidio La madre, 58 anni, ha ucciso il ragazzo, 23 anni, che aveva problemi psichici e motori di Valerio Cerbone ragedia della disperazione ad Afragola, dove una madre ha ucciso il figlio disabile e poi ha tentato di uccidersi. A scoprire la tragedia è stata la figlia della donna che stava rientrando a casa per il pranzo e ha scoperto l’orrore. Dinanzi a quella macabra scena anche gli agenti del Commissariato di Afragola sono rimasti colpiti. All' interno della casa di via Guglielmo Pepe, in una palazzina di due piani del quartiere San Giorgio, c' era il corpo straziato di Mirco Gatti, 23enne disabile dalla nascita con gravi difficoltà motorie e psichiche. Era immerso in un lago di sangue, aveva la gola tagliata. Una scena resa ancora più forte dalla circostanza che a colpire quel ragazzo indifeso era stata la madre, Maria Di Palo, 58 anni, che poi ha cercato di togliersi la vita tagliandosi a sua volta la gola. E’ stata operata e ora lotta tra la vita e la morte anche se, al momento di andare in stampa, i medici sono ottimisti sulla possibilità di recupero. Un raptus, forse il frutto di un periodo di depressione, sicuramente un dramma della disperazione, per una donna che i vicini indicano come dedita a quel figlio che alla nascita aveva sofferto di un' asfissia che gli aveva impedito uno sviluppo normale. Era un ragazzo mite che non dava particolari problemi, nonostante una segnalazione risalente al 2010 ai servizi sociali del Comune per manifestazioni di aggressività in famiglia. La mamma aveva dedicato la sua vita a quel figlio cui non faceva mancare niente, nonostante vivessero modestamente con la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento, dopo che lei si era separata dal marito. In casa con loro viveva una delle due figlie femmine (l'altra lavora a Rimini): era al lavoro quando è successa la tragedia ed è stata lei a fare la macabra scoperta tornando a casa per il pranzo. Agghiaccianti i dettagli dell' omicidio: la donna ha preso il

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figlio a martellate colpendolo alla testa. Poi, una volta adagiato sul letto, lo ha finito con un grosso coltello da cucina con il quale gli ha reciso la giugulare. Quindi gli si è messa accanto al corpo ormai privo di vita del figlio, provocandosi ferite al collo (non gravi) e all'addome (piu' serie) nel tentativo di suicidarsi. Gli investigatori, diretti dal vice questore aggiunto Sergio Di Mauro, escludono che ci sia stata colluttazione o qualunque forma di resistenza da parte del giovane. Sembra che la donna fosse particolarmente provata e tutto lascia pensare a un cedimento nervoso, o a un raptus di follia non si sa quanto premeditato. “Una tragedia che colpisce tutta la comunità di Afragola e che ci lascia scossi” ha detto il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, per il quale “siamo di fronte a un episodio dettato da una situazione di profondo disagio e di sofferenza rispetto alla quale tutta la città esprime la propria vicinanza ai familiari augurandoci che nel rispetto delle persone coinvolte si evitino in questo momento facili strumentalizzazioni”.

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›› CRONACA

Fissata la data in cui sarà ufficializzata la decisione di Papa Francesco

Il 24 maggio Padre Vergara sarà Beato Il missionario frattese fu ucciso in Birmania nel 1950. Il suo corpo non è stato mai trovato Papa Francesco dichiara beato Padre Mario Vergara, sacerdote missionario del Pime”: questa la notizia che dallo scorso dicembre 2013 entusiasma la diocesi di Aversa e il Pime che conta il quinto martire elevato agli onori degli altari dalla Chiesa cattolica. E ora è stata fissata anche la data della celebrazione ufficiale. Sabato 24 Maggio alle 17,30 nella Cattedrale di Aversa, il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei Santi, presiederà la celebrazione della beatificazione di Padre Mario Vergara e del suo catechista Isidoro Ngei Ko Lat. Ultimo di nove figli di un industriale della canapa, Padre Mario Vergara nacque a Frattamaggiore il 18 novembre 1910 e dalle ricerche degli archivi parrocchiali fu battezzato due giorni dopo nella chiesa di S.Sossio (ora Basilica pontificia) e morì a Shadaw il 25 maggio 1950 nel suo lungo percorso di vita da missionario del Pime in Birmania, oggi Myanmar. In Birmania, allora protettorato britannico, collaborò alle attività missionarie già avviate e iniziò lo studio delle lingue e dei costumi delle popolazioni che doveva assistere ed evangelizzare ed istituì varie attività di formazione ed assistenza per i più deboli come un orfanotrofio per 82 piccoli birmani e praticò un'efficace medicina empirica, che alle genti che fruivano delle sue cure pareva miracolosa. Nel 1940, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu internato nei campi di concentramento inglesi in India. Alla fine della prigionia viaggiò in treno per l'India verso Delhi e verso Hyderabad e per qualche tempo fu cappellano dei soldati italiani a Bombay in attesa del rimpatrio. Dopo l'indipendenza della Birmania, del 1948, i luoghi ove operava Padre Mario divennero teatro dei sanguinosi scontri tra gruppi locali per tradizioni, credenze religiose ed ideo-

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di Angelica Argentiere logie diverse, sfuggendo ad ogni tipo di controllo e presidio delle truppe governative. In questo contesto, il 25 maggio 1950, padre Mario Vergara fu trucidato a Shadaw insieme con il suo catechista birmano Isidoro Ngei Ko Lat. Il suo corpo, chiuso in un sacco, fu abbandonato alla corrente del fiume Salwen. In un comunicato il vescovo di Aver-

sa, Angelo Spinillo, ha dichiarato: “In Padre Mario Vergara, e nel suo martirio, la Chiesa diocesana di Aversa vede riconosciuta l’intensa testimonianza di fede vissuta da uno dei suoi figli più generosi e sente ancora più forte la vocazione propria di tutti i battezzati a consacrare la vita all’annunzio e alla testimonianza missionaria della fede. Credo, ancora, di poter dire che il Decreto che annunzia la beatificazione di Padre Mario Vergara ci permette di riconoscere quanto sia stata, e di fatto sia viva la sensibilità missionaria nella nostra Diocesi. Riconosciamo che molto della formazione missionaria della nostra comunità cristiana è dovuto alla presenza ed all’azione pastorale

del Pontificio Istituto per le Missioni Estere, da molti decenni attivo in Ducenta (Ce). Come Diocesi siamo molto grati ai numerosi Padri del PIME che si sono succeduti nell’attività di sensibilizzazione missionaria della nostra comunità cristiana”. Monsignor Spinillo poi aggiunge: “Sento di dover esprimere ancora un forte ringraziamento alla Parrocchia di S. Sossio di Frattamaggiore e al suo Parroco, Monsignor Sossio Rossi, che ha promosso e sostenuto con ogni attenzione possibile il ricordo della generosità di apostolo del Vangelo e dell’ entusiasmo di Padre Mario nell’ annunziare il Vangelo di Cristo ai fratelli più lontani”. E’ ricco il calendario di manifestazioni programmate da don Sossio Rossi, che da sempre ricorda le gesta di Mario Vergara, contribuendo anche, insieme ai contributi dei fedeli, alla realizzazione di una Chiesa in Birmania, luogo dell’operato del missionario concittadino: il pomeriggio del 15 Maggio, presso il cineteatro De Rosa a Frattamaggiore si terrà un convegno storico sulle missioni e l’operato del futuro beato; nella serata del 22 maggio ci sarà una veglia di preghiera a Frattaminore presso la Parrocchia di San Simeone, presieduta dal Superiore Generale del Pime, padre Ferruccio Brambillasca, e il 25 Maggio (anniversario della morte e il primo giorno dopo la beatificazione del 24 Maggio ad Aversa) nella Basilica pontificia di San Sossio, in piazza Umberto I, a Frattamaggiore, alle 18 si terrà una solenne messa di ringraziamento concelebrata dai parroci della zona e presieduta dal vescovo Angelo Spinillo. Presso l’ufficio parrocchiale della Basilica di San Sossio si possono recuperare tutte le informazioni per poter partecipare ai diversi appuntamenti programmati.

