Il Coltivatore Cuneese n.22 dicembre 2009

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N° 22 – 16-31 dicembre 2009

Sommario

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese

“Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 0,77 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Viola Carasso Hanno collaborato Maria Chiara Bellino, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Silvia Graglia, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Manuele Molinari, Laura Occelli, Carlo Olivero, Nadia Olivero, Lauro Pelazza, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Manuela Renaudo, Enrico Rinaldi, Davide Roà, Anna Rossi, Giulia Santi Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 47.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: grafici@agam.it Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: info@reclamesavigliano.it Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 145 + IVA.  È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.

Cin-cin! E lo spumante sorpassa lo champagne

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Latte: un’annata complessa e difficile

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Fondo di Solidarietà Nazionale: per Coldiretti mantenuti gli impegni assunti dal Governo

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2009 anno positivo per Unci Piemonte

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Agricoltura in Provincia di Cuneo: competenze e attività

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Storie di vita: Beppe Romano, nostalgia del pastificio di Venasca

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Osservatorio Prezzi

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Il “Blu di capra” protagonista su Melaverde

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Il Corsivo del Coltivatore: L’agricoltore diplomato

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Coldiretti e Telethon insieme contro le malattie genetiche

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Con Raoul Molinari scompare un giornalista amico del territorio

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Valorizzazione agronomica dei reflui zootecnici

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Unci Coldiretti: concluso il corso di formazione

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11a edizione China di Beneficenza

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Terranostra Cuneo protagonista al Tg1

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Polline di montagna: una nuova risorsa

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La storia della terra affascina Pensionati e Donne Impresa

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Patata della Bisalta: buona e genuina

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Coldiretti presenta le eccellenze alla Mostra del Libro

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A Revello apre il negozio a “KmØ”

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57a Premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico

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Agriclick diventa un video

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Giovani Impresa a Scienze Politiche

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Letti per voi...

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Buone feste!

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Sviluppo dell’imprenditoria agricola in Congo: l’impegno di coldiretti cuneo

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La giusta vegetazione per valorizzare il proprio giardino

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Riduzione dell’assegno di invalidità e della pensione ai superstiti in relazione al reddito

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Analisi delle posizioni assicurative e verifiche delle pensioni

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Scadenze aziendali

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Il mercatino del Coltivatore

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er le festività di fine anno saranno stappate in tutto il mondo 140 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy che per la prima volta nella storia superano nei brindisi quelle dello champagne francese le cui esportazioni sono crollate del 41% nei primi sei mesi del 2009. Una conferma del successo che sta riscuotendo la produzione nazionale di spumante che erode quote importanti di mercato ai concorrenti francesi in molti Paesi. I principali consumatori di spumanti italiani si trovano in Germania e negli Stati Uniti, ma elevati tassi di crescita si registrano per la Gran Bretagna e nei paesi emergenti. Per effetto della crescita della domanda straniera, che è aumentata nel mondo del 6% in quantità nei primi otto mesi dell’anno, le esportazioni dello spumante italiano hanno addirittura superato i consumi nazionali contribuendo a far realizzare un fatturato complessivo annuale stimato in oltre 2,5 miliardi di euro. Solo nel Bel Paese il brindisi Made in Italy stravince nel 98% dei casi con circa 80 milioni di bottiglie stappate durante le festività. i


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FONDO

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Latte: un’annata complessa e difficile

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iunti alla fine dell’anno solare è consuetudine fare un bilancio. Analizzando nel dettaglio il settore lattiero caseario, importanti progetti generati da Coldiretti si stanno affacciando all’orizzonte, primo su tutti l’entrata in funzione del polverizzatore di Moretta, presso lo stabilimento INALPI, a partire dalla prossima campagna. L’iniziativa, è bene ricordare, voluta fortemente dalla gruppo Ferrero di Alba in collaborazione con Coldiretti, ha la potenzialità di andare ad assorbire, sin dal primo anno, quasi il 20 per cento della produzione di latte piemontese; una delle tante azioni per aumentare il prezzo del latte alla stalla, grande problema del settore. Ma ora, tralasciando momentaneamente le vicende di carattere economico, vorremmo porre l’attenzione su altri importanti aspetti che parallelamente si sono sviluppati nel corso 2009. Il Ministro Zaia ad inizio anno ha presentato il provvedimento che doveva dare la svolta per risolvere definitivamente l’annosa questione delle quote latte che da oltre 20 anni attanaglia l’intero settore, grazie alla ripartizione di un significativo aumento di quota nazionale del 7 per cento, ottenuto dallo stesso Ministro, in sede comunitaria, nel novembre 2008. E soprattutto dalla dichiarata volontà di mettere mano una volta per tutte alla problematica delle multe. Come base di partenza si deve prendere in considerazione

la Legge 119 del 2003, che in precedenza aveva segnato un’importante passo, dando l’opportunità di aderire ai piani di rateizzazione per i produttori che volessero regolarizzare la loro posizione, rispetto al periodo compreso tra 1995/96 ed il 2001/2002. Oggi infatti i produttori, da allora in regola, sono arrivati al versamento delle rate annuali attraverso un programma della durata complessiva di quattordici anni. Pertanto erano evidenti tutti i presupposti affinché la Legge 33/2009 trovasse la sua corretta applicazione. L’assegnazione delle nuove quote avrebbe infatti vincolato i beneficiari ad aderire ad un nuovo piano di rateizzazione con il pagamento della prima rata al 31 dicembre di quest’anno e obbligato loro a rinunciare ai contenziosi per le multe esigibili; in caso contrario, con il mancato pagamento di una sola rata, al produttore sarebbe stata revocata l’assegnazione

della quota. Per ottimizzare la gestione burocratica delle multe, che ammontano complessivamente a 1 miliardo e 671 milioni di euro, sono state suddivise nei seguenti scaglioni: “fino a 25 mila euro”, “fino a 100 mila euro”, fino a 300 mila euro” e “oltre 300 mila euro”, con la possibilità di dilazionare il pagamento eccezion fatta per la prima fascia di importo inferiore. In un primo momento pareva che tutto ciò seguisse un iter corretto. Le lettere di intimazione di pagamento delle multe con la richiesta di adesione al piano di rateizzazione, a seguito della distribuzione delle nuove quote, sono state inviate ai produttori, da parte di Agea, verso la fine luglio. Ma anziché rispettare le normali procedure previste, nella maggior parte dei casi le intimazioni sono state, soprattutto quelle con gli importi più elevati, impugnate davanti al TAR del Lazio, il quale ha rimandato ogni pronuncia al

25 gennaio 2010, autorizzando in alcuni la sospensiva cautelativa in altri no. Ciò ha generato una notevole confusione. Inoltre con la definitiva conversione in legge del Decreto 135/2009 recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia della Comunità Europee, è stato inserito il provvedimento che contiene nell’art. 18, una norma sulle quote latte. Nonostante i numerosi tentativi di stralcio dell’articolo 18, fatti dalla Coldiretti, il provvedimento è stato confermato nella conversione definitiva della legge approvata nel mese di novembre. “Le trattenute e i versamenti per la sovrapproduzione di latte rispetto alla quota posseduta, – precisa Tonino Gai, membro di Giunta con delega al settore – saranno eseguiti dagli acquirenti solamente nella misura del 5 per cento per la campagna 2009/2010 e nella misura del 10 per cento per il periodo successivo, esclusivamente per le aziende che non superano il livello produttivo conseguito nel periodo 2007/2008. Come Coldiretti chiediamo perciò al Ministro di porre rimedio a questa grave situazione venutasi a creare, in primis facendosi promotore, con gli altri Ministri dell’agricoltura europei, nel sollecitare ancora la Commissaria all’Agricoltura Marianne Fisher Boel, a sospendere il pagamento della sesta rata, spalmandola sulle restanti. Inoltre chiediamo di mantenere fede alle promesse, come previsto dalla Legge 33/2009, provvedendo concretamente allo stanziamento del fondo di 45 milioni di euro a sostegno di quelle aziende che hanno investito notevoli risorse nell’acquistare quote per regolarizzare le loro posizioni. Infine, nella gestione delle risorse previste dalle Misure Comunitarie sulla crisi del settore lattiero caseario (circa 23 milioni di euro), di dare priorità a quelle aziende che da anni operano nella legalità e nel rispetto delle leggi”. m


VA R I E

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Fondo di Solidarietà Nazionale: per Coldiretti mantenuti gli impegni assunti dal Governo

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seguito dell’approvazione, avvenuta lunedì 7 dicembre, del maxiemendamento alla finanziaria che stanzia fondi per Il Fondo di Solidarietà Nazionale, Sergio Marini, presidente nazionale della Coldiretti, ha espresso “soddisfazione per il mantenimento degli impegni assunti”. Con lo stanziamento delle risorse necessarie al finanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale contro le calamità naturali, la Commissione Bilancio della Camera ha infatti confermato l’impegno assunto davanti a ventimila agricoltori lo scorso 30 aprile nell’ambito della convention Coldiretti. “Siamo grati a tutti coloro che si sono impegnati per questo primo importante risultato per l’agricoltura italiana che– ha concluso Marini – consente a centinaia di migliaia di imprenditori di guardare con più speranza al futuro, in un momento di grave difficoltà economica”. Dopo l’approvazione della Commissione Bilancio della Camera il disegno di legge finanziaria dovrà ora continuare il suo iter. Somme importanti quelle indicate nel disegno di legge – interventi assicurativi Art. 2, comma 48-bis. Le risorse finanziarie per l’applicazione del regolamento comunitario 73/2009, Health Check, da destinare all’intervento assicurativo sono infatti state incrementate a 120 milioni, per la parte relativa alla quota comunitaria per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012. Con successivo decreto del Ministro delle politiche agricole, da adottarsi d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, si provvederà alla conseguente rimodulazione

finanziaria degli interventi previsti dal decreto del 29 luglio 2009. A tale somma si aggiunge la quota nazionale di cofinanziamento obbligatorio pari a 40 milioni con una disponibilità complessiva che ammonta a 160 milioni. Si conferma la destinazione all’intervento assicurativo di 20 milioni di euro per

ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012 derivanti dalle risorse comunitarie dell’OCM vino. Vengono destinati 100 milioni per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012, provenienti dal rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori del territorio dello Stato (scudo fiscale), per l’erogazione dei contributi relativi agli anni 2008 e 2009 (elenco allegato all’art. 2 comma 247). Il capitolo del Fondo di solidarietà viene inoltre integrato per il finanziamento del regime azionale di aiuti di cui al d.lgs.102/2004 per l’anno 2010 con la somma di 51.9 milioni di euro, e per l’anno 2011 e 2012 con la somma di 16.700 milioni di euro. Le disponibilità finanziarie destinate agli interventi assicurativi del Fondo di solidarietà possono essere

utilizzate per coprire i fabbisogni di spesa degli anni precedenti a quello di competenza al fine di garantire il pagamento dei saldi contributivi. Viene in tal modo garantita la continuità dei finanziamenti e in particolare è possibile coprire i disavanzi relativi agli anni 2008 e 2009 con gli stanziamenti per gli anni 2010 – 2012 provenienti dal rimpatrio dei capitali dall’estero (art.2 comma 48 bis). “L’approvazione dell’emendamento da parte della Commissione Bilancio è un importante segnale positivo. – ha commentato il presidente di Coldiretti Cuneo Bruno Rivarossa – Grazie a tale emendamento è stata infatti prevista la copertura per gli anni pregressi e il finanziamento per il prossimo triennio”. m

2009 anno positivo per Unci Piemonte La Centrale Cooperativa cresce anche in Piemonte: Confsal e Coldiretti partner di riferimento

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Unci, Unione Nazionale Cooperative Italiane chiude il 2009 con un aumento considerevole del numero delle cooperative associate. L’opera di assistenza costantemente svolta dalla dirigenza Unci a favore dei cooperatori associati, gli accordi contrattuali firmati da Unci-Confsal nel settore della cooperazione e il recente accordo Unci-Coldiretti hanno rafforzato l’interesse dei cooperatori verso questa Centrale. I contratti Unci-Confsal sono ormai applicati in un numero altissimo di cooperative perché soddisfano la tutela dei diritti dei lavoratori, garantiscono opportunità lavorative ai soci e realizzano l’interesse della committenza. Spesso è proprio la committenza a richiederne l’applicazione soprattutto ora che, con varie pronunce definitive anche di carattere amministrativo è stata dichiarata la piena applicabilità dei contratti Unci-Confsal e quindi si ha materiale certo per rispondere agli attacchi di una certa concorrenza che non è riuscita a dimostrare che ci siano dei problemi sul contratto. L’Unci riscontra che parte del successo è dovuto al posizionamento scelto dalla Confsal che agendo con uno spirito collaborativo e non antagonista rappresenta al meglio le esigenze di lavoro delle persone. Questo atteggiamento nuovo sta premiando, prova ne sia il recente successo di Confsal-Fast che si è posizionata tra i rappresentanti dei lavoratori nella elezione della RSU nella GTT. Per quanto riguarda la Coldiretti, l’Unci ha avuto modo si constatare che essa è il partner storico degli agricoltori italiani, un partner che da sempre ha capito e promosso i loro interessi e che perciò sta ottenendo la piena fiducia dei suoi associati sul progetto della “Filiera Agricola del Made in Italy” che sarà realizzata anche attraverso lo strumento della cooperazione. L’Unci è soddisfatta nel rilevare che gli agricoltori stanno aderendo in massa al progetto di una cooperazione agricola che finalmente darà risposte commerciali concrete e al passo con i tempi e che risponderà alle esigenze di qualità e sicurezza alimentare dei consumatori italiani. m


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AT T U A L I T À

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Agricoltura in Provincia di Cuneo: competenze e attività

L’

Assessorato Agricoltura della Provincia di Cuneo opera per lo sviluppo dell’agricoltura cuneese gestendo, attraverso le proprie strutture, una sede centrale e sei uffici zona l’applicazione di interventi previsti da regolamenti dell’Unione Europea, da leggi dello Stato italiano e della Regione Piemonte. Si occupa inoltre di funzioni amministrative e di controllo, sempre legate all’applicazione di regolamenti e normative, su incarico di AGEA e della Regione Piemonte. Le principali risorse finanziarie per gli interventi di cui sopra derivano dall’applicazione di regolamenti comunitari legati alla politica di sviluppo rurale. Com’è noto nel 2007,si é concluso il precedente Piano di sviluppo 2000-2006 della Regione Piemonte,ed è stato approvato a novembre dello stesso anno , dopo una lunga trafila, il nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte (di seguito PSR), che copre il periodo di programmazione 2007-2013 L’avvio del nuovo PSR è stato faticoso, frustrando in parte le attese degli agricoltori. Infatti, mentre gli interventi relativi alle Misure Agroambientali scontano con forti ritardi nel pagamento degli aiuti la partenza anticipata ancor prima dell’approvazione

del PSR, anche gli interventi relativi agli investimenti strutturali e all’insediamento dei giovani hanno richiesto lunghi tempi per la definizione delle procedure, tanto che solo nel corso del 2009 a seguito dell’emanazione delle circolari applicative da parte della Regione, gli uffici provinciali hanno potuto concretamente attivare l’istruttoria delle oltre 3000 pratiche presentate. Per contro attualmente l’attuazione del PSR ha preso velocità con l’apertura di nuove misure e nuovi bandi. La priorità del Settore Agricoltura pertanto per i prossimi anni sarà quella di gestire una

grande massa di interventi anche molto diversi e velocizzare e liquidare le relative istanze con un occhio particolarmente attento a quegli interventi realizzati con coerenza e serietà Altri importanti interventi sono poi gestiti tramite il Programma Operativo Provinciale (POP), che disciplina annualmente l’utilizzo delle risorse destinate dalla Regione Piemonte alla Provincia di Cuneo per interventi nel settore agricolo in applicazione della LR 17/99 di trasferimento delle competenze in materia di agricoltura. Infine significativi e rilevanti interventi, che non rientrano nella casistica sopra citata, riguardano in particolare la viticoltura, la zootecnia, i danni da avversità atmosferiche, gli interventi di mercato, la promozione, ecc. Sintetizzando al massimo, si ricordano di seguito i principali gruppi di interventi. Sviluppo imprese agricole All’interno di questa categoria sono raggruppati tutti gli interventi che riguardano il miglioramento e l’adeguamento

delle strutture e delle dotazioni aziendali delle imprese agricole. Oltre alla gestione a livello provinciale dei bandi emanati per le misure 112 (Insediamento di giovani agricoltori), 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) e 311 (Diversificazione in attività non agricole) la Provincia gestisce bandi specifici in applicazione del POP o di altri leggi regionali o nazionali. Si ricorda in particolare l’attivazione negli ultimi anni di Bandi specifici per la meccanizzazione , per le cooperative e per il credito di conduzione. Tra gli altri interventi gestiti dal Settore, si ricorda la definizione di pratiche di contributo per la difesa attiva antigrandine, per interventi strutturali di prevenzione dell’influenza aviaria in allevamenti avicoli, per l’incremento di produzione di proteine vegetali e per la gestione degli effluenti zootecnici. Il Settore Agricoltura rilascia inoltre circa n. 1400 certificati l’anno relativi a agevolazioni fiscali per gli Imprenditori agricoli che acquistano terreni a scopo di ampliamento aziendale. Da rilevare che ogni anno al momento della finanziaria in Parlamento si discute sulla prosecuzione di molte di queste agevolazioni e per il momento sono sempre state prorogate.


AT T U A L I T À Interventi zootecnici Nel complesso sono istruite e liquidate numerose domande a favore di allevatori e apicoltori, per le mostre zootecniche, per la fecondazione artificiale in montagna, per la tenuta dei libri genealogici e per i controlli funzionali. Da rimarcare il fatto che dal 2008 non è più attivo, perché incompatibile con la normativa sugli aiuti di stato, l’intervento per l’acquisto di bestiame, per cui non si accettano più nuove domande, mentre dal 2009 il tradizionale intervento relativo alla sostituzione dei capi infetti è sostituito dal programma assicurativo avviato dal Consorzio Smaltimento Rifiuti di Origine Animale (CO.SM.AN.) . Anche se non comporta erogazioni finanziarie, va ricordata la rilevante attività legata alla gestione delle quote latte, con i problemi, le contestazioni e le controversie ben note. L’attività riguarda la movimentazione delle quote (affitti, vendite, trasferimenti), l’applicazione degli interventi per il rientro degli esuberi, il controllo e le eventuali sanzioni sull’attività dei primi acquirenti, la gestione del contenzioso. I produttori coinvolti sono circa 1500. Nel campo zootecnico poi il Settore svolge su delega della Regione Piemonte una serie di verifiche e controlli per interventi di mercato previsti da vari Regolamenti comunitari. È inoltre competente a rilasciare svariate autorizzazioni. Agricoltura sostenibile A seguito dell’apertura dei bandi

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per le misure Agroambientali (che prevedono l’erogazione di premi di durata quinquennale agli agricoltori che si impegnano ad applicare pratiche ecocompatibili) del PSR 2007-2013, il Settore ha visto la presentazione di circa 900 domande sul 2007, di 800 sul 2008 e di circa 1000 per il 2009, ricadenti nelle zone di pianura e collina, mentre per le zone di montagna le domande sono di competenza delle Comunità Montane. Per questo intervento, i pagamenti annuali hanno subito forti ritardi dovuti all’obbligo imposto dalla UE di verifica di tutte le superfici a premio tramite fotointerpretazione, oltre alla messa a punto di un sistema complesso che vede coinvolti vari soggetti, da Arpea a CAA a Regione con Provincie e Comunità Montane. Anche qui la situazione è in fase di progressivo miglioramento, con i premi relativi all’annualità 2007 pressochè liquidati, il 2008 in fase di completamento del saldo e con i premi 2009 in prossimità di erogazione dell’acconto. Naturalmente il Settore Agricoltura, che ha compiti di istruttoria e ammissione al finanziamento nonché di controllo, è attivo per la pronta liquidazione delle domande non appena queste, superata la fase della fotointerpretazione, diventano istruibili. Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, il settore gestisce le notifiche relative al proprio territorio di pianura e collina (circa 280) e collabora con la Regione nell’attività ispettiva sugli organismi di Controllo.

