Coltivatore Cuneese n.3 del 2012 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

n°

Anno 66

16-29 FEBBRAIO 2012

Più coraggio per affrontare la crisi economica internazionale Decreto liberalizzazioni: una norma per una filiera più equa Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

Sulla PAC confronto con gli Inglesi

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Sommario

Foto di Piermario Turina

Più coraggio per affrontare la crisi economica internazionale

Decreto Liberalizzazioni: una norma per una filiera più equa

“La PAC confermi la centralità dell’agricoltura in Europa”

Sale a 28 miliardi il valore aggiunto agricolo

Emergenza neve e gelo: Coldiretti Piemonte chiede lo stato di calamità naturale

Quote latte: Coldiretti guarda oltre le multe che vanno pagate da chi ha sforato

Dario Perucca è il delegato regionale di “Giovani Impresa Coldiretti”

Storie di vita Michele Chiapello: aggrappato alla sponda del camion, nella steppa russa

Acque Irrigue Cuneesi: la nuova associazione al lavoro

Il Corsivo del Coltivatore La neve: affare da Protezione civile

Meeting annuale della Razza Piemontese

Abbattimento cinghiali: misure per contenere i danni nel cebano-albese

Coordinamento di redazione Chiara Serra

La Posta del Coltivatore

Hanno collaborato: Sonia Abrate, Roberto Bianco, Claudio Bono, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Marcella Cavallo, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Damiano Dutto, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Massimo Gonella, Laura Occelli, Franco Parola, Lauro Pelazza, Marcello Pellegrino, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Manuela Renaudo, Sonia Riba, Annalisa Sola, Piermario Turina

Giornate Fai di Primavera: a Manta il Mercato di Campagna Amica

Novità dal settore vitivinicolo

Semplificazione, primi risultati in Piemonte

Giornate del Ringraziamento

Nuovi obblighi formativi

Buono&Conveniente: per scegliere la qualità e il risparmio

Assicurazione infortuni

Una filiera agricola tutta italiana

“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Redazione ed amministrazione: Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300

“A Scuola con Gusto! Crescere assaporando la terra”

Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Un’emergenza fitosanitaria per i piccoli frutti: la Drosophila suzukii

Valort, progetto per la valorizzazione dell’orticoltura

Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55

Vino biologico: L’UE vara il regolamento

45.000 Copie

Nuovo corso di agricoltura biologica a Mondovì

Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo

Torna a Savigliano la fiera del biologico “CamBio… per un’altra Terra”

Oli e fluidi lubrificanti per motori: rivenditori tenuti a predisporre l’impianto di stoccaggio

Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2012

Variazioni INPS per imprenditori agricoli

Scadenze aziendali

Andar per allevamenti

Il mercatino del Coltivatore

E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it

Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

a tutela del Made in Italy passa anche attraverso la difesa del nostro Paese da accordi che porterebbero prodotti extra UE in un contesto già particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale per il settore agricolo europeo. Coldiretti è assolutamente contraria all’accordo con il Marocco per i prodotti agricoli e della pesca, che avrebbe un impatto catastrofico sugli agricoltori europei, in particolare nel settore dell’ortofrutta, con ripercussioni drammatiche sull’occupazione nelle zone agricole dell’Unione Europea. L’Organizzazione lo ribadisce chiaramente in una lettera inviata ai rappresentanti italiani del Parlamento Europeo in vista del voto sul progetto di risoluzione legislativa che riguarda la decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell’accordo, in forma di scambio di lettere, tra Unione Europea e Regno del Marocco. Nel caso in cui tale accordo venisse concluso, si assisterebbe ad un notevole aumento dei prodotti provenienti dal Marocco, nello specifico, sei prodotti interessano in misura importante il nostro Paese: pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, agrumi e fragole. Non bisogna sottovalutare, sostiene Coldiretti, i diversi standard produttivi in termini ambientali, fitosanitari e di qualità dei prodotti originari del Marocco, inoltre il sistema europeo dei prezzi di entrata per tali importazioni non tiene conto dei costi di produzione e di manodopera propri all’UE. In un rapporto dell’Ufficio Europeo per la lotta antifrode (OLAF), è stato, inoltre, dimostrato che il sistema europeo di controllo e di tutela per le importazioni dal Marocco non è efficace. i

FONDO

N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Più coraggio per affrontare la crisi economica internazionale Il Governo Monti sta smarcando l’Italia da Usa, Francia e Germania. Sulle quote latte le regole vanno rispettate. L’Imu resta iniqua e Coldiretti chiede modifiche. La nuova PAC necessita di una condivisione dei Paesi Europei. Intanto arriva la revoca dei contributi alla Simest Spa

ono in molti a sostenere che la crisi del sistema economico italiano raggiunge il proprio apice nel 2012. Pensavamo che lo scorso anno avessimo già toccato il fondo, ma evidentemente non è stato così. Il Governo Monti ha dovuto effettuare almeno due manovre pesanti, più una terza mascherata da decreto Sviluppo, per rilanciare a livello nazionale ed internazionale l’immagine del nostro Paese. Il presidente del Consiglio anche nei suoi recenti viaggi all’estero, l’ultimo dei quali in America, aveva lo scopo di portare a conoscenza del

mondo economico occidentale le manovre attuate in Italia per affrontare la drammaticità della crisi economica. Probabilmente Monti è anche riuscito a smarcare l’Italia dall’America, ma soprattutto dalla Francia e dalla Germania. La copertina dedicata del Times mette in evidenza come l’Italia sia comunque riuscita a riposizionarsi nel panorama internazionale. Certo il fatto di essere un Governo tecnico e quindi di non dover rispondere agli elettori facilita il compito. Inoltre, mentre la Francia e la Germania così come l’America sono prossimi ad elezioni, in Italia è tutto più facile, perché nel 2012 questa scadenza non è prevista. Conseguentemente, il Governo ha tempo ad attuare senza troppi confronti la linea della BCE, bacchettando un po’ tutti e senza perdersi in confronti che vanificherebbero i provvedimenti. Coldiretti, attraverso la figura del presidente Sergio Marini, in questi giorni sta calcando le scene di molti dibattiti televisivi nel tentativo di dimostrare che l’Organizzazione è cresciuta, vuole essere al passo dei tempi, forza sociale amica del Paese e dell’Italia del Buon Senso. E questo nella massima fermezza. Sull’Imu, ad esempio, Coldiretti non è scesa in piazza come per

altri versanti hanno fatto i tassisti e gli autotrasportatori. Questi ultimi, dopo giorni di protesta e di disagi ai cittadini comuni, hanno lasciato le strade e le piazze e si sono ritrovati con gli stessi decreti e provvedimenti che stavano contestando. Un’azione inutile, che ha fatto inviperire il Paese intero. Sull’Imu, come sulla nuova PAC, come sulle quote latte, Coldiretti sta lavorando con il Governo e le Regioni, affinché i provvedimenti ritenuti iniqui siano modificati. Sull’Imu, si è ottenuta una condivisione di massima da parte della Conferenza Stato-Regioni, la cui proposta di riduzione delle imposte approderà presto in Commissione Finanze. Non è detto che si abbia successo. Ma prima di scendere inutilmente in piazza, bisogna provarci e la Coldiretti lo sta facendo. Sulla nuova PAC continuano gli incontri con i rappresentanti dell’agricoltura degli altri Paesi Europei, come riferiamo in altra parte del giornale. Obiettivo di Coldiretti è di concedere la PAC agli agricoltori professionali, evitando rendite di posizione. Concetto sul quale concordano tutti, ma che in buona sostanza tribola ad approdare nelle modifiche del testo proposto

dalla Commissione Europea. Sulle quote latte, a fronte dell’apertura da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia di una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, Coldiretti ha manifestato pieno appoggio al ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, dicendo chiaramente che la proroga al 30 giugno 2011 del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010, ha danneggiato gli interessi degli allevatori italiani che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Qualche segnale positivo dal Governo in questi giorni è arrivato: la fissazione di un termine perentorio per l’emanazione dei decreti interministeriali in materia di etichettatura di origine dei prodotti alimentari, l’introduzione di agevolazioni rivolte ad abbattere il prezzo del gasolio per le serre, la richiesta di revoca dei contributi concessi dalla Simest Spa ad imprese operanti nel settore agroalimentare, la cui attività possa configurarsi come “Italian Sounding” ovvero agripirateria e concorrenza sleale. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Decreto Liberalizzazioni: una norma per una filiera più equa Sui pagamenti a 30 giorni è scontro produttori-Gdo, Coldiretti difende la legge che va a riequilibrare il potere contrattuale dei produttori

tra tutti i passaggi e gli attori della filiera, con un vantaggio per il consumatore finale”. “Il comparto agroalimentare italiano – sottolinea il presidente di Coldiretti Sergio Marini – è soggetto a troppi fenomeni di alterazione della concorrenza, dal disequilibrio nei rapporti di filiera all’Italian Sounding, dalla contraffazione al dumping sociale, ambientale e sanitario con il resto del mondo. Per questo ogni misura che contiene tali fenomeni trova il plauso e il forte sostegno di tutta la filiera produttiva e sarebbe dunque inaccettabile un eventuale cedimento del Parlamento rispetto ad una norma di indubbia civiltà”. L’intervento legislativo,

fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, fissa a 30 giorni i termini di pagamento per i prodotti alimentari deteriorabili (e 60 per le altre merci), introduce la forma scritta obbligatoria per tutti i contratti di fornitura, prevede quali comportamenti sono espressamente vietati nelle relazioni commerciali e istituisce infine uno specifico regime sanzionatorio. “Interventi fondamentali, che vanno nella giusta direzione della trasparenza e del rispetto reciproco tra le parti”, proseguono il presidente di Coldiretti Cuneo Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte.“Il segnale del dl liberalizzazioni è molto chiaro: maggiore chiarezza

ed equità fra tutti gli attori della filiera – aggiunge l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Gli agricoltori e le piccole aziende da decenni si adattano a regole ferree che devono essere rispettate in modo limpido e categorico, e non è giusto che i regolamenti debbano continuare a rimanere rigorosi solo per una parte. L’articolo 62 tocca tematiche fondamentali quali i contratti scritti e termini di pagamento certi. È necessario rafforzare il percorso con accordi di filiera chiari che tutelino i produttori su larga scala e tengano conto dei costi di produzione. In Piemonte un esempio di accordo in tal senso c’è già, ed e’ quello sull’indicizzazione del latte”. m

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na filiera più equa, con contratti scritti e termini di pagamento certi: lo prevede il Decreto Liberalizzazioni, che porta a 30 giorni i termini dei pagamenti per i prodotti alimentari deteriorabili. Una novità che va a riequilibrare il potere contrattuale all’interno della filiera agroalimentare a vantaggio dei produttori e che non viene ben vista dalla Gdo. A difesa del decreto è scesa in campo Coldiretti che ha ricordato come anche il Parlamento Europeo abbia richiamato l’attenzione ad un maggiore equilibrio lungo la filiera. “La nuova disciplina sulle relazioni commerciali per la vendita dei prodotti agricoli, contenuta nell’art. 62 del Decreto sulle liberalizzazioni, aumenterà la trasparenza non solo nei rapporti contrattuali tra produzione e distribuzione, ma anche

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“La PAC confermi la centralità dell’agricoltura in Europa” Una visione comune alla base dell’accordo tra Coldiretti e l’organizzazione sindacale inglese NFU, siglato a Palazzo Rospigliosi

d’Exploitants Agricoles, il presidente di Coldiretti ha incontrato il Presidente della National Farmers’ Union of England and Wales (NFU), Peter Kendall in un colloquio bilaterale a Roma a Palazzo Rospigliosi, sede nazionale di Coldiretti.Le due maggiori organizzazioni agricole nei rispettivi Paesi sono d’accordo sulla centralità economica dell’agricoltura e sul ruolo strategico degli agricoltori nella produzione di cibo, passi fondamentali per rispondere alle attese espresse dal G20 agricolo in materia di sicurezza alimentare e anche alle esigenze dei consumatori in merito alla tracciabilità. m

roseguono gli incontri tra il Presidente Marini e i maggiori rappresentanti delle Organizzazioni Agricole Europee per condividere l’impostazione sulla futura PAC a difesa degli agricoltori professionali; dopo l’intesa raggiunta con Xavier Beulin a capo della Fédération Nationale des Syndicats

