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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A S A L N U O V O - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME

Anno XX - n. 339 - Sabato 28 settembre 2013

Fondato da Natale Cerbone

Esclusiva / Parla Di Mauro, Commissario di Afragola “Le estorsioni aumentano, ma nessuno denuncia”


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Il territorio può rinascere con la forza e le idee delle donne Molte sono le donne che incontro giorno per giorno detengono in larga percentuale il destino e le economie delle loro famiglie e nel sentirmi impotente nell’aiutarle, mi è venuto in mente un altro termine: sopravvivere, si è quello giusto, non posso pensare ad altro, se penso a Elisa, Tina, Lena, Anna, ecc. Loro sopravvivono cercando di andare avanti lavorando precariamente, crescendo i figli, convivendo una vita che non offre niente, neanche un poco di dignità, con la scarsa disponibilità di servizi sociali è ancora più dura la vita, qui, nelle città della provincia di Napoli. Le ascolto…ogni storia è diversa da un’altra, uno scambio solo di dolore che mi porta solo a compatirle, nel senso più sublime della compassione. Come addetta ai lavori mi sono spesso domandata se c’è una soluzione a tutto questo e come possiamo rendere il territorio vivibile per convivere in pace e serenità condividendo le nostre esperienze? I comuni a Nord di Napoli dovrebbero favorire e presidiare le iniziative per l’inclusione e la conciliazione e l’occupabilità delle donne e creare un polo di servizi, dove le donne possano crescere culturalmente, cercando di abbassare la percentuale di mancata scolarizzazione, accrescendo le competenze, con percorsi di accompagnamento, di conciliazione: un sostegno attivo per l’autodetermina-

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zione e l’affermazione dei propri valori. Convivialità è la parola giusta anche in virtù di una cittadinanza “allargata e interculturale”, se intendiamo convivialità la capacità di vivere assieme in armonia, riconoscendo il valore dell’altro. Allora facciamo un passo indietro perché la soluzione c’è per rendere vivibile questo territorio. Le donne sono una grande risorsa: Sono convinta che sarebbe la soluzione ideale sfruttare le risorse del territorio con la creazione di piccole imprese cooperative artigianali da svilupparsi con il microcredito d’impresa e da supportare

sia nello star up, sia nella crescita graduale che nella concorrenza del mercato straniero, un monitoraggio costante e competente che aiuti le donne a svilupparsi nel settore dell’impresa. Attraverso lo sportello Famiglia sto creando un gruppo di persone esperte in tale settore. Il nostro territorio è ricco di storie di imprese che nascono dal niente… negli anni 70-80 e…solo da idee vincenti. Quindi ingegnatevi...(il punto forte dei napoletani) senza scoraggiarvi... Sono convinta che sarebbe la situazione ideale per la crescita del territorio, che deve passare...assolutamente…prima favorendo la crescita personale delle donne e l’autostima. Armida Vitale Referente della rete associativa dell’ASL Napoli 2 Nord

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Viviamo in una terra senza speranza? Da Campania felix a Terra infelix. Triste, tristissimo, il declino del territorio tra Napoli e Caserta che era conosciuto come uno dei più fertili e ora, invece, è ridotto così male che le coltivazioni di queste zone sono boicottate perché inquinate dai roghi tossici che hanno distrutto le terre e le vite di chi vive in queste zone. E non va meglio alle altre attività imprenditoriali, a cominciare da quelle commerciali che erano diventate la nuova “isola felice”: la situazione dell’IperCoop è ormai drammatica e la chiusura delle saracinesche del supermercato provocherà ulteriori perdite di posti di lavoro nei negozi della galleria e nelle tante piccole e piccolissime imprese che traggono vantaggi dalla presenza della Coop. Si pensi ai piccoli panifici, tanto per fare un esempio. La chiusura della Coop è quella che fa più rumore, ma anche altri centri commerciali sono chiusi o sull’orlo della chiusura, basta vedere quante saracinesche sono

no che fossero dei segnali di fumo? E il naso? Non sentivano la puzza nauseante che, di notte, impediva di dormire o erano chiusi dento con l’aria condizionata e non ci pensavano? Un po’ come facevano i camorristi che, a chi gli faceva notare i rischi di inquinamento delle acque legati all’interramento dei rifiuti tossici nelle campagne, dicevano: e che ce ne ‘mporta. Noi ci beviamo l’acqua minerale! Le colpe maggiori sono dei politici, ma tutti siamo responsabili del disastro ambientale che si è venuto a creare. E tutti siamo responsabili anche del disastro sociale ed economico. Sono responsabili i politici, che hanno dimostrato la loro incapacità, ma anche i cittadini, noi cittadini, che gli abbiamo consegnato le chiavi delle stanze del potere per disinteresse verso la cosa pubblica o per piccoli e meschini interessi personali. E noi cittadini siamo responsabili an-

Tutti siamo responsabili del disastro ambientale, sociale ed economico che ci ritroviamo abbassate da tempo. E per i piccoli commercianti la crisi continua ormai da anni. Una situazione difficile, quindi, difficilissima. A cui si aggiungono le richieste della camorra che sembra essere tornata nuovamente a bussare con insistenza alle porte di commercianti e imprenditori per chiedere soldi. E a farlo, in qualche caso, non c’è un solo gruppo malavitoso, ma più di uno perché, come ci ha confermato il Commissario di Afragola, è in corso una riorganizzazione sul nostro territorio dopo gli arresti che hanno decapitato le organizzazioni criminali dominanti. Ma perché la provincia tra Napoli e Caserta s’è ridotta così? Perché è diventata così invivibile e priva di opportunità di lavoro e sviluppo? Chi è il colpevole di quello che sta succedendo? Difficile dare una risposta perché, come si sa, le vittorie, in tutti i campi, hanno tanti padri, mentre le sconfitte, sono sempre orfani. Si prenda, a esempio, il caso dei roghi tossici. Ora che, finalmente, grazie all’impegno di una decina di cittdini, si è creato un movimento di opinione forte, un po’ tutti si sono accorti del problema e chiedono interventi. Ma, prima, dove vivevano? E mi rivolgo soprattutto a chi, da anni ormai, ricopre ruoli di primo piano nelle Istituzioni locali e nazionali. Quando vedevano quei lunghi fumi innalzarsi verso il cielo, non si chiedevano cosa fossero? Pensava-

che per aver commesso o permesso tante piccole illegalità che, messe insieme, creano quell’aria di impunità in cui crescono e si rafforzano le organizzazioni criminali. E, proprio per questo, è necessario che tutti, ma proprio tutti, si impegnino ora per ridare speranza ai nostri territori, per non condannarli a continuare il declino sociale e culturale avviato negli ultimi anni. In alcuni casi si sta provando a cambiare registro, a risalire la china. Prendiamo spunto dagli esempi positivi, ce ne sono. Noi proveremo a metterli in evidenza, per dare speranza, e per dimostrare che è possibile rinascere anche perché, come cantava De André dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior.

I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da

590 giorni

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Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Vice direttore Antonio Trillicoso

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa

Collaboratori Angelica Argentiere, Francesco Celardo, Antonio Cerbone, Antonio Ciaramella, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese Ketty Mocerino, Francesco Russo, Antonio Boccellino Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo Antonio Bova, e Martino Uzzauto, Linda Scuotto

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Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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Nessuna novità per i 225 dipendenti, ma sono state bloccati i licenziamenti

Speranze finite. L’IperCoop chiude I rappresentanti della Coop non hanno partecipato all’incontro in Regione con i sindacati di Cinzia efinire critica la situazione dell’Ipercoop di Afragola è ormai riduttivo; la situazione è stata critica in questi ultimi tempi di tira e molla alla ricerca di un acquirente, ma attualmente sembra che si sia giunti ad un triste epilogo, anche se le lettere di licenziamento sono state fermate fino all’8 ottobre con la speranza, difficile al momento, di una soluzione. 250 i posti di lavoro a rischio, una cifra esorbitante se si pensa a quante saranno le famiglie che si troveranno senza lavoro, ma soprattutto un numero raccapricciante se si pensa che 225 unità saranno mandate via dall’ipermercato afragolese, pari alla totalità dei dipendenti (225 su 226, fatta eccezione solo per il direttore). Le restanti 25 unità da mettere in mobilità saranno, invece, da scegliere tra le altre quattro sedi della Coop in Campania (Avellino, Quarto, Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere). Da venerdì 13 sono cominciate le proteste, i lavoratori dell’Ipercoop di Afragola, sdegnati ed esasperati per le loro sorti, hanno serrato più volte l’ipermercato, calando le serrande che sono state riaperte solo lunedì scorso. Le proteste si sono spostate presso le altre sedi campane di Quarto e dell’Arenaccia, bloccandone le attività, e addirittura a Livorno. Alcuni portavano al collo dei necrologi con la scritta "la Coop non c'è più". Una contestazione che resta l’unico mezzo per dar voce a chi, per molti mesi, si è trovato sul filo del rasoio e che oggi si ritrova con il benservito. Proprio venerdì 13, le Cooperative Emiliane non si sono presentate all’incontro con i sindacati, decretando la fine funesta del caso Ipercoop. Dopo la vicenda Catone, finalmente a luglio sembrava essersi aperto uno spiraglio, le parole d’ordine erano: “sospesa la procedura di licenziamento, speranze per i dipendenti, nessun licenziamento”, parole che avevano in parte rassicurato i dipendenti, i quali in questi anni hanno sempre visto una certa volontà della cooperativa di preservare il loro destino, cercando accordi ed acquirenti. Si erano fatte avanti le Cooperative Emiliane, che già

