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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E
La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITIC A, ECONOMIA, COSTUME
Anno XXI - n. 354 - Sabato 31 maggio 2014
Fondato da Natale Cerbone
TERRA DEI FUOCHI
CARDITO
RELIGIONE
Non è cambiato niente. La denuncia dei Comitati
Dimissioni in massa. Cirillo decade da Sindaco
Padre Mario Vergara è Beato. Il ricordo delle nipoti
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›› APPUNTAMENTI
Il programma della festa di Sant’Antonio di Afragola niziano i preparativi per la Festa di Sant’Antonio, uno dei Santi più amati e venerati del mondo cattolico ma in particolar modo dalla popolazione afragolese che prova per Lui un trasporto e un affetto smisurato tanto da considerarlo il patrono d’elezione della città. La Festa di S. Antonio rappresenta un momento di grande significato, un’occasione dove le tante brutture di ogni giorno sono messe in disparte, la città di si colora di luce e regna l’aria di festa; i bambini accompagnati dalle mamme e da tanti fedeli camminano in processione dinanzi alla statua del Santo per le strade di Afragola. Il culto per S. Antonio ha origini remote, è nato intorno alla fine del 1600 quando l’allora piccolo borgo, colpito da un’epidemia di peste, fu risanato dal passaggio della statua del Santo portata in processione da un corteo di frati francescani. Il popolo gridò al miracolo con tanta convinzione e decisione che presto i domenicani furono sostituiti dai frati francescani e l’effigie del grande taumaturgo prese il posto d’ onore nella chiesa e nel cuore di questo popolo; ancora oggi la festa di Sant’Antonio dona commozione, stupore, fascino e infinita gioia. Tutta la festività avrà inizio il 10 giugno alle 19 con la S. Messa Solenne in Basilica - XIII Martedì di S. Antonio celebrata dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli. A seguire il 12 giugno alle 17,30 avrà luogo la vestizione del Santo ; alle 18 la recita del Santo Rosario Francescano; alle 18,30 la recita della Tredicina; alle 19 S. Messa e alle 20 S. Messa e pio transito di S. Antonio celebrato da Fra Vincenzo Baldo, Assistente Regionale Gi.Fra. La notte tra il 12 e il 13 vi sarà la veglia fuori il sagrato della Chiesa dove i fedeli attenderanno l’uscita del Santo dalla Basilica: alle 2 si svolgerà benedizione dei fazzoletti di S.Antonio e alle 2,30 avrà inizio la veglia di preghiera. Il 13 giugno alle 3,30, la statua del Santo verrà traslata sul palco allestito in prossimità della Chiesa dove, dalle 4 in poi, inizieranno le Messe fino alle 6,30 quando sarà celebrata la S. Messa sul sagrato della Basilica celebrata dal Vescovo di Sessa Aurunca Monsignor Orazio Francesco. La S. Messa verrà trasmessa in diretta streaming su www.videosudinformazione.it e su WebTvNapoli. Il programma poi prevede altre celebrazioni tra qui quella delle 10 dedicata ai bambini e alla benedizione dei Gigli e quella delle 13 dedicata agli Antonio iscritti nel libro di Sant’Antonio. Celebrazioni continue anche nel pomeriggio fino alle 21 quando a celebrare sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, dopo di che la statua del Santo rientrerà in Basilica.
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Il giorno successivo, sabato 14 giugno, il via alla processione dopo la S. Messa delle 7.30 celebrata dal Fra Agostino Esposito (via C. Battisti, via N. Sauro, 1° tratto di via Settembrini, 1° tratto via Oberdan, via M.R. Imbriani, v.le S.Antonio, via Roma, 1° tratto c/so De Nicola, 1° tratto via Galliano, rione Marconi, vicoli San Giorgio, via Cerbone, via G.A. Rocco, piazza San Giorgio) al termine della quale ci sarà la celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di San Giorgio. Nel pomeriggio riprenderà la processione (via Manzoni, via Nunziatella, Santa Messa nella Cappella del Cimitero, rione Calvanese , via E. A. Mario e traverse fino al ponte autostradale). Questa prima giornata si concluderà con la Santa Messa nella Parrocchia di San Marco. Il 15 Giugno, essendo
domenica, la processione non avrà luogo e il Santo sosterà nelle Cappella di S. Giovanni Battista in Piazza Municipio. Lunedì 16 Giugno si ripartirà da piazza Municipio alle 7.30 con la Messa per gli ammalati percorrendo poi via Plebiscito, via don Minzoni, via Olmo, 1° tratto via Cirillo, via Saggese e traverse, via San Marco e traverse; mattinata che come di consueto verrà conclusa con la S.S. Messa nella Chiesa di S. Marco in Silvis. Nel pomeriggio dopo aver sfilato, cantato per via San Marco, via San Giovanni, 2° tratto via Cirillo, rione Diaz (Miranda) sarà celebrata l’Eucarestia nella Parrocchia del S.S. Rosario. Il 17 Giugno alle ore 07,30 in piazza Municipio ulteriore Messa, questa volta in preghiera delle famiglie e corteo (rione ex macello Comunale, via Michelangelo, via Parini, traversa Cirillo, via Sicilia e traverse, rione Salicelle) che si concluderà con Celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di S. Michele Arcangelo;
nel pomeriggio alla fine della processione (che toccherà via B. Croce e traverse, via B. Buozzi, c/so Meridionale e traverse fino al confine cittadino, 1° tratto S.S. 87, via Alighieri, rione SS. Cuore) ci sarà l’ultima Celebrazione Eucaristica della giornata nel Santuario del SS. Cuore di Gesù. Mercoledì 18 dopo la Messa di apertura a piazza Municipio, la statua, come di consueto, si sposerà per il resto della città sia di mattina (via S. Maria, via Caracciolo, via Galileo, contrada Regina, via A. De Rosa, 2° tratto S.S. 87, via Mozzillo, via Pigna) con la Celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di S. Maria d’Ajello, che di pomeriggio (via Dell’Aquila, via Morelli, via Sanfelice, piazza Gianturco, via Mele, via D. Fiore e traverse, 1° tratto via Amendola, c/so V. Emanuele e traverse, 2° tratto via Oberdan, 2° tratto via Settembrini, rione S. Anna) con la Santa Messa nella Parrocchia di S. Anna. Si procederà giovedì 19 in piazza Municipio per l’ascolto alla Messa celebrata in onore e grazia dei benefattori della Basilica e la celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di Santa Maria della Stella in Casoria, precedute in mattinata dalla processione (in via R. Russo, corso Napoli, via La Malfa e traverse, via Don Bosco, via Etna e traverse di Casoria) e nel pomeriggio ( in via Di Vittorio, piazza Matteotti, via Verdi, via D. Mocerino, via Puccini, via Bellini, via Rossini, 2° tratto via Amendola, via Papa Giovanni XXIII, rione Kennedy). Alla fine della giornata i pellegrini continueranno la loro preghiera durante la Celebrazione Eucaristica tenuta nella Parrocchia di S. Maria delle Grazie. Dopo Una settimana di intenso cammino venerdì 20 Giugno S. Antonio sfilerà, dopo la Messa celebrata in Piazza Municipio, per commemorare gli afragolesi morti in guerra, per le ultime vie sia nella prima parte della giornata (via F.sco Ciaramella, via F.lli Rosselli, via Rosario, via Toselli, vicolo F.lli Rosselli, 2° tratto via Galliano, 2° tratto c/so De Nicola, via F.sco Russo, via Po di Casoria e traverse limitrofe, via Volturno, via Leopardi, 3° tratto via Amendola, via Cavallotti, via Pascoli) con Celebrazione Eucaristica nella Cappella di S. Giuseppe, che di pomeriggio (via Tasso, via G. Ciaramella, via Ariosto, rione v.le S. Antonio - via Vecchia) con la celebrazione eucaristica nella Parrocchia di S. Antonio Abate in Casoria, celebrata da Fra Agostino Esposito. Ultimo momento di commozione e carico di emozioni sarà la ritirata del Santo in Basilica sera del 20 giugno, quando percorrendo il corso Garibaldi e piazza Gianturco, Sant’Antonio, tra l’acclamazione dei fedeli, ritornerà nella sua amata casa. Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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E ora ci aspetta una lunga, lunghissima campagna elettorale Archiviate le elezioni europee in cui ha trionfato l’astensionismo, l’attenzione della politica locale è già proiettata alla prossima primavera quando ci sarà il rinnovo dei Consigli comunali in molti comuni della provincia di Napoli, tra cui Caivano, Cardito, Casalnuovo, Crispano e Frattamaggiore. A dire il vero, Cardito avrebbe dovuto rinnovare il Consiglio comunale tra qualche anno, nel
partito di Grillo riuscirà a bissare questi risultati anche alle comunali, dove conta ancor di più il radicamento sul territorio ed entrano in gioco altre logiche. Legali e no. Logiche che, a volte, sono difficili da capire come quelle che hanno portato la Lega a conquistare tanti voti in Campania (15.235), concentrati soprattutto su un nome: Angelo Attaguile (3.939 in tutta la regione e ben 3.624 nella
Le migliaia di voti per la Lega e per Romano, agli arresti domiciliari, sono l’ennesima prova che, per certa gente, il suo voto vale poco o niente 2017, ma le dimissioni della maggior parte dei Consiglieri comunali ha messo la parola fine all’esperienza di Cirillo, restituendo la parola agli elettori dopo soli due anni. Ora, il timore è che, nei prossimi mesi, ci si dedichi solo alle trattative, alla messa a punto delle strategie in vista delle elezioni comunali dimenticando che, in questi ultimi mesi di consiliatura, le città vanno amministrate. Difficile, però, pensare che non vada così perché sono tante le rivoluzioni in corso, nei partiti e nelle alleanze e questi mesi serviranno proprio per segnare i territori, un po’ come s’è cominciato a fare già in occasione delle elezioni europee che sono diventate un pretesto per dimostrare la propria forza elettorale. Ma come sono andate le elezioni europee? Nell’area a Nord di Napoli non ci sono state molte sorprese. Il Pd che ha sempre conservato buoni risultati ha aumentato i suoi consensi, mentre è diminuita la forza trainante di Berlusoni e gli effetti su Forza Italia si sono visti. Risultato quasi in media con il resto d’Italia per il Movimento Cinque Stelle, ma bisogna tener conto che difficilmente il
sola provincia di Napoli). Ma come si spiega un risultato del genere? Com’è possibile che chi vive in provincia di Napoli, pur se abituato a dare credito e forza a chi li affossa (vedi camorristi, prepotenti, affaristi, politici corrotti...), abbia deciso di premiare così tanto la Lega Nord? “La risposta potrebbe essere semplice: Se si rilegge la lista degli eletti in Forza Italia nelle ultime politiche, quelle del 2013: in quella lista, c’era anche Angelo Attaguile che, se fosse stato eletto, sarebbe andato diritto diritto al Parlamento di Bruxelles, lasciando il suo posto alla Camera dei Deputati a un certo Michele Pisacane. Forse è stato l’ex parlamentare a spingere i suoi elettori a votare per la Lega che ha nel suo dna l’odio verso Napoli e i napoletani pur di guadagnarsi la sua poltrona a Monte Citorio? E i suoi sostenitori l’avrebbero seguito anche in questa stramba idea”. Il “caso Attaguile” è stata l’ennesima dimostrazione di come per alcuni cittadini il voto non ha alcun valore. Come si spiegherebbe altrimenti il risultato ottenuto dall’ex presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano? Pur se è agli arresti domiciliari ha ottenuto 11.889 voti. Non servono commenti.
I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
829 giorni EDITORE
Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME
Vice direttore Antonio Trillicoso
Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Vittorio Santoro.
Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
Segreteria di redazione: Tina Malafronte Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
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Solo a Frattamaggiore si è superato il 50% dei votanti. Ad Afragola il record negativo
Trionfo dell’astensionismo Vince il Pd in tutti i comuni della provincia a Nord di Napoli. Forza Italia tiene, ma il Movimento Cinque Stelle è diventato il secondo partito in molti comuni dell’area a vinto l’astensione. Questo è un primo dato da sottolineare nell’analizzare il voto per le europee nei comuni della provincia a Nord di Napoli. Solo a Frattamaggiore infatti si è superato il 50%, mentre negli altri comuni più della metà degli elettori ha preferito non andare a votare con il record negativo di Afragola dove ha votato solo il 35,47% degli aventi diritto. Un dato da tener presente e che, in qualche modo, ha condizionato un voto che ha visto comunque vincere ovunque il Pd con Forza Italia e Movimento Cinque Stelle a seguire. Ma proviamo a vedere, comune per comune, cosa è successo. AFRAGOLA Scarso l’interesse degli afragolesi per le elezioni europee anche perché i grandi portatori di voti non si sono mossi più di tanto, dopo gli sforzi dello scorso anno quando ci sono state le elezioni politiche e comunali. Un disinteresse che ha portato a un’altissima astensione; in pratica ha votato solo un elettore su tre. Alla fine, ha vinto il Pd, anche se di poco, superando per una manciata di voti Forza Italia. Tra i più votati, nel Pd spiccano i risultati di Ferrandino (1951 voti), sostenuto dal sindaco Tuccillo e da diversi Consiglieri e Assessori, e Caputo (1134 voti) che poteva contare sull’appoggio dell’ex senatore Tommaso Casillo. In Forza Italia, invece, il candidato dell’ex sindaco e senatore, Enzo Nespoli, Rivellini (1324), non è stato il più votato, in quanto è stato superato da Patriciello (1362 voti) sostenuto, tra gli altri, dai consiglieri Baia e Fusco. Un buon pacchetto di voti è andato anche a Martusciello (1127) grazie all’appoggio del consigliere Gennaro Giustino che, anche in quest’occasione, ha sostenuto il partito di Berlusconi pur se è in maggioranza con una coalizione di centrosinistra, per onorare la lunga amicizia che lo lega al consigliere regionale e ora parlamentare europeo. Torna a crescere, dopo la delusione delle amministrative, il Movimento Cinque Stelle anche se non riesce a conquistare la piazza d’onore e deve accontentarsi del terzo posto. Per il resto è da segnalare il risultato di Fratelli d’Italia perché solo ad Afragola è riuscito a inserirsi nel gruppo dei primi partiti in città. CAIVANO Basse le percentuali dei votanti anche a Caivano dove neanche l’avvicinarsi delle comunali del prossimo anno ha creato interesse. Da segnalare i risultati di Movimento Cinque Stelle e Nuovo Centro Destra e Udc che proprio a Caivano ha raggiunto il risultato migliore dell’area a Nord di Napoli, pur se ci si poteva aspettare anche qualcosa di più visto che il sindaco, Antonio Falco, è stato eletto con la bandiera dell’Udc. Leggendo i voti di preferenza si notano le divisioni. Non c’è stato un candidato unitario, ma una frammentazione pressoché totale del voto in cui l’hanno spuntata Cozzolino (Pd - 434 voti), Rivellini (Forza Italia - 624 voti) e Cesa (Udc - 190 voti). CARDITO Le elezioni a Cardito sono arrivate a poche ore dalle dimissioni della maggior parte dei Consiglieri comunali carditesi; dimissioni che hanno portato alla fine dell’esperienza di Cirillo alla guida della città. A spuntarla è stato il Pd che ha superato il 50% dei voti, ponendosi davanti a Forza Italia e al Movimento Cinque Stelle che a Cardito ha ottenuto il risultato peggiore dell’area. Tra i candidati, spicca il risultato di Pino Arlacchi (1343 voti), sostenuto dall’ex sindaco Barra che è stato suo collaboratore negli ultimi anni a Bruxelles. CASALNUOVO Casalnuovo si conferma il comune dove maggiore è il voto d’opinione puro, slegato dalle preferenze. E, infatti, qui il Movimento Cinque Stelle ottiene il risultato migliore dell’area con il buon risultato personale di Valeria Ciarambino (624 voti). Al primo posto, comun-
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FRATTAMAGGIORE - Votanti 50,33% PD 6010 50,47% M5S 2369 19,89% Forza Italia 2214 18,59% Lista Tspiras 379 3,18% IDV 378 3,17% NCD – UDC 245 2,05% Fratelli d’Italia – AN 175 1,46% Lega Nord 53 0,44% Scelta europea 41 0,34% Verdi 25 0,20% Io cambio – MAIE 18 0,15% FRATTAMINORE - Votanti 46,37% PD 2860 51,36% M5S 1247 22,39% Forza Italia 862 15,48% NCD – UDC 246 4,41% Lista Tspiras 154 2,76% IDV 100 1,79% Fratelli d’Italia – AN 49 0,88% Lega Nord 22 0,39% Verdi 12 0,21% Scelta europea 11 0,19% Io cambio – MAIE 5 0,08% CRISPANO - Votanti 48,11% PD 2029 Forza Italia 942 M5S 905 NCD – UDC 262 IDV 91 Lista Tspiras 69 Fratelli d’Italia – AN 53 Verdi 8 Io cambio – MAIE 8 Scelta europea 6 Lega Nord 2
46,37% 21,53% 20,68% 5,98% 2,08% 1,57% 1,21% 0,18% 0,18% 0,13% 0,04%
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PRIMO PIANO ‹‹ que, anche a Casalnuovo si piazza il Partito democratico con Cozzolino (1275 voti) a guidare la classifica delle preferenze. Da segnalare il risultato della Lega Nord e del suo candidato, Angelo Attaguile (323 voti): un’anomalia per un partito a trazione nordista che, al Sud, prende cifre da prefisso telefonico. CRISPANO Si conferma roccaforte del Pd anche Crispano anche se, vista l’onda lunga, ci si aspettava il 50% dei voti per il partito di Renzi che, in ogni caso, è abbondantemente il primo partito del comune. Tra i candidati ha ottenuto più voti Massimo Paolucci (670 voti). Crispano, tra l’altro, è uno dei pochi comuni dove Italia dei Valori riesce a mantenere un risultato decente. FRATTAMAGGIORE Nella città di Durante, il Partito democratico era il primo partito anche nei momenti peggiori e non poteva smentirsi ora che il partito ha il vento in poppa. E, infatti, un elettore su due ha deciso di votare per il partito retto dal sindaco, Francesco Russo, che, tra l’altro, si era impegnato personalmente in questa campagna elettorale nel sostenere Giosi Ferrandino che è stato il più votato con 1862 voti, un risultato quasi doppio rispetto al secondo classificato, Caputo, fermo a 984 voti. Da segnalare il risultato negativo di Forza Italia, uno dei peggiori dell’area, in controtendenza con quanto avveniva nelle precedenti elezioni non comunali, e quelli positivi di Lista Tspiras e Italia dei Valori che ottengono risultati soddisfacenti visto quanto raccolto negli altri comuni. Positivo anche il risultato del Movimento Cinque Stelle che è risultato il secondo partito in città.
FRATTAMINORE Frattaminore è il comune dove il Pd ha ottenuto la percentuale maggiore. Un risultato ottenuto anche grazie all’appoggio del sindaco, Vincenzo Caso, che sosteneva Pino Arlacchi (883 voti) che l’ha spuntata su Ferrandino (663 voti). Male Forza Italia che ottiene il risultato peggiore dell’area permettendo al Movimento Cinque Stelle di conquistare il secondo posto. Questi gli eletti della circoscrizione meridionale. Partito Democratico (6): Giovanni Pittella 234.254, Pina Picierno 224.314, Elena Gentile 150.104, Massimo Paolucci 118.177, Andrea Cozzolino 115.394 e Nicola Caputo 85.951 (primo dei non eletti Pino Arlacchi 82.254 voti); Movimento Cinque Stelle (5): Isabella Adinolfi 67.477, Laura Ferrara 53.913, Rosa D’Amato 41.652, Daniela Aiuto 37.206 e PierNicola Pedicini 35.829 (Primo dei non eletti Cristian Casili 35.431); Forza Italia (4): Raffaele Fitto 284.712, Aldo Patriciello 111.580, Fulvio Martusciello 89.603 e Barbara Matera 70.204 (Primo dei non eletti Raffaele Baldassarre 61.311); Ncd - Udc (1): Lorenzo Cesa 56.938 (primo dei non eletti Filippo Piccone (42.764); Lista Tspiras (1): Barbara Spinelli 28.099 (Primo dei non eletti Eleonora Forenza 22.719). Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
AFRAGOLA - Votanti 35,47% PD 5827 Forza Italia 5819 M5S 3401 Fratelli d’Italia – AN 731 NCD – UDC 559 Lista Tspiras 390 IDV 85 Scelta europea 71 Lega Nord 45 Verdi 34 Io cambio – MAIE 15
34,32% 34,27% 20,03% 4,30% 3,29% 2,29% 0,50% 0,41% 0,26% 0,20% 0,08%
CAIVANO - Votanti 39,84% PD 3483 Forza Italia 3251 M5S 2703 NCD – UDC 662 Lista Tspiras 314 IDV 234 Fratelli d’Italia – AN 158 Verdi 34 Scelta europea 33 Lega Nord 27 Io cambio – MAIE 8
31,93% 29,80% 24,78% 6,06% 2,87% 2,14% 1,44% 0,31% 0,30% 0,24% 0,07%
CARDITO - Votanti 47,75% PD 4028 Forza Italia 1750 M5S 1433 Fratelli d’Italia – AN 198 Lista Tspiras 194 NCD – UDC 157 Lega Nord 147 IDV 80 Verdi 20 Scelta europea 10 Io cambio – MAIE 9
50,18% 21,80% 17,85% 2,46% 2,41% 1,95% 1,83% 0,99% 0,24% 0,12% 0,11%
CASALNUOVO - Votanti PD M5S Forza Italia NCD – UDC Lista Tspiras Fratelli d’Italia – AN Lega Nord Verdi IDV Scelta europea Io cambio – MAIE
48,85% 6049 34,18% 5290 29,89% 3415 19,30% 940 5,31% 684 3,86% 633 3,57% 402 2,27% 97 0,54% 88 0,49% 63 0,35% 32 0,18% Cogito • 5
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Una buona notizia per le quote rosa dalle europee: Su 17 eletti, 8 sono donne
La carica del gentil sesso Ma resta il dato delle Amministrazioni locali dove gli uomini la fanno da padrone di Cinzia Lanzano Le donne nelle aziende aumentano produttività e creatività, ma in Italia in poche sono ai vertici delle società pubbliche e private, per questo esiste la legge 120 del 2011 sull’equilibrio di genere. Un concreto aiuto al paese per essere più dinamico e produttivo! Perché con donne e uomini insieme, l’Italia ha un futuro migliore!”. Sono queste le parole espresse in uno spot del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In un Paese in cui uno dei primi articoli della Costituzione, quelli definiti fondamentali, l’articolo 3 afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” potrebbe sembrare un enorme paradosso che nel 2011 si sia resa necessaria una legge per assicurare che le donne abbiano diritto a partecipare alla vita lavorativa e siano altrettanto capaci di rivestire ruoli di potere in Italia. Altro controsenso è che nel 2014 tale spot abbia dovuto incentivare la presenza delle donne in società sia pubbliche che private, considerando che dal 2012, con Decreto del Presidente della Repubblica n. 251/2012, è stata istituita una Casella di Monitoraggio che ha come “compiti l’osservazione e la vigilanza sull'applicazio-
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ne delle quote di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale, costituite in Italia e non quotate sui mercati regolamentati”. Per quanto la presenza femminile sembri avanzare in maniera sempre più rilevante in molteplici settori, taluni restano
quasi a esclusivo appannaggio dell’universo maschile. Si deve quindi ricorrere a tanti bei termini e concetti per valorizzare il positivo contributo delle donne in ambito professionale, come se la differenza di genere possa determinare la capacità di svolgere un lavoro: esistono donne inadeguate a svolgere determinate mansioni, esattamente ci saranno uomini inadatti a svolgerne altri e, viceversa, donne che come uomini sapranno svolgere magistralmente il proprio compito. Si spendono tante pa-
