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QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME
Anno XX - n. 340 - Sabato 12 ottobre 2013
Ph. Somme l l a - Voce pe r tutti
IL SINDACO RUSSO: “ Comuni in ginocchio per i continui tagli del Governo”
Fondato da Natale Cerbone
AFRAGOLA Crisi nera per il commercio locale
Parla uno dei protagonisti del raddrizzamento della Costa Concordia
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L’EDITORIALE ‹‹
La Terra dei fuochi non sia una moda E’ scoppiata la moda della Terra dei fuochi. Ora, però, non facciamo diventare tutto una passerella, una pagliacciata. Non abbiamo bisogno di gente più o meno famosa che dà la solidarietà dalla sua casa romana, né di politici più o meno navigati in cerca di visibilità. Servono azioni concrete per porre un freno all’inquinamento e per dare una degna risposta a quelle famiglie che chiedono un intervento che, in qualche modo, le ripaghi del dolore che vivono nel vedere amici e parenti malati e morti, anche a causa dei roghi tossici e della gestione scellerata dei rifiuti. Quando si creano le mode, pur se sono utili alla causa perché accendono i riflettori sulle questioni, si rischia di dimenticare i veri motivi per cui si lotta e ci si ferma solo a ottenere un’inquadratura o un articolo in più o meno. E nessuno è immune dalla voglia di protagonismo. E’ successo anche in occasione della grande marcia organizzata dalla Diocesi di Aversa che ha portato decine di migliaia di persone in strada, tra Orta e Caivano; tutti uniti dalla voglia di chiedere un intervento straordinario che ponga un freno al disastro ambientale che sta uccidendo la provincia tra Napoli e Caserta. Tra tutte quelle persone, però, c’era anche chi, in questi anni, ha ricoperto ruoli di primo piano e non ha ascoltato le tante denunce che si sono succedute sin dal 1994, quando LegAmbiente cominciò a scoperchiare quella pentola di malaffare e criminalità che ruotava e ruota intorno alla gestione dei rifiuti. Posso capire che tanti Parlamentari fossero distratti e non abbiano letto quei rapporti, così come, magari, non avevano il tempo di leggere Cogito e gli altri giornali locali che riportavano quei dati, ma è mai possibile che non abbiano neanche letto Gomorra, il libro di Saviano che ha portato alla ribalta nazionale e internazionale il dramma dei rifiuti interrati nelle campagne? Evidentemente no, visto che non ci sono stati interventi concreti, né prese di posizione degne di questo nome. Improvvisamente, però, quando i movimenti messi in piedi dalla gente comune hanno cominciato ad attirare l’attenzione dei media regionali e nazionali, come d’incanto, tutti si sono accorti del dramma dei roghi e dei rifiuti tossici interrati. Perfino Pina Castiello, Deputata del Pdl da più legislature, impegnata soprattutto a sostenere i diritti degli animali da compagnia, come si può vedere sul sito della Camera, ha scoperto il fenomeno. Tanto che venerdì scorso ha partecipato alla marcia. Sottolineandolo subito su facebook e annunciando iniziative. Le stesse che annunciava insieme a Cesaro e ad altri parlamentari del Pdl nell’esta-
te del 2012, quando si cominciava a sentire l’odore delle elezioni politiche. Ma i parlamentari del Pdl non sono gli unici ad aver sottovalutato o ignorato il problema. Sono in ottima compagnia di esponenti del Pd (Bassolino, tanto per fare un nome) e degli altri partiti. E anche il Movimento5Stelle non è esente da colpe. Invece di stare a contare gli scontrini, avrebbero potuto portare proposte concrete in Parlamento. Tutti non sapevano leggere? Perché solo ora si stanno accorgendo della Terra dei Fuochi? C’era bisogno delle telecamere per svegliarli? E’ chiaro che, ora, la priorità è ottenere il risultato: la bonifica e una gestione attenta dei rifiuti; e, volente o nolente, al di là di qualche rappresentante delle Istituzioni di buona volontà, bisognerà fare i conti ancora con i politici che si sono disinteressati del problema negli anni scorsi. Dovrebbero, però, avere un sussulto di dignità e ammettere il loro fallimento, prima di proporsi per sostenere o portare avanti le richieste della gente perbene che ha deciso di ribellarsi. E il loro impegno non dovrebbe in alcun modo far venire meno la condanna morale e, dove ce n’è la possibilità, anche concreta, per quello che avrebbero potuto fare e non hanno fatto. Qualora non lo facessero, o ci si dimenticasse di tutto, ci troveremmo di fronte a una situazione simile a un delinquente che spara a qualcuno però poi la passa liscia perché si è impegnato per portarlo in ospedale evitandogli la morte. Troppo comodo. Sfuggire alle mire di visibilità dei politici, ma anche al rischio di spettacolarizzare la protesta, quindi. Ora basta. Ora è il momento di passare alle azioni concrete. Anche con tempi certi. Un Ministro porta solidarietà? Invece delle parole, dia date certe in cui avvierà progetti concreti. Napolitano è vicino alle mamme dei bimbi morti? Invece di fare appelli per l’indulto, li faccia per chiedere bonifiche in quest’area. Così capiremo chi davvero vuole fare qualcosa.
I lavori per la stazione Porta Campania sono fermi da
604 giorni
EDITORE
Editrice Cogito srl di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME
Vice direttore Antonio Trillicoso
Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994
fondato da Natale Cerbone è realizzato da
grafica & stampa
Collaboratori Angelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Antonio Cerbone, Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Ketty Mocerino, Francesco Russo, Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.
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Segreteria di redazione: Michela Miele Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3
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›› PRIMO PIANO
Decine di migliaia di persone per rivendicare il diritto alla vita
La lunga marcia Nella folla, anche i Gonfaloni dei Comuni e tantissimi sacerdoti. Scarsa l’attenzione dei media verso l’imponente manifestazione di popolo di Antonio na lunga striscia di umanità da Orta di Atella a Caivano senza interruzioni. Un serpentone umano per manifestare la rabbia, lo sconcerto, la paura, la sofferenza di una regione che va dai confini della Campania sotto il Garigliano fino ad Acerra e più in là, verso i paesi vesuviani per le tanti morti e le malattie che stanno minando la vita di queste popolazioni. Una ‘marcia’ viva da dove solo a tratti si alzava il grido di slogan e che ha avuto in diretta la telefonata di Nino D’Angelo, il cantautore napoletano che è poi andato a trovare don Maurizio Patriciello, garantendo che farà tutto quello che può per difendere questo territorio. Le stime della Polizia di Stato parlano di circa 20.000 persone, ma c’è chi dice erano 60.000. Al di là dei numeri, è certo che questa manifestazione di massa promossa dalla Diocesi di Aversa, con il clero e il vescovo Angelo Spinillo in testa, mai come adesso ha dimostrato che il popolo della Terra dei Fuochi vuole risposte dallo Stato per riprendersi questa terra avvelenata dai rifiuti tossici delle aziende del Nord che la camorra ha comprato tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90. Un sospetto che è diventato bruciante realtà dopo le dichiarazione a Sky Tg24 del pentito Francesco Schiavone che ha indicato alcuni dei luoghi dove sono stati interrati i rifiuti tossici, ma soprattutto ha confermato il busi-
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ness criminale che ha avvelenato le nostre terre. E venerdì 5 ottobre il grido del popolo si è alzato forte per chiedere il risanamento delle terre inquinate e ricordare, con gigantografie, le tante morti innocenti. Bambini, ragazzi, uomini, donne che si sono ammalati senza saperlo vivendo su
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PRIMO PIANO ‹‹ questa che contemporaneamente è ‘Terra di camorra’ e ‘Terra dei fuochi’, ricordando solo da lontano, sbiaditamente l’appellativo che i romani le davano di ‘Terra Felix’. “Un destino atroce – ha detto una delle tante mamme presenti al corteo della Marcia della Vita – che non abbiamo scelto, che non vogliamo, che combattiamo e che non meritiamo’” Una croce gigantesca in testa al corteo dietro la quale sfilavano anche tanti parroci tra i quali don Maurizio Patriciello, il parroco del parco verde di Caivano che da più di un anno sta manifestando e alzando la voce per le tante morti di cancro che inspiegabilmente (come vogliono far credere dal Ministero della Salute e altri organi statali) avvengono in queste zone. In prima fila anche il dottor Antonio Marfella, medico del Pascale di Napoli, che presenta e illustra in ogni occasione i dati che ‘volontariamente vengono sottaciuti o sottovalutati’. Poi a seguire molti gonfaloni dei Comuni della provincia di Caserta e Napoli con i loro Sindaci e molti amministratori, alcuni parlamentari e rappresentanti istituzionali. Tra i presenti anche Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, originario di Cardito che già nei mesi scorasi è venuto a testimoniare con la sua presenza la vicinanza alle famiglie che vivono il problema di avere un figlio o un parente morto o ammalato dal cancro. Tra la gente, senza mai cercare il favore delle telecamere, c’era anche Padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che, dopo anni passati in Africa e in altri posti dimenticati, si è stabilito a Napoli nel quartiere della Sanità per condurre grandi battaglie tra le quali contro la ‘vendita dell’acqua pubblica’. Presenti anche i rappresentanti del comitato ‘Vittime innocenti di camorra’,
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tra cui Giuseppe Miele, fratello di un imprenditore di Grumo Nevano ucciso dalla camorra e presidente dell’associazione Terra Nuova, sempre in prima linea per la realizzazione di progetti e iniziative sulla legalità. Non poteva mancare Lucio Iavarone, portavoce dei Comitati, l’alter-ego del parroco di don Maurizio, che con preparazione e con oculatezza cerca di far capire dove viviamo e cosa c’è da fare. E poi migliaia di gente proveniente con pullman e auto da tante parti della regione Campania con cartelli e manifesti per dare il loro contributo a questa manifestazione di protesta popolare che molti organi di informazione nazionali non hanno trattato con l’approfondimento dovuto. Per contenere questa orgogliosa e determinata massa di persone c’erano oltre cento uomini delle forze dell’ordine arrivati da Napoli, Caserta e dai locali presidi presenti sul territorio. Agli uomini di Polizia e Carabinieri si sono aggiunti le Guardie Ambientali, i volontari della Protezione Civile e altre organizzazioni. Un piccolo esercito diligentemente coordinato e guidato dal dirigente del Commissariato di Afragola, il vice questore Sergio Di Mauro. La lunga marcia si è conclusa nella piazzetta I Maggio a Caivano dove, per esigenze di spazio, il Vescovo, il parroco del Parco Verde e altri sacerdoti della zona si sono dovuti affacciare da un balcone di una abitazione privata (il palco preparato davanti al Santuario di Campiglione è rimasto inutilizzato perché ci si è accorti che la piazza antistanti la chiesa non avrebbe potuto contenere le migliaia di persone al seguito del corteo). Il vescovo di Aversa, monsignor Spinillo prima della bene-
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›› PRIMO PIANO
Polemiche per l’incontro con il Presidente Napolitano l Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la sua visita a Napoli, ha voluto un incontro con i rappresentanti istituzionali della Regione Campania sull’emergenza della ‘Terra dei fuochi’ per fare il punto sulla situazione alla presenza anche del Prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino. Un incontro quello in piazza del Plebiscito che ha visto la presenza anche di don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco verde di Caivano che è stato invitato come rappresentante dei cittadini che stanno protestando per trovare una soluzione a questo scempio del territorio e delle tante morti che stanno avvenendo in questi anni. Presenti all’incontro il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il Presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Ma la presenza del parroco di Caivano è stata oggetto di polemica da parte di alcuni rappresentanti istituzionali non invitati. Secondo loro l’incontro col capo dello Stato doveva essere tra le istituzioni che devono prendere gli accordi e le decisioni da attuare concretamente sul territorio. Una motivazione assurda secondo invece i tanti comitati promotori della battaglia della Terra dei fuochi che invece sostengono che era necessaria la presenza del rappresentante del coordinamento dei cittadini per essere una spina nel fianco delle istituzioni ‘quel fiato sul collo per non perdere tempo più tempo e agire concretamente’. L’incontro era stato preceduto da un altro avvenuto il giorno prima al Maschio Angioino quando don Patriciello si è incontrato col Presidente Napolitano e il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Nell’occasione il prete di Caivano gli aveva consegnato le undici cartoline che ritraggono le madri dei piccoli morti per tumore che vivono nella zona della ‘Terra dei fuochi’ con una lettera di una madre di una bambina che aveva espresso il desiderio di salutare il Presidente indossando un tricolore. Ma non ce l’aveva fatta perché era deceduta pochi giorni prima. Nell’occasione Napolitano aveva detto anche che il termine ‘Terre dei fuochi’, dato a queste terre tra Napoli e Caserta non gli piaceva ma che comunque non la realtà era arrivata a uno stadio che era necessario assolutamente prendere dei provvedimenti. Da qui la necessità di un incontro con il prefetto e le istituzioni regionali e provinciali per il giorno successivo a cui è stato invitato lo stesso parroco di Caivano. A.T.
