Cogito 437 del 21 dicembre 2019

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Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

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VIVAIO FLORICOLTURA

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

di Fusco Giuseppe

S.S. Sannitica Km 16.500 - Caivano (NA) Tel. 081.835 93 07 Cell. 333.63 28 878 - 336.76 52 84


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Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

EDITORIALE L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)

Siamo rimasti soli

Cogito torna nelle edicole e negli altri punti di distribuzione con un po’ di ritardo dopo la tradizionale pausa estiva e lo fa alla vigilia di un anno che vedrà diversi comuni dell’area a Nord di Napoli interessati al rinnovo dei Consigli comunali e all’elezione dei Sindaci. Un appuntamento elettorale che dovrebbe coincidere con quello per l’elezione del Presidente della Regione e dei Consiglieri regionali. Non potevamo far mancare la voce di Cogito in vista di questi appuntamenti elettorali importanti e attesi. Oltre venticinque anni fa ci siamo assunti il compito di aiutare i cittadini a fare scelte consapevoli e vogliamo continuare a farlo. E sentiamo ancor più forte la responsabilità di fare informazione a Nord di Napoli visto che siamo rimasti ormai pressoché gli unici a coprire più comuni e a uscire con regolarità nelle edicole e negli altri punti di distribuzione. Anche quei prodotti editoriali legati a un partito o, peggio ancora, a un singolo rappresentante politico o istituzionale, ormai non sono più presenti da tempo. Molti hanno deciso di puntare sul web, altri hanno abbandonato la comunicazione attraverso i media.

Noi, che da sempre non siamo legati a partiti o singoli rappresentanti politici, invece, continuiamo sulla strada avviata 25 anni fa. Continuiamo a fare informazione senza alcun vincolo se non quello della verità e del rispetto verso i nostri lettori ai quali non daremo mai un’informazione pilotata e legata solo alla ricerca di consensi. E continuiamo a farlo con un cartaceo perché siamo convinti che la carta stampata abbia ancora un ruolo importante nel mondo dell’informazione. Ora l’obiettivo è garantire ai lettori dell’area a Nord di Napoli la possibilità di fare scelte consapevoli alle prossime regionali e comunali. Con questo numero cominciamo ospitando le interviste a due ‘volti noti’ della politica locale che hanno deciso di non nascondersi, di non ricorrere al tradizionale ‘gioco delle parti’, dichiarando già la loro volontà a candidarsi a Sindaco di Frattamaggiore e Casalnuovo. Anche altri lo hanno fatto e li incontreremo nei prossimi giorni. Chiaramente poi daremo spazio anche ai Sindaci uscenti che hanno già detto, più o meno apertamente, che si candideranno nuovamente. E a quanti saranno protagonisti delle elezioni regionali.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

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fondato da Natale Cerbone è realizzato da

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PRIMO PIANO

Verso le Regionali del 2020

IN BREVE

I ‘soliti noti’ in Regione “

Probabile una nuova sfida tra De Luca, Caldoro e Ciarambino. Si allontana l’accordo tra Pd e Cinque Stelle. Dall’area a Nord di Napoli scaldano i motori alcuni ex Sindaci

Se mi gira, vi faccio votare a settembre e vi faccio fare la campagna elettorale sulle spiagge, ad agosto. Vi faccio sudare per tutta l’estate in giro per la Campania”. A minacciarlo, qualche settimana fa, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, anche se sembra ormai certo che si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale per l’elezione del Presidente insieme al voto per le comunali. In una domenica di

maggio molto probabilimente. E, in vista di quella data, si moltiplicano le voci sulle candidature. Cominciamo con il Presidente uscente. De Luca ha annunciato già da tempo, addirittura dall’estate del 2018, che vuole candidarsi. Una candidatura ‘anticipata’ per evitare che qualcuno nel Pd potesse pensare a un altro nome, visto che, in quel periodo, i conflitti con parte del Pd, soprattutto con i Consiglieri più votati, a cominciare da Mario Casillo, erano ai massimi livelli. Ora quella candidatura ‘anticipata’ serve a ostacolare qualsiasi tentativo di accordo con i Cinque Stelle. Lo stesso De Luca teme che possa effettivamente esserci un accordo con i Cinque Stelle e, infatti, in una delle recenti riunioni di Giunta la sua voce s’è sentita distintamente quando, con toni accesi, ha detto che si candiderà comunque a Presidente della Regione, anche se il Pd gli chiedesse di fare un passo indietro. E, per questo motivo, sta già lavorando alla composizione delle liste, nelle quali sono già certe di essere inserite tre Assessori regionali: Chiara Marciani, Lucia Fortini e Sonia Palmeri. Ma nelle liste ci saranno anche molti esponenti che hanno fatto direttamente o indirettamente riferimento a partiti di centrodestra o appartenenti comunque a quell’area politica. Chi conosce bene De Luca giura che il Presidente uscente è deciso a ricandidarsi e nessuno lo distoglierà dal suo proposito, neanche il rischio che la spaccatura nel centrosinistra porti diritto a un Governo di centrodestra. D’altronde De Luca non sarebbe nuovo a iniziative ‘solitarie’. In una delle tante occasioni in cui s’è candidato a Sindaco di Salerno, lo fece contro il suo partito e ne uscì vincitore. Ma quante possibilità ci sono che si concretizzi un accordo tra Cinque Stelle e Pd? Perché solo in caso di accordo tra i grillini e il partito guidato da Zingaretti verrebbe messa in discussione la candidatura di De Luca, visto che il Pd, così come è ridotto, difficilmente potrebbe pensare a uno scontro tra deluchiani e antideluchiani senza avere l’accordo con i Cinque Stelle. Al momento l’ipotesi di un’alleanza tra Pd e Cinque Stelle appare lontana, anche perché l’attivismo di Valeria Ciarambino fa pensare a una sua ricandidatura nella prossima primavera.

Vincenzo De Luca

Valeria Ciarambino

Stefano Caldoro Quando si sono fatte insistenti le voci di una candidatura unitaria di Pd e Cinque Stelle intorno a un nome terzo, il magistrato Raffaele Cantone, o a un Ministro del Governo giallo rosso, Vincenzo Spadafora o Sergio Costa, c’è stato un immediato rilancio dell’azione di Ciarambino che ha anche cominciato a peregrinare nelle varie trasmissioni nazionali per accrescere la sua visibilità in vista della campagna elettorale della prossima primavera. Le candidature di Ciarambino e De Luca potrebbero essere accompagnate da un’altra ricandidatura, quella di Caldoro, che sembra destinato a essere il leader del centrodestra per la terza volta consecutiva, rinnovando una sfida con De Luca che va avanti ormai dal 2010, dalla fine del decennio di Bassolino alla guida della Regione Campania.


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PRIMO PIANO

Sergio Costa

Vincenzo Spadafora La candidatura di Caldoro è stata ufficializzata da Silvio Berlusconi, ma i tempi d’oro in cui quel che decideva l’ex Cavaliere era legge sono ormai finiti e, infatti, non sono mancati i mal di pancia e i distinguo e, al momento, appare davvero lontana l’ufficialità vera della candidatura. In alternativa ci sono diversi nomi con quelli di Paolo Russo e Mara Carfagna che hanno maggiori chance, anche se sono potenziali candidati anche Clemente Mastella e Nunzia De Girolamo che il leader leghista, Salvini, vorrebbe convincere a tornare in politica accettando di scendere in campo con il centrodestra. L’ex parlamentare sannita è ormai stabilmente nelle trasmissioni televisive dopo le delusioni per la mancata candidatura alle ultime politiche, ma potrebbe essere tentata dal rientro in politica di fronte alla possibilità di essere

Antonio Caiazzo

candidata alla Presidenza della Regione. Se i candidati alla Presidenza della Regione usciranno da questi nomi, più accesa e ‘misteriosa’ appare la composizione delle liste. Quel che è certo è che ci saranno tantissime liste civiche a sostegno dei vari candidati. E anche i Cinque Stelle stanno lavorando per avviare una coalizione con almeno altre due liste civiche perché sono ormai certi che da soli difficilmente Mara Carfagna riusciranno a imporsi nelle competizioni regionali. Nell’area a Nord di Napoli sono molti gli aspiranti Consiglieri regionali. Quasi sicuramente sarà impegnato Nicola Marrazzo, ormai Consigliere di lungo corso, anche se potrebbe decidere di fare un passo indietro e di impegnarsi per far eleggere il figlio nel parlamentino del Centro direzionale. Dall’area ‘Asl frattese’ potrebbe arrivare anche un’altra canNunzia Di Girolamo didatura con l’ex sindaco di Frattamaggiore, Francesco Russo, o con l’attuale sindaco, Marco Antonio Del Prete, che potrebbe decidere di tentare il salto in avanti anche se appare davvero improbabile che non si ricandidi alla guida del Comune frattese visto che, nei fatti, l’ha già annunciato a più riprese. Dall’area frattese appare certa anche la candidatura di Vincenzo Caso. L’ex Sindaco di Frattaminore, nel 2005, sfiorò l’elezione e ha intenzione di riproporsi Nicola Marrazzo al giudizio degli elettori con Campania libera, lista di fedelissimi di De Luca, di cui è responsabile degli enti locali. E’ da tempo impegnato a proporre la sua candidatura anche un altro ex sindaco, Peppe Barra, per dieci anni primo cittadino di Cardito. Il suo nome torna spesso quando si parla di possibili candidati Sindaco, ma pare ormai certo che questa volta proverà ad arrivare in Consiglio regionale dopo aver tentato una candidatura, poi sfumata, nel 2010. Da Afragola non è ancora chiaro se ci saranno candidature verso il Consiglio Carlo Esposito regionale, anche se sono molti coloro che potrebbero provarci, tra cui Antonio Ca- cillo, per il Partito democratico. iazzo, per Forza Italia, Camillo Giacco, A Caivano si sta cercando di capire se si per la Lega, e l’ex sindaco, Mimmo Tuc- andrà o meno al voto per le comunali. Qualora non si votasse qualcuno potrebbe pensare a una candidatura al Consiglio regionale, anche per ‘contarsi’ in vista del rinnovo del Consiglio comunale negli anni successivi. Non è escluso un ritorno in campo di un altro ex sindaco, Carlo Esposito. L’ex primo cittadino di Crispano potrebbe essere tentato da una candidatura in Consiglio regionale, ma lo farebbe solo se alcune delle candidature di esponenti dell’area Vincenzo Caso a Nord di Napoli venissero meno.


