Il Coltivatore Cuneese n.12 agosto 2011

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N° 12 – 1-31 agosto 2011

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Sommario La ripresa economica passa attraverso scelte ponderate e strategie concrete

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Prezzi dei suini: fermare il falso Made in Italy alle frontiere e subito l’etichettatura

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Pesche: priorità da affrontare per superare la crisi

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In Piemonte i “Guardiani gialli del made in Italy”

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Storie di vita Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese

Don Bartolomeo Rinino: “quei morti del Kenya dimenticati da tutti”

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Problema lupo: precisazioni dell’assessore Sacchetto 10 “Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Hanno collaborato Sonia Abrate, Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Claudio Bono, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Viola Carasso, Elisa Catena, Marcella Cavallo, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Sara Ferrero, Nicola Fontana, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Davide Giubergia, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Laura Occelli, Franco Parola, Marcello Pellegrino, Silvio Pellegrino, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Sonia Riba, Davide Roà, Giulia Santi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 45.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 150 + IVA.  È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.

Frutta e verdura piemontesi tra le migliori in Europa e nel mondo

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Il Corsivo del Coltivatore Tutti al mare, tutti al mare! Siamo qui a farci fregare! 12 Da settembre l’informazione è più ricca: in onda Coldiretti Flash e Coldiretti Eventi

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I contenuti della manovra finanziaria di emergenza

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“Tratuma Ben” a cura dell’Agenzia 4A

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A settembre apertura bandi regionali per il settore agricolo

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Novità in materia di Sicurezza sul Lavoro

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CreditAgri Italia: il Confidi dedicato al settore agricolo

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Settore Castanicolo: richieste di Coldiretti al tavolo ministeriale

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Le aziende giovani del Cuneese alla conquista di Vinexpo a Bordeaux

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Vota il miglior Oscar Green 2011

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Lo stato di salute dell’economia piemontese secondo Banca d’Italia

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In tanti a Marmora per “Benvenuti in Alpeggio”

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“Benvenuti in Alpeggio”: un successo di pubblico

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“Benvenuti in … Cascina”

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Le novità 2011 di Coldiretti per la 36a edizione della Grande Fiera d’Estate

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Mercato di Campagna Amica alla Grande Fiera d’Estate di Cuneo

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Bando pubblico del Gal Mongioie

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La Fiera di Vicoforte dall’8 all’11 settembre

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Nella Langa Cebana un consorzio agro-silvo-pastorale

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Dalla Federpensionati Coldiretti i nuovi servizi assicurativi per gli associati

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A Murazzano la 26a Mostra interprovinciale ovini di razza Langhe

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Emergenza ungulati: Coldiretti esce dagli organismi di gestione

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Enobike alla ottava edizione: torna la pedalata enogastronomica

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Agri-TATA: al via dalla Regione il nuovo servizio all’infanzia di Coldiretti

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Lunedì 29 agosto Festa del Ricetto a Boves

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A San Rocco, la Mostra Regionale Ortofrutticola di San Sereno

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Il 4 settembre a Rivoira la mostra “Ai piedi della Bisalta”

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A Revello il 2° Concorso Provinciale “La Pesca più Buona”

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Tutte le patenti che interessano ai cavalieri

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Scadenze aziendali

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La dirigenza nazionale del Consorzio Produttori di Campagna Amica in Piemonte per il progetto delle Botteghe

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Flavescenza Dorata: su richiesta di Coldiretti, la Regione visita i vigneti del Roero

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Uve Moscato: c’è l’accordo

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Incontro con i sindaci del comitato intercomunale

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Il “Decalogo” di Coldiretti per sburocratizzare il settore vitivinicolo

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Raduno Mezzi agricoli a Sant’Anna Collarea

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Tutti i termini tecnici utilizzati in selvicoltura

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Finestre pensionistiche per i lavoratori in mobilità

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PAC Post 2013: UNCI-Coldiretti favorevole

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Dichiarazione redditi lavoro autonomo (Mod. 503 Aut.)

Bio in cifre: Piemonte al 9° posto

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8-9 ottobre arriva la Biofiera a Cuneo

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Il Marchio Ospitalità Italiana della CCIAA. Riaperto il bando per gli Agriturismo anno 2012

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64a Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo

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Il mercatino del Coltivatore

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FONDO

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La ripresa economica passa attraverso scelte ponderate e strategie concrete

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ffermare che si guarda con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari è scontato. Parimenti siamo tutti consapevoli che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell’economia italiana ed è connessa a un problema europeo di fragilità economica dei paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti d’America. Tutte queste incertezze dei mercati si traducono per l’Italia nel deciso ampliamento degli spread (il ricarico che ogni banca decide di effettuare quale proprio ricavo rispetto al tasso interbancario che in Europa si chiama Euribor) sui titoli internazionali e nella penalizzazione dei valori di borsa. Questo comporta inevitabilmente un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese. Sembrano concetti lontani dalla realtà delle famiglie e delle imprese cuneesi ma in realtà questi concetti ben si adattano alla situazione della nostra provincia. Per evitare che la situazione divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. Per realizzare uno di questi obiettivi ad ogni livello, è necessaria una discontinuità capace di realizzare la crescita vera del Paese assicurando la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione. Non è tutta farina del nostro sacco quanto abbiamo scritto, ma sono i contenuti del documento “Nuovo patto sociale per la crescita” che Coldiretti con il Presidente Sergio Marini e le

forze sociali ed economiche, da Confindustria all’Abi, dalla CGIL a Reteimprese Italia (associazione degli artigiani e dei commercianti), dalla CISL al mondo della Cooperazione, hanno presentato al Governo ed in particolare al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Coldiretti è ben consapevole che i problemi dell’Italia non si risolvono con la finanza, ma se questa langue, viene a mancare la sponda naturale per consentire alle imprese agricole e non di riattivarsi sul mercato. In questi giorni abbiamo assistito al crollo dei prezzi delle pesche. Le proteste organizzate a Torino come in altre parti d’Italia da Coldiretti sono servite a smuovere la Commissione Europea che ha aumentato a 26,9 centesimi al chilo i massimali dei ritiri di pesche e nettarine all’industria con retroattività al 19 luglio. Troppo poco per risollevare il prezzo delle pesche e nettarine anche perché le OP che devono gestire l’intervento, dovrebbero integrare la parte di prezzo non gestito dalla Commissione con i fondi dei piani operativi e tale integrazione andrebbe a ridurre il budget degli stessi, il mercato rischia quindi di non

decongestionarsi. Ma è proprio la misura adottata che è vecchia. Coldiretti punta al mercato reale e ritiene che sia urgente elaborare una strategia con l’agroindustria che deve assorbire non solamente le eccedenze del mercato, ma differenziare la destinazione finale del prodotto che vede i calibri più alti destinati al mercato del prodotto fresco. A Milano, in Piazza Affari davanti alla Borsa, i suinicoltori di Coldiretti hanno lanciato l’ennesimo grido d’allarme: prezzi alla stalla troppo bassi, aumento del costo delle materie prime, crollo dei consumi fanno sì che la suinicoltura italiana come il resto della zootecnia da carne, lavori in perdita da alcuni anni. Se non altro la protesta è servita per un protocollo di intesa sulla filiera suinicola presentato presso il Ministero dell’Agricoltura. In particolare si tenta di dare una strategia comune per svolgere azioni di sistema concrete. Si è ottenuto che siano quattro i punti su cui operare: valorizzazione delle carni fresche attraverso la filiera del suino leggero italiano e del suino Padano, l’organizzazione dell’offerta suinicola in rete e azioni finanziarie con Ismea.

Infine la riduzione delle barriere all’export delle nostre carni e l’applicazione dell’etichettatura d’origine delle carni fresche. Ma soprattutto, da subito, saranno attivati maggiori controlli sulle importazioni e l’approvazione dei decreti applicativi della legge nazionale sull’etichettatura per consentire di rendere riconoscibile al consumatore italiano non soltanto la provenienza della carne fresca di maiale, ma anche quella dei trasformati che rappresentano il 70% della produzione suinicola del nostro Paese. Vedremo. Certo la situazione è complessa. Se poi consideriamo che proprio in questi giorni il Consiglio di Amministrazione della MARR S.p.A. società del gruppo Cremonini attiva in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari, ha approvato la relazione finanziaria semestrale registrando ricavi totali pari a 600,7 milioni di euro con una crescita del 6,3% rispetto ai 565,3 milioni di euro raggiunti durante lo stesso periodo del 2010, si ha davvero la conferma che il problema non sta né nella produzione né nei consumi, ma nelle componenti intermedie della filiera che continuano a fare business nonostante la crisi delle famiglie e dei produttori. Intanto, un po’ di colpe vanno attribuite anche ai consumatori: in Italia ogni famiglia spende mensilmente 19,71 euro per l’acquisto dell’acqua minerale contro i 12,00 euro mensili per comprare il vino. Non sarebbe male se tornassimo bere l’acqua del rubinetto e consumassimo un pochino più di buon vino. Evidentemente le rotelle del cervello dei consumatori si sono un po’ troppo arrugginite in questi anni! m


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Prezzi dei suini: fermare il falso Made in Italy alle frontiere e subito l’etichettatura

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aggiori controlli all’importazione e l’approvazione dei decreti applicativi della legge nazionale sull’etichettatura per rendere riconoscibile al consumatore italiano la provenienza della carne fresca di maiale e quella dei trasformati, che rappresentano il 70 per cento della produzione suinicola del nostro paese. Lo ha chiesto Coldiretti, con una significativa manifestazione a Milano, martedì 26 luglio, davanti alla Borsa Merci. Ad accompagnare la delegazione composta da 100 suinicoltori del Piemonte vi erano anche Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte: “Gli allevamenti piemontesi sono costretti a lavorare in perdita, vittime di un mercato, in cui da una parte vi è la diminuzione dei consumi, dall’altra l’aumento dei costi di produzione. Per salvare gli allevamenti e la vera salumeria made in Italy, bisogna sostenere l’economia reale, che è alla base del successo delle nostre produzioni nel mondo, ma che è sotto l’attacco delle manovre finanziarie internazionali”.

Davanti alla Borsa Merci di Milano, è stato anche distribuito il prosciutto crudo di Cuneo, che ha recentemente ottenuto la DOP. Conclude Rivarossa: “Abbiamo portato il crudo di Cuneo, per testimoniare che nei nostri allevamenti, i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”: questo è il vero Made in Italy, mentre sul mercato è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, che in realtà arrivano

dall’estero e non hanno nulla a che fare con la qualità del prodotto nazionale. Per questo, chiediamo che vengano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichettatura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno, che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti”. Nel tavolo suinicolo, convocato dal ministro per le politiche agricole Saverio Romano il giorno stesso della manifestazione di Coldiretti a Milano, sono state illustrate le linee del piano di settore che a metà settembre dovrà essere valutato dalla conferenza Stato-Regioni. È indispensabile ora partire con un piano di ristrutturazione che preveda disposizioni per il congelamento, per due anni, della situazione debitoria delle imprese di allevamento, misure per evitare azioni speculative sulle materie prime anche in relazione

all’utilizzazione del mais nella produzione di biogas, l’attivazione di un piano per la produzione di suini leggeri allevati in italia e contratti per la fornitura di suini all’industria, prevedendo prezzi che tengano conto dei costi di produzione. Occorre alzare i livelli di controllo alle frontiere delle carni di maiale di provenienza non solo extracomunitaria, ma anche comunitaria in modo da evitare i ricorrenti, e più volte denunciati, fenomeni di agro pirateria. m


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Pesche: priorità da affrontare per superare la crisi

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liminare dal mercato i calibri minori (C e D) e rivedere i rapporti commerciali con la GDO. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi da perseguire per la Consulta provinciale frutticola di Coldiretti, al fine di impostare una strategia che possa, nel lungo periodo, risollevare il comparto delle pesche e delle nettarine. Riunitasi lunedì 25 luglio, presso l’Ufficio Zona di Fossano, la Consulta ha rilevato come in questi ultimi tre anni il settore peschicolo abbia stentato a raggiungere una remunerazione accettabile per i produttori. L’attuale campagna sconta per di più l’effetto negativo della crisi E. coli, che pur avendo colpito nei mesi scorsi il comparto orticolo, indirettamente ha

penalizzato anche il settore frutticolo, comportando un calo generalizzato dei consumi. Consumi che stentano a decollare, a causa anche del clima che sembra autunnale. A tutto ciò si aggiunge un accavallarsi delle produzioni delle diverse regioni produttive che nelle prime settimane di luglio, ha letteralmente messo in ginocchio il mercato. Proprio

per questo motivo Coldiretti, a livello regionale, ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica organizzando in centro a Torino una manifestazione per porre l’attenzione sullo stato di crisi delle pesche, dando in beneficenza 100 quintali di pesche ad associazioni di volontariato e di assistenza sociale. In Piemonte, la coltivazione di

pesche e nettarine si sviluppa su una superficie complessiva di 6.700 ettari che danno origine ad una produzione complessiva stimabile in circa 150.000 tonnellate. La maggior parte dell’area coltivata quantificabile in circa 5.500 ettari, si sviluppa nella sola provincia di Cuneo e più precisamente nel saluzzese dove hanno sede la maggior parte delle aziende di condizionamento e spedizione. Sono impegnate nella coltivazione professionale delle pesche in Piemonte, quasi tremila famiglie imprenditrici, in cui generalmente tutta la famiglia collabora a tutte o a parte delle operazioni. Le operazioni colturali di campo, assommate alle successive operazioni di condizionamento, generano sul


AT T U A L I T À territorio un’ingente mole di lavoro subordinato che, nelle sue forme stagionali o più stabili, riguarda quasi 3.000 persone. La fase primaria costituita da produzione, condizionamento e spedizione, con le dovute variabili stagionali ed annuali, genera sul territorio piemontese la produzione di circa 120 milioni di euro a cui va aggiunto almeno un 30% che ogni anno viene destinato all’indotto. Essendo l’Italia il principale produttore europeo, la maggior parte della produzione è destinata ai mercati dell’Europa continentale e contribuisce in modo considerevole all’export piemontese, essendo una delle principali voci. A seguito della riunione della Commissione Europea lo scorso 28 luglio per trovare soluzioni all’attuale stato di crisi del mercato, il Comitato di gestione ortofrutta dell’Unione europea ha annunciato, per settembre, la ridefinizione degli importi delle indennità di ritiro per pesche e nettarine. La Commissione

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è intenzionata ad aumentare i massimali per i ritiri dagli attuali 16,49 €/q.le per le pesche e 19,56 €/q.le per le nettarine, elevandoli entrambi a 26,9 €/q.le. Si tratta di indennità co-finanziate al 50% dall’UE e previste per i ritiri in caso di crisi di mercato, da attivarsi attraverso i piani operativi delle OP per i soci delle stesse. Tale importo sarà applicato retroattivamente, a partire dal 19 luglio. La Consulta ha poi rilevato come

la crisi attuale evidenzi i limiti strutturali della filiera, con una fase distributiva divenuta in questi ultimi anni prerogativa di pochi buyer della GDO, che ormai agiscono pressoché in regime di oligopolio. Le imprese agricole pagano più di tutti tale impostazione, essendo il primo anello della filiera produttiva, ma l’ultimo in termini di ritorno del reddito. I tempi di pagamento sono oggi sempre più lunghi e, oltre a non consentire

7 un’adeguata remunerazione degli investimenti fatti, rischiano di mettere le aziende in seria crisi di solvibilità. In alcuni casi, nonostante le aziende percepiscano remunerazioni molto basse, dall’altra il consumatore non vede diminuire i prezzi alla vendita. La soluzione proposta dalla Consulta è quindi quella di eliminare i calibri inferiori dal mercato (C e D), nell’ottica di ridurre l’offerta di prodotto, e quindi di eliminare preventivamente quelle eccedenze che in annate di abbondanza di produzione, rischiano di saturare il mercato. La Consulta si farà pertanto portatrice ai vari livelli, regionale, nazionale e comunitario, della richiesta di una legislazione che stabilisca il divieto di immettere sul mercato i calibri inferiori. Come da ordine del giorno, la Consulta frutticola di Coldiretti ha rinnovato la fiducia al presidente Giovanni Arnaudo, confermandolo per il prossimo quadriennio. m


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In Piemonte i “Guardiani gialli del made in Italy”

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oldiretti Piemonte ha organizzato venerdì 22 luglio in Piazza San Carlo a Torino l’iniziativa “Pesca della Solidarietà”: 10.000 chilogrammi di pesche sono stati smistati in piazza e, dopo la conferenza stampa, sono stati consegnati con 10 pulmini a diversi Centri di accoglienza. Per mettere a conoscenza di tutti i cittadini un’assurdità economica senza confronti, che i ricavi in campo da parte dei frutticoltori non coprono i costi di produzione, Coldiretti ha avviato contatti con le principali associazioni che forniscono accoglienza ed assistenza ai nuovi poveri ed alle persone economicamente disagiate. Su indicazione della Caritas del Piemonte, all’iniziativa hanno aderito il Gruppo Abele, il

Banco Alimentare del Piemonte, il Sermig e la Mensa dei Francescani. “Abbiamo scelto una nuova strada per evidenziare un problema che assilla le nostre imprese frutticole – dicono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte –. Per denunciare il basso prezzo delle pesche in campo, piuttosto che procedere alla loro distruzione e successivo interramento, abbiamo preferito donarle alle categorie più deboli. Un modo per comunicare che l’impresa agricola non può più sostenere economicamente una situazione di pesantezza del mercato, dove nell’ambito della filiera i centri di condizionamento e di vendita scaricano i loro costi anche sui consumatori, andando a colpire l’anello iniziale e quello

finale. Facciamo incontrare così i soggetti che operano verso la parte debole della società con la vera economia territoriale che sa esprimere anche il buon senso, richiamato dal nostro presidente confederale Sergio Marini, pochi giorni fa al Palalottomatica di Roma”. In occasione dell’iniziativa della “Pesca della Solidarietà”, sono stati presentati ufficialmente “I Guardiani Gialli del Made in Italy”: volontari di Coldiretti che, a difesa del made in Italy e del made in Piemonte, ai quali è affidato il compito di verificare che nei negozi e nei supermercati la tracciabilità dei prodotti alimentari sia garantita, per evitare le speculazioni a danno delle produzioni italiane e, in particolare, di quelle locali. “Coldiretti inaugura una forma di vigilanza a tutela del made in Italy e dei consumatori: i Guardiani del Made in Italy

avranno una maglietta e un basco gialli contraddistinti da uno speciale logo identificativo in cui il simbolo di Coldiretti si accompagna a spighe alate – dice Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte – e saranno facilmente riconoscibili dai consumatori. Nel nostro Paese, il compito di vegliare sulla tutela igienico-sanitaria degli alimenti, con compiti preventivi, spetta al Servizio sanitario nazionale, mentre al Nucleo antisofisticazioni – NAS, e alla Guardia di Finanza, nelle rispettive competenze, è affidato il compito di reprimere gli illeciti. Proprio in questo ambito, i nostri volontari segnaleranno ogni situazione sospetta riguardante la genuinità e la sicurezza di un prodotto alimentare, dopodiché Coldiretti provvederà a denunciare le eventuali anomalie riscontrate direttamente agli organi preposti”. m


R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I

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on Bartolomeo Rinino ha nel cuore i poveri dell’Africa. È nato l’8 ottobre 1941 a Cherasco: “I miei genitori lavoravano la terra, da bambino giocavo con i birilli, le pietre, l’acqua (i giochi con i quali giocano oggi i bimbi africani)”.

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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

IL SOGNO DI SERVIRE IL SIGNORE Pensava di farsi prete? “È una idea che è lentamente maturata in me, io sono entrato in Seminario ad Alba in prima Media ed ho dei ricordi bellissimi di quella stagione. Sognavo di servire il Signore”.

Lei che idea si è fatto? “Negli anni 80, hanno cercato il petrolio. Gli scarti chimici sono stati interrati in grosse buche e le falde dell’acqua sono profondamente inquinate. Nelle falde, ci sono diversi veleni ed è stata riscontrata anche la presenza di radioattività”.

