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N° 13 – 1-30 settembre 2011
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ANNO 65
Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese
“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Hanno collaborato Sonia Abrate, Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Claudio Bono, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Viola Carasso, Elisa Catena, Marcella Cavallo, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Sara Ferrero, Nicola Fontana, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Fiorenzo Leone, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Laura Occelli, Marcello Pellegrino, Silvio Pellegrino, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Manuela Renaudo, Sonia Riba, Davide Roà, Giulia Santi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 45.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 150 + IVA. È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.
Sommario Riforma PAC: principali punti delle proposte legislative Dall’economia globale in crisi, nuove opportunità per l’agricoltura italiana Moscato: accordo sofferto, ma il mercato tira Aumento Iva sul vino: problema in più per il settore vitivinicolo Dalla Corte di Giustizia Ue stop al miele estero contaminato da polline OGM Su Internet c’è Coldiretti Flash Al Miac, il nuovo laboratorio dei produttori Compral Carne Le fattorie didattiche Coldiretti a “Cheese 2011” Nuove iniziative di Terramica Coldiretti
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Storie di vita Luigi, scampato all’eccidio della Candelora Il caldo anticipa la vendemmia del nuovo “Dogliani DOCG” Su richiesta di Coldiretti Cuneo prorogata la cattura dei ghiri
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Il Corsivo del Coltivatore Il tetto fa acqua Tradizione e novità alla XIII Fiera nazionale del Marrone Kiwi: nuovi sbocchi commerciali in Corea Corilanga e Pernigotti: siglato un importante accordo di filiera Fiera del Tartufo ad Alba È nata “Amica Società Cooperativa” a servizio dei produttori Il 6° censimento generale conferma l’aumento dei giovani in agricoltura Al Miac nuovamente il mercato stagionale delle uve Campagna cerealicola: prezzi in rialzo per il frumento Ovaiole: vicina la scadenza per gli adeguamenti benessere Da Agrisicura il binomio risparmio e sicurezza A ricordo di Alfio Fiandino Vendemmia 2011 Importanti novità nel settore vitivinicolo “Coloratissimo Autunno” a Fossano Corso di primo livello per assaggiatore di frutta Il successo di Enobike, nonostante la pioggia A Mombarcaro, la giornata della “Patata” In tanti a San Biagio di Mondovì per “Benvenuti in Cascina” Alla Grande Fiera d’Estate “La Bottega” di Campagna Amica e i servizi EPACA I prodotti del territorio alla Festa del Ricetto di Boves Mostra ortofrutticola ai piedi della Bisalta Ticket sui controlli sanitari in agricoltura: a che punto siamo? I vincitori alla Mostra di Murazzano “Pecore di Razza Langhe” Campionesse di razza Frisona premiate a Saluzzo e 38a Mostra cunicola Novità sul CO.SM.AN. Il cavallo di Mérens a Sampeyre Al via la XI edizione del Premio “De@Terra” 2011 Regolamento forestale: prorogate alcune modifiche in attesa del nuovo testo Al via il nuovo servizio di Newsletter di Terranostra Cuneo Suini da macello: approvate le modifiche al regolamento della Commissione Unica Nazionale La “Fiero dei Des” a Bellino Iscrivibilità negli elenchi dei coltivatori diretti degli studenti Esami diagnostici in corso d’infortunio Patronato EPACA – A.I.L. Associazione Italiana contro le Leucemie – Linfomi e Mieloma Sapore di vacanze... e tante novità
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Scadenze aziendali
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Il mercatino del Coltivatore
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tanno circolando negli uffici della commissione europea le bozze dei regolamenti legislativi sulla riforma della Pac, la cui approvazione da parte dell’esecutivo comunitario è prevista il 12 ottobre. Coldiretti segue da vicino l’evoluzione del nuovo regolamento. Ad oggi le principali novità sono le seguenti: Sviluppo Rurale: la commissione propone di modificare le attuali basi per investimenti nel quadro dello sviluppo rurale definendo sei priorità a livello comunitario: trasferimento di conoscenza; competitività; organizzazione della filiera alimentare e gestione del rischio; salvaguardia e miglioramento degli ecosistemi che dipendono da agricoltura e forestazione; uso efficiente delle risorse e transizione ad una economia a basse emissioni; occupazione; sviluppo delle regioni rurali. potranno essere definiti sub-programmi, ad esempio per i giovani, per i piccoli agricoltori, per le zone montane, la filiera corta, per le quali sarà prevista una maggiore intensità di aiuti. sarà introdotto un sostegno specifico per i produttori biologici. Tetto aiuti: riduzione del 20% dell’ammontare degli aiuti per pagamenti tra i 150 mila e i 200 mila euro; riduzione del 40 per cento tra 200 mila e 250 mila; del 70% tra 250 mila e 300 mila e del 100 per cento per oltre 300 mila; per il calcolo di queste somme saranno detratti i salari, comprese le tasse e gli oneri sociali dal totale dei pagamenti diretti dovuti. Pagamento Accoppiato: è prevista la possibilità di aiuti accoppiati per specifici tipi di aziende o sistemi agricoli che si trovino ad affrontare gravi difficoltà per motivi economici e sociali. i
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FONDO
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Dall’economia globale in crisi, nuove opportunità per l’agricoltura italiana Fino a ieri, l’economia americana trainava la politica economica mondiale, oggi predominano i paesi emergenti come il Brasile, la Russia, l’India, la Cina ed il Sud Africa. Queste economie possono ancora crescere, da noi può partire una collaborazione per dare sbocco ai nostri prodotti e certezze di reddito alle nostre imprese.
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na brutta estate dal punto di vista economico e finanziario, quella appena conclusa. L’economia mondiale è stretta dalla morsa di una crisi recessiva senza precedenti. L’Europa, da sempre legata all’andamento dell’economia americana, appare sempre di più in difficoltà, nonostante i tentativi di Francia e Germania di riconquistare la leadership economica anche in vista delle prossime elezioni. L’Italia ha
approvato una manovra che non soddisfa nessuno e, soprattutto, non risolve i problemi veri del Paese. L’aumento di un punto dell’Iva, ad esempio, genererà solo per i consumi alimentari un aumento di 50 centesimi al giorno per ogni famiglia italiana. Visto così sembra poca cosa in realtà a livello complessivo il Governo ha messo le mani in tasca a tutti gli Italiani, soprattutto a coloro che hanno già un tenore di vita compromesso dalla perdita del potere contrattuale. In questo contesto globale di difficoltà dei paesi che storicamente hanno guidato l’economia, si affacciano sui mercati, quelle nazioni con economie emergenti. Proprio in questi giorni, si sente spesso parlare di “Brics” le cui iniziali compongono l’acronimo Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, che stanno discutendo un piano di aiuti finanziari per l’Europa afflitta dalla crisi del debito. Un’operazione insolita, che coincide con gli incontri autunnali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, per presentare un piano teso a stabilizzare l’economia ed i mercati globali. La considerazione che ci viene spontanea è che, se ciò
dovesse avvenire, si tratterebbe di un’ulteriore conferma dei nuovi equilibri finanziari internazionali. L’ipotesi allo studio è di aumentare le riserve finanziarie in euro dei Brics, investendo innanzitutto nella nazione europea considerata più solida, la Germania. Poi, anche nella Gran Bretagna, sebbene fuori dalla zona euro. A spingere verso l’acquisto di Titoli di Stato Europei ci sarebbe la sfiducia che circonda quelli americani. In tale scenario, la Cina dispone delle maggiori opzioni poiché le sue riserve in valuta straniera sono le più consistenti del pianeta. Sommate a quelle dell’India e del Brasile, consentono ai paesi Brics di avere ampi margini di manovra per sostenere l’economia Europea. Forti interessi verso i paesi europei più in difficoltà tra i quali Grecia, Spagna, Italia, li sta nutrendo anche la Russia, che in questi ultimi mesi ha intensificato i rapporti economici con l’Europa, non solamente nel campo alimentare, ma anche nei settori della componentistica industriale. Ancora un interrogativo ci sovviene: le Nazioni Brics hanno tutte un reddito pro capite di molto inferiore ai partners dell’UE che si propongono di
aiutare. Il Pil pro capite russo, che è il più alto dei Brics, è stato nel 2010 di 15.900 dollari ovvero circa la metà dei 35.500 dollari dell’Italia, mentre per Nazioni più povere come l’India, si scende ad appena 3.500 dollari l’anno pari a 6-7 volte meno del Portogallo, che è il paese più povero d’Europa. Nel caso del Brasile, il Pil pro capite è di 10.800 dollari e in Cina è di 7.600 dollari. Dunque, sta passando la linea che la maggiore stabilità finanziaria si rivela più importante della ricchezza e consente ai paesi sin ora tenuti ai margini del sistema economico mondiale, il salvataggio delle stesse nazioni, che vedono nell’Europa una realtà da cui mutuare sistemi economici e produttivi. Con una differenza sostanziale: far ripartire l’economia reale, quella cioè del lavoro e del prodotto ed accantonare quella di carta, fatta di alchimie finanziarie e di situazioni che hanno portato le famiglie europee a tenori di vita ben al di sopra delle loro possibilità, per cui oggi a fronte di 100 euro che entrano in una famiglia media italiana, la stessa famiglia ne spende 104,5. Tutto questo per affermare sostanzialmente alcuni concetti: il mondo non è finito, ma è finito un mondo; occorre introdurre velocemente nelle nostre famiglie la sobrietà per cui non si spende più di quello che si guadagna. Per l’agricoltura, la capacità di guardare ai nuovi mercati in espansione reale, attuando il principio della concorrenza legata alla proposizione di un made in Italy che continua a fare appeal nel mondo intero. m
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Moscato: accordo sofferto, ma il mercato tira
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a trattativa per il 33° accordo per le uve Asti spumante e Moscato d’Asti ha attraversato momenti di tensione tra le parti, ma il compromesso è stato raggiunto prima della vendemmia, lo scorso 10 agosto con la mediazione dell’Assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto. In pochi anni, si è passati dal dover gestire i problemi, come le riduzioni delle rese e gli stoccaggi, al dover governare una situazione di mercato che negli ultimi anni è stato caratterizzato da una crescita della domanda. È infatti necessario rispondere alle crescenti richieste del mercato con un’offerta adeguata, quanto calibrata per evitare oscillazioni eccessive e mantenere nel tempo le condizioni favorevoli. Oggi il mercato è in forte crescita (nei primi 6 mesi del 2011 si registra un + 25% sull’Asti e addirittura un + 35% sul Moscato), tanto che il fenomeno è definito ”moscato mania”. “L’elevato standard qualitativo dell’ uva moscato è tale da poter assicurare le esigenze del mercato dando continuità all’importante risorsa in termini di economia e di occupazione”, dichiarano Marcello Gatto, presidente provinciale, e Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte.
“L’intesa 2011 – aggiunge Federico Vacca, vice presidente provinciale e membro di giunta con delega al settore vitivinicolo – prevede un adeguamento del prezzo delle uve (anche se le richieste di parte agricola erano superiori), che raggiunge la quota di un euro al chilogrammo. Non secondaria per il viticoltore l’aumento della resa a 115 quintali per ettaro per la quota DOCG, riducendo di conseguenza la frazione di supero, poco remunerativa, a soli 5 quintali contro i 15 del 2010 e i 35 di pochi anni prima. Una tangibile valorizzazione e tutela del prodotto che va vista positivamente”. Il mantenimento del prezzo delle uve, secondo Coldiretti, deve tradursi in un altrettanto stabile prezzo della bottiglia affinché le nuove quote di mercato possano consolidarsi e, anche per le
prossime vendemmie, possa ripetersi l’attuale resa. L’Accordo, insieme al nuovo disciplinare prevede la possibilità di intervenire in modo flessibile, aumentando o riducendo la rivendicazione, a seconda dei volumi che si troveranno in giacenza presso le cantine di anno in anno. Se questi scenderanno o saliranno di oltre 200/240 mila ettolitri, la resa sarà aumentata o ridotta per tenere sempre agganciate domanda e offerta. La vendemmia, anticipata rispetto al calendario tradizionale, è in pieno svolgimento ed i tecnici di campagna di Coldiretti precisano che la qualità dell’uva è ottimale conseguentemente si avrà un vino di elevato standard qualitativo. Presupposti questi per fare vini di elevata gradevolezza, che sicuramente incontreranno il gusto e le richieste del
consumatore, che sempre di più ama brindare con le bollicine dell’Asti e del Moscato d’Asti. I “numeri” dell’accordo per le uve Asti DOCG 2011: - resa DOCG: 115 q/ ettaro - resa complessiva: 120 q/ettaro - superi non DOCG 5 q/ha a prezzo non determinato - prezzo uve DOCG: euro 1004 alla tonnellata comprensivo della trattenuta (netti al produttore 1 euro /Kg) - contributo per gestione e promozione: 7 euro a tonnellata (4 euro/tonnellata verranno trattenuti dalla parte industriale e versati all’apposito fondo della parte agricola; 3 euro/ tonnellata versati dalla Regione) - attese oltre 20 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti e oltre 80 milioni di Asti spumante. m
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Aumento Iva sul vino: problema in più per il settore vitivinicolo
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’aumento dell’Iva dal 20 al 21% previsto dalla manovra finanziaria sui beni di consumo, tra i quali alcuni generi alimentari, non passerà inosservato, gli effetti si faranno sentire anche su un settore come quello vitivinicolo, che è una voce di primaria importanza per l’economia piemontese. “I numeri parlano da soli: le oltre ventimila aziende vitivinicole presenti sul territorio danno lavoro a 60 mila addetti, senza contare l’indotto. La produzione regionale è di circa 3 milioni di ettolitri di vino per un valore che oltrepassa i 500 milioni di
euro all’anno – commentano Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente regionale e direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte
–. L’incremento dell’Iva in particolare, per il settore vitivinicolo, nella nostra regione, rappresenta un importo di quasi 5 milioni di euro. Si va a colpire un
bene di consumo quotidiano, che fa parte della dieta mediterranea e nulla a che vedere con i generi alimentari c.d. di lusso e i superalcoolici. Il rischio per la vitivinicoltura piemontese è quello di pagare un conto davvero salato”. Conclude Rivarossa: “Tutto ciò si aggiunge al fatto che il settore soffre già da tempo delle campagne denigratorie ingiustificate che mettono il vino sullo stesso piano dei superalcoolici, dimenticando che fa parte della nostra cultura e che un uso consapevole ha effetti benefici sulla salute”. m
Dalla Corte di Giustizia Ue stop al miele estero contaminato da polline OGM
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l miele contaminato da polline «prodotto a partire da OGM» non può essere messo in vendita in assenza di apposita autorizzazione. Il principio di diritto segue il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue relativo alla presenza di DNA geneticamente modificato nel miele di un produttore tedesco che aveva rilevato tracce di polline di mais OGM (varietà MON810) coltivato in un campo nelle vicinanze e si era rivolto al Tribunale amministrativo della Baviera.
