Cogito 434

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Anno XXVI - numero 434 - sabato 11 Maggio 2019

copertina


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C.so A. De Gasperi, 42 - Afragola www.prestigioargentieori.it


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EDITORIALE

Le elezioni dimenticate

Siamo ormai in piena campagna elettorale, ma se ne sono accorti solo a Crispano dove la contemporaneità tra elezioni comunali ed europee crea quell’attenzione che dovrebbe essere naturale anche per scegliere i nuovi rappresentanti italiani nel Parlamento europeo. Al momento non sono state organizzate iniziative degne di nota nell’area a Nord di Napoli e lo stesso Salvini ha evitato di far tappa nei comuni dove la Lega, vista la presenza del sottosegretario Pina Castiello e dell’ex senatore Nespoli, aspira ad avere un buon risultato anche in vista delle Regionali del prossimo anno. Le Regionali del prossimo anno, che, tra l’altro, saranno accompagnate dalle comunali in centri importanti quali Afragola, Cardito, Caivano, Casalnuovo e Frattamaggiore, sono il vero obiettivo di chi è impegnato in politica nell’area a Nord di Napoli. Nessuno pare avere voglia di impegnarsi in queste europee che

servare per gli appuntamenti elettorali del 2020 quando ci sarà un rimescolamento totale delle carte in gioco e chi, oggi, è nel Pd potrebbe ritrovarsi con liste civiche o addirittura con la Lega, qualora il carroccio confermasse i voti prospettati dai sondaggi. Il terzo incomodo, i Cinque Stelle, vivono una prima campagna elettorale nazionale da ‘protagonisti di Governo’. Una campagna elettorale difficile perché è forte il disagio in molti attivisti, ma anche in molti rappresentanti istituzionali, per l’accordo stretto con la Lega. Al momento non si vede un impegno forte nel sostenere le tesi dei Cinque Stelle in nessuno dei comuni di riferimento di Cogito, a eccezione chiaramente di Crispano dove, come detto, le elezioni comunali portano inevitabilmente a una maggiore sensibilizzazione dei cittadini sul voto del 26 maggio. L’augurio è che, man mano che ci si avvicinerà al giorno del voto, si moltiplichino le iniziative politiche per far conoscere

Nell’area a Nord di Napoli poche le iniziative promosse per far conoscere programmi e candidati alle Europee vedranno in campo solo coloro che sono interessati a partecipare alle ‘primarie’ interne al centrodestra. Sembra ormai certo, infatti, che tra Lega e Forza Italia ci sia una sorta di ‘patto’ in base al quale chi otterrà più voti in Campania potrà scegliere il candidato alla Presidenza della Regione nel 2020. La sfida per le Europee, quindi, per il centrodestra, potrebbe ridursi a una lotta interna tra leghisti e azzurri con l’aggiunta di Fratelli d’Italia che punta a consolidarsi con la speranza di fare poi da ago della bilancia, qualora la sfida tra i due partiti maggiori del centrodestra non portasse a un risultato chiaro per l’uno o per l’altro. Nell’area di centrosinistra, invece, sembra che ci sia davvero poco interesse a sostenere questo o quel candidato. La sconfitta delle politiche del 2018 ha lasciato conseguenze che ancora condizionano l’attività politica di quanti possono spostare i classici pacchetti di voto. In molti preferiscono stare alla finestra in attesa di conoscere magari il ‘cavallo’ vincente o comunque quello che ha maggiori potenzialità per sostenerlo, ma sempre e comunque senza un impegno particolare. Un impegno che si preferisce con-

programmi e, soprattutto, i candidati perché l’Europa non è un’entità astratta, ma una realtà concreta nella quale il Parlamento europeo può e deve giocare un ruolo centrale. Non si può continuare a parlare di Europa come qualcosa di estraneo a noi, ma bisogna capire che siamo parte integrante di quella Europa e che anche il nostro voto per scegliere i nostri rappresentanti nel Parlamento europeo può essere importante per decidere le strategie da seguire nei prossimi anni.

Il direttore e la redazione si stringono intorno alla famiglia Cerbone, addolorata per la morte della signora Maria Carmina Petrosini Cerbone.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

Editrice Cogito srl QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

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fondato da Natale Cerbone è realizzato da

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Direttore Antonio Iazzetta Vicedirettore Antonio Trillicoso Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Valerio Cerbone, Pietro Cerbone, Angela Finestra, Antonio Fioretto, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Pasquale Porzio, Teresa Turino

Fotoreporter Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357


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PRIMO PIANO

Verso il rinnovo del Parlamento europeo

Le Europee ‘silenziose’ I

di Angelica Argentiere

l Parlamento europeo è l’unica Istituzione europea i cui membri sono eletti direttamente dai cittadini, e le elezioni sono alle porte. Tra il 23 e il 26 maggio 2019 circa 400 milioni di europei si recheranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti a Strasburgo. In Italia si voterà domenica 26 maggio con l’apertura dei seggi dalle 7 alle 23. Si prevede un’alta astensione anche perché in Italia

presidenza della Commissione europea, al fine di rafforzare la legittimità politica sia del Parlamento che della Commissione. Il Parlamento ha avvertito di essere pronto a respingere qualsiasi candidato, nella procedura d’investitura del Presidente della Commissione, che non sia stato nominato di un partito politico europeo in vista delle elezioni europee del 2019. Si vota per influenzare le decisioni che riguardano la propria vita e quella di 505 milioni di cittadini, e incidere sul futuro dell’Unione europea anche per le generazioni che verranno. Il Parlamento europeo stabilisce leggi che riguardano tutti e che vengono recepite nella legislazione nazionale, e decide su come verranno spesi i soldi dell’Unione europea (Fonte: http://www. europarl.europa.eu) Secondo le proiezioni dell’Eurocamera basate sui dati raccolti dai principali istituti di sondaggio, le principali forze pro Ue tradizionali registrano le perdite maggiori. La Lega perde qual-

votare è considerato un ‘dovere civico’ (Costituzione della Repubblica Italiana -Titolo IV, Art. 48) ma non siamo obbligati come accade per gli amici del Belgio o della Grecia ad esempio. Si vota per eleggere i Deputati che andranno a comporre il Parlamento europeo per i prossimi cinque anni e rappresenteranno gli interessi dei cittadini dell’Unione europea con una riduzione dei numero dei parlamentai da 751 a 705 in seguito all’uscita definitiva del Regno Unito dalla Unione Europea. L’assegnazione dei seggi a ogni Stato membro varia in base alla sua popolazione. I risultati elettorali influenzeranno anche l’elezione del Presidente della Commissione europea: è la procedura del “candidato principale” (Spitzenkandidat). Per la prima volta nel 2014 i partiti politici europei hanno nominato i propri candidati alla

che punto ma rimane primo partito in Italia. Ma l’Italia è davvero dominata dagli euroscettici con un marcato sentimento antieuropeista, di spinte all’uscita dall’euro considerato fautore di tanti mali per il nostro Paese? No, solo un quarto della popolazione uscirebbe dalla moneta unica. Secondo questo sondaggio dell’Ipsos, la visione che si ha è un po’ appannata ma l’euroscetticismo non si traduce automaticamente nel rifiuto del processo di integrazione. E’ importante che gli italiani recuperino fiducia e vadano a votare perché il Parlamento europeo legifera su materie che toccano la nostra vita di tutti i giorni, come: agricoltura e pesca, sviluppo regionale, protezione dei consumatori e sicurezza alimentare, trasporti, ambiente ed energia, salute, cultura, istruzione e formazione, commercio, concorrenza, ricerca e innova-

IN BREVE

Tre soli candidati riconducibili all’area a Nord di Napoli nelle liste presentate per le elezioni del 26 maggio


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PRIMO PIANO zione e in ultimo ma non di importanza, anzi al contrario, la difesa dei diritti umani. Nei giorni scorsi sono state presentate le liste per la Circoscrizione Sud che, oltre alla Campania, comprende anche Calabria, Basilicata, Puglia e Abruzzo. Non sono mancate le sorprese, a cominciare dalla mancata candidatura di Camillo Giacco, nipote dell’ex senatore Nespoli, che era dato per certo tra i candidati della Lega. Alla fine l’area a Nord di Napoli è destinata a fare da portatrice di voti per candidati di altri territori, a eccezione di tre candidati che hanno riferimenti in questo territorio: Eduardo Maria Piccirilli, docente universitario e presidente dell’Università Academy School, afragolese, candidato con il Pd; Nicola Caputo, parlamentare europeo uscente e legato all’area frattese da vincoli di parentela e politici, candidato dal Pd; Luigi Napolitano, ingegnere e coordinatore della Commissione “Smart City” dell’Ordine degli ingegneri di Napoli. Tra l’altro, al di là della mancanza di candidati ‘locali’, sembra che non ci sia ancora la necessaria attenzione sul tema delle Europee e infatti mancano iniziative pubbliche che sicuramente arriveranno nelle prossime settimane, a ridosso del voto. Ecco tutti i candidati per la Circoscrizione Sud EuropaVerde: Eliana Baldo, Amodeo Orlando, Emanuela Trimarchi, Luigi Esposito, Ascenza Loredana Fasano, Giuseppe Lacicerchia, Filomena Pollinzi, Giuseppe Barbaro, Emma Chiaia, Crocifisso Aloisi, Adriana Colacicco, Giuliana Farinaro, Vincenzo Giordano, Maurizio Pendenza, Francesco Quartarone, Innocenza Anna Starace, Giuseppe Ventura, Valeria Votano Forza Italia: Silvio Berlusconi, Barbara Matera, Lorenzo Cesa, Fulvio Martusciello, Alessandra Mussolini, Aldo Patriciello, Carmela Bellame, Fulvia Michela Caligiuri, Mariagrazia Chiusolo, Leonardo Ciccopiedi, Filomena D’Antini, Beatrice De Donato, Paola Di Salvatore, Antonio Ilardi, Giorgio Magliocca, Antonietta Pecchia, Giuseppe Pedà, Sergio Paolo Francesco Silvestris. Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni, Rocco Aversa, Denis Nesci, Margherita D’Urbano, Raffaele Fitto, Isabella Gentile, Marcello Gemmato, Maria Rosaria Lagrotta, Maria Letizia, Stella Miele, Caio Giulio Cesare Mussolini, Mario Quaglieri, Carmela Rescigno, Salvatore Ronghi, Alessandro Sicialiano, Alessandro Siciliano, Antonio Tisci, Ugo Tozzi, Lucrezia Vinci. La Sinistra: Eleonora Forenza, Ciro Amalfi, Viola Arcuri, Pietro Bevilacqua, Michela Arricale, Fortunato Cacciatore, Jessica Dell’Anna, Nicola Capuano, Sara Ferri, Giovanni Fabbris, Paola Natalicchio, Sandro Fucito, Ivana Palieri, Antonio Luongo, Patrizia Perrone, Marco Palladino, Francesca Pesce, Luigi Pandolfi. Lega: Salvini Matteo, Antelmi Ilaria, Calderano Daniela, Caroppo Andrea, Casanova Massimo, Cerrelli Giancarlo, D’Aloisio Antonello, De Blasis Elisabetta, Grant Valentino, Lella An-