Sale a 28 miliardi il valore aggiunto agricolo preliminare del Pil nel 2011. Il leggero aumento del 2011 rischia però di essere vanificato dalle perdite subite dal settore nell’anno in corso che è iniziato con un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori e dai danni del maltempo che hanno tagliato le produzioni. Sulla base di una analisi Coldiretti su dati Ismea a gennaio 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno vi è

stata una flessione complessiva dei prezzi agricoli del 3 per cento, con un ribasso del 9 per cento per le coltivazioni e un aumento del 4 per cento delle produzioni da allevamento. Nell’intero comparto, gli ortaggi con il calo del 25 per cento sono quelli che hanno fatto segnare la peggiore performance, ma una flessione del 12 per cento si registra per i cereali e dell’8 per cento per la

frutta. Un crollo record del 25 per cento nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli a gennaio 2012 è stato registrato per gli ortaggi. A rendere più pesante il crollo dei prezzi alla produzione dell’inizio dell’anno, si gravi danni subiti dal settore agricolo a seguito dell’ondata di maltempo che ha procurato perdite stimate in mezzo miliardo per l’intera filiera. m

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n controtendenza rispetto all’andamento generale, il valore aggiunto dell’agricoltura cresce nel 2011 rispetto allo scorso anno e raggiunge un valore superiore ai 28 miliardi di euro, grazie agli aumenti tendenziali fatti registrare nel primo, secondo e quarto trimestre dell’anno. I dati emergono da una analisi Coldiretti sulla base delle rilevanze Istat sulla stima

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Emergenza neve e gelo: Coldiretti Piemonte chiede lo stato di calamità naturale

opo le gelide correnti siberiane delle settimane scorse, le previsioni meteorologiche annunciano un graduale addolcimento termico con temperature finalmente in linea con i valori medi della stagione, ma dopo l’emergenza neve, la situazione rimane critica e in attesa di poter quantificare i danni patiti dall’agricoltura, Coldiretti ha chiesto alla Regione e ai Comuni di procedere con la dichiarazione dello stato di calamità naturale. “Gli imprenditori nostri associati ritengono che la situazione sia davvero grave, soprattutto nel caso del kiwi e delle pesche. Gli imprenditori zootecnici sono sottoposti da giorni a turni massacranti per abbeverare e alimentare gli animali”. A fare il punto della situazione, Marcello Gatto, presidente della Federazione Provinciale e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte, che puntualizzano: “Stiamo resistendo a questo imprevisto tour de force, ma occorre che le Istituzioni diano un segnale di attenzione”. In particolare, il gelo sta causando la morte di piante da frutta e viti: sono particolarmente colpite le

giovani piantine messe a dimora negli ultimi due o tre anni. La situazione di emergenza e di forte calamità interessa anche

le aziende zootecniche: molti allevamenti devono essere abbeverati manualmente o con botti di fortuna, a causa delle

gelate che hanno messo fuori uso gli abbeveratoi semi-automatici e ghiacciato le tubazioni. Problematiche serie non mancano nel settore orticolo: il freddo ha bloccato ogni forma di raccolta delle verdure invernali, dai cavoli alle carote ed ha congelato la neve sulle serre causandone il crollo. Sono pure triplicati i costi di riscaldamento delle serre, comprese anche quelle dei vivaisti che già stanno coltivando le piantine che poi saranno vendute per il trapianto sotto tunnel o in pieno campo. m

Quote latte: Coldiretti guarda oltre le multe che vanno pagate da chi ha sforato

a Commissione Europea ha aperto nei confronti dell’Italia una procedura d’indagine sugli aiuti di Stato, invitando il nostro Paese a fornire informazioni in relazione alla proroga di sei mesi concessa lo scorso anno, che spostava la scadenza della rata dal 31 dicembre 2010 al 30 giugno 2011. Dice Tonino Gai (nella foto), presidente di Zona Savigliano e membro di Giunta Coldiretti Cuneo con delega al settore latte: “Ci saremmo meravigliati se non fosse stato così. Nel momento in cui lo Stato cerca di recuperare soldi dai cittadini, sarebbe opportuno che iniziasse da coloro che con lo Stato hanno un debito e che la politica ha insabbiato. D’altra parte, il fatto che Gulinelli, Commissario Agea per le quote latte, sia stato reintegrato nel suo ruolo sta a significare che il lavoro svolto da Agea era previsto dalla normativa attuale e che la politica non può cancellare disposizioni di legge, ricorrendo a sotterfugi come succede da vent’anni in Italia sulle quote latte. Noi comunque guardiamo avanti e pensiamo al mercato ed a portare a casa per le nostre imprese il giusto tornaconto economico”. m

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Dario Perucca è il delegato regionale di “Giovani Impresa Coldiretti”

ario Perucca, da tre anni delegato provinciale di Giovani Impresa Cuneo, è stato eletto delegato regionale in sostituzione di Roberto Moncalvo ora presidente della Coldiretti di Torino. Dario Perucca ha trent’anni, è un allevatore della pregiata razza bovina piemontese nell’azienda di famiglia. Da sette anni si dedica a tempo pieno all’azienda agricola che aderisce ai Consorzi di Tutela e Valorizzazione della razza piemontese. Dopo il diploma di perito meccanico ha lavorato presso aziende del settore e si è dedicato all’azienda di famiglia nel tempo libero. Dopo cinque anni la scelta definitiva: essere imprenditore agricolo a tempo pieno.

Da tre anni è delegato provinciale di Giovani Impresa Cuneo e membro di giunta della Federazione provinciale. Ha al suo attivo una comprovata esperienza imprenditoriale che ha sviluppato in piena armonia con Coldiretti e con la progettualità di Campagna Amica.

Qual è il peso del comparto agricolo nell’economia del Paese? L’agricoltura riveste un’importanza strategica nella ripresa complessiva dell’economia. La valorizzazione del Made in Italy, che all’estero ci consacra ai vertici delle scelte agroalimentari di qualità, passa attraverso la qualità delle nostre produzioni e, perché no, anche attraverso la creatività: gli stimoli non mancano per percorrere nuove strade e andare incontro alle esigenze e ai gusti dei consumatore. Giovani Impresa riunisce oltre 400 giovani dai 18 ai 30 anni che hanno scelto di dedicarsi all’agricoltura e cresce il numero delle aziende under 40, quale messaggio vuole dare Coldiretti a questa nuova generazione di

imprenditori agricoli? I giovani che si dedicano alla attività agricola negli ultimi anni sono in costante aumento. Il nostro impegno è quello di accompagnarli con una progettualità economica che li veda soggetti attivi e protagonisti nei contratti di filiera, dove il ruolo dell’agricoltura è paritetico a quello delle altre componenti economiche della filiera. I nostri giovani sanno che la progettualità di Campagna Amica tende a valorizzare i prodotti locali, il Made in Italy e le tipicità. Tutti elementi che consentono di dare prestigio e futuro al loro impegno professionale nell’ottica della bio-diversità e di un rapporto con il consumatore più trasparente rispetto al passato per fattiva collaborazione. m

R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I

ichele Chiapello, nato a Montemale il 18 settembre 1920, vive a Foglienzane di Roccabruna con la moglie Pierina Bertolotti, classe 1926. Si sono sposati il 23 febbraio 1946 e il loro matrimonio dura da una vita: “Il segreto per far durare i matrimoni? È quello di avere tanta pazienza!” sorridono entrambi. Michele Chiapello ha la memoria nitida e le tragedie e gli orrori delle guerre alle spalle.

TANTE GUERRE Signor Michele, che ricordi ha della guerra? “Stavo facendo il militare quando è iniziata la guerra con la Francia, nel 1940. Da Acceglio siamo saliti al “Soutron” per scendere a Larche. I francesi ci hanno accolti sparandoci addosso, ma per fortuna quella guerra è durata solamente quattro giorni”. E la guerra d’Albania? “In autunno, in treno, abbiamo raggiunto Bari, per imbarcarci verso l’Albania. Sono restato a terra con una trentina di compagni, perché non c’era più posto: ma è stata la mia fortuna, perché quella nave è poi affondata. In Albania ci sono arrivato più tardi, era già inverno, faceva freddo ed il primo nemico è stato il fango. Ma poi ci hanno fatti rientrare in Italia”. SALVO PER MIRACOLO Che ricordi ha della campagna di Russia? “Quella è stata davvero una tragedia e posso dire che io sono salvo per miracolo! Il viaggio in treno è stato molto lungo, quando scendiamo a Rossosh io ho il compito di portare il cibo ai soldati in prima linea. Prepariamo la legna, in vista dell’inverno che ormai si avvicina. Ogni volta che partiamo, con noi ci sono una trentina di muli: il magazzino di Rossosh è enorme e pieno di viveri, le mucche da macellare arrivavano vive dall’Italia. Arriva l’inverno e sorprende i muli, che

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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

scendere e io tengo di vista il soldato che guida il camion. Un nuovo attacco russo e ci dobbiamo sparpagliare, e mi ritrovo solo nella steppa russa. Cammino dal 18 gennaio al 20 febbraio. Non sento nemmeno più la fame, la sete è tanta e mangio la neve. Cammino con una coperta addosso e i contadini russi a volte mi danno qualche patata da mangiare”.

scivolano sul ghiaccio e cadono. Nella notte del 15 gennaio, arrivano i carri armati russi e noi siamo accerchiati. È un fuggi fuggi generale, tanti i morti e i feriti e tanti i miei compagni che restano congelati per il grande freddo”. E poi? “Il 17 gennaio arriva un nostro reparto, ancora abbastanza organizzato, ma ci requisiscono il camion. Dobbiamo proseguire a piedi. Passa un camion, non si ferma e con la forza della disperazione mi aggrappo alle sponde del mezzo, restando sospeso nel vuoto per un bel po’… nessuno mi aiuta! Poi riesco, con la testa in giù, a scivolare all’interno e finalmente qualcuno mi dà una mano e mi salvo. Ad un comando tappa tedesco ci fermano, ci fanno

I PIEDI CONGELATI I suoi piedi come stavano? “Congelati per il freddo, così finisco all’Ospedale di Leopoli, dove non hanno però più posto e così siamo destinati a rientrare in Italia. Il 28 febbraio siamo a Udine e respiriamo l’aria di casa nostra, in treno finiamo a Lavagna, dove io resto ricoverato per quattro mesi, per una forma di tifo intestinale. Avevo una febbre altissima e mi amministrano il sacramento dell’unzione degli infermi, mi danno la comunione ma sono così debole che non riesco a deglutire l’ostia. Dopo 21 giorni, la febbre inizia a scendere, ma io sono debolissimo. Mio padre viene a trovarmi con due tome e parla con il medico, che gli dice: “Suo figlio è un morto resuscitato, guarirà se non mangia, se invece mangia morirà”.

