Coltivatore Cuneese n.02 anno 2017 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

1946

2016

70 ANNI

1-28 febbraio 2017 - Anno 71

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

SOMMARIO

Benessere animale: oltre ad essere un valore etico, è un fattore decisivo per migliorare la produzione......................................................... 18-19 Latte: l’etichettatura d’origine obbligatoria è legge....................................................................... 20-21

Il neo protezionismo americano danneggia le nostre esportazioni

Dal Consiglio Provinciale di inizio anno progettualità e concretezza.................................... 4-5

Il neo protezionismo americano danneggia le nostre esportazioni .............................................. 6-7 Settant’anni di Coldiretti Cuneo per ribadire che l’agricoltura ha futuro!.. ................................. 8-10

La Fondazione Crc compie 25 anni....................... 11

Le novità del Testo Unico del Vino: contenuti e obiettivi . . ................................................. 23

Settant’anni di Coldiretti Cuneo per ribadire che l’agricoltura ha futuro!

Asti secco: “Un iter veloce per il riconoscimento della Docg”................................. 24

Dal Piano forestale 2017/2027 il rilancio del settore. . ................................................. 12

Successo per le riunioni di zona Donne e Pensionati.............................................. 30-31

Al viceministro Olivero anche le deleghe a forestazione e agricoltura di montagna. . ......... 12

Le Nostre Radici........................................................... 13 Alluvione: bene la sburocratizzazione per i risarcimenti alle imprese ..................................... 15

Il PAN e il controllo funzionale: ottenuta la proroga!............................................. 26-29

Donne Impresa, le misure del nuovo “pacchetto famiglia”........................ 32-33

Alluvione: prime risposte dal tavolo voluto da Coldiretti ................................................................. 16 Consumo di suolo: da migliorare la proposta regionale ................................................ 17

Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

La fera ed Sant’Alban 2017. . ..................................... 39

Direttiva Nitrati: vademecum per un corretto rispetto della normativa.. ................................... 44-50

Linee elettriche aree: comportamenti corretti.. ........................................... 51

Permessi di circolazione mezzi agricoli eccezionali . . .............................. 52-54

Contratto di svernamento........................................ 55

O.n.a.frut sempre più attiva in Liguria................. 56 Legge di Bilancio 2017.............................................. 57 Allerte alimentari.. ....................................................... 58 Onde d’urto radiali...................................................... 59 Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2017... 60-61 Scadenze.. ................................................................. 62-63

Le novità del Testo Unico del Vino: contenuti e obiettivi

Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 64-66

A Casa, parte il corso per i nuovi Collaboratori Domiciliari. . .................................................................... 34

AgriTata, nuovo corso in partenza........................ 35

Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa

Donne Impresa, le misure del nuovo “pacchetto famiglia”

Interventi agronomici del mese............................. 43

Ad Alba i 150 anni de “La Stampa” . . ..................... 11

Latte: l’etichettatura d’origine obbligatoria è legge

A Santo Stefano Belbo i nuovi uffici di Coldiretti ........................................ 38

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Tiziana Franchino, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Paolo Lirelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Manuele Molinari, Silvia Muratore, Bruno Murialdo, Laura Occelli, Matteo Orcellet,

Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Simonetta Re, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà, Francesca Vinai. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

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EDITORIALE

Dal Consiglio Provinciale di inizio anno progettualità e concretezza Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

el Consiglio Provinciale di inizio anno abbiamo guardato al notevole lavoro svolto dall’Organizzazione nel 2016 e analizzato la progettualità del 2017. Abbiamo evidenziato l’abolizione IMU e IRAP e la cancellazione dell’IRPEF agricola. Per gli agricoltori under 40 che aprono un’impresa, è previsto l’esonero dei contributi previdenziali al 100 per cento per i primi tre anni e del 66 per cento e 50 per cento per il quarto e quinto anno. Due interventi pensionistici rafforzeranno il potere d’acquisto dei pensionati con assegni più bassi: è ampliato il numero di coloro che, da quest’anno, si vedranno riconosciuta la quattordicesima ed è alzata la soglia di reddito dei pensionati al di sotto della quale non saranno dovute imposte. Misure importanti anche per le nostre famiglie. Dal bonus “mamma domani” con la concessione di 800 Euro che ogni mamma può ricevere a partire dal settimo mese di gravidanza senza vincoli di reddito, il bonus “asilo nido” con un sussidio di mille Euro l’anno riconosciuto anche alle lavoratrici autonome che mandano i figli al nido o dall’Agritata, il voucher “baby-sitting” buono da 600 Euro al mese con cui le lavoratrici autonome che tornano a lavorare dopo i 5 mesi di maternità obbligatoria possono pagare asilo nido o Agri-tata per un massimo di tre mesi. Infine il bonus “bebè” assegno di 80 Euro, erogato mensilmente per tre anni, per ogni figlio nato o adottato fra il gennaio 2015 e il dicembre 2017. In questo caso, l’Isee familiare deve essere inferiore ai 25 mila Euro annui.

Azione sindacale più incisiva, maggior determinazione ed autorevolezza nei confronti delle istituzioni, lealtà e franchezza nei rapporti, trasparenza nell’operato. Anteporre gli interessi del socio e dell’impresa a tutti gli altri. Dialogo costruttivo con il sistema economico e finanziario, alleati indispensabili per la crescita e lo sviluppo del sistema agroalimentare Relativamente all’attività sindacale svolta a livello locale sono intervenuti i membri di Giunta. Luca Beltrando, presidente della zona di Bra e delegato Giovani Impresa, ha evidenziato i quattro seminari di formazione, il viaggio studio e la tavola rotonda sul tema “Giovani imprenditori protagonisti” che si svolgerà il 7 aprile. Ha anche evidenziato i numerosi incontri territoriali sul Psr, l’accordo sul gasolio agricolo agevolato e l’accordo “Agrisicura”. Bernardino Ambrogio, presidente della zona di Fossano e vicepresidente provinciale, ha ricordato che l’etichettatura obbligatoria di origi-

ne su latte e derivati è una battaglia combattuta e vinta da Coldiretti. Questo dovrebbe portare alla valorizzazione del latte prodotto nella nostra Provincia con conseguenti maggiori soddisfazioni economiche ai produttori. Carlo Gabetti, presidente della zona di Mondovì nonché del Coalvi, ha rimarcato il riconoscimento dell’Igp per i “Vitelloni piemontesi della coscia” concesso il 23 dicembre 2016 dopo un iter avviato nel 2009. Le ricadute economiche sulle imprese saranno sicuramente importanti: a fronte di una crisi dei consumi, la carne di razza piemontese ha mantenuto le proprie quote di mercato. Loris Massucco, membro di giunta in rappresentanza della zona di Alba, ha ricordato la definitiva approvazione del Testo Unico del Vino avvenuta il 28 novembre 2016 ed ha rimarcato che Coldiretti Cuneo è stata la prima federazione italiana a mobilitarsi per chiedere con forza un taglio della burocrazia. Ci sono voluti mille giorni ma il risultato è arrivato! Massucco ha poi ricordato la vendemmia certificata The Green Experience recente progetto della vitivinicoltura cuneese che fa riferimento a Coldiretti. Pierluigi Chiola, presidente della zona di Cortemilia, ha affrontato la complessa problematica legata alla nocciola delle Langhe, evidenziando anche come il settore registri un incremento di produzione del 25 per cento e nonostante i prezzi medioalti ci si sta lavorando per contratti di filiera. Gianni Arnaudo, presidente della zona di Cuneo, ha ricordato come la frutticoltura abbia dato cenni di ripresa sulla frutta estiva, anche se i

EDITORIALE prezzi sono ancora bassi mentre tiene sostanzialmente quello autunnale. Particolari soddisfazioni sono arrivate dal settore castanicolo, mentre per il settore orticolo il 2016 è stata una annata difficile. Il settore soffre comunque della carenza di strutture di trasformazione e per questo si dovrà avviare una concreta progettualità. Marcello Gatto, presidente della zona di Ceva e vicepresidente vicario della Camera di Commercio, ha ricordato i danni ingenti provocati dall’alluvione ed ha ricordato che la consulta per la montagna da lui presieduta si è impegnata a portare avanti un’azione per fare chiarezza sull’assegnazione da parte dei Comuni dei territori di loro proprietà ottenendo in molti comuni che soggetti non del settore e non dell’area, con intenti speculativi, venissero esclusi dalla possibilità di competere per l’assegnazione degli alpeggi. Michele Quaglia, presidente della zona di Saluzzo nonché del Condifesa e vicepresidente provinciale, ha ricordato gli energici interventi per sbloccare il pagamento del Pai 2015 ed ha evidenziato la necessità di salvaguardare lo strumento dei voucher in agricoltura che in questi anni non ha abusato dello strumento. Il mondo agricolo è contro ogni forma di sfruttamento ma deve evidenziare come la nuova legge del contrasto al caporalato vada a penalizzare soprattutto chi non rispetta gli aspetti formali. Tonino Gai, presidente della zona di Savigliano e del Consorzio Agrario, ha evidenziato l’accelerazione imposta dai percorsi economici per l’aggregazione dei Consorzi Agrari Piemontesi ed ha evidenziato la progettualità che da una parte prevede la chiusura di alcune agenzie non più ritenute strategiche e dall’altra investimenti su quelle che rappresentano specializzazione e autentico servizio all’impresa agricola. Lorenzo Bergese, presidente onorario e presidente della FederPensionati Coldiretti, ha ricordato l’attività svolta dal movimento dove decine di dirigenti in collaborazione con Donna Impresa hanno partecipato alle riunioni per fare il punto sulla situazione dell’agricoltura provinciale,

per affrontare le novità su pensioni, fiscalità ed agricoltura nella legge di stabilità, nella gestione dei beni personali e aziendali con particolare riferimento a testamenti eredità e successioni. Silvia Viazzi, responsabile Donne Impresa Coldiretti, ha ricordato la rete capillare di progetti promossi da Coldiretti per sostenere e valorizzare la filiera agricola tutta italiana. Dai cinque mercati fissi su tutto il territorio provinciale di Alba, Ceva, Cuneo, Saluzzo e Savigliano, l’importante evento Campagna Amica Day di Alba, svoltosi il 12 e 13 novembre, alla partecipazione ad importanti vetrine come il Giro d’Italia in passaggio a Cuneo a maggio, di Collisioni a Barolo a luglio, alle fiere di respiro nazionale come quella del Marrone di Cuneo svoltasi a ottobre o del tartufo di Alba svoltasi tra ottobre e novembre. Infine un accenno alla grande progettualità di Coldiretti sull’importante tema dell’agricoltura sociale. Tra i progetti, “Buono 2 volte” e quelli sviluppati in collaborazione con la cooperativa Linfa Solidale: Agritata, A Casa e infine il progetto partito nell’estate 2016 “In.Re.Te” per contrastare lo spopolamento delle nostre montagne avvicinando ai cittadini i servizi di base alla persona.

Le conclusioni del Consiglio condivise all’unanimità

In questo panorama, sostanzialmente favorevole, è necessario però prendere atto che oggi, tutto ciò che

è istituzionalizzato o che possa essere considerato centro di potere, viene messo in discussione dalle persone. Questo vale dai partiti politici, ai sindacati, alle associazioni. Chiari esempi di questa situazione sono la Brexit in Gran Bretagna, l’elezione di Trump negli Stati Uniti o il referendum in Italia. Questi fatti devono farci riflettere su cosa fare per non essere percepiti anche noi Coldiretti come centro di potere. Per fare questo è necessario portare avanti azioni sindacali sempre più incisive e adeguate alle esigenze delle imprese e degli imprenditori. Dobbiamo aumentare ancora la nostra capacità di ascolto, dobbiamo essere più incisivi nei confronti della politica e delle istituzioni senza convivenze o commistioni. Dobbiamo incidere di più sul potere finanziario perché potrebbe fornirci un supporto per progetti significativi in ambito economico. Dobbiamo infine valorizzare e sviluppare ulteriormente la consulenza sia nei confronti delle imprese che delle persone. E’ necessario riuscire a comunicare meglio ciò che facciamo con l’autorevolezza che va oltre le solite chiacchiere da bar. Di qui una serie di incontri sul territorio. I Dirigenti debbono esercitare effettivamente il ruolo di rappresentanza e di indirizzo sindacale generando consequenzialità di azione lavorando con lealtà e franchezza per portare a casa non risultati di carattere personalistico ma concretezza di interesse generale per le imprese associate.

FONDO

Il neo protezionismo americano danneggia le nostre esportazioni L’unica nostra difesa è l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti. Con l’America siamo perdenti in termini di quantità, siamo vincenti sul fronte della qualità. Ma il Governo italiano deve essere presente ai tavoli economici di trattativa internazionale. E questo non sempre avviene anche a causa di un’Europa sempre più debole.

L’

amministrazione Trump galoppa verso il protezionismo commerciale ed innalza le barriere a rifugiati ed immigrati. Londra si sta organizzando per l’uscita reale, senza scossoni, dall’Europa. La Germania, anche se la notizia non è ancora di dominio pubblico sta pensando seriamente di uscire dall’euro zona avviando così un percorso di autonomia rispetto alle scelte europee così come è avvenuto con la Gran Bretagna. L’Italia prolunga il time out. Dopo sei mesi di paralisi per il referendum se ne affacciano altri sei di campagna elettorale. Quando il nostro Paese rientrerà in campo con una squadra nuova o vecchia, non ha importanza, dovrà accontentarsi del risultato che troverà sul tabellone. Vale a dire che in questi giorni mentre da noi si discute di legge elettorale e di interessi di questo o quel partito, nel resto del mondo la politica va avanti e compie delle scelte che inevitabilmente siamo, come italiani, costretti a subire. Intanto ci pare giusto evi-

denziare come la politica protezionistica di Trump generi non poche preoccupazioni al mondo agricolo. Con un aumento del 2,6% delle esportazioni Made in Italy con un valore complessivo di 36,9 miliardi nel 2016, si fa registrare il record storico dell’export verso gli Stati Uniti che sono così il principale partner commerciale dell’Italia fuori dalla Unione europea, ma anche quello con il più ampio saldo commerciale positivo che è stato di +23 miliardi nel 2016. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sui

possibili effetti della nuova politica potenzialmente “più protezionista” del neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il timore che al muro annunciato al confine con il Messico si possano aggiungere altri “muri”, stavolta commerciali, rispetto all’ingresso di prodotti italiani. Gli States sono un mercato determinante anche per l’agroalimentare Made in Italy con una previsione di 3,8 miliardi di esportazioni nel 2016, con il vino che risulta il prodotto più gettonato con 1,3 miliardi, davanti a olio, formaggi e pasta. Risultati otte-

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

FONDO nuti grazie ai primati qualitativi e di sicurezza alimentare con l’Italia che è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 288 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche quello più green con quasi 60mila aziende agricole biologiche in Europa ed ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare. Primati che vanno ora difesi rispetto ai rischi legati a una possibile stretta sulle importazioni, ma anche rispetto alla eventuale revisione degli accordi commerciali, come il Ttip. In questo contesto con il rischio di chiusura delle frontiere si pone un evidente problema di proliferazione sul mercato statunitense del fenomeno dell’Italian sounding che vale già 20 miliardi di euro. Il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fon-

tina. Ma c’è anche il Chianti prodotto in California, mentre sempre negli States è possibile acquistare del Marsala Wine. Il fenomeno del falso vino “Made in Italy” trova un forte impulso anche dalle opportunità di vendita attraverso la rete dove è possibile acquistare da aziende statunitensi pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdic-

prima

chio, Lambrusco o Montepulciano. Il Made in Italy tarocco a stelle e strisce però colpisce tutti i comparti dell’export tricolore, dai pomodori san Marzano all’olio d’oliva fino ai salumi. Di fronte a questa situazione il Governo del nostro Paese non deve assolutamente indietreggiare rispetto alle scelte sin qui operate. Il nostro asso nella manica è produrre qualità e non quantità. Qualità che va tutelata e garantita con etichettatura obbligatoria e tracciabilità definita. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it

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Settant’anni di Coldiretti Cuneo per ribadire che l’agricoltura ha futuro!