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tonella, Petroni Luigi Antonio, Porpiglia Francesca Anastasia, Sapignoli Simona, Sgro Nadia, Sofo Vincenzo, Staine Emma, Tommasetti Aurelio, Vuolo Lucia. Movimento cinque stelle: Chiara Maria Gemma, Piernicola Pedicini, Laura Ferrara, Isabella Adinolfi, Rosa D’Amato, Michela Rescigno, Gianluca Ranieri, Mario Furore, Mariano Peluso, Enrico Farina, Vito Avallone, Alberto De Giglio, Danilo Della Valle di Caserta, Franca Pulpito, Luigi Napolitano, Antimina Di Matteo di Aversa, Valeria Di Nino, Stefania Gentile. Partito democratico: Franco Roberti, Pina Picierno, Andrea Cozzolino, Elena Gentile, Giosi Ferrandino, Gerarta Ballo, Nicola Brienza, Caterina Cerroni, Nicola Caputo, Lucia Nocera, Franco Iacucci, Anna Marra, Massimo Paolucci, Leila Keichoud, Eduardo Piccirilli, Anna Petrone, Ivan Stomeo, Mariella Verdoliva. Più Europa-Psi: Raimondo Pasquino, Alessandra Senatore, Michele Abbaticchio, Alfonso Pisicchio, Francesco Galtieri, Nicola Di Palma, Daniela Aiuto, Raffaello Adesso, Giovanna Dell’Erba, Stefania Del Negro, Benedetta Dentamaro, Rossella Fasulo, Arnaldo Gadola, Lucia Manciero, Luciano Monticelli, Simona Russo, Marco De Andreis, Silvja Manzi. Partito Comunista: Marco Rizzo, Laura Bergamini, Alessandro Mustillo, Giovanna Bastione, Palmo Antonio Mosaico, Daniela Giannini, Aldo Bernardini, Eleonora D’Antoni, Francesco Adamo, Ingrid Sattel, Domenico Aquino, Laura Biancini, Salvatore Catello, Silvia Stefani, Gennaro Nenna, Lucia Firmani, Roberto Pano, Mariangela Verardi CasaPound: Simone Di Stefano, Emanuela Florino, Luigi Catalano, Laura Cavaliero, Cira de Falco, Pierfrancesco Di Salvo, Vincenzo Iorio, Antonio Laveglia, Felice Lecciso, Claudia Pagliariccio, Lucia Picicci, Antonio Pocchia, Raffaella Tandoi, Giuseppina Tesoriero Popolari per l’Italia: Walter Mario Mauro, Silvana Arbia, Elvio Covino, Franca Rosaria Esposito, Franco Aufiero, Annunziata Faraso, Giuseppe Morelli, Lucia Sbano, G.Battista Bondesan, Paola Cavalletto, Carmine Spiaggia, Damiano Cartellino, Cosimo Limardo, Luca Mariotto, Cristina Spinelli, Anna Ciriani, Loredana Tomaciello Gilet Arancioni: Antonio Pappalardo Partito Pirata: Cristina Diana Bargu, Luigi Di Liberto, Rosaria Cuomo, Luca Cappelletti, Rosaria Talarico, Flavio Del Soldato, Sara Bonanno, Luigi Gubetto, Monica Amici, Michele Pinassi, Stefania Calcagno, Felice Zingarelli, Emmanuele Somma Popolo della Famiglia: Luca Avagnina, Marianna Puzo, Salvatore Di Marino, Maria Cristina De Pascalis, Mirco Fanizzi, Laura Terrana, Carlo Barbano, Apollonia Amati, Marco Di Salvo, Federica Lupi, Alfonso Gambardella, Vittoria Leone, Diego Amedeo Ciancetta, Roberta Esposito, Giovanni Iannei, Katia Acquaviva, Eraldo Rizzuti.

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PRIMO PIANO

Verso le elezioni a Crispano

Parola d’ordine: Cambiamento di Rocco Pezzullo

IN BREVE

Tutti i candidati puntano a proporsi come il ‘nuovo’ rispetto alle precedenti esperienze amministrative

L

a parola d’ordine è, per tutti, “Cambiamento”. A questo punto della campagna elettorale l’unica cosa che appare certa è la volontà dei candidati di utilizzare questo desiderio diffuso come una leva per conquistare voti ed accaparrarsi il più ampio consenso. I tre schieramenti calano adesso le carte migliori. Ci siamo, è tempo di massimizzare l’impegno per sperare di ottenere il miglior risultato possibile. Più che di temi – si parla ovviamente anche di program-

mi – l’interesse comune è quello di insinuarsi nel percepito comune, quale forza che, più delle altre, riesce ad incarnare l’essenza più vera del cambiamento. Ecco perché si continua ad assistere a innumerevoli interventi dell’una e dell’altra fazione tesi a sottolineare la presenza nella lista di moltissimi giovani o di persone che mai hanno avuto a che fare con la politica attiva. Benché questa non sia, a nostro avviso, garanzia di merito e competenza, bisogna riconoscerne l’efficacia in termini comunicativi. Una dote, quella della comunicazione, che va certamente ri-

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conosciuta alla lista di centro-sinistra. Michele Emiliano ha tenuto, fin da subito, a puntare su questo importante aspetto lasciandosi assistere da un esperto del settore. La pagina facebook e il sito web personale rappresentano un importante valore aggiunto in questa campagna elettorale. Puntare sull’idea di cambiamento e sull’entusiasmo di giovani attivisti è sempre stato un punto di forza del Movimento Crispano il quale, adesso, si sente ‘derubato’ a casa propria. Tant’è che il tentativo dei grillini, in particolare nelle ultime settimane, è stato quello di ribadire ostinatamente che loro ci sono sempre stati e hanno, a differenza di altri, sempre operato attivamente per il bene di Crispano.

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Lo ha ribadito il candidato Biagio Fusco, in un passaggio del suo intervento all’inaugurazione dello Spazio cinque stelle, quando, in maniera focosa e appassionata, sottolineava la presenza nelle altre liste di giovani i quali, parafrasando il fondatore del MeetUp crispanese, non hanno mai vissuto azioni di cittadinanza attiva, ma “sono stati finora interessati unicamente a bighellonare all’esterno dell’Ammot”. Gli attivisti ci tengono a sottolineare che non appartengono alla categoria degli ultimi arrivati, e lo hanno presto dimostrato condividendo a tutto spiano, nelle ultime settimane, vecchi post e testimonianze di eventi saltati fuori dall’album dei ricordi del Meetup. La novità assoluta, in ordine di tempo, è legata senza dubbio alla scelta di Alfonso D’Errico di candidarsi alla guida di “Rialzati Crispano”. La lista civica ha affrontato non poche difficoltà in merito alla ricerca di un leader che fosse in grado di prendere il posto di Antonio Barra. Per contrastare efficacemente la candidatura di Michele Emi-

PRIMO PIANO liano, candidato sindaco di “Unità e Cambiamento”, c’era bisogno di un uomo altrettanto forte, capace di attirare ampio consenso ed essere riconosciuto, in breve tempo, quale valida alternativa in questo territorio. La decisone di puntare su D’Errico è risultata essere, in questo senso, assai vincente. La lista civica ha recuperato il terreno e il tempo perso rispetto alla compagine di sinistra, facendo tremare le certezze di chi già si immaginava già con la fascia tricolore. Merito di D’Errico è stato certamente quello di costruire una lista ampia, capace di includere anche quella fetta di persone le quali, pur stimando l’ex Sindaco, non avrebbero accettato di candidarsi a sostegno di Barra. Si infiamma, dunque, la campagna elettorale ed entra nel vivo la corsa verso le elezioni. Ai candidati va riconosciuto il merito di aver finora mantenuto i toni bassi e il reciproco rispetto. Un segnale importante per questa comunità che ha bisogno di ripartire e cogliere l’opportunità di spiccare il volo.

Filippo Castaldo candidato a Sindaco

Alfonso D’Errico candidato a Sindaco

Michele Emiliano candidato a Sindaco

Lista “Rialzati Crispano”

Lista civica “Unità e Cambiamento”

FUSCO Biagio, IMPERIOSO Mario, GERVASIO Vincenza detta Cinzia, CAMMISA Antimo, BUONOMO Raffaele, FORNITO Elvira, CHIACCHIO Vincenzo, ORSUSANNO Rosario, MOSCA Chiara, MIELE Giovanni, CAPASSO Luigi, DEL PRETE Roberta, GALIFUOCO Severina

ALFIERI Marina, COSTANZO Carmensita detta Carmen, DI MICCO Gaetana detta Tania, DI SANTO Raffaella, DE FALCO Anna, TRASPARENTE Mariangela, ADAIMO Gianluca, BASSOLINO Luigi, CAPASSO Luigi, CENNAMO Vincenzo detto Enzo, D’ERRICO Giovanni, LA SALA Carlo, MAZZARELLA Vincenzo, PAGNANO Salvatore, VITALE Francesco detto Franco, VITALE Sossio.

CASTIELLO Anna, CENNAMO Gregorio, CENNAMO Marina, COSENTINO Carolina, CRISPINO Maria, FREZZA Antonio, GRANATA Carlo, IMITAZIONE Imma Lara detta Lara, MAZZARA Nicola, ONORATO Gioacchino Emanuele, PEZZELLA Teodoro detto Teo, RUSSO Maddalena detto Manila, SAVIANO Rosario, TANZARELLI Luigi, VITALE Michele, VITALE Pasquale detto Lino

Lista “Movimento 5 stelle”


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PRIMO PIANO

Confronto tra i candidati Sindaco di Crispano nella redazione di Cogito

Obiettivo comune: Evitare il terzo scioglimento del Consiglio comunale per camorra di Rocco Pezzullo

IN BREVE

Castaldo, D’Errico ed Emiliano hanno illustrato il loro programma per far rinascere Crispano

U

n confronto sereno nel corso del quale sono emersi anche molti punti comuni nei programmi dei tre candidati Sindaco di Crispano. Al punto che, alla fine del dibattito tenutosi nella nostra redazione, il direttore di Cogito, Antonio Iazzetta, nel salutare Filippo Castaldo, Alfonso D’Errico e Michele Emiliano ha sottolineato come il clima disteso e la condivisione di alcuni punti possa essere un ottimo

Filippo Castaldo, 26 anni, laureato in Giurisprudenza e celibe. Praticante avvocato civilista, è iscritto ai Cinque Stelle dal 2012 ed è stato candidato al Consiglio comunale anche nel 2015. E’ sostenuto dal Movimento Cinque Stelle.

auspicio per una collaborazione istituzionale che non potrà che fare bene a Crispano che deve rinascere dopo due scioglimenti del Consiglio comunale per condizionamento della camorra. E proprio sul rischio di un terzo scioglimento del Consiglio comunale per condizionamento camorristico s’è concentrata la prima domanda che ha dato il via al confronto.

