Coltivatore Cuneese n.16 anno 2015 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

BASTA CON LE CONTRADDIZIONI CHE DISORIENTANO I CONSUMATORI!

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n. 16 - ANNO 69 - 1 - 15 NOVEMBRE 2015

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n. 16 - ANNO 69 - 1 - 15 NOVEMBRE 2015

Il dm 5811 del 26 ottobre 2016, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, fissa le disposizioni nazionali per le dichiarazioni di produzione vitivinicole. Per quanto riguarda la campagna in corso non vi è alcuna variazione sulla modulistica rispetto alle annualità precedenti. E’ unicamente previsto un anticipo della scadenza di presentazione che viene fissata al 15 dicembre 2015. Il nostro ufficio nazionale vitivinicolo conferma in breve che: le nuove prescrizioni si applicheranno dalla prossima campagna (vendemmia 2016); sono previste dal 2016 scadenze differenziate per la dichiarazioni di raccolta uve (al 15 novembre) e produzione vino (al 15 dicembre); è stata prevista la possibilità di proroghe (dopo il 15 novembre) per le produzioni tardive (in che modo attivarle: delibera regionale del periodo vendemmiale o altro…); il sistema telematico per la compilazione delle dichiarazioni vitivinicole dovrà essere disponibile a partire dal 1° agosto di ogni anno e fino al 31 dicembre (di fatto ha il sapore di possibilità di “proroga” anche per la dichiarazione di produzione vino); è stata parzialmente rivista la modulistica, eliminando gli elementi non ritenuti utili ai fini degli obblighi comunitari e non sensibili per le attività di controllo e vigilanza.Se sarà mantenuta la tempistica prevista per la dematerializzazione, la predisposizione delle dichiarazioni nei prossimi anni potrebbe attingere direttamente ai dati inseriti nel registro telematico e quindi essere ulteriormente agevolata e semplificata.

BASTA CON LE CONTRADDIZIONI CHE DISORIENTANO I CONSUMATORI!

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano

Sommario

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Contraddizioni dei tempi attuali!....................................................4-5

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Carni rosse un falso allarme già rientrato..................................... 6

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Lino Cusano, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Matteo Orcellet, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it Concessionaria esclusiva della pubblicità TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00

DICHIARAZIONI UVE E VINO: SCADENZA AL 15 DICEMBRE

“Le carni prodotte nel cuneese non temono la sfida della qualità”............................................................................................. 6 Ricerca OMS: non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.................................................................................................................... 7 Approvato dall’Europa il PSR del Piemonte .................... 8-12

Domenica 25 ottobre ad Alba il Mercato di Campagna Amica ...........................................................................................31 Presentata la prima edizione della guida alle cantine di Alba...................................................................................................32 Festa d’autunno a Fossano: un successo!...................................33 Coldiretti Cuneo promuove il cibo biologico..................34-35 Filiera bosco energia: prospettive nel PSR ......................36-37

Programma di Sviluppo Rurale per la montagna.................12

Progetti e attività del Gruppo Italiano Assaggiatori ........38

Tre litri di latte per un caffè! Inaccettabile!...............................14

Accordo siglato tra ONAF e CCIAA Cuneo..................................40

Il Corsivo del Coltivatore......................................................................16

Alpaca ucciso ad Ostana...........................................................................41

Storie di vita.....................................................................................................17

Completare l’autostrada CN/AT e rispetto dei suoli............41

La Posta del Coltivatore...................................................................18-19

Embargo Russia: indennità troppo basse e in ritardo............................................................................................................42

Giornata provinciale del ringraziamento ...................................19 Brindisi in Svizzera con i vini del Piemonte .............................20 Campagna vendemmiale 2015 ...........................................................21 Soia e mais: lo scenario della produzione mondiale ........22 Lavoro e legalita’: fondamentali per il buon cibo Made in Italy ......................................................................................................24 Viaggio studio Donne Impresa Venezia nelle aziende agricole cuneesi................................................................................................28

I prezzi alimentari in salita ma nei campi è crisi...................42 Il FAVLA compie 40 anni e gode di buona salute.................43 Congedo straordinario retribuito per i familiari di portatori di handicap .................................................................44-45 Verifica posizione INPS per gli allevatori...................................45 Comunicazione rivalutazione rendite INAIL..............................45 Scadenze Aziendali .........................................................................46-47

La Sagra d’i coi a Margarita ..................................................................29

Incontri formativi di UE.COOP Piemonte ...................................47

Antica Fiera del Fagiolo a Crava – Rocca De’ Baldi ............29

Vaccinazioni antinfluenzali, l’ASL CN1 arruola ex olimpionici.....................................................................................................48

Raddoppia prezzo tartufi: Coldiretti chiede più trasparenza...........................................................................................................30

Il Mercatino del Coltivatore.....................................................49-50

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1-15 NOVEMBRE

ATTUALITÁ

CONTRADDIZIONI DEI TEMPI ATTUALI!

ffermare che viviamo in un momento pieno di contraddizioni è cosa da poco. Proprio nel mentre imperversava la polemica scatenata dall’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle carni rosse in tavola, veniva fuori la notizia che l’8 per cento degli Italiani sono disponibili a consumare anche gli insetti a tavola. Ma si può? Certe indagini, asserzioni, altro non sono che una provocazione ed un insulto al buon senso. Da una parte gli allevatori preoccupati per i riflessi negativi sui consumi di carni rosse, dall’altra una proposta completamente estranea alla tradizione ed alle abitudini alimentari di noi occidentali. E ora la polemica si allarga anche al caffè, che non produciamo noi, ma che invece consumiamo in grandi quantità. Vien da pensare che vi sia una regia occulta, non certamente frutto del buon senso. Complici i social network, in un attimo tutti si sentono autorizzati a dire la loro, a fare affermazioni pro o contro questo o quello, a scatenare nel consumatore dubbi e allarmismi che non fanno bene a nessuno: il consumatore è costantemente in apprensione e allarmato, l’economia ne risente, nessuno si avvantaggia. O forse il vantaggio c’è, ma lo percepisce solo qualcuno che lavora dietro le quinte. Per fortuna che la ricerca

dell’OMS è stata data in pasto all’opinione pubblica con considerazioni che hanno attenuato l’allarmismo. I consumi, soprattutto da noi, non ne hanno risentito, anzi, come ci ha ricordato qualche allevatore, è stata ancora una volta l’occasione per rimarcare che in Italia i controlli ci sono, che la carne prodotta

localmente nel nostro Paese, è controllata, che la Sanità pubblica fa il suo dovere come lo hanno sempre fatto gli allevatori. Bisogna cogliere questo momento per capitalizzare queste nostre specificità e, come avvenne per lo scandalo del metanolo nel vino, far emergere la qualità della nostra carne. Però, non possiamo non denunciare come Organismi del livello OMS, agiscano in maniera trasversale, senza tenere conto delle situazioni specifiche. In Italia, i consumi di carne sono intorno ai 19 kg all’anno, un quarto di quelli americani, un quinto di quelli argentini. Anche se dovessimo improvvisamente scoprirci un popolo di carnivori e raddoppiare i nostri consumi, saremmo comunque al di sotto della soglia minima individuata dall’OMS in 50 kg a persona all’anno.

Da una parte l’OMS ha affermato che le carni sono pericolose per la salute, salvo poi scoprire che l’Italia è il Paese dove si consuma meno carne di tutto l’Occidente. Intanto, qualcuno vuole introdurre nella dieta alimentare degli occidentali il consumo degli insetti. Ora, preso di mira anche il caffè. Ma esiste ancora il buon senso?

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Infine, un’altra considerazione: qualche problema potrebbe generarlo la cottura della carne. Il mondo occidentale non vive di barbecue,wurstel, hot dog e insaccati vari, ma poggia le proprie radici sui consumi freschi. In Italia poi, le carni fresche hanno un ruolo importante, sia in famiglia che nella ristorazione. Ma allora, di cosa stiamo parlando? Ovviamente di un problema che non esiste. Cogliamo questo ennesimo pseudo allarme come l’occasione per valorizzare le nostre carni, evitando di cadere in discussioni pressoché inutili, quando il buon

senso ci fa dire che comunque i problemi sono ben altri. Ma un altro nervo scoperto del sistema italiano sono le tante e troppe importazioni di carni

GITE DA 1 GIORNO: Mercatini in Val Vigezzo Martedì 8 dicembre 2015 L’accensione del Presepe di Manarola: Natale alle 5 Terre Martedì 8 dicembre 2015 Oh Bej Oh Bej a Milano Martedì 8 dicembre 2015

La Grotta di Babbo Natale nelle vallate Walser Domenica 13 dicembre 2015 Torino in tram con la merenda del Re a Palazzo Reale Sabato 19 dicembre 2015 Aosta e la merenda valdostana Domenica 20 dicembre 2015

a prezzi stracciati e di pessima qualità. Questa occasione deve vedere impegnata la politica per portare a termine la tracciabilità delle carni e l’etichettatura, nonché le indicazioni dell’origine delle stesse. Solo in questo modo si ferma la speculazione di un sistema economico che gioca sulla globalità dell’economia, mettendo in crisi un sistema ancorato a specificità, tradizioni alimentari e tipicità. Non sono più sufficienti le generiche denunce: il consumatore è frastornato da sigle e codici e chiede al sistema semplicità e trasparenza. Altri servizi sull’argomento alle pagine 18 e 19

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ATTUALITÁ

6 ATTUALITÁ

CARNI ROSSE UN FALSO ALLARME GIA’ RIENTRATO Il mondo degli allevatori piemontesi deve trarre da questo allarme il vantaggio della propria produzione di qualità, proprio come avvenne con il metanolo nel vino

“I

falsi allarmi lanciati sulla carne mettono a rischio 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32 miliardi di euro, un quinto dell’intero agroalimentare tricolore”. A denunciarlo è il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che lo studio dell’Oms sul consumo della carne rossa sta creando una campagna allarmistica immotivata per quanto riguarda il nostro Paese, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale,

è diversa e migliore rispetto a quella degli altri Paesi. In Italia, i modelli di consumo della carne si collocano perfettamente all’interno della Dieta Mediterranea che, fondata su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi, è il segreto alla base dei primati di longevità degli italiani, con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. Le carni Made in Italy sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni, a differenza di quelle americane. E per gli stessi salumi si segue una prassi di lavorazione di tipo ‘natura-

“Le carni prodotte nel cuneese non temono la sfida della qualità” “La polemica sugli effetti cancerogeni della carne rossa è aberrante per la sua genericità e fuorviante”, dichiara il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano (nella foto). “Si continua a parlare di carne rossa in generale, come se tutta la carne fosse uguale. Rivendichiamo la specificità e diversità dei tanti tipi di carne. Dipendono dalle modalità di allevamento, dal cibo con cui è alimentato l’animale, dalla varietà genetica dell’esemplare, dal benessere animale. Le carni prodotte nel cuneese sono pronte alla sfida della qualità. Non le si può paragonare con l’allevamento industriale che fa uso di ormoni o mangimi di dubbia provenienza e salubrità, come avviene in altre parti del mondo. Dalla sfida della qualità, i nostri allevatori hanno solo da guadagnare, ne è testimone anche la tradizione culinaria che propone la carne cruda o in forma di gran bollito. Siamo sempre attenti e in prima fila nella lotta contro alimenti scadenti che contengono conservanti, coloranti, grassi saturi, quegli alimenti che invece vengono proposti ogni giorno ai nostri figli nel cosiddetto cibo spazzatura”.