role che vanno via col vento, ma concretamente sono poche le chance che a volte si offrono alle donne, che in quanto mamme, casalinghe, mogli ed aspiranti lavoratrici, pare abbiano qualcosa da dimostrare per essere ritenute all’altezza! Spesso sono proprio le cariche che richiedono maggiore responsabilità quelle in cui il mondo femminile è più penalizzato. Un esempio eclatante è la politica, dove si cerca l’inserimento di quote rosa, soprattutto a livello centrale, ma che resta un baluardo maschile, ed a livello locale i dati lo dimostrano chiaramente. Che si parli di elezioni europee od amministrative, sembra che il gentil sesso, parta svantaggiato se si considerano i dati statistici! Per le ultime europee la presenza femminile è stata quasi obbligata, dato che su tre preferenze ammissibili, almeno una doveva essere di sesso differente! Nonostante la novità di una più massiccia presenza femminile nelle liste, l’unica donna a superare i 2000 voti, sommando complessivamente i voti dei sette comuni di Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore è stata la capolista del Partito democratico, Pina Picierno, che sconta , però, un netto divario rispetto ai suoi colleghi uomini. Altre tre donne del Pd sono riuscite a superare i mille voti: Filomena Miranda, Anna
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PRIMO PIANO ‹‹ Petrone e Roberta Capone. Stesso discorso vale per il Movimento 5 Stelle, in cui Valeria Ciarambino e Isabella Adinolfi hanno ottenuto rispettivamente 1692 e1074 preferenze. Per Forza Italia, l’unica ad attestarsi sopra le mille preferenze è stata Barbara Matera con 1703, mentre per il Nuovo Centro Destra, l’unica donna, Loredana Strianese, (inserita solo perché necessaria?) ha ottenuto 52 preferenze. Nonostante il positivo risultato di Tsipras con L’altra Europa, lista poco sostenuta dai media ha visto Eleonora Forenza, con 340 preferenze, raggiungere il massimo punteggio. È Giorgia Meloni, con 986 voti a far da apripista in Fratelli d’Italia, staccando di molto le altre. Un insolito exploit a Casalnuovo, dove ci sono stati ben 402 voti per la Lega Nord, con 10 preferenze per le donne del partito, in quel comune, ma anche negli altri paesi non sono mancati voti per il partito nordista le cui donne in totale hanno ricevuto 13 preferenze. Magro bottino anche per l’Italia dei Valori in cui Maria Luisa Cantisoni è in vetta con 18 preferenze. Cecilia De Bartholomaeis dei Verdi Europei è l’unica a raggiungere le 10 preferenze. Scelta Europea totalizza 29 preferenze “rosa”, con i 18 voti di Manuela Formicola. Record negativo spetta a Io Cambio con nessuna preferenza per le donne della lista. Tantissime le donne che hanno totalizzato 0, soprattutto nelle liste con meno voti! Inoltre, enorme è il divario tra le candidate che hanno raggiunto un numero di preferenze consistente e le altre presenti nelle stesse liste! Se si guarda al risultato complessivo, però, le donne nella circoscrizione meridionale sono ben rappresentate questa volta perché dei 17 elet-
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ti, 8 sono donne con il record del Movimento Cinque Stelle che elegge quattro donne e un solo uomo. Il problema delle quote rosa non varia se diamo uno sguardo al giardino di casa nostra. Considerando, infatti, i sette comuni a Nord di Napoli di Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, tutti i sindaci sono uomini. Le statistiche che riguardano il numero di donne sono quasi sconfortanti. In media sono il 5% nei Consigli Comunali, con una media 1,4 donne in consigli formati da una media di 27,5 persone ; basti pensare che in alcuni non vi è nessuna esponente femminile! Anche nelle Giunte il dato non migliora di molto, considerando che al massimo in alcune giunte vi sono due donne e che in media, nelle Giunte dei sette comuni citati, rappresentano l’1,28. Nella Giunta di Afragola l’unica donna è l’assessore Brunella Como che si occupa di Urbanistica, Assetto e Pianificazione del Territorio, Riqualificazione Urbana; in Consiglio comunale ci sono solo 2 donne su 27 componenti. A Caivano, in Giunta al momento non vi sono assessori donna, e su 31 in Consiglio sono solo due le donne. Cardito, prima dello scioglimento del Consiglio comunale di qualche giorno fa, aveva in giunta Albertina Impagliato, assessore alla Pubblica istruzione, sport e cultura, politiche giovanili, servizi sociali, gestione impianti sportivi e palestre, edilizia scolastica, servizi demografici ed elettorale, affari generali e sanità e come Consiglieri non vi sono donne! A Casalnuovo Angela Tuccillo è l’assessore alle politiche scolastiche e formative culturali -
pari opportunità della giunta, e tra i trenta consiglieri, fa capolino una sola donna. Dati positivi compaiono a Crispano dove ben due terzi della Giunta sono quote rosa: Marina Cennamo, Assessore alla Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica, Pari Opportunità, Sanità e Annunziata De Luca, Assessore alla Programmazione Economica, Bilancio, Tributi, Lavori Pubblici, anche per il Consiglio comunale si attesta come primo classificato con 4 donne su 21. A Frattamaggiore, invece sono due le donne in giunta: Virginia Di Caterino con delega alle politiche Sociali, politiche del lavoro, assistenza immigrati e sostegno alla famiglia, sport politiche giovanili e Fernanda Manganelli con delega alle politiche dell'educazione, cultura e arte, pari opportunità, trasparenza amministrativa, società civile e associazionismo, festeggiamenti popolari e programmazione eventi, volontariato, ma il dato negativo si riscontra con l’assenza di donne nel consiglio comunale. Per Frattaminore, Barbara Barbato, assessore alle politiche sociali, contenzioso, salute e benessere, pari opportunità, formazione, politiche occupazionali, è l’unica donna in giunta, e la stessa cifra è confermata in Consiglio Comunale. Alla luce di queste informazioni, un dubbio sorge spontaneo: nonostante le varie campagne di sensibilizzazione, è forse impossibile, per la nostra società, raggiungere il tanto agognato equilibrio di genere? È troppo radicata, in particolare al Sud, una visione “maschilista”, in cui la donna deve dimostrare di essere diversa, ma egualmente capace?
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›› RELIGIONE
Il ricordo di Padre Mario Vergara nelle parole delle nipoti
Un Beato nel solco di San Francesco Il missionario frattese abbandonò le ricchezze familiari per dedicarsi agli ultimi della Terra di Antonio Iazzetta n martire della Fede nel solco segnato da San Francesco. Questa è l’immagine che si crea quando si entra in contatto con la vita privata di Padre Mario Vergara, il missionario frattese che Papa Francesco ha deciso di proclamare Beato nei giorni scorsi (vedi box nella pagina seguente). Per conoscerlo meglio, ho incontrato le nipoti e le pronipoti di Padre Mario Vergara, un gruppo di donne, “capitanate” da due novantenni, che mi hanno raccontato un po’ di ricordi aiutandomi a ricostruire la figura del nuovo Beato, al di là della storiografia ufficiale. Le ho incontrate il giorno dopo la beatificazione, a poche ore dalla cerimonia di ringraziamento che Monsignor Sossio Rossi, parroco della Basilica di San Sossio, ha organizzato in piazza Umberto I a Frattamaggiore. Antonietta e Rosa Vergara, 92 anni e 89 anni portati splendidamente, hanno conosciuto personalmente lo zio quando erano piccole; loro, le figlie e le nipoti, conservano gelosamente le lettere che spediva dalla Birmania. Lettere da cui emergono le difficoltà della missione, ma anche la grande fede che lo aveva spinto a scegliere di abbandonare la ricchezza della famiglia di origine per dedicarsi agli ultimi della Terra. Proprio come San Francesco. Guardando le immagini della casa in cui viveva Padre Mario Vergara, in via Roma, si ammira ancor di più la sua scelta perché ha abbandonato una vita fatta di agi per una costellata di pericoli e privazioni. In quelle immagini, che riportano alla mente arredi e quadri che ormai non ci sono più perché rubati dai ladri nel corso degli anni, sembra di rivivere la forza della scelta di Padre Mario Vergara e
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chissà che quella scelta non sia stata dettata anche dal grande quadro che raffigurava San Francesco adorante verso il Crocifisso, un dipinto di Guido Reni, finito anch’esso nelle mani del mercato nero delle opere d’arte. E’ un peccato che sia stato rubato tutto perché ha reso impossibile ricostruire l’ambiente in cui viveva Padre Mario Vergara; un ambiente che decise di abbandonare per andare a vivere in una capanna. Ed era felice di farlo perché per lui seguire il Vangelo significava andare in Missione. E neanche nelle difficoltà si abbatteva, come si può leggere nelle lettere in cui parla delle malattie che lo colpivano quando attraversava i villaggi birmani per portare la parola di Dio e aiuti concreti alle popolazioni in difficoltà. In quei momenti, quando era ammalato, la sua unica paura era quella di essere costretto, dai superiori, ad abbandonare la Missione a cui teneva più di tut-
Padre Mario Vergara
Antonietta e Rosa Vergara
Il quadro di San Francesco che era nella casa natìa
Trovato l’accordo sulle statue
Una lettera firmata da Padre Mario Vergara 8 • Cogito
Presto ci saranno due statue in città per ricordare Padre Mario Vergara. Ma nonostante tutti siano d’accordo nel ricordare il missionario frattese, non sono mancate le polemiche per le spese previste e per la collocazione. Si spenderanno 63.875 euro, e c’è chi ha ritenuto eccessivo il costo di circa 40.000 euro per i piedistalli. Accesa anche la discussione per decidere dove mettere le statue che raffigurano Padre Mario Vergara e Isidoro. Inizialmente, il collocamento delle statue era incerto, ma i dubbi sono stati tolti lo scorso 25 maggio, quando in occasione della cerimonia di beatificazione tenutasi presso la basilica pontificia di San Sossio il sindaco Francesco Russo ha detto che le staute saranno collocate in via Vergara, a ridosso dello svincolo dell’asse mediano e di fronte alla Chiesa di San Sossio. an.ar. Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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RELIGIONE ‹‹ to. E, nelle lettere, non manca neanche qualche battuta di spirito come quando, per raccontare che nella sua capanna pioveva acqua, disse che era fortunato perché aveva anche “l’acqua corrente in casa, un vero lusso”. D’altronde, lui il lusso aveva deciso di abbandonarlo e si accontentava di poco tanto che il corredo con cui partì per la missione lo conservò fino al gior-
no della sua morte. Sulla sua formazione e sulla sua scelta ha influito molto il rapporto che aveva con la balia che lo ha accudito per i primi anni, una signora di Caivano, la signora Mennillo, che era molto religiosa e alla quale era molto legato. Una figura importante che sarebbe interessante riuscire a ricordare attraverso i ricordi di qualche
Uno dei saloni di Casa Vergara
parente che, magari, vive ancora nell’area a Nord di Napoli. La sua famiglia di origine, comunque, seppur lontana dalla sua scelta, non lo ostacolò. Anzi, aiutò Mario quando, prima di partire per la Birmania, decise di aiutare un altro sacerdote che era stato addirittura cacciato di casa dalla famiglia contraria alla sua scelta missionaria.
