Coltivatore Cuneese n.18 anno 2014

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n. 18 - ANNO 68 - 1 - 31 dicembre 2014

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Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese

“Il Coltivatore Cuneese” Editore: Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00 Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Stampa Arti Grafiche Cuneo Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Elena Bono, Silvia Bosco, Gianluca Bruno, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Marcello Pellegrino, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà

DAL CONSIGLIO PROVINCIALE DI FINE ANNO Si è svolto il Consiglio Provinciale di fine anno. Occasione per ripercorrere l’attività svolta da Coldiretti nel difficile 2014, ma anche opportunità di crescita, in vista del 2015. Dalla crisi dei mercati, soprattutto nel settore della frutta, all’embargo dei prodotti agroalimentari, alla nuova Pac ed al Psr. Come hanno ricordato Marcello Gatto ed Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo, “Le difficoltà non mancano, ma Coldiretti ha un progetto ed intende realizzarlo sia nell’economico che nel sociale. Per il 2015, avremo un potenziamento dell’assistenza tecnica e metteremo a disposizione delle imprese associate un folto gruppo di tecnici ed esperti che sapranno orientare al meglio la progettualità delle nostre imprese in vista della nuova Pac. Di qui, l’invito a tutti i soci a partecipare in questo scorcio di fine anno ai rinnovi delle sezioni, vero punto di incontro della base, dalla quale partire per azioni sindacali concrete e sinergiche, con il livello provinciale, regionale e nazionale”.

Sommario

Quando l’incertezza è sovrana..................................................................... 4 IMU sui terreni agricoli: un caos normativo..................................... 5

Rinnovato il contratto collettivo operai agricoli................... 6-7

Giovani Impresa Cuneo alla scoperta delle imprese sarde .......................................................................................... 31

5 Milioni di euro per ammodernare le aziende agricole................................................................................................. 7

Report annata agraria 2014............................................................. 33-39

Accordo salva-stalle tra Coldiretti e Governo ................................ 8 Martina e Moncalvo alla “Casa della Piemontese”...................... 9 A Cuneo potenziato il Centro Servizi alla Persona ................. 10 Apertura nuovo punto vendita di Valle Josina........................... 10 Lolacoop: opportunita’ economica per gli allevatori............ 11 Il Corsivo del Coltivatore......................................................................... 12 Storie di vita........................................................................................................ 13 L’attesa del Natale.............................................................................................. 14

Redazione ed amministrazione: Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it

“Benedire i frutti e nutrire il pianeta”...................................... 16-17

Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Compral latte diventa organizzazione di produttori .......................................................................................................... 19

Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 40.000 Copie Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche Via dei Fontanili 12 12045 Fossano (CN) Tel. 0172.695770 • Fax 0172.695898 E-mail: adv@tec-artigrafiche.it

Corso di formazione per diventare collaboratori domiciliari................................................................................................................. 30

Camera di Commercio: eletto il nuovo Consiglio Camerale .......................................................................................... 18

Dal Convegno Nazionale, una foto del mercato europeo delle pesche............................................................................. 20-21 O.N.A.Frut: “Siamo al servizio della filiera produttiva”......... 22 Premiata la fedeltà al lavoro .................................................................... 24 Chiusura positiva dei campi di accoglienza per gli stagionali.................................................................................................. 26 Il Progetto Sociale di Coldiretti Cuneo.................................... 28-29

Ora stop a deroghe per sementi convenzionali............... 40-41 Tre crociere a novembre per i pensionati Coldiretti............... 42 Ecco “El cico latino”, dei Trelilu................................................................ 43 ‘L tò Almanach 2015 in due volumi..................................................... 43 News dal servizio vitivinicolo.......................................................... 44-47 Vitenda: l’agenda del viticoltore............................................................. 45 Il premio Fedeltà alla terra a tre donne............................................ 48 Donne Impresa in visita all’azienda Sebaste ............................... 48 Giornate del Ringraziamento.................................................................... 49 L’istruzione agraria tra innovazione e tradizione.................................................................................................... 50-51 Studio ed esercitazioni tecnico-professionali................... 52-53 3 Sezioni per valorizzare le peculiarità del territorio ................................................................................................ 54-55 Progetti, laboratori, azienda agraria.......................................... 56-57 La Razza bovina Piemontese torna a popolare il territorio......................................................................................... 59 La pensione agli invalidi civili..................................................... 60-610 Scadenze Aziendali.........................................................................................63 Il Mercatino del Coltivatore.......................................................64-66

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QUANDO L’INCERTEZZA È SOVRANA

S Marcello Gatto Presidente Coldiretti Cuneo

Enzo Pagliano Direttore Coldiretti Cuneo

iamo giunti anche alla fine del 2014. All’interno di questo numero di giornale, una serie di articoli che evidenziano un minimo di bilancio dell’annata agraria e dell’attività svolta da Coldiretti in quanto Organizzazione professionale di categoria. Mentre rimandiamo all’interno per gli approfondimenti sui singoli settori, riteniamo opportuna qualche considerazione di carattere generale.

Il 2014 ha sicuramente siglato la constatazione che tutto quanto dieci anni fa rappresentava una certezza, oggi non lo è più.

Prendiamo per esempio la complessa tematica del lavoro: il dibattito sull’art .18 altro non è che l’evidenziazione di un’epoca che sta finendo. Non entriamo nel merito se sia bene o male quanto sta avvenendo, ma la considerazione di fondo è che viviamo un momento dove è difficile individuare un riferimento certo sia a livello pubblico, che privato. Pensiamo ad esempio a quanto sta avvenendo nel sistema bancario: le banche, che fino ad un decennio fa, aprivano sportelli in ogni dove, oggi li stanno chiudendo.

La pubblica amministrazione che ha sempre avuto degli sportelli a disposizione del pubblico, oggi dedica al colloquio con le persone, pochissimo tempo. Tutto si svolge via mail e quando va bene la telefonata. Pensiamo a quelle aziende che erogano i servizi essenziali per la vita quotidiana dei cittadini e delle imprese: energia

elettrica, servizi telefonici, ecc..

I numeri verdi ed i call center si sono consolidati ed hanno sostituito gli sportelli, ai quali per anni i cittadini e gli imprenditori si sono rivolti. Non parliamo poi della sanità, dove il servizio sanitario regionale sta mettendo a dura prova i bilanci della Regione e i cittadini che possono, sempre più si rivolgono al privato, soprattutto per le tempistiche di attesa. Per parlare del nostro settore, abbiamo assistito ad una serie di problematiche dove la burocrazia, nonostante tutti dicano di volerla combattere, ci tiene a stecchetto e succede, spesso, che una pratica oggetto di controlli blocchi, come nel caso della Pac, l’erogazione spettante all’azienda. Queste situazioni mettono in evidenza una triste realtà: in pochi o quasi nessuno oggi hanno ancora la voglia e la capacità di esporsi in prima persona, assumendosi oneri ed onori. Si preferisce nascondersi dietro l’interpretazione dubbia della circolare, del fatto che l’errore l’ha commesso l’amministrazione precedente, che la crisi non consente programmazione a lungo termine, che il lavoro è una certezza solo per qualcuno.

In questo contesto di società, opera ed agisce l’imprenditore agricolo e la Coldiretti. Un contesto non certamente facile per un’organizzazione storica come la nostra, che ha saputo interpretare le nuove esigenze degli imprenditori e delle imprese e,

nonostante qualche critica, continua ad essere capillare e un punto di riferimento non solamente per il settore agricolo, ma per l’intera società.

Coldiretti con Campagna Amica ha chiesto agli associati di “metterci la faccia dietro al prodotto”. La stessa organizzazione ci “mette la faccia” tutti i giorni con gli associati, cercando di essere sempre più organizzazione di categoria che opera in un contesto di società, dove generare occupazione e reddito è diventato impossibile per alcuni settori. E Coldiretti lo fa a muso duro, nella convinzione che valorizzando il lavoro e le produzioni delle nostre imprese, si crea un volano positivo per tutti gli altri settori produttivi. Di qui, le battaglie non facili per l’etichettatura, l’indicazione dell’origine, l’abbattimento della burocrazia, l’approvazione della nuova Pac e del nuovo Psr, per ridare fiato agli investimenti e prospettive ai giovani. Certo, abbiamo a che fare con un mercato dominato da pochi, che però condizionano tutti, con un sistema politico che non sa interpretare la volontà di cambiamento della gente comune che tutti i giorni lavora e produce.

Il 2015 sarà certamente un anno ancora difficile (ma ormai ce lo ripetiamo da anni) dove o si avrà la capacità di fare le riforme a livello istituzionale, oppure si continuerà in questa situazione di grande incertezza.

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a tassa Imu riguardante i terreni agricoli sta causando preoccupazioni e incertezze su più fronti. Fino al 2013 i proprietari delle aree nei Comuni classificati, da un legge del 1977, come montani o collinari, non dovevano versare l’imposta. Tutti gli altri sì. Con l’entrata in vigore del provvedimento del 23 giugno 2014 si stabilisce che, a partire da quest’anno, quindi con effetto retroattivo, la classificazione avviene in base all’altitudine riportata nell’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat).

Diversificando tra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nell’apposita previdenza e gli altri proprietari. In pratica, la norma prevede l’esenzione totale (lavoratori del settore e altri

proprietari), solo più per i terreni agricoli nei Comuni a un’altitudine posta oltre i 601 metri. Fra i 281 e i 600 metri non devono pagare i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, mentre gli altri proprietari sono tenuti a versare il dovuto. Inoltre, sempre nella precedente forbice di quota, non pagano la tassa i coltivatori che affittano i loro terreni ad altri imprenditori agricoli.

Tutte le aree possedute sotto i 281 metri di quota dai lavoratori del settore e da altre persone sono soggette all’Imu, secondo le disposizioni normative attualmente in vigore. Il pagamento per chi non è più esente in base al decreto del 28 novembre pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre, compreso l’acconto dello scorso mese di giugno, doveva essere eseguito, in unico importo entro il 16 dicembre. Il

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Governo ha immediatamente colto la necessità del rinvio del pagamento dell’Imu agricola e della definizione di un adeguato criterio per la delimitazione dei terreni agricoli interessati.

Per Coldiretti bene il rinvio e nuovi criteri, ma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo sottolinea “l’importanza di confermare la fondamentale scelta di differenziare l’imposta a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoltori professionali”. Dopo le positive dichiarazioni del sottosegretario all’economia Paolo Baretta e del Vice ministro all’Agricoltura Andrea Olivero sul fatto che “il governo sta provvedendo ad una modifica delle modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relative all’Imu agricola, al fine di rivedere i criteri applicativi”.

La nuova norma del 28 novembre riduce i Comuni dove non si paga l’Imu sui terreni, ma la scadenza del 16 dicembre è stata prorogata con l’impegno del Governo a rivedere il decreto

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IMU SUI TERRENI AGRICOLI: UN CAOS NORMATIVO

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RINNOVATO IL CONTRATTO COLLETTIVO OPERAI AGRICOLI

I

n data 22 ottobre, è stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale degli Operai agricoli, che sostituisce quello scaduto lo scorso 31 dicembre 2013.

Di seguito, si indicano le novità introdotte dal nuovo Contratto.

Decorrenza: Il contratto in esame ha durata quadriennale e decorre dal 1° gennaio 2014 e scade il 31 dicembre 2017.

Apprendistato: Viene confermata l’efficacia dell’accordo sindacale del 30 luglio 2012 al fine di disciplinare il contratto di apprendistato professionalizzante (o di mestiere) in agricoltura.

Orario di lavoro: Viene ampliata la flessibilità dell’orario consentendo la possibilità, nel limite massimo di 44 ore settimanali, lo svolgimento fino a 85 ore annue oltre l’ordinario orario di

lavoro (pari a 39 ore) da recuperarsi in altro periodo dell’anno.

Permessi straordinari: Viene aumentato da uno a due i giorni di permesso in caso di nascita, adozione internazionale o affidamento preadottivo di un minore (provvedimento di affido a scopo preadottivo). Al riguardo, si ricorda che EBAT FAVLA rimborsa al datore di lavoro questi giorni di permesso.

Lavoro straordinario: Viene previsto l’innalzamento del limite annuo di lavoro straordinario passato da 250 a 300 ore che ha effetto anche ai fini della sanzione prevista dall’articolo 18 D. Lgs. 66/2003 secondo il quale la violazione del limite annuale è punito con “sanzione amministrativa da 25 a 154 euro; se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata nel corso dell’anno solare per più di cinquanta giornate lavorative, la sanzione amministrativa va da 154 a 1.032 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta”.

Nessuna modifica è intervenuta sulle percentuali di maggiorazione per lavoro straordinario e/o festivo e/o notturno.

Retribuzione: Gli aumenti retributivi, pari complessivamente al 3,9% verranno riconosciuti, senza arretrati e una tantum, in due tranches di cui la prima pari

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Malattie oncologiche: Viene previsto che, decorso il periodo di conservazione del posto (pari a 180 giorni), il lavoratore affetto da malattie oncologiche documentate possa richiedere un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita di durata non superiore a 6 mesi.

CCNL MANUTENZIONE AREE VERDI: Viene definitivamente abolito il CCNL manutenzione aree verdi firmato in data 26 aprile 2006, e mai rinnovato, che viene assorbito nel CCNL operai agricoli e florovivaisti, salve le peculiarità previste dall’accordo di “raccordo”, allegato al CCNL, che si va a sintetizzare.

Innanzitutto, viene prevista una declaratoria del mansionario degli addetti alla manutenzione di aree verdi.

In secondo luogo, l’articolo 5 prevede la disciplina delle indennità e rimborsi spese. In particolare, viene prevista un’indennità di trasferta giornaliera, proporzionale alla distanza dal comune di sede aziendale, che serve ad indennizzare il tempo di viaggio ma che consente all’azienda di computare l’o-

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rario di lavoro in coincidenza con l’inizio e il termine fissato dall’impresa per lo svolgimento dell’attività lavorativa (sinora occorreva considerare lavorativo il tempo di viaggio). Il valore dell’indennità giornaliera è pari alle seguenti misure: € 8,00 fino a 15 kilometri; € 11,00 oltre 15 e fino a 25 kilometri; € 16,00 oltre 25 e fino a 40 kilometri; € 26,00 oltre 40 kilometri;

Ai lavoratori comandati a prestare servizio fuori dal territorio comunale della sede abituale di lavoro, per i quali non è previsto il rientro giornaliero, ma devono consumare i pasti e pernottare fuori dal luogo abituale di lavoro, hanno diritto al rimborso delle spese effettuate (viaggio, vitto e alloggio), previa presentazione di regolari giustificativi.

L’indennità giornaliera, come

suddescritta, spetta anche nel caso di spostamento necessario tra il posto di lavoro assegnato e l’alloggiamento in loco.

Al dipendente che, previa autorizzazione da rilasciarsi di volta in volta dal datore di lavoro o da un suo sostituto, usa il proprio mezzo per servizio, spetta un rimborso pari a 1/5 del prezzo della benzina per ogni kilometro percorso.

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5 MILIONI DI EURO PER AMMODERNARE LE AZIENDE AGRICOLE

i finanziamenti europei non erano stati utilizzati nell’ambito della misura 112 per l’insediamento giovani e ne beneficeranno oltre 150 imprese

L’Unione Europea, con una nota del 2 dicembre, ha accettato la richiesta effettuata a fine primavera dagli uffici dell’assessorato all’agricoltura, a seguito di una delibera firmata dall’Assessore Giorgio Ferrero, che prevede la possibilità di trasferire risorse cofinanziate del PSR 2007-2013 dalla misura n. 112 Insediamento Giovani alla n. 121, per l’ammodernamento delel imprese agricole. In questo modo, sarà possibile finanziare, con i 5 milioni di euro a disposizione, oltre 150 aziende agricole che avevano presentato progetti ammissibili. La misura in questione, infatti, trainante per la programmazione 2007 – 2013, aveva visto l’approvazione di numerose domande attraverso i suoi fondi. Oltre al numero consistente di aziende già liquidate però, ne restavano molte ancora da finanziare.

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ACCORDO SALVA-STALLE TRA COLDIRETTI E GOVERNO

F Roberto Moncalvo

inalmente un passo avanti a difesa della zootecnia italiana, messa a rischio da una scorretta definizione delle zone vulnerabili ai nitrati. Questo risultato è stato possibile grazie all’Accordo salva-stalle tra Coldiretti e Governo. Il protocollo che rivede la definizione delle zone vulnerabili ai nitrati è stato sottoscritto a Milano dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e dai ministri all’Agricoltura, Maurizio Martina, e all’Ambiente, Gian Luca Galletti, nell’ambito del forum “Made in Italy dopo Expo 2015” promosso dal presidente della Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini.

Il piano, che scongiura la chiusura di migliaia di allevamenti, prevede che entro 45 giorni il Governo emetta un decreto per la ridefinizione delle zone vulnerabili, dopo il quale le Regioni avranno

30 giorni per disegnare la nuova mappa di gestione degli effluenti da allevamento. Nella nuova classificazione si terrà conto dei carichi derivanti da eventuali fonti di pressione di origine non agricola che possono concorrere a determinare o ad attenuare lo stato di contaminazione.

“Un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione di salumi e formaggi Made in Italy - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -, giustificato dagli studi recenti dell’Ispra che hanno chiarito come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre assume un forte rilevanza il contributo di altre sorgenti in particolari minerali”.

