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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E
La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITIC A, ECONOMIA, COSTUME
Anno XXI - n. 357 - Sabato 25 ottobre 2014
Fondato da Natale Cerbone
CASALNUOVO
CITTÀ METROPOLITANA
ECONOMIA
Riapre il panificio di Eddy De Falco
Risultato incerto. Eletto il sindaco Tuccillo
La crisi de La Masseria. Dipendenti in sciopero
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›› SOCIETA’
Lutto perinatale. Dal dolore alla speranza I l 15 ottobre si è celebrato in tutto il mondo il BABYLOSS AWARENESS DAY, la giornata internazionale del LUTTO PERINATALE. Con l'espressione "lutto perinatale" si fa riferimento alla perdita di un bambino che può avvenire nell'arco di tutta la gravidanza (a prescendire dall'epoca gestazionale), o subito dopo il parto. La giornata aveva lo scopo di onorare la memoria di tutti i bambini che oggi non ci sono più affinche le mamme, i papà e le famiglie che si trovano a vivere un evento così doloroso sappiano che non sono soli e che il dolore condiviso ed elaborato può trasormarsi in speranza perchè di lutto perinatale si può e si deve parlare e si possa rompere il silenzio su un argomento per molti considerato un tabù. Il culmine delle celebrazioni si è avuto con l'ONDA DI LUCE, che consisteva nell'accendere in tutto il mondo alla stessa ora, le 19, una candelina
affatto gestire un evento del genere sopratutto sotto l'aspetto psicologico. Le madri che partoriscono figli morti vengono abbandonate a loro stesse, non vengono nè sostenute nè supportate nei momenti del parto e in quelli successivi. Non c'è personale adeguatamente formato per queste situazioni, alle mamme spesso viene impedito di vedere e di stringere tra le braccia il bambino, viene impedito di scattargli una foto, quella foto che sarebbe l'unica cosa visibile che ti resta di tuo figlio, non c'è informazione per quanto riguarda la sepoltura del bambino nè tantomento consigli per le fasi successive di elaborazione del dolore: tutto si limita a poche frasi fatte del tipo: “E’ capitato”, “Andrà meglio la prossima volta” e tante altre assurdità che in quel momento fanno solo male. Insomma non sanno cosa dire e cosa fare e quindi si finisce col dire o fare cose che anzichè dare supporto e sostegno fini-
Il gruppo campano di CiaoLapo
per cui visto il fuso orario per 24 ore ci sarà sempre una luce accesa che crea appunto un'onda luminosa per ricordare i nostri angeli e dare luce alla speranza. Anche quest'anno il 15 ottobre ci sono state manifestazioni in tutta Italia, e dopo molti anni dall'istituzione di questa giornata speciale anche Napoli ha avuto per la prima volta l'onore di celebrare degnamente questa giornata di consapevolezza con una manifestazione in piazza Dante. Il lutto perinatale per molti non è un lutto: come può esserci un lutto per qualcuno che non è ancora nato? E invece vi assicuro che il lutto c'è e come...Si diventa mamme dal momento del concepimento e non solo quando si partorisce un figlio vivo, si è mamme a prescindere dall'esito della gravidanza perchè la maternità è un concetto molto più ampio e quando ti muore un figlio o anche piu di un figlio prima di averlo messo al mondo, non muore solo il figlio ma muori anche tu, con i tuoi sogni le tue fantasie su di lui sul suo aspetto, sul suo futuro: mancherà per sempre un pezzo. Ma pochi capiscono tutto ciò a partire dagli operatori sanitari, medici, ginecologi ostetriche che spesso, molto spesso, non sanno 2 • Cogito
scono col provocare ulteriore sofferenza e frustazione e questo è successo a me che ho perso 3 figli (Maria Francesca, Simona e Giuseppe) e a tante altre mamme che ho incontrato in questi anni lungo questo percorso di elaborazione e consapevolezza perchè la morte perinatale è molto più comune di quanto sembri, e ogni giorno in Italia circa 10 bambini muoiono a fine gravidanza o dopo la nascita.
CIAOLAPO ONLUS è un'associazione presente in Italia dal 2006 che si occupa della tutela della gravidanza e della salute perinatale dando sostegno alle famiglie colpite dal lutto, accompagnadole nelle fasi successive affinchè si possa rompere il silenzio e proteggere la salute fisica e psicologica delle madri e perchè sempre più bambini riescano a venire al mondo sani e salvi. (www.ciaolapo.it). L'Associazione è stata fondata nel 2006 da due genitori speciali dopo la perdita del loro figlio Lapo, la presidente e fondatrice, Claudia Ravaldi, oltre a essere una mamma speciale è anche psicoterapeuta e psichiatra e si avvale della collaborazione di uno staff di alto livello formato da medici, ginecologi, ostetriche, psicoterapeuti e operatori adeguatamente formati e attraverso la collaborazione con ospedali e consultori per offrire sostegno specialistico ma anche supporto facilitato tra pari anche attraverso forum moderati di autoaiuto, gruppi online ad accesso privato e gratuito e attraverso gruppi di automutuoaiuto (GRUPPI AMA) presenti su tutto il territorio nazionale per un contatto ancora più diretto. Come hanno fatto anche le altre regioni anche qui in Campania abbiamo istituito un gruppo gruppo regionale CiaoLapoCampania presente su Facebook attraverso il quale accogliamo le mamme che chiedono un supporto o semplicemente un confronto o uno scambio di opinioni. Organizziamo incontri periodici e varie iniziative sul territorio oltre ad avere contatti con personale qualificato e specializzato. Quest'anno come prima volta in piazza Dante abbiamo ottenuto molti riscontri, abbiamo fatto tanta sensibilizzazione e informazione, abbiamo accolto molte mamme che feramatesi per caso si sono riconosciute in quello che stavamo facendo e dopo averci raccontato le loro storie sono rimaste con noi fino a sera a perorare la nostra causa e partecipando ai vari momenti della manifestazione. Il nostro motto è Break the silence...e direi che ci stiamo riuscendo. Stiamo rompendo il silenzio, grazie anche alla stampa e al web attraverso cui riusciamo a far sentire le nostre voci e a dare la giusta informazione su un tema così difficile da gestire e soprattutto riusciamo a dare la giusta dignità ai nostri figli celesti, perchè dal dolore può davvero nascere qualcosa di bello e di speciale.... e noi di CiaoLapo vogliamo essere la speranza e l'aiuto per tante mamme che non riescono a vedere la luce e hanno bisogno di una mano e magari aspettano solo qualcuno pronto a porgergliela... e a loro diciamo... Noi siamo qui per voi. Grazie per aver contribuito a rompere il silenzio. Carmen De Stefano (Referente CIAOLAPO CAMPANIA) Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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L’EDITORIALE ‹‹
Passate le telecamere, restano i roghi di Antonio Iazzetta
Come volevasi dimostrare. Dopo la bolla mediatica, con continue e incessanti dirette televisive dalla Terra dei fuochi, tutti, Istituzioni in primis, si sono dimenticati del dramma di chi vive nei comuni tra Napoli e Caserta. Nei giorni scorsi lo ha detto anche Raffaele Cantone, magistrato che ben conosce il fenomeno e che ne ha sempre parlato al di là delle speculazioni e degli inutili allarmismi. Anche Cantone ha evidenziato che si sono spenti i riflettori dei media. E, purtroppo, con lo spegnersi dei riflettori delle telecamere, sembra che il problema sia sparito, tanto che i criminali che hanno inquinato le nostre terre, stanno riprendendo coraggio e hanno ricominciato, con maggior insistenza, a bruciare e, probabilmente, anche a sotterrare rifiuti più o meno pericolosi.
Si sono spenti i riflettori, ma non gli incendi. Serve ancora la mobilitazione di tutti i cittadini Ancora una volta abbiamo avuto la prova che le Istituzioni si muovono solo sull’onda della pressione mediatica, soprattutto televisiva. Solo in quel caso si accorgono che esiste un problema e intervengono. O meglio, come nel caso della Terra dei fuochi, fanno finta di intervenire perché, è bene ricordarlo e sottolinearlo, quel che ha proposto il Governo è stato ben poca cosa, come avevano giustamente evidenziato i rappresentanti dei comitati che si battono da anni per denunciare il dramma dell’inquinamento derivante dai roghi tossici e dall’interramento dei rifiuti pericolosi e nocivi. Un’ulteriore prova che solo le bolle mediatiche fanno muovere qualcosa arriva dal Parco Verde di Caivano. Così come denunciamo da anni, ormai è diventata la piazza di spaccio più importante della Campania, ma ancora non si crea quella necessaria pressione delle Istituzioni e delle forze dell’ordine. Perché? Si deve aspettare il solito film o la solita fiction, in stile Gomorra, per vedere un inI lavori per la stazione tervento forte e deciso da parte dello Stato? Intanto, per non far calare il sipario sulla Porta Campania Terra dei fuochi, sosteniamo tutte le iniziative sono fermi che possono tenere alta l’attenzione, al di là del- da 984 giorni le divisioni. Oggi, sabato 25 ottobre, per esempio c’è una mobilitazione a Napoli, si mettano da parte le divisioni e partecipiamo tutti. Per ribadire che la Terra dei fuochi continua a fumare. Come e più di prima. EDITORE
Segreteria di redazione: L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventoseTina Malafronte QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa
Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta
Vice direttore Antonio Trillicoso
Collaboratori Angelica Argentiere, Francesco Celardo, Antonio Cerbone, Anna Del Prete, Cinzia Lanzano, Angela Migliozzi, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Gabriella Antonucci, Marco Terracciano, Linda Scuotto, Vittorio Santoro, Stefano Andreone.
Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357
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›› PRIMO PIANO
Continua a crescere il mercato degli stupefacenti nel Parco verde di Caivano
Il parco della droga L’ennesimo omicidio riporta il rione della ricostruzione sotto i riflettori. E’ in atto uno scontro tra i diversi clan per la gestione di un affare milionario ’ ormai guerra aperta nel parco verde di Caivano per il controllo del mercato e dello spaccio della droga. A testimoniare l’escalation, pochi giorni fa c’è stato un altro omicidio. A finire sotto i colpi, questa volta, il ventisettenne Emilio Solimene, un pregiudicato che, stando a quanto trapela da fonti investigative, stava tentando di mettersi in proprio per la gestione del redditizio mercato degli stupefacenti, ma non gli è stato perdonato ed è stato fatto fuori con una tipica esecuzione camorristica. Un commercio, quello delle sostanze
di Antonio Trillicoso Ariano Irpino, arrestato dai Carabinieri mentre spacciava con la moglie, è stato denunciato e messo agli arresti domiciliari, nella notte è stato riarrestato perché era uscito da casa violando la sua condizione ed era sceso in strada a spacciare. Casi assurdi e situazioni al limite si rincorrono e investono la comunità del Parco verde dove vivono circa seimila persone in grossi palazzoni costruiti in seguito al terremoto dell’80. Una comunità che cerca attraverso la scuola, soprattutto, e alcuni associazioni di ridare un’immagine nuova al quartiere ma anche speranza a chi vive in questo
ciato a far sentire i loro spari. Solimene, ucciso nei giorni scorsi era già noto alle forze dell'ordine, avendo precedenti per spaccio di droga, era considerato vicino a Gennaro Amaro, ucciso lo scorso agosto in strada, tra i bambini che giocavano a pallone. Solimene si trovava all'esterno di un bar e stava salendo sulla sua moto, quando è stato avvicinato dai killer che gli hanno esploso contro diversi colpi di pistola. Il giovane è stato soccorso e trasportato in ospedale ma è morto durante il tragitto. Le forze dell’ordine pensavo che il movente dell'omicidio sia uno "sgarro" alla malavita locale o il ten-
stupefacenti, che vede il parco verde diventare giorno per giorno il centro di spaccio più grande del Sud, superando di gran lunga Scampia. L’attività, sempre più fiorente, vede famiglie intere coinvolte. Tutti si danno da fare adulti, donne, uomini e molti ragazzi minorenni fin dalla più tenera età. Boss e capizona senza scrupoli coinvolgono chiunque abbia voglia di dedicarsi a questo ‘lavoro’, compresi gli stessi tossicodipendenti. E, purtroppo, non sempre i blitz servono, come dimostra quel che è successo qualche giorno fa quando un uomo di
rione e vorrebbe poter vivere una vita degna di questo nome, sui binari della legalità. Intanto prolificano le piazze di spaccio. Fino a qualche settimana fa erano tredici, ma il business continua a crescere con clienti che arrivano da tutti le regioni vicine alla Campania, ma anche da più lontano, tanto che non è raro sentire accenti toscani tra i palazzi del Parco verde. Ma gli “acquirenti tipo” continuano a essere spacciatori e tossicodipendenti delle province di Napoli, Caserta, Benevento e Salerno. Al di là dei consumatori diretti, infatti, sono sempre di più gli spacciatori che comprano dosi a venti, trenta euro e le rivendono a quaranta, cinquanta e a anche a sessanta euro. E’ un mercato redditizio e in continua crescita e per questo si è innescata una vera e propria guerra tra gli spacciatori e i boss che controllano anche la minima dose acquistata e rivenduta. Ecco quindi che tutti vogliono fare affari e ingrandirsi e le pistole hanno comin-
tativo di un gruppo di "scissionisti" farsi spazio tra i clan della zona. All’inizio di agosto un altro uomo era stato ucciso a colpi di arma da fuoco. La dinamica sempre la stessa come pure il movente: il controllo e lo spaccio della droga. La vittima era Gennaro Amaro di 51 anni. Questo omicidio era stato eseguito in uno dei tanti cortili dei Parco verde mentre decine di ragazzini giocavano. “Dopo gli spari - racconta una donna - tanti bambini terrorizzati sono scappati via”. Un racconto che la dice lunga sulle condizioni sociali in cui vivono i ragazzi e i bambini di questo quartiere che quotidianamente sono costretti a subire spettacoli che di solito si vedono solo nelle fiction più violente. La conclusione delle indagini per il ripetersi di agguati e omicidi a breve distanza è che il Parco Verde è diventata una polveriera per le guerre fratricide tra i clan e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i cittadini onesti che rischiano di finire al centro di sparatorie, inconsapevolmente.