le’ a base di sale. Non a caso il nostro Paese vanta il primato a livello europeo per numero di prodotti a base di carne “Doc”, ben 40 specialità di salumi che hanno ottenuto la denominazione d’origine o l’indicazione geografica. A dover rassicurare i consumatori italiani è tra l’altro una frase riportata sullo stesso studio dell’Oms dove si afferma chiaramente che “E’ necessario capire quali sono i reali margini di rischio ed entro che dosi e limiti vale la pena di preoccuparsi davvero”. Altrettanto importante è capire esattamente di quali tipi di carne e di quali sistemi di lavorazione si stia realmente parlando quando si punta il dito contro la carne. Basti pensare agli Usa, dove il consumo di prodotti a base di carne è superiore del 60 per cento superiore all’Italia e dove l’utilizzo di ormoni e di altre sostanze atte a favorire la crescita degli animali è considerato del tutto lecito. L’ennesimo falso allarme che non riguarda le nostre produzioni conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi. E’ questa la vera battaglia che l’Italia deve fare in Europa per garantire la salute dei suoi cittadini e il reddito delle sue imprese.

e notizie diffuse dall’OMS hanno destato sgomento nel mondo agricolo cuneese. “È necessaria, prima di tutto, una puntualizzazione commenta il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano - . L’Oms si riferisce a consumi in grande quantità e di scarsa qualità. Situazioni molto lontane da quelle italiane, al top per controlli, per sicurezza alimentare con cui i capi vengono alimentati e per i rigidi disciplinari di produzione “Doc” che assicurano il benessere degli animali. Inoltre, i cibi maggiormente sotto accusa sono hot dog, bacon e affumicati, che non fanno parte della nostra tradizione”. “La carne Piemontese per la tracciabilità e la qualità da cui è contraddistinta, è ottima anche sotto il profilo nutrizionale - evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte, Delia Revelli – e recenti studi confermano l’elevato valore nutritivo che la rende un alimento indicato per i bambini e gli anziani, per l’apporto di proteine nobili, la bassa concentrazione di colesterolo, la scarsità di grassi. Non sussistono quindi rischi secondari o concreti per la salute, in una Regione in cui la filiera della carne è tra le più controllate, dove gli operatori

hanno sempre privilegiato la qualità. Sono anche convinta che oggi il consumatore è molto attento e negli ultimi anni è un grande alleato del mondo agricolo e degli allevatori in particolare. La preferenza accordata alle nostre produzioni, garantite da etichettatura e tracciabilità, ci tutela rispetto ai consumi, in quanto l’Oms fa un discorso che non appartiene alla nostra tradizione di produzione e di consumi”. “La razza Piemontese - aggiunge Carlo Gabetti, presidente del Consorzio di Tutela della razza Piemontese (Coalvi) - che non è dato sapere in quale misura, e con quale significatività, sia entrata nella ricerca dall’AIRC, grazie all’impegno del suo Consorzio di Tutela, è stata oggetto di indagini condotte da autorevoli Istituti Universitari che ne hanno dimostrato la superiorità in termini dietetici, rispetto alle altre carni. Per l’elevata presenza di acidi polinsaturi, la carne del classico fassone si avvicina a quella di molti pesci che, grazie a questa caratteristica, hanno trovato il loro spazio nella dieta mediterranea, da tutto il mondo considerata la più salutare”. Sottolinea Giorgio Marega, direttore del Consorzio Coalvi:“La scienza non può

essere smentita se non con altra scienza: questo è quello che possiamo portare sul tavolo (e sulla tavola); per il resto facciamo appello alla ragione, forti di essere i tutori di una tradizione locale che, gestita con buon senso, mantiene quell’equilibrio di cui non sempre si ciba il giornalismo pseudo scientifico che a tutti i costi cerca lo scoop”. Concludono Roberto Buratto e Simone Mellano, presidente e direttore di Asprocarne: “La carne bovina prodotta in Piemonte è assolutamente sicura e non può in nessun modo essere accostata a pericolose sostanze cancerogene. I nostri allevamenti sono giornalmente soggetti a controlli sia da parte delle autorità sanitarie che in autocontrollo dai nostri tecnici specializzati. L’etichettatura volontaria di Asprocarne garantisce la veridicità delle informazioni che il consumatore deve richiedere al proprio macellaio di fiducia. Le tecniche di allevamento innovative, il basso contenuto di grassi e le abitudini di consumo attuali sono elementi chiari che garantiscono alle nostre produzioni il massimo della sicurezza che il consumatore richiede”.

ATTUALITÁ

RICERCA OMS: NON BISOGNA FARE DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO

Carlo Gabetti

Roberto Buratto

ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

ATTUALITÁ

APPROVATO DALL’EUROPA IL PSR DEL PIEMONTE

o scorso 25 ottobre, il Psr 2014/2020 è stato controfirmato con approvazione definitiva da parte della Comunità Europea con una dotazione di 1 miliardo e 93 milioni di euro. Ora il 26 e il 27 novembre sarà insediato il Comitato di Sorveglianza che dovrà decidere i criteri di selezione dei bandi. Entro fine anno, l’apertura dei principali bandi (investimenti e insediamenti) e nella primavera del 2016 l’apertura dei bandi a superficie. Il programma di Sviluppo Rurale delinea le priorità del Piemonte per l’utilizzo di 1 miliardo e 93 milioni per il periodo 2014-2020. Di questi, 471 arrivano dall’Unione Europea e 622 sono il cofinanziamento nazionale e regionale. La Regione Piemonte concorre con un contributo di 27 milioni annui. Coldiretti ha partecipato atti-

Giorgio Ferrero

Delia Revelli

vamente ed in modo costruttivo alla scrittura del PSR. Quanto ottenuto è il massimo possibile. In termini di impegni finanziari della Regione, si evidenzia che in questo PSR il contributo dei 27 milioni annui da parte della Regione Piemonte è il doppio rispetto ai 13 messi a disposizione per la programmazione 2007-2013. Coldiretti, nel dichiarare la propria disponibilità degli uffici per la consulenza alle imprese associate, informa che al momento non è ancora disponibile la modulistica. Non appena questa sarà diramata dalla Regione, provvederà a convocare gli imprenditori interessati. Trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali Le azioni rientranti in questa

priorità rispondono a importanti fabbisogni individuati per il sistema piemontese: promuovere reti e collaborazioni fra imprese e attori del sistema della conoscenza, adeguare e potenziare le reti di consulenza e di informazione alle imprese, qualificare gli operatori. Grazie alle risorse stanziate, pari al 10% del PSR, saranno finanziati 130 progetti di cooperazione (fra cui progetti rientranti nel partenariato europeo per l’innovazione) e circa 36 mila agricoltori e selvicoltori parteciperanno ad azioni formative. Competitività del settore agricolo e silvicoltura sostenibile Per far fronte alla sfida della competitività, il PSR prevede il sostegno ad azioni sostenute da sei diverse misure, fra le quali sono particolarmente

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ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

importanti, in termini di finanziamento, gli investimenti in immobilizzazioni materiali (che interesseranno 2500 imprese agricole) e lo sviluppo delle aziende agricole (che sosterrà l’insediamento di giovani agricoltori e la diversificazione verso attività extra-agricole come l’agriturismo e la produzione di energia rinnovabile). Inoltre, con la misura cooperazione saranno finanziati progetti di agricoltura sociale e in campo forestale. Il settore forestale sarà sostenuto anche attraverso investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione dei prodotti delle foreste. I criteri di

selezione di tutti gli interventi privilegeranno i progetti innovativi e quelli favorevoli all’ambiente e al clima. Organizzazione della filiera alimentare, inclusa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo Nell’ambito di questa priorità, il Piemonte sosterrà l’adesione degli agricoltori ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e azioni di promozione e informazione, nonché gli investimenti nel settore della trasformazione e commercia-

lizzazione dei prodotti agricoli (che interesseranno 190 imprese agroindustriali), anche attraverso lo sviluppo di filiere corte e mercati locali, privilegiando i progetti innovativi e quelli che contribuiscono alla riduzione degli impatti sull’ambiente e sul clima. Il PSR prevede inoltre il sostegno ad azioni di prevenzione e di ripristino dei danni provocati da calamità naturali, in sinergia con le specifiche azioni previste dal PSR nazionale. In questo contesto assume particolare rilevanza per il Piemonte il sostegno a investimenti per la prevenzione dei danni pro-

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ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

STANZIAMENTI PER IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE PIEMONTE vocati dalla flavescenza dorata della vite e da altre gravi avversità di tipo biotico. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura Nell’ambito di questa priorità, che concorre a fronteggiare un’importante sfida per il Piemonte, la principale linea di intervento del PSR consiste nel sostegno a pratiche agricole vantaggiose per l’ambiente che vadano al di là degli obblighi derivanti dalla normativa ambientale e dal greening della Pac. In particolare, i contratti agro-climatico-ambientali interesseranno Il 18% delle superfici agricole del Piemonte. Il PSR sosterrà inoltre investimenti di tipo ambientale nel settore agricolo e forestale nonché azioni a favore della biodiversità nelle zone Natura 2000 e in altre aree ad alto valore naturalistico. Altre importanti linea di intervento riguardano il sostegno dell’agricoltura biologica e il pagamento di indenni-

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tà agli agricoltori operanti nelle zone montane per far fronte al rischio di abbandono delle terre che incombe sulla montagna piemontese. L’efficienza delle risorse e il clima Nell’ambito di questa priorità, il PSR prevede le seguenti azioni: investimenti nelle aziende zootecniche per ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca; realizzazione e ampliamento di invasi per migliorare la gestione delle risorse idriche a fini irrigui; l’imboschimento di terreni agricoli e non agricoli; contratti agro-climatico-ambientali riguardanti la conversione di seminativi in foraggere permanenti, la diversificazione colturale per superare la monocoltura maidicola e la distribuzione di effluenti con modalità che riducano le emissioni in atmosfera; sostegno ai gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione e ad azioni di cooperazione di filera per l’approvvigionamento sostenibile di biomasse forestali da utilizzare per la produzione di ener-

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La BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura organizza il convegno

NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL SETTORE AGRICOLO: PSR In collaborazione con Coldiretti Cuneo e Torino, Iccrea BancaImpresa, Sta Engineering di Andrea Chiabrando

26 Novembre 2015 • ore 17,30 presso l’Hotel IL GIARDINO DEI TIGLI Frazione Cussanio, 2 • 12045 Fossano (CN) La partecipazione, comprensiva di cena, è gratuita. È richiesta l’iscrizione entro Venerdì 20 Novembre 2015. PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI

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ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

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gia e per i processi industriali. L’intervento del PSR a favore dell’uso efficiente delle risorse e del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima non si limita al sostegno alle azioni specifiche sopra elencate ma si concretizza anche attraverso la considerazione di tali tematiche nella selezione dei progetti presentati sull’insieme delle azioni finanziate dal PSR. L’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali Le due principali linee di intervento del PSR Piemonte nell’ambito di questa priorità sono la realizzazione di servizi di base nelle zone rurali (primo fra tutti quello riguardante l’infrastrutturazione per la banda ultralarga che prevede uno stanziamento di 45,6 milioni di euro e una copertura in termini di popolazione rurale dell’ordine del 10%) e il sostegno allo sviluppo locale di tipo partecipativo (LEADER) che prevede il coinvolgimento di quasi la metà della popolazione delle zone rurali e la creazione di una sessantina di posti di lavoro.

