Coltivatore n.12 del 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Revelli Fabrizio. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

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COLDIRETTI PARTECIPA ALLA GFE DI CUNEO 2015

Dal 28 agosto al 6 settembre, Coldiretti partecipa alla Grande Fiera d’Estate di Cuneo, per valorizzare le produzioni del territorio e far conoscere ai visitatori le mille sfaccettature in cui si declina l’Agricoltura oggi. Nel 2015, per effetto dell’Expo i temi dell’agricoltura e dell’alimentazione sono stati al centro dell’attenzione: governanti, autorità ed esperti hanno discusso sul valore delle materie prime e del cibo di qualità, sulla sostenibilità dei modelli produttivi e distributivi. Tutti i riflettori sono stati puntati sul Made in Italy e Coldiretti ha guidato l’attenzione della società e dei consumatori verso temi e azioni concrete: con un forte senso di responsabilità, la risposta ai problemi sollevati nei dibattiti è stata riposta nella qualità e nell’attenzione con cui i produttori agricoli si dedicano al proprio lavoro, in un modo concreto ed efficace, come lo è chi lavora a contatto con la terra. Alla GFE, importante appuntamento per il territorio, Coldiretti è presente con le aziende e le eccellenze agricole del cuneese: i visitatori potranno scoprire la qualità che nasce dalla dedizione alla terra e al territorio degli imprenditori agricoli, assaporando i migliori prodotti della Granda.

Sommario Frutta ed ortaggi della Granda ad Expo di Milano: una filiera tutta da riformare................................................................................... 4 Moncalvo: “stroncare le speculazioni e garantire reddito sufficiente agli agricoltori”.......................................................... 5 Campagna pesche: la qualità è ottima e la produzione italiana deve essere valorizzata.............................................................6-7 Frutta: cercasi il responsabile di una filiera che non esiste............................................................................................................ 8 Ortofrutta: misure europee per contrastare gli effetti dell’embargo russo ....................................................................................................8 I francesi sposano la battaglia di Coldiretti...................................... 9 Nuova legge sui parchi ..................................................................................10 Truffa degli alpeggi: l’indagine continua.........................................11 Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12 Storie di vita..........................................................................................................13 Revisione macchine agricole e operatrici........................................14 Tagli boschivi: modificato ancora il regolamento forestale.............................................................................................................16-18 L’UE intervenga per i prezzi del latte, bovini da carne e suini.............................................................................................................20 Cessione di prodotti agricoli e alimentari: sanzioni inasprite per chi viola la legge..................................................................21 Con il Gal Gesso, Vermenagna, Pesio, nuove prospettive di filiera...........................................................................................21 Borse merci: le modifiche di legge........................................................22 Servizio gratuito di notifica dei prezzi ..............................................22 Il Marchio Ospitalità della Camera di Commerco......................23 Accordo Asti e Moscato d’Asti DOCG 2015....................................24 Ridotta la resa del Roero Arneis..............................................................25 Giacenze: scadenza 10 settembre..........................................................25 Periodo vendemmiale 2015 ......................................................................26 “Vignaiolo dell’anno”.........................................................................................28 Nel Cebano, il BIO e’ una realta’ di successo .....................30-33

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Mostra della meccanica agricola di Saluzzo ................................34 La fiera di Vicoforte............................................................................................34 Lupi: tante parole, pochi fatti!..................................................................36 Con la burocrazia la montagna sta morendo...............................36 Danni da fauna selvatica: incontro in Regione ......................37 Ortofrutta: attenzione alle norme di commercializzazione .............................................................................38-43 Come combattere la necrosi batterica del nocciolo ...................................................................................................44-45 Aperte le iscrizioni al nuovo corso per diventare agritata! ...................................................................................46-47 Fiera dei Trenta a Murazzano ...................................................................48 Premiato a Martiniana Po “Il Mirtillo più buono” ....................48 Revello “la pesca più buona” a Susi Gonella ................................48 La “Festa del Farro”.............................................................................................48 Semplice ed economica: la polizza infortuni di Coldiretti Pensionati....................................................................................49 ASL CN2 e Coldiretti: cinque Sportelli (in) Salute tra Alba, Bra e Alta Langa.............................................................................50 Dalla BAM un bando per i laureati ......................................................50 A Collisioni, protagonista la frutta piemontese..........................51 La Fausto Coppi mangia & pedala..........................................................52 Giovani impresa ad Expo Milano 2015..............................................52 Il “sociale” di Coldiretti prende la lode all’università di Torino.........................................................................53 Premio giornalistico del Roero 2015....................................................53 La “Quattordicesima” di pensione................................................54-55 Lavoro e malattie professionali......................................................56-57 Coltiva la tua Salute ...............................................................................58-59 Scadenze aziendali ................................................................................60-61 Trattamento dell’infarto miocardico acuto................................62 Il Mercatino del Coltivatore.........................................................63-66

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1-31 AGOSTO

FRUTTA ED ORTAGGI DELLA GRANDA AD EXPO DI MILANO: UNA FILIERA TUTTA DA RIFORMARE

Expo di Milano, la delegazione dei frutticoltori cuneesi ha voluto rappresentare le difficoltà del comparto, nonostante quest’anno sia un’annata

eccellente dal punto di vista della qualità. Due le denunce sulle quali hanno insistito i frutticoltori della Coldiretti della Granda: una filiera che moltiplica per cinque il prezzo pagato per la frutta in campo, dall’altra la mancata promozione della nostra frutta. Delia Revelli ed Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo, hanno dichiarato: “La frutta aumenta dal frutteto alla tavola del cinquecento per cento, questa filiera è da ristrutturare. La situazione attuale genera il crollo della produzione frutticola cuneese. Il nostro brand è, di fat-

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to, più appettibile all’estero che in Italia. O ci si dà tutti insieme una serie di regole e queste poi vengono rispettate, oppure da questa crisi non ne veniamo fuori”. Coldiretti Cuneo sta lavorando per qualificare la filiera del fresco, soprattutto sul mercato interno e sta cercando accordi di filiera per l’agroindustria. Concludono Revelli e Pagliano: “Abbiamo la sensazione che, sul territorio, tutti gli attori della filiera siano in sintonia con quanto Coldiretti va dicendo da anni. All’atto pratico, però, non si fa sistema ed ognuno va per conto suo, quasi infastidito da proposte nuove, che andrebbero a valorizzare la nostra frutta ed a riconoscere al produttore il giusto prezzo. Se continuiamo così, il declino è inevitabile. Ne verranno coinvolte le imprese agricole, ma anche tutto l’indotto da queste generato come le aziende artigianali, industriali e cooperative, che effettuano il confezionamento della frutta e l’indotto che sta a monte, ovvero quelle imprese che vendono prodotti come concimi, antiparassitari e strutture per frutteti”.

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MONCALVO: “STRONCARE LE SPECULAZIONI E GARANTIRE REDDITO SUFFICIENTE AGLI AGRICOLTORI”

“E

’ in atto una vera speculazione che sottopaga la frutta al di sotto dei costi di produzione agli agricoltori e non permette a molti cittadini di garantirsi il consumo di un prodotto indispensabile per la salute in questa stagione”. Lo ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo intervenendo a Milano alla Giornata dell’ortofrutta promossa al padiglione Coldiretti ad Expo assieme al Ministro Martina. “Nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è margine da recuperare per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori e acquisti convenienti per tutti i cittadini - ha ricordato Moncalvo -. “Non dobbiamo dimenticare che è in atto

a livello globale una tendenza al riconoscimento del valore alimentare della frutta e verdura alla quale dobbiamo saper dare una risposta concreta, poiché l’Italia ha il primato europeo nella produzione che genera un

fatturato di 13 miliardi con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi”.

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CAMPAGNA PESCHE: LA QUALITÀ È OTTIMA E LA PRODUZIONE ITALIANA DEVE ESSERE VALORIZZATA

on un anticipo di alcuni giorni rispetto alla passata stagione, nella prima settimana di luglio è iniziata la campagna di raccolta di pesche e nettarine anche in Piemonte. Le previsioni di produzione presentate nel convegno Europech tenutosi in aprile a Perpignan (Francia) e successivamente elaborate in Italia da parte del Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) di Ferrara, segnalano in Europa

una produzione complessiva di 3,7 milioni di tonnellate, sostanzialmente in linea (+1%), con quella del 2014. Rispetto alle annate precedenti, la produzione di pesche e nettarine tonde è prevista in calo del 7%, e tale riduzione viene compensata dall’aumento produttivo delle pesche e nettarine a frutto piatto (+12% solo in Spagna). In Italia, la produzione è prevista in diminuzione di

circa il 2%, mentre in Piemonte si prevede una contrazione di circa il 10% rispetto alla passata stagione. Da agosto dello scorso anno, persiste purtroppo l’embargo verso la Russia: anche quest’anno le nostre pesche e le nostre nettarine non potranno essere commercializzate e questo appesantisce notevolmente tutto il mercato europeo, dove un numero maggiore di operatori si

concentra su un mercato ridotto. Le misure previste dall’Europa, per limitare la situazione di difficoltà dei produttori, sono state sicuramente tardive e inefficienti lo scorso anno e anche per la corrente campagna commerciale non è prevedibile che le misure messe in campo riescano a limitare più di tanto il disagio provocato. In questo inizio d’estate, il clima particolarmente caldo, che

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ha accompagnato la maturazione dei frutti, ha favorito un notevole incremento del tenore zuccherino e più in generale della qualità dei frutti che, sicuramente, saranno maggiormente apprezzati sul mercato. Come noto il consumo della cosiddetta “frutta estiva” è molto influenzato dall’andamento meteorologico e il clima caldo che persiste su tutta l’Europa ha finora favorito i consumi. Fragole, mirtilli, susine precoci, albicocche e le pesche prodotte nelle regioni del sud hanno finora beneficiato dell’andamento del tempo e nel contempo le quotazioni sul mercato sono state superiori a quelle registrate nel 2014. Altro fattore positivo rispetto alla campagna precedente è rappresentato dal notevole aumento del prezzo di pesche e nettarine trasformate. Succo e purea di pesca hanno infatti beneficiato di un discreto aumento della richiesta e, conseguentemente, anche delle quotazioni; la richiesta di pesche e nettarine da destinare alla trasformazione,

da parte dell’industria di trasformazione – soprattutto da parte degli stabilimenti situati fuori regione - è elevata e, quindi, anche le quotazioni rimangono decisamente superiori a quelle registrate nelle campagne precedenti. Da noi, la campagna commerciale è appena iniziata e, relativamente al mercato, si sentono voci discordanti. La maggior parte delle partite vengono cedute senza contrattazione e questo fattore non aiuta a fare chiarezza. Gli operatori commerciali sono di certo più impegnati nel comunicare ai produttori le difficoltà del mercato e ad enfatizzare la spietata concorrenza degli altri Paesi produttori, che non a cercare la migliore collocazione del prodotto. Un’indagine svolta presso diversi operatori della distribuzione in Germania dimostra, in modo chiaro, come la produzione italiana sia quella meno valorizzata e di conseguenza sia anche la meno quotata sugli scaffali tedeschi; crediamo che anche su questo bisognerebbe

ATTUALITÁ

lavorare, visto che gli altri paesi produttori si sono già mossi da tempo in questa direzione. Nonostante la campagna commerciale sembra destinata a risultati migliori di quelli registrati nelle annate precedenti in Piemonte, così come in Italia,

continuano a persistere le problematiche di tipo strutturale come la mancanza di aggregazione commerciale, che ci rende inesorabilmente deboli rispetto ai principali competitor e mina alla base le possibilità di sviluppo della nostra peschicoltura.

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FRUTTA: CERCASI IL RESPONSABILE DI UNA FILIERA CHE NON ESISTE

ei giorni scorsi, la frutta ha tenuto banco soprattutto per quanto concerne i prezzi. Un intenso dibattito, fatto spesso più di polemiche fini a se stesse che di discorsi costruttivi. In inverno, si è pieni di buoni propositi, dove si affronta concretamente la complessa tematica della qualità per poi puntualmente dimenticarsene quando inizia la campagna di raccolta. Il problema è che la nostra frutta non riesce ad imporsi sul mercato nazionale ed

europeo. È vero che oggi le nostre imprese sanno fare qualità. Ma poi, la filiera della commercializzazione è spezzettata, non riesce a fare massa critica, manca un marchio che identifichi tutta la frutta del Piemonte. E questo, perché sia i magazzini privati che quelli cooperativi sono legati ad antichi schemi, secondo i quali fa breccia sul mercato internazionale il loro logo aziendale e non un marchio di territorio. Questione di opinioni, che Col-

Ortofrutta: misure europee per contrastare gli effetti dell’embargo russo

Nei giorni scorsi, a seguito di un intenso pressing italiano, la Commissione Europea ha presentato al competente Comitato di gestione il progetto di regolamento europeo per predisporre nuove misure a favore del settore ortofrutticolo colpito dall’embargo russo. Il provvedimento dopo l’esame del collegio dei Commissari, dovrebbe essere operativo ad agosto. La sua durata è fino al 30 giugno 2016. Per l’Italia è previsto un plafond di ritiri complessivo di circa 50 mila tonnellate di prodotto e in particolare di: mele e pere (17.500 tonnellate), pesche e nettarine (9.200 tonnellate), agrumi (3.300 tonnellate), susine, kiwi e uva da tavola (15.300 tonnellate) e altri ortaggi (650 tonnellate). A questo si aggiunge un ulteriore plafond da 3 mila tonnellate, che può essere gestito a livello nazionale. Le tipologie di azioni ammesse sui prodotti ortofrutticoli oggetto del regolamento riguardano: ritiro dal mercato e destinazione agli indigenti, mancata raccolta e raccolta verde. “È un provvedimento – ha detto il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero - atteso, concreto e finalmente articolato in modo tale da non prestare il fianco ad utilizzi truffaldini da parte di pochi Stati. Come, purtroppo, è avvenuto lo scorso anno. Naturalmente non ci illudiamo che possa sanare le difficoltà del comparto, ma sappiamo che, insieme agli investimenti previsti per migliorare qualità e logistica e alle azioni di promozione dei consumi, può consentire ai nostri imprenditori di guardare al futuro con un poco di ottimismo in più”.

diretti non condivide. È un po’ come gli accordi di filiera con i supermercati: quando qualche magazzino riesce a farli si tiene ben stretta la fornitura ed evita di fare sistema sul territorio, penalizzando in questo modo i produttori, che essendo l’ultimo anello della catena (secondo loro, mentre per Coldiretti dovrebbero essere i primi), percepiscono un prezzo in campo che salvaguarda i guadagni di tutti, meno che i loro. Se poi pensiamo che in questi giorni qualche giornale si è anche sbilanciato nel pubblicare probabili prezzi di pagamento delle pesche ai produttori e che in alcuni casi gli uffici di Coldiretti hanno ricevuto lamentele da parte di soci che spinti ovviamente dai magazzini, invitavano l’Organizzazione a non fare prezzi, allora è veramente chiaro che siamo bravi a produrre, ma per niente a vendere. Se poi si pensa che la Francia esporta solo l’eccellenza, che in Spagna il Governo ha fatto un accordo con i tre gruppi di commercializzazione, sostenendo campagne di promozione, allora c’è veramente da riflettere sulla situazione italiana e piemontese, che se continua così, avrà una strada tutta in salita.