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PRIMO PIANO ‹‹ Gennaro Amaro era stato arrestato nel 2005 dai Carabinieri dopo un periodo di latitanza. Doveva scontare una condanna a 12 anni di reclusione, per traffico di stupefacenti. Il pregiudicato fu individuato dai militari della Compagnia di Castello di Cisterna in uno stabile di via Circumvallazione Ovest, a Caivano. Nel vano ascensore dell'edificio furono trovati un fucile calibro 12 a canne mozzate, un giubbotto antiproiettile, una pistola calibro 8 modificata e 36 cartucce. Ma, a volte, i killer uccidono anche fuori dal Parco Verde, com’è accaduto ad aprile, quando, a Cardito, fu ucciso Mattia Iavarone, pregiudicato di 36 anni residente a Crispano. L’uomo fu freddato mentre si trovava a bordo della sua automobile; i killer, secondo l’ultima ricostruzione degli inquirenti, affiancarono Iavarone e lo crivellarono di colpi, almeno 7, fino a ucciderlo. Anche l’omicidio di Mattia Iavarone si inserisce, secondo le forze dell’ordine, nella lotta tra clan camorristici per il controllo delle piazze dello spaccio a Nord di Napoli, in particolare quella dell'Isolato C al Parco Verde di Caivano, conosciuta anche come piazza dei carcerati. A controllare la piazza, fino a pochi mesi fa, c’era Rosetta Amato, suocera di Iavarone, conosciuta come “Rosetta ‘a terrorista”, finita in manette e ora agli arresti domiciliari. Iavarone, con molta probabilità, aveva preso il controllo che era di Rosetta Amato. Questo aveva scombinato i piani di qualcuno e da qui la decisione dell’esecuzione mortale di chiaro stampo camorristico. La situazione è allarmante dal punto di vista sociale soprattutto. Un ragazzino può farsi 50 euro al giorno solo per fare da “sentinella” alla “piazza di spaccio”. Nell'inferno del Parco Verde di Caivano, dove le tredici piazze di spaccio tra i viali delle palazzine popolari hanno rimpiazzato Scampia come centro di distribuzione degli stupefacenti nella provincia di Napoli. Cocaina, kobret, fumo e soprattutto eroina. I giardini del parco, lasciati al degrado, sono usati dai tossicodipendenti per bucarsi. Posti per drogarsi ce ne sono tanti sotto gli occhi di tutti. Dall’area vicino alla scuola “Bruno Ciari”
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Nel ricordo di Lino Romano Una messa per il secondo anniversario della morte passati ormai due anni dalla tragica scomparsa di Pasquale Romano, LiSno,ono il giovane carditese ucciso per errore. La sua storia purtroppo fa parte della cronaca nera delle nostre città, una storia assurda, che mescola destino e fatalità, uno di quegli eventi che dà percezione tangibile di quanto sia fragile ed effimera l’esistenza, di come un attimo possa cambiare una vita, o addirittura spezzarla e si sa, indietro non si torna, magari si potesse, perché era proprio quello di cui Lino aveva bisogno, solo di un attimo in più. Già, perché in un attimo, puoi fermarti, puoi pensare e ripensare, quello che purtroppo non ha fatto Salvatore Baldassarre, il killer che, in “un attimo”, con 14 colpi di pistola ha stroncato la breve vita di Pasquale e stravolto drasticamente quella dei suoi familiari, costringendoli a una sofferenza perpetua, mettendo una madre e un padre di fronte a un innaturale dolore: la perdita prematura di un figlio, per di più in modo atroce e crudele. La storia di Lino Romano, la conosciamo tutti, è la storia di un ragazzo per bene, cresciuto in una famiglia per bene, un umile studente e lavoratore, che ha avuto la sfortuna di essere “scambiato”, dal suo killer, con un pusher che spacciava a Marianella e per questo motivo trucidato barbaramente; Marianella, che per Lino non era solo terra di camorra, ma anche terra d’amore, infatti, lì, abitava la sua fidanzata, proprio con lei un “attimo” prima si era salutato, poi via perché il giovane carditese aveva un appuntamento, doveva giocare la solita partitella di calcetto con gli amici, ma purtroppo quella partita non la giocò mai… che doveva essere un’area di smaltimento rifiuti alla zona industriale di Crispano che confina con il Parco verde ma anche altre aree delle campagne circostanti, dove si possono trovare migliaia di aghi conficcati a terra e nella corteccia degli alberi. Il fenomeno è così dilagante che in una sola azione a maggio scorso le forze dell’ordi-
Pochi giorni fa, il 15 ottobre, si è svolta all’interno della Chiesa di San Biagio a Cardito, una messa commemorativa, che sanciva appunto il secondo anniversario della
scomparsa di Lino; presenti, oltre alla famiglia Romano, assessori, tra cui Alessandra Clemente (figlia di Silvia Ruotolo, altra vittima innocente di camorra), Questore, alte cariche dell’arma dei Carabinieri e l’ex sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo. Cardito, che per la memoria di Lino Romano ha fatto ben poco, e quel poco purtroppo è ancora in “cantiere”, come ad esempio l’intitolazione in suo onore dell’impianto sportivo all’interno del Parco Taglia, tutto procede ancora in maniera lenta, incredibile. Noi di Cogito vogliamo ricordarlo e salutarlo con questo aforisma: “La storia di una vita è più breve di un battito di ciglia, la storia di un amore è ciao e addio finchè non ci rivedremo…” Ciao Lino… Stefano Andreone ne sequestrarono 5.200 dosi di eroina, pari a un chilogrammo, e 500 di cocaina, per 100 grammi, oltre a 12 panetti di hashish, del peso di 1,2 chili, proprio nel Parco Verde di Caivano. L'operazione fu compiuta dai Carabinieri che nell’occasione bloccarono, identificarono e segnalarono alla Prefettura 11 tossicodipendenti.
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›› POLITICA
Scelti i membri del Consiglio del nuovo ente che sostituisce la Provincia di Napoli
Gli eletti della Città Metropolitana Il sindaco di Afragola, Tuccillo, il più votato. Sarà vice sindaco della Città Metropolitana? Pareggio assoluto tra centrodestra e centrosinistra. In totale sono quattro i primi cittadini eletti di Angelica Argentiere omenica 12 ottobre è stata una giornata storica perché dopo oltre cent’anni, la Provincia di Napoli è stata definitivamente archiviata per far posto alla Città Metropolitana di Napoli. Per dare anima al nuovo ente, infatti, proprio domenica 12 ottobre si sono tenute le elezioni del Consiglio metropolitano, con un sistema indiretto, ossia non sono stati i cittadini a scegliere i loro rappresentanti, ma i “grandi elettori”, Sindaci e Consiglieri dei 92 comuni della provincia di Napoli. E i risultati hanno consegnato un Consiglio diviso a metà tra centrodestra e centro-
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sinistra, anche se la lista del Pd ha preso più voti di tutti, 27.103, seguita da quella di Forza Italia con 25.982, poi LsaNapoli Bene comune con 20.824, Nuovo Centro Destra con 15.888 e Fratelli d'Italia con 4.884. Per il Pd sono stati eletti i Sindaci di Afragola, Domenico Tuccillo, e Pompei, Ferdinando Uliano, e i Consiglieri comunali Luca Mascolo (Vico Equense), Salvatore Madonna (Napoli), Antonio Borriello (Napoli), Agostino Pentoriero (Melito) e Ciro Sarno (Cercola); nella lista Lavoro, sviluppo, ambiente, riconducibile al sindaco di Napoli, Luigi de Ma-
Il Pd di Casalnuovo riparte con la Festa dell’Unità Nappi: vogliamo favorire il cambiamento, valorizzando le tante giovani energie che ci sono Dopo più di un decennio il Pd prova a riconquistare posizioni a Casalnuovo, anche con il ritorno della Festa de l’Unità in piazza Mafalda gremita da circa 3.000 persone che si sono riunite per seguire i tre giorni di riflessioni politiche e spettacolo promossi dal circolo locale del partito. Il capogruppo consiliare del Pd, Giovanni Nappi, che ha voluto fortemente riprendere questa tradizione ha affidato alla sua pagina Facebook i ringraziamenti: “La politica locale può, con delle scelte chiare, decidere di valorizzare il proprio territorio e i propri talenti specie se giovani, perché dai giovani nasce il cambiamento, al di là della collocazione politica e ideologica di ognuno. Non so se siamo riusciti nell’intento di portare la politica nella piazza e fuori dal palazzo, spero però che il Pd Casalnuovo sia riuscito almeno a lanciare questo messaggio nella “tre giorni” di Festa de l’Unità”. “Lo scopo è stato proprio quello di rivedere, dopo un lungo periodo di assenza, un paese in festa, delle persone gioiose di scendere per strada e confrontarsi, esporre i propri ideali, farsi ascoltare e scoprire in che modo il paese può migliore” ha aggiunto e, a tal proposito, Nappi ha ideato l’hashtag parlatiascolto dove nel corso dei festeggiamenti è stata montata una postazione nella quale tanti cittadini hanno espresso i loro suggerimenti, le idee e le loro proposte e chi non è riuscito a lasciare il suo messaggio può in qualsiasi momento interagire, attraverso lo stesso, sui vari social network. La piazza è stata divisa in momenti di incontri politici con la partecipazione di diversi esponenti del Pd tra cui la deputata Valeria Valente che ha parlato del futuro della Regione Campania e delle prossime elezioni regionali, Gianni Pittella, europarlamentare, che ha parlato del futuro dell’Europa e delle idee per una nuova Europa; si è affrontato il tema “Riforma del lavoro, jobs act e garanzia giovani” con la Presidente dell’Assemblea Provinciale del Pd di Napoli, Elisabetta Gambar6 • Cogito
della; mentre l’eurodeputato Andrea Cozzolino è stato in piazza per un incontro dal titolo “Che Storia, il Futuro – La nostra idea di movimento e di cambiamento”. Ricco anche il programma nell’area spettacolo dove ci sono stati grandi momenti di bella musica e divertimento con il trio di musica popolare Vesevo Project, il cantautore Luigi Iannuzzi, i comici di Made in Sud, Ivan&Cristiano, gli opposti che si attraggono, e Mino Abbacuccio con la sua Titì, la magica musica Jazz con il grande sassofonista Marco Zurzolo 4TeT; il tutto molto ben condotto nelle serate di venerdì e sabato dal divertentissimo showman Mario Pelliccia, artista molto acclamato dai suoi concittadini, che ha detto:“Ringrazio tutte le persone che sono intervenute alla serata, gli artisti i tecnici il mio gruppo che mi accompagna nel lavoro, ma soprattutto la mia gente, è stato un pubblico meraviglioso che mi ha manifestato tanto calore ed affetto, era da tempo che non mi esibivo nel mio paese, avevo una gran voglia di farlo, regalare sorrisi è la mia missione da sempre e poterlo fare a casa mia è stata un’emozione grandissima, di questo devo ringraziare il mio amico Giovanni Nappi che ha creduto in me” . La Festa de l’Unità è stata ripresa dalle telecamere del programma “MOVIDA LOCA TV” in onda tutti i giorni su CAPRI EVENT alle 14:30. Floriana Stile Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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POLITICA ‹‹ gistris sono stati eletti i Consiglieri comunali di Napoli Gaetano Troncone, David Lebro, Elena Coccia, Carmine Attanasio ed Elpidio Capasso; per Forza Italia, entrano in Consiglio provinciale il presidente della Provincia uscente, Antonio Pentangelo, consigliere di Castellammare di Stabia, il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto, e i consiglieri comunali Domenico Marrazzo (Qualiano), Francesco Iovino (Saviano), Giuseppe Capone (Pomigliano), Gabriele Mundo (Napoli) e Stanislao Lanzotti (Napoli); quattro i rappresentanti del Nuovo Centro Destra: i consiglieri comunali