“L’agricoltura – commenta il di-

Il tUO CONtRAttO

rettore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano - ha un impatto di appena il 10 per cento sulle falde, tutto il resto deriva da scarichi industriali e residenziali che si sono moltiplicati per l’espansione urbanistica”.

In fase di ridefinizione delle zone vulnerabili si esamineranno anche il livello di inquinamento esistente, la tipologia e la consistenza delle attività svolte nelle aree che risultano compromesse, le possibili fonti di inquinamento, comprese quelle naturali, il rapporto di causa ed effetto tra i diversi fattori, vale a dire, l’individuazione di quanto ciascuno degli elementi (naturali o antropici) incide sull’inquinamento esistente o rischia di aggravarlo e, quindi, la tipologia ed il livello di inquinamento che ogni fonte di pressione è in grado di causare.

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A CARRÙ INAUGURATA LA STRUTTURA, CON IL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA

MARTINA E MONCALVO ALLA “CASA DELLA PIEMONTESE”

I

n occasione dell’inaugurazione della Casa della Piemontese, sabato 22 novembre a Carrù, vi è stato un solenne momento di programmazione e riflessione sul futuro della Razza Bovina Piemontese.

Alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, del Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, del Presidente dell’Anaborapi, Albino Pistone, del Coalvi, Carlo Gabetti, dell’Associazione Allevatori Roberto Chialva e dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero si è ricordata l’importanza della Razza Bovina Piemontese in Piemonte e nel nostro Paese.

I numeri parlano chiaro: 4200 imprese agricole piemontesi con oltre 350.000 capi allevati.

I bovini di Razza Piemontese sono pari al 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Sulla base di questi dati, Roberto Moncalvo è intervenuto evidenziando che l’Italia è deficitaria del 40% della produzione di carne e che le razze autoctone, Piemontese in particolar modo, contribuiscono alla produzione di circa il 20% della carne prodotta a livello nazionale. “Ma soprattutto, va evidenziata – ha commentato Moncalvo - l’alta qualità delle

nostre produzioni e l’imprenditorialità che caratterizza il settore.

Per questo ringraziamo il Ministro, perché grazie al lavoro congiunto si è riusciti ad inserire nella nuova PAC fondi da destinare direttamente alle imprese che intendono crescere, ma è stato ottenuto anche un forte impegno finanziario per sostenere il sistema organizzato allevatoriale che in questi anni, con la ricerca e la genetica, ha contribuito ad aumentare la qualità delle nostre produzioni.

Inoltre, è importante allargare il mercato delle carni di Piemontese per dare agli allevatori (la media ha meno di 45 anni) le prospettive economiche che consentano alle imprese di veder meglio remunerato il loro prodotto”.

Pistone, Chialva e Gabetti hanno evidenziato che i risultati di cui godiamo oggi sono il frutto di un lavoro serio e qualificato che dall’Anaborapi all’Arap, dal Coalvi a Coldiretti, hanno permesso al settore dell’allevamento della Piemontese di crescere nonostante le oggettive difficoltà economiche e di mercato.

Il Ministro Maurizio Martina, poco prima di tagliare il nastro della “Casa della Piemontese” ha raccolto l’invito di Moncalvo e degli altri esponenti del mondo degli allevatori, ricordando la

battaglia sua e dei suoi collaboratori sia in conferenza Stato – Regioni che direttamente sui tavoli della Commissione Europea per ottenere consistenti interventi sulla nuova PAC e nei PSR. Il Ministro ha poi stigmatizzato le scelte europee rispetto all’etichettatura volontaria e più in generale alle mancate scelte di tracciabilità, mai compiute dalla Commissione Europea. Il Ministro ha poi preso atto della recente costituzione del Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Bue Grasso di Carrù, quale ulteriore momento delle tipicità intrinseche della Razza Bovina Piemontese.

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A CUNEO POTENZIATO IL CENTRO SERVIZI ALLA PERSONA

È

stata presentata al pubblico giovedì 27 novembre la sede rinnovata del Centro Servizi alla Persona in piazza Europa a Cuneo. Una location centralissima in città, ideata per essere ancora più accogliente e al completo servizio dei cittadini.

A caratterizzare il servizio è la grande esperienza e professio-

nalità degli addetti.

Dallo sportello del patronato Epaca, presso cui si potranno ottenere gratuitamente gli

estratti contributivi e i conteggi pensionistici, informazioni sulla consulenza previdenziale e assistenziale, su invalidità civile, infortuni e malattie professionali, indennità di accompagnamento, all’espletamento dei servizi fiscali, con il calcolo dell’Imu, della Tasi, la compilazione del modello 730, l’assistenza per colf e badanti e tanti altri servizi, oltre alla consulenza per le polizze assicurative tramite Agrisicura.

“A dieci anni dall’apertura in piazza Europa, le richieste sono aumentate esponenzialmente pertanto, per garantire al pubblico risposte precise e in tempi rapidi, è stato potenziato il servizio, impiegando un numero maggiore di addetti e scegliendo locali ampi e più facilmente accessibili al pubblico”, commenta Lauro Pelazza, vice direttore di

Coldiretti Cuneo.

Al Centro Servizi alla Persona si possono rivolgere tutti: privati, dipendenti pubblici, famiglie, pensionati, studenti, etc.

L’obiettivo è quello di dare una consulenza specifica alle esigenze dei cittadini, che oggi devono affrontare un numero rilevante di questioni di natura sociale, previdenziale, fiscale e amministrativa. Lo spirito che anima il progetto è l’impegno attivo per la società, che si concretizza anche con progettualità ad hoc nell’ambito socio-assistenziale, dando attenzione, in particolare, alle fasce di popolazione più sensibili.

Il Centro, in piazza Europa 9 a Cuneo, è aperto al pubblico da lunedì a sabato, dalle ore 8 alle ore 12 e, nei giorni di martedì e mercoledì, anche il pomeriggio, dalle 14 alle 17. Per informazioni, si può contattare il numero telefonico: 0171/698026.

Apertura nuovo punto vendita di Valle Josina La società Terrenostre, emanazione della Cooperativa agricola Valle Iosina di Peveragno ha aperto un nuovo punto vendita a Cuneo, quartiere San Paolo. Predominanti i prodotti agricoli locali, forniti da imprese agricole della zona o formaggi trasformati dal caseificio cooperativo. Un punto di incontro tra le eccellenze del territorio cuneese e delle tipicità enogastronomiche di fondo valle, valorizzate anche dal punto bar – ristorazione, all’ingresso del punto vendita

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vvicinandoci al termine del 2014 è bene fare il punto della situazione sull’operatività della LOLACOOP Società Cooperativa Agricola che opera ormai da circa due anni sul territorio piemontese al servizio delle aziende associate. Un’operatività che si sviluppa principalmente sulle province di Cuneo e Torino con interessanti prospettive anche sulle altre province del Piemonte. Strutturandosi nel corso del tempo, LOLACOOP è oggi in grado di rispondere alle diverse esigenze degli allevatori di vacche da latte ed incroci garantendo i servizi di ritiro delle vacche a fine carriera da destinare al macello, dei vitelloni da macello e della gestione delle macellazioni di urgenza ed emergenza. Attività che prosegue grazie all’accordo stipulato tra Coldiretti e il gruppo Cremonini – Inalca per la fornitura di carne italiana. Tutte operazioni che avvengono mediante la collaborazione con personale qualificato sia per le operazioni di trasporto che per quelle di macellazione nel pieno rispetto della normativa sul benessere animale e sul trasporto. Durante questi mesi di attività, la base associativa della cooperativa è cresciuta in modo costante con il coinvolgimento di allevatori

piemontesi e non solo consapevoli dell’importante ruolo di trasparenza nella determinazione del prezzo garantito da parte della cooperativa che permette alle aziende di vedersi riconoscere il giusto valore dei capi macellati. Un prezzo che segue fedelmente l’andamento del mercato permettendo all’azienda di veder valorizzato appieno il proprio capo macellato nel rispetto del listino settimanale che viene messo a disposizione di tutte le aziende conferenti. La quotazione delle vacche e dei vitelloni da macello è calcolata a peso morto in base alla classificazione ufficiale europea (Griglia SEUROP), secondo il Listino Vacche e Vitelloni Inalca aggiornato alla settimana di consegna. A questo prezzo così determinato viene sottratto, indicandolo chiaramente, il solo costo del trasporto del capo fino al luogo di macellazione ad Ospedaletto Lodigiano. L’allevatore riceve il

ATTUALITÁ

LOLACOOP: OPPORTUNITA’ ECONOMICA PER GLI ALLEVATORI pagamento mediante bonifico bancario entro 10/12 giorni dal carico insieme a copia della classificazione (categoria) delle vacche e dei vitelloni conferiti con l’indicazione del peso morto e il prezzo/kg applicato da Inalca nella settimana di conferimento. La bontà del progetto viene confermata dal numero di conferimenti settimanali che ormai stabilmente si attesta su due carichi settimanali collocati all’inizio e a metà settimana per poter garantire le crescenti richieste di carichi di animali da parte delle aziende zootecniche piemontesi. Carichi che avvengono comodamente in azienda al mattino o al pomeriggio in base alle esigenze degli allevatori da concordare telefonicamente al numero 3666392624.

Un’opportunità quindi da cogliere per tutti gli allevatori.

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I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E LETTERA PER IL PARADISO

D

a qualche decennio non scrivo più la lettera a Gesù Bambino.

Innanzitutto perché le spese postali sono troppo elevate, specie se si guarda alla destinazione “universale”, poi perché tutti mi hanno sempre bloccato. “Non illuderti!”, “Non fare l’ingenuo!” “Non far ridere i polli!”.

Quest’anno, in gran segreto, ho deciso di riprovarci, anche in nome di un calcolo delle probabilità. So che, in cielo non valgono le regole della spending rewiew, dei tagli indiscriminati e dei conti fallimentari. So, per certo, che, lassù, i bilanci sono perfetti e, per di più, in attivo, che il regime fiscale è benevolo e che si guarda alla buona volontà. Il contribuente è considerato con amore, chiamato a dare una percentuale minima rispetto a quanto riceve, incoraggiato e perdonato.

Per questo voglio provare, ancora una volta, a presentare il mio elenco di richieste. So che, con la crisi, la concorrenza è cambiata e che molti non hanno manco più la carta e la biro per scrivere.

Saremo in meno, dunque, e ciò

aumenta le possibilità di essere accontentato, anche se sono sicuro che il destinatario delle invocazioni natalizie non trascurerà nessuno.

Via,dunque, alle istanze.

Vorrei che il Papa non si limitasse a tirare le orecchie ai cristiani, sacerdoti, fedeli e parlamentari europei compresi, ma usasse il bastone per convincere anche i più restii a cambiare obiettivi e marcia.

Vorrei che i molti che, nonostante gli scandali ed i disastri compiuti, continuano a rubare a man bassa ed a mangiare con i soldi degli altri, fossero colpiti da una inappetenza irreversibile e da un voltastomaco risolutivo.

Vorrei che l’onestà fosse pratica (non solo regola) costante per tutti, compresi coloro che quotidianamente fanno qualche vittima piccola o grande.

Vorrei che il tempo fosse meno capriccioso e non ci mollasse le sberle che ci ha rifilato più volte nel corso di questo anno.

Vorrei che gli imprenditori agricoli come me, potessero godere di maggiore sicurezza e non esse-

re sempre in balia del meteo, dei consigli spesso disinteressati solo capricci del mercato e di fenome- all’apparenza. ni di cui non sono causa.

Vorrei che queste persone, (an16.11.2011 Vorrei che ognuno sapesse che in provincia di Cuneo ce ne fare un piccolo sacrificio perché, sono) fossero meno saccenti e più insieme, si possa tirare avanti la collaborative per evitare il disfat16.11.2011 baracca. tismo fine a se stesso.

Vorrei che diventassimo tutti Vorrei che ai giovani, soprattutpiù seri nell’affrontare il nostro to, fossero dati speranza, fiducia ruolo, ma anche più felici, più se- e coraggio nell’affrontare le diffireni nel guardarci l’un l’altro e nel coltà della vita. pensare al futuro.

Vorrei un po’ di salute, il giusto Vorrei che le persone la smet- per vivere, più comprensione per tessero di salire sul S pulpito piùI IapertuI Se Tchi EhaM D I eM S U IR Smeno I ISdi Tme E DC I S CE U dispensare consigli a destra e ra mentale nel rapporto con chi, manca anche se sono pagate per disperato,ANTIFURTI arriva in Italia sperando ANTIFURTI – Impianti con e senza filo per in stare dietro una cattedra e– fare, di trovare il edfilo è costretper esterno Impianti con eeparadiso senza per interno – Controllo opere di valore ad esempio, il professore univerto a confrontarsi con un inferno e per esterno – Controllo finestre sitario. Troppo comodo giudicare peggiore di quello che ha lasciato.

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F C V

UN GRANDE SOGNATORE La sua famiglia?

“I miei genitori, mia sorella, i miei nonni e due bisnonni: otto persone in un piccolo appartamento in campagna con un solo bagno e poco spazio, ma tanto e tanto amore”.

Da bambino cosa sognava di fare?

“Avevo molti interessi ed ero un grande sognatore: avrei voluto fare l’astronauta, il mago, il veterinario, l’archeologo, l’avvocato, il musicista, lo scrittore...”.

Con cosa giocava da piccolo?

“Costruivo bacchette magiche con i bastoni di legno che servivano per il caminetto e in più giocavo a fare l’orto e il giardino. Ma amavo anche inventarmi storie fantastiche. Non son cambiato molto!”.

Andava ad Assisi?

“La prima volta che son stato ad Assisi avevo 17 anni, con la scuola”.

Che studi ha fatto?

“Istituto pedagogico-musicale e Conservatorio”.

Come mai si ritrova ad essere Frate?

“Ho voluto donare totalmente me stesso a Colui che si è donato totalmente a me”.

Cosa pensa di San Francesco? “È uno dei mie più grandi amici, siamo inseparabili!”.

E della Chiesa? “È la mia Mamma spirituale qui in terra, la adoro!”.

TRA IL PARADISO E LA TERRA La sua voce fantastica: da dove arriva?

“Non so, è uscita inaspettatamente dopo più di due anni di esercizio: volevo diplomarmi prima di entrare in convento, così ho studiato sodo e ho messo in pratica i consigli della mia insegnante”.

S TO R I E

D I

V I TA

a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

FRATE ALESSANDRO, “LA VOCE DI ASSISI”: “SCEGLIERE OGNI GIORNO DI FARE IL BENE”

Frate Alessandro, “amico inseparabile di San Francesco”.

E la sua passione per il canto? “È una passione cresciuta pian piano: un dono che Dio fa a me prima di tutto, ma che per sua natura è rivolto ai fratelli”.

In tv ho sentito che era ad un bivio … e poi ha scelto Dio: è così?

“Sì, amavo la filosofia ed ero entrato in una sorta di idealismo che mi portava a idolatrare il mio Io, ma la solitudine è una cosa orribile, così ho chiesto a Dio di rivelarsi a me e mi ha ascoltato”.

Però poi ha capito anche che il canto ci poteva stare, vero?

“Sì, da quel momento la musica non era più tanto espressione del mio io, ma la voce di Dio”.

Quando canta cosa prova?

“Vivo in un’altra dimensione, tra il Paradiso e la terra. È bellissimo!”.

Quando canta “Fratello Sole Sorella Luna” come si sente?

“Devo dire che non è uno dei canti che preferisco, ma mi commuovo di fronte a tanta ricca semplicità di musica e contenuto”.

E l’Ave Maria di Schubert?

“Adoro quella melodia, ma non mi piace sentirci sopra il testo dell’Ave Maria: mi sembra una forzatura. Preferisco altri testi sacri riadattati sulla bellissima musica di Schubert”.

Che incarichi ha in convento?

“Vari lavori da svolgere per la fraternità. Suono e canto per le celebrazioni, insegno canto, porto avanti questa missione organizzando gli eventi e i concerti che mi vengono chiesti e a volte faccio servizio in portineria. Ma devo dire che la cosa che amo di più è lavorare in falegnameria e nell’orto”.

Come passa le sue giornate?

“Ogni giorno è diverso, dipende dai lavori che svolgo, di certo la preghiera è al centro di tutto”. È vero che la casa discografica che la incide è famosa?

“Sì, è la Decca Records, con cui hanno inciso grandi nomi. In verità mi vergogno un po’ perché non credo di essere all’altezza di questa collaborazione, ma accetto questo progetto come una missione: perciò ben venga!”.

FRATE FELICE I proventi dove vanno?

“I proventi dei cd vengono

usati per opere di carità, in special modo per le missioni all’estero”.

E’ un Frate felice?

“Sì, lo sono, grazie a Dio!”.

Non le manca una tua famiglia?

“Sì, mi manca, ma è un sacrificio necessario per poter essere fratello di tutti e ciò mi fa ancora più felice: apprezzo di più sia la famiglia che la mia consacrazione”.

Cosa pensa della vita?

“La vita è Gesù Signore: è la cosa più bella in assoluto; in questa terra è crocifissa e dolorosa, nell’aldilà sarà risorta per sempre. Il dolore è il terreno più fertile dell’amore, un mistero: per vivere l’amore della vita vale la pena vivere ogni croce”.

Per lei la cosa più importante nella vita quale è?

“Amare Dio con tutto il cuore e donarsi con una scelta definitiva ai fratelli (tramite il matrimonio o la consacrazione di sé) a servizio di tutti”.