Il miele in cui è riscontrabile la presenza di polline di mais MON 810, sia gli integratori alimentari a base di polline contenenti polline della medesima varietà di mais sono alimenti prodotti a partire da OGM e
di conseguenza devono essere soggetti ad un’autorizzazione all’immissione in commercio “indipendentemente dal fatto che tale materiale sia stato incluso intenzionalmente o meno”. La coltivazione di un campo OGM è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api rendendo necessaria una specifica autorizzazione per la messa in vendita, a “prescindere dalla proporzione di materiale geneticamente modificato
Su Internet c’è Coldiretti Flash
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stato nuovamente aggiornato Coldiretti Flash, il tg on line dell’Organizzazione consultabile da chiunque abbia la possibilità di navigare su internet al sito www.cuneo. coldiretti.it. Al fine di diffondere l’iniziativa, Coldiretti chiede a quanti desiderano ricevere la comunicazione dell’avvenuto aggiornamento di scrivere il loro indirizzo di posta elettronica a: segreteria.cn@coldiretti.it. Partirà una mail ogniqualvolta ci sia un aggiornamento senza costi per chi richiede il servizio. m
contenuta nel prodotto di cui trattasi”. In Italia grazie all’azione della Coldiretti è vietato coltivare OGM e di conseguenza non è contaminato il miele prodotto sul territorio nazionale che è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. Un discorso diverso vale per il miele importato da paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni OGM. Per questo continua la battaglia di Coldiretti anche sui mezzi di stampa per informare i consumatori dei rischi che possono correre: l’Italia importa circa la metà del proprio fabbisogno con una produzione nazionale che per il 2011 è stimata sulle 13mila tonnellate per un valore al consumo di 60 milioni di euro grazie al lavoro di 75mila apicoltori con 1,1 milioni di alveari. Si stima che il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura valga 2,5 miliardi di euro. m
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Al Miac, il nuovo laboratorio dei produttori Compral Carne
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n occasione della Grande Fiera d’Estate, è stato presentato il Laboratorio Compral Carne, autentico atelier della razza Piemontese, prima realizzazione del polo agro-alimentare al Miac di Cuneo. Il laboratorio Compral è destinato al sezionamento delle mezzene di bovini. Da qui partiranno dunque le partite di carne che andranno alle macellerie e ai banchi del fresco della grande distribuzione: una risposta concreta e imprenditoriale alla difficile situazione che il comparto zootecnico sta vivendo. La struttura sorge su un’area di 1600 metri quadri, progettata in base ad avanzate tecnologie. Accanto ai locali per il ricevimento e lo stoccaggio delle mezzene – fornite dai soci Compral – sorgono tre linee di lavorazione. La prima è dedicata al disosso e alla produzione dei tagli; la seconda alla porzionatura e confezionamento in atmosfera modificata; la terza chiamata Gastronomia prevede l’elaborazione di specialità tipiche molto apprezzate dai consumatori. Il complesso è completato da un innovativo spaccio di vendita al pubblico, con macelleria griffata Razza Piemontese. L’investimento complessivo è di 3 milioni di
euro, sostenuto dalla Regione Piemonte tramite la legge 95 e, per la quota maggiore, dalla Cooperativa Compral. I lavori
saranno ultimati entro l’anno. Dal 2012 Cuneo potrà così contare su questa importante realtà, emblema della buona carne
piemontese, che tutti auspicano abbia gli effetti positivi di un tonico per un mercato oggi in affanno. “Continua il gioco di squadra del sistema allevatoriale guidato dall’Apa – spiega il presidente Roberto Chialva – che ha avuto ottimi risultati nel settore lattiero con le Torri di Moretta dove il latte dei produttori viene trasformato per la Ferrero di Alba. Il laboratorio del Miac accorcia la filiera della carne, avvicinando l’allevatore al banco dove il consumatore può scegliere la carne migliore per salubrità e gusto”. m
Le fattorie didattiche Coldiretti a “Cheese 2011”
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“Cheese 2011” che si è svolto a Bra dal 16 al 19 settembre, vi erano anche le fattorie didattiche di Coldiretti, ospiti dello stand della Regione Piemonte. L’agriturismo “La Capuccina” di Cureggio (Novara) e “Cascina Ceraglio” di Fossano hanno presentato alle scolaresche il mondo del latte, attraverso laboratori e brevi lezioni. La partecipazione a Cheese è stata un’occasione di promozione per le duecento fattorie didattiche accreditate e per divulgare e far conoscere al mondo della scuola l’agricoltura e i suoi prodotti. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, le scuole sono invitate a visitare le fattorie didattiche e a scoprire le molteplici attività proposte, alla scoperta delle svariate peculiarità del territorio piemontese. Sul sito www.piemonte. campagnamica.it, recentemente aggiornato, si possono trovare tutte le fattorie didattiche Coldiretti piemontesi accreditate. m
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TERRAMICA
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Nuove iniziative di Terramica Coldiretti Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
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ontinua ad essere in pieno fermento l’attività di Terramica Coldiretti Cuneo, l’associazione provinciale a cui aderiscono le imprese agricole bio. L’intera operatività, volta a sostenere e a valorizzare il comparto dell’agricoltura biologica, sta concentrando i propri sforzi su più fronti, che si possono riassumere in due direttrici: creazione e consolidamento di progetti economici e valorizzazione e promozione delle produzioni bio. Per quanto concerne i progetti economici, a luglio si sono conclusi i conferimenti di grano, orzo e grano saraceno al Mulino Marino di Cossano Belbo e al Mulino Sobrino di La Morra. Conferimenti definiti da appositi accordi di filiera, stipulati da Terramica e dai due mulini. Caratteristica, per entrambi i contratti, è stato il riconoscimento alle imprese agricole di un prezzo maggiorato legato alla qualità delle produzioni, e calcolato in base al raggiungimento di determinati parametri di P/L e di W. Oltre naturalmente al prezzo base, dato dai listini ufficiali dell’Associazione Granaria di
Milano, una delle principali borse merci per il mercato cerealicolo nazionale. Le imprese che hanno aderito alla progettualità sono così riuscite ad ottenere una giusta remunerazione, a fronte del proprio impegno a rispettare le pratiche agricole biologiche. Un primo bilancio dell’iniziativa ha rilevato un significativo aumento delle aziende conferenti, rispetto allo scorso anno, con il conseguente aumento dei quantitativi movimentati. Considerata l’ottima riuscita, Coldiretti, nei prossimi mesi, si metterà al lavoro per riproporre nuovamente questi tipi di accordi e, attraverso il confronto con i mulini coinvolti, valutare l’introduzione di migliorie. L’obiettivo finale è quello di dare ulteriore impulso alla filiera cerealicola bio del Cuneese, inserita nel progetto nazionale di Coldiretti “Filiera agricola tutta italiana” e, soprattutto, valorizzare l’imprenditorialità delle aziende che con la loro capacità di
produrre qualità, potranno, attraverso questi accordi di filiera, riuscire a spuntare interessanti prezzi di vendita. Per quanto riguarda la realizzazione di progettualità economiche, Terramica Coldiretti è al lavoro per realizzare una filiera “ad hoc” per la carne di razza Piemontese certificata biologico, ad oggi pressoché inesistente sul territorio cuneese, se si escludono alcune singole realtà. Molte imprese oggi allevano i vitelli secondo i criteri del biologico ma, non potendo contare su una filiera strutturata in tal senso, destinano i capi ad allevamenti da ingrasso convenzionali. La progettualità è attualmente in fase sperimentale. Nel corso dell’estate è stata eseguita una prova di macellazione. Le mezzene sono state successivamente collocate, tramite buyer, sul mercato tedesco, dove tradizionalmente il prodotto bio ha un peso di gran lunga superiore rispetto a
quello italiano. Il risultato è stato incoraggiante, visto il prezzo di vendita spuntato e considerando che la carne piemontese bio è ancora pressoché sconosciuta al mercato tedesco. A fine mese Terramica ha organizzato un nuovo incontro tra gli allevatori di vitelli di razza Piemontese biologici della provincia, che ora non ingrassano, per illustrare la nuova possibilità di commercializzazione e dare vita a questo nuovo tipo di filiera. Nei prossimi mesi seguiranno gli sviluppi. Passando dai progetti economici alle attività promozionali, Terramica sarà presente alla Bio Fiera che si terrà l’8 e il 9 Ottobre a Cuneo. Si tratterà di un momento molto importante di valorizzazione e promozione delle aziende che potranno, attraverso la vendita diretta, far conoscere ai consumatori le proprie eccellenze certificate biologiche. La promozione proseguirà, oltre che con la presenza in fiera, anche attraverso i network Coldiretti, con passaggi televisivi nelle trasmissioni Obiettivo Agricoltura e Dalla Terra alla Tavola, nonché sul web con il canale You Tube di Coldiretti. m
R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I
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scampato all’eccidio della Candelora, quando a San Benigno i fascisti uccisero 13 innocenti. Luigi Giorgis è nato a San Benigno il 13 maggio 1926, da famiglia contadina e oggi vive a Roata Rossi. “Mio padre faceva il mezzadro e si chiamava Michele, mia madre si chiamava Francesca: Li ricordo bene: alla buona, persone normali. Noi siamo nove figli, un mio fratello è missionario in Palestina. La miseria per fortuna non l’ho conosciuta”.
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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)
SOVENTE AL CIMITERO Va sovente al cimitero a San Benigno? “Eh, sì. Li saluto, prego e penso che anch’io avrei dovuto essere lì. Un ragazzo, del 1926 come me, Isoardi, non aprì bocca per la paura e fu ucciso. Io invece sono riuscito a parlare e sono ancora qui”.
IL FASCISTA UCCISO Fino a quando è andato a scuola? “Fino alla quarta Elementare, perché dovevo andare al pascolo”.
Le è capitato di sognare l’eccidio? “Sì, mi è successo tante volte. Partecipo alla commemorazione solenne delle vittime dell’eccidio e volentieri vado parlare ai giovani”.
Cosa è successo il 2 febbraio del 1945? “La notte prima un fascista era stato ucciso dai partigiani a Tarantasca. I repubblichini sono arrivati a San Benigno: io avevo 18 anni, ma non ero partito per la Germania perché mio padre era invalido. Ero sul piazzale della chiesa con alcuni amici e stavamo aspettando che iniziasse la Messa. Ad un certo punto, arrivano i fascisti, 35 o 36, guidati dal tenente Frezza, scortati da un motosidecar dotato da mitragliatrice”.
Cosa pensa della guerra? “È la cosa più brutta che c’è. Chi ci va di mezzo è sempre la povera gente”. Quando ha conosciuto sua moglie Irene? “Ci conoscevamo da ragazzi. Quel giorno era in chiesa, aveva 14 anni e ricorda Frezza che passava con il mitra fra i banchi”.
E poi? “In un attimo, il tenente Frezza vibra nell’aria alcuni colpi di pistola e ci intima di schierarci tutti contro il muro. Erano le 10.30 e in quel momento la campana suona per invitare i fedeli ad entrare in chiesa. Frezza, irritato, non capisce e si precipita in chiesa, convinto che fosse un richiamo di allarme. Minaccia il parroco don Cometto di morte, annunciandogli la fucilazione di 20 giovani, sospetti partigiani, nati fra il 1917 e il 1925”.
fuori altri cinque giovani. Il tenente ordinò di togliere la sicurezza alla mitragliatrice, io ero immobilizzato dal freddo e dal terrore. In quel momento, il mio coetaneo Bartolomeo Degiovanni si fece avanti e dichiarò di essere del 1926. Frezza lo mandò in chiesa. Io mi feci forza e dichiarai la mia età: ‘Vigliacco, vai in chiesa’! urlò il tenente”.
E dopo? “I repubblichini scapparono. Mio padre arrivò per primo in piazza, convinto di trovarmi morto. Scoprì che ero in chiesa, salvo. Piangevamo tutti, pensando ai nostri amici morti”.
AL MURO E lei? “Io ero al muro con gli altri. Diedi i miei documenti e Frezza li stracciò. Poi Frezza e un soldato andarono in chiesa e portarono
Arrivato in chiesa, cosa successe? “Sentii il rumore della mitragliatrice in azione. Bartolomeo Garro, nell’angolo della fila, fu colpito, ma non
I funerali? “Le vittime furono interrate dopo una quindicina di giorni. Finita la guerra, c’è stata la riesumazione delle salme e i morti sono stati messi tutti insieme”.
al cuore. I repubblichini si accorsero che respirava ancora e Frezza gli sparò in faccia, ma non lo uccise”.
Quando vi siete sposati? “Irene era una bella ragazza, sennò non la sposavo! Il 13 aprile del 1955, a San Benigno, ci sono state le nozze. Due giorni di festa, con una cinquantina di invitati. Abbiamo tre figlie: Silvana, Elsa e Maria. Qualche discussione ogni tanto c’è, ma andiamo d’accordo”. Il segreto per far durare i matrimoni? “Bisogna sempre dire di sì, ma io Irene la risposerei” ride Luigi. La moglie Irene, sempre in cucina durante l’intervista, arriva nel soggiorno e sorride: “Anch’io sposerei di nuovo Luigi!”. i
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Il caldo anticipa la vendemmia del nuovo “Dogliani DOCG”
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opo l’accordo raggiunto nello scorso anno per l’approvazione del disciplinare del “DOGLIANI DOCG”, siamo giunti alla prima vendemmia delle uve che potranno fregiarsi della nuova denominazione. Con il nuovo disciplinare sono stati armonizzati in una unica denominazione il Dolcetto di Dogliani, il Dolcetto di Dogliani Superiore e il Dolcetto delle Langhe Monregalesi. I vini, ottenuti esclusivamente con uve Dolcetto coltivate nei comuni già compresi nelle precedenti denominazioni di origine controllata, potranno indicare in etichetta
AT T U A L I T à “Dogliani DOCG” e “Dogliani Superiore DOCG”, per le bottiglie ottenute da vitigni di particolare pregio e che dovranno subire un processo di affinamento di almeno un anno prima di essere immesse sul commercio. Giancarlo Gonella, tecnico vitivinicolo di Coldiretti, commenta: “Il gran caldo di
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questi giorni ha accelerato la maturazione dei grappoli di dolcetto nei filari e la raccolta dovrebbe essere anticipata di circa una settimana. Il clima secco ha inoltre contribuito a conferire all’uva delle ottime caratteristiche, per cui i presupposti per l’annata sono decisamente buoni”. Il Presidente di Coldiretti
Mondovì, Carlo Gabetti, ribadisce la necessità di “valorizzare la cultura del vino, specialmente tra i giovani. Bisogna far riscoprire il piacere di gustarsi un buon calice, magari accompagnato dai nostri piatti tipici, piuttosto che quei mix di superalcoolici che annebbiano la mente, vere cause degli incidenti stradali”. m
Su richiesta di Coldiretti Cuneo prorogata la cattura dei ghiri
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Amministrazione Provinciale di Cuneo, su richiesta della Coldiretti Cuneo, ha provveduto a formulare una delibera in merito alla proroga per la cattura dei ghiri. Pertanto la scadenza prevista del 15 settembre è stata prorogata al 15 novembre, data ultima per poter effettuare le catture dei ghiri con le gabbie consegnate dall’ Amministrazione Provinciale stessa. “Coldiretti Cuneo – dicono il presidente
provinciale Marcello Gatto e il direttore Bruno Rivarossa - manifesta soddisfazione per l’accoglimento della richiesta in quando la popolazione dei ghiri su territorio coltivato in particolar modo a noccioleto sta diventando incompatibile con la gestione delle coltivazioni. Il ricondurre il numero di ghiri a livelli di compatibilità e di equilibrio con l’ambiente è indispensabile per salvaguardare il territorio e l’economia agricola dell’area interessata dal problema”. m
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Il Corsivo del Coltivatore Il tetto fa acqua
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omenica, in chiesa, il parroco ha parlato di un collega che, alla fine della messa, ha detto ai fedeli: “Ho tre notizie da darvi: una brutta, una bella ed una imbarazzante. La brutta? Il tetto della chiesa fa acqua da tutte le parti e va rifatto. La bella? I soldi per i lavori ci sono. L’imbarazzante? Sono nelle vostre tasche”. Per un attimo, al posto del sacerdote, ho visto Berlusconi ed il suo Governo. Anche per loro (e non lo si può certo negare) l’Italia fa acqua e va rimessa in sesto. Anche da noi i soldi ci sono e, a quanto si sostiene, proprio nelle tasche dei cittadini! Si ride, tanto per non strapparsi i capelli, di fronte ad una manovra ferragostana che, anziché un percorso difficile, ma rettilineo, è un’esibizione di tango: due passi avanti ed uno indietro. Si fa e si disfa il giorno successivo, si decide e si cambia opinione, si stabilisce e si modifica, si pontifica e ci si rimangia tutto. Siamo tutti, ormai, a rischio di infarto. Hanno tremato i lavoratori dipendenti cui si è pensato di cancellare gli anni dell’università e del servizio militare dal calcolo della pensione, per poi lasciare le cose come stavano. Han tremato, e continuano a farlo, i dipendenti delle province, al lavoro in un ente di cui si è decisa la soppressione. Han tremato i sindaci dei comuni piccoli e microscopici, destinati all’accorpamento forzoso e poi condonati. Han tremato i calciatori che han tanti soldi, ma non abbastanza per acquistare un po’ di senso di vergogna. Han tremato i pensionati e aspiranti tali, per la minaccia di interventi sfavorevoli e per gli interrogativi sulla possibilità di una vecchiaia tranquilla. Persino i parlamentari han deciso di ridurre il numero dei loro successori e di aggiornare i prezzi del ristorante di Montecitorio che sino ad ora ha offerto portate a quattro stelle al prezzo di squallida mensa aziendale. Tremiamo tutti, a questo punto, chiedendoci dove mai si troveranno i soldi per risistemare il tetto nazionale che fa acqua. I più rovesciano le tasche e fanno vedere che non è rimasto nulla; altri hanno nascosto il malloppo, come i peggiori furfanti; altri ancora si son già messi alla caccia di potenziali evasori applicando un detto che, in Italia, è molto popolare: “ Fa’ pagare agli altri quello che non vuoi pagare tu”. m Bastian Contrari
Tradizione e novità alla XIII Fiera nazionale del Marrone
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a Fiera Nazionale del Marrone di Cuneo, giunge alla sua 13ª edizione. Da giovedì 13 a domenica 16 ottobre, il cuore della città ospiterà il frutto simbolo dell’autunno: la Castagna Cuneo IGP. Coldiretti parteciperà attivamente alla manifestazione. Lungo Via Roma sarà allestito il tradizionale Mercato di Campagna Amica: vi parteciperanno oltre 60 aziende, aderenti al circuito Fattoria Amica. Immancabile il vino, alla quale Coldiretti Cuneo, dedicherà uno stand ad hoc, un’intera area sita in Piazza Galimberti, per festeggiare le aziende aderenti al circuito di Enoteca di Fattoria Amica. Grande novità, in Piazza Galimberti, sarà l’area dedicata alla valorizzazione della carne bovina di razza Piemontese. Coldiretti, in collaborazione con il Comune di Cuneo, Compral Carne e Apa Cuneo, realizzerà uno spazio enogastronomico dove si potranno degustare esclusivamente piatti tipici di carne bovina Piemontese. Gli stand saranno aperti al pubblico giovedì 13 ottobre dalle ore 12.00 alle ore 23.00, venerdì 14 e sabato 15 dalle ore 10.00 alle ore 23.00 e domenica 16 dalle ore 10.00 alle ore 21.00. Grande spazio sarà poi dedicato ai più piccoli con la Fattoria Didattica di Coldiretti Cuneo in piazza Virginio. “La Fiera Nazionale del Marrone – commenta Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – è diventata negli ultimi anni uno splendido esempio del il grande progetto di Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”, che si batte per creare un legame sempre più stretto tra produttore e consumatore. “La sempre maggiore partecipazione delle aziende agricole di Coldiretti alla manifestazione e un numero sempre crescente di visitatori, provenienti anche da paesi stranieri, – rilevano Piero Perucca e Secondo Arneodo, rispettivamente presidente e segretario Zona di Coldiretti Cuneo – hanno permesso di espandere l’evento anche al pubblico francese”. m
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Kiwi: nuovi sbocchi commerciali in Corea
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resto il kiwi italiano sarà esportato in Corea. L’accordo, stipulato a livello nazionale, permetterà di aprire nuovi mercati per una produzione che a livello provinciale e regionale sfiora il primato italiano. L’annuncio è del Centro Servizi Ortofrutticolo di Ferrara, che ha supportato il Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari per la rimozione delle barriere fitosanitarie e sta seguendo le procedure conclusive per l’autorizzazione all’export. Un’ottima notizia per i produttori di actinidia della nostra Provincia: le condizioni climatiche pedemontane, ed in particolare l’elevata escursione termica registrabile tra il giorno e la notte, che favorisce l’aumento degli
zuccheri disponibili nel frutto insieme alla buona disponibilità di acqua per l’irrigazione e ad un terreno particolarmente vocato, hanno reso la Granda, dagli anni 70 in poi, una zona di produzione di eccellenza. “Nel saluzzese vi è il più grande polo di produzione,
condizionamento e conservazione di questo pregiato frutto – commentano Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Cuneo –. La produzione è di poco più di un milione di quintali all’anno su un’estensione di 4 mila e 500 ettari. Alla fine del mese di ottobre, inizierà la raccolta della varietà principale, la Haiward. Mentre proseguono l’attività di ricerca e le sperimentazioni a cura dei tecnici di Coldiretti per combattere efficacemente la batteriosi e crescere nuove varietà resistenti, ben venga questo accordo siglato a livello nazionale con la Corea, che ci permetterà di espanderci in nuovi mercati e far apprezzare all’estero le nostre pregiate produzioni”.