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CRONACA

Pubblicati i dati del Progetto ‘Veritas’

“Abbiamo i veleni nel sangue”

di Angelica Argentiere IN BREVE

E’ scontro sui risultati dello studio promosso dalle associazioni ambientaliste. E il professor Antonio Giordano ha querelato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca

E

siste una correlazione fra l’elevata incidenza e mortalità tumorale nella Terra dei fuochi e la presenza di sostanze tossiche dovute allo sversamento illegale dei rifiuti? Questa la domanda che si sono posti i sostenitori e i promotori del progetto Veritas di cui siamo occupati più volte nei mesi scorsi. Un progetto voluto da alcune associazioni senza alcun sostegno da parte delle Istituzioni che, anzi, lo hanno contestato come dimostrano le polemiche di questi giorni. Se si andasse alla ricerca dell’attestazione scientifica di un fatto empiricamente così palese, non si troverebbe, e non perché manca l’evidenza, ma perché mancano i dati. Ora quei dati ci sono. Alla Camera dei Deputati sono stati presentati i risultati di uno studio pilota che ha messo in evidenza un livello del tutto fuori norma dei metalli tossici nel sangue di malati oncologici residenti nella Terra dei Fuochi. Lo studio è realizzato appunto nell’ambito del progetto «Veritas: Costruire Comunità in Terra dei Fuochi», frutto di una collaborazione fra scienza e società civile. Uno studio che prova a fare chiarezza sulle conseguenze dell’intreccio di interessi criminali ed economici che ha coinvolto l’area tra Napoli e Caserta, una zona dove la criminalità organizzata, che ha agito in collusione con gli imprenditori del Nord, godendo spesso del favore e dell’appoggio di parti deviate delle Istituzioni a tutti i livelli, ha dato il via a sversamenti nei territori agricoli, discariche illegali, combustioni incontrollate. Un caso di devastazione ambientale conosciuto in tutto il Mondo e per quale la rivista scientifica Lancet Oncology all’interno di uno studio sulla mortalità per cancro ha coniato la definizione ‘Triangolo della morte’. E sempre una rivista scientifica ‘The Journal of cellular physiology’ ha pubblicato i dati dello studio pilota di Veritas. La parte scientifica del progetto è stata a cura dello Sbarro Health Research Organization, diretto dal professor Antonio Giordano, che ha analizzato i dati risultanti dai test effettuati presso il dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dati che hanno evidenziato l’alta con-

centrazione di metalli nel sangue di malati provenienti dalle zone particolarmente interessate da discariche e sversamenti illegali e che spingono a ulteriori valutazioni della possibile correlazione fra l’esposizione ai rifiuti tossici e il rischio di cancro. Una conferma della fondatezza dell’allarme lanciato dai comitati territoriali da tempo attivi nel denunciare il «biocidio» in corso sul loro ambiente e sulle loro vite e che sono stati fra gli attori di questo progetto che, oltre al monitoraggio, ha contemplato anche attività di rafforzamento comunitario con formazione e training intensivi, sostegno ed accompagnamento delle comunità colpite, e una campagna di comunicazione. Fondamentale sono stati il coordinamento e la promozione da parte dell’Associazione ‘A Sud Onlus’ e ‘Rete di cittadinanza e comunità’ che hanno permesso un livello di attivazione popolare capillare ed eterogeneo. “Vaste aree delle province di Napoli e Caserta - ha detto Giordano - sono afflitte da decenni da un’alacre attività illecita di sversamenti incontrollati di rifiuti industriali e urbani di varia natura e nelle stesse zone è stato registrato un aumento dell’incidenza di svariate patologie cronico-degenerative, inclusi i tumori”. Ma c’è un ulteriore allarme scientifico che riguarda la Terra dei Fuochi ed è emerso nel corso di un convegno nazionale dell’Ordine dei Biologi in corso a Caserta. “Nella ‘Terra dei fuochi’ è a «rischio il principio base della biologia: quello della conservazione della specie umana” ritiene Vincenzo D’Anna, presidente nazionale dell’Ordine dei Biologi, per il quale “scienziati e ricercatori hanno dimostrato, dati alla mano, che l’inquinamento è di tipo microscopico e uno degli aspetti più preoccupanti venuto fuori da questa grave situazione è l’infertilità maschile e femminile. Per disinquinare l’ambiente occorreranno anni. Bisogna allora prima disinquinare l’uomo procedendo con una massiccia operazione sul campo cominciando dalle enclavi più a rischio, facendo dei mineralogrammi, degli esami del liquido seminale. È tempo che si avvii una campagna di rilevazione sullo stato tossico delle popolazione e poi si adottino terapie nutrizionali adeguate che comprendano l’assunzione di grani antichi ed altre sostanze ricche di selenio in grado di legare i metalli pesanti depurando, così, il nostro organismo da questi elementi patogeni”. Sui risultati dello studio è intervenuto anche il ministro dell’ambinete, Sergio Costa: “È una ulteriore testimonianza dell’urgenza del-


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la battaglia che stiamo conducendo senza sosta contro la gestione illecita dei rifiuti pericolosi. Ambiente e salute sono in correlazione strettissima e le evidenze scientifiche dimostrano il legame tra esposizione a contaminanti e insorgenza di patologie tumorali. Ecco perché non possiamo abbassare la guardia. Il protocollo che abbiamo sottoscritto lo scorso anno è una base di lavoro ora però dobbiamo spingerci oltre rendendo più fitta la collaborazione con il territorio, le associazioni e i comitati che lo vivono. Grazie alle polizie territoriali stiamo mettendo in atto servizi di videosorveglianza e attraverso la collaborazione con il Ministero dell’Interno lavoriamo a nuovi e più incisivi controlli e attività di intelligence e all’incremento delle operazioni per intercettare i rifiuti depositati illegalmente. Tutti insieme dobbiamo guardare al medesimo obiettivo: debellare questa piaga che continua ad avere effetti nefasti su uomini, donne e bambini”. Non sono mancate le polemiche intorno allo studio, come quella di Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno: “Da quando, per motivi istituzionali, mi occupo della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, incontro, sempre più spesso, scienziati che fanno i politici. D’altro canto, se uno scienziato come Antonio Giordano si reca alla Camera dei Deputati a Roma e, con uno studio che si chiama “Veritas”, ci vuole spiegare che il suo lavoro scientifico stabilisce una correlazione tra l’esposizione ad alcuni contaminanti ambientali e la patologia neoplastica con 95 pazienti e 27 individui sani, non posso fare meno di nutrire forti perplessità. La verità, in ambito scientifico è sempre parziale e temporanea e, in questo studio, Antonio Giordano l’assoluta assenza di rigore metodologico e la scarsa significatività dei dati, condite da comparazioni arbitrarie e traballanti, mi preoccupano per gli effetti che una falsa verità può determinare nella pubblica opinione, mentre tutto finisce nel frullatore mediatico, trasformando il metodo scientifico in una opinione. Lo studio pilota “Veritas” presenta, nonostante l’allarmismo che ha suscitato nell’opinione pubblica, grandi limiti. Prima di tutto la totale mancanza di caratterizzazione ambientale, per cui non vi è riferimento alcuno, nell’elaborato, alle concentrazioni di metalli e composti organici persistenti nelle zone di studio. In secondo luogo manca completamente rigore scientifico nella caratterizzazione e nella selezione della coorte di individui arruolata. Ci troviamo, infatti, di fronte a una popolazione estremamente eterogenea sia per provenienza che per range di età che, per la popolazione di soggetti malati va da 5-92 anni con una distribuzione del tutto casuale dei casi nelle fasce di età e con un’età media di 49 anni a fronte di una corte di controllo sana, che ci tengo a precisare essere composta solo da 27 soggetti,

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ossia un numero esiguo, e di 10 più giovane in media (37,2 anni) rispetto al campione di soggetti affetti da patologie tumorali. Inoltre, non risulta rappresentativa la distribuzione geografica e, anche in questo caso, il range di età è fin troppo variabile. Direi quasi casuale. Infine non sono esplicitati i tempi di esposizione a eventuali sostanze inquinanti, né informazioni sullo stile di vita di tutti i soggetti coinvolti dallo studio e, ancora più grave, manca l’approvazione del comitato etico, ritenuto indispensabile per gli studi di biomonitoraggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che garantisce eticità, fattibilità e scientificità di uno studio. Questo aspetto appare tanto più preoccupante alla luce dell’arruolamento di minori. Nei prossimi giorni, dopo le festività, promuoveremo un evento che ha come scopo quello di informare la pubblica opinione sullo stato dell’arte dello studio SPES, che l’IZSM coordina rispetto a numerosi Enti di Ricerca, tutti pubblici (Istituto Superiore di Sanità, Università, CNR, ENEA e IRCCS Pascale) e per presentare le attività volute dalla Regione”. Durissimo il commento del presidente della Regione, Vincenzo De Luca: “La Regione Campania ha fatto per la Terra dei Fuochi quello che non ha fatto nessuno, siamo gli unici ad aver lavorato nell’area. In questo campo le cose vanno fatte con serietà e con basi scientifiche, non facendo demagogie e propaganda. I riferimenti in questa materia sono l’Istituto Pascale, le strutture pubbliche e l’Istituto Zooprofilattico di Portici, il resto è propaganda inutile. La Regione ha lavorato per le bonifiche delle discariche, per creare i centri di coordinamento interforze, per finanziare le pattuglie delle società regionali, per dare ai carabinieri 400 tablet e acquistare droni, per attivare il registro tumori che iscrive nei Vincenzo De Luca dati ufficiali delle Asl tutti i pazienti oncologici (benché in fortissimo ritardo, sottolineano i medici dell’Isde, ndr) e ha attivato l’Istituto zooprofilattico per fare indagini serie”. Parole che hanno spinto Antonio Giordano a ricorrere alle vie legali come annunciato dai suoi legali: “Il professor Antonio Giordano (Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e Professore di Anatomia e Istologia Patologica presso l’Università di Siena) ha dato mandato al proprio difensore di fiducia, l’avvocato Giovanni Siniscalchi del Foro di Napoli, di rappresentarlo in ogni opportuna sede giudiziaria per la tutela della sua reputazione e dei tanti ricercatori italiani e stranieri che fanno parte del suo team, nei confronti del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per le affermazioni diffamatorie pronunciate oggi a margine di una iniziativa pubblica e riprese da vari media. Il governatore ha infatti utilizzato espressioni gravemente denigratorie in relazione ad uno studio epidemiologico pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Journal of Cellular Physiology” che attualmente ha un impact factor di 4.522.”


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Verso le elezioni comunali di Frattamaggiore

Granata e Grimaldi insieme, in attesa di Russo e Lupoli M

ancano ancora almeno 5 mesi alle elezioni comunali a Frattamaggiore, ma si cominciano già a delineare IN BREVE schieramenti e candidature. Anche se, al momento, la preoccupazioIl sindaco uscente, ne maggiore è legata al numero di Marco Antonio Consiglieri comunali che potranno essere eletti. La legge, infatti, attriDel Prete, pronto a buisce il numero di Consiglieri presentarsi al giudizio sulla base degli abitanti e la città di Francesco Durante oscilla indegli elettori. Pronto torno ai 30.000, numero di ‘frona scendere in campo tiera’. Se riesce a stare al di sopra di questo numero, i frattesi potranno Luigi Costanzo. eleggere 24 Consiglieri comunali, se Cinque Stelle divisi si scenderà al di sotto si eleggeranno solo 16 Consiglieri comunali. tra alleanze e corse A decidere sarà la Prefettura di Napoli sulla base dei dati che saranno solitarie inviati dall’Ufficio anagrafe del Comune di Frattamaggiore nelle prossime settimane. Una decisione che è attesa con ansia dalle centinaia di candidati pronti a scendere in campo per conquistare un posto nell’aula consiliare. Il primo a scendere in campo ufficialmente, mettendo da parte i soliti tatticismi, è stato Michele Granata, leader dell’opposizione in Consiglio comunale e già candidato nel 2010 e nel 2015. Questa volta, come spiega nell’intervista nella nostra redazione che pubblichiamo in questo numero, però, le cose sono diverse ed è pronto a sfidare il sindaco uscente, Marco Antonio Del Prete, con una coalizione che conta anche sul sostegno di Luigi Grimaldi e, probabilmente, di Luigi Lupoli e Francesco Russo. Sul nome di Francesco Russo ruotano i dibattiti politici in questi giorni. L’ex Sindaco sembra destinato ad avere un ruolo alle prossime comunali. Non è ancora chiaro se in prima persona o con un suo fedelissimo candidato a Sindaco. Potrebbe essere la moglie, la cardiologa Antonia Fiorillo, nome che ciclicamente torna d’attualità, ma potrebbe anche puntare su un consigliere comunale uscente, Renato Caserta, il più votato nel Pd nel 2015. Proprio Caserta, insieme ad altri Consiglieri comunali (Marisa Tecla Auletta, Giuseppe D’Ambrosio, Luigi Lupoli, Domenico Di