Cosa pensa delle ingiustizie del pianeta e dei poveri che crepano di fame? “È una grave responsabilità umana: quando chiediamo a Dio cosa fa per loro egli ci risponde che per loro ha creato noi”.

Cosa possiamo fare per cambiare questo mondo?

“Preghiera e conversione quotidiana, ovvero scegliere ogni giorno di fare il bene e di rinunciare al male; è sufficiente operare così nel nostro piccolo, con tutti”.

Madre Teresa parlava della “goccia nel mare della solidarietà”… lei è d’accordo?

“Certo!“Non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze”, recita un bellissimo salmo: ma il contributo di ciascuno partecipa alla grande opera d’amore universale che Dio vuole con tutto il cuore.

Un pensiero sul Natale…

“Gesù nasce nella culla del nostro cuore e accetta la paglia pungente del nostro orgoglio, il freddo gelido del nostro odio, i disagi dei nostri peccati: sarà lui a portare la sua soffice umiltà, il suo caldo amore e la gioia della conversione”.

RITRATTI

L

a sua voce, fantastica, è conosciuta in tutto il mondo: una voce che emoziona ed avvicina a Dio. Alessandro Giacomo Brustenghi è nato a Perugia nel 1978 ed è un Frate minore alla Porziuncola, a Santa Maria degli Angeli.

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L’ATTESA DEL NATALE

S

tare in attesa vuol dire non sapere che cosa capiterà. E’ questo il genere di attesa promosso dal Natale cristiano.

Non è l’attesa di cose certe e prevedibili. È attesa di Dio, cioè di uno che non conosciamo ancora. Questo tipo di attesa ci fa sentire poveri come i pastori di Betlemme, che non sapevano che cosa fosse un salvatore.

L’unica loro certezza era che nessuna salvezza avrebbe potuto venire da gente come Erode e gli altri capi del popolo. L’attesa dei pastori sembrava quasi rassegnazione: se proprio deve venire un salvatore, dovrà essere ben differente da quelli che conosciamo!

Le nostre attese per il Natale qualche volta sono semplicemente attese di un ritorno sempre uguale: ritorno di infanzia, di sentimenti vissuti tante volte, di riti tradizionali. Questo può preparare il cuore all’attesa, ma può anche trattenere dal compito più grande: attendere la novità, a noi sconosciuta, che Dio porta!

I tempi di crisi sono molto importanti per le decisioni interiori. Quando arriva una crisi personale o economica o sociale siamo portati ad attendere che tutto ritorni come prima. L’atte-

sa è quella del ritorno indietro.

Non è facile orientare l’attesa in avanti per dire: c’è una nuova condizione che ci attende e che dobbiamo scoprire con l’animo disponibile a cambiare.

L’attesa del Natale cristiano è orientata in avanti: Dio è per noi una novità da scoprire! Ogni crisi può diventare un’occasione di attesa. È come quando si ritorna alla propria abitazione dopo avere passato un periodo di malattia all’ospedale oppure dopo avere ricevuto notizie pesanti a proposito della propria impresa o ancora dopo la rottura di un’amicizia: e ora che cosa mi attende?

In queste circostanze tocca a noi dare una direzione alle attese: tornare indietro o guardare avanti. Il Natale propone una direzione all’attesa: l’attesa di Dio e delle novità con cui Egli si presenta sulla terra e nelle vicende

umane. Tornati a casa, ci attende questa novità da cui può ripartire la nostra vita.

Il grande rischio che corriamo è di ostinarci all’infinito sul nostro passato, sulle abitudini acquisite, sul sistema di vita che passo dopo passo ci siamo imposti. Di fronte a questa ostinazione impariamo poco dalle difficoltà che incontriamo e dalle crisi. Aspettiamo che passino per riprendere come prima. Che cosa abbiamo imparato? Poco o nulla?

Chi porta dentro di sé l’attesa di Dio ha l’animo predisposto a ricominciare e imparare. Riconosce di non sapere. Riconosce di doversi correggere e di dover prendere di nuovo le misure.

Ci auguriamo che il Natale alimenti in noi l’attesa di Dio e, di conseguenza, la disponibilità a rinnovare noi stessi!

Don Giuseppe Pellegrino

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“BENEDIRE I FRUTTI E NUTRIRE IL PIANETA” È stata celebrata a Cortemilia la Santa Messa in occasione della 64a Giornata Provinciale del Ringraziamento

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n momento di riflessione e condivisione, al termine dell’annata agraria, che si arricchisce di significato, di anno in anno: la Santa Messa, in occasione della 64a Giornata Provinciale del Ringraziamento, è stata celebrata domenica 23 novembre, presso la Chiesa

Parrocchiale di San Pantaleo a Cortemilia.

Il tema della Giornata “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta” è di particolare rilevanza per il mondo agricolo, impegnato nel custodire un bene prezioso, la terra che dà i frutti, ma anche nell’offrire ai consumatori

cibo e alimenti sani, genuini, coltivati con onestà, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. È questo il valore aggiunto del messaggio cristiano che permea il lavoro degli imprenditori agricoli: un messaggio che precede di alcuni mesi l’apertura di Expo Milano 2015, dedicato a “Nutrire

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17 cristiano, debba prendere ad esempio il lavoro del pastore, che sa guidare il gregge, ma che sa anche attendere ed aspettare e seguirlo, passo passo, con sguardo benevolo. Così è il lavoro in agricoltura: l’impegno paziente dell’uomo si accompagna al contributo importante della terra, affinché nascano i frutti.

Suggestivo il “Gesto della terra”: in un vaso con una piantina di nocciolo, davanti all’altare, i presidenti di Zona hanno depositato una manciata di terra simbolo di unione tra le varie

realtà agricole della provincia.

All’offertorio sono stati portati all’altare cesti con i prodotti rappresentativi di tutto il territorio come significativo ringraziamento per i raccolti di questo anno.

Al termine della funzione religiosa, il presidente provinciale dell’Organizzazione, Marcello Gatto, ha ricordato che i solidi valori cristiani che ispirano l’attività e la progettualità quotidiana di Coldiretti e degli imprenditori agricoli che ad essa aderiscono.

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il pianeta. Energia per la vita”, parole ricche di significato, che alla luce di questo importante appuntamento, ricordano quanto sia rilevante l’impegno dell’agricoltore per la società.

La Santa Messa è stata officiata dal Consigliere Ecclesiastico provinciale di Coldiretti, don Giuseppe Pellegrino. Alla funzione religiosa hanno partecipato numerosi associati e dirigenti provinciali.

Durante l’omelia, don Pellegrino ha ricordato come ognuno di noi, per portare il messaggio

Riceviamo e pubblichiamo LA PREGHIERA DEL RINGRAZIAMENTO Noi lavoratori e custodi della Terra ci sentiamo in dovere di alzare gli occhi al Cielo per ringraziare il Signore Dio per i frutti della nostra amata Terra. Rivolgiamo ancora al Creatore questa preghiera a Dio che governi tutti gli elementi che vivono sulla faccia della Terra, ferma la mano di coloro che osano inquinare questa nostra preziosa Terra.

Affinché possiamo lasciare alle generazioni future una Terra come mai l’abbiamo trovata dai nostri Padri.

Fa, o Signore, che con il lavoro onesto dei campi e qualunque lavoro meriti la Tua Benedizione fa’ che crescano frutti abbondanti affinché arrivi il pane quotidiano su tutte le mense del pianeta Terra! Così sia.

Giuseppe Rosso

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Ferruccio Dardanello riconfermato alla Presidenza

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o scorso 21 novembre, si è insediato il Consiglio camerale composto da 33 membri in rappresentanza del mondo economico, imprenditoriale, professionale, delle organizzazioni sindacali e dei consumatori della provincia di Cuneo, che resterà in carica per il quinquennio 2014/2019.

Nel corso della seduta, all’unanimità è stato rieletto alla guida dell’Ente Ferruccio Dardanello. Il nuovo Consiglio camerale è destinato a restare in carica per cinque anni, sino al 2019, con alcune novità rispetto al passato, ma anche nel segno di una continuità favorita da

equilibri consolidati tra i rappresentanti delle forze economiche provinciali. I 33 consiglieri rappresentano le oltre 80.000 imprese della Granda e le libere professioni, su segnalazione delle stesse associazioni di categoria e su designazione della Consulta provinciale dei liberi professionisti.

Per il prossimo quinquennio, il Consiglio camerale sarà composto da: 5 consiglieri dell’agricoltura, 5 del settore industria, 6 dell’artigianato, 5 del commercio, 2 del turismo e 4 dei servizi alle imprese. Un rappresentante ciascuno andrà alle organizzazioni sindacali,

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alle associazioni dei consumatori, ai trasporti e spedizioni, al credito e assicurazioni, alla cooperazione e ai liberi professionisti.

Il nuovo Consiglio camerale risulta composto, in rappresentanza del settore Agricoltura, da: Antonio Gai; Marcello Gatto; Lauro Ezio Pelazza; Delia Revelli; Silvia Viazzi, designati dalla Federazione provinciale Coldiretti Cuneo.

Nelle prossime settimane, è prevista una nuova seduta del Consiglio durante la quale sarà eletta la giunta camerale, composta da 11 membri, compreso il presidente.

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a cooperativa Compral Latte ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di “Op”, vale un’Organizzazione di Produttori per la sua capacità di aggregare un alto numero di soci e concentrare un’offerta strategica di prodotto sul mercato. Grande soddisfazione degli allevatori del Cuneese per questo passaggio finale che corona l’azione svolta da una squadra di 230 produttori che quattro anni fa hanno dita vita alla filiera del latte piemontese, con l’operazione CompralInalpi-Ferrero. Il dato rilevante – sottolinea Bartolomeo Bovetti direttore Compral e Apa – è l’inserimento a pieno titolo della nostra cooperativa nei progetti europei. Prima era necessario bussare alle porte di Bruxelles per avere udienza, ora l’accesso

Raffaele Tortalla

ai fondi stanziati per l’agricoltura sarà decisamente più agevole per la nuova Op Compral latte”.

La comunicazione ufficiale è giunta nei giorni scorsi dalla direzione Agricoltura della Regione alla cooperativa che fa capo all’Apa di Cuneo. “L’Organizzazione di Produttori – recita la

ATTUALITÁ

COMPRAL LATTE DIVENTA ORGANIZZAZIONE DI PRODUTTORI determina – è riconosciuta per le produzioni lattiero-casearie e il prodotto latte” che vale “un fatturato di 37 milioni 560 mila euro”. Fondamentale anche il requisito della mutualità: il 97 per cento del latte commercializzato – pari a circa 3 mila quintali al giorno - proviene dalle stalle degli allevatori associati.

“Siamo partiti per vincere – dice Raffaele Tortalla presidente Compral latte - e ci stiamo riuscendo: oggi siamo il primo soggetto nella produzione di latte del Piemonte. Abbiamo portato a compimento l’operazione Torri del Latte che ha segnato un punto di svolta. Il resto è venuto da sé, perché il nostro modello funziona e garantisce tutti i produttori: piccoli, medi e grandi”.

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DAL CONVEGNO NAZIONALE, UNA FOTO DEL MERCATO EUROPEO DELLE PESCHE

S

i è tenuto a Ravenna il ventisettesimo Convegno Peschicolo Nazionale, l’appuntamento annuale in cui, nella principale regione di produzione, si fa il punto sulla campagna di raccolta e di commercializzazione appena conclusa.

Considerata la necessità anche in Piemonte di trovare una soluzione, al ripetersi di campagne commerciali deludenti, una delegazione di Coldiretti, ha partecipato al convegno. Soprattutto nella prima giornata, ospiti le principali regioni produttive europee, l’ordine del giorno prevedeva l’analisi sulla pessima campagna commerciale 2014 e la conseguente profonda crisi di mercato registrata.

L’Italia, con 1.485.000 tonnellate prodotte, è ancora il primo paese produttore d’Europa, seguito a ruota dalla Spagna (1.300.000 ton.), dalla Grecia (730.000 ton.) e dalla Francia (260.000 ton.).

Nel nostro paese, anche a causa del virus Sharka, il Lazio (-52%), l’Emilia Romagna

(-35%) e il Veneto (-33%), hanno notevolmente ridotto la produzione negli ultimi anni, a favore delle regioni del sud Italia.

Per quanto riguarda i consumi, l’Italia è il primo paese europeo per consumi pro capite con quasi tre chilogrammi di consumo annuo per persona. Nel primo semestre 2014, l’export delle pesche italiane è aumentato del 24% in volume con una riduzione del 17% del valore; nello stesso periodo, l’import è aumentato del 29% in volume con un incremento dell’1% del valore.

Sicuramente sul 2014, hanno

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pesato più che in altre stagioni, alcune cause congiunturali quali: la previsione di una sovrapproduzione del 13% a livello europeo, non confermata nei fatti, che ha comunque spinto il prezzo al ribasso; le pessime condizioni meteorologiche sia nelle zone di produzione che in quelle di vendita, ha rallentato notevolmente i consumi; l’embargo russo di metà Agosto che ha chiuso un importante mercato di sbocco; la buona allegagione ed il conseguente sviluppo di frutti di piccola pezzatura, basti pensare che i calibri “C” e “D”, rappresentano quest’anno il

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42% della produzione italiana.

Va però ricordato che il mercato di pesche e nettarine è in crisi da diversi anni e quindi la crisi è anche e soprattutto di carattere strutturale, esiste da anni un pesante squilibrio di forze tra domanda e offerta, con la distribuzione sempre più forte ed organizzata, che costringe il settore della produzione a continue gare al ribasso dei prezzi e questo, nel medio periodo, comporta anche inevitabili cali nella qualità, mentre soprattutto su alcuni mercati, potrebbero ancora riconquistarsi importanti quote di mercato, puntando sul miglioramento organolettico di pesche e nettarine.

Nella valutazione economica fatta dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, nei costi di produzione, emergono differenze tra le diverse regioni produttive italiane ed europee; il Piemonte si caratterizza per essere una delle regioni meno competitive. Tra i diversi dati che compongono tali costi, per il Piemonte l’incidenza più alta è data anche dal-

la densità di piante ad ettaro; se la densità media nelle principali regioni produttive è di circa 500 piante ad ettaro, tale densità sale a 1.100 per le piante coltivate a “palmetta” in Piemonte, a 1.300 per le piante allevate a “fusetto” in Emilia Romagna e addirittura a 2.000 per le piante allevate ad “asse colonnare” in Piemonte.

Nel confronto tra aziende, in tutte le regioni analizzate, emerge come le più competitive sono quelle che coltivano tra 6 e 20 ettari di pesche e nettarine. Ancora più interessante, la distribuzione del valore lungo la filiera commerciale: fatto 100 il valore del prodotto al consumatore, poco più del 10% è la quota che viene remunerata al produttore, mentre solo la scontistica richie-

scaricare, anche i propri errori e le proprie inefficienze sulla produzione e questa è senz’altro la principale delle cause strutturali, che ha portato allo scoraggiamento dei produttori, testimoniato dagli interventi dei rappresentanti delle principali regioni produttive d’Europa.

Emerge poi come non esista un modello vincente tra le diverse regioni produttive e che la crisi di mercato del 2014 ha toccato tutte le regioni produttive; questo dovrebbe fornire lo spunto azioni comuni, che portino ad una seria ristrutturazione della filiera ed al conseguente rilancio del comparto.

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sta dal mercato incide per oltre il 3%. L’attuale impostazione della filiera permette a tutte le componenti commerciali di

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ATTUALITÁ

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O.N.A.FRUT: “SIAMO AL SERVIZIO DELLA FILIERA PRODUTTIVA”

L

a fine dell’anno è il periodo in cui scambiarsi gli auguri, ma anche di bilanci dell’annata trascorsa, di analisi e programmazione per il futuro. La passata annata agraria, complice una crisi imperante e una stagionalità climatica difficile a cui si sono aggiunte tensioni internazionali che hanno condizionato i mercati, è stata sicuramente tra le più difficili degli ultimi anni soprattutto per alcune produzioni frutticole, con prezzi alla produzione per nulla remunerativi e questo deve indurre tutti gli attori della filiera p ro d u t t i v a , a fare delle analisi e delle considerazioni, utili per il rilancio del settore.

“Durante le diverse attività svolte dalla nostra organizzazione - dice Giovanni Quaglia, presidente di O.N.A.Frut. l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta - ci capita spesso di vedere come la nostra produzione, sia poco conosciuta già a pochi chilometri dal luogo d’origine; la scorsa estate chi ha avuto occasione di recarsi anche solo nella vicina Liguria e ha posto attenzione alla vendita della frutta, sicuramente ha notato come quasi in nessun punto vendita fossero posti in vendita pesche e nettarine del Piemonte, ma solo quelle provenienti dal Sud Italia, dalla Francia o dalla Spagna. In alcune uscite della nostra delegazione di O.N.A.Frut. nelle regioni vicine, durante i consumer test di “Mela Rossa Cuneo I.G.P.” da noi proposti, i consumatori candidamente ammettevano, per la maggior parte, di non essere a conoscenza che a Cuneo si producessero mele, ma pensavano che la produzione di que-

sto frutto fosse un’esclusiva del Nord Est Italia, e ci sollecitavano a promozionale il nostro prodotto di ottima qualità”.

In un’attenta analisi della filiera, ed in una programmazione del futuro, a cui la filiera produttiva non potrà più sottrarsi, anche questi semplici fatti dovranno essere tenuti in considerazione. “La nostra organizzazione - fanno sapere dall’O.N.A.Frut - può dare il suo contributo, nella ricerca del miglioramento organolettico e nel miglioramento della qualità percepita delle nostre produzioni”.