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Al via a Cardito la sosta a pagamento nel centro storico

Polemiche per le strisce blu Il sindaco Cirillo: E’ una sperimentazione, pronti a tornare indietro se serve olemiche a Cardito, l’ultimo dei comuni della provincia a Nord di Napoli ad adottare le strisce blu per regolamentare la sosta. Tra l’altro, a Cardito, si parla ancora di sperimentazione e la novità riguarderà soprattutto la zona del centro storico. Inoltre, i primi 15 minuti saranno gratuiti, dopodiché ogni 20 minuti si dovranno pagare 20 centesimi. Le aree interessate dalle strisce blu sono: piazza Garibaldi, via Camillo Daniele fino all’intersezione con via Turati e corso Cesare Battisti fino all’intersezione con via Matteotti. A controllare il rispetto del provvedimento saranno i lavoratori socialmente utili che saranno utilizzati come ausiliari del traffico e dovranno controllare e ricordare agli automobilisti di munirsi di ticket per il parcheggio per evitare una multa. “Lo scopo delle strisce blu non è quello di riempire le casse comunali ma quello di agevolare i commercianti della zona” ha detto il sindaco Giuseppe Cirillo che ha ascoltato i commercianti in Municipio; questi ultimi si lamentavano per l’assenza di posti auto temporanei e chiedevano un intervento immediato per risolvere la questione e contrastare la grave crisi economica.

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di Claudia Perrotta “In Comune ci sono circa 60 – 70 dipendenti che occupano per giornate intere posti auto che potrebbero essere utilizzati per le soste dei clienti, per non parlare della farmacia che ha tanti dipendenti e che ugualmente sottrae posti disponibili” ha detto qualcuno di loro. Il Sindaco è fiducioso sulla bontà della sperimentazione, ma ha ribadito e sottolineato che comunque si tratta di una sperimentazione e che se le cose non dovessero funzionare è pronto ad intervenire e a prendere nuove iniziative. C’è però chi le strisce blu non le ha accettate a priori, già come idea, come concetto, come progetto. A dire no per primo

A Pasquale Porzio Nel giorno in cui te ne sei andato, in tanti hanno voluto ricordarti. Sapere che tante persone ti hanno voluto bene è la cosa migliore che potevi lasciarci. I tuoi figli

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è stato Raffaele Mugione, giornalista e Presidente E. PRO. C.A., che ha lanciato una petizione per raccogliere le firme necessarie per contrastare il progetto delle strisce blu. E’ convinto infatti che la sosta a pagamento distruggerebbe ancora di più il commercio locale, quello del centro storico in particolare, favorendo altre zone. Una petizione che non ha sortito l’effetto sperato anche perché le firme raccolte apparterrebbero, per la maggior parte, a cittadini non residenti a Cardito. Dagli ambienti comunali inoltre ci dicono che “leggendo la petizione si nota che, in effetti, è solo un modo per scatenare l’ira dei cittadini e spingerli a contrastare un’iniziativa che potrebbe in realtà risultare positiva. In alcuni punti, infatti, si fa notare che per andare a prendere un caffè o comprare una caramella, si dovrà pagare. Ma se i primi 15 minuti sono gratuiti quanto tempo occorre per comprare una caramella? Quindi alla fine il cliente non sarebbe comunque costretto a pagare per una sosta breve ma solo per quelle prolungate che in effetti ostacolerebbero altri commercianti. Quindi ben venga il pagamento di un piccolo contributo di 20 centesimi che a conti fatti costa meno di una caramella”. La risposta alle polemiche arriverà solo dalla sperimentazione.

Gli editori, Mario e Carlo Cerbone, il direttore, Antonio Iazzetta, e tutti i collaboratori sono vicini a Nando Porzio per la morte del padre, Pasquale. Gli editori, Mario e Carlo Cerbone, il direttore, Antonio Iazzetta, e tutti i collaboratori sono vicini a Marina Greco per la morte del papà,

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›› POLITICA

Acceso dibattito nel Consiglio comunale di Frattamaggiore

“La direzione dell’Asl cambi sede” Il centro sociale degli anziani dovrebbe restare in via Lupoli, dov’è da dieci anni di Angelica Argentiere ra stato richiesto un Consiglio monotematico sulla questione del centro sociale anziani “Pezzullo” e sul timore degli utenti del centro di essere trasferiti in altra sede per lasciare i locali agli uffici amministrativi dell’Asl. Massiccia la rappresentanza degli anziani nella sala consiliare tanto che si è decisa un’inversione dell’ordine del giorno, trattando come primo punto il centro anziani che era tra gli ultimi della discussione. In sala sono stati distribuiti anche alcuni comunicati, uno firmato da Mimmo Giuliano, presidente dell’associazione Irma Bandiera, che chiedeva al Sindaco di “valutare tutte le condizioni finalizzate alla ricerca di soluzioni alternative al trasferimento del centro in altro luogo”, concludendo: “non serve ostinarsi nella difesa aprioristica dei propri propositi: un’altra soluzione è possibile per la direzione dell’Asl NA2 a Frattamaggiore. Anche da questo si misura una buona Amministrazione: sapersi fermar in tempo”; l’altro sottoscritto da SPI (Sindacato pensionati italiani) e dalla CGIL di Frattamaggiore che definiva la decisione del Sindaco del trasferimento sociale in un’altra sede “un atto contro la città: ci rifiutiamo di avallare una decisione che non è stata verificata attraverso una discussione né attraverso un formale e convinto consenso da parte degli anziani”. Gli anziani presenti in sala chiedevano chiarezza sulla vicenda, o meglio ai Consiglieri presenti di prendere una posizione in merito e cercare di capire chi da che parte stava, sostenendo di voler occupare il centro e che da lì non vogliono andare via. Prende la parola per primo Enzo Pellino del Pd: “In un’azienda che conta già 120 dipendenti, e ipotizzabili 400 utenti giornalieri del servizio, la sede di via Lupoli non appare idonea perché andrebbe a creare ulteriore traffico nel centro storico. Le alternative possono essere possibili in una distribuzione degli uffici e delle sedi amministrative tra l’ex tribunale e i locali di Palazzo Rescigno nei pressi della stazione che, anche da un punto di vista di collegamenti, sono più accessibili rispetto a via Lupoli”. Interviene poi Camillo Pezzullo di Movimento Popolare: “Questo Consiglio è un’anarchia, ognuno si arroga il diritto della vera verità, inibito anche dalla presenza del pubblico in sala davanti ai quali tutti siamo bravi a proporre alternative a delle questioni già deliberate da questa maggioranza di centrosinistra nel 2012. Facciamo un passo indietro e diciamo che abbiamo sbagliato”. Risponde Daniele Barbato del Pd: “Quella delibera non andava minimamente ad intaccare la presenza degli anziani a via Lupoli, il trasferimento dell’Asl riguardava solo i piani superiori della struttura, il piano terra rimaneva spazio delle attività degli anziani. Le realtà dovevano coesistere”. Il rappresentante di Movimento Popolare, Pasquale Aveta, spiega: “L’ex orfanotrofio fu un dono della famiglia Capasso di Grumo e il Sindaco di allora si prese il nome del centro che dovrebbe portare il nome della famiglia che lo ha donato al Comune per usi e destinazioni sociali, oggetto anche di studi universitari della facoltà di Sociologia di Napoli” e conclude, appoggiato da Andrea Della Volpe, “facciamo un referendum per capire cosa vogliono i nostri genitori”. Si aggiunge alla discussione anche Luigi Lupoli, Idv: “Avevamo già richiesto un Consiglio monotematico in merito alla delibera di Giunta regionale dello scorso 7 febbraio 2014, la sede dell’ex tribunale potrebbe essere la più idonea, anche perché è già predisposta per ospitarte uffici ed è di più facile raggiungimento. È importante non perdere questo punto di aggregazione. Prendere atto dei proble-