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Marzo e Pasquale Aveta) e a rappresentanti di movimenti civici e politici, alcuni dei quali con esperienze nel decennio di Russo, ha firmato un manifesto in cui lamenta “la mancanza di confronto con il sindaco, Marco Antonio Del Prete” e lasciando aperta, nei fatti, la porta a qualsiasi opzione. Nel manifesto non c’è una chiusura verso Granata ma non si esclude una candidatura alternativa. Granata, infatti, nell’accettare l’invito a candidarsi a Sindaco lanciatogli da liste che, nel 2015, sostenevano lui e Grimaldi, aveva invitato Russo ad aggregarsi alla coalizione e non era passato inosservato il ‘like’ di Francesco Russo su facebook al messaggio di discesa in campo di Granata. A quell’invito, però, non è seguito nulla di concreto, anche perché siamo ancora lontani dalle elezioni e non è neanche chiaro se si voterà insieme per regionali e comunali e soprattutto come finirà tra Marco Antonio Del Prete e Francesco Russo. Ufficialmente sono entrambi nel Pd, però appare quanto mai improbabile che possano partecipare alle prossime elezioni insieme. Un’ipotesi potrebbe essere che uno dei due lasci il Pd per approdare in Italia viva di Renzi o a un altro partito o movimento. Ma è tutto in divenire anche perché a incidere sarà anche la scelta del presidente della Regione, De Luca, di cui l’attuale Sindaco è un fedelissimo. Qualora De Luca andasse con liste civiche alle elezioni, magari contro il Pd, potrebbe accadere qualcosa di simile anche alle comunali frattesi. Appare certo comunque che il sindaco uscente, Marco Antonio Del Prete, si ripresenterà agli elettori a meno di improbabili sorprese dell’ultima ora legate a qualche candidatura sovracomunale. Da valutare poi il Movimento Cinque Stelle. Che faranno? Andranno da soli, magari riproponendo la candidatura a Sindaco di Rosario Capasso, o cercheranno alleanze con il Pd, riportando a Frattamaggiore la coalizione che sostiene il Governo nazionale? O ancora cercheranno accordi con liste civiche, magari quelle che stanno nascendo intorno a una possibile candidatura di Luigi Costanzo, medico di base da sempre impegnato nella lotta contro la Terra dei fuochi?

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Verso le comunali della primavera del 2020

PRIMO PIANO

Acque calme a Caivano

N

essuna novità di rilievo in vista delle elezioni che dovrebbero essere celebrate il prossimo maggio dopo il commissariamento per lo scioglimento del Consiglio comunale per condizionamento della camorra. Un fardello pesante che è una macchia per il Comune di Caivano che, in questi 20 mesi di presenza dei Commissari prefettizi, ha acuito i problemi che da anni sono sul tappeto. Il problema della raccolta dei rifiuti e le strade dissestate sono solo la punta dell’iceberg di uno sfacelo che ha creato disagi e disservizi di vivibilità ai cittadini. Le trattative per la formazione delle alleanze e per la presentazione delle candidature sono ancora in alto mare. C’è da segnalare l’elezione del segretario cittadino del Pd. Nell’assemblea degli iscritti la maggioranza dei tesserati riguardo al segretario metropolitano si è schierata in massa con Marco Sarracino, unico candidato segretario metropolitano. Sono stati eletti 3 componenti nell’assemblea metropolitana: Marcantonio Falco, Pierina Ariemma e Angela Sirico. Alla segreteria cittadina è stato eletto invece Franco Marzano, con la maggioranza

assoluta degli aventi diritto al voto. Per Marzano, ex consigliere comunale, non è la prima volta da segretario della sezione locale del Partito Democratico. Avrà un grosso fardello: condurre le trattative per formare la coalizione per le prossime amministrative e indicare il nuovo candidato a Sindaco per il centrosinistra. Anche se appare al momento piuttosto lontana la scelta. Così come lo è anche per il centrodestra. Tra i nomi per i candidati a sindaco gira quello del sempreverde Mimmo Semplice, ex assessore e primo cittadino per il centro-sinistra, come pure quello di Francesco Emione, ex assessore della giunta Falco, e dell’ex senatore Giacinto Russo, più volte candidato e mai riuscito a essere eletto alla carica di primo cittadino. Da non sottovalutare neanche Antonio Angelino qualora si decidesse di puntare su un giovane. Altra notizia certa l’incandidabilità dell’ex sindaco, Simone Monopoli. Decisione dei Giudici della prima sezione civile della Corte di Appello di Napoli Nord che hanno respinto il ricorso presentato dai legali dall’ex primo cittadino. Il 26 novembre 2019, infatti, la Corte di Appello ha ritenuto che i rilievi formulati dagli avvocati siano insufficienti per motivare una eventuale candidabilità del medico caivanese. In particolare la Corte di Appello si è soffermata sulle tre circostanze già rilevate nel decreto di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, che comproverebbero un nesso fra l’attività amministrativa e le ingerenze criminali del territorio: la delega all’ex assessore Ciccarelli al Parco Verde, nonostante fosse fratello di uno dei capi clan del

di Mimmo De Simone

IN BREVE

Monopoli è ancora incandidabile. Circolano i soliti nomi per i candidati Sindaco. Su tutti Mimmo Semplice, Giacinto Russo e Francesco Emione quartiere all’estrema periferia di Caivano, la vicenda legata ai canoni del Parco Verde e l’autorizzazione legata alla festa dei Gigli. Elementi che, comunque, sono legati anche a precedenti Amministrazioni, come riportato dagli avvocati, ma non è bastato. Naturalmente potendosi avvalere della Cassazione l’ex sindaco eserciterà questo diritto anche per evitare che le nuove norme, più restrittive, gli impediscano di candidarsi per i prossimi 10 anni. Per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle si vanta di essere stato il primo partito a Caivano nelle elezioni della primavera scorsa come in quelle della primavera scorsa e del marzo 2018. Dati che ritiene siano significativi in prospettiva delle prossime elezioni comunali del 2020. Ma come si sa i risultati per le elezioni europee, politiche e regionale quasi mai rispettano quelli ottenuti a livello comunale. Studio Posturologia Chinesiologia Neuropsicometricità Ortopedagogia Integrata Logopedia Psicoterapia


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PRIMO PIANO

Parla Michele Granata, candidato sindaco a Frattamaggiore

“Con me tutti i Consiglieri saranno rispettati e valorizzati” di Angelica Argentiere

IN BREVE

“Vogliamo costruire un’alternativa a Del Prete. Per ora ci siamo io e Grimaldi, ma puntiamo a coinvolgere anche Lupoli e Russo”

A

ltro che prematuri, i tempi per la campagna elettorale a Frattamaggiore, che vedrà le prossime amministrative nel maggio del 2020, sono già maturi e delineatori di alleanze o armate. Il nostro direttore, Antonio Iazzetta, ha intervistato uno dei candidati sindaco, Michele Granata, che ha già comunicato la sua volontà di ricandidarsi a primo cittadino, rinnovando la sfida a Marco Antonio Del Prete. Rispetto alla tornata elettorale precedente, quella del 2015, ha ponderato bene i componenti della sua squadra politica attirando in coalizione gli eletti dai grandi numeri delle amministrative precedenti e amministratori che hanno sfiduciato l’attuale sindaco Marco Antonio Del Prete per passare in opposizione e non

solo giovanissimi alla loro prima esperienza politica. Con lui c’è già l’altro candidato Sindaco del 2015, Luigi Grimaldi, che l’ha anche accompagnato nella sede di Cogito per l’intervista. Come mai ha deciso di scendere già in campo, nonostante manchino ancora un po’ di mesi alle elezioni? “Non mi sono candidato ufficialmente ancora a niente, anche se questa mia disponibilità sta generando una serie di equivoci e problematiche anche sul posto di lavoro, all’Asl. La candidatura formale si presenterà 30 giorni prima delle elezioni e l’unica certezza è che si voterà in una delle domeniche che vanno dal 15 aprile al 15 giugno e in quel caso sarò ufficialmente candidato Sindaco. C’è un impegno di natura politica tra le mie liste civiche e quelle a supporto del consigliere Luigi Grimaldi: dall’ultima consultazione elettorale, le nostre liste congiunte hanno totalizzato il 49 %dei consensi e insieme saremmo stati a un passo dalla vittoria a primo turno. È vero che la matematica spesso mal si concilia con i fatti politici, ma noi ci poniamo come alternativa all’attuale Amministrazione: nulla di personale contro il Sindaco attuale, né è stata nostra intenzione rivangare la continuità politica tra padre e figlio considerando la triste vicenda che ha subito Frattamaggiore nel 2002. Ci siamo seduti nei banchi dell’opposizione, ma da esperti Amministratori ci siamo attivati affinchè tutti gli atti utili abbiano avessero anche il consenso della minoranza”. Qual è il peggior fallimento dell’attuale sindaco, Marco Antonio Del Prete? “L’aver prodotto poco o niente. Non arriverebbe nemmeno a una

sufficienza sudata considerando una scala da 1 a 10 se esistessero delle pagelle per i Sindaci. È mancato l’impegno fisso e continuo sulla casa comunale e la mancata produzione di atti utili che potessero lasciare una traccia. Sarebbe cosa vana trovare un atto da poter raccontare a figli e nipoti effettuato in questi 5 anni: un’amministrazione ordinaria, improvvisata giorno per giorno dura perché, oltre i fatti del 2002, Frattamaggiore è un comune stabile”. Le riesce davvero così difficile trovare qualcosa di positivo in questi cinque anni di Amministrazione? “Dal primo istante di questa Amministrazione, c’è stato un dialogo istituzionale favorito dal suo approccio corretto, anche cordiale e dalla sua volontà di non alzare muri o steccati cercando di lavorare insieme nella stessa direzione andando così a delineare il quadro politico per le prossime comunali”. Quali saranno le possibili future alleanze? Lei ha invitato nella sua coalizione anche il consigliere più votato alle ultime elezioni comunali, Raffaele Parolisi,

abbia accolto l’invito? “Non mi aspettavo una risposta pubblica. Siamo figli di due sorelle e sul luogo di lavoro sono un suo superiore, tutte cose che potrebbero favorire una scelta verso di me anche se nelle tornate precedenti non era nella mia coalizione. Non so cosa porti a casa in questa consiliatura tra i comodi banchi della maggioranza, dopo essere stato eletto all’opposizione. Approfitto delle colonne di Cogito per fare un ulteriore appello affinche possa trovare nella mia persona quel coraggio amministrativo in più. Avere 823 preferenze vuol dire avere più visibilità, poter contare di più e nonostante sia stato il Consigliere eletto con il maggior numero di voti è anche quello considerato meno e con me ciò non capiterebbe perché darei il giusto peso a tutti coloro che mi sostengono”. E l’altro candidato a sindaco delle elezioni del 2015, Luigi Lupoli? “Credo che nemmeno lui voglia sparire dalla scena amministrativa locale ma ha legittime ambizioni regionali nelle fila della Lega. Auspico che lui e i suoi amici mettano su una lista civica e fare una scelta