LE DUE “TOME” E suo padre? “Riparte per la Valle Maira con il treno, che viene bombardato. Sono molto preoccupato, e non penso ai miei mali. Mangio una toma, e mi addormento. Il giorno dopo non ho male, e mangio anche il secondo formaggio. Quando mi mandano a casa, mi danno ancora quattro mesi di convalescenza: finiva il 10 settembre 1943, due giorni dopo lo sfascio. Io non mi presento più in caserma, resto nella mia borgata, a Piatta Soprana di Montemale, ma neanche lì mi sento al sicuro”. LE CASTAGNE E allora cosa ha fatto? “Mi iscrivo al gruppo partigiano di Valgrana e partecipo anche a qualche azione, ma cerco di starmene il più in disparte possibile. In una situazione del genere, molto difficile, la prudenza è d’obbligo!”. Cosa pensa della guerra? “Io credo che la guerra è la cosa più brutta che ci sia e non si dovrebbe mai fare, ma purtroppo nel mondo anche oggi si combattono troppi conflitti”. E la vita? “Per noi, è stata difficile. Pochi soldi e le guerre, Pierina andava sovente a raccogliere le castagne, una buona fonte di reddito per noi, che lavoravamo la terra. Oggi abbiamo la pensione, siamo fortunati che non dobbiamo più lavorare, e in famiglia tutti ci vogliono bene”. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Acque Irrigue Cuneesi: la nuova associazione al lavoro

Il Coltivatore Cuneese questa nuova realtà, ci rivolgiamo al presidente Bergesio. Che cosa è per voi la gestione

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dell’acqua finalizzata all’irrigazione? Quella dell’acqua irrigua è la gestione di un patrimonio straordinario che permette agli utenti (aziende agricole e famiglie) di essere competitivi nel sistema agroalimentare. Sistema che inizia con una efficiente coltivazione dei terreni, producendo prodotti sani e salubri, che possono servire per alimentare sia gli animali sia le persone. Per l’acqua si fecero storiche guerre: è un bene prezioso a cui nessuno può rinunciare e pertanto non possiamo permetterci che vada sprecato per gran parte dell’anno. E poi, quando nei tre mesi estivi ce n’è bisogno, le portate dei fiumi scendono al 70% e gli utenti irrigui, di conseguenza le preziose coltivazioni, rimangono a secco. Com’e’ nata questa associazione di consorzi di II grado della provincia di Cuneo? La legge regionale 21/99 “norme in materia di Bonifica e Irrigazione” ha reso possibile fin dagli anni 2000 nella nostra provincia la costituzione di 18 consorzi di irrigazione di II grado che hanno compreso oltre 300 consorzi di I grado. L’applicazione di questa normativa ha reso possibile l’individuazione in forma ufficiosa di tre macro Aree Irrigue di riferimento: zona nord

ovest Cuneese Saluzzese, zona Stura di Demonte e zona sud est Cuneese, Monregalese e Albese. Ed è su questi presupposti che abbiamo lavorato con confronto e determinazione fin dal 8 ottobre 2007 (primo protocollo di intesa sottoscritto dai II grado), al fine di raggiungere l’obbiettivo di creare un’associazione di identità provinciale, con il compito di rappresentare e coordinare tutte le attività dei consorzi che, pur appartenendo ad aree geograficamente omogenee, hanno necessità a volte completamente diverse. La nostra è un’associazione molto snella, senza alcun compenso e rimborso per gli amministratori. Gratuità assoluta: facciamo le cose in cui crediamo con senso di responsabilità e unico interesse il bene dell’utente/socio. Quali sono gli obbiettivi concreti della nuova associazione? Innanzitutto tutelare, sostenere e razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche per l’agricoltura coordinandole con l’utilizzo plurimo delle acque (idropotabile, energetico, industriale sia di captazione che di scarico, ecc...). Sostenere le iniziative autonome di singoli consorzi che vengano ritenute utili ed efficaci ai fini degli utenti. Rappresentare le legittime www.tec-artigrafiche.it

stata ufficialmente presentata l’Associazione “Acque Irrigue Cuneesi”, nel corso di una conferenza stampa nel palazzo della Provincia. Lasciando parlare i numeri, le realtà che interessa sono di tutto rispetto: vi hanno aderito 16 dei 18 consorzi irrigui di secondo livello della Granda, 308 consorzi di primo, per un totale di 124 mila ettari di superficie irrigua e 56 mila utenti. Il presidente della nuova associazione è Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente Isabella Moschetti. Sono stati inoltre eletti dall’assemblea i consiglieri: Giacomo Borra, Guido Cappellino, Luigi Garello, Adriano Paoletti e Giovanni Sacchetto. Per presentare ai lettori de

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istanze dei consorzi presso tutte le sedi istituzionali competenti e le associazioni produttive e sindacali della provincia. È indispensabile rendere consapevoli questi soggetti che la rappresentanza dei consorzi e aggregazioni di II grado deve essere sempre presente ai tavoli di concertazione programmatica a qualunque livello. Provvedere poi, previa disposizione degli opportuni studi progettuali e necessaria condivisione territoriale, all’acquisizione di nuove risorse idriche finalizzate all’irrigazione dei terreni carenti. Tra i fruitori, vi sono anche tante aziende agricole che chiedono risposte chiare ed efficaci ai problemi dell’irrigazione della provincia, uno su tutti la frammentazione della gestione dell’acqua Le aziende agricole sono i nostri principali interlocutori e soci. Sono quelle che pagano canoni per la gestione e poi quando è ora di irrigare le produzioni, che rappresentano l’unica fonte di

reddito per le loro famiglie, si ritrovano senza l’acqua: perchè i fiumi sono a secco e le captazioni carenti. È per ridimensionare i problemi su questo fronte che noi stiamo lavorando. Intanto abbiamo delineato un percorso per cui anche a livello decisionale si devono effettuare scelte in tempi brevi e condivise. La frammentazione può essere eliminata solo se gli utenti si riconoscono in un unico sistema efficiente di gestione. Per ora solo agli inizi. Con la bella stagione torna puntuale ogni anno la questione degli invasi, come intendete affrontarla?

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I nostri corsi d’acqua sono caratterizzati da un ciclo idrologico che li porta ad avere delle portate annuali al minimo nel periodo di luglio ed agosto, proprio in coincidenza con le punte del fabbisogno. Il volume idrico ottenibile mediante una nuova regolazione delle portate fluviali potrebbe ridurre sostanzialmente il deficit. Recenti indagini tecniche valutano in un fabbisogno di almeno 200 milioni di mc la necessità di incremento della risorsa idrica atta a soddisfare le superfici irrigate nel Cuneese. Il Piano delle Acque Provinciale redatto nel luglio del 1991 (oltre 20 anni fa)

dall’amministrazione provinciale di Cuneo prevedeva la possibilità di costruirne almeno 16. Ad oggi l’unico che è arrivato al preliminare è stato quello di “Serra degli Ulivi” a Villanova Mondovì con una capacità di accumulo pari a 10.000.000 di mc circa, a servizio di un territorio che supera i 10.000 ha. Con benefici importanti per tutto il territorio. Questo, però, è avvenuto grazie all’intraprendente attività dei consorzi i di II grado Ellero e Pesio che hanno messo nero su bianco, con gli studi di fattibilità, fin dal 2005 il progetto dell’invaso. Ora noi ci siamo resi conto in questi anni che purtroppo, al di là della buona volontà, le istituzionì guidate da forze politiche faticano a realizzare questi progetti, ma sono in grado di accompagnarli e sostenerli nella realizzazione se proposti con progetti condivisi dal territorio. Serra degli Ulivi ed il lavoro svolto da questi consorzi è un modello di come affrontare questo tipo di progettualità che noi condividiamo. m

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Il Corsivo del Coltivatore

Meeting annuale della Razza Piemontese

La neve: affare da Protezione civile

eno male che a Roma nevica poco! Sennò saremmo senza Governo, senza partiti (il che non andrebbe male!) e, almeno nella capitale, in preda all’analfabetismo di ritorno per scuole chiuse da gennaio a marzo. Ogni precipitazione, da Firenze in giù, fatte salve le zone appenniniche come noi abituate a questo e altro, è una tragedia, un dramma, un affare da protezione civile, almeno a quanto scrivono i giornali. Nessuno conosce la pala, le scarpe con il carroarmato, le gomme da neve. Gli spartineve e gli spargisale sono mezzi rari. Perché comprarli se non si usano che di rado? I dehors tengono su con gli spilli e si schiantano ai primi 10 centimetri di coltre bianca. I consumatori sono in preda alla disperazione perché non sono arrivati gli zucchini e neppure (udite! udite!) i pomodori, i fagiolini o i peperoni. Hanno dimenticato che esistono anche le patate e il cavolo, da sempre voci importanti della cucina invernale. E la frutta? Ci sono mele e kiwi in abbondanza o, al limite, si può far ricorso al frizer. Ricordate la produzione straordinaria di ramassin la scorsa estate? Ebbene, se si fosse pensato a surgelarne un po’, visto che costavano pochi centesimi, adesso si disporrebbe di una risorsa preziosa, da cuocere o semplicemente riportare a temperatura ambiente. E invece no. Si fa la lista di quello che manca, si piange sull’assenza del mandarino tardivo di Ciaculli (così buono! così profumato!) o delle pere arrivate fresche fresche dall’Argentina, dopo un trasferimento di settimane. Qualcuno è alla disperazione perché non trova l’uva o le fragole per la macedonia. I nostri vecchi si rivoltano nella tomba. Hanno trascorso settimane se non mesi in isolamento, si sono spalati i tetti, hanno mangiato ciò che avevano, aprendosi la strada ad olio di gomito. Dall’aldilà guardano perplessi alla folta schiera di successori, tanto emancipati quanto rammolliti, capaci solo di lamentarsi e restii a reagire, pronti a calarsi nel ruolo degli isolati, ad invocare l’arrivo della protezione civile ed a rilasciare dichiarazioni strappalacrime. A tutto hanno pensato, fuorché al fatto che, in inverno, grazie al cielo, può accadere che nevichi. m Bastian Contrari

ercoledì 14 marzo a Racconigi, presso l’azienda Monetti, si terrà l’edizione 2012 del Meeting annuale dedicato alla razza Piemontese. Sono attesi allevatori, tecnici ed esperti del settore da tutto il Nord Italia; il programma della giornata prevede la visita dell’allevamento nel quale sono presenti 450 capi, a seguire gli aggiornamenti sulla selezione ed il miglioramento genetico illustrati dai tecnici dell’Associazione di Razza ANABORAPI e per concludere pranzo a base di carne Piemontese. Questa pregiata razza, che ha sviluppato caratteristiche morfologiche e produttive che la rendono unica al mondo, si conferma la più numerosa tra le razze da carne in Italia e ha visto negli ultimi anni crescere in modo straordinario le proprie consistenze: 4.300 aziende con oltre 260.000 animali iscritti al Libro Genealogico. Le prenotazioni (obbligatorie) si ricevono al numero tel. 0173 750791. m

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Abbattimento cinghiali: misure per contenere i danni nel cebano-albese

“C

i segnalano dall’ATC Cn 4 e dall’ATC Cn 5 l’elenco delle battute che verranno effettuate per il contenimento cinghiali nella primavera su tutto il territorio cebano – albese”, dicono Carlo Gabetti (nella foto) e Massimo Meineri, presidente Zona Mondovì e segretario di Zona Coldiretti. Apprezziamo l’impegno che gli ATC mettono in campo per il contenimento di questa specie, però dopo un’annata difficile come quella del 2011, in cui i danni all’agricoltura sono stati elevatissimi, fino all’inverno inoltrato – tant’è che per il primo anno sono stati colpiti in modo

forte anche i cereali autunnoinvernini appena seminati – l’agricoltura di quell’area non può più sopportare ulteriori flagelli, in una situazione economica del settore già molto difficile, giudicheremo i risultati. Nel

