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Anno XXIII - n. 396 - Sabato 12 Novembre 2016

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Referendum Le scelte dei Sindaci, interessati, ma non tanto

- AFRAGOLA

- CASALNUOVO

- ECONOMIA

Arriva de Luca e il Pd si spacca

La navetta promessa e poi scomparsa

Timori per Algida e Mc Donald’s


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L’EDITORIALE ‹‹

Il Pd si spacca e Afragola ne paga le conseguenze Manca meno di un mese al referendum e, a Nord di Napoli, la politica sembra che non se ne sia accorta. E ancor di meno se ne sono accorti i cittadini. Al momento sono davvero poche le iniziative proposte e una di quelle più attese, perché aveva tra i relatori il presidente della Regione, De Luca, più che a chiarire le idee ai cittadini è servita a distruggere definitivamente il pd afragolese, accentuando e consolidando le spaccature che, da mesi ormai, stanno minando l’unità del partito e l’Amministrazione Tuccillo. Noi cominciamo a interessarci del referendum raccogliendo le posizioni dei Sindaci e, come era logico attendersi, c’è stato quasi un plebiscito per il Sì. Almeno a parole, perché, poi, in giro non si vedono iniziative e, anche nelle interviste, ci si è limitati a “promettere” incontri e dibattiti. Vedremo se manterranno la parola data. Tornando alla spaccatura del pd afragolese, ormai siamo arrivati a un punto di non ritorno. Nel corso dell’intervista rilasciata a Cogito qualche settimana fa, all’indomani del rimpasto in Giunta, il sindaco Tuccillo disse che non era disposto a mercanteggiare ed era pronto ad andare a casa pur di non scendere a compromessi che avrebbero messo in discussione il bene della città. Parole analoghe sono arrivate sia dai “dissindenti” della maggioranza che dai Consiglieri dell’opposizione, ma, poi, qunado si arriva agli atti concreti, tutti rientrano nei ranghi. La sensazione è che si possa arrivare alla scandenza naturale del mandato di Tuccillo, nel 2018, facendo i conti con la rissosità e l’instabilità di questi mesi. E a pagarne le conseguenze saranno Afragola e gli afragolesi, proprio quella città e quegli abitanti che, a parole, tutti dicono di voler difendere. Nel corso della sua visita ad Afragola, infatti, De Luca ha confermato l’impegno della Regione e del

Governo nazionale affinché la stazione di Afragola dell’alta velocità non diventi quella cattedrale nel deserto che tutti, noi di Cogito in primis, temono. Sono tanti i progetti messi in campo e da portare avanti, a cominciare dal collegamento con la metropolitana di Napoli e dalla trasformazione dell’area circostante. Ma, per portare avanti questi progetti, serve un’Amministrazione forte, credibile e quella che, al momento, guida Tuccillo non dà queste garanzie perché il Sindaco non può contare sul suo partito ed è costretto a fare i conti con una coalizione variegata che gli ha permesso di vincere le elezioni e di governare, con alterne fortune, finora ma che ora non gli garantisce una permanenza serena sulla poltrona di primo cittadino di Afragola. Serve uno scatto di orgoglio che faccia mettere da parte gli interessi personali o di bottega e dia invece spazio agli interessi di Afragola e degli afragolesi. E il discorso vale anche per l’opposizione originaria, per quei Consiglieri a cui i cittadini, nel 2013, hanno dato il compito di stare all’opposizione: il centrodestra. Non può continuare a pensare al passato guardando a Nespoli e Castiello, ma, al tempo stesso, non può neanche pensare di costruire il futuro con chi, al momento, è in maggioranza. Anche il centrodestra è chiamato a una maggiore responsabilità, quindi. Se non ha la voglia e la forza di mandare tutto all’aria e presentare alla città un’alternativa, lavori per il bene di Afragola invece di alimentare polemiche e divisioni che non aiutano la città.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventose Fotoreporter: di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Vice direttore Antonio Trillicoso

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Lina Cristofaro, Marina Esposito, Antonio Fioretto, Carmela Garofalo, Simona Granato, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Linda Scuotto, Vittorio Santoro.

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Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

Come voteranno i primi cittadini dell’area a Nord di Napoli?

Sindaci schierati, ma non troppo Il referendum costituzionale del 4 dicembre non accende gli entusiasmi, tranne qualche eccezione. Sei su sette sono favorevoli alla riforma di Renzi, solo Monopoli, a Caivano, la boccia senza appello di Angela Finestra Sembra entrare nel vivo, anche nell’area a Nord di Napoli, • Eliminazione delle province dalla Costituzione; il dibattito sul referendum costituzionale che si terrà il pros- • Soppressione del CNEL simo 4 dicembre. La riforma dell’architettura dello Stato inizialmente partiI cittadini dovranno decidere con un SI o con un NO se ap- ta come un importante obiettivo del Governo Renzi e che, provare o meno le modifiche alla nostra Costituzione, proposte originariamente, aveva visto la partecipazione di una maggioe previste dal disegno di legge Boschi. Un iter legislativo piut- ranza piuttosto allargata (partiti dell’area governativa e Forza tosto lungo quello che ha portato alla approvazione da parte del Italia di Berlusconi, uniti insieme dal cosiddetto Patto del NaParlamento della riforma (circa 20 mesi) che, essendo però sta- zareno), ha perso dei pezzi (Berlusconi in primis), facendo dita approvata dalla sola maggioranza assoluta dei Parlamentari e venire tale appuntamento qualcosa in più che un semplice renon da una maggioranza qualificata di essi (2/3 del Parlamen- ferendum confermativo di una riforma, ossia un referendum to), è perciò stata posta, come previsto dalla vigente Costituzio- sull’operato del Governo. ne, al procedimento referendario di tipo confermativo. Lo stesso presidente del Consiglio, Renzi, che, dopo la fuoLe modifiche previste pertanto potranno entrare in vigore riuscita di Berlusconi ha dovuto dar luogo, per ottenere l’apsolo se la maggioranza degli elettori, che prenderanno parte provazione parlamentare del ddl Boschi, a maggioranze paral voto (per il referendum Costituzionale non bisogna raggiun- lamentari piuttosto discutibili (alleanza con Verdini inclusa), gere alcun quorum), risponderà in modo positivo all’unico ha scelto di personalizzare fortemente tale appuntamento, quesito referendario proposto. Nello specifico vengono mo- salvo poi annacquarlo, quando i riscontri sul campo, in terdificati circa 40 dei 138 articoli di cui si costituisce la carta mini di consenso personale e nei confronti della stessa riforfondamentale dello Stato. Le modifiche di cui si compone la ma, stentavano ad arrivare copiosi. riforma proposta prevedono 5 punti essenziali che in sintesi Il fronte del No, dal canto suo, oltre che dalle motivazioni possono schematizzarsi nel modo seguente: tutte intrinseche alla riforma, rimprovera allo stesso Renzi, il • Superamento del bicameralismo perfettamente paritario; fatto di essere arrivato a Palazzo Chigi senza passare per le ur• Riduzione del numero dei Senatori e taglio delle spese; ne e per questo si è animato con l’avvicinarsi dell’appunta• Revisione della suddivisione delle competenze tra Stato e mento elettorale. È in questo quadro che il primo Ministro Regioni; da alcuni mesi cerca di serrare le proprie fila, tra le quali da

Il sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo

Il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo 4 • Cogito

Il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia tempo vanno annidandosi anche i cosiddetti “malpancisti” della minoranza interna al “suo” partito democratico. Su questi punti da qualche settimana si è acceso un importante dibattito anche tra i primi cittadini delle cittadine dell’area a Nord di Napoli che ci hanno riferito le loro posizioni rispetto all’importante momento elettorale delle prossime settimane. Abbiamo infatti sentito i vari sindaci del comprensorio di riferimento. Massimo Pelliccia, primo cittadino di Casalnuovo, ha riferito che “a titolo personale voterà per il Sì perché una persona che sente di rappresentare il cambiamento non può dire no ad una riforma”, tuttavia aggiunge “che la stessa riforma potrebbe essere migliorata attualizzandola ai tempi moderni”. Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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PRIMO PIANO‹

Il sindaco di Crispano, Antonio Barra

nità per lo snellimento delle attuali procedure di formazione di una legge, una possibilità, continua il primo cittadino, per cambiare l’Italia che, tuttavia, deve allontanarsi da quel teorema che troppo spesso nell’ultimo periodo vorrebbe vedere nel referendum un test sul governo Renzi”. Anche il sindaco di Frattaminore, Giuseppe Bencivenga, si schiera con le ragioni del Sì, tuttavia i problemi legati alla tromba d’aria dello scorso 7 ottobre hanno spostato in avanti le iniziative a favore del referendum che il Sindaco sottolinea che comunque ci saranno. Fuori dal coro, perché apertamente schierato per il No, il sindaco di Caivano, Simone Monopoli, che definisce la proposta referendaria “una pseudo riforma” da rigettare, con l’appuntamento elettorale del prossimo 4 dicembre, direttamente al mittente. Il primo cittadino si è inoltre soffermato sulla questione del “nuovo” Senato che sottrarrà in mancanza di una legge equa e condivisa “la possibilità di espressione ai cittadini delle proprie volontà”, sottolineando infine che come espressione di Forza Italia, nelle prossime settimane sarà organizzata una importante manifestazione a Caivano per dire No alla riforma.