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n Francia, è scoppiata la rivolta degli agricoltori. Autostrade bloccate, controlli nelle mense pubbliche, barricate davanti alle principali manifestazioni canore e culturali estive. Anche da loro, i prezzi di carne e latte sono riconosciuti bassissimi agli agricoltori, mentre nei negozi e nei supermercati i prezzi vengono quintuplicati. I Francesi se la prendono con la vicina Spagna, ma anche con la Germania da sempre alleata politica. Posti di blocco improvvisati si moltiplicano e tentano di ispezionare il carico e individuare le merci pseudo europee che rappresentano la concorrenza sleale. Dal nostro punto di vista, niente di nuovo, se non il fatto che queste denunce da noi non sono partite in modo spontaneo, ma negli ultimi dieci anni sono portate avanti con determinazione da Coldiretti. Ricordiamo tutti i blocchi alle frontiere, la collaborazione con le Forze dell’Ordine per ispezionare i carichi, l’individuazione di prosciutti tedeschi che attraverso il Brennero arrivano in Italia già confezionati per conto di aziende che di italiano hanno solo il nome. Ai francesi ci accomuna la volontà di difendere il vero prodotto europeo, la voglia di combattere fenomeni di concorrenza sleale generata da un’Europa dove la politica economica

François Hollande

è dettata non dalla mediazione politica, ma dall’arroganza delle multinazionali che condizionano i politici. È un po’ la battaglia condotta da Coldiretti per evitare che anche in Italia si utilizzi la polvere di latte per fare i formaggi. Ancora oggi, gli unici a sostenere questa necessità sono gli industriali caseari. Oltre ad aver manifestato contrarietà alla posizione espressa da Coldiretti e dalle organizzazioni dei consumatori, il loro obiettivo è navigare nel torbido, evitare la trasparenza, globalizzare le produzioni, rinnegando che il loro successo economico avviene grazie alla capacità degli allevatori cuneesi di produrre un latte diverso in grado di generare formaggi con sapori e profumi non omologati. Le azioni dei Francesi ci stimolano a continuare nella battaglia intrapresa da Coldiretti , convinti come siamo che, alla fine, si tratta di una vera e propria prova di

ATTUALITÁ

I FRANCESI SPOSANO LA BATTAGLIA DI COLDIRETTI resistenza. Nervi saldi dunque e grande determinazione nel difendere le nostre specificità. A nulla servono le dichiarazioni di Hollande ai Francesi, che per tenerli buoni ha promesso interventi di sostegno. Hollande, come il resto della politica italiana ed europea, deve capire che l’impresa agricola è cresciuta e chiede solamente di fare impresa e non di essere assistita come intende ancora la vecchia politica. Di qui, la necessità di scelte coraggiose in termini di indicazione obbligatoria dell’origine anche sui trasformati, di etichettatura e di rintracciabilità dei prodotti. Se l’Europa fosse in condizione di decidere una volta per tutte una linea chiara in questa direzione, non avremmo più bisogno degli interventi a pioggia promessi da Hollande ai francesi.

Coldiretti alle frontiere del Brennero blocca i prosciutti italiani fatti con maiali tedeschi

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Anche i cugini d’Oltralpe si sono accorti che l’Europa ha le maglie larghe. Non chiedono interventi a pioggia, ma una politica europea che punti sulla tutela dei loro prodotti. La battaglia di Coldiretti contagia anche lo Stato più nazionalista d’Europa

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10 ATTUALITÁ

NUOVA LEGGE SUI PARCHI

Per la provincia di Cuneo si accorpano l’Alpi Marittime e il Marguareis e nasce il Naturale del Monviso

l Consiglio regionale ha approvato la legge, proposta dall’assessore ai Parchi, Alberto Valmaggia, che rivede quella in vigore dal 2009 e con la quale si riordina il sistema di gestione delle aree protette piemontesi e si introducono nuove norme riguardanti i Sacri Monti. A livello di Parchi regionali, che sul territorio sono 81 - ne esistono poi anche 2 nazionali, 9 provinciali e 3 locali non toccati dalla Legge. Gli Enti di Gestione, attraverso alcuni accorpamenti, dimiPer Coldiretti positivo l’accorpamento, ma occorre evitare i troppi condizionamenti nei confronti delle attività produttive che insistono nelle zone a parco. Importante un marchio che identifichi territorialmente le eccellenze agroalimentari ed artigianali ottenute in quel contesto.

nuiscono da 14 a 12. In provincia di Cuneo ne nascono due nuovi: quello delle aree protette delle Alpi Marittime e il Naturale del Monviso. Nel primo, si uniscono il Parco naturale delle Alpi Marittime e il Parco naturale del Marguareis, con le Riserve naturali delle Grotte del Bandito, di Rocca San GiovanniSaben, dei Ciciu del Villar, delle sorgenti del Belbo, di Crava Morozzo e delle Grotte di Bossea. Inoltre, rispetto al progetto iniziale, la superficie della riserva naturale di Benevagienna che entra a far parte della struttura è solo quella della

zona archeologica. Nel secondo Ente confluiscono il Parco naturale del Monviso e le Riserve naturali della Grotta di Rio Martino, della Confluenza del Bronda, del Pellice e del Varaita, di Paesana, di Paracollo, Ponte Pesci Vivi e di Fontane. Rispetto alla prima stesura, sono state tolte l’Oasi della valle Pellice e la riserva dei Laghi di Tour Real e, attraverso un confronto con i Comuni di Pontechianale, Oncino e Crissolo, sono stati ridefiniti i confini del Parco nella zona di loro competenza.

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TRUFFA DEGLI ALPEGGI: L’INDAGINE CONTINUA

finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili e disponibilità finanziarie per 1. 769.216 euro al termine di un’indagine a tutela del bilancio dell’Unione Europea, sulla Pac. Il servizio ha preso le mosse nel 2013, all’esito di un’intensa attività info-investigativa che aveva permesso di acquisire notizie circa l’esistenza di un articolato sistema illecito facente capo a un gruppo familiare di Marene finalizzato alla illecita percezione di contributi erogati dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia avvalendosi, secondo gli inquirenti, di una falsa cooperativa e di diverse società ad essa collegate. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Re-

pubblica di Cuneo dr. Massimiliano Bolla, hanno permesso di accertare che nel periodo 2008 - 2012 gli indagati, tutti legati da vincoli di parentela tra loro, avevano formalmente ottenuto la disponibilità di vaste aree di terreni montani ubicati perlopiù in provincia di Cuneo, ma anche in altre province del Nord e Centro Italia. Le perquisizioni hanno permesso di sottoporre a sequestro documentazione amministrativo/contabile il cui esame ha consentito di smascherare una truffa ai danni dell’Unione Europea, di oltre tre milioni di euro. Sono stati sentiti oltre 120 testimoni e si sono accertate le illecite modalità di acquisizione dei pascoli alpini che avvenivano attraverso la redazione e la registrazione di do-

cumenti riepilogativi di contratti di locazione di terreni agricoli stipulati con persone risultate totalmente ignare o addirittura decedute in epoca antecedente. Poi si è rilevato l’aggiramento del divieto di subaffitto dei pascoli imposto dai bandi: «In pratica, secondo gli inquirenti, la cooperativa era utilizzata per la partecipazione alle gare per l’affitto di pascoli alpini indette dagli enti locali, che, una volta acquisiti, in spregio al divieto, venivano in realtà dati in sub-affitto, ma simulandone la concessione in uso ai soci della cooperativa». L’indagine della Guardia di Finanza in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato è ancora in corso per stabilire se oltre agli attuali denunciati vi siano altre responsabilità

ATTUALITÁ

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E CRESCIUTO A PANE E FORMAGGIO

reparo un pasto tecnologico. Cominciamo dalla pasta, confezionata con polvere di non si sa che, acqua decongelata, uova disidratate e sale del mar Morto risalente all’avanti Cristo. Poi il sugo, con pomodori essicati 4 anni fa quando la produzione è stata sovrabbondante, profumo di basilico ottenuto chimicamente in un laboratorio americano e olio di segatura tratta da legni pregiati africani. Come secondo, una bistecca di soia al sapore di carne con patate trattate per durare decenni senza produrre germogli. In conclusione, frutta fresca solo quanto a temperatura, immobilizzata nel suo aspetto il secolo scorso, colorata il giusto, condita con aroma sintetico di limone e zucchero estratto da una pianta che cresce non so dove. A questo punto non mi manca che un vino fatto con la polverina e una tazzina d’acqua distillata al sapore di caffè. Ma che schifezza è mai questa? Sono convinto che, prima o poi, continuando con l’andazzo

attuale, si arriverà a menù del genere. L’importante è essere moderni, cancellare le disuguaglianze, annullare i sapori c h e p o trebbero avvantaggiare alcune aree del pianeta, dare una risposta razionale, fredda e distaccata alla cosa più istintiva che esiste: una sana, piacevole fame ed un appagante senso di sazietà, dopo una parentesi adeguata con le papille in solluchero. La questione della abolizione dell’utilizzo del latte in polvere nella preparazione dei formaggi è un tassello posto in tale direzione. Ci sono terre che, da sempre, sanno ottenere prodotti caseari strepitosi perché dispongono di conoscenze antiche, di materia prima eccellente, di un ambiente climatico favorevole e di sistemi di stagionatura

collaudati da una forte tradizione? Perché las c i a r loro godere il proprio piccolo privilegio

rendendo partecipi tanti consumatori occasionali o abituali del delizioso equilibrio gustativo di una tometta con i fiocchi, di un nostrale che sa di montagna, di un bruss maturato in casa, di una fetta di robiola da far risuscitare i morti? Meglio, molto meglio mettere tutti in condizione di produrre, anche coloro che di formaggio sanno ben poco e faticano a ricordare se una vacca ha due o quattro zampe, meglio tentare gli stessi industriali del comparto a sostituire il latte fresco con quello in polvere. Tanto, all’analisi di laboratorio, non sono molto diversi. Il vantaggio è che si produce di più,

si sfruttano le scorte e si riesce ad ottenere un risultato simile a prezzo inferiore. Come dire che chi ha le ceneri della moglie in casa non è solo, che il vino “del bastone” è come tutti gli altri, che un branzino al forno è alla pari con un paio di cucchiai di colla di pesce. Dicono che i prodotti tutelati non cambieranno e che saranno sempre realizzati alla vecchia maniera, ma questo non mi basta. Perché massacrare la buona volontà di quanti producono ancora per una cerchia ristretta di clienti, senza marchio e senza indicazioni specifiche? Rivendico la libertà di fare cose buone, senza ricerca del blasone, senza ricorrere alle alchimiee, soprattutto, senza sostituire la tradizione con il manuale del piccolo chimico. L’egualitarismo cercato a costo di compromessi assurdi non è segno di modernità, ma di arretratezza, di scadimento dei gusti e di tributo vigliacco a scelte opportunistiche e deplorevoli. Bastian Contrari

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D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

a sua vita non è stata sempre facile, ma lui, a 95 anni di età, ha ancora voglia di vivere e confessa di “non pensare alla morte: quando arriva la prendo. E’ naturale, tutto ha una fine”. Pietro Franco (“Petu”) è nato il 29 febbraio 1920 a Sant’Anna di Valdieri: “Festeggio il compleanno ogni quattro anni! Quando sono nato io aveva nevicato tanto, non hanno potuto scendere subito in municipio a Valdieri per registrarmi: magari hanno sbagliato il giorno!”. TUTTO A MANO I suoi genitori? “Mio padre era Pietro, mia mamma Luigia: lavoravano la terra, zappando tutto a mano. Avevamo una baita sopra Tetti Bertola e salivamo su dalla primavera all’autunno. I miei coltivavano le patate, la segale e le lenticchie e avevano qualche animale. Eravamo 4 figli, sono rimasto solo io. Giuseppe non è tornato dalla Russia, Giovanni è tornato ma è morto nel 1990. Bernardino è morto nel 2011.”. La sua infanzia? “Giocavo in campagna e andavo alle “palazzine reali” dove c’era il tennis e a volte i Savoia ci facevano vedere i film muti”. La scuola? “Ho frequentato fino alla terza Elementare qui a Sant’Anna, la maestra era severa: sono finito tante volte in castigo dietro la lavagna, non stavo mai zitto! Non mi piaceva tanto studiare, pensavo di più alle bestie da portare al pascolo”. IN LIBIA La parola “guerra” cosa le fa venire in mente? “Tante cose! A 19 anni sono partito soldato nel Genio Ferrovieri, ero a Castelmaggiore vicino a Bologna. Costruivamo i binari. Poi sono finito in Libia, nel 1941: ci hanno caricati su un aereo, eravamo una cinquantina, faceva molto freddo, con mitragliatrici su ogni lato del trimotore. Sono

“PETU” DI VALDIERI: “NIENTE MOGLIE, NON HO AVUTO TEMPO!”

Pietro Franco, tante tribolazioni

stato in Africa quasi un anno”. Cosa facevate in Africa? “Lavoravamo sulla ferrovia, che gli Alleati bombardavano. Di notte buttavano giù i “bengala” per illuminare il deserto e poi bombardavano: puntavano sui binari e sulle stazioni, non sulle persone. Noi ci siamo salvati scavando delle buche nella sabbia, distanti dai binari”. L’Africa la prima volta? “La fine del mondo! Bombardavano sovente e volentieri, bisognava fare molta attenzione per salvare la pelle”. Li ricorda i nazisti? “Sì, l’8 settembre 1943 ci avevano chiusi in caserma a Castelmaggiore: in quello sfascio, sono riuscito a scappare. Ricordo l’abbraccio e i pianti con i miei genitori. Avevo preso la malaria e sono finito in ospedale, ogni tanto ho ancora problemi per questo. Ai miei riuscivo a scrivere. Poi sono stato nascosto fino alla fine della guerra, lavoravo in campagna con grande prudenza”. Cosa pensa della guerra? “Grandi tribolazioni, non si dovrebbero mai combattere”. Che lavori ha fatto nella sua

vita? “Ho fatto il contadino, il muratore, per 15 anni il guardiapesca della riserva privata, fino al Valasco. In Francia emigravo da novembre alla primavera, guidavo una draga e pulivo le spiagge di Saint Tropez. Parlavamo in occitano. Andavo volentieri per guadagnare qualcosa, ma per tre inverni l’impresa che doveva poi pagarmi non l’ha mai fatto ed è fallita”. BASTA CON L’ORTO Oggi lavora ancora la terra? “No, dall’anno scorso non faccio più l’orto. Passo le giornate senza stancarmi troppo: leggo, faccio passeggiate, ogni tanto schiaccio un pisolino”. E i tetti di paglia? “Li facevo anch’io. Ma occorreva fare delle frequenti manutenzioni, nel 1955 si è persa l’abitudine”. A lei piace vivere in valle Gesso? “Sì, tanto: se vado via di qui, sono perso. Mi sono mosso poco, i viaggi più frequenti li ho fatti per andare al mercato di Cuneo”. Perché lei non si è mai sposato? “Perché non ho avuto tempo!