Per quanto riguarda la lotta alla batteriosi e il divieto di aprire nuovi impianti, previsto fino al 31 dicembre, aggiunge Michele Quaglia (foto a lato), presidente Zona Coldiretti di Saluzzo e membro di Giunta provinciale con delega al settore frutticolo: “L’aver sospeso i nuovi impianti nel 2011 è stata una scelta non facile da prendere, che però ha portato a buoni risultati per il contenimento, così come anche le operazioni di estirpo sono avvenute in maniera corretta. Ora prosegue l’azione di gruppo che coinvolge Coldiretti, Creso e Istituto Fitosanitario Regionale per bloccare la diffusione della malattia e sono in corso le valutazioni su come evolverà la situazione in futuro, in merito al divieto di nuovi impianti”. m
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Corilanga e Pernigotti: siglato un importante accordo di filiera
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ltre 2.000 quintali di nocciole. Tutte Piemonte IGP. Ecco a quanto arriverà la fornitura che Corilanga, la cooperativa nata all’interno di Coldiretti, conferirà a Pernigotti, l’importante azienda di Novi Ligure, nonché uno dei più rinomati marchi dell’industria dolciaria italiana. Azienda rinomata per i suoi prodotti di altissima qualità e per la lunga esperienza, Pernigotti ha individuato in Corilanga un partner ideale per la fornitura di nocciole certificate IGP Piemonte. Dopo alcuni incontri propedeutici per definire gli aspetti tecnici ed economici dell’accordo, mercoledì 3
agosto è giunta la firma ufficiale. Così, dopo il “debutto” dello scorso anno, la cooperativa
Corilanga, si presenta all’attuale campagna, con un volume di prodotto commercializzato più
che triplicato. Da 1.000 quintali complessivi nel 2010 agli oltre 3.000. All’importante intesa con Pernigotti, occorre aggiungere ancora 1.000 quintali di IGP, che verranno conferiti nuovamente alla Sebaste, a seguito del rinnovo contrattuale concordato aprile, e che conferma quanto già in essere lo scorso anno. In totale più di 3.000 quintali, tutti rigorosamente di Nocciola Piemonte IGP. Se il contratto con Sebaste, nell’agosto di un anno fa, era stata una sfida sia per la parte industriale che per quella agricola, portando alla nascita di Corilanga e di una nuova filiera corilicola, il suo rinnovo ha il sapore di una scommessa alla fine vinta. E con Pernigotti si è ampliato ulteriormente il progetto di Coldiretti di una “Filiera agricola tutta italiana”. Ovvero creare nuove filiere territoriali che abbiano come denominatore comune la valorizzazione delle produzioni di qualità e, dove possibile, ne riducano i passaggi.
VA R I E Corilanga con Sebaste prima e con Pernigotti poi, ha dato vita a sinergie in cui produttori e industria agro alimentare si confrontano e concorrono a promuovere il territorio e le sue produzioni di eccellenza. E soprattutto definiscono la ripartizione di quel valore aggiunto che, tradizionalmente, vede la parte agricola in una posizione più debole. L’accordo con Pernigotti, così come quello con Sebaste, prevede il riconoscimento di un premio aggiuntivo per i conferimenti che abbiano una qualità superiore, oltre alla normale remunerazione data dalle medie dei prezzi rilevati dalle principali Borse Merci. Dall’altra le produzioni conferite garantiscono elevati standard qualitativi attraverso il sistema di certificazione dell’IGP. Il piano dei controlli, a cui sono sottoposte le nocciole per arrivare ad ottenere la denominazione di Nocciola Piemonte IGP, prevede che vi sia una tracciabilità completa del prodotto,
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consentendo di ripercorrer a ritroso ogni singolo passaggio, dalla tavola sino al produttore e al noccioleto d’origine da cui proviene una determinata partita. Oltre a benefici diretti per i produttori soci della cooperativa, attualmente 47 rispetto ai 18 iniziali, l’arrivo di Corilanga come nuovo soggetto economico, ha portato anche vantaggi indiretti per l’intero comparto corilicolo, contribuendo a vivacizzarlo e a stimolare una sua migliore efficienza. La provincia di Cuneo detiene il primato in Piemonte della superficie coltivata a nocciolo; con i suoi circa 7.000 ettari copre quasi l’89,5 % della superficie regionale e fornisce quasi l’85% della produzione piemontese. La sola provincia di Cuneo ha una produzione annuale nell’ordine dei 120.000 quintali, di cui 90.000 provenienti dall’areale delle Langhe. Verso la fine di agosto sono iniziate le operazioni di raccolta e si sono pressoché concluse nella prima quindicina del mese.
La campagna 2011 è iniziata con un po’ anticipo complici anche l’elevate temperature registratesi dopo ferragosto. Dalle prime indicazioni, il prodotto risulta di ottima qualità, anche se non rilevano resa eccessive ad ettaro. Mentre dalle prime operazioni di sgusciatura, si rilevano punti resa mediamente superiori alla scorsa annata.
15 Dati confermati dal Consorzio di tutela e valorizzazione della Nocciola Piemonte IGP e dalla stessa Corilanga. I presupposti sembrano esserci tutti affinché questa campagna possa dare nuove soddisfazioni ai corilicoltori, ma il responso definitivo, come sempre, lo darà il mercato sovrano. Ma chi ben inizia… m
Fiera del Tartufo ad Alba
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ell’ambito della 81a Fiera del Tartufo ad Alba, che si svolgerà dal 2 al 30 ottobre, nelle domeniche 2-9-16 e 23 ottobre si terrà nella piazza antistante il Tribunale, il Mercatino di Campagna Amica riservato ad una trentina di aziende aderenti al circuito di Fattoria Amica provenienti da tutta la Provincia che porteranno i prodotti agroalimentari in vendita diretta al consumatore. “Un’occasione per promozionare le eccellenze e le tipicità delle produzioni – sottolinea Cesare Gilli, segretario Coldiretti Zona di Alba – che negli anni ha riscosso grande successo e che ci viene richiesto dai consumatori, per continuare la campagna degli acquisti consapevoli dei prodotti etichettati e rintracciati”. m
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È nata “Amica Società Cooperativa” a servizio dei produttori
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stata costituita lo scorso mese di marzo “Amica Società Cooperativa”, che aderisce alla Centrale Cooperativa UNCI e all’associazione Cooperative Agroalimentari UNCI Coldiretti, ed ha la finalità di provvedere agli acquisti organizzati collettivi di articoli e attrezzature per le imprese agricole. Rileva il presidente della Cooperativa, Bernardino Negro: “La Cooperativa segue i principi della mutualità. Lo scopo mutualistico che i soci intendono conseguire attraverso la gestione della cooperativa consiste nell’ottenimento, delle migliori condizioni di
approvvigionamento delle merci che rappresentano attrezzature, materie prime, sussidiarie e di
consumo per i soci a condizioni di pagamento migliori rispetto a quelle ottenibili dall’acquisto dei prodotti sul mercato” Aggiunge Fabrizio Rapallino, direttore di “Amica Cooperativa”: “In questi momenti di congiuntura economica difficile il primo guadagno inizia dal risparmio sui costi di produzione.Abbiamo iniziato l’attività con gli acquisti di bottiglie (vino, succhi di frutta, latte, liquori, ecc), di vasi e barattoli di vetro (conserve alimentari, salse, sughi, miele, yoghurt…), capsule per barattoli, direttamente dalle fabbriche, ora stiamo estendendo l’attività includendo altri articoli e
prodotti di largo utilizzo per la coltivazione e la trasformazione ed il confezionamento, dei quali le aziende necessitano e, che le stesse vorranno proporre di inserire nel catalogo delle forniture”. Amica società cooperativa è a disposizione per ascoltare le esigenze e i suggerimenti delle imprese, per sfruttare al massimo la possibilità di risparmio tramite gli acquisti organizzati. Per informazioni più approfondite, si può contattare direttamente la segreteria di Amica Società Cooperativa al numero 0171.447295 o via mail cooperativa.amica.cn@coldiretti. it. m
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Il 6° censimento generale conferma l’aumento dei giovani in agricoltura
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l 6° censimento generale dell’agricoltura presenta la fotografia di un settore primario, quello piemontese, contraddistinto nell’ultimo decennio dalla riduzione delle imprese agricole; la tendenza è però bilanciata da un sensibile ingrandimento delle aziende attualmente operative. L’agricoltura in Piemonte, pur attraversando periodi di rallentamento, ha retto alle difficili condizioni economiche di questi anni, anche grazie ad una impostazione di base sana e duratura. Persistono comunque aspetti da migliorare, ma vi è ottimismo per il futuro. Se per le cifre definitive sarĂ
necessario attendere fino ad aprile 2012, grazie alle quasi 100 mila interviste fatte agli agricoltori nella fase di raccolta dati effettuata tra il 24 ottobre 2010 e il 15 febbraio 2011, è possibile fornire dei dati provvisori che riguardano le variabili principali contenute nei questionari. Dalle 107 mila imprese agricole rilevate nell’anno 2000, si è giunti alle circa 67 mila odierne, in termini percentuali la riduzione si è attestata al 37%. Prima in graduatoria per numero di aziende la provincia di Cuneo con 24.823 unità (nel 2000 le realtà agricole erano 35.955); seguono poi la provincia di Torino con 14.197 aziende (nel 2000
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erano 22.311), l’Alessandrino con 10.638 aziende (20.476 nel 2000), 8.753 imprese rurali nell’Astigiano (11 anni fa 17.941), Vercelli con 2.649 realtà (nel 2000 3.143), Novara con 2.632 aziende (nel 2000 3.434); chiudono infine la provincia di Biella con 1.895 imprese agricole (2.227 nel 2000) e Verbania con 1.343 aziende (1.482 nel 2000). La diminuzione del numero delle aziende si accompagna ad un soddisfacente livello di mantenimento della SAU (Superficie Agricola Utilizzata), la quale è scesa rispetto al 2000 di soli 2 punti percentuali, tra i migliori valori registrati in questa direzione in tutto il centro-nord del Paese.