dizione generale ha rivolto alcune parole ai presenti: “Questa non è stata una marcia di protesta ma una marcia di resurrezione. Quella resurrezione a cui dobbiamo mirare per salvaguardare queste nostre terre”. Poi don Patriciello ha letto un suo componimento poetico su queste terre avve-
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lenate per ricalcare il dolore per quello che è avvenuto e la voglia di riprendersi questo territorio per farlo rivivere per ridarlo alle comunità locali. Poi è stato letto il telegramma inviato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Hanno concluso due giovani, una ragazza dell’agro aversano e un ragazzo del napoletano, con messaggi di speranza. Alla fine della manifestazione ritornano impietosi gli interrogativi e la preoccupazione perché semmai avverrà la bonifica dei terreni chi sarà a condurre le gare d’appalto, quali saranno le ditte che eseguiranno i lavori, in che modo verranno realizzati. Inevitabile e reale il sospetto che saranno ditte e società che la stessa camorra potrà gestire. Un sospetto che non è molto distante dalla realtà visto quello che è successo in precedenza dove amministratori e forze dell’ordine senza scrupoli hanno fatto in modo che l’avvele-
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PRIMO PIANO ‹‹ namento senza nessun controllo e ostacolo avvenisse. Una situazione che da tempo Don Aniello Manganiello sta denunciando prendendosela oltre che con le istituzioni omertose e colluse, anche con gli stessi uomini di Chiesa che sono stati molte volte in silenzio. Questa ‘Marcia per la Vita’ anche se quadruplicata come presenza, ricalca quella svolta a settembre a Casal di Principe. Dal campo sportivo, all’uscita della superstrada Nola - Villa Literno, si è snodata per le strade del centro cittadino con oltre cinquemila persone. Un evento straordinario e senza precedenti che ricordava la marcia avvenuto quasi venti anni prima, dopo la morte di don Peppe Diana. Intanto, continua la campagna di sensibilizzazione con cartoline da inviare al Presidente della Repubblica e a Papa Francesco. Cartoline che poi sono delle foto di mamme che vengono ritratte con le foto dei loro figli morti con tumori. Foro crude e dure realizzate dal fotografo Mauro Pagnano che sta immortalando con i suoi scatti, fin dall’inizio del Comitato della Terra dei Fuochi, ogni avvenimento e iniziativa. Controcorrente va Coldiretti per cui “le Istituzioni devono fare subito chiarezza diffondendo “dati certi” sugli scandali dei rifiuti della 'terra dei fuochi' e ciò per tutelare agricoltori e consumatori altrimenti un intero comparto in Campania andrà definitivamente al tappeto”. I vertici provinciali e regionali dell’associazione dei contadini ribadiscono: “Abbiamo 13 dop, 8 igp, 4 docg, 15 doc, 10 igt e 335 prodotti tradizionali che arricchiscono il nostro paniere. Tutto questo si traduce in un business di rilievo per il territorio regionale. Basti pensare che, in un momento di forte recessione economica, l'export dei prodotti agroalimentari campani è valso 2,1 miliardi di euro nel solo trimestre del 2012, più di quanto abbiamo fatto nell'intero 2011”.
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Azioni comuni contro i roghi per Afragola, Casalnuovo, Caivano e Acerra 'avvio di un'azione di coordinamento su tutto il territorio che vede L coinvolti i comuni di Afragola, Acerra, Casalnuovo e Caivano per fronteggiare gli incendi della Terra dei fuochi è stato deciso al termine di un incontro tenutosi nel Comune di Afragola nei giorni scorsi. All’incontro erano presenti i sindaci Domenico Tuccillo, Antonio Peluso, Raffaele Lettieri e Antonio Falco. L'incontro, che fa seguito a quelli che si sono tenuti nelle settimane scorse, rappresenta una svolta nella metodologia che sarà messa in campo dai quattro comuni nell'affrontare l'emergenza rifiuti tossici. Il tavolo dei quattro Sindaci ha infatti definito, per la prima volta, le linee guida a cui dovranno attenersi i rispettivi comandi della Polizia Locale; linee guida che puntano ad un coordinamento delle varie attività con l'obbiettivo di assicurare un'azione più efficiente ed efficace nella vigilanza e nella repressione del fenomeno criminoso degli incendi nocivi. Nei prossimi giorni saranno già avviate attività di perlustrazione, che riguarderanno le aree periferiche e simultaneamente quelle ai confini dei territori interessati, per acquisire tutti gli elementi utili per predisporre un piano d'azione che consenta di lanciare un chiaro segnale di tolleranza zero su tutto il territorio di competenza delle rispettive amministrazioni.
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›› L’INTERVISTA
Parla il sindaco di Frattamaggiore, Russo, “decano” a Nord di Napoli
“Basta tagli ai Comuni” “Il Pd si sta ricompattando. La leadership si conquista, non si chiede” di Antonio Iazzetta nche gli stipendi sono a rischio. L’alterà a un nuovo aumento per i cittadini che larme lanciato, nei giorni scorsi, dal continueranno a vedere i Sindaci come cosindaco di Torino e presidente delloro che li affliggono con le tasse... l’Anci, Piero Fassino, ha trovato molti con“Il Governo ha ormai deciso di affidare ai sensi nella provincia a Nord di Napoli. Ne Sindaci il compito di tassare i cittadini, facenabbiamo parlato con il “decano” dei Sindaci doli passare per gabellieri. Però, credo che i dell’area, Francesco Russo, che è alla guida primi cittadini debbano sfruttare al meglio le dell’Amministrazione comunale di Frattapossibilità offerte dalla legge. Per fare un esemmaggiore dal 2005. Ne è nato un colloquio pio, si prenda il caso della Tares, mi piace sotnel corso del quale non sono mancate le octolineare che abbiamo inserito una serie di cricasioni anche per parlare di politica e delle teri per la quantificazione di quanto andranultime novità in casa Pd. no a pagare i cittadini. In particolare, nel reAllora, Sindaco, cosa c’è di vero nell’algolamento approvato lo scorso 5 settembre, ablarme lanciato da Fassino? biamo inserito alcune agevolazioni: per coloro “La situazione è difficile in tanti Comuni che differenzieranno i rifiuti portandoli all’idel napoletano. L’Imu può essere paragonata a sola ecologica e per coloro che hanno in famiuna trasfusione per un malato che soffre di glia una persona con una disabilità superiore un’anemia molto grave perché i Comuni, negli al 75%; senza dimenticare poi che abbiamo ultimi anni, hanno superato tantissimi tagli e inserito anche il criterio del numero di persone se si toglie anche l’IMU, i problemi nascono. che va ad affiancarsi a quello della metratura Molti comuni che sono sulla soglia del dissesto dell’appartamento”. finanziario si trovano in difficoltà anche a gaSindaco, parliamo un po’ del Pd frattese rantire gli stipendi. Per fortuna, quello di che sembra pronto a riprendere il “domiFrattamaggiore, negli ultimi 8 anni, ha mannio” della politica locale... tenuto i conti in ordine, come dimostra anche “Sì. In effetti, dopo un periodo in cui l’approvazione del bilancio già a settembre, e qualche amico si era allontanato, ora ci si sta può essere definito un Comune virtuoso per cui ricompattando intorno a un partito che io ho riusciamo a garantire l’ordinario, tra cui il pagamento degli stipen- contribuito a fondare, così come avevo fondato La Margherita, di”. a dimostrazione che non ho mai cambiato partito, anche se non Se sarà confermata l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, i sono mancate le occasioni per farlo. Per me, però, la coerenza, Comuni saranno chiamati ad applicare la Service Tax che por- anche in politica, è un valore forte”.