Michele Granata, 55 anni, funzionario Asl Napoli 2 Nord. E’ laureato in Scienze politiche. Sposato, ha 3 figli. E’ stato Presidente del Consiglio comunale, Capogruppo consiliare e Consigliere comunale in diverse occasioni


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PRIMO PIANO “Russo con noi avrebbe la possibilità di portare in Consiglio un buon numero di Consiglieri e potrebbe puntare all’elezione in Consiglio regionale” a favore della nostra coalizione. Di lui apprezzo che è rimasto nell’ambito del luogo a cui è stato delegato dagli elettori senza passare con la maggioranza. Con lui saremmo vittoriosi al primo turno perché ha sempre ottenuto tantissime preferenze, nonostante le difficoltà della sfiducia generale delle persone nei confronti della politica”. Sarà una coalizione senza partiti? Di sole liste civiche? “Correremo con le civiche, ormai i partiti a livello locale sono poca cosa”. Chi saranno gli altri candidati Sindaco? “Credo che sia giusto che il Sindaco uscente si sottoponga al giudizio dell’elettorato per quanto prodotto nell’arco della sua consiliatura. C’è qualche velleità all’interno della società civile, del dottor Luigi Costanzo, con le civiche o con il movimento cinquestelle, altro partito ridotto territorialmente a poca cosa. Magari si prevede qualche novità dell’ultima ora e bisogna vedere l’area dell’ex sindaco, Francesco Russo, cosa farà. La domanda è complicata, da qui al 19 aprile (prima domenica utile dopo il 15) c’è ancora tanto tempo per delineare lo scenario politico elettorale”. Ecco. Francesco Russo. Quante possibilità ci sono che l’ex Sindaco accolga il suo appello e aderisca alla sua coalizione? “In quanto singola personalità all’esterno del Consiglio comunale, Francesco Russo poi candidato al Senato nel 2018, di certo non è un uomo vicino al Sindaco. E’ una

persona autorevole, carismatica, tra i decani del Consiglio con grande esperienza amministrativa, si può immaginare per se stesso un impegno sovracomunale più alto? Lo sforzo che si sta cercando di fare e creare delle coalizioni e di sostenere la sua candidatura alle Regione. Dal canto nostro avrebbe due garanzie, la prima è quella di avere la possibilità di creare una o più liste in grado di portare il maggior numero dei Consiglieri comunali e l’altra avere un’apertura di credito con fiducia reciproca. Chi prova a creare il profilo alternativo a Del Prete fa il suo stesso gioco. Anche la situazione alle regionali è cosi in divenire e in pieno dinamismo che diventa difficile non immaginare di poter sostenere più candidati alla Regione”. Cinque anni fa scese in campo con giovani alla prima esperienza, ora anche con attuali amministratori. Chi è stato con lei nel 2015

ci sarà anche nel 2020? “Abbiamo avuto la capacità di mantenere rapporti e saranno presenti in questo progetto molti di coloro che mi affiancarono nel 2015, fatta eccezione per il consigliere Giovanni Pezzullo ma avremo nelle nostre liste suo zio Carmine. Siamo poco al di sotto della soglia dei 30.000 abitanti, a febbraio probabilmente sapremo dal calcolo delle Prefetture dei Comuni che vanno al voto se alla prossima consiliatura siederanno nei banchi del civico consesso 16 o 24 Consiglieri. A noi le novità non spaventano, vogliamo essere inclusivi, veti contro nessuno purchè si abbraccia questo progetto civico. Nessuno sarebbe lasciato fuori dal governo cittadino, anche chi porta un solo voto”. E’ presto parlare di programmi, ma sicuramente ha delle priorità: quali sono? “La priorità in assoluto è rimpinguare l’organico comunale: ci trove-

remmo con una macchina comunale ridotta di due terzi rispetto a vent’anni fa senza attivare nessuna procedura concorsuale se non quella farsa dei 7 vigili assunti a part time. C’è quasi la certezza matematica che arriveremmo a fine consiliatura senza aver risolto nemmeno questa storia. Poche categorie D ancora in servizio, pochissime categorie C, la vicenda insoluta degli LSU”. Con Grimaldi, Lupoli e Russo può essere Sindaco di Frattamaggiore in scioltezza, ma poi riuscirebbe a governare? “Rifaccio io la domanda all’intervistatore: mi deve dire in quale realtà italiana esiste un Sindaco che governa da solo? Ognuno conterà per la quota parte del numero degli eletti che porta in Consiglio. La mia esperienza sarà da garanzia per governare anche gli attriti naturali che possono nascere. Credo anche che le sintesi siano un fatto di intelligenza e maturità”. Quindi vede una reale alleanza e non un’armata elettorale per vincere? “Faccio politica da un po’ di anni e credo di essere in grado di gestire gli alti e bassi della dialettica istituzionale. Sia gli errori che le cose positive fatte e la consapevolezza che nessuno ha la bacchetta magica, se accadrà mi impegnerò a gestire gli impegni della coalizione, garantendo l’attività a tempo pieno, mettendomi in aspettativa il secondo dopo il giuramento da Sindaco, sacrificando la mia famiglia per Fratta e i frattesi. Il giorno in cui sarò eletto Sindaco, la mia famiglia saranno tutti i frattesi”.


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PRIMO PIANO

Intervista a Giovanni Nappi, candidato di Pd e liste civiche

“E’ la terza volta, ma ora mi sento davvero un candidato Sindaco” di Antonio Iazzetta IN BREVE

“Non avevo mai costruito una candidatura come ho fatto questa volta. Si può dire che abbia cominciato nel 2015”

G

iovanni Nappi, volto storico del Pd casalnuovese, ha già ufficializzato la sua candidatura a Sindaco. E ha già pronta una coalizione composta da otto liste: Cuore Fede, La Città che vogliamo, Nappi Sindaco, Lista Giovanni Romano, Io c’entro, Città in rete, Pd e Avanti Casalnuovo. Perché già in campo? “Fondamentalmente per quel che ho fatto in questi 4 anni e mezzo. Sono stato il terzo candidato Sindaco. La vittoria di Pelliccia per un gioco di palazzo che ha tolto la poltrona a Peluso dandola allo stesso Pelliccia. Il tentativo di Governo cominciato nel 2015 è fallito. Inizialmente m’era stato offerto di fare il vice Sindaco ma non era questa la mia idea di politica. Io avevo chiesto ai casalnuovesi la fiducia per fare il Sindaco e avevano scelto altri candidati. Accettai quindi di fare il Presidente del Consiglio ma poi mi resi conto che era impossibile andare avanti e chiusi quell’esperienza. Ci tengo a precisare che il Pd non sarà centrale nella coalizione. E’ il mio partito, ci credo e ci sarà il simbolo nella mia coalizione, ma ho comunque voluto un raggruppamento che mette insieme diverse anime. Si va dalla grande esperienza di Giovanni Romano, ex consigliere provinciale, e di alcuni Consiglieri uscenti a tante nuove energie che hanno deciso di onorarmi del loro impegno a mio favore”. E’ tempo di bilanci per Pelliccia. Qual è la cosa peggiore che ha fatto in questi anni? “La cosa peggiore l’ha fatta in campagna elettorale. E’ stato aver promesso cose irrealizzabili. Promettere di togliere alla Gori la gestione dell’acqua con una delibera di Giunta è un segno

Giovanni Nappi, 45 anni, laureato in Scienze economiche, è Consulente del lavoro. Sposato, ha due bimbe. E’ stato Presidente del Consiglio comunale dal 2015 al 2017 e Consigliere comunale dal 2001. E’ stato candidato Sindaco nel 2001 e nel 2015.

di ignoranza o che siamo di fronte a un bugiardo. E io non credo che Pelliccia sia un ignorante, anzi. Lo conosco da tempo e so benissimo che non lo è. Quindi ha basato la sua campagna elettorale su una bugia. Non può dire a una comunità di 50.000 persone una cosa del genere perché significa prendere in giro delle persone. Nei fatti lui ha vinto le elezioni con una bugia. Un’altra bugia è quella relativa al Meridiana. Non può dire che il Sindaco fa riaprire quel Centro commerciale. Se riaprirà a breve sarà solo grazie al lavoro e all’impegno dei commercianti e non per il Sindaco che non poteva incidere. Gli stessi 300 posti non sono frutto del lavoro del Sindaco. Avrà garantito alcune mofdifiche che hanno favorito la riapertura, ma di certo non può dire che ci saranno 300 posti di lavoro”. C’è invece una cosa positiva che si può sottolineare a favore di Pelliccia? “E’ stato bravo a rompere il sistema pelusiano. Con una campagna elettorale da tifo con la quale ha ottenuto il suo obiettivo”. E nel corso degli anni in cui è stato alla guida della città? “Fatico a trovare qualcosa che abbia fatto lui. Che abbia avviato e portato a termine. Tutte le cose fatte in questi anni sono il frutto del lavoro delle precedenti Amministrazioni. Penso all’isola ecologica, al Parco urbano, a Palazzo Lancillotti, all’asilo nido. Ha solo portato a termine opere e progettei messi in campo dai suoi predecessori. Lui è bravissimo a vendere come eccezionali cose di ordinaria amministrazione. Non possiamo stare qui a fare l’inaugurazione della lampadina perché l’illuminazione pubblica, in tutta la città, è il minimo che un’Amministrazione dovrebbe garantire. Ora sta cominciando

a parlare del Pics, i fondi europei che andranno a cascata su tutte le città medie e auguriamoci che sappiano sfruttarne a pieno le potenzialità”. Provando a immaginare i candidati, potremmo avere la stessa competizione dell’altra volta con Nappi, Pelliccia, Peluso, Cerbone. E a loro si aggiungerebbe Espedito Iasevoli che ha annunciato la sua candidatura... “Sì. Nei fatti è così. Personalmente mi auguro che ci siano cinque candidati Sindaco perché in questo modo avremo una lotta aperta. Se scende in campo Peluso o un suo fedelissimo, Pelliccia perderebbe molto perché nei fatti oggi Pelliccia ha accolto tanti ex ‘pelusiani’ che potrebbero tornare alla casa madre qualora l’ex Sindaco e Consigliere regionale decidesse di tornare in campo. Molti di quelli che lo hanno sostenuto nei suoi anni al Governo della città sono passati con Pelliccia pur di stare nell’orbita della maggioranza”. Che c’è di diverso rispetto al 2015. Perché pensa che questa volta il risultato possa essere diverso rispetto a quattro anni e mezzo fa? “C’è tanto di diverso. Faccio subito io la battuta che qualcuno potrebbe fare: Non c’è due senza tre, visto che questa è la mia terza candidatura. Ma questa volta è la prima volta che mi sento candidato Sindaco. La prima volta, nel 2001, fu una candidatura di bandiera, nata insieme a Ignazio Ponticelli, mio carissimo amico poi morto prematuramente, ma si sapeva che non aveva un fondamento. La candidatura del 2015 fu invece una candidatura nata in ritardo anche perché c’era un tentavo di accordo con Peluso a livello regionale. Quell’accordo saltò e,


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tutto sommato, ne fui felice, ma comunque non ebbi la possibilità di costruire una candidatura forte. Questa volta, invece, la mia candidatura parte da lontano. Si può dire quasi che sia partita dal giorno in cui Pelliccia divenne Sindaco nel senso che è dal 2015 che ho cominciato a mettere in piedi un programma e un’alleanza per come li intendo io, con tutto il tempo per farlo”. La coalizione è ancora suscettibile di allargamento o si presenterà ai casalnuovesi con queste otto liste? “Sì, non precludiamo ulteriori collaborazioni. Di certo però mi sento di dire che le porte sono chiuse verso chi ha tradito il mandato degli elettori. Chi era candidato con me ed è andato con Pelliccia o chi era con Peluso ed è andato con Pelliccia non può avere ospitalità nelle liste che mi sostengono.

