Coltivatore n.06 anno 2017 by Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

1-30 giugno 2017 - Anno 71

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione

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SOMMARIO Agricoltura Biologica: un passo avanti con il testo unico.. .. 22-23

Ristrutturazione vigneti: il bando regionale . . ......................... 25-26

Compral Carni ha modernizzato la zootecnia cuneese ............................. 27

Riaprire i mercati con Cina e risolvere la problematica del lavoro in agricoltura

Riaprire i mercati con la Cina e risolvere la problematica del lavoro in agricoltura........................................ 4-6

Il saluto di Tino Arosio nuovo direttore.. 7 Lieve ripresa ma l’UE ci monitora........... 8

Migrazione: occorre prevenire il problema. . ............... 9 Gelate del 18 e 21 aprile: indispensabile la segnalazione dei Comuni entro il 15 giugno..................................................... 10

Bovinlanga, una cooperativa che valorizza la razza piemontese .. ............................ 28 Agrisviluppo in crescita......................... 29 Valle Josina alle Latterie Alpine. . ........... 30 Stage lavorativi a TerraViva................... 32

Conalpi, siglata la convenzione con ARA Piemonte................................. 33

La campagna “Ami i lupi? adotta un pastore…!” alla rassegna Movie Tellers . . .. 11 La posta del Coltivatore......................... 12

Le Nostre Radici..................................... 13 Domanda Unica 2017 prorogata al 15 giugno. . ......................... 15

Direttore Amministrativo Tino Arosio Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

L’innovazione varietale al servizio della filiera frutta............................. 34-35 Le risposte dei tecnici e della ricerca alle emergenze della frutticoltura. . . 36-38

Interventi agronomici del mese...... 44-45

Premio Fedeltà al Lavoro 2017: iscrizioni entro il 26 settembre............. 20 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it

Agricoltura Biologica: un passo avanti con il testo unico

Bosco: trasformazione in un altro uso. . .......................................... 40-41

Fitofarmaci con le vecchie etichette DPD: Coldiretti ha ottenuto la proroga .19

Pensionati, Carta Vantaggi in arrivo. . .... 54 Tutti giù per terra: eventi, orto e uscite didattiche ............. 58

Assemblea annuale Linfa Solidale ........ 59

A Fossano, due nuovi mercati di Campagna Amica . . ............................. 59 “Il grano in festa” a Fossano . . ................ 60

Coldiretti a “Collisioni” per promuovere l’agricoltura del territorio . . ................... 61

Manutenzione e riparazione della servitù di passaggio: su chi gravano le spese?. . ................. 64-65

La revisione dei mezzi agricoli.............. 66

Coltiva la tua salute................................ 67 Corresponsione somma aggiuntiva per l’anno 2017 (c.d. quattordicesima).68-69

Luca Castellino eletto presidente di O.N.A.Frut........................................... 39

Domanda Unica 2017 prorogata al 15 giugno

Giornata regionale Pensionati .............. 53

La pensione agli invalidi civili .. ............................ 70-71 Consulenza medica gratuita all’Epaca.. . 72

Al via le domande per l’esonero contributivo per i neo imprenditori agricoli. . ..... 73 I disturbi del comportamento alimentare............................................. 74 Le scadenze ..................................... 76-77 Il Mercatino del Coltivatore.................................. 79-82

Analisi delle gelate primaverili del mese di aprile................................... 46 Festa Pensionati e Donne Impresa ....... 53 Donne Impresa, rinnovo tessere .......... 54

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Lorenzo Berra, Roberto Bianco, Egle Borgia, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Davide Nari, Matteo Orcellet, Franco Parola, Nadia Olivero,

Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai, Graziano Vittone Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

Analisi delle gelate primaverili del mese di aprile

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EDITORIALE

Riaprire i mercati con la Cina e risolvere la problematica del lavoro in agricoltura Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

Primi passi per lo sblocco dei rapporti commerciali con la Cina Dopo il calo del 10% nelle esportazioni agroalimentari Made in Italy in Cina nel 2016 è importante, per ristabilire una maggiore equilibrio nella bilancia commerciale, l’apertura del mercato cinese alla frutta italiana. In riferimento alla conclusione dei negoziati con la firma di un protocollo di intesa con il ministro dell’Agricoltura della Repubblica Popolare Cinese, Han Changfu annunciato dal Ministero delle Politiche Agricole si partirà con gli agrumi. A fronte di importazioni di prodotti agroalimentari cinesi per un importo di 638 milioni di euro per l’Italia il valore delle esportazioni è stato pari a 391 milioni nel 2016, anche se a gennaio 2017 si è registrato un incoraggiante aumento del 19% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il prodotto alimentare cinese più importato in Italia è il concentrato di pomodoro per un valore di 63 milioni di euro nel 2016 che viene poi spacciato

come italiano per la mancanza di un sistema di etichettatura di origine obbligatorio mentre il prodotto Made in Italy più richiesto dal gigante asiatico è il vino per un importo di 101 milioni di euro nello stesso anno. L’auspicio è che dopo il disgelo si proceda velocemente alla stipula di protocolli economici che entro l’anno sblocchino tutte le esportazioni agroalimentari italiane verso la Cina.

Ancora alla ricerca di uno strumento alternativo ai voucher

Senza voucher si perdono opportunità di lavoro per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati in campagna nella stagione primaverile estiva.

E’ quanto afferma la Coldiretti che sottolinea la necessità di costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori per non perdere opportunità occupazionali. L’impiego dei voucher in agricoltura è stato pari ad appena l’1,6% del totale, praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito. In agricoltura sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori. Occorre ora individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato

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EDITORIALE doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto.

Oggettive difficoltà anche per i flussi

Coldiretti Cuneo segue con attenzione la complessa problematica dei flussi di stranieri che sono richiesti dalle aziende agricole cuneesi per le campagne di raccolta e che hanno già acquisito esperienze pluriennali che hanno professionalizzato questi lavoratori. Le imprese che hanno fatto queste richieste sanno bene che vengono spesso frapposte complicazioni di ordine burocratico poiché, per chi non conosce a fondo le necessità del mondo agricolo, si cerca di evitare i flussi di lavoratori stranieri nella

convinzione, da parte degli Organi di Governo, che le imprese agricole assumano i numerosi migranti già presenti sul territorio. Teoricamente il ragionamento tiene, ma non si può immaginare di affidare complesse operazioni agricole a persone senza esperienza seppur con tanta voglia di lavorare. Coldiretti sta cercando di far capire la situazione negli organi competenti a rilascio delle autorizzazioni per i flussi nella speranza

che prevalga il soddisfacimento di un bisogno di utilizzo di personale minimamente professionalizzato. Professionalizzazione acquisita con campagna di raccolta precedenti.

Inflazione: spinta da +12,9% verdure per pazza primavera

A spingere l’inflazione è l’aumento del 12,9% dei prezzi dei vegeta-

EDITORIALE liana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.

E’ di 21,8 MLD il business delle Agromafie

li freschi rispetto allo stesso mese dello scorso anno per effetto una pazza primavera segnata dal rincorrersi di nubifragi, grandine, siccità e gelate fuori stagione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commentare i dati Istat sull’inflazione che raggiunge ad aprile il valore tendenziale dell’1,9%. La primavera è stata segnata da nubifragi, siccità e gelate fuori stagione che hanno provocato danni alle coltivazioni che hanno costretto molte regioni, tra cui anche il Piemonte, a chiedere lo stato di calamità con un impatto sui prezzi che ha costretto i consumatori a fare lo slalom nella spesa. In Italia si è verificata ad aprile una riduzione del 36% delle precipitazioni con temperature superiori di 1,65 gradi rispetto alla media di riferimento. Una evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura ita-

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Il volume d’affari complessivo annuale della criminalità nell’agroalimentare è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nell’ultimo anno con attività che riguardano l’intera filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita. E’ quanto emerge dai dati diffusi dopo l’operazione interforze della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza coordinata dalla Dda di Milano che ha posto in amministrazione giudiziaria quattro direzioni generali della società di grande distribuzione Lidl, cui afferiscono circa 200 punti vendita. Le mafie, dopo aver ceduto in

appalto ai manovali l’onere di organizzare e gestire il caporalato e altre numerose forme di sfruttamento, condizionano il mercato agroalimentare stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l’esportazione del nostro vero o falso Made in Italy, la creazione all’estero di centrali di produzione dell’Italian Sounding e la creazione ex novo di reti di smercio al minuto. In questo modo la malavita si appropria di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromette in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.

ATTUALITA’

Il saluto di Tino Arosio nuovo direttore

aluto cordialmente tutti i soci di Coldiretti Cuneo. Da poche settimane sono Direttore di questa importante Federazione e sono ben consapevole della responsabilità che la Confederazione mi ha assegnato.

Meglio tralasciare le parole di circostanza (e man mano che ci conosceremo capirete che non sono il tipo). Potrei dire che qui ci sono imprenditori di tutto rispetto, che qui si fa un’agricoltura che tanto contribuisce a fare grande il made in Italy agroalimentare, che qui … ecc. ecc. Ma cosa è Cuneo lo potreste raccontare voi meglio di quanto possa farlo io. Potrei dire qualcosa di me, delle mie esperienze come direttore a Brescia, Como, Lecco, Varese, Ancona e in regione Marche, e più recentemente a Cremona, ma queste cose fanno parte del percorso p ro fes sionale che Coldiretti mi ha consentito

di fare. Ne faccio cenno solo per ricordare che in ogni parte d’Italia si operi, la Coldiretti che si incontra è sempre una, un corpo solo, non spezzettata anarchicamente in cento rivoli. E qui sta la sua forza. E’ una, con il medesimo obiettivo condiviso: creare le condizioni perché il lavoro delle nostre imprese sia valorizzato giustamente, consapevoli che così facendo contribuiamo decisamente a fare il bene del Paese e quindi a costruire quel che chiamiamo “bene comune”. Con un unico progetto, quella della filiera agricola italiana. Un progetto stimato dagli italiani che ci riconoscono come i protagonisti della produzione del cibo buono, sano, sostenibile, distintivo e che considerano la nostra presenza indispensabile per far si che le nostre terre continuino ad essere lo spettacolo che sono. E la reputazione e la stima che ci siamo guadagnati ci fa essere liberi, senza il “cappello in mano”. Senza complessi, ma con la ragionevole baldanza di chi sa di costruire qualcosa di buono per tutti. Continuare così dipende solo da noi! Cuneo Federazione importantissima? Ne sono consapevole. Cuneo piazza particolare? Non saprei, perché a loro modo sono tutte

particolari le piazze d’Italia. E’ inutile quindi perder tempo con queste cose, meglio soffermarci sulla considerazione che se tutti, ma veramente tutti, sapremo voler bene alla Coldiretti, riscoprendo ogni giorno la personale ragionevole e intelligente appartenenza, non dovremo temere alcunché. Chi ci impedirà infatti di rafforzare ancora di più una cosa tanto straordinaria, come è Coldiretti, per noi e per tutti? Abbiamo due riferimenti certi: i nostri soci e i cittadini di questo Paese! Se sapremo non dimenticarli i risultati non mancheranno. Concludo ringraziando per l’accoglienza che ho ricevuto, io primo direttore a Cuneo non cuneese, e ricordando innanzitutto a me che tutte le cose che accadono capitano perché si compia il Destino buono che ci guida. Quindi senza paure non abbiamo da far altro che lavorare, senza nascondere i problemi che pur le imprese vivono, recuperando lo spirito che i nostri “vecchi” hanno messo in campo quando di fronte alla distruzione della guerra, anziché “farsi cadere le braccia” e lamentarsi con gli “altri”, si sono “tirati su le maniche” rimettendosi positivamente all’opera per ricostruire. Loro avevano chiaro il motivo: il bene dei loro figli! Come noi.

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Lieve ripresa ma l’UE ci monitora

ra i Paesi avanzati del mondo, le difficoltà non mancano e l’Italia continua ad essere monitorata dall’UE. Le previsioni europee ci dicono che la ripresa economica si fa più vivace. Da noi è più difficile. Già dalla metà degli anni 90, prima dell’euro, abbiamo avuto più ineguaglianze e meno crescita. Gli altri Paesi deboli nei primi anni dell’unione monetaria si erano arricchiti di credito facile, per poi precipitare in crisi debitorie di vario tipo. Noi no, perché guai preesistenti ci impedivano di godere anche di quel fuoco di paglia. Le polemiche politiche hanno la memoria corta. Alla recessione del 2009 non si poté rispondere con misure espansive (che in quell’anno l’Europa non proibiva, anzi sollecitava) per causa del fardello di debito degli anni 80, di nuovo alimentato con l’aumento di spesa pubblica nella prima metà degli anni Duemila.

Per gli stessi motivi, ci ha colpito nel 2011 il contagio del panico da Paesi che soffrivano di problemi nell’immediato assai più pesanti, Grecia, Irlanda, Portogallo. A quel punto divennero inevitabili (altro che “imposte dall’Europa”) le misure severissime del governo Monti; senza di esse, Mario Draghi non avrebbe potuto compiere la svolta salvatrice dell’estate 2012. Le responsabilità politiche recenti sono invece di aver illuso che recuperare fosse facile. Il rapporto della Commissione nota che alcune misure del governo Renzi hanno avuto effetti positivi (“consistente” creazione di posti di lavoro con il Jobs Act e il minor cuneo fiscale, incentivi agli investimenti privati) non però sufficienti a risollevare il Paese. Una difficoltà a prendere

decisioni è scontata, quando le

elezioni si avvicinano. Purtroppo oggi, tutte forze politiche, in vari gradi, fanno promesse basate su uno strumento per l’Italia pericolosissimo: il deficit pubblico. Chi vuol usarlo strappando nuovi margini di interpretazione alle regole europee, chi sottraendovisi; chi con meno tasse, chi con più spese, chi ambedue

L’urgenza prima è rimettere in sesto le banche con i soldi già stanziati, sconfiggendo i potenti locali che frenano. Guardando più in là, ad impacciare l’economia è esattamente tutto ciò che complica la vita quotidiana di noi tutti: burocrazia incapace, giustizia lenta, istruzione di scarsa qualità, più l’insidia della malavita. Sommando tanti piccoli pezzetti di protesta in una generale imprecisa indignazione si può forse spazzar via l’attuale classe politica, per poi non saper più che fare il giorno dopo. Di progetti seri, per cambiare questo modello Italia che non marcia più, forse riusciremo a parlarne quando di nuovo vedremo aprirsi un baratro. E questo potrebbe avvenire quanto prima vista l’aria che tira con l’Unione Europea a seguito del mancato contenimento del debito pubblico. michelangelo.pellegrino@coldiretti.it

1 2 0 3 8 S AV I G L I A N O ( C N ) - V I A D E L L’ A R T I G I A N AT O 3 9 / V I A S . N . O . S . 2 T E L . / FA X 0 1 7 2 6 3 3 . 6 5 5 - m t a @ m t a a g e n z i e . i t - w w w. m t a a g e n z i e . i t

EMERGENZE INTERNAZIONALI

Migrazione: occorre prevenire il problema

el problema migrazione i giornali parlano tutti i giorni, spesso l’argomento è affrontato dalla cronaca quotidiana. In occasione del G7 dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle banche centrali il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim ha affrontato la problematica lanciando idee che sono riassumibili nel detto “fornisci la canna per pescare piuttosto che il pesce già pescato”. “Quello che avete visto finora con le migrazioni è solo la punta dell’iceberg. Dobbiamo mobilitarci in una corsa contro il tempo per prevenire fragilità, violenze, conflitti e quindi spostamenti di popolazioni ancora più massicci. L’Italia sta facendo un lavoro straordinario e tutta l’Europa e la comunità internazionale dovrebbero esserle grate e aiutarla di più. Però è un’illusione pensare di risolvere l’emergenza delle migrazioni nei punti di imbarco o in mare e trattare il terrorismo solo come un problema di sicurezza. La soluzione di lungo termine sta nello sviluppo dei Paesi d’origine, che non può più essere finanziato con prestiti o carità, ma attirando i capitali privati per fare investimenti profittevoli”.

biamo sta negli enormi capitali parcheggiati dopo la crisi economica, che guadagnano poco o nulla. Ci sono 8,5 trilioni di dollari investiti in bond a interessi negativi emessi dalla Bce e dalla banca centrale giapponese; 24,5 trilioni in titoli di Stato che rendono l’1% o meno; 8 trilioni in contante che dormono. Dobbiamo lavorare sul de-risk di Paesi come la Libia o la Nigeria, per attirare questi soldi sotto forma di investimenti nello sviluppo profittevoli”.