Il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete Anche il sindaco di Crispano, Antonio Barra, ha voluto esprimere la sua personalissima posizione a favore del Sì che, tuttavia, non darà luogo a nessuna iniziativa pubblica a sostegno della sua scelta. Il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, attuale presidente dell’ANCI Campania, che, da tempo, nel suo Comune è alle prese con alcuni problemi di carattere interno alla sua maggioranza, già da tempo è impegnato per il fronte del Sì, infatti lo scorso mese di luglio ha già organizzato una manifestazione a favore della modifica costituzionale “che sarà bissata nei prossimi giorni anche con la partecipazione del sindaco di Casoria, Pasquale Fuccio, e altri Sindaci del territorio”. Il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, da settimane nei week end è impegnato insieme con i militanti della locale sezione del pd nei gazebo e ha confermato la sua “scontata” adesione al Fronte del Si, annunciando che “a fine mese vi sarà un’importante iniziativa che vedrà la presenza di un Ministro dell’esecutivo Renzi”. Un Sì chiaro e convinto come egli stesso dichiara è quello del sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, che sottolinea come la riforma proposta rappresenta “una importante opportu-

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Il sindaco di Caivano, Simone Monopoli

Il sindaco di Frattaminore, Giuseppe Bencivenga

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›› CRONACA

Prende corpo la “rivoluzione” nell’area della Moneta di Casalnuovo

Aspettando il parco pubblico Una delle aree dismesse finalmente comincia a prendere la nuova forma, nonostante qualche ritardo. Un progetto che sta diventando realtà dopo anni di lotte e di cambiamenti e interessa 23.000 mq di Rosa Pascarella Casalnuovo gli edifici industriali dismessi esistono da prima del centro abitato, da prima che il territorio diventasse comune autonomo; esistono, in un certo senso, da prima di Casalnuovo stessa. Sono le case che si sono avvicinate, che nei decenni li hanno inglobati e resi parte della città. Il comune di Casalnuovo è stato uno dei principali poli industriali della provincia di Napoli annoverando importanti realtà imprenditoriali sul proprio territorio, ma mantiene ancora una vocazione industriale molto forte; attualmente, per citare un esempio, nel vecchio stabilimento Colussi si trova il “Polo della Moda” che costituisce uno dei principali poli dell'industria tessile della regione Campania. Dall’altro lato però, come per altre realtà industriali del territorio nazionale, anche Casalnuovo è stato interessato dalla massiccia chiusura degli stabilimenti industriali, soprattutto in seguito al trasferimento della produzione all’estero da parte delle grandi aziende. Attualmente i complessi industriali di notevole estensione che si possono definire dismessi sono cinque: ex produttore di pentolame Moneta, ex zuccherificio Eridania, ex gasometro Liquigas, ex deposito medicinali Farvima, ex produttore di accumulatori elettrici Exide. A tal proposito, nel “Piano dei cinque Comuni” (Afragola – Acerra – Casoria – Casalnuovo – Caivano) interessati dalla realizzazione della linea dell’alta velocità per la stazione Napoli-Afragola, redatto dalla Regione Campania in collaborazione con la Provincia di Napoli a seguito dell’accordo di programma del 1997, è stato previsto il recupero della vecchia fascia di binari che saranno dismessi che saranno sostituiti da un grande “boulevard” attrezzato caratterizzato un percorso centrale dedicato alla linea tramviaria che collegherà la stazione sotterranea della TAV con Casalnuovo e Acerra, e da percorsi pedonali con alberature continue. In questo “Piano dei cinque comuni” sono inserite anche le aree degli ex stabilimenti Eridania, Liquigas Moneta, nei quali il progetto unitario prevede la realizzazione di nuove attrezzature urbane e parcheggi. L’ex stabilimento Moneta è uno dei più interessanti perché forse il più conteso tra cittadini e imprenditori immobiliaristi, tra interessi pubblici e privati, in un braccio di ferro durato decenni. Lo stabilimento produceva pentole per il noto marchio Moneta negli anni ’80; poi, dopo la chiusura dell’azienda, è stato abbandonato e lasciato al degrado. L’area, costeggiata dall’asse ferroviario che dovrà essere dismesso, si estende per quasi 23.000 metri quadrati, tra via Roma, via Vittorio Emanuele e via Giovanni Falcone. Nel 2005 il complesso viene messo in vendita mediante asta fallimentare, e un gruppo di imprenditori, costituito essenzialmente da immobiliaristi, entra in possesso dell'area per poco più di 2 milioni di euro: l’occasione di partecipare all’asta viene persa dal Comune, il quale diserta all’ultimo momento. Con l’intento di avviare il progetto di riqualificazione, coerentemente anche con quanto previsto nel Piano dei cinque

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L’evoluzione del progetto dell’area che ospitava la Moneta Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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CRONACA ‹‹ comuni, nel 2013 l’area viene convertita, mediante una variante al piano regolatore generale, approvata con la delibera del Consiglio comunale n. 20/2014, da “Zona produttiva (D1)” a “Zona per attrezzature di interesse generale (Fb)”. Il progetto originario, portato avanti dalla vecchia Amministrazione Peluso prevedeva la realizzazione, al posto dei vetusti capannoni industriali, di un grande parco pubblico con annessa cittadella civica nell’ambito degli interventi del “Programma Integrato Urbano PIU Europa”, per un importo complessivo stimato in 9 milioni di euro. L’idea della realizzazione di una cittadella civica annessa al parco urbano ha però innescato da subito moltissime polemiche, soprattutto da parte delle associazioni ambientaliste e dei comitati cittadini che hanno manifestato, in diverse occasioni, il proprio disappunto per la temuta cementificazione dell’area. Il progetto per l’attuazione del primo lotto viene approvato nel settembre 2014, su finanziamento POR-FESR Campania 2007/2013, per un importo di quasi 4 milioni di euro e a dicembre dello stesso anno viene pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di riqualificazione dell’area ex Moneta – Cittadella civica e parco attrezzato. A maggio 2015, dopo anni di braccio di ferro con gli imprenditori proprietari, la vecchia Amministrazione Peluso riesce a emanare un decreto di esproprio per dare il via al progetto di riqualificazione; provvedimento a cui la società “Hall srl”, allora proprietaria, si oppone ricorrendo al Tar, ma il Comune la spunta. L’avvocato Andrea Orefice, ex vice sindaco e assessore al-

l’urbanistica della precedente Amministrazione cittadina, sottolinea il lungo operato portato avanti dalla vecchia Amministrazione per arrivare a dare destinazione d’uso adeguata alle aree e ad acquisirne la proprietà attraverso il provvedimento di esproprio. Successivamente, con l’Amministrazione Pelliccia l’idea della cittadella civica viene abbandonata, soprattutto in seguito alle forti polemiche dei cittadini, dando maggiore risalto alla funzione di parco verde pubblico e di recupero di un vuoto urbano senza nuove costruzioni. Il progetto prevede attualmente, nello specifico, aree gioco per i bambini, percorsi ciclabili, un campo di bocce, alberature di diverse specie, due piazzette per piccoli eventi e il grande spazio centrale per le più importanti manifestazioni all’aperto. Il Sindaco ha dichiarato che “ridurre al minimo indispensabile eventuali manufatti per meglio preservare il concetto di vero e proprio polmone verde cittadino costituisce la volontà dell’attuale Amministrazione comunale”. A novembre 2015 sono state finalmente consegnate le aree per l’inizio dei lavori all’impresa Capriello Vincenzo srl, di Villaricca, aggiudicataria dell’appalto, cominciando con la totale demolizione dei vecchi capannoni industriali per fare spazio al famoso grande parco. Il termine stimato per la realizzazione di questo primo lotto è di 18 mesi; i lavori vengono portati avanti ormai da un anno e, al momento, non sembrano apparentemente rispettate le tempistiche, ma fra 6 mesi la cittadinanza e i bambini di Casalnuovo attendono volentieri di sorprendersi di una città arricchita di vivibilità.

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›› CRONACA

Dalla Regione arrivano le proposte per la terra dei fuochi

“Ecco il nostro impegno concreto” Bocciata in Consiglio regionale una mozione del Movimento Cinque Stelle, “superata dai fatti”. Chiesta anche una seduta monotematica. Intanto sono stati dissequestrati alcuni terreni di Caivano di Valerio Cerbone a terra dei fuochi protagonista anche nel corso dell’ultima ta regionale, Fulvio Bonavitacola, che ha la delega all'Ambienseduta del Consiglio regionale. A riportare il tema nell’au- te, è pubblicata sull'ultimo numero del Burc. la consiliare del Centro direzionale è stato il Movimento Nonostante la diminuzione di incendi di rifiuti, dai 3.000 cinque stelle con una mozione sottoposta al voto del Consiglio episodi del 2012 nel periodo gennaio agosto ai 1.300 del 2016 regionale. nello stesso periodo, è stato ritenuto necessario intervenire sul “Gli interventi fatti fino a oggi si sono rivelati dei palliativi” ha versante della prevenzione del fenomeno, della repressione, deldetto Vincenzo Viglione, consigliere del Movimento 5 Stelle, la rimozione dei rifiuti abbandonati. parlando degli interventi relativi alla Terra dei Fuochi per il quaIn base alla delibera, per la rimozione dei rifiuti e messa in sile “la situazione richiederebbe un soggetto per il coordinamento che curezza, vengono delineati i contenuti di un accordo quadro da non può essere la Regione ma è necessario fare comunque di più sottoscrivere tra i vari enti coinvolti (Regione, Province, Città puntando soprattutto sulla prevenzione anche attraverso un tavolo metropolitana di Napoli, Comuni) per “disciplinare le rispettive congiunto con i Sindaci dei territori interessati. La nostra mozione competenze”. è nell'ottica di contribuire a dare ulteriori risposte alla problematiL'accordo prevede l'immediata operatività delle azioni di rica dei roghi nella Terra dei Fuochi”. mozione dai comuni su strade e aree di proprietà comunale e di

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Immediata la replica dalla maggioranza, affidata al consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: “Nell'ultimo anno è stato fatto molto anche se il problema non è stato risolto. La problematica, però, non è solo in capo alla Regione, c'è anche un Commissario governativo che, peraltro, ora è a 'mezzo servizio' dato che è stato nominato anche Commissario al Comune di Pompei. La Regione ha dato sempre il massimo nell'ambito delle proprie competenze come per lo smaltimento delle ecoballe per eliminare una vergogna che è andata di pari passo con quella dei roghi”. Sulla questione è poi intervenuto Gianpiero Zinzi, consigliere di Forza Italia e presidente della Commissione speciale Terra dei Fuochi: “Chiedo al presidente del Consiglio regionale, Rosa D'Amelio, di convocare quanto prima una seduta monotematica per darci un obiettivo da raggiungere in tempi certi. Spesso i lavori delle Commissioni si vanno a intrecciare e chiedo alla presidenza del Consiglio di aiutarci ad accelerare i tempi. Inviterò De Luca a partecipare a un'assemblea con i 90 Sindaci di tutto il territorio comprensivo del patto Terra dei Fuochi”. Successivamente è arrivata la replica del vice presidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola, che ha annunciato una delibera di Giunta “che prevede investimenti per oltre 24 milioni di euro di cui 10 milioni a valere sui fondi di rotazione: sono le risorse appostate dalla Giunta regionale della Campania destinate al contrasto del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti e dei roghi dolosi in Campania per il biennio 2017-2018”. La delibera, annunciata in aula dal vicepresidente della Giun8 • Cogito