Dal Presidente Quaglia, ancora un augurio, “che il 2015, anno dell’Expo di Milano, con tema il cibo e l’alimentazione, occasione storica ed unica, per promuovere le nostre eccellenze agroalimentari, tra cui la nostra frutta, possa davvero diventare il punto di svolta ed il volano per una nuova economia che produrrà i suoi effetti in numerosi anni a venire…noi di O.N.A.Frut siamo a disposizione”.

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LA PREMIAZIONE È AVVENUTA A BRA LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2014

PREMIATA LA FEDELTÀ AL LAVORO

T

orna puntuale anche quest’anno il riconoscimento che va a chi ha dedicato la vita all’attività lavorativa. La 62a edizione della cerimonia Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2014 si è svolta lunedì 8 dicembre a Bra, presso il centro sportivo “Bra Sport”.

Sono state premiate con il “Sigillo d’oro” della Camera di commercio di Cuneo alcune persone che si sono particolarmente distinte nel campo economico e sociale o che hanno dimostrato particolare capacità e impegno nel settore in cui svolgono la loro attività. Per l’agricoltura, ha ricevuto il premio Giuseppe Robaldo.

CATEGORIA COLTIVATORI DIRETTI Coltivatori con 40 anni di anzianità Allio Paolo – Sanfront; Alpiste Luigi – Mango; Audisio Angela Giuseppina – Bernezzo; Barberis Bruna – Dogliani; Barroero Giovanni – Farigliano; Belanti Giovanni – Viola; Bertone Giuseppe - Monasterolo Casotto; Bertorello Giulio – Scarnafigi; Bezzone Marisa – Igliano; Bima Eligio – Villafalletto; Bongiovanni Giuseppe – Mondovì; Bongiovanni Pietro – Mondovì; Bono Virginia – Dronero; Bossolasco Caterina – Mondovì; Bottero Giuseppe – Centallo; Bottero Giuseppe - Castelletto Stura; Bracco Giuseppe - Rocca Ciglie’; Brignolo Teresio – Govone; Brignone Giovanni – Cuneo; Bruno Giuseppe - Frabosa Sottana; Cattaneo Michele - Monastero Di Vasco; Cervetto Rosina – Valgrana; Chiapello Osvaldo – Briaglia; Chiecchio Anna – Clavesana; Colla Mario Michele - Diano D’Alba; Cravero Sergio – Moretta; Dalmazzone Giuseppe – Dogliani; Dante Lidia – Mombasiglio; Denina Vincenzo - Vil-

lanova Mondovì; Fedele Ester – Mango; Ferrua Luigi - Rocca Ciglie’; FIA Oreste – Farigliano; Filippi Mario Paolo – Carrù; Fino Francesco – Revello; Fino Lucia – Melle; Fracchia Francesco – Dogliani; Frazzo Franco – Viola; Galfre’ Pietro – Centallo; Garelli Giuseppe - Villanova Mondovì; Garello Giorgio – Mondovì; Garello Giovanni – Centallo; Garello Michelangelo – Centallo; Gastaldi Andrea - Chiusa Di Pesio; Gazzola Luigi – Mondovì; Gerbaldo Gioachino – Fossano; Ghiga Giovanni – Mango; Giacosa Carlo – Barbaresco; Gola Caterina - Chiusa Di Pesio; Goletto Rosa – Cervasca; Gorna Bonaudo Piergiorgio – Pocapaglia; Lingua Bernardino – Marene; Maestro Esterina – Viola; Mandrile Leandro – Caraglio; Manzone Giovanni - Monforte D’alba; Marasso Costantino – Neive; Martini Aldo – Cuneo; Mo Antonio – Govone; Mondino Stefano – Busca; Morabito Maria – Marsaglia; Olivero Claudio – Marsaglia; Panero Benigno – Cuneo; Parodi Maria – Clavesana; Parola Giovanni – Cuneo; Parola Pier Aldo – Caraglio;

Peano Giovanni – Cuneo; Peano Vittorio – Cuneo; Perotto Bartolomeo – Revello; Pioppi Lorenzina - Frabosa Soprana; Ravera Margherita – Farigliano; Raviola Francesco – Clavesana; Raviolo Lidia – Viola; Re Teresa – Cuneo; Rettegno Mario – Dogliani; Revello Pietro – Beinette; Roattino Renato - Chiusa Di Pesio; Roggero Giovanni Spirito – Melle; Romanisio Luigi – Farigliano; Settimo Egidio – Viola; Sola Matteo – Revello; Taliano Giuseppe – Barbaresco; Valnei Germano – Moiola; Varetto Giuseppe – Murello; Zanone Serafino – Viola; CATEGORIA - AFFITTUARI Ditte con 35 anni di anzianità: Belliardo Giuseppe – Caraglio - affittuario del Sig. Travaglini Umberto; Roccia Giuseppe – Fossano - affittuario del Sig. Chevaley Amedeo.

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CHIUSURA POSITIVA DEI CAMPI DI ACCOGLIENZA PER GLI STAGIONALI

O

Il 10 novembre 2014 Coldiretti ha intrapreso il disallestimento delle strutture di accoglienza per braccianti collocate nei comuni di Saluzzo, Lagnasco e Verzuolo.

Con oltre quattro mesi di attività e più di cento lavoratori stranieri ospitati, l’iniziativa ha replicato il buon esito dell’anno precedente, garantendo una ricaduta positiva per i braccianti e per le aziende, ma soprattutto per il territorio e la popolazione locale.

gni anno nel mese di luglio centinaia di braccianti stranieri arrivano nel saluzzese per la raccolta delle pesche, delle mele e dei kiwi e, per quattro mesi, rappresentano un apporto significativo per la mano d’opera locale.

Con la volontà di limitare i disagi generati dalla situazione, anche quest’anno Coldiretti ha allestito e gestito tre campi di emergenza, collocati sui terreni messi a disposizione dai comuni di Saluzzo, Lagnasco e Verzuolo.

I campi hanno ospitato 120 lavoratori immigrati, in gran parte originari dell’africa occidentale (Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Guinea, ecc.) ma giunti nel saluzzese dal bresciano e dal bergamasco, dove vivono il resto dell’anno. Sono lavoratori tra i 18 e i 53 anni, molti dei quali ex-operai impiegati nelle province lombarde, capaci di vedere un’opportunità nella richiesta stagionale di manovalanza delle aziende saluzzesi.

Circa la metà di loro torna per riprendere l’impiego lasciato l’autunno precedente, pronti a rinnovare l’accordo stretto con il datore di lavoro. Il ritorno presso la stessa azienda è il sintomo del rapporto di reciproca stima e fiducia che è nato, dopo anni di lavoro fianco a fianco, tra molti imprenditori locali e i braccianti

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I tre campi sono stati realizzati grazie ai finanziamenti della Camera di Commercio di Cuneo, della fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e con un contributo da parte del titolare dell’azienda in cui il lavoratore è impiegato.

Andrea Ingaramo e Niccolò Ghione, responsabili Coldiretti impegnati nell’accoglienza, hanno lavorato per quattro mesi senza interruzione, fornendo assistenza e sostegno alle persone ospitate e garantendo condizioni di vita dignitose per tutti.

Andrea e Niccolò raccontano che il primo approccio si è trasformato in molti casi in un rapporto personale, più paritetico, in cui tanto si è dato e altrettanto si è ricevuto. Spesso le chiacchierate sono proseguite piacevolmente oltre i momen-

ti condivisi ai campi, i passaggi in auto in stazione o le visite in ospedale. Come il giorno in cui i due addetti Coldiretti hanno accompagnato tre dei ragazzi ospiti dei campi al Salone del Gusto, per assistere al dibattito sull’incidenza dell’immigrazione nel comparto agricolo italiano. I braccianti sono stati entusiasti di sentire attribuire pubblicamente un ruolo al loro lavoro e la loro riconoscenza nei confronti di Andrea e Niccolò è stata, nelle parole di questi ultimi, quasi eccessiva per un gesto così piccolo come condurli ad un evento a loro dedicato — ma certamente gratificante in un rapporto di amicizia e sincera stima.

Grazie all’impegno e alla passione, Coldiretti Cuneo ha saputo offrire molto più che alcuni container in cui dormire al ritorno dal lavoro nei campi.

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IL PROGETTO SOCIALE DI COLDIRETTI CUNEO

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el 2014 Coldiretti Cuneo si è affermata come forza concreta e dinamica, attenta alle necessità sociali, assistenziali e sanitarie di tutta la popolazione, capace di supportare il sistema pubblico e di rispondere con flessibilità alle esigenze dei cittadini. Oggi sono ben quattro gli ambiti coperti dal progetto sociale di

Coldiretti Cuneo: l’infanzia e le giovani famiglie, le persone socialmente svantaggiate, la terza età e il supporto alla sanità pubblica. Il principale progetto di Coldiretti rivolto all’infanzia e alle famiglie è l’Agritata, un servizio educativo qualificato per bambini tra i tre mesi e i tre anni. L’Agritata accoglie non più di cinque bambini per

volta nella propria casa, collocata presso un’azienda agricola. Il servizio è fondato su un progetto pedagogico che mira a valorizzare sia l’ambiente domestico e familiare, sia il contesto agricolo e rurale, ritenendoli luoghi ideali per la crescita e lo sviluppo dei bambini. Le persone che affidano i propri figli ad una Agritata scoprono immediatamente la grande flessibilità offerta, il rispetto dei tempi individuali dei bambini e l’attenzione agli orari di lavoro dei componenti del nucleo familiare, tratti distintivi del servizio. Oggi sono più di 50 i bambini che, nella sola provincia di Cuneo, sono seguiti dalle venti Agritate attive.

Il progetto di Coldiretti che punta maggiormente l’attenzione alle persone in difficoltà, inoccupate, svantaggiate e con disabilità è noto come “Buono 2 volte”. “Buono 2 volte” è una rete di aziende agricole aderenti a Coldiretti Cuneo che ospitano al proprio interno percorsi di inserimento lavorativo, creati in collaboIMPIANTI A GAS IMPIANTI A GPL GAS METANO E METANO E GPL

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Scopo di “A Casa” è supportare persone anziane autosufficienti o persone in situazione di fragilità con soluzioni concrete, finalizzate a contrastare l’isolamento e la solitudine e, soprattutto, a consentire a chi vuole, di continuare a vivere nella propria abitazione, anche se collocata in una zona periferica, evitando il ricovero presso una struttura. Per raggiungere tale finalità, “A Casa” è diventato oggi un servizio qualificato di assistenza domiciliare, fondato sulla figura del Collaboratore Domiciliare, un operatore che può fornire diversi aiuti, tra cui la cura della persona, l’igiene della casa, l’accompagnamento a visite mediche ed ospedaliere, la consegna di pasti, medicine, spesa ed altri generi di prima necessità.

Le azioni di supporto alla sanità pubblica locale intraprese da Coldiretti si sono concretizzate anzitutto nel progetto “Sportello (in) Salute”, la più

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innovativa sperimentazione di sanità partecipata della provincia. Il progetto coinvolge le ASL CN1 e CN2 e gli uffici Zona di Coldiretti Cuneo di Alba, Bra, Ceva, Cortemilia e Mondovì, oltre a numerosi uffici di recapito, in grado di offrire servizi quali esenzioni per reddito, la richiesta di protesi, ausili, cartelle cliniche e, per ora solo per i soci Coldiretti, la consegna a domicilio di cartelle cliniche relative a ricoveri ospedalieri, la richiesta e il ritiro di analisi e referti di laboratorio, la prenotazione di visite ospedaliere e specialistiche.

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ATTUALITÁ

razione con i consorzi socio assistenziali locali. Ma “Buono 2 volte” è anche un marchio registrato che identifica quei prodotti che sono buoni due volte perché provengono da aziende agricole virtuose che, alla bontà dei propri prodotti, aggiungono il valore etico dell’inclusione nella loro attività di persone in difficoltà.

Recentemente, all’interno di questo progetto e grazie alla sinergia con altri partner locali, è stata intrapresa l’iniziativa “In Agricoltura… per guardare oltre. Percorsi ed esperienze lavorative in agricoltura” che ha permesso di attivare dodici tirocini aziendali della durata media di tre mesi. I tirocini attivati in questo modo hanno dimostrato che “Buono 2 volte” è anche un’opportunità unica per tutte le aziende che siano in cerca di tirocinanti e coadiuvanti molto motivati.

Tra le iniziative rivolte principalmente alla terza età, è il progetto “A Casa”, promosso da Coldiretti Cuneo e sviluppato in partenariato con soggetti

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l Collaboratore è una persona formata e retribuita per fornire un servizio di aiuto e sostegno a domicilio. Lo scopo di questa figura è dare la possibilità alla persona di cui si prende cura di vivere in relativa autonomia presso la propria casa, senza dover ricorrere al ricovero in una struttura.

Le attività che il Collaboratore Domiciliare può svolgere sono numerose e tra queste figurano: l’aiuto alla cura della persona, l’igiene della casa, l’accompagnamento a visite mediche ed ospedaliere, la consegna di pasti, medicine, spesa ed altri generi di prima necessità. Oggi, in provincia di Cuneo, oltre sessanta persone ricevono assistenza da cir-

ca trenta Collaboratori, molti dei quali sono imprenditori agricoli o coadiuvanti che, per il servizio svolto, ricevono un compenso e beneficiano di tutte le coperture assicurative e previdenziali previste.

Nei primi mesi del 2015 INIPA Coldiretti propone un corso di formazione per selezionare e preparare nuovi Collaboratori Domiciliari. Il corso si terrà a Savigliano e nell’arco di pochi

mesi renderà i candidati potenzialmente operativi sul territorio provinciale. Sono invitati a partecipare al corso sia imprenditori, sia coadiuvanti, sia persone non legate ad un’azienda agricola.

L’esperienza maturata in questi mesi di attività consente di affermare che il ruolo di Collaboratore Domiciliare rappresenta un’interessante opportunità di differenziazione e integrazione del reddito aziendale che molte imprese hanno già colto.

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na numerosa delegazione di imprenditori di Giovani Impresa Coldiretti Cuneo ha visitato dal 18 al 20 novembre quattro eccellenti aziende del Sulcis, territorio che si estende tra i rilievi interni meridionali e la costa sud-occidentale dell’isola. I tre giorni di viaggio studio in Sardegna hanno permesso ai partecipanti di scoprire realtà imprenditoriali sviluppate in un contesto sostanzialmente diverso e di creare nuove amicizie e opportunità.

All’arrivo sull’isola, nel tardo pomeriggio di martedì 18 novembre, la delegazione si è recata all’Agriturismo Agrifoglio di San Giovanni Suergiu, dove ad attenderli era presente il vicepresidente della Cooperativa Agrifoglio, di cui la struttura è parte. Dopo una breve visita e una cena a base di prodotti locali, il vice-presidente e alcuni soci della cooperativa hanno presentato alla comitiva il carattere multifunzionale della loro impresa. La qualità delle azioni intraprese ha catturato l’attenzione dei giovani imprenditori cuneesi che, stimolati dagli esempi proposti, hanno sollevato domande e curiosità. L’interesse reciproco di tutti i presenti e la situazione conviviale hanno rapidamente trasformato l’incontro in un produttivo scambio

di idee, soluzioni e modi di fare impresa.

Il giorno seguente il viaggio è proseguito con una visita all’Allevamento Ittico Marina 2000 di Calasetta, dove i membri della comitiva cuneese hanno potuto apprendere di prima mano i segreti dell’acquacoltura a terra.

Ha fatto quindi seguito la visita alla Latteria Sociale di Santadi, dove la comitiva è stata condotta dal segretario di zona Coldiretti di Carbonia, Sergio Lai. La serata si è conclusa con una cena-dibattito con i rappresentanti di Giovani Impresa di Coldiretti Sardegna, alla presenza del sindaco di San Giovanni Suergiu, Federico Palmas.

L’ultimo giorno di permanenza sull’isola è stato segnato dalla visita alla Cantina Sociale di Santadi. Grazie alla guida sapiente di un enologo, la comitiva cuneese ha potuto scoprire i segreti dei vitigni autoctoni, delle tecniche di coltura locale e dei processi di vinificazione praticati nel Sulcis.

L’arricchimento professionale e personale reso possibile dall’ospitalità delle aziende locali e dalla disponibilità di Coldiretti Sardegna ha superato le ottime aspettative dei membri della delegazione cuneese, che già sul volo di ritorno si sono scoperti impegnati a progettare il viaggio studio per l’anno 2015.

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REPORT ANNATA AGRARIA 2014

I

l 2014 è stata un’annata caratterizzata dall’andamento climatico, con un inverno atipico e mite, con piogge e temperature basse nella seconda parte del periodo primaverile, e da un’estate altrettanto anomala con temperature inferiori alle medie, in modo tale da incidere significativamente sulle produzioni piemontesi.

Soprattutto l’elevata umidità del periodo estivo, e le piogge persistenti, hanno condizionato negativamente tutte la colture vegetali. Nel complesso, da un’analisi effettuata sui singoli settori, l’annata agraria piemontese può essere considerata difficile, poco soddisfacente sia in termini di volumi e qualità delle produzioni, a cui hanno fatto seguito riscontri altrettanto deludenti dai rispettivi mercati, oggi sempre più legati a situazioni e dinamiche globali che si riflettono profondamente sull’economia locale.