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CRONACA CRONACA

abbiano un fondamento. Non voglio liste tanto per averle, devono avere candidati veri. Tutte le liste che ora sono a mio sostegno hanno il cosidetto ‘cappello’, il gruppo di candidati che possono dare un contributo concreto. E tra questi mi pia-

lunga esperienza di impegno civico in difesa dell’ambiente e della legalità”. Non parliamo ancora di programmi, ma c’è una priorità di cui tener conto? “Guardi. Più che priorità, dico che bisogna cambiare il centro degli interessi. Non dovrà essere più l’edilizia il centro dell’attenzione della politica così come è stato fino a oggi. Non ci sono state sostanziali differenze passando da Peluso a Pelliccia perché l’edilizia è sempre stato il perno su cui tutto ruota. E anche gli incontri e le prime dichiarazioni in vista delle elezioni del 2020 vedono l’edilizia al primo posto. Io, nella convention in cui ci confronteremo, così come durante la campagna elettorale, non parlerò di piano regolatore, semmai parlerò di pianificazione perché abbiamo bisogno di pianificare lo sviluppo della nostra città, ma non avremo mai

“E’ presto per parlare di programmi, ma nella mia idea di città ci sarà un cambio di priorità. L’edilizia, per la prima volta, non sarà al centro degli interessi dell’Amministrazione” Per fare un esempio, se venisse da me l’attuale Presidente del Consiglio comunale non l’accetterei. Anche se questo significherebbe perdere voti. Se ci devono essere altre liste, però, voglio che

ce sottolineare la presennza di Gabriel Aiello, l’anima e fondatore del movimento C’at accis a salute. Una candidatura di cui sono davvero soddisfatto perché è giovanissimo ma ha già una

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l’edilizia in mente come priorità assoluta. Abbiamo intenzione di puntare su altro, sull’ambiente, sul welfare non assistenziale. Non dico altro perché è presto”.


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CRONACA

Buio pesto per Grillo

E’ crisi nella maggioranza ad Afragola

C

di Valerio Cerbone

ome cambiano le cose nel giro di un anno. Lo scorso anno Afragola era presa a IN BREVE esempio dai comuni vicini perché l’Amministrazione Grillo era riuscita a offrire agli afragolesi luci natalizie degne di un capoluogo di provincia. Quest’anno, invece, complice il deserto delle diverse gare d’appalto indette, le strade e le piazze di Afragola sono buie, illuminate solo dai pali della luce e da qualche addobbo messo dai commercianti a titolo personale. Un’immagine cupa che ben si addice al momento che sta vivendo l’amministrazione Grillo che sembra essere finita in un vicolo cieco. E, questa volta, se arriveranno nuovamente le dimissioni di Grillo è probabile che non siano ritirate dopo il classico periodo di riflessione che porta la stragrande maggioranza dei Sindaci dimissionari a ritirare le dimissioni e tornare al loro posto. La crisi interna alla maggioranza e tra la maggioranza e il Sindaco è evidente ormai. E si è manifestata pienamente anche nei giorni scorsi quando il Consiglio comunale è saltato per mancanza del numero legale, nonostante fosse in programma l’approvazione degli atti riguardanti il bilancio e il piano triennale, atti già non votati nell’ultima assise pubblica. Grillo non è stato tenero nei suoi commenti a caldo. Era arrabbiato e non l’ha nascosto, accusando i Consiglieri di maggioranza di non avere senso di responsabilità nei confronti della città, prima che nei suoi confronti. La maggioranza è ormai dilaniata al suo interno, anche se dai Consiglieri non arriva, al momento, nessuna ipotesi di dimissioni in massa per porre fine alla consiliatura. Preferiscono restare legati alle loro poltrone nell’aula consiliare condannando l’Amministrazione all’immobilismo pressoché totale perché oltre all’impasse legata ai continui dissidi, gran parte

Il primo cittadino pagherebbe le frizioni tra i Consiglieri legate all’ingerenza di Nespoli e Castiello nelle questioni comunali

del tempo da dedicare alla gestione dell’ordinario e alla programmazione dello straordinario va via per risolvere le grane ‘politiche’ che si presentano ogni giorno. La frattura nella maggioranza sarebbe legata soprattutto alle ingerenze di Pina Castiello ed Enzo Nespoli. I due rappresentanti della Lega, ridimensionati nel partito, avrebbero riacceso i riflettori su Afragola creando non pochi malumori nel resto della maggioranza che non sopporterebbe di essere in qualche modo condizionata dall’ex senatore e dalla sua pupilla politica. Di qui i contrasti, anche accesi, e le continue frizioni. I prossimi giorni saranno decisivi anche perché c’è chi sta lavorando per evitare un lungo commissariamento. Se l’esperienza di Grillo sindaco di Afragola dovesse chiudersi nel giro di qualche settimana, infatti, gli afragolesi potrebbero andare al voto già nella prossima primavera. In caso contrario, invece, si arriverebbe al 2021 con un commissariamento molto lungo. Un’ipotesi quest’ultima che, tutto sommato, non dispiacerebbe a nessuno perché Centrosinistra, Centrodestra e Movimento Cinque Stelle davvero non sarebbero in grado ora di allestire alleanze in grado di poter vincere le elezioni e poi governare la città, senza ripetere gli errori fatti con l’esperienza Grillo. Da capire anche cosa farà lo stesso Grillo. Di certo è lui il primo a essere stanco e deluso dall’esperienza vissuta finora. Non era certo questo quello che aveva in mente quando accettò, non senza dubbi e perplessità, la proposta di candidarsi a Sindaco di Afragola. Di certo, lui che è un imprenditore, non pensava di dover ‘mercanteggiare’ ogni scelta e ogni iniziativa. Per questo non è escluso che presenti nuovamente le dimissioni qualora vedesse che non c’è la volontà di continuare su binari diversi la consiliatura.

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Protesta dai gestori della Masseria Ferraioli

CRONACA

“Non basta una panchina rossa” di Angelica Argentiere

IN BREVE

“Il Comune di Afragola celebra la Giornata contro la violenza sulle donne, ma blocca i fondi per la realizzazione di una casa rifugio”. Il sindaco Grillo: “Sono cose diverse. Vogliamo realizzare il progetto”.

E

venti e commemorazioni a chiamata per anniversari e nessun impegno concreto che indirizza le scelte politiche: le celebrazioni sono importanti e soprattutto credibili se a queste susseguono iniziative che vadano anche oltre il 25 novembre, anniversario di commemorazione del contrasto della violenza di genere. Il Comune di Afragola, quest’anno, ha installato una panchina rossa ma non si attiva a realizzare una comunità alloggio per donne e minori vittime di violenza nel bene confiscato della Masseria Antonio Esposito Ferraioli. Come si legge dal comunicato redatto dal direttore della Masseria Ferraioli, Giovanni Russo: “Nonostante la meritoria e importante iniziativa de “La panchina rossa” come simbolo della lotta contro la violenza di genere sono costretto a sottolineare che il Comune di Afragola è ancora inadempiente nell’attuazione del progetto finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del PON Legalità che prevede la creazione di una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza presso il più grande bene confiscato alla camorra dell’intera area metropolitana di Napoli e riutilizzato per scopi sociali dal primo marzo 2017, la Masseria Antonio Esposito Ferraioli. La panchina è un atto simbolico di estrema importanza che condividiamo, il contrasto alla violenza di genere è tema serio e delicato che richiede impegno e tanto lavoro per eliminare una pia-

ga dei nostri tempi, ed è per questo che agli atti simbolici devono sempre seguire quelli concreti! Ma la concretezza non sembra appartenere all’amministrazione comunale di Afragola che, nel frattempo, rischia di perdere il finanziamento di €1.497.000,00 che prevede, tra l’altro, la nascita di una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza e permetterebbe di attivare progetti volti all’autonomia e all’inserimento lavorativo. È ormai dal 12 giugno 2018, infatti, che il Comune di Afragola ha sottoscritto l’affidamento del contributo ma da allora non è stato fatto sostanzialmente nulla. Diciassette mesi lunghissimi in cui si rischia che il finanziamento venga perso, diciassette mesi in cui ai “faremo e diremo” del Sindaco Grillo e della sua maggioranza non è seguito nessun atto concreto. Devo sottolineare con sconcerto che in un mese e mezzo degli incarichi e di altre attività, atte al prosieguo del progetto, non vi è alcuna traccia. Ormai siamo di fronte a due opzioni: o una totale inerzia amministrativa gravissima, o ad una specifica volontà di non restituire ai Cittadini il bene confiscato dando sostanza e forma ad un importantissimo presidio di Legalità in grado di dare risposte concrete, soprattutto lavoro e spazi di socialità, ai fenomeni criminali che comunque attraversano i nostri territori!” Nel comunicato si evincono anche date e cifre di finanziamento, sottaciute dal Comune di Afragola da diciassette mesi con un riepilogo dei dati Pon per la legalità: “Come in tanti già sanno dal 12 giugno 2018 (data di sottoscri-

zione della convenzione tra il Ministero ed il Comune) ad oggi non è stato speso neanche un euro con il rischio concreto di dover restituire € 1.497.000,00 stanziati per la ristrutturazione della Masseria Antonio Esposito Ferraioli e inspiegabilmente bloccati”. Abbiamo chiesto al direttore Russo se ci fossero state novità da parte dell’Amministrazione rispetto al comunicato: “Nessuna risposta e niente di niente. Resta il fatto che il comune di Afragola da 17 mesi non da risposte su come spendere questo milione e mezzo ricevuto dal Ministero degli Interni per la Masseria. Si prendono il lusso di mettersi dalla parte delle donne vittime di violenza e non dare loro una casa, un tetto, un’opportunità lavorativa nel più grande bene confiscato della provincia di Napoli”. Abbiamo rilanciato la domanda al sindaco di Afragola, Claudio Grillo, che ci ha replicato: “Sono due cose diverse: la panchina nasce per un’iniziativa del Rotary Club che ha donato al Comune di Afragola in tema di violenza sulle donne. Quanto ai fondi del Pon, accuso il colpo sul ritardo ma non perderemo il finanziamento, c’è la chiara volontà da parte mia, del Consiglio e dall’Amministrazione tutta di realizzare il progetto. Lo stato dei fatti è dovuto a un rallentamento di tipo burocratico per affidare ai tecnici i regolamenti e sono state attivate tutte le procedure per la nomina di nuovi tecnici e potersi mettere al lavoro. Già la prossima settimana potrebbero esserci importanti novità”.