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Lanzano gestiscono altre Coop nel Sud Italia, in Puglia e Basilicata. Così, una scintilla si era accesa, ma ben presto la luce si è spenta! Già all’inizio di agosto, sono ricominciate le serrate ad Afragola; si vociferava ciò che poi è realmente accaduto: il giorno 7 agosto le Cooperative Emiliane hanno comunicato, attraverso una nota, l’impossibilità per Coop Estense e Coop Adriatica di rilevare la gestione degli ipermercati campani di Unicoop Tirreno. Troppi gli svantaggi, a partire dai 16 milioni di euro di perdite, un ammanco che i dipendenti non riescono proprio a spiegarsi, dato che mediamente solo l’ipermercato di Afragola fa registrare affluenze di circa 7 mila clienti al giorno, con picchi nei weekend di 14 mila clienti al giorno, per un fatturato annuale di più di 40

milioni di euro. Le lamentele riguardano, inoltre, problemi gestionali definiti incolmabili. Le proposte avanzate dalle Cooperative Emiliane, ed espresse nel comunicato, riguardo una possibile trattativa “con lo scopo di salvare la presenza della Coop in

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=:<;<*>?@ 77 Campaniaâ€?, sono state rifiutate sigle sindacali in quanto ritenute indecorose e, di conseguenza, inammissibili: riduzione di 240 mila ore di lavoro e del loro costo; diminuzione dell’orario dei lavoratori ad un part-time di 20 ore circa, riducendo il personale da 250 a 96 unitĂ ; altra ipotesi, un part-time di 16 ore settimanali, piĂš 4 di straordinario, con circa 500 euro lordi mensili (era forse piĂš fattibile pensare ad una riduzione percentuale delle ore, dati i differenti tipi di contratti). Tali provvedimenti dovevano essere attuati nell’immediato, a fronte dei due anni richiesti dalle sigle sindacali, ma che secondo la cooperativa avrebbero fatto aumentare il disavanzo. Avevano, infine, disposto la possibilitĂ di stanziare 3 milioni di euro per incentivare l’esodo dei dipendenti. Davanti alla disapprovazione dei sindacati, le Cooperative hanno battuto in ritirata “preso atto che non vi erano i presupposti minimi per un intervento in Campania, per ovviare all’attuale perdita economicaâ€?. Forse dietro queste sconcertanti situazioni, c’è solo la volontĂ di non approdare in terra Campana, poichĂŠ altrove non sono mai stati avanzati simili progetti. O c’è forse la credenza errata che al Sud si possa vivere con 500 euro al mese, diversamente rispetto al resto d’Italia? Nonostante tutto i sindacati hanno continuato a lavorare, ipotizzando una controproposta, in accordo con la Regione Campania, da discutere con le Cooperative Emiliane ad inizio Settembre. Ci sono state delle proroghe che facevano ben sperare, ma nessun segnale positivo si stagliava all’orizzonte. MercoledĂŹ 11 settembre, era stato fissato un incontro con Coop Estense ed Adriatica, per cercare un ulteriore accordo che potesse conciliare le parti senza danneggiare troppo i dipendenti. All’appuntamento, però i “gentiluominiâ€? della cooperativa hanno dato forfait. VenerdĂŹ 13, Unicoop ha depositato il verbale di mancato accordo con le sigle sindacali, rifiutando in tale sede le proposte della Regione Campania sia per un eventuale contratto di solidarietĂ , sia per la possibilitĂ di dare la cassa integrazione. Stando alle dichiarazioni della Coopertiva non spetterebbe ai 225 dipendenti, perchĂŠ non prevista dai loro contratti. Un’ulteriore beffa, per chi dall’oggi al domani passerebbe dal posto a tempo indeterminato alla mobilitĂ . “Sono amareggiato - aveva dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, che sta seguendo la vicenda - continuiamo a tenere aperta la porta alle Coop. Ma sarebbe un brutto segno da parte loro se questa vertenza conoscerĂ esiti traumaticiâ€?.

“Se chiude la Coop, chiudiamo anche noiâ€? Preoccupati anche i dipendenti dei negozi della galleria commeciale La ormai prossima chiusura della Coop di Afragola provo“Eppure cherĂ inevitabilmente anche la chiusura dei nostri negozi. nessuno sembra interessarsi alla cosa, quasi come se non interessasse per nienteâ€?. A dirlo sono i titolari di tutti i negozi della galleria de Le porte di Napoli, consapevoli che, senza l’attrattiva della Coop, difficilmente riuscirebbero a tenere aperte le serrande dei loro negozi. “Lo abbiamo sperimentato quando i dipendenti hanno scioperato. I clienti se ne andavano subito e non degnavano di uno sguardo la galleriaâ€? sottolinea il titolare di un negozio di abbigliamento, per il quale, “ai dipendenti dell’IperCoop che fini-

ranno per strada, vanno aggiunti tutti quelli dei negozi del la galleria e anche noi proprietari dovremo trovarci un lavoro perchÊ non tutti siamo ricchi e forti�. A temere per il futuro anche i dipendenti di tutte le altre attività presenti nella zona che già stanno vivendo momenti difficili, come dimostra la desolazione dell’ex Galleria Mandi dove i negozi rimasti aperti sono davvero pochi e non sono contenti di come vanno gli incassi negli ultimi mesi. Valerio Cerbone

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88 =:<;<*>? Lo stato di agitazione, è così divenuto uno stato di allarme per i dipendenti dell’ipermercato de “Le porte di Napoli”. Come fronte compatto hanno dato inizio a un ennesimo sciopero bianco ad oltranza, in accordo con i sindacati Ficams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, e si sono riuniti in assemblee con i dipendenti delle altre Coop, a partire da quella di Quarto; queste le uniche armi di difesa rimaste in pugno a chi vede sottrarsi il proprio futuro. La politica locale cerca, senza esiti di positivi, di mettere una pezza, conscia che si è vicini all’ennesimo tracollo occupazionale (dopo i cassaintegrati del Carrefour di Casoria). I sindaci di Acerra, Afragola e Casalnuovo, Raffaele Lettieri, Mimmo Tuccillo e Antonio Peluso, hanno diramato un comunicato congiunto per annunciare eventuali provvedimenti amministrativi nei confronti di Unicoop in caso di disimpegno da parte della cooperativa. Avvertimento che non sembra tangere la Cooperativa toscana e che mostra l’impotenza della politica nel risolvere concretamente i problemi sociali. Resta in piedi una sola speranza: l’appello del Governo alle Cooperative di riprendere il dialogo. Al momento, però, non ci sono segnali positivi e si rischia così di chiudere una storia di speranze disattese e sogni infranti, di lavoratori e famiglie che credevano di aver trovato un posto di lavoro sicuro; in fondo dovrebbe essere la normalità avere un lavoro e progettare la propria vita, addirittura dovrebbe essere la base del nostro vivere civile, secondo la Costituzione. Invece, si ritrovano a non sapere come sbarcare il lunario. È questo il peggior epilogo che ci si poteva aspettare. Una fine che contraddice i principi che, non solo gli spot, ma la Carta dei Valori Coop, proclama: aiuto reciproco, responsabilità sociale, lavoro, democrazia, eguaglianza, equità, solidarietà, trasparenza, rispetto degli impegni ed attenzione verso gli altri. Parole, parole, soltanto belle parole che non serviranno a pagare mutui, a far crescere figli, a onorare gli impegni, a fare il pieno di carburante o a mettere il piatto in tavola per le famiglie di 250 persone. Il gigante di fango che li aveva illusi con il miraggio di un futuro sereno, si è ormai sgretolato.

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Al Centro Meridiana Casalnuovo tra i pochissimi negozi rimasti aperti

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envenuti al Meridiana…Attenzione a dove mettete i piedi. È tutto buio…Questo dovrebbe essere il cartello da esporre davanti a tutti gli ingressi del Centro. Si fa fatica a immaginare una situazione più desolata e si fa fatica a credere, se non si va personalmente alla scoperta di questo non-luogo, che ci sia ancora qualcosa là dentro. Si proprio non luogo, u-topia, proprio come la intendevano i greci che con questo termine intendevano indicare un luogo fittizio, che non esiste. Perché questa è l’impressione che si ha quando si passa accanto al centro Meridiana dall’esterno. Si intravedono serrande abbassate, solo auto che raggiungono i vicini uffici…ma si ha l’impressione che dentro il vecchio centro commerciale non ci sia più neanche un negozio aperto. La storia del centro più importante dell’hinterland napoletano comincia nei primi anni ’90, quando un consorzio di costruttori imprenditori dà vita al progetto di costruzione di un complesso grande e non completamente a norma visto quel che è successo negli anni successivi. La vicenda burocratica del centro è complessa e complicata, risale a un ventennio fa, quando il comune di Casalnuovo rilasciò al Consorzio Cimar l'autorizzazione commerciale per usufruire del centro e aprire locali commerciali. Nacquero così negozi, centri servizi, bar, tabacchi perfino un centro elettrodomestici e un supermercato. Il complesso funzionava molto bene, la sua vocazione sembrava essere quella di un centro commerciale a tutti gli effetti. Ma il contenzioso si apre quando Cimar, proprietario dell'immobile, non riceve delle autorizzazioni per l'oblazione e per gli oneri di urbanizzazione, secondo fonti comunali, le licenze erano state rilasciate per uso ufficio, altre licenze furono rilasciate per uso artigianale. Nel corso del tempo la normativa vigente è cambiata e gli esercizi commerciali che chiudevano non riuscivano a ricevere una nuova licenza da parte del Comune. Il primo tentativo di risolvere la questione arriva col condono del 1996 dopo che, per circa tre anni, non si fosse riusciti a trovare una soluzione a questo empasse. Questo permise al Comune di rilasciare l'autorizzazione per la galleria commerciale, i problemi burocratici furono in parte superati e molti negozi furono riaperti. Le difficoltà però non sono risolte del tutto ma, a voler approfondire, purtroppo i cavilli burocratici attorno a questa vicenda sono di quelli tipici italiani. Una grande quantità di fattori hanno impedito il risolversi della questione, anche il tentativo da parte del Comune di inserire una catena della grande distribuzione come Famila prima e Conad poi all'interno della struttura, si è poi rivelato un buco nell'acqua. I due supermercati di media grandezza sarebbero dovuti servire da volano per far riprendere vita a tutta la struttura che boccheggiava ormai da tempo, ma i costi fissi alti, tra affitti, utenze e oneri vari...nemmeno i grandi supermercati riuscivano a coprire le spese e raggiungere almeno il pareggio di bilancio.

