Anno XXV - numero 420 - sabato 19 maggio 2018
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EDITORIALE
LA DELUSIONE E IL CORAGGIO N on sono mancate le sorprese nel panorama politico locale in vista delle comunali del prossimo 10 giugno. Elezioni alle quali non parteciperanno gli elettori di Caivano perché, come ampiamente previsto, è arrivato lo scioglimento ‘postumo’ del Consiglio comunale visto che i Consiglieri erano già andati tutti a casa per le dimissioni della maggior parte di loro; dimissioni che avevano messo la parola fine all’Amministrazione Monopoli che, a dirla tutta, non aveva mai goduto di buona salute. Lo scioglimento del Consiglio comunale, tutto sommato, al di là delle dichiarazioni di facciata, è stato accolto con favore dalla maggior parte dei politici caivanesi che erano ancora lontani dal trovare un accordo utile a presentare candidature per le elezioni del prossimo 10 giugno. Resta, però, l’onta dello scioglimento che, in attesa delle motivazioni, rappresenta una condanna per la politica caivanese perché, a meno che non ci siano precise responsabilità individuali, lo scioglimento di un Consiglio comunale è una condanna per la politica nel suo complesso; quando si arriva a una decisione del genere, infatti, lo si fa perché la camorra è riuscita a permearsi al punto da non fare distinzioni tra questo e quello schieramento perché riesce sempre a trovare il modo di imporre la sua volontà. A confermare questa tesi c’è il caso di Crispano dove è arrivata un’ulteriore delusione per chi voleva un ritorno della politica visto che è stato deciso un prolungamento del commissariamento dell’Amministrazione comunale. Con lo scioglimento di Caivano, un altro dei comuni dell’area a Nord di Napoli, di
quelli che seguiamo con il giornale, si aggiunge al non invidiabile elenco di Amministrazioni che hanno subito l’onta dello scioglimento del Consiglio comunale, un elenco in cui la fanno da padroni Crispano e Afragola che sono stati ‘sporcati’ da questa decisione per due volte. E, a proposito di Afragola, è cominciata la campagna elettorale. Una campagna elettorale che sarà seguita con la massima attenzione dalle forze dell’ordine e dalla Prefettura perché siamo in un Comune che ha vissuto due scioglimenti del Consiglio comunale per condizionamento della camorra e ha sempre vissuto campagne elettorali ‘infuocate’. In questa tornata, inoltre, c’è anche la presenza di candidati coinvolti, direttamente o indirettamente in inchieste della Magistratura o in processi, anche per gravi reati, e, quindi, è inevitabile che si accendano i riflettori degli inquirenti. Al di là del lavoro di forze dell’ordine e Magistratura, però, toccherà ai candidati, a cominciare da quelli alla carica di Sindaco, di tenere la campagna elettorale lungo binari di un confronto democratico e corretto. Inutile nascondere che si poteva e si doveva fare di più, in termini di alleanze e di selezione dei candidati, soprattutto al Consiglio comunale, in tutti gli schieramenti. Ma, alla fine, questi sono i candidati perché questi la città ha espresso e, tra questi, gli afragolesi dovranno scegliere chi dovrà amministrare Afragola nei prossimi cinque anni. Anni determinanti per lo sviluppo di Afragola e dell’intera area. Cinque anni fa la campagna elettorale era basata sulla necessità di far ripartire il progetto della stazione dell’al-
ta velocità, ora quel progetto è realtà, o quasi, nel senso che la stazione c’è, i treni passano e fermano, ma c’è ancora tanto da fare per evitare che sia davvero una ‘cattedrale nel deserto’. Sui progetti che si hanno per la stazione di Afragola si gioca gran parte del futuro di queste terre, se non tutto visto che, difficilmente, arriveranno nuove opportunità di sviluppo di questa portata. Avviare lo sviluppo intorno alla stazione potrà innescare un circolo vizioso in grado di portare un cambiamento in tutta la città, compreso quel centro storico che è ormai in condizioni preoccupanti, sia dal punto di vista urbanistico che sociale. La sensazione è che lì, dove si dovrebbe respirare la storia di Afragola, ci sia un polveriera pronta a esplodere aggiungendosi all’altra criticità mai risolta di Afragola, quel rione Salicelle di cui ci si ricorda solo nei programmi e nei giorni delle elezioni. Un’attenzione che, in tante occasioni, si limita a ‘pagare’ il voto come emerse in maniera chiara nel corso delle elezioni comunali del 2013 quando apparve una scritta che invitava a non andare al voto. Per gli inquirenti quella scritta non era un segno di ribellione, ma un segnale dei ‘portatori di pacchetti di voto’ che non avevano ancora raggiunto l’accordo sulla somma da versare per ottenere in cambio i voti necessari a un’elezione sicura. Ci sarebbero tanti altri motivi di preoccupazione per la campagna elettorale appena avviata, ma bastano questi elencati per tenere alta l’attenzione e per spingerci a provare a fare chiarezza sui programmi di chi ha avuto il ‘coraggio’ di candidarsi a guidare una città difficile come Afragola.
L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)
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PRIMO PIANO
Verso le elezioni comunali di Afragola
A SORPRESA, SARÀ SFIDA A TRE O
IN BREVE
Sfumano molte delle candidature a Sindaco. Restano in campo Tuccillo, Grillo e Bencivenga. Per il Consiglio comunale si sono candidate oltre 400 persone per i 24 posti disponibili
ltre 400 candidati al Consiglio comunale e 3 candidati Sindaco. Sono cambiati un po’ i numeri rispetto a quanto s’era prospet-
Raffaele Bencini, Antonio Cerbone, Antonio Ciollaro, Ferdinando Giacco, Salvatore Improta, Giosuè Massa, Ciro Mauriello, Leone Luigi Pasquini, Vincenzo Pelliccia, Gianluca Ruggiero, Domenico Sepe, Sergio Sodaro, Rosa Criscitiello, Giuseppa Del Mondo, Antonietta Cira Forte, Maria Antonia Giacco, Giovanna Guerriero, Anna Pelliccia, Raffaella Petrellese, Marianna Salierno.
candidati per un posto da Consigliere c’è, mentre si sono ridotti sensibilmente gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino, tanto che, probabilmente, tutto
LISTE A SOSTEGNO DI CLAUDIO GRILLO
AFRAGOLA CIVICA
Raffaele Fusco, Antonio Caiazzo, Tommaso Bassolino, Aniello Baia, Anna Izzo, Michelina Edificante, Florinda Almavera, Rosa Laezza, Biagio Amoruso, Dario Dorio, Daniela Riccio, Maria Antonietta Manna, Ada Di Maso, Maria Rosaria Scardino, Francesco De Rosa, Anna Giuglianno, Filomena Petrellese, Rosa Telemaco, Maria Russo, Carmela Cefalo, Giovanna Napolitano Fico, Nicola Capitale, Vincenza Gazzero, Giulia Iavazzo
SCELTA DEMOCRATICA
FORZA ITALIA
FRATELLI D’ITALIA
Biagio Castaldo, Filomena Barisciano, Gilda Caccavale, Andrea Cavucci, Antonio Angelo Cerbone, Giovanna De Conte, Tommaso D’Emick, Assunta Antonietta Di Maso, Simona Gennarelli, Luigia Giglio, Rosa Grandine, Francesco Iorio, Antonio Iovino, Fortuna Mastrangelo, Vincenzo Moccia, Giuseppe Mosca, Immacolata Nasti, Antonio Oleandro, Antonio Paribello, Giovanna Romano, Lucia Russo, Benedetta Salierno, Maria Carmina Sepe, Jessica Tufano
LEGA LISTA A SOSTEGNO DI MICHELE BENCIVENGA MOVIMENTO 5 STELLE
tato nei lunghi mesi di trattative che hanno preceduto la presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale di Afragola, ma, alla fine, l’esercito dei
Roberto Russo, Giuseppe Affinito, Monica Balsamo, Rossano Campagnoli, Raffaele Castaldo, Raffaele Castiello, Gennaro Cerbero, Vincenzo Concas, Maria Credentino, Vincenzo De Stefano, Anna Di Micco, Aurora Giacco, Santo Giustino, Margherita Grimaldi, Beatrice Manna, Assunta Maraucci, Rosa Miranda, Grazia Moccia (detta Dora), Biagio Montefusco, Vittoria Esposito, Giuseppe Salzano, Nancy Tramo, Anna Astarello, Maria Sossia Del Prete detta Marsia Antonio Lanzano, Aniello Silvestro, Antonio Tuccillo, Pasquale Improta, Vincenzo Esposito, Mattia Celardo, Salvatore Gennarelli, Antonio Corcione, Nunzio Di Sabato, Antonio Cirillo, Assunta Cardarelli, Giuseppa Castaldo, Giovanna Cerbone, Antonietta Zanfardino, Teresa Galletta, Raffaella Ungaro, Antonietta Candida Speranza, Carolina De Dominicis, Domenico Paolella detto Vitae
CANTIERE AFRAGOLA
Giuseppina Tignola, Arcangelo Ausanio, Antonio Barra, Flora Capozzi, Giovanni Celardo, Antonio Maurizio Consiglio, Massimo Dattilo, Aminta De Luca, Aldo De Martino, Guido Di Lorenzo, Martina Di Palo, Carmela Esposito Maiello, Nicola Fontanella, Margherita Giglio, Antonio Magri, Maria Montini, Giuseppe Pannone, Francesco Papa, Simona Pecchia, Raffaele Punzo, Ferdinando Salzano, Anna Silvestri, Nunzia Strazzullo, Alba Ardis