Alcuni comparti hanno avuto un’annata più difficile, come il comparto frutticolo, dove soprattutto nel periodo estivo ha mantenuto quotazioni su livelli ancora scarsi. Si rileva invece il segno positivo per la frutta autunnale, potendo anche sfruttare una campagna di commercializzazione più lunga. Anche per i cereali, dopo alcune annate estremamente positive sia per produzione che per i prezzi, il mercato è tornato sui livelli 2010, con maggiori difficoltà per il mais e per il frumento, quest’ultimo condizionato ulteriormente da una forte riduzione dei volumi. Ottimi segnali di ripresa arrivano per il settore corilicolo; rimane invariato il mercato bovino, così come per i suini. Si mantiene invece su

buoni livelli il settore avicolo, sia per il comparto uova che per quello da carne. Discorso a parte va fatto per il lattiero caseario, alle prese con la fine del regime della quote.

L’annata 2014 verrà ricordata soprattutto per la crisi legata all’embargo russo, che dal mese di agosto ha vistola chiusura della frontiere verso una dei maggiori paesi in termini di esportazione dei prodotti italiani, frutta in particolare.

Permangono ancora le criticità storiche della nostra agricoltura piemontese, spesso troppo frammentata e poco propensa a formule di aggregazione che possano aumentare in modo considerevole il potere contrattuale delle imprese. Gradualmente, causa anche il perdurare della crisi economica generale e la necessità di diversificare, si sta comunque rilevando una certa inversione di tendenza.

Dall’altra il prodotto agricolo italiano e anche quello piemontese stanno trovando una crescente richiesta da parte della filiera, a conferma della qualità e della professionalità delle nostre imprese.

FRUTTA: OCCORRE RIORGANIZZARE IL SISTEMA Anche la produzione frutticola, così come tutte le altre produzioni vegetali, nel 2014, è stata fortemente condizionata dal perdurare del cattivo tempo e da temperature basse, per tutto il periodo estivo. L’inverno particolarmente mite e la primavera anticipata hanno favorito un anticipo della maturazione, quantificabile in circa 20 giorni rispetto al 2013 e di circa 7 giorni, rispetto alla media delle annate precedenti. L’elevato pe-

riodo di bagnatura delle piante e la piovosità da record, da fine maggio a metà agosto, hanno reso la difesa fitosanitaria particolarmente difficile ed onerosa e, soprattutto per le drupacee, si sono registrate forti perdite di produzione dovute proprio alle malattie fungine.

Il clima primaverile più mite, unito all’affinamento delle tecniche di difesa, hanno notevolmente rallentato lo sviluppo della batteriosi del kiwi (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae); un’ottima allegagione, ha poi favorito una qualità mercantile dei frutti elevata.

A completare il quadro stagionale deludente è arrivato l’embargo della Russia, che ha di colpo ristretto il mercato, aumentando le difficoltà di commercializzazione.

Soprattutto nella campagna commerciale di pesche e pesche noci, sia a livello italiano che europeo, ancora una volta si sono evidenziate le pesanti criticità strutturali del settore. Infatti sarebbe facile attribuire tutte le cause, in un mercato in costante flessione, alle congiunture (pur importan-

ti) del 2014. Ancora una volta, si é avuta la conferma di quanto sia più che mai necessario che tutte le componenti della filiera produttiva cerchino, ciascuna per il proprio segmento e per le proprie possibilità, di rinnovare l’impostazione strutturale, ormai in balia degli attori forti della distribuzione.

PROBLEMI TECNICI SU ORTICOLTURA E PICCOLI FRUTTI Per il comparto orticolo il 2014 è stata un’annata caratterizzata da prezzi medi di vendita generalmente bassi. Nella primavera si é avuta una buona resa produttiva della fragola unifera ma un prezzo medio di vendita estremamente basso, causa un posticipo produttivo degli altri areali con conseguente eccesso di offerta che si è trasformato in un crollo dei prezzi nelle settimane importanti di produzione.

Prendendo in considerazione alcuni areali piemontesi, in particolare in provincia di Cuneo, le quotazioni medie sono state in alcuni casi (Roero) anche al di sotto dei 2,00 €/kg e in altri

ATTUALITÁ

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(Cuneese) con valori medi anche al di sotto dei 2,50 €/kg.

Per quanto riguarda il fagiolo da raccolta cerosa dei baccelli (fagiolo fresco), le piogge continue hanno causato alcuni problemi fitosanitari ma nel complesso le produzioni a ettaro sono state molto elevate. Non altrettanto positive sono state le quotazioni di mercato, con un prezzo medio che si aggira sul valore di 1,00 €/kg, talvolta anche meno, a causa di una forte riduzione della domanda.

Produzioni nella media per quanta riguarda il fagiolo da granella secca ma con quotazioni al di sotto della media della annata: le prime partite sono state commercializzate a 2,30 €/ kg ma, prontamente, le successive sono scese al di sotto dei 2,00 €/kg, con punte negative anche di 1,50 €/kg, a seconda della diversa qualità del prodotto. I fagioli coltivati rimangono principalmente il borlotto delle tipologie Lamon e Billò. Quotazioni invece leggermente superiori per il Fagiolo Cuneo, produzione che da alcuni anni si fregia del

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Buona annata per quanto riguarda la coltivazione di fagiolo nano dove si sono ottenute rese unitarie molto interessanti (anche con punte di oltre 40 quintali/ettaro), prezzi mediamente stabili e qualità buona, anche grazie all’andamento favorevole dell’autunno.

Annata abbastanza negativa per la produzione di pomodori con la varietà cuore di bue che non ha mai mostrato prezzi soddisfacenti durante l’annata estiva.

Campagna discreta per il peperone con produzioni generalmente abbastanza regolari, con le tipologie quadrate tipo “Cuneo” e “Carmagnola” pagate ai produttori 1,20-1,40 €/kg, con prezzi leggermente in crescita nell’autunno. Mentre per la tipologia “mezzo lungo” le quotazioni sono state tra 0,70 e 1,00 €/kg.

Si conferma un mercato fortemente altalenante quello delle zucchine, con prezzi che durante la stagione estiva sono oscillati da 0,20 a 0,80 €/kg, sia per le ti-

pologie scuro che chiare. Le quote nettamente al ribasso confermano le difficoltà di vendita del prodotto, soprattutto nel pieno dell’estate, a causa di eccesso di offerta.

Un’annata tutto sommato nella norma per le insalate che hanno sempre registrato un prezzo soddisfacente che va da 0,60 a 0,90 €/kg, registrando in alcuni momenti anche valori di vendita più elevati nelle settimane estive, causa la bassissima offerta.

Nella norma la produzione di ortaggi autunnali (cavoli, cavolfiori e broccoli) favoriti dal clima autunnale propizio e delle quotazioni interessanti.

Mediamente nel 2014 i prezzi di vendita di piccoli frutti e ortaggi sono stati bassi rispetto alle annate precedenti, questione principalmente legata ad una riduzione e una difficolta della domanda di prodotto.

Annata molto critica per il mirtillo: l’andamento stagionale caratterizzato da un’elevata piovosità ha provocato notevoli problemi fitosanitari e una do-

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manda molto debole. Oltre alla malattie fungine, si sono registrati, ovunque, notevoli danni dovuti alla presenza della Drosophila suzukii ed in alcuni casi il danno è stato così elevato da non permettere la raccolta. La somma di questi problemi, ha notevolmente ridotto la conservabilità del prodotto ed ulteriormente danneggiato l’andamento del mercato. Il prezzo medio dovrebbe perciò attestarsi su una media globale tra i 2 e 3,5 € al kg.

NOCCIOLE: PREZZI ALLE STELLE La campagna di commercializzazione 2013/2014 si è conclusa nel mese di luglio, con quotazioni in netto rialzo rispetto all’andamento complessivo dell’annata, la quale si è comunque mantenuta su buoni livelli. Nelle ultime settimane della campagna le quotazioni della “nocciola tonda gentile e trilobata” si sono attestate sugli 8,50 €/punto resa, pari a 380 – 400 €/quintale per il prodotto in guscio. Leggermente superiori le quotazioni del prodotto marchiato Nocciola Piemonte IGP. La campagna commerciale 2013/2014 ha risentito, nonostante il calo a livello piemontese (-10%) e nazionale, della buona produzione da parte della Turchia (5.490.000 quintali), seppur in calo rispetto al 2012 (7.070.000 quintali), ma anche di Spagna (180.000 quintali) e di USA (402.000 quintali). Mentre la produzione italiana si è attestata nell’ordine di 1.000.000 di quintali.

Nonostante i prezzi di mercato non siano stati particolarmente soddisfacenti, si sono avuti ottimi risultati per quanto riguarda la commercializzazione della Nocciola Piemonte IGP, confermando il costante incremento avuto negli ultimi anni del prodotto a marchio.

Secondo i dati diffusi dal Consorzio Tutela Nocciola Piemonte, a consuntivo della campagna 2013/2014, sono stati commercializzati 47.892 quintali di prodotto marchiato IGP (nel 2012/2013 erano 42.920 quintali). Un aumento di oltre l’11% che conferma il crescente interesse

da parte del mercato, e un numero sempre più ampio di produttori (ad oggi oltre 700) che aderiscono al sistema di certificazione Nocciola Piemonte IGP. CASTAGNE: DOPO IL CINIPIDE SI TORNA ALLA NORMALITA’ Anche il 2014 si conferma un anno di ripresa per la castanicoltura piemontese, dopo che nell’ultima decade era stata pesantemente colpita e pressoché azzerata dal cinipide galligeno, un piccolo insetto, particolarmente dannoso per il castagno.

Nella provincia di Cuneo, in tutti i luoghi dove i lanci del Torymus sinesis, insetto parassita del cinipide del castagno, sono stati effettuati nei primissimi anni di avvio della lotta biologica (2005 – 2007), i risultati ottenuti sono stati pari alle migliori aspettative, con percentuali di parassitizzazione dell’85 – 90% e tali da ricondurre i danni a livelli pressoché trascurabili.

In provincia di Cuneo, la produzione si è rivelata altalenante, con zone caratterizzate da un buon raccolto e qualità soddisfacente, in altre scarso e con pezzatura ridotta. Il mercato locale è volto principalmente al conferimento a commercianti all’ingrosso e, in minima parte, alla vendita al dettaglio o diretta. I prezzi rilevati durante l’anno per le castagne fresche conferite ad inizio stagione variavano da 1,60 a 1,80 €/kg, attestatisi poi a fine stagione a 0,90 - 1,00 €/ kg. Per gli ibridi euro-giapponesi ed i marroni sono invece stati riconosciuti dai 2,80 ai 3,00 €/kg per i primi conferimenti, mentre per le ultime consegne sono stati pagati attorno ai 2,00 €/kg. Ai prodotti con certificazione biologica è stato riconosciuto 0,20 €/ kg in aggiunta al normale prezzo di ritiro.

POMODORO DA INDUSTRIA E PATATE: DAL 2015 LA PAC In provincia di Cuneo la produzione, che si estende su circa 100 ettari, ha raggiunto volumi nella media, mentre la qualità è stata buona.

Nel complesso sono aumentati i costi di produzione dovu-

ti, in particolare, ad un maggior numero di interventi mirati a contrastare la peronospora che, causa il clima piovoso, ha trovato ampia diffusione.

A partire dal prossimo anno il pomodoro da industria potrà beneficiare, all’interno dei nuovi pagamenti diretti della PAC, di un premio accoppiato specifico.

CEREALI: CRESCONO GLI ACCORDI DI FILIERA CON IL CONSORZIO AGRARIO La raccolta di frumento tenero, seppur in ritardo, è stata caratterizzata da una situazione molto eterogenea e in diverse aree l’andamento climatico ne ha condizionato resa e qualità. A livello piemontese la campagna di frumento tenero ha ottenuto risultati mediamente discreti, lontane dalle eccezionali performance della scorsa annata, e caratterizzata da quotazioni nettamente inferiori, condizionate fortemente dagli scenari di mercato globali.

Nell’ottica di promozione qualitativa ed economica delle produzioni cerealicole del territorio, Coldiretti e la rete dei Consorzi agrari hanno stretto rapporti con alcuni importanti gruppi industriali e, nell’ottica di una mirata programmazione pluriennale, hanno stipulato interessanti e differenti contratti di filiera che coinvolgono un sempre più crescente numero di cerealicolto-

ri. Per la campagna cerealicola 2013/2014 i contratti di frumento tenero sono stati i seguenti: Contratto Barilla - varietà Ovalo (40.000 quintali – prezzo medio remunerato 21,5 €/ quintale); Contratto Molino Gabutti di Carrù - varietà Graindor (20.000 quintali – prezzo medio remunerato 23,5 €/quintale); Contratto Molino Stenca di Cortemilia - varietà di “forza” con spiccate attitudini panificatorie (3.000 quintali – prezzo medio remunerato 23 €/ quintale); Contratto “Bologna” - varietà Bologna commercializzata direttamente dal CAP Nord Ovest (50.000 quintali – prezzo medio remunerato 21 €/ quintale) Contratto “Distilleria Sacchetto” - varietà da glutine Music, Excelsior e Calabro (12.000 quintali – prezzo medio remunerato 20 €/quintale); Contratto “Qualità” - varietà Graindor commercializzata direttamente dal CAP Nord Ovest (60.000 quintali – prezzo medio remunerato 21 €/ quintale) Contratti “Frumenti da seme Excelsior e Ovalo commercializzati direttamente dal CAP Nord Ovest (5.000 quintali – prezzo medio remunerato 23 €/quintale);

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Contratto “Orzo Qualità” - varietà commercializzate direttamente dal CAP Nord Ovest per la produzione di mangimi (5.000 quintali – prezzo medio remunerato 18,6 €/quintale).

Anche quest’anno gli ottimi risultati ottenuti dai contratti di filiera confermano la validità della linea intrapresa da Coldiretti ed i Consorzi agrari, con numeri in continua crescita di anno in anno.

LATTE: IL DOPO QUOTE CON UN PREZZO STANCO? All’interno dell’annata agraria 2014 si susseguono due campagne lattiero casearie: la prima, quella 2013/2014 che va dal 1 aprile 2013 al 31 marzo 2014, e quella in corso 2014/2015 che si concluderà nel prossimo mese di marzo. In particolare quella attuale sarà l’ultima sottoposta al regime di contigentamento previsto dalla normativa comunitaria sulle quote latte.

Calandosi invece nella realtà regionale, prosegue lo sviluppo del progetto “Polvere di latte”. La cooperativa Compral-latte, nata dalla sinergia tra Coldiretti e APA, ha mantenuto un conferimento giornaliero di oltre 3.500 quintali di latte da destinare alla torre di sprayatura della azienda Inalpi di Moretta, la quale fornisce prevalentemente la Ferrero di Alba.

Compral-latte ha continuato a retribuire attraverso il meccanismo del prezzo indicizzato che paga ogni produttore sulla base delle qualità del proprio latte.

Inoltre, dall’inizio dell’attuale campagna, sono state riviste le premialità a favore dei soci, ren-

dendo ulteriormente interessante la remunerazione del latte.

Allo stato attuale, mancando a livello regionale un prezzo ufficiale, di fatto il principale riferimento del prezzo del latte a livello regionale rimane proprio la Compral-latte.

Nel corso del 2014 si è definita a livello nazionale quella che sarà la programmazione della Politica Agricola Comune fino al 2020. E, proprio a sostegno del settore, è stato deciso di introdurre un aiuto specifico (pagamento accoppiato) per le vacche da latte, con un’ulteriore integrazione per quelle di montagna.

BOVINI DA CARNE: FORNITURE DIRETTE SENZA LA TRADIZIONALE MEDIAZIONE Il 2014 è stato nuovamente un annata critica per il settore bovino piemontese. Il mercato ha manifestato, ancora una volta, tutte le sue difficoltà e contraddizioni, legato ancora ad un sistema commerciale tradizionale condizionato ancora fortemente da figure di intermediazione, le quali uniscono domanda e offerta, senza tuttavia apportare alcun valore aggiunto alla filiera.

Nel corso dell’annata i prezzi si sono mantenuti su livelli medio bassi, anche se occorre evidenziare che tali effetti sono stati parzialmente attutiti da una parziale riduzione dei costi delle materie, in particolare del mais per l’alimentazione degli animali.

Sono tuttavia presenti sul territorio alcune importanti realtà collettive che, nel corso degli anni, sono riusciti a collocare e a valorizzare la carne piemontese.

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Tra queste abbiamo la cooperativa Compral di Cuneo, la quale da un anno e mezzo ha anche avviato un laboratorio di porzionatura e confezionamento delle carni di razza Piemontese.

L’obiettivo della nuova struttura è quello di incrementare la lavorazione dei capi dei soci con destinazione primaria la grande distribuzione. Oppure ancora l’attività del Consorzio Coalvi, che a fianco del sistema di etichettatura volontario, ha affiancato da alcuni anni anche una commercializzazione diretta di capi di razza Piemontese. Un’altra realtà é Asprocarne Piemonte, con anch’essa un sistema di etichettatura volontario delle carni bovine.

E sebbene l’Unione europea in questi anni abbia fatto notevoli progressi verso una maggiore tracciabilità dei prodotti alimentari, spinta soprattutto da un consumatore sempre più attento, l’etichettatura facoltativa delle carni bovine verrà abrogata ufficialmente dal 13 dicembre 2014. Infatti da questa data entra in vigore il Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alle informazioni sulle etichette alimentari.