ltre seicento tra Dirigenti e soci hanno partecipato venerdì 3 febbraio alla Convention di Coldiretti Cuneo che ha celebrato il settantesimo compleanno nel teatro Toselli. Presente il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo con il delegato confederale alla direzione cuneese e piemontese Bruno Rivarossa. Il ministro Maurizio Martina, trattenuto per impegni improvvisi nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, è intervenuto telefonicamente. Era presente il viceministro all’agricoltura Andrea Olivero, l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna, il prefetto di Cuneo Giovanni Russo, parlamentari e

consiglieri regionali, nonché rappresentanti delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Delia Revelli, presidente provinciale e regionale di Coldiretti ha caratterizzato la Convention con la determinazione di ottenere la giusta attenzione da parte della politica e delle istituzioni verso il mondo agricolo. Argomento poi fortemente sviluppato con convinzione dal presidente confederale Roberto Moncalvo che ha chiesto chiarezza e trasparenza ma, soprattutto, ha evidenziato la necessità che vi sia una maggiore assunzione di responsabilità da parte della politica in termini di decisioni e di semplificazioni. E’ toccato a Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc, affrontare gli aspetti economico finan-

ziari che colpiscono le imprese agroalimentari in questi anni difficili. Ha anche evidenziato che il mondo delle Fondazioni di origine bancaria piemontesi è disponibile a favorire investimenti attraverso il fondo Ream che ha già effettuato interventi che le imprese hanno dimostrato di apprezzare. Infine l’intervento del magnifico rettore dell’Università degli Studi di scienze gastronomiche di Pollenzo, Piercarlo Grimaldi che ha ricordato come le radici del nostro Paese e quelle della provincia di Cuneo e del Piemonte in particolare siano fortemente ancorate a percorsi virtuosi di impegno e di lavoro che hanno permesso di valorizzare le nostre produzioni con eccellenze che non sono nicchia, ma economia vera. era a Presenti in Fi Savigliano la e Carmagno

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Sintesi degli interventi

Delia Revelli: “L’agricoltura ha futuro! Non abbiamo mai pensato, dando il titolo a questo convegno, che fosse una domanda. E’ una esclamazione di cui siamo convinti e dopo questo confronto, con gli importanti relatori di oggi, ne siamo ancora più convinti. Partendo dalle nostre tradizioni, dalla nostra cultura e dal nostro modo di essere, vogliamo trasmettere i nostri valori alla società: agricoltura è fare economia e guardare al tempo stesso alle esigenze dei consumatori e di tutto un territorio, è essere vicini a chi è più in difficoltà, condividendo con solidarietà ciò che ha con chi ha ancora meno. La nostra proposta è avere più attenzione e disponibilità di ascolto verso questi imprenditori che rappresentano uno spaccato importante dell’italianità e auspico che vi sia attenzione a tutti i livelli: la grandezza e la forza ce la danno i nostri soci, per i numeri che conferiscono a Coldiretti Cuneo. Il nostro territorio non è solo la pianura, le grandi aziende, noi dobbiamo ricordarci delle nostre bellissime e grandi vallate che però hanno difficoltà. Stiamo progettando delle attività che vadano a salvaguardare le popolazioni che vivono in aree marginali, dove tutto va a chiudersi, con la volontà di difendere l’ambiente. Ascoltando le esigenze di chi vive la montagna, iniziando da un’agricoltura minore, ma specializzata, vogliamo continuare a dare vita a queste zone. E’ un’agricoltura che creerà eccellenze e sviluppo turistico per creare nuovi posti di lavoro e nuove sinergie”.

I relatori. Da sinistra: Ingrid Muccitelli, Delia Revelli, Roberto Moncalvo, Giandomenico Genta, Piercarlo Grimaldi

Roberto Moncalvo: “L’agricoltura ha margini di crescita. In queste settimane, tutti parlano di Trump. Ha fatto clamore la sua elezione e le sue decisioni. Io voglio parlare di agricoltura: questo personaggio è stato eletto e la stragrande maggioranza degli americani è con lui. Sta tentando di dare una risposta al popolo americano. In America, il ceto medio perde potere, le disuguaglianze sociali aumentano, la pressione dell’immigrazione sale, le minacce del terrorismo si fanno sentire, vivono la competizione sleale di prodotti che arrivano da paesi in cui l’unica cosa che conta è il basso prezzo. Quelle domande sono le stesse che hanno condotto alla Brexit e che animano noi cittadini europei, che abbiamo bisogno di risposte nuove e coraggiose. Dove sta l’agricoltura in tutto questo? Spesso è una vittima sacrificale. Ciò nonostante, l’agricoltura è l’unico settore che è riuscito a fare occupazione e a permettere ai giovani di entrare e aprire nuove attività. Noi,

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come imprenditori, abbiamo un ruolo che va ben oltre la produzione di cibo e che va a salvaguardia del territorio. Non dimentichiamo che i primi datori di lavoro in Europa sono le aziende agricole e agroalimentari: abbiamo bisogno di una Pac, che dia risorse a chi vive di agricoltura e l’agricoltura ha un futuro se a livello europeo riusciamo a trasferire questi valori nell’impegno quotidiano per prendere giuste decisioni”. Giandomenico Genta: “Qui, oggi, si respira il vero valore dell’agricoltura. Abbiamo una provincia che è vocata a questo scopo, pertanto è doveroso investire nel settore. Serve un salto di qualità nella trasformazione dei prodotti, non possiamo essere solo una realtà che produce. Noi dobbiamo pensare a trasformarli, dando un valore aggiunto che rimanga nelle nostre terre. Ogni anno, come Fondazione Crc, investiamo venti milioni di euro sul territorio. La Fondazione vuole essere il carburante di iniziati-

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ve che vengono condivise Andrea Olivero: “Per il futuro, vocon le categorie e tra que- gliamo trovare soluzioni, guardare ste la Coldiretti in primis, per capire avanti con l’ottimismo che voi espriqual è il modo migliore per investire mete. I passi già fatti possono andare le nostre risorse. Il fondo Ream, co- a scandire anche le tappe a venire: stituito dalle Fondazioni di origine guardiamo alla garanzia del prodotbancaria del Piemonte, rappresenta to italiano, al lavoro enorme fatto per la concreta risposta per avviare e so- l’innovazione dei prodotti, in sinergia stenere questi investimenti”. con il mondo degli investimenti che Piercarlo Grimaldi: “Partendo supportano l’innovazione, con un’udalla centralità del cibo, vediamo il niversità di eccellenza e la fondazione vero valore dell’agricoltura. Essa non Crc. L’agricoltura italiana compete per riceve riconoscimenti, ma nella no- la qualità. È questa la battaglia su cui stra società quello che di buon arri- dobbiamo scommettere i prossimi setva, arriva dal mondo della terra. Da tanta anni. Voglio ribadire che ci sarà questo grande paesaggio, plasmato l’impegno comune, del Governo e di dall’uomo, che dà una garanzia per la Coldiretti, a supportare tutto questo”. nostra Nazione. Se io dovessi espriMaurizio Martina: “Ci tenevo a mere che cos’è questa provincia, pos- salutare tutti voi, ringraziando per il so dire che è una provincia sincera, lavoro che fate tutti i giorni, con l’imche fa del buono, pulito e giusto, una pegno per affermare le buone ragioni trinità con cui ci relazioniamo tutti i dell’agricoltura cuneese e piemontegiorni: e avremo grandi traiettorie se. Abbiamo lavorato tanto in questi di sincerità se sapremo lavorare in anni. Abbiamo portato a compimenquesta direzione. Dobbiamo investi- to scelte importanti: la diminuzione re sull’agricoltura e sui prodotti che della pressione fiscale, l’abolizione si portano dietro un patrimonio di di Imu e Irpef. Abbiamo lavorato sul narrazione straordinaria dei 16:59 valori Pagina fronte1 generazionale. Ci riferiamo tmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 che la terra ci trasmette”. alla legge di bilancio: grazie ad una

proposta fatta dai vostri giovani, abbiamo lavorato per la decontribuzione dei under 40. Sono contento che si sia portato a compimento il lavoro della piemontese IGP. Sulla zootecnia, un riconoscimento va dato sull’etichettatura d’origine del latte e dei formaggi. Ci abbiamo lavorato molto, credo vada riconosciuto questo sforzo che in chiave europea ci ha messo in evidenza per la battaglia dell’etichettatura d’origine, che sarà sempre più una sfida. So che dobbiamo fare un lavoro importante sulla frutta e ortofrutta. Non posso scordare la semplificazione del Testo Unico per il settore vitivinicolo. Non nascondo che ci sono tante questioni da risolvere, ma posso dire che in questi mesi, abbiamo cercato di essere concentrati sulle sfide agricole. Sono certo che avremo ancora un sacco di lavoro da fare insieme. Vi faccio gli auguri per questo straordinario 70esimo anniversario e vi chiedo di restare esattamente come siete e di continuare a rappresentare gli interessi degli agricoltori e dei territorio con la forza che avete”.

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ISTITUZIONI

La Fondazione Crc compie 25 anni La Fondazione Crc ha festeggiato i 25 anni di attività. Fondata da Giacomo Oddero, gestisce attualmente un patrimonio di un miliardo e cinquecento milioni. Gli utili della gestione finanziaria consentono l’erogazione annuale in provincia di Cuneo di oltre 20 milioni di euro. Con la presidenza di Giandomenico Genta l’orientamento della Fondazione Crc è sempre più rivolto allo sviluppo locale al fine di essere motore di crescita per l’economia cuneese anche per generare occupazione e reddito in questi anni difficili. Questo senza trascurare l’importanza dell’istruzione, della formazione, della sanità, della cultura e dell’arte. Da quest’anno Fondazione Crc partecipa attivamente al fondo di investimenti Ream. Questo perché le fondazioni di origine bancaria non possono intervenire direttamente per il sostegno degli investimenti delle imprese. I fondi, tra cui appunto Ream, consentono di affiancare le banche al fine di rilanciare l’economia. Attualmente Ream sta valutando i progetti agroalimentari che rappresentano le vere necessità dell’economia cuneese.

Ad Alba i 150 anni de “La Stampa”

Una sala gremita, con la partecipazione di molti sindaci di Langa e Roero era presente al convegno per i 150 anni de La Stampa lo scorso 2 febbraio ad Alba, al Centro Ricerche Ferrero. A salire sul palco, il direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, il vice Luca Ubaldeschi, il capo redattore Gianni Martini e tanti ospiti che rappresentano con la loro passione e la loro attività il cuore pulsante della città. «La nostra città - ha commentato Maurizio Marello - è cresciuta su alcune direttrici: l’industrializzazione, l’agricoltura di eccellenza e il turismo e queste sono le strade per il futuro. Il miracolo di questa terra è stato reso possibile anche dai piccoli comuni che grazie alla Ferrero non si sono spopolati a favore della città ma attraverso la città hanno trovato una vita nuova”. Dal convegno è emerso come lavorare con passione, determinazione e sobrietà siano le caratteristiche comuni della popolazione residente nella capitale delle Langhe e anche dalle interviste che hanno aperto la serata emerge, aldilà delle difficoltà, l’orgoglio e l’alta soddisfazione verso la propria città.

POLITICA

Due fronti importanti per la provincia di Cuneo sui quali l’esponente del Governo si è detto pronto a lavorare per raggiungere obiettivi concreti

Al viceministro Olivero anche le deleghe a forestazione e agricoltura di montagna

ndrea Olivero, senatore, 46 anni, presidente provinciale di Cuneo e, poi, nazionale, delle Acli, è stato confermato viceministro nel Governo Gentiloni. Olivero ha concordato con il ministro, Maurizio Martina, le deleghe più specifiche con le quali dovrà confrontarsi prima delle nuove elezioni politiche. Le Leggi sull’agricoltura sociale e le disposizioni relative al Testo Unico del Vino devono essere completa-

rocrazia di oggi, mentre per quanto riguarda il secondo, per troppo tempo trascurato, c’è bisogno di lanciare un nuovo modello di sostegno, che possa essere efficace a partire dalla nuova Politica Agricola Comune (Pac). In questi anni la montagna è stata caricata degli stessi oneri della pianura, mentre nella realtà le imprese delle terre alte hanno bisogno di semplificazione e regole ad hoc”.

“Auspichiamo che tale Piano, varato dalla Regione, possa effettivamente far ripartire il settore forestale della nostra regione – sottolinea Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – e che si traduca, dunque,

in azioni concrete che possano avere effettive ricadute positive sul territorio”. “Dal punto di vista burocratico, ci auguriamo una decisa semplificazione normativa – spiega il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - al fine di eliminare passaggi inutili che portano solo via del tempo alle imprese. Alla luce anche dell’alluvione dei mesi scorsi, è opportuno prevedere interventi continui che, conservando le biodiversità e l’identità dei nostri territori boschivi, possano prevenire dissesti idrogeologici ed evitare eventi calamitosi”.

Dal Piano forestale 2017/2027 il rilancio del settore

pprovato dalla Giunta regionale il Piano Forestale Regionale 2017/2027 che ha come obiettivo la tutela dei boschi piemontesi attraverso un sistema di gestione attiva e sostenibile che coniughi lo sviluppo economico con la conservazione della biodiversità. Verranno messe in campo, nell’arco dei dieci anni di validità del piano, risorse pari a 200 milioni di euro e gli ambiti individuati per gli interventi e i finanziamenti sono essenzialmente quattro: produzione-economia-mercato, ambiente e funzioni pubbliche, aspetti sociali, governance.

te con i decreti attuativi. Le norme contro gli sprechi alimentari stanno già producendo frutti positivi. Olivero intende concentrare il proprio lavoro su due temi di grande importanza: soprattutto nella provincia “Granda”. Si tratta della forestazione e dell’agricoltura di montagna. “Sul primo fronte - sottolinea Olivero - il compito sarà quello di portare a termine una nuova legge sulla forestazione, superando la troppa bu-

Il 35% della superficie cuneese è forestale Il Piemonte, dopo la Sardegna e la Toscana, è la regione dell’Italia con la maggior estensione forestale. Su una superficie di 2.538.297 ettari, i boschi ne occupano 874.660 (34%) e la coltivazione di legname di pregio 48.206 (2%). Del totale dei due numeri precedenti di 922.866 ettari (il 36% di quelli regionali), la superficie boscata pubblica è di 262.398 ettari (30%) e quella privata di 612.262 (70%). La proprietà pubblica è per il 40% in montagna, il 3% in collina e il 16% in pianura. Quella privata è per il 60% in montagna, il 97% in collina e l’84% in pianura. Rispetto agli 874.660 ettari di boschi, ben il 60% è costituito da quattro sole categorie di piante tra le 21 individuate: castagneti (23%); faggete (16%); robinieti (12%) e larici-cembrete (9%). La provincia di Cuneo ha una superficie complessiva di 689.090 ettari. I boschi si estendono su 242.286 ettari (il 35% di quelli totali). Le 11 aree omogenee forestali in cui gli Uffici regionali hanno suddiviso la “Granda” sono: Valli Po, Bronda e Infernotto; Valle Varaita; Valle Maira; Valle Grana; Valle Stura; Valli Gesso, Vermenegna e Pesio; Valli Monregalesi; Alta Val Tanaro, Mongia e Cevetta; Langa Cuneese; Roero e Pianura Cuneese.

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“LA GRANDE IMPORTANZA DELL’UMANITÁ” “Egi” Boglione, generoso ed attivo

er tutti, a Levaldigi, è semplicemente “Egi”. Egidio Boglione, la faccia sorridente e paffuta, con un bel paio di baffi, è nato il 15 ottobre 1946 a Savigliano: “I miei genitori erano i mezzadri della cascina del parroco, qui a Levaldigi. In famiglia eravamo due figli. Da bambino non ho giocato tanto, mi comperavano qualche macchinina, da ragazzo andavo a dare una mano al pascolo, avevamo una ottantina di mucche. Mio padre Giacomo aveva un carattere mite e solare. Mia madre Agostina, più riservata e silenziosa, aveva invece sempre una venatura di tristezza e di malinconia, perché aveva dovuto fare i conti con le difficoltà ed i grandi dolori della vita”.