2011 si sono registrate situazioni insostenibili, ad esempio nei Comuni di Murazzano, Dogliani e Farigliano sono state registrate 80 segnalazioni di danno, pari al 50% di tutto il territorio dell’ATC Cn 4, frutto sicuramente di una gestione di quei territori non a tutela del mondo agricolo. “L’attività venatoria, svolta nell’autunno scorso, unita a questa azione di contenimento, dovrà riuscire a eradicare la problematica – aggiungono il presidente e il direttore di Coldiretti Cuneo, Marcello Gatto e Bruno Rivarossa – altrimenti Coldiretti pretenderà la concessione dell’autodifesa per i

propri coltivatori diretti”. L’Amministrazione provinciale ci ha fornito i dati delle battute di contenimento degli ungulati: nel 2011 le battute di contenimento fuori dalla normale attività venatoria sono state circa 250, fatte da cacciatori con il coordinamento delle guardie della Provincia e con il coordinamento della guardie degli ATC e delle guardie volontarie autorizzate, oppure interventi effettuati direttamente dalle guardie della Provincia che hanno -portato all’abbattimento di circa 200 capi. I cinghiali abbattuti durante la normale stagione venatoria 2011 sono stati circa 4500. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

La Posta del Coltivatore “Paratge”: patto nuovo per difenderci dal lupo Da tempo vado dicendo che occorre ridiscutere i rapporti tra Piè e Monte in una regione che ha visto man mano aprirsi una crepa tra le sue Alte Terre e la Grande Pianura. Un avvenire possibile per le Alte Terre del Piemonte deve avere al centro dell’attenzione l’ambiente che ci circonda (così si pensa a valle) o l’uomo che lo vive (così la pensiamo quassù)? Due opposte scuole di pensiero stanno confrontandosi e a volte configgendo in modo impari. Il ritorno del lupo nelle valli è un argomento paradigmatico per impostare un confronto che superi conflittualità, animosità e posizioni ideologiche. L’associazione che stiamo costituendosi sulla questione “lupo” ha l’obiettivo di presentare la realtà del vissuto alpino in presenza del lupo e con tutti i problemi che ne conseguono, per cercare di trovare soluzioni a una situazione problematica che non riguarda la sola pastorizia, ma invade prepotentemente anche altri piani, che da me è vissuta come una limitazione delle mie libertà e di libertà si è alimentata la vita sulle Alpi in periodo storico. Gli obiettivi che ci poniamo sono gli stessi di una analoga iniziativa nata da poco nella vicina valle dell’Ubaye, lavoreremo assieme.

La fotografia è stata scattata in località Grange di Ussolo, comune di Prazzo, da Armando Einaudi di Prazzo

Questo è un argomento che non va affrontato in termini romantici, bisogna avere consapevolezza di cosa sta succedendo quassù e di quanto questo costi a tutti in termini economici e sociali. In sintesi la presenza del lupo non è compatibile con l’allevamento, col turismo, con la caccia, con l’utilizzo del territorio e con la vita sui monti così come sono organizzati ora e bisogna intervenire. Una soluzione va trovata e devono essere noti i costi già sopportati e di cui si devono far carico tutti i piemontesi in termini economici e sociali. Affrontiamo con sano pragmatismo un argomento che riguarda la possibilità di vivere sui monti, uno spazio che occupa più della metà del territorio del Piemonte e i cui abitanti

rivendicano la possibilità di poter decidere a casa loro. Il lupo quassù è vissuto come la punta di un iceberg la cui parte sommersa riguarda l’accesso ai saperi per la gioventù delle terre marginali, la qualità dei servizi, i costi di produzione, lo sfruttamento delle energie rinnovabili, una struttura di potere che non da rappresentanza al contado tutto e non solo la montagna, ecc…. No, questa è una situazione che non ci potremo permettere ancora per molto, colline e monti circondano una pianura antropizzata e metropoli, due mondi che da troppo tempo non dialogano e che devono siglare un patto nuovo per unire energie in spirale positiva. Partendo da Cuneo proviamo a scrivere un patto nuovo, tra

eguali, utilizzando un approccio per cui la nostra lingua d’oc ha mantenuto una parola per individuarne il significato: “paratge”. Mariano Allocco I veri problemi dei pastori non sono solo i lupi Abbiamo partecipato alla serata dedicata alla questione della presenza del lupo nei nostri alpeggi e siamo rimasti allibiti di fronte alla debolezza delle argomentazioni dei relatori che accompagnavano l’assessore Sacchetto e alla rozzezza con cui erano svolte. Alcune nostre proposte: prima questione, fare il formaggio. Per mancanza di strutture adatte in molti alpeggi è impossibile caseificare; a titolo di esempio, località che da secoli sono

LETTERE

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respiro economico anche per far fronte alle maggiori spese e carichi di lavoro che la convivenza con il lupo ci impone. Terza questione, gli aiuti e l’indennizzo dei danni subiti. Non sarebbe buona cosa usare i soldi pubblici per interventi a pioggia; chi opera in montagna deve essere incentivato se adotta pratiche virtuose nella custodia e nel pascolamento degli animali. Ma i maggiori oneri che ciò implica, vanno riconosciuti in misura decisamente superiore a quella attualmente in vigore con il premio per il pascolo gestito. Andrebbero quindi almeno raddoppiati anche gli indennizzi per i danni da predazione. Invece, se possiamo portare anche noi una testimonianza, diciamo che a fine 2011 dobbiamo ancora ricevere l’indennità compensativa del 2010. Se invece di soffiare irresponsabilmente sul fuoco dell’emotività per farsi propaganda a buon mercato, provassimo tutti a ragionare con l’organo a ciò deputato,

forse eviteremmo che le nostre montagne siano sempre più trascurate e degradate. Margherita e Michele Baracco, pastori Coldiretti sta con i pastori Il problema della presenza dei lupi vede Coldiretti convintamente schierata dalla parte dei pastori e degli operatori di montagna. Indipendentemente dalle varie affermazioni, sostenere che la convivenza lupo-pastore sia possibile è una forzatura che non possiamo più sostenere anche per il fatto che a partire dal 2012 verranno a mancare, nella nostra regione, opere di prevenzione in difesa delle greggi e delle mandrie. Se tutto va bene, queste azioni riprenderanno nel 2014 con il nuovo PSR. Per i prossimi due anni, si avranno con fondi regionali, a mala pena gli indennizzi per i danni causati dal lupo. Evidentemente, a fronte di questa situazione, occorre che associazioni ed

istituzioni antepongano, nelle loro scelte amministrative e di intervento, le esigenze vere che tutelino chi in montagna vive ed opera. Se poi questa azione si riesce a coordinare su scala transfrontaliera, tanto meglio, poiché va nella direzione di rafforzare il concetto che in montagna viene prima l’uomo e l’attività agricola e poi il lupo. D’altra parte, con i tempi che corrono, la montagna non deve essere abbandonata dai pochi operatori rimasti. Altrimenti si rischia la desertificazione e la non fruibilità da un punto di vista economico ma anche turistico e ricettivo. Il patrimonio delle nostre montagne è già stato depauperato con lo sfrenato abbandono degli scorsi anni. Oggi bisogna garantire un futuro a coloro che hanno scelto di rimanerci. E allora, le affermazioni contenute nella lettera dei pastori sono la risposta vera a quanti intendono veramente rimboccarsi le maniche per affrontare il problema. m

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famose per l’altissima qualità dei formaggi che vi si producevano, come la Raschera o la Brignola non dispongono di locali per caseificare ed hanno per i malgari gli stessi ricoveri di due secoli fa. Se i proprietari degli alpeggi, i Comuni, hanno finora dimostrato grande disimpegno a questo proposito, ciò non può essere preso a scusa per continuare nell’inerzia, ed è proprio la Regione che deve mettere in campo azioni che superino questo stallo. La montagna è infatti un “unicum”, patrimonio di tutto il Paese e non una semplice serie di particelle catastali da gestire nei modi più svariati. Che ciò sia possibile, lo può constatare chiunque faccia un giro negli alpeggi del Trentino o della Valle d’Aosta. Seconda questione, le modalità di commercializzazione. Fino a quando il formaggio prodotto in alpeggio sarà posto sullo stesso piano del prodotto industriale al quale è in realtà infinitamente superiore, non ci sarà per la nostra attività l’indispensabile

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Giornate Fai di Primavera: a Manta il Mercato di Campagna Amica

a vent’anni il FAI – Fondo Ambiente Italiano organizza nell’ultimo fine-settimana di marzo le “Giornate FAI di primavera”, un appuntamento a livello nazionale che richiama l’attenzione di quanti sono appassionati dell’arte, della storia e della cultura, sensibili ed attenti alle iniziative di valorizzazione e di recupero dei beni architettonici, artistici e paesaggistici che il FAI promuove. Quest’anno, le Giornate FAI si terranno il 24 e il 25 marzo e si svolgeranno ad Alba e Cherasco e, come ogni anno,

al Castello della Manta. Ad Alba un percorso archeologico guiderà alla scoperta delle antiche vestigia romane, in gran parte riportate alla luce nei sotterranei di edifici pubblici e privati ed eccezionalmente

visitabili in questi due giorni; a Cherasco si apriranno le chiese, le dimore patrizie, l’atelier di un pittore e la sinagoga. A Manta lo splendido Castello della Manta e la Chiesa di Santa Maria al Castello, Beni FAI. Tutte le visite sono a contributo libero e sarà possibile iscriversi al FAI in ciascun bene aperto, un gesto efficace a difesa del patrimonio artistico e paesaggistico. Da segnalare, in particolare, domenica 25 marzo, l’iniziativa “Manta da scoprire”, organizzata in collaborazione con il Comune di Manta. Alla visita delle bellezze e del territorio

si accompagnerà il Mercato di Campagna Amica in Piazza del Popolo per valorizzare le eccellenze agroalimentari della nostra provincia. Nell’arco della giornata si susseguiranno momenti di incontro con concerti musicali, animazione per grandi e piccoli, il mercato del volontariato e il mercatino delle pulci. La partecipazione delle aziende aderenti è gratuita, le adesioni dovranno pervenire al referente di Fattoria Amica della zona di Saluzzo, Luigi Biolatti Tel: 0175.210203, fax 0175.210300 mail: luigi.biolatti@coldiretti.it entro sabato 17 marzo. m

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Novità dal settore vitivinicolo LIMITAZIONE D’IMPIANTO: APERTO IL BANDO È stato riaperto il bando per l’assegnazione dei diritti in deroga alla limitazione d’impianto per le DO assoggettate al vincolo. Non ci sono novità rispetto l’anno scorso. Il giorno di chiusura per le domande è il 20-5-2012. Non vale la priorità cronologica dell’istanza, poiché esiste la graduatoria per punti di merito, come da Determina. Coloro che hanno presentato domanda l’anno scorso e sono rimasti fuori graduatoria (solo DOCG Barolo), in caso di ripresentazione, maturano 1 punto in più. Alcune indicazioni sui contenuti della delibera 32-1685 del 2011, tutt’ora vigente ed applicata. Modalità di presentazione della domanda di formazione della

graduatoria per l’assegnazione delle superfici iscrivibili alle seguenti DO: Barolo, Barbaresco, Roero per la tipologia Arneis, Dolcetto di Dogliani Superiore o Dogliani, Dolcetto di Dogliani, Dolcetto delle Langhe Monregalesi. Per tutte queste DOCG e DOC saranno consentiti senza limitazione i reimpianti solo se originati dall’estirpazione di

un vigneto appartenente alla medesima DO. Se il diritto deriva da altra DO o da vigneto non iscritto, gli interessati dovranno presentare una richiesta al Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, con scadenza 20 maggio 2012 per concorrere all’assegnazione (secondo graduatoria), delle “quote” annuali di superfici ammesse. Le superfici

annualmente realizzabili (il reinnesto è vietato) in deroga alle limitazioni sono elencate nella tabella a fine articolo. Nell’ambito del periodo di ricevimento delle istanze non sarà tenuto conto dell’ordine cronologico di presentazione, perché l’assegnazione avverrà secondo una graduatoria di merito che vede assegnati punteggi in base a qualifica di imprenditore agricolo, prima i giovani con insediamento PSR e riconversione aziendale. A parità punti la precedenza è data dall’età giovane del richiedente. Entro il 10 giugno sarà comunicato l’esito della graduatoria ed entro i successivi 30 gg i beneficiari presenteranno la tradizionale richiesta di impianto/iscrizione alla Provincia per ottenere l’autorizzazione ai lavori.