di Napoli, Marco Mansueto e Domenico Palmieri, il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, e il consigliere comunale di Agerola, Paolo Avitabile; un solo rappresentante per Fratelli d’Italia che ha eletto il consigliere comunale di Napoli, Enzo Moretto. Da ricordare che gli eletti non percepiranno alcun compenso per il nuovo incarico. Nei comuni di interesse di Cogito erano 3 i candidati, l’unico eletto è stato Domenico Tuccillo, capolista del Pd e sindaco di Afragola, che è stato anche il più votato e quindi potrebbe essere nominato vice Sindaco della Città metropolitana. Sorte meno fortunata per il consigliere frattese Enzo Pellino, sempre del Pd, che, pur se con un buon riscontro di voti, non è stato eletto; s’è confermata una candidatura di bandiera, invece, quella dell’afragolese Biagio Castaldo che non ha preso voti nella lista dei Fratelli d’Italia. Ora si aspetta la proclamazione degli eletti e le prime sedute del Consiglio metropolitano che daranno il via all’attività del nuovo ente. Ritornando all’esito del voto, qualcuno potrebbe interrogarsi sul voto ponderato, dato che gli elettori erano poco più di 1.500. Come si arriva alle cifre di cui abbiamo scritto? Cerchiamo di dare delle risposte, precisando che i voti ottenuti non sono singoli, ma ponderati. La ponderazione è sulla base di un indice determinato in relazione alla popolazione complessiva della fascia demografica del Comune di cui è rappresentante. Nove sono le fasce demografiche: fino a 3.000 abitanti; da 3001 a 5000 abitanti; da 5.001 a 10.000 abitanti; da 10.001 a 30.000 abitanti; da 30.001 a 100.000 abitanti; da 100.001 a 250.000 abitanti, da 250.001 a 500.000 abitanti, da 500.001 a 1 milione di abitanti; sopra 1 milione di abitanti. Il valore percentuale (che non può superare il 45%) viene stabilito proprio in rapporto tra la fascia demografica del comune e il numero totale degli abitanti della provincia. Qualora il valore percentuale del rapporto fra la popolazione di un comune e la popolazione dell’intera città metropolitana o provincia sia maggiore di 45, il valore percentuale del comune è ridotto a detta cifra e il valore percentuale eccedente è assegnato in aumento al valore percentuale delle fasce demografiche cui non appartiene il comune, ripartendolo fra queste in misura proporzionale alla rispettiva popolazione. Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
Terremoto nella politica frattese
Grimaldi nel Pd La scelta del Presidente del Consiglio comunale aumenta i malumori dei “dissidenti” del partito di Angelica Argentiere a notizia è di quelle destinate a far discutere. E per molto tempo. Luigi Grimaldi, presidente del Consiglio comunale di Frattamaggiore, dopo le esperienze in partiti e movimenti civici di Destra, ha preso la tessera del Partito democratico, diventando quindi Consigliere comunale dello stesso partito. Noi di Cogito abbiamo chiesto spesso al Presidente (anche in tempi non sospetti di campagna elettorale): “Quando entrerà a far parte del PD?” e la risposta è sempre stata negativa, anche se si è passati da un no secco e deciso fino a no molto meno decisi. Il 20 ottobre è arrivata la conferma ufficiale: “A conclusione di un lungo percorso, fatto di impegno politico e pure di campagne elettorali a sostegno del proLuigi Grimaldi getto del Pd ai diversi livelli istituzionali, ho sottoscritto la tessera del Partito democratico. Ho comunicato la mia decisione, con una lettera protocollata al Municipio, al sindaco Francesco Russo, anche segretario della sezione locale del Pd, ai capigruppo consiliari e al segretario generale. Sono convinto e spero che la mia adesione, insieme al lavoro delle altre personalità già iscritte al Pd, possa rappresentare un contributo al rilancio del partito e della nostra amata città”. Il passaggio al Pd, tra l’altro, è arrivato poche ore dopo la pubblicazione di un’intervista nella quale lo stesso Grimaldi annunciava di non volersi ricanddidare a Sindaco e di essere pronto a mettersi a disposizione di chi volesse sposare il progetto Rocco Del Prete politico in cui crede. Certo è che Grimaldi non troverà un partito unito. Proprio nei giorni scorsi, un’altra mossa del sindaco e segretario cittadino ha gettato benzina sul fuoco delle polemiche con i Consiglieri comunali che non riconoscono più il primo cittadino come segretario del partito. Russo, infatti, ha nominato una nuova segreteria scegliendo Raffaele Russo, vicesegretario e responsabile dei rapporti con le associazioni, Vincenzo Saviano, responsabile organizzativo, Vincenzo Cirillo, responsabile del settore legale e sviluppo economico territoriale, Virginia Di Caterino, responsabile dei settori cultura e sport, e Luigi Caserta, responsabile delle politiche per la formazione e scolastiche. Nel comitato dell’adesione locale per il tesseramento, che ha inaugurato il suo lavoro con la tessera del presidente del Consiglio comunale Grimaldi, sono stati nominati: Sossio Farina, Pasquale Grassia, Elio Cirillo, Mimmo Damiano ed Enzo Cirillo. La nomina della nuova segreteria e l’ingresso di Grimaldi nel partito non sono stati accolti con favore dai “dissidenti” (i Consiglieri comunali Vitagliano, Barbato, Pratticò, Del Prete, Pellino e Capasso e il presidente dell’assemblea cittadina, Rocco Del Prete) che, nei giorni scorsi, hanno anche chiesto l’intervento della segreteria regionale perché per loro “il segretario provinciale Carpentieri è più interessato a tutelare gli interessi del proprio gruppo di riferimento, quello del consigliere regionale, Topo, che il bene del partito e quindi non interviene sull’incompatibilità tra le cariche di Sindaco e Segretario cittadino del Pd”. Tra l’altro, il presidente dell’assemblea cittadina del Pd, Del Prete, ha anche precisato che, al momento, Grimaldi ha chiesto, on line, di essere iscritto e che la vera iscrizione dovrà essere approvata dalla segreteria provinciale.
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›› CRONACA
Otto mesi dopo il suicidio dell’artigiano casalnuovese
Riapre il panificio di Eddy L’inaugurazione lunedì 27. Prevista la diretta di Quinta colonna. Sarà gestito dalla moglie che ringrazia chi l’ha aiutata a riaprire l’attività di Floriana Stile
Un altro suicidio, figlio della crisi Domenico Eredità, 50 anni, era senza lavoro da due anni
Eddy De Falco
distanza di otto mesi dal suicidio di Eduardo De Falco, detto Eddy, il suo panificio pizzetteria, “Speedy Pizza”, riaprirà e sarà la moglie Lucia a gestire l’attività. Per chi non lo ricordasse, Eduardo De Falco era un commerciante di 43 anni che si è ucciso lo scorso febbraio davanti alla sua abitazione a Pomigliano d'Arco, dopo aver ricevuto una multa di duemila euro dall'Ispettorato del lavoro per la presenza della moglie, priva di regolare contratto, nel panificio di cui lui era il titolare. Un tragico evento che sconvolse Casalnuovo, città in cui c’è la pizzetteria, e Pomigliano, città di residenza; fin da subito tante persone si sono letteralmente “alzate le maniche” per aiutare la famiglia della vittima, in tanti si sono sensibilizzati, e alla fine
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Domenico Eredità, manovale senza lavoro, ha deciso di togliersi la vita a 50 anni. Era disoccupato da un paio d’anni, la mattina del 13 ottobre ha accompagnato le due figlie adolescenti a scuola, è ritornato a casa, ha salutato la moglie, che era intenta nei lavori domestici, è sceso nella cantina dell’edificio in cui abitava e che divideva con altri familiari, in via Vivaldi, e s’è impiccato. Un tragico gesto premeditato, lo conferma un biglietto di scuse che ha lasciato alla sua famiglia: “Vi chiedo perdono, è tutta colpa mia”. Il suo corpo è stato rinvenuto penzolante da alcuni familiari. Sul posto sono giunti i Carabinieri della tenenza di Casalnuovo, diretti dal luogotenente Fernando De Solda. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine quella frase trovata nel messaggio d’addio, “è tutta colpa mia”, scaturisce dalle brutte condizioni lavorative in cui versava da quasi due anni Domenico. La vittima nell’ultimo periodo si sentiva affogato dai sensi di colpa, ha rovesciato su di sé responsabilità non sue, i familiari confermano il suo stato emotivo, in un primo momento imprecava contro lo Stato e le istituzioni, secondo lui erano colpevoli loro del fatto che non riusciva trovare lavoro, poi ultimamente ha cominciato a dare a se stesso la responsabilità della sua disoccupazione e probabilmente a causa dello sconforto che lo stava tormentando non ha avuto più la forza di reagire. Da mesi l’operaio senza soldi e senza occupazione era alla ricerca di un lavoro. “Non aveva nemmeno la cassa integrazione perché l’ultima volta che ha lavorato è stato
costretto a farlo a nero” spiega una persona che lo conosceva. “Domenico era un lavoratore onesto, ecco perché è morto”, queste le voci del vicinato. Conoscenti riferiscono che Domenico Eredità a volte si sia recato al Comune per avere un aiuto. Ma l’indiscrezione è stata smentita seccaDomenico Eredità mente attraverso un comunicato ufficiale. “Il Settore servizi sociali non conosceva prima d’ora il signor Eredità, in quanto non risulta alcuna domanda da parte dello stesso volta a rappresentare eventuali problematiche che lo riguardassero” si legge nel comunicato. Al di là delle richieste di aiuto, Casalnuovo piange due vittime della crisi in quest’ultimo anno, Domenico è morto a otto mesi di distanza dal suicidio di Eddy De Falco, il pizzaiolo che, a febbraio, davanti alla sua abitazione, nella vicina Pomigliano d’Arco, aveva deciso di attaccarsi al tubo del gas di scarico dell’auto perché il giorno prima aveva subito una multa di 2.000 euro dagli agenti dell’Ispettorato del lavoro. Avevano contestato a Eddy che la moglie lavorasse al nero nell’attività. Floriana Stile
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Lucia, la moglie di Eddy
ce l’hanno fatta. “Casalnuovo non dimentica!!!”, è un vero e proprio grido di rivalsa lo slogan usato nella locandina che pubblicizza la riapertura. Lunedì 27 ottobre alle 20 l’inaugurazione, area pedonale all’imbocco di via Vernicchi fino alla traversa di via Fontana, una serata di divertimento e musica condotta da Mario Pelliccia,
tanti i personaggi famosi che si esibiranno per l’occasione, prevista anche animazione per bambini e l’intervento del sindaco, Antonio Peluso, e del vice presidente della Camera, Luigi Di Maio. Ci sarà la possibilità di degustare le nuove pietanze “Speedy Pizza” seduti ai tavoli messi a disposizione sia nell’area pedonale, sia all’interno del locale, perché grazie ai lavori di ristrutturazione Speedy pizza funzionerà non solo di giorno come panificio, pizzetteria ma anche come pub, birreria e vineria con serate a tema. “Grazie alla solidarietà della gente comune, al calore degli amici commercianti, all’impegno di Enti come la Camera del Commercio, a cominciare dal presidente, Maurizio Maddaloni, e l’EBAC (Ente Bilaterale Artigianato Campania), presieduto da Fabrizio Luongo, all’amico Giovanni Di Matteo Presidente dei commercianti di Casalnuovo, alla collabora-
Ultimi lavori prima della riapertura per Speedy pizza
zione delle Amministrazioni comunali di Casalnuovo di Napoli e Pomigliano d’Arco e a tutti coloro che hanno dato un sostegno morale, Speedy Pizza torna a sognare!” ha detto Lucia, moglie di Eddy.