A me piaceva andare a ballare e mi piacevano le belle ragazze. Ma finite le feste, si andava a casa, perché il giorno dopo ci si alzava presto per il lavoro”. Le veglie? “Ci trovavamo quasi ogni sera, si parlava del lavoro e dei problemi vari, mai storie di masche”. La povertà l’ha conosciuta? “Sì, da bambino. Di mattina colazioni con la zuppa e il pane nero: lo mangiavamo anche se aveva un po’ di muffa! Ho mangiato tanta polenta, tante minestre, ogni tanto mangiavamo un coniglio”. LA GENTE CANTAVA La vita di una volta? “Tante fatiche in più, ma sentivi la gente cantare e la vedevi contenta, anche se con pochi soldi in tasca. E ci aiutavamo, in caso di necessità. Oggi è cambiato tutto in peggio. Qui quest’inverno a Sant’Anna eravamo solo in 9, su 45 residenti”. Lei vive con sua cognata Pierina: come si trova? “Io vivevo con mio fratello Bernardino e con nostra mamma, Pierina è arrivata nel 1956. Mi trovo bene con lei, anche se a volte è un po’ nervosa. Se finisco in una casa di riposo, duro poco!”. A lei “Petu” pare possibile di avere 95 anni? “Me ne accorgo oggi, fino a 90 anni ho lavorato tantissimo”. Un bilancio della sua vita? “Non avrei voluto fare una vita diversa”. Le manca una sua famiglia? “Non ci penso”. Pensa di fare ancora dei figli? “Petu” ride divertito: “No, ormai è tutto tranquillo!”. Il segreto per diventare vecchi? “Accontentarsi. Non fermarsi e non fare troppi peccati di gola”. Dopo la morte? “Secondo me non c’è più nulla. Se il Padreterno mi chiede se voglio rivivere, non gli dò nemmeno una risposta!”.

ATTUALITÁ

14 MANCA ANCORA UN DECRETO OPERATIVO

REVISIONE MACCHINE AGRICOLE E OPERATRICI

ulla Gazzetta Ufficiale del 30 giugno u.s., è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 20 maggio 2015 recante “Revisione generale periodica delle macchine agricole e operatrici, ai sensi degli articoli 111 e 114 del Codice della Strada”. Il Decreto dà attuazione a una disposizione del Codice della Strada che prevede la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione e alcune macchine operatrici, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione su strada.

MACCHINE DA REVISIONARE Il Decreto trova applicazione nei confronti delle seguenti macchine agricole: • Trattori agricoli • Macchine agricole semoventi a due o più assi; • Rimorchi agricoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 1,5 tonnellate e con massa complessiva inferiore a 1,5 tonnellate se le dimensioni di ingombro superano i 4 metri di lunghezza e i 2 metri di larghezza Il medesimo Decreto trova applicazione anche nei confronti delle seguenti macchine operatrici:

CATEGORIE DI MACCHINE AGRICOLE DI CUI ALL'ART. 1, COMMA 1, LETTERA A)

• Macchine impiegate per la costruzione e la manutenzione di opere civili o delle infrastrutture stradali o per il ripristino del traffico • Macchine sgombraneve, spartineve o ausiliarie quali spanditrici di sabbia e simili • Carrelli, quali veicoli destinati alla movimentazione di cose TERMINI DI REVISIONE Il Decreto prevede una tabella concernente il calendario dei termini entro cui deve essere effettuata la revisione dei trattori agricoli in considerazione della data di prima immatricolazione degli stessi:

TEMPI

Trattori agricoli immatricolati entro il 31 dicembre 1973

Revisione entro il 31 dicembre 2017

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 1990

Revisione entro il 31 dicembre 2018

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 1991 al 31 dicembre 2010

Revisione entro il 31 dicembre 2020

Trattori agricoli immatricolati dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2015

Revisione entro il 31 dicembre 2021

Trattori agricoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2016

Revisione al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione

La revisione per le macchine agricole semoventi a due o più assi e i rimorchi agricoli, come su specificati, sono sottoposti a re-

visione generale a far data dal 31 dicembre 2017. La revisione per le macchine operatrici, come su specificate, sono sottoposte a revisione generale a far data dal 31 dicembre 2018. Si prevede che successivamente alla prima revisione, le macchine siano sottoposte a revisione periodica ogni cinque anni. La revisione va fatta entro il mese corrispondente alla prima immatricolazione. La mancata revisione comporta l’applicazione della sanzione

amministrativa da 85 a 338 euro. In realtà, l’operatività della procedura di revisione delle macchine agricole è subordinato a un ulteriore Decreto che dovrà essere emanato di concerto tra Ministero delle Infrastrutture e delle Ministero delle Politiche Agricole con cui stabilire gli elementi da controllare in sede di revisione e le tariffe richieste. Gli Uffici di zona Coldiretti, per il tramite dell’Ufficio “VDR – Valutazione dei rischi”, sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

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16 ATTUALITÁ

TAGLI BOSCHIVI: MODIFICATO ANCORA IL REGOLAMENTO FORESTALE Coldiretti sta valutando attentamente le possibili azioni da attivare per rendere le norme forestali più attinenti alle esigenze del territorio

o scorso 6 luglio, la regione Piemonte ha approvato alcune modifiche al regolamento forestale 8/R introducendo alcuni ulteriori appesantimenti tecnici e burocratici alla gestione forestale. Le modifiche al regolamento forestale sono state elaborate e proposte su iniziativa della regione Piemonte e sono state fortemente contestate dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese forestali le quali sono riuscite a “limitare i danni” specie per quanto riguarda le sanzioni, la proposta regionale era infatti quella di raddoppiarne e talvolta triplicarne l’importo (già ora molto elevato), in tale caso si è riusciti, anche se non del tutto, ad impedirne l’aumento.

Diventa obbligatorio presentare la comunicazione semplice indipendentemente dalla superficie di taglio: la comunicazione non è obbligatoria solo per tagli finalizzati all’autoconsumo nel limite massimo di 150 quintali per anno solare e per l’abbattimento di piante morte o schiantate. La necessità della presentazione della comunicazione semplice indipendentemente dalla superficie percorsa, è anche legata al fatto che nel 2014 è entrata in vigore la normativa europea di lotta al legname illegale in base alla quale si richiede la tracciabilità di tutto il legname commercializzato sul territorio comunitario. Per ottenere la deroga di estendere la validità della co-

municazione semplice fino a 10 ettari di superficie non è più sufficiente che la ditta sia iscritta all’albo delle imprese forestali, diventa necessario possedere la qualifica professionale di operatore forestale il cui conseguimento ha una durata complessiva di 176 ore pari a 22 giorni lavorativi. È stata eliminata la comunicazione con relazione tecnica, pertanto per interventi che interessano superfici maggiori di 5 ettari se private o 5000 mq se pubbliche, occorre richiedere l’autorizzazione, corredata da progetto di intervento redatto da tecnico forestale abilitato. L’autorizzazione viene trattata con il sistema del silenzio assenso, cioè se entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta

ATTUALITÁ

mente si riassumono nelle seguenti: • nei boschi a governo a misto (governo che interessa le superfici sulle quali sono presenti insieme specie governate ceduo e specie governate ad alto fusto) il taglio della componente a fustaia dovrà rispettare le epoche di intervento di quella a ceduo, col vecchio regolamento i tagli a carico della componente a fustaia si potevano invece eseguire tutto l’anno; • nei tagli a scelta colturale in fustaia (prelievo a scelta delle piante mature o soprannumerarie) si potrà asportare al massimo il 40% della

tetto massimo fissato a un provvigione; chilometro per intervento e • viene innalzata dal 45% al altezza delle scarpate limita50% la quota di copertura ta ad un massimo assoluto da rilasciare negli interventi di un metro; finora invece, di diradamento; si considerava l’altezza me• viene introdotta un’ulteriodia della scarpata (che per re limitazione di taglio nei brevi tratti poteva superare cedui invecchiati di faggio il metro) e non esistevano (aventi più di 40 anni), in tali limiti di lunghezza; casi a seconda del popolamento, il prelievo non potrà • sono stati modificati i criteri superare il 40% o il 50%; di calcolo delle sanzioni che • viene fortemente complicatendenzialmente portano ad un inasprimento delle stesta e limitata la possibilità di se; realizzare le vie temporanee di esbosco, introducendo • nei tagli di utilizzazione di tutti i boschi è stato intropesanti adempimenti per le linee teleferiche STUDIO e limitandotto l’obbligo di conservare DENTISTICO a tempo indefinito almeno do a 150 metri per ettaro POLISPECIALISTICO un albero vivo e uno morto la lunghezza delle vie di in piedi ogni 5000 mq; esbosco per trattori con un • Diagnosi computerizzata • Cosmesi, igiene • Sbiancamento dentale • Conservativa • Endodonzia • Ortodonzia • Pedodonzia • Protesi fissa e mobile • Implantologia • Paradontologia • Rigenerativa ossea ed ingegneria tissutale • Chirurgia degli ottavi • Medicina estetica del viso fissa e mobile

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la Regione non si pronuncia, l’intervento si intende autorizzato. Dal 1° settembre 2015, gli interventi su superfici superiori ai 5.000 m2 dovranno essere realizzati da operatori in possesso delle competenze professionali acquisite tramite frequenza ad appositi corsi, anche in materia di sicurezza sul lavoro; tali requisiti sono richiesti indipendentemente dal tipo di intervento e non sono previste deroghe per proprietari, possessori o conduttori del bosco, mentre finora questi ultimi erano esentati dal possesso di tali requisiti. Dal punto di vista tecnico, le modifiche apportate appaiono piuttosto pesanti, schematica-

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• nel taglio di utilizzazione delle fustaie è stato introdotto l’obbligo di contrassegnare o martellare anche le piante morte in piedi. Le modifiche al regolamento forestale vengono divulgate dagli organi regionali come una semplificazione e chiarimento delle norme forestali vigenti, ma le ricadute di tali modifiche sul mondo produttivo sono tutt’altro che semplificative. La politica forestale regionale appare quanto meno incerta: a fronte del calo drastico delle ditte forestali e un livello di utilizzazione dei boschi inferiore al 0,4% del totale regionale, anziché attuare politiche incentivanti, continua a complicare il quadro normativo e tecnico. Occorre considerare che dal 2009, anno della sua emanazione, la legge forestale regionale ha subito 26 modifiche, sono stati approvati e/o modificati almeno 6 diversi regolamenti e prodotte varie circolari esplicative creando un vero e proprio ginepraio di norme attraverso cui

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è difficilissimo districarsi. Il problema di fondo della selvicoltura piemontese è l’elevato costo di produzione del legname che azzera la competitività del settore, paradossalmente è più conveniente far arrivare un carico di legname dalla Francia piuttosto che dai boschi situati a 5 km dal centro di consumo. Con le nuove regole, si limita ulteriormente la percentuale di prelievo costringendo le ditte a percorrere sempre maggiori superfici per mantenere costante la produzione, ma l’aumento

delle superfici da lavorare in un territorio carente di strade e piste forestali come quello piemontese, non fa che accrescere ulteriormente i costi di produzione. Coldiretti ha sempre sostenuto e continuerà a lavorare per far sì che il settore forestale sia incentivato nel rispetto della gestione sostenibile piuttosto che vincolato con regole sempre più complicate, nelle prossime settimane si valuteranno le possibili azioni da attivare per rendere le norme forestali più attinenti alle reali esigenze del territorio.

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L’UE INTERVENGA PER I PREZZI DEL LATTE, BOVINI DA CARNE E SUINI

i è svolta nei giorni scorsi presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali la riunione del tavolo latte con il ministro Maurizio Martina. Un confronto per un’analisi dell’andamento del mercato e per approfondire le necessità della filiera italiana in vista del consiglio straordinario del 7 settembre, che Italia e Francia hanno chiesto sia

Riunione presso il Ministero dell’Agricoltura per sostenere i tre settori in difficoltà. Il 7 settembre Consiglio straordinario dei ministri agricoli europei richiesto da Italia e Francia dedicato al comparto lattiero caseario e al settore delle carni bovine e suine. Il Governo italiano mette in campo per il settore del latte investimenti complessivi che superano i 120 milioni di euro nel triennio fino al 2017.

Alberto Cirio europarlamentare firma la petizione contro l’uso del latte in polvere nei formaggi

Queste misure si aggiungono agli interventi già stabiliti con la recente approvazione della legge agricoltura (91/2015), che prevede tra l’altro l’attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi e l’ampliamento delle possibilità di compensazione tra produttori per le multe dell’ultima campagna. Le proposte riguardano la defiscalizzazione legata all’iva per le stalle da latte. Sono state inoltre presentate delle misure a sostegno dell’internazionalizzazione e della promozione dei prodotti lattiero caseari da realizzarsi tramite l’Ismea. Coldiretti evidenzia anche che non si è parlato direttamente della questione legata al prezzo del latte,

ma è risultata evidente la volontà di arrivare alla definizione di un accordo tra i soggetti della filiera. A fronte di queste misure, Coldiretti chiede un senso di responsabilità ai soggetti della filiera agroalimentare del comparto lattiero caseario, con lo scopo di arrivare a far sì che si trovi tra le parti un meccanismo per arrivare alla giusta remunerazione. Si aprirà il fronte del comparto suinicolo e della carne bovina, altri due settori che stanno affrontando crisi non meno significativa di quella del latte. Anche qui, per Coldiretti, serve un lavoro di tavolo con i vari soggetti di filiera per riequilibrare il comparto. Non possono essere solo le aziende a subire la diminuzione del prezzo che, allo stato attuale, non permette nemmeno di coprire costi di produzione.

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Cessione di prodotti agricoli e alimentari: sanzioni inasprite per chi viola la legge Il d.l. 51/2015 ha apportato alcune modifiche all’art. 62 del d.l. 1/2012 – che disciplina i contratti di cessione di prodotti agricoli e alimentari – riguardo a interessi per ritardato pagamento, importo sanzioni e soggetti tenuti a vigilare. Sono state inasprite le sanzioni previste per la violazione dell’obbligo di concludere per iscritto i contratti aventi ad oggetto la cessione dei prodotti agricoli ed alimentari e per la violazione del divieto di porre in essere pratiche commerciali scorrette. Le sanzioni vanno da € 1.000,00 ad € 40.000,00 nel primo caso (erano da € 516,00 ad € 20.000,00) e da € 2.000,00 ad € 50.000,00 nel secondo caso (erano da € 516,00 ad € 3.000,00). All’accertamento delle violazioni provvede l’Autorità garante per la Concorrenza ed il Mercato, non più solo su segnalazione di qualunque interessato, ma anche su segnalazione dell’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (art. 62, c. 8). Il saggio degli interessi in caso di mancato pagamento del corrispettivo entro i termini stabiliti (art. 62, c. 3) è maggiorato di 4 punti percentuali (prima era prevista una maggiorazione di 2 punti percentuali).

Con il Gal Gesso, Vermenagna, Pesio, nuove prospettive di filiera Si è svolto a Valdieri un seminario per affrontare le opportunità e le problematiche concernenti le filiere di montagna, dalla produzione alla trasformazione alla veicolazione dei prodotti di qualità attraverso il turismo. “Prospettive di filiera tra tradizione e innovazione nel territorio del GAL Valli Gesso Vermenagna Pesio” è il titolo dell’incontro che si è svolto presso la Sala incontri Valdieri - dal GAL Valli Gesso, Vermenagna, Pesio, in collaborazione con la Federazione Piemonte e Valle d’Aosta Ordine dei dottori Agronomi e Forestali, l’Associazione Terre dei Savoia e il marchio Bottega Reale. L’obiettivo è stato quello di condividere con la Regione Piemonte, le Amministrazioni locali, l’Università, con gli imprenditori e le loro Associazioni, con i professionisti una strategia in grado di valorizzare le potenzialità delle valli, anche in vista del nuovo PSR 2014-2020.