Quando è stato ordinato sacerdote? “Il 21 giugno 1966. Ho avuto la fortuna di incontrare delle belle figure di preti che sono stati punti di riferimento importanti. Quando torno in Italia sento il bisogno di passare in Seminario ad Alba, la mia casa, in cappella, a dire una preghiera”.

E lei? “Ho provato a muovermi. Ho fatto analizzare l’acqua, la popolazione l’ho informata, ma la gente è rassegnata. Sono andato da parlamentari ed anche dal vescovo cattolico, ma non succede assolutamente nulla. Quei morti non sembrano interessare nessuno”.

Dove ha fatto il parroco? “Sono stato a Mango e a Priocca, poi il sogno di essere missionario è diventato realtà”. Quando è partito per l’Africa? “Nell’ottobre 1972, destinazione il nord del Kenya, dove la Diocesi di Alba aveva già sei preti “fidei donum” inviati nella Diocesi di Marsabit, fondata da monsignor Cavallera di San Benigno”. IL VECCHIETTO DI SAN BENIGNO Ricorda il primo impatto con l’Africa? “È arrivato un vecchietto a prendermi, piccolino. È uscito da una casetta di legno, era il vescovo Cavallera, uomo semplice e alla buona. Poi ho incontrato Padre Manfredi, un missionario di Mondovì, che mi ha detto: “Ora per un anno osserva la realtà, impara e stai zitto. Prega e cerca di capire”. Lei è ci è riuscito? “Ho sempre tenuto a mente quel consiglio”.

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E ora cosa pensa di fare? “Con alcuni amici stiamo ragionando su cosa si può fare”.

Gli africani come sono? “Creature come noi, soffrono ed amano come noi. Hanno dei progetti e dei desideri come noi”.

Lei è stato in Africa a più riprese? “Sono tornato nel 1984, mio padre stava male per un ictus, poi è mancato un mio fratello. Nel 1995 sono stato richiamato in Africa dal vescovo di Marsabit, dopo tre anni sono tornato in Italia. Nel 2005 sono di nuovo tornato in Africa, dopo aver fatto il parroco a Roreto”.

I problemi quotidiani? “Ci sono dei problemi molto grossi, che partono dall’ignoranza, dalle superstizioni, dallo schiavismo. La ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. Ci sono situazioni di grande povertà, grandi squilibri e grandi ingiustizie”.

In questi anni lei ha operato tra Marsabit e il lago Rodolfo: è vero che ci sono molti tumori? “In media, ci sono tre sepolture alla settimana per tumori, su una popolazione di 10 mila abitanti. Pare però che nessuno sia interessato a questo”.

Quale realtà ha conosciuto? “Situazioni di grande povertà. La fame e le carestie. Dove c’è l’uomo c’è Dio, amare gli uomini è amare Dio”.

SANTI E PECCATORI Contento di essere missionario? “Certo!”. La Chiesa cattolica? “La Chiesa è di Dio, ma è fatta di santi peccatori”. Quando rientra in Italia cosa pensa della società in cui viviamo? “Una volta ero più influenzato, oggi guardo le persone in faccia. Il benessere ha aggiunto problemi. Quando un figlio ascolta certe sirene e non sente più le voci dei genitori, nascono grossi disagi”. Come vede il suo futuro? “Ho 70 anni. Mi avevano diagnosticato un brutto male, ma è stato un falso allarme. Deciderà il buon Dio. Nulla accade per caso, c’è un progetto di Dio per ciascuno di noi”. i


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Problema lupo: precisazioni dell’assessore Sacchetto

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n risposta alle recenti critiche nei confronti della presa di posizione dell’Assessorato in materia di lupo, tengo a sottolineare alcuni aspetti. La Regione Piemonte non è contro il lupo, ma si schiera con convinzione dalla parte del pastore e del fondamentale ruolo che ricopre nella società a favore della conservazione degli habitat montani. L’Assessorato Regionale all’Agricoltura sostiene da tempo il Progetto Propast con l’Università degli studi di Torino (Dipartimento di Scienze Zootecniche), studio che si propone di analizzare la sostenibilità dell’allevamento pastorale, l’individuazione e l’attuazione di linee di intervento e di supporto. Frequenza e gravità degli attacchi, uniti all’assiduità degli avvistamenti di branchi, inducono da un lato a ritenere sottostimate le valutazioni sin qui eseguite concernenti la numerosità della specie sul territorio regionale e palesano dall’altro i gravi disagi che la presenza della specie lupina genera nelle aree montane. Le misure finora adottate (tra le altre, apposite recinzioni protettive) si sono rivelate insufficienti, il lupo non ha più timore dell’uomo come un tempo.

I sistemi pastorali alpini rappresentano un esempio di integrazione armonica tra vocazione territoriale e processi produttivi: essi implicano un impiego accorto delle produzioni foraggere locali, determinanti i tipici paesaggi che contraddistinguono le nostre montagne. L’ambiente montano si basa su equilibri “delicati”, garantiti esclusivamente da una gestione costante nel tempo, finalizzata alla salvaguardia del territorio stesso e delle sottostanti pianure dai rischi sempre più attuali originati dall’abbandono e dal conseguente dissesto idrogeologico. L’abbandono dell’attività pastorale montana determina

la riduzione della variabilità floristica ed animale. I dati dell’Università di Torino confermano, a tal proposito, che un pascolo abbandonato registra una capacità di assorbimento dell’acqua meteorica inferiore del 20% rispetto ad un pascolo correttamente utilizzato: tale deficit si traduce in concreti problemi di assetto idrogeologico del territorio e conseguenti potenziali fenomeni calamitosi a valle. La rilevanza ricoperta dall’attività pastorale e’ inoltre statuita dalla normativa europea: i Regolamenti CE n. 1782/2003, n. 1698/2005 e n. 1974/2006 impongono la conservazione delle terre investite a pascolo e, di conseguenza, dispongono il dovere di intervento qualora si verifichino potenziali fenomeni di abbandono. L’unica modalità attraverso la quale si può conservare un pascolo, e l’ecosistema ad esso connesso, è quello di condurre un’attività pastorale costante. Ancora, il documento recentemente approvato in Commissione Agricoltura della Camera, recita: “L’articolo 9 della Convenzione del 19 settembre 1979 per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa (Convenzione di Berna) ammette, in presenza

di determinati presupposti, delle deroghe alle rigorose disposizioni contemplate per le specie animali elencate nell’Allegato II (specie assolutamente protette). Sempreché non vi sia altra soluzione soddisfacente e la deroga non nuoccia alla sopravvivenza della popolazione interessata, gli animali delle specie in questione possono essere abbattuti per prevenire, tra l’altro, danni importanti al bestiame (ad esempio, nel caso del lupo) o nell’interesse della sicurezza pubblica”. Analoga presa di posizione in Francia da parte del Ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet la quale, il 27 luglio, ha proposto di adattare il protocollo di protezione del lupo alla realtà dell’espansione della popolazione, permettendo agli allevatori di abbattere i lupi nelle zone riconosciute a rischio di attacco. La richiesta di abbattimenti programmati nella Regione Piemonte si basa esclusivamente sulla presa in considerazione di dati scientifici oggettivi e sul dovere di rispettare precise normative italiane ed europee. Claudio Sacchetto, Assessore Regionale Agricoltura e Foreste, Caccia e Pesca


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Frutta e verdura piemontesi tra le migliori in Europa e nel mondo

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prodotti piemontesi sono controllati e presentano caratteristiche qualitative eccellenti. “La lettura del recente rapporto di Legambiente dal titolo ‘I pesticidi nel piatto’, inerente la possibile presenza di residui chimici all’interno di frutta e verdura, rappresenta l’ennesimo rischioso e gratuito allarme che colpisce ingiustificatamente il settore ortofrutticolo piemontese – commenta in una comunicazione ufficiale la Regione Piemonte, che si schiera in difesa del comparto ortofrutticolo regionale –. Il settore si contraddistingue per l’alta qualità. A confermare l’eccellenza dei prodotti

della terra piemontese sono i risultati emergenti dai continui monitoraggi costantemente applicati attraverso l’azione dell’Ipla, l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente”. L’Ipla dal 1998 effettua severi controlli sul territorio: fino al 2006 l’attività fu sostenuta dal Ministero per le Politiche Agricole, in seguito la Regione Piemonte si è incaricata della copertura finanziaria, giudicando tali controlli indispensabili per il mantenimento di un’agricoltura sana e credibile. I dati delle analisi condotte in questi anni fotografano una situazione estremamente positiva, i prodotti ortofrutticoli

piemontesi sono “puliti” e denotano una salubrità superiore rispetto a molte Regioni del Paese: dal 2003 al 2010 sono stati analizzati circa 5.000 campioni di prodotti ortofrutticoli, acque irrigue e reflue di magazzino, suoli con sospetto di contaminazione, miele, api in areali viticoli (tra gli altri, nello specifico, 3.000 campioni di prodotti fruttiferi e 1.000 di orticoli). Gli studi su tali elementi hanno evidenziato che se negli anni intorno al 2000 i prodotti piemontesi non conformi erano circa il 2-3% della totalità, nel 2010 i prodotti con una quantità di residui non idonea erano meno dello 0,5%. Commenta l’assessore Regionale

all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “I dati scientifici denotano che in primo luogo, frutta e verdura del Piemonte sono eccellenti, i valori sono ottimali e soprattutto decisamente migliori di gran parte delle Regioni italiane, per non parlare di altri Stati europei dove i residui di agrofarmaci raggiungono cifre enormi. Va evidenziato come valori già di per sé positivi, siano esponenzialmente migliorati negli ultimi 10 anni. È ora di finirla con il lancio di emergenze e paure che mettono in ginocchio interi comparti, è giunto il momento di lasciar lavorare in pace gli agricoltori senza pregiudicare il lavoro di mesi con falsi allarmi”. m


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Il Corsivo del Coltivatore Tutti al mare, tutti al mare! Siamo qui a farci fregare!

Da settembre l’informazione è più ricca: in onda Coldiretti Flash e Coldiretti Eventi

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o lasciato a Cuneo, per la mia vacanza “mordi e fuggi” in Riviera Ligure, produttori imbufaliti, alle prese con ramassin pagati 20 centesimi al chilo, zucchine da buttare e prospettive incerte per pesche e nettarine. Sono arrivato a Bordighera e mi sono chiesto se ero ancora in Italia, a 100 chilometri dal luogo di residenza o avevo cambiato non solo Paese, ma anche continente. Al mercato del lunedì (quindi non in negozio, perché sarebbe stato ancora peggio!), lungo l’Aurelia, ramassin a due euro il chilo, pesche da 1 euro e 80 a due e passa ed infine zucchine “trombette” addirittura a 5 euro! Di qui una indagine personale sulla via della frutta. Evidentemente, qualche volenteroso porta al mare una cassetta di prugne alla volta, sale al colle di Tenda, poi scende la valle Roya e divide il costo della benzina sulla modesta quantità di prodotto, in modo da rivalutare di 50 volte la quotazione d’origine. E che dire, poi, del lavoro di raddrizzamento delle zucchine più storte, della lucidatura di quelle opache e del trucco e parrucco per tutta la frutta e gli ortaggi? “Tanto – si pensa – quand’è in vacanza il consumatore è più sprovveduto del solito, più disposto a spendere e – perché no? – anche ad essere preso per i fondelli…”. E, invece, no. Quest’anno, per la prima volta, ho visto i ramassin da due euro restare senza acquirenti, le trombette rimanere troppo a lungo in esposizione per essere ancora invitanti, la frutta lottare contro il marciume, dal momento che nessuno l’aveva considerata. Commercianti meno astuti? No, clienti più furbi. Molti, fatto tesoro dell’esperienza degli anni passati, oltre a portarsi in vacanza anche la carta igienica, han messo in auto qualche cassetta di frutta e gli ortaggi acquistati direttamente dai produttori, in azienda o sui mercatini. A questo punto resta una domanda. Non sarebbe più intelligente e commercialmente valido vendere più merce a prezzo meno elevato? Quando lo chiedo ai verdurieri liguri, mi guardano con stupore. Il livello di un negozio si misura anche dai prezzi. Meglio, dunque, tenerli alti e… buttar via l’invenduto. Chi vincerà il braccio di ferro?. m Bastian Contrari

AGRICOLA

U

n nuovo spazio informativo, a disposizione degli associati di Coldiretti e di tutto il mondo agricolo. Su You Tube sarà pubblicato un telegiornale denominato Coldiretti Flash, che verrà aggiornato settimanalmente. Sempre sullo stesso canale, sarà pubblicata un’altra rubrica dal titolo Coldiretti Eventi, che sarà aggiornata ogniqualvolta vi siano eventi che interessano l’economia agricola della Granda. Sarà possibile visionare il nuovo format, accedendo via internet tramite il sito www.cuneo.coldiretti.it. Inoltre, sarà diffuso anche dal canale tematico Terramia. Il nuovo servizio d’informazione tratterà le tematiche di maggior interesse per le imprese agricole e per i consumatori, rivolgendosi in modo particolare ai giovani che ne hanno sollecitato la realizzazione; in ogni caso, non sarà sostitutivo di Obiettivo Agricoltura, in onda su Telecupole, ogni domenica alle 12.30 e alle 19.30. m

GHIBAUDO


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attualit à

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I contenuti della manovra finanziaria di emergenza

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roprio mentre il nostro Giornale va in macchina, il Parlamento avvia la discussione per l’approvazione della manovra anti-crisi deliberata dal Governo. È dovuta intervenire la BCE (Banca Centrale Europea) perché il Governo accelerasse il varo delle misure di emergenza. Elevati i toni nelle forze di opposizione e qualche mugugno nelle forze di governo. Un grande ruolo lo ha svolto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, con determinazione, ha invitato tutti al senso di responsabilità. La proposta, ovviamente tutta modificabile da parte del Parlamento, prevede i seguenti punti: • L’abolizione di 29 Province, quelle con meno di trecentomila abitanti e sotto i tremila km quadrati. • L’accorpamento dei Comuni sotto i mille abitanti, che potrebbero essere gestiti da un sindaco senza assessori con un’erogazione dei vari servizi in capo ad Unioni di Comuni. • I Ministeri subiranno tagli per sei miliardi di euro nel 2012 e 2,5 miliardi nel 2013, esclusi i ministeri della Sanità, Pubblica Istruzione, Ricerca e Cultura. • I parlamentari, amministratori

pubblici e dipendenti statali dovranno volare in classe economica. • Relativamente ai tagli della politica, tra Regioni, Province e Comuni, saranno tagliati circa 54mila incarichi. E’ previsto un contributo di solidarietà, anche per i parlamentari, pari al 10% per redditi superiori a 90 mila euro e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. • È prevista la tassazione delle rendite finanziarie, esclusi i bot e gli altri titoli di Stato. Queste passano dal 12,5% al 20%.

• Aumenta l’aliquota Irpef degli autonomi per redditi oltre i 55mila euro, viene introdotto un contributo di solidarietà del 5% per i redditi oltre i 90 mila euro e del 10% per i redditi oltre i 150 mila euro. Agli statali, il Tfr verrà pagato con due anni di ritardo. Viene anticipato dal 2020 al 2016 il progressivo innalzamento dell’età pensionabile per le donne del settore privato. • Rischia la chiusura o l’espulsione dall’ordine chi non rilascia lo scontrino o la fattura. È prevista anche la tracciabilità di tutte le

transazioni sopra i 2.500 euro. Di seguito uno stralcio del documento che Coldiretti insieme alle altre Organizzazioni agricole, ha consegnato al Governo, in occasione della consultazione per la manovra anti-crisi. Coniugare la necessità del risanamento con scelte di Governo per la crescita dell’economia e della società. Coldiretti, insieme alle altre Organizzazioni, ritiene positivo l’impegno a proseguire il confronto tra il Governo e le Parti Sociali con specifici incontri settoriali per la crescita. Coldiretti sollecita il Governo a farsi promotore dell’apertura di un tavolo per attuare politiche incisive volte alla promozione e alla difesa del Made italy di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, come previsto dal documento sottoscritto da tutte le forze sociali e presentato al tavolo di concertazione del Governo. Migliorare la capacità competitiva delle imprese agricole e coniugare la produzione di qualità con le bellezze paesaggistiche del territorio, rappresenta una scelta di prospettiva per la nostra economia, per l’agroalimentare e per il turismo. m


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L’associazione Regionale Pensionati Coldiretti organizza per l’autunno 2011 il

Tour Inedita Toscana

Dal 7 al 10 ottobre o dall’11 al 14 novembre 2011 Tour Colori Inediti Della Toscana

Un affascinante tour nel cuore della Toscana, tra i sapori della Versiglia, la storia e la cultura di Siena e San Gimignano, l’arte e i colori di Pisa e il fascino di Lucca. Durata: 4 giorni/3 notti

Le adesioni dovranno pervenire presso gli uffici di recapito, di Zona o alla Segreteria Provinciale dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo con un acconto di € 100. Per informazioni chiamare il numero 0171.447287

Quota individuale di partecipazione: euro 265,00 (in camera doppia) Quota calcolata con un minimo di 50 persone paganti. Supplemento singola: euro 55,00 La quota comprende trasporto in pullman GT, pernottamento in Hotel 4**** in trattamento di mezza pensione, aperitivo di benvenuto, cena con intrattenimento musicale, due pranzi, visita al forno della Marocca di Casola e visita guidata di Lucca. Assicurazione infortuni, tasse e percentuali di servizio. Nella quota sono escluse le escursioni facoltative a Siena, San Gimignano e Pisa, supplemento pranzo del secondo giorno ed eventuali ingressi ai monumenti.

Adesioni entro il 20 settembre fino ad esaurimento dei posti disponibili Partenze dalle principali località del Piemonte in relazione alle adesioni pervenute.