La Provincia è stata inoltre incaricata di gestire l’istruttoria delle istanze per l’iscrizione all’albo regionale delle Fattorie didattiche con tutte le relative attività di controllo e verifica requisiti. Produzioni vegetali Viticoltura Da segnalare per importanza e numero di istanze l’ intervento di ristrutturazione dei vigneti che a titolo di esempio ha visto per il 2008 la liquidazione di 249 domande per circa euro 1.340.000,00, mentre per il 2009 le domande inserite in elenco sono state 276 per un importo di più di due milioni di euro. Il Settore gestisce poi gli estirpi e i reimpianti legati ai danni da flavescenza dorata compresa l’erogazione dei relativi contributi. Nel comparto vitivinicolo il Settore è impegnato in una rilevante attività amministrativa legata alla gestione delle superfici viticole, rigidamente controllate dalle norme comunitarie e nazionali, che comportano la gestione di alcune migliaia di pratiche. Il Settore Agricoltura ha condotto per il terzo anno il progetto Vino Sicuro, finanziato dal Distretto dei Vini, relativo al monitoraggio del grado di sicurezza igienicosanitaria dei vini cuneesi. I risultati del monitoraggio sono raccolti e presentati in un apposito opuscolo, che si può richiedere agli uffici. Ad Alba ha la sede inoltre il Servizio Antisofisticazioni Vinicole che si occupa degli aspetti normativi e sanzionatori in merito

7 al rispetto delle leggi del settore, attraverso ispezioni presso aziende agricole e commerciali e presso punti vendita, prelievi campioni di vino, sanzioni per violazioni normative. Altre produzioni vegetali È affidata al Settore Agricoltura l’attuazione in provincia del Programma regionale per la castanicoltura da frutto, sistema di aiuti specifico per i conduttori dei castagneti che prevede la concessione di contributi per la realizzazione di interventi per il mantenimento in buone condizioni agronomiche ed il miglioramento dei castagneti da frutto, ai sensi della LR 24/2007, per il quale sono state ammesse a finanziamento circa 200 domande. il Settore svolge poi anche in questo campo e su delega della Regione Piemonte una serie di verifiche e controlli per interventi di mercato previsti da vari Regolamenti comunitari, in particolare in materia ortofrutticola, per i foraggi essiccati e per l’estirpo dei frutteti. Svolge inoltre le verifiche per l’iscrizione all’Albo IGP dei noccioleti. In merito alla lotta contro i nuovi insetti comparsi nel nostro ambiente in modo accidentale e che causano gravi danni alle colture, il Settore, per quanto riguarda il problema del cinipide del castagno, tramite la gestione del comitato tecnico appositamente costituito, continua a seguire l’evoluzione del patogeno e ad aggiornare (segue a pagina 8)


8 (continua da pagina 7)

periodicamente i castanicoltori con appositi bollettini. Attua inoltre specifici interventi per il risarcimento a vivaisti e agricoltori obbligati a estirpi forzosi, quali ad esempio quelli per il cinipide o per la sharka. Servizi alle imprese Sono compresi in questa categoria gli interventi a supporto delle aziende agricole quali formazione professionale, assistenza tecnica e consulenza, divulgazione. Al Settore Agricoltura competono la gestione e il controllo delle specifiche misure del PSR, quali la Misura 111, che finanzia corsi di formazione professionale per agricoltori organizzati da appositi enti gestori riconosciuti, già attiva con un bando in fase di attuazione, e la Misura 114 (Consulenza aziendale), di cui si prevede la prossima apertura. Il Settore conduce direttamente alcune attività di sperimentazione e dimostrazione in agricoltura con la organizzazione di prove e campi presso aziende agricole, di visite guidate ed elaborazione di opuscoli distribuiti poi a tecnici e agricoltori. Si segnala in tal campo tra le altre l’attività condotta per il progetto pilota nitrati volto ad applicare al meglio la normativa nelle zone vulnerabili da nitrati e la produzione di alcuni opuscoli divulgativi di natura tecnica distribuiti a agricoltori e tecnici. Relativamente all’autorizzazione per l’utilizzo dei presidi sanitari, Il Settore Agricoltura finanzia gli appositi corsi di formazione e organizza i relativi esami finali, al termine dei quali poi rilascia

attualità

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le specifiche autorizzazioni. Ad esempio nel 2008 sono stati finanziati 75 corsi e gestiti i relativi esami. Nel complesso sono stati rilasciati circa 1700 patentini. Anche l’U.M.A. (l’ufficio Utenti Motori Agricoli) continua a svolgere attività di rilascio e assegnazione buoni carburante agevolato. nonché a operare controlli su tutti quei soggetti abilitati a loro volta al rilascio dei buoni . Non è poi da trascurare l’attività di immatricolazione delle macchine agricole che sono mediamente circa 6000 l’anno. Si ricordano qui altre attività specifiche, quali il rilascio delle licenze di mietitrebbiatura, la gestione degli esami per la capacità professionale tramite l’apposita Commissione, le attività relative ai patti agrari e in particolare la gestione dei tentativi di conciliazione previsti dalla L 203/82. Danni da avversità atmosferiche I danni da avversità atmosferiche, quali grandine, siccità, alluvioni, che colpiscono le produzioni agricole e le strutture aziendali e anche molte infrastrutture sono sempre più frequenti e sempre più numerose le relative richieste di intervento. È assegnata al Settore Agricoltura, almeno per le zone di pianura e di collina, la valutazione dei danni e l’eventuale richiesta di delimitazione per l’assegnazione dei fondi statali per i necessari interventi. A volte però viene fatto tutto un lavoro istruttorio senza sapere e conoscere se a livello nazionale o regionale vi siano i fondi necessari per il ripristino dei danni causati dalle

avversità. Al Settore è inoltre assegnata la competenza per il controllo sui contributi statali erogati ai Consorzi di Difesa per l’assicurazione agevolata delle coltivazioni. Promozione Un ambito particolare di attività del Settore è quella volta alla promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici e di qualità della provincia. Ancorché svolta in modo episodico e senza una struttura apposita, il Settore Agricoltura, in collaborazione con i servizi informativi, ha realizzato il portale dei prodotti tipici, inserito nel sito internet della Provincia di Cuneo, che contiene la descrizione di molti prodotti tipici cuneesi, dai vini ai formaggi, dall’ortofrutta ai dolci. Il Settore poi organizza la partecipazione ad alcune importanti manifestazioni regionali. La partecipazione può assumere forme diverse, quale lo stand istituzionale come a Cheese di Bra, all’organizzazione di collettive di Consorzi di Tutela come alla Fiera del Tartufo Bianco ad Alba o di collettive di aziende. Si segnala che per quanto riguarda la promozione si è raggiunto un ottimo livello di collaborazione con la Camera di Commercio , con la quale si concordano iniziative e presenze istituzionali come ad esempio a Roma per il Barolo, a New York per i vini e il tartufo. È attualmente in corso di studio un iniziativa con le due ATL e la Camera di Commercio per realizzare “ un paniere dei prodotti tipici “ con un taglio più

turistico , in modo da aver un atlante che consenta al turista di orientarsi sul territorio e gustare i prodotti con maggiore conoscenza. Si ricorda inoltre che il Settore Agricoltura partecipa ad un progetto inserito nel PIT “Nuovo territorio da scoprire” sviluppato con il Dipartimento des Alpes de Haute Provence nell’ambito delle iniziative ALCOTRA, recentemente approvato e che dovrebbe decollare nel corso del 2010. il progetto ha come finalità la valorizzazione dei prodotti tipici locali all’interno della valorizzazione turistica del territorio transfrontaliero tramite lo sviluppo della filiera corta, la tracciabilità delle produzioni tipiche, la promozione dell’agricoltura biologica. Altre attività Il Settore Agricoltura gestisce le competenze in merito assegnate alla Provincia in materia di tartufi dalla LR 29/08. In particolare organizza tramite l’apposita Commissione gli esami per il permesso di raccolta che successivamente rilascia. Rilascia inoltre le autorizzazioni per le tartufaie controllate e coltivate. Annualmente vengono poi valutate e liquidate le indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno e altri contributi in materia di tartufi a circa 700 beneficiari . Vengono poi liquidati annualmente , per iniziative varie in campo agricolo contributi a circa 100 associazioni ed enti per un importo complessivo di oltre euro 130.000,00. m


R I T R AT T I D I I E R I E D I O G G I

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n pochi lo conoscono per il suo vero nome, perché per la gente della Valle Varaita e del Saluzzese è molto più semplicemente “Bep ’d Buget” (Beppe di Bogetti). Beppe Romano, classe 1920, venaschese purosangue, la sua popolarità la deve al lavoro: per trenta lunghi anni, è stato l’autista del Pastificio Bogetti, che fino al 1972, a Venasca, produceva ottima pasta.

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Storie di vita a cura di Barba Bertu (info@barbabertu.com)

UNA MEMORIA DI FERRO Beppe, che ha una invidiabile memoria di ferro, ha iniziato a fare l’autista nel 1942. Giovanni Bogetti (originario di Narzole), un uomo dinamico e geniale, nel 1921 acquistò una vecchia casa in via del Molino, la ristrutturò, realizzò una piccola centralina per la produzione dell’energia elettrica e creò un moderno Pastificio. La pasta di Venasca finiva praticamente su tutte le tavole della Valle Varaita: «Perché era la pasta più buona e costava poco». LA PASTA GENUINA Nel Pastificio di Venasca «si produceva ogni tipo di pasta e di pastina, solo con ingredienti genuini. Negli anni subito prima della guerra, il Pastificio dava già lavoro a 9 dipendenti. A partire dal 1942 ho iniziato ad andare in giro, con la bici, in pullman, con la “Lambretta” e poi anche con il camion, a prendere le ordinazioni dei clienti… Il giovedì salivo a Casteldelfino caricando la bici sul pullman, prendevo le ordinazioni dai montanari di Pontechianale e di Bellino che scendevano al mercato… In quegli anni, nel vallone di Bellino non c’era ancora la strada che si percorre oggi, ma solamente un sentiero: ed i bellinesi venivano a ritirare la pasta con i loro muli». In tanti anni a girare la Valle Varaita per lungo e per largo (ma non solo: Beppe Romano è andato, ogni settimana, anche al mercato del martedì a Cuneo), l’autista del Pastificio dice di «avere sempre incontrato brava

gente: non sarei onesto se mi lamentassi delle persone, sono sempre stato ben trattato e rispettato da tutti». LA PASTA PER I PARTIGIANI Beppe Romano sovente rischiava la pelle (anche se lui racconta questi particolari con estrema naturalezza): «Lasciavo la pasta per le bande partigiane: a Melle nel cortile dietro la “Corona Grossa”, a Sampeyre dall’Osteria che c’era in piazza… poi loro venivano giù dalla montagna a recuperarla…

diverse volte sono stati i partigiani a darmi un passaggio sui loro camion, mentre io in bici risalivo la Valle per andare a raccogliere le ordinazioni». LA TRAGICA MORTE DI MAURO BOGETTI Beppe Romano ricorda con gli occhi lucidi la tragica morte del giovane Mauro Bogetti, figlio dei titolari del Pastificio (al quale è intitolato l’omonimo vicolo in paese), un ragazzo vispo e intelligente morto a 14 anni, il 20 luglio 1944. «In quei tempi, passava la “cicogna

