Il Coltivatore n.18 dicembre 2012 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

n°

Anno 66

1-31 DICEMBRE 2012

Buone Feste!

Crisi economica: è l’agroalimentare che traina la ripresa Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

Cap Nord Ovest: Nuove progettualità economiche

stp progetti

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Sommario Imu: da agricoltura extragettito, bisogna rivedere l’aliquota

Crisi economica: è l’agroalimentare che traina la ripresa

Roberto Moncalvo alla guida di Coldiretti Piemonte

Cap Nord Ovest: nuove progettualità economiche

Revocate le quote latte a chi non ha rateizzato

Semplificata la gestione dei documenti

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneeese

Imu: da agricoltura extragettito, bisogna rivedere l’aliquota

Prezzo del latte indicizzato: mese di ottobre

Buon Natale a tutti i lettori de Il Coltivatore Cuneese

Il Corsivo del Coltivatore: La pensione degli ex

6° Censimento Generale dell’Agricoltura

Storie di vita “Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Franco, il cieco che ci insegna a vedere il bello della vita

Tagli alla PAC, fumata nera in Consiglio europeo

1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00

IMU: saldo il 17 dicembre 2012

Sgravi contributivi INAIL per aziende “virtuose”

Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa

Novità dal servizio vitivinicolo

Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Bando per finanziare investimenti nel vitivinicolo

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Consorzio di Tutela Roero e Roero Arneis, presto realtà?

Giovani Impresa in Trentino Alto Adige

Alla Fiera Fredda 2012 le aziende di Campagna Amica

SPECIALE ANNATA AGRARIA 2012 (ultima parte)

Allevatorissima e Italialleva 2012

Parte la raccolta differenziata per il recupero delle plastiche in agricoltura

Hanno collaborato: Mariangela Abbà, Rosanna Ariaudo, Secondo Arneodo, Elda Bernardi, Roberto Bianco, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Raffaele Chialvo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Mario Dotto, Damiano Dutto, Gianni Ellena, Nicola Fontana, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Roberto Giobergia, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Alberto Giusta, Vittorio Marabotto, Carlo Marchisio, Massimo Meineri, Manuele Molinari, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Lauro Pelazza, Marcello Pellegrino, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Valentina Riba, Davide Roà

Consulta frutta Coldiretti: al centro dei lavori mercato e nuove progettualità

Vigneto europeo da liberalizzazione a gestione?

60a Edizione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico

Redazione ed amministrazione: Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300

“Io Ceno Bio” con i prodotti biologici a KmØ di Terramica

Giornata provinciale del Ringraziamento

E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it

La preghiera per i contadini

S. Isidoro, patrono degli agricoltori (Bra)

Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Giornate del Ringraziamento: le foto

44-47

Serate a Tema: che successo!

“Un forte momento di aggregazione”

Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo

Fare sistema per costruire la filiera agricola piemontese

Il Forum delle Associazioni Familiari festeggia i primi cinque anni di attività

Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo, 8 Madonna dell’Olmo – 12100 CN Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it

Vivere “in” e “di” montagna

Pensioni supplementari

L’assegno per il nucleo familiare per gli iscritti alla Gestione separata – novità

Scadenze aziendali

Alla scoperta dei soci A.C.S.T.E.

Il mercatino del Coltivatore

Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 45.000 Copie

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L’

agricoltura ha pagato più del dovuto per l’Imu sui terreni e l’eccedenza di gettito comporta la riduzione dell’aliquota della seconda rata, come concordato con il Governo e previsto dalla legge. Lo afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini, che chiede l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 13, comma 8, del Dl “Salva Italia”. con il DI “Salva Italia” quale si prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 10 dicembre 2012, si provveda, sulla base dell’andamento del gettito derivante dal pagamento della prima rata dell’Imu, alla modifica dell’aliquota da applicare ai fabbricati strumentali agricoli e ai terreni in modo da garantire che il gettito complessivo non superi per l’anno 2012 l’ammontare previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Aspettiamo naturalmente – conclude Marini – che ci vengano forniti anche i dati Imu relativi ai fabbricati strumentali , per verificare se, anche in questo caso, si riscontrano le condizioni per la riduzione delle aliquote, così come previsto dalla legge”. m

FONDO

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Crisi economica: è l’agroalimentare che traina la ripresa

L’

agricoltura è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento, in netta controtendenza con l’andamento generale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al secondo trimestre del 2012 divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat su occupati e disoccupati in Italia a settembre. Ad aumentare in campagna sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) che, in misura più contenuta, quelli indipendenti (+2,9 per cento). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita record del 13,7 per cento al nord, ma anche del 3,5 per cento al sud mentre si registra un leggero calo nel centro Italia (–3,2 per cento). In agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l’aumento del 4,2 per cento nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell’anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione.

L’occupazione in agricoltura è in aumento. Giovani che si fermano a gestire imprese agricole in un’ottica imprenditoriale diversa dal passato. La necessità di saper interpretare i cambiamenti. In questo scorcio di fine 2012, però affiorano a livello generale problematiche che destano preoccupazione e generano uno stato di apprensione nella società italiana senza precedenti. La notizia positiva del gettito IMU superiore al previsto ha avuto un ruolo di primo piano nella crescita del gettito fiscale, la cifra dei 18 miliardi, prevista dallo Stato potrebbe ancora aumentare con il conteggio finale. Il Tesoro ha riferito i dati sulle entrate dei primi dieci mesi dell’anno. Nonostante la recessione, l’incremento del gettito è stato di oltre 12 miliardi con un balzo netto del 4% dovuto soprattutto all’apporto dell’Imu. Secondo il documento di finanza pubblica, le maggiori entrate attese sono nel complesso di 26 miliardi, 18 dei quali dall’Imu. Pur senza essere degli analisti, colpisce

il dato relativo al calo dell’Iva, nonostante l’aumento di un punto dell’aliquota standard, di quasi il 2% sintomo della caduta della domanda interna. Diminuiscono anche del 6,7% le entrate dello Stato sui giochi: non si crede più nemmeno nella fortuna. Solo in questi giorni abbiamo avuto la conferma che in questa situazione di crisi generale, purtroppo ognuno pensa per sé. È significativo il fatto che la BCE abbia erogato agli Istituti Bancari Italiani cifre da capogiro al tasso dell’1% per consentire il rilancio dell’economia. Nei fatti, poi, abbiamo notato come questi fondi siano stati utilizzati dalle banche per sanare i loro bilanci, salvaguardare il loro patrimonio, e non sono stati impiegati dalle imprese per la realizzazione di progetti economici. La conferma di quanto sopra sta nel fatto che proprio nei

giorni scorsi il Ministro per lo Sviluppo Corrado Passera ha ricevuto i dirigenti di Giovani Impresa Coldiretti che hanno evidenziato senza mezzi termini le difficoltà di accesso al credito e la tendenza degli Istituti Bancari a contenere gli impieghi, privilegiando investimenti a bassissimo rischio. Il Governo ha la necessità di rendere maggiormente saldo il sistema bancario in un’ottica di politica economica internazionale, sia perché in questo momento i problemi sul tappeto sono anche altri. Soltanto nella Pubblica Amministrazione ci sono in Italia 260 mila precari che rischiano di perdere il posto di lavoro a fine anno. Il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi ha detto chiaramente che “regolarizzare tutti non si può, i giovani non entrerebbero più nel mondo del lavoro”. Di qui la proposta di prorogare questi contratti sino a luglio 2013 e nel frattempo, l’ultima proposta del ministro del Lavoro Elsa Fornero, di incentivare l’occupazione giovanile, pensando ad una sorta di staffetta generazionale ovvero alla possibilità per un lavoratore anziano di cambiare il suo contratto in part time, qualora l’azienda si impegni ad assumere un apprendista. Una sorta di patto generazionale, che consentirebbe ai lavoratori prossimi alla pensione, di allentare i ritmi di lavoro, se lo desiderano, lasciando spazio ai giovani, senza costi extra per le aziende. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Roberto Moncalvo alla guida di Coldiretti Piemonte Moncalvo delinea la progettualità di Coldiretti: “Proseguiremo con gli accordi di filiera, nella cooperazione e con la centralità dei Consorzi agrari nella politica economica agroalimentare”

Roberto Moncalvo Laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, conduce l’azienda agricola, cerealicola-ortofrutticola “SettimoMiglio”, che gestisce con la sorella Daniela. Entra a far parte del Movimento Giovanile nel 1996; dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile Coldiretti Torino; dal 2005 è componente l’Esecutivo Nazionale Giovani Impresa; dal 2007 al 2011 è vice presidente di Coldiretti Torino; dal 2009 al 2011 è delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Dal dicembre 2011, Roberto Moncalvo è presidente di Coldiretti Torino.

unedì 3 dicembre, nell’Assemblea regionale svoltasi a Torino dal titolo “Il Piemonte per l’Italia che vogliamo” Roberto Moncalvo, 32 anni, è stato eletto presidente di Coldiretti Piemonte Nel suo intervento Moncalvo ha espresso un sentito ringraziamento a Paolo Rovellotti, giunto al termine del suo mandato dopo aver guidato la Federazione Regionale dal 2008, per il lavoro svolto e l’impegno profuso. “La progettualità dell’economico passa attraverso tre fondamentali pilastri – ha evidenziato nel suo intervento Moncalvo – la cooperazione e gli accordi di filiera che mirano alla concentrazione del prodotto e a fare sistema tra settori produttivi; i consorzi agrari che stanno tornando ad essere centrali nella politica economica agroalimentare e Campagna Amica che con le botteghe, i mercati e gli agriturismi di Terranostra promuove e valorizza i prodotti agricoli locali. Nel tratteggiare le problematiche locali sul tappeto, ha evidenziato la crisi dei prezzi dei prodotti agricoli affermando “non possiamo continuare a produrre con prezzi globali e vendere a prezzi nazionali”. Di qui il forte impegno di Coldiretti Piemonte nel proseguire, anche per gli anni prossimi, la sottoscrizione degli

accordi di filiera per dare risposte concrete ai vari settori produttivi che vedono meglio remunerati i prodotti agricoli piemontesi. “Siamo in un momento decisivo per il futuro della PAC – continua il neo presidente – i problemi di bilancio vanno superati, ma se c’è una cosa su cui Coldiretti non mollerà è che la nuova PAC dovrà essere data agli agricoltori professionali e non favorire come purtroppo è avvenuto, rendite di posizione”. Il nuovo presidente di Coldiretti Piemonte ha poi affrontato i problemi di attualità regionale: la legge sulla caccia che deve porre fine alle tensioni nel mondo agricolo. Ha poi ricordato le problematiche che assillano la tutela del territorio ed in particolare la montagna “Bisogna

salvaguardare i pascoli, produrre energia pulita con l’acqua, valorizzare la nostra risorsa forestale e pretendere dalla pubblica amministrazione, meno progetti e maggiori interventi a sostegno dello sviluppo dell’imprenditoria in montagna.”

Il direttore di Coldiretti Piemonte, Bruno Rivarossa ha ringraziato Paolo Rovellotti per gli anni di presidenza in un momento economico particolarmente difficile e ha augurato a Moncalvo, di saper interpretare “le strategie sindacali di Coldiretti con l’attenzione e la lungimiranza che le imprese agricole chiedono all’Organizzazione”. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Cap Nord Ovest: nuove progettualità economiche

onino Gai, da cinque mesi è presidente del Cap Nord Ovest che opera nelle province di Cuneo, Asti e in quelle di Savona ed Imperia. Presidente, qual è lo stato di salute del Cap Nord Ovest? Possiamo dire che lo stato di salute è buono e che ancora quest’anno il fatturato aumenterà. Abbiamo aumentato le vendite e la raccolta di cereali, abbiamo la fiducia dei clienti e degli associati. Non possiamo nascondere che la congiuntura economica tocca le imprese e da parte di alcune vi è un ritardo nei pagamenti al Consorzio: gli interessi bancari sono aumentati nel giro di un anno in maniera vertiginosa, inoltre, l’aumento delle imposizioni fiscali va a gravare sulle aziende, ma si

tratta di difficoltà che incontrano tutte le imprese. Da parte nostra, continuiamo a pagare a tempo debito tutti i nostri fornitori. In Piemonte, sta prendendo forma il Cap Sinergie, vale a dire una formula aggregativa tra i Consorzi Agrari del Piemonte che ottimizzano l’operatività mantenendo la loro autonomia

gestionale. Il Cap Nord Ovest è impegnato in un ruolo di primo piano per sviluppare questa progettualità. A che punto siamo e quali saranno le ricadute sulle imprese agricole piemontesi e liguri? Entro fine dell’anno, sarà costituita la società e nominato il Consiglio di Amministrazione, questo è un punto di partenza importante: gli obiettivi che ci prefiggiamo sono il miglior utilizzo delle risorse umane, ma puntiamo anche ad un risparmio di gestione e alla migliore distribuzione sul territorio dei servizi che oggi i diversi Cap, Nord Ovest, Vercelli, Biella e Torino erogano separatamente gli uni dagli altri alle aziende. Questi servizi potranno essere messi a disposizione ed offrire una migliore

risposta, celere ed efficiente alle aziende. Lei ha sempre sostenuto che il Consorzio Agrario non deve essere una cooperativa dispensatrice di mezzi tecnici, ma una realtà economica forte, che dia prospettive alle imprese agricole piemontesi. In concreto, come pensa di attuare questi obiettivi? È importante che il consorzio dia i servizi e i mezzi tecnici, ma in una realtà come la nostra il Consorzio deve porsi come un organizzatore di mercato, trovare gli acquirenti giusti e metterli in contatto con le aziende. Dobbiamo puntare di più sui contratti di filiera, non si può solo produrre in quantità, sappiamo che la grande industria va a ricercare il prodotto che abbia

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

un significato sul territorio. Sono un esempio i contratti già in essere con Barilla, per la pasta, Ferrero per il latte, Sebaste e Pernigotti per

le nocciole, Saclà e Galfré per gli ortaggi, con D’Amico per i fagioli... Abbiamo la necessità di organizzare il mercato in modo

più moderno e aumentare sempre più la sinergia con i grandi gruppi dell’agroalimentare italiano che credono in questo percorso.

Il Consorzio in collaborazione con l’Agenzia 4A e Coldiretti deve cogliere le esigenze dei propri soci e concretizzarle sul territorio. m

Revocate le quote latte a chi non ha rateizzato

n questi giorni, sono in arrivo da Agea le comunicazioni per la revoca delle quote latte, di seguito alcune battute del commissario straordinario di Agea, Paolo Gulinelli, per comprendere qual è la situazione del settore lattiero. Parlando della legge Zaia, che esito ha avuto la possibilità di rateizzare il prelievo latte dovuto? Quanti sono i produttori coinvolti e quanto devono pagare? Il prelievo complessivamente richiesto ai produttori in questi quindici anni ammonta a 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n. 119/2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacità definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili. L’Agea ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito. Quanti produttori hanno sottoscritto la nuova rateizzazione? Solo 300, per un debito di circa 90 milioni. Come si sta procedendo nei confronti di chi non ha rateizzato? Finalmente con il Governo Monti, c’è unità d’intenti tra Parlamento, Ministro e Commissario dell’Agea e Commissario quote latte. Da quando sono stato reinsediato nella carica, cioè dal 18 giugno 2012,

ho fatto eseguire una ricognizione di tutte le posizioni intimate e ora sto procedendo, nei confronti di chi non versato o rateizzato il proprio debito, alla revoca di 694 assegnazioni per circa 245 mila tonnellate di quota, che si aggiungeranno alle 182 revoche già eseguite nel marzo 2011 per 43 mila tonnellate di quota. Da notare che costoro hanno complessivamente un debito esigibile pari a ben 630 milioni di euro. Queste quote potranno essere distribuite a coloro che finora le hanno dovute comprare ? A quanto ammonta l’esborso per questi acquisti? Dall’emanazione della legge n. 119 del 2003, che ha liberalizzato il mercato permettendo scambi interregionali, sono state oggetto di compravendita 2.400.000 tonnellate di quota, da parte di 15.000 produttori, per un controvalore stimato di oltre un miliardo di euro. Una volta che le quote revocate saranno state riallocate nella riserva nazionale sara’ possibile valutare se e come assegnarle nuovamente. So che alla Camera dei Deputati e’ stato presentato un emendamento alla legge di stabilita’ che prevedeva proprio la loro destinazione, ma e’ stato dichiarato inammissibile. In conclusione, lei conferma che 876 produttori hanno accumulato un debito di 630 milioni di euro per non aver pagato il prelievo, mentre ben 15.000 produttori, nel rispetto delle regole, hanno investito oltre 1 miliardo di euro per comprarsi le quote? Si, è così. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Capi inviati al macello