Organizzazione Tecnica


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“Tratuma Ben� a cura dell’Agenzia 4A

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a Cantina Sociale Produttori del Barbaresco ha ospitato un importante convegno tecnico organizzato da Agenzia 4A Coldiretti con la collaborazione dell’UniversitĂ di Torino, FacoltĂ di Meccanizzazione Agricola, e con la Syngenta Crop Protection, dal titolo “Tratuma Benâ€?. Ad aprire i lavori, sono stati il presidente della cantina, Natale Vacca e il presidente di Coldiretti di Cuneo Marcello Gatto. I relatori hanno approfondito i temi del corretto impiego degli agrofarmaci e del controllo funzionale della taratura dell’atomizzatore, con interventi a cura dei tecnici dell’Agenzia 4A. Il controllo funzionale e la taratura delle macchine irroratrici è uno strumento indispensabile

per migliorare la qualità della distribuzione degli agrofarmaci e ridurre l’inevitabile dispersione del prodotto, garantendo rispetto per l’ambiente, riduzione dei costi sia nel tempo di esecuzione che di principio attivo impiegato nel trattamento per contrastare

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le fisiopatie. I tecnici 4A hanno evidenziato l’importanza della distribuzione corretta dei volumi d’acqua nei trattamenti e durante la preparazione delle miscele, e come è possibile variare (sempre utilizzando lo stesso atomizzatore) il volume d’acqua

impiegato ad ettaro, passando durante le fasi fenologiche da un trattamento con basso volume d’acqua (200 litri/HA), a volumi d’acqua normali (400 litri/HA) semplicemente cambiando il tipo di ugelli utilizzati per i trattamenti. Sono state illustrate anche la qualitĂ della distribuzione degli agrofarmaci in viticoltura, nel rispetto dei principi di agricoltura sostenibile, esponendo alcuni risultati applicativi e guardando ai futuri scenari normativi. “La ricerca e la sperimentazione – commentano Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore Coldiretti Cuneo – sono fondamentali per individuare metodologie sempre piĂš efficaci. Coldiretti, tramite l’Agenzia 4A è a disposizione delle aziende agricole, e in collaborazione con ricercatori universitari e aziende specializzate nel settore, è impegnata nelle prove tecniche e nella divulgazione di tutti gli elementi utili alla conduzione dell’aziendaâ€?. m


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Nella Langa Cebana un consorzio agro-silvo-pastorale

I

l 15 luglio scorso, presso l’ufficio Zona della Coldiretti di Ceva, si è tenuto un incontro, al quale ha partecipato l’Assessore regionale Claudio Sacchetto, per presentare i progetti del Consorzio Pastorizia delle Langhe, presieduto da Claudio Adami. Il Consorzio, costituito in data 18 aprile, si propone diversi obiettivi: - la tutela, il recupero e la valorizzazione qualiquantitativa dell’attività pastorale dei territori collinari e di montagna, tramite la

formazione di ampi spazi silvo-pastorali, controllati con recinzioni fisse o mobili consigliati da tecnici esperti; - la tutela e la valorizzazione delle razze autoctone; - la tutela e la valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente; - il recupero delle fonti di approvvigionamento idrico, strade poderali ed interpoderali anche in collaborazione con altri specifici Consorzi presenti sul territorio; - la conservazione della

biodiversità; - il miglioramento delle tecniche di pascolamento per mezzo di un tavolo tecnico specializzato che si occupi anche della formazione ed informazione; - la creazione di una rete territoriale di soggetti, pubblici e/o privati, finalizzata al rilancio della pastorizia e della sua filiera; - partecipare alla gestione collettiva e alla salvaguardia del territorio, tramite il coinvolgimento diretto delle

19 Amministrazioni Comunali e degli altri Enti Pubblici presenti sul territorio, contribuendo all’organizzazione di beni e servizi che lo preservino da dissesti idrogeologici. Tale disegno, già illustrato con grande successo a maggio ai Sindaci dei Comuni della Langa Cebana, ed ai rappresentanti della comunità montane ha destato l’interesse dell’assessore regionale che si è immediatamente reso disponibile nel coadiuvare il Consorzio Pastorizia delle Langhe per tutelare il territorio e le aziende che vi operano. Il presidente di Coldiretti Cuneo Marcello Gatto ha ringraziato l’assessore regionale Sacchetto per la disponibilità a conoscere di persona le problematiche locali e la grande attenzione dimostrata verso l’iniziativa. Con questo incontro, si sono messe le basi per una proficua collaborazione con l’ assessorato anche per recuperare le risorse economiche necessarie a proporre i primi progetti pilota che permetteranno a tutti gli allevatori di testare l’efficacia dei sistemi pascolivi. Il tecnico del Consorzio, Mauro Forneris, sta proseguendo con il lavoro di coordinamento e di progettazione dei progetti pilota che vedono coinvolti oltre all’assessorato anche l’ Università di Agraria. Il segretario di Zona Ceva e Mondovì Massimo Meineri ha segnalato che questo progetto si propone di essere capofila di iniziative simili che potrebbero nascere in tutte le aree pedemontane o collinari. m


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Dalla Federpensionati Coldiretti nuovi servizi assicurativi per gli associati

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opo la presentazione del Progetto Nazionale Assicurazioni, avvenuta in occasione dell’incontro interregionale della Federpensionati, tenutasi presso la Federazione Regionale di Coldiretti Piemonte, prende ufficialmente il via, anche nella Provincia di Cuneo, il nuovo servizio assicurativo e, in particolare, la nuova Polizza Infortuni per i pensionati, un prodotto studiato appositamente per Coldiretti da Green e Fata Assicurazioni, che tutela i pensionati ad un costo annuale fortemente competitivo sul mercato. “Con questa iniziativa, studiata

alle esigenze dei nostri associati, garantendo loro una copertura assicurativa sempre più vantaggiosa ed efficace”.

appositamente per questa categoria, – commenta Lorenzo Bergese (foto accanto al titolo), presidente provinciale Federpensionati – vogliamo continuare a sostenere le attività per rispondere concretamente

I DETTAGLI DELLA POLIZZA Cos’è: È una polizza infortuni studiata appositamente da Coldiretti, Green e Fata Assicurazioni A chi è rivolta: Ai pensionati iscritti a Coldiretti o Federpensionati che non abbiano compiuto gli 85 anni di età Le caratteristiche: Copertura 24 ore su 24. Limite di età di 85 anni Morte: Valore assicurato € 75.000,00. Invalidità permanente: - Valore assicurato € 150.000,00

fino a 79 anni, € 75.000,00 fino a 84 anni - Tabella INAIL - Franchigia del 5% fino al 14% - No franchigia dal 15% - Supervalutazione invalidità permanente del 50%. Quanto costa: € 100,00 l’anno comprensivo di imposte (riduzioni ai fini fiscali). m


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Emergenza ungulati: Coldiretti esce dagli organismi di gestione

I

rappresentanti della Coldiretti escono ufficialmente dai Comprensori Alpini di Mondovì e della Valle Tanaro, CA Cn 6 e CA Cn 7. La decisione è stata presa dopo la riunione a Ceva dei vertici dell’Organizzazione provinciale, poiché nonostante le rassicurazioni da parte delle Istituzioni e degli Enti gestori della caccia, non è stato fatto nulla di concreto per arginare la drammatica situazione legata al numero sempre più elevato di ungulati. “L’eccessiva presenza di cinghiali, caprioli e altri ungulati – evidenziano Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo, nonché presidente Zona Coldiretti di Ceva e Bruno Rivarossa,

direttore Coldiretti Cuneo – oltre ad arrecare danni ingenti all’agricoltura, crea pericoli costanti per l’incolumità delle

persone, perché mette a rischio la circolazione delle vetture e dei mezzi agricoli. Fino ad ora la questione è stata sottovalutata

21 dagli Enti preposti e non sono state date risposte efficaci”. “È un problema di gestione del territorio che ha assunto dimensioni allarmanti e che deve trovare al più presto una soluzione: a rischio c’è la sicurezza delle persone, ormai non si contano più gli incidenti stradali causati dai selvatici, quasi non fanno più notizia, se non quando ci scappa il morto e non si può assolutamente parlare di tragica fatalità” – dicono Carlo Gabetti, presidente, e Massimo Meineri, segretario Zona di Mondovì. Conclude Meineri: “Abbiamo apprezzato la disponibilità dei presidenti dei Comprensori Alpini, Ghisolfi e Cerqui, che si sono resi disponibili a partecipare all’ultimo incontro che abbiamo fatto, la nostra uscita dai comitati di gestione non è dettata dalla mancanza di fiducia nei loro confronti, ma la mancanza di risultati ci ha imposto questa decisione, perché è necessario trovare formule nuove per tutelare gli interessi dei nostri associati e di tutta la collettività”. m

Ancoraggi per vigneti e frutteti


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Agri-TATA: al via dalla Regione il nuovo servizio all’infanzia di Coldiretti

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on più solo agriasilo: da un progetto di Donne Impresa Cuneo, sostenuto con forza a livello regionale, Coldiretti Piemonte propone una nuova forma di servizio all’infanzia denominato “Agri-TATA”. Lo scorso 27 luglio, infatti, con l’approvazione da parte della Giunta Regionale, con a capo il presidente Roberto Cota e gli assessori regionali al lavoro Claudia Porchietto e all’agricoltura Claudio Sacchetto, è partito ufficialmente il progetto sperimentale di Coldiretti che prevede un servizio domiciliare per la prima infanzia, capace di fornire al territorio rurale nuove

opportunità e alle famiglie un nuovo servizio. Le Agritate potranno accogliere, con un orario flessibile, bambini con età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni nelle proprie aziende agricole, in un ambiente a stretto contatto con la natura: per avviare l’attività saranno tenute a frequentare un percorso formativo di 400 ore, fra teoria, stage e una prova finale di abilitazione. “Farà la differenza rispetto ai modelli tradizionali – sottolinea Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – l’ambito agricolo e familiare in cui è inserito tale servizio e l’approccio didattico – educativo che sarà

improntato sulla conoscenza dell’agricoltura, della stagionalità, dei prodotti del territorio”. “Agri-TATA” – aggiunge Delia Revelli, responsabile provinciale Donne Impresa, sarà anche una nuova opportunità lavorativa per le donne in agricoltura, stimolando da un lato, l’occupazione in aree svantaggiate

e fornendo d’altro canto maggiori servizi proprio laddove c’è carenza e le famiglie si trovano in difficoltà”. Per conoscere i dettagli dell’iniziativa e per ricevere maggiori informazioni, contattare la Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo al numero 0171447281 o 0171447280. m


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La dirigenza nazionale del Consorzio Produttori di Campagna Amica in Piemonte per il progetto delle Botteghe

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i è svolto a livello regionale un incontro tra le Cooperative Piemontesi del sistema Coopcoldiretti e aderenti ad UNCI-Coldiretti Piemonte con la dirigenza nazionale del Consorzio Botteghe di Campagna Amica. Nel corso dell’incontro è stato illustrato il ruolo delle cooperative agroalimentari che fanno riferimento a Coldiretti rispetto al progetto nazionale che si sta realizzando con le Botteghe di Campagna Amica. Dicono Claudio Filipuzzi e Pietro Pagliuca, rispettivamente presidente e consigliere delegato del Consorzio Produttori di Campagna Amica: “La proposta di Coldiretti di sviluppare una rete sul territorio nazionale di negozi specializzati per la vendita di prodotti agroalimentari made in Italy rappresenta un passo avanti per la realizzazione della filiera agricola tutta italiana. Attualmente stanno partendo circa ottanta punti vendita, con un’ attenzione particolare ai grandi centri urbani. Il progetto prevede la presenza attiva della società CAI (Consorzi Agrari

d’Italia) che sta mettendo a disposizione numerose strutture atte a soddisfare la logistica e non solo, considerata la capillarità sul territorio delle agenzie dei Consorzi Agrari”. Aggiunge Pietro Montaldo presidente di UNCI-Coldiretti Piemonte: “Il sistema cooperativo che fa riferimento alla Coldiretti non solo è molto interessato alla proposta economica, ma vede reali opportunità di crescita per le imprese cooperative associate. Le eccellenze alimentari della nostra Regione troveranno ulteriori momenti di contatto con i consumatori che ci hanno

sempre premiati con la loro attenzione quando affrontiamo il delicato argomento della vendita e della valorizzazione dei prodotti locali, etichettati e rintracciabili”. Concludono Paolo Rovellotti presidente della Federazione regionale e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte: “La rete delle Botteghe di Campagna Amica sta destando nella nostra Regione un notevole interesse da parte delle imprese associate, sia singole che cooperative. Le botteghe si affiancheranno ai mercati di Campagna Amica e ai punti

vendita aziendali. Continueremo anche il nostro impegno, dando seguito alla strategia sindacale degli accordi di filiera per tutti i prodotti che necessitano di trasformazione”. Coldiretti, consapevole delle difficoltà economiche in cui si dibattono le imprese agricole anche a causa di una crisi globale che non risparmia nessuno, continua a rappresentare le imprese associate con un forte impegno nell’economico per garantire la ripresa, riducendo i troppi passaggi commerciali che speculano sulle spalle degli imprenditori agricoli. m


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VITIVINICOLO

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Flavescenza Dorata: su richiesta di Coldiretti, la Regione visita i vigneti del Roero

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er affrontare il riesplodere improvviso della Flavescenza dorata, che sta falcidiando i vigneti, Coldiretti Piemonte, in rappresentanza delle Federazioni provinciali, ha chiesto ed ottenuto dalla Regione la costituzione di un tavolo di crisi. In una conferenza in Regione, dopo aver presentato un decalogo di punti su cui intervenire (articolo a seguire), ha invitato l’assessore all’Agricoltura Claudio Sacchetto a fare un sopralluogo di verifica nei vigneti del Roero per una diretta presa di conoscenza del livello dei danni e della situazione che, data la caratteristica fase di lunga incubazione della malattia, è destinata ancora a peggiorare. L’assessore Claudio Sacchetto, il direttore del Settore Fitosanitario Giacomo Michelatti e la sua collaboratrice Chiara Morone, insieme alle istituzioni, in particolare sindaci, amministratori, organizzazioni e produttori si sono incontrati venerdì 22 luglio e hanno visitato alcuni vigneti. I tecnici Coldiretti, insieme ai produttori, evidenziavano alla Regione come gli impianti visitati

rappresentino una viticoltura condotta con professionalità e cura e come per gli stessi siano stati osservati i dettami della lotta obbligatoria diramati dal Settore Fitosanitario. Nonostante tutto ciò la malattia si è presentata nella sua piena virulenza e gli impianti di tre – quattro anni sono ormai “condannati” . “Il fine di questa mobilitazione – dice Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte – non è di chiedere risarcimenti per i vigneti oggi, quanto di mettere in atto azioni per fare in modo che su queste colline, come in tutte le altre del Piemonte ci possano essere i vigneti domani”. La Regione farà la sua parte, in particolare attraverso il Settore Fitosanitario che interverrà sviluppando prove, valutando l’efficacia delle sostanze

utilizzate per contrastare il vettore della malattia, dei criteri di lotta e di modalità e tempi per i trattamenti. Giro di vite per le inosservanze al piano di lotta poiché le inadempienze si riverberano negativamente su tutti, provocando focolai che poi si diffondono a macchia d’olio ai vigneti circostanti. Particolare attenzione e impegno per la fase vivaistica che dovrà essere messa in condizione di produrre piantine sane e assicurare al produttore di non introdurre la Flavescenza con le nuove barbatelle. “La Flavescenza ha poi due eccezionali alleati, anche se opposti: “rassegnazione e “sicurezza” – dice il vicepresidente di Coldiretti Cuneo, membro di giunta con delega al settore vitivinicolo Federico Vacca – La rassegnazione perché i risultati, nonostante si osservino le direttive di lotta obbligatoria non si vedono subito, anzi, vista la lunga fase d’incubazione ciò che è sotto gli occhi è la sola punta dell’iceberg, pertanto piante apparentemente sane in realtà sono già infette. La “sicurezza”, sull’altro fronte

è quella condizione per cui qualcuno potrebbe sentirsi tranquillo perché – secondo lui – la malattia è un’invenzione di qualcuno o una manifestazione che colpisce solo se non si è bravi viticoltori. Una storiella che sentiamo da 11 anni, quando per la prima volta si vide il deperimento delle piante, che in attesa di diagnosi definitiva si definì “sindrome del Tortonese”. Il Fitosanitario ci mette in allerta perché la diffusione avviene anche lentamente, ma inesorabilmente se non si adottano le strategie opportune”. Una di queste strategie è l’agire a livello di comprensorio e Coldiretti ha indicato la necessità di promuovere decisamente la costituzione sul territorio dei comitati intercomunali, che dovranno operare secondo le linee della Regione, per non lasciare isolati o non organizzati i Comuni e dare forza anche attraverso la diretta partecipazione dei produttori al piano di contrasto a tutto tondo contro quest’emergenza che qualcuno ha definito, non a torto, una nuova la fillossera. m


VITIVINICOLO

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Uve Moscato: c’è l’accordo

È

stato raggiunto il 10 agosto un accordo per le uve Asti e Moscato d’Asti. Questi i termini economici che avranno validità per la vendemmia imminente: • resa DOCG: 115 q/ettaro • resa complessiva: 120 q/ettaro (di conseguenza la frazione non DOCG è di 5 q.) • prezzo uve DOCG: euro 10 mg netto al produttore • contributo per gestione e promozione: 7 euro a tonnellata (da versarsi alla parte agricola per 4 euro da parte delle case spumantiere e per 3 euro dalla Regione). “È un momento propizio per l’Asti e il moscato d’Asti – commenta Federico Vacca, vicepresidente Coldiretti Cuneo, con delega al settore vitivinicolo – si coglie positivamente l’aumento del reddito per il viticoltore, dato dall’incremento della resa, ma

occorre monitorare attentamente l’assorbimento della maggiore produzione da parte del mercato per consolidare e mantenere nel tempo queste favorevoli condizioni economiche”. GIACENZE: SCADENZA 12 SETTEMBRE Non ci sono nuove disposizioni e si confermano le modalità degli anni scorsi. La presentazione in Piemonte avviene tramite SIAP, come per le dichiarazioni di produzione vitivinicole. Ancora una volta, nonostante i ripetuti solleciti non si è ancora uniformata la scadenza delle giacenze con la redazione del bilancio di materia, quest’ultimo obbligatorio solo per le cantine con deposito fiscale. Attenzione, pertanto, perché i depositi fiscali dovranno presentare all’Agenzia delle Dogane hanno dovuto presentare il bilancio annuo lo

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scorso 16 agosto. Confermiamo che le rimanenze sono da riferirsi alla mezzanotte del 31 luglio 2011 e la dichiarazione si presenta in forma telematica, entro il 12 settembre (poiché il 10 è sabato). Sempre entro questa data devono comunicarsi all’ICQ perdite e cali (per singolo prodotto), superiori al 1,5%. La dichiarazione è una utile occasione per correggere disallineamenti tra le reali presenze di vini e mosti nella cantina ed le risultanze sui registri. Per evitare contestazioni e sanzioni invitiamo quindi a controllare con attenzione i carichi sia in cantina, comprese bottiglie, recipienti vari e botti, che sulle colonne dei registri. Quando necessita annotare cali, autoconsumi, o se occorrono anche rettifiche. È necessario procedere con le chiusure e i saldi, colonna per colonna, dei registri e dovrà

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essere redatto il bilancio dei prodotti vitivinicoli, includendo i prodotti che durante l’anno si sono esauriti. Oggetto di denuncia i vini e gli altri prodotti detenuti alla mezzanotte del 31-7-2011, sia sfusi che confezionati. Necessita precisarne la categoria ( DOC/G, Tavola, IGT, spumanti, mosti ecc.) ed indicare il codice loro assegnato. Sono esentati solamente i privati consumatori (produzione annua inferiore a 10 ettolitri) ed i rivenditori al minuto, purché non effettuino cessioni superiori a 60 litri e utilizzino cantine attrezzate per il magazzinaggio ed il condizionamento di quantitativi di vino non superiori a 10 ettolitri. I quantitativi di vini e/o mosti viaggianti alla mezzanotte del 31 luglio sono dichiarati dal destinatario indicato sul documento di trasporto. m


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VITIVINICOLO

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Dogliani: un convegno sulla Flavescenza Dorata

Incontro con i sindaci del comitato intercomunale

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unedì 11 luglio si è svolto presso il castello di Carrù, sede della Banca Alpi Marittime, un incontro con i sindaci del comitato intercomunale contro la lotta della flavescenza dorata della vite. All’incontro hanno partecipato il responsabile del fitosanitario regionale dott. Gotta, del fitosanitario Provinciale dott. ssa Canale, il Segretario Zona Coldiretti di Mondovì-Ceva Massimo Meineri, Giancarlo Gonella, tecnico dell’Agenzia A4 di Coldiretti, ed altri consulenti aziendali. È stata una riunione necessaria per fare un aggiornamento sui primi risultati dei monitoraggi nel nostro comprensorio.