9 tedesca” a mitragliare il paese. Wanda, la figlia primogenita del Bogetti, mi disse: “Beppe, attento, stacca le macchine, che sta arrivando la “cicogna”… Non passò un attimo che vidi il giovane Mauro ferito: una scheggia lo aveva colpito ed allora andai a chiamare subito il dottor Barucchi. Era il 19 luglio 1944. Il dottore arrivò e tranquillizzò tutti: “La ferita non è grave”. Allora c’era il blocco tedesco a Piasco e non riuscimmo perciò a portare il povero Mauro all’Ospedale di Saluzzo. Trasferimmo invece Mauro all’Osteria Sanino di Sampeyre dove c’era il medico dei partigiani e dove lui morì il giorno dopo: il dottore non si era accorto che una scheggia gli aveva forato il polmone». Romano ricorda molto bene l’incendio di Venasca ad opera dei tedeschi: «Era il 10 agosto del 1944, io ero in alta Valle per lavoro e – poiché era festa di San Lorenzo – mi ero fermato a dormire nel fienile dei Dao, a Chianale. Scendendo il giorno dopo, mi sono precipitato con la bici e, arrivato in piazza, ho visto che la mia casa stava bruciando. Abbiamo spento l’incendio, nel fuoco abbiamo perso il tetto e cose di valore, però poi Giuseppe Garnero di Rore ci diede a metà prezzo i tronchi per rifare il tetto. E in quei momenti ci fu anche chi mi rubò la bicicletta del Pastificio: ma il signor Bogetti fu comprensivo». Beppe Romano ha ricoperto anche la carica di amministratore comunale per diversi anni ed è stato anche vicesindaco di Venasca, dal 1970 al 1977. Inoltre, per 25 anni è stato l’apprezzato organizzatore dei festeggiamenti di Santa Lucia. La più grossa soddisfazione della sua vita? «La buona salute che ancora conservo,a parte qualche problema alle gambe ( e di questo ringrazio il Signore). E poi la nascita dei miei due figli, Franco e Carla e le gioie della famiglia». i


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O sservatorio P re z z i

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GASOLIO AGRICOLO

N.B. - Tali prezzi comprendono l’accisa di 0,093 euro/litro. Per il riscaldamento delle serre adibite a colture floro-vivaistiche tale accisa è ridotta a 0 euro.

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Fonte dei dati: CCIAA, Sole 24 Ore Elaborazione Coldiretti Cuneo. Legenda:

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ˆ variazione al rialzo; ˇ variazione al ribasso; ‹ variazione stabile.


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Il “Blu di capra” protagonista su Melaverde

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unedì 14 e martedì 15 dicembre un altro prodotto delle eccellenze cuneesi è stato protagonista su Melaverde, trasmissione domenicale di retequattro condotta dal famoso giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli (nella foto con Marcello Gatto e la famiglia Gautero). Protagonista di questa nuova puntata il formaggio “blu di capra”. La troupè della nota trasmissione ha avuto la possibilità di registrare le immagini relative all’allevamento di oltre 1500 capre di razza Sanen presso l’azienda agricola Gautero, di Saluzzo. Edoardo Raspelli ed i suoi collaboratori si sono poi spostati nel caseificio Val Forum di Martiniana Po, presso il quale

mostrare a tutta l’Italia questa produzione tipica cuneese ed evidenzia come ancora vi siano dei produttori agricoli che intendono investire nel territorio montano, valorizzandolo e proteggendolo”. Al momento non sono ancora note le date di messa in onda della puntata dedicata al “blu di capra”, ma è assai probabile che sarà trasmessa nel prossimo mese di gennaio. m il latte caprino viene lavorato per poi essere, conclusa la stagionatura, immesso nei diversi punti vendita piemontesi e non solo. L’ampio servizio, registrato interamente nel saluzzese, ha visto anche la collaborazione della Coldiretti Cuneo per gli

assetti logistici. “Melaverde offre un’ulteriore possibilità per far conoscere le nostre realtà produttive; – hanno dichiarato Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, presidente e direttore Coldiretti Cuneo – questa puntata in particolare, ha l’obiettivo di

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varie

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Il Corsivo del Coltivatore L’agricoltore diplomato

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e cronache hanno riferito, di recente, di un giovane che, per rimediare alla cassa integrazione del padre, ha lasciato gli studi che stava affrontando con successo ed ha cercato un lavoro. Mi ha stupito l’eco di un caso che, anni addietro, sarebbe passato sotto silenzio. Migliaia e migliaia di imprenditori agricoli hanno compiuto, a volte spontaneamente, altre su richiesta dei genitori, scelte analoghe. Improponibile l’istanza di proseguire gli studi, se in azienda c’era bisogno di aiuto, se le attività nei campi rappresentavano la certezza e i libri il sogno, se la manualità era ritenuta concretezza e la cultura un optional. In molti è rimasta l’amarezza per una rinuncia che è costata non poco. Hanno cercato di recuperare, hanno rimediato con professionalità e maturità, ma si sono portati avanti il rimpianto per un’occasione mancata nei confronti della quale sentivano di avere qualche carta da giocare. Sono, costoro, i più decisi a far studiare i loro figli, a sacrificarsi perché frequentino quella scuola che è stata loro preclusa, ad accettare che nei periodi di punta manchino braccia, a lasciare a compiti e lezioni uno spazio in vista di un futuro più consapevole. Prendere il diploma per lasciare la terra? Il rischio c’è, ma non è così scontato. Si registra, da qualche tempo, un utilizzo aziendale di competenze e filosofie operative acquisite in classe. Si è capito che chi ha studiato può essere un buon agricoltore. Spesso è un agricoltore diverso che sa usare le nuove tecnologie, non ha paura dei cambiamenti, è disponibile all’aggiornamento ed alla sperimentazione e, soprattutto, sa ed osa guardare lontano. m Bastian Contrari

Coldiretti e Telethon insieme contro le malattie genetiche

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ome ogni anno si è ripetuta la tradizionale collaborazione tra le fondazioni “Telethon” e “Campagna Amica”, che Coldiretti coinvolta attivamente nella grande manifestazione benefica che si tiene nel mese di Dicembre. Quest’anno la maratona di solidarietà, dedicata alla raccolta di fondi per la ricerca sulle malattie genetiche, si è svolta a Torino nella giornata di domenica 6 dicembre. In piazza Palazzo di Città è stata infatti allestito presso il Mercato di Campagna Amica, uno spazio dedicato a Telethon ed alla vendita di prodotti agroalimentari a Chilmetro Zero. Presso tale gazebo i cittadini hanno avuto la possibilità acquistare una speciale “confezione della salute” il cui ricavato è stato in buona parte devoluto a favore della ricerca medica. “È un’ iniziativa – commenta il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte Bruno Rivarossa – a cui la Coldiretti nazionale ha aderito con entusiasmo: la valorizzazione del settore agroalimentare nazionale e la promozione della salute attraverso la genuinità e salubrità dei cibi sono alla base del pensiero della nostra Organizzazione”. m

Con Raoul Molinari scompare un giornalista amico del territorio

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iovedì 3 dicembre presso l’Ospedale di Alba si è spento a 74 anni Raoul Molinari (nella foto), noto giornalista ed infaticabile organizzatore di eventi culturali. Innamorato da sempre del territorio cuneese, lo raccontò in tutti i suoi lavori e dedicò le sue migliori energie alla promozione di quella che sentiva come la sua terra: le Langhe, il Roero e il Monferrato. Nel 1979, insieme ai fratelli Toselli, fondò l’emittente Telecupole Piemonte della quale fu Direttore artistico fino al 1991. In quella veste ideò programmi di successo tra cui anche “La trattoria dei ricordi” e “Obiettivo Agricoltura”, intuendo prima di tutti la necessità di migliorare l’informazione e porla a servizio del mondo rurale. Uomo divertente ed ironico, non amava il «non si è mai fatto»; «Meglio, allora proviamoci» rispondeva. Alla sua memoria, un brindisi e un grazie. m


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13 FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: L’Europa investe nelle zone rurali

V PARTE

Valorizzazione agronomica dei reflui zootecnici Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

La filiera del biogas

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limiti imposti alla concentrazione di azoto nelle deiezioni e l’individuazione di zone vulnerabili da nitrati determinano, per alcune categorie zootecniche, una gestione volta alla riduzione del carico di azoto su base ettariale, che richiede un sensibile aumento della superficie agricola necessaria per le applicazioni dei reflui. In questo contesto, la digestione anaerobica – oltre a consentire un miglioramento delle caratteristiche dei liquami – permette grazie alla loro valorizzazione energetica una sostanziale riduzione dei costi di trattamento diretti alla rimozione dell’azoto in eccesso. Il biogas è un biocombustibile gassoso ricavato dalle biomasse (vegetali, quando provenienti dalle colture dedicate e dai residui agricoli, o animali, provenienti dalle deiezioni zootecniche) e/o dalla parte biodegradabile dei rifiuti (Forsu, residui agro-industriali) e può essere utilizzato in sostituzione del gas naturale.

