Il Coltivatore Cuneese n.20 dicembre 2010

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N° 20 – 1-31 dicembre 2010

Sommario

Foto da: http://www.radiortm.it/

“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Hanno collaborato Sonia Abrate, Marco Benzo, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Viola Carasso, Elisa Catena, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Antonella Morra, Laura Occelli, Franco Parola, Lauro Pelazza, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Sonia Riba, Enrico Rinaldi, Davide Roà, Giulia Santi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 45.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: direzione@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 145 + IVA.  È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.

Coldiretti: bene il bere consapevole, ma la legge va modificata 3 La politica si assuma le proprie responsabilità 5 Rinnovato il Consiglio Nazionale Federpensionati Coldiretti 5 Coldiretti si costituisce parte civile nel processo contro i Cobas del latte 5 Prezzo del latte alla stalla: “Operazione trasparenza” di Coldiretti e Compral Latte 6 Creditagri Italia, primo confidi nazionale dedicato al mondo agricolo 8 “Donne Impresa Coldiretti”: risorse al femminile per vincere la crisi 8 Storie di vita: Medico clown per regalare sorrisi a chi soffre 9 Osservatorio Prezzi 10 “Made in”: produzione e competitività nella prospettiva post crisi 11 Il Corsivo del Coltivatore: Ritorno in città 12 All’aeroporto di Levaldigi un punto per i prodotti tipici 12 Direttive Ue su galline ovaiole: Coldiretti chiede l’intervento di Regione e Ministero 13 Novità e orientamenti della politica agricola comunitaria (PAC) 14 Direttiva nitrati: non è sempre colpa degli allevatori! 16 CO.AVI.P.: la direttiva nitrati non va neanche per il settore avicolo 17 Protezione dei polli: precisazioni sulla legge 18 Fiera del cappone di Morozzo 18 I mercati di Campagna Amica incontrano Scrittori in città 19 Agevolazioni per proprietà contadina, accolta la richiesta di Coldiretti 19 Vitivinicolo: normativa troppo complessa per le imprese 20 Chi dorme come... un ghiro? 21 Dichiarazione raccolta uve e produzione vino 2010 22 Un aiuto ai bimbi del Congo 23 Programma incontri aggiornamento e formazione settore vitivinicolo 24 GAL: Aperti i bandi per la costituzione di filiere produttive 26 Polizza vita e previdenza complementare: le proposte Agrisicura per il domani 31 L’ortofrutta biologica della Granda all’ipermercato Big Store 33 È nata Fagiolcoop delle Valli Cuneesi: la cooperativa dei produttori di fagioli 34 Bando Inail per la sicurezza sul lavoro 35 Per il “Dogliani” più vicina la denominazione di origine controllata e garantita 35 Un incontro con il Vescovo 35 “Allevatorissima” consegna il Premio Italialleva ad IN.AL.PI. 38 Annata agraria 2010 40 La castagna, importante risorsa del territorio 43 La tradizione dell “Aj a Caraj” 43 Mercatino natalizio di Campagna Amica a Racconigi 44 Fattoria Amica e LILT insieme per la prevenzione 44 Viaggio all’Eima di Bologna con l’Agenzia 4A 45 Gli Ortolani di Bra festeggiano il 115° anniversario 46 A Peveragno un nuovo punto vendita di Fattoria Amica 46 Atmosfera natalizia in giardino: perenni inconsuete e arbusti 47 Scadenze aziendali 48 Giornata provinciale del Ringraziamento 49 Ad Alba la 58a Premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 52 Nuove opportunità di sviluppo per le imprese agricole 54 Il mercatino del Coltivatore 55

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edici e docenti universitari sono stati i relatori all’incontro “Vino & Vitae, bevi e controllati” organizzato da Coldiretti Piemonte, venerdì 10 dicembre al Circolo dei Lettori di Torino. Dal convegno è emersa la volontà di Coldiretti di iniziare un percorso marcato sul consumo consapevole del vino, prendendo atto che è necessario introdurre nuovi parametri di legge per non demonizzare “il nettare degli dei” e, al tempo stesso, distinguere il vino dai superalcoolici che, invece, insieme all’uso di droghe sono i principali fattori che causano gli incidenti stradali. Hanno preso la parola Paolo Rovellotti, presidente Coldiretti Piemonte, Vincenzo Gerbi, docente all’Università di Torino, alla Facoltà di Agraria, Mario del Piano, direttore del reparto di Gastroenterologia all’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Rossana Becarelli, antropologa e Direttrice Sanitaria dell’Ospedale Giovanni Vecchio di Torino, Maurizio Soave, presidente Coldiretti di Asti e membro di Giunta Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo e Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte. “Il messaggio che diamo ai consumatori è quello di bere consapevolmente – ha evidenziato Bruno Rivarossa –. Metteremo a disposizione del pubblico negli agriturismi e nei punti vendita Campagna Amica gli strumenti necessari, come l’etilometro, ma chiediamo al legislatore che lavori con medici ed esperti per modificare una normativa oggi troppo rigida per un alimento importante come il vino”. m


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FONDO

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La politica si assuma le C

he le cose non vanno per niente bene non solo in agricoltura, ma in tutti i settori produttivi è un dato di fatto quasi scontato. A fronte di questo, sentiamo spesso i “guru” della televisione che presentano ricette più o meno miracolose per uscire dalla crisi. Il mondo agricolo da sempre abituato ad agire ed a fare prima ancora che parlare, ritiene che una maggior concretezza tra i politici che operano ai vari livelli è non solo auspicabile, ma indispensabile. In questi giorni di crisi di governo, era emersa la volontà di non assegnare la sede deliberante alla Commissione Agricoltura del Senato in materia di etichettatura obbligatoria dei prodotti agricoli. Immediata la reazione di Coldiretti, che grazie alla sensibilità del presidente della Commissione Paolo Scarpa Bonazza, è riuscita a fare assegnare il provvedimento alla Commissione in sede deliberante, vale a dire che la recente approvazione avvenuta in commissione al Senato, passa ora nell’analoga commissione della Camera e quindi può diventare legge dello Stato senza andare nei due rami del Parlamento. Ci voleva tanto? Come ha ricordato il presidente di Coldiretti Sergio Marini è prevalso un senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche che dimostra che quando le cose sono giuste, si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti, nonostante la crisi politica e gli interessi particolari di chi rema

contro. In pratica, si prevede che per i prodotti alimentari non trasformati dovrà essere indicato il paese di produzione dei prodotti stessi. Per quelli trasformati, l’indicazione riguarderà il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione di derrate alimentari. L’obbligo varrà per tutti gli alimenti. Sono previste sanzioni per i trasgressori fino a 15 mila euro. Se per la legge sull’etichettatura possiamo manifestare soddisfazione, ricordando che sono almeno dieci anni che Coldiretti insiste per questa legge, non si può dire altrettanto per il provvedimento che tende a bloccare le speculazioni sul fotovoltaico a terra. Si tratta di uno stop importante ai grandi impianti fotovoltaici

che sottraggono campi fertili, che arriva però nel momento in cui si sono già verificate sul territorio gravi compromissioni. In questo senso anche la moratoria approvata dalla regione Piemonte avrà uno scarso impatto reale, perché ormai chi voleva realizzare tali impianti lo ha fatto precedendo di gran lunga le leggi e i regolamenti. Ancora una volta, la politica chiude le porte della stalla quando i buoi sono scappati. Sull’attuazione della Direttiva nitrati, negli anni passati il mondo agricolo è stato accusato di essere responsabile dell’inquinamento dei terreni e delle falde acquifere, di qui i programmi d’azione per soddisfare le richieste dell’Unione Europea successive alla proposta di deroga al limite dei 170 kg. azoto/ettaro avanzata dal nostro Paese. Peccato che solo ora ci si accorge che il problema nitrati, nonostante Coldiretti l’abbia ripetuto fino alla noia, non è generato solo ed esclusivamente dal carico agricolo e zootecnico, ma anche il cattivo trattamento delle acque reflue da parte dei depuratori e gli scarichi industriali sono la fonte principale dell’inquinamento da nitrati. Proprio in questi giorni, alcuni esperti hanno evidenziato che nelle zone dove non c’è agricoltura, ma si registra una insufficiente depurazione delle acque reflue urbane o sono presenti insediamenti industriali, l’inquinamento da nitrati è più elevato rispetto alle aree rurali. Con almeno dieci anni di ritardo

e dopo aver letteralmente fatto impazzire gli allevatori di suini e bovini, ci si accorge che la situazione è difficile e complessa, ma non può essere imputata solo all’agricoltura. Di qui la richiesta di Coldiretti affinché arrivi immediatamente la deroga da parte dell’Unione Europea e si affronti il problema con tutte le categorie che lo generano. Il mondo agricolo è stanco di vedersi aumentare, in questi anni già difficili dal lato economico, i costi di produzione per riparare ad una serie di problemi che sono di tutti e non solo dell’agricoltura. Una mossa dovrebbero darsela anche i politici che si occupano di vino. Coldiretti non solo ha sempre sostenuto che la burocrazia nel settore è troppa, ma ha anche avanzato una serie di proposte tendenti a diminuire la burocrazia a carico delle imprese agricole. Risultato: con l’ultimo decreto 2 dicembre 2010 relativo al Piano controlli in applicazione dell’art.13 del decreto legislativo 8 aprile 2010 n. 61, non solo il provvedimento conferma gli stessi adempimenti burocratici previsti dai precedenti, ma addirittura ne impone di nuovi. A questo punto, considerando che la nostra provincia ha una forte vocazione vitivinicola e che autorevoli esponenti politici siedono nelle commissioni parlamentari di merito, ci viene spontanea la domanda: dov’erano questi politici? Perché nelle nostre riunioni affermano di condividere i nostri documenti e le nostre richieste, per poi dimenticarsele quando esplicano


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proprie responsabilità la loro funzione legislativa in quel di Roma? Non commentiamo perché siamo consapevoli che con la polemica non si risolvono i problemi. Ma siamo anche stanchi di sentire i soci lamentarsi di certe situazioni. Ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Infine, è di questi giorni l’ennesima denuncia di Coldiretti relativamente ai danni causati all’agricoltura dai ghiri. C’è voluto un comunicato stampa ed una lettera articolata inviata alla Provincia per scoprire che il contenimento dei ghiri è possibile solo dopo che sia stato fatto uno studio da inviare all’Ispra. Peccato che quello studio è stato fatto dal Cerigefas, ma mai consegnato all’Amministrazione Provinciale perché la stessa non aveva stanziato i fondi per pagarlo. Ma quello che più è strano è che lo studio è improvvisamente saltato fuori e consegnato alla Provincia il giorno stesso dell’uscita dell’articolo sul quotidiano La Stampa. Una combinazione? Certamente, a noi che non siamo nati ieri, la cosa sa di “dimenticanza”. Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui. L’obiettivo nostro è quello di mettere in guardia il mondo agricolo che fa riferimento a Coldiretti, in modo da stabilire con oggettività le responsabilità di quanti sono chiamati ad amministrare ed a

fare politica. Coldiretti ha fatto della proposta, della concretezza e dei fatti il proprio modo

di realizzare la progettualità economica. La politica deve fare le proprie scelte e non essere

elemento di ostacolo e di ritardo in questi anni complessi e difficili. m

Rinnovato il Consiglio Nazionale Federpensionati Coldiretti

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i è svolta a Palermo dal 24 al 26 novembre la decima Assemblea nazionale elettiva Federpensionati

Coldiretti, a cui ha partecipato la delegazione piemontese guidata dal presidente regionale Bruno

Porta (nella fotografia). La relazione del presidente nazionale Natale Carlotto, sul tema “Anziani propositivi e attivi per una giusta previdenza e per una filiera agricola tutta italiana” (anticipato in alcuni passaggi sullo scorso numero del nostro giornale) è stata accompagnata da un caloroso applauso. Presenti nel nuovo consiglio nazionale, oltre a Natale Carlotto, anche Bruno Porta e Alfredo Penasso, rispettivamente presidente regionale e presidente per la provincia di Torino dell’associazione pensionati Coldiretti. m

Coldiretti si costituisce parte civile nel processo contro i Cobas del latte

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l 15 dicembre presso la II Sezione della Corte D’Appello di Torino si è svolta la prima udienza del dibattimento di secondo grado che vede imputati i Cobas del latte. Come noto il processo d’appello di Torino segue quello di primo grado svoltosi a Saluzzo e che ha visto una prima condanna nell’estate 2009. Coldiretti Piemonte si è costituita parte civile come deliberato dalla Giunta dell’organizzazione piemontese venerdì 10 dicembre. Coldiretti conferma la propria posizione, mentre la Regione Piemonte, con delibera di Giunta del 7 dicembre, ha revocato definitivamente la costituzione di parte civile della Regione stessa nel processo d’appello a Torino. m


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Prezzo del latte alla stalla: “Operazione trasparenza” di Coldiretti e Compral Latte

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oldiretti Piemonte insieme alla Cooperativa Compral Latte, aderente ad Unci Coldiretti, lancia l’ “Operazione trasparenza” per il prezzo del latte alla stalla. L’esigenza a cui risponde il progetto è quella di superare la confusione che c’è sul mercato, per il fatto che da quasi due anni non c’è un prezzo regionale del latte alla stalla, e circolano così diversi importi, ove si gioca sulla qualità del latte, sull’Iva compresa o a parte, e sulle quantità aziendali a scapito dei produttori. Da sei mesi è operativa la Compral Latte, costituita per volontà di Coldiretti Piemonte in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori di Cuneo e delle altre associazioni allevatori del Piemonte. La cooperativa, che conta circa 150 soci conferenti e raccoglie duemila quintali di latte al giorno, ha adottato per il calcolo del prezzo del latte quello che viene definito “prezzo indicizzato”. In concreto, si tratta di un prezzo che scaturisce dalle oscillazioni di mercato e tiene conto sia dei prodotti agricoli utilizzati per l’alimentazione del bestiame, sia di quelli industriali legati alla trasformazione, sia delle

variazioni di prezzo al consumo di alcuni trasformati di maggior rilevanza a livello nazionale ed europeo. “Da quando si applica il prezzo indicizzato – dice Roberto Chialva, presidente di Compral

Latte – alcune industrie di trasformazione si sono messe a rincorrere lo stesso con accordi parziali legati a poche imprese agricole. Segue una confusione senza precedenti, ma soprattutto un cattivo servizio agli allevatori che producono latte già fortemente provati da un forte aumento dei costi di produzione come quello dei cereali.” Tonino Gai, membro di giunta Coldiretti Cuneo con delega al settore latte: “Molti allevatori a noi associati e non conferenti a Compral Latte ci hanno chiesto

informazioni sul prezzo pagato dalla cooperativa, consapevoli che il prezzo pagato dagli industriali è spesso inferiore a quello indicizzato e che nei recenti accordi sottoscritti con una parte di allevatori, il prezzo del latte alla stalla è nettamente al di sotto di quello indicizzato, che in ogni caso non ha limiti di quantità prodotta”. Raffaele Tortalla, vice

presidente di Compral Latte e presidente Consulta Latte Coldiretti: “La cooperativa Compral Latte applica il prezzo indicizzato per il prodotto conferito alla Inalpi Ferrero. Attualmente raccogliamo circa duemila quintali di latte al giorno. La richiesta di Inalpi Ferrero è superiore e quindi siamo pronti ad aumentare sia il numero dei soci che la quantità di latte raccolta giornalmente. Compral Latte, in accordo con Coldiretti Piemonte, ha pubblicato sul sito www.compral.it un sistema di calcolo al quale tutti gli allevatori possono accedere. Premendo il bottone elettronico ‘Calcola il prezzo del tuo latte alla stalla’ ed inserendo i contenuti di grasso e di proteine del proprio latte nonché selezionando le modalità di analisi (peso/peso oppure peso/volume) e indicando il mese di riferimento, in pochi secondi dopo aver cliccato ‘calcola’ si è in grado di conoscere il prezzo indicizzato del proprio latte. Nella videata successiva, l’allevatore potrà prendere visione, oltreché del prezzo del latte, anche delle condizioni di pagamento che sono sostanzialmente tre: al prezzo calcolato va aggiunta l’Iva al 10%,


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il prezzo è al netto delle spese di trasporto ed il pagamento è effettuato a 30 giorni dall’ultima consegna”. Evidenziano Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte e Bartolomeo Bovetti, direttore di Compral Latte: “Se non è trasparenza questa... allora è probabile che l’industria di trasformazione voglia tenere i produttori di latte a livelli medievali, ove il ruolo degli allevatori è quello di lavorare con il giogo dei padroni sulle spalle. Se invece, veramente il sistema lattiero-caseario piemontese vuole crescere, allora il prezzo indicizzato costituisce il vero elemento di novità nel panorama economico. Ci auguriamo che la trasparenza sia premiata e che gli allevatori che si prestano a strumentalizzazioni da parte degli industriali si ricredano e inizino un percorso nuovo riconoscendo agli allevatori la stessa dignità degli altri componenti della filiera”. Dal sito www.compral.it è tratto l’esempio di calcolo del prezzo del latte indicizzato. m

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Creditagri Italia, primo confidi nazionale dedicato al mondo agricolo