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possono rivolgersi presso gli uffici Coldiretti.

Non rientrano nelle limitazioni le autorizzazioni già rilasciate o le superfici già realizzate negli ultimi 3 anni. I diritti in portafoglio (per le DOP specifiche), anche da acquisto da terzi, maturati entro il 31-10-2010, possono essere esercitati entro il 31-7-2011. OCM VINO – MISURA INVESTIMENTI È attesa l’apertura del bando regionale per l’assegnazione dei fondi messi a disposizione dall’UE per l’applicazione dell’OCM vitivinicola. Ancora una volta si preannunciano tempi limitati per presentare le domande. Il termine di scadenza, fissato dal livello nazionale (AGEA), è anticipato rispetto l’anno scorso (era 31 maggio) al 31 marzo e, essendo di sabato, slitta al 2 aprile. Non sono ancora stabiliti gli investimenti ammissibili, ma sulla scorta delle esperienze dell’anno scorso si ritiene di poter anticipare, tra le azioni prevedibili: il sostegno per

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investimenti materiali ed immateriali in impianti di trasformazione, infrastrutture vinicole e commercializzazione del vino, diretti a migliorare il rendimento dell’impresa e la sua competitività. Non dovrebbe essere inclusa la semplice sostituzione di beni mobili e di immobili preesistenti se non comporta un miglioramento degli stessi e non è ammessa la cumulazione con altri aiuti come PSR ecc. Il sostegno si dovrebbe

concretizzare con l’erogazione di circa 40% delle spese sostenute. Coldiretti già per il bando del 2011 chiedeva di rendere più competitivo in modo stabile e duraturo il complesso sistema vitivinicolo piemontese, attraverso un attento reindirizzo delle misure previste per il settore, privilegiando gli interventi strutturali, come questo, rispetto quelli di mercato, come la distillazione o simili. Gli interessati alle prossime domande di contributo

COMMISSIONI DEGUSTAZIONE IN PIEMONTE La Deliberazione della Giunta Regionale 12 dicembre 2011, n. 38-3118 stabilisce le linee guida per la nomina, la composizione ed il funzionamento delle commissioni di degustazione preposte all’esame organolettico per i vini a Denominazione di Origine. In base al DM 11.11.2011 le commissioni sono gestite dal soggetto incaricato al piano controlli, tuttavia sono nominate dalla Regione. Le commissioni sono composte da tecnici degustatori e esperti degustatori. Il presidente della commissione è nominato dalla Regione; il segretario è indicato dalla struttura di controllo e nominato dalla Regione. La tenuta degli elenchi di cui sopra è delegata dalla Regione Piemonte alle CCIAA. (segue a pagina 20)

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CONTRIBUTO AMBIENTALE: ISTRUZIONI – OBBLIGHI – ADEMPIMENTI Per ciascun materiale di imballaggio, CONAI (Consorzio nazionale) e i Consorzi di Filiera stabiliscono un Contributo Ambientale, che costituisce la forma di finanziamento per ripartire tra produttori e utilizzatori i costi per i maggiori oneri relativi alla raccolta differenziata e per il recupero e riciclaggio degli imballaggi. Il prelievo del Contributo avviene all’atto della cosiddetta “prima cessione”, cioè quando l’imballaggio finito passa dall”ultimo produttore” al “primo utilizzatore”, oppure quando il materiale di imballaggio passa da un produttore/importatore di materie prime o semilavorati a un autoproduttore. Gli imballaggi destinati all’esportazione sono invece esentati dall’applicazione del Contributo.

VITIVINICOLO

N° 3 – 16-29 febbraio 2012

I soggetti utilizzatori di imballaggi (es. cantine), sono comunque tenuti a pagare il Contributo Ambientale esposto in fattura dai fornitori e ad apporre le diciture richieste sulle proprie fatture di vendita. CHI È IL PRIMO UTILIZZATORE? In base al D.Lgs. 152/06, gli utilizzatori sono “i commercianti, i distributori, gli addetti al riempimento, gli utenti di imballaggi e gli importatori di imballaggi pieni”. ACQUIRENTE-RIEMPITORE DI IMBALLAGGI VUOTI Definizione – È l’utilizzatore DENOMINAZIONE

per eccellenza, colui cioè che acquista gli imballaggi vuoti e li riempie con le merci che sono oggetto della propria attività. L’impresa può acquistare gli imballaggi da un produttore o da un commerciante/distributore nazionale, oppure può acquistarli all’estero. Adesione – Si iscrive a CONAI come utilizzatore, precisando il settore di appartenenza (utilizzatore alimentare, utilizzatore chimico, altro utilizzatore). Attenzione -Tale obbligo vale anche per gli Addetti al riempimento “terzisti”. Obblighi e contributo per

le cantine – Gli acquirentiriempitori – utilizzatori che acquistano gli imballaggi in Italia devono: a) iscriversi al CONAI b) pagare il Contributo esposto in fattura c) apporre le diciture richieste sulle proprie fatture di vendita (es. contributo CONAI assolto). Tuttavia, se l’impresa acquista gli imballaggi all’estero (e quindi “genera” questi imballaggi nel territorio nazionale), è tenuta ad effettuare la dichiarazione periodica e il versamento del Contributo Ambientale CONAI secondo le procedure previste per l’importazione. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Semplificazione, primi risultati in Piemonte Coldiretti: un primo passo è stato fatto, ma il percorso è ancora lungo

“M

anovra a tenaglia”, così si direbbe in gergo militare dell’operazione Coldiretti per la semplificazione nel settore vitivinicolo. Il programma di sburocratizzazione è infatti presentato sia sul fronte romano che su quello regionale. Innumerevoli sono le osservazioni e le richieste presentate complessivamente per eliminare la troppa carta dal vino, la lentocrazia e le formalità fiscali e doganali che impediscono la piena competitività delle aziende. Durante l’incontro avvenuto a giugno dell’anno scorso con il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e l’Assessore Claudio Sacchetto, voluto dall’Organizzazione, si presentava il decalogo contenente i principali punti su cui intervenire per evitare che per ogni bottiglia di vino si continuino a produrre due chili di carta! A novembre, l’assessore Claudio Sacchetto, attento ai solleciti annunciava la costituzione del “Tavolo

Vitivinicolo Regionale”, con l’obiettivo di portate avanti le richieste presentate. Di buon auspicio l’inizio del 2012 perché un primo provvedimento verso la semplificazione è stato emanato. Per la gestione degli estirpi e dei reimpianti, ora in tutta la Regione Piemonte si adotterà il sistema che il nostro servizio vitivinicolo ha proposto e che sperimentalmente è stato impiegato dalla Provincia di Cuneo, con ottimi risultati. Si tratta dello snellimento relativo alle domande di mobilità dei

vigneti. Ai fini dell’ottenimento dell’idoneità a produrre vini a Denominazione d’Origine sarà quindi sufficiente presentare, unitamente alla conferma di impianto, la fattura di acquisto delle barbatelle senza più il carteggio infinito di notifiche e autorizzazioni. Il sopralluogo da parte della Provincia, inoltre, non verrà effettuato se il fascicolo/schedario dell’azienda saranno aggiornati ed allineati. Per le aziende viticole si profila un minor impegno nelle pratiche e i conduttori potranno con

molto anticipo prima della vendemmia, conoscere con precisione la potenzialità produttiva dei nuovi vigneti. Risparmio di tempo e di risorse anche per la Pubblica Amministrazione che evita in questo modo le dispendiose verifiche in campo fino ad ora effettuate. Coldiretti esprime parziale soddisfazione perché è questo un primo segno di attenzione e di concreta realizzazione di un programma che, tuttavia, deve ancora proseguire secondo il suddetto “decalogo” presentato. Sul secondo fronte – quello nazionale – invece, dopo l’avvenuta unificazione delle dichiarazioni di produzione annuale con la rivendicazione per le denominazioni d’origine, ed al riconoscimento dello schedario quale unico dato di superficie vitata in sostituzione delle vecchie misurazioni (valido anche in occasione delle verifiche in sede di applicazione dei piani di controllo), la macchina “trita carta” si è inceppata. Occorre rimetterla in moto perché molte zavorre che gravano pesantemente sui produttori dipendono ora anche da interventi che dovranno effettuare Roma e Bruxelles. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Nuovi obblighi formativi Sicurezza sul lavoro

prevenzione incendi non è previsto l’aggiornamento.

ulla Gazzetta Ufficiale dell’11 gennaio u.s. sono stati pubblicati gli Accordi Stato-Regioni che modificano la normativa in materia di formazione obbligatoria, ai sensi del D. Lgs. 81/08, per i datori di lavoro e per i lavoratori oltre al D.M. relativo alla formazione per gli stagionali. Di seguito si intende sintetizzare le novità della nuova disciplina. DATORI DI LAVORO Per i datori di lavoro che intendono svolgere direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi dell’articolo 34 TU Sicurezza (facoltà ammessa per le aziende agricole fino a 30 ULA), viene superata la formazione sinora svolta di 16 ore prevedendo un obbligo formativo diverso a seconda del settore di appartenenza (“agricoltura” è considerato a rischio medio). Per il settore agricolo viene previsto: ➧ percorso formativo di 32 ore suddiviso in moduli (normativogiuridico; gestione ed organizzazione della sicurezza; individuazione e valutazione dei rischi, formazione e consultazione dei lavoratori) ➧ aggiornamento quinquennale di 10 ore.

LAVORATORI (anche imprese familiari ai sensi dell’articolo 21 TU Sicurezza)

L’attestato viene rilasciato previa frequenza di almeno il 90% delle ore previste e il superamento di una verifica di apprendimento. La formazione può essere svolta dalle Associazioni di categoria, anche per il tramite di strutture di loro diretta emanazione (es. INIPA) e i docenti devono possedere una esperienza almeno triennale di docenza o insegnamento o professionale n materia di salute e sicurezza sul lavoro. Relativamente all’aggiornamento, visto il termine quinquennale dalla data di pubblicazione dell’Accordo, entro 10 gennaio 2017 va svolta l’aggiornamento per tutti coloro che hanno frequentato il corso entro il 10 gennaio 2012; l’aggiornamento va fatto entro il 10 gennaio 2014 per quelli che erano esonerati

dall’obbligo formativo ai sensi del D. Lgs. 626/94. Addetto prevenzione incendi Relativamente agli obblighi formativi dei datori di lavoro, occorre evidenziare che a seguito dell’entrata in vigore del DPR 151/2011 in materia di prevenzione incendi (che classifica il settore agricolo a “rischio medio”), l’obbligo formativo per la prevenzione incendi non sarà più di 4 ore (inglobate nel corso RSPP) ma di 8 ore (comprensive di prova pratica, gestite in modo autonomo dal corso RSPP). Si rende altresì necessario l’integrazione con la prova pratica per tutti coloro che hanno frequentato il corso “prevenzione incendi” di 4 ore. Si evidenzia che per la

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L’articolo 37 del TU Sicurezza stabilisce che “Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a: a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda”. La durata della formazione è suddivisa in parte generale e in parte specifica la cui durata dipende dal settore di appartenenza e deve essere aggiornata ogni cinque anni. Per il settore agricolo, l’obbligo formativo è previsto nella seguente misura: ➧ formazione generale (concetti generali in materia di sicurezza sul lavoro) – almeno 4 ore –

