Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione
LATTE: RIFIUTATA L’ELEMOSINA DEGLI INDUSTRIALI!
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n. 17 - ANNO 69 - 16 - 30 novembre 2015
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PSR: I BANDI A FINE ANNO
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n. 17 - ANNO 69 - 16 - 30 novembre 2015
Il 26 e 27 novembre si è insediato il nuovo Comitato di Sorveglianza presso la Regione Piemonte previsto dalla procedura del PSR 2014-2020, alla presenza dei funzionari della Comunità Europea. Sarà l’occasione per valutare in modo dettagliato i criteri di selezione per le varie misure e quindi da applicare sui rispettivi bandi. Il tutto, però, deve essere approvato dalla Comunità Europea. I primi bandi di cui la Regione sta valutando l’apertura saranno quelli relativi agli investimenti delle aziende, l’insediamento Giovani e l’agroindustria. La Regione sta lavorando per fine anno 2015 e la primavera 2016. Coldiretti sostiene l’apertura di questi bandi, fortemente attesi da diversi anni dalle aziende agricole associate. Maggiori dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane e ve ne daremo puntuale notizia.
LATTE: RIFIUTATA L’ELEMOSINA DEGLI INDUSTRIALI!
Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino
Sommario
Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Coordinamento di redazione Chiara Serra
I rischi dell’economia agroalimentare piemontese................. 4
Piano lupi, Coldiretti chiede misure efficaci ............................27
Grafica e impaginazione Mara Chiardola
Basta con i ricatti: la denuncia di Coldiretti................................ 5 “Giusto” prezzo per un “giusto” latte................................................. 6
Cimice asiatica: a che punto è la ricerca e come difendersi..................................................................................28-29
Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Lino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Matteo Orcellet, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo,
Dall’industria lattiera offerta solo l’elemosina........................... 7
Patata biologica: come va coltivata .....................................30-31
Formaggi: i numeri parlano chiaro...................................................... 8
Proroga validità patentini fitosanitari ................................32-33
Fermiamo il saccheggio del latte “Made in Italy”!.................................................................................................... 9
Il 28 e 29 novembre fiera di S. Andrea a Saluzzo.................33
Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00
Lattiero caseario: le richieste di Coldiretti.................................10
Carburante agevolato U.M.A: precisazioni importanti...................................................................................................34-35
Incendi boschivi: stato di massima pericolosità ...................11
MAPI: servizi sanitari rapidi e convenienti.................................36
Il Corsivo del Coltivatore......................................................................12
A Farigliano, la fiera dei “puciu “.......................................................37
Storie di vita........................................................................................................13
Ceva: presentato l’ultimo libro di Raffaele Sasso.................37
La Posta del Coltivatore...................................................................14-15
Eccellenze letterarie e agricole a scrittorincittà....................38
Censimento apistico: nuove regole................................................16
Agenform, giornata di studi su agroalimentare e territorio.............................................................................................................39
Piano vaccinale conigli: soddisfazione per Coldiretti e Con.Al.Pi..............................................................................................................16 Sanzioni in materia di lavoro: con la riforma aumentano gli importi......................................................................18-19
Un successo la 36ª mostra nazionale bovini di razza piemontese.................................................................................................40-41 “Battute mondiali”: la sfida sulla migliore carne cruda piemontese...........................................................................................42
Caporalato: “bene il disegno di legge, ma non basta”.............................................................................................................20
La Piemontese in tavola.............................................................................43
Incontri “l’economia agricola al centro”.......................................21
Passeggiata autunnale in Langa.........................................................44
Tiene il valore della terra, in crescita gli affitti ......................22
Lavoro e malattie professionali..................................................45-46
I prezzi di San Martino................................................................................23
Coltiva la tua salute ....................................................................................47
Luigi Giampaolino nuovo presidente di Ue.Coop.................24
Scadenze aziendali ......................................................................48
Un impegno per l’invaso di serra degli ulivi..............................26
Mercatino del Coltivatore................................................49-50
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16-30 NOVEMBRE ATTUALITÁ
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4 ATTUALITÁ
I RISCHI DELL’ECONOMIA AGROALIMENTARE PIEMONTESE È in atto un processo di globalizzazione che oggi mette in crisi le stalle ma che da domani si riverserà contro le industrie locali che non hanno ancora capito che i prossimi a soffrire saranno proprio loro
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a questione del prezzo del latte alla stalla ha tenuto accesa la discussione sul futuro della zootecnia in generale e di quella da latte in particolare. È fuori dubbio che con la chiusura del regime delle quote latte, la produzione tenda ad aumentare perché in Europa il prezzo del latte alla stalla è comunque basso e tutti gli allevatori cercano di coprire i costi, aumentando la produttività. Ma, ad una valutazione attenta, non sfugge certamente il fatto che questa politica, alla fine, si riversa contro gli stessi produttori, che offrendo più latte di quanto richiesto dai consumi, subiscono il ribasso del prezzo. È la vecchia legge della domanda e dell’offerta. La soluzione potrebbe venire da quello che hanno fatto e stanno facendo gli allevatori italiani, lombardi, piemontesi e cuneesi in particolare: cercare di fare un latte di qualità con un alto tenore di grassi e di proteine, in modo da riconoscere al produttore un prezzo più alto del mercato europeo. Questo purtroppo però non avviene, perché l’industria di trasformazione non ha alcun interesse a valorizzare la qualità del nostro latte, anche perché, quello estero, pur essendo di qualità inferiore, può comunque
supplire alle esigenze del mercato, dove la crisi economica che ha condizionato i bilanci delle famiglie diventa fattore di scelta determinante negli acquisti di trasformati. E allora ci sovviene il forte rammarico, come abbiamo sentito nelle varie manifestazioni di Ospedaletto Lodigiano, di Torino e di Roma ( v. articoli a pagina 6 e seguenti) che oggi rischiamo di piangere sul latte versato. Dov’era la politica quando Lactalis ha fatto incetta di marchi italiani in concorrenza tra loro come Galbani, Invernizzi, Locatelli.. solo per citare gruppi che ritiravano latte in provincia di Cuneo? Oggi, si è tutti concordi e si chiede all’Antitrust di indagare per garantire la giusta concorrenza. Questo si sarebbe evitato se la classe dirigente e non solo politica, avesse saputo cogliere i disegni economici, interpretarli e stopparli. Oggi la multinazionale che controlla anche Vallelata, Cademartori e Parmalat detiene il 33% del mercato italiano del latte a lunga conservazione, il 34% della mozzarella, il 37% dei formaggi freschi e il 49,8% della ricotta. Inutile dire, anche per onestà, che il mondo economico, cooperazione compresa, ha delle sue oggettive responsabilità, così come non si possono tirare
fuori da questi disegni perversi le industrie agroalimentari locali, che hanno ritenuto che la politica economica della concentrazione dei marchi non le riguardasse. In realtà, oggi multinazionali come la Lactalis non aspettano altro che incamerare anche altre piccole realtà di trasformazione locale per ultimare il loro disegno. E allora sì che bisogna battagliare, per cercare di avere un prezzo del latte alla stalla che copra almeno i costi di produzione, ma almeno occorre una strategia economica che le imprese locali di trasformazione oggi non hanno: il fatto che le nostre aziende locali sostengano la proposta della Commissione Europea per utilizzare la polvere di latte nei formaggi è la dimostrazione evidente che a loro non interessa l’economia del territorio, ma interessa il business della loro azienda. Oggi quest’ultima c’è ancora, ma più prima che poi rischia di finire in mano ai grandi gruppi, come Lactalis, che li fagocitano, perché non riusciranno più a reggere la concorrenza del mercato. Se oggi la battaglia delle multinazionali è sul voler pagare poco il latte alla stalla, domani la concorrenza sarà sui trasformati e quindi si sposterà dalle stalle alle industrie locali.
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BASTA CON I RICATTI: LA DENUNCIA DI COLDIRETTI
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on ci facciamo intimorire da pretestuosi ricatti - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dopo l’annuncio della multinazionale francese Lactalis di voler sospendere strumentalmente il ritiro del latte ad alcune stalle ma non certo di interrompere l’arrivo di latte e derivati stranieri dalle frontiere da trasformare e impacchettare con i marchi del Made in Italy che nel tempo si è comperata”. Da qui, la mobilitazione degli allevatori si è estesa anche ai supermercati delle città. In un dialogo schietto e vero con il consumatore, è stato presentato il dossier Coldiretti con le verità sul mercato del latte, sulla storia dell’acquisizione dei marchi italiani, sulle prepotenze e strumentalizzazioni con cui si sta distruggendo il tessuto produttivo nazionale, sulle Istituzioni sbeffeggiate e sulla scarsa trasparenza a danno dei consumatori. “E’ di fondamentale importanza dimostrare ai consumatori da dove viene il latte e come si
ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. Per questo, con il presidio davanti alla Esselunga, abbiamo dato anche consigli utili per l’acquisto dei prodotti lattiero-caseari, al fine di evitare di cadere nell’inganno del falso Made in Italy – ha spiegato Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte - “Giusto” prezzo per un “Giusto” latte, lo slogan di questi giorni di presidio del centro di distribuzione Lactalis, è stato anche il leitmotif del presidio a Torino durante il quale sono stati messi sotto accusa il latte, lo yogurt ed i formaggi spacciati come italiani per la mancanza di una normati-
va chiara in etichetta, ma anche per l’utilizzo di sottoprodotti, dalle cagliate alle caseine, che mettono a rischio la qualità”. Continua il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano: “Siamo di fronte ad un vero ricatto straniero per la decisione del Governo italiano di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea, fissato il 29 settembre scorso, con l’impegno diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai 30mila agricoltori della Coldiretti riuniti all’Expo lo scorso 15 settembre”.
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“GIUSTO” PREZZO PER UN “GIUSTO” LATTE
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obilitazione di Coldiretti per difendere il giusto prezzo del latte alla stalla. Tre gli importanti momenti in cui hanno fatto sentire la loro
voce gli allevatori cuneesi, piemontesi e di tutte le regioni italiane, con il blocco per quattro notti (dal 7 al 10 novembre) del Centro Distributivo della Lactalis di Ospedaletto Lodigiano, la
Busca
multinazionale del latte francese che, dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, è diventata il primo gruppo del settore, e la sensibilizzazione
dei consumatori davanti alla GDO. Per quanto riguarda il Piemonte, il presidio si è svolto martedì 10 novembre a Torino davanti a Esselunga, dove gli allevatori hanno allestito una vera stalla per far conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione che sta impegnando migliaia di aziende per impedire la loro chiusura. Il terzo momento è avvenuto venerdì 13 novembre a Roma, dove a seguito della rottura della trattativa con gli industriali che hanno offerto 35 centesimi, Coldiretti ha realizzato un presidio e consegnato un documento all’Antitrust, chiedendo un intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza che ha promesso di pronunciarsi entro l’inizio del mese di dicembre.
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’è la volontà di alimentare tensioni nel Paese con la provocatoria offerta di un centesimo in più per litro di latte che umilia il lavoro quotidiano degli allevatori italiani. E’ quanto afferma la Coldiretti alla conclusione del tavolo sul latte con Assolatte al Ministero delle Politiche Agricole. Si vuole deliberatamente destabilizzare il sistema proprio nel momento in cui la ripresa dei consumi, dell’economia e dell’occupazione fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini. Si rischia di annacquare i buoni risultati per il settore agricolo realizzati con la legge di stabilità varata dal Governo Renzi. Una comoda sponda per le forze che non credono nel Paese e vogliono man-
tenere bloccata l’Italia. Si tratta di una chiara dimostrazione che la multinazionale francese Lactalis, proprietaria dei marchi Parmalat, Galbani, Locatelli e Invernizzi, insieme ad altri industriali vuole colpire il vero Made in Italy, fatto con latte italiano. Sembrano prevalere le ragioni di un patto scellerato tra Lactalis, quota parte dell’industria e i grandi traders del latte, per puntare sulla produzione straniera da rivendere ai consumatori italiani a prezzi maggiorati fino al 50 per cento rispetto a quelli di altri Paesi Europei. Il disegno è chiaramente quello di far chiudere il maggior numero di stalle per dimezzare la produzione italiana e lucrare sull’ importazione di latte da Paesi con meno controlli e bassa qualità. La Coldiretti non permetterà che questo accada e alza il livello della mobilitazione per difendere le stalle, il lavoro, il territorio da coloro che non rispettano la legge e vogliono umiliare il Paese. Gli allevatori della Coldiretti chiedono che il compenso riconosciuto sia almeno commisurato ai costi di produzione che variano dai 38 ai 41 centesimi al litro secondo l’analisi ufficiale effettuata dall’Ismea in attuazione della legge 91 del luglio 2015 che prevede l’obbligo di contratti a dodici mesi.