Continua la crisi de La Masseria di Cardito
Scontro tra dipendenti e proprietà Dopo gli scioperi di settembre sembrava rientrata la protesta, ma è ripresa. I sindacati denunciano presunte irregolarità. Dura replica del gruppo Gvc di Mario Tramo
olti stanchi e delusi quelli dei dipendenti del supermercato del Centro Commerciale "La Masseria". La maggior parte di loro, infatti, sta scioperando da alcuni giorni fuori al supermercato e all'interno del centro contro la nuova proprietà che è subentrata ai fratelli Credendino nella gestione del centro commerciale. Il Gruppo Gvc, infatti, ha gettato la spugna ritenendo impossibile continuare a gestire la struttura di Cardito che, in realtà, non è mai decollata. Ormai, addentrandoci all'interno dei negozi de La Masseria, si vedono solo locali semivuoti o locali con accanto affissioni di affitto; l’unica attività che continuava a vivere era quella del supermercato, ma poi sarebbe arrivata la crisi anche lì, nel secondo piano interrato. Di qui la decisione di far entrare nuovi capitali. Una decisione contestata dai dipendenti de La Masseria che già a settembre avevano deciso di prote-
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stare perché temevano licenziamenti e chiedevano il pagamento di stipendi e premi che non sarebbero stati pagati. Dopo giorni di trattative, alla fine, si riuscì a raggiungere un accordo, ma ora, quell’accordo sembra saltato. I dipendenti denunciano che la nuova proprietà non garantirebbe il posto di lavoro a tutti e che molte delle promesse fatte non sono state mantenute, a cominciare dal pagamento degli stipendi arretrati. Non mancano neanche accuse di voler pagare solo una parte del lavoro svolto. Denunce respinte con forza dalla proprietà che, in un comunicato durissimo, ha condannato il comportamento degli operai. Certo è che la vicenda è destinata ad andare avanti ancora avanti perché sembra difficile, al momento, trovare un punto di incontro. E rischia di coinvolgere anche l’altro centro commerciale del gruppo Gvc, I Pini. Continueremo a seguire la vicenda nei prossimi numeri. Cogito • 9
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›› CRONACA
Si fanno i primi nomi per le comunali di Crispano
Esposito, Cennamo...E poi? Il Sindaco uscente vuole ricandidarsi, ma senza passare per le primarie. L’ex fedelissimo Cennamo pronto a sfidarlo con una coalizione alternativa i cominciano a delineare gli schieramenti in vista della competizione elettorale della prossima primavera a Crispano. E non mancano le difficoltà a trovare i giusti equilibri e i necessari accordi. L’unica certezza sembra essere quella che, in campo, ci sarà il sindaco uscente Carlo Esposito che vuole riproporsi alla guida della cittadina per completare un ciclo avviato da anni e interrotto solo dall’esperienza di Raffaele Granata, conclusasi drammaticamente per la morte del primo cittadino. A sostenerlo un gruppo molto forte che ha una base consistente nel quartiere Cappuccini. Ma, nel centrosinistra, ci sono anche voci critiche, a cominciare da quelle di Antonio Barra e Luigi Capasso, usciti dal gruppo consiliare del Pd alcuni mesi fa. Difficile ricomporre i cocci di un rapporto ormai rovinato, la spaccatura creatasi è molto profonda e poi a dividere le posizioni in campo c’è anche la scelta delle primarie. Esposito non ne vorrebbe sentir parlare, mentre Barra e Capasso le vorrebbero, trovando, in questo, anche il sostegno di altri esponenti del partito. Tra i protagonisti delle prossime elezioni, dovrebbe esserci sicuramente anche Progetto Crispano dell’ex fedelissimo di Esposito, Enzo Cennamo; anche lui, all’inzio della consiliatura, faceva parte della maggioranza ma dopo alcuni mesi ha preso le distanze e ha creato una sua aggregazione politica. Da mesi sta conducendo una battaglia contro il primo cittadino Esposito e la sua Giunta. Lancia accuse molto precise all’Amministrazione attualmente alla guida, la città come l’approvazione del nuovo piano urbano comunale con il quale, stando alle parole di Cennamo, “si vuole seppellire la comunità di Crispano sotto una colata di cemento, facendo la felicità di palazzinari e affaristi”. A sostegno di una sua candidatura si potrebbero schierare anche tutti coloro che si riconoscono nel centrodestra che, al momento, pare piuttosto disorientato e incapace di mettere in piedi una lista in grado di competere con il Sindaco uscente. Improbabile, al momento, la presentazione di una lista del Movimento Cinque Stelle, nonostante i risultati incoraggianti ottenuti alle politiche e alle europee.
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“Non dobbiamo essere isolati” L’ex assessore Navas scende in campo per le comunali di Caivano “Per ora è solo una discussione aperta sul futuro di Caivano, con la speranza che possa coinvolgere tutti gli uomini di buona volontà che abbiano voglia di dare un contributo concreto per un riscatto del territorio. L’obiettivo è la costituzione di una coalizio-
hanno a cuore le sorti di questo territorio. L’isolazionismo politico non ha mai pagato ma alcuni ancora non l’hanno capito”. All’incontro, infatti, era presente il senatore Vincenzo D’Anna di cui pochi conoscevano essere un caivanese doc: “Credo
ne che nasca da un patto tra galantuomini e da un ampio confronto che parta dal basso capace, senza alcuna imposizione verticistica, di individuare un candidato Sindaco”. Queste le parole dell’imprenditore Nino Navas, assessore dell’ultimo governo della città, guidato da Antonio Falco, che ha promosso un incontro con diversi esponenti di rilievo del centro destra locale. Un’occasione per riflettere sullo stato di profonda crisi del comune di Caivano, da alcuni mesi commissariato, ma anche per provare a tracciare un’alternativa politica in vista delle prossime elezioni amministrative. L’intento è “quello di superare le divisioni passate per un progetto comune di crescita”. Nel suo intervento, Navas, da tempo vicino alle posizioni di Raffaele Fitto, ha sottolineato l’importanza del metodo affinché la proposta sia realmente credibile: “Sono convinto della necessità assoluta che ogni progetto politico che parta da Caivano debba essere inevitabilmente agganciato a una filiera istituzionale che vada dal Consiglio regionale fino ad arrivare al Parlamento europeo, passando per il Parlamento nazionale. Proprio per questo ringrazio per la loro presenza l’onorevole regionale Carlo Aveta e il senatore Vincenzo D’Anna che
si tratti di un’ ottima iniziativa. Per quanto mi concerne ho dichiarato la mia disponibilità ad accompagnare questo percorso”. Nei prossimi giorni il costituente gruppo continuerà a incontrarsi per elaborare le proposte e lavorare nel concreto alla costruzione di un organico progetto politico che possa vedere protagonisti altri soggetti che siano animati da sincera passione, esperienza, competenza. “Per muovere la nave dal porto – conclude Navas - non basta un solo colpo di remo. Io ho semplicemente inteso, con il mio invito, dare la prima bracciata. Ma da sola non basta. Caivano ha bisogno delle braccia e dei remi di tutti”. La proposta di Navas si inserisce nel panorama politico del centrodestra dove pareva certa solo la candidatura dell’ex consigliere provinciale, Simone Monopoli, già candidato Sindaco nelle precedenti elezioni. Nel centrosinistra, invece, continuano le “manovre di posizionamento” e si fa sempre più insistente la voce di una candidatura dell’ex senatore Giacinto Russo che, di certo, non sarà semplice spettatore visto che non ha altri impegni istituzionali. Antonio Trillicoso Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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Nessun comune della provincia a Nord di Napoli eccelle
Altro che Ricicloni Il concorso di LegAmbiente conferma che c’è ancora molto da lavorare, anche se non manca qualche nota positiva che arriva da Casalnuovo e Crispano di Antonio Ciaramella ono stati pubblciati i dati di LegAmbiente relativi ai comuni ricicloni e per i comuni della provincia a Nord di Napoli non ci sono buone notizie. Nato nel 1994, il concorso, che premia i comuni che si distinguono maggiormente nella raccolta differenziata e, più in generale, un sistema integrato di gestione dei propri rifiuti. L'iniziativa di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l'Ambiente, premia le comunità locali, amministatori e cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata. Per valutare nella loro complessità queste significative esperienze di buona gestione, ai consueti e consolidati criteri di valutazione che individuavano nella percentuale di raccolta differenziata raggiunta il fattore determinante ai fini della graduatoria è stato introdotto anche l'indice di gestione
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dei rifiuti urbani che ha attribuito un "voto" alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti. Sono tre le categorie per l'aggiudicazione dei premi: miglior raccolta differenziata (definita attraverso il punteggio raggiunto sulla base dell'indice di gestione), maggior percentuale di raccolta differenziata complessiva (costituita dalla somma di quelle relative ai diversi materiali), e miglior raccolta differenziata delle singole principali frazioni merceologiche oggetto di raccolte separate. La distribuzione dei riconoscimenti avviene per classi di grandezza demografica dei comuni e sulla base di macro-fasce geografiche: le regioni del
Nord, quelle del Centro e del Sud. Limitando la classifica ai dati relativi ai comuni campani, emerge che, tra i centri di riferimento di Cogito, in base all’indice di valutazione adottato da LegAmbiente, Casalnuovo (64,30%) e Crispano (63,53%) sono i migliori, classificandosi al 175° e al 183° posto della classifica regionale. Crispano è il migliore, invece, se si guarda solo al dato della raccolta differenziata (62,47%). Il peggiore dei comuni della provincia a Nord di Napoli, sia considerando l’indice di LegAmbiente, sia limitandosi alla valutazione della percentuale di raccolta differenziata, è Caivano con i miseri 36,27% e 31,82%.
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›› CRONACA
Protesta del sindacato degli agenti di polizia ad Afragola
“Quando consegnate il Commissariato”? “Il sindaco Tuccillo aveva promesso che sarebbe stato pronto per Giugno, invece continuiamo a lavorare in una struttura fatiscente e inadeguata” di Francesco Celardo
a consegna della nuova sede del Commissariato di Afragola è ancora lontana. A chiedere di mantenere le promesse è il sindacato di Polizia Sap che, con una lettera inviata al questore di Napoli Guido Marino, chiede un intervento urgente per capire come mai il Comune di Afragola, guidato al sindaco Domenico Tuccillo, non ha ancora consegnato la nuova sede del Commissariato nel rione Salicelle di Afragola. Una struttura formata da tre piani dove si potrebbe tranquillamente risolvere l’annosa questione, definita precaria e assurda, che i poliziotti di Afragola sono costretti a vivere quotidianamente. La vecchia sede, inaugurata nel 1988, (nel pieno della guerra tra i clan Moccia e Magliulo), oramai non è più agibile per gestire l’enorme mole di lavoro, ma soprattutto la sede attuale non garantirebbe le minime condizioni igienico sanitarie previste per espletare i servizi di polizia. E dunque, la questione è molto grave. “Definire una sede quella dove i colleghi lavorano in condizione precarie è una pura pratica di eufemismo” racconta il sindacato nel definire l’assoluta urgenza di entrare nella nuova sede. “I calcinacci – denuncia il sindacatopiovono addosso ai poliziotti. I bagni non funzionano più. Eppure l’Amministrazione Tuccillo aveva promesso, davanti alla stampa, che per Giugno scorso la nuova sede sarebbe stata consegnata. Niente di tutto questo. Una promessa non mantenuta”. L’assessore al ramo, Giuseppe Affinito, in questi giorni aveva garantito: “Dobbiamo fare l’ultimo collaudo, cioè quello generale. Poi la consegneremo alla questura di Napoli”. Ma fino ad adesso, la struttura è ancora in mano al Comune. Il sindacato chiede al Questore di intervenire al più presto possibile, al fine di consentire che il personale del Commissariato di Afragola, oramai ridotto all’osso, possa lavorare in serenità trasferendosi subito nella nuova sede nel rione Salicelle. Il sindacato chiede al Questore che il personale operativo, cioè quello delle volanti e quella della sezione di polizia giudiziaria, venga arricchito con altre unità per garantire maggiore sicurezza sul territorio. Così come è adesso, la situazione è davvero terribile. Controllare territori come Afragola, Caivano, (con il Parco Verde),Cardito, Casavatore, Crispano, e Casoria, è davvero impossibile con la carenza di personale e con la struttura in cui sono ospitati gli agenti.