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BORSE MERCI: LE MODIFICHE DI LEGGE

el cosiddetto “Decreto legge agricolo”, approvato d e f i n i tivamente a inizio luglio dal Pa r l a m e n t o (Legge 2 luglio 2015, n. 91) è stata introdotta,

con l’articolo 6 bis, un’importante novità per quanto riguarda il funzionamento delle Borse merci e le eventuali Commissioni prezzi e sale contrattazioni istituite presso le Camere di commercio. In particolare, in caso di istituzione di Commissioni Uniche Nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative

Servizio gratuito di notifica dei prezzi La Camera di Commercio di Cuneo fornisce un servizio gratuito di notifica, tramite sms e/o mail, di alcuni prezzi all’ingrosso pubblicati sui listini prezzi camerali. Dal portale prezzi della Camera di Commercio è possibile registrarsi al servizio per ricevere le quotazioni dei prodotti desiderati. L’utente, dopo la registrazione dal menù “Il mio paniere”, può costruirsi un listino personalizzato dei prodotti prescelti ed è libero di modificarlo in qualsiasi momento. Gli operatori interessati possono ricevere via sms e/o mail anche i prezzi medi all’ingrosso di alcune varietà di pesche quotate dalla Camera di Commercio sul territorio della Granda. Per informazioni, si può contattare l’ ufficio statistica della Camera, al numero di tel. 0171 318.772-742 o all’indirizzo mail: statistica@cn.camcom.it

del sistema agricolo-alimentare, le Borse merci e le eventuali Commissioni prezzi sospendono la loro rilevazione per quelle categorie di prodotto per cui le stesse Commissioni Uniche Nazionali sono state istituite. Attualmente le uniche CUN esistenti sono le seguenti: • CUN suinetti di Mantova; • CUN suini da macello di Mantova; • CUN conigli da macello di Verona. Per poter attuare questa nuova disposizione, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge (4 luglio 2015), con apposito decreto il Ministro delle politiche agricole adotterà le norme concernenti l’istituzione e le sedi delle Commissioni Uniche Nazionali per le filiere maggiormente rappresentative.

23 ATTUALITÁ

RIAPERTO IL BANDO PER GLI AGRITURISMI ANNO 2016

IL MARCHIO OSPITALITÀ DELLA CAMERA DI COMMERCO

a Camera di Commercio di Cuneo, con le associazioni imprenditoriali agricole e dei consumatori, è da tempo impegnata in iniziative volte a promuovere la qualità nel settore agrituristico, in un’ottica di miglioramento continuo dell’ospitalità delle strutture locali e per meglio rispondere alle aspettative e ai desideri dei clienti. Anche quest’anno, per la diciottesima volta, si riapre il Bando per il Marchio Ospitalità Italiana anno 2016. I posti disponibili per le nuove strutture sono in totale 15 e nello specifico: 3 per gli agriturismi, 2 per gli alberghi, 4 per i ristoranti, 1 per le residenze turistico alberghiere, 1 per i bed & breakfast, 1 per i campeggi, 2 per i rifugi e 1 per le agenzie di viaggio. La partecipazione è volontaria per tutte le strutture turistiche che svolgono l’attività da almeno un anno e rispondono ai requisiti previsti dal disciplinare relativo alla propria categoria. Da quest’anno, la Camera di Commercio richiede il pagamento di una quota per la gestione delle visite di controllo che sono affidate ad un ente terzo, tale quota è di 100 euro + IVA per le strutture iscritte al Registro Imprese e di 200 euro + IVA per i Bed & Breakfast. Chi fosse inte-

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ressato può richiedere di essere ammesso al marchio di qualità compilando una scheda di adesione e la copia del bonifico bancario da inviare alla Camera di Commercio di Cuneo nel periodo dal 3 agosto al 4 settembre 2015, esclusivamente tramite mail a protocollo@cn.legalmail. camcom.it . Per l’ammissione delle domande, si terrà conto dell’ordine cronologico di arrivo della scheda di adesione. Anche le strutture che dovranno rinnovare il Marchio conseguito negli anni passati saranno soggette al pagamento di una quota annuale di euro 50 + IVA. Queste aziende dovranno confermare l’interessa a proseguire il percorso intrapreso con la Q di Qualità Italiana, inviando una scheda, spedita dalla Camera di Commercio nelle varie strutture, unitamente alla copia del bonifico all’indirizzo PEC protocollo@cn.legalmail. camcom.it. L’invio potrà essere effettuato anche da un indirizzo di posta non certificata. Le quote richieste alle imprese per aderire o per confermare la propria adesione al progetto rappresentano un contributo alla spesa sostenuta ancora oggi dall’Ente camerale per la gestione delle visite di controllo affidate ad un ente terzo. Restano invece a esclusivo ca-

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rico della Camera di Commercio le spese promozionali e pubblicitarie finalizzate ad assicurare visibilità alle strutture certificate e a facilitarne l’inserimento nei circuiti turistici nazionali e internazionali, attraverso l’inserimento nel sito internet dedicato (www.10q.it), la partecipazione alla BIT (Borsa internazionale del turismo) di Milano, la realizzazione del materiale promozionale (le targhe in ottone, le vetrofanie e gli attestati, la Guida provinciale) e le altre molteplici iniziative pubblicitarie con inserti o elenchi nominativi delle strutture. Informazioni sui bandi e sul testo integrale degli stessi sono reperibili presso la segreteria provinciale Terranostra 0171/447336-348, oppure sul sito della Camera di Commercio www.cn.camcom.gov.it/marchiqualita2016.

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ACCORDO ASTI E MOSCATO D’ASTI DOCG 2015

l momento di andare in stampa per la vendemmia 2015 vale quanto già sottoscritto nell’accordo biennale del 2014. Le disposizioni dell’intesa 2014 prevedono: la resa di uva 100 q/ha . Il prezzo: stabilito in 107 euro /q – non si prevedono trattenute per la promozione o altro. I tempi per i pagamenti sono invariati rispetto all’anno scorso, vale a dire: 60% entro

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15-12 e saldo 40% entro 30 giugno. Riserva vendemmiale: nella discussione se attivarla o no, Coldiretti ha sostenuto la non opportunità, considerando la situazione di mercato (rimanenze cospicue al 31 luglio). In caso di attivazioni future, Coldiretti ha evidenziato la necessità che siano scritte regole chiare e dettagliate in modo da gestire la riserva con efficacia. Relativamente al mer-

cato della DOCG Asti si registrano dati in chiaro/ scuro poiché l’Asti spumante non presenta una performance positiva rispetto l’anno precedente, anzi perderebbe circa 5 milioni di bottiglie mentre la versione Moscato segna un incremento oltre il milione di bottiglie. Dati ovviamente indicativi e provvisori in attesa della dichiarazione delle giacenze al 31 luglio.

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RIDOTTA LA RESA DEL ROERO ARNEIS A seguito della richiesta del Consorzio della DOCG Roero e sentita la filiera la Regione Piemonte con Determinazione 475 del 29 luglio – di cui è riportato uno stralcio qui di seguito - ha fissato una resa di vino per ettaro inferiore al massimale (100 q /ha di uva) indicato dal disciplinare di produzione. Tale resa pari a 66,5 hl per ettaro corrisponde a 95 q di uva. Si precisa che l’anno scorso la resa venne ridotta a 90 q di uva per ettaro. DETERMINA 1. Ai sensi del Decreto Legislativo n.61, recante la tutela delle D.O. dei vini, all’art.14, comma 10; 2. Per le motivazioni indicate in premessa e sulla base della documentazione conservata agli atti del settore; 3. Per la campagna vendemmiale 2015-2016 (vendemmia 2015) la resa massima ad ettaro di vino classifi-

canile come vino a DOCG Roero Arneis, viene ridotta come di seguito riportato: –– D.O.C.G. Roero Arneis fino ad un massimo di 9,5 t/ha di uva pari a 66,5 hl/ ha di vino –– Superi 2,5 t/ha con destinazione vino bianco

GIACENZE SCADENZA 10 SETTEMBRE …MA PER I DEPOSITI FISCALI BILANCIO ENTRO FERRAGOSTO

Richiamiamo gli aspetti più importanti per la dichiarazione delle giacenze vinicole 2015, confermando che non sono previste novità sostanziali rispetto l’anno scorso. • Scadenza – giovedì 10 settembre • Specificare i quantitativi anche per ciascun vino a DOC e DOCG o atto e non certificato, riportandone il codice attribuito dal Ministero • In Piemonte si utilizza il sistema informatico regionale. Sono previste alcune particolarità operative : a) oltre l’indicazione della DOC/G principale vanno dichiarate separatamente le tipologie come vigna, riserva, superiore; b) i mosti

DOC/G sono riportati nella medesima sezione dei vini, con la specificazione “mosto” (esempio i mosti di moscato atti a originare Asti) Inspiegabilmente non è ancora stata uniformata la scadenza delle giacenze (10-9) con i termini utili per la redazione del bilancio di materia (15-8), al quale sono tenute le cantine con deposito fiscale. Dovremmo probabilmente attendere il prossimo anno e il Testo Unico di semplificazione nel quale Coldiretti ha voluto inserire anche questo aspetto. Del provvedimento è annunciata la pubblicazione nei prossimi mesi e con la dematerializzazione anche le dichiarazioni dal prossimo anno dovrebbero cambiare, tuttavia per il 2015 valgono ancora le solite disposizioni. I depositi fiscali dovranno quindi ripresentare all’Agenzia delle Dogane il

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bilancio annuale entro la data del 15 agosto 2015. I quantitativi oggetto di dichiarazione sono quelli rimanenti in cantina e depositi alla mezzanotte del 31 luglio 2015. La dichiarazione si presenta in forma telematica, non essendo ammessa alcuna forma cartacea o trasmissione diversa dal telematico, a partire dal 1° agosto e fino al 10 settembre. Sempre entro questa data, devono comunicarsi e giustificarsi all’ICQ perdite e cali (per singolo prodotto), se superiori al 1,5%. In occasione della denuncia delle giacenze è importante verificare le reali quantità ancora in cantina e i dati riscontrabili nei registri e allineare le eventuali piccole discrepanze. Per evitare contestazioni e sanzioni invitiamo quindi a controllare con attenzione i carichi in cantina, comprese bottiglie, vasche, botti e recipienti vari, nessuno escluso. Ricordarsi di annotare, aggiungere cali, autoconsumi dell’ultimo periodo, specie in riferimento agli impieghi aziendali (degustazioni…) e alle vendite

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effettuate ai consumatori privati in esenzione del documento. Ed infine consigliamo anche di verificare le risultanze delle DO sulla scheda detenuta dal soggetto incaricato al Piano dei Controlli / certificazione. E’necessario procedere con le chiusure e i saldi - colonna per colonna - dei registri. Dovrà essere redatto il bilancio dei prodotti vitivinicoli, riferito al periodo 1-8-2014 / 31- 7-2015, includendo i prodotti che durante l’anno si sono esauriti. Oggetto di denuncia sono i vini, mosti ecc, detenuti alla mezzanotte del 31-7-2015, sia sfusi che confezionati. I quantitativi di vini e/o mosti viaggianti alla mezzanotte del 31 luglio sono dichiarati dal destinatario indicato sul documento di trasporto. Sono esentati dall’obbligo i privati consumatori (produzione annua inferiore a 10 ettolitri) ed i rivenditori al minuto, purché non effettuino cessioni superiori a 60 litri e utilizzino cantine attrezzate per il magazzinaggio ed il condizionamento di quantitativi di vino non superiori a

10 ettolitri. Nel caso di conto lavorazione la dichiarazione è in carico al detentore del prodotto e non al proprietario. Per la presentazione della di-

chiarazione e per ogni necessario approfondimento o informazione inerente la tenuta della contabilità di cantina, rivolgetevi presso gli Uffici Coldiretti.

PERIODO VENDEMMIALE 2015 dal 1 agosto al 30 novembre La Determinazione n. 474 del 29-7-2015 della Regione Piemonte stabilisce che il periodo in cui sono consentite le fermentazioni va dal 1° agosto al 30 novembre 2015 . Le vinacce, di conseguenza, potranno essere detenute presso le cantine non oltre il trentesimo giorno dal suddetto termine, vale a dire il 30 dicembre 2015. Per la produzione di vini che prevedono tempi di fermentazione più lunghi come i passiti o i vini di uve stramature è ammesso un periodo più esteso, fino al 1 maggio 2015. Per questi vini la detenzione delle vinacce è vietata a partire dal trentesimo giorno dal loro ottenimento e comunque dal 31maggio 2016. I prodotti definibili, come stabilisce la suddetta Determinazione, “mosti parzialmente fermentati frizzanti” (es. Moscato d’Asti, Piemonte Moscato e Brachetto,Brachetto d’Acqui, Piemonte tipologia moscato e brachetto,ecc) beneficiano della deroga di cui alla Legge 82 - art 9, la quale consente la fermentazione in bottiglia o in autoclave, indipendentemente dal periodo consentito senza comunicazione preventiva. (Per gli spumanti e i frizzanti occorre invece osservare le disposizioni specifiche che prevedono il preavviso per l’avvio della presa di spuma).

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Compie quindici anni il concorso istituito dall’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero. Una giuria composta da qualificati tecnici, enotecnici ed esperti, presieduta dal Cav. Enologo Massimo Marescotto e con la presenza, in veste di notaio, del Gran Maestro Carlo Rista è stata intensamente impegnata per diversi giorni nella degustazione di ben 217 campioni anonimi di vini presentati da 55 ditte concorrenti.Il diffuso apprezzamento dell’iniziativa è testimoniato dal progressivo crescendo di adesioni dalle 11 ditte partecipanti nel 2001 con 20 vini presentati, alle 56 aziende che nel 2015 hanno sottoposto a giudizio della giuria ben 220 vini. La solenne premiazione, alla presenza del Gran Maestro Carlo Rista, di esperti enologi, di una qualificata rappresentanza di cavalieri dell’Ordine e di un folto pubblico, si è tenuta il 1° agosto scorso in Canale, presso l’Enoteca Regionale del Roero. Due ditte hanno avuto vini classificati “Buoni” e ottenuto la pergamena con una Ruota d’Oro; due Ruote d’Oro su pergamena sono state assegnate a 25 aziende con vini classificati “Ottimi”; infine 28 ditte sono state insignite di pergamena con tre Ruote d’Oro per vini promossi con votazione “Eccellente”. “Vignaiolo dell’anno 2014”, avendo totalizzato il massimo punteggio di eccellenza per i quattro grandi vini presentati, è stato proclamato il dottor Cristiano Bono, titolare dell’Azienda Agricola Cascina Pellerino, sita in Monteu Roero. All’eccellente produttore è stata solennemente consegnata la pergamena arricchita di quattro Ruote d’Oro.