ATTUALITÁ
DALL’INDUSTRIA LATTIERA OFFERTA SOLO L’ELEMOSINA
INTERVENGA L’ANTITRUST Di fronte alle provocazioni della multinazionale francese, gli allevatori italiani chiedono l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) per fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco. In Italia si registrano infatti i comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna e poi anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero-casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale. Siamo di fronte ad un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasformatori, dovuto alla loro maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose.
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FORMAGGI: I NUMERI PARLANO CHIARO 1 KG. MOZZARELLA
SI PRODUCE CON
OPPURE CON
OPPURE CON
8 l. di latte alla stalla Costo 2,8 euro
800 gr. cagliate Costo 1,8 euro
750 gr. polvere di latte Costo 1,4 euro
TABELLA SUI PREZZI AL CONSUMO DEL LATTE E DERIVATI NEI DIVERSI PAESI ITALIA (euro/litro)
GERMANIA (euro/litro)
FRANCIA (euro/litro)
Prezzo medio pagato alla stalla
0,34
0,29
0,31
Prezzo medio latte fresco alta qualità, pastorizzato, pagato dai consumatori
1,50
0,95
1,15
Prezzo medio pagato alla stalla
0,34
0,29
0,31
Prezzo medio latte UHT
0,90
0,55
0,70
Prezzo medio latte pagato alla stalla
0,34
0,29
0,31
Prezzo medio yogurt pagato dai consumatori
4,50
2,10
1,55
0,34
0,29
0,31
Prezzo medio GDO mozzarella vaccina, pagato dai consumatori
da 10 a 12
da 5 a 7
da 7 a 8
Prezzo offerte GDO mozzarella vaccina, pagato dai consumatori
da 7 a 8
da 2,8 a 4,4
da 4 a 5
LATTE FRESCO
LATTE UHT
YOGURT
MOZZARELLA Prezzo medio latte pagato alla stalla
ANCHE LE MOZZARELLE SONO STRANIERE MA L’ ETICHETTA INGANNA Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa
perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. E’ quanto emerge dal dossier presentato dalla Coldiretti “la guerra del latte” che si è estesa con decine di migliaia di allevatori dalle industrie ai supermercati delle grandi città. Dalle frontiere italiane, passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche
concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Oltre ad ingannare i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco.
LATTE: IN ITALIA SI PAGA IL 30% IN PIU’ In Italia il latte fresco viene pagato dai consumatori oltre il 30 per cento in più rispetto alla Germania e il 20 per cento in più rispetto alla Francia. Dietro i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, con cui la multinazionale francese vende prodotti lattiero caseari in Italia non è neanche sempre certo ci sia latte italiano. Nel passaggio dalla stalla allo scaffale i prezzi moltiplicano fino a quattro volte con i centesimi riconosciuti agli allevatori che si trasformano in euro pagati dai consumatori. Il risultato evidente è che le stalle italiane chiudono e la multinazionale continua a fare shopping di marchi, assumendo una posizione dominante sui mercati mondiali.
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“A
lla vacca si munge il latte, non il sangue”, così recita un proverbio. Ma alcune delle principali industrie del settore lattierocaseario non lo conoscono… e agli allevatori italiani hanno deciso di mungere il sangue. • Si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati. Solo 1 busta di latte UHT su 4, vendute in Italia, contiene latte italiano! • Si pompano nelle vene delle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera,
per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per Made in italy. Una mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere! • Si paga il latte agli allevatori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo! • Si lascia contemporaneamente inalterato - fra i più alti livelli in Europa - il prezzo per i consumatori. Dall’inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32.000 posti di lavoro; le montagne sono state abbandonate; c’è meno “verità” e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini! Consumatori italiani, aiutate
ATTUALITÁ
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ATTUALITÁ
10 LATTIERO CASEARIO: LE RICHIESTE DI COLDIRETTI
ÂÂ Riconoscere il “giusto” prezzo agli allevatori che tenga conto dei costi di produzione così come previsto dalla norma nazionale e comunitaria ÂÂ Un pronto intervento dell’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte ÂÂ Mantenere il divieto di utilizzo di latte in polvere per la produzione dei formaggi e yogurt ÂÂ Vietare che i caseifici che producono DOP possano produrre anche similari ÂÂ Garantire che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da produttori diversi, quali cagliate, latte in polvere, caseinati ÂÂ Indicare obbligatoriamente l’origine nelle etichette del latte (anche UHT), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte ÂÂ Garantire trasparenza sui processi di lavorazione dei prodotti, in particolare sugli ingredienti utilizzati ÂÂ Garantire che le risorse previste dal “Piano latte” del Mipaaf vadano agli allevatori ÂÂ Imporre alla GDO di separare sugli scaffali i prodotti DOP e non DOP, al fine di garantire riconoscibilità e scelta consapevole dei consumatori ÂÂ Assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale per la tutela del prezzo del latte alla stalla ÂÂ Eliminare o ridurre le vendite di latte e formaggi sottocosto nella GDO che sono gli allevatori a pagare ÂÂ Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate
11 ATTUALITÁ
INCENDI BOSCHIVI: STATO DI MASSIMA PERICOLOSITA’
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on propria nota del 10 novembre, il settore Protezione civile e Antincendi boschivi della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità a partire da mercoledì 11 novembre per incendi boschivi, ai sensi della LR 21/2013. Nel periodo in cui viene dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi ricordiamo che sono vietate le azioni che possono provocare anche solo il rischio di incendio. Nello specifico, è vietato accendere fuochi, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici, usare motori, fornelli, o inceneritori che producano faville o brace, accendere fuochi d’artificio, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile. Evidenziamo che ai sensi del-
le norme vigenti è fatto divieto anche di bruciare i residui vegetali derivanti dalle operazioni colturali (paglia, sfalci, potature, fogliame) nonché altro materiale agricolo o forestale il cui abbruciamento è consentito al di fuori dei periodi dichiarati di grave pericolosità. Ci segnalano inoltre che purtroppo già in questo periodo
C U N E O
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sono state interessate dagli incendi nel cuneese, le Valli Monregalesi, Varaita e Stura e che il Sistema A.I.B sta intervenendo sugli incendi con uomini e mezzi del Corpo Volontari AIB Piemonte, coordinati dal Corpo Forestale dello Stato, secondo quanto previsto dalla procedure operative approvate dalla Regione Piemonte.
F O S S A N O
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M O N D O V Ì
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S A V I G L I A N O
12 BASTIAN CONTRARI
I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
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reality devono partire da un contesto che riproduca, in piccolo, le caratteristiche della gente o, se vogliamo nazionalizzarli, del popolo italiano. Per questo mi interessano e li seguo, per quanto posso, come espressione di condizioni sociali che rispecchiano la realtà, messe a dura prova da situazioni insolite. La sera, dunque, affronto le battute ironiche dei familiari e mi guardo il “Grande fratello”, “Pechino express” o “L’isola dei famosi”, a seconda di quel che passa il convento. Attori, cantanti medici, aspiranti imprenditori, nullafacenti e facenti finta di...giocano, si mettono a nudo, cercano visibilità e costruiscono, giorno dopo giorno,la loro schiera di fans. Il problema, a questo punto, è un altro. É proprio vero che
rappresentano la situazione della nostra italietta? Ne dubito, a partire dal fatto che poche persone sono in condizione di disporre di mesi di “non lavoro” per partecipare ai programmi. Oltre a ciò, tutti o quasi i soggetti coinvolti hanno alle spalle grossi problemi familiari. Sembra che solo i figli dei separati, gli ex ospiti di orfanatrofi, gli sfigati e gli artisti mancati abbiano un vissuto capace di dare pepe alla trasmissione. Ultimamente, ci si è buttati su coloro che hanno avuto o hanno problemi di identità sessuale. Basti pensare che al “Grande fratello” un opinionista, un concorrente e due ospiti settimanali hanno dichiarato di essere passati da tempo sull’altro lato della barricata. Nulla da obiettare sulla ca-
pacità che soggetti del genere hanno di gestire lo schermo, su intelligenza e sensibilità, ma l’italiano medio, quello senza problemi di identificazione, con famiglia regolare, un lavoro che esige la loro presenza costante, dov’è finito? Ricordo un solo agricoltore presente al gioco in una edizione del passato. Era così innamorato della sua campagna, così piacevolmente ingenuo, così impacciato in confronto a colleghi e colleghe capitani di lungo corso che nessuno lo ha considerato, consentendogli di uscire indenne dalle nominations e di concludere da vincitore, a furor di pubblico, la sua esperienza nella casa più vigilata d’Italia. Bastian Contrari
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a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com
“DOPO I GRANDI DOLORI, FACCIO FATICA A CREDERE IN DIO”
“H
o perso mia mamma che avevo due anni, siamo restati tre bambini senza di lei: è morta durante il parto, aveva 26 anni. Io non la ricordo, mio papà non si è più risposato e ci ha fatti crescere”: ha gli occhi lucidi e si commuove Giuseppe Para, che vive a borgata Civalleri di Sampeyre, nel raccontare il dramma. Giuseppe Para è nato l’11 gennaio 1926, nella casa dove vive: “I miei genitori, Caterina e Chiaffredo, avevano due mucche e lavoravano la terra, eravamo tre figli (Margherita, Caterina che è ancora in vita ed io)”. “PIC E PALA” Lei ha giocato tanto da bambino? “No, non c’erano giochi. Giocavamo a nascondino e alle biglie e da bambino a sei anni andavo già in campagna ad aiutare mio papà. A scuola sono andato a Becetto, c’erano 42 bambini! Mi piaceva studiare, ho frequentato fino alla terza Elementare”. Dove ha lavorato? “Ho lavorato come operaio per costruire le strade che conducono al forte di Becetto e al Colle di Sampeyre, negli anni Quaranta. Lavori faticosi, non c’erano macchinari, tutto con il sudore, a “pic e pala”: eravamo in centinaia di operai a lavorare. Tutti i giorni scendevo a piedi da casa mia e a piedi risalivo la strada del Colle di Sampeyre”. Quando è emigrato? “Nel 1946, qui non c’era lavoro. Ho lavorato come manovale oltre il Colle della Maddalena e poi sono finito a Marsiglia, dove ho fatto il muratore creando una mia impresa: nel 1962 avevo otto dipendenti. A Sampeyre tornavo tutte le volte che potevo”.
sul Colle del Maurin, sul Colle di Saint Veran e sul Colle dell’Agnello. Sulla bici, che lasciavo a Chianale, caricavo 40 kg di sale e mettevo una bacchetta di legno sotto il pedale, in modo da poter frenare in discesa … con grande gioia dei cantonieri!”.