Giacco Camillo, Bovino Giuseppe, Cappierllo Caterina, Caputo Carla, Castaldo Vincenzo, Crispino Gennaro, De Liso Luigia, Di Maso Vincenza, Errichiello Concetta, Esposito Silvana, Franzese Federica, Fusco Francesco, Galasso Isabella, Giglio Brigida, Laezza Gennaro, Molisso Daniza, Peluso Sofia Pia, Polito Santo, Rizzuto Anna, Roghi Antonietta Anna, Russo MOVIMENTO AFRAGOLA FUTURA Michele, Sarcito Teresa, Uccello Vincenzo, Vasaturo Nicola Mario Carnevale, Michele Caldaria, Alessandra Capone, Antonia Caputo, Chiara Castiello, Domenico De Leonardis, CAMBIAMENTI AFRAGOLA SOLIDALE Castiello Francesco, Auricchio Margherita, Barisciano Raffaele, Maria Di Maso, Jessica Orsolina Donatore, Aniello Iazzetta, Bene Francesco, Cacace Anastasia, Cajola Anna, Capone Angelo, Brenda Manzo, Agnese Migliaccio, Anna Mocerino, Maria Cappiello Raffaele, Casillo Assunta, Celardo Mauro, Cocozza Rosaria Muto, Ferdinando Norcino, Vito Palladino, Eduardo Iolanda, Daniele Tommaso, De Falco Elena, De Gregorio Annalisa, De Passarella, Pasquale Petrellese, Salvatore Russo, Rodolfo Luca Giuseppe, Iovino Antonio, Lanzano Giovanni, Mele Giuseppe, Salierno detto Ernesto, Antonietta Santaniello, Ferdinando Pannone Annalisa, Perone Alessandra Rosangela, Sarappo Gennaro, Peluso, Giovanni Terzo, Nunzia Triola, Marco Vernazzaro Sorrentino Carmine, De Rosa Tecla, Fatigati Orsola NUOVA CITTA AFRAGOLA VIVA Giuseppe Ribezzo, Vincenzo Bava, Vincenzo Boemio, Iavarone Salvatore, Acri Cristina, Boemio Antonio, Anastasio Pasquale Campagnola, Francesca Capone, Pietro Caputo, Rosa, Caputo Elena, Carcassa Valeria, Castaldo Francesco, Concetta Castaldo, Maurizio De Falco, Alessandra Della De Stasio Mariangela, Di Micco Sara, Frassine Raffaele, Vecchia, Nunzio Esposito, Angela Fatigati, Loredana Gialantonio Antonietta, Giugliano RosaPia, Monaco Giuseppe, Iazzetta detta Loredana, Maria Iazzetta, Giovanni Antonio Muto Vincenzo, Salierno Domenico, Sepe Pietro, Siciliano Iengo, Domenico Iorio, Giuseppe Martusciello, Antonio Filomena, Soria Maria, Spagnuolo Fernando, Tagliaferri Migliore, Maria Pia Napolitano, Assunta Russo, Pasquale Salierno, Luigi Terracciano, Benito Zanfardino Jessica, Testa Massimo, Telemaco Rosa, D’Orso Lucia
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si deciderà al primo turno, senza andare al ballottaggio previsto per domenica 24 giugno. Ma come si è arrivati ai tre schieramenti che gli afragolesi dovranno conoscere in queste settimane che precedono il voto del 10 giugno? Che fine hanno fatto le altre coalizioni che si stavano costruendo? Proviamo a ricostruire il tutto perché anche questo può aiutare a fare una scelta consapevole. Nei mesi scorsi avevamo raccontato che l’unica certezza era la candidatura di Tuccillo che l’aveva annunciata nel corso di una delle riunioni del Consiglio comunale più difficili della sua consiliatura e quando la politica cittadina sembrava particolarmente divisa al punto che si prospettavano almeno 7 candidati Sindaco. Oltre a quella a sostegno di Tuccillo, infatti, si pensava a un’altra coalizione di centrosinistra, con i fuoriusciti del Pd e altri che avevano abbandonato Tuccillo nel corso della consiliatura, ad almeno due di centrodestra, una che faceva capo alla Lega di Nespoli e Castiello e una intorno a quanti erano stanchi del ‘controllo’ dell’ex Senatore, e due di centro, una guidata dall’ex presidente del Consiglio comunale, Nicola Perrino, e l’altra ispirata da Gennaro Giustino di A viso aperto. A loro si aggiungevano poi i Cinque stelle. Nelle ultime ore prima della presentazione delle liste, invece, sono venute meno le divisioni nello schieramento di centrodestra che s’è unito a forze civiche che, nel frattempo, avevano avviato un dialogo e s’è arrivati alla scelta di Claudio Grillo, imprenditore e presidente della Pro loco, quale candidato Sindaco. A sostenerlo anche i fuoriusciti del Pd. S’è sciolta come neve al sole anche la candidatura di Nicola Perrino a
sindaco, al punto che l’avvocato afragolese ha deciso di non candidarsi neanche al Consiglio comunale, e chi lo sosteneva e ha deciso di presentarsi comunque alle elezioni, s’è diviso tra gli schieramenti di Grillo e Tuccillo. Gli unici a mantenere fede a quanto fatto nei mesi scorsi sono stati i Cinque stelle che si presentano solitari, con una sola lista, contro due ‘corazzate’ da dieci e otto liste. Uno tra Tuccillo, Grillo e Bencivenga, quindi, guiderà Afragola nei prossimi cinque anni e sarà il successore di Tuccillo che è stato il primo Sindaco di Afragola a portare a termine il suo mandato elettorale fino in fondo. Un risultato che, in alcuni momenti, sembrava insperato. Scorrendo la lista dei candidati, si vede che tutti gli ex Consiglieri comunali si ripresentano al giudizio degli elettori. Gli unici tre che hanno deciso di prendersi una pausa sono coloro che hanno ricoperto la carica di presidente del Consiglio comunale uscente, Nicola Perrino e Antonio Pannone, e Carmine Di Mauro. Non mancano le polemiche, chiaramente, sia sui cambiamenti ‘impovvisi’ di alcuni partiti e candidati, sia per le ombre che gravano su alcuni candidati per procedimenti giudiziari avviati o che sarebbero per essere avviati. Se a questo si aggiunge che Afragola è un comune che ha vissuto per due volte, nell’ultimo ventennio, lo scioglimento del Consiglio comunale per il condizionamento della camorra è facile pensare che sulla campagna elettorale e sui primi mesi dell’Amministrazione che verrà saranno accesi i riflettori della Prefettura, ben oltre il normale controllo che si riserva ai comuni che hanno subito l’onta dello scioglimento.
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PRIMO PIANO LISTE A SOSTEGNO DI DOMENICO TUCCILLO PARTITO DEMOCRATICO
Giovanni Boccellino, Gennaro Di Lena, Camillo Manna, Mauro Pecchia, Concetta Antonucci, Raffaele Balsamo, Maria Capone, Giovanni Casillo, Giuseppe Errichiello, Ornella Esca, Giovanni Antonio Forte, Anna Giustino, Giuseppa Granatino, Carmela Iorio, Roberto Lonzano, Angelo Laurenza, Mariateresa Mosca detta Valentina, Maria Lucido detta Rita, Maurizio Giorgio Pezzella, Rosa Pinto, Giovanni Sepe, Marica Zucariello
LA CITTÀ FUTURA
Giuseppe Cerbone, Abdoul Fataho Bara, Giuseppina Castaldo, Rosa Castaldo, Luigi D’Afiero, Anna D’Ambra, Vincenzo D’Anna, Vincenzo De Stefano detto BOB, Fabio Fatigati, Antonio Giugliano detto Marchesino, Sergio Iazzetta, Biagio Iorio, Salvatore Iorio, Giuseppa Ludi, Antonio Marino, Ignazio Marturino, Ernesto Montalbano, Malgorzata Obrebska detta Goscia, Donatella Natale, Stefania Salomone, Raffaele Serpe, Sofia Tuberosa
AFRAGOLA LIBERA
Falco Raffaele, Abate Giovanni, Barbato Nunzia, Casella Francesco, Ciambriello Patrizia in Pizzo, Cignola Domenico Mirko detto Mirko, Cimmino Flora teresa, D’Anna Maria, Di Micco Raffaela in Zenoli, Furia Lina, Germano Giovanni, Giustino Rita Martina, Iannei Raffaele, Iorio Vincenzo, Leone Domenico, Mazza Nunzia, Moccia Giuseppe, Preziuso Maria, Puzio Marianna, Russo Anna, Russo Spena Raffaella, Salzano Rosa, Tornatelli Gennaro, Vilardi Rosa
A VISO APERTO
Giustino Gennaro, Botta Raffele detto Lello, Castealdo Gennaro Davide, Crisci Immacolata, D’Antò Luigi detto Luigino, De Rosa Francesco, Delle Grazue Francesco, Di Maso Roberto, Esposito Filomena detta Melania, Fatigati Angelo, Ferra Eugenia, Fontanella Erminia, Forte Emilia, Innocente Antonia detta Tonia, Iorio Santa, Laezza Raffaele, Petrellese Nicola, Porcaro Christian, Porroni Nunzia, Rocco Nicola, Servillo Angela, Tortora Maria Maddalena detta Melania, Triola Gaetania detta Gaia
TUCCILLO SINDACO
Vincenzo Abete, Carolina Balsamo, Maria Luisa Caccavale, Maria Carini, Martina Casillo, Romualdo Castaldo, Michela Cerbone, Salvatore Cerbone, Giovanni Chiacchio, Anna Brigida fatigati, Rosa Fico, Francesco Giacco, Immacolata Giammusso, Giovanni Iazzetta, Simona Ingegna, Ferdinando Liguori, Gennaro Milvatti
AFRAGOLA PUNTO E A CAPO
Agnese Amato, Mariano Andreozzi, Maria Angellotto, Tommaso Boemio, Nunzia Bossa, Rossella Brigli, Luigi Castaldo, Luisa Cerbione, Antonio Coppola, Antonio Criscitiello, Gaetana Cuccurese, Anna Maria Delle Cave, Giovanna Di Micco, Carmen Finelli, Giuseppe Iazzetta, Annalaura Limone, Francesco Maiello, Filippo Margione, Gianluca Mauriello, Pasquale Mocerino, Antonietta Musella, Antonietta Petrone, Nunzio Russo, Luigi Tuccillo
AFRAGOLA NEL CUORE
Salvatore Arnone, Vincenza Capparone, Paolo Cappelli, Andrea Casillo, Filomena Casillo, Maria Casillo, Domenico Castaldo, Isabella Colonna, Vincenzo De Gregorio, Raffaele De Stefano, Ersilia Fico, Antonio Catalano, Erlinda Guida, Giuseppina Ianvale, Domenico Iovine, Raffaele Montalbano, Antonietta Muto, Luigi Orefice, Giuseppe Parrella, Tommaso Romano, Vincenzo Romano, Angelo Salzano, Lorenzo Vanacore, Marcello Vetrano
GRANDE AFRAGOLA
Domenico Polito, Vincenzo Salzano, Nunzia Montefusco, Maddalena Russo, Amalia Ferone, Claudia Rufino, Angela Giacco, Assunta Piscitelli detta Susanna, Anna Laezza, Antonietta Russo, Marco Franzese, Domenico Venti, Antonio Di Micco, Pasquale Corrado, Luigi Palmentieri, Fabio Pezzella, Michele Varese, Gioacchino Giacco, Giuseppe Calzo, Luigi Luca Gioia, Gioacchino Silvestro, Pasquale Montella
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POLITICA
Parla Domenico Tuccillo, candidato del centrosinistra e di liste civiche
“ABBIAMO MESSO LE BASI PER UNO SVILUPPO REALE” I
di Antonio Iazzetta
IN BREVE
“Voglio continuare il lavoro avviato in questi cinque anni in cui abbiamo messo a posto i conti. Abbiamo realizzato tante cose, ma ora abbiamo anche le risorse per fare tanti interventi utili”.