Può fare un esempio?

“La Svezia ci ha offerto una garanzia per 60 milioni di dollari. Sulla base di questa offerta abbiamo creato un debt instrument, un fondo di investimento, su cui abbiamo preso una firstloss del 10%, cioè l’impegno a coprire la parte iniziale di eventuali perdite. Così è diventato un veicolo di investimento di grado triple B, che per la prima volta nella storia ha attirato compagnie assicurative come Allianz, Axa e Prudential. In altre parole siamo in grado di

offrire opportunità di investimento che danno ritorni del 5 o 6 % in 10 o 15 anni, per finanziare lo sviluppo non con i prestiti dei governi o la carità, ma con i soldi dei privati che ricavano poco o nulla dal parcheggio dei capitali. E’ una corsa disperata per creare lavoro e dare ai giovani un senso di speranza nel futuro dei loro Paesi”. Queste dichiarazioni del presidente della Banca Mondiale lanciano un filo di speranza affinché la situazione internazionale cambi nell’interesse dello sviluppo e della necessità di fermare un fenomeno che sta mettendo in crisi l’Italia e il mondo intero.

Come si può fare?

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ECONOMICO

Gelate del 18 e 21 aprile: indispensabile la segnalazione dei Comuni entro il 15 giugno

elativamente alle gelate avvenute tra il 18 ed il 21 aprile 2017, in questi giorni è giunta ai Comuni una lettera dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero in cui si chiede di trasmettere entro il 15 giugno la tabella che riassume l’entità dei danni subiti dalle imprese agricole nelle gelate primaverili. La Regione Piemonte, su esplicita sollecitazione di Coldiretti, ritiene opportuno chiedere al Governo un provvedimento speciale che venga incontro alle esigenze delle imprese a parziale ristoro dei danni patiti, considerato che molte aziende non avevano anco-

ra attivato la polizza assicurativa. Coldiretti invita quindi i Comuni a compilare la tabella allegata alla comunicazione della Regione. Molte aziende hanno segnalato direttamente i danni patiti, altre lo hanno fatto tramite l’Organizzazione. Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo, informa che “Coldiretti sta operando nei confronti del Ministero affinché la richiesta del Piemonte e delle altre Regioni italiane trovi la giusta attenzione ed a questa seguano le auspicate concessioni”. Vedi anche Speciale tecnico da pag.46 a pag.51.

Fondo latte anche per la suinicoltura

Con il DM 24 aprile 2017, n. 5185 sono state apportate alcune modifiche al “Fondo latte”, introdotto con la Legge di stabilità 2015 che consentiva agli allevamenti da latte, con contributo ISMEA, la possibilità di investimenti con tasso agevolato e di consolidare passività a breve termine e/o pagamenti dei debiti commerciali. Le precedenti misure sono rimaste invariate e con le modifiche è stata prevista una dotazione di 25 milioni di euro per l’anno 2017 destinata alla copertura degli interessi maturati negli anni 2015 e 2016 su mutui bancari contratti dalle imprese operanti nel settore suinicolo e nella produzione di latte bovino. Tale intervento ha un effetto retroattivo.Si potrà presentare domanda dal 1 giugno al 30 giugno 2017.

AMBIENTE

La campagna “Ami i lupi? adotta un pastore…!” alla rassegna Movie Tellers

a vera vita dei pastori documentata in un video che è stato presentato nelle sale cinematografiche piemontesi, per far conoscere il lavoro dei produttori che presidiano i territori montani e si trovano a dover convivere con la presenza sempre più massiccia del lupo.

Coldiretti Piemonte ha presentato il progetto “Ami i lupi? Adotta un pastore…!” alla rassegna itinerante Movie Tellers-Narrazioni Cinematografiche, che nel mese di maggio ha coinvolto migliaia di spettatori presentando nelle sale cinematografiche le produzioni cinematografiche regionali. Il cinema è un grande strumento

di interazione per far arrivare al pubblico i principi culturali su cui si fonda la campagna stessa e di promozione del territorio, delle sue peculiarità, dei suoi prodotti. “La nostra presenza in questo evento vuole creare un connubio

tra territorio, cultura e cinema”, spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte. “Questa formula ci consente di dare un sostegno tangibile all’economia pastorale, diffondendo il nostro progetto – afferma il delegato confederale Bruno Rivarossa – presentando a migliaia di spettatori le eccellenze di montagna Made in Piemonte, per sensibilizzare sempre più i consumatori sulla tematica e mostrare in forma non bucolica come vivono per davvero i pastori”. Il video è visibile sia sul canale YouTube sia sul profilo Facebook di Coldiretti Piemonte.

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LETTERE

La posta del Coltivatore Rispettare con i fatti l’ambiente

Gentile Direttore, Tutto il mondo, soprattutto gli animalisti, sono con il fiato sospeso, perché centinaia di balene e balenottere perdono l’orientamento e vanno a spiaggiarsi sulle coste della nuova Zelanda. Accorrono in molti, bagnanti e turisti di buona volontà, con secchielli e panni di fortuna buttano acqua sulle balene e in molti cercano di spingerle al largo; qualcuna ce la fa, mentre altre muoiono disidratate e sfinite. Questo è un segnale che ci porta a riflettere sui cambiamenti climatici, dovuti all’inquinamento. Dobbiamo e speriamo che si possa cambiare in meglio finché siamo in tempo. Come molti di noi avranno visto dai servizi giornalistici, è stato segnalato che negli oceani si può trovare di tutto soprattutto plastica galleggiante di

ogni genere con il danno che ne deriva per la fauna marina, come purtroppo è già accaduto sulla terra con i diserbi e disinfestanti per i frutteti anche se oggi si sta invertendo la rotta. Tutti noi delle campagne abbiamo visto da qualche tempo a questa parte la scomparsa di molte specie di piccoli volatili, come il Verdone, il Fringuello, il Pettirosso, il Torcicollo, l’Allodola, il Picchio Muratore, la Capinera, mentre le ballerine dei campi e dei comignoli, le rondini e altre specie sono rimaste in poche come l’usignolo ecc.. C’è da sperare che i governanti e chi ha voce spendano qualche minuto alla televisione per spiegare alle masse che tutti insieme si può fare qualcosa di buono per il nostro pianeta, per il bene di tutti. Grazie a tutte le genti di buona volontà che nel loro esempio possano lasciare una traccia positiva.

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Giuseppe Rosso Agricoltore di Tarantasca

Due considerazioni di fatto: 1. Il mondo agricolo sta invertendo la rotta: dal diserbo dei frutteti e dei vigneti all’inerbimento sull’interfila, dall’uso di antiparassitari pesanti a quelli naturali che garantiscono un miglior equilibrio ambientale. Non c’è limite al miglioramento ma stiamo cambiando in meglio. 2. Si auspica che i governanti spieghino ai cittadini l’importanza del rispetto dell’ambiente. Dobbiamo evidenziare che spesso vengono sottoscritti protocolli di impegno per rispettare l’ambiente come quello di Kyoto o più recentemente di Parigi che sono puntualmente disattesi dai singoli Stati. In conclusione, dobbiamo evidenziare la necessità di una migliore e più concreta serietà. Per rispettare l’ambiente servono fatti e non parole.

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L’UOMO CHE PARLA ALLE PIANTE E LE ACCAREZZA

Piergiorgio Gorna Bonaudo

iergiorgio Gorna Bonaudo è stato fra i fondatori dell’Asproflor nel 1970: “Sono orgoglioso, all’inizio eravamo in 7 e l’associazione è oggi nazionale. Grande felicità quando sono riuscito a portare i florovivaisti della “Granda” ad Euroflora. Sono stato anche presidente Coldiretti per sei mandati a Pocapaglia, l’ho fatto volentieri”.

LA CASCINA, UN SOGNO

E’ nato a Torino il 9 giugno 1942: “Mio padre Agostino faceva il giardiniere e lavorava in fabbrica, mia madre Pierina arrivava dalla Riviera. Purtroppo mia sorella Albertina era morta di meningite a 8 mesi nel 1941, poi loro hanno riversato tutto il loro affetto su di me. Dopo aver studiato a Torino, ho lavorato in fabbrica, ho preso il diploma di geometra. La passione per i fiori e per la campagna me l’ha trasmessa mio padre: da ragazzo sognavo di poter avere una cascina. A Pocapaglia, dove vivo, sono arrivato nel 1972, dopo aver avuto esperienze lavorative in due importanti aziende florovivaistiche”. La guerra: “Avevo 3 anni e mia madre mi portava, quando suonava l’allarme, nei rifugi sotto terra. Oggi vedo le guerre in tv e penso che siamo tutti dei grandi egoisti, incapaci di aiutare nei loro Paesi i poveri che arrivano”. La classe politica italiana: “Non mi soddisfa, ci sono delle lobby che condizionano le scelte importanti. Gli onesti ci sono in tutti i partiti, il problema è che i disonesti fanno i loro intrallazzi, al di là delle tessere”. Il lavoro: “Da anni faccio il florovivaista, coltiviamo fiori e piante da vivaio. L’azienda la manda avanti mia

nuora Antonella con l’appoggio di mio figlio Alberto, abbiamo 800 mila piantini annuali. L’azienda era di Gullino e io l’avevo rilevata, incoraggiato dai miei familiari. Il florovivaista Carlo Coppo, per cui ho lavorato, mi aveva dato consigli preziosi”.

CUNEO, ISOLA FELICE

La vita di una volta: “Io ho vissuto a Torino fino ai 30 anni, poi ho avuto la fortuna di arrivare qui, in un modo più umano e totalmente diverso dalla città, qui ho respirato valori veri e grande umanità. Poi è cambiato, oggi i contatti umani sono quasi spariti e tutti siamo frenetici. Il mondo di oggi non mi piace, soprattutto se penso cosa attende i miei nipoti. La provincia di Cuneo comunque è ancora un’isola felice”.

DOLORI ENORMI

L’incontro con la moglie: “Adriana Cane arriva da Castiglione Tinella. L’ho conosciuta in una sala da ballo a Torino, è scattata la molla, non ho fatto fatica a conquistarla! Dopo 4 anni di fidanzamento, ci siamo sposati a Torino l’11 settembre 1966. Abbiamo avuto tre figli: Alberto del 1967, Nicoletta del 1968 ed Elena nel 1971. Nicoletta non c’è più: aveva 19 anni, tornava a casa da ballare a piedi, con due amiche, all’una e mezza di notte, dopo la chiesa di San Michele un’auto a folle velocità le ha falciate. Il nostro medico passava di lì, le ha soccorse immediatamente: Nicoletta è stata intubata subito e trasferita urgentemente al Santa Croce, dove è morta alle 13 del giorno dopo”. Una esperienza devastante: “Abbiamo avuto la fortuna di avere alcuni parenti ed amici (tra i quali il giornalista Luigi Firpo) che ci sono stati vicini. E poi abbiamo pensato ai nostri due figli e siamo andati avanti anche per loro. Senza far pesare a loro troppo il

nostro grande dolore. Un dolore così grande te lo porti dentro tutta la vita, io vado al cimitero da Nicoletta tutti i lunedì, da solo. Ma non piango davanti agli altri”. La donazione degli organi: “Non abbiamo avuto alcuna esitazione a donare tutti gli organi di Nicoletta, qualche giorno prima aveva parlato con me e con la mamma manifestando l’intenzione di donare gli organi”. Le gioie della famiglia: “Tante. Bravi figli, brave nuore, bravi generi. E le gioie dei nipoti, mi piace fare il nonno! Sono ancora innamorato di mia moglie e la sposerei di nuovo, dopo 50 anni di matrimonio e di lavoro insieme. Ai figli abbiamo trasmesso i valori dell’onestà e del comportarsi bene, sono credenti. Io sono un cristiano che non va molto a Messa, faccio fatica a capire certi nostri preti perché non sono sempre coerenti con gli insegnamenti del Vangelo. Papa Francesco è un uomo come noi, credibile, che ha il coraggio di dire quello che pensa, ma i politici non lo ascoltano”.

TANTI PROGETTI

Le piante: “Io parlo con le piante, le tocco, le accarezzo. Mi godo lo spettacolo fantastico della loro crescita. Del mio lavoro mi piace tutto! Oggi sono in pensione, ma non mi sento vecchio, perché ho tanti progetti”. La fatica più grande: “Capire quel che il cliente vuole, non sempre ci riesci”. Le famiglie in crisi: “Succede perché oggi si sono persi i valori. I giovani sono figli del consumismo, troppi genitori non li hanno abituati ai sacrifici”. La vita: “E’ un passaggio, ma dopo quel che mi è successo sono cresciuti i dubbi in me. Rivivrei di nuovo, anche con il grande dolore per Nicoletta, che mi ha fatto capire cosa è importante, e cosa non lo è”.