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mi non è fare politica, dare risposte è fare politica”. Il capogruppo dell’opposizione Michele Granata, Pdl, dichiara: “Una discussione seria e serena per una proposta che tiene conto della buona opportunità dell’Asl qui a Frattamaggiore, non necessariamente a via Lupoli, e alla tutela degli anziani del centro di via Lupoli. Purtroppo il danno è storico, a partire dalla cattiva gestione di Bassolino che ha portato la sede centrale a Pozzuoli, che non ha la posizione baricentrica che ha Frattamaggiore nell’asse Acerra-Pozzuoli. Sarebbe pura ipocrisia sottacere questo malcontento generale e questo dimostra la profonda crisi di rappresentatività di quest’Amministrazione”. Di seguito interviene Natale Pratticò del Pd: “Bisogna andare a rimediare una soluzione non voluta da noi, perché con tutte le sedi possibili non ci saremmo mai sognati di andare a pensare al piano terra del centro Pezzulo destinato alle attività degli anziani”. Il capogruppo del gruppo Democratici per il progresso, Pasquale Del Prete, dichiara: “Il centro anziani è una buona cosa non solo per gli anziani ma anche per tutte le famiglie di Frattamaggiore. Proprio oggi ricorre il decennale della sua apertura, non si può pensare di trasferirli da via Lupoli, anche se è indubbio che la venuta dell’ASL qui a Frattamaggiore sia un’opportunità da non perdere per creare un servizio e come indotto economico per il nostro territorio e come ultima soluzione si potrebbe pensare a Villa Lauro in via Sossio Russo che sarebbe una sede parimenti degna a quella di via Lupoli”. Carlo Vitagliano del Pd aggiunge: “Dobbiamo limare ancora qualche aspetto, dobbiamo formalizzare un’ipotesi di accordo tra i Consiglieri”. Alla discussione non partecipa il sindaco Francesco Russo, che però al nostro giornale aveva dichiarato di non voler mandare via gli anziani da dove sono. Dopo una lunga sospensione del Consiglio, al rientro sono state presentate due mozioni d’ordine, la prima, presentata da Luigi Lupoli, che chiede il mantenimento della sede del centro sociale anziani a via Lupoli, senza essere oggetto di alcun trasferimento con 10 voti favorevoli, 8 contrari e 11 astenuti, e la seconda della conferenza dei capigruppo che richiedeva di ubicare l’ASL nell’ex tribunale (scelta di indubbio interesse perché la struttura ha a disposizione un parcheggio interno ed è vicina al parcheggio di via Don Minzoni e all’asse mediano) e, in caso di documentata impossibilità certificata, di destinare l’Asl in via Lupoli nel centro Pezzullo con 25 voti a favore e 5 astenuti. Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà, anche se l’ipotesi dell’ex Pretura sembra praticabile. Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014


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NOTIZIE FLASH ‹‹

- AFRAGOLA Alla “Mozzillo” gli studenti per un giorno diventano giardinieri e imbianchini Una mattinata diversa per imparare divertendosi, perché la conoscenza non passa solo dai libri o dalle aule. Nei giorni scorsi, tutti gli alunni delle classi prime della scuola media statale “Mozzillo” di Afragola sono stati coinvolti in un’ attività insolita: ritinteggiare l’atrio della scuola e creare delle aiuole nel giardino dell’istituto. Rispettare l’ambiente e prendersi cura degli spazi che ci circondano, questi sono stati gli obiettivi di una giornata che i ragazzi ricorderanno. E non soltanto i ragazzi, dato che ai lavori hanno preso parte anche i genitori e qualche nonno: alcuni sono stati semplici spettatori, mentre altri hanno fattivamente contribuito, adoperandosi. Un ulteriore aiuto è stato fornito dai volontari di Legambiente, l’associazione ambientalista che ha organizzato la giornata in collaborazione con i docenti. Armati di pennelli, rulli e tinte colorate, gli studenti hanno pitturato colonne e rampe, abbellite con figure stilizzate e una scritta che riporta il nome della scuola. Non certamente delle professionali maestranze, ma con tanta buona volontà, molte risate e un po’ di olio di gomito, hanno cercato di dare un tocco di colore e un aspetto più fresco alla loro scuola; anche se non sarà un vero e proprio capolavoro, è da apprezzare che i ragazzi abbiano fatto del loro meglio e siano riusciti a non imbiancare se stessi più delle pareti. Impegnati con zappe, pale, rastrelli e piantine, altri allievi

tutti si sono adoperati! Attività come questa permettono di rafforzare il senso di appartenenza nei confronti della scuola, incentivando l’interesse per la cura degli spazi comuni. La mattinata ha rappresentato un’altra proficua esperienza per gli alunni della Mozzillo, già impegnati, nel mese di febbraio, nel progetto “Sentinelle”, per la salvaguardia del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona nella Terra dei fuochi. Cinzia Lanzano

- AFRAGOLA: Quasi pronto il programma di CAIVANO MODA EVENT. Ospite d’onore: Gigi Finizio Si stanno definendo gli ultimi dettagli, ma ormai il programma di Caivano Moda Event è pronto. Ritorna, quindi, da venerdì 30 maggio a domenica 1 giugno, una manifestazione che, già nelle prime edizioni, s’è ritagliata uno spazio importante nel panorama regionale di iniziative del genere che coniugano moda e spettacolo, mettendo in vetrina alcuni tra i migliori imprenditori e artigiani del territorio. Negli anni scorsi, l’area mercatale di via Rosselli è stata visitata da decine di migliaia di persone che, nelle diverse edizioni, hanno affollato gli stand, le sfilate e gli spettacoli. Anche quest’anno il direttore artistico, Michele Trasparente, quindi ha deciso di non cambiare formula, riproponendo la partecipazione di negozi di abiti da sposa, ottica, costumi e accessori, scuole di ballo...tutto ciò che fa moda e spettacolo insomma. E in un programma del genere, non potevano mancare le acconciature dello stilista Giuseppe Falco, titolare del marchio Target Parrucchieri, ormai presente in tutte le manifestazioni di moda, grazie alle numerose esperienze accumulate nel corso degli anni che hanno permesso di arricchire un curriculum in cui spiccano alcune collaborazioni televisive con trasmissioni della Rai, grazie alle quali ha pettinato tantissime donne dello spettacolo. A rendere ancor più interessante l’edizione di quest’anno c’è la scelta dell’ospite: Gigi Finizio. Il cantautore napoletano, infatti, sarà sul palco del Caivano Moda Event per un concerto che, c’è da starne certi, richiamerà migliaia di persone.

hanno, invece, ripulito alcune zone del viale, piantando dei fiori che hanno celebrato l’inizio della primavera. Il giardinaggio è stato altrettanto divertente e istruttivo: i ragazzi si sono trovati a lavorare con attrezzi che taluni neppure conoscevano e hanno incontrato, per la prima volta, gli abitanti del sottosuolo. Per ultimare le attività hanno ripulito tutto. Oltre ai rudimenti della tinteggiatura e della semina, gli studenti hanno imparato l’importanza di collaborare, condividere il proprio materiale mettendolo in comune, aiutarsi e alternarsi; Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014

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›› NOTIZIE FLASH

- AFRAGOLA Inaugurata la Biblioteca di Sant’Antonio. Martedì incontro con Dacia Maraini Il 7 aprile scorso è stata inaugurata, alla presenza del Ministro Provinciale dei frati minori di Napoli, Padre Agostino Esposito, e del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, la biblioteca S. Antonio, collocata al secondo piano del palazzo adiacente la Basilica Pontificia di S. Antonio, dopo cinque anni di attento lavoro da parte dell’Ordine Francescano Secolare. Un gruppo di giovani francescani si è adoperato per la valorizzazione e la fruizione dei testi antichi attraverso la catalogazione e rilegatura di alcuni manoscritti.

