Il Coltivatore n.04 anno 2018

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.

N.04 Aprile 2018 - Anno 72

LA GUERRA DEI DAZI PESA SULL’EUROPA

IN PRIMO PIANO

FONDO

ATTUALITÀ

IL NOSTRO IMPEGNO CONCRETO PER LA DIFESA DEL MADE IN ITALY

ACQUA IRRIGUA: CHI È DISPOSTO A PRENDERE SUL SERIO IL PROBLEMA?

LATTE: NO ALLE STRANE MANOVRE DI ALCUNE INDUSTRIE

Continua la petizione STOP AL CIBO FALSO in Europa

Servono provvedimenti concreti e urgenti

Lo scopo è abbassare il prezzo del latte ai produttori

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IN PRIMO PIANO

Aprile 2018

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Siamo al fianco dei produttori e dei consumatori per salvaguardare in Italia e in Europa la salubrità di ciò che mangiamo, la sostenibilità e l’etica

IL NOSTRO IMPEGNO CONCRETO PER DIFENDERE IL MADE IN ITALY

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azi, Brexit... sono scenari che destano preoccupazione e non è difficile prevedere le conseguenze sul commercio mondiale.

La recente decisione degli Stati Uniti e dell’Europa di espellere oltre cento diplomatici russi va nella direzione di peggiorare un clima sufficientemente teso e si aggiunge alle sanzioni dell’Occidente nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina.

L’embargo totale deciso e più volte rinnovato da Putin per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne, salumi, pesce, provenienti da UE, Usa, Canada, Norvegia ed Australia ha già causato innumerevoli danni. Per questi prodotti agroalimentari le spedizioni italiane in Russia sono state completamente azzerate e, oltre alle perdite dirette, sono incalcolabili quelle provocate dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che nulla hanno a che fare con il Made in Italy.

Fuori dall’Europa, bisogna fare i conti con l’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia, Usa e Cina: dopo l’annuncio del piano del Ministero del commercio Cinese volto a introdurre nuovi dazi su oltre cento prodotti statunitensi tra cui auto, prodotti chimici e soprattutto la soia, largamente usata per l’alimentazione degli animali da allevamento, non è azzardato

Le quotazioni della soia di produzione nazionale sono balzate di 4 euro in una sola settimana raggiungendo un massimo di 381 euro per tonnellata dopo l’annuncio dei dazi cinesi sulle importazioni dagli Usa

pensare che il primo effetto sui consumatori potrebbe essere l’aumento del prezzo mondiale della carne.

“L’Unione Europea è il secondo importatore al mondo di soia, dopo la Cina e un andamento anomalo delle quotazioni metterebbe anche a rischio la competitività degli allevamenti e la produzione di carne del vecchio continente”, commenta il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo.

La guerra dei dazi, non è l’unica questione che desta apprensione: occorre evitare che gli agricoltori paghino il conto della Brexit, poiché in questo momento critico, indebolire il settore agricolo significherebbe minare le solide fondamenta dell’UE. Il futuro della PAC dovrà fornire agli agricoltori gli strumenti più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sociale, economico ed ambientale ed è quindi essenziale mantenere il budget attuale.

“Non possiamo prescindere dal discorso economico, ma lo ribadiamo – puntualizza Roberto Moncalvo - in quanto Coldiretti è un punto di riferimento per tutti i cittadini e i consumatori: non ci stancheremo mai di salvaguardare la salubrità di ciò che mangiamo, la sostenibilità e l’etica, valori che difendiamo in Italia e in Europa. Chiediamo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo un analogo percorso di qualità che riguarda ambiente, salute e lavoro dietro a tutti gli alimenti, italiani e stranieri, che arrivano sugli scaffali”.

I sistemi di elaborazione dei profili nutrizionali- ad esempio l’etichetta a semaforo- in diversi Stati Membri non garantiscono ai consumatori una corretta informazione; al contrario, possono fuorviare e influenzare gli acquisti, non sempre verso scelte più salutari.

“Da qui - conclude Moncalvo - il

nostro impegno affinché le istituzioni Europee continuino a perseguire l’obiettivo della creazione di un sistema armonizzato, che fornisca informazioni trasparenti, l’indicazione obbligatoria dell’origine del cibo e la corretta informazione sugli standard di produzione”.

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Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio

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IN PRIMO PIANO • Il nostro impegno concreto per difendere il Made in Italy p/

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FONDO • Acqua irrigua: chi è disposto a prendere sul serio il problema?

• Latte: rispediamo al mittente le “proposte” di Italatte p/

Direttore Responsabile: Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione: Chiara Serra Grafica e impaginazione: Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Fabrizio Bonardo, Laura Calcagno, Mara Chiardola, Simona Daniele, Damiano Dutto, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai Progetto grafico: Edzioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

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ATTUALITÀ

• Latte: no alle strane manovre di alcune industrie

• Stop al falso cibo italiano: continua la mobilitazione • “Combattere le agromafie e gli intrecci con la globalizzazione” • I nuovi “agrichef” diplomati a Revello • Misure strutturali PSR 2014-2020: previsto lo scorrimento delle graduatorie • Prorogato al 31 luglio 2018 l’Accordo Nazionale per il credito 2015 • “Elementi naturaliformi dell’agroecosistema” prorogati i termini • Assicurazioni agevolate: urgente accellerare i pagamenti • Al Vinitaly, con “The Green Experience” protagonista la viticoltura sostenibile • Caccia: nuove deliberazioni della giunta regionale • Incentivi a tariffa omnicomprensiva: conguaglio annuale

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ECONOMICO

• Fagiolo nano: prospettive e opportunità per il

futuro delle aziende agricole • Enkir: firmato l’accordo di filiera per il cereale bio dell’Alta Langa • Coalvi: le parole d’ordine sono innovazione e sviluppo • Compral Latte, raccolti 1 milione 300 mila quintali, fatturato di oltre 50 milioni • Inaugurati il laboratorio di analisi Arap e i locali dell’Istituto Zooprofilattico • Le rassegne zootecniche di primavera in Provincia • Coldiretti alla Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano • Aperte le candidature a OPP:LA 2018

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FISCALE • Camera di Commercio, al via i Bandi 2018 per le imprese p/

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• p/ SICUREZZA SUL LAVORO • Cisterne di gasolio: in vigore il nuovo regolamento

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INIPA • Quali corsi ritieni utili per la tua azienda?

• Benessere animale: successo dei corsi di formazione

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GIORNATA del PULCINO VI ASPETTA

tutti i venerdì!

CONSULENZA LEGALE

Pulcini

• Servitù di passaggio, requisiti per

CAMPAGNA AMICA • Festa dell’albero, inizia a Morozzo un nuovo progetto educativo • Giornata formativa sulla Fattoria Didattica • Vendita diretta, corso nel Cebano • Ospitalità italiana, agriturismi Campagna Amica in prima linea • Il Mercato di Campagna Amica sostiene la lotta contro i tumori • Alla Fiera di Primavera di Mondovì, le eccellenze di Campagna Amica • “Anduma e tast-tuma”, appuntamento a Murazzano il 29 aprile 2018

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CONSULENZA AGRONOMICA • Interventi agronomici del mese di aprile • Importante: controlli funzionali e tarature delle macchine irroratrici • Melo: come prevenire il deperimento dei giovani impianti • “Moria del kiwi”: indicazioni utili per evitarla • Lavorazioni negli impianti frutticoli • Susino e albicocco, come difendersi dai fitoplasmi • L’utilizzo dell’ozono nella conservazione delle pesche p/

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MOVIMENTI

• Tra le “Donne in agricoltura”

premiata un’impreditrice di Roccaforte • Viaggi di primavera da non perdere con Donne e Pensionati Coldiretti

l’usucapione

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• “Lo aspetto ancora con disperata

speranza”

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• Mietitrebbia, tra passato, presente

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EPACA • L’importanza della ecocardiografia • Tutela malattie professionali e infortuni sul lavoro “• Quota 41” la pensione per i lavoratori precoci p/

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FONDO

6 Tino Arosio

Direttore Coldiretti Cuneo

ACQUA IRRIGUA: CHI E’ DISPOSTO A PRENDERE SUL SERIO IL PROBLEMA? C’è un tema che vanta il record di parole pronunciate, di analisi prodotte, di auspici annunciati, di gruppi di lavoro avviati, di convegni dedicati, di pagine di giornale scritte: è il tema dell’acqua irrigua e del suo uso.

Questo tema però ha un secondo record purtroppo negativo: la distanza tra il detto e il fatto.

La stagione invernale, calendario alla mano, è terminata.

Guardiamo le montagne e le vediamo innevate, immaginiamo che forse quest’anno potrebbe esserci una situazione meno difficile dello scorso anno. Non è mancato l’innevamento, neppure nelle aree pianeggianti e tutto lascia sperare che le falde si siano arricchite.

Ai primi picchi di calore però la neve si scioglierà e staremo inermi ad osservare fiumi che trasportano acqua al mare senza poterla trattenere.

A quel punto non resterà che implorare gli angeli che facciano piovere nei periodi estivi quando ci sarà bisogno di acqua per irrigare i campi.

Per l’ennesima volta saluteremo l’acqua che scorre via e ci arrabbieremo perché non abbiamo i bacini per trattenerla!

Eppure tutti convengono che questi invasi servirebbero, eccome.

Magari ci si divide sulla capienza, ma nessuno (rappresentanti politici, istituzionali, economici) dice che non servono.

Nessuno però dice chi deve avviare questo processo per realizzarli, partendo dalla realtà, stimando necessità, opportunità, disponibilità di luoghi, per arrivare al reperimento dei fondi necessari.

Possiamo accettare di aspettare la nuova stagione e sperare solo

nella buona sorte? La risposta è no! Abbiamo chiesto (e ottenuto) mesi fa un tavolo regionale con i livelli sia politici che tecnici ove poter mettere in fila tutti i problemi da affrontare sperando di poterli almeno in parte risolvere.

I lavori sono avviati, ma cambierà qualcosa?

Si, se al tavolo faranno la loro comparsa realismo, coraggio e visione, caratteristiche che spesso latitano.

Se, per una volta, si cambierà verso partendo da ciò che necessita cambiare, piuttosto che dalla descrizione di cosa non si può fare.

Le leggi sono fatte per favorire la soluzione dei problemi e quindi è doveroso correggerle quando non rispondono a realtà che cambiano.

Qualche esempio per capirci. Le norme prevedono che il periodo irriguo termini il 15 settembre.

Un termine che in passato poteva avere un senso, ma che oggi non risponde più ai bisogni di numerose imprese e alla domanda dei consumatori.

Pensiamo a quelle che producono ortaggi o frutta, che continuano dopo questa data a produrre a pieno campo o in serra e che non possono essere private di acqua irrigua, pena l’interruzione delle produzioni.

Pensiamo alla necessità di rivalutare le regole che stabiliscono come gestire la ripartizione delle acque per l’irrigazione senza dimenticare le necessità che flora e fauna hanno per il loro mantenimento. E’ l’annosa questione del deflusso minimo vitale.

Ritorniamo agli invasi: ci sarà mai una autorità che possa dire che – cielo permettendo – nella nostra regione e nella nostra provincia abbiamo bisogno di un certo

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LATTE: RISPEDIAMO AL MITTENTE LE “PROPOSTE” DI ITALATTE E’ la solita storia. Pur di fronte ad accordi firmati e vigenti, gli industriali vorrebbero imporre cambi di rotta cambiando le regole del gioco. E’ il caso del gruppo francese Italatte Lactalis (ma sono in buona compagnia di altri industriali e centrali italiane) che nei giorni scorsi ha inviato una lettera agli allevatori conferenti latte crudo “proponendo” rimodulazioni con l’obiettivo di ridurre il prezzo del latte.

Il gruppo francese, balzato alle cronache per la triste vicenda del latte per l’infanzia bloccato in tutta Europa, scrive che va bene l’indicizzazione concordata (30% Grana Padano, 70% latte europeo a 28 Paesi), ma non il valore di riferimento che si propone di ridurre unilateralmente di 1,5 centesimi! Morale: non solo Italatte “beneficia” di una riduzione di prezzo di 1,5 centesimi a seguito a causa della riduzione di prezzo del latte europeo e del Grana Padano, ma ci aggiunge un altro centesimo e mezzo, per un taglio netto agli allevatori di 3 centesimi! Diciamola in altro modo. Lactalis riconosce contratti e accordo quadro, conferma che l’indicizzazione che allinea il prezzo del latte italiano a quello pagato negli altri Paesi europei che in questi mesi sta scendendo (bisognerebbe domandarsi per altro che c’entra il prezzo del latte italiano con quello delle repubbliche baltiche, piuttosto che dei paesi dell’est Europa, dove costi di produzione, qualità e valore dei trasformati sono lontani mille miglia dai nostri), ma questo non basta perché bisogna scendere ancora!

Il motivo di tutto ciò? Perdono – a dir loro - quote di mercato e quindi il costo lo devono pagare gli allevatori! A questi modi di fare non ci stiamo rispedendo al mittente simili “proposte” riservandoci di avviare le azioni necessarie per tutelare patti firmati con gli allevatori.

numero di bacini, con determinate capacità e da realizzarsi in quelle determinate zone?

Ancora: sarà possibile almeno avviare la riflessione sul tema della parcellizzazione di consorzi irrigui, con l’unico obiettivo di rendere ottimale la gestione delle acque irrigue, senza che vincano altre motivazioni?

Se volete una impressione, pensiamo che la tanta “carne al fuoco” rischi di diventare il pretesto per non cambiare nulla. Per questo non vogliamo essere parte di questo balletto dei “dichiarata”.

C’è qualcuno disposto a passare dalle parole ai fatti?

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ATTUALITÀ

Il rischio è che certe denominazioni possano diventare monopoli del mondo industriale, confondendo i consumatori

LATTE: NO ALLE STRANE MANOVRE DI ALCUNE INDUSTRIE

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a alcune settimane sono in atto strane manovre di alcune industrie e multinazionali del comparto lattiero-caseario che, senza alcuna vera motivazione ed in forma unilaterale, stanno portando avanti una serie di azioni che lasciano presagire una volontà negativa nel tentare una ennesima riduzione del prezzo del latte.

Invece di affrontare un sistema di individuazione del prezzo oggettivo, più adeguato alle imprese e ai tempi, con una formula di calcolo trasparente come quella dell’indicizzazione, alcune industrie si sono arroccate anche su rappresentanze relative

alle denominazioni di origine che nell’immaginario collettivo dovrebbero essere strumento in mano al mondo produttivo agricolo.

Il rischio è che certe denominazioni possano diventare monopoli del mondo industriale, quasi sostituendosi ai brand aziendali e confondendo, così, i consumatori.

Manovre che tendono a mettere in confusione l’opinione pubblica e a far credere che esistano andamenti di mercato giustificativi di un tentativo di ribasso quando, al contrario, i principali prodotti lattiero-caseari del paniere di riferimento segnano un andamento dei prezzi in rialzo. Ne si son viste di tutti i colori in questi ultimi mesi ed anni, dalle varie municipalizzate che si sono fortemente allargate oltre i confini regionali alle grandi multinazionali che, dopo aver acquisito i marchi italiani giocando sull’ambiguità, tentano di non rispettare gli accordi sottoscritti.

Tante manovre, tanti cambiamenti con un solo scopo: abbassare il prezzo del latte ai produttori e mettere in crisi un sistema economico altamente specializzato, professionale e trasparente.

“Invitiamo la grande distribuzione a non cadere in questa miriade di manovre e di specchietti per le allodole e di mantenere,

invece, la lucidità per poter individuare il giusto percorso – sottolinea Bruno Rivarossa Vice delegato confederale della Federazione di Cuneo– che valorizzi realmente le filiere legate al territorio, sia di pianura sia di montagna, che partono realmente dalle imprese agricole radicate nella nostra regione. In quest’ultima, dove ancora si fa fatica a rafforzare il tessuto economico, la nostra agricoltura resta un volano fondamentale per un vero rilancio dell’economia. Il mondo industriale dimostri al mondo dei consumatori, con atti concreti, la volontà di investire sul territorio.

Non vorremmo dover rispondere a quei segnali che giungono dai Paesi extra Ue, in fase di grande crescita economica, molto interessati alla qualità del latte piemontese trasformato”.

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Presenti Fiera di Savigliano 15/18 marzo 2018

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ATTUALITÀ

Grazie a Coldiretti, l’obbligo dello stabilimento in etichetta è legge

STOP AL FALSO CIBO ITALIANO: CONTINUA LA MOBILITAZIONE Con l’inizio del mese di aprile, è scattato l’obbligo di indicare nelle etichette degli alimenti sede ed indirizzo dello stabilimento di produzione o confezionamento: grazie all’impegno dell’Organizzazione, torna una norma di grande rilevanza che era stata abrogata in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare. L’obbligo consente di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia, una scelta che l’84% dei consumatori ritiene fondamentale conoscere, come ha evidenziato la consultazione on line del Ministero delle Politiche

Agricole.