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L’INTERVISTA ‹‹ Un Pd così forte, però, fa gola a tanti e, infatti, sono molte le richieste di adesione. Non ultima quella del consigliere regionale Nicola Marrazzo... “Ben vengano nuove energie nel partito, purché siano pronte a impegnarsi per il bene della città e della provincia a Nord di Napoli, al di là di personalismi”. Ma qual è il suo rapporto con Marrazzo? “Da parte mia c’è piena disponibilità a collaborare, come tra l’altro ho dimostrato in questi anni in cui è stato Consigliere regionale”. Una collaborazione che non ha portato a risultati concreti, però... “In effetti, nel periodo in cui l’onorevole Marrazzo è stato in Consiglio regionale, dall’ente di Santa Lucia per Frattamaggiore è stato stanziato solo il finanziamento della ristrutturazione dell’ex Caserma dei Carabinieri, anche, se nei fatti, quei soldi non sono ancora materialmente arrivati”. Tra l’altro le prime parole di Marrazzo non sembrano andare nella direzione della collaborazione viste le polemiche sulla gestione della pubblica illuminazione e qualche dichiarazione che sembra indirizzata a chiedere la leadership del partito nell’area... “Sulla questione della pubblica illuminazione, l’onorevole Marrazzo sta alzando un polverone e, francamente, non so perché. Prima dell’estate organizzò addirittura un dibattito senza invitarmi personalmente e ora mi pone delle domande su un giornale locale. Peccato che nessuno da quel giornale mi abbia mai chiamato per pormi quelle domande. Non avrei alcun problema a rispondere, nei dettagli e con precisione”. Nella polemica sulla pubblica illuminazione quanto incide la sfida per la leadership nel partito? “La leadership in un partito non si conquista con le polemiche e Marrazzo lo sa bene. Si conquista sul campo, con il lavoro quotidiano. Io, negli ultimi nove anni, sono stato qui, in trincea, dicia-
mo così. E ho portato a casa molti risultati positivi per il Pd, anche quando ero l’unico Sindaco democratico della zona. Ora siamo in tanti e io non voglio essere il leader, ma essere apprezzato per quel che faccio. E una dimostrazione che qualcosa di buono l’ho fatta, anche dai colleghi Sindaci, l’ho avuta quando, i primi cittadini di Cardito, Casavatore e Crispano hanno firmato un documento per sostenere la mia candidatura alle primarie che il Pd organizzò qualche mese fa per scegliere i candidati al Parlamento. All’amico Marrazzo, inoltre, ricordo che entrare in un partito dando pagelle non mi sembra la scelta migliore, anche perché gli unici che possono dare pagelle e voti sono i cittadini quando scelgono chi li deve rappresentare. E io, nel 2010, ne ho avuto una dimostrazione di cui ancora ringrazio i miei concittadini che mi hanno rieletto con una percentuale vicina al 70%”. Ma il sindaco Russo che vuole fare da grande, quando non sarà più a capo dell’Amministrazione comunale? “Io non vivo di politica. Tornerò a fare il medico a tempo pieno. Poi se il partito mi chiederà di impegnarmi, in prima persona, lo farò, mettendomi, come ho sempre fatto, a disposizione. Sono certo che il segretario provinciale, Cimmino, e quello regionale, Amendola, sapranno fare le scelte migliori per valorizzare il territorio dell’area a Nord di Napoli e io sarò con loro, in qualsiasi ruolo, anche come semplice sostenitore perché credo nel progetto del Pd che, ci tengo a ribadirlo, ho contribuito a fondare qui sul territorio e come delegato alle varie assemblee nazionali”. Sindaco. Non possiamo lasciarci senza una domanda sulla Terra dei fuochi... “E’ una questione gravissima. Che va affrontata con serietà e senza alimentare inutili polemiche. Frattamaggiore non è stata inserita nell’elenco delle città a rischio inquinamento stilato dal Ministero della Salute, ma questo non ci fa stare tranquilli. Noi abbiamo già stanziato soldi per potenziare la videosorveglianza. E parteciperemo al bando regionale per avere altri fondi per migliorare ulteriormente il servizio. Ma è inutile nascondere che serva anche un intervento forte da parte dello Stato, del Governo, che deve mettere a disposizione risorse economiche importanti per avviare le bonifiche e la messa in sicurezza dei territori”.
“Ben vengano forze nuove nel Pd, ma non abbiamo bisogno di pagelle”
FORSE NON LO SAPEVI
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›› CRONACA
Martedì scorso sarebbero partite le lettere di licenziamento
Ipercoop. Nulla di nuovo Inutili tutti i tentativi di mediazione. Si va verso la chiusura del settore di Cinzia Lanzano
ontinuano le proteste dei dipendenti dell’IperCoop di Afragola. Mentre andiamo in stampa dovrebbero partire le lettere di licenziamento per tutti coloro che lavorano nello store afragolese. L’unico a salvarsi sarà il direttore. Le trattative con le Coop emiliane, Estense ed Adriatica, non hanno dato buoni frutti: inaccettabile la loro decisione di portare a sedici le ore di lavoro settimanali secondo i sindacati. La proposta dell’Assessore regionale al lavoro, Severino Nappi, di un piano per l'integrazione fino alle 20 ore da parte delle Regione Campania, è stato rifiutata, così come la prospettiva della cassa integrazione: l’UniCoop di Livorno metterebbe direttamente in mobilità i suoi lavoratori. La rabbia dei dipendenti è stata acuita dall’assenza delle Coop emiliane all’incontro previsto per metà settembre: non si sono presentati per sentire la controproposta dei sindacati. Sono ripresi, allora, gli scioperi, le serrate, le occupazioni degli altri ipermercati campani, alcuni dipendenti sono addirittura saliti sul tetto dell’IperCoop de Le Porte di Napoli per far valere i loro diritti, mossi dalla disperazione, dalla voglia di essere ascoltati e dalla speranza di un nuovo spiraglio per rinegoziare un piano di salvataggio del punto vendita. Si sono recati sul posto anche il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, e quello della vicina Casalnuovo, Antonio Peluso; hanno ottenuto un incontro con il prefetto di Napoli, Francesco Musolino. E la protesta ha anche varcato i confini regionali. Il 19 Settembre, quattro pullman (offerti dai sindacati) pieni di dipendenti dell’IperCoop di Afragola e degli altri ipermercati campani, sono giunti in Toscana, presso la sede dell’UniCoop Tirreno di Vignale Riotorto. La rabbia e lo sconforto hanno guidato per più di 500Km donne uomini e tanti giovani, che vedono a rischio il loro posto di lavoro. I manifestanti si sono poi diretti presso la sede dell’IperCoop di Livorno, dove, dopo aver calato le serrande, i lavoratori toscani si sono uniti alla protesta dei campani in segno di solidarietà. L’assessore Nappi ha, inoltre, incontrato a fine settembre il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, che ha prospettato una riapertura del confronto con la cooperativa, affinché possano essere riviste le drastiche decisioni prese in precedenza da parte di Coop Estense e Adriatica. A seguito della buona nuova, i dipendenti hanno riaperto l’ipermercato afragolese dopo ben otto giorni di sciopero, e nonostante le cattive sor-
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ti in cui navighi secondo i suoi gestori, è stato invaso dai clienti. Verso il disinteresse di una Cooperativa che proclama di essere vicina al consumatore e manda per strada ben 250 famiglie, sono state avanzate pesanti critiche anche per motivi politici, e l’accusa è rivolta alle cosiddette cooperative “rosse”, nome dato per la loro passata vicinanza agli ambienti di sinistra. Ma i dirigenti prendono le distanze da ta-
li affermazioni, assicurando che nella vicenda di Afragola poco c’entra l’ingerenza politica, dato che da anni le cooperative si dichiarano lontane da ogni partito. Anche i rappresentati dei Soci Coop Campania, circa 80.000 hanno lanciato un appello in favore dei dipendenti. La situazione si fa sempre più critica. Intanto le lettere di licenziamento sarebbero dovute partire dall’8 ottobre, termine stabilito da Marco Lami, presidente di UniCoop, dopo la protesta di Livorno. Le preoccupazioni riguardano anche i negozi della galleria, anch’essa appartenente al gruppo Coop. Infatti, la chiusura dell’ipermercato influirebbe molto negativamente sulle finanze di tali esercizi, decimandone la clientela, già in netto calo durante le giornate di serrata per protesta.