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Afragola / Baia lascia Forza Italia Non si riconosce nei vertici del partito e si dichiara indipendente “Non ho mai aderito a Forza Italia perché ad Afragola questo partito non esiste”. Lo ha detto il consigliere di opposizione, Aniello Baia, storico pilastro di voti del centro destra afragolese, che si è dichiarato indipendente, notificando le sue volontà presso l’ufficio del protocollo del Comune di Afragola. Una decisione che ha colto di sorpresa tutti i suoi colleghi di opposizione che hanno subito cercato di capire quali fossero i motivi di tale decisione. La risposta è stata: “Rimango all’opposizione. Ma da uomo indipendente. Sono e rimarrò di centro destra. Il motivo? Non mi ci rivedo più in un partito che non mi piace più”. Nei fatti, Baia non condividerebbe la linea di chi ha sempre tenuto in mano il Pdl prima e Forza Italia ora. Una sonora critica contro i vertici del centro destra afragolese, tra cui l’ex senatore del Pdl, Vincenzo Nespoli, la coordinatrice provinciale, cioè la deputata Pina Castiello, e l’ex presidente della Provincia, Luigi Cesaro. Il Consigliere ci tiene a ribadire che non va con la maggioranza: “Le chiacchiere che dicono che io vada con Tuccillo sono false”. Anche se in tanti ricordano che Baia, nell’apertura della consiliatura, non escluse un appoggio su determinati provvedimenti, tanto che, di fronte a domande insistenti, precisa: “in politica mai dire mai. Per adesso sono indipendente. Per il futuro, vedremo”. Sulla vicenda è intervenuto anche il leader dell’opposizione, Antonio Pannone, che ritiene la scelta di Baia, in rottura con i vertici che hanno sempre tenuto in mano il partito ad Afragola: “Ho grande rispetto per la storia politica di Aniello Baia. E sono certo che egli continuerà a condividere il comune impegno dei gruppi di opposizione per porre fine al più presto alla fallimentare esperienza amministrativa di Tuccillo,
Aniello Baia che si sta rivelando una calamità per tutti gli afragolesi. Baia mi aveva correttamente anticipato la sua decisione, rivelandomi che si tratta di una volontà di distinguersi da alcuni dei vertici dell’ex Pdl locale e provinciale”. Insomma, che qualcosa non andava nella compagine di centro destra afragolese, questo lo si sapeva. Anche perché, da quando il partito è uscito sconfitto dalle ultime elezioni comunali non è riuscito mai ad avere una nuova identità con l’entrata di nuove persone, per dare un volto nuovo, dopo che si è sgretolato sotto i colpi inferti dal centro sinistra. Cosa hanno fatto i vertici regionali per rifondare quello che è andato in fumo? Nulla. Ci sono sempre gli stessi personaggi. Non si esclude che è stato questo uno dei motivi per i quali il consigliere Baia abbia deciso di abbandonare il passato per guardare al presente ed al futuro. Francesco Celardo Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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›› POLITICA
Colpo di scena nella vicenda degli uffici della direzione dell’Asl Napoli 2 Nord
Schiaffo del Tar alle ambizioni frattesi I giudici hanno decretato: Frattamaggiore non è baricentrica per i Comuni di riferimento. Il sindaco Russo: Neanche Pozzuoli lo è. Ma, per ora, il centro sociale anziani resta dov’è di Angelica Argentiere n altro colpo di scena nella lunga e intricata vicenda della sede della direzione dell’Asl Napoli 2 Nord. Il Tar ha accolto il ricorso del Comune di Pozzuoli, mosso dal sindaco, Vincenzo Figliolia, e sostenuto anche da altri rappresentanti istituzionali contro la decisione di spostare gli uffici a Frattamaggiore. Secondo i giudici, la città di Durante non garantirebbe quel baricentro, tra i comuni dell’Asl Napoli2 Nord, così come lo rappresenterebbe Giugliano che però non ha sedi pronte per accogliere gli uffici. Non s’è fatta attendere la replica del sindaco di Frattamaggiore, Francesco Russo, per il quale “neanche il comune di Pozzuoli, che ha ospitato e ospita la sede degli uffici di direzione, rispetta quel baricentro”; il primo cittadino, inoltre, si è reso disponibile a ospitare l’Asl in maniera provvisoria fino a che non sarà presa una decisione definitiva in merito alla destinazione degli uffici della direzione Sull’opportunità o meno di avere tali uffici sul territorio comunale c’era e c’è una spaccatura forte, tra la politica e
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la cittadinanza e all’interno di entrambe. La maggior parte degli Amministratori (da non sottovalutare anche il folto numero di dipendenti Asl in consiglio, nda) consideravano questo passaggio un incremento dei servizi da dare ai frattesi, invece i cittadini, mettendo sul piano i costi e i benefici inquadravano il trasferimento dell’Asl più sul piatto dei costi: in pri- Il Tar ha deciso: Frattamaggiore non è la sede giusta per la direzione dellAsl mis per il centro sociale anziani, che avrebbe dovuto perdere che avrebbero gradito le sedi Asl sul terquel luogo di affezione per i nonni del ritorio, ma ritenevano comunque che paese (e non solo visto che, nella struttu- spostare il centro degli anziani era un ra, si riuniscono anche anziani dei paesi prezzo troppo alto da pagare. Ma sulla limitrofi), senza dimenticare poi l’au- vicenda non è ancora calato il sipario mento del traffico in un centro storico perché ci potrebbe essere un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione già martoriato dalle auto. La sentenza del Tar sembra, comun- del Tar e la stessa assegnazione provvique, rendere felici i cittadini frattesi soria potrebbe riproporre il problema contrari allo spostamento, anche quelli della sede del centro sociale.
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Polemiche per le strisce blu a Frattamaggiore
Tutto come prima? Non proprio E’ stato eliminato l’aumento di 1 centesimo che aveva creato polemiche e disagi, ma non c’è più la possibilità di parcheggiare l’auto e pagare solo per solo mezz’ora elle scorse settimane, a Frattamaggiore, l’aumento della tariffa della sosta a pagamento di un centesimo ha scatenato polemiche e strappato qualche risata a chi ha assistitito all’ennesimo teatrino italiano. Proviamo a ricostruire la vicenda. La sosta a pagamento, a seconda delle zone, A (centro), B (ridosso del centro), prevedeva un pagamento minimo di 50 centesimi (per mezz’ora nella zona A, un’ora nella zona B). Senza alcun preavviso, almeno stando a quanto detto dai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, Il Notturno, la ditta che si occupa della gestione delle strisce blu, ha aumentato la tariffa di un centesimo. Incredulità da parte dei cittadini anche perché le macchinette non erano abilitate a dare resto e a riconoscere le monete da 1 o 2 cent e se, per esempio, un utente inseriva 55 centesimi, non riceveva il resto, ma uno scontrino per andare a ritirare i 4 cent. di resto nella sede della ditta a Caivano. I disagi di quei giorni spinsero il primo cittadino, Francesco Russo, a sospendere il servizio, tanto che fu argomento di apertura dello scorso e tormentato Consi-
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di Angelica Argentiere glio comunale del 2 ottobre durante il quale il Sindaco si impegnò al ripristino delle tariffe precedenti e a protestare con la ditta che, nel frattempo, aveva giustificato l’aumento con il corrispondente aumento dell’iva. Sembrava tutto risolto, tanto che su facebook, il presidente del Consiglio, Luigi Grimaldi, scriveva: “Nonostante l’aumento dell’iva, si torna alla vecchia tariffa e, da quanto mi risulta, le “macchinette” sono sta-
te già programmate nel rispetto delle nuove disposizioni. Una buona notizia per la comunità e per tutta la locale classe dirigente che, da Presidente del Consiglio comunale, ho inteso rappresentare al fine di risolvere, in sintonia col primo cittadino, una situazione che stava creando troppe lamentele e qualche disservizio”. Ma la realtà, però, è leggermente diversa. Parlare di ripristino della situazione
precedente, infatti, è un azzardo visto che rispetto a prima c’è stata qualche modifica: è stata cancellata la sosta dei 30 minuti, quindi anche per una sosta veloce si deve prendere il ticket orario di un euro che però non sarà valido per 60 minuti, ma per 58 minuti; nel caso in cui la macchinetta non darà resto, però, lo stesso scontrino si può dare al primo ausiliare del traffico e ricevere le monete restanti. Sempre che questo abbia tutte queste monetine a disposizione. A tentare di calmare gli animi nei giorni della protesta, c’hanno pensato gli agenti della polizia municipale che, tra l’altro, non sono responsabili della gestione delle strisce blu. Molti cittadini si sono rivolti agli uomini e alle donne del comandante della polizia municipale, Liguori, anche perché tanti parchimetri rilasciavano un ticket con orario di fine sosta coincidente con l’orario di inizio sosta (che in altre macchinette non veniva nemmeno specificato n.d.r.). Si prevedono tanti ricorsi dei cittadini che avranno l’unico vantaggio di non doversi esageratamente spostare per andare dal giudice di pace che ha mantenuto la sede di Frattamaggiore.
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›› CRONACA
Protesta dei pendolari di Tavernanova, a Casalnuovo
“Ridateci la pensilina” Dopo i lavori per la rotatoria, non c’è più la possibilità di ripararsi dalla pioggia nei pressi della fermata più frequentata dai cittadini della zona che usano i pullman a Tavernanova non ci sono molti modi per raggiungere Napoli, auto a parte, e questo lo sanno tutti. Tutti sanno anche che ci sono gli autobus, “quelli blu”, ossia quelli della Circumvesuviana o “quelli gialli”, ossia ANM. Tutti più o meno sanno che ci sono almeno tre fermate per ogni linea e che la fermata più gettonata, quella centrale, dove è possibile salire su entrambe le linee è quella che si trova in piazza Siani, di fronte a un noto negozio di abbigliamento, un noto bar…quella fermata ritenuta “centrale”. E’ sempre molto affollata, sempre, a qualsiasi ora del giorno ci trovi qualcuno che aspetta l’autobus, con il viso rivolto verso sinistra a sperare di veder scorgere il suo bus! Adesso, quel viso rivolto verso sinistra ritrova davanti ai suoi occhi una bella rotonda, bella per davvero, molto simile a quelle delle città del Nord che devia a diluisce anche il traffico delle auto e rende l’estetica decisamente migliore. Il manto stradale della carreggiata è pulito e senza buche, cemento nuovo di zecca e qui e lì nella rotonda ci vedi anche del verde, che non fa mai male! Cosa c’è che non va? A prima vista nulla, tutto è al posto giusto. Invece c’è che da quando hanno realizzato i lavori, la fermata è senza pensilina! Avete mai visto una fermata dell’autobus senza pensilina? Venite a Tavernanova! Prima dei lavori la fermata aveva una panchina collocata proprio sotto ad una pensilina verde. Quando pioveva ci si poteva riparare, considerando anche che la fermata sta proprio ad angolo, quindi è molto ventilata e spesso la pioggia arriva dai lati. Le persone si riparavano sotto e aspettavano il pullman senza inzupparsi, sembra una cosa logica, ovvia. Oggi se piove e tu devi andare a lavoro in autobus, meglio che indossi un impermeabile di quelli integrali e ti rassegni a bagnarti, non ci sta nessuna pensilina sotto cui ripararti! Se ti trovi a passare in auto, in un giorno di pioggia, di fronte alla fermata, noterai di certo che le persone si saranno spostate tutte sotto il balcone del palazzo che si trova alle spalle, dove ci sono le vetrine di un noto negozio di abbigliamento. Il dettaglio è che lì ci sono dei gradoni rivestiti di mattonelle e marmi che quando piove diventano a dir poco scivolosi, oltre che c’è da considerare che non
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di Marina Greco sono stati realizzati, ovviamente, per quello scopo. Altri preferiscono rifugiarsi di fronte, sotto i balconi dei palazzi antistanti e poi attraversare all’arrivo dell’autobus, con il rischio di perdere il pullman e anche di bagnarsi il doppio! Considerata la mole di persone che popola la mattina quella fermata, è a dir poco scandaloso che non ci sia più la pensilina e le persone siano costrette a ripararsi sotto un balcone o a scegliere luoghi improbabili per attendere l’autobus durante un giorno di pioggia o anche durante un giorno ventoso, considerando che la pensilina di prima era anche chiusa nei lati da plastiche trasparenti. Numerosi sono i pendolari che ci hanno segnalato il problema e che sperano nell’installazione di una nuova pensilina. Speriamo che le loro speranze non siano disattese.