proprietà diversa e la rimozione da parte della Regione in sostituzione dei Comuni che non provvedano per le strade pubbliche che non sono di proprietà comunale. Cinque le azioni previste. La prima prevede sale operative presso presidi dedicati a Giugliano, nel napoletano, a Mondragone e nell’area vesuviana. E’ prevista anche una piattaforma per l'iter di raccolta e condivisione dei dati. L'azione 2 riguarda il rilevamento dei rifiuti abbandonati: videosorveglianza con impianti fissi, monitoraggio aereo attraverso droni, monitoraggio a terra, sostegno alle attività di segnalazione da parte dei cittadini. Lo spegnimento dei roghi è contenuto nell'Azione 3 del piano e prevede: pronto intervento, gestione dei rifiuti combusti in conformità alle Linee guida dell'Arpac. L'Azione 4 prevede rimozione e trasporto dei rifiuti abbandonati, a cominciare da un accordo quadro tra Regione, Province, Città metropolitana di Napoli, enti proprietari e/o gestori di strade pubbliche. L'azione prevede prima la selezione, l'imballaggio dei rifiuti, trasporto dai luoghi di prelevamento ai centri dedicati di raccolta oppure agli Stir in caso di rifiuti solidi urbani e assimilati; rimozione dei rifiuti abbandonati su aree demaniali regionali e nei corpi idrici. Infine, l'Azione 5 prevede la realizzazione di centri di raccolta e primo trattamento con il censimento dei siti e individuazione dei centri di raccolta e la progettazione, realizzazione e allestimento di nuovi siti dedicati a categorie omogenee di rifiuti. Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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CRONACA ‹‹ All’Azione 1 vengono destinati 4.500.000 euro totali; all'Azione 2 8.700.000 euro; 1.000.000 all'Azione 3 per lo spegnimento dei roghi; 10.000.000 per la rimozione e trasporto di rifiuti abbandonati; 3.000.000 per l'Azione 5. “In Campania abbiamo una diffusione di pratica criminale di sversamento illecito dei rifiuti” ha poi detto Fulvio Bonavitacola, per il quale “siamo di fronte a una pratica che, ai costi che un'azienda dovrebbe sostenere, sostituisce una metodica criminale quasi stabile per gli scarti delle lavorazioni. Spesso si tratta di aziende irregolari anche per altri aspetti, a cominciare dalla posizione dei lavoratori non in regola”. Fulvio Bonavitacola ha poi proposto di “non mettere ai voti la mozione, perché superata nei fatti da una delibera di Giunta”. “E' più utile rinviare la discussione per vigilare dopo la pubblicazione dell'atto” ha aggiunto Bonavitacola, ma il suo “suggerimento” non è stato ascoltato dai proponenti del Movimento Cinque Stelle che sono voluti andare al voto ottenendo la bocciatura della mozione che, nelle intenzione dei Cinque stelle, “aveva l'obiettivo di promuovere la costituzione di un sistema di interazione e coordinamento interforze, una "task force anti roghi" che coinvolga, attraverso appositi protocolli, tutte le forze dell'ordine operanti sul territorio, i rappresentanti dei Comuni della Terra dei Fuochi e gli enti tecnici tra cui Arpac, Asl e Sma Campania che utilizzi un sistema di comunicazione accessibile a tutti i soggetti coinvolti ed una banca dati unica per consentire lo scambio immediato di informazioni e accrescere l'efficacia dei controlli; elaborare una programmazione unitaria delle azioni di monitoraggio e sorveglianza delle aree interessate; strutturare protocolli e convenzioni con enti e Forze dell'ordine al fine di potenziare il controllo ambientale; anche attraverso l'acquisto di idonei strumenti e mezzi, quali, ad esempio, i droni; investire nelle attività di formazione dei soggetti coinvolti e del personale regionale; investire risorse aggiuntive nel controllo a monte sulla filiera di produzione dei rifiuti speciali; prevedere che, sui terreni inquinati o comunque interdetti alla coltivazione di prodotti, siano avviati immediati interventi di piantumazione di alberi ad alto fusto, come il pioppo; predisporre adeguate forme di controllo sulla gestione delle risorse affidate all'Arpac, evitando dispersioni o errate distribuzioni che compromettano le necessarie attività di controllo a danno dei cittadini”. Intanto, nei giorni scorsi, sono stati dissequestrati alcuni dei terreni sequestrati negli anni scorsi. Una decisione che ha riacce-

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so le polemiche sui danni creati da una gestione troppo sensazionalistica della terra dei fuochi che, nei fatti, avrebbe creato ulteriori danni al territorio mettendo in ginocchio l’agricoltura anche se la gran parte dei prodotti della terra tra Naopoli e Caserta non aveva avuto alcuna conseguenza dall’inquinamento creato dagli sversamenti illegali di materiali nocivi.

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›› POLITICA

Una manifestazione per il sì al referendum spacca i democratici ad Afragola

Arriva De Luca. Ed è “guerra” Il gruppo Arcobaleno del Pd non invita il Sindaco, poi lo affianca al "nemico" Montefusco. Tuccillo diserta l’incontro e porta il Presidente nel palazzo comunale. E scoppia un’altra polemica a campagna referendaria ad Afragola ha vissuto una giornata particolarmente calda. Ma non per il tema in sé, ma per i continui colpi di scena legati alla partecipazione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, a un’iniziativa per il Sì promossa dal gruppo Arcobaleno del Pd, il gruppo costituito da coloro che, pur facendo parte dei democratici, sono ormai contro il sindaco Tuccillo e la sua Amministrazione. Inizialmente, alla manifestazione con De Luca, non era prevista la partecipazione di Tuccillo. Successivamente, però, forse per le pressioni della segreteria provinciale, il nome del Sindaco è comparso sul manifesto; ma, insieme al suo, c’era anche quello di Biagio Montefusco, uno dei consiglieri comunali di maggioranza ormai fuori dalla maggioranza stessa. Immediata e dura la reazione di Tuccillo che, con un comunicato stampa annuncia il suo forfait. “Non parteciperò a iniziative che dietro lo schermo del Referendum alimentano confusione e strumentalizzazioni a danno del Pd e di Afragola” ha scritto il primo cittadino afragolese aggiungendo: “L'improvvisa comparsa sull'ultima versione del manifesto affisso in città, oltre che del Sindaco di Afragola, del consigliere Montefusco, qualificato come "consigliere del Pd", suona come una evidente e gratuita provocazione non solo nei confronti del partito locale, ma dell'intera amministrazione.

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Nonostante, infatti, la direzione del partito abbia sancito con un documento ufficiale l'incompatibilità tra il Pd e Montefusco, egli a più riprese ha utilizzato senza averne alcun titolo il nome e il simbolo del partito per perseguire finalità in aperto contrasto, peraltro, con la linea del Pd locale e con l'amministrazione. Quella del manifesto appare pertanto come un ennesimo tentativo di confondere le acque e di reiterare una sistematica usurpazione ai danni del Pd che non intendo in alcun modo avallare. Per questi motivi e per la chiarezza che dobbiamo alla politica cittadina, pur sostenendo le ragioni del sì come abbiamo fatto già in un convegno del Pd a luglio, mi asterrò dal partecipare all'iniziativa che si terrà domani ad Afragola”.

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Il passaggio per Afragola del presidente della Regione, però, non può non prevedere un incontro con il Sindaco del Pd che, tra l’altro, è anche presidente dell’Anci Campania ed ecco allora che ci si “inventa” un sopralluogo al cantiere del palazzo municipale “per l'opera più importante del programma PIU EUROPA in fase di ultimazione in città” come ha detto Tuccillo.

Dopo il sopralluogo, De Luca è andato al convegno dove c’era, come era logico attendersi, tanta gente ed Enzo Concas, leader arcobaleno dei dissidenti, non ha perso l’occasione per lanciare bordate: “Boicottare un convegno di così grande portata è stato uno scivolone politico di Tuccillo. Ad Afragola la Politica sta morendo e lui non si doveva permettere di boicottare un importante incontro politico. Ai convegni si partecipa, i convegni non si boicottano. E’ un esempio da non dare ai giovani e alle future generazioni. Ed è una cosa brutta quando poi il cattivo esempio è il Sindaco a darlo. Questo convegno poteva essere motivo per smussare gli angoli ma lui li ha inaspriti. Per la città di Afragola non è stata una bella pubblicità. Prima ha preteso, prima ha preteso di essere invitato, cosa che è stata fatta, dopo ci ha ripensato e ha chiesto che cancellassimo dal manifesto il nome di Biagio Montefusco e noi non abbiamo accettato questa prepotenza”. E la polemica ha coinvolto anche l’oggetto del sopralluogo di De Luca in piazza Municipio, i lavori per il palazzo comunale. Concas ha detto che “è necessaria una Commissione ispettiva per far sapere ai cittadini come sono stati spesi tutti questi milioni di euro di PIU EUROPA, soldi dei cittadini”. Commissione richiesta anche da Montefusco: “L'opera faraonica mostrata al presidente De Luca al momento già è costata il doppio del valore appaltato, stiamo a vedere a quanto arriveremo. Subito commissione speciale per fare trasparenza e spiegare al Presidente e ai cittadini i perchè dell'eccessivo costo raggiunto ai danni degli afragolesi”.