I FAGIOLI, CHE FATICA

Le scuole: “Io avevo fatto la quinta Elementare qui a Levaldigi. Successivamente avevo preso il diploma di terza Media a Fossano, frequentando tutte le sere le lezioni, per mesi: l’esame l’avevo dato insieme ai ragazzini”. La povertà non l’ha conosciuta: “Per fortuna da mangiare a casa ce n’era. Anche la carne, con polli e conigli di cui eravamo ben forniti. Io ho sempre lavorato la terra, iniziando a dare una mano a mio padre. Su 80 giornate coltivavamo granoturco, erba e grano. Ma ho anche coltivato i fagioli e quello era faticoso, nei mesi estivi! Con il passare del tempo, l’azienda l’abbiamo convertita passando all’allevamento dei maiali. I miei nipoti la proseguono, oggi hanno 200 scrofe”. Le soddisfazioni: “Vedere l’azienda crescere e le gioie che ci hanno dato i nostri due figli, Annalisa ed Andrea.

A loro ho cercato di trasmettere i valori dell’onestà, della correttezza e dell’importanza di aiutare gli altri. Sono anche nonno felice di quattro nipoti, quando vengono a trovarci sono sempre bei momenti!”.

L’INCONTRO CON GRAZIA

L’incontro con la futura moglie: “Grazia Prone l’avevo conosciuta nel mondo dell’impegno sociale per gli anziani. Dal 1975 al 1980, ero il consigliere delegato dal sindaco Pagano a seguire i problemi di Levaldigi. Abbiamo aperto il Centro d’incontro per gli anziani nel 1976 e alla festa degli auguri natalizi agli anziani è scoccata la “scintilla” con Grazia, di 13 anni più giovane di me. Dopo nove mesi di fidanzamento, ci siamo sposati a Levaldigi il 21 agosto 1977, davanti al parroco don Gino Giobergia (morto nel 2001 in un incidente in montagna), fratello dell’attuale parroco, don Giovanni Giobergia. Abbiamo fatto un bel viaggio di nozze in centro Italia, quest’anno abbiamo festeggiato i 40 anni di matrimonio”. Crede nella Madonna: “Ho tanta fiducia nella Madonna, che mia mamma mi ha trasmesso: mi invitava a recitare il Rosario e io sovente prego quando sono in viaggio. Penso che Dio ci sia, il creato è lo specchio di Dio”.

TUTTI DI CORSA

La morte gli fa paura: “La morte è un passaggio difficile e doloroso e mi fa paura. Qui nella Casa di riposo di Levaldigi, di cui sono presidente, vedo morire tante persone … Spero che dopo ci sia una nuova vita, ma oggi non ho delle certezze su questo”. Il mondo di oggi: “E’ sicuramente cambiato molto! Una volta c’era meno benessere e anche molte discriminazioni fra chi viveva in campagna e gli altri, i macchinari hanno alleviato le fatiche della terra. Oggi noto che purtroppo sono tutti di corsa”.

Le guerre: “Mi fanno paura. Mi fanno tanto pena gli immigrati che scappano dalle guerre, qui a Levaldigi ne sono arrivati 35, sono spaventati! Verranno a fare qualche lavoro qui nella Casa di riposo, c’è chi li accoglie bene mentre invece altri preferiscono polemizzare”. Le Case di riposo: “Sono legate al mondo di oggi, le famiglie non sono più patriarcali e quindi, con l’allungamento delle nostre esistenze, ci sono anziani che restano soli, o con situazioni familiari tali in cui non possono essere seguiti. Io raccomando a tutti la grande importanza dell’umanità e di trattare sempre bene i nostri anziani: i risultati per fortuna ci sono, abbiamo 70 ospiti e la Casa di riposo è sempre piena! Non percepiamo compensi come amministratori, ci sono tante magagne per la burocrazia a volte sfiancante, ma lo faccio volentieri e provo tante soddisfazioni. E’ stato il sindaco Sergio Soave a propormelo”. Guardandosi indietro, “Egi” dice: “Sono soddisfatto della vita che ho fatto fino ad ora. Sia a livello lavorativo che familiare”.

TESTA E CUORE

Boglione è stato impegnato in Coldiretti per anni: dopo l’impegno nel Movimento giovanile, è diventato il presidente di Zona a Savigliano, essendo anche assessore comunale all’Agricoltura di Savigliano per due mandati. E’ cavaliere al merito della Repubblica italiana: “L’impegno in Coldiretti, dove ho tanti amici, per me è stato naturale e l’ho fatto volentieri. Quel che ho fatto, anche in municipio, l’ho fatto sempre con il cuore. Mi accorgo che tanti sono riconoscenti per le numerose iniziative portate avanti. I politici di oggi sono una grande delusione, ci sono molti opportunisti che pensano solo a loro”.

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CALAMITA’ ATMOSFERICHE

Alluvione: bene la sburocratizzazione per i risarcimenti alle imprese

n risposta alle richieste che Coldiretti Piemonte aveva sottoposto al tavolo di crisi, tenutosi presso la Regione lo scorso 20 gennaio, riguardante le problematiche causate dal maltempo che, nel mese di novembre, ha colpito un numero significativo di imprese agricole piemontesi, la Regione sta attuando una serie di procedure, che vanno sulla strada della sburocratizzazione. “Le numerose aziende agricole colpite dall’alluvione, come già abbiamo segnalato all’assessore Ferrero – spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte – necessitano di intervenire con urgenza per ripristinare i danni subiti alle strutture ed alle colture. Bene, quindi, le risposte alle nostre richieste con cui vengono date le linee guida, utili alle imprese, per procedere al ripristino dei danni subiti”.

Ecco alcune tra le formule che la Regione sta attuando per andare incontro nel più breve tempo possibile alle necessità degli imprenditori: • Il titolare dell’azienda agricola danneggiata segnala con nota al Settore territoriale competente la necessità di avviare urgentemente i ripristini allegando una relazione sui lavori da eseguire, una sommaria stima dei costi di ripristino, una documentazione fotografica e, ove pertinenti, le copie delle richieste inoltrate ai diversi Enti Pubblici per ottenere le prescritte autorizzazioni. Nella lettera di accompagnamento di tale documentazione il richiedente si impegna ad utilizzare le norme generali operanti per la tracciabilità dei pagamenti. • Il Settore territoriale può, entro 15 giorni dalla richiesta, autoriz-

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zare attraverso formale comunicazione l’esecuzione dei lavori. Trascorsi inutilmente i quindici giorni senza che il Settore competente abbia espresso formale parere il richiedente potrà, a proprio rischio, realizzare l’iniziativa senza che ciò precluda, di per sé, l’ammissibilità alle agevolazioni qualora sussistano tutti gli altri requisiti. “Auspichiamo che ora il Presidente della Regione Piemonte firmi l’atto per far sì che la velocizzazione delle procedure possa essere estesa anche alle aree a vincolo idrogeologico – afferma il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - La nostra Organizzazione continuerà a monitorare il prosieguo delle operazioni di ripristino affinché le imprese danneggiate possano in tempi ristretti riprendere la loro operatività”.

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CALAMITA’ ATMOSFERICHE

Alluvione: prime risposte dal tavolo voluto da Coldiretti Ripristino terreni: In riferimento a tale ambito, si inserisce la necessità di tenere in considerazione la natura e le caratteristiche del materiale da asportare; in merito: - nel caso in cui sia necessario asportare materiale legnoso, non sussistono particolari problematiche, anche per effetto di quanto disposto dalla Determinazione Dirigenziale n. 3974 del 30/12/2016 – Autorizzazione idraulica e demaniale per la rimozione di materiale legnoso depositato o pericolante lungo l’alveo di corsi d’acqua pubblici Autorizzazione avente validità fino al 30/06/2017; qualora i detriti da asportare siano costituiti da materiale lapideo: se i fondi (privati) non sono gravati da vincolo idrogeologico, il materiale può essere movimentato/ asportato senza particolari adempimenti; se i fondi (privati) sono gravati da vincolo idrogeologico, prima di procedere alla movimentazione del materiale, è necessario attendere l’ordinanza di deroga dagli adempimenti di cui alla L.R. n. 45/89, che il Presidente Chiamparino firmerà entro la metà del mese di febbraio 2017. In ogni caso, sono sempre consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria (lavori che comportino un volume di scavi inferiore a 50 metri cubi). Misure agro-ambientali / condizionalità: Relativamente alle imprese che hanno subito danni, è stato richiesto che venga adottato un provvedimento che, per cause di forza maggiore, preveda l’applicazione di una deroga agli impegni che le stesse sono tenute a rispettare. Pagamenti domanda unica: A fronte di una verifica effettuata, sono risultate 26 le imprese che hanno subito danni a causa degli eventi alluvionali che, al momento, essendo soggette a controllo da parte di AGEA non hanno ricevuto il premio annuo. In merito è stata avviata un’azione nei confronti di AGEA, affinché l’attività di controllo venga eseguita in tempi rapidi, così da permettere di sbloccare la situazione venutasi a creare. Qualora ciò non dovesse verificarsi, l’Assessore ha comunicato la volontà di attivare un intervento a supporto di tali aziende, affinché le stesse abbiano la possibilità di ottenere della liquidità. Consorzi Irrigui: E’ confermata la possibilità che il Consorzio Irriguo possa assumere, nei confronti delle imprese consorziate, la posizione di capofila in riferimento al ripristino dei danni sui terreni costituenti il relativo bacino irriguo. Affinché tale modalità operativa/organizzativa possa essere adottata, è necessario verificare che lo statuto del consorzio irriguo preveda l’effettuazione di opere di bonifica e che i consorziati siano disponibili a cedere il proprio credito/indennizzo alla struttura consortile. L’argomento deve ancora essere approfondito.

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ATTUALITÁ

Positiva la volontà della Regione di affrontare la questione, ma non basta!

Consumo di suolo: da migliorare la proposta regionale

a Regione ha recentemente presentato un disegno di legge che detta “Norme per il governo sostenibile del territorio e il contenimento del consumo di suolo”, durante un partecipato incontro. Coldiretti, pur esprimendo apprezzamento per la volontà della Regione di affrontare questa problematica, ha evidenziato alcuni limiti del disegno di legge proposto, rimarcando come la vera emergenza creatasi a partire dal boom economico degli anni ‘50 sia quella della trasformazione dei suoli agricoli in forme di utilizzo “artificiali”, trasformazioni nella maggior parte dei casi irreversibili. Ciò che si rischia di perdere definitivamente è pertanto la disponibilità di terre fertili utilizzabili a fini agro-

nomici, in grado di garantire produzioni vegetali più o meno abbondanti e/o di supportare l’attività di allevamento, attraverso la produzione di foraggi ed altri alimenti del bestiame. Quanto previsto nel DDL non sembra tuttavia in grado di garantire tale risultato essendo il tema della salvaguardia delle superfici “affrontato” in un unico articolo, composto da 2 commi di due righe ciascuno. Tutt’altro grado di approfondimento e di dettaglio viene invece dedicato alla definizioni di nuovi modelli pianificatori e ad una radicale rivisitazione della normativa urbanistica vigente, perdendo così d’occhio l’obiettivo principale: la salvaguardia dei suoli coltivati. Per ciò che riguarda gli aspetti

strettamente urbanistici, Coldiretti, pur condividendo la necessità di definire ed implementare modelli pianificatori in grado di allargare gli orizzonti oltre i confini comunali, ritiene che l’imposizione posta in capo ai Comuni di adottare, nell’arco di due anni, piani intercomunali e di riorganizzare i PRGC prevedendo un livello strutturale ed uno operativo, risulta utopistica ed insostenibile: tanto da un punto di vista gestionale quanto economico. L’Organizzazione auspica che il disegno di legge in oggetto possa essere “rivisitato” in un’ottica di maggiore attenzione alla specifica problematiche del consumo di suolo agricolo, rinviando gli aspetti di natura più strettamente urbanistica ad altri contesti.

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Benessere animale: oltre ad essere un valore etico, è un fattore decisivo per migliorare la produzione

l discorso sul miglioramento zootecnico è alla base della filosofia del concetto di allevamento finalizzato alla produzione alimentare. Un immenso sforzo culturale, portato avanti dal mondo scientifico e della ricerca, dalle istituzioni, dalle organizzazioni di categoria ha consentito all’umanità di potersi sfamare, accrescendo sensibilmente la qualità della vita. L’argomento è al centro di una lettera aperta che il dottor Alessandro Fantini, presidente della Società italiana di Buiatria, ossia dei medici veterinari che si occupano della salute e del benessere dei bovini, ha pubblicato sulla rivista Ruminantia e che l’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte ha ripreso e diffuso in un comunicato stampa, che vi proponiamo.

“Parlando delle mucche che noi chiamiamo vacche - scrive Fantini - la non conoscenza degli esseri viventi porta l’uomo ad assumere spesso l’esecrabile atteggiamento dell’antropomorfizzazione, ossia del credere che gli animali provino gli stessi disagi, le stesse emozioni e abbiano le stesse preferenze degli uomini. E’ un discorso che nasce da lontano. Molte razze di cani e gatti vengono selezionate per assomigliare sempre di più

all’uomo. E’ un’espressione comune - rileva Fantini - nel giudicare bello uno spazio naturale, dire che sembra finto, ossia costruito dall’uomo. Un diffusissimo errore di fondo nel giudicare il benessere degli animali, siano essi domestici che selvatici, è proprio l’antropomorfizzazione”. L’ignoranza regna sovrana. Come la disinformazione interessata a fare audience a buon mercato. Certo che, sottolinea Fantini, “è difficile e sconcertante per gli allevatori sentirsi impartire lezioni di benessere degli animali d’allevamento da chi non ha mai fatto un’esperienza diretta e culturale dell’etologia dei ruminanti domestici. Sorprendente e sospetto è anche il rifiuto ideologico a ogni forma di dialogo e confronto”. Soprattutto considerando che molti allevatori, proprio perché

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ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI sensibilizzati e coinvolti in prima persona, incaricano veterinari consulenti appositamente formati e specializzati, per ottenere il miglioramento della situazione di benessere nelle loro stalle. Ciò dimostra la disponibilità ad ascoltare professionisti e ad aggiornare le pratiche di allevamento. Spiega Fantini nella sua lettera aperta: “Alcuni esempi relativi alle vacche da latte possono aiutare chi ha interesse ad ascoltare e comprendere meglio alcuni aspetti. Il benessere della vacca da latte, al di là dell’essere una precauzione etica, è un fattore di produzione. Questo concetto deve essere ribadito senza se e senza ma. Il dolore e la sofferenza sono assolutamente incompatibili con la produzione di latte e la riproduzione. E’ soprattutto per questo che la maggior parte degli allevatori ha dotato gli allevamenti di superfici di riposo ampie, confortevoli e non scivolose, di sistemi di raffrescamento per l’estate, di spazzole per grattarsi, riparo dalle intemperie, pronta cura per le malattie, acqua e cibo a volontà”. Occorre non dimenticare che gli

allevatori nel loro lavoro quotidiano devono rispettare apposite leggi europee in materia di benessere, ed il loro operato è sottoposto al controllo di organi di vigilanza preposti (quindi la gestione degli animali non è lasciata al libero arbitrio). Purtroppo, come in tutte le comunità umane, non tutto è sempre perfetto. Esistono persone, e anche taluni allevatori, che maltrattano gli animali, o meglio che non concedono loro il dovuto benessere, ma che così facendo maltrattano in primis se stessi perché animali impauriti o mal tenuti non producono assolutamente

alcun reddito. Come avviene in ogni civiltà umana, esistono leggi e regole da rispettare e chi delinque deve essere sempre punito. “Questo – conclude Fantini - è quanto avviene anche per chi non rispetta gli animali e chi non rispetta l’ambiente. Ma chi vuole eticamente difendere i diritti e il benessere degli animali da reddito e dell’ambiente, e non ha altri fini ideologici o economici, ben lo sa. Invece chi arringa la folla sui diritti degli animali, il più delle volte lo fa partendo da un presupposto sbagliato nelle fondamenta”.

Nuovo servizio di consulenza dell’Agenzia 4A sugli allevamenti

L’Agenzia 4A della Coldiretti di Cuneo ha attivato un nuovo servizio di consulenza rivolta alle aziende zootecniche che devono richiedere alcune autorizzazioni di carattere ambientale, tra cui l’Autorizzazione per le Emissioni in Atmosfera, l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA). Il tecnico di riferimento è il dott. Manuele Molinari, reperibile presso l’Ufficio di Zona di Fossano (tel. 0172 698725) e al cellulare (320 1595326).