“L’anno 2011 – spiegano i coordinatori – sarà ricordato sicuramente come l’anno della recrudescenza della malattia. Molte le segnalazioni pervenute dai viticoltori in quasi tutti i comuni del comitato come pure nei comuni di Benevagienna e Lesegno. Di certo la presenza di questo comitato, nato nel 2005, ci ha avvantaggiati in quanto è già radicato sul territorio un sistema

coordinato di monitoraggio ed osservazione che ci ha permesso di agire tempestivamente nelle zone critiche”. “È ora che gli agricoltori – spiega la dott.ssa Gotta – inizino tutti a collaborare e che partecipino al progetto pilota. Il progetto deve essere uno stimolo ma è ora che i viticoltori capiscano che devono collaborare ed agire autonomamente. Vista la

situazione critica in alcune zone è doveroso che tutti i viticoltori adottino tutte le misure necessarie per contenere la malattia e circoscriverla. È obbligatorio effettuare i due trattamenti annuali ed estirpare subito le piante infette dopo l’avvistamento dei primi sintomi. È altresì importante segnalare ai rispettivi comuni eventuali incolti che sono oggetto di


VITIVINICOLO propagazione dell’insetto vettore, lo scaphoideus titanus. Dai risultati dei primi anni di monitoraggio emerge come possano influire alcune situazioni “variabili” di ogni singolo vigneto: presenza di terreni ingerbiditi a confine, boschi, e vigneti incolti. Per migliorare l’efficacia dei trattamenti è indispensabile attenersi a determinate regole, come falciare l’erba prima di effettuare il trattamento, acidificare l’acqua poi bagnare bene la vegetazione”. Vista la recrudescenza di questo ultimo periodo, il fitosanitario ha esteso l’obbligatorietà all’effettuazione dei due trattamenti anche nei comuni di Belvedere Langhe, Benevagienna, Briaglia, Castellino Tanaro, Lesegno, Marsaglia, Monastero Vasco, Mondovì, Niella Tanaro, San Michele Mondovì, Somano, Vicoforte e Villanova Mondovì. (D.D. reg. n. 709 del 15 luglio 2011). “Per contenere la malattia – dicono Attilio Pecchenino e Roberto Valletti del comitato – è importante e doveroso che tutti collaborino con il progetto. Tutti devono verificare la presenza della malattia e dell’insetto vettore nei propri vigneti tramite la sistemazione di trappole cromotattiche. Per aiutare i viticoltori nelle letture delle trappole e per rafforzare i controlli nei vari punti critici è stato chiesto ad ogni comune di individuare una persona di riferimento. Nel caso di bisogno i viticoltori possono chiedere informazioni al referente del proprio comune, ai tecnici del comitato e delle cantine sociali”. m

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Il “Decalogo” di Coldiretti per sburocratizzare il settore vitivinicolo

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e difficoltà burocratiche che oggi pesano sul settore vitivinicolo mettono in seria discussione la sopravvivenza stessa delle 20.000 aziende viticole del Piemonte che, insieme a 10.000 cantine, danno lavoro a 24.000 addetti per un valore della produzione lorda vendibile di 400 milioni di euro. Coldiretti Piemonte chiede alla Regione di mettere in atto delle prime azioni concrete per la semplificazione del settore vitivinicolo. Le linee operative che Coldiretti Piemonte indica in questo documento serviranno a semplificare concretamente l’iter, armonizzando i diversi obblighi di legge connessi alla conduzione dei vigneti, alla produzione del vino ed alla commercializzazione. Questi i profili che nel più breve tempo possibile vanno modificati: 1. Preso atto che il fascicolo aziendale deve diventare l’elemento centrale sia per il viticoltore che per la Pubblica Amministrazione, una volta terminata la fase di allineamento delle diverse banche dati, la superficie GIS (foto aerea) dovrà essere utilizzata come riferimento per tutti i procedimenti tecnicoamministrativi, ivi comprese le attività di controllo. 2. Per mettere in commercio una bottiglia di vino, sono necessari una trentina di adempimenti burocratici: in particolare per poter fare una qualsiasi operazione sui vigneti, dal reimpianto agli estirpi, all’iscrizione oggi è

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necessario fare una specifica domanda per ogni voce, il primo passo per la necessaria semplificazione è quello di far sì che sia sufficiente presentare una domanda unica. I criteri che servono a valutare l’idoneità sanitaria di una cantina non sono univoci. È un diritto del viticoltore poter conoscere chiaramente i parametri ai quali attenersi e la Regione deve indicare le linee guida in modo da uniformare il lavoro dei diversi uffici ASL. Per evitare le sovrapposizioni e le duplicazioni dei controlli degli enti preposti nelle aziende, il cui costo grava su tutti i cittadini, sarebbe sufficiente un coordinamento, anche in via informatica tra gli stessi enti, in modo da semplificare la vita amministrativa dell’impresa e tutta la serie di accertamenti e verifiche cui è sottoposta. Deve cessare la “confusione” tra chi controlla e chi eroga servizi e assistenza. Va garantita l’applicazione del principio d’incompatibilità. Specie negli organi di controllo, oggi, i nostri viticoltori invece lamentano e denunciano tale situazione. La Regione deve farsi garante di accordi di filiera tra il mondo agricolo ed il mondo industriale in modo da dare certezze alle aziende agricole in termini di redditività. I sottoprodotti delle vinificazioni (es. vinacce) oggi possono essere mandati in distilleria od usati come

“concime ammendante” nella vigna diventando una possibile risorsa per le aziende. Le procedure in vigore per tale pratica, però, sono talmente burocratizzate che di fatto impediscono l’utilizzo aziendale vanno pertanto semplificate. 8. La Regione Piemonte, essendo capofila nel settore vitivinicolo nella Conferenza Stato-Regioni, si deve far portavoce della necessità di modificare l’assetto dei Consorzi di tutela delle DOCG/DOC. Oggi all’interno dei Consorzi la parte agricola è messa in disparte. Ricordiamoci che senza l’uva non si fa il vino. 9. Risulta necessario rimodulare le risorse regionali destinate al comparto vitivinicolo. Oggi, una buona parte dei contributi non è destinata alla imprese agricole. Chiediamo che una quota maggiore dei contributi regionali sia destinato agli investimenti in azienda. È assurdo che i fondi siano destinati a quei soggetti che richiedono prima l’arricchimento dei vini e successivamente la distillazione. Bisogna puntare sulla qualità del comparto. 10. La Regione Piemonte deve diventare l’Ente garante di iniziative volte a risolvere gli odierni problemi di mercato migliorando quelle norme restrittive che non permettono una snella commercializzazione dei vini e che spesso vincolano i consumatori a scegliere prodotti meno naturali del vino. m


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AT T U A L I T À

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Tutti i termini tecnici utilizzati in selvicoltura

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l regolamento forestale del Piemonte entrato in vigore lo scorso settembre, riporta in appendice un glossario di termini tecnici utilizzati in selvicoltura, si ritiene quindi utile divulgare tale appendice, in quanto l’uso di termini appropriati agevola l’applicazione del regolamento e l’espletamento delle pratiche ad esso collegate. Innanzi tutto occorre familiarizzare con la suddivisione delle categorie forestali con cui sono classificati i boschi piemontesi, la categoria forestale è un’unità definita sulla base della dominanza di una o più specie arboree o arbustive costruttrici, costituenti almeno il 50% della copertura; per la Regione Piemonte sono state definite 21 Categorie:

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Saliceti e pioppeti ripari Robinieti Querco-carpineti Querceti di roverella Orno-ostrieti Pinete di pino marittimo Querceti di rovere

8. Cerrete 9. Castagneti 10. Pinete di pino silvestre 11. Boscaglie pioniere e d’invasione 12. Alneti planiziali e montani 13. Acero-tiglio-frassineti

14. Faggete 15. Abetine 16. Peccete 17. Lariceti e cembrete 18. Pinete di pino montano 19. Arbusteti subalpini 20. Arbusteti planiziali, collinari e montani 21. Rimboschimenti. Una nozione fondamentale riguarda le Forme di governo, il governo è metodo principale di classificazione dei sistemi selvicolturali, basato sul processo di riproduzione adottato ai fini della rinnovazione del bosco; i tipi di governo principali sono: 1) Governo a fustaia ove per fustaia (sinonimo di alto fusto) si intende il bosco costituito da alberi di origine gamica (da seme), naturale o artificiale, nonché i boschi


AT T U A L I T À che, indipendentemente dall’origine, presentano prevalenza (almeno 75% della copertura) di piante affrancate, per il regolamento forestale sono altresì assimilati alle fustaie i cedui i cui polloni abbiano superato l’età di 40 anni, fatti salvi i cedui di castagno, robinia, carpino nero, salici e pioppi. La Fustaia può essere coetanea cioè costituita da soggetti aventi la stessa classe di età e che presenta una struttura tendenzialmente monoplana su superfici superiori ai 5.000 mq; oppure disetanea, cioè costituita da alberi di numerose classi di età e diametro 2) Governo a ceduo, per ceduo si intende un soprassuolo costituito esclusivamente o principalmente da piante derivanti da rinnovazione agamica (per ricaccio da ceppaie o radici) denominate polloni, e come componente minoritaria (inferiore al 25% della copertura), da

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piante affrancate, di origine gamica o agamica, di età maggiore a quella dei polloni, denominate matricine o riserve. 3) Governo misto (ceduo composto, fustaia sopra ceduo/ceduo sotto fustaia,) tale categoria raggruppa situazioni assai eterogenee

e diffuse, originate dallo storico governo a ceduo composto. Si definiscono boschi a governo misto i soprassuoli costituiti da polloni (rinnovazione di origine agamica) e da un numero variabile di riserve (di origine gamica), generalmente di specie diverse da quelle

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del ceduo, in cui la copertura dei soggetti affrancati, di età superiore a quella del ceduo e appartenenti ad almeno 2 classi di età, è compresa tra il 25% (al di sotto si ricade nel ceduo semplice matricinato) e il 75% (al di sopra si ricade (continua a pagina 30)


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Parametri di riferimento per gli interventi selvicolturali Turno Si intende per turno il numero di anni che intercorre tra un taglio di utilizzazione di maturità del soprassuolo e il successivo. Massa ad ettaro o provvigione Volume legnoso totale presente in bosco, riferito agli alberi in piedi (diametro > 17.5 cm) e all’unità di superficie (ettaro).

nella fustaia) del totale. Se la classe di età delle riserve è una sola o se queste sono presenti in numero inferiore a 30 per ettaro di superficie, il soprassuolo viene considerato a ceduo semplice matricinato; se le riserve sono più di 300 per ettaro, si

ricade nella forma del ceduo in conversione. I boschi cedui con presenza di conifere di specie autoctone sono assimilati ai boschi a governo misto. Trattamento Il trattamento, nell’ambito

delle diverse forme di governo, costituisce il sistema ordinato di operazioni destinate a regolare l’evoluzione e la rinnovazione del bosco attraverso gli interventi selvicolturali; gli interventi da cui si ottiene un prodotto diretto si definiscono anche utilizzazioni forestali.

Grado di copertura Il grado di copertura indica lo spazio occupato dalle chiome in proiezione sul piano orizzontale, si distinguono sinteticamente: - Copertura colma: chiome a stretto contatto, in parte ostacolate da altre chiome su uno o più lati - Copertura normale: chiome a contatto tra di loro, regolarmente sviluppate - Copertura scarsa: chiome distanziate, copertura del suolo discontinua. m


UNCI-COLDIRETTI

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All’introduzione di massimali agli aiuti alle aziende agricole

PAC Post 2013: UNCI-Coldiretti favorevole

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er dare priorità al lavoro e dinamizzare il mondo rurale – commenta Dario Armando (foto a lato), presidente di UNCI-Coldiretti Cuneo – è auspicabile che la Pac post 2013, oltre all’introduzione di massimali, tenga conto anche dei lavoratori presenti in azienda. La Pac attuale era sbilanciata a favore delle grandi imprese e creava squilibri produttivi e commerciali. Occorre lavorare per una Pac che favorisca le piccole e medie imprese per tutelare i prodotti di qualità e salvaguardare il territorio”. La dichiarazione del presidente Armando arriva a margine dell’ultimo consiglio provinciale di UNCI-Coldiretti. Le linee

guida della Politica Agricola Comunitaria post 2013 sono già state oggetto di approvazione da parte degli organi comunitari e recentemente il Commissario UE Dacian Ciolos ha ipotizzato l’istituzione di un tetto massimo per gli aiuti diretti alle aziende agricole. Affrontare l’argomento Pac è utile anche per fare il punto sugli obiettivi di UNCIColdiretti, a cui ad oggi hanno aderito importanti realtà

cooperative e dei principali settori economici della nostra provincia. La progettualità è strettamente legata al progetto nazionale della Filiera agricola tutta italiana, volta a promuovere la cooperazione come strumento concreto a sostegno delle imprese, per affrontare nuovi mercati sempre più competitivi a livello nazionale e internazionale e soprattutto mettere al centro della cooperazione l’impresa agricola. “I progetti di filiera siglati con importanti industrie piemontesi stanno a significare – conclude Dario Armando – che la vera filiera si può realmente fare con soddisfazione di tutti gli attori che vi partecipano, in primis il mondo agricolo”.


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TERRAMICA

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Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

Bio in cifre: Piemonte al 9° posto

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alla prima analisi dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2010, sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, risulta che gli operatori del settore sono 47.663 di cui: 38.679 produttori esclusivi; 5.592 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 3.128 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 44 importatori esclusivi; 220 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. Rispetto ai dati riferiti al 2009 si rileva una riduzione complessiva

del numero di operatori dell’1,7%. La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede, come per gli anni passati, la

Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende

di trasformazione impegnate nel settore la leadership spetta all’Emilia Romagna seguita da Veneto e Lombardia. Il Piemonte si colloca al 9° posto tra le regioni italiane con un totale di 1.946 operatori così ripartiti: 1.369 produttori esclusivi – 376 preparatori esclusivi – 8 importatori esclusivi – 179 produttori/preparatori – 14 produttori/preparatori/ importatori. Rispetto allo stesso periodo del 2009 il numero degli operatori fa registrare una variazione negativa del 13%. Di contro un dato molto importante è l’aumento della superficie coltivata con il metodo biologico che fa registrare un +6,4%. A livello nazionale la superficie interessata, in conversione


TERRAMICA o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a 1.113.742 ettari, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa lo 0,6%. I principali orientamenti produttivi sono i cereali, il foraggio e i pascoli. Segue, in ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura. Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano una certa vivacità del comparto con un consistente aumento del numero di capi per quasi

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tutti gli allevamenti rispetto allo scorso anno: i bovini registrano un aumento di 21.502 capi per un totale di 207.015 capi complessivi – i maiali aumentano di 3450 unità per un totale di 29.411 – le pecore aumentano di 17.801 capi per un totale di 676.510 – le capre diminuiscono, unico caso, di 3137 capi per un complessivo di 71.363 capi – il pollame aumenta di 11.8945 capi per un totale di 2.518.830 – le api fanno registrare un aumento di 10.716 arnie per un totale complessivo di 113.932 arnie. m

8-9 ottobre arriva la Biofiera a Cuneo

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abato 8 e Domenica 9 ottobre nel centro storico di Cuneo si terrà la Biofiera un evento interamente dedicato all’agricoltura Biologica. Sarà una due giorni caratterizzata da un ricco calendario di eventi con diversi momenti di informazione e intrattenimento. Fulcro della manifestazione saranno le aziende agricole che, partecipando alla fiera in vendita diretta, potranno far conoscere al consumatore le eccellenze delle produzioni biologiche locali. La partecipazione per le aziende sarà completamente gratuita. Le aziende interessate a partecipare dovranno far pervenire la propria adesione agli uffici zona Coldiretti oppure direttamente via mail a stefano.gallo@coldiretti.it, terramica.cn@coldiretti.it o via telefono 0171/447248. Le adesioni verranno accettate fino a concorrenza degli ultimi posti disponibili. m


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S P E C I A L E F I E R A di S A L U Z Z O

64a Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo

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a tradizionale Fiera della Meccanica Agricola di Saluzzo vanta per il terzo anno la qualifica di Mostra nazionale, a riconoscimento della rilevanza e della crescita qualitativa che ha assunto in questi anni che la rendono una vetrina d’eccellenza dell’agricoltura professionale piemontese e il Nord-Ovest La 64esima edizione si arricchisce ulteriormente rispetto agli anni scorsi: 35 mila mq. di spazio espositivo, 400 stand con oltre 200 espositori di macchine agricole, spazi dedicati alle energie rinnovabili alternative, la ritrovata centralità della zootecnica all’interno della rassegna con la XXXVIII mostra regionale della frisona, la sempre più forte specializzazione legata

al binomio “qualità-sicurezza”. Una fiera pensata specificamente per gli imprenditori agricoli, con il meglio della produzione agro-meccanica italiana e non solo. Quattro giorni dedicati agli addetti ai lavori e appassionati del settore, ma non senza iniziative e intrattenimenti per turisti e semplici curiosi. Quest’appuntamento di fine

estate coniuga momenti a contenuto specialistico ed intrattenimento per il grande pubblico, alla gastronomia, alla musica, alle cene, ai concorsi, alla presenza degli animali, dai bovini da latte, alla Mostra cunicola. Questa sua ricchezza, di essere una mostra specialistica per gli agricoltori in continua evoluzione, ma nello stesso tempo di non perdere la vocazione secolare d’incontro popolare con il mondo agricolo del territorio, è il più forte elemento distintivo della Fiera. Confermata l’esposizione collaterale, la 5a Rassegna dei Trattori d’Epoca, in fiera. ORARI DELLA FIERA • Venerdì 2 settembre: ore 18, Foro Boario inaugurazione e

apertura fino alle 21; • sabato 3 e domenica 4: apertura dalle 8 alle 21 con orario continuato; • lunedì 5: apertura dalle 8 alle 16 con orario continuato. Ristorante all’interno della Fiera per i pranzi di domenica e lunedì. Area pic-nic attrezzata nelle immediate vicinanze del Foro. Si riconferma, nelle giornate del 3-4-5 settembre, presso l’Ala di ferro di piazza Cavour, la 12a Mostra dell’Auto e della Moto con la partecipazione dei concessionari locali. Confermate anche le tradizionali e attesissime serate danzanti in centro in Piazza Risorgimento: venerdì 3 con Enzo e Massimo e Sonia dei Castelli; sabato 4 con i Ciao Cerea; domenica 5 con il Trio Capinera. m


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Programma Mostra Meccanica Agricola Venerdì 2 settembre 2011

18.00 Foro Boario. Inaugurazione con intervento delle Autorità e rinfresco. Apertura 7° Junior Show Regionale e 39a Mostra Regionale Bovini Razza Frisona Italiana iscritti al Libro Genealogico Nazionale, durata fino a termine Mostra organizzata da A.R.A.P. Associazione Regionale Allevatori Piemonte e APA Cuneo. Info: tel. 011 2258451 – 0171 410800. 21.30 Piazza Risorgimento. Serata inaugurale con l’Orchestra “Enzo e Massimo con Sonia de Castelli”. Evento sponsorizzato dalle aziende SUPERTINO e VAUDAGNA.

Sabato 3 settembre

8.00 Foro Boario. Apertura Fiera 9.00 XXXIII Mostra Interprovinciale Cunicola, giudizio soggetti esperti 15.00-17.00 Apertura al pubblico Mostra Cunicola 21.30 Piazza Risorgimento. Serata danzante con l’Orchestra “Ciao Cerea”. Evento in collaborazione con l’azienda ASCAI S.r.l.

Domenica 4 settembre

8.00 Foro Boario. Apertura Fiera 9.00-18.00 Apertura al pubblico Mostra Cunicola 10.30-12.30 Toelettatura animali Junior Show 15.00-17.30 Concorso toelettatura, giudizio e conduzione 15.00 “L’unità dei campi d’Italia 150 anni di trebbiature”; rievocazione storica della trebbiatura a mano del grano. 21.30 Serata danzante con l’Orchestra “Trio Capinera”.

Lunedì 5 settembre

Tutto il giorno Centro cittadino Tradizionale Fiera di San Chiaffredo organizzata dal Comune di Saluzzo. Info: Polizia Municipale tel. 0175 211325. 8.00 Foro Boario. Apertura Fiera 9.00-18.00 Apertura al pubblico Mostra Cunicola 8.00-09.40 Valutazioni categorie MANZE Mostra Regionale 9.45-11.30 Valutazioni categorie VACCHE Mostra Regionale 11.30 Cerimonia di premiazione Junior Show e Mostra Regionale 21.30 Esibizione e Serata danzante in compagnia dei Campioni Italiani di Danza Latino-Americana Moreno e Ilaria. Evento sponsorizzato da Circolo ARCI e azienda MICRO PLANT di Disderi.

Martedì 6 settembre

22.00 Fuochi d’artificio dalla Castiglia: in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Centro storico di Saluzzo sarà illuminato dal suggestivo spettacolo pirotecnico.

12a MOSTRA DELL’AUTO E DELLA MOTO 2011 Da sabato 3 a lunedì 5 settembre 2011 Ala di Ferro, Piazza Cavour


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AT T U A L I T à

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A settembre apertura bandi regionali per il settore agricolo

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l mese di settembre si preannuncia un mese ricco sotto l’aspetto dei bandi che prevedono finanziamenti per le aziende agricole.