Programma di Sviluppo Rurale per la montagna Nel Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013 la Regione aveva previsto la misura 322 (Sviluppo e rinnovamento dei villaggi), grazie a cui sono stati realizzati 34 programmi di intervento in altrettante borgate montane del Piemonte. Con un finanziamento pubblico complessivo di 33,4 milioni di euro, per la maggior parte proveniente da fondi europei. In provincia di Cuneo hanno ottenuto le risorse: Fiolera nel Comune di Chiusa Pesio (730.127 euro); Ferriere di Argentera (730.362 euro); Pontebernardo di Pietraporzio (823.753 euro); Chiappera di Acceglio (1.173.210 euro); Serre di Elva (1.296.313 euro); Reinero di Marmora (1.399.614 euro); Podio di San Damiano Macra (1.143.105 euro); Morinesio di Stroppo (1.225.762 euro); Valliera di Castelmagno (1.272.936 euro); Sant’Antonio-Miribrart di Ostana (1.383.102 euro); Chiesa (865.900 euro) e Celle di Bellino (1.295.267 euro); Torrette di Casteldelfino (1.373.994 euro); Rore di Sampeyre (986.519 euro); Baracco di Roccaforte Mondovì (1.260.583 euro); Villaro di Scagnello (733.625 euro). Per un totale di 17.694.172 euro. “Per il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020 la proposta regionale non ha più in cantiere la misura 322, ma l’attivazione di quella 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi rurali”. L’apertura dei primi bandi potrebbe già avvenire verso la fine del 2015, inizio 2016.”.

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l periodo estivo è stato caratterizzato da un intenso dibattito relativamente al prezzo del latte. La situazione è davvero drammatica, poiché quanto percepito dai produttori non copre i costi di produzione. Un’analisi coerente non può che partire dalla situazione europea che ha visto la fine del regime delle quote latte per andare sul mercato libero. Purtroppo, si sta avverando quanto era stato annunciato dagli esperti: da una parte, una maggior disponibilità di materia prima a livello europeo dall’altra un calo dei consumi conseguente alla crisi economica ed all’embargo della Russia. In questi giorni, nonostante le tante parole spese sull’argomento sulle piazze, si sono sentiti anche dei giudizi critici sul prezzo indicizzato. Coldiretti, pur con le modifiche necessarie, continua a difendere il prezzo indicizzato, nato per il progetto Coldiretti-Ferrero e gestito da Compral latte ed Inalpi, perché ritiene che sia l’unico prezzo che poggia su basi scientifiche ed economiche. Gli allevatori si dovrebbero interrogare su che cosa sarebbe successo se non vi fosse stato

il progetto Coldiretti-Ferrero e se non si fosse adottato il meccanismo del prezzo indicizzato. Non è forse vero che in molti hanno provato a far crollare quel progetto perché fastidioso dal punto di vista economico? Non essendoci riusciti, si sono ade-

Il prezzo indicizzato del latte è l’unico riferimento che poggia su basi scientifiche ed economiche. Ora che sarà adottato a livello nazionale, lo vogliamo buttare via in Piemonte? guati tutti: dagli industriali, alle cooperative. Ancora oggi, sono presenti contratti tra industriali e agricoltori che fanno riferimento al prezzo indicizzato, pur non rientrando in quella filiera. In questi giorni, poi, abbiamo nuovamente assistito a riunio-

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ni dove ci si trincera dietro agli interessi degli allevatori, per difendere business che con la filiera del latte hanno poco a che vedere. Di qui le riunioni convocate dalla Regione, dove si sono sentiti allevatori, industriali e anche la Gdo. È difficile capire dove stiano i colpevoli di una situazione che, se non dovesse essere risolta in tempi brevi, genererà una crisi economica senza precedenti. E questo soprattutto in Italia e prioritariamente in provincia di Cuneo e in Piemonte dove è alta la specializzazione degli allevatori che hanno realizzato strutture non ancora completamente ammortizzate. Resta comunque il fatto che il prezzo indicizzato è l’unico riferimento economico fondato su basi scientifiche, che si sta attuando a livello nazionale, anche se i correttivi sono d’obbligo.

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BASTIAN CONTRARI

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E SCAPPA LAVORO CHE IO ARRIVO!

a come si fa ad andare a lavorare tutti i giorni, quando si abita a Sanremo? Come resistere al fascino del mare, della passeggiata nel centro, dello shopping? Come non farsi attrarre dall’atmosfera vacanziera e dal bon ton delle persone abbienti il cui unico problema è scegliere la consumazione al bar o ricordare l’orario del bridge, oppure aggiornarsi sulle ultime tendenze della moda? Devono essersi posti questi interrogativi i dipendenti del Comune della cittadina ligure ed essersi dati anche la risposta. Meglio andare a pagaiare che restar seduti in ufficio; meglio indugiare ancora un po’ a letto, dopo essere scesi a timbrare il cartellino sotto casa, addirittura in pigiama; meglio fare la spesa che svolgere pratiche burocratiche. Al

primo posto, nelle priorità, deve esserci la salute propria (e stare a lungo seduti fa venire il mal di schiena) e quella della famiglia (senza provviste non si mangia). Nel tempo rimasto libero, dopo la comparsa in ufficio e l’impegno nel farsi gli affari propri, ci si può sempre trastullare con facebook, emettendo sentenze contro i politici corrotti, denunciando chi mangia a sbafo e chi, nella capitale, munge la vacca dei ministeri, senza rendersi conto di essere seduti alla stessa tavola!!! Nord, Sud, Est ed Ovest, appaiono afflitti da una sconcertante omogeneità nel pensarle tutte pur di non lavorare come si dovrebbe. Qualcuno sostiene di essere concentratissimo nel tempo breve trascorso alla scrivania e di svolgere in metà tempo tutto ciò che si dovrebbe affrontare ad

orario pieno. Delle due l’una: o c’è troppo personale o si racconta una bufala. Il guaio è che, adesso, difficilmente si sarà puniti. I colpevoli verseranno tutte le loro lacrime, presenteranno l’elenco delle persone a carico, citeranno malattie e problemi psichici di repulsione per l’ambiente ufficio. I sindacati – sempre che non intendano cambiare marcia per salvaguardare il ruolo degli onesti - daranno manforte con mille sottigliezze, recriminazioni sugli stipendi troppo bassi e denuncia di aperte violazioni di questo e di quello. Quando la tivù ed i giornali lanciano notizie come lo scandalo al municipio di Sanremo, mi si accappona la pelle. In vita mia non ho mai bollato il cartellino. Sono agricoltore da sempre e so benissimo che, se non faccio

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bene il mio lavoro, la pagherò al momento del raccolto. Quindi, niente tappa al bar, niente perlustrazione dei campi in pigiama, ma tanto sacrificio, tante levatacce, tanta fatica e molta incertezza. Una precipitazione fuori dagli schemi distrugge mesi di lavoro, il diffondersi di una patologia pregiudica il futuro delle coltivazioni, i capricci del mercato annullano sogni e speranze. L’imprenditore dei campi più abile ed aggiornato rischia ben più dell’usciere del Comune, lavora il triplo o il quadruplo del contabile e, rispetto dipendente statale, convive con mille regole ed obblighi. Soprattutto, non cerca di rimestare le carte, né pecca di assenteismo. Sa benissimo che, così facendo, danneggerebbe solo se stesso. Bastian Contrari

D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

er i suoi lunghi baffoni, non passa di certo inosservato il margaro “Biasin”, che scherza e ride: “Da 20 anni me li faccio crescere lunghi e mia moglie da 20 anni non mi bacia, perché dice che la pungono. I baci ce li siamo dati tutti prima!”. Biagio Ellena è nato il 6 agosto 1935 a Elva, in borgata Brione: “I miei genitori, Biagio e Maria Dao, lavoravano la terra e avevano due mucche. Nel periodo della guerra, mio padre è andato a fare il soldato e siamo rimasti con una mucca sola, l’altra era morta. Mia mamma era anche impegnata nella lavorazione dei capelli raccolti dai “caviè””. Eravamo tre figli”. LE PIGNE DEI PINI Ha conosciuto la povertà? “Non eravamo ricchi, ma per fortuna da mangiare ce n’era, quando ero bambino. A colazione latte con il pane, a pranzo polenta o pasta o patate (o viceversa!), a cena minestra. La carne molto di rado, solo se moriva una gallina o un coniglio”. Dove è andato a scuola? “Nel 1938, ci siamo trasferiti a San Michele di Prazzo in borgata Campiglione. Da bambino ho giocato poco, a 8 anni andavo al pascolo e poi ho iniziato a dare una mano in campagna. Il mio gioco più frequente? Raccoglievo le pigne dei pini e le facevo pascolare, già da bambino sognavo di fare il margaro!”. Le piacevano i libri? “Mica tanto! Sovente sono finito in castigo, il maestro Fortunato Allemandi era molto severo. Ho frequentato fino alla quinta Elementare, l’unica cosa che mi è sempre piaciuta come materia era il disegno: e mi piace ancora adesso” LA BOMBA A MANO Cosa le è successo nel 1943? “Avevo 8 anni e ho trovato una bomba a mano inesplosa, abbandonata dai partigiani vicino a casa. Era bianca e rossa, l’ho

MARIA E “BIASIN”, LE GIOIE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

Maria e Biagio Ellena, felici insieme

scambiata per un giocattolo e la bomba è esplosa e mi ha ferito alle gambe: mia madre è accorsa urlando per la paura, sono finito a Cuneo al Santa Croce, sono stato lì 10 giorni, ma d’inverno non riuscivo a camminare e andare a scuola a piedi (c’era una bella ora di cammino) e così ho perso quell’anno scolastico. Momenti difficili!”. Perché sognava di fare il pastore? “Gli animali mi sono sempre piaciuti, sia le pecore che le mucche!”. Lei che lavori ha fatto? “Fino a 15 anni lavoravo nei campi, poi mi sono concentrato sugli animali. Abbiamo iniziato con 15 mucche e sono arrivato ad arrivato ad avere negli anni Ottanta oltre 200 animali”. FELICE IN ALTA QUOTA Perché il margaro? “Amo stare all’aria aperta e quando sono da solo in alta quota sono un uomo davvero felice. Mi sento in pace con me stesso e penso che il mio sogno si è realizzato. “Nella pace dei monti batte sereno il cuore del margaro” ho scritto su uno dei miei quadretti di legno, che ho

scolpito”. La sua collega Ines Cesano di San Michele di Prazzo sostiene che quando si trova su agli alpeggi, si sente Dio più vicino. E’d’accordo? “E’ vero, Ines ha ragione … perché siamo più in alto e in pace con noi stessi. Quando vedo le montagne io mi emoziono sempre”. Durante l’anno che vita fate? “Da ottobre al 10 giugno siamo a Scarnafigi, poi saliamo in alta valle Maira. Oggi io ho smesso, ho solo più 6 mucche. Nel 1993 ho venduto buona parte dei miei animali”. Le difficoltà del lavoro del margaro? “Sono tante, con i frequenti spostamenti. La burocrazia sfianca ed è un lavoro in cui non hai orari. Oggi poi è meno remunerativo”. Consiglierebbe a un giovane di fare il pastore? “Sì, perché è un lavoro bello, pulito e all’aria aperta: se rivivo un’altra volta non ho dubbi, faccio di nuovo il margaro!”. Perché le piace scolpire il legno?