l sindaco uscente, Domenico Tuccillo, si ripresenta agli elettori alla guida di una coalizione composta da otto liste, tra cui il Pd, il suo partito. 58 anni, sposato e padre di due figli, è presidente dell’Anci Campania ed è stato Deputato per due legislature. Laureato in lettere è iscritto all’albo dei giornalisti e ha esperienze di insegnamento. Perché ha deciso di ricandidarsi a Sindaco di Afragola? “Ho scelto di ricandidarmi perché ho fatto un bilancio del lavoro svolto, rendendomi conto che molti obiettivi sono stati realizzati e che sono state messe le premesse per uno sviluppo moderno ed efficace della città. Non voglio che il lavoro di questi anni e i risultati ottenuti siano dispersi anche perché sulla scena politica afragolese non s’è visto nulla di significativo oltre al lavoro fatto dalla mia Amministrazione. Non nascondo che bisogna fare di meglio. Io mi sono preso la responsabilità
di allontare chi aveva un’idea diversa della politica, ma ora è necessario che la città premi questo mio impegno per il rinnovo della politica cittadina”. Ha allontanato alcuni Consiglieri della sua maggioranza, ma resta in coalizione Gennaro Giustino con cui non sono mancati momenti di frizione e la lista che fa capo a Domenico Polito che, fino a poche ore prima del voto, era con Perrino. Non teme difficoltà qualora dovesse trovarsi a mettere insieme i tasselli per la Giunta? “No. Io la Giunta l’ho sempre fatta con la massima tranquillità e con estrema rapidità, sia all’indomani delle elezioni che quando ho deciso che era arrivato il momento di cambiare qualcosa e non vedo perché non debba continuare su questa strada”. Il rapporto con Giustino s’era un po’ guastato, anche pubblicamente... “C’è stato un rapporto conflittuale in alcuni punti, ma non ci sono mai stati atti di slealtà, quindi, anche se con le rispettive storie politiche e personali, c’è sempre stata una grande e reciproca correttezza e credo che si possa continuare a lavorare insieme”. Lei s’è messo in petto la medaglia della stazione dell’alta velocità. Non la definiamo Cattedrale nel deserto, ma c’è il rischio che lo diventi. Che progetti ha per l’area intorno alla
stazione? “Il fatto che si sia fatta la stazione è già di per sè un grandissimo successo se si considerano le difficoltà a progettare e realizzare opere pubbliche di quella portata. Noi siamo riusciti a ottenere la ripresa dei lavori che erano fermi da tempo. Si diceva che era inutile e non c’erano collegamenti, mentre ora il parcheggio è insufficiente e ci sono tanti collegamenti su gomma e sono anche stati aperti anche i lavori sulla linea Napoli Acerra che permetteranno di collegare la stazione con Napoli già a partire dal 2022 e c’è sempre in progetto l’aggancio con la Vesuviana e quello più impegnativo per il collegamento con la Metropolitana di Napoli”. Ma qual è il progetto che avete in mente per quell’area, per sfruttare le potenzialità di quella stazione? “Ho affidato al professor Domenico Moccia il compito di redarre un nuovo piano urbano comunale nel quale avrà un ruolo determinante l’area della stazione dove pensiamo di realizzare una sorta di Expo dell’alimentazione permanente di cui abbiamo già informato la Regione che deve darci risposte. Hanno investito sull’area flegrea e su altre aree, ora devono farci capire che vogliono fare qui. La nostra però è un’ipotesi, ma è necessario una concertazione con enti sovracomunali e altri attori istituzionali”. Potrebbe essere questo il progetto qualificante di un eventuale secondo mandato? “Io credo che il mio secondo mandato potrebbe essere ricordato anche per il piano urbano comunale che finalmente ci darà un disegno di Afragola che, da troppo, aspetta una cosa del genere e s’è sviluppata in maniera disorganizzata e
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disomogenea. Ho dedicato gran parte della mia sindacatura a riordinare, bonificare e riprogrammare e poi ho messo in campo tanti progetti di opere pubbliche e ora è necessario il ridisegno del territorio che ci permetterà di riqualificare la qualità della vita in città. Pensiamo a riqualificare la parte vecchia e a progettare la nuova Afragola, quella che deve nascere nelle aree in via di sviluppo”. Che Afragola lascia e che Afragola lascerà tra cinque anni se continuerà a essere il Sindaco? “Voglio continuare il lavoro avviato e che mi permette di lasciare Afragola con la più bella stazione d’Europa, il palazzo municipale che, grazie alla nostra ristrutturazione, è diventato il più bello della provincia di Napoli, la Masseria Ferraioli, uno splendido esempio di riuso dei beni confiscati, il progetto di riqualificazione delle strutture della Motorizzazione, il più grande piano strade, la ristrutturazione dello stadio Moccia e tante iniziative per le Salicelle”. E tra cinque anni? “Voglio lasciare un’Afragola in cui tutti questi progetti e quelli che ho in mente vadano a costituire un insieme in cui si risconoscono gli afragolesi”. Ha parlato di interventi nelle Salicelle, ma in quel quartiere, così come nel centro storico, si continua a vivere una situazione di enorme disagio sociale e strutturale... “Abbiamo fatto molto per le Salicelle ma c’è ancora tanto altro da fare, puntando anche sulla lotta all’evasione scolastica e dobbiamo fare molto di più con le poli-
tiche sociali. Ora, grazie a una serie di finanziamenti, possiamo permetterci altri interventi. In questi giorni, per esempio, abbiamo avuto 1.500.000 euro dalla Regione che possiamo usare per riqualificare gli edifici”. E per il centro storico? “Al momento non sappiamo neanche quale è il centro storico di Afragola. Chi conosce il territorio sa che è molto difficile anche perché le proprietà sono molto frammentate, ma molto è stato fatto. Tutti i manti stradali sono stati rifatti, abbiamo rifatto piazza Sacri Cuori, piazza Municipio...stiamo rifacendo piazza del Rosario, ma c’è ancora molto da fare e credo che ora possiamo farlo perché abbiamo rimesso a posto i conti e quindi ora possiamo spendere qualcosa in più anche sulle politiche sociali ma anche sul piano degli incentivi per far rinascere attività nel centro storico di Afragola per ridargli vita. Abbiamo anche in corso trattative per acquisire palazzi da abbattere e creare parcheggi”. Nel centro storico c’è anche una forte immigrazione e il fenomeno delle catapecchie affittate a prezzi da reggia... “Anche qui serve un mix di controlli per garantire sicurezza, ma al tempo stesso serve anche un impegno maggiore per favorire l’integrazione sociale e culturale con progetti comunali, anche se è chiaro che, su questo tema, serve l’impegno delle Istituzioni nazionali e regionali”. Afragola ha subito due scioglimenti del Consiglio comunale per condizionamento della camorra e, a ogni elezione, si susseguono voci sulla compravendita dei voti,
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POLITICA
come dimostra il caso delle Salicelle nel 2013 quando una scritta ‘invitava’ a non votare. Come garantire un voto pulito? “Io credo che il voto pulito si garantisca anche nelle dinamiche che portano alle candidature. Io mi sono candidato alla luce del giorno, in Consiglio comunale, con un preciso obiettivo: continuare il lavoro avviato. Non vedo la stessa trasparenza nell’altra coalizione, invece, dove mi pare che ci sia solo la voglia di costruire qualcosa contro il Sindaco uscente”. Cosa ha in mente per la mobilità interna e verso la stazione di Casoria? “Istituire una navetta è complicato, ho intenzione di chiedere alla Ctp l’istituzione di un collegamento diretto, ma devo avere garanzie che il servizio venga poi realmente fatto. Nel frattempo, ho già concordato una serie di variazioni di percorsi per garantire collegamenti con tutta la città. Per esempio abbiamo previsto un capolinea oltre il ponte di San Marco per servire anche quella zona della città”. Come continuare la lotta contro la Terra dei fuochi? “Bisogna continuare sulla strada avviata con controlli mirati che ci permettono di capire quali e quante sono le aziende ch lavorano in nero e abbandonano i rifiuti in strada, soprattutto nelle campagne. A breve partirà anche il controllo con le telecamere, ma il problema va affrontato alla fonte, colpendo le aziende ma migliorando anche la sensibilizzazione, soprattutto quella delle nuove generazioni”.
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POLITICA
Parla Claudio Grillo, candidato del centro destra e di liste civiche
“RISCOPRIRE LE ORIGINI E L’ORGOGLIO DEGLI AFRAGOLESI” di Antonio Iazzetta
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“Il perché della mia candidatura va chiesto alle forze politiche e civiche che mi hanno scelto. C’è bisogno di coinvolgere tutte le migliori energie che, negli ultimi anni, sono state bistrattate”
L
a coalizione più ampia, quella che comprende dieci liste tra partiti e movimenti civici, sostiene Claudio Grillo, imprenditore e presidente della Pro loco. Ha un diploma di geometra e ha proseguito l’attività del padre, Luigi, ampliandola fino a diventare titolare di un’azienda che vanta una ventina di punti vendita di abbigliamento, soprattutto nei centri commerciali. E’ sposato e ha una figlia di 17 anni. Perché ha deciso di candidarsi? “Il perché della mia candidatura va chiesto a chi ha individuato in me la persona in grado di rappresentare la coalizione che mi sostiene. Sono stati loro a cercare me e non io a cercare una candidatura. La mia è stata una scelta sofferta e fatta per amore di Afragola e per rispondere alle richieste di un nutrito gruppo di persone che ha creduto in me per portare avanti un progetto di rinascita per la città”. A sostegno della sua candida-
tura c’è una coalizione tanto ampia quanto variegata, pensa che possano nascere problemi quando ci sarà da ‘accontentare’ tutti nella formazione della Giunta? “Io non devo accontentare nessuno. Hanno scelto me e se la città vorrà dovrò amministrare la città. Non ci sono stati accordi preventivi su nomi e schemi e, una volta eletto Sindaco, se gli afragolesi lo vorranno, si sceglieranno le persone sulla base della trasparenza e della voglia di fare qualcosa di utile per la città. Terrò conto chiaramente delle indicazioni e degli equilibri politici e, al momento, non me la sento di dire neanche se sarà una Giunta tecnica o politica perché davvero non abbiamo parlato di questo, ma solo di temi”. La precedente campagna elettorale fu caratterizzata dai dubbi sulla reale costruzione della stazione dell’alta velocità. Quella stazione ora è una realtà, ma c’è bisogno di sfruttarne tutte le potenzialità. Che idee avete? “Al momento la città ha subito l’alta velocità, ma è vero anche che è da quella stazione dell’alta velocità che deve partire lo sviluppo della nuova Afragola. Per favorire questo sviluppo io credo che sia necessario coinvolgere tutte le forze imprenditoriali, professionali e dell’associazionismo che, spesso, sono state bistrattate in questi ultimi anni. A me non
piace parlare al singolare, siamo una squadra e sceglieremo insieme, coinvolgendo anche la città nel suo complesso com’è giusto che sia”. Al momento non c’è una vostra idea precisa sul cosa fare intorno alla stazione quindi…. “Non c’è un’idea perché non vogliamo continuare con le idee che poi restano tali, ma avviare un confronto serio con la città che, ripeto, ha subito l’insediamento della stazione finora. Sono consapevole e ribadisco che quella stazione, che c’è e ha già dato tanta visibilità alla città, può essere un volano per Afragola, ma è importante che non si trasformi in un altro sogno irrealizzato”. Che Afragola trova dopo cinque anni di Tuccillo e che Afragola pensa di consegnare agli afragolesi tra cinque anni, qualora fosse lei ad amministrarla dal prossimo giugno e fino al 2023? “Trovo una Afragola delusa e bistrattata, ma non sono io che ho la ricetta magica. Quel che è certo e di cui sono sicuro è che bisogna recuperare la vivibilità della città e per farlo c’è tanto da fare, a cominciare dalla possibilità di vivere la città e i suoi servizi, una possibilità che passa anche attraverso la realizzazione di parcheggi su cui s’è perso tanto tempo, penso, per esempio, alla possibilità di realizzarne uno al posto di quel palazzo diroccato che si trova proprio in piazza da decenni. Non posso essere e non mi candidato a essere il realizzatore di tutto quel che non è stato fatto, ma voglio vedere che c’è a disposizione nelle casse comunali e su quello puntare coinvolgendo poi le migliori risorse per sfruttare al meglio le risorse e le potenzialità di cui disponiamo e di cui disporremo nei prossimi anni”. C’è un progetto che caratteriz-