Dacia Maraini

Il progetto, voluto fortemente da Padre Eduardo Parlato, che per anni ha guidato la fraternità di Afragola e oggi è responsabile dei beni culturali alla Curia di Napoli, si è posto l ‘obiettivo di rendere accessibile al pubblico il patrimonio librario costituito da circa 16.000 volumi antichissimi, risalenti anche al 1600 e specializzati nei seguenti temi: teologia dottrinale cristiana e congregazioni e ordini nella storia della chiesa francescana, conservati per anni dai Frati Minori nella Biblioteca del Santuario. La biblioteca sta mettendo in campo molte iniziative per interagire con le varie realtà educative del territorio, allo scopo di promuovere la cultura francescana; da sempre ha cercato un contatto diretto con le scuole del territorio Afragolese proponendo alcuni progetti come Sfida all’ultimo libro, per cercare di sensibilizzare ed educare i giovani alla lettura, avvicinandoli al meraviglioso mondo nascosto dietro le pagine di un semplice testo. Altra iniziativa importante che negli anni passati ha riscosso un notevole consenso da parte del pubblico è Il sofà di S. Antonio, che ripartirà nei prossimi giorni e così definito per lo stile informale e non cattedratico che caratterizza gli incontri: gli autori vengono fatti accomodare su un divano, insieme a dei “lettori francescani” che propongono interrogativi e riflessioni sugli argomenti trattati nei 16 • Cogito

libri presentati così da rendere le conferenze dinamiche, interattive ed estremamente piacevoli. Il primo incontro di quest’anno, in programma ieri, venerdì 2 maggio, ha visto la partecipazione della Francescana Secolare Lucia Antinucci che ha presentato la sua ultima opera “Il Fascino del mistero, frammenti di riflessione”. Il saggio ‘accenna’ ad aspetti teologici con uno stile che non vuole essere tecnico, per favorire l’interesse per le problematiche trattate di un pubblico variegato. Secondo l’intenzione dell’autrice il saggio vuole essere soprattutto una testimonianza di fede personale che si fa contemplazione del Mistero, e a tale scopo ogni argomento trattato viene sintetizzato alla fine con una preghiera. Martedì 6 Maggio, Dacia Maraini presenterà il suo “Chiara d'Assisi, elogio alla disobbedienza”, in quest'occasione vi sarà l'intervento musicale dei Damadaka musica dalla tradizione. Venerdì 9 Maggio a conclusione del ciclo di incontri, Ornella Della Libera presenterà il libro “Chiamarlo amore non si può" dove si affronterà il delicato e attualissimo tema del femminicidio alla presenza di due ospiti d'eccezione, la giornalista Donatella Trotta e l'attrice Rosaria De Cicco. Questa quinta edizione del sofà è organizzata in ricordo di Maria Rosaria D'Uva meravigliosa figura di Terziaria Francescana venuta a mancare nello scorso anno e che ha contribuito con passione, energia, tenacia e volontà alla realizzazione di questa meravigliosa iniziativa. La biblioteca è aperta al pubblico il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 mentre il martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 20, per maggiori informazioni basta consultare il sito internet, costantemente aggiornato www.bibliotecasantantonio.org. Carmen Celardo

- AFRAGOLA Padre Ludovico da Casoria sarà Santo. Le sue Reliquie per tre giorni a S. Antonio Padre Ludovico da Casoria diventerà Santo. Il Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha incontrato Papa Francesco che ha autorizzato la promulgazione del Decreto riguardante il Beato casoriano. Una notizia attesa nell’area a Nord di Napoli e che era nell’aria quando, nei giorni scorsi, Padre Ludovico da Casoria è, in qualche modo, tornato nella Basilica di Sant’Antonio di Afragola che ha ospitato, per tre giorni, le sue Reliquie, in occasione del bicentenario dalla sua nascita. Una reliquia ex ossibus, il saio e i sandali del Beato sono stati venerati anche al Serafico ad Assisi, dove fondò un ospizio per fanciulli ciechi e sordomuti, le spoglie hanno, poi, fatto visita a tutte le parrocchie di Casoria nelAnno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014


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NOTIZIE FLASH ‹‹

- CARDITO Premiati i vincitori del concorso dedicato al Pansanto carditese

la peregrinatio organizzata dalla Congregazione delle Suore Francescane Elisabettine Bigie, da lui fondate, per concludere il loro cammino nel cuore francescano di Afragola. Una tappa immancabile, un ritorno per Padre Ludovico, che nel convento Antoniano, aveva trascorso gli anni della formazione: studiò alla scuola pubblica aperta dai frati riformati, svolse due anni di studio per l’ordinazione sacerdotale e vi ritornò nella seconda metà dell’800 per aprirvi una Scuola di Arti e Mestieri per accattoncelli e gestire il mendicicomio, di cui fu il Direttore. Il percorso di padre Ludovico è intrecciato con le vicende napoletane del suo tempo, professore di chimica oltre che frate, riuscì a vivere a pieno la regola francescana e la vita consacrata soprattutto dopo “il lavacro”, cioè lo svenimento che ebbe mentre pregava a Napoli nella chiesa delle Sacramentine, da allora tanto bene fece alla provincia di Napoli, fondando “La Palma”. La Palma fu un alloggio per i Frati infermi, i sacerdoti ammalati affiliati e vi istituì una farmacia per aiutare la gente povera. In seguito a un incontro avvenuto a Via Toledo, con due ragazzi neri (Giuseppe Rab e Giuseppe Morgian) accompagnati da Don Olivieri (Fondatore dell’Opera della Redenzione degli Schiavi) che li aveva riscattati e battezzati, il Beato li portò con se alla Palma. Da questo episodio nacque l’idea di creare un collegio per Moretti. Dalla collaborazione con suor Anna Lapini, fondatrice delle Suore Stimatine, fu istituito il collegio delle “Morette” a Capodimonte e con 12 bimbe nere e contemporaneamente vi erano educate fanciulle povere della città. In questi anni la pregevole azione di padre Ludovico fu rivolta in particolare all’Africa, e a tutte le pene sofferte dagli abitanti di questa terra lontana, perciò penso di formare questi ragazzi in Italia, affinché potessero tornare un giorno in patria per convertire la loro gente: “L’Africa convertirà l’Africa” era il suo motto. Molte le iniziative religiose e culturali promosse nei tre giorni in cui le Reliquie del Beato sono state accolte ad Afragola; tra le altre una celebrazione solenne presieduta da Padre Salvatore Vilardi, una Lectio Ludoviciana sul tema: Padre Ludovico e i tre Ordini, i cui sono intervenuti il Parroco della Basilica antoniana afragolese, Padre Luigi Campoli (per il I° Ordine), Suor Elvira Piscopo e Suor Elisabettina Bigia (per il 2° Ordine) e la dottoressa in Teologia Dogmatica, Lucia Antinucci (per il 3° Ordine), in collaborazione con l’Associazione Culturale Padre Ludovico da Casoria “Nel segno e nel sogno di Pina Mugione”. Quest’ultima è l’insegnante, prematuramente scomparsa, iniziatrice dell’associazione dedicata al Beato casoriano. Cinzia Lanzano Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014