“Faccio quadretti, sgabelli, tavolini e piccoli mobili, scene di vita montana: la mia vena artistica non si è mai esaurita”. E la fisarmonica? “La suonavo, avevo imparato da un amico più vecchio di me, Michele Campana. La musica mi è sempre piaciuta e oggi mi fa male notare che non senti più cantare nei campi”. E sua moglie? “Maria Ellena l’ho conosciuta da bambino, ci siamo sposati giovani il 23 settembre 1958 a San Michele di Prazzo davanti a don Ghibaudo, dopo due anni di fidanzamento”. 5 FIGLIE E 13 NIPOTI La moglie Maria, fino ad ora silenziosa, interviene: “Mi piaceva “Biasin”, perché era bello ed un bravo ragazzo! Il viaggio di nozze dobbiamo farlo ancora adesso … Ci siamo mossi poco, siamo stati una volta a Roma per vedere il Papa. Con le bambine piccole (abbiamo avute cinque figlie: Rosalba, Marinella, Mariangela, Manuela e Sabina) non potevamo muoverci, e oggi che siamo vecchi stiamo bene a casa. Siamo contenti della nostra famiglia, abbiamo tredici nipoti e quattro pronipoti. A loro abbiamo insegnato l’onestà, il rispetto degli altri e l’importanza del lavoro”. Il mondo di oggi? “Lo vediamo male, si sono persi i valori. I soldi hanno rovinato molto, troppe le invidie”. Siete credenti? “Sì e preghiamo di mattino e di sera, ma quel che succederà dopo la morte nessuno lo sa. Lo capiremo dopo, ma non abbiamo paura di morire”. Papa Francesco? “E’ una persona squisita, alla buona e ci piace tantissimo!”. Vi sposereste di nuovo? Entrambi sorridono e senza esitazioni dicono un sì convinto. Vi piacerebbe vivere un’altra volta? “Sì, ci piacerebbe, a tutti e due!”.

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LA POSTA DEL COLTIVATORE DANNI DA FAUNA SELVATICA: TROPPO MORBIDA LA POSIZIONE DALLA REGIONE SUL DE MINIMIS Egr. Direttore, la Giunta Chiamparino ha una posizione troppo morbida sul regime de minimis imposto dall’Ue per i danni da fauna selvatica. Gli agricoltori piemontesi, ancora una volta, sono stati lasciati da soli a fronteggiare l’ennesimo orientamento comunitario punitivo nei confronti dei cittadini e delle imprese. Vorrei ricordare che gli operatori agricoli del Cuneese subiscono una media di danni pari a 500mila euro all’anno. Francamente non basta che l’assessore condivida la nostra sollecitazione e che la reputi una ingiustizia. Così come non riteniamo sufficiente il percorso del Parlamento che si è limitato a comunicare il proprio dissenso all’Unione Europea

attraverso la Commissione delle Politiche Agricole. Di fronte ad un danno per i nostri cittadini non bastano le parole e la moral suasion: è necessario un intervento bipartisan tutti i nostri europarlamentari per cambiare la decisione assunta in Europa. In estrema sintesi, l’interpretazione dell’Ue porta a far rientrare sia il risarcimento o l’indennizzo per i danni di alcune specie selvatiche sia gli aiuti per le aziende agricole all’interno del regime del de minimis: regime che comporta un tetto massimo di 15mila euro in tre anni. Chiedo che la Regione non dia seguito all’applicazione di tale norma e che domandi l’audizione di tutti i sindaci piemontesi presso la Commissione Europea per domandare la revisione di tale decisione iniqua. Franco Graglia vice capogruppo di Forza Italia in Regione

IL LAMENTO DELLA NOSTRA “MADRE TERRA” E LA RIBELLIONE DELL’ATMOSFERA La nostra “Madre Terra” richiede più rispetto perché su questo pianeta siamo tutti chiamati a rispettare l’ambiente così come rispettiamo la nostra casa e la nostra stessa vita. Purtroppo molto resta ancora da fare, cominciando dal semplice cittadino, per poi arrivare un giorno a cambiare le politiche ambientali di industrie e di multinazionali, in quanto pare ormai che molte malattie siano causate dall’inquinamento stesso. “Dobbiamo tutti fare un esame di coscienza”, come ha ribadito più volte papa Francesco, “Più rispetto per il creato”! Se prendessimo più seriamente le parole del Pontefice, forse un giorno la nostra Terra sarà di nuovo pulita, più verde e rigogliosa, e grazie alla nostra buo-

na volontà e al lavoro attento dell’uomo potrà magari risolvere la grande piaga della fame nel mondo. Come sostenuto dagli scienziati e dai metereologi, questi uragani e acquazzoni esagerati sono senza dubbio frutto dell’inquinamento dell’aria, senza contanre le piogge acide che provocano numerose malattie alle piante, come ad esempio la “ruggine” delle foglie dei ciliegi, dei fagioli e degli ortaggi in generale. Io personalmente nella mia piccola azienda agricola sono contrario all’utilizzo di veleni e disinfettanti soprattutto perché sono nocivi alla fauna locale, specie ai piccoli volatili come la cincia allegra, il coda rossa, il pettirosso, il fringuello, il verdone, il cardellino e alcuni ormai quasi completamente estinti come il “torcicollo”, l’usignolo, l’upupa, la ghiandaia, etc. Vogliamo sperare quindi che

chi ha voce in capitolo si metta una mano sulla coscienza e prenda a cuore la questione iniziando a sensibilizzare il problema fin dalla scuola materna in avanti e, in particolare, educando i bambini a nutrire il massimo rispetto dell’ambiente perché il futuro degli ecosistemi sarà tutto nelle loro mani. Diciamo quindi grazie a Dio che se un giorno che verrà girando il mondo lo trovassimo più sano e accogliente, questo senz’altro rappresenterebbe un dono prezioso per tutta l’umanità. Vorrei quindi concludere con un ringraziamento speciale a tutti coloro che vorranno prendere a cuore e mettere in pratica questo richiamo: Grazie di Cuore! Giuseppe Rosso Pubblichiamo volentieri questa lettera che dà attenzione ad un tema molto dibattuto sulla scena internazionale, che , tra l’altro, sarà oggetto del summit sul clima che si svolgerà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.

Domenica 22 novembre a Savigliano

Giornata Provinciale del Ringraziamento Sarà celebrata domenica 22 novembre a Savigliano, nella Chiesa di San Giovanni alle ore 11, la Santa Messa in occasione della 65ª Giornata Provinciale del Ringraziamento. La funzione sarà officiata da don Giuseppe Pellegrino, Consigliere Ecclesiastico Provinciale. Concelebrerà la Santa Messa il parroco, don Marco Di Matteo. Alla funzione, seguirà un rinfresco presso il salone parrocchiale offerto da Coldiretti. “Questa Giornata del Ringraziamento - evidenzia la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace nel messaggio ufficiale per la Giornata Nazionale - si celebra a pochi mesi dalla pubblicazione dell’ Enciclica ‘Laudato Si’ di Papa Francesco, che invita tutti gli uomini che abitano la terra alla ‘cura della casa comune’.. la creazione è un processo ancora aperto nel quale l’azione dell’uomo è un riflesso dell’azione creatrice di Dio… L’Umanità rappresenta l’elemento che apre la terra verso nuove armonie o nuovi disordini, in base alle scelte che operiamo; sarebbe sconsiderato chi distruggesse il territorio da cui dipende la propria vita. Proprio quest’ultimo riferimento ci introduce al tema della Giornata del Ringraziamento 2015 che le Nazioni Unite hanno dichiarato Anno Internazionale del Suolo. Nel farlo, esse hanno sottolineato come il suolo abbia una valenza insostituibile in ordine alla produzione di cibo, ma anche per la tutela della biodiversità e per la mitigazione del mutamento climatico. È dunque un bene comune fondamentale: come ben sa il mondo agricolo, così profondamente legato alla sua qualità e disponibilità, perché quando il suolo si degrada, grave è il futuro dell’Umanità’.

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BRINDISI IN SVIZZERA CON I VINI DEL PIEMONTE

ercoledì 11 novembre in Svizzera, in una località vicino a Zurigo, i professionisti di settore hanno incontrato 30 produttori piemontesi, provenienti dai territori di Langhe, Roero e Monferrato, ma anche da zone meno note, tutte ugualmente interessanti e da scoprire per qualità, bellezza e buon vivere. Dopo la parte introduttiva a cura del Direttore della testata Civiltà del Bere, Alessandro Torcoli, è seguita una degustazione a banco aperta in cui i distributori, gli importatori e opinion leader hanno fatto la conoscenza di piccole realtà piemontesi che rappresentano la storia e la cultura enologica di una delle più classiche e importanti regioni viticole italiane. I 30 protagonisti hanno offerto diverse tipologie di vino

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L’associazione Piedmont Red and White ha accompagnato 30 produttori piemontesi per promuovere le peculiarità dei vini del territorio che formano uno straordinario mosaico di uve diverse, differenti tipologie di territori caratterizzati da fattori pedoclimatici notevolmente vari. Sono stati degustati Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Moscato, Arneis, sino ai sempre più apprezzati Grignolino, Favorita, e il rampante Albarossa (incrocio di Barbera e Chatus, già “Nebbiolo di Dronero”), insieme ad alcune varietà rare da non perdere. I visitatori hanno continuato la degustazione, accompagnando i vini del

Piemonte a proposte culinarie adatte all’aperitivo e studiate per l’occasione. Quest’ultimo sarà un momento di scambio utile ad aprire nuovi contatti con i professionisti svizzeri. La missione a Küsnacht am Zürichsee è stata promossa dall’Associazione Piedmont Red and White che ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere le caratteristiche peculiari dei vini della nostra Regione, che vanta oltre 45 mila ettari vigne a conduzione prevalentemente manuale: oltre due milioni e mezzo di ettolitri di vino prodotto di cui l’85% è a Denominazione di Origine e il 60% venduto all’estero. La forza di questa regione, oltre alla profonda tradizione vitivinicola, sta nel fatto che i vignaioli hanno da sempre investito nei propri vitigni, la cui maggior parte è autoctona.