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a radici piemontesi il primo Confidi nazionale dedicato al settore agricolo, con una base sociale di oltre 12 mila imprese ed una particolare attenzione al territorio. Completato il processo di fusione, Agricolfidi NordOvest s.c. ha assunto la nuova denominazione di CreditAgri Italia s.c.p.a. “Un passaggio di estrema importanza, promosso da Coldiretti, un percorso aggregativo condiviso che ha visto coinvolti otto strutture di livello regionale ed interregionale – commenta Marcello Gatto (foto sopra), presidente Coldiretti Cuneo –. CreditAgri Italia s.c.p.a. rappresenta il primo confidi nazionale operante, in modo specifico, a diretto supporto del settore agricolo. L’obiettivo che vuole raggiungere è quello di fornire un maggior valore aggiunto attraverso la pianificazione ed attuazione di interventi di garanzia in linea con le disposizioni introdotte dall’accordo di Basilea II”. “CreditAgri Italia s.c.p.a. nasce

dall’esperienza sviluppata a livello territoriale attraverso Agricolfidi Nord-Ovest s.c. – sottolinea Paolo Rovellotti, componente del Consiglio di amministrazione del nuovo soggetto – e, proprio partendo da tale fondamentale base, intende migliorare ed arricchire

l’offerta dei servizi per supportare le aziende in modo sempre più efficace e qualificato, mantenendo un collegamento diretto con il territorio. Per questo motivo, dove sarà necessario, verrà potenziata l’attuale rete di carattere operativo”. m

“Donne Impresa Coldiretti”: risorse al femminile per vincere la crisi

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’impegno e la determinazione delle donne imprenditrici costituiscono un’importante risorsa in più per affrontare il delicato momento economico. Il coordinamento regionale Donne Impresa Coldiretti, in un convegno allargato a tutti i coordinamenti provinciali, ha fatto il punto con relatori illustri sulle strategie per uscire dalla crisi economica e rilanciare le produzioni agroalimentari nell’ottica di una filiera agricola tutta italiana. Alla tavola rotonda sono state invitate Monica D’Ascenzo, giornalista e autrice del libro “Donne sull’orlo della crisi economica” e Teresina Mancuso, ricercatrice alla Facoltà di Agraria dell’Università degli

Studi di Torino. Dagli interventi delle relatrici è emerso un notevole calo dei consumi, dovuti alla crisi economica, accompagnato però da un’aumentata richiesta di qualità del prodotto. Franca Sandrone, coordinatrice regionale Donne Impresa, ha

messo in evidenza l’importanza della difesa del made in Italy: “Le enormi bugie sugli Ogm fanno bene alle multinazionali, ma il cibo ha un valore etico profondo. Il made in Italy è un valore, sinonimo di qualità, in un contesto in cui cresce la domanda di genuinità e sicurezza”. “Emerge sempre più sentita la necessità di programmare gli investimenti guardando al futuro con un’ottica imprenditoriale – ha commentato Delia Revelli (foto a lato), responsabile Donne Impresa di Cuneo –. Una carta molto importante delle nostre aziende è la multifunzionalità, in un contesto in cui la presenza femminile risulta sempre più essenziale”. m


R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I

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a sua figura è imponente, il suo cuore è buono, e quando va nelle Case di riposo o dai bambini malati per portare un po’ di allegria, è, semplicemente, il “dottor Baloss”. Corrado Dellaferrera è nato il 3 settembre 1960 a Villafranca Piemonte e vive nella campagna di Savigliano.

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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

LA BANCA ALLE SPALLE Dal 1981 al 1998, Corrado Dellaferrera ha lavorato in banca: «Facevo fatica ad accettare certi ordini dei superiori, allora mi sono messo per conto mio, cercando di fare sempre gli interessi dei clienti. Ho avuto una fortissima crisi, rischiando l’esaurimento nervoso, quando i mercati internazionali sono crollati, dal 2000 al 2003 e perciò ho lasciato il lavoro in banca».

sorriso, o una stretta di mano, per fare felici gli altri!». C’è qualche incontro che non dimentica? «Ricordo Paola, piccolina e minuta. Aveva sette anni, ma fisicamente dimostrava tre anni. Da tre giorni piangeva, la nonna che l’assisteva in Ospedale non sapeva più cosa fare… Ho fatto qualche tentativo, affacciandomi alla porta della sua camera, con il naso rosso: ma Paoletta non reagiva, anche se non piangeva più. Al quinto tentativo, ci ho messo il cuore e ho lasciato un palloncino sul suo letto, senza aprire bocca. Sono ripassato più tardi, la nonna mi ha ringraziato e la piccolina mi ha sorriso».

E il lavoro da promotore come va? «A volte i risultati economici sono pessimi, ma i rapporti umani con i miei clienti sono ottimi. Certi miei colleghi, in questi tempi di crisi, si fanno i soldi: io no, perché non voglio “tirare dei bidoni” a nessuno». UNA PROPOSTA ORIGINALE Un giorno una sua cognata, Claudia, gli ha proposto, nel 2002, di fare il corso per diventare “medico clown”: «Quattro serate meravigliose, svoltesi a Savigliano». Chi è il “medico clown”? «È una persona normalissima, che deve dare molto agli altri, ma sa che dai bambini malati e dagli anziani dimenticati riceverà tantissimo!». Dove operate come “medici clown”? «A Savigliano i “medici clown” sono una novantina. Operiamo a Savigliano, ma non solo. Io sono anche il responsabile di un sottogruppo, siamo una decina di persone. La nostra Associazione si chiama “Nodo Comix”. Operiamo gratis, e se ci

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Perchè si chiama “dottor Baloss”? «Perché io sono un po’ birichino, e non dimentico le mie origini piemontesi».

testa o mal di pancia. Quello che di notte non ha dormito per il male… Occorre capire le situazioni e adeguarsi. Devi saper trovare una parola, un atteggiamento, un sorriso per regalare agli altri momenti di felicità».

DAVANTI AI BIMBI MALATI Cosa fa quando si trova davanti a un bimbo malato? «Le situazioni sono le più diverse. C’è il bimbo con l’ago piantato. Quello che ha mal di

Ci riesce sempre? «L’impegno l’ho metto tutto, non sono mai uscito sconfitto dalla malattia. La volontà di fare del bene prevale, e io parto sempre con tanto entusiasmo: a volte basta un

danno dei soldi, li destiniamo ad iniziative di solidarietà».

L’ANZIANA DIMENTICATA E con gli anziani? «Un giorno vado a trovare una signora, nella Casa di riposo di Savigliano: Maria, aveva 86 anni, era dritta come un fuso… abbiamo iniziato a parlare in piemontese, poi mi ha abbracciato forte forte. Dopo quattro mesi sono ritornato, lei mi ha visto e mi ha abbracciato, e mi ha fatto una confidenza: «Lo sa che lei, dottor Baloss, è la persona che ho visto di più in questi ultimi due mesi?». E le sono venute le lacrime agli occhi». Lei è credente? «Da quando ho iniziato a fare il “medico clown” e il capo Scout, il mio credo in Dio si è rafforzato. Oggi dialogo con una certa frequenza con il Signore, perché so che c’è. Nella vita, so che ci sono i dolori, insieme alle gioie». i


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O sservatorio P re z z i

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GASOLIO AGRICOLO

N.B. - Tali prezzi comprendono l’accisa di 0,093 euro/litro.

CEREALI FRUMENTO

ORZO LEGGERO

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Frum. Biscottiero Panificabile 76/78 um. 14% Nazionale p.s. 76/78

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Fonte dei dati: CCIAA, Sole 24 Ore – Elaborazione Coldiretti Cuneo.

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ˆ variazione al rialzo; ˇ variazione al ribasso; ‹ variazione stabile.


G I OVA N I I I M P R E S A

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“Made in”: produzione e competitività nella prospettiva post crisi

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roduzione e competitività nella prospettiva di tutelare il “Made In” sono stati i temi al centro del convegno promosso il 15 Novembre a Serralunga d’Alba, a cui hanno partecipato le principali categorie operanti sul territorio provinciale. Gli interventi dei relatori, partendo dall’analisi dell’attuale momento produttivo, hanno evidenziato la capacità di competere delle nostre aziende, ma soprattutto le criticità che le medesime incontrano nel crescere, svilupparsi e trovare una dimensione idonea a misurarsi col mercato. Il Direttore di Coldiretti Cuneo,

Bruno Rivarossa, intervenuto fra i relatori, ha spiegato che il “made in” non è soltanto

più sinonimo di sicurezza, di trasparenza, di tracciabilità, ma ormai un simbolo a difesa delle imprese agricole del cuneese, le quali si trovano a doversi difendere dalle problematiche della globalizzazione e da chi cerca di copiare il nostro prodotto. Anche Dario Perucca, delegato provinciale Giovani Impresa, che ha raccolto l’invito ed ha partecipato all’evento, riflette su come il progetto nazionale di Coldiretti “la filiera agricola tutta italiana”, firmata dagli agricoltori, consenta di far meglio percepire al consumatore il valore aggiunto del “made in Italy”, che il nostro

sistema impresa può esprimere nel contesto di competizione locale e mondiale. Il “made in”, alla fine, dovrà comunque riflettersi nel prezzo che spetta alle produzioni primarie, consapevoli del fatto che tutto ciò passa anche attraverso il rispetto di disciplinari e precise regole che le giovani imprese devono e sanno superare. La tradizione agricola, le specificità del territorio e la cultura del produrre bene vanno a braccetto con gli obiettivi di Coldiretti, che del “made in” e dell’etichettatura d’origine ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. m


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Il Corsivo del Coltivatore

All’aeroporto di Levaldigi un punto per i prodotti tipici

Ritorno in città

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l grande esodo dalla città verso la campagna sembra aver imboccato la via del ritorno. Secondo un articolo pubblicato nei giorni scorsi su “La Stampa” parecchi di coloro che, a partire dagli anni 80, hanno impresso una svolta rurale alla propria vita, trasferendosi con moglie, figli, armi e bagagli nelle periferie agricole, starebbero ripensando di tornare alle origini e, in qualche caso, lo avrebbero già fatto. Non rinnegano gli ideali alla base della scelta, la voglia di vivere in maggiore libertà, con più opportunità di starsene all’aria aperta. Lamentano, però, i disagi che questo comporta, la fatica di gestire una casa autonoma, di occuparsi direttamente del riscaldamento, del giardino, della spalatura della neve. Denunciano, poi – e si tratta, spesso di un elemento determinante – le spese connesse al trasferimento quotidiano, in auto, verso l’ufficio e il supermercato, il va e vieni per accompagnare i figli a scuola, al catechismo, ai corsi vari, in piscina, a mangiare la pizza con gli amici. “Ogni mese si tratta di centinaia di euro – ammette uno dei neorurali – che pesano come macigni su bilanci già asfittici per la crisi economica. Certo, ci sono lunghi momenti di piacevole benessere, coincidenti soprattutto con la bella stagione. Si deve tener conto, però, che in provincia di Cuneo il freddo e la neve caratterizzano oltre cinque mesi all’anno e che il senso di isolamento ha modo di farsi sentire”. Anche la passione per l’autoproduzione di frutta ed ortaggi incappa spesso in un senso di frustrazione. Resistono i frugalisti, quelli per cui un pomodoro coltivato in proprio non ha prezzo. Per gli altri, quelli che si fanno quattro conti, la delusione è forte quando si prende coscienza che tutto costa quasi il doppio rispetto al mercato, al negozio o al sistema della vendita diretta. E poi, chi si fida a lasciare qualche ora i ragazzini soli in casa il pomeriggio o, peggio ancora, la sera? Non è più protettiva l’atmosfera anonima del condominio, dell’alloggetto in città con tanti vicini pronti a farsi i fatti loro ed anche quelli degli altri? A questo punto il pensiero del ritorno dispiega il suo potere persuasivo e si fa strada il proposito di rinunciare al sogno che Toto Cotugno ha espresso nella sua canzone. “Voglio andare a vivere in campagna, voglio la rugiada che mi bagna. Voglio ritornare alla campagna, voglio zappar la terra e fare legna”. Ma, attenti – aggiungo io – meglio farsi prima quattro conti e verificare che lo spirito rurale che si avverte non sia soltanto frutto di improvvisazione o, peggio ancora, fenomeno legato alla moda. m Bastian Contrari

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allo scorso 18 novembre scorso le eccellenze del territorio sono diventate protagoniste anche nello scalo cuneese Levaldigi per permettere ai turisti di non lasciare la nostra Provincia senza un suo “ricordo”. “Buy Cuneo”, questo è il nome dato all’importante e nuova iniziativa che Coldiretti, insieme a Confartigianato e grazie all’attenta amministrazione dell’Aeroporto ha realizzato con grande impegno per promuovere e sponsorizzare ancora una volta il meglio delle nostre terre. Presso lo scalo è stato inaugurato il nuovo punto vendita, con le specialità di più di venti aziende appartenenti al circuito Fattoria Amica e Terramica, una speciale vetrina dei migliori prodotti della provincia di Cuneo, aperta, da ora, anche al resto del mondo. “Una bella collaborazione e sinergia tra modo agricolo e artigianale che siamo sicuri che favorirà un ritorno di immagine al sistema economico cuneese – dice Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo –. La ricca varietà di prodotti proposti dalle aziende, che vanno dai vini ai dolci, dalla pasta alle confetture rappresenta un buon biglietto da visita che promuove ancora una volta il Made in Cuneo”. m


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Direttive Ue su galline ovaiole: Coldiretti chiede l’intervento di Regione e Ministero

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n relazione all’adeguamento degli allevamenti delle galline ovaiole e all’applicazione delle nuove direttive comunitarie, considerati gli elevati costi di imposti dalla normativa, Coldiretti è intervenuta chiedendo alla Regione ed al Ministero provvedimenti economici specifici per aiutare gli allevamenti che intendono adeguarsi. Qualora questo intervento non dovesse essere concesso, secondo una stima dell’Organizzazione, il 50% degli allevamenti italiani non potranno conservare la dimensione minima e, di conseguenza, si corre il concreto rischio di chiusura. In ogni caso, i termini

di fornire gli impianti modificati secondo la normativa europea. “Il settore delle galline ovaiole è stato spesso dimenticato dalla politica agricola comunitaria, che ora impone adeguamenti, ove risulta impossibile farvi fronte direttamente – sottolinea il direttore di Coldiretti Cuneo, Bruno Rivarossa –. Anche queste imprese meritano di

di adeguamento, previsti dai Regolamenti comunitari al 1° gennaio 2012, non potranno essere rispettati da tutti, anche per l’oggettiva difficoltà da parte delle aziende costruttrici

essere accompagnate nei processi di ammodernamento al fine di mantenere sul territorio una produzione nazionale di uova a tutela del consumatore in termini di freschezza e genuinità del prodotto”. Sui prossimi numeri de Il Coltivatore Cuneese, terremo un aggiornamento sugli sviluppi della richiesta di Coldiretti. m


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Novità e orientamenti della politica agricola comunitaria (PAC)