Le due nipoti di Padre Mario con la pronipote, Nunzia Capasso
Le cerimonie ad Aversa e Frattamaggiore igliaia di fedeli giunti dalla Birmania, da diverse parti d’Italia e della diocesi di Aversa hanno inondato, sabato 24 M maggio 2014, la Chiesa Cattedrale San Paolo di Aversa e l’ampio spiazzale antistante in occasione del rito di Beatificazione per il riconoscimento del Martirio in odio alla fede cristiana dei Servi di Dio Padre Mario Vergara, missionario del Pime, e del catechista Isidoro Ngei Ko Lat, fedele laico e catechista, uccisi nel 1950 in Birmania. Presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e Rappresentante di Papa Francesco, la funzione ha visto la partecipazione di Monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; Monsignor Sotero Phamo e Monsignor Stephen Tjephe, rispettivamente Vescovo Emerito e Amministratore Apostolico della diocesi di Loikaw (capitale dello stato Kayah in Myanmar, Repubblica dell'Unione della Birmania, dove si concentrò l’attività di Padre Vergara negli ultimi anni della sua vita e missione); Tint Swai, Ambasciatore del Myanmar in Italia; Padre Ferruccio Brambillasca, Superiore generale del Pime; alcuni vescovi e arcivescovi campani (tra cui Alessandro d’Errico, arcivescovo nativo di Frattamaggiore e Nunzio Apostolico per la Croazia) e dei parroci e sacerdoti diocesani. “Proprio oggi, giorno della beatificazione, ricorre l'anniversario del martirio dei nostri due Beati, avvenuto il 24 maggio del 1950” ha esordito il Cardinale Amato nella sua omelia. “Oggi sono in festa due diocesi geograficamente lontane, ma cristianamente unite nella gioia della beatificazione dei loro eroici figli”. Papa Francesco, nella Lettera Apostolica, elogia il Beato Mario Vergara e il Beato Isidoro Ngei Ko Lat, chiamandoli proprio “eroici messaggeri del Vangelo nelle terre d'Oriente, i quali non dubitarono di anteporre l'amore di Cristo e dei fratelli alla loro vita”. Il Cardinale Angelo Amato si è chiesto quale sia oggi il significato di questo martirio: il loro sacrificio ha avuto un prodigioso effetto missionario, generando “la fioritura del cattolicesimo in Myanmar. Le loro croci hanno fatto crescere l'albero della Chiesa, infondendo nei battezzati la fierezza della loro identità cristiana e dando loro un rinnovato dinamismo di apostolato e di testimonianza. Il Beato Isidoro Ngei Ko Lat è il primo frutto della santità della Chiesa in Myanmar. Egli ripropone il modello dei primi cristiani, che ebbero nei martiri i testimoni eroici di Cristo e gli autentici evangelizzatori della loro gente. Anche la diocesi di Aversa è fiera di aver dato i natali al Beato Mario Vergara, missionario generoso, che ha portato in terra straniera le virtù più belAnno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
le della sua gente: la fede cattolica, la laboriosità, l'entusiasmo missionario, la bontà e quell'atteggiamento di rispetto e di fraternità, che tanto colpirono gli abitanti del posto”. Al termine della celebrazione, Monsignor Angelo Spinillo ha rivolto al Cardinale Amato e, per suo tramite, al Santo Padre Francesco il ringraziamento delle chiese diocesane e delle comunità. “Oggi abbiamo vissuto quasi un assaggio della universalità della Chiesa, della verità, dell’essere partecipi della comune vocazione di tutto il popolo santo di Dio alla comunione con Cristo, nella vitalità della gioia e della fraternità che illumina questo giorno di festa”. Il vescovo di Aversa ha poi esteso i ringraIl Cardinale Angelo Amato ziamenti agli arcivescovi e ai vescovi, “venuti a celebrare con noi questo evento di grazia”; ai confratelli come il Cardinale Crescenzio Sepe, Presidente della Regione ecclesiastica Campania, e Monsignor Lorenzo Chiarinelli “che hanno espresso con intensi messaggi la loro partecipazione”; ai “carissimi” sacerdoti e parroci della diocesi, ai religiosi e alle religiose, a tutto il santo popolo di Dio “che è in questa chiesa aversana”; ai postulatori, alla comunità parrocchiale di San Sossio, a tutta la città di Frattamaggiore e alle autorità civili presenti. “Rivolgiamo un pensiero particolare ai nostri giovani seminaristi, che ancora oggi si preparano al sacerdozio negli stessi ambienti in cui è maturata la vocazione missionaria del Beato Padre Vergara. Benediciamo ancora il Signore per i catechisti nelle nostre parrocchie che, con modalità diverse da quelle vissute dal Beato Isidoro, vivono la stessa generosa speranza nell’annunziare e testimoniare il vangelo di Gesù”. Il giorno successivo, domenica 25 maggio, in piazza Umberto I, c’è stata la cerimonia di ringraziamento presieduta da Monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, alla quale hanno partecipato centinaia di persone. Cogito • 9
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›› CRONACA
I risultati del secondo D - Day contro i rifiuti della Terra dei fuochi
“Non è cambiato niente. Stiamo come prima” I comitati denunciano: Alle promesse delle Istituzioni non sono seguiti fatti concreti di Claudia Perrotta distanza di un anno dal primo D-day, al quale parteciparono centinaia di persone, documentando con immagini e filmati che mettevano in evidenza la situazione disastrosa delle nostre terre, nel fine settimana dal 16 al 18 maggio i vari comitati hanno purtroppo assistito con preoccupazione a un peggioramento della situazione, riproponendo un nuovo D-day (Denunce Day). Le immagini hanno restituito luoghi in condizioni indecenti, frutto di un Governo che promette e non mantiene e di Amministrazioni locali in alcuni casi incapaci e, in altri, impossibilitate a intervenire. Si sperava in un miglioramento, a seguito di denunce, campagne stampa, manifestazioni e mobilitazioni. Nei confronti con le varie autorità locali e nazionali, sono emerse tante promesse, obiettivi da raggiungere, progetti di interventi, espressioni di solidarietà. Ma come sempre “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e alle tante belle parole non sono se-
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Riflessioni francescane sul rispetto della Terra Domenica 25 maggio nel Chiostro della Basilica Pontificia S. Antonio di Afragola, l’ordine Francescano Secolare in comunione con i giovani della Gioventù Francescana hanno presentato la XII Conferenza dal titolo: “A Terra mia, un paradiso da custodire tra scienza e coscienza”. L’evento nasce a conclusione del ciclo di convegni, “Sora nostra madre terra Custodire per custodirci”, viaggio itinerante alla riscoperta dei valori e dell’amore verso il Creato, tema affrontato sotto il profilo biblico e francescano, ma anche fornendo indicazioni sulle pratiche sostenibili che ognuno può seguire nella vita quotidiana per riuscire a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. La conferenza, dal tema interessantissimo e di estrema attualità è stata introdotta da Padre Luigi Campoli, parroco della Basilica di S. Antonio di Padova in Afragola, e moderato dal giornalista Tommaso Travaglino che, con professionalità, ha coordinato gli interventi di esperti del mondo accademico 10 • Cogito
ed ecclesiastico come Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano, che, con la sua relazione, ha provato a far interrogare e scuotere le coscienze di tutti coloro che hanno avuto responsabilità sullo scem-
pio ambientale inflitto alle nostre terre. Altro intervento prezioso è stato quel del professor Massimo Fagnano, docente di Agronomia dell’Università degli studi di Napoli Federico II, che ha illustrato il progetto ECOREMED: un progetto LIFE che ha l’obiettivo di sperimentare
tecniche eco compatibili di bonifica dei suoli agricoli nelle aree della pianura campana con particolari problemi di inquinamento. L’idea è quella di utilizzare colture non alimentari per abbattere il contenuto di inquinanti organici e inorganici del suolo nella prospettiva di restituire, al termine del processo, le aree all’originario uso agricolo. Ha contribuito alla serata anche l’assessore all’ambiente del Comune di Afragola, Salvatore Iavarone, che ha dibattuto sullo stato “di salute” del territorio afragolese e sulle attività poste in essere a sua salvaguardia. L’evento si è concluso con la benedizione e i saluti di Padre Agostino Esposito, ministro provinciale dei frati minori di Napoli, con l’augurio che queste belle parole dette in questa sede non siano solo chiacchiere ma motivo di sprono alle autorità per una maggior vigilanza dei territori ma soprattutto alle popolazioni affinché possano rendersi conto dell’inestimabile dono che possediamo: La Terra. Carmen Celardo Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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CRONACA ‹‹ guiti fatti concreti, solo progetti campati in aria, nessun intervento sostanziale e definitivo è stato finora posto in essere. Intanto, i nostri comuni continuano a vertere in condizioni igienico sanitarie molto precarie. E non stiamo parlando di territori di margine limitato ma di un elenco infinito di Comuni: Afragola, Frattamaggiore, Casoria, Casalnuovo, Caivano, Napoli, Giugliano, Sant’Antimo, Acerra, Casandrino, Orta di Atella, Arzano, Pomigliano, Marigliano, Sant’Arpino, Marigliano, Brusciano, Nola, Cicciano, Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase, Sant’Anastasia, Succivo, Cesa, Grumo Nevano, Lisciano, Aversa, Casal di Principe, Casapesenna, Castel Volturno, Mondragone, Caserta, Maddaloni, Marcianise e tanti altri ancora. Tutti uniti dallo stesso problema, in attesa di qualcuno che li salvi, di qualcuno che si passi una mano sulla coscienza, che prenda una sostanziale decisione in grado di portare beneficio comune. Ma quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima di un evento positivo? Chi sarà il benefattore delle nostre terre? Le speranze sono ora legate a chi è stato eletto alle recenti Europee, confidando in un’iniziativa che ponga rimedio allo scempio a cui assistiamo ormai da anni. Le nostre campagne continuano ad essere afflitte da rifiuti tossici d’ogni genere, da amianto, pneumatici che fumano. Terre abbandonate al proprio destino, prodotti avvelenati che continuano ad arrivare sulle nostre tavole, ma anche in chi vive lontano da qui e pensa che il problema non riguardi loro. Viviamo in un territorio devastato e nessuno sembra voglia ascoltare il nostro grido di dolore. Risorse naturali e artistiche completamente danneggiate dai rifiuti. Cittadini ai quali sono stati vietati il diritto alla tutela del paesaggio e il diritto alla tutela della salute. Nessuno che riesca a fermare i traffici illeciti delle aziende che lavorano a nero e i criminali che continuano a sversare rifiuti tossici nelle nostre terre. Nessuna legge finora è riuscita a tutelare questi territori martoriati. Purtroppo la fiducia ormai non c’è più. Troppe parole dette e fatti concreti inesistenti. Nessuno ha saputo prendere iniziative valide per risolvere il problema. Si parla, si assiste da lontano come un film visto fin troppe volte e che ormai ci ha annoiati. Ma qui non ci si annoia si muore!
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Svolta per il forno crematorio a Frattamaggiore
“Deciderà un’assemblea” Sindaci e Consiglieri del Consorzio si riuniranno a breve di Angelica Argentiere Martedì scorso, di mattina, si è tenuto il Consiglio comunale monotematico sulla questione del forno/tempio crematorio nel cimitero di Frattamaggiore; già la scelta dell’orario ha creato polemiche perché è sembrato un modo per non permettere la partecipazione dei cittadini che, in quelle ore, sono al lavoro. Nei giorni antecedenti il Consiglio, il giorno delle elezioni europee, è stato affisso un manifesto a firma dei consiglieri Daniele Barbato, Capasso Orazio, Giuseppe D’Ambrosio, Enzo Pellino, Natale Pratticò e Carlo Vitagliano del Pd, Luigi Lupoli e Mimmo Di Marzo per Idv e Pasquale Aveta del Gruppo Misto in cui si chiedeva al presidente pro tempore del Consorzio cimiteriale, il sindaco Francesco Russo, di sospendere la progettazione, la concessione, la gestione del tempo crematorio. Il primo cittadino, nel corso della riunione del Consiglio comunale, ha detto: “Sulla questione ci sono diverse strumentalizzazioni. Sento chi dice “non ne voglio proprio sentire parlare”, chi ne fa una questione di viabilità...Per far fronte a tutte queste strumentalizzazione (con riferimenti al manifesto di cui sopra, ndr), basta fare una cosa semplicissima: riunire i tre Sindaci del consorzio, con i rispettivi Consigli comunali, e indire un’assemblea che possa decidere di sospendere, annullare o revocare la realizzazione del tempio crematorio. Alla luce di tutta una serie di ragionamenti di tipo tecnico si può anche arrivare all’annullamento, ma quando si fa di una cosa semplice uno strumento demagogico pseudopolitico significa che si arriva alla fine della politica”. Russo, poi ha aggiunto: “L’errore è stato questo: dare un servizio ai cittadini costruendolo con fondi privati; se davvero non ci fosse richiesta, l’investimento sarebbe rischioso e non credo che imprenditori avrebbero deciso di investire soldi in un affare a perdere”. Il Consiglio comunale si è chiuso alle 14.20 con la richiesta di indire un’assemblea nelle prossime settimane con i tre Sindaci del comprensorio per discutere della questione prevedendo anche un eventuale annullamento o revoca del project financing. Tutti i Consiglieri presenti hanno votato a favore, solo Pasquale Aveta ha dato voto contrario motivando così la sua scelta: “A me farebbe impressione l’idea di poter respirare o sentirci addosso le ceneri dei morti emesse nell’aria”. Sui social, don Maurizio Patriciello, presente al Consiglio, ha dichiarato: “Sono stato fortemente sorpreso, però, dall’ apprendere che la maggior parte dei Consiglieri comunali che ha espresso la propria contrarietà era stata tenuta quasi all’oscuro di questo progetto. Naturalmente non ho motivi per dubitare dell’onestà e della serietà della loro parola. La sorpresa, però, è aumentata di più quando il Sindaco di Frattamaggiore ha ribadito che quei Consiglieri non stessero dicendo il vero. La stessa cosa varrebbe anche per il Sindaco di Frattaminore che si disse all’oscuro della vera portata del progetto. E mi viene da pensare che c’è stata una pessima comunicazione tra loro. Vedremo come andrà a finire. Ho buoni motivi per credere che non se ne farà niente. Se ho capito bene le persone dei nostri tre paesi interessati che chiederebbero di essere cremate si aggirano ogni anno sulla sessantina. I forni che stavano per essere costruiti ne dovrebbero bruciare almeno duemila. Il servizio, dunque, andrebbe ben al di là delle richieste della nostra gente”.
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›› CRONACA
Appello contro l’abbandono dell’area sequestrata alla camorra afragolese
“Salviamo la fattoria Magliulo” La referente di Libera, Saccardo: Tuccillo ha fatto solo promesse, dov’è il regolamento? eni confiscati, la città aspetta ancora il regolamento. E’ ancora un miraggio il regolamento che permette al Comune di Afragola di dare in gestione i beni confiscati. Alcune settimane fa, gli agenti della polizia Municipale, guidati dal comandante Luigi Maiello, hanno svuotato “Villa Magliulo” da trattori, pompe di irrigazione e uno stabile mobile adibito ad appartamento; il tutto messo lì da alcune persone che avevano occupato senza nessuna autorizzazione l’immobile confiscato per trarne be-
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di Francesco Celardo neficio personale. Infatti, dopo una accurata indagine svolta proprio dai caschi bianchi, si scoprì che la villa con annessi terreni, venivano coltivati e occupati da alcuni soggetti senza averne titolo. La magistratura mise sotto chiave sia il bene immobile che i mezzi agricoli denunciando i titolari. Ora è stato svuotato. Ma chi lo sorveglia? A quanto pare nessuno. Anzi, secondo voci di corridoio è rimasto abbandonato. Preoccupati per una eventuale rioccupazione del bene senza autorizzazione, sono i membri dell’associazione “Libera contro le mafie” guidati da Maria Saccardo. Infatti, la coordinatrice punta il dito contro l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Tuccillo, per questo ingiustificabile ritardo nel non aver portato e approvato in Consiglio comunale il famoso regolamento che permette alla casa comunale di produrre un bando di assegnazione per fare in modo che quella struttura sia sfruttata per attività didattiche e sociali. “Fino ad adesso, il sindaco Tuccillo ha promesso e non ha
mantenuto. Stiamo aspettando ancora il regolamento mai arrivato in Consiglio comunale. Stiamo pensando - aggiunge la Saccardo - di rivolgerci al prefetto di Napoli Musolino per fare in modo che il Comune si dia una mossa nell’approvare il regolamento. E’ assurdo che fino adesso non sia stato ancora approvato”. L’associazione Libera, ha sempre combattuto per fare in modo che i beni confiscati alla camorra, non venissero abbandonati alla mercé di chi non ne ha titolo. La paura, secondo la responsabile, è che i beni possono finire nuovamente in mano criminale senza che nessuno possa fare nulla. Su villa Magliulo, potrebbero svilupparsi progetti per finalità didattiche, così come prevede la legge “Rognoni – La Torre”, cioè il bene sottratto al mafioso o camorrista, viene riutilizzato per scopi rieducativi, didattici, oppure per dare lavoro. Ma siccome l’agenzia del Demanio lo ha trasferito nella piena disponibilità del comune di Afragola, fino adesso il regolamento per la concessione alle associazioni giace ancora sugli scaffali oppure scrivanie delle commissioni competenti senza raggiungere gli scranni del Consiglio comunale.