Semplificata la gestione dei documenti Con il Decreto Legge 158/ 2012 sono state introdotte piccole variazioni nella gestione dei documenti accompagnatori per i capi destinati ai centri di abbattimento

on il Decreto Legge 13 Settembre 2012 n.158, entrato in vigore a partire dal 14/09/2012, riportante Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del

Paese mediante un più alto livello di tutela della salute sono state apportate alcune modifiche relative alla gestione della documentazione che accompagna i capi da destinare al macello. Si segnala che il vecchio Decreto Legislativo 16 Marzo 2006 n.158 all’articolo 15, comma 6, lettera d) richiedeva la firma del veterinario su una specifica dichiarazione di scorta per il macello, nel caso in cui l’allevatore avesse sottoposto i propri capi a trattamenti farmacologici nell’arco dei 90 giorni prima dell’invio al macello. Tale disposizione cambia con

l’art 13 comma 4 del Decreto Legge 13 Settembre 2012 n. 158 che cita: le parole “nel caso in cui siano stati effettuati tali trattamenti, la dichiarazione deve essere controfirmata, sul retro della stessa, al momento della prescrizione o dell’invio degli animali allo stabilimento di macellazione, dal medico veterinario che ha prescritto i predetti trattamenti” sono soppresse. Questo comporta una semplificazione nella gestione della documentazione da allegare ai capi da inviare al macello da parte dell’azienda, in quanto non è più richiesta la necessità di contattare

9 il veterinario aziendale per apporre la firma sul modello 4. D’altro canto aumenta la responsabilità dell’allevatore relativamente alla veridicità della dichiarazione relativa all’assenza di trattamenti farmacologici effettuati nell’arco dei 90 giorni prima dell’invio del capo alla macellazione. Nel caso in cui invece questi trattamenti siano stati effettuati nei 90 giorni antecedenti l’invio allo stabilimento di macellazione sarà cura dell’allevatore allegare al modello 4 uno stampato riportante, oltre al riferimento al mod. 4, la denominazione dei medicinali, le date di inizio e fine dei trattamenti, il tempo di sospensione e l’identificazione dei capi trattati da sottoscrivere, ma che non sarà necessario sottoporre alla firma del veterinario. Tale disposizione è valida per tutte le categorie di animali inviate al macello. m

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Prezzo del latte indicizzato: mese di ottobre Indice Piemonte reg 2012 10

Sintesi

Indice Piemonte reg 2012 10

Pesi: Pesi:

Estero Grasso Estero

33 35% 33

Costi Proteine Costi

34 65% 34

Grasso

35%

Proteine

65%

Prezzo in in � �cents per litro, litro, Iva Iva esclusa esclusa Prezzo cents per Base: Base: gen gen 2010 2010 == Pz Pz Lomb Lomb

� cents/litro �cents/litro

standard grasso, g/litro standard proteine, grasso, g/litro standard g/litro

38 38 33

= = =

standard proteine, g/litro

indice base apr-giu 2007 estero costi prodotti totale

ago-11 set-11 ott-11 ago-11 nov-11 set-11 dic-11 gen-12 ott-11 feb-12 nov-11 mar-12 dic-11 apr-12 mag-12 gen-12 giu-12 feb-12 lug-12 ago-12 mar-12 set-12 apr-12 ott-12

Prodotti

Sintesi

33 33

33,16 33,16 g/kg g/kg g/kg

g/kg

indice base apr-giu 2007121,849 102,048 133,878 129,255 101,807 129,255 estero 130,123 costi prodotti 120,492 totale 102,242 126,721 128,200 119,131 102,048 133,878 129,255 121,849 101,522 128,786 129,255 119,944 101,807 130,123 128,734 129,255 119,969 120,492 99,189 131,631 98,150 134,731 102,242 126,721 127,899 128,200 120,405 119,131 95,404 138,680 126,701 120,623 101,522 128,786 125,884 129,255 120,068 119,944 92,400 141,277 99,189 143,362 131,631 124,078 128,734 118,712 119,969 87,949 85,582 98,150 142,751 134,731 121,904 127,899 117,006 120,405 87,174 136,487 121,424 115,243 95,404 151,042 138,680 120,936 126,701 120,518 120,623 88,651 91,763 92,400 159,663 141,277 120,465 125,884 124,321 120,068 97,590 161,157 120,465 126,752 87,949 143,362 124,078 118,712 101,700 158,067 120,268 126,992

Prodotti

indice b. 1/10

150,0

32,043 prezzo simul

indice b. prezzo 120,715 40,029 119,371 39,584 1/10 simul 118,023 120,715 118,828 119,371 118,853 119,285 118,023 119,501 118,828 118,951 118,853 117,608 115,917 119,285 114,171 119,501 119,397 123,164 118,951 125,572 117,608 125,811

Sintesi Sintesi

36,898 36,898 32,043

39,136 40,029 39,403 39,584 39,412 39,555 39,136 39,627 39,403 39,444 39,412 38,999 38,438 39,555 37,859 39,627 39,592 40,841 39,444 41,640 38,999 41,719

g/litro grasso

g/litro proteine

g/litro g/litro 0,369 0,788 0,365 proteine 0,780 grasso 0,360 0,369 0,363 0,365 0,363 0,364 0,360 0,365 0,363 0,363 0,363 0,359 0,354 0,364 0,349 0,365 0,365 0,376 0,363 0,384 0,359 0,384

0,771 0,788 0,776 0,780 0,776 0,779 0,771 0,781 0,776 0,777 0,776 0,768 0,757 0,779 0,746 0,781 0,780 0,804 0,777 0,820 0,768 0,822

125,0

100,0

75,0 100,0 Estero

Costi

Prodotti

Totale

50,0

75,0 Estero

Costi

Prodotti

Totale

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mag-12 85,582 142,751 121,904 117,006 115,917 38,438 0,354 0,757 spinta al rialzo che aveva caratterizzato del prezzo del latte sin dalla scorsa estate pare avere esaurito ad ottobre la sua capacità propulsiva: dopo un aumento complessivo del 10% tondo giu-12 La87,174 136,487 121,424 115,243l’indice 114,171 37,859 0,349 0,746 tra giugno e settembre, ma con tassi di crescita che andavano smorzandosi, in ottobre l’incremento è stato appena dello 0,2%. Ciò non impedisce che lo scarto su dodici mesi si accentui, passando lug-12 da88,651 151,042 120,518 119,397 39,592 0,780 +5,2% a +6,6%, dato120,936 che ottobre 2011 aveva segnato un calo di oltre0,365 un punto percentuale. Il dato più saliente che sta alla base della frenata dell’indice è l’inversione segnata dal sotto-paniere costi di produzione, rispetto124,321 a settembre ha perso poco meno del0,376 2%. Mentre il listino del fieno ha ripetuto ad ottobre un progresso superiore ai quattro punti, come già nel mese precedente, ago-12 sui91,763 159,663 che 120,465 123,164 40,841 0,804 si è fortemente appesantita la riduzione dei prezzi sia della soia che del mais. Anche l’orzo, che aveva iniziato le quotazioni del nuovo raccolto con un +13% tra giugno e luglio, proseguendo poi con set-12 forti97,590 161,157 0,384 0,820 incrementi nei mesi120,465 successivi,126,752 ha segnato125,572 un +0,9% in41,640 ottobre, mentre il prezzo del gasolio è rimasto praticamente fermo. Nonostante questi andamenti, la componente “costi” ha ulteriormente il differenziale rispetto126,992 allo scorso125,811 anno (poiché anche allora a ottobre vi erano state forti riduzioni); esso ha superato il 25%. ott-12 incrementato 101,700 158,067 120,268 41,719 0,384 0,822

Commento Per quanto riguarda l’altro elemento di maggior dinamismo recente, ossia il sottopaniere costituito dai prodotti sulle piazze estere, il segno rimane ampiamente positivo, con un +4,2% che, se anche ottobre inferiore al +5,3% di settembre, rimane il secondo maggior incremento di questa componente dopo febbraio 2011. La corsa al rialzo del burro, ancorché rallentata rispetto al +14% del mese 2012 precedente, resta comunque molto sostenuta, mentre sono per momento fermate la polvere interaesaurito che quella la prima perde messo punto, ne aveva guadagnati La spinta al rialzo che aveva caratterizzato l’indice delsiprezzo del illatte sin dalla scorsasia estate pare avere ad scremata: ottobre la sua capacità propulsiva: dopomentre un aumento complessivo delquasi 10%nove tondo in settembre, la seconda passa da un +11% a un +1%. Fa invece da contraltare l’Edam: dopo una serie di flessioni nei primi sette mesi dell’anno e un andamento stazionario tra luglio e settembre, tra giugno e settembre, con tassi di crescita che andavano ottobre l’incremento è statomodo appena delloparziale 0,2%. Ciò non impedisce lo scarto su dodici mesi si accentui, infatti, questo formaggioma quotato in Baviera ha guadagnato d’unsmorzandosi, colpo circa 10inpunti percentuali. In questo l’indice relativo al mercatoche estero è ripassato, dopo quasi un anno, passando sopra quota 100 a (avendo base il secondo 2007), un mentre dodici mesi, che dal -15%più di saliente luglio era rapidamente sceso -4% di settembre, rimane negativo di mezzo da +5,2% +6,6%,come dato che ottobre 2011trimestre aveva segnato calo lo di scarto oltre unsupunto percentuale. Il dato che sta alla base dellaalfrenata dell’indice èora l’inversione segnatama dalsolo sotto-paniere punto. sui costi di produzione, che rispetto a settembre ha perso poco meno del 2%. Mentre il listino del fieno ha ripetuto ad ottobre un progresso superiore ai quattro punti, come già nel mese precedente, Infine, l’andamento del sottopaniere relativo ai prodotti nazionali questo mese registra una modesta variazione negativa, nella misura dello 0,2%; su di essa non incidono tanti i ritocchi dei listini dei si è fortemente appesantita deiavvenuti prezzi sia della soia che del mais.diAnche l’orzo, cheil aveva le quotazioni del nuovo con rilevato un +13%a tra giugno proseguendocalo poiche con due grana, di entità modestalaeriduzione comunque solo nell’ultima settimana ottobre, quanto calo diiniziato un centesimo del prezzo medioraccolto al dettaglio Milano per eil luglio, latte pastorizzato, come usualmente per questa sotto-paniere, viene registrato meseè di ritardo,praticamente essendosi verificato già a settembre. forti incrementi neiavviene mesi successivi, hacomponente segnato un del +0,9% in ottobre, mentre il prezzocon del un gasolio rimasto fermo. Nonostante questi andamenti, la componente “costi” ha ulteriormente

incrementato il differenziale rispetto allo scorso anno (poiché anche allora a ottobre vi erano state forti riduzioni); esso ha superato il 25%. Commento Per quanto riguarda l’altro elemento di maggior dinamismo recente, ossia il sottopaniere costituito dai prodotti sulle piazze estere, il segno rimane ampiamente positivo, con un +4,2% che, se anche ottobre inferiore al +5,3% di settembre, rimane il secondo maggior incremento di questa componente dopo febbraio 2011. La corsa al rialzo del burro, ancorché rallentata rispetto al +14% del mese 2012 precedente, resta comunque molto sostenuta, mentre si sono per il momento fermate sia la polvere intera che quella scremata: la prima perde messo punto, mentre ne aveva guadagnati quasi nove in settembre, la seconda passa da un +11% a un +1%. Fa invece da contraltare l’Edam: dopo una serie di flessioni nei primi sette mesi dell’anno e un andamento stazionario tra luglio e settembre, infatti, questo formaggio quotato in Baviera ha guadagnato d’un colpo circa 10 punti percentuali. In questo modo l’indice parziale relativo al mercato estero è ripassato, dopo quasi un anno, sopra quota 100 (avendo come base il secondo trimestre 2007), mentre lo scarto su dodici mesi, che dal -15% di luglio era rapidamente sceso al -4% di settembre, ora rimane negativo ma solo di mezzo punto. Infine, l’andamento del sottopaniere relativo ai prodotti nazionali questo mese registra una modesta variazione negativa, nella misura dello 0,2%; su di essa non incidono tanti i ritocchi dei listini dei due grana, di entità modesta e comunque avvenuti solo nell’ultima settimana di ottobre, quanto il calo di un centesimo del prezzo medio al dettaglio rilevato a Milano per il latte pastorizzato, calo che come usualmente avviene per questa componente del sotto-paniere, viene registrato con un mese di ritardo, essendosi verificato già a settembre.

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Buon Natale a tutti i lettori de Il Coltivatore Cuneese

nche quest’anno ritorna il Natale. Ci ricorda ogni volta da dove iniziare. Non iniziamo ad affrontare la vita da grandi, ma da bambini! Non iniziamo con la ricchezza, ma con la povertà! Non iniziamo dal centro di tutto, ma dai margini e dalle periferie! In questo momento della storia in cui tutto appare scricchiolare o, addirittura, crollare, soffriamo per l’urgenza di dover fare tante cose, ma anche per il presagio di non poter fare nulla e di non sapere da dove iniziare. La difficoltà si presenta a tanti livelli, ma è sempre la stessa: a volte si tratta delle crisi in famiglia, altra volte di quelle finanziarie; a volte è il sistema economico, altre volte il sistema sociale; coinvolge

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la convivenza quotidiana, ma anche le domande ultime della religione. Su tutto si deve correre ai ripari, ma manca la certezza dei punti di partenza! A Natale è fissato l’inizio: un povero Bambino di periferia! È una proposta che a prima vista convince poco. Siamo abituati, infatti, ad affrontare i problemi dall’alto, da dove ci sono le responsabilità più grandi. Finché

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non si muove qualche cosa da sopra, ci pare improbabile muovere qualche cosa da sotto. Siamo abituati a cercare prima le risorse, i finanziamenti, le tecnologie… e poi a metterci all’opera. Tutti convinti che, ovviamente, senza risorse non si può fare nulla. Siamo abituati a puntare verso il centro, verso i luoghi più frequentati, verso le esperienze più comuni, dove c’è più gente interessata. In un secondo momento, semmai, andiamo a recuperare chi è rimasto ai bordi della vita perché è malato o poco brillante, è lento o privo di coraggio, è piccolo, invisibile, trascurabile.

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E se fosse proprio lì il punto di partenza? Il Bambino di Betlemme propone da duemila anni questa via! Sul momento ci emoziona sempre, ma poi ritorniamo sui nostri passi. Non riusciamo a convincerci pienamente che sia possibile costruire tutta la nostra vita, le nostre scelte e l’ordine della società partendo dalla debolezza e dalle esperienze più marginali. Meno male che il Natale ritorna ogni anno e ripete con pazienza la stessa proposta: «È nato un Bambino a Betlemme e questo è un segno di salvezza per tutto il mondo!». Auguri! Buon Natale! don Giuseppe Pellegrino Consigliere Ecclesiastico Provinciale di Coldiretti

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6° Censimento Generale dell’Agricoltura

Il Corsivo del Coltivatore La pensione degli ex

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llora: prendete il fazzoletto e... cominciamo. Via alle lacrime! Oggi si piange per i parlamentari al primo mandato che, in caso si votasse il 6 aprile, perderebbero il diritto al vitalizio. Qualcuno, piombando nel ridicolo, ha proposto che si studi qualcosa per soccorrerli, visto che, spesso, sono ancora giovani e, in caso di non ritorno a Montecitorio, resterebbero senza occupazione. Cosa da far morir dal ridere! E il lavoro che facevano prima di entrare nelle stanze dei bottoni? Cancellato definitivamente, rifiutato per sempre, sacrificato sull’altare di una carriera politica mostratasi più incerta del previsto? Alle assurdità non c’è limite... Quasi quasi facciamo una colletta per venire incontro alle vittime dello scranno, incapaci di porre un freno alla tragedia dei precari ed ora a rischio di essere ammessi ad honorem nella categoria. Ma non si sono messi in lista per passione, per dare un contributo alle questioni italiane, per portare a Roma le istanze di chi li ha votati, per adempiere ad un servizio? Nei tempi, troppo lunghi, dell’ingenuità, li abbiamo guardati con un filo di ammirazione. Che persone! Pronte a sacrificarsi, a viaggiare dalla periferia a Roma, a tornare settimanalmente a casa per dare ascolto ai loro concittadini e portare conforto, assicurando “interessamento” sui problemi più vari. Adesso scopriamo in ogni dettaglio che la loro scelta era, soprattutto, un ottimo affare, il modo per garantirsi una vecchiaia senza problemi. Studiando con oculatezza il proprio curriculum di rappresentanza e passando da Regione a Stato, si possono sommare tre pensioni: quella assicurata dal lavoro che si svolgeva, maturata anche durante la carriera politica, quella da consigliere regionale e quella da parlamentare: il corrispettivo di quanto guadagnano 10 o 12 persone di livello modesto. Perché non porre fine alla situazione, usando quelle forbici che incombono, come una mannaia, su tutti gli italiani che han preferito restar fuori dalla politica? Perché non limitare i trattamenti pensionistici, slegandoli dal numero di incarichi? Potrebbe verificarsi il caso che alcuni ruoli siano rifiutati. Un’occasione per consentire ad altri di svolgerli. E la competenza? Dai risultati ottenuti, sembra che sino ad ora abbia lasciato a desiderare... m Bastian Contrari

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resso la Camera di commercio di Cuneo, sono stati presentati i dati del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura che fotografa la situazione attuale del comparto rurale cuneese. All’incontro sono intervenuti per la Camera di Commercio, Piero Perucca, componente della Giunta camerale, in rappresentanza del settore agricolo, l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, l’assessore provinciale all’Agricoltura Roberto Mellano e i funzionari regionali e provinciali, rispettivamente Mario Perosino e Paolo Balocco, coinvolti nella rilevazione e nell’analisi dei dati. “Il censimento rappresenta un momento fondamentale per raccogliere informazioni statistiche, sistematiche e di qualità finalizzate all’elaborazione di valutazioni e strategie di politiche adeguate: quella che emerge – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – è una realtà rurale vivace, imprenditoriale, professionale. La produzione della provincia Granda equivale al 50% del prodotto agricolo conseguito dalla Regione Piemonte” “L’agricoltura, ha evidenziato Perucca, nonostante le difficoltà evidenti del momento, rappresenta uno dei pochissimi settori in grado di proseguire e garantire posti di lavoro e prospettive. Le aziende agricole sono diminuite nel tempo, ma hanno aumentato la dimensione media e, soprattutto, sono andate incontro a una progressiva specializzazione dell’attività condotta”. m

R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I

onostante i suoi occhi siano spenti, riesce a vedere il bello della vita. Franco Sciolla, nato il 17 febbraio 1938 a Cigliè, figlio di contadini (“Non ho conosciuto la povertà, ma gli anni della guerra” ) è un uomo che intercala i suoi discorsi con sorrisi e frequenti risate: “Avevamo il forno in frazione Montiglio, la gente lo usava e ci lasciavano quattro micche di pane per ogni infornata, noi lo facevamo scaldare e chi lo usava portava qualche fascina. Eravamo cinque figli, io sono il più vecchio. Mia mamma ha 98 anni ed è lucidissima”.