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CRONACA ‹‹

Polemica a Frattaminore sull’inquinamento successivo alla tromba d’aria

“Restano tutti i dubbi sull’amianto” Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti, ma le loro interrogazioni non sono state discusse. Mazzoccolo: “La presidente, Luongo, s’è servita del regolamento per evitare la discussione” di Angelica Argentiere Da comune che contribuiva all’inquinamento e quindi al- qualche cittadino ha provveduto a rimuovere l’amianto senza l’aumento dei tumori, a comune più virtuoso d’Italia per il rispetto dei prescritti provvedimenti e le necessarie autorizprogetti realizzati, incentivi per nuovi stili di vita, risparmio zazioni e se la discarica a cielo aperto creata nel macello coenergetico, raccolta differenziata, decoro urbano”. munale contenga anche rifiuti speciali, e soprattutto come Cosi si scriveva due anni fa di Frattaminore, vincitore del mai il Sindaco abbia individuato personalmente le imprese a premio Comuni virtuosi, sbaragliando la concorrenza di cit- cui affidare la messa in sicurezza e l’eventuale rimozione deltà del Nord, grazie soprattutto allo schiacciante 60% per cen- l’amianto con le due ordinanze su indicate, essendo invece to di raccolta differenziata in una zona dove si sfiorano per- preposto a tale adempimento un responsabile del procedicentuali del 30%. Sulla consistenza di quel premio molto si mento o un tecnico dell’Amministrazione. disse visto che non comprendeva tutti i comuni d’Italia, ma Ma non solo queste sono le perplessità emerse nell'ultimo solo quelli iscritti a quel concorso, ma certo è che il comune Consiglio comunale. Sono state mosse interrogazioni anche reappare molto meno virtuoso oggi con le immissioni di lativamente alla conoscenza dell'elenco dei lavoratori occasioamianto nell'aria a causa della tromba d'aria che lo ha scon- nali e del loro inquadramento economico nella ricorrenza di volto qualche settimana fa. Un danno di certo imprevedibile tutti i Santi, alla pubblicazione del piano urbanistico comunache pone un serio accento sulla prevenzione della costruzio- le, tenuto ancora segreto dalla sua redazione del 2015, quando ne sui territori e del rispetto delle norme. l'attuale Sindaco era già Consigliere comunale e tra i richie-

Il sindaco, Giuseppe Bencivenga, scriveva a una settimana da quell'indimenticato 7 ottobre: “In seguito all'evento che ha colpito il nostro territorio ed in seguito alla preoccupante frammentazione delle lastre di amianto, abbiamo deciso immediatamente di incaricare una società, in particolare la "Laboratorio Consulenze Ambientali", accreditata presto il Ministero della Salute al fine di realizzare un'analisi dettagliata ed un screening a campione nell'aria, alla ricerca di eventuali fibre "aero-disperse". La società ha quindi immediatamente effettuato questa serie di campionamenti soprattutto in prossimità della aree abitate ed interessate dal fenomeno. Gli esiti dei test sono stati positivi per la comunità, la presenza di fibre risulta infatti inferiore ai valori limite prescritta dalla normativa. Possiamo concludere che non vi è alcun pericolo per la cittadinanza. Un'ottima notizia, dopo un momento così teso per tutti noi”. Parole che non hanno tranquillizzato i Consiglieri di opposizione che muovono una serie di interrogazioni al primo cittadino. In particolare hanno chiesto se sono state emesse le ordinanze di messa in sicurezza e rimozione in riferimento a tutte le tettoie di amianto rotte e fotografate dal drone per constatare lo stato dei tetti delle case; se è stato verificato se Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016

denti della pubblicazione del puc e in merito al servizio mensa e dell'assegnazione non concertata di un plesso della scuola Novio Atellano per la realizzazione di un centro anziani temporaneo con protocollo di intesa della Pro Loco di Frattaminore. Tali richieste sono rimaste inascoltate durante il consiglio comunale del 28 ottobre scorso accendendo il fuoco delle polemiche su cui non getta acqua Raffaele Mazzoccolo: “La presidente del Consiglio, Elisabetta Luongo, non ha ritenuto urgenti le interrogazioni da noi mosse, rifacendosi al regolamento del Consiglio comunale che prevede il protocollo delle istanze fino a 3 giorni prima della data del civico consesso. Ma vorremmo ricordare al nostro Presidente che in caso di urgenza, alcune interrogazioni possono essere protocollate il giorno stesso del Consiglio. Riteniamo assurdo tutto questo e che soprattutto fino ad oggi le nostre interrogazioni non abbiano ricevuta alcuna risposta”. Sembra effettivamente strano che, durante il Consiglio comunale, non si sia discusso nemmeno dell'interrogazione sui quesiti dello smaltimento dell'amianto nel primo Consiglio comunale dopo la terribile tromba d'aria che ha investito il territorio specie se quel territorio è retto da un'Amministrazione che ha come slogan #amministriamocinegliocchi. Cogito • 11


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Scenari preoccupanti per lo stabilimento dell’Asi di Caivano

L’Algida perde la creatività L’Unilevel ha deciso di trasferire il centro ricerche, quello che inventa i gelati, a Londra. Rischiano di perdere il posto 26 persone. E si torna a temere la chiusura totale dell’azienda di Antonio Fioretto on c’è pace per l’Algida di Caivano. Non più tardi di costretti ad accettarla: faremo i gelati degli altri”. un anno fa analizzammo a più riprese il caso legato al Già, il paradosso è proprio questo: lo stabilimento resterà grande stabilimento dell’area industriale caivanese. E aperto, ma resterà orfano del proprio punto pensante. dodici mesi dopo, l’ombra dei licenziamenti torna a fare pauCurioso poi che il fatto si verifichi a poche settimane di dira. All’epoca sul patibolo rischiarono di andarci 150 operai, stanza dall’introduzione di un altro importante centro di ri“salvati” da un tavolo d’intesa imbastito dai sindacati. Ora, cerca in Campania, quello Apple, e proprio mentre il Goverinvece, la ghigliottina potrebbe abbattersi su altri profili pro- no è pronto a varare una manovra economica che prevede fessionali dell’azienda e i margini di trattativa sono ridotti al vantaggi per chi investe nel Mezzogiorno. minimo storico. Caivano e la Campania sono quindi vicinissime a perdere una vera e propria eccellenza, un punto nevralgico dell’industria partenopea. Nel centro di ricerca e sviluppo Algida, infatti, sono stati ideati i più famosi e diffusi gelati commerciali, dal Cornetto al Magnum, dal Cucciolone al Calippo. Ora diventerà nient’altro che un braccio meccanico. E a farne le spese potrebbero essere, ancora una volta, i lavoratori.

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Arrivano cinque licenziamenti nei Mc Donald’s di Pompei e Afragola inque lettere di licenziamento sono arrivate ad altrettanti diC pendenti dei Mc Donald’s di Pompei e di Afragola. E i sindacati hanno annunciato manifestazioni in tutte le piazze italiane per i 'DirittiDay' dei lavoratori licenziati.

L’Unilever, multinazionale anglo-olandese proprietaria del marchio, ha infatti deciso in maniera irreversibile di trasferire il centro di ricerca Algida da Caivano a Londra. Il verdetto sembrerebbe inappellabile, dal momento che i vertici aziendali avrebbero detto a chiare lettere che lo spostamento e la conseguente chiusura del laboratorio non è in discussione ed è ormai deciso. I professionisti a rischio sono ben 39, tra biologi, chimici, pubblicitari, nutrizionisti, esperti di marketing, che hanno ricevuto una scadenza incombente per preparare le valigie: il prossimo 21 dicembre. Secondo i sindacati la multinazionale ha previsto la ricollocazione in Italia o all’estero per 13 dei 39 addetti. Quindi, per 26 persone, non ci sarà neanche la speranza di trovare un altro lavoro nella stessa azienda. A preoccupare è soprattutto il silenzio totale nel quale si sta consumando la tragedia occupazionale. Non ci sono state proteste, non ci sono stati scioperi, nessun segnale è arrivato dalle Istituzioni. E le conseguenze potrebbero essere drammatiche, come conferma Raffaelle Buonaguro, segretaria regionale Fai Cisl: “Sono contraria ai licenziamenti, ovviamente, ma anche alla chiusura del centro di ricerca. E’ il vero cervello dell’azienda e una volta chiuso potrebbero esserci ripercussioni sul futuro dell’intera fabbrica”. Quasi rassegnata, invece, la posizione di Maurizio Vitiello (Uila Uil): “Siamo contro la chiusura del centro ma è una decisione che ci è caduta addosso, una decisione presa dalla casa madre. Al momento non siamo sicuri che un’azione sindacale sia in grado di modificare la decisione di Unilever. Il nostro obbligo, a oggi, è quello di salvaguardare i lavoratori”. Dello stesso avviso Carmine Franzese (Flai Cgil): “La decisione ci danneggia e siamo consapevoli, sia come regione che come impianto. Ma siamo 12 • Cogito

Gennaro Strazzullo, segretario generale della UILTuCS Campania, spiega di aver annunciato già in passato le intenzioni dei vertici della multinazionale: “Avevamo visto bene quando abbiamo annunciato che la frammentazione di ‘NapoliFutura’, attraverso le concessioni della multinazionale, avrebbe comportato un ridimensionamento degli organici, divisi per singole società, al solo scopo di limitare diritti e tutele previste dallo statuto dei lavoratori e, di fatto, per escludere il sindacato dai punti vendita. Non a caso dei 5 licenziamenti finora effettuati, uno riguarda un rappresentante sindacale della 'UILTuCS'. Ciò che continua ad accadere nei punti vendita di Napoli e provincia è l'esatto contrario di quanto la multinazionale annuncia attraverso i mass media. I lavoratori continuano a subire ricatti morali, con turni di lavoro super flessibili e con continui annunci di trasferimenti attraverso forme di distacco tra diverse società licenziatarie, segno evidente di una frammentazione solo formale ma non sostanziale. Ciò non fermerà la nostra azione. Continueremo la nostra battaglia a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei McDonald's”. Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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POLITICA‹‹

Concluso il congresso cittadino del Pd di Casalnuovo

In cerca di stabilità Gennaro Castiglione ha il compito di riportare unità in un partito che era diviso su tutto. Ai lavori ha partecipato anche il sindaco, Massimo Pelliccia. Non mancano le note polemiche di Enza Gargiulo abato 5 novembre nel centro polifunzionale Pier Paolo menti di minoranza di Giannone e Luise (assenti al conPasolini a Casalnuovo di Napoli si è svolto un consiglio gresso). straordinario del partito democratico per eleggere il Erano presenti anche il sindaco, Massimo Pelliccia, molnuovo segretario della sezione cittadino. ti Consiglieri comunali (anche di schieramenti opposti) tutIl congresso è stato indetto su richiesta del membro più ta la giunta e l’onorevole Massimiliano Manfredi, deputato anziano del partito, Luigi Piacente, ufficialmente presenta- del Pd. Proprio Manfredi, rivolgendo l’attenzione alla situata al segretario metropolitano, Venanzio Carpentieri. zione casalnuovese, mette in evidenza che le problematiche Il pd casalnuovese ormai da sette mesi era senza una di partito devono essere risolte internamente cercando di struttura ben definita. Dopo la sfiducia da parte del diretti- non pesare sulla responsabilità civile. Inoltre l’onorevole invo all’ex segretario, Gerardo Giannone, il partito era rima- vita il partito a stare insieme all’Amministrazione comunasto senza una guida. In questo periodo di transizione la con- le Pellicciana dicendo: “Dovete stare insieme perché su di voi fusione è stata tanta su quella che era la rappresentanza di pesa una responsabilità che decide se Casalnuovo va indietro o sinistra degli elettori casalnuovesi. Giannone, anche se sfi- va avanti.” duciato, è andato avanti per la sua strada continuando a faSi è poi proceduto all’elezione del nuovo segretario. Unire campagne per il partito democratico, attraverso una pa- co candidato Gennaro Castiglione, ex assessore all’ambiengina facebook L’Unità di casalnuovo e ponendosi come te e territorio, poi dimessosi per “mancanza di condivisione esponente di un pensiero di sinistra, appoggiato dalla con- e collegialità nella macchina amministrativa”. Nel suo discorsigliera comunale Roberta Luise, candidata nelle liste del so di presentazione Castiglione si pone l’obiettivo di coinPd. Dall’altra parte c’era tutto il direttivo del partito che ha volgere più cittadini di sinistra al partito e avere un pd apersfiduciato Giannone e i tesserati che avevano come punto di to al confronto e se necessario anche allo scontro. Castiriferimento il candidato a sindaco del Pd delle scorse ele- glione è stato eletto ed è l’attuale segretario del partito dezioni, Giovanni Nappi, candidato del partito come consi- mocratico casalnuovese. Immediata la reazione su Facebook gliere alla città metropolitana. di Giannone che, tra battute e commenti velati, esprime il Una situazione molto confusa tant’è che lo stesso Nappi suo dissenso per il congresso, fino a poi reagire in maniera al congresso straordinario afferma: “C’è chi dice che a Casal- chiara sulla pagina facebook Casalnuovo Aut dicendo che nuovo ci sono 2 Pd, il secondo è quello che vogliono gli opposi- non si doveva parlare della consigliera Roberta Luise. tori”. Al congresso tutti gli esponenti del partito si sono Indipendentemente da tutto pare che il partito democraschierati con la formazione originaria a favore di Nappi tico a Casalnuovo abbia trovato una nuova direzione solida prendendo le distanze da quelli che sono stati gli atteggia- e compatta.