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Ad Afragola, nel 2013, hanno chiuso cinquanta negozi
“Freniamo la crisi del commercio” La Confesercenti ha preparato un piano in sette punti per il rilancio di Maria egozi chiusi ad Afragola. Le vie principali dello shopping afragolese si arrendono di fronte alla grande morsa della crisi. Dei luoghi considerati fino a qualche tempo fa il tempio sacro dei consumatori non resta altro che negozi vuoti e cartelli di vendesi o affittasi. “Tutti qui ne risentiamo, l’economia non gira e la gente non compra”. Questo il pensiero di uno dei negozianti di corso Enrico de Nicola, una delle principali vie di Afragola, che aggiunge: “Se continuiamo così, chiuderemo anche noi”. Sì, perché anche i negozi ancora aperti temono per il futuro delle loro attività. Molti commercianti temono che le cose possano andare ancora peggio con l’aumento dell’Iva entrato in vigore lo scorso 1 ottobre. Un aumento che, stando ai calcoli delle associazioni dei consumatori, causerà un rincaro in diversi settori, tra cui quelli dell’abbigliamento, giocattoli, calzature e accessori e le famiglie italiane spenderanno dai 207 ai 349 € in più all’anno. “Ci vogliono far chiudere, non si può andare avanti così”, racconta Giuseppe, titolare di un negozio di calzature, “chi finora ha comprato, non lo farà più” conclude. Di solito a tirare su il morale a negozianti e consumatori ci sono i saldi, ma quelli di quest’anno, anticipati dal 7 al 2 Luglio in Campania, si sono rivelati un vero e proprio flop; ma nonostante questo, sono ancora molti i negozi che hanno la merce in saldo. Questo non vale per i negozi di generi alimentari, dove le loro offerte a prezzi scontatissimi causa crisi richiamano centinaia di persone che si affrettano per accaparrarsi tutto ciò che è in offerta. Forse è anche la presenza sul territorio afragolese di grandi centri commerciali una tra le cause che hanno messo in difficoltà i commercianti portando molti di loro a chiudere. La realtà è che oggi, solo alzare la saracinesca del proprio negozio comporta molti oneri, e lo dimostrano gli alti costi del lavoro, l’ affitto da pagare, e le molte tasse con cui ogni giorno i negozianti devono fronteggiare. Della crisi del commercio afragolese, che è poi comune a quella delle altre città del napoletano, abbiamo parlato con il Presidente di Confesercenti Napoli nord, nonché Vicepresidente provinciale Giuseppe De Lucia, che ha espresso preoccupazione per la situazione che Afragola sta vivendo, ma anche un sentimento di speranza in una ripresa nel breve periodo. Il Presidente di Confesercenti ha detto: “Vogliamo dare un’identità alla città di Afragola, e noi abbiamo la ricetta giusta per farlo”. In pratica, si tratta di sette punti di un programma presentato al Comune di Afragola da Confesercenti, “punti che possono dare ad Afragola i connotati di una città moderna e punto di riferimento per l’economia dell’area a Nord di Napoli”. Il progetto prevede la creazione di centri commerciali naturali e strade shopping a tema; mercatini rionali nelle quattro ex circoscrizioni; ripristino di un mercatino già esistente nel Rione Salicelle; la creazione di un regolamento comunale con l’indicazione di percorsi per gli ambulanti; lotta agli abusivi di strada; eliminazione del mercato ortofrutticolo locale e creazione di un mercato metropolitano dove ospitare anche sagre, mostre e fiere; e infine creare uno sportello per incentivare l’apertura di attività nuove e originali che possa sostituire l’attuale re-
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Giacco te distributiva ormai obsoleta e ripetitiva. Per l’associazione dei commercianti, Afragola è ricca di spazi e terreni che potrebbero essere l’ideale per la creazione di questo progetto e che potrebbero riuscire a risollevare una situazione critica che ha colpito già molti negozianti, troppe persone. I dati forniti da Confesercenti parlano chiaro, da gennaio 2013 più di 50 negozi hanno chiuso (molti non hanno ancora comunicato la cessazione di attività), “e i numeri, di questo passo, sono destinati ad aumentare” afferma De Lucia.
Afragola è una città dove molti giovani hanno investito, ma questa crisi ne ha portati altrettanti ad abbandonare tutto e trasferirsi altrove. “C’è bisogno di un’ Afragola viva, dove i giovani si sentano sicuri di investire e di creare nuove attività!”, dice De Lucia per il quale “c’è bisogno di concessioni per i commercianti emergenti e per coloro che hanno già un’attività”. “Anche il Sindaco silenziosamente sta lavorando sodo a riguardo” afferma De Lucia, augurandosi che tutte queste forze messe insieme cambino le sorti di questa città. Non resta che aspettare per capire se il progetto della Confesercenti avrà il successo sperato. Cogito • 11
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›› POLITICA
Il vice Sindaco di Casalnuovo, Orefice, parla dei PIU Europa
“Riscopriremo le nostre origini” “Palazzo Lancellotti può essere il simbolo della riqualificazione avviata” di Veronica Iengo
ono partiti lo scorso 23 luglio i lavori del Piu Europa, il programma di riqualificazione urbana che cambierà il volto ad alcune zone di Casalnuovo. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo incontrato il vice sindaco, Andrea Orefice, con delega al programma Più Europa. Cos’è il programma Più Europa? “Il Più Europa è un programma Integrato Urbano, quindi non è solo un progetto di opera pubblica, ma è un insieme di interventi che possono essere sia materiali che immateriali. Nel caso del Comune di Casalnuovo si tratta di interventi per lo più materiali che sono tra di loro connessi e funzionali a una rigenerazione urbana. Quando nel 2010 si è insediata la nuova amministrazione, la procedura era già avviata ed era stato sottoscritto un protocollo di intesa tra la Regione Campania e il Comune di Casalnuovo dove si erano individuati una serie di interventi. Noi però siamo dovuti intervenire e riattivare la procedura perché i progetti precedenti erano incentrati sulla realizzazione di un’opera che non sarebbe stata portata a termine nei tempi previsti, entro il 2015”. I lavori a cui il vice Sindaco si riferisce avrebbero dovuto realizzare un’opera che avrebbe richiesto tempi lunghissimi, si parla di 10 anni solo per dare inizio ai cantieri e cioè il boulevard al posto dei binari dell’attuale ferrovia dello Stato che passano per il centro del Comune di Casalnuovo. È stato quindi un iter complesso e in sostanza implementato ex novo? “È stato un lavoro intenso e molto complesso che siamo riusciti a portare avanti superando tutti i ritardi che si erano accumulati”. Quali sono le aree coinvolte? “Noi abbiamo individuato un’area che si estende a formare una sorta di triangolo con un vertice situato tra il palazzo Lancellotti, un altro punto nell’ex Moneta e un altro punto ancora all’inizio di via Napoli, abbracciando anche una parte di Tavernanova”. La rigenerazione urbana non vuol significare solo l’ammodernamento delle strade, ma una serie di misure e di interventi funzionale a un’idea di sviluppo della città. Gli Interventi principali sono Palazzo Lancellotti, e il MUSA. Palazzo Lancellotti sarà destinato a luogo di valorizzazione del territorio e di valorizzazione dell’attività artigianale che più ha caratterizzato il passato di questa città e che si è andata perdendo negli anni: il distretto tessile, con tutte le sue eccellenze di attività sartoriale. “Puntiamo a valorizzare e a realizzare degli spazi espositivi, delle sale per convegni, contiamo di realizzare un museo della moda e quindi avremo degli spazi in un luogo di ritrovo come una biblioteca, insomma sarà il luogo simbolo della città, riqualificato e restaurato in maniera molto attenta, riempiendolo di contenuti e facendolo assurgere a volano di marketing della città” ci precisa Orefice. Cosa vuol dire per Lei e nell’ambito del progetto incrementare la coesione urbana? “La nostra città non ha un tessuto urbanistico razionale meditato
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e ragionato, è frutto di insediamenti casuali, senza un tessuto urbano coeso, è cresciuta in maniera spontanea. Ebbene il programma tende all’unione di punti diversi della città potenziando i collegamenti e creando una rete di infrastrutture che vadano nella direzione di uno spazio coeso e razionale”. Che il piano sia davvero ambizioso, lo si capisce anche dal progetto MUSA. Di cosa si tratta? “Il Mercato Urbano Spazio Aperto, prevede di rinnovare il volto di corso Umberto I, che sarà migliorato con materiale pregiato e che diventerà una galleria commerciale naturale all’aperto. I cittadini avranno il piacere di una passeggiata commerciale con una visuale esteticamente gradevole; è prevista anche la realizzazione di parcheggi”. Accanto a questi ambiziosi progetti, ci sono due progetti minori: il VISUA e l’Asse di penetrazione Area Target, una strada di collegamento riqualificata, per agevolare l’accesso all’area target che è quella dei due progetti principali. L’Asse va da Tavernanova a Licignano per favorire l’accesso al centro della città. Per Lei quale progetto è più significativo per la Città? “La città ha un segmento di’eccellenza che è quello della sartoria e con queste opere, soprattutto Palazzo Lancellotti, da casalnuovese, mi sento di puntare molto su questo palazzo, molto bello, al centro della città che per un periodo è stato gestito da privati. Riappropriandosi del Palazzo la città acquista un valore aggiunto considerevole che può essere ancora più valorizzato dalla messa a punto degli interventi”.
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E’ crisi a Cardito
Cirillo azzera la Giunta “Chiederò agli Assessori di dimettersi per avviare un confronto in maggioranza” di Claudia Perrotta
pochi giorni dall'approvazione di un bilancio "pulito", a detta di molti, nonostante la linea non chiara, nonostante i cambiamenti di percorso rispetto al progetto iniziale, si fa il punto della situazione sugli obiettivi e i risultati raggiunti dalla maggioranza che sostiene il sindaco Cirillo a Cardito. L'opposizione afferma, a gran voce, che nulla di positivo sia stato realizzato dall'attuale Amministrazione e che molto era possibile fare ma è mancata la forza, la volontà di trovare soluzioni immediate. A tutto questo si uniscono le dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Giangrande, e poco prima del vicesindaco e assessore al bilancio, Giovanni Aprovidolo. Dimissioni che sottolineano maggiormente una situazione instabile, una maggioranza non compatta. E’ questo il pensiero che accomuna il centrodestra. Ne diventa portavoce l'avvocato Franco Pisano per il quale “le dimissioni sono solo una conseguenza. Entrambi si sono sentiti scaricare politicamente, senza alcun appoggio. Alla base c'era una questione importante che ha alzato un polverone, cioè la vendita dei terreni sulla provinciale di Cardito dove c'era "Caruso". Sembra che l'Amministrazione non avesse alcuna voglia di vendere questi terreni, diversamente da come si era stabilito. Credo quasi sicuramente che nel 2015 si tornerà a votare e sicuramente sarà la soluzione migliore. L'attuale Amministrazione non ha creato entrate, ad esempio valorizzando la villa comunale ma ha solo aumentato tutto con imposte varie, il trasporto scolastico, l'imu in comodato d'uso ai figli e quant'altro. Ma alla fine, quando si sottolineano le mancanze, le crepe, si camuffa tutto affermando che non c'è alcun problema sostanziale perchè in realtà gli assessori hanno lavorato bene”. Tanti i nodi ancora da sciogliere. Tanti i punti sui quali l'opposizione si interroga ad esempio il motivo che abbia spinto l'Amministrazione a sopprimere alcuni interventi urgenti nel-
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l'ambito dei lavori pubblici come la manutenzione dei pali della pubblica illuminazione. Atto conseguente a una scelta iniziale del primo cittadino e della Giunta di dare priorità al pubblico e di chiudere le porte alle privatizzazioni. Scelta modificata in poco tempo senza apparenti motivi. Circolano indiscrezioni su presunte minacce al Sindaco che è stato costretto successivamente a valorizzare le privatizzazioni tramite project financing con imprenditori di Afragola. Giangrande, prima di dare le dimissioni ha sottolineato l'importanza di alcuni lavori pubblici necessari per Cardito come “la realizzazione di un'area parcheggio per il Parco Taglia col rifacimento dei sevizi igienici della villa comunale, la sostituzione dei totem che forniscono l'energia elettrica alla villa e la sostituzione dei pali della pubblica illuminazione”. Intanto il sindaco ha incassato l’approvazione del bilancio. E Cirillo ci tiene a sottolineare che “il bilancio è stato approvato da tutta la maggioranza in modo gradito dimostrando collaborazione e coerenza rispetto al progetto iniziale". Diversa è la questione delle dimissioni e a tal proposito ha aggiunto: “Avevo già preso impegni con i gruppi politici e con i gruppi civici che mi sostengono che dopo l'approvazione del bilancio si sarebbe proceduto con una verifica politica per vedere tutto il percorso amministrativo che abbiamo fatto e cercare di migliorarlo. Quando iniziano le verifiche politiche si sa quando iniziano ma non quando finiranno. Sono comunque aperto a qualsiasi soluzione. Tutti i partiti sanno che avranno la facoltà di rinnovare, confermare o sostituire l'esecutivo, l'assessore in Giunta perchè la Giunta è formata da una famiglia, una squadra. Chiederò le dimissioni degli assessori e si procederà con la verifica politica. In seguito, si deciderà se confermare le deleghe o eventualmente ridistribuirle e in base a ciò si vedrà se confermare gli assessori o sostituirli. Tutto dipende dagli obiettivi politici programmatici”.