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POLITICA ‹‹
Finisce con le dimissioni di nove Consiglieri l’esperienza cominciata nel 2012
Cirillo non è più Sindaco di Cardito Scontro tra Carpentieri, segretario provinciale del Pd, e l’ex sindaco, Barra distanza di soli due anni dall’elezione, è terminata la consiliatura del sindaco Giuseppe Cirillo. Fin dall’inizio, la maggioranza non è sembrata solida e quindi il punto in cui si è arrivati è sembrato a molti la normale conclusione di un percorso quasi scontato. Il 23 maggio, alla vigilia delle elezioni europee, Forza Italia ha convocato davanti al protocollo del Municipio, i consiglieri Pasquale Cimmimo e Mirone di Forza Italia, Luigi Credentino, Francesco Desimone e Gennaro Montella di Cardito Libera, Almerindo Santucci e Franco Luca di Cambiamo Cardito, Nunziante Raucci e Francesco Castaldo del Pd, per protocollare le loro dimissioni. Inutile è stato anche il tentativo di Cirillo che si è dimesso per prendere tempo, scrivendo che, in caso di fine anticipata della consiliatura, “lasceremmo ancora aperte questioni spinose per la città; questioni sulle quali ho lavorato giorno e notte in difesa dei miei concittadini e che, con la fine anticipata di questa amministrazione, sarebbero affidate alle scelte non politiche di un commissario prefettizio. Innanzitutto la vicenda degli abbattimenti degli immobili abusivi, una ferita ancora aperta per l’intera città, che con il regolamento di attuazione del "comma 65", già predisposto per essere sottoposto all’esame di tutte le forze politiche, potrebbe finalmente ottenere una risposta adeguata. Queste ed altre ancora sono le emergenze che mi spingono a redigere questa nota, nei termini esatti di una consapevole ed estrema esortazione a tutte le forze politiche e a tutti i consiglieri comunali, affinchè ciascuno possa interpretare il proprio ruolo secondo coscienza politica e con adeguato senso di responsabilità”. Le cause del fallimento sono da ricercare nella coalizione affermano gli esponenti dell’attuale maggioranza che denunciano un’Amministrazione deludente
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di Claudia Perrotta che non è stata in grado di risolvere problemi importanti tra cui l’approvazione del PUC, un progetto fondamentale per il territorio di Cardito. C’è da dire che nemmeno Peppe Barra, in dieci anni, c’era riusciuto, così come non è riuscito a creare Goallandia, il famoso parco a tema che avrebbe potuto portare qualche vantaggio in termini economici e occupazionali. La fine della consiliatura a poche ore dal voto per le europee ha creato molte polemiche. Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del Pd e attuale sindaco di Melito, ha condannato duramente quanto accaduto, puntando il dito soprattutto contro Raucci e Castaldo, i rappresentanti del Pd in Consiglio comunale (eletti con l’Api a sostegno della candidatura a sindaco di Francesco Pisano). “Atto politicamente irresponsabile e scellerato” ha dichiarato Carpentieri, ribadendo che era già partita dalla segreteria la comunicazione di deferimento alla commissione di garanzia affinchè nei confron-
ti dei due consiglieri del Pd che hanno sottoscritto il documento di sfiducia siano adottati i più rigorosi provvedimenti sanzionatori, avendo assunto un comportamento incompatibile con i principi politici ed etici. Tutto ciò ha scatenato l’ira di Peppe Barra che ha risposto tramite Facebook dicendo: “Il segretario Provinciale del Pd Venanzio Carpentieri, in merito alla vicenda carditese, farebbe bene se stesse in silenzio e si preoccupasse di più di quelle di Melito, dov’è sindaco e dove è in perenne crisi da quando è stato eletto”. Una dichiarazione forte, eppur più “soft” rispetto a un’altra inserita e poi cancellata in cui invitava a leggere i risultati elettorali di Cardito per capire con chi stava il Pd carditese. In ogni caso, le dichiarazioni di Barra e le firme dei suoi due fedelissimi, Raucci e Castaldo, sono l’ennesima dimostrazione che all’ex Sindaco non è certo dispiaciuto che sia finita così. Che stia progettando di ricandidarsi a Sindaco, come abbiamo scritto qualche mese fa?
L’abbraccio tra Cirillo e Barra nel giorno della vittoria, due anni fa
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›› CRONACA
Si concludono oggi i “Percorsi di legalità ricostituente” a Caivano
Resistere all’illegalità e al razzismo Una serie di incontri ha portato gli alunni a riflettere sulla realtà in cui vivono i concludono oggi con un incontro dibattito i ‘Percorsi di Legalità Ricostituente’, un progetto sulla legalità e la discriminazione all’istituto ‘Ada Negri’ dell’Istituto comprensivo del Parco verde di Caivano. Il progetto denominato ‘Uno, Centomila No! A….camorra e pregiudizi’, promosso dall’associazione Canapa, prevedeva una serie di incontri con esperti, insegnanti, rappresentanti del comitato vittime innocenti di camorra e dell’associazionismo. Una risposta dall’a-
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di Valerio Cerbone genzia educativa maggiormente presente nel quartiere all’estrema periferia di Caivano, dove il mercato della droga in questi due anni ha assunto proporzioni davvero grosse. Non a caso nelle ultime settimane si è scatenata una lotta tra i diversi gruppi camorristici per il controllo del commercio delle sostanze stupefacenti. Un’attività illegale che fino a qualche tempo fa era dislocata in quindici piazze di spazio e vede coinvolti tanti ragazzi, adolescenti e giovani. “Un’emergenza sociale che quasi nessuno denuncia e mette in evidenza – ha sottolineato Antonio Trillicoso, giornalista e scrittore, promotore dei ‘percorsi di legalità - La scuola è ormai l’unico baluardo sociale e, con la nostra associazione anticamorra, abbiamo deciso di portare qui un contributo”. Oggi, in questo ultimo incontro, introdotto dalla visione del cortometraggio realizzato dagli alunni dell'IC 3 Parco Verde 'Uno, Centomila NO a... camorra, 'ndrangheta, mafia e sacra corona unita', si svolgerà un dibattito con Bartolomeo Perna, dirigente scolastico dell’IC 3 Parco Verde, Antonio Trillicoso, Gaetano Alborino, comandante della Polizia municipale di Caivano, Gianni Solino, referente provinciale LIBERA Caserta, Aldo Di Foggia, comandante della Tenenza dei Carabinieri di Caivano, Vincenzo D'ono-
frio, giudice DDA Napoli, Paquale Mennillo, presidente del Consiglio comunale di Caivano, Antonio Falco, sindaco del comune di Caivano, e rappresentanti di Agende Rosse di Paolo Borsellino. “Abbiamo voluto rispondere immediatamente al peggioramento etico-sociale e culturale che si sta verificando nelle ultime settimane in questo quartiere da sempre definito a rischio” ha detto Bartolomeo Perna, dirigente scolastico della scuola del Parco Verde. “Ad anno scolastico ormai concluso con la nostra associazione abbiamo voluto essere promotori di una risposta concreta e urgente delle Istituzioni, la scuola in questo caso, per dare ai ragazzi la certezza che le Istituzioni non si abbassano di fronte a chi fa della illegalità il suo mestiere – ha sottolineato Antonio Trillicoso – Ma nel contempo abbiamo voluto dare degli strumenti per dire il loro ‘No!’ alla criminalità imperante nel loro quartiere”. Negli incontri precedenti i ragazzi si sono incontrati con Salvatore Di Bona, figlio di Antonio, vittima innocente di camorra di Casal di principe. Dopo aver visionato il docufilm ‘Memoria e Rinascita’ sulla morte di Antonio Di Bona, gli alunni, guidati dall’insegnante Anna Maria De Vanna, hanno ascoltato la testimonianza di Salvatore che ha vissuto un lungo travaglio anche giudiziario, per il rico-
Il vice Ministro degli Interni a Caivano. Solo propaganda? “Ordine e Sicurezza”. Questo il tema dell’incontro tra il vice Ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, e i Sindaci di Caivano, Cardito e Crispano nei giorni scorsi nel comando dei vigili urbani di Caivano. Un incontro voluto dai rappresentanti istituzionali del territorio per ribadire che la zona è sempre a centro dell’attenzione del Governo. Una zona dove la presenza delle criminalità ha sempre una forte presenza. Di qui l’iniziativa della sezione locale del Partito democratico dell’istituzione della compagnia dei Carabinieri a Caivano. Una richiesta che però riprende un’esigenza della fine degli anni ’90, quando vennero allargati gli alloggi e gli uffici della caserma in via Frattalunga per far posto a un contingente di militari più numerosi. Ma da stazione si passò a tenenza perché non fu ritenuta necessaria una presenza maggiore di forze dell’ordine sul territorio. Venne inaugurata la stazione di Crispano che avrebbe controllato anche Cardito e la frazione di Carditello per dare maggiore fiato ai miliari di Caivano, ma della compagnia si persero le tracce. Il viceministro Bubbico ha ascoltato gli interventi dei primi cittadini dei tre comuni ma non ha fatto promesse certe, solo impegni molto genenrici e alquanto superficiali. Questo fa pen14 • Cogito
sare che per l’elevazione della tenenza a compagnia sia ancora lunga la strada da percorrere. Presenti all’incontro oltre al sindaco di Caivano, Antonio Falco, quello di Crispano, Carlo Esposito, e quello di Cardito, Cirillo (prima che decadesse per lo scioglimento anticipato dell’assemblea cittadina per la sfiducia ricevuta dai consiglieri comunali n.d.r.) c’era l’assessore Enzo Semonella, il presidente del Consiglio comunale, Pasquale Mennillo, il vice Sindaco Franco Casaburo e alcuni Consiglieri comunali e il segretario della locale sezione del Pd, Franco Marzano, che ha consegnato la petizione popolare in cui si chiede la trasformazione dell’attuale tenenza di Caivano in compagnia. La venuta del vice ministro dell’interno a Caivano nei giorni precedenti alle consultazioni per il rinnovo del Parlamento Europeo è sembrata, secondo moli addetti ai lavori, più una tappa della campagna elettorale che un vero e proprio interessamento alle problematiche locali di sicurezza che sono sempre più difficili da gestire alle forze dell’ordine per l’esiguità di uomini e mezzi. Antonio Trillicoso Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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CRONACA ‹‹ noscimenti del padre come ‘vittima innocente’. Adesso, anche in qualità di componente del Comitato vittime innocenti della Campania, gira incessantemente nelle scuole e nelle associazioni per ribadire che “la criminalità è il male delle nostre terre”. In questi percorsi è entrato a pieno titolo la partecipazione con la ‘Nave della legalità’ che ha portato alcuni ragazzi a Palermo nel giorno delle celebrazioni per la strage di Capaci a incontrare le più alte cariche dello Stato e rappresentanti del mondo dello cultura e dello spettacolo. In un altro incontro è stato trattato il
tema molto sentito del pregiudizio. Le terre attorno Caivano pullula di campi rom, lo stesso comune in questi giorni ha avviato un programma di inserimenti sociale e sanitario per i bambini che vivono in quelle baracche. Caivano inoltre è anche terra di forte presenza di immigrati africani e albanesi. A guidare i ragazzi lo scrittore Antonio Trillicoso, che attraverso il suo libro da poco edito ‘La diversità nell’unità’ (la discriminazione che divide) è riuscito a coinvolgere i ragazzi su un tema che crea mote inesattezze e luoghi comuni e portato alla formazione di una mentalità discriminatoria. Lo scrittore
Trillicoso attraverso la lettura di filastrocche presenti nel libro ha cercato di far cadere alcuni steccati mentali precostituiti dalla realtà in cui si vive. Questo ultimo incontro di oggi incontro che si svolgerà sempre nella sede del plesso scolastico ‘Negri’, “mette le basi per un percorso che dovrebbe portare al cambiamento di una mentalità e prendere coscienza che la legalità è l’unica strada per salvare il territorio e crearsi un futuro. Un cammino che i ragazzi dovranno continuare nelle loro famiglie e tra i loro amici”.
