Coltivatore n.18 dicembre 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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AUGURI AL NUOVO VESCOVO DI CUNEO E FOSSANO Don Piero Delbosco è il nuovo Vescovo di Cuneo, chiamato da Papa Francesco quale successore di mons. Giuseppe Cavallotto, il quale, compiuti 75 anni ha rinunciato alla cattedra vescovile di Cuneo e di Fossano. Don Delbosco, parroco di Poirino, è stato per anni provicario generale della Diocesi di Torino e, fino a poco tempo fa, rettore del Santuario della Consolata. È stato ordinato vescovo domenica 29 novembre nella Cattedrale di Fossano. Don Delbosco è nato a Poirino il 15 agosto 1955. Dopo aver frequentato il seminario di Rivoli ha seguito gli studi ecclesiastici presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, conseguendo il Baccellierato in Teologia. È stato ordinato sacerdote il 15 novembre 1980. Dopo un’esperienza nelle parrocchie torinesi, è stato provicario generale e moderatore della Curia torinese, nel 2010 è stato tra gli organizzatori dell’Ostensione della Sindone. Coldiretti Cuneo formula i migliori auguridi buon lavoro al Vescovo di Cuneo e Fossano.

es Buone F

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano

Sommario

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Il significato delle festività natalizie: la Misericordia...................................................................................................... 4

Grafica e impaginazione Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Lino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Massimo Trevisan, Luca Venturino. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Anche da noi chi predica bene razzola male!............................. 5

Banca Alpi Marittime: anche nel sociale l’attenzione al territorio.................................................................................................39-40

“Bene patrimonio dell’umanità, ma ci vuole buon senso”............................................................................................................. 6

Scuole Salesiane Lombriasco: fra tradizione e novità..........................................................................................................41-42

PSR 2014/2020: proseguono gli incontri sul territorio............................................................................................................ 7

Moderni laboratori e un’azienda agraria sperimentale a Cuneo........................................................................43-44

Castanicoltura: “misure urgenti per salvare il settore” ................................................................................................................. 8

A Mondovi’: tecnici a servizio dell’ambiente e della salute.............................................................................................45-46

Latte: l’intesa con Lactalis è un primo passo..........................10

A Ormea gli esperti forestali........................................................47-48

Giornata Provinciale del Ringraziamento ................................11

Didattica e attivita’ pratica per affrontare il mondo del lavoro..................................................................................49-50

Il Corsivo del Coltivatore......................................................................12 Storie di vita.....................................................................................................13 La Posta del Coltivatore.............................................................................14 Tagli nei boschi: le scadenze e le regole da rispettare..............................................................................................17-20

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Report Annata Agraria......................................................................29-38

Onafrut: annata intensa e programmazione vivace..............................................................................................................52-53 Biologico: nel 2015 cresce la richiesta dei consumatori......................................................................................54-55 Workshop sulla filiera corta con Agrisviluppo........................55 Endometriosi, una malattia sociale ...............................................57 Aumento del “Plafond”...............................................................................58

Fitofarmaci: precisazioni importanti sull’impiego ..............26

Per i coltivatori diretti ed i datori di lavoro agricoli ..........58

Presidio Slow Food “aglio storico di Caraglio”.........................26

Tessere di libera circolazione per persone diversamente abili...........................................................................................59

Il premio Italialleva 2015 consegnato ai trasporti latte Delfino di Bernezzo..........................................................................27

Coltiva la tua salute .....................................................................................60

Suini: al via l’ammasso privato...........................................................27

Scadenze Aziendali ....................................................................................62

C’è la legge sulla Biodiversità................................................................28

Il Mercatino del Coltivatore.....................................................64-66

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ATTUALITÁ

4 ATTUALITÁ

IL SIGNIFICATO DELLE FESTIVITÀ NATALIZIE: LA MISERICORDIA

«I

pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per bino che cresce. È una crescita invisibile, ma sicura! Questo è ciò tutto quello che avevano udito e visto» (Lc 2,20). Sono che hanno visto i pastori di Betlemme durante quella notte. È la stessa cosa che vedono nella notte di oggi parole del Vangelo! È una notizia che coloro che credono ancora nella Misericordia difficilmente troviamo sui nostri giornali. Di di Dio nei confronti dell’umanità. solito risalta l’opposto: ogni volta che si apre L’Anno Santo che si sta aprendo contiene, un’inchiesta quel che si trova mette l’amaro in come ogni giubileo, un grande invito a riconbocca. Che siano inchieste fatte dai giornalisti ciliarci con i limiti delle vicende umane. C’è oppure vere indagini della polizia, il risultato sempre in agguato uno spirito cattivo che più frequente è il ripetersi di storie di corruprova a infilarsi dentro il cuore delle persone zione più o meno gravi. I pastori di Betlemme, attraverso piccole fessure: la tristezza per gli invece, alla fine della loro inchiesta trovano scandali, la delusione per le istituzioni, l’inmotivi di grande speranza. È una povera facapacità a cambiare il mondo. Questo spirimiglia rifiutata quello che vedono, ma l’indito cattivo si rafforza ogni volta che vengozio che raccolgono è chiaro: Dio è venuto a no aggiunte nuove prove. Pian piano prende visitarci! possesso dell’animo. E’ come quando la nebQui sta il miracolo del Natale di cui abbiamo bia avvolge i campi. Servono gli antinebbia, bisogno. Anche oggi se andiamo ad indagare bisogna rallentare e fare più attenzione! C’è sulle vicende umane, quelle dei popoli e quelle ancora vita anche sotto la nebbia: nei campi, delle famiglie, quelle della politica, della Chienelle case, nelle istituzioni! Vedere questa visa, delle associazioni troviamo certamente talità nascosta, amarla, custodirla è compito molto di cui rattristarci. Storie di corruzione possono essere trovate ovunque, anche senza G. D. Rosso, Madonna con Bambino, quotidiano della Misericordia divina e di quel1762, particolare la umana. sforzo. Dentro le stesse vicende, però, possia(foto G. Olivero - Cuneo) Buon Natale nella Misericordia! mo trovare anche dell’altro: possiamo trovare Don Giuseppe Pellegrino la presenza misericordiosa di Dio, la salvezza Chiesa parrocchiale Trasfigurazione N.S. - Montanera (Cuneo) Consigliere ecclesistico Provinciale che sta arrivando con la lentezza di un Bam-

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CONFERENZA SUL CLIMA DI PARIGI

ANCHE DA NOI CHI PREDICA BENE RAZZOLA MALE!

n questi giorni, il mondo intero si sta interrogando sul futuro del pianeta in termini climatici ed ambientali. Le sensibilità in campo sono molte e tutte rispettabili. Sta di fatto però che, in queste conferenze, si assumono degli impegni che poi non vengono mantenuti in pratica. Le emissioni di CO2, ad esempio, non sono affatto diminuite in questi anni, ma aumentate. Colpevoli di questa situazione le industrie di produzione che sono riuscite addirittura a taroccare le centraline delle autovetture. Se poi vogliamo stare ai fatti locali, in provincia di Cuneo il Presidente di Confindustria ha avuto il fegato di divulgare dati dell’inquinamento dell’aria imputando ai falò degli agricoltori nei boschi la colpa di tutto, dimenticandosi, appositamente, che in contemporanea con i rilevamenti dell’ Arpa, a Bernezzo dove Unicalce intende realizzare un impianto alimentato da Pet-Coke, vi erano le polveri ed i fumi generati da un incendio avvenuto tra Demonte ed Aisone proprio nei giorni del rilevamento. Questo per dire che spesso si predica bene e poi si razzola male. Sin tanto che l’industria non introduce criteri di rispetto ambientale e pensa esclusivamente al proprio business, di conferenze come quelle

Anche in provincia di Cuneo l’industria nasconde la testa sotto la sabbia, strumentalizzando situazioni e dati. Anche i consumatori possono contribuire all’abbattimento delle emissioni inquinanti, acquistando prodotti locali e abbandonando la “malattia” dell’esotismo di Parigi se ne possono fare una tutti gli anni, ma non cambierebbe nulla. Ma un po’ di sana riflessione la dovrebbero fare i consumatori, riscoprendo il chilometro zero, il consumo del prodotto locale e, soprattutto, il consumo stagionale. In questa stagione, per esempio, arriva frutta da ogni dove e quindi è opportuno acquistare, leggendo bene i cartellini con l’origine. E’ stato calcolato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg

di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Il consumo di prodotti fuori stagione provenienti da migliaia di chilometri di distanza è una tendenza snob in forte ascesa che concorre ad aumentare la spesa dei consumatori con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra. La voglia di cambiamento può essere soddisfatta dalla riscoperta dei frutti meno “diffusi”, ma nazionali come cachi e fico d’India o antiche varietà, dalla mela limoncella alla pera madernassa, che valorizzano le tradizioni del territorio e garantiscono prezzi contenuti, rimandando alla giusta stagione il consumo di ciliegie, anguria, asparagi o fagiolini.

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l Castello di Barolo ha ospitato l’incontro dibattito organizzato da Coldiretti Cuneo sul tema “Agricoltura, Patrimonio dell’Umanità”: un’occasione unica, perché ha permesso di valutare con gli esperti del settore, a dialogo con gli amministratori regionali e locali, le nuove opportunità che a seguito del prestigioso riconoscimento si stanno delineando per il territorio, ma anche l’impatto che le nuove regole avranno sulle attività economiche e, in primis,

NEL CONVEGNO DI BAROLO SI È DISCUSSO DEL RAPPORTO AGRICOLTURA-UNESCO. DETERMINANTE IL RUOLO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI IN COLLABORAZIONE CON LE IMPRESE AGRICOLE sulle aziende agricole. E’ stato un momento di confronto, molto partecipato, con la sala gremita e la partecipazione attiva dei sindaci, che sono intervenuti sottolineando anche le perplessità e i timori e chiedendo normative chiare e condivise per tutelare concretamente il territorio. La domanda unanime, da parte dei sindaci e dalla platea dei viticoltori, scandita dagli applausi del pubblico, è stata

quella di snellire le procedure burocratiche, perché si possa operare per la conservazione del territorio, senza bloccare con ulteriori disposizioni il grande impegno e il secolare lavoro che ha permesso questo ambito riconoscimento. Il presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli ha aperto i lavori, esprimendo un invito agli assessorati competenti nel valutare le prescrizioni: “Il riconoscimento Unesco è il risultato del lavoro della comunità, i vigneti sono un’opera d’arte viva, esempio eccezionale dell’azione congiunta dell’uomo e dell’ambiente naturale, ed è fondamentale che le nostre imprese possano continuare a produrre le eccellenze, in quei vigneti che hanno reso questo territorio patrimonio dell’Umanità. E’ essenziale che le linee guida che vengono disposte per tutelare queste colline non vadano ad ostacolare il lavoro delle aziende”. L’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha sottolineato lo spirito collaborativo e la necessità di operare per creare regole condivise: “Lavoriamo insieme, perché qui non c’è una parte che deve scrivere le regole e una parte che le deve accettare, questo è un percorso di lavoro comune per salvaguardare un patrimonio, che abbiamo la responsabilità di tramandare ai nostri figlie e nipoti”.

Al direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano, le conclusioni del convegno: “Gli agricoltori sono orgogliosi di questo riconoscimento e la volontà è quella di partecipare attivamente nel costruire questa pagina che sarà il futuro del territorio premiato dall’Unesco. Siamo consapevoli che sono necessarie delle regole di buon senso per mantenere queste colline così come sono, ma ribadiamo che il riconoscimento è stato dato al

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territorio così com’è. Pertanto, le regole dovranno essere sostenibili, per preservare e se possibile, ancora migliorare, un patrimonio culturale, ambientale e agricolo, costruito dalle generazioni con molta fatica, che non deve essere disperso. Invitiamo i comuni a ragionare e a lavorare insieme, come oggi in questa sala, superando i campanilismi e ad adottare regole condivise per evitare una pianificazione differente tra territori confinanti”.

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“BENE PATRIMONIO DELL’UMANITÀ, MA CI VUOLE BUON SENSO”

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

PSR 2014/2020: PROSEGUONO GLI INCONTRI SUL TERRITORIO

roseguono sul territorio gli incontri promossi da Coldiretti Cuneo sul Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Europea che delinea le priorità del Piemonte per l’utilizzo di 1 miliardo e 93 milioni in cinque anni. Gli incontri si sono già tenuti a: Mondovì, lo scorso 30 novembre, a Saluzzo, il 1 dicembre e a Vezza D’Alba, il 2 dicembre, a Savigliano il 3 dicembre, a Cuneo il 10 dicembre, a Fossano il 14 dicembre, a Ceva il 17 dicembre, a Bra il 19 dicembre alle ore 9 presso l’ufficio Zona (con esclusivo riferimento alla misura di insediamento giovani e subentro). Con decisione C(2015)7456 del 28 ottobre 2015 la Commissione europea ha approvato il PSR – Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 della Regione Pie-

monte. Il 26 e il 27 novembre scorsi è stato insediato il Comitato di Sorveglianza che ha stabilito i criteri di selezione dei bandi, in questo momento al vaglio della Commissione Europea per l’approvazione. Entro fine anno, è attesa l’apertura dei principali bandi (investimenti e insediamento Giovani) e nella primavera del 2016 l’apertura dei bandi a superficie (agro ambientali, biologico, indennità compensativa in primis). Il PSR delinea le priorità del Piemonte per l’utilizzo di 1 miliardo e 93 milioni per il periodo 20142020. Di questi, 471 arrivano dall’Unione Europea e 622 cofinanziate a livello nazionale e regionale. La Regione Piemonte concorre con un contributo di 27 milioni annui. Il PSR per il Piemonte dà particolare rilievo alle azioni legate a conserva-

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zione, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura e al potenziamento della competitività del settore primario. Secondo il piano, dovrebbero essere 3.900 gli imprenditori agricoli che riceveranno aiuti per l’ammodernamento delle loro aziende e 1.200 i giovani agricoltori ad ottenere un sostegno per l’insediamento iniziale e l’adeguamento strut-

turale delle aziende. La voce di bilancio più sostanziosa (33%) è quella destinata alla valorizzazione degli ecosistemi in agricoltura e silvicoltura, con oltre 360 milioni di euro. Quasi un quarto delle risorse (24,7%) sarà invece indirizzato a dare più competitività e redditività alle aziende agricole, oltre che per una gestione sostenibile delle foreste, per un totale di quasi 270 milioni di euro.

ATTUALITÁ

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

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CASTANICOLTURA: “MISURE URGENTI PER SALVARE IL SETTORE” Enzo Pagliano Direttore Coldiretti Cuneo

Coldiretti Cuneo scrive all’assessore Ferrero chiedendo di intervenire per fermare il declino

oldiretti Cuneo si è rivolta con una lettera all’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, chiedendo urgenti misure per sostenere la castanicoltura. La castanicoltura cuneese nell’ultimo decennio ha attraversato un periodo di profonda crisi determinata soprattutto dal cinipide galligeno e, successivamente, da una nuova avversità che, provocando il marciume dei frutti, è causa di ingenti perdite. “Questa situazione - commenta il presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli - ha in buona parte vanificato gli sforzi compiuti per valorizzare le nostre produzioni tramite l’acquisizione del prestigioso riconoscimento comunitario IGP Castagna di Cuneo. Il declino

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di questo comparto produttivo non preoccupa solo per la perdita di una preziosa ed insostituibile opportunità produttiva in areali già per loro natura marginali, ma anche e soprattutto per l’inevitabile danno paesaggistico ed ambientale che ne deriverebbe”. In provincia di Cuneo la pressoché totalità dei territori compresi nella fascia altimetrica che va dai 300 ai 1.000 mt. s.l.m., è ricoperta da boschi di castagno che, non solo caratterizzano il paesaggio, ma costituiscono il nostro vero “polmone verde” e la nostra principale riserva di biodiversità. L’attività svolta dai produttori di castagne, comportando una costante opera di manutenzione del territorio neces-

saria per la regimazione delle acque superficiali, il mantenimento della piste utilizzate per il transito dei mezzi agricoli e forestali contribuisce inoltre a contenere il dissesto idrogeologico. “Per questo – prosegue il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano - riteniamo necessario che, nell’ambito del nuovo Piano di Sviluppo Rurale, vengano poste in essere adeguate misure di sostegno per questo importante comparto produttivo. È indispensabile avviare quanto prima un’analisi congiunta, per individuare, pur nel rispetto delle linee operative già tracciate e concordate con l’UE, quali opportunità il Piano di Sviluppo Rurale possa offrire ad un settore così strategico per la nostra provincia”.

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LATTE: L’INTESA CON LACTALIS E’ UN PRIMO PASSO

stata raggiunta l’intesa con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla. Secondo l’accordo, la multinazionale riconoscerà ai propri fornitori per il periodo dicembre - febbraio un aumento di 2,1 centesimi. A questo primo aumento, verrà aggiunto un ulteriore centesimo che andrà a tutti gli allevatori, attingendo dai fondi europei stanziati dall’Unione europea per far fronte alla crisi della zootecnia e che per l’Italia prevede una dotazioni di 25 milioni di euro. “Un primo risultato concreto, verso cui esprimiamo una moderata soddisfazione - commenta Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo dopo la mobilitazione davanti alla sede italiana della Lactalis a Ospedaletto Lodigiano e l’azione di sensibilizzazione dei

consumatori a difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”. L’obiettivo a cui si vuole arrivare è un’indicizzazione a livello nazionale, che tenga conto anche dei costi di produzione e della peculiarità della realtà italiana, che destina più del 50 per cento alle produzioni DOP. È di fondamentale importanza, inoltre, ottenere l’estensione dell’etichettatura, attualmente prevista solo per il latte fresco, anche per il latte UHT. A seguito dell’accordo sottoscritto a Roma tra le Organizzazioni Agricole e l’industria Lactalis, si è riunito lo scorso 3 dicembre, presso l’Assessorato all’Agricoltura, il tavolo del latte regionale. Coldiretti auspica che ora, anche i caseifici e le industrie locali si adeguino a questo accordo, fondamentale per garantire la sopravvivenza

degli allevamenti e dell’intero settore. Conclude il presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli: Non dimentichiamo la recente disposizione che prevede la totale compensazione dell’IVA sul latte, che non sarà più versata dall’allevatore e che vale un altro mezzo centesimo in più”. A questo primo importante risultato hanno concorso con grande disponibilità molti allevatori della provincia di Cuneo. Il mercato europeo del latte è purtroppo pesante. Noi abbiamo dalla nostra, la trasformazione del latte in prodotti tipici e DOP. Su questo percorso, intendiamo continuare chiedendo all’industria di trasformazione di percorrere un pezzo di strada insieme. Riuscire a fare sistema è nell’interesse di tutti. Non abbandonare vecchie logiche

Delia Revelli Presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

speculative come il voler fare i formaggi o lo yogurt con la polvere di latte danneggia l’intero comparto, generando un ulteriore crollo nei consumi. L’industria intelligente questo lo ha capito, ma c’è ancora chi persevera, remando contro la linea di Coldiretti. L’auspicio è che prevalga il buon senso, lo ribadiamo, nell’interesse di tutti e della nostra economia provinciale.

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GIORNATA PROVINCIALE DEL RINGRAZIAMENTO

stata celebrata domenica 22 novembre a Savigliano, nella Chiesa di San Giovanni, la Santa Messa in occasione della 65a Giornata Provinciale del Ringraziamento, dedicata al “Suolo, Bene Comune”, in collegamento alla scelta dalle Nazioni Unite che hanno dichiarato il 2015 Anno Internazionale del Suolo. La funzione è stata officiata dal parroco, don Marco Di Matteo. Alla funzione religiosa hanno partecipato molti associati con le loro famiglie e i dirigenti provinciali. Un momento particolarmente solenne e partecipato è stato il “Gesto della terra”: in un vaso con una piantina di melo, davanti all’altare, i presidenti di Zona hanno depositato una manciata di terra simbolo di legame tra le diverse realtà agricole della provincia. All’offertorio sono stati portati all’altare i cesti con i prodotti agricoli, la frutta e

i fiori rappresentativi del territorio come significativo grazie per il raccolto di questo anno. La terra è un bene comune fondamentale e, come ben sa il mondo agricolo, ha un valore insostituibile sia per la produzione di cibo, sia per la tutela della biodiversità e per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Al termine della funzione, Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo ha ricordato i solidi valori cristiani che ispirano la progettualità di Coldiretti: “Con parole veramente semplici - ha

detto il presidente - ringraziamo il Signore per il sostegno che dà a ognuno di noi e per la forza ad animare le nostre iniziative. Andiamo avanti seguendo gli insegnamenti della dottrina della Chiesa, mettendo al centro l’uomo e garantendo i diritti e la dignità di tutte le persone”. Coldiretti è oggi più che mai una forza sociale: “Vogliamo difendere gli interessi di tutta la società... vogliamo essere una grande famiglia con l’aiuto del Signore”.

ATTUALITÁ

12 BASTIAN CONTRARI

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E NEL NOME DI ALLAH

stato un macello. Morti e feriti, tutti giovani, tutti intenti a godersi una serata di musica, tutti presi dalla febbre dello stare insieme, tutti felici di essere al mondo. A rovinare la festa un gruppo di esaltati integralisti, giovani anche loro, ma senza sorrisi, senza piacere di stare con altri, senza gioia di vivere, senza...senza...senza...Hanno pianificato il massacro in nome di Dio, di quel Dio che ritengono guardi a loro soltanto e, comportandosi come un umano qualsiasi, vuole la guerra a chi non sta dalla sua parte e pianifica la sua vendetta contro “gli infedeli”, contro l’Occidente e contro tutto ciò che appartiene ad una incomprensibile lista nera. Noi non siamo l’optimum, cioè l’esempio da seguire a tutti i costi, ma abbiamo libertà, democrazia e livello di benessere accettabili. Qual è la nostra colpa? Quella di non ripercorrere all’indietro secoli di progresso e di lento procedere verso una migliore condizione di vita? Ammettiamo di esserci lasciati andare al sogno della modernità a tutti i co-

sti, al lusso (per chi può!), all’indebolimento in campo morale. Abbiamo puntato troppo ai quattrini, fatto crescere le industrie delle armi, ceduto alle tentazioni in tutti i campi, ma stiamo pagando lo scotto di queste iniziative con le malattie, la droga, l’alcolismo, la depressione. Siamo in difficoltà di fronte alle migrazioni, causate spesso proprio da coloro che ci sparano addosso al grido “Allah è grande!”e riducono alla disperazione i loro stessi correligionari, ma ci arrangiamo per non lasciar morire di fame chi scappa dai persecutori. Facciamo pasticci, forse, ma non bombardiamo le imbarcazioni che attraversano il Mediterraneo e non infilziamo con la croce chi riesce a sbarcare sulle nostre coste!! Nonostante tutto, la vita ci piace ancora e non condividiamo la scelta di chi si fa saltare in aria sperando di trovare, nel paradiso dei martiri, la gioia che non ha avuto né cercato in terra. Non ci piace l’arroganza dei militanti del fanatismo, il loro autoerigersi a

dominatori, la loro esaltazione di fronte al sangue, il disprezzo per le opere d’arte, distrutte come se fossero bazzecole. Non condividiamo il fatto che si costringa la gente a fuggire dalla propria terra, che si considerino le donne ebete manovalanza, che ci si senta padroni del mondo perché si maneggia un kalashnikov. Eppure, niente più conta nella mente dei protagonisti della grande tragedia del ventunesimo secolo. Dimenticano la famiglia, accantonano la cultura e lasciano in disparte il lavoro, per dedicarsi ai propri rituali e per non abbandonare il campo di battaglia. Rinunciano a tutto per un gesto plateale di violenza, per realizzare un nuovo massacro, convinti di cambiare il mondo ed orgogliosi di fargli paura. Una paura che non vedranno mai negli occhi delle loro vittime innocenti, perché, da bravi martiri, al momento del bilancio, saranno già morti attivando una cintura esplosiva. Bastian Contrari

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D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

a cercato per tutta la sua vita Dio e l’ha trovato. Paola Biacino è la prima e unica eremita donna presente nella Diocesi di Saluzzo: il suo eremo, dedicato a Santa Maria, è due chilometri sopra il monastero Dominus Tecum di Pra d’ Mill, a Bagnolo Piemonte. Sorella Paola è nata a Levico (Trento) il 28 giugno 1958 da una famiglia cattolica praticante. MOGLIE E MADRE Cosa sognava di fare da bambina? “Di fare la missionaria. A 16 anni un abbaglio sentimentale, che diventa una lunga tappa della mia vita e mia mamma che mi costringe ad un matrimonio forzato. In Piemonte, dove mio marito lavorava, nascono le mie tre figlie. Ho vissuto “ la missione” d’essere madre e moglie, conoscendone tutte le fatiche, lasciando che una mano invisibile continuasse a tracciare il mio cammino”. Quindi lei è mamma e nonna … “Sì. Il mio matrimonio è stato sciolto dalla Sacra Rota. Le storie, come le opere d’arte, si leggono e si gustano solo alla fine”. Cosa faceva prima? “Sono stata la custode dell’Abbazia di Vezzolano per 21 anni e lì ho fatto la prima professione eremitica nelle mani del Vescovo di Asti”. DOLORI E GIOIE Se si guarda indietro? “Il mio cammino è stato quello di molte donne. Nella fatica, nel dolore e anche nelle gioie! Qualunque cosa scegli di fare, se la fai bene è difficile. Ringrazio Dio che ha voluto per me un padre spirituale che mi ha aiutato molto. Lui mi aveva indicato questo luogo e appena sono salita qui ho percepito lo stesso richiamo”. Il primo incontro con Pra d’ Mill? “Un colloquio con Padre Cesare durato due ore. La comunità

HA CERCATO DIO TUTTA LA VITA E L’HA TROVATO

Paola Biacino: madre, nonna ed eremita felice

era molto piccola e si respirava un clima buono e familiare. Ora vivo sopra il Monastero, in una piccola baita (3 metri per 3): la mia cella. Era un essicatoio di castagne: con l’aiuto della Provvidenza, è stato messo in ordine”. Le comodità quando sono arrivate? “Solo da circa un anno ho l’energia elettrica. Prima usavo le candele e un piccolo pannello solare, donato dai fratelli salesiani. E’ stata una grande prova per sperimentare il “deserto” in tutte le sue forme. La mancanza della luce e dell’acqua rimette in ordine le priorità. Noi diamo tutto per scontato, ma non è così!”. PREGHIERA E LAVORO La sua giornata? “Inizio la mia preghiera alle 3, un dialogo serrato e instancabile alternando lode e intercessione, lunghi silenzi adoranti davanti alla Parola e all’Eucaristia. Poi inizio la giornata che alterna preghiera e lavoro: legna da spaccare, pulizie, icone. Una breve interruzione per l’unico pasto preparato con quello che c’è. Nel pomeriggio riprendo il lavoro che spesso è l’accoglien-

za di chi giunge fin qui. Quando le persone sanno che sono nonna si aprono facilmente e allora io li ascolto. Arrivano anche i sacerdoti che hanno bisogno di riscoprire la quiete della preghiera, che hanno perso. Mi chiedono di aiutarli a ricominciare. E poi tanti giovani, coppie e famiglie. Il Vespro delle 17 introduce il silenzio della sera e la compieta quello della notte”. Perché proprio sui monti di Bagnolo? “Perché non potevo pensarmi in un “deserto” diverso. Qui nella solitudine si accentua una fatica che Dio mi chiede di vivere, a nome di tutti!”. Che senso ha una vita come la sua? “Dire il senso è come parlare dell’inesprimibile. E’ la vocazione più radicale ma anche la più dolce, la più dura e insieme la più singolarmente appassionante. Mentre nella società si muore di solitudine, io ho scelto la solitudine. Nella dolcezza di un rapporto inesprimibile, l’eremita vive oltre il limite, ma non perché è al di là, ma perché gli viene consegnata una vita che fonda tutto sull’oltre”.

Le sue figlie cosa le dicono? “Alessandra, Nicole e Marcella sono fondamentalmente contente e serene perché lo sono anch’io. Ci vediamo poco. All’inizio mi mancavano, ma ora c’è un giusto equilibrio ed ognuna fa liberamente la sua strada. Quando ci troviamo è sempre una festa”. LA PROVVIDENZA C’E’ Come fa a mangiare? “La Provvidenza è puntuale e generosa”. Il mondo di oggi? “L’uomo è arrivato ad un punto di stordimento in cui fa molta fatica a rallentare. Ha bisogno di luoghi che gli ricordino ciò che ha perduto e dove poter rimpossessarsi del respiro più profondo della sua anima. Deve arrivare a comprendere che c’è qualcosa di più grande delle proprie passioni, che generano morte e dolore. Guerre e ingiustizie sono l’espressione di un male più profondo. Però il bene è più grande del male, destinato a finire”. La morte? “Fa parte della vita. Per chi crede alla vita eterna, non è che un altro passaggio verso la verità piena”. La gioia più grande? “Sentirmi sulla strada che Dio ha pensato per me. E la gioia scaturisce dalla certezza della sua presenza. Mi toglie ogni preoccupazione perché in lui mi sento amata come unica. Il Dio che mi sento vicino è il Dio amore, crocifisso, morto e risorto! Il Dio di tutti gli uomini”. Un pensiero sul Natale? “Accogliere ... il dialogo. L’immagine di un Dio che si fa neonato ci permette non solo di immaginare un dialogo con l’Altissimo altrimenti impensabile, ma ci pone pure di fronte alla grande sfida e al dono magnifico di poter insegnare a Dio la nostra lingua: perchè ci possa parlare in un modo non solo comprensibile, ma intimamente gradito”.

ATTUALITÁ

LA POSTA DEL COLTIVATORE L’ADDIO DI TELEGRANDA Telegranda chiude per le festività natalizie. Vorremmo dire a tutti il consueto “arrivederci” al nuovo anno, ma purtroppo questa volta non sarà così, si tratta di un “addio”. L’oneroso passaggio dalla trasmissione analogica al digitale terrestre, i sette anni di crisi con il conseguente drastico calo delle risorse pubblicitarie, le lungaggini burocratiche nell’assegnazione delle frequenze hanno deteriorato il già fragile equilibrio economico che ci aveva permesso finora di sopravvivere. A malincuore, si è deciso di operare questa scelta estrema, che purtroppo renderà orfano il nostro territorio di una voce libera, attenta alla gente e sempre pronta ad offrire il suo supporto informativo ad ogni iniziativa. Siamo stati la tv dei Cuneesi, degli enti e delle associazioni di volontariato, abbiamo raccontato storie di vita e di lavoro, abbiamo visitato mostre e musei, abbiamo fatto parlare autorità e personaggi, ma soprattutto i cittadini, ai quali solo un’emittente locale può dare eco. Sempre attenti alle categorie economiche, abbiamo sempre riservato uno sguardo particolare al mondo agricolo. In collaborazione con la Coldiretti, abbiamo ripreso con la telecamera centinaia di aziende agricole e di agriturismi, fatto parlare tanti imprenditori, evidenziando l’eccellenza della nostra agricoltura e dei

Auguri

nostro lavoro.

Daniela Bianco direttore Telegranda

suoi prodotti. Migliaia e migliaia di ore di immagini girate, circa diecimila interviste, più di settemila edizioni del telegiornale e circa cinquemila puntate di rubriche e talkshow, è questo il patrimonio del lavoro svolto da Telegranda negli ultimi dieci anni sul territorio cuneese. Ma la storia di Telegranda parte da molto più lontano. Era il 1987 quando fu fondata dalla Diocesi di Saluzzo una piccola emittente locale di nome Rete Giovani. La trasmissione dei programmi copriva soltanto le vallate saluzzesi. Circa dieci anni più tardi si trasformò in Telegranda e nel 2006 divenne Telegranda SpA con la nuova società editrice in capo all’imprenditore centallese Gianni Bo e la direzione della testata giornalistica affidata alla sottoscritta. Sono stati anni di grande impegno professionale, che ci ha visti vincitori nel 2008 di un premio del Corecom della Regione Piemonte sulla “Buona TV in Piemonte” e che ci ha attestati

tra i Cuneesi come la televisione “della porta accanto”. Abbiamo dato molto, ma altrettanto abbiamo ricevuto in termini di attenzione e di simpatia da parte dei nostri numerosi telespettatori. Questo purtroppo è un doloroso commiato, che mai avremmo voluto scrivere, ma sappiamo che l’esperienza di Telegranda non è stata vana. Per noi collaboratori, fare informazione televisiva ha rappresentato un’esperienza di grande valore formativo, sia a livello professionale che umano. Per il territorio cuneese Telegranda ha rappresentato l’opportunità per documentare in modo autorevole e qualificato la storia locale, le sue peculiarità ed i suoi mutamenti. Ne è scaturito un archivio – testimonianza di grande valore, che ci auguriamo possa essere custodito e tramandato alle future generazioni. Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno seguito, apprezzato e sostenuto, credendo nel

DOPO I LUPI, LA LINCE.... ARRIVEREMO MAI A CAPIRE IL VALORE DELLA CONVIVENZA? Da appassionata lettrice del Il Coltivatore, mi trovo rammaricata a constatare che, dopo la serie di articoli/interventi sui lupi, ora tocca alla lince. Il riferimento è all’articolo del n.16 sull’alpaca trovato ucciso a Ostana. Molto dispiaciuta per l’animale ovviamente, ma consapevole che gli equilibri dell’ecosistema di basano anche su questo. Il rammarico è per l’approccio, sempre volto al controllo visto solo attraverso l’abbattimento. L’importanza del rispetto dell’ecosistema è ancora una volta, tralasciato. Ciò che davvero, esclusivamente conta, è l’aspetto economico. Quando riusciremo a convivere e a capire che dalla sopravvivenza dell’ecosistema dipende anche la nostra di genere umano? Patrizia Dell’Oca S. Siamo abituati a rispettare le opinioni di tutti e quindi anche la sua. Però, prima della tutela degli animali selvatici, per noi vanno tutelati i pastori ed i residenti che garantiscono anche il presidio e la salvaguardia del territorio, senza il quale gli ambientalisti non potrebbero beneficiare nel loro tempo libero.

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TAGLI NEI BOSCHI: LE SCADENZE E LE REGOLE DA RISPETTARE

n base al regolamento forestale vigente, i periodi per svolgere i tagli nei boschi sono così definiti: boschi cedui: dal 1° ottobre al 15 aprile per quote fino a 600 metri s.l.m.; dal 15 settembre al 30 aprile per quote fra gli 600 ed i 1.000

metri s.l.m.; dal 1° settembre al 31 maggio per quote superiori ai 1.000 metri s.l.m. Le operazioni di concentramento nei tagli devono essere portate a termine nei trenta giorni successivi alla scadenza dei periodi consentiti per il ta-

glio, (termine esteso a 90 giorni per boschi posti oltre 1.000 metri di quota); le operazioni di esbosco (carico e trasporto del legname) possono essere eseguite tutto l’anno. Sono invece consentiti tutto l’anno i tagli di piante d’alto fusto debitamente martellate o

contrassegnate, i diradamenti, gli sfolli, i tagli di avviamento a fustaia, l’abbattimento e sgombero di piante morte o schiantate da eventi atmosferici. Le prescrizioni per l’esecuzione degli interventi selvicolturali sono schematizzati come segue.

INTERVENTI IN BOSCHI RICADENTI NELLE AREE NATURA 2000 (SIC E ZPS) SUPERFICIE INTERESSATA

variabile

ADEMPIMENTO

Comunicazione semplice o autorizzazione dell’ente gestore

PRESCRIZIONI TECNICHE Matricine: copertura 25% nei cedui Estensione massima tagliata: 5 ha per robinia e castagno, 2 ha per altre specie Rilascio di un albero morto e di uno vivo maturo in piedi o a terra ogni 2500 mq: Divieto di taglio ed esbosco dal 01/04 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 01/05 al 15/07 se >1000 mslm Rilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli, meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, agrifoglio , biancospino,) Rispetto del sottobosco rilasciando almeno il 50% degli arbusti presenti. Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri Adozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane, stagni, corsi d’acqua, zone umide, flora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)

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Fino a 150 quintali annui per autoconsumo o interventi di sfollo o abbattimento di piante morte.

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Oltre 50.000

ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO

nessuno

comunicazione semplice

Matricine:Copertura:10% aumentata a 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1 m lunghezza max 150 m/ha o 1 km /intervento Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq Matricine: copertura 10% aumentata a 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco:larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1 m lunghezza max 150 m/ha o 1 km /intervento Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq

Matricine:copertura10% aumentata a 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Autorizzazione con progetto di Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture intervento di tecnico abilitato Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri + certificazione finale di Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max regolare esecuzione lavori 1m lunghezza max 150m/ha o 1 km /intervento Rispetto delle prescrizioni dettate dal tecnico Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq

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19 BOSCHI A GOVERNO MISTO Boschi in cui convivono sia piante di alto fusto originate da seme sia ceppaie trattate a ceduo spesso di specie diverse, diffusi sono i casi di robinia o castagno (trattati a ceduo) frammisti a querce, ciliegi, frassini, aceri, pini, betulle, trattati ad alto fusto, in tali casi si devono rispettare le prescrizioni sia del ceduo che della fusta

SUPERFICIE INTERESSATA (MQ)

ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO

PRESCRIZIONI TECNICHE Rilascio copertura min 40% per la fustaia su 3 classi di età Matricine: componente ceduo 10%, 20% se faggio Rispetto epoche di taglio Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1m, lunghezza max 150m/ha o 1 km /intervento Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq

comunicazione semplice

Oltre10 piante di alto fusto o oltre 50.00

Rilascio copertura min 40% per la fustaia su 3 classi di età. Matricine componente ceduo: 10%, 20% se faggio per il ceduo Rispetto epoche di taglio Autorizzazione con progetto redatto Rispetto turni minimi da tecnico forestale+ certificazione Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture finale regolare esecuzione lavori Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco non più larghe di 3 m, scarpate max 1m STUDIO DENTISTICO e lunghezza max 150m/ha o 1 km /intervento POLISPECIALISTICO Rispetto prescrizioni dettate dal tecnico Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq • Diagnosi computerizzata • Cosmesi, igiene • Sbiancamento dentale • Conservativa • Endodonzia • Ortodonzia • Pedodonzia • Protesi fissa e mobile • Implantologia • Paradontologia • Rigenerativa ossea ed ingegneria tissutale • Chirurgia degli ottavi • Medicina estetica del viso fissa e mobile

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20 BOSCHI GOVERNATI AD ALTO FUSTO SUPERFICIE INTERESSATA (MQ)

ADEMPIMENTO AMMINISTRATIVO

PRESCRIZIONI TECNICHE

0- 5.000 o max 10 piante

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Oltre10 piante o da 5.001 fino a 50.000

Comunicazione semplice+ contrassegnatura piante diametro da 17,5 a 30 cm +martellata piante con diametro oltre 30 cm da parte di tecnico forestale abilitato

Oltre 50.000

autorizzazione + contrassegnatura piante diametro da 17,5 a 30 cm +martellata piante con diametro oltre 30 cm da parte di tecnico forestale abilitato +certificazione finale regolare esecuzione lavori

Rilascio minimo di 90 mc/ha Taglio max 40% della provvigione Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1m, lunghezza max 150 m/ha o 1 km /intervento Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq Rilascio minimo di 90 mc/ha Taglio max 40% della provvigione Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1 m, lunghezza max 150m/ha o 1 km /intervento Rispetto prescrizioni dettate dal tecnico Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq Rilascio minimo di 90 mc/ha Taglio max 40% della provvigione Rispetto turni minimi Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri Vie di esbosco: larghezza max 3 m, altezza scarpate max 1 m, Lunghezza max 150 m/ha o 1 km/intervento Rispetto prescrizioni dettate dal tecnico Rilascio di un albero morto in piedi ogni 5000 mq

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CON INIPA PIEMONTE I CORSI PER IL “PATENTINO” PER MACCHINARI AGRICOLI

n vigore dal 12/03/2013, l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 istituisce una specifica abilitazione professionale, il c.d. patentino, per tutti gli operatori e utilizzatori dei mezzi meccanici. Per l’agricoltura l’obbligo riguarda tutti i lavoratori, siano essi coltivatori diretti, dipendenti, familiari coadiuvanti o soci delle società semplici operanti nel settore agricolo. L’Accordo definisce inoltre le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta la specifica abilitazione degli operatori: trattori agricoli o forestali, piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo, macchine

movimento terra e pompa per calcestruzzo. A seguito delle proroghe ottenute, anche per intervento di Coldiretti, per l’adempimento del patentino, il Decreto Milleproroghe 2015 definisce le date di scadenza per conseguire la specifica abilitazione: • chi è in possesso di esperienza documentata (di almeno 24 mesi) alla data del 31/12/2015, deve frequentare il corso di aggiornamento entro il 12/03/2017; • chi ha già seguito in passato un corso equiparabile a quello previsto dall’Accordo Stato-Regioni, deve frequentare il corso di aggiornamento entro il 12/03/2017; • chi è già addetto e incari-

cato all’uso delle macchine agricole al 31/12/2015, anche se non provvisto di esperienza documentata biennale, deve frequentare il corso completo entro il 31/12/2017; • chi sarà assunto o inizierà l’attività dopo il 31/12/2015 deve possedere il patentino, prima di utilizzare i mezzi agricoli in oggetto, frequentando il corso completo. L’esperienza documentata, che per i lavoratori del settore agricolo si intende almeno pari a due anni e deve riferirsi ad un periodo di tempo non antecedente a dieci anni, può essere documentata attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Coldiretti Cuneo organizza, con il supporto dell’Ente di formazione INIPA Piemonte, i corsi che prevedono, come stabilito dall’Accordo Stato – Regioni, la frequenza di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche complete, con prova di verifica intermedia e finale, il cui esito positivo consente il rilascio dell’attestato di abilitazione. Il possesso della regolare patente di guida, infatti, non assolve l’obbligo di conseguire lo specifico patentino che si riferisce ai corretti comportamenti nella conduzione dei mezzi meccanici sul luogo di lavoro. Il patentino ha validità di 5 anni e deve essere rinnovato mediante un corso di aggiornamento con durata minima di 4 ore di cui almeno 3 relative agli argomenti dei moduli pratici. Chi è interessato alle corsualità, deve consegnare presso uno degli Uffici Zona Coldiretti della Provincia, il modulo di pre – iscrizione qui a lato, compilato in tutte le sue parti. Per le aziende che intendono svolgere il corso direttamente all’interno della loro sede, i costi e le modalità operative delle corsualità verranno concordati e valutati singolarmente. Per maggiori informazioni e chiarimenti vi preghiamo di contattare il più vicino Ufficio Zona di Coldiretti.

PRE – ISCRIZIONE AI CORSI Dati del Partecipante

Cognome e Nome Data e luogo di nascita Codice fiscale Indirizzo - Comune - CAP Telefono - cellulare Posizione aziendale

Zona ……………………………

E-mail Familiare coadiuvante (FC)

Socio (IA)

Imprenditore singolo (IS)

Dati committente Ragione sociale Telefono Settore attività

Nome titolare Fax

Dipendente (AD)

E-mail N° addetti azienda

Barrare il corso o i corsi di interesse: Corso Corso completo

Aggiornamento (4 ore)

PLE (piattaforme lavoro elevabile) con stabilizzatore – 8 ore PLE senza stabilizzatore – 8 ore PLE con o senza stabilizzatore – 10 ore Trattori agricoli su gomma – 8 ore Trattori agricoli cingolati – 8 ore Trattori agricoli su gomma e cingolati – 13 ore Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli industriali semoventi (es. muletto) – 12 ore Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli semoventi a braccio telescopio (es. Merlo) – 12 ore Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi – 12 ore Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo – carrelli industriali semoventi, carrelli semoventi a braccio telescopico e carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi – 16 ore Gru per autocarro – 12 ore

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Autorizzo INIPA Piemonte al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003 Data ...............................................

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lle Agritate di Linfa Solidale e Coldiretti è dedicata la copertina dell’inserto sugli stili di vita e le nuove eco-professioni di Starbene, la rivista più venduta del settore con oltre 150 mila copie a settimana diffuse in tutta Italia. L’articolo in edicola il 30 novembre (di cui riproduciamo la prima pagina dell’inserto) ha presentato il servizio nel dettaglio, mettendo in evidenza tutte le caratteristiche che rendono l’Agritata una professione innovativa, flessibile e… agricola! Nell’articolo l’AgriTata non è presentata come una semplice alternativa a chilometro zero agli asili nido, ma come un servizio che integra l’utilità di un aiuto rivolto a chi ha dei figli con

il bisogno di flessibilità delle famiglie. È una professione stimolante e un sostegno concreto, ad esempio, per i genitori che non lavorano in orari convenzionali: per chi effettua i turni in ospedale, in fabbrica o nei centri commerciali, o per

chi, come i ristoratori, lavora soprattutto la sera. Grazie a queste caratteristiche Starbene ha assegnato all’Agritata il primo posto nell’inserto tra le proposte ecoprofessionali più “in” del momento!

ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERSI AL CORSO AGRITATA! Sono aperte le selezioni per il nuovo corso di formazione AgriTata: il corso prenderà il via a inizio 2016 e richiederà un impegno di circa 400 ore, suddivise in lezioni frontali, laboratori e tirocini. Non sono richiesti specifici titoli di studio, ma saranno valutati il possesso di un titolo di studio inerente l’educazione all’infanzia e le esperienze lavorative in questo ambito, che potranno dare diritto alla riduzione del monte ore di formazione della candidata. Per informazioni Cooperativa Linfa Solidale tel. 0171 447 280 / 281 - email info@linfasolidale.it www.linfasolidale.it

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Fitofarmaci: precisazioni importanti sull’impiego Lo scorso 26 novembre è scattata la data a partire dalla quale l’acquisto di prodotti fitosanitari destinati all’impiego professionale è possibile solo per gli operatori in possesso di una specifica abilitazione all’utilizzo/acquisto. Resta contemporaneamente valida la prescrizione di legge che afferma che i prodotti non classificati come molto tossici, tossici, nocivi può avvenire anche in assenza di tale abilitazione. A fronte di ciò, il Ministero della Salute ha inviato una comunicazione di chiarimento in cui, tra le altre cose, precisa che l’acquisto di prodotti non classificati può, per il momento, avvenire anche da parte di utilizzatori sprovvisti di abilitazione all’acquisto/utilizzo. Con un prossimo decreto – prosegue la nota ministeriale - saranno meglio precisate le condizioni per l’individuazione dei prodotti non professionali.

Presidio Slow Food “Aglio storico di Caraglio” Presso la sede centrale della banca BCC a Caraglio è stato presentato ufficialmente il nuovo Presidio Slow Food “Aglio storico di Caraglio”. Presenti i produttori, il sindaco di Caraglio, Giorgio Lerda, il presidente della banca di Caraglio BCC, Livio Tomatis, il presidente del Consorzio dell’Aglio di Caraglio Debora Garino, il responsabile di Slow Food Carlo Rocca, il referente regionale Andrea Blangetti e il rappresentante dei produttori Agnese Aurelio, i quali hanno evidenziato il lavoro e la speranza dei produttori per questo progetto. Presente anche il sindaco di Faule, Giuseppe Scarafia, in omaggio al fatto che l’aglio di Caraglio valorizza le preparazioni culinarie nella festa di Faule. Il referente dei produttori ha raccontato come l’aglio di Caraglio, detto L’Aj d’ Caraj sia un aglio di montagna di qualità autoctona coltivato nel comune di Caraglio, alle porte della Val Grana. Un tempo la sua coltivazione era molto diffusa nella fascia collinare per via delle particolari caratteristiche del terreno, ricco di sali minerali, e delle condizioni climatiche favorevoli. Il Consorzio ha regalato alla banca un quadro che rappresenta il lavoro degli agricoltori che si passano l’aglio di mano in mano, come vuole la tradizione: si narra infatti che il primo produttore agli inizi degli anni 2000, regalò 1kg di aglio per far aumentare la produzione ad un altro produttore e ancora oggi funziona così, per l’approvvigionamento del seme, che viene scambiato fra le varie aziende e ai nuovi soci, i quali, alla fine della raccolta, restituiscono il kg di aglio al Consorzio.

DENTI NUOVI E FISSI IN GIORNATA? OGGI È POSSIBILE Il metodo tradizionale per ridare il sorriso ai pazienti che devono sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli. Oggi l’odontoiatria moderna ha a portata di mano le soluzioni più confortevoli per evitare tutto questo: gli impianti. Gli impianti sono delle vere e proprie radici artificiali che permettono, con un semplice intervento, di fissare in giornata la vecchia protesi, in tempi brevi e con costi molto contenuti.

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Suini: al via l’ammasso privato

Il Premio Italialleva 2015 consegnato ai trasporti latte Delfino di Bernezzo

Il Commissario Hogan ha annunciato l’apertura del provvedimento

Alla festa della Frisona, Allevatorissima, lo scorso 26 novembre il Premio Italialleva, voluto dall’Associazione nazionale degli allevatori per valorizzare i protagonisti della filiera lattiero-casearia, è stato assegnato alla ditta di trasporto latte Delfino di Bernezzo, che dal 1976 collabora con le maggiori cooperative di produttori. Il presidente della Sezione Frisona, Livio Diale, ha consegnato il premio alla presenza dei vertici regionali dell’Arap, con il presidente Roberto Chialva e il direttore Tiziano Valperga, con la partecipazione della presidente di Coldiretti Cuneo, Delia Revelli. Il dottor Bartolomeo Bovetti ha letto la motivazione del premio: “Con l’assegnazione del Premio la Sezione rivolge agli amici Delfino un grazie sentito che va esteso a tutti gli altri autotrasportatori per il lavoro che svolgono al nostro fianco, con l’augurio che questa preziosa collaborazione possa rappresentare un elemento di distinzione e di soddisfazione reciproca”.

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Sarà aperto a gennaio il regime di ammasso privato per i suini. Ad annuncialo è stato il Commissario Ue all’agricoltura, Phil Hogan, nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri agricoli dell’Unione. Il provvedimento dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni dal Comitato di Gestione, per poi diventare operativo ai primi del nuovo anno (forse il 4 gennaio). Nel corso della riunione, solo 6 Stati membri hanno chiesto la possibilità di aprire il regime di ammasso privato ai primi di dicembre. Il Commissario ha specificato che, per quanto riguarda l’importo dell’aiuto, è previsto un aumento del 20% rispetto al regime precedente (marzo-aprile 2015). Quanto alla lista di ammissibilità, dovrebbe essere incluso il lardo fresco. Per gli operatori sarà data la possibilità di immissione sul mercato dopo 2 mesi di stoccaggio (per le esportazioni).

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’Italia può contare su 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e sono state salvate da estinzione anche 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale dell’ultima programmazione.Alla luce della definitiva approvazione della proposta di legge per la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare Coldiretti evidenzia: “La nuova legge prevede l’Istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo, l’Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli

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in competitività. Un’azione di recupero importante si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica attivi in provincia di Cuneo e in tutta Italia, che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione. “Questo è il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di patrimonio anche culturale sul quale l’Italia può contare per ripartire”.

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agricoltori e degli allevatori”. All’interno del piano triennale di attività del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) sono previsti interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla. Investire sulla biodiversità è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Il riconoscimento delle nostre produzioni tipiche e tradizionali legate al territorio diventa per l’agricoltura italiana un vero e proprio investimento

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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

REPORT ANNATA AGRARIA 2015 Il 2015 è un’annata che sotto il profilo climatico è stata sicuramente favorevole, rispetto al 2014, in cui le condizioni climatiche avevano influenzato negativamente le produzioni piemontesi. Nel complesso, l’analisi puntuale sui singoli settori, evidenzia un susseguirsi di indicatori più positivi che negativi. Guardando ai principali comparti, nel settore frutticolo l’annata è nel complesso positiva: emergono buone prospettive commerciali per le mele, così per i kiwi si segnala una produzione in ripresa ed anche per pere, susine e fragole. Rimane invece critico il mercato delle produzioni estive, pesche in primis. Ottimi segnali per il settore corilicolo. Sul fronte latte, dopo la fine del regime delle quote, continua la crisi del settore, aggravatasi ulteriormente negli ultimi mesi. Per i bovini da carne finalmente vi è qualche segnale di ripresa, così per i suini in cui si registra una sostanziale tenuta delle quotazioni. Vi invitiamo a sfogliare questo inserto, per valutare nello specifico le singole voci.

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Latte, continua la crisi del settore Con la fine della campagna lattiero casearia 2014/2015 (1°aprile 2014-31 marzo 2015) si è avuta la conclusione del regime delle quote latte a livello comunitario. Un meccanismo

che, per più di 30 anni (era entrato in vigore nel 1984) ha garantito, nel bene e nel male, il contingentamento della produzione europea e, soprattutto negli ultimi anni, aveva contribuito a dare una relativa stabilità dei prezzi. L’Italia ha concluso la campagna 2014/2015 con una produzione di 110.008.410

quintali (10.012.280 quintali in Piemonte), con il conseguente superamento della quota nazionale (Quantitativo Nazionale di Riferimento) e il pagamento del prelievo supplementare per 103 milioni di euro a carico dei produttori (6,3 milioni di euro in Piemonte). Nei 5 anni precedenti la produzione era invece rimasta

al di sotto della quota nazionale. La nuova campagna, la prima in un contesto di libero mercato, è stata caratterizzata da un notevole surplus produttivo a livello globale e, complice anche la frenata della crescita di alcuni paesi in forte espansione (Cina in primis), da una forte contrazione dei prezzi, tornati pressoché sui

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livelli della crisi del 2009. Tutto il comparto, dalla stalla alla polvere di latte, ai formaggi a lunga conservazione, ha vissuto un periodo di stagnazione e solamente in queste ultime settimane si sta lentamente intravedendo un timido rialzo. L’auspicio è che questi segnali siano l’inizio di una risalita, seppur lenta, di tutta la filiera, e conseguentemente del prezzo del latte alla stalla. Nel corso dell’annata il prezzo medio si è collocato tra i 30 e 34 centesimi/litro, nettamente inferiori prezzi medi del 2014; situazione aggravatasi ulteriormente negli ultimi mesi. Dal 2010 ad oggi continua lo sviluppo del progetto “Polvere di latte”: sono oltre 3.500 i quintali conferiti dalla cooperativa Compral-latte alla torre di sprayatura della azienda Inalpi di Moretta, la quale fornisce prevalentemente la Ferrero di Alba. Bovini da carne, qualche segnale di ripresa L’annata 2015 per il comparto dei bovini da carne si è sviluppata senza particolari novità, con produzioni che rimangono nel complesso pressoché stabili e con quotazioni di mercato che non evidenziano, mediamente, particolari cambiamenti. Sul settore pesa la connotazione ancora tradizionale e la carenza

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

di una sua vera e propria organizzazione della parte allevatoriale per quanto concerne la concentrazione dell’offerta, ad eccezione di alcune realtà cooperative. Il mercato piemontese dei bovini da carne rimane fortemente vincolato a figure di intermediazione, nonostante le potenzialità di un settore che può vantare la prima razza da carne autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, vale a dire la Piemontese. Su questa razza da carne nel corso del 2015 si è lavorato su due fronti: si sta cercando di ottenere l’IGP Vitellone Piemontese della Coscia, attualmente in sede di esame presso la Commissione europea, ed è stato replicato l’accordo di filiera con Mc Donald’s. Dopo l’esperienza positiva del 2013, nella prima quindicina di ottobre e nei primi quindici giorni di novembre, nei punti Mc Donald’s di tutto il territorio nazionale, è presente il nuovo panino “McItaly Piemontese” con hamburger 100% di carne di razza Piemontese. Nel corso dell’annata i prezzi per la razza Piemontese hanno mediamente tenuto, mentre maggiori criticità si sono avuti per le razze francesi, dovute anche alle difficoltà di approvvigionamento da Oltralpe causa le restrizioni alle importazioni.

Suini, un’annata stabile ma stenta l’operatività della CUN Per il comparto suinicolo il 2015 si è trattato di un’annata che ha rispecchiato le ultime annate, con quotazioni che oscillano da 1,30 a 1,50 €/kg per i suini della categoria 160/176 kg, in cui rientra la stragrande maggioranza degli allevamenti specializzatisi negli anni per la produzione del suino pesante destinato alle filiere DOP (prosciutto di Parma in primis). Il tutto a fronte di una progressiva diminuzione dei capi e degli allevamenti, sia a livello nazionale che piemontese. Nel 2015 in Piemonte sono allevati circa 1,2 milioni di suini, concentrati prevalentemente nelle province di Cuneo e Torino, ma in contrazione del 2% rispetto al 2014, mentre è più marcato il calo degli allevamenti che è

passato da 2.900 a 2.550 circa (Fonte Sistema Piemonte). Si osserva una progressiva chiusura dei piccoli allevamenti a favore di realtà più organizzate. Anzi, proprio in virtù di questa diminuzione ci si sarebbe aspettati un mercato marcatamente al rialzo, ma così non è stato. Sul fronte nazionale si osserva invece un cronico malfunzionamento della CUN – Commissione Unica Nazionale dei suini da macello di Mantova, istituita a fine 2008 e composta pariteticamente da cinque commissari di parte allevatoriale e da cinque rappresentanti dei macellatori con il compito di formulare settimanalmente il prezzo. Nonostante le numerose modifiche introdotte al regolamento interno, la CUN stenta a operare, venendo così meno un prezioso riferimento per il mercato.

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Avicoli, ancora in crescita la produzione e i consumi Per il comparto polli da carne si è trattata di un’annata con quotazioni pressoché stabili, in linea con il 2014. Per buona parte dell’annata i prezzi sono oscillati da 1,00 a 1,10 €/kg, con un andamento progressivo sia per quanto riguarda le fasi di calo che di risalita delle quotazioni. Anche nel corso del 2015 le carni bianche sono al centro di un interesse sempre più crescente, soprattutto in virtù delle notevole convenienza nel rapporto qualità/prezzo. Stabile a livello regionale la filiera produttiva che può contare su circa 1.000 allevamenti. Positiva anche la produzione di uova, che mantiene il trend delle due precedenti annate. Sulle principali piazze nazionali di riferimento, Forlì e Milano i prezzi sono oscillati tra i 10 e 12 centesimi per le uova di pezzatura media, tra i 12 e 14 centesimi per le uova di pezzature più grandi. Conigli, tengono i consumi ma aumenta la volatilità dei prezzi L’annata 2015 ha mostrato ancora una volta l’elevata volatilità dei prezzi per il comparto cunicolo nazionale e di riflesso sugli allevamenti piemontesi. Il Piemonte, dopo il Veneto, è la seconda regione italiana per importanza nel settore cunicolo, contando circa 150 allevamenti e quasi 700 mila capi allevati, concentrati soprattutto nelle province di Cuneo e Torino. Se fino alla fine del 2014 i prezzi sono rimasti al di poco sotto dell’euro, ma comunque inferiori allo stesso periodo delle annate precedenti, dai primi mesi del 2015 e sino alla fine di maggio si é verificato un calo vertiginoso dei prezzi, toccando il minimo di 1,31 €/kg stabilito dalla CUN – Commissione Unica Nazionale dei conigli vivi da carne di Verona. Da giugno in poi, le quotazioni hanno ripreso a salire, arrivando a agli attuali 2,41 €/ kg. Un andamento che non trova una motivazione oggettiva, vista la domanda sempre elevata da parte dei macellatori. Un

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elemento più volte evidenziato da Coldiretti è la mancanza di una normativa comunitaria che preveda l’obbligo di etichettatura delle carni cunicole e che potrebbe garantire una maggiore trasparenza al mercato, caratterizzato oggi da massicce importazioni.

SETTORE CEREALICOLO Frumento tenero e orzo, produzione in calo, ma i prezzi stentano a decollare Durante l’autunno, eccessi di pioggia hanno indotto una sorta di dilavamento e il blocco dell’attività radicale, mentre le temperature miti hanno comunque favorito lo sviluppo fogliare. Dall’altra, le copiose ed abbondanti piogge di febbraio e marzo hanno ridotto il numero di piante per metro quadro. In fase di spigatura le condizioni meteo sono state invece propizie ma gli eccessivi caldi di fine maggio – primi di giugno hanno compromesso in modo significativo l’assorbimento azotato determinando un abbassamento della concentrazione proteica della farina. Non ci sono state significative strette da caldo, i pesi specifici sono stati nel complesso elevati ma il livello proteico è stato compromesso. Nel complesso, soprattutto a causa dello stentato accestimento, le produzioni sono state mediamente più basse di circa 15 quintali/ettaro e la produzione media indicativa è stata di 73 quintali/ettaro, rese di 80 quintali/ettaro nelle zone vocate e di 45 – 50 nelle zone marginali. Il prezzo medio del frumento tenero si colloca

tra i 18 e 22 €/quintale. L’orzo ha seguito pressoché le vicissitudini del frumento. Elevati attacchi di elmintosporiosi (malattia fungina) hanno contribuito ad abbassare il livello produttivo e gli interventi fungicidi in prossimità della spigatura, abbinati ad una corretta gestione agronomica della coltura ed ad una corretta scelta varietale, hanno sortito risultati produttivi soddisfacenti. Nel complesso anche per l’orzo le produzioni sono state decisamente più basse rispetto ad un’annata media. La produzione media è stata di 67 quintali/ ettaro, con punte di 75 quintali/ ettaro in zone vocate e condizioni propizie e rese di 50 quintali/ettaro nelle zone marginali. Il prezzo medio dell’orzo si colloca tra i 16e i 17,5 €/quintale. Sia per il grano che per l’orzo i prezzi sono stati generalmente molto bassi e, abbinati a costi di produzione sempre più alti, mettono a dura prova il reddito colturale. Mais, il surplus produttivo globale mantiene i bassi prezzi Le produzioni sono state mediamente più basse di circa 15 quintali/ettaro, decremento produttivo da correlare ai caldi eccessivi di metà - inizio luglio che hanno compromesso l’assorbimento idrico, ma anche le fasi fenologiche di fioritura e soprattutto di allegagione (sviluppo dei frutti a seguito della fioritura). La presenza di numerosi insetti ha compromesso il livello quantitativo: dalla piralide alla diabrotica. Il livello sanitario è stato nel complesso buono. L’annata cerealicola, come

purtroppo ormai quasi tutte le annate dell’ultimo quinquennio, è stata funestata da un andamento meteorologico pessimo, grandine, trombe d’aria e bombe d’acqua hanno devastato buona parte del territorio e la carta assicurativa assumerà sempre di più una valenza strategica fondamentale per la tutela del reddito aziendale. Il surplus mondiale non aiuta il mercato, con prezzi che si collocano tra i 16,70 e i 17,80 €/ quintale per la produzione regionale. Proseguono, con numeri in continua crescita gli importanti accordi di filiera siglati dalla rete dei Consorzi Agrari e che hanno consentito ai produttori una remunerazione mediamente superiore rispetto a quelle di mercato.

SETTORE FRUTTICOLO

Su drupacee e pomacee si registra un generale miglioramento rispetta alla stagione precedente. Nonostante il clima favorevole, sia per la produzione che per il consumo, è ancora deludente il mercato di pesche e nettarine. Continua l’embargo della Russia e a poco servono le contromisure prese dall’Unione Europea. Pesche e Nettarine, ancora un’annata da dimenticare La stagione 2015 va ricordata per un clima particolarmente favorevole e per il conseguente miglioramento qualitativo di tutta la frutta estiva. La produzione complessiva è in linea con quella del 2014, ma anche se durante la campagna di commercializzazione si sono registrate quotazioni superiori alla stagione precedente, emergono ancora una volta prezzi pari o inferiori ai costi di produzione, evidenziando il forte problema strutturale della filiera distributiva. Appare sempre più evidente come la deriva verso il mercato del basso prezzo e della conseguente bassa qualità, non lascia intravedere per il futuro alcun miglioramento. Grazie alla buona qualità raggiunta si registranoc ottimi risultati nella cosiddetta “filiera corta”.

ANNATA AGRARIA

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Mele, buone prospettive anche per la nuova campagna La produzione complessiva della nostra Regione è leggermente inferiore a quella dell’annata precedente. Il caldo estivo aveva fatto temere per la qualità della produzione ma, soprattutto in Piemonte, i danni sono stati molto contenuti e sia la qualità estetica che quella sensoriale hanno raggiunto ottimi livelli. Per le mele del gruppo Gala, in particolare, i consumi sono stati fin da subito molto elevati, soprattutto in Nord Africa e ciò fa presupporre una buona campagna di commercializzazione nei prossimi mesi. Si registra l’aumento del numero di contratti a prezzo definito durante la campagna di raccolta e delle relative

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quotazioni. Kiwi, produzione in ripresa e ma serve una migliore strategia commerciale La produzione piemontese dovrebbe attestarsi su circa 110.000 tonnellate, sostanzialmente in linea con la produzione del 2014. Si registra ovunque un’ulteriore minore incidenza della batteriosi e una qualità commerciale media delle partite, particolarmente elevata e ben superiore alla media qualitativa registrabile nelle altre regioni italiane. La maggiore disponibilità di prodotto proveniente dall’emisfero australe (Nuova Zelanda in primis ma anche Cile), ha finora rallentato le prime fasi della commercializzazione. Alle buone quotazioni raggiunte negli ultimi anni dal prodotto di qualità, commercializzato dai neozelandesi, fa da contro altare la generale poca riconoscibilità del prodotto italiano e piemontese e proprio su questo aspetto bisognerebbe che fossero maggiormente concentrati gli sforzi di tutta la filiera. Pere, susine e fragole, annata nel complesso positiva PERE – In Piemonte la produzione continua a crescere, grazie all’entrata in piena produzione

degli impianti messi a dimora negli ultimi anni. Le pere della varietà William, prevalentemente destinate alla trasformazione industriale, hanno registrato quotazioni in lieve rialzo. Per le varietà Conference e Abate Fetel, le prime quotazioni fanno ben sperare per la campagna di commercializzazione in corso. SUSINE – Tutte le varietà di susine, a causa soprattutto del forte caldo registrato durante la fioritura hanno registrato una minore produttività rispetto alla passata stagione ma, nonostante ciò, si registra ancora un leggero aumento della produzione piemontese, dovuta all’entrata in produzione dei nuovi impianti. Anche se deve ancora concludersi la campagna commerciale delle varietà a maturazione autunnale, si può tranquillamente affermare che sia la qualità che le quotazioni medie sono state generalmente soddisfacenti. FRAGOLE – Primavera positiva per le fragole con buone produzioni nella media degli ultimi anni, con prezzi non elevatissimi nelle prime settimane, ma che prontamente hanno raggiunto i 3,00 - 3,50 €/kg e i 4,00 €/kg verso la fine della stagione nel mese di giugno. Per le produzioni più tardive di fragola unifera i prezzi a giugno sono stati buoni, sui 3€/kg, anche se le produzioni sono state più scarse rispetto al

2014; per le produzioni rifiorenti a causa del caldo estivo le produzioni sono state abbastanza scarse, vantando meno problemi legati all’insetto Drosophila rispetto al 2014; nell’autunno le produzioni sono state buone, prezzi medi di 3,00 - 3,50 €/kg. Settore orticolo Produzioni estive condizionate dal gran caldo PEPERONE – Campagna non eccelsa per il peperone con quantitativi non elevati penalizzati dal gran caldo estivo, che ha determinato un anticipo delle raccolte e una fine precoce delle produzioni nel periodo autunnale. Buone invece le quotazioni con le tipologie quadrate tipo “Cuneo” e “Carmagnola” pagate ai produttori 1,40 - 1,80 €/kg e la tipologia “mezzo lungo” con quotazioni sono state tra 0,70 e 0,8 €/kg in estate e in ripresa in autunno fino a 1,2 €/kg. POMODORO – Campagna dalle due facce per il pomodoro da mensa. Con l’inizio dell’estate si sono riscontrate buone produzioni ma con diversi problemi legati alle alte temperature e prezzi di mercato scarsi (0,50 - 0,70 €/kg) per merce di buona qualità. La seconda parte della stagione, invece, è stata decisamente positiva, con quotazioni per la varietà Cuore di bue che hanno raggiunto fino i 2,5 €/kg. ZUCCHINE – Si conferma un

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mercato fortemente altalenante quello delle zucchine, con prezzi che durante la prima parte della stagione estiva sono oscillati da 0,20 a 0,40 €/kg, sia per le tipologie scura che chiara. Mentre dal mese di agosto fino all’autunno si sono riscontrati prezzi interessanti, che hanno spinto le quotazioni fino a 1,50 €/kg per la tipologia chiara e 0,80 €/kg per la scura. ORTAGGI AUTUNNALI – Nella norma la produzione di ortaggi autunnali (cavoli, cavolfiori e broccoli), anche se vi sono stati ritardi nelle maturazioni rispetto alle precedenti annate. L’iniziale scarsità di offerta ha fatto sì che, nella prima parte della stagione (settembre e ottobre), il prodotto sia stato maggiormente richiesto dal mercato e remunerato in modo adeguato. Per i cavolfiori i prezzi sono mediamente di 0,50 €/kg.

SETTORE CORILICOLO Nocciole, continua il trend positivo L’annata agraria si è conclusa la campagna di commercializzazione del raccolto 2014, caratterizzata da quotazioni di mercato record, complice la scarsa offerta di prodotto turco (primo produttore mondiale con oltre il 70% dei quantitativi globali) dovuta alle gela-

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ga e San Giorgio, le quali hanno avviato anche la trasformazione diretta del prodotto.

SETTORE LEGUMINOSE E TUBERI PRODUZIONI IN CALO PER FAGIOLO E PATATE

te primaverili che ne avevano compromesso parzialmente il raccolto. In Piemonte, a fronte di una produzione 2014 in linea con le precedenti annate (circa 170.000 quintali) le quotazioni sono state sin dall’inizio molto elevate (430 €/q.le) arrivando sino a 650 €/q.le a fine stagione. Cifre che hanno più che raddoppiato i prezzi delle campagne precedenti. A metà settembre si è conclusa la campagna di raccolta 2015 delle nocciole in Piemonte. La produzione, in termini quantitativi, è stata piuttosto scarsa nelle aree storicamente vocate, mentre negli areali di fondovalle e nelle zone di nuova espansione è stata buona. La qualità del prodotto può definirsi, nel complesso discreta/buona. L’andamento climatico della primavera/estate, caratterizzato da piogge prime e tassi elevati di

umidità poi, hanno spinto molti produttori a ricorrere, a differenza degli anni scorsi, all’essicazione forzata per evitare o contenere il rischio di presenze di marciume. Anche quest’anno i prezzi, pur lontani dal record della precedente campagna, si mantengono su livelli abbastanza interessanti (350 – 390 €/kg). Proseguono i progetti di filiera delle cooperative Corilan-

FAGIOLO – Per quanto riguarda il fagiolo rampicante l’annata 2015 è un’annata da dimenticare. Il gran caldo estivo ha pregiudicato l’allegagione dei fiori, provocando perdite di produzione tra il 40 e l’80% a seconda degli areali. Solo parzialmente il prezzo elevato del mercato ha compensato in parte la mancata produzione sia per il fagiolo da raccolta cerosa dei baccelli (fagiolo fresco), le cui quotazioni sono state di 1,00 €/kg in estate e fino a 2,5€/kg ad agosto, sia per

quanto riguarda il fagiolo da granella secca con prezzi che oscillano dai 2,80 ai 3,20 €/kg per le tipologie Billò e Lamon. Sul mercato del fresco in particolare si è avuta un’annata molto strana: le prime offerte di luglio sono state a prezzi molto bassi, circa 0,70 - 0,80 €/kg, e le produzioni non molto elevate; nel mese di agosto l’offerta è stata molto scarsa a causa del caldo estivo e per più di un mese i prezzi sono saliti anche a 2,50 - 2,80 e/kg ma con produzioni a ettaro scarsissime; nel periodo autunnale è risalita l’offerta e i prezzi sono crollati nuovamente a 0,60 - 0,80 e/kg. Mediamente le produzioni sono più basse a ettaro rispetto al 2014. Per quanto riguarda il fagiolo nano a raccolta secca, le produzioni sono state nelle me-

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dia, ma con quotazioni in calo rispetto alle passate campagne (0,70 - 0,90 €/kg), in quanto si è moltiplicata l’offerta di tale prodotto, dato il continuo interesse delle aziende agricole per questa ancora interessante coltura. Tuttavia anche per il fagiolo nano nelle prime trebbiature di agosto le produzioni sono state scarse rispetto al fortunato 2014, con prezzi bassi a causa di offerte molto competitivi dall’estero; nelle trebbiature di fine settembre/ ottobre, si è notato un rialzo dei prezzi a causa di produzioni inferiori rispetto alle stime fatte a inizio anno sulle superfici dedicate alla coltura, con qualità e quantità in rialzo. PATATE – Produzioni unitarie 2015 leggermente in calo rispetto alla passata stagione che, sommato a minori ettari messi a coltura, fanno sì che le quotazioni a partire dalle patate novelle di maggio fino ad oggi siano state interessanti per i produttori. Buona la qualità. Il mercato ha una buona richiesta e i prezzi sono abbastanza alti e confermati dalla Borsa Patate di Bologna, piazza di riferimento a livello nazionale

(0,80 €/kg per le confezioni da 2 e 2,5 kg franco arrivo con sovraimballo). Più elevate ancora le quotazioni per le produzioni di nicchia, identificate nei vari consorzi di tutela.

SETTORE COLTURE INDUSTRIALI Ottima la qualità, ma rese in diminuzione Si è conclusa verso la fine di settembre la campagna di raccolta del POMODORO DA INDUSTRIA in Piemonte. Il principale areale di produzione è l’Alessandrino, dove sono stati investiti circa 1.800 ettari. Rispetto allo scorso anno, in linea con il trend nazionale, si è verificato un aumento delle superfici (+15 20%), complici anche gli scarsi risultati economici raggiunti dal mais. Non altrettanto positivi sono stati i riscontri in termini quantitativi: l’andamento climatico dell’estate, caratterizzato da elevate temperature e le scarse precipitazioni hanno ridotto considerevolmente i volumi. Una produzione mediobuona si è raggiunta per le varietà precoci, medio-scarsa per quelle tardive (la maggior parte della superficie a pomodoro) la cui raccolta è iniziata solamente dopo ferragosto. Per le varietà tardive la produzione è scesa a

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500-550 q.li/ettaro a fronte di una media storica di 800/900 q.li/ettaro; mentre per le precoci si sono raggiunte anche punte di 1.000 q.li (700-800 q.li/ha la resa media). Risultati invece positivi per quanto riguarda la qualità, contraddistinta da un buon livello di gradi brix (gradi zuccherini). Manca ancora la conferma ufficiale dell’OI pomodoro da industria del Nord Italia ma, con un quantitativo consegnato alle industrie di 2,57 milioni di tonnellate, dovrebbe essere stato raggiunto l’obiettivo della produzione concordata dal Contratto Quadro del pomodoro da industria per la campagna, siglato il 12 febbraio scorso 2015 tra le Organizzazioni dei Produttori e le rappresentanze delle imprese di trasformazione, compresa tra le 2,45 milioni e le 2,65 milioni di tonnellate. Il prezzo medio oscilla intorno ai 9,2 €/quintale, a seconda dei parametri qualitativi del prodotto.

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SETTORE FLOROVIVAISTICO Continua la crisi economica e la forte concorrenza dei Paesi terzi. Il settore florovivaistico si è mantenuto sui livelli dello scorso anno, con una maggiore richiesta del mercato su prodotti di taglia minore e meno su piante di grosse dimensioni da giardino e arbusti da esterno. Il periodo di crisi ha avuto ripercussioni per il comparto, soprattutto in termini di liquidità, con l’allungamento dei tempi di pagamento. Si riscontra invece una vendita costante per quanto riguarda le piantine da orto, indice di un ritorno soprattutto per hobbisti a coltivare piccoli appezzamenti, terrazze o anche semplici balconi per la produzione di verdure e frutti. La pressione delle importazioni estere sta progressivamente aumentando, mettendo ulteriormente in crisi le aziende piemontesi e nazionali. Oltre a ciò le consistenti importazioni si trascinano anche il forte rischio di portare in Italia fitopatie sconosciute che possono arrecare elevati danni alle coltivazioni. Problematica di cui si auspica una riduzione grazie anche alla recente modifica, su proposta italiana, di alcuni codici doganali del settore florovivaistico a

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livello UE. Dal 1°gennaio 2016 verranno introdotti nuovi codici doganali nell’ambito del Capitolo 6 “Piante vive e prodotti della floricoltura” della Nomenclatura combinata, specifici per alcune tipologie di piante che, fino a oggi, non erano classificate (ranuncoli, il genere Citrus e le conifere sempreverdi). La nuova codificazione consentirà una maggiore possibilità di controllo e studio, anche a livello statistico, dei flussi commerciali relativi a queste tipologie di piante. E’ stata approvata l’introduzione dell’unità supplementare “pezzi” al posto di tonnellate per determinati prodotti commercializzati in pezzi come fiori, piante, alberi e arbusti. È in corso la stesura definitiva del disciplinare di certificazione del marchio “Vivaifiori” promosso dal Ministero delle Politiche agricole e sviluppato da Ismea per certificare il prodotto italiano sostenibile e darne riconoscibilità all’interno del mercato globale.

SETTORE VITIVINICOLO Un’annata da ricordare Subito con l’avvio della vendemmia 2015 è emerso un quadro positivo, a conferma delle previsioni antecedenti la raccolta che avevano fornito indicazioni favorevoli rispetto la qualità delle uve

ANNATA AGRARIA

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e generato attese ottimistiche. Le precipitazioni invernali e primaverili hanno garantito l’accumulo idrico che ha consentito al vigneto di affrontare senza problemi la successiva ondata di caldo asciutto di luglio. Solo alcuni vigneti in fase di allevamento (quindi nei primi due, tre anni) hanno evidenziato cenni di carenza idrica. Il caldo eccezionale ha impresso un ritmo inizialmente rapido di maturazione, lasciando presagire forti anticipi sulla raccolta, tuttavia dopo la raccolta delle varietà precoci a bacca bianca, a partire da metà settembre il ritmo si è normalizzato e di conseguenza l’anticipo iniziale si è in parte annullato. Il temuto, possibile, calo del quadro acido, specie sui bianchi, non si è verificato grazie ai sopraggiunti freschi notturni di settembre. L’andamento asciutto

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estivo ha permesso di contenere gli attacchi parassitari, anche nei vigneti con conduzione secondo il protocollo biologico, senza alcun problema e i grappoli rimasti integri senza fessurazioni hanno superato ancora indenni le piogge che sono cadute a metà della raccolta dei dolcetti, delle barbere e prima e durante quella dei nebbioli da Barolo. In particolare, il clima ha in particolare favorito il dolcetto, forse uno dei vitigni più esigenti e capricciosi, e la barbera, che offre il meglio di sé nelle annate calde, appunto come questa e il 2003. Il nebbiolo è una “macchina perfetta” e dire che anche quest’anno è ottimo forse non fa nemmeno più notizia. La vendemmia italiana e piemontese potrebbe essere una di quelle da ricordare, o meglio possiamo dire incorniciare: ottima

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ANNATA AGRARIA

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qualità su tutte le varietà e tipologie. L’uva ha raggiunto le cantine sana e intatta, presentando da subito caratteristiche chimiche pregevoli, carica zuccherina rilevante e pH (forza acida) buono, a dispetto del caldo. E la quantità è tendenzialmente non abbondante, in leggero aumento rispetto l’avarizia del 2014, ma sicuramente equilibrata nel complesso, come in Piemonte si ricerca anche attraverso selezione e diradamenti, che quest’anno sono ovviamente stati meno intensi o non praticati. Di certo una vendemmia da 10 e lode con diffusa e condivisa soddisfazione. Ora l’attenzione, si è spostata dal vigneto alla cantina e ai processi di vinificazione e affinamento che potranno confermare quanto di buono fatto sino ad ora, ma la percezione è già quella di un grande millesimo.

Il mercato delle uve ha giovato di un rinnovato equilibrio, specie per alcune produzioni che in passato hanno, più di altre, accusato la congiuntura economica sfavorevole generale. Anche il mercato del vino è “effervescente”, e non solo riguardo gli spumanti, che stanno tirando la volata dell’esportazione, ma anche i vini bianchi e rossi a Denominazione d’Origine (DOC e DOCG).

SETTORE APISTICO MIELICOLO Produzione discreta, ma prezzi interessanti Il 2015 si apre con una ripresa dell’attività degli alveari positiva, l’andamento climatico primaverile consente un buon sviluppo delle colonie e una produzione di ciliegio e tarassaco discreta. Tutto fa pensare ad

una buona raccolta dell’acacia per il periodo di maggio, ma in realtà in molte aree del Piemonte e soprattutto nell’Astigiano le produzioni si attestano su livelli estremamente bassi addirittura nulli. La causa di questa scarsità di produzione è ancora oggetto di valutazione, ma sembra dovuta ad un clima particolarmente secco per quanto riguarda le umidità relative dell’aria che ha impedito la normale produzione di nettare da parte dei fiori di acacia. Solo le fioriture tardive in prossimità dei rilievi alpini e la fioritura della robinia in qualche isolata zona dell’Alessandrino e del Nord Piemonte hanno consentito di raggiungere livelli produttivi discreti. I prezzi del miele di acacia a causa della scarsa produzione nazionale si attestano su livelli molto interessanti: 6,80-7,80 €/kg per il convenzionale, 8,00-8,80 €/kg per il biologico (ingrosso IVA compresa). Le raccolte successive hanno evidenziato livelli discreti. Le fioriture estive sono state supportate da un clima stabile e caldo. La produzione del miele di castagno soprattutto quelle relative alle fioriture tardive si attestano su quantitativi discreti, con punte che raggiungono anche i 20 kg/alveare. Il prezzo del castagno, condizionato da produzioni nazionali non particolarmente importanti,

raggiunge i 5,50-6,50 €/kg per il convenzionale con punte di 7,00 €/kg per il biologico (ingrosso IVA compresa). Discrete le produzioni estive minori, quali alta montagna, tiglio e millefiori, con prezzi sempre di sicuro interesse. L’ultima produzione dell’anno, ovvero la melata di bosco (metcalfa), evidenzia produzioni discreto- buone, ma a macchia di leopardo, con marcate differenze tra apiari posizionati in zone limitrofe. Le quotazioni della melata di bosco raggiungono i 4,50-5,50 €/kg, prezzi molto interessanti che risentono di una generale penuria di miele a livello nazionale. La produzione del polline di castagno, che rappresenta la raccolta prevalente per gli apicoltori, subisce un forte calo rispetto allo scorso anno, con produzioni medie di circa la metà. Ne consegue una generale mancanza di prodotto che non consente di soddisfare le esigenze commerciali del settore, le quotazioni variano dai 22-23 €/kg per il convenzionale e 25 -26 €/kg per il biologico.

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BANCA ALPI MARITTIME: ANCHE NEL SOCIALE L’ATTENZIONE AL TERRITORIO

n questi anni, abbiamo assistito alla progressiva scomparsa dei servizi nelle aree extra urbane, rurali e montane. Così come Coldiretti, molte organizzazioni attive da tempo sul territorio stanno cercando di offrire ai cuneesi delle alternative. Abbiamo chiesto a Gianni Cappa, Presidente della Banca Alpi Marittime, e Carlo Ramondetti, Direttore Generale, quale sia il contributo della banca da loro coordinata, fondata nel 1899, che attualmente opera sul territorio attraverso la presenza di 20 filiali di cui due sedi distaccate a Torino e Loano, coprendo un’area complessiva di 95 Comuni di competenza. Direttore Ramondetti, che cosa sono gli “Sportelli di Prossimità”

Gianni Cappa Presidente BAM

Carlo Ramondetti Direttore BAM

promossi dalla BAM? “Sono la nostra forma di welfare locale dedicato ai soci. Sono nati dall’ascolto delle necessità dei soci, a fine 2014. Sono sportelli di informazioni e di orientamento, gestiti da operatori specializzati provenienti dal mondo

della cooperazione sociale. Già nel corso del 2015 si sono evoluti e integrati nel progetto più ampio della Mutua Vicini Sempre.” Perché avete deciso di fornire questo servizio? “Il servizio rientra pienamente tra le finalità del nostro credito

ATTUALITÁ

Per la BAM sostenere il territorio a 360 gradi è un impegno prioritario

cooperativo: sostenere il territorio con le sue famiglie e imprese. Valutando i bisogni delle famiglie, siamo riusciti ad intercettare ciò che giorno dopo giorno stava mancando creando delle difficoltà sempre più tangibili. E’ così nata la Mutua privata “Vicini Sempre” dedicata ai clienti Banca Alpi Marittime. Si tratta di un’associazione mutualistica senza scopo di lucro che può operare sul territorio piemontese e ligure a favore degli associati e dei loro familiari, con specifica attenzione al settore sanitario, sociale e assistenziale, educativo e ricreativo”. Il servizio risponde quindi al vostro radicamento e interesse per il territorio? “Posso indicare un dato significativo: nel 2015, i soci della Banca hanno superato quota 12.000. Questo dato, per una banca cooperativa, rappresenta il segnale che nel territorio la propria posizione competitiva si è rafforzata, così come si sono rafforzati la fiducia da parte della gente e il rapporto con le imprese”.

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Avete altre iniziative rivolte alla società locale? “Ad inizio 2015 è stato avviato, all’interno della filiale di Carrù, il coworking “BamLab” dedicato alle start up che operano nel settore digitale, high tech e, dal 2016, anche nei settori agroalimentare e turismo integrato. Si tratta di uno spazio condiviso di 700 mq. che mette a disposizione postazioni di lavoro, connessione veloce, luoghi per gruppi di lavoro, un centro incontri. Il coworking intende essere un centro che aggrega persone e idee, competenze e professionalità. Un luogo privilegiato per far crescere i giovani e giovanissimi imprenditori che genereranno nuove possibilità di occupazione per il territorio”. Presidente Cappa, queste vostre attività hanno molte ricadute dirette sul territorio, ma allo stesso tempo cambiano il vostro lavoro, non è così? “La nostra è una Banca di solide radici storiche, operiamo infatti da oltre 115 anni, ma al tempo stesso siamo attenti

all’innovazione, alla tecnologia e a proporre sempre nuovi servizi per un credito cooperativo che sappia sostenere il territorio a 360 gradi. Nel settore agricoltura, per esempio, abbiamo creato un prodotto creditizio per sostenere i viticoltori colpiti dal parassita della flavescenza dorata e nel settore allevamento cerchiamo di aiutare gli allevatori che intendono investire nell’acquisto di nuovi capi di bestiame. Ma se questi sono prodotti bancari tradizionali creati ad hoc per le esigenze di determinati settori, i servizi descritti dal Direttore come la Mutua e il coworking ci spingono ad evolverci e a modificare il lavoro del tradizionale uomo di banca. L’approccio con la clientela è cambiato, si cerca di conoscere sempre di più i nostri soci e clienti, questo anche grazie alla nuova struttura delle nostre filiali che consente un dialogo diretto e aperto con il nostro personale. Siamo sempre all’opera e stiamo definendo alcuni nuovi progetti che saranno proposti ad inizio 2016”.

41 SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

SCUOLE SALESIANE LOMBRIASCO: FRA TRADIZIONE E NOVITÀ

“C

erca l’innovazione”…la scritta che accompagna la presentazione delle novità per il prossimo anno scolastico nelle scuole salesiane di Lombriasco è un richiamo immediato a tre elementi che intendono qualificare l’offerta formativa. Tre novità che si collocano in un ambiente educativo conosciuto, con una lunga ed apprezzata tradizione, quella che fa riferimento al carisma di don Bosco da decenni presente anche nel nostro territorio. Le novità sono l’introduzione del laboratorio per la costruzione dei droni e soprattutto il corso per il conseguimento del brevetto per il pilotaggio di questi mezzi che stanno avendo sempre più applicazioni. Così la novità qualifica l’offerta formativa dei futuri geometri e dei periti agrari, dove una lunga tradizione fa delle scuole salesiane di Lombriasco un punto di riferimento sicuro, affidabile e qualificato. La seconda novità è il rinnovamento della dotazione per l’u-

Lezione di potatura

tilizzo del CAD e la modellazione 3D per migliorare la preparazione degli allievi mettendo a loro disposizione quanto di più aggiornato sia presente nel settore. La terza novità riguarda la scuola secondaria di primo grado, quella che comunemente chiamiamo scuola media: arriva l’utilizzo dei tablet in apposite attività di laboratorio e nell’ambito delle ore di tecnologia ed informatica. L’ambiente educativo salesiano di Lombriasco si presenta così, offrendo un punto di riferi-

mento sicuro per le famiglie del territorio dove è profondamente inserito, come testimoniato dalla presenza di moltissimi ex allievi geometri e periti agrari, oggi attivi nel modo del lavoro. Ciò si realizza anche nella scuola secondaria di primo grado dove i ragazzi e le ragazze trovano una scuola accogliente per tutta la giornata con tempi e spazi di formazione nel pomeriggio, attività laboratoriali, possibilità di essere seguiti individualmente ed in gruppo per l’attività di studio.

PORTE APERTE

SCUOLA MEDIA

SECONDARIA DI 1° GRADO

13 DICEMBRE 2015 / 17 GENNAIO 2016 13 FEBBRAIO 2016 dalle ore 14 alle ore 18

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42 Nello stesso tempo la solida tradizione che fa riferimento al carisma di don Bosco si mantiene al passo con i tempi, invitando a cercare presso le scuole salesiane Lombriasco quelle innovazioni che possono fare la differenza nell’offerta formativa. Per presentare e far conoscere direttamente la proposta formativa le scuole salesiane Lombriasco invitano ragazzi, ragazze e genitori ad incontrare gli insegnanti, a visitare le aule e i laboratori conoscendo meglio i percorsi di studi proposti nell’ambito degli istituti tecnici e della scuola secondaria di pri-

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mo grado. Oltre che nei momenti di porte aperte la direzione è sempre disponibile per l’incontro

con le famiglie che desiderano conoscere la proposta formativa per l’anno 2016/17.

L’Istituto possiede una capannina meteo che acquisisce i principali dati agrometeorologici e fa parte della Rete AgroMeteorologica del Piemonte (RAM) - Regione Piemonte - Assessorato Agricoltura Settore Fitosanitario Sezione di Agrometeorologia. La stazione acquisisce parametri ad intervalli orari e giornalmente invia al web i valori aggregati rilevati, quindi è normale che sul web gli ultimi dati consultabili siano riferiti al giorno prima. La RAM, è un servizio rivolto ad utenti privati (Enti Gestori delle stazioni di rilevamento della RAM, Associazioni agricole, utenza internet allargata) e ad utenti della Pubblica Amministrazione piemontese (Funzionari afferenti al Settore Fitosanitario regionale). La Rete AgroMeteorologica piemontese è costituita da stazioni di tipo meccanico ed elettronico che rilevano misure meteorologiche sul territorio regionale con uso agricolo. Il servizio permette di consultare cartograficamente la dislocazione delle stazioni di rilevamento ed informazioni di dettaglio sulle caratteristiche di ogni centralina (quota, esposizione, sensori, ecc.).

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di piante arboree e arbustive ornamentali tipiche italiane. Nell’area frutticola, si trovano, oltre a vecchie varietà di melo, diverse forme di allevamento di differenti piante da frutto (melo, pero, pesco, ciliegio, vite

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’Istituto “Virginio Donadio” di Cuneo con indirizzo tecnico “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” prevede un programma di studio che si prefigge l’obiettivo di fornire una sensibilità ed una attenta consapevolezza sulle tematiche studiate anche attraverso una continua e dinamica sinergia tra scuola e strutture che operano nel quotidiano agricolo italiano e in ambito comunitario. Presso l’IIS “Virginio” sono attive le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio”. Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle

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e castagno) utili soprattutto ai fini didattici. Gli allievi, infatti, hanno modo di acquisire, tramite periodiche esercitazioni, gli strumenti e le abilità specifiche della loro futura professione. Durante il percorso quinquennale, gli studenti, oltre alle lezioni e alle esercitazioni in laboratorio, affrontano stages presso aziende del settore ed hanno la possibilità di affrontare praticamente quanto appreso ed ottenere maggiori e specifiche competenze professionale. Fra i progetti didattici di maggiore interesse si segnalano il corso per RSPP, il corso per il

conseguimento dell’abilitazione alla conduzione in sicurezza delle trattrici agricole e i corsi di informatica finalizzati al conseguimento della certificazione ECDL. In particolare il corso per RSPP unico con queste caratteristiche in Italia - permette agli studenti di affrontare durante il triennio terminale quasi tutto il percorso formativo che consentirà loro di affrontare, dopo la maturità, l’esame finale (per cui è indispensabile il diploma) per il conseguimento della certificazione. Il diplomato in “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” è un tecnico polivalente la cui figura professionale si è molto evoluta ed ampliata nel corso degli ultimi decenni al fine di innovare la pratica agricola e renderla sempre più compatibile con le crescenti esigenze di protezione e difesa dell’ambiente, senza trascurare il miglioramento degli aspetti qualitativi. Le prospettive occupazionali sono molteplici: imprenditore agricolo in grado di competere con i colleghi europei (i quali dispongono quasi

sempre di un titolo di studi nel settore), tecnico presso la pubblica amministrazione, presso organismi di collegamento e controllo (associazioni sindacali, associazione dei produttori, cooperative, Camere di Commercio, uffici di repressione frodi), tecnico nel settore agroalimentare, nel settore commerciale (emporio enologico, consulenza vendita di prodotti dell’agricoltura e del giardinaggio), libera professione, accesso a qualunque facoltà universitaria. L’Istituto “Virginio” ha inoltre attivato da alcuni anni un percorso serale triennale rivolto agli adulti, finalizzato al conseguimento del diploma di Perito Agrario. Maggiori informazioni sui percorsi didattici, sui quadri orari e sulle attività formative della scuola sono disponibili sul sito internet www.virginiodonadio.it o direttamente presso la sede dell’Istituto (via Savigliano 25, Cuneo, telefono 0171 65658, e-mail info@isvirginio.it).

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TUTELA AMBIENTALE E DEI CONSUMATORI ALL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO

A MONDOVI’: TECNICI A SERVIZIO DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE levante e con notevoli differenze tra le zone alpine, collinari o di pianura. Importanti sul territorio sono: l’allevamento della razza bovina Piemontese che alimenta la produzione di rinomati formaggi d’alpeggio come il Raschera DOP e della pecora Frabosana. La viticoltura, nella zona collinare, produce Dolcetto e altre varietà autoctone; sempre in tale zona è rilevante la frutticoltura, della quale troviamo nell’azienda agraria della scuola delle applicazioni significative. L’azienda agraria, principale struttura didattica e laboratorio all’aperto, è annessa all’Istituto. Essa rappresenta una piccola realtà economica produttiva dove si coltivano alcune varietà

di meli, noccioli, susini, ciliegi, viti e piccoli frutti e consente lo svolgimento di esercitazioni per tutte le discipline tecnico professionali per consolidare negli allievi le conoscenze tecniche agrarie anche a fini orientati-

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’Istituto Tecnico Agrario di Mondovì, situato in via Nino Manera 13 nel complesso dei “Passionisti”, adiacente al Palamanera, è nato nel 1973. Attualmente è sede associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giolitti – Bellisario - Paire” di Mondovì che comprende l’Istituto Alberghiero “Giolitti”di Mondovì, l’Istituto Alberghiero “Paire” di Barge e l’Istituto Professionale per il Commercio “M. Bellisario” di Mondovì. Il dirigente Scolastico è la Prof.ssa Donatella Garello. Sul territorio Monregalese, sono presenti attività produttive industriali e artigianali, ma anche turistiche e agricole. L’agricoltura riveste un’importanza ri-

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vi. Inoltre, è presente una serra tunnel non riscaldata, utilizzata soprattutto per attuare i progetti di Associazione Cooperativa Scolastica nella classe 4a. Dall’anno scolastico 2010/11 si applica il nuovo ordinamento che ha la seguente denominazione: Istituto Tecnico - Settore Tecnologico ad indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” con articolazione Gestione dell’ambiente e del territorio. È una scuola indirizzata alla formazione di tecnici preparati ad affrontare le sempre più pressanti problematiche relative

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alla tutela dell’ambiente e alla salute del consumatore, senza tuttavia tralasciare le conoscenze indispensabili al tecnico in agricoltura, il quale è per sua natura il tecnico dell’ambiente, qualunque sia l’ambito in cui opera: viticoltura, industrie agroalimentari, frutticoltura, zootecnia, economia ed estimo, costruzioni, agrimensura, verde urbano, ecc.. In quest’ottica, le tematiche affrontate nel corso degli studi tendono a fornire competenze atte a discernere mezzi di produzione e sistemi di coltura ecocompatibili, nonché a utilizzare strumentazioni adeguate. A tale scopo vengono messi a disposizione degli studenti i laboratori di chimica, di biologia, di informatica, di disegno, unitamente all’azienda agraria, per consentire loro la simulazione di tutte le attività necessarie alla conduzione aziendale e alla libera professione. Il nostro Istituto ha in atto una convenzione con la società AGRI.BIO PIEMONTE, ente

di formazione e certificazione riconosciuto dalla Regione Piemonte in Agricoltura biodinamica. La convenzione prevede un progetto di approfondimento teorico - pratico nelle tematiche che caratterizzano il settore biodinamico, all’interno dell’orario delle materie tecniche al mattino. Il progetto si svolge nel triennio finale del corso di studi ed ha avuto inizio nel corrente anno scolastico nella classe 3a. Inoltre è attivo un corso base in Agricoltura Biodinamica aperto al territorio. Quest’ultimo corso è rivolto a tutti coloro che hanno interesse nel settore, curiosità o semplicemente vogliono conoscere i principi e le tecniche che guidano l’agricoltura biodinamica. Il corso, iniziato l’ 11 novembre scorso, si tiene ogni mercoledì con orario 18.00 – 22.00 presso l’aula magna dell’Istituto per un totale di 16 incontri. Per info: Istituto Tecnico Agrario Via N. Manera 13 – Mondovì Tel. 0174/43954 www.precarme.altervista.org

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A ORMEA GLI ESPERTI FORESTALI

a Scuola forestale di Ormea nasce nel 1985 e ad oggi annovera 145 allievi provenienti da Cuneo, Savona, Genova, Imperia, Torino, Milano. Dal 2011 è stata riconosciuta all’Istituto la Qualifica Professionale che, al termine del terzo anno, consente agli allievi di conseguire la qualifica di “Operatore agricolo indirizzo Silvicoltura, Salvaguardia dell’Ambiente”. Nel 2012 il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha inoltre riconosciuto l’opzione “Gestione delle risorse forestali e montane” conferendo così all’Istituto la possibilità di diplomare Agrotecnici specializzati nel settore forestale. Con la QUALIFICA gli allievi imparano a: creare e gestire superfici boschive ai fini della protezione del territorio e della produzione

di legname per scopi energetici e costruttivi, rispettare le principali norme di sicurezza sul luogo di lavoro, effettuare interventi di cura e tutela dell’ambiente silvestre e naturale, collaborare nella scelta dell’indirizzo produttivo e nella gestione dell’azienda. Con il diploma gli allievi acquisiscono le competenze necessarie per realizzare e gestire aree di verde urbano, parchi e giardini, collaborare nella esecuzione di interventi finalizzati a risanare situazione di degrado, intervenire nei processi produttivi nel rispetto della sostenibilità ambientale, progettare interventi naturalistici e silvicolturali, collaborare con enti, uffici e operatori di settore nell’attivazione di progetti di sviluppo e miglioramento rurale e protezione idrogeologica. La Scuola forestale ha avviato

da tempo politiche di rinnovamento volte a inserire gli allievi nel mondo del lavoro trovandosi così preparata ad affrontare quanto oggi richiesto dalla Legge 182/2015 (“La Buona Scuola”): infatti dal 1° al 5° anno la Scuola Forestale di Ormea organizza nel periodo scolastico ed estivo tirocini, per un totale complessivo di 600 ore, presso aziende di settore, Enti parco, Cooperative agricole e

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forestali, Enti montani. A seguito di convenzione con il Collegio Nazionale degli Agrotecnici le esperienze di tirocinio vengono valutate al fine di ridurre il periodo di praticantato per sostenere l’esame di iscrizione all’Albo degli Agrotecnici. Sempre in un’ottica di miglioramento la Scuola forestale partecipa a progetti nazionali ed internazionali. Ne sono esempi il prestigioso Progetto Hammer transnazionale di partenariato all’interno del programma Erasmus+ che vede coinvolti Istituti professionali e tecnici di Spagna, Italia, Francia, Belgio e Università di Finlandia con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma onli-

ne per creare e condividere una collezione di martelloscopi digitalizzati per una migliore gestione dei boschi presenti nei 5 Paesi coinvolti e il Progetto di mobilità europea “Forest4life 2014” che coinvolge 80 studenti di 4 Istituti tecnici e professionali: la Scuola forestale di Ormea (CN) e gli Istituti di Pieve Santo Stefano (AR), Feltre (BL), Edolo (BS). Il progetto prevede la realizzazione di tirocini professionalizzanti presso aziende di un altro Paese.Le borse di mobilità finanzieranno soggiorni di 5 settimane in Regno Unito, Francia, Spagna, Repubblica Ceca e Lituania. L’istituto forestale di Ormea ha avviato importanti collaborazioni con il Coordinamento degli Istituti Forestali con sede a Pieve Santo Stefano, con il Comune di Ormea, con il “Consorzio Forestale Monte Armetta” di Ormea, con la Facoltà di Scienze Forestali e di Scienze Erboristiche dell’Università di Torino, con il Parco del Marguareis, con il Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici dell’Alta Val Tanaro.

L’Istituto è partner del Polo Formativo “Energia&Ambiente Piemonte” per la progettazione e l’erogazione di corsi post-diploma e dall’anno 2004 è accreditato come struttura di Formazione Professionale dalla Regione Piemonte. L’Istituto ha conseguito l’Accreditamento Regionale per i Servizi al Lavoro ed ha acquisito il Marchio S.A.P.E.R.I., garanzia di qualità ed eccellenza. La Scuola Forestale offre la possibilità ai propri studenti e agli esterni di sostenere l’esame per conseguire il Patentino europeo della motosega ECC (European Chainsaw Certificate). Per gli allievi che desiderano soggiornare ad Ormea all’interno dell’edificio vi è un convitto sia maschile che femminile, gestito da una Cooperativa. Chi desidera visitare l’Istituto forestale di Ormea può farlo domenica 13 dicembre 2015, domenica 17 gennaio 2016 dalle 10,00 alle 17,00 oppure in settimana con il seguente orario Lunedì – Martedì – Giovedì dalle 8,30 alle 17,00, Mercoledì e Venerdì dalle 8,30 alle 13.

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’Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba, istituito nel 2000, attualmente è l’unico centro di istruzione superiore agraria “puro” della Provincia di Cuneo. L’Umberto I basa da sempre la propria didattica sulle attività di laboratorio, questo perché l’obiettivo primario è quello di formare futuri tecnici del settore agrario con competenze tecnico-professionali in grado di affrontare e risolvere le problematiche del mondo del lavoro, le attività pratiche risultano un formidabile strumento didattico volto a favorire la comprensione dei concetti teorici necessari alla professione. In particolare, il nostro mo-

dello didattico, fondato sull’analisi dei processi produttivi e di trasformazione, poggia su laboratori ed aziende agrarie ben organizzate e gestite, da utilizzare non come sussidi complementari per l’apprendimento, ma come luogo elettivo in cui gli allievi acquisiscono reali capacità professionali di base e specifiche, legate ai diversi comparti produttivi. La sezione di Alba, tecnica agraria con articolazione in “Viticoltura ed Enologica” immersa nei vigneti (~ 10 ha) può contare su laboratori di chimica enologia attrezzati e sulla cantina sperimentale all’avanguardia, attrezzata e suddivisa in reparti razionalmente predisposti per

l’assolvimento di specifiche funzioni e per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche, sia delle attività pratiche di laboratorio. Il reparto di enologia e viticoltura è supportato dai vigneti e dalla cantina sperimentale, dove vengono rispettivamente coltivati e trasformati i vitigni più diffusi nella regione. Le sezioni di Fossano e Grinza-

SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

50 SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

ne Cavour, professionali agrarie con opzione “Valorizzazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli del Territorio” sono dotate di aziende agrarie rispettivamente di ~ 5 ha e ~ 10 ha. La prima è incentrata sull’indirizzo cerealicolo-foraggero e presso di essa è attivo un micro birrificio didattico ed un incubatoio ittico di valle; la seconda ha indirizzo viticolo ed ospita la famosa collezione “Dalmasso” realizzata in collaborazione con il C.N.R. e l‘Università degli Studi di Torino. Presso le due sedi professionali, gli allievi, al terzo anno, hanno l’opportunità di conseguire il diploma di qualifica regionale. La sezione di Verzuolo, tecnica agraria con le articolazioni “Produzioni e Trasformazioni” e “Gestione dell’Ambiente e del Territorio” anch’essa con annessa azienda agraria agraria ( ~ 8 ha) ha indirizzo prevalentemente frutticolo. E’ attivo un laboratorio succhi al servizio anche del territorio per la produzione di succhi limpidi di mela, di aceto di miele e di mele. E’ presente inoltre un laboratorio di analisi

sensoriale utilizzato anche da Enti ed Associazioni di categoria del sistema agroalimentare per l’ organizzazione di corsi di formazione destinati ai tecnici del settore. Gli allievi diplomati presso l’Umberto I sono in grado di organizzare e gestire le attività produttive, trasformative e valorizzative del settore agroindustriale con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico; analizzare

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i costi e i benefici dei processi di produzione e trasformazione; organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari ed agroindustriali; attivare, nell’ambito della trasformazione, processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati nonché smaltire e riutilizzare correttamente reflui e residui delle lavorazioni. Per maggiori informazioni e per conoscere le date di scuola aperta delle diverse sedi vi invitiamo a visitare il nostro sito www.iisumbertoprimo.it

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n altro anno volge al termine ed è tempo di bilanci e di programmi per il futuro. L’annata agraria, conclusasi a San Martino 2015, sicuramente per la frutta è stata migliore della precedente, infatti, complice una stagionalità climatica molto più favorevole, ha fatto sì che le produzioni frutticole fossero di qualità organolettiche e sensoriali molto migliori rispetto a quelle dello scorso anno. Per ONAFrut, l’annata che sta per concludersi è stata parimenti fruttuosa e con produzione di eventi e di incontri “qualitativamente” molto impegnativi e al contempo interessanti.

La collaborazione con i Mercati della Terra di Cairo Montenotte (SV) che è continuata con diversi appuntamenti anche quest’anno, ha permesso di incontrare una realtà a noi vicina, ma al contempo “fruttiferamente”

lontana, che si è dimostrata molto interessata ai discorsi di assaggio e analisi sensoriale. Da qui, in collaborazione con la Camera di Commercio di Savona, è nato l’interesse per un corso per assaggiatori di frutta di primo livello,

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biamo potuto far assaggiare la nostra frutta in purezza ed in abbinamento al formaggio, dimostrando che la frutta è un alimento che può essere consumato da solo, ma anche come contorno ad altri alimenti.” dice Cesare Gallesio, maestro assaggiatore ONAFrut e tecnico frutticolo. Si è poi partecipato ad eventi organizzati dall’Università degli Studi di Torino, quali la giornata di festa “AgroVet” presso la sede della Facoltà di Agraria e Veterinaria di Grugliasco e la notte dei ricercatori presso la sede di Cuneo, avvicinando il mondo dei giovani, sempre più interessati al consumo consapevole di frutta. ONAFrut è stata protagonista il 30 novembre ad una serata sulla frutta biologica a Cuneo dove un folto pubblico è stato affascinato dalle relazioni dei maestri assaggiatori circa l’analisi sensoriale della frutta ed il 14 dicembre ha condotto una serata dal titolo “Parla la frutta! Lo sai che…” in cui il pubblico ha potuto ascoltare delle vere chicche sulla coltivazione della frutta e sul suo consumo. In parallelo, è continuata incessantemente l’attività di analisi sensoriale del panel. Tutta questa intensa attività e le numerose manifestazioni di interesse hanno spinto il direttivo ONAFrut a valutare di organizzare un corso per assaggiatori di primo livello nella zona di Cuneo nei primi mesi del 2016. “È un anno impegnativo quello che si conclude e devo un forte grazie a tutti i colleghi maestri assaggiatori che a vario titolo hanno partecipato all’attività svolta in quest’anno. Invito chi vuole avvicinarsi ad ONAFrut a contattarci anche per il corso in programma (info@onafrut.it – 0171.447271). Colgo l’occasione per augurare a tutti buone feste e ricordare che la frutta può trovare ampio spazio nei nostri menù natalizi! Buon Natale e Buon 2016 a tutti” conclude il Presidente Giovanni Quaglia.

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che si è tenuto ad Albenga presso i locali del laboratorio chimico-merceologico della Camera di Commercio di Savona. In primavera, come è ormai tradizione, ONAFrut ha parteciparo a “Fruttinfiore” a Lagnasco dove quest’anno si è anche tenuta una delle due riunioni annuali del GIA, il Gruppo Italiano Assaggiatori, (la seconda riunione si è tenuta a Montignoso (MS) ospiti dei colleghi ONAS). Inoltre i maestri assaggiatori di ONAFrut, oltre a partecipare agli ormai tradizionali concorsi “Il Mirtillo più buono” di Martiniana Po e la “Pesca più buona“ di Revello, hanno avuto l’occasione di essere partecipi ad eventi di richiamo internazionale, come COLLISIONI a Barolo. “A Barolo abbiamo potuto abbinare la nostra frutta ad uno dei migliori vini al mondo, dando un risalto internazionale, se non mondiale, non solo all’organizzazione, ma a tutto il nostro comparto frutticolo - dice Luca Castellino, vice presidente ONAFrut - . L’organizzazione è stata poi presente per più volte ad EXPO a Milano. Evidenzia Giulia Marinari, maestra assaggiatrice di ONAFrut: “Avere partecipato in momenti diversi ad EXPO ci ha permesso di far conoscere ad un pubblico internazionale le diverse produzioni frutticole del cuneese, dalle pesche alle mele, seguendo la stagionalità”. Novità assoluta di quest’anno la partecipazione a Cambiano (TO) alla ‘Sagra del pomodoro costoluto’. “Questa partecipazione ricorda che ONAFrut è sì assaggio di frutta ma non solo, anche le verdure possono essere materia di assaggio per noi”dice Cristiano Carli, maestro assaggiatore di ONAFrut. Brevi spot di assaggio in abbinamento ai food blogger sono stati seguiti dal presidente Giovanni Quaglia, alla “grande fiera d’estate a Cuneo”. ONAFrut ha organizzato diversi momenti anche a Bra a “CHEESE” altra vetrina internazionale: “Anche qui, ab-

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BIOLOGICO: NEL 2015 CRESCE LA RICHIESTA DEI CONSUMATORI

egnali positivi nel settore del biologico: nel 2015, il segnale è in controtendenza rispetto ad altre voci agricole. Questo trend influenza enormemente anche le grandi multinazionali che continuano a tendere l’occhio in direzione del biologico. A livello nazionale, i dati parlano chiaro: + 20% dei consumi di prodotti biologici. Dati positivi arrivano dalle grandi fiere del biologico come il Sana di Bologna, dove Coldiretti è stata presente assieme alle aziende con l’associazione Terramica che raggruppa le aziende biologiche locali. L’aumento dei consumi italiani rispecchia perfettamente la situazione europea, in Germania i consumi di Mc Donald’s sono diminuiti del 20%, vincolando

così il colosso ad incentivare il cibo sano, proponendo carne biologica nei panini della stagione 2016! A livello regionale, la grande varietà di colture presenti in Piemonte possono oggi quasi totalmente riscontrarsi nelle produzioni biologiche. Possiamo finalmente dire che fare agricoltura biologica sia di-

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ventato economicamente sostenibile per le aziende piemontesi. Puntare sulla naturalezza, la stagionalità e il kmØ dei prodotti si sta rivelando la scelta corretta. Analizzando le produzioni regionali a livello di ettari coltivati, circa 30.000 ha sono oggi coltivati con metodo biologico. Entrando più nello specifico, le produzioni più importanti in

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ordine di espansione riguardano: colture da foraggio, prati e pascoli, cereali, vite, frutta in genere compresi i piccoli frutti ed ortaggi. Le zone di maggiore espansione delle colture sono pressoché le medesime del convenzionale: cereali nelle zone delle pianure centrali, orticoltura sviluppata nell’Alessandrino e cuneese, frutticoltura nelle zone collinari come il Saluzzese, viticoltura nelle Langhe e foraggicoltura soprattutto nelle zone alpine a cui spesso si associa la castanicoltura e la coltivazione di erbe officinali. L’aumento delle produzioni vegetali va di pari passo con l’aumento delle produzioni biologiche zootecniche, che hanno segnato un +2%. Gli allevamenti più presenti a livello regionale sono: vacche da latte e da carne, suini e avicoli. Da sottolineare negli aspetti vegetali la crescente importanza del vino biologico che anche quest’ anno ha visto un aumento dell’export e delle richieste interne. Coldiretti, con il supporto dei PRIMA

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tecnici dell’Agenzia 4A supporta l’agricoltura biologica, mediante l’assistenza tecnica effettuando campi sperimentali di vario genere con le più moderne pratiche agronomiche e i prodotti naturali per il controllo dei parassiti e delle malerbe. Prove tecniche

e pratiche sia in cerealicoltura, orticoltura e frutticoltura hanno permesso a sempre più aziende di affacciarsi sul mondo delle produzioni biologiche. Importantissimi anche i contratti di filiera riservati al Bio come l’Enkir (quest’ anno arrivato a 80 E/q)

con il molino Marino, il frumento tenero con il molino Sobrino, i fagioli con Bernardi di Centallo, la patata con le Sette Vie del Belbo, l’orzo, il pisello proteico, il mais ed il fieno con mangimifici e/o aziende zootecniche biologiche locali.

Workshop sulla filiera corta con Agrisviluppo Si è svolto lo scorso 24 novembre al Lingotto, il Gourmet Expoforum al Lingotto. Nell’ambito del workshop La spesa. Il futuro è la filiera corta? ha preso la parola Andrea Millone, responsabile commerciale di Agrisviluppo. Insieme a lui, i relatori sono stati lo chef Niko Romito (il suo ristorante Reale a Castel di Sangro ha 3 stelle Michelin) e Simone Cozzi, fondatore ed amministratore di High Quality Food, grande distributore per hotel e ristoranti. La tavola rotonda, moderata da Antonella De Santis redattrice del Gambero Rosso, ha toccato temi come la filiera corta, il kmØ e la stagionalità dei prodotti. Dalla relazione del dott. Millone è emersa la realtà di Agrisviluppo, cooperativa che opera nell’ambito della Coldiretti, con l’obiettivo di accorciare la filiera, rispondere alle particolari esigenze del mondo della ristorazione, promuovere fortemente la scelta dei prodotti stagionali. Per realizzare questi obiettivi Agrisviluppo ha adottato il marchio “km zero”, che viene fornito esclusivamente alle imprese che producono, trasformano e vendono i propri prodotti nell’ambito della Regione. Un modo concreto per dare valore ai prodotti del territorio ed al tempo stesso per investire nella tracciabilità, a tutela del consumatore.

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ENDOMETRIOSI, UNA MALATTIA SOCIALE

’endometriosi è una malattia delle donne in età fertile, dove il tessuto normalmente contenuto all’interno dell’utero (endometrio) cresce in sedi extrauterine (ovaie, peritoneo, intestino, vescica ma anche, più raramente, in organi extra-addominali). La presenza di questo tessuto anormale provoca un’intensa reazione infiammatoria, che può provocare notevole dolore e incidere pesantemente sull’attività quotidiana delle donne. “In Italia – spiega Andrea Puppo, che è il referente dell’ambulatorio che si trova presso l’ospedale di Mondovì si stima ne siano affette quasi 6 milioni di donne e il dolore mestruale è la causa più frequente di assenza dal lavoro

UNA PATOLOGIA INVALIDANTE, DIFFICILE DA DIAGNOSTICARE, CHE COLPISCE CIRCA 6 MILIONI DI DONNE IN ITALIA tra gli individui di sesso femminile. Il problema è che spesso i sintomi sono misconosciuti e, ancora oggi, il tempo medio per arrivare alla diagnosi è di circa 7-8 anni. L’endometriosi può incidere significativamente anche sulla fertilità delle donne e l’atteggiamento infiltrativo della malattia può condurre a quadri clinici molto complessi, che richiedono trattamenti chirurgici di altissimo

profilo tecnico, effettuati quasi esclusivamente in laparoscopia”. Dalla fine del 2013 sono stati eseguiti, nelle due sedi degli ospedali di Mondovì e di Savigliano, circa 180 casi di endometriosi; di questi 38 erano casi di endometriosi profonda, cioè di malattia estesa al di fuori delle ovaie e che interessava i tessuti profondi della pelvi e/o organi extragenitali (intestino, vie urinarie). Questi casi più complessi sono stati trattati a Mondovì in équipe multidisciplinare (ginecologo chirurgo generale e urologo) con ottimi risultati sul sintomo dolore e sulla funzione urinaria e sessuale.

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AUMENTO DEL “PLAFOND”

a “Legge di stabilità 2014” n. 147/2013, all’articolo 1, commi 194 e ss., recava nuove misure di salvaguardia pensionistica, attraverso l’individuazione di ulteriori categorie di lavoratori cui applicare le disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima del 6 dicembre 2011, data di entrata in vigore del decreto legge n. 201 del 2011 (riforma Monti Fornero); tale normativa si sommava alle salvaguardie previste dalle precedenti disposizioni di legge. Come è noto, tra i soggetti salvaguardati, ci sono i lavoratori che nel corso dell’an-

Salvaguardia per titolari di congedo o permesso ai sensi della legge n. 104 del 1992. no 2011 risultavano essere in congedo ai sensi dell’art. 42, comma 5, D. Lgs. n. 151/2001 o aver fruito di permessi ai sensi dell’art. 33, comma 3, Legge 104/1992; in alcuni casi, tali soggetti, pur avendo ricevuto un provvedimento positivo dalle Direzioni del Lavoro, non avevano ottenuto alcuna certificazione riguardante l’accesso alla salvaguardia richiesta ed il relativo diritto pensionistico da parte dell’INPS per superamen-

to del “plafond” previsto dalla norma. L’INPS, informando che sono state attivate le procedure che consentono di trasferire alcune consistenze finanziarie residue tra le categorie di soggetti tutelate dalle normative sulle salvaguardie, principio dei “vasi comunicanti”, ha predisposto l’invio delle certificazioni riguardanti i soggetti rientranti nella categoria di salvaguardati inizialmente sospese per effetto del superamento del plafond stabilito dalle norme appena citate. Presso gli Uffici EPACA potete ottenere i chiarimenti in merito.

Per i Coltivatori Diretti ed i datori di lavoro agricoli (anche per i lavoratori a tempo determinato) E’ obbligatorio denunciare gli infortuni all’INAIL ed alle autorità di pubblica sicurezza (Questura o Sindaco) entro 2 giorni dall’infortunio. La corretta denuncia di infortunio, presentata nei termini di legge, attiva l’iter di indennizzo della indennità temporanea ed, eventualmente, l’indennizzo dei postumi che derivino dallo stesso. La Legge Finanziaria 2007 ha pesantemente aumentato le sanzioni per chi non ottempera a questo obbligo. Per l’inoltro della denuncia bisogna necessariamente usufruire dell’assistenza presso gli uffici del PATRONATO EPACA della COLDIRETTI (non basta il foglio del Pronto soccorso!!!). IMPORTANTE: il Patronato EPACA garantisce una qualificata consulenza medico-legale in materia di infortuni sul lavoro, malattie professionali, prestazioni di invalidità civile e invalidità INPS. l patrocinati possono usufruire della consulenza medica presso l’Ufficio Provinciale EPACA, per fissare l’appuntamento rivolgersi agli Uffici di Zona o telefonare al numero 0171/447265.

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el corso dell’ultimo anno la Regione Piemonte ha intrapreso, insieme alle associazioni interessate, un percorso volto a ridefinire le modalità di emissione delle tessere di libera circolazione sulle linee di trasporto pubblico regionale a favore dei diversamente abili con l’obiettivo di individuare correttamente gli aventi titolo e di semplificare il libero accesso ai servizi regionali di trasporto pubblico a gestione elettronica. Pertanto, con D.G.R. n. 621987 del 31 luglio 2015, la Regione Piemonte ha ridefinito le caratteristiche e le modalità di emissione delle tessere di libera circolazione sulle linee di trasporto pubblico regionale a favore dei diversamente abili (ai sensi della L.R. 1/2000 e s.m.i.). Le tessere di libera circolazione emesse a partire dal 9 novembre 2015 sono smart card conformi al sistema di bigliettazione elettronica BIP (Biglietto Integrato Piemonte), che consentiranno di semplificare l’accesso ai servizi di trasporto pubblico regionale alle persone diversamente abili. Tali smart card BIP dotate di un titolo annuale di libera circolazione saranno ad uso strettamente personale e saranno dotate di foto, per semplificare la verifica dell’identità del portatore da parte dei controllori

contribuendo così a tutelare la privacy degli utenti al momento dei controlli a bordo del mezzo. La richiesta di emissione della smart card dovrà avvenire attraverso l’Ente territoriale competente, che verificherà il possesso dei requisiti previsti dalla normativa e inoltrerà la richiesta di emissione della smart card. Per finalizzare la richiesta di emissione, l’utente dovrà corrispondere, mediante apposito bollettino postale rilasciato dal proprio Ente territoriale, il costo di emissione e spedizione della smart card pari a € 15,00 (IVA inclusa). La smart card BIP di libera circolazione sarà recapitata al domicilio dell’utente e sarà dotata di un titolo di validità annuale (12 mesi) a partire dal 16° giorno del mese successivo alla richiesta. Le attuali tessere gialle di libera circolazione cesseranno di essere valide a partire dal 1° febbraio 2016. Le procedure per richiedere la sostituzione delle tessere gialle sono attive a partire dal 16 novembre 2015 fino al 15 dicembre 2015. Gli aventi diritto già in possesso di una tessera gialla di libera circolazione riceveranno via posta le indicazioni per procedere alla richiesta di sostituzione, tramite portale

web o invio postale, entro e non oltre il 15 dicembre 2015. AVENTI DIRITTO Hanno diritto alla tessera di libera circolazione le persone con invalidità civile superiore al 67%, Categorie Speciali Nel caso delle categorie speciali, si applica quanto segue: • Invalidi al 100%: viene rilasciata la tessera con accompagnatore; • Ciechi ventesimisti: viene rilasciata la tessera con accompagnatore; • Minorenni: viene rilasciata la tessera con accompagnatore al raggiungimento del 18° anno è necessario ripresentare

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a maggior parte delle persone può mangiare senza problemi una grande varietà di cibi. Invece, per una piccola percentuale di individui, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative: da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità. Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare o intolleranza alimentare. La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare, mentre in molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una

forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario, tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. L’intolleranza alimentare, che coinvolge il metabolismo, ma non il sistema immunitario, è una reazione anomala dell’orga-

nismo mediata dalle immunoglobuline di tipo IGG che si manifesta nel momento in cui sono assunti determinati cibi, ovvero è una patologia causata da una assimilazione non corretta del cibo. Per accertare eventuali intolleranze, si può effettuare il Test delle Intolleranze Alimentari, che consiste in un semplice prelievo di sangue con cui si saggiano diverse tipologie di alimenti www.gruppocdc.it

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SCADENZE AZIENDALI 28 DICEMBRE (essendo il 25 festivo) ACQUISTI - CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di novembre. ACCONTO IVA (essendo il 27 festivo) Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento. Si assume come riferimento l’imposta relativa al mese di dicembre 2014 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2014 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico. 31 DICEMBRE 2015 IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

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1 GENNAIO 2016 I produttori agricoli che nel corso dell’anno 2015 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo 15 GENNAIO 2016 IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre. 16 GENNAIO 2016 VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93. Pulizia e installazione di canne fumarie con relativa certificazione Video ispezioni Manutenzioni - Intubazioni

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.

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