Domenica 30 marzo, una semplice giornata per alcuni, ma una mattinata di “dolcezza” per altri, ovvero per tutti coloro che hanno partecipato al concorso fotografico indetto dalla Pasticceria Charlot di Cardito. Il dolce da fotografare era il “Pansanto carditese”, una soffice merendina artigianale, nata in onore di San Biagio, il Santo patrono cittadino, che, come racconta la leggenda, soccorse un bambino mentre stava soffocando con una lisca di pesce, mediante preghiere e un pezzetto di pane, riuscendo così a salvarlo. La pasticceria Charlot, capitanata dal titolare Antonio Castaldo, è da sempre attenta alla sua clientela, cercando di offrire sempre prodotti di ottima qualità, in questo caso ha preparato un dolce a pasta lievitata contenente solo farina, burro, uova, zucchero e lievito madre, con 72 ore di lievitazione, e farcito in tre gusti diversi, come crema al cioccolato e nocciole, confettura di fragole e di frutti di bosco, e, cosa più importante, è senza conservanti. Alla premiazione, presentata da Franco Capasso, presidente dell’associazione Club Economy, erano presenti le telecamere dell’emittente delevisiva TELE BLU, canale 816 del digitale terrestre. Piazza madonna delle grazie a Cardito, ha ospitato i circa 50 concorrenti che hanno partecipato al concorso, che si è svolto in 3 fasi, la prima fase, iniziata a febbraio, consisteva nell’acquistare il pansanto; la seconda fase, consisteva nel pubblicare la foto su facebook; la terza fase, consisteva nel farsi votare tramite i “mi piace” dagli amici; la foto vincitrice sarebbe stata quella con più preferenze. Inoltre Antonio e il suo staff, insieme a una giuria, composta dallo scrittore Antonio Trillicoso, dal giornalista di Cronache di Napoli, Ciro Giugliano, e dal giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento, hanno deciso di assegnare anche tre premi speciali. La classifica è stata così composta: 1° classificato Simona Ricco, 2° classificato Libera Mormile, 3° classificato Francesco Auriemma. Tutti i premiati hanno ricevuto un diploma, una medaglia, un orologio a muro, un libro di racconti per bambini e infine, l’immancabile Pansanto. Premio speciale Fantasia per Enza De Cicco, Premio speciale copertina a Eleonora Garofalo, Premio speciale assegnato “al cliente che ne ha comprati di piu’” Michele Angelino; Questi ultimi hanno ricevuto un diploma, una medaglia, un libro professionale dei Pasticcieri e il Pansanto. In conclusione di questa serena e spensierata mattinata carditese, la pasticceria Charlot, ha offerto a tutti i presenti un ricco buffet di dolci, dove naturalmente non poteva mancare il protagonista della giornata: il Pansanto carditese. Cogito • 17


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›› SPETTACOLI

E’ ancora nelle sale l’opera prima del regista frattese Francesco Prisco

Un successo Nottetempo Tra gli interpreti, Giorgio Pasotti, Nina Torresi e Gianfelice Imparato di Marina Esposito opo tanti successi con i cortometraggi, per Francesco Prisco, regista frattese, è arrivato anche il momento di misurarsi con un film: Nottetempo. E’ uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 3 aprile ed è l’esordio del trentottenne frattese. Nella sua già lunga carriera ha scritto e diretto spot pubblicitari e girato cortometraggi, e nel suo film d’esordio ha deciso di creare una storia incentrata sulle figure di tre personaggi: un poliziotto, giocatore di rugby interpretato da Giorgio Pasotti; di una ragazza innamorata, interpretata da Nina Torresi; e di un cabarettista

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Una carriera trentennale Pietra Montecorvino s’è raccontata al The Grit Pub di Cardito Approda a Cardito, precisamente al “The Grit pub”, la vulcanica ed esplosiva Pietra Montecorvino. Nei giorni scorsi, l’artista napoletana si è esibita e raccontata, presentando anche il suo primo libro, uscito di recente “Malamusik”; un serata davvero speciale, magica, scivolata via sulle note della sua musica e della sua voce. Accompagnata da musicisti d’eccezione, quali Paki Palmieri al cajon, Erasmo Petringa alla chitarra battente e Daniele Brenca al contrabbasso, un ensemble di grandissimo livello, per “assecondare” e far esprimere la sanguigna Montecorvino.

Si alternano le domande, e con grande cortesia Pietra non si tira indietro, dalle analogie del suo film - doc Passione a quelle de La grande bellezza fresco di Oscar, dalla scelta di non vivere a Roma come tanti per ricordare che Napoli è sempre Napoli, alla partecipazione di un progetto per Amnesty International contro il femminicidio, “Uommene”. Gli intermezzi musicali sono davvero struggenti, musica e parole si fondono alla perfezione, arrangiamenti di sopraffina fattura; è un’artista di grande esperienza e spessore Pietra, che ha calcato palcoscenici internazionali, parte quindi la carrellata di

Francesco Prisco perso nella sua frustrazione di uomo adulto, impegnato e insoddisfatto a causa del suo stesso lavoro, e a interpretare quest’ultimo è Gianfelice Imparato. Le loro storie si intrecciano a causa di un incidente stradale da cui inizieranno un lungo viaggio che li porterà a percorrere la distanza tra Napoli e Bolzano, alla ricerca della vendetta e dell’amore. Prisco sottolinea la sua decisione di sottolineare con forza e determinazione gli antipodi della vita, soprattutto quella quotidiana, e dei sentimenti tanto descritti come l’amore e la vendetta. Decide di non raccontare Napoli, e lo fa coscienziosamente perché le immagini ambientate e dirette nella città 18 • Cogito

Stefano Andreone e Pietra Montecorvino Esibizione musicale alternata da domande, poste da Stefano Andreone, uno dei collaboratori di Cogito, che hanno ripercorso i suoi trent’anni di carriera, dal film che l’ha lanciata e fatta conoscere al grande pubblico, F.F.S.S. con Renzo Arbore, Luciano De Crescenzo, Massimo Trosi e Roberto Benigni; l’esordio discografico avvenuto nel 1991 con l’album Segnorita; gli artisti con i quali ha collaborato: Edoardo e Eugenio Bennato, Angelo Branduardi, Grazia Di Michele, Peppino Di Capri, Raiz e tantissimi ancora; da un altro film capolavoro che l’ha vista protagonista, Passione, del regista americano John Turturro.

pezzi, da Carmela a Nun te scurdà, Dove sta Zazà, Murì, Amante italiana,canzoni eseguite con quella tonalità particolare, con quella voce che sembra quasi roca, ma allo stesso tempo graffiante e struggente, timbro che per antonomasia ha sempre contraddistinto questa grande artista. Pubblico in delirio, che ha interagito con la voce e con le mani, attento quando il moderatore commenta alcuni passi del suo libro Malamusik, (con prefazione di John Turturro), un agglomerato di emozioni, un viaggio tra amori passioni paure e sentimenti, esperienze oniriche, quasi metafisiche, insomma un’introspezione dell’anima messa nero su bianco degna di una grande scrittrice. Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014


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SPETTACOLI ‹‹ la rendono irriconoscibile. L’obiettivo non è quello di creare una oleografia ma di raccontare una storia che, anche con il suo limitato budget e i brevi tempi di registrazione, avesse potuto renderlo sia un noir che un film on the road, sia un thriller che una storia romantica. Le componenti ci sono tutte: il cattivo, o forse meglio dire lo scorretto Pasotti; l’ingenua ma determinata ragazza innamorata che farà di tutto per conquistare il suo amore proibito; le difficoltà di accettare se stessi e di guardarsi allo specchio sapendo di non aver fatto ciò che si era voluto. Protagonista

assoluto è il destino che, onnipresente, decide delle vite e delle azioni dei personaggi. La sfida di Prisco era quella di riuscire anche in questo campo a dimostrare che spesso la voglia di cambiare e di rinnovare possono rendere un film diverso e inaspettato, una visione piacevole e ricercata. Il film è stato prodotto da Annamaria Morelli, Amedeo Bacigalupo e Alessandro Cannavale per Elsinore Film, Nuvola Film e Run Comunicazione con il contributo della BLS-Sud Tirol Alto Adige e il supporto logistico della Campania Film Commission.