Meno imprese, ma estensione della SAU quasi immutata: aumenta dunque la media delle terre utilizzate da ogni singola azienda rurale, se 11 anni fa la media corrispondeva a 10 ettari per ogni realtà agricola, oggi il dato è salito a 15,8 ettari. Dai dati del 6° censimento generale dell’agricoltura emerge come l’aumento della Superficie Agricola Utilizzata di proprietà in dotazione ad ogni azienda sia diminuita del 14 % (dal 62% nel 2000 al 48% nel 2010), mentre la SAU in affitto è aumentata di 11 punti percentuali (nel 2000 35%, nel 2010 46%); incremento rilevante anche per quanto concerne gli ettari di SAU in
AT T U A L I T À utilizzo gratuito, aumentati dal 3% al 7%. Negli ultimi 4 decenni, la SAU è diminuita di oltre 3.000 chilometri quadrati, passando dai 13.665 del 1970 ai 10.470 del 2010. La Superficie Agricola Utilizzata insiste quasi per la metà della sua estensione totale su terreni di pianura (48%), buoni risultati anche per quanto concerne le terre coltivate in aree collinari (28% dell’estensione SAU totale). Si conferma il fenomeno dell’abbandono delle terre montane, presso le quali la SAU si arresta al 23%. La distribuzione della SAU con il passare dei decenni ha visto un costante sbilanciamento delle terre coltivate in direzione della pianura: nel 1970 la ripartizione consisteva nel 37% area pianeggiante, 32% collinare, 31% montagna. Per quanto concerne la suddivisione della superficie investita per tipo di coltivazione il censimento rileva al primo posto i 403.610 ettari impegnati a cereali (nel 2000 406.337 ha), in seguito le aree occupate a foraggere
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avvicendate, pari a 90.699 ha rispetto i 76.785 del 2000. Tra le coltivazioni che ricoprono maggior rilievo per quanto
concerne la superficie totale occupata a livello regionale seguono poi i terreni coltivati a vite (nel 2010 46.539 ha, nel 2000
19 52.905 ha) e le colture fruttifere con 43.656 ha (42.134 ha nel 2000). Il 6° censimento generale dell’agricoltura, pur non dimenticando le criticità del settore, evidenzia segnali confortanti per quanto concerne il settore zootecnico, comparto che rileva numeri interessanti e dimostra nel complesso di aver risposto positivamente alle difficoltà degli ultimi anni: in Piemonte sono attivi in totale circa 20.000 allevamenti, corrispondenti a 1,040 milioni di Unità di Bestiame Adulto (UBA). La cifra esprime non solo una tenuta del settore, ma addirittura un lieve aumento, nel 2000 infatti le UBA corrispondenti all’attività piemontese erano pari a 1,028 milioni. A primeggiare in termini di allevamenti è nuovamente la provincia di Cuneo con 7.129 allevamenti (contro i 9.733 del 2000). Seguono poi Torino con 5.816 allevamenti (nel 2000 erano 7.832), Asti e Alessandria con (continua a pagina 20)
20 (segue da pagina 19)
pari numero di allevamenti, 1.372 (nel 2000 rispettivamente 2.339 e 2.216) e Biella con 918 (914 nel 2000); chiudono infine Novara (878 contro i 983 del 2000), Verbania (778 contro gli 859 del 2000) ed infine i 620 allevamenti della provincia di Vercelli (651 nel 2000). La maggioranza delle UBA attribuite al Piemonte sono rappresentate da bovini (una percentuale pari al 55%), poi troviamo i suini con il 29% del totale ed infine chiudono gli avicoli con il 13%; il restante 3% è rappresentato da allevamenti minori. Aumentano gli allevamenti in pianura, rappresentanti il 66% delle UBA totali (nel 2000 erano il 62%), segue la collina (con il 25%) e infine va rilevato la costante e graduale diminuzione dell’attività zootecnica in area montana al 9% delle UBA complessive. Le cifre rilevate dimostrano che ogni singola azienda dotata di allevamento installata su
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territorio piemontese presenta una media di 53 UBA. In realtà la distribuzione dei capi di allevamento è molto sbilanciata: il 23% delle aziende agricole ha meno di 2 UBA, il 63% delle imprese agricole con allevamento possiede meno di 20 UBA, il restante 14% delle realtà agricole detiene il 94% del patrimonio zootecnico della Regione Piemonte. Statistiche approfondite inerenti la
distribuzione dei capi di bestiame sul territorio piemontese dimostrano che meno di 1.000 aziende allevano oltre la metà del patrimonio zootecnico regionale. Per quanto concerne i dati inerenti la manodopera in agricoltura significativi decrementi vanno rilevati: calano del 30% rispetto all’anno 2000 le persone occupate in azienda, anche solo a tempo parziale (da 202.000 soggetti sono calati all’attuale 142.000); segno meno anche davanti alle giornate di lavoro standard, diminuite del 23%, e all’occupazione femminile nel settore primario: hanno lavorato meno donne (dal 37% del totale al 34%) e il loro contributo rispetto le giornate di lavoro complessive è passato dal 32% del 2000 al 28% del 2010. Importante però il limitato ma significativo segno positivo davanti alla voce “giovani in agricoltura”: se nel settore primario i soggetti con età superiore al 64 anni sono diminuiti dal 37% al 31%, sono aumentati i conduttori sotto i 40
anni (dal 12% al 13%) e la fascia compresa tra i 40 e i 54 anni di età dal 27% al 32%. Costante infine il blocco di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni: 24% del totale. Aumentano inoltre i titoli di studio dei titolari delle aziende agricole: diploma triennale per il 29,3% dei soggetti (+11,6% rispetto il 2000) e laurea per il 4,4% del totale (+2,1%). “Dai dati del 6° censimento dell’agricoltura emerge come il comparto primario piemontese si sia fortemente strutturato in questi dieci anni incrementando la superficie media aziendale – commenta l’sssessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto –: Il dato dell’aumento delle imprese agricole con titolari giovani è sicuramente positivo ed evidenzia la vivacità di un sistema agricolo che rimane all’avanguardia e produce qualità. La grande sfida per le istituzioni di ogni livello sarà dare vita a una Pac post 2013 in linea con le esigenze delle imprese agricole, e il Piemonte sta cercando di fare la sua parte”. m
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Al Miac nuovamente il mercato stagionale delle uve
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opo la Grande Fiera d’Estate, che ha portato nella struttura di Ronchi una notevole affluenza di pubblico, ha aperto al Miac il mercato stagionale delle uve da vino. “Sono presenti nove posteggi fissi di commercianti che propongono produzioni provenienti dal Piemonte ma anche da Centro Italia e dalla Sicilia, ed uno spazio è riservato ai produttori locali, con le uve del territorio, Barbera, Dolcetto, Nebiolo ed uvaggi misti” dice Alberto Anello, presidente del MIAC. Il mercato rappresenta una tradizione per i cultori del vino fatto in casa che qui si approvvigionano soprattutto per produrre quello che in gergo
viene definito il “ vinot”, vino da pasto a bassa gradazione alcolica da bere quotidianamente specie
nelle famiglie rurali. È un modo come un altro per poter avere a disposizione
il nettare di Bacco a costi contenuti, con qualità certa in cui ognuno, dalla notte dei tempi, ci mette del suo, con personale segreta alchimia e riti tramandati nei tempi che permettono con orgoglio di poter offrire agli amici un bicchiere di vino unico ed in inconfondibile “La nostra struttura – continua Anello – con una connotazione fortemente vocata all’agroalimentare, aggiunge un importante tassello alle altre attività realizzate, in particolar modo al servizio del settore zootecnico con la piastra mercatale ed il macello”. Date: fino al 3 ottobre con orari: 7,30-19,30 sabato e domenica compresi. Per informazioni, tel. Miac 0171.43055 – 336.242994. m
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Campagna cerealicola: prezzi in rialzo per il frumento
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isultati positivi per la campagna 2011 e conferme importanti arrivano dalle iniziative messe in campo da Risultati positivi per la campagna 2011 e conferme importanti arrivano dalle iniziative messe in campo da Coldiretti Agenzia 4 A e CAP Nord Ovest. Nel complesso sono stati movimentati circa 270 mila quintali di grano, provenienti da produttori che, nel settembre di un anno fa, avevano sottoscritto l’impegno di conferimento di grano al CAP Nord Ovest. Il Consorzio Agrario, a sua volta, lo ha commercializzato con importanti gruppi industriali sulla base di appositi contratti di filiera, definiti tra la parte agricola e industriale prima ancora delle semine autunnali dello scorso settembre. Il tutto con il supporto tecnico dell’Agenzia 4A Coldiretti. L’adesione di molti produttori all’importante progetto ha consentito di concretizzare le forniture e soprattutto di dare vita ad una filiera che vede direttamente coinvolti tutti i soggetti, dal produttore all’industria. E con una formula che garantisce al produttore un riferimento del prezzo legato alle quotazioni delle principali borse merci, a cui aggiungere un eventuale premio per il raggiungimento
di elevati standard qualitativi ma soprattutto termini di pagamento certi. Anche per la prossima campagna verranno nuovamente proposti contratti
di filiera, estendendo la commercializzazione anche ad altri nuovi soggetti industriali, e con l’aggiunta di nuove varietà di grano ancora più performanti. Per
maggiori informazioni è possibile contattare il proprio tecnico cerealicolo di riferimento. Analizzando più nel complesso la produzione locale, la campagna di raccolta del frumento e di orzo, pur non replicando l’eccezionale risultato del 2010, può considerasi nel complesso discreta sia in termini qualitativi che di resa. La raccolta si è protratta di alcuni giorni, complici in parte le semine tardive ed in parte a causa del clima umido che ha caratterizzato il mese di luglio. Il fattore “acqua” è stato certamente uno dei fattori determinanti. Dalle prime analisi le differenze sostanziali emerse tra i diversi areali produttivi, sono dovute essenzialmente dalla possibilità o meno di irrigare i campi. Chi ha potuto irrigare durante il periodo primaverile (aprile-maggio), caratterizzato da un clima secco, ne ha potuto beneficiare in fase di raccolta. La minore produzione ha trovato tuttavia ottimi riscontri nelle quotazioni. Durante la campagna di raccolta le quotazioni si sono attestate mediamente dai 21 ai 23 euro/quintale per il grano misto rosso e dai 20 ai 22 euro/ quintale per l’orzo. Per i grani di forza invece si è spuntato un maggiore prezzo nell’ordine di 4-5 euro/quintale. A differenza delle forti oscillazioni rilevate per altre
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commodities, i cereali hanno sostanzialmente tenuto, con una tendenza in lieve rialzo. E anche nel mese di settembre non si rilevano significative oscillazioni di prezzo. Sul fronte nazionale, secondo le prime stime del Ministero delle politiche agricole, è previsto un calo di superfici e raccolto per il grano e l’avanzata dell’orzo. Per il grano duro la produzione 2011 dovrebbe attestarsi sui 3,6 milioni di tonnellate, con un –6% rispetto allo scorso anno. Identico discorso per il grano tenero, atteso a quota 2,8 milioni di tonnellate. L’orzo dovrebbe raggiungere il milione di tonnellate. Nel settore delle oleaginose si prevede un incremento consistente nel comparto della soia, sia in termini di superficie, in aumento di circa 70mila ettari, sia di produzione, con 850mila tonnellate attese, quasi il doppio rispetto allo scorso anno. Dovrebbe, invece, diminuire il raccolto di girasole, con una produzione di circa 250mila tonnellate, contro le 280mila del 2010. A livello mondiale invece, un anno fa la siccità e gli incendi estivi in Russia avevano condizionato il mercato mondiale, portando ad un consistente rialzo delle quotazioni. Per il 2011 lo stesso governo russo ha già informato che le previsioni per la raccolta di cereali hanno raggiunto i 90 milioni di tonnellate. Nel 2010 la raccolta era crollata del 38% rispetto all’anno precedente, attestandosi sui 60 milioni di tonnellate comportando il
blocco delle esportazioni da parte del governo di Mosca. Secondo le ultime stime FAO la produzione mondiale di cereali sarà nel 2011 di 2.307 milioni di tonnellate (+3% rispetto al 2010), con una contrazione però di sei milioni rispetto alle previsioni di luglio, influendo conseguentemente
sull’andamento dei prezzi. Sempre a livello mondiale, si evidenzia una situazione difficile dal punto di vista colturale soprattutto per il mais destinato all’alimentazione del bestiame a causa del caldo estivo negli Usa. La produzione mondiale di grano dovrebbe raggiungere i 680,6 milioni di tonnellate
(+0,7%), mentre il riso dovrebbe raggiungere 479 milioni di tonnellate (+2,5%). L’aumento delle produzioni non ha influito sulle quotazioni. A fine agosto le principali borse internazionali hanno registrato rialzi. Da Rotterdam, da Bordeaux, da Parigi e da Chicago vengono confermati trend stabili o in crescita. m
Ovaiole: vicina la scadenza per gli adeguamenti benessere
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i avvicina la scadenza del 31 dicembre 2011, termine ultimo fissato dall’Unione europea per l’adeguamento degli allevamenti alle nuove norme previste per il rispetto del benessere animale. Il rispetto delle nuove densità, dagli attuali 550 ai 750 cm2/ capo “sarà” immediato; diversa è la questione delle gabbie modificate: nonostante che gli allevamenti si stiano attrezzando, sarà improbabile che l’Italia riesca a rispettare il termine di adeguamento fissato per fine anno. Dal Ministero della Salute informano inoltre che, ad oggi, non sono ancora pervenute disposizioni precise dall’Unione europea in merito ad eventuali misura sanzionatorie qualora gli Stati membri non si adeguino. A fronte di tale situazione il Ministero delle politiche Agricole, in accordo con il Ministero della Salute, ha disposto tramite apposito decreto la possibilità di aderire volontariamente ad un programma triennale 2012-2014
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di adeguamento degli impianti. La procedura di adesione al piano di adeguamento verrà attivata già a partire dal 30 settembre e scadrà al 31 ottobre 2011 e potrà avvenire tramite gli sportelli CAA Coldiretti. Tale procedura consiste in una comunicazione di intenzione di adeguamento con riportati nel dettaglio i tempi ed i modi di intervento volti al rispetto della normativa. Al momento tuttavia non è ancora dato sapere quali potranno essere le conseguenze dell’adesione o meno al piano rispetto al termine inderogabile
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del 31 dicembre 2011 e se questo potrà comportare l’esenzione dalle possibili sanzioni previste per il mancato rispetto delle nuove norme. Le aziende avicole che allevano galline ovaiole sono invitate a recarsi presso il proprio CAA di appartenenza al fine di approfondire la materia e nel contempo aggiornare i dati della consistenza dei capi presenti in stalla su Banca Dati Nazionale, adempimento previsto dal Decreto del Ministero delle politiche agricole dell’11 dicembre 2009. m
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Prima della sottoscrizione leggere i Fascicoli Informativi disponibili sul sito www.fata-assicurazioni.it e presso tutte le agenzie FATA
ECONOMIA
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LETTERE AL DIRETTORE
A ricordo di Alfio Fiandino Egregio Direttore, salutiamo un amico, un collega, un compagno di viaggio, perché con Alfio abbiamo condiviso un percorso di vita lungo come allevatori e come amministratori della nostra Associazione. L’imprenditore di Villafalletto, esponente della famiglia che ha dato vita all’omonimo caseificio e figura di primo piano del mondo allevatoriale, è mancato ai suoi cari e ai tantissimi estimatori a soli 53 anni. Con Fiandino da 25 anni eravamo fianco a fianco nei vari ruoli: quanti incontri, quante cose ci siamo detti. Quanto abbiamo cercato di costruire insieme con il tuo contributo rigoroso, determinato, sincero, sempre orientato al bene comune. Tutti noi abbiamo conosciuto il tuo amore verso il lavoro, le tue montagne a cui guardavi come a un mondo che ti apparteneva e ti rendeva felice, così come ti vedevamo sereno e soddisfatto quando partecipavi alla vita associativa: gli impegni che riguardavano l’Apa erano sempre prioritari, sempre appuntati con scrupolo, sempre rispettati anche a scapito del tuo lavoro aziendale. Le scelte imprenditoriali sono sempre difficili, non prive di rischi
e di imprevisti, ed in questo senso caratterizzano il vero imprenditore. Da tempo la nostra Associazione ha intrapreso questa via attraverso una serie di decisioni di grande peso che impongono competenza, serietà, rigore tu sei stato protagonista determinante, un riferimento preciso, un baluardo a difesa di principi e valori. Sono giunti anche i risultati e altri ne verranno, ne siamo certi. Sempre ci sarà di aiuto il tuo pensiero e ci guideranno le tue convinzioni. Abbiamo visto in te una persona coraggiosa, abbiamo condiviso le tue ansie perché hai voluto che il tuo difficile percorso fosse conosciuto, perché dalla condivisione traevi forza: un tratto del tuo carattere aperto verso il mondo, nel coltivare sempre quel sentimento unico e prezioso che si chiama amicizia. Condivido con Marcello Gatto, un ricordo finale: siamo vicini con affetto alla sua famiglia a cui diciamo di essere orgogliosa di un marito, un padre, un amico straordinario. Addio Alfio, riposa in pace. Roberto Chialva presidente APA Cuneo e ARAP
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VITIVINICOLO
Vendemmia 2011 a cura del servizio vitivinicolo Coldiretti NUOVO DISCIPLINARE DOCG ASTI Il Comitato Nazionale Vini ha approvato le modifiche al disciplinare e queste sono state pubblicazione in Gazzetta Ufficiale quale “parere” ufficiale. Trascorsi i tempi previsti, per consentire controdeduzioni, il testo emendato sostituirà il vecchio disciplinare. Si avvisa che le modifiche saranno applicabili già da questa vendemmia. Tra le novità più rilevanti citiamo: • Nuove tipologie che si aggiungono a quelle attuali: “Asti” o “Asti spumante” metodo classico (metodo tradizionale) e “Moscato d’Asti vendemmia tardiva”. • Introduzione delle sottozone “Canelli”, “Santa Vittoria d’Alba” e “Strevi” (che comprendono, eccezion fatta per Santa Vittoria, gran parte dei comuni inseriti nella zona di produzione e non solo quello che dà il nome alla sottozona). • Rese docg: Asti e Moscato d’Asti = 100 q/ha; Asti spumante metodo classico = 80 q/ha; Moscato d’Asti vendemmia tardiva = 60 q/ha; sottozona Canelli = 95 q/ha, ridotta ulteriormente per la menzione “vigna”; sottozona Santa Vittoria d’Alba = 90 q/ha; sottozona strevi = 95 q/ha. • Resa complessiva: sono introdotte ulteriori disposizioni sulla resa che – limitatamente alle tipologie Asti e Moscato d’Asti – a certe
condizioni, può elevarsi fino del 20%, fermo restando il limite massimo di 120 q/ha. In sostanza i superi possono totalmente o in parte annettersi alla quota DOCG. Quest’anno, infatti, a seguito dell’Accordo Interprofessionale ricordiamo che la resa ad ettaro da 100 q è passata per Asti spumante e Moscato d’Asti a 115, pertanto la parte di supero si è ridotta a 5 q/ha. • Resa uva vino: Asti spumante e Moscato d’Asti = 75%; Asti Metodo Classico = 60%; Moscato d’Asti vendemmia tardiva = 50%. • Possibilità di limitare o regolamentare le iscrizioni allo schedario per l’idoneità alla produzione. • Introduzione della pratica di refrigerazione. • Disposizioni sul bloccaggio e sbloccaggio – a cura della Regione – dei quantitativi eccedenti la resa per gestire flessibilmente la potenzialità produttiva, secondo le esigenze di mercato. • Disposizioni relative alla riclassificazione tra le tipologie: ammesso riclassificare a Asti spumante il Moscato d’ Asti e Moscato d’Asti vendemmia tardiva entro il 30 luglio successivo alla vendemmia. Vietata l’operazione inversa, fatte salve disposizioni della Regione sentito il Consorzio e la filiera. Sempre vietato il suddetto passaggio verso l’Asti spumante metodo classico. • Obbligo di indicare l’annata di produzione delle uve (come stabilito dalla legge 61/2010), tranne che per le tipologie spumante.