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PAC

Slittano anche i trasferimenti di titoli PAC

Domanda Unica 2017 prorogata al 15 giugno

ccogliendo la richiesta di Coldiretti espressa a livello comunitario e ministeriale, l’Agea con circolare 15 maggio 2017 ha recepito la proroga decisa dalla commissione Europea. Di conseguenza, per la sola campagna 2017, i termini di presentazione della Domanda Unica sono slittati dal 15 maggio al 15 giugno prossimo. Contestualmente, sono state prorogate anche dal 31 maggio al 15 giugno 2017, le domande di modifica ai sensi dell’art.15 del regolamento Ue n 809 del 2014. Le doman-

de possono essere presentate con un ritardo di 25 giorni successivi al termine del 15 giugno e quindi fino al 10 luglio 2017 con l’applicazione delle decurtazioni previste dalla re-

golamentazione comunitaria. Le domande iniziali pervenute dopo il 10 luglio 2017 sono irricevibili. Grazie a questa proroga, sono state spostate anche le scadenze legate alla presentazione delle comunicazioni di trasferimento titoli campagna 2017. Al riguardo si precisa che, ferma restando la necessità della detenzione delle superfici da parte dell’agricoltore al 15 maggio 2017, gli atti di trasferimento possono essere sottoscritti e registrati fino alla data ultima di presentazione della Domanda Unica 2017.

La gestione dei trasferimenti dei titoli PAC

Le modalità applicative e le procedure per il trasferimento dei titoli sono note da tempo e contenute nella circolare Agea del 10 febbraio 2016. Con queste domande, vengono gestite le movimentazioni dei titoli tra le aziende (vendite con o senza terra, affitti e passaggi aziendali). Il trasferimento dei titoli deve avvenire mediante atto scritto, registrato e firmato dalle parti. La domanda è presentata dall’agricoltore cessionario ( chi acquista i titoli) e deve contenere le informazioni riportate in un facsimile di modello predisposto da Agea. Elemento indispensabile per il buon esito del trasferimento è l’assenso del cedente, che è uno strumento indispensabile per la legittimità del passaggio dei titoli a tutela degli agricoltori e allo scopo di evitare trasferimenti frutto di illeciti che possono essere effettuati all’insaputa di una delle due parti. Ai fini del perfezionamento del trasferimento, non devono sussistere debiti in capo alla parte cedente, pena la non validazione e contestuale annullamento della richiesta. Tuttavia, in presenza di un debito il trasferimento può essere presentato limitatamente alla parte di titolo il cui valore eccede l’importo del debito. Tra i requisiti richiesti dalla normativa, vi è anche quello che il cessionario deve possedere il requisito di “agricoltore attivo”. Tale requisito non è indispensabile per il cedente o per chi acquisisce i titoli per successione effettiva o anticipata. Le fattispecie di trasferimento sono riportate nella tabella. Gli uffici Zona di Coldiretti sono a disposizione per consulenze e ulteriori informazioni.

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Vendita di titoli Affitto/comodato di titoli con terra Affitto/comodato di titoli senza terra - decurtazione valore titoli del 30% - art. 16 del DM 26 febbraio 2015 n.1420 Affitto con movimentazione a 3 soggetti: proprietario dei titoli, proprietario della terra, affittuario di titoli e terra Conferimento in godimento in società di titoli con terra Conferimento in godimento in società di titoli senza terra Rientro anticipato da contratto di affitto Successione anticipata Successione anticipata - regime piccoli agricoltori Successione effettiva Successione effettiva - regime piccoli agricoltori Cambiamento da persona fisica a persona giuridica Cambiamento da persona giuridica a persona fisica Trasformazione di forma societaria Scissione della società Fusione della società Restituzione volontaria dei titoli alla riserva nazionale Annullamento della domanda di trasferimento titoli

9.0

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per vendita dell’azienda

9.1

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per successione effettiva

9.2

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per successione anticipata

9.3

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per cambiamento di forma giuridica

9.4

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per scissione della società

9.5

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione del proprietario per fusione della società

10.0

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per vendita dell’azienda

10.1

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per successione effettiva

10.2

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per successione effettiva regime dei piccoli agricoltori

10.3

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per successione anticipata

2.1 2.2

10.4 10.5

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per successione anticipata regime dei piccoli agricoltori Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per cambiamento di forma giuridica

10.6

Subentro in un contratto di affitto di titoli nella posizione dell’affittuario per scissione della società

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Una straordinaria opportunità per ammirare L’Ultima Cena di Leonardo e passare un pomeriggio tra arte e le magniﬁche vedute dai tetti della Galleria Vittorio Emanuele. Domenica 25 giugno 2017

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La scoperta di una delle capitale più belle del mondo con itinerari esclusivi e dedicata ad una Londra segreta e autentica. Domenica 6 agosto 2017

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FITOFARMACI

Fitofarmaci con le vecchie etichette DPD: Coldiretti ha ottenuto la proroga

l Ministero della Salute, accogliendo una richiesta di Coldiretti, ha emanato una nota di chiarimento in merito all’entrata in vigore a partire dal 1° giugno 2017 del nuovo sistema di etichettatura dei fitofarmaci (CLP). Si tratta di disposizioni relative alle eventuali giacenze di prodotti fitosanitari immessi sul mercato prima del 1° giugno 2015 ed ancora in commercio al 31 maggio 2017. Coldiretti ha chiesto infatti come dovessero fare gli agricoltori in possesso di prodotti fitosanitari con la vecchia etichettatura (DPD) ed un lasso di tempo per utilizzare le scorte. Per quanto riguarda i produttori di fitofarmaci il regolamento 1272/2008 ha previsto un sistema di deroga che cessa appunto il 1° giugno, per cui finora è stata consentita la commercializzazione di prodotti etichettati secondo la precedente normativa (direttiva 1999/45/CE). I distributori compresi i rivenditori al dettaglio sono tenuti ad assicurare che i prodotti posti in vendita siano adeguatamente etichettati ed imballati ai sensi del regolamento CLP. L’agricoltore utilizzatore professionale di prodotti fitosanitari è considerato utilizzatore finale e non è sottoposto agli obblighi di classificazione ed etichettatura, ma deve disporre delle informazioni aggiornate per l’uso in sicurezza del prodotto tramite l’etichetta autorizzata e la scheda di sicurezza.

Per i datori di lavoro

Nel caso in cui l’agricoltore sia anche datore di lavoro ed imprenditore, a tutela dei lavoratori agricoli da lui dipendenti ed ai fini di una valutazione dei rischi legati al trasporto, stoccaggio, e smaltimento delle confezioni ed alla gestione degli eventuali reflui di prodotto, egli è tenuto a munirsi dell’etichetta e della scheda di

sicurezza aggiornate secondo quanto previsto dalle norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, l’acquirente utilizzatore professionale è tenuto a dotarsi della scheda di sicurezza aggiornata quale strumento di informazione integrativo all’etichetta per un uso appropriato del prodotto, dal trasporto allo smaltimento, nonché al fine di attuare correttamente le procedure in caso di emergenza fatte salve le misure previste nell’etichetta del prodotto ai fini della mitigazione del rischio conseguente all’esposizione dell’uomo e dell’ambiente in corso di manipolazione ed utilizzo. I produttori di fitofarmaci responsabili della classificazione ed etichettatura dei prodotti immessi in commercio, sono tenuti ad assicurare che i prodotti fitosanitari siano dotato dell’imballaggio e dell’etichettatura conformi ai requisiti CLP e devono collaborare con i soggetti della filiera, distributori ed agricoltori per il rispetto delle norme sopra indicate e con particolare riguardo alle informazioni aggiornate su etichette e schede di sicurezza.

La legge per i rivenditori

Per quanto concerne i distributori e rivenditori che detengono presso i punti vendita e depositi di fitofarmaci non imballati ed etichettati secondo il sistema CLP, dal 1° giugno 2017 non

potranno più venderli o metterli a disposizione di terzi neanche a titolo gratuito. Pertanto, il distributore o rivenditore di prodotti non conformi al sistema CLP può, previo accordo, restituire al produttore del fitofarmaco i prodotti con etichette redatte secondo la precedente direttiva o con imballaggi difformi da quelli previsti dal regolamento CLP ai fini della rietichettatura ed eventuale reimballaggio. Inoltre, sono tenuti a smaltire i prodotti fitosanitari non conformi secondo le modalità consentite dalla norma vigente in materia. Per quanto riguarda gli utilizzatori di fitofarmaci, dal 1° giugno 2017, fermo restando il divieto di acquisto di prodotti fitosanitari con etichette non adeguate all’attuale sistema di classificazione, l’agricoltore utilizzatore professionale potrà impiegare le confezioni acquisite in data antecedente e giacenti presso il proprio magazzino etichettate ed imballate in conformità alla direttiva DPD, purché risultino prodotte in data antecedente al 31 maggio 2015 (verifica esperibile attraverso il lotto di produzione) ed egli sia in possesso della nuova scheda di sicurezza redatta conformemente al regolamento UR n. 2015/830 ed avente riferimenti di pittogrammi, avvertenze, nomi chimici, indicazioni di pericolo, consigli di prudenza disposizioni speciali, informazioni tossicologiche, chimico fisiche ed ecologiche unicamente conformi al CLP. Nel caso di controllo da parte delle autorità competenti è sufficiente da parte dell’agricoltore la dimostrazione dell’acquisto delle proprio giacenza prima del 31 maggio 2017, tramite esibizione documentale delle fatture di acquisto o di ulteriore documentazione comprovante tale situazione e la disponibilità di etichetta e scheda di sicurezza aggiornate. Per informazioni, rivolgersi ai tecnici dell’agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo.

CAMERA DI COMMERCIO

Premio Fedeltà al Lavoro 2017: iscrizioni entro il 26 settembre

a Giunta della Camera di Commercio di Cuneo ha bandito, anche per il 2017, il concorso per l’assegnazione di medaglie d’oro e diplomi per la premiazione della “Fedeltà al lavoro e progresso economico”. All’interessato spetta provvedere all’auto-certificazione sia della data di inizio della conduzione dell’azienda, sia dell’insussistenza di pendenze tributarie e di condanne penali. Alla domanda, va allegata la copia non autenticata di un documento di identità in corso di validità. Le richieste di partecipazione al concorso, da redigersi esclusivamente su appositi moduli scaricabili dal sito internet www.cn.camcom.it o ritirabili presso la Camera di Commercio o presso le Associazioni di categoria, dovranno pervenire alla

Camera di Commercio di Cuneo - Ufficio Segreteria Affari Generali – Via Emanuele Filiberto n. 3, entro il 26 settembre 2017. Le domande dovranno essere inviate esclusivamente tramite posta elettronica all’indirizzo: protocollo@cn.legalmail.camcom.it. Per la compilazione del modulo e l’invio della domanda, tutti gli interessati possono rivolgersi agli uffici di Coldiretti. Per partecipare al concorso sono necessari alcuni requisiti, in particolare: • per la categoria V: bisogna essere componenti di famiglie diretto-coltivatrici che alla data del 31 dicembre 2016 abbiano prestato almeno 40 anni di ininterrotto lavoro su fondi di proprietà (l’inizio del-

•

la conduzione è considerato valido non prima del compimento del 18° anno di età). Il numero dei premiati appartenenti a questa categoria non potrà essere superiore al 35% dei premi messi a concorso, equivalente quindi al massimo a 70 riconoscimenti; per categoria IV, che si riferisce ad affittuari o mezzadri attuali titolari di azienda con almeno 35 anni di propria ininterrotta conduzione dello stesso fondo alla data dell’11 novembre 2016 (l’inizio della conduzione è considerato valido non prima del compimento del 18° anno di età); oppure appartenenti a famiglia che da almeno 80 anni si trovi alla conduzione a affittanza o mezzadria del medesimo fondo.

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Agricoltura Biologica: un passo avanti con il testo unico

ncora un passo avanti per il biologico. Per la prima volta in Italia infatti è stata presentata una proposta specifica su questo metodo di coltivazione. Nello specifico, la proposta prende il nome di “Testo Unico” e nelle scorse settimane è stato approvato alla Camera. Ora, passa al vaglio del Senato: la Commissione Agricoltura del Senato (COMAGRI) ha già deliberato un ciclo di audizioni pre-approvazione. La commissione delibererà anche in merito alle produzioni biologiche relative all’ acquacoltura, un settore ancora poco conosciuto e poco presente non solo sul territorio Regionale ma anche Nazionale con l’ intento di aumentarne lo sviluppo e la competitività. Il testo presentato alla Camera è composto da 16 articoli e contiene norme relative

alla produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Per la prima volta, questo tipo di agricoltura viene definita attività di interesse nazionale con funzione sociale, perché basata sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere de-

gli animali e sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Sempre nel testo, il metodo di agricoltura biodinamica viene equiparato al metodo di agricoltura biologica. In attesa della conferma da parte del Senato si tratta sicuramente di un ottimo passo avanti che tutela

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AGRICOLTURA BIOLOGICA maggiormente le Aziende del Territorio già certificate o in conversione e apre opportunità concrete anche per le aziende che decideranno di affacciarsi a questo tipo di certificazione. I numeri del Biologico rimangono in costante crescita praticamente per tutti i settori produttivi.

Tra le principali e più interessanti proposte, evidenziamo l’istituzione del “Tavolo tecnico per l’agricoltura biologica”, ovvero un pool di persone addette ai lavori, profondi conoscitrici della materia alle quali viene affidato il compito di definire le priorità per il Piano d’Azione Nazionale per l’agricoltura biologica, intervenendo concretamente sulla filiera biologica con una serie di spunti interessanti soprattutto per le Aziende Agricole e per i consumatori: • agevolare la conversione al biologico, con particolare riferimento alle piccole imprese agricole;

• sostenere la costituzione di forme associative per rafforzare la filiera del biologico; • incentivare il biologico attraverso iniziative di informazione ed educazione al consumo; • monitorare l’andamento del settore; • migliorare il sistema di controllo e di certificazione; • incentivare enti pubblici ad utilizzare il biologico nella gestione del verde; • incentivare la ricerca nel settore. Intanto i dati in Italia parlano chiaro: il Sole 24 ribadisce come in Italia le vendite di ortofrutta fresca biologica abbiano raggiunto i 147 milioni di euro, con un balzo del 28% rispetto all’annualità precedente, tanto che l’ortofrutta bio pesa ormai per l’11% sul totale delle vendite del cibo bio. Il 60% delle famiglie italia-

ne ha acquistato frutta e verdura a marchio bio almeno una volta nel corso del 2016, in pratica 6 italiani su 10. Alla prima festa del Biologico tenutasi a Milano il 6 maggio, sono stati segnalati più di cinquemila visitatori al villaggio del Biologico in via Mercanti. Anche Coldiretti Cuneo segue il trend positivo, proponendo agli imprenditori associati “Terramica”, a cui aderiscono i produttori Bio. L’associazione segue - tra le altre cose - la partecipazione agli eventi dedicati al Bio, la promozione delle filiere Bio e la consulenza tecnica dell’Agenzia 4A per le produzioni biologiche, che in collaborazione con il settore Economico anche per il 2017 propone agli associati contratti di filiera per cereali, grano saraceno e fagioli. Per maggiori informazioni, contattare gli uffici tecnici delle varie Zone.