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CRONACA

In corso il processo per la morte di Giuseppe

“Violenze inaudite quasi quotidiane”

È

IN BREVE

Le maestre del bimbo di Cardito, che frequentava la scuola di Crispano, sono state sospese dal Ministero per la Pubblica istruzione

G

cominciato il processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe, il bambino di 7 anni massacrato di botte dal compagno della madre, Tony Essoubti Badre, lo scorso 27 gennaio in uno dei palazzi del centro storico di Cardito. Non sono mancati momenti di tensione e commozione, soprattutto quando sono emerse le parole della sorellina di Giuseppe. Anche lei, quella mattina, come tanti altri giorni, era stata massacrata di botte. “Finalmente sono andata via da quella casa – avrebbe detto la bambina alla Polizia e ai medici del Santobono che la curavano -. Io l’ho detto alle maestre, ma loro non mi hanno capito”. La posizione delle maestre che non hanno ascoltato la richiesta d’aiuto proveniente dai bambini s’è fatta via via più pesante. Dalle indagini degli inquirenti dopo la morte del piccolo Giuseppe, è emerso che le violenze all’interno dell’appartamento di Cardito erano ripetute: in

Un Parco giochi ricorderà Giuseppe

iuseppe sarà ricordato con l’intitolazione di un’area giochi che sarà realizzata nel Parco Taglia. A darne notizia il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, rispondendo all’appello lanciato su facebook da Antonio Iazzetta, direttore di Cogito, che in un post aveva scritto: “Il Comune di Cardito sta realizzando un’area giochi in via Molino, a pochi metri dalla casa in cui è stato ucciso Giuseppe Dorice…Non so se l’amministrazione Cirillo c’abbia già pensato, ma perché non intitolare quello spazio a quel bambino ucciso nell’indifferenza, quale monito affinché cose del genere non accadano più”. Il Sindaco di Cardito, nell’accogliere l’invito del direttore, ha detto che ‘l’Amministrazione comunale ha intenzione di dedicare a Giuseppe un’area molto grande, molto più estesa di quella in via di completamento a pochi passi dalla casa di Giuseppe”.


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molte occasioni. Essoubti avrebbe infatti alzato le mani sui due bimbi, figli della sua compagna. E ora i Magistrati stanno indagando sul comportamento assunto dagli insegnanti dei due bimbi in merito alle violenze subite: spesso i bambini, soprattutto Giuseppe, si presentavano in classe pieni di lividi; le insegnanti, dunque, avrebbero saputo delle botte, senza però fare nulla. Nel frattempo, la dirigente scolastica e le maestre sono state sospese dopo l’ispezione decisa dal Ministero della Pubblica istruzione. Non ci sono al momento, invece, notizie di indagini sui servizi sociali del Comune di Cardito anche perché nessuno avrebbe avvisato le Istituzioni di quel che accadeva in quell’appartamento. Neanche i vicini che, di certo, avrebbero potuto sentire le urla provenire da quella casa e vedere i volti dei due bambini martoriati dalle percosse che subivano quasi quotidianamente. Violenze brutali che i periti stanno ricostruendo nel corso del processo e che non riportiamo per la gravità delle stesse.

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CRONACA Colpo al clan Moccia prima del ‘giro di Natale’

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iciannove tra affiliati e boss del clan Moccia di Afragola sono stati arrestati nel corso di un blitz nei giorni scorsi. L’indagine, svolta dagli agenti del Commissariato di Afragola, diretto dal vicequestore Stefano Iuorio, e coordinata

Avvicinandosi il Natale, il clan aveva preparato una completa lista dei commercianti e degli imprenditori da sottoporre a ulteriori estorsioni. “È un’operazione molto importante perché ha permesso di documentare una pressione estorsiva diffusa nei territori di Casoria ed

dalla Direzione distrettuale antimafia, ha fatto luce su una serie di estorsioni e anche sulla stagione delle bombe, quando tra Afragola e Casoria furono fatti esplodere ben 20 ordigni nel giro di pochi giorni.

Afragola, finalizzata tra le altre cose al sostegno ai sodali detenuti, meccanismo tipico delle organizzazioni mafiose. La lotta alla camorra resta la priorità delle priorità” ha detto il questore di Napoli, Alessandro Giuliano.


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RELIGIONE

Cambio della guardia nelle parrocchie caivanesi M di Antonio Trillicoso

olti avvicendamenti nelle parrocchie della forania di Caivano a cominciare da quella più eclatante con il pensionamento di Don Antonio Corvino parroco di Sant’Antonio ai Cappuccini che ha lasciato dopo 47 anni. Al suo posto un gradito ritorno, Don Vincenzo Marino, caivanese del 1966, ordinato sacerdote nel 1991. Parroco prima a Pascarola poi a Trentola Ducenta in provincia di Caserta. Uno dei giovani di don Antonio, uscito dal gruppo dell’Aziona Cattolica. Cambio anche a Pascarola, nella Chiesa di San Giorgio Martire è arrivato un nuovo parroco, si tratta di Don Antonio Sgariglia che sostituisce Don Salvatore Verde e arriva a Caivano dopo tre anni trascorsi alla parrocchia di Maria Santissima Annunziata di San Cipriano d’Aversa. “Mi affido alle vostre preghiere, perché questa nuova missione che il Signore, attraverso la sua Chiesa, mi affida, possa viverla nella piena dedi-

zione e disponibilità per il bene del suo popolo”. Queste le parole del nuovo parroco che giunge nella frazione di Pascarola quasi inaspettatamente. Sono in molti a spiegare questa decisone legata a quanto è successo lo scorso luglio durante la festa patronale della frazione di Caivano. Il parroco precedente don Salvatore Verde, in seguito a una decisione per lui assurda dei Commissari prefettizi su indicazione del Comandante dei vigili urbani di negare il concerto di un rapper napoletano adducendo a motivi di sicurezza, si lascò andare a una invettiva dal palco allestito in piazza per il concerto. Durante il suo discorso si scagliò contro chi negava ai giovani della sua parrocchia di radunarsi per un momento di festa. Precedentemente e successivamente il parroco don Verde è stato bersaglio di minacce e di atti vandalici per le sue prese di posizioni aperte e coraggiose in difesa dei giovani. In effetti il parroco, nei tre anni di guida della parrocchia di San Giorgio, ha organizzato e promosso

Don Vincenzo Marino tantissime iniziative che coinvolgevano i giovani ma un po’ tutti i suoi parrocchiani. Altro nuovo sacerdote arrivato per guidare la parrocchia di Maria Madre della Chiesa a Caivano è don Arturo Caterino, che ha avuto dal vescovo di Aversa la nomina di amministratore apostolico, incarico che precede quello di parroco.

Don Antonio Corvino, 50 anni per i giovani di Antonio Trillicoso

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opo 47 anni va in pensione don Antonio Corvino, parroco della Chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini a Caivano. Una notizia che nonostante si sapesse già da qualche tempo ha destato co-

munque molto clamore perché don Antonio è stato, per circa 50 anni, il parroco di tutti, non solo della sua parrocchia che si estendeva in un territorio molto vasto e comprendeva i comuni non solo di Caivano ma anche di Crispano e a Cardito. Da sempre don Antonio ha usato il suo motto ‘Parrocchia Comunità Aperta’ che è diventato il suo obiettivo, il suo programma di vita pa-

storale. Ha accolto tutti e i suoi corsi preparazione ai Sacramenti, a cominciare da quello delle prime comunioni e del ma-

trimonio, lo testimoniano con la presenza di tanti giovani. Ma il suo fiore all’occhiello è stato il gruppo dell’Azio-


19 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

RELIGIONE

Cambio alla guida della Basilica di Sant’Antonio di Afragola

di Antonio Boccellino In ogni cosa rendete grazia. Un saluto in obbedienza filiale a voi di 7 religiosi dell’Ordine dei Frati minori e che attrae migliaia Eminenza Pastore della Chiesa napoletana. Grazie della vostra di fedeli nel corso dell’anno. Presenti alla liturgia numerose presenza e per avermi oggi affidato la cura pastorale di questa por- suore delle Congregazioni delle “Piccole Ancelle del Cristo zione di chiesa, la comunità di Sant’Antonio di Afragola. E un grazie al Re” e “Compassioniste Serve di Maria”. Signore per quello che in questi anni hai concesso di dispensare agli altri Ad omaggiare Padre Domenico anche altre personalità, quali per il mio ministero. Sono stato chierichetto in questa Basilica, circa 40 i sindaci di Afragola e di Grumo Nevano, Claudio Grillo anni fa, con l’allora parroco Padre e Gaetano Di Bernardo; don Felice Pannone. Non mi sarei Alfonso D’Errico, pastore mai aspettato di stare qui, a fare il della Basilica di San Tammaro parroco; e ancora oggi dico è molto a Grumo nonché una delegastrano. Ora non comprendo. Il Signozione di parrocchiani della re ci farà capire poi”. Chiesa di Santa Caterina, dove Sono le parole con le quali, è stato Parroco negli anni scorPadre Domenico Silvestro, si facendosi apprezzare per le afragolese del 1972, e già parrosue qualità pastorali, e i ben co di Santa Caterina in Grumo due pullman di fedeli giunti Nevano, ha ringraziato, con ad Afragola ne attestano l’amisemplicità e umiltà, in perfetto cizia. stile francescano, il Cardinale Nell’omelia, parole di vivo apCrescenzio Sepe per la nomiprezzamento da parte del Carna a Parroco di Sant’Antonio a dinale: “Ti ringraziamo o Signore partire dal 13 novembre 2019. perché, ancora una volta, nella tua L’evento è stato ricordato con Provvidenza, hai voluto mandarci una solenne celebrazione eucaun Pastore nel cammino della nostra ristica, presieduta dall’amato vita”. porporato e concelebrata da padre Mimmo, dal Ministro Pro- Il saluto del Ministro provinciale dei Frati Minori, Padre vinciale dei Frati Minori, fra Carlo Maria d’Amodio, e da Carlo D’Amodio, al Cardinale Sepe non ha tralasciato il preun’altra trentina di sacerdoti tra religiosi e consacrati, delle decessore di don Mimmo: “Eminenza la fraternità provinciale le è Diocesi di Napoli e di Aversa. davvero riconoscente. La nostra gratitudine deriva dal costante e infaticaLa Santa Messa è stata l’occasione per ricordare anche la ri- bile esercizio del suo Ministero di Pastore: è gesto di una grande paternità correnza dei 15 anni dell’elevazione a Basilica Pontificia del quello, nonostante i tanti suoi impegni, di essere stato presente qui stasera. Santuario antoniano più grande del Sud (che è parrocchia E la sua partecipazione attesta ancora di più questo grande dono del dal 1970), da parte della Santa Sede, avvenuta proprio il 13 Signore, rappresentato dal fatto che la nostra fraternità dà a questa Arnovembre del 2004. cidiocesi tanti grandi figli. Sono frati che non si risparmiano, perché amano Una folla di fedeli, in gran raccoglimento, ha fatto da cornice Cristo, amano San Francesco, amano la Chiesa. Anche padre Luigi alla serata, gremendo questo tempio che ospita una comunità Campoli, che è stato parroco qui per nove anni, ne è segno evidente”.

ne Cattolica che lo ha visto per decenni assistente diocesano, attraverso il quale ha radunato migliaia di giovani provenienti da diverse realtà parrocchiali e comunali. La sua era un’attività a tutto tondo con i giovani affidati dalle loro famiglie per seguirli da tutti i punti di vista. Il suo impegno come vice preside della scuola superiore gli dava la possibilità di dare a molti di loro anche un indirizzo dal punto di vista scolastico. Un affidamento che continuava anche d’e-

state quando organizzava dei campi-scuola nelle località montane della regione o nelle tante escursioni e visite religioso-culturali. Originario di Casal di Principe, di carattere forte, è sempre riuscito a coinvolgere centinaia di giovani in tante attività che avevano tutte l’obiettivo della formazione e della preparazione alla vita. Tra le iniziative ricordiamo l’istituzione annuale della Festa dei Ragazzi Intercittadina e il Convegno Euca-

ristico Parrocchiale che si svolge ogni dieci anni. Una iniziativa, quest’ultima, che ha visto nelle diverse edizioni la partecipazione di personalità di alto profilo non solo della Chiesa, ma del mondo dell’associazionismo e della cultura. Interventi visti sempre nell’ottica dell’arricchimento personale e di crescita morale. Lo stile della sua Parrocchia sempre accogliente poi si tramutava in un atteggiamento di applicazione nella vita comune di ogni giorno

nel mondo dal lavoro e della famiglia. Ma anche delle Istituzioni come la presenza attiva e di primo piano nella vita politico-amministrativa del paese. “Dopo quasi 50 anni di presenza continua non solo la comunità di Cappuccini ringraziano don Antonio per il suo impegno pastorale e per i tanti e diversi ‘sorrisi’ che ha donato”. Questo il commento di uno dei parrocchiani che ha sintetizzato il sentire delle migliaia di persone che lo hanno incontrato in questi anni.