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zerà Afragola guidata da Grillo? “Io voglio riscoprire le mie origini, le origini della mia città, con le sue tradizioni, e su quelle costruire anche occasioni di sviluppo oltre che una maggiore consapevolezza nei cittadini sulle potenzialità della città in cui vivono. Per quanto riguarda i progetti concreti, non posso fare promesse ora perché non so che situazione finanziaria troverò. Io, per esempio, avverto la mancanza di un pronto soccorso in città perché, al momento, c’è solo una struttura privata ad Acerra, ma è chiaro che servirà un impegno di diversi enti perché realizzare una cosa del genere non rientra solo ed esclusivamente nelle facoltà di un’Amministrazione comunale”. Come recuperare il centro storico di Afragola “Veniamo da cinque anni di immobilismo di cui ha fatto le spese anche il centro storico dove io penso a una sorta di censimento. Dove è possibile recuperare, si recupererà, dove non è possibile, faremo in modo di favorire operazioni di abbattimenti e ricostruzioni anche con incentivi fiscali, sempre però nel rispetto delle esigenze di bilancio”. Nel centro storico della città si concentra anche l’immigrazione che, ad Afragola, è presente più che in altri comuni vicini “E’ una problematica nazionale e Afragola si atterrà a quanto deciderà il nuovo Parlamento e il Governo che ci sarà, ma porteremo sicuramente avanti iniziative per riportare legalità, nel rispetto di tutte le persone che vivono in quelle zone”. Un’altra zona della città che vive un di-
sagio perenne è quella delle Salicelle di cui ci si ricorda solo in occasione delle elezioni... “Io ho intenzione di confrontarmi, viste le mie estrazioni cattoliche, soprattutto con don Ciro Nazzaro, il parroco delle Salicelle che tanto sta facendo in quel rione. Da lui raccoglierò le istanze di quel quartiere di cui voglio incontrare anche tanti residenti perché voglio che siano loro a dirmi di cosa hanno bisogno”. Le Salicelle sono, da sempre, considerate un serbatoio di voti da comprare, tanto che, nel 2013, comparve una scritta sulle mura di una scuola che invitava a non votare. Una scritta che, per gli inquirenti, era un segnale che non era stato raggiunto l’accordo sul prezzo da pagare. Cosa ha in mente per scongiurare il voto di scambio in quel rione e negli altri rioni a rischio? “Io non conosco molte persone che vivono nelle Salicelle, ma di certo farò di tutto per evitare che ci sia la compravendita di voti e sono contento se ci sarà anche un maggior controllo delle forze dell’ordine, come sembra che ci sarà. L’ho già detto a tutti i candidati che mi sostengono e lo ribadirò anche nei prossimi incontri: Noi dobbiamo arrivare al risultato che ci siamo prefissi senza alcun trucco. Io non ho la necessità di vincere e di fare il Sindaco, ma ho voglia di mettermi a disposizione della città per fare qualcosa di buono per Afragola e gli afragolesi come me”. Un altro tema particolarmente sentito ad Afragola è quello della mobilità interna e verso la stazione di Casoria... “E non solo, io penso anche che bisogna
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collegare, realmente, la stazione di Afragola dell’alta velocità perché, al momento, non è ancora ben collegata e lo sperimento personalmente quando arrivano in quella stazione persone con le quali devo incontrarmi per lavoro e si ritrovano senza un pullman o qualsiasi altro mezzo che li porti nel centro della città”. Il dramma della Terra dei fuochi sembra essere in calo, ma è evidente che c’è ancora tanto da fare... “Questo è un tema particolare che intendo affrontare con un’opera di grande sensibilizzazione per far capire i danni che si creano con gli sversamenti e gli incendi, ma serve anche un maggior controllo, magari con la polizia municipale, pur se mi rendo conto delle enormi difficoltà vista la carenza di personale”.
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Parla Domenico Bencivenga, candidato sindaco dei Cinque Stelle
“NON SI PUÒ SEMPRE DARE LA COLPA AGLI ALTRI” di Antonio Iazzetta
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“Mi sono candidato per dare un contributo alla città che aspetta il mantenimento delle promesse. Ho in mente di creare una cittadella universitaria intorno alla stazione dell’alta velocità”.
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l Movimento Cinque Stelle ha candidato a Sindaco Michele Bencivenga. Laureato in Ingegneria, ha 65 anni e insegna al Carlo Alberto Dalla Chiesa di Afragola oltre a svolgere l’attività di ingegnere. E’ sposato e ha una figlia di 27 anni. Ha un’unica esperienza amministrativa come Consigliere di Circoscrizione del Partito comunista fatta negli anni ‘80. Perché ha deciso di candidarsi? “La mia candidatura parte dalla constatazione che la responsabilità non è sempre degli altri e dalla consapevolezza che ognuno deve poter fare la sua parte. Non ho ambizioni politiche, tra due anni vado in pensione, insegno e faccio la libera attività, non ho bisogno della politica, ma voglio mettere me stesso e la mia esperienza al servizio della città. Non sono uno sprovveduto e penso di poter fare qualcosa di buono per la città”. Lei è l’unico candidato che ha una sola lista a sostegno. Questo potrebbe essere un vantaggio nel caso in cui fosse eletto Sindaco, ma, in campagna elettorale è
dura scontrarsi con ‘corazzate’ che schierano centinaia di candidati... “A noi piacciono le sfide e quindi affrontiamo questa sfida. Tengo però a precisare che il fatto che andiamo da soli non significa che noi noi non vogliamo confrontarci e lavorare insieme. Ma è chiaro che, intorno al tavolo a cui ci sediamo, non devono esserci personaggi loschi. Noi siamo chiari e parliamo con tutti, ma vogliamo altrettanta chiarezza. Noi siamo fieri e contenti della nostra scelta di andare con una sola lista perché, in questo modo, non dovremo accontentare tante diverse liste”. Realisticamente i Cinque Stelle non possono aspirare al risultato delle politiche, dove avete conquistato oltre il 50% dei voti ad Afragola... “Le amministrative sono chiaramente diverse dalle politiche, quindi so che non prenderemo i 16.000 voti delle politiche, ma stiamo parlando con i giovani e con quanti sono stanchi della vecchia politica”. Che città trova e che città pensa di poter consegnare agli afragolesi se le daranno il compito di amministrarla? “Trovo una città che aspetta da troppi anni il mantenimento delle promesse fatte in campagna elettorale. C’è una gestione del territorio e dei servizi che stento a capire. Le faccio giusto l’esempio della raccolta dei rifiuti che viene fatta di mattina, creando caos e traffico su strade colabrodo che solo ora si stanno sistemando. Per quanto riguarda la città che voglio creare,
abbiamo tante idee e proposte, tra cui quella di creare una Città universitaria”. In che senso? Può spiegare meglio il suo progetto? “Penso all’area intorno alla stazione dell’alta velocità che, secondo noi, può diventare il luogo dove creare una serie di attività agricole che riscoprano le nostre origini contadine e, al tempo stesso, avviino progetti in collaborazione con il Dipartimento di Agraria creando quindi un circolo virtuoso che poi ci potrebbe permettere anche di creare occupazione sana perché la presenza di tanti giovani potrebbe richiedere la creazione di case per farli dormire e di attività per la ricreazione di sera. Il tutto senza nuove colate di cemento, ma solo riqualificando quel che c’è, nel centro storico soprattutto, ma anche nelle periferie. Un progetto del genere potrebbe aiutarci anche a valorizzare tante risorse artistiche e storiche che abbiamo noi che potremmo mettere alla base di percorsi museali, come si fa all’estero”. Il centro storico di cui parla è, insieme alle Salicelle, una delle zone che vive anni di particolari difficoltà... Che progetti avete per eliminare il degrado sociale e strutturale che c’è in quelle zone? “Nel centro storico serve un’azione di riqualificazione importante che passa attraverso maggiori controlli, anche sulle case fittate agli immigrati costringendoli a vivere in condizioni disumane. Bisogna ristrutturare quel che si può ristrutturare e abbattere quel che non è possibile recuperare”. Anche con aiuti del Comune? “Sì, recuperando i soldi necessari con iniziative che permettano di risparmiare risorse. Penso per esempio a un piano di efficientamento energetico con l’installazione di pannelli solari su scuole e altri edifici pubblici che, in questo modo, possono diventare autonomi per l’energia e, al tempo stesso, pro-
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durre energia che possiamo poi vendere. Una cosa del genere potrebbe essere fatta anche per il cimitero. Possibile che non si possa fare un’illuminazione delle lampade votive con l’energia solare?” E per le Salicelle “Guardi, conosco quell’area. Sono il progettista della Cooperativa La nuova casa e ho vissuto in quelle case per venti anni. Io credo che sia necessario soprattutto un controllo continuo oltre che di educazione delle nuove generazioni. Perché non si controlla in quella zona? Si vuole che le Salicelle facciano parte della città? E allora si facciano controlli, si diano servizi, si aiutino le famiglie che sono realmente in difficoltà e non vivono nell’illegalità. Devono rientrare in un contesto sociale ed economico che li avvicini alla città”. I Comuni però non hanno tanti fondi... “Guardi, lo so che ci sono pochi soldi a di-
sposizione, però penso anche che non ci si metta con il dovuto impegno a cercarli forse perché si preferisce non togliere quelle persone dal degrado in cui vivono”. Per avere un serbatoio elettorale a buon mercato come diciamo da anni? “Esattamente...” A proprosito, come evitare la compravendita del voto nelle Salicelle e negli altri rioni a rischio? “E’ necessario un controllo continuo e costante come ho detto prima. Chi viene beccato a comprare o vendere un voto deve essere arrestato immediatamente e subire una pena certa che, al momento, non c’è”. Quindi chiederete che si accendano i riflettori? “Sì...certo. Nelle Salicelle, ma anche in altre zone, a cominciare dal rione Speranza e da tutti quei quartieri dove c’è delinquenza e la propensione all’illegalità”. Tornando al centro storico non si può non fare un riferimento agli immigrati che vivono in quella zona.... “Afragola è e deve essere una città che accoglie e possiamo stare insieme con culture diverse, ma deve esser fatto con politiche dell’accoglienza e dell’integrazione che devono partire dall’insegnamento
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dell’italiano perché chi non conosce neanche la lingua come si può integrare in una comunità?” Cosa avete in mente per la mobilità? “Afragola è una città con un traffico divenuto ormai insostenibile e serve quindi un piano traffico che permetta di ridurlo, ma è chiaro che ci deve essere anche uno sviluppo ordinato della città e, quindi, bisogna far camminare, di pari passo, il piano traffico e un nuovo piano urbanistico che tenga conto delle esigenze della città e porti lontano dal centro attività che richiedono il passaggio di mezzi pesanti che rallentano il traffico veicolare. Per me inoltre è necessario anche trovare il modo per creare piste ciclabli e incentivare l’uso della bicicletta. Io la uso per spostarmi e non vedo perché non si debba agevolare l’uso di questo mezzo ecologico e salutare”. Nonostante i miglioramenti, resta il dramma della Terra dei fuochi. Come contrastare il fenomeno degli incendi e anche quello dello sversamento illegale? “Sono diminuiti gli incendi, ma i cumuli di rifiuti restano nelle periferie e sono un rischio costante che si trasformino in materiale da bruciare. Sui rifiuti abbiamo l’idea di avviare una chiusura del ciclo dei rifiuti che sia controllato dall’origine con la tracciatura. Penso a sacchetti per i rifiuti distribuiti dal Comune con un sistema che permetta il riconoscimento in modo che, anche negli impianti di trattamento, si potrà risalire a chi non ha differenziato adeguatamente i rifiuti. Sono queste le cose che bisogna fare, al di là di controlli con droni e altre diavolerie. Bisogna però chiudere il ciclo, anche con un impianto di compostaggio”.