Mettimmece d’accord...e applaudiamoli Felice debutto per una nuova compagnia di teatro amatoriale a Frattamaggiore Lo scorso 12 e 13 Aprile presso il cineteatro De Rosa di Frattamaggiore la compagnia “E mettimmoce d’accord” ha allietato il pubblico mettendo in scena l’irrivirente commedia in due atti di Gaetano Di Maio “Mettimmece d’accord e ce vattimm”, divertente storia di una famiglia napoletana, la famiglia Iaccarino, con la regia e l’adattamento di Antonio Toraldo, l’assistenza alla regia di Pasquale Barra e il controllo dell’audio e delle luci di Andrea Iavarone, da anni protagonisti delle rappresentazioni teatrali nei comuni della provincia a Nord di Napoli. La trama è ricca di intrecci e personaggi variegati tra loro: nelle vesti di Geppino, Giovanni Sorriso, e Margherita, Anna Marino. I due coniugi, ormai estenuati da una vita matrimoniale piena di incompatibilità e incomprensioni, decidono di separarsi e chiamano due avvocati. Lui si affida all’avvocato Domenico Sarappa (interpretato da Antonio Toraldo) e la moglie a Sabatino Stenda (interpretato da Raffaele Spena). Marisa (Milena Moscato), figlia di Margherita e Geppino è preoccupata per il fidanzamento con Nicolino (Antonio Toraldo), figlio di famiglia benestante e legata agli antichi valori morali, perché è

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in atto una vera e propria guerra in casa Iaccarino. Stenda e Sarappa, per vincere la causa, consigliano rispettivamente l’una di trattenere l’ira ed essere dimessa e l’altro di provocare per essere picchiato. Nella casa vivono anche il padre e la sorella di Geppino, lo svampito nonno Alfonso e zia Cristina (rispettivamente Peppe Barbato e Angelica Argentiere), sempre alla ricerca del suo principe azzurro che ormai alla sua veneranda età non arriva, pur avendo messo l’annuncio sul giornale, ma nel frattempo, per un fraintendimento, cerca di concedersi a Persichetti (Francesco Giordano), collega del fratello, il quale per aiutarlo ad essere picchiato gli porta in casa Memette (Anastasia Toraldo) giovane donna esuberante che chiede denaro in cambio delle sue prestazioni sessuali, in un momento inopportuno, proprio mentre si sta ufficializzando il fidanzamento di Marisa con la suocera Donna Grazia Martire (Nunzia Abbate) accompagnata dal fratello prete, Don Lucio (Raffaele Spena). Infine

Osvaldo (Pasquale Barra), giunge grazie all’annuncio di Cristina per contrarla in matrimonio e Concettina (Paola Cantone), con il marito Pasquale (Luciano Mosca), saputa la provenienza delle lettere, si presentano raccontandolo alla persona sbagliata in un rovesciamento delle parti che solo il teatro napoletano può dare ad un pubblico scrosciante di applausi per la compagnia “E mettimmoce d’accord”.

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›› SPORT

Oltre ottocento amatori hanno attraversato le strade di Frattamaggiore

Un successo per “Fratta...’na corsa” Il vincitore, Giuseppe Soprano, ha ricordato l’amico e podista Raffaele Grimaldi di Marina Esposito

uesta volta Frattamaggiore è stata invasa non dalle biciclette o dalle manifestazioni ambientali ma, per la prima volta nella storia della stessa cittadina, da 813 maratoneti. L’ASD Podistica Frattese, infatti, con il patrocinio del Comune di Frattamaggiore e della Provincia di Napoli e con la collaborazione di OPES Italia, ha organizzato la maratona Fratta…nà corsa che, lo scorso venerdì 25 aprile, ha visto centinaia di appassionati cimentarsi su un percorso di 10 km con partenza alle 9 da Piazza Umberto I e arrivo nella stessa piazza dopo un massimo di tre ore. Pagando la quota di iscrizione di 6 euro i corridori hanno ritirato il loro pettorale e il loro pacco gara dalle 7:30 alle 8:30 nei luoghi concessi dal Comune e, dopo la partenza, i giudici hanno controllato l’andamento della gara al 5° km. Dei 718 uomini che hanno partecipato alla corsa il più giovane ha 16 anni e il più anziano 79, ne sono stati premiati 150, i primi tre classificati rispondono ai nomi di Giuseppe So-

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prano (vincitore anche della maratona Lucrino - Napoli), che ha coperto la distanza prevista in 32 minuti e 18 secondi; Francesco Di Puoti, 00:32:27; e Matar Mohamed, 00:34:01. Delle 95 donne iscritte e partecipanti attive, di cui la più giovane di 19 anni e la più anziana di 64, ne sono state premiate 50, ma i tempi migliori sono stati quelli di Martina Rocco, 00:38; Concetta Franzese, 00:40; e Ausilia Balletta, 00:43. Ad esclusione della società organizzatrice sono state premiate solo le prime cinque attraverso il metodo parametrico, e solo se hanno avuto almeno 20 atleti all’arrivo. Gli atleti provenivano non solo dalle cittadine dell’area a Nord di Napoli ma da Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Torino e Novara e hanno potuto usare i due parcheggi di via XXXI maggio e via della Vittoria, gratuiramente. La diretta della corsa sul canale TeleCapri ha permesso a molti di partecipare come pubblico e di presentarsi seppur in ritardo ma all’applauso delle premiazioni. Inoltre, se i giudici della gara erano parte dell’OPES Italia, l’ASD Podistica Frattese ha sempre presenziato non solo nell’organizzazione ma anche nella partecipazione 20 • Cogito

alla stessa maratona gestendo il punto ristoro, il percorso e aiutando la protezione civile di Frattamaggiore e Grumo Nevano. Hanno contribuito alla buona riuscita Polizia, Carabinieri, la Stradale e gli sponsor che sono stati cercati e invitati dagli organizzatori ma che si sono anche offerti pur di partecipare alla manifestazione. Alla partenza e alla premiazione erano presenti anche il sindaco Francesco Russo e l’Assessore allo Sport, Virginia Di Caterino. La giornata è continuata, poi, alle 19.30 quando è cominciato, in piazza Umberto I, lo spettacolo di animazione che ha visto come protagonisti tre comici di Made in Sud, tra cui Mino Abbacuccio, che ha partecipato anche alla maratona, e le migliaia di persone che hanno voluto assistere allo spettacolo terminato alle 23.30. “Credo sia stata una tra le più belle manifestazioni create e svolte nella cittadina di Frattamaggiore - sottolinea uno dei portavoce dell’ASD Podistica Frattese - abbiamo sottolineato

l’amore per lo sport e per l’ambiente e siamo soddisfatti e contenti del risultato ottenuto. Certo non ci aspettavamo tutta quell’affluenza ma ci siamo resi conto che, se avessimo potuto, gli iscritti sarebbero stati più di 864. Speriamo, tuttavia, che potremmo ripetere questa splendida iniziativa e che ci siano più aiuti soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale”. Giuseppe Soprano, vincitore della maratona, vestiva la tshirt per ricordare Raffaele Grimaldi, corridore appassionato e forte sostenitore di questo sport, morto a 41 anni dopo una gara a Capua. Anche lui è rimasto colpito dalla riuscita della maratona: “Bellissima manifestazione, complimenti agli organizzatori per l’impeccabile lavoro svolto e per l’ottima riuscita dell’evento. È stato bello vivere un pubblico così affiatato, presente e partecipe; ancor di più è stato meraviglioso essere parte di un sistema che non aveva lacune e dove è stato pensato a tutto per permettere ai corridori di dare il meglio di sé”. In preparazione per un’altra gara, Giuseppe si è presentato rilassato e tranquillo visto che domenica scorsa ha partecipato anche alla maratona di Giugliano, classificandosi quarto. Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014