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Ristrutturazione vigneti: il bando regionale

E’

andato a buon fine l’intervento di Coldiretti presso il Ministero per scongiurare l’introduzione di novità contenute nelle linee guida europee che avrebbero comportato effetti economici negativi per i viticoltori. Il bando recentemente approvato dalla Regione ed in fase di apertura, ha inserito a finanziamento - in attesa di una definizione completa della problematica - ancora una volta i lavori svolti “in economia”. Le spese relative ai lavori svolti direttamente dall’azienda del beneficiario non possono rappresentare più della metà della spesa ammissibile.

Resta l’ombra dell’altra novità sgradita, quella che consisterebbe nel limitare la finanziabilità delle superfici derivanti da ex diritti di reimpianto solo fino alla campagna 2018, ma anche in questo caso Coldiretti è intervenuta e si attende un passo indietro da Bruxelles. Le nuove disposizioni

regionali per la misura Ristruttura- ni operative contengono variazioni zione e riconversione vigneti sono rilevanti: approvate con DGR n. 18-5046 del • Occorre predisporre un crono 15 maggio 2017. Le risorse disponiprogramma dei lavori; bili sono di 8,5 milioni. • Prevista domanda di pagamento a saldo tra il 20 marzo ed il 20 giuI punti essenziali nel nuovo gno dell’anno successivo a quello bando di approvazione); E’ prevista una riduzione del contributo al reimpianto dovuto al fatto • Per la forma con pagamento in anticipo (con fidejussione al 110%) che non vengono più riconosciute le il contributo erogabile anticipaspese colturali in fase di allevamentamente passa dal 100% consueto (1000 euro in meno). È prevista to al l’80% con il saldo del 20% la priorità di “Nuovo beneficiario” subordinato alla presentazione di (intendendo per “nuovo” colui che a domanda come sopra, nel periopartire dalla campagna 2013 e quindo dal 20 marzo ed il 20 giugno di rispetto all’intero periodo di prodell’anno indicato nel cronoprogrammazione in corso non ha ricegramma, ma in ogni caso solo a vuto premi da questa misura). partire dal secondo anno succesE’ esclusa la sistemazione a ritocchino. sivo a quello di approvazione La scadenza è fissata al 15 giugno, ma la Regione ha chiesto una proroga e il ter- • Il subentro del beneficiario è conmine sarà al 30 giugno. Le disposiziosentito solo in caso di decesso del

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VITIVINICOLO titolare. Su questo punto Coldiretti si è nuovamente attivata per evitare cortocircuiti con azioni quali subenti dei giovani secondo i programmi di insediamento. • Eventuali richieste di variazioni vanno presentate prima della realizzazione delle attività e comunque prima dei 90 giorni antecedenti al termine di realizzazione ( crono programma) delle attività. La domanda viene presentata avvalendosi del Sistema informativo Agricolo Nazionale (SIAN) entro il termine massimo del 30 giugno e

deve indicare la modalità scelta per l’erogazione dell’aiuto: pagamento a collaudo o pagamento anticipato su cauzione. La Regione attribuisce un punteggio calcolato sulla base dei criteri di priorità prefissati. Interventi /operazioni non ammissibili: rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale e gli impianti viticoli realizzati a partire da autorizzazioni per nuovi impianti. Le superfici impiantate con il contributo devono mantenere la destinazione di uso e pertanto non possono essere estirpa-

te per almeno cinque anni. Superficie minima - La superficie minima oggetto della operazione di ristrutturazione e riconversione dei vigneti ammessa è fissata in 0,5 ettari. Per le aziende che hanno una SAU vitata di almeno 1 ettaro la superficie minima di intervento è fissata in 0,3 ettari.In presenza di superfici con altitudine media superiore ai 500 metri sul livello del mare (di seguito 500 m) o terrazzati o ciglionati o con pendenza media superiore a 30% la superficie minima di intervento è fissata in 0,1 ettari.

Cambio della guardia al Consorzio dell’Asti

Romano Dogliotti è il nuovo presidente del Consorzio dell’Asti. Lo ha nominato il Consiglio di Amministrazione dell’Ente riunitosi a Isola d’Asti. Succede a Gianni Marzagalli, ex manager del gruppo Campari, nominato vicepresidente insieme con Massimo Marasso della F.lli Martini per la parte delle case spumantiere. Compongono il nuovo Cda Stefano Ricagno della Cantina Sociale Vecchia di Alice e Sessame e Flavio Scagliola per la parte agricola. Il comparto del moscato vede interessati 4mila viticoltori, gli addetti al settore della trasformazione ed altri 2mila impegnati nell’indotto. Tra le tante problematiche da affrontare vi è anche la nuova tipologia dell’Asti Secco dove la sperimentazione avviata da un gruppo di cantine sta dando buoni frutti. Presto sarà il mercato a dire se il prodotto è gradito ai consumatori . L’auspicio è che l’Asti Secco abbia il giusto successo al fine di assorbire quote importanti di uve e mosti dal mercato.

COOPERAZIONE

Compral Carni ha modernizzato la zootecnia cuneese

er Compral continua il trend di crescita. Lo confermano i dati del bilancio 2017 (oltre 220 soci, fatturato in incremento a 27 milioni) che è stato presentato all’assemblea annuale lo scorso 4 maggio al Giardino dei Tigli di Cussanio.

Il presidente Roberto Chialva (nella foto) ha svolto la relazione sociale, sottolineando gli importanti investimenti avviati e portati a termine negli ultimi anni dalla Cooperativa cuneese, con il caposaldo dell’ormai consolidato laboratorio di sezionamento e porzionatura delle carni al Miac. “Ora quell’investimento coraggioso e in gran parte autofinanziato – osserva Chialva - vale 4 milioni di Euro postati alla voce patrimonio. Il laboratorio ha consentito di aprire nuovi mercati, potenziando e migliorando

l’offerta Compral su tutti i segmenti, dalla Grande distribuzione all’export ai punti vendita associati al lancio del brand Fassoneria, società partecipata in franchising che ai due locali di Torino ha aggiunto di recente il ristohamburgeria di Reggio Emilia. Tutte iniziative che hanno fatto dei nostri produttori gli attori della prima vera filiera corta della Razza Piemontese, nell’ambito del sistema allevatoria-

le al quale l’associazione regionale Arap assicura servizi e assistenza continua con personale qualificato”. “Oltre al confortante aspetto economico, il nostro è anche un percorso di riscatto sociale - racconta Bartolomeo Bovetti, direttore Compral e figura storica del mondo zootecnico cuneese -. L’aver fatto squadra, messo insieme risorse e progetti condivisi, ha cambiato il ruolo dell’allevatore, diventato produttore e imprenditore”. Il dr. Bovetti sottolinea l’importanza del sistema associativo - prima fondato sulle Apa ora integrate nel modello Arap - in cui si muove l’orbita Compral. “Il passaggio alla dimensione organizzativa regionale ha dato lustro al Piemonte, additato a esempio nazionale”.

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COOPERAZIONE

Bovinlanga, una cooperativa che valorizza la razza piemontese

a Cooperativa Agricola Bovinlanga è stata costituita nel 1991 grazie all’intraprendente tenacia di 14 allevatori consapevoli di custodire un patrimonio prezioso da valorizzare: la Razza Piemontese. Oggi conta una trentina di aziende di piccole e medie dimensioni, tipicamente a conduzione familiare, dislocate principalmente nei comuni delle langhe doglianesi. Da sempre, i soci si sono impegnati a fondo nell’allevamento dei bovini di Razza Piemontese, secondo le più tradizionali tecniche, ma si sono anche specializzati in altre attività quali la produzione di vino, del miele, la lavorazione della carne di maiale, di pollo e di coniglio. L’esperienza della Bovinlanga ha prodotto, nel corso degli anni, una realtà forte di tre punti vendita: a Dogliani, Monchiero e Carrù, dove viene proposta la carne di Razza Pie-

montese, proveniente dai bovini allevati nelle stalle dei soci allevatori, oggi considerata tra le più pregiate al mondo grazie alle ottime caratteristiche nutrizionali e dietetiche. La Cooperativa Agricola Bovinlanga aderisce al Consorzio di Tutela della Razza Piemontese praticamente dalla stessa data di fondazione e collabora attivamente con esso al fine di tutelare e preservare una forma di allevamento preziosa per il nostro territorio, densa di storia, ineccepibile sotto il profilo del soddisfacimento dei difficili gusti del consumatore moderno. Aderisce al disciplinare di Etichettatura del Consorzio (IT007ET) approvato dal Ministero delle politiche Agricole e Alimentari, ed utilizza il suo sistema di etichettatura elettronico volontario, garantendo una carne certificata e tracciata dall’allevamento al punto vendita, il consumatore può infatti verificare sullo scontrino utili informazioni relative alla carne acquistata quali l’allevamento di provenienza, il sesso, la matricola, la data di nascita, ecc...

Guido Rinero, (nella foto) presidente della Cooperativa: “Siamo nati per dare un futuro alle nostre imprese che operano in zone difficili, dove spesso i commercianti locali sminuivano i capi posti in vendita. Abbiamo da subito optato per la qualità e siamo consapevoli che l’eccellenza della carne bovina piemontese possa offrire anche in futuro buone prospettive di crescita e sviluppo della nostra Langa, accanto ai vini ed alle altre nostre produzioni tipiche come le nocciole”.

Due soci hanno anche aperto un agriturismo a Cissone e uno a Belvedere Langhe, dove, ovviamente vengono serviti i prodotti della cooperativa. Nella cooperativa pongono fiducia anche diversi ristoranti della zona che hanno come obiettivo la qualità della cucina e la valorizzazione dei prodotti del territorio.

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COOPERAZIONE

La cooperativa ha introdotto negli ospedali e nelle mense scolastiche i prodotti agricoli locali

Agrisviluppo in crescita

L’

assemblea dei soci della Cooperativa Agrisviluppo ha approvato il bilancio d’esercizio. Oltre 120 soci, un fatturato che sfiora i 5 milioni di euro. Ha sviluppato una intensa attività nei confronti della ristorazione collettiva e dei supermercati, cercando di introdurre e valorizzare il prodotto locale. La cooperativa Agrisviluppo sette anni fa ereditava l’attività di Agrigranda Sviluppo, che si occupava principalmente di acquisti collettivi e della commercializzazione del grano in filiera con la Sedamyl, sedi di Saluzzo e Busca. In seguito, questa attività è stata svolta dal Cap del Nord Ovest, che ha sviluppato le filiere dei cereali, mentre Agrisviluppo è stata la prima cooperativa che, a livello nazionale, ha dato pratica attuazione ai P.A.T (Piani di Azione Territoriale), che avevano l’obiettivo di introdurre e valorizzare il prodotto locale nell’ottica di Campagna Amica nei grandi centri di consumo moderno. Di qui, lo sviluppo dei contatti commerciali sia con la ristorazione collettiva (mense ospedaliere, scolastiche, aziendali) che con le

catene di distribuzione che proprio negli anni Duemila erano in grande espansione. Attualmente, la Cooperativa Agrisviluppo, sul fronte della ristorazione collettiva, ha contratti con la società Amos, che gestisce la ristorazione degli ospedali di Cuneo, Mondovì, Ceva, Saluzzo e Savigliano; con la Città di Bra, con i Comuni di Fossano gestiti direttamente dai Comuni. Ha un accordo con la ditta Markas per la fornitura ai Comuni di Cuneo, Savigliano e Borgo San Dalmazzo, oltre a Comuni più piccoli nel area Cuneese e con la ditta Camst (ex Marangoni), Città di Mondovì e Saluzzo oltre a molti comuni della Provincia. Inoltre, ha instaurato una forte

collaborazione con la Sodexo per la fornitura dei prodotti del territorio nel città di Alba e Barge. Agrisviluppo è presente nella maggior parte delle mense pubbliche della Provincia. Negli ultimi anni, la presenza si è allargata al Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. In queste ultime, Agrisviluppo cerca di fornire i prodotti delle imprese agricole locali nello spirito di sviluppare la filosofia del kmØ. In tutti i rapporti si cerca di fornire in primis prodotti delle imprese socie sia a lotta integrata che a filiera biologica. Per quanto concerne la grande distribuzione, vi sono contatti attivi con diverse società. In particolare, vi è una forte collaborazione con la catena Presto Fresco e con il gruppo CRAI, soprattutto per la fornitura di frutta e verdura. Andrea Oberto (nella foto in alto), presidente della cooperativa agricola Agrisviluppo: “La nostra è una realtà sana ed in costante crescita, che da quest’anno è certificata biologica. Abbiamo cercato di interpretare le esigenze della ristorazione collettiva e della grande distribuzione, introducendo i prodotti locali in quei circuiti. Il nostro obiettivo futuro è di crescere ancora soprattutto nel Nord Ovest con particolare attenzione ai poli che ruotano intorno a Torino e Genova”.

COOPERAZIONE

Si è conclusa l’esperienza cooperativa del Valle Josina di Peveragno

Valle Josina alle Latterie Alpine

l caseificio è diventato proprietà della società Latterie Alpine costituita dalla cooperativa Piemonte Latte, che ha sede a Savigliano e dall’industria casearia Inalpi di Moretta. E’ stato firmato l’atto ufficiale con cui lo stabile e gli impianti sono stati acquistati: 1,7 milioni di euro la cifra pagata da Latterie Alpine, che si è aggiudicata l’asta. A Peveragno sarà lavorato tutto latte piemontese proveniente dai 280 soci della Piemonte Latte: sarà utilizzato sia per fare Dop come Raschera, Bra e Toma, sia per le cagliate che riforniranno l’Inalpi e saranno la base per fettine e formaggini. All’ex Valle Josina

di Peveragno la produzione era stata interrotta quando il caseificio era

andato in liquidazione ed era ripresa quando proprio Piemonte Latte aveva affittato gli impianti. A Peveragno oggi i dipendenti sono una dozzina e lavorano 500 quintali di latte al giorno. Latterie Alpine sta definendo un piano industriale che prevede investimenti sullo stesso caseificio e aumento dei volumi. Attualmente, la cooperativa Piemonte Latte conta 280 soci in regione e nel 2016 ha raccolto 112 milioni di litri di latte fatturando 40 milioni. Non è ancora chiarito se la nuova società conserverà lo storico marchio oppure se questo verrà dismesso definitivamente.