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›› CRONACA
Potrebbero essere illegittime le delibere anti abbattimenti
Tremano gli abusivi afragolesi La Procura ha chiesto chiarimenti in merito alle procedure adottate di Francesco Celardo
itorna lo spettro delle ruspe ad Afragola. A far riaccendere le preoccupazioni del popolo degli abusivi, le osservazioni mandate dalla Procura della Repubblica di Napoli in merito ad una delibera anti abbattimenti (cavallo di battaglia della vecchia Amministrazione guidata dall'ex senatore Vincenzo Nespoli), per scongiurare la demolizione di un manufatto abusivo acquisito al patrimonio comunale, e definito dal Consiglio comunale di interesse pubblico. Non è un vero e proprio annullamento. Ma di certo è l'anticamera di quello che potrebbe poi essere una debacle di tutto un sistema messo in atto per scongiurare gli abbattimenti. Ma andiamo ai fatti. Come mai la Procura di Napoli decide di inviare delle osservazioni giuridiche all'ufficio abusivismo edilizio al limite dell'annullamento in merito alle delibere anti abbattimenti di Nespoli? E’ questa la domanda che si stanno ponendo i nuovi tecnici e Amministratori guidati dal neo sindaco Domenico Tuccillo che adesso è chiamato a mettere mano con urgenza a una situazione spinosa e delicata che riguarda un bene prezioso come la casa. Entrando nello specifico della questione, il magistrato proponente si è espresso in merito a un manufatto abusivo acquisito al patrimonio comunale e risparmiato alle ruspe tramite una delibera di pubblica utilità il 21 maggio scorso in piena campagna elettorale. Una cosa molto frettolosa tanto che il Consiglio comunale non ebbe modo nemmeno di accertarsi delle condizioni tecnico statiche del manufatto. La delibera fu votata. Ma la pratica a supporto di quel manufatto ritenuto di interesse pubblico (in mano al magistrato) in sostanza racconta che si tratterebbe di un vero e proprio scheletro di cemento armato costruito senza nessun rigore di sicurezza. E come è possibile che possa avvenire una cosa del genere? La Procura chiede solo di fare chiarezza sulle modalità di valutazione degli immobili, chiedendo il rispetto della legge 380/01 che stabilisce i principi secondo i quali è possibile risparmiare un abuso dalle fauci delle ruspe. E la possibilità che la Procura possa annullare tutte le
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delibere simili (ne sono 54) è concreta. “Abbiamo già detto in campagna elettorale – spiega il sindaco Tuccillo che avremmo seguito una strada diversa da quella del governo Nespoli e che si articola in due momenti: la redazione dei piani di recupero per i quartieri degradati, che è una strada lunga e una percorribile, a breve termine, che ci è anche consentita dalla legge regionale, che da la possibilità ai Comuni, entro un criterio legittimo, di sanare gli abusi per necessità. Per questo stiamo prepa-
rando una delibera, che porteremo a breve in Consiglio, che impegna gli uffici a predisporre un regolamento che determini le modalità, con cui disciplinare gli immobili abusivi, acquisiti al patrimonio comunale, e per i quali viene fatta la dichiarazione di pubblica utilità. Il tutto, con l’obiettivo di rivedere i casi alla luce del nuovo regolamento. Cosa che, invece la precedente Amministrazione non ha fatto, con la conseguenza che la magistratura ha dichiarato illegittime tali dichiarazioni”.
Afragola / Rimossa la ditta che gestiva le luci al cimitero Colpo di spugna al cimitero di Afragola. Con un comunicato stampa, dal Comune fanno sapere che “il sindaco, Domenico Tuccillo, in vista della commemorazione dei defunti del prossimo 2 novembre ristabilisce la legalità al cimitero. Dopo aver scoperto che la ditta incaricata dei servizi di installazione delle lampade votive al camposanto svolgeva ormai da due anni le proprie attività senza corrispondere i contributi dovuti al Comune, e dopo le verifiche compiute dall’assessore ai servizi cimiteriali, Giuseppe Affinito, l’Amministrazione Comunale ha infatti proceduto alla revoca del mandato. Nell’imminenza del ponte di ognissanti i servizi sono stati quindi assegnati a una nuova impresa, in attesa di svolgere una
nuova gara pubblica di affidamento”. “Si tratta di un’operazione importante – ha commentato il primo cittadino – con cui l’Amministrazione ha inteso porre fine a una grave situazione di illegalità, andando a sanare il grave danno economico che si continuava a consumare a spese delle casse comunali e quindi del cittadino”. “In particolare la ditta sollevata dall’incarico – aggiunge l’assessore Affinito – ha mancato di versare al Comune di Afragola un agio di circa 350.000 euro. Abbiamo potuto appurare, inoltre, che pur essendo cessata di fatto nel maggio 2012, la ditta in questione aveva continuato fino alla giornata di ieri a incassare, senza averne titolo, somme di denaro dai cittadini afragolesi”. Anno XX - numero 340 - Sabato 12 ottobre 2013
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Verso la conclusione la vicenda della scuola afragolese
Nuovi gestori per l’Addolorata Scaduti i termini del bando. A breve si scoprirà chi dovrà portare avanti la struttura di Cinzia Lanzano
a scuola Addolorata è stata messa “al bando”! Il primo Ottobre è, infatti, scaduto il termine ultimo per partecipare alla gara per “l'appalto del servizio di semiconvitto presso la scuola primaria e dell'infanzia "Addolorata" per 150 alunni le cui famiglie versano in condizioni di disagio”. Il bando è stato pubblicato l’8 Agosto scorso ed è stato il tentativo dell’amministrazione Tuccillo di risolvere una questione che va, ormai, avanti da anni: il problema Addolorata. La storia ha inizio quando la scuola all’inizio degli anni ‘80 è passata nelle mani del Comune, in seguito all’abolizione degli Istituti per l’Assistenza e Beneficenza. In quell’occasione la scuola divenne comunale, ma fu stipulata una convenzione con chi precedentemente amministrava l’istituto, ossia le Suore Compassioniste Serve di Maria, che restavano a far parte della gestione, prendendone la direzione. Da allora, in più di 30 anni, parecchi politici si sono avvicendati nel Palazzo comunale e con alterne vicende hanno segnato il destino di questa scuola; nonostante tutto, negli anni, è riuscita ad offrire alla cittadinanza un ottimo servizio pubblico e una buona istruzione ai suoi alunni, e tuttora lo fornisce alle dieci classi di scuola primaria e cinque dell’infanzia. Famiglie, ex allievi e allievi si sono sempre battuti affinché potesse continuare la sua attività didattica. Più volte la convenzione è stata portata in Tribunale: i giudici l’hanno ritenuta
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talvolta legittima, altre volte illegittima appellandosi a diciture errate, leggi comunitarie e via discorrendo. La giunta Tuccillo ha tagliato la testa al toro, decidendo di scrollarsi quello che era diventato un grattacapo, o un peso, stando
del Comune. Anche le insegnanti saranno scelte dai nuovi gestori. Le attuali “insegnanti comunali” dopo anni di attività didattica, saranno impiegate presso il Comune, comportando un netto cambio non solo di destinazione, ma soprattutto di com-
a quanto affermato dalla precedente Amministrazione, per cui l’istituto era solo una voce di spesa in bilancio, che troppo gravava sulle finanze del Municipio. Eppure, viene troppo poco citato il finanziamento statale che il Comune riceve a favore delle attività della suddetta scuola. Secondo il nuovo bando, la scuola sarà data in gestione per nove anni a chi si aggiudicherà la gara con un comodato d’uso, essendo lo stesso edificio di proprietà comunale. Sarà, inoltre, un semiconvitto e pertanto accoglierà 150 bambini indigenti, per i quali la retta giornaliera sarà a carico
pito. Anche le insegnanti negli anni sono state bersagliate e, spesso, avversate da politici e da certa stampa, perché hanno ritenuto il loro ruolo di maestre, come una mansione di vantaggio, anziché un compito svolto in base alle proprie conoscenze e competenze, accusandole perfino di trattamenti privilegiati (non a ragion veduta). La data di apertura delle offerte non è ancora nota, sarà comunicata, ai partecipanti, a mezzo fax e/o posta certificata. Bisognerà quindi attendere per conoscere i partecipanti, il vincitore e il destino dell’Addolorata.