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• Inserita la possibilità di indicare la data di sboccatura per la tipologia“Asti” o “Asti spumante” metodo classico (metodo tradizionale); • Possibilità di indicare “metodo Martinotti” per la tipologia “Asti” o “Asti spumante”. • Introdotte specifiche inerenti il peso delle bottiglie per l’Asti spumante e asti spumante metodo classico che nella capacità di 0,75 l deve essere almeno 630 grammi. UVE MOSCATO DOCG: RESA CLASSIFICABILE, DESTINAZIONE SUPERI La Regione ha ufficializzato con Determina i termini stabiliti dall’Accordo Interprofessionale per le uve atte a DOCG Asti spumante e Moscato d’Asti, che si sono anticipati con Vinotiziario n° 11 del 11 agosto scorso: - RESA DOCG: aumentata a 115 q/ettaro - RESA COMPLESSIVA: 120 q/ettaro (di conseguenza la frazione non DOCG è di 5 q.) (prezzo uve DOCG: euro 10 mg netto al produttore) - CONCENTRAZIONE – Qualora vengano utilizzate tecniche di arricchimento del mosto atto a divenire “Asti” o “Moscato d’Asti” D.O.C.G. quali l’osmosi inversa e la concentrazione parziale a freddo (massima riduzione del volume della massa trattata 20%), potranno essere classificate come “uve” o “mosto” atti a divenire “Asti” o “Moscato d’Asti” DOCG quantitativi di uve o mosti superiori alla resa vino ettaro su indicata sino a compensare le perdite di prodotto determinate dall’utilizzo delle tecniche di arricchimento menzionate. DESTINAZIONE UVE DI SUPERO – Le uve Moscato Bianco ed i mosti destinati alla produzione di Asti spumante e Moscato d’Asti, eccedenti la resa di 115 q/Ha, possono essere destinate, fino ad un massimo di 5 quintali di uva ad ettaro,o all’equivalente di mosto, alle produzioni di seguito elencate:
- MOSTO PARZIALMENTE FERMENTATO DA UVE AROMATICHE moscato. - VINO che dovrà essere inviato alla fermentazione nei termini previsti dalla normativa in materia - SUCCHI D’UVA che potranno essere conservati come mosto dolce, oltre il periodo delle fermentazioni, solo in presenza di un contratto di vendita. - MOSTO MUTO per concentrazione che dovrà essere sottoposto al trattamento entro il 31 dicembre dell’anno di vendemmia. - MOSTO che se in attesa di commercializzazione sarà oggetto di comunicazione al Consorzio per la Tutela dell’Asti entro il mese seguente al periodo vendemmiale. - DISTILLAZIONE. - MOSTARDA DI UVA O “COGNÀ”. CONTROLLI IN CANTINA, ATTENZIONE ALLE ETICHETTE Dalle verifiche effettuate in sede di applicazione dei piani di Controllo emergono alcune imperfezioni sulle etichette. Si raccomanda di verificare che sia presente l’indicazione “prodotto in Italia” o una (continua a pagina 30)
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scritta equipollente come Vino italiano o simile. Precisiamo (durante i controlli sono state erroneamente elevate contestazioni), che la suddetta dicitura va bene anche se figura solo in lingua inglese o in una della Comunità Europea. Tale scritta va intesa inoltre aggiuntiva rispetto l’indicazione “Italia” che completa l’indirizzo dell’imbottigliatore. Quindi, per esempio, l’etichetta dovrà riportare “….imbottigliato da ….in Bra – Italia “ e “prodotto in Italia”. Per chi rilevasse la ripetizione, aggiungiamo che mentre la prima scritta indica il luogo in cui è avvenuto il confezionamento del vino, la seconda precisa il paese d’origine delle uve, che potrebbero anche non corrispondere. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la predisposizione delle etichette o per rispondere ai dubbi in materia di presentazione e confezionamento. DA ALBO VIGNETI A SCHEDARIO Non è indolore il passaggio da Albo a Schedario (fascicolo del produttore) e i viticoltori bene lo sanno perché occorre investire molto tempo nella fase di allineamento dei dati. La rivoluzione introdotta con il sistema di misurazione tramite GIS, insieme alla nuova definizione di superficie vitata, si porta appresso uno strascico su domande di impianto, diritti di reimpianto, correzione dati, ecc, ecc. Si sono richieste ed ottenute misure transitorie e tolleranze (entro margini di buon senso…),che dovranno accompagnare la trasposizione dei dati e la rilettura dei medesimi tramite le foto aeree, rispetto le tradizionali misurazioni effettuate in sede di sopralluogo da parte degli enti preposti (in particolare la Provincia), tuttavia è importante che i conduttori verifichino la situazione dei vigneti e correggano i possibili disallineamenti più macroscopici, che sono anche dovuti alla differenza di metodologia di valutazione, all’età degli archivi
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storici ed all’errore sia umano che tecnico in sede di sopralluogo/ misurazione avvenuti precedentemente oppure effettuati con il metodo elettronico. Ai fini della rivendicazione delle uve atte a produrre DOC e DOCG, ciò che conta è controllare dunque che la quantità massima di produzione di ciascuna Denominazione di Origine trovi coerenza con la superficie risultante dal “fascicolo” sul Sistema Piemonte, poiché secondo le disposizioni vigenti europee, nazionali e regionali ultime è questo che verrà considerato e non più il vecchio Albo dei vigneti, abrogato con la promulgazione della legge 61/2010. Il mancato aggiornamento dello schedario viticolo, potrebbe anche comportare l’applicazione delle sanzioni previste dalla Legge 61/2010 (articolo 22) per le superfici a DO. È infine utile ricordare che l’aggiornamento effettuato in questo periodo di allineamento evita ripercussioni per le campagne pregresse, in forza dei suddetti provvedimenti transitori. PERIODO VENDEMMIALE Apposita Determina della Regione Piemonte stabilisce che il periodo in cui sono consentite le fermentazioni va dal 1 agosto al 30 novembre 2011. Le vinacce di conseguenza potranno essere detenute presso le cantine non oltre il trentesimo giorno dal suddetto termine, vale a dire il 30 dicembre 2011.(Per le prestazioni viniche e gli impieghi alternativi alla consegna in distilleria si rimanda allo specifico punto di questa pubblicazione). Per la produzione di vini che prevedono tempi di fermentazione più lunghi come i passiti o i vini di uve stramature è ammesso un periodo più esteso, fino al 1-5-2012. Per questi vini la detenzione delle vinacce è vietata a partire dal trentesimo giorno dal loro ottenimento e comunque dal 31-5-2012. (continua a pagina 32)
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(segue da pagina 31)
Per prodotti che richiedono la rifermentazione (Moscato d’Asti, Brachetto, mosti parzialmente fermentati, frizzanti, spumanti, ecc.) è ammessa la deroga di cui alla Legge 82 – art 9, la quale consente la fermentazione in bottiglia o in autoclave, indipendentemente dal periodo consentito. Altre fermentazioni spontanee che avvengono al di fuori del suddetto periodo devono invece immediatamente segnalarsi all’ ICQCRF (Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi) – TORINO, Strada Antica di Collegno, 259 – 10146 –Torino, tramite telegramma o fax. RESA RIDOTTA PER PIEMONTE BARBERA In osservanza al Decreto che fissa le disposizioni di attuazione della distillazione di crisi, la Regione Piemonte ha emanato un provvedimento per la riduzione delle rese, o meglio della quantità rivendicabile, per le DO che sono state oggetto della suddetta misura. Piemonte Barbera è tra le DOC suddette e pertanto la resa massima ammessa (ridotta) per la vendemmia 2011 è di 96 q/ha di uva rivendicabile con la DO, contro i 120 previsti dal nuovo disciplinare. Essendo la resa in vigneto complessiva ammessa – compresi i superi – di 144 q/ha, risulterà (abbiamo verificato con la Regione), che potranno prodursi, oltre ai 96 q di DOC, fino a 48 q/ha di uve destinabili a vino generico. È il caso di precisare che la resa ridotta non è applicata solo a coloro che hanno usufruito della distillazione (come sembrerebbe più logico), ma a tutti i titolari della denominazione. Le altre Do piemontesi interessate sono Piemonte Brachetto e Monferrato Dolcetto (che da 90 q passa a 72, con possibilità di produrre 108 q/ha con i superi). L’abbattimento di resa sul Brachetto è ininfluente poiché in sede di accordo interprofessionale si è decisa una resa inferiore (55 e 51,75 per la versione spumante).
IMPIEGO ALTERNATIVO VINACCE – USO AGRONOMICO
Coldiretti è in questi giorni impegnata a proporre ulteriori miglioramenti alle norme per l’impiego agronomico dei sottoprodotti, dopo che da due anni ha vinto la difficile battaglia per liberare tali prodotti dall’obbligo di consegna alle distillerie, a seguito dell’abolizione del prezzo di ritiro minimo. Le proposte migliorative sono parte del documento di semplificazione a tutto tondo consegnato alcuni mesi fa alla Regione e a livello nazionale, ma vista la vendemmia anticipata e considerando che i produttori ci segnalano difficoltà di ritiro da parte di alcune distillerie, solleciteremo le richieste. In tutti i casi restano confermate le indicazioni dell’anno scorso e se ci saranno variazioni – come richiediamo positive – provvederemo a trasmetterle. È assodato che l’uso alternativo al conferimento alle distillerie dei sottoprodotti è consentito a tutte le aziende vitivinicole, senza limiti dimensionali e di produzione, ma occorre precisare che sarà sempre possibile – a discrezione del produttore e in base all’interesse delle distillerie ad acquistare la materia prima – indirizzare i prodotti derivanti dalla vinificazione alla produzione delle apprezzate grappe
VITIVINICOLO di vitigno e degli altri alcol da bocca. Riportiamo qui una sintesi degli adempimenti e limiti stabiliti dai Decreti e dalle norme della Regione Piemonte. (Attualmente gli impieghi alternativi sono normati dal DECRETO 27-11-2008 e dal DECRETO 4-8-2010). - Sono considerati ESONERATI TOTALI, da ogni obbligo coloro che ottengono meno di 25 hl di vino. - L’obbligo di allontanare dalla cantina i sottoprodotti è così previsto: vinacce 30° gg periodo vendemmiale; fecce 30° gg ottenimento. - L’IMPIEGO ALTERNATIVO alla consegna in distilleria è permesso a tutti i vinificatori senza più limitazioni quantitative. - I sottoprodotti devono presentare le seguenti CARATTERISTICHE MINIME: vinacce 2,8 litri alcol/q; fecce 4 litri alcol /q e 45% umidità (queste indicazioni vanno inserite nella comunicazione all’ICQRF di cui specifichiamo in apppresso). IMPIEGHI ALTERNATIVI ALLA CONSEGNA IN DISTILLERIA: - Uso agronomico diretto, che consiste nello spandere sui terreni condotti un quantitativo massimo di 30 q per ettaro - Uso agronomico indiretto, per la preparazione di fertilizzante altri impieghi di carattere energetico, farmaceutico, cosmetico. REGOLE PER IMPIEGO AGRONOMICO • COMUNICAZIONE a ICQRF per fax o posta elettronica, almeno 4 GG prima l’inizio delle operazioni (vedi dettagli di seguito) • Copia della comunicazione scorta il trasporto e si conserva per cinque anni. • ANNOTAZIONE sul registro di carico-scarico il giorno stesso in cui è effettuata l’operazione di ritiro e prima dell’operazione, indicando sul registro stesso la data di trasmissione della comunicazione. • CONTROLLI – sono previsti controlli a campione (min 5%). • DIVIETO di spandimento: 5 m dai fiumi,in terreni gelati, e tra 15/ NOV e 15/FEB in zone vulnerabili da nitrati. • DENATURANTE –Decreto 26-11-2010 prescrive l’aggiunta dl solfato
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ferroso prima dell’estrazione delle fecce (le vinacce sono escluse) dalla cantina – 100 grammi per ogni 100 litri di feccia.
Importante: IL REGISTRO DI VINIFICAZIONE VA TENUTO AGGIORNATO!!! LA COMUNICAZIONE NOTE TECNICHE E DI COMPILAZIONE La comunicazione per fax o posta elettronica deve pervenire all’ICQRF di TORINO (fax 011/5069312 – e-mail icqrf.torino@pec. politicheagricole.gov.it oppure fax 0141/410238 – e-mail icqrf.asti@ pec.politicheagricole.gov.it almeno entro il 4° gg antecedente le operazioni di “ritiro”, vale a dire di allontanamento dalla cantina e spandimento. Massima quantità consentita per lo spandimento, 30 q/ha, comprensiva di vinacce e fecce. La comunicazione reca il codice del registro di carico e scarico del produttore, attribuito dall’ICQRF. Copia della comunicazione scorta il trasporto del sottoprodotto ritirato e viene esibita a richiesta dell’organo che controlla le operazioni di ritiro. La comunicazione è conservata per cinque anni. ANNOTAZIONE NEI REGISTRI – sul registro di carico e scarico è annotato lo scarico della feccia o della vinaccia destinate al ritiro sotto controllo o ad usi alternativi, il giorno stesso in cui è effettuata l’operazione di ritiro e prima dell’operazione stessa; nella colonna “descrizione” è riportato, tra l’altro, il riferimento alla comunicazione ed alla data di trasmissione della stessa agli organi di controllo. Rivolgersi agli Uffici Coldiretti per modulistica e indicazioni operative. m
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Importanti novità nel settore vitivinicolo
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l Decreto Legislativo n. 61/2010 ha modificato la gestione del sistema vitivinicolo italiano per adeguarlo alle richieste della Comunità Europea (UE) e del mondo produttivo. Riportiamo la nota della Regione Piemonte che stabilisce il passaggio dall’Albo Vigneti allo schedario GIS.
PRIORITÀ MISURAZIONE GIS Mentre finora in Italia erano misurate sulla base del catasto, dal 2011 in poi le superfici vitate sono misurate tramite il GIS (Sistema Informativo Geografico), sulla base della riproduzione, su cartografia informatica, dei confini ricavati dalle fotografie aeree dei vigneti. ALLINEAMENTO SUPERFICI VITATE Si è avviato un percorso “di allineamento” per fare coincidere la superficie del vigneto, che era dichiarata dal produttore sulla
base del catasto, alla superficie GIS ricavata direttamente dal “disegno” del vigneto (“poligono”) su cartografia informatica. SCHEDARIO VITICOLO È una banca-dati gestita dalla Regione che contiene le informazioni di tutti i vigneti del Piemonte in termini di superficie e di caratteristiche agronomicoambientali, di vitigni coltivati, di forme di allevamento, di sesti d’impianto, dei vini ottenibili (a denominazione o no); diventa l’unica fonte di informazioni vitivinicole per la gestione del comparto da parte della Regione, alimentata dai produttori (tramite i CAA – centri di assistenza agricola) utilizzata dai vari soggetti che effettuano i controlli della filiera (tra cui ICQRF, AGEA). SCOMPARE L’ALBO VIGNETI La scelta di inserire tutte le informazioni nello Schedario viticolo ha comportato la
chiusura degli “Albi vigneti” detenuti presso le Camere di Commercio provinciali. In questo modo è resa più flessibile la scelta del viticoltore circa il vino che intende produrre. DICHIARAZIONE UNICA A partire dalla vendemmia 2011, nello Schedario viticolo e sulla base delle superfici vitate inserite (“iscritte”), i produttori devono presentare per via informatica sul Sistema informativo del Piemonte (SIAP) una dichiarazione UNICA di vendemmia, produzione e rivendicazione. In questo modo comunicano alla Pubblica Amministrazione - con un unico documento - la quantità di uva vendemmiata, il vino ottenuto, la tipologia di vino che vogliono commercializzare. Tale informazione sarà disponibile per i successivi controlli e per la certificazione, da parte delle Strutture di Controllo (Valoritalia, CCIAA), delle partite di vino
messe in commercio, senza ulteriori richieste ai produttori. Vantaggi per produttori e consumatori Un dato unico di superficie vitata, elemento di base per tutte le richieste presentate alla Pubblica Amministrazione; una banca-dati unica a livello regionale, dalla quale tutti i soggetti – pubblici e privati, ognuno per la sua parte di competenza – possono ottenere informazioni circa la gestione del settore vitivinicolo; semplificazione dei flussi documentali ed informativi (per esempio, dichiarazione unica); minore pressione burocratica sui produttori; maggiore libertà del produttore che ogni anno può stabilire quale vino vuole ottenere dalle uve del suo vigneto; la possibilità di avere una tracciabilità delle produzioni enologiche a partire dal vigneto fino alla certificazione delle partite di vino per le diverse tipologie e una maggiore trasparenza del comparto. m
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“Coloratissimo Autunno” Corso di primo livello a Fossano per assaggiatore di frutta
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orna puntuale anche quest’anno il vivace appuntamento con “Coloratissimo Autunno”: sabato 8 e domenica 9 ottobre, la città di Fossano, infatti, si vestirà a festa per accogliere la tradizionale mostra orticola e florovivaistica, che, anche per la XIII° edizione, sarà accompagnata da numerose iniziative legate al territorio. Coldiretti e Agenzia 4A saranno al fianco del Comune di Fossano per far riscoprire ai visitatori, sia grandi che piccini, i colori e i sapori dell’autunno: nel centro cittadino saranno infatti allestiti il Mercato di Campagna Amica, dove sarà possibile acquistare le eccellenze agricole della Provincia, di stagione e a prezzi equi e i laboratori delle Fattorie Didattiche proposti dalle aziende agricole e dai tecnici dell’agenzia 4A, dove verranno illustrati ai più piccoli i metodi di lavorazione utilizzati nelle diverse realtà del fossanese. Alla manifestazione sarà inoltre presente lo stand del Patronato Epaca, che presenterà i numerosi servizi disponibili ai cittadini in materia previdenziale, sociale e assistenziale. m
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ONAFrut, in collaborazione con INIPA Piemonte, organizza a Saluzzo, nella seconda metà del mese di Ottobre un corso di primo livello per Assaggiatori di Frutta. Il corso è finanziato sulla misura 111.1.A del PSR della Regione Piemonte ed è rivolto a tutti gli imprenditori agricoli, ai loro famigliari coadiuvanti ed ai loro dipendenti.; la frequenza è gratuita. Per iscriversi al corso od avere maggiori dettagli sullo stesso, è possibile contattare il numero 0175210257/258. m
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Il successo di Enobike, nonostante la pioggia
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olci colline, colorati vigneti e rigogliosi noccioleti del doglianese sono stati i magnifici sfondi che hanno caratterizzato la bagnata edizione, targata 2011, di Enobike, la pedalata enogastronomica non competitiva, organizzata da Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con il Comune di Dogliani. Domenica 4 settembre, infatti, i numerosi partecipanti, tra i quali un folto gruppo di genovesi, partiti alle ore 10.00 da Piazza Stazione di Dogliani, hanno sfidato la pioggia, percorrendo, con le due ruote, una parte del percorso programmato per l’iniziativa.