Verso la riapertura di via Strettola E’ chiusa dal 2011, quando, in una voragine, morirono due operai E’ ormai ufficiale…Inizia il conto alla rovescia per la riapertura di via Strettola Romano, l’importante strada casalnuovese chiusa da oltre tre anni, in seguito a una voragine. Era la notte tra il 9 e il 10 agosto 2011 quando in via Strettola (quartiere botteghelle) si aprì una voragine che inghiottì un autocompattatore della ditta Falzarano Ecologia di Benevento; in quella tragica notte morì, subito, Raffaele Di Monda, quarantatrenne originario di Mariglianella. Ma gli operai rimasti coinvolti nell’incidente erano tre e, dopo qualche settimana, morì
anche un altro ferito: Augusto Pellegrino, originario di Casalnuovo, di 57 anni. E’ invece riuscito a scampare alla morte il terzo operaio, Antonio Siviero, di Casalnuovo. La voragine creò un boato enorme trasformando quella che doveva essere una delle notti dedicate alla ricerca delle stelle cadenti in una delle notti più brutte per Casalnuovo e, in particolar modo per chi vive in quell’area. Alla tragedia, poi, si sono aggiunti i disagi che, a breve, dovrebbero finire perché manca davvero poco alla riapertura. Floriana Stile
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SOCIETA’ ‹‹
A Frattamaggiore la III Assemblea pubblica per la mobilità sostenibile
In cerca di vivibilità Ancora una volta si è chiesta maggiore attenzione per piste ciclabili, marciapiedi e ztl. Il sindaco Russo: I genitori si sono opposti alle limitazioni del traffico intorno alle scuole o scorso venerdì 3 ottobre si è tenuta presso l’istituto Gaetano Filangieri in via Rossini, Frattamaggiore, la III Assemblea pubblica per la Mobilità Sostenibile a cui erano stati invitati tutti i partecipanti alla nona edizione di Bici in città che ha visto la partecipazione di quasi duemila persone che si erano riunite, domenica 28 settembre, a Frattamaggiore per chiedere, con una pedalata, maggiore attenzione ai temi dell’ambiente e della mobilità sostenibile. L’assemblea è iniziata alle 18 alla presenza di circa 150 persone, poche rispetto agli inviti distribuiti la domenica precedente, e i temi trattati e discussi riguardavano le differenti questioni dei marciapiedi inaccessibili a causa di ostacoli tra cui segnali stradali, le barriere architettoniche, le auto e “l’allargamento” delle attività commerciali che spesso non solo occupano il marciapiede stesso impedendo il passaggio di un carrozzino o di una sedia a rotelle, ma si allungano anche sulla strada, occupando le strisce blu e quindi limitando il parcheggio delle auto in circolazione. L’associazione ViviAmo la Città, lo scorso ottobre, aveva consegnato all’Amministrazione comunale una petizione firmata da oltre 700 persone dove si richiedeva il rispetto delle regole stradali e magari un controllo più adeguato da chi di competenza ma dalla I assemblea per la Mobilità Sostenibile alla III non si sono visti né cambiamenti, né miglioramenti sostanziali. Il traffico fuori le scuole è un altro grande problema evidenziato nel corso dell’assemblea. A questo proposito, già da tempo era stata chiesta una soluzione, in-
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di Marina Esposito centivando l’uso della bicicletta, transennando le strade e quindi impedendovi l’accesso alle auto, o aprendo e chiudendo i cancelli scolastici almeno 10 minuti prima dell’orario di entrata e di uscita in modo da agevolare il passaggio, il parcheggio e la congestione stessa. Si è puntata molta attenzione anche sulla pedonalità, ossia incentivare le ZTL, l’uso dei parcheggi gratuiti posti nell’area perimetrale della cittadina, passeggiare e accompagnare anche i bambini a scuola senza usare le auto. Infine si è concluso con il tema, sempre molto trattato e discusso, delle piste ciclabili, a questo proposito si è richiesto un lavoro che preveda la costruzione delle stesse almeno nella parte perimetrale della cittadina. Si è finalmente avuto notizia di quegli incentivi, dal valore di 5.000 euro, destinati ai cittadini per l’acquisto di una nuova bicicletta con una spesa pari al valore di 100 euro. I fondi stanziati sono ancora pari al valore di 3.000 euro e si sta optando la possibilità di concederli alle associazioni di competenza che potrebbero acquistare le biciclette e noleggiarle a chi ne ha bisogno. Infine, hanno aggiunto una nuova rastrelliera nei pressi dell’Asl che si aggiunge a quella presente e posizionata al Comune di Frattamaggiore e alla stazione ferroviaria. Marino Landolfo, Presidente dell’Associazione Bici per la Città, interviene sostenendo che “da parte della associazioni c’è un forte impegno civico e non si è mai cercato lo scontro, al contrario quello che abbiamo sempre cercato di ottenere è stato un dialogo con le Istituzioni in modo da trovare una strada da percorrere insieme. In
ogni assemblea trattiamo differenti temi e proponiamo soluzioni atte al cambiamento e al miglioramento ma, da quando abbiamo iniziato nel 2010, è cambiato molto poco. La nostra realtà sta cambiando, a dicembre di quest’anno ci sarà lo scioglimento delle province e molte richieste fatte in passato, cadranno nel dimenticatoio. Bisogna ricordare che la Mobilità Sostenibile è un beneficio comune e che se davvero tutti, cittadini e politici, partecipassimo alle iniziative e alla lotta per il cambiamento, forse questo sarebbe davvero possibile”. La discussione si è conclusa alle 22 e hanno partecipato alcuni consiglieri comunali che hanno assistito come semplici cittadini, l’assessore all’ambiente, D’Agostino, e il sindaco Francesco Russo che, intervenendo sul discorso del traffico fuori le scuole, ha spiegato che “quando si è provato a transennare le strade per concedere l’accesso alle scuole, sono stati i genitori stessi a lamentarsi della nuova abitudine intrapresa, perché per molti è importante arrivare fuori il cancello con i propri figli e lì lasciarli per consentirgli, poi, l’entrata o l’uscita. Per questo si era optato allo sfasamento degli orari di entrata e di uscita in modo
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›› CRONACA
Si è concluso il IV Congresso eucaristico nella Parrocchia S. Antonio di Caivano
La Parrocchia come comunità Dieci giorni di incontri e riflessioni promossi dal parroco, don Antonio Corvino. Tra i relatori anche il caivanese Andrea Mugione, Arcivescovo di Benevento di Antonio Trillicoso i è concluso il quarto Congresso Eucaristico Parrocchiale nella chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini dal tema emblematico “Parrocchia, Comunità Amante’ nel 70° anniversario della parrocchia”. Dieci giorni di incontri, religiosità, animazione e riflessione che ha visto coordinatore energico e promotore infaticabile il parroco, don Antonio Corvino. Questa quarta edizione si è svolta come tradizione a dieci anni di distanza dall’ultima. La parrocchia, dal 1984 svolge un congresso eucaristico per riflettere sul percorso della comunità parrocchiale che si estende su un territorio che comprende i comuni di Caivano, Crispano e Cardito. Dieci giorni dove tutte le fasce di età sono protagonisti in momenti di alta spiritualità e convivialità. L’apertura del congresso, lo scorso 3 ottobre, con una lectio divina dell’Arcivescovo metropolita di Benevento, Andrea Mugione, fedele della Chiesa ai cappuccini; il giorno successivo, nel giorno dedicato al ricordo di San Francesco, patrono d’Italia, i gruppi dell’azione cattolica dei ragazzi della forania si sono visti per giocare insieme all’insegna dei valori della pace e della fraternità, in serata l’intervento di don Franco Donadio, docente emerito dell’Università Federico II; domenica 5 ottobre giornata dedicata al tema “Ogni uomo è mio fratello”, con il condirettore della Caritas diocesana, don Carmine Schiavone, in serata condivisone fraterna con il gruppo di immigrati di Lampedusa con la Caritas diocesana, la Caritas parrocchiale e il Gruppo di Fra Umile. Una giornata di grande spiritualità quella del 6 ottobre ‘Amare è donare ospitalità all’altro: farci carico del prossimo’ con gli alunni delle scuole paritarie ‘Christkind’, ‘Frobel’ e l’Istituto ‘Capogrosso’ delle Suore Compassioniste, A seguire gli alunni del liceo psicopedagogico ‘Niccolò Braucci’; in serata concelebrazione con don Giadio De Biasio con la corale ‘Santa Maria Maggiore’ di Roccamonfina. Sul tema ‘Beato l’uomo che ha cura del debole’ si
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Don Antonio Corvino con alcuni dei giovani della Parrocchia di Sant’Antonio di Caivano
è svolta la giornata di martedì con la presenza di don Emilio Salvatore, professore di Sacra Scrittura alla Pontificia Facoltà teologica San Luigi di Posillipo a Napoli. Il tema centrale del Congresso Eucaristico parrocchiale: ‘La Parrocchia Comunità Amante’ è stato trattato durante la concelebrazione eucaristica presieduta da don Vincenzo Marino, direttore dell’ufficio tecnico della diocesi di Aversa, e assistente generale dell’azione cattolica diocesana con la corale ‘San Michele Arcangelo di Tretola Ducenta a seguire processione per le strade dalla parrocchia. Monsignor Franco Marino, vescovo di Avellino ha guidato la giornata del 9 ottobre per trattare il tema ‘Rimanete nel mio nome’ con il coro ‘Pueri Cantores’ della parrocchia S. Antonio. Venerdì 10 ottobre è stata la volta di don Lello Marino, direttore della pastorale diocesana di Aversa e parroco della comunità ‘Santo Stefano’ di Qualiano a condurre il tema ‘La prossimità non conosce confini geografici, culturali e religiosi’. Il concerto di don Marco Marigliano, tra i vincitori del festival dei canti religiosi di Sanremo e le testimonianze dei precedenti congressi eucaristici (Franco Angelino, Claudio Pastore, Mimmo Pinto, Rosa Orgiani, Leda Visciano e Maria Cristiano), hanno caratterizzato la giornata dell’11 ottobre dal tema ‘Signore noi ti Adoriamo’. Domenica 12 ottobre conclusione de Congresso Eu-
caristico con le prime comunione di mattina e la presenza in serata del vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, con il coro del Settore Giovanile dell’azione Cattolica S. Antonio. A conclusione la benedizione dei nuovi locali parrocchiali nel tema della giornata ‘L’Amore agisce ed opera – Il Buon Samaritano’. Il Congresso della parrocchia dei Cappuccini ha avuto un prologo con il pellegrinaggio di ringraziamento al Santuario della Madonna dei Lattani – Regina mundi a Rccamonfina. Le giornate dell’evento religioso hanno visto la partecipazione di centinaia di persone e di fedeli che hanno seguito con grande attenzione le manifestazioni e le riflessioni dei vari relatori che si sono succeduti sull’altare dello Spirito Santo. Questa manifestazione religiosa va nel solco delle tante manifestazione che, dal 1972, anno dell’arrivo del parroco don Antonio Corvino, hanno caratterizzato il suo apostolato di prete e di educatore. Chiesa che ha visto passare migliaia di giovani che si sono formati alla vita familiare e lavorativa. Ogni anno sono centinaia i ragazzi che frequentano il catechismo per la prima comunione, la preparazione alla cresima e al matrimonio ad altri che frequentano i diversi settori dell’Azione Cattolica, che sono da sempre il cuore pulsante di questa parrocchia. Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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CRONOCA ‹‹
Quando un parco si trasforma in area di sosta
Parcheggio Taglia L’Amministrazione comunale ha autorizzato chi lavora nella scuola vicina a lasciare le auto nell’area verde carditese, delimitando uno spazio per le loro auto di Stefano Andreone uesta è una storia molto bizzarra: l’Istituto comprensivo statale Marco Polo – Galileo Galilei di Cardito si trova di fronte al Parco Taglia, quest’ultimo, come tutti sanno, è un parco pubblico gestito dal Comune stesso, vi starete chiedendo giustamente qual è il nesso conduttore tra la scuola e il parco? Ebbene si, gli insegnanti e i collaboratori tutti dell’istituto, usufruiscono di un permesso speciale, rilasciato proprio dall’ ex Amministrazione Cirillo; ovvero, quello di poter parcheggiare “all’interno” del Parco Taglia, in tutta tranquillità, senza pagare l’apposito ticket per la sosta, mentre chi si reca in villa, per una semplice passeggiata o altro, deve sostare giustamente “all’esterno” ed esporre il biglietto sul cruscotto per certificare l’avvenuto pagamento e non incappare in multe, essendo la zona contornata da strisce blu. Senza dimenticare che una villa comunale non dovrebbe diventare, per nessuna ragione, un parcheggio. Questa situazione ci sembra abbastanza assurda e soprattutto non democratica, trasuda sentore di favoritismo e ci sembrava giusto “denunciare” e far presente ai cittadini questa situa-
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zione; questa “latitanza” di egualitarismo, dove i “pochi“ traggono beneficio a dispetto dei “molti”. Lo segnaliamo per far sì che il Commissario che guida l’Amministrazione trovi una soluzione che tenga conto delle esigenze di chi lavora nella scuola, ma che non danneggi il Parco Taglia su cui, negli ultimi giorni, si sono posate anche le mire dei soliti vandali che hanno reso inutilizzabili alcune giostrine per i bimbi, riproponendo la necessità di una maggiore sorveglianza.