PIANO VERDE Nella prima settimana di settembre è prevista l’apertura del bando relativo al piano verde che concerne la concessione di contributi negli interessi sui prestiti per la realizzazione di investimenti materiali in agricoltura. Si tratta di un contributo in conto interessi su prestiti agrari della durata di 5 anni e su prestiti fondiari della durata di 10 anni, i prestiti agrari si riferiscono all’acquisto di macchine e attrezzature agricole e l’acquisto e l’installazione di dispositivi di

sicurezza ai fini dell’adeguamento alla vigente normativa sulla sicurezza, i prestiti fondiari si riferiscono invece alla realizzazione di strutture, impianti e macchinari fissi. Gli aiuti possono arrivare ad abbattere il costo degli interessi fino a 3,0 punti percentuali per

le imprese ubicate in zona di pianura e di collina e fino a 3,5 punti percentuali per le imprese ubicate in zona montana. L’entità del contributo, espresso in punti percentuali, non potrà essere superiore al tasso di interesse applicato dall’istituto di credito.

Qualora il finanziamento sia assistito da garanzia prestata da un Confidi che operi in agricoltura (come CreditAgri Italia scpa), è concesso un contributo aggiuntivo pari a 0,60 punti percentuali nel caso di prestiti della durata di a 5 anni e pari a 0,80 punti percentuali nel caso di prestiti di 10 anni. Affinché il citato contributo aggiuntivo possa essere riconosciuto, è necessario che la garanzia prestata dal Confidi sia pari almeno al 50% dell’importo del prestito in caso di finanziamenti chirografari ed almeno al 30% in presenza di finanziamenti ipotecari. La presentazione delle domande avviene “a sportello” quindi le stesse saranno chiuse quando saranno esauriti i fondi messi


AT T U A L I T à a disposizione del bando che ammontano a 2.051.883 € con ammissione a finanziamento secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento delle risorse disponibili. La concessione degli aiuti è limitata al settore delle produzioni agricole primarie con esclusione delle attività di trasformazione, valorizzazione, manipolazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti Sono beneficiari degli aiuti le piccole e medie imprese con sede operativa in Piemonte per investimenti connessi con la produzione dei prodotti agricoli, condotte da imprenditori agricoli singoli od associati che rispettino le norme in materia di previdenza agricola, che risultino in possesso di Partita I.V.A. per il settore agricolo e che abbiano costituito il fascicolo aziendale. L’azienda che riceve l’aiuto deve inoltre avere una dimensione fisica minima (valutata in termini di giornate lavorative convenzionali annue di 8 ore, pari almeno a:

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- 130 giornate per le zone classificate come svantaggiate (montagna) - 180 giornate per le zone classificate di collina - 210 giornate per le zone classificate di pianura. Sono finanziabili la costruzione e il potenziamento, la ristrutturazione e l’ammodernamento di strutture per la produzione dei prodotti agricoli, nonché gli impianti produttivi fissi. Sono inoltre finanziabili l’acquisto di macchine e attrezzature agricole e l’acquisto e l’installazione di dispositivi di sicurezza ai fini dell’adeguamento di macchine ed attrezzature agricole, già di proprietà del beneficiario, alla vigente normativa sulla sicurezza. Gli investimenti devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: - riduzione dei costi di produzione; - miglioramento e riconversione della produzione; - miglioramento della qualità;

- tutela e miglioramento dell’ambiente naturale o delle condizioni di igiene o del benessere degli animali. In caso di investimenti plurimi, l’obiettivo deve essere quello dell’investimento che prevede il maggiore costo. Sono fissati i seguenti limiti di spesa (€):

Per l’acquisto e l’installazione di dispositivi di sicurezza, ai fini dell’adeguamento di macchine ed attrezzature agricole, la spesa minima e massima ammissibile per ciascun bene adeguato è pari rispettivamente ad € 1.500,00 ed € 5.000,00. (continua a pagina 38)

tipo di investimento

minimo

massimo

fondiario

20.000

300.000

agrario

5.000

150.000


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Nel caso di acquisto esclusivo di una mietitrebbiatrice o di una falcia-trincia-caricatrice semovente la spesa massima ammissibile è aumentata ad € 200.000,00. Alle domande devono essere allegati, per gli investimenti agrari: - 3 preventivi comparabili di ditte diverse oppure dichiarazione di un tecnico qualificato attestante la congruità dei prezzi del preventivo prescelto per l’acquisto;

AT T U A L I T à

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per gli Investimenti fondiari e attrezzature fisse: - computo metrico dettagliato redatto sulla base del prezziario regionale, firmato dal professionista abilitato unitamente a 3 preventivi dettagliati per impianti e macchinari oppure dichiarazione del professionista circa la congruità del prezzo del macchinario prescelto; - disegni dettagliati delle opere da eseguire indicando eventuali opere preesistenti, e le eventuali opere da demolirsi;

- planimetria a scala 1/500 riportanti gli estremi catastali; - autorizzazione del proprietario su cui devono sorgere le opere se diverso dal beneficiario; - eventuale richiesta di permesso di costruire o S.C.I.A.; per tutte le domande occorre poi allegare: - breve descrizione che illustri le motivazioni economiche degli investimenti, le modalità di perseguimento degli obiettivi del programma di aiuti; - copia delle autorizzazioni all’attività qualora previste. La domanda dovrà essere predisposta e presentata utilizzando gli appositi servizi on-line integrati nel sistema informativo agricolo piemontese (SIAP); la copia cartacea stampata dalla procedura dovrà essere presentata (debitamente sottoscritta) al settore agricoltura della competente Provincia, all’Istituto di credito prescelto, e, se prevista la garanzia, al Confidi prescelto nei termini previsti dai rispettivi bandi.

OPPORTUNITÀ E RISORSE PER PROMUOVERE LA CARNE BOVINA DI RAZZA PIEMONTESE La Giunta Regionale con DGR n. 71-2403 del 22 luglio u.s. ha approvato il bando: “Interventi per lo sviluppo della filiera corta . Criteri per l’assegnazione dei contributi a favore di imprenditori agricoli associati per la commercializzazione di carni bovine di razza Piemontese”, tale bando si pone l’obiettivo di sostenere la zootecnia locale, da alcuni anni alle prese con una forte crisi. Il bando prevede una serie di finanziamenti per incentivare la vendita diretta di carne macellata e prodotti trasformati a base di carne, provenienti da allevamenti iscritti al libro genealogico della razza Piemontese, gli aiuti sono destinati a società di persone, di capitali e cooperative, anche a scopo consortile, con sede legale e operativa in Piemonte, composte da almeno cinque imprenditori agricoli, il cui statuto preveda quale oggetto sociale


AT T U A L I T à l’esercizio esclusivo delle attività agricole di cui all’art. 2135 del codice civile, iscritte al registro imprese. Le imprese che partecipano al bando devono impegnarsi ad osservare le seguenti disposizioni: • commercializzare prodotti ottenuti dai conferimenti dei soci o da altri produttori agricoli nel limite della prevalenza di cui all’art. 2135 del codice civile; • rispettare le norme igienicosanitarie e le norme sull’etichettatura in vigore per i singoli prodotti; • aderire ad un disciplinare di etichettatura volontaria della carne bovina ai sensi del regolamento (CE) n. 1760/2000 e del D.M. n. 22601 del 30/8/2000, che garantisca la provenienza delle carni (fresche e trasformate) da bovini di razza piemontese attraverso un sistema di tracciabilità.

Iniziative finanziabili

Sono finanziabili progetti rivolti alla vendita diretta di carni, fresche o trasformate, provenienti da bovini di razza piemontese, aventi le seguenti caratteristiche: a) creazione, ampliamento, ammodernamento di negozi e punti vendita al dettaglio in sede fissa, su aree pubbliche o private, ubicate nel territorio regionale; b) apertura e gestione di punti vendita posti all’interno di centri commerciali presenti in Piemonte e in regioni limitrofe (Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria); c) apertura e gestione di punti vendita presso strutture di aggregazione commerciale quali, ad esempio, farmer market ubicati nel territorio regionale. Le attività di vendita possono essere gestite direttamente dal soggetto beneficiario, ovvero gestite in o con contratto di somministrazione.

Spese ammissibili

a) spese di investimento:

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1) acquisto macchinari, attrezzature ed arredi, comprese attrezzature video e informatiche (entro un limite massimo di 200.000,00 euro); 2) acquisto automezzi specializzati per trasporto carni macellate (entro un limite massimo di 100.000,00 euro); b) spese di funzionamento per un periodo massimo di 18 mesi: 1) costi del personale compresi gli oneri fiscali, per un numero massimo di 5 addetti (entro un limite massimo di 200.000,00 euro); 2) affitti e locazioni di negozi ed aree commerciali (entro un limite massimo di 200.000,00 euro); 3) spese di pubblicità e marketing (entro un limite massimo di 50.000,00 euro); c) spese generali e tecniche per consulenze specialistiche e servizi analoghi finalizzati alla realizzazione del progetto (entro un limite massimo del 12% delle voci a + b). La spesa minima ammissibile per progetto è di 50.000 euro, la spesa massima ammissibile per progetto è di 500.000 euro.

Riaprono i bandi per il premio primo insediamento in agricoltura e per i miglioramenti aziendali ai sensi delle misure 112 e 121 del

PSR

A distanza di tre anni dall’apertura dei primi bandi sulle misure 112 e 121, la regione ha approvato, con DGR n. 682477 e n. 67-2476 del 27 luglio 2011, il bando per la misura 121 del PSR finalizzato a recepire gli orientamenti introdotti dai Regg. (CE) 73/2009 (Health check) e 74/2009 e dall’art. 16 bis del Reg. (CE) 1698/2005 inerenti la lotta e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche e il sostegno alla produzione lattiero casearia. Per quanto riguarda il bando relativo alla lotta ai cambiamenti climatici ed alla gestione delle (continua a pagina 40)

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risorse idriche le operazioni ammissibili per le domande di contributo sono le seguenti: a) Risparmio energetico Investimenti / lavori / spese ammissibili: - costruzioni e/o impiantistica che riducono il consumo energetico sfruttando tecnologie energetiche passive quali isolamento termico, coibentazione, geotermia fredda, sfruttamento degli apporti solari, accumulo termico, raffrescamento passivo

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(es. scambiatori di calore, camini), cogenerazione, recupero di cascami termici (sfruttamento del calore residuo proveniente da impianti aziendali), schermature solari, solar wall, essiccazione a freddo; - costruzione e ristrutturazione di impianti di essiccazione e/o generazione di calore ( e relativi annessi) che riducano il consumo energetico attraverso il miglioramento del rendimento energetico, l’uso di energie rinnovabili o di fonti di energia a minore contenuto in carbonio e minore effetto serra o che conseguano i medesimi effetti in termini di riduzione di effetto serra attraverso il miglioramento della filtrazione e/o depurazione delle emissioni gassose e dei fumi. - costruzioni e/o impiantistica che riducono la necessità di apporto energetico dall’esterno all’azienda,

attraverso la produzione aziendale di energia da fonti rinnovabili ad es. con solare termico o fotovoltaico, centraline idroelettriche, biogas, eolico, ecc. ➧ è ammissibile la produzione aziendale di energia da fonti rinnovabili limitatamente ai soli fabbisogni aziendali, cioè per impianti dimensionati per produrre al massimo in un anno la stessa quantità di energia utilizzata in un anno dall’azienda; ➧ qualora l’investimento richiesto in domanda corrisponda ad una tipologia che può usufruire di altre forme di agevolazione quali ad esempio tariffe incentivanti, conto energia e/o certificati verdi, la percentuale di contributo erogata ai sensi della Misura 121 è del 20% sulla spesa ammissibile; ➧ per i pannelli fotovoltaici la spesa ammissibile

massima è di euro 4.500,00 /kw di potenza installata. La spesa massima ammissibile per azienda è di 40.000,00 €, quella minima è di 8.000,00 €; budget totale dell’azione: 3.000.000 €. b) Opere idriche e sistemazioni del terreno finalizzate a prevenire smottamento ed erosione (NON ammesso in zone pianura in quanto i fenomeni di smottamento ed erosione caratterizzano i terreni declivi). - investimenti / lavori / spese ammissibili: - realizzazione / ristrutturazione di opere idriche e sistemazioni del terreno finalizzate a prevenire lo smottamento e/o l’ erosione dovuta a eventi estremi connessi al clima (quali la pioggia torrenziale). Spesa massima ammissibile per azienda: 50.000,00 € spesa minima ammissibile 8.000,00 €; budget totale dell’azione: 1.000.000 €.


AT T U A L I T à c) Invasi e altre opere per l’accumulo di acqua Investimenti / lavori / spese ammissibili: - realizzazione/costruzione/ ristrutturazione di invasi e di altre opere per l’accumulo di acqua, finalizzati a ridurre il consumo di picco in situazioni di maggior fabbisogno idrico. Spesa massima ammissibile per azienda: 40.000,00 €, spesa minima ammissibile 8.000,00 €.; budget totale dell’azione: 2.000.000 €. d) Interventi di razionalizzazione dei sistemi irrigui finalizzati a ridurre le dispersioni e le perdite idriche Investimenti / lavori / spese ammissibili: - realizzazione di interventi di razionalizzazione dei sistemi irrigui finalizzate a ridurre le dispersioni e le perdite idriche (compreso il ricondizionamento di pozzi e/o la realizzazione di pozzi nuovi previa chiusura di pozzi non utilmente ricondizionabili). Spesa massima ammissibile per

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azienda: 40.000,00 € spesa minima ammissibile 8.000,00 €; budget totale dell’azione: 4.000.000 €. e) Sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua (pioggia, goccia, spruzzo e simili) in luogo dell’irrigazione a scorrimento Investimenti / lavori / spese ammissibili: - realizzazione (attraverso la costruzione/ristrutturazione di opere e l’acquisto di macchine e attrezzature) di sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua ( irrigazione a pioggia, a goccia, a spruzzo e simili) in luogo di irrigazione a scorrimento. Spesa massima ammissibile per azienda: 100.000,00 € spesa minima ammissibile 8.000,00 €; budget totale dell’azione: 3.000.000 €. f) Miglioramento della qualità dell’acqua Investimenti / lavori / spese ammissibili: - impianti (depuratori e simili) per il trattamento e per

l’abbattimento del carico inquinante delle acque di scarico dell’azienda agricole e degli impianti aziendali per la trasformazione/ lavorazione dei prodotti agricoli, comprensivi di eventuali opere di accumulo necessarie, sia di acque da trattare che di acque già trattate (NON è ammessa la realizzazione di stoccaggi di effluenti zootecnici). Spesa massima ammissibile per azienda: 100.000,00 €; spesa minima ammissibile 8.000,00 €; budget totale dell’azione: 3.000.000 €. Al fine di consentire la celere realizzazione del Programma Straordinario in tempi compatibili con la chiusura del periodo di programmazione, la copia cartacea di ogni domanda di aiuto, pena l’inammissibilità, dovrà essere consegnata alla Provincia completa di tutta la documentazione progettuale esecutiva (progetti approvati dal Comune, computi metrici, ecc.) e di tutte le autorizzazioni necessarie a permettere

41 l’immediata cantierabilità (permessi di costruire, autorizzazioni varie, ecc.) senza possibilità di integrazione successiva. La procedura informatica di compilazione/presentazione delle domande prevede che scattino dei controlli bloccanti che verificheranno il superamento del budget assegnato al bando e attueranno il blocco della presentazione delle domande di aiuto. È nell’interesse del richiedente ultimare la realizzazione dei lavori/investimenti ed effettuare le spese il più rapidamente possibile. L’inserimento in posizione utile nella graduatoria iniziale provvisoria non garantisce al richiedente l’effettivo ottenimento del contributo, anche in caso di completa realizzazione dell’investimento, in quanto per l’erogazione dei contributi sarà decisivo l’ordine di ultimazione dei lavori. Il richiedente/beneficiario dovrà (continua a pagina 44)


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Novità in materia di Sicurezza sul Lavoro

P

er i datori di lavoro e le imprese familiari (ditte individuali o società semplici agricole). Prorogata al 24 gennaio 2012 l’entrara in vigore del decreto sulle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro La normativa trova applicazione alle attrezzature munite di impianti a pressione che devono essere sottoposti a verifiche periodiche (annuali/biennali/ triennali). Il Decreto prevede che la prima verifica (quella di messa in servizio) debba essere svolta dall’INAIL, mentre le verifiche periodiche devono essere svolte dall’ASL. In entrambi i casi, gli enti preposti possono svolgere direttamente la verifica oppure avvalersi di soggetti abilitati iscritti in apposito Elenco tenuto presso il Ministero del Lavoro. La normativa trova applicazione sia ai datori di lavoro che alle aziende familiari. Il D. M. 11 aprile 2011 trova applicazione alle seguenti attrezzature, a titolo esemplificativo: • ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato (es. carroraccoglifrutta) • carrelli semoventi a braccio telescopico (tipo “Merlo” e “Manitou”);

• apparecchi di sollevamento materiali con portata superiore a 200 Kg non azionati a mano, di tipo mobile o trasferibile, con modalità di utilizzo regolare (caricatori frontali e posteriori, ragni, jumbo…) • generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura dell’acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, aventi potenzialità globale dei focolai superiore a 116 Kw (tipo grandi generatori per serre, ecc.). Il datore di lavoro deve comunicare alla sede INAIL

competente per territorio la cessazione dell’esercizio, l’eventuale trasferimento di proprietà dell’attrezzatura di lavoro e lo spostamento delle attrezzature per l’inserimento in banca dati. Il mancato rispetto dei termini e modalità stabilite dal Decreto per le verifiche periodiche delle attrezzature è punito con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 1800. Adeguamento delle trattrici agricole Con Circolare del 16 maggio u.s., relativamente all’adeguamento delle trattrici agricole alle disposizioni previste dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro, il Ministero delle

Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito che: • l’adeguamento dei trattori agricoli alle Linee Guida ISPESL è conforme alle disposizioni del TU Sicurezza in quanto conforme allo “stato dell’arte”; le Linee Guida sono scaricabili dal sito internet http://ispesl. it/sitoDts/Linee_guida/ Lineaguidaadeguamentotrattori. pdf • tutti i trattori agricoli, anche quelli che risultino fin dall’origine privi di strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento (“roll-bar” e cinture di sicurezza), devono essere muniti di tali strutture • l’adeguamento delle trattrici nel rispetto delle Linee Guida Ispesl non determina l’aggiornamento della carta di circolazione dei trattori agricoli. Considerata l’importanza della sicurezza sul lavoro nelle aziende agricole, sia datoriali che a conduzione familiare, Coldiretti Cuneo, per il tramite della società di servizi Impresa Verde Cuneo srl, fornisce uno specifico servizio di consulenza e assistenza per la sicurezza sul lavoro a cui le aziende associate possono rivolgersi anche per avere chiarimenti circa le novità su illustrate telefonando al n. 0175/210222 – 0175/210259 – 0171/447224. m


44 realizzare investimenti/lavori/ spese pari ad almeno il 75% di quanto richiesto (in termini fisici o di importo) pena la decadenza della domanda. PROGRAMMA STRAORDINARIO PER IL SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI CONNESSO ALLA PRODUZIONE LATTIERO CASEARIA Il bando prevede aiuti nei seguenti ambiti: 1) Riduzione dei costi di produzione e incremento della competitività delle aziende con i seguenti investimenti ammissibili: - costruzione e ristrutturazione di fabbricati (con i relativi annessi), finalizzata all’ottenimento di fabbricati aziendali di maggiori dimensioni e maggiore capienza in termini di capi allevati, in modo da concentrare la produzione e/o ottenere economie di scala; - costruzione e