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ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82

CAMPAGNA VENDEMMIALE 2015

o scorso 28 ottobre 2015, modo che possa trovare applicasi è riunita la commissione zione il calcolo del canone d’afdi cui all’art. 5 dell’accordo fitto annuale secondo i paramecollettivo sui contratti agrari tri di percentuale convenuti nei della provincia di Cuneo, per de- singoli contratti. CAMPAGNA VENDEMMIALE terminare i valori delle uve per Dopo l’approfondita analisi ogni singola Denominazione, in circa l’andamento dell’annata

agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle Organizzazioni di Categoria che hanno sottoscritto l’accordo collet2015 tivo, ha espresso i valori della tabella.

VALORI INDICATIVI (in EURO) ACCORDO COLLETTIVO ART. 45 LEGGE 203/82

UVA DESTINATA ALLA DOCG

VALORI CAMPAGNA VENDEMMIALE 2015 €/Kg VALORE DA A MEDIO

Nebbiolo per vino “BARBARESCO”

3,90 4,50 1,90

4,40 4,80 2,20

Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva

2,20

2,60

Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore”

0,90 0,90 1,40 0,90

1,30 1,20 1,80 1,20

Nebbiolo per vino “BAROLO” Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva

Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA” Nebbiolo per vino “ROERO” Arneis per vino “ROERO ARNEIS” Pinot e Chardonnay per vino “ALTA LANGA” Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI”

UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA” Barbera per vino “BARBERA D’ALBA selezionata” Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA” Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA” Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO” Arneis per vino “LANGHE ARNEIS” Freisa per vino “LANGHE FREISA” Favorita per vino “LANGHE FAVORITA” Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY” Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA” Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA”

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1,20 1,50 1,20 1,80 1,70 1,10 1,10 1,10 1,10 1,15 1,15

1,05 1,35 1,05 1,60 1,50 0,95 1,00 1,00 1,00 1,05 1,05

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22 ATTUALITÁ

SOIA E MAIS: LO SCENARIO DELLA PRODUZIONE MONDIALE

ottobre, la produzione globale di mais per la stagione 2015/16 (1°settembre/31 agosto) è stata rivista al ribasso (-0,6%) a 972,60 milioni di tonnellate, -5,5 milioni di tonnellate rispetto alle previsioni di settembre (978,10 milioni di tonnellate), con riduzioni previste in USA, Ucraina, Argentina, India, Filippine e molti Paesi dell’Africa subsahariana. Negli Stati Uniti, la produzione è stimata leggermente inferiore ad un mese fa (-0,2%), ma la resa dei terreni è prevista in aumento di 0,5 bushel/acro a 168 bushel/acro (equivalente a 10,67 tonnellate/ettaro). In Brasile, si prevede un aumento della produzione (da 79 a 80 milioni di tonnellate) e dell’export (da 24 a 25 milioni di tonnellate). Gli stock iniziali globali per la sta-

gione 2015/16 (196,03 milioni di tonnellate) sono in diminuzione (-0,6% rispetto a settembre), riflettendo l’aumento dell’export di Europa ed Ucraina della stagione 2014/15 e dell’impiego nell’alimentazione animale in Europa. Gli stock finali sono previsti a 187,83 milioni di tonnellate, -1% rispetto alle stime di settembre (186,69 milioni di tonnellate). A ottobre, la produzione mondiale di semi di soia per la stagione 2015/16 (1°ottobre/30 settembre) è prevista in aumento (+0,3%) al livello record di 320,49 milioni di tonnellate, +0,9 milioni di tonnellate rispetto alle stime di settembre (319,61 milioni di tonnellate). In Brasile, si prevede una produzione record di 100 milioni di tonnellate per le maggiori aree coltivate.

Un forte declino del valore della moneta brasiliana (real brasiliano) dovrebbe portare ad un aumento dell’area, nonostante i prezzi internazionali bassi di quest’anno. Sono previste riduzioni negli USA, India ed Ucraina. La resa dei terreni statunitensi è stimata in aumento (47,2 bushel/ acro) ma le aree coltivate a soia dovrebbero diminuire. Le esportazioni statunitensi (45,59 milioni di tonnellate) sono previste inferiori (-3%) rispetto alle stime del mese scorso (46,95 milioni di tonnellate), per il ritmo lento delle vendite e l’aumento della concorrenza. Gli stock finali globali di semi di soia sono pressoché invariati (85,14 rispetto ai 844,98 milioni di tonnellate di settembre), con l’aumento per il Brasile bilanciato dalle riduzioni di USA, India ed Ucraina.

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24 ATTUALITÁ

LAVORO E LEGALITA’: FONDAMENTALI PER IL BUON CIBO MADE IN ITALY

’agricoltura è capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole mettere in campo idee innovative sia a chi è alla ricerca di un’occupazione temporanea. Coldiretti opera al fianco delle Istituzioni al fine di supportare le aziende che operano nel pieno rispetto della legalità. Presso la sala del Circolo dei Lettori di Torino, lo scorso 21 ottobre, si è svolta la tavola rotonda “Lavoro e legalità: valore aggiunto per il vero Made in Italy”, organizzato da Coldiretti Piemonte e UeCoop a cui hanno preso parte gli Assessori regionali al Lavoro ed all’Agricoltura Giovanna Pentenero e Giorgio Ferrero oltre a Romano Magrini capo area sindacale e lavoro di Coldiretti nazionale. A far gli onori di casa la presidente della Federazione provinciale e regionale Delia Revelli, che ha introdotto i lavori: “le nostre aziende vivono un mo-

mento economico difficile in cui sicuramente sentono gravare il peso contributivo. Registriamo un aumento della manodopera legato anche al cambiamento messo in atto dagli imprenditori ed in questo panorama un ruolo importante lo sta giocando l’agricoltura multifunzionale verso cui tendono sempre più le imprese agricole”. Coldiretti focalizza l’attenzione sulla tutela del Made in Italy perché l’agroalimentare fa da traino per il rilancio complessivo del nostro Paese. Proprio su quest’ultimo punto si è focalizzato l’intervento di Romano Magrini. Solo nel settore agricolo è evidente l’aumento occupazionale, unito ad un ritorno dei giovani in agricoltura e alla loro sempre crescente volontà di scegliere gli istituti agrari. Gli occupati in agricoltura in Italia sono aumentati del 7,1%, valore

di dieci volte superiore rispetto alla media di tutti gli altri settori ed, in particolare al nord, si è registrato un trend positivo pari al 17,5%. Sono dati si confermano anche in Piemonte, dove vi è l’ulteriore dato positivo che, su questo incremento, la percentuale di giovani supera il 30%. “Non può esistere un buon cibo senza un buon lavoro – ha esordito Romano Magrini – Il lavoro dei nostri agricoltori va adeguatamente remunerato al fine di dare valore e riconoscimento alle loro produzioni, oltre che ai territori su cui insistono le loro aziende. Non deve esistere il lavoro nero, poiché abbiamo una grande varietà di contratti che rispondono a tutte le nostre esigenze: possiamo usufruire di un’ampia flessibilità che abbiamo conquistato nel tempo e che dobbiamo impegnarci a mantenere”.

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28 ATTUALITÁ

VIAGGIO STUDIO DONNE IMPRESA VENEZIA NELLE AZIENDE AGRICOLE CUNEESI

al 26 al 28 ottobre, in una tre giorni di viaggio intensa e ricca di spunti interessanti, il gruppo Donne Impresa Venezia ha visitato le realtà imprenditoriali della provincia Granda, spaziando dal vino al comparto frutticolo e a quello ittico. Accompagnate dalla responsabile di Donne Impresa Cuneo, Silvia Viazzi, le imprenditrici venete hanno visitato a Barolo l’azienda e la cantina Borgogno Francesco, per poi proseguire con la visita dell’azienda frutticola Sacchetto Giuseppe di Lagnasco. Le imprenditrici hanno pranzato in agriturismo a Pagno, presso l’Antica Cascina Costa di Franca Pejrone e hanno proseguito il tour con la visita all’azienda ittica San Bagio a nell’omoni-

ma frazione di Mondovì, per poi concludere il viaggio con la visita alla capitale delle Langhe. “Un viaggio che ricorderemo, oltre che per l’accoglienza calorosa, per l’opportunità concreta di confrontarci con realtà produttive e imprenditrici, che sanno esprimersi al meglio nel coniugare l’impegno in azienda con la famiglia”, evidenzia Tiziana Favaretto, responsabile Donne

Impresa Venezia, “senza contare – prosegue Elena Trevisan, coordinatrice Donne Impresa Venezia - gli esempi in cui si applica con successo la multifunzionalità, in una terra ricca di storia e di tradizione, che ha ricevuto anche grazie al riconoscimento dell’Unesco, un’ulteriore visibilità ad un vero e proprio brand che fa dell’imprenditorialità agricola cuneese un prezioso modello”.

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La Sagra d’i coi a Margarita Margarita si è vestita a festa: domenica 25 ottobre, si è svolta l’undicesima edizione della Sagra d’l Coj. Tanti momenti hanno reso speciale la giornata che celebra uno tra gli ortaggi autunnali più ricchi di proprietà benefiche, impiegato in cucina in saporite ricette, ma anche la simpatia e l’accoglienza dei Margaritesi che ironicamente sorridono all’appellativo teste d’coj. Dopo l’inaugurazione nella mattinata, tantissimi visitatori hanno affollato il centro del paese dove oltre ottanta bancarelle hanno esposto le produzioni agricole locali, l’artigianato, con incursioni anche dalla vicina Liguria. Numeri da tutto esaurito per il tradizionale pranzo sotto il tendone, con le ricette della tradizione a base d’ coj. La kermesse è stata animata dalla musica, dai punti ristoro nel centro storico del paese, dalla mostra “Che cavolo ne sai”, una ricca esposizione delle varietà di questo ortaggio, dalle più comuni a quelle più particolari e meno conosciute: un modo ben riuscito per gustare e conoscere tutte le peculiarità di questo ortaggio invernale.

Antica Fiera del Fagiolo a Crava – Rocca De’ Baldi La Pro Loco Associazione turistica Roccadebaldese in collaborazione con il Comune di Rocca de’Baldi ha organizzato la tradizionale Fiera D’autunno Antica fiera del fagiolo: da giovedì 22 a sabato 31 ottobre, dieci giorni in cui si sono succeduti appuntamenti con l’occasione di degustare i fagioli del mondo, assaggiare le specialità locali e seguire mostre dedicate alla pianta leguminosa originaria dell’America Centrale, che contiene validi principi attivi e che, per l’importante apporto di proteine, ha sempre avuto un’importanza fondamentale nella dieta mediterranea. Il clou, domenica 25 ottobre, con il mercatino di prodotti tipici, la sfilata di moda Miss Autunno e il gemellaggio culturale e gastronomico con Frabosa Soprana nell’ottica di valorizzare il territorio.