Caivano / Premio di narrativa per una alunna della Don Milani “Pur essendo così mal ridotta, da lontano di riusciva a sentire le risate dei bambini che ci giocavano una volta: solo un ragazzo di tredici anni con il suo cane si recava in quel luogo logorato dal tempo e dalle persone…”. Questo è altri passi fanno parte del racconto ‘Non è solo un sogno’,scritto da Sabrina Ariemma della terza della sezione C dell’Istituto Comprensivo ‘Don Milani, che si è classificato terzo al Premio ‘Dal cortile al condominio’, promosso dal Comitato corso Caudino San Pasquale di Airola in provincia di Caserta. Anno XX - numero 340 - Sabato 12 ottobre 2013
La seconda edizione del concorso letterario che vede come referente la professoressa Filomena Ruggiero, tenendo fede ai valori della carità, dell solidarietà e della legalità ha posto l’accento sul tema della solitudine vista come causa di infiniti disagi che spesso portano l’uomo, indipendentemente dall’età anagrafica e della condizione sociale, a sfiorare i limiti della legalità. Il concorso è un percorso a cui hanno partecipato centinaia di scolaresche e singoli ragazzi che prevede una prima fase della presentazione del progetto e questionari, poi seguito dalla raccolta
dei dati, poi in una terza fase la produzione di un racconto su un canovaccio predisposto, poi di racconti e una prova del concorso come quinta fase. La manifestazione finale di premiazione si è svolta nell’Auditorium del carcere di Airola dove le opere premiate sono state lette dall’attore Sasà Trapanese ala presenza di autorità e istituzioni. L’alunna Sabrina Ariemma, vincitrice di questo importante premio era accompagnata oltre che dai genitori dalla sua insegnate di lettere Mimma Visone e dalla preside Teresa Ummarino per la quale “questo riconoscimento anche alla scuola ‘Don Milani’ che da anni è impegnato sul fronte della legalità e della solidarietà con progetti e iniziative che vedono i ragazzi protagonisti”. Antonio Trillicoso Cogito • 15
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Francesco Capasso era nel team che ha raddrizzato la Concordia
“Un’esperienza unica” Il giovane cuoco frattese racconta le emozioni di quei giorni trascorsi all’isola del Giglio di Angelica Argentiere
a notte tra il 16 e il 17 settembre ha rappresentato una notte storica perché è stata quella in cui si è riusciti a raddrizzare il relitto della Costa Concordia, naufragata lo scorso 13 gennaio 2012, nell’incidente in cui morirono 32 persone. Un lavoro di recupero lento ma efficace a dimostrazione di un
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grande compendio di ingegneria nazionale e internazionale. L’annuncio ufficiale della rotazione della Concordia è arrivato alle 4:08. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli lo ha comunicato insieme ai responsabili del progetto per la Costa, Franco Porcellacchia, e per il consorzio Micoperi, Sergio Girotto, tra abbracci e applausi reciproci, consci del grande lavoro ultimato. Nella squadra della Micoperi era presente anche un ragazzo di Frattamag-
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giore: Francesco Capasso, 34 anni, cuoco per la Micoperi che ha conosciuto tutto il team e vissuto in prima persona i lavori di recupero. Lo abbiamo intervistato per farci spiegare la sua storica esperienza: “Mi sono imbarcato lo scorso 19 novembre e inizialmente non è stata facile perché era la prima volta che lavoravo su una nave ma la mia famiglia e la mia ragazza mi hanno supportato anche perché l’isola del Giglio è in una zona dove tira un vento fortissimo e spesso durante il lavoro è caduto tutto dalle dispense. Il primo impatto di quando ho visto la Concordia è stato sentirmi una formica che vede un ele-
rispetto ad altri e che magari hanno lavorato anche di più”. Capasso ha poi aggiunto: “E’ stata un’esperienza che mi ha maturato molto dal punto di vista professionale ma soprattutto umano. Vedere quel relitto a pochi metri da me portava la mia mente a pensare a quel disastro umano, a quella vacanza da sogno in cui sono morte delle persone”. Ha concluso: “L’emozione più forte è stata sentire il suono della sirena per dichiarare chiusi i lavori, dopo 19 ore e aver visto la nave sollevarsi sempre più di qualche metro ogni ora, lì ho provato delle sensazioni forti perché mi son sentito parte
fante che s’addormenta. Ho lavorato per la Micoperi, il consorzio principale che ha curato i lavori di recupero della nave. Tante le persone che hanno lavorato lì 12, 13 ore al giorno anche meno visibilmente
pure io di un progetto così grande come il recupero della Concordia che faceva impressione vederla dall’altra parte, sembrava quasi di cartone e vederla dal vivo è stata tutt’altra storia”.
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La Corte d’Appello ha ridotto la pena per il militare frattese
Parolisi condannato a 30 anni I giudici: E’ stato lui a uccidere la moglie, Melania Rea, nel 2011 a Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha inflitto una condanna di 30 anni in carcere al frattese Salvatore Parolisi per l'omicidio della moglie Melania Rea. In primo grado i giudici avevano deciso l’ergastolo per il militare ritenuto l’unico colpevole dell’omicidio della moglie, avvenuto nel bosco di Civitella nel 2011. “E' stata dura”. Questo l'unico commento uscito dalla bocca di uno dei giudici popolari della Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila che ha confermato, di fatto, la colpevolezza di Parolisi. I sei giudici popolari sono usciti tutti insieme con bocche assolutamente cucite e non hanno voluto rilasciare altre dichiarazioni. Ha parlato invece Nicodemo Gentile, uno degli avvocati di Parolisi che si aspettava sentenza diversa. “Salvatore si aspettava qualcosa di diverso, non dico l'assoluzione, ma...Ora non ci resta che accettare il verdetto, non ci resta che attendere le motivazioni. E' importante aver eliminato l'ergastolo, ma ci aspettavamo una sentenza leggermente più umana”. In udienza, l’avvocato che difendeva gli interessi della famiglia Rea, Mauro
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di Valerio Cerbone Gionni, ha puntato su alcune prove per smontare le repliche della difesa di Salvatore Parolisi. In udienza, come ha raccontato lo stesso Gionni, è stato mostrato un video che mostra Parolisi sullo stesso luogo del delitto mentre dondola
la figlia Vittoria con gli stessi abiti di quel triste 18 aprile, una video chat con l'amante Ludovica, nella quale i due si mostrano reciprocamente le parti intime, ma soprattutto un filmato del 20 Aprile, giorno in cui è stato ritrovato il
cadavere di Melania, nel quale sono evidenti macchie di sangue rappreso che secondo la difesa di Salvatore potrebbero aver dato vita a quell'impronta sullo chalet che potrebbe dimostrare l'innocenza dell'ex caporalmaggiore. Gionni ha invece spiegato che i militari della scientifica si sono addirittura sporcati i guanti con quel sangue e che quindi quell'impronta può avere quel tipo di origine. “La chat hard con Ludovica è stata mostrata - ha spiegato Gionni - per contestualizzare la lettera prodotta dalla difesa di Parolisi nella quale Salvatore dice alla moglie di volerle bene: la chat è di soli quattro giorni prima la lettera spedita alla moglie”. Il processo si è tenuto a porte chiuse nonostante la richiesta di aprirle avanzata da Parolisi che ora ha una sola speranza: la Corte di Cassazione che, però, non potrà entrare nel merito della decisione della Corte d’Appello, ma solo verificare se sono state rispettate le procedure. La condanna di Parolisi è stata accolta tra indifferenza, soddisfazione e incredulità a Frattamaggiore, come dimostrano anche le interviste raccolte dalle varie trasmissioni televisive che hanno organizzato dirette televisive da Frattamaggiore.
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Un’importante novità per navigare in internet gratuitamente
Wi-fi libero a Frattamaggiore Per ora il servizio è disponibile in quattro zone della città per due ore di Angelica Argentiere
stato tanto atteso, ma finalmente è arrivato il wi-fi anche a Frattamaggiore, grazie al lavoro dell’Amministrazione. In questo caso, a portare avanti il progetto è stato l’assessore alle politiche giovanili, Andrea Galasso. Le aree coperte o in fase di copertura wi-fi sono: Piazza Umberto I, il centro della città, lo spiazzale del Campo Sportivo Ianniello, la Villa Comunale di via Biancardi, i giardinetti di via Vittorio Emanuele III e la biblioteca comunale in via Stanzione. Gli utenti, con il loro smartphone, notebook, tablet o altro possono navigare per due ore al giorno dopo aver effettuato la registrazione al portale d’accesso, gli unici dati richiesti sono un numero di cellulare e un indirizzo email validi. La procedura da seguire per il log-in è la seguente: ricercare la rete wi-fi dal nome “W150 Frattamaggiore” (in quanto aderisce allo stesso sistema presente negli altri comuni italiani “150 piazze wi-fi”, ndr); in secondo luogo si aprirà il portale d’accesso e cliccare su “Registrazione” e dopo aver compilato i campi con le informazioni richieste, cliccare su “Invia”. A questo punto l’utente effettuerà entro 5 minuti una chiamata dal suo cellulare al numero 06.4004.4000 e attendere
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dopo alcuni squilli che cada la linea dopodiché si aggiornerà automaticamente la pagina e dopo aver cliccato sul pulsante “ora puoi navigare in Internet”. Per le volte successive basterà solo inserire username e password indicate nella fase di registrazione al portale d’accesso. Ne abbiamo parlato con l’assessore Galasso che ci ha dichiarato:
“L'installazione di zone wifi gratuite rappresenta il punto di partenza di un progetto più ampio che prevede l'attuazione di una serie di strumenti informatici innovativi al servizio della cittadinanza. D'intesa con l'Amministrazione c'è la volontà di realizzare percorsi che consentano al cittadino agevolare l' interazione con gli organi istituzionali comuna-
li in modo costruttivo. L'obiettivo è quello di "informare-interagire-costruire". In sostanza: “Informare tutti i cittadini, in particolare noi giovani molto spesso avulsi dalla vita politica, attraverso l'utilizzo di strumenti di largo uso quotidiano quali internet, applicazioni per smartphone e così via; - Interagire con loro e consentirgli di esprimere liberamente dei feedback/recensioni relativi al livello di soddisfazione circa il servizio offerto e infine - Costruire insieme servizi "migliori", partendo dalle loro problematiche, segnalazioni e proposte”. L’assessore poi conclude dicendo: “L'intento è quello di porre al centro di tutto le esigenze del cittadino e di semplificare il suo contatto con le istituzioni. Relativamente alle zone wi-fi, a breve il servizio sarà perfezionato presso la villetta di corso Vittorio Emanuele e la Biblioteca comunale e si prevede in un prossimo futuro un ampliamento della copertura nella città. Un particolare ringraziamento va all'Ufficio servizi informatici del Comune e all'Assessore che mi ha preceduto”.