Alfonso D’Errico, 65 anni, diplomato al Magistrale, è Consulente del lavoro. E’ sposato e ha 3 figli. Fratello dell’ex sindaco, Pasquale D’Errico, non ha precedenti esperienze politiche anche se è stato nominato dall’ex sindaco, Antonio Barra, e confermato dalla Commissione prefettizia, alla guida del Consorzio dell’Area Pip di Crispano. E’ sostenuto da una coalizione civica.

Michele Emiliano, 45 anni, laureato in Giurisprudenza e sposato, ha 2 figlie. E’ avvocato, patrocinante in Cassazione. E’ stato Consigliere comunale dal 2008 al 2010. E’ sostenuto da una lista di Centro Sinistra costituita da Pd, Campania libera, Socialisti e Liberi e Uguali.


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Cosa avete intenzione di mettere in campo per evitare un terzo scioglimento? Castaldo: “Quando si lavora per il bene della collettività si parte da un presupposto completamente diverso rispetto a quello delle infiltrazioni camorristiche. L’infiltrazione nasce quando entrano in gioco gli interessi personali. Non è certo semplice operare in un comune che per ben due volte ha vissuto l’esperienza del commissariamento, ma noi non vogliamo dimenticare la lezione che lo Stato ha voluto dare a questo nostro paese: è importante lavorare bene, affinché non accada mai più. Il Movimento 5 Stelle desidera riportare la normalità all’interno delle Istituzioni ed è per questo che ho scelto di candidarmi con questa forza politica. L’obiettivo è fare in modo che a Crispano si possa tornare a vivere e smettere di sopravvivere: dare servizi, dare opportunità ai giovani e agli anziani di considerare il paese come una comunità e non solo come uno spazio-dormitorio”. Emiliano: “Noi intendiamo mettere in campo alcune iniziative tese a evitare qualsiasi forma di condizionamento, proposte che abbiamo inserito anche nel nostro programma a cominciare dalla rimodulazione dell’apparato burocratico della macchina amministrativa. È utopistico credere di poter attualizzare delle proposte senza la collaborazione della macchina amministrativa. Per evitare queste forme di condizionamenti, vogliamo puntare, anzitutto, sulla trasparenza nella gestione degli atti burocratici e quindi, informatizzazione dei servizi, maggiore apertura

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del sito internet del comune e la creazione di un ufficio per le relazioni con il cittadino il quale deve sentirsi al centro dell’azione amministrativa e avere un riferimento costante nel dialogo con l’Amministrazione. Queste sono le basi che, in linea di principio, potrebbero allontanare il pericolo di un ulteriore commissariamento: quando c’è trasparenza non potrà mai esserci ingerenza alcuna. Lo scioglimento è stato certamente una macchia nera, un blackout all’interno della democrazia rappresentativa in questo comune. Noi vogliamo prenderne atto ed evitare di commettere quegli stessi errori che potrebbero riportare ad un nuovo scioglimento”. D’Errico: “I due scioglimenti, pesano e peseranno ancora per molto tempo sulla comunità di Crispano. La relazione fatta dagli organi preposti ci aiuta a riconoscere i punti di criticità per evitare che tali possano ripresentarsi. Ciò si può ottenere se si mette la politica al servizio della comunità. Compito della politica sarà anzitutto quello di ridare rispettabilità alla comunità crispanese che è fatta di gente onesta, persone che desiderano riappropriarsi del loro ruolo sociale e culturale. La politica deve, dunque, partire dalla famiglia, dai giovani, dall’educazione della cittadinanza a collaborare con le istituzioni. La politica deve saper dare risposte precise in termini brevi: non è possibile che un cittadino non riceva risposte rispetto alle richieste avanzate e rischiare che, lo stesso, scelga vie illegali per risolvere le sue problematiche. C’è bisogno di ridare serenità a questo territori: sono stato scelto perché sono una persona moderata, capace di portare un po’ di serenità a partire dal modo in cui stiamo vivendo questa competizione che stiamo affrontando – insieme agli altri candidati - con uno stile serio e pacato, non certo perché legati agli stessi

PRIMO PIANO

partiti, ma di sicuro perché condividiamo tutti lo stesso obiettivo: Crispano prima di tutto”. La festa dei gigli è spesso stata annoverata tra le motivazioni degli scioglimento. Si tratta, tuttavia di una tradizione importante per Crispano. Come salvaguardarla, evitando però gli errori del passato? Castaldo: “Quando c’è stata l’ordinanza del sindaco in carica, Antonio Barra, di sospensione della festa dei Gigli, noi siamo stati l’unica forza politica a proporre un nuovo regolamento per la disciplina e lo svolgimento della festa dei gigli. Noi eravamo fermamente convinti che non si dovesse in nessun modo generalizzare il giudizio: Crispano non era e non è terra di Camorra e la festa è sempre appartenuta a tutta quella gente appassionata ed onesta che vive questo evento come un momento di aggregazione. In quell’istanza proponemmo anche un “ente festa”, istanza che intendiamo certamente riproporre. La festa va vissuta come un momento comunitario, come un’occasione di rilancio per territorio e per l’economia locale”. Emiliano: “Uno dei primi atti che, in caso di vittoria, sceglieremo di realizzare sarà riconfermare il Comandante della Polizia municipale, Maiello: il suo ruolo istituzionale è per noi imprescindibile rispetto a qualsiasi proposta legata alla festa dei gigli. Ci piace immaginare, inoltre, la proposta di un “Giugno Crispanese” con la possibilità di organizzare eventi – insieme alle associazioni locali - che ruotino intono alla festa e che siano spalmati in tempi più lunghi. In questo

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modo vorremmo incentivare anche l’economia del territorio. A tal proposito, nel programma, abbiamo previsto la possibilità di chiedere il patrocinio morale alla Regione Campania. La parola giglio non deve essere associata alla parola camorra: questa è una distorsione che si è creata con il sistema degli scioglimenti dei consigli comunali. Intorno al giglio c’è tanta brava gente che ci vive, che ci lavora, che vive anche in funzione della festa del giglio che deve rappresentare un ritrovato sentimento di appartenenza alle radici e alle tradizioni di questa comunità”. D’Errico: “Ho 65 anni, tutti vissuti a Crispano. Ricordo, quindi le varie fasi della festa. Io stesso sono un cullatore: fino ai ventitré anni ho “alzato il giglio”. Amo la festa del giglio. La festa prima era legata alla Madonna del Buon Consiglio che era il vero fulcro della manifestazione. Nel tempo, anche perché la Curia ha voluto separare i momenti, è diventata una festa pagana. Amo la festa, ma vedere ultimamente la festa presidiata da militari e dalle forze dell’ordine, quasi mi intimorisce. Se devo vedere la festa vissuta con tale dispiegamento delle forze militari, se devo rivivere momenti come quelli già accaduti in passato, sinceramente preferisco che la festa non si faccia. È, però, una tradizione importante per questo nostro paese e, poiché esiste un regolamento, voluto dai commissari e da Maiello, noi ci affideremo a quanto da loro proposto. La festa sarà vissuta tenendo conto delle indicazioni della commissione prefettizia. I percorsi saranno quelli previsti e i comitati dovranno sottostare ai vincoli posti dalla commissione. Noi vorremo vedere una festa che ritorni alle origini, quando vi prendeva parte tutto il paese, inserita nel Sentiero della legalità”. Crispano appare, ancora una volta, tra i comuni più poveri dell’hinterland. Una speranza, attualmente ancora disattesa, resta legata alla zona PIP che fa fatica a decollare. Quali sono i vostri programmi perché quell’area possa essere una possibilità di sviluppo? Castaldo: “Per la zona PIP bisogna guardare in una duplice direzione. In un primo momento bisogna dare pieno sostegno alle aziende che già hanno investito in quel territorio e salvaguardare i loro interessi. Un’azienda spera che investendo ha il diritto di ricevere dei servizi proporzionati ed adeguati. Oggi la zona PIP è un peso per l’Amministrazione che deve intervenire ogni qual volta si presentano delle criticità. L’ultimo intervento dei Commissari per la rimozione dei rifiuti abbandonati in quella zona è costato 25.000 euro, che colpiscono le tasche dei crispanesi. La TARI è lievita anche per questa ragione. In un secondo momento vorremmo incrementare gli investimenti di nuove aziende che possano essere agevolate affinché creino opportunità di sviluppo e lavoro. Tali interventi saranno realizzati in piena sinergia con la filiera istituzionale, con la Regione e il governo centrale”.

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Emiliano: “La zona PIP doveva essere uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio. Nel corso degli anni ci sono stati degli errori che stiamo ancora pagando. L’obiettivo è, anzitutto, quello

di rendere la zona anche a carattere commerciale, per la commercializzazione di servizi e beni per le aziende che si insedieranno. Oggi è identificata come area di sola produzione, ma così com’è stata concepita riteniamo non porti alcun profitto. Oggi quella è una zona completamente vandalizzata e distrutta e non conosciamo quali possano essere i costi effettivi per ripristinarla. Vorremo, inoltre proporre alle Università campane e italiane di utilizzare quelle strutture per l’inserimento di nuove start up e destinare l’area PIP allo scopo per cui è nata: essere un volano di sviluppo per il territorio e le imprese. In ogni caso, la politica dove svincolarsi dall’aspetto amministrativo, vanno rimodulati i lotti e consentire l’arrivo di nuovi imprenditori che possano creare posti di lavoro per i nostri giovani”. D’Errico: “Il fallimento della zona PIP è legato al fallimento della politica crispanese a partire dal 2004/2005, anno in cui è nato questo progetto e l’ente della società consortile che avrebbe dovuto gestire la zona in questione. I pochi imprenditori che hanno scelto di investire si sono ritrovato a dover sostenere molti sacrifici. In qualità di presidente della zona PIP ho potuto valutare da vicino sia gli impedimenti burocratici che le difficoltà delle aziende. Oggi non conviene investire in quella zona: troppi sono gli sforzi economici che un imprenditore dovrebbe sostenere se scegliesse di insediarsi in quella zona e troppo poche le agevolazioni e i servizi offerti. Sento di ringraziare i Commissari, i quali, hanno favorito il trasferimento della zona PIP agli imprenditori e alla società consortile che si occuperanno direttamente della manutenzione di quello spazio. Gli impianti elettrici saranno a carico del Consorzio. Da oggi gli imprenditori diventeranno imprenditori anche della loro area. Speriamo di poter rimodulare, in parte, il regolamento affinché si possa favorirne lo sviluppo. Escludo la possibilità di trasformare quella zona anche in uno spazio commerciale”. Un tema di stringente attualità: il Cimitero e le polemiche legate ai loculi. Che progetti avere per ridare la digni-