LATTE

Latte: l’etichettatura d’origine obbligatoria è legge

o storico via libera all’etichettatura del latte Uht e dei suoi derivati è legge con il 2017 il decreto “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011” che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 15 del 19 gennaio. Il provvedimento entrerà in vigore pienamente dopo novanta giorni dalla pubblicazione anche se sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte delle confezioni con il sistema di etichettatura precedente. “E’ un traguardo molto importante, raggiunto a seguito delle numerose battaglie portate avanti dalla nostra Organizzazione e scaturito dalla guerra del latte che Coldiretti aveva scatenato lo scorso anno contro le

speculazioni sui prezzi alla stalla spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte - Con l’etichettatura d’origine obbligatoria per il latte Uht e i prodotti lattierocaseari si mette finalmente fine all’inganno del falso Made in Italy

visto che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, venduti in Italia, sono in realtà stranieri”. Sottolinea il Delegato Confederale Bruno Rivarossa: Si tratta di un risultato che giova al lattiero-caseario piemontese che registra una produ-

LATTE zione lorda vendibile di 390 milioni, conta 2000 aziende produttrici e 51 specialità di formaggi. Una garanzia di trasparenza, oltretutto, che tutti i consumatori italiani chiedono da tempo”. Il provvedimento riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero caseario e prevede l’utilizzo in etichetta delle seguenti diciture: a. “Paese di mungitura”: nome del Paese nel quale è stato munto il latte; b. “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero caseario sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura “origine del latte”: nome del Paese. Se, invece, le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui

ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “latte dei Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento o di trasformazione. Infine qualora le operazioni avvengano nel territorio di più Paesi situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “latte di Paesi UE” per l’o-

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VITIVINICOLO

Sul prossimo numero una puntuale disamina, articolo per articolo, dei contenuti dell’importante provvedimento

Le novità del Testo Unico del Vino: contenuti e obiettivi

a Legge 238/16 è il risultato di un lungo periodo di attività legislativa iniziato con un aperto, quanto complesso, confronto tra le rappresentanze della filiera vite/vino e seguito poi da un intenso iter parlamentare di discussione, che si è concluso con la pubblicazione definitiva del testo attuale avvenuta il 28-12-2016 sulla GU n 302. Coldiretti è stata la prima Organizzazione a volere una completa revisione delle sovrabbondanti norme in materia vitivinicola, ha poi avanzato specifiche proposte e seguito il suddetto percorso legislativo, evitando che tutto si limitasse a banali adattamenti estetici delle norme. Infine, Coldiretti è riuscita ad inserire alcune importanti modifiche in ordine alla riduzione degli adempimenti a carico dei produttori e introdotto elementi per meglio tutelare il consumatore e valorizzare le produzioni. Facendo una rapida sintesi, per quanto riguarda le innovazioni, ricordiamo che: • l’articolo 1 afferma che vino e territorio vitati sono “patrimonio culturale nazionale”; • l’articolo 6 riconosce e protegge il vitigno autoctono italiano; • l’articolo 7 mira alla salvaguardia dei vigneti eroici e storici;

•

l’articolo 8, in tema di schedario vitivinicolo, introduce un importante principio che limiterà gli effetti negativi del periodico aggiornamento, assicurando la certezza dei dati in esso inseriti specie ai fini del calcolo delle rese massime per le produzioni a Do/Ig; l’applicativo Nazionale SIAN diventa l’unico riferimento semplificato e coordinato nella gestione degli adempimenti e dei dati; sono presenti semplificazioni a

favore delle cantine di capacità inferiori a 100 hl; • i produttori di vino fino a 1000 hl avranno a disposizione 90 giorni anziché 30 per la gestione dei sottoprodotti di vinificazione; • sono meglio definite le possibilità di inserire indicazioni utili a specificare la collocazione geografica dell’azienda e dei vigneti, eliminando il rischio di sanzioni per l’indicazione di nomi geografici anche tutelati come denominazioni di origine; • per le DOC/G è introdotto il principio dell’analisi dei rischi e semplificazioni in tema di analisi chimico - fisiche e organolettiche, riducendo i costi; • è stata recepita la proposta di rendere pubblici sul sito internet dell’Agenzia delle dogane i dati sulle importazioni di vino; • in ordine alle sanzioni viene inserito il nuovo istituto del ravvedimento operoso e sono previsti ambiti di tolleranza e proporzionalità. Per le novità applicative, riferite alle attività produttive e di vendita quotidiane rimandiamo al prossimo numero de Il Coltivatore Cuneese.

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Asti secco: “Un iter veloce per il riconoscimento della Docg”

l presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero hanno scritto al ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per chiedere che “possa proseguire celermente l’iter istruttorio ministeriale” della modifica del disciplinare della Docg Asti presentata dalla Regione Piemonte lo scorso primo dicembre, in modo da comprendere la versione secca dell’Asti, in vista delle prossime strategie commerciali della filiera piemontese del Moscato. La proposta di consentire “la produzione di uno spumante DOCG Asti a basso contenuto di zucchero”, nasce dalla “considerazione delle recenti difficoltà di mercato della tipologia spumante dolce e della volontà di assecondare i gusti dei consumatori che si rivolgono a spumanti con minore tenore zuccherino”. L’area di produzione dell’uva Moscato ammonta a poco meno di 10 mila ettari, pari a quasi un quarto del vigneto piemontese. Nella vendemmia 2016 sono oltre 1100 le aziende

•

che hanno rivendicato uve destinate ad Asti spumante e più di 1800 quelle a Moscato d’Asti, per un potenziale di oltre 85 milioni di bottiglie, un tessuto produttivo che assicura l’economia di territori declivi difficili da gestire e con oggettivi limiti di diversificazione produttiva, ma che ha conquistato i mercati mondiali. La produzione di spumanti secchi a base moscato (Asti champagne) risale ai primi del novecento, ma le conoscenze enologiche dell’epoca non permettevano la percezione amara generata da un vino Moscato portato a completa fermentazione. Ora è in-

vece possibile ottenere vini Moscato secchi di giusta gradevolezza. Coldiretti sostiene la modifica del disciplinare: “La richiesta del Consorzio di tutela dell’Asti, sostenuta dalla Regione Piemonte – commenta la presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte, Delia Revelli - rientra appieno nelle possibilità offerte dalla normativa vigente e rappresenta la volontà dei produttori piemontesi di diversificare l’offerta, valorizzando un vitigno e una vinificazione tradizionali, per incontrare i gusti del consumatore e assicurare una adeguata redditività ai territori di origine”.

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CONTROLLI FUNZIONALI

Il Ministero accoglie in pieno le richieste di Coldiretti

Il PAN e il controllo funzionale: ottenuta la proroga!

l 12 gennaio si è finalmente avuta una svolta sul difficile argomento collegato al PAN (Piano di Azione Nazionale) dei Controlli Funzionali delle macchine irroratrici “atomizzatori e barre da diserbo”. La normativa prevedeva infatti che tutte le macchine distributrici di prodotti fitosanitari fossero sottoposte al Controllo Funzionale entro la data del 26 novembre 2016 e che dopo tale data le macchine non controllate non potessero più essere utilizzate per distribuire prodotti fitosanitari. Coldiretti Cuneo ha da sempre sostenuto l’impossibilità di tale procedimento entro questi termini al Ministero e alla Regione per la grande quantità di macchine presenti in Piemonte. Oltre al già citato obbligo di stop delle macchine non controllate, vigevano delle sanzioni pecuniarie

decisamente pesanti per le aziende agricole morose di tale impedimento burocratico e Coldiretti Cuneo ha da sempre ribadito l’ingiustizia di questo procedimento. La posizione di Coldiretti Cuneo di fronte alla normativa vigente del PAN è sempre stata favorevole ovviamente ad una regolarizzazione a vantaggio ambientale e a ricaduta sulle aziende agricole, poiché una macchina regolata consente di avere una strumentazione efficace che permette notevoli risparmi economici dovuti al fatto che la potenzialità della macchina è del 100% e la copertura del trattamento è totale. In tal senso però Coldiretti ha da sempre proposto il meccanismo della “prenotazione”, ovvero la possibilità per le aziende agricole di prenotare presso un centro autorizzato

il suddetto controllo o taratura, impegnandosi ad effettuarlo nella data concordata con il centro, impedendo così lo stop delle macchine dopo il 26 novembre ma soprattutto sollevando le aziende agricole dalla data del 26 di novembre come termine ultimo e togliendo le sanzioni a carico delle aziende agricole. Dopo una lunga trattativa tale parere è stato finalmente supportato dal Ministero che con il DG protocollo n. 1146 del 12/1/2017 ha riconosciuto quanto evidenziato da Coldiretti, ribadendo che su tutto il territorio Nazionale unicamente la Provincia autonoma di Trento era riuscita nell’intento, mentre per tutte le Regioni il dato si attestava al 30-35% di lavoro effettuato nel mese di novembre. Inoltre, cosa molto importante, ha appoggiato appieno la proposta di

PAURA DEL DENTISTA?

“SEDIAMOCI” E PARLIAMONE! La paura di provare dolore dal dentista è molto frequente. La paura delle cure odontoiatriche spesso porta a rimandarle, aggravando così il proprio stato di salute, con il bisogno di cure più complesse e costose. C’È UNA SOLUZIONE? Si QUALE? La sedazione cosciente COS’È? La sedazione cosciente è una tecnica sicura e consolidata che permette di affrontare le cure odontoiatriche senza dolore, ansia, paura e stress. E’ una tecnica semplice, poco invasiva, per questo adatta ad adulti, anziani e bambini. Può essere abbinata a qualunque trattamento odontostomatologico: • Impianti • Conservativa o cura delle carie • Protesi • Cure canalari • Estrazioni • Terapie gengivali • Igiene orale COME FUNZIONA? Attraverso la somministrazione in vena di piccolissime quantità di farmaci ansiolitici a durata molto breve. L’effetto di rilassamento è quasi immediato, così come la scomparsa a fine trattamento. Durante la procedura il paziente rimane cosciente, collaborante, rilassato, e in respiro spontaneo. Viene inoltre disposto un monitoraggio dei parametri vitali di minima per continuare a valutare ed assistere al meglio il paziente.

La sedazione cosciente riducendo dunque l’ansia, la paura,lo stress e il dolore, favorendo un senso di benessere e tranquillità. L’esperienza odontoiatrica viene vissuta e affrontata in modo più sereno. PER CHI È ADATTA? Non avendo controindicazioni, la sedazione cosciente è adatta a tutti i pazienti con paura ed ansia per le cure odontoiatriche. Un‘ulteriore indicazione viene data per soggetti con spiccato riflesso del vomito durante il trattamento odontoiatrico DA CHI VIENE ESEGUITA? Da un medico chirurgo specialista in anestesista e rianimazione I VANTAGGI DELLA SEDAZIONE COSCIENTE Il paziente, essendo rilassato, collabora attivamente con il dentista e di conseguenza si riducono notevolmente i tempi necessari per effettuare il trattamento odontoiatrico. In particolare il risparmio di tempo e di costi è molto significativo. Si riduce, la quantità di analgesici ed antibiotici, perché assunti in relazione al numero di sedute. In un‘unica seduta è possibile fare un lavoro che diversamente richiederebbe più appuntamenti. Il recupero nei giorni seguenti alle terapie odontoiatriche e/o chirurgiche è molto più rapido ed indolore rispetto alle terapie realizzate su più appuntamenti. Può essere utilizzata ripetutamente e anche per i trattamenti più semplici e brevi, come igiene e cura della carie.

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CONTROLLI FUNZIONALI Coldiretti di provvedere al meccanismo delle prenotazioni, introducendo così una proroga per l’effettuazione del controllo funzionale e della taratura, tutelando così tutte le Aziende Agricole. Il parere positivo e il riconoscimento del lavoro fatto da parte del Ministero è il primo passo fondamentale e, sindacalmente, è un atto molto importante per la tutela delle aziende del territorio. A seguito del parere positivo da parte del Ministero, in data 17/01/2017 è arrivata la risposta della Regione che ha incaricato i Centri autorizzati

CENTRO PROVA

a procedere secondo il meccanismo della prenotazione. Riassumendo, al momento attuale: • La scadenza del 26 novembre 2016 è stata prorogata; • Le aziende, anche in caso di controllo, non subiranno multe in caso di mancato controllo delle macchine irroratrici. Tutte le aziende agricole però hanno l’obbligo, qualora non lo avessero già fatto, di provvedere a richiedere una prenotazione presso un centro autorizzato per sottoporre le proprie macchine al controllo funzionale; tenere in azienda l’ apposito modulo

INDIRIZZO

controfirmato dal centro da esibire in caso di controllo e impegnarsi a sottoporre al controllo la macchina entro la data di prenotazione. Visto il grande numero di macchine presenti consigliamo di non tardare troppo a provvedere alla prenotazione. Anche Coldiretti Cuneo, approfittando dello stop dei mesi freddi, sta riorganizzando con i tecnici dell’agenzia 4 A i centri con i quali ha da sempre garantito le regolazioni strumentali (tarature) alle aziende aderenti al Psr; informeremo i Soci sulle modalità operative. Di seguito i principali centri riconosciuti dalla Regione Piemonte:

COMUNE

TELEFONO

0171 214424 ABBA' Via Busca 101 Centallo (CN) 335 7201382 VIGNAIOLI PIEMONTESI Via Alba, 15 Castagnito (CN) 0131 219696 CADIR LAB Strada Alessandria 13 Quargnento (AL) 338 1938631 RELCOM SNC Strada Alessandria 65 San Germano (AL) 0131 296914 INNOVA-TECH S.R.L. Strada Provinciale 180 Frugarolo (AL) 349 2559462 SATA S.R.L. Strada Alessandria 13 Quargnento (AL) 347 4145655 ANADIAG ITALIA Strada Savonesa, 9 Tortona (AL) 0141 380427 FED PROV C.D. ASTI C.so Cavallotti, 41 Asti (AT) 335 7821249 CONFAGRICOLTURA ASTI vVa Monti 15 Asti (AT) DRAGONE Via G. Abbate, 189 Castagnole delle Lanze (AT) 0141 878582 349 781677 A.T.I.M.A. Via Nino Costa 6 Asti (AT) 0321 882408 BUSTI MATTEO & C. S.N.C. Via Garibaldi 53 Vespolate (NO) 339 8943704 APOSTOLO FABIO (AGRIFAMA S.A.S.) Cascina Biaschiavino 3 Barengo (NO) 0321 517518 AGRITECNICA S.R.L. Via Monviso - Case Sparse Cameri (NO) 348 2696068 AGRICOLA GIORDANO SOC. AGR. S.S. Via Framorando, 5 Briona (NO) 335 7662276 ASS.PROV. G.C.S. TORINO Via Pio VII, 97 Torino (TO) 011 5741315 AGRITECNA TORINO C.so Vittorio Emanuele II Torino (TO) 3347858884 O.A.T.A. LIBERI PROFESSIONISTI S.R.L. Via Carlo Alberto, 30 Torino (TO) 011 9540109 SERRA S.N.C. Via Risorgimento 4 Poirino (TO) 011 9735954 BERRA DISERBO Via Pinerolo 58 Pancalieri (TO) 011 9809560 MISTRAL S.A.S. Via Manzoni 25 Cercenasco (TO) GODONE MARCO Via Strazza 3 Piverone (TO) 0121 69786 PAGLIANO DANIELE Via Cursaglie 54 Cavour (TO) 0121 69261 ROLFO LUIGI Via Gerbidi 17 bis Cavour (TO) 347 9257243 TECNOCHIMA SRL Via Torino, 168 Collegno (TO) 011 6708608 DISAFA-LABORATORIO CPT Largo Braccini, 2 Grugliasco (TO) 0161 261611 ASS. PROV. G.C.S. VERCELLI Piazza Zumaglini, 14 Vercelli (VC) 338 3331906 CENTRO "AGRO-SFERA" Largo Martiri Della Liberta 1 Vercelli (VC) 338 2764829 MAR S.A.S. Cascina Chiappuzza Ronsecco (VC) 339 8543512 R. & B. S.N.C. Via Roma, 10 Collobiano (VC) 348 5629878 DAVIDE VANCETTI Via Thaon de Revel 91 Vercelli (VC)

CONTROLLI FUNZIONALI Analizzate le reali scadenze e il grande risultato ottenuto, ecco il riepilogo predisposto dai tecnici 4 A per dare corretta e maggiore informazione sulla normativa prevista dal PAN in merito alle macchine distributrici di prodotti fitosanitari.