(Vedi Tab. 1 a pagina 15) L’impiego della biomassa (silomais, triticale, sorgo,…) nella biometanazione residuale oppure ottenuta dalle colture dedicate ha l’effetto di equilibrare il quadro analitico delle materie prime in ingresso nel digestore, soprattutto in considerazione dell’elevato tenore di azoto ammoniacale dei reflui avicoli e suini. Ne consegue un significativo miglioramento della stabilità e della gestione del processo, che si traduce in un netto incremento della resa in biogas. Sul mercato sono disponibili molteplici soluzioni tecniche per la realizzazione di digestori anaerobici. Si passa dagli impianti semplificati, in cui le vasche di stoccaggio (spesso pre-esistenti presso le aziende zootecniche) sono chiuse da coperture gasometriche per l’accumulo del biogas (a cupola semplice, a cupola doppia o tripla, galleggiante), a reattori verticali in cemento armato o acciaio, dotati di sistemi di coibentazione e miscelazione. La conversione energetica del biogas prevede la sua combustione in una caldaia o in un motore endotermico; la seconda opzione è quella che

attualmente risulta più attraente, soprattutto se inserita in un sistema di recupero dell’energia termica (cogenerazione). Nell’ipotesi di utilizzare un motore endotermico per la conversione energetica del biogas, ci si avvale di motori a ciclo Diesel, convertiti per il funzionamento analogamente a quanto avviene per l’impiego del metano. I rendimenti elettrici sono del 35-38%, mentre con il recupero dell’energia termica dai gas di scarico e dal raffreddamento del motore si può raggiungere un’efficienza del 86-88%. I costi di investimento per la costruzione e la messa in esercizio variano in funzione della dimensione dell’impianto, dalla sua complessità tecnologica e dalla disponibilità di manufatti ed attrezzature pre-esistenti: nel caso di impianti comprensivi del digestore anaerobico e del motore endotermico, i costi sono nell’ordine di 4.000.000 € per un motore da 1.000 KWe. Il principale beneficio ambientale legato alla filiera del biogas è riconducibile ad una gestione più sostenibile delle deiezioni zootecniche. La stabilizzazione mediante la

digestione anaerobica, infatti, nasce prevalentemente dalla necessità di ridurre gli apporti di azoto per lisciviazione ai sensi della Direttiva nitrati, poiché ha l’effetto di concentrare l’ammonio nella fase liquida, che è separata dal digestato al termine del processo e che può essere gestita con una maggiore flessibilità nell’ambito della fertirrigazione. A tal proposito è bene ricordare che anche se una parte dell’ammoniaca può evaporare ed essere asportata con il biogas, tutte le esperienze sono concordi nell’affermare che non ci sono differenze nel contenuto in azoto del digestato al termine del trattamento. Anche il contenuto in fosforo e potassio non varia. Nel caso in cui oltre all’ingresso di reflui zootecnici si faccia anche uso di biomassa vegetale, la quantità di nutrienti nel digestato finale deriva dalla somma delle masse dei nutrienti che vengono immesse nel digestore. (Vedi Tab. 2 a pagina 15). Circa le condizioni e le modalità per l’utilizzazione agronomica di materiali derivanti dal trattamento di digestione anaerobica di (segue a pagina 14)


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attualità

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(continua da pagina 13)

materie fecali e altre sostanze naturali provenienti da attività agricola, le disposizioni vigenti sono le seguenti: nel caso di digestione anaerobica di soli effluenti zootecnici, il materiale in ingresso e quello in uscita dall’impianto presentano le medesime caratteristiche e pertanto sono destinabili all’utilizzo agronomico secondo le ordinarie disposizioni di cui al regolamento regionale 10/R; tuttavia, affinché il digestato derivante dalla miscela refluo zootecnico-biomassa vegetale possa essere assimilato all’effluente zootecnico al fine della sua utilizzazione agronomica, la quota di effluente zootecnico deve essere pari almeno al 50% in peso della miscela in ingresso al digestore anaerobico. Inoltre è altresì stabilito che: ai fini del dimensionamento delle strutture di stoccaggio deve essere tenuto conto anche dei volumi delle biomasse aggiunte; la distribuzione in campo del digestato, in considerazione delle sue caratteristiche di fertilizzante organico, deve rispettare i criteri di bilanciamento della fertilizzazione azotata desumibili dal Piano di utilizzazione agronomica; a tale scopo le dosi distribuite nel corso dell’anno devono essere tali da rispettare, per la quota di azoto derivante da effluenti di origine zootecnica, i limiti stabiliti dal regolamento regionale 10/R. Per valutare il beneficio

ambientale conseguito in termini di emissioni di gas serra, si sottolinea che il metano fornisce un contributo di 24 volte superiore a quello dell’anidride carbonica, mentre a seguito della digestione anaerobica esso è captato e destinato al recupero energetico. Il risparmio medio conseguito nelle emissioni è del 80-96% per l’anidride carbonica e del 50% per il metano. Il trend di evoluzione della produzione di energia da biogas dal comparto agrozootecnico ed agro-industriale è indubbiamente destinato a cambiare nei prossimi anni. Si prevede una forte crescita del settore, particolarmente legata alla piena attuazione del sistema incentivante riferibile alla tariffa onnicomprensiva in conto energia per le biomasse di origine agricola prodotte nell’ambito della filiera corta, oltre che dei Certificati verdi. L’attuale normativa: alcuni cenni Oltre alla ormai nota “direttiva nitrati” di cui si sono già

menzionati i limiti e i divieti per quel che riguarda gli apporti di azoto per superficie, i periodi di divieto per lo spandimento e i dimensionamenti richiesti per lo stoccaggio in azienda, è bene ricordare quali sono gli altri aspetti di carattere normativo che interessano gli effluenti zootecnici e la loro gestione. Innanzitutto col decreto legislativo 152 del 2006 i reflui zootecnici utilizzati nelle attività agricole vengono esclusi dal campo di applicazione delle norme in materia di gestione dei rifiuti, il che significa che non vengono più considerati dei rifiuti agricoli, ma bensì una risorsa da utilizzare in agricoltura. Per quanto riguarda il trasporto, questo può essere effettuato verso terreni in uso all’azienda e non (asservimenti) senza alcun limite di distanza dal centro aziendale; la documentazione prevista deve comprendere una copia della comunicazione di cui all’articolo 3 del regolamento 10/R inviata alla Provincia entro i termini stabiliti e il libretto

di circolazione del mezzo di trasporto utilizzato. In caso di strasporto verso terreni diversi da quelli in uso all’azienda (asservimenti) vanno inoltre aggiunti un’autodichiarazione di accompagnamento su cui siano riportati natura e quantità degli effluenti trasportati e gli estremi identificativi dell’azienda destinataria. Per definire un rapporto di concessione in uso dei propri terreni volti all’utilizzazione agronomica dei reflui di terzi, è sufficiente sottoscrivere una semplice dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui va indicato l’elenco delle particelle date in asservimento con la relativa superficie; vanno inoltre indicate data di inizio e di fine rapporto che in ogni caso possono essere revocate con comunicazione da una delle parti con preavviso di almeno sei mesi. Infine si ricorda che le cessioni di effluenti zootecnici vanno fatturate e sono soggette ad un’imposta sul valore aggiunto (IVA) pari al 4%. m


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Tab. 1: Principali caratteristiche del biogas Parametri

Valori tipici per il biogas (%)

Tab. 2: Principali caratteristiche della digestione anaerobica di alcuni substrati

HRT (tempo di ritenzione idraulica): misura della durata del processo Nm3: volume occupato da un gas alla temperatura di 0 °C ed alla pressione di 1,013 bar

Fonte: Ortenblad, 2000


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Unci Coldiretti: concluso il corso di formazione

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i sono concluse nei giorni scorsi le due giornate di formazione organizzate da Unci Coldiretti. Il corso, tenutosi presso la sede regionale, in piazza San Carlo a Torino, si è svolto il 2 ed il 9 dicembre, coinvolgendo tutti quei soggetti interessati al tema della

cooperazione. Gli argomenti trattati hanno toccato temi giuridici e fiscali. Le due giornate di formazione sono state introdotte mercoledì 2 dicembre da Giovanni Canina, presidente regionale Unci. “Siamo soddisfatti dell’andamento di questo primo corso – ha

commentato Piero Torchio, responsabile tecnico di Unci Coldiretti. Gli argomenti trattati sono stati esposti in modo chiaro e preciso permettendo ai corsisti di seguire facilmente anche gli interventi più complessi.

L’obiettivo di Unci Coldiretti è stato raggiunto poiché si è così concluso un percorso di formazione di funzionari che da gennaio in tutte le sede provinciali saranno in condizione di fornire la più completa consulenza alle imprese cooperative associate”. m

11a edizione China di Beneficenza

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titolari dell’agriturismo “Balcone sulle Langhe” di Cissone (Cn) organizzano come ogni anno, in memoria del caro figlio Danilo Del Tufo e della mamma Nadia, la consueta China di beneficenza con grande Lotteria finale . Martedì 5 gennaio a partire dalle ore 20.00 ci saranno premi per tutti ed al termine della serata un lieto momento conviviale. Come per le scorse edizioni il ricavato sarà devoluto alle Missioni della Consolata in Kenya, alle Suore Luigine in India ed in Bangladesh, per rinnovare un’adozione a distanza e per aiutare le persone meno fortunate di noi. Come in passato gli organizzatori sono nuovamente a chiedere la gentile collaborazione di tutti coloro fossero interessati ad aiutare per la raccolta dei premi che saranno distribuiti durante la serata di beneficenza. Sarà utile qualsiasi oggetto nuovo o

usato ma in ottime condizioni che avete in casa: utensili da cucina, biancheria, presine, lavori artigianali, prodotti alimentari e agricoli, vino, dolci, panettoni, buoni sconto su acquisti, giocattoli, fiori, piantine, libri, cassette, CD e molto altro. Vi sarà inoltre la possibilità, per chi lo desidera, di effettuare versamenti, anche minimi, sul C/c postale n° 20240115 intestato alla Fam. Del Tufo Loc. Airali 11 12050 Cissone (Cn) specificando come causale: contributo per la China di Beneficenza. Gli organizzatori della serata, come ogni anno, terranno informati i donatori sul risultato della serata tramite i vari settimanali della zona sui quali sarà specificato l’incasso della Tombolata e la relativa distribuzione di esso. Per maggiori info: Fam. Del Tufo 3331677472. m


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Terranostra Cuneo protagonista al Tg1

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l telegiornale del primo canale pubblico nazionale ha mandato in onda nei giorni del ponte dell’Immacolata un interessante servizio sugli agriturismi Terranostra e sulle loro proposte turistiche in occasione delle feste natalizie. Il giornalista Massimo Mignarelli ha portato le telecamere del Tg1 a curiosare

nell’azienda agrituristica Lungaserra di Chiusa Pesio, per far conoscere le attività che i titolari svolgono con gli asini e dedicate a grandi e piccini, ma anche per scoprire i gustosi piatti dell’enogastronomia locale, che negli agriturismi Terranostra sono esaltati al massimo in termini di sapore e genuinità.