Con questo nuovo provvedimento vengono mantenute le informazioni di base per la carne bovina, che verranno estese anche a quelle delle specie suina, ovina, caprina o di volatili. E l’etichettatura facoltativa delle carni bovine, pur abrogata a livello UE potrà continuare ad esistere in Italia ed utilizzare i disciplinari di etichettatura riconosciuti dal Mipaaf.

Nel 2014 è proseguita l’attività della cooperativa Lolacoop,

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37 cascami e grasso) di provenienza dall’Unione europea.

Nota positiva per il settore arriva invece dalla riforma della PAC: a livello nazionale l’Italia ha scelto di mantenere un sostegno accoppiato per l’allevamenti dei bovini da carne, a conferma della sua importanza strategica.

Annualmente, fino al 2020, verranno destinati oltre 100 milioni di euro, suddivisi tra premi per la vacche nutrici e per i vitelloni macellati.

SUINI: LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARCASSE PENALIZZA GLI ALLEVATORI Per il comparto suinicolo l’annata 2014 non è stata particolarmente esaltante in termini di mercato ma di sostanziale tenuta delle quotazioni, seppur in leggera diminuzione rispetto all’anno passato. Come si può desumere dal grafico sottostante, relativo ai prezzo formulati dalla CUN – Commissione Unica Nazionale dei suini da macello di Mantova - il prezzo medio per la categoria 160/176 kg del circuito tutelato DOP è stato di 1,486 €/ kg, mantenendo un andamento pressoché altalenante delle quotazioni, con un calo significativo nella settimana 41, per poi via via lentamente risalire. In tale categoria rientra, infatti, la stragrande maggioranza degli allevamenti piemontesi, specializzatisi negli anni per la produzione del suino pesante destinato alle filiere DOP, in particolare Prosciutto di Parma e San Daniele DOP. Le cause delle continue oscillazioni dei prezzi non trovano giustificazioni dovute all’offerta di suini, in quanto a livello

nazionale si sta assistendo ad una graduale riduzione dei capi.

Cifre confermate anche dagli ultimi dati diffusi da Eurostat.

Infatti la produzione nell’Unione europea (UE-25, esclusi i dati di Grecia, Croazia e Malta) è prevista in 246.926.300 capi, essenzialmente in linea con il 2013; mentre spicca il calo dell’Italia, nell’ordine del 3,4%, con una produzione 2014 stimata di “soli” 11.490.000 di suini. Con una generale diminuzione di capi allevati in Italia ci si sarebbe aspettati un mercato indirizzato al rialzo, ma così non è stato, o almeno si è verificato solamente in modo parziale e per un breve periodo nel mese di agosto. Anche nel corso del 2014 il funzionamento della CUN è stato spesso messo a dura prova, e spesso solamente l’intervento del Segretario ha reso possibile la pubblicazione del prezzo settimanale al termine delle sedute, frutto per lo più di una media delle ultime proposte fatte dalle parti, allevatori e macellatori, ma che hanno testimoniato troppe volte una notevole distanza delle posizioni.

Infine un’altra problematica, oggi in fase di risoluzione, è stata la classificazione della carcasse suine. Dallo scorso 8 settembre sono state introdotte le nuove modalità di classificazione, con l’introduzione di nuove formule di stima per le cosce destinate alle lavorazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta). Queste formule, elaborate nell’inverno scorso dal Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia su mandato del Mipaaf e successivamente approvate dalla

ATTUALITÁ

realtà nata dalla concretizzazione dell’accordo tra Coldiretti e Cremonini-Inalca per la commercializzazione di vacche fine carriera e vitelloni di razze latte/ incroci. Nel corso dell’annata la cooperativa ha mostrato ampi margini di crescita, a distanza di poco più di un anno dalla sua costituzione, a testimonianza della valenza del progetto. La cooperativa fornisce alle aziende associate la possibilità di conferire le vacche fine carriera con lo scopo di valorizzarle tramite un sistema assolutamente trasparente.

Oltre al ritiro delle vacche fine carriera, Lolacoop fornisce alle aziende associate interessanti possibilità di ritiro per i vitelloni da macello di razze da latte/incroci. Il prezzo delle vacche e dei vitelloni da macello è calcolato a peso morto, in base alla classificazione ufficiale europea (Griglia SEUROP), secondo il listino vacche e vitelloni Inalca, aggiornato alla settimana di consegna. I numeri crescenti dei conferimenti alla cooperativa non sono stati tuttavia accompagnati da altrettanti soddisfacenti prezzi di mercato. I listini per questi tipi di prodotto confermano l’attuale fase critica del mercato, con quotazioni addirittura inferiori del 30% rispetto ad un anno fa per le vacche, mentre risulta meno marcato per i vitelloni. La situazione rispecchia il calo generale dei consumi, oltre ad una saturazione dell’offerta, causa anche lo svuotamento di molti allevamenti. A ciò si aggiunge il recente divieto imposto dalla Russia alle importazioni di alcuni prodotti bovini destinati alla alimentazione umana (frattaglie,

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38 Ue, stimavano però una maggiore magrezza delle carcasse rispetto a quelle precedentemente in vigore, determinando un’elevata percentuale di scarto ai fini delle lavorazioni DOP. POLLI, UOVA E CONIGLI: IN ESPANSIONE I CONSUMI, MA PREZZI BASSI Per il comparto polli da carne si è trattata di un’annata con quotazioni pressoché stabili. Per buona parte dell’annata i prezzi sono oscillati da 1,10 a 1,20 €/kg, salvo scendere a settembre sotto l’euro, per poi via via recuperare terreno, come confermano le rilevazioni, pressoché identiche, delle Borse Merci di Milano e Forlì, i due principali riferimenti del mercato nazionale.

Una sostanziale tenuta che, seppur lontana dai picchi verificatisi nel 2013, conferma l’interesse sempre crescente da parte dei consumatori verso la carne bianca, soprattutto in virtù delle notevole convenienza nel rapporto qualità/prezzo.

Anche la carne avicola potrà beneficiare del nuovo regolamento UE sull’etichettatura.

Sempre nell’ambito del settore avicolo, questa volta per quanto riguarda la produzione di uova, si é pressoché confermato l’andamento del 2013 per buona parte dell’annata. Il settore ave-

va iniziato l’annata con quotazioni molto elevate, addirittura nell’ordine dei 14,50 – 15 centesimi, a conferma della scarsità di prodotto. Nel corso dell’annata le quotazioni sono gradualmente calate e si sono assestate tra di 12,50 – 13,50 centesimi/uovo a seconda della Borsa merci di riferimento.

Il settore della uova può inoltre contare su un sistema di tracciabilità che permette di etichettare, con la stampigliatura, il singolo uovo.

Il comparto cunicolo anche nel 2014 conferma, purtroppo, un mercato la cui costante è stata un andamento altalenante, nonostante una domanda sempre molto elevata e un’offerta in diminuzione. Dall’analisi delle rilevazioni della CUN Commissione Unica Nazionale) Conigli di Verona e della Borsa Merci della Camera di Commercio di Cuneo, emerge come le quotazioni, dopo essere rimaste su livelli ottimali nel periodo invernale oltre i 2,50 €/kg hanno successivamente iniziato a diminuire, toccando nel mese di agosto il minimo, con prezzi poco superiore all’1,30 €/ kg.

In seguito si è avuta un’inversione di tendenza che ha portato nelle ultime settimane a raggiungere stabilmente un importo vicino a 1,90 €/kg.

VITICOLO: ANNATA SALVA PER QUALITA’ Anche per il settore vitivinicolo é ora di fare un primo bilancio sull’annata, appena conclusa nel vigneto ed iniziata in cantina, attendendo che il vino appena ottenuto possa esprimere le peculiarità impresse dal millesimo.

In Piemonte non sono presenti vini a IGT e oltre il 90% del prodotto è a Denominazione d’origine.

In provincia di Cuneo, in prossimità della raccolta, il team dei tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo, nell’ambito dell’attività di consulenza tecnica agronomica ha svolto attenti monitoraggi sull’andamento evolutivo e qualitativo delle varie DOC e DOCG. Grazie ad un settembre più asciutto e parzialmente soleggiato i grappoli sono arrivati in cantina sani, fatta eccezione per quelli colpiti dalla grandine (ha interessato alcune aree, a macchia di leopardo), o dove i parassiti, in primis la peronospora, hanno colpito più duramente. Un capitolo a parte va fatto sulla flavescenza dorata: anche se non ha effetti sulla qualità dell’uva (la pianta colpita perde la produzione) è sempre oggetto di particolare attenzione del team dei tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Attraverso alcune prove in corso si cerca di capire come la conduzione del vigneto ed altri fattori possano influire sulla sua evoluzione.

Dai monitoraggi effettuati dai tecnici in collaborazione con i progetti pilota intercomunali, la popolazione dell’insetto vettore della malattia, nel 2014, è più bassa degli altri anni e, di conseguenza, il minor inoculo lascia presagire che la malattia possa avere una fase di “stallo”, se non di regressione.

Nel quadro della produzione mondiale si preannuncia una vendemmia poco abbondante, visto che le statistiche annunciano una riduzione del 5 - 6%, per un volume complessivo di 271 milioni di ettolitri, in avvicinamento con i consumi, attestati intorno ai 243 milioni. In calo la produzione nei principali paesi a vocazione viticola, eccetto la

Francia che dovrebbe aumentare di circa più 10%: Italia (attesi 4143 milioni di ettolitri), Spagna, Portogallo, Grecia e anche quella dell’Est, con unica eccezione per l’Ungheria. Nel resto del mondo cala la produzione in Cile (-22%), mentre si mantiene stabile in Argentina e Australia, cresce in Nuova Zelanda e Sud Africa.

L’andamento di quest’annata dimostra che non rimane spazio all’improvvisazione e che la coltivazione della vite richiede il massimo di attenzione, professionalità e aggiornamento. Se si dovesse fare un parallelo con le annate precedenti, potremmo auspicare in un 2008 bis, dove nonostante le difficoltà per il clima non ideale, alla prova dei fatti, e cioè nel bicchiere, si rivelò e si rivela ancora un’ottima annata.

MENO MIELE Il 2014 sarà ricordato per un andamento climatico molto negativo, continue perturbazioni hanno raggiunto l’Italia, portando piogge persistenti e temperature notevolmente al di sotto delle medie stagionali.

L’instabilità climatica di quest’anno ha determinato un crollo delle produzioni apistiche e in particolare del miele. Le continue precipitazioni hanno ridotto i voli di bottinatura delle api e le basse temperature diminuito o addirittura annullato le secrezioni nettarifere di alcuni fiori.

I prezzi rilevati dall’Osservatorio Nazionale Miele secondo le ultime quotazioni (ingrosso-IVA compresa) raggiungono livelli esorbitanti con 8,00 – 8,50 €/kg per il convenzionale e 9,00 €/kg per il biologico; magra consolazione per la quasi totalità degli apicoltori che in fondo si ritrovano senza prodotto.

FLOROVIVAISTICO IN FLESSIONE Il settore florovivaistico per il 2014 ha avuto una flessione delle vendite, in particolare su alcuni generi come le piante di grosse dimensioni da giardino e arbusti da esterno, anche perché l’acquirente si sta sempre più orientando su prodotti diversi e di taglia minore, in quanto il

consumatore finale é sempre più preparato ed esigente in merito al giardinaggio e al verde. Si sta comunque verificando un notevole avvicinamento del cittadino al mondo del florovivaismo, soprattutto come opportunità di relax e di evasione dallo stress della vita quotidiana.

Per quanto riguarda il mercato nazionale, in primavera è stato positivo con una sostanziale tenuta, mentre nell’autunno, se si esclude il periodo della festa di Ognissanti, si è verificata una certa flessione. Tiene invece l’export con destinazioni principali Francia, Germania e Turchia.

BIOLOGICO IN CRESCITA NONOSTANTE LA CRISI Nonostante la crisi economico-finanziaria, il mercato italiano del bio continua a crescere, confermando una dinamica positiva in atto ormai dal 2005.

All’interno di questo scenario il Piemonte si colloca al nono posto per quel che riguarda il numero di operatori biologici, che sono 1.998 facendo registrare un +5,2%. Di questi 1.324 sono pro-

duttori esclusivi, 383 preparatori esclusivi, 255 produttori/preparatori, 36 importatori.

Relativamente alle superfici investite ad agricoltura biologica il Piemonte si colloca al decimo posto tra le regioni italiane con 28.876 ettari che fanno registrare una leggera flessione con un -1,5%. Di questi: 6.530 sono cereali, 41 colture proteiche, leguminose, da granella, 36 piante da radice, 1.042 colture industriali, 3.287 colture foraggere, 54 altre colture da seminativi, 782 ortaggi, 1.429 frutta, 1.614 frutta in guscio, 1.254 vite, 8 olivo, 72 altre colture permanenti, 8.389 prati e pascoli, 3.600 pascolo magro, 740 terreno a riposo.

Per il settore frutta si registrano a livello nazionale produzioni di oltre 672 mila tonnellate: la frutta di origine temperata rappresenta il 29%, la frutta da zona subtropicale il 10% e la frutta in guscio l’8%. In Piemonte la realtà produttiva di frutta bio è molto importante. Infatti si registrano elevate produzioni di kiwi bio con 52.082 quintali prodotti rappresentando il 7,8%

della produzione nazionale, di mele con 89.661 quintali prodotti rappresentando l’8,3% della produzione nazionale, di pesche bio con 20.182 quintali prodotti determinando il 7,7% della produzione nazionale e di pere con una produzione di 38.377 quintali che rappresentano il 24,5% della produzione nazionale. Relativamente alla frutta in guscio si sono prodotti 1.107 quintali di noci e 10.712 quintali di nocciole.

Per quel che riguarda le aziende zootecniche certificate biologiche in Piemonte si contano 343 realtà con un incremento del +1,5% numeri che collocano la nostra regione al sesto posto a livello nazionale. Sul comparto cerealicolo continua la progettualità di Coldiretti relativamente alla coltivazione di frumento tenero, Enkir e grano saraceno locale da conferire ai mulini del territorio Mulino Marino di Cossano Belbo e Mulino Sobrino di La Morra mediante accordi di filiera dedicati

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40 ASSOCIAZIONE REGIONALE GRUPPI COLTIVATORI SVILUPPO del PIEMONTE Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

ECCO IL PIANO SEMENTIERO PER L’AGRICOLTURA BIO

ORA STOP A DEROGHE PER SEMENTI CONVENZIONALI

S

ono stati presentati a Milano, nella sede del Centro per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, i risultati del progetto durato quattro anni relativo al Piano sementiero biologico, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole sulla base di quanto previsto dal Piano Nazionale d’Azione per l’agricoltura biologica.

Il secondo biennio di ricerca ha messo in luce le varietà di alcune colture più adatte al metodo di produzione biologico. Si tratta di cereali, foraggere ed ortive per

ben 18 specie tra cui grano duro e tenero, riso, erba medica, porro, cipolla, pomodoro da industria, pomodoro da insalata, zucchine.

Le tecniche di miglioramento genetico adottate hanno avuto un approccio innovativo in quanto accanto al miglioramento genetico di tipo “evolutivo” condotto dai solo esperti degli istituti di ricerca, si è affiancato quello “partecipativo“, il cui scopo resta, al pari del miglioramento genetico classico, l’ottenimento di varietà migliorate, ma prevede, in aggiunta, la partecipazione

degli agricoltori al processo di selezione e punta all’ottenimento di varietà ad ampia base genetica. Il modello partecipativo ha il grande vantaggio di garantire uno scambio di informazioni ed esperienze tra le imprese agricole biologiche ed il mondo della ricerca scientifica evitando l’annoso problema del mancato trasferimento dei risultati della ricerca all’agricoltura ed il fatto che spesso i progetti di ricerca sono impostati senza tener in considerazione le effettive necessità di chi produce sulla base

LA CASSA DI RISPARMIO DI SALUZZO IN AIUTO AI FRUTTICOLTORI Il costante sostegno al settore agricolo nelle zone di consolidata attività vede ancora una volta presente la Cassa di Risparmio di Saluzzo a fianco dei frutticoltori. Alla luce della difficile situazione che sta vivendo il settore frutticolo, ed in particolare le pesche e le nettarine, a causa delle sfavorevoli condizioni meteorologiche e di mercato, la Cassa ha deliberato di stanziare un apposito plafond di € 5.000.000.

Il finanziamento denominato SOSTEGNO CAMPAGNA PESCHE E NETTARINE ha una durata massima di 60 mesi di cui 18 mesi di preammortamento con la possibilità di attivare una garanzia sussidiaria rilasciata da CREDITAGRI ITALIA.