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=:<;<*>?@ 77 I problemi di ordine strutturale, aggravati poi dalla crisi del settore che ha colpito potentemente questo territorio, hanno concorso al raggiungimento della situazione attuale. Certo di voci ne girano tra la gente che ci lavora ancora nel centro, sono però veramente pochi i negozi superstiti e quelli che ancora lavorano di clienti ne hanno davvero pochi. Marilicia, commessa in un negozio di vestiti, mi guarda in modo strano quando le chiedo come mai i negozi sono quasi tutti chiusi. “La situazione è quella che vedi” sussurra aggiungendo che molti stanno per riaprire, e che molti stanno affittando i locali deserti e che presto riapriranno. Non mi fido tanto e continuo alla ricerca degli altri negozi aperti. Al bar del primo piano sono meno ottimisti, Francesco non è felice di raccontare come passa le giornate, “perché ogni giorno che passa non so se domani riapriremo o andremo tutti a casa” mi dice. E’ giovane Francesco e con lui lavora una ragazza altrettanto giovane. “Beh noi lavoriamo ancora grazie agli uffici privati del centro, senza questi uffici saremmo chiusi da un pezzo, il bar non è mio ma se lo fosse avrei già chiuso” il commento che non lascia dubbi sulla situazione del Centro Meridiana. C'è da snocciolare alcuni numeri per avere un quadro più preciso: di oltre 100 esercizi ne sono rimasti ormai una decina

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tra negozi e servizi: tra cui 3 bar, 1 sartoria, un fotografo, un paio di negozi d'abbigliamento, un tabaccaio, un negozio di materassi, una sala giochi e poco altro. In un'altra ala del palazzo parlo con la signora Anna, di origine tedesca, che mi racconta la sua storia, la sua è una sartoria che effettua anche servizio lavanderia.“Io non so di chi sia la colpa, fatto sta che c'erano tanti giovani che lavoravano qui, si parlava di almeno 500 posti di lavoro persi, se pensa che qui c'erano 100 negozi e ogni negozio aveva in media 3 addetti”. Ha ragione la signora Anna, il suo però è un negozio che effettua un servizio, un'eccellenza, come la chiama lei stessa, perché fare la sarta e farla bene non è un mestiere da poco, e lei lavora ancora coi suoi clienti aficionados, che non l'abbandonano, e col passaparola; le permettono di pagare un affitto agevolato al proprietario del negozio. Le foto illustrano bene qual è la situazione nei locali della Galleria. Insomma tra cavilli burocratici, crisi economica del settore; non si intravede uno spiraglio di luce nei bui locali della Galleria. Possiamo solo aspettare la prossima promessa e la nuova speranza. Veronica Iengo

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Continua la battaglia contro i roghi tossici a Nord di Napoli

I morti aumentano, ma si fa ancora poco Anche il Commissario straordinario per le bonifiche, ha deluso i Comitati dei cittadini. “Si continua a sottovalutare la gravità del problema che viviamo tra Napoli e Caserta” di Claudia Perrotta l disastro ambientale te e ad aggravare ancora di provocato dai roghi tospiù la situazione contribuisici e dai rifiuti industriascono gli sversamenti abusili presenti nel sottosuolo dei vi delle industrie, direttacomuni a Nord di Napoli mente nella falda acquifera. continua a mobilitare miInoltre, proprio a Giugliagliaia di cittadini costretti a no, è in programma la coscontrarsi con la lentezza, se struzione di un inceneritore non l’immobilismo, delle di 60 milioni di euro, voluAmministrazioni. Assidua e to fortemente dall’assessore costante la collaborazione regionale all’ambiente Giotra il CCF (Coordinamento vanni Romano che dovrà Comitati Fuochi) e don bruciare 6 milioni di tonMaurizio Patriciello, parronellate di rifiuti (ecoballe) co della Chiesa San Paolo accumulati tra il 2007 e il apostolo di Caivano, una 2011 tra Villa Literno e collaborazione tesa a contraGiugliano. Nuove sostanze stare l’avvelenamento delle cancerogene da respirare. nostre terre con l’intento di Tra le sostanze tossiche sollecitare un massiccio inbruciate e che si disperdetervento di bonifica. Intanranno nell’aria, infatti, ci sato, la gente continua ad amranno i furani e la diossina malarsi di cancro, a morire che secondo lo IARC in modo silente. Sono per lo (azienda internazionale per più giovani, bambini. Dolola ricerca sul cancro) è una ri che non si rimarginerandelle peggiori sostanze canno. Vuoti incolmabili. cerogene. Greenpeace, La bonifica sembra quasi un’associazione non violenun’opera irrealizzabile, speta di volontari, ha effettuato cie nella zona “Resit” di ricerche a tal proposito, e Giugliano che consta di 20 hanno rilevato la presenza di chilometri quadrati di terra diossina addirittura nel latte contaminata, grande quanto degli animali che vivono vi2.600 campi di calcio messi cino agli inceneritori. insieme. Anche la falda acIl Sud, e in particolar quifera risulta contaminata modo la provincia tra Nada sostanze cancerogene vopoli e Caserta, continua a latili. Per bonificare bisognerebbe raccogliere tutti i materiali essere dunque una discarica a cielo aperto delle industrie del tossici, rimuoverli e trasportarli altrove ma, vista l’enormità del Nord Italia ed Europa, sostenute inesorabilmente dalla camorterritorio, diventa un’impresa impossibile. Bisognerebbe alme- ra e dalla politica incapace di opporsi alla distruzione del terrino cercare di bloccare la diffusione di percolato e di biogas. Un torio. quinto delle terre di Giugliano sono quindi condannate a morIl sodalizio malavita – rifiuti è stato confermato anche dalle

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dichiarazioni rilasciate dal pentito Carmine Schiavone, affiliato al clan dei Casalesi, il quale ha affermato che i rifiuti di Pisa, Milano, Francia, Austria e Germania sono seppelliti nel basso Lazio (Latina) e in Campania. Enormi quantità di rifiuti che, col tempo, si sono trasformati in gas e percolato. Una terra moribonda, quella tra Napoli e Caserta, dove i malati di tumore continuano ad essere in percentuale elevata rispetto alla media nazionale. Dov’è il Governo? Dov’è la pubblica amministrazione?

Il Senato ha finalmente aperto un’inchiesta artedì 10 settembre, a Palazzo Madama, la commissione M Sanità del Senato ha aperto un’inchiesta sui veleni della Terra dei fuochi. Convocati i vertici dell’istituto Pascale di Na-

Tanta rabbia ha provocato l’affermazione di Mario De Biase, commissario per le bonifiche, la cui nomina era stata accolta con favore, come una prima vittoria, un primo risultato tangibile dell’attenzione delle Istituzioni verso il dramma che si vive a Nord di Napoli. Il Prefetto ha dichiarato pubblicamente che l’Italia è guidata dai “paraculi” e che ci sono solo tre “scafessi” che si occupano delle bonifiche del territorio. Ha inoltre dichiarato che i cavoli “gialli” ritrovati nelle terre di Caivano non erano contaminati ma semplicemente “troppo maturi”, nonostante ci siano analisi che dicono ben altro. “Il popolo campano è condannato a una lenta agonia. Cerchiamo di ritrovare la dignità. Rimbocchiamoci le maniche e smettiamola di giocare a nascondino. Gettiamo le maschere”. Sono queste le parole di don Maurizio Patriciello, il quale ha inoltre avviato una campagna di sensibi-

poli, i rappresentanti dell’istituto di oncologia sperimentale “Salvatore”, i manager delle Asl e i volontari di Legambiente e Wwf, insieme ai dirigenti e funzionari dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. Oltre alle audizioni di medici specializzati, sono in programma sopralluoghi nelle aree ad alto rischio di inquinamento ambientale al fine di monitorare nonché acquisire informazioni necessarie a dimostrare le cause di un vertiginoso aumento di patologie tumorali. Smaltimento illegale dei rifiuti e rischi per la salute dei cittadini campani. Questo il nodo tematico su cui verterà l’inchiesta relativa alla “terra dei fuochi”, l'ampia fetta del territorio campano che si estende dai versanti vesuviani al Casertano, e in cui pare certo la criminalità organizzata abbia riversato illegalmente enormi quantità di rifiuti tossici. Si cercherà di appurare la stretta correlazione tra degrado ambientale e incidenza di malattie tumorali. Già nel 2012 l’istituto Pascale di Napoli ha pubblicato un dossier sulle cause di morte più frequenti dal 1998. Le neoplasie risultano in aumento del 47%. Oltre ai tumori allo stomaco, al rene, al fegato, ai polmoni, alla pleura e alla vescica, si aggiungono malformazioni e difetti congeniti. Tra la provincia di Napoli e il Casertano, viene sottolineato nel rapporto, l'aumento delle neoplasie è stimato in 28,4% negli uomini e del 32,7% tra le donne. Numeri preoccupanti, insomma, che fanno presagire quanto lo scempio perpetrato ai danni del territorio sia stato costante e incalcolabile. Si spera, dunque, che quest’indagine riesca a stabilire con chiarezza gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute umana, soprattutto se si tiene conto del trasferimento delle sostanze inquinanti dall’ambiente alla catena alimentare. Linda Scuotto Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

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88 :9<;?:? lizzazione dei “grandi”, mediante cartoline con l’immagine dei nostri cari, morti di tumore, dalle quali si evince il dolore, la delusione e la rabbia. Tante le iniziative anche del Coordinamento Comitati Fuochi come ci sottolinea una delle “anime”: Lucio Iavarone. A luglio scorso è stata costituita la “Coalizione sociale stopbiocidio” per promuovere sul territorio azioni di mobilizzazione di massa, convegni e assemblee pubbliche di sensibilizzazione, presentando nelle scuole proposte per aderire ai POF (piani dell’offerta formativa) con lo scopo di formare i bambini e i ragazzi affinchè si facciano portatori, nel proprio nucleo familiare, dei valori di cittadinanza attiva in contrasto con i fenomeni criminali. Intanto, procedono le indagini della Procura di Napoli sulla maxiquerela delle 32.000 firme presentate un anno fa che hanno portato alla diffida della Regione Campania, degli ospedali Cardarelli e Monaldi affinchè istituiscano subito il Centro antiveleni per eseguire analisi di tossicologia ambientale sui pazienti ammalati di cancro. Il Coordinamento continua inoltre la sua battaglia contro ogni inceneritore. La Comunità Europea ha fortunatamente stabilito che dal 2020 non potrà essere incenerito più nessun materiale da scarto che possa entrare nella catena del riciclo che ad oggi, riesce ad assorbire con una raccolta di qualità fino all’80% dei materiali di scarto. Quindi, dal 2020 gli inceneritori non avranno più nessuna convenienza ad essere utilizzati, per mancanza di carburante da bruciare, come già sta succedendo nel Nord Europa. La domanda è d’obbligo? Perché allora, a sette anni di distanza da quella data, si continua a pensare alla costruzione di inceneritori?