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on riferimento al Regime di Pagamento Unico, la cosiddetta PAC, ed a seguito delle concertazioni tra gli stati membri a livello europeo emerge che nel 2011 si attueranno alcuni passaggi previsti dal reg.73/09. La novità principale è rappresentata dal fatto che ai sensi dell’art. 38 del citato regolamento, diventeranno ammissibili all’abbinamento ai titoli, anche le superfici investite a frutteto, a patate da consumo ed i vivai; nel 2011 quindi i possessori di titoli PAC potranno scegliere di attivare i loro diritti anche su terreni investiti a frutteto, patate o vivai. Agea ha poi fissato al 3,8% la percentuale di prelievo sui diritti all’aiuto 2010 per finanziare una parte degli aiuti specifici previsti all’articolo 68 del reg 73/09, nella fattispecie la trattenuta serve a sostenere l’aiuto per il pagamento dei premi assicurativi per le polizze sui raccolti e gli animali e l’aiuto per l’avvicendamento biennale delle colture nelle regioni del centro – sud. L’articolo 68 del reg 73/09, si ricorda, prevede un sostegno agli agricoltori che praticano specifici tipi di agricoltura, per il nostro paese sono previsti tra gli altri,

aiuti per vitelli nati da vacche nutrici, per l’allevamento di bovini da carne, per il miglioramento della qualità delle carni ovicaprine, e per il miglioramento della qualità del latte. Per quel che riguarda la modulazione cioè la trattenuta che viene effettuata sui pagamenti disaccoppiati per finanziare il 2° pilastro della PAC, cioè i piani di sviluppo rurale, per il 2010 era fissata al 8%, poi, come previsto dal reg. 73/09 passerà al 9% nel 2011, e al 10% nel 2012. La trattenuta viene applicata sugli importi superiori ai 5000€. Pee gli importi che superano i 300.000€ la percentuale di trattenuta è aumentata di 4 punti percentuali rispetto alle precedenti per cui nel 2010 per cui chi riceve più di 300.000€ di aiuti diretti si vedrà trattenuto il 13% del premio. Altro aspetto di novità è rappresentato dal fatto che Agea si appresta a restituire ai produttori gli importi trattenuti negli anni scorsi per alimentare alcuni aiuti accoppiati facenti capo all’articolo 69 del reg. CE 1782/03; l’entrata in vigore del reg 73/09 ha abolito il reg. 1782/03 e da qui la necessità di restituire ai produttori quanto trattenuto per alimentare il fondo facente capo

all’ex articolo 69. La trattenuta era effettuata sul valore dei titoli nei settori dei seminativi (8%), carni bovine (7%), carni ovicaprine (5%) e barbabietola da zucchero (8%); ora tali importi vengono quindi restituiti ai soggetti cui erano stati trattenuti distribuendoli sui titoli definitivi che gli stessi detengono in portafoglio nel 2010. La restituzione della trattenuta è quindi attribuita ai soggetti ai quali la stessa è stata applicata ed ai quali sia stato liquidato almeno un pagamento accoppiato art. 69 nei rispettivi settori. Non sarà restituito nessun importo nel caso in cui l’agricoltore, che ha subìto la trattenuta, sia deceduto, mentre può essere restituito a coloro i quali i titoli sono pervenuti per successione anticipata, trasformazione da ditta individuale in società o viceversa, per cambio di denominazione per fusione, per scissione e per trasformazione di forma societaria. Per quanto riguarda le modalità di assegnazione di tali importi, si ricorda che: - qualora il beneficiario possegga già titoli, l’importo sarà oggetto di distribuzione sui titoli già detenuto con relativo aumento

del valore degli stessi; - qualora il beneficiario non possegga più titoli ma abbia dichiarato ettari ammissibili, sarà assegnato un numero di titoli corrispondenti al numero di ettari ammissibili disponibili nel 2010; - qualora il beneficiario possegga solo titoli presi in affitto, verrà assegnato un numero di titoli ricavati dalla differenza tra la superficie disponibile nel 2010 e la corrispondente superficie relativa ai titoli affittati; - qualora il beneficiario non possegga superfici, verranno assegnati dei titoli “in deroga” che non necessiteranno di superficie per essere richiesti in pagamento. Nel medesimo caso e per i soli beneficiari della restituzione di somme provenienti dai settori carni bovine e/o ovicaprine, verranno assegnati titoli speciali. Compaiono i primi documenti relativi alla futura PAC (PAC post 2013); è stata infatti pubblicata dalla commissione europea la comunicazione “la politica agricola comune verso il 2020” ove si delineano le opzioni sulle quali imperniare la riforma della politica agricola europea. La strategia prospettata dalla commissione sarà oggetto di discussioni e osservazioni con l’obiettivo di pervenire verso la metà del 2011 alle prime proposte legislative formali. Le linee guida del documento sono quelle di rendere la PAC più verde, più equa, più efficiente e più efficace, la PAC non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini dell’UE in quanto


attualità consumatori e contribuenti, per cui è importante concepire una politica che sia più comprensibile per il grande pubblico e chiarisca i vantaggi collettivi offerti dagli agricoltori all’intera società. Uno degli aspetti di fondo è quello di rendere l’agricoltura europea competitiva dal punto di vista sia economico sia ambientale; a tal proposito sono stati identificati tre obiettivi principali: 1) produzione alimentare economicamente redditizia per garantire la fornitura di derrate alimentari sicure e in quantità sufficienti in un contesto di crescente domanda mondiale; 2) gestione sostenibile delle risorse naturali e azione a favore del clima; 3) mantenimento dell’equilibrio territoriale e della diversità delle zone rurali in quanto l’agricoltura resta un motore economico e sociale di grande importanza nelle zone rurali. Per realizzare questi obiettivi si ritiene necessario ridistribuire e rendere più mirato il sostegno,

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sulla base di criteri oggettivi ed equi, facilmente comprensibili per il contribuente e il sostegno dovrebbe essere maggiormente orientato verso gli agricoltori attivi. Si vuole giungere ad una distribuzione più equa dei fondi. Uno degli approcci possibili potrebbe consistere nel fornire un sostegno di base ai redditi, eventualmente uniforme per regione basato su nuovi criteri e con un massimale predefinito a cui potrebbero aggiungersi un pagamento ambientale obbligatorio annuale, per azioni supplementari (copertura vegetale, rotazione dei seminativi, pascolo permanente set-aside ecologico); un pagamento per vincoli naturali specifici e importi complementari versati tramite le misure di sviluppo rurale. Un obiettivo è quello di organizzare un regime di sostegno semplice e specifico per rafforzare la competitività delle piccole aziende, ridurre le formalità amministrative e contribuire alla vitalità delle zone

rurali; si sottolinea l’importanza delle vendite dirette e dei mercati locali, nonché sulle esigenze specifiche dei giovani agricoltori e di coloro che iniziano l’attività. La commissione prevede il mantenimento dell’attuale sistema a due pilastri - un primo pilastro che include i pagamenti diretti e le misure di mercato e un secondo pilastro, comprendente misure pluriennali di sviluppo rurale. Altro elemento nuovo è l’idea che il futuro sistema di pagamenti diretti non potrà essere basato su periodi di riferimento storici, ma dovrà essere legato a criteri oggettivi; gli aiuti diretti disaccoppiati dovranno fornire un livello di sostegno uniforme per tutti gli agricoltori in uno stato membro o in una regione e potrebbero essere basati su titoli trasferibili da attivare a fronte di terreni agricoli ed al rispetto di requisiti di condizionalità, che dovranno essere semplificati. Si propone poi l’introduzione di un tetto massimo di aiuti per azienda (“capping”), che tenga

15 però conto della intensità di manodopera. In alcune regioni e per produzioni specifiche potrà essere presa in considerazione la possibilità di continuare a mantenere aiuti accoppiati, all’interno di limiti specificati. Per i piccoli agricoltori viene proposto un sistema di sostegno semplificato, i cambiamenti dovrebbero andare di pari passo con una miglior definizione e orientamento del sostegno agli agricoltori attivi, la cattiva distribuzione degli aiuti basati su periodi di riferimento storici e lontani nel tempo ha originato sperequazioni nell’erogazione dei premi che hanno suscitato pesanti critiche da parte della corte dei conti. Permarrà la strategia dello sviluppo rurale, per cui il secondo pilastro continuerà a sostenere gli investimenti o i servizi resi all’ecosistema. In tale ambito le sovvenzioni saranno maggiormente centrate sulla competitività, l’innovazione, il cambiamento climatico e l’ambiente. m


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Direttiva nitrati: non è sempre colpa degli allevatori!

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ull’attuazione della direttiva nitrati è stata presentata dal vicecapogruppo della Lega Nord un’interrogazione parlamentare al Ministro Giancarlo Galan. È stato evidenziato come il percorso seguito finora non appaia soddisfacente per risolvere il problema del rapporto tra ambiente e zootecnia. In particolare, la designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola riguarda la particolarità idrogeologica e la dipendenza da un dato contesto economico, parametri rispetto ai quali deve essere svolta l’analisi di tutte le fonti di inquinamento: non solo, dunque, il carico agricolo e zootecnico, ma anche il trattamento delle acque reflue dei depuratori e la ricognizione

degli scarichi industriali. Si sta avvalorando, infatti, anche presso gli esperti, l’ipotesi che il carico zootecnico non costituisca un fattore determinante nell’inquinamento da nitrati per cui tale aspetto merita di essere approfondito sul piano tecnico. Nelle zone dove non c’è agricoltura, ma si registra una insufficiente depurazione delle acque reflue urbane o sono presenti insediamenti industriali l’inquinamento da nitrati è più

elevato rispetto alle aree rurali. È stato, pertanto evidenziato al Ministro come il problema dovrebbe essere affrontato in un’ottica complessiva di studio del territorio idrico sostituendo una valutazione fondata su modelli teorici, con l’effettiva verifica delle fonti puntuali e diffuse di inquinamento anche extra-agricole, con particolare riguardo alla depurazione delle acque reflue urbane, materia rispetto alla quale numerose sono le condanne per inadempimento adottate dall’Ue nei confronti del nostro Paese. II Ministro Galan ha risposto all’interrogazione dichiarando che, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il 29

aprile scorso, è stato approvato il Piano strategico nazionale sui nitrati, di grande rilievo, di grande importanza e che pone grandi vincoli per le nostre aziende. Secondo il Ministro, da allora, è cominciato un percorso, che ha portato una richiesta di deroga, volta ad ottenere un aumento al valore limite di 170 chilogrammi di azoto previsto dalla direttiva nitrati. Di rimando è stato fatto presente al Ministro Galan come la richiesta di deroga sia ritenuta da tutti uno strumento insufficiente, in quanto si tratta di agire per rideterminare i criteri che hanno portato alla definizione delle aree vulnerabili valutando la responsabilità di tutti i settori economici e non solo della zootecnia. m


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CO.AVI.P.: la direttiva nitrati non va neanche per il settore avicolo

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l Consorzio Avicolo Piemontese ha avanzato all’Assessore Regionale all’Agricoltura, la richiesta di adeguare i parametri previsti attualmente in essere in Piemonte. In applicazione infatti della Direttiva Comunitaria 91/676/CEE, attuata dall’Italia attraverso il Decreto legislativo dell’11 maggio 1999 n. 152 e con il successivo decreto ministeriale del 7 aprile 2006, la Regione Piemonte aveva delimitato le zone vulnerabili da nitrati predisponendo il proprio Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA), definendo regole e vincoli da rispettare per le aziende agricole. “CO.AVI.P., sulla base della posizione assunta dalla Giunta regionale del Veneto, regione

italiana tra le prime per importanza nelle produzioni avicole, chiede che vengano riesaminati i valori relativi alla produzione avicola da carne – commenta Gianluca Capetta presidente del Consorzio Avicolo Piemontese –. In Veneto, dopo aver acquisito, da molte imprese avicole, operanti sul territorio, un’idonea documentazione al fine di appurare la conclamata erroneità di taluni valori

relativamente a polli da carne e tacchini, la Giunta regionale ha deliberato un apposito decreto. In tale disposizione vengono riportati le quantità medie di effluente prodotto da polli da carne e tacchini, nonché i relativi valori di azoto, in relazione ai dati riscontrati con maggior frequenza negli allevamenti della stessa regione.” Per completezza si riportano i parametri inseriti nel decreto (vedi tabelle nella pagina a fianco). “Nei mesi scorsi inoltre la stessa Regione Lombardia, ha deliberato un’apposita disposizione secondo cui l’azienda può utilizzare i valori definiti ed approvati da altre regioni. Pertanto come Consorzio Avicolo Piemontese – conclude Capetta – stante

la necessità di una formale correzione dei parametri contenuti nell’attuale PUA, abbiamo chiesto che anche la Regione Piemonte modifichi al più presto i valori previsti, utilizzandone altre definiti da altre regioni, nello specifico la Regione Veneto.” Nei giorni scorsi è arrivata la replica della Regione Piemonte, la quale ha sottolineato di aver sollecitato più volte il Ministero per la revisione di tali parametri, previsti dallo stesso Decreto legislativo dell’11 maggio 1999 n. 152 e che nelle ultime settimane sono ripresi i lavori da parte di un gruppo tecnico interregionale. In particolare, per il settore avicolo, il tavolo tecnico intende adottare proprio i parametri stabiliti dalla Regione Veneto. m


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Protezione dei polli: precisazioni sulla legge

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ullo scorso numero avevamo dato una breve sintesi delle novità introdotte dal Decreto legislativo 27 settembre 2010, n. 181, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 5/11/2010, riguardante “Attuazione della direttiva 2007/43/CE che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne”, precisiamo quanto segue: ENTRATA IN VIGORE il Decreto legislativo è in vigore dal 20 novembre, vale a dire 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 5 novembre. Ma il ciclo di allevamento in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto e i due cicli successivi non sono soggetti all’applicazione del decreto medesimo.

TRONCATURA E CASTRAZIONE Per quanto riguarda gli interventi chirurgici, il Decreto legislativo recita testualmente che “Sono proibiti tutti gli interventi chirurgici, effettuati a fini diversi da quelli terapeutici o diagnostici, che recano danno

o perdita di una parte sensibile del corpo o alterazione della struttura ossea. La troncatura del becco può tuttavia essere autorizzata dall’Autorità Sanitaria competente per territorio una volta esaurite le altre misure volte a impedire plumofagia e cannibalismo. In tali casi, detta

operazione è effettuata, soltanto previo parere di un veterinario, da personale qualificato su pulcini di età inferiore a 10 giorni. Inoltre, l’Autorità Sanitaria competente per territorio può autorizzare la castrazione degli animali. La castrazione è effettuata soltanto con la supervisione di un veterinario e ad opera di personale specificamente formato”. Il Ministero della salute, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto legislativo, con una sua apposita disposizione, stabilirà i criteri generali per autorizzare gli interventi. m

Fiera del cappone di Morozzo

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all’11 al 13 dicembre si è svolta a Morozzo la “Fiera del Cappone”, tre giorni di festa con l’obiettivo, riuscito, di riportare quest’antica fiera all’attenzione del grande pubblico. Protagoniste le aziende del circuito fattoria Amica con i loro prodotti tipici e gli allevatori, premiati per i migliori esemplari presentati. Per le migliori coppie di capponi, il primo premio assoluto è andato a Bianca Teresa Bertolino; il primo premio è stato assegnato pari merito a: Giuseppe Aime, Carla Isoardi (due premi), Stefano Curetti; il secondo premio è andato, pari merito, a: Eraldo e Enrico Bramardo; Simone Curetti; Giuseppe Aime; Enrico Ravera; Bianca Teresa Bertolino. Per le migliori coppie gallo/gallina, il primo premio assoluto con medaglia d’oro mm. 24 è stato conferito a Oreste Manassero; il secondo premio con targa di merito è andato a Bianca Teresa Bertolino, il terzo premio con targa di merito è stato attribuito a Maria Assunta Gandolfo. m


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I mercati di Campagna Amica incontrano Scrittori in città

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etteratura e buona tavola è l’invito che Coldiretti ha rivolto ai cultori del gusto in occasione della 12a edizione di Scrittorincittà, tenutosi a Cuneo dal 18 al 21 novembre. La ricchezza del Cuneese, teatro oggi come nel passato di ispirazioni letterarie, è capace di offrire allo stesso tempo eccellenze uniche nei diversi ambiti culturali, artistici, gastronomici ed economici in una perfetta simbiosi tra

territorio e qualità. Giovedì 18 novembre in Piazza Foro Boario e sabato 20 novembre in Corso Francia, i Mercati di Campagna Amica hanno accolto gli scrittori, i giornalisti e i tanti ospiti della kermesse, offrendo loro un menu di prodotti genuini, gustosi e di stagione. Nell’ambito di Scrittorincittà, Coldiretti ha partecipato al Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo che è stato festeggiato venerdì 19 novembre con un aperitivo con i prodotti a KmØ al Circolo ‘I Caprissi. In questa occasione Delia Revelli – Responsabile Provinciale Donne Impresa – ha premiato la dott.sa Cinzia Leone, autrice del romanzo “Liberabile”. Un’iniziativa curiosa, quella proposta dalla Coldiretti volta coniugare due aspetti, solo apparentemente distinti tra loro, la letteratura e la tavola, individuando nel sapere il “giusto cibo” della mente che, così ben nutrita, è capace di scegliere il “cibo giusto” per il benessere della persona. m

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Agevolazioni per proprietà contadina, accolta la richiesta di Coldiretti

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l disegno di legge di stabilità – nuovo termine che definisce la legge finanziaria – approvato dalla Camera dei Deputati e ora al vaglio del Senato prevede, oltre al resto, la conferma a tempo indeterminato, delle agevolazioni previste per la formazione della piccola proprietà contadina (P.P.C.). Si tratta di un’agevolazione prevista dalla legge 604 del 1954 che ha operato continuativamente nel tempo, mediante proroghe. Coldiretti ha chiesto ed ottenuto dal Governo che l’agevolazione venga introdotta a regime e quindi sia duratura nel tempo. Mentre andiamo in stampa, anche a causa della crisi di governo, non siamo in condizione di affermare se il provvedimento sarà confermato anche dalla votazione alla Camera. Dobbiamo però evidenziare che la volontà politica del Governo è quella di accogliere la richiesta di Coldiretti. Sul prossimo numero, speriamo di poter dire che il provvedimento è diventato legge. m


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Vitivinicolo: normativa troppo complessa per le imprese

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l nuovo Decreto sul Piano dei Controlli, emanato in applicazione della Legge 61 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 2-11-2010 contiene minime semplificazioni, grazie all’introduzione dell’informatica e l’appoggio sui dati dello schedario, ma lascia irrisolti vecchi problemi, contenuti nel “vecchio” piano, anzi li amplifica. L’interpretazione italiana delle prescrizioni comunitarie sui controlli si conferma particolarmente burocratica, mentre altri Paesi della Comunità, per esempio la Germania, hanno adottato sistemi meno formali. È semplicemente

una bugia quella che si sente raccontare che questo sistema ce l’ha imposto la Comunità Europea: è vero solo che la CE ha prescritto controlli, ma non che debbano essere fatti come si legge sul

Decreto. È verosimile pensare che quelli che già c’erano, semmai meglio organizzati, potessero bastare. Sono state disattese le richieste della Coldiretti e la politica è rimasta sorda ai richiami di semplificazione ed alle concrete proposte migliorative avanzate dall’Organizzazione nelle sedi di confronto e sul territorio, quando si discuteva di riforma OCM, nuova legge sulle denominazioni (L.61) e, in ultimo, decreti applicativi. “Questo decreto – afferma Federico Vacca (foto a lato), presidente Zona Coldiretti di

Alba e vice presidente provinciale con delega al settore vitivinicolo – non soddisfa le nostre attese e, fatta salva l’introduzione dell’informatica è peggiorativo rispetto l’attuale piano dei controlli. È quasi inoffensivo verso gli scafati frodatori mentre complica all’inverosimile l’operatività delle aziende, specie quelle di piccole e medie dimensioni. Sono aggiunte ulteriori comunicazioni che prima non c’erano, quali le esportazioni e non solo più la data di imbottigliamento, ma anche quella di fine operazione. Il timore, che ha sempre


VA R I E esternato Coldiretti e che qui si ribadisce con forza, è che appesantendo ulteriormente il carico burocratico, già oggi insopportabile, le imprese si allontanino dalle Denominazioni d’Origine. Una cosa gravissima e che potrà solo ritorcersi contro l’economia del territorio e l’immagine del settore. Comprova questa preoccupazione il fiorire di vini non DOP e le parallele richieste della filiera italiana di non applicare il piano dei controlli ai vini IGP, evidentemente visti come ripiego”. Coldiretti, lasciando stare le considerazioni su “chi” controlla, elemento invece molto a cuore di altri, ha mantenuto ferma la sua posizione e fatto, tra l’altro, una chiara proposta: consentire ad ogni impresa (sia essa viticola, produttore di vino o imbottigliatore), di poter scegliere singolarmente “chi”, ossia il soggetto incaricato tra i vari autorizzati dal Ministero ed accreditati secondo le recenti disposizioni europee. Questo nella convinzione che così

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facendo, si assicura la giusta competizione che porta a migliorare l’efficacia e l’efficienza operativa degli stessi soggetti, a rivedere con più obiettività l’attuale sistema ed a superare le critiche legate ai principi di libera concorrenza che non sono

mancate. Altre rappresentanze non hanno sostenuto questa richiesta adducendo ragioni che lasciamo volentieri a loro spiegare. Nell’articolato del nuovo decreto, è anche sparito, con un colpo di coda all’ultimo, l’articolo relativo alla incompatibilità tra chi

effettua i controlli e chi svolge servizi. Una “svista” che non è segno di serietà e garanzia e che non mancherà di alimentare il sospetto; diversamente dal passato l’attività di controllo è oggi delegata anche alle società private. m

Chi dorme come... un ghiro?