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›› NOTIZIE FLASH
- AFRAGOLA Senza problemi l’avvio dell’anno scolastico nella Scuola Addolorata
La sede della scuola dell’Addolorata di Afragola Ha preso avvio, finalmente senza problemi, il nuovo anno scolastico della scuola Addolorata, una delle istituzioni scolastiche più antiche della città, gestita dalla congregazione delle Suore Compassioniste Serve di Maria. Presenti in città dal 1875, le religiose seguaci della Beata Maria Maddalena Starace, quest’anno hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la soluzione dell’annosa querelle con il Comune: un dibattito, che si protraeva da alcuni anni, riguardante la validità e legittimità di una convenzione tra i due enti sottoscritta negli anni Ottanta, che teneva con il fiato sospeso alunni, insegnanti e genitori. L’annosa problematica, per la quale le sorelle avevano anche chiesto pure, qualche anno fa, un intervento del Cardinale Crescenzio Sepe, è stata finalmente risolta con l’indizione di un bando di gara e l’aggiudicazione del relativo appalto, da parte delle religiose, per la gestione della scuola comunale paritaria dell’infanzia e primaria denominata “Addolorata” per un periodo di nove anni. Suor Pierangela Mainardi Ora le suore gestiranno a pieno titolo gli oltre 400 alunni pur se restano in attesa di alcuni documenti amministrativi da parte dell'amministrazione comunale. “Ringrazio la Vergine Santa – ha detto Suor Pierangela Mainardi, attuale superiora della casa di Afragola - per la positiva conclusione della controversia con il Comune. Da quest’anno possiamo essere serene e continuare il nostro apostolato di formazione ed educazione di fanciulli in questo territorio che curiamo con affetto e che sentiamo nostro. Gestiremo direttamente la scuola primaria e dell’infanzia con le nostre sorelle”. Soddisfazione anche per il parroco di San Marco Evangelista, don Peppino Delle Cave, per il felice epilogo della controversia, che ha così commentato: “La platea della scuola Addolorata è formata in modo particolare da ragazzi del quartiere di San Marco. Le famiglie sono contente di portare i propri figli in quella scuola. Finalmente la Provvidenza ha voluto che quest’istituto venisse gestito direttamente dalle suore confermando una tradizione secolare con la gestione di un orfanatrofio. Le suore avranno cura sia del complesso in se che di questa comunità grazie al loro lavoro fatto con zelo e amore. Questo porterà a delle ottime generazioni per il futuro”. Antonio Boccellino 20 • Cogito
- NORD DI NAPOLI Una settimana per la rianimazione cardiopolmonare Dal 13 al 19 ottobre si è svolta la seconda edizione della settimana per la rianimazione cardiopolmonare, una serie di eventi nati il 14 giugno 2012 su indicazione del Parlamento Europeo con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare, affinchè si capisca quanto sia di rilevante importanza prevenire un arresto cardiaco, eseguendo manovre salva vita, manovre semplici che tutti possono imparare. È stato stabilito che la sopravvivenza nei pazienti, vittime di arresti cardiaci extraospedalieri è del 20%, percentuale troppo bassa. Infatti, ogni giorno, in Europa, muoiono 1.000 persone per arresto cardiaco, mentre in Italia, ogni anno, circa 60.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco. Il progetto ha visto il susseguirsi di incontri e manifestazioni pubbliche, con la partecipazione di operatori sanitari e del soccorso, presso le scuole, nei luoghi di lavoro e di divertimento. Martedì 14 ottobre, per esempio, nella ludoteca de “Le Mascotte” c’è stata una dimostrazione di primo soccorso con la disostruzione delle vie aree ai bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni; un evento organizzato dal gruppo di donatori di Grumo Nevano, in collaborazione col centro di formazione SO.LA.VI. il cui presidente è il dottor Ferdinando Chiacchio, e la confraternita di Misericordia. Mercoledì 15 ottobre è stata la volta delle matricole del I anno del corso di laurea in Infermieristica di Frattaminore che hanno assistito ad una dimostrazione di RCP da parte degli studenti del III anno. Giovedì 16 ottobre a Casalnuovo, presso la scuola Aldo Moro si è svolto un corso di rianimazione cardio polmonare con varie dimostrazioni, mentre a Frattaminore, in via Turati, si è svolto un Master di I livello in “Management per le funzioni di coordinamento nell’area infermieristica, ostetrica e pediatrica” per imparare a gestire un gruppo di soccorso avanzato. Venerdì, infine, si è svolto a Grumo Nevano, all’interno dello Sporting tropical club un evento intitolato “Per evitare altri Morosini”, con dimostrazioni di disotruzione delle vie aeree. Infine, domenica 19 ottobre, all’interno della scuola “Pascoli” di Grumo Nevano si è svolta una dimostrazione di rianimazione rivolta agli extracomunitari residenti a Grumo, Casandrino, Sant’Antimo e nei comuni limitrofi. Claudia Perrotta
- AFRAGOLA Festa patronale per S. Maria Assunta in Cielo con il Vescovo don Lucio Lemmo Comunità di Santa Maria d’Ajello in festa, dall’11 al 14 settembre scorsi, in occasione della festa patronale che ha goduto anche del patrocinio dell’Amministrazione comunale e della Pro loco. “E’ stato un grande evento di fede – ha commentato don Gennaro Capasso, il parroco che è alla guida, dallo scorso anno, di una delle parrocchie più antiche della città. “Dopo più di un secolo – ha aggiunto il reverendo - la Sacra Immagine settecentesca della Beata Vergine Maria Assunta in cielo ha percorso le strade della Parrocchia, testimoniando la nostra fede nella gioia e nella fraternità. Sono stati giorni di grazia che hanno visto una grande parteciAnno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
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NOTIZIE FLASH ‹‹
SANT’ARPINO Rivive un’importante testimonianza di storia locale A Sant'Arpino, domenica 26 ottobre 2014, alle 10,30, nel Palazzo Magliola in via Compagnone 47, si terrà la cerimonia di presentazione del volume "Ristampa delle opere dell'avvocato Carlo Magliola, edite nel 1755 e 1757". L'iniziativa è organizzata dalla Pro Loco di Sant'Arpino che, grazie al contributo economico dalla signora Amalia Panettieri offerto in memoria del marito Alfonso Magliola, porta finalmente a compimento l'obiettivo di rieditare - e quindi di recuperare dall'oblìo della notte dei tempi - uno dei testi più antichi e autorevoli di storia locale. La manifestazione s'inserisce nel più ampio programma di celebrazioni per i 30 anni di fondazione della Pro Loco: un lungo lasso di tempo caratterizzato dalla promozione di numerosi eventi accomunati dalla ferma volontà di valorizzare il patrimonio storico, culturale e architettonico della cittadina atellana. In tale ottica la pub-
blicazione del volume di Magliola darà un contributo rilevante a questo lavoro di valorizzazione e divulgazione. Carlo Magliola (1695 - 1760) da insigne giurista difese Sant’Arpino e gli altri Casali atellani nella causa, cosiddetta per la bonatenenza, che si tenne alla metà del 1700 presso il Foro di Napoli. Per l’occasione scrisse due memorie difensive: "Difesa della terra di Sant'Arpino e di altri casali atellani contro la città di Napoli" (1755) e "Continuazione della difesa" (1757). "In queste due memorie, che la Pro Loco ripubblica in un solo volume dichiara il presidente della Pro Loco, Aldo Pezzella - l'autore con linguaggio forbito, tipico della classa forense dell'epoca, esamina la trasformazione territoriale ed amministrativa realizzata dai vari popoli che sono passati per Atella, definendone la sua genesi e decadenza, il suo rapporto con la nascita di Aversa e con l'origine del villaggio di Sant'Elpidio, inquadrando il tutto in un contesto storico geografico ed amministrativo più ampio quale quello dell'intero territorio
pazione dei fedeli anche nel triduo di preparazione della festa”. Don Gennaro ha poi spiegato i motivi del rinvio della kermesse da Ferragosto, periodo in cui quasi tutti sono in ferie, alla Festa liturgica del Santissimo nome di Maria che ricorre il 12 settembre. Ricco il programma dei festeggiamenti che hanno avuto il via con un triduo di preparazione: giornate di preghiera dedicate, rispettivamente, agli ammalati, ai giovani e alle famiglie, culminate con la storica peregrinatio della statua. Degne di rilievo, alcune celebrazioni eucaristiche officiate da don Giuseppe Tufo e don Damiano Barretta, rispettivamente parroco e vice parroco vice parroco della Chiesa di San Francesco d’Assisi a Villaricca. E quella di Sua Eccellenza, monsignor Lucio Lemmo, Vescovo ausiliare della Diocesi di Napoli. Non sono mancati eventi ludici di contorno ai festeggiamenti, come il concerto di musica religiosa popolare del duo flauto-fisarmonica “Aldo Ferrantini” e “Aldo Muccitto” dell’associazione musicale “A.G.M.A.” e, sul sagrato della chiesa, la Sagra della Caritas. Per finire, da segnalare anche un’appendice ai festeggiamenti mariani, in occasione della festa di San Pio da Pietralcina: una celebrazione eucaristica, officiata all’aperto, sempre da don Gennaro, nel pomeriggio di martedì 23 settembre, vicino alla statua di Padre Pio in via Morelli; evento che, come tutti gli anni, ha visto una grande partecipazione di fedeli. Antonio Boccellino Anno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
campano. La storia, con questo poderoso lavoro, diventa uno strumento per dare orgoglio e identità ad una terra, e la ricerca storica – intesa come scienza della conoscenza del passato - viene portata ai più alti livelli diventando strumento di indagine asettica che come un bisturi seleziona il confine fra causa ed effetto. L'unicità del lavoro risiede nel fatto che all'interno di una vertenza giudiziaria vengono prodotti atti processuali di tale valore che da documenti probatori diventano poi documenti di storia e la loro valenza scientifica verrà poi riconosciuta da tutti gli storici successivi che utilizzeranno tale lavoro per contribuire alla conoscenza ed alla ricostruzione delle origini della nostra comunità”. Questo il programma della mattinata coordinata dal giornalista Elpidio Iorio: dopo i saluti del presidente Aldo Pezzella, introdurrà il presidente onorario della Pro Loco, Giuseppe Dell’Aversana. Interverranno poi Pasquale Fedele, presidente dell'Associazione Forense Normanna, Nicola De Chiara, studioso di storia aversana, e Giuseppe Limone, docente della Seconda Università degli Studi di Napoli. Ai presenti verrà consegnata una copia di quest'opera introvabile ristampata in una edizione a numero limitato dall’Editrice Cerbone.