Controllo funzionale

Per controllo funzionale, si intende la verifica della funzionalità della macchina, senza l’esecuzione del passaggio al banco prova orizzontale o verticale a seconda della tipologia di attrezzatura. Occorre eseguire un controllo della macchina visivo per verificare la presenza di tutte le parti obbligatorie effettuato da parte di un tecnico abilitato dalla Regione Piemonte e il controllo della loro funzionalità. Il controllo funzionale è obbligatorio per il PAN per tutte le macchine aziendali a seconda delle scadenze sotto riportate sia per aziende PSR che fuori PSR. Si ricorda inoltre che tutte le macchine, anche se nuove di fabbrica, NON vengono dotate di controllo funzionale, quindi occorre comunque farlo in qualsiasi caso come sotto riportato. Eventuali certificazioni ENAMA, non variano le date di scadenza sotto riportate e non sono valide per il PAN. Suddivisione delle macchine secondo il PAN: Le macchine sono suddivise in tre macrogruppi: A B e C 1. Gruppo A a sua volta suddiviso in A1, A2 e A3 • GRUPPO A1: Macchine irroratrici per la distribuzione su COLTURE A SVILUPPO VERTICALE (atomizzatori) • GRUPPO A2: Macchine irroratrici per la distribuzione su COLTURE A SVILUPPO ORIZZONTALE (barre) • GRUPPO A3: Macchine irroratrici impiegate per i TRATTAMENTI ALLE COLTURE PROTETTE • ATTREZZATURE MONTATE SU

TRENI 2. Gruppo a sua volta suddiviso in B1 e B2 • Gruppo B1: Irroratrici con barra trattata inferiore o uguale ai 3 m; Irroratrici che distribuiscono il prodotto a bande, abbinate a macchine operatrici; Irroratrici dotate di schermatura, per il diserbo localizzato colture arboree; Montate su seminatrici e sarchiatrici; • Gruppo B2: attrezzature per l’ applicazione di fitofarmaci in forma solida o granulare;barre umettanti; attrezzature per il trattamento /concia meccanica delle sementi; Fogger; attrezzature per la distribuzione/iniezione di prodotti nel terreno

3. Gruppo C Macchine esonerate dal Controllo Funzionale; Ovvero Irroratrici portatili spalleggiate azionate a mano dall’ operatore o a motore ma prive di ventilatore se utilizzate in pieno campo. Gli utilizzatori di queste macchine oltre ai normali corsi di formazione previsti per chi impiega prodotti fitosanitari devono essere informati sui rischi specifici legati all’impiego di tali attrezzature e sulla necessità che l’utilizzatore effettui manutenzioni e controlli periodici Suddivisione delle scadenze per tipologie di macchine previste dal PAN: Macchine irroratrici gruppo A procedere con la prenotazione come sopra ricordato. Il controllo del gruppo A delle macchine ha validità di 5 anni fino al 2020, dal 2011 durerà solo più 3 anni. Le attrezzature nuove (acquistate dopo il 26/11/2011) non essendo controllate al momento della vendita come sopra scritto, devono essere sottoposte al controllo entro 5 anni dalla data di acquisto. Macchine irroratrici gruppo B scadenza 26/11/2018 Questo controllo ha validità di 6 anni ad eccezione dei fogger per i

quali dura 3 anni. Macchine irroratrici gruppo C esenti dal controllo funzionale

Taratura (Regolazione strumentale)

Ci sono due tipi di Regolazione strumentale: • una “periodica” obbligatoria e prevista dal PAN per tutti che viene fatta dall’ agricoltore stesso mediante autocontrollo e certifica di aver controllato personalmente la propria macchina ad inizio anno (basta una autocertificazione riportante data di inizio anno e la firma del titolare da inserire nel QDC) • una “volontaria” obbligatoria unicamente ed esclusivamente per le misure del PSR M10.1.1 e M11.1/2 e non prevista dal PAN come obbligo con validità quinquennale Rispetto al Controllo Funzionale la regolazione (taratura) prevede il passaggio sul banco verticale o orizzontale, quindi offre un dato più accurato e più utile all’azienda ed un adattamento della macchina alle principali tipologie colturali aziendali. Per le misure del PSR 10.1 e 11.1/2 le aziende devono eseguire 1 taratura (regolazione strumentale) obbligatoria per ogni macchina tarabile nel corso del quinquennio d’ impegno entro il 15 marzo del quinto anno di impegno ed effettuare il controllo funzionale per tutte le macchine non tarabili. Si ricorda che la “taratura” ha validità quinquennale, per le macchine tarabili ottempera anche all’ obbligo del controllo funzionale essendo un gradino superiore ad esso ma che le aziende aderenti al PSR NON sono esenti dagli obblighi del controllo funzionale previsti dal PAN per le altre tipologie di macchine.

Per maggiori informazioni, contattare il servizio di consulenza Tecnica 4 A nelle varie Zone di Coldiretti.

MOVIMENTI

Successo per le riunioni di zona Donne e Pensionati

ono stati di grande richiamo gli incontri sul territorio organizzati, fra dicembre e gennaio, dal Coordinamento Provinciale Donne Impresa e dal Consiglio Provinciale Pensionati Coldiretti. Decine di dirigenti Donne Impresa e Pensionati hanno preso parte alle riunioni, sei in tutto, in cui hanno avuto modo di ascoltare e interagire con i vertici provinciali Coldiretti su temi di grande rilevanza per il mondo agricolo. In ogni appuntamento, la Presiden-

Riunione Zona di Mondovì

te Coldiretti Cuneo Delia Revelli e il Vicedirettore Lauro Pelazza hanno fatto il punto della situazione sull’agricoltura provinciale e le azioni sindacali intraprese da Coldiretti. A queste si affianca l’attività organizzativa di Donne Impresa e Pensionati, presentata dalla Responsabile provinciale Donne Impresa, Silvia Viazzi e dal Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo, Lorenzo Bergese. Durante ogni incontro si sono pas-

sate in rassegna le positive novità su fiscalità, pensioni e famiglia nella Legge di Stabilità 2017 e le nuove convenzioni attive per i soci, consultabili anche alle pagine 40, 41 e 42. Si è, infine, discusso di un tema di particolare interesse, presentato dal Dott. Luca Truzzi: la gestione dei beni personali e aziendali, con riferimento a testamento, eredità e successioni. Tra gli intervenuti alle riunioni, i Presidenti e i Segretari delle zone di volta in volta coinvolte.

Riunione Zona di Cuneo

MOVIMENTI

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Donne Impresa, le misure del nuovo “pacchetto famiglia”

onferme e novità per l’assistenza all’infanzia emergono dal “pacchetto famiglia” della Legge di Stabilità 2017. In totale, sono stati stanziati 600 milioni di euro per il 2017 e 700 milioni per il 2018.

Si tratta di “un segnale importante di sostegno e attenzione alla famiglia e a noi donne lavoratrici e imprenditrici commenta Silvia Viazzi, Responsabile provinciale Donne Impresa - per consentirci di conciliare al meglio lavoro e

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famiglia”. Di seguito una sintesi delle misure. Il Patronato Epaca sarà a disposizione per ogni informazione; si è però in attesa delle disposizioni operative di Governo e Inps.

Ogni mamma, già a partire dal settimo mese di gravidanza, avrà diritto ad un premio alla nascita del valore di 800 euro. Il bonus verrà erogato alle richiedenti che diventeranno mamme nel corso del 2017, indipendentemente dal loro reddito.

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Voucher Baby-sitting

Riconfermato per il 2017 e 2018 il voucher destinato alle lavoratrici che rientrano al lavoro subito dopo i cinque mesi di maternità obbligatoria, rinunciando così al congedo parentale. Si tratta di 600 euro mensili con cui le lavoratrici autonome possono pagare, per un periodo massimo di 3 mesi, l’asilo nido o altri servizi di babysitting, come l’AgriTata. È esclusa la cumulabilità con il Bonus Asilo Nido.

Bonus Bebè

Confermato il Bonus Bebè per le famiglie a basso reddito, istituito dalla Legge di Stabilità 2015. È un assegno di 80 euro, erogato mensilmente per 3 anni (per un totale di 960 euro l’anno), per ogni figlio nato o adottato fra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Unica condizione: l’ISEE familiare dev’essere inferiore ai 25.000 euro annui. Se non supera i 7.000 euro, il Bonus Bebè viene raddoppiato a 160 euro al mese (1920 euro l’anno), sempre per 3 anni.

AGRICOLTURA SOCIALE

A Casa, parte il corso per i nuovi Collaboratori Domiciliari

ono aperte le iscrizioni al nuovo corso di formazione per diventare operatori di “A Casa”, i cosiddetti Collaboratori Domiciliari. Gli interessati dovranno superare una selezione iniziale e seguire il corso formativo, svolto in collaborazione con gli Enti socio-sanitari del territorio, che li impegnerà per 30 ore. Il corso è in programma a Fossano fra marzo e aprile. A Casa è un servizio di assistenza a domicilio per anziani autosufficienti, persone con lievi disabilità e famiglie in difficoltà. Per i Collaboratori Domiciliari, costituisce un’ottima opportunità per integrare il reddito familiare/aziendale e svolgere un’attività nel sociale. Il Collaboratore Domiciliare, infatti, è retribuito per fornire sostegno a

Il servizio A Casa è offerto, per il tramite dei Consorzi socio-assistenziali oppure in forma privata, dalla cooperativa Linfa Solidale. Maggior sostenitore dell’iniziativa è la Compagnia di San Paolo.

domicilio: si prende cura dell’assistito, consentendogli di vivere in relativa autonomia in casa sua e lo supporta con visite di compagnia e controllo. In base alle necessità, lo accompagna a visite ospedaliere, negli uffici e per acquisti. Gli consegna pasti, farmaci e spesa, lo assiste durante i pasti, gli dà sostegno nella gestione della vita quotidiana. Diventa una figura di riferimento e fiducia sia per l’assistito che per la sua famiglia.

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AGRICOLTURA SOCIALE

AgriTata, nuovo corso in partenza

ono aperte le iscrizioni al nuovo corso di formazione per diventare AgriTata. La Cooperativa sociale Linfa Solidale, in collaborazione con Coldiretti Piemonte e Coldiretti Cuneo, sta raccogliendo le richieste e sta svolgendo le selezioni delle candidate. Il corso prenderà il via tra febbraio e marzo e si svolgerà a Torino, nella sede di Coldiretti Piemonte. L’impegno previsto è di 400 ore, suddivise tra 260 ore di lezioni teoriche e 140 di stage, cui seguirà una prova finale di valutazione tecnico-attitudinale. Non sono richiesti titoli di studio per l’accesso al corso, ma il possesso di un titolo inerente l’assistenza e l’educazione all’infanzia e le eventuali esperienze lavorative documentate in ambito educativo con bambini della fascia d’età 3 mesi - 3 anni, potranno dare diritto al riconoscimento di crediti formativi che ridurranno il monte ore dello stage. Ricordiamo che l’AgriTata accoglie i

bambini nella propria casa, nel contesto dell’azienda agricola di famiglia. In questo modo, l’AgriTata offre ai bambini la possibilità di instaurare un rapporto diretto con la natura, l’agricoltura, il cibo e le stagioni, per un percorso di crescita ed educazione ricco e adatto a tutti. Il servizio offerto dalle AgriTate, in costante crescita in Piemonte, costituisce per le aziende agricole del territorio un’ottima opportunità di integrazione

del reddito, variabile in base al numero dei bambini presenti e alle ore di servizio garantito. Qualche numero? Un’AgriTata nel mese di dicembre ha raggiunto la somma di 1.900 euro netti..

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A Santo Stefano Belbo i nuovi uffici di Coldiretti

E’

stato inaugurato mercoledì 25 gennaio, con il solenne taglio del nastro e la presentazione ufficiale al pubblico, l’ufficio della Coldiretti di Santo Stefano Belbo che, da recapito settimanale, ha esteso la sua operatività con apertura tutte le mattine, da lunedì a sabato e, il pomeriggio, il martedì e il mercoledì. Insieme alla Presidente Provinciale Coldiretti Delia Revelli, hanno preso la parola il Sindaco di Santo Stefano Belbo Dott. Luigi Genesio Icardi, il vice direttore di Coldiretti Cuneo Lauro Pelazza e il segretario Zona Alba e Cortemilia Cesare Gilli. Alla presentazione, che si è svolta presso il Salone Polivalente, sono intervenuti tutti sindaci dei Comuni geograficamente compresi nell’area di pertinenza degli uffici, accompagnati dai rispetti assessori all’agricoltura e oltre

duecento persone che poi, dopo il momento ufficiale, hanno visitato gli uffici, operativi fin da subito. “Con la scelta di estendere l’attività – evidenzia il segretario di Zona Cesare Gilli – andiamo incontro ad una realtà imprenditoriale molto importante, un tessuto di imprese che ha esigenze di tipo diverso, non solo ampliando la possibilità di usufruire degli uffici per quanto riguarda l’orario, ma predispo-

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MANIFESTAZIONI

La fera ed Sant’Alban 2017

alorizzare e promuovere i prodotti agricoli e artigianali del territorio: con la Fera ed Sant’Alban, dal 10 al 12 marzo, il Comune di Sant’Albano dedica 3 giorni alle eccellenze territoriali. Anche quest’anno, dopo il grande successo della scorsa edizione, il 10 e 11 marzo si svolgerà la seconda sagra della Lumaca. Sant’Albano infatti è uno dei 13 comuni italiani, con Cherasco e Borgo San Dalmazzo identificati dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura come luoghi dove le Lumache sono un tipico prodotto della produzione agricola, della gastronomia e della valorizzazione turistica. Un altro prodotto che caratterizza il nostro territorio è l’allevamento bovino di razza piemontese e di alcune razze francesi, carne di qualità eccellente che si potrà gustare assaporando il gran bollito domenica 12 marzo dalle ore 11.30 presso il tendone allestito nel parco Olmi. Nel Comune di Sant’Albano ci sono altre

attività produttive che caratterizzano il nostro territorio: l’allevamento di suini e conigli, il miele, le uova e il latte. Su questo ultimo settore, l’Amministrazione Comunale consegnerà domenica 12 marzo un riconoscimento all’Azienda Agricola Ferrero come miglior produttore di latte della razza Frisona attestandosi nel 2016 primo in provincia di Cuneo, secondo in Piemonte e trentesimo in Italia. Tra gli eventi, da non perdere domenica 12 marzo inaugurazione “Fera ed

Sant’Alban 2017” con le produzioni agricole artigianali in esposizione. Il taglio del nastro sarà presso lo stand BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura sponsor ufficiale dell’evento. A partire dalle ore 14.30, presso lo stand degli Alpini, si svolgerà la dodicesima sagra dello zabaione prodotto eccellente preparato da Mandrile e Melis con la qualità delle uova santalbanesi. L’invito ai nostri lettori è quello di visitare la Fiera, assaporando tutti i prodotti di Sant’Albano.

“Gente della Mia Langa fra filari di vite e grappoli d’uva”

Mi chiamo Rita Barbero, sono nata in cima alla collina de Lo Sbaranzo di Clavesana con gli odori antichi della mia terra, paese ondulato di vigneti fra boschi e campi, accingendomi a scrivere questo libro i miei primi pensieri vanno a rivivere con gioia e commozione le memorie della famiglia, il mondo della mia infanzia, della scuola, la gente di Langa, a storia della coltura e cultura della vite. Il mio primo libro era dedicato al paese dove vivo, Battifollo e si intitola: Quando la vita era difficile le castagne erano più saporite. Riuscirò a conquistare i miei lettori con: Gente della mia Langa fra filari di vite e grappoli d’uva? Il costo del libro è di Euro 15.00 si troverà in vendita presso la cartoleria La Matita a Ceva, la Trattoria da Altare a Sbaranzo di Clavesana e la Cantina Sociale del Dolcetto a Clavesana. Chi lo desidera potrà acquistarlo direttamente dall’autrice telefonando al n. fisso 0174 783484 o al cellulare 339 1059772.