Piemonte latte e Inalpi, ecco le due realtà

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Piemonte Latte riunisce 280 produttori di latte, in maggioranza piccole realtà che si prendono cura di circa 20.000 capi di bovini. In più di trent’anni di storia, Piemonte Latte ha messo a punto un controllo quotidiano sugli allevamenti, basato su un rigido protocollo che assicura il rispetto delle norme sanitarie nazionali ed europee. La costante assistenza tecnica aiuta gli allevatori a migliorare e ottimizzare sempre più la loro produzione. Piemonte Latte risponde alla richiesta di sicurezza igienico – sanitaria, garantita dall’avanguardia degli impianti di mungitura e di refrigerazione del latte. Inalpi, azienda lattiero – casearia con sede a Moretta , con 501 anni di storia, ha attualmente 130 dipendenti e 500 conferitori di latte che le consentono di lavorare 500 tonnellate di latte piemontese al giorno. La materia prima lavorata dl caseificio è di ottima qualità: è infatti latte di filiera controllato e garantito in ogni passaggio.

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COOPERAZIONE

Stage lavorativi a TerraViva

hanno imparato “l”arte del coltello”, oggi gestiscono in proprio macellerie e gastronomie sul territorio provinciale. La Cooperativa Agricola Buschese, da sempre dispensatrice vengono dall’Istituto al consumatore di carAlberghiero Virginione piemontese di alta I Responsabili del Laboratorio e Punto Vendita di Donadio, dalla Scuola TerraViva con i giovani in stage. qualità e prodotti di ecAGEMFORM di Morio di sezionamento e gastronocellenza del territorio si retta e dall’Istituto CNOS-FAP di mia. Alcuni di loro oggi insegnanti dimostra sempre di più anche paleFossano. hanno seguito lo stesso percorso stra di preparazione e di professioLa nuova didattica prevede periodidattico-lavorativo. La Cooperati- nalità nel settore delle carni e delle di di lavoro in aziende del settore materia di studio. I professori- va Agricola Buschese si sta dimo- eccellenze del territorio. E anche docenti, al secolo “Tutor” si chia- strando sempre più palestra di pre- questo - ci dice con soddisfazione mano: Mattia, Alessandro, An- parazione professionale di giovani il presidente Angelo Rosso - un piccolo grande orgoglio della nodrea, Giovanni, Tonino e sono nel settore della carne e non solo. gli esperti titolari, non di cattedra, Ben ventidue ragazzi e ragazze che stra azienda e per la Cooperazione ma di banco macelleria, laborato- negli anni alla scuola TerraViva in agricoltura in terra buschese.

EVISORI E E R PR O

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ASS

i chiamano Alessandro, Alex, Matteo, Suraj, sono quattro giovani diciottenni o poco più, impegnanti a TerraViva, sede della Cooperativa Agricola Buschese per uno stage lavorativo. Pro-

CUNICOLTURA

Conalpi, siglata la convenzione con ARA Piemonte

ei giorni scorsi Conalpi Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Coniglio del Piemonte - e ARA Piemonte – Associazione Regionale Allevatori Piemonte – hanno siglato un’importante convenzione. Oggetto dell’intesa è la possibilità per gli allevamenti aderenti a Conalpi, di usufruire di un “pacchetto di analisi” finalizzato all’autocontrollo a prezzi agevolati. Il Piemonte, dopo il Veneto, è la seconda regione italiana per importanza, contando circa 200 allevamenti per oltre 700.000 capi, concentrati soprattutto nella provincia di Cuneo. Nella sola provincia Granda ci sono circa 150 allevamenti per circa 600 mila capi. Il piano analisi concordato prevede sostanzialmente 4 ambiti per gli allevamenti cunicoli: • Monitoraggio ambientale (aria); • Sicurezza alimentare; • Alimenti zootecnici; • Potabilità microbiologica dell’acqua.

L’adesione è volontaria e ha durata annuale a cui hanno già aderito alcuni allevamenti. I primi monitoraggi sono stati avviati nel mese di maggio. “Allo stato attuale gli allevamenti cunicoli non hanno alcun obbligo in materia di autocontrollo – sottolinea il presidente Conalpi Davide Musso (nella foto) - infatti il piano che abbiamo chiesto e concordato con ARA Piemonte è assolutamente volontario e prevede un pacchetto minimo di analisi, che tocca i principali ambiti dell’allevamento. Abbiamo intrapreso questo percorso – ha precisato

Musso - perché siamo consapevoli che in futuro i nostri allevamenti dovranno muoversi in questa direzione, soprattutto nell’ottica di migliorare ulteriormente il livello qualitativo e di rafforzare il nostro ruolo all’interno della filiera. Conalpi – conclude il presidente - si farà carico del 50% dei costi di ogni azienda, proprio per incentivare la partecipazione al piano”. Per maggiori informazioni in merito al piano analisi contattare la Segreteria Conalpi – 0171 447.295 A fianco di questa importante iniziativa, il Consorzio Conalpi continua ad inviare settimanalmente informative relative sia all’andamento del mercato dei conigli (quotazioni CUN - Commissione Unica Nazionale di Verona) che sui costi dei principali prodotti che compongono il mangime utilizzato in allevamento (listino Borsa merci di Bologna). Infine, sempre con l’obiettivo di fornire supporto al comparto, ad inizio maggio si è svolto un incontro in merito alle polizze assicurative per la copertura delle epizoozie (Mixomatosi e MEV) negli allevamenti cunicoli.

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Le progettualità di Agrion in collaborazione con l’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

L’innovazione varietale al servizio della filiera frutta

La ricerca di nuove varietà rimane uno degli strumenti chiave da utilizzare per il miglioramento dei parametri qualitativi e tecnologici delle produzioni frutticole regionali

a frutticoltura è uno dei settori con più alto indice d’innovazione grazie al notevole dinamismo della filiera e in particolare dei frutticoltori che a fronte di importanti investimenti economici devono poter contare su strumenti che riducano al minimo i rischi di impresa. Si devono poter progettare “sistemi frutteto” efficienti e adatti alle esigenze pedoclimatiche dei differenti distretti frutticoli e commer-

ciali piemontesi con l’obiettivo di far convergere la sostenibilità ambientale con quella economica. Questo è fattibile attraverso una mirata selezione di cultivar ad alto profilo qualitativo ma al contempo facilmente gestibili in pieno campo. Le resistenze/tolleranze ai patogeni “chiave” possono essere di grande aiuto nella riduzione degli interventi antiparassitari e la “facile governabilità” del sistema pianta semplifica le tecniche coltura-

li con importanti ricadute sui costi di produzione. Le nuove varietà che arrivano dai vari programmi di miglioramento genetico internazionali sono numerose e non tutte potenzialmente adattabili al territorio o migliorative rispetto allo standard. Questa ricca disponibilità di nuove accessioni rende indispensabile la continuità e tempestività della sperimentazione varietale, svolta dalla Sezione “Innovazione Va-

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RICERCA rietale” di Fondazione Agrion presso il Centro Ricerche per la Frutticoltura di Manta. Le attività riguardanti le specie melo, pero, pesco, albicocco, susino, ciliegio e actinidia (varietà e portinnesti) si svolgono negli otto ettari dedicati. Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove si coltivano le parcelle sperimentali che unito a un attrezzato laboratorio di pomologia permettono di valutare e confrontare le recenti varietà. Un costante ricambio tra nuove introduzioni e materiali scartati/ promossi; in questo periodo sono in osservazione tra cultivar e selezioni avanzate oltre ottocentocinquanta accessioni di fruttiferi e una cinquantina di portinnesti. Concretamente nel solo 2017 sono state introdotte in azienda centoquaranta nuove cultivar/selezioni suddivise tra le specie. Le parcelle sperimentali sono gestite con le medesime tecniche colturali in modo da ridurre al minimo le variabili che interferiscono con il rigoroso protocollo sperimentale adottato per il confronto varietale. Ai primi riscontri positivi, le osservazioni parcellari sono integrate dall’avvio di una sperimentazione estesa che coinvolge il territorio e la filiera con impianti pilota presso aziende che afferiscono alle organizzazioni di categoria. Da questi rilievi

su dimensione reale si ottengono riscontri sul comportamento agronomico ma anche sull’idoneità ai processi post-raccolta e sul gradimento dei consumatori. In questa importantissima fase entrano in gioco i tecnici del territorio che grazie all’alta professionalità e peculiare conoscenza delle dinamiche aziendali organizzano al meglio la sperimentazione estesa. Un esempio concreto di quanto descritto è l’attività svolta dai tecnici dell’Agenzia 4A che hanno organizzato e progettato impianti pilota con alcune delle nuove varietà o selezioni avanzate che hanno superato la stretta griglia di selezione dimensionata da Agrion e dai tecnici del coordinamento che si fanno portavoce delle esigenze della filiera. Questi prototipi potrebbero risultare decisivi per la soluzione “sostenibile” di gravi patologie. Negli ultimi anni si sono allestiti impianti nelle zone più colpite con una serie di cultivar di pero tolleranti al colpo di fuoco batterico, di mele resistenti alla ticchiolatu-

ra e di albicocche tolleranti al cancro batterico e resistenti alla Sharka. Grazie all’impegno dei frutticoltori che si accollano il costo degli impianti, la sperimentazione si completa con i dati dal pieno campo fondamentali per la valutazione complessiva di una varietà. Il processo nel suo insieme consente di cogliere i vantaggi dell’innovazione riducendo al minimo i rischi d’insuccesso connessi alla compatibilità con il pedoclima regionale e alle esigenze di filiera, rappresentate formalmente dal Comitato Tecnico Innovazione varietale. I risultati concreti della sperimentazione sono il costante aggiornamento delle “Liste di Programmazione” delle cultivar e dei portinnesti consigliati per i nuovi impianti. Oltre all’indicazione delle varietà, si mettono a disposizione degli operatori tutte le informazioni necessarie per la corretta gestione degli impianti, in funzione delle esigenze e delle variabili aziendali: miglior combinazione cultivar/portinnesto, informazioni sulla biologia fiorale e conseguente scelta degli impollinatori, caratteristiche vegeto-produttive (habitus, portamento, vigoria delle cultivar, etc.), sensibilità a parassiti, in sostanza tutte le informazioni indispensabili per una corretta progettazione del frutteto.

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Le risposte dei tecnici e della ricerca alle emergenze della frutticoltura

a ricerca e l’innovazione per la frutticoltura fanno capo al Centro sperimentale di Manta. La frutticoltura sta affrontando delle sfide non da poco, in particolare si sono moltiplicate le emergenze fitosanitarie, che minacciano la sopravvivenza stessa della nostra frutticoltura. Il gruppo frutticoltura/tecnica colturale di Agrion è composto di due ricercatori, il dott. Graziano Vittone e il dott. Alessandro Bevilacqua, affiancati da un’équipe di giovani impegnati nello svolgimento di specifici progetti, finanziati da Fondazioni bancarie (CRC e CRT in particolare) o dalla Regione. Una struttura snella, ma efficace. L’impegno, con il passaggio da Creso a Agrion, si è rafforzato, indirizzandosi sui temi caldi evidenziati dalla filiera e dai tecnici di base dell’Agenzia 4 A. In questo momento, tanta attenzione è dedicata alla moria del kiwi, manifestatasi nel 2016 nella zona tra Lagnasco Saluzzo e Scarnafigi. La causa primaria sta nelle avverse condizioni createsi negli anni nel terreno, mentre nella batteriosi si trattava di agen-

te patogeno. Allo scopo di chiarirne le cause, Agrion, a partire da quest’anno, ha impostato una prova nella quale vengono prese in considerazione le diverse situazioni in cui un terreno può venirsi a trovare e inserendo alcuni fattori che potrebbero migliorare la stessa struttura del suolo: presenza di baulatura, semina e successivo sovescio di specie erbacee nell’interfila caratterizzate da in elevato sviluppo radicale che riduce il compattamento del terreno, distribuzione di ammendanti che migliorino lo stato del suolo. I frutticoltori avranno a disposizione, proprio nell’epicentro dove si è manifestata la malattia, un campo sperimentale dove poter verificare in diret-

ta l’efficacia di delle diverse soluzioni oggi allo studio. L’altra avversità che preoccupa i produttori frutticoli, e non solo data la sua estrema polifagia, è la cimice asiatica (Halyomorpha Halys). Quest’anno i tecnici Coldiretti dell’Agenzia 4 A svolgeranno l’importante compito di monitorare tutto il territorio della provincia di Cuneo con trappole a feromoni di più avanzata concezione. Sarà così possibile impostare una difesa mirata ed efficace per contenere le incursioni dell’insetto. Agrion si sta invece concentrando sui metodi di difesa alternativi agli insetticidi, per proteggere le colture in modo ecosostenibile.

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e laboratorio) un modello matematico previsionale sviluppato inizialmente in Nuova Zelanda. Le indicazioni del modello, consentiranno ai tecnici di base di indicare in tempo reale ai produttori i veri momenti critici su cui occorre intervenire. Un altro filone di ricerca è quello relativo all’applicazione di tecniche che consentano la conduzione biologica del frutteto. Infatti in questi ultimi anni, i nostri produttori, anche allettati dalle favorevoli richieste di mercato del bio, stanno sempre più orientandosi verso questo tipo di produzione. Non bisogna però dimenticare che produrre biologico comporta una serie di rischi decisamente superiore alla conduzione integrata. Per tale motivo è fondamentale, in questo caso, attuare un programma di ricerca che valuti tutte le metodologie so-

stenibili ma che nello stesso tempo garantisca una produzione adeguata. Ne è un esempio l’impegno di Agrion, nell’ambito del progetto Florinfru, finanziato dalla Regione Piemonte. L’obiettivo è il frutteto a diserbo 0, ottenibile sostituendo il mezzo chimico con apposite attrezzature meccaniche di nuova generazione. I risultati sono assolutamente positivi e, con le dovute cautele, incoraggiano a proseguire su questo tipo di conduzione. Tutte queste attività di ricerca Agrion le trasferisce ai tecnici dell’Agenzia 4 A, insieme agli strumenti (modelli previsionali, bollettini e note tecniche, banche dati, etc.) di supporto ad una consulenza di elevato profilo. La Guida alla frutticoltura integrata 2017 è ancora in distribuzione sia presso i tecnici Coldiretti sia presso i Centri sperimentali di Agrion.