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PRIMA

DOPO

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RADDOPPIA PREZZO TARTUFI: COLDIRETTI CHIEDE PIU’ TRASPARENZA

on i prezzi del tartufo che hanno raggiunto i 400 euro ad etto, praticamente il doppio rispetto alle quotazioni dello scorso anno, è importante garantire la trasparenza di un prodotto che è una delle eccellenze del Made in Italy a tavola. E’ quanto afferma Coldiretti, sulla base del listino della borsa di Alba. Il frutto più prezioso dell’autunno è stato nei giorni scorsi il protagonista della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco, ma anche di sagre ed eventi in tutta Italia, dalla Marche, alla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise, nel Lazio e in Calabria, che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiare il prezioso tubero, nelle migliori condizioni ed ai prezzi più convenienti. Si stima che siano coinvolti complessivamente circa duecentomila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti

ed alimentano un business che comprensivo di indotto che sviluppa

un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato. La ricerca dei tartufi praticata già dai Sumeri svolge una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Il tartufo è un fungo che vive sotto terra ed è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell’albero con cui vive in

simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, e la quercia, il tartufo deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) al tipo di albero presso il quale si è sviluppato. La forma, invece, dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio. In cucina, il tartufo nero viene per lo più utilizzato in cottura o per farcire ma anche a crudo, tagliato a fettine e messo su piatti di pasta fresca. Il bianco, (Tuber Magnatum Pico) invece va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti. Per quanto riguarda i vini, il tartufo bianco esige grandi vini rossi, il nero, ammette anche i bianchi.

DOMENICA 25 OTTOBRE AD ALBA IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

omenica 25 ottobre, nell’ambito della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, per la quarta domenica consecutiva, è stato allestito ad Alba il

mercato di Campagna Amica: una vetrina d’eccellenza a cui hanno partecipato una trentina di aziende con le produzioni locali. Sempre domenica, nella capitale del Tartufo, è

stata presentata la guida di Cantine di Alba, la neonata associazione, nata su proposta di Coldiretti e presieduta da Vittorio Adriano, presidente di sezione Coldiretti Alba, a

cui hanno aderito quasi tutte le realtà vinicole albesi per contribuire a promuovere e far conoscere la produzione vinicola di qualità (vedi articolo pagina seguente).

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PRESENTATA LA PRIMA EDIZIONE DELLA GUIDA ALLE CANTINE DI ALBA

no strumento utile ed innovativo per favorire l’incontro tra appassionati e produttori nel luogo dove la magia del vino si esprime nella sua pienezza: la cantina. Domenica 25 ottobre, presso la Sala della Resistenza del Comune di Alba, è stata presentata la prima edizione della Guida alle cantine di Alba, curata dalla neonata Associazione Cantine di Alba. Realizzata in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e la Città di Alba, la guida si pone come obiettivo quello di raccogliere sotto un’unica bandiera i moltissimi produttori della capitale delle Langhe, creando una sinergia per una promozione a lungo termine. Sono infatti più di 850 gli ettari coltivati attorno al comune di Alba, con una produzione che supera le 7 milioni di bottiglie.

Stampata dalla Jmarketing Srl in un formato semplice da sfogliare, tradotta in inglese e tutta a colori, la guida dedica ad ogni associato quattro pagine ricche di informazioni utili e fotografie. Novità della guida è infatti la presenza di alcuni coupon che potranno essere utilizzati per ricevere una degustazione in omaggio. Acquistando la guida, ogni wine lover avrà a disposizione tre coupon spendibili fra tutti gli associati. Potrà scegliere il produttore da visitare, prenotare una visita in cantina e, presentando il coupon originale ottenere una degustazione in omaggio. Vittorio Adriano, neo presidente dell’Associazione Cantine di Alba, commenta: “Presentare al pubblico l’Associazione delle Cantine di Alba è un risultato storico che mi riempie di sod-

disfazione: finalmente anche la capitale delle Langhe si dota di un gruppo qualificato di produttori che lavoreranno uniti per dare la giusta visibilità e il giusto peso alla componente vitivinicola dell’Albese. Siamo sicuri che Alba potrà trarre dal nostro lavoro un valore aggiunto, arricchendosi di strumenti adatti ad un turismo sempre più attento e di qualità. Far parte dell’Associazione cantine di Alba significa prendere parte attiva e proposi-

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tiva all’interno della valorizzazione e promozione dell’intero territorio”. “Ringraziamo l’amministrazione comunale – commenta il segretario di Zona Coldiretti Alba, Cesare Gilli - per aver dato seguito alla proposta presentata da Coldiretti nel mese di gennaio incentrata sull’importanza di creare un momento di valorizzazione e promuovere con iniziative concrete il lavoro dei produttori”.

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elle giornate di venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 ottobre Fossano si è immersa nella Festa d’autunno. Questa manifestazione, conosciuta da tempo con il nome di “Coloratissimo autunno” offre una vetrina sui prodotti agricoli del territorio fossanese e, data la mission della manifestazione, è stata, come sempre, collocata nella piazza del Foro Boario. Come consuetudine, a cura dell’ufficio che agricoltura del Comune di Fossano nella persona di Roberto Summa, sono stati consegnati i premi agli agricoltori che si sono contraddistinti nelle loro attività. Dal momento che la parola chiave per la Festa d’autunno è stata l’innovazione, i premi sono stati attribuiti agli agricoltori che hanno introdotto innovazione nel comparto agricolo fossanese ovvero Francesco Bodrero e la

famiglia Oderda come frutticoltori e Matteo Gregorio come vivaista. Durante i tre giorni, i visitatori hanno potuto trovare tra bancarelle e stand prodotti del territorio capaci di deliziare non solo il palato, ma anche gli occhi, visto che l’autunno è amato soprattutto per la molteplicità di colori che frutta e verdura presentano. La mostra ortofrutticola è stata, come sempre, il fiore all’occhiello della manifestazione identificata come vera e propria vetrina dei prodotti del territorio, ma non solo, nel salone si sono susseguite delle dimostrazioni da parte di alcune aziende agricole che svolgono attività connesse all’agricoltura e Localmente, in collaborazione con l’Agenzia 4A ha organizzato nella serata di venerdì un apericena nel quale è stato trattato uno

C U N E O

ATTUALITÁ

FESTA D’AUTUNNO A FOSSANO: UN SUCCESSO!

degli argomenti più attuali del momento ovvero il mangiar sano (v. Il Coltivatore Cuneese, n. 15 pag.28).Nella prosecuzione della manifestazione Localmente ha organizzato per la cena del sabato ed il pranzo della domenica un menu con prodotti locali a base di grano saraceno fagioli, prodotti che sono stati valorizzati e commercializzati nei contratti di filiera con il Consorzio Agrario.

F O S S A N O

M O N D O V Ì

S A V I G L I A N O

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COLDIRETTI CUNEO PROMUOVE IL CIBO BIOLOGICO

unedì 26 ottobre, nell’ambito del progetto PISU del Comune di Cuneo, i tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo, in collaborazione con la farmacia Bottasso di Cuneo e la bottega del Biologico “Germoglio Verde”, hanno organizzato una serata rivolta ai consumatori per promuovere le produzioni biologiche del territorio dal titolo “Le buone vecchie farine”. Questa serata, la prima delle tre proposte dall’Agenzia, era interamente rivolta ai consumatori, con il compito di promuovere e fare conoscere antiche varietà di cereali un tempo coltivati nelle vallate alpine cuneesi e poi in parte dimenticate con l’avvento della modernità. La richiesta sempre maggiore di cibo ha portato i grandi buyer a fare scelte commerciali improntate su varietà moderne sempre più produttive ed adattabili alla produzione in pianura e su terreni produttivi, a scapito di queste realtà che hanno rappresentato la salvezza economica e alimentare di molta gente nelle nostre valli. Oggi, questi cereali stanno ritornando importanti per le

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economie delle aziende agricole, sulla spinta anche della ricerca di cibo sano da parte del consumatore. Da qui, l’impegno dei tecnici di Coldiretti, che promuovono sul territorio le aziende agricole biologiche interessanti e si applicano attivamente per stipulare accordi di filiera redditizi per promuovere e riportare nelle valli questi antichi cereali in collaborazione con mulini o altri buyer locali o nazionali. Parallelamente alle risposte alle aziende, Coldiretti si impegna a informare il consumatore promuovendo i trasformati e le farine biologiche di questi vecchi cereali, importanti per le loro caratteristiche particolari come l’assenza o la bassa percentuale di glutine, l’elevata

presenza in proteine e carotenoidi, validi alleati della nostra salute. Il discorso del glutine diventa inoltre molto importante per la filiera del gluten free, ovvero per la produzione di farine e prodotti senza glutine importantissimi per i consumatori con disturbi alimentari quali ad esempio la celiachia. La serata è stata strutturata partendo dall’analisi delle produzioni biologiche locali curate da Lorenzo Martinengo, referente del comparto Biologico di Coldiretti Cuneo, che ha presentato cosa s’intende per agricoltura biologica e cosa significa per le aziende agricole attuare questo tipo di agricoltura. Dopo aver spiegato la certificazione della sicurezza delle produzioni

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biologiche si è passati all’ analisi dei cereali. Nel dettaglio i tecnici, Martinengo e Mauro Forneris, hanno analizzato le produzioni di grano saraceno, farro piccolo o monococco e segale. Di tutte e tre le specie sono state descritte il ciclo produttivo, gli aspetti colturali legati all’ ambiente come la grande e maestosa fioritura del grano saraceno, la “duplice attitudine” della segale un tempo usata oltre che come alimento anche come copertura ad esempio di case e ricoveri per animali. Di tutte le specie è stata analizzata la storia partendo dalla loro scoperta fino ai primi cenni storici nel nostro paese fino ad arrivare ai giorni nostri con i contratti di filiera e le innovazioni del mercato come l’ Enkir, una varietà biologica di

monococco selezionata dal molino Marino; accompagnando il tutto con curiosità specifiche per ogni coltura. A seguito di questi interventi ha preso la parola la dottoressa nutrizionista Carla Tosco che ha descritto dapprima le proprietà delle farine analizzando la storia dei vari tipi presenti in commercio dalle integrali fino alla doppio zero e poi ha analizzato le caratteristiche nutrizionali delle specie descritte, ponendo importanza soprattutto al grano saraceno per la totale assenza di glutine e quindi importantissimo per i disturbi dell’ alimentazione, al basso tenore in glutine di monococco e segale ed all’ elevata digeribilità di queste antiche farine. Per concludere la serata sono

stati offerti pani e trasformati come focacce, grissini e sfogliatine dell’ azienda agricola Papavero Rosso di Confreria che ha presentato la propria filiera chiusa partendo proprio dalle produzioni dei cereali descritti. A fine serata sono state molte le domande rivolte sia ai tecnici che alla dottoressa nutrizionista, tutto a sottolineare la buona riuscita della serata e l’interesse del consumatore per le tematiche del cibo buono e sano. Il prossimo appuntamento a cura dell’ agenzia 4 A, sarà rivolto alla produzioni di ortaggi e frutta biologica dal titolo “Scopriamo insieme la frutta e la verdura bio” che si terrà sempre presso il seminario vescovile di Cuneo lunedì 30 novembre alle ore 18.15.