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A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Le giornate tendono ad allungarsi con un leggero innalzamento delle temperature dovuto alle maggiori ore di luce. Possibili e probabili gelate notturne. Nel dettaglio: CEREALI: Mese dell’accestimento delle colture autunno-vernine; con grani arrossati e debilitati, ove consentito e se necessario distribuire del nitrato di calcio. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Continuano le operazioni di potatura su mirtillo. Per le altre colture non sono necessarie operazioni di gestione o trattamenti fitosanitari. FRUTTA: Su melo ultimare le operazioni di potatura; dalla metà del mese soprattutto nelle aree collinari è necessario iniziare il campiona-

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria mento per verificare la presenza dell’ antonomo. Per le varietà di pero Abate fetel, Conference e Decana del comizio si consiglia di iniziare le operazioni di potatura al risveglio vegetativo. Per le Drupacee (pesco, albicocco, ciliegio e susino) la rottura delle gemme è prevedibile per la fine del mese; entro fine mese sarà opportuno verificare la presenza di funghi come bolla e corineo sugli impianti. Su kiwi continuare la profilassi rameica per la prevenzione della batteriosi. NOCCIOLO: Siamo in fase di fiori-

tura con situazioni piuttosto disformi determinate dall’eccessivo carico produttivo dello scorso anno, dalle grandinate di luglio ed agosto e dall’età delle piante. Mediamente comunque la presenza di fiori sia maschili che femminili è inferiore rispetto alla precedente annata. Minore disformità nei noccioleti più giovani. ORTICOLE: Riparare dalle gelate le colture seminate in autunno come ad esempio i piselli; porre però attenzione alle strutture chiuse: mantenere un corretto arieggiamento nei tunnel in particolare sugli ortaggi a foglia. VITE: Continuano le operazioni di potatura e stralcio dei sermenti. Provvedere alla trinciatura del legno di potatura che in questo modo apporta un po’ di sostanza organica. In cantina vengono imbottigliati i primi vini dell’annata 2016, bianchi e dolcetto in particolare.

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Giunti ormai alla soglia del decennale di applicazione della direttiva nitrati in Regione Piemonte (Reg. 10r/2007), si ritiene utile fare il punto sullo stato di applicazione e sugli adempimenti previsti dalla normativa

Direttiva Nitrati: vademecum per un corretto rispetto della normativa

n merito all’applicazione della direttiva nitrati in Regione Piemonte, con decreto DPGR n. 2/R del 2 marzo 2016 è stata sostanzialmente confermata fino al 2019 la normativa di riferimento, nonché la designazione delle zone vulnerabili ai nitrati; pertanto, al momento, rimangono vigenti tutti gli obblighi e i vincoli previsti. Con l’aggiornamento 2016, si è provveduto ad integrare la normativa con le regole inerenti l’utilizzo agronomico del digestato proveniente da impianti di digestione anaerobica finalizzati alla produzione di biogas. La normativa coinvolge le aziende zootecniche che producono e/o uti-

lizzano effluenti sul territorio regionale; sono esonerate le sole aziende con una produzione inferiore a 1.000 kg/anno di azoto (corrispondenti a circa 13 vacche da latte, 25 vacche nutrici, 30 vitelloni all’ingrasso, 100 suini all’ingrasso, 55 scrofe, 4000 polli da carne, 2400 galline ovaiole). Tutte queste aziende sono tenute annualmente ad aggiornare sul proprio fascicolo aziendale la propria consistenza zootecnica sulla base della quale, per mezzo di apposite tabelle di conversione, vengono calcolati i quantitativi medi di refluo zootecnico prodotto, suddiviso in materiale palabile (letami) e non palabile (liquami e colaticci). Annualmente queste aziende, en-

tro il 31 dicembre di ogni anno, sono tenute a comunicare la propria situazione aziendale attraverso una procedura informatizzata (Comunicazione 10r); questa comunicazione deve riportare: • consistenza zootecnica • tecniche di stabulazione • terreni a disposizione per l’utilizzo agronomico dei reflui • strutture di stoccaggio (concimaie e vasche liquami) La normativa prevede che le aziende provvedano agli spandimenti dei reflui su superfici minime, il cui valore è dato dal rapporto di 170 kgN/ha per le superfici ricadenti all’interno delle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) e 340 kgN/ha per quelle esterne alle

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• allevamenti fuori ZVN di bovini da latte o linea vacca-vitello con prati; b2) 120 giorni per: • allevamenti in ZVN di bovini da latte o linea vacca-vitello con prati; • nuovi allevamenti o ampliamenti fuori ZVN di bovini da latte o linea vacca-vitello con prati; • allevamenti fuori ZVN di bovini da latte o linea vacca-vitello

senza prati; • allevamenti fuori ZVN di suini e avicunicoli; • allevamenti fuori ZVN di bovini da carne; b3) 180 giorni per: • allevamenti in ZVN di bovini da carne, suini e avicunicoli; • allevamenti in ZVN di bovini da latte o linea vacca-vitello senza prati; • nuovi allevamenti o ampliamenti fuori ZVN di suini e avi-

• Si effettuano lavori di piccoli, medi e grandi scavi • Tubazioni irrigue in CLS e in pressione con posa • Preparazioni con greader per asfalto, autobloccanti, battuti in cemento, ecc. • Livellamento strade • Noleggio cassoni scarrabili per inerti presso i vostri cantieri • Rimozione frutteti, chiavi in mano, con smaltimento di piante e radici •

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ZVN; si considerano utili tutte le superfici agricole aziendali presenti in SAU, le superfici con coltivazioni arboree da legno (pioppeti) e le superfici in uso come asservimenti. Tutte le variazioni riguardanti i terreni in uso vanno comunicate almeno 20 giorni prima dell’applicazione al terreno. Le eventuali cessioni o acquisizioni di effluenti concorrono alla determinazione del rispetto del vincolo e devono pertanto essere tenute in considerazione (ad esempio l’azienda che cede parte del proprio letame prodotto dovrà avere terreno sufficiente allo spandimento solamente per il quantitativo rimanente al netto della cessione). Per quanto riguarda gli stoccaggi, occorre che questi siano dimensionati nel rispetto dei seguenti vincoli: a. volume di materiale palabile (letami) prodotto in 90 giorni b. volume di materiale non palabile (liquami) prodotto in: b1) 90 giorni per: • allevamenti fuori ZVN con produzione inferiore o uguale a 3.000 kgN/ha;

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DIRETTIVA NITRATI cunicoli Occorre inoltre tenere presente che: • per i nuovi allevamenti e per gli ampliamenti di quelli esistenti non sono considerate utili al calcolo dei volumi di stoccaggio le fosse sottostanti i pavimenti fessurati e grigliati; • nel caso di costruzione di nuovi contenitori di stoccaggio, deve essere previsto, per le aziende in cui venga prodotto un quantitativo di oltre 6.000 chilogrammi di azoto all’anno, il frazionamento del loro volume di stoccaggio in almeno due contenitori. Il prelievo a fini agronomici deve avvenire dal bacino contenente liquame stoccato da più tempo; • gli stoccaggi degli effluenti zootecnici non palabili sono realizzati in modo da poter accogliere anche le acque di lavaggio delle strutture, degli impianti e delle attrezzature zootecniche, quando tali acque vengano destinate all’utilizzazione agro-

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nomica; alla produzione complessiva di liquami da stoccare deve essere sommato il volume delle acque meteoriche convogliate nei contenitori dello stoccaggio da superfici scoperte impermeabilizzate interessate dalla presenza di effluenti zootecnici; deve essere in ogni caso prevista l’esclusione, attraverso opportune deviazioni, delle acque bianche provenienti da tetti e tettoie, nonché delle acque di prima pioggia provenienti da aree non connesse all’allevamento; le dimensioni dei contenitori non dotati di copertura atta ad allontanare l’acqua piovana devono tenere conto delle precipitazioni medie, dei valori medi di evaporazione e di un franco minimo di sicurezza di 10 cm; la copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami al momento è obbligatoria solo per gli allevamenti ricadenti all’interno delle soglie minime pre-

viste ai sensi del regolamento sulle emissioni in atmosfera e per gli allevamenti intensivi ricadenti in AIA-IPPC; • lo stoccaggio dei materiali palabili deve avvenire su platea impermeabilizzata, munita di idoneo cordolo o di muro perimetrale, dotata di adeguata pendenza per il convogliamento verso appositi sistemi di raccolta e stoccaggio dei liquidi di sgrondo e delle eventuali acque di lavaggio; • sono considerate utili ai fini del calcolo della capacità di stoccaggio le superfici della lettiera permanente, purchè alla base siano impermeabilizzate; • l’accumulo temporaneo su suolo agricolo di letami maturi è ammesso a valle dello stoccaggio effettuato per un periodo non superiore a tre mesi; Le aziende ricadenti in ZVN con un utilizzo di azoto > 3.000 kg/anno e le aziende fuori ZVN con allevamenti intensivi sono tenuti alla presentazione, unitamente alla Comunicazio-

Iscritta Albo Nazionale Gestori Ambientali TO/013622 Cat. 10A-E, 5F, 8F, 2bis

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DIRETTIVA NITRATI ne 10R, di un Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA); la presentazione deve essere effettuata attraverso una procedura informatizzata e ha validità quinquennale, fermo restando l’obbligo di aggiornamento qualora non si verifichino aumenti >25% della gestione annuale di refluo o riduzioni >25% della superficie utilizzata. Le medesime aziende tenute alla presentazione del PUA devono registrare, annualmente e comunque entro 30 giorni, le operazioni di fertilizzazione effettuate, sia organiche che minerali, su un apposito registro delle fertilizzazioni; lo stesso deve essere conservato in azienda per almeno 3 anni e tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo. Le aziende in ZVN non tenute alla predisposizione del PUA e del registro delle fertilizzazioni è sufficiente che rispettino gli asporti azotati colturali sulla base di una piano di concimazione basato sul bilancio asportiapporti e conservino copia della documentazione giustificativa relativa all’acquisto dei concimi azotati.

L’utilizzazione agronomica degli effluenti sui terreni in uso all’azienda deve avvenire nel rispetto delle seguenti disposizioni: 1) Le tecniche di distribuzione devono assicurare: • il contenimento della formazione e diffusione, per deriva, di aerosol verso aree non interessate da attività agricola; • l’incorporazione al terreno al massimo entro il giorno successivo alla distribuzione in campo, fatti salvi i casi di distribuzione in copertura; le aziende con allevamenti ricadenti all’interno delle soglie minime previste ai sensi del regolamento sulle emissioni in atmosfera e per gli allevamenti intensivi ricadenti in AIA-IPPC sono tenute ad effettuare almeno uno spandimento superficiale a bassa pressione seguito da interramento entro le 6 ore; 2) sono vietate le pratiche fertirrigue: • per scorrimento, nei suoli con

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pendenza superiore al 10 per cento ovvero caratterizzati da ristagno idrico temporaneo; • con getto irrigatore ad alta pressione 3) La quantità di azoto al campo di origine zootecnica non deve superare il valore di 170 kg/ha/anno in ZVN e 340 kg/ha/anno fuori ZVN (corrispondenti in ZVN indicativamente a circa 130 q.li/gta di letame bovino o 240 q.li/gta di liquame suino) 4) L’utilizzo dei liquami è vietato: • sulle superfici non interessate dall’attività agricola e nei boschi; • entro 10 metri dalle sponde dei corpi idrici superficiali naturali e da quelli artificiali non arginati del reticolo principale di drenaggio; sono comunque esclusi i canali artificiali ad esclusivo uso aziendale; • entro 10 metri di distanza dall’inizio dell’arenile per le acque lacuali (30 metri nei terreni in ZVN); • entro 50 metri da strade, fatta eccezione per quelle interpo-

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DIRETTIVA NITRATI derali, riducibili a 1 metro nel caso di distribuzione con sistemi localizzati • entro 50 metri da abitazioni, riducibili a 10 metri nel caso di distribuzione con sistemi localizzati e, fatta eccezione per i prati, il tempestivo o immediato interramento; • sui terreni gelati, innevati, saturi d’acqua; • su terreni con pendenza media superiore al 10%, elevabile al 15% in ZVN nel caso di distribuzione con sistemi localizzati, o elevabile al 25% fuori ZVN in presenza di suoli inerbiti o di sistemazioni idraulico-agrarie; • in orticoltura a coltura presente e su colture foraggiere nelle tre settimane precedenti lo sfalcio o il pascolamento; • sui terreni di cui non si ha titolo d’uso. 5) L’utilizzo dei letami è vietato: • sulle superfici non interessate dall’attività agricola e nei boschi; • entro 5 metri di distanza dalle

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sponde dei corpi idrici naturali e artificiali non arginati, fatta eccezione per i canali artificiali ad esclusivo uso aziendale (10 metri per i corsi d’acqua ricadenti nel Piano di tutela delle acque); entro 10 metri di distanza dall’inizio dell’arenile per le acque lacuali (25 m sui terreni in ZVN); sui terreni gelati, innevati, saturi d’acqua; sui terreni di cui non si ha titolo d’uso; in ZVN sui terreni con pendenze > 10%, elevabile fino al 15% con copertura vegetale o interramento entro 24 ore;

6) L’applicazione al terreno degli effluenti zootecnici e dei fertilizzanti è vietata nei seguenti periodi minimi: • 90 giorni (15/11 - 15/2) per i letami e i fertilizzanti in ZVN; • 30 giorni (15/12 - 15/1) per il letame se utilizzato sui prati e per il compost in ZVN; • 120 giorni (1/11 - 28/2) per i liquami in ZVN; • 90 giorni (15/11 - 15/2) per i liquami in ZVN se distribuiti su terreni dotati di copertura vegetale o con residui colturali, di cui 60 giorni di divieto continuativo a decorrere dal 1/12 e 30 giorni, anche non continuativi, nei mesi di novembre e febbraio, correlati all’andamento meteorologico e al grado di saturazione idrica dei suoli, secondo bollettini settimanali emessi dalla Regione Piemonte; • 60 giorni (1/12 - 31/1) per i liquami fuori ZVN; Le aziende che utilizzano più di 3000 kg/anno di azoto di origine zootecnica sono tenute ad effettuare il

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DIRETTIVA NITRATI trasporto degli effluenti tramite la rete viaria pubblica in presenza della seguente documentazione di accompagnamento: • trasporto in proprio sui terreni di cui si ha titolo d’uso (asservimenti compresi): copia della comunicazione 10r; • trasporto di effluenti extraaziendali da distribuire sui terreni di cui si ha titolo d’uso (asservimenti compresi): copia della comunicazione 10r; • trasporto per conto terzi: copia della comunicazione 10r dell’azienda produttrice dell’effluente unitamente ad una dichiarazione in carta libera che riporti tipologia e quantità di effluente trasportato, estremi identificativi dell’azienda destinataria e del mezzo di trasporto; • trasporto e/o distribuzione in proprio, in caso di cessione a terzi, sui terreni di cui ha titolo d’uso l’azienda che acquisisce: copia della propria comunicazione 10r unitamente ad una dichiarazione in carta libera

che riporti tipologia e quantità di effluente trasportato, estremi identificativi dell’azienda destinataria e del mezzo di trasporto. In deroga al vincolo del quantitativo massimo di applicazione al terreno di effluente equivalente in ZVN a 170 kg/ha di azoto di origine zootecnica, le aziende possono fare specifica richiesta alla regione Piemonte per poter aumentare i quantitativi da distribuire in campo fino a 250 kg/ ha; a fronte di ciò, viene richiesto il rispetto di una serie di impegni di buona gestione agronomica, superiori ai criteri obbligatori previsti in ZVN dal regolamento 10R/2007. La richiesta di adesione alla deroga ha validità annuale e va presentata entro il 15 febbraio, sottoscrivendo una dichiarazione d’impegno; entro la scadenza prevista per la Domanda Unica, l’azienda perfeziona la richiesta fornendo anche Comunicazione e PUA. Il digestato derivante dal processo di gestione anaerobica finalizzato alla produzione di biogas viene as-

similato a refluo zootecnico qualora rispetti i requisiti previsti dalla DGR 64-10874 del 2009; diversamente può essere classificato come sottoprodotto e pertanto destinato all’utilizzazione agronomica sui terreni se rispetta le condizioni previste all’allegato VIbis del Regolamento Regionale 2 marzo 2016, n. 2R. Per il dettaglio delle disposizioni si rimanda ai regolamenti citati. Sulla base delle comunicazioni ricevute e delle altre conoscenze a loro disposizione riguardo allo stato delle acque, agli allevamenti, alle coltivazioni, nonché alle condizioni pedoclimatiche e idrologiche del territorio, le province organizzano ed effettuano controlli sia cartolari con incrocio di dati, sia controlli nelle aziende agrozootecniche ed agroalimentari per verificare la conformità delle modalità di utilizzazione agronomica agli obblighi di cui al presente regolamento. Fermo restando l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente e la segnalazione alle autorità di controllo competenti in materia di applicazione del regime

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DIRETTIVA NITRATI di condizionalità della PAC, in caso di inosservanza alle norme di cui al presente regolamento o delle prescrizioni impartite le province procedono, secondo la gravità dell’infrazione: • alla diffida, stabilendo un termine entro il quale devono essere eliminate le inosservanze; • alla diffida e contestuale ordine di sospensione dell’utilizzazione agronomica per un tempo determinato, ove si ma-

nifestino situazioni di pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente; • al divieto di esercizio dell’utilizzazione agronomica, nel caso di mancata comunicazione o in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente. Infine si ricorda che, seppur attualmente non siano previste limitazioni

TIPOLOGIA AZIENDALE

PRODUZIONE DI AZOTO ZOOTECNICO < 1.000 kg/anno

1.000-3.000 kg/anno

ESEMPIO 13 vacche da latte, 25 vacche nutrici, 30 vitelloni, 100 suini ingrasso, 55 scrofe, 4000 broilers, 2420 ovaiole valori intermedi

> 3.000 kg/anno

37 vacche da latte, 75 vacche nutrici, 90 vitelloni, 300 suini ingrasso, 165 scrofe, 12000 broilers, 7250 ovaiole

ALLEVAMENTI INTENSIVI

> 2000 suini grassi, >750 scrofe, >500 UBA bovini, >40000 avicoli

in merito all’utilizzo di fertilizzanti contenenti fosforo e potassio, la norme comunitarie in materia di tutela ambientale sono in continua evoluzione e non è da escludere che in un futuro prossimo sarà richiesto di limitare anche l’utilizzo di questi due elementi. I tecnici del servizio di consulenza dell’Agenzia 4A sono a disposizione presso gli uffici Coldiretti per tutti i chiarimenti in merito.