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ATTUALITÁ

NEL CEBANO, IL BIO E’ UNA REALTA’ DI SUCCESSO

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pochi chilometri da Cuneo, nel comune di Ceva e nei paesi vicini, sorge una interessante realtà biologica, che si caratterizza per l’essere economicamente sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Il punto di forza è la volontà degli agricoltori e il loro grande impegno nel coltivare terreni quasi marginali o in cui la presenza della fauna selvatica provoca non pochi danni ai raccolti. Analizzando i terreni della zona, possiamo notare realtà anche difficili da coltivare con pendii anche molto evidenti e terreni piuttosto aridi e poco fertili: proprio queste zone, forse non troppo sfruttate dall’ agricoltura convenzionale, hanno permesso all’agricoltura biologi-

ca di esprimersi al meglio! L’ assistenza Tecnica dell’ agenzia 4 A di Coldiretti segue costantemente le aziende con le quali sono iniziati diversi progetti, tra cui alcuni di filiera assieme alla cooperativa “Le Sette vie del Belbo” che riguardano ortaggi, cereali e piante

officinali. Alcuni dei progetti di maggiore successo sono: • Enkir: l’ enkir è un cereale minore, un monococco antenato delle più recenti varietà di frumento tenero. Questo cereale è molto rustico e ben si adatta an-

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che alle aree più marginali, di collina e ben sopporta il caldo e le scarse cure agronomiche, rendendolo un ottimo prodotto per la zona del cebano e per l’agricoltura biologica. Avendo un basso impatto ambientale non necessita infatti di concimazioni ed è naturalmente resistente ai patogeni e alle principali fitopatie. Da anni, gli agricoltori coltivano con passione questo antico cereale conferendolo, in

collaborazione con la cooperativa “Le Sette vie del Belbo”, al molino Marino. Questo contratto è davvero vantaggioso per gli agricoltori che ottengono un buon prezzo da un cereale decretato minore, ma in realtà sicuramente superiore dal punto di vista commerciale: Tra l’altro, viene confezionato per gli “alti cibi” di Eataly. Dalla macinazione di queste granelle si ottiene una farina dal colore giallo per via dei molti carotenoidi contenuti nelle granelle, ma povera di glutine, quindi anche molto interessante per le filiere gluten-free legate alle allergie alimentari quali ad esempio la celiachia. Attualmente vengono coltivati circa 65 giornate piemontesi (24,5 ha) di enkir nella zona. Valore aggiunto è la produzione di paglia, che si ottiene dopo la trebbiature che ne arricchisce il valore economico.

• Patate di montagna: anche per quanto riguarda le patate, tradizionalmente la coltura dei terreni poveri che ha salvato dalle carestie in tempi passati, ben si sposa alla coltivazione biologica ed ai terreni più marginali e meno produttivi. Anche per questo prodotto l’ unione dei produttori della Coldiretti e Camera di Commercio ha portato alla nascita di un Consorzio di Tutela e Valorizzazione della patata dell’

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ATTUALITÁ

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PRIMA

alta Valle Belbo. Questa patata è generalmente di taglia medio piccola, irregolare, ma dal sapore intenso. Questa patata ben si adatta a questi climi e terreni e ha una buona produzione. Dal punto di vista agronomico, non necessita di irrigazioni e particolari concimazioni. Viene trapiantata in maggio e raccolta ad ottobre. Attualmente, sono iscritti al consorzio sei produttori e, grazie ad un progetto finanziato dalla Camera di Commercio, tutta la produzione è anche controllata a tracciata tramite etichette

munite di QR. Le produzioni vengono vendute sui mercati locali e non solo sia come fresche che come prodotti trasformati (ad esempio per fare i tipici gnocchi piemontesi). • Fagiolo nano: il fagiolo che sta prendendo piede sul convenzionale ben si adatta anche al metodo biologico. Certo, lavorando con varietà più rustiche, si possono ottenere buoni risultati. Parlando di varietà, le più coltivate nel cebano sono l’adzuchi rosso, l’adzuchi verde e l’ occhio nero. Queste varietà si adattano bene anche a terreni più marginali e sopportano condizioni più sfavorevoli. Si tratta di varietà non troppo conosciu-

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più, il grande impatto visivo dei campi di lavanda in primavera-estate, seppur in piccolo, fa sicuramente invidia alla Provenza francese! Queste erbe vengono commercializzate tramite Agronatura Bio di Spinio Monferrato. Quelli evidenziati sono alcuni esempi di come gli agricoltori locali sono riusciti a sfruttare al meglio la conformità del territorio per ottenere produzioni di pregio ed economicamente sostenibili, adattandosi ad un metodo di coltivazione del tutto naturale e rispettoso dell’ ambiente. Il risultato è a dir poco sensazionale: entrando nelle valli del Cebano si resta piacevolmente sorpresi nel vedere un territorio così vasto ma comunque molto ben tenuto con i campi che letteralmente “rubano” terra alle zone incolte. Accanto alle aziende agricole, vi è l’assistenza tecnica di Coldiretti, Agenzia 4 A, che fornisce supporto alle aziende agricole con innovazione agronomica e

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

assistenza tecnica diretta. L’ultimo incontro svolto sul territorio organizzato dai tecnici 4 A si è tenuto sabato 18 luglio al mattino presso l’azienda agricola Rossotti Gabriele di Sale San Giovanni, dove è stato testato in campo su fagiolo nano e lavanda un sarchiatore di ultima generazione. La macchina, presentata dalla ditta Metal.Co, era il modello MCBIO 3FF che presenta elementi sarchianti speciali in grado di avvicinarsi molto alla coltura da proteggere. Il lavoro della macchina è infatti quello di estirpare le malerbe dai campi biologici sfruttando il lavoro rotante delle parti che riescono ad estirpare le radici delle piccole erbe che concorrono negativamente con la coltura. La presenza sia di elementi a disco chiuso che a disco stellato aumenta l’effetto di estirpo. La precisione per lavorare sulla fila, evitando di rovinare la coltura, è garantita dalla presenza di ruote di profondità in gomma. La prova è stata interessan-

ATTUALITÁ

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

te e seguita da un folto numero di agricoltori che hanno potuto vedere la macchina in opera direttamente sui terreni e toccare con mano i pro e i contro del sarchiatore. Questa realtà ci permette ancora una volta di sottolineare come le produzioni biologiche siano davvero una buona opportunità per le aziende agricole e come, specie in zone più marginali o meno interessanti dal punto di vista produttivo, possano contribuire efficacemente a combattere l’abbandono.

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Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo Giunge quest’anno alla sua 68ª edizione, la tradizionale Mostra della Meccanica Agricola di Saluzzo, che vanterà per il settimo anno la qualifica di “Nazionale”. L’appuntamento è dal 5 al 7 settembre, al Foro Boario. Vetrina d’eccellenza dell’agricoltura professionale piemontese e non solo, la Mostra inaugurerà quest’anno sabato 5 alle ore 10, concentrando nei tre giorni del week end e della giornata di San Chiaffredo lo scambio di trattative e di affari. Circa 500 gli stand disponibili, che sono stati confermati con largo anticipo dagli espositori già presenti negli anni passati. In totale, si contano 35 mila mq di area espositiva con più di 170 aziende presenti (superano la decina i nuovi espositori), oltre a numerosi stand istituzionali e di categoria. Le aziende ospiti arrivano anche da fuori Regione e non mancano grandi marchi internazionali del settore, presenti con i loro concessionari italiani e locali. Sempre presenti gli spazi dedicati alle energie rinnovabili alternative, alle specializzazioni legate al binomio “qualità – sicurezza”, e confermata la centralità della zootecnica all’interno della rassegna, con la 43esima Mostra Regionale della frisona, che quest’anno vedrà la presenza prestigiosa di un giudice internazionale, il sig. Junker dalla Svizzera. Le tre aree destinate alla fiera contano in tutto quasi 250 espositori e una stalla con la più qualificata mostra regionale zootecnica. Collaudata pertanto la collaborazione con Arap, Apa e Aia per il campo zootecnico, oltre alla collaborazione con Coldiretti, sono in definizione alcuni appuntamenti e convegni, per affrontare alcuni dei nodi chiave del settore agricolo.

La fiera di Vicoforte Accanto alla festa religiosa dedicata alla natività di Maria, da domenica 6 a giovedì 10 settembre, a Vicoforte, si svolgerà la “Fera dla Madona” che ha nella spontaneità, nell’apparente casualità delle bancarelle e nel ripetersi della tradizione i suoi punti di forza. I visitatori sanno che, all’ombra della Basilica, troveranno quasi sempre un migliaio di ambulanti, gli animali in mostra, gli spettacoli viaggianti e l’esposizione delle macchine agricole. I giorni della festa e della fiera della Natività di Maria SS sono tradizionalmente: l’8 settembre la festa, il 9 settembre la fiera e il 10 settembre la conclusione della fiera detta “ferota”. Per info, contattare il Comune di Vicoforte tel. 0174.5630010.

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FIERA DI SALUZZO - STAND E19/22

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LUPI: TANTE PAROLE, POCHI FATTI!

tornata di attualità la questione lupo, dopo che ad Ormea una testa è stata mozzata ed appesa nel centro del paese. Il gesto, indipendentemente da chi lo ha compiuto, mette in evidenza lo stato di esasperazione che sta caratterizzando la vita di chi vive le nostre montagne, non tanto in termini di turismo, quanto di residenti stanziali. È evidente che la manifesta incapacità di gestire anche questo fenomeno, che si assomma ad una eccessiva presenza di ungulati e di caprioli, porta a queste reazioni estreme, che non ci sentiamo di condannare. Bisogna che le Istituzioni abbiano il coraggio di compiere scelte precise, privilegiando chi di montagna e sulla montagna vive, senza esasperare situazioni e strategie. Proprio il 21 luglio scorso, al passaggio a Gap del Tour de France, i pastori francesi hanno manifestato le loro esigenze, che ovviamente Coldiretti

condivide, ottenendo che il ministro Ségolène Royal del governo Hollande venisse da Parigi per calmare gli animi, annunciando passi formali da parte del Governo francese per ridiscutere la Convenzione di Berna che, come noto, protegge il lupo. È ovvio che la presenza dell’autorevole rappresentante del Governo francese non era tanto per affrontare la problematica, come sul territorio italiano è stato riferito, quanto per scongiurare che i pastori mettessero a rischio la tappa del Tour de France. Vi era dunque una questione di immagine, prima ancora che di sostanza. Ma una domanda ci sovviene: se il ministro francese qualche giorno fa arriva a Gap e si impegna a ridiscutere la posizione francese rispetto alla Convenzione di Berna, come mai sul nostro Piemonte alcuni personaggi sostengono che in Francia sono almeno due anni che si spara al lupo? Evidentemente,

viviamo una situazione dove tutto il mondo è paese e dove i politici divulgano le notizie a loro piacimento e secondo i loro interessi, questo in Francia come in Italia. Per quanto ci riguarda, come Coldiretti, stiamo seguendo il piano nazionale emanato dal Ministero dell’Agricoltura, che

prevede l’abbattimento di dieci lupi nelle aree montane del Piemonte. Si tratterebbe di un segnale concreto, che va ben al di là delle troppe parole e dei tanti articoli scritti sul delicato argomento, dove si sta correndo il rischio di strumentalizzare ancora una volta le debolezze del già fragile sistema montagna.

CON LA BUROCRAZIA LA MONTAGNA STA MORENDO Eclatante l’esempio di Elva

L’incontro a porte chiuse, con tanto di forze dell’ordine (Polizia) all’ingresso del Palazzo Provinciale, la scorsa settimana a Cuneo per trattare la problematica relativa alle strade di accesso ad Elva.

Nella riunione tecnica con l’ing. Novello, responsabile del settore tecnico competente, sono intervenuti il sindaco di Elva, Laura Lacopo, il presidente Federico Borgna, il vice sindaco Oreste Dao Ormena, il consigliere provinciale Roberto Colombero presidente della Unione Montana Valle Maira. A termine dell’incontro, si è dovuto prendere atto che la strada non riapre. Questa è dichiarata pericolosa dalla Regione. Ulteriori interventi di sicurezza sono previsti sulla strada che passa da Stroppo, ma non vi è al momento un piano di recupero della strada del Vallone. Coldiretti, su sollecitazione del vice sindaco Dao Ormena e

dei propri dirigenti ed associati di Elva, era già intervenuta nei confronti della Provincia, chiedendo ed ottenendo che venisse rimosso il materiale che occupava la strada di accesso. Dopo la rimozione delle frane, si era anche provveduto alla riasfaltatura delle parti compromesse. Ad oggi, la situazione è preoccupante. Gli agriturismi sono vuoti, le attività artigianali che sfruttavano il turismo estivo sono praticamente ferme ed i margari che per necessità spostano le mandrie transitando sull’unica via di accesso, sono multati dalle Forze dell’Ordine che fanno rispettare il divieto di transito. Una situazione francamente esagerata!

a dirigenza di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Delia Revelli, (nella foto) unitamente a rappresentanze provenienti dai territori più colpiti da questa vera piaga, ha incontrato l’Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, in rappresentanza anche del Presidente Sergio Chiamparino, presso la Sala Giunta della Regione Piemonte. Presente anche il Comandante del Corpo Forestale dello Stato Paolo Salsotto. Durante l’incontro è stato consegnato il documento, elaborato da Coldiretti a livello nazionale, sul quale si è avviato un proficuo confronto con le associazioni ambientaliste per intraprendere un’analisi della pianificazione faunistico-venatoria sul territorio, al fine di affrontare in modo organico il problema della fauna selvatica, unitamente ad una proposta di legge regionale. “I nostri agricoltori stanno subendo con maggior frequenza gravi danni alle proprie infrastrutture, agli animali ed alle loro colture (vedi foto inviataci da un associato di Fargliano) che

incidono pesantemente sui risultati economici delle attività – ha affermato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – E’ fondamentale, quindi, pensare a prevenire tali fenomeni, prima ancora di risarcire i danni. Questa situazione è insostenibile perché sta provocando, oltretutto, l’abbandono delle aree rurali con ripercussioni ambientali e sociali. Vista l’importanza dell’argomento, abbiamo chiesto che la Regione sostenga le azioni di intervento col Governo nazionale ed anche a Bruxelles”. L’Assessore Giorgio Ferrero ha sottolineato come sia fondamentale per il Governo Regionale poter contare sul contributo di forze sociali come Coldiretti, che riescono a coniugare la rivendicazione con proposte serie per la soluzione delle problematiche. Egli ha anche colto l’occasione per illustrare in modo analitico le erogazioni d’indennizzo alle aziende, che dovrebbero essere avviate nei prossimi giorni per un valore complessivo di circa 2 milioni e 700 mila euro per gli anni 2013 e precedenti. Per

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DANNI DA FAUNA SELVATICA: INCONTRO IN REGIONE

quanto riguarda il 2014, ha spiegato che è già stato predisposto dalla Regione l’atto per la liquidazione dei fondi a disposizione, ammontanti a circa 1 milione e 700 mila euro. Infine, si è aperto un approfondito dibattito in cui sono stati analizzati i problemi provocati dai vari tipi di animali selvatici: dai lupi ai cinghiali, dai caprioli alle nutrie, eliminate dalle specie cacciabili, per le quali la Regione ha approntato una delibera, al vaglio dell’Ispra, che fa chiarezza sui metodi di intervento volti ad eliminare i danni che provocano con sempre maggior frequenza. PRESENTI IN FIERA A SALUZZO