tà che manca a quel luogo? Castaldo: “Parlare di progetti all’interno del cimitero sembra quasi paradossale. Qualsiasi atto va preso in sinergia tra i comuni di Crispano e Cardino, soggetti del Consorzio cimiteriale. L’assegnazione dei loculi si attende da decenni e i cittadini sono ormai stanchi. Quando le amministrazioni devono chiedere qualcosa ai cittadini, sono attente e puntuali, quando devono consegnate quanto dovuto sembrano essere spesso mancanti. Bisogna rivedere le competenze all’interno del consorzio e capire, anzitutto, le responsabilità legate all’assegnazione dei loculi. Io credo che un’amministrazione non debba cercare scuse, ma chiedere scusa ai quei cittadini che hanno visto calpestati il loro diritti e lavorare per risolvere il problema. Crispano e Cardito devono adoperarsi concretamente affinché si possa procedere alla realizzazione e alla consegna dei loculi”. Emiliano: “Importante è adoperarsi per la consegna immediata dei loculi. Per quanto riguarda il Consorzio, oggi prima di programmare qualsiasi cosa, dobbiamo capire per quali ragioni si sono fermati i lavori e cercare di intervenire in questo senso. Se il consorzio cimiteriale si trova in questa situazione è perché ha una struttura amministrativa totalmente farraginosa, appesantita da figure che non hanno alcuna funzione attiva nel consorzio. La proposta, allora, è quella di dare più potere al Consiglio di amministrazione e al Presidente: creare una short list per Crispano e una per Cardito che insieme possano individuare un terzo componente che possa assumere l’incarico di presidente. Inoltre, crediamo sia necessario assumere un’ulteriore unità per la parte amministrativa e per l’ufficio tecnico: se si lavoro in sottorganico, diventata tutto molto più complicato. Tale azione sarà valutata anche tenendo conto dei costi”. D’Errico: “Anche in questo caso, ci lasceremo guidare dalla convinzione che la politica debba essere al servizio della comunità. Ci adopereremo, quindi, affinché venga portata a termine, in tempi brevi, questa opera di costruzione dei loculi e la conseguente assegnazione. Bisogna, oltretutto, intervenire sullo statuto del consorzio e riconsiderare gli equilibri tra Cardito e Crispano. È importante impiegare nuove figure professionali già in servizio presso gli enti istituzionali, anche in un’ottica di risparmio. Bisogna pensare anche a nuove costruzioni di loculi e procedere al monitoraggio dei loculi esistenti che oggi sono abbandonati. Andremo avanti per la progettazione di nuovi loculi che costino meno e che possano prevedere anche le tumulazioni”. Nei vostri programmi ci sono diverse proposte trasversali, che accomunano le tre liste. Una differenza sostanziale sembra essere legata alla diversa idea di gestione delle risorse economiche. Come pensate di far quadrare i conti e realizzare quanto promesso? Castaldo: “La nostra idea, inserita nel pro-


11 - Cogito

gramma, è quella di riqualificare e formare il personale amministrativo già esistente e creare uno staff di persone capaci di intercettare progetti Europei per la realizzazione di qui progetti che possono essere presi in considerazione. Nelle ultime settimane abbiamo avuto notizia di un certo numero di risorse messe a disposizione dal governo che non sono stati intercettati e spesi dal nostro Comune. È un’opportunità che noi non vorremo sprecare e che cercheremo, in ogni modo, di cogliere”. Emiliano: “Bisogna anzitutto partire da una problematica: Crispano, come tutti i Comuni, ha perso circa il 60% dei trasferimenti economici da parte dello Stato. Ciò che resta, dunque, permette di pagare gli stipendi e gestire piccole questioni di ordinaria amministrazione. L’idea è, certamente, quella di intercettare fondi europei e quindi qualificare il personale in servizio affinché possa essere in grado di farlo con competenza oppure chiedere a delle società specializzate proprio in questo settore. Aspetto molto importante del programma resta, tuttavia, la lotta all’evasione: pagare tutti, pagare meno. Inoltre, potremmo lasciare ai privati la gestione e la cura di spazi verdi e strutture”. D’Errico: “Punto cardine del mio programma è la lotta agli sprechi. Intercettare finanziamenti che poi bisognerà restituire rischia solo di indebitare ulteriormente il nostro comune il gioco non vale la candela. Abbiamo comunque previsto un ufficio Europa che sia in grado di intercettare quei finanziamenti a costo zero. Ci prodigheremo affinché si possa recuperare l’evaso anche attraverso una forma di condono o rottamazione dei tributi. Limiteremo le dispendiose forme di collaborazione esterne e proveremo a incrementare il lavoro dei dipendenti comunali”. Che progetti ci sono in merito alle

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strutture sportive del territorio? Castaldo: “Oggi a Crispano manca la cultura dello sport, anche per la mancanza di spazi adeguati. La nostra Amministrazione sarà attenta a restituire la cultura dello sport e lo farà mediante l’assegnazione del Centro ex Campioni del Mondo affinché possa essere riaperto in tempi brevi. Anche in questo caso, guarderemo con attenzione ai fondi messi a disposizioni dagli enti istituzionali. Per lo stadio comunale, ci sono già dei finanziamenti erogati dalla Cassa depositi e prestiti di 1.900.000 da restituire in 29 anni. Intendiamo utilizzare tali risorse per riqualificare quell’area per trasformarla in uno spazio polivalente a disposizione della comunità”. Emiliano: “Per il centro sportivo ex “Campioni del Mondo” l’obiettivo è quello di prevedere un Project financing per invitare imprenditori a presentare progetti concreti. Tenere una struttura abbandonata non serve a nulla, dobbiamo per questo favorire gli investimenti che possano restituire quel bene alla collettività. Ci sono imprenditori interessati. Dobbiamo intervenire e farlo subito. Per il Campo sportivo si riprenderà un vecchio progetto che è già finanziato. Non dovrà essere solo un campo sportivo, ma anche area fieristica e spazio aperto a proposte culturali”. D’Errico: “Rispetto allo stadio comunale, sono stati sbloccati dei finanziamenti che, però, vorrei rivedere nella loro destinazione d’uso. Di quello spazio vorrei farne un polo sportivo a disposizione dei cittadini. Per quanto riguarda il centro sportivo in via Cappuccini, esiste una delibera dei Commissari che prevede l’assegnazione, attraverso un bando pubblico, di quella struttura. Stiamo cercando di capire in che modo è possibile ottenere dai futuri assegnatari di quel bene anche la ristrutturazione di uno spazio che è stato

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PRIMO PIANO

completamente abbandonato e vandalizzato. C’è poi un campo all’interno del plesso della scuola elementare in via Provinciale, nel quale vorremo realizzare un parco giochi e un orto didattico”. Per cosa credete i crispanesi ricorderanno la vostra Amministrazione tra cinque anni? Castaldo: “Per aver migliorato la vivibilità del paese”. Emiliano: “Per aver restituito strutture e spazi ai bambini del nostro territorio”. D’Errico: “Per aver riportato uno stile di tranquillità nel paese, per aver riacquistato la normalità. Per aver messo il bambino, il cittadino, il diversamente abile al centro di Crispano.”

Filippo CASTALDO Sindaco


12 - Cogito

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CRONACA

La Procura non si arrende

L’Inchiesta sulla Conad di Afragola arriva alla Corte di Cassazione

L

IN BREVE

I Magistrati inquirenti non accettano la bocciatura del Tribunale del Riesame che non ha concesso arresti e altre misure interdittive per dipendenti e politici

’inchiesta sull’apertura della Conad ad Afragola di via Guido D’Orso continua a tenere banco nel dibattito politico. E non potrebbe essere diversamente visto che è un’inchiesta che unisce le ultime due Amministrazioni di Afragola. Se è vero che le accuse della Procura di Napoli Nord si riferiscono a episodi successi nel corso dell’Amministrazione Tuccillo, è vero anche che uno degli indagati, Aniello Baia, è assessore nella Giunta nominata dall’attuale sindaco, Claudio Grillo. L’inchiesta, partita mesi fa, non è ancora arrivata a un punto fermo anche perché la Procura di Napoli Nord non accetta la decisione del Giudice per le indagini preliminari e del Tribunale del Riesame che hanno respinto la richiesta di arresti e altre misure interdittive avanzate dal pubblico ministero. Dalla Procura, infatti, insistono e hanno presentato un ulteriore ricorso per ottenere le misure, rivolgendosi, questa volta, alla Corte di Cassazione. Gli inquirenti chiedono misure interdittive nei confronti di Gennaro Giustino, consigliere comunale nelle due consiliature, Aniello Baia, all’epoca dei fatti consigliere comunale e attuale assessore, Alessandra Iroso, responsabi-

Finanziamenti

le dello Sportello Unico per le Attività produttive, Antonio Iazzetta, funzionario dell’Ufficio edilizia privata, Giovanni Giglio, ex vice sindaco della giunta Tuccillo, Giovanni Napolitano, all’epoca dei fatti dirigente dell’Ufficio edilizia privata, e Aldo De Luca, funzionario Suap. Tutti sono accusati, a vario titolo, di aver agevolato l’apertura del supermercato commettendo reati di falso ideologico e corruzione, attraverso la promessa di posti di lavoro e pressioni affinché il tutto si svolgesse nel più breve tempo possibile. La Procura continua imperterrita a chiedere le misure interdittive perché ritiene che ci siano concreti pericoli di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato perché alcuni dei protagonisti della vicenda sono ancora al loro posto o comunque nelle stanze comunali. Intanto, si aspetta anche la conclusione delle indagini per capire se si arriverà a un processo o se, invece, il tutto sarà archiviato. E’ chiaro che già il rinvio a giudizio sarebbe una brutta ‘gatta da pelare’ per l’Amministrazione comunale perché bisognerà capire se l’assessore Baia, con un processo del genere, possa restare al suo posto per opportunità politica e istituzionale.

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13 - Cogito

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La Cassazione ha bocciato la condanna in appello

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CRONACA CRONACA

Nespoli torna sotto processo

ovrà essere rifatto il processo d’appello nei confronti di Nespoli che resta quindi un uomo libero. Questo il senso della sentenza della Corte di Cassazione che non ha confermato la condanna decisa dalla Corte di Appello del Tribunale di Napoli che aveva ritenuto colpevole l’ex Sindaco di Afragola e Senatore, condannandolo a 5 anni di reclusione per concorso in bancarotta fraudolenta. Il tutto ruota intorno al fallimento della società di vigilanza La Gazzella. Nespoli è accusato di aver preso soldi dalle casse dell’istituto per portarli poi in una società immobiliare a lui riconducibile, un’accusa sempre respinta perché, stando ai legali dell’ex Senatore, quei soldi non avrebbero nulla a che fare con la volontà di togliere risorse all’azienda in difficoltà economica. Stando alle indagini e alle ricostruzioni fatte dai Magistrati, Nespoli avrebbe anche ottenuto l’assunzione di diverse persone per scambi elettorali, anche se non sono mai emersi casi concreti nel corso dei processi. La decisione della Corte di Cassazione non equivale a un’assoluzione. I Giudici della Corte, infatti, non entrano nel merito, e bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza per capire su quali basi dovrà ripartire il processo nei confronti di Nespoli, con il rischio concreto che la prescrizione metta la parola fine al tentativo di fare chiarezza su una vicenda che ha co-

munque visto il fallimento di un’azienda apparentemente florida che dava lavoro a decine di persone e alle loro famiglie. La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Nespoli ha avuto diversi colpi di scena e ha portato già lo storico esponente della destra afragolese a restare ai domiciliari per alcuni mesi una volta venuta meno l’immunità parlamentare che gli aveva evitato l’arresto nel corso del mandato da Senatore. Negli ultimi tempi, nonostante le smentite di rito, Nespoli era considerato il vero Deus ex machina della Lega in Campania tanto che s’era parlato a lungo della candidatura del nipote, Camillo Giacco, alle prossime Europee. Una candidatura che sarebbe stata bloccata proprio perché si temeva una condanna definitiva per Nespoli che, invece, ora esce in qualche modo rafforzato da questa sentenza che non lo assolve, ma che non fa aprire le porte del carcere. Potrà quindi riprendere a tessere le fila delle alleanze in vista delle Regionali e delle Comunali del prossimo anno che, nell’area a Nord di Napoli, il ‘suo’ territorio, vedranno coinvolti comuni importanti tra i quali Casalnuovo, Cardito, Caivano, Frattamaggiore e Frattaminore. In un colloquio con Il Mattino, Nespoli ha detto: “Questa vicenda giudiziaria ha azzoppato la mia carriera politica”, prima di ribadire di non essere iscritto e di non avere ruoli nel partito: “Sono solo un osservatore, ma è indubbio che Salvini sia l’unico leader che vedo in giro”.