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Cartoline dalla terra dei fuochi on Maurizio Patriciello è tenace, ostinato, instancabile, sempre pronto D ad affrontare la battaglia dei roghi tossici. Il parroco, nel mese di agosto, ha infatti lanciato un’importante campagna di sensibilizzazione: stampare migliaia di cartoline con le immagini più crude della “terra dei fuochi”, fotografie scioccanti di un territorio devastato dal degrado ambientale. Da qui la proposta di inviare le cartoline alle più alte cariche dello Stato. “Cartoline - spiega don Patriciello sul suo profilo facebook - che poi, tutti dico tutti - invieremo al presiedente della Repubblica, a quello della Regione, al capo del Governo, al Parlamento Europeo, etc.”. Un clamoroso atto di protesta e insieme una disperata richiesta d'aiuto di migliaia di cittadini. L’obiettivo è quello di rendere attiva la partecipazione delle Istituzioni al dramma che è in atto in Campania. “Stiamo facendo stampare queste cartoline a migliaia - aggiunge Don Patriciello - Saranno inviate le immagini delle mamme che hanno in braccio i figli perduti. Ritratti e foto di gente che ha pagato lo scotto di abitare in un territorio devastato dalla negligenza. E’ questo, un ulteriore tentativo per attirare l’attenzione su un problema di cui tutti fanno un gran parlare senza che poi succeda nulla di sostanziale”. Padre Maurizio si fa portavoce di una dura battaglia, quella per il diritto alla vita e trascina con sé le coscienze dei cittadini confusi e smarriti. Alle pagine del Mattino, il parroco confida “Chi nega quel che sta succedendo in Campania, lo fa in mala fede, per nascondere, perché colluso, corrotto, perché occupa posto in politica e mettersi contro qualcuno significherebbe rischiare - Non possiamo accettare che si continui a raccontare la storiella delle morti conseguenti a stili di vita. Alla Lorenzin, che presto incontrerò, quando dice che fumiamo, rispondo che i bambini non hanno mai fumato altro che i veleni dei roghi tossici. Quando dice che mangiamo male, rispondo che non è certo colpa nostra se nei cavolfiori che abbiamo fatto analizzare sono state trovate tracce altissime di metalli pesanti come piombo e arsenico. Quando dice che non facciamo prevenzione, ribadisco che una donna dovrebbe sottoporsi alla mammografia dopo i 40 anni, ma se le persone si ammalano di cancro al seno a trent’tanni, gli screening a che età devono essere fatti? Possiamo chiedere ai ragazzi di vent’anni di fare una colonscopia? È un discorso serio. Parliamo di vita o di morte. È per questo che dobbiamo chiamare a raccolta i buoni, ovunque si trovino. Nella magistratura, nell’ambito della medicina, tra gli scienziati, tra la gente semplice. L’unione fa la forza”. Linda Scuotto

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Qualche malumore nel Pd per la gestione dell’appalto dei rifiuti

Falsa partenza per Tuccillo? Si aspetta la riunione di maggioranza per verificare la solidità dell’alleanza di Francesco Celardo

iamo sicuri che la maggioranza che supporta l'amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Domenico Tuccillo sia realmente unita? I Sì e i No abbondano. Dopo aver incassato il pieno sostegno del Partito Democratico, con un comunicato stampa in cui si sono spente le polemiche per una presunta gestione personalistica dell’Amministrazione da parte del Sindaco. Polemiche nate, tra l’altro, proprio da Consiglieri del Pd a cui si erano poi aggiunti altri alleati. Ora ci si chiede se il comunicato del Pd sia riuscito a mettere a tacere tutte le tensioni che si erano create. Molte le perplessità sulla tenuta di tutta la maggioranza tanto che qualcuno prevede pure una imminente cri-

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si quando ci saranno i dibattiti sulle questioni serie. Oggetto della discordia delle polemiche che hanno caratterizzato il rientro dalle vacanze, è stato l'ingresso della nuova ditta, cioè il consorzio GeMa, che ha vinto la gara di appalto per la gestione rifiuti redatta dalla vecchia Amministrazione comunale che ha tenuto in vita la gara così com’era, nonostante i dubbi di quanti ritengono che non rispetterebbe il piano industriale dei rifiuti. Dopo l’assegnazione, la polemica si è spostata sul passaggio di cantiere degli operai dell'Igiene Urbana con la nuova ditta, compresi gli interinali. E sui venti interinali è scoppiata la bufera. “Doveva essere un problema della ditta non del Comune” hanno detto alcuni membri di maggioranza. E i malumori ed i mugugni erano arrivati sulla scrivania del primo cittadino. Alla fine, nel Partito Democratico è prevalso il buon senso. Il primo cittadino Domenico Tuccillo non voleva in nessun modo mandare a casa nessuno, “perché a una illegalità, non si può rispondere allo stesso modo”. Ma se nel Pd, tutto si è risolto, con gli alleati invece pare di no e si aspetta la prossima riunione di maggioranza dove parteciperanno tutti i partiti che sostengono Tuccillo per chiarire la situazione. Sarà quello un vero e proprio banco di prova della continuità senza mugugni anche se siamo solo a due mesi scarsi di consiliatura. A porre la parola fine alle polemiche potrebbero essere anche le riunioni del Consiglio comunale da tenere d'occhio per capire che posizione prenderanno i vari “pilastri” della maggioranza nel discutere questioni serie come il bilancio, il consuntivo e le varie delibere di Consiglio comunale. Anche quello sarà un banco di prova molto importante.

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Parla Sergio Di Mauro, Dirigente del Commissariato di polizia di Afragola

“Nessuno denuncia gli estorsori” “I clan stanno tentando di riorganizzarsi, ma serve un aiuto anche dai cittadini” di Antonio Iazzetta

alendo le scale del Commissariato di Afragola ti rendi conto di quanto sia difficile lavorare in una struttura fatiscente; se poi ti soffermi a leggere gli avvisi in bacheca ti chiedi se, per caso, il Governo lo faccia apposta a intralciare il lavoro di chi opera in zone difficile come quella del napoletano. Non si riesce a spiegare altrimenti il motivo per cui le volanti di Afragola devono andare a fare rifornimento a Napoli. Non si possono fare convenzioni con le stazioni di servizio della zona? Un po’ di fiducia ti torna, però, quando entri nella stanza del dirigente del Commissariato di Afragola, perché lo trovi al cellulare alle prese con l’ennesima emergenza di un territorio in cui non manca il lavoro per le forze dell’ordine. Un lavoro da cui Sergio Di Mauro, vice Questore, da qualche mese a capo del Commissariato afragolese, non vuole sfuggire. Non vuole nascondersi dietro alla scusa della carenza di uomini e mezzi, come sarebbe facile fare. “La mancanza di uomini e mezzi non deve essere una giustificazione anche se i problemi ci sono. Basta pensare che ci ritroviamo con una sola volante per tutta la notte in un territorio difficile quale è quello di riferimento del Commissariato di Afragola. Ma dobbiamo comunque lavorare e dare il meglio per garantire la sicurezza dei cittadini”. Un aiuto concreto potrebbe arrivare a breve, con la consegna del Commissariato in costruzione nelle Salicelle... “La struttura è bella, ma servono anche uomini per lavorare” Proprio le Salicelle, insieme al Parco Verde, sono i quartieri più difficili tra quelli di cui deve occuparsi... “Certo. Ed è per questo che abbiamo spostato l’attenzione sul Parco Verde insieme ai

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Il vice Questore Sergio Di Mauro guida il Commissariato di Polizia di Afragola dove è arrivato dopo aver diretto le strutture di Poggioreale e Acerra. Ha avuto esperienze anche a Scampia, Secondigliano, Squadra Mobile, Falchi, Antirapina. Non manca neanche un’esperienza alla Direzione investigativa antimafia.