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Luca Castellino eletto presidente di O.N.A.Frut

vvicendamento nel segno della continuità alla presidenza dell’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta O.N.A.Frut.: Luca Castellino, dott. agronomo di 37 anni residente a Cuneo, segue a Giovanni Quaglia di cui era vice presidente nel precedente mandato. Nella riunione dello scorso 3 maggio, l’assemblea elettiva dell’Organizzazione ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo composto da: Giovanni Quaglia geometra e agente immobiliare, Maria Gabriella Mellano, ricercatrice presso DISAFA Università degli Studi di Torino, Giulia Marinari tecnico di laboratorio, Marilena Sellarione tecnico frutticolo di filiera, Roberto Bonetto, appassionato di frutticoltura, Monica Barbero docente e Luca Castellino consulente tecnico frutticolo. Nello stesso giorno, il neo eletto Consiglio Direttivo ha provveduto ad eleggere il presidente ed il vice presidente nella persona di Marilena Sellarione. “Sono stato il primo sostenitore della candidatura di Luca Castellino” ci fa sapere il Presidente uscente Giovanni Quaglia, “con lo scopo di lasciare spazio a un giovane, che ha sempre partecipato attivamente alla vita organizzativa e che sono certo saprà guidare il nuovo Consiglio Direttivo e

Luca Castellino Presidente ONAfrut

l’Organizzazione intera verso nuovi e prestigiosi traguardi. Nell’assicurare al nuovo presidente la mia piena collaborazione, colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno collaborato nelle diverse iniziative di O.N.A.Frut.”. Dal momento della sua costituzione, O.N.A.Frut. continua il suo impegno volto a promuovere, caratterizzare e valorizzare le produzioni ortofrutticole italiane di qualità. Le azioni di valorizzazione svolte dall’Organizzazione utilizzano come strumento l’analisi sensoriale delle caratteristiche organolettiche e gustative delle produzioni italiane

di qualità per valorizzare anche l’indissolubile legame con il territorio di produzione. L’analisi sensoriale è la tecnica che utilizza gli organi di senso al fine di descrivere e misurare, oggettivamente, le caratteristiche organolettiche e gustative di un determinato prodotto. Tale strumento può essere utilizzato per tracciarne il profilo sensoriale e confrontarlo con altri, mettendo in evidenza le differenze tra gli stessi; in questo senso, l’analisi sensoriale può essere un valido strumento per valutare le differenze fra diversi metodi di coltivazioni, diverse varietà, diverse provenienze e stimare l’impatto che una nuova varietà potrà avere sulle preferenze dei consumatori. “E’ per me un onore, dopo nove anni di partecipazione attiva nell’organizzazione, essere chiamato a rivestire questa importante carica e il mio mandato è sicuramente all’insegna della continuità del lavoro fin qui svolto” ci fa sapere il nuovo Presidente. “Con l’aiuto del direttivo e dei soci mi pongo l’obiettivo di far conoscere O.N.A.Frut sul territorio e tra i consumatori, con la volontà di aumentare l’apprezzamento e la valorizzazione sul mercato delle produzioni ortofrutticole italiane di qualità. Un ringraziamento personale va’ all’ottimo lavoro svolto da chi mi ha preceduto”.

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Bosco: trasformazione in un altro uso

l bosco è una componente del territorio che in Piemonte rappresenta oltre il 34% della superficie complessiva vale a dire circa 874.000 ettari sul totale regionale di 2.538.000 ettari.

Negli ultimi decenni il bosco si è espanso soprattutto a causa dell’abbandono di vaste aree abbandonate dall’agricoltura; dal 1980 in poi si è osservato che la superficie forestale è aumentata del 25%, (vale a dire di oltre 200.000 ettari, pari all’intera Superficie agricola utilizzata della pianura cuneese) in seguito alla colonizzazione spontanea di aree agricole - pastorali marginali progressivamente abbandonate, soprattutto in territorio collinare o montano; la diffusione dei boschi di neoformazione (detti anche boschi di invasione) è quindi un fenomeno rilevante e tutt’ora in atto. Secondo la normativa regionale e nazionale vigente, per bosco si intendono i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata o meno a quella arbustiva di origine naturale o artificiale, in qualsiasi stadio di sviluppo, con estensione non inferiore a 2.000 m² e larghezza media non inferiore a 20 m e copertura non inferiore al 20%, con misurazione effettuata dalla base esterna dei fusti. Sono inoltre considerate bosco le tartufaie controllate che soddisfano

la stessa definizione mentre sono assimilati al bosco i fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento per le finalità di difesa idrogeologica del territorio, qualità dell’aria, salvaguardia del patrimonio idrico, conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio e dell’ambiente in generale e le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali, incendi. La normativa prevede che la colonizzazione spontanea di specie arboree o arbustive, su terreni precedentemente non boscati, dà origine a bosco quando il processo è in atto da almeno dieci anni, fermo restando l’estensione minima di 2000 mq e la copertura pari o superiore al 20%. Dal punto di vista amministrativo, il bosco in quanto tale è un bene sottoposto ad alcune tutele (o vincoli) per preservarne l’integrità. I principali vincoli che interessano le aree boscate sono il vincolo paesaggistico, che emerge dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” che all’Articolo 142: “Aree tutelate per legge” riporta:i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneg-

giati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento,…..” ed il Vincolo idrogeologico, istituito con il Regio Decreto-Legge 30 dicembre 1923, n. 3267, che ha come scopo principale quello di preservare l’ambiente fisico dei versanti montani impedendo forme di utilizzazione che possano determinare denudamento, innesco di fenomeni erosivi, perdita di stabilità, turbamento del regime delle acque, ecc., con possibilità di danno pubblico. I vincoli in generale non precludono la possibilità di intervenire sul territorio boscato, ma qualsiasi attività che ne comporti una trasformazione d’uso è soggetta ad autorizzazione. Per trasformazione del bosco in altra destinazione d’uso si intende qualsiasi intervento che comporti l’eliminazione della vegetazione esistente finalizzato a un’utilizzazione del suolo diversa da quella forestale. Pertanto chiunque intenda eliminare il bosco per realizzare strade, manufatti, o coltivazioni agrarie (ad es. vigneto, noccioleto, castagneto da frutto) deve preliminarmente richiedere e quindi acquisire, specifica autorizzazione. L’esecuzione di interventi senza autorizzazione comporta l’irroga-

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SELVICOLTURA zione di una sanzione pecuniaria in relazione al vincolo idrogeologico e di una sanzione pecuniaria e penale in relazione alla mancata osservanza del vincolo paesaggistico. La richiesta di autorizzazione deve essere supportata dalla relazione di un professionista abilitato e deve essere presentata al comune sul quale ricade il terreno da trasformare; più precisamente la richiesta di autorizzazione paesaggistica si presenta al comune indipendentemente dalla superficie interessata mentre quella relativa al vincolo idrogeologico si presenta al comune per superfici fino a 5000 mq e volumi di scavo inferiori a 2500 mc o alla regione se le superfici o i volumi superano tali soglie. Le norme vigenti prevedono poi che a seguito della trasformazione del bosco in altro uso, venga eseguito un intervento di compensazione o rimboschimento compensativo per una superficie almeno pari a quella del bosco eliminato. La trasformazione d’uso dei suoli boscati è dunque materia assai complessa e delicata, soprattutto per quanto riguarda il vincolo paesaggistico; tale vincolo tutela beni di particolare interesse paesaggistico ed il fatto che il bosco sia sottoposto a questo indipendentemente dal suo effettivo pregio paesaggistico (si pensi alla esempio ai boschi di invasione degli ex coltivi che spesso dal punto di vista del paesaggio sono assai poco pregevoli), ha sollecitato il legislatore a cercare di codificare meglio tale vincolo. A inizio 2012 con il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo” ad opera del governo Monti, è stata introdotta una modifica alla definizione di bosco prevista dal decreto legislativo 227/01, tendente a non considerare bosco: “ ….i terrazzamenti, i paesaggi agrari e pastorali di interesse storico coinvolti

da processi di forestazione, naturale o artificiale, oggetto di recupero a fini produttivi….” in relazione a tale provvedimento, nel 2013 la regione Piemonte ha introdotto un nuovo comma all’articolo 3 nella legge regionale 4/2009 “Gestione e promozione economica delle foreste” con la seguente definizione: “ 3 bis. Non sono, altresì, considerati bosco: a. i nuclei edificati e colonizzati da vegetazione arborea o arbustiva a qualunque stadio d’età; b. le formazioni forestali di origine artificiale realizzate su terreni agricoli a seguito dell’adesione a misure agro ambientali promosse nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale dell’Unione europea una volta scaduti i relativi vincoli; c. i terrazzamenti in origine di coltivazione agricola; d. i paesaggi agrari e pastorali di interesse storico coinvolti da processi di forestazione, naturale o artificiale, oggetto di recupero a fini produttivi”. La classificazione come “non bosco” dei paesaggi agrari di interesse storico colonizzati da vegetazione arborea ed arbustiva oggetto di recupero a fini produttivi, è fondamentale in quanto tali aree vengono sottratte al vincolo paesaggistico ed è possibile effettuarne ripristino a fini agricoli senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica. Permanendo difficoltà di interpretazione circa il concetto di “paesaggi agrari e pastorali di interesse storico” il Piemonte con DPGR 2/R del 23/01/2017, ha emanato un regolamento specifico per l’applicazione del comma 3 bis sopra riportato. Concretamente sarà possibile da parte di Comuni o di loro forme associative, anche su istanza di parte, provvedere alla perimetrazione ed approvazione di tali fattispecie, sulla base di studi

e analisi di professionisti abilitati nelle discipline forestali, agronomiche e paesaggistiche. Tali perimetrazioni dovranno successivamente essere trasmesse alla Regione che entro 90 gg. si esprimerà sulla conformità della proposta di perimetrazione rispetto al DPGR 2/R/2017 ed agli strumenti di pianificazione vigenti. Analogamente, nelle more della perimetrazione , il Comune potrà trasmettere alla Regione la richiesta di parere in merito ad interventi puntuali che abbiano già acquisito l’assenso della locale commissione paesaggio, ove esistente. La Regione redigerà, entro 90 gg., il parere finale. Il regolamento 2/R per “paesaggi agrari e pastorali di interesse storico coinvolti da processi di forestazione, naturale o artificiale, oggetto di recupero a fini produttivi” intende i paesaggi per i quali sia possibile accertare l’esistenza di colture agrarie o attività pastorali di valore storico precedenti all’attuale copertura arborea, contraddistinti dall’impiego di pratiche tradizionali o dalla presenza di colture caratterizzate da lunga persistenza storica e da una significativa integrazione tra aspetti produttivi, ambientali e culturali. Chiunque volesse rimetter a coltura aree ex agricole ora imboschite ha due possibilità di realizzare gli interventi: a. percorrere il normale iter autorizzativo; b. cercare di far riconoscere l’area come paesaggio agrario storico in modo da sottrarsi alle norme gravanti su boschi e paesaggio.

CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Mese caratterizzato mediamente da un clima piuttosto mite, ma con temperature sostanzialmente gradevoli; risente ancora dell’intrusione d’aria oceanica che provocheranno ancora piogge sparse. Nel dettaglio:

CEREALI: Procedere con le semine della soia di secondo raccolto dopo maggengo, triticale, orzo e a seconda delle malerbe potenzialmente infestanti, posizionare diserbi di preemergenza, post-emergenza precoce e post-emergenza. Procedere anche con le semine di mais di secondo raccolto. Con presenza accertata di insetti terricoli (elateridi, diabrotica) impiegare seme conciato con insetticidi o, in alternativa, impiegare geodisinfestanti da posizionarsi nel solco di semina mediante i microgranulatori. Con preoccupante presenza di corvidi, impiegare seme di mais conciato con repellenti per uccelli. A seconda delle

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

malerbe potenzialmente infestanti, posizionare eventuali diserbi di pre emergenza, post emergenza precoce o di post emergenza. Monitorare con attenzione gli appezzamenti di mais ed in presenza di tripidi o nottue terricole, intervenire con insetticidi specifici. FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Inizio raccolte delle fragole; controllare la botrite sulle varietà in raccolta e non. Monitorare la presenza di antonomo su boccioli fiorali e la presenza del ragnetto rosso e dei tripidi con eventuali interventi; facendo sempre attenzione agli insetticidi in caso di lanci di insetti utili. Su rovo si continua a gestire l’eriofide, eventualmente con trattamenti fungicidi. Su lampone, gestire sui nuovi tralci la presenza di lasioptera e si consiglia di iniziare le operazioni di sfoltimento dei tralci lungo il filare. FRUTTA: Il mese di giugno coincide con la matu-

razione delle prime specie frutticole che sono tutte le varietà di ciliegio e le varietà più precoci di albicocco e susino; nonostante il periodo freddo registrato tra la fine di aprile e l’inizio di maggio la maturazione sembra mantenere un leggero anticipo rispetto alla passata stagione. Sul pesco e sulle varietà più tardive di albicocco e susino, bisogna affrettarsi a diradare la produzione in eccesso e favorire la luminosità e l’arieggiamento all’interno dell’albero, attraverso la cosiddetta tecnica della “potatura verde”. Le pratiche agronomiche del diradamento e della potatura verde, oltre a migliorare le qualità organolettiche dei frutti, contribuiscono notevolmente anche a prevenire le principali affezioni fungine. Sul kiwi, terminata la fioritura, sarà necessario intervenire col diradamento manuale, per eliminare gli eventuali frutti in eccedenza o mal fecondati; in questa epoca è molto importante provvedere all’eliminazione dei tralci secchi o affetti dalla cosiddetta “carie del kiwi” o dalla PSA. Su melo e pero, col mese di giu-

CONSULENZA AGRONOMICA gno termina il periodo di pericolo per le cosiddette “infezioni primarie” di ticchiolatura. Anche sulle pomacee, sarà necessario provvedere a potature di sfoltimento della vegetazione, laddove le piante sono troppo vigorose e dove necessario, al diradamento manuale dei frutti in eccesso.

NOCCIOLO e CASTAGNO: Effettuare le operazioni di concimazione su castagno ed aspettare la prefioritura per interventi fitosanitari con antimarciume abbinati a concimi fogliari. Su nocciolo, importante monitorare la presenza degli insetti dannosi, in particolare le cimice mediante frappage alle prime ore del mattino e monitoraggi visivi nel frutteto. Porre attenzione alla batteriosi specialmente nelle zone in cui lo scorso anno si è manifestato il problema intervenendo preventivamente con prodotti rameici. ORTICOLE: Sugli asparagi, dopo 50-60 gg. di raccolta sospendere le operazioni e provvedere alle conci-

le coperture con antiperonosporici. Subito dopo la semina dei fagioli provvedere ai diserbi di pre-emergenza con erbicidi residuali selettivi. Attenzione alle prime presenze di tripide sui peperoni che se non adeguatamente controllati, possono trasmettere pericolose infezioni di virus. In generale, per tutte le colture sotto tunnel in caso di eccessiva luminosità/temperatura, provvedere a imbiancare il telo con calce o ombreggianti appositi.

mazioni azotate e ai diserbi estivi. Tenere sotto controllo gli afidi sugli zucchini. Mantenere le coperture con antiperonosporici e antibotritici sui pomodori fuori serra. Su patate, prima della rincalzatura, intervenire con concimi azotati e intervenire, se presente, contro la dorifora e iniziare

VITE: Mantenere l’attenzione all’oidio e la copertura antioidica. I sintomi della malattia sono facilmente riscontrabili: macchie feltrose rotondeggianti di colore grigio sulle foglie; presenza polverulenta di colore bianco - grigio sul grappolo e in seguito ad acini formati con fessurazioni sugli acini stessi; macchioline nerastre sul legno. Meglio prevenire l’infezione, favorendo sempre l’arieggiamento dei grappoli e una buona distribuzione dei fungicidi durante l’annata, seguendo i consigli dei tecnici.