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SPORT ‹‹

Simpatica iniziativa di Danilo D’Ambrosio, caivanese e calciatore dell’Inter

Campione in campo e fuori Ha deciso di donare 50 centesimi per ogni follower su twitter. E ha dato 11.500 euro anilo D’Ambrosio, classe ’88, ex capitano del Torino, ora centrocampista dell’Inter di Mazzarri, è un giovane calciatore che di gavetta ne ha fatta tanta. È partito da Caivano molti anni fa; dopo tanti sacrifici ha realizzato il suo sogno: diventare un calciatore professionista e di affermarsi in una grande squadra di serie A. La realizzazione del suo sogno non lo ha cambiato, non ha scalfito i valori che gli sono stati insegnati e soprattutto non ha dimenticato la strada che ha percorso, le difficoltà che tutti i giovani delle nostre zone devono superare per non vedersi infrangere le proprie passioni, i propri sogni contro la dura realtà che contraddistingue la nostra “Terra”. Se gli uomini si giudicano anche dalle azioni, D’Ambrosio è un campione di solidarietà, non solo a parole, ma con i fatti, con azioni che producono effetti e portano a compimento qualcosa di veramente utile e importante. Non molto tempo fa, quando l’emergenza rifiuti aveva attanagliato il nostro hinterland, D’Ambrosio allora capitano del Torino aveva prestato la propria immagine con iniziative personali per sensibilizzare l’opinione pubblica e far si che la “Terra dei fuochi” non fosse solo un problema destinato alla Campania. Poche settimane fa, da calciatore dell’Inter, ha devoluto in beneficenza la somma di 11.500 euro ai bambini bisognosi. E per decidere che somma versare ha trovato un modo originale. Per battez-

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di Stefano Andreone zare il suo ingresso in twitter ha deciso di donare 50 centesimi di euro in beneficenza per ogni persona che diventava suo 'follower'. E, dopo pochi giorni, ha raggiunto la somma di 11.500 euro e li ha versati a un’associazione. A spiegarci com’è nato il tutto è stato lui stesso: “Tramite il mio procuratore ho conosciuto Max Sardella che mi ha consigliato twitter, io sono abbastanza contrario ai social, ma, dopo poco tempo, d’accordo con Max, gli proposi di donare 50 centesimi per ogni followers, ai più sfortunati. Chiesi a Max di farmi una ricerca delle fondazioni onlus in Campania e in pochissimo tempo trovò la Fondazione “Aiutare i Bambini” che ha sede a Scampia. Ho ricevuto anche i complimenti da parte del presidente di quest’ultima, in quanto, mi disse, che in un anno la cifra massima che riuscivano a raggiungere era di circa 30.000 euro, io in poche settimane ho devoluto 11.500 euro, più di un terzo dell’intera cifra, ne sono stato molto felice ed orgoglioso”. Grazie è la parola che in primis ci vie-

ne in mente, Danilo D’Ambrosio, pur non giocando nella squadra della sua terra, non ha dimenticato le sue radici, anzi, ha mostrato ancor di più grande attaccamento alla sua terra d’origine, sfoggiando un’immensa filantropia, scendendo in prima persona sul campo, per una causa così nobile, aiutare chi è meno fortunato, questo è soprattutto un obbligo morale e un atto di grande umiltà.

Tanti auguri a...Tanti auguri a...Tanti auguri a... Laurea Vitale Tantissimi auguri all’avvocato Rosa Vitale che ha conseguito un’ulteriore laurea in Relazioni Internazionali presso la Seconda Università di Napoli, con l’eccellente votazione di 110 e Lode, discutendo una tesi in Diritto Amministrativo Europeo, relativamente all’applicazione dei principi di diritto comunitario nel procedimento amministrativo, con relatore il professor Stefano Tarullo; a lei gli auguri del marito Pasquale Pepe, della figlia Angela Sophia, del-

le sorelle Margherita e Valentina e della mamma e del papà Barbara De Micco e Peppe Vitale.

Laurea Ferraro Tanti auguri per la laurea in Infermieristica a Maria Ferraro e per un futuro pieno di soddisfazioni e una brillante carriera, da mamma, papà, il fratello Raffaele, gli zii, cugini, zio Roberto, le nonne, il fidanzato Giuseppe e dalla famiglia Ruggiero.

Per i tuoi auguri, invia una foto e una dedica a redazione.cogito@libero.it Anno XXI - numero 352 - Sabato 3 maggio 2014

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›› RUBRICHE

In aumento l’obesità infantile. Come evitarla di Vittorio Santoro ’obesità può essere definita come l’eccesso di massa grassa dovunque e che portando anche i bambini a mangiare per abitudirispetto alla massa corporea magra, essa rappresenta il ri- ne anche in assenza di appetito”. Esistono altri fattori che favoriscono l’obesità? sultato di uno squilibrio prolungato tra apporto e dispen“Indubbiamente, dobbiamo considerare altri fattori nutrizionadio energetico in cui l’eccesso calorico è immagazzinato come tessuto adiposo. Si definiscono obesi gli adulti con un indice di li, socio economici e ambientali, in grado di favorire e dare origine massa corporea (BMI) superiore o uguale a 30/Kg/mq ed i bam- all’incremento della adiposità media nella popolazione infantile. Ad bini con un valore di BMI superiore al 95° percentile secondo le esempio l’allattamento al seno tra i vari vantaggi offre anche una tabelle nazionali elaborate dalla Società di Diabetologia ed Endo- protezione dall’obesità nei primi due anni di vita. Questa semplice crinologia Pediatrica o tabelle internazionali elaborate dall’Inter- misura consente di diminuire lo sviluppo dell’obesità in età scolare national Obesità Task Force (IOTF). Quello dell’obesità è pur- per il minore apporto di proteine con il latte materno rispetto al latte artificiale. L’obesità mostra un certo grado troppo un fenomeno in crescita, anche in di associazione con la regione geografica di Italia dove Oltre un milione e centomila residenza e il grado di densità della popolabambini tra i sei e gli undici anni hanno zione. E’ più frequente al Sud e nelle grandi problemi di obesità e sovrappeso. Su aree urbane”. ogni 100 bambini della classe terza eleEsiste una componente genetica nelmentare, quasi 24 sono in sovrappeso l’obesità? (23,6%) e oltre 12 sono obesi (12,3%). “Indubbiamente esiste una componente Il sovrappeso è un problema diffuso in genetica che predispone all’obesità. In partitutta la penisola, ma la maglia nera è decolare se entrambi i genitori sono obesi i 2/3 tenuta dalla Campania. I picchi maggiodei loro figli saranno obesi. Se un genitore è ri di eccesso ponderale tra i bambini soobeso e l’altro è di normali dimensioni, la no in Campania che ha un tasso di obemetà dei figli diventerà obesa; se entrambi i sità infantile del 21%. genitori sono normopeso solo il 9% dei figli Ne abbiamo parlato con il dottor diventerà obeso”. Vincenzo Castaldo, responsabile dell’UQual è l’incidenza dell’obesità l’Italia nità di Endocrinologia e Diabetologia ? pediatric dell’Azienda ospedaliera SanVincenzo Castaldo, afragolese, è responsa“Allo stato attuale nel nostro paese si t’Anna e San Sebastiano di Caserta. bile dell’Unità di Endocrinologia e Diabeto- conferma la tendenza in aumento dal soPerché l’obesità è in aumento? “Le ragioni di questa tendenza rifletto- logia pediatrica dell’Azienda ospedaliera prappeso all’obesità; mediamente su 10 dieci bambini della scuola dell’obbligo due rino i profondi cambiamenti intercorsi, negli Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta sultano in sovrappeso e due obesi. La Camultimi 20-30 anni, nel’ambiente e nello stile di vita, non potendosi ipotizzare sostanziali modificazioni del pania è la regione con la percentuale più elevata di bambini in sopatrimonio genetico della popolazione in questo breve periodo di prappeso: il 36% della popolazione di età compresa tra i 6 e i 17 antempo. In particolare, sembrano svolgere un ruolo chiave un’aumen- ni è in eccesso di peso. Il fenomeno interessa maggiormente le classi tata tendenza alla sedentarietà associata a un crescente apporto calo- di età più basse, mentre diminuisce notevolmente nella fase adolerico, per la illimitata disponibilità di cibi spesso nutrizionalmente scenziale (13-17 anni)”. Quali sono le complicanze dell’obesità? non corretti. Alcune caratteristiche socio ambientali come la mecca“Mi limito a una panoramica dei problemi ai quali a breve, o nizzazione della locomozione (auto, metropolitana, trasporto pubblico, scale mobili, ascensore) l’intensa urbanizzazione, hanno favo- medio lungo termine vanno incontro i bambini e gli adolescenti oberito la sedentarietà e hanno diminuito l’attività motoria minima, si. L’obesità infantile è correlata a disagi psicosociali di varia natura ad esempio andare a scuola a piedi, salire le scale, passeggiare per lo come la tendenza a isolarsi o a essere isolati, al bullismo indiretto, alshopping, per la spesa o altre esigenze; sono diminuiti i giochi di mo- la percezione distorta e negativa dell’immagine di sé che risulta stretvimento e gli incontri di socializzazione per la riduzione degli spazi tamente collegata all’autostima, altra area compromessa nel bambino aperti, sono aumentate le ore trascorse davanti al televisore ed ai vi- obeso. Per quanto riguarda le complicanze strettamente mediche a medeogiochi. Il tempo trascorso davanti al televisore, computer, play sta- dio termine, all’onesità sono legate l’ipertensione arteriosa, la disfuntion oltre a favorire ulteriormente il consumo di alimenti, riducono zione endoteliale che è ritenuta la prima tappa del processo ateroscleil dispendio energetico e aumentano la sedentarietà. Alcuni lavori rotico; l’insulinoresistenza e l’iperinsulinismo sono le alterazioni mescientifici evidenziano che, nei bambini che, quotidianamente, tra- taboliche più frequenti e hanno un ruolo decisivo nello sviluppo delscorrono più ore davanti al televisore l’incidenza dell’obesità è signi- l’intolleranza ai carboidrati e del diabete mellito tipo 2. L’obesità in ficativamente maggiore. I cambiamenti nelle abitudini alimentari, età pediatrica si associa anche a una aumentata incidenza di asma e favoriti dalla basso costo di alimenti ad alto contenuto di grasso e di apnea ostruttiva notturna, a difficoltà respiratoria anche per sforzi quindi più appetibili, dalla pubblicità e dalla collocazione di tali contenuti. Nell’adolescente e nella donna adulta l’obesità influenza la prodotti sui banchi di vendita, accuratamente studiati, hanno un funzione ovarica e, molto spesso si accompagna a irregolarità meruolo determinante nell’obesità infantile. La moda e le situazioni che struali che possono condizionare una riduzione della fertilità, cicli hanno determinato un incremento numerico del consumo di snack anovulatori, irsutismo. Le alterazioni scheletriche nel bambino obeso ad alto indice glicemico (patatine, pane, cereali raffinati) e a elevato sono dovute all’eccessivo sovraccarico sulle cartilagini di crescita non contenuto lipidico (formaggi, salumi, carne). Prodotti che troviamo ancora saldate delle strutture degli arti inferiori. Esse riguardano con