- CARDITO L’impegno per la prevenzione della Protezione civile Si è svolta sabato 11 e domenica 12 ottobre, in piazza Garibaldi a Cardito, la campagna nazionale informativa per le pratiche di protezione civile, organizzata dai volontari dell’associazione nazionale dei Vigili del Fuoco in congedo. Una campagna informativa, svolta su tutto il territorio italiano anche negli anni precedenti, che informa la popolazione in merito ai rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese, essendo ad alto rischio sismico. Una campagna informativa realizzata dal Dipartimento della Protezione civile, dall’Anpas, dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria sismica, in accordo con le regioni e i comuni interessati, rivolta ai cittadini, affinchè abbiano un ruolo attivo nel campo della prevenzione. I protagonisti sono stati i volontari della protezione civile, uomini e donne, nonché cittadini preparati e formati che contribuiscono, impegnandosi in prima persona, quotidianamente, alla riduzione del rischio. I volontari quest’anno sono stati ben 2.000, impegnati ad allestire vari punti informativi nelle 150 piazze italiane. Gli argomenti fondamentali della campagna informativa sono stati il terremoto, il maremoto e l’alluvione, eventi catastrofici che bisogna affrontare in modo adeguato. In particolar modo, il territorio dove noi abitiamo è soggetto a terremoti. C’è da dire che negli ultimi 1000 anni l’Italia è stata colpita da ben 3000 terremoti di cui 300 catastrofici, come quello dell’Aquila nel 2009. Non è possibile stabilire quando e se arriverà il prossimo terremoto e neppure che Cogito • 21
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›› NOTIZIE FLASH magnitudo avrà, ecco perché tutti i nuovi edifici devono seguire delle norme di sicurezza che permettano agli edifici di resistere alle oscillazioni di un eventuale terremoto. I danni provocati dipendono inoltre dal tipo di terreno su cui è costruito un edificio e dalla forma del paesaggio. È importante sottolineare che dopo il terremoto del 2009, lo Stato ha avviato un piano nazionale per la prevenzione sismica che prevede lo stanziamento alle Regioni di un miliardo di euro in sette anni con varie finalità tra cui le indagini di microzonazione sismica, gli interventi per rendere più sicuri gli edifici pubblici e gli incentivi per interventi di miglioramento sismico di edifici privati. Claudia Perrotta
FRATTAMAGGIORE E CRISPANO Raduno d’auto e moto d’epoca Si è tenuto nei giorni scorsi il primo raduno d’auto e di moto d’epoca, organizzato dal “Club veicoli storici La Manovella”. L’evento, organizzato con il patrocinio del comune di Fratta-
maggiore, ha avuto inizio in via Mazzini e ha visto un’ottima organizzazione con vari gadget in omaggio per tutti i partecipanti e buffet offerti durante la manifestazione. Le macchine si sono incontrate nel luogo stabilito, poi hanno percorso un lungo tracciato che ha coinvolto molte strade di Frattamaggiore e Crispano, due città in cui spesso si ripetono iniziative simili a testimoniare la grande passione verso le auto e le moto d’epoca di molti residenti della zona. Mario Tramo
TANTI AUGURI A... Anniversario
Ci sono delle persone fatte per sognare ed altre per essere sogni. Io sono fatto per sognare e tu per essere il mio sogno. Buon Anniversario Amore... il 23 ottobre2014, 6209 giorni di NOI..
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Buon Onomastco
Auguri a Rosario Padricelli che il 7 ottobre ha festeggiato il suo Onomastico. Tantissimi Auguri da Mamma, Papà e il fratellone Marco.
Compleanno
Ancora tanti Auguri al Nonno Aurelio Iovino per il suo compleanno dai Nipoti. Stafania, Aurelio, Marika, Matteo e Aurelio Meto.
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RUBRICHE ‹‹
La società nello “specchio del diritto”
Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova
(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.
La permuta
1. Nozione La permuta, schema contrattuale tradizionalmente ricondotto al primitivo baratto, è il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose o di altri diritti da un contraente all’altro. È generalmente ammessa la trasferibilità di diritti reali (proprietà, usufrutto, enfiteusi, superficie etc.), crediti e contratti. La permuta si differenzia dalla compravendita, in quanto solo in quest'ultima una delle due prestazioni ha per oggetto un bene (il danaro) assunto come misuratore dei valori economici. Un indice utilizzato per stabilire la sussistenza di un contratto di permuta ovvero di compravendita, oltre alla interpretazione della volontà dei contraenti così come espressa dal tenore letterale del contratto, è la prevalenza quantitativa del denaro quale parte del prezzo rispetto al valore del bene trasferito. In senso diverso, si è ritenuto che occorre avere riguardo non già alla prevalenza del valore economico del bene in natura ovvero della somma di denaro, bensì alla comune volontà delle parti, verificando se esse hanno voluto cedere un bene contro una somma di denaro, commutando una parte di essa, con un altro bene, ovvero hanno concordato lo scambio di beni in natura, ricorrendo all'integrazione in denaro soltanto per colmare la differenza di valore tra i beni stessi. 2. Permuta di cosa presente con cosa futura La permuta di cosa futura, analogamente alla vendita obbligatoria, ha per oggetto cose o beni inesistenti al momento della prestazione del consenso: quindi l'effetto traslativo della proprietà sarà ritardato sino al momento in cui questa verrà ad esistenza. Tale momento deve individuarsi allorché si perfezioni il momento produttivo della cosa nelle sue componenti essenziali. L'ammissibilità della permuta di cosa presente con cosa futura è riconosciuta, ma si richiede un apprezzabile grado di certezza in ordine alla effettiva venuta ad esistenza del bene dedotto in contratto. Il venire ad esistenza della cosa determina l'acquisto della proprietà al permutante anche quando, per il trasferimento in oggetto, sia previsto il pagamento di un conguaglio Si afferma, peraltro, la possibilità per le parti di stabilire il momento traslativo, attribuendo individualità a singole porzioni della cosa. A tutela del permutante di cosa presente, le parti possono differire il passaggio della proprietà di quest'ultima al momento della venuta ad esistenza della cosa futura. Nel dubbio sull'individuazione del momento traslativo - che ben può verificarsi in diversi momenti per i due permutanti - l'accertamento va effettuato in base al duplice criterio funzionale e della volontà delle parti, la cui valutazione è rimessa all'apprezzamento del giudice. L'elaborazione giurispruAnno XXI - numero 357 - Sabato 25 ottobre 2014
denziale ha ritenuto, inoltre, che integra una permuta di cosa presente con cosa futura il contratto avente ad oggetto il trasferimento della proprietà di un'area edificabile in cambio di un fabbricato o di alcune sue parti che l'acquirente si impegna a costruire sulla stessa superficie o su altra area del cedente, ove il sinallagma negoziale sia consistito nel trasferimento reciproco della proprietà attuale della cosa futura, e l'obbligo di erigere l'edificio sia restato su un piano accessorio e strumentale. 3. Decreto legislativo n. 122/2005 Il Decreto legislativo n. 122/2005 ha introdotto una particolare tutela concessa alla persona fisica che intenda acquistare diritti reali su un immobile da costruire. L'articolo 5 del Decreto legislativo n. 122/2005 prevede che la disciplina di cui agli articoli 2 , 3 e 4 si applica ai contratti aventi per oggetto il trasferimento non immediato della proprietà o di altro diritto reale di godimento di immobili per i quali il permesso di costruire o altra denuncia o provvedimento abilitativo sia stato richiesto successivamente alla data di entrata in vigore della novella e siano ancora da costruire. In alternativa la norma parla di immobili la cui costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità. La protezione in parola non è rinunziabile (comma 1 bis art.5 cit. come introdotto per effetto del d.l. 28 marzo 2014 n.47 conv. con legge 23 maggio 2014 n.80). Le citate norme riguardano la garanzia fidejussoria e la garanzia assicurativa, la necessaria stipulazione delle quali riguarda dunque unicamente le negoziazioni che scaturiranno dall'edificazione di fabbricati che verranno edificati in forza di permesso di costruire o altri titoli abilitativi (quali la d.i.a. alla quale abbia fatto seguito il contegno silenzioso dell'Amministrazione comunale) il cui procedimento di rilascio sia stato intrapreso in un tempo successivo al 21 luglio 2005, data di entrata in vigore della normativa. Rimane da domandarsi cosa ne sia dei contratti stipulati con un costruttore successivamente al 21 luglio 2005 ed aventi ad oggetto unità di futura costruzione che, successivamente, mai vedano il concreto inizio nè dei lavori nè la presentazione della domanda intesa ad ottenere i l rilascio di permesso da costruire da parte degli uffici comunali. In tale ipotesi infatti non sembrerebbe ricorrere nè la prima fattispecie (immobili per i quali è già stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare), nè la seconda (immobili la cui costruzione non risulti essere ultimata, versando in una situazione fattuale da non consentire il rilascio della licenza d'uso). Sulla scorCogito • 23
ta delle regole enunziate la novella rinviene applicazione nei casi che seguono: a) vendita di cosa futura e vendita di cosa altrui (nell'ipotesi in cui il bene versi nelle condizioni oggettive riferite). In entrambe queste ipotesi l'alienazione non possiede efficacia immediatamente traslativa, dovendo l'effetto essere differito rispettivamente al tempo della venuta ad esistenza del bene ovvero all'acquisizione dello stesso in capo al venditore; b) permuta di cosa presente (es: un terreno edificatorio) contro cosa futura (appartamento di futura realizzazione da parte di costruttore). In ipotesi infatti la negoziazione avrebbe ad oggetto il trasferimento non immediato di un bene ancora da realizzare; c) contratti di locazione finanziaria relativi ad edifici da costruire o in corso di costruzione in relazione ai quali l'utilizzatore sia una persona fisica che, in esito all'esercizio del riscatto, potrebbe assumere la proprietà del bene; d) ristrutturazioni edilizie "integrali" ai sensi dell' art.10 lettera c) T.U. 380/01. In altri termini deve aver luogo un organismo edilizio diverso, con modificazione di volume, sagoma, variazione del numero delle unità abitative. In tale ipotesi infatti si può dire che l'immobile possa considerarsi come "da costruire" e non "già costruito". In definitiva, in base alle definizioni di legge, la normativa in parola invece non si applica: a) ai contratti aventi ad oggetto un immobile ancora di realizzare per il quale l'emissione del permesso di costruire non sia stata domandata né sia stata inoltrata denunzia di inizio attività. Una siffatta negoziazione preliminare sarebbe dunque ammissibile, anche se non mancano pareri che, sulla scorta della nuova normativa, negano addirittura la commerciabilità di immobili in una siffatta situazione, pur in relazione ad un vincolo di natura semplicemente preliminare; b) ai contratti definitivi (dunque ad effetti traslativi immediati) aventi ad oggetto beni immobili non ancora ultimati e per i quali non sia ancora possibile inoltrare richiesta di rilascio di licenza d'uso. Infatti il presupposto per l'applicazione della normativa è la natura preliminare della contrattazione, la mancata produzione dell'effetto consistente nel trasferimento del diritto reale sul bene; c) Combinando l'aspetto oggettivo con quello soggettivo, quando la negoziazione, ancorché preliminare ed avente oggetto edificazioni non ancora giunte ad una fase tale da consentire il rilascio della licenza d'uso (ovvero sia stata domandata l'emissione del permesso di costruire), intercorrano tra privati. BGA Studio Legale Civile, Canonico, Famiglia, Commerciale, Lavoro,Tributario
...Cogito torna sabato 8 novembre...
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