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IN BREVE

I Giudici dovranno decidere nuovamente sulla colpevolezza dell’ex Senatore e Sindaco di Afragola che, intanto, torna in campo per le Regionali e le Comunali del 2020 “Avere rapporti di vicinanza con la Lega è normale per uno che ha la mia storia: ma solo perché alcune persone a me vicine sono legate alla Lega. Io non ho tessere, nemmeno quella del Pdl presi a suo tempo” ha poi aggiunto confermando nei fatti un suo ruolo anche in mancanza di ‘ufficializzazioni’. Se ammette di non aver mai avuto la tessera del Pdl pur essendone uno dei maggiori esponenti, soprattutto in Campania dove condivideva con Cesaro il controllo pressoché totale delle candidature. A smentire le voci di un suo disinteresse anche la dichiarazione finale in cui guarda a dopo le Europee: “Serve costruire una coalizione. Dopo il 26 maggio Salvini avrà una grande questione da dirimere. La Lega è diventata un partito nazionale e dovrà intestarsi anche la questione meridionale. E su questo scenario ci sono tante opzioni da mettere in campo”.


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CRONACA

Continuano le indagini sulla morte del bambino di Cardito

Resta in carcere la mamma di Giuseppe IN BREVE

Si aspettano i risultati dell’ispezione del Ministero dell’istruzione, mentre non ci sono notizie di inchieste interne al Comune

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on è ancora calato il sipario sulle indagini sulla morte di Giuseppe, il bambino di Cardito ucciso di botte dal compagno della madre. Sono ancora molti i punti oscuri sui quali si deve fare chiarezza e, soprattutto, si vuole davvero capire se si poteva fare qualcosa per salvare lui e le sorelle dalle violenze a cui erano sottoposti quotidianamente. Intanto, nei giorni scorsi, i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, ottava sezione, hanno confermato il carcere per Valentina

Casa, la mamma di Giuseppe, accusata di avere assistito senza intervenire al violento pestaggio dei suoi due figli. La donna, che si sarebbe occupata di ripulire il sangue e di confermare le giustificazioni del compagno, era stata arrestata giovedì 11 aprile, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord. Dalla stessa Procura di Napoli Nord non filtrano indiscrezioni su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati di

altre persone che, a vario titolo, avrebbero potuto fare qualcosa perché direttamente o indirettamente a conoscenza di quel che accadeva in quella casa di Cardito. Oltre alla Magistratura, inoltre, si stanno muovendo anche gli enti e le Istituzioni interessate. Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, per esempio, ha inviato gli ispettori del Ministero nell’istituto comprensivo di Crispano frequentato da Giuseppe per far luce su eventuali responsabilità di dirigente e maestre. Le intercettazioni

hanno fatto emergere un contesto scolastico sul quale è opportuno un controllo particolarmente attento. Le parole ascoltate dagli inquirenti fanno pensare che qualcosa poteva essere fatto e che le avvisaglie di quel che accadeva a Giuseppe e alle sorelline sono state sottovalutate. Ora bisognerà capire se quelle sottovalutazioni sono dovute alla mancata volontà di intervenire o alla reale impossibilità di fare qualcosa di concreto. Non ci sono conferme invece su inchieste interne al Comune di Cardito per accertare se i servizi sociali avrebbero potuto fare qualcosa e se erano a conoscenza della situazione di degrado esistente in quella famiglia costituitasi dopo che la mamma di Giuseppe, Valentina Casa, aveva deciso di venire a vivere in queste zone, lasciando la sua area d’origine, per poter avviare una vita insieme a chi poi ha ucciso suo figlio e ferito gravemente l’altra figlia.


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CRONACA


16 - Cogito

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ECONOMIA

Pubblicati i dati relativi ai redditi del 2017

Ricchi e poveri a Nord di Napoli

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ei giorni scorsi il Ministero di Economia e Finanza ha reso noti i dati statistici relativi alla i dati IN BREVE delle dichiarazioni dei redditi Frattamaggiore si delle persone fisiche presentate 2018 sui redditi del 2017. conferma il comune nel Il dato nazionale ha visto un dove si dichiara di incremento del numero totale dei contribuenti di circa più, 16.390 euro 100.000 soggetti (+0,25%) ripro capite, mentre spetto all’anno precedente con il fanalino di coda un totale di circa 40,9 milioni di contribuenti che hanno resta Crispano con assolto l’obbligo dichiarati12.937 euro. vo direttamente attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione “Redditi Persone Fisiche” e “730”, o indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituti d’imposta (Certificazione Unica - CU). Resta il divario Nord e Sud: la regione in cui si guadagna di più è la Lombardia mentre ultima risulta la Calabria, accompagnata dalle altre regioni del Sud. Una media di 24.750 euro contro i 14.950 euro: quasi 10.000 euro di differenza. Il reddito medio degli italiani che vivono al Sud anche nel 2016, seppur aumentato rispetto all’anno precedente, cresce meno rispetto alla media nazionale. Ma quanto guadagnano e dichiarano gli italiani? Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell’1,2% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente. I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione, in particolare, è pari a circa il 30% del totale del reddito complessivo. Fin qui i dati nazionali. Spostando l’analisi in Campania e in particolare nei comuni del nostro territorio, osserviamo come, con un reddito pro capite pari a 16.390 euro, la città di Frattamaggiore si conferma, come per il 2016, il comune più ricco dell’area, sebbene in linea con comuni campani con analogo bacino di contribuenti, mentre appare evidente il distacco con le realtà del Nord Italia: Trezzano sul naviglio in provincia di

Milano che, con un bacino analogo, presenta un reddito pro capite pari a circa 23.000 euro o Senago, stessa provincia con 21.000. Fanalino di coda rispetto all’area che ci occupa, il comune di Crispano, dove il reddito medio pro capite di attesta a 12.937 euro. In generale il reddito complessivo dichiarato appare in leggera flessione tra il 2016 e il 2017. Analizzando più in dettaglio le tipologie di redditi dichiarati, si osserva che, mediamente, i redditi da pensione rappresentano circa il 30% del reddito complessivo, mentre sono i redditi da lavoro dipendente a prevalere, attestandosi al 51% del totale ad esempio nel comune di Frattamaggiore, per arrivare al 57% nel comune di Crispano. I lavoratori dipendenti si trovano in massima parte nel comune di Frattamaggiore dove rappresentano il 64% circa dei contribuenti, con un reddito medio pari a circa 17.000 euro annui. A Frattamaggiore anche il maggior numero di contribuenti titolari di reddito da lavoro autonomo che rappresentano il 22% del totale a fronte del 9% di Frattaminore e Casalnuovo di Napoli. Il numero di contribuenti che dichiarano un reddito superiore a 120.000 euro annui vede un incremento nel comune di Afragola nel 2017 rispetto al 2016. Il reddito complessivo ha subito una lieve flessione rispetto a quanto dichiarato nel 2016 nei comuni di Afragola, Casalnuovo di Napoli e Frattaminore, mentre l’incremento più significativo si registra nel comune di Frattamaggiore che si conferma anche in questo senso traino dell’economia locale.

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Il Ministro dell’Ambiente torna nell’area a Nord di Napoli

SOCIETÀ

Costa apre ViviAmo la Città 2019

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abato 11 maggio e Domenica 12 maggio si svolgerà la Settima edizione della manifestazione pubblica “ViviAmo la Città” dal tema “Piccole scelte capaci di futuro: affinché il contagio delle buone pratiche si diffonda e diventi quotidianità” Il via Sabato 11 maggio alle 10 con il convegno all’Istituto Pertini di Afragola dal titolo: “Plastic Free ed economia circolare: concretizzare nel quotidiano scelte capaci di futuro”, patrocinato dai Comuni di Frattamaggiore e Afragola. Prenderanno parte al convegno il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il coordinatore nazionale dei Comuni virtuosi, Marco Boschini, rappresentanze delle Amministrazioni comunali, del Centro Servizi del Volontariato di Napoli, di Let’s do it Italy e delle scuole superiori del territorio (prevista la partecipazione di circa 500 ragazzi delle Scuole superiori di Frattamaggiore, Afragola, Arzano e Grumo Nevano). Nella fase di preparazione

al convegno più di 2.500 studenti hanno già risposto a un sondaggio online sull’impatto ecologico delle scuole e la mattinata si concluderà con un risultato concreto: un manifesto di impegno sottoscritto da studenti, dirigenti, amministratori e ministro Costa. Domenica mattina 12 maggio si svolgerà nella zona ZTL di Frattamaggiore Giochi in corso: i bambini si riappropriano degli spazi urbani. Previste le seguenti attività: attività di informazione e sensibilizzazione a cura dei ragazzi e i bambini delle Scuole Primarie faranno “informazione” sull’ambiente, esporranno dei lavori fatti a scuola, effettueranno test e domande agli adulti; postazione informativa dell’Amministrazione comunale per illustrare la nuova isola ecologica e il nuovo progetto di pista ciclabile; postazione dei Medici di famiglia della Cooperativa Golgi e del Camper della Prevenzione dell’Asl per attenzione e

ribadire l’importanza degli screening ; campi scout con giochi e iniziative varie nello spirito del rispetto dell’ambiente; effettuazione su tutta la zona ZTL dei “giochi di una volta”: disegnati a terra come la campana, il giro d’Italia con gli “stagnarielli” o altri giochi della tradizione come il tiro con la fune, le bocce e i birilli, il “Gioco dell’olio”, postazione Scherma con gli atleti della Fis Federazione Italiana Scherma, documentazione fotografica HoF (Humans of Frattamaggiore) ad opera dell’Istituto degli studi Atellani; laboratorio di tarantella, pizzica, flamenco ed altri balli tradizionali; flash mob e iniziative che ci aiuteranno riflettere sui cambiamenti climatici e sull’uso delle buone pratiche quotidiane.