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36 ATTUALITÁ

LA COOPERAZIONE AL CENTRO DEL PROGETTO REGIONALE

FILIERA BOSCO ENERGIA: PROSPETTIVE NEL PSR

n un convegno presso la sala d’onore del Camera di Commercio di Cuneo, lo scorso 21 ottobre, è stato fatto il punto sul comparto Boschi e Foreste in Piemonte, dopo l’entrata a regime della nuova legge Regionale ed i relativi regolamenti. Partendo dai risultati del PSR appena concluso, è stato evidenziato come i finanziamenti ottenuti dalle imprese che operano in ambito montano, siano esse imprese boschive oppure di coltivatori diretti, abbiano permesso un buon sviluppo del settore ed in particolar modo quello della filiera Legno-Energia, che si può considerare oggi un settore in Piemonte pienamente maturo in tutte le sue parti, sia come impiantistica, sia di per quanto attiene all’approvvigionamento ed in particolare per il cippato. Nell’ultimo bando del Programma PAR-FSC ha visto dieci Gruppi di Cooperazione aggiudicarsi un finanziamento per la realizzazione di progetti per lo sviluppo della filiera Bosco Energia.

La cooperativa AlpiForest di Roccavione, grazie al supporto offerto dagli uffici regionali della UECOOP, è risultata tra le aggiudicatarie di tale bando. Il progetto, in fase di realizzazione, prevede la costruzione del Teleriscaldamento a Biomasse di Vernante e la realizzazione di tre piattaforme di lavoro del legno proveniente dalla gestione di circa 1.500 ettari di proprietà comunale e dei soci della cooperativa. La Cooperativa AlpiForest con la realizzazione di questo progetto intende promuovere e valorizzare la produzione locale e il legno da ardere ed il cippato di qualità, come previsto dalle nuove norme En UNI 14961 per l’ottenimento dei finanziamenti previsti dal nuovo conto termico. Nella piattaforma di Vernante verrà installato un essiccatore per il trattamento sia della legna sia del cippato, per poter ottemperare ai nuovi limiti di qualità imposti dalla normativa, molto rigidi in particolare per quanto

riguarda le classi A1 e A2. D’altronde, l’adozione di tali combustibili permette alle caldaie a legna di nuova generazione, di raggiungere efficienze di resa eccezionali e valori di emissioni ridottissimi, che rientrano ampiamente nelle norme molto rigide della Regione Piemonte. Nel corso del convegno, è stato illustrato il nuovo PSR approvato lo scorso 28 ottobre, con i bandi che dovrebbero esser pubblicati all’inizio del 2016. Il PSR 2014-2020 prevede Fondi di Interesse Forestale per circa 80 milioni di euro. Le misure previste potranno incidere notevolmente sulla gestione delle foreste e dei boschi. In particolare, la misura 16 è indirizzata alle forme di gestione associate, alla cooperazione e alla creazione di poli e di reti. Questa misura è particolarmente diretta allo sviluppo da parte dei proponenti di reti innovative e punta molto sulla intraprendenza dei proponenti per una gestione delle foreste

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innovativa e più aderente alle necessità attuali, nel rispetto della Gestione Economica delle Foreste che è anche il titolo della legge Regionale Forestale in vigore. Alcune misure prevedono il sostegno fino anche all’80% delle spese ammissibili in con-

to capitale, nella direzione del coinvolgere tutti gli operatori del settore e anche dell’industria e artigianato, a cimentarsi in progetti innovativi ma in ogni caso sostenibili. Sicuramente il PSR 2014 – 2020 presenta delle interessanti novità. Partendo dal

principio che le azioni devono essere proposte dagli operatori e non imposte dall’alto. Gli uffici della Coldiretti e della UECOOP sono a disposizione per informazioni e per collaborare alla stesure dei progetti dei soci che vorranno partecipare a questa sfida.

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PROGETTI E ATTIVITÀ DEL GRUPPO ITALIANO ASSAGGIATORI

i è tenuto lo scorso 10 ottobre a Montignoso in provincia di Massa, nel salumificio “La Bottega di Ado’” l’ultimo incontro di coordinamento del Gruppo Italiano Assaggiatori (GIA). Obiettivo della riunione era fare il punto sull’attività fatta nel corso del 2015 e predisporre la progettualità da mettere in cantiere per i prossimi mesi. “Il GIA - commenta Giovanni Quaglia, Presidente di O.N.A.Frut e membro del gruppo di lavoro - è stato infatti voluto dalle sette organizzazioni che ne fanno parte, per incrementare l’operatività delle singole organizzazioni, organizzare attività comuni e scambiarsi informazioni ed esperienze. “L’Organizzazione nazionale degli assaggiatori di frutta è ancora relativamente giovane e con-

frontarsi con altre organizzazioni simili che analizzano diverse matrici alimentari, non può che essere di stimolo, per fare sempre di più e meglio, ma anche noi abbiamo sempre cercato di dare il nostro contributo”. Il Gruppo ha già all’attivo numerose iniziative comuni e la pubblicazione di una prima collana di opuscoli, mirati a incrementare la conoscenza delle matrici alimentari di cui si occupano le sette organizzazioni e potenzialità dell’analisi sensoriale. Durante l’incontro, coordinato dalla dottoressa Bianca Piovano e ospiti dell’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Salumi (ONAS), da lei presieduta, sono stati designati i partecipanti scelti da ogni organizzazione per partecipare al gruppo di lavoro e sono state

poste le basi per diverse iniziative comuni, tese soprattutto a migliorare la comunicazione degli sforzi che il gruppo fa per valorizzare le eccellenze produttive nazionali. Il prossimo incontro del gruppo di lavoro è previsto per la fine del mese di Aprile 2016, ospiti a Modena, dell’Associazione Esperti Degustatori dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Mo-

dena. Oltre alle già menzionate associazioni, fanno parte del GIA anche: l’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi sensoriale del Miele (ANEAM), l’Associazione Nazionale degustatori di Grappe e Acquaviti (ANAG), l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggi (ONAF) e l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Vino.

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ACCORDO SIGLATO TRA ONAF E CCIAA CUNEO

’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio (Onaf) potrà usufruire di un ufficio presso la sede della Camera di Commercio: l’accordo è stato siglato lo scorso 27 ottobre, e come ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, si tratta di “Un altro passo verso la concretezza e la collaborazione. Un altro modo per essere vicino al sistema produttivo di qualità”. Onaf, che ad oggi conta più di

1500 soci, nasce nel 1989 presso la CCIAA dove ha mantenuto la sede istituzionale fino al 1998 quando viene trasferita al castello di Grinzane Cavour dove tuttora opera la segreteria nazionale. Prima in Italia, individua la tecnica dell’assaggio quale strumento di promozione dei formaggi di qualità per un pubblico sempre più vasto e competente. L’attività di Onaf è principalmente incentrata su corsi per assaggiatori e maestri assaggiatori con lo scopo di promuovere, diffondere, ampliare e valorizzare la cultura del formaggio e delle produzioni lattiero-casearie alla luce delle metodologie più avanzate, dove il prodotto caseario è espressione della tradizione e della realtà del proprio territorio. Sette le Dop locali nate durante il percorso condiviso tra ente camerale e Onaf: Bra,

Castelmagno, Murazzano, Raschera, Toma Piemontese, Grana Padano e Gorgonzola; una cinquantina le aziende dell’industria lattiero casearia, 42.189 le tonnellate di formaggi Dop certificati e 530.142 le tonnellate di latte vaccino che sanciscono la provincia di Cuneo prima nella produzione regionale. Il rapporto dell’associazione con il sistema camerale ha avuto varie occasioni di concretizzazione. Con l’ente camerale si sono condivisi numerosi progetti, in particolare quello sui formaggi d’alpeggio e la pubblicazione “Cuneo formaggi” rivisitata nel 2014 e nel 2011 è stato siglato un protocollo d’intesa con Unioncamere Nazionale con l’obiettivo di proporre attività congiunte per la promozione e valorizzazione delle produzioni casearie.

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Alpaca ucciso ad Ostana Completare l’autostrada CN/AT e rispetto dei suoli

Inizialmente si pensava che si trattasse di un attacco da lupi visto che quest’estate l’azienda aveva già subito un attacco. Poi sono saliti i veterinari dell’ASL che sostengono non sia lupo ma un attacco da lince. Resta il fatto che l’alpaca, dal valore molto elevato in quanto eccezzionale produttore di lana rappresenta un danno notevole per l’azienda agricola Miretto che speriamo possa ottenere un equo risarcimento. Resta comunque il fatto che la presenza dei selvatici sulle nostre montagne sta rendendo impossibile la convivenza con i pochi agricoltori rimasti sul territorio. Urge un piano di controllo e abbattimento di questi selvatici.

In un partecipato convegno organizzato dall’Associazione “La porta di vetro” presieduta dal giornalista Michele Ruggero, associazione di categoria, enti pubblici e politici hanno fatto il punto sulla situazione dei trasporti in provincia di Cuneo. Sono emersi gli scarsi servizi dei trasporti pubblici su gomma che vedono intere vallate completamente scollegate dai centri di fondovalle di sabato e domenica. Le associazioni di categoria chiedono di completare la Cuneo/Asti, di velocizzare i lavori del Tenda bis e di effettuare le scelte per una manutenzione più che necessaria di molte strade provinciali. Coldiretti ha rappresentato la necessità di una legge regionale che tuteli i suoli e che costringa i Comuni con piani regolatori tarati sui percorsi espansivi di tre, quattro anni fa o anche più alle reali esigenze costruttive in modo da tutelare il consumo del terreno agricolo.

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Embargo Russia: indennità I prezzi alimentari in salita troppo basse e in ritardo ma nei campi è crisi Il Ministero delle Politiche agricole ha comunicato la situazione dei ritiri di prodotti ortofrutticoli realizzati in Italia dal 7 agosto al 22 ottobre di quest’anno sulla base delle misure di emergenza per l’embargo russo previste dal Reg. UE n. 1369/2015. Per il gruppo mele e pere, sono state ritirate 4.032,18 tonnellate, pari al 22,98% del plafond assegnato all’Italia (17.550 tonnellate). Per il gruppo prugne, uva da tavola e kiwi, le tonnellate ritirate sono pari a 5.326,94, ovvero il 34,82% dell’assegnato (15.300 tonnellate). Per gli agrumi (arance, clementine, mandarini e limoni) sono state ritirate 355,25 tonnellate (il plafond è pari a 3.300 tonnellate). Per gli ortaggi (pomodori, carote, peperoni, cetrioli e cetriolini) sono state ritirate 1.361,59 tonnellate, ovvero l’82,52% totale del quantitativo disponibile (incrementato recentemente).Infine per pesche e nettarine sono state ritirate 9.246,11 tonnellate, pari al 99,96%% del plafond assegnato all’Italia (9.250 tonnellate). Coldiretti ritiene che le misure attivate non siano adeguate al problema essendo tardive, insufficienti nei quantitativi e nella lista dei prodotti interessati, troppo basse in termini di indennità di ritiro che non coprono i costi di produzione.

A pesare sul carrello della spesa sono i prezzi della verdura che crescono del 16,3 per cento a ottobre e contribuiscono a far salire l’inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari che sono cresciuti dell’1,8 per cento, sei volte la media generale dello 0,3 per cento. Un’analisi di Coldiretti sottolinea che, nei campi, i compensi corrisposti agli agricoltori non coprono ormai neppure i costi di produzione, per molti prodotti, sulla base dei dati Istat. Un trend di crescita sulle tavole che non si trasferisce agli agricoltori ai quali sono riconosciuti compensi inadeguati, dal latte alla carne. A incidere sull’inflazione è certamente l’aumento della spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande che ha invertito la rotta e torna ad aumentare, dopo sette anni di riduzione consecutiva e si prevede a fine anno uno 0,3 per cento di crescita cumulata nei dodici mesi, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015. La spesa alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie, dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il cambiamento però deve trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che si trovano al di sotto dei costi di produzione.