Analisi delle gelate primaverili del mese di aprile

A cura dell’Agenzia 4A

ell’areale frutticolo piemontese nel mese di aprile si sono verificate una serie di gelate definite “tardive” o “primaverili” per il momento in cui si sono manifestate. Questi eventi, a seconda del periodo e dell’ intensità possono provocare non pochi problemi alle colture e alla futura produzione. Analizzando quanto successo nel nostro areale possiamo evidenziare

sione di correnti atmosferiche dai quadranti settentrionali (nord-est). Queste correnti di tramontana o grecale portano aria fredda e povera di umidità. L’intensità di tali correnti porta anche a raffiche di vento superiori ai 30-50 km/h. Nelle ore più fredde gli strumenti hanno rilevato una umidità inferiore anche al 20%. In alcune zone tuttavia le temperature non

come si sia trattato di una gelata particolarmente anomala soprattutto per il tipo di evento atmosferico. I giorni in cui il freddo ha provocato danni alle colture sono stati essenzialmente tre: 1. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile si è verificata una gelata definita per AVVENZIONE, che per il nostro territorio è un fenomeno più raro che è stato provocato da una repentina inva-

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GELATE PRIMAVERILI sono state molto basse (-1°C) ma i danni sono stati notevoli proprio per questa correlazione degli eventi sopra descritti; basti pensare che con questo livello di umidità la temperatura percepita può essere anche di -3,5°C. La particolarità aggiuntiva di questo tipo di gelata è la non stratificazione del danno, ovvero che ad essere maggiormente colpite sono le parti dell’ appezzamento e della pianta più esposte al vento. Come già scritto questo tipo di gelata è molto difficile da prevenire e anche le pratiche di contenimento e i vari sistemi antibrina non esplicano la loro funzione protettiva sulle colture, anzi in alcuni casi particolari potrebbero addirittura peggiorare il danno. 2. La seconda notte tra il 19 e il 20 di aprile invece si è manifestata una gelata definita per IRRAGGIAMENTO, ovvero un fenomeno molto più comune e prevedibile nel nostro areale. Questa

gelata è determinata dalla veloce perdita di calore del terreno: di notte il terreno, specie se sottoposto ad un intenso riscaldamento per radiazione solare nel giorno precedente, ri-emette radiazione termica ad onda lunga (infrarossi) e ri-

scalda gli strati più bassi dell’aria. L’aria calda, più leggera, sale agli strati superiori anche solo di pochi metri e determina un richiamo di aria fredda dagli strati sovrastanti. Ciò si verifica con maggiore intensità nelle notti serene con debole presenza di vento (inferiore a 2 m/s) e con umidità inferiore al 30-40%. Questo porta ad un accumulo di aria fredda negli strati più vicini al terreno o nei fondovalle. Il danno provocato è stato in questo caso stratificato nelle parti più basse delle piante e nelle zone più basse delle nostre vallate. Per questo tipo di gelata i sistemi classici di antibrina e di contenimento del freddo hanno funzionato bene, proteggendo la coltura e la produzione. 3. La terza notte, tra il 20 e il 21 aprile, si è manifestato invece un mix tra le due gelate sopra descritte, evidenziando così una situazione ancora differente e di difficile interpretazione

GELATE PRIMAVERILI e prevedibilità, nonché aggiungendo difficoltà nella difesa. Le temperature sono state quasi ovunque meno critiche delle notti precedenti anche se purtroppo sono state interessate aree non colpite precedentemente. Dopo queste tre serate problematiche nelle notte seguenti si sono ancora manifestati abbassamenti di temperatura almeno per altre tre notti che non hanno però provocato ulteriori danni alle colture. I danni sulla frutta sono rilevabili a “macchia di leopardo”, ma comunque ingenti e diversi per specie ed areale. Su actinidia e vite in generale si è manifestato fin da subito l’ appassimento dei germogli e delle giovani gemme rendendo quasi immediata la rilevazione dei danni. Su tutte le altre specie da frutto invece si sono manifestati nei casi più gravi, danni da appassimento su rami e frutticini; mentre alcuni frutticini più danneggiati sono già caduti, su pomacee e drupacee, sono evidenti danni da ruggine, spaccature e cinghiatura da freddo, ma è ancora presto per quantificare il danno complessivo perché l’ esperienza insegna infatti che a seguito di lunghi periodi di freddo, la maggior parte delle specie da frutto manifesta lo stress con forti cascole che termineranno solo nella prima

metà di giugno.

Concetti di base sulla dinamica delle gelate

Per maggiore conoscenza su questi eventi atmosferici ricordiamo che oltre ai tipi di gelate sopra menzionate esiste anche un terzo tipo di gelata definita per EVAPORAZIONE; anche essa meno frequente ma assai pericolosa. Avviene quando la pianta è bagnata (rugiada o pioggia) e l’umidità si abbassa velocemente (presenza di vento intermittente). In tale situazione si ha la cessione di calore dalla pianta all’aria con rapido abbassamento di temperatura del vegetale stesso. Un importante mitigatore degli eventi eccezionali legati alla tem-

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peratura è sicuramente l’ acqua ed i suoi cambiamenti di stato che in natura avvengono continuamente ed è proprio nei momenti di bassa umidità che si manifestano gli eventi più estremi come gelo o disidratazione. I cambiamenti di stato interessanti l’acqua in natura sono: • Da vapore acqueo ad acqua (condensazione), con cessione di energia sotto forma di calore latente circa 540 cal/g. • Da acqua a ghiaccio (solidificazione), con cessione di circa 80 cal/g. • Da vapore a ghiaccio (sublimazione), con cessione di circa 680 cal/g. • Da acqua a vapore (evaporazio-

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ne), con assorbimento di calore di circa 540 cal/g I passaggi di stato producono in natura un importante scambio di energia sotto forma di calore, che costituisce un fondamentale meccanismo di autoregolazione naturale dell’atmosfera con cessione o assorbimento di calore dall’ambiente; in particolare il passaggio da acqua a ghiaccio è quello che si sfrutta nei mezzi anti-brina

che utilizzano l’ acqua. Più alta è la disponibilità d’acqua dell’atmosfera (sotto forma di vapore o di acqua liquida), più alta sarà la capacità della massa d’aria di frenare l’abbassamento termico determinato da cause atmosferiche. Il termine “gelata” viene attribuito comunemente a condizioni meteorologiche di tipo diverso: • in base alla manifestazione esterna del fenomeno, per esempio, si usa definire “gelate bianche” o “brinate” le gelate che producono un deposito più o meno abbondante di brina sul terreno o sulle piante. Questo avviene quando l’umidità dell’aria è abbastanza elevata (80/90%) e la temperatura scende sotto gli 0°C, appena raggiunto il 100% di umidità relativa, si realizza un’abbondante sublimazione del vapore in cristalli di ghiaccio. Il deposito di ghiaccio continua finché c’è disponibilità di vapore acqueo e fino a quando la tempe-

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ratura continua a calare. vengono invece definite “gelate nere” quelle gelate che non producono depositi di cristalli di ghiaccio in quanto il contenuto di vapore acqueo nell’aria è così basso (< 50/60%), che possono essere raggiunte temperature di diversi gradi sotto lo zero senza che si raggiunga il punto di saturazione del va-

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Come prevedere una gelata tardiva

pore acqueo e quindi senza nessun passaggio di stato da vapore a ghiaccio. In questo caso, la pianta subisce un danno maggiore in quanto non beneficia, a parità di temperatura, di nessun effetto di emissione di calore; inoltre il basso tasso di umidità tende a sottrarre acqua e, quindi temperatura, alla

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vegetazione e a far penetrare più facilmente il gelo determinando l’avvizzimento degli organi vegetativi . E’ importante evidenziare come in entrambi i casi, ma specialmente nel caso della cosiddetta “gelata nera”, la temperatura degli organi vegetativi possa risultare assai inferiore rispetto alla temperatura dell’aria (quella

Il sistema migliore per prevedere l’arrivo di una corrente fredda e con un buon margine di anticipo, è l’utilizzo di buone previsioni meteorologiche; a tale proposito, segnaliamo le previsioni della regione Piemonte reperibili su Internet ai siti: www. regione.piemonte.it o www.nimbus.it I grandi passi compiuti dal settore meteorologico negli ultimi anni, ci permettono infatti di sapere con una ottima attendibilità l’arrivo di correnti fredde con diversi giorni di anticipo. Una volta individuato in questo modo il pericolo, dovrà cominciare il monitoraggio delle temperature alle ore 18.00 (ora solare) di tutte le sere con lo psicrometro; questo col fine di rendersi conto della pericolosità o meno della notte seguente.

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GELATE PRIMAVERILI

Con i dati psicrometrici è possibile calcolare l’umidità relativa dell’aria ed è questo un parametro da tenere in seria considerazione; infatti più alta è l’umidità relativa e minore sarà il pericolo di gelata: l’umidità dell’aria infatti tende a mitigare l’abbassamento termico. Considerando la temperatura e l’umidità, è relativamente facile prevedere le possibilità di sviluppo della gelata e la sua pericolosità; le osservazioni fatte da agricoltori molto at-

tenti, permettono infatti di dire che, nei nostri ambienti, se alle ore 18.00 il termometro a bulbo umido segna una temperatura superiore a 10°C, molto difficilmente potrà verificarsi una brinata. Ogni giorno, per tutto il periodo a rischio, il gruppo tecnico dell’Agenzia 4A di Coldiretti ha attivato un servizio di allertamento per le aziende aderenti alla Consulenza tecnica che prevede l’invio di SMS di allertamento. E’ noto che non esiste una soglia di temperatura critica per la pianta valida in assoluto, bensì si dovrà sempre fare riferimento, nell’ambito di una certa specie, alla fase vegetativa in cui si trova. Di seguito, vengono riportate le sensibilità delle diverse specie con la soglia critica di temperatura, la temperatura in grado di provocare il 10% di danno e la temperatura di causare praticamente la perdita completa di produzione (danno 90%). Esistono cultivar maggiormente sensibili all’interno di ogni specie; si

ricorda però che con pianta bagnata, la sensibilità al freddo è molto più alta; è evidente però che le diverse condizioni da stagione a stagione, possono provocare variazioni anche sensibili della resistenza degli alberi. Per maggiori informazioni rivolgersi ai tecnici 4 A delle varie Zone di Coldiretti.

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€ 550,00 (cabina doppia interna). Al raggiungimento dei 40 partecipanti verrà applicato uno sconto di € 50,00 a partecipante. Su richiesta cabine esterne, balcone e singole.

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Tasse portuali: € 140; polizza annullamento obbligatoria del 6% sulla base del valore del viaggio (minimo 30 partecipanti). SCADENZA PRENOTAZIONI: 15 luglio 2017 La quota comprende: transfer in bus da e per Venezia; 8 giorni e 7 notti in cabina doppia prescelta; pensione completa; 1 pacchetto acqua minerale da 13 bottiglie per cabina; accompagnatore; assicurazione medico/bagaglio. La quota non comprende: costo delle escursioni; bevande extra e caffè; mance ed extra personali; quote di servizio da saldare a bordo (€ 80 a persona); tasse portuali; assicurazione annullamento e tutto quanto non espressamente indicato nella voce “la quota comprende”.

Per richiedere i programmi dettagliati dei viaggi è possibile contattare gli Uffici Zona Coldiretti, la Segreteria Provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447 280) oppure l’agenzia In Terre di Granda Club ORGANIZZAZIONE TECNICA IN TERRE DI GRANDA CLUB IN TERRE DI GRANDA CLUB  PIAZZA EUROPA 9  12100 CUNEO  TEL. 0171 675 75  EMAIL INFO@INTERREDIGRANDA.COM

MOVIMENTI

Festa Pensionati e Donne Impresa

Sono in scadenza le prenotazioni per la XXI Festa provinciale Pensionati e Donne Impresa. La Giornata si terrà il 22 giugno a Vicoforte, e proseguirà al Ristorante Nuova Giacobba. Cambia il posto, ma non la “sostanza”: prima la S. Messa, officiata da Don Meo Bessone e dai Consiglieri Ecclesiastici Coldiretti, poi il pranzo. A seguire, un pomeriggio di convivialità e giochi, allietato dalla musica di Sonia De Castelli e della sua band. Per prenotare, con urgenza, il pranzo e l’eventuale trasferimento in pullman dalle varie zone della Provincia, potete contattare la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447 337) o gli Uffici zona Coldiretti di riferimento. Per raggiungere il ristorante dalla Strada Statale 28 che da Mondovì va a Vicoforte, svoltare in direzione Monastero Vasco e seguire le specifiche indicazioni.

Giornata regionale Pensionati

Ultimi posti disponibili per partecipare alla Giornata regionale dei Pensionati, il 29 giugno ad Oropa, in provincia di Biella. Un pullman partirà dalla nostra provincia per raggiungere il celebre Santuario di Oropa, dove la Santa Messa officiata dal Vescovo di Biella darà il via alla Giornata. Seguiranno il pranzo e un pomeriggio, come da tradizione, all’insegna di condivisione e aggregazione. Per maggiori dettagli e prenotazioni, potete rivolgervi alla Segreteria provinciale dell’Associazione Pensionati di Coldiretti Cuneo (0171 447 280/287).

MOVIMENTI

Donne Impresa, rinnovo tessere

vete già rinnovato la vostra tessera Donne Impresa per il 2017? Non avete ancora la tessera? Negli Uffici zona e di recapito Coldiretti potete farvi apporre il timbro di rinnovo o richiederne gratuitamente una nuova. I vantaggi di averla sono tanti, a cominciare dalle convenzioni e agevolazioni - consultabili alle pagine successive - cui avrete diritto presentando la tessera. La “tessera rosa”, valida per quattro anni, identifica l’appartenenza a Donne Impresa, il Movimento di Coldiretti che promuove lo sviluppo dell’imprenditoria femminile agricola, organizza attività culturali di formazione e comunicazione con i consumatori ed elabora proposte di politica sociale per il mondo rurale.

Pensionati, Carta Vantaggi in arrivo

e siete Pensionati Coldiretti, richiedete gratuitamente la nuova Carta Vantaggi, valida per il biennio 2017-2018, presso gli Uffici zona e di recapito Coldiretti. Vi garantirete, così, l’accesso agevolato a moltissimi servizi e beni di consumo: dalle prestazioni mediche, ottiche e odontoiatriche ai prodotti delle aziende agricole, dai soggiorni in agriturismo agli acquisti per il tempo libero. Trovate tutte le convenzioni attive alle pagine successive.