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E’ durato pochi mesi il servizio di trasporto interno a Casalnuovo

Cucù...la navetta non c’è più! Nonostante le buone intenzioni elettorali, il pulmino che collegava le frazioni non circola più. E la cittadina alle porte di Napoli resta divisa in quattro, con tante e diverse conseguenze negative di Enza Gargiulo asalnuovo di Napoli, un comune con più di 50.000 abitanti, si estende su un territorio molto ampio ed è divisa in varie frazioni. Tra le varie zone, Casarea, Tavernanova, Licignano e Casalnuovo centro, però, i collegamenti sono inesistenti. Si è costretti a spostarsi in auto. In campagna elettorale tutte le coalizioni esistenti puntavano tantissimo sulla risoluzione del problema. L'elettorato vedeva già concretizzarsi l'avvio di una navetta che collegasse in modo efficiente tutte le varie zone, dato che il punto in questione era una promessa di quasi tutte le parti schierate

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per concorre al governo della città, come ribadito anche nel corso degli incontri tenutesi nella redazione di Cogito. Il candidato sindaco divenuto poi primo cittadino, Massimo Pelliccia, addirittura aveva anche più volte affermato che la navetta sarebbe stata gratuita. Dopo le elezioni però le promesse vanno concretizzate e, dopo qualche mese, si fa un primo tentativo. Si istituisce una navetta per pochi mesi che gira fino a mezzogiorno e ne passa una ogni ora. L'inaugurazione della navetta ovviamente è avvenuta in pompa magna. Con foto, coinvolgendo i social, coinvolgendo le persone. Il punto è che la navetta è durata solo qualche mese, do14 • Cogito

podichè è scomparsa. Non esiste più e tutti l'hanno dimenticata. Una delle tante promesse da campagna elettorale, niente di più. Sicuramente ci saranno motivi logistici, difficoltà pratiche, mancanza di fondi ecc... ma la fiducia elettorale e stata data anche sulla base di queste piccole promesse. Se si vuole davvero bene al proprio paese si fa il possibile e l'impossibile per mantenere fede a quello che è un reale bisogno della popolazione. Ma non è solo questo il problema. A Casalnuovo con questo tipo di conformazione spaziale si vengono a creare 4 paesi diversi. Non c'è il senso di appartenenza alla città, ma alla frazione. Siamo nel 2016, e si può pensare che oggi con i social le tecnologie, i mezzi, siamo tutti collegati, ma la vicinanza fisica e il vissuto quotidiano non possono essere sostituiti. Questo ovviamente da un lato crea muri psicologici ma dall'altro anche muri commerciali. Giusto per fare un esempio da Casarea (situata in una traversa di via Filichito) è complicato andare al mercato al centro di Casalnuovo il martedì mattina. Gli adolescenti non di Tavernanova non passeggiano per il corso Umberto il pomeriggio ma rimangono nella piazzetta Siani a Tavernanova. Muri fisici e mentali che non fanno bene a nessuno. Non fanno bene alla crescita di Casalnuovo nè dei suoi abitanti. Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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Trovata una soluzione per il distretto sanitario

L’Asl resta a Casalnuovo Il Comune metterà a disposizione dei locali in attesa di trovare una sistemazione definitiva. Il sindaco, Massimo Pelliccia, ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato per la soluzione di Enza Gargiulo randi tribolazioni e preoccupazioni ci sono state per la questione della sede dell’Asl di Casalnuovo di Napoli. L'Asl, come abbiamo anticipato nel numero scorso, doveva andare via dalla città. Ovviamente la notizia ha suscitato polemiche, manifestazioni e preoccupazioni da parte di tutta Casalnuovo. Il punto era che, a maggio 2017, scadrà il contratto di fitto che l'Asl ha con i locali di via Ravello dove è attualmente ubicata e la sede è stata giudicata non idonea per condizioni igieniche. Ovviamente ciò ha provocato un sussulto nella popolazione. La questione in realtà va avanti da anni e già le precedenti Amministrazioni avevano ipotizzato locazioni diverse ma il nodo non era mai veramente venuto al pettine anche perchè il contratto di fitto non era vicino alla scadenza. Questa volta invece ci si è realmente dovuti porre il problema. Il sindaco Massimo Pelliccia ha richiesto la riunione del Comitato di rappresentanza dei Sindaci e il sindaco di Giugliano, Poziello, l'ha convocato. E l’esito della riunione, a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore, il presidente del comitato Antonio Poziello, il sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia e i primi cittadini delle città di Melito e Pozzuoli, Venanzio Carpentieri e Vincenzo Figliolia, è stato positivo. Al termine della riunione è stato redatto un verbale contenente gli impegni che il Comune e la direzione Asl reciprocamente assumono scongiurando così il rischio di uno spacchettamento dei servizi sanitari. Nello specifico il piano d’azione prevede che tutti i servizi continueranno a essere erogati sul territorio grazie al Comune che, sin da subito, metterà a disposizione dei locali per sopperire in via provvisoria alle carenze strutturali. Inoltre nei prossimi giorni la struttura amministrativa dell’Asl e quella comunale si incontreranno con l’intento di trovare una soluzione definitiva alla problematica. “Mantenere i servizi sanitari in loco era per noi una priorità assoluta – ha dichiarato il Sindaco di Casalnuovo – intendo ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo primo risultato: ringrazio tutto il Consiglio Comunale, i sindaci del Comitato, il vescovo di Acerra e tutti i rappresentanti politici e non che si sono schierati al nostro fianco in queste settimane”.

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I Sindaci di Melito, Casalnuovo, Pozzuoli e Giugliano con il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore Un primo passo c'è stato. Il distretto non si muoverà da Casalnuovo. Sarà momentaneamente allocato in spazi pubblici offerti dal Comune per poi trovare una struttura definitiva con un contratto scritto e un accordo da parte dell'Azienda sanitaria e il Comune. Anche il presidente del consiglio, Giovanni Nappi, è intervenuto sulla questione: “L'Asl chiude? No! Non più. Queste, la domanda e la risposta. Perché è questo che è stato scongiurato: La chiusura del distretto a Casalnuovo. La prima, indispensabile, tappa per arrivare ad una soluzione definitiva. Un primo risultato "Politico". Mi spiego: "Politicamente" è stato deciso di salvaguardare il nostro territorio (e per questo ho ringraziato personalmente i tre sindaci, Figliolia, Poziello e Venanzio Carpentieri che, assieme e su richiesta formale del nostro sindaco, Massimo Pelliccia, hanno tracciato questa linea di salvaguardia). Un abbraccio anche ai comitati per i loro presidi.Certo i locali che ospitano attualmente l'Asl non sono idonei, per cui a scadenza del contratto nel 2017 dovranno essere spostati. L'Amministrazione, di concerto con i vertici Asl, valuterà nelle prossime settimane una soluzione idonea. Si tratta di capire, sostanzialmente, in quale dei locali pubblici disponibili dislocare l'Asl. Per cui, a oggi, non è stato ancora tracciato alcun piano per lo spostamento concreto dei locali. Ma ribadisco ciò che dovrebbe far gioire è che dal nostro territorio l'Asl non andrà via. Non era questo che chiedevano i cittadini?”

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Anteprima nazionale per il docufilm sulla terra dei fuochi

Il segreto di Pulcinella Alla proiezione nel Caivano Arte c’era anche Marisa Laurito, una delle protagoniste. E il giornalista Sandro Ruotolo ha ringraziato il pentito dei casalesi per la collaborazione di Angelica Argentiere a Social Movie ha presentato nel teatro Caivano Arte lo do la serata, ha esclamato: Grazie Carmine Schiavone (pentito scorso 31 ottobre, l'anteprima del film documentario "Il del clan dei Casalesi e tra i protagonisti del docufilm) per averci porsegreto di Pulcinella - storie dalla terra dei fuochi", prodot- tato sul luogo delle indagini. Un'espressione in cui non ci si rito da Armando Fusco in collaborazione con Movie Factory e per vede (nda) e che lascia seriamente perplessi in quest'amara vila regia di Mary Griffo che vanta la partecipazione degli attori cenda dover ringraziare un camorrista che attraverso quei sistemi Maurisa Laurito e Bruno Leocollusi criminali infiltrata con la ne e le interviste a padre Mauripolitica/Stato (che noi cittadini vozio Patriciello, Vincenzo Tosti, tiamo, lo Stato siamo noi). Luigi Costanzo, Marzia CacLa regista Griffo ha dichiarato: cioppoli, Carmine Schiavone, “Il tema che lega tutto è la responsa\U ÄÄST K KP Mariano Marino, Monika Dobilità: quella delle madri nei con0DU\ * *ULσR browolska, Maria Grazia Del fronti della salute dei loro figli, del con 0DULVD /DXULWR Prete, Speranza Piu, Tina Sirisingolo nei confronti di sè stesso e il e co, Mauro Pagnano e Imma mondo, la ricerca della responsabilità %UXQR / /HRQH Divilio, tra i protagonisti della più alta, quella degli attori principalotta contro la Terra dei fuochi. li dello scempio del territorio, le orga“C'era una volta un re, anzi nizzazioni criminali e lo stato omerno... C'era una volta un regno toso e inerte”. chiamato Campania Felix, dove Il docufilm è emozionante, grala Terra era fertile e bellissima e la zie alle musiche del maestro Robergente aveva tanta roba buona da to Colavalle, delle storie dei bammangiare ed era felice...”; inizia bini Antonio e Mesia attraverso gli così il racconto di Pulcinella, occhi delle loro mamme, dell'allert simbolo della napoletaneità aldei medici di famiglia, storie di chi l'estero, sarà il filo conduttore lotta questo brutto male che sta at-