LA DURA SENTENZA Che ricordi ha della sua infanzia? “Giocavamo con quel che ci capitava in mano, giochi semplici! Perché io fino a 12 anni ci vedevo, non benissimo, ma non ero ancora diventato cieco”. Quando ha perso la vista? “Era l’agosto 1950 e ho perso completamente la vista nel giro di poche ore. Ho preso una paralisi progressiva al nervo ottico, nel 1949 ero andato in un Collegio per non vedenti a Torino, in via Nizza. Mi avevano portato da un oculista di fama che aveva detto ai miei genitori: ‘Non state a spendere dei soldi, è inutile: vostro figlio nell’età dello sviluppo diventerà cieco’. Io ho preso molto male quelle parole!”. E poi? “Ho pensato che mi sarei trovato veramente nei guai, ma ho cercato di reagire. I miei genitori non mi hanno mai compatito; mio padre, contadino con il cervello fino, mi ha sempre trattato come un ragazzo normale e si faceva aiutare da me nei lavori dei campi. E pensando al mio futuro, mi immaginava al pascolo con le bestie e a fare i formaggi. Io invece ho sempre pensato che il pastore non lo avrei mai fatto!”. I SENSI SVILUPPATI La vita di un cieco come è? “Da quando c’è l’alfabeto Braille, è meno difficile. Io ho imparato a leggere e a scrivere in un

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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

Istituto di Torino per ciechi, dove ho imparato a fare anche il telefonista. Stare laggiù mi è servito molto, nei primi mesi di Collegio vedevo i miei compagni non vedenti che andavano a rubare le bici nel cortile e giocavano e scherzavano lo stesso”. Lei come fa ad accorgersi degli ostacoli? “Noi ciechi sviluppiamo gli altri sensi maggiormente, rispetto a voi vedenti. Se l’aria non mi accarezza più il viso, significa che c’è qualcosa davanti! E con le moderne tecnologie, riusciamo a leggere i libri, grazie all’alfabeto Braille o ai lettori vocali”. Come fa a riconoscere le persone? “Dalle voci. Voi vedenti non sapete che le voci delle persone cambiano con il tempo”. FRATE INDOVINO IN BRAILLE Lei è alla guida di un sodalizio

per non vedenti, vero? “L’Associazione monregalese amici dei ciechi l’ho fondata io il 17 maggio 1987. Nel 1977 i nostri politici geniali hanno chiuso tutti gli istituti per i ciechi, senza pensare che era necessario fornire i libri per studiare ai non vedenti, in Braille. Gli iscritti all’Associazione sono parecchi, oltre 500 persone. Stampiamo ad esempio in Braille in 500 copie il calendario di Frate Indovino e poi le spediamo a Perugia. Forniamo sostegno ai ciechi in vari modi”. Si è mai chiesto, Franco, perché la difficile prova è toccata proprio a lei? “No! Io nonostante questo problema, ho tanti amici veri, so bene che ci sono tante persone che stanno peggio ed ho una vita serena e felice. In quella vasca con 13.000 palline colorate vengono sovente dei disabili e entrando in quella vasca, fanno ginnastica e si rilassano ”. Che lavori ha fatto? “Mai il pastore! Negli anni ‘60 ho insegnato a 40 ragazzi ciechi a fare i centralinisti: una esperienza massacrante. Pesantissima, perché quei ragazzi avevano anche voglia di divertirsi… Ho lavorato a Novara come centralinista per 16 anni e poi in banca a Mondovì”. SOSTENERE GLI ALTRI Lei si è sposato? “Sì, mi sono sposato due volte e ho anche due figlie. Il primo matrimonio è durato 4 anni,

il secondo dura tuttora. Sono contento, anche di fare il nonno. Il segreto per andare d’accordo nel matrimonio è andare incontro all’altro”. Cosa pensa della vita? “È bella! Sono in pensione da 17 anni e lavoro all’Associazione 10 ore al giorno, sabati compresi e sono felice di questo”. Le soddisfazioni quali sono? “Essere di sostegno ai fratelli e alle sorelle! Quando un disabile si avvicina e mi stringe la mano per dirmi grazie, provo emozioni uniche e soddisfazioni indescrivibili”. La cosa che le rende la vita più difficile? “Io non mi sento diverso dagli altri, dopo aver parlato cinque minuti con me la gente capisce che si può vivere, anche con handicap seri. Il buon Dio mi ha dato la cecità ma anche le energie per reggere. Oggi non posso ammirare i colori della primavera, ma ricordo di averli visti da bambino”. FELICE DI VIVERE La sua grande voglia di vivere, da dove arriva? “Io sono felice di vivere. E se Dio mi chiede se voglio rivivere un’altra volta, non ho dubbi: rispondo di sì. Anche da cieco!”. Non le spiace un poco di non poter vedere le belle donne? “No, perché ci sono tante altre cose, ben più importanti dell’aspetto esteriore”. Il segreto della felicità? “Capire che non possiamo avere tutto dalla vita e dobbiamo imparare perciò ad accontentarci”. Franco Sciolla ci insegna a vedere il bello della vita. m

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Per ora non c’è accordo sul bilancio UE 2014-2020

Tagli alla PAC, fumata nera in Consiglio europeo

“M

eglio il rinvio che un cattivo accordo per un paese come l’Italia che trova nell’agroalimentare una delle poche leve competitive di cui dispone per rilanciare con il Made in Italy l’economia e l’occupazione”. Ha commentato così il presidente Sergio Marini, la fumata nera giunta al termine della due giorni di trattative sul negoziato sul bilancio 2014-2020 e che riguardava in particolar modo la dotazione economica della PAC, la quale da sola rappresenta circa il 40% della spesa dell’UE. Nonostante le riduzioni subite negli anni la PAC ha sempre mantenuto un peso rilevante all’interno del bilancio comunitario e lo sarà ancora per il futuro, in quanto rappresenta l’unica vera politica comune europea in sostituzione di 27 politiche nazionali distinte. La due giorni dei Capi di stato e di Governo, svoltasi a Bruxelles il 22 e il 23 novembre, avrebbe dovuto sciogliere i dubbi sull’ammontare complessivo delle risorse del bilancio UE ma si è conclusa con un nulla di fatto. Come è facile dedurre, in attesa di conoscere

l’esito del negoziato sul bilancio, anche il dibattito sulla nuova impostazione della PAC del dopo 2013 è in una fase di stallo. Tornando alla discussione sul bilancio due erano le proposte al centro del vertice di Bruxelles: da un lato quella della Commissione europea, presentata il 29 giugno 2011, la seconda del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Quest’ultima, diffusa soltanto pochi giorni prima del vertice, aveva suscitato molte polemiche e scontentato un po’ tutti, in quanto ritenuto troppo morbido dai rigoristi del Nord Europa e troppo drastico da quelli mediterranei. In sintesi la proposta di bilancio

2014-2020 della Commissione europea prevede: - congelamento del budget della PAC 2014-2020 al livello del 2013, senza una rivalutazione degli importi (inflazione); In sostanza significherebbero circa 375 miliardi di euro destinati alla PAC, con una conseguente riduzione in termini reali del 12,6% nel 2020 rispetto al 2013. - il peso della PAC, rispetto a tutto il budget UE, passerebbe dal 39,4% del 2013 al 33,3% del 2020. - per il I pilastro (pagamenti diretti) si passerebbe da 43,5 miliardi di euro nel 2014 a 38 miliardi di euro nel 2020; il totale dei pagamenti diretti per

il 2014-2020 ammonterebbe a 284 miliardi di euro; - per il II pilastro (sviluppo rurale), si passerebbe da 14 miliardi di euro nel 2014 a 12 miliardi di euro nel 2020; le risorse totali per lo sviluppo rurale 2014-2020 ammonterebbero a circa 91 miliardi di euro; - per l’Italia si aggiungerebbe ancora un taglio del 6% di risorse della PAC per effetto della “convergenza”, ovvero la “ridistribuzione” dei pagamenti diretti tra gli Stati membri. Il nostro paese pagherebbe più di tutti gli altri gli effetti della convergenza, anche più di Francia e Germania. Il taglio complessivo delle risorse destinate all’Italia sarebbe quindi, in totale, del 18,6%. Dall’altra la proposta iniziale del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy prevedeva: - una ulteriore riduzione dello stanziamento complessivo al bilancio 2014-2020, rispetto al progetto della Commissione europea di bilancio, di circa 80 miliardi di euro. - i fondi totali per la PAC arriverebbero a 350 miliardi dei quali 270 miliardi per i

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pagamenti diretti (I pilastro). - per lo sviluppo rurale (II pilastro), la proposta Van Rompuy prevedeva un massimo di 80 miliardi. Ma già nel corso della due giorni, lo stesso Van Rompuy ha rivisto la sua proposta, presentando una nuova versione in cui lasciava invariato il volume totale di spesa, ma riduceva i tagli al bilancio per la PAC. La nuova proposta comporta una riduzione complessiva del budget agricolo per circa 17 miliardi di euro (–4,4%), rispetto al progetto della Commissione europea, mentre la prima ipotesi prevedeva addirittura una sforbiciata complessiva di 25 miliardi. Quest’ultima proposta non è stata ritenuta soddisfacente sia da coloro che sostengono il budget UE sia da quegli Stati più propensi ad una politica di rigore, Gran Bretagna in primis. Per l’Italia, se si considera che già la proposta della Commissione, ad oggi quella meno peggiorativa,

IMU: saldo il 17 dicembre 2012

l 17 dicembre scade il saldo per l’IMU dovuta in relazione all’anno 2012. Nel calcolo degli importi dovuti, si deve tenere conto di quanto versato nella rata di acconto di giugno e di quanto deliberato dai Comuni. I regolamenti comunali, pur nei limiti imposti dalla norma generale, potevano introdurre casi di riduzioni o di agevolazioni e di variazioni in aumento e diminuzione delle aliquote, e dovevano essere approvati entro il 31 ottobre e pubblicati sul sito del ministero entro il 30 novembre. Le aliquote così approvate determinano in molti casi un maggior importo rispetto a quanto pagato in acconto, che si basava esclusivamente sulle aliquote di legge. Devono pagare il conguaglio anche i fabbricati rurali strumentali che in sede di acconto avevano versato solo il 30% dell’imposta dovuta, mentre pagano per la prima volta i fabbricati che risultavano ancora iscritti a catasto terreni. Per questi ultimi il pagamento interamente a saldo è stato previsto in quanto il termine per l’accatastamento è scaduto il 30 novembre scorso. Coloro che non provvedono al pagamento entro i termini di legge, possono avvalersi del ravvedimento operoso, pagando contestualmente una sanzione ridotta oltre gli interessi legali. Il termine per la presentazione della dichiarazione IMU 2012, da parte dei soggetti obbligati, è stato definitivamente fissato al 4 febbraio 2013, con un comunicato stampa del Ministero dell’Economia del 28 novembre 2012. Gli Uffici zona di riferimento potranno fornire agli associati tutti gli ulteriori chiarimenti necessari. m

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Dai

prevede un taglio della PAC di circa il 12%, a cui sommare un ulteriore -6% per la convergenza, l’interruzione del negoziato è, forse, parsa la decisione migliore. Van Rompuy ha deciso così di rinviare il tutto al prossimo anno, dichiarando che i negoziati proseguiranno nelle prossime settimane. Secondo lo stesso presidente del Consiglio europeo ci sono comunque i margini per arrivare ad un accordo entro l’anno prossimo. “La mancanza di accordo non pregiudica il futuro dell’Unione e offre anzi più tempo che dobbiamo saper impiegare per cercare di portare pienamente “l’Italia in Europa” – ha sottolineato il presidente Sergio Marini – facendo sì che si riconosca il valore strategico della PAC e del modello agricolo italiano con le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario”. m

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Proroga al 31 dicembre per presentare le domande

Sgravi contributivi INAIL per aziende “virtuose”

L’

art. 1 comma 60 L. 247/2007 (Collegato al Lavoro) aveva previsto, a decorrere dal 2008, una riduzione in misura non superiore al 20 per cento dei contributi dovuti per l’assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti dalle imprese con almeno due anni di attività e comunque nei limiti di 20 milioni di euro annui, a condizione che: a) siano in regola con tutti gli obblighi in tema di sicurezza e igiene del lavoro previsti dal 81/08 s.m.i. e dalle specifiche normative di settore, nonché con gli adempimenti contributivi e assicurativi (DURC); b) abbiano adottato, nell’ambito di piani pluriennali di prevenzione, misure per l’eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro; c) non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio o siano state destinatarie dei provvedimenti sanzionatori di sospensione dell’attività lavorativa per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro (art. 5 L. 123/2007).