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ATTUALITÁ mento dei consumi monitorato dall’Ismea, si assiste ad un’involuzione del mercato delle sementi biologiche e di altri materiali di propagazione vegetativa idonei per l’impiego in agricoltura biologica. I dati evidenziano, infatti, una riduzione nel periodo 2008-2013 della disponibilità di sementi biologiche proprio a causa dell’abuso del ricorso al sistema della deroga che non ha incentivato le ditte sementiere a produrre varietà per l’agricoltura biologica vista la preferenza manifestata da parte degli agricoltori a ricorrere comunque alla semente convenzionale. La moltiplicazione di sementi con metodo biologico è passata in Italia

da 12.544,46 ettari nel 2008, a 7.444,87 ettari nel 2013 che rappresenta circa il 3,9% dell’intera superficie nazionale utilizzata per produrre sementi soggette a certificazione, con una riduzione nella produzione di sementi bio pari a circa il 30%. Si mantiene rilevante, invece, il numero di richieste di deroga per l’impiego di sementi convenzionali nelle produzioni biologiche, pari ad oltre 35.258 domande presentate nella stagione 2012 in netto aumento rispetto al 2004, che contava 33.663 deroghe, secondo i dati del CRA-SCS. Secondo un’analisi compiuta da Coldiretti, sulla base dei dati disponibili, le varietà che entro

il 2021 potrebbero raggiungere l’autosufficienza sono avena, frumento duro, cece, farro, trifoglio e veccia. Coldiretti esprime grande apprezzamento per il lavoro compiuto che rende il nostro paese all’avanguardia nel settore dell’agricoltura biologica.

Sta ora a tutti i soggetti della filiera ed alle istituzioni competenti, garantire che tali risultati siano applicati in modo da far compiere un salto di qualità agli alimenti biologici offerti ai consumatori. Il materiale scientifico prodotto dal progetto relativo al piano sementiero in agricoltura biologica è disponibile su www.ambienteterritorio.coldiretti.it.

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della domanda di mercato. Il raggiungimento dell’obiettivo di individuare un elenco di varietà adatte al metodo biologico, consentirebbe, ora, secondo quanto dichiarato da Pier Giacomo Bianchi, direttore del Centro di sperimentazione e certificazione delle sementi (Cra-Scs), di poter decidere la soppressione dell’istituto della deroga che consente all’agricoltore biologico di poter ricorrere alle sementi convenzionali, se manca la varietà che egli intende coltivare, opzione che, tra l’altro, la Commissione Ue intende abrogare con la nuova proposta di regolamento di modifica del reg. CE 834/2007. I dati dimostrano che per diverse varietà di colture, l’Italia ha, ormai, raggiunto l’autosufficienza.

Tale posizione è stata condivisa da Coldiretti e dal Consorzio delle Organizzazioni di Agricoltori Moltiplicatori di Sementi, mentre parere contrario ha espresso l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica. Del resto, a fronte di una crescita dell’agricoltura biologica in Italia, come evidenziano i dati del Sinab e l’anda-

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n novembre ricco di viaggi per i Pensionati Coldiretti Cuneo che, con tre diverse delegazioni, hanno navigato sulle acque del mediterraneo, fino a raggiungere l’oceano. “Oltre le Colonne d’Ercole” (foto 1) è stata la prima crociera che, dal 4 al 13 novembre, ha toccato le città di Barcellona, Valencia, Malaga, Cadice, Lisbona e Casablanca. Dal 22 al 26 novembre la seconda crociera, “Rosso Sangria” (foto 3), è approdata a Barcellona, Palma e Marsiglia. La terza, partita il 23 e arrivata il 28, ha condotto i passeggeri nelle città di Venezia, Bari, Corfù, Malta e Napoli. Nelle fotografie i partecipanti alle tre crociere assieme ai rispettivi comandanti delle navi (foto 2).

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ECCO “EL CICO LATINO”, DEI TRELILU

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opo tre anni di attesa, ecco il quindicesimo album dei Trelilu, “El Cico Latino”. Dal 1992 ad oggi, parole desuete e ‘strette’ di una Langa che fu sono state traghettate sino all’era ‘dell’ipad’ e di ‘Peppia Pig’: un filo rosso tra passato e futuro che passa attraverso un’evoluzione musicale di facile fruizione. Musica per tutti, non per soli piemontesi, dove il piede ‘ti parte’ per il ritmo incalzante.

Un album curato nei dettagli che si ripropone al pubblico con la passione degli esordi. I Trelilu sono sempre al nostro servizio, basta ‘ciamare il 616100’ che arrivano i Moschettieri. Uno spirito di servizio che diventa poi consapevolezza del proprio ruolo, nella ballata dedicata a Gipo Farassino: Scapadacà fotografa ironicamente la figura del musicista, un omaggio ad un grande uomo che occupa un posto d’onore nella memoria collettiva.

Ed ecco che “El Cico Latino”, come un cioccolatino, ‘aggiusta la bocca’, in qualsiasi momento della giornata. Ma questo è soprattutto l’album dello sdoganamento del ‘Talpiffero’... Il Maestro Spiegazza, Bertu, Peru e Franco calcano palcoscenici

d’ogni tipo, dalle piazze sino ai teatri, dove dall’incontro con Alessandro Perissinotto è nato lo spettacolo “La Busiarda”. Un’assaggio entra anche nell’album, grazie all’arrivo di Bufalo Bill a Torino, nel 1906, attraverso la cronaca del cantastorie Veritas.

Risate, buona musica, divertire divertendosi. Un gruppo di amici, dal genere Pop, che nelle Langhe patrimonio Unesco trova giusta collocazione, quali ambasciatori di un territorio in loro personificato. D’altronde… “Tuti suma ‘n poc Lilu!”

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NEWS DAL SERVIZIO VITIVINICOLO ASSEGNAZIONE DIRITTI DA ALLINEAMENTO In questi giorni la Regione ha inviato una comunicazione tramite PEC a coloro a quali sono stati assegnati diritti di reimpianto, in base alle risultanze dei lavori di allineamento (dall’anno 2011) delle superfici vitate.

I diritti si potevano generare solo nel caso fossero emerse differenze positive (relativamente alle quali il conduttore veniva puntualmente avvisato durante le operazioni sullo schedario in fase di “conversione” dei vecchi dati e le foto aeree) tra le superfici vitate, eventualmente iscritte ad un ex albo DOC/G, e le risultanze GIS e le “compensazioni” interne aziendali. Allo stato attuale, visto che sono stati conclusi i lavori di allineamento, non sono più possibili nuove assegnazioni o integrazioni.

La specifica Determinazione

della Regione consente 60 giorni di tempo ai beneficiari per eventuali opposizioni in forma di ricorso e permette, entro lo stesso periodo, alle province di intervenire con l’invalidamento del diritto, nel caso l’assegnazione risultasse erronea o non spettante.

E’ utile rammentare che, ai sensi delle norme generali, in sede di controllo, anche trascorsi i suddetti 60 giorni le situazioni di palese assegnazione irregolare o erronea di diritti ( o i vigneti che ne saranno derivati) potranno essere contestate. Conseguentemente, in caso di inaspettate o dubbie attribuzioni ricevute, consigliamo di prestare attenzione,specie se i diritti sono ceduti a terzi.

L’eventuale annullamento dei diritti, infatti, provocherebbe a ricaduta responsabilità difficili da risolvere in quanto le

superfici irregolari sono assoggettate all’estirpazione ed a pesantissime sanzioni amministrative.

I diritti provenienti da riallineamento sono identici a tutti gli effetti a quelli maturati per estirpazione e quindi sono utilizzabili in azienda o cedibili.

VALIDITA’ DEI DIRITTI DI REIMPIANTO La validità dei diritti di reimpianto (compresi quelli di cui sopra da “riallineamento”) attualmente è prevista dai Regolamenti UE fino al 31-12-2015, ma si attendono disposizioni che consentiranno di richiedere la conversione dei diritti in “autorizzazioni”,che dovrebbero spostare la durata – come si legge nelle bozze dei provvedimenti applicativi in fase di discussione - anche oltre il 2020 (forse 3112-2023). Decadrebbe invece

a partire dal 2016 la possibilità di cessione a terzi dei diritti/autorizzazioni. Non va dimentica che si tratta di informazioni di massima non ancora sancite da norme ufficiali e quindi soggette a possibili variazioni.

DICHIARAZIONE VITIVINICOLA 2014 Entro il prossimo 15 gennaio, tutte le persone fisiche o giuridiche o gli organismi associativi che producono uve da vino dovranno presentare una dichiarazione delle uve raccolte e del vino ottenuto. Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto alle disposizioni dell’anno scorso.

La dichiarazione deve essere presentata anche se la produzione di uva nella campagna interessata sia stata uguale a zero.

Sono esonerati dalla presentazione i produttori le cui aziende comprendano una superficie totale di vigneto inferiore a 0,1000 Ha, il cui raccolto non è stato e non sarà, neppure in parte, immesso in commercio in qualsiasi forma (autoconsumo

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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

famigliare).

In sede di inserimento dei dati per la dichiarazione annuale di raccolto/produzione dovranno essere consultati documenti di vendita quali DDT, DA/IT, MVV, fatture.

In caso di cessione di uve o prodotti a monte del vino, occorre caricare sul sistema e comunicare ai destinatari i dati della vendemmia anticipatamente (almeno 6 gg prima) rispetto la scadenza del 15-1.

Rivolgetevi agli Uffici Coldiretti per informazioni approfondite e per presentare la dichiarazione OCM – LA MISURA INVESTIMENTI IN PIEMONTE La Regione Piemonte ha diffuso le linee per l’applicazione di questa misura ed ora si attende la circolare AGEA e la conseguente apertura del bando. Queste le principali novità rispetto alle precedenti linee d’intervento.

• Suddivisione delle risorse: 70% aziende agricole.

• Non incluse le opere edilizie,

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opere edilizie) 1. acquisto di attrezzature e impianti per punti vendita aziendali purché non ubicati all’interno delle unità produttive di trasformazione e conservazione (cosiddetti punti vendita extra-aziendali), comprensivi di sale di degustazione: investimenti materiali per l’esposizione e la vendita dei prodotti vitivinicoli, compresa la degustazione; 2. acquisto di recipienti e contenitori in legno per l’invecchiamento dei vini;

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Applicate riduzioni per imprese non IAP classificabili come intermedie Limite di spesa per gli investimenti: –– IAP : spesa massima ammissibile euro 150.000 - spesa minima ammissibile euro 20.000; –– “Imprese agroindustriali” classificate microimprese, piccole e medie imprese: spesa massima ammissibile euro 250.000 spesa minima ammissibile euro 20.000; –– “Imprese agroindustriali” classificate intermedie: spesa massima ammissibile euro 500.000 - spesa minima ammissibile euro 100.000; Non sono ammessi a contributo investimenti di mera sostituzione di beni preesistenti.

Sono ammessi al contributo

gli investimenti realizzati dopo la data di presentazione della domanda, con spese sostenute nel periodo successivo alla data di presentazione delle domande.

Per informazioni utili alla presentazione della domanda rivolgetevi agli Uffici Coldiretti.

ESPORTAZIONE NEGLI USA LEGGE ANTIBIOTERRORISMO E RINNOVI 31-12-2014 la scadenza per il rinnovo FDA E’ utile richiamare l’attenzione agli esportatori negli USA che ai sensi delle normative note come “antibioterrorismo” necessita di rinnovare la registrazione presso la Food and Drug Administration ogni 2 anni dalla richiesta, dal 1° ottobre fino al 31-12. Tale imposizione è stata sancita dalle leggi americane nel 2012 e pertanto il primo biennio dal primo rinnovo volge a scadenza. In caso di modifiche dopo la registrazione occorre effettuare le variazioni al più presto e comunque entro 60 giorni, mentre per le variazioni per cambio

di proprietà o responsabile conduttore, è necessario cancellare l’iscrizione iniziale ed effettuare l’inserimento della nuova ditta. La FDA avvisa che le ditte o Agenzie private, che a vario titolo propongono i loro servizi a soggetti potenzialmente interessati, non hanno nessun accordo con la FDA e nemmeno sono affiliate in qualche modo ad essa. Si suggerisce pertanto la massima cautela nel trattare con tali società.

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ATTUALITÁ

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Il premio Fedeltà alla terra a tre donne In occasione della festa del ringraziamento per i Coltivatori di Sommarivo Perno, il premio “Fedeltà alla terra” quest’anno è stato assegnato a tre donne: Maddalena Astegiano, Margherita Gotta e Michelina Lemmo : tre persone che hanno saputo coniugare la vita lavorativa con quella familiare e che sono un esempio vivo, concreto per la Comunità, con il loro impegno quotidiano nell’attività agricola.

Donne Impresa in visita all’azienda Sebaste Martedì 2 dicembre le dirigenti provinciali di Donne Impresa Coldiretti hanno visitato l’azienda Sebaste di Grinzane Cavour. La titolare Egle Sebaste ha presentato la storia dell’azienda, giunta alla quarta generazione e fatta di entusiasmo per il proprio lavoro, di passione per i propri prodotti, di appartenenza al territorio. Riccardo Rossi, responsabile del marchio Antica Torroneria Piemontese, ha guidato la visita alla produzione del torrone che da 125 anni usa solo nocciole del Piemonte. Nel 2010, per garantire la tracciabilità della Nocciola Piemonte Igp utilizzata, Sebaste ha siglato un accordo di filiera con la cooperativa agricola Corilanga.

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GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO

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Con il 31 gennaio, scade il termine per le pre iscrizioni alle Scuole Superiori. Coldiretti ritiene che solo attraverso un’istruzione completa di ordine tecnico si possa far crescere il sistema agroalimentare cuneese, per cui dedica queste pagine ad un approfondimento dell’attività svolta dagli Istituti Agrari che operano in provincia. Ovviamente i giovani debbono essere lasciati liberi di intraprendere il percorso scolastico a loro maggiormente consono. Quello che evidenziamo sono i cambiamenti in atto che richiedono una scolarizzazione superiore alla Terza Media per gli imprenditori agricoli del domani.

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Claudio Dutto Dirigente scolastico

’Istituto “Virginio Donadio” di Cuneo con indirizzo tecnico “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” prevede un programma di studio che si prefigge l’obiettivo di fornire una sensibilità ed una attenta consapevolezza sulle tematiche studiate anche attraverso una continua e dinamica sinergia tra scuola e strutture che operano nel quotidiano agricolo italiano e nell’ambito comunitario. Presso l’IIS “Virginio” sono attive le articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell’ambiente e del territorio”.

Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni agricole, le trasformazioni, la commercializzazione dei relativi prodotti e l’utilizzo razionale e sicuro delle biotecnologie. Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, l’e-

stimo e il genio rurale.

La Scuola è dotata di moderni ed attrezzati laboratori (chimica, informatica, biologia e microbiologia) e di un’azienda agraria sperimentale.

L’azienda, situata a Madonna dell’Olmo, è suddivisa in due aree di cui una a settore prettamente frutticolo e l’altra costituita da una vasta collezione di piante arboree e arbustive ornamentali tipiche italiane.

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agricola e renderla sempre più compatibile con le crescenti esigenze di protezione e difesa dell’ambiente, senza trascurare il miglioramento degli aspetti qualitativi. Le prospettive occupazionali sono molteplici: imprenditore agricolo in grado di competere con i colleghi europei (i quali dispongono quasi sempre di un titolo di studi nel settore), tecnico presso la pubblica amministrazione, presso organismi di collegamento e controllo (associazioni sindacali, associazione dei produttori, cooperative, Camere di Commercio, uffici di repressione frodi), tecnico nel settore agroalimentare, nel settore commerciale (emporio enologico, consulenza vendita di prodotti dell’agricoltura e del giardinaggio), libera professione, accesso a qualunque facoltà universitaria.

Fra i progetti didattici di maggiore interesse si segnalano il corso per RSPP, il corso per il conseguimento dell’abilitazione alla conduzione in si-

curezza delle trattrici agricole e i corsi di informatica finalizzati al conseguimento della certificazione ECDL. L’Istituto “Virginio” ha attivato da alcuni anni un percorso serale triennale, unico in Piemonte, rivolto agli adulti, finalizzato al conseguimento del diploma di Perito Agrario.

Maggiori informazioni sui percorsi didattici, sui quadri orari e sulle attività formative della scuola sono disponibili sul sito internet www.virginiodonadio.it o direttamente presso la sede dell’Istituto (via Savigliano 25, Cuneo, telefono 0171 65658, e-mail info@ isvirginio.it), anche in occasione delle giornate di scuola

aperta in programma venerdì 9 e sabato 10 gennaio 2015.

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’Istituto Tecnico Agrario di Mondovì, situato in via Nino Manera 13 nel complesso dei “Passionisti”, adiacente al Palamanera, è nato nel 1973.

Attualmente è sede associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giolitti – Bellisario - Paire” di Mondovì che comprende l’Istituto Alberghiero “Giolitti”di Mondovì, l’Istituto Alberghiero “Paire” di Barge e l’Istituto Professionale per il Commercio “M. Bellisario” di Mondovì. Il Dirigente Scolastico è la Prof.ssa Donatella Garello.

Sul territorio Monregalese, sono presenti attività produttive industriali e artigianali, ma anche turistiche e agricole. L’agricoltura riveste un’importanza rilevante e con notevoli differenze tra le zone alpine, collinari o di

Prof.ssa Donatella Garello Dirigente Scolastico

pianura. Importanti sul territorio sono: l’allevamento della razza bovina Piemontese, che alimenta la produzione di rinomati formaggi d’alpeggio come il Raschera DOP e della pecora Frabosana. La viticoltura, nella zona

collinare, produce Dolcetto e altre varietà autoctone; sempre in tale zona è rilevante la frutticoltura della quale troviamo nell’azienda agraria della scuola delle applicazioni significative. L’azienda agraria, principale struttura didattica e laboratorio all’aperto, è annessa all’Istituto.

Essa rappresenta una piccola realtà economica produttiva dove si coltivano alcune varietà di meli, noccioli, susini, ciliegi, viti e piccoli frutti e consente lo svolgimento di esercitazioni per tutte le discipline tecnico professionali per consolidare negli allievi le conoscenze tecniche agrarie anche a fini orientativi.