Il valore del cibo che mangiamo sta nel lavoro e nella cultura d’impresa che lo hanno prodotto. Grazie alle mobilitazioni portate avanti da Coldiretti, i consumatori già apprezzano e premiano questo approccio che guarda anche alla sostenibilità oltre che alla salubrità.

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 145/2017 – commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo – prosegue un percorso di trasparenza, su cui la nostra organizzazione sta continuando a battersi con l’iniziativa #stopcibofalso. Il punto di arrivo su cui invitiamo tutti a riflettere è una vera etichetta ‘parlante’, una carta d’identità che delinei la storia e chi che c’è dietro un prodotto alimentare.

Continua la raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso che Coldiretti ha avviato insieme alla Fondazione Campagna Amica per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.

E’ possibile firmare la petizione sul sito: www. stopcibofalso.coldiretti.it oltre che presso i mercati di Campagna Amica

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Oltre allo stabilimento di lavorazione, Coldiretti chiede con forza l’estensione dell’obbligo di origine per tutti gli ingredienti utilizzati”.

Con l’obbligo arrivano anche sanzioni, in caso di inadempimento, che vanno da 2.000 euro a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non viene evidenziato quello effettivo nel caso in cui l’impresa disponga di più stabilimenti.

Se l’operatore del settore alimentare disponga di più stabilimenti, è consentito indicarli tutti, purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva o all’azienda che effettua un’altra fase di lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimen-

to sui documenti commerciali di accompagnamento.

“L’Italia ha stabilito la reintroduzione di questa norma al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo – continuano Rivarossa e Arosio –.

La nostra battaglia va avanti poiché insieme allo stabilimento di lavorazione, è necessario prevedere l’indicazione obbligatoria d’origine degli ingredienti: ad oggi, ancora oltre l’1/4 della spesa degli italiani è anonima.

Per questo, continua il nostro impegno verso la tracciabilità affinché, al più presto, arrivi l’etichettatura obbligatoria d’origine anche per i trasformati della frutta a tutela delle produzioni di eccellenza del nostro territorio”.

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CAP NORD OVEST, IL 27/04 ASSEMBLEA GENERALE In questo periodo sono in fase di svolgimento le assemblee parziali del Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest.

Nelle parziali di Asti, Carmagnola (per la provincia di Torino), Sanremo (per la Liguria) e Bra (per la provincia di Cuneo) i soci del Consorzio eleggeranno i delegati che prederanno parte alla successiva Assemblea generale, in programma il 27 aprile p.v., e che avrà all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2017 e il rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Le assemblee parziali saranno soprattutto un’importante occasione di incontro e confronto con i soci nella quale verranno illustrati i risultati raggiunti dalle progettualità legate alle filiere, dalle vendite e quali saranno i servizi innovativi messi in campo dal Consorzio. Iniziative che si collocano appieno nel percorso di riorganizzazione della rete dei Consorzi agrari e che ha portato, nella nostra regione, ad una stretta sinergia tra il Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest e il Consorzio Agrario del Piemonte Orientale. L’obiettivo è di efficientare ed ottimizzare l’intero sistema a favore degli agricoltori, fornendoli del supporto necessario per raggiungere una maggiore competitività sui mercati.

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ATTUALITÀ

A Saluzzo, il Presidente nazionale Roberto Moncalvo e il procuratore Giancarlo Caselli

“COMBATTERE LE AGROMAFIE E GLI INTRECCI CON LA GLOBALIZZAZIONE” il presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al procuratore Giancarlo Caselli, presidente onorario di “Libera”, hanno presentato a Saluzzo il 7 marzo il 5° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia.

Secondo l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso dalla Coldiretti con Giancarlo Caselli, che guida il Comitato Scientifico, le mafie condizionano il mercato agroalimentare che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della criminalità che ne comprende la strategicità in tempo di crisi, perché consente di infiltrarsi

in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Al centro della serata, le riflessioni sull’evoluzione e la capacità di adattamento della

mafia, i nuovi intrecci e le nuovi vocazioni, tra le quali la filiera del cibo e della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita.

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I NUOVI “AGRICHEF” DIPLOMATI A REVELLO

Roberto Moncalvo insieme al dott. Giancarlo Caselli: con loro, l’avv. Valentina Sandroni, referente di Libera Cuneo, che ha moderato l’incontro

della mimetizzazione, “le organizzazioni – hanno evidenziato il presidente Moncalvo e il dott. Caselli riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali anche i supermercati rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale non è sempre facile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali”.

“Le agromafie vanno contrastate nei terreni agricoli, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti che percorrono migliaia di chilometri prima di giungere al consumatore finale – ha concluso Roberto Moncalvo –, ma anche con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto che arriva nel piatto”.

Al centro della foto, il Presidente nazionale Roberto Moncalvo con i 18 partecipanti al corso regionale agrichef presso l’agriturismo La Virginia a Revello, organizzato da Coldiretti Piemonte e Terranostra. A sinistra Bruno Rivarossa Vice delegato confederale della Federazione di Cuneo e Tino Arosio direttore Coldiretti Cuneo. Nella foto anche Diego Scaramuzza primo agrichef d’Italia e presidente nazionale di Terranostra e Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte. I diplomati del Cuneese: Paolo Sappa - Agriturismo Cà del Duduro (Garessio), Debora Fulcheri - Antiche Macine (Chiusa Pesio), Lorella Alessi - Agriturismo Fiori di Zucca (Fossano), Daniele Barbero - Agriturismo Fior di Campo (Dronero), Indira Arnaudo - Antica Cascina Costa (Pagno), Mauro Robbione - Agriturismo ‘L Perol (Moiola), Rinalda Peisino - Agriturismo Il Palazzetto (Clavesana).

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ATTUALITÀ

MISURE STRUTTURALI PSR 20142020: PREVISTO LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE La Regione Piemonte si sta apprestando a far scorrere le graduatorie delle misure Strutturali del PSR 2014-2020, come chiesto da Coldiretti.

Lo scorrimento è possibile in quanto, per effetto della chiusura dei vari processi istruttori in atto, si sono prodotte delle economie di considerevole importo che rendono possibile finanziare domande attualmente in posizione non finanziabile.

Per l’operazione 6.1.1 ‘Premio per l’insediamento dei giovan agricoltori’, relativamente al bando 2017, lo scorrimento è già stato posto in essere consentendo di ammettere a finanziamento tutte le domande di sostegno presentate; per quanto riguarda l’operazione 4.1.2 ‘Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole per gli under 40’, nei prossimi giorni si dovrebbero definire le economie scaturenti dal bando 2015 e procedere con lo scorrimento delle graduatorie relative al bando “Progetto Integrato (6.1.1+4.1.2) 2017”.

All’inizio dell’estate si prevede uno scorrimento della graduatoria dell’Operazione 4.1.1 ‘Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole’ bando 2017 utilizzando le economie derivanti dalle istruttorie delle domande presentate con il bando 2015 della medesima Operazione.

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PROROGATO AL 31 LUGLIO 2018 L’ACCORDO NAZIONALE PER IL CREDITO 2015 È stato prorogato fino al 31 luglio 2018, l’Accordo per il Credito 2015; l’accordo, siglato a livello nazionale tra l’ABI e le Associazioni di categoria rappresentative dei diversi settori imprenditoriali (compresa Coldiretti), prevede la possibilità: - di richiedere, per un periodo massimo di 12 mesi, la sospensione dal pagamento della quota capitale relativa alle rate in scadenza dei finanziamenti in essere (cosiddetta Moratoria dei debiti, applicabile anche ai contratti di leasing); - di usufruire di un allungamento della durata dei finanziamenti, per un periodo massimo di tre anni in caso di finanziamenti chirografari e di quattro anni se si tratta di mutui ipotecari.

L’accesso a tali strumenti è riservato alle piccole e medie imprese “in bonis”, ovvero che non presentino rate scadute e/o sconfinamenti da più di 90 giorni e non abbiano avanzato la medesima richiesta nei 24 mesi precedenti.

“ELEMENTI NATURALIFORMI DELL’AGROECOSISTEMA” PROROGATI I TERMINI E’ stato prorogato al 9 maggio 2018 il termine per la presentazione delle domande di sostegno (precedente scadenza: 09/04/2018) relative all’operazione 4.4.1 - elementi naturaliformi dell’agroecosistema; tale operazione è finalizzata a sostenere investimenti non produttivi riguardanti l’introduzione, il ripristino o l’ampliamento di formazioni arbustive e arboree, di aree umide, e di altri elementi al fine di favorire la biodiversità, il miglioramento della qualità del paesaggio agrario e, in generale, il conseguimento di obiettivi agro-climatico-ambientali.

L’obiettivo è quello di costituire, attraverso elementi naturaliformi, zone di rifugio, alimentazione e riproduzione per la fauna inframezzate alle coltivazioni, fasce tampone lungo i fossi, scoline, corsi d’acqua, tratti di connessione ecologica, elementi aventi lo scopo di generare un graduale miglioramento del paesaggio.

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ATTUALITÀ

No ad ulteriori ritardi che gravano sulle aziende agricole

ASSICURAZIONI AGEVOLATE: URGENTE ACCELERARE I PAGAMENTI Grazie all’azione di pressione congiunta di Coldiretti ed Asnacodi con il Ministero e AGEA, sono riprese nello scorso mese le attività di pagamento dei contributi sulle assicurazioni agevolate sospese a dicembre 2017, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice antimafia che prevede ulteriori controlli anche a carico dei beneficiari di questi aiuti cofinanziati da fondi europei.

Il pagamento dei contributi sul 2016 e gli attesi pagamenti per le domande 2015 approvate a fine marzo daranno una piccola boccata d’ossigeno alle aziende provate da un apparato che, oltre a non aver portato la tanto auspi-

cata semplificazione, sta facendo emergere delle situazioni di criticità economica ormai impossibili da sostenere.

“Le aziende agricole – rilevano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo - non si devono accollare i costi derivanti dall’ina-

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deguatezza dell’amministrazione pubblica. Pertanto, è quanto mai urgente sbloccare le difficoltà operative causate dalla complessità burocratica per evitare un disimpegno di risorse finanziarie che tornerebbero all’Unione Europea”.

I Centri di assistenza agricola, come il CAA Coldiretti, si trovano a dover gestire in pochi mesi attività bloccate per anni, connesse alla presentazione delle domande di contributo per procedimenti che si riferiscono agli anni 2015, 2016 e 2017.

Per fornire un quadro esaustivo, vediamo nel dettaglio la situazione:

Campagna 2015

Coldiretti di Cuneo ha presentato per conto dei suoi associati 4.468 domande di sostegno per richiedere il rimborso dei premi assicurativi sulle polizze agevolate.

Di queste 4468 ne risultano ammesse a finanziamento da parte degli organi competenti del Ministero 4142 (circa il 93 %) le rimanenti posizioni sono in attesa

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ha approvato, a livello nazionale, altre 14.000 domande (di cui poco meno di 1000 afferenti al CAA Coldiretti) per le quali è possibile procedere con le richieste di pagamento dei premi che, salvo imprevisti, dovrebbe consentire alle aziende di ricevere i contributi entro la fine del mese di maggio.

Campagna 2016

di verifica in quanto contengono delle delle anomalie bloccanti oppure per il riesame, su richiesta dei produttori, dei dati produttivi non allineati alle reali potenzialità delle colture assicurate.

Relativamente allo stato dei pagamenti, ad oggi, risultano liquidate 2554 domande (pari al 73 % delle richieste trasmesse) e, con decreto di fine marzo, il Ministero

Il CAA Coldiretti di Cuneo ha presentato 4204 domande di sostegno e ne mancano ancora oltre un migliaio bloccate da ricalcoli di resa che, d’ufficio, l’Amministrazione ha applicato sulle domande 2015. Delle domande presentate ne risultano ammesse a finanziamento 1923 di cui 1683 sono già state pagate a fine marzo per un importo totale di 1,58 mil. di €.

Campagna 2017

E’ stato aperto il bando per la presentazione delle domande di sostegno e come CAA Coldiretti dovranno essere trasmesse oltre 5.000 richieste.

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ATTUALITÀ

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A Verona dal 15 al 18 aprile, la rassegna internazionale del vino

AL VINITALY, CON “THE GREEN EXPERIENCE” PROTAGONISTA LA VITICOLTURA SOSTENIBILE Coldiretti Cuneo è protagonista alla 52a edizione della più importante rassegna dei vini e dei distillati del panorama internazionale, il Vinitaly a Verona, con il progetto “The Green Experience”.

All’appuntamento presso l’area istituzionale della Regione Piemonte, a cui dedicheremo ampia attenzione nel prossimo numero de Il Coltivatore, intervergono il presidente della Confederazione Nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo e l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero. “The Green Experience” sarà illustrato dai tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo e saranno presenti alcune aziende che hanno aderito al protocollo.

Il progetto sta realizzando il sogno di vivere insieme al consumatore una viticoltura sempre più “buona da bere e bella da vedere” e un filmato permetterà di condividere quest’esperienza, raccontata in un volo tra il fantastico e il reale.

Tutti gli intervenuti avranno l’opportunità di gustare in concreto i vini realizzati nell’ambito del progetto, in abbinamento ai prodotti tipici piemontesi, nella degustazione finale.

“Siamo orgogliosi di presentare a Vinitaly quella che non è una sem-

The green experience – vigneto inerbito

plice certificazione green – commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo – ma coinvolge un centinaio di produttori di Alba, Langhe e Roero,850 ettari, 15 denominazioni tra DOCG e DOC e 28 comuni e certifica uve e vini del Piemonte, ottenuti con criteri di sostenibilità che mirano alla conservazione delle risorse naturali, agli equilibri dell’ecosiste-

viticoltura - lotta integrata

ma, alla biodiversità, alla salute e alla cura del paesaggio collinare, come prevedono i rigorosi disciplinari sottoscritti dai produttori”.

“Una progettualità in piena espansione – concludono Rivarossa e Arosio - calibrata sul territorio e sui vini del territorio, che dà valore aggiunto e offre un’ulteriore e preziosa distintività alle nostre produzioni d’eccellenza”.

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ATTUALITÀ

Come chiesto da Coldiretti elevata del 10% la percentuale dei cacciatori di altre regioni negli ATC e CA del Piemonte

CACCIA: NUOVE DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE

La Giunta Regionale del Piemonte nei giorni scorsi ha adottato nuovi criteri per la rappresentanza delle associazioni venatorie nazionali riconosciute, delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale e delle associazioni di protezione ambientale all’interno dei Comitati di gestione degli ATC e dei CA. Il TAR del Piemonte - con la sentenza n. 1289 del 29/11/2017- aveva parzialmente accolto il ricorso presentato dalla Federazione Italiana della Caccia, annullando la D.G.R. n. 35-3980 del 26/09/2016, con specifico riferimento ai parametri introdotti in termini di rappresentatività delle Associazioni ed Organizzazioni nell’ambito dei Comitati di Gestione degli ATC e CA piemontesi.

Per effetto della sentenza, sono stati annullati gli atti di nomina dei componenti dei Comitati di Gestione e, con successiva delibera (n. 35-6141 del 15/12/2017), il Presidente uscente di ciascun Comitato (al fine di garantire la prosecuzione dell’attività gestionale ed il regolare svolgimento

dell’attività venatoria) è stato chiamato a svolgere i compiti di commissario per un periodo di quattro mesi, prorogabili per ulteriori quattro mesi.

A fronte di quanto sopra con la D.G.R. n. 24-6619 del 16 marzo 2018, la Giunta Regionale ha provveduto a modificare i parametri di rappresentatività all’interno dei Comitati di Gestione stabilendo che: fermo restando il numero massimo di componenti previsti (n. 10), la rappresentanza (nell’ambito del territorio in cui è ricompreso l’ATC e il CA) a. delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative; b. delle associazioni venatorie riconosciute; è stabilita in misura pari a: • un rappresentante all’associazione o organizzazione con un numero di iscritti maggiore o uguale al 17% e minore del 51%; • due rappresentanti all’associazione o organizzazione con un numero di iscritti maggiore o uguale al 51%.

Complessivamente, per i soggetti

di cui al punto a) e b) è pertanto prevista, rispettivamente, una rappresentanza di tre membri.

Per quanto concerne la rappresentanza delle associazioni di protezione ambientale più rappresentative (pari a complessivi due membri), è prevista l’individuazione di un rappresentante a testa alle associazioni con il maggior numero di iscritti.

A fronte di tale delibera è prevista l’attivazione delle procedure di nomina dei componenti dei Comitati di Gestione degli ATC e CA, con conseguente superamento della fase di commissariamento.

La Giunta Regionale ha inoltre emanato nuove disposizioni relative all’ammissione negli ATC e nei CA di cacciatori residenti all’estero o in altre regioni italiane.

Ai sensi dell’art. 142 della l.r.

16/2017 la Regione, a seguito delle richieste inoltrate dai Comitati di gestione, ha innalzato del 10% la percentuale dei cacciatori residenti in altre regioni italiane - ivi compresi i cacciatori temporanei - che possono essere ammessi negli ATC e CA di cui al seguante prospetto.