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n questi giorni, Coldiretti, con una lettera inviata alla presidente Gianna Gancia, ha fatto nuovamente rilevare la più volte denunciata problematica dei danni causati da una specie di ghiro, in particolare sui noccioleti. Coldiretti in più occasioni ha sollecitato gli Enti preposti ad assumere provvedimenti urgenti tendenti a contenere la crescita della specie. Ad oggi, la problematica dei ghiri e dei loro incroci, soprattutto nelle zone dell’Alta Langa, ove è molto intensa la coltivazione dei noccioleti, desta non poche preoccupazioni in quanto, come

risulta dai danni peritati, questi raggiungono livelli inaccettabili. La lettera di risposta dell’Amministrazione Provinciale manifesta una generica volontà di testare prodotti repellenti naturali, di limitare o impedire la penetrazione dei ghiri nei corileti, creando zone di rispetto tra i noccioleti e i boschi limitrofi, l’effettuazione di un trappolaggio con sistemi specifici, nonché la richiesta di un intervento diretto della Comunità Montana Alta Langa pari a 5.000€, nonché di 1.000e per gli ATC 3-4-5 (Ambito Territoriale di Caccia). Coldiretti evidenzia che si sta

brancolando nel buio, con un rimpallo di responsabilità non più ammissibile. Serve un’azione forte e coordinata che consenta di uscire dalla difficile situazione. La Federazione ritiene che l’Amministrazione Provinciale debba puntare ad uno studio autorevole per ottenere dagli Enti nazionali preposti autorizzazioni specifiche al contenimento. Lo studio va reso noto al più presto e condiviso con coloro che sinora hanno subito danni pagando di tasca loro. Ma soprattutto bisogna smetterla con le parole e le promesse ed agire con concretezza. m


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VITIVINICOLO

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Dichiarazione raccolta uve e produzione vino 2010

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a dichiarazione per la raccolta uve e la produzione di vino nel 2010 scade il 15 gennaio 2011, ma chi ha ceduto le uve deve inviare il mod. F1 (F2 per i soci conferenti “totali” delle cooperative), almeno 6 giorni prima della scadenza all’acquirente. Occorre fare attenzione alla rivendicazione delle uve atte a originare vini a DOC e DOCG che ancora per quest’anno (in Piemonte) deve essere effettuata sulla base dell’albo vigneti, ma in coerenza con lo schedario/ fascicolo del produttore, particella per particella. Attenzione anche a quanto indicato sui verbali dei soggetti controllori, specie quando sono rilevate riduzioni di superficie. In caso di disallineamenti e fatte

pubblicazione di un Decreto che stabilisce meglio gli ambiti di tolleranza per le misurazioni della superficie vitata, oggetto di non poche considerazioni e contraddizioni. A partire dal 2011, una volta terminato l’allineamento albo-schedario resterà solo quest’ultimo e la dichiarazione annuale e la rivendicazione delle uve a DOC/G saranno unificate. Il Piemonte ha confermato l’impiego per la presentazione delle dichiarazioni vitivinicole del proprio sistema informatico. salve controdeduzioni da farsi nel breve, occorre effettuare la rivendicazione sulla base della superficie ridotta e provvedere nei 90 gg. a correggere i dati. È attesa per questi giorni la

Istruzioni per la dichiarazione vitivinicola (idem 2009) Soggetti obbligati ed esoneri Sono tenute alla presentazione della dichiarazione vitivinicola le

persone fisiche o giuridiche o le loro associazioni che producono uve da vino o commercializzano o ottengono prodotti vinicoli. Raccolta uve Sono esonerati i viticoltori la cui produzione è destinata ad essere consumata come tale (uva da mensa), o essiccata. Sono altresì esentati i conduttori di aziende aventi meno di 10 are di vigneto se il raccolto non sarà immesso in commercio sotto qualsiasi forma. Coloro che invece cedono le uve devono presentare la dichiarazione entro il 15 gennaio 2011 e trasmettere i dati delle partite cedute tramite F1 (F2 per le la cessione della totalità del raccolto alle cooperative), ai destinatari, eccetto i privati consumatori.


VA R I E Produzione vino Sono tenuti a presentare questa dichiarazione entro il 15 gennaio 2011 coloro che hanno prodotto vino, anche se lo stesso è ceduto prima del 30 novembre, e coloro che alla data del 30\11 detengono prodotti diversi dal vino (uve, mosti), compresi quelli destinati ad utilizzazioni diverse come succhi d’uva o altro. Sono esonerati i soggetti di cui al punto precedente e coloro che ottengono meno di 10 Hl di vino, destinato ad essere interamente autoconsumato. Modalità di presentazione e scadenza La dichiarazione è presentata esclusivamente in forma telematica entro il 15 gennaio 2011, non essendo più ammessa la compilazione manuale. All’atto della presentazione della dichiarazione è necessario assicurare una congruenza tra la superficie ivi riportata, il “fascicolo aziendale” e l’albo dei vigneti. Ai produttori si chiede conseguentemente di verificare,

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prima di presentarsi negli uffici, quali siano nuovi impianti, estirpazioni, acquisti, affitti di vigneti avvenuti rispetto alla precedente campagna. Occorre prestare attenzione ai dati da dichiarare, in particolare ai quantitativi di uve e di vini prodotti, separatamente per

le varie DOC/G e tipologie, nonché i riferimenti dei destinatari. Si invitano i produttori a presentarsi presso gli sportelli Coldiretti-Centri di Assistenza Agricola per predisporre la dichiarazione nelle sue varie forme: raccolta

23 e vendita delle uve – di raccolta e conferimento uve a cantine sociali – raccolta e vinificazione-acquisto prodotti e vinificazione. A seconda delle esigenze le imprese possono scegliere assistenze più specializzate, anche su appuntamento. m

Un aiuto ai bimbi del Congo

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pett.le Redazione de Il Coltivatore Cuneese, avendo notato come già in passato la Coldiretti si è distinta per interesse ed impegno nel sostenere l’encomiabile opera delle suore Giuseppine in Africa, ci permettiamo di scrivere per rendere nota un’ulteriore iniziativa a supporto delle suore di San Giuseppe e dei bambini da esse accolti presso la scuola di Salembao, in Congo. In vista del prossimo Natale abbiamo pensato ad un’iniziativa che portasse un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno. Per questo

motivo abbiamo organizzato una raccolta fondi, che durerà fino al 31 gennaio 2011, volta ad essere un sostegno economico al lavoro che le suore di San Giuseppe di Cuneo stanno portando avanti presso la comunità di Salembao. Dopo la costruzione di una scuola materna per togliere dalla strada i bambini più bisognosi, le suore cuneesi si stanno ora impegnando per implementare la struttura. Si rende infatti necessaria, per rendere pienamente operativa la scuola, la creazione di un piccolo salone polivalente e la costruzione

di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, riserva di acqua potabile. Tutti coloro che desiderassero aiutarci in questa iniziativa, potranno dare il loro contributo facendo una piccola donazione sul conto corrente già attivo, intestato: A.V.I.S. Peveragno; IBAN: IT78E0839746610000040121972; BIC: ICRAITMMB10. È molto importante, all’atto della donazione, specificare che tale somma viene devoluta alla Scuola Salembao Congo”. I ragazzi della Consulta Giovani di Peveragno


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Programma incontri aggiornamento e formazione settore vitivinicolo

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resentiamo ai produttori vitivinicoli il programma per la stagione dei corsi che Coldiretti, tramite l’INIPA organizza nel periodo invernale, quando il riposo vegetativo consente di dedicare un po’ di tempo per aggiornare ed approfondire tematiche importanti per l’attività imprenditoriale. La partecipazione è gratuita, ma per ragioni organizzative e logistiche è necessaria l’adesione preventiva, secondo le modalità che indichiamo più sotto. Il periodo di svolgimento è

previsto per gennaio-febbraio 2011. In relazione alle adesioni che perverranno si decideranno le sedi di svolgimento e si fisserà il calendario degli incontri, che verrà comunicato agli interessati.

FLAVESCENZA DORATA e AUTOCONTROLLO CON IL MONITORAGGIO AZIENDALE Due incontri serali per conoscere lo stato dell’arte sull’evoluzione della malattia, sulle ultime conoscenze e per imparare, in

modo pratico ad effettuare – “fai da te” – il monitoraggio dello scafoideo, l’insetto responsabile della sua diffusione. Attraverso il monitoraggio aziendale, effettuato con l’ausilio di semplici trappole cromo tattiche (carta gialla adesiva che attrae e cattura gli insetti ) e con facili metodologie di verifica e conteggio, si riuscirà a prevenire gli attacchi della Flavescenza dorata in modo ancora più efficace ed ecocompatibile. Il monitoraggio dello scafoideo è la base di partenza per determinare epoca e, soprattutto, numero


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degli interventi. Infatti, laddove negli anni si dimostrerà una presenza minima dell’insetto, potranno essere concesse deroghe per ridurre il numero dei trattamenti obbligatori. Gli incontri sono organizzati con la supervisione del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte. LA PRODUZIONE DEL VINO SECONDO LE REGOLE COMUNITARIE, NAZIONALI E DEI DISCIPLINARI DOP Breve corso di due serate dedicato all’aggiornamento per conoscere le novità introdotte dalla riforma della legge sulle Denominazioni d’Origine ( Decreto Legislativo n° 61 ), dall’emanazione dei decreti applicativi ad essa successivi come piano controlli, schedario, consorzi, ecc, e dalle recenti modifiche ai disciplinari di produzione dei vini a DOC/ DOCG.

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Le nuove emanazioni normative devono applicarsi nel contesto più generale della legislazione comunitaria

e impattano sulle scelte aziendali in fase di vendemmia o in cantina, documentazioni e registri, etichette e vendita

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sia interna che all’estero. Gli aggiornamenti, pertanto, faranno riferimento anche a questi temi. m

Se siete interessati, potete compilare il modulo di adesione pubblicato su Il Coltivatore Cuneese numero 17 (inserto pag. VIII) e consegnarlo al vostro ufficio Zona Coldiretti oppure trasmetterlo con e – mail alla segreteria INIPA formazione.cn@coldiretti.it o al numero fax 0171447300. Nel caso in cui non aveste il modulo, potrete rivolgervi direttamente agli Uffici di Zona di appartenenza.


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GAL: Aperti i bandi per la costituzione di filiere produttive GAL LANGHE E ROERO Il gruppo di azione locale gal Langhe e Roero ha attivato il bando per la costituzione di filiere produttive ed il conseguente finanziamento delle attività previste dalle filiere stesse. Le misure interessate dal bando come previsto dal PSR 2007-2013 sono: Misura 121, Misura 123 az.3, Misura 312 az.1, Misura 312 az.2. Le filiere finanziabili sono le seguenti: a) Filiera ortofrutticola e dei frutti a guscio con riguardo alla produzione, trasformazione, distribuzione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti. b) Filiera della nocciola Piemonte IGP, con riguardo alla produzione, trasformazione, distribuzione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti. c) Filiera vitivinicola, limitatamente alle produzioni dei seguenti vini DOC: Langhe Dolcetto e Dolcetto d’Alba limitatamente ai vigneti di montagna1, Pelaverga2, Alta Langa3; Nascetta DOC qualora la denominazione venga autorizzata nei termini di scadenza del bando. d) Filiera lattiero-casearia, con riguardo alla produzione, trasformazione, distribuzione e confezionamento di latte vaccino, caprino, ovino, equino da commercializzare fresco o trasformato per la produzione di formaggi “in purezza”, misti o di prodotti derivati. e) Filiera dei cereali autoctoni quali: • Mais, esclusivamente per le varietà cosiddette “tradizionali”e non ibridi; • Grano tenero; • Farro. f) Filiera del miele. g) Filiera della patata con riguardo alla produzione, trasformazione, distribuzione, confezionamento e commercializzazione del prodotto, limitatamente alle produzioni realizzate con i metodi dell’agricoltura biologica, integrata, e che abbiano implementato il sistema di rintracciabilità ai sensi del Regolamento CE 178/2002.

h) Filiera della carne bovina, suina, ovina e caprina, anche trasformata nell’ambito di preparazioni gastronomiche artigianali. i) Filiera dei salumi. j) Filiera di lavorazione delle erbe officinali, limitatamente alla produzione, trasformazione e commercializzazione. Non sono ammesse le essenze e gli olii essenziali (non compresi nell’Allegato I del Trattato), limitatamente alle Misure 121 e 123.3. k) Filiera artigianale inerente i seguenti prodotti: • Lavorazione della pietra di Langa, limitatamente alle microimprese che si caratterizzano perproduzioni di artigianato tipico-artistico di qualità e arredo urbano (panchine, fontane, ecc…). Si precisa che non sono ammissibili investimenti in attività estrattiva e di prima lavorazione grezza e per utilizzo in campo edile o pavimentazione. • Legno di castagno, in relazione a produzioni di artigianato tipico-artistico e di qualità, arredamento, paleria, utilizzo in campo edile (architravi, balconate, …) • Gessi del Roero, in riferimento a produzioni di artigianato tipico-artistico e di qualità utilizzati prevalentemente nelle ristrutturazioni e/o recuperi edilizi (solai di gesso con lavorazioni in rilievo, stemmi, decorazioni, …). Area di applicazione Gli investimenti ammessi a finanziamento devono essere localizzati sul territorio del G.A.L. Langhe Roero Leader e segnatamente nei seguenti Comuni: Albaretto della Torre, Arguello, Baldissero d’Alba, Barbaresco, Barolo, Belvedere Langhe, Benevello, Bergolo, Bonvicino, Borgomale, Bosia, Bossolasco, Camerana, Camo, Castelletto Uzzone, Castellinaldo, Castiglione Falletto, Castiglione Tinella, Castino, Ceresole d’Alba, Cerretto Langhe, Cissone, Cortemilia, Cossano Belbo, Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Gottasecca, Govone, Grinzane Cavour, Igliano, La Morra, Lequio Berria, Levice, Magliano Alfieri, Mango, Mombarcaro, Monchiero, Monesiglio, Monforte d’Alba, Montaldo Roero, Montelupo Albese, Monteu Roero, Murazzano, Neive, Neviglie, Niella Belbo, Novello, Paroldo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Prunetto, Rocchetta Belbo, Roddino, Rodello, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Santo Stefano Roero, Serralunga d’Alba, Serravalle Langhe, Sinio, Somano, Torre Bormida, Treiso, Trezzo Tinella, Verduno, Vezza d’Alba; inoltre rientra parte del territorio di Alba nei territori: Frazione Como per i Fogli di Mappa n° 57 – 63 – 62 – 56 – 55 – 58, Frazione San Rocco Seno d’Elvio per i Fogli di Mappa n° 69 – 40 – 52 – 59 – 60 – 70, Frazione San Rocco Cherasca: per i Fogli di Mappa n° 64 – 65, Località Biglini per i Fogli di Mappa n° 9 – 10 – 6 – 7, Frazione Santa Rosalia per i Fogli di Mappa n° 44 – 43 – 46, Frazione Scaparone per il Foglio di Mappa n° 8, Località Serre per i Fogli di Mappa n° 53 – 54 – 52 – 58, Frazione Gallo: Fogli di Mappa n° 31 – 30 – 29 – 28, MISURA 121 “AMMODERNAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE” Beneficiari della misura sono gli imprenditori agricoli professionali titolari di aziende agricole, in forma singola o in forma associata, che operano nell’ambito delle filiere:


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a) Filiera ortofrutticola e dei frutti a guscio. b) Filiera della nocciola Piemonte IGP. c) Filiera vitivinicola, limitatamente alle produzioni dei seguenti vini DOC: Langhe Dolcetto e Dolcetto d’Alba limitatamente ai vigneti di montagna6, Pelaverga7, Alta Langa8; Nascetta DOC qualora la denominazione venga autorizzata nei termini di scadenza del bando. d) Filiera lattiero-casearia. e) Filiera dei cereali autoctoni quali: • Mais, esclusivamente per le varietà cosiddette “tradizionali”9 e non ibridi; • Grano tenero; • Farro. f) Filiera del miele. g) Filiera della patata, limitatamente alle produzioni realizzate con i metodi dell’agricoltura biologica, integrata, e che abbiano implementato il sistema di rintracciabilità ai sensi del Regolamento CE 178/2002. h) Filiera della carne bovina, suina, ovina e caprina, anche trasformata nell’ambito di preparazioni gastronomiche artigianali. i) Filiera dei salumi. j) Filiera di lavorazione delle erbe officinali, limitatamente alla produzione, trasformazione e commercializzazione. Non sono ammesse le essenze e gli olii essenziali. Per “aziende agricole”, si intendono entità a carattere professionistico ed imprenditoriale che producono per la commercializzazione Spese ammissibili - Spese di natura fondiaria (sistemazioni idraulico-agrarie, impianti irrigui …) limitatamente ad opere immediatamente operativi nell’ambito degli obiettivi dell’accordo di filiera (es. recinzioni pascoli, impianti irrigui etc…). non sono ammissibili nell’accordo di filiera opere di natura fondiaria che non garantiscano un’immediata redditività aziendale quantificabile (es. impianti di nuove colture, viabilità aziendale, …). - realizzazione di opere di natura edilizia, limitatamente finalizzate alla costruzione, ristrutturazione e/o riattamento di fabbricati rurali esistenti con destinazione d’uso finalizzata allo sviluppo del prodotto di filiera, nella misura massima del 30% del valore totale dell’investimento; - acquisto di attrezzature fisse e macchinari; - acquisto di strumentazioni di controllo e di apparecchiature informatiche e dei relativi programmi, particolarmente se inseriti in interventi relativi al controllo della qualità dei prodotti. Gli investimenti immateriali direttamente connessi agli investimenti materiali (spese di certificazione o iscrizione/registrazione, spese per consulenze, studi di fattibilità, spese per acquisizione di licenze e brevetti, spese di progettazione, spese generali e tecniche, sono ammissibili nella misura massima del 12% sull’investimento totale. Per quanto riguarda i veicoli stradali è ammesso esclusivamente l’acquisto di: - veicoli specificamente attrezzati (autoveicoli refrigerati, autoveicoli attrezzati a negozio e simili); furgoni con caratteristiche non di lusso, con carrozzeria furgonata metallica chiusa non finestrata e con massimo tre posti; - autocarri cassonati con caratteristiche non di lusso, con massimo tre posti e con portata minima di 1500 Kg. È ammesso l’acquisto dei suddetti veicoli stradali, sempreché tale spesa non incida sul totale spesa ammessa (di ogni singola domanda di aiuto) in percentuale superiore al 20%. Non è ammissibile l’acquisto di macchine finalizzate semplicemente

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a sostituire macchine esistenti senza aumentare la capacità di produzione di oltre il 25%. o senza modificare sostanzialmente la natura della produzione o della tecnologia utilizzata. Spese non ammissibili acquisto di: a) terreni, fabbricati e strutture esistenti; b) macchinari e attrezzature usati; c) macchinari e attrezzature omologhi, per funzioni ed uso, a quelli già in dotazione all’azienda, che rappresentino il semplice rinnovo dell’ordinaria dotazione aziendale d) veicoli stradali, tranne nel caso in cui rientrino nelle deroghe ed eccezioni precedenti e) capi di bestiame e piante, f) trattrici agricole e mietitrebbiatrici; g) minuterie ed utensili di uso comune; h) arredi per ufficio; i) scorte di materie prime, semilavorati e beni di consumo; j) IVA. La spesa minima ammissibile è pari a: €5.000,00 per singolo intervento, spesa massima ammissibile è pari a: €150.000,00. Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale variabile dal 60% al 25% a seconda del tipo di investimento secondo i criteri sottoriportati (vedi tab. a piè pagina 28). MISURA 123 AZIONE 3 ACCRESCIMENTO DEL VALORE AGGIUNTO DEI PRODOTTI AGRICOLI, SVILUPPO DELLE MICROIMPRESE DI TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI Sono beneficiari del presente bando le microimprese singole e associate, iscritte al “registro delle imprese”. Si definisce “microimpresa” l’impresa che ha meno di 10 occupati e ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. Le microimprese beneficiarie devono fare parte delle medesime filiere produttive relative alla isura 121: Sono ammissibili a contributo: a) acquisto di impianti, macchinari, strumenti, attrezzature (incluso hardware), arredi limitatamente all’allestimento dei punti vendita. I beni acquistati devono essere nuovi e privi di vincoli o ipoteche; b) acquisto e realizzazione di software; c) adeguamenti strutturali di modesta entità, strettamente finalizzati all’installazione degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature (continua a pagina 28)


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di cui al punto precedente, nella misura del 30% dell’investimento totale. d) Per quanto riguarda i veicoli stradali, è ammesso esclusivamente l’acquisto di veicoli specializzati per il trasporto di prodotto semilavorato o finito dallo stabilimento di trasformazione e commercializzazione alle imprese di distribuzione, purché si tratti di veicoli direttamente ed esclusivamente destinati al trasporto di tali prodotti, la spesa per i veicoli è ammessa in percentuale non superiore al 20%. e) La creazione e allestimento di spazi destinati alla vendita di prodotti agricoli con l’obbligo di realizzare altri investimenti produttivi almeno di pari importo. f) Consulenze specialistiche e spese generali e tecniche (acquisto di brevetti e licenze e knowhow, spese di progettazione, direzione lavori e simili) per un ammontare non superiore al 12% dell’importo degli investimenti materiali a cui tali spese sono riferite. Gli investimenti per la produzione di energia e per il risparmio energetico sono consentiti solo se finalizzati all’autoconsumo e per una potenza complessiva di 1 MWh per sito produttivo. Tali investimenti non potranno superare il 50% della spesa ammessa. Non sono ammissibili a contributo: a) spese notarili, IVA, tasse e altre imposte; b) acquisto di fabbricati; c) qualsiasi tipo di demolizione, rimozione o smontaggio di opere (comprese le strutture in amianto), manufatti, impianti esistenti ad eccezione delle aperture in breccia; d) opere provvisorie non direttamente connesse all’esecuzione del progetto; e) acquisto di veicoli non specializzati, di motrici di trasporto; f) arredi da ufficio; g) acquisto di imballaggi, cassoni, contenitori, barriques ecc. anche se ammortizzabili; h) acquisto di attrezzature ammortizzate in un anno e materiali di consumo; i) investimenti immateriali, diversi da quelli previsti al precedente art. 22, comma 1, punto f); j) indennità versate dai beneficiari a terzi per espropri, frutti pendenti ecc. k) manutenzione di attrezzature e di macchinari; l) acquisto ed installazione di attrezzature, macchinari ed impianti usati; m) interventi di mero abbellimento compreso l’allestimento di giardini, spazi verdi; n) noleggio di attrezzature e investimenti finanziati con leasing; o) investimenti finalizzati alla mera commercializzazione realizzati da beneficiari che svolgono esclusivamente tale attività (acquisto, deposito e vendita dei prodotti); p) interventi di mera sostituzione che non comportino miglioramenti tecnologici e funzionali; q) investimenti destinati ad adeguamenti a normative cogenti i cui termini di regolarizzazione risultino scaduti; Fascia altimetrica

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Richiedenti giovani

r) iniziative volte a sostenere progetti di promozione e ricerca; s) spese di gestione; t) investimenti realizzati direttamente dal beneficiario (lavori in economia). Per la filiera del miele non è ammissibile l’acquisto di arnie e di materiale da nomadismo. Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa. Per gli investimenti ammessi a contributo non possono essere richiesti e ottenuti altri aiuti pubblici. La spesa minima ammissibile è pari a: €10.000,00, la spesa massima ammissibile è pari a: €200.000,00. Per quel che riguarda la misura 312 azione 1 occorre riferirsi agli uffici Coldiretti o al GAL. Le domande di contributo possono essere presentate fino al 9 febbraio 2011.

GAL TERRE OCCITANE Il gruppo di azione locale (GAL) Terre Occitane ha attivato il bando per la costituzione di filiere produttive ed il conseguente finanziamento delle attività previste dalle filiere stesse. Le misure che verranno finanziate sono: - 121 – Ammodernamento delle aziende agricole; - 123.3 – Sviluppo delle microimprese e commercializzazione dei prodotti agricoli; - 312.1 – Sostegno allo sviluppo di microimprese. Le filiere finanziabili sono le seguenti: • Filiera carne • Filiera lattiero-casearia • Filiera orto-frutta • Filiera salutistica da prodotti dell’alveare e erbe officinali • Filiera vitivinicola • Filiera cereali e derivati • Area di applicazione. Gli investimenti ammessi a finanziamento devono essere localizzati sul territorio del G.A.L. e segnatamente nei seguenti Comuni: Acceglio, Crissolo, Monterosso, Grana, Roccasparvera, Aisone, Demonte, Oncino, Rossana, Argentera, Elva, Ostana, Sambuco, Bellino, Envie, Paesana, Sampeyre, Bernezzo, Frassino, Pagno, San Damiano Macra, Brondello, Gaiola, Piasco, Sanfront, Brossasco, Gambasca, Pietraporzio, Stroppo, Canosio, Isasca, Pontechianale, Valgrana, Cartignano, Macra, Pradleves, Valloriate, Casteldefino, Marmora, Prazzo, Valmala, Castellar, Martiniana Po, Revello, Venasca, Castelmagno, Melle, Rifreddo, Vignolo, Celle di Macra, Moiola, Rittana, Villar San Costanzo, Cervasca, Montemale, Roccabruna, Vinadio, Costigliole di Saluzzo. Altri comuni interessati solo parzialmente sono: Bagnolo Piemonte, Barge, Verzuolo, Dronero, Caraglio, Borgo San Dalmazzo. Relativamente alla misura 121 sono beneficiari gli imprenditori agricoli professionali titolari di aziende agricole, in forma singola o in forma associata, che operano nell’ambito delle filiere ammissibili. Altri richiedenti


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Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di spesa, alle condizioni di seguito precisate: - acquisto di attrezzature fisse e macchinari; - acquisto di strumentazioni di controllo e di apparecchiature informatiche e dei relativi programmi, particolarmente se inseriti in interventi relativi al controllo della qualità dei prodotti; - realizzazione di opere di natura edilizia, esclusivamente finalizzate alla ristrutturazione e/o riattamento di fabbricati rurali esistenti, nella misura massima del 25% sull’investimento totale; - realizzazione di opere di natura fondiaria (sistemazioni idraulicoagrarie, impianti irrigui, drenaggi, viabilità aziendale, spianamenti, terrazzamenti e simili); - investimenti immateriali direttamente connessi agli investimenti materiali (spese di certificazione o iscrizione/registrazione, spese per consulenze, studi di fattibilità, spese per acquisizione di licenze e brevetti, spese di progettazione, spese generali e tecniche, con le modalità ed i limiti indicati nel Programma di Sviluppo Rurale e nelle Istruzioni per l’applicazione del prezzario regionale), nella misura massima del 12% sull’investimento totale. Per quanto riguarda le opere di natura edilizia, l’eventuale ristrutturazione di immobili esistenti per la realizzazione di capannoni per il ricovero di scorte e/o macchine e/o attrezzi è ammissibile a contributo solamente se: si tratta di opere necessarie a supporto di altri investimenti di carattere produttivo che permettano di ottenere un miglioramento del rendimento generale della azienda agricola o l’intervento di ristrutturazione/adeguamento prevede anche la realizzazione di impianti di utilizzazione dell’energia solare (pannelli fotovoltaici e/o termici. Per quanto riguarda i veicoli stradali, è ammesso esclusivamente l’acquisto di: - veicoli specificamente attrezzati (autoveicoli refrigerati, autoveicoli attrezzati a negozio e simili); - furgoni con caratteristiche non di lusso, con carrozzeria furgonata metallica chiusa non finestrata e con massimo tre posti; - autocarri cassonati con caratteristiche non di lusso, con massimo tre posti e con portata minima di 1500 Kg, l’acquisto di veicoli stradali è comunque ammissibile esclusivamente qualora l’orientamento produttivo aziendale lo richieda e deve essere dimensionato alle esigenze aziendali e del progetto di filiera. Per l’acquisto di macchine ed attrezzature mobili (compresi i veicoli stradali) la spesa massima che può essere ammessa è fissata nei limiti seguenti: - massimo 60.000 euro in totale per ogni domanda di sostegno; - massimo 100.000 euro in totale per il periodo 2007-2013 (vedi tabella a piè pagina). Per ogni domanda di contributo la spesa minima ammissibile è pari ad €8.000,00 mentre la spesa massima ammissibile è pari ad €100.000,00. Non sono ammissibili a contributo: - acquisto di fabbricati e strutture esistenti; Fascia altimetrica

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- macchinari e attrezzature usati; - esecuzione di interventi di sostituzione; - veicoli stradali, tranne nel caso in cui rientrino nelle deroghe ed eccezioni; - capi di bestiame e piante; - trattrici agricole e mietitrebbiatrici; - minuterie ed utensili di uso comune; - arredi per ufficio; - scorte di materie prime, semilavorati e beni di consumo. - IVA. Per quanto riguarda la misura 123 az.3 – accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli, sono beneficiari le microimprese singole e associate operanti nelle seguenti filiere produttive: • Filiera carne • Filiera lattiero-casearia • Filiera orto-frutta • Filiera salutistica da prodotti dell’alveare e erbe officinali • Filiera vitivinicola. Spese ammissibili: - acquisto di impianti, macchinari, strumenti, attrezzature; - acquisto di arredi, limitatamente a quelli occorrenti all’allestimento di eventuali punti vendita; - adeguamenti strutturali di modesta entità, strettamente finalizzati all’installazione degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature di cui al punto precedente, nella misura massima del 25% dell’investimento totale; - acquisto di veicoli specializzati per il trasporto di prodotto semilavorato o finito dallo stabilimento di trasformazione e commercializzazione alle imprese di distribuzione, purché si tratti di veicoli direttamente ed esclusivamente destinati al trasporto di tali prodotti, semprechè tale spesa non incida sul totale spesa ammessa in percentuale superiore al 20% del singolo progetto inserito nella filiera; - creazione e allestimento di spazi destinati alla vendita di prodotti agricoli provenienti esclusivamente dalla trasformazione della propria azienda con l’obbligo di realizzare altri investimenti produttivi almeno di pari importo; - consulenze specialistiche e spese generali e tecniche (acquisto di brevetti e licenze e know-how, spese di progettazione, direzione lavori e simili) per un ammontare non superiore al 12% dell’importo degli investimenti materiali a cui tali spese sono riferite. Tutti i beni acquistati devono essere nuovi e privi di vincoli o ipoteche e sulle relative fatture dovrà essere indicato con chiarezza l’oggetto dell’acquisto e, in funzione della tipologia del bene, il numero seriale o di matricola. Gli investimenti per la produzione di energia e per il risparmio energetico sono consentiti solo se finalizzati all’autoconsumo e per una potenza complessiva di 1 MWh per sito produttivo. Tali investimenti non potranno superare il 50% della spesa ammessa. (continua a pagina 32)

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Polizza vita e previdenza complementare: le proposte Agrisicura per il domani

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grisicura, in collaborazione con FATA VITA S.p.A. si propone come partner di fiducia per affrontare le sfide che riguardano la previdenza e la tutela della qualità della vita con polizze specifiche a seconda delle esigenze e delle necessità di ognuno. È possibile infatti accedere ad un’ampia gamma di prodotti assicurativi, distinti in tre linee, per rispondere alle molteplici esigenze di risparmio, protezione e previdenza:

Ma è anche la soluzione ideale per il Capofamiglia premuroso che desidera proteggere i propri cari garantendo loro il sostegno economico per sempre. degli Amministratori, la migliore redditività unita ad una elevata garanzia dei capitali. EASY SAVE – È una polizza mista a premio unico con possibilità di versamenti aggiuntivi. FULL TIME – È una polizza a vita intera a premio unico riservata ai titolari di polizze FATA Vita giunte a scadenza.

• Linea Investimento: per chi desidera investire i propri risparmi con la garanzia di una crescita continua del proprio capitale e con la garanzia di un rendimento minimo assicurato può scegliere tra numerose offerte, come ad esempio:

• Linea Protezione: soluzioni assicurative dedicate a chi desidera tutelare la serenità ed il futuro economico della propria famiglia e dei propri cari in caso di prematura scomparsa.

FATA AZIENDA – È una polizza assicurativa che aiuta l’azienda a realizzare attraverso l’accantonamento delle quote del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei dipendenti e/o le indennità di fine mandato (TFM)

VITATTIVA – È la soluzione ideale per l’Azienda che desidera tutelare la stabilità dell’impresa proteggendosi dalle conseguenze economiche che potrebbero derivare dalla prematura scomparsa del suo uomo chiave.

PROGETTI SERENI

• Previdenza: per chi, vivendo il presente con uno sguardo al futuro, desidera costruirsi un piano di risparmio volto ad integrare la propria pensione futura (approfittando anche delle importanti agevolazioni fiscali). FLEXY FATA ed EXTRA LIFE – Sono le polizze vita rivalutabili a premio ricorrente che garantiscono la totale sicurezza del capitale ed un rendimento minimo certo.

Previdenza Complementare

FATA FUTURO ATTIVO – È una forma pensionistica complementare individuale che offre la possibilità di accantonare un reddito da corrispondersi al momento del pensionamento sotto forma di rendita vitalizia eventualmente reversibile su

un’altra persona indicata nel contratto. È rivolta a tutti i lavoratori dipendenti, a tutti i lavoratori autonomi e i liberi professionisti; poiché l’adesione a tale forma pensionistica è su base individuale, anche la contribuzione è libera. Tutti i prodotti delle linee Investimento, Protezione e Previdenza presentano le caratteristiche di sicurezza, solidità e garanzia proprie dei fondi di Gestione Separata cui sono collegate le prestazioni delle somme investite. Le Gestioni Separate, infatti, garantiscono la totale sicurezza del capitale assicurato, con in più la certezza di un rendimento annuo minimo garantito. Inoltre, grazie al consolidamento annuo delle prestazioni, quanto maturato ogni anno è acquisito per sempre, consentendo così al capitale di crescere al riparo dalle fluttuazioni del mercato. Per avere maggiori informazioni ed approfondire le caratteristiche delle diverse polizze potete rivolgervi agli uffici zona della Coldiretti.


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(continua da pagina 29)

di consumo, attrezzature, macchinari ed impianti usati (e loro installazione); - IVA. Ai soggetti ammessi a finanziamento è concesso un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa. La spesa minima ammissibile è pari ad €8.000,00; la spesa massima ammissibile è pari ad €100.000,00. Le domande di contributo possono essere presentate a partire dalla data di pubblicazione del presente bando, entro e non oltre il prossimo 31/01/2011 alle ore 12.00. Spese non ammissibili: - spese notarili, IVA, tasse e altre imposte; - acquisto di fabbricati; - qualsiasi tipo di demolizione, rimozione o smontaggio di opere manufatti, impianti esistenti ad eccezione delle aperture in breccia; - realizzazione opere provvisorie non direttamente connesse all’esecuzione del progetto; - indennità versate dai beneficiari a terzi per espropri, frutti pendenti ecc.; - manutenzione di attrezzature e di macchinari; - interventi di mero abbellimento compreso l’allestimento di giardini, spazi verdi; - noleggio di attrezzature e investimenti finanziati con leasing; - investimenti finalizzati alla mera commercializzazione realizzati da beneficiari che svolgono esclusivamente tale attività (acquisto, deposito e vendita dei prodotti); - esecuzione di interventi di sostituzione; - investimenti destinati ad adeguamenti a normative cogenti i cui termini di regolarizzazione risultino scaduti; - investimenti realizzati direttamente dal beneficiario (lavori in economia); - iniziative volte a sostenere progetti di promozione e ricerca; - spese di gestione; - acquisto di veicoli non specializzati e di motrici di trasporto, arredi da ufficio, imballaggi, cassoni, contenitori, barriques ecc., anche se ammortizzabili, attrezzature ammortizzabili in un anno e materiali

Bando Costruzione o completamento di filiere produttive locali manifestazione d’interesse Il sottoscritto Titolare di impresa agricola (CUAA ) con sede in territorio eleggibile per le attività previste dal GAL Manifesta il proprio interesse alla partecipazione al bando “Costruzione o completamento di filiere produttive locali” La presente manifestazione di interesse viene resa al fine di agevolare la realizzazione di filiere produttive in conformità alle norme di attuazione del bando.

Data

Firma

GAL Mongioie S.c. a r.l. PRESENTAZIONE PUBBLICA DEL P.S.L. DEL GAL MONGIOIE: “IL TURISMO COME MOTORE DI SVILUPPO DEL SISTEMA ECONOMICO LOCALE” E DEL BANDO PUBBLICO PER L’EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A FAVORE DELLE FILIERE PRODUTTIVE LOCALI Il GAL Mongioie Soc. Cons.le a r.l., nell’attuazione della programmazione del proprio PSL nell’ambito dell’ASSE 4 “LEADER“ del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, organizza due incontri per presentare al territorio la nuova programmazione dell’Asse IV Leader 2007-2013 con particolare attenzione al Bando pubblico per la presentazione di domande di finanziamento “Costruzione e completamento di filiere locali” di imminente pubblicazione. Il suddetto bando è finalizzato a sostenere la realizzazione di progetti di filiera, di progetti cioè cui devono partecipare, contemporaneamente e in forma congiunta, più soggetti, ciascuno dei quali realizza un intervento nella propria azienda non soltanto per conseguire un proprio vantaggio diretto, ma anche per favorire la competitività della filiera nel suo complesso e, indirettamente, di tutte le imprese che vi aderiscono. Obiettivo del bando è la costruzione/completamento di filiere locali mediante interventi materiali nelle imprese appartenenti ai diversi segmenti delle filiere stesse (produzione, trasformazione, commercializzazione) finalizzati all’inserimento nel ciclo produttivo di soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di agevolare una efficace integrazione tra le fasi, favorire un migliore accesso al mercato da parte delle produzioni dell’area GAL, favorire l’introduzione di innovazione nelle imprese che partecipano alle filiere. Gli incontri, dedicati e rivolti alle Amministrazioni, ai Soci del GAL Mongioie, alle Associazioni di categoria, a tutti i soggetti che a vario titolo possono essere interessati a partecipare al progetto o a presentare domanda di finanziamento avranno luogo: Lunedì 10 gennaio 2011 – ore 17.00 presso la Comunità Montana Alto Tanaro, Cebano, Monregalese – sede di Ceva Via Case Rosse, 1 – Loc. San Bernardino – Ceva e mercoledì 12 gennaio 2011 – ore 17.00 presso la Comunità Montana Alto Tanaro, Cebano, Monregalese – sede periferica di Vicoforte Via Mondovì – Piazza, 1/D – Vicoforte. Quanto sopra per agevolare i diretti interessati a partecipare nel luogo più opportuno. Il GAL Mongioie in tali sedi illustrerà le linee guida della nuova programmazione Leader e le relative opportunità di contributi pubblici a fondo perduto. Gli uffici del GAL Mongioie sono a completa disposizione per qualsivoglia informazione: GAL Mongioie S.c. a r.l. Piazza Vittorio Veneto n. 1 – 12070 Mombasiglio (CN) Tel 0174/780268 Fax 0174/782935 info@mongioie-leader.it www.mongioie-leader.it m


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L’ortofrutta biologica della Granda all’ipermercato Big Store

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’ultimo week end di novembre ha visto i prodotti biologici dell’associazione Terramica protagonisti nel reparto ortofrutta all’ipermercato BigStore di Cuneo. Questa importante iniziativa, promossa da Coldiretti in collaborazione con lo stesso ipermercato, è stata accolta dai consumatori con entusiasmo poiché rappresenta un piccolo grande passo verso il biologico, ancora troppo spesso considerato settore di nicchia, rispetto alla grande distribuzione. I prodotti biologici presenti in questi giorni nel reparto ortofrutta derivano non solo da una produzione attuata nel pieno rispetto dei ritmi della

natura e dell’ambiente, ma hanno anche il vantaggio, provenendo da una filiera corta, di non dover percorrere grandi distanze con mezzi di trasporto inquinanti. “L’iniziativa, che ha visto in questo caso in primo piano le Mele biologiche di Manta e le patate, anch’essa biologiche, del Consorzio dell’alta Valle Belbo, fresche, genuine e di qualità – dice Aldo Viale, presidente di Terramica – è stata anche ripresa dalle TV locali Telegranda e Telecupole per sottolineare l’importanza dell’evento che si spera non si limiti più ad un’iniziativa esclusiva, ma diventi un fatto normale, con la possibilità per i consumatori di scegliere nel quotidiano sugli scaffali degli ipermercati prodotti biologici locali”. m


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È nata Fagiolcoop delle Valli Cuneesi: la cooperativa dei produttori di fagioli

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i chiama Fagiolcoop delle Valli Cuneesi Soc. Coop. Agr. ed è la nuova cooperativa che si occuperà della commercializzazione del fagiolo. È stata costituita lunedì 1° dicembre, nello studio del Notaio Bergesio, da un gruppo di nove produttori. La nuova realtà commerciale nasce all’interno del Consorzio per la valorizzazione e la tutela del Fagiolo Cuneo, proprio nell’ottica di sviluppare appieno quelle che sono le potenzialità di una delle produzioni più caratteristiche della provincia Granda. “Già da alcuni, nell’ambito dell’attività del Consorzio di tutela del Fagiolo Cuneo – spiega Aldo Marchisio, neo presidente della cooperativa Fagiolcoop – abbiamo avviato un primo esperimento di commercializzazione collettiva del fagiolo secco. L’iniziativa, mirata soprattutto a far conoscere la varietà Billò – prosegue Marchisio – era partita in sordina ma in poco tempo ha raccolto molti consensi ed un notevole apprezzamento da parte dei confezionatori di tutta Italia. Progressivamente abbiamo aumentato i volumi di prodotto, raggiungendo nell’ultima annata oltre 2 mila quintali”. “Attraverso questo progetto, diretto ad un accorciamento dei passaggi di filiera – aggiunge Silvio Costamagna, uno dei due vice presidenti della cooperativa – siamo riusciti ad ottenere, ogni anno, una maggiore remunerazione, al di sopra delle quotazioni medie di mercato. Oggi, avendo raggiunto volumi piuttosto

considerevoli, ci siamo resi conto della necessità di definire un’organizzazione ed una struttura dei produttori, e proprio per questo motivo abbiamo costituito una cooperativa”. “L’intera progettualità ha avuto, sin dalla sua nascita, il supporto fondamentale di Coldiretti – illustra Alfio Dadone anch’egli vicepresidente di Fagiolcoop – permettendo al Consorzio di tutela del Fagiolo Cuneo di muovere i primi passi in questa direzione. Negli ultimi 2 anni, siamo inoltre riusciti a costruire e consolidare una proficua collaborazione con il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest, estendendo la commercializzazione in tutta Italia, dando così vita ad un’alternativa alla filiera tradizionale”. “Oggi siamo una nuova realtà cooperativa, – conclude il presidente di Fagiolcoop – un nuovo soggetto che ha come scopo il miglioramento, la tutela e la valorizzazione qualitativa e quantitativa

della produzione agricola dei nostri soci, nello specifico della commercializzazione del fagiolo. Ma tengo a sottolineare – precisa lo stesso Marchisio – che non cambierà lo spirito che ci ha spinto a unirci come produttori, a concentrare il nostro prodotto per avere un maggiore potere contrattuale e per valorizzarlo. Si tratta di un’evoluzione del nostro progetto che ci consentirà di sviluppare e perseguire ulteriormente i nostri obiettivi, soprattutto ora che abbiamo ottenuto il riconoscimento dell’IGP Fagiolo Cuneo da parte dell’Unione Europea. Proprio in tal senso, è stato perciò naturale aderire ad UNCI-Coldiretti e in generale al più ampio progetto della Filiera agricola tutta italiana”. Attualmente in provincia di Cuneo si producono circa 90 mila quintali di fresco e 25 mila quintali di fagiolo secco, di cui 2 mila di fagiolo Billò, generando nel complesso un volume d’affari annuale che si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Mentre, per il fagiolo fresco, il mercato

è rivolto principalmente al Centro e Sud Italia, dove esiste una tradizione gastronomica molto legata al consumo di questo prodotto, il fagiolo secco è invece consumato trasversalmente in tutto il paese, dal nord a sud, dal Veneto alla Campania. Ora toccherà alla nuova realtà cooperativa continuare il percorso intrapreso, cercando di potenziare tutti i livelli della filiera. La cooperativa sarà a supporto delle aziende agricole aderenti, seguendole nella semina e nella produzione in campo, per proseguire poi nella raccolta e nella lavorazione, fino ad arrivare alla commercializzazione vera e propria. Oltre al presidente Aldo Marchisio e ai vice presidenti Costamagna Silvio e Alfio Dadone, la costituzione della cooperativa è stata possibile grazie a Claudio Aime, Adriano Lerda, Massimo Parola, Mario Ricca, Augusto Serra e Mario Viale, che andranno a comporre il consiglio d’amministrazione. Non ci resta che augurare loro un buon lavoro! m


AT T U A L I T À

Bando Inail per la sicurezza sul lavoro

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ei giorni scorsi è stato pubblicato il Bando Inail per “Incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di sicurezza sul lavoro”. Per il Piemonte, le risorse disponibili sono di circa 4,2 milioni di euro che saranno destinati a progetti di investimento, di formazione o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. In modo particolare, possono essere oggetto di finanziamento interventi di

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ristrutturazione o modifica strutturale e/o impiantistica degli ambienti di lavoro ovvero installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezzature oppure interventi relativi alla riduzione/ eliminazione di fattori di rischio. In ogni caso, devono essere interventi migliorativi della sicurezza negli ambienti

di lavoro. Il finanziamento è un contributo in conto capitale, pari al 60% delle spese ammissibili. Il contributo massimo erogabile è pari a 100.000 euro. Il contributo minimo erogabile è di 5.000 euro, ridotto a 2.000 euro per l’impresa individuale (1.000 euro per i progetti di formazione). Non sono ammesse a contributo

le spese relative all’acquisto od alla sostituzione di dispositivi di protezione individuale o qualsiasi attrezzatura destinata al lavoratore per proteggerlo contro i rischi durante il lavoro nonché impianti finalizzati esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente; non sono finanziabili inoltre progetti già realizzati o in corso di realizzazione alla data di comunicazione di ammissione al contributo o manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, attrezzature e macchine. Gli interventi ammessi a finanziamento devono comunque essere conclusi entro 365 giorni dalla comunicazione di ammissione al finanziamento. Gli Uffici di zona Coldiretti sono a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza. m

Per il “Dogliani” più vicina la denominazione di origine controllata e garantita

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i è svolta al teatro “Sacra Famiglia” di Dogliani la pubblica audizione per il riconoscimento del disciplinare di produzione del vino “Dogliani” DOCG. Si avvia così alla conclusione un percorso che dura da diversi anni e che porterà alla nascita di una nuova Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Con il nuovo disciplinare, vengono armonizzati in una unica denominazione il Dolcetto di Dogliani, il Dolcetto di Dogliani Superiore e il Dolcetto delle Langhe Monregalesi. I vini, ottenuti esclusivamente con uve Dolcetto coltivate nei comuni già compresi nelle precedenti denominazioni di origine controllata, si fregeranno del nome “Dogliani DOCG” e “Dogliani Superiore DOCG”, per le bottiglie ottenute da vitigni di particolare pregio e che dovranno subire un processo di affinamento di almeno un anno prima di essere immesse sul commercio. L’obbiettivo del progetto è stato fin dai primi incontri quello

di promuovere in maniera più efficace il Dolcetto e legarlo ad un territorio come elemento

distintivo e in grado di renderlo riconoscibile sui mercati. Inoltre in un unico passaggio,

un Incontro con il vescovo

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unedì 15 novembre a Dogliani, i rappresentanti delle associazioni di imprenditori hanno incontrato il vescovo di Mondovì, Mons. Luciano Pacomio. Tema dell’incontro, l’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in Veritate”, in cui si sottolinea l’importanza di una corretta gestione dell’economia per lo sviluppo armonico di tutta la comunità. La serata, introdotta da Don Luigi Galleano, parroco di Dogliani, è stata moderata da Don Avagnina. Hanno partecipato Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo e Mario Boschis, presidente della consulta vitivinicola di Coldiretti, insieme a Ugo Arnulfo e Gianni Devalle per Confartigianato e Luigi Musso di Confcommercio. m

oltre all’unificazione dei diversi disciplinari, si è elevato il vino a DOCG, ottenendo un ulteriore riconoscimento per un prodotto che si era guadagnato la fiducia dei consumatori grazie alle sue caratteristiche e alle sue qualità. Fabrizio Rapallino, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Cuneo, a seguito dell’incontro commenta: “Si corona un progetto che ha coinvolto in modo attivo tutti gli attori del territorio. Penso che i nostri produttori abbiano dimostrato con serietà il loro attaccamento al territorio, e questo risultato rappresenta il premio per il loro impegno”. “La nostra Associazione” conclude Carlo Gabetti, presidente di Zona Coldiretti di Mondovì, “ha sempre cercato di stimolare il confronto tra le varie parti, cercando di garantire la rappresentatività dei produttori in tutti i tavoli di trattativa. L’accordo raggiunto rappresenta uno stimolo per tutta l’economia del doglianese e ci auguriamo che le nostre aziende ne traggano beneficio”. m


SOGGIORNI INVERN Donne Impresa e l’Associazione Pensionati Vi

Soggiorni mare e benessere in Italia

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Quota di partecipazione: euro 312,00 (in camera doppia). Supplemento singola: euro 109,00. Con i “Buoni Vacanza” puoi arrivare a pagare SOLO euro 172,00.

02 al 09 Aprile 2011

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Soggiorni mare in Spagna:

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Soggiorno mare in Costa de la Luz e Siviglia

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Soggiorno mare a Palma di Maiorca Quota di partecipazione: euro 399,00 (in camera doppia). Quota di partecipazione accompagnatori in età inferiore ai 55 anni: euro 499,00 Quota d’Iscrizione: euro 35,00 (medico bagaglio). Supplemento singola: euro 105.

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“Allevatorissima” consegna il Premio Italialleva ad IN.AL.PI.

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el corso di “Allevatorissima 2010”, storica festa dedicata al mondo dei frisonisti e a tutti gli operatori zootecnici della Granda svolta giovedì 25 novembre al ristorante Giardino Dei Tigli di Cussanio, è stato consegnato il premio “Italialleva 2010” ai signori Silvano Barattero, Vice Presidente C.d.A. e Mauro Barattero consigliere IN.AL.PI. Il riconoscimento premia la società IN.AL.PI, in quanto ha voluto, per la produzione a proprio brand di formaggini e fettine di formaggio fuso, latte certificato Italialleva. “Il premio “Italialleva”, istituito dalla Sezione allevatori Frisona dell’APA di Cuneo – dice Livio Diale, presidente della Sezione Frisona – è il riconoscimento

alle imprese che valorizzano, attraverso l’adesione al progetto

di filiera Italialleva, la produzione zootecnica nazionale; in questo

contesto, la s.p.a. IN.AL.PI. di Moretta si è distinta per un’adesione convinta al progetto. “Italialleva”, varato da Aia più di 4 anni fa, è un sistema di certificazione dell’origine dei prodotti che quotidianamente escono dagli allevamenti italiani, un “valore aggiunto”, a garanzia della qualità delle nostre produzioni zootecniche per il consumatore”. Il Comitato di sezione Frisona, durante la serata ha consegnato all’allevamento Pessine s.s. di Sommariva del Bosco, una targa di riconoscimento per il successo ottenuto al Confronto Europeo svoltosi a Cremona, dove si è aggiudicato il titolo “Campionessa nella categoria vacche Junior”. m


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Annata agraria 2010 SETTORE CORILICOLO

Réclame

L’annata 2010 è stata positiva per la nocciola in termini quantitativi, dopo il calo verificatosi nella campagna precedente. Si è raggiunta un produzione, a livello piemontese, di circa 17.000 tonnellate, di cui 12.000 solamente in provincia di Cuneo, con un aumento quantitativo nell’ordine del 25-30% ma in linea con la media storica. Parimenti dal punto di vista qualitativo il prodotto risulta ottimo e con buona pezzatura. La quotazione, da alcune settimane stabile, si attesta sui 4,80 €/punto resa, pari a 210-220 €/quintale per il prodotto tal quale. L’anno solare si è aperto con il temuto innalzamento dei limiti di aflatossine da parte dell’Unione Europea, raddoppiando il contenuto massimo ammissibile, per le nocciole commerciate sul territorio dell’UE e provenienti per lo più dalla Turchia. A livello ministeriale è stato invece approvato il Piano Corilicolo Nazionale di impostazione triennale 2010-2012 che prevede 2,3 milioni di euro di risorse, non destinabili a finanziamenti diretti ai produttori, ma che possono essere destinati a sostenere attività di comunicazione, promozione, progetti di associazioni e ricerca. Lo stesso piano prevede inoltre la definizione di un disciplinare di produzione della nocciola italiana di qualità, con limiti sulle aflatossine più bassi rispetto a quelli dell’UE e

SECONDA PARTE

contestati dall’Italia. Ma la più importante novità che ha caratterizzato il comparto è stata la nascita della nuova cooperativa Corilanga, con l’intento di realizzare un progetto di filiera per la valorizzazione della Nocciola Piemonte IGP. Attualmente la cooperativa ha siglato un primo contratto di fornitura con l’azienda Sebaste di Gallo d’Alba. L’accordo, oltre ad avere una finalità economica, riconoscendo un miglior prezzo al prodotto di elevata qualità, ha anche l’obiettivo di promuovere la territorialità e le peculiarità organolettiche della nocciola piemontese.

COLTURE INDUSTRIALI (pomodoro da industria e patate) Si è trattata dell’ultima campagna con il sistema di aiuto parzialmente accoppiato per il pomodoro da industria. A partire dal 2011 infatti gli aiuti verranno erogati solo in base alle superfici realmente investite, sulla base della media del triennio precedente 2004-2006 e non più in base al quantitativo prodotto. La produzione nazionale ha avuto un calo compreso tra il 10 e il 15%, dovuto in particolare alle difficili condizioni climatiche in fase di trapianto, che ha inciso in modo significativo sulle rese. Dai primi dati


A N N ATA A G R A R I A

complessivi delle consegne all’industria risulta conferito, per il 2010, un quantitativo di pomodoro di 5.070.174 tonnellate, a fronte di un contrattato di 6.400.000 milioni. A livello piemontese, non si riscontrano invece particolari problematiche. Sostanzialmente in tutto il Nord Italia ed in Emilia Romagna, si sono verificati problemi legati soprattutto alla qualitĂ del prodotto e alle minori rese che hanno limitato il conferimento all’industria, la quale dal canto suo, ha tuttavia rispettato i termini dell’accordo interprofessionale nazionale, siglato a fine 2009, sia sui tempi di ritiro che sul prezzo (70 euro/tonnellata). Mentre nel CentroSud Italia, è venuto a mancare il rispetto dei contratti, in termini di quantitĂ dei ritiri, di valutazione della qualitĂ del prodotto e di prezzo. In Piemonte la campagna 2010 ha registrato invece un buon andamento produttivo sia in termini di quantitĂ sia in qualitĂ , con una produzione complessiva di 180.000 tonnellate, con superfici investite,soprattutto in provincia di Alessandria e in parte a Cuneo, per un totale di circa 2.000 ettari. La remunerazione è stata discreta sulla base dell’accordo interprofessionale che, seppur non fosse eclatante ha garantito stabilitĂ nel prezzo e nei ritiri del prodotto, a cui si somma il premio accoppiato di circa 1000 â‚Ź/ha. Nel mese di ottobre infine, a Parma, ĂŠ nato il distretto del pomodoro del Nord Italia, con l’obiettivo di arrivare all’indicazione obbligatoria dei paesi di origine della materia prima agricola e i controlli all’importazione e di fare sistema in un momento particolarmente delicato per la filiera (la fine degli aiuti accoppiati). Tra le aziende aderenti ne fanno parte anche alcune provenienti dall’Alessandrino.

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Per quanto concerne il settore pataticolo il quadro nazionale evidenzia nel complesso un calo produttivo rispetto al 2009, ma con una qualitĂ buona. Dai dati forniti dal CEPA, in Piemonte e Veneto il calo è dovuto principalmente alla riduzione delle superfici investite dagli agricoltori; in Emilia Romagna, Friuli e Lazio, la contrazione è legata soprattutto all’andamento meteorologico degli ultimi mesi che ha determinato una diminuzione delle rese produttive. Lo scenario produttivo ha giĂ generato i primi effetti sul mercato dove le quotazioni delle patate, lungo la filiera, si mantengono attualmente su valori superiori rispetto a quelli dell’anno precedente. Si prospettano nei prossimi mesi quotazioni con tendenza ancora al rialzo, a causa della produzione inferiore e della minore disponibilitĂ di prodotto sul mercato europeo. In particolare, si registra una crescita delle quotazioni all’origine, nella terza settimana di ottobre, del +34,43% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione simile a quella italiana viene registrata nei principali paesi produttori del Nord Europa, dove le quotazioni della patata sono risultate in aumento nelle ultime settimane. La situazione dei volumi delle produzioni consentirĂ , comunque agli operatori, di garantire la fornitura costante e di qualitĂ del prodotto nazionale per tutta la campagna delle patate da conservazione 2010-2011. Gli operatori attendono una maggiore domanda di prodotto a partire dalle prossime settimane, per effetto dell’aumento dei consumi di patate favorito dall’abbassamento delle temperature tipico della stagione invernale. Da indagini varie realizzate sui prezzi medi di vendita al dettaglio in Italia (fonte CEPA), nell’ultima settimana di ottobre, il prezzo medio di vendita della patata al chilo è stato di euro 1,05 nel dettaglio del Nord Italia, di euro 0,95 nel dettaglio del centro Italia e di euro 0,90 nel dettaglio del Sud Italia, il prezzo medio di vendita al dettaglio della patata rilevato in Italia risulta di euro 0,95 al chilogrammo. (continua a pagina 34)

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A N N ATA A G R A R I A

Anche per le realtà locali, coordinate dai vari consorzi di tutela, le produzioni riscontrano una diminuzione della quantità, buona qualità e prezzi soddisfacenti.

Marrone di San Giorio di Susa, Marrone di Meana di Susa, Marrone di Sant’Antonino di Susa, Marrone di Bruzolo e Marrone di Villar Focchiardo.

SETTORE CASTANICOLO

SETTORE FLOROVIVAISTICO

Il Piemonte, dopo la Campania, è storicamente una della più importanti realtà castanicole italiane. Tuttavia nelle ultime annate la produzione ha avuto, eccezion fatta per lo scorso anno, un notevole calo, causa il progressivo abbandono delle aree montane e la problematica persistente del Cinipide galligeno, parassita che sta attaccando i castagneti. Dai 40.000 ettari di castagneti da frutto censiti in Piemonte, quasi esclusivamente nella provincia di Cuneo e in parte di Torino, risulta una produzione in calo medio di circa il 30% rispetto al 2009. Il calo produttivo non risulta omogeneo sul territorio ma a macchia di leopardo, con aree in cui la raccolta della castagna è stata pressoché nulla. Le quotazioni del prodotto, vista anche l’esiguità dell’offerta e la buona qualità, risultano soddisfacenti da 1,20 a 1,50 €/kg. Un’importante novità è arrivata con l’ottenimento dell’IGP per il Marrone della Valle di Susa. La Commissione Europea ha infatti approvato l’iscrizione del “Marrone della Valle di Susa” nel registro delle indicazioni geografiche protette. La denominazione “Marrone della Valle di Susa” indica il frutto ottenuto da 5 ecotipi locali correntemente indicati con il nome del comune di provenienza:

Il settore florovivaistico ha mantenuto anche per il 2010, in linea con le annate precedenti, una certa stabilità di vendite e prezzi. Attualmente la problematica che attanaglia maggiormente il settore riguarda la mancata proroga dell’esenzione del pagamento delle accise sul gasolio, destinato al riscaldamento delle serre. Dal 2002 i serricoltori potevano avvalersi di tale agevolazione, beneficiando di un’aliquota ridotta; La sua soppressione improvvisa a fine 2009 ha comportato una notevole ripercussione in termini di costi di produzione. Nonostante più iniziative volte a ripristinare l’agevolazione (Finanziaria, “Mille proroghe”, Legge di stabilità), attualmente permane il pagamento per intero dell’accisa. Il settore florovivaistico da anni ha investito notevolmente in termini di promozione per diffondere tra i consumatori la coltura del fiore. L’evento di maggiore rilievo, divenuta da alcuni anni di portata nazionale, è il concorso “Comuni Fioriti” organizzata da Asproflor Piemonte in collaborazione con Coldiretti, a cui si aggiunge la partecipazione a numerosi eventi sul territorio piemontese. Un appuntamento importante per il settore sarà sicuramente l’Euroflora di Genova prevista nella primavera 2011. m


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La castagna, importante risorsa del territorio

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i è svolto sabato 27 novembre, nella prestigiosa sede del Castello dei Marchesi di Cordero di Pamparato, il convegno organizzato dal Comune di Pamparato in collaborazione con Coldiretti Mondovì relativo al ruolo del bosco di castagno quale risorsa economica per il territorio montano. I numerosi e attenti partecipanti hanno potuto assistere, prima dell’inizio degli interventi dei relatori, alla consegna del “Furmentin d’Argento”, riconoscimento istituito dall’Amministrazione Comunale per premiare l’impegno e l’attenzione verso il territorio, consegnato a Giovanni Cappa, presidente della Banca Alpi Marittime.

Durante il corso della prima relazione Guido Riba, presidente Uncem e Ipla, ha ricordato l’importanza di sfruttare le vocazioni dei territori, indicando

alcuni elementi per razionalizzare la coltivazione del castagno, sia per la valorizzazione del frutto, sia dal punto di vista della produzione energetica attraverso

La tradizione dell “Aj a Caraj”

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’attenzione del pubblico ha premiato la manifestazione “Aj a Caraj e acciugai della Valle Maira”, che si è svolta domenica 21 novembre a Caraglio. Il sindaco Giorgio Lerda e l’assessore provinciale Stefano Isaia hanno assegnato il prestigioso riconoscimento “La fisca d’or” (lo spicchio d’oro) al caragliese Lucio Alciati per aver “sostenuto in modo convinto, anche nei fatti,la promozione e divulgazione delle tradizioni alimentari locali, a partire dalla valorizzazione del celebre aglio caragliese”. m

43 la biomassa legnosa. Franco Parola, tecnico Coldiretti, ha affrontato il tema della castanicoltura da frutto. Lo scenario presentato ha messo in risalto diverse ombre dell’attuale gestione dei castagneti da frutto, quali la scarsa meccanizzazione e una rete viaria non adatta ad una gestione ottimale degli impianti. Tuttavia il valore riconosciuto a livello nazionale ed internazionale della Castagna di Cuneo, offre ampi margini di sviluppo per un mercato che deve però puntare su nuove forme di consumo e aggregazione dell’offerta. Carlo Gabetti, presidente di sezione Coldiretti Mondovì, ha ricordato come sia “fondamentale strutturare progetti, anche di piccole dimensioni, sostenibili per il territorio e realizzati grazie al coinvolgimento delle comunità locali, che svolgono un’azione di presidio della montagna, a vantaggio di tutti coloro che vivono e svolgono le loro attività nelle pianure sottostanti”. m


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Mercatino natalizio di Campagna Amica a Racconigi

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n anticipo del Natale all’insegna del grande gusto è stato offerto da Coldiretti agli appassionati della buona tavola. In occasione della festività dell’Immacolata, mercoledì 8 dicembre il centro di Racconigi ha ospitato insieme alla mostra mercato dell’antiquariato, le aziende aderenti al circuito di Fattoria Amica e Terramica. Vino, formaggi, miele ed ancora confetture, pasta e biscotti sono stati presentati nelle originali confezioni per offrire ai consumatori idee regalo all’insegna della genuinità e della stagionalità. “L’enogastronomia di qualità – sottolinea il presidente di Zona Coldiretti Savigliano, Tonino Gai – è un settore sempre più ricercato dai consumatori, che, in vista

delle festività, per i loro regali, scelgono prodotti del territorio, biologici, la cui provenienza è garantita, a prezzi equi”. Gli stessi, rigorosamente a KmØ, possono essere acquistati anche nella “Bottega reale”, nell’ex gendarmeria

del Castello di Racconigi, realizzata in collaborazione con Coldiretti Cuneo, per “una filiera agricola tutta italiana”. “Nella ‘Bottega reale’, è possibile acquistare le produzioni di circa 30 aziende aderenti al circuito

Fattoria Amica – commenta il segretario di Zona di Savigliano, Elio Gasco –. Eccellenze alimentari degne di “palati regali” che potrebbero trovare dimora nella sontuosa residenza Sabauda”. m

Fattoria Amica e LILT insieme per la prevenzione

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a Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori (LILT) e Fattoria Amica, emanazione di Coldiretti, collaborano nelle festività natalizie per finanziare le numerose attività svolte dall’associazione con la vendita alle imprese ed ai privati di confezioni regalo con prodotti locali, certificati KmØ delle imprese agricole della Provincia

Granda. I fondi raccolti saranno totalmente investiti nelle iniziative di prevenzione e cura, esclusivamente nel territorio della Provincia Granda. “La nostra associazione – precisa Sergio Giraudo, presidente LILT – svolge una serie di servizi a sostegno ai malati di tumore. Inoltre forniamo assistenza e trasporto

dei malati dall’abitazione ai centri di cura, assistenza nei day-hospital e presso l’Hospice di Busca ed abbiamo uffici ed ambulatori a Cuneo, Alba, Saluzzo e Mondovì”. Aggiunge Giacomo Ballari, presidente di Fattoria Amica, “Siamo davvero orgogliosi della partnership che si è creata con la LILT. Loro puntano sul

mangiare sano come metodo di prevenzione; noi siamo in grado di fornire prodotti che si contraddistinguono per la freschezza e la salubrità, sempre garantiti e certificati poiché ottenuti da imprenditori agricoli che usufruiscono dell’assistenza tecnica erogata capillarmente dall’Agenzia 4A”. m


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Viaggio all’Eima di Bologna con l’Agenzia 4A

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a riscosso un notevole successo il viaggio all’Eima International di Bologna, l’esposizione internazionale della macchine agricole, organizzato dalla Coldiretti di Cuneo, in collaborazione con l’agenzia 4A. Dalla Granda sono partiti tre pullman, provenienti dalle otto zone della provincia. Allestita ogni due anni, l’Eima International è una delle vetrine più attese per l’esposizione dei macchinari agricoli. Sono stati organizzati anche diversi congressi sui finanziamenti e sulle agevolazioni pubbliche al settore agroindustriale. Soddisfatti tutti i partecipanti della provincia Granda: oltreché per le novità all’avanguardia del settore agricolo, per le coreografie, in termini di filmati proiettati su maxi-schermi, giochi di luci, musica e animazione. m

Ancoraggi per vigneti e frutteti


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Gli Ortolani di Bra festeggiano il 115° anniversario

A Peveragno un nuovo punto vendita di Fattoria Amica

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n concomitanza con la festa del Ringraziamento, celebrata domenica 21 novembre nella parrocchia di Sant’Antonino a Bra, la Società degli Ortolani ha ricordato il 115° anniversario della fondazione. Terminata la funzione religiosa, gli ortolani, accompagnati dal segretario dell’associazione Bernardo Bonardo e dal presidente Giachino Tallone, si sono trasferiti all’auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra dove si è svolta la premiazione dei soci benemeriti con la consegna di medaglie e di diplomi. Nell’occasione, PierGiuseppe Abrate, presidente di Zona Coldiretti, ha sottolineato la stretta collaborazione che c’è tra la Coldiretti e la Società Ortolani. La giornata di festa si è conclusa con il tradizionale pranzo al ristorante La Cascata di Verduno. m

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abato 20 novembre a Peveragno è stata inaugurato il punto vendita dell’azienda agricola “Il Farro”. La peculiarità dell’azienda, a conduzione familiare, è la sua specializzazione da anni nella coltivazione del farro, un cereale povero di amidi, adatto all’alimentazione dei celiaci, perché non contiene glutine. “L’azienda ‘Il Farro’ – dice Secondo Arneodo, segretario di Zona Cuneo Coldiretti – è un ulteriore esempio di diversificazione della produzione, accorciando la filiera. La tracciabilità della produzione messa in atto attraverso il circuito di Fattoria Amica, di cui l’azienda fa parte, è garanzia di genuinità e sicurezza alimentare”. m


florovivaistico

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Atmosfera natalizia in giardino: perenni inconsuete e arbusti

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l periodo che stiamo attraversando è senz’altro il meno faticoso dell’anno: nessun trapianto, concimazione, irrigazione, potatura ecc. Tutto sembra immobile e in attesa, perfino il giardiniere più incallito o appassionato ha appeso il grembiule al chiodo e passa le fredde e lunghe serate a sfogliare cataloghi e vecchie riviste. Eppure a ben guardare qualche pianta da “manipolare” c’è sempre. Per esempio alcune vistose perenni o degli arbusti che proprio in questo periodo possono rallegrare il giardino e far sentire il periodo delle feste più vicino o semplicemente colorare qualche davanzale, un tavolo sul terrazzo o perfino una cucina, pronta per il grande evento natalizio. Si tratta di piante che nell’aspetto e portamento hanno un che di festoso, magari nelle tonalità del grigio, del bianco o del rosso oppure per il profumo. Se mancano in giardino si possono ancora reperire nei vivai e garden center più forniti e per il momento possono sostare in vaso, nei punti strategici, per farsi notare meglio. Vediamone alcune…

Cornus canadensis

Gaultheria procumbens: più che un’erbacea sarebbe meglio catalogarla tra i piccoli o piccolissimi arbusti del sottobosco. L’aspetto sempreverde con le foglie di piccole dimensioni, ovali e cuoiose, aderenti al terreno (15 cm) e soprattutto la presenza di numerose bacche rosso vivo e decisamente sproporzionate per il resto della pianta, ne fanno una delle presenze più curiose e decorative del giardino d’inverno. La Gaultheria è indicata per formare composizioni o come pianta solitaria da presentare qua e là tra gli addobbi natalizi, e solo per quelli, in quanto non sopporterebbe più che qualche giorno dei caldi tepori domestici. Preferisce senz’altro il bosco, in

MICRO PLANT

mezz’ombra, in terreno acido o neutro, dove può raggiungere il metro di diametro, rivelandosi così un’ottima coprisuolo. Esiste anche una specie a bacche bianche: la Gaultheria cuneata… più difficile da reperire! Antennaria dioica: certo, in questo periodo non sarà possibile reperirne di fiorite ma se la fortuna ci assiste, cioè se il freddo non ha provocato un’eccessiva caduta di foglioline, ora dovrebbe presentarsi come un tappeto compatto di piccole foglie a cucchiaio, grigie con la pagina inferiore bianca e tomentosa. Insomma l’ideale per formare tappeti fittissimi in ciotole basse e ampie su cui appoggiare icone natalizie di tutti i generi: pigne, sfere

di AGR. Ivon Disderi Servizio Fitosanitario Nazionale Passaporto delle piante Cee Servizio Fitosanitario Regionale di: Piemonte codice produttore: 02603970043 cod. iscrizione registro nazionale fornitori CN 0004

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di vetro colorato, caramelle e cioccolatini, piccoli doni, statuine ecc. L’Antennaria è pianta “da supporto” , o meglio, che “sopporta” (per pochi giorni, poi di nuovo fuori nel suo ambiente!) senza danni…In giardino preferisce l’ambiente roccioso e addirittura la ghiaia dove si allarga senza troppe remore formando tappeti che si colorano a metà, fine primavera, di piccoli fiori lanuginosi rosa e bianco panna. Ama il sole, il buon drenaggio e il terreno fertile, sopporta benissimo la coltivazione in vaso. Cornus canadensis: già conosciuta come ottima coprisuolo sempreverde e strisciante, adatta alla mezz’ombra umida e dalla bella fioritura bianca in primavera e inizio estate, si rivela anche un’interessante pianta “delle feste” per le bacche rotonde rosso brillante che si sviluppano all’apice dei corti steli fin dall’autunno. Come la Gaultheria si può presentare in originali vasi natalizi, magari colorati e infiocchettati ma sempre per tempi brevi, perché il caldo degli appartamenti non risvegli anticipatamente la vegetazione che dovrebbe svilupparsi solo all’inizio della primavera. m


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S caden z e a z iendali

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16 DICEMBRE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di novembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI NOVEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di novembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2009 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 309.874,13 euro, se prestazione di servizio o di euro 516.456,89 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93.

31 DICEMBRE IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

1 GENNAIO 2011

IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di novembre 2010. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8, lettera C) del D.P.R. 633/72.

I produttori agricoli che nel corso dell’anno 2010 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo

CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 2 trimestre 2010 devono effettuare entro tale data il versamento della relativa rata dei contributi.

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre.

VERSAMENTO IMPOSTA SOSTITUTIVA TFR I datori di lavoro agricoli che hanno alle proprie dipendenze operai a tempo indeterminato devono effettuare, entro tale termine, il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sul TFR pari al 90% delle rivalutazioni TFR maturate al 31/12/2009, il codice tributo è il 1712.

17 GENNAIO (essendo il 16 gennaio festivo)

27 DICEMBRE ACQUISTI-CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di novembre. ACCONTO IVA Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento. Si assume come riferimento l’ imposta relativa al mese di dicembre 2009 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2009 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico.

15 GENNAIO

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2009 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 309.874,13, se prestazione di servizio o di 516.456,89 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di dicembre 2010. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera C) del D.P.R. 633/72. m


AT T U A L I T À

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

Giornata provinciale del Ringraziamento

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omenica 28 novembre nel Duomo di Saluzzo, il vescovo Giuseppe Guerrini ha celebrato la messa in occasione della festa provinciale del “Ringraziamento” Coldiretti. Alla funzione religiosa, concelebrata dal parroco della Cattedrale, don Mariano Tallone e dal consigliere ecclesiastico Coldiretti don Sandro Luccon, hanno partecipato gli associati e i dirigenti delle sedi provinciali. Un momento particolarmente significativo è stato il “Gesto della terra”: in un vaso con una piantina di melo, davanti all’altare, i dirigenti di zona hanno messo una manciata di terra, per esprimere al termine dell’annata agraria il loro grazie per i raccolti della campagna, con lo stesso spirito di gratitudine, all’offertorio, alcuni associati hanno portato all’altare i

loro cestini con i doni della terra. Monsignor Guerrini ha ricordato l’importanza di questa giornata:

“In una società in cui l’uomo è artefice di tutto, rischiamo di dimenticarci che c’è una priorità

49 ed è quella del dono. Al mondo dell’agricoltura, che ha un contatto diretto con la natura, spetta un compito importante: ricordare quanto la dimensione dell’essere creatura sia a fondamento della saggezza. Sull’importanza dei valori dell’identità cristiana, alla base dell’operato della Coldiretti, si è soffermato il presidente provinciale Marcello Gatto: “Ringraziare il Signore e mettere al centro del nostro operato l’uomo è alla base del nostro agire organizzativo. La giornata del Ringraziamento è utile anche per sottolineare l’impegno di Coldiretti nella società, per garantire cibo di qualità a prezzi equi, che tengono conto anche dei momenti difficili come quello che stiamo attraversando dal punto di vista economico”. Al termine della funzione, è stata presentata un’iniziativa di solidarietà, destinata ai ragazzi congolesi. Giovani portatori di handicap, privi dell’appoggio della famiglia, trovano ospitalità nelle comunità missionarie delle Suore Giuseppine di Cuneo grazie al sostegno offerto dalla Coldiretti. m


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RINGRAZIAMENTO

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

G i o r n a t e

CERESOLE D’ALBA – 1 novembre

CA’ DEL BOSCO, BRA – 14 novembre

BORGO SAN DALMAZZO – 14 novembre

MARGARITA – 14 novembre

d e l

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RINGRAZIAMENTO

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

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R

GRATTERIA – 14 novembre

SPINETTA – 21 novembre

BOVES – 21 novembre

SAN PIETRO DEL GALLO – 28 novembre

i n g r a z i a m e n t o


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AT T U A L I T À

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

Ad Alba la 58a Premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico

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omenica 5 dicembre ad Alba, nella Chiesa di San Domenico, si è svolta la cerimonia di premiazione della Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2010, con la consegna di riconoscimenti agli operatori economici che hanno contribuito con il loto lavoro al progresso civile, economico e sociale della nostra provincia. Sono stati consegnati complessivamente 182 diplomi e medaglie d’oro, dei quali: 39 ad industriali e commercianti con 35 anni di propria ininterrotta attività oppure appartenenti a famiglia titolare di azienda da almeno 80 anni; 65 ad artigiani con 35 anni di propria ininterrotta attività oppure appartenenti a famiglia titolare di azienda da almeno 80 anni; 70 a coltivatori diretti con 40 anni di ininterrotto lavoro; 5 ad affittuari con 35 anni di propria ininterrotta conduzione del fondo; 3 a cooperative attive costituite da almeno 40 anni. Con il “Sigillo d’oro” della Camera di commercio di Cuneo, sono state premiate alcune persone che si sono particolarmente distinte nel campo economico e sociale o che hanno dimostrato

particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la

loro attività: Pio Boffa – Alba (Industria) – Pio Cesare Srl; Carlo

Borsalino – Roddi – Uniart Rivista Idea; Bruno Carli – Cuneo (Cooperazione) – Vice presidente Confcooperative Cuneo; Luigi Cometto – Caraglio (Artigianato) – Presidente CAR (Centro Artigiano Revisioni); Attilio Gullino – Saluzzo (Commercio) – Presidente Gullino Import Export Srl; Giuseppe Rivetti – Alba (Agricoltura) – Az. vitivinicola Cairel e dirigente Coldiretti. Il premio speciale “Cuneese nel mondo” è stato assegnato ad Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. m


AT T U A L I T À

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

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ELENCO COLTIVATORI DIRETTI ED AFFITTUARI CHE HANNO OTTENUTO IL PREMIO “FEDELTÀ AL LAVORO”

COLTIVATORI DIRETTI

ADAMI AURELIO – Paroldo AIMAR LUIGI – Savigliano AIME FRANCO – Caraglio ALFONSO MARIA – Roccabruna ARESE GIOVANNI – Busca BARBERO GIORGIO – Benevagienna BARBERO GIUSEPPE – Centallo BECCARIA LUCIA – Dronero BERARDO ALDO – Busca BERAUDO GIOVANNI – Bernezzo BERNOCCO GIORGIO – Cherasco BONINO ROMANO – Barberesco BOTTASSO MARIA MARGHERITA – Margarita BRESSI GIUSEPPE – Villafalletto BRUZZESE MARIA ROSA – S. Benedetto Belbo BUSSO GIUSEPPE – Tarantasca BUZZI PIETRO – Envie CAVARERO MARIO – Mondovì CHIAPALE LUIGI – Valgrana CHIAPPERO ANGELO – Saluzzo CHIARLE PIER ALDO – Cossano Belbo CIVALLERO GIUSEPPE – Cuneo COCORDANO ERNESTO – Demonte CONTERNO NATALE – Roddino CROSETTI GIOVANNI – Bastia Mondovì CURTI GIOVANNI – Narzole DOGLIOTTI GIUSEPPE – Castiglione Tinella DOTTA CATERINA – Benevagienna DOTTA MARIA – San Benedetto Belbo DURBANO PIETRO – Monterosso Grana FAZZONE IRENE – San Benedetto Belbo FERRERO GIOVANNI – Farigliano FERRERO MARIA – Alba FILIPPI GIOVANNI – Carrù FORESTELLO GIUSEPPE – Revello FRESIA ERMANA – Murazzano GALFRE’ GIUSEPPE – Caraglio GALLIANO BARTOLOMEO – Moretta GALLINA CARLO – Castiglione Tinella GALLO CARLO – Marsaglia GAMBERA OTTAVIO – Dogliani

GIACCARDI SEBASTIANO – Benevagienna GIANTI ROMANO – Tarantasca GIRAUDO MARIA ANNA – Busca GIUBERGIA LUIGI – Peveragno LANO DOMENICO – Govone LINGUA MARIO – Caraglio LUBATTI GIUSEPPE – Carrù MAGNALDI ANTONIO – Cuneo MARASSO MARIA GIULIA – Neive MARCHIARO GIUSEPPE – Alba MEINERI ELVIRA – Cuneo MELLANO GIOVANNI – Margarita MERLO NATALE – Cuneo MUSSO SECONDINA CATERINA – Marsaglia OLIVERO GIUSEPPE – Villafalletto PANERO PIERINO – Cherasco PERUGI RITA – San Benedetto Belbo PIRA ALFREDO – Dogliani RAMBAUDO MICHELE – Bagnolo Piemonte RASPINO GIORGIO – Govone RINAUDO PIETRO – Costigliole Saluzzo ROLFO NOEMO – Roddino ROSSO TERENZIO – San Benedetto Belbo SALOMONE MICHELANGELO – Caraglio URIA GIOVANNI – Farigliano VASSALLO LORENZO – Barge VINAI GIOVANNI – Villanova Mondovì VINAI MARIO – Rocca De’ Baldi VIZIO MADDALENA – Benevagienna

AFFITTUARI E MEZZADRI

BONO GIOVANNI – Cuneo – affittuario Cascina Colombina CHIAVASSA MICHELE – Cavallermaggiore – affittuario Cascina Pradassi DUTTO ANDREA – Cuneo – mezzadro Cascina Palazzo MARRO MARIO – Beinette – affittuario Cascina Bruni ROCCIA DOMENICO – S. Albano Stura – affittuario Cascina Donzello


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FORMAZIONE

N° 20 – 1-31 dicembre 2010

Nuove opportunità di sviluppo per le imprese agricole

G

all’attività di vendita diretta in azienda strumenti operativi e informazioni teorico/pratiche orientate ad accrescere la propria competenza in questo preciso settore di attività e rispondere in modo puntuale ed accurato alle nuove istanze del consumatore.

iornate di formazione e approfondimento rivolte agli Imprenditori agricoli e loro coadiuvanti.

CORSI DI UNA GIORNATA (8 ore) (la sede e gli orari saranno definiti in base alle adesioni) VENDITA DIRETTA Il consumatore, sempre più spesso, si avvicina al canale della vendita diretta con precise domande in termini di salubrità e sicurezza alimentare, necessitando quindi di informazioni esaustive e di un servizio di alta qualità

e professionalità. Il corso ha come obiettivo quello di fornire alle aziende che si avvicinano

FATTORIA DIDATTICA Un percorso di formazione che ha l’intento di fornire alle aziende agricole interessate,

entro sabato 22 gennaio 2011.

una corretta informazione sul progetto Educazione alla Campagna Amica e sull’attività delle Fattorie Didattiche. Saranno offerte informazioni teoriche ed alcuni spunti operativi, utili per intraprendere l’attività presso la propria azienda. m


P R O P O S T E D ’A F F A R I

ERMES GOMMISTA snc Via Carmagnola, 5 - 10046 POIRINO (TO) Tel. 011.9450558 - Fax 011.9451972 e-mail: ermesgommista@tiscalinet.it

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N° 20 – 1-31 dicembre 2010

Il mercatino del Coltivatore

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N° 20 – 1-31 dicembre 2010

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