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I protagonisti de Il segreto di Pulcinella con il giornalista Sandro Ruotolo che collegherà e anticiperà tutte le storie dei personaggi che compaiono nel docufilm sulla martoriata "Terra dei fuochi", la "pattumiera" d’Italia, una terra da riconquistare e ricostruire. Una situazione denunciata inizialmente da LegAmbiente sul finire del secolo scorso e poi, all'inizio del 2000, da un gruppo di cittadini caivanesi, tra di loro una sarda, Speranza Piu, tra le più agguerrite nella deuncia di quei roghi, venuti alla ribalta mediaticamente con don Maurizio, parroco del parco verde di Caivano, attraverso le indagini del poliziotto Roberto Mancini con il suo lavoro preciso e puntuale consegnato alla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti tra la fine degli anni ‘90 e gli inizi del 2000, un poliziotto morto di cancro per il suo servizio reso allo Stato che lo ha risarcito con un indennizzo di solo 5.000 euro. Uno Stato sempre citato e reso responsabile dalla presentazione iniziale insieme con il giornalista Sandro Ruotolo che, apren16 • Cogito

tanagliando tutte le famiglie; ma andava approfondito quel senso di responsabilità caro alla regista: la responsabilità di quello Stato che non è altro da noi ma siamo noi stessi correi di questi reati quando abbiamo votato, per esempio, il sottosegretario Nicola Cosentino, accusato di aver avuto un ruolo in primo piano per lo smaltimento abusivo di rifiuti tossici attraverso la società Eco4, così allo stesso modo evitare di ringraziare il camorrista Carmine Schiavone. Più della responsabilità, andrebbe approfondito il tema della corresponsabilità, quando abbiamo votato persone di malaffare, quando non abbiamo educato le nuove generazioni, quando abbiamo lasciato soli i nostri concittadini inascoltati dalle Istituzioni, quando lasciamo sole le mamme, sopravvissute ai loro figli morti di cancro. E per dirla con le parole di uno dei protagonisti del film: "A pullecenella o veron sul quann va in carrozza". Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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Tutto esaurito per “Schiattamm ‘e resat pe nu schiattà”

Una risata per salvarci Teatro Lendi pieno per lo spettacolo che ha finanziato un progetto del professor Antonio Giordano. Si cercherà di capire la relazione tra malattie tumorali ed esposizioni continue a sostanze inquinanti di Angelica Argentiere o scorso 4 novembre Medicina, chirurgia e nel cineteatro Lendi si neuroscienze, presso il laè tenuto lo spettacolo boratorio di Tecnologie "Schiattamm e resat pe nu biomediche e oncologia schiattà" organizzato dalla sperimentale dell'UniverRete di cittadinanza e comusità di Siena. nità, che mette in relazione Il professore campano, tante realtà associative nei in collegamento skype da comuni della terra dei fuoPhiladelphia ha ringraziachi, volta all'esercizio coto il pubblico per aver sostante di cittadinanza restenuto questo importansponsabile e di comunità. te progetto: “Si tratta di La kermesse di musica, una grande opportunità ridanza, teatro e cabaret, precevuta dai cittadini che sentata dalla giornalista L’intervento in videoconferenza del professor Antonio Giordano avverto in qualità di meFrancesca Ghidini ha visto dico, ma anche di uomo il susseguirsi sul palco di tantissimi artisti che hanno aderi- che ritiene doveroso anteporre il diritto alla salute ad ogni alto gratuitamente all'iniziativa sold out: come Gipsy Fint, tro interesse. Pertanto si tratterà di uno studio indipendente Lino D'Angiò, Ciak e Medico, Peppe Laurato, Valerio Io- che sfuggirà alle logiche politiche e/o economiche”. vine, Sud 58, Maurizio Capone, Gino Fastidio, Ernesto a L'obiettivo dello studio è chiarire l'eventuale esposizione Foria, Salvatore Omante, RFC, Elmo e Scipio, lo scrittore a inquinanti ambientali, indagata da decenni senza giungePino Imperatore e Paolo Caiazzo. re a nessuna evidenza scientifica condivisa, dimostrando la Il ricavato della serata andrà a finanziare il progetto Gior- presenza di intossicazioni da sostanze chimiche nei residendano, attuato dalla direzione scientifica e dal coordina- ti delle aree a rischio. Tale osservazione sarà possibile effetmento del professor Antonio Giordano, direttore dello tuarla tramite analisi del sangue di soggetti affetti dalle paSbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medi- tologie tumorali del Sistema Emolinfopoietico (linfomi e cine di Philadelphia, presidente del Comitato scientifico leucemie) mediante test tossicologici in grado di rilevare della Human Health Foundation Onlus e professore di una serie di inquinanti organici e inorganici, effettuati dalAnatomia e istologia patologica presso il dipartimento di l'Università Federico II di Napoli.

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Polemiche al Dalla Chiesa di Afragola per un corso serale

La scuola negata Quest’anno non ci saranno lezioni per una ventina di studenti lavoratori ed è polemica. Dalla scuola fanno sapere che non c’è l’autorizzazione dell’ufficio scolastico regionale di Antonio Boccellino forbiciata ai corsi serali dell’Istituto dalla Chiesa di Afragola, dottoressa se può lasciarci un'autorizzazione scritta ma dice che non probabilmente per effetto dei tagli imposti dal Governo. Ma può. Quindi andiamo via dal Provveditorato con questa autorizzaun gruppetto di circa 20 lavoratori studenti non ci sta; e da zione, seppur verbale, di tornare a scuola”. Dopo le rassicurazioni del Provveditorato, i ragazzi tornano al qualche settimana sta manifestando per la mancata costituzione Dalla Chiesa. Prosegue il portavoce degli studenti: “Il pomeriggio della classe quarta di informatica. Ci spiega tutto Massimo, il loro portavoce, con una lettera in- del 3 novembre torniamo a scuola; ma quando nella scuola ci vedoviata a giornale: “Siamo degli alunni (adulti). La maggior parte di no tornare, il responsabile del serale ci chiede di andare via. Gli spienoi è disoccupata e si è iscritta al corso serale per poter conseguire il di- ghiamo che abbiamo l'autorizzazione di un dirigente del provveditoploma di scuola secondaria. Tutto questo per acquisire qualche mini- rato e che la scuola era stata avvisata, ma il responsabile del serale ma competenza e avere ancora qualche chance nel mondo del lavoro, chiama il Preside, il quale arriva e ci dice che lui non sa nulla e che non ha preso nessun accordo con la dirigente. Quindi, a questo punto, gli chiediamo di metterci per iscritto le motivazioni per cui ci mette fuori, ma non ha voluto e ci ha avvisati che se non ce ne fossimo andati avrebbe chiamato i Carabinieri e ci avrebbe denunciato per occupazione. Gli diciamo che non eravamo nell'Istituto per occupare ma per fare lezione. Ma non ha voluto saper nulla e ha chiamato i Carabinieri. Li abbiamo aspettati, ma non è mai arrivato nessuno. Quindi andiamo via e il giorno dopo torniamo a Napoli per aggiornare la dottoressa De Lise di quello che era successo, ma non era giorno di ricevimento e prendo appuntamento per un altro giorno. Il giorno dopo riceviamo una chiamata dall'istituto scolastico e l'operatrice ci comunica che siamo convocati tutti per il giorno seguente nella scuola. Così facciamo. Sabato 5 novembre alle 11 arriviamo a scuola, non ci accoglie nemmeno il Preside, che non ci vuole ricevere, e, tramite l'ufficio per le relazioni con il pubblico, ci consegna una lettera nella quale vengono spiegati i motivi della mancata costituzione in un territorio, come quello in cui viviamo, dove la disoccupa- della classe quarta e contestualmente ci invita a seguire un altro corso zione è una grave piaga. Siamo circa una ventina e, chi da due di diploma oppure a chiedere il nulla osta per l’iscrizione presso un alanni, chi da un anno, frequentiamo questo istituto. Siamo stati tro istituto informatico. Tutto questo dopo quaranta giorni di lezioni, ammessi dal terzo anno al quarto. Quest'anno abbiamo iniziato una verifica di matematica, e un'autorizzazione verbale del funziole lezioni il 13 settembre dopo aver pagato regolarmente le tasse. nario dirigente del CSA di Napoli. Noi siamo andati dai CarabinieSul nostro corso c'erano due professori, italiano e matematica, in ri i quali ci hanno suggerito di tornare dal dirigente CSA con in maattesa che arrivassero altri docenti, cosa normale come ogni inizio no la comunicazione della scuola e di chiedere spiegazioni, ovvero coscolastico. Succede, però, che il 24 ottobre, il collaboratore del di- me mai il preside ha agito diversamente da come erano gli accordi”. Gli studenti non si arrendono e annunciano: “Torneremo rigente Scolastico, Vincenzo Montesano, ci informa che il corso di informatica non è stato attivato dal Provveditorato e che quindi giovedì 10 novembre dalla dottoressa De Lisa. Sperando che ci rinoi non potevamo stare più nell'Istituto. I motivi che ci sono stati ceva e trovi una soluzione. Il problema è che siamo a novembre e un altro indirizzo di informatica non c'è ad Afragola. Noi vospiegati andavano dai tagli a un problema di tipo tecnico”. Ma la risposta fornita dalla scuola per le vie brevi non convin- gliamo solamente tornare a studiare per acquisire competenze, ce gli studenti lavoratori. Prosegue Massimo: “Cosa stranissima, se non stiamo chiedendo nulla che non ci è dovuto. Alcuni di noi il corso non era attivo come si spiega la presenza dei due docenti? E hanno fatto sacrifici per frequentare il corso, ci sono mamme che come si spiega il motivo per cui quaranta giorni abbiamo fatto lezio- il pomeriggio lasciavano i loro figli soli per poter seguire le lezioni e pure una verifica di matematica? Come si spiega il fatto che fi- ni, chi dopo lavoro si metteva a studiare”. Lo stop parrebbe causato, leggendo la lettera rilasciata agli no a una settimana prima il responsabile del serale entrava nella nostra classe sollecitando, chi magari non era ancora a posto con le tasse studenti-lavoratori lo scorso 5 novembre da una mancata autorizzazione da parte dell’Ufficio scolastico regionale all’attivascolastiche, di mettersi a posto?” I ragazzi non ci vedono chiaro e decidono di bussare alle porte zione della classe IV. Abbiamo provato a vederci chiaro recandoci alla Scuola “Dalla dell’Ufficio scolastico regionale. Continua Massimo: “Non convinti della situazione ci rechiamo a Napoli dal Provveditorato giove- Chiesa”, nella mattinata di sabato 5 novembre; ma sia i collaboradì 3 novembre. Veniamo ricevuti da un funzionario dirigente, Ma- tori che il Dirigente scolastico hanno preferito per il momento ria Teresa De Lisa, la quale ci informa di essere già a conoscenza del- non rilasciare dichiarazioni. Logicamente, siamo a disposizione la situazione del serale del "Dalla Chiesa" e che seppur c'erano stati per incontrarli nell’ottica, più che di una sterile protesta fine a se dei problemi, l'accordo con il Preside non era quello di sopprimere la stessa, di fare fronte comune e provare a risolvere il problema. E classe, ma di garantire la continuità degli studi. Dopodiché, il fun- ciò nella consapevolezza che non stiamo parlando di ragazzini, ma zionario telefona, davanti a noi, al nostro istituto e informa, non sap- di padri e madri di famiglie, molti con impegni di lavoro, che ampiamo se il preside o il suo collaboratore, della nostra presenza, e di fa- mirevolmente sono costretti a correre contro il tempo, a trascurare in modo di trovare una soluzione. Quando la dottoressa termina la re i loro figli per un miglioramento, e si vedono le porte sbarrate. Fatto sta che, diciamola come vogliamo, lo studio diventa semchiamata, domandiamo se potevamo recarci a scuola tranquillamente e lei ci rassicura: "Sì, dovete tornare a scuola". Al che chiedo alla pre più un privilegio di pochi che un un diritto di tutti…