Dall’anno scolastico 2010/11 si applica il nuovo ordinamento che ha la seguente denominazione: Istituto Tecnico - Settore Tecno-

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logico ad indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” con articolazione Gestione dell’ambiente e del territorio. È una scuola indirizzata alla formazione di tecnici preparati ad affrontare le sempre più pressanti problematiche relative alla tutela dell’ambiente e alla salute del cittadino, senza tuttavia tralasciare le conoscenze indispensabili al tecnico in agricoltura, il quale è per sua natura il tecnico dell’ambiente, qualunque sia l’ambito in cui opera: viticoltura, industrie agroalimentari, frutticoltura, zootecnia, economia ed estimo, costruzioni, agrimensura, verde urbano, ecc..

In quest’ottica, le tematiche affrontate nel corso degli studi tendono a fornire competenze atte a discernere mezzi di produzione e sistemi di coltura ecocompatibili, nonché a utilizzare strumentazioni adeguate. A tale scopo, vengono messi a disposizione degli studenti i laboratori di chimica, di biologia, di informatica, di disegno, unitamente all’azienda agraria, per consentire loro la simulazione di tutte le attività necessarie alla con-

SPECIALE ORIENTAMENTO SCOLASTICO

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duzione aziendale e alla libera professione.

Il nostro Istituto, dal corrente anno scolastico, ha in atto una convenzione con la società AGRI.BIO PIEMONTE, ente di formazione e certificazione riconosciuto in agricoltura biodinamica. Il primo atto di tale

convenzione è stata l’attivazione di un corso base in Agricoltura Biodinamica aperto al territorio.

Il corso è rivolto a tutti coloro che hanno interesse nel settore, curiosità o semplicemente vogliono conoscere i principi e le tecniche che guidano l’agricoltura biodinamica. Il corso,

iniziato il 12 novembre scorso, si tiene ogni mercoledì con orario 18.00 – 22.00 presso l’aula magna dell’Istituto per un totale di 20 incontri.

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e per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche, sia delle attività pratiche di laboratorio. Il reparto di enologia e viticoltura è supportato dai vigneti e dalla cantina sperimentale, dove vengono rispettivamente coltivati e trasformati i vitigni più diffusi nella regione.

Le sezioni di Fossano e Grinzane Cavour, professionale agraria con opzione “Valorizzazione e Commercializzazione dei prodotti agricoli del Territorio” sono dotate di aziende agrarie rispettivamente di ~ 5 ha e ~ 10 ha. La prima è incentrata sull’indirizzo cerealicolo-foraggero e presso di essa è attivo un minicaseificio didattico ed un incu-

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In particolare, il nostro modello didattico fondato sull’analisi dei processi produttivi e di trasformazione poggia su laboratori ed aziende agrarie ben organizzate e gestite, da utilizzare non come sussidi complementari per l’apprendimento, ma come luogo elettivo in cui gli allievi acquisiscono reali capacità professionali di base e specifiche, legate ai diversi comparti produttivi.

La sezione di Alba, tecnica agraria con articolazione in “Viticoltura ed Enologica” circondata dai vigneti (~ 10 ha), è suddivisa in reparti razionalmente predisposti per l’assolvimento di specifiche funzioni

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Renato Parisio Dirigente scolastico

’Istituto di Istruzione Superiore “Umberto I” di Alba, istituito nel 2000 attualmente è l’unico centro di istruzione superiore agraria “puro” della Provincia di Cuneo.

L’Umberto I basa da sempre la propria didattica sulle attività di laboratorio, questo perché l’obiettivo primario è quello di formare futuri tecnici del settore agrario con competenze tecnico-professionali in grado di affrontare e risolvere le problematiche del mondo del lavoro, le attività pratiche risultano essere un formidabile strumento didattico volto a favorire la comprensione dei concetti teorici necessari alla professione.

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batoio ittico di valle; la seconda ha indirizzo viticolo ed ospita la famosa collezione “Dalmasso” realizzata in collaborazione con il C.N.R. e l‘Università degli Studi di Torino. Presso le due sedi professionali gli allievi, al terzo anno, hanno l’opportunità di conseguire il diploma di qualifica regionale.

La sezione di Verzuolo, tecnica agraria con le articolazioni “Produzioni e Trasformazioni” e “Gestione dell’Ambiente e del Territorio”, anch’essa con annessa azienda agraria agraria ( ~ 8 ha), ha indirizzo prevalentemente frutticolo. E’ attivo un laboratorio succhi al servizio anche del territorio per la produzione di succhi limpidi di mela, di aceto di miele e di mele. E’ presente inoltre un laboratorio di analisi sensoriale utilizzato anche da Enti ed Associazioni di categoria del sistema agroalimentare per l’ organizzazione di corsi di formazione destinati ai tecnici del settore.

Gli allievi diplomati presso l’Umberto I sono in grado di

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organizzare e gestire le attività produttive, trasformative e valorizzative del settore agroindustriale con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico; analizzare i costi e i benefici dei processi di produzione e trasformazione; organizzare e gestire attività di promozione e marketing

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dei prodotti agrari ed agroindustriali; attivare, nell’ambito della trasformazione, processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati nonché smaltire e riutilizzare correttamente reflui e residui delle lavorazioni.

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’Istituto leader nella formazione scolastica sia nel settore agrario (Perito Agrario), sia nel settore Costruzioni, Ambiente e Territorio (Geometra) è un polo di eccellenza nella formazione dei professionisti con l’organizzazione di seminari, master, convegni che rientrano

nel programma di formazione continua dei collegi/ordini professionali.

Tutte le iniziative, realizzazioni in collaborazione con collegi professionali e ditte del settore, sono svolte con alta professionalità abbinando le nozioni teoriche e normative con la pratica quotidiana della professione. Nascono come approfondimento per gli stessi allievi dell’Istituto e successivamente si è ampliata ed è stata estesa la partecipazione di ex-allievi, professionisti, tecnici del settore e studenti universitari, con la finalità di illustrare e approfondire gli aspetti tecnici e la responsabilità dei professionisti.

La Scuola è dotata di vari laboratori didattici e aule tecniche specifiche: aula di agraria

e di esercitazione d’azienda, di scienze, di informatica, di fisica, di chimica, di topografia e progettazione CAD, di una biblioteca tecnica. Inoltre sono presenti Laboratori in campo come: giardino botanico, tappeti erbosi e prati fioriti, piante officinali, frutteto didattico, coltivazioni di biomasse.

Gli allievi possono sperimentare sul campo le nozioni delle materie professionalizzanti attraverso le esercitazioni presso l’azienda agraria, nel grande parco e nel frutteto della scuola.

Inoltre, fa parte integrante della Scuola Agraria un’azienda agricola, di allevamento avicolo e bovino, con terreni a produzione cerealicola.

Nel corso dello studio, gli allievi visitano in Italia e all’estero:

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PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI La grande versatilità delle figure professionali del Perito Agrario e del Geometra, e la grandissima collaborazione che la scuola ha con il tessuto pro-

duttivo del territorio, permette ai neodiplomati di continuare gli studi in qualsiasi facoltà universitaria e di incontrare agevolmente l’offerta sul mondo del lavoro negli ambiti più variegati possibili (dal mondo della consulenza professionale, alle assicurazioni, alle ditte di produzione, ecc..) a testimoniare il fatto e che entro alcuni mesi la maggior parte dei ragazzi è stata inserita sul mondo del lavoro.

CONTESTO AGRICOLO TERRITORIALE Lombriasco è un comune al confine tra la provincia di Torino, di cui fa parte, e l’estremità nord della provincia di Cuneo. Il contesto socio-economico del territorio parte da una base storica prevalentemente agricola e

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frutteti, vigneti, cantine, caseifici, oleifici, prosciuttifici, birrifici, aziende zootecniche, cantieri e opere edili in costruzione, fiere agricole internazionali, laboratorio della CCIAA, scuole di specializzazione.

L’Istituto partecipa a progetti di ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola con la Regione Piemonte e la Facoltà di Agraria di Torino, e collabora con enti e associazioni per la progettazione dell’ambiente e del territorio.

si è evoluto, nel corso del tempo, verso una serie di nuove attività di tipo artigianale, commerciale, edilizio e di servizi.

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LA RAZZA BOVINA PIEMONTESE TORNA A POPOLARE IL TERRITORIO

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iccoli allevatori, grande risorsa”. Su questa tematica si sono incontrati il 3 dicembre nella Biblioteca Civica di Ceva ,Slow Food, Coldiretti e Anaborapi, presentando un importante documento condiviso che avrà lo scopo di sottolineare la figura fondamentale del piccolo allevatore.

Al tavolo erano presenti Piero Sardo, vice presidente di Slow Food, Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo e Andrea Quaglino, direttore di Anaborapi, l’associazione che raccoglie tutti gli allevatori di razza bovina piemontese, moderati dalla giornalista de La Stampa, Zaira Mureddu. L’Iniziativa rientra nella 1354 edizione della fiera di Santa Lucia.

Secondo gli storici, la fiera

di Santa Lucia è dal 1300 un appuntamento importante per Ceva. La piazza Vittorio Veneto è stata, fino a qualche decennio fa, tutte le settimane il teatro di un fiorente mercato del bestiame e il 13 dicembre, Santa Lucia appunto, di una fiera di dimensioni ragguardevoli che richiamava allevatori da tutto il Piemonte. Il piccolo allevatore ha sempre rappresentato un valore inestimabile per il territorio e, nonostante gli ultimi decenni abbiano segnato una variazione epocale nella società, esistono ancora tracce di quella consuetudine che non deve andare perduta. Adesso è facile comprendere il significato di questa attività che piano piano sembra rifiorire. Infatti l’allevamento nelle zone montane sta

interessando giovani agricoltori che sono tornati ad investire abbinando all’azienda agricola un punto vendita aziendale secondo la filosofia di campagna amica. Un significato importante per le produzioni tipiche che da tempo vedono la Piemontese come una razza bovina autoctona di grande rilievo organoletti-

co, ma anche dal punto di vista produttivo perché può alimentare una filiera che per la nostra Regione può concorrere alla ripresa economica, occupazionale e di presidio di un territorio che seppur difficile dal punto di vista geografico, rappresenta un patrimonio ambientale di indiscutibile valore.

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LA PENSIONE AGLI INVALIDI CIVILI SOGGETTI INTERESSATI Possono essere interessati tutti i soggetti in età lavorativa tra i 18 e 65 anni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche di natura fisica e/o psichica ed intellettiva che abbiano una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo.

Anche i minori di diciotto anni affetti da malattie e menomazioni permanenti che abbiano difficoltà persistenti

a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età rientrano nella categoria degli assistibili.

Infine, i cittadini ultra sessantacinquenni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche possono ottenere l’indennità di accompagnamento qualora necessitino di assistenza continua per incapacità a compiere gli atti della vita e/o impossibilità a deambulare senza l’aiuto

permanente di un accompagnatore.

LIMITI DI REDDITO Per l’attribuzione della pensione agli invalidi civili sono presi in considerazione soltanto i redditi personali del richiedente e gli stessi, per l’anno in corso, non devono superare € 4.795,57, se riferiti all’invalidità parziale e € 16.449,85 se attinenti all’invalidità totale.

L’indennità di accompagna-

IMPORTI MENSILI PRESTAZIONE

IMPORTI

LIMITE DI REDDITO

Invalidità civile parziale (dal 74% al 99%)

€ 279,19 mensili

€ 4.795,57 annui

Invalidità civile totale (100%)

€ 279,19 mensili

€ 16.449,85 annui

Indennità di accompagnamento

€ 504,07 mensili

-

mento è erogata indipendentemente dalle condizioni economiche dell’interessato.

DOCUMENTI La documentazione da presentare a corredo della relativa domanda è costituita dal certificato medico su modulo INPS (telematico), dal codice fiscale e dalla carta d’identità del richiedente.

Si ricorda che dal 1° aprile 2010 la presentazione delle domande d’invalidità civile avviene esclusivamente tramite pro-

gramma telematico INPS. Tale procedura, disponibile presso il Patronato EPACA, consente di dialogare con l’INPS e ridurre i tempi di attesa per ottenere le pensioni agli invalidi civili.

Al fine di velocizzare la trattazione di queste istanze, invitiamo tutti gli interessati ad avvalersi della professionalità del Patronato EPACA Coldiretti che, coadiuvata dai consulenti medico-legali e legali convenzionati, garantiranno l’assistenza in merito.

TENDINITI sono malattie professionali Le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza sono ora tra le malattie professionali tabellate.

La denuncia è meglio farla entro un anno dall’abbandono della lavorazione

e il suo tocco magico augura

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SCADENZE AZIENDALI 29 DICEMBRE (essendo il 25 festivo)

1 GENNAIO 2015

ACQUISTI - CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di novembre.

I produttori agricoli che nel corso dell’anno 2014 hanno superato il volume d’affari di euro 7.000 devono da oggi iniziare la fatturazione diretta delle vendite. Per la tenuta della contabilità IVA gli associati possono avvalersi dell’apposito servizio di Impresa Verde Cuneo srl, società di servizi della Coldiretti di Cuneo

ACCONTO IVA (essendo il 27 festivo) Entro tale data deve essere effettuato il versamento dell’acconto IVA stabilito nella misura del 88 per cento.

Si assume come riferimento l’ imposta relativa al mese di dicembre 2013 per i contribuenti mensili e l’ultimo trimestre 2013 (dichiarazione annuale) per i contribuenti trimestrali. Inoltre si potrà in alternativa adottare il metodo previsionale o il metodo analitico.

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di dicembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna cioè dicembre

31 DICEMBRE 2014 IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza il pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

ELENCHI CLIENTI E FORNITORI – BLACK LIST – SOGGETTI MENSILI Entro tale termine deve essere effettuato l’invio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti che nel mese di novembre abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio in Paesi black list di importo superiore a 500 euro.

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15 GENNAIO

16 GENNAIO VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI DICEMBRE Annotazione di liquidazione per il mese di dicembre e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2013 hanno realizzato un volume d’affari superiore a 400.000,00 se prestazione di servizio o di 700.000,00 euro per le altre attività.

Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93.

IVA COMUNICAZIONE DEI DATI CONTENUTI NELLE DICHIARAZIONI D’INTENTO Entro tale data deve essere trasmessa telematicamente la comunicazione dei dati riportati nella dichiarazione d’intento, ricevuta dai contribuenti mensili IVA, in cui confluiscono le operazioni realizzate senza IVA nel mese di dicembre 2014. .Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera C) del D.P.R. 633/72.

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Non ho studiato e faccio una vita semplice e alla buona. Lavoro con i malati. Non ho nessuna relazione e vorrei trovare il principe azzurro, lo desidero sincero e lavoratore, che non frequenti bar e sale da gioco. Laura, anni 43, residente nella Provincia Granda. No maleducati o chiamate anonime.

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Graziella, signora del 1949, vedova da quasi sei anni, residente in provincia di Cuneo dal 2004. Non ho figli e abito da sola. Incontrerei uomo educato e un po’ di una volta. Gradirei trasferirmi in zona Savigliano - Saluzzo dove ho una sorella. Chiamare in ore pasti oppure nel pomeriggio dopo le ore 16.

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Mi è successa una disavventura che mi ha reso sola, con un figlio da crescere e tanta malinconia. Ho un buon lavoro e spero di trovare una persona onesta che possa ridare la serenità a me ed al mio bimbo. Chiedo e offro la massima correttezza e alti valori morali. Abito in zona del monregalese.

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Mi chiamo Barbara, ho quasi 52 anni e cerco un compagno. Sono nubile, carina, seria, ottimo carattere, volenterosa e sensibile. Ho lavorato molti anni nel settore traslochi ed attualmente sono disoccupata. Mi piace cucinare e la vita di casa. Al momento sono impossibilitata ad eventuali trasferimenti.

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Sono Federica, ho 29 anni, sono del leone e lavoro con i miei genitori presso impresa di trasporti. Sono onesta, religiosa e timida. Vorrei parlare con un ragazzo per un domani sposarci e avere una bella famiglia. Possibilmente vorrei conoscere un ragazzo che non sia del sagittario. No sms.

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Cinzia, 33 anni. Questa è la prima volta che utilizzo un annuncio. Sono ragazza timida, molto sensibile, buona presenza. Ho seri problemi per disaccordi con i miei genitori. Cerco ragazzo serio che sappia volermi bene ed aiutare moralmente. Scopo matrimonio. Solo se residente nel cuneese.

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Classe 1968, piemontese, lavoro in proprio come commerciante di fiori, sono single, ho i capelli biondi, timida, non tanto alta, abbastanza snella, con gli occhi chiari. Amo molto gli animali e non mi piace tanto uscire. Cerco ragazzo interessato a serio legame affettivo.

Purchè lavoratore ed onesto.

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.

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montato sulla catena laterale interna, permette la regolazione della lunghezza e la corretta disposizione della catena sul battistrada.

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utilizzata per la chiusura della catena sul lato esterno. Con questa leva è possibile regolare il livello di tensione della catena sulla ruota.

Agendo su grillo e leva di tensione, le catene professionali non devono essere troppo in tensione, poichè potrebbero essere sottoposte a condizioni particolari che: DANNEGGEREBBERO lo pneumatico e ne DIMINUIREBBERO LʼEFFICACIA causando lʼUSURA irregolare e la successiva ROTTURA della CATENA. La catena montata in tensione deve rimanere morbida sulla ruota.

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