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ORTOFRUTTA: ATTENZIONE ALLE NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE

utti i produttori ortofrutticoli che operano nel settore del fresco devono porre la massima attenzione all’applicazione alle normativa comunitaria in materia commercializzazione. Attualmente, la materia è disciplinata dal Regolamento di esecuzione (UE) n.543/2011 che ha abrogato e sostituito il Regolamento (CE) n.1580/2007, dettagliando le modalità di applicazione del Regolamento (CE) n.1234/2007 (nel frattempo abrogato e sostituito dal Regolamento UE n.1308/2013) nel settore dell’ortofrutta fresca e trasformata. A livello nazionale, tali norme sono state recepite con il Decreto Ministeriale M.I.P.A.A.F. n. 5462 del 3 agosto 2011 “Disposizioni nazionali in materia di controlli di confor-

mità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore degli ortofrutticoli freschi e delle banane, in attuazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio e del regolamento (UE) di esecuzione n. 543/2011 della Commissione”, a cui è seguita un’ulteriore circolare Agea Prot. n. ACIU.2011.695 del 14 dicembre 2011. Alla normativa sono soggette tutte le differenti tipologie di operatori della filiera dell’ortofrutta fresca e quindi anche tutti i produttori ortofrutticoli, da coloro che vendano interamente la loro produzione direttamente al consumatore finale oppure conferiscano alla cooperativa o all’OP a cui sono associati, e via via tutte le casistiche, pur con diversi livelli di adempimenti. Prima di addentrarci dettagliatamente nella normativa, occorre suddividere la questione in 2 ambiti: –– Iscrizione alla BDNOO – Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli –– Norme di commercializzazione

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ISCRIZIONE ALLA BDNOO Le imprese che, a valle della produzione primaria, effettuano il confezionamento o la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, sono tenute all’iscrizione nella Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli (BDNOO). In particolare sono tenuti all’iscrizione alla BDNOO i seguenti soggetti: • grossisti di mercato e fuori mercato (operatori che commercializzano all’interno o al di fuori dei mercati all’ingrosso, che utilizzano gli appositi stand e/o che sono in possesso di magazzini idonei per la commercializzazione dei prodotti); • imprese che commercializzano per conto terzi (es. commissionari); • Organizzazione dei Produttori (OP), loro associazioni (AOP) e gruppi di produttori (GP); • cooperativa di produttori non associati ad OP/AOP/GP o ad altra cooperativa; • imprenditore agricolo (non

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associato ad OP/AOP/GP od a cooperativa) con un volume annuo commercializzato, superiore a € 60.000 IVA esclusa, per i prodotti soggetti a norme; centrali di acquisto per la grande distribuzione; grande distribuzione organizzata GDO (ipermercati, supermercati, discount ed altre grandi superfici di vendita con un volume annuo di commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a € 60.000 IVA esclusa); dettaglianti (con volume annuo commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a € 60.000) IVA esclusa; tutti gli operatori che effettuano importazioni e/o esportazioni di prodotti ortofrutticoli freschi di cui all’allegato I parte IX Reg. (CE) 1234/2007 (ora sostituito dall’allegato I parte IX del Regolamento UE n.1308/2013 che conferma i medesimi prodotti) da e verso Paesi terzi all’Unione. gli operatori che effettuano contratti a distanza compreso il commercio elettronico (e-commerce) dei prodotti ortofrutticoli anche nel caso di non detenzione degli stessi.

Importante: tali soggetti sono tenuti a riportare anche sui documenti di trasporto e sulle fatture, oltre che in etichetta, il numero di iscrizione alla BDNOO. Sono invece esentati dall’obbligo d’iscrizione le seguenti categorie: gli imprenditori agricoli che vendono, consegnano o avviano i prodotti ortofrutticoli ai centri di confezionamento o di deposito, all’interno dell’ambito italiano; i titolari di centri di deposito che avviano esclusivamente i prodotti ortofrutticoli verso i centri di confezionamento e di imballaggio, all’interno dell’ambito italiano; gli imprenditori agricoli che avviano esclusivamente i prodotti ortofrutticoli agli impianti di trasformazione; gli imprenditori agricoli che cedono nella propria azienda i prodotti ortofrutticoli direttamente al consumatore, per il fabbisogno personale di quest’ultimo; le imprese agricole che conferiscono esclusivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori o alle cooperative di appartenenza per la commercializzazione; le cooperative che conferi-

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scono esclusivamente prodotti alle organizzazione dei produttori per la commercializzazione; gli imprenditori agricoli ortofrutticoli (non associati ad OP o a Cooperativa), con un volume annuo di prodotto commercializzato inferiore a € 60.000. Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione; strutture della G.D.O. (ipermercati, supermercati, discount ed altre grandi superfici di vendita) con un volume annuo di prodotto commercializzato del comparto ortofrutticolo inferiore a € 60.000 (fatto salvo per imprese di nuova costituzione). Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma

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di commercializzazione; dettaglianti (esercizi specializzati in frutta e verdura, ambulanti), con un volume annuo di prodotto commercializzato inferiore a € 60.000 (fatto salvo per imprese di nuova costituzione). Tale importo è riferito all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione; le persone fisiche o giuridiche, la cui attività nel settore degli ortofrutticoli consiste esclusivamente nel trasporto delle merci (trasportatori). Importante: i soggetti esentati da tale obbligo di iscrizione alla BDNOO devono tuttavia riportare sui documenti di trasporto e sulle fatture la seguente dicitura “esonerato ai sensi del D.M. del 03/08/2011 n. 5462” NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE E CORRETTA ETICHETTATURA Le norme di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, introdotte dagli appositi regolamenti CE e UE e dalle norme nazionali sull’etichettatura, impongono a tutte le imprese, che effettuano il confezionamento di prodotti ortofrutticoli, di indicare correttamente in etichetta le generalità del prodotto posto

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in commercio, pena l’addebito di pesanti sanzioni pecuniarie. Tale obbligo, per tutti gli operatori interessati, prevede di indicare sia nel documento di trasporto che sulla fattura i dati obbligatori in etichetta, ovvero: Specie, Categoria, Calibro se previsto dalle norme, Origine, Dati aziendali (denominazione, indirizzo, ecc.) e n° Lotto, oltre al numero di iscrizione alla BDNOO o l’eventuale dicitura di esenzione. Sono soggetti alle Norme di commercializzazione generale tutti i prodotti ortofrutticoli così come riportati nella parte A dell’allegato 1 del Regolamento di esecuzione (UE) n.543/2011. Mentre sono soggetti a Norme di commercializzazione specifiche alcuni prodotti così come riportati nella parte B, dell’allegato 1 del Regolamento di esecuzione (UE) n.543/2011 e che sono: mele; agrumi; kiwi; lattughe, indivie ricce e scarole; pesche e nettarine; pere; fragole; peperoni dolci; uve da tavola; pomodori. Non sono però soggetti all’obbligo di conformità: • i prodotti destinati alla trasformazione industriale, o destinati all’alimentazione animale ad altri usi non alimentari a condizione che siano chiaramente contrassegnati con la dicitura “Destinati alla Trasformazione”

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o “Destinati all’alimentazione animale” o ad ogni altra dicitura equivalente; i prodotti che il produttore cede, nella propria azienda, al consumatore; i prodotti venduti direttamente dal produttore al consumatore, per il fabbisogno personale di quest’ultimo, su mercati riservati esclusivamente ai produttori di una data zona di produzione, come definiti dal D.M. (Mipaaf) 20 novembre 2007; i prodotti che sono sottoposti a operazioni di mondatura o taglio che li hanno resi “pronti al consumo” o “pronti da cucinare”; i prodotti commercializzati come germogli commestibili dopo la germinazione di semi di specie di piante classificate come prodotti ortofrutticoli; i prodotti venduti o consegnati dal produttore a centri di condizionamento e di imballaggio o a centri di deposito, oppure avviati dall’azienda del produttore verso tali centri; i prodotti avviati, ma non ceduti, da centri di deposito verso centri di condizionamento e di imballaggio per essere ivi resi conformi alle norme di commercializza-

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zione tramite appropriato imballaggio; In deroga all’articolo 113 bis, paragrafo 3, del Regolamento (CE) n.1234/2007 (ora sostituito dall’articolo 76, paragrafo 3 del Regolamento UE 1308/2013), non sono assoggettati all’obbligo di conformità alle norme di commercializzazione generale, i seguenti prodotti: funghi non coltivati; capperi; mandorle amare; mandorle sgusciate; nocciole sgusciate; noci comuni sgusciate; pinoli (o semi del pino domestico); pistacchi; noci macadamia; noci pecàn; altra frutta a guscio; banane da cuocere essiccate; agrumi secchi; miscugli di noci tropicali; miscugli altra frutta a guscio; zafferano. Non sono assoggettati all’obbligo di conformità alle norme di commercializzazione specifiche gli ortofrutticoli freschi che non appartengono alla Categoria “Extra”, e che possono presentare nelle fasi successive alla spedizione, una lieve riduzione dello stato di freschezza e di turgore e un lieve deterioramento dovuto alla loro evoluzione biologica e alla loro deperibilità sempre che rispondano ai parametri dettati dalle disposizioni previste da ciascuna norma in merito alle caratteristiche minime. Importante: per poter fruire delle disposizioni derogatorie,

deve essere fornita al controllore Agecontrol, la prova che i prodotti soddisfino le condizioni previste con particolare riferimento alla destinazione finale, come di seguito riportato: in caso di merce giacente, sia presso le strutture delle imprese sottoposte a controllo, che sui mezzi utilizzati per il trasporto, in attesa di essere avviata verso impianti di trasformazione industriale o per usi diversi da quelli alimentari, occorrerà verificare l’esistenza su uno dei lati dell’imballaggio, mediante stampatura diretta indelebile o mediante etichetta integrata o fissata all’imballaggio stesso, della dicitura pertinente alla destinazione, in caratteri chiari e leggibili. in caso di merce giacente, sia presso le strutture delle imprese agricole sottoposte a controllo, che sui mezzi utilizzati per il trasporto, in attesa di essere avviata a vario titolo verso centri di confezionamento e d’imballaggio o a centri di deposito, le previste condizioni sono soddisfatte con l’apposizione sull’imballaggio o, per merci caricate alla rinfusa, su documento di trasporto e su una scheda collocata all’interno del

ATTUALITÁ

mezzo, di un’etichettatura, in cui figuri in maniera ben visibile l’indicazione: “ prodotto da destinare per la lavorazione verso il centro di condizionamento/di deposito xxxxxx ubicato in xxxxxx”. Tali diciture devono essere riportate anche sui documenti di trasporto che accompagnano la merce unitamente anche all’origine del prodotto; in caso di merce giacente presso le strutture degli imprenditori agricoli, in attesa di essere venduta in azienda direttamente al consumatore, per il proprio fabbisogno personale, le condizioni sono soddisfatte con la dimostrazione da parte dell’operatore interessato, anche mediante esibizione della documentazione prevista dalla normativa vigente,

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dell’esercizio della vendita diretta in azienda di prodotti ortofrutticoli, che tale attività rientri nell’esercizio dell’agricoltura e che venga effettuata esclusivamente nelle strutture ubicate nei fondi inclusi all’interno del perimetro aziendale. In questo modo, si vuole impedire che i produttori possano vendere prodotti ortofrutticoli non conformi alle norme di commercializzazione presso luoghi di vendita all’ingrosso o presso mercati alla produzione, ed escludere la possibilità di avviare prodotti non conformi dai luoghi di vendita all’ingrosso verso centri di condizionamento o deposito. L’ETICHETTA Sia i prodotti soggetti alle norme di commercializzazione generale, i prodotti soggetti a norme di commercializzazione specifiche, devono essere correttamente etichettati. Premettendo la necessità di realizzare le “etichette” con si-

stemi che impediscano le eventuali colature dell’inchiostro e con le dovute differenze tra specie e specie, proviamo di seguito a sintetizzare le indicazioni necessarie: 1. Specie: è necessario indicare la specie (in questo esempio PESCHE) e poi seguire le indicazioni delle norme di commercializzazione che variano da specie a specie. Nel caso delle pesche, sono obbligatori il nome della specie ed il colore della polpa, è facoltativo inserire anche il nome della varietà. 2. Origine: è obbligatorio riportare lo stato di produzione (Italia) e facoltativo

riportare dizioni più caratterizzanti (Italia, Cuneo, ecc.) 3. Categoria (CAT): per tutti i prodotti normati è obbligatorio riportare la categoria del prodotto, secondo le specifiche del singolo regolamento. 4. Calibro (CAL): per tutti i prodotti normati delle categorie I ed Extra, è obbligatorio riportare anche il calibro del prodotto, secondo le specifiche del singolo regolamento. 5. Tara – Peso: va indicato il peso all’origine o la tara dell’imballaggio; la prima dizione si usa per la vendita

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prevista a collo mentre, la seconda si usa per la vendita prevista a peso. 6. Imballatore e/o speditore: vanno riportati il nome e l’indirizzo. 7. Lotto: è obbligatorio identificare il lotto di produzione e/o confezionamento; la metodologia va stabilita dalla singola impresa; di minima è un codice alfanumerico preceduto dalla lettera L. che, permetta di rintracciare velocemente e con certezza, le diverse partite prewsenti in azienda. 8. Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli (BDNOO): occorre riportare il numero d’iscrizione alla BDNOO; per tutti coloro che sono esenti occorre riportare la dizione: “esonerato ai sensi del D.M. del 03/08/2011 n. 5462” Nella vendita al minuto per prodotti in imballaggio, le indicazioni esterne, all’imballaggio stesso, devono essere presentate in modo chiaro e leggibile. I

prodotti possono essere posti in vendita a condizione che il rivenditore esponga accanto ad essi, su apposito cartello, in caratteri chiari e leggibili, le informazioni relative al Paese di origine e, se del caso, alla categoria e alla varietà o al tipo commerciale in modo tale da non indurre in errore il consumatore. Le indicazioni sono obbligatorie sia per i prodotti assoggettati alle “Norme specifiche” che per quelli assoggettati alla “Norma generale”. Importante: • fatta eccezione per le ricevute al consumatore finale, oltre all’iscrizione alla BDNOO o l’eventuale esenzione, le fatture ed i documenti di accompagnamento, devono recare il nome del prodotto, il numero di lotto ed il Paese di origine. Per i prodotti soggetti a norme di commercializzazione specifiche vanno poi riportate, le caratteristiche richieste dalle singole nor-

me (categoria, calibro, varietà ecc.). • Attenzione: se il prodotto è destinato alla trasformazione/condizionamento per merci caricate alla rinfusa, oltre all’iscrizione alla BDNOO o l’eventuale esenzione, su fatture e documenti di trasporto deve essere riportata la pertinente dicitura “Destinati alla Trasformazione” o “Prodotto da destinare per la lavorazione verso il centro di condizionamento”. Nel caso di prodotto a l l a rinfusa la medesima dicitura va riportata anche sull’apposita scheda collocata all’interno del mezzo di trasporto.