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Purtroppo le condizioni metereologiche non hanno permesso lo svolgimento dell’evento come da programma, ma i più temerari, dopo una pedalata, sono stati accompagnati
a visitare due aziende agricole condotte da giovani imprenditori. Il pranzo, caratterizzato da un ottimo vino e dalle eccellenze langarole quali carne cruda e frittata con le erbette, tajarin,
e tagliata con rucola è stato allestito e servito presso la Cantina Sociale del Dolcetto di Dogliani, mentre il dolce, torta di nocciole e gelato, è stato degustato presso Piazza della Stazione, dove è stata anche consegnata, a tutti i partecipanti, una bottiglia di vino come omaggio di partecipazione. “La simpatica iniziativa – sottolinea il delegato provinciale Giovani Impresa Dario Perucca –, di anno in anno sempre più apprezzata e partecipata, rappresenta per i giovani imprenditori un’importante vetrina e per i partecipanti un concreto e sincero momento di incontro tra produttori e consumatori”. La soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori per l’ottima riuscita dell’evento, anche con il tempo non favorevole, ha sicuramente dato lo spunto per riproporre nuovamente questa cicloturistica anche il prossimo anno. m
A Mombarcaro, la giornata della “Patata”
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n nutrito gruppo di coltivatori di patate, tecnici della Coldiretti e del Creso, nonché funzionari della Provincia ed amministratori locali, in primis il sindaco di Mombarcaro, hanno presenziato alla Prima Giornata della Patata il 10 agosto presso la sede del Consorzio per la Valorizzazione e Tutela della Patata dell’Alta valle Belbo, organizzata da Coldiretti Ceva insieme al Consorzio di valorizzazione della patata dell’Alta Valle Belbo e Cooperativa “7 Vie del Belbo”. La presenza di una mostra pomologica di tutte le varietà a confronto presso il campo varietale hanno fatto da sfondo all’illustrazione tecnica dei risultati da parte del tecnico Coldiretti di Ceva Mauro Forneris. Gli obiettivi di questa iniziativa fortemente voluti dal Consorzio rappresentato dal Presidente Mauro Ravotto sono quelli di valorizzare le produzioni che hanno legame con il territorio; diventare fruitori della filiera agroalimentare e non solo produttori; fare gruppo comunicando con ogni mezzo e poco individualismo e soprattutto non deludere le aspettative del consumatore. m
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In tanti a San Biagio di Mondovì per “Benvenuti in Cascina”
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i è concluso domenica 11 settembre, con “Benvenuti in Cascina” di San Biagio Mondovì il ciclo di eventi “Benvenuti in”, organizzato da Coldiretti Cuneo per presentare ai consumatori le realtà agricole della provincia cuneese. Anche per questa edizione sono state numerosissime le persone, sia grandi che piccini, che, fin dal mattino, hanno potuto scoprire i colori, i sapori, gli animali che contraddistinguono l’agricoltura cuneese, proprio grazie alle molteplici attività previste, tra le quali passeggiate a dorso d’asino, giri turistici con trenino lillipuziano o in carrozza trainata da cavalli fra le diverse cascine,
o ancora ammirare il paesaggio attraverso il giro panoramico a bordo di aerei ultraleggeri. Per tutta la giornata, inoltre, i partecipanti hanno potuto gustare numerose specialità culinarie del paese, magistralmente cucinate dalle massaie sanbiagesi. “Con “fuma lon ca puma, mangiuma lon ca fuma”, questo il simpatico motto che ha caratterizzazo la manifestazione – spiega Massimo Meineri, segretario di zona Coldiretti di Mondovì e Ceva – siamo riusciti a creare una preziosa occasione di promozione per le aziende associate, avvicinando così la gente alla realtà del mondo agricolo. m
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Alla Grande Fiera d’Estate “La Bottega” di Campagna Amica e i servizi EPACA
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ivo, dinamico, colorato, innovativo ma soprattutto originale: così si è presentato lo stand di Coldiretti alla 36a edizione della Grande Fiera d’Estate. Dal 25 agosto al 4 settembre, infatti, presso l’area fieristica Ronchi, Coldiretti Cuneo, insieme al patronato Epaca, ha illustrato, agli oltre 100.000 visitatori, le imminenti novità rivolte al mondo agricolo, messe in atto per consolidare un rapporto sempre più stretto tra produttore e consumatore. A testimoniare il grande progetto di “una filiera agricola tutta italiana”, Coldiretti è scesa in campo dando vita, su tutto il territorio nazionale,
alle “Botteghe di Campagna Amica”, punti vendita specializzati in cui il consumatore può trovare prodotti agroalimentari sicuri, freschi di stagione e a giusto prezzo, esclusivamente made in Italy, firmati direttamente dai produttori e certificati da Campagna Amica. “Come ogni anno, e in particolar modo nell’edizione 2011 –
commenta Marcello Gatto, presidente provinciale Coldiretti Cuneo – Coldiretti si propone in Fiera come valida interlocutrice del consumatore, capace di trovare la giusta chiave di lettura per avvicinarlo al produttore attraverso un acquisto sempre più consapevole”. Presso l’area scoperta della fiera,
grazie alla collaborazione delle Aziende della Provincia Granda, è stato allestito inoltre, il Mercato di Campagna Amica, per dare la possibilità ai visitatori di degustare e acquistare le eccellenze del territorio, nel rispetto della stagionalità, della trasparenza e dei prezzi equi. Il Patronato EPACA, considerate le riforme delle pensioni che si susseguono repentinamente, ha garantito, ai visitatori interessati, una attenta consulenza pensionistica utilizzando il canale telematico con gli Istituti Previdenziali, confermando l’attenzione che da sempre Coldiretti/EPACA rivolgono alle esigenze dei cittadini. m
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I prodotti del territorio alla Festa del Ricetto di Boves
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randissimo successo anche quest’anno per la tradizionale “Festa del Ricetto”: lunedì 29 agosto, infatti, oltre 700 persone hanno affollato Via Roma e le stradine del centro storico di Boves per condividere insieme momenti di festa all’insegna della buona tavola. Il ricco menù della “cena sotto le stelle”, caratterizzato da semplici ma eccellenti prodotti del territorio a KmØ, ha mantenuto, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, gli ingredienti e le ricette dell’epoca risorgimentale, rivisitate per l’occasione dagli esperti di gastronomia, di storia e di tradizioni Elma Schena e Adriano Ravera.
Grande protagonista della serata la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti che, accanto al Comune di Boves, si è occupata minuziosamente dell’organizzazione dell’evento. m
Mostra ortofrutticola ai piedi della Bisalta
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tefano Cavallo, alla presenza del sindaco di Boves Mario Giuliano e delle autorità cittadine, è premiato da don Giò Ferro, parroco di Rivoira di Boves, nell’ambito della mostra “Ai piedi della Bisalta” per l’impegno profuso per la valorizzazione dei prodotti del territorio, in particolare della “Patata della Bisalta”, in veste di presidente del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela. m
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Ticket sui controlli sanitari in agricoltura: a che punto siamo?
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n questi giorni, sono giunte molte segnalazioni sull’arrivo di lettere da parte dell’Asl in cui viene richiesto il pagamento dei controlli sanitari per l’anno 2009, generando confusione e preoccupazione tra gli imprenditori. Cerchiamo perciò di fare maggiore chiarezza ricostruendo sin dall’inizio tutta la vicenda, che sta andando avanti da quasi 3 anni. Con la Gazzetta Ufficiale n. 289 dell’11 dicembre 2008, è pubblicato il Decreto Legislativo 194/2008, che prevede il pagamento dei controlli sanitari obbligatori per le attività di trasformazione, manipolazione dei prodotti agricoli, in precdenza a carico del sistema sanitario pubblico. Ed il 2009 è il primo anno di
applicazione. Non essendo molto chiaro quanto previsto dal decreto, viene emanata una circolare ministeriale il 17 aprile 2009, la quale dà la definizione di attività agricola secondo l’interpretazione sanitaria, come previsto dal Regolamento CE 852/2004 e come stabilito dall’Accordo Stato-Regioni n. 2470 del 9/2/2006. Per attività primaria viene intesa, quindi, solo l’attività che non altera la natura del prodotto e non quanto previsto dall’articolo 2135 del Codice Civile (che ha recepito la Legge d’orientamento del 2001). Perciò, per esempio, il vino non viene considerato prodotto agricolo. Verso la fine del 2009, iniziano ad arrivare le prime richieste di pagamento da parte delle Asl
territoriali. Vista la poca chiarezza emersa sia dal decreto prima, che dalla circolare ministeriale poi, si crea notevole confusione sul pagamento delle tariffe legate ai controlli sanitari o meno a carico delle imprese agricole. Coldiretti Piemonte si mobilita per avere i dovuti chiarimenti. Seguono perciò numerosi incontri con la pubblica amministrazione regionale, la quale da parte sua si impegna di ribadire la problematica a livello ministeriale. Ad inizio 2010, grazie all’azione di Coldiretti Piemonte e a seguito di numerosi confronti con l’Assessore regionale alla Sanità, in attesa degli opportuni chiarimenti sull’applicazione delle tariffe e su una corretta interpretazione della norma, la Regione Piemonte sospende
temporaneamente il pagamento delle tariffe. La decisione viene comunicata alle ASL in data 13 gennaio dall’Assessore regionale alla Sanità. Una volta sospesi i pagamenti, decisione presa anche dalle altre regioni italiane si arriva ad una prima soluzione. Grazie all’intervento da parte della Coldiretti nazionale, nel maggio 2010 con l’approvazione della Legge Comunitaria 2009, viene introdotta una modifica al Decreto Legislativo 194/2008. Precisamente vengono escluse dal pagamento dei controlli sanitari tutte le attività svolte dall’imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile (legge d’orientamento), (continua a pagina 46)
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che prevede: “È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. 2. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. 3.Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione
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prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.” La modifica che viene introdotta aggiungendo il comma 3 bis all’articolo 1 del D.Lgs 194/2008, che recita testualmente: “3-bis. Sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente decreto gli imprenditori agricoli per l’esercizio delle attività cui all’articolo 2135 del codice civile.” Il provvedimento entra in vigore con la pubblicazione della Legge comunitaria sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 25 giugno 2010. Perciò l’esclusione per le imprese agricole scatta a partire dall’anno 2010. In conclusione, questa è la situazione attuale: - PER IL 2010 E GLI ANNI SUCCESSIVI: un’apposita nota, nel novembre 2010, della Direzione regionale Sanità della Regione Piemonte conferma
alle Asl l’esenzione totale dal pagamento delle tariffe per il 2010 a tutte le imprese agricole. Specifica però che le aziende che svolgono attività connesse, ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile, per poter mantenere l’esenzione, a partire dal 2010 e per le annate successive, dovranno presentare un’apposita autocertificazione. - SITUAZIONE PER IL 2009: restano ancora da pagare le tariffe riferite al 2009 in base alla prima definizione di attività primaria, e cioè dal punto di vista sanitario. Vengono solo escluse le aziende agricole di produzione agricola primaria che non alterano la natura del prodotto (e che quindi non svolgono attività connesse), mentre dovranno versare le tariffe quelle previste dall’apposito Allegato A sezione 6 dello stesso Decreto Legislativo 194/2008. Questo pèrché l’esenzione totale inserita nella Legge Comunitaria 2009 non ha effetto
retroattivo, ma solo a partire dal 2010. - ATTIVITÀ ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO: inoltre sempre per coloro che sono soggetti al pagamento per l’anno 2009, nella tabella A sezione 6 del D.Lgs 194/2008 si fa ancora un’ulteriore distinzione tra ”Attività prevalente all’ingrosso” e al dettaglio. Solo chi fa “Attività prevalente all’ingrosso”, e cioè commercializza NON al dettaglio una percentuale della propria merce superiore al 50%, deve pagare. Viceversa, se l’azienda fa prevalentemente vendita al dettaglio, pur rientrando nelle tipologie della tabella é esentata dal pagamento. Coldiretti si è impegnata e si sta impegnando tutt’ora per arrivare ad una definitiva risoluzione della questione, con l’esenzione totale per le imprese agricole anche per il periodo 2009. E proprio in questi giorni ha chiesto un nuovo incontro all’Assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino. m
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NE
Fascia produttiva annua B
fino a 200 ton
da 201 a 1000 ton
fino a 10.000.000 uova
da 10.000.000 a 50.000.000
fino a 500 ton fino a 10 ton
da 501 a 1.000 ton da 11 a 100 ton
oltre 1.000 ton
fino a 10 ton
da 11 a 100 ton
oltre 100 ton
fino a 100 ton
da 101 a 500 ton
Cosce di rana e lumache Grassi fusi di origine animale e ciccioli Stomaci vesciche e budella Gelatina e collagene
fino a 100 ton
GU
DA
AL CI
oltre 500 ton oltre 500 ton
da 101 a 500 ton da 11 a 100 ton di materie prime
oltre 500 ton oltre 100 ton di materie prime
da 10.001 a 100.000 hl
oltre 100.000 hl oltre 500 ton
da 501 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton
fino a 500 ton
da 501 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton
fino a 100 ton
da 101 a 500 ton
oltre 500 ton
da 501 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton
fino a 500 ton
da 501 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton oltre 10.000 ton
L
da 101 a 500 ton
fino a 500 ton
TE
fino a 500 ton
fino a 500 ton
da 501 a 10.000 ton
fino a 5.000 hl
da 5.001 a 50.000 hl
oltre 50.000 hl
fino a 1.000 hl
da 1.001 a 10.000 hl
oltre 10.000 hl
fino a ton 500
da ton 501 a ton 1.000
oltre ton 1.000
fino a 500 ton
da 500 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton
fino a 100 ton
da 101 a 500 ton
oltre 500 ton
fino a 500 ton
da 501 a 1.000 ton
oltre 1.000 ton
AT
TA
oltre 100 ton
fino a 100 ton
TR
fascia unica 1.500 euro
CO
PI
A
Tariffe annue forfetarie: x fascia A 400 euro/anno x fascia B 800 euro/anno x fascia C 1.500 euro/anno
oltre 50.000.000 di uova
—
GA
fino a 10.000 hl
RI
Acque minerali e bevande analcoliche Integratori alimentari e prodotti dietetici Prodotti di iv gamma e di v gamma Molini industriali, pastifici, panifici e prodotti da forno industriali Pasticcerie industriali Produzione surgelati Conserve vegetali frutta secca e spezie Alimenti vegetali non considerati altrove Vino e bevande alcoliche Produzione ed imbottigliamento olii Caffè e the Cioccolato e prodotti a base di latte ottenuti da materia prima trasformata Additivi e coloranti alimentari Operatori del settore alimentari operanti in mercati generali e del settore ortofrutticoli freschi Depositi alimentari Depositi alimentari per prodotti in regime di freddo e piattaforme di Distribuzione Stabilimenti di lavorazione del risone e del riso
oltre 1000 ton
da 101 a 500 ton
ZZ
fino a 100 ton fino a 10 ton di materie prime
Centri di cottura
FI
UF
Molluschi bivalvi vivi
Fascia produttiva annua C
TA
Prodotti e preparazioni di carne Latte trattato termicamente e prodotti lattieri (nei casi in cui non sia possibile applicare la sezione 4) Ovoprodotti Centri imballaggio uova miele
Fascia produttiva annua A
ET
Tipologia stabilimento (Attività prevalente ingrosso)
E
ON
-L I
Sezione 6 - Stabilimenti non ricompresi nell’allegato IV sezione B del Regolamento CE n. 882/2004 Per gli stabilimenti non ricompresi nell’allegato IV sezione B Regolamento CE n.882/2004, al fine di uniformare le modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali attraverso una ripartizione dei costi a livello nazionale, sono previste le tariffe di seguito riportate, calcolate su base annua, differenziate secondo una categorizzazione, calcolata in base all’entità produttiva degli stabilimenti e per fasce produttive (intese in rapporto al prodotto finito e/o alla commercializzazione)
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Sabato 1 Ottobre 2011
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Sabato 5 Novembre 201
Villa Erba sul Lago di Como e Orticolario
Teatro Regio di Torino: Lago dei Cigni
in pullman
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1 Domenica 2 Ottobre 201
e Dolce Svizzera: Lugano o lat cco i segreti del cio
Domenica 6 Novembre
in pullman
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Domenica 9 Ottobre 201
in pullman
PAVIA e la sua Certosa in pullman
Domenica 6 Novembre
ROMA Città Eterna
in pullman
in pullman
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Domenica 16 Ottobre 201
Brescello, con luoghi di Don Camillo e Peppone, e Castell’Arquato in pullman
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Domenica 30 Ottobre 201
in pullman
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Lo spettacolo di Fiera Cavalli a Verona