ATC

CA

AL1, AL2, AL 3, AL4, AT1, AT2, NO1, NO2, TO1, TO2, CN1, CN2, CN3, CN4, CN5, VC1, VC2,BI1

BI1, CN2, TO1, TO2, VCO2, CN4,CN5, VC1

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Introdotte dal GSE nuove modalità

INCENTIVI A TARIFFA OMNICOMPRENSIVA: CONGUAGLIO ANNUALE temporaneamente sospese dal GSE a partire dal 2013).

Si specifica che la richiesta di conguaglio è necessaria solo per alcune tipologie di impianti, essendo obbligati ad inviare annualmente la richiesta di Conguaglio esclusivamente: • i titolari di impianti per i quali la percentuale di energia incentivabile può variare nel corso del periodo di incentivazione • i titolari di impianti per i quali siano variate le condizioni di accesso all’incentivazione, come la fruizione di ulteriori incentivi pubblici.

• tutti gli impianti termoelettrici (tra cui anche il biogas) per i quali occorre verificare la natura dei combustibili utilizzati e la compatibilità con l’attuale normativa; • tutti gli impianti idroelettrici dotati di sistemi di pompaggio per i quali occorre verificare la

La nuova Guida diffusa dal GSE, relativa alla richiesta dei conguagli annuali e dei premi in tariffa, contiene le istruzioni per la richiesta del premio in tariffa derivante dall’utilizzo di olii vegetali puri tracciati o di sottoprodotti di origine animale, da richiedere telematicamente sul portale del GSE tramite l’applicativo RID. Ulteriori informazioni sul sito www.fattoriedelsole.org percentuale di energia prodotta derivante dal sistema di pompaggio; Sono esonerati dall’invio della richiesta di conguaglio tutti gli impianti diversi dai precedenti, gli impianti termoelettrici che richiedono il riconoscimento della Tariffa Omnicomprensiva maggiorata per l’utilizzo di Olii Vegetali Puri tracciati (OVP) o Sottoprodotti di Origine Animale (SOA).

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Il Gestore dei Servizi Energetici ha adeguato le modalità per richiedere il conguaglio annuale sulle produzioni di energia elettrica degli impianti incentivati con tariffa omnicomprensiva e dei relativi premi.

Il conguaglio è necessario per la corretta quantificazione della percentuale di energia incentivabile, rispetto al totale di energia prodotta, per la verifica del mantenimento dei requisiti e, in alcuni casi, per il controllo del rispetto dei vincoli normativi previsti.

Le comunicazioni, obbligatorie, devono essere inviate al GSE entro il 31 maggio dell’anno successivo a quello di esercizio, pena la sospensione dell’erogazione dell’incentivo. I titolari di impianti che non hanno ancora ottemperato agli obblighi di invio della documentazione, anche per gli anni precedenti al 2017, dovranno provvedere entro tale data anche per tali annualità (si ricorda infatti che tali comunicazioni erano state

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ECONOMICO

Cresce l’interesse verso il prodotto di origine italiana

FAGIOLO NANO: PROSPETTIVE E OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO DELLE AZIENDE AGRICOLE Da alcuni anni il settore dei legumi ha aumentato vertiginosamente i suoi numeri: i cambiamenti a livello sociale sui trend alimentari, ha portato ad un maggior consumo di fonti proteiche non di originale animale, i legumi hanno così visto un interesse crescente nei consumi, accompagnato da una crescita anche dell’offerta.

La parte principale di questi quantitativi è dovuta dai fagioli, circa il E’ fondamentale lavorare bene per avere un prodotto che non presenti micro fessure e possa essere reidratato dalle grandi aziende industriali

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40%, ma anche ceci, piselli e lenticchie stanno vivendo un periodo di interesse molto forte.

Le industrie agroalimentari an-

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che in Italia stanno aumentando fortemente gli investimenti per la lavorazione del fagiolo, incrementando i quantitativi lavorati. Per gli

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acquisti, trovano sul mercato mondiale merci con prezzi molto volatili, cercano di rivolgersi a pochi attori che possano fornire loro grandissime quantità di prodotto omogeneo. Nella produzione mondiale, giocano da protagonisti Canada e Argentina, che producono quantità molto elevate di fagioli secchi, organizzate e a costi competitivi, ma soprattutto con ottime caratteristiche qualitative per la trasformazione.

Da parte delle industrie nazionali, c’è interesse verso un prodotto di origine italiana, ma solo se offre le stesse caratteristiche merceologiche perfette a livello di qualità e di uniformità delle partite

Contratto di filiera 2018

La filiera del fagiolo è interessantissima per le aziende del Piemonte: il fagiolo secco risulta un ottimo investimento per le aziende, la PLV mediamente ammonta a 750-800 € per giornata piemontese, arrivando anche a 1200-1300 per produzioni come il cannellino con costi di produzione di circa 500€ a giornata, numeri interessanti per una coltivazione che può anche essere

eseguita in secondo raccolto dopo un cereale autunno-vernino. L’Agenzia 4A con il Consorzio Agrario delle provincie del Nord Ovest e l’azienda Bernardi Corrado srl, propongono per il 2018 un contratto di filiera per la coltivazione del fagiolo nano in primo e secondo raccolto nelle varietà borlotto e cannellino.

Obblighi per aderire al contratto: • Aderire al servizio di consulenza tecnica Coldiretti – Agenzia 4 A • Essere socio del CAP • Rispettare interamente il Disciplinare di Produzione ed acquistare tutti i mezzi tecnici compresa la semente presso il CAP. Al conferimento (presso lo stabilimento della Bernardi srl a Centallo)

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Il reddito di queste coltivazioni negli ultimi anni è stato maggiormente positivo rispetto alle classiche produzioni cerealicole, a cui i legumi si sostituiscono o si affiancano, visti anche gli incentivi delle politiche agricole comunitarie verso la diversificazione ed il greening. I numeri parlano chiaro, dal 2001 al 2016 la produzione mondiale è passata da 56 a 80 milioni di tonnellate di legumi secchi. la merce deve presentare umidità pari al 15%±1 punto percentuale e deve essere accompagnata da apposita scheda colturale riportante riferimenti catastali e trattamenti fitosanitari effettuati sulla coltura.

Il contratto fissa un prezzo base al prodotto conferito in funzione della qualità della partita.

Per maggiori informazioni e per stipulare i contratti contattare i tecnici delle varie Zone di Coldiretti.

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ECONOMICO

Proposta la De.Co, la “carta d’identita’” dell’Alta Langa

ENKIR®: FIRMATO L’ACCORDO DI FILIERA PER IL CEREALE BIO DELL’ALTA LANGA Nel municipio di Sale San Giovanni, è stato firmato l’accordo di filiera biologica per l’annata agraria 2018 dell’Enkir®, nome commerciale con cui il Molino Marino di Cossano Belbo ha identicato una popolazione di farro monococco, il cereale più antico del mondo, riscoperto in Alta Langa e valorizzato grazie a Coldiretti Cuneo e alla consulenza tecnica dell’Agenzia 4A e la cooperativa 7 Vie del Belbo.

L’Enkir® ha delle peculiarità che lo rendono unico: sotto il profilo qualitativo, è un cereale biologico per natura grazie ad una doppia “pelle” che lo difende naturalmente da malattie e muffe, ha un

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terreni poveri dell’ Alta Langa, non richiede grandi quantità di acqua e resiste bene al freddo e ad eventuali gelate tardive.

“Quest’anno sale a 20 il numero di imprese coinvolte per un totale di circa 100 ettari: questo è uno dei tanti progetti che prendono vita grazie a Coldiretti – commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo - che sostiene le filiere locali perché valorizzano le intuizioni del mondo agricolo e danno risposte concrete ai giovani e a quanti vivono di agricoltura, rendendoli protagonisti ed attori fondamentali del territorio”.

Un successo che scaturisce da una filiera virtuosa, che trae origine dalla sinergia tra il Molino Marino - che con un rilevante impegno economico ha scoperto questa popolazione di farro monococco e ha iniziato a promuoverlo – Coldiretti, che ha seguito dal suo nascere il progetto, mettendo a disposizione delle imprese sia il supporto tecnico per garantire la qualità delle produzioni che la consulenza professionale per seguire gli aspetti

burocratici e la Cooperativa 7 Vie del Belbo, che riunisce le aziende agricole che coltivano il cereale.

In occasione della firma, è stato proposto di istituire la Denominazione d’Origine Comunale, “De. Co.” per salvaguardare la tipicità di questa produzione che si estende a dodici Comuni dell’Alta Langa.

“Una vera e propria carta d’identità che legherà la produzione ai ter-

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ritori di origine – conclude Gianni Gentile, segretario Zona Coldiretti Mondovì e Ceva – e che servirà a promuovere ulteriormente tutti i prodotti che si possono realizzare con questo cereale, dalle farine, al pane alle focacce e ai biscotti, che già oggi sono conosciuti e apprezzati da un ampio pubblico, grazie agli accordi siglati con le più importanti catene alimentari”.

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ECONOMICO

Bilancio più che positivo approvato dall’assemblea annuale

COALVI: LE PAROLE D’ORDINE SONO INNOVAZIONE E SVILUPPO Si è svolta a Carrù, presso la Casa della Piemontese, l’assemblea annuale dei soci allevatori del Coalvi.

Alla presenza di numerosi soci, il presidente Coalvi, Carlo Gabetti, dopo aver letto il bilancio e averlo sottoposto all’approvazione dei soci, si è soffermato sulle molteplici attività che il Coalvi svolge a favore dei soci e di tutto il mondo che si occupa di carne di Razza Bovina Piemontese.

Partendo dai 1396 soci attivi al 31 dicembre 2017, il Presidente ha fatto il punto sulla attività di certificazione e etichettatura del prodotto carne.

In particolare ha posto l’accento sul cambiamento dei consumi e dei canali di commercializzazione della carne di razza Piemontese etichettata dal Consorzio: il 39% della carne certificata passa dalle macellerie tradizionali, il 21% dai banchi vendita dei supermercati mentre, ormai, il 40% è commercializzato dai laboratori di sezionamento o dagli operatori commerciali, i quali provvedono a rifornire la ristorazione pubblica e privata. Un chiaro segnale di cambiamento dei consumi.

Buone notizie sul numero di macellerie tradizionali aderenti al sistema di etichettatura su tutto il territorio Italiano. Il Coalvi è presente con punti vendita in 12 regioni italiane.

Il Presidente ha poi ricordato il progetto “Coalvi ti migliora la vita”, nuovo concetto su cui si sta basando l’attività di assistenza tecnica del Consorzio per il miglioramento della qualità del prodotto, il contenimento dei costi di produzione ed una gestione sostenibile dell’azienda, incontrando l’interesse e la collaborazione di numerosi allevamenti.

A questo proposito è stato ricordato che nel corso dell’anno sono stati installati 18 impianti per il monitoraggio dei calori e 12 impianti per il

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monitoraggio dei parti, con l’applicazione di sensori su un totale di circa 1.000 bovini. E’ in corso uno studio per l’ampliamento della gamma di prodotti collegati a questa tecnologia che si auspica possa fornire ulteriori strumenti tecnici utili nell’attività quotidiana degli allevatori soci.

Infine, ampio risalto è stato dato all’attività di promozione e di valorizzazione della carne svolta dall’ufficio marketing del Consorzio. Gli innovativi mezzi di comunicazione, la tecnologia e le nuove prospettive di mercato hanno consentito di ottimizzare la comunicazione del Consorzio consentendo di raggiungere una ampia gamma di consumatori di carne di qualità.

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L’assemblea dei soci: approvato all’unanimità il bilancio

COMPRAL LATTE, RACCOLTI 1 MILIONE 300 MILA QUINTALI, FATTURATO DI OLTRE 50 MILIONI La cooperativa Compral Latte chiude un’altra annata con il segno positivo, registrando una raccolta pari a un milione e 200 mila quintali, che genera un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.

“Presentiamo con soddisfazione queste cifre importanti, che premiano - ha osservato il presidente Raffaele Tortalla - il costante miglioramento di un processo di produzione regolato da prescrizioni e protocolli produttivi a cui il nostro socio è chiamato a condividere ed osservare. Un approccio che in questi anni l’allevatore ha saputo interpretare con consapevolezza attraverso un processo di crescita professionale accompagnata ad investimenti strutturali e organizzativi. Tutto questo ha dato forza

e sostanza alla filiera realizzata assieme ai partner industriali, una filiera modello anche per l’indice del prezzo che fa la differenza.”

Il direttore Compral Bartolomeo Bovetti ha messo in evidenza “il consolidamento strutturale della cooperativa, che in meno di dieci anni ha dimostrato di saper rispondere appieno alle esigenze di Inalpi e Ferrero, per quantitativo di prodotto e tenore qualitativo”.

Il responsabile operativo di Compral Latte, Enrico Dellaferrera, è entrato nel merito dell’attività produttiva, con l’analisi dell’andamento dei conferimenti e le applicazioni dei parametri valutativi che consentono di far scattare le premialità dell’indice. I segnali sono confortanti, per la presa di

coscienza da parte dei soci che nulla può essere trascurato per dare valore al lavoro aziendale e, in termini collettivi, alla filiera.

Numeri in crescita e allevatori sempre più protagonisti all’interno di una filiera piemontese del latte che, grazie al sistema di filiera Inalpi- Ferrero, rappresenta un modello produttivo fra i più avanzati a livello nazionale.

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ECONOMICO

Alla presenza dei vertici del sistema allevatoriale nazionale e piemontese

INAUGURATI IL LABORATORIO DI ANALISI ARAP E I LOCALI DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO E’ stato inaugurato alla presenza dei vertici del sistema allevatoriale nazionale e piemontese e dei rappresentanti istituzionali a Cuneo il laboratorio di analisi Arap, al servizio degli allevatori e di tutti gli operatori del settore. In contemporanea, è stato tagliato il nastro nei locali che l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha adibito a impianto pilota per la produzione di alimenti (formaggi, salumi, preparazioni gastronomiche) a scopo di ricerca.

Nella sede di via Torre Roa 13, a Madonna dell’Olmo, è stato il presidente Arap Roberto Chialva a porgere il benvenuto agli ospiti: “La nostra associazione opera da oltre 50 anni sul territorio a supporto della filiera zootecnica regionale. Il nostro laboratorio diventa strategico, perché assume una funzione specifica per la prevenzione delle patologie animali e per le problematiche della sicurezza alimentare”. Discorso ripreso da Roberto Nocentini, presidente dell’Aia (Associazione nazionale allevatori): “Tra le priorità assegnate alla nostra organizzazione figurano il potenziamento e l’accorpamento dei centri di analisi. E il Piemonte anche in questo caso ha centrato l’obiettivo ponendosi come modello”. Giorgio Gilli, presidente dell’Istituto zooprofilattico: “Questo è un insediamento tecnologico e scientifico di alto livello che dà Ro-

Roberto Nocentini, presidente dell’Associazione nazionale allevatori taglia il nastro dei nuovi locali insieme a Roberto Chialva presidente dell’Associazione Regionale Allevatori Piemonte

berto Nocentini, presidente dell’Aia (Associazione nazionale allevatori) concretezza alla nostra mission orientata a una ricerca che deve trovare applicazione rispetto alle esigenze della produzione e del consumo alimentare”. Ha aggiunto in merito la direttrice generale dell’Istituto Zooprofilattico, Maria Caramelli: “L’insieme di caseificio, salumificio e cucina consente di ottenere produzioni sperimentali per valutare l’andamento della crescita dei batteri attraverso lo studio dei processi produttivi con l’uso della statistica e della microbiologia predittiva (Challenge Test, Studi di Shelf-life), per fornire un supporto tecnico-scientifico alle realtà produttive del territorio e per effettuare l’analisi e la valutazione

L’insediamento tecnologico e scientifico di alto livello rappresenta un modello vincente di collaborazione fra pubblico e privato, capace di assicurare maggiori servizi a minori costi. del rischio, prevista dalla normativa in materia di sicurezza alimentare”.

“Questi studi - osserva Caramelli - sono fondamentali anche per le trattative di export del nostro cibo: ad esempio per i formaggi, alcuni Paesi importatori richiedono evidenze scientifiche sul fatto che, nel corso di preparazione e stagionatura, l’eventuale flora patogena può ridursi a livelli innocui”.

Il direttore Arap Tiziano Valperga ha posto l’accento sul valore aggiunto, in termini di contenuti e opportunità rappresentato da questo passaggio innovativo. “Economicità, capillarità e differenziazione dei servizi sono altrettanti punti a favore del laboratorio unico. Un riuscito esempio di collaborazione fra pubblico e privati, che ci auguriamo capace di sviluppare proficue sinergie e garantire maggiori prestazioni a minori costi”.