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ristrutturazione di fabbricati aziendali (con i relativi annessi) finalizzata all’introduzione di forme di organizzazione della produzione caratterizzate da minori costi gestionali, quali la stabulazione libera; - acquisto di macchinari e attrezzature specifici, adeguati alle necessità derivanti dalla nuova forma di organizzazione aziendale, nonché di impianti o macchinari per migliorare le operazioni di alimentazione e pulizia del bestiame (es. carri unifeed, impianti ad alta automazione

per asportazione delle deiezioni); - acquisto di macchinari e impiantistica a basso consumo energetico per la mungitura e la conservazione del latte. 2) Miglioramento del livello di sicurezza e della qualità dei prodotti (compresa l’implementazione di sistemi di tracciabilità e di certificazione delle produzioni). Investimenti ammissibili: - costruzione e ristrutturazione di fabbricati (con i relativi annessi), finalizzata ad avere caratteristiche tali da migliorare le condizioni di conservazione dei prodotti (latte e derivati) nonché dei foraggi e/o mangimi per il bestiame; - acquisto di attrezzature innovative ad alta automazione e di strumentazioni di controllo nonché di attrezzature informatiche e relativi programmi per la gestione

di sistemi di qualità e tracciabilità. 3) Riconversione e diversificazione della produzione (la riconversione e/o diversificazione dovranno avvenire con riduzione della produzione di latte bovino pari almeno al 50%) l’operazione è finalizzata alle aziende che intendono uscire dal settore del latte. La riconversione e diversificazione della produzione dovrà avvenire puntando verso settori con più favorevoli condizioni di mercato , quali, per le Aree C e D prioritariamente il latte ovicaprino e per le Aree A e B prioritariamente il latte bufalino, o la carne bovina, sia in forma mista che esclusiva, preferibilmente adottando, nel caso del settore bovino, la linea vacca-vitello. Investimenti ammissibili: - ristrutturazione di fabbricati aziendali precedentemente destinati all’allevamento bovino da latte per adeguarli (continua a pagina 46)


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Tipo domanda

Data Apertura prevista

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Data chiusura

Budget disponibile (€)

Tipo di contributo

Importo massimo spesa ammessa (€)

Iimporto minimo spesa ammessa (€)

Note


46 alle necessità derivanti dalla riconversione produttiva verso altri settori; - costruzione di nuovi fabbricati aziendali adeguati alle necessità derivanti dalla riconversione produttiva verso altri settori; - acquisto di macchinari e attrezzature specifici, adeguati alle necessità derivanti dalla riconversione produttiva verso altri settori. 4) Trasformazione e commercializzazione diretta di prodotti aziendali. Ammissibile solo nelle aree C e D. La dimensione aziendale (sia in situazione iniziale che finale) deve essere inferiore a 30 vacche da latte e l’azienda (in situazione finale) deve trasformare o vendere prodotti DOP, IGP o biologici. Investimenti ammissibili: - costruzione e la ristrutturazione di fabbricati aziendali destinati a trasformazione, lavorazione e commercializzazione diretta di prodotti aziendali;

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- acquisto di macchinari e attrezzature specifici per trasformazione, lavorazione e commercializzazione diretta di prodotti aziendali. La spesa massima ammissibile per azienda è pari a euro 180.000,00. Il sostegno della Misura sarà concesso in conto interesse. L’aiuto prevede l’abbattimento fino a 3 punti percentuali del costo degli interessi. Nel caso il mutuo/prestito sia assistito da garanzia prestata da un Confidi che operi in agricoltura (come CreditAgri Italia scpa), è concesso un contributo aggiuntivo pari a 0,5 punti percentuali, a condizione che la garanzia prestata dal Confidi sia almeno pari al 30% dell’importo del mutuo/prestito. Al fine di consentire la celere realizzazione del presente bando in tempi compatibili con la chiusura del periodo di programmazione, la copia cartacea di ogni domanda di sostegno, pena l’inammissibilità, dovrà essere consegnata alla Provincia completa di tutta la

documentazione progettuale esecutiva (progetti, computi metrici, ecc.), senza possibilità di integrazione successiva. Verrà consentita la presentazione telematica delle domande soltanto fino ad esaurimento del budget assegnato al bando ammontante a € 7.500.000. NUOVI INSEDIAMENTI – MISURA 112 A settembre riparte il bando per richiedere il premio per il primo insediamento in agricoltura. Ogni domanda di Premio di insediamento presentata ai sensi del bando 2011 della Misura 112 dovrà comprendere obbligatoriamente un Piano aziendale con investimenti di miglioramento/ ammodernamento della azienda agricola, (fondiari e/o agrari), per un importo di almeno euro 15.000,00. La realizzazione di investimenti di importo superiore al minimo darà luogo alla attribuzione di appositi punteggi di priorità fino ad un premio massimo di 30.000 €.

Pena la decadenza della domanda l’insediamento dovrà avvenire entro il termine assegnato dalla Provincia e comunque non oltre il 31.12.2012 e la completa ultimazione della realizzazione del Piano aziendale dovrà avvenire entro il 30.06.2013. Al fine di consentire la celere realizzazione del presente bando in tempi compatibili con la chiusura del periodo di programmazione, la copia cartacea di ogni domanda di Premio di insediamento, pena l’inammissibilità, dovrà essere consegnata completa di tutta la documentazione progettuale esecutiva (progetti, computi metrici, ecc.) relativamente agli investimenti di cui è prevista la realizzazione nel Piano aziendale, senza possibilità di integrazione successiva. Il budget totale stanziato per questa misura ammonta a 6.500.000 di euro. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni e per la predisposizione delle domande. m


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CreditAgri Italia: il Confidi dedicato al settore agricolo

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reditAgri Italia è una cooperativa di garanzia fidi, assistenza e consulenza tecnico-finanziaria in agricoltura che si occupa in modo specialistico di Credito e Finanza d’Impresa a vantaggio esclusivo del settore primario, favorendone l’accesso al credito ordinario ed agevolato con un servizio di consulenza personalizzata in grado di fornire informazioni ed effettuare analisi e valutazioni per una corretta pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà aziendale. Per effetto della stipula di specifiche convenzioni con istituti di credito sia di livello nazionale, che territoriale (sono attualmente oltre 140 le banche con le quali è attivo un accordo di carattere operativo), CreditAgri

Italia s.c.p.a. mette a disposizione prodotti creditizi dedicati, appositamente strutturati per le esigenze delle imprese agricole, a condizioni migliorative rispetto ai normali standard di mercato.

Nell’ambito dei bandi regionali di prossima apertura (quali ad esempio il Piano Verde), l’intervento di garanzia di CreditAgri Italia può inoltre consentire alle aziende di

usufruire di una maggiore agevolazione. In presenza, infatti, delle adeguate condizioni ed attraverso la copertura fideiussoria riconosciuta dal confidi è possibile ottenere un contributo in conto interessi aggiuntivo (variabile in base al tipo di strumento agevolativo attivato, alla durata ed alla tipologia di finanziamento richiesto). In tal senso, quindi, la garanzia fornita dal confidi assume una duplice valenza, sia di natura patrimoniale, che economica, a fronte della quale è possibile ridurre in misura sensibile l’incidenza degli oneri finanziari e, parallelamente, evitare l’assunzione di un eccessivo rischio di credito in capo alla singola impresa. m


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Settore Castanicolo: richieste di Coldiretti al tavolo ministeriale

I

l castagno nei territori italiani si caratterizza con differenti ruoli: produttivi, sociali ed ambientali. Da un punto di vista produttivo l’Italia è: 1. il primo esportatore in termini di valore, il secondo è la Cina; 2. il secondo esportatore in termini di quantità, dopo la Cina; 3. il terzo produttore mondiale di castagne, dopo Cina e Corea del Sud. In quantità esportiamo 18.9 milioni di chilogrammi di castagne e ne importiamo 6,7 milioni di chilogrammi. In Italia sono a castagno il 7,5% delle superfici boscate, ovvero 780.000 ha, di cui l’8,6% da frutto, condotte da

34.160 imprese. Imprese che sono alla base della filiera castanicola nazionale, che garantisce occupazione e lavoro a decine di migliaia di famiglie rurali. L’intera filiera castanicola impiega più di 100.000 occupati nelle attività produttive. Produzioni da primato che hanno ottenuto importazioni riconoscimenti comunitari che contribuiscono a far conoscere i territori di queste produzioni oltre i propri confini, contribuendo alla reputazione del made in Italy agro-alimentare nel mondo. Oltre alla produzione di frutti anche la componente legnosa, da opera e da ardere, costituisce una fonte di reddito significativa per le


attualit à popolazioni locali. I territori caratterizzati da tale coltura sono rappresentati dalla montagna e dalla collina, dove spesso i prodotti del bosco costituiscono una fonte di lavoro e di reddito insostituibile per molte famiglie rurali, essenziale per la loro permanenza in tali zone. Famiglie rurali che incarnano pienamente la figura dell’impresa agricola multifunzionale, dove all’attività produttiva di prodotti di qualità, si affiancano la valorizzazione delle risorse del territorio, con la produzione di servizi agrituristici, fattorie didattiche, sociali ed altre attività. Imprese che valorizzano spesso ai fini agro-energetici gli scarti delle potature e i tagli programmati, contribuendo alla cura del bosco e dell’ambiente rurale. Imprese multifunzionali che mettendo al centro il bosco ed i suoi prodotti, ne fanno un elemento di sviluppo e di crescita verde. Una crescita sostenibile, intelligente ed esclusiva, cosi come definitiva ed auspicata nel documento Europa 2020 della

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Commissione Europea. Sempre più importanti e considerati dalla società civile sono i benefici ambientali che i castagneti apportano, attraverso la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, la tutela della biodiversità e la conservazione del paesaggio rurale. Inoltre è importante e riconosciuto il ruolo dei boschi nel contrastare il cambiamento climatico, tanto che il protocollo

di Kyoto riconosce anche a tali colture permanenti, la possibilità per gli stati nazionali di attribuire crediti di carbonio ai produttori, remunerati poi dal mercato, per i benefici ambientali dell’assorbimento dei Gas ad effetto serra. L’Italia non ha attivato tale opportunità per i silvicoltori, compresi perciò anche i castanicoltori, destinando tali crediti di carbonio a compensare le emissioni dei settori produttivi più inquinanti (industria,

51 trasporto, ecc.) Castagneti che si caratterizzano in definitiva per la produzione di beni pubblici, di cui beneficiano tutti i cittadini e tutte le imprese e che il mercato non remunera. Per questo motivo è importante che il problema della crisi del settore castani colo, sia affrontato sinergicamente da tutte le istituzioni pubbliche e private, con comune senso di responsabilità, evitando che i danni provocati da eventi esterni siano accollati nuovamente ai castanicoltori, mentre le esternalità positive da questi prodotti non siano considerate e riconosciute in termini economici. Eventi esterni, in quanto la crisi del settore è determinata dalla diffusione dell’ennesima avversità d’importazione, un insetto, il “Cinipide Galligeno del castagno” (Dryocosmus kuriphilus), che attacca le piante, riducendo drasticamente, quantitativamente e qualitativamente, la produzione dei frutti e ne pregiudica la stessa sopravvivenza. Danni che nel breve periodo (continua a pagina 52)


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stanno portando ad importanti perdite di reddito per i produttori ed il loro inevitabile, nel medio periodo, abbandono di ogni attività di cura di tali territori, con evidenze occupazionali, ambientali e sociali. Anche le imprese castanicole, oltre ad essere soggette alla competizione internazione di Cina, Corea del Sud e Turchia, che hanno strutture di costi molto differenti dall’Italia, con effetti di dumping ambientali e sociali, sono attaccate da questo nocivo parassita direttamente nei propri territori, dove lavorano e operano. Occorre perciò porre rimedio a tale situazione di crisi delle imprese italiane nel più breve termine possibile.

Coldiretti chiede:

1. Un piano di lotta al Cinipide del castagno, coordinato a livello nazionale, con uno stanziamento adeguato alla dimensione del problema, nella consapevolezza che il

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problema non può essere considerato solo “un affare dei castanicoltori” ma di tutta la società. Al Fine di rendere più efficace tale azione, occorre sostenere concretamente la lotta biologica, in particolare ricorrendo a lanci di insetti che si sono dimostrati utili antagonisti, non essendo efficace la lotta fitosanitaria in un ambiente particolare come quello del bosco, oltretutto spesso inserito in zone a parco o protette. Il punto critico della lotta è sicuramente rappresentato dai costi del Torymus sinesi, il parassito ide nemico naturale del cinipide, pertanto vi è la necessità dello stanziamento di cospicue risorse per l’allevamento ed il lancio di questo insetto utile. 2. Il rafforzamento delle misure fitosanitarie nazionali, per evitare il verificarsi, ormai troppo frequente, di introduzione nel nostro Paese

di insetti e malattie pericolose per le nostre produzioni (dal cinipide del castagno, alla batteri osi del kiwi, dal punteruolo rosso delle palme, alla diabrotica del mais o alla tristezza degli agrumi, ecc.). 3. L’aumento dei controlli sul prodotto d’importazione, troppo spesso spacciato per prodotto nazionale e la pubblicazione dei relativi dati d’importazione. 4. L’istituzione di un forte coordinamento nazionale da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che, insieme alle Organizzazioni professionali, possa mettere a sistema le varie strutture che operano a vario titolo nel settore castanicolo, dai Ministeri, agli Enti pubblici territoriali, sino alle strutture della ricerca e possa attuare, nel più breve termine possibile, le azione indicate indicate in questo documento.

5. La predisposizione di interventi, a livello nazionale, adeguati a porre rimedio al grave stato di emergenza, cosi come dichiarato dal Decreto del Presidente del Consiglio del 4 giugno 2011 e pubblicato sulla G.U. del 13 giugno 2011, per risarcire i gravi danni subiti dai produttori, non solo per l’applicazione delle misure di lotta obbligatoria, ma anche per la perdita di prodotto e di reddito: - L’esonero totale o parziale per 12 mesi dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei lavoratori dipendenti al fine di mantenere i livelli occupazionali. Prevedere, inoltre, la possibilità attraverso interventi specifici, anche in deroga, di garantire comunque il reddito ai lavoratori che dovessero perdere occupazione; - L’attivazione del de minimis per la produzione primaria delle aziende agricole in crisi portandolo da 7.500 Euro a 15.000 Euro. - L’individuazione all’interno dei Piani di sviluppo ruralke, o altri fondi e programmi pubblici, di specifiche azioni volte a ristorare i produttori dai gravi danni provocati dal’emergenza fitosanitaria. - La predisposizione e l’attivazione di idonee misure creditizie a supporto delle aziende colpite, quali ad esempio la proroga di 24 mesi delle operazioni di credito agrario di esercizio, di


attualit à miglioramento, ed ordinario, con il concorso pubblico nel pagamento degli interessi delle rate prorogate. 6. La revisione del piano assicurativo nazionale in modo da renderlo compatibile agli interventi di ristoro necessari per il settore. 7. L’avvio di un’attività di ricerca che affronti la lotta al Cinipide a 360°, con il coinvolgimento dei migliori centri di ricerca nazionali ed internazionali, volta anche a scongiurare, in futuro, il ripetersi di situazioni emergenziali determinate da agenti esterni. Inoltre la ricerca dovrà essere finalizzata all’individuazione di macchine operatrici che agevolano la raccolta in terreni, per la massima parte collinari e montani, quindi, con forti pendii, dove la raccolta è solo manuale ed incide strutturalmente sui costi. 8. L’avvio di una politica formativa che metta il lavoratore al centro di un percorso formativo idoneo

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a recepire le innovazioni di prodotto, organizzative e di processo fornite dalla ricerca. In particolare occorre una manodopera qualificata e professionale soprattutto per quanto riguarda le potature intervento indispensabile per qualificare la produzione. 9. La definizione una proficua politica di marketing che esalti la qualità del prodotto e che lo valorizzi adeguatamente sul mercato, al fine di contrastare la sleale concorrenza di paesi come la Cina e la Corea del Sud, che praticano politiche molto aggressive, Occorre valorizzare la qualità del prodotto nazionale attraverso una chiara e trasparente indicazione dell’origine del prodotto. 10. La ripresa dell’azione a livello comunitario per l’inserimento del castagno tra le superfici a frutta in guscio (nocciolo, noce, mandorlo, pistacchio e carrubo), oggetto attualmente di un finanziamento specifico. m

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G I OVA N I I M P R E S A

Le aziende giovani del Cuneese alla conquista di Vinexpo a Bordeaux

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ei giorni scorsi si è svolto a Bordeaux, in Francia, Vinexpo 2011, il più atteso ed importante salone internazionale dei vini e dei liquori ma anche l’osservatorio mondiale delle nuove tendenze del mercato e dei nuovi comportamenti di consumo. L’OIGA, osservatorio per l’imprenditoria giovanile in agricoltura, con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nell’ottica di promuovere e valorizzare l’imprenditoria giovanile in agricoltura e di accrescere l’interesse dei giovani verso il settore primario, ha offerto, mediante un bando di selezione, la grande opportunità a 30 giovani imprenditori italiani titolari di imprese agricole operanti nel settore della produzione del vino e delle sostanze liquorose, di partecipare gratuitamente alla manifestazione fieristica. La provincia di Cuneo ha potuto vantarsi della presenza di due giovani aziende agricole di Coldiretti, Fratelli Boschis di Dogliani e Costa Stefanino di Costa Alessandro di Montà, aziende innovative e di successo, dotate di sistemi di qualità

certificati, che hanno dimostrato la capacità di poter migliorare la propria imprenditorialità e sviluppare contatti commerciali anche con l’estero. “Vinexpo – sottolinea Dario Perucca, delegato provinciale Giovani Impresa – ha rappresentato per le aziende vitivinicole del cuneese una grande vetrina internazionale, soprattutto nell’ottica dell’apertura di nuovi mercati. Le aziende selezionate hanno potuto inoltre far conoscere e degustare i vini di eccellenza della Granda a buyers e distributori di oltre 140 paesi di tutto il mondo”. m

Vota il miglior Oscar Green 2011

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scar Green, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura, giunge finalmente alla sua fase finale che culminerà con la premiazione dei vincitori nazionali delle 6 categorie previste nel concorso. A partire da metà Agosto, per circa un mese, sarà possibile vedere e votare il video delle aziende finaliste Oscar Green (Compral Latte e Amos per la Provincia di Cuneo) direttamente sul sito www.oscargreen.it. Il voto popolare servirà ad integrare la valutazione della Giuria Specializzata, composta da sette esperti, per identificare i 6 vincitori di categoria, che saranno proclamati nel corso di un evento pubblico conclusivo che si terrà in autunno a Roma presso la sede nazionale di Coldiretti a Palazzo Rospigliosi. Invitiamo tutti a votare il video delle due aziende cuneesi!


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Lo stato di salute dell’economia piemontese secondo Banca d’Italia

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el 2010 il PIL del Piemonte, in base alle stime disponibili, è aumentato dell’1,3 per cento, recuperando solo in parte il calo complessivo del 7,6 per cento registrato nel biennio precedente, secondo i dati Istat. Anche la ripresa delle esportazioni e del fatturato industriale èrisultata inferiore alla caduta nel periodo della crisi. Nell’industria l’espansione dell’attività è stata trainata soprattutto dall’aumento delle esportazioni, che è stato tuttavia inferiore a quello del commercio mondiale. Le analisi mostrano che il trend di crescita di lungo periodo

delle esportazioni piemontesi presenta, come a livello nazionale, un differenziale negativo rispetto alla domanda internazionale, che si sarebbe ampliato dalla seconda metà del 2009. Il divario riflette i limiti di carattere strutturale delle esportazioni regionali, fra cui una bassa specializzazione nei settori a più alta tecnologia, una scarsa presenza nei mercati emergenti e la perdita di competitività accumulata dall’inizio del decennio. Alla ripresa della produzione industriale ha contribuito anche il processo di ricostituzione delle scorte, che erano scese nel 2009 su livelli storicamente bassi.