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Al via un ciclo di incontri nell’oratorio Damiano di Frattamaggiore

“Riavviciniamo i giovani alla Chiesa” Il vicario foraneo, monsignor Nicola Giallaurito, ha risposto all’appello della Diocesi di Aversa. La parrocchia di S. Filippo Neri pronta a fare la sua parte con incontri fino alla primavera del 2017 di Angelica Argentiere Chi cercate?” (Gv 18,4) è il titolo di un ciclo di 9 conferenze che avranno inizio il prossimo venerdì 18 novembre alle 19 per intraprendere un percorso di catechesi per giovani e adulti. L'incontro si terrà, cosi come gli altri a seguire nella locandina in foto, nella sala conferenza "Damiano" dell'oratorio in via Regina Margherita, nella struttura adiacente alla chiesa di San Filippo Neri, di cui è responsabile il monsignor Nicola Giallaurito, responsabile della forania. Gli stessi convegni sono proprio il frutto di una richiesta della Diocesi di Aversa che intende avvicinare i giovani alle comunità parrocchiali. Ne abbiamo parlato con don Nicola che ha ribadito fortemente: “Un titolo emblematico che intende scuotere le coscienze, che significativamente si riallaccia alla riflessione proposta e che la nostra parrocchia ha voluto affrontare come percorso di condivisione insieme con i giovani per entrare nelle problematiche che attanagliano il nostro territorio e il nostro tempo”. Don Nicola ha poi aggiunto: “Il titolo ha in sè anche una provocazione, evocando la domanda posta a Gesù con il tradimento di Giuda, ma anche di accoglienza, come Gesù stesso si rivolge agli Apostoli per saggiare e comprovare la loro fede . Lo stesso interrogativo, ripete quello dell'Angelo all'ingresso del sepolcro vuoto, segno visibile della Risurrezione, accolta con incredulità e scetticismo”. Da una riflessione si evince che “colpisce innanzitutto il fatto che i giovani in maggioranza vivono la loro fede in modo problematico, più con riserve e distacco che con interesse e adesione. Valutano la loro storia con molto disincanto e sono molto critici nel relazionarsi con la Chiesa come istituzione. Occorre capire come mai la crescita non è stata accompagnata da quella della fede con altrettanto impegno, in modo proporzionato alle varie età. Inoltre sembra mancare ai giovani la dimensione comunitaria della fede e che non si percepisca la chiesa come un ambiente accogliente e interessante. Forse non sono i giovani che

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si sono allontanati dalla Chiesa, ma è la Chiesa che non ha tenuto fede alle promesse, non riuscendo a rimanere al passo con i cambiamenti e le nuove sfide che si sono susseguite”. Il primo incontro, che si terrà il prossimo venerdì 18 novembre avrà come tema: “I giovani sanno ancora sognare? Futuro e attese: nuove sfide per una via di realizzazione della persona”. A parlare con quanti parteciperanno all’incontro sarà monsognor Gennaro Matino, docente di Teologia pastorale presso la Pontificia facoltà teologica dell'Italia Meridionale. A inaugurare il ciclo di incontri sarà il vescovo della Diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. Gli incontri proseguiranno mercoledì 14 dicembre alle 19 quando ci si confronterà con l’avvocato Sabrina Capasso sul tema “La violenza e il mondo giovanile”; mercoledì 15 marzo alle 19 il rettore del seminario di Posillipo, don Franco Beneduce, parlerà del tema “I giovani hanno paura di scegliere? Orientamenti e obiettivi di esistenza”; mercoledì 29 marzo alle 19.30 la professoressa Angela De Rosa, architetto e insegnante d’arte, parlerà di “I giovani e la cultura: la sfida educativa di oggi”; mercoledì 5 aprile alle 19.30 “La giovinezza nei testi sapienzali” con don Salvatore Capasso, insegnante di religione; mercoledì 19 aprile spazio a una discussione su internet con don Carlo Villano, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Aversa; mercoledì 26 aprile alle 19.30 sarà il professor Marco Dulvi Corcione, docente dell’Università del Molise terrà un incontro su “Figli e genitori: convergenze e divergenze generazionali; mercoledì 3 maggio alle 19.30 “Illusioni e delusioni nel mondo giovanile: droga e ludopatia” con lo psichiatra dell’Asl Napoli2 Nord, Mario Romano; mercoledì 10 maggio alle 19.30 ultimo appuntamento con monsognor Franco Picone, vicario generale della Diocesi, che parlerà de “I giovani e la Chiesa: rapporto conflittuale o necessità di nuove proposte”.

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›› SOCIETA’

In corso la manifestazione promossa dal Csv Napoli

La fiera dei beni comuni Due giorni per discutere, con i protagonisti, di economia solidale, finanza etica e solidarietà. Ieri l’inaugurazione, a San Domenico maggiore, con il sindaco metropolitano, Luigi de Magistris di Antonio Cerbone ’ in corso, nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli l’edizione 2016 della Fiera dei Beni Comuni, uno dei più importanti appuntamenti su volontariato, terzo settore e solidarietà in Italia. Giunta alla sua ottava edizione, l’iniziativa promossa dal CSV Napoli vuole puntare i riflettori sui temi della sussidiarietà, della sostenibilità, della finanza etica e dell’economia solidale. Due giornate di condivisione per riflettere sul rispetto dei beni comuni e sulla fattibilità di una loro gestione condivisa, per ripensare in modo critico gli stili di vita, per diffondere buone prassi e sensibilizzare all’adozione di comportamenti consapevoli. La Fiera dei Beni Comuni da sempre rappresenta un luogo privilegiato di confronto tra esponenti istituzionali, rappresentanti del mondo del non profit, imprese e cittadini sulle sfide da affrontare e gli impegni da intraprendere per rafforzare i legami della comunità e contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti. Anche quest’anno sono in corso convegni, seminari e workshop, mentre le associazioni di volontariato raccontano la loro attività con stand espositivi e altre iniziative. Ieri, venerdì 11 inaugurazione con il presidente del Csv Napoli, Nicola Caprio, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio. A seguire, il percorso partecipato “Laboratorio Beni Comuni”: una serie di tavole rotonde nelle quali si sono confrontati Sindaci, Amministratori della provincia di Napoli ed esponenti del mondo del volontariato italiano. Ampio spazio è stato dedicato alle nuove generazioni,

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con due seminari interamente dedicati ai giovani e con la “caccia al tesoro: alla ricerca dei Beni Comuni”: un modo per conoscere e rispettare i beni della città attraverso il gioco e il divertimento, che ha inviato oltre 100 studenti di scuole di Napoli e provincia. Sempre ieri, c’è stata la tavola rotonda “Economia e Solidarietà” con l’intervento, tra gli altri, del sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, e del presidente del Csvnet, Stefano Tabò. Oggi, sabato 12, invece, a partire dalle 9 si parlerà di disagio minorile, relazione con la comunità, decrescita felice in due diversi seminari. Nel pomeriggio, seminario su finanza, sobrietà e felicità. La Fiera dei Beni Comuni è inserita nel network nazionale “I Cantieri del Bene Comune”.