di Angelica Argentiere IN BREVE

Sabato 11 e Domenica 12 maggio due giorni dedicati all’ambiente e alle strade da seguire per salvaguardarlo

Una serata per Pino Giordano, il Prefetto della canzone

F

di Imma Pezzullo

rattamaggiore ha ricordato Giuseppe Giordano, meglio noto come Pino il prefetto della canzone con un amarcord nel teatro De Rosa. Promossa e coordinata dall’avvocato Franco Capasso, ideatore della Confraternita del Peperoncino, e da Gennaro D’Andrea, presidente dell’associazione MAS, la serata ha visto avvicendarsi sul palco nuove leve del panorama melodico napoletano e artisti di calibro che hanno avuto l’onore di collaborare con il Prefetto, autore di celebri canzoni come Ipocrisia, conosciuta in tutto il mondo. Ospiti illustri come Antonello Rondi e Dario Sebastiani hanno tributato un sentito omaggio al “loro Pino”, scaldando una platea attenta e partecipe. Non sono mancati momenti di intensa commozione quando i figli del prefetto sono saliti sul palco per ricevere una targa ri-

cordo alla memoria dell’insigne padre, consegnata loro dal Sindaco della città, Marco Antonio Del Prete. Altro momento di intensa partecipazione è stato quello dedicato al grande batterista frattese Franco Del Prete che ha ancora una volta incantato la platea con il suo inconfondibile soul. Il suo estro è stato sottolineato dal Sindaco che ha voluto consegnargli una targa ricordo, espressione della stima e dell’orgoglio di tutta la città. Pino Giordano avrebbe sicuramente gradito una serata come questa, dal tono semplice e conviviale, due caratteristiche che appartenevano alla sua persona. Egli amava stare tra la gente, ascoltare storie, sentimenti, e trarne spunto per farli divenire testo delle sue canzoni. Conoscendolo, si sarebbe schernito di fronte a tanta devozione nei suoi confronti, limitandosi a dire: “Grazie ma non faccio nulla di speciale”.


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CULTURA

Prosegue l’iniziativa ‘Incontro con lo scrittore’

Valerio Massimo Manfredi incontra gli studenti del Durante di Frattamaggiore

Incontro con lo scrittore” è un’iniziativa promossa dal Liceo classico e delle Scienze umane “Durante”. Quest’idea, finalizzata ad avvicinare gli studenti alla lettura di libri, sta avendo un ottimo riscontro. Ai ragazzi piace interagire con autori di fama nazionale che offrono la loro cultura al servizio dell’istruzione. Così come avvenne per Dacia Maraini lo scorso anno, il palcoscenico del Teatro “De Rosa” di Frattamaggiore ha accolto un altro grande personaggio della letteratura italiana. Si tratta di Valerio Massimo Manfredi, scrittore, presentatore televisivo e storico. Personaggio eclettico e di caratura nazionale, Manfredi ha collaborato come giornalista per Il Messaggero e Panorama. Innumerevoli, invece, i libri che ha scritto tra cui: L’armata perduta, Archanes, Teutoburgo, tutti premiati. Inoltre ha partecipato a diverse campagne di scavo, anche in terra straniera, e vanta numerosi premi. Ma la sua carriera non si ferma qui: è stato conduttore su La7 del programma di approfondimento storico Impero e dal novembre 2016 è conduttore di Argo, serie di documentari storici targati Rai. L’evento, a cui hanno preso parte centinaia di studenti, è iniziato verso le ore 10:30. Insieme a Manfredi sul palco erano presenti anche la proessoressa Guardasole, nonché vicaria, e la professoressa Chirollo, funzione strumentale impegnata in questo interessante progetto. Entrambe

di Pasquale Porzio

hanno speso poche parole, prima di presentare e introdurre l’ospite di giornata. Manfredi ha cercato sin da subito di instaurare un buon rapporto con i ragazzi durante la presentazione del suo libro “Quinto comandamento”. La conferen-

za-dibattito ha stimolato la curiosità di tanti studenti che, a turno, hanno proposto allo scrittore quesiti di alta qualità culturale. Il botta e risposta tra l’autore e gli studenti è durato circa un’ora prima del tradizionale ‘firmacopie’ in seguito al quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’autore. A cosa è dovuta la scelta di descrivere e raccontare la storia reale della guerra civile in Congo? “In realtà il libro non va inteso come un saggio sulla guerra civile in Congo, bensì come quello che realmente è, ovvero un romanzo. La sua espressione epica mi ha colpito. Ho capito che questa è una storia epica e mi ha colpito il fatto che sia ancora possibile fare epica nel terzo millennio”. Il personaggio di Marco, un prete di-

sposto ad afferrare le armi per salvare i suoi fratelli, avvalora la tesi che il fine giustifichi i mezzi. Cosa pensa a riguardo? “Non credo che in Marco si parli di un fine che giustifichi i mezzi. A volte la realtà, siccome nel libro il racconto è reale, non offre scelte. È quello che è successo, al massimo possiamo discuterlo. Possiamo dire che è inaccettabile, ma allo stesso tempo considerare Marco un eroe. Ecco per me Marco è un eroe!”. Il titolo “Quinto comandamento” rimanda alla sfera religiosa, così come la figura predominante di Marco. Crede nella Provvidenza, come i superiori del prete nel romanzo, oppure pensa che questa non esista? “La Provvidenza è veramente una questione di fede, che a sua volta riguarda la sfera personale. Non credo che la fede possa essere imposta, che possa essere ritenuta ‘unica o niente’. Ognuno agisce come pensa perché è una questione strettamente legata alla coscienza”. La parte finale del romanzo scioglie il dubbio iniziale in merito al personaggio misterioso che si reca in ospedale. Cosa c’è dietro l’adozione della struttura narrativa ad anello? Il nome fittizio Lautrec ha qualche nesso con il noto pittore francese di fine Ottocento? “Io scrivo d’istinto. Jean Lautrec è un personaggio che in qualche modo ho conosciuto. In realtà il suo nome è un altro che non svelo perché ho capito che non bisogna farlo. Molte volte ho chiesto a padre Marco se Jean Lautrec fosse ancora vivo e cosa stesse facendo, ma non mi ha risposto”.


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Importante appuntamento culturale a Nord di Napoli

CULTURA

L’Infinito a Casalnuovo

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n’eccezionale occasione per gli amanti della Poesia e della Letteratura. Dal 24 maggio al 16 giugno sarà possibile visitare la mostra in cui verrà esposto il manoscritto autografo de L’Infinito presso la Biblioteca sociale Giacomo Leopardi di Casalnuovo, sede del Premio letterario Una Città che scrive nell’ambito dell’iniziativa dal titolo “Una Città Che Scrive a... L’Infinito”. Dal comune di Visso a quello di Casalnuovo di Napoli, attraverso un filo conduttore che collega cultura e storia, preparandosi a celebrare il bicentenario dalla stesura di uno dei più celebri componimenti della storia della poesia: “L’Infinito” di Giaco-

mo Leopardi. Esistono solo due copie autografe de L’infinito, una conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli, l’altra di proprietà del Comune di Visso. I due manoscritti, quello di Napoli e quello di Visso, per un vincolo conservativo, non possono essere mai nello stesso luogo allo stesso momento. Per cui, mai come in questa occasione, saranno così vicini. Si troveranno, infatti, per la prima volta nella stessa area metropolitana, quella di Napoli. Nella Città di Casalnuovo arriveranno, oltre “L’Infinito”, i sei Idilli, tra cui “La sera del dì di festa”. Poi, ancora, cinque Sonetti in persona di ser Pecora fiorentino beccaio, una Prefazione al Petrarca e altri autografi. L’inaugurazione è prevista per il 24 maggio alla presenza dell’assessore all’istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, e sarà possibile chiedere info e prenotare visite guidate inviando mail a: unacittache@ gmail.com. L’iniziativa ha riscosso tale interesse da essere presentata nel corso della conferenza stampa al Senato presso la Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, il 9 maggio scorso, con Giovanni Nappi, fondatore della Biblioteca, Gianni Pittella, senatore ed ex parlamentare europeo, e Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso e senatore. Il comune di Casalnuovo e quello di Visso non sono nuovi a collaborazioni feconde. Già nel 2016, il Premio Letterario Una Città Che Scrive di Casalnuovo aveva dedica-

di Marina Greco IN BREVE

Il manoscritto originale del capolavoro di Leopardi sarà esposto nella Biblioteca che porta il suo nome

to la propria attenzione al piccolo borgo marchigiano: una “sezione speciale” del concorso letterario internazionale, intitolata “Visso nel Cuore”, interamente riservata ai giovani abitanti di Visso, come segno tangibile di solidarietà dopo il terremoto di quell’anno. Non resta, quindi, che approfittare di questa grande occasione per vedere da vicino uno dei più grandi tesori della letteratura italiana.

Il ritorno della Festa alla Botteghella finisce in un tema

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i è tenuta il 27 aprile scorso a Casalnuovo di Napoli la tanto attesa “Festa alla Botteghella” che in città è ritornata dopo 37 anni di assenza. Un momento di grande aggregazione sociale iniziato dal buon mattina con la visita alla Parrocchia Santa Maria dell’Arcora per concludere il percorso culturale nella grottatufacea delle Cantine Rea. La kermesse, presentata da Mario Pelliccia, è stata rivisitata senza allontanarsi da quello che un tempo era il “Palo di Sapone” e i “cantanti”. Mentore di tutto ciò Giovanni Nappi, fondatore dell’associazione “Una Città Che..”. La festa ha visto la presenza di tantissima bella gente, famiglie, curiosi ma soprattutto di quei “bambini”

del tempo che dopo 37 anni hanno vissuto la festa coi loro figli e tra questi c’è Salvatore Esposito, 7 anni, figlio di Ciro e Patrizia, residente nel quartiere dalla nascita che al ritorno a scuola ha raccontato e illustrato in un “manoscritto” ciò che lo ha gioito di più nel lungo ponte pasquale. Tutto nasce da un post pubblico pubblicato dalla madre sui social: “Uguale a sua madre che dopo 37 anni mi sono emozionata come quando ero piccola. Grazie di cuore da parte nostra a tutti colore che hanno realizzato questa festa in particolare a Giovanni Nappi” le parole di Patrizia madre del piccolo autore che non riuscendo a contenere la gioia ha deciso di condividere tale avvenimento sulla sua pagina Facebook.