Carabinieri. La criminalità, in quella zona, è cresciuta in maniera esponenziale, anche per le forti azioni di contrasto fatte a Scampia negli ultimi anni”. In un certo senso, i riflettori dei media accesi su Scampia hanno spostato lo spaccio a Caivano... “Certo, è inutile nasconderlo. Ma noi abbiamo avuto il merito di dare attenzione al Parco Verde diventato una vera e propria succursale di Scampia. Abbiamo portato avanti una serie di operazioni, dette di Alto Impatto, in collaborazione con i Carabinieri. Anche con messaggi simbolici come la ri-

mozione della statua di Padre Pio che di mistico aveva ben poco e sono certo che anche Padre Pio sia ben contento che abbiamo rimosso quella statua che serviva come nascondiglio per la droga”. E le Salicelle? “Quello è un quartiere diverso. Forse si esagera quando si parla di Salicelle. Non siamo di fronte a una situazione difficile come quella del Parco Verde di Caivano. C’è molto degrado, molti non hanno lavoro e molti si danno ad attività delinquenziali, ma lo fanno in altre zone, non lì, nel rione. E poi nelle Salicelle non c’è tanto spaccio di droga che è l’attività principale del Parco Verde”. Ma è vero che non si spaccia perché, come recita la leggenda metropolitana, il clan Moccia non vuole? “E’ una leggenda metropolitana e basta, come tante altre che circolano in zona”. Le Salicelle sono state protagoniste nel corso della ultima campagna elettorale per l’elezione del Sindaco di Afragola. Si è capito chi ha scritto e perché quelle frasi che invitavano a non votare nel giorno del ballottaggio? “Sì”. E allora? “Abbiamo capito tutto...” E quindi? “Non posso dire altro...” Quindi dobbiamo aspettarci sviluppi a breve? “Diciamo di sì...” Ma è così difficile fare politica ad Afragola e negli altri comuni della provincia napoletana? “Purtroppo sì. Noi stiamo monitorando la situazione politica. E, chiaramente, non posso dare notizie in merito. Di certo posso dire che, restando ad Afragola, i due candidati Sindaco che si sono confrontati sono persone perbene, ma è anche vero che, in un territorio come quello di Afra-

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Cambio al vertice dei Carabinieri ambio della guardia alla CompaC gnia dei Carabinieri di Casoria. Il maggiore Gianluca Migliozzi lascia il

gola, è difficile non scendere a patto con determinati ambienti”. Negli ultimi tempi c’è stato qualche ferimento ad Afragola, colpi sparati nelle saracinesche. Dietro c’è un tentativo di riorganizzarsi dei clan che operano in città? “E’ vero che i clan stanno tentando di riorganizzarsi per cercare di riappropriarsi di un territorio che gli sta sfuggendo, grazie anche all’azione incisiva che stiamo

“In effetti, la nascita di un’associazione antiracket sul territorio sarebbe auspicabile; servirebbe a dare maggiore forza e sicurezza ai commercianti e a tutti i cittadini. Bisogna lavorare per recuperare la fiducia della gente che, al momento, non c’è”. Com’è il rapporto con le altre forze dell’ordine presenti in zona? “Ottimo, anzi ci tengo a sottolineare che molte operazioni le portiamo avanti in pie-

“E’ difficile fare politica senza scendere a patti con certi ambienti” portando avanti, sia per il controllo che per gli arresti e per le varie attività in corso su cui non posso riferire”. Ma i commercianti denunciano? “No. E questo è grave, gravissimo. Non mi è arrivata neanche una denuncia. Qualche esposto anonimo che noi verifichiamo, perché noi diamo seguito a tutte le segnalazioni, anche a quelle anonime, ma mai una denuncia firmata”. Perché? Forse si sente la mancanza di un’associazione forte sul territorio?

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na collaborazione proprio perché c’è un ottimo rapporto che ci permette anche di sopperire alle mancanze di organico”. E con i rappresentanti delle Amministrazioni locali? “Anche con loro c’è un ottimo rapporto”. Ma dovrebbero fare di più per la legalità? “Guardi, secondo me di legalità si parla anche troppo. Quello che è importante è quello che si fa, tutti i giorni. E’ quello che gli Amministratori devono fare. Operare secondo legalità, al di là delle chiacchiere”.

posto al capitano Pierangelo Iannica, proveniente da Gubbio. Il maggiore Migliozzi, dopo quattro anni di assoluti successi, è stato trasferito al Comando generale dell'Arma per ricoprire un incarico nel settore operativo. Al suo posto, il capitano Iannica. Laureato in giurisprudenza, Iannica ha comandato il nucleo radiomobile di Ischia e la compagnia di Gubbio, dove ha portato a termine importanti operazioni, soprattutto contro il traffico e lo spaccio degli stupefacenti. La compagnia di Casoria, comprende 11 comuni, tra cui Afragola,Arzano, Casoria, Caivano, Cardito, Crispano, Casandrino, Grumo Nevano, Frattamaggiore, Frattaminore e Arpino di Casoria, e gestisce due tenenze. Un territorio molto vasto dove vivono quasi cinquecentomila abitanti.

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Protesta degli avvocati dei comuni a Nord di Napoli

Chiusi i Tribunali di Afragola e Frattamaggiore “Il Ministro Cancellieri deve dimettersi. La riforma porterà solo danni ai cittadini” di Angelica Argentiere

hiusura dei tribunali? Si riparla di un ritorno di epoca fascista? Mussolini non perse la ghiotta occasione di ridurre la spesa pubblica contenendo qualche “sovversivo” e oggi? Dallo scorso 13 Settembre hanno chiuso i battenti le sedi succursali dei Tribunali di Napoli Nord, confluiti nell’unico polo giudiziario di Aversa, creando non pochi disagi agli utenti e destinatari della giustizia stessa: i cittadini. Chiudere le sezioni distaccate di Marano, Ischia e Casoria (che comprende anche gli uffici di Frattamaggiore e Afragola) è stato un gesto doloroso per dirla come il Presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, ed ha lasciato dietro non poche polemiche e decine di migliaia di pratiche di processi da “sbrigare”, fatto impensabile con il Tribunale di Aversa che non ha cominciato a pieni ritmi per i lavori ancora in corso. Le associazioni forensi dei comuni di Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Marano hanno scritto una lettera aperta ai cittadini avvisandoli che il trasferimento nell’unica sede provocherà una paralisi dell’ attività giudiziaria. Tanti i disagi che motiveranno la crisi: innanzitutto le oggettive difficoltà di raggiungimento del Tribunale ubicato nel centro storico di Aversa, con mancanza di parcheggi e mezzi non collegati alla struttura con la preesistente precarietà dei trasporti pubblici extraurbani tra comuni confinanti e mancanza di personale generando l’allungamento dei già prolissi tempi di giustizia. A confermare i timori è arrivato il decreto del 12 settembre, con cui D’Alemi, Presidente del Tribunale di Napoli, attesa l’accertata carenza di personale organico nelle neo costituite sezioni stralcio (tra l’altro, molti cancellieri erano stati già trasferiti nel nuovo Tribunale di Napoli Nord), è stato letteralmente costretto a sospendere tutte le udienze dal

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14 settembre a tempo indeterminato. Il decreto, indirettamente, ha confermato quanto già da tempo preannunciato dall’avvocatura, relativamente alla pericolosità di una riforma giudiziaria, concertata repentinamente e noncurante delle problematiche del territorio, delle esigenze dei cittadini e degli avvocati.

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Forte e chiara è l’arringa degli avvocati in questa situazione: “Ministro Cancellieri dimettiti!â€?. Il ritorno della mediazione obbligatoria nel Decreto del Fare e la revisione della geografia giudiziaria che prevede la chiusura dei "tribunalini" inasprisce le polemiche ma il ministro Anna Maria Cancellieri è convinta del fatto che tutte le componenti del mondo giudiziario “daranno il loro contributo, per la riuscita della ri-

forma senza nostalgie per il passatoâ€?, cosĂŹ come ha scritto in un messaggio rivolto ai magistrati, ai dirigenti e al personale degli uffici giudiziari, nel quale definisce “inevitabili le difficoltĂ per il prezzo da pagare per riformare davvero il Paeseâ€?. Non tanto positiva è invece la posizione del segretario della Camera Forense di Frattamaggiore, Rosario Auletta, che, unitamente al presidente, Nello Cirillo, e agli altri presidenti delle Camere Forensi di Afragola, Casoria e Marano, nonchè a tutti i Sindaci dei comuni interessati, stanno svolgendo un grosso lavoro di sensibilizzazione tra i cittadini, a tutt'oggi, ignari di tutto e impreparati ad affrontare i disagi che ne deriveranno. “Purtroppo questa manovra di revisione della geografia giudiziaria, con un'accurata censura mediatica, è stata fatta passare come un atto necessario, e non per quella che realmente è, ossia il frutto del fallimento di personaggi politici alquanto impreparati e inadeguati, che la sorte ha voluto nel posto e nel momento sbagliatoâ€? ha detto Auletta aggiungendo: “Da tempo, consci delle difficoltĂ quotidiane riscontrate presso le sezioni distaccate dei Tribunali, ma comunque pratici operatori, si era cercato di mettere in guardia la Cancellieri, sulla possibilitĂ di una paralisi della giustizia, derivante da una riforma assurda e incontrollata, ma evidentemente anch'ella risultava inadeguata al ruolo assegnatoleâ€?.

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Continua, senza freni, il declino della Vesuviana

Salice, la stazione fantasma Non ci sono controlli e i viaggiatori, ai disagi, devono aggiungere la paura di Veronica Iengo

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ontinua il degrado e l’abbandono di una delle stazioni più nuove della linea Napoli - Baiano della Circumvesuviana. Il paesaggio che abbiamo di fronte è di quelli che conosciamo bene, la zona attorno alla stazione Salice si presenta degno dei deserti dei film western...e in una giornata qualsiasi è difficile trovare pendolari e non si incontrano più un paio di decide di persone. “Colpa del degrado” assicura il custode della stazione. Ormai rabbia e sconforto sono i sentimenti che si avvertono se si prova a parlare con le persone di passaggio in questa stazione. Due ragazze giovanissime, di ritorno dall'Università, alle 15:30, non vogliono neanche fermarsi a parlare: “E’ pericoloso restare qui, la zona è isolata e non passano nemmeno tante auto per poter chiedere aiuto se ti succede qualcosa”. E’ vero, mi dico, forse farei meglio a stare più attenta. Ormai di giornate normali per i servizi della Circumvesuviana ce ne sono poche. A causa di ritardi e soppressioni delle corse sono molteplici i disagi. La stessa sorte capita a tutti i viaggiatori. “Dalle 10 non è partito un treno – denuncia una signora che da due ore attende il suo convoglio per recarsi al lavoro - Ormai il mio biglietto è scaduto e non so nemmeno a chi rivolgermi”. Questa è la situazione che vivono praticamente tutti i giorni i cittadini di Napoli e provincia da settembre 2012; da fonti vicine all'Eav la tragica situazione è: corse soppresse, addirittura 100 treni fermi su 140 a disposizione dei macchinisti, ma non finisce qui, il calvario della Circumvesuviana è annoso e la tensione è alle stelle. Viaggiando su uno di questi treni fantasma si possono sentire, sempre più spesso, persone che si lamentano di non riuscire ad arrivare in tempo nei luoghi di lavoro. “La mattina sono sempre in ritardo e il mio capo mi licenzia se non arrivo in tempo, lui se ne frega se i treni sono in ritardo o non passano, con chi posso prendermela? Possibile che non si riesca a risolvere il problema? Di chi è la colpa?” - racconta la signora Stella. I disagi per i pendolari e i continui disservizi dei mesi scorsi sono, sembrerebbe, in parte superati. Ma quando, specialmente di mattina vengono ancora soppresse delle corse, quando un treno arriva, sono