AT T U A L I T À possono dimostrare di possedere esperienza almeno triennale di insegnamento o professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro (anche come RSPP). L’aggiornamento dei lavoratori è quinquennale di durata di almeno 6 ore. LAVORATORI STAGIONALI (FINO A 50 GIORNATE LAVORATIVE) È in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale un apposito Decreto ministeriale che prevede modalità semplificate di formazione per i lavoratori stagionali che svolgono presso la stessa azienda un numero di giornate non superiore a cinquanta nell’anno limitatamente a lavorazioni generiche e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali, oltre che ai lavoratori con i “voucher”. Semplificazioni: ➧ l’informazione e formazione in materia di sicurezza sul lavoro può avvenire con la consegna

di appositi documenti (in lingua conosciuta dal lavoratore), certificati dall’ASL o dagli Enti bilaterali od organismi paritetici che contengano indicazioni idonee in relazione ai rischi specifici dell’attività stagionale agricola; la medesima va fatta nella lingua conosciuta dal lavoratore. ➧ Quando è prevista l’attivazione della sorveglianza sanitaria, la visita medica di idoneità del lavoratore, effettuata dal

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medico competente, ha validità biennale e consente di lavorare, nel limite delle 50 giornate annue, anche presso altri datori di lavoro. Al riguardo, è possibile l’intervento di enti bilaterali od organismi paritetici. Relativamente alla formazione dei lavoratori su illustrata è in corso un confronto con la parte sindacale al fine di valutare tempi e modi di operatività compatibili con il settore agricolo. m

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costituisce credito formativo permanente (per cui va solo aggiornato ogni cinque anni) ➧ formazione specifica (in funzione dei rischi specifici) almeno 8 ore; va svolta in caso di nuova assunzione, cambio mansioni o modifiche strutturali dell’ambiente di lavoro; qualora il lavoratore vada a costituire un nuovo rapporto di lavoro con un’azienda di un altro settore produttivo (es. da “agricoltura” a “costruzioni”) è necessario somministrare la formazione specifica. La formazione deve avvenire prima dell’instaurazione del rapporto e se non possibile entro 60 giorni. Viene rilasciato un attestato al lavoratore che abbia frequentato almeno il 90% del ore previste e superato una prova di verifica. La formazione deve essere svolta in collaborazione con gli enti bilaterali od organismi paritetici e deve essere svolta da docenti, interni o esterni all’azienda che

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Buono&Conveniente: per scegliere la qualità e il risparmio Nuovi Obiettivi e traguardi raggiunti, a due anni dalla nascita dell’associazione

nel contempo ad adeguare l’organizzazione logistica alle aspettative degli associati.» Qual è la gamma dei prodotti offerti? «La gamma dei prodotti che proponiamo aderisce al principio di favorire il consumo e la diffusione di prodotti stagionali e del territorio, badando anche a modulare l’offerta in relazione alle preferenze evidenziate dagli aderenti di Buono&Conveniente; tuttavia non si è trascurato di arricchire la gamma con l’inserimento di prodotti quali ad esempio riso e arance che, pur non essendo locali, sono forniti da aziende aderenti a Coldiretti.» Come si può aderire al gruppo d’acquisto

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Buono&Conveniente? Bisogna possedere dei requisiti? «L’adesione al gruppo è estremamente semplice e non necessita di alcun adempimento di natura burocratica: infatti realtà aggregative quali gruppi di amici, comitati di quartiere, ricreativi, aziendali e comunità possono contattarci per chiarimenti e per, eventualmente, aderire a Buono&Conveniente senza difficoltà.». Ed ora il punto di vista della vicepresidente Giuliana Cavallero, responsabile del CRAL dell’INPS, aderente a Buono&Conveniente. Lei ha una visione diretta e pratica della funzionalità del progetto, cosa vi ha spinti ad www.tec-artigrafiche.it

ono passati più di due anni dalla nascita dei gruppi d’acquisto dell’Associazione Buono&Conveniente ed è arrivato il momento di fare il punto della situazione con il Presidente Enrico Bertello. Dopo questo periodo, in cui l’Associazione ha potuto crescere e perfezionarsi, quali sono i risultati raggiunti? «L’obiettivo che i costituenti dell’Associazione Buono&Conveniente si erano proposti ritengo sia stato raggiunto! L’approvvigionamento dei prodotti tramite produttori locali e l’eliminazione dei rincari propri della filiera, ha confermato, in termini di risparmio di costi di trasporto, la validità dell’impostazione del progetto.» Nell’arco di tempo intercorso dalla nascita ad oggi, quali novità sono state apportate al progetto? «Abbiamo modificato lo statuto al fine di consentire l’aggregazione all’associazione di strutture pubbliche, provvedendo

aderire ai gruppi d’acquisto, e quali sono le opinioni dei suoi colleghi in merito? «Il nostro CRAL è un’associazione senza scopo di lucro che ha tra i suoi obiettivi quello di offrire agli iscritti delle agevolazioni attraverso sconti, trattamenti di favore che ci vengono concessi dalle aziende e dai negozi convenzionati. La proposta di adesione al gruppo “Buono & Conveniente” è stata quindi accolta con favore ed ha trovato un buon riscontro tra i colleghi che evidenziano nell’iniziativa molti aspetti positivi quali la presenza a la valorizzazione dei prodotti del territorio, la riscoperta del valore della stagionalità, la ormai comprovata qualità e in ultimo, ma non per importanza, un giusto prezzo.» “Buono&Conveniente” si può dire una scelta azzeccata del nome del gruppo? «Ritengo perfettamente centrata la scelta del nome! Ai due aggettivi abbinerei simpaticamente “risparmioso e comodoso” dato il costo contenuto della spesa e la praticità della consegna. Per informazioni e per aderire al gruppo d’acquisto potete rivolgervi al numero 0171.447248. m

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Assicurazione infortuni

ederpensionati propone la Polizza Infortuni, un prodotto studiato appositamente per Coldiretti da Green e Fata Assicurazioni, che tutela i pensionati rispetto agli infortuni agricoli ed extra agricoli ad un costo annuale fortemente competitivo sul mercato. “Con questa iniziativa, studiata appositamente per la categoria dei pensionati, – commenta Lorenzo Bergese, Presidente Provinciale Associazione Pensionati – vogliamo rispondere alle richieste pervenute da molti nostri associati, garantendo loro una copertura assicurativa vantaggiosa ed efficace che permetta di vivere un po’ più serenamente l’età pensionabile”. I DETTAGLI DELLA POLIZZA Cos’è e a chi è rivolta: È una polizza infortuni esclusiva, studiata appositamente per i pensionati iscritti alla Coldiretti che non abbiano compiuto l’85° anno di età al momento

dell’adesione, anche se titolari o contitolari di partita IVA. La copertura è interessante per la categoria dei pensionati che, pur continuando a svolgere attività agricole, non hanno più una copertura INAIL che li tutela. Validità: 24 ore su 24 sia durante le occupazioni professionali che nello svolgimento di ogni altra attività che non abbia carattere professionale (infortuni domestici, automobilistici...) in tutto il mondo. Valore assicurato Morte: Euro 75.000,00 Invalidità permanente: Euro 150.000,00 (Euro 75.000,00 per i pensionati al di sopra degli 80 anni) Limite di età: 85 anni Franchigia assoluta del 5% che si annulla in caso di invalidità permanente pari o superiore al 15%. In caso di invalidità permanente pari o superiore al 50% viene

riconosciuta l’intera somma assicurata Infortuni: viene considerato infortunio qualsiasi evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produca lesioni fisiche oggettivamente constatabili, le quali abbiano per conseguenza un’invalidità permanente. - asfissia non dipendente da malattia - avvelenamento acuto e lesioni derivanti da ingestione o assorbimento di sostanze - annegamento, assideramento, congelamento, folgorazione, colpi di sole o di calore o di freddo - affezioni conseguenti a morsi o punture di animali (con esclusione della malaria) - gli infortuni subiti in qualità di conducente di veicoli a motore(macchine agricole, automobili, motocicli...) L’assicurazione non è valida in merito a: - ubriachezza

- uso di droghe - malattie - sport - lesione dovute a osteoporosi - (altro). Quanto costa: Euro 100,00 l’anno comprensivo di imposte ed altri oneri. Il premio è annuale e valido per una sola persona. Il premio pagato è fiscalmente deducibile. Non è possibile applicare sconti e/o maggiorazioni al premio Durata: la garanzia ha effetto alle ore 24 del giorno del pagamento del premio di adesione e scade alle ore 24 dell’ultimo giorno del mese di decorrenza Rinnovo: la copertura NON si rinnova automaticamente, quindi alla scadenza annuale l’Assicurato deve sottoscrivere una nuova proposta di adesione. Per qualsiasi ulteriore informazione riguardante la polizza o per sottoscriverla, rivolgersi agli Uffici Zona. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Una filiera agricola tutta italiana

tagionalità, tracciabilità, territorialità e sostenibilità ambientale: questi sono i capisaldi del progetto di Coldiretti finalizzato alla valorizzazione delle tipicità locali tramite la filiera corta, un processo che prevede la riduzione dei passaggi di filiera, abbassando, quindi, anche le spese e il consumo di energie. “Ogni processo produttivo di tale sistema agroalimentare – dichiara Marcello Cavallo Capo Area Organizzazione di Coldiretti Cuneo – è realizzato nel rispetto della trasparenza, dell’indicazione d’origine in etichetta, dell’ambiente, del prezzo equo e della qualità, al fine di valorizzare le tipicità locali”. Coldiretti ha preso un impegno preciso e concreto a favore dei produttori agricoli e del dialogo con il consumatore ed è così che il progetto “una filiera agricola tutta italiana” si concretizza sul territorio dando vita ad una rete di vendita sempre più forte ed organizzata: i Mercati di Campagna Amica, i Punti di Campagna Amica e le Botteghe di Campagna Amica.

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Sono ormai riconosciuti da tutti i Mercati di Campagna Amica, luoghi in cui il produttore si avvicina al consumatore settimanalmente, lo raggiunge nei paesi, piccoli o grandi, e crea con lui un rapporto di fiducia, proponendo i suoi prodotti di qualità e a KMØ. Il consumatore stesso sa di poter trovare, vicino a casa e

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La Bottega è un punto vendita diretta organizzata in cui è disponibile l’assortimento completo della filiera agricola italiana. A fianco dei prodotti locali e tipici del territorio cuneese, si possono acquistare i prodotti agricoli delle altre regioni italiane, come, allo stesso modo, in tutto il Paese si trovano i prodotti tipici della Granda. Una “bottega italiana”, appunto, di garanzia e di qualità certificate, a marchio Campagna Amica Coldiretti. Per maggiori informazioni potete rivolgervi all’Ufficio Organizzazione al numero 0171-447336. m

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“A Scuola con Gusto! Crescere assaporando la terra” Si è tenuto a febbraio un percorso di formazione per le insegnanti delle scuole nell’ambito del progetto Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti

ibo e abitudini alimentari sono da sempre base e legame tra l’uomo e i suoi stili di vita, formano e condizionano l’esistenza del singolo e delle società, e ne definiscono gusti e tendenze. Educazione alla Campagna Amica ha proposto, in febbraio, un percorso di formazione per le insegnanti delle scuole, atto a stimolare un approccio interdisciplinare nei confronti del mondo rurale e delle produzioni agroalimentari in sinergia con i programmi scolastici, favorendo l’acquisizione di corrette

abitudini alimentari e coniugando aspetti salutistici con il rispetto del territorio e la conoscenza della propria e altrui tradizione culturale. “È importante che la scuola, come veicolo di trasmissione dei saperi – dichiara Elisa Rebuffo, responsabile del progetto Educazione alla Campagna Amica – possa rendere partecipi non solo gli studenti, ma anche le famiglie, del percorso di