15-18 Ottobre 2011
Maranello ed il Museo Ferrari
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Gran fritto misto alla piemontese tra le vigne del Barolo
Domenica 13 Novembre
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Torino ed il nuovo Museo dell’Automobile in pullman
Mercoledì 16 Novembre
Striscia la notizia in pullman
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I vincitori alla Mostra di Murazzano “Pecore di Razza Langhe”
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uperato il quarto di secolo, la mostra internazionale della pecora di Razza Langhe, tradizionale appuntamento di agosto per Murazzano, si conferma un evento di rilievo per la valorizzazione e la tutela di una razza che nei decenni passati ha rischiato l’estinzione. La giornata è stata animata dalla competizione che ha visto i diversi produttori presentare sul ring i migliori capi, suddivisi in otto categorie. I vincitori assoluti sono stati Roki tra gli arieti e Gemma tra le femmine, entrambi allevati da Gatto Rocco, già vincitore nelle (continua a pagina 50)
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scorse edizioni. Gli altri protagonisti della mostra sono stati Giovanni Vacchiero, Roberto Gaboardi, Elda Barbero, Marco Ferrero, Aldo Bracco, Adriano Gatti, Serena Allaria, Manuela Bertone, Massimo Giordano, che hanno esposto i migliori capi in rappresentanza della razza autoctona. Alla premiazione, con le autorità locali guidate dal vice-sindaco di Murazzano Giorgio Manfredi, hanno partecipato i vertici dell’Apa, della Coldiretti e il Consigliere Regionale Giovanni Negro. La manifestazione è stata anche rallegrata dalla presenza di numerosi bambini che hanno potuto esprimere il loro talento artistico grazie e effettuare diverse attività tra cui la mungitura e la prova di caseificazione grazie alla presenza della fattoria didattica “Rumè” di Aldo Monchiero di Murazzano. Marcello Gatto, presidente provinciale Coldiretti Cuneo, cresciuto proprio a Murazzano, conferma “l’importanza della pastorizia per il mantenimento del territorio, delle tradizioni e dei sapori tipici della langa. Grazie all’impegno dei nostri allevatori possiamo offrire prodotti di eccellenza che incentivano anche i circuiti turistici, a beneficio di tutta l’economia locale.” m
CLASSIFICA
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Campionesse di razza Frisona premiate a Saluzzo e 38a Mostra cunicola
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e migliori Frisone piemontesi sono state le protagoniste al Foro Boario di Saluzzo, dove per la Fiera di San Chiaffredo si è tenuta la 39a edizione della Mostra Regionale della Razza. Le Frisone sono l’emblema della produzione lattiera. Grazie all’operazione “Torri del Latte” di Moretta, con migliaia di quintali al giorno che vengono lavorati e trasferiti allo stabilimento Ferrero di Alba, la situazione produttiva è uscita da un lungo periodo grigio e ora si guarda avanti con maggiore fiducia, anche dal punto del prezzo, sicuramente più remunerativo. La regionalità della Mostra è messa in evidenza dalla classifica degli allevatori premiati. Al primo posto troviamo la società agricola Oitana di Scalenghe, al secondo Davide Piola di Carignano, al
terzo La Magnolia di Venaria, al quarto Sergio Casalis di Carignano, al quinto i fratelli Beltramino di Buriasco. L’hit parade dei capi presi in esame si apre con il riproduttore Goldwin; le campionesse sono risultate Ostrica, Norma e Rebecca, mentre Rena, Quoinna, Regina e Quadra hanno brillato nella categoria vacche giovani,
manze e giovenche. Nell’ambito della manifestazione, notevole il successo per la settima edizione dello Junior Show, iniziativa riservata ai giovani allevatori. Anche il coniglio ha avuto la sua parte di attenzione e riconoscimenti. Alla 38a Mostra cunicola interprovinciale organizzata dall’Apa di Cuneo sono stati presentati 84 capi a
catalogo, selezionati da otto allevatori, maestri nella custodia del caratteri genetici delle varie razze, provenienti dalla Granda, dal Torinese e dalla Lombardia. I vincitori: coniglio Gigante, allevatore Giacomo Sodano di Martiniana Po; Gigante bianco, Antonio Testa di Alba; Lepre, Paolo Moret di San Maurizio Canavese; Giarra bianca, Antonio Testa; Ariete piccolo, Paolo Moret; Fata di Marburgo, Vincenzo Bertolotto di Villafranca Piemonte; Lince, Ettore Scarampi-Alessandro Lecerf di Broni (Pavia); Argentata piccola, Vincenzo Bertolotto; Ermellino, Scarampi-Lecerf; Rex, Paolo Moret. I campioni riproduttori sono stati oggetto di trattative commerciali, con prezzi a capo dai 70 euro in su, fino a ben oltre i cento euro. m
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Novità sul CO.SM.AN.
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a Legge Regionale n. 10 del 11 luglio 2011 “Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l’anno 2011” all’art. 6 prevede la modifica del comma 1 bis dell’art. 4 della L.R. n. 11 del 25 maggio 2001 istitutiva del CO.SM.AN. Fermo restando che permane l’obbligo di adesione al Consorzio da parte di tutti gli allevatori di tutti i settori di interesse zootecnico con consistenze animali nei propri allevamenti superiori alle 10 UBA (Unità Bovino Adulto), con la nuova formulazione della legge si sancisce quanto segue: 1. l’obbligatorietà di adesione alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti o abbattuti in focolai di malattie infettive e diffusive disciplinate dalle norme di polizia veterinaria, (con copertura totale o parziale, da parte del contributo pubblico regionale, dei costi di smaltimento sostenuti dagli allevatori); 2. la possibilità di non aderire alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento dei capi morti in allevamento per mortalità ordinaria (con copertura parziale, da parte del contributo pubblico regionale, dei costi di smaltimento sostenuti dagli allevatori) comunicandolo entro i termini e con le
La gestione dello smaltimento degli animali morti in allevamento è da sempre materia complessa. Coldiretti da tempo sta lavorando per una gestione più snella e soprattutto con dei costi sostenibili per le imprese che, già gravate dal danno economico per la perdita degli animali, si sono viste spesso gravate di costi insostenibili per lo smaltimento. Nel corso del 2011 la polizza assicurativa collettiva del CO.SM.AN., grazie ad un ulteriore intervento regionale, ha coperto fino al 70% del costo dello smaltimento. Nel corso del 2011 Coldiretti, sollecitata dai propria base sociale, ha lavorato al fianco della Regione per far venir meno l’obbligatorietà della polizza assicurativa nell’ottica di salvaguardare quelle che possono essere le libere decisioni delle imprese nella scelta di come e con quale ditta effettuare lo smaltimento, sempre ovviamente nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Con la Legge Regionale n.10 del 11 luglio 2011 all’art.6 viene così data facoltà agli allevatori piemontesi di non aderire alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti in allevamento per mortalità ordinaria. Rimane obbligatorio aderire al CO.SM.AN., con il pagamento della quota associativa annuale. L’allevatore che non intenda più usufruire della polizza assicurativa collettiva del Cosman dovrà comunicarlo al CO.SM.AN., entro il 15 ottobre 2011. In questo caso si assumerà l’onere di stipulare in proprio uno specifico contratto per lo smaltimento e di comunicare entro il 29 febbraio 2012 le modalità alternative di smaltimento attivate e comunque conformi alla normativa sanitaria ed ambientale vigente. Per maggiori informazioni e chiarimenti è possibile contattare gli uffici del Consorzio al telefono 011/4326084 o al fax 011/4326085 o all’e.mail info@cosmanpiemonte.it modalità stabilite dal Consorzio. Conseguentemente il
Consorzio è chiamato dalla Legge a stabilire i termini e le modalità con le quali gli
allevatori consorziati possono comunicare al Consorzio che non intendono più aderire alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti per mortalità ordinaria. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio nella seduta del 13 luglio 2011 ha deliberato che l’allevatore che intenda esercitare tale opzione debba inoltrare al Consorzio, entro e non oltre il termine del 30 settembre 2011, una comunicazione (a mezzo raccomandata A/R) di non adesione per l’anno 2012 alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti per mortalità ordinaria. In assenza di comunicazioni pervenute entro il termine del 30 settembre 2011 ogni allevatore consorziato aderirà per l’anno 2012 alla polizza assicurativa collettiva per lo smaltimento degli animali morti negli allevamenti per mortalità ordinaria, usufruendo del consueto servizio di smaltimento attraverso denuncia al Call-Center Smaltimenti e beneficiando del premio assicurativo agevolato dai contributi pubblici regionali nell’entità che sarà fissata dalla Giunta Regionale in occasione dell’approvazione del Programma annuale di attività del Consorzio. m
VA R I E
Il cavallo di Mérens a Sampeyre
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Al via la XI edizione del Premio “De@Terra” 2011
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Sampeyre, in Valle Varaita, dal 23 al 25 settembre, in occasione della Fiera di San Michele, si svolgerà la Mostra del cavallo di Mérens, promossa dall’omonima associazione che ha sede in valle, in collaborazione con l’Apa di Cuneo, che gestisce il libro genealogico della razza in Italia. Oggi i cavalli di Mérens sono circa 400. Il programma prevede venerdì 23 settembre la transumanza dalla Valle Maira e la sistemazione dei capi in mostra nel pomeriggio. Alle 20, cena conviviale per allevatori e amici. Sabato 24 in mattinata parte il concorso di selezione dei soggetti di uno, due, tre anni, maschi e femmine. Nel pomeriggio selezione delle fattrici, junior e senior, con e senza puledro. In serata la caratteristica sfilata di cavalieri e carrozze per le vie di Sampeyre, seguita da dimostrazioni di utilizzo sul ring allestito all’interno dell’esposizione. Domenica 25 settembre il momento clou, con il concorso “soggetti da utilizzo” e la presentazione degli stalloni. m
l Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, avvalendosi dell’ONILFA, l’Osservatorio Nazionale per l’Imprenditoria e il Lavoro Femminile in Agricoltura, ha indetto, anche per l’anno 2011 il concorso De@Terra, giunto alla sua XI edizione, creato per premiare simbolicamente quelle donne che hanno dedicato alla loro attività agricola l’impegno e la passione, necessarie oggi, allo sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali. Creatività ed originalità di idea di impresa, volontà e capacità di mettere sul mercato prodotti di alta qualità, caratterizzati da tipicità e salubrità, realizzazione di attività multifunzionali della propria impresa, modalità e tipo di commercializzazione, e ancora rispetto e valorizzazione dell’ambiente, utilizzo degli strumenti multimediali e apporto significativo alla crescita economica, sociale e culturale delle aree rurali (associazionismo, servizi ecc.): questi sono gli elementi e i criteri in base ai quali verranno individuate le vincitrici del concorso. La segreteria provinciale Donne Impresa Coldiretti (0171.447280-287) è a disposizione per informazioni sulla domanda di partecipazione, che scade il 30 settembre; il materiale per partecipare al bando può essere anche reperito sul sito www.onilfa.gov.it. “Invito tutte le donne – dice Delia Revelli, una delle premiate dell’edizione 2007, nonché responsabile provinciale Donne Impresa Coldiretti Cuneo – a partecipare al concorso, per far conoscere, anche al di fuori della provincia, come nel cuneese ci siano molte donne imprenditrici agricole capaci di distinguersi per capacità di impresa, contribuendo in modo significativo alla crescita economica, sociale e culturale delle aree rurali”. m
Ancoraggi per vigneti e frutteti
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AT T U A L I T À
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Regolamento forestale: prorogate alcune modifiche in attesa del nuovo testo
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a giunta regionale del Piemonte ha approvato un nuovo testo di regolamento forestale che dovrebbe entrare in vigore nell’ultima decade di settembre. La nuova formulazione del regolamento contiene numerose modifiche e semplificazioni che sono state proposte da Coldiretti in conformità alle esigenze espresse dalle imprese agroforestali piemontesi. Il nuovo testo del regolamento sarà divulgato non appena concluso l’iter necessario per la sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. In attesa della versione riformata del regolamento, la regione ha
prorogato alcune modifiche al regolamento che sarebbero scadute il 31 agosto 2011. “Una modifica fortemente voluta da Coldiretti – rileva il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte Bruno Rivarossa, – in particolare l’introduzione della deroga prima e della proroga poi era stata fortemente sollecitata all’assessorato all’Agricoltura, in attesa di una profonda revisione per sburocratizzare questo regolamento, che rende
complesse le semplici operazioni e gli interventi di routine sulle superfici forestali”. Il cambiamento più sostanziale riguarda l’esenzione della comunicazione semplice per interventi su superfici fino a 2000 mq. Con le nuove modifiche, per interventi eseguiti su una superficie inferiore a 2000 mq non è più obbligatorio presentare la comunicazione semplice agli Sportelli Forestali. Nelle aree sic, zps, e protette gli interventi
eseguiti su superfici da zero a 2500 mq richiedono la sola comunicazione semplice e non più la comunicazione con relazione di un tecnico abilitato. Gli interventi eseguiti sulle superfici non soggette all’obbligo della comunicazione, devono rispettare le norme selvicolturali del regolamento (rilascio di matricine, epoche di taglio e di esbosco), a questo proposito, si ricorda che le epoche di taglio nei boschi cedui sono le seguenti: dal 1° settembre al 31 maggio per quote superiori ai 1000 m. s.l.m.; dal 15 settembre al 30 aprile per quote comprese tra 600 e 1000 m. s.l.m.; dal 1° ottobre al 31 marzo per quote inferiori ai 600 m. s.l.m. m
AT T U A L I T À
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Al via il nuovo servizio di Newsletter di Terranostra Cuneo
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na nuova forma di comunicazione multimediale gratuita, tramite un sistema di newsletter informative, capace di raggiungere contemporaneamente migliaia di persone. È il servizio offerto da Terranostra-Campagna Amica, l’Associazione di Coldiretti per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio che promuove e sostiene l’attività agrituristica e la valorizzazione del mondo rurale. Oltre 3.000 contatti, tra i quali Tour Operator, Cral, ma anche cittadini e consumatori verranno informati in tempo reale sulle
iniziative e manifestazioni sul territorio, sostenute da Coldiretti, e in particolare dall’Associazione Terranostra, volte a riscoprire le eccellenze
della provincia Granda, e a creare occasioni di incontro tra produzione e consumo. Sulla prima newsletter, inviata in questi giorni, in primo piano gli appuntamenti che aprono la stagione autunnale in Granda: La “Fiera Nazionale del Marrone” a Cuneo, la “Fiera Internazionale del Tartufo” di Alba e “Coloratissimo Autunno” a Fossano. Uno strumento utile sia per gli agriturismi e le aziende agricole che hanno scelto di sviluppare, come attività complementare, l’accoglienza e l’ospitalità nel rispetto della tradizione e della salvaguardia dell’ambiente, sia per i turisti, sempre più attenti
55 ai buoni sapori della terra e alla cultura rurale. Al fondo della newsletter è consultabile, inoltre, l’apposito link “dove mangiare e dove dormire in agriturismo in Piemonte, in Provincia di Cuneo”, che rimanda al sito nazionale www.terranostra.it. “Questo nuovo canale promozionale – dicono Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Cuneo e Severino Oberto, presidente provinciale di Terranostra – rappresenta per gli agriturismi della Granda un’ottima occasione per far conoscere, ad un pubblico sempre più vasto, i servizi offerti, correlati alle iniziative del territorio”. Per ricevere direttamente e gratuitamente la newsletter sul proprio indirizzo e-mail e maggiori informazioni sul nuovo servizio, si può contattare la Segreteria Provinciale di Terranostra-Campagna Amica scrivendo a terranostra.cn@ coldiretti.it o telefonando al numero 0171.447287. m
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SUINICOLO
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Suini da macello: approvate le modifiche al regolamento della Commissione Unica Nazionale
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al 10 agosto sono entrate in vigore le nuove modifiche apportate al regolamento della CUN, la Commissione Unica Nazionale che settimanalmente, ogni giovedì presso la Borsa Merci di Mantova, definisce il prezzo medio dei suini da macello, soprattutto per quanto riguarda il circuito tutelato delle DOP, con destinazione principale la filiera dei prosciutti Parma e San Daniele. Dopo aver iniziato ad operare nel dicembre 2008, oggi la CUN è già divenuta il principale riferimento per il mercato nazionale. Come già più volte precisato, la CUN si differenzia dalle tradizionali Borse Merci in quanto è un organismo ufficiale