Un vigilante uccide un cane in villa comunale e si scatena la caccia all’uomo
La follia e la violenza Promossa anche una marcia per ricordare Masaniello. E c’è chi pensa a una strada di Angelica Argentiere Quel che è successo nelle scorse settimane in villa comunale a Frattamaggiore è uno scandalo ma pensare a tutto ciò che ha seguito l’uccisione del povero Masaniello, un pitbull di 9 anni, la cui salma ora è in custodia all’Asl Napoli 2Nord, lo è ancora di più (è stato anche nominato nel consiglio comunale a mo’ di slogan politico “Forza Masaniello”, ndr). Tante le versioni date sull’accaduto, tanti i detentori della vera verità, ma cerchiamo di ricostruire questa complessa vicenda sulla quale sono ancora in corso le indagini dei Carabinieri. Lo scorso 22 Maggio una guardia giurata spara a un cane che stava litigando con un altro cane e lo uccide sul colpo, sotto gli occhi dei frequentatori (tra cui anche bambini) per motivi di incolumità pubblica. Cominciamo ricordando che c’è l’obbligo di portare i cani in villa a guinzaglio e Masaniello era spesso, in villa e in strada, senza guinzaglio come dichiarato da diverse persone, ma tra l’essere sanzionati e vedere ucciso il proprio cane, la differenza è netta e sostanziale. E, quindi, è giusto che si accertino le responsabilità della guardia giurata e si prendano i giusti provvedimenti, se necessari. Ma quello che è successo dopo la morte di Masaniello arriva a livelli inimmaginabili. Dopo che il vigilante aveva estratto la pistola d’ordinanza per sedare un litigio/gioco tra cani, alcune mamme sono corse al Comune per protestare col Sindaco per quest’uso delle armi davanti a tanti bambini, con un colpo sparato verso il basso indirizzato al cane che tanti dicono di conoscere come giocherellone e non aggressivo (anche se alcuni dichiarano che aveva ucciso già 4 cani n.d.r.), c’è stato poi il ricovero del vigilante aggredito dal pa-
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drone del cane e da altre persone che erano presenti in villa quella mattina e le tante ingiurie, offese e minacce, addirittura di morte rivolte, sui social network, alla guardia. Al vaglio degli inquirenti tutta la vicenda che sta diventando più che una giustizia per il cane, una guerra all’uomo. E’ stata organizzata anche una marcia per Masaniello lo scorso 28 Maggio come una sorta di funerale pubblico, per non far dimenticare la vicenda e tenere vivo il ricordo di Masaniello al grido: “Masaniello vive”. Molto discussa e contestata la manifestazione che spacca in l’opinione pubblica tra chi ridimensiona la vicenda (e non perché si tratta di un cane ma perché ritiene che si sia strumentalizzando la vicenda), chi ha partecipato per amore degli animali e chi l’ha usata per riprendere a minacciare di farsi giustizia da solo. E intanto, intervistato da La radiazza, su RadioMarte, il sindaco Francesco Russo ha detto che il Comune si costituirà parte civile in un eventuale processo contro la guardia giurata e che prenderà in considerazione l’idea lanciata dal conduttore, Gianni Simioli, di dedicare una strada al cane ucciso.
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›› NOTIZIE FLASH
- AFRAGOLA Presentato il libro del professor Moccia Nella mattinata di sabato 10 maggio, nella biblioteca comunale di Afragola, è stato presentato il libro di Francesco Domenico Moccia, intitolato “Urbanistica. Interpretazioni e processi di cambiamenti” edito dalla Clean Edizioni. Il meeting, organizzato dalla Pro Loco e dal Caffè Letterario Momento Città, rientra nell’iniziativa “Gli incontri con l’Autore”, fiore all’occhiello delle attività associative, nato su impulso del consigliere comunale Giovanni Boccellino. A coordinare l’incontro il professor Marco Corcione, docente universitario e animatore di tante iniziative culturali cittadine, il quale, parlando di governo del territorio, ha auspicato il desiderio di “introdurre nella scuola un’ora di storia locale, per tentare di coniugare il passato con il presente e guardare il futuro”. Dopo i saluti di Claudio Grillo, Presidente della Pro Loco, che ha sottolineato come “la Proloco è stata lietissima di aver ospitato la presentazione di questo testo, rispondendo a una sollecitazione di amici perché il professor Moccia è un’eccellenza afragolese e con questo testo si candida alla ribalta nazionale in materia di urbanistica. Siamo, inoltre, contenti che è stato scelto il nostro sodalizio per il lancio di questo libro”, ci sono stati gli interventi di Franco Buononato, caporedattore de “Il Mattino” e di due accademici, i professori Tammaro Chiacchio e Rocca Papa, per i quali siamo di fronte a “un libro tempestivo e necessario”, che analizza, in maniera puntuale, sia l’evoluzione del governo del territorio nelle nostre realtà, che la necessità di
un’urbanistica solidale e partecipata, insistendo sulla necessità della partecipazione, come elemento fondamentale della nuova urbanistica, e sull’incidenza della pianificazione territoriale nella nuova città metropolitana. Al convegno era presente anche il primo cittadino di Afragola, Domenico Tuccillo, che ha ringraziato gli organizzatori dell’evento, a partire da Claudio Grillo, evidenziando come “quest’occasione rappresenti un momento di crescita culturale della città”. Il primo cittadino ha poi ricordato come “nel prossimo bilancio del Comune sarà inserito il nuovo Puc (piano urbanistico comunale), per ridisegnare il volto della città” e dato ai presenti un aggiornamento sull’avanzamento della gara di appalto per la realizzazione della stazione dell’Alta Velocità: “Afragola è interessata da un evento di carattere straordinario che è la realizzazione della stazione Porta dell’Alta Velocità, che rappresenta un evento trasportistico ed urbanistico di carattere eccezionale per la nostra città. Sono arrivate le offerte delle ditte ed entro l’anno, in assenza di ostacoli e impedimenti, ci sarà la sottoscrizione del contratto di appalto e l’avvio dei lavori”. A chiudere il professor Moccia, che è afragolese di origini, docente di urbanistica presso l’Università Federico II di Napoli, nonché ex assessore all’Urbanistica della Provincia di Napoli e del Comune di Caserta. Ha spiegato le motivazioni che lo hanno guidato nella scrittura dell’opera: “E’ un testo che raccoglie esperienze di oltre 20 anni nel settore accademico. Un volume che ho scritto, anzitutto per studenti universitari, ma che può essere 16 • Cogito
fruibile da tutti, perché a differenza dei testi di urbanistica, con teoria e tecnica, in essi sono presenti dei racconti, delle esperienze di successo, utili ai cittadini per far capire cosa è accaduto in altre città come New York, Milano, Londra ed altre”. “Il futuro dell’urbanistica – ha concluso Moccia – è quello di far cambiare le città. Le città non vanno bene per la vita sociale, c’è un insostenibilità che deve essere modificata. L’urbanistica ha delle potenzialità enormi, tra le quali quelle di ridisegnare le città a nostra misura” . Antonio Boccellino
- CRISPANO Verso la riapertura del centro sportivo Campioni del Mondo Sono ormai passati più di dodici mesi da quando è stato chiuso il centro sportivo “Campioni del Mondo”. Dopo una lunga diatriba per cercare di accaparrarselo, sembra finalmente giunta la conclusione di questa vicenda: il Comune di Cri-
spano ha bandito un’asta alla fine della quale il vincitore si aggiudicherà una gestione decennale del centro. Sono arrivate tre proposte e soltanto una è sembrata soddisfare quasi completamente tutti i criteri. L’assessore Michele Vitale ha detto che il centro è stato quasi aggiudicato e i vincitori hanno preparato tutti i documenti necessari; mancherebbe solo il certificato antimafia. Una volta recuperato anche questo, in circa quarantacinque giorni potrebbe essere annunciata la nuova apertura del centro sportivo. Nel giro di circa due mesi c’è la possibilità di una immediata riapertura del centro sportivo, che sarebbe quindi pronto per l’estate. In alternativa, il Comune sta prendendo in considerazione una proposta di alcune associazioni per fare un campo estivo per ragazzi. In ogni caso, nel giro di breve tempo finalmente Crispano avrà di nuovo un centro sportivo dove i ragazzi potranno giocare. Speriamo che siano rispettati i tempi. Mario Tramo Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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NOTIZIE FLASH ‹‹
- AFRAGOLA Successo per la prima edizione di Corso Meridionale in festa Una grande affluenza di persone per la kermesse organizzata dalla Pro Loco di Afragola, in collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica e con il patrocinio morale dell’Amministrazione comunale, denominata “Corso Meridionale in Festa” e svoltasi lo scorso 18 maggio. L’iniziativa, quest’anno alla prima edizione, ha visto la partecipazione dell’associazione I.S.I. e rientra, ci spiega Roberto Russo, delegato agli eventi della Pro Loco e tra gli ideatori della stessa “nel quadro delle attività volte alla promozione dei quartieri afragolesi con l’organizzazione di festeggiamenti, manifestazioni e spettacoli, attività che rappresentano al contempo l’occasione per riqualificare spazi e aree pubbliche. In questo caso si è data l’occasione per risistemare
l’aiuola dove è allocata la statua della Madonna di Fatima”. Obiettivo dell’evento era quello di creare momenti di aggregazione tra tutti gli abitanti della zona, facilitando la formazione di una sorta di identità di quartiere al momento quasi del tutto inesistente, soprattutto in quei quartieri, relativamente nuovi, realizzati al solo scopo di far fronte a esigenze di ordine abitativo ma non accomunati da tradizioni storiche. La mattinata è stata dedicata ai più piccoli con animazioni, giochi, gonfiabili e attrazioni varie, senza dimenticare i più grandi e le famiglie prevedendo una serie di stand tematici ed esibizioni di artisti di strada. Molto apprezzati gli stand allestiti dall’associazione Arma Aeronautica che ha provveduto sia a curare una mostra statica con cimeli storici risalenti perfino alla prima guerra mondiale che alla distribuzione di materiale di propaganda. Da segnalare la presenza di uno stand della Croce Rossa che ha svolto attività informativa, e quello dell’associazione I.S.I. ormai realtà consolidata nel panorama cittadino in tema di solidarietà. Da non dimenticare la presenza dell’associazione salvaguardia e tutela dei randagi. Nel pomeriggio, invece, numerosi fedeli hanno avuto la possibilità di assistere alla Santa Messa celebrata dal Parroco di Santa Maria d’Ajello, don Gennaro Capasso, il quale, dopo ha regalato ai presenti un bel momento di raccoglimento e grande coinvolgimento spirituale: bella la funzione religiosa, celebrata all’aperto davanti ad una folla di fedeli, insieme al diacono Franco De Liso e ai ministri straordinari della Comunione, Michele Napolitano, Andrea Russo e Angelo Cignola. Lodevole anche il contributo organizzativo dato da Ciro Boemio, custode del Tempio di Santa Maria d’Ajello, La serata è iniziata poi all’insegna dell’esibizione di giovani talenti afragolesi, segnatamente, con l’esibizione alla batteria del giovanissimo Raffale Mosca, seguita dall’esibizioni canore di Mario Restucci, Andrea Capasso e Paky Sibilio. Si è poi entrati nel vivo con la performance del bravo cabarettista Paky Laudiero che ha anche presentato lo spettacolo e la magistrale e applauditissima esibizione del Gruppo dei Ricordi di Enzo Gambardella (voce), Enzo Volpicelli (basso), Lello Barisciano (chitarra), Peppe Maione (tastiere), Antonello Russo (piano) e Alfredo Ieppariello (batteria). In chiusura l’attesissima partecipazione di Gino Fastidio da Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
Made in Sud che ha regalato quasi un’ora di sano e partecipato divertimento a tutti i presenti. Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata manifestata dal delegato agli Eventi della Pro Loco, Roberto Russo, che non ha potuto nascondere la gioia per la grandissima partecipazione: “Sono felice per la buona riuscita di un evento che ha rappresentato quasi una scommessa personale insieme all’amico Mimmo Di Maso, che ha sostenuto fortemente la realizzazione della festa”. Roberto Russo, che è residente proprio nel quartiere ha annunciato la realizzazione della seconda edizione del “Corso Meridionale in Festa” kermesse che deve diventare un appuntamento fisso in occasione del mese della Madonna. Antonio Boccellino
- AFRAGOLA Al via la Festa della Scafatella Sabato 31 maggio alle 18 prenderà il via la classica “sfilata” dei trattori, con partenza dalla chiesa di S. Maria d’Ajello, passando per via San Felice, piazza Belvedere, via Gramsci, via Guerra, piazza Municipio, piazza Ciampa, via Cirillo, Via E.A. Mario, via Nenni, via San Marco, via Saggese, via Capomazza e via S. Maria La Nova. All’arrivo del corteo sarà celebrata la S. Messa sul sagrato della Chiesa. Domenica 1 Giugno, solennità dell’Ascensione: due celebrazioni eucaristiche previste alle ore 11.00 ed alle ore 17.00; alle ore 10.30 benedizione degli animali e delle macchine agricole. Officerà il reverendo don Gennaro Capasso, parroco di S. Maria d’Ajello e rettore pro tempore della cappella medioevale di S. Maria di Costantinopoli. Saranno presenti i rappresentati del comitato dei festeggiamenti, a partire dal presidente della Coldiretti, Rocco Fusco, insieme a Claudio Di Maso e Vincenzo Mosca. an.bo.