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E’ arrivato il commissariamento dell’Amministrazione comunale
A CAIVANO NON SI VOTA
di Mimmo De Simone
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La Commissione d’accesso ha chiesto e ottenuto lo scioglimento del Consiglio comunale perchè ha accertato la presenza di condizionamenti della camorra nell’attività amministrativa
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ome previsto e ampiamento annunciato anche da Cogito è arrivato lo scioglimento del Consiglio comune di Caivano per condizionamento della camorra. La notizia del’ufficializzazione della decisione è arrivata dopo una delle ultime riunioni del Consiglio dei Ministri presieduto da Gentiloni. Su proposta del ministro degli Interni, Minniti, “in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata” il Consiglio dei Ministri ha decretato lo scioglimento che è poi passato alla firma del Presidente della Repubblica, Mattarella, per la firma definitiva. Anche se annunciata, la notizia dello scioglimento del Consiglio comunale, è stata una bordata per la politica locale con una macchia che rimarrà nella storia di Caivano non solo sugli Amministratori e su chi fa parte del mondo della politica ma di tutti i cittadini. Per mesi la Commissione di accesso, formata da due viceprefetti, Anna De Luna e Sabrina d’Angeli e dal segretario comunale Giuseppe Di Cicco, ha lavorato nelle stanze comunali, ricostruendo atti e decisioni, e aveva inviato al prefetto di Napoli, Carmela Pagano, un dettagliato dossier sull’attività svolta dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco, Simone Monopoli, dal giugno 2015 al settembre 2017. 27 mesi durante i quali la maggioranza di centrodesta non aveva mai avuto vita facile, all’interno e all’esterno del comune e non erano mancate le polemiche sull’assegnazione degli appalti e sulle nomine dei consulenti. Un’attività politico amministrativa che è terminata nel settembre dello scorso anno quando il primo cittadino ha dovuto interrompere
il suo mandato anticipatamente in seguito alle dimissioni in massa di 13 Consiglieri comunali su 24, di cui quattro consiglieri del suo stesso partito, Forza Italia: Vincenza Buonfiglio, Lorenzo Frezza, Giuseppe Mellone e Gaetano Ponticelli. Lo scioglimento del Consiglio comunale e il relativo commissariamento per un lungo periodo, almeno 18 mesi, va ad aggiungersi al dissesto economico dichiarato dall’ex sindaco, Monopoli. Una decisione che comporta una serie di limitazioni all’azione amministrativa di cui dovranno tener conto ora i Commissari che amministreranno la città nei prossimi anni. Niente elezioni il prossimo 10 giugno, quindi. E dire che i partiti politici e alcuni ex Amministratori già erano in corsa per organizzare coalizioni e individuare i possibili candidati a Sindaco. Su questo c’è da segnale un episodio surreale che aumenta la beffa al danno: subito dopo la notizia dello scioglimento del Consiglio comunale per errore sono apparsi i manifesti, già pronti da tempo, della convocazione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative che si sarebbero dovute svolgere anche a Caivano. Un’affissione davvero strana. Lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche ha scatenato un dibattito sui social davvero esagerato dove si raggiungono livelli altissimi di offese personali non solo contro l’ex primo cittadino ma anche tra gli stessi ex Amministratori. A uscire dai social entrando nella vita reale, con un manifesto affisso sui muri della città, è stato il Partito democratico firmato con i Giovani democratici, guidato dal
segretario Antonio Angelino, in cui si ringrazia sarcasticamente l’ex primo cittadino Monopoli di aver fatto sciogliere il Consiglio comunale determinando una crisi insanabile dell’ente comune. Ma i sostenitori di Monopoli hanno contrattaccato con messaggi di solidarietà e di vicinanza al loro leader. Gli altri partiti e rappresentanti politici non si sono espressi pubblicamente. Aspettano tutti la relazione dettagliata del decreto dello scioglimento per leggere le motivazioni e i Consiglieri implicati oltre all’ex primo cittadino. Intanto sono in molti a ricordare gli anni di inizio anni ’80 quando vennero arrestati Consiglieri comunali, Assessori e Sindaco con molti dirigenti comunali per i rapporti stretti che si erano consolidati in quel periodo post terremoto con la malavita locale. Fu un periodo buio della politica di quegli anni che ha avuto riverbero negli anni successivi con gli avvisi di garanzia notificati agli inizi degli anni ‘90 e successivamente con la condanna di tipo erariale di decine di Consiglieri comunali costretti a risarcire lo Stato per i danni arrecati all’ente. La Prefettura ha intanto nominato i Commissari che reggeranno il Comune di Caivano fino alle prossime elezioni del 2020. A seguito dello scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche, per la guida dell’Amministrazione comunale, sono stati nominati Vincenzo De Vivo, prefetto, già reggente del Comune da settembre scorso, il viceprefetto Vincenzo Amendola, in servizio presso l’ufficio territoriale del governo di Salerno, e il dirigente del ministero degli Interni, Roberto Andracchio.
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Brutte notizie per la politica crispanese
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PROROGATO IL COMMISSARIAMENTO S i allontana il voto a Crispano. Il Consiglio dei Ministri, infatti, nella stessa seduta in cui ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Caivano, ha deciso di dare sei mesi di proroga alla Commissione straordinaria che sta lavorando in Comune. La decisione, si legge nelle motivazioni, si rende indispensabile in ragione della necessità di proseguire l’opera di risanamento dagli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Un provvedimento che enfatizza ancora di più la presenza delle malavita negli apparati amministrativi che, da oltre dieci anni, non riescono a togliersi di dosso questa macchia con due scioglimenti sulle spalle e l’arrivo di rappresentanti prefettizi ad amministrare e a soprattutto a indagare e cercare di tagliare definitivamente quei legami della politica e dell’amministrazione con la camorra. Condizioonamenti che vengono da lontano e che non sono venuti meno neanche con il cambio delle maggioranze, come si legge in alcuni tratti della relazione presentata al Ministero degli Interni: “Gli accertamenti svolti dalla Commissione d’accesso, confluiti nella relazione conclusiva della procedura depositata in data 29 settembre 2016, nell’avvalorare l’ipotesi della sussistenza di fattori di inquinamento dell’azione amministrativa dell’ente locale a causa dell’influenza della criminalità organizzata fortemente radicata sul territorio, hanno posto in risalto come, nel tempo, si sia riscontrata una precisa linea di continuità tra le Amministrazioni che hanno retto le sorti del Comune di Crispano dal 2002 a oggi, con la sola interruzione del periodo di gestione commissariale,
caratterizzata di dall’uso distorto Mimmo De Simone dei pubblici poteri per favorire IN BREVE soggetti collegati direttamente o indirettamente con gli ambienti malavitosi. Partendo dai riscontrati rapporti di parentele e frequentazioni tra componenti dell’Amministrazione comunale e appartenenti a sodalizi criminali, l’attenta e puntuale attività d’indagine ha ricostruito il quadro politico degli ultimi 14 anni del Comune di Crispano evidenziando, la costante presenza nell’Amministrazione di soggetti collegati alla criminalità organizzata, con ruoli diversi sia in Giunta che in Consiglio, sia nella componente di maggioranza che in quella di minoranza, alternate nel tempo, che hanno determinato le scelte e gli indirizzi dell’ente locale”. Parole chiare che giustificano la decisione del Ministero degli Interni e allungano i tempi per ridare al Comune un governo stabile democraticamente eletto dai cittadini. La prima data utile, al momento, è quella della primavera del 2019.
Probabilmente si tornerà al voto per eleggere il Sindaco solo nella primavera del prossimo anno. Troppo gravi le ingerenze della camorra
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APERTO IL BAR NELLA STAZIONE DELL’ALTA VELOCITÀ DI AFRAGOLA
E’ stato riaperto il bar nella stazione dell’alta velocità di Afragola. A darne notizia, con un post su facebook, il sindaco, Mimmo Tuccillo, che ha postato una foto mentre prende un caffè nel bar chiuso per irregolarità amministrative qualche mese fa, nei giorni immediatamente successivi all’apertura della stazione. L’apertura del bar toglie un argomento polemico a quanti, da mesi, stanno prendendo spunto da alcune mancanze oggettive per denigrare la stazione dell’alta velocità che, invece, dovrebbe essere il volano per lo sviluppo dell’area a Nord di Napoli. La mancanza di un bar era un segnale evidente di
quanto lavoro ci fosse ancora da fare e di quanto Firenze, sono scesi proprio nello scalo dell’alta tempo fosse stato perso inutilmente, mentre si velocità di Afragola. costruiva una stazione, che, intanto, al di là delle polemiche, continua a essere usata, sia dai pendolari che viaggiano, ogni giorno, sulla tratta Napoli Roma, che da viaggiatori occasionali e turisti. E comincia a essere scelta anche dai calciatori del Napoli che, dopo la sfortunata trasferta di
CASALNUOVO / COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL PIUEUROPA
I Fondi PiuEuropa, i fondi comunitari destinati al recupero edilizio e urbanistico di diversi comuni della Campania, a Casalnuovo sono sempre stati al centro di polemiche. C’è stato chi ha protestato per la qualità dei progetti e per quella dei lavori fatti, ma le polemiche più accese hanno riguardato il modo in cui sono stati spesi. In tanti hanno denunciato uno spreco
di risorse che potevano essere usate per finanziare altri progetti utili per la collettività. Ora, probabilmente, si è intrapresa una strada che potrà portare a un po’ di chiarezza grazie a una Commissione d’inchiesta proposta da Antonio Corcione che, all’indomani del suo ingresso in Consiglio comunale al posto di Giovanni Nappi, ha annunciato un impegno proprio per fare chiarezza sui lavori del PiuEuropa che, tra l’altro, hanno creato notevoli problemi ai commercianti del corso. Ad annunciare i passi in avanti è lo stesso Corcione: “L’iter per l’istituzione della Commissione di inchiesta che ho presentato insieme ad altri 8
Consiglieri sui disastrosi lavori del PiuEuropa ha superato il vaglio della Commissione qualche giorno fa. Ora, così come da regolamento, l’istituzione della Commissione deve essere messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Vediamo chi vuole fare luce su gestione tecnica, collaudi, qualità della messa in opera. Lavori disastrosi che hanno finito di mettere in ginocchio la città. Il Consiglio comunale è organo di controllo. Deve esercitare questa potestà a tutela dei cittadini e dei contribuenti. Mi auspico piena convergenza di tutti. Se ci sono state inadempienze, omissioni, devono venire fuori, alla luce del sole. Aspettiamo e vediamo”.