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conoscenza del mondo agricolo a noi così vicino, per imparare ad assumere uno stile di vita più sano e consapevole”. Al classico studio di testi che normalmente si propone nelle scuole, Coldiretti, che è da sempre attento alle tematiche legate alla corretta e sana alimentazione, predilige, con questo corso, lo sviluppo di una tendenza a fare esperienze dirette,

andando sul campo e stimolando la naturale curiosità dell’alunno il quale ha l’occasione di conoscere da vicino i prodotti di qualità e a KMØ che Campagna Amica tutela e promuove. I tre incontri sono stati organizzati con la finalità di sensibilizzare la consapevolezza del territorio e di favorire la conoscenza dell’agricoltura come luogo di origine dei prodotti locali ricchi, dunque, di storia, tradizione e tipicità. Per gli insegnanti che hanno partecipato al corso è stata prevista, infatti, una visita in azienda per una classe di alunni, in modo tale da concretizzare la conoscenza del territorio, incontrare i produttori e fare esperienza diretta del mondo agricolo. Una corretta informazione genera attenti e preparati cittadini del futuro! m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Un’emergenza fitosanitaria per i piccoli frutti: la Drosophila suzukii

arrivato anche in Piemonte il moscerino dagli occhi rossi, la temibile Drosophila suzukii, che sta provocando danni rilevanti alle coltivazioni di fragole, lamponi e mirtilli a partire dagli ambienti pedemontani dei comuni ai piedi della Bisalta. Dopo il cinipide del castagno e la batteriosi del kiwi, rischia di diventare la nuova emergenza fitosanitaria della frutticoltura. Ha infatti una capacità di diffusione impressionante e non si limita ai piccoli frutti, ma attacca tutti i frutti intensamente colorati: ciliegie, albicocche, ma anche susine, nettarine, fino anche all’uva. La situazione, le prospettive e i rimedi sono stati affrontati a fine febbraio nell’incontro divulgativo organizzato dalla Comunità

Montata Alpi del Mare e dal CReSO a Peveragno presso il Centro Congressi in località Madonna dei Boschi. Il Convegno è stato patrocinato dalla SOI – Società scientifica italiana di ortofrutticoltura. Sandro Frati del Creso ha illustrato la biologia dell’insetto. Gianfranco Anfora della Fondazione Edmund Mach (il Centro ricerche del Trentino), ha presentato le esperienze

maturate in Trentino, dove il problema si è manifestato prima che in Piemonte. Sabine Risso della Chambre d’Agriculture di Nizza ha riferito della situazione nella Francia del Sud. Nei Pirenei la situazione è apparsa drammatica già lo scorso anno, soprattutto sulle coltivazioni di ciliegie e albicocche. Simone Marchisio dell’Agenzia 4A della Coldiretti ha confermato il

supporto dell’assistenza tecnica alle aziende del territorio pedemontano. Michele Baudino, responsabile del Centro Sperimentale per la Fragola e i piccoli frutti di Boves, ha evidenziato i primi indirizzi di difesa, sulla base dell’esperienza maturata nel 2011 e della rete di contatti interregionali e internazionali di cui si avvantaggia il Creso: “La preoccupazione a livello territoriale è elevata sia per la repentina diffusione registrata in questi ultimi anni sia per la perdita di prodotto – sottolinea Baudino – . La difesa è particolarmente difficile. In attesa della registrazione di prodotti fitosanitari efficaci contro questa avversità è necessario adottare pratiche agronomiche razionali volte a contenere la diffusione del fitofago”. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Valort, progetto per la valorizzazione dell’orticoltura Alla Facoltà di Agraria di Cuneo sono stati presentati i risultati del lavoro transfrontaliero realizzato in collaborazione con Coldiretti

ono stati presentati venerdì 24 febbraio presso la facoltà di Agraria dell’Università di Torino, nella sede di Cuneo, i risultati ottenuti dall’azione pilota che ha visto la collaborazione tra Italia e Francia nel progetto Valort (Valorizzazione della qualità dell’orticoltura transfrontaliera), partendo da una ricerca applicata per la diffusione di metodi

di coltivazione biologici ed ecosostenibili per la sicurezza alimentare. Il progetto, che è stato cofinanziato attraverso il programma di cooperazione Alcotra Italia-Francia 2007/13 e coordinato dalla Camera di Commercio di Cuneo nel ruolo di capofila, ha coinvolto i territori della provincia cuneese e il

dipartimento delle Alpi Marittime, mirando a portare l’orticoltura a livelli di eccellenza. Il processo di innovazione è nato dalla ricerca svolta dai dipartimenti Agroinnova e Divapra dell’Università degli Studi di Torino e si è sviluppato attraverso la ricerca applicata, svolta dal CReSO presso il Centro sperimentale di Boves, per concludersi nel

ROSSO

trasferimento dei risultati alle aziende orticole, assicurato dai tecnici della Coldiretti di Cuneo. Sul versante francese, la filiera di ricerca ha coinvolto l’Inra Centre Paca (Ente Nazionale per la Ricerca in Agricoltura), l’APREL (Association Provençale de Recherches et Expérimentations Légumières) e la Chambre d’Agriculture des AlpesMaritimes. Aziende agricole e consumatori rappresentano i destinatari delle azioni di promozione e di diffusione dei risultati ottenuti dall’azione congiunta, svolta dai diversi attori nell’ambito di questo progetto. Per avere ulteriori informazioni: progetti.comunitari@cn.camcom. it - tel. 0171/318744-743-824; www.cn.camcom.gov.it/valort m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Vino biologico: L’UE vara il regolamento

l Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha approvato, mercoledì 8 Febbraio 2012, le norme comunitarie per la produzione di “vino biologico”, che saranno pubblicate nelle prossime settimane sulla Gazzetta ufficiale dell’UE. In base al nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012, i viticoltori biologici potranno utilizzare il termine “vino biologico” sulle etichette. Inoltre, l’etichetta deve riportare il logo biologico dell’UE e il numero di codice del competente organismo di certificazione e rispettare le altre norme in materia di etichettatura del vino. Le norme attualmente in vigore, infatti, concernenti il “vino ottenuto da uve biologiche” non coprono l’intero processo di vinificazione. Il settore vitivinicolo è l’unico al quale ancora non si applica integralmente la normativa dell’UE sulla produzione biologica, prevista dal reg. (CE)

n. 834/2007. Si ricorda che attualmente non esistono norme dell’UE o definizioni applicabili al “vino biologico”. La certificazione biologica è prevista soltanto per le uve e attualmente la sola dicitura consentita è “vino ottenuto da uve biologiche”. La nuova normativa in materia di vinificazione biologica introduce una definizione tecnica di vino biologico che è coerente con gli obiettivi e i principi dell’agricoltura

pullman Domenica 11 marzo – in

evra – Salone dell’Auto

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17-18 marzo – in pullma

Lucca, le camelie di Capannori ed il Teatro più o trian piccolo del mondo a Ve

pullman Domenica 25 marzo – in

San Remo in Fiore

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biologica enunciati nel reg. (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica. Il regolamento stabilisce le tecniche enologiche e le sostanze autorizzate per il vino biologico. Una di queste norme fissa il tenore massimo di solfito per il vino rosso a 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé a 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30 mg/l

quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l. Il nuovo regolamento stabilisce l’insieme di pratiche enologiche e di sostanze, quali quelle definite nel reg. (CE) n. 606/2009 relativo all’organizzazione comune del mercato (OCM) vitivinicolo, da utilizzare per i vini biologici. Ad esempio, non sono consentiti l’acido sorbico e la desolforazione e il tenore dei solfiti nel vino biologico deve essere di almeno 30-50 mg per litro inferiore al livello dell’equivalente vino convenzionale (a seconda del tenore di zucchero residuo). Oltre a queste regole specifiche, si applicano anche le norme generali in materia di vinificazione stabilite dal regolamento sull’OCM nel settore vitivinicolo. In aggiunta a dette tali pratiche enologiche, il “vino biologico” deve, ovviamente, essere prodotto utilizzando uve biologiche quali definite nel reg. (CE) n. 834/2007. m

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Pasqua a Ferrara e Delta

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012 Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

Nuovo corso di agricoltura biologica a Mondovì

el mese di Marzo l’attività dell’Associazione Produttori Biologici Terramica sarà incentrata sullo svolgimento di un nuovo Corso di formazione rivolto alle aziende biologiche della provincia di Cuneo. Il Corso affronterà numerosi argomenti di stretta attualità e di grande importanza per il settore dell’Agricoltura Biologica. Come sempre il Corso è stato organizzato con un taglio volto a fornire alle aziende le nozioni tecniche necessarie alla corretta gestione delle coltivazioni condotte con il metodo dell’Agricoltura Biologica. Interverranno docenti di provata

esperienza nel settore quali i tecnici del Servizio 4A Coldiretti, che quotidianamente prestano la loro attività a servizio delle aziende biologiche del territorio, oltre al Settore fitosanitario regionale, che permetteranno ai partecipanti di acquisire nozioni tecnico-pratiche di immediata applicazione a livello aziendale. Nello specifico le serate tratteranno aspetti relativi a: Sovescio e biofumigazione in agricoltura biologica – Castanicoltura – Viticoltura biologica. Il Corso prevede la necessità da parte delle aziende di partecipare a tutte e tre le serate. Alle aziende partecipanti

verrà rilasciato al termine della corsualità l’attestato di frequenza. Le tre serate si svolgeranno come di seguito: 1. MARTEDÌ 13 MARZO: Mantenimento della sostanza organica – sovescio – biofumigazione e tecniche di agricoltura biologica. Docente: p.a. Forneris Mauro – Servizio Tecnico 4A. Luogo: Ufficio Zona Mondovì – Via Biglia, 5. 2. MARTEDÌ 20 MARZO: Problemi emergenti del castagno – gestione biologica. Docente: Dr. Bosio Giovanni Settore fitosanitario regionale. Luogo: Ufficio Zona Mondovì – Via Biglia, 5.

3. MARTEDÌ 27 FEBBRAIO: Patogeni della vite – difesa biologica. Docente: agrot. Vivalda Giuseppe – Servizio Tecnico 4A. Luogo: Ufficio Zona Mondovì – Via Biglia, 5. Tutte le serate avranno una durata di 3 ore dalle 20:00 alle 23:00 con ritrovo ore 19:30. L’iscrizione dovrà avvenire mediante la compilazione del modulo di preadesione allegato da far ritornare direttamente all’attenzione di Marcello Pellegrino al numero di fax 0171/447300 o via mail marcello.pellegrino@coldiretti. it. Per informazioni: 0171/447349 366/6392624. m

MODULO DI PRE-ADESIONE AI CORSI

Dati del partecipante Cognome e Nome Data e luogo di nascita Codice Fiscale Indirizzo – Comune – CAP Telefono / cellulare E-mail Titolo di studio Posizione in azienda

Titolare ❏

Socio ❏

Coadiuvante ❏

Dipendente ❏

Altro

❏

Dati dell’azienda Ragione sociale Nome titolare Con la presente manifesto il mio interesse per il corso indicato con la crocetta. Corso prescelto ❏ AGRICOLTURA BIOLOGICA

ore 9

Sede del Corso UFFICIO ZONA MONDOVÌ, Via Biglia 5

Data

Periodo inizio corso marzo 2012

Firma

Preso atto dell’informativa disponibile presso gli uffici INIPA acconsento al trattamento dei miei dati personali per i fini indicati dall’articolo 13 del D. lgs del 30/06/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” È possibile inviare il presente modulo di pre-adesione all’ e-mail marcello.pellegrino@coldiretti.it o tramite fax al 0171/447300. Data

Firma per consenso dell’interessato

Per informazioni: Marcello Pellegrino tel 0171/447349

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e-mail: marcello.pellegrino@coldiretti.it

TERRAMICA

N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Torna a Savigliano la fiera del biologico “CamBio… per un’altra Terra” Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

Savigliano torna per il secondo anno consecutivo la fiera “CamBio…per un’altra Terra”, manifestazione dedicata esclusivamente alle aziende certificate biologiche. Quest’anno la manifestazione non sarà più in concomitanza con la Fiera della Meccanizzazione ma verrà posticipata al 20 di maggio inserendosi all’interno della mostra-mercato Quintessenza, giunta alla sua 15a edizione e ormai appuntamento fisso per migliaia di visitatori proponendo erbe, spezie e fiori. Grande novità di quest’anno sarà la presenza di un’area

interamente dedicata al mondo del biologico, che si svolgerà domenica 20 maggio dalle ore 9:00 alle ore 19:00 all’interno di uno dei due Chiostri siti nel centro storico di Savigliano (Chiostro dell’Università oppure Chiostro di San Pietro). L’obiettivo sarà quello di dare la possibilità al visitatore di incontrare in vendita diretta le aziende biologiche del territorio che potranno far conoscere il proprio prodotto certificato. Sarà quindi un’occasione di visibilità per le aziende biologiche di Terramica che proporranno direttamente al visitatore le proprie eccellenze aziendali.