20 - Cogito

Anno XXVI - numero 434 - sabato 11 Maggio 2019

CRONACA

La provocazione del cardinale Sepe nelle Salicelle di Afragola

“Don Ciro Santo subito”

di Antonio Boccellino IN BREVE

“Fino a pochi anni fa avevo quasi paura a camminare in questo quartiere che ora ha tanto”

Oggi per noi è un gran giorno. Da questa terra è nata una vocazione al sacerdozio con don Giuseppe Sarappo, da pochi giorni parroco nella Chiesa di Sant’Anna, e ora Ludovico Silvestri che sarà ordinato Diacono permanente. Frutti di grazia, doni del Risorto, e per quanto come San Tommaso, di fronte a tanta benevolenza, non finiremo mai di cantare l’Alleluia per aver trovato in questi segni della sua bontà, il nostro Signore e il nostro Dio. Grazie Eminenza, grazie di cuore per la sua presenza”. Sono le parole di don Ciro Nazzaro - il sacerdote che è alla guida della parrocchia di San Michele Arcangelo di Afragola - con le quali, nella mattinata di domenica 28 aprile, ha accolto l’arcivescovo Crescenzio Sepe, in visita nel periferico quartiere. Campane a festa per l’occasione, con una folla di fedeli giubilanti, per salutare l’amato Pastore della Chiesa napoletana, che non lesina la sua vicinanza e il suo affetto alla comunità delle Salicelle. “Oggi ho visto tante cose belle – così il Cardinale - in questo quartiere. Tredici anni fa avevo paura persino di camminare in queste strade. E ora, con l’aula multimediale per ragazzi, il centro polifunzionale Betania. Occorre fare Ciro, Santo subito!, perché sta facendo un miracolo”. Sua Eminenza ha, poi, inau-

gurato un campetto di calcio messo a disposizione della parrocchia per i bambini; una struttura che è stata realizzata grazie alla collaborazione della fondazione “Cannavaro-Ferrara”. All’evento erano presenti il sindaco di Afragola, Claudio Grillo, l’assessore Antonella Iovino, il garante per i detenuti, Samuele Ciambriello, e i rappresentati delle case circondariali di Poggioreale, Secondigliano e Pozzuoli. A seguire, ha presieduto una Santa Messa solenne, concelebrata insieme a don Ciro, e altri consacrati a partire da monsignor Sossio Rossi, don Maurizio Pepe e il diacono permanente don Crescenzo De Stefano, e altri. Bella l’omelia con la quale, partendo dal Vangelo del giorno (“l’Apparizione di Gesù ai discepoli e a San Tommaso”, Gv 20, 19-31), ha lasciato la sua consueta impronta pastorale ai tanti fedeli. “Gesù dalla Giudea passa per le strade incontra le persone. Entra nelle case e, dopo aver fatto tanto bene, viene condannato. E appare agli apostoli a porte chiuse, e San Tommaso non crede all’accaduto. Quest’episodio, in realtà, nasconde un significato molto profondo: ossia, l’umanità di Cristo che si compenetra con la sua divinità. Ecco allora la rivelazione di Dio che si fa uomo e che, Risorto, continua a camminare per le nostre strade.” E, poi, collegandosi al rito dell’ordinazione diaconale, ha spiegato come Dio continua a manifestarsi nel nostro quotidiano. “Dio è il nostro compagno di viaggio - così l’Arcivescovo - e si interessa di

ciascuno di noi. Ci fa capire la bellezza della nostra vita nonostante tutte le difficoltà e le angustie. E questo per questo suo desiderio di strare in mezzo a noi, ha fondato una Chiesa, con un corpo visibile. E ha istituito, come segni di visibilità, il Sacerdozio e il Diaconato ” Dopo il commento alle Scritture, il Cardinale, invocando lo Spirito Santo, ha imposto le mani a Ludovico Silvestri che è stato ordinato Diacono permanente. Originario di Casoria, insegnante di Religione da 34 anni, e sposato da 25 anni con Paola Palma e padre di due figli, Matteo e Sara, Ludovico ha espresso stupore e gratitudine per questa giornata. “Eminenza, la mia vuole essere una semplice ma carica parola di stupore e di ringraziamento a Dio. Parola di stupore, perché Dio padre buono d misericordioso, ha voluto la mia persona per ricoprire, con la sua grazia, il dono del diaconato. Parola di gratitudine per l’Eminenza Vostra e per don Ciro Nazzaro, sempre più indiscutibile riferimento per questo quartiere che con lui non si è mai sentito lo scarto della società.” Ludovico ha, poi, ricordato il suo percorso formativo e l’attento processo di discernimento durato quasi 20 anni, durante ai quali ha “compreso che il ministero del diaconato non è tanto una questione di ‘fare’, ma di ‘essere’; ed ‘essere’, innanzitutto, testimoni credibili di Cristo servo,

nella piena disponibilità al parroco per i fratelli”. Ludovico ha citato alcuni sacerdoti e religiose “dal cuore buono e generoso e dall’umiltà del servizio e la disponibilità incondizionata, quali l’amato don Mauro Piscopo, Madre Gemma Imperatore e tante altre figure fondamentali per la scoperta della fede. Da loro ho imparato la gioia e la fatica del lavoro quotidiano, il gusto di una vita semplice, la generosità verso i fratelli, una carità modellata secondo i dettami del Vangelo”. Per finire, il neo diacono ha affidato il suo ministero ai Santi di Casoria, Santa Maria Cristina Brando, Santa Giulia Salzano, San Ludovico da Casoria nonché a San Michele Arcangelo, “affinché sostengano ogni suo passo sulla strada del Bene”. Ha fatto da cornice all’evento una folla di fedeli e la presenza di molte suore: in particolare, le figlie di Santa Maria Cristina Brando, le figlie di Santa Giulia Salzano insieme alle Suore Adoratrici della Croce figlie della prossima Beata Madre Maria Luigia Velotti e alle Figlie della carità con un gruppo di anziani della casa di riposo Madrinato san Placido. Da segnalare, l’animazione del coro intercomunitario formato dalle suore dei vari ordini e da alcuni laici, sotto la guida del maestro Ida Fuiano con all’organo il maestro Nicola Anaclerio, e la collaborazione dei ministranti della parrocchia guidati da monsignor Alfonso Punzo. Presenti anche un gruppo di sordomuti che sono stati assistiti dalle Stimmatine di Casoria e di giovani disabili del centro AIAS di Casoria.


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Anno XXVI - numero 434 - sabato 11 Maggio 2019

RELIGIONE

Al via le celebrazioni in ricordo della fondatrice del culto del Volto Santo

50 anni dalla morte di Madre Flora di Antonio Boccellino

IN BREVE

Casoriana di nascita, morì nel 1969 dopo una vita dedicata alla preghiera e ai poveri

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anno preso il via, nel pomeriggio di sabato 6 aprile, al Tempio del Volto Santo, le iniziative commemorative per Madre Flora De Santis, la donna che ha fatto dell’apostolato del culto e della diffusione del Volto Santo la sua esistenza. Organizzati dalla Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re, sono 3 i momenti sinora in programma per ricordarne il cinquantesimo anniversario della morte (1969-2019). L’evento inaugurale si è avuto con il convegno “L’esperienza umana e spirituale di Madre Flora De Santis” che ha visto relazionare il professor Ulderico Parente e il professor Rossano Zas Friz De Col. “Ci sono diverse periodi che caratterizzano l’esistenza terrena di Madre Flora – ha detto il professor Parente - infanzia, matrimonio e ‘incontro’ con il Volto Santo. Ad esse si aggiunge un’ulteriore fase iniziata dopo la sua morte.” Parente, che è stato autore di un’accurata monografia (“Madre Flora, una vita per il Volto Santo”, ndr), ha sottolineato “come il momento fondamentale della sua esistenza sia stato il 1932, quando, il 10 febbraio, percepì un’esperienza mistica che assorbirà tutte le sue energie morali e spirituali. Si narra che, mentre era in preghiera dinanzi all’immagine del Volto di Gesù, Flora vide il Volto animarsi prodigiosamente, trasfigurandosi di bellezza e illuminando tutta la stanza. Il Volto le parlo dicendole: ‘Flora, guarda questo Volto tanto offeso e ingiuriato. Amalo e

fallo amare’. Da quel momento metterà ogni impegno per la realizzazione di Tempio al Volto Santo, che madre Flora non verrà realizzato in vita”. Parente ha concluso il suo intervento, soffermandosi come il suo carisma sia stato accompagnato anche dall’amore verso gli orfani e la carità, che rappresentano gli altri due cardini della sua spiritualità. A seguire, il contributo di padre Rossano Zas Friz De Col, ordinario di teologia spirituale della Pontificia Università Gregoriana: “Oltre alla diffusione del culto del Volto Santo, l’accento della sua spiritualità va messo anche in una speciale dedizione per i poveri e per gli afflitti, cui aggiunge l’umiltà. Degna di nota anche una condotta di vita molto spartana: dorme per terra e unisce alla mortificazione l’umiltà. Caratteristiche che fanno concentrare la sua attenzione e le sue sofferenze sul mistero della Passione”. Per finire, il gesuita ha evidenziato come Madre Flora fosse una donna dai grandi desideri, sottolineando le fatiche che fece per la costruzione del tempio del volto Santo, citando, persino, una lettera di protesta, non molto edificante, scritta al cardinale Alessio Ascalesi nel 1938. Ha coordinato il simposio padre Romualdo Gambale, cappellano dei frati minori: “La presenza di stasera di tante persone testimonia la forza di questa donna, mettendone in luce il senso della trasformazione e della conversione. E se è avvenuto per Madre Flora perché non può avvenire anche per noi?” Ha fatto da cornice al simposio, oltre a uno stuolo di religiose del Cristo Re, una folta rappresentanza di zelatori e zelatrici (circa 300 persone) che, alla fine della presentazione, hanno rese toccanti testimonianze sulla figura di Madre Flora, attestandone l’attualità del sua carisma e la fama di Santità sempre più presente a quasi mezzo secolo dalla sua morte, avvenuta il 31 maggio 1969. Una serata speciale, in sintesi, che anche la Madre Leonia Buono, la Superiora Generale dell’Istituto “Piccole Ancelle di Cristo Re”, che ha dichiarato: “Il convegno di questa sera rientra in una serie di iniziative che vogliono commemorare questa donna straordinaria, il cui ricordo è molto vivo in tanti napoletani”. Gli incontri proseguiranno domenica 19 maggio alle 11, quando Sua Eminenza Crescienzo Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, officerà una solenne Celebrazione eucaristica.