Tale disposizione, anche su forte pressione di Coldiretti, ha ottenuto attuazione con l’emanazione da parte dell’INAIL della circolare n. 61 del 9 novembre 2012, che si va ad illustrare. AMBITI DI APPLICAZIONE Nella circolare INAIL si precisa che la riduzione si applica esclusivamente sulla percentuale di contribuzione versata ad Inps ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. REQUISITI Relativamente ai requisiti necessari, si evidenzia che: • per il rispetto di “tutti gli obblighi in tema di sicurezza e igiene sul lavoro”, è possibile prendere a riferimento il questionario di autovalutazione INAIL • la regolarità contributiva (DURC) viene accertata dall’INPS • per l’assenza di infortuni nel biennio precedente alla data di richiesta, il biennio di riferimento è quello che immediatamente precede l’annualità cui si riferisce

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lo sconto. Sono, pertanto, escluse le aziende con data inizio attività successiva al primo gennaio del biennio di osservazione. Nel biennio non devono essere presenti infortuni “denunciati” sia a seguito di certificato medico che di denuncia del datore di lavoro. Non è esclusa l’applicabilità della riduzione dalla presenza di infortuni in itinere od infortuni in franchigia, ovvero di infortuni definiti negativamente nel biennio di attività e non successivamente (in questo secondo caso configurandosi, infatti, nel biennio l’ipotesi dell’infortunio denunciato). Allo stesso modo la presenza di malattia professionale, stante le particolari caratteristiche che ne tipizzano tempi di emersione ed accertamento, non esclude l’applicabilità dello sconto. • circa la “adozione di piani pluriennali di prevenzione”, si intende assolta se le aziende hanno specificamente indicato nel documento di valutazione del rischio “il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza” ovvero abbiano provveduto ad autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi, disponendo anche l’indicazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. AMMONTARE DELLO SGRAVIO Sulla base delle istanze presentate e dei controlli effettuati da Inps e Inail sarà possibile individuare le aziende beneficiarie dello sconto e calcolare la relativa percentuale di riduzione spettante per il 2012

– che sarà fissata con successiva determina del Presidente dell’Inail – dandone comunicazione a Inps che ammetterà a sgravio le aziende in questione, computando la percentuale comunicata da Inail nella contribuzione dovuta per il primo trimestre dell’annualità successiva a quella in cui scade il termine di pagamento dei contributi relativi all’anno oggetto dello sconto. La riduzione contributiva verrà applicata in aggiunta ad altre riduzioni dovute alle aziende di riferimento PROCEDURA Lo sgravio viene riconosciuto normalmente su istanza dell’azienda nel periodo intercorrente tra il 1° e il 30 giugno di ogni anno. Per il corrente anno le istanze devono essere presentate fino al 30 novembre 2012, considerato termine ultimo. La domanda va presentata esclusivamente mediante sistema informatico sul Portale INAIL. SGRAVI PER GLI ANNI 20082011 Per tali annualità, tenuto conto dell’impossibilità, trattandosi di annualità già trascorse, di operare in base a previa istanza di ammissione al beneficio, secondo quanto previsto dalla norma, l’INAIL ha deciso di applicare la riduzione d’ufficio alle aziende, attive da almeno un biennio, che non hanno denunciato infortuni nel medesimo periodo, riservandosi la possibilità di effettuare verifiche sul possesso degli ulteriori requisiti previsti. Gli Uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per la necessaria assistenza e consulenza alle aziende associate. m

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VITIVINICOLO

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Novità dal servizio vitivinicolo PRESTAZIONI VINICHE – PRECISAZIONI

Informiamo che le aziende tenute alle prestazioni viniche, anche se effettuano il reimpiego aziendale dei sottoprodotti, sono tenute a rispettare il volume di alcol forfettario, calcolato (nella nostra zona C2) nel 10% su un grado “fisso” di 9,5% vol, indipendentemente dal titolo alcolico effettivo del vino. Vale a dire 0.95 litri di alcol ogni ettolitro di vino prodotto. Per questa ragione, nei moduli di comunicazione di spandimentoreimpiego dei sottoprodotti o per il ritiro sotto controllo è bene indicare il grado dei medesimi, spesso più elevato dei minimi fissati dalle disposizioni di legge.

IMBOTTIGLIAMENTI E PIANO DEI CONTROLLI

Il Ministero, dopo i tanti solleciti, ha proceduto a semplificare (parzialmente) gli adempimenti connessi a talune operazioni di imbottigliamento. Secondo il piano dei controlli la comunicazione di imbottigliamento può avvenire a consuntivo (entro sette giorni dallo stesso) e comunque almeno tre giorni prima della vendita ed uscita dalla cantina dei recipienti. Solo nel caso in cui i due adempimenti non siano rispettati l’imbottigliatore potrà essere assoggettato a non conformità grave. Nel caso di imbottigliamento immediato come per la vendita diretta operata presso la cantina al consumatore finale, l’impresa vitivinicola imbottigliatrice comunicherà le operazioni di imbottigliamento a consuntivo, entro sette giorni lavorativi dal giorno in cui ha effettuato la vendita (e quindi l’imbottigliamento contemporaneo) e non vale in questa circostanza l’obbligo della comunicazione dei 3 giorni prima dell’uscita dei recipienti.

Le aziende che ottengono vino direttamente dalle proprie uve raccolte in azienda e le cantine cooperative ( per le uve conferite dai propri soci), cosiddette “verticali”, che procedono al confezionamento possono, tuttavia, effettuare la comunicazione di imbottigliamento anche con cadenza mensile ed in forma riepilogativa, ma questo trova applicabilità solo per le DO che utilizzano il lotto. La deroga perde d’efficacia, infatti, nei casi dove si applicano le fascette poiché la stessa comunicazione è necessaria per la prenotazione dei contrassegni. Inoltre, in virtù di altre disposizioni in materia, non è considerato imbottigliamento il riempimento di recipienti alla presenza dell’acquirente privato e dallo stesso forniti (attenzione a che sussistano tutte le condizioni: acquirente finale, sua presenza all’operazione e recipienti dallo stesso forniti). In tale circostanza l’operazione può non essere annotata sul registro di imbottigliamento e non è richiesta di conseguenza la comunicazione di cui sopra. I volumi così ceduti saranno, tuttavia, oggetto di unica comunicazione mensile riepilogativa. Se viceversa si ritiene di registrare comunque l’operazione, dovranno effettuarsi le comunicazioni alla struttura di controllo, come anzidetto.

CARTELLI SUI RECIPIENTI

Si riporta per opportuna informazione il testo dell’art 17 del Decreto 13-8-2012, concernente gli adempimenti di identificazione dei vini nei vasi vinari. Si invita a fare attenzione ai vari dati e informazioni richieste, in particolare all’ultima, vale a dire gli estremi della certificazione per i vini DOP.

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VITIVInICOLO

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Tale obbligo si intende valido per la detenzione in cantina della partita in attesa di confezionamento, quanto per i recipienti dai quali si spilla il vino destinato alla vendita al minuto. Una successiva nota del Ministero ha escluso le IGP (diversamente da come si legge nel testo del Decreto) semplicemente perché non ancora assoggettate a certificazione. Il cartello dovrà comunque sempre riportare – oltre a quanto leggibile in appresso – ogni elemento che si riterrà di far figurare in etichetta. In caso di cessione le stesse informazioni saranno inserite sui documenti di vendita. Decreto 13-8-2012 – SEZIONE V – DISPOSIZIONI PARTICOLARI Art. 17 Applicazione dell’articolo 40, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 436/2009 – Indicazioni da apporre sui recipienti per il magazzinaggio 1. Fatto salvo l’art. 40, paragrafo 3, comma 2, del regolamento (CE) n. 436/2009 e l’art. 12, comma 2, della legge n. 82/2006, i singoli recipienti presenti in cantina ovvero le partite formate dai recipienti di capacità inferiore a 10 ettolitri, riempiti dello stesso prodotto e immagazzinati in modo che siano chiaramente separati dagli altri, ancorché non denunciati in applicazione dell’art. 15, comma 1, della legge medesima, sono dotati di un cartello, fissato in modo che non sia possibile la rimozione accidentale e che risulti ben visibile e leggibile. 2. Sin dal momento in cui i prodotti vitivinicoli sono contenuti nei recipienti presenti in cantina, sul cartello di cui al comma 1 sono dichiarate, in modo chiaro, leggibile e non equivoco, le indicazioni seguenti, conformemente a quanto previsto dalle norme relative a ciascun prodotto, sempre che, nel caso delle indicazioni facoltative, si preveda di farle figurare in etichetta: - la designazione della categoria, con l’indicazione, se del caso:

a) delle espressioni previste dall’art. 3 del decreto legislativo nonché del nome della denominazione di origine protetta o dell’indicazione geografica protetta; b) dei nomi geografici previsti dai disciplinari, ai sensi dell’art. 4 del decreto; c) della menzione vigna, in conformità dell’art. 6, comma 8, del decreto legislativo; - i termini che indicano il tenore di zucchero; - la provenienza; - il colore; - i termini che si riferiscono a determinati metodi di produzione; - l’annata; - il nome di una o più varietà di vite o dei loro sinonimi; - le menzioni tradizionali; - nel caso dei vini a DOP e IGP il riferimento ai dati identificativi della certificazione rilasciata dall’organismo di controllo incaricato, conformemente alla normativa nazionale emanata in applicazione dell’art. 8-septdecies del Reg. (CE) n. 1234/2007. Non costituisce (continua a pagina 20)

VITIVINICOLO

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

(continua da pagina 19)

violazione delle disposizioni di cui al presente comma l’omissione delle indicazioni elencate qualora le stesse siano implicite nell’uso della specifica DOP o IGP. 3. I requisiti di cui ai commi 1 e 2 si intendono rispettati nei casi a) e b) di seguito indicati, se si verificano contestualmente le relative condizioni ivi descritte: a) Cantine dotate di terminali ideo aggiornati mediante elaboratore centrale: - sono presenti, in corrispondenza dei recipienti di cantina, terminali video collegati ad un elaboratore centrale, accessibile esclusivamente a cura e sotto la responsabilità dei soggetti di cui all’articolo 36 del reg. (CE) n. 436/2009; - i terminali video recano, aggiornate e leggibili, le indicazioni previste dal comma 2 ovvero i codici di cui al comma 5 nonché il numero, anch’esso ben visibile e leggibile, con il quale sono univocamente contrassegnati i recipienti di cantina ai quali si riferiscono; - ai sensi dell’articolo 29, comma 2, della L. n. 82/2006, ad ogni richiesta delle autorità o degli organismi di cui all’art. 13, comma 1, del decreto legislativo, sono immediatamente messi a disposizione degli stessi, mediante la stampa di un apposito documento, le indicazioni ovvero i codici ed i numeri di cui alla lettera a), con riferimento a ciascun recipiente presente in cantina. b) Cantine presso le quali i registri ufficiali tenuti ai sensi del Capo III del Reg. (CE) n. 436/2009 e delle relative norme nazionali d’applicazione recano le informazioni atte a far identificare il contenuto dei singoli recipienti:

- i recipienti presenti in cantina sono contrassegnati univocamente in modo ben visibile e leggibile; - ai sensi dell’articolo 29, comma 2, della L. n. 82/2006, ad ogni richiesta delle autorità o degli organismi di cui all’art. 13, comma 1, del decreto legislativo, sono immediatamente messi a disposizione degli stessi, mediante l’esibizione dei registri ufficiali delle entrate e delle uscite, debitamente aggiornati, le indicazioni relative a ciascun prodotto vitivinicolo detenuto e quelle atte a far individuare i recipienti ove ciascun prodotto vitivinicolo è contenuto. 4. Le indicazioni obbligatorie e facoltative di cui al comma 2 corrispondono a quelle utilizzate nei conti distinti tenuti a norma dell’art. 39, paragrafo 1, del regolamento CE n. 36/2009, ovvero comunque nei documenti giustificativi, ufficiali o commerciali, dei prodotti detenuti ovvero introdotti e spediti. 5. È consentito l’utilizzo di codici in luogo delle indicazioni di cui al comma 2, a condizione che gli stessi codici siano già utilizzati nei registri. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Bando per finanziare investimenti nel vitivinicolo svolgano attività di trasformazione in cui almeno il 51% delle uve fresche trasformate sono di provenienza aziendale e le imprese agroindustriali che svolgono attività di trasformazione di cui almeno il 60% delle materie prime trasformate sia di provenienza extra aziendale. Gli investimenti devono riguardare beni o strutture di nuova fabbricazione; sono ritenuti investimenti ammissibili la realizzazione di punti vendita aziendali (non ubicati all’interno delle unità produttive), l’acquisto di recipienti e contenitori in legno per l’invecchiamento, la realizzazione o l’ammodernamento delle strutture aziendali (es. cantine o fabbricati per la trasformazione) nonché l’acquisto di attrezzature per la produzione, trasformazione,

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commercializzazione e conservazione del prodotto. Per la campagna 2012/2013, vista l’esigua disponibilità di risorse, per le aziende viticole della Regione Piemonte sarà possibile presentare solo progetti annuali (investimenti da completare entro il 31 maggio 2013), per cui non sarà possibile presentare progetti di durata biennale. Tuttavia, per chi ne fosse interessato, sarà possibile manifestare l’intenzione a partecipare al bando 2013/2014 che verrà approvato nel caso di disponibilità di risorse comunitarie. Il sostegno per gli investimenti realizzati è erogato nel limite massimo del 40% della spesa effettivamente sostenuta. La spesa massima ammissibile è di 150.000 euro con il limite minimo di 20.000 euro.

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on la Determinazione Dirigenziale numero 1103 del 27/11/2012 la Regione Piemonte ha emesso le disposizioni di apertura del Bando Regionale per la presentazione delle domande di contributo della misura investimenti inserita nel Programma Nazionale di sostegno per la campagna viticola 2012/2013. Sono stati stanziati 1,22 milioni di Euro diretti ad imprese che svolgono una attività nel settore vitivinicolo (produzione di mosto, produzione di vino, affinamento e confezionamento del vino ecc…) con esclusione dei soggetti che realizzano esclusivamente attività di commercializzazione del vino. Possono accedere agli aiuti le aziende condotte da imprenditori agricoli, così come definiti dal DLgs n. 99 del 29/03/2004 che

Ogni domanda sarà valutata previo l’attribuzione di punteggi relativi a specifici criteri priorità quali investimenti in aziende che trattano vini DOP (da 1 a 8 punti calcolati in base all’incidenza dei vini DOP sul totale dei vini prodotti), domanda presentata da giovani agricoltori di età inferiore a 40 anni (4 punti), domanda presentata per la prima volta (20 punti), tipologia di attività prevalente ATECO (5 punti). Il punteggio finale servirà per la definizione dell’ordine con il quale le domande saranno ammesse a finanziamento fino al raggiungimento della dotazione finanziaria prevista. Il temine ultimo per la presentazione delle domande di contributo per la campagna 2012/2013 è stato fissato al 18 febbraio 2013.

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Assemblea Generale 11 gennaio 2013 a Vezza d’Alba

Consorzio di Tutela Roero e Roero Arneis, presto realtà?

enerdì 11 gennaio 2012 potrebbe essere una data storica per il Roero. Quel giorno alle 20,30 presso il salone manifestazioni di Vezza d’Alba in piazza San Bernardo si terrà l’assemblea generale dei produttori della zona, durante la quale sarà presentato il progetto della costituzione del Consorzio di Tutela per la denominazione Roero e Roero Arneis. L’idea di fondare un ente che si interessi esclusivamente della difesa della nostra denominazione, nasce dalla necessità di disporre di un organismo autonomo capace di rispondere a tutte le aspettative della zona.

I 900 ha di vigneti che compongono la denominazione sono la dimostrazione della sua notorietà commerciale, ma ci ricordano anche l’importanza fondamentale che il settore viticolo riveste per l’agricoltura e l’economia del territorio. Questa considerazione ha generato via via la convinzione dell’improrogabile necessità di disporre un Consorzio che coordini la vita della denominazione. - Rivolgersi direttamente ai fondi OCM per ottenere interventi paragonabili a quelli di altri vini bianchi Piemontesi quali il Gavi e l’Erbaluce di Caluso. - Gestire prontamente l’evoluzione del disciplinare di produzione in risposta alle mutevoli esigenze del mercato globale; - Promuovere l’immagine della denominazione, sia per incrementarne l’importanza commerciale, sia per aumentare la conoscenza del nostro territorio. Altro obiettivo fondante del nuovo consorzio è di ottenere una rappresentatività di produttori la più ampia possibile, in ogni caso sufficiente ad accedere all’istituto dell’erga omnes attraverso il

quale si potrà coinvolgere tutto il comparto produttivo nelle future iniziative promozionali. Le adesioni ottenute durante l’azione informativa fatta su un ampio campione di produttori dicono che questo traguardo è sicuramente raggiungibile. Il progetto del nuovo Consorzio è stato portato avanti da un gruppo di produttori diviso in tre commissioni che si sono separatamente interessate di redigere lo statuto, di individuare un sistema di voto in assemblea capace di garantire la più ampia ed equa rappresentatività della zona e infine di studiare una distribuzione dei costi di partecipazione proporzionale

all’attività svolta dai singoli soci. Le motivazioni descritte dimostrano come la zona cerchi una risposta alle proprie esigenze produttive e non persegua la volontà di abbandonare i rapporti di amicizia e collaborazione che la legano al Consorzio dei vini di Alba. Collaborazione che infatti continuerà per le aziende impegnate nella produzione delle altre denominazioni Albesi, e si spera si consolidi attraverso l’attuazione, da parte dei due Consorzi, di sinergie gestionali nel campo tecnico e amministrativo. Concludiamo rivolgendo a tutti i produttori un caloroso invito a partecipare all’incontro di Vezza. m

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Coldiretti diffonde la nota del Comitato Promotore del Consorzio del Roero poiché ritiene fondamentale che i produttori di quell’area siano informati sugli sviluppi dell’importante iniziativa e possano partecipare attivamente esprimendo il loro pensiero e le loro “necessità”, presenziando all’Assemblea indetta per l’11 gennaio

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Giovani Impresa in Trentino Alto Adige

n viaggio studio in Trentino Alto Adige, per cogliere le peculiarità della realtà economica, e arricchire la propria esperienza di giovani imprenditori con dibattiti e confronti su problematiche, prospettive e altri temi di grande attualità: Trento, Merano, Bolzano le tappe del viaggio di Giovani Impresa Coldiretti Cuneo. La delegazione cuneese, guidata dal delegato provinciale e regionale di Giovani Impresa Coldiretti, Dario Perucca, era composta da una cinquantina di partecipanti: li vediamo in questa foto scattata davanti al Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg. “Anche quest’anno – dice Dario Perucca – ringraziamo l’organizzazione di Coldiretti per l’opportunità di fare questo viaggio, che ha permesso di confrontarci con altre realtà imprenditoriali: un’esperienza che diventa un bagaglio utile per la nostra conoscenza e un momento di crescita per i giovani. Queste e altre iniziative studiate per i giovani sono ben accette perché servono ad allargare le idee imprenditoriali, dal confronto con esperienze diverse, al di fuori della propria azienda e della propria realtà, nascono nuovi stimoli e idee per commercializzare e promuovere i nostri prodotti”. m

Alla Fiera Fredda 2012 le aziende di Campagna Amica

al 4 al 9 dicembre, alcune aziende del circuito di Fattoria Amica hanno partecipato all’edizione 2012 della Fiera Fredda, la kermesse dalla storia ultracentenaria, dedicata alla lumaca, simbolo della città di Borgo San Dalmazzo. “La Fiera Fredda – sottolinea Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo – valorizza un prodotto d’eccellenza della nostra tradizione e porta in una vetrina che attrae migliaia di visitatori, le peculiarità agroalimentari della nostra

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provincia, conosciute e apprezzate in Italia e all’estero”. “Abbiamo apprezzato la partecipazione da parte delle aziende di Campagna Amica, con cui è iniziata questa nuova collaborazione – dice l’assessore

all’agricoltura di Borgo San Dalmazzo, Mauro Bernardi –. Le aziende hanno portato un tocco di novità alla manifestazione con i prodotti a kmØ e le tipicità del territorio che hanno arricchito la Fiera Fredda”. m

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ULTIMA PARTE

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

SPECIALE ANNATA AGRARIA 2012

In Piemonte aumenta dell’8% la produzione e diminuiscono del 10% i prezzi in campagna SETTORE CASTANICOLO

Anche per quanto riguarda il prodotto secco si evidenziano quotazioni interessanti. Situazione invece opposta in provincia di Torino, nello specifico la Val Susa, dove si riscontra un dimezzamento della produzione di marroni rispetto allo scorso anno. Le cause sono dovute principalmente al cinipide, giunto in ritardo di alcuni anni rispetto al Cuneese, in piena fase di espansione e alla presenza di malattie funginee che hanno portato ad elevate percentuali di scarto e a problemi di fioritura nel periodo primaverile. Per quanto riguarda i due prodotti a marchio IGP presenti in Piemonte, Castagna Cuneo e Marrone della Valle di Susa, i quantitativi rimangono ancora esigui.