L’evento è organizzato dall’Ente Manifestazioni di Savigliano che effettuerà investimenti sulla comunicazione, con lo scopo di elevare ulteriormente l’attenzione mediatica dell’evento. Le Aziende che intendono partecipare dovranno compilare l’apposito modulo di iscrizione per permettere all’Associazione Produttori Biologici Terramica di acquistare gli spazi espositivi ed allegare il Certificato di Conformità al Biologico obbligatorio per accedere alla manifestazione. Tali spazi, che come noto hanno un costo, saranno ad intero carico di Terramica che

Adeguamento dei trattori agricoli o forestali ai requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro previsti al punto 2.4 della parte Il dell’allegato V del D.Lgs. 81/08. La nostra ditta produce e installa su ordinazione, il telaio adatto ad ogni trattore nel pieno rispetto delle linee guida dell’ISPESL. Forniamo ed installiamo inoltre il sedile con cinture di sicurezza.

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li mette a disposizione dei propri soci che parteciperanno alla predetta manifestazione. La partecipazione per le nostre aziende è gratuita. Le aziende interessate a partecipare dovranno contattare l’Associazione Produttori Biologici Terramica, per procedere alla compilazione del modulo di adesione e per il perfezionamento dell’iscrizione, telefonando ai seguenti numeri: 0171/447248 – 349 oppure via mail terramica.cn@coldiretti.it o via fax 0171/447300.

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Oli e fluidi lubrificanti per motori: rivenditori tenuti a predisporre l’impianto di stoccaggio

ualunque rivenditore di oli e fluidi lubrificanti per motori, compresi quelli per le macchine agricole, anche se non effettua la sostituzione dell’olio, è obbligato a predisporre e rendere disponibile al pubblico un impianto per il relativo ritiro e stoccaggio. Lo stabilisce la sentenza 15 novembre 2011, n. 23864 dalla seconda sezione della Corte di Cassazione chiamata ad esaminare la corretta interpretazione dell’articolo 6 del D.lgs. n. 95 del 1992 che, al terzo comma, recita: “Chiunque esercita l’attività di rivendita al dettaglio di oli e fluidi lubrificanti per motori, ivi inclusa la vendita di lubrificanti di navi e natanti di qualsiasi genere presso scali, darsene, attracchi pubblici o privati, marittimi, lacuali o fluviali, è obbligato a: a) mettere a disposizione della propria clientela ed esercire un impianto attrezzato per lo stoccaggio dell’olio usato; b) ritirare e detenere, a norma del presente articolo l’olio usato estratto dai motori presso i propri impianti; c) consentire, ove non vi provvede direttamente nel caso che non effettui la sostituzione, a titolo gratuito che il consorzio installi presso i locali in cui è

svolta la attività un impianto di stoccaggio degli oli usati a disposizione del pubblico”. Nello specifico, ad aver destato dubbi è quanto disposto dalla lettera c) che, secondo l’interpretazione della parte ricorrente, esenta il rivenditore che non effettui il cambio dell’olio dall’installazione dell’impianto per il relativo stoccaggio essendo previsto, in tal caso, l’intervento – a titolo gratuito – del Consorzio Obbligatorio Oli Usati (C.O.O.U.). La tesi sostenuta, sempre secondo l’opinione della ricorrente, sarebbe altresì

supportata dalla previsione (D.m. 392/1996, articolo 2) che i rivenditori al dettaglio che non effettuino la sostituzione dell’olio espongano una targa ben visibile “che inviti gli acquirenti a non disfarsi dell’olio usato e a conferirlo nell’apposito centro di stoccaggio”. Di fronte a questa ricostruzione la Corte di Cassazione ha preso posizione stabilendo, innanzi tutto, che quanto previsto non è derogatorio e non esime, perciò, il rivenditore che non si occupi della sostituzione dell’olio dall’adempiere gli obblighi descritti per tutti i rivenditori,

posto che gli adempimenti sono riferiti a “chiunque” eserciti attività di rivendita al dettaglio di oli e fluidi lubrificanti per motori. In secondo luogo, la Suprema Corte, riferendosi alla targa da esporre per invitare gli acquirenti a conferire l’olio usato in un apposito centro di stoccaggio, chiarisce che il disposto dell’articolo “non può che riferirsi ad un impianto ubicato presso i locali in cui si svolge l’attività di rivendita”. Ad una più attenta lettura della norma, infatti, si comprende che lo scopo della targa è solo ed esclusivamente quello di evitare che gli acquirenti si disfino dell’olio usato “disperdendolo nell’ambiente” e che, invece, lo conferiscano adeguatamente presso l’impianto di stoccaggio, senza alcun riferimento all’ubicazione dello stesso. Nessuna differenza, quindi: anche il rivenditore che non si occupi del cambio dell’olio resta tenuto, secondo la Cassazione, all’installazione di un impianto attrezzato per lo stoccaggio presso i propri locali, sempre qualora a tale incombenza non provveda il Consorzio Obbligatorio Oli Usati e, in tal caso, il rivenditore dovrà consentirne l’intervento. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2012

ome previsto dalla legge, all’inizio di ciascun anno le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita. Il meccanismo consiste nell’attribuire per l’anno in corso, in via previsionale, il relativo incremento ed in via definitiva quello riferito all’anno trascorso. Con il D.M. del 18 gennaio 2012, i Ministeri competenti hanno fissato nella misura del 2,6% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l’anno 2012 e fissa nella misura dell’ 1,6% l’aumento definitivo di perequazione automatica per l’anno 2011. L’INPS ha, pertanto, provveduto a quantificare la differenza fra l’1,4%, attribuito in via previsionale per l’anno 2011, e l’1,6% che rappresenta l’indice di rivalutazione definitivo pagando il conguaglio a credito, eventualmente spettante, con la rata di gennaio 2012. Si informa inoltre che il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n.214, ha stabilito che “per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione automatica è riconosciuta esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il

trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento”. Gli aumenti degli importi di pensione per l’anno 2012 seguono, pertanto, le variazioni

come dalla tabella sottostante. L’INPS ha comunicato che sono in corso di spedizione ai pensionati i modelli Obism riportanti le informazioni relative all’importo

mensile delle pensioni spettanti per l’anno 2012. Gli uffici EPACA della Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito. m

Variazioni INPS per imprenditori agricoli

coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli sono tenuti ai sensi della legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: - iscrizioni e cancellazioni di unità attive; - acquisti e vendite terreno; - affitto e dismissione di terreno; - cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Infatti, tali situazioni possono incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. Tali variazioni vanno segnalate all’INPS, tramite il Patronato Epaca, entro 90 giorni dalla decorrenza delle stesse. Di conseguenza tutte le situazioni che si sono modificate a fine anno 2011, dovranno essere trasmesse entro il prossimo 31 marzo 2012. m

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

29 FEBBRAIO COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA 2012 Entro tale data i soggetti IVA persone fisiche, società ed enti obbligati ad effettuare la liquidazione ed i versamenti IVA mensili o trimestrali debbono trasmettere in via telematica la comunicazione annuale dei dati IVA riferiti all’anno 2011. Sono esonerati dall’obbligo delle comunicazioni annuali IVA le persone fisiche che hanno realizzato nell’anno 2011 un volume d’affari inferiore a euro 25.000,00. REGISTRAZIONE CONTRATTI D’AFFITTO Entro tale data scade il termine per registrare i contratti di affitto stipulati nel corso dell’anno 2011 per i quali è possibile la registrazione cumulativa.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39,secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. CONSEGNA MODELLI CUD E CERTIFICAZIONI PER LAVORO AUTONOMO I datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel corso dell’anno 2011 devono consegnare entro tale data ai lavoratori la certificazione attestante i compensi corrisposti. Entro lo stesso termine i sostituti d’imposta devono consegnare le certificazioni relative alle somme erogate nel 2011 riferite a redditi di lavoro autonomo e soggette a ritenuta d’acconto.

15 MARZO IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve

essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di febbraio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrate entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè febbraio.

16 MARZO VERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle dichiarazioni annuali IVA 2011 senza maggiorazione. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2011 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000, se prestazione di servizio o di euro 700.000 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di febbraio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 3 trimestre 2011 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi. m

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ELENCHI CLIENTI E FORNITORI “BLACK LIST”: SOGGETTI MENSILI Invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio fiscale in Paesi “black list” registrate o soggette a registrazione nel mese di gennaio 2012.

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N° 3 – 16-29 febbraio 2012

N otizie dal mondo dei cavalli

Andar per allevamenti

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el viaggio itinerante attraverso gli allevamenti equini della provincia di Cuneo ecco che arriviamo a Santa Croce di Cervasca nell’Azienda agricola di Ferrero Gianluca dove si allevano cavalli di razza Paint e Quarter. Ferrero Gianluca appassionato di equitazione western fin da bambino ha seguito un percorso formativo e di crescita che lo ha portato ad essere oggi Istruttore e docente F.I.S.E. di 3° livello di Equitazione Western. Gianluca si dedica ormai da anni con passione all’allevamento dei cavalli, nella struttura opera come cavallo da riproduzione “Mz Joe San Olena” stallone Paint Horse con mantello sorrel tobiano disponibile per la monta pubblica. Questo stallone, che vedete nella fotografia montato da Gianluca, è nipote di noti capostipiti della razza

Quarter Paint ed Appaloosa quali “Peppy San Badger”, “Colonel Freckles”, “Lucky Side Up” cavalli che hanno scritto la storia del mondo western. I suoi figlio vengono impiegati con successo in varie discipline agonistiche dell’equitazione Western quali:reining, cutting, roping, ma non solo, in quanto sono cavalli indicati in passeggiata, per la loro grande docilità e versatilita.

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Oltre all’allevamento, Gianluca data la sua esperienza di Istruttore, organizza sia corsi di base, sia corsi avanzati a seconda delle capacità dei cavalieri, ricordiamo inoltre addestra cavalli per il tempo libero e/o per l’agonismo.

Ricordiamo ai soci di inviarci il resoconto dei loro trekking per la rubrica “I Soci raccontano” all’indirizzo e-mail: acste@libero.it Per tutti gli interessati, è possibile prendere appuntamento in azienda telefonando al 338.3781221.

Si comunica che quest’anno il Comune di Cuneo organizzerà nuovamente la Fiera di Quaresima presso le strutture del Miac rinnovando la collaborazione con l’A.C.S.T.E. per il settore cavalli. Coloro che sono interessati a presentare al pubblico le loro abilità con i cavalli o presentare i loro soggetti: puledri, fattrici e stalloni sono invitati a comunicarlo alla segreteria A.C.S.T.E.. Informazioni dettagliate verranno inserite nel prossimo numero. Per contattare la segreteria A.C.S.T.E.: e-mail: acste.@libero.it • Tel. 3387049109 – 3394243330

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de “Il Coltivatore Cuneese” agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). E) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. F) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. G) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.