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ECONOMICO

LE RASSEGNE ZOOTECNICHE DI PRIMAVERA IN PROVINCIA Al Miac di Cuneo, l’unico mercato in Italia per la compravendita di bovini vivi

Bimbo è il toro campione della 68ª Mostra regionale zootecnica di Quaresima che il 18 e 19 marzo al Miac di Cuneo ha premiato i migliori esemplari bovini della razza Piemontese e ovicaprini delle razze Sambucana e Frabosana. Bimbo ha cinque anni pesa più

di una tonnellata e appartiene ad Armando Cravero, allevatore di frazione San Benigno di Cuneo. Oltre al campione, sono un centinaio gli esemplari, presentati da una cinquantina di allevatori nell’area di frazione Ronchi, l’ultimo mercato rimasto in Italia per la compraven-

dita di bovini vivi all’ingrosso. Al secondo posto nella categoria Tori, il magnifico “Sandokan” dei fratelli Panero di San Pietro del Gallo, risultato anche l’animale più pesante (1.201 kg) ha ottenuto anche un riconoscimento per la migliore presentazione. Trionfo nella sezione vacche per Domenico Tomatis di Cherasco, mentre il premio per la mucca più pesante (1.005 kg) è andato ai fratelli Delsoglio di Fossano. La kermesse ha riscosso notevole successo, in particolare nella giornata di domenica con la vetrina agricola di primavera, gli animali della fattoria, la prova di caseificazione e mungitura, l’esposizione dei cavalli e le attività per i bambini. Ottimo il riscontro anche per la ristorazione, molto gradita dal pubblico: in due giornate sono stati distribuiti 180 kg di carne piemontese a pranzo e cena.

La prima mostra della Piemontese a Saluzzo Zico e Titti sono i campioni assoluti alla prima Mostra provinciale della Razza Piemontese, che si è tenuta con successo a Saluzzo il 24 e 25 marzo. Il toro vincitore proviene dall’allevamento di Marco Vignolo di Morozzo; la regina della categorie vacche è patrimonio dell’azienda di Franco Dalmasso di Saluzzo.

La due giorni organizzata dalla Sezione allevatori di Cuneo dell’Arap ha portato al Foro boario della città marchionale il pubblico delle grandi occasioni.

Saluzzo era al debutto di una esposizione ufficiale della Piemontese. Si può ben dire che per qualità dei capi (oltre cento provenienti da 13 allevamenti della Granda) e partecipazione di operatori del settore, nonché di una platea di

spettatori interessata al mondo del Fassone, il risultato corrisponde alle aspettative. Lo conferma Franco Dalmasso, presidente della sezione regionale della Piemontese dell’Arap: “Questa prima mostra saluzzese è un punto di partenza

importante, per l’entusiasmo dimostrato dai nostri allevatori e dal territorio, a cominciare dal Comune che da tempo voleva ampliare la propria proposta nel campo delle rassegne zootecniche”.

Aprile | 2018

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La Fiera del vitello grasso a Fossano Si è svolta il 21 marzo a Fossano la 91ª Fiera del Vitello Grasso, a cui hanno partecipato anche allevatori provenienti da altre province e regioni. La prestigiosa gualdrappa in palio, garanzia di alta qualità, è andata in premio ai migliori esemplari delle diverse categorie.

Il primo premio per il “Vitello grasso della coscia” (che dà il nome alla fiera) è stato assegnato a Mauro Olivero di Genola. Mauro è al suo secondo”trionfo”in fiera, dopo l’edizione del 2016.

La fiera del vitello grasso incorona anche storicamente, la miglior vitella, che non è da meno rispetto al maschio, anzi: molti macellai la prediligono per la tenerezza della carne. La gualdrappa per la categoria “Vitelle Piemontesi” è andata all’azienda di Roccia Silvio e Ivan di San Martino. Altrettanto importanti i primi premi assegnati ai capi nelle corrispettive categorie Coalvi. La gualdrappa per il “Vitello Grasso Coalvi” è andata all’azienda Chiavassa Giacomo e Figli. Il pre-

mio per la vitella Coalvi è andato a Giordano Aldo di Gerbo.

Mauro Olivero premiato da Cristina Ballario assessore all’agricoltura, accanto a lei Elio Carle direttore filiale 1 CRF e a sinistra il vice sindaco di Genola, Lorenzo Tosco

A Bra la fiera-mostra del bovino piemontese Era già stato in esposizione, nelle scorse settimane, alla «Fiera del bovino» di Verona: lunedì 2 aprile, il toro da 1.200 kg, di proprietà dell’allevatore Edoardo Luino di Caramagna, si è aggiudicato il premio per l’animale più pesante della centoquarantaquattresima edizione della «Fiera-mostra zootecnica del bovino piemontese», l’evento che ha caratterizzato la Pasquetta braidese. Tra i riconoscimenti assegnati, quello a Paolo Abrate di Fossano, proprietario del gruppo da macello più numeroso, ad Alberto Tibaldi, allevatore più giovane presente in fiera. Il premio all’allevatore più anziano è stato

assegnato a Guglielmo Testa, classe 1942 di Cherasco. Grande successo per il mercato di Campagna Amica

e per il mercato della Terra allestito da Coldiretti in collaborazione con Slow Food con i prodotti tipici.

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ECONOMICO

L’evoluzione normativa nel settore delle macchine agricole

COLDIRETTI ALLA FIERA NAZIONALE DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA DI SAVIGLIANO Tra gli appuntamenti della Fiera nazionale della Meccanizzazione Agricola, presso l’area “AgriMedia” si è svolto il convegno sulle “Evoluzioni normative per il settore delle macchine agricole”.

Al centro del dibattito, la trasformazione dei processi normativi connessi a questo settore, a partire dall’erogazione delle patenti per le trattrici agricole, fino alla circolazione su strada e alla revisione dei mezzi. Il convegno è stato organizzato dall’Associazione Revisori e Produttori Macchine Agricole, Confartigianato Cuneo e Coldiretti Cuneo. Dopo gli onori di casa del sindaco di Savigliano Giulio Ambroggio ed il saluto del vice

ministro Andrea Olivero, hanno preso la parola esperti tecnici, tra i quali Renato Delmastro del Consiglio nazionale di ricerca – Istituto per le macchine agricole e movimento terra. Tino Arosio, direttore

di Coldiretti Cuneo e Luca Crosetto, presidente di A.R.PRO.M.A. e Confartigianato Cuneo hanno concluso i lavori, auspicando la semplificazione per le imprese agricole e per gli operatori del settore.

Sono previste 125 opportunità di tirocinio retribuito

APERTE LE CANDIDATURE A OPP.LA 2018 Sono aperte le candidature ad OPP.LA 2018 - Opportunità lavoro, la seconda edizione del bando promosso dalla Fondazione CRC per favorire l’inserimento lavorativo, in aziende della provincia di Cuneo, di persone maggiorenni, tramite lo strumento del tirocinio, ai sensi del DGR 85-6277 del 22 dicembre 2017. Il

bando si rivolge a chi da almeno 6 mesi è inoccupato o disoccupato e risiede in provincia di Cuneo. OPP.LA 2018 prevede l’inserimento in tirocinio di 125 candidati su opportunità già definite dalle aziende ospitanti.

Le candidature sono aperte sul portale www.oppla.info i dal 4 al 30 aprile 2018.

Il tirocinio prevede un’indennità di partecipazione pari a 700 euro lordi al mese per un periodo di 6 mesi e si svolgerà presso aziende aderenti alle Associazioni di categoria partner dell’iniziativa, tra cui Coldiretti Cuneo.

Maggiori informazioni sul sito della Fondazione CRC all’indirizzo www.fondazionecrc.it.

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FISCALE

Previsti contributi a fondo perduto per le imprese agricole

CAMERA DI COMMERCIO, AL VIA I BANDI 2018 PER LE IMPRESE

L

a Camera di Commercio di Cuneo ha pubblicato i nuovi bandi per le imprese cuneesi, che prevedono la corresponsione di contributi a fondo perduto su spese correnti.

Anche nel 2018 diversi sono gli ambiti di attività e di interesse, quali l’individuazione e il rinnovamento delle strategie di marketing, il conseguimento di certificazioni volontarie, la progettazione e la tutela di marchi e brevetti, la costituzione e la promozione di contratti di rete e consorzi, la realizzazione di percorsi di alternanza Scuola-Lavoro, la consulenza e la formazione in ambito digitale.

Il testo integrale dei bandi può essere consultato sul sito www.cn.camcom.gov.it/it/bandi.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi agli uffici zona Coldiretti dove è strutturato un servizio completo di assistenza per supportare l’azienda in tutto l’iter di gestione: verifica dei requi-

siti per l’accesso al bando e invio telematico della domande per la prenotazione delle risorse e per la rendicontazione.

I bandi relativi a “Certificazioni volontarie di prodotto e processo”, “Marchi e brevetti”, “Reti di impresa e Consorzi” e “Strategie di marketing” prevedono un contributo del 30% delle spese sostenute al netto dell’IVA, concesso ai sensi del “de Minimis”, e sono rivolti a tutte le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Cuneo e in regola con il diritto annuale.

Anche per il 2018 permane il vincolo per cui non potranno presentare domanda sullo stesso bando le aziende che già hanno ottenuto l’analogo contributo nel 2017.

Le richieste sono esaminate e accolte dalla CCIAA secondo il criterio dell’ordine cronologico di presentazione on-line, con eventuale chiusura anticipata per esaurimento risorse.

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Aprile | 2018

CERTIFICAZIONI VOLONTARIE di PRODOTTO e di PROCESSO Stanziamento: €100.000,00 Spesa minima: € 700,00 al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 01/01/2018 al 31/12/2018 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 2.500,00/impresa Presentazione domande: dal 19/03/2018 fino al 31/01/2019

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RETI D’IMPRESA E CONSORZI Stanziamento: € 30.000,00 Spesa minima: € 1.500,00 al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 01/01/2018 al 31/12/2018 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 5.000,00/rete-consorzio Spese ammissibili: costituzione e promozione Presentazione domande: dal 19/03/2018 al 31/01/2019

MARCHI E BREVETTI Stanziamento: € 50.000,00 Spesa minima: € 700,00 per i marchi ed € 1.500,00 per i brevetti al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 01/01/2018 al 31/12/2018 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 1.500,00 per i marchi ed € 3.000,00 per i brevetti. Contributo cumulabile per max € 3.000,00/azienda Spese ammissibili: progettazione del marchio, assistenza per deposito ed estensione comunitaria e internazionale, consulenza per la brevettazione, tasse di deposito Presentazione domande: dal giorno 19/03/2018 al 31/01/2019

STRATEGIE DI MARKETING Stanziamento: € 200.000,00 Spesa minima: € 1.000,00 al netto dell’IVA Periodo di competenza spese: dal 01/01/2018 al 31/12/2018 Contributo: 30% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 2.500,00/impresa Spese ammissibili: consulenza specifica di marketing (obbligatoria) e spese promozionali, web marketing, siti internet bilingue (max 30% costo progetto) e materiale cartaceo ITER: PRENOTAZIONE DELLE RISORSE: dal 19/03/2018 al 7/05/2018 AMMISSIONE DEL CONTRIBUTO: entro il 28/06/2018 RENDICONTAZIONE: dal 01/07/2018 al 31/01/2019.

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FISCALE

BANDI VOUCHER DIGITALI IMPRESA 4.0 Il tradizionale bando ICT è stato sostituito dai “voucher digitali”, che prevedono un contributo a fondo perduto pari al 50% per investimenti in formazione e consulenza per l’adozione di servizi tecnologici innovativi, ideati per

accompagnare le imprese verso una riqualificazione aziendale, in linea con la strategia nazionale “Impresa 4.0”.

A differenza dei Voucher nazionali promossi dal Ministero dello Sviluppo Economico, per questi

non è previsto il regime “de minimis”.

Si dividono nella MISURA A, che riguarda i raggruppamenti di imprese, e MISURA B, destinata alle singole micro, piccole e medie imprese.

VOUCHER DIGITALI I4.0 - MISURA A - RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE Stanziamento: € 100.000,00 Beneficiari: raggruppamenti da 4 a 20 imprese Spesa minima: € 2.500,00 al netto dell’IVA/impresa aderente al raggruppamento Contributo: 50% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 5.000,00/impresa aderente al raggruppamento Spese ammissibili: consulenza specializzata e formazione (max 30%) in ambito tecnologico di innovazione digitale I4.0 (obbligatorio) e tecnologie complementari ( es. e-commerce, geolocalizzazione, sistemi di tracking ecc.)

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ITER: PRENOTAZIONE DELLE RISORSE: dal 01/04/2018 al 15/06/2018 AMMISSIONE DEL CONTRIBUTO: entro il 31/07/2018

Aprile | 2018

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VOUCHER DIGITALI IMPRESA 4.0 - MISURA B - SINGOLE IMPRESE Stanziamento: € 150.000,00 Spesa minima: € 2.500,00 Euro al netto dell’IVA /impresa Contributo: 50% spese ammissibili al netto dell’IVA Contributo massimo: € 7.500,00/impresa Spese ammissibili: consulenza specializzata e formazione (max 50%) in ambito tecnologico di innovazione digitale I4.0 (obbligatorio) e tecnologie complementari (es. e-commerce, geolocalizzazione, sistemi di tracking ecc.)

ITER: PRENOTAZIONE DELLE RISORSE: dal 01/04/2018 al 15/06/2018 AMMISSIONE DEL CONTRIBUTO: entro il 31/07/2018

BANDO PER PERCORSI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Considerate le nuove competenze del Sistema Camerale in materia di orientamento al lavoro, la CCIAA ha promosso un bando, rivolto alle imprese in regola con il diritto annuale, iscritte alla Camera di

Commercio di Cuneo e al Registro Nazionale alternanza Scuola-Lavoro (con obbligo di mantenimento dell’iscrizione per almeno un triennio), per la realizzazione di percorsi intrapresi da studenti della scuola

secondaria di secondo grado e dei centri di formazione professionale (CFP). Il testo integrale del bando può essere consultato sul sito: https://www.cn.camcom.gov.it/it/ bandoalternanza

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Stanziamento: € 210.000,00 Periodo di attuazione: percorsi realizzati tra il 01/01/2018 e il 30/09/2018 Contributo: € 400,00 per ogni percorso della durata minima di 80 ore e ulteriori € 200,00 per ogni inserimento di studenti diversamente abili ai sensi della L. 104/92 Contributo massimo: € 1.200,00 Scadenza invio domande: 31/10/2018

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SICUREZZA SUL LAVORO

Aprile | 2018

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Dal 5 gennaio sono operative le norme che disciplinano le caratteristiche tecniche e le norme di installazione dei contenitori distributori del carburante per uso aziendale

CISTERNE DI GASOLIO: IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO

È

entrato in vigore ad inizio anno, il decreto del Ministero dell’Interno del 22 novembre 2017 che stabilisce le nuove caratteristiche tecniche e le norme di installazione dei contenitori distributori di gasolio per uso aziendale.

L’obiettivo, come dichiarato nel testo del decreto, è quello di ridurre al minimo i rischi di fuoriuscita accidentale, di permettere un agevole accesso ai mezzi dei vigili del fuoco e di limitare eventuali danni alle cose, alle persone e all’ambiente.

Il decreto riguarda i contenitori che fungono da distributori messi fuori suolo e di capacità massima non

SEGUE

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SICUREZZA SUL LAVORO singola con una vasca di raccolta con una capienza del 110% rispetto alla capacità del serbatoio. Tutta la struttura deve essere coperta da una tettoia di materiale non infiammabile che protegga la vasca dalla pioggia e da altre precipitazioni che possano riempirla.

Su ogni contenitore deve essere presente una targa con scritti: il nome e i recapiti del costruttore, il numero di matricola, il materiale di cui sono fatti e il suo spessore, la capacità massima, la pressione di collaudo e gli estremi dell’atto di autorizzazione.

superiore a nove metri cubi.

Le principali novità riguardano la necessità di avere una vasca di sicurezza per la raccolta di eventuali sversamenti che abbia una capacità del 110% rispetto al volume del serbatoio e non più del 50%, come previsto dalle precedenti normative.

Per quanto riguarda le caratteristiche specifiche richieste dal nuovo decreto, la capacità massima di nove metri cubi può essere

raggiunta anche con più serbatoi più piccoli posizionati vicini, ma comunque a una distanza minima di almeno 80 centimetri. In ogni caso, i contenitori non devono essere riempiti per più del 90% della loro capacità massima.

Caratteristiche del contenitore

I contenitori devono avere parete

Luogo di installazione

L’area - per almeno 3 metri intorno al contenitore - deve essere sgombra di qualsiasi materiale e priva di vegetazione che potrebbe costituire materiale infiammabile in grado di propagare un eventuale incendio.

Il contenitore deve essere ad una distanza minima di 5 metri da depositi e magazzini e di 10 metri

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Aprile | 2018

da abitazioni o locali frequentati abitualmente da persone. Rispetto alle linee elettriche da 1000 v a corrente alternato o 1500 v a corrente continua, la proiezione verticale deve essere di 6 metri dal contenitore.

Riguardo al posizionamento, i contenitori devono essere posti in piano e, comunque, mai sopra locali chiusi o terrazze.