CONTINUA LA PRIMAVERA AFRAGOLESE CON L’ISOLA PEDONALE DI VIALE SANT’ANTONIO
Continua la Primavera afragolese con d’accesso alla villa comunale creando davvero del traffico veicolare in continuo aumento. la pedonalizzazione domenicale di viale un’isola “felice” in una città che vive la sofferenza Sant’Antonio ad Afragola che prevede anche spettacoli e animazione per tutti; una scelta, quella della pedonalizzazione, che sembra aver conquistato gli afragolesi, anche se non mancano le polemiche di chi è restìo a lasciare l’auto in garage o comunque a parcheggiarla per godersi un tratto di città completamente pedonalizzato. L’intenzione, però, è quella di continuare e non si esclude anche la pedonalizzazione permanente come testimoniano anche i dissuasori installati nei mesi scorsi. Tra l’altro, la pedonalizzazione di viale Sant’Antonio rende libero dalle auto anche il viale
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CRONACA
Brutta storia a Frattamaggiore
ENNESIMA VIOLENZA IN FAMIGLIA A ncora una brutta storia di maltrattamenti in famiglia. Questa volta è successo a Frattamaggiore, nel centro storico, in via Garibaldi, dove un pregiudicato di 38 anni è stato arrestato in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia, lesioni, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. L’arresto è scattato in seguito a una segnalazione di lite in famiglia diramata dal 113. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato
dei poliziotti ha rivolto la sua violenza nei loro confronti tentando di cacciarli fuori da casa sua, sferrando calci e pugni e minacciandoli persino di morte se lo avessero arrestato. Gli agenti hanno prima messo in sicurezza i bambini e la moglie. Poi, non senza difficoltà, hanno bloccato l’uomo. Alla fine dell’intervento, il bilancio racconta che uno dei poliziotti è dovuto ricorrere alle cure sanitarie. Anche la moglie è stata portata in ospedale
dizio con rito per direttissima presso il Tribunale di Napoli Nord. “Anche se, negli ultimi tempi c’è maggiore attenzione sul tema della violenza di genere, c’è ancora tanto da fare e, per questo, oltre ad assistere le vittime che denunciano, il Centro antiviolenza LiberaMente donna continua anche il suo lavoro di sensibilizzazione sul tema” ha detto la sociologa Rossella Ianniciello, responsabile del Centro Antiviolenza
del locale Commissariato che hanno trovato l’intera famiglia, madre, padre e due bambini, e un clima particolarmente teso con il trentottenne, particolarmente agitato, che inveiva contro la moglie e, all’arrivo
dove le hanno diagnosticato evidenti escoriazioni e contusioni su tutto il corpo oltre a una ferita al naso che ha richiesto una prognosi di 15 giorni. Il trentottenne è stato arrestato per essere sottoposto al giu-
LiberaMente Donna per l’Ambito N17, sottolineando che “a fine maggio è previsto un flash mob in piazza Umberto I a Frattamaggiore”.
di Mimmo De Simone
IN BREVE
Un pregiudicato picchiava la moglie davanti ai figli e ha ferito anche un poliziotto intervenuto. La sociologa Ianniciello: “Si sta facendo molto in questi ultimi tempi, ma c’è ancora tanto da fare”
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CRONACA
Finisce con un’aggressione la contesa per un ragazzo
BULLISMO TRA RAGAZZINE AD AFRAGOLA L di Antonio Ciaramella
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Una quindicenne avrebbe picchiato selvaggiamente una compagna di scuola dopo giorni di liti. Sull’episodio indagano le forze dell’ordine; intanto la vittima è stata operata all’Ospedale del mare
’area a Nord di Napoli continua a essere protagonista, in negativo, della cronaca. E, ancora una volta, per una vicenda che vede protagonisti minorenni, poco più che bambini. Dopo il caso del ragazzino che s’era presentato a scuola con una pistola scenica nello zaino (vedi box n.d.r.), a finire nelle pagine di cronaca sono state due ragazze di 15 anni per un’aggressione avvenuta ad Afragola che può essere certamente inserita nell’elenco degli atti di bullismo che si stanno susseguendo in tutta Italia negli ultimi mesi. Stando alla denuncia presentata dai genitori, sul finire del mese di aprile, una quindicenne sarebbe stata aggredita da una coetanea mentre passeggiava con la sorella. Un’aggressione violenta che le ha procurato diversi traumi al punto da essere costretta a subire un’operazione chirurgica al viso. Spintonata, insultata e presa a calci una volta caduta a terra, la
quindicenne riportato una grave frattura nasale che l’ha costretta ad un delicato intervento ricostruttivo per il violentissimo trauma subito e provocatole da un’amica di classe. Già nei giorni precedenti, dentro e fuori la scuola, tra le due ragazzine ci sarebbero stati litigi, proseguiti anche con messaggi
e insulti in chat. Il tutto sarebbe nato perché entrambi erano innamorate dello stesso ragazzo e una delle due ha pensato di risolvere la questione ricorrendo alla violenza. Il condizionale è d’obbligo, perché, sul caso
sono ancora in corso le indagini delle forze dell’ordine per accertare la veridicità di quanto raccontato e per ricostruire, nei minimi dettagli, quanto è successo. Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale dell’Asl Napoli1, Mario Forlenza, per evidenziare il grande lavoro fatto dall’equipe di sanitari che ha operato la ragazzina nelle sale operatorie dell’Ospedale del mare: “È stato eseguito un intervento di alta specializzazione che riconferma come l’Ospedale del mare stia mettendo in campo tutte le sue eccellenze per diventare il punto di riferimento dell’assistenza a Napoli. Voglio complimentarmi con l’equipe che non si è limitata a un servizio tecnico ma, comprendendo il carico emotivo della vittima, ha messo in campo anche un’attenzione alla condizione psicologica della paziente che in casi come questo riteniamo necessaria”.
SOSPENSIONE E PERCORSI DI RECUPERO PER IL RAGAZZO CHE AVEVA PORTATO UNA PISTOLA ‘SCENICA’ IN AULA
Quindici giorni di sospensione, con i primi cinque senza l’obbligo di frequenza. Questa la “pena” inflitta dalla direzione dell’istituto comprensivo Mazzini Capasso al tredicenne che s’era presentato a scuola con una pistola “scenica”, una di quelle che sono una via di mezzo tra le pistole giocattolo e le armi vere, priva del tappo rosso di protezione. Nel commentare la ‘punizione’ a Il Mattino, la dirigente scolastica, Fernanda Manganelli, ha detto che “sarà il tempo necessario e sufficiente a elaborare il significato profondo di quanto fatto”. Quando tornerà in aula, l’alunno, oltre a seguire le normali attività scolastiche, dovrà anche svolgere alcune attività e sarà seguito da esperti interni ed esterni alla scuola, tra cui anche i rappresentanti
dell’associazione antimafia SottoTerra che lo coinvolgeranno in attività tese a sensibilizzare giovani e giovanissimi contro la violenza. “Abbiamo ritenuto di disporre, accanto a una vera e propria sanzione, una serie di iniziative volte ad aiutare il nostro ragazzo a ritrovare la consapevolezza delle proprie azioni e la coscienza del proprio ruolo nella scuola e nella società” ha aggiunto Manganelli sottolineando che “nei dieci giorni in questione, l’alunno sarà impegnato in un percorso di educazione alla legalità, giustizia e cittadinanza attiva, con l’associazione Sottoterra - Movimento antimafie; prenderà parte a un percorso di Educazione civica e di convivenza democratica, sarà responsabilizzato nel ruolo di sussidio e di assistenza verso i compagni in
difficoltà. Insieme a tutta la sua classe, infine, parteciperà a un programma di supporto psicologico, mentre i suoi genitori si sono impegnati a partecipare al progetto Scuola Viva - Educazione all’adolescenza, già in svolgimento presso la nostra istituzione scolastica”. L’augurio è che il ragazzo sia pienamente recuperato e che anche l’istituto diretto dalla dirigente Manganelli riacquisti quella fiducia messa a rischio da questa vicenda e da quella precedente che ha visto due maestre dell’asilo finire in un’inchiesta per maltrattamenti per aver usato metodi ritenuti dagli inquirenti violenti nei confronti dei bambini.
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CRONACA
L’ALTRA FACCIA DEI GIOVANI
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egli ultimi tempi, la cronaca racconta sempre di più episodi in cui i giovani vengono associati a storie di bullismo, alcol e violenza. Ma, per fortuna, tra le nuove generazioni non c’è solo questo. E lo dimostrano, tra gli altri, i ragazzi del Movimento I discepoli di Emmaus della Parrocchia Maria Santissima dell’Annunziata e Sant’Antonio di Frattamaggiore che si rifanno a una celebre frase di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. Facendo proprie queste parole nei giorni scorsi, i giovani del Mide hanno deciso di dedicare la loro serata domenicale al prossimo, prestando volontariato, insieme ad altri gruppi della Diocesi di Napoli, nell’aiuto ai senzatetto della città di Napoli: un gesto d’ amore verso alcuni gruppi di uomini e donne a cui la società ha voltato le spalle e che, per un motivo o l’altro, sono oggi costretti a vivere le loro giornate, e in particolar modo le notti, per strada. L’opera di volontariato è stata svolta nei dintorni della ben famosa piazza Municipio, infatti a due passi dalla movida napoletana, sotto alcune delle arcate dei palazzi cittadini, cercano ogni notte rifugio gli “invisibili” della città. I giovani del Mide hanno cercato di portare un sorriso o per quanto possibile, un momentaneo sollievo morale a queste persone che ogni giorno vivono l’insopportabile quanto triste percezione di essere state abbandonate dalla società, di cui prima erano parte integrante. “Non è stato difficile relazio-
narsi con i clochard – ha detto Raffaele, uno dei più giovani del gruppo - alla fine, erano semplicemente alla ricerca di affetto e mostravano un gran desiderio di trovare qualcuno interessato ad ascoltarli; del resto poi, le storie che portano come bagaglio sono sì cariche di dolore e sofferenza, ma anche molto interessanti e
sorprendenti, bisogna solo essere pronti ad ascoltarle. Avrei voluto fare qualcosa di più, ma aver donato un sorriso a chi un istante prima era solo e triste mi ha dato una grande gioia che porterò per molto tempo nel mio cuore”. “Il momento di maggiore emozione – dichiara Rosaria, una delle giovani responsabili del gruppo - è stato quando, durante la distribuzione di pasti e coperte, noi ragazzi abbiamo formato un cerchio insieme ad alcuni dei senzatetto lì presenti e, tenendoci tutti per mano, cristiani e musulmani, ci siamo congedati pregando il Padre nostro, chiedendo tutti insieme l’aiuto di Dio per alcuni dei loro amici malati”. Il Movimento I Discepoli di Emmaus è costituito da un gruppo di giovani che si riuniscono intorno alla pa-
rola di Cristo, nella Parrocchia di Maria Santissima Annunziata e Sant’Antonio di Frattamaggio- Antonio Ciaramella re; è formato da “Aquile”, gioIN BREVE vani dai 18 ai 26 anni, e “Leoni”, giovani dai 13 ai 17 anni. Il gruppo, oltre a incontrarsi ogni lunedì e venerdì sera, in base alla fascia di età d’ appartenenza, effettua anche opere di volontariato sul territorio.