Dopo due anni di calo, il fatturato delle imprese è tornato a crescere, pur rimanendo su livelli inferiori a quelli precedenti la recessione, e la redditività aziendale è migliorata. L’attività di investimento, tuttavia, è rimasta debole, frenata dagli ampi margini di capacità produttiva ancora inutilizzati e dall’incertezza sull’evoluzione della congiuntura. Nel settore delle costruzioni l’attività economica si è ulteriormente ridotta, a causa della perdurante debolezza della domanda pubblica e privata. Nel mercato immobiliare il numero di transazioni ha fatto registrare una modesta ripresa,

mantenendosi però largamente al di sotto dei livelli massimi raggiunti nel 2006. Vi si è associata una dinamica dei prezzi di vendita lievemente positiva. Nei servizi il valore aggiunto, in base alle stime disponibili, è tornato a crescere a ritmi contenuti. Il commercio ha risentito della perdurante debolezza della spesa per consumi delle famiglie, frenata dalla situazione negativa nel mercato del lavoro e dalla debole dinamica del reddito disponibile. Il trasporto delle merci è aumentato, riflettendo la ripresa dell’attività produttiva. Anche il flusso di passeggeri negli aeroporti della


attualit à regione è cresciuto. Il movimento turistico si è ulteriormente ampliato. Le analisi indicano che tra il 2001 e il 2008 la quota del Piemonte sugli introiti turistici mondiali, pur modesta, ha avuto un andamento migliore della media nazionale e che nell’intero decennio la domanda di servizi turistici, sia estera sia domestica, è significativamente cresciuta, in presenza di un’offerta ricettiva aumentata più che proporzionalmente e in miglioramento dal punto di vista qualitativo. Nel mercato del lavoro nella media del 2010 gli occupati e il tasso di occupazione sono ulteriormente calati; l’incidenza della disoccupazione è salita al 7,6 per cento, il valore più elevato tra le regioni del Nord. Il miglioramento della congiuntura si è riflesso, tuttavia, in un rallentamento del ricorso alla CIG e in una modesta ripresa delle assunzioni, dovuta esclusivamente ai contratti a termine; dall’ultimo trimestre

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dell’anno sono emersi segnali di lieve recupero dei livelli occupazionali. Le analisi mostrano che la crisi ha colpito soprattutto i giovani, per i quali l’occupazione ha continuato a calare in misura intensa; l’incidenza di quelli che non hanno un’occupazione né stanno svolgendo un’attività di studio o formazione è salita significativamente. Il tasso di occupazione femminile,

bruscamente calato nel 2009, è rimasto pressoché invariato lo scorso anno. Un approfondimento sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro mostra che tra il 2004 e il 2010 il divario di genere nei tassi di occupazione si è ridotto, sebbene il valore di tale indicatore per le donne rimanga molto distante dagli obiettivi europei. Con la crisi è aumentato anche il

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numero dei nuclei famigliari in cui nessun componente lavora. In base alle previsioni formulate dalle imprese nei mesi di marzo e di aprile, la domanda dovrebbe continuare a crescere nell’anno in corso, anche se a ritmi inferiori a quelli del 2010. Rimane elevata, tuttavia, l’incertezza degli operatori sulla solidità della fase espansiva in atto, con (continua a pagina 58)


58 riflessi negativi sugli investimenti programmati per l’anno in corso, che rimarrebbero deboli. La capacità competitiva del Piemonte dipende da molti fattori, tra i quali la specializzazione produttiva e l’intensità dell’attività innovativa. Un’analisi comparata con un gruppo di regioni europee simili per condizioni socio-economiche di partenza ha evidenziato la perdurante presenza di significativi ritardi del Piemonte nella dotazione di capitale umano, nella diffusione delle attività di formazione e nella produzione di innovazioni. Nel periodo 2000-07 l’andamento economico della regione è stato sensibilmente peggiore di quello del gruppo europeo di confronto, soprattutto a causa della dinamica negativa della produttività media del lavoro. Anche durante il biennio successivo il Piemonte ha fatto registrare performance peggiori in termini di valore aggiunto e di esportazioni. La recessione del biennio 2008-

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09 avrebbe accelerato l’adozione di strategie innovative da parte delle imprese piemontesi. In base alle indagini della Banca d’Italia, poco meno del 40 per cento delle aziende manifatturiere della regione ha tratto impulso dalla crisi per l’introduzione di innovazioni nei processi produttivi, nella gamma di prodotti offerti o nei sistemi organizzativi e gestionali; solo una quota residuale e inferiore alla media nazionale, invece, ha rallentato l’attività innovativa a causa della congiuntura negativa. Nel mercato del credito lo scorso anno è terminata la fase di rallentamento dei prestiti iniziata nell’estate del 2008. I mutui per l’acquisto di abitazioni delle famiglie hanno lievemente accelerato, favoriti da tassi di interesse storicamente bassi. La dinamica del credito alle imprese, calato in misura significativa nel 2009, è progressivamente migliorata nel corso dell’anno, ritornando positiva nei primi mesi del 2011. In base alle indagini della Banca

d’Italia, l’andamento del credito alle famiglie e alle imprese è riconducibile soprattutto a fattori di domanda, mentre l’orientamento dell’offerta rimane improntato alla cautela, in particolare nei rapporti con le imprese. Le analisi su un campione di circa 13 mila aziende piemontesi mostrano come nel periodo 2008-2010 l’andamento dei prestiti al settore produttivo sia stato correlato con la rischiosità delle imprese, risultando peggiore per quelle contraddistinte da una minore redditività e da un leverage più elevato. Anche le caratteristiche dei rapporti banca-impresa instaurati prima della crisi hanno influenzato la capacità delle imprese di mantenere i finanziamenti già contratti o di ottenerne di nuovi: la riduzione del credito ha riguardato le aziende che avevano frazionato il proprio indebitamento presso una pluralità di banche, mentre quelle affidate da una sola banca hanno incontrato

minori difficoltà a finanziarsi. La qualità del credito, sensibilmente deterioratasi nel 2009, ha mostrato lo scorso anno alcuni segnali di miglioramento, ma rimane nettamente peggiore del biennio precedente la crisi. Le analisi mostrano che la mobilità della qualità del credito, che è una misura del grado d’incertezza fronteggiato dalle banche, è aumentata nel periodo della crisi, mantenendosi comunque su livelli più bassi della media nazionale. Si è indebolita nel 2010 la dinamica della raccolta bancaria presso famiglie e imprese, sia nella componente dei depositi bancari, calati lievemente rispetto al 2009, sia in quella delle obbligazioni, in sensibile rallentamento. Rispetto al 2009 la composizione dei titoli detenuti dalle famiglie non è mutata in misura significativa: la quota prevalente era costituita lo scorso anno da obbligazioni bancarie, quote di OICR e titoli di Stato italiani. m


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In tanti a Marmora per “Benvenuti in Alpeggio”

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abato 30 luglio, l’alta montagna della Valle Varaita si è vestita a festa per l’edizione 2011 di “Benvenuti in alpeggio”, organizzato da Coldiretti Cuneo, in collaborazione con Anaborapi, Apa e Coalvi. Dalle 9.30, infatti, i numerosi partecipanti, si sono ritrovati a Marmora, presso la frazione Vernetti per il trasferimento all’alpeggio Alpe Valanghe di Giulio Colombero, quota 2101 m dove hanno potuto scoprire i segreti del lavoro e della vita dei margari. Prima del pranzo, caratterizzato da prodotti del territorio, servito presso l’alpeggio, in collaborazione con la Proloco di Marmora, i presenti hanno potuto effettuare passeggiate

naturalistiche all’aria aperta tra fiori ed erbe di montagna e, guidati dal margaro, assistere al processo di caseificazione del Nostrale d’Alpe.

Il pomeriggio è stato dedicato alla mungitura e alla visita guidata alla mandria in alpeggio. Avvicinare i curiosi e soprattutto i bambini all’affascinante,

ma difficile mondo della montagna per conoscere ed apprezzare i prodotti agricoli di questo territorio, – sottolinea Secondo Arneodo, segretario zona Coldiretti Cuneo – rappresenta per noi un’importante opportunità di incontro “sincero” tra produttori e consumatori. Lo stesso obiettivo si pone Coldiretti quando, a conclusione del ciclo “Benvenuti in”, invita tutti a San Biagio di Mondovì, domenica 11 settembre a “Benvenuti in cascina”, una simpatica iniziativa che, con il motto “fuma lon ca puma, mangiuma lon ca fuma” si propone inoltre di far conoscere ai partecipanti, attraverso l’esperienza diretta, le diverse realtà agricole del cuneese. m


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“Benvenuti in Alpeggio”: un successo di pubblico


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“Benvenuti in … Cascina” Per info e prenotazioni tel. 0171.447287 entro mercoledì 27 luglio 2011

Per info tel. 338.1495010 Coldiretti Mondovì 0174.560211

Domenica 11 settembre

Dalle ore 9.30

COLLEGAMENTO GRATUITO BUS-NAVETTA POSSIBILITÀ NOLEGGIO BICI GIRO PANORAMICO A BORDO DI AEREI ULTRALEGGERI PASSEGGIATE A DORSO D’ASINO

Aziende da visitare:

Dalle ore 11.30 alle 19.00

Ore 20.00

Luoghi da visitare:


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EVENTI

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Le novità 2011 di Coldiretti a per la 36 edizione della Grande Fiera d’Estate

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orna anche quest’anno, dal 25 agosto al 4 settembre, presso l’area fieristica Ronchi, il puntuale appuntamento estivo con la Grande Fiera d’Estate di Cuneo, una importante vetrina per la promozione del nostro

territorio, che nel tempo ha raccolto un consenso sempre più vasto di pubblico. In rappresentanza del mondo agricolo Coldiretti Cuneo partecipa anche a questa edizione, la 36ª, per consolidare tra i consumatori la conoscenza

dell’agricoltura e fornire una maggiore consapevolezza nella scelta di prodotti agroalimentari che siano “sinceri” nell’etichetta, sani e di qualità. Quest’anno lo stand si presenta sottoforma di

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“Bottega di Campagna Amica”, un esempio di punto vendita specializzato, che la Coldiretti sta mettendo in campo su tutto il territorio nazionale, in cui il consumatore potrà trovare prodotti agroalimentari sicuri,

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PER INFO: Segreteria Fiera 0171 43 40 11


EVENTI freschi di stagione e a giusto prezzo, esclusivamente made in Italy, firmati direttamente dai produttori e certificati da Campagna Amica. “Questa – sottolinea Marcello Gatto, presidente provinciale Coldiretti Cuneo – è un’occasione per far conoscere le enormi potenzialità di cui dispone il mondo agricolo, e in modo particolare quello della provincia di Cuneo, come fonte di sviluppo economico, ma anche di servizi offerti alla collettività all’insegna di multifunzionalità in agricoltura: dall’accoglienza degli agriturismi alle fattorie didattiche; dalla vendita diretta dei prodotti, perfettamente inquadrata nel

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progetto nazionale di Coldiretti per “una filiera tutta italiana”, all’assistenza fornita dal Patronato Epaca sul versante delle pratiche previdenziali, infortunistiche e sanitarie. Così si concretizza davvero una “rete” che vede coinvolti tutti i soggetti attivi sul territorio, con l’obiettivo comune di far crescere in modo sostenibile la provincia Granda e più in generale l’economia agricola di tutto il Paese”. A salutare i visitatori della Grande Fiera d’Estate vi sarà anche quest’anno, nell’area scoperta della fiera, il Mercato di Campagna Amica, un’occasione per fare acquisti direttamente dal produttore. m

Mercato di Campagna Amica alla Grande Fiera d’Estate di Cuneo

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n occasione della 36ª edizione della Grande Fiera d’Estate di Cuneo, in programma presso l’area fieristica Ronchi dal 25 agosto al 4 settembre 2011, sarà allestito, nell’area scoperta della fiera, il Mercato di Campagna Amica, realizzato nell’ambito della progettualità di Coldiretti Cuneo. Le aziende presenti proporranno ai visitatori una vasta gamma di prodotti agricoli del territorio, nel rispetto della stagionalità e della trasparenza: frutta e verdura, trasformati e composte, dolci e pasta, vino e formaggi, tutti rigorosamente di provenienza aziendale, potranno

provenienza locale e tracciati, sono garanzia di bontà e qualità dei processi produttivi a prezzi equi”.

Le aziende in fiera:

essere acquistati direttamente dai produttori. “Gli oltre 100˙000 visitatori della Grande Fiera d’Estate – dice Giacomo Ballari, presidente

di Fattoria Amica – hanno un’ottima occasione di acquisto consapevole con il Mercato di Campagna Amica direttamente in fiera: i prodotti venduti, di

• Giovedì 25 Agosto in occasione dell’inaugurazione prevista per le ore 15,30; • Venerdì 26 Agosto dalle 17.00 alle 24.00; • Sabato 27 dalle 16.00 alle 24.00; • Domenica 28 Agosto dalle 10.00 alle 24.00; • Sabato 3 dalle 16.00 alle 24.00; • Domenica 4 Settembre dalle 10.00 alle 21.00. m


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Bando pubblico del Gal Mongioie

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l bando del GAL Mongioie, emesso in attuazione della Linea d’intervento 4 “Diversificazione del sistema di accoglienza” del PSL del GAL Mongioie, mediante l’apertura della presentazione di domande ai sensi della misura: 313.2.b – Potenziamento dei servizi offerti dalla rete ricettiva rurale, si rivolge a chi fa attività turistica, quindi per gli associati Coldiretti sono interessati gli agriturismi. Possono partecipare al bando: - strutture ricettive fino a 25 posti e strutture ristorazione fino a 60 coperti; - microimprese (<2 milioni euro fatturato e meno 10 occupati). BUDGET: 355.500 EURO Obiettivi: - strutturare, valorizzare e qualificare la capacità di accoglienza del sistema turistico locale, attraverso la realizzazione di una rete di servizi

complementari ed aggiuntivi da proporre al visitatore; - migliorare la qualità del soggiorno sull’area del GAL Mongioie, implementando e diversificando le tipologie dei servizi complementari connessi alle strutture turistico-ricettive locali messi a disposizione del turista; - l’operazione è tesa a rafforzare la capacità di accoglienza del territorio ed a sviluppare una maggiore tipicizzazione dell’offerta locale, in una logica di turismo rurale di qualità che intende avvicinare il turista alle tradizioni rurali e alla conoscenza delle identità produttive del territorio. TIPOLOGIE DI INVESTIMENTI - realizzazione di servizi turistici complementari connessi a strutture turistico-ricettive esistenti (nuove attività come

percorsi benessere, sauna, mountain-bike etc.) - adeguamento di strutture turistico-ricettive esistenti (interventi mirati al risparmio energetico). OPERE AMMISSIBILI - interventi materiali di recupero, restauro e riqualificazione di fabbricati, manufatti e loro pertinenze in linea con le prescrizioni del Manuale di recupero architettonico realizzato dal GAL Mongioie; - realizzazione di impianti tecnologici strettamente funzionali alla realizzazione degli interventi di cui sopra compresi gli impianti finalizzati all’efficientamento energetico delle strutture e alla produzione di energia da fonti rinnovabili; - acquisto e installazione di arredi e di attrezzature strettamente funzionali alla attività dell’impresa;

AGEVOLAZIONI PREVISTE 1. Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa. 2. Il contributo è ammesso in regime “de minimis” (Reg. (CE) n. 1998/2006) e fermi restando i limiti minimi e massimi di spesa indicati al successivo art. 10. LIMITI SPESA 1. Con riferimento agli interventi realizzati dai soggetti di cui al precedente art. 5, per ogni domanda di contributo: - la spesa minima ammissibile è pari ad € 20.000,00; - la spesa massima ammissibile è pari ad € 150.000,00. Approvazione dopo creazione e inserimento graduatoria. Scadenza domanda 30/09/2011, per ulteriori info consultare il sito internet del G.A.L. Mongioie www.mongioie-leader.it m


SPECIALE FIERA DI VICOFORTE

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La Fiera di Vicoforte dall’8 all’11 settembre

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a 400 anni la fiera del Santuario porta ai giorni nostri una tradizione antica, il cui inizio è sancito dalla processione religiosa che parte da Mondovì nelle prime ore del mattino dell’8 settembre e si conclude nella Basilica con la messa celebrata da Mons. Luciano Pacomio, Vescovo della diocesi di Mondovì. La processione non solo corona la Festa patronale di Mondovì, i cui festeggiamenti iniziano con i fuochi artificiali della sera precedente, ma conclude il cammino di fede, svoltosi nella novena dei giorni precedenti all’8 settembre che, oggi come un tempo, vedono giungere al Pilone della Madonna migliaia di fedeli da tutte le zone della diocesi. I giorni della fiera, conosciuta

come “Fera d’la Madona” sono fissi: l’8 settembre la festa, il 9 la fiera; il 10 si avvia alla conclusione con la cosiddetta “ferota”, che quest’anno sarà aperta fino all’11 settembre.

Per capire l’importanza dell’evento, è sufficiente sfogliare i libri che riportano aspetti storici e di cronaca antica. Vi si legge che “il minuto popolo aspetta il giorno delle fiere per rifarsi della sonnolenza di tutto l’anno”; parlando della fiera del Santuario si evidenzia che “se il giubileo provvedeva a i devoti, la fiera aggiungeva un nuovo concorso di gente, attraendo da tutte parti commercianti, bottegai, che comprando e vendendo, mille contratti effettuavano, a mille bisogni soddisfacevano”. L’evento fieristico si è sviluppato e si è mantenuto in momenti anche complessi della storia secolare di queste terre, sino a giungere alla metà del ‘900 basandosi sugli elementi fondanti della sua ragione di essere: la

65 devozione alla Madonna (patrona della città di Mondovì e della diocesi monregalese), il fascino popolare delle fiere (luoghi di incontro, di scambio di merci, di divertimento), la stagione di fine estate in cui le mandrie scendevano dall’alpeggio per trascorrere l’inverno in pianura, non prima di aver proposto scambi commerciali. Se già le cronache che commentano i fatti della prima metà dell’800 citano che “alla festa che vi si celebra agli 8 settembre di ciascun anno accorrono moltissimi forestieri... più di quattromila persone v’intervengono in tale circostanza”, oggi la fiera ne attrae sempre di più. Gli espositori raggiungono il migliaio: in primo piano, l’artigianato e i prodotti tipici, le macchine agricole, ma la fiera ospita anche un’esposizione di capi bovini ed equini, oltre ad un’area che accoglie i piccoli animali e non mancano gli spazi adibiti agli spettacoli e alle giostre per i più piccoli. m


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VA R I E

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A Murazzano a la 26 Mostra interprovinciale ovini di razza Langhe

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ono più di 150 i capi iscritti alla, in calendario giovedì 25 e venerdì 26 agosto, promossa dall’Assonapa (Associazione Nazionale della Pastorizia) e dall’Apa di Cuneo. Sono l’emblema di una sfida che questa razza di antica nobiltà, dispensatrice di un latte eccelso per la produzione del Murazzano Dop, propone all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica. Nessuno può infatti sottovalutare la sensibile riduzione dei capi nell’ultimo decennio, appena attenuata nell’ultimo periodo dall’ingresso in scena di giovani allevatori impegnati soprattutto nell’attività agrituristica. “Prima della guerra – ricorda il presidente dell’Apa, Roberto Chialva – gli ovini delle Langhe superavano i trentamila capi, scesi all’inizio degli Anni 90 a 3-4 mila. Ora sono alcune migliaia in Italia e soltanto 1500 in Provincia, dove la razza ha il suo baricentro genetico. Bisogna trovare nuove vie per rilanciare un comparto di così grande tradizione”. Uno dei problemi riguarda il Libro genealogico, croce e delizia di un sistema allevatoriale che non può avere carattere intensivo e tiene duro grazie alla fatica di micro aziende.