- AFRAGOLA E’ cominciata la festa del Sacro Cuore di Gesù I Missionari dei Sacri Cuori di Afragola annunciano il programma del 2014. Si inizia con il Triduo di preparazione 29-31 Maggio. Ogni sera alle ore 18:30 S. Messa e meditazione. Presiede Padre Giorgio Rivieccio. Domenica 1 Giugno: ore 06:30 Traslazione Solenne del Sacro Cuore in piazza e Celebrazione Eucaristica all’Aperto. Presiede don Giuseppe Esposito, parroco di S. Salvatore a Pompei. Ore 08:30- ore 10:00 e ore 11:30 S. Messe nel Santuario. Alle ore 18:30 Solenne Celebrazione Eucaristica all’Aperto. Presiede il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli. Ore 19:30 Spettacolo dei Saltimbanchi patrocinato dal Comune di Afragola. A partire da lunedi 2 giugno peregrinatio della Statua del Sacro Cuore per le vie della città. Rientro nella serata di venerdì 6 giugno. an.bo.
- AFRAGOLA Stelle di Luna Jazz Il Salotto Culturale, presieduto da Domenico Sepe, è pronto a presentare l'evento che andrà a chiudere una stagione ricca di emozioni, contaminazioni artistiche e vibrazioni musicali. Venerdì 6 giugno, in collaborazione con l'Arancia Blu dei fratelli Migliore, alle ore 21,00 ci sarà ''Stelle di Luna Jazz'', a cura di Wanda Fiorenza. Una serata all'insegna del buon cibo e della buona musica, sulle note di veri professionisti quali Gianni D'Argenzio, Ernesto Palange, Ernesto De Fortuna e Luciano De Fortuna. Una serata ricca di emozioni da conservare per la prossima stagione. ll Salotto invita chi è amante della cultura a partecipare. ro.va. Cogito • 17
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›› SOCIETA’
Parte oggi, sabato, la due giorni dedicata alla mobilità sostenibile
Al via Bici in Città 2014 Domani, domenica 1 giugno, Frattamaggiore sarà invasa da centinaia di biciclette i siamo. Uno dei fine settimana più attesi dalla popolazione delle cittadine dell'area a Nord di Napoli è arrivato. Inizia l'Ottava Edizione di Bici in Città e il Comitato ViviAmo la Città propone una manifestazione spalmata sulle due giornate di sabato 31 maggio e domenica 1 giugno. Inizierà tutto sabato mattina, appuntamento alle 10 a piazza Risorgimento, Frattamaggiore, dove sette gruppi di alunni delle scuole medie ed elementari si incontreranno per compiere la Caccia al Tesoro dei valori storici della città. Accompagnati dai ragazzi delle scuole superiori e dagli adulti del Centro Anziani, percorreranno sette diversi itinerari in cui dovranno conqui-
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di Marina Esposito stare, cercare e prendere delle tessere che andranno a comporre il puzzle di 4 metri circa costruito a piazza Risorgimento, dove terminerà la caccia stessa. Saranno qui ad accoglierli il gruppo scout Frattamaggiore 1 che si preoccuperà di rendere partecipi i presenti ai giochi da loro organizzati. Sabato pomeriggio alle 17 ci sarà, invece, una mostra fotografica dal titolo Fratta Ieri & Oggi; mentre alle 18 nell'arena della Villa Comunale in Via Biancardi si svolgerà lo spettacolo teatrale "Sogno e son desto! Stavo cambiando il mondo... e ho dimenticato la pentola sul fuoco" di Michele Dotti. Immagini, poesia, provocazioni e ironia descrivono i diversi stili di vita degli esseri umani, le sfide del presente e lo sguardo rivolto a un futuro che dovrebbe, e potrebbe se lo volessimo, essere migliore. (Altre informazioni inerenti lo spettacolo sono sulla pagina web http://micheledotti.myblog.it/tag/sogno-eson-desto/). Successivamente, alle 19, si svolgerà la III Assemblea per la Mobilità Sostenibile dove si descriveranno
tutti quei temi inerenti l'importanza delle altre forme di mobilità atte al miglioramento dello stile di vita dei cittadini e a una minore immissione di inquinamento dell'aria. La serata si conclude, sempre in villa, con un concerto che vedrà protagonisti gruppi musicali di studenti delle scuole frattesi. Ultimo appuntamento quello di domenica mattina, alle 10, in piazza Umberto I, per la partenza del lungo serpentone e l'inizio della pedalata ecologica per le strade della cittadina. E mentre adulti, anziani, giovani e bambini saranno impegnati lungo il percorso, in piazza ci saranno i gazebo delle associazioni che hanno partecipato e contribuito alla realizzazione della manifestazione. Non ci resta che augurarvi un bellissimo fine settimana all'insegna del divertimento, della spensieratezza e dell'informazione dei temi sopradescritti non dimenticando, però, che la mobilità sostenibile non deve essere considerata, appoggiata e applaudita solo durante la manifestazione ma deve diventare parte di tutti i cittadini. Per permettere alla nostra vita di essere migliore e difendere la terra che quotidianamente viviamo.
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Anche Cogito in piazza per Bici in Città 2014 ogito, da vent'anni al servizio dei cittadini per informarli di ciò che succede nei comuni dell'area a Nord di Napoli, sarà presente alla manifestazione Bici in Città con un suo gazebo in piazza Umberto I. Dopo aver sostenuto la manifestazione, dal punto di vista mediatico, negli anni scorsi, questa volta abbiamo deciso di scendere in piazza anche noi, con una presenza che vuole ribadire l’impegno a sostenere le iniziative che promuovono la mobilità sostenibile. E per rendere ancora più forte il nostro messaggio, grazie alla collaborazione con la ditta Schiano, abbiamo deciso di mettere a disposizione alcune biciclette per chi ne è sprovvisto. L’obiettivo è contribuire a diffondere la cultura del bike sha-
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ring, un servizio del tutto assente nei nostri comuni ma che sta prendendo piede con sempre maggior insistenza in altre zone d’Italia, grazie al quale si possono usare biciclette ritirandole e riconsegnandole negli appositi spazi riducendo i tempi di percorrenza e l’inquinamento. Un servizio che si adatterebbe perfettamente alle nostre realtà, contribuendo a ridurre il livello di inquinamento. Quella di domenica sarà la prima partecipazione ufficiale di Cogito a una manifestazione, ma l’iniziativa sarà replicata anche in altre occasioni in cui riterremo importante far vedere la nostra presenza. Vi aspettiamo quindi domenica mattina al nostro gazebo.
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›› CULTURA
L’incontro con la scrittice italiana contemporanea più famosa nel mondo
L’eleganza di Dacia Maraini Ha parlato della sua Chiara d’Assisi nella Basilica di Sant’Antonio ad Afragola ’eleganza di una donna d’altri tempi, quella che oggi sempre più spesso è una rarità; la voce e le parole che assumono un fascino particolare e ammaliante; la profondità di pensiero e di espressione …Così si presenta Dacia Maraini, la scrittrice italiana contemporanea più famosa al mondo, i cui libri vengono tradotti in più di 20 lingue! La Signora Maraini, ha presentato il suo libro “Chiara d’Assisi. Elogio alla disobbedienza”, nella biblioteca conventuale della Basilica di Sant’Antonio di Afragola. Nemmeno un posto libero nella sala Padre Ludovico da Casoria che ha ospitato gli incontri di “Libri e Parole … sul Sofà di Sant’Antonio”, iniziativa giunta ormai alla V edizione e quest’anno dedicata al ricordo di Maria Rosaria d’Uva dell’OFS. Il libro di Dacia Maraini, come lo stesso titolo annuncia, vede protagonista la figura di Santa Chiara, interpretata, però nel suo ruolo di donna fuori dal suo tempo, un’antesignana personalità femminile forte e determinata. Il suo testo è una sorta di viaggio interiore identificabile come una ricerca della spiritualità. Lei dice che i personaggi bussano alla sua porta, entrano nel suo mondo, nella sua casa e si siedono a tavola con lei. È successo così anche nel caso di Chiara? Da dove nasce questa scelta di un personaggio religioso, dato che lei stessa afferma di non essere credente? “Da anni mi sono interessata alle mistiche attraverso la letteratura,e mi sono avvicinata a queste figure. ho imparato a vedere il convento come un luogo in cui essere libere, dove poter leggere, pensare ed avere la possibilità di conoscere, non solo come luogo di isolamento. Già nelle mie opere teatrali mi ero occupata delle mistiche, affascinata dal loro essere recluse, ma al contempo libere. Il romanzo nasce da una lettera su Chiara d'Assisi,
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di Cinzia Lanzano scritta da una ragazza siciliana, Chiara Mandalà, che mi chiedeva informazioni sulla santa. Mi sono così appassionata alla storia che è nata una sorta di simpatia, di amicizia per questo personaggio, come se fosse una vicina o un'amica. Nonostante gli ottocento anni di distanza tra le due Chiara, si crea un legame tra le due persone. Attraverso questa storia ho conosciuto un mondo molto duro e spesso sconosciuto, trasmesso grazie alle testimonianze delle consorelle di Chiara D’Assisi. I dettagli della vita manifestano un 'estrema durezza: basti pensare alla pietra usata come cuscino, al rispetto della regola dell`elemosina, al rifiuto del cibo e dell'abbondanza: la santa rifiutava di accumulare, soprattutto il cibo; si nutriva di ciò che bastava e di ciò che arrivava al convento grazie alle elemosine fatte ai padri francescani, e spesso, soprattutto all'inizio, non arrivava nulla! Chiara evidenziava una grande modernità nel suo pensiero ed una grande fermezza. Aveva una profonda volontà di uguaglianza per la quale ha combattuto: all'epoca, infatti, i conventi rispecchiano la struttura della società; anche tra le monache c'era differenza a seconda che fossero figlie di contadini o di persone di ceti più abbienti. In base al loro rango potevano essere badesse o serve. Per Chiara, invece, tutte le sorelle erano uguali, si rifiutava di comandare e compiva gesti umili. Il suo è un sentimento rivoluzionario per il suo tempo. La sua visione del convento, rispecchia un progetto sociale, un progetto di equità! Per questo non possiamo considerare Chiara solo una donna di fede!” Molto spesso oggi le figure delle donne vengono solo ostentate, come nel caso delle quote rosa, che sono un obbligo, ma non rispecchiano il ruolo che viene dato alle donne e nella vita quotidiana. Si potrebbe pensare che San Francesco usò una sorta di strategia come
fanno I politici odierni, nell’essere affiancato dalla figura di Chiara? “Nel mio libro presento questa visione, che appartiene all’ interpretazione della più grande biografia di Chiara d'Assisi, Chiara Frugoni. Io penso piuttosto ad un’unità d’intenti. Francesco all'inizio viene maltrattato e trattato da pazzo. Egli voleva coinvolgere le persone con il suo entusiasmo e la sua passione. Chiara assiste in piazza alla spoliazione di Francesco, durante il pubblico processo e ne resta folgorata. Entrambi incarnano un nuovo pensiero ed un messaggio di fede. Francesco con una dedizione straordinaria gira l'Europa arriva in Marocco. Questa forma di evangelizzazione, vogliosa di rinnovamento, parte dall'interno della Chiesa e ne rappresenta la parte più avanzata. Una sorta di cultura d' avanguardia. Chiara non ha la possibilità di girare l'Europa come Francesco. La sua vita si svolge in un convento, ma attraverso la durezza della sua vita mette in pratica il messaggio del Vangelo.. Francesco e Chiara si sono innamorati di un’idea, della stessa idea di un ritorno al Vangelo a dispetto di una Chiesa ormai impegnata nelle crociate e nell'inquisizione. Francesco è un uomo di impeto, che agisce ispirato dalla fede e per questo non può essere un uomo di strategie. Nonostante fosse considerato un matto e fosse preso in giro la sua idea riesce a propagarsi con una velocità spaventosa. Oggi purtroppo il mondo femminile viene spesso usato in una maniera volgare, senza dare una vera voce a queste donne usate come uno strumento... La stessa Chiara Mandalà dirà “conosco la mia voce, ma non conosco me”, a testimonianza di come i giovani siano lontani dalla propria vita”. Nel libro sono molti i consigli dati ai giovani ed ai genitori... “Sì, bisogna rendersi conto che viviamo in una cultura del mercato, in cui le persone vengono considerate merci. Questa è la peste del nostro tempo: tutto si compra e tutto si vende. Non solo la persona intesa fisicamente, ma anche il pensiero. Si è sedotti dalla cultura del mercato, perché parla una lingua molto pericolosa. Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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CULTURA ‹‹ Perciò quando parlo dell'anoressia, cerco di dare come spiegazione la rivolta contro questa cultura. Il rigetto del cibo, non solo come materia, ma inteso come cultura del cibo. Questa negazione nell’ alimentarsi è come una protesta, una sorta di ricerca della spiritualità. La droga, ad esempio, potrebbe essere vista come un modo di suicidarsi... un modo lento,ma altrettanto crudele che applica chi è contro questo mondo, perché non gli permette di esprimersi,ed è contro una cultura alienante. Così si sceglie un modo graduale, ma certo per togliersi la vita dimenticando la sacralità dell'essere umano. Anche Chiara d'Assisi, a suo tempo, rifiuta la sua cultura. Il digiuno di Chiara e di chi vuole raggiungere lo sposo celeste, è una forma di protesta. Pur essendo molto rispettosa della sovranità papale, ben tre papi non riesco a convincerla a rinunciare a quello che lei definisce “privilegio della povertà”. Lei rinuncia alla proprietà e questo non va a genio ai Papi... Addirittura si rifiuta di possedere una gallina, come sostentamento! Questo si spiega con una smisurata fede nella Provvidenza di Dio, ma in qualche modo può essere visto come un rigetto del controllo della Chiesa attraverso il convento. La Chiesa come potenza armata e guerresca, è lontana sia dal messaggio di Cristo, sia della persona di Chiara. Chiara sposa a pieno il Cantico delle Creature di San Francesco in cui c’è la gioia di considerare tutti fratelli e sorelle, anche la morte. Chiara si lega a Cristo nelle nozze mistiche in un amore che sublima quello carnale e diventa astratto, idealizzato; nonostante abbia un legame fisico nelle mistiche. Nella storia della Chiesa, sono state spesso trascurate e trasformate solo in “santine”, privandole della loro forza del loro caratte-
re, perdendone la memoria storica. Descrivendo Chiara volevo che lei vivesse, che camminasse sulle pietre a piedi nudi, com’era solita fare. Non è una ribelle senza scopo, è una donna forte. È stata la prima a scrivere la regola femminile, ad applicare una forma di democrazia nel convento, ad usare il suo corpo per manifestare la sua volontà. Il suo fisico mostra come per lei vive la fede. Il messaggio è così prorompente che fa raddoppiare il numero di conventi delle Clarisse in pochi anni. In un Paese come il nostro che dimentica in fretta, bisognerebbe conoscere meglio questi personaggi per poterli amare di più”. La malattia paralizzante di Santa Chiara viene definita come una malattia psicosomatica... “Chiara è una donna sagace ed avrebbe voluto predicare proprio come Francesco, ma alle donne era vietato. Costretta a chiudersi in un convento, impara a vivere la sua fede lì. Non si arrende, continua a predicare, anche restando reclusa. È il mondo che va da lei. In questo divieto di spostarsi per annunciare la Parola di Dio, è come se la Santa percepisse le sue gambe come qualcosa di non utilizzabile e, pertanto, le rende inutili. Questa è una mia pura interpretazione. Ritengo che il nostro sia un corpo psicosomatico, e le vite dei Santi lo testimoniano in molteplici modi, attraverso il maltrattamento del proprio corpo, il sacrificio, diventano mezzi per uscirne e raggiungere Dio. Chiara usava il cilicio, ed altre forme di mortificazione corporale. Si può parlare di un rapporto con il proprio corpo ricco e conflittuale, un corpo che ha esigenze alle quali la mente si ribella con le proprie scelte di vita.” Essenziale è il tema del
tempo, in questo incontro tra due personaggi vissuti in secoli diversi. “Il tempo non possiamo affermare o negare che esista. Usiamo la parola tempo in molte espressioni come “tempo debito” “a suo tempo”. Se non esistesse il tempo che senso daremmo al tutto, se il tempo avvolge il tutto? Il tempo dell’universo è diverso dal tempo pratico che l'uomo vive nella sua esistenza e che ha codificato creando l'orologio. Per il tempo dell'universo noi siamo una farfalla per quanto poco viviamo. Eppure il tempo potrebbe essere Dio... È così misterioso il passare del tempo, come così misteriosa è la presenza di Dio. Presenza che non vuole dimostrazioni o spiegazioni, la fede è un dono della grazia che fa credere o meno. Si crede per amore. Io, forse anche per il lavoro di mio padre, che era un antropologo, non ho trovato la fede, ma non mi ritengo atea. In fondo, l’ateo potrebbe essere scambiato per un presuntuoso nell'affermare fermamente che Dio non esiste! Io credo che apparteniamo ad un grande mistero che può essere affrontato solo vivendo con amore”. Padre Luigi Campoli, parroco della Basilica ha così concluso l’incontro: “L'amore è la chiave di lettura che ci accomuna. La libertà espressiva del testo e di Chiara ci rende nudi al mondo. Un mondo in cui si mettono maschere per paura di esprimere la propria nudità, intesa come fragilità e talvolta come pregio”. L’incontro è stato allietate dal canto tradizionale del gruppo Damadakà, che ha ricevuto anche l’apprezzamento della scrittrice.
Sul sofà di S.Antonio s’è parlato anche di femminicidio Tra i temi affrontati sul Sofà di Sant’Antonio c’è stato anche il femminicidio, raccontato sotto le sue molteplici facce, nel libro “Chiamarlo amore non si può”. A parlarne nella Basilica di Sant’Antonio una delle autrici del testo, Ornella Della Libera, intervistata da Donatella Trotta, giornalista de “Il Mattino” e Annalisa Cerbone, membro dell’Ordine Francescano Secolare della fraternità di Afragola; la serata si è arricchita dalle letture di alcune pagine dei racconti interpretate dall’attrice Rosaria De Cicco. Il cantautore Edoardo Bennato lo cantava nei versi della sua «Fata»: «C’è chi ti esalta, chi ti adula/ c’è chi ti espone in vetrina/ ti dice amore, però no/ chiamarlo amore non si può», e non a caso proprio il cantante ha ispirato il titolo del libro, composto da 23 racconti di autrici affermate per ragazzi come: Anna Baccelliere, Alessandra Berello, Rosa Tiziana Bruno, Fulvia Degl’Innocenti, la stessa Ornella Della Libera e tante altre, unite dalla volontà di raccontare la violenza di genere ai giovanissimi sottolineando tutte le conseguenze dell’amore violento che non ha pudore nè remore, quell’amore che ti toglie la dignità e il sorriso e non ti lascia vivere. Il testo è stato pubblicato dall’editrice di Mammeonline e nasce da un’idea dell’affermata scrittrice siracusana Annamaria Piccione, subito accolta da un’altra donna, Donatella Caione, editrice che da sempre si interessa di tematiche giovanili. Storie di ordinaria follia invadono le pagine di questo meraviglioso libro, scritte con voci, timbri, sguardi e cifre stilistiche differenti di scrittrici diversamente ispirate ad episodi di violenza realmente accaduti, vissuti da bambine, ragazze e donne. Fatti di cronaca legati allo stupro, alla violenAnno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
za sessuale di branco, allo stalking senza tralasciare vicende di molestie morali e psicologiche. Tutti racconti nei quali i giovani lettori possono rispecchiarsi, interrogarsi e confrontarsi. Il libro nasce con l’intendo di educare i giovani adolescenti al rapporto con l’altro sesso e a sensibilizzare la loro attenzione verso quest’argomento tante volte sottovalutato e dato per scontato dagli adulti. E’ importante che i ragazzi vengano guidati alla conoscenza dell’amore vero e sincero, a capire la bellezza di una carezza affettuosa e a riconoscere invece gli sguardi e le attenzioni dei malintenzionati, in modo da prevenire ed evitare danni devastanti. Bisogna osservare i bambini sin dalla tenera età e comprendere dai loro atteggiamenti, gesti o parole se c’è qualcosa che li turba perché, in situazioni di violenza, tendenzialmente tendono a nascondersi, a chiudersi in se stessi per paura o vergogna, attribuendosi spesso la colpa del male subito quando invece sono solo vittime innocenti di menti malate e perverse. L’unico loro sbaglio è forse quello di non riuscirsi a liberare da subito di quel “mostro” che li opprime l’anima e che segnerà la loro vita per sempre. Le autrici hanno deciso di devolvere i proventi del libro a un progetto contro le mutilazioni genitali femminili in Burkina Faso dell’Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, Onlus nata nel 1981 per affermare i diritti delle donne del Sud del mondo. Questo libro può diventare un dono prezioso da diffondere, oltre che un originale (e necessario) strumento di confronto nelle scuole, perché solo con l’educazione è possibile arginare la violenza. Carmen Celardo Cogito • 21
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E’ cominciata, nell’area mercato di Caivano, la kermesse di moda e spettacolo
Sono i giorni del Caivano Moda Event Domani, domenica 1 giugno, il gran finale con la sfilata e il concerto di Gigi Finizio chiudere la dodicesima edizione di Caivano Moda Event, come avevamo annunciato nei numeri scorsi, sarà Gigi Finizio. La kermesse è ideata e organizzata da Michele Trasparente dell’associazione “Vivi la città”, con il patrocinio del Comune di Caivano e in collaborazione con l’associazione commercianti “Aicast Imprese Italia” e molte attività commerciali locali e non. La tre giorni è in corso nell’area del mercato comunale di via fratelli Rosselli, con ingresso gratuito, da ieri, venerdì 30 Maggio, e si concluderà domani, domenica 1 Giugno. Tutti i giorni saranno presenti (dalle 18 alle 23) stand espositivi degli esercenti e il villaggio del divertimento per i bambini che si potranno rilassare con animazioni e gonfiabili giganti, gratis ovviamente. Molto ricco il programma. Si è cominciato ieri, venerdì, con lo spettacolo della scuola di danza affiliata alla Kledi Dance di Crispano guidata da Adelaide Andreozzi e il ritorno dal vivo del gruppo storico dei Mash. A fine serata, i comici più in voga in questo momento, i Made in Sud. Sul palco di Caivano Moda in azione la “Doppia Coppia”, con i personaggi di Michael Bublè e Kekko dei Modà. Sabato 31 Maggio giornata dedicata al Napoli Calcio, in collaborazione con il Club Napoli Caivano, presieduto da Antonio Abbagliato con Daniele Decibel Bellini e Ivano Petagna. Sul palco sfilata dei bimbi di Follie Boutique e Balocchi, oltre alle scuole di ballo
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Cogito torna sabato 14 giugno 2014
Dance Academy ed Evento Latino. Domenica 1 Giugno, a partire dalle 20, consueto gran galà di moda con la sfilata di modelli e modelle professioniste che indosseranno i migliori abiti e accessori forniti dai commercianti locali (abiti da sposa e cerimonia, costumi da bagno, occhiali, ecc..). Prevista anche l’esibizione di acconciatori locali che presenteranno le nuove tendenze Estate 2014. Particolarmente attesa la performance della squadra di Target Parrucchieri, capitanata da Giuseppe Falco, che può vantare un curriculum di prestigio grazie alle collaborazioni con diversi personaggi del mondo dello spettacolo e della moda e con alcune trasmissioni televisive della Rai. In passerella le modelle Laura Tresa, Yomaira Moreno, Stefania Maria, Mina Muscariello, Raffaella Abete, Letizia Gandy, Emanuela Augelli e tre ragazze caivanesi doc, Valentina Puzone, Chatrin Ponticelli e Miriam Lanzetta. Durante la sfilata, presentata da Anthony Palmieri con le coreografie di Mariangela Trasparente, esibizione della scuola di danza Lyrical Ballet Academy, poi gran finale, come dicevamo prima, con Gigi Finizio. “Con questa manifestazione metteremo in risalto anche le cose positive di Caivano – spiega il direttore artistico dell’evento Michele Trasparente - tre giorni in cui sarà possibile divertirsi senza spostarsi, come spesso capita, dalla propria città. Anzi Caivano Moda attrarrà persone provenienti da tutta la provincia”.
Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013
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Anno XXI - numero 354 - Sabato 31 maggio 2014
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Anno XX - numero 339 - Sabato 29 settembre 2013