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COME COMBATTERE LA NECROSI BATTERICA DEL NOCCIOLO

l batterio responsabile della batteriosi che colpisce il nocciolo è Xanthomonas arboricola pv corylina. Da tempo presente negli areali corilicoli del centro sud Italia, da alcuni anni se ne vedono i sintomi anche su noccioleti piemontesi. Il batterio sverna nelle piante infette e può infettare piante sane nelle quali penetra principalmente attraverso le ferite (danni da effetti meteorici, potature etc.), ma anche attraverso le aperture naturali della pianta (stomi e lenticelle). L’infezione avviene se vi sono condizioni meteorologiche favorevoli, ovvero temperatura tra 18 e 22° C e pioggia e vento che veicolano

il batterio; anche le pratiche irrigue possono essere un mezzo di diffusione involontario della batteriosi. Al momento nell’areale Piemontese non si è ancora in grado di stabilire l’effettiva pericolosità della malattia, ma è quanto mai

opportuno essere in grado di riconoscerla per poterla contenere con i giusti mezzi di difesa. SINTOMI I sintomi visibili sono piuttosto caratteristici, tuttavia, per una diagnosi certa, occorre la

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conferma mediante analisi di laboratorio. I sintomi caratteristici su Tonda Gentile Trilobata sono piccole macchie brune su foglie, peduncoli, brattee e frutti. Più in dettaglio, se le macchie compaiono sulla lamina fogliare, sono generalmente contornate da un’areola più chiara; se interessano la nervatura della foglia, si osserva un imbrunimento della stessa. Sui nuovi getti, le macchie assumono generalmente una forma più allungata e possono convergere e unificarsi in aree necrotiche più o meno ampie a cui segue,

tendenzialmente, l’accartocciamento e il disseccamento del germoglio colpito. Le macule possono comparire anche sulle nocciole in accrescimento e sulle brattee della cupola. Il batterio provoca anche la necrosi delle gemme infette e cancri corticali. I sintomi si possono trovare su piante adulte, come sui polloni. Trattandosi di batteriosi non esistono prodotti curativi, pertanto la difesa deve essere di carattere preventivo, a partire dalla messa a dimora di materiale certificato dal punto di vista fitosanitario.

I consigli di difesa sono i soliti per tutte le batteriosi: proteggere le piante con prodotti rameici a caduta foglie e a ripresa vegetativa e intervenire tempestivamente in caso di grandinate, forti temporali e dopo le potature. Inoltre particolare cautela andrebbe posta nell’effettuare impianti in zone atipiche per la corilicoltura, quali terreni irrigui di pianura, in cui le condizioni favorevoli per lo sviluppo della batteriosi si verificano frequentemente.

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APERTE LE ISCRIZIONI AL NUOVO CORSO PER DIVENTARE AGRITATA!

n seguito alle numerose richieste giunte negli ultimi mesi, da lunedì 17 agosto saranno aperte le iscrizioni al nuovo corso di formazione per diventare AgriTata. La Cooperativa Sociale Linfa Solidale (Onlus), in collaborazione con Coldiretti Piemonte e Coldiretti Cuneo, raccoglierà le richieste e inizierà le selezioni delle candidate. Il corso prenderà il via nell’autunno 2015 e richiederà un impegno di circa 400 ore, suddivise in lezioni frontali, laboratori e tirocini. La figura dell’AgriTata, un servizio riconosciuto ufficialmente dalla Regione Piemonte, si basa sul solido model-

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lo educativo delle Tagesmutter (“mamme di giorno”), promosso a livello nazionale dall’Associazione Domus: i bambini vengono accolti dall’AgriTata nella propria casa, in un contesto domestico e familiare, affidabile e flessibile. Al modello Tagesmutter, inoltre, l’AgriTata somma il

valore del contesto rurale. L’AgriTata, infatti, lavora a stretto contatto con un’azienda agricola, la cui presenza è una condizione necessaria allo svolgimento dell’attività. In questo modo l’AgriTata offre ai bambini la possibilità di instaurare un rapporto diretto con la natura,

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gricoltura, il cibo e le stagioni, per un percorso di crescita ed educazione ricco e adatto a tutti. La casa dell’AgriTata, quella in cui saranno accolti i bambini, è una casa adatta alla presenza dei più piccoli ma non ha bisogno di modifiche strutturali. Sono più di trenta le AgriTate attive in Piemonte a tre anni da quando la Regione ha dato vita alla sperimentazione promossa da Coldiretti. Il servizio è in costante crescita e nei prossimi due mesi ben sei nuove famiglie affideranno i propri figli ad una delle AgriTata. Grazie ai continui controlli della qualità che vengono svolti, sappiamo che il 100 percento dei genitori è soddisfatto del servizio, che spesso viene scelto anche in presenza

alle AgriTate provenienti da tutte le province del Piemonte, negli scorsi anni il corso si è tenuto a Torino. La sede della nuova edizione del corso è ancora in corso di definizione. Il corso ha un numero di posti limitato, per cui invitiamo tutti gli interessati a contattare la Cooperativa Linfa Solidale il prima possibile. Non sono richiesti titoli di studio per l’accesso al corso. Al momento della selezione saranno valutati il possesso di un titolo di studio inerente l’assistenza e l’educazione all’infanzia e le eventuali esperienze lavorative documentate in ambito educativo con la fascia di età da 3 mesi a 3 anni, che potranno dare diritto al riconoscimento di crediti di ingresso al percorso formativo, riducendo il monte ore necessario per la formazio-

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ne della candidata. Per tutte le candidate che parteciperanno al corso è prevista una prova finale di valutazione tecnico-attitudinale.

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Fiera dei Trenta a Murazzano

Dal 28 al 30 agosto a Murazzano si svolgerà la tradizionale Fiera dei Trenta che rappresenta il momento finale di un’azione di promozione legata alla valorizzazione del formaggio Murazzano DOP e della Razza Ovini delle Langhe. Da venerdì 29 a domenica 30 agosto, sarà possibile ammirare in piazza Dadone i capi in esposizione della razza tutelata Ovini delle Langhe. Venerdì 28 agosto dopo l’apertura della Fiera al mattino, il pomeriggio sarà dedicato ai prodotti e vini locali, inoltre, nell’ambito della conferenza per i giornalisti a Palazzo Tovegni, sarà presentato un nuovo evento dedicato all’abbinamento vini formaggi per ampliare il dibattito sul valore dei prodotti locali, in collaborazione con la Bottega del Vino di Dogliani. Sabato 29 agosto, alle ore 20,00 vi sarà la Cena dell’Allevatore presso la sala Polivalente in piazza Dadone. Piatti tipici del territorio con protagonisti le carni ovine e i derivati del latte ovino. La prenotazione è consigliata e si raccoglie presso gli uffici del comune (tel. 0173.791201 – murazzano.eventi@ gmail.com). per info: Comune Murazzano 0173.791201, e-mail comune@comune.murazzano.cn.it

Premiato a Martiniana Po “Il Mirtillo più Buono” In occasione della quattordicesima sesta Sagra dei Piccoli Frutti, Buon Gusto e Benessere tenutasi a Martiniana Po il 10 – 11 e 12 luglio, all’interno del ricco programma di manifestazioni ed eventi è stato organizzato l’ottavo concorso provinciale “Il Mirtillo più Buono Memorial Germano Tais, organizzato dal Comune di Martiniana Po, O.N.A.Frut e l’Agenzia 4A e Coldiretti. Hanno partecipato produttori provenienti dalla provincia Granda che nella mattinata del sabato, hanno consegnato i campioni presso il Municipio di Martiniana Po. Dopo che un funzionario incaricato dal comune ha reso anonimo ciascun campione, nel pomeriggio un “panel” di assaggiatori di ONAFrut, ha provveduto ad analizzarne le caratteristiche sensoriali. Alle ore 19,00, alla presenza del Sindaco di Martiniana Po Bruno Allasia, il Presidente di O.N.A.Frut. Giovanni Quaglia e il Vice sindaco Giovanna Carolina Zetti, hanno provveduto a proclamare il vincitore. A trionfare nell’annuale edizione del concorso, è stato Alex Brondino, titolare dell’omonima azienda agricola con sede a Revello. Al vincitore, è stata consegnata una targa ed un prezioso premio in oro.

Revello “La Pesca Più La “Festa del Farro” Lo scorso 19 luglio, presso l’azienda agricola Il Farro di Peveragno, Buona” a Susi Gonella in collaborazione con Campagna Amica, si è svolta la “Festa del Durante la quattordicesima edizione della “Sagra della Pesca”, che si è tenuta a Revello dal 17 al 19 luglio, a farla da padrona nel ricchissimo programma organizzato dal Comune e dalla Pro Loco è stata, come sempre, la produzione frutticola locale principale ovvero la Pesca che i visitatori, hanno potuto degustare sia fresca, sia trasformata nei famosissimi “persi pien”. All’interno della manifestazione, si è tenuto il sesto concorso provinciale “La Pesca più Buona”, la gara sulle qualità sensoriali, organizzata dal comune di Revello in collaborazione con l’Agenzia 4A Coldiretti e l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta O.N.A.Frut. “Quest’anno, precisa Giovanni Quaglia, Presidente di O.N.A.Frut., l’elevato standard qualitativo dei campioni esaminati, ci permette di segnalare un netto miglioramento delle qualità sensoriali delle pesche, che evidenzia gli sforzi messi in campo dagli imprenditori per il continuo miglioramento del gusto”. Domenica 19, alla presenza del Sindaco del Comune di Revello geometra Daniele Mattio, del Vice Sindaco Aldo Bartolomeo Perotto e dell’assessore competente Giuseppe Felice Crosetti, si è svolta la premiazione che ha visto vittorioso il campione presentato da Susi Gonella titolare dell’omonima azienda agricola di Revello.

Farro”, per festeggiare i primi cinque anni di apertura dell’azienda: con la trebbiatura del farro, a cui hanno potuto assistere i visitatori, e la degustazione di pane, focaccia, pizza e cracker preparati con la farina dei cereali. Spiega la titolare, Augusta Luchino: “C’era molta curiosità da parte dei nostri clienti sulla trebbiatura e la lavorazione dei cereali, da qui l’idea di organizzare questa giornata di festa”. L’azienda coltiva farro della varierà dicoccum ma anche orzo, segale, miglio, grano saraceno, avena, mais da polenta.” Decortichiamo i cereali e li maciniamo a pietra – continua Luchino - . Grazie al contributo del Gal, abbiamo un nuovo impianto di decorticazione del grano saraceno, adatto anche per chi abbia lievi intolleranze al frumento”.

oldiretti Pensionati ha realizzato in collaborazione con Green e FATA Assicurazioni una polizza infortuni a misura di pensionato e ad un costo moderato. Un’offerta chiara e semplice che è stata molto apprezzata, come dimostrano le numerose iscrizioni. La polizza è riservata agli iscritti a Coldiretti Pensionati e copre qualsiasi tipo di infortunio, in campagna, in casa e per strada. Ma quali sono le ragioni di questo “successo”? I pensionati che hanno sottoscritto la polizza hanno espresso soddisfazione per la semplicità del modulo di adesione e la chiarezza nei termini, ridotti al minimo e redatti in maniera esplicita. Grazie all’impegno e all’esperienza di Coldiretti nel settore, la sotto-

scrizione è concentrata in un solo passaggio e la polizza viene considerata attiva già 24 ore dopo il pagamento della rata annuale da 100 euro. Inoltre per disiscriversi è sufficente non pagare il rinnovo annuale. La diffusione capillare sul territorio degli Uffici Zona Coldiretti ha infine permesso a molti interessati di avere tutto l’anno a propria disposizione un referente facilmente raggiungibile, pronto a spiegare e ad assistere i sottoscrittori. Per informazioni sulla polizza si invita a contatta-

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ASL CN2 E COLDIRETTI: CINQUE SPORTELLI (IN) SALUTE TRA ALBA, BRA E ALTA LANGA

a collaborazione tra l’ASL CN2 e Coldiretti ha recentemente portato in questi territori la più innovativa sperimentazione di sanità partecipata della provincia, che ha già ottenuto un ottimo riscontro nel monregalese e

nel cebano. Sono cinque gli Sportelli (in) Salute aperti presso gli uffici di Coldiretti Cuneo in collaborazione con l’ASL CN2: Alba, Bra, Cortemilia, Lequio Berria e Niella Belbo. Nonostante il progetto sia in fase sperimentale,

gli Sportelli gestiti da Coldiretti, anche quelli nelle zone periferiche, dopo i primi mesi di attività stanno già incrementando la varietà di servizi erogati, una scelta in controtendenza. Con gli Sportelli (in) Salute, infatti, Coldiretti Cuneo vuole concre-

tizzare il suo impegno per garantire la diffusione dei servizi nelle aree rurali. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al settore Progetti Sociali di Coldiretti Cuneo al numero 0171 447 337.

Gli sportelli dell’Alta Langa, di Alba e Bra Uffici Zona di Alba (corso Matteotti 7, 0173/292711); Bra (via Mathis 3, 0172/429411); Cortemilia (via Alfieri 15/A, condominio viola, 0173/81153). Uffici Recapito di Lequio Berria (piazza Roma, palazzo Protezione Civile) Niella Belbo (Municipio)

I servizi dello Sportello (in) Salute: ÂÂ Esenzioni per reddito ÂÂ Richiesta di protesi e ausili Servizi riservati ai Soci: ÂÂ Richiesta della cartella clinica relativa a ricoveri ospedalieri ÂÂ Richiesta e ritiro analisi e referti di laboratorio ÂÂ Prenotazione visite ospedaliere e specialistiche

Gli sportelli del Monregalese e del Cebano Uffici Zona di Mondovì (via Biglia 5, 0174/560211); Ceva (piazza Cappuccini, 0174/701103). Uffici Recapito di Garessio (piazza Bava 5); Monesiglio (Municipio); Murazzano (Municipio, via Roma 34); Ormea (piazza Romita 6); Saliceto (Municipio).

Dalla BAM un bando per i laureati

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“Potenzialità e talento”, il bando aperto dalla Banca Alpi Marittime, è un’opportunità per i laureandi e neolaureati della nostra provincia di effettuare dei tirocini formativi retribuiti, della durata di sei mesi, svolti presso sei aziende del territorio accuratamente selezionate. Le iscrizioni scadono il 15 settembre 2015: per avere maggiori informazioni è possibile scaricare il bando dal sito della banca (www.bancaalpimarittime.it/dowload/Bando_Potenzialita.pdf), scrivere a pianificazioneemarketingstrategico@bancaalpimarittime.it o telefonare al numero 0173 757 366.

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a frutta di stagione, 100% piemontese è stata portata da Coldiretti Cuneo e Campagna Amica al “Punto Frutta Fresca” nella celebre e affollatissima piazza di Barolo, dove è stata al centro di due degustazioni molto apprezzate. Una novità che è stata davvero gradita dagli spettatori e dagli ospiti di Collisioni è stato il “Punto Frutta Fresca”, dove è stato possibile assaporare succhi e macedonie, frullati e centrifugati preparati esclusivamente con la migliore frutta fresca piemontese. “Abbiamo accolto l’invito degli organizzatori dell’evento, con l’obiettivo di valorizzare la frutta, vera eccellenza del nostro territorio, e il consumo di prodotti stagionali di fronte ad un pubblico curioso e recettivo” - ha commentato Gianni Arnaudo, responsabile della Consulta Frutta di Coldiretti Cuneo - “negli anni la manifestazione ha portato le produzioni piemontesi più note: vini, formaggi, nocciole, carne… Non poteva mancare la frutta! Così abbiamo

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A COLLISIONI, PROTAGONISTA LA FRUTTA PIEMONTESE

voluto assicurarci che tutti a Collisioni potessero assaggiare frutta fresca, di stagione e prodotta localmente: la frutta con le migliori qualità organolettiche possibili”. Coldiretti, in collaborazione con gli esperti di O.N.A.Frut (l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta), ha organizzato anche due eventi originali, che hanno stupito gli spettatori di Collisioni 2015, come sempre numerosissimi. Sabato 18, presso il Tempio dell’Enoturista si è svolta “Onda Frutta”, la degustazione guidata per imparare ad assaporare appieno la frutta di stagione e per svelare i segreti delle eccellenti produzioni piemontesi. Domenica 19, il Castello di Barolo ha ospitato “Una rotta insolita tra frutta e vino”, un appuntamento capace di cogliere di sorpresa i palati più curiosi, riproponendo numerosi abbinamenti della tradizione locale come le pesche con il vino - che è possibile gustare in un connubio di altissima qualità.