Anche l’intervento di Marcello Cavallo, responsabile Coldiretti del servizio Organizzazione, ha ribadito il ruolo delle aziende agrituristiche Terranostra come presidi del territorio e baluardi della cultura del prodotto locale e tradizionale. “Questo servizio televisivo, andato in

onda a livello nazionale – ha sottolineato il presidente di Terranostra Cuneo, Severino Oberto – è un ulteriore momento di promozione e valorizzazione per la nostra associazione, le nostre aziende e per la nostra agricoltura, vanto e onore della provincia cuneese”. m

Ancoraggi per vigneti e frutteti


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Polline di montagna: una nuova risorsa

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unedì 30 Novembre sono stati presentati presso il salone d’onore della Camera di Commercio di Cuneo i risultati del lavoro sperimentale sull’apicoltura in montagna ed in particolare sulla produzione di polline. L’idea, decisamente innovativa realizzata da Coldiretti Cuneo ed Aspromiele con finanziamenti e collaborazione di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Comunità Montane Valle Stura e Valle Varaita, ha coinvolto aziende di valle con giovani imprenditori ed ha dato risultati positivi al di là di ogni più rosea previsione. Per la prova sono stati osservati 40 alveari divisi in quattro diverse postazioni di cui due in Valle Varaita (a Casteldelfino e Bellino) e altrettante in Valle Stura (A monte di Bergemoletto e tra Sambuco e Pietraporzio). In ciascuna postazione cinque alveari sono stati dotati di trappola per la raccolta del polline ed altri cinque fungevano da testimoni. Ad inizio e fine prova è stata valutata la forza e la sanità di ciascuna famiglia con la valutazione di numero di api presenti, scorte e covata realizzata con il metodo dei sesti. Ogni tre giorni è stata effettuata la raccolta del polline dagli apicoltori o dai tecnici Aspromiele. Scopo della

prova era quello di evidenziare eventuali potenzialità produttive anche in alta montagna e verificare che tale produzione non compromettesse la raccolta di miele. Al termine della prova con risultati molto netti in ciascuna delle quattro postazioni oggetto di studio, si è dimostrato che nel periodo di produzione del miele di alta montagna è possibile piazzare le trappole per la raccolta polline senza pregiudicare in alcun modo la raccolta del miele ed ottenere produzioni di polline molto significative (da un minimo di 1,5 ad un massimo di 4,1 kg per famiglia). Interessanti anche i risultati scientifici ottenuti studiando la qualità dei pollini raccolti, argomento del quale esiste ad oggi bibliografia

molto scarsa. Nella postazione di Bergemoletto di Demonte posta ad oltre 1500 m di quota, per circa un mese le api hanno raccolto quasi esclusivamente polline di castagno e la cosa appare quasi incredibile se si pensa che tale raccolta è cominciata sin dalla fioritura dei primi castagni a Festiona (quasi 3 km in linea d’aria e 1400 m di dislivello). Situazione inversa a Sambuco (quota 1200 m slm) dove per un certo periodo si è raccolto in purezza polline di lupinella (le praterie con tale essenza sono a circa 2400 m di quota). E’ evidente che le api in montagna utilizzano per guadagnare quota le correnti ascensionali. Incredibile, invece, per la molteplicità di composizione e di conseguenza la variabilità di colori, il polline

prodotto a Casteldelfino. Caratteristico infine per sapore speziato e lieve retrogusto amaro il polline prodotto a Bellino. Al termine di questo primo anno di studi al quale farà seguito almeno un secondo anno di sperimentazione per la conferma dei risultati ottenuti, si può comunque già affermare che la produzione di polline, che si è rivelato di qualità eccellente, potrà essere dunque nuova risorsa per queste aree. In particolare l’attività di raccolta del polline potrà più facilmente essere prerogativa delle aziende poste in montagna perché per tale produzione sono necessari interventi frequenti decisamente più onerosi per chi proviene da lontano. Da sottolineare, infine, come la grande attenzione posta alla presentazione ufficiale di tali risultati, sia stata sottolineata dall’attenta presenza di oltre ottanta apicoltori professionali della provincia e dei funzionari e rappresentanti politici di tutte le Istituzioni coinvolte che hanno manifestato l’intenzione di sostenere fattivamente il progetto per un secondo anno di lavoro. Ha concluso l’incontro un assaggio di prodotti montani accompagnati dal miele: trota affumicata su letto di valeriana e miele di melata di abete, assaggi di formaggi dell’alpe accompagnati da miele di castagno, yogurt con miele di montagna e polline di Casteldelfino, macedonia di frutta di stagione con miele di rododendro. m


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La storia della terra affascina Pensionati e Donne Impresa

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opo il successo ottenuto lo scorso anno ad Alba, Pensionati e Donne Impresa Coldiretti insieme a Fondazione Campagna Amica hanno riproposto a curiosi ed appassionati di astronomia un nuovo appuntamento per scoprire i misteri dell’universo e del nostro pianeta. Si è infatti tenuto sabato 12 dicembre presso la Facoltà di Agraria di Cuneo il convegno “Una vita da 4 miliardi e mezzo di anni. La storia della terra, della sua atmosfera e dei suoi cambiamenti sia ‘climatici’ che ‘geologici’.” L’appuntamento, ha visto come relatore Vincenzo Zappalà, astronomo Ordinario INAF Osservatorio Astronomico Torino che, in modo semplice ed

sull’attuale vertice mondiale sul clima di Copenaghen. “Un appuntamento – hanno commentato Delia Revelli e Lorenzo Bergese, rispettivamente Responsabile Donne Impresa e Presidente Pensionati Coldiretti Cuneo, – per tutti coloro che desideravano essere informati e comprendere meglio il mondo in cui viviamo. I cambiamenti ambientali e climatici che si stanno verificando sul nostro pianeta sono un tema di grande interesse”. m

intuitivo, ha guidato il pubblico alla scoperta delle leggi che regolano i mutamenti del pianeta e le loro conseguenze sulla vita

quotidiana e sul mondo agricolo. La sala gremita si è dimostrata molto attenta e curiosa e non sono mancate domande anche


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Patata della Bisalta: buona e genuina

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al 2001 è attivo nei comuni ai piedi della Bisalta, la montagna cuneese per “eccellenza”, il Consorzio di Valorizzazione della Patata della Bisalta. Obiettivo del Consorzio è quello di far conoscere ed apprezzare, con un marchio facilmente riconoscibile questo ortaggio che, grazie alle caratteristiche pedoclimatiche della zona, ha proprietà organolettiche e sensoriali di vera eccellenza. “In questi anni – sottolinea il Presidente del Consorzio Stefano Cavallo – sono stati fatti molti passi in avanti e la nostra patata, grazie anche alla fattiva collaborazione della Coldiretti, sta conquistando sempre nuovi estimatori. Le oltre venti aziende che aderiscono al Consorzio sono localizzate nell’areale ai piedi della Bisalta, individuata dalle Valli Colla, Vermenagna e Pesio, con l’epicentro a Boves”. La coltivazione della patata, nel bovesano, risale agli inizi del ’900 ed era già conosciuta e apprezzata dai consumatori proprio come “patata di Boves”, e utilizzata nella realizzazione dei semplici ma gustosi piatti della tradizione locale. “Tutti i produttori usufruiscono dell’assistenza tecnica dei 4A, agenzia della Coldiretti –

evidenzia il tecnico Corrado Bertello – che collabora con l’imprenditore agricolo affinché possa portare la coltura a termine nelle modalità più sane e sicure e raggiungere l’obbiettivo del consorzio di offrire al consumatore un prodotto di grande qualità. Vengono valutate le cultivar più idonee, in funzione del tipo di terreno, si segue tutta la fase vegetativa della pianta così da monitorare gli eventuali problemi e definire le soluzioni più idonee. Si collabora, infine, con alcune strutture

commerciali per individuare sempre nuovi canali di vendita”. Tutte le confezioni di patate del consorzio sono caratterizzate dal nome del produttore, a garanzia della tracciabilità del prodotto, e dal logo della “patata che sorride”, che soprattutto, fa sorridere i molti consumatori, veri estimatori delle sue peculiarità. Tutto ciò rende la Patata della Bisalta un prodotto molto richiesto sulle fiere e sui mercati, dove i produttori le promuovono e le mettono in vendita: il marchio sulla confezione infine ne

garantisce la qualità dei processi produttivi e la qualità. “La produzione complessiva è limitata – prosegue il Presidente –. La vendita avviene perlopiù attraverso i canali della distribuzione tradizionale, la vendita diretta in alcuni ipermercati e nella ristorazione collettiva (mense scolastiche, ospedaliere e aziendali)”. Tanto per fare un esempio il personale ed i ricoverati dell’ospedale S. Croce e Carle di Cuneo consumano le patate della Bisalta grazie ad un accordo tra Agrigranda ed Amos. m


VA R I E

Coldiretti presenta le eccellenze alla Mostra del Libro

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a catturato l’attenzione e la curiosità del pubblico presente, la presentazione della pubblicazione “Eccellenze in tavola” curata da Coldiretti Cuneo, in occasione della sedicesima edizione della Mostra del Libro locale di Cavallermaggiore. Elma Schena e Adriano Ravera, giornalisti ed esperti enogastronomi, autori dei testi dedicati ai prodotti, con un racconto ricco di aneddoti e curiosità storiche, hanno presentato molte delle eccellenze agricole di cui la provincia granda abbonda e che sono presenti nella guida: scopo della pubblicazione voluta da Coldiretti è proprio la celebrazione di questo grande e prezioso patrimonio agricolo, che poi trova la giusta esaltazione nei piatti dell’enogastronomia tradizionale. m

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A Revello apre il negozio a “KmØ”

È

stato inaugurato, sabato 21 novembre a Revello, un nuovo punto vendita in Via Vittorio Emanuele II, presso cui i consumatori potranno trovare frutta, verdura e carni a KmØ. Il farmers’ market, gestito da Laura Bruno Franco e Sandro Delfiore, rientra nel progetto promosso da Coldiretti per incentivare una filiera corta ed interamente Made in Italy. Un’interessante opportunità per i cittadini che avranno la possibilità di fare quotidianamente acquisti consapevoli, scegliendo prodotti del proprio territorio, sani e di ottima qualità, caratterizzati da un’immediata tracciabilità, una garanzia di freschezza e la certezza dell’origine. m


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G I O R N AT E D E L R I N G R A Z I A M E N T O

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BAGNOLO – 8 novembre

NARZOLE – 15 novembre

SAN PIETRO DEL GALLO – 8 novembre

REVELLO – 15 novembre

MAGLIANO ALPI – 15 novembre

MONTELUPO ALBESE – 15 novembre

n a t e d e l


G I O R N AT E D E L R I N G R A Z I A M E N T O

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n BUSCA – 22 novembre

RIFREDDO – 29 novembre

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CAVALLERMAGGIORE – 22 novembre

SANFRONT – 29 novembre

a m e n t o

POLONGHERA – 22 novembre

MICRO PLANT

PEVERAGNO – 6 dicembre

di AGR. Ivon Disderi Servizio Fitosanitario Nazionale Passaporto delle piante Cee Servizio Fitosanitario Regionale di: Piemonte codice produttore: 02603970043 cod. iscrizione registro nazionale fornitori CN 0004

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AT T U A L I T À

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57a Premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico

C

on la consegna di premi ad operatori economici e lavoratori che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito validamente e proficuamente al progresso civile, economico e sociale della nostra provincia, si è tenuta, martedì 8 dicembre, la 57a edizione della Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2009 a Bra, presso il Centro sportivo “BraSport”. Sono stati consegnati complessivamente 200 diplomi e medaglie d’oro, dei quali 59 ad industriali e commercianti con 35 anni di propria ininterrotta attività oppure appartenenti a famiglia titolare di azienda da almeno 80 anni; 67 ad artigiani con 35 anni di propria ininterrotta attività oppure appartenenti a famiglia titolare di azienda da almeno 80 anni; 67 a coltivatori diretti con 50 anni di ininterrotto lavoro; 6 ad affittuari con 35 anni di propria ininterrotta conduzione del fondo oppure appartenenti a famiglia titolare di azienda da almeno 80 anni; 1 a cooperative attive costituite da almeno 50 anni. Hanno inoltre ricevuto il prestigioso “Sigillo d’oro” della Camera di Commercio di Cuneo Matteo Bosco – Castiglione Falletto (Cooperazione) “Terre

del Barolo”; Giusi Masante Pollano – Farigliano (Agricoltura) vice presidente “Produttori del Dolcetto” di Clavesana e

consigliere Coldiretti; Beppe Ballauri – Mondovì vice presidente Fondazione CRC e presidente GAL Mongioie;

Francesco Bono – San Rocco Bernezzo Cuneo (Commercio) “Cuneosider srl”; Pier Giovanni Bordiga – Confreria Cuneo (Industria) “Bordiga srl”; Ernesto Testa – Lagnasco (Artigianato) “T&G Sistemi snc”. Tale riconoscimento è stato consegnato ad evidenziare il lavoro attraverso cui queste persone si sono particolarmente distinte nel campo economico e sociale dimostrando una particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la loro attività. Il premio speciale “Cuneese nel mondo” è invece stato assegnato quest’anno a Carlo Petrini, presidente “Slow Food”. m


AT T U A L I T À

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ELENCO COLTIVATORI DIRETTI ED AFFITTUARI CHE HANNO OTTENUTO IL PREMIO “FEDELTÀ AL LAVORO”

COLTIVATORI DIRETTI AImar Aldo Luigi – Caraglio Allemandi Maria – Dronero Audisio Stefano – Cavallermaggiore Barberis Mario – Rocca De’ Baldi Bardo Teresa – Envie Basso Angelo – Roddino Beltramo Antonio – Barge Bertone Guido – Torre Bormida Bertorello Maria – Paesana Besso Giuseppe Francesco – Paesana Bonetto Lucia – Revello Bonino Marino – Marsaglia Bravo Giuseppe – Cuneo Brondello Pietro Andrea – Bernezzo Buscaglia Giusto – Niella Tanaro Caffa Maria – Torre Bormida Cora Luigia – Torresina Corino Giovanni – Alba Cossai Pietro – Villafalletto Cucchietti Emidio – Busca Denegri Enrico – Dogliani Dogliani Mario – Rocca De’ Baldi Dotta Lorenzo – Bernezzo Dutto Paolo – Cuneo Fachino Eugenia – Levice Favole Stefano – Marene Fazzone Aldo – San Benedetto Belbo Fino Margherita – Saluzzo Fiancone Giovanni – Levice Fresia Isidoro – San Benedetto Belbo Gallino Margherita – Canale Gallio Renato – Lequio Tanaro Ghigo Isidoro – Cervere Giailevra Felice – Paroldo Giordano Filippo – Bossolasco Giraudo Angelo Stefano – Busca Giraudo Anna – Busca Giusiano Stefanina – Martiniana Po Greco Giuseppe – Levice Lerda Domenico – Caraglio

Marchisio Pierino – Torre Bormida Mattone Giovanni – Roccaforte Mondovì Minniti Concetta – Torresina Molinengo Giacomina – Dronero Mulassano Antonio – Mondovì Murazzano Filippo – Vicoforte Nervo Francesco – Sommariva Perno Perassi Bruna – Levice Poggio Remo – Bosia Ponzo Martino – Chiusa Di Pesio Prandi Colomba – Torresina Ramero Antonio – Boves Riba Secondo – Dronero Rivetti Giovanni – Roddino Rosso Mario – Busca Sadonio Michele – Busca Sardo Lorenzo – Dogliani Sorasio Giovanni – Caramagna Piemonte Spinardi Agostino – Farigliano Stralla Francesco – Dogliani Sugliano Adele – Torre Bormida Taretto Rosanna – Levice Trabucco Giacomo – Fossano Vallero Apollonia – Torre San Giorgio Viara Michele – Castelletto Stura Vola Battista – Roccavione Vola Pietro – Santo Stefano Belbo

AFFITTUARI E MEZZADRI Famiglia Valetto – Savigliano – affittuari fondo Gramario dal 1926 Mana Giulio – Trinità – affittuario appezzamento Cascina Ruffia Mondino Ernesto – Trinità – affittuario Cascina Saliceto Nuovo Rinaldi – Cherasco – affittuario Cascina Grossa Sola Michele – Saluzzo – affittuario Cascina Grognetta Vigna A. Giovenale – Chiusa di Pesio – affittuario Tetto Ania.


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G I OVA N I I I M P R E S A

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Agriclick diventa un video

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e fotografie di Agriclick, realizzate da Giovani Impresa di Saluzzo in collaborazione con i ragazzi dell’Istituto d’Arte Amleto Bertoni di Saluzzo sono diventate un video. Le immagini in cui sono ritratte le imprese dei giovani imprenditori agricoli del saluzzese vengono trasmesse sullo schermo dell’ufficio turistico del Comune di Saluzzo che si trova nei pressi della casa di Silvio Pellico (i porti scur) per tutto il periodo delle festività natalizie. L’iniziativa vuole ricordare come le imprese agricole svolgano la funzione di presidio e valorizzazione dell’ambiente naturale, caratteristica fondamentale per la promozione turistica ed economica del territorio. m

Giovani Impresa a Scienze Politiche

I

l Delegato Provinciale Giovani Impresa Dario Perucca (nella foto) ha partecipato come relatore all’incontro dal titolo “La crisi: insegnamenti e opportunità per le aziende cuneesi” organizzato dal prof. Aldo Enrietti, docente di Economia dell’Impresa e del Territorio presso la sede di Cuneo della Facoltà di Scienze Politiche. Il primo intervento è stato realizzato da Alessandro Battaglia, Presidente di Giovani Imprenditori Confindustria di Cuneo, che ha descritto gli scenari che le imprese devono affrontare in questa situazione di difficoltà. Il Delegato Giovani Impresa ha invece illustrato il progetto di filiera agricola tutta italiana e le azioni che Coldiretti sta realizzando per aumentare il reddito delle imprese agricole. L’iniziativa conferma l’importanza che il settore agricolo e la nostra Organizzazione hanno acquisito anche nei confronti del mondo universitario e accademico. m


LEGGIAMO INSIEME

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Letti per voi... D

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AT T U A L I T À

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Buone feste!

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n Bambino è nato a Betlemme! Quell’antico villaggio della Giudea esiste ancora oggi: è una cittadina carica di vitalità e di tensioni. Porta sempre lo stesso nome: Betlemme, che tradotto significa casa del pane. È una buona notizia, che il Bambino sia nato nella casa del pane, nel luogo in cui viene preparato il cibo per gli umani! Già le prime pagine della Bibbia raccontano di come Dio presenti all’uomo la sua Creazione: non è solamente uno spettacolo da vedere, ma anche un cibo buono da mangiare. Tutti gli alberi del giardino sono belli da vedere e buoni da mangiare. Il cibo è il primo dono vitale! Il frutto degli alberi, però, diventa anche l’occasione della tentazione più pericolosa. Il serpente, credendosi un conoscitore profondo di quanto sta nella mente di Dio, trasmette agli umani la sua malizia. Essi afferrano il frutto dell’albero che, ormai, ai loro occhi non appare più come un dono benevolo, ma come un limite ingiusto, come un imbroglio contro la loro fame di vita. I loro occhi si aprono per scoprire con tristezza di essere stati ingannati

veramente, non da Dio, ma dal serpente. Con il cibo hanno mangiato anche l’inganno! Nato a Betlemme, nella casa del pane, il Bambino apre i nostri occhi sul dono di Dio. Nella nostra esistenza non è nascosto un inganno. Sui viventi non grava uno sguardo malizioso del divino. Anche il pane e il

cibo che mangiamo diventa un testimone di questo segreto della vita. L’attività agricola è legata in modo indissolubile al pane e ad ogni genere di cibo. In essa continua la storia delle origini: la storia del dono vitale oppure quella degli inganni. Il Bambino, nato nella casa del pane,

manifesta la volontà buona del Creatore e allontana dai cuori umani malizia, sospetti, inganni. Il Natale ci renda capaci di trasmettere un pane buono, senza il lievito della malizia! Ci renda pronti a riconoscere nel cibo che ci viene dato la bontà di un dono! Buon Natale! don Giuseppe Pellegrino

Sviluppo dell’imprenditoria agricola in Congo: l’impegno di coldiretti cuneo

U

n nuovo progetto vede la collaborazione preziosa della Coldiretti Cuneo. Presentato ufficialmente in occasione della Festa Provinciale del Ringraziamento, l’ambizioso progetto vede l’Organizzazione agricola impegnarsi a favore delle popolazione della Repubblica Democratica del Congo, che dopo quattro decenni di dittatura Mobutu e un tragico conflitto armato, è provata da fame e povertà. In collaborazione con le suore di San Giuseppe di Cuneo, che nel paese africano lavorano dal 1951 con alcuni centri di recupero, la Coldiretti Provinciale ha deciso di promuovere un progetto strutturato e iniziative di sostegno per favorire lo sviluppo della locale imprenditoria agricola, in primis attraverso la costruzione di piccola una scuola professionale. Verrà individuato poi un gruppo di ragazzi, nell’ambito della comunità di Selembao, che frequenterà tale scuola e che sarà seguito da un docente in loco, formato a distanza dal nostro paese. La coltivazione dell’orto e l’allevamento degli animali garantirà, in un primo tempo, la sussistenza degli studenti, in un secondo momento parte della produzione sarà commercializzata, al fine di autofinanziare l’acquisto, o per lo meno, l’affitto, del terreno, concretizzando pertanto il concetto del microcredito. Tale progetto rappresenta una reale opportunità di crescita professionale e imprenditoriale per la popolazione del Congo, attraverso non soltanto la solidarietà e il contributo economico, ma anche attraverso la condivisione e trasmissione di “saperi” e di tecnica. m


a cura di mauri z io z arpellon

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La giusta vegetazione per valorizzare il proprio giardino

A

si producono solo piante del luogo. A betulle, querce, faggi, biancospini, ciliegi, tassi e noccioli abbineremo arbusti e perenni erbacee rustiche poco impegnative, tra le migliaia disponibili nei vivai specializzati e nei garden center, sia piante inusuali e pregiate, sia quelle più rustiche ormai reperibili dovunque. Alcuni sempreverdi come tasso, agrifoglio, viburno, Pyracantha, Prunus, Buxus eccetera, sistemati qua e là accenderanno di colore il periodo invernale con le loro foglie e bacche, aiutandoci a superare meglio la stagione del freddo e del buio. Una scelta di forme e tonalità che possa caratterizzare ogni stagione ci

Réclame

bbiamo visto nei numeri precedenti che, nell’allestimento di un giardino naturale, si dovrebbe partire con una scelta di piante esotiche da sistemare nelle immediate vicinanze dell’abitazione, per poi «sfumare» nella vegetazione del paesaggio circostante a mano a mano che ci si avvicina alla linea di confine. In mezzo andrebbe lasciata una zona di transizione in cui si sommano le caratteristiche delle due parti. Bordure miste di erbacee perenni e arbusti, con alberelli da frutta e qualche cespuglio di rosa antica, dovrebbero costituire la base del giardino, e se le dimensioni lo permettono, l’impiego di alcuni alberi d’alto fusto autoctoni ci permetterà di ottenere quel carattere informale e rilassato che andiamo cercando. Un aiuto sostanziale viene dal disegno; mettere su carta aiuta a visualizzare meglio e a riordinare le idee che spesso affollano la mente del principiante. Innanzi tutto si darà una prima impostazione degli arbusti e delle piante ad alto fusto autoctone. Non siamo più abituati a pensare alle piante selvatiche, ma saranno loro a «legare» il nostro giardino al paesaggio esterno: la cosa migliore da fare è rivolgersi a un vivaio specializzato dove

permetterà di vivere il giardino per tutto l’anno, quindi non trascuriamo il colore delle cortecce né quello del fogliame. Decisamente superiore è la gamma di piante che si possono usare nelle bordure intorno all’abitazione, con un’ampia scelta di perenni e annuali, arbusti anche esotici ma pur sempre adatti al clima e al terreno del luogo. Rinunciamo quindi alla coltivazione di palmizi e banani in pianura padana, dando invece il giusto spazio alle essenze mediterranee per la cucina: rosmarini, salvie, lavande e quant’altro formeranno un angolo di aromi e profumi indispensabili in ogni giardino. Il fascino antico di alcuni

arbusti ci immergerà in un’oasi di colori e profumi dimenticati: rose, lillà, viburni, clematidi, buddleie, ginestre, lavande, ortensie, ellebori e peonie non dovrebbero mai mancare. Per i fiori da recidere si potrebbe pensare di riservare una parte di aiuola, dove specie annuali e perenni particolarmente indicate forniscano fiori per la casa e da essiccare dalla primavera all’autunno inoltrato. Spesso gli ortaggi sono parte integrante di un giardino rustico e uno spazio tutto per loro potrà regalarvi grandi soddisfazioni. L’orto squadrato e fatto di parcelle perfettamente tracciate potrebbe essere sostituito con un più informale disegno ammorbidito dalla presenza di fiori, archi di rose e arbusti di bacche eduli. Alcuni alberelli da frutta completeranno l’opera. Se c’è disponibilità d’acqua, un laghetto con dei pesci e sponde ricche di vegetazione potrà regalarvi una piacevole quiete, più preziosa dell’oro in questo esistere frettoloso. m


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N OT I Z I E E PAC A

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Riduzione dell’assegno di invalidità e della pensione ai superstiti in relazione al reddito Norma La legge di riforma delle pensioni del 1995 ha previsto che gli assegni d’invalidità e le pensioni ai superstiti vengano ridotti in funzione del reddito posseduto dal beneficiario. Assegni d’invalidità In presenza di un reddito da lavoro dipendente, autonomo o d’impresa, superiore a quattro volte la pensione minima INPS, gli assegni vengono ridotti in ragione del 25% e, qualora tale reddito risulti superiore a cinque volte il trattamento minimo, la riduzione è pari al 50%. Il riferimento è ai redditi dello stesso anno solare. Pensione ai superstiti In base alla stessa legge anche le pensioni ai superstiti, che vengono corrisposte in ragione delle aliquote tradizionali (60% al coniuge, 20% a ciascun figlio, ecc.), subiscono un ulteriore riduzione qualora il beneficiario goda di un reddito superiore a determinati importi. Questi limiti di cumulabilità trovano applicazione unicamente nei casi di pensione ai superstiti spettante al solo coniuge o ai genitori ovvero ai fratelli e sorelle.

Non trovano invece applicazione nei casi in cui siamo titolari della pensione figli minori, studenti o inabili, da soli o in concorso con il coniuge.

della pensione ai superstiti. Qualora il reddito risulti superiore a tre volte il trattamento minimo annuo la riduzione è pari al 25% della pensione e diventa del 40% e 50% rispettivamente in presenza di un limite di reddito pari 4 o 5 volte il predetto minimo.

Redditi e percentuali di riduzione Nei confronti della pensione ai superstiti vengono valutati i redditi assoggettabili all’IRPEF, con esclusione del reddito della casa di abitazione e l’importo

Correttivo Sia nell’ipotesi dell’assegno d’invalidità che della pensione ai superstiti è previsto un correttivo in base al quale, quando si superi di poco una delle fasce

di reddito, il trattamento non può essere comunque inferiore a quello che spetterebbe allo stesso soggetto qualora il reddito risultasse pari al limite massimo delle fasce immediatamente precedenti quella nella quale il reddito posseduto si colloca ciò al fine di non penalizzare le situazioni di lieve superamento dei predetti limiti. Il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per fornire chiarimenti in merito alla problematica illustrata nel presente articolo. m

Analisi delle posizioni assicurative e verifiche delle pensioni

C

on la presente comunichiamo a tutti gli Associati che il Patronato EPACA provvederà nei prossimi mesi a verificare le posizioni assicurative e gli importi di pensione dei Pensionati Coldiretti. Tale attività ha lo scopo di verificare la correttezza degli importi di pensioni in pagamento nonché il diritto ad eventuali prestazioni accessorie erogabili dagli Istituti Previdenziali. Nell’ipotesi in cui sia necessario presentare eventuali domande d’integrazione all’INPS, i pensionati saranno tempestivamente contattati dagli Uffici EPACA. m


S caden z e a z iendali

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28 DICEMBRE (essendo il 27 festivo)

ACCONTO IVA Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento. Si assume come riferimento l’ìmposta relativa al mese di dicembre 2008 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2008 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico.

31 DICEMBRE

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

2 GENNAIO 2010 I produttori agricoli che nel corso dell’anno 2009 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo.

15 GENNAIO

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre.

18 GENNAIO (essendo il 16 gennaio sabato)

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2008 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 309.874,13, se prestazione di servizio o di 516.456,89 euro per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93. IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento, ricevute nel mese di dicembre 2009. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera C) del D.P.R. 633/72. m

CO.SM.AN. rimborsi su fatture di smaltimento

“Si invitano tutti i consorziati, soci di Coldiretti, che non fruiscono del Servizio Contabilità di Impresa Verde Cuneo a consegnare mensilmente le fatture di smaltimento rifiuti di origine animale agli uffici Coldiretti al fine di predisporre la rendicontazione per ottenere il parziale rimborso dei costi sostenuti. Si ricorda che solo gli allevatori in regola con il versamento della quota associativa al Consorzio Regionale Smaltimenti Rifiuti (Co.Sm.An.) potranno beneficiare dei contributi previsti”.


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P R O P O S T E D ’A F F A R I

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ERMES GOMMISTA snc Via Carmagnola, 5 - 10046 POIRINO (TO) Tel. 011.9450558 - Fax 011.9451972 e-mail: ermesgommista@tiscalinet.it

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