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Anno XXVI - numero 434 - sabato 11 Maggio 2019

CALCIO Doppia sconfitta con Giugliano e Gladiator per i nerostellati

Sfuma la promozione per la Frattese di Pasquale Porzio IN BREVE

Anche l’Afragolese resta in Eccellenza. Anche per i rossoblù è stata fatale la sconfitta interna con la squadra di Santa Maria Capua Vetere

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inisce, con una doppia sconfitta, il sogno della Frattese di arrivare in serie D. Ma ripercorriamo tutto quello che è successo partendo dal verdetto più importante: Il Giugliano disputerà il prossimo campionato di Serie D. Al termine di una stagione estenuante e vissuta all’ombra della Frattese, i ragazzi di Agovino hanno conquistato la promozione grazie alla vittoria nello spareggio proprio contro i nerostellati. In virtù dell’ex equo e del primato condiviso dopo la trentesima giornata, le due squadre si sono affrontate in campo neutro lo scorso 28 Aprile per decretare la vincitrice del Girone A di Eccellenza. Al “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia lo spettacolo era previsto e i giocatori non hanno deluso le aspettative. Tuttavia prima di passare ad analizzare la partita è doveroso sottolineare l’encomiabile cornice di pubblico che ha reso l’atmosfera magica. Uno stadio come il “Menti” è stato occupato in ogni suo ordine di posto da entrambe le tifoserie che hanno risposto presenti all’evento e hanno realizzato splendide coreografie a inizio partita. Così come sugli spalti, anche in campo le due compagini hanno regalato

giocate che sono valse il prezzo del biglietto. Nessuna delle due squadre partiva favorita sulla carta: la Frattese, prima in classifica per ben 25 giornate di fila, sapeva di dover affrontare una corazzata altrettanto temibile come il Giugliano che aveva già accarezzato la Serie D perdendo ai rigori in finale di Coppa Italia Eccellenza contro l’Audax Cervinara. I due allenatori, Ciaramella per i nerostellati e Agovino per i gialloblù, hanno scelto le migliori formazioni possibili, schierate a specchio in un 4-3-3 tipico. Alla luce della pesante squalifica di Ivan Oliva, centrale di difesa di 18 anni, il mister Ciaramella si è affidato a Piero Arcella, esterno alto d’attacco scuola Napoli, per soddisfare le regole vigenti sugli under. Per il resto solito undici titolare con Maisto tra i pali, difeso da Sparano, Ciampi, Posillipo e Balzano. A centrocampo l’assenza di Leone dal 1’ ha dato una chance ad Aracri, partito titolare assieme al capitano Claudio Costanzo e Fontarosa. A comporre il pacchetto avanzato l’altro under Catavere e la punta di diamante Orazio Grezio. Il Giugliano, invece, ha risposto con il tridente dei sogni: Murolo, Fava e Caso Naturale. La mediana formata da D’Angelo, Liccardo e Tarascio, a garanzia della qualità e della quantità, ha protetto il quartetto difensivo e l’estremo difensore Mola. Alle 16 l’arbitro Marin, fischietto di Portogruaro, ha dato inizio alle ostilità in campo. Nonostante le continue interruzioni dovute ai tanti falli da entrambe le parti, il ritmo è stato sin dalle prime battute molto alto e le occasioni ci sono state. Al 22’ Grezio impegna Mola con un grande sinistro dal limite dell’area e dopo nemmeno un minuto Catavere si rende protagonista di una serpentina solitaria, che preoccupa la difesa avversaria ma non arreca

danni alla porta gialloblù. Fava & co. Cercano di reagire facendosi vedere dalle parti di Maisto, anche se non ottenendo i risultati sperati. Si va negli spogliatoi sullo 0-0, risultato giusto in virtù di quanto visto nei primi 45’. Nei primi dieci minuti della ripresa cala l’intensità ed il colpo di scena arriva al 59’: D’Angelo viene espulso per doppia ammonizione e lascia i tigrotti in dieci. Tuttavia l’inferiorità numerica non penalizza il Giugliano che, complice l’entrata di un eccezionale Bacio Terracino, riesce a tenere botta e a limitare le scorribande nerostellate. La resistenza giuglianese è anche fortunata: all’80’ solo la traversa nega la gioia del goal al subentrato Capasso Sossio Emanuele che aveva battuto Mola con un tiro di sinistro dal limite dell’area. Le speranze di chiudere la partita e scongiurare i supplementari si spengono proprio sulla traversa di Capasso ed entrambe le squadre si apprestano a disputare altri 30’ aggiuntivi. Durante il primo tempo supplementare succede l’impensabile: Caso Naturale, solo in mezzo a quattro difensori della Frattese, riesce a tenere viva l’azione ed innesca Fava sull’out sinistro dell’area di rigore. Il bomber gialloblù con una precisione chirurgica batte Maisto di sinistro e porta in vantaggio i suoi al 5’ del primo tempo supplementare. Passano altri quattro minuti e il Giugliano raddoppia in 9, vista l’assenza di Barone, ormai stremato e momentaneamente fuori dal campo. Fava sfrutta un’indecisione di Fontanarosa, che sbaglia il pressing, e manda Liccardo solo in campo aperto. L’ex Frattese al termine di una cavalcata incredibile trafigge il numero 1 nerostellato con una rasoiata di sinistro. Uno-due che tramortisce i ragazzi di Ciaramella. Dal goal di Liccardo la compagine di Rocco D’Errico esce dal campo e prova senza successo

a rimettere in vita una partita ormai segnata. Ciccone, tra i più intraprendenti, tenta gli ultimi assalti, ma i suoi compagni sono stanchi e demotivati. Il triplice fischio del direttore di gara scatena la gioia del pubblico giuglianese, caloroso e molto numeroso (quasi 5.000). Non resta che fare i complimenti al presidente Sestile e a tutto l’organigramma societario del Giugliano che è riuscito a riportare questa piazza in una categoria come la D. Il “Menti” si tinge di gialloblù proprio come accaduto per la promozione in Serie B della Juve Stabia. Coincidenza amara, invece, per la Frattese che vede sfumare davanti ai propri occhi la tanto rincorsa Serie D. Il sogno della promozione è poi definitivamente sfumato perché la Frattese ha perso anche il secondo turno dei playoff contro un Gladiator ostico e in salute che ha espugnato il “Pasquale Ianniello” vincendo di misura. Reduce da una grande vittoria esterna contro l’Afragolese nel primo turno play-off, i ragazzi di Credendino sono riusciti a dare continuità di risultato e a raggiungere la fase nazionale. Secondo 0-1 esterno per il Gladiator che nel primo turno aveva sconfitto l’Afragolese al “Moccia”. Due vittorie contro squadre blasonate e favorite sulla carta come Afragolese e Frattese che testimoniano come Di Paola & co. siano una squadra difficile da battere, nonostante fosse partita come outsider nel cammino play-off. Infatti in entrambi i match il Gladiator aveva soltanto un risultato possibile per passare il turno: la vittoria, poiché ha terminato la stagione regolare al quinto posto. Al “Moccia”, dopo un primo tempo terminato a reti bianche, al 61’ gli ospiti sbloccano la partita con Liccardi, che gela lo stadio. Inutili gli sforzi della squadra di Masecchia, che non è riuscita ad acciuffare il pareggio. Finisce


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Anno XXVI - numero 434 - sabato 11 Maggio 2019

CALCIO 0-1 e con questo risultato termina anzitempo l’avventura playoff per la compagine di Niutta che poteva dare sicuramente di più e crederci con maggior convinzione. Partita simile quella disputata dagli uomini di Credendino sul campo della Frattese. I nerostellati, orfani di Grezio, Fontanarosa e Aracri, hanno subito la rete del solito Di Paola al 12’. Doccia fredda per i padroni di casa e gioia incontenibile per i tifosi di Santa Maria. Poche emozioni nella prima frazione, ben controllata dagli ospiti. Nei secondi 45’ la squadra di Ciaramella ha tentato di acciuffare il pareggio, che avrebbe comportato il passaggio del turno dopo 120’. Prima Sparano con un tiro di sinistro, deviato in corner da De Lucia, e poi Allegretta di testa sfiorano il goal, che però non arriva. La Frattese si schiera con un 4-2-4 a trazione anteriore, ma gli sforzi dei nerostellati impattano contro il muro eretto dal Gladiator. Tante le scintille in campo ed anche un’espulsione al 90’ di Allegretta che lascia in inferiorità numerica i padroni di casa. Il risultato rimane inchiodato sullo 0-1 e il triplice fischio dell’arbitro sancisce la vittoria degli ospiti. Arriva al capolinea la splendida

stagione della Frattese che esce a testa alta, ma con qualche rimpianto. Pesano i numerosi match-point sprecati durante la stagione e aleggia sullo stadio una profonda amarezza per quello che doveva essere ma non è stato. Tuttavia bisogna fare i complimenti alla società di Rocco D’Errico, capace di tenere testa a un dream team come il Giugliano. La delusione c’è ed è evidente, ma non bisogna abbattersi e gettare le basi per una grande stagione già da ora. Continua invece il sogno Serie D per il Gladiator che affronterà il Canicattì nella semifinale d’andata il 19 Maggio. Il ritorno si disputerà a Santa Maria sette giorni dopo. Anche in Promozione è tempo di play-off. Il Casalnuovo ha conquistato il secondo turno, sconfiggendo per 2-1 il Forza e Coraggio Benevento. Dopo essere passati in vantaggio con Castiello al 41’, gli ospiti si sono fatti rimontare dai ragazzi di Marotta. Pispico prima, su calcio di punizione dai 25 metri all’80’, e bomber Romano poi ai supplementari regalano la vittoria al Casalnuovo che nel secondo turno affronterà il Montesarchio, vincente sul Villa Literno per 2-0. Sarà lo stesso

Montesarchio a disputare gli spareggi per raggiungere l’Eccellenza nella prossima stagione, in quanto ha battuto per 2-1 la squadra di Marotta. Al Comunale “Allegretto” di Montesarchio i goal di Di Biasio per i padroni di casa e Liccardi per gli ospiti hanno portato la partita ai tempi supplementari. La parola fine alla stagione del Casalnuovo la mette Boscaino al 107’, siglando il goal del 2-1 e ipotecando il discorso spareggi. Tuttavia questi play-off non dovranno essere un traguardo, bensì un punto di partenza per il Casalnuovo che ha il dovere di ricrederci nel prossimo anno. Discorso diverso in Prima Categoria dove mancano ancora tre turni al termine della stagione regolare. Il Cardito Calcio è a quota 50 punti, uno in meno rispetto alla Boys Pianurese, ultima squadra coinvolta nel gruppone play-off. La squadra di Dello Margio ha riposato nell’ultima giornata ed ha vinto di misura l’ultimo match in casa contro la Real Frattaminorese. Il rigore, procurato da Coppeta al 69’, porta la firma di Rocco Mugione, che rompe l’equilibrio in campo e garantisce tre punti preziosi ai fini del discorso play-off.

La Real Frattaminorese, invece, uscita sconfitta dal “Papa” è ferma a 40 punti, nove lunghezze in più rispetto al Virtus Afragola Soccer, quintultima in classifica e coinvolta nei playoff. Nonostante l’assenza dell’aritmetica salvezza, i ragazzi di Valente navigano in acque tranquille e la loro permanenza in Prima Categoria sembra essere scontata. Nell’ultimo match Ciocia & co. non sono andati oltre il pareggio contro il Quarto Calcio in casa. Chi invece non può rilassarsi è la Virtus Afragola Soccer, in virtù del quintultimo posto che occupa. I suoi 31 punti sono davvero pochi e non necessari per poter tirare un sospiro di sollievo. Nel match interno contro la Lokomotiv Flegrea la seconda squadra di Afragola ha disputato una grande partita, ma si è piegata ad un autogoal sfortunato, che ha complicato la lotta per la salvezza. Se finisse in questo momento il campionato, giocherebbe i play-out. Infatti nell’ultimo turno il Lacco Ameno ha effettuato il sorpasso sul Virtus Afragola, sconfitta proprio dalla squadra isolana per 1-0. L’ultima parola non è ancora detta, ma bisogna stare attenti e rialzare la testa!


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