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bbiamo accompagnato i cambiamenti vissuti dall’agricoltura provinciale negli ultimi quarant’anni, in particolare l’evoluzione dei contratti di lavoro. Nei primi tempi le contrattazioni si chiudevano alle quattro di mattina. Ma la cosa più importante è che in tutto questo tempo associazioni di categoria e organizzazioni sindacali hanno sempre preso decisioni all’unanimità, segno di una forte volontà di lavorare insieme per migliorare le condizioni della nostra agricoltura. Non per nulla oggi abbiamo l’adesione del 97% delle aziende agricole che assumono manodopera in provincia di Cuneo e un buon livello di entrate derivanti dai contributi annuali delle aziende aderenti, tanto da essere tra le prime 5 casse a livello nazionale. Ora dobbiamo sforzarci di guardare

oltre la fine della crisi, dobbiamo chiederci cosa sarà l’agricoltura tra 10 anni e individuare dei percorsi per dare alle aziende e ai lavoratori le risposte di cui avranno bisogno”. Così Giancarlo Bandiera, presidente Ebat-Favla, alla tavola rotonda per il 40° dell’Ente Bilaterale Agricolo Territoriale della provincia di Cuneo costituito da Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil svoltasi il 30 ottobre, nel Salone d’Onore della Camera di Commercio a Cuneo. Per Col-

diretti ed in rapprsentanza delle organizzazioni datoriali è intervenuto il vice direttore Lauro Pelazza (nella foto a sinistra) che ha evidenziato le difficoltà oggettive dei comparti produttivi, ma ha anche smentito categoricamente che nel settore agricolo piemontese si annidino fenomeni deleteri come il caporalato. Ha anche manifestato la necessità che nel nuovo contratto collettivo si tenga conto dei prezzi di vendita in campo dei prodotti agricoli.

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44 ATTUALITÁ

CONGEDO STRAORDINARIO RETRIBUITO PER I FAMILIARI DI PORTATORI DI HANDICAP

’art. 42 del Decreto Legislativo n. 151/2001 riconosce ai lavoratori dipendenti che assistono familiari affetti da “grave handicap”, il diritto di fruire, in alternativa ai permessi della legge 104/92, di un congedo retribuito, anche frazionabile, della durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa. La predetta norma, originariamente, riconosceva tale diritto esclusivamente ai genitori e, in caso di loro mancanza, ai fratelli e sorelle, conviventi.

PRIORITÀ 1

SOGGETTI BENEFICIARI DEL CONGEDO CONIUGE DISABILE

L’INPS, con successive circolari aveva già preso atto di una serie di sentenze della Corte Costituzionale che ampliavano il diritto al beneficio del congedo fissando determinati criteri di priorità, la stessa Corte Costituzionale, con la sentenza n. 203/2013, ha ulteriormente “ampliato” il novero dei soggetti aventi titolo dichiarando l’illegittimità costituzionale della norma, nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto,

e alle condizioni ivi stabilite, “il parente o l’affine entro il terzo grado convivente, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati dalla disposizione impugnata, idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave”. Soggetti aventi diritto Hanno pertanto titolo a fruire dei benefici in argomento i lavoratori dipendenti secondo l’ordine di priorità riportate nella sottostante tabella.

CONDIZIONI PER IL DIRITTO CONVIVENTE* CON DISABILE

GENITORI (anche adottivi e affidatari)

SE IL CONIUGE DEL FIGLIO DISABILE E’: • DECEDUTO • MANCANTE** (se figlio disabile è CELIBE O DIVORZIATO O SEPARATO LEGALMENTE) • AFFETTO DA PATOLOGIE INVALIDANTI ***

UNO DEI FIGLI CONVIVENTE* CON IL DISABILE

SE IL CONIUGE CONVIVENTE* ED ENTRAMBI I GENITORI DEL DISABILE SIANO: • DECEDUTI • MANCANTI** • AFFETTI DA PATOLOGIE INVALIDANTI***

UNO DEI FRATELLI O SORELLE CONVIVENTI* CON IL DISABILE

SE IL CONIUGE CONVIVENTE*, ENTRAMBI I GENITORI, I FIGLI CONVIVENTI DEL DISABILE SIANO: • DECEDUTI • MANCANTI** • AFFETTI DA PATOLOGIE INVALIDANTI***

UN PARENTE O AFFINE ENTRO IL TERZO GRADO CONVIVENTE* CON IL DISABILE

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*CONVIVENTE: requisito accertato d’ufficio dall’INPS, previa indicazione da parte dell’interessato degli elementi indispensabili per il reperimento dei dati inerenti la residenza anagrafica, ovvero l’eventuale dimora temporanea (vedi iscrizione nello schedario della popolazione temporanea di cui all’art.32 D.P.R. n. 223/89), ove

diversa dalla dimora abituale (residenza) del dipendente o del disabile. **MANCANTI: da intendersi non solo come situazione di assenza naturale e giuridica (celibato o stato di figlio naturale non riconosciuto), ma anche ogni altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile, continuativa e debitamente

Avviso Verifica posizione INPS per gli allevatori Gli allevatori che superano, per effetto del numero di capi, la potenzialità del terreno condotto in base ai parametri stabiliti dalla legge, sono tenuti a presentare, unitamente alla denuncia dei redditi, il modello RD (già A1). Dalla compilazione di questo specifico quadro emerge il reddito di allevamento. In relazione a tale reddito, va attentamente modificata la collocazione in una delle fasce previste dall’INPS per il versamento dei contributi previdenziali. La comunicazione circa l’eventuale variazione di fascia va presentata all’INPS entro martedì 22 dicembre c.a. Pertanto le aziende interessate dovranno presentarsi, quanto prima, presso gli Uffici Coldiretti con la copia della denuncia dei redditi (se non presentata tramite Impresa Verde – Coldiretti) per inoltrare le opportune istanze all’INPS .

certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità, quale: divorzio, separazione legale o abbandono. ***PATOLOGIE INVALIDANTI: a carattere permanente, indicate dall’art. 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto Interministeriale n. 278 del 21 luglio 2000 Indennità economica e

copertura figurativa Durante il periodo di congedo, il richiedente ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione e il periodo è coperto da contribuzione figurativa. Gli uffici EPACA di Coldiretti sono a disposizione per le informazioni e l’assistenza in merito.

Comunicazione rivalutazione rendite INAIL Si comunica che l’Inail ha provveduto a rivalutare con decorrenza 1° luglio 2015 le prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale. Tale rivalutazione è pari al 0,19% ed è calcolata sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. I soggetti titolari di rendita riceveranno in questi giorni il prospetto INAIL attestante l’aggiornamento della rendita e dei ratei. Si raccomanda di porre attenzione sulle quote di maggiorazioni relative ai familiari in modo tale da aggiornare, laddove sia necessario, la situazione familiare. Tali aggiornamenti possono essere effettuati tramite il Patronato EPACA di Coldiretti.

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ATTUALITÁ SCADENZE AZIENDALI

SCADENZE AZIENDALI VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di ottobre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI OTTOBRE Annotazione di liquidazione per il mese di ottobre e versamento dell’eventuale imposta, tramite modello F24 telematico, da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola , d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/91. IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO – CONTRIBUENTI TRIMESTRALI Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2014 un volume d’affari inferiore a euro 400,000,00 se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni e inferiore a euro 700.000,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art. .66 L..427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre luglio – agosto – settembre 2015 ed effettuare il relativo versamento IVA.

25 NOVEMBRE ACQUISTI E CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di ottobre. 30 NOVEMBRE IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta, il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente. ACCONTO IMPOSTA IRPEF 2015

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48 Stefania Belmondo e Maurizio Damilano testimonial a sostegno della vaccinazione

VACCINAZIONI ANTINFLUENZALI, L’ASL CN1 ARRUOLA EX OLIMPIONICI

al 2 novembre è in corso (fino al 31 dicembre) la campagna per la vaccinazione antinfluenzale in Piemonte. Ogni anno, l’influenza, in un arco temporale di circa due mesi, colpisce dai 5 ai 10 milioni di italiani e provoca da 5000 a 8000 morti, dai 50.000 ai 100.000 ricoveri ospedalieri e circa 5 milioni di visite mediche. Lo scorso anno, a causa di una riduzione delle vaccinazioni dovute alla diffusione di notizie, poi rivelatesi completamente infondate, sulla pericolosità di un lotto di vaccino, l’influenza ha colpito molte più persone, causando un aumento dei ricoveri in ospedale e del numero dei morti. Domenico Montù, direttore della struttura Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl CN1, ricorda a chi è consigliata l’antinfluenzale: “Alle persone con più di 65 anni di età, le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, chi è affetto da malattie croniche quali il diabete, le malattie respiratorie e cardiovascolari, renali, ovvero chi svolge un lavoro di primario interesse collettivo come il personale sanitario degli ospedali e delle Asl, i membri delle forze di polizia e di pubblica sicurezza in genere; allevatori e altri lavoratori a contatto con animali”. La vaccinazione di tutte le persone a rischio può diminuire la mortalità del 70%, causata soprattutto dalle complicazioni dell’influenza che nelle persone a rischio sono assai più frequenti. La sicurezza dei vaccini è ormai universalmente riconosciuta e i rigidi controlli sulla produzione offrono a tutti una elevata garanzia. Il ritiro di determinati lotti durante la produzione o nei momenti successivi è il segnale che il sistema di controllo funziona a tutela di tutti.

Lo scorso anno, con il calo delle vaccinazioni, è cresciuta la mortalità. Sul sito www.aslcn1.it e sui social - twitter.com/ aslcn1 e facebook.com/aslcn1 è visionabile anche uno spot.

IO MI VACCINO CONTRO L’INFLUENZA

COME La vaccinazione è gratuita per le categorie a rischio (over 65 anni e soggetti di ogni età over 6 mesi con patologie)

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Sono ragazza madre di 29 anni piemontese, trasferita molto recentemente da una frazione di montagna. Conoscerei uomo anche un po’ più grande di me, capace di tanta comprensione. Inizialmente per seria frequentazione, un domani per fidanzamento. Chiedo e offro tanta sincerità e valori morali. Tel. 3208685863

Sono nata a Moncalieri nel 1966. Purtroppo non ho più i genitori e sono figlia unica. Da quasi sette anni mi sono trasferita in provincia di Cuneo, dove lavoro come persona di servizio. Cerco uomo sincero e affidabile, anche più grande di me, purchè veramente serio e interessato a stare bene insieme. Tel. 3895178834

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Zona di Borgo San Dalmazzo. Sono una vedova 49enne piemontese, di ottima presenza, economicamente indipendente. Mi piacerebbe incontrare per frequentazione ed eventuale convivenza uomo piemontese di oltre 55 anni. Sono disponibile a trasferimento, ma solo rimanendo in provincia di Cuneo. Tel. 3275783405

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