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Proteste alla scuola Castaldo di Afragola
“No ai doppi turni” I lavori vanno a rilento e crescono i disagi e il traffico nella zona di Antonio ta suonando regolarmente già da alcune settimane la campanella per le scuole afragolesi; ma, nel caso della Castaldo, lo storico istituto statale di piazza Ciampa inaugurato nel 1960 dal Cardinale Alfonso Castaldo, il suono è stato, almeno fino a qualche giorno fa, a giorni alterni per i circa 1000 alunni. Il motivo? Semplice: il procrastinarsi della durata dei lavori di ristrutturazione della scuola; un restyling, avviato prima dell'estate e che doveva essere completato per l'avvio dell'anno scolastico, che sembra destinato a non concludersi a breve, e che si protrarrà per altri mesi quando ci sarà l'agibilità di tutte le aule. Almeno questo è quanto ci è sembrato di capire da un colloquio con il professor Simeone Iovino (vedi box) alla guida dell'Istituto Comprensivo "Castaldo - Nosengo". I lavori in corso hanno indotto il dirigente a programmare, a partire dal 30 settembre, i doppi turni. Non sono mancate le proteste dei genitori degli alunni che, di fronte all'annuncio del provvedimento, hanno protestato; a cominciare da quelle di Maria Cinquegrana, presidente del Consiglio di istituto. Non è mancata la risposta dell’Amministrazione. Nel corso di un incontro, tenutosi nella mattinata di lunedi 30 settembre, il sindaco Tuccillo, insieme agli assessori Alessandro Salzano e Giuseppe Affinito, e ad alcuni consiglieri comunali tra cui Gennaro Giustino e Antonio Pannone, ha ricevuto i genitori preoccupati per il grande disagio; successivamente è stato fatto un sopralluogo nello stesso istituto e si è trovata, in accordo con i rappresentanti della scuola e i tecnici del Comune, una soluzione provvisoria per scongiurare i doppi turni e minimizzare le difficoltà: ossia spostare il gruppo interclasse delle quinte dalla scuola Castaldo alla struttura Nosengo dove ci sono aule. Inoltre, per decongestionare i problemi di viabilità e di traffico di piazza Ciampa, (praticamente in tilt per il transito di più di mille alunni e per la non costante presenza dei Vigili), è stato deciso di creare un corridoio pedonale, in un'area della scuola oggetto di lavori, per consentire l'uscita degli alunni anche su traversa via Arena. "Spero che questa situazione si risolva al più presto - ha commentato Ciro D'Antò, uno dei genitori - Non riesco a capire questi ritardi nella consegna dei lavori che la precedente Amministrazione aveva assicurato fossero completati prima dell'inizio dell'anno scolastico. Avendo due bambini nella scuola primaria, uno in terza e l'altro in quinta, mi toccherà fare la spola tra la scuola Nosengo e la Castaldo; e questo, con il traffico, è davvero un'impresa ardua". "Siamo sempre disponibili - ha dichiarato il Sindaco - ad
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Boccellino ascoltare i cittadini. Ho fatto il giro delle scuole di Afragola all'inizio dell'anno scolastico per esprimere la mia vicinanza ai giovani e a tutti gli studenti afragolesi. Nel caso della Castaldo, poi, insieme agli assessori Affinito e Salzano, l'Amministrazione si è sin da subito impegnata per risolvere questa criticità e c'è la soddisfazione di aver raggiunto l'obiettivo. Inoltre, nei prossimi giorni, avremo altri incontri con i genitori per monitorare la situazione cercando di dare un'accelerazione alla chiusura dei lavori”. Intanto, tra i genitori qualche dubbio affiora sull'appalto affidato dall'amministrazione Nespoli: non sono chiari i tempi di realizzazione, gli interventi ancora da realizzare e altri aspetti tecnici. Incertezze che il comitato dei genitori si è proposto di approfondire con l'Ufficio Tecnico comunale, diretto dall'ingegner Nunzio Boccia, chiedendo un incontro chiarificatore.
Il dirigente scolastico: “ Stiamo riducendo i disagi” ulle problematiche della scuola Castaldo, S abbiamo scambiato due chiacchere anche con il Dirigente Scolastico, Simeone Iovino. Quali sono le soluzioni che si sta cercando di attuare per ovviare al problema dei doppi turni? “Stiamo cercando di ovviare i doppi turni spostando un interclasse presso la scuola media Nosengo, nel frattempo presso la scuola Castaldo siamo riusciti ad avere, con la dovuta dichiarazione di agibilità da parte della ditta, una parte del cantiere e utilizzare a partire da lunedì alcune aule che di fatto erano inagibili. Se questo tipo di organizzazione non avrà dei risvolti negativi sulla sicurezza dei bambini potrà dirsi scongiurato il problema dei doppi turni permettendo così il ripristino del regolare svolgimento delle lezioni per le primarie che attualmente si stanno svolgendo a giorni alterni”. Nel risolvere tali problematiche ha avuto l’appoggio da parte dell’Amministrazione comunale? “Dopo un primo momento di incomprensione, probabilmente dovuto al fatto che non erano state comprese fino in fondo le vere problematiche, ci siamo ricompattati, e ora stiamo collaborando per porre fine a questa situazione di disagio”. Giovanna Casoria
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Successo per la settima edizione di Bici in Città a Frattamaggiore
In migliaia per citta’ migliori Gli iscritti erano 1223, ma nelle strade frattesi c’erano almeno 2000 persone di Marina Esposito
omenica 29 settembre c’è stato uno sciame di persone, migliaia di biciclette, clima mite, volti felici, sorrisi e spirito di adesione e partecipazione. Come ormai da consuetudine, si aspettano i mesi di maggio e settembre per poter rivivere, per riprendersi la strada e accompagnare i sogni a colpi di pedalate. E la settima edizione di Bici in Città ha avuto il suo caro e consolidato successo. Tanti cittadini hanno contribuito e ade-
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rito alle cause che le varie associazioni, non solo frattesi, stanno portando avanti. Mobilità sostenibile, piste ciclabili, roghi tossici, inquinamento, e rispetto per la terra in cui si vive, per cui si vive. Il comitato ViviAmo la Città, cui sono parte Sottoterra Movimento Antimafia, Cantiere Giovani, No ai Tralicci, Ottava Nota, Assomaggiore, Riscriviamo la Città e il Liceo Scientifico Miranda, ha organizzato e reso possibile quella che è ormai una della ma-
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C R O N A C A ‹‹ nifestazioni più importanti dell’hinterland napoletano. Questa volta gli iscritti erano 1223, 817 maschi e 406 femmine, dal più giovane di appena 9 mesi al più anziano di 86 anni. Aumentato ancora, quindi, il numero di partecipanti che fino al maggio scorso era di 1013 persone (ovviamente considerando che molti non sono riusciti ad iscriversi a causa dell’affollamento). Altissimo il numero dei più giovani che, da 0 a 20, è 611; invariata la fascia dai 21 ai 30, composta da 88 iscritti; quelli tra i 31 e i 60 anni aumentano ancora, portandosi a 411; e infine gli anzianotti, dai 71 agli 86, sempre presenti e partecipativi. Molte le città della provincia di Napoli presenti, e anche qualcuna del casertano. C’erano cittadini di Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Cardito, Orta di Atella, Crispano, Sant’Arpino, Arzano, Succivo, Aversa, Caivano, Casoria, Casandrino, Casagiove, Giugliano, Napoli, Sant’Antimo, Santa Maria Capua Vetere, Afragola, Cesa e Melito. Nonostante il tempo non proprio bello, le difficoltà, gli immensi ostacoli e tutte le avversità che ci si possono trovare davanti, ancora una volta questi cittadini, i cittadini, hanno sottolineato la necessità, il bisogno e il forte desiderio di vedere il proprio luogo di appartenenza cambiato e migliorato. Non si tratta solo di numeri, spesso è importante considerare anche solo la presenza di quei pochi che in realtà sono molto perché si inizia con poco e si arriva, forse, a traguardi che prima sembravano irraggiungibili. I cittadini ci sono e il sindaco, Francesco Russo, presente anche se, questa volta, appiedato, ha contribuito all’organizzazione appoggiando quella parte di piccolo mondo che combatte ogni giorno affinché il futuro delle cittadine dell’area a Nord di Napoli sia un futuro diverso e sicuramente migliore.
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Aism. una mela per la vita ’AISM, Associazione Italiana per la lotta contro la ScleL rosi Multipla, si riunisce sabato 12 e domenica 13 ottobre con i suoi volontari in piazza Umberto I, a Frattamaggiore, e in piazza Municipio, a Casalnuovo, per la vendita delle mele. Solo per la giornata di domenica altri banchetti saranno posti fuori le chiese di Crispano, Caivano e Casoria. Il frutto, pensato e proposto come simbolo della donna e dell’importanza della forza di quest’ultima nella difficile lotta con la propria quotidianità, sarà venduto con l’unico obiettivo di raccogliere fondi e soprattutto con il fine di aiutare la ricerca scientifica già brutalmente attaccata dai tagli alla sanità. Questa terribile malattia colpisce soprattutto giovani e donne. È dimostrato, infatti, che una volta ogni quattro ore viene effettuata una nuova diagnosi su pazienti che hanno dai 19 ai 30 anni. Sono persone che potrebbero vivere, nel corso della loro vita, difficili sintomatologie come: la disabilità, la cecità, la perdita dell’udito o il mancato controllo del sistema urinario. Ovviamente non si ha preavviso. L’età di sviluppo e scoperta della malattia varia a seconda dei soggetti e può avvenire anche a soli 13 anni. I volontari, consapevoli delle difficoltà vissute e da vivere, si propongono con un gesto che forse non cambierà la vita di queste persone ma creerà speranze, sogni e differenti determinazioni. L’associazione sarà presente in oltre 3000 piazze italiane (l’elenco completo è disponibile su www.aism.it), più o meno centrali, in diversi centri commerciali e si può donare 1 euro inviando un sms al 45593 per sperare in un mondo libero dalla sclerosi multipla. Marina Esposito
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›› RUBRICHE
La società nello “specchio del diritto”
Rubrica giuridica a cura dell’Avvocato Antonio Bova
(Docente a contratto di Diritto Privato Università di Napoli Federico II) Una rubrica dedicata all’approfondimento di tematiche giuridiche, per fornire risposte alle domande dei cittadini (via mail all’indirizzo studiolegalebova@virgilio.it - e redazione.cogito@libero.it), nella consapevolezza che il diritto non è solo nelle leggi o nelle sentenze, ma anche nel cuore e nella mente di chi le interpreta e applica correttamente.