Impegno e volontariato de I discepoli di Emmaus di Frattamaggiore
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Anno XXV - numero 420 - sabato 19 maggio 2018
SOCIETÀ
Due iniziative hanno animato la Festa del lavoro
IL PRIMO MAGGIO DELL’AREA A NORD DI NAPOLI di Antonio Cerbone
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Protagoniste la Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola e il Parco Taglia di Cardito. Nell’area verde di Cardito è arrivato anche Luigi Di Maio a salutare gli attivisti dei Cinque stelle
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’area a Nord di Napoli, forse per la prima volta nella storia della Festa del lavoro, è stata protagonista del 1 Maggio con due iniziative che hanno riscosso notevole successo. Una, ad Afragola, nella Masseria Antonio Esposito Ferraioli, e un’altra nel Parco Taglia di Cardito. A proporre la prima iniziativa le associazioni che hanno ottenuto l’affidamento dell’ex Masseria Magliulo, il bene confiscato più grande dell’intera provincia di Napoli. Dopo il successo della Pasquetta, infatti, i cancelli della Masseria sono stati riaperti per un pic nic all’aria aperta e per un concerto che ha visto salire sul palco artisti
emergenti, ma anche un volto notissimo del panorama musicale napoletano e italiano: Jovine. A ‘scaldare’ la folla prima del suo concerto, c’hanno pensato i Godò, i Castellano and People, il cantautore Nicolò Annibale, Pedar, Pharmacia di turno, Maria Teresa Manco, RMD 2018, Giuseppe Ciullo e tanti altri in un crescendo di musica e balli spontanei. Tra la folla anche il sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo, che sta seguendo, passo passo, l’evolversi della gestione della Masseria. “Un Primo Maggio all’insegna della musica, del buon cibo e del divertimento, ma anche dell’impegno” hanno detto gli organizzatori ricordando “quanto sia importante far rivivere i beni confiscati alle mafie,
restituendoli al territorio anche con manifestazioni come questa, capaci di portare migliaia di persone in luoghi che un tempo erano inaccessibili, e oggi invece appartengono all’intera comunità”. Intanto vanno avanti tutti i progetti avviati, compresa la raccolta fondi per realizzare aree pic nic e l’impianto di irrigazione da mettere a disposizione degli orti ubani. Negli ultimi giorni, invece, è stata ufficializzata la partecipazione della Masseria ai campi di E!state Liberi. Campi di impegno e formazione sui beni confiscati. Si tratta di un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale
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dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso una settimana di vita di campo, immersi in esperienze di impegno sociale e approfondimento. Se da un lato E!State Liberi! si delinea come un progetto di fondamentale importanza per le realtà che gestiscono beni confiscati e sequestrati, poiché si riesce a indirizzare nei confronti di queste realtà un importante contributo in termini partecipativi e promozionali, dall’altro lato i veri protagonisti sono le migliaia di giovani e adulti, che ogni estate decidono volontariamente di dedicare una settimana delle proprie vacanze ad accompagnare il quotidiano impegno di cooperative sociali ed associazioni nelle reti territoriali dell’antimafia sociale. Nel presentare l’iniziativa, i cui dettagli sono disponibili sui siti internet di Libera e della Masseria Antonio Esposito Ferraioli, i responsabili delle associazioni che gestiscono il bene confiscato, hanno detto: “Le nostre attività formative si concentreranno su alcuni temi in particolare: lotta al caporalato e ruolo del
sindacato, inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, contrasto alla violenza sulle donne, difesa dell’ambiente, promozione e valorizzazione delle eccellenze gastronomiche. Ognuno di questi temi incarna le attività principali della rete che gestisce la Masseria, e perciò si toccheranno con mano simboli e testimonianze di queste battaglie: l’impegno del sindacato, la memoria di Antonio Esposito Ferraioli, il lavoro delle associazioni che combattono contro la violenza sulle donne e provano a costruire percorsi di riscatto al femminile, i comitati che difendono il territorio. Queste attività avranno un grande filo conduttore: mostrare che le realtà positive sono molto più diffuse e radicate rispetto a quelle negative. Tutte queste attività saranno accompagnate e guidate, oltre che dagli organizzatori del campo, dagli studenti del territorio e dai tanti cittadini che stanno affiancando la rinascita della Masseria Ferraioli: così facendo, realizzeremo un vero incontro, una crescita simbiotica tra i partecipanti al campo e il territorio”. A rendere vivo il 1 Maggio carditese sono stati gli attiviti dei Cinque Stelle che hanno organizzato una giornata di incontro e musica aperta a tutti. E, a fine serata, è arrivata anche la sorpresa del leader nazionale, Luigi Di Maio, che s’è presentato sentato tra gli attivisti, senza alcuna scorta, ed è stato sommerso dall’entusiasmo di tutti i presenti. L’evento in villa è stato organizzato dal MeetUp Cardito, che ha avuto l’idea di celebrare la festa dei lavoratori creando un evento al quale han-
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SOCIETÀ
no preso parte tutti i MeetUp della provincia a Nord di Napoli e non solo. Tra gli stand presenti c’erano anche quello della città di Napoli e di San Paolo Bel Sito, insieme al deputato più giovane d’Italia Luigi Iovino che ovviamente non è stato l’unico a partecipare. Tra i tanti erano in villa i deputati Vincenzo Spadafora, Conny Giordano e Iolanda De Stasio, eletti a Nord di Napoli, Gianfranco Di Sarno, Alessandro Amitrano e Luigi Gallo; e i senatori Sergio Vaccaro e Sergio Puglia e il consigliere regionale Tommaso Malerba. Durante la festa si sono esibite numerose band locali, mentre i MeetUp territoriali hanno invece spiegato il loro lavoro sui territori alle migliaia di persone che, questo Primo Maggio hanno scelto di partecipare al primo MeetUp “Tra musica e stelle” nel Parco Taglia di Cardito. Per gli organizzatori “Il Primo Maggio, festa del Lavoro, è un giorno simbolico ma è anche un simbolo. Del senso di comunità, di fratellanza, di cooperazione. Perché il lavoro più bello e costruttivo, spesso, è proprio quello che si compie insieme agli altri”.
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CRONACA
Il bilancio di tre mesi di lavoro dei Carabinieri di Caivano
IL DEPOSITO DELLE AUTO RUBATE S di Antonio Cerbone
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Ritrovate settanta macchine nelle campagne della zona di Sant’Arcangelo, al confine con Afragola. Molte erano ormai distrutte, altre non erano ancora state smontate dall’organizzazione criminale
ettanta macchine rubate recuperate in tre mesi nelle campagne tra Afragola e Caivano. Da gennaio ad aprile, i Carabinieri della Tenenza di Caivano, pur non arrestando i responsabili dei furti e del traffico di auto rubate, hanno comunque recuperato molte delle auto, anche se alcune erano ormai inservibili. E’ la conferma che il mercato delle auto rubate è ancora particolarmente fiorente nell’area a Nord di Napoli dove si sfruttano le ‘potenzialità’ delle tante campagne delle periferie caivanese e afragolese per nascondere il bottino di rapine e furti. Le vetture, una volta rubate, vengono rivendute a pezzi, mentre solo in pochissimi casi
vengono inviate all’estero per essere reimmatricolate e vendute a ignari acquirenti. Il lavoro di recupero delle vetture, come detto, è stato svolto in questi mesi dai Carabinieri della tenenza di Caivano, che in modo particolare hanno ‘lavorato’ nelle zone dei Regi lagni, di via Cinquevie e in zona Sant’Arcangelo. Le macchine erano nascoste sotto teloni o da coperture fatte di arbusti, pallet e reti, alcune sono state trovate ancora in ottimo stato, quindi a
poche ore dal furto, altre già smontate. Negli anni scorsi era stato scoperto che le auto, una volta smontate, venivano gettate nei regi lagni con gravissime conseguenze anche sulla qualità delle acque e dell’ambiente circostante.
CRESCE LO SPACCIO DI DROGA A NORD DI NAPOLI
L’area a Nord di Napoli che, qualche anno fa, anche per la presenza del clan Moccia, era poco interessata allo spaccio di droga, sta diventando una delle aree dove è più facile trovare droghe più o meno leggere. Solo nei giorni scorsi, le forze dell’ordine hanno portato a termine una decina di operazioni con arresti e sequestri. Tra le zone interessate il quartiere Slai di Cardito dove i residenti, da anni, denunciano un progressivo abbassamento della qualità della vita anche per la presenza continua di spacciatori, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Una situazione difficile alla quale avrebbe potuto dare qualche risposta concreta quella stazione dei Carabinieri più volte annunciata e mai realizzata. A finire in manette, grazie alla Polizia di Afragola, questa volta, sono stati Nunzio De Pompeis, 32 anni, di Cardito, che aveva addosso 13 bustine di marjuana e 700 euro in contanti, frutto delle ‘vendite’ fatte, e il caivanese Raffaele Serra, di 35 anni, che aveva 5 stecche di hashish per un totale di 20 grammi circa e 50 euro. Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Afragola sono stati protagonisti anche dell’arresto del
cinquantottenne Giuseppe Tabasco, con diversi pregiudizi di polizia, finto in galera per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti hanno trovato, nella sua casa, in uno zainetto conservato in un armadio, diverse dosi di droga pronte per la vendita. A Frattamaggiore, invece, sono stati i Carabinieri, in due giorni diversi, ad arrestare due spacciatori che giravano in auto per raggiungere i loro ‘clienti’ abituali e rifornirli di droga. Anche in questi ultimi giorni, però, i sequestri maggiori sono stati quelli fatti a Caivano, nel parco verde dove è stato arrestato un ventiquattrenne che riforniva le piazze di spaccio del rione che è ormai considerato uno dei principali supermarket della droga di tutto il Sud Italia. Ogni giorno, insieme ad un complice, portava le dosi di droga che conservava in uno spazio ricavato sul muro del balcone di casa sua.