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così tante le persone in banchina che i vagoni si riempiono in pochi secondi. E da lì via...tutti stretti nello stesso vagone, stipati in condizioni improponibili per un paese civile quale dovrebbe essere l'Italia. Sembrava una cosa impossibile, poiché le ferrovie Circumvesuvia-

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EAV, è di nuovo braccio di ferro tra azienda e sindacati nuovi scontri tra sindacati e azienEagiAV: da che porteranno nuovi, ulteriori, disai pendolari. La società non ha riconosciuto ai lavoratori l'aumento degli stipendi una tantum previsto dal contratto nazionale, né corrisposto il pagamento di 6 mesi di ticket arretrati portando sul piede di guerra sindacati e lavoratori. Si annunciano soppressioni e scioperi. Ancora. Ritorna, quindi, l’incubo mai finito dei trasporti campani. "L'Eav - protesta Mario Salsano, segretario regionale Filt Cgil - è l'unica società di trasporto a non aver riconosciuto ai dipendenti gli aumenti previsti dal contratto nazionale del lavoro. A preoccuparci però non è solo la questione ticket e stipendi. Temiamo che l'assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella punti al fallimento dell'Eav e a un'apertura della gara per affidare i servizi”. “Il piano di rientro del gruppo - conti-

nua Salsano - è stato presentato 5 mesi fa dal commissario ad Acta Pietro Voci ai ministeri del Trasporto e delle Finanze ma è ancora 'insabbiato a Roma. Al tavolo con i ministeri siede anche la Regione, e temiamo sia proprio l'assessore a opporsi all'approvazione del piano che consentirebbe l'accesso a 200 milioni di fondi Fas per coprire i debiti pregressi dell'Eav. Vogliamo risposte”. Questi fondi potrebbero servire per la manutenzione e l’acquisto di pezzi di ricambio per i treni guasti e, quindi, non circolanti. Cosa ci aspetta adesso, con la ripresa delle scuole e dei corsi universitari? L’affluenza di utenti sarà maggiore e i treni sempre di meno. Già da adesso le soppressioni arbitrarie sono all’ordine del giorno, i pendolari sono già stanchi e il servizio sembra stare sempre sull’orlo del collasso. “La Circumvesuviana riesce a schierare

na sono tra le più frequentate di tutta Italia, I numeri sono importanti: si pensi ad esempio che nei 138,821 km di linee (193,474 km se si tengono presente i tratti a doppio binario) sono presenti ben 90 stazioni passeggeri, solo in piccola percentuale impresenziate o parzialmente presenziate, di cui: 35 nel tratto Napoli - Sorrento; 11 nel tratto Torre Annunziata - Sarno; 16 nel tratto Barra - Ottaviano; 27 nel tratto Napoli - Baiano; 9 nel tratto San Giorgio a Cremano – Volla; ma l'amministrazione societaria si trova di fronte a un grave disavanzo ed è stata costretta a tagliare non solo corse ma anche servizi al cittadino. Si pensi soltanto alle biglietterie chiuse, ai tornelli prima montati con cura e poi smantellati. Le biglietterie chiuse sono: Napoli Ferraris, Ponticelli, Casalnuovo, Salice, Via Libertà, Vesuvio de Meis, Pollena, La Pigna, Pratola, Talona, Leopardi, Somma Pomigliano, Cisterna, Brusciano, San Vitaliano, Sant'Agnello, Torre Annunziata, Poggiomarino solo per citarne alcune... Sono interessati una cinquantina di Comuni e una popolazione complessiva di 2.700.000 abitanti. Diminuite le frequenze delle corse che sono state portate all'incirca ogni 30' nelle ore di punta e ogni ora negli altri orari. La Circumvesuviana, si sa, è un servizio pubblico poco funzionante ma molto utile a tutti i cittadini campani per raggiungere il capoluogo. Da anni ormai i passeggeri sono costretti a convivere con stazioni fatiscenti, treni mal ridotti, ritardi a volte anche di ore dei mezzi, prezzi improponibili dei biglietti e la poca sicurezza. Soprattutto nei mesi estivi poi, la situazione peggiora notevolmente. Il caldo nei vagoni è asfissiante, molte persone, soprattutto quelle più anziane, spesso si sentono male. Infinite corse e proteste dei macchinisti, poiché nelle ore in cui il sole è più caldo le loro cabine arrivano a temperature invivibili, e i loro stipendi, tardano ad arrivare. A Salice il biglietAnno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013

circa 45 treni dei 140 in dotazione (da programma ne dovrebbero circolare circa 80)” - afferma Enzo Pinto, segretario regionale della Cisal – mentre in Cumana e Circumflegrea circolano 10 treni invece dei 22 previsti per soddisfare l'esercizio giornaliero: le attese alla fermata sono passate in alcune fasce da 20 minuti a quasi un'ora e venti. Oltre alle soppressioni sono previsti per ora due scioperi ufficiali: il primo il 27 settembre (indetto dalla Faisa Cisal); il secondo il 7 ottobre (indetto dalla Cgil). "Qual è lo scopo politico di questa gestione aziendale?” Domande a cui non abbiamo risposte, mentre lavoratori, studenti, utenti dei servizi EAV (o disservizi, che dir si voglia) si chiedono quando e se tutto tornerà a funzionare bene. Continue, snervanti, attese sui binari delle stazioni, per salire su un treno affollatissimo, in ritardo, guidato da chi non sa se riceverà mai i ticket arretrati e i diritti che il suo contratto di lavoro prevede. Una situazione assurda e surreale che si vive nelle nostre zone da più di anno ormai e che trova tutti gli attori in gioco stanchi e avviliti. Marina Greco

taio manca: è stato spostato per razionalizzare la spesa dopo la crisi che ha investito l'azienda. Neppure una telecamera controlla l'area esterna, mentre quelle interne sono puntate sugli impianti di risalita, ma spesso non registrano. I primi palazzoni abitati distano almeno 400 metri da ogni fermata. “Tutte le stazioni sono pericolose - protesta un bigliettaio della Circumvesuviana - dopo le 18 la gente evita di frequentarle poiché verso sera vandali e tossicodipendenti stanno distruggendo le fermate senza personale, abbandonate anche dalle forze dell'ordine”. Circa 100 impianti su 170 non sono videosorvegliati. Ma sono spesso insicure anche le aree presidiate: “Asserragliato in biglietteria e senza telecamere - denuncia Linda, studentessa viaggiatrice della Napoli - Baiano - l'unico operatore presente in stazione non sa cosa accade fuori o sui binari”. Una fermata fantasma della Circumvesuviana, Salice così come Cisterna e molte altre, sono state costruite sotto un viadotto e lontana dal centro. Piena di anfratti bui, senza personale né telecamere puntate sul parcheggio vuoto. Almeno sette stazioni della sola linea Napoli - Baiano possono rientrare nella categoria “pericolose”e si somigliano tutte: Salice, Talona, Pratola, Brusciano, Cisterna, San Vitaliano, Saviano. “Le telecamere servono a garantire un minimo di sicurezza ai 150 mila passeggeri al giorno che viaggiano su ferro - spiega un dipendente anche se la Circumvesuviana non è obbligata alla videosorveglianza. In genere le telecamere vengono posizionate dove c'è maggiore affluenza. Per controllare anche le altre stazioni e fermate servirebbero fondi, ma in questo momento non ci sono neppure i soldi per riparare quelle rotte”. Molti i tornelli installati nelle varie stazioni, costati 7 mila euro ognuno, sono stati devastati oppure dopo pochi mesi rimossi a causa del malfunzionamento o della scarsa manutenzione, oltreché a causa dei tagli di spesa. I disabili non possono usufruire delle scale mobili o degli ascensori mai. poiché manca il personale; quelle che funzionano sono spesso fuori servizio. Tutto questo è risultato di un progetto basato su previsioni sbagliate: le stazioni circa 15 anni fa furono spostate dal centro alle periferie dei paesi, su sopraelevate, pensando che con la speculazione edilizia sarebbero diventati centri affollati. E poi perché così giravano più soldi, appalti, una gigantesca speculazione. Il sindaco di Napoli promette dei miglioramenti del servizio, promesse che rappresentano la luce infondo ai bui e lunghi tunnel della Circumvesuviana. Con l’augurio che queste non rimangano che speranze, i pendolari, per il momento, sono costretti ad abituarsi a tutti i disservizi, e la popolazione ad abituarsi a strutture fatiscenti e isolate come quelle della Stazione di Salice. Cogito • 17


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Frattamaggiore / Concerto al Centro sociale Pezzullo Nuovo successo per la Corale sociale del Centro sociale anziani Pezzullo di Frattamaggiore che si è esibita in un Concerto per ricordare Verdi e Pavarotti. Concertatore e direttore del coro è stato il Maestro Nicola Grieco che ha anche suonato il piano; al flauto Marilù Grieco, 1° flauto dell’Orchestra Scarlatti di Napoli). Ad aiutare gli anziani nella preparazione e nell’esescuzione del concerto Marianna Capasso, soprano lirica e studentessa del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, che ha ricevuto vere e proprie ovazioni dal pubblico presente.

te Giancarlo Bassolillo e di Massimo Carnevali. Al quadrangolare hanno partecipato una sessantina di atleti suddivisi nelle squadre Dream Team Frattamaggiore, allenate da Mister Tarantino, Amministratori del Comune di Frattaminore (con la partecipazione del Sindaco Vincenzo Caso e dell'intera Giunta Comunale), Consorzio Frattaminorese e Amatori Gricignano. Ogni squadra ha indossato una maglia dell'Associazione Una Scuola per Mirandola. Il quadrangolare, vinto dal Dream Team Frattamaggiore, ha consentito di ricavare 500 euro, interamente devoluti al progetto di ricostruzione del Polo Scolastico della Scuola Elementare di Mirandola.