20 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

CRONACA Desolanti risultati da Pendolaria di LegAmbiente

La CircumVesuviana è la peggiore linea pendolari d’Italia

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lla fine la CircumVesuviana ce l’ha fatta. Ha superato tutte le altre ed è diventata la linea usata dai IN BREVE pendolari peggire d’Italia. Ancora una volta, infatti, arriva un quadro negativo per la nostra regione dall’anticipazione del dossier Pendolaria di Legambiente. E per l’ex Circumvesuviana arriva la maglia nera per la linea pendolare peggiore in Italia con la Roma Nord - Viterbo e la Roma Ostia Lido a completare il podio linee pendolari peggiori d’Italia. In Campania - secondo il dossier Pendolaria di Legambiente sono 350 i treni in servizio nella regione con convogli di età media pari a 19,7 anni; il 65,2 % dei treni circolanti ha più di 15 anni. Inoltre, tra 2010 e il 2019 il costo per i pendolari è aumentato notevolmente (+48,4%) senza che a questo corrispondesse un cambio dell’offerta in termini di qualità e quantità( taglio dei servizi del 15%). In testa alla classifica delle linee peggiori sono da dieci anni sempre le stesse che continuano a vedere peggioramenti, in particolare le linee ex Circumvesuviana gestite da EAV in Campania, su cui viaggiano ogni giorno centinaia di migliaia di persone (in forte calo proprio per le condizioni delle linee) in situazio-

Dopo tanti ‘podi’ arriva il riconoscimento ufficiale che di certo non fa onore alla Campania

ni disastrose ed inaccettabili. Condizioni che ben conoscono soprattutto i casalnuovesi che hanno nella Circumvesuviana il principale mezzo di trasporto pubblico per raggiungere Napoli, soprattutto dopo la crisi che ha investito Ctp e Anm. “Quando si parla di incompiute in Italia - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - ci si concentra sempre sulle grandi opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c’è larga parte della domanda di trasporto nel nostro Paese. Il rilancio della mobilità su ferro nelle città e la condizione che vivono i pendolari devono diventare una priorità dell’agenda politica nazionale. Oggi questo purtroppo non avviene. Al nuovo ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere. La situazione che si vive sulle linee peggiori d’Italia è inaccettabile, al Ministro chiediamo di esercitare un vero potere di controllo, verifica ed intervento rispetto alle situazioni di più grave disagio, arrivando a commissariare le linee peggiori. Sono infatti in larga parte le risorse statali a garantire il servizio di queste linee e i diritti dei cittadini alla mobilità devono essere garantiti. È necessario un cambio di passo radicale. I pendolari sono stanchi di inaugurazioni di nuovi treni, di promesse o annunci di avvio di lavori: vogliono certezze e segnali concreti visto che ad aumentare oltre alle tariffe sono i disagi quotidiani, mentre sono totalmente assenti i miglioramenti attesi da anni”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, non ci sta e, a Scampia, per il termine dei lavori alla stazione, ha sottolineato che la strada intrapresa da Eav è quella giusta: “Stiamo buttando il sangue. Più che fare le stazioni, comprare i treni, che dobbiamo fare? Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo. La situazione la conosciamo, però voi giornalisti spiegate perché siamo in queste condizioni, e cioè per il fatto che per 35 anni non si è fatto niente”.


21 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

SPORT A Frattamaggiore il primo Campionato nazionale di podismo su strada

Di corsa nonostante il diabete L o scorso 3 novembre, in occasione della manifestazione podistica “Strafrattese”, è andato in scena il primo campionato nazionale di podismo su strada per atleti diabetici. L’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, infatti, cogliendo la possibilità di potersi aggregare alla prima edizione dell’evento ideato dall’associazione “Asd Amatori Marathon Frattese”, ha organizzato quest’iniziativa rivolta alle persone diabetiche. La cittadina di Frattamaggiore, teatro dell’evento, ha accolto 800 partecipanti, tra cui figuravano ben 30 diabetici. Il percorso urbano tracciato ha attraversato la città per 10 km, chiusi parzialmente al

grande evento. Vero che le condizioni climatiche non erano per niente favorevoli ma, grazie al lavoro comune svolto da tutte le persone e istituzioni presenti e, con una momentanea tregua della pioggia, tutto è andato per il meglio. Abbiamo però temuto che non si potesse correre ed eravamo molto rammaricati soprattutto visto che avevamo runners con diabete provenienti da ben 5 regioni italiane, pronti a mettersi in gioco e a dimostrare il proprio valore. È stata un’occasione per riunirsi ed affrontare la prima sfida podistica nazionale. Farlo nella mia città ha reso tutto magnifico. A tal proposito un doveroso grazie va al sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, che ha permesso la realizzazione concedendoci la sala consiliare per il convegno del 2 Novembre, all’Amatori Marathon Frattese e al dottor Pasquale Auletta per averci dato la possibilita all’interno

traffico, e il Corso Durante è stato scelto sia come punto di partenza che di arrivo. La manifestazione, iniziata intorno alle ore 8:30, non si è arresa alla pioggia torrenziale, che si è abbattuta sulla cittadina frattese, e, nonostante le avverse condizioni climatiche, ha riscosso anche gran successo, grazie all’organizzazione che ha curato ogni minimo dettaglio. A tagliare per primo il traguardo è stato il marocchino Mohamed Lamghali che in 33’18” ha preceduto di un secondo il connazionale Hamid Kadiri ed Enrico Signorelli (33’48”). Martina Amodio primeggia invece tra le donne con un crono di 39’42”, a cui seguono sul podio Annamaria Capasso (40’04”) e Francesca Maniaci (41’25”). Tuttavia, essendo anche il primo campionato nazionale di podismo per diabetici, bisogna porre l’accento sul grande risultato ottenuto da Vincenzo Toscano, arrivato 36esimo in classifica generale e primo assoluto tra i diabetici partecipanti. Il giorno prima della manifestazione, l’aula consiliare del Comune di Frattamaggiore ha ospitato il convegno “Stile di vita nel Diabete Mellito 1” nel corso del quale ha preso la parola anche Alessio Liguori, presidente regionale dell’ANIAD, che abbiamo incontrato. “È stata un emozione unica partecipare a questo

della Strafrattese di indire il primo campionato per atleti con diabete, a Decathlon Giugliano, partner di valore che ha dato ancor più lustro a tutta la manifestazione e ha supportato tutti i runners partecipanti, un partner di valore che ha dato ancor più lustro a tutta la manifestazione”. Lo spendido risultato conseguito dall’atleta diabetico Vincenzo Toscano, arrivato 36esimo su ben 800 runners, assurge a spot motivazionale. Ma le chiedo: è possibile svolgere attività sportiva per i diabetici? E se sì, in che modo va eseguita? “Voglio mandare un messaggio forte: non è possibile fare sport per le persone con diabete, è bensì doveroso! Non sono un medico, quindi lungi da me poter indicare come e quando svolgere attività fisica, ma ciò che posso dire è che lo sport nelle persone con diabete aiuta nella gestione delle glicemie, oltre ad essere ovviamente motivo di giovamento psicofisico. Certo, è sempre doveroso interfacciarsi con il proprio diabetologo di fiducia che sarà il solo a poter indicare come gestire la Terapia insulinica in caso di attività fisica”. Sappiamo che Lei è anche Ambasciatore Italiano IDF. Quale è l’argomento su

di Pasquale Porzio

IN BREVE

Il presidente regionale dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici, Alessio Liguori: “Lo sport non di può, ma si deve fare” cui maggiormente preme quando si interfaccia con rappresentanti di altre nazioni? È motivo d’orgoglio ricoprire questo ruolo? “Sì, ormai da 4 anni sono ambasciatore italiano per la International Diabetes Federation. È sicuramente onere e onore. È una missione, qualcosa che devi sentire dentro. Io sono stato fortunato perché ho sempre vissuto il diabete come un quid in più e mai come qualcosa che mi rendesse diverso, diciamo che se proprio devo etichettarmi mi piace definirmi speciale. In Italia la spesa medica è tutta coperta dal Sistema Sanitario Nazionale mentre ci sono Paesi in cui è tutto a spese del “malato”. Insieme ci battiamo affinché le Istituzioni straniere provvedano alla copertura della spesa medica e affinché vengano attuati piani di prevenzione del diabete tipo 2 e sensibilizzazione per il diabete tipo 1. Mi permetto di aggiungere che noi di ANIAD Campania, insieme al team dell’avvocato Vizzino, abbiamo presentato una proposta di legge alla Regione Campania per la prevenzione del fenomeno dell’obesita nei bambini con conseguente diagnosi del diabete tipo 2 nei bambini”. Cosa si sente di dire ai giovani ragazzi che si trovano a dover affrontare il diabete? “Ai giovani di oggi che si trovano faccia a faccia con il diabete dico di guardare a Vincenzo (Toscano, ndr), a tutti coloro che con il diabete abbattono pregiudizi e record giorno dopo giorno. Il diabete non è un limite. L’unico limite è nella testa di chi pensa che lo sia!”.


22 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

CALCIO Primo bilancio positivo per il calcio a Nord di Napoli

Stagione positiva per ora di Pasquale Porzio IN BREVE

Afragolese, Frattese, Caivanese e Afragola Soccer inseguono la promozione

A

due turni dal giro di boa, in Eccellenza, l’Afragolese perde il primato a vantaggio della Puteolana e la Frattese insegue, con leggero ritardo, la vetta. In Promozione la Boys Caivanese è in proiezione play-off, mentre il Madrigal Casalnuovo non dorme sogni tranquilli. Le due squadre di Frattaminore, in Prima Categoria, viaggiano a un ritmo completamente diverso, la Real Grumese è sull’orlo del tracollo e la Virtus Afragola Soccer, nel Girone B, vince e convince. L’area a Nord di Napoli pullula di compagini calcistiche che militano nei campionati dilettantistici e regalano emozioni su campi di provincia. Tra queste figurano squadre blasonate quali la Vis Afragolese 1944, la Asd Frattamaggiore Calcio, nonché giovani società come la Frattaminorese Calcio, la Virtus Afragola Soccer e la Boys Caivanese nata dalle ceneri della storica Boys. A queste si aggiungono anche la Asd Real Frattaminore, la Asd Madrigal Casalnuovo, la Real Grumese e tante altre, che hanno già disputato un numero cospicuo di partite e si apprestano a terminare la prima parte di stagione. Nel Girone A di Eccellenza Campania, sin dai nastri di partenza, l’Afragolese di patron Niutta è stata considera-