Il diritto d’autore e le opere musicali 1. Norme di riferimento del diritto d’autore Il codice civile fissa solo i principi generali della disciplina del diritto d' autore, mentre l'intera materia è regolata dalla legge 633/1941. Recentemente la disciplina del diritto d'autore si è arricchita per effetto del D.lgs. del 1992 sulla tutela giuridica dei programmi per elaboratore, a sua volta modificato dal D.Lgs. 205/1996. Ulteriori interventi integrativi o modificativi della legge sul diritto d'autore sono costituiti dal D.Lgs. 68/1994, in attuazione della direttiva CEE n. 92/100 concernente il diritto di noleggio, il diritto di prestito e taluni diritti connessi al diritto di autore in materia di proprietà intellettuale poi modificato dal D.Lgs. n. 204/1996, dalla legge 650/1996 contenente norme in tema di pubbliche utilizzazioni di opere, di prolungamento di durata, di disegno industriale e dal D.Lgs. n. 154/1997 contenente norme sulla durata di protezione del diritto di autore e di alcuni diritti connessi. Recentemente è intervenuta la legge 248/2000 che, mantenendo inalterato il contenuto del diritto d'autore, ha ampliato l'estensione della tutela. Da ultimo è intervenuto il D.Lgs. n. 68/2003 con il quale il legislatore ha recepito la direttiva CE n.2000/21 sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto di autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione. In sede internazionale la materia è disciplinata dalla Convenzione Berna 9.9.1886 nel testo di Parigi del 1971 (testo ratificato e reso esecutivo in Italia con L. 399/1978 e dalla Convenzione di Ginevra 6.9.1952, nel testo di Parigi del 1971 testo ratificato e reso esecutivo in Italia con L. 16.5.1977, n. 306). In sede comunitaria è stato recentemente emanato il Reg. CE n. 3295/94 che fissa misure intese a vietare l'immissione in libera pratica, l'esportazione, la riesportazione ed il vincolo ad un regime sospensivo di merci contraffatte e di merci usurpative. Da segnalare sul punto anche i Trattati OMPI sul diritto d'autore e sul dirittomconnesso. 2. Contenuto del diritto d’autore Opere dell'ingegno sono le creazioni nel campo della letteratura, delle arti figurative, della musica, delle scienze, del teatro, della cinematografia e in ogni altro campo dell'attività in-
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tellettuale. Secondo la dominante dottrina l'elencazione contenuta nell'articolo in commento ha carattere esemplificativo e non tassativo. Tali opere sono tutelate indipendentemente dal loro pregio o dalla loro utilità ed anche se illegali o immorali. Elemento costitutivo del diritto d' autore è il carattere creativo dell'opera dell'ingegno, inteso come originalità e novità oggettiva rispetto ad opere dello stesso genere. La dottrina ha chiarito che l'opera dell'ingegno è tutelata solo quale espressione e l'esclusiva, pertanto, si riferisce solo a tale espressione e non all'utilizzazione dell'argomento o dell'insegnamento espressi nell'opera. L'autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l'opera in ogni forma e modo, originale o derivato, nei limiti determinati dalla legge sul diritto d'autore, e in particolare con l'esercizio dei diritti esclusivi indicati negli articoli da 13 a 18 della legge stessa (art. 12 comma 2 l.d.a.). Indipendentemente dai diritti di utilizzazione economica dell'opera, l'autore ha e conserva, anche dopo la cessione di essi, una serie di facoltà, chiamate diritti morali, che sono regolamentate agli articoli da 20 a 24 della legge sul diritto d'autore. Lo scopo del diritto morale è quello di proteggere la personalità dell'autore quale si manifesta nella sua opera, purché questa rientri tra quelle che possono formare oggetto di tutela. 3. Opere musicali e diritto d’autore: quesiti e casi concreti In risposta ai quesiti posti dalla signora Angela, lettrice di Frattamaggiore, si osserva quanto segue. L'articolo 2 della legge sul diritto d'autore, enucleando in particolare le opere d'ingegno comprese nella protezione del diritto d'autore, menziona al numero 2 "le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé opera originale". La legge intende proteggere ogni forma di espressione musicale, che si avvale di una successione di suoni e silenzi. Si precisa che le opere attinenti la materia musicale, ma di carattere letterario o didattico, come i trattati di musica, le opere di critica musicale e simili non rientrano in questa categoria. Il concetto di composizione vale in-
vece per ogni specie di componimento musicale, dall'opera sinfonica alla canzonetta. Inoltre la legge specifica quelle combinate con un'opera letteraria, quali il melodramma, le operette o le commedie, tutti casi di opere composite. Rilievo hanno anche le cosiddette variazioni musicali, composizioni derivanti da cambiamenti o da sviluppi di toni, elementi armonici e melodici del tema di una preesistente composizione di un altro autore o dello stesso autore che crea la variazione. La classificazione operata dalla legge non esclude però la tutelabilità di creazioni diverse, come quelle che possono risultare da tecniche nuove o da nuove forme di espressione. Solo se sussistono i requisiti generali di sufficiente complessità, di novità oggettiva e di originalità, l'opera è riservata nel suo complesso all'esclusiva dell'autore. Naturalmente anche nella musica esiste un fondo comune: stilemi melodici, armonici, ritmici tipici di aree culturali o generi musicali. Chi vi attinge potrà naturalmente proteggere la sua opera, originale in quanto utilizza questi elementi non originali in una composizione più ampia e complessa, ma non potrà pretendere per l'avvenire che i terzi si astengano dall'utilizzare gli stessi elementi per nuove e originali composizioni. La legge si occupa di regolare anche il caso delle opere in comunione, nelle quali i contributi di ciascun autore sono indistinti e irriconoscibili. L'articolo 10 della legge stabilisce che se l'opera è stata creata con il contributo indistinguibile e inscindibile di più persone, il diritto d'autore appartiene in comune a tutti i coautori. Al secondo comma, l'art. 10 stabilisce che le parti indivise si presumono di valore uguale, salvo la prova per iscritto di diverso accordo. La legge rende applicabili alle opere in comunione le norme che regolano la comunione, e offre al singolo autore, di far valere singolarmente il diritto morale. Inoltre l'opera non può essere pubblicata, se inedita, né essere modificata, o utilizzata in forma diversa da quella della prima pubblicazione, senza l'accordo di tutti i coautori. In caso di ingiustificato rifiuto di uno o più coautori, la pubblicazione, la modificazione o la nuova utilizzazione dell'opera può essere autorizzata dall'autorità giudiziaria.
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Rapina da film al Bingo Montecarlo La chiamano la banda dei Bingo. Sono uomini pronti a tutto, armati fino ai denti. Esperti rapinatori che, come nei più classici film hollywoodiani, fanno il colpo perfetto in pochi minuti. Forse il titolo di questo “film” potrebbe essere “la rapina perfetta”. In otto hanno preso di mira il Bingo Montecarlo, al confine tra Afragola, Casoria e Cardito. Sono entrati in azione verso sera, vestiti di nero con caschi da moto integrali e nelle mani coperte dai guanti, avevano qualsiasi tipo di armi: dai mitra ai fucili a pompa alle pistole che tutti avevano a vista nella vita dei pantaloni. Sono entrati prendendo in ostaggio il guardiano che si trovava all’entrata del parcheggio e sotto la minaccia delle armi lo hanno spinto fino a entrare nella struttura. Una volta all’interno già sapevano la predisposizione delle casse, secondo gli inquirenti avevano studiato il colpo nei minimi dettagli. Hanno preso l’incasso delle 4 casse, quella del parcheggio, del bar, delle slot machine e quella della sala interna, per un totale di circa 50.000 euro. Tutti i presenti erano neanche a dirlo terrorizzati alla vista delle armi, ma con un accento napoletano sono stati tranquillizzati dai malviventi che nessuno si sarebbe fatto male e che sarebbero andati via il prima possibile. Si può dire che hanno mantenuto la
Tanti auguri a...Tanti auguri a... Matrimonio Augurissimi a Mary e Giuseppe. Tanta felicità da Stefania, Aurelio, Fabio e Antonella
parola perché la rapina è durata solo sei minuti, i video della sicurezza mostrano il gruppo di rapinatori come persone organizzate nei dettagli, ognuno aveva un proprio ruolo e si muovevano in totale coordinazione gli uni con gli altri. L’unica parola pronunciava di frequente tra di loro, per chiamarsi senza utilizzare i nomi propri dei vari membri della banda è: “colleghi”. Ovviamente come in questi casi le macchine e gli scooter utilizzati per il colpo sono risultati rubati e al momento dei rapinatori non si ha alcuna traccia.
Martino Uzzauto
CASALNUOVO/ Sposa muore nel giorno del suo matrimonio Una tragedia incredibile a Casalnuovo dove viveva Fortuna, morta il giorno del suo matrimonio. Aveva appena salutato amici e parenti con cui aveva festeggiato il suo matrimonio con Gianluca, quando si è sentita male ed Poi Fortuna F., 32 anni, si è sentita male ed è morta. Casalnuovo, centro dell'hinterland napoletano, è scossa dalla tragica notizia. Fortuna è figlia di un falegname molto noto conosciuto in città e stylist per una nota azienda di moda campana. Secondo quanto riferisce ilcorrieredellacampania.com, la coppia aveva appena concluso il banchetto nuziale in un ristorante-albergo di Boscotrecase. Salita in camera con lo sposo, poco dopo le 22, Fortuna si è sentita male. Subito sono stati allertati i soccorsi che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, sembra per un infarto. A quel punto il magistrato ha dovuto disporre l'autopsia (d'ufficio, date le dinamiche). Il giorno più felice della sua vita è coinciso fatalmente con il più tragico.
Tanti auguri dalla redazione di Cogito alla piccola Francesca, che a luglio ha festeggiato il suo primo compleanno, e ai genitori Giuseppe e Rachele Falco. Per i tuoi auguri. invia una mail a redazione.cogito@libero.it Anno XX - numero 340 - Sabato 12 ottobre 2013
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