SETTORE FLOROVIVAISTICO

Il settore florovivaistico ha mantenuto anche per il 2012, in linea con le annate precedenti, una relativa stabilità nelle vendite, anche se l’acquirente si sta sempre più orientando su generi di prodotto diversi, in quanto il consumatore finale é sempre più preparato ed esigente in merito al giardinaggio e al verde. Si sta verificando un notevole avvicinamento del cittadino al mondo del florovivaismo, soprattutto come opportunità di relax e di evasione dallo stress della vita quotidiana. Sicuramente é un settore che si sta evolvendo in base alle esigenze

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A livello nazionale la situazione del comparto presenta fortissime criticità con una notevole contrazione di offerta rispetto alle annate precedenti. Le cause principali sono legate principalmente a due fattori: il cinipide galligeno, il quale da diversi anni sta condizionando pesantemente la produzione, e la siccità dei mesi estivi. Tra le regioni maggiormente colpite vi sono il Lazio, in particolare la provincia di Viterbo, dove i danni sembrano arrivare ad una soglia dell’80%, e la Campania, in cui si stima il 70% in meno di raccolto. In Piemonte, anch’esso tra le principali regioni produttive nazionali, si è verificata invece una prima, seppur parziale, inversione di tendenza. Rispetto alle scorse campagne, in cui si registrava una produzione pressoché nulla, emergono i primi segnali positivi. Nelle aree più vocate, ovvero nelle province di Cuneo e di Torino, si è avuta una raccolta scarsa se si considerano le medie storiche, ma significativa rispetto alle ultime annate, dove la produttività era prossima allo zero, sia per il cinipide galligeno e a causa di altre problematiche fitosanitarie come il cancro corticale, mal dell’inchiostro. Non ultimo elevate percentuali di marciume avevano caratterizzato la scorsa annata. In provincia di Cuneo la produzione la qualità delle castagne è stata medio/alta: i problemi di marciume sui frutti sono notevolmente calati con incidenze basse, nell’ordine del 5%; dal punto di vista della produzione e della pezzatura si sono avuti buoni riscontri, e la lotta al cinipide galligeno inizia a dare i primi risultati. Inevitabilmente i prezzi hanno risentito della scarsità dell’offerta verificatasi sia a livello nazionale ma anche europeo, come nel caso della Spagna, dove la siccità ha ridotto sensibilmente la produzione. Le quotazioni si attestano dai 3-3,5 €/kg per le castagne ibride belle a 2,80-2,90 €/kg per le mediane (media qualità), mentre per le castagne di montagna il prezzo medio è di 2-3,2 €/kg. Prezzi che confermano un indice di un buon andamento del mercato.

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del consumatore e del mercato; una leggera diminuzione delle vendite si é verificata per quanto riguarda le piante ornamentali di grosse dimensioni da giardino. Il periodo di crisi ha avuto ripercussioni anche per il comparto, non tanto per la domanda, quanto legato a problemi di liquidità e con il prolungamento dei tempi di pagamento. Per quanto riguarda il mercato nazionale, il periodo primaverile è stato positivo con una sostanziale tenuta, mentre nell’autunno si è verificata una certa flessione. Tiene invece l’export con destinazioni principali Francia, Germania e Turchia. La soppressione dell’esenzione del pagamento delle accise sul gasolio per il riscaldamento delle serre ha comportato una notevole ripercussione in termini di costi di produzione. Il comparto da anni ha investito notevolmente in termini di promozione per diffondere tra i consumatori la coltura del fiore e del verde, a cui si aggiunge la partecipazione a numerosi eventi e manifestazioni sul territorio piemontese. È inoltre un settore che vede inseriti molti giovani all’ interno delle aziende e anche molte donne titolari di azienda.

SETTORE LATTIERO-CASEARIO

Nel mese di ottobre la Commissione europea ha diffuso i dati relativi alla produzione latte nell’UE per la campagna 2011/2012 (aprile 2011/ marzo 2012). Sei stati membri, Austria, Irlanda, Paesi Bassi, Germania, Cipro e Lussemburgo hanno superato le proprie quote di produzione, innescando un “superprelievo” per un totale di circa euro 79 milioni di euro. Nonostante il superamento delle quote di questi stati, il totale del latte consegnato nell’Unione europea é rimasto ben al di sotto del volume globale delle quote (–4,7%). Dal canto suo l’Italia, sempre per quanto riguarda la campagna 2011/2012, ha mantenuto seppur per poco la sua produzione al di sotto della propria quota nazionale. Anche nelle due precedenti campagne, complici anche le non esaltanti quotazioni del mercato, la produzione era rimasta al di sotto del limite fissato da Bruxelles. Ma già nella campagna 2011/2012 si era andati molto vicini a superarla, arrivando ad una produzione nazionale rettificata, cioè adeguata ai

tenori di grasso, di 10.841.951,361 tonnellate mentre la soglia massima, il Quantitativo nazionale di riferimento per le consegne, era stato fissato a 10.883.073,85 tonnellate (importo che varia di anno in anno in base alle istanze di mobilità temporanee per le vendite dirette). Nel 2011/2012 la produzione italiana è rimasta nei limiti per sole 41.122,489 tonnellate. Allo stato attuale, se dovesse mantenersi il trend di aumento della produzione, per l’annata in corso si arriverebbe ad avere un suprlus, con la conseguenza di dover pagare il prelievo supplementare. E in questi ultimi mesi la preoccupazione di splafonamento è una realtà che si sta facendo sempre più pericolosa. La conferma arriva dai primi dati parziali della campagna, aggiornati al mese di agosto (fonte Agea) in cui si rileva già una crescita: le consegne rettificate (da aprile ad agosto compreso), con una produzione di 4.598.968 tonnellate, evidenziano un aumento del 2,08% rispetto allo stesso periodo 2011/2012. Nonostante il gran caldo di agosto, che ha determinato un calo della produzione (per il periodo aprile/luglio si era registrato un aumento del 3,02%), il trend non sembra arrestarsi. Secondo quanto diffuso da Agea, a meno che non si verifichi nei prossimi mesi un’inversione della produzione, il rischio di sforamento della produzione sta diventando sempre più concreto, facendo scattare, conseguentemente, i meccanismi della compensazione nazionale (attualmente chiamata “restituzione”) con tutti i suoi complicati calcoli di prelievo e delle diverse casistiche di priorità (in ordine: zone di montagna, zone svantaggiate, livello produttivo 2007/2008, limite 106%). Per il Piemonte, nel periodo aprile/agosto 2012 la produzione ha raggiunto le 401.857 tonnellate, con un aumento del 2,88% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, quindi, superiore alla media nazionale. A luglio 2012 la produzione cumulata (329.581 tonnellate) aveva raggiunto addirittura un +3,88% rispetto al 2011. Anche nel corso dell’annata agraria 2012 è proseguito il progetto “Polvere di latte”, consolidando le proprie cifre, con un conferimento quotidiano di oltre 3.500 quintali di latte alla torre di sprayatura della Inalpi di Moretta da parte della Compral-latte, cooperativa nata dalla sinergia tra Coldiretti e APA. Prosegue per Comprallatte la retribuzione del latte attraverso il meccanismo del prezzo indicizzato anche se, nel caso specifico della cooperativa, sono stati introdotti alcuni sostanziali correttivi al

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sistema di calcolo originale. Sul fronte della trattativa regionale, invece, se lo scorso anno il prezzo indicizzato era divenuto il riferimento regionale, altrettanto non si può dire per la campagna in corso. Coldiretti Piemonte sostiene fortemente l’applicazione dell’indice storico, il quale ha garantito e confermato negli ultimi anni la sua validità, mantenendosi perfettamente in linea all’andamento del mercato, non solo nazionale ma anche europeo e globale. Al momento la trattativa sta attraversando una fase interlocutoria che fa ipotizzare, verosimilmente, un’altra annata senza accordo regionale, come peraltro già avvenuto in passato, rimandando il tutto alla prossima campagna. Da una media pura aritmetica il prezzo indicizzato (con parametri standard di proteine e grasso), l’annata agraria 2012, è di 39,62 €cent./ litro.

SETTORE SUINICOLO

Il settore suinicolo, dopo un’annata agraria che nel 2011 aveva mostrato i primi segnali di ripresa, ha proseguito anche nel corso del 2012 la crescita. La conferma arriva anche dalla CUN – Commissione Unica Nazionale – di Mantova, che settimanalmente si riunisce per fissare le quotazioni del suino pesante da macello, da destinare alle filiere DOP. Nelle ultime settimane il prezzo è rimasto stabilmente al di sopra di 1,7 €/kg. Nel corso dell’annata 2012 il prezzo medio è stato di 1,48 mentre nel 2011 la media era di 1,37. Tali aumenti, auspicati da tempo dagli allevatori, sono stati però parzialmente ridotti a causa dell’aumento considerevole dei costi delle materie prime, mais in primis. I suini da destinare ai circuiti DOP, Prosciutto di Parma e San Daniele in particolare, continuano progressivamente a scarseggiare. A

dimostrazione del calo dell’offerta dei suini, si prevede un deficit di cosce DOP inviate alla stagionatura, su base a annua. Le cause della contrazione dei suini è dovuta principalmente alla chiusura di diversi allevamenti, per lo più piccoli e medi. Secondo le previsioni, in Italia nel 2012, la produzione dovrebbe raggiungere 12.280.000 suini, con una contrazione del 3,5% rispetto al 2011. A livello europeo il numero dei capi dovrebbe essere di 252.700.000 di capi con un calo dello 0,4%. Dal 1 gennaio 2013, inoltre, scatteranno le nuove norme relative al benessere all’interno delle scrofaie, che comporterà l’adeguamento delle strutture ante 2003. Tra le diverse misure vi è l’obbligo di aumentare le superfici nei locali di stabulazione per ogni singolo capo. Gli investimenti da effettuare alle strutture e la riduzione della consistenza, potrebbero avere come conseguenza un’ulteriore diminuzione dell’offerta. L’Unione Europea nei giorni scorsi ha dichiarato che sarà inflessibile sul rispetto delle norme per il benessere dei suini e che non sarà prevista alcuna deroga anche se non tutti i paesi hanno raggiunto il medesimo stan-dard di rispetto delle nuove norme sul benessere. Secondo gli ultimi dati forniti alla Dg Sanco – Direzione generale della salute e della tutela del consumatore dell’Unione europea – dalle autorità veterinarie

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naziona-li, 17 Stati membri hanno già dichiarato che saranno in regola col 1 gennaio 2013, mentre 7 Stati hanno comunicato che saranno a norma per il 90%. Due Stati hanno invece dichiarato che raggiungeranno un adeguamento per l’80%, mentre un paese non ha dato alcuna comunicazione a riguardo. Prosegue invece l’attività di classificazione delle carcasse suine, avviata già a luglio 2011, con risultati sino ad ora positivi. La suinicoltura piemontese, pur contando su oltre 1 milione di capi, per lo più suini pesanti, non ha ancora a disposizione una filiera territoriale strutturata. La maggior parte dei suini piemontesi vengono destinati alle filiere DOP o IGP realizzate fuori regione, le quali si ripartiscono l’intero valore aggiunto, senza alcuna ricaduta significativa per il nostro territorio. A ciò si aggiunge un numero elevato delle importazioni di suini esteri, la mancanza dell’obbligo di etichettatura delle carni, ad oggi in attesa di essere applicata a livello nazionale e comunitario, ed anche una diversificazione della stessa filiera rivolta ancora principalmente al suino pesante. Coldiretti Piemonte sta lavorando in questi anni alla realizzazione di una filiera locale che valorizzi il suino leggero piemontese (130 kg), per arrivare ad occupare una parte del mercato delle carni fresche e dei prosciutti cotti, oggi soprattutto ad appannaggio di produzioni provenienti dall’estero. Diversificare l’offerta in modo da evitare la saturazione del mercato. E allo stesso tempo creare una realtà territoriale sostenibile, con definizione del prezzo che garantisca una ripartizione equa del valore aggiunto tra tutti i soggetti della filiera. Di seguito un grafico riepilogativo delle quotazioni 2012.

Elaborazione Coldiretti Piemonte su dati CUN suini da macello di Mantova

SETTORE BOVINO

Tra tutti i comparti regionali, il settore della carne bovina è l’unico che, con il trascorrere delle annate, mostra una maggiore staticità del mercato. Anche per l’annata 2012 è proseguito il trend negativo per gli allevamenti bovini. Le quotazioni di mercato dei bovini da macello (prezzo pagato ai produttori) hanno mantenuto i valori pressoché invariati rispetto allo scorso anno, mantenendo tuttavia una scarsa remunerazione, se si esclude nelle ultime settimane un leggero rialzo per il castrato. Il mercato della razza Piemontese in particolare paga ancora una volta le tradizionali criticità, dovute all’elevata frammentazione degli allevamenti e alla scarsa organizzazione dell’offerta, se si escludono alcune realtà importanti di cooperazione tra i

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produttori. Le quotazioni sono rimaste ancora insoddisfacenti a cui si deve aggiungere l’aumento dei cereali, in particolare il mais, per l’alimentazione dei capi. Anche per gli allevamenti di francesi il mercato rimane difficile. Sul fronte del mercato nazionale si rileva un calo generalizzato dei consumi nazionali. In prospettiva occorrerà perciò trovare nuovi sbocchi, soprattutto verso quei mercati dove il consumo di carne sta invece crescendo, come nel caso di Cina, India e Russia. Per quanto riguarda la filiera locale, nel corso dell’annata è entrata in attività presso l’area mercatale MIAC di Cuneo il laboratorio di sezionamento della carni realizzato dalla cooperativa agricola Compral, composta da oltre 250 soci. Oltre al laboratorio di sezionamento delle mezzene, sono state create linee di lavorazione per la produzione dei tagli, per la porzionatura e il confezionamento in atmosfera modificata. Si auspica che la nuova realtà possa contribuire ad un miglioramento complessivo della filiera, soprattutto aumentando la presenza e a diversificare il prodotto “Made in Piemonte” all’interno dei canali della GDO. Coldiretti, anche sul comparto sta vagliando la realizzazione di accordi

di filiera con alcuni importanti gruppi industriali di cui, nei prossimi mesi potrebbero emergere nuovi sviluppi.

SETTORE AVICUNICOLO

L’annata 2012 per il settore avicolo da carne, ha mantenuto il trend positivo delle precedenti due annate, con quotazioni medie addirittura in crescita. Da una sommaria analisi dei prezzi, nelle ultime settimane addirittura stabilmente a 1,26-1,28 €/kg, ha mantenuto una media di 0,80-1,10 €/kg, indice di una buona domanda, con consumi in crescita. Anche il comparto delle galline ovaiole ha avuto ottimi riscontri dal mercato durante l’annata 2012. Le quotazioni delle uova sono aumentate sin dall’inizio del mese di gennaio, per poi mantenersi pressoché invariate per tutto l’anno. Le principali motivazioni sono da ricondurre principalmente all’entrata in vigore delle nuove disposizioni sul benessere delle galline ovaiole stabilite dall’Unione europea. Dal 1 gennaio 2012 è scattato l’obbligo di elevare la densità minima a 750 cm2/capo per gli allevamenti in gabbia, in precedenza a 550, oltre a dover introdurre tutta una serie di accessori. L’adeguamento degli impianti per il rispetto dei nuovi standard ha comportato notevoli investimenti per le imprese e una riduzione dell’offerta complessiva nazionale e anche europea di uova, generando un innalzamento dei prezzi. Il mercato italiano, e così anche quello piemontese, se si è esclude una lieve flessione nel mese di giugno, ha mantenuto un trend costante di crescita, con quotazioni medie nell’ordine dei 0,15 €/uova per la categoria L. Ad inizio annata i prezzi, per la medesima categoria, si aggiravano nell’ordine dei 0,12 €/uova mentre, nelle ultime settimane sono stabilmente intorno ai 0,163-0,1650 €/uova. Analizzando l’andamento del mercato cunicolo, il 2012 è da (continua a pagina 28)

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considerarsi un’annata critica. Dal punto di vista del mercato, anche per l’annata 2012, si registra l’andamento altalenante delle quotazioni della Borsa Merci della Camera di Commercio di Cuneo, con prezzi decisamente interessanti sia ad inizio che a fine campagna, nell’ordine dei 2,20-2,25 €/kg, mentre per il resto dell’anno si mantengono pressoché a 1,70-1,80 €/kg. Il periodo primaverile/estivo è tradizionalmente contraddistinto da un calo generalizzato dei consumi di carne di coniglio, che aumenta invece nell’autunno/inverno. Da un confronto dei prezzi medi dei conigli da macello sempre sulla base della Borsa Merci della Camera di Commercio di Cuneo rispetto al 2011 si rileva una crescita del 3% a cui però, si contrappone un aumento ancora più elevato dei mangimi impiegato nell’allevamento. Per quanto riguarda il comparto dallo scorso 3 agosto 2012 ha preso il via ufficialmente la CUN Conigli, sulla falsa riga di quanto avviene per il settore suinicolo da alcuni anni. La Commissione Unica Nazionale Conigli, composta da 6 membri degli allevatori e da 6 in rappresentanza dei macellatori, si riunisce ogni venerdì a Verona con il compito di fornire il prezzo settimanale dei conigli da macello, sulla base del monitoraggio del mercato effettuato dalle parti e dai dati forniti da Ismea. Dopo una fase di avvio un po’ stentata, la CUN sta dando i primi risultati positivi e raccogliendo il plauso degli allevatori che ora possono contare su di un riferimento nazionale. La concretizzazione della CUN premia gli sforzi messi in campo in questi anni da Coldiretti, sin dall’inizio sostenitrice di questa iniziativa sia a livello nazionale che territoriale. A sostegno dei commissari di parte allevatoriale della CUN, è proseguito il monitoraggio dei carichi settimanali di conigli avviato già lo scorso anno. Ogni settimana un numero sempre più crescente di allevatori di tutto il Nord Italia fornisce informazioni sui rispettivi carichi via sms, creando una vera e propria banca dati. I numeri aggregati, elaborati da Coldiretti, vengono successivamente inoltrati ai commissari prima di ogni seduta della CUN, in modo tale che possano avere una situazione aggiornata del mercato. Ad oggi la banca dati monitora stabilmente più di centomila capi. Di seguito un grafico riepilogativo delle quotazioni.

Elaborazione Coldiretti Piemonte su dati Borsa Merci Cuneo

SETTORE VITIVINICOLO

Una seconda annata consecutiva avara quantitativamente, quanto generosa in termini qualitativi. Così è risultata la vendemmia 2012 da poco terminata e con i giovani vini ottenuti che promettono grandi soddisfazioni anche ai palati più esigenti. La campagna 2011 fece registrare un calo, rispetto la normalità, dal 10 al 20% in media e a seconda delle varietà e delle aree. In Italia venne toccato il minimo storico di circa 42 milioni di ettolitri, mentre il Piemonte si fermava a 2,68 milioni (l’anno prima, 2010, circa 3 milioni). Il minimo storico tricolore verrà ancora battuto poiché sono attesi dal 2012 solo 39 milioni e in Piemonte si dovrebbe arrivare a 2,5 milioni o poco di più. Responsabile del calo quantitativo, in Piemonte, è soprattutto la siccità (anche se qualche gelata invernale ha colpito alcune vigne di fondovalle) di metà-fine estate, interrotta dalle piogge a vendemmia iniziata. Si è così evitato il precoce appassimento delle uve con conseguenti problemi di squilibrio sull’acidità e quindi sulla freschezza dei vini. Le piogge, seppur tardive, hanno consentito alla pianta di portare a maturazione ottimale i grappoli, come è emerso dal monitoraggio settimanale delle curve di maturazione effettuato dai tecnici Coldiretti in collaborazione con il Consorzio. Un’interruzione forzata sui lavori di raccolta dunque, ben accettata dai viticoltori e premiata. Il livello atteso qualitativo è infatti balzato dal medio/elevato all’elevato/eccellente, ulteriormente confermato poi dalle temperature di settembre, rimaste mediamente alte, ma con escursioni tra il giorno e la notte. Una condizione ideale per l’accumulo del colore e per l’evoluzione armonica finale. Durante l’ampio arco vegetativo gli attacchi parassitari sono risultati sporadici, eccezione fatta per la flavescenza dorata, la nota fitopatia che non influenza negativamente la qualità dell’uva, poiché la pianta

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A N N ATA A G R A R I A colpita perde la produzione, ma che sta colpendo duramente i vigneti, specie nelle aree dove questi non sono in monocoltura ed è più difficile controllare l’insetto vettore. Si fanno sempre più spazio protocolli produttivi con ridotto impiego di chimica e minimo impatto ambientale. Il consumatore conferma di gradire il “bio” e finalmente in Europa anche il vino, fino ad ora solo le uve potevano fregiarsi, potrà presentare la dizione biologico in etichetta. In un comune dell’albese un progetto sperimentale di lotta alla tignola mediante confusione sessuale dell’equipe tecnica Coldiretti ha interessato oltre 160 ettari di vigneto e 40 aziende viticole. Gli esiti sono interessanti ed incoraggiano a riproporre ed estendere tale pratica. Nel complesso, grazie alla professionalità dei viticoltori, la vendemmia ha potuto raggiungere un livello qualitativo tra l’ottimo e l’eccellente. Insieme alla quantità non abbondante ha vivacizzato un mercato che dava segni di stanchezza, ulteriormente appesantita dall’abbassamento di consumo procapite, attestatosi al disotto dei 40 litri annui. L’esportazione, specie dei vini a DOP è sempre brillante, anche se il trend di crescita (cambia di paese in paese, con apertura verso mercati più giovani), si è affievolito e il saldo generale resta positivo sui valori, mentre flette un po’ sui volumi rispetto l’anno prima. Anche i dati delle giacenze, che si abbassano, confermano che il periodo grigio (2008, 2009, 2010) dovrebbe essere ormai alle spalle. Sebbene la quota delle uve oggetto di compravendita sia ridotta (dal 15 al 20% in media), durante la raccolta si è registrato un clima di rinnovato interesse all’acquisto e un aumento delle quotazioni piuttosto marcato. L’inversione positiva era attesa, soprattutto per quelle denominazioni che negli ultimi anni erano scese sotto il costo di produzione. Gli accordi interprofessionali, come quello dell’Asti DOCG, si

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estendono anche ad altri vini come Alta Langa, Brachetto e Gavi. Rappresentano il meglio per la gestione dell’economia vitivinicola, sia nel segno dell’equilibrio e della stabilità lungo tutto l’asse della filiera, che per le possibili sinergie promozionali. Insieme alle Camere di Commercio, Coldiretti e la filiera lavorano affinché in un prossimo futuro vi siano le condizioni per portare all’individuazione concertata di un prezzo indicativo, ante vendemmia per tutte le Denominazioni e le tipologie.

MIELE

La stagione apistica 2012 è stata caratterizzata da scarsi raccolti primaverili con produzioni molto limitate di tarassaco e ciliegio. Il raccolto dell’acacia è risultato quasi ovunque circa 1/3 delle produzioni delle due annate precedenti (non dimentichiamo che (continua a pagina 30)

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l’acacia rappresenta per il Piemonte il raccolto principale dal punto di vista commerciale). Finalmente, invece, è stata positiva la produzione di miele di castagno, anche nelle zone dove per primo era comparso il cinipide. Le ottime produzioni possono essere attribuite a una diminuita recrudescenza della malattia e a condizioni meteorologiche ottimali. Molto abbondanti anche le produzioni di tiglio e quasi ovunque ottime le produzioni di alta montagna con la presenza anche di partite di rododendro. È mancata invece la melata d’abete. Nei raccolti della tarda estate, però, è comunque comparsa la melata anche in zone dove negli ultimi anni era latitante. Mediamente, quindi, in Piemonte la stagione può essere considerata favorevole tenuto conto anche dell’ottima tenuta dei prezzi. Esaurite ormai tutte le scorte dei mieli di acacia, ceduta a prezzi record, e buona tenuta dei prezzi anche dei mieli di castagno e di melata che sono stati prodotti in abbondanza quasi solo nella nostra regione.

SETTORE BIOLOGICO

Il Piemonte nel panorama dell’agricoltura biologica si colloca al nono posto tra le regioni italiane, con un totale di 1977 operatori. Di questi, circa 1.323 sono produttori, mentre 396 sono invece i soggetti che, all’interno della filiera si occupano esclusivamente della trasformazione. A questi si aggiungono circa 231 produttori che svolgono anche fasi di trasformazione. Rispetto allo stesso periodo del 2011 il numero degli operatori fa registrare una variazione positiva del 1,6%. Di contro si registra una lieve riduzione delle superfici coltivate con il metodo biologico, che si attestano sui 30.947 ettari, con un -3,3% rispetto alla precedente annata. Le principali colture sono i cereali con una superficie interessata di 6.980 ettari, a cui seguono le colture foraggiere e altre colture da seminativi con 4.550

A N N ATA A G R A R I A ettari. Le altre produzioni sono principalmente la frutta in guscio con circa 1.818 ettari, le colture industriali (patata e pomodoro da industria) con 746 ettari e gli ortaggi con 587 ettari. Rispetto all’annata precedente le produzioni frutticole hanno fatto registrare un aumento del 6.3% interessando una superficie di 1.315 ettari. Discorso a parte merita il comparto vitivinicolo che ha fatto registrare un aumento delle superfici coltivate impegnando 947 ettari con un incremento del 5,2% rispetto allo scorso anno. La vendemmia 2012, grazie all’introduzione di uno specifico regolamento comunitario (Regolamento di esecuzione UE 203/2012), sarà la prima nella quale in etichetta si potrà indicare “Vino Biologico” che andrà a sostituire la dicitura finora presente di “Vino da agricoltura biologica”. Un risultato molto importante per l’intero comparto a garanzia del consumatore che potrà grazie alla presenza di un etichetta chiara scegliere consapevolmente di acquistare il vino biologico. Nel complesso si rileva © Fotolia un trend di crescita per le produzioni bio, tuttavia non ancora sufficiente a soddisfare l’elevata domanda del mercato. Le prospettive future mostrano perciò ampi margini di miglioramento, in particolare per il comparto cerealicolo su cui Coldiretti e l’associazione Terramica hanno lavorato per dare vita ad alcuni significativi progetti di filiera. Nel corso del 2012, per il comparto cerealicolo, oltre a registrare un buon successo dal punto di vista della produzione, sono stati stipulati importanti contratti di filiera con alcuni dei mulini maggiormente rappresentativi per il settore: il Mulino Marino di Cossano Belbo e il Mulino Sobrino di La Morra. I contratti di filiera hanno riguardato la fornitura di frumento tenero, orzo e grano saraceno. L’anno appena trascorso ha visto un aumento delle produzioni di farro monococco enkir che grazie alla stipula di un apposito contratto con il Mulino Marino sono state valorizzate sia dal punto di vista economico che da quello del territorio di produzione. La caratteristica di tutti i contratti, come già per le consolidate esperienze sui cereali convenzionali, è stata quella di valorizzare la qualità riconoscendo, oltre alle quotazioni espresse dalle principali borse merci di riferimento, premi qualità in base alle caratteristiche qualitative del prodotto conferito. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Allevatorissima e Italialleva 2012 Il premio Italialleva a Camera di Commercio e Fondazione Crc che sostengono progetti di ricerca per migliorare la produzione di latte

punto di vista qualitativo sotto l’aspetto merceologico e nutrizionale, per sperimentare nuovi modelli organizzativi e quindi migliorare l’efficienza e la competitività delle aziende e degli allevamenti”. m

a storica festa dedicata ai “frisonisti” tenutasi il 22 novembre, alle Cupole di Cavallermaggiore ha assegnato il premio Italialleva alla Camera di Commercio di Cuneo e alla Fondazione Crc. Dopo il saluto del presidente Apa Roberto Chialva e del presidente della sezione Frisona Livio Diale, è stato il direttore Apa Bartolomeo Bovetti a illustrare le motivazioni del riconoscimento, ritirato dal vicepresidente della Camera di Commercio Marcello Gatto e dal presidente della Fondazione Crc Ezio Falco. Hanno spiegato i rappresentanti dei allevatori: “Il Comitato di Sezione per l’anno 2012 ha ritenuto di considerare un aspetto di fondamentale rilevanza per il comparto produttivo: si tratta delle attività di studio e di ricerca, che pongono le basi per migliorare la produzione di latte sopratutto da un

Gli uffici di ALBA

Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B. Fenoglio, 2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, piazza XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Monforte Alba - Sala parrocchiale - 2° e 4° lunedì 9-11.30 Montà - Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30 Neive - Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo - Largo IV Novembre 33 merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635 apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12

BRA

Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Ceresole Alba - Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30 Cherasco - C.so L. Einaudi, 1/A - giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra - Via V. Emanuele, 29/31 - lun. 8.30-12 - tel. 0173509794 Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11 Sommariva Perno - C/o Poliambulatorio - martedì 14.30-16.30

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Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Garessio - Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio - Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano - Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea - Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto - Municipio (piano terra) - 2º e 4º venerdì 9-11.30

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Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2 Segretario di zona: Cesare Gilli tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17, venerdì 8.30-12 apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17

CUNEO

Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Secondo Arneodo Bernezzo - Sala Polivalente Comunale, 1º sabato 8.30-12 Borgo San Dalmazzo - Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves - Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C. Giolitti, 10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte - Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero - Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Limone Piemonte - Municipio - 2º giovedì 9,00-11.30 Margarita - Municipio - 1º giovedì 9.00-11.00 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Robilante - Sala parrocchiale - 2º venerdì 8.30-10.00 Roccavione - Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca - Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Vernante - Sala parrocchiale - 2º venerdì 10.30-12 Villafalletto - Via Roma, 28 martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650

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Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Mario Dotto Benevagienna - Via G. Marconi, 21 venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo - Via Ospedale - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814

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Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Michele Mellano Bagnolo P. - Via Einaudi, 1 - mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340 Barge - Piazza S. Giovanni martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337 Casteldelfino - Municipio - penultimo giovedì 10-12 Lagnasco - Saletta CRS (entrata cortile Municipio) - martedì 9-11 Martiniana Po - Municipio - penultimo martedì 10-12 Melle - Municipio - penultimo mercoledì 10-12 Moretta - Via della Crociata (sopra ASL) - ultimo lunedì 8.30-12 Paesana - Via Roma, 35 - venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299 Revello - Municipio - ultimo mercoledì 8.30-12 Sampeyre - Piazza della Vittoria, 45 - venerdì 8.30-12 - tel. 3398427526 Sanfront - Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214 Venasca - Via G. Marconi, 2 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109 Verzuolo - Municipio - ultimo martedì 8.30-12

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*Orario apertura al pubblico: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 – martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17

Sede provinciale: Cuneo – piazza Foro Boario, 18 – tel. 0171447211 – fax 0171447300 – tutti i giorni* – direttore: Bruno Rivarossa

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Il Catac di Fossano fa centro un’altra volta

Parte la raccolta differenziata per il recupero delle plastiche in agricoltura

Il servizio si aggiunge alla normale pratica di raccolta dei rifiuti agricoli di origine zootecnica e vegetale, oltre ad oli esausti e batterie che le aziende agricole del Catac attuano nel rigoroso rispetto delle normative ambientali, grazie alla collaborazione con la MondoServizi.

“L’assistenza tecnica del Catac di Fossano, oltre a portare innovazione sotto il profilo agronomico, risponde alle necessità delle aziende agricole, agendo sulla riduzione dei costi e, in questo caso, portando un vantaggio concreto al territorio”, evidenzia Mario Dotto, segretario Zona Coldiretti

Fossano. Continua Bernardino Ambrogio, presidente di Zona Coldiretti Fossano: “I materiali raccolti verranno indirizzati alla filiera del riciclaggio e riutilizzati, a conferma dell’impegno delle imprese agricole, che partecipano in maniera sempre più virtuosa al rispetto e alla difesa dell’ambiente”. m

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n passo avanti a difesa dell’ambiente, che permetterà anche un sostanzioso risparmio energetico grazie alla raccolta e al riutilizzo dei rifiuti agricoli. È l’iniziativa che il Catac di Fossano porterà avanti in collaborazione con i Catac di Bra, Centallo e Savigliano, grazie alla nuova convenzione con la ditta MondoServizi s.r.l. di Bra. Spiega Raffaele Tortalla, presidente Catac Fossano: “Si tratta di un progetto che vede le aziende agricole impegnate in una importante azione di tutela ambientale: tutti i nylon, film e pellicole plastiche, reti, sacchi e sacconi, tubi e manichette, dopo un’accurata operazione di pulizia e stoccaggio aziendale, verranno recuperati dalla MondoServizi tramite un servizio di raccolta porta a porta”.

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Consulta frutta Coldiretti: al centro dei lavori mercato e nuove progettualità

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d un anno Ad un anno e mezzo dal suo insediamento prosegue l’attività della Consulta provinciale frutticola di Coldiretti Cuneo. Composta da una trentina di frutticoltori, provenienti da tutto il territorio provinciale e coordinati dal presidente Gianni Arnaudo (foto a lato), imprenditore di Dronero, la Consulta si riunisce periodicamente per analizzare ed affrontare questioni legate al comparto e per contribuire a delineare la strategia sindacale di Coldiretti. “In questi mesi – afferma Gianni Arnaudo – abbiamo discusso e ci siamo confrontati su diverse tematiche all’interno della Consulta – spaziando dall’analisi del mercato, all’applicazione dell’articolo 62 sui pagamenti, allo sviluppo di nuove filiere, fino alla realizzazione di attività promozionali.”. Anche nell’ultima riunione, svoltasi a Saluzzo il 27 novembre, è stata fatta un’analisi del mercato, in particolare sulla commercializzazione di

mele e kiwi e, in vista delle imminenti liquidazioni, una valutazione a consuntivo della campagna peschicola. “Dalle prime liquidazioni ricevute dai produttori, le quotazioni di pesche e nettarine dovrebbero attestarsi indicativamente sui 40 centesimi – commenta Arnaudo – livelli tutto sommato buoni se confrontati con le precedenti tre campagne.” “Considerato il calo produttivo e le elevate temperature estive che hanno sostenuto i consumi – aggiunge Michele Quaglia, membro di Giunta Coldiretti con delega al settore – si erano creati tutti i presupposti per poter ottenere risultati positivi dal mercato”. “Tutta la Consulta auspica

che questo 2012 sia il punto di partenza per rilanciare il comparto – conclude Arnaudo – nella speranza che la liquidazione della frutta sia soddisfacente”. Analizzando l’andamento del mercato, sulla base delle informazioni diffuse dall’Osservatorio regionale ortofrutticolo, la Consulta ha confermato il trend positivo delle mele con quotazioni stabili e una buona richiesta. Altrettanto si può affermare sul kiwi ma, su cui incide soprattutto la scarsità di offerta a causa delle gelate dello scorso febbraio. Quaglia e Arnaudo confermano inoltre i progressi delle altre iniziative portate avanti dalla

Consulta. “Coldiretti ha avviato alcuni contatti con importanti industrie dell’agroalimentare – sottolinea Quaglia – con l’obiettivo di sviluppare nuove filiere che consentano di diversificare l’offerta. Non sarà semplice ma abbiamo riscontrato dall’industria l’interesse a concretizzare le progettualità”. “Senza però dimenticare di valorizzare il mercato tradizionale del fresco – aggiunge Arnaudo – stiamo vagliando nuove attività promozionali in modo da dare una maggiore connotazione alle nostre produzioni e renderle facilmente riconoscibili dal consumatore”. m

Nota della Redazione:

Le tabelle prezzi pubblicate a pagina 34 su Il Coltivatore Cuneese n° 17, sono state elaborate dalla Camera di Commercio di Cuneo in base alle rilevazioni periodiche e si riferiscono per tutti i prodotti alle quotazioni registrate nella Campagna Agraria precedente (esempio pesche raccolte luglio agosto 2011, liquidate nel periodo dicembre 2011-febbraio 2012).

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Si apre uno scenario nuovo, …ma non troppo

Vigneto europeo da liberalizzazione a gestione?

a Consulta Vitivinicola di Coldiretti Cuneo relativamente alla gestione del potenziale vitato ha visto bene per due volte. La prima volta quando ancora si discuteva in Comunità Europea della riforma del settore (riforma OCM vino) e avvertiva che la “selvaggia” liberalizzazione con l’abolizione del diritto di reimpianto, così come proposta dalla Commissione, avrebbe portato a squilibri di mercato e forte rischio di delocalizzazione dei vigneti europei. La seconda volta, invece, dopo la pubblicazione della riforma dell’OCM vino

(ex Regolamento 479/2008 ora OCM unica 1234/2007). Quando l’annunciata liberalizzazione è stata definitivamente approvata – anche con il benestare italiano

– per correre ai ripari Coldiretti ha proposto ed ottenuto che nei disciplinari di produzione dei vini a denominazione d’origine venisse inserita una clausola di

tutela per le iscrizioni all’albo, successivamente anche recepita dalla nuova Legge 61. Un dispositivo che regolamenta le iscrizioni e quindi la potenzialità

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AT T U A L I T À produttiva, conseguentemente gli impianti. Oggi, in forza di questa clausola, per talune denominazioni d’origine del nostro territorio (Barolo, Barbaresco, Roero, Roero Arneis, Dogliani, ecc), sono in vigore provvedimenti regionali che disciplinano l’idoneità e dunque gli impianti laddove i produttori, rappresentati dai loro Consorzi, hanno deciso di intervenire governando l’espansione della produttività. Sono passati quasi 5 anni, dall’emanazione dell’articolo n°90 del Regolamento479/2008, che fissava la decadenza a partire dal 2016 (prorogabile dagli Stati membri al 2018), del diritto di reimpianto, prima che la cordata di alcuni Stati dell’UE sollevasse dei dubbi e proponesse correttivii. Il 27 novembre appena concluso, dopo alcuni mesi di incontri approfondimenti e riconsiderazioni a vario titolo e livello, il Commissario Dacian Ciolos, ha dato l’assenso alla

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costituzione di un “Gruppo di Alto Livello” (GAL) che si occuperà della problematica. È stata anche già fissata una riunione per il prossimo 14 dicembre a Bruxelles, che dovrà discutere su un primo documento di programma che la Commissione Europea prossimamente ufficializzerà. Eccone i principali elementi, ovviamente ancora in fase provvisoria di confronto: • Il nuovo sistema sarà basato su “autorizzazioni” di nuovi impianti ( in assenza dei diritti di reimpianto), che saranno concesse al produttore, a titolo gratuito e che non saranno trasferibili. L’autorizzazione avrà una durata massima di 2 o 3 anni (da confermare). • Il sistema normativo sarà valido per tutti gli Stati membri, e per tutti i tipi di vino. • È prevista una clausola di salvaguardia o tetto massimo, decisa dalla Commissione, che consiste in un aumento percentuale massimo della

superficie vitata europea all’anno. Tale percentuale sarà rivista ogni 2 anni • Gli Stati Membri possono fissare un aumento inferiore o superiore alla percentuale massima. • Le autorità nazionali sono responsabili del rilascio delle autorizzazioni. • Nelle aree di produzione della DOP/IGP, le autorità nazionali devono coinvolgere le organizzazioni professionali rappresentative del settore e seguire le loro raccomandazioni al momento del rilascio delle autorizzazioni. • Saranno fissati a livello comunitario dei criteri di priorità per gestire la concessione delle autorizzazioni. • Il nuovo sistema sarà operativo contemporaneamente per tutti gli Stati membri (dal 2016 o 2019, da confermare) e non ci sarà un periodo transitorio tra l’attuale e la futura legislazione. La Commissione invierà la

proposta sopra descritta in vista dell’ultima riunione del GAL e le conclusioni saranno presentate al Parlamento e al Consiglio. La procedura legislativa attraverso la quale sarà implementata la proposta di modifica della legislazione vigente (la suddetta Ocm unica reg. 1234) non è stata ancora decisa e sarà proposta da Parlamento e Consiglio UE. Dalla lettura dei suddetti punti si evince che la CE farebbe un passo indietro rispetto la completa liberalizzazione originariamente voluta, e verrebbe adottato, in sostituzione un sistema di condizionamento degli impianti simile, per non dire identico, a quanto da noi in Piemonte, su intuizione e suggerimento della Coldiretti, poi condiviso da tutti, stiamo attuando per la gestione attenta del potenziale vitato, con un occhio al vigneto ed un occhio al mercato. La strada è ancora lunga e avremo modo di ritornare per aggiornamenti sull’importante questione. m

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60a Edizione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico

n momento significativo per mantenere viva l’antica tradizione di premiare le persone che si sono distinte nel mondo del lavoro e dell’economia locale: domenica 9 dicembre a Saluzzo, presso il Pala CrSaluzzo, si è svolta la cerimonia della Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2012, in cui sono stati consegnati 198 diplomi e medaglie d’oro a operatori economici e lavoratori. Tra questi sono stati premiati 65 coltivatori diretti con 40 anni di ininterrotto lavoro; 3 affittuari con 35 anni di propria ininterrotta conduzione del fondo. Per l’agricoltura è stata premiata con il Sigillo d’Oro Elsa Buonamico Brunetti, di Verzuolo, dirigente di spicco della Coldiretti per oltre

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vent’anni delegata provinciale del Movimento Femminile, poi Donne Impresa. Con la sua intelligenza imprenditoriale e la sua grande disponibilità ha favorito la crescita dell’imprenditoria femminile agricola in provincia di Cuneo. m

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“Io Ceno Bio” con i prodotti biologici a KmØ di Terramica Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

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ella serata di mercoledì 22 novembre, si è tenuta presso la Fondazione Delfino di Cuneo, l’iniziativa “Io Ceno Bio” organizzata dall’Associazione Produttori Biologici Terramica. All’evento hanno partecipato oltre 50 consumatori insieme agli imprenditori agricoli che hanno fornito i prodotti biologici locali, rigorosamente certificati, utilizzati per la preparazione dei piatti. Il punto di forza, che ha sancito il successo della serata, è stato quello della presenza degli imprenditori agricoli, che è stata particolarmente apprezzata dai partecipanti. “Le aziende agricole quotidianamente si impegnano per portare sulle tavole un prodotto biologico d’eccellenza e in questa iniziativa – dice Aldo Viale, presidente dell’Associazione Terramica – hanno accompagnato i consumatori alla scoperta del mondo biologico cuneese”. Il menù ha visto un’originale proposta di piatti con diversi abbinamenti di prodotti locali di stagione che ha permesso di esaltare le caratteristiche

organolettiche dei prodotti impiegati: dagli ortaggi alla frutta fresca e disidratata, dalla pregiata carne di Razza bovina Piemontese ai vini delle Langhe, dalle uova da galline rigorosamente allevate a terra fino ai formaggi Dop del cuneese. “Nell’arco della serata – spiega Marcello Pellegrino, responsabile provinciale dell’Associazione Terramica – i commensali sono stati guidati alla degustazione dei piatti proposti, alla scoperta delle caratteristiche sensoriali, che rendono speciali i nostri prodotti”. “Un’iniziativa – evidenziano Marcello Gatto e Bruno Rivarosssa, presidente e

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direttore di Coldiretti Cuneo –, utile per far comprendere che è l’eccellenza degli ingredienti impiegati nella preparazione a determinare la buona riuscita. Una realtà sempre più apprezzata anche all’interno del mondo della ristorazione, che si rivolge in modo crescente alle

aziende agricole del territorio per scegliere le materie prime di stagione da esaltare nei propri piatti. Un rapporto di collaborazione che garantisce una sempre maggiore tutela del consumatore nell’ottica della concreta progettualità di Campagna Amica”. m

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Giornata provinciale del Ringraziamento

La preghiera per i contadini S. Isidoro, patrono degli agricoltori (Bra) Signore, Benedici quest’uomo ed il suo pezzo di terra affinché il seme cada su terreno fertile E porti molti frutti. Benedici il frutto di questa terra affinché lui e la sua famiglia possano nutrirsi e non soffrano la fame. Così come tu hai diviso con noi tutti I doni del tuo regno, fai che anche quest’uomo divida il suo raccolto con coloro che hanno né semi, né terra. Dai a questo contadino, o Signore, ed a tutti noi un cuore puro, affinché il tuo seme porti molti frutti nella nostra vita. Amen

Domenica 25 novembre presso il Santuario “Madonna dei Fiori” di Bra è stata celebrata la Giornata Provinciale del Ringraziamento, officiata da Monsignor Valter Danna, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Torino. La funzione è stata concelebrata da Don Sergio Boarino e dai Consiglieri Ecclesiastici di Coldiretti. Come consuetudine, i dirigenti Coldiretti hanno portato all’altare, alcune manciate di terra, a simboleggiare il lavoro degli agricoltori, rinnovando l’impegno a coltivare in modo etico e nel rispetto della natura. Durante l’offertorio, sono stati consegnati nelle mani dei celebranti in ringraziamento per l’annata i frutti della terra, provenienti dalle diverse zone della provincia.

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Terranostra/Agriturismi di Campagna Amica

Serate a Tema: che successo! Le eccellenze gastronomiche del territorio negli agriturismi di Terranostra

L’

iniziativa proposta dal Consiglio Provinciale di Terranostra alle aziende agrituristiche del territorio ha dato vita ad una formula originale, che è stata apprezzata dal pubblico, sia per la riscoperta delle ricette tipiche, sia perché ha permesso di gustare nuovi piatti. Tra i vari commenti, abbiamo scelto di dare voce ai titolari di alcune aziende e ad un cliente, che ha partecipato all’iniziativa. • Commento di Carlo, partecipante alla serata del fritto misto: “È stata

un’esperienza entusiasmante per il palato! Ho trovato un ambiente familiare, caldo, curato... come essere a casa! si inizia con qualche piccolo antipasto, salame, frittatina, bugia al formaggio e pancetta con fichi caramellati (na bomba di bontà!!!) per arrivare finalmente al piatto forte della serata, il FRITTO!!!! agnello, coniglio, funghi, salsiccia, fegato, mela, pesca, pavesino, semolino, cervella... e poi per aiutare a digerire il fritto, due agnolotti in brodo, due pezzi di tuma e un tris di dolci. Tutto fatto in casa sapientemente da Aldo e Carla...

è un’esperienza da fare, tutto fantastico”. • Commento di Aldo Monchiero, Murazzano (Titolare Rumè) “Abbiamo aderito alle serate a tema apposta per avere clienti anche di venerdì, in cui di solito c’è un minor afflusso di persone. Sono state apprezzate le serate dedicate agli antipasti ed al bollito misto, ma il vero successo l’abbiamo avuto con il fritto misto piemontese,

composto da ingredienti rigorosamente provenienti dalla nostra azienda. Il gradimento è stato tale che non siamo riusciti a fare fronte alle prenotazioni, tanto che dovremo realizzare un nuovo ciclo di fritto misto in primavera”. • Commento di Roberto Vallauri, Limone (Titolare Agrifoglio): “Le serate a tema sono andate mediamente bene e sono state da traino per convogliare la clientela anche in altre giornate al di fuori di quelle stabilite per le serate a tema. L’importante è stato esserci, mi auguro che l’anno prossimo quest’esperienza si ripeta e che sia da volano per tutti gli agriturismi partecipanti, sperando siano in numero sempre maggiore”. m

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Crociera Pensionati Coldiretti

“Un forte momento di aggregazione”

lla scoperta dei più bei colori dell’Autunno Mediteranneo, nella crociera organizzata da Coldiretti Pensionati del Piemonte, con il supporto tecnico dell’Agenzia “In Terre di Granda”, dall’11 al 16 novembre. Centocinquanta i partecipanti, di cui un centinaio dal Cuneese. “Abbiamo cercato di ottimizzare i costi, per consentire al maggior numero di persone di partecipare a questo momento – dice Marcello Cavallo, Capo Area Organizzazione di Coldiretti Cuneo – che rappresenta un forte elemento aggregativo per

quanti aderiscono alla nostra organizzazione”. Non solo il viaggio e le visite organizzate, ma anche gli incontri a bordo della nave, in cui è stato possibile approfondire

tematiche ulteriori e dare voce a tutti i partecipanti sono stati momenti molto apprezzati, come testimoniano i tanti commenti, che abbiamo raccolto alla fine della crociera: sia per gli

appassionati di viaggio, tra cui una coppia che ha commentato: “Siamo stati meravigliosamente bene!!! E salvo imprevisti siamo già pronti per il prossimo anno”, ma anche per chi non aveva mai partecipato a queste iniziative, come hanno detto altri partecipanti: “È la prima volta che facciamo una crociera e ci siamo trovati bene come gruppo…” “Che dire. Tutto ok. Alla vigilia titubante, alla fine entusiasta di come siete riusciti ad organizzare il tutto, portandoci in luoghi caratteristici di contenuto storico e paesaggistico”. m

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Incontro a Lagnasco sul futuro della frutticoltura

Fare sistema per costruire la filiera agricola piemontese

are sistema è l’orizzonte su cui lavorare, la parola d’ordine per innovare la frutticoltura saluzzese: lo hanno evidenziato, lo scorso 1° dicembre, i lavori del convegno “La frutticoltura saluzzese tra crisi e sviluppo” presso il salone dei Castelli Tapparelli in Lagnasco organizzato dall’Associazione Progettare Futuro di Verzuolo. Alla presenza dei maggiori attori della filiera frutticola locale, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, tra cui Michele Quaglia, presidente Coldiretti Saluzzo, ci si è confrontati sulle potenzialità che il territorio e le aziende agricole offrono e sulle debolezze di un tessuto che devono essere affrontate e risolte se si vuole dare

futuro e prospettiva al settore. Silvio Pellegrino, direttore del CReSO, ha svolto una panoramica delle produzioni e delle prospettive di crescita delle varie specie frutticole, Domenico Paschetta, presidente di Confcooperative Cuneo, ha fatto un quadro puntuale dei nodi che il comparto si trova ad

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affrontare, Michelangelo Rivoira, presidente degli esportatori ortofrutticoli piemontesi ha illustrato le potenzialità esortative e gli ostacoli infrastrutturali che limitano il lavoro dei magazzini. il convegno ha offerto un occasione unica di confronto per una riflessione comune su dove

indirizzare le attenzioni future del comparto. La successiva tavola rotonda, condotta da Michelangelo Pellegrino, responsabile dell’Ufficio Stampa Coldiretti Cuneo e Piemonte, ha alzato i toni del confronto con il contributo di Domenico Sacchetto, presidente di AOP Piemonte e Asprofrut che ha rimarcato il ruolo dell’associazione dei produttori come forza aggregante per migliorare il livello imprenditoriale delle aziende. Carlo Lingua, operatore importesport, ha rimarcato l’importanza di non lasciarsi sfuggire l’occasione per migliorare e innovare la produzione per stare sul mercato e puntare alle fasce alte di prezzo. Le considerazioni dell’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto hanno chiuso i lavori del convegno che ha offerto uno spaccato vero della professionalità esistente e della complessità di un settore, quello frutticolo, che rappresenta una importante quota dell’economia saluzzese e provinciale. m

VA R I E

Il Forum delle Associazioni Familiari festeggia i primi cinque anni di attività abato 1° dicembre, presso il Centro Santa Chiara di Fossano, il Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Cuneo ha festeggiato i suoi primi cinque anni di attività. “Il Forum”, al quale Coldiretti

aderisca sia dalla sua nascita, ha tra i suoi obiettivi quello di aiutare a creare le condizioni affinché la scelta di creare una famiglia sia più bella che faticosa, più gratificante che onerosa. Questi obiettivi si possono

Vivere “in” e “di” montagna

o scorso 10 novembre si è tenuto, presso il Castello degli Acaja di Fossano, un seminario di studio promosso dalla Commissione Pastorale Sociale e del Lavoro Regionale e organizzato dal Responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Cuneo e Fossano. Nel corso dell’incontro sono state fatte analisi e riflessioni sul rapporto tra uomo e territorio nelle zona montane. I molti interventi che si sono susseguiti sono stati una testimonianza concreta di quanto sia difficile fare impresa in montagna, tuttavia sono state espresse alcune delle potenzialità che la stessa può offrire. La montagna, se non viene curata, “rotola in pianura”, l’incontro ha sottolineato quanto sia necessaria una politica di rivitalizzazione affinché, chi vive “in” e “di” montagna, possa avere la giusta remunerazione, i servizi necessari e una adeguata vita sociale. m

raggiungere continuando il dialogo serio e competente iniziato cinque anni fa con le famiglie cuneesi e con le istituzioni che guidano la società in cui le famiglie vivono. Dalla sua nascita – avvenuta esattamente

cinque anni fa, il 1° dicembre 2007 – ad oggi, il Forum delle famiglie di Cuneo ha realizzato tra le molte iniziative anche un corsolaboratorio per amministratori sulle politiche familiari. La famiglia è l’istituzione fondamentale in ogni società umana, l’auspicio è che il percorso intrapreso continui verso una tutela sempre maggiore a vantaggio di tutta la società civile. m

RIUNIONI PENSIONATI COLDIRETTI

L’

associazione Pensionati Coldiretti di Cuneo organizza una serie di riunioni con i propri associati per fare il punto sulle ultime novità in ordine allo Spending review, inerenti all’assistenza e alla previdenza sociale: • 12 Dicembre 2012 Pensionati di ALBA E CORTEMILIA – ore 9.00 – Ufficio di Zona di Alba. • 17 Dicembre 2012 Pensionati di CEVA – ore 9.00 – Ufficio di Zona di Ceva. • 17 Gennaio 2013 Pensionati di BRA/FOSSANO/SAVIGLIANO – ore 9.00 presso presso la sala congressi dell’Holiday Inn – Via Savigliano, 116 – Cherasco (Località casello di Marene). • 23 Gennaio 2013 Pensionati di CUNEO – ore 9.00 – Ufficio Zona di Cuneo • 30 Gennaio 2013 Pensionati di MONDOVI – ore 9.00 – Ufficio Zona di Mondovì. • 6 Febbraio 2013 Pensionati di SALUZZO – ore 9.00 – Ufficio Zona di Saluzzo. La riunione indicata su Il Coltivatore Cuneese n 17 A SALUZZO È STATA RINVIATA! Non sarà più il 19/12/2012 ma il 6 Febbraio 2013. m

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

N OT I Z I E E PAC A

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Pensioni supplementari Sei sicuro che sulla tua pensione sia stato accreditato tutto ciò che hai versato?

e normative previdenziali in continuo cambiamento e la maggior flessibilità nel mondo del lavoro hanno maggiormente complicata la comprensione dei diritti in materia di pensioni. Una delle situazioni che è maggiormente sconosciuta è quella relativa al diritto di coloro che hanno versato pochi contributi presso la Gestione separata INPS (in qualità di co.co. pro., collaboratori, amministratori di società o liberi professionisti) di poter usufruire di una pensione supplementare oltre a quella relativa alla gestione o cassa

principale in cui si è versato. In pratica, tutti coloro che hanno già raggiunto il diritto ad una pensione principale (di vecchiaia o anzianità) possono anche usufruire di una seconda pensione, calcolata con criteri di natura contributiva, per i versamenti effettuati presso la Gestione separata INPS. Il diritto a tale ulteriore pensione si matura, anche avendo versato un solo mese di contribuzione, al compimento del 66° anno di età per l’anno 2012 (66 anni e 3 mesi nel 2013-2014-2015 e in aumento negli anni successivi). Il pagamento di suddetta pensione supplementare decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, per cui diviene particolarmente importante verificare preventivamente il diritto, al fine di non perdere alcuna mensilità.

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l D.M. 12 luglio 2007 ha esteso alcune disposizioni del “Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità” alle lavoratrici a progetto e categorie assimilate, alle lavoratrici associate in partecipazione e alle libere professioniste iscritte alla “Gestione separata”. A Tali lavoratrici è stato riconosciuto, tra l’altro, il diritto alla contribuzione figurativa per i periodi di astensione dal lavoro per i quali è corrisposta l’indennità di maternità. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, preso atto che per l’erogazione dell’assegno per il nucleo familiare agli iscritti alla Gestione separata è necessario che sia soddisfatto il requisito della specifica copertura contributiva, e tenuto altresì conto della rilevanza sociale della questione, ha ritenuto che, il diritto all’assegno per il nucleo va riconosciuto alle lavoratrici in congedo di maternità e ai lavoratori in congedo di paternità. Inoltre, in presenza di tutti i requisiti richiesti dalla normativa di settore, il diritto all’assegno va riconosciuto anche nelle ipotesi di coUlteriori informazioni potrete ottenerle presso gli Uffici EPACA/ Coldiretti. m

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A seguito dello specifico accordo stipulato da tempo con l’INPS, l’EPACA trasmette tutte le domande di pensione, comprese quelle supplementari, via Internet, garantendo tempi di liquidazione ridottissimi ed un’accurata verifica sull’importo messo in pagamento. Invitiamo tutti i soggetti interessati a rivolgersi agli uffici di Zona della Coldiretti per le informazioni in merito. m

L’assegno per il nucleo familiare per gli iscritti alla Gestione separata – novità

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caso di capovolgimento. Dichiarazione di corretta installazione del dispositivo di ritenuta del conducente.

L’importo della pensione viene determinato con il sistema contributivo, pertanto non è prevista l’integrazione al trattamento minimo. Gli operatori del Patronato Epaca hanno, da tempo, approfondito le questioni attinenti tali pratiche e sono in grado di valutare, calcolare e consigliare nel migliore dei modi i soggetti interessati, dopo aver visualizzato l’estratto contributivo.

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N° 18 – 1-31 dicembre 2012

15 GENNAIO

ACQUISTI-CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di novembre.

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre.

ACCONTO IVA Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento. Si assume come riferimento l’ imposta relativa al mese di dicembre 2011 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2011 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

31 DICEMBRE 2012

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

16 GENNAIO

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2011 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati riportati nella dichiarazione d’intento, ricevuta dai contribuenti mensili IVA, in cui confluiscono le operazioni realizzate senza IVA nel mese di dicembre 2012. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera C) del D.P.R. 633/72. m

ELENCHI CLIENTI E FORNITORI – BLACK LIST – SOGGETTI MENSILI Entro tale termine deve essere effettuato l’invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti che nel mese di novembre abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio in Paesi black list.

1° GENNAIO 2013

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I produttori agricoli che nel corso dell’anno 2012 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo.

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N otizie dal mondo dei cavalli

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

Alla scoperta dei soci A.C.S.T.E.

L’

Ciao Annalisa abbiamo avuto la fortuna di apprezzare le tue opera durante la mostra a San Biagio di Centallo quindi vorremmo conoscerti meglio, voi parlarci un po’ di te, della tua passione per i cavalli e il disegno? Sono di Vernante, da qualche anno abito a Borgo San Dalmazzo. Sono socio A.C.S.T.E. e Presidente del Circolo di Borgo San Dalmazzo, non amo apparire

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e chi mi conosce lo sa molto bene, adoro gli animali ed in particolar modo i cavalli. Condivido questa passione insieme a Fabrizio il mio fidanzato, pratichiamo equitazione prevalentemente in montagna la quale ci “regala” panorami mozzafiato, i percorsi che scegliamo sono sempre diversi ed i più svariati, anche di più giorni. Siamo sempre alla scoperta di nuovi sentieri e strade da percorrere. L’altra mia passione è il disegno. Ho frequentato anni fa il Liceo Artistico E. Bianchi di Cuneo, lo sperimentale. Terminati gli studi ho trovato lavoro presso una ditta della zona,

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A.C.S.T.E., Associazione Cuneese Sport e Turismo Equestre, è un’associazione sportiva dilettantistica nata con lo scopo di raggruppare i Circoli Equestri della Provincia di Cuneo in una unica grande famiglia che ad oggi conta 140 soci, e come in tutte la grandi famiglie ci sono personaggi di vario genere ed interessanti che a volte faticano nella quotidianità ad esprimere le loro qualità, tra questi personaggi abbiamo scoperto un’artista che chissà perché, ma lo scopriremo, lasciava la sua arte chiusa in un cassetto. È Annalisa Bertaina, Presidente del Circolo i Due Pini di Borgo San Dalmazzo che ci ha impressionati con la sua bravura artistica nel ritrarre i nostri amici cavalli, ma non solo. Quindi l’A.C.S.T.E. ha deciso di presentarla a tutti voi e mostrarvi le sue opere:

ma nel tempo libero il disegno mi ha sempre entusiasmata. Quest’anno, dopo circa una decina d’anni di “vuoto artistico”, ho ricominciato a disegnare, precisamente ad utilizzare la china e il pennino e data la mia passione perché non ritrarre i cavalli? Così ho fatto, disegno cavalli di qualsiasi razza, dagli

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N otizie dal mondo dei cavalli appalloosa ai cavalli da tiro, dagli arabi ai purosangue inglesi, disegni raffiguranti varie discipline equestri, disegni personalizzati tratti da fotografie di cavalieri con i proprio cavalli. Spinta da conoscenti ed amici ho fatto la mia prima mostra ad agosto a Vernante e sono stata felice che i disegni siano piaciuti a così tante persone, ero titubante nel mostrarli avevo timore del giudizio della gente nel vederli. Poi, spinta dall’A.C.S.T.E. ho esposto i miei disegni in occasione della Festa annuale dell’associazione a San Biagio di Centallo, ed anche in questa occasione i disegni sono stati apprezzati, e per me è davvero Da Hippomondo a Borgo San Dalmazzo per i soci A.C.S.T.E. sconti fino all’80% su attrezzatura equestre di vario tipo! È giunta l’ora di farsi e di fare un regalo!

bello sentire che i miei lavori piacciono davvero! Gli sguardi degli animali ritratti sono veri, vivi. Per chi fosse interessato ad uno dei tuoi disegni, come è possibile contattarti? Chi fosse interessato ai miei disegni può visitare il account su facebook semplicemente cercando “annalissabertaina” così potrà vedere i disegni che ho fatto finora. Per chi volesse un disegno personalizzato, tratto magari da una fotografia sua e/o del suo cavallo da regalare o per se stesso può inviarmi la fotografia via mail all’indirizzo annalisa. bertaina@libero.it, indirizzo che

N° 18 – 1-31 dicembre 2012

può essere utilizzato senza impegno anche solo per avere delle informazioni. Grazie Annalisa per la tua disponibilità, e già da ora ti invitiamo ad esporre le tue opere durante le nostre feste, in quanto l’A.C.S.T.E. oltre a divertimento e anche cultura. Invitiamo i nostri soci a visitare l’account di Annalisa per apprezzare le doti

artistiche di questa ragazza che come tutti i veri artisti è un po’ introversa, molti di noi la conoscono da anni e non erano a conoscenza delle sue doti artistiche. E dato che il Natale si avvicina, perché non pensare ad un ritratto come regalo, un regalo originale che durerà nel tempo Cercherò di dar vita ad un disegno che rimanga unico nel suo genere!

20 DICEMBRE dalle ore 21 in poi presso il Circolo Ricreativo San Biagese a San Biagio di Centallo

FESTA A.C.S.T.E. di fine anno, durante la serata verranno proiettate fotografie e video di Raduno, Trekking e Transumanze. Chi ha del materiale si metta in contatto con la segreteria A.C.S.T.E. telefonando al seguente numero 3387049109 oppure inviando una mail a: acste@libero.it Via Sebastiano Gaido, 111 VILLANOVA SOLARO (CN) Tel. 0172.99183 • Fax 0172.922970 www.ambrogiogroup.com ambrogio.cla@libero.it

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montato sulla catena laterale interna, permette la regolazione della lunghezza e la corretta disposizione della catena sul battistrada.

Leva di tensione

utilizzata per la chiusura della catena sul lato esterno. Con questa leva è possibile regolare il livello di tensione della catena sulla ruota.

Agendo su grillo e leva di tensione, le catene professionali non devono essere troppo in tensione, poichè potrebbero essere sottoposte a condizioni particolari che: DANNEGGEREBBERO lo pneumatico e ne DIMINUIREBBERO L’EFFICACIA causando L’USURA irregolare e la successiva ROTTURA DELLA CATENA. La catena montata in tensione deve rimanere morbida sulla ruota.

La catena rende al massimo se, montata ed in tensione, rimane morbida sullo pneumatico, cioè tende a cadere sul terreno, anticipando il movimento della ruota.