ADEMPIMENTI PREVISTI

AZIENDA RICADENTE IN ZVN

ESONERO

PUA

REGISTRO DELLE FERTILIZZAZIONI

SI NO

COM. 10R

Tab.1 adempimenti amministrativi previsti dal Regolamento Regionale 10r/2007 e s.m.i.

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SICUREZZA

Linee elettriche aree: comportamenti corretti

l contatto con conduttori scoperti o non sufficientemente protetti è causa di infortuni elettrici, le cui conseguenze possono risultare gravi e spesso fatali. L’avvicinamento alle linee elettriche aeree di media o alta tensione può causare scariche elettriche e folgorazione, anche se non vi è stato contatto. Negli infortuni causati da contatto o avvicinamento alle linee elettriche aeree sono coinvolti, in prevalenza, lavoratori che utilizzano mezzi o attrezzature con parti che durante il lavoro possono arrivare nei pressi delle linee. I mezzi coinvolti sono spesso attrezzature con bracci articolati, piattaforme di lavoro elevabili, carelli semoventi oltre a scale o trabattelli. Gli articoli 82, 83 e 117 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e la norma CEI 11-27 del 2014 consentono di individuare le procedure di sicurezza da adottare nel caso in cui si debbano effettuare lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protet-

te o non sufficientemente protette. L’art. 83 del T.U. riguarda i lavori che si svolgono in vicinanza di parti attive. Tali lavori non possono essere eseguiti se ci si trova a distanze inferiori ai limiti di cui alla Tabella 1 dell’Allegato IX al T.U., salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee

Un (kV) ≤1 1 < Un ≤ 30 30 < Un ≤ 132 > 132

D (m) 3 3,5 5 7

Dove Un = tensione nominale a proteggere i lavoratori dai rischi conseguenti. Esaminiamo le dinamiche tipiche di alcuni infortuni.

Utilizzo PLE

Il lavoratore si trova a bordo del cestello di una piattaforma di lavoro o di un carrello semovente. Una linea aerea si trova nei pressi del luogo di lavoro. Il lavoro può essere elettrico o non elettrico (ad es.

potatura, manutenzione, etc.), ma di solito non ha niente a che vedere con la linea aerea nelle vicinanze. Chi manovra i movimenti non si avvede della linea o sbaglia movimento, per cui il cestello o parte del braccio si avvicina troppo alla linea o va a contatto con essa. La corrente fulmina il lavoratore, causandone il decesso.

Utilizzo altre attrezzature di lavoro

Alcune attrezzature per lavori agricoli o forestali possono estendersi in altezza e giungere in prossimità o a contatto con linee aeree non visibili all’operatore perché nascoste dalle foglie o dai rami. Alcuni tipi di mezzi di trasporto sono dotati di tubi di aspirazione di polveri, liquidi, granaglie o altro, utilizzati per il carico di silos, che possono essere estesi o movimentati fino a giungere in prossimità o a contatto con una linea aerea. Circa il 16% degli infortuni mortali avvenuti con questa tipologia di rischio riguarda l’ambito agricolo o forestale.

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CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI

Permessi di circolazione mezzi agricoli eccezionali

ome ogni anno, è arrivato il momento di predisporre le domande di richiesta autorizzazioni al transito per i mezzi agricoli eccezionali. Rivediamo in dettaglio tutte le casistiche.

Autorizzazioni mezzi agricoli eccezionali:

sono eccezionali i mezzi agricoli che superano i m. 2,55 di larghezza ed i sollevati che oltre a superare i m. 2,55 di larghezza superano il 90% della lunghezza del trattore se posteriori o il 60% se anteriori. L’autorizzazione è rilasciata dall’ANAS per le strade statali e dall’Amministrazione Provinciale di Cuneo per le strade provinciali e comunali che ricadono sotto la Provincia di Cuneo e le altre Province del Piemonte. Le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Cuneo e dall’ANAS potranno essere rinnovate e/o rilasciate con scadenza biennale (restano a scadenza annuale le autorizzazioni relative alle trattrici munite di attrezzatura per attività di manutenzione territorio es. sgombraneve…); Dovranno sempre essere versati

gli oneri per “ la maggiore usura della strada (art.18 reg. C.d.S.)” per tutte quelle macchine agricole eccezionali che superano le 14 t. Tale indennizzo è dovuto sia quando si transita su strade statali che su strade di competenza della Provincia di Cuneo. Le autorizzazioni rilasciate sia dalla Provincia sia dall’ANAS con “usura strade” avranno validità pari al periodo versato di usura (es. 4 mesi, sei mesi…..). E’ importante ricordare che la Provincia di Cuneo autorizza il transito

solamente nelle ore diurne, ma se eccezionalmente si deve transitare nelle ore notturne “le macchine agricole dovranno essere precedute da scorta tecnica (indipendentemente dalle misure del veicolo e/o del convoglio) ed essere dotate di cartello luminoso di cm.90 x 90 dotato di quattro luci lampeggianti gialle applicato alla parte posteriore del convoglio (mietitrebbiatrici) e per i soli complessi agricoli eccezionali (trattrice più attrezzo portato), in alternativa al cartello luminoso, possono essere

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CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI posti all’estremità laterali della parte posteriore del convoglio due luci lampeggianti del tipo omologato”.

Permessi di circolazione festivi:

sono pure eccezionali quei mezzi agricoli, che oltre a superare i limiti di sagoma, superano le 7,5 t. a pieno carico. Tali mezzi agricoli, solo quando circolano su strade statali nei giorni di divieto indicati dal calendario prefettizio, devono essere muniti di permesso rilasciato dalla Prefettura. Il permesso dura 4 mesi rinnovabili e devono essere indicati il più dettagliato possibile, il percorso effettuato e la motivazione del transito (comprovata necessità ed urgenza). Di seguito è pubblicato il calendario dei divieti che deve essere consultato con la massima attenzione.

Calendario 2017 Divieti di circolazione (D.M. n. 517 13.12.2016)

E’ vietata la circolazione fuori dai centri abitati, ai veicoli ed ai com-

plessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 t. nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2017 di seguito elencati: a. tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre novembre e dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 22.00; b. tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 7.00 alle ore 22.00; c. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 6 gennaio; d. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 14 aprile; e. dalle ore 9.00 alle ore 16.00 del 15 aprile; f. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 17 aprile; g. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 25 aprile; h. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 1 maggio; i. dalle ore 16.00 alle ore 22.00 del 1 giugno;

j. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 2 giugno; k. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 1 luglio; l. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 8 luglio; m. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 15 luglio; n. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 22 luglio; o. dalle ore 16.00 alle ore 22.00 del 28 luglio; p. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 29 luglio; q. dalle ore 14.00 alle ore 22.00 del 4 agosto; r. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 5 agosto; s. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 12 agosto; t. dalle ore 8.00 alle ore 22.00 del 15 agosto; u. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 19 agosto; v. dalle ore 8.00 alle ore 16.00 del 26 agosto; w. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 1 novembre; x. dalle ore 9.00 alle ore 22.00

CIRCOLAZIONE MEZZI AGRICOLI del 8 dicembre; y. dalle ore 8.00 alle ore 14.00 del 23 dicembre; z. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 25 dicembre; aa. dalle ore 9.00 alle ore 22.00 del 26 dicembre. Il divieto non trova applicazione per i veicoli e per i complessi di veicoli, di seguito elencati (tra gli altri), anche se circolano scarichi: • macchine agricole adibite al trasporto di cose che circolano su STRADE NON STATALI; • veicoli per il trasporto esclusivo di derrate alimentari deperibili che devono essere trasportate in regime di ATP; • veicoli per il trasporto esclusivo di prodotti alimentari deteriorabili che non richiedono il trasporto in regime di ATP, quali frutta e ortaggi freschi, e per il trasporto di fiori recisi, semi vitali non ancora germogliati, pulcini destinati all’allevamento, uova da cova con specifica attestazione all’interno del documento di traspor-

•

to o equipollente, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivanti dalla macellazione di animali. Detti veicoli devono essere muniti di cartelli indicatori di colore verde delle dimensioni di 0,50 m. di base e 0,40 m. di altezza, con impressa in nero lettera “d” minuscola di altezza pari a 0,20 m. fissati in modo ben visibile su ciascuna delle fiancate e sul retro. latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purché, in quest’ultimo caso, gli stessi trasportino latte o siano diretti al caricamento dello stesso (sempre muniti di cartelli indicatori verdi).

Sono anche esclusi dal divieto, purché muniti di autorizzazione prefettizia, i seguenti veicoli: • macchine agricole eccezionali (massa complessiva superiore alle 7,5 t. o superiori per limiti di sagoma) destinate al trasporto di cose che transitano su STRADE STATALI; • veicoli adibiti al trasporto di prodotti che per la loro intrinseca natura o per fattori climatici e stagionali, sono soggetti ad un rapido deperimento e che pertanto necessitano di un tempestivo trasferimento dai luoghi di produzione a quelli di deposito o vendita, nonché i veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all’alimentazione degli animali (sempre muniti di cartelli verdi).

Nuovo orario sportelli Uma:

Si comunica che a far data dal 1° gennaio 2017, i nuovi orari dello sportello Uma della Regione Piemonte, che ha sede a Cuneo in Corso de Gasperi 40, sono: martedì e giovedì al mattino dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 14,30 alle 15,30. Per informazioni, contattare il numero tel. 0171-319376.

CONSULENZA LEGALE

Tutte le norme che regolano una consuetudine antica

Contratto di svernamento

o svernamento è un tipo di contratto non disciplinato dalla legge, trovando origine da una consuetudine (cosiddetti “usi locali”). Gli usi sono regole di diritto non scritte. In particolare, la consuetudine consiste in un comportamento, costante ed uniforme nel tempo, tenuto dai consociati con la convinzione che tale comportamento sia doveroso come un precetto imperativo e obbligatorio, senza che la sua osservanza sia imposta da una norma scritta, né assicurata da alcuna sanzione. Mentre le leggi consistono in regole prodotte da organismi costituzionalmente preposti alla loro formazione e vengono imposte ai cittadini, gli usi hanno le loro radici direttamente nella collettività stessa, nel comune modo di sentire, non sono frutto di imposizione, ma di una scelta convinta della loro rispondenza agli interessi comuni. Nella Raccolta Provinciale degli usi approvata dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cuneo troviamo alcune disposizioni relative al contratto di svernamento. Il contratto di svernamento consiste nel trasferimento di animali che normalmente stabulano in zone montane verso la pianura in terreni e locali normalmente di proprietà di terzi e comporta, come corrispettivo a carico del margaro/pastore, l’acquisto da parte di questi del fieno necessario per gli animali. L’acquisto del fieno

dà diritto al margaro/pastore all’uso di un fabbricato (o ad una porzione di fabbricato) per propria dimora e, analogamente, per il ricovero del bestiame, nonché all’uso del prato per il pascolo autunnale e per quello primaverile, oltre ad altri diritti che vedremo in seguito. In assenza di termini precisi, lo svernamento solitamente decorre dal 29 settembre (San Michele) al 24 Giugno (San Giovanni) per i bovini, sino al 5 giugno per gli ovini. A Barge l’uso dei pascoli vernini per le greggi reduci dall’alpeggio decorre dal 11 Novembre (San Martino) al 1o Giugno. Vediamo nello specifico il contenuto del contratto di svernamento. Il fieno è contratto per carra, la quale corrisponde a 600 Kg. Il prezzo unitario per carra comprende l’alloggio, la legna per uso domestico e per la lavorazione del latte, il foraggio, la paglia, il pascolo autunnale nel prato ed il pascolo primaverile. Dal computo della superficie del prato riservato al pascolo degli ani-

mali sono esclusi le ripe ed i fossi perimetrali. I fossi interni sono dedotti quando non servono per l’irrigazione; in caso contrario vengono dedotti per la metà. Gli squarci sono calcolati in proporzione delle erbe in essi esistenti. Le superfici a pascolo primaverile da investirsi a sarchiata debbono essere lasciate libere gradualmente in tempo utile per i lavori di semina, e comunque non oltre il 15 maggio; le altre superfici a pascolo primaverile vengono lasciate libere una metà gradualmente entro l’8 giugno, l’altra metà al termine del contratto. I margari o pastori hanno diritto all’alloggio ed alla cantina. Alla partenza dalla località di sverno hanno diritto di lasciare nei locali, che debbono essere loro assegnati dal conduttore del fondo, il loro mobilio e gli attrezzi riuniti fino al 29 Settembre (San Michele) senza compenso. L’asportazione del letame dalla stalla avviene ad opera del concedente. Per ogni carra di fieno acquistato si corrispondono al margaro o pastore mezza emina (misura di capacità equivalente a 23 litri) di grano e mezza di granoturco. Al margaro si concedono inoltre una porzione di orto ed alcuni solchi primaverili di campo. Il pagamento viene eseguito in tre rate: la prima a Natale, la seconda a Pasqua e la terza a scadenza. Resta inteso che le parti sono libere di regolare i loro rapporti in deroga a quanto sopra descritto.