Giuseppe Para, una vita non sempre facile
L’INCONTRO CON PIERINA Sua moglie come si chiamava? “Pierina Tallone era originaria di Bersezio, in valle Stura. L’avevo conosciuta a Marsiglia, dove anche lei era emigrata e faceva assistenza ad una persona anziana. Ci eravamo trovati a ballare di domenica dopo il pranzo, era il 1950. Ricordo bene il primo incontro: era carina e gentile e simpatica! Non ho fatto fatica a conquistarla, avevamo 25 anni e ci siamo sposati dopo poco più di un anno di fidanzamento. Abbiamo avuto tre figli (Gilbert, Yveta e Bruno, che è morto nel 2002)”. Le nozze? “Era il 12 luglio 1951, ci siamo sposati a Marsiglia in chiesa e poi in municipio. Il viaggio di nozze: siamo arrivati con il bus: in bus, io non conoscevo nessuno dei suoi familiari, ma mi hanno accolto bene. Io ero un po’ imbarazzato. Con Pierina sono stato felice, purtroppo è mancata un anno fa e oggi io sono triste”. Cosa pensa della vita? “Sono soddisfatto, ma il finale è molto triste. Dopo la morte di mio figlio e di mia moglie, non
so più che pensare e faccio fatica a credere in Dio. La vita è difficile”. Come è cambiato il mondo? “E’ cambiato completamente tutto il modo di vivere, ma in peggio! Ci sono più soldi e più comodità: c’erano meno soldi allora, ma più armonia e meno orgoglio. La gente oggi non è più felice di allora”. CONTRABBANDI SUI COLLI E’ vero che lei ha fatto il contrabbandiere? “E’ vero, l’ho fatto per circa tre anni, durante la seconda guerra mondiale. Era rischioso, era una brutta vita! Le guardie sulla frontiera sparavano e una volta una ragazza che era con me è stata ferita: l’ho portata a spalle giù fino alle grange dell’Antolina, l’avevano colpita al ginocchio. Tanti anni dopo le ho dato un passaggio fino a Sampeyre e le ho chiesto: “E’ lei che è stata ferita? Io so bene quanto pesava!”. Lei è arrossita ed è calato il silenzio”. Si guadagnava bene con questi commerci? “Guadagnavo bene portando riso in Francia e tornavo con il sale, andavo in Francia passando
MUSICISTA APPASSIONATO A lei piace la musica tradizionale occitana: come mai? “La musica mi è sempre piaciuta, ricordo bene Juzep da Rous e Giuan Bernardi, grandi suonatori. E’ la nostra musica! Ho imparato a suonare “ad orecchio”, nessuno mi ha insegnato. Andavo alle feste nelle nostre borgate: a Becetto nel 1945 c’erano 620 persone. Poi la Fiat ha aperto e tanti sono scesi in pianura o sono emigrati in Francia (molti clandestinamente) per fuggire dalla miseria, e le nostre case si sono svuotate”. La Baìo di Becetto? “Ho suonato l’ “armoni” nella Baìo nel 1946, c’erano più di 35 persone. Bellissimo! Poi la Baìo non si è più fatta, perché era stata bruciata la bandiera e c’era stato un fatto di sangue”. E i ballerini di Becetto? “Una bella esperienza, durata 12 anni. Il gruppo era stato fondato da Masino Anghilante, eravamo una dozzina di coppie. Io ero un grande festaiolo, ho tanti ricordi belli: a me e a mia moglie Pierina piaceva tanto ballare le danze occitane! Oggi che mio figlio è morto (esperienza terribile e disumana!) e mia moglie (che ha sofferto ancora più di me) non ho più voglia di fare festa”. Giuseppe Para torna ogni anno, da maggio fino ai Santi, a borgata Civalleri, da dove si gode di una magnifica visuale sul colle di Sampeyre: “Sempre molto volentieri! E volentieri faccio il nonno e il bisnonno”.
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LA POSTA DEL COLTIVATORE 2015: L’ANNO DELLA CASTAGNA Egr. Direttore, volevo sottolineare un fatto molto positivo per l’economia della montagna. Il 2015 è stato un anno particolarmente favorevole per il prodotto castagna. Questo è dovuto ad una concomitanza abbastanza rara in natura - ma in natura succede - sono quelle condizioni dovute al caso, particolarmente favorevoli per certe cultivar che hanno il potere a volte anche di cambiare le condizioni evolutive di piante e animali, compreso l’uomo. Una ventina di giorni nel mese di giugno con un clima temperato-caldo-umido ottimale per la fioritura del castagno che è stata abbondante e redditizia sia per la germinazione del frutto che per la produzione di nettare. Quest’anno infatti il miele di castagno è stato abbondante e di alta qualità, così come il frutto castagna, che occorre sottolineare è un prodotto naturale nel vero senso della parola, quindi prima del biologico, non essendo la pianta trattata in alcun modo. Questo, al di là dei problemi delle varie malattie del castagno, in alcuni areali più gravi che in altri. La valle Stura essendo una valle non toccata, perché poco vocata per diversi fattori alla produzione intensiva che richiede l’uso massiccio di anticrittogamici, ma che ha saputo mantenere un ambiente naturale, non eccessivamente
antropizzato, ma nello stesso tempo accudito con metodi non invasivi, ha tutti gli ingredienti per essere un sito da valorizzare in questo senso: prodotti tipici, di nicchia, artigianali, in una parola naturali. Quindi, in tutta la fascia che va da Roccasparvera a Vinadio, si è avuto un prodotto particolarmente pregiato, a detta di tutti gli estimatori di questo prodotto: un tempo il pane dei poveri, oggi un primizia non da ricchi, ma giustamente rivalutata, così come dovrebbe essere tutto il lavoro collegato alla terra, perché è quello che ci dà da mangiare in senso stretto ma è anche un buon incentivo per la ripresa della cultura non massificata di ogni produzione. In questo senso, una particolare attenzione si dovrebbe avere per il bosco di castagno tradizionale, per cercare di mantenerlo in vita il più possibile, perché l’impianto di cultivar non autoctone, oltre a creare i problemi dovuti appunto alle coltivazioni intensive, che quindi in futuro richiede-
rebbero trattamenti impattanti per tutto l’ambiente, non sono in grado di produrre un frutto come il nostro. Ettore Robbione LA CARNE ROSSA FA MALE? L’odierna psicosi sulla carne rossa è il secondo round dopo mucca pazza degli anni ’90, quando improvvisamente la carne divenne un veleno pericoloso. Riuscimmo allora a spiegare al consumatore che la Razza Piemontese con marchio Co.Al.Vi. è garanzia di qualità: un sistema di alimentazione che permette di trasformare le proteine nobili vegetali in proteine nobili animali e rigorosi controlli sanitari dalla nascita dell’animale alla vendita al banco. Vale a dire, in sintesi, il nostro motto: trasformiamo in carne i prodotti della nostra terra. Ricordo con simpatia la mia “spedizione” a Roma per una
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trasmissione di Michele Santoro, quando il presentatore, prima, per esigenze di show televisivo, rifiutò sdegnosamente di assaggiare la carne che gli offrivo esclamando “Sarò mica pazzo!”, poi, durante l’intervallo pubblicitario dietro le quinte, ne fece un’abbuffata. La carne Piemontese Co.Al.Vi. di TerraViva, prodotta da Km0 a Km20 in questo angolo d’Italia per poi essere offerta al consumatore su tutto il territorio nazionale e anche oltre i confini, esula certamente da queste criticità. Il consumatore esigente, intelligente e prudente deve sapere che può avere alla sua mensa carne buona, sana e assolutamente sicura. La paura può diventare business per i prodotti di alta qualità, ed è quanto successe allora con mucca pazza per TerraViva. Chi da decenni si impegna con passione e coerenza non può essere calunniato e danneggiato facendo di tutta l’erba un fascio per fare audience. La carne buona e sicura c’è, basta saper
scegliere con scienza, sapienza e intelligenza. Agli amici vegani, vegetariani, animalisti, dietologi e nutrizionisti dirò che ai piani alti, anzi, altissimi, possiamo contare su dei promoter eccezionali. Il padre del figliol prodigo non festeggiò con cavoli e rape, ma con il vitello grasso. Gesù celebrò la Pasqua insieme agli Apostoli con l’agnello; non moltiplicò carote e patate, ma pane e pesce; non trasformò l’acqua in coca-cola ma in buon vino. Quindi noi, mangiatori di carne e amici di Bacco, siamo in ottima compagnia e non crediamo che i nostri venerabili commensali siano stati sponsor di alimenti nocivi e cancerogeni. Intanto, il Parlamento Europeo ha adottato uno straordinario ed epocale provvedimento: d’ora in poi potremo consumare liberamente larve, cavallette, scorpioni etc. In attesa che i migliori chef mettano a fuoco straordinarie
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ricette, che le scuole alberghiere preparino i futuri cuochi, che i nostri allevatori trasformino le stalle in moderni allevamenti di queste nuove specie agroalimentari, noi allevatori Cuneesi “bugia nen” e tradizionali, per il prossimo Natale proponiamo ancora ai nostri affezionatissimi clienti: il bue grasso, lo zampone, l’agnello e il cappone. Auguri a tutti di buon appetito e di felice Natale e buon anno. Angelo Rosso Presidente Cooperativa Agricola Buschese TerraViva
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Censimento apistico: nuove regole
Piano vaccinale conigli: soddisfazione per Coldiretti e Con.Al.Pi L’acquisto agevolato delle dosi per la mixomatosi è stato prorogato anche per il periodo gennaio-aprile 2016
A seguito dell’operatività, ai sensi della legge quadro sull’apicoltura n. 313 del 2004, della nuova anagrafe apistica nazionale, si precisa che tutti gli apicoltori operanti in Piemonte, direttamente o tramite delegato, devono: a) richiedere l’attribuzione di un codice identificativo univoco, utilizzando la modulistica informatizzata predisposta dal Centro Servizi Nazionale in ambiente internet; b) registrare la consistenza degli apiari (intesa come numero di alveari) nonché l’ubicazione e dislocazione degli stessi sulla base dell’indirizzo e delle coordinate geografiche; c) aggiornare annualmente la consistenza (censimento annuale) e la dislocazione degli apiari posseduti (indirizzo e coordinate geografiche) nel periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 dicembre di ogni anno, o confermare le informazioni già registrate in Banca dati nazionale. Non è più necessario effettuare le comunicazioni presso gli Assessorati provinciali all’agricoltura, come era invece previsto dalla Legge regionale 3 agosto 1998 n. 20 “Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte”.
Anche per il primo quadrimestre del 2016 la Regione Piemonte ha dato il via libera al nuovo programma di prevenzione della mixomatosi, malattia virale che colpisce i conigli. Il nuovo piano consentirà ai produttori che vi hanno aderito su base volontaria, di poter acquistare a prezzo agevolato le dosi vaccinali, scontate del 50%, per il periodo gennaio-aprile 2016. Lo prevede la recente Determina dirigenziale n. 679 del 20 ottobre 2015 e i produttori interessati hanno già provveduto a inoltrare la richiesta di acquisto dei vaccini alla Sanità regionale entro il 20 novembre. Avviato per la prima volta nel 2014, dopo alcune criticità iniziali, il piano vaccinale ha visto un’adesione crescente da parte degli allevatori ed è proseguito anche per tutto il 2015. Come accaduto negli anni scorsi, i vaccini saranno consegnati solamente agli allevatori già iscritti negli elenchi del piano e andranno ritirati presso l’Istituto Zooprofilattico. A coloro che, dopo aver prenotato i vaccini, non si presenteranno al ritiro, sarà addebitato l’intero costo. L’acquisto agevolato delle dosi vaccinali rientra nell’ambito delle iniziative di monitoraggio e supporto al settore dell’allevamento cunicolo varato dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico sperimentale. Soddisfazione da parte di Coldiretti e Con.Al.Pi – Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Coniglio del Piemonte - che in questi mesi hanno lavorato per il prosieguo del programma di prevenzione e che consente un risparmio economico per gli allevatori cunicoli.
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SANZIONI IN MATERIA DI LAVORO: CON LA RIFORMA AUMENTANO GLI IMPORTI
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elle scorse settimane, sono entrati in vigore alcuni decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro voluta dal Governo Renzi, meglio nota come Job Acts, in particolare il decreto legislativo n 151/2015, che ha introdotto alcune importanti riforme, tra cui quella relativa alla cosiddetta “maxi-sanzione”, anche alla luce dei chiarimenti del Ministero del Lavoro con circolare del 7 ottobre scorso, di seguito si vanno ad evidenziare le principali novità. La nuova scadenza per la cosiddetta maxisanzione viene mantenuta soltanto per gli illeciti commessi successivamente all’entrata in vigore del decreto n. 151 (24-9-2015). Per le infrazioni, iniziate e cessate prima del 24 settembre scorso, si applicherà il
Lauro Pelazza Vice direttore Coldiretti Cuneo
sistema sanzionatorio previgente. Invece, a quelle non cessate dopo il 24 settembre si applica la nuova regola. La maxisanzione è una misura sanzionatoria prevista dalla legge n. 183/2010 («collegato lavoro»), la quale all’art. 4 dispone che, ferma restando l’applicazione delle sanzioni già
previste dalla normativa in caso di impiego di lavoratori subordinati senza la preventiva comunicazione di inizio del rapporto di lavoro e quindi con la precisa volontà di occultare l’esistenza del medesimo, con la sola esclusione del datore di lavoro domestico, si applica altresì la sanzione amministrativa da 1.500 a 12.000 euro (poi aumentata) per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo. Nel caso in cui il lavoratore risulti regolarmente occupato per un periodo successivo, la sanzione viene proporzionalmente ridotta (cosiddetta maxisanzione affievolita). L’importo della sanzione civile connessa con l’evasione dei contributi previdenziali è aumentato del 50%. Queste sono le misure
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to (anche a orario parziale) o a tempo determinato di durata non inferiore a 3 mesi. In questa ipotesi, la prova dell’adesione alla diffida e del pagamento della sanzione e dei contributi omessi deve essere fornita dal datore di lavoro entro 120 giorni
dalla notifica della diffida. Il decreto contiene la previsione di un aumento del 20% delle sanzioni nel caso di utilizzo di lavoratori STUDIO DENTISTICO stranieri o di minori in età non lavorativa, che coincida con POLISPECIALISTICO quella vincolante per l’obbligo • Diagnosi computerizzata scolastico. • Cosmesi, igiene • Sbiancamento dentale • Conservativa • Endodonzia • Ortodonzia • Pedodonzia • Protesi fissa e mobile • Implantologia • Paradontologia • Rigenerativa ossea ed ingegneria tissutale • Chirurgia degli ottavi • Medicina estetica del viso fissa e mobile
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NOVITÀ PER L’ISTITUTO DELLA DIFFIDA Come dispone l’art. 13 del decreto legislativo n. 124/2004 (e successive modificazioni), le violazioni che danno origine alle sanzioni in precedenza esaminate sono soggette alla procedura della diffida ai sensi del decreto legislativo n. 151. Questo dispone che, per i lavoratori irregolari, ancora in forza presso l’azienda e fatta salva l’ipotesi che risultino regolarmente occupati per un periodo lavorativo successivo, può esser stipulato un contratto di lavoro a tempo indetermina-
ATTUALITÁ
della maxisanzione per le violazioni anteriori al 24-9- 2015. Per quelle successive si applica il dispositivo del nuovo decreto. L’art. 22 del decreto legislativo n. 151 stabilisce che la sanzione per ciascun lavoratore irregolare va da 1.500 a 9.000 euro in caso di impiego effettivo del lavoratore fino a 30 giorni, da 3.000 a 18.000 euro per un impiego irregolare da 31 a 60 giorni, da 6.000 a 36.000 euro per un impiego oltre 60 giorni di effettivo lavoro.
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CAPORALATO: “BENE IL DISEGNO DI LEGGE, MA NON BASTA”
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oldiretti esprime vivo apprezzamento per il disegno di legge organico di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura approvato dal Consiglio dei Ministri. “Occorre combattere senza tregua il becero sfrut-
tamento che colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli – evidenzia il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo - . Serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore”. Continua il presidente di Coldiretti: ”E questo non è possibile se i pomodori nei campi sono sottopagati a 8 centesimi al chilo. Dobbiamo impegnare le nostre forze in una operazio-
ne di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente oltre un milione di lavoratori di cui 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni nel 2014”. Secondo una analisi della Coldiretti su dati Eurispes al primo gennaio 2014 erano 355 i caporali arrestati o denunciati dall’entrata in vigore del reato con la legge 14 settembre 2011, n. 148.
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TIENE IL VALORE DELLA TERRA, IN CRESCITA GLI AFFITTI
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iene il valore della terra e aumenta il mercato degli affitti. E’ la fotografia scattata dal rapporto 2014 di CreaInea sui valori fondiari, secondo cui le quotazioni dei terreni restano sostanzialmente invariate (-0,6 per cento rispetto all’anno precedente), confermandosi un bene immobiliare che non pre-
senta variazioni annuali particolarmente significative. Il valore medio nazionale della terra si mantiene intorno ai 20.000 euro ad ettaro con punte decisamente più elevate nelle aree di pianura e nelle zone collinari particolarmente vocate per colture di pregio. Più bassi i prezzi nelle aree montane e nelle aree relativamente più marginali delle regioni meridionali. Anche nel 2014, il divario nei valori tra zone ricche e marginali sembra attenuarsi, dato che i prezzi scendono in misura più consistente proprio nelle aree più fertili, segno di un aggiustamento dei valori che si attendeva da tempo. Tra le note positive va segnalato che, malgrado gli operatori continuino ad avvertire una sostanziale
stagnazione del mercato, l’Istat evidenzia un lieve aumento per quanto riguarda l’attività di compravendita nel 2013, dopo anni di pesanti flessioni. Per il 2014 si conferma, invece, un maggiore dinamismo del mercato degli affitti nelle regioni settentrionali, dove la domanda è nettamente superiore all’offerta, in particolare per terreni da dedicare a colture di pregio e a destinazione energetica. Continua in ogni caso a crescere l’affitto, a conferma di quanto già evidenziato dall’ultimo Censimento. Tra il 2010 e il 2013 l’Istat ha rilevato un incremento della Sau condotta in affitto (+7%), che raggiunge i 5,2 milioni di ettari, di cui circa un milione condotti in uso gratuito.
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ella riunione del 9 novembre 2015, la Consulta Agricoltura e Foreste della Camera di Commercio ha approvato i seguenti prezzi delle derrate e delle scorte agrarie da servire di base alla liquidazione per le consegne e riconsegne alla scadenza di San Martino. PREZZI INDICATIVI “IN AZIENDA” DELLE DERRATE prezzo al kg Grano € 0,143; Meliga € 0,113; Carne bovina € 2,158; Latte € 0,284; Fieno € 0,061; Paglia € 0,066 PREZZI RILEVATI DALLA CONSULTA AGRICOLTURA E FORESTE Insilati di mais (1) prezzo per t. Integrale € 45,0; Pastone € 85,0; Letame Maturo € 10,0; Fresco € 7,5; 1) prodotto finito, reso in azienda
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MEDIE DEI PREZZI DELLA ZOOTECNIA RILEVATI E PUBBLICATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO BOVINI DA MACELLO: Vitellone Piemontese della coscia al kg € 3,333; Altre razze da carne al kg € 2,459; Conigli(1) al kg € 1,772; Polli (1) al kg € 1,09; Uova (1) 100 pz. € 11,944; Suini da macello (1) al kg € 1,380; (1) medie annata agraria, novembre 2014 – ottobre 2015 MEDIA DEI PREZZI RILEVATI PER IL GASOLIO AGRICOLO Gasolio agricolo max 0,5% di zolfo (1) al l €0,730; (1) medie annata agraria, novembre 2013 – ottobre 2014 MEDIE DEI PREZZI DELLA FRUTTA RILEVATI E PUBBLICATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO prezzo al kg mele: (1)golden € 0,250; red delicious € 0,370; gala € 0,420;
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LUIGI GIAMPAOLINO NUOVO PRESIDENTE DI UE.COOP
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uigi Giampaolino che ha ricoperto la carica di Presidente della Corte dei Conti della Repubblica Italiana dal 2010 al 2013 ed oggi ne ricopre il ruolo di Presidente Emerito, è il Presidente nazionale di UE.COOP, Unione Europea delle Cooperative. Riconosciuta ufficialmente da due anni e mezzo, vuole segnare una forte discontinuità rispetto al passato, anche con l’adozione del primo codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati regionali, eletti dalle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie ed alle quali fanno capo oltre mezzo milione di soci.
Luigi Giampaolino è stato presidente dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, Presidente della Corte dei Conti della sezione Giurisdizionale della Lombardia e della Puglia. E’ stato inoltre Consigliere delegato al controllo del Ministero del Tesoro nonché magistrato addetto al controllo dell’IRI, dell’ENAV, dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Consip. Ha ricoperto varie volte incarichi di Capo dell’ufficio legislativo e di Capo di gabinetto di vari Ministeri ed è autore di numerose pubblicazioni in materie giuridiche. E’ stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
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La Giunta Nazionale di Ue.Coop con al centro il neo-Presidente
Presente all’assemblea nazionale anche una numerosa delegazione del Piemonte, regione italiana con il maggior numero di delegati, guidata dal presidente e dal coordinatore regionale Daniela Pallisco e Vittorio Marabotto. Hanno partecipato i delegati piemontesi Alberto De Russi, Antonio Gai, Nadia Farchetto, Laura Tarrone, Domenico Pesce, Roberto Paravidino e Stefano Zunino. Anche la presidente di Coldiretti Piemonte Delia Revelli non ha fatto mancare la sua partecipazione all’evento. UE.COOP, promossa da Coldiretti e nata per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, conta in Piemonte 350 cooperative associate, 50 mila soci ed un fatturato complessivo di oltre 650 milioni di euro. “Ho voluto candidarmi alla presidenza di UE.COOP – ha dichiarato Luigi Giampaoli-
no – con l’intento di mettere a disposizione delle Cooperative associate, la mia esperienza istituzionale ed il mio impegno nell’ottica della difesa del modello cooperativo “vero”, quale strumento sociale volto alla crescita di ogni socio e di ogni territorio. La mia missione dopo l’esperienza pubblica svolta in passato, sarà quella di essere anche per UE.COOP, il garante dei valori che contraddistinguono un modello societario di cui il Paese ha bisogno, dando risposte concrete con passione, coraggio, trasparenza e coerenza. Per questo denunceremo e contrasteremo con forza le abitudini di chi guarda alla cooperazione come ad un sistema per fare cose più a buon mercato, risparmiando sul costo del lavoro dei cooperatori e risparmiando sulla qualità dei servizi. Quella non è cooperazione e quella non potrà mai essere ciò che rappresenta UE.COOP”.
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UN IMPEGNO PER L’INVASO DI SERRA DEGLI ULIVI Lo ha confermato il viceministro Olivero durante il convegno a Mondovì sulla gestione delle acque e la tutela del territorio
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utorità, amministratori locali, addetti ai lavori e rappresentanti delle organizzazioni agricole, hanno partecipato al convegno “Gestione delle acque e tutela del territorio-Il ruolo dei Consorzi Irrigui piemontesi”, organizzato, nell’Aula Magna del Politecnico di Mondovì, dall’Unione Regionale Bonifiche Irrigazioni Piemonte (Urbip) e dall’Acque Irrigue Cuneesi (Aic), in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Regione, la Fondazione Crc e altre Istituzioni locali. L’attenzione si è posata sul secondo argomento del convegno: la costruzione dell’invaso di Serra degli Ulivi di cui si parla da molti anni, però mai concretizzato. Domenico Castelli della Steci di Vercelli ha presentato il progetto preliminare: un bacino, nei pressi dell’attuale lago di Pianfei, capace di contenere 9.200.000 metri cubi
di acqua. Con quali caratteristiche? Una diga in cemento armato, ma rivestita in pietra e “mascherata” di erba per inserirsi armonicamente nel contesto ambientale dell’area non abitata, alta 56 e lunga 231 metri che raccoglierebbe, attraverso due condotte, l’acqua in eccesso dei torrenti Pesio ed Ellero. Il problema, per il momento difficile da superare, è il costo: 144 milioni di euro, pur riducibili a 115 per effetto dei ribassi a base d’asta dei lavori. Inoltre, la struttura potrebbe essere realizzata a lotti. Bartolomeo Vigna del Politenico di Torino e Fabrizio Piana del Cnr Istituto di geoscienze e georisorse, sempre di Torino, hanno illustrato gli aspetti idrogeologici connessi all’operazione che, in questi mesi, sono in fase di approfondimento. Guido Cappellino, presidente del Consorzio 2º Grado Pesio, struttura sul cui territorio ricadrebbe l’opera, è stato deciso: “L’invaso
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è come avere una borraccia che i genitori devono lasciare piena d’acqua ai loro figli. Per il loro futuro”. Il presidente della Fondazione Crc, Ezio Falco, ha dato la disponibilità dell’Ente a finanziare la progettazione definitiva. Alberto Valmaggia ha sottolineato come ci siano le condizioni per andare avanti nella sua realizzazione. Le conclusioni le ha tratte il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero: “Dal convegno è emerso che l’invaso gode di tre elementi di forza che sono l’ampia condivisione del territorio, un interesse non solo agricolo ma anche potabile e il basso impatto ambientale. Dopo i necessari passaggi in corso, il mio impegno sarà di fare il possibile per trovare una parte delle risorse necessarie a costruirlo. E’ una scommessa da portare fino in fondo”.
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dottare misure efficaci a tutela degli allevamenti. È la richiesta di Coldiretti in occasione della presentazione, presso il Ministero dell’Ambiente, del Piano d’azione nazionale per la conservazione e gestione del lupo. Coldiretti ha rilevato come la presenza di branchi di lupi stia scoraggiando, in molte aree, l’attività di allevamento con la negativa conseguenza, in termini economici ed ambientali, dell’abbandono del presidio di aree naturalisticamente importanti, mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre a essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche uno strumento di valorizzazione del territorio e delle tradizioni culturali che lo caratterizzano. Un’eccessiva e non gestita presenza di lupi rende impossibile, infatti, l’allevamento allo stato brado, che rappresenta un’attività agricola fortemente orientata alla valorizzazione ed alla tutela della biodiversità. I sistemi di prevenzione normalmente adottati, ad esempio con recinti o cani addestrati, per evitare i danni agli armenti si rivelano, se pur costosi e con molte controindicazioni, spesso inefficaci, specie per le ampie aree destinate al pascolo brado estivo.
Coldiretti ha evidenziato la necessità di salvaguardare le attività agricole zootecniche e di operare in termini di prevenzione. In tale prospettiva, è stata espressa contrarietà alla ipotesi di limitare la modalità del pascolo brado e semi-brado, che rischia di condurre alla penalizzazione delle attività di allevamento estensive che rispondono ad un modello di sostenibilità. La presenza di allevamenti estensivi al pascolo consente la tutela di habitat fondamentali per la sopravvivenza di molte specie e le pratiche di allevamento hanno come effetto positivo lo sviluppo delle aree marginali. Al tempo stesso, è indispensabile avviare un iter legislativo finalizzato a modificare l’attuale sistema di accertamento e di risarcimento dei danni da fauna selvatica, dovendo considerare le attuali difficoltà delle imprese ad accedere ai risarcimenti dovuti. Nell’ambito della discussione, è stata evidenziata la necessità di procedere ad una rilevazione precisa della presenza del lupo sul territorio, avvalendosi delle più innovative metodologie di monitoraggio della specie, per quantificare esattamente l’entità del problema nei diversi areali regionali, in quanto i dati riportati nel Piano, facendo riferimento a rilevazioni
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effettuate dal 2006 al 2011, sono sottostimati. Al fine di modulare e combinare diversamente le misure di prevenzione in relazione al tasso di rischio effettivo, Coldiretti ha osservato l’utilità di una mappatura delle zone classificate con presenza permanente del predatore, nelle quali applicare adeguate misure di prevenzione ed eventualmente di deroga, distinguendo le aree in cui la predazione è avvenuta più volte nel corso di due anni, rispetto alle zone in cui il rischio di predazione è minore. Il Ministero dell’ambiente, sulla base delle osservazioni formulate, ha dichiarato la propria disponibilità a modificare ed integrare il Piano che sarà presentato al Comitato nazionale per la biodiversità ed, infine, sottoposto alla Conferenza Stato Regioni per la ratifica definitiva.
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CIMICE ASIATICA: A CHE PUNTO È LA RICERCA E COME DIFENDERSI In un convegno all’Agrion di Manta, i risultati del monitoraggio e le indicazioni pratiche per il contenimento della popolazione nel periodo invernale
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alyomorpha halys è la cimice aliena originaria dell’Asia orientale, che sta diventando l’ennesima emergenza fitosanitaria per l’agricoltura italiana. Il Piemonte, insieme all’Emilia-Romagna è tra le prime regioni a farne le spese. Individuata nell’agosto 2013 in un pescheto intorno a Cuneo, in questi ultimi due anni la popolazione non ha fatto che aumentare, estendendosi sul territorio e ampliando i danni alle colture. Oltre alla frutta fresca e secca, ha colpito gli ortaggi e i seminativi, dal mais alla soia. La ricerca si è subito messa al lavoro. Agrion, la nuova fondazione che ha incorporato il Creso, ha coinvolto nelle indagini e nelle prove in campo il Servizio fitosanitario della Regione Pie-
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monte, l’Università di Torino e i tecnici di base. Ottima la collaborazione con ricercatori e tecnici dell’Emilia-Romagna e la cooperazione scientifica internazionale, che ha consentito di utilizzare l’esperienza di chi ha affrontato l’emergenza prima di noi. Ne è venuta fuori una ricerca di buon livello, i cui risultati sono stati presentati il 27 novembre all’Agrion di Manta: è stato fatto il punto sul monitoraggio della diffusione dell’insetto, la ricerca svolta in Piemonte e in EmiliaRomagna, le esperienze internazionali, le prime indicazioni per la difesa. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO Giovanni Bosio, del Settore Fitosanitario regionale, ha illustrato la diffusione dell’insetto
sul territorio e sulle diverse colture. Alan Pizzinat, ricercatore dell’Agrion, ha presentato i risultati del monitoraggio sui fruttiferi e le prove preliminari di difesa. Le specie da frutto sono state le prime ad essere colpite. Gravi i danni della prima generazione su nettarine e susine, mentre la successiva si è spostata su mele, pere e kiwi. Luciana Tavella e Marco Pansa del DISAFA, Università di Torino, hanno presentato gli studi sulla biologia e l’etologia della cimice asiatica, ma soprattutto hanno fatto il punto sulla ricerca di antagonisti naturali, sia quelli autoctoni già individuati sul territorio, ma anche quelli più specifici che si stanno cercando nelle aree di origine della specie. Stefano Caruso, del Consorzio fitosanitario di
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Modena, ha riferito della situazione in Emilia Romagna e delle esperienze di lotta ivi condotte. La diffusione su ortaggi, nocciolo e altre colture vegetali è stata presentata da Cristiano Carli e Mauro Forneris, coordinatore dei consulenti tecnici dell’Agenzia 4A. Graziano Vittone, che in Agrion guida il dipartimento di difesa e tecnica colturale per la frutticoltura, ha chiuso gli interventi proponendo le linee operative di difesa per il 2016. Tutte le indicazioni sono nel solco della difesa sostenibile. Di particolare interesse appaiono le reti antiinsetto. Nel Progetto AGER è stato messo a punto il metodo Alt’Carpo, con la chiusura meccanizzata delle reti di capezza-
gna. Oltre che per la carpocapsa, potrebbe costituire una efficace barriera per una protezione sostenibile anche contro le cimici. CHI È AGRION Agrion è la nuova Fondazione per la ricerca l’innovazione e lo sviluppo tecnologico della agricoltura piemontese, costituita dalla Regione Piemonte e da Unioncamere Piemonte, che dal 1 ottobre 2015 ha incorporato il CReSO (Centro di ricerca per l’ortofrutticoltura) e la Tenuta Cannona (Centro sperimentale vitivinicolo), acquisendone la partecipazione di tutti i Soci, attori delle filiere ortofrutticole e vitivinicola piemontesi. “Siamo di fronte ad una delle tante sfide da affrontare al meglio con l’obiettivo di supportare gli agricoltori regionali nel loro operato – conclude il presidente Giacomo Ballari – Agrion è e sarà impegnata nel corso dei prossimi mesi, a fianco del Settore Fitosanitario regionale, dell’Università di Torino e dei tecnici di campo che operano sul territorio per individuare al più presto una soluzione all’emergenza cimice”.
Silvio Pellegrino, direttore dell’Agrion: “La nuova cimice costituisce una minaccia per le colture che caratterizzano il paniere regionale. E’ fondamentale che la proficua collaborazione tra soggetti sul territorio prosegua nei prossimi mesi, al fine di individuare al più presto delle strategie di difesa efficaci per arginarne la diffusione”. CHI È HALYOMORPHA HALYS La nuova cimice è originaria dell’Asia orientale, segnalato negli USA nel 2001, poi in Europa nel 2004. Come molti insetti e malattie delle piante, si sposta con i traffici aerei. In Italia è stata trovata tra Reggio-Emilia e Modena. Lungo la pianura padana si è spostata lungo l’asse autostradale, verosimilmente aggrappandosi alle coperture dei TIR, fino ad arrivare al Piemonte. I ricercatori di Agrion l’hanno individuata in un pescheto, nell’agosto 2013. Da ormai un paio d’anni, rappresenta una vera e propria emergenza fitosanitaria per un vasto panorama di specie vegetali. A inizio estate, con le
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prime generazioni, punge i frutti e gli ortaggi, deformandoli: quest’anno sono stati registrati gravi danni su nettarine, susine, fagioli, etc. Verso fine estate, quando i frutti sono già formati, le punture provocano tacche scure sotto la buccia di mele, pere e kiwi. Sulle nocciole provocano il “cimiciato”, quei frutti deformati di sapore amaro, ma con un odore più intenso e sgradevole rispetto alle cimici locali. La polifagia (si nutre di oltre 100 specie) l’ha portata ad attaccare il mais e la soia, con livelli di infestazione tali da rendere problematica la trebbiatura. Con l’arrivo dei primi freddi autunnali, si ripara nei centri abitati, cercando di sopravvivere al freddo invernale, rifugiandosi nelle case, specie nelle soffitte, abbaini, garage, magazzini e tettoie. Il Servizio Fitosanitario e Agrion hanno predisposto la prima scheda tecnica su Halyomorpha halys, con le indicazioni pratiche per il contenimento della popolazione nel periodo invernale. Per ulteriori informazioni, visionare il sito: www.agrion.it
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PATATA BIOLOGICA: COME VA COLTIVATA
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’agricoltura biologica prevede la rotazione colturale obbligatoria per tutte le aziende, nello specifico, cambiando sempre coltura su ogni appezzamento ed introducendo una specie leguminosa. In questo sistema, trova posto la coltivazione della patata, coltura molto bene adattabile alla coltivazione biologica e redditizia per l’azienda agricola. Come già detto per i cereali, anche nell’ambito dell’orticoltura, le tecniche agronomiche hanno permesso un aumento della redditività di molte colture e i tecnici dell’ agenzia 4 A di Coldiretti, grazie alla collaborazione delle aziende agricole del territorio svolgono da anni prove agronomiche e campi sperimentali per testare le più moderne pratiche agronomiche per il contenimento delle malerbe e
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si è tenuto presso il Centro di ricerca per l’orticoltura Agrion di Boves (ex CReSO) un incontro tecnico dedicato alla patata, in cui Mauro Forneris, tecnico biologico Coldiretti Ceva, ha presentato i risultati delle prove biologiche svolte sul Cebano e i risultati ot-
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degli insetti e i prodotti naturali innovativi da combinare ad esse. L’importanza di queste prove è determinato essenzialmente dai numeri: adottando le corrette pratiche, si è passati da una produzione media di 180 q a 260 q., con un aumento di circa 100 q per ettaro, che tradotto in termini economici significa reddito per le aziende agricole. Lo scorso 11 novem-
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tenuti, ponendo l’attenzione soprattutto alla corretta gestione degli appezzamenti, sia in autunno, quindi come preparazione del terreno che durante il ciclo colturale. I dati esposti parlano chiaro: la patata è da considerarsi una coltura interessante per il comparto biologico, soprattutto per la sua innata robustezza e resistenza alle patologie in genere. I tecnici biologici dell’Agenzia 4 A consigliano fortemente una corretta gestione del suolo in autunno, sia nelle zone con terreni più sciolti come l’alta Langa che in terreni più difficili - argillosi e limosi - concimando e lavorando il suolo sia in autunno, creando se necessario i monticelli, e prima della semina. I concimi ammessi nel biologico spesso hanno un’efficacia bassa o poco duratura, pertanto risulta efficace a volte una seconda passata al momento della rincalzatura. La gestione delle infestanti invece richiede interventi puntuali con almeno due rincalzature a pianta bassa e importantissima
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risulta essere la falsa semina. Per quanto riguarda la difesa di questo tubero in agricoltura biologica, occorre porre molta attenzione alla prevenzione e alla ricerca di materiale da semina sano, condizione fondamentale per ridurre ad esempio i rischi di peronospora. La gestione dello stesso seme deve essere svolta in modo corretto e attento in azienda, specie prima della semina, ad esempio favorendo il pre-germogliamento dei tuberi, espopnendoli alla luce del sole. Parallelamente alle scelte agronomiche, come la rotazione e il sovescio ad esempio con la coltivazione della brassica per i
nematodi, anche la “lotta biologica” ha svolto passi da gigante e sono presenti in commercio prodotti naturali, quindi ammessi nel bio (a partire dal rame stesso), in grado di limitare i danni provocati ad esempio dagli elateridi sui tuberi e dalla dorifora sulla pianta. Tra i più utili ricordiamo il piretro, il bacillo Turingensis e l’ azadiractina come insetticidi e la bauveria bassiana come fungo entomo-patogeno per il terreno. Per eventuali chiarimenti ed informazioni più dettagliate e tecniche si invitano le aziende a rivolgersi agli sportelli dei tecnici di campo dell’ Agenzia 4 A delle diverse zone.
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32 IL RINNOVO CON CORSO ENTRO GIUGNO 2016
PROROGA VALIDITA’ PATENTINI FITOSANITARI
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al 26 novembre 2014 sono entrate in vigore le nuove norme per l’applicazione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Occorre considerare che, con i cambiamenti intervenuti, tale abilitazione (nota in passato come “patentino”) è divenuta necessaria per l’acquisto e l’utilizzo di qualsiasi prodotto fitosanitario da parte di chiunque (anche se non coltivatore). Con le nuove impostazioni, tutti coloro che devono rinnovare tale documento dovranno conseguire 12 crediti frequentando un corso di formazione da 12 ore, senza dover più sostenere l’esame finale. Coldiretti Cuneo si è fatta portavoce, in questi mesi, con la Regione Piemonte per ottenere una proroga della validità dei patentini scaduti o in scadenza nel periodo dal 1.1.2014 al 31.12.2015 al fine di realizzare le attività formative nel periodo invernale, auspicando anche nella
possibilità di utilizzare le risorse del nuovo PSR 2014-2020. La Regione Piemonte con Det. Dir. del 3 novembre 2015, ha concesso una proroga al 30.6.2016 della validità dei patentini per utilizzatori professionali (rilasciati dalle Province ai sensi del DPR 290/2001) nonché per i distributori (rilasciati dalle ASL ai sensi del DPR 290/2001) le cui abilitazioni sono scadute o in scadenza nel periodo 1.1.2014 al 31.12.2015. Rimane invece confermata, per i certificati di abilitazione in scadenza dal 1.1.2016 al 31.12.2016, la validità per i sei mesi successivi alla stessa.
L’Ente di formazione INIPA Piemonte nei prossimi mesi organizzerà, per chi necessita di rinnovare il patentino, nelle varie zone della Provincia, le corsualità utili al raggiungimento dei 12 crediti formativi richiesti. Chi è interessato occorre che compili il modello di iscrizione allegato e lo invii via mail a segrform.cn@coldiretti.it o via fax al n. 0171/447300 o lo consegni a uno degli Uffici Zona Coldiretti. Per maggiori chiarimenti e informazioni vi preghiamo di contattare la Sede provinciale di INIPA Piemonte ai numeri 0171/447346-289.
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Il 28 e 29 novembre Fiera di S. Andrea a Saluzzo Sabato 28 e domenica 29 novembre, Saluzzo festeggerà Sant’Andrea. Saranno due gli eventi lungo l’arco del fine settimana: il primo è quello atteso e tradizionale per gli imprenditori del settore agricolo, la Mostra di Sant’Andrea, fissata sabato 28 novembre dalle 8 alle 13 al Foro Boario. Occasione di incontro per il mondo agricolo, la Mostra è dedicata alla Meccanica agricola, con espositori di macchine agricole da tutto il Piemonte, ma comprende anche la Mostra del florovivaismo frutticolo, con le ultime novità del settore e il Mercato dell’utensileria agricola e delle merci stagionali. Domenica 29 novembre invece dalle 9 alle 19 saranno via Savigliano e piazza Buttini, a fianco del Tribunale, a ospitare il Mercatino di Sant’Andrea: ai negozi aperti si affiancano banchetti con prodotti enogastronomici tipici e caratteristici, produttori agricoli, vivaisti, piante e fiori.
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CARBURANTE AGEVOLATO U.M.A: PRECISAZIONI IMPORTANTI
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a regione Piemonte ha fornito alcune precisazioni circa il rilascio del buono carburante agevolato “UMA” nonché sulla rendicontazione delle lavorazioni eseguite in conto terzi. Sulla base delle informazioni pubblicate sui “Quaderni della Regione Piemonte – Agricoltura 87”, si riportano di seguito le principali novità. Il Decreto ministeriale 15 dicembre 2001, n. 454, che regolamenta le assegnazioni di oli minerali soggetti ad agevolazione fiscale per l’impiego in agricoltura, prevede l’assegnazione di carburante per le prestazioni rese da terzi in favore delle imprese agricole iscritte nel registro delle imprese delle CCIAA e registrate nell’anagrafe agricola unica. L’anagrafe agricola contiene, per ciascun fascicolo registrato, le informazioni circa le superfici e le colture praticate in un dato anno dall’impresa agricola. L’impresa agromeccanica o la ditta a conduzione mista che svolge per altro soggetto avente
titolo una determinata lavorazione è tenuta a indicare la coltura e la superficie interessata dalla lavorazione, i relativi consumi di carburante soggetto ad agevolazione fiscale, oltre che gli estremi identificativi del soggetto presso cui ha eseguito la lavorazione. Come procedere quando vi siano discordanze tra le informazioni Le informazioni rese in sede di verifica dei consumi possono non coincidere con quelle contenute nel fascicolo aziendale dell’impresa agricola presso la quale sono state eseguite le lavorazioni. In particolare possono verificarsi i seguenti casi: a) la superficie indicata in sede di rendicontazione (nella fattura o nella scheda riassuntiva delle lavorazioni) è inferiore a quella registrata nel fascicolo aziendale; in tal caso, ai fini della verifica, viene tenuta in considerazione la superficie indicata dalla ditta che ha eseguito la lavorazione; b) la superficie indicata è su-
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periore a quella registrata nel fascicolo aziendale; in tale caso viene tenuta in considerazione la superficie indicata dal fascicolo. I consumi complessivi risultanti dalla verifica dei consumi eseguita dall’impresa agromeccanica o dalla ditta a conduzione mista potranno dunque essere uguali, inferiori o superiori al quantitativo massimo ammesso. Qualora i quantitativi dichiarati a consumo e fatturati siano superiori al consumo ammissibile, la differenza tra consumi dichiarati e consumi ammissibili rappresenta il quantitativo di carburante non ammissibile al beneficio fiscale. Se inferiori, il quantitativo non consumato dà origine a rimanenza. Per le procedure di rendicontazione, è ammessa la presentazione della scheda A -scheda cliente- o il “libretto Blu mod.27” e di copia delle fatture da parte del soggetto che ha eseguito la lavorazione per conto terzi. La scheda cliente, da compilare entro 5 giorni a cura dell’im-
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presa agromeccanica o della ditta a conduzione mista, riporta le lavorazioni eseguite presso l’azienda agricola o altro soggetto avente titolo e il riferimento alle relative fatture emesse. Sono inoltre emersi diversi casi di imprese agromeccaniche o ditte a conduzione mista che hanno eseguito lavorazioni, attestate da regolare fattura, per conto di imprese agricole su colture che non risultano presenti nel fascicolo e che pertanto non possono essere rendicontate. Allo scopo di permettere la rendicontazione, è necessario che l’impresa agricola proceda con una dichiarazione correttiva al fine di regolarizzare le informazioni presenti nel proprio fascicolo. Per evitare l’insorgenza di situazioni del genere è comunque necessario che gli utenti che si rivolgono a terzi per l’esecuzione di lavorazioni agricole tengano aggiornato il proprio fascicolo aziendale allo scopo di consentire una esatta rendicontazione delle lavorazioni eseguite presso di loro in termini di superficie interessata e di coltura praticata. Non risulta idonea la presentazione da parte dell’impresa agromeccanica di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio prodotta dall’azienda agricola che corregga l’informazione errata contenuta nel fascicolo.
La quota prelevata e non consumata dà origine a rimanenza.
A tal riguardo il D.M.454/01 prevede che il soggetto beneficiario è tenuto a comunicare le variazioni di consistenza aziendale entro un mese dal loro verificarsi. Le imprese agricole o altri soggetti aventi titolo che abbiano beneficiato di una propria assegnazione di carburante agricolo e che si siano rivolti a terzi per l’esecuzione di lavorazioni agricole debbono dichiarare tali lavorazioni in sede di verifica dei consumi dell’anno precedente. Se risulteranno infatti assegnazioni di carburante per analoghe lavorazioni sulla stessa coltura e sulla stessa superficie, si prospetta un’assegnazione ripetuta di carburante che, se prelevato e consumato, non risulta ammissibile ad agevolazione fiscale. Se non consumato, il relativo quantitativo potrà essere rendicontato a rimanenza. Allo scopo di prevenire tali situazioni, si consiglia alle im-
prese agricole di presentare agli uffici istruttori – CAA o Uffici UMA - , in sede di verifica dei consumi dell’anno precedente e di assegnazione per l’anno corrente, anche le fatture relative a tali lavorazioni in modo che se ne tenga conto nella determinazione dei consumi di carburante dell’anno precedente e quindi delle relative rimanenze. Situazioni analoghe possono verificarsi in caso di concessione di “acconto” di assegnazione di carburante, se questo, a seguito di variazioni in diminuzione di consistenza aziendale nel corso dell’anno, risulta superiore al quantitativo massimo ammesso calcolato in fase di saldo. Se il carburante è stato prelevato e consumato interamente si ha un’eccedenza di consumo non giustificato pari alla differenza tra il quantitativo assegnato con l’acconto e il quantitativo massimo ammesso per l’anno in corso, calcolato in fase di saldo.
Saranno inoltre oggetto di specifiche verifiche le ditte UMA: - che non hanno eseguito le procedure di verifica dei consumi entro il 30 giugno dell’anno successivo all’assegnazione di carburanti (cosiddetti “Inadempienti”) e per i quali risultano quantitativi di carburante non giustificati in termini di consumi negli anni successivi; - che presentano particelle catastali definitivamente bocciate in istanza di riesame per l’anno in corso in quanto le verifiche effettuate hanno restituito una superficie interamente non agricola; - cessate in Camera di commercio con assegnazioni di carburante successive all’anno di cessazione. Per tutte le casistiche evidenziate saranno eseguiti specifici controlli e le relative funzioni saranno automatizzate nell’applicativo UMA di Sistema Piemonte. Si ricorda inoltre che le sanzioni previste in materia UMA sono di carattere amministrativo e penale; in caso di violazione della normativa sul carburante agevolato “per detenzione e/o utilizzo non conforme” superiore ai 100 litri, tale violazione ha rilievo penale.
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MAPI EUROPA 2000 è una mutua di assistenza e previdenza aperta a tutti i cittadini, nata in provincia di Cuneo nel 1998 grazie alla sinergia tra Coldiretti Cuneo e altre associazioni del territorio. Lo scopo di MAPI è aprire un canale di comunicazione preferenziale per i propri associati e i loro familiari garantendo tariffe e tempistiche agevolate per l’accesso alle strutture sanitarie
locali e nazionali convenzionate. Per le visite specialistiche, ad esempio, MAPI dà la possibilità ai suoi soci di scegliere, a propria discrezione e già al momento della prenotazione, l’équipe e la struttura (tra cui gli ospedali di Mondovì, Ceva, Saluzzo e Savigliano) avendo sempre la garanzia di effettuare visite ed esami entro 7 giorni dalla richiesta. Il Presidente di MAPI Europa 2000, Marcello Gatto, ha ricor-
dato che “il costo davvero contenuto della tessera di MAPI dimostra che è una mutua pensata e creata per le persone comuni, per offrire un aiuto pratico e concreto a chi ha bisogno di effettuare visite e controlli sanitari”. Per tutti coloro che desiderano usufruire di prestazioni di carattere più specifico, esistono formule aggiuntive alla Carta capaci di coprire le spese connesse agli interventi considerati più complessi dal punto di vista chirurgico e, dunque, più onerosi. Queste formule consentono infine di scegliere in libertà la struttura, dunque i tempi e i modi, di intervento.
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A Farigliano, la Fiera dei “puciu “
La Fiera dei Puciu, dedicata anche a San Nicolao, patrono di Farigliano, si svolgerà domenica 6 dicembre. Una giornata di mercato dei prodotti tipici di Langa, che porta con sé la sua storia di 500 anni. Già nel 1500 radunava agricoltori provenienti da tutto il territorio monregalese, fino alla Liguria, tanto da far attribuire al Comune la fama di “porto sul Tanaro”. Gli agricoltori arrivavano all’alba, così come i clienti, per aggiudicarsi i prodotti migliori. Per ristorare entrambi il paese si organizzava a dovere, preparando nella notte precedente la fiera una gustosa minestra, tipica del territorio: la zuppa di trippe e ceci. Sabato 5 dicembre, alle ore 14,30 presso il Centro sportivo Comunale in Località San Cassiano si svolgerà una gara di ricerca del tartufo con i cani e verrà assegnato il primo trofeo “Trifulau dei Puciu”. A seguire, alle ore 17,30 presso la palestra delle Scuole Elementari, vi sarà la presentazione progetto “Territorio e offerta turistica di Farigliano”: la cartina informativa e promozionale diventa realtà e inaugurazione della mostra fotografica del Consiglio Regionale del Piemonte “L’agroalimentare in Piemonte - I brand che hanno fatto la storia” . La mostra resterà aperta il 6 dicembre dalle ore 9,30 alle 18,30. Il 7 e l’8 dicembre dalle ore 9,30 alle 13 con ingresso gratuito. Il Comizio Agrario di Mondovì inaugurerà la rassegna espositiva “Cultivar mele antiche”. Come da tradizione, non mancherà la lunga veglia, durante la quale verrà anche preparata la famosa “gallina bollita” di Viaiano, un gustoso spuntino notturno a base di bagna cauda e Dogliani docg. Domenica mattina, lungo il centro del paese verrà allestito il mercato degli ambulanti.
Ceva: presentato l’ultimo libro di Raffaele Sasso E’ stato presentato sabato 7 novembre, al Teatro Marenco, il libro “Ceva-America: una scuola per la vita” del giornalista scrittore Raffaele Sasso, alla presenza delle massime autorità provinciali e del vice ministro alla Giustizia Enrico Costa. Il libro racconta un anno di studio negli Usa vissuto da dieci studenti dell’istituto Baruffi. Nelle parole dell’autore: “Questo libro vuole rendere omaggio a Ceva, la mia seconda patria, ma soprattutto rendere merito all’eccellenza di una Scuola, e a un gruppo di studenti, che dopo il loro anno trascorso in una High School americana, hanno portato l’esperienza vissuta, nella loro scuola, traendone insegnamenti andati ben oltre l’apprendimento della lingua inglese”. Sul palco gli artefici del successo dei giovani, Franco ed Erica Azzoaglio, rispettivamente amministratore delegato ed amministratrice del “Banco Azzoaglio” (l’Istituto bancario cebano che mette a disposizione la Borsa di studio per l’anno di studio negli Usa), Gustavo Bracco, del Consiglio nazionale di Intercultura (l’ente che seleziona i ragazzi e li segue nel loro percorso americano) e Antonella Germini, dirigente del “Baruffi” di Ceva. E accanto, i veri protagonisti: Alice Donghi, Marco Bozzolo, Martino Picco, Marta Gaudino, Chiara Franco, Francesca Longo, Samuele Di Murro, Giulia Obbia e Simona Amerio. Collegata via skipe, Sara Tamburello, dalla scorsa estate a Monroe (North Carolina).
Farigliano
Programma 2015
4 - 5 - 6 dicembre 2015 Venerdì 4 Presso la Chiesa di San Nicolao
ore 15.00 (Loc. San Nicolao) Santa Messa.
Sabato 5 Presso Impianti Sportivi “Trofeo ore 14.30 Trifulau dei Puciu”. Gara di ricerca del tartufo con i cani.
ore 17.30 Palestra Scuole Elementari P.zza V. Emanuele - Progetto “Territorio e offerta turistica di Farigliano”: la cartina informativa e promozionale diventa realtà. Inaugurazione della Mostra fotografica del Consiglio Regionale del Piemonte “L’agroalimentare in Piemonte - I brand che hanno fatto la storia”. La mostra resterà aperta il 6 dicembre dalle 9,30 alle 18,30 e il 7 e l’8 dicembre dalle 9,30 alle 13. Inaugurazione della rassegna espositiva: “Cultivar mele antiche” realizzata dal Comizio Agrario di Mondovì.
ore 22,30 In piazza V. Emanuele II, inizio della preparazione della “Minestra degli Uomini” e cottura durante la notte.
Domenica 6 Presso la Biblioteca Mostra di ore 09.00 pittura di Erica Forneris dal titolo “I miei dipinti”.
ore 10.00 Apertura fiera: “Colori e Sapori di Langa” con la partecipazione della Banda “I Giovani di Farigliano”. Raduno di trattori d’epoca. Esposizione di piccoli animali con la partecipazione del gruppo “3C”. Training a cavallo - ASD Galli Esposizione di tarfufi. ore 11.00 Inizio visite guidate alla Chiesa di San Nicolao con partenza dalla Biblioteca Civica in navetta.
ore 11,30 Minestra degli Uomini Distribuzione del tradizionale minestrone di trippa con “Ceci di Nucetto” e street food con gallina in brodo in insalata, soma d’aj, peperoni al forno, cotechini e crauti, dolci. Degustazione Dogliani D.O.C.G. dei Produttori di Farigliano a cura del “Salotto del Vino”. ore 14,30 Sotto i portici bassi “Caldarroste e vin brulè” a cura del Gruppo Alpini di Farigliano. Prova speciale a Farigliano del 1° Rally del Piemonte. Dal 22 novembre al 6 gennaio grande mostra dei “Presepi dal Mondo” presso la sede dell’Associazione Aquilone Onlus in via Torino. Sarà presente l’artista Barba Brisiu che realizza opere scultorie in legno con la motosega.
Informazioni presso il Comune di Farigliano: tel. 0173 76109 - posta@proloco-farigliano.it - www.proloco-farigliano.it
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ECCELLENZE LETTERARIE E AGRICOLE A SCRITTORINCITTÀ Dal 11 al 15 novembre Coldiretti ha collaborato alla 17ª edizione di Scrittorincittà “Dispari”, dedicata alla letteratura e agli autori contemporanei
PRIMA
DOPO
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nche quest’anno Coldiretti Cuneo ha offerto il suo sostegno alla manifestazione collaborando alla cerimonia di assegnazione del “Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo” ed alla realizzazione del laboratorio di Emanuela Bussolati, autrice e illustratrice per bambini nota in tutta Europa e responsabile della collana Zerotre di Panini. Per Coldiretti Cuneo partecipare a Scrittorincittà è parte di un progetto e di un impegno più ampio, volto a promuovere le eccellenze agricole del nostro territorio. Gli obiettivi sono tre: mettere al centro del discorso alimentare lo sforzo degli imprenditori agricoli per ottenere prodotti di prima qualità; sostenere gli eventi culturali della nostra provincia; partecipare per
entrare in contatto e ascoltare la voce dei cittadini, dei consumatori, delle famiglie e dei loro ragazzi. Gli autori e il pubblico di Scrittorincittà si sono rivelati, negli anni, un uditorio particolarmente sensibile ai discorsi sulla qualità: con loro Coldiretti Cuneo ha aperto un dialogo per interpretare al meglio il suo ruolo di forza sociale al servizio delle persone, del territorio e,
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naturalmente, delle imprese. Dopo la partecipazione a Collisioni, Coldiretti Cuneo ancora una volta va un po’ al di là della sue abituali attività e impegni, per ricoprire con entusiasmo il ruolo di portavoce e di promotore della varietà e della qualità eccezionale delle produzioni agricole cuneesi nelle migliori manifestazioni culturali del nostro territorio. I NOSTRI TRATTAMENTI ORTODONZIA TRADIZIONALE ED INVISIBILE IGIENE E PREVENZIONE OTTURAZIONI ESTETICHE IMPLANTOLOGIA CHIRURGIA ORALE PROTESI FISSA E MOBILE
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ne agricola e agroalimentare in montagna ha costi di produzione più elevati. Occorre quindi migliorare la “valorizzazione” e la “comunicazione” nei confronti dei consumatori, per mettere in luce e specificità alimentari, culturali e sociali, sviluppando nuove iniziative di turismo enogastronomico”. A livello di valorizzazione è indispensabile potenziare il ruolo di coordinamento delle istituzioni pubbliche, che devono avere come obiettivo, tra gli altri, quello di migliorare le forme associative tra i produttori, per una commercializzazione più efficiente, anche in città (la montagna in città e la città in montagna). Un ruolo importante per lo sviluppo integrato è affidato alle politiche a sostegno dei giovani che scelgono di lavorare in montagna, supportando la formazione tecnica e un approccio orientato alle nuove tecnologie di produzione, alla vendita e soprattutto alle formule di collaborazione e sinergia tra gli operatori. Tra gli altri punti discussi dal gruppo di lavoro, il miglioramento della capacità produttiva di latte in alpeggio. Dove vi è produzione di latte si instaura una benefica rete eco-
nomica, come dimostrano altri territori di montagna italiani e francesi. Il tavolo ha individuato, come motore di sviluppo integrato, il collegamento tra ristorazione e produzione agroalimentare. “Talvolta – concludono i relatori - le attività ristorative di montagna sono poco propense ad impiegare e promuovere le produzioni del territorio. Sinergia e collaborazioni tra queste attività rappresentano quindi un’ipotesi di lavoro da promuovere ed esplorare”. Molte attese del settore agroalimentare cuneese sono riposte nel nuovo piano di Sviluppo Rurale che mette al centro degli interventi nei piani di miglioramento le attività di trasformazione e i contratti di filiera.
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o scorso 23 ottobre presso la sede dell’Agenform di Cuneo in collaborazione con il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) si è svolta un’intensa giornata di studio, nell’ ambito dei Tavoli di lavoro legati all’evento “Agroalimentare e territorio”. Tra i temi affrontati, uno specifico gruppo di lavoro, composto da docenti universitari, giornalisti ed esperti del settore, con la partecipazione dell’assessore regionale preposto, Alberto Valmaggia, ha individuato le tematiche inerenti alla montagna e alle specificità agroalimentari, con l’obiettivo di identificare nuove opportunità di reddito per uno sviluppo sostenibile. Il tavolo si è concentrato sulle dinamiche “trasversali” ai temi della montagna, senza affrontare direttamente le “tipologie” di prodotto agroalimentare. “Quando si parla di montagna è difficile disgiungere l’agroalimentare dal turismo, dagli aspetti sociali, dai trasporti e dall’impatto ambientale. La domanda andrebbe quindi posta ponendo al centro della discussione lo sviluppo integrato – commentano i relatori del convegno - . La produzio-
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UN SUCCESSO LA 36ª MOSTRA NAZIONALE BOVINI DI RAZZA PIEMONTESE
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er la tre giorni dedicata alla Piemontese organizzata da Anaborapi, il MIAC di Cuneo si è trasformato nella capitale della più importante razza autoctona italiana. Accanto ai tradizionali concorsi che hanno visto sfilare i migliori soggetti della razza, tanti sono stati gli appuntamenti che hanno avuto al centro la razza Piemontese e la sua produzione di carne di qualità: il salone gastronomico “Sapori della carne”, il sondaggio “Battute mondiali” introdotto da un talkshow condotto da Paolo Massobrio, la convention con gli allevatori di Piemontese stranieri, la presentazione del progetto di ricerca sulla qualità della carne “QualiPiem”, finanziato dalla Fondazione CRC, la mostra fotografica
dedicata alla Piemontese, la gara di valutazione morfologica per gli studenti delle scuole agrarie e la vetrina delle razze autoctone italiane a rischio di estinzione che quest’anno sono state ospitate dalla Piemontese. Campione assoluto della Mostra, è risultato il toro Tislando di Marco Vignolo di Morozzo. Sua riserva è stato il Campione
uscente Ringo dei f.lli Giordano di Cuneo. Il titolo di Campionessa assoluta, va per la prima volta fuori Piemonte e se lo è portato a casa PIOPPA di Valerio Pagani di Oltrona di San Mamette (CO), mentre sua Riserva è risultata Teglia dei f.lli Delsoglio di Fossano. Il tradizionale trofeo Amedeo
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Damiano, riservato all’allevatore che ha riportato le migliori qualificazioni nelle differenti categorie, è stato assegnato ai F.lli Del soglio di Fossano. In occasione della premiazione, la Sezione Piemontese dell’Associazione regionale allevatori ha consegnato al presidente del Consiglio Comunale di Cuneo, Giovanni Cerutti, una targa stradale riportante la dicitura: “Territorio tipico della Razza Piemontese – biodiversità italiana”. La richiesta è quella di apporla sulle principali vie di comunicazione della Città per valorizzare una produzione tipica e locale: Cuneo, con oltre 120 allevamenti iscritti al libro
genealogico, è il comune che, in assoluto, conta il maggior numero di bovini di razza Piemontese in tutta la regione. “L’ampio afflusso di pubblico che abbiamo registrato - commenta Albino Pistone, presidente di Anaborapi - conferma che, anche a fronte ai recenti attacchi alla carne, la Piemontese è riconosciuta del consumatore come un prodotto di qualità certificato e sicuro”.
RISULTATI ASSOLUTI
SEZIONE TORI Campione Assoluto: IT004991088492 TISLANDO VIGNOLO MARCO - MOROZZO Riserva Campione:
SEZIONE TORELLI Campione Junior: IT001990772717 VILLANO RATTALINO GUIDO - CHIERI Riserva Camp.Junior: IT004991459627 VUDU VIGNOLO MARCO - MOROZZO SEZIONE VACCHE Campionessa Assoluta: IT013990035798 PIOPPA PAGANI VALERIO - OLTRONA DI SAN MAMETTE Riserva Camp.ssa: IT004991060956 TEGLIA SOC. AGR. DELSOGLIO F.LLI S.S. FOSSANO SEZIONE MANZE Campionessa Junior : IT004991243300 VINACCIA SOC. AGR. DELSOGLIO F.LLI S.S. FOSSANO Riserva Camp.ssa JUNIOR: IT004991318321 VETTA DALMASSO FRANCO - SALUZZO
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“BATTUTE MONDIALI”: LA SFIDA SULLA MIGLIORE CARNE CRUDA PIEMONTESE
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’iniziativa è andata in scena a “Sapori della carne” durante la Mostra nazionale della Piemontese. E’ stata una sfida all’ultimo assaggio, quella andata in scena per designare la migliore ricetta della carne cruda. Sul ring di “Battute Mondiali”, l’originale gara promossa dall’Anaborapi di Carrù con la Compral Carni che ha fornito la materia prima, il gong d’inizio
Soddisfatto Bartolomeo Bovetti, direttore della sezione cuneese dell’Associazione Allevatori: “Abbiamo la conferma che la Piemontese, oggi declinata come Fassone, è sempre più gradita sul mercato. La modalità della carne cruda è un vettore di promozione formidabile e sta entrando nell’alta ristorazione. Infine, dobbiamo constatare che gli allarmismi sulla carne hanno trovato pronta e univoca risposta limitando così i danni. Ma bisogna continuare a lavorare sull’informazione a favore dei consumatori, specialmente dei giovani a partire dalle scuole”.
con la carne macerata in olio e limone; quella moderna al coltello servita freschissima con solo un goccio d’olio; la coreana Yookhwe (manzo con aglio e salsa di soia); l’immortale Tartare francese e la Ossenworst olandese, decisamente speziata, con chiodi di garofano, macis e cannella.
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ha visto in azione cinque giudici specialisti chiamati a esprimere il primo e qualificato verdetto. Poi è toccato a centinaia di visitatori-degustatori dare il loro voto secondo le regole dettate dai maestri dell’Istituto De Gustibus Carnis. Il panel di valutazione ha riguardato la battuta piemontese all’antica
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za di Marco Rosso, che ha creduto ed investito su un progetto pensato per il web. Le ricette sono pubblicate online e corredate da una sezione video in onda anche su Agrisapori e nelle tv locali nazionali: è stata creata un’apposita pagina Facebook e si è indetto anche un contest nazionale a cui hanno partecipa-
arà presentato mercoledì 25 novembre alle ore 21, nella sala interrata del Castello degli Acaja di Fossano, “Tu di che taglio sei”, il libro, edito da Araba Fenice, che raccoglie 31 ricette tutte dedicate ai vari tagli di bovino di razza piemontese. Il progetto nasce dall’idea di Marco Rosso, direttore dell’Azienda TerraViva di Busca ed è stato realizzato da Federica Giuliani di Una blogger in cucina e dal noto vignettista Danilo Paparelli. Un manuale chiaro e semplice, di uso quotidiano, pensato per tutti coloro che desiderano cimentarsi nella preparazione di piatti di carne, dai più semplici ai più complessi. “Questo libro – racconta la foodblogger Federica Giuliani – è la naturale conclusione di un progetto portato avanti per ben due anni grazie alla lungimiran-
A FOSSANO, PRESSO IL CASTELLO DEGLI ACAJA, MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE ORE 21 to centinaia di persone. Parlare di carne non è mai semplice ma, anche grazie ad una visione così giovane e dinamica, abbiamo ricevuto attestati di stima da tantissime persone, tanto è vero che siamo alla vigilia della ristampa del libro. La matita di Danilo Paparelli ha
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NOTIZIE DAL MONDO DEI CAVALLI PPPPP
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PASSEGGIATA AUTUNNALE IN LANGA
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ontinuiamo il nostro viaggio attraverso i circoli ACSTE per parlare questo mese de “LA COMBRICOLA DEL
Numeri utili:
Presidente ACSTE Calleri Gian Luca 3356445043; Segreteria ACSTE Paola Barale 3409278045; Articoli su “Il Coltivatore” Cusano Lino 3339791318; Pagina Facebook e foto: Marchisio Flavio 3385872355; SMS Tardivo Andrea 3394243330. Si ricorda a tutti i soci che sono graditi articoli e argomenti da inserire su Facebook e su “Il Coltivatore”. Collaborate, grazie!
BEINALE”. Anche questo circolo, come “GLI INDOMABILI”, di cui abbiamo trattato precedentemente, si è affiliato a partire da quest’anno. Ne parliamo, cogliendo l’occasione che ci è stata offerta dai suoi soci, che domenica 18 ottobre hanno organizzato una splendida passeggiata sulle colline di Barolo, Serralunga e La Morra. Una giornata semplicemente magnifica, in special modo per i nostri soci appartenenti ai vecchi circoli, situati per lo più sul territorio pedemontano e nelle valli della nostra provincia, abituati quindi a percorsi e panorami ben diversi, lungo il fiume Stura, il torrente Gesso e zone di mezza montagna, e, per alcuni di essi, quasi esclusivamente di alta montagna. Tutti ed in particolare questi ultimi hanno gustato l’atmosfera dolce e particolare della Langa d’autunno, con i suoi colo-
ri, i suoi scorci sui bordi arroccati attorno ai castelli, con le nebbie che a mezza mattina scendono in fono ai valloni, sospinte dal sole tiepido, conferendo al tutto un aspetto ancor più affascinante. Veramente una bellissima esperienza, nuova per molti di noi “montagnard”, che arricchisce la nostra associazione di nuove occasioni e opportunità, allargandone gli orizzonti e le conoscenze. Questo grazie agli amici della Combricola ed al loro presidente Mauro Manassero, che si sono dati da fare, tra l’altro, per allestire all’ora di pranzo un’ottima grigliata. Buona la partecipazione, con circa una trentina di cavalli e cavalieri, che guidati con sicurezza e competenza dal socio Giovanni Scavino, hanno goduto della vista dei migliori scorci di panorama che la Langa può offrire in questa stagione.
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va, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc.) e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15. E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente al fine di poter ottenere, dimostrato il nesso con l’attività lavorativa, il giusto indennizzo. Il Patronato EPACA della Coldiretti, attraverso una qualificata consulenza medica, garantisce, a coloro che ne p o t re b b e ro avere diritto, un’assistenza immediata con la possibilità di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite.
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urante lo svolgimento dell’attività lavorativa i lavoratori possono essere esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi. Infatti capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi per delle problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tali indennità. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. Secondo la vigente normati-
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46 A titolo esemplificativo si elencano alcune patologie che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali:
PATOLOGIE TUNNEL CARPALE
TENDINITI
ERNIA AL DISCO
ASMA BRONCHIALE
LAVORAZIONI la Sindrome del tunnel carpale può essere riconosciuta a chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza; le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza chi ha contratto ernia discole lombare in quanto impegnato in lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale o in lavorazioni svolte con macchine; le tabelle delle malattie a presunzione di origine professionale includono l’asma bronchiale contratta per esposizione a polveri, funghi, acari, ecc. in ambiente lavorativo.
Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per le informazioni in merito. AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2000 - CERT. N° 0453725
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coinvolge anche la popolazione maschile. Le patologie comuni a entrambi i sessi che possono depauperare l’osso sono: l’intolleranza al glutine o celiachia, l’uso cronico del cortisone per malattie sistemiche come l’artrite reumatoide, l’uso cronico di ormoni tiroidei, l’ipertiroidismo e CORTINO PUBBLICITA.pdf l’iperparatiroidismo, l’assorbimento ridotto in Pazienti che si sono sot-
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cronico di vitamina D e, solo negli uomini, il deficit di produzione di ormoni maschili. L’esame non è soltanto indicato dal punto di vista diagnostico per la definizione dell’osteoporosi conclamata, ma ha anche una funzione preventiva, in quanto l’osteopenia che precede la malattia è un indice predittivo utile all’instaurazione di terapie e alla variazione dell’ali13/11/15 16:39 mentazione e dello stile di vita. www.gruppocdc.it
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a Densitometria Ossea consente la determinazione della densità ossea nei distretti a maggior rischio di frattura (colonna vertebrale e femore) e supporta il Medico nella diagnosi dell’osteoporosi, nella valutazione del rischio di frattura e nel monitoraggio della risposta alla terapia. Questo esame è utilizzato soprattutto nella valutazione dell’osteoporosi, che è una patologia carenziale dell’osso di natura primitiva (postmenopausale o senile) o secondaria (malattie endocrino-metaboliche, disturbi nutrizionali, etc.) che si manifesta in un incrementato del rischio di fratture (le più comuni delle quali sono quelle vertebrali e femorali). La misura della densità ossea può essere eseguita in diversi distretti corporei. Viene generalmente effettuata sul rachide lombare sino all’età di 65 anni, sul femore e/o sul radio oltre tale età. In alcune situazioni cliniche è utile eseguire la misura su diversi segmenti. Per valutare questo rischio e la risposta alle terapie eventualmente instaurate è opportuno monitorare nel tempo la densità dell’osso.
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ATTUALITÁ SCADENZE AZIENDALI
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SCADENZE AZIENDALI 30 NOVEMBRE
15 DICEMBRE
IVA REGISTRAZIONE FATTURE
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Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.
A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni effettuate nel mese di novembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè novembre.
IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta, il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
ACCONTO IMPOSTA IRPEF 2015 Scade il termine per versare l’acconto dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) il versamento dell’acconto è stabilito nella misura del 100% e si calcola sull’imposta relativa all’anno 2014 dedotte le detrazioni, i crediti d’imposta e le ritenute. Dall’importo suddetto deve essere dedotto l’eventuale primo acconto.
ACCONTO IRAP 2015 – PERSONE FISICHE E SOCIETA’ DI PERSONE
16 DICEMBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di novembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.
IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI NOVEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di novembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 euro, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93.
VERSAMENTO I.M.U. SALDO 2015
I contribuenti che esercitano attività dirette alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono entro tale termine effettuare il versamento dell’acconto IRAP stabilito nella misura del 100%. Dall’importo suddetto deve essere dedotto l’eventuale primo acconto. Non sono tenuti al versamento i produttori agricoli esonerati dalla tenuta della contabilità Iva.
Entro tale termine deve essere effettuato il versamento relativo al saldo dell’imposta I.M.U. anno 2015 ,tramite modello F24 o conto corrente postale.
ACCONTO IRES – IRAP
CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI
Le società di capitali e gli enti non commerciali devono versare l’acconto d’imposta IRES ed IRAP 2015 nella misura del 100%. Dai versamenti effettuati va dedotto l’eventuale primo acconto.
I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 2 trimestre 2015 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.
ACCONTO CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Scadono i termini per il versamento dell’acconto della cedolare secca sugli affitti per i soggetti che hanno optato per il nuovo sistema per le locazioni di immobili ad uso abitativo. L’acconto è dovuto nella misura del 95% e dall’importo va detratto l’eventuale primo acconto.
VERSAMENTO TASI SALDO 2015 Entro tale termine deve essere effettuato il versamento relativo al saldo della TASI dovuta per l’anno 2015.
VERSAMENTO IMPOSTA SOSTITUTIVA TFR I datori di lavoro agricoli che hanno alle proprie dipendenze operai a tempo indeterminato devono effettuare, entro tale termine, il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sul TFR pari al 90% delle rivalutazioni TFR maturate al 31/12/2014. il codice tributo è il 1712.
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Ciao, sono piemontese, appassionatissima della natura, alta 1,64 di buona presenza. Sono vegetariana, snella, non fumo, classe 1975, impiegata presso ditta di macchine per movimento terra. Cerco uomo pari requisiti, per formare serena unione. Preferibilmente piemontese. Offro e chiedo serietà. Tel. 3290324126
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Mi chiamo Serena, ho quasi 37 anni e sono una ragazza seria, italiana, abitante in provincia di Cuneo. Ho un carattere dolce, capelli neri. Ho tanti amici su Facebook ma ne vorrei avere anche uno reale, per conoscerlo e diventare la sua tipa. Purchè sia una cosa seria e duratura, non per avventure. Tel. 3343376141
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CONSIGLI PER UN CORRETTO MONTAGGIO DELLE CATENE DA NEVE Per garantire affidabilità e durata le catene devono sempre essere montate e regolate nella corretta tensione. I componenti che per mettono il montaggio corretto della catena sono: Grillo
montato sulla catena laterale interna, permette la regolazione della lunghezza e la corretta disposizione della catena sul battistrada.
Leva di tensione
utilizzata per la chiusura della catena sul lato esterno. Con questa leva è possibile regolare il livello di tensione della catena sulla ruota.
Agendo su grillo e leva di tensione, le catene professionali non devono essere troppo in tensione, poichè potrebbero essere sottoposte a condizioni particolari che: DANNEGGEREBBERO lo pneumatico e ne DIMINUIREBBERO LʼEFFICACIA causando lʼUSURA irregolare e la successiva ROTTURA della CATENA. La catena montata in tensione deve rimanere morbida sulla ruota.
La catena rende al massimo se, montata ed in tensione, rimane morbida sullo pneumatico, cioè tende a cadere sul terreno, anticipando il movimento della ruota.
FOSSANO via Mondovì, 38 tel.0172 695892 via Verdi,15 tel.0172 60943