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GIOVANI IMPRESA AD EXPO MILANO 2015 Oltre una trentina di giovani imprenditori ha partecipato lo scorso 13 luglio alla giornata Giovani Impresa ad Expo 2015. Gli imprenditori sono stati accolti da Coldiretti Toscana, in quella settimana “padrona di casa” al Padiglione Coldiretti, che ha proposto una degustazione di prodotti a km0 e delle eccellenze della propria regione. Il gruppo ha quindi visitato diversi padiglioni, iniziando dai 560 metri di bosco “naturale” ricostruiti dall’Austria. “La visita all’Esposizione Universale – spiega Luca Beltrando, delegato provinciale di Giovani Impresa

– è stata un momento di aggregazione, utile per quando ci troveremo a lavorare assieme, ed è un’occasione per condividere con gli altri imprenditori

cuneesi domande, valutazioni e spunti scaturite dal confronto con realtà economiche differenti, sia nazionali che internazionali”.

La Fausto Coppi mangia & pedala

In parallelo alla “Fausto Coppi”, il tradizionale evento ciclistico cuneese, si è svolta, domenica 12 luglio, la simpatica pedalata nella natura la “Fausto Coppi Mangia & Pedala” alla scoperta dei prodotti tipici della gastronomia e della cultura delle vallate cuneesi. L’associazione Bicingiro, in collaborazione con Coldiretti e alcune aziende agricole aderenti al circuito di Campagna Amica, hanno dato vita a un percorso nelle campagne tra Cuneo, Bernezzo e Caraglio. La prima sosta è stata presso l’Azienda Biologica ortofrutticola “Ceaglio Giuliana” di Bernezzo, dove il gruppo di 72 ciclisti è stato accolto e accompagnato a visitare le diverse coltivazioni di ortaggi e piccoli frutti. Uno spuntino con frutta, succhi e confetture ha concluso la prima tappa. Ripreso il cammino verso la seconda tappa, il gruppo ha raggiunto l’Azienda Biologica ortofrutticola “Cascina Rosa” di Lucio Martino e Paola Gradoni, nei pressi di Bottonasco, frazione di Valgrana. Durante questa sosta, più prolungata, i ciclisti hanno visitato l’azienda con le sue molteplici attività, degustando miele, frutta, ortaggi, crema all’aglio, confetture e composte. REALIZZAZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI ‐ Cabine elettriche prefabbricate in cemento

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Il “sociale” di Coldiretti prende la lode all’Università di Torino L’impegno sociale di Coldiretti Cuneo, concretizzato in questi anni con progetti quali l’AgriTata, gli Sportelli (in) Salute, l’assistenza domiciliare di A Casa e gli inserimenti lavorativi di Buono 2 Volte, è stato oggetto di una tesi magistrale presentata alla Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino (relatore Prof. Giovanni Quaglia). La tesi, valutata dalla commissione di laurea a pieno punteggio (110/110) e premiata con l’attribuzione di lode e menzione, ha riconosciuto l’efficacia dell’impegno di Coldiretti per garantire l’accesso ai servizi ai cittadini delle zone periferiche e ha messo in evidenza l’importanza fondamentale che le organizzazioni locali rivestono per il buon governo del territorio, per offrire concrete opportunità di sviluppo economico e nuove sinergie tra pubblico e privato nella gestione del welfare.

Premio giornalistico del Roero 2015

La premiazione della XXVII edizione si è svolta nel Centro Congressi di Montà lo scorso 23 luglio Sono cinque i vincitori dell’edizione 2015 del Premio Giornalistico del Roero, organizzato, come ogni anno, dall’Associazione Premio Giornalistico del Roero. Il Premio è destinato a giornalisti italiani e stranieri che abbiano descritto le particolarità del Roero e ha già premiato dal 1989 a oggi 160 giornalisti di testate italiane ed estere. Quest’anno sono stati selezionati dalla giuria, presieduta da Giancarlo Montaldo, giornalista vitivinicolo e direttore d Barolo&Co., per la sezione Testate a diffusione locale i lavori di Fabrizio Brignone, autore dell’inchiesta “Il Progetto Unesco visto dal Roero che prima disse no e ora fa progetti per esserci” pubblicato sul settimanale “La Guida” di Cuneo, di Pietro Maria Toselli per il servizio “Canté j’euv” andato in onda su Telecupole nella trasmissione “Cento Piazze” e di Marisa Quaglia, dedicato all’iniziativa “Il ponte del sapori di Montaldo” andato in onda sulla Web TV “Video Servizi”. Per la sezione Testate a diffusione nazionale si sono aggiudicati il premio Luciano Pavesio per l’articolo “Nebbiolo Prima 2014 - La parola al Roero” apparso sulla rivista web “www.lavinium.it” e Gianfranco Corino per il pezzo “Roero, le rocche del diavolo” pubblicato sulla rivista “Oasis”. A consegnare i premi, una pergamena e l’assegno previsto dal bando, sono stati il presidente dell’Associazione Premio Giornalistico del Roero Giovanni Negro e il presidente dell’Associazione Sindaci del Roero Marco Perosino insieme alle autorità e agli sponsor presenti.

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LA “QUATTORDICESIMA” DI PENSIONE

’articolo 5 della legge 3 agosto 2007, n. 127, prevede la corresponsione di una somma aggiuntiva, cosiddetta “quattordicesima”, in presenza di determinate condizioni di età, di contribuzione e di reddito, a favore dei titolari di uno dei trattamenti pensionistici a carico dell’INPS o di altri Enti. ETÀ E LIMITI DI REDDITO Come già sottolineato, i pensionati beneficiari della “quattordicesima” debbono avere un’età pari o superiore ai 64 anni (per l’anno 2015 sono interessati i soggetti nati prima del 1° gennaio 1952) e non possedere un reddito individuale relativo al corrente anno pari a euro € 9.786,86. I redditi da considerare sono quelli di qualsiasi natura, compresi anche i redditi esenti da imposte.

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Non devono, viceversa, essere calcolati nel reddito: • trattamenti di famiglia comunque denominati; • indennità di accompagnamento; • reddito della casa di abitazione; • trattamenti di fine rapporto comunque denominati; • competenze arretrate sottoposte a tassazione separata; • pensioni di guerra; • indennità per i ciechi parziali e indennità di comunicazione per i sordi perlinguali; • indennizzo per danni da trasfusioni, emoderivati e vaccinazioni obbligatorie; • sussidi economici che Comuni ed altri enti erogano agli anziani per situazioni contingenti e senza caratteristiche di continuità; • somma di 154,94 euro di im-

porto aggiuntivo ex legge n.388/2000. ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA Il beneficio spettante non è di importo fisso, ma è collegato, oltre che al reddito, alla gestione di appartenenza della pensione (dipendente, autonomo) e all’anzianità contributiva complessiva, cioè alle settimane di versamento che può far valere l’interessato (vedere la tabella sottostante). Poiché sono utili, a tal fine, sia i contributi figurativi che quelli a supplemento, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione degli interessati su questi due elementi, in quanto un corretto accredito potrà attribuire un beneficio economico sia per la “ quattordicesima” ed indipendentemente da essa all’importo in pagamento.

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Anni di contribuzione Lavoratori dipen- Lavoratori auto- Limite di reddito denti nomi < 15 anni < 18 anni > 15 < 25 anni > 18 < 28 anni € 9.786,86 > 25 anni > 28 anni I CONTRIBUTI FIGURATIVI I periodo di assenza dal lavoro o privi di attività possono essere coperti mediante l’accredito di contributi figurativi, che non comportano mai alcun onere per il soggetto interessato. Alcuni accrediti avvengono d’ufficio, cioè senza necessità di domanda, mentre altri richiedono una esplicita istanza all’INPS. Tra questi ultimi rientrano: • servizio militare; • malattia ed infortunio; • maternità. In presenza di uno o più di questi eventi verificatosi nel corso della vita assicurativa, occorre procedere alla richiesta di accredito della contribuzione figurativa all’INPS.

Somma aggiun- Limite di reddito tiva massimo € 336,00 € 10.122,86 € 420,00 € 10.206,86 € 504,00 € 10.290,86

IL SUPPLEMENTO Qualora il pensionato possa far valere, dopo la decorrenza della pensione, altra contribuzione per attività lavorativa, dipendente od autonoma oppure contribuzione figurativa, potrà presentare domanda all’INPS per la valorizzazione dei predetti contributi. Sia per quanto riguarda la contribuzione figurativa, che per quella a supplemento, il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per assistere le persone interessate all’accredito dei contributi ed alla presentazione della relativa domanda di ricostituzione o supplemento della pensione. Pagamento di luglio 2015 L’INPS ha confermato che, la “quattordicesima”, è stata

attribuita in via generalizzata sulla mensilità di luglio 2015, ai soggetti che siano risultati in possesso dei requisiti reddituali previsti e che, alla data del 31 luglio 2015, abbiano un’età maggiore NTE IMPORTA reo uguale do tutti i n a tt e p s a 64 anni. a livelli, pur ri orrisposto ati ai qua A coloro Ai pension ficio non è stato c delle informaene r assenza attribuito SU che per- quisiti, il b ll’INPS pe a d le a tr zione sarà fezionano lo cen , la presta O. li a u it d d nche SSAT l’età richie- zioni re LL’INTERE he, sta inviando a E D A T S ti a tic sta dal 1° RICHIE une casis itando i pensiona ilc a r e p , c d agosto 2015 L’INPS ra solle ata dalla sita lette sta corred 2014. ie h c ri in poi, la cor- una appo a v re la relati a all’anno responsione presenta ale relativ e, pur rientrando u it d d re ne ch ficio, verrà effet- chiarazio iano pensionati tale bene so s n i a v v e c ra ri tuata con una Qualo o, non ente pre i di reddit tarsi tempestivam i/EPACA n successiva ela- nei limit tt e s e itati a pre ito Coldir borazione sulla sono inv i di zona o recap nza. ffic rata di dicembre so gli u isposizione dell’ista d per la pre 2014.

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ATTUALITÁ

56 ATTUALITÁ

LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI

urante lo svolgimento dell’attività lavorativa il lavoratori possono essere esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi. Infatti capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi per delle problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi infortu-

nistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tali indennità. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più

anni. Il Patronato EPACA della Coldiretti, attraverso una qualificata consulenza medica, garantisce, a coloro che ne potrebbero avere diritto, un’assistenza immediata con la possibilità di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite. Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc…) e dalla

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stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga ricono-

sciuta una percentuale superiore al 15. E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente al fine di poter ottenere, dimostrato in nesso

PATOLOGIE

con l’attività lavorativa, il giusto indennizzo. A titolo esemplificativo si elencano alcune patologie che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali:

LAVORAZIONI

TUNNEL CARPALE

la Sindrome del tunnel carpale può essere riconosciuta a chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza;

TENDINITI

le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza

ERNIA AL DISCO

chi ha contratto ernia discole lombare in quanto impegnato in lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale o in lavorazioni svolte con macchine;

ASMA BRONCHIALE

le tabelle delle malattie a presunzione di origine professionale includono l’asma bronchiale contratta per esposizione a polveri, funghi, acari, ecc. in ambiente lavorativo.

Gli uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per le informazioni in merito.

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SCADENZE AZIENDALI VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALI REGIONALI, COMUNALI E IRAP Entro tale termine devono essere effettuati i versamenti delle imposte per le persone fisiche soggette a studi di settore con la maggiorazione dello 0,40%. Sono soggetti a tale proroga anche i soggetti diversi dalle persone fisiche che applicano gli studi di settore. DIRITTO ANNUALE CCIAA Entro tale termine è possibile effettuare il versamento del diritto annuale anno 2015 con la maggiorazione dello 0,40 per cento. Si ricorda che il diritto è dovuto da tutte le imprese iscritte presso il registro imprese della CCIAA. VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di luglio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (contribuenti trimestrali) Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2014 un volume d’affari inferiore a € 400.000,00, se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni e inferiore a € 700.00,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art .66 L.427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre aprile –maggio -giugno 2015 ed effettuare il versamento IVA mediante modello F24 telematico. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di luglio e versamento dell’eventuale imposta, tramite modello F24 telematico, da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione

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tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66, legge 427/93.

ferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

25 AGOSTO

16 SETTEMBRE

CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di luglio 2015. 31 AGOSTO IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

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IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di ri-

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di agosto sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di agosto e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art .66, legge 427/93. CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipendenze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel 1 trimestre 2015 devono effettuare, entro tale data, il versamento della relativa rata dei contributi.

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TRATTAMENTO DELL’INFARTO MIOCARDICO ACUTO

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e malattie cardiovascolari, sono la prima causa di mortalità nel popolo occidentale e l’Infarto Miocardico Acuto (IMA) è la sua manifestazione più grave. L’infarto miocardico è dovuto all’occlusione di un’arteria coronarica. Il miglior trattamento di tale patologia consiste nel rimuovere l’ostruzione della coronaria in modo da ripristinare il flusso di sangue nella zona infartuata. Tale intervento si chiama Angioplastica Primaria (AP) e può essere eseguita solo in centri esperti provvisti di Emodinamica attiva 24 ore su 24. Spiega Baldassarre Doronzo, primario della struttura di Cardiologia dell’ospedale di Savigliano: “L’intervento di angioplastica ha ridotto la mortalità per l’infarto miocardico si è ridotta, a tal punto che se si intervenisse entro

la prima ora dall’inizio dei sintomi, l’infarto potrebbe non creare danni significativi al cuore”. La mortalità e i danni che l’infarto provoca al cuore sono tempo-dipendenti, cioè sono strettamente correlati al tempo che trascorre dall’evento prima dell’intervento. A tal fine, in Piemonte, è attiva

un’organizzazione sanitaria (Rete Regionale per la cura dell’Infarto Miocardico) composta da 118, Pronto Soccorso, Cardiologie ed Emodinamiche) che hanno l’obiettivo sia di ottimizzare i tempi di intervento, sia di indirizzare i cittadini colpiti da infarto all’ospedale più vicino provvisto di Emodinamica (Centri Hub). Se l’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale è stata migliorata dalla Rete regionale per l’Infarto miocardico, molti pazienti continuano ad essere trattati in ritardo con l’AP poiché non riconoscono in tempo i sintomi dell’Infarto ed attivano in ritardo l’organizzazione del soccorso. Allo stesso tempo molti cittadini non attuano stili di vita sani permettendo la persistenza di fattori di rischio che determinano la malattia.

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