I contenitori devono essere messi in una zona facilmente accessibile ai mezzi e agli operatori dei vigili del fuoco, e in una zona aperta, in modo che non si formino atmosfere esplosive. È possibile mettere i contenitori in appositi box prefabbricati, che abbiano uno spazio tra le pareti e il serbatoio in grado di garantire l’accesso per la manutenzione e l’ispezione. I box devono essere dotati di una o più aperture permanenti di aerazione, la cui superficie non deve essere inferiore ad 1/30 di quella in pianta, che possono essere protette da reti e alette antipioggia, a condizione che non venga ridotta la superficie

netta di aerazione prevista.

Estintori

Vicino ad ogni contenitore, devono esserci almeno due estintori dimensionati in base alla capacità del gasolio contenuto e per i serbatoi più grandi di sei metri cubi è necessario anche uno specifico estintore a carrello.

Segnaletica

Nelle vicinanze devono esserci gli appositi cartelli che segnalino il pericolo di incendio e il divieto di uso di fiamme libere e di avvicinamento da parte di estranei.

Inoltre, deve essere presente un cartello che indichi le norme di comportamento in caso di emergenza, i recapiti telefonici dei vigili del fuoco e, se presente, della ditta responsabile della gestione e della manutenzione.

SCIA

E’ confermata l’esenzione dalla SCIA per le cisterne fino a 6 metri cubi.

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Esenzioni

Sono esentati i contenitori-distributori già esistenti al 5 gennaio 2018, data di entrata in vigore del Decreto, che siano in possesso di atti abilitativi riguardanti anche i requisiti di sicurezza antincendio, rilasciati dalle autorità competenti secondo la normativa prevista.

Sono esentati anche i contenitori-distributori che abbiano il certificato di prevenzione incendi in corso di validità o siano stati dichiarati con l’apposita Scia o siano stati pianificati con un progetto approvato dal comando provinciale dei vigili del fuoco, come previsto da DPR 151 del 2011.

Al riguardo, sono in corso approfondimenti con gli organi competenti al fine di individuare gli ambiti di esenzione.

Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per maggiori chiarimenti.

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INIPA

Analisi dei fabbisogni formativi delle imprese agricole per un’efficace programmazione dei corsi

QUALI CORSI RITIENI UTILI PER LA TUA AZIENDA?

I

fabbisogni formativi esprimono le necessità, più o meno esplicite, di specifici interventi di formazione per adeguare le proprie competenze alle caratteristiche organizzative e strategiche dell’impresa, anche in funzione delle esigenze di produzione, dell’evoluzione del mercato e degli scenari socio-economici.

Per una programmazione efficace ed efficiente l’analisi di tali fabbisogni è imprescindibile, anche se non di facile applicazione. Le singole necessità non sono, infat-

ti, sempre evidenti e immediatamente acquisibili, ed è opportuno rilevarle attraverso specifiche forme di indagine diretta.

INIPA Piemonte, ente di formazione accreditato emanazione di Coldiretti, ha ideato a tale scopo un nuovo strumento digitale di analisi dei fabbisogni formativi delle imprese agricole: è infatti possibile manifestare le proprie esigenze, senza nessun impegno, accedendo al sito www.inipapiemonte.it e selezionando dal menù il questionario

di semplice e immediata compilazione.Lo scopo è quello di fotografare le reali necessità al fine di proporre un’offerta formativa il più possibile rispondente ai fabbisogni di aggiornamento delle competenze tecnico professionali, volte a supportare la crescita dell’azienda con riferimento, ad esempio, agli aspetti economico/produttivi, alle strategie commerciali e di marketing, al miglioramento della sostenibilità ambientale e agli adempimenti normativi.

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Aprile| 2018

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Organizzati da INIPA Piemonte e incentrati sulla razza Piemontese

BENESSERE ANIMALE: SUCCESSO DEI CORSI DI FORMAZIONE Si sono svolti tra febbraio e marzo tre corsi di formazione, organizzati da INIPA Piemonte e con il supporto dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo, rivolti agli allevatori di bovini di razza Piemontese e che hanno avuto come argomento principale il benessere animale. I 3 corsi, articolati su 3 lezioni in aula e per un totale di 9 ore ciascuno, hanno avuto luogo nelle sedi Coldiretti di Cuneo, Mondovì e Fossano.

Le tre edizioni dal titolo “Zootecnia: benessere animale e prevenzione dei rischi negli allevamenti”, sono state finanziate nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Piemonte - Misura 1 - Operazione 1.1.1Azione 1: Formazione in ambito agricolo. Gli argomenti proposti hanno suscitato un notevole interesse nei partecipanti, grazie soprattutto alla competenza e alla professionalità dei docenti intervenuti.

Il dott. Sylvain Bottone, tecnico dell’Anaborapi, ha illustrato il lavoro di selezione portato avanti dall’Associazione nazionale di razza Piemontese per soddisfare specifiche esigenze aziendali

(linea vacca-vitello, ingrasso), i test di performance svolti dal Centro genetico e l’importanza del fattore della consanguineità nel lavoro di selezione.

Il dott. Ivo Lingua, tecnico della cooperativa CO&CO – Allevatori Piemontesi, ha trattato in particolare il tema dell’alimentazione e la differenza tra utilizzo di materie prime e di mangimi finiti per il soddisfacimento dei fabbisogni proteici-energetici dell’animale, oltre a fornire un’analisi di carattere economico.

Infine il dott. Andrea Dadone, veterinario Struttura Complessa Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Asl CN1, ha

relazionato sul benessere animale, con particolare riferimento alla normativa vigente, oltre al tema della macellazione d’urgenza/d’emergenza e sull’utilizzo del farmaco e dell’infermeria in azienda.

Tutti argomenti molto importanti per l’allevatore e strettamente connessi, che possono contribuire ad ottenere risultati economici importanti e a migliorare la propria organizzazione aziendale.

Infine, al temine delle 3 attività in aula, lo scorso 7 marzo è stata organizzata una visita alla Casa della Piemontese a Carrù, a cui hanno preso parte la quasi totalità degli allievi e che è stata la degna conclusione del percorso formativo.

AGGIORNAMENTO NORMATIVO: INCONTRI NEGLI UFFICI ZONA Nelle scorse settimane, Coldiretti ha organizzato con le aziende associate che usufruiscono del servizio paghe degli incontri di aggiornamento normativo. Sono stati complessivamente undici incontri serali, nelle diverse sedi zonali, a cui hanno partecipato oltre quattrocento aziende. Nelle serate, tenute da Roberto Giobergia, responsabile provinciale Ufficio Paghe Coldiretti, sono stati affrontati i temi di maggior interesse per i datori di lavoro agricoli. Nella formula di “pillole di consigli utili”, si è parlato dell’importanza della puntuale e tempestiva regolarizzazione dei lavoratori dipendenti, della contrattualistica agricola, delle regole sull’orario di lavoro. Una particolare attenzione è stata dedicata ai contratti di appalto di servizi, una modalità legittima di esternalizzazione del lavoro, che richiede l’adozione di alcune opportune cautele. In conclusione di serata, sono state illustrate le modalità innovative e sperimentali nei servizi di Coldiretti Cuneo rivolti alle aziende associate, quali l’assunzione dei lavoratori da parte delle aziende, la “Giornaliera Web” per la predisposizione dei cedolini paga, la consulenza annuale in materia di sicurezza sul lavoro.

Aprile | 2018

CO.SM.AN.

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CO.SM.AN.: CONVOCAZIONE ASSEMBLEE

A

i sensi degli artt. 7-10 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee: A) Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno:

1. Discussione materie oggetto dell’Assemblea Generale;

2. Nomina dei delegati partecipanti

all’Assemblea Generale.

Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati.

La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato.

L’Assemblea Parziale avrà luogo:

Agente di zona: Flavio Busso Cell: 338.9870643 E-mail: flaviobusso@eurotunnelsrl.it

Martedì 24 Aprile 2018, (alle ore 14.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 15.00, a FOSSANO (CN), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo.

B) L’Assemblea Generale Ordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con il seguente punto all’Ordine del Giorno:

1. Approvazione Bilancio Consuntivo 2017, della Relazione del CdA sulla gestione 2017; 2. Approvazione del Bilancio Preventivo 2018 e della Relazione Previsionale 2018; 3. Approvazione modifiche del Regolamento Consortile; 4. Determinazione contributi consortili dell’anno 2018; 5. Determinazione iniziative per la

difesa delle produzioni zootecniche e vegetali di cui all’art. 2 dello Statuto; 6. Determinazione delle procedure per l’assicurazione delle produzioni zootecniche e vegetali dell’anno 2018; 7. Varie ed eventuali.

L’Assemblea Generale Ordinaria è convocata in prima convocazione per il giorno Venerdì 27 Aprile 2018 alle ore 9.00 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in seconda convocazione Lunedì 30 Aprile 2018, alle ore 10.30, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino.

Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi agli uffici del Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, info@cosmanpiemonte.it, PEC cosman@pec.cosmanpiemonte.it .

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CAMPAGNA AMICA

FESTA DELL’ALBERO, INIZIA A MOROZZO UN NUOVO PROGETTO EDUCATIVO

S

i è svolta il 21 marzo la tradizionale Festa dell’Albero di Campagna Amica Coldiretti, che quest’anno ha interessato i bambini

S

della Scuola primaria, delle classi prima e seconda, dell’Istituto Comprensivo di Morozzo.

Dopo un viaggio raccontato alla scoperta della stagionalità dei prodotti

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della terra e l’intervento di un tecnico agronomo, i bambini hanno messo a dimora due alberi da frutto accanto al cortile della Scuola, entro i confini di un orto ancora incolto, che nei prossimi mesi si animerà di colori e profumi. Infatti, la Festa dell’Albero a Morozzo è il preludio di un progetto che Educazione alla Campagna Amica porterà avanti nel corso dell’anno, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e il Comune di Morozzo.

Sarà un percorso di conoscenza e approfondimento pensato su misura per i bambini e finalizzato

alla cura di un orto-frutteto didattico, con interventi di tecnici ed esperti Coldiretti.

“Il progetto scolastico che stiamo sviluppando a Morozzo - commenta il Segretario Zona Coldiretti di Mondovì, Gianni Gentile - avvicinerà le più giovani generazioni al mondo agricolo, al territorio e alla sostenibilità ambientale.

L’orto didattico aiuterà i più piccoli a conoscere le colture locali e a comprenderne i cicli naturali e li renderà consumatori di domani consapevoli e attenti alle buone abitudini alimentari”.

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GIORNATA FORMATIVA SULLA FATTORIA DIDATTICA Il 22 marzo si è svolta a Fossano una giornata formativa dedicata alla Fattoria didattica, promossa da Educazione alla Campagna Amica.

Vi hanno partecipato una ventina di aziende interessate a conoscere gli aspetti di tipo normativo, fiscale e igienico-sanitario, necessari alla realizzazione di attività didattiche all’interno della propria realtà agricola. Le aziende hanno avuto modo di conoscere i vantaggi derivanti dall’adesione al circuito di Educazione alla Campagna Amica, in termini di visibilità e di maggior valore riconosciuto.

In più, grazie all’intervento di una docente esperta in progettazione, hanno analizzato le modalità e gli strumenti operativi utili a costruire programmi e proposte didattiche strutturate e rispondenti alle necessità dei consumatori di oggi e domani.

VENDITA DIRETTA, CORSO NEL CEBANO Una ventina di aziende agricole del Cebano, gli scorsi 21 e 26 marzo, hanno preso parte a Paroldo ad un corso sulla valorizzazione delle

produzioni agroalimentari attraverso la vendita diretta.

La due giorni, promossa da Campagna Amica Coldiretti, è nata con l’obiettivo di far conoscere le opportunità di crescita che un’attività multifunzionale quale la vendita diretta è in grado di offrire alle imprese agricole del nostro territorio.

Le aziende hanno appreso le disposizioni fiscali e sanitarie in vigore e acquisito competenze sulle tecniche di vendita e comuni-

cazione, utili a rispondere in modo puntuale alle istanze di consumatori sempre più consapevoli e attenti alla sicurezza e alla qualità dei prodotti.

Il corso, infine, ha dedicato un focus all’importanza di fare rete tra aziende all’interno del circuito Campagna Amica, che da sempre si impegna sul territorio a diffondere valori di trasparenza, qualità e sostenibilità nel rispetto di una filiera tutta italiana.

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CAMPAGNA AMICA

Il marchio “Q” della Camera di Commercio è un valore aggiunto per le aziende

OSPITALITÀ ITALIANA, AGRITURISMI CAMPAGNA AMICA IN PRIMA LINEA Si è tenuta al Castello di Grinzane Cavour, il 19 marzo, la cerimonia di premiazione delle strutture turistiche che nel 2018 hanno conquistato (o rinnovato) il Marchio Ospitalità Italiana, la certificazione di qualità promossa dalla Camera di Commercio di Cuneo.

A ricevere l’attestato di riconoscimento per l’anno 2018 c’erano anche molti agriturismi Campagna Amica: oggi più della metà delle aziende agrituristiche in provincia di Cuneo insignite con il marchio “Q” di Ospitalità Italiana fanno parte del circuito degli Agriturismi di Campagna Amica Terranostra.

Sono numeri importanti che comprovano l’impegno di Campagna

Amica ad offrire un’accoglienza di altissima qualità, improntata alla scoperta del territorio e delle eccellenze agroalimentari locali.

“Quello di Campagna Amica commenta Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - è un marchio

ormai molto conosciuto e apprezzato dai consumatori, oltre che un grande valore aggiunto per le aziende che scelgono di affiancare alla produzione agricola l’attività ricettiva, per fare rete e promuovere di più e meglio il nostro territorio”.

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In piazza della Costituzione a Cuneo lo stand con l’olio extravergine della LILT

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA SOSTIENE LA LOTTA CONTRO I TUMORI

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Un’alimentazione ricca di olio d’oliva fa bene alla salute e, grazie alla collaborazione tra Campagna Amica e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione cuneese, i volontari della LILT hanno portato al mercato in piazza della Costituzione a Cuneo l’olio extra vergine di oliva: tanti cuneesi hanno contribuito, acquistando una bottiglia presso lo stand, a sostenere la ricerca medica.

La partnership con LILT, già instaurata da tempo, vuole promuovere e sviluppare tematiche inerenti il binomio agricoltura-alimentazione e mantenere alta l’attenzione sull’importanza di una dieta sana ed equilibrata. I dati scientifici hanno confermato da tempo gli effetti

cardioprotettivi e anti-cancro della dieta mediterranea, di cui fa parte l’olio extravergine d’oliva, ricco di fenoli. Coldiretti, da parte sua, conferma tutto il suo impegno per la tracciabilità: il consumatore ha sempre la garanzia di scegliere, nei Mercati di Campagna Amica, olio di oliva italiano e tanti altri prodotti, genuini al 100%.

Il Mercato di Campagna Amica ha ospitato uno stand della LILT, in occasione della campagna di sensibilizzazione ad una sana alimentazione e corretto stile di vita nell’ambito della XVII edizione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica.

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CAMPAGNA AMICA

ALLA FIERA DI PRIMAVERA DI MONDOVÌ, LE ECCELLENZE DI CAMPAGNA AMICA Una vera festa per accogliere la primavera nel centro della città: è la Fiera che si è tenuta sabato 7 e domenica 8 aprile a Mondovì con le aziende del circuito di Campagna Amica che animeranno Corso Statuto con le eccellenze del territorio e le fattorie didattiche.

In collaborazione con il Comune di Mondovì, Cooperativa Colla Bauzano, Coldiretti ha portato il meglio delle produzioni a km Ø in una vetrina d’eccezione allestita nel “salotto” della città.

Ad animare le due giornate, vi erano anche gli animali della fattoria in un percorso alla portata dei bambini che hanno potuto osservare da vicino come mucche fanno il latte e avvicinarsi ai maialini, alle capre e agli altri inquilini a quattro

zampe: pecore, cavalli, mini poni e asinelli.

“Prodotti freschi e di eccellenza in uno speciale Mercato di Campagna Amica, un’occasione preziosa dove tra delicatezze che conquistano il palato e specialità

delle nostre aziende, ognuno dei nostri stand ha offerto l’occasione per far conoscere ai visitatori e ai turisti quanto di prezioso offre il territorio”, commenta Gianni Gentile, segretario Zona di Mondovì e Ceva.

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“ANDUMA E TAST-TUMA”, APPUNTAMENTO A MURAZZANO IL 29 APRILE 2018 La fiera mercato dei prodotti tipici del Piemonte, organizzata dall’associazione Allevatori Ovini Selezionati Razza delle Langhe, si terrà a Murazzano in piazza Mons.

Dadone a partire dalle 9,30 del mattino per tutta la giornata.

Nell’ambito della fiera, si svolgerà la terza rassegna dei prodotti tipici del territorio con la degustazione

gratuita della famosa tuma di Murazzano.

Un appuntamento da proporre ai più piccoli e da gustare in famiglia: sarà allestito un laboratorio formativo e informativo dove, a partire dalla mungitura fino alla cagliata lattea, prenderà vita la famosa Tuma di Murazzano.

Gli animali della fattoria: pecore, vacche, vitelli, maiali, cavalli e non solo - ci saranno anche i lama - renderanno vivace tutta la giornata. Tra le diverse attività, la tosatura tradizionale delle pecore con le caratteristiche forbici: si produrrà la lana per accompagnare i giochi dei bambini.

Nata nel 1955 l’Associazione Allevatori Ovini Selezionati Razza delle Langhe ha sempre valorizzato questa particolare razza autoctona.

Si tratta di ovini con caratteristiche marcate per robustezza, mantello e produzione di latte. Le pecore che si alimentano a pascolo per quasi tutto l’anno, inerpicandosi sui prati dell’Alta Langa e, in alcuni casi sulle colline di confine con la Liguria, curate dagli allevatori con grande dedizione e costanza per ottenere un latte unico.

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MOVIMENTI

L’iniziativa organizzata dal Comizio Agrario di Mondovì con Coldiretti

TRA LE “DONNE IN AGRICOLTURA” PREMIATA UN’IMPRENDITRICE DI ROCCAFORTE

I

l 10 marzo scorso il Comizio Agrario di Mondovì ha dedicato alle donne impegnate in agricoltura un momento di riflessione cui ha collaborato anche Coldiretti.

Il Comizio Agrario si impegna da sempre a promuovere nel mondo rurale monregalese l’importanza della figura femminile, non solo nelle sue mansioni domestiche ma anche nel suo ruolo attivo di conduzione dell’azienda agricola familiare. Allo scopo, ha premiato negli anni molte imprenditrici.

Fedele a questa tradizione, il Comizio Agrario ha organizzato l’iniziativa “Donne in agricoltura”, durante la quale ha consegnato un diploma di merito alle donne che si sono particolarmente distinte nel campo dell’imprenditoria agricola. Tra queste, la nostra associata Stefania Dho, titolare dell’omonima azienda agricola di Roccaforte Mondovì, che produce frutta fresca e trasformata.

All’evento sono intervenuti, tra gli altri, Oreste Bertola e Attilio Ianniello, Presidente e Vicepresidente del Comizio Agrario di Mondovì, Gianni Gentile, Segretario Coldiretti delle zone Mondovì e Ceva, e Romana Daniello in rappresentanza di Donne Impresa Coldiretti.

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Genova, la meta italiana e le capitali del Nord

VIAGGI DI PRIMAVERA DA NON PERDERE CON DONNE E PENSIONATI COLDIRETTI Tra pochi giorni a Genova aprirà i battenti l’edizione 2018 di Euroflora nella suggestiva cornice dei parchi di Nervi: 86.000 mq di giardini, ville storiche e percorsi affacciati sul mare.

Cinque i chilometri di sentieri lungo cui passeggiare tra fioriture, sculture vegetali e giochi di forme e colori con protagonisti i quattro elementi naturali: acqua, aria, terra e fuoco.

Donne Impresa Coldiretti, in collaborazione con l’agenzia In Terre di Granda, ha organizzato tre giornate alla scoperta di Euroflora con viaggio in bus, per le quali restano disponibili gli ultimissimi posti: giovedì 26 aprile (da Fossano, Bra e Alba), venerdì 27 aprile (da Savigliano, Saluzzo e Cuneo) e giovedì 3 maggio (da Cuneo, Mondovì e Ceva).

Ultime cabine prenotabili anche per la crociera nel Nord Europa in programma dal 2 al 9 giugno, organizzata da Pensionati e Donne

Impresa Coldiretti Cuneo con In Terre di Granda.

Si raggiungerà via aereo Stoccolma e da qui salperà la nave Costa Magica, che toccherà le coste svedesi, finlandesi, russe ed estoni fra panorami naturali unici al mondo e città di classe. Oltre alla capi-

tale svedese, si potranno visitare Helsinki, San Pietroburgo e Tallinn, veri gioielli sul Mar Baltico.

Per informazioni e prenotazioni in scadenza per Euroflora, entro il 21 aprile per la crociera - contattate la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280).

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

INTERVENTI AGRONOMICI DEL MESE DI APRILE In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

U

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. La prima parte del mese si presenta decisamente instabile con precipitazioni abbondanti. La seconda parte del mese appare più stabile con temperature in rialzo anche sopra la media.

Nel dettaglio:

CEREALI:

Per gli autunno-vernini non appena possibile, ritorni di freddo e terreno permettendo, posizionare diserbi di post emergenza per il controllo delle infestanti; in presenza di condizioni climatiche avverse favorenti attacchi fungini quali mal del piede e septoria, posizionare fungicidi di copertura.

Monitorare eventuali presenze di afidi, pericolosi vettori di virosi e se

necessario intervenire con insetticidi specifici. Verso fine aprile, se possibile, procedere con semine ed eventuali diserbi di pre emergenza per Soia e Girasole. Su mais, non appena possibile (condizioni pedo climatiche, temperature e tempera del terreno permettendo) procedere con le semine impiegando, ove necessario, semente conciata con insetticidi o geodisinfestanti. In aree fortemente a rischio di danni da corvidi, si consiglia di impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. A seconda del contesto, posizionare eventuali diserbi di pre emergenza o post emergenza precoce; monitorare con attenzione gli appezzamenti ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici. Porre

attenzione alle limitazioni sull’utilizzo della terbutilazina. Nei medicai e negli erbai, se necessario, intervenire con appropriati diserbi per il controllo delle infestanti.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:

Su rovo, si consiglia di sistemare le piante dopo gli interventi di potatura e di effettuare interventi a base di zolfo per la gestione fitosanitaria ed in particolare per prevenire infezioni di eriofide. Su mirtillo, completare le operazioni di potatura e trattare con olio minerale solamente in caso di presenza accertata di cocciniglia e con gemme ancora chiuse. Su fragola unifera, proseguire le operazioni di pulizia della pianta ed al termine

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Aprile | 2018

ORTICOLE:

impostare trattamenti fungicidi per il controllo della botrite; a seguire, impostare una difesa con acaricidi per il controllo del ragnetto rosso e del tarsonema. Per ovviare i diversi patogeni tellurici, possono essere utili trattamenti fungicidi.

Su fragola rifiorente impostare i trapianti delle nuove piante con gestione dei marciumi basali alcuni giorni dopo il trapianto e poi seguire le medesime strategie per il tarsonema indicate per la fragola unifera.

FRUTTA:

Nel mese di aprile, è molto importante controllare le eventuali infestazioni di afidi su tutte le drupacee ed in particolare su pesco e susino; nella seconda metà del mese, andranno posizionati gli erogatori per la “confusione sessuale” della Cidya molesta; è necessario continuare la difesa preventiva contro bolla e corineo; nelle zone e sulle specie o varietà più sensibili è importante prevenire gli attacchi di oidio con lo zolfo o prodotti specifici. Soprattutto sulle varietà più sensibili di melo e pero è basilare prevenire in questo mese le possibili infezioni di

ticchiolatura e oidio, intervenendo con prodotti specifici. Su actinidia durante il risveglio vegetativo, è importantissimo prevenire l’ulteriore proliferazione della cosiddetta “batteriosi” , intervenendo in previsione di pioggia, con un trattamento a base di rame.

NOCCIOLO e CASTAGNO:

Su nocciolo si ricorda l’importanza di disinfettare i tagli di potatura e soprattutto dove vi sono state rotture post-nevicate. La somministrazione di nutrimenti è da eseguirsi appena possibile in particolare nelle aree dove lo scorso anno a causa della siccità non si è più concimato. Con l’aumento delle temperature e dell’attività vegetativa monitorare la presenza dell’eriofide per prevedere il posizionamento dello zolfo. Anche lo sviluppo delle infestanti va controllato per procedere dove necessario.

Su Castagno, specie sui giovani impianti applicare le trappole per il controllo degli scolitidi, effettuare accurati monitoraggi in campo ed applicare olio bianco minerale alla presenza delle prime catture.

Sotto serre non riscaldate iniziare i trapianti delle solanacee quali pomodori, peperoni e melanzane.

Provvedere alla sistemazione del terreno in modo da evitare ristagno idrico. Le manichette per l’irrigazione non vanno posizionate attaccate al colletto della pianta, ma ad una distanza tale da non provocare marciumi radicali.

Per quanto riguarda gli zucchini, fare attenzione ai pericolosi ritorni di freddo provvedendo con coperture di tessuto non tessuto.

Si raccomanda durante le giornate di sole di togliere il tessuto. In pieno campo, iniziare i trapianti di insalate avendo cura di sistemare correttamente il terreno e, per il controllo delle infestanti, si consiglia l’installazione di nylon pacciamanti. Nelle colture di aglio verificare la presenza di larve di mosca e dove presente intervenire con insetticidi specifici. Dove il terreno lo permette iniziare le semine di patate.

VITE:

Inizio del germogliamento che coincide con il termine delle operazioni di potatura. In questa fase, è necessario provvedere alla dislocazione dei dispenser per la confusione sessuale di tignola e tignoletta; importante valutare il posizionamento anche delle trappole per valutare i primi voli dell’insetto.

Verificare in vigneto l’eventuale presenza di fori sui tralci riconducibili al bostrico della vite. Con l’aumento delle temperature sarà possibile iniziare a seminare le essenze primaverili nell’ interfila.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Le scadenze che le aziende agricole sono tenute a rispettare

IMPORTANTE: CONTROLLI FUNZIONALI E TARATURE DELLE MACCHINE IRRORATRICI A seguito dell’entrata in vigore del PAN (Piano di Azione Nazionale) recepito anche dalla Regione Piemonte, oltre all’ obbligo del cosiddetto “patentino” per l’acquisto dei prodotti fitosanitari ad uso professionale e alla rimodulazione delle etichette dei prodotti stessi, è anche stato approvato l’obbligo per tutte le aziende agricole e per tutte le tipologie di macchine irroratrici di prodotti fitosanitari del controllo funzionale.

Il controllo funzionale consiste in una verifica sulla componentistica della macchina che deve essere effettuato da un centro autorizzato dalla Regione Piemonte, il quale rilascia, in caso di esito positivo, adeguata certificazione di idoneità.

Il mancato controllo funzionale delle attrezzature, in caso di controllo, prevede una multa per ciascuna macchina non sottoposta a controllo.

Tutte le macchine possono e devono essere sottoposte a tale controllo con le seguenti scadenze: • Atomizzatori, Barre, Cannoni, Lance e simili dovevano essere sottoposte tutte a controllo entro il 26 novembre 2016.

Grazie ad una azione sindacale da parte di Coldiretti è stato attivato un meccanismo

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definito a “prenotazione” che permette ancora adesso, ma per poco tempo, di prenotarsi presso un centro autorizzato e sottoporre ancora oggi, seppur in ritardo rispetto alla data di scadenza, la propria macchina al controllo funzionale.

Naturalmente, onde evitare sanzioni, il controllo funzionale dovrà essere effettuato entro la data apposta sul modulo di prenotazione.

Barre per il diserbo localizzato, fogger, attrezzature combinate a macchine operatrici (seminatrici, sarchiatrici di larghezza inferiore o uguale ai tre metri),

microgranulatori, impolveratrici, barre umettanti e simili devono essere sottoposte al controllo funzionale entro il 26 novembre 2018.

Per il primo gruppo, il controllo funzionale ha validità 5 anni mentre per il secondo 6 anni (esclusi i fogger per i quali la scadenza è prevista ogni 3 anni).

Riportiamo di seguito i requisiti necessari affinché la macchina irroratrice superi il controllo funzionale: ◊ Tubi-raccordi-serbatoio-pompa-comandi di chiusura: non ci devono essere perdite, gocciolamenti e pulsazioni evidenti

Aprile | 2018

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della pompa;

◊ Scala di lettura del serbatoio:

◊ ◊

◊

◊

◊

◊ ◊

◊

deve essere presente, leggibile, funzionante con intervallo di lettura ogni 50 lt se la cisterna è di capacità inferiore a 1000 lt, oppure ogni 100 lt se la cisterna ha una capacità superiore a 1000 lt; Albero cardanico: dotato delle apposite protezioni; Orizzontalità della barra: la barra deve essere orizzontale con un scarto massimo di 10 cm tra il punto più alto e quello più basso della barra da terra o dell’1% della metà della larghezza di lavoro. Se si possiede una barra da diserbo del sottofila da frutteto o da vigneto deve avere la protezione; Comandi per l’irrorazione-pressione: devono essere facilmente raggiungibili dall’operatore con chiusura simultanea. Al momento della chiusura delle sezioni di barra o dopo che l’attrezzatura è stata fermata e riavviata, la pressione non deve variare più del 10% dalla pressione iniziale; Manometro: visibile dal posto di guida e con corretta scala di lettura in base alla pressione di lavoro: pressione di lavoro compresa tra 0 e 5 bar, scala di 0.2 bar; pressione di lavoro compresa tra 5 e 20 bar, scala di 1 bar; pressione di lavoro oltre i 20 bar, scala di 2 bar; Filtri: deve essere presente almeno un filtro (in aspirazione o in mandata) e deve essere possibile lo smontaggio dei filtri senza perdita di liquido; Ugelli: con dispositivo antigoccia, in buono stato e funzionanti; Gruppo ventola atomizzatori: non devono essere presenti logorio, lacerazioni o corrosioni, non deve essere possibile il contatto delle mani con la ventola; il dispositivo di inserimento/disinserimento del sistema ventola deve essere funzionante; Serbatoio di acqua per l’operatore “lavamani”: NON è obbligatoria la presenza per il controllo funzionale o taratura ma è un requisito obbligatorio per la sicurezza in azienda (lo

richiedono i funzionari SPRESAL); capacità minima 15 litri, posizionato sull’irroratrice e non sulla trattrice. Sono escluse le macchine spalleggiate, le lance e le irroratrici movimentate a piedi tipo le motocarriole.

Ricordiamo a tutti i Soci di provvedere quanto prima, se non avessero ancora provveduto, a richiedere le prenotazioni per le proprie irroratrici aziendali onde evitare sanzioni che non potranno essere revocate.

Coldiretti Cuneo, oltre a poter operare tramite i propri centri, ha sottoscritto due convenzioni con condizioni favorevoli con le seguenti ditte: 1.

Tecnofruit di Daniele Chiabrando 339-8017198 345-2158628 tecnofruit@libero.it Revello, via Senaude Bastie 1

utilizzatori professionali (obbligatorie)” da richiedere negli uffici Coldiretti.

Ricordiamo infine che in caso di aziende aderenti alle misure del PSR 10.1.1 (lotta integrata ex 214.1) e 11.1 (agricoltura biologica ex 214.2) vige l’obbligo di una regolazione strumentale (ex taratura) e non del solo controllo funzionale, per atomizzatori e barre (uniche macchine tarabili) da eseguire ogni 5 anni e comunque almeno una entro il 15 marzo dell’ ultimo anno di impegno. In caso di possesso di taratura in corso di validità non occorre fare il controllo funzionale in quanto la taratura ottempera l’obbligo del controllo funzionale.

Importante non lasciare “scoperte” da certificazione le macchine aziendali.

2.

Berra 011-9735954 berram@libero.it Pancalieri, Via Pinerolo 58 Ci sono ancora alcuni mesi per evitare sanzioni: è indispensabile utilizzare ancora questi periodi per ottemperare all’obbligo del controllo funzionale.

Oltre al controllo funzionale, l’azienda deve obbligatoriamente compilare annualmente un apposito modulo della Regione Piemonte da tenere all’interno del Quaderno di Campagna denominato “Regolazione e manutenzione periodica delle attrezzature, eseguite dagli

Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti delle varie Zone.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Importanti le cure nella fase del trapianto e una corretta potatura

MELO: COME PREVENIRE IL DEPERIMENTO DEI GIOVANI IMPIANTI

Questo fenomeno, che si osserva in modo particolare sulle piante in allevamento è determinato da una serie di fattori quali: • Terreni sciolti ricchi di scheletro, • Suoli poveri di nutrienti in particolare di sostanza organica e carbonio organico, • Successioni melo dopo melo (reimpianti), • Condizioni climatiche avverse (freddo invernale preceduto da autunno piovoso) e sbalzi termici.

Azioni preventive:

1. Gestione attenta ed oculata degli impianti in fase di allevamento. Le giovani piante (sino ai 3 anni), come già detto, sono le più interes-

sate da questo fenomeno, risulta quindi doveroso focalizzare l’attenzione su alcuni punti: • Favorire al meglio lo sviluppo radicale delle giovani piante evitando carichi produttivi troppo elevati nei primi 2 anni; • Corretta gestione della potatura nelle fasi di allevamento con l’eliminazione di branche troppo vigorose e mantenimento di un numero di rami adeguati alla vigoria della pianta; • Mantenimento di un buon livello nutrizionale ed idrico; • In autunno al fine di favorire la caduta delle foglie ovvero un anticipo del riposo vegetativo di

consiglia di effettuare un ciclo di trattamenti con rame metallo alle dosi: 150 - 200 g/hl.

• Va ricordato che la moria dei giovani impianti di melo è legata alla stanchezza del terreno pertanto è fondamentale creare nei nuovi impianti, le condizioni più favorevoli alla coltivazione.

Si consiglia quindi, di evitare quando possibile, di piantare sulla stessa fila dove erano presenti precedentemente le piante di melo. Si consiglia nella fase di preparazione del terreno di apportare sostanza organica mediante letame bovino da lettiera di paglia che abbia raggiunto un buon livello di maturazione. In diversi casi, dove si è impossibilitati a piantare in file diverse dal precedente frutteto ha dato ottimi risultati, lo spostamento della porzione di terreno esausto e la sua sostituzione, con porzione di terra non sfruttata.

2. Negli areali particolarmente freddi e in tutti quei casi in cui vi sono presenti i fattori predisponenti sopra elencati si può procedere, se non già fatto in autunno all’imbiancatura del tronco: pratica utile ma non risolutiva, che avrà lo scopo anche di ritardare la ripresa vegetativa della pianta trattata, con i conseguenti benefici.

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MACCHINE AGRICOLE

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L’ispezione dell’apparato radicale è essenziale per valutare la situazione

“MORIA DEL KIWI”: INDICAZIONI UTILI PER EVITARLA Anche nel 2017, le segnalazioni di casi di moria del kiwi nel nostro areale sono state numerose e in deciso aumento rispetto all’anno scorso. Vale la pena ricordare come dopo la raccolta e prima della ripresa vegetativa, sia importante nelle situazioni più a rischio provvedere ad effettuare quelle operazioni volte a migliorare le condizioni agronomiche del terreno.

Impianti in atto

Occorre come prima cosa verificare se lo sviluppo stentato sia effettivamente da ascrivere alla moria o ad altre cause diverse (nematodi, grandine, siccità). L’unico modo per accertarlo è, l’ispezione dello stato dell’apparato radicale: se privo di capillizi con conseguente assenza di ricacci basali dalla pianta si è effettivamente di fronte alla moria.

E’ quindi necessario valutare con attenzione la gravità della situazione. In presenza di numerose piante colpite con evidente compromissione dell’attività radicale purtroppo non è più possibile intervenire.

L’attenzione va quindi focalizzata sugli actinidieti che manifestano al momento solo alcune piante in genere localizzate in zone più vulnerabili e soggette a ristagni. In tali situazioni è fondamentale intervenire tempestivamente.

Dopo la raccolta e prima della ripre-

sa vegetativa effettuare:

• Lavorazioni superficiali del

terreno nell’interfila evitando di danneggiare gli apparati radicali delle piante; • Apporti importanti di sostanza organica; • Semina di piante da sovescio con grande biodiversità; • Potature equilibrate rapportate al reale potenziale produttivo.

In primavera/estate invece: • Dotazione di sistemi di monitoraggio del suolo (Tensiometri) per apportare le corrette quantità di acqua.

Evitare assolutamente di effettuare importanti o peggio totali sostituzioni delle piante morte con altre senza

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Nuovi impianti

Occorre effettuare da subito alcune buone pratiche: • Realizzazioni di apposite baulature a doppia falda (questa tecnica dispone una parte del profilo del terreno a condizioni ottimali per le radici e facilita lo sgrondo delle acque).

• Apporti di sostanza organica (compost – letame maturo); • Dotazione di sistemi di monitoraggio del suolo (Tensiometri) per apportare le corrette quantità di acqua.

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effettuare preventivamente le operazioni di risanamento del terreno di seguito riportate.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Fondamentale mantenere un adeguato livello di fertilità del terreno

LAVORAZIONI NEGLI IMPIANTI FRUTTICOLI La lavorazione meccanica del terreno Tale pratica, un tempo molto usata negli impianti frutticoli, è in continua evoluzione ed è in grado di favorire lo sviluppo delle piante da frutto, con un ottimo arieggiamento degli apparati radicali delle piante ed è un utile strumento di lotta indiretta a topi ed arvicole, nonché alle patologie fungine del colletto.

Va realizzata laddove non vi sia il rischio di danneggiare gli apparati radicali e pertanto porre molta attenzione agli impianti in allevamento. Questa pratica ci consente inoltre di evitare l’utilizzo del diserbante, in quanto permette un buon controllo delle malerbe.

Importante l’apporto di sostanza organica L’ apporto di sostanza organica nel terreno è fondamentale per il mantenimento di un adeguato livello di fertilità. Il carbonio organico rappresenta infatti il principale “alimento” per la pedofauna del suolo (batteri, lombrichi ecc), che come noto, svolge un’attività essenziale di trasformazione e rilascio di macro e micro elementi necessari alle piante. Va ricordato inoltre che il letame maturo fornisce un apporto equilibrato di elementi quando ha raggiunto un minimo di maturazione di 3 - 6 mesi preventivamente disposto in cumuli adeguati. L’apporto di sostanza organica è necessaria qualora, a seconda della natura del terreno, la sua percentuale sia inferiore a 2 – 2.5 % e comunque è consigliabile la sua distribuzione ogni 2 - 3 anni nella quantità di circa 200 quintali per ettaro.

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Difesa delle drupacee dalla diffusione delle fitopatologie

SUSINO E ALBICOCCO, COME DIFENDERSI DAI FITOPLASMI Per questa patologia non esistono interventi chimici atti a controllarne lo sviluppo, infatti, la modesta presenza dell’unico vettore noto, Cacopsylla pruni, riduce la possibilità del contenimento della malattia attraverso il controllo dell’insetto. Spesso le piante colpite sono da imputare prevalentemente a materiale vivaistico già infetto ma asintomatico e/o ad incaute operazioni di innesto.

L’unica possibile misura è l’identificazione dei soggetti colpiti e il conseguente loro immediato estirpo.

A tale proposito si ricorda che l’eliminazione delle piante infette è fondamentale per impedire la diffusione della malattia, in quanto la semplice capitozzatura non serve a risanare la pianta.

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CONSULENZA AGRONOMICA

Nuove tecnologie al servizio dell’agricoltura

L’UTILIZZO DELL’OZONO NELLA CONSERVAZIONE DELLE PESCHE Nell’estate del 2017 L’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo, in collaborazione con la ditta di ozonizzatori Protea srl di Viareggio ha testato mediante due prove l’utilizzo dell’ozono nella conservazione delle pesche realizzate con il contributo della CCIAA di Cuneo.

L’obbiettivo della prova era verificare l’adattabilità e la possibilità di utilizzo di questa tecnologia per valutarne la potenzialità e i benefici nella filiera frutticola delle pesche, alla luce anche della crisi del settore.

Sono state eseguite due prove, una nel mese di agosto con le nettarine e una nel mese di settembre con pesche.

Test sulle nettarine La prima prova è stata eseguita ad inizio agosto su cultivar Nectariane® e sono stati testati due metodi differenti di distribuzione dell’ozono: • Nebulizzazione in campo con macchina spalleggiata munita di ozonizzatore a concentrazione controllata; • Distribuzione dell’ozono direttamente in cella di conservazione, anche qui con concentrazioni di ozono controllate e immesse a intervalli di 4 ore, con temperatura interna alla cella di 4,5°C ed umidità relativa del 99%.

La prova è iniziata con un primo trattamento in campo direttamente sulla coltura che è stato eseguito il 7 di agosto, avendo cura di nebulizzare a fondo l’intera pianta sui frutti, sulla vegetazione nella parte alta con l’utilizzo di un semovente e nella parte bassa per ripulire a fondo la pianta e il frutto dagli inoculi fungini, che possono provocare muffe in fase di conservazione con conseguente perdita di produzione (copertura pre-stacco).

La raccolta delle nettarine è stata effettuata l’8 di agosto.

L’impianto fino alla data del 7 ago-

sto è stato gestito dall’azienda con metodo tradizionale secondo le prescrizioni tecniche con metodo integrato.

La raccolta è stata suddivisa in 12 casse di plastica (precedentemente sterilizzate e pulite) ciascuna di 16 kg di frutta (peso netto, peso lordo 18 kg).

Sono state suddivise 4 tesi (3 casse di frutti ciascuna): 1. Trattamento combinato ozono in campo e ozono in cella; 2. Trattamento solo ozono in campo; 3. Trattamento solo ozono in cella; 4. Senza alcun trattamento di ozono (testimone).

Per la conservazione dei frutti sono state utilizzate due celle distinte (dimensioni di 2X2 m circa) ma identiche con medesimo controllo di temperatura e umidità relativa, una munita di ozonizzatore e una senza.

Le nettarine sono state sistemate in cella l’8 agosto e sono rimaste fino al 22 agosto.Le partite sono state controllate nelle giornate del 14, 21 e 29 agosto; il controllo consisteva nella verifica (conta manuale) dei frutti che presentavano rammollimenti, frutti colpiti da muffe o marciumi e verifica del calo peso delle singole casse.

Al 14 agosto nessun campione presentava muffe e tutte le tesi

Aprile | 2018

presentavano un calo peso medio compreso tra il 2 ed il 3 %.

Al 21 agosto la tesi testimone (senza ozono) presentava alcuni frutti con “rammollimenti” evidenti ma senza presenza di muffe, mentre gli altri campioni trattati con le due metodologie di ozono (solo in campo e in campo ed in cella) mantenevano le caratteristiche notate in data 8 agosto (nessun rammollimento).

Il calo peso era di circa il 4,5% per i campioni trattati, mentre il 6% sul testimone non trattato.

In data 22 agosto è stata interrotta la frigoconservazione e le casse sono state lasciate all’esterno a temperatura ambiente.

L’ultimo rilievo eseguito in data 29 agosto ha riportato perdite di peso nella norma tra tutti i campioni ma evidenti differenze nella presenza di frutti colpiti da muffe: - il testimone non trattato presentava infatti dal 20 al 40 % dei frutti colpiti da muffe riconducibili

A1 A2 A3 B1 B2 B3 C1 C2 C3 T1 T2 T3

tesi descrizione O3 campo + cella O3 campo + cella O3 campo + cella O3 campo NO O3 cella O3 campo NO O3 cella O3 campo NO O3 cella solo O3 cella solo O3 cella solo O3 cella testimone testimone testimone

a monilia e/o verticillium o con evidenti rammollimenti da eccesso di maturazione; - la tesi trattata unicamente in campo con l’ozono presentava da un 14 ad un 20% di frutti colpiti; - la tesi trattata unicamente con ozono in cella presentava dal 6 al 14%

14-ago % frutti colpiti % calo peso 0,00 2,96 0,00 2,06 0,00 2,10 0,00 1,93 0,00 2,80 0,00 2,47 0,00 3,57 0,00 0,00 0,00 4,14 0,00 3,01 0,00 2,03 0,00 3,07

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- la tesi trattata sia in campo che in cella dall’1 al 9% di frutti colpiti.

L’ozono alle concentrazioni utilizzate non ha esteso il periodo di conservazione inteso come maturazione del prodotto, ma ha diminuito fortemente le perdite dovute a marciumi o muffe (dato comunque molto importante).

21-ago 29-ago % frutti colpiti % calo peso % frutti colpiti % calo peso 0,00 5,32 0,99 6,86 0,00 4,54 9,00 7,26 0,00 4,45 0,00 7,00 0,00 4,32 23,46 6,57 0,00 5,42 16,67 6,37 0,00 4,93 13,75 6,41 2,13 6,54 6,38 8,62 0,00 3,11 6,38 5,80 7,14 7,62 14,29 9,87 2,38 6,62 47,62 8,42 4,26 6,15 20,21 7,40 1,10 6,01 19,78 7,58 SEGUE

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CONSULENZA AGRONOMICA

Test sulle pesche Un secondo test è stato eseguito nel mese di settembre su pesche varietà Faiette®.

In questa prova, a differenza della precedente, l’applicazione dell’ozono sui frutti prima dell’immissione in cella è stata effettuata non in campo, ma a seguito dello stacco sui frutti all’interno delle casse (utilizzando però la stessa attrezzatura spalleggiata utilizzata nella prima prova).

Sono sempre stati utilizzate 12 casse per 4 tesi (3 casse per tesi) come per la prima prova sempre di 16 kg di peso netto ciascuna.

La temperatura delle celle per questa prova era di 4 °C con umidità relativa dell’80% con concentrazioni di ozono controllate (stesse celle utilizzate precedentemente).

Tutte le tesi sono state inserite in cella il 1° settembre ed i controlli sono stati eseguiti in data 11, 18 e

D1 D2 D3 E1 E2 E3 F1 F2 F3 T1 T2 T3

tesi descrizione O3 cella O3 cella O3 cella O3 pre cella NO O3 cella O3 pre cella NO O3 cella O3 pre cella NO O3 cella O3 pre cella + O3 cella O3 pre cella + O3 cella O3 pre cella + O3 cella no O3 no O3 no O3

25 settembre.

Anche in questo caso, il calo peso non presentava differenze evidenti tra le tesi e nelle varie osservazioni effettuate con una media compresa tra il 3 ed il 6%.

In data 11 settembre, il campione testimone (non trattato) presentava già muffe evidenti, mentre vi erano evidenti rammollimenti per eccessiva maturazione.

In data 18 settembre: • il campione ozonizzato prima dell’ingresso in cella non ozonizzata, non presentava muffe e un 16% di frutti con rammollimenti evidenti e non commercializzabili, • il testimone presentava circa un 8% di frutti colpiti da muffe, • la tesi trattata solo esternamente un 16% di rammollimenti ed assenza di muffe, • la tesi trattata fuori ed in cella con ozono rimaneva priva di muffe e presentava un 5% di

prodotto non commercializzabile, • la tesi trattata solo in cella era priva di muffe e solo un 4% di rammollimenti.

Le perdite di peso maggiori si sono presentate sul campione trattato unicamente fuori dalle celle.

In data 25 settembre il calo peso non aveva differenze evidenti, mentre la minor perdita si è avuta sulla tesi trattata unicamente in cella; la percentuale di rammollimenti era evidente su tutti i campioni, mentre continuavano a presentare muffe solo i campioni non trattati con ozono pre o post conservazione (testimone).

In questo caso, le pesche non sono state lasciate all’esterno per via dell’evidente avanzamento della maturazione di tutti i campioni.

La differenza di % di frutti non commercializzabili era di circa 10 punti tra il campione testimone e quello trattato solo in cella.

11-set 18-set 25-set % frutti colpiti calo peso % % frutti colpiti calo peso % % frutti colpiti calo peso % 16,09 4,17 2,74 3,60 18,31 3,62 1,25 4,19 1,27 2,45 12,82 3,81 3,75 3,81 7,79 2,84 39,44 2,93 10,59 6,05 13,16 3,79 36,36 4,39 8,75 6,32 23,29 4,01 41,07 4,12 16,05 6,69 13,24 3,94 42,37 4,72 3,90 7,03 2,70 3,52 22,22 3,58 3,61 6,95 6,25 4,08 20,00 3,56 6,10 7,00 6,49 3,90 52,78 2,78 5,63 2,43 5,97 2,58 30,16 3,64 2,94 3,24 13,64 3,20 43,86 3,95 5,26 3,82 4,17 2,91 30,43 3,32

Aprile | 2018

Considerazioni finali Da questi dati possiamo così fare alcune considerazioni finali: • Alle concentrazioni utilizzate gli effetti più interessanti si sono manifestati con l’applicazione dell’ozono nella cella di conservazione.

• Alle concentrazioni utilizzate l’ozono non migliora grandemente i parametri di calo peso né

estende la conservazione delle pesche in termini di maturazione; migliora però notevolmente le perdite date da marcescenze causate dalle muffe.

• Le concentrazioni utilizzate fanno si che l’ozono influisca totalmente sulla manifestazione di muffe sui frutti (tutti le tesi trattate con ozono non hanno presentato muffe) riducendo molto le perdite di prodotti infestati (oltre il 25%).

In conformità a quanto indicato in letteratura, allo stato delle cose e con le concentrazioni di ozono utilizzate si può affermare che l’utilizzo dell’ozono non è atto alla sostituzione di una buona tecnica di frigoconservazione, ma è ottimo in abbinamento ad una gestione di temperatura ed umidità relativa per il controllo delle muffe.

Si riterrebbe interessante eseguire ulteriori test in cella, col supporto dell’Azienda, adottando diverse concentrazioni di ozono per verificare eventuali migliorie nei diversi ambiti tra cui ad esempio il rallentamento della maturazione dei prodotti.

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CONSULENZA LEGALE

La servitù è un diritto reale:si riferisce ai beni e non ai proprietari

SERVITÙ DI PASSAGGIO, REQUISITI PER L’USUCAPIONE

L

prietà, quindi risulta difficile rilevarli nell’ambito dei normali controlli sulla proprietà, eseguiti dal notaio prima dell’atto di compravendita del fondo agricolo. È chiaro che il proprietario del fondo servente, che è a conoscenza dei diritti di servitù che gravano su di esso, è tenuto ad informare l’acquirente nell’ambito della contrattazione. È opportuno che l’eventuale presenza di diritti di servitù a favore di terzi sia specificata già nel contratto preliminare, e ovviamente deve essere dichiarata nel contratto definitivo di compravendita. In caso contrario, l’acquirente può legittimamente presumere di acquistare un fondo libero da servitù, e se successivamente dovesse rendersi conto che

non è così, avrebbe il diritto di farsi risarcire il danno dal venditore.

In ogni caso, la servitù può essere acquistata anche senza contratto, per usucapione, cioè in seguito all’esercizio di fatto del diritto per un periodo di almeno vent’anni.

Il codice civile afferma espressamente che possono acquistarsi per usucapione solo le servitù apparenti. Per dimostrare l’usucapione di una servitù di passaggio non basta provare che il diritto di transito sul fondo è stato esercitato per vent’anni.

Per dimostrare l’usucapione, occorre necessariamente provare l’esistenza di una serie di requisiti, elencati da molte pronunce della Cassazione, ormai unanime sul punto. Occorre quindi provare:

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a servitù consiste in un peso imposto su un fondo (che viene detto fondo servente) per l’utilità di un altro (che viene detto fondo dominante), appartenente ad un altro proprietario.

La servitù è sempre un rapporto tra fondi e non tra persone. Difatti, la servitù continua a vincolare il fondo servente e quello dominante anche quando cambia il proprietario, perché vengono venduti o cadono in successione.

Il diritto di passaggio, di solito, viene costituito senza un contratto scritto, ma con un semplice accordo verbale o in via di fatto e si consolida con il passare del tempo. Spesso non risulta evidenziato neppure negli atti di provenienza dei terreni, cioè nei titoli di pro-

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• l’esistenza di opere visibili e

permanenti per tutto il tempo necessario all’acquisto per usucapione (strade, tracciati, segni vari e così via); • che queste opere rendano percepibile e manifesta, agli occhi di tutti, l’esistenza di una servitù di passaggio; • che le medesime opere siano inequivocabilmente destinate all’esercizio della servitù.

Tutte queste caratteristiche devono sussistere sin dall’inizio dei vent’anni necessari ad usucapire: ad esempio, non si potrà acquistare il diritto per usucapione se per quindici anni abbiamo transitato sul fondo vicino ma non esisteva un percorso visibile, che poi è stato realizzato solo negli ultimi 5 anni.

Inoltre, non sarà sufficiente provare l’esistenza di un tracciato riconoscibile sul fondo del vicino, ma occorre dimostrare che quella strada o quel percorso sono stati realizzati allo scopo esclusivo di consentire il passaggio di persone e/o veicoli. Solo così si può

I fondi agricoli possono essere gravati da diritti di servitù a favore di terzi. Nella maggior parte dei casi si tratta di servitù di passaggio, cioè del diritto di attraversare il fondo a piedi e con mezzi agricoli

oggettivamente presumere che il proprietario del fondo servente si sia reso conto dell’esistenza del diritto e non l’abbia ostacolato per vent’anni. Occorre pertanto dimostrare che il diritto di passaggio non è stato esercitato in modo precario o occasionale, ma che esiste un preciso onere che il nostro vicino sopporta in maniera stabile e permanente.

Va poi sottolineato che se il proprietario del fondo servente vende il terreno, i vent’anni necessari per l’usucapione non verranno interrot-

ti. Potremo quindi dimostrare che esercitavamo la servitù anche con il vecchio proprietario: i vent’anni non ricominciano a decorrere ex novo dalla data dell’atto di vendita, né potrà essere pregiudicato un diritto già acquisito e completo. Al massimo, il nuovo proprietario del fondo potrà agire contro il venditore, accusandolo di avergli taciuto l’esistenza del diritto di servitù.

Questo perché la servitù è un diritto reale, e non personale: significa che si riferisce ai beni e non ai loro proprietari.

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RECENSIONI

“LO ASPETTO ANCORA CON DISPERATA SPERANZA” Le guerre le combattono gli uomini. Ma non sono gli unici a patire il dolore di un conflitto. Perché c’è anche chi rimane a casa. Ed è la guerra delle donne: che soffrono per la partenza di mariti, padri e figli, devono gestire la casa con un minimo di risorse, debbono occuparsi dei genitori anziani di entrambi, talvolta hanno un’attività di famiglia da portare avanti. E, mentre i loro uomini vivono i drammi fra le sabbie di El Alamein o nei ghiacci del Don, fanno tutto questo ricacciando le lacrime in uno scompartimento nascosto del cuore.

Sono le storie, per esempio, di Milly, che per settant’anni aspetta, invano, il ritorno del suo Ennio, con la chiave nella porta. Oppure quella di Romana, per tutta la vita addolorata e tormentata dall’assenza del papà. O della mamma di René, che non arriva in tempo a salvare il figlio. Racconti di madri, mogli, figli. Presente e memorie che si fondono.

E, sullo sfondo, una parola terribile, forse peggiore persino di “morto”: DISPERSO.

Paola Scola, 48 anni, di Ceva, giornalista professionista e redattore del quotidiano “La Stampa”, è profondamente legata al territorio. Ha vinto il Premio Igor Man con il quotidiano torinese per le ricerche sull’alluvione ‘94 e il 1° Premio “Castelgovone” a Finale Ligure e il 1° Premio internazionale “Priamar” a Savona per il libro “Eroi nel fango” (Araba Fenice, 2014).

Per lo stesso editore ha pubblicato “In prima fila” (2015, terzo posto al Premio Priamar) e collaborato a “I racconti del treno” (2015).

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Nell’ambito della Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, presso l’area Agrimedia, è stato presentato il nuovo volume “Mietitrebbie del mondo” scritto da Angelo Benedetti, Albert Kunstetter e Piergiorgio Laverda.

Protagonista di questo libro è la mietitrebbia, macchina polivalente e complessa che ha rivoluzionato l’agricoltura, grazie alla genialità dei progettisti e all’intraprendenza delle industrie produttrici.

Più di cento costruttori di tutto il mondo, che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola, sono presentati in modo

esauriente, ricostruendone il cammino tecnico e le vicende societarie, spesso intricate e poco conosciute.

Un confronto continuo e avvincente tra mondi e agricolture differenti, tra le diverse concezioni tecniche e costruttive, originali e a volte sorprendenti, destinate ad avere un grande successo o a finire inesorabilmente dimenticate.

Una documentazione completa e rigorosa, unica nel suo genere, appassionante per chi ama la storia dell’agricoltura e di grande interesse per coloro che, a vario titolo, operano in questo settore.

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SPORTELLO SALUTE

C’è ancora scarsa consapevolezza della malattia. Esistono fattori di rischio da controllare con l’attività di prevenzione

LA MALATTIA RENALE CRONICA SI PUÒ PREVENIRE

È

stato calcolato che la malattia renale cronica, definita come danno renale di qualsiasi tipo che perduri da almeno 3 mesi, colpisca circa l’11-13% della popolazione ed è una delle condizioni patologiche associate ad aumento di mortalità e morbilità che più sono aumentate nel mondo nel corso degli ultimi vent’anni.

La consapevolezza della patologia sul territorio nazionale è ancora scarsa. I reni svolgono un lavoro silenzioso, ma importante: depurano infatti l’organismo da molte scorie prodotte al suo interno o introdotte dall’esterno, ma producono anche ormoni e sostanze che regolano le funzioni del nostro corpo; purtroppo quando si ammalano non è facile accorgersene. Spiega Elisabetta Moggia, nefrologo dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo: “Esistono fattori di rischio noti di malattia renale cronica (spesso abbreviata come CKD). L’età comporta un aumento

del rischio di insorgenza di malattia renale cronica del 6% per ogni anno in più, l’obesità un aumento del 42%, l’ipertensione del 55%, il diabete raddoppia il rischio, così come la preesistenza di eventi cardiovascolari. Infine il fumo si associa a un aumento del rischio del 34%”.

La diagnosi precoce e il trattamen-

to della CKD - utilizzando terapie appropriate e a costo contenuto - possono rallentare o prevenire la progressione della malattia, riducendo la necessità di terapia sostitutiva (cioè della Dialisi e del Trapianto), le complicanze e la mortalità associata. In chi ha già sviluppato un’insufficienza renale anche una dieta specifica può contribuire a rallentare il peggioramento. “Controllare la pressione arteriosa ed effettuare un esame delle urine sono i primi consigli per una adeguata prevenzione – aggiunge il direttore della struttura Nefrologia e Dialisi del S. Croce e Carle, Luca Besso -. La prevenzione è dunque uno dei cardini su cui si deve basare il programma di lotta alla diffusione della CKD”.

Per sensibilizzare la popolazione ogni anno a marzo è organizzata la Giornata mondiale del rene: l’8 marzo a Cuneo oltre 100 cittadini sono stati valutati gratuitamente ricevendo indicazioni per eventuali approfondimenti.

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La diagnosi prenatale è fondamentale per escludere patologie che mettano in pericolo la vita del bambino

L’IMPORTANZA DELLA ECOCARDIOGRAFIA FETALE diagnosi prenatale riduce in modo importante non solo la mortalità operatoria ma anche i gravi danni cerebrali, renali ed altro, che talora possono complicare il decorso post-operatorio dei piccoli pazienti.

L’ecocardiografia fetale consente inoltre l’identificazione ed il trattamento di eventuali aritmie nel feto tramite la somministrazione di farmaci antiaritmici per via transplacentare (somministrati alla mamma).

Lo studio accurato del cuore fetale è necessario in tutte le gravidanze anche in assenza di specifici fattori di aumento del rischio di occorrenza delle cardiopatie congenite.

Le indicazioni classiche all’esecuzione dell’esame in presenza di fattori di rischio materni o fetali sono: • Precedente figlio affetto da cardiopatia congenita • Familiarità per cardiopatie congenite • Anomalie genetiche fetali • Anomalie extra cardiache fetali • Gemellarità • Fecondazione assistita • Assunzione materna di farmaci teratogeni (come anticonvulsivanti, alcol, litio), ma soprattutto di derivati della vitamina A (acido retinoico e derivati) • Malattie materne come il dia-

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bete, in particolare quello insulino-dipendente, la fenilchetonuria e le malattie autoimmuni Infezioni materne come la rosolia ed il citomegalovirus e la toxoplasmosi Sospetto di cardiopatia congenita all’esame morfologico di base Sospetto di aritmia fetale Test della translucenza nucale positivo con translucenza nucale aumentata. In particolare i feti con NT > 95° centile e corredo cromosomico normale hanno un rischio aumentato di difetti cardiaci maggiori che si incrementa in maniera esponenziale con l’aumentare dello spessore della NT. Presenza di idrope fetale non immunologica. Condizione caratterizzata dalla presenza di abbondante liquido nel tessuto cutaneo, sottocutaneo e nelle cavità sierose.

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Le cardiopatie congenite sono le anomalie più frequenti alla nascita e rappresentano la causa del 25% della mortalità perinatale e del 50% della mortalità infantile dovuta a malformazioni congenite.

Circa l’1% dei bambini nascono con malformazioni cardiache e sul 20% dei bambini ai quali vengono riscontrati problemi cardiaci alla nascita non è stata effettuata una diagnosi prenatale.

Risulta quindi evidente che lo studio accurato del cuore fetale è estremamente importante.

La diagnosi prenatale è fondamentale per escludere patologie che mettano in pericolo la vita del bambino alla nascita e per evitare che la gestante partorisca in strutture che non possiedono un reparto cardiologico pediatrico.

L’ecocardiografia fetale non è un esame invasivo e dura in media dai 20 ai 40 minuti.

In genere l’esame si esegue tra la 18° e la 22° settimana, appena dopo l’Ecografia Morfologica, periodo in cui le dimensioni cardiache cominciano a consentire una accettabile definizione diagnostica.

E’ stato ampiamente dimostrato che nelle cardiopatie più gravi, che sono anche quelle di più frequente riscontro neonatale, la

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EPACA

Indennizzo INAIL: la normativa vigente

TUTELA MALATTIE PROFESSIONALI E INFORTUNI SUL LAVORO

M

situazioni, tali indennità.

Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni.

Alcune tipologie di attività lavorative (lavorazioni edili, lavorazioni industriali, lavorazioni agricole ecc.) si esplicitano nella ripetizione di movimenti e nello trascorrere molto tempo compiendo azioni lavorative in posizioni scomode, e possono dare origine a disturbi muscolo-scheletrici.

Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc.) e dalla stessa derivi una percentuale di inabilità perma-

alattia prosessionale: durante lo svolgimento della propria attività, i lavoratori possono essere esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi. Infatti capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi a causa di problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate

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nente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15.

L’INAIL con la circolare n . 10 del 2016 ha confermato che per il lavoratori autonomi agricoli (titolari e coadiuvanti Coltivatori Diretti) e per i lavoratori subordinati a tempo determinato, la denuncia di malattia professionale deve essere effettuata dal medico mediante (l’invio del certificato medico che funge anche da denuncia).

E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente al fine di poter ottenere, dimostrato in nesso con l’attività lavorativa, il giusto indennizzo.

A titolo esemplificativo si elencano alcune patologie “muscolo-scheletriche” che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali:

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Infortunio sul lavoro: l’assicurazione obbligatoria Inail copre, oltre che le malattie professionali, ogni incidente avvenuto per “causa violenta in occasione di lavoro” dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni.

La causa violenta è un fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo, può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, microrganismi, virus o parassiti e da condizioni climatiche e microclimatiche. In sintesi, una causa violenta è ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del

lavoratore. L’occasione di lavoro è rappresentato dalle le situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore.

Il Decreto legislativo 151 del 2015, attuativo del Jobs Act, pone a carico dell’INAIL l’obbligo di trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni concernenti le denunce di infortunio, esonerando il datore di lavoro da tale adempimento (errata corrige sull’articolo pubblicato nel Coltivatore Cuneese n. 03 del 2018).

Tale obbligo rimane a carico del datore di lavoro e del titolare del nucleo coltivatore diretto, relativamente agli infortuni mortali o con prognosi superiore a trenta giorni.

La corretta denuncia di infortunio, presentata nei termini di legge, attiva l’ITER di indennizzo della indennità temporanea ed, eventualmente, l’indennizzo dei postumi che derivino dallo stesso.

Per l’inoltro della denuncia bisogna necessariamente usufruire dell’assistenza presso gli uffici del

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Le opportunità previste dalla Legge di Bilancio 2017

“QUOTA 41” LA PENSIONE PER I LAVORATORI PRECOCI Chi intende andare in pensione in anticipo, può usufruire di alcune possibilità previste dalla Legge di Bilancio 2017.

Esiste infatti l’agevolazione pensionistica destinata ai “lavoratori precoci”: si tratta di “Quota 41”, un beneficio rivolto a chi è entrato nel mondo del lavoro da giovanissimo.

Può essere considerato “lavoratore precoce” chi ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni “con almeno un anno di contribuzione per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19° anno di età” purché rientri in alcune categorie previste dalla legge. La legge di bilancio 2018 ha apportato modifiche e integrazioni normative in materia e l’INPS, con apposita circolare, ha dettato le istruzioni applicative in merito.

Possono presentare domanda di

accesso al beneficio per “lavoratori precoci”, tra le altre categorie previste, anche coloro che si trovino in “status di disoccupazione”, a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604.

In proposito l’INPS precisa che: 1) per poter presentare la domanda di verifica delle condizioni, il soggetto deve aver terminato di godere integralmente della prestazione di disoccupazione; 2) Per accedere al beneficio devono essere decorsi almeno tre mesi dal termine della prestazione di disoccupazione, durante i quali il soggetto deve aver mantenuto lo status di disoccupato in base alle regole previste

dalla normativa Vigente; 3) Lo svolgimento, successivamente al termine della prestazione di disoccupazione, di attività lavorativa che non determini il venir meno dello status di disoccupazione non sospende il decorso dei predetti tre mesi.

4) Il beneficio per i lavoratori precoci NON SI APPLICA (come già noto) ai soggetti semplicemente inoccupati, che non abbiano cioè fruito di alcuna prestazione di disoccupazione per mancanza dei requisiti necessari ai sensi della normativa vigente, né ai soggetti che abbiano percepito una prestazione di disoccupazione in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro avvenuta per cause diverse da quelle indicate tassativamente dalla legge.

Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per la consulenza in merito alla presentazione di tali istanze.

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16 APRILE VERSAMENTO RITENUTE FISCALI Scade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, delle ritenute effettuate nel mese di marzo sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI MARZO Annotazione di liquidazione per il mese di marzo e versamento dell’eventuale imposta, con modello F24 telematico, da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2017 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93.

26 APRILE (essendo il 25 aprile festivo) ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI - mese di marzo Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di marzo.

30 APRILE IVA DICHIARAZIONE ANNUALE 2018

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Termine ultimo per la trasmissione telematica, all’Agenzia delle Entrate, del modello annuale della dichiarazione IVA 2018 relativa all’anno 2017.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse.

Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta, il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 MAGGIO IVA FATTURAZIONE DIFFERITA Entro tale data deve essere emessa la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di aprile la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè aprile.

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