del Ministero delle politiche agricole, il quale provvede alla nomina del Segretario, ed ha soprattutto un ambito nazionale. Infine tutte le discussioni, dall’andamento del mercato alla formulazione del prezzo, si basano su dati oggettivi, raccolti dallo stesso Segretario della Commissione, quale soggetto super partes. Le modifiche introdotte, sostanzialmente non hanno variato il meccanismo che porta alla definizione del prezzo, bensì ad ottimizzarne il funzionamento, soprattutto a seguito del fatto che, in due sedute nel mese luglio, la parte industriale aveva disertato, impedendo quindi il
normale svolgimento dei lavori della Commissione. Il nuovo regolamento, per prevenire in futuro tali atteggiamenti, prevede che “nel caso i Commissari di una delle parti (allevatori o macellatori) non si presentino alla riunione o nel caso in cui sia presente un solo Commissario di parte, il Segretario della Commissione affiderà d’ufficio alla controparte presente la formulazione della tendenza di mercato e dei prezzi”. Nel dettaglio, ecco quali sono i compiti della CUN e i suoi meccanismi. In primo luogo la CUN analizza i dati di mercato, forniti dal Segretario, e procede alla formulazione della tendenza
settimanale di mercato (in calo, stabile, tendenzialmente stabile o in rialzo). I dati oggetto dell’analisi fanno riferimento in particolare a: - andamento dei prezzi dei suini da macello nella settimana nelle principali Borse Merci italiane; - andamento dei prezzi dei suini nella settimana corrente nei principali mercati europei; - bollettino prezzi dei tagli a livello europeo per la settimana corrente; - previsioni della domanda di tagli di carne suina da parte della distribuzione al dettaglio, dell’industrie e dei prosciuttifici; - peso medio di macellazione dei suini pesanti in Italia nella
VA R I E settimana precedente fornito dai macellatori e per quanto possibile nella settimana corrente; - numero di suini pesanti macellati in Italia nella settimana precedente fornito dai macellatori e per quanto possibile nella settimana corrente. Qualora non si arrivi ad un’intesa tra i 5 Commissari di parte allevatoriale e i 5 di parte industriale, si passa ad una successiva ristretta, a cui prendono parte i due Presidenti ed i due Vice Presidenti. Se anche in questo caso non viene raggiunto un accordo, la formulazione della tendenza passa ai soli due Presidenti. Ma la fase più delicata della seduta della CUN si ha quando si passa alla formulazione vera e propria del prezzo, e che resterà in vigore per i sette giorni successivi, fino alla prossima seduta della CUN. Come già per la rilevazione della tendenza del mercato, il meccanismo è analogo. Se un primo accordo non viene
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raggiunto tra la maggioranza dei Commissari, si passa al confronto tra i due Presidenti e i due Vice Presidenti. In ultimo tra i soli due Presidenti. Se non si arriva ad un’intesa finale e l’intervallo tra i due prezzi, proposti dai rispettivi Presidenti, è superiore a 2 centesimi, il Segretario della Commissione provvederà a consultare, in maniera riservata, quattro mediatori al fine di stabilire e riportare ai due Presidenti l’intervallo di prezzo ottenuto e avvicinarli ad un’intesa. Nello specifico i quattro mediatori saranno individuati mediante estrazione a sorte di due nominativi per parte, nell’ambito di due distinte liste di mediatori con almeno quattro nominativi comunicate dalle parti. Se anche quest’ultima mediazione fallisce, una delle modifiche introdotte ultimamente prevede che, nel caso in cui la differenza tra i due prezzi rimanga uguale o inferiore a 2 centesimi e superiore a 5 millesimi, il Segretario ha la facoltà di intervenire
pubblicando l’intervallo tra i due prezzi proposti dalle parti. Ma solamente per un numero massimo di due volte da qui alla fine dell’anno. Un’altra opzione, sempre prevista dal regolamento, concede al Segretario l’utilizzo del “non quotato”, ma in solo modo limitato, in quanto non deve avvenire per due settimane consecutive, solamente una volta a bimestre, e al massimo per un totale di sei all’anno. Una terza ed ultima soluzione, nel caso in cui vengano utilizzate tutte le due opzioni precedenti, prevede che il Segretario della Commissione affidi, in alternanza al Presidente di una parte o dell’altra, il compito di fissare il prezzo, all’interno dell’ultimo intervallo stabilito. In questo caso il Segretario pubblicherà sul listino anche le due ultime proposte di prezzo delle parti. La Commissione Unica Nazionale dei suini da macello ha durata annuale ed i Commissari possono condurre al massimo tre mandati consecutivi. m
La “Fiero dei Des” a Bellino
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unedì 10 ottobre a Bellino l’Associazione Pastur de Blins organizza La “Fiero dei Des”, una manifestazione di rilevante interesse imprenditoriale che si svolge a quota duemilametri, sul magnifico pianoro di Pian Melezé. Alle 9.30 vi sarà la mostra zootecnica, ad animare la giornata ci saranno anche le bancarelle con i prodotti agricoli e artigianali e a seguire momenti di svago, con la premiazione della lotteria (primo premio un vitello di razza piemontese con campanella) e a seguire il pranzo al Rifugio Melezé. Per info, tel 340/8261731; 349/2300411. m
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N OT I Z I E E PAC A
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Iscrivibilità negli elenchi dei coltivatori diretti degli studenti
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a condizione dell’abitualità. Tra i presupposti richiesti dalla legge per l’iscrivibilità negli elenchi dei coltivatori diretti, riveste particolare rilievo quello della abituale e manuale coltivazione del fondo. Requisito che si soddisfa quando le attività connesse al fondo vengono svolte in modo esclusivo o prevalente. Iscrizione al termine degli studi L’iscrizione può avvenire non prima del momento in cui il minore ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria, cioè i 16 anni di età. Considerato che il termine per essere iscritto negli elenchi dei coltivatori diretti è di 90 giorni dell’inizio dell’attività, ne consegue che per evitare un vuoto contributivo, difficilmente colmabile e, spesso, decisivo per un futuro pensionamento, è importante valutare con tempestività la posizione assicurativa di colui che, facente parte di un nucleo CD, cessa gli studi e partecipa all’attività aziendale. Inoltre, occorre tener presente che l’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti effettuato oltre i termini di legge, 90 giorni dall’inizio dell’attività, comporta un onere aggiuntivo rappresentato dalle sanzioni ed interessi legali in base all’anno di tariffazione.
Studi in corso Partendo da una delle condizioni previste per l’iscrizione negli elenchi CD e cioè l’abitualità, si può affermare che tale requisito si soddisfa quando un’attività è svolta con continuità e non in maniera occasionale. Si deve, inoltre, tener presente che il nucleo coltivatore diretto si regge sulla parentela e sull’apporto lavorativo di tutte le unità presenti in tale nucleo, nei limiti delle disponibilità di ciascuno di essi. In considerazione delle predette valutazioni, si possono identificare due ordini di situazioni. La prima riguarda l’ipotesi che gli impegni di studio non richiedano l’allontanamento dello studente
dall’azienda familiare, circostanza che, unita a tutti gli altri requisiti previsti dalla legge per essere considerati coltivatori, consente di procedere all’inclusione dello studente nel nucleo di appartenenza. Studente fuori del nucleo Nei casi di soggiorno in collegi, frequenza obbligatoria ai corsi di studio universitari o a corsi di specializzazione, con prolungata permanenza in località diverse dal luogo ove si trova l’azienda è evidente che tali situazioni contrastano con la possibilità dello studente di partecipare abitualmente all’attività del nucleo familiare, con la conseguenza che non può essere riconosciuta
Esami diagnostici in corso d’infortunio
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ualora, in corso di infortunio sul lavoro, vi sia la necessità di sottoporsi ad esami diagnostici (es. risonanza magnetica, ecografia, ecc.), è possibile effettuare la prenotazione seguendo due modalità: - con l’impegnativa del medico curante (è necessario specificare che trattasi di richiesta per infortunio); - rivolgendosi direttamente alle sedi INAIL competenti sul territorio (CUNEO – ALBA – SALUZZO) che, tramite il Centro Medico Legale interno, provvedono direttamente alla prenotazione della prestazione richiesta presso gli Ospedali e/o ASL. m
l’appartenenza e l’iscrizione al nucleo diretto coltivatore. Attività limitata In precedenza abbiamo esaminato situazioni diametralmente opposte, che creano o meno le condizioni di iscrivibilità negli elenchi dei coltivatori diretti. Tuttavia esiste anche un’ipotesi intermedia, che consente l’iscrizione a periodi determinati di una persona che si dedica agli studi e cioè l’arco di tempo rappresentato dallo svolgimento di attività durante i mesi estivi, i quali, com’è noto, sono normalmente liberi da impegni scolastici. Come comportarsi Il futuro pensionistico, specialmente delle persone in giovane età, è sempre più legato all’entità dei contributi che riuscirà a versare all’INPS, pertanto, tenuto conto di ciò, è opportuno sfruttare tutte le possibilità che lo svolgimento di un’attività lavorativa, pur contestuale agli studi, offre. Si suggerisce, a coloro che si trovano o si troveranno in una delle condizioni considerate, di mettersi in contatto con gli Uffici EPACA della Coldiretti, per valutare con tempestività la possibilità di iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti. m
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Patronato EPACA – A.I.L. Associazione Italiana contro le Leucemie – Linfomi e Mieloma
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’AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma, è una Onlus – Organizzazione non lucrativa – di utilità sociale diventata il vero punto di riferimento per la lotta contro le leucemie, linfomi e mieloma. L’AIL si propone di essere sempre molto vicina ai pazienti e ai familiari nel periodo di maggior necessità. La sezione di Cuneo, intitolata a Paolo Rubino, è nata il 18-1-1999 grazie alla volontà ed all’impegno delle famiglie di pazienti affetti dalla malattia e con la collaborazione del reparto di ematologia dell’ospedale di Cuneo. Al fine di agevolare i malati e le famiglie nell’acceso alle prestazioni previdenziali ed assistenziali, L’A.I.L. di Cuneo si è
affidata al Patronato EPACA. Siamo grati di collaborare con l’AIL in quanto l’EPACA, il patronato di Coldiretti, da sempre garantisce ai cittadini della Provincia di Cuneo “gratuitamente”, la massima garanzia di tutela e di assistenza, avvalendosi di una rete di operatori specializzati sparsi negli uffici presenti su tutto il territorio provinciale e usufruendo di una qualificata consulenza medico legale e legale. L’auspicio è che la nuova collaborazione possa essere un sostegno reciproco nell’interesse di tutte le famiglie che si rivolgono all’A.I.L e all’EPACA per la tutela dei loro cari, ringraziamo l’AIL per la fiducia che ha riposto nel Patronato EPACA. m
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N otizie dal mondo dei cavalli
Sapore di vacanze... e tante novità
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arà stata la complicità delle ferie estive, ma il mese di agosto è stato ricco di appuntamenti per i nostri cavalieri. Incominciando con il Raduno alla Fontana Magnesia di Bernezzo organizzato dal Circolo I Cavalieri del Drago di Bernezzo che in collaborazione con il gruppo Alpini di Benezzo ha organizzato nonostante il tempo non proprio clemente una bella ed affollattissima festa della durata di due giorni!!! A Ferragosto i nostri cavalieri si spostavano in alta Valle Gesso a Desertetto al Raduno ormai “storico” organizzato dal Circolo I Due Pini di Borgo San Dalmazzo. Partendo da Borgo San Dalmazzo, raggiungevano la meta addentrandosi nella Valle
N otizie dal mondo dei cavalli Gesso con pranzo a Festiona, per poi scollinare passando sul Colle dell’Arpione dove un po’ di pioggia non ha fatto altro che aggiungere emozione ad un “viaggio” spettacolare, dopo la sosta notturna ecco i cavalieri ripartire per rincasare pronti per un’altra avventura! I nostri cavalieri non possono farsi sfuggire l’occasione di una “passeggiata al chiaro di luna” sulle piste del Parco Fluviale di Cuneo e numerosi hanno partecipato alla “Cavalcata notturna” organizzata dal Circolo I Servaj di Bombonina. La serata si è conclusa con una simpatica cenetta offerta dal Circolo, alla passeggiata hanno partecipato armandosi di biciclette e tanta voglia di pedalare coloro che per motivi vari erano a piedi.
E cosa ne dite se si parte e si va a Sant’Anna di Vinadio a cavallo? Santuario al quale tutti noi siamo legati da tradizione familiare. Un gruppetto di cavalieri ha raggiunto il Santuario: sembrava di essere in cima al mondo.
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Per concludere, parliamo del trekking organizzato dal Circolo di Bombonina a Caporale: un poggiolo naturale posto su di un suggestivo cucuzzolo a Roccaforte Mondovì, dove ad attendere cavalli e cavalieri c’era
la buona accoglienza dei gestori del Circolo Acli del luogo. Le belle giornate sono ancora molte e il mese di Settembre ci riserverà altri emozionanti appuntamenti grazie anche alla buona volontà dei Circoli Acste.
CORSI
APPUNTAMENTI
el mese di novembre l’Acste, in collaborazione con Sport Nazionale, organizzerà un corso di “Manutenzione finimenti e piccole riparazioni” tenuto da un sellaio professionista, allo scopo di imparare a riparare al bisogno sella, redini o testiera. Per info ed iscrizioni, telefonare a Erio Bersano: 3495865970. Nei mesi invernali verrà organizzato dall’Arpec-Piemonte (Associazione Regionale Protezione Civile a Cavallo) in collaborazione con l’Acste un corso per “Operatore Base di Protezione Civile” che si svolgerà in due serate presso la sala riunioni al Miac gratuito per i soci Acste. Per info e iscrizioni ai corsi Segreteria Acste 3387049109 – 3394243330 e-mail acste@libero.it. Si stanno raccogliendo gli argomenti per organizzare le serate informative per i mesi invernali che verteranno su argomenti diversi: dalla veterinaria ai racconti di viaggi, proiezioni di video e fotografie. Invitiamo tutti coloro che hanno del materiale a contattare la segreteria. Si ricorda ai Circoli che l’anno associativo è terminato il 31 agosto, quindi tutte le tessere emesse dal 1° settembre hanno validità fino al 31/12/2012.
DOMENICA 2 Ottobre Passeggiata sulle colline del Quagliano tra Busca e Costigliole. Per informazioni Emanuele 3385484000 – Marco 3338052758 – Sandro 3474142214.
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DOMENICA 9 ottobre, Demonte – SAN LUCA 2011 – 12° MEMORIAL BEPPE PELLEGRINO, INAUGURAZIONE DELL’IPPOVIA DELLA VALLE STURA. Anche quest’anno la Fiera di San Luca segna la fine della stagione degli alpeggi. Nella mattinata di domenica 9 ottobre si svolgerà la consueta sfilata per le vie del paese di mucche, pecore e cavalli. Seguirà il pranzo e nel pomeriggio è stato organizzato il percorso di abilità a cavallo – 12° Memorial Beppe Pellegrino. Novità di quest’anno è l’inaugurazione dell’IPPOVIA DELLA VALLE STURA a cura dell’associazione Lou Viage in collaborazione con la Comunità Montana Valle Stura e tutti i comuni della Valle. Si tratta di un percorso che per il momento parte da Borgo San Dalmazzo e arriva all’Argentera ma che presto verrà allungato fino al Colle Della Maddalena. Per informazioni e prenotazione (entro giovedì 6 ottobre 2011) telefonare a Cristina 3478536989 o a Ivano 3381151071 – Circolo Ippico “I Cavalieri del Drago” di Bernezzo. Vi aspettiamo numerosi.
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S caden z e a z iendali
26 SETTEMBRE (essendo il 25 festivo) ACQUISTI-CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di agosto 2011.
30 SETTEMBRE ELENCHI CLIENTI E FORNITORI – BLACK LIST – SOGGETTI MENSILI Invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio in Paesi black list nel mese di agosto. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO UNICO 2011 (redditi anno 2010) Entro tale data devono essere trasmessi in via telematica all’Amministrazione Finanziaria i modelli Unico 2011 (redditi 2010) relativi alle persone fisiche, società di persone ecc... Entro lo stesso termine devono essere inviate le dichiarazioni annuali IVA da presentare in modo autonomo.
15 OTTOBRE IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta
da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.
17 OTTOBRE (essendo il 16 ottobre festivo) VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2010 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 309.874,14, se prestazione di servizio o di € 516.456,90 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art .66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di settembre 2011. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti di esportatori abituali ai sensi dell’art .8, lettera C) del D.P.R. 633/72. m
P R O P O S T E D ’A F F A R I
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N° 13 – 1-30 settembre 2011
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