Nuovo sistema di miscelazione tridimensionale La nostra natura ci porta a non fermarci mai nel ricercare la perfezione: il mescolamento tridimensionale dei componenti permette di raggiungere risultati migliori nella miscelazione.

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Villafalletto, piazza Mazzini 18 • Tel. 328 2919772

CDC - Centro Diagnostico Cernaia Sconto 10% su prestazioni sanitarie come privati

Centro Acustico Piemontese Sconto 25% sull’acquisto di una protesi acustica Controllo gratuito dell’udito Cuneo, via Negrelli 2 (anche a domicilio) • Tel. 0171 603072 Su appuntamento: Alba, Boves, Bra, Carrù, Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano

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Calorio Vincenzo | Montà d’Alba, via Morra 15 • Tel. 0173 976334 Sconto 10% su tutte le bottiglie di vino acquistate (vini del Roero)

Longo Paolo | Racconigi, via Ricavassa 30 • Tel. 0172 85964 Sconto 5-10% sugli acquisti di ortaggi freschi, piantini di ortaggi ed erbe aromatiche

Adriano Marco e Vittorio | Alba, fraz. San Rocco Seno d’Elvio 13/A • Tel. 0173 362294 Sconto 10% sugli acquisti di vini delle Langhe

Novo Marco | Canale, via Galletto 16 • Tel. 0173 979600 Sconto 10% sugli acquisti di vini del Roero

San Biagio | Mondovì, via Margarita 9 - fraz. San Biagio • Tel. 338 6412109 Sconto 10% sugli acquisti (in azienda e nei mercati Campagna Amica) di trote fresche e trasformate

Bosco Giovanna | Priocca, via San Vittore 45 • Tel. 0173 616373 Sconto 7% sugli acquisti di miele, nocciole e vini del Roero

Le Tre Rose | Tarantasca, via Laghi di Avigliana 37 - fraz. San Chiaffredo • Tel. 0171 937117 Sconto 10% sugli acquisti di frutta fresca e trasformata

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Bene Vagienna: Ottica Gallo Boves: Centro Ottico Bovesano Caraglio: Ottica Armando Canale: Ottica del centro Ceva: Ottica Randazzo SAS Fossano: Ottica Gallo | Ottica Maestrelli Mondovì: Ottica Bolla | Ottica Leonardi | Ottica Manfredi Moretta: Ottica Poggio Saluzzo: L’Ottica SNC di Allais Olivero Sommariva Bosco: Ottica Almondo Alberto

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AGRITATA

Tutti giù per terra: eventi, orto e uscite didattiche

el mese di maggio, i bambini delle Agritate e Scuola dell’infanzia “Divina Provvidenza” di Boves sono stati coinvolti in diverse attività realizzate nell’ambito di “Tutti giù per terra”, il progetto che garantisce continuità educativa con il servizio AgriTata nella fascia d’età 3 mesi - 5 anni. Il 16 maggio scorso è partita l’attività didattica dell’orto, curata dai tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo e rivolta ai bambini dai 3 ai 5 anni. I bimbi hanno iniziato un percorso che li porta a diretto contatto con la terra e i suoi frutti, per scoprire il ciclo della vita in natura, affinare manualità e concentrazione, acquisire senso di responsabilità e pazienza. Durante la pausa estiva saranno

alcuni nonni volontari ad occuparsi dell’orto, per poi lasciare nuovamente spazio ai bimbi, che da settembre potranno cimentarsi con colture diverse, in base alla stagionalità. Il 18 maggio, i bambini dell’Asilo di Rivoira hanno fatto visita ad una fattoria didattica, l’azienda agricola biologica Cascina Rosa di Caraglio. Qui i bimbi hanno imparato come vive una comunità di api e visto da vicino l’origine e la produzione del miele. Laboratori come questo avvicinano i più piccoli (ma non solo!) alla natura e li educano ad un consumo consapevole e responsabile. Sempre nell’ambito del progetto “Tutti giù per terra” il servizio AgriTata, rivolto ai bimbi fra i 3 mesi e 3 anni, è stato presentato alle famiglie

di Boves in occasione di due eventi. Il primo, “Famiglia 6 Granda”, si è svolto a Boves il 14 maggio, in una ricca giornata di intrattenimento ed esibizioni per grandi e piccini. Il secondo evento è stato “Mestieri & Città”, la mostra mercato giunta quest’anno all’ottava edizione. In entrambe le occasioni, le famiglie hanno potuto conoscere l’AgriTata di Boves, Federica Pellegrino, e scoprire di più sul metodo pedagogico che sta alla base del servizio AgriTata di accoglienza e cura dei bambini. Ricordiamo che “Tutti giù per terra” è un progetto sviluppato da Linfa Solidale, in partenariato con la Scuola dell’infanzia di Rivoira e il Comune di Boves e con il contributo della Fondazione CRC.

EVENTI E MANIFESTAZIONI

Assemblea annuale di Linfa Solidale

Si è svolta sabato 20 maggio l’assemblea annuale dei Soci della Cooperativa Linfa Solidale. Oltre all’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, durante l’assemblea della Cooperativa, sono stati analizzati gli aspetti organizzativi legati alle attività di Linfa, quali le Agritate, l’assistenza familiare e gli inserimenti lavorativi. Linfa Solidale nasce nel 2010 come “braccio operativo” del sociale di Coldiretti e, come ha sottolineato il presidente Andrea Launo, ha mantenuto nel tempo le motivazioni per le quali è nata, sviluppando la propria attività soprattutto al servizio degli anziani con l’assistenza domiciliare alle persone che vivono sole e che, senza un supporto, dovrebbero essere inserite in struttura. Questa attività viene svolta in sinergia con i Consorzi Socio-Assistenziali del territorio ed ora viene offerto anche in forma diretta alle persone che ne hanno la necessità. Per quanto attiene l’attività con i più piccoli, essa è caratterizzata dal percorso ormai consolidato delle Agritate operativo su tutto il Piemonte e, considerate le molte richieste da parte delle famiglie, è allo studio anche un servizio per la prima infanzia non effettuato in azienda agricola. Per ogni informazione rivolgersi ai numeri: 0171 447337 e 0171 447281 o scrivere una email agli indirizzi: “info@linfasolidale.it” e “acasa@linfasolidale.it”.

A Fossano, due nuovi mercati di Campagna Amica

Il mercoledì e il sabato a partire da maggio hanno preso il via anche a Fossano due nuovi mercati di Campagna Amica, realizzati in collaborazione con l’Associazione produttori biologici Terramica. Ai due nuovi appuntamenti fossanesi inaugurati alla presenza del sindaco di Fossano Davide Sordella, dell’assesore all’agricoltura Cristina Ballario, del presidente di zona Dino Ambrogio, del consigliere provinciale Raffaele Tortalla, del direttore Tino Arosio e del vice direttore Lauro Pelazza, si possono acquistare frutta e verdura di stagione, prodotti trasformati, pane e farine, formaggi, salumi, miele, ecc. Queste le eccellenze del territorio in vendita, tutte rigorosamente Made in Piemonte. Da anni, Campagna Amica valorizza e sostiene la filiera agricola interamente italiana e dà un fondamentale contributo alla diffusione di una nuova consapevolezza tra i consumatori: i prodotti locali e di stagione sono più buoni, oltre ad offrire maggiori garanzie. “L’apertura di nuovi mercati sul territorio conferma l’impegno di Campagna Amica nel promuovere un consumo sostenibile, responsabile e vantaggioso per l’intera filiera”, commenta Giacomo Ballari, Presidente dell’Associazione Agrimercati Cuneo.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

“Il grano in festa” a Fossano Da venerdì 23 giugno a domenica 25 giugno 2017 a Fossano, presso l’Area Foro Boario – Piazza Dompè, si terrà la manifestazione “Il grano in Festa” - “XVIII Sagra d’estate”, organizzata dal CATAC di Fossano, con la collaborazione di Coldiretti Zona Fossano. A partire dal venerdì, dalle ore 18,00 aprirà l’area ristoro ove si potrà bere la birra artigianale del “Birrificio Trunasse” di Centallo e mangiare della buona carne di pura razza piemontese di “La Granda” di Genola. L’inaugurazione con taglio del nastro sarà alle ore 21,00. Durante tutta la manifestazione si potrà visitare la mostra delle attrezzature agricole, d’epoca ed attuali, utilizzate per la lavorazione della terra e mietitura del grano. Nella struttura coperta, presso lo stand istituzionale del CATAC, i visitatori potranno conoscere le attività scientifiche promosse, vedere le varietà di frumento sperimentate e tanto altro. Nella sala “Brout e Bon” si potrà ammirare: la mostra fotografica a cura del Circolo Fotografico Fossanese che per l’evento ha indetto un concorso fotografico intitolato “Agriworld – Mondo agricolo”. Chi volesse partecipare può trovare alla pagina Facebook del circolo stesso il regolamento completo. Nella stessa sala sarà proiettato un video intitolato “Il Catac di Fossano, dalla Sagra d’estate alla festa del grano”, ideato dall’associazione “Gente di frazione” – Progetto che dà voce, spazio e visibilità alla vita di frazione e la mostra di oggettistica antica utilizzata nella vita contadina di un tempo. Sabato 24 giugno 2017 alle ore 9,00 riaprirà l’area fieristica. Alle ore 10,00 nella Sala Contrattazioni del Foro Boario ci sarà il convegno “Nòst gran … nòst pan” e seguirà buffet. Alle ore 20,00 si festeggia la “XVIII’ Sagra d’estate”, con cena a base di carne alla brace, con la collaborazione degli “amici dei Boschetti” di Fossano. Da non perdere, durante la cena, l’appuntamento clou della manifestazione: la consegna dei premi del “Galatòm” e della “Fomna Special”. Sempre nella stessa serata verranno premiate le tre migliori fotografie del concorso fotografico “Agriworld – Mondo agricolo”.

AD EXPOFLORA A FOSSANO, IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA

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In occasione della mostra ortoflorovivaistica Expoflora, domenica 14 maggio è stato allestito a Fossano un ricco mercato di Campagna Amica con le produzioni del territorio: pane, farine, ortofrutta, miele, formaggi e salumi.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Coldiretti a “Collisioni” per promuovere l’agricoltura del territorio

“Con Collisioni - aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo Tino Arosio - Coldiretti pone al centro la cultura agricola e si impegna a promuovere e raccontare ad un vastissimo pubblico, in maniera non convenzionale, la ricchezza del nostro territorio, l’unicità dei nostri paesaggi e dei prodotti tipici”.

na selezione di prodotti d’eccellenza provenienti da tutto il territorio piemontese e targati Campagna Amica sono presenti nel nuovo Agrishop inaugurato a Barolo lo scorso 12 maggio.

Questa è solo una delle iniziative che vede Coldiretti al fianco di Collisioni, da alcuni siamo infatti presenti al Festival AgriRock per la promozione dei prodotti del territorio cuneese. La kermesse, contribuisce a tenere i riflettori puntati su Barolo e sulla bellezza di queste terre, da sempre vocate alla produzione di eccellenze enogastronomiche e riconosciute nel 2014 dall’Unesco che ha inserito nel Patrimonio mondiale dell’Umanità i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. “Così valorizzato, il territorio diventa una

vetrina unica che fa delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole il suo miglior biglietto da visita per promuovere il Made in Piemonte e la sua cultura- commenta la presidente di Coldiretti Cuneo Delia Revelli – Per l’edizione 2017, protagonista sarà la neonata IGP “Vitelloni Piemontesi della Coscia”.

Nocciole: Qualità, Gusto e Salute

L’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, storico riferimento dell’enogastronomia del territorio ha organizzato nei giorni 26 e 27 maggio al Castello di Grinzane Cavour un convegno internazionale, coordinato dal prof. Attilio Giacosa e dalla prof.ssa Mariangela Rondanelli, dal titolo: “Nocciole: Qualità, Gusto e Salute”. Durante il convegno sono stati presentati i risultati delle ricerche ai rappresentanti delle Istituzioni, ai produttori e agli operatori della comunicazione.

EVENTI E MANIFESTAZIONI

Fiera delle Terre Rosse a Ceresole d’Alba

enerdì 9, sabato 10 e domenica 11 giugno si rinnova l’appuntamento con il gusto alla Fiera delle Terre Rosse del Roero a Ceresole d’Alba. Tre giorni di iniziative per gustare tinche, fragole, asparagi, carni bovine di razza Piemontese, biscotti Pampavia in un menù “ad hoc” dedicato ai prodotti più prelibati delle terre argillose del Roero che degradano verso la pianura, spaziando tra tinche fritte e in carpione, carni del territorio, risotti, agnolotti, torte salate e dolci. La Fiera delle Terre Rosse, quest’anno alla quarta edizione, è l’occasione per valorizzare i prodotti più pregiati del territorio, senza dimenticare l’intrattenimento con concerti, oltre 100 bancarelle di prodotti di qualità e artigianali e appuntamenti per i bambini e le famiglie. Tra gli eventi principali della kermesse, la serata dedicata alla degustazione dei vini del Roero (venerdì 9), il mercato di Campagna Amica (nelle giornate di sabato e domenica) insieme ad altre bancarelle dei prodotti agricoli e artigianali, la rassegna delle macchine agricole, il concerto anni 80/90, i piatti a base di prodotti del territorio (sabato 10) e bancarelle, falconeria, modellismo, ludobus, mostra zootecnica e rassegna macchine agricole (domenica 11).

10ª Sagra del Coniglio a Tarantasca

a venerdì 16 a domenica 18 giugno torna la festa di primavera giunta alla tredicesima edizione, all’interno della quale viene riproposta la 10ª sagra del Coniglio, patrocinate dal Comune di Tarantasca. L’evento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, è coordinato dalle commissioni comunali per le manifestazioni e per l’agricoltura, ed è frutto della collaborazione e della sinergia delle associazioni che operano sul territorio, insieme agli allevatori cunicoli. Nata con l’obiettivo di esaltare la vocazione agricola di Tarantasca, che nel ramo dell’allevamento cunicolo detiene il primato a livello provinciale come centro di allevamento, nella giornata di domenica, la manifestazione sarà arricchita dal mercato di Campagna Amica e dalla Fattoria Didattica “Il colle della Sambucana” di Nicoletta Testa. Da non perdere le serate gastronomiche: sia venerdì 16 che sabato 17 vi saranno le grandi cene a base di coniglio, a partire dalle ore 20, domenica 18 doppio appuntamento: sia con il pranzo (alle ore 12,30) che con la cena (alle ore 20). La prenotazione per le cene ed il pranzo è obbligatoria entro mercoledì 14 giugno ai numeri 0171/719101 – 3356469184 – 3803234390.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Le aziende e le tipicita’ cuneesi protagoniste a “Quintessenza”

Le eccellenze del territorio sono state protagoniste domenica 21 maