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N° 1 – 1-15 gennaio 2010
Sommario
Foto di Rossano Munaretto di Ponderano (VC), partecipante al concorso fotografico Terranostra
Il presidente Marini a Torino
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Un 2010 all’insegna della sobrietà
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2010: rischia di saltare l’equilibrio globale dell’alimentazione
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Nocciola Piemonte IGP: troppo alte le tariffe sui controlli
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Il Prosciutto Crudo di Cuneo è finalmente DOP
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Normativa essicazione: Coldiretti e Regione chiedono una deroga al Governo
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Consiglio Coldiretti: grande progettualità nei settori produttivi
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Franco Pasquali eletto vicepresidente vicario UNCI
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Storie di vita: Tomaso: a 94 anni sempre in bici, nelle campagne di Bra 9 Lettera a Barba Bertu
“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 0,77 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Viola Carasso Hanno collaborato Mariangela Abbà, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Silvia Graglia, Roberto Lingua, Claudia Marenco, Paolo Marengo, Livio Minero, Laura Occelli, Nadia Olivero, Lauro Pelazza, Franco Ramello, Davide Roà, Giulia Santi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 47.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: grafici@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 145 + IVA. È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.
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Pagamento tariffe per controlli sanitari: Coldiretti invita a presentare ricorso
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UNCI-Coldiretti: spazio alle cooperative aderenti
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Il Corsivo del Coltivatore: Il cenone di Luna
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MIAC e COMPRAL siglano l’atto d’acquisto del “diritto di superficie”
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Frutticoltura: sala gremita al convegno di Manta
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Gestione delle foreste ed energie alternative: quale futuro?
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PSR: nuovo bando sull’imboschimento
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Il bue all’asta, spettacolo e quotazioni da record a Carrù
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Carrù: il “Bue d’oro” 2009 a Raffaele Sasso
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Il Pelaverga sbarca ad Hong Kong
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Tutti a cena con i pastori della Valle Ellero!
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Babbo Natale e le attività didattiche di Coldiretti
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Grande festa all’annuale cena del CATAC di Centallo
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Arriva la neve: i mezzi agricoli in soccorso alla viabilità
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Fera dij puciu di Trinità
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Potatura in campo: le tecniche più innovative
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Cosman: le nuove procedure 2010
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Perplessità sulla nuova impostazione del Cosman: Coldiretti propone modiche
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Ricerca applicata in frutticoltura
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Part-time e pensione
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2010: i rincari di gasolio e pedaggi si faranno sentire anche a tavola
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Scadenze aziendali
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11 China di Beneficenza
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Approvato il nuovo decreto sulle produzioni biologiche
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Mercati di Campagna Amica, un anno da record
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Il Consiglio dell’Associazione Agrimercati visita il mercato di Corso Francia a Cuneo
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ACSTE: un consiglio ai soci
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I vini piemontesi aiutano l’Africa
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Il mercatino del Coltivatore
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U
n importante incontro ha segnato l’inizio dei lavori per il nuovo anno della Coldiretti piemontese: venerdì 14 gennaio presso il Lingotto di Torino è infatti intervenuto il Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini. Il Presidente della maggior Organizzazione agricola italiana, ha voluto incontrare i giornalisti nella “bolla” del Lingotto, tempio del post fordismo; una scelta provocatoria, volta a simboleggiare come in un momento di difficoltà economica per moltissimi settori, compreso quello automobilistico, il settore agroalimentare sia uno dei pochi su cui si possa continuare ad investire. Successivamente ha parlato agli oltre 700 dirigenti della Coldiretti piemontese, presentando la futura strategia sindacale dell’Organizzazione in vista anche della deflazione dei prezzi dei prodotti agricoli, attualmente stimata sul 6%. Tra gli argomenti che il Presidente Nazionale ha affrontato, anche il progetto lanciato ad aprile a Roma dalla Coldiretti per la creazione di una filiera agricola interamente Made in Italy, progettualità che l’Organizzazione si è impegnata a perseguire insieme ai consorzi agrari ed alle cooperative agricole aderenti ad UNCI –Coldiretti. Sul prossimo numero un ampio servizio sulla visita del Presidente a Torino. i
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FONDO
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Un 2010 all’insegna della sobrietà
A
lmeno tre alternative oggi trascurate (apparentemente pessimistiche ma purtroppo realistiche) per l’evoluzione del prossimo anno vanno esaminate con serietà: la prima è che l’economia globale possa continuare a vegetare invece di tornare a crescere, portandosi dietro un numero crescente di affamati, oggi già più di un miliardo; la seconda è che le sue prospettive di crescita possano risultare stabilmente modificate in peggio dopo un ingannevole guizzo di ripresa; la terza è che la massa di risorse finanziarie messe in circolazione possa trasformarsi in altrettanto “veleno” e stimolare una grave inflazione planetaria. E ce n’è abbastanza per essere molto cauti. Per questo, in un finale d’anno ancora segnato dall’incertezza nonostante i progressi compiuti, oltre alla cautela è necessario un allargamento della visuale rappresentata dagli indici di Borsa di breve periodo. L’economista oggi non può chiudersi nel suo ufficio a macinare su un computer numeri – spesso di dubbia validità – né tanto meno lo può fare l’analista finanziario. Occorre invece ampliare il campo di osservazione estendendolo ai segnali extra-economici che possono interferire con l’economia. Nel cercare di fare previsioni, non possiamo
chiudere gli occhi di fronte allo spettacolo di un’amplissima area, che va dall’Afghanistan e dal Pakistan fino alla Somalia, dove la globalizzazione è sulla difensiva e non sta certo accumulando vittorie né economiche ne militari; il che proietta un’ombra sulla stabilità dei vitali rifornimenti di petrolio provenienti da quell’area e sul prezzo delle altre materie prime. E nascondiamo la testa nella sabbia se dimentichiamo che, in questo inverno duro e anomalo, i prezzi di molte materie prime agricole hanno già ripreso a salire fortemente: the, cacao e zucchero fanno registrare record storici e tale tendenza potrebbe diventare generale sotto la spinta della crescente domanda dei Paesi emergenti e delle difficoltà, legate anche all’instabilità climatica, di espandere in maniera sensibile l’offerta. Un altro potente segnale di
instabilità deriva dall’attentato a un aereo americano nel giorno di Natale. Per quanto fisicamente fallito, ha raggiunto l’obbiettivo di far dirottare immediatamente ulteriori risorse dalla produzione alla sicurezza. Rispetto a una settimana fa, oggi viaggiare in aereo costa di più in termini di tempo (in America per ottemperare alle nuove misure l’aspirante passeggero deve arrivare all’ aeroporto quattro ore prima della partenza) e sicuramente tra poche settimane l’aumento nei costi di prevenzione dagli attentati si ripercuoterà sul prezzo dei biglietti. Si noti bene che accettiamo non solo di pagare di più ma anche di essere meno liberi: chi vuol volare in America deve acconsentire a farsi fiutare dai cani, essere disposto a togliersi le scarpe e quant’altro e i cittadini americani hanno già accettato che la loro
corrispondenza elettronica possa essere legalmente letta dai servizi di sicurezza. Tutto ciò deve indurre a un atteggiamento più sobrio e più responsabile al posto di una fiducia quasi caricaturale in una ripresa indolore e con pochi problemi che ci riporti al precedente Regno di Bengodi. È degno di nota che alcuni operatori finanziari abbiano prefigurato un “futuro frugale” (Merrill Lynch) e una “nuova normalità”(la Pimco, società di gestione di fondi), ossia un assetto sociale che sostanzialmente non può più permettersi le sicurezze e le opulenze di qualche anno fa. The Economist e altri periodici di grande influenza discutono in termini non certo trionfalistici su ciò che può avvenire dopo la tempesta. Tutto ciò trova un contrappunto in numerose, autorevoli voci non economiche che parlano di “sobrietà” necessaria nei Paesi ricchi e non solo in campo economico; in questo contesto occorre segnalare, tra le altre, le parole del Presidente della Repubblica e quelle del Pontefice. Insomma, non se ne può proprio più dell’attenzione spasmodica a listini azionari che rappresentano sempre meno la realtà dell’economia e a dati statistici destinati a essere corretti, in genere in peggio, nel giro di poche settimane. Si può però ragionevolmente sperare che il Nuovo Anno porti a nuove cautele e più ampi orizzonti, a nuovi progetti di crescita mondiale da attuarsi in tempi medio - lunghi, meno squilibrati di quelli di un passato recente. m
attualit à
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2010: rischia di saltare l’equilibrio globale dell’alimentazione
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iamo tanti: ad aprile gli abitanti del pianeta raggiungeranno quota sette miliardi. Mangiamo. Chi più chi meno – purtroppo – ma mangiamo tutti. La Terra è quella che è, non cresce di pari passo con il numero dei suoi inquilini. Come se non bastasse negli ultimi cento anni, dice un rapporto Fao, ha perso il 75% della varietà alimentari disponibili per chi vive. Colpa del clima che cambia, delle grandi città che crescono senza sosta, dall’agricoltura che ha sposato il sistema industriale moderno mandando in soffitta la figura del vecchio coltivatore diretto. Il primo risultato? L’agricoltura occidentale è basata su quattro coltivazioni: mais, riso, soia, grano. I prezzi delle materie prime alimentari che schizzano verso l’alto sono le prime scaramucce della prossima guerra mondiale: quella per il cibo. Dietro alle quotazioni boom c’è la speculazione – come sempre sui mercati – ma c’è anche la corsa dei paesi emergenti. Cinesi, indiani, brasiliani usciti dalla povertà che li ha perseguitati per secoli e, giustamente, oggi vogliono mangiare come gli occidentali. L’International Rice Institute ha già chiarito, tanto per cominciare, che “non c’è abbastanza riso per sfamare il mondo ed è sempre più difficile tenere il prezzo intorno ai 300 dollari a tonnellata”. La soglia non è scelta a caso: solo a quel prezzo chi vive nelle zone più povere del mondo può permettersi di mangiarlo e, nello stesso tempo, di coltivarlo con profitto. Secondo l’istituto per fermare il “caroriso” bisognerebbe aumentare
la produzione mondiale di 10 milioni di tonnellate l’anno per i prossimi venti. A metà dicembre la stessa Fao ha registrato un balzo dell’indice che misura il livello dei prezzi alimentari. È tornato ai livelli di settembre 2008, alla fine di un’estate che ha visto bruciati tutti i record precedenti di prezzo: all’epoca la Fao aveva individuato tra le cause scatenanti il basso livello delle scorte, la crescita delle superfici impiegate per produrre biocombustibile, l’aumento del prezzo del petrolio. Questa seconda fiammata, meno violenta della prima ma probabilmente destinata a durare di più, si deve ad altri fattori che si sono aggiunti ai primi. Le
restrizioni imposte da diversi governi alle esportazioni – proprio nell’estate del 2008-, la debolezza del dollaro, l’appetito crescente degli speculatori che possono contare su riserve di liquidi eccezionali. Così, dalla Cina al Golfo Arabo, i fondi sovrani fanno incetta di terreni agricoli in tutto il mondo. In Italia fanno shopping le compagnie energetiche tedesche e francesi: vogliono il nostro mais, ma lo usano per fare biogas, non per mandarlo in tavola. Di qui le dichiarazioni allarmanti lanciate lo scorso anno al forum internazionale dell’agricoltura di Cernobbio organizzato da Coldiretti dalla scienziata indiana Vaudana Shiva: “Presto rivedremo
5 i conflitti per le terre da coltivare”. I maghi della finanza, tra l’altro, si buttano sul mercato delle materie prime alimentari spingendo i prezzi anche in conseguenza della debolezza dei mercati su cui si muovono di solito. I tassi di interesse viaggiano in prossimità dello zero, le quotazioni del petrolio restano volatili e poco affidabili, del mercato azionario è bene fidarsi fino a un certo punto. E infatti, la Fao annota: “Occorre vigilare sul sistema alimentare globale, ormai suscettibile ad eventi esterni che nulla hanno a che vedere con l’economia alimentare”. Non sono solo gli uomini d’affari a speculare. Da febbraio 2009 i prezzi del latte e dei suoi derivati sono aumentati dell’80%, primo fra tutti il latte in polvere. Il rapporto Fao non si spinge a previsioni sul futuro prossimo. Latte, zucchero, grano, caffè, te, riso: la fiammata dei prezzi non risparmierà nessun paese e – soprattutto – nessun genere alimentare. Il latte e lo zucchero sono contenuti in quasi tutti i cibi, il grano è la base dell’alimentazione occidentale insieme con la carne. Così molto rapidamente i costi della guerra del cibo si trasferiranno nello scontrino del supermercato. Pizze, cappuccini, gelati, risotti pronti, pacchi di pasta, formaggi, frutta e verdura: i rincari sono in vista. Nessuno si sottrarrà alla guerra del cibo. Conclusioni: questa situazione globale dovrebbe portare ad un maggior apprezzamento dei prodotti agroalimentari. Ma si corre il grosso rischio che l’economia mondiale tenda a standardizzare su livelli bassi i prezzi dei prodotti agricoli per poter soddisfare le esigenze di alimentazione anche nei paesi più poveri. Il vero problema per l’agricoltura italiana dunque sarà di duplice aspetto: valorizzare in termini economici le produzioni tipiche ad essere competitivi sulle comodities come i cereali. Una scommessa non facile, il cui risultato non è affatto scontato. m
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AT T U A L I T À
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Nocciola Piemonte IGP: troppo alte le tariffe sui controlli
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partire da quest’anno verranno introdotte numerose ed importanti novità per quanto riguarda la certificazione della Nocciola Piemonte IGP: sostituzione del nome, smarchiatura, modifiche al disciplinare IGP e l’abbinamento esclusivo al nome varietale. Gli Uffici Coldiretti in questi giorni sono pertanto a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e, per le imprese che volessero, a predisporre la domanda di adesione alla Misura 132. Ha richiesto 2 anni di lavoro, di incontri e relazioni tra i vari enti: è la questione legata alla scelta del nome varietale “Tonda gentile trilobata” che ha sostituito “Tonda Gentile delle Langhe”. Tale scelta è dovuta al fatto che all’atto della prima registrazione della varietà, con il nome “Tonda gentile delle Langhe”, emerse che tale denominazione era già presente e depositato in Argentina . Le nuove norme internazionali vigenti in merito alle registrazioni varietali vietavano per questa prassi l’ utilizzo di termini con riferimenti geografico. Questo per evitare che nocciole prodotte in paesi lontani e fuori U.E. fossero esportate con il riferimento del nostro territorio andando danneggiare la qualità della nostra produzione regionale senza essere
sottoposte a controlli come avviene per la nocciola marchiata “Nocciola Piemonte I.G.P”. La successiva registrazione ed il deposito del nuovo nome e le modifiche del Disciplinare di produzione hanno così consentito l’abbinamento esclusivo del nome varietale “Tonda gentile trilobata” alla denominazione “IGP Nocciola Piemonte”. Nel mese di novembre è stata ottenuta la smarchiatura, norma che consente la commercializzazione della nocciola Piemonte anche senza il marchio IGP, qualora le aziende a fine campagna non siano riuscite a vendere tutta la produzione, permettendo così di collocare più facilmente il prodotto sul mercato. Grazie alla concertazione portata avanti da Coldiretti in questi anni all’interno dei tavoli di filiera, regionali e ministeriali, si è potuti giungere a questo importante strumento di regolamentazione del mercato. Non si tratta però di una marcia indietro o di un ridimensionamento della produzione Nocciola Piemonte IGP, poiché la certificazione rimane oggi l’unica via percorribile per le imprese agricole che consenta di distinguere il prodotto sul mercato. Tale dispositivo potrà essere adottato solamente a determinate
condizioni, previa autorizzazione del Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte. A fianco della smarchiatura si pone il nuovo piano dei controlli per il prodotto IGP Nocciola Piemonte, giunto in seguito all’approvazione delle modifiche al disciplinare di produzione del 16 dicembre scorso, sempre del Ministero delle Politiche Agricole. Nei giorni scorsi l’INOQ, ente preposto alla certificazione, ha provveduto ad inviare, a tutte le aziende agricole che hanno marchiato I.G.P. la di produzione nel 2009, una lettera in cui illustra le modifiche. Il cambiamento più sostanziale per le aziende agricole riguarda l’attività di controllo che, a partire dalla gestione dell’Elenco Noccioleti, verrà eseguita esclusivamente dall’INOQ. La scadenza per aderire al nuovo sistema di controllo IGP è fissata al 31 marzo per quest’anno ed al 30 giugno per gli anni successivi. Inoltre, venendo a cambiare i requisiti relativi al sesto d’impianto sul Nuovo disciplinare, è prevista la creazione di un nuovo Elenco Noccioleti e che comporterà, per il 2010, l’esecuzione di una verifica ispettiva su tutte le aziende agricole interessate alla produzione di Nocciola Piemonte IGP. L’uniformazione di tali adempimenti ha comportato
una revisione del tariffario fin’ora applicato da INOQ, allineato ai maggiori impegni in termini di controllo, che l’organismo di controllo dovrà sostenere, garantendo dall’altra una migliore tracciabilità. L’aumento dei costi di certificazione a carico dei produttori (Quota di registrazione per azienda agricola, comprensiva di ispezione iniziale e attivazione del “Registro noccioleti”) è stato quantificato, al primo anno, con una quota di 180 euro per noccioleti fino a 1 ettaro, e di 230 euro per quelli oltre 1 ettaro. In tal senso Coldiretti sin da subito si è attivata con forza e continuerà a farlo in futuro come avvenuto per il comparto vitivinicolo, evidenziando che le aziende corilicole devono sostenere costi elevati rispetto a quella che è la remunerazione data dall’ attuale situazione del mercato. Le aziende possono comunque al momento sostenere il significativo aumento, aderendo alla Misura 132 del PSR, che prevede il rimborso completo dei costi di certificazione. In tal caso però, sia la richiesta di iscrizione al sistema di controllo che l’adesione alla Misura 132 dovranno essere effettuate contestualmente tassativamente entro il 29 gennaio 2010, data di scadenza prevista per la domanda di finanziamento regionale. m
VA R I E
Il Prosciutto Crudo di Cuneo è finalmente DOP
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l prosciutto Crudo di Cuneo è stato formalmente riconosciuto dalla Commissione Europea come DOP (denominazione di origine protetta). Va così ad aggiungersi alle altre 12 DOP piemontesi (9 formaggi, il riso di Baraggia, la Tinca gobba dorata e i salamini alla cacciatora), portandoli a 13. “Siamo estremamente soddisfatti – sottolinea Mauro Marengo (foto a lato), Vicepresidente del Consorzio di Tutela Crudo di Cuneo e presidente dell’APS Piemonte – perché un altro importante prodotto del nostro territorio riceve il più significativo riconoscimento comunitario. L’ottenimento del riconoscimento della DOP per il prosciutto Crudo di Cuneo è una grande opportunità per la suinicoltura dell’area di produzione adesso sarà possibile svolgere l’intero processo produttivo sul territorio (allevamento, macellazione e stagionatura) avendo a disposizione uno strumento di distinzione e qualificazione delle cosce dei nostri suini. Si apre di fatto una stagione nuova per la suinicoltura piemontese”. Il prosciutto denominato Crudo di Cuneo, interessa un’area di produzione comprendente le province di Cuneo, Asti e parte di quella di Torino (nell’area pedemontana del pinerolese e del carmagnolese) per un totale di 54 Comuni. Il disciplinare di produzione prevede che vengano utilizzate solo cosce suine fresche, provenienti da animali di razze tradizionali nati, allevati e macellati nella zona di produzione, e alimentati in buona parte con cereali locali. Con un tempo di stagionatura minimo di 10 mesi e un peso compreso tra 7 e 10 Kg , il Crudo di Cuneo, tutelato dall’omonimo Consorzio, deve garantire la tracciabilità dell’intera filiera produttiva. La zona interessata è fin dai tempi antichi legata alla storia della suinicoltura e della lavorazione dei prosciutti, con tracce risalenti al 1600, grazie alle caratteristiche climatiche non eccessivamente fredde d’inverno e afose d’estate, che conferiscono al prodotto le caratteristiche proprietà qualitative. m
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Normativa essicazione: Coldiretti e Regione chiedono una deroga al Governo
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opo le forti richieste di Coldiretti su un riesame dei campi di esclusione della normativa sull’essicazione di semi e cereali, anche la Regione Piemonte si è fatta portavoce del settore agricolo ed ha chiesto un intervento da parte del Governo. Con l’entrata in vigore del così detto “Codice ambientale” le attività agricole e i piccoli impianti aziendali operanti in maniera stagionale e per brevi periodi, hanno l’onere di adeguarsi, entro il 29 ottobre 2010, alla normativa che regola le emissioni in atmosfera da impianti per l’essicazione di semi e cereali. “Una norma – ha commentato Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte – che sta creando un forte disagio alle aziende cerealicole e risicole. Per tale motivo Coldiretti si è subito impegnata nel far presente agli organi competenti le difficoltà delle piccole aziende agricole ad adeguarsi nei tempi previsti dalla normativa. Le sollecitazioni che l’Organizzazione ha rivolto alla Regione Piemonte hanno dato i primi risultati” Attraverso una lettera ai ministri Stefania Prestigiacomo, Luca Zaia e Andrea Ronchi, la Regione Piemonte ha infatti fatto richiesta al Governo di valutare la possibilità di una deroga per gli impianti aziendali che operano solo stagionalmente, al fine di semplificare gli adempimenti a carico delle aziende agricole. m
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VA R I E
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Consiglio Coldiretti: grande progettualità nei settori produttivi
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l primo Consiglio Provinciale di Coldiretti si è svolto a Saluzzo presso la nuova sede di zona. Nel corso dell’incontro, il presidente della Coldiretti Cuneo, Marcello Gatto, ha ripercorso le tappe organizzative sindacali ed economiche che hanno caratterizzato il 2009.
Tra queste è stata ricordatala battaglia a tutela del latte piemontese con diverse iniziative volte a denunciare i numeri delle importazioni da parte di alcune industrie del settore caseario. Inoltre si è affrontato il tema delle modifiche alla Legge 164, relativa alla tutela delle DOC del
settore vitivinicolo, nonché alla richiesta avanzata dalla Coldiretti di alleggerire il carico burocratico che pesa sulle imprese vitivinicole. Per quanto concerne il 2010 il presidente Gatto ha ricordato la progettualità messa in campo per la realizzazione dell’impianto di
Franco Pasquali eletto vicepresidente vicario UNCI
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ranco Pasquali, segretario generale della Coldiretti, è stato eletto dal Consiglio nazionale dell’UNCI vicepresidente vicario della stessa Unione Nazionale Cooperative Italiane. Franco Pasquali affiancherà il Presidente della centrale cooperativa Paolo Galligioni. “Quello odierno – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – è un ulteriore importante passo verso il compimento del progetto politico strategico tra le due organizzazioni come già annunciato dal presidente onorario dell’UNCI Luciano D’Ulizia nella scorsa assemblea nazionale.” “A Franco Pasquali – ha concluso Marini – vanno i migliori auguri di buon lavoro, certo che la sua esperienza e professionalità qualificheranno quella svolta innovativa in cui Coldiretti e UNCI sono impegnate nel sistema della rappresentanza e in quello della cooperazione”. m
polverizzazione del latte presso Moretta, in accordo con Ferrero ed Inalpi. Ha anche ricordato che sono attualmente allo studio iniziative analoghe per la trasformazione della frutta. Infine, il presidente di Coldiretti Cuneo ha evidenziato il consolidamento della centrale cooperativa UNCI-Coldiretti, posizionata a livello nazionale, al momento della sua nascita 3 mesi fa, al quarto posto e giunta oggi al secondo posto. Un importante segnale che va ad evidenziare come la progettualità della Coldiretti nel settore economico sia condivisa dagli associati che in poco tempo fanno crescere le strutture che create. m
R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I
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ndare in bici è una delle sue grandi passioni e nelle campagne di Bra è una figura familiare a tanti. Tomaso Verua è nato il 2 febbraio 1916 in località Scatoleri di Bra. «Io ho fatto la terza Elementare. Andavo al pascolo già da quando avevo 10 anni, ma mi piaceva. La nostra era una famiglia numerosa». TANTE GUERRE Quando è partito militare? «Nel 1937, come alpino. Prima sono andato a Mondovì, poi a Dronero. Dopo aver fatto due campi, sono stato in congedo tre mesi e sono stato richiamato. La prima guerra che ho fatto è stata contro la Francia, ma è durata pochi mesi». E poi? «Ho fatto la guerra d’Albania, dopo essermi imbarcato sulla nave a Brindisi. Ricordo che gli albanesi avevano poca voglia di lavorare, a lavorare erano invece le loro donne. L’acqua era imbevibile. A me è andata bene: sono stato ferito da una bomba a mano e sono finito in ospedale a Roma, per tre mesi di convalescenza. Sono tornato a casa e mi hanno dato ancora qualche mese di riposo». Ma le guerre non finiscono, per Tomaso: «Sono stato richiamato nell’ottobre del 1942 e sono finito a Bolzano. Alla data dell’8 settembre del 1943, è stato un grande caos: I tedeschi ci hanno fatto tutti prigionieri». Quanto siete stati prigionieri? «Per otto giorni. Poi la domenica, dopo la Messa, ci hanno raccontato una bugia, che ci avrebbero lasciati andare a casa. Eravamo disarmati e dopo qualche ora di viaggio abbiamo cambiato il treno e siamo finiti nei carri del bestiame». In quanti eravate sul carro? «Un centinaio, stipati come delle sardine. Non ci hanno dato né da mangiare né da bere. Per fare i nostri bisogni, ci aggiustavamo. Abbiamo viaggiato 14 ore e siamo finiti in Germania».
IN MINIERA IN GERMANIA Cosa pensava in quei momenti? «Io cantavo. Un mio compagno di viaggio, che aveva la madre da sola a casa, piangeva ed è
Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)
morto per lo spavento. Siamo finiti in un campo di prigionia, vicino alla miniera di Brefel. Sono stato lì per un anno, era molto duro: otto ore di lavoro ed arrivavi alla sera sfinito. La mia fortuna è stata che avevo un tedesco che lavorava con me in miniera, e che mi voleva bene, e mi dava da mangiare ogni tanto. Mangiavo pane nero e fagioli, abbiamo fatto la fame. Io scambiavo le sigarette in cambio di un cucchiaio di marmellata e questo mi ha aiutato a salvare la pelle. I tedeschi erano spietati. Eravamo in una cinquantina nelle baracche, purtroppo ho visto morire tanti miei compagni in miniera. Dopo, i tedeschi ci hanno messi a scavare le trincee». Ricorda il momento della liberazione? «Sono stati gli americani a liberarci, con il loro arrivo abbiamo di nuovo iniziato a mangiare. Prima di tornare a Bra, sono stato tre mesi a Parigi, a fare la guardia ai prigionieri tedeschi (ma gli americani poi non mi hanno pagato) e sono aumentato di dodici chili in poche settimane. Sono tornato a casa il 23 agosto 1945».
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Se lo ricorda il momento del suo ritorno a Bra? Tomaso scoppia a piangere per la commozione e fa davvero fatica a parlare: «Un mio compagno di prigionia arrivato a casa la sera prima li ha avvisati. Così quando arrivato alla stazione ferroviaria, c’erano mia sorella Teresa e mio fratello Lio ad aspettarmi,con la bici… quando sono arrivato a casa, abbiamo fatto una grande festa!». Quando ha conosciuto sua moglie? «Anna Fissore l’ho conosciuta prima di partire: io avevo 20 anni, lei 4 anni… Ho detto a sua mamma: “Tienila in disparte, che quando ritorno la sposerò”. E così è stato».
Le nozze? «Ci siamo sposati, dopo un anno di fidanzamento, il 23 maggio 1956, a Bra, nella chiesa di San Giovanni. Eravamo in 25 al pranzo di nozze e poi siamo andati in viaggio di nozze a Firenze». Nella vita cosa ha fatto per mangiare? «Ho lavorato in una segheria e poi per vent’anni sono stato l’incaricato di aprire e chiudere una cinquantina di saracinesche delle “bialere”, per il Naviglio di Bra, da Madonna del Pilone fino a Sanfrè. E poi ho lavorato la terra e ho avuto qualche animale». Lei è credente, Tomaso? «Sì, io credo in Dio. Un cappellano militare dopo la guerra mi ha detto: “Voi deportati, con tutto quello che avete passato, il Paradiso ve lo siete giù guadagnato e non dovete nemmeno più andare a Messa”. Però io a Messa continuo ad andarci». Come è cambiato il lavoro in campagna, durante la sua esistenza? «Prima si faceva tutto a mano, poi sono arrivate le macchine. E siamo passati dall’inferno al paradiso». i
Lettera a Barba Bertu
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entile e carissimo Barba Bertu, da tempo volevo scriverle per ringraziarla di quelle “memorie” vive ed incisive delle persone della terra di Saluzzo, delle sueValli e della pianura e per la rubrica puntuale che trovo sul giornale della Coldiretti di Cuneo, che mi raggiunge fin qui a Roma e leggo con sincera commozione. Ma è stata la pagina così autentica e toccante dell’ “Incontro fra Pupa e Gesù” che mi spinge a farlo ora, per dirle grazie dell’amore che traspare da quanto è scritto… insieme alla sua rispettosa attenzione verso la nostra gente della terra e della montagna e alle loro Storie di vita. Ho ripensato così alla stagione di Saluzzo e ai giorni delle preoccupazioni per la malattia di Enrico, alla sofferenza e alla prova della sua famiglia. Grazie al giornale per aver ricordato Pupa così vivo ed aperto e non mi sorprende affatto, avendolo conosciuto bene, quella “familiarità” con Gesù che ci ha chiamati amici. L’occasione mi è gradita per porgere un forte e cordiale augurio alle donne e agli uomini che ci ricorda nelle Storie di vita, ricchi di saggezza e sostenitori della fede, come chiediamo anche noi per il nostro cammino quotidiano. Con tanta, tanta cordiale simpatia, comunione di ricordi, amicizia e preghiere. Don Diego Bona, vescovo emerito di Saluzzo, Roma
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Pagamento tariffe per controlli sanitari: Coldiretti invita a presentare ricorso
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seguito delle lettere di pagamento da parte delle Asl di competenza per i controlli sanitari a carico delle imprese agricole, di cui al decreto legislativo n. 194/2008, Coldiretti invita i propri associati a presentare specifica istanza di ricorso agli organi competenti. Com’è noto, il Decreto Legislativo 194/2008 interessa le imprese agricole che effettuano la trasformazione del prodotto aziendale in funzione della destinazione finale del prodotto. “L’applicazione è ancora poco definita e il fatto che le Asl abbiano provveduto ad inviare le prime richieste di pagamento ha generato ulteriore confusione. –
ha commentato Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – La nostra Organizzazione ha perciò deciso di intervenire inviando, alla fine di novembre, una lettera all’Assessorato Regionale della Sanità, per richiedere maggiori
precisazioni.” “Attualmente Coldiretti sta lavorando con la Regione Piemonte – aggiunge il presidente Marcello Gatto – affinché vengano adottate nuove misure tali da considerare comunque
produttori primari, alla pari degli altri operatori della produzione primaria, anche coloro che effettuano la trasformazione della materia prima prodotta dall’azienda. Coldiretti si è impegnata nel sostenere le opportune modifiche al suddetto decreto, con l’obiettivo di esentare le imprese agricole da tale onere.“ Nel frattempo Coldiretti ha già preso contatti con la Regione e con l’assessore Mino Taricco in particolar modo, per ottenere dalla stessa una delibera che, come già avvenuto in altre regioni italiane, esoneri dal balzello, le imprese agricole che effettuano la trasformazione e tutte le attività connesse. m
UNCI-COLDIRETTI
UNCI-Coldiretti: spazio alle cooperative aderenti
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ome ormai noto, tra le strategia economiche e di mercato che Coldiretti intende sviluppare per offrire garanzie concrete alle imprese associate, vi è lo sviluppo di un progetto attuato dal mondo della cooperazione. L’iniziativa lanciata in tutto il Paese ha riscosso un particolare interesse in Piemonte e nella Provincia di Cuneo. Parte con questo numero de Il Coltivatore Cuneese una rubrica che intende evidenziare l’attività svolta dalle singole realtà cooperativistiche, impegnate a realizzare la progettualità con UNCI-Coldiretti.
Cooperativa Carni Valle Belbo Tra le cooperative cuneesi che hanno scelto di aderire al nuovo progetto UNCI-Coldiretti anche la Cooperativa Carni Vallebelbo. Nata tra il 1973 ed il 1974, la carni Vallebelbo è stata creata per volontà di un gruppo di allevatori della Valle Belbo, che desideravano una cooperativa in grado di commercializzare direttamente i propri capi di bestiame. Inizialmente i soci erano diciassette, per arrivare oggi ad essere cinquantadue, tutti allevatori di capi bovini, suini e caprini, determinati sin dall’inizio a puntare unicamente sulla qualità, utilizzando tecniche preparatorie e conservative adottate nelle famiglie di Langa. Onde ottenere la omogeneità delle carni, si è cominciato con il selezionare la razza ed alimentare gli animali utilizzando esclusivamente prodotti naturali delle proprie aziende agricole fino ad arrivare alla collaborazione con Coalvi. Ma la produzione di carne d’eccellenza non è stato che il primo passo. La cooperativa si occupa infatti anche della bollatura degli animali e delle mezzene, dei certificati d’identità, segue gli animali dalla stalla al macello, fino ad arrivare alla produzione dei salumi ed alla vendita diretta delle carni ottenute dai capi conferiti dai soci. Ai consumatori vengono inoltre proposti salumi, miele, vini classici piemontesi e formaggi locali. A partire dal 2008, la cooperativa Carni Vallebelbo ha intrapreso rapporti commerciali con Agri Granda SviluppoColdiretti Cuneo, nell’ottica di un progetto atto a fornire alla ristorazione collettiva carni di elevata qualità. Il rapporto di collaborazione è iniziato in via sperimentale servendo una quindicina di mense situate in scuole e case di riposo del cuneese, per arrivare ad oggi ad aver superato il centinaio di punti di fornitura tra i quali l’Ospedale Santa Croce di Cuneo, quello di Ceva ed il Centro cottura delle scuole di Asti. m
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Il Corsivo del Coltivatore Il cenone di Luna
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er le feste gliene ho comprate un paio. Sono stato incerto tra pollo al prosciutto, tonnetto e manzo, tonno e papaya oppure salmone. Poi ho deciso e pagato, vergognandomi come un ladro. Ho impiegato qualche giorno a digerire il mio momento di follia. Intanto lei mi guardava in modo interrogativo, quasi fosse dispiaciuta di avermi creato qualche problema, interdetta sul fatto che avessi abbandonato le quotidiane ricette di avanzi per cercare una strada nuova. “Non sono impazzito – le ho detto – ma non ce l’ho più fatta, di fronte all’invito quotidiano all’acquisto, celebrato in orario pre serale da un convincente Gerry Scotti. Ed ho deciso di “nutrirti con il cuore”, come dice lui, e di scavalcare il fossato dei miei preconcetti”. Così, almeno una volta (e proprio alla vigilia di San Silvestro) ho accantonato le immagini dei bimbi che muoiono di fame, ancora oggi, in più parti del mondo e di adulti per cui la vita è un confronto quotidiano con gli stenti, ho cancellato ogni riserva ed ho comprato le scatolette in modo che anche lei festeggiasse la fine del 2009. Almeno una volta in vita – mi sono ripetuto per farmi coraggio – quasi a convincermi che la debolezza non sarà ripetuta e che non ci ricascherò. Luna mi ha guardato, non ha tradito emozioni e non ha detto nulla, visto che i gatti non parlano e non chiedono spiegazioni. Spero così di aver definitivamente domato la rabbia che mi assale ogni sera quando inizia la pubblicità degli alimenti per gli “amici dell’uomo”. Ogni parola utilizzata per la descrizione del prodotto è una staffilata per chiunque abbia un pizzico di sensibilità: senza coloranti né conservati, a base si pesce catturato in mare aperto, sfilettato a mano e cotto al vapore, ricco di vitamine. Inevitabile il confronto tra chi raccoglie anche l’ultimo grano nella sua ciotola di riso scondito, beve acqua inquinata, inghiotte famelicamente la porzione di manioca, non sa cosa sia il salmone né il manzo e si chiede se le vitamine siano animali o piante. La modernità è anche questo: portare cani e gatti a mangiare come gli umani (almeno quelli che riescono a mettere insieme il pranzo con la cena) e non tener conto della loro natura, della rusticità per cui sono nati. Non per niente ho scoperto Luna guardare impassibile un topolino che le è sfilato davanti nel cortile della cascina. L’ho incitata: “Prendilo! Prendilo!”, ma lei non si è mossa. Quando, deluso, mi son girato per tornare in casa, ho avvertito, alle spalle, una sonora pernacchia. m Bastian Contrari
MIAC e COMPRAL siglano l’atto d’acquisto del “diritto di superficie”
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unedì 21 dicembre la Compral (Società Cooperativa Agricola, che opera all’interno dell’Associazione Provinciale Allevatori della Provincia di Cuneo) ha formalizzato l’atto di acquisto del “diritto di superficie” nell’area MIAC (Mercato all’ingrosso agroalimentare di Cuneo) in Cuneo fraz. Ronchi, presso l’area mercatale. La superficie interessata è di circa 4.000 mq e verrà destinata alla costruzione dell’impianto per la lavorazione delle carni e del laboratorio di sezionamento. Il “diritto di superficie”, avrà una durata trentennale con possibilità di rinnovo. Con questo primo atto ha inizio l’iter che porterà alla realizzazione che si spera venga ultimata nel 2010, della struttura che avrà una superficie di circa 1.500 mq e sarà al sevizio degli allevatori per la produzione di tagli anatomici e confezioni di prodotto porzionato. Il laboratorio per una parte è oggetto di finanziamento da parte della Regione Piemonte con la legge n. 95/95 sugli interventi regionali per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese. “La realizzazione del laboratorio rappresenta una prima importante iniziativa per la creazione nell’ambito dell’area MIAC di un polo agroindustriale indirizzato alla valorizzazione delle produzioni del territorio, la sinergia che nasce tra la COMPRAL e MIAC permetterà – come hanno sottolineato i Presidenti Roberto Chialva e Adriano Cantamessa (nella foto) – di fare da volano per ulteriori insediamenti su diversi indirizzi produttivi”. m
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Frutticoltura: sala gremita al convegno di Manta
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a registrato un buon successo di pubblico il convegno tenutosi martedì 15 dicembre, presso il Centro CReSO di Manta. La giornata di studio organizzata dal CReSO, in collaborazione con i tecnici del coordinamento frutticolo ed il Servizio certificazioni dell’Agenzia 4A di Coldiretti, ha visto gli interventi del Servizio Fitosanitario Regionale, dell’IPLA Piemonte, del Cadirlab di Alessandria, di Apoconerpo, di alcuni fra i più rappresentativi enti di certificazione e dei responsabili qualità di alcune importanti catene di distribuzione (Chiquita Italia ed Esselunga). Nel corso della mattinata si sono susseguite le relazioni in programma iniziando dalla presentazione di Anna Saglia del Settore Fitosanitario Regionale, inerente alle linee guida nazionali per la difesa integrata 2010, che mirano all’applicazione concreta e basilare di regole univoche tra le diverse regioni per la difesa fitoiatrica delle produzioni agroalimentari. Giampiero Reggidori di Apoconerpo, ha voluto, con la sua relazione, definire i possibili sviluppi delle certificazioni agroalimentari, con particolare riguardo ai protocolli della GDO europea. Una forte critica è stata espressa nei confronti delle richieste di alcune catene della distribuzione organizzata (soprattutto tedesca)
che, oltre ad essere di difficile applicazione, paiono addirittura in contrasto con le più basilari norme tecniche. In un altro intervento, Nicoletta Alliani dell’IPLA di Torino ha analizzato i risultati dal piano di monitoraggio sui residui di agrofarmaci nella frutta piemontese. Dai dati presentati è emersa come l’applicazione del Disciplinare di produzione della Regione Piemonte, unita alla buona evoluzione tecnica e tecnologica delle aziende, abbiano portato ad un’ottima situazione. La lettura dei referti di laboratorio ha evidenziato valori migliori rispetto a quelli medi nazionali, confermando l’elevata professionalità raggiunta dai produttori cuneesi ma nello stesso tempo ha sottolineato l’assoluta difficoltà del rispetto dei parametri arbitrariamente imposti dalla GDO europea riguardo alla
sommatoria dei residui contenuti nei frutti. Nel pomeriggio la tavola rotonda ha cercato di riunire il pensiero degli enti di certificazione, operanti nel settore agroalimentare, sugli standard di certificazione attuali. Pur rimarcando il rifiuto, da parte della quasi totalità delle più importanti catene di distribuzione operanti in zona, a presenziare al dibattito, è emersa la notevole differenza di comportamento tra le catene operanti sul territorio nazionale e quelle europee. In particolare in Germania, l’indagine svolta nel 2003 da parte di Green Peace, ha generato nella GDO di quel paese comportamenti convulsi che di lì a poco si sarebbero tradotti in richieste frettolose. Diverso invece lo scenario della GDO nazionale che con politiche di “lungo corso”, ha preferito la sostanza dei fatti. Altro dato di non poco conto, è il
fatto che mentre la GDO nazionale provvede in proprio al controllo dei fornitori, sempre di più in Europa si stanno diffondendo modelli di accreditamento dei fornitori (certificazioni), i cui costi ricadono direttamente sulle imprese produttrici. Dai dati presentati da Daniela Ballatore (CReSO) emerge che in Piemonte, come nel resto d’Italia, il livello di adesione delle imprese frutticole a sistemi di certificazione (Global Gap ecc.), sia buono. In Provincia di Cuneo infatti, a sole 273 imprese certificate (sulle 17.578 totali), corrisponde una superficie di circa 4.000 ettari, equivalenti al 27% dell’estensione frutticola provinciale. Nel complesso va sottolineato, come l’avvicinamento ai sistemi di certificazione volontaria abbia comunque permesso a molte imprese una maggiore evoluzione verso il rispetto della normativa vigente. Va però evidenziato come i sistemi attualmente in uso siano poco confacenti alle sempre maggiori richieste di qualità da parte del consumatore; si certifica infatti un processo produttivo e non la qualità finale del prodotto. L’applicazione degli standard e dei relativi punti di controllo poi, variano notevolmente in base alla normativa vigente nel paese di produzione. m
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Gestione delle foreste ed energie alternative: quale futuro?
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nuovi modelli di sviluppo economico e il necessario approvvigionamento energetico sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati sabato 9 gennaio nel corso del convegno “Gestione delle foreste ed energie alternative: il ruolo dell’imprenditore agricolo”, organizzato da Coldiretti Cuneo presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo. Determinante per la progettualità che si intende presentare l’apporto della cooperazione che vede in UNCI-Coldiretti un ruolo di organizzazione economica ove la cooperazione rappresenta un anello insostituibile nella valorizzazione delle risorse forestali piemontesi e cuneesi in particolar modo, sinora scarsamente valorizzate dal
punto di vista economico ed ambientale. In questo senso il coinvolgimento diretto della
cooperativa Alpiforest di Cuneo, unica nel suo genere, è la garanzia di una ferma volontà di Coldiretti di muoversi con una certa concretezza chiedendo alle Istituzioni di andare oltre le solite enunciazioni. “I prodotti agroalimentari di qualità – ha dichiarato Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo – devono rimanere il perno dell’attività agricola della nostra Provincia, ma questo non toglie che la produzione energetica da fonti rinnovabili possa diventare una concreta opportunità di diversificazione del reddito delle imprese agricole soprattutto in montagna.
Il patrimonio boschivo cuneese potrebbe assumere un ruolo importante nello sviluppo del settore legno – energia, non solo con la realizzazione di impianti per l’energia ed il teleriscaldamento, ma anche attraverso progetti diffusi su tutto il territorio con l’obiettivo di salvaguardare anche l’ambiente che spesso ha raggiunto gradi di inselvatichimento inimmaginabili sino a dieci anni fa. È però necessario investire in risorse e progettualità concrete per poter cogliere queste nuove opportunità”. In convegno è stato dunque un importante momento di confronto tra gli attori interessati e le Istituzioni, per valutare e dare avvio a progetti concreti. m
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PSR: nuovo bando sull’imboschimento
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ell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, la Regione Piemonte apre un bando per l’imboschimento dei terreni agricoli (Misura 221): sarà possibile presentare domande di finanziamento per chi pianterà alberi e boschi, in particolare su terreni coltivati a seminativo o coltura specializzata nei due anni precedenti. L’intervento, mirato soprattutto a ricostituire il patrimonio boschivo in pianura, ormai residuale, ha tra gli obiettivi quello di salvaguardare e in molti casi ricostruire l’equilibrio ecologico, proteggere il territorio dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, ridurre i gas serra grazie all’assorbimento del carbonio nelle piante e nel suolo, arricchire il paesaggio e incentivare la diversificazione delle attività da parte delle aziende agricole (produzione di legno, attività didattiche e ricreative). Il bando verrà aperto intorno a metà gennaio e avrà una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro. Prevede la possibilità di realizzare tre tipologie di interventi: arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo con latifoglie di pregio (a questa tipologia è destinato il 40% delle risorse; pioppicoltura (50% delle risorse); boschi permanenti (10% delle risorse). I primi impianti potranno essere realizzati nel 2010. m
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Il bue all’asta, spettacolo e quotazioni da record a Carrù
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a prima neve scesa in provincia non ha fermato il pubblico presente presso il Foro Boario in piazza Mercato, incuriosito dall’asta in piazza e poi felicemente soddisfatto come soddisfatti sono stati gli amministratori; per tutti hanno parlato il sindaco Maria Paola Marabotto e l’assessore Francesco Rocca, in particolare della carica spettacolare dell’asta, dei rilanci avvincenti e dei risultati ottenuti con quotazioni sopra i 9.000 euro. Banditore appassionato Bartolomeo Bovetti, direttore dell’Apa di Cuneo, l’associazione provinciale allevatori, che insieme a Giorgio Pellegrino del Comune, ha animato l’asta. Tanti i rilanci e i colpi di scena, che hanno portato all’aggiudicazione del bue Abramo per 9.200 euro. Presente l’attore Renato Pozzetto, che è stato omaggiato con una medaglia d’oro, riproduzione del primo premio buoi assegnato nel 1926, e con la pittura ad olio realizzato dal carrucese Bruno Bianco. Ha inoltre ricevuto l’attestato di
amicizia e riconoscenza a firma del Sindaco del Comune di Carrù Maria Paola Marabotto, del Presidente della Cantina
Clavesana Giovanni Bracco e del Presidente Banca Alpi Marittime Gianni Cappa, ed una degustazione di prodotti
tipici del territorio da parte di Coldiretti, offerta dal Presidente Marcello Gatto. A seguire aperitivo offerto dalla Coldiretti Cuneo con i prodotti del territorio dell’azienda agrituristica Lungaserra di Chiusa Pesio, tra le specialità degustate il pane aromatizzato al timo con bocconcini di salame, il polpettone di carne di bue al ginepro con salsa tonnata e la tartina con crema di Castel Josina noci e lardo, tutti prodotti rigorosamente a chilometro zero. Prodotti accompagnati dai vini della Cantina Clavesana capeggiati dal Dolcettodirazza docg, creato in edizione limitata per la 99a Fiera Nazionale del Bue Grasso. m
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Carrù: il “Bue d’oro” 2009 a Raffaele Sasso
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ome ogni anno, anche nel corso dell’edizione 2009 della Fiera del Bue grasso di Carrù si è svolta la cerimonia di consegna del “Bue d’oro”, il riconoscimento che viene attribuito per premiare un ente o un personaggio che ha sostenuto e fatto conoscere la rassegna zootecnica carrucese. Il momento si è tenuto nel corso del pranzo conclusivo della manifestazione, dopo la proclamazione dei capi vincitori, presso la “Nicoletta”, presenti il sindaco di Carrù, Maria Paola Marabotto, gli assessori Francesco Rocca e Adriano Cardone, il direttore ed il presidente della Banca Alpi Marittime, (principale sponsor della Fiera), Carlo Ramondetti e Gianni Cappa, i consiglieri regionali Giorgio
Ferraris ed Elio Rostagno, il vice presidente della Fondazione Crc, Beppe Ballauri, oltre a sindaci e rappresentanti del territorio. È stato il sindaco a darne comunicazione: «Il Comune di Carrù – ha spiegato – ormai da alcuni anni, in occasione della Fiera del Bue Grasso, consegna il “Bue
d’Oro”, un piccolo riconoscimento ad una personalità, un ente o un’istituzione che, nel corso degli anni, abbia contributo allo sviluppo di questa importante rassegna zootecnica. Quest’anno, in occasione della 99a Fiera Internazionale del Bue Grasso”, l’amministrazione Comunale è
17 onorata di consegnare il “Bue d’Oro 2009” al giornalista Raffaele Sasso». Quindi ha dato lettura della motivazione: “Ad un giornalista serio e preparato che da anni lavora a fianco degli amministratori locali alla diffusione della nostra Fiera e del nostro paese. Raffaele Sasso, con i suoi articoli, precisi e puntuali ha contribuito a far conoscere ad un pubblico sempre maggiore la Fiera del Bue Grasso e le manifestazioni ad essa correlate che ogni anno vengono organizzate. È anche grazie alle sue doti di eccellente divulgatore se la nostra rassegna zootecnica ha raggiunto così ampi consensi e sempre maggiori orizzonti, contribuendo così alla valorizzazione ed alla promozione dei prodotti tradizionali di qualità del nostro territorio”. Nell’albo d’oro del premio, figurano anche: nel 2005, Carlin Petrini; nel 2006, la Banca Alpi Marittime; nel 2007, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso e lo scorso anno, il medico veterinario dottor Giovanni Comino. m
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Il Pelaverga sbarca ad Hong Kong
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l vino storico del Consorzio colline Saluzzesi è stato protagonista in Cina dal 4 all’8 dicembre nel corso di una missione promozionale Made in Piemonte. All’iniziativa, promossa dal Consorzio Templum Vini in collaborazione con la Regione Piemonte, hanno partecipato i produttori di sette realtà vitivinicole piemontesi. Coni il Pelaverga sono stati protagonisti l’Arneis, il Dolcetto, la Barbera, il Ruchè, il Moscato ed il Passito di Moscato. A rappresentare il consorzio vini
doc colline Saluzzesi è stato il produttore Emidio Maero, che ha dichiarato: “Abbiamo vissuto un’esperienza interessante ed utile in un contesto dove la ricerca delle novità enogastronomica è in continua evoluzione. Un primo passo importante per far conoscere e vendere i nostri vini su scala internazionale”. Per il Consorzio Colline Saluzzesi la sfida internazionale è appena agli inizi: prossime tappe saranno Giappone e Corea, con ritorno ad Hong Kong a fine 2010. m
Tutti a cena con i pastori della Valle Ellero!
Babbo Natale e le attività didattiche di Coldiretti
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i terrà sabato 30 gennaio il tradizionale appuntamento “cena dei cravè” organizzata dai pastori della valle Ellero. Giunto quest’anno alla sua 28a edizione, l’appuntamento per il 2010 sarà presso l’Albergo Ristorante Commercio di Roccaforte Mondovì (Borgata Norea, n.8). L’appuntamento avrà inizio alle ore 20.30 con un menù ricchissimo a base di cucina piemontese, che di certo saprà soddisfare anche i palati più esigenti. La cena, avrà un costo di 27 euro a persona e per partecipare sarà necessario prenotarsi entro e non oltre le ore 12.00 del 26 gennaio chiamando il tel. 0174.65549 65126 (Ristorante Commercio). I partecipanti saranno inoltre omaggiati con un simpatico pensierino. m
onostante il gran freddo, per il terzo anno consecutivo l’iniziativa “Aspettando Babbo Natale” tenutasi nell’area del Parco Fluviale di Cuneo il 19 e 20 dicembre, ha riscosso un grande successo. I bambini sono stati naturalmente i protagonisti dell’iniziativa, impegnandosi attivamente nei laboratori didattici di Campagna Amica, realizzati grazie alla collaborazione delle aziende agricole Riberi Martini, che ha fatto scoprire ai più piccoli il latte dalla mungitura alla lavorazione, e Lungaserra, che ha organizzato piccole escursioni su slitte trainate da asinelli. m
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Grande festa all’annuale cena del CATAC di Centallo
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rano più di 300 gli imprenditori del settore ortofrutticolo dell’area Fossanese-Saviglianese e Braidese che hanno partecipato all’annuale Cena Sociale del CATAC di CentalloAgenzia 4A tenutasi mercoledì 17 dicembre in quel di Roata Chiusani. E ancora una volta, malgrado il grande clima di incertezza economica, l’incontro conviviale è trascorso con grande enfasi ed entusiasmo. “È stato un gran bel momento ritrovare tutti i soci – queste sono le parole del Presidente del Catac di Centallo Francesco Bodrero – e tutto questo grazie soprattutto alla grande fiducia che i soci ripongono nei
confronti del CATAC. Devo ringraziare a nome di tutti, i Tecnici Giampiero Sabena e Mauro Ternavasio per la loro disponibilità e per l’organizzazione dei lavori, oltre alla Cassa di Risparmio di Fossano e la ditta Syngenta per la collaborazione.” La serata ha visto poi un momento celebrativo con la premiazione di Pietro Pautassi di Centallo che, dopo 10 anni di collaborazione attiva e partecipazione all’attività del consiglio di amministrazione del Catac di Centallo, ha lasciato spazio a nuovi amministratori. Tutta la platea ha applaudito e ringraziato Pautassi per la sua opera in seno al Consiglio Direttivo. m
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Arriva la neve: i mezzi agricoli in soccorso alla viabilità
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rriva gennaio e con esso la prima nevicata abbondante: come ogni inverno per la pulizia delle strade sono stati mobilitati anche gli agricoltori della Coldiretti con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo. Un intervento che ha consentito a molti chilometri di strada situati anche nelle campagne più impervie di essere liberati da neve e ghiaccio. La presenza diffusa delle imprese agricole sul territorio assicura infatti la possibilità di un intervento capillare e rappresenta una
opportunità che potrebbe ulteriormente espandersi con una maggiore sensibilità di Comuni e Province. La figura dell’”agricoltore spazzaneve” e’ nata grazie alla legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla sistemazione e manutenzione del territorio” anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli. Si tratta di una legge che riconosce il ruolo multifunzionale dell’agricoltura per la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini. m
Fera dij puciu di Trinità Il 28 e 29 Novembre si è svolta a Trinità la “Fiera dij Puciu”. Anche Coldiretti, in particolare il circuito Fattoria Amica, hanno partecipato portando con sé colori e sapori tipici della Provincia. La Fiera, legata a prodotti antichi quali i “puciu”, è stata una cornice perfetta in cui inserire le aziende agricole con i loro prodotti, e nonostante il freddo il tutto ha riscosso un buon successo, rinnovando come ogni anno l’appuntamento con i consumatori per far loro conoscere la realtà della vendita diretta dal produttore al consumatore Nell’ambito della manifestazione, la Proloco di San Giovanni Perucca ha posto l’accento sul tema del “prato stabile” che caratterizza la campagna di Trinità. Questa definizione, usata poco frequentemente nel linguaggio comune della popolazione, significa che i prati sono, da secoli, adibiti alla coltura del fieno. Il prato stabile è stato ed è tuttora un’importante risorsa economica e commerciale. A differenza di altre colture, esso si finanzia da solo per la facile manutenzione ed il basso impatto ambientale. I prati stabili si possono ammirare nella loro estensione dalla collina di Trinità (“zona Sotto Costa”) fino a San Giovanni ai piedi delle colline della frazione Perucca. Un ampio paesaggio di pianura, contornato dai vigneti delle colline. m
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Potatura in campo: le tecniche più innovative
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rande attenzione e partecipazione degli imprenditori frutticoli, agli incontri di potatura in campo, che si sono succeduti sul territorio nel periodo prenatalizio. Nelle giornate di confronto, frutticoltori e tecnici si sono confrontati sulle più recenti ed innovative tecniche di potatura di pesco, melo e kiwi. Gli appuntamenti sono stati organizzati, come nelle passate stagioni, dai tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti, del CReSO e della Piemonte Asprofrut; delle coop. Lagnasco Frutta, Albifrutta, Solfrutta e Sanifrutta; delle ditte Rivoira, Tuttofrutta e Gullino. Su tutte le specie, l’importante tecnica colturale, è stata riferita come parte integrante e fondamentale dell’intera gestione del frutteto; è infatti noto come il successo produttivo, derivi non già da un unico mezzo, ma dall’uso efficace ed efficiente di tutti i fattori agronomici. La potatura va quindi vista in un complesso di azioni che il frutticoltore svolge: scelta del materiale vivaistico e del sesto d’impianto, forma di allevamento, concimazione, irrigazione, dirado, difesa fitosanitaria, potatura estiva e potatura invernale, concorrono al miglioramento quanti-
qualitativo della produzione e sarebbe impensabile tralasciare o
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trascurare una di esse. Per quanto riguarda il kiwi,
di AGR. Ivon Disderi Servizio Fitosanitario Nazionale Passaporto delle piante Cee Servizio Fitosanitario Regionale di: Piemonte codice produttore: 02603970043 cod. iscrizione registro nazionale fornitori CN 0004
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si dimostra importantissima la corretta conduzione dell’arboreto, specialmente per quanto attiene alla potatura estiva che deve favorire il passaggio dell’aria e della luce, per la corretta impollinazione, per la preparazione del legno e per l’ottimale maturazione dei frutti. Su pesco e melo, ricorrente è stata la discussione sul possibile sviluppo del dirado meccanico e del conseguente adattamento delle forme di allevamento, o della macchina stessa, che si renderebbero necessari per la sua attuazione. Il mercato 2009 delle pesche ed in modo minore, ma comunque significativo, quello delle nettarine, hanno confermato la necessità di predisporre l’habitus vegetativo in modo tale da ottenere pezzature più grandi. Tale risultato è ottenibile, con un maggiore dirado delle gemme a frutto, soprattutto nella parte più interna e più bassa della pianta, fortemente sfruttata dal forte carico produttivo. Nei prossimi mesi saranno organizzati a livello provinciale, due specifici momenti di confronto sulla potatura del pero e del susino che si spera siano altrettanto utili e costruttivi per gli operatori del settore. m
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Cosman: le nuove procedure 2010
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iovedì 17 dicembre presso la Regione Piemonte di Corso Stati Uniti a Torino è stato presentato il nuovo programma Cosman 2010 volto a disciplinare le procedure per il ritiro degli animali morti in stalla. Di seguito i punti principali di questo nuovo anno di attività: • La Giunta Regionale ha approvato con la DGR n. 5012581 del 16/11/2009 il nuovo Programma di Attività del Consorzio che prevede per l’anno 2010 solo l’attivazione del programma assicurativo per la copertura dei rischi da epizoozie, calamità naturali, e per la copertura dei costi di smaltimento per la mortalità ordinaria e per la mortalità a seguito di epizoozie e calamità naturali. • Lo strumento assicurativo è stato esteso a tutti gli allevatori tenuti a consorziarsi e questo in ottemperanza alla norma introdotta recentemente dalla L.R. n. 22 del 6 Agosto 2009, rendendo obbligatoria l’assicurazione per lo smaltimento dei capi morti in azienda. • Continuerà invece a rimanere volontaria l’adesione alle altre coperture assicurative per la copertura dei danni conseguenti ad epizoozie (valore degli animali, compreso eventuale valore genetico, mancato reddito a seguito di fermo dell’allevamento o comunque limitazioni alla vendita o alla movimentazione, ecc.). • Si tratta di una innovazione molto importante che modifica radicalmente l’organizzazione del servizio di smaltimento e sostituisce l’attuale sistema di erogazione del contributo diretto sui costi di smaltimento con un contributo sul premio assicurativo.
• L’allevatore a inizio dell’anno 2010 riceverà per posta dalla Società Equitalia S.p.A. un avviso di pagamento che comprenderà sia l’importo dovuto a titolo di quota associativa e sia la parte di premio assicurativo a proprio carico relativo all’assicurazione obbligatoria. L’allevatore sarà tenuto a pagare l’intero importo per poter beneficiare da subito della copertura assicurativa per lo smaltimento dei capi morti. Il ritardato adempimento oltre a comportare il pagamento dell’onere di recupero e smaltimento dei capi morti, a carico del richiedente, implicherà l’avvio della procedura di riscossione coattiva attraverso l’emissione di cartelle di pagamento con l’addebito delle spese di esazione e degli interessi di mora.
La nuova procedura, attiva dal 1° gennaio 2010, nel caso di morte di un animale prevede che: L’allevatore, per lo smaltimento del capo, non telefoni più alla ditta di smaltimento ma al Customer Service del Broker Willis Italia spa al n.verde 199151128 che, verificato il
pagamento del premio, invierà la ditta per il ritiro delle carcasse. La ditta di smaltimento emetterà fattura all’allevatore già quietanzata per l’intero importo ed IVA compresa in quanto l’assicurazione stessa procederà al pagamento dell’importo dovuto. Per il 2010 Il Broker assicurativo è la Willis Italia spa e le garanzie trattate in questo piano assicurativo sono 3: 1. AMBITO 1.1 – coperture assicurative obbligatorie per allevatori con un totale di UBA, calcolate su tutti gli allevamenti facenti capo allo stesso CUAA, superiori a 5,00. Per gli altri allevatori permane la possibilità di aderire volontariamente. Riguarda costi relativi a smaltimenti di capi deceduti per calamità naturali, abbattimenti forzosi e decessi da Encefalopatie Spongiforme e Scrapie. 2. AMBITO 1.2 – coperture assicurative obbligatorie per allevatori con un totale di UBA, calcolate su tutti gli allevamenti facenti capo allo stesso CUAA, superiori a 5,00. Per gli altri allevatori permane la possibilità di aderire volontariamente. Riguarda costi relativi a smaltimenti di capi per mortalità
ordinaria 3. AMBITO 1.3 – coperture assicurative volontarie per tutti gli allevatori. Gli allevatori con consistenza superiore alle 5,00 uba in questi giorni stanno ricevendo una lettera dal Cosman nella quale sono riportati i dati aziendali e le consistenze calcolate sulla base degli incroci di dati tratti dalla Banca Dati Regionale, dalla Banca Dati Veterinaria e dalla Banca Dati Cosman. Nel caso il titolare dell’azienda riscontrasse delle anomalie (dati errati o consistenza aziendale difforme per più del 10%) dovrà compilare l’autocertificazione allegata e spedirla il prima possibile al Consorzio. Entro fine gennaio 2010 ogni allevatore riceverà l’avviso di pagamento dalla società Equitalia che comprenderà l’importo dovuto a titolo di quota associativa e la parte di premio assicurativo a proprio carico relativo all’assicurazione obbligatoria. È stato precisato che l’intervento della Regione, in merito al premio assicurativo, è del 70% sul totale del premio da pagare (il restante 30% è a carico dell’allevamento) per allevamenti ovicaprini e 50% per tutte le altre specie. m
varie
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Perplessità sulla nuova impostazione del Cosman: Coldiretti propone modiche
H
a suscitato molte perplessità la nuova impostazione del Cosman illustrata lo scorso 17 dicembre a Torino. Coldiretti è quindi impegnata a farsi portavoce dei dubbi del settore agricolo, proponendo allo stesso Cosman alcune modifiche alle nuove procedure. La principale perplessità avanzata da Coldiretti riguarda la nuova procedura, attiva dal 1° gennaio 2010, nel caso di morte di un animale che prevede che l’allevatore, per lo smaltimento del capo, non telefoni più alla ditta di smaltimento ma al Customer Service del Broker Willis Italia spa al n. verde 199151128 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 ed il sabato dalle 8 alle 13 che provvederà ad inviare la ditta per il ritiro delle carcasse. La ditta di smaltimento emetterà fattura all’allevatore già quietanzata per l’intero importo ed IVA compresa in quanto l’assicurazione stessa procederà al pagamento dell’importo dovuto. Questa nuova impostazione del servizio, comunicata dal Cosman gli ultimi giorni del 2009 con operatività già attiva dal 1° gennaio 2010 ha colto gli allevatori impreparati e sta suscitando incertezze e critiche. Coloro che hanno avuto capi morti in stalla ed hanno telefonato al nuovo sevizio di call-center sono rimasti spaesati in merito alle nuove impostazioni. Coldiretti,
facendosi portavoce del malcontento generale creato da Cosman, propone modifiche ad un sistema che sembra penalizzare i piccoli allevatori e coloro che hanno sempre lavorato con scrupolo e coscienza chiedendo di abbassare il calcolo dell’indice di mortalità in stalla. Tra le richieste avanzate dall’organizzazione, in primis vi è il posticipo del pagamento del premio assicurativo al momento dell’incasso da parte degli allevatori del rimborso 2009, in modo da poter anche fare le verifiche sulla congruità del premio assicurativo. Infatti gli importi del premi paiono penalizzare gli allevatori, con aumenti sostanziali se raffrontati ai costi sostenuti per gli smaltimenti negli anni passati. Coldiretti richiede quindi la riduzione degli importi e l’introduzione di un sistema di riduzione del premio pagato in quei casi in cui la mortalità aziendale è bassa. Coldiretti, a questo punto richiederà alla Regione anche una modifica della legge tale da portare il Cosman da consorzio obbligatorio a consorzio volontario. Facendosi portavoce degli imprenditori agricoli Coldiretti auspica che l’amministrazione del Cosman e la Regione Piemonte valutino attentamente le richieste avanzate dall’Organizzazione Agricola e provvedano ad apportare le modifiche richieste. m
Ricerca applicata in frutticoltura
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a Regione Piemonte, nell’ambito del programma regionale di ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola, ha affidato progetti di ricerca al CReSO, che li ha realizzata in collaborazione con numerose istituzioni scientifiche. “Ricerca applicata in frutticoltura” è un manuale che raccoglie i risultati delle prove sperimentali svolte presso il Centro ricerche per la frutticoltura di Manta gestito dal CReSO. Le attività di ricerca hanno sviluppato sia argomenti di innovazione varietale che di tecnica colturale con l’obiettivo di studiare soprattutto tecniche innovative in grado di rispondere all’esigenza di coltivare a basso impatto ambientale. Nella sezione di innovazione varietale sono presenti i risultati finalizzati alla predisposizione di liste di programmazione varietale per l’individuazione di cultivar di elevata qualità e particolarmente adatte alle zone frutticole piemontesi. Nella sezione riferita alla tecnica colturale, invece, sono raccolti i risultati ottenuti in prove di difesa e prove di tecniche agronomiche. Coloro che fossero interessati all’acquisto del testo, potranno farne richiesta ai tecnici 4A presso gli uffici zona della Coldiretti. m
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N OT I Z I E E PAC A
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Part-time e pensione Premessa Il rapporto di lavoro dipendente può essere trasformato da tempo pieno a tempo parziale, che, a seconda della distribuzione dell’orario può essere: - orizzontale, cioè tutti i giorni lavorati ad orario ridotto; - verticale, cioè lavorati solo alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno con orario giornaliero normale; - misto, cioè quello che si svolge secondo una combinazione delle predette due tipologie. Contribuzione utile ai fini del diritto a pensione
L’accertamento del diritto ad una prestazione pensionistica avviene secondo i principi generali e cioè sommando i contributi per lavoro a tempo pieno a quelli per attività part-time. Ciò significa che un assicurato matura i requisiti per la pensione indifferentemente che svolga attività a tempo pieno che a part-time. È necessario, comunque, che nei periodi di lavoro a part-time vengono rispettati i minimali di retribuzione settimanale previsti dalla legge. Qualora ciò non si verificasse, verrebbe accreditato un numero di settimane proporzionalmente ridotto. Riflessi sulla pensione retributiva Nel caso di trasformazione
del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (part-time) l’importo della pensione calcolata con il sistema retributivo si determina computando per intero l’anzianità relativa ai periodi di lavoro a tempo pieno e, proporzionalmente, all’orario effettivamente svolto l’anzianità relativa ai periodi di lavoro a
tempo parziale. Infatti, l’anzianità contributiva, che unitamente alla retribuzione pensionabile concorre a determinare l’ammontare della pensione, è determinata dalla somma dei periodi di lavoro a tempo pieno e dai periodi di lavoro a tempo parziale, proporzionalmente ridotti in relazione alle ore effettivamente svolte. Conseguentemente il numero delle settimane accreditabili non coincide con quello delle settimane lavorate.
Riflessi sulla pensione contributiva
La penalizzazione delle settimane retribuite è estranea al principio di calcolo contributivo che, come è noto, si basa sull’ammontare dei contributi versati e relativo coefficiente di trasformazione. Tuttavia una retribuzione ridotta influenzerà negativamente, per il periodo interessato, l’ammontare della pensione. Gli operatori del patronato EPACA sono a disposizione per ogni chiarimento in merito. m
2010: i rincari di gasolio e pedaggi si faranno sentire anche a tavola
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l 2010 è iniziato da pochi giorni è già si annuncia essere un anno “impegnativo” per le tasche dei cittadini. Ai rincari sulle bollette di casa e sul gasolio, occorrerà infatti aggiungere anche l’aumento dei pedaggi autostradali che oscillano dal 2,4% fino al 15%, come evidenzia il Sole 24 ore. Tale incremento delle tariffe inciderà pesantemente sulle spese degli italiani e non solo per coloro che si metteranno al volante, ma anche in maniera indiretta, a causa del conseguente aumento dei costi di trasporto, che si rifletterà direttamente sui beni di consumo che vengono trasportati in larghissima parte su gomma. “In un paese dove l’80% o dei trasporti avviene su strada – commenta Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – l’aumento dei pedaggi autostradali peserà notevolmente sui costi della logistica che, va ricordato, incidono per quasi un terzo nella frutta e verdura”. Ciò comporterà, per costi diretti ed indiretti, un aumento del tasso di inflazione dello 0,2%, pari ad un maggiore esborso di 60 euro annui a famiglia, che si aggiungono agli aumenti già prospettati, sforando così i 600 euro di aumenti tariffari nel 2010. “In un anno in cui i prezzi dei prodotti agricoli nelle campagne si sono ridotti in media del 13% l’aumento dei costi di produzione dovuto ai rincari delle tariffe per i trasporti e il gas pesa conclude Rivarossa - sulle competitività delle imprese ma anche sulla spesa alimentare dei consumatori”. m
S caden z e a z iendali
18 GENNAIO (essendo il 16 sabato) VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. Il versamento per i soggetti titolari di partita (con esclusione dei soggetti esonerati IVA ) deve essere effettuato in via telematica, non è più possibile utilizzare il modello F24 cartaceo. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2008 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 309.874,13, se prestazione di servizio o di 516.456,89 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93. IVA – COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di dicembre 2009. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi del’art.8 lettera c) del D.P.R. 633/72. CONTRIBUTI CD/CM SCADENZA IV RATA Entro tale termine deve essere effettuato il pagamento della IV rata 2009 dei contributi previdenziali dovuti dai coltivatori diretti.
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20 GENNAIO
ACQUISTI E CESSIONI INTRACOMUNITARI Entro tale data i soggetti che hanno realizzato nell’anno solare precedente acquisti intracomunitari per un ammontare complessivo superiore a 180.00 euro, o cessioni intracomunitarie per un ammontare complessivo superiore a 250.000 euro, debbono presentare agli uffici doganali l’elenco riepilogativo delle cessioni, ovvero degli acquisti effettuati nel mese di dicembre. Per la trasmissione telematica degli elenchi mediante l’utilizzazione del sistema EDI la scadenza è prorogata di cinque giorni. m
11a China di Beneficenza
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i è tenuta martedì 5 gennaio la consueta China di Beneficenza organizzata dai titolari dell’agriturismo “Balcone sulle Langhe” di Cissone (Cn), in memoria del caro figlio Danilo Del Tufo e della mamma Nadia. Come per le scorse edizioni il ricavato sarà devoluto alle Missioni della Consolata in Kenya, alle Suore Luigine in India ed in Bangladesh, per rinnovare un’adozione a distanza e per aiutare le persone meno fortunate. Vi è la possibilità, per chi lo desidera, di effettuare versamenti, anche minimi, sul C/c postale n° 20240115 intestato alla Fam. Del Tufo Loc. Airali 11 12050 Cissone (Cn) specificando come causale: contributo per la China di Beneficenza. Gli organizzatori della serata, come ogni anno, terranno informati i donatori sul risultato della serata tramite i vari settimanali della zona sui quali sarà specificato l’incasso della Tombolata e la relativa distribuzione di esso. Per maggiori info: Fam. Del Tufo 3331677472. m
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AT T U A L I T À
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Approvato il nuovo decreto sulle produzioni biologiche
È
stato approvato il nuovo decreto ministeriale sull’agricoltura biologica che finalmente consente l’applicazione delle norme emanate dai nuovi regolamenti comunitari. Secondo la legislazione comunitaria gli obiettivi del metodo di produzione biologico sono: promuovere un modello di agricoltura sostenibile che rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori la salute e l’equilibrio dell’ecosistema, tuteli la biodiversità, assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali, rispetti criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi, in particolare, le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie; mirare a ottenere prodotti di alta qualità offrendo ai consumatori un’ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli ottenuti, con procedimenti che non danneggino l’ambiente, la salute umana ed il benessere degli animali. Il decreto è frutto di un proficuo lavoro di collaborazione tra la Pubblica Amministrazione ed i diversi soggetti della filiera e detta indicazioni importanti per l’operatività delle imprese agricole biologiche che devono adeguarsi al nuovo sistema legislativo.
Particolarmente importante è la norma che disciplina la pratica agronomica delle rotazioni colturali che costituisce una elemento basilare del metodo di produzione biologico. Tale pratica rappresenta non solo uno degli accorgimenti principali da mettere in atto al fine di evitare l’instaurarsi di un’infestazione di parassiti ed erbe infestanti che, oltre ad essere dannose nei confronti della coltura, sarebbero di difficile e costoso controllo con i mezzi ridotti di cui normalmente si dispone in agricoltura biologica, ma contribuisce validamente alla difesa della fertilità del suolo evitando la monosuccessione colturale. La norma pone degli obblighi che non si discostano da quanto viene praticato dalle imprese che applicano correttamente il metodo di produzione biologico
e, quindi, non ha alcun impatto penalizzante per le medesime tanto è vero che è stata condivisa dalle Regioni e dalla maggior parte delle associazioni partecipanti al tavolo di lavoro ministeriale ed ha come unico obiettivo, quello di fornire delle indicazioni più puntuali sul piano agronomico per la sua attuazione nei diversi sistemi colturali. Altre norme degne di rilievo sono le disposizioni che rendono più rigorose le procedure di importazione dei prodotti biologici prevedendo anche un albo degli importatori e stabilendo l’obbligo che le partite di prodotti biologici siano accompagnate da apposita certificazione di analisi, emessa da un laboratorio accreditato, attestante l’assenza di sostanze non ammesse ai sensi della normativa vigente e, qualora il Mipaaf lo ritenga necessario,
l’assenza di Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) o di sostanze da essi ottenuti e derivati. Aldo Viale, presidente dell’Associazione Produttori Biologici Terramica commenta: “Dopo molti anni, tale decreto costituisce il primo provvedimento di rilievo per il settore dell’agricoltura biologica. Terramica e Coldiretti auspicano che entri in vigore il prima possibile per consentire alle imprese di operare nella certezza delle regole e soprattutto di ridare slancio al settore, visto anche che quest’anno l’Italia ha perso per la prima volta il primato europeo di primo produttore di alimenti biologici a vantaggio della Spagna.” In Italia sono scesi a 42.037 i produttori di biologico mentre la superficie biologica coltivata, in conversione o interamente convertita, si è ridotta nel 2008 a poco piu’ di un milione di ettari rispetto a quasi 1,3 milioni di ettari (oltre la metà in Andalusia) raggiunti dalla Spagna. Tutto ciò a fronte di un boom dei consumi che rischia di essere soddisfatto con un aumento delle importazioni se non intervengono nuovi strumenti in grado di dare competitività alle imprese agricole biologiche italiane. m
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Mercati di Campagna Amica, un anno da record
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l Natale conferma la sua vocazione eno-gastronomica, ad attestarlo sono gli ottimi risultati di vendita e di partecipazione ai mercati di vendita diretta. Nei “Mercati di Campagna Amica” infatti sono stati molti i consumatori che hanno acquistato, direttamente dai produttori, i prodotti che hanno imbandito le tavole nei giorni delle feste, salvaguardando così il portafoglio senza rinunciare alla qualità e alla genuinità. Il successo dell’iniziativa si può riassumere con un numero, +360%, che rappresenta l’aumento di presenze ai mercati di vendita diretta nel 2009 rispetto all’anno precedente. Questo significa che le aziende che hanno deciso di intraprendere il percorso di vendita diretta hanno potuto realizzare guadagni maggiori, ma soprattutto creare un rapporto di fiducia con una clientela che dimostra di apprezzare il contatto diretto con il produttore, rispetto ai freddi scaffali dei supermercati. Il ruolo dei “Mercati di Campagna Amica” infatti non si ferma solamente al momento della vendita, ma contribuisce a sensibilizzare i consumatori indirizzandoli verso un consumo più responsabile e attento alla
stagionalità. “I Mercati di Campagna Amica attivati sul territorio provinciale” sottolinea il Presidente dell’Associazione Giacomo Ballari “svolgono una importantissima funzione di promozione dell’intero settore agricolo. I consumatori che, sempre più numerosi, effettuano i loro acquisti presso i produttori esprimono un’esigenza di genuinità, trasparenza e tracciabilità che deve essere uno
stimolo anche per i tradizionali canali di vendita. Il nostro impegno – prosegue Ballari – è anche quello di essere promotori di un nuovo modo di approcciarsi ai prodotti alimentari, in maniera da innescare un processo di sviluppo e crescita economica che riguardi tutto il territorio che possa garantire una equa distribuzione del reddito all’interno della filiera. Le realtà produttive e commerciali che condividono questi valori e che
sono disposte ad impegnarsi per raggiungere tale obiettivo potranno contribuire in maniera sostanziale al nostro progetto.” A trarre vantaggio dal grande successo dei Mercati di Campagna Amica sono inoltre le aziende associate a Fattoria Amica, circuito di valorizzazione della vendita diretta promosso da Coldiretti, che svolgono l’attività di commercializzazione dei propri prodotti presso le sedi aziendali. m
Il Consiglio dell’Associazione Agrimercati visita il mercato di Corso Francia a Cuneo
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abato 19 dicembre il Consiglio dell’Associazione Agrimercati ha visitato il Mercato di Campagna Amica allestito sotto i portici del condominio Pegaso in Corso Francia a Cuneo. Nonostante il freddo pungente gli acquirenti non sono mancati ed è stato confermato il successo dell’iniziativa. Il Presidente dell’Associazione, Giacomo Ballari, ha espresso la sua soddisfazione: “La visita è stata utile per verificare l’andamento del mercato e per illustrare ai membri del Consiglio i metodi di controllo che vengono effettuati sui prodotti in vendita, in modo da garantire il rispetto delle regole e la trasparenza a vantaggio sia dei consumatori che dei produttori.” m
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G I O R N AT E D E L R I N G R A Z I A M E N T O
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SERRALUNGA D’ALBA – 8 novembre
BRONDELLO – 22 novembre
GRINZANE CAVOUR – 15 novembre
GAIOLA – 22 novembre
SPINETTA – 15 novembre
MONTÀ – 22 novembre
n a t e d e l
G I O R N AT E D E L R I N G R A Z I A M E N T O
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n BEINETTE – 29 novembre
CHIUSA PESIO – 29 novembre
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BELLINO – 29 novembre
CUSSANIO FOSSANO – 29 novembre
a m e n t o
CEVA – 29 novembre
DOGLIANI – 8 dicembre
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N OT I Z I E DA L M O N D O D E I C AVA L L I
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ACSTE: un consiglio ai soci
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a un paio di stagioni alcuni nostri associati hanno ricevuto da parte del CO.SM.AN. dei bollettini di versamento per la copertura assicurativa riguardante l’anno in corso. Vogliamo qui precisare che il versamento è obbligatorio solo per gli allevatori che possiedono più di 5 UBA (1 UBA = 1 equide), come ben specificato dal notiziario dello stesso consorzio, consultabile su: http://www.ugcasti.cisl. it/Public/UpLoad/file/ Notiziario%20COSMAN%20 2010.pdf. Da questo notiziario abbiamo estratto qui di seguito la parte che chiarisce la questione in maniera chiara ed inequivocabile. Chi è tenuto a consorziarsi Ai sensi dell’art. 7 delle Istruzioni applicative della L.R. n. 11/2001 ed in base allo Statuto ed al Regolamento Consortile sono previste due diverse tipologie di consorziati: 1. Allevatori: sono consorziati obbligatori del Consorzio tutti i titolari d’impresa agricola di allevamento operanti sul territorio piemontese, responsabili degli animali ai sensi del D.M. 31/01/2002 e s.m.i. e tenuti agli obblighi di registrazione nelle Banche Dati Nazionali e Regionali della Sanità e dell’Agricoltura. Sono esclusi dall’obbligatorietà le Grandi Imprese (di cui al
esclusi dall’obbligatorietà gli allevamenti di Piccole Dimensioni di cui all’art. 7-ter comma 1 della L.R. n. 11/2001 (il cui patrimonio zootecnico non supera i 5 UBA ancorché si considerino più codici stalla in capo allo stesso allevatore). Questi ultimi possono comunque essere consorziati volontari e fruire dei relativi servizi e contributi pubblici.
AVVISO
Venerdì 29 gennaio alle ore 21, presso la sala riunioni del MIAC, 1a SERATA INFORMATIVA 2010 –TEMA: Trekking in Valle Maira. Relatori: Sigg.ri Falco e Degioanni
* * *
L’A.C.S.T.E. augura a tutti i soci un anno felice e ricco di cavalcate! comma 2, art. 7-ter della L.R. 11/2007) e tutti gli allevatori di specie (es. Itticoltori)
esclusi dagli Aiuti di Stato ai sensi del Reg. CE 1857/2006 del 15/12/2006. Sono altresì
2. Altri operatori della filiera: possono inoltre essere consorziati volontari gli operatori della filiera zootecnica e industriale e le relative associazioni che producono, trasformano, commercializzano prodotti dell’Allegato I del trattato CE, limitatamente al conferimento di materiali di cui al Reg. CE n. 1774/02. Il consorziato è sempre identificato dal CUAA (Codice Unico Anagrafe Agricola) che corrisponde al Codice Fiscale dell’azienda agricola sia essa ditta individuale o società. L’adesione comprende tutti gli allevamenti detenuti dall’impresa nel territorio piemontese identificati attraverso il codice di allevamento. Nel caso di Soccida l’obbligo di adesione può essere assolto dal soccidante, in tal caso la quota comprende la somma degli importi dovuti in capo ad ogni allevamento.
AT T U A L I T À
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I vini piemontesi aiutano l’Africa
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razie all’iniziativa dell’Associazione Onlus “l’uomo per l’uomo”, con sede in Torino, in collaborazione con la Federalberghi di Torino, si è svolta venerdì 11 dicembre a Romano Canavese (To) un’asta benefica finalizzata a sostenere il progetto per la costruzione di una piccola scuola nel Benin, uno stato dell’Africa Occidentale. Trentadue produttori hanno aderito alla richiesta dell’Associazione per tradurre il progetto in realtà: Gianni Gagliardo – La Morra, Matteo Correggia – Canale, La Caudrina – Castiglione Tinella, Cascina Castlet – Costiglione d’Asti, Cantina del Pino – Barbaresco, La Ca’ Nova – Barbaresco, Luigi Giordano – Barbaresco, Pelissero – Treiso, Negro Angelo & Figli – Monteu Roero, Ghiomo – Guarene, Produttori del Barbaresco – Barbaresco, Alessandria Fratelli – Verduno, Ca’ del Baio – Treiso, Castello di Neive – Neive, Renato Ratti – La Morra, Sottimano – Neive, Elio Perrone – Castiglione Tinella, Enoteca Regionale del Barbaresco – Barbaresco, Pio Cesare – Alba, Cavallotto Fratelli – Castiglione Falletto, Castello di Verduno – Verduno, Rinaldi Francesco – Barolo, Ceretto – Alba, Cortese Giuseppe – Barbaresco, Rocca Bruno – Barbaresco, Rocca Albino – Barbaresco, Gemma Azienda Agricola – Serralunga d’Alba, Poderi Colla – Alba, Cascina Luisin – Barbaresco, Conterno Fantino – Monforte d’Alba, Elio Grasso – Monforte d’Alba e Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy – Barbaresco. m
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ERMES GOMMISTA snc Via Carmagnola, 5 - 10046 POIRINO (TO) Tel. 011.9450558 - Fax 011.9451972 e-mail: ermesgommista@tiscalinet.it
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P R O P O S T E D ’A F F A R I
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