“Il Libro genealogico – spiega Roberto Facelli, vicedirettore dell’Apa – è una garanzia assoluta per il mantenimento della razza. Bisogna però fare i conti con un

carico di imposizioni e di controlli funzionali che spesso i piccoli allevatori non riescono a seguire. Noi, da tempo, abbiamo chiesto di alleggerire le procedure: non

sempre è il caso di sapere chi è bisnonno di quella determinata pecora. Va preservato il valore genetico, eliminando i rischi di consanguineità rappresentati dalla forte contrazione degli arieti da riproduzione”. Una deroga sperimentale in tale senso, già approvata in sede tecnica, dovrebbe essere varata a breve dal Ministero dell’Agricoltura. Alla Mostra, pecore e agnelli sono suddivisi in otto categorie. Una vera gara, con una giuria specializzata a stilare le pagelle. m

Enobike alla ottava edizione: torna la pedalata enogastronomica

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enti chilometri di percorso, in una magnifica cornice di colline e vigneti, alla scoperta dei prodotti agricoli ed enogastronomici di eccellenza del territorio: questa è Enobike, organizzata e fortemente voluta dai ragazzi di Giovani Impresa Coldiretti di Dogliani in collaborazione con il Comune. Domenica 4 settembre, con partenza dalle ore 10,00 dalla piazza stazione di Dogliani, sarà possibile godere dell’affascinante paesaggio doglianese e assaporare, nelle quattro tappe previste, le specialità delle aziende agricole dislocate lungo il percorso: carne, formaggi, dolci e ovviamente il Dolcetto di Dogliani DOC, tutti prodotti rigorosamente kmØ e di stagione, vi delizieranno e vi accompagneranno all’arrivo. “La manifestazione, di anno in anno sempre più apprezzata e coinvolgente” sottolinea il delegato provinciale Giovani Impresa Coldiretti Dario Perucca “vuole essere una vetrina speciale per il territorio ma anche per i molti prodotti agricoli ed enogastronomici che lo caratterizzano”. Per informazioni ed iscrizioni: Coldiretti Mondovì tel. 0174.560215 oppure consulta il sito internet www.enobike.it. Le adesioni verranno accettate fino ad esaurimento posti. m


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Lunedì 29 agosto Festa del Ricetto a Boves

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unedì 29 agosto torna a Boves la “Festa del Ricetto” con un ricco menù che vedrà come piatto forte il tipico minestrone di fagioli alla bovesana. Ad organizzare l’evento, insieme al comune di Boves, è la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti. L’appuntamento per tutti i buongustai sarà a partire dalle ore 20 in Via Roma e lungo le stradine laterali del centro storico del paese, dove sarà servita la “cena sotto le stelle” e a KmØ. Il costo della cena è di € 16. Per le prenotazioni, si può contattare il comune di Boves al numero 0171.391836. Per ricevere ulteriori informazioni telefonare all’Ufficio Zona Coldiretti al numero 0171.447227. m

A San Rocco, la Mostra Il 4 settembre Regionale Ortofrutticola a Rivoira la mostra di San Sereno “Ai piedi della Bisalta”

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San Rocco Castagnaretta si svolgerà dal 9 al 12 settembre, la Mostra Regionale Ortofrutticola di San Sereno. Giunta all’84a edizione, rappresenta un appuntamento importante per la tradizione agricola del territorio, a sostegno delle produzioni locali, della loro tipicità e qualità. Protagoniste di questa edizione saranno le Mele: ad attendere i visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo, per riscoprire le “mele dimenticate” e le varietà di oggi, “le nuove mele cuneesi” che hanno ottenuto l’Igp. Una produzione di eccellenza, della nostra provincia, di cui essere orgogliosi per i risultati ottenuti nell’affermazione sui mercati dalle mele del gruppo Gala, Red delicious, Fuji e Braeburn prodotte nel Cuneese, ossia quelle raggruppate dal marchio del consorzio Mela Rossa Cuneo. m

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Rivoira di Boves, domenica 4 settembre, alle ore 11.00, con la presenza delle autorità e del Presidente dell’associazione “Rivoira Terra di Vita”, Giancarlo Pellegrino, verrà inaugurata la 13a Mostra delle Produzioni Agricole e Artigianali “Ai Piedi della Bisalta”, all’interno della quale sarà allestita anche la rassegna fotografica “Ieri e oggi sposi”. Sempre in mattinata verrà conferito il premio “La Bisalta 2011”. L’orario di visita della mostra è dalle ore 15 alle 19 e dalle ore 20,30 alle 22. La mostra è organizzata in collaborazione con Coldiretti Cuneo e Creso. m


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SEDE PROVINCIALE DI CUNEO • PIAzzA FORO BOARIO N. 18 • 12100 CUNEO RESPONSABILI: DOmENICO GIRÒ • FRANCESCO BRUNO TEL. 0171.447297 • 0171.447350 domenico.giro@creditagri.com • francesco.bruno@creditagri.com


AT T U A L I T à

A Revello il 2° Concorso Provinciale “La Pesca più Buona”

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ell’ambito della annuale Sagra della Pesca, tenutasi a Revello (CN) nei giorni 22, 23 e 24 luglio si è svolto il secondo concorso provinciale “La Pesca più Buona”. La gara organizzata dal comune di Revello in collaborazione con l’Agenzia 4A Coldiretti e l’Organizzazione degli assaggiatori di frutta O.N.A.Frut., si è svolta nella giornata di sabato 23 quando, i numerosi campioni consegnati nella mattinata, dai peschicoltori della cosiddetta “Provincia Granda”, sono stati degustati nel pomeriggio da un “panel” di esperti assaggiatori. Il regolamento del concorso prevede che i campioni, consegnati ad un funzionario del comune, vengano dallo stesso, resi anonimi e consegnati nel pomeriggio agli assaggiatori per la valutazione; i campioni, contrassegnati da un codice numerico di tre cifre, sono attentamente valutati ed al termine della degustazione, si stila la classifica generale; il giorno successivo, di fronte ai partecipanti, un rappresentante di O.N.A.Frut. legge il codice dei quattro primi classificati e su apposito elenco detenuto dal Sindaco, ai codici, viene abbinato il nome dei vincitori. “Quest’anno, precisa la dottoressa Maria Gabriella Mellano, Presidente di O.N.A.Frut., l’elevato standard qualitativo dei campioni esaminati, ci permette di segnalare un netto miglioramento delle qualità sensoriali delle pesche, che evidenzia gli sforzi messi in campo dagli imprenditori per il continuo miglioramento del gusto”. Domenica 24, alla presenza del sindaco del Comune di Revello geometra Ugo Motta e dell’assessore all’agricoltura Antonella Rolle, si è svolta la premiazione per la campagna di produzione 2011 che, ha visto la vittoria dell’azienda agricola Gianpiero Ferrero di Lagnasco; al secondo posto, si è classificata l’azienda agricola Michelangelo Ferrero di Lagnasco; al terzo posto l’azienda Luca Dossetto di Revello ed al quarto posto, l’azienda Enzo Garnero di Verzuolo. Considerato il buon risultato del concorso, gli organizzatori rinnovano fin d’ora l’invito a partecipare all’edizione del 2012. m

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N otizie dal mondo dei cavalli

Tutte le patenti che interessano ai cavalieri di equitazione e non agonistiche. Più nello specifico, la patente A è un’autorizzazione a montare che ha 3 gradi A1, A2,A3.

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osì come la patente di guida è una autorizzazione amministrativa necessaria per la conduzione su strade pubbliche di veicoli a motore che viene rilasciata dopo che siano stati accertati i requisiti

psicofisici, morali ed attitudinali della persona, l’autorizzazione a montare è un certificato che attesta il livello raggiunto da un cavaliere: queste patenti si distinguono in agonistiche, che disciplinano l’accesso ai concorsi

Ecco le patenti che interessano noi cavalieri: Patente A: A1:Tutti i centri affiliati e tutti i quadri tecnici sono tenuti obbligatoriamente a rilasciare la patente A1 (unitamente alla Tessera Sociale) a chiunque partecipi ad una qualunque attività equestre in seno a Sport Nazionale. Tale autorizzazione certifica: - Quanto già previsto nella Tessera sociale; i soci ACSTE sono tutti in possesso della A1; - Fruire dell’assicurazione prevista per le attività svolte in seno all’associazione e in base alla Combinazione. A2: Viene rilasciata dall’Istruttore di Equitazione, dall’Accompagnatore di Equiturismo, previa frequenza ad un corso pratico/teorico che certifichi la buona conoscenza e scioltezza alle 3 andature e la verifica sul campo di possesso delle competenze già citate è inoltre propedeutica per il conseguimento della patente A3 agonistica e dei Brevetti, può essere rilasciata anche senza corso con equiparazione per

coloro che hanno la patente rilasciata dalla Federazione o da Associazioni Sportive certificate. È obbligatorio il possesso del certificato medico (non agonistico). Tale autorizzazione certifica: - Quanto già previsto nell’Autorizzazione a montare A1 - Certifica la capacità Tecnica di montare alle tre andature con scioltezza ed equilibrio; - Certifica conoscenze di base di ippologia e tecnica equestre teorica.

DATO CHE LA PATENTE A2 È OBBLIGATORIA PER GLI OPERATORI DI PROTEZIONE CIVILE, l’ACSTE, in accordo con un Istruttore di Equitazione, organizzerà nel mese di settembre il corso teorico/ pratico per il rilascio della patente che per i soci ACSTE avrà un costo di 15 euro.


N otizie dal mondo dei cavalli Patente BE quando serve? Con la sola patente B si possono trainare rimorchi fino a 750 kg (rimorchi leggeri) oppure rimorchi che superano i 750 kg

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purché la massa complessiva a pieno carico del rimorchio (dato che si trova sulla carta di circolazione) e che la somma dei pesi al momento del controllo

su strada non superi i 3500 kg. La patente BE serve in tutti i casi in cui non si rientri nelle precedenti norme. Da ricordare che, come alcuni fraintendono

la patente di categoria C non abilita a trainare rimorchi superiori a 750 kg, quindi non può sostituire la patente di categoria BE!

PROGRAMMA SETTEMBRE Sabato 10 e domenica 11 Raduno Equestre al FILATOIO ROSSO di Caraglio; per info. Mauro 3471054460 e Debora 3335825948.Circolo di Bernezzo. Giovedì 15 ore 21.00 corso teorico per conseguimento patente A2 presso sala riunioni Miac obbligatorio iscrizione entro martedì 13;

Domenica 25 settembre RADUNO A.C.S.T.E. presso il MIAC fr. Ronchi ore 11.00 inizio prova pratica per il conseguimento della patente A2 alla quale possono partecipare i soci Acste e i Soci Sport Nazionale, i non soci interessati potranno associarsi la mattina stessa; ore 12.30 pranzo. Funzionerà il servizio ristorante obbligatoria la prenotazione entro giovedì 22; ore 14.00 “IL BENESSERE DEL CAVALLO”. Recenti scoperte in campo scientifico etologico e tecnico per migliorare la vita e le prestazioni del cavallo. Dimostrazione a cura di Fabrizio Peano etologo ed esperto del Metodo TELLINGTON Touch. Ore 15.30 giochi equestri di abilità riservati ai soci Acste. L’A.C.S.T.E. chiede cortesemente ai soci, per motivi organizzativi, di comunicare la loro adesione. Per info segreteria Acste 3387049109 3394243330 e-mail acste@libero.it


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S caden z e a z iendali

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(termine prorogato dal decreto 12/05/2011)

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di luglio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (contribuenti trimestrali) Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2010 un volume d’affari inferiore a € 309.874,14, se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni e inferiore a € 516.456,90 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art. 66 L..427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre aprile-maggio-giugno 2011 ed effettuare il versamento IVA. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di luglio e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2010 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 309.874,14, se prestazione di servizio o di € 516.456,90 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di luglio 2011. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti di esportatori abituali ai sensi dell’art. 8, lettera C) del D.P.R. 633/72 TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO 770 Entro tale data deve essere inviato in via telematica all’amministrazione finanziaria il modello 770. Sono obbligati alla presentazione di tale modello i datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel corso dell’anno 2010 ed i soggetti che hanno versato ritenute d’acconto per prestazioni professionali.

25 AGOSTO ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli

acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di luglio 2011.

31 AGOSTO IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. ELENCHI CLIENTI E FORNITORI – BLACK LIST – SOGGETTI MENSILI Invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio in Paesi black-list nel mese di luglio 2011.

16 SETTEMBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di agosto sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di luglio e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2010 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 309.874,14, se prestazione di servizio o di € 516.456,90 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute


S caden z e a z iendali

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Raduno Mezzi agricoli a Sant’Anna Collarea

L nel mese di agosto 2011. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti di esportatori abituali ai sensi dell’art. 8, lettera C) del D.P.R. 633/72.

CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI E TITOLARI DI AZIENDA I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 1 trimestre 2011 devono effettuare, entro tale data. Il versamento della relativa rata dei contributi. Medesima scadenza per i titolari di azienda che devono pagare entro tale data la seconda rata relativa all’anno 2011.

26 SETTEMBRE (essendo il 25 domenica) ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di agosto 2011. m

e Pro Loco di Sant’Anna Collarea hanno organizzato il 1° Raduno di Mezzi agricoli. All’evento hanno partecipato oltre 200 persone. Soddisfatti gli organizzatori della manifestazione: “Tra i fattori di successo del raduno, proposto per la prima volta nella nostra vallata, ci sono sicuramente, oltre alla bellezza di questo piccolo scorcio di terreno montano, le tradizioni e l’atmosfera accogliente accompagnati dal perfetto supporto logistico e di assistenza prestato dai volontari della pro loco, per lo svolgimento del corteo e la disponibilità e professionalità degli operatori che hanno collaborato con gli organizzatori. Un ringraziamento particolare va a tutti gli sponsor che hanno contribuito all’ottima riuscita della giornata, al parroco don Roberto Fontana che ha celebrato la Benedizione solenne delle macchine agricole, il corpo dell’arma dei Carabinieri, che ha vigilato per la sicurezza, il Comune di Montaldo Mondovì e il Comune di Roburent, che hanno fornito le autorizzazioni necessarie a tutti i partecipanti al raduno, che hanno portato un centinaio di mezzi agricoli, percorrendo anche molti chilometri”. m


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N OT I Z I E E PAC A

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Finestre pensionistiche per i lavoratori in mobilità

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a legge 30 luglio 2010, n. 122 prevedeva a decorrere dal 1 luglio 2011, nuove finestre per le pensioni di vecchiaia ed anzianità, disponendo che, tra la maturazione del diritto e l’erogazione del trattamento, debbano trascorrere dodici mesi per le pensioni dei lavoratori dipendenti e diciotto per gli autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti e collaboratori). Nel contempo la stessa legge disponeva che le finestre in vigore prima del 1 gennaio 2011, più favorevoli, continuino ad applicarsi, tra gli altri, ai lavoratori posti in mobilità, nei limiti del numero di 10.000 lavoratori beneficiari. Condizioni Il beneficio è applicabile ai

lavoratori collocati in mobilità ordinaria in base ad esordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità. Graduatoria Poiché la legge limita il beneficio ad un numero massimo di 10.000 persone in mobilità, conseguentemente i lavoratori che maturano i requisiti di età anagrafica e di contribuzione previsti per il pensionamento vengono inseriti in una graduatoria redatta sulla base della data di cessazione dell’attività lavorativa presso l’anzianità che ha provveduto al collocamento in mobilità. L’INPS, sulla base di tale

graduatoria, determina la finestra di accesso al pensionamento con e senza la salvaguardia della decorrenza e provvede a comunicarlo agli interessati collocati in graduatoria in posizione utile, prima dell’apertura della finestra di accesso al pensionamento. Domanda di pensione L’interessato, sulla base della comunicazione dell’INPS, dovrà manifestare la volontà o meno di avvalersi della deroga in argomento, che deve essere formulata all’atto della presentazione della domanda di pensione, che dovrà essere comunque presentata in tempo utile per non ritardare la decorrenza del trattamento pensionistico.

Prolungamento della mobilità In alternativa alla deroga precedentemente illustrata, per i 10.000 soggetti della graduatoria, il comma 5 bis della legge 13 dicembre 2010, n. 220, prevede la concessione del prolungamento della mobilità per il periodo necessario al raggiungimento della decorrenza del trattamento pensionistico, sulla base di un apposito decreto del Ministero del Lavoro e dell’Economia, che al momento non è ancora stato emanato. Poiché l’argomento è molto articolato nella sua applicazione pratica, il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione degli interessati per fornire gratuitamente la necessaria assistenza in tutte le varie fasi della procedura. m


VA R I E

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Dichiarazione redditi lavoro autonomo (Mod. 503 Aut.)

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ntro la data del 30 Settembre 2011 i titolari di pensione od assegno di invalidità sono tenuti a produrre all’ente erogatore delle predette prestazioni pensionistiche la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo in via consuntiva, per l’anno precedente, e presuntiva per l’anno in corso. Dal 1 Gennaio 2009 la legge 6 Agosto 2008, n. 133 ha invece previsto l’abolizione del divieto di cumulo per le altre prestazioni pensionistiche. Il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per fornire assistenza in merito. m

TENDINITI sono malattie professionali Le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza sono ora tra le malattie professionali tabellate. La denuncia è meglio farla entro un anno dall’abbandono della lavorazione.

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Il Marchio Ospitalità Italiana della CCIAA. Riaperto il bando per gli Agriturismo anno 2012

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a Camera di Commercio di Cuneo, con le associazioni imprenditoriali agricole e dei consumatori, è da tempo impegnata in iniziative volte a promuovere la qualità nel settore agrituristico, in un’ottica di miglioramento continuo dell’ospitalità delle strutture locali e per meglio rispondere alle aspettative e ai bisogni dei clienti. I posti disponibili per le nuove strutture che si vorranno candidare sono 5 per gli agriturismi, oltre a 5 per gli alberghi, 8 per i ristoranti, 4 per i Bed&Breakfast, 1 per i campeggi e 1 per le residenze turistico alberghiere. La partecipazione è volontaria e gratuita per tutte le strutture turistiche che svolgono l’attività da almeno un anno e rispondano ai requisiti previsti dal disciplinare relativo alla propria categoria; le strutture possono richiedere di essere ammesse al marchio di qualità compilando una scheda di adesione da inviare alla Camera di commercio di Cuneo nel periodo dal 23 agosto al 1° settembre 2011, esclusivamente tramite fax al numero 0171/696581. Per l’ammissione delle domande si terrà conto dell’ordine cronologico di arrivo della scheda di adesione. Informazioni sui bandi e il testo integrale degli stessi sono reperibili presso: gli uffici di zona Coldiretti, la segreteria provinciale Terranostra 0171.447287-280 oppure sul sito della Camera di commercio www.cn.camcom.it/marchiqualita. m


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Sabato 27 Agosto 2011

10-13 Settembre 2011

in pullman

in pullman

Annecy e il mercatino dell’antiquariato

Lourdes e Santa Bernadette

1

Domenica 28 Agosto 201

Domenica 11 Settembre

in pullman + treno

in pullman + battello

30 Settembre-4 Ottobre

Barcellona: magiche visioni e passioni latine in aereo

Domenica 4 Settembre

2011

Acquario di Genova in pullman

17-19 Settembre 2011

Oktoberfest 2011 in pullman

Domenica 18 Settembre in pullman + battello

12-16 Ottobre 2011

in pullman

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9-11 Settembre 2011

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2011

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P R O P O S T E D ’A F F A R I

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P R O P O S T E D ’A F F A R I

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N° 12 – 1-31 agosto 2011

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P R O P O S T E D ’A F F A R I

N° 12 – 1-31 agosto 2011

H Stalla in affitto con possibilità pascolo, capienza 110 capi Tel. 3495268504 H Rimorchio a 2 ruote in buono stato Tel. 3663650323 ore serali H Semprepieno per vino capacità circa 100/500 litri Tel. 3388111290 H Attrezzatura per raccogliere le patate anche da riparare Tel. 3487118817

AFFITTO

H Circa 18.000 m. di terreno III/IV per impianto pannelli fotovoltaici, Peveragno Tel. 3336015069 ore pasti H Sanfront: trilocale, terrazzo e garage, capannone artigianale o magazzino mq. 400 frazionabili a prezzo interessante, solo a referenziati Tel. 3396167789

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H Cagnolini meticci, taglia piccola, pelo corto, Peveragno Tel. 3475866391 H Cuccioli incrocio Pastore Tedesco e cuccioli Volpini, taglia piccola Tel. 0175343168

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de “Il Coltivatore Cuneese” agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Sono esclusi dal mercatino annunci strettamente personali (matrimonio ecc.). E) Ogni socio ha diritti alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso l’Agenzia Réclame di Savigliano oppure presso gli Uffici della Coldiretti. F) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. G) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.


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