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O.n.a.frut sempre più attiva in Liguria

el mese di gennaio, O.N.A.Frut ha partecipato al “Mercato della Terra di Cairo Montenotte” (SV). Nell’ambito della mattinata di sabato 14 gennaio il Maestro Assaggiatore Luca Castellino ha presenziato alla “Mostra Pomologica della Antiche Varietà di Mele delle Valli del Bormida”: interessante evento organizzato dalla condotta Slow Food delle Valli del Bormida e giunta alla sua quarta edizione. Nel corso della manifestazione svoltasi sulla centralissima Piazza Della Vittoria di Cairo Montenotte, sono state esposte numerose accessioni di melo, recuperate dai “melocustodi” nei comuni della valle Bormida, i quali si sono alternati nell’area eventi per presentare e descrivere le “loro” mele ai tanti appassionati e curiosi intervenuti. Nel corso della mattinata si è tenuto un interessante dibattito, moderato da Maurizio Bazza-

no, presidente dell’Associazione Terre di Bormida ed animatore del mercato, nel corso del quale il delegato di O.N.A.Frut ha illustrato e descritto le principali caratteristiche nutrizionali ed organolettiche dei frutti del melo, facendo inoltre cenni storici sull’evoluzione della piattaforma varietale della pomacea e rispondendo alle domande che venivano rivolte dal numeroso ed attento pubblico sulle tecniche di coltivazione e conservazione dei frutti. Nel corso del dibattito è sta-

ta sottolineata inoltre l’importanza della conservazione del germoplasma locale ed è stata rimarcata l’importanza della scelta dei frutti al momento dell’acquisto, cercando di previlegiare frutta di stagione e possibilmente proveniente da areali di produzione siti vicino al luogo di consumo. L’evento, inserito nelle attività di promozione del “Mercato della Terra di Cairo Montenotte”, giunto ormai al nono anno di attività, ha visto anche la partecipazione dei “Melocustodi del Territorio”, Dario Pastorino e Corrado Ghione: due agricoltori animati da una grande passione, che negli anni hanno cercato e raccolto marze di varietà antiche di melo con lo scopo di salvaguardarle ed evitarne l’estinzione e che verranno distribuite in occasione della manifestazione “MELADAY” che si terrà il secondo sabato del mese di marzo sulla piazza di Cairo Montenotte.

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EPACA

Cumulo dei periodi contributivi – più facile andare in pensione anticipata

Legge di Bilancio 2017

a legge di bilancio 2017 ha introdotto un’importante novità nel panorama previdenziale italiano che prevede la possibilità di cumulare i periodi assicurativi con contribuzione versata in più gestioni previdenziali per la maturazione del diritto ad un’unica pensione. Il cumulo dei periodi assicurativi non comporta il versamento di alcun onere, né il trasferimento di contributi da una gestione all’altra. Ogni gestione che interviene nel cumulo determina, per la parte di competenza, la quota in rapporto ai propri periodi di iscrizione, secondo le regole di calcolo previste. Hanno titolo a cumulare tutti i soggetti con contribuzione versata in due o più delle seguenti gestioni previdenziali: • Assicurazione generale obbligatoria (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi: commercianti, artigiani, coltivatori diretti) • Gestioni sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria

•

Gestioni esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria • Gestione separata INPS • Iscritti alle casse professionali. Il cumulo può essere utilizzato per ottenere la pensione di vecchiaia, di inabilità, indiretta ai superstiti o la pensione anticipata (quest’ultima solo dal 2017). Il diritto alla pensione viene determinato sulla base dei requisiti previsti dalle gestioni che concorrono al cumulo. Il cumulo è previsto anche quando siano stati già raggiunti i requisiti per il diritto a pensione in una delle gestioni per le quali è previsto il cumulo. Ricongiunzioni in corso di pagamento - Si può chiedere il cumulo anche nel caso si stia già pagando la ricongiunzione e si può chiedere la restituzione di quanto già versato. Questo è possibile solo qualora non sia stato pagato integralmente l’importo e non sia stata liquidata una pensione considerando i periodi oggetto di ricongiunzione. Quindi: • non è consentito rinunciare alla ricongiunzione per otte-

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nere la restituzione di quanto versato e accedere al pensionamento in cumulo se l’onere è stato pagato integralmente • non è oggetto di rinuncia la ricongiunzione che abbia già consentito la liquidazione di una pensione. L’eventuale restituzione delle rate pagate decorre dal dodicesimo mese dalla data di richiesta di rimborso, in quattro rate annuali, non maggiorate di interessi. Rinuncia alla domanda di totalizzazione - Possono accedere alla pensione in regime di cumulo anche coloro che, prima del 1° gennaio 2017, abbiano presentato domanda di totalizzazione a condizione che rinuncino alla domanda stessa e che il procedimento di liquidazione della pensione in totalizzazione non sia ancora concluso. Tutti i soggetti interessati debbono rivolgersi quanto prima agli uffici del Patronato Epaca della Coldiretti al fine di poter calcolare la data esatta del possibile pensionamento ed avere una proiezione dell’importo pensionistico che verrà loro liquidato.

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SALUTE

Come funzionano in Europa e nell’Asl CN1

Allerte alimentari

Svizzera). In caso di non conformità il sistema prevede quattro tipi di segnalazione: l’allerta, se il prodotto è sul mercato e ci possono essere problemi immediati per i consumatori; le notifiche, se le partite di prodotti non sono state commercializzate e non presentano pericoli immediati; i respingimenti, se le partite sono state bloccate prima dell’ingresso alle frontiere; le notizie, informazioni di carattere generale che possono essere di aiuto

per la gestione dei controlli. Il portale RASFF dispone di una banca dati on-line consultabile in modo interattivo dall’Autorità Competente; dal mese di giugno 2014 anche i consumatori hanno avuto l’uso dello strumento “il portale RASFF dei consumatori”. Nell’Asl CN1 il Servizi Veterinario e Medico che operano nella Sicurezza Alimentare, dispongono dal 2014 di una procedura per la gestione integrata del sistema di allerta a livello dipartimentale individuata nel Nodo Unico Aziendale. Dal registro allerte 2015 dell’Asl CN1 si possono trarre i seguenti dati sintetici: le allerte in arrivo sono state 72: 25 frodi; 21 microbiologiche; 15 chimiche; 6 parassitarie e 5 allergeni. Le allerte in partenza sono state 8: 4 chimiche e 4 microbiologiche.

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l sistema, operativo dal 1979, si chiama RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), funziona 24 ore su 24 e ha come obiettivo la sicurezza dei consumatori. Alla CN1 80 allerte (72 in arrivo) nel 2015 L’Unione Europea vanta uno dei più alti standard di sicurezza alimentare in tutto il mondo con l’obiettivo di rendere il cibo sicuro per i consumatori. Uno strumento chiave per garantire il controllo interno e transfrontaliero di informazioni e per agire rapidamente quando vengono rilevati rischi per la salute pubblica nella catena alimentare è RASFF, il sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi. Creato nel 1979 RASFF consente di condividere le informazioni tra i Paesi membri (28 UE, più Norvegia, Liechtenstein, Islanda e

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a Terapia ad Onde d’Urto Radiali si esegue mediante l’utilizzo di litotritori, apparecchiature che producono onde d’urto in grado di ridurre l’infiammazione locale, favorire il riassorbimento dei depositi calcifici, indurre la riattivazione dei processi riparativi, nonché diminuire il dolore. Rispetto alle Onde d’Urto Focali, le Onde d’Urto Radiali sono meno invasive, in quanto l’energia si diffonde radialmente sulla cute e sui tessuti sottostanti andando a trattare una zona più ampia. Ad esempio, in una calcificazione tendinea, oltre che nella zona inserzionale del tendine, l’Onda d’Urto Radiale agisce anche lungo il percorso dello stesso muscolo. Le Onde d’Urto Radiali consentono inoltre un trattamento di ridotta

durata (pochi minuti) e un basso impatto doloroso sul paziente. Le indicazioni alla Terapia ad Onde d’Urto Radiali, confermate da un crescente numero di Pubblicazioni Scientifiche Internazionali, consistono principalmente in: tendinopatie calcifiche e non calcifiche (es. fascite plantare, gomito del tennista, tendinopatia rotulea, sindrome da conflitto subacromiale), lombalgia idiopatica, sindrome dolorosa pseudo radicolare, sindrome dolorosa miofasciale e zone trigger,

www.gruppocdc.it algodistrofia, periostite e molte altre patologie. E’ bene che il Paziente sia a conoscenza delle seguenti informazioni: • Non è richiesta alcuna preparazione • Esistono delle controindicazioni in caso di: infezioni acute dell’osso e/o dei tessuti molli, gravidanza, nuclei di accrescimento in prossimità del punto locale, nervi periferici, radici spinali o tessuto polmonare compresi nel punto focale, patologia tumorale, disturbi della coagulazione, pace-maker • La terapia è effettuata dal Fisioterapista previa visita medica dell’Ortopedico o del Fisiatra. NOVITÀ 2017

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EPACA

Come previsto dalla legge, all’inizio di ciascun anno, le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita.

Il rinnovo delle pensioni per l’anno 2017

ome previsto dalla legge, all’inizio di ciascun anno, le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita. Il meccanismo consiste nell’attribuire per l’anno in corso, in via previsionale, il relativo incremento ed, in via definitiva, quello riferito all’anno trascorso. Indice di rivalutazione definitivo delle pensioni anno 2016 e provvisorio per l’anno 2017 Il decreto 17 novembre 2016, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il MiDecorrenza

nistero del Lavoro, fissa nella misura dello 0% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via “definitiva”, per l’anno 2016.

Trattamento Minimo

1° gennaio 2017

501,89

Importi annui

A seguito di tale conferma, nessun conguaglio è stato effettuato rispetto alla valutazione attribuita in via previsionale per il 2016. Dal 1° gennaio 2017, inoltre, la perequazione delle pensioni per l’anno 2017 è stata confermata nella misura pari allo 0%, pertanto i valori provvisori per l’anno 2017 sono identici a quelli definitivi dell’anno 2016. Importi dei trattamenti minimi e delle pensioni sociali anno 2017 Riportiamo, nella tabella sottostante, gli importi provvisori del trattamento minimo e delle pensioni/assegni sociali per l’anno 2017

Pensioni Sociali

369,26

6.524,57

4.800,38

Assegni Sociali

448,07

5.824,91

Prestazioni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti Gli importi mensili in pagamento e i limiti di reddito per l’anno 2017, inerenti le pensioni e gli assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, sono invariati rispetto al 2016 (vedere tabella sottostante) Decorrenza

Limite di reddito annuo personale Invalidi totali, ciechi civili, Invalidi parziali, minori sordomuti

1.1.2016

16.532,10

1.1.2017

16.532,10

4.800,38

importo mensile

279,47 279,47

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EPACA Tassazione 2017 delle pensioni La “Legge di stabilità 2017” ha previsto, a decorrere dal periodo d’imposta 2017, un innalzamento dei li-

miti previsti per l’applicazione delle detrazioni sui redditi da pensione. Le nuove misure delle detrazioni per redditi da pensione sono state

DETRAZIONI PER REDDITI DA PENSIONE

Importo detrazioni

Scaglioni reddito fino a 8.000,00 da 8.000,01

a 15.000,00

da 15.001,00

oltre 55.000,00

Conguagli IRPEF a debito Per i pensionati con importo annuo complessivo di pensione fino a 18.000 euro e conguagli di importo superiore a 100 euro sono state applicate le disposizioni che prevedono la rateazione in 11 mensilità, da gennaio a novembre. Negli altri casi, il conguaglio fiscale a

pertanto applicate dal 1° gennaio 2017 alle pensioni in essere, con le modalità indicate nella sottostante tabella:

a 55.000,00

da un minimo garantito di 713 fino a 1.880 1.297 + 583 x ((15.000 – reddito)/7.000)

1.297 x ((55.000 - reddito) / 40.000) zero

debito viene trattenuto in due rate, sulle mensilità di gennaio e febbraio 2017. Obbligo di comunicazione da parte dei titolari di pensioni e prestazioni Si rammenta che i titolari di prestazioni sottoposte a limiti di reddito sono tenuti a comunicare all’INPS ogni situazione che possa incidere

sul diritto e sulla misura della prestazione quali, ad esempio, la variazione dello stato civile, della residenza, dei periodi di soggiorno all’estero, della situazione reddituale, dello stato di famiglia. Gli uffici EPACA della Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.

Pensione: Abolizione Penalizzazioni

ome risaputo la c.d. “Legge Fornero” prevedeva le penalizzazioni, cioè la riduzione degli importi pensione se il lavoratore accedeva alla “pensione anticipata” prima dei 62 anni di età: - all’età di 60 anni subiva e una riduzione pari all’1% per ciascun anno mancante ai 62; - prima dei 60 anni subiva una riduzione del 2% per ogni anno mancante a 60 più la riduzione del 1% per ogni anno mancante ai 62 (es. il lavoratore che accedeva al trattamento anticipato all’età di 58 anni aveva una riduzione del 6%: 1%+1%+2%+2%). La riduzione era permanente ma non si applicavano ai trattamenti calcolati con il solo sistema contributivo e ai lavoratori salvaguardati.

Novità L’articolo 1, comma 194 Legge di Bilancio 2017, ha abolito definitivamente le penalizzazioni previste dalla c.d. “Legge Fornero”

A chi si rivolge

A coloro che raggiungono il diritto alla pensione anticipata dopo il 31 dicembre 2017 infatti, per gli altri pensionati, le penalizzazioni erano state tolte da provvedimenti specifici.

Gi uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.

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SCADENZE

Scadenze 25 FEBBRAIO

la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

ACQUISTI, CESSIONI INTRACOMUNITARI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di gennaio 2017.

IVA ESPORTATORI

I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta.

28 FEBBRAIO

DICHIARAZIONE IVA 2017 Entro tale data i soggetti IVA devono presentare telematicamente all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione IVA relativa alle operazioni effettuate nell’anno 2016. REGISTRAZIONE CUMULATIVA CONTRATTI AFFITTO AGRARI Entro tale data scade il termine per la registrazione cumulativa dei contratti di affitto agrari stipulati nel corso dell’anno 2016. IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare

Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

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TRASMISSIONE TELEMATICA CERTIFICAZIONE UNICA Entro tale data deve essere effettuato l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate, dei dati relati-

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Scadenze

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA

A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di febbraio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè febbraio.

16 MARZO

VERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE

Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle dichiarazioni annuali IVA 2016 senza maggiorazione. Il versamento può essere differito, alla scadenza prevista per il versamento delle somme do-

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Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di febbraio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO

Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000, se prestazione di servizio o di euro 700.000 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66 legge 427/93.

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Addetta alle pulizie ospedaliere, giovanile, vedova. Ho quasi 52 anni, conduco una vita riservata, essendo estremamente timida. Dopo la vedovanza non ho più frequentato nessuno. Prima lavoravo alle Molinette, da due mesi mi sono trasferita definitivamente in provincia di Cuneo per abitare nella casa dove c’erano i miei genitori.

Sono nubile di anni 38. Ho parlato per quasi 3 anni con un ragazzo della Roata, poi ci siamo lasciati perchè lui è stato trasferito in Veneto per lavoro. Poi ho saputo che si è sposato, io ho sofferto abbastanza, anche se non ha fatto niente di male. Sono stata sfortunata, tutto lì. Adesso cerco un uomo tra i 40 e 50 anni per volerci bene.

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Signora settantenne, buone disponibilità economiche, ricerca galantuomo automunito, d’animo buono e sensibile, che apprezzi il colore del tramonto sul mare, di maniere gentili e con l’educazione dei tempi che furono. Abito nel fossanese, ho una casetta vicino ad Alassio che raggiungo ogni tanto in ferrovia. Offro e chiedo massima sincerità. Ho compiuto 50 anni il 29 gennaio, sono operaia della provincia di Cuneo, di piacevole aspetto, timida e riservata, sola da 7 anni. Spero che insieme all’inverno possa finire questo lungo periodo di solitudine e che la primavera possa ridarmi un po’ di serenità vicino ad un uomo per bene. Al momento abito con mio papà, ma posso trasferirmi.

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Con mio marito avevamo un bell’allevamento e frutta. Nel 2009 sono rimasta vedova e ho continuato l’attività con mio cognato, poi l’anno passato ho smesso perchè non andavamo d’accordo. Adesso sono sola, vicino a casa di mia mamma che mi aiuta nel lavoro, ho diverse giornate di terra. Sono del ‘69 senza figli. Cerco un uomo onesto.

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Oppure telefonando ai seguenti Uffici Zona Coldiretti: Ufficio Zona di ALBA 0173.292703 Ufficio Zona di BRA 0172.429404 Ufficio Zona di CEVA 0174.701103 Ufficio Zona di CUNEO 0171.447227 Ufficio Zona di FOSSANO 0172.698701 Ufficio Zona di MONDOVÌ 0174.560215 Ufficio Zona di SALUZZO 0175.210211 Ufficio Zona di SAVIGLIANO 0172.727012 Segreteria Provinciale CUNEO 0171.447277/447260 Cuneese disoccupato cerca lavoro in agricoltura, qualsiasi genere e vende macchina pianta e lega canne fagioli Tel. 0171384919 ore pasti Cercasi lavoro presso aziende agricole e allevamento animali Tel. 3201149695

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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.

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