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RELIGIONE
II anniversario della dichiarazione di venerabilità di Padre Sosio Del Prete
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“UN ANGELO PER I POVERI”
n occasione del II anniversario della dichiarazione di venerabilità di Padre Sosio del Prete, nato a Frattamaggiore nel 1885 e morto ad Afragola nel 1952, il fondatore, insieme alla Serva di Dio, suor Antonietta Giugliano, della Congregazione delle Piccole ancelle di Cristo Re, è stata celebrata, nella mattinata di domenica 22 aprile, nel tempio del Volto Santo, una solenne celebrazione eucaristica. Ad officiare la liturgia è stato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi: in una bella e partecipata funzione religiosa, con il coro diretto da suor Emerenziana, il porporato ha tracciato un profilo del venerabile, rimarcandone le forme del suo apostolato e del suo carisma, a iniziare dalla fondazione dell’Istituto delle Piccole Ancelle, avvenuta ad Afragola nel 1932, e agli anni della sua esistenza terrena. Il Cardinale ha, poi, ricordato alcune testimonianze signifi-
cative, come il racconto di una signora di Ischia, che ha attestato come, grazie a una benedizione di Padre Sosio ad alcuni pescatori che ne avevano fatto richiesta, sia avvenuta una pesca miracolosa; e ancora: la deposizione di un’altra persona sull’incontro del Venerabile con una vecchietta di Afragola, sofferente e in fin di vita, in un tugurio: episodio che aveva fatto maturare in lui il convincimento ad adoperarsi per i poveri, e altre. “La carità di Padre Sosio – ha detto il prelato nell’omelia – era rivolta verso tutti e, soprattutto, verso i poveri e gli ammalati. Inoltre, era un uomo molto colto e un grande musicista, le musiche di accompagnamento alla Messa che abbiamo ascoltato, furono composte da lui, che diede vita a un’azione caritativa senza precedenti: le cronache del tempo parlano di un ventennio radioso dal 1932 al 1952. Alla domanda dove abita Dio, egli rispondeva che sono i posti dove si può trovare Dio,
Padre Sosio Del Prete è stato riconosciuto dalla Congregazione per le cause dei Santi Servo di Dio su richiesta delle Diocesi di Aversa e Napoli. Ha già salito, quindi, il primo gradino verso la canonizzazione. Ecco come funziona tutto il processo: Dopo la proclamazione di Servo di Dio, si avvia la procedura prevista per conoscere la vita della persona e le sue qualità, fino a riconoscerlo quale Venerabile. A quel punto, si va verso la dichiarazione di Beato, per arrivare alla quale deve essere riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione del venerabile. Qualcuno deve aver pregato la persona e questa deve aver risposto venendo in soccorso
sono il Tabernacolo e i poveri. Oggi, dopo il riconoscimento delle virtù eroiche, avvenuta il 26 aprile 2016, c’è il tempo per chiedere la sua intercessione, per ottenere le grazie”. Soddisfatta la superiora generale della Congregazione, suor Leonia Buono, presente all’evento insieme a una larga delegazione di religiose, che ha così commentato nel saluto iniziale: “L’attualità dell’insegnamento del nostro fondatore e della sua testimonianza di vita sono un monito e un incitamento al nostro oggi e al nostro futuro, un aiuto a guardare con fiducia alle sfide della carità alle quali la Chiesa ci invita a rispondere con coraggio e fiducia nei diversi contesti del mondo in cui siamo presenti. Chiedo a tutti di pregare affinché la Santità dei nostri fondatori, padre Sosio e suor Antonietta, di cui siamo certe, si manifesti visibilmente attraverso un evento miracoloso, attribuito alla loro intercessione”.
di Antonio Boccellino
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Il fondatore delle Piccole ancelle di Cristo Re è stato ricordato nel tempio del Volto Santo. Il cardinale Angelo Amato: “Ora si può chiedere la sua intercessione per chiedere Grazie”
con un evento inspiegabile e prodigioso: questo viene ritenuto dalla Chiesa segno inequivocabile che la persona è in Paradiso e di là può e vuole soccorrere i vivi. La cautela in questa fase è ancora maggiore. Perché un miracolo venga preso in considerazione dalla Congregazione dei Santi occorre un’inchiesta diocesana, approfondita che andrà consegnata alla Congregazione per le Cause dei Santi. Terminate tutte le verifiche e le analisi, il Papa o un suo delegato, in genere un Cardinale, proclama il venerabile Beato o Beata in una Messa solenne, quindi stabilisce una data della memoria nel calendario liturgico locale o della famiglia religiosa cui la persona apparteneva. Se, successivamente alla beatificazione, viene riconosciuto un altro miracolo, a seguito di una valutazione che ha lo stesso iter e la stessa severità del primo, il Beato viene dichiarato Santo e il suo culto viene autorizzato ovunque vi sia una comunità di credenti.
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Cogito - 23
SPORT
L’Afragolese vola agli spareggi con i siciliani
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IL SOGNO CONTINUA
ontinua il sogno dell’Afragolese di arrivare in serie D. Ad Afragola, infatti, nello stadio comunale “Moccia”, sabato scorso è andata in scena la finale play-off di Eccellenza Campania Girone A, che ha visto contrapposte l’Afragolese, seconda forza del campionato e squadra capace di staccare la quinta in classifica oltre i 10 punti, e la Puteolana, reduce dalla vittoria esterna per 2-3 contro il Casoria Calcio nella semifinale play-off. Il match ha attirato un gran numero di spettatori, regalando una cornice di pubblico strepitosa, nonostante la mancanza dei tifosi della squadra di Pozzuoli, indipsettiti per il poco spazio messo a loro disposizione. A riempire gli spalti ci hanno pensato i tifosi afragolesi, facendo sentire il proprio supporto emotivo alla squadra, caricata al massimo da un tifo che farebbe invidia a chiunque. Oltre allo spettacolo offerto sugli spalti, la partita non ha deluso le aspettative ed entrambe le squadre non hanno rinunciato ad esprimere il loro calcio propositivo. I padroni di casa sono scesi in campo con il consueto 4-3-3 offensivo, ormai interpretato nel migliore dei modi dai ragazzi di mister Coppola. Quest’ultimo ha deciso di schierare il promettente portiere, classe 2000, Scarano, e il solido quartetto difensivo composto da Ciano sulla destra, Noviello e Fiorillo in mezzo e Buono sull’out di sinistra. A centrocampo il mediano, perno della squadra, Vitiello è stato supportato dalle efficienti mezze ali Tarascio a sinistra e Pesce a destra. Il tridente d’attacco è stato composto dall’intramontabile Manzo, fantasista della squadra alto a sinistra, l’under Fammiano, di ottime prospettive alto a destra, e il centravanti Del Sorbo, esperto bomber di categoria. In panchina si accomodano giocatori dal calibro di Incoronato, Carfora e Cardore, a testimonianza della profondità della rosa rosso-blù. Tra le fila della squadra flegrea, che si schiera a specchio, c’è l’estremo difensore Fernandez e Ferraro, Canzano, Signore e Novelli compongono la difesa da destra verso sinistra. Il talentuoso Inserra, Napolitano e Gargiulo costituiscono la linea di centrocampo a supporto di Pastore, Carotenuto, ex di turno, e Guadagnolo. Iniziata la partita con 5 minuti di ritardo, al 3’ Antonio Tarascio
porta subito in vantaggio i padroni di casa con un tiro di sinistro dai 20 metri, facendo esplodere il Moccia. La partita si mette subito in discesa per i padroni di casa, che riescono a indirizzarla nel verso giusto. L’arrembante gioco dei rosso-blù porta i suoi frutti al 9’ quando Manzo, a seguito di una magica serpentina, trova un assist perfetto per Antonio Del Sorbo che a centro area insacca e raddoppia per l’Afragolese. Lo stadio è una bolgia e i giocatori sembrano non volersi arrestare, al punto da siglare il 3-0 solo due minuti dopo la marcatura di bomber Del Sorbo. Infatti riuscendo a sventare un innocuo pericolo portato dalla Puteolana nei pressi di Scarano Tarascio guida un contropiede rapido e serve Nicolas Pesce che solo davanti a Fernandez lo trafigge con un morbido pallonetto. È tripudio rosso-blù! I primi 20’ testimoniano la superiorità dei ragazzi di Coppola che può dirsi soddisfatto dell’approccio della sua squadra. Al 25’ un’occasione d’oro sempre sui piedi di un Tarascio ispiratissimo, che parte in contropiede da solo e, al termine di un coast-to-coast, tira centrale, facendo svanire la possibilità del 4-0. La reazione della Puteolana però non si fa attendere e Pastore, al termine di un’azione concitata nell’area piccola dei padroni, mette dentro a porta vuota. È 3-1 e l’Afragolese sembra aver accusato il colpo. Per giunta Noviello a pochi minuti dalla fine della prima frazione di gioco si infortuna ed entra al suo posto Ruscio, sconvolgendo inevitabilmente l’equilibrio difensivo rosso-blù. Il secondo tempo è infatti tutta un’altra storia e la Puteolana alza il baricentro, impensierendo un’Afragolese, forse già sicura della vittoria. Mister Sarnataro trova anche un ottimo cambio inserendo un Conte in giornata al posto di Guadagnolo, creando più di qualche pro-
Tanti auguri di un sereno compleanno il 19-052018 dai nonni Tucci Domenico e Raffaela
Augurissimi a Elena Pezzullo per aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all’università Federico II di Napoli
blema sulla fascia sinistra avversaria. Il tempo continua però a scorrere senza variazione di risultato, fino a quando Pasquale Carotenuto, ammonito in precedenza per proteste, al 39’ dal limite dell’aria si inventa il goal del 3-2, dando nuova linfa alla Puteolana Gli ultimi minuti sono un inferno per i rosso-blù, che subiscono il ritorno degli avversari. L’arbitro di gara, Cosimo Della Carpini, concede sei minuti di recupero, motivato dai tanti cambi da ambe due le parti. All’ultimo respiro Conte con un guizzo salta Buono che ingenuamente lo atterra in area, viene espulso e permette alla Puteolana di tirare un calcio di rigore decisivo. Sul dischetto va Carotenuto che con estrema freddezza regala il 3-3 alla sua squadra, allungando la partita ai tempi supplementari. In virtù del miglior piazzamento in classifica all’Afragolese andrebbe bene anche un pareggio dopo i supplementari per aggiudicarsi il passaggio agli spareggi nazionali e per questo motivo i padroni di casa giocano con il cronometro. Dopo mezz’ora di sofferenza, in 10 contro 11, l’Afragolese grazie al lavoro sporco fatto da Incoronato e ai dribbling di Carfora riesce a portare a termine il risultato ed al triplice fischio è pronta ad esultare per il traguardo raggiunto. Ora, nel cammino verso la serie D, l’Afragolese è chiamata al doppio scontro con i siciliani del Sant’Agata, con la speranza di arrivare alla doppia finale contro la vincente dell’altra sfida tra Bitonto e Lagonegro.
Tantissimi auguri a te che sei sempre più Birbante ma allo stesso tempo dolce...Buon Onomastico Mattia...
di Pasquale Porzio
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Prima il dominio, poi la paura, ma con la Puteolana basta il 3-3 finale per sperare nella D. Ora doppia sfida con il Sant’Agata che ha vinto il play off del girone siciliano dell’Eccellenza
Un Mondo di Auguri Gioia Mia, Festeggiare il tuo Compleanno diventa sempre più bello...Tu, non diventi piu vecchia ma piu Matura...100 di questi giorni...sei la mia GIOIA
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