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48 MESI a TASSO Ø* vedi regolamento


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›› CULTURA

Una mostra sull’emancipazione femminile a Frattamaggiore

Donne e Olimpiadi Foto e storie per capire come è cambiato, negli anni, il ruolo delle donne nello sport e nella società. L’iniziativa, nella sala consiliare, è stata promossa dal Club Panathlon “Fracta Major Atellano” di Antonio Fioretto ei giorni scorsi la sala consiliare del Comune di Frattamaggiore ha aperto i battenti per l’inaugurazione della mostra “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici”. L’evento, organizzato dal Club Panathlon “Fracta Major Atellano”, presieduto dall’ avvocato Franco Capasso, ha rappresentato la tappa campana dell’omonima rassegna partita da Trento e via via estesasi in tutt’Italia. Presenti all’inaugurazione numerose autorità, a partire dal sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, passando per l’assessore alla cultura, Giuseppina Maisto, fino ad arrivare al consigliere Michele Granata e al vicepresidente del Distretto Italia del Club Panathlon International, Antonio Gambacorta. Il giornalista de Il Mattino, Franco Buononato, ha moderato la serata alla quale hanno fatto seguito altri sette giorni di apertura dedicata alle visite delle scolaresche frattesi. Obiettivo della mostra la rappresentazione, attraverso pannelli espositivi, del percorso di crescita delle donne nello sport, una strada tortuosa ma dalla fortissima rilevanza sociale di cui ci ha parlato il presidente Franco Capasso: “Le donne sono passate dall’emarginazione degli inizi del ‘900 all’assoluta importanza dei nostri giorni. Attualmente, le rappresentative olimpiche e paraolimpiche vedono numerosissimi esponenti femminili e anzi, si affidano soprattutto a loro per puntare ai

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successi sportivi. I casi di Assunta Legnante e di Bebe Vio sono emblematici in quest’ottica. Se si pensa che all’inizio le donne non potevano nemmeno partecipare alle gare ci si rende conto di quanti passi avanti siano stati fatti in tal senso. La nostra mostra ha rappresentato l’evoluzione anno per anno e sottolineato l’importanza dello sport nell’emancipazione del cosiddetto sesso debole”. Già, cosiddetto debole, ma poi nemmeno tanto…

Al teatro Bolivar anteprima nazionale dello spettacolo “Rosetta ‘a masaniella” ’ andato in scena, in anteprima nazionale, dal 28 ottobre al 2 E‘a masaniella”, novembre, al teatro Bolivar di Napoli, lo spettacolo “Rosetta un musical creato e diretto da Renato di Meo e prodotto dall’Accademia “Agorà arte” diretta da Anna Amoruso. Un numeroso pubblico ha apprezzato e applaudito, in questi primi 6 giorni di rappresentazione, questo recital che ha ricevuto anche il patrocinio dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Napoli. Un cast di tutto rispetto, come Annamaria Stizzo nei panni di Rosetta, Susy Amoruso, Antonella Sguardo, Maria Fenizia, Nicola Arena (di Afragola) e Vincenzo Gammone, supportati da un nutrito gruppo di allievi dell’Accademia, tra i quali Carmen Cefalo, di Afragola, e Raffaella Cirillo di Frattamaggiore; una trentina di artisti, in sintesi, che si è cimentata in questa bella commedia musicale ambientata nel periodo storico precedente l’Unità d’Italia. Due atti di puro divertimento, ma anche di riflessione sulle vicende narrate che mettono in filigrana le proverbiali caratteristiche dei napoletani, quali la capacità di adattamento, la passionalità e le loro immarcescibili virtù come la rabbia, la ribellione e il coraggio di reagire alle ingiustizie. L’opera è ambientata nei primi anni dell’Ottocento, in una fase decisiva per la storia partenopea caratterizzata dall’arrivo dei francesi, durante la quale i napoletani credevano in una rinascita dopo i Borboni. Simbolo di queste speranze, fu “Rosetta a Masaniella”, protagonista attorno alla quale si snoda tutto lo 22 • Cogito

spettacolo, che incarna il ruolo che le donne hanno sempre avuto a Napoli. Rosetta, coinvolta prima da alcuni rivoluzionari carbonari e convinta idealista poi, si troverà in situazioni di estremo pericolo, mitigate da Giuseppe, un personaggio agnostico e convinto campanilista. Nel finale la messa in scena lascia al pubblico una sottile nota amara per una città, che resta eternamente in attesa di una sua identità. Da segnalare anche la formazione orchestrale, composta da esperti musicisti del Conservatorio di Napoli, con musiche e canzoni inedite, eseguite rigorosamente dal vivo; cantanti, danzatori e attori in costume d’epoca fanno il resto e portano lo spettatore a rivivere, sebbene per poche ore, altri tempi. Prossimo spettacolo programmato per le ore 20.30 di sabato 10 dicembre sempre al Teatro Bolivar, sito a Napoli in via Bartolomeo Caracciollo, zona Materdei. Per informazioni: www.teatrobolivar.it Antonio Boccellino Anno XXIII - numero 396 - Sabato 12 novembre 2016


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Al via le celebrazioni per la venerabilità di padre Sosio Del Prete

Il padre dei “figli del popolo” Il cardinale Sepe e quattro Vescovi nel tempio del Volto Santo per ricordare il frate frattese. Stasera, sabato 12 novembre, una veglia di preghiera nella Basilica di Sant’Antonio di Afragola di Antonio Boccellino na folla di fedeli ha accolto il cardinale Crescenzio Sepe, giunto nel tempio del Volto Santo per ricordare la recente proclamazione di venerabilità di padre Sosio Del Prete, un francescano dell’Ordine dei frati minori, avvenuta qualche mese fa. All’evento, che rientra nelle celebrazioni organizzate dalla Congregazione delle Piccole ancelle di Cristo Re, fondata proprio dal Venerabile e dalla Serva di Dio suor Antonietta Giugliano, anch’ella in cammino di Santità, hanno preso parte ben quattro monsignori: Tommaso Caputo, Enrico dal Covolo, Bruno Forte e Angelo Spinillo, vescovi tutti variamente legati alla Congregazione; molti francescani, a partire dal ministro provinciale padre Carlo D’Amodio; e una larga rappresentanza di sacerdoti diocesani e di religiose dell’istituto. Presenti anche numerose autorità civili e militari, a partire da Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, città natale del Venerabile. Durante la solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento, presieduta dal porporato napoletano, è stato letto il decreto promulgato, lo scorso 26 aprile 2016, dal cardinale Angelo Amato: un Atto della Congregazione delle Cause dei Santi con il quale sono state riconosciute a padre Sosio le "virtù cristiane in modo eroico" dichiarandolo venerabile; un “titolo” che apre la strada che porta alla beatificazione e alla canonizzazione. L’applauso che ha seguito la lettura del decreto ha spinto il cardinale Sepe a dire: “Questo vostro applauso manifesta la gioia della Chiesa, in particolare quella di Napoli, perché è stato riconosciuto a questo suo figlio, padre Sosio Del Prete, morto a Napoli, l’eroicità delle virtù. E’ la Santità della Chiesa universale che si arricchisce, e a questa corona di Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio viene innestata un’altra gemma. Ecco spiegata la nostra gioia. Sentirsi noi perché ognuno di noi chiamato ad essere Santo si sente incoraggiato vedere come il Signore opera le meraviglie della Sua grazia in questi uomini e donne”. Il Cardinale è poi passato ad omaggiare gli intervenuti, a iniziare dai Vescovi, spiegandone, per ognuno, i motivi della vicinanza con il Venerabile e con l’Ordine del Cristo Re, sottolineando l’importanza dell’avvenimento per la Chiesa di Napoli: “La città di Napoli, pure essendo afflitta da tanti mali, presenta un maggior numero di candidati alla Santità. E questo è un motivo di grande gioia”, spiegando poi cosa significa santità, definendola come “un incontro con Dio e la regina di tutte le virtù, è la forza che spinge alle azioni, che si manifesta” e come “la fiamma che brucia tutte le cose cattive”. A seguire è entrato nel vivo dell’omelia: “Il Vangelo ci mostra due diversi atteggiamenti nei confronti del Dio. C’è la supplica dell’orfano, c’è il lamento della vedova, quello di persone che si sentono emarginati, disprezzate. Si mettono davanti a Dio e pongono a lui tutta la loro fiducia. E l’altro atteggiamento. Quello di chi sta in piedi, a testa alta. E quasi pretende di essere perdonato perché lui compie le opere, quelle opere che sono le prescrizione della legge. Ma lo stile di Dio, la logica di Dio che non è quella dell’uomo. Le persone arroganti, le persone egoiste, le persone non rispettose degli altri perché pensano di dominare, di sopraffare, di offendere gli altri. La vera miseria non è quella materiale, ma è quella del cuore, della mente, quella dell’anima. La vera miseria è il peccato”. Concludendo il suo commento sui passi delle Scritture, raccordandosi con l’apostolato e il carisma di padre Sosio, legato a doppio filo agli an-

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ziani e ai poveri, o come amava egli stesso definirli “i figli del popolo”: “E’ quello che ha fatto il nostro fratello Sosio. Secondo me ha voluto incarnarsi, anche nel nome, scegliendone il più diffuso nella sua città. Dotato di doti musicali, forse poteva diventare un grande direttore di orchestra. Ma cosa accade nella sua vita? Ad Afragola, incontra una povera vecchia, sofferente, e legge in questa donna il Volto di Cristo sofferente. Ed il momento della sua conversione alla carità. E comincia a darsi ai poveri, ai bambini. E che diventa ancora più grande quando conosce Antonietta Giugliano e insieme si sentono di fare opere di carità.”. A seguire, il saluto della madre generale, suor Leonia Buono, che ha così sottolineato la giornata: “E’ con viva e profonda com-

mozione che ringrazio tutti ed ognuno per la vostra presenza in questo tempio dedicato al Volto Santo, con la nuova cornice del ciclo iconografico realizzata del maestro Angelo Vaccarella. La vostra presenza è un segno consolante di stima ed amicizia. Condividete con noi la nostra gioia, la dichiarazione di Venerabilità del nostro fondatore. Vorrei poter esprimere la piena dei sentimenti che si riversano nel mio animo. E’ immensa la gratitudine a Dio per il nostro Venerabile che ha esercitato le virtù cristiane con la piena donazione di se”. Non sono mancati anche apprezzamenti dei fedeli. Come quelli della comunità di Sant’Antonio di Afragola, guidati dal rettore, padre Marcello Pronesti, che ha così commentato: “Abbiamo fatto un pulman da Afragola proprio perché Padre Sosio è di casa di Afragola. Speriamo che si ripetano questi avvenimenti perché è anche una spinta per noi a essere sempre imitatori di queste figure di Santità”. E il saluto dell’ex ministro provinciale, fra Agostino Esposito, presente all’evento insieme a tanti seguaci del poverello di Assisi, anch’egli emozionato per l’evento: “Oggi è una tappa fondamentale per la famiglia francescana e le suore. Padre Sosio, un frate che si è santificato, non soltanto attraverso la musica sacra, ma donandosi ai poveri in un momento storico difficile dell’Italia e anche della nostra Napoli. E ha cercato di passare dagli spartiti musicali alla musica della carità, andando soprattutto incontro a tutti quelli che ne avevano bisogno soprattutto gli orfani e gli anziani. Ha composto un nuovo canto, quella della carità”. Le celebrazioni per la venerabilità di padre Sosio proseguiranno con altre tappe: a partire da quella programmata per oggi, sabato 12 novembre, nella Basilica pontificia di Afragola, dove alle 20, si terrà una veglia di preghiera sul tema “Le opere di Misericordia nel Venerabile Padre Sosio” cui seguirà una visita guidata nella cappella delle tombe dei fondatori nella casa madre delle Piccole ancelle di Cristo Re. Cogito • 23


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