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RUBRICHE ‹‹ maggior frequenza il ginocchio valgo e il piede piatto”. Quando è indicata la terapia e quali sono le strategie? “In considerazione dei rischi connessi all’obesità, l’attuazione di un programma di calo ponderale è indicato nella obesità franca, quando il BMI evidenzia un aumento di 2-3 unità all’anno e si impone in presenza della comparsa di dislipidemia con aumento del colesterolo, di intolleranza al glucosio di iperinsulinismo, di diabete mellito, di statosi epatica ed in presenze di apnea notturna e quando esiste il rischio della loro comparsa per familiarità positiva. Il trattamento deve essere di tipo cognitivo-comportamentale, deve tendere alla trasformazione graduale e stabile delle abitudini alimentari per ridurre l’apporto calorico e deve stimolare le attività motorie per ridurre la sedentarietà e aumentare il dispendio energetico. Il consenso e il coinvolgimento della famiglia, in particolare dei genitori, è fondamentale per il successo della terapia. È bene chiarire l’importanza dell’educazione continuativa e l’incisività del buon esempio che solo i genitori possono dare vivendo quotidianamente con i ragazzi. Gli obiettivi da perseguire sono la riduzione graduale del peso, il mantenimento del peso ottenuto, la prevenzione delle recidive. Il bambino e/o i genitori devono tenere un diario giornaliero con il tipo e la quantità di cibo assunto, l’attività svolta, le ore trascorse davanti al televisore. In tal modo si individuano e si valorizzano le scelte alimentari corrette e si incoraggia a modificare i comportamenti errati. La dieta deve essere bilanciata nei nutrienti, con adeguato apporto di fibre e sali minerali, e deve essere formulata in modo da offrire una alimentazione varia, gradevole, adeguata ai fabbisogni nutrizionali e di crescita. Nei bambini più grandi è un buon obiettivo la perdita di 0,5 - 1 Kg / mese, rappresenta un risultato doppio perchè contemporaneamente si verifica un incremento staturale che migliora il rapporto peso/altezza. Il deficit calorico deve essere moderato, del 10 – 20% rispetto ai valori adeguati all’età. Alla restrizione calorica dovrà essere sempre associata l’attività fisica che rappresenta un elemento integrante del trattamento e della prevenzione dell’obesità. L’intento è quello di spingere il bambino e la sua famiglia a ridurre la sedentarietà e, gradualmente, a dedicare 40-60 minuti al giorno, in modo anche non continuativo, ad una attività aerobica di media intensità che comporta una maggiore ossidazione dei grassi. La durata dell’attività fisica deve esser breve all’inizio e deve aumentare gradualmente. L’attività fisica non va imposta e il bambino deve scegliere ciò che più gli piace e gli interessa. Tuttavia sono preferibili sport di gruppo, magari con altri bambini con lo stesso problema e con istruttori che incoraggino i bambini e li gratifichino anche per piccoli risultati. Nei bambini con peso rilevante sarà consigliato il nuoto per non sollecitare eccessivamente le articolazioni”. Quanto è importante la prevenzione? “Moltissimo. La prevenzione è uno dei segni distintivi della pratica pediatrica . In particolare è fondamentale il ruolo del pediatra perchè ha l’opportunità di individuare precocemente sia soggetti a rischio in virtù dell’anamnesi familiare, del peso alla nascita, con la

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valutazione del BMI ogni anno, sia individuare i fattori di rischio associati a patologie croniche in età adulta quali l’ipertensione, la dislipidemia, l’iperinsulinismo, la sindrome da apnea ostruttiva notturna. Nell’incontro con i genitori, il pediatra promuove l’allattamento al seno e altri modelli nutrizionali corretti e modifiche dello stile di vita (consumo di fibre, riduzione dei grassi, attività fisica, riduzione delle ore trascorse davanti alla televisione, a videogiochi, la televisione in camera da letto fattore predittivo di sovrappeso e obesità). Non meno importante è il ruolo della scuola con programmi di conoscenza della problematica connessa all’obesità e programmi di educazione alimentare. La mensa scolastica deve fornire standard calorici adeguati con cibi gustosi e nutrienti, a basso contenuto di energia proveniente da zuccheri e grassi aggiunti. E’ ben noto che il consumo di bevande gasate favorisce il sovrappeso per cui devono essere vietate macchine automatiche per la distribuzione di tali bevande e di altri alimenti ad alto contenuto energetico. Devono aumentare le ore di attività fisica, i programmi di educazione fisica devono promuovere la conoscenza e l’apprendimento di attività sportive su base attitudinali”. Essere obesi da piccoli predispone a problemi anche in età adulta? “L’obesità è attualmente la patologia che maggiormente determina invalidità in età adulta. I costi terapeutici per un paziente obeso sono approssimativamente superiori del 40% rispetto ai costi dei soggetti non obesi. Inoltre è evidente che i costi per il trattamento dei pazienti con diabete mellito tipo 2, conseguenza comune dell’obesità, sono notevolmente più alti rispetto al trattamento dei soggetti senza diabete. Queste considerazioni dovrebbero rappresentare un importante stimolo al Servizio Sanitario Nazionale, allo scopo di mobilizzare tutte le risorse possibili per stimare l’aumento dell’obesità nel bambino e nell’adulto, classificare l’obesità come malattia , finanziare maggiormente la ricerca allo scopo di approfondire ulteriormente questa patologia, la sua prevenzione ed il trattamento delle sue complicanze”.

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Anno XX - numero 339 - Sabato 29 settembre 2013


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