ta come la squadra da battere. L’organico allestito dalla società rossoblù è, senza dubbio, di categoria superiore e l’obiettivo dichiarato si chiama Serie D. Dopo diverse stagioni, vissute in quinta serie, ad Afragola si sente l’esigenze di calcare palcoscenici più prestigiosi e di approdare nel calcio che conta. La campagna acquisti fatta in estate testimonia la voglia e la volontà della società di regalare la D all’esigente piazza rossoblù: infatti calciatori come l’highlander Fava, garanzia di goal a raffica, Murolo, Ricci, Befi e Nocerino sono stati messi a disposizione di mister Masecchia. Si potrebbe parlare di fantacalcio, poiché sono davvero tanti gli ottimi giocatori che hanno sposato la causa Afragolese, talvolta accettando anche l’Eccellenza a patto che sia solo “di passaggio”. E le aspettative prefissate a inizio stagione non sono state tradite: in quindici partite i rossoblù hanno trovato la via della vittoria ben tredici volte, dovendo arrendersi agli avversari solo in due occasioni. Nelle ultime due partite disputate l’Afragolese ha ottenuto una vittoria e una cocente sconfitta, che le è costata cara, in virtù del successo conquistato dalla Asd Puteolana 1902, diretta concorrente al titolo. Infatti, reduce dal 2-1 inflitto all’Us Marcianise grazie alle reti di Fava al 32’ e Befi a nove minuti dal 90’, che hanno annullato l’iniziale vantaggio dei casertani firmato Allegretta, la squadra di mister Masecchia ha perso per 1-2 contro l’Asd Calcio Pomigliano. Nell’insidiosa trasferta di Sant’Anastasia, che nascondeva pericoli nonostante l’inizio di stagione pericolante dei granata, Fava & co. non riescono a difendere il primato e perdono lo scettro. Allo stadio “Agostino De Cicco” partono meglio gli ospiti, che vanno vicini al goal con un paio di calci piazzati ben calibrati. Tuttavia al 31’ Grieco

porta il risultato sull’1-0, timbrando il cartellino per i locali. La reazione dei rossoblù trova effettivo seguito al minuto 49, quando Fava trasforma un calcio di rigore. Il bomber degli ospiti è cinico e dagli undici metri non sbaglia. 1-1 ad inizio ripresa e Pomigliano rimasto in dieci uomini per l’esplusione di Barome Lumaga, autore del fallo nella propria area di rigore. Nonostante l’inferiorità numerica, i padroni di casa, con la forza dell’orgoglio, riescono a riportarsi in vantaggio grazie al rigore finalizzato da Alessio Foti, che al 73’ firma il nuovo vantaggio granata. Negli ultimi 15’ di gioco anche l’Afragolese deve far fronte a un’esplusione rimediata da Liguori in occasione del penalty concesso. Finisce 2-1 e la compagine di patron Niutta assiste al sorpasso in classifica della Puteolana, che vince all’ultimo respiro con un goal dell’under La Pietra contro l’ostico Mondragone. Dopo 15 giornate, i rossoblù, per larghi tratti di inizio stagione in vetta, occupano la seconda posizione in classifica a quota 39 punti, a una sola lunghezza dalla squadra di mister Ciaramella che guarda tutti dall’alto.Questa sconfitta non deve minare l’equilibrio e il morale dell’Afragolese, che vanta una rosa estremamente competitiva ed esperta. Una sconfitta, nel lungo cammino stagionale, può diventare un brutto ricordo a suon di vittorie e prestazioni convincenti. Infatti anche nel mercato dicembrino,

per rinforzare la rosa, ci sono stati movimenti, sia in entrata che in uscita: alle partenze di Mosca e Longo, girati in prestito rispettivamente a Real Poggiomarino ed Albanova Calcio, fanno da contraltare gli arrivi di Santiago Sogno, attaccante argentino classe ’89, e Francesco Marigliano, centrocampista classe ’88, entrambi provenienti dall’Afro Napoli United. A questi due acquisti, pezzi pregiati della categoria presentati in grande stile con una conferenza stampa, si aggiungono gli under Alessandro Liguoro, terzino, e Mauro Esposito, estremo difensore, rispettivamente provenienti da Turris e Giugliano. Infine proprio la Puteolana sarà la prossima avversaria dei rossoblù nella semifinale d’andata di Coppa Italia Dilettanti. Le prime due forze del campionato si sfideranno in un doppio confronto, da cui soltanto una ne uscirà vincitrice e potrà strappare il pass per la finale del prestigioso torneo tricolore. E dopo il turno di coppa infrasettimanale al “Papa” di Cardito i rossoblù ospiteranno la Asd Frattamaggiore Calcio per un big match che promette spettacolo. I nerostellati, infatti, sono la terza forza del campionato e stanno disputando un’ottima annata, nonostante il cambio in panchina, che avrebbe potuto creare più di un problema e rallentare l’andamento della compagine di patron D’Errico. Tuttavia, l’avvento in panchina dell’esperto tecnico


23 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

CALCIO

Teore Sossio Grimaldi ha rivitalizzato una squadra che, con il precedente mister, Amorosetti, non riusciva ad esprimersi al meglio. Da quando siede sulla panchina nerostellata mister Grimaldi, la Frattese ha totalizzato ben 19 punti su 24 disponibili, vincendo in trasferta contro squadre arcigne come Mondragone e Casoria. Quest’ultima, infatti, è stata sconfitta di misura grazie alla zampata di Grezio, che ha permesso alla Frattese di centrare la quarta vittoria consecutiva. Nell’ultimo match al “Pasquale Ianniello”, invece, i nerostellati non sono riusciti a sconfiggere l’Albanova Calcio che ha acciuffato il pareggio in pieno recupero. Dopo aver dominato per larghi tratti del match, i padroni di casa avevano trovato il goal del vantaggio con il solito Grezio che ha raggiunto la doppia cifra in campionato con un goal da vero rapace d’area. Al 72’, sfruttando la respinta di Riccio su rovesciata di Sperandeo, il “Cobra” si è avventato sul pallone e ha fatto partire un tiro rasoterra che è passato sotto le gambe del difensore ospite e si è insaccato in porta. Quando la gara sembrava volgere al triplice fischio finale, tuttavia, i biancoazzurri, al 94’, riescono a conquistare un prezioso calcio di rigore, che Rinaldi trasforma in goal. Beffa clamorosa per la Frattese che perde l’occasione di accorciare in classifica e si porta a quota 33 punti. Nonostante il successo sfumato al fotofinish, i nerostellati devono ripartire da quanto di buono fatto vedere in campo, dove hanno dimostrato il loro potenziale con trame di gioco importanti ed una costante

proiezione offensiva. Da segnalare l’esordio eccellente di Raffaele Auriemma, neoacquisto della Asd Frattamaggiore Calcio, che si è presentato nel migliore dei modi dinanzi al suo nuovo pubblico, accorso in massa per assistere al match. Al momento la sessione invernale in case Frattese ha registrato gli addii di Cafaro, Avino, De Rosa, Simonetti e Carponi. L’unica operazione in entrata è stata quella che ha portata la mezz’ala mancina Auriemma dal Gragnano, ma sicuramente verrà fatto qualcosa altro dalla società nerostellata per puntellare la rosa e impreziosirla. Gli obiettivi di inizio stagione erano chiari: confermarsi ad alti livelli, dopo l’exploit dell’anno scorso, consapevoli della forza delle competitors, e pare che Grezio & co. siano ampiamente in linea con le aspettative. Nel Girone A di Promozione la Boys Caivanese è in piena zona play-off, poiché occupa il quarto posto a quota 24 punti, a tre lunghezze di distanza dalla Maddalonese seconda. La vetta, di proprietà di una Real Agro Aversa schiacciasassi, dista ben 14 punti, ma l’obiettivo attuale della squadra di Dello Margio, vera rivelazione di questo inizio di stagione, è continuare a coltivare il sogno play-off. Sebbene abbiano salutato la causa Caivanese due pezzi da 90 come Di Perna e Mugione, i gialloverdi, nelle ultime due partite, hanno ottenuto due convincenti vittorie, segnando ben otto goal e subendone solo uno. Le doppiette di Onorato e Coppeta asfaltano l’Acerrana, che segna il goal della bandiera con Incoronato. A questo 4-1 interno segue un roboante 0-4 esterno

inflitto ad una diretta concorrente, la Polisportiva Puglianello. Al Comunale “Ocone” di Ponte, infatti, la tripletta di Puca e la rete di Malasomma spazzano via gli avversari che nulla possono contro lo strapotere degli ospiti. In quest’ultimo turno il neoacquista Barra si è reso protagonista di una grande gara, impreziosita da due assist. Dunque la Boys Caivanese continua a volare sulle ali dell’entusiasmo e nel prossimo match, che chiuderà il girone d’andata, ospiterà la Virtus Goti. Milita nello stesso girone della Caivanese anche il Madrigal Casalnuovo, che tuttavia non dorme sogni tranquilli a causa di un inizio di stagione non entusiasmante. Dopo aver vinto il recupero della nona giornata per 1-2 contro la Virtus Goti grazie alle reti di Mazzocchi e De Gennaro che rendono inutile la rete di Rea, il Madrigal ha battuto anche il Teano Calcio nello scontro salvezza per 2-0 con un De Gennaro scatenato, autore di una doppietta personale nell’arco dei dieci minuti finali di gara. Nonostante questo doppio successo di fila, la squadra di Casalnuovo nell’ultimo turno ha perso 4-0 contro la Campania Felix. Attualmente è a quota 16 punti e risiede nella parte bassa della classifica. Quintultima ed inclusa nel gruppo dei play-off, dovrà invertire la tendenza se vorrà continuare a sperare nella salvezza diretta. Nel Girone A di Prima Categoria quest’anno figurano due squadre di Frattaminore: la Asd Real Frattaminore e la Frattaminorese Calcio, rispettivamente seconda e terzultima in classifica. La Asd Real Frattaminore vanta ben 24 punti

ed è al secondo posto in classifica, a -2 dalla Sessana, che però ha una partita in più. Infatti nei turni precedenti all’ultimo in cui hanno riposato, Castiello & co. hanno battuto la Real Liburia Parete per 0-2 e la New Cales nel recupero della settima giornata sempre per 0-2. Contro la Liburia sono andati in goal bomber Castiello, al suo settimo centro stagionale, e Liguori, mentre Iannotti ed Arena hanno punito la New Cales. Sponda Frattaminore Calcio, invece, suona una musica completamente diversa: terzultima con soli tre punti, nonostante giovani interessanti come Senzio, Reccia e Cristofaro, ha perso sia contro il San Nicola Calcio 2009 per 3-0 che contro l’Asd Villaricca per 0-2. Stessa sorte anche per la Real Grumese, ultima a pari punti con l’Atletico Cerreto. I soli due punti conquistati in 9 gare preoccupano e l’inizio di stagione disastroso spaventa in casa Real Grumese, che ha subito ben 10 goal in due partite contro Carinola e Falciano Calcio, perse entrambe per 5-1 Sorride nel Girone B di Prima Categoria la Virtus Afragola Soccer, seconda squadra di Afragola, a quota 23 punti, a -3 dal Capri primo. Dopo dieci giornate, la squadra è quarta dietro Quarto Calcio, Anacapri e proprio il Capri, ma nelle ultime due gare ha ottenuto atrettanti successi. Vittoria per 0-2 contro l’Asd Sant’Arpino e 3-1 contro l’Us Arzanese 1924 grazie alle reti di Ranieri, Bianco e Nasti. Rispetto alla passata stagione, in casa Virtus Afragola Soccer splende il sole e sognare la promozione non è proibito!


24 - Cogito

Anno XXVI - numero 437 - Sabato 21 Dicembre 2019

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