Cardito / Si è dimesso il vice Sindaco

Afragola / Tirocini per malati psichici a I Pini L’Asl Napoli 2 Nord ha stipulato una convenzione di tirocinio formazione e orientamento al lavoro con il parco commerciale “I Pini” di Casoria. Questo progetto, fortemente voluto dal direttore generale Giuseppe Ferraro, dal direttore sanitario, Agnese Iovino, e dal direttore Amministrativo Nicola Cantone, ha trovato nel management del gruppo Gvc una notevole sensibilità e disponibilità orientata al sostegno umano e sociale delle persone con disagio psichico. La borsa lavoro, della durata di un anno, viene finanziata attraverso i fondi Cipe e prevede l’inserimento del paziente in attività lavorative adeguate alle proprie capacità cognitive e pratico gestuali, sotto la supervisione ed affiancamento di una miniequipe formata da un case manager e due tutor del Centro di Salute Mentale di Afragola e dal direttore commerciale della struttura ospitante, Gaetano Graziano. In tal modo l’utente riuscirà a consolidare e incrementare quel processo di crescita personale e relazionale, già avviato con attività critiche e riabilitative effettuate presso il Centro di Salute Mentale di Afragola, diretto dal dottor Gennaro Pannone. Queste attività fanno parte di un progetto molto più ampio, redatto e supervisionato dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale Gennaro Perrino, che prevede non solo borse lavoro, ma anche l’accoglienza dei pazienti in strutture riabilitative residenziali e semi-residenziali.

Frattaminore/In campo per Mirandola Si è tenuta nei giorni scorsi la manifestazione sportiva Uniti per Mirandola, quadrangolare di calcio organizzato dal referente associativo Gennaro Imperatore e dal socio Vincenzo Perotta. L'evento è stato disputato presso il campo comunale "La Bottega" di Gricignano, grazie alla collaborazione del presiden-

Aria di crisi per Giuseppe Cirillo. Il Sindaco di Cardito è alle prese con la prima “tempesta” da quando è stato eletto e l’approvazione del bilancio in Giunta non ha portato chiarezza, anzi, si può dire che quell’approvazione rappresenti l’ultimo atto di questa prima parte di consiliatura. Probabile un rimpasto “corposo”, in seguito alle dimissioni del vice Sindaco, Giovanni Aprovidolo, che non può essere sostituito in tempi brevi anche perché il suo gruppo, Cardito libera, si ritrova a fare i conti con una profonda spaccatura al suo interno. La riunione di maggioranza che avrebbe dovuto portare a un chiarimento ha invece fatto emergere, con forza, diversi mal di pancia che hanno spinto i rappresentanti dei partiti della maggioranza a chiedere una pausa di riflessione. Stando a quanto trapelato, non sono mancate le parole forti e anche i toni erano piuttosto accesi. A farne le spese, dovrebbe essere Antonio Giangrande, assessore che potrebbe decidere di dimettersi. Se lo farà, probabile che Cirillo possa decidere di chiedere a tutta la “squadra” di dimettersi per permettere un confronto ampio e sereno che dia spazio a un rafforzamento della maggioranza.

Afragola / Entro il 2015 pronta la stazione Tav Primi segnali che qualcosa si stia muovendo per la ripresa dei lavori per la costruzione della stazione Porta Campania dell’Alta velocità di Afragola. In piena estate, presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si è tenuta una riunione operativa, convocata dal vice ministro Vincenzo De Luca, con il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, sulla questione della realizzazione della stazione ferroviaria per l’Alta Velocità. De Luca ha confermato che tutto l’investimento previsto per la realizzazione dell’opera sarà pienamente confermato e che entro l’anno sarà bandita la gara per un importo di 77 milioni di euro. La gara si svolgerà su di un progetto esecutivo varato dalle Ferrovie e vedrà il completamento della struttura entro il 2015 con la relativa area di parcheggio. ‘’E’ un impegno straordinario - dichiara De Luca - che viene assunto e che vedrà nascere in un territorio importante della regione un’opera di grande architettura contemporanea firmata da Zaha Zadid e di straordinaria importanza strategica per la mobilità dei cittadini e lo sviluppo del Sud Italia’’. Tuccillo dal canto suo ha garantito la massima attenzione affinché siano rispettati i tempi previsti per la pubblicazione del bando e il successivo avvio dei lavori.

Afragola/ Mercatino dei libri della Federazione degli studenti Nei giorni scorsi, la sede del Partito democratico di Afragola, in via Imbriani, è stata occupata dalla Federazione degli Studenti per lo scambio libri tra i ragazzi degli istituti superiori della città in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Una piccola iniziativa contro il caro libri che ogni anno pesa sulle tasche delle famiglie italiane, piccola ma significativa e dai risultati sperati. Dalle 18 alle ore 20 la soglia della sede è sta-

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;<6>->=@$4?2"@ 77 ta varcata da ragazzi con borse colme di libri ed elenchi alla mano, pronti a scambiare qualcosa che apparentemente pare vecchio per altre pagine da cui trarre insegnamenti senza tempo e senza spazio. “Combattere una crisi di portata nazionale partendo da qualcosa di infinitamente piccoloâ€? questo è il messaggio e il fine dell’iniziativa promossa dalla Federazione degli Studenti Afragola che per due giorni è stata il mezzo attraverso il quale i ragazzi hanno potuto alleggerire le proprie spese, il segno che spesso sono le apparenti banali idee a fare la differenza e a smuovere l’acqua dello stagno. Non è forse questa la piĂš grande capacitĂ dei giovani? Sognare il cambiamento e iniziare ad attuarlo, entro i propri limiti, costruendo traguardi sempre migliori. Rossella Palmieri

Afragola / Settimana della mobilitĂ Per la prima volta, anche Afragola ha aderito alla Settimana della mobilitĂ . Con la partecipazione alla Settimana Europea della MobilitĂ Sostenibile, il Comune di Afragola risponde all’appello dell’Unione Europea e del Ministro dell’Ambiente a promuovere e introdurre misure di mobilitĂ sostenibile e a invitare i cittadini all’utilizzo di sistemi ti trasporto alternativi. Nel corso della conferenza stampa dedicata alla presentazione delle iniziative programmate, il Sindaco, Mimmo Tuccillo ha fatto sapere che si stanno studiando sistemi alternativi per potenziare, come giĂ promesso durante la campagna elettorale, l’uso delle biciclette e del trasporto pubblico. Da ottobre partirĂ una navetta che permetterĂ il collegamento da Afragola alla stazione di Casoria e giĂ da fine mese, sarĂ promosso il “Bike Sharingâ€? che permette la valorizzazione e l’uso sul territorio delle biciclette a costo zero per gli utilizzatori. Inoltre, in collaborazio-

ne con il Ctp, sono in cantiere potenziamenti delle linee degli autobus, come ha confermato Gaetano Ratto, presidente del Ctp, che ha preso parte alla conferenza stampa. Ratto, dopo aver attaccato duramente il biglietto “Unico Campaniaâ€? che ha prodotto minori ricavi per la societĂ e quindi minori servizi per il consumatore finale e per i cittadini, ha fatto sapere che la societĂ da lui presieduta svilupperĂ un piano per ottimizzare il trasporto pubblico urbano ad Afragola. La Settimana Europea della MobilitĂ si è conclusa lo scorso 22 settembre al Corso Napoli. La strada è stata chiusa al traffico ed è stata organizzata una manifestazione in ricordo del “Sorriso di Ritaâ€?, il sorriso della bambina di Afragola che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza dell’assegnazione di fondi per la ricerca scientifica sulle malattie rare. Antonio Boccellino e Martino Uzzauto

Frattamaggiore/ Domenica la settima edizione di Bici in CittĂ Torna Bici In CittĂ , la manifestazione che permette ai cittadini di prendere possesso di Frattamaggiore per una mattinata con le biciclette. L’appuntamento è per Domenica 29 settembre alle 10 in piazza Umberto I. CosĂŹ come è accaduto nelle precedenti edizioni, sono attese centinaia di persone che attraverseranno le strade della cittĂ per chiedere maggiore attenzione per i temi ambientali e per il trasporto sostenibile.

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NOTIZIE FLASH  ‹‹

Target Parrucchieri protagonista di Caivano Moda fest Successo per la dodicesima edizione di Caivano Moda Fest, la manifestazione di moda e spettacolo che si è tenuta nell’area mercato di Caivano prima della pausa estiva. Ad aprire il programma degli eventi messi in piedi dall’Aicast intercomunale con il patrcocinio del Comune, Stefano De Martino, ballerino e ormai marito di Belen Rodriguez. Sul palco poi sono saliti Salvatore Misticone e Francesco Albanese, due degli attori di Benvenuti al Sud, La Voce dei Marmocchi e tanti altri volti noti della televisione, tra cui Andrea Offredi, “star” di Uomini e donne. Tra i protagonisti ancora una volta Target Parrucchieri di Giuseppe Falco che può contare su un curriculum in cui spiccano le collaborazioni con la RAI dove si è occupato delle acconciature degli interpreti di alcune trasmissioni televisive di successo come “Mezzogiorno in Famiglia” su Rai2 condotto da Amadeus. Un altro successo, quindi, per un giovane che ha investito molto sul suo talento, raggiungendo risultati frutto anche dell’entusiasmo e della passione che mette nel suo lavoro, qualità che gli hanno permesso di essere conosciuto ormai ben oltre i confini di Caivano”.

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La società nello “specchio del diritto” Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova

(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.

“Corsi e ricorsi” della mediazione civile e commerciale 1.L’introduzione della mediazione civile obbligatoria: il D.Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 Il termine “mediazione”, a seguito dell’emanazione del Decreto legislativo 28/2010 di attuazione della delega prevista all’articolo 60 della legge 69/2009, “in materia di mediazione e di conciliazione delle controversie civili e commerciali”, è entrato nel nostro sistema, ad indicare, ai sensi dell’articolo 1 del decreto, “l’attività comunque denominata svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nelle ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa”. Lo stesso dicasi per il termine “conciliazione”, naturalmente nel significato specifico di atto conclusivo di “composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione”. Espressioni, quelle appena analizzate, inserite dal Decreto legislativo numero 28/2010 nella cornice di una disciplina organica della mediazione nelle controversie civili e commerciali, aventi ad oggetto diritti disponibili, come imponeva al legislatore delegato la legge di riforma del processo civile. Il tutto, naturalmente, garantendo la tutela dei diritti nelle forme dell’articolo 24 della Costituzione in mancanza delle condizioni per una soluzione negoziale e valorizzando, anche dove non è prevista l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione, quella particolare forma di risoluzione delle liti che consiste, invece, nel raggiungimento di un accordo, avvalendosi di un mediatore, terzo e imparziale, capace di colmare la distanza tra le posizione dei litiganti, individuando, attraverso colloqui separati con ciascuno di essi, i possibili punti di incontro delle volontà. Valorizzazione che, con riferimento a determinate materie, si traduce nell’obbligo a tentare la conciliazione, naturalmente lasciando liberi i contendenti di non addivenire alla composizione della lite. Insomma il chiaro tentativo di sfoltire i ruoli delle cause che affliggono gli uffici giudiziari, la cui riuscita potrà essere valutata solo con il tempo e l’applicazione concreta di una disciplina in cui non mancano luci e ombre. 2. L’intervento della Corte Costituzionale Uno strumento fortemente osteggiato da gran parte della classe forense con doglianze cristallizzate in ben otto ordinanze di rimessione in merito agli articoli 5 e 16 del Decreto legislativo 28/2010, 2653, primo comma, n. 1), Codice civile, e 16 del D.M. 18 ottobre 2010, n. 180, come modificato dal D.M. 6 luglio 2011, n. 145, per contrasto con gli artt. 24 e 77 Cost., a seguito delle quali la Corte Costituzionale, con sentenza 6 dicembre 2012, n. 272, si è pronunciata sulle questioni di costituzionalità che erano state sollevate. Le doglianze erano principalmente relative al fatto che l'introduzione di una condizione di procedibilità della domanda giudiziale in determinate materie, rilevabile anche d'ufficio, non solo non fosse in linea con le previsioni della legge delega, ma mirasse alla "de-istituzionalizzazione e de-tecnicizzazione della giustizia civile e commerciale", attribuendo all'atto che conclude la mediazione, sia pure previa omologa, l'efficacia di titolo esecutivo e di titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale, sulla falsariga delle statuizioni giurisdizionali. La Corte costituzionale ha ritenuto di esaminare con priorità, per ragioni di ordine logico, le questioni di legittimità sollevate, in riferimento agli artt. 76 e 77 Cost., nei confronti dell'art. 5, comma 1, del d.lgs. 28/2010, con particolare riguardo al carattere obbligatorio attribuito dalla norma al preliminare esperimento della procedura di mediazione, e ha concluso nel senso che né gli atti dell'Unione europea richiamati dalla legge delega, né la legge delega stessa, consentissero di ritenere incluso, tra i principi e i criteri direttivi contemplati all'articolo 60 della Legge 69/2009, la previsione del carattere obbli22 • Cogito

gatorio della mediazione finalizzata alla conciliazione . 3. La reintroduzione con Decreto Legge 69/2013, convertito con Legge 98/2013 Da qui un nuovo intervento del legislatore diretto a riaffermare l’obbligatorietà della mediazione in determinati ambiti. Diverse le novità, non prive di elementi di criticità: la riduzione dei casi di mediazione obbligatoria, l’obbligo di assistenza obbligatoria degli avvocati in mediazione e la disciplina del procedimento di mediazione (ivi compreso l’aspetto delle spese e delle indennità) laddove le parti non raggiungano l’accordo al primo incontro di mediazione. Le materie delle controversie per le quali la mediazione, alla luce di tale intervento, è obbligatoria sono le seguenti: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria, risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, contratti bancari, contratti finanziari. Volontarie, invece: risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, controversie di natura patrimoniale fra coniugi, controversie relative a società, associazioni in partecipazione, associazioni riconosciute e non riconosciute, rapporti interni a fondazioni, contratti fra le imprese, controversie relative a contratti in tema di proprietà industriale, contratti di vendita, somministrazione, distribuzione, agenzia, trasporto, deposito eccetera, prestazioni d’opera e servizi, contratti di appalto e subappalto. In generale ogni altra materia non ricompresa tra quelle obbligatorie. Si chiarisce inoltre cosa debba intendersi per condominio con riferimento alle materie indicate dall’articolo 5 del Decreto legislativo 28/2010 nei casi di mediazione cosìddetta obbligatoria. Viene introdotta l’assistenza tecnica obbligatoria dell’avvocato. La previsione, pienamente condivisibile, dovrà tuttavia, alla luce di diversi rilevi critici espressi nei primi commenti della dottrina, essere meglio coordinata con altre disposizioni di legge. Si prevede altresì la presenza obbligatoria delle parti, oltre che degli Avvocati. Infatti si legge chiaramente che “Il Mediatore, sempre nello stesso primo incontro, invita le parti e i loro Avvocati a esprimersi sulla possibilità di iniziare la procedura di mediazione”. Il Mediatore deve, quindi, dare atto della presenza della parte e del suo difensore e, dopo aver illustrato funzioni e modalità dello svolgimento della mediazione, deve inserire nel verbale di mediazione del primo incontro, le volontà sia delle parti che dei loro Avvocati. Si introduce il primo incontro di programmazione, ossia un incontro informativo dove il mediatore preliminarmente verifica la effettiva volontà delle parti aderenti di proseguire l’incontro di mediazione. Qualora una parte non intenda proseguire il Mediatore dà atto del mancato accordo al primo incontro di programmazione. In tale fase, in base al nuovo comma 5 ter dell’articolo 17 del Decreto legislativo 28/2010 “nessun compenso è dovuto per l’Organismo di Mediazione”. La ratio della norma, come correttamente osservato, è quella di consentire alla parte convocata di presentarsi al primo incontro senza dover sopportare costi onerosi ed evitare la sanzione prevista dall’art. 5, comma 5 (condanna al pagamento di una somma di importo corrispondente al contributo unificato per la parte convocata che non aderisce senza giustificato motivo). Se invece le parti sono d’accordo nel proseguire la mediazione, questa si svolge secondo la precedente procedura, con la possibilità di concludersi con accordo o mancato accordo, anche successivo a proposta. Da qui, alla luce di tali brevi cenni (che saranno oggetto di specifica analisi nei successivi numeri della rubrica giuridica), una nuova prospettiva per la mediazione civile e commerciale e la rinnovata necessità di dare risposte chiare a questioni già sorte a seguito della entrata in vigore della disciplina di cui al Decreto legislativo 28/2010. Anno XX - numero 339 - Sabato 28 settembre 2013


Tanti auguri a... Tanti auguri a... Tanti auguri a... Prima Comunione Porzio

Matrimonio Rodolfo Venerdì 13 settembre, Rodolfo De Rosa e Maria Alessandra Celardo si sono sposati nella Chiesa di Sant’Antonino di Sorrento. A loro gli auguri di una lunga e serena vita insieme dagli amici dell’Ufficio di piano dell’Ambito N5: Fulvio, Carla, Arcangelo, Rossella, Cecilia e MariaRosaria. Agli sposi gli auguri del direttore di Cogito, Antonio Iazzetta.

Anniversario Tanti auguri Francesca, amore mio, per i 10 anni di matrimonio passati con te ora che c’e anche la piccola MariaRosaria è tutto molto più bello. Vi amo alla follia.

Compleanno Una è la bambina più bella del mondo, uno è il suo posto nel girotondo, uno è l'amore di mamma e papà, uno è l'anno che compie già. Tantissimi auguri piccola e desideratissima MariaRosaria da mamma e papà.

Battesimo Auguri per il Battesimo di Francesco Del Prete da mamma Rosa, papà Giuseppe e le sorelle Cinzia, Laura ed Eleonora.

Auguri a Luigi Porzio che, domenica 29 settembre, riceverà la prima Comunione. L’augurio di mamma e papà è che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni. Sei un grande. Auguri anche dagli editori, dal direttore e dalla redazione di Cogito .

Matrimonio Carmela e Paolo Il giorno 13 settembre 2013 è stata quello più bello della vita per i giovani avvocati Carmela Panico di Pomigliano d’Arco e Paolo Boccellino di Afragola. La funzione religiosa è avvenuta, nel pomeriggio, presso la splendida chiesa di San Michele Arcangelo situata al Colle di Sant’Alfonso di Torre del Greco, dove parenti ed amici hanno assistito ad una commovente celebrazione eucaristica. Un meraviglioso ricevimento serale presso il “Club la Vela” di Torre del Greco ha completato in maniera indimenticabile l’evento. Giungano agli sposi gli auguri più eccelsi per una vita insieme ricca di salute, amore, gioia e fecondità da parte di Antonio ed Emiliana Boccellino. Auguri agli sposi anche dal direttore, Antonio Iazzetta

Prima Comunione A Maria Cerino. Possa l'Angelo del Signore custodire la tua vita per l'eternità. Tantissimi auguri per la tua prima comunione. I tuoi genitori.

Battesimo L'amore di due persone si completa con la nascita di un figlio...Mamma e papà augurano una strada colma di colori e felicità ad Antonio nel giorno del suo Battesimo.

Matrimonio Prima Comunione

Ai neo sposi Generoso e Mariapia l’augurio di una lunga e serena vita insieme.

Tanti auguri per la prima comunione di Paola da mamma e papà.

Compleanno

Laurea Russo

Tantissimi Auguri alle gemelle Maria e Patrizia per il loro 50° compleanno da tutta la famiglia Operoso in particolare dal fratello Roberto! Auguri!

Da oggi sarà solo in discesa... Congratulazioni ingegnere M. Russo Antonio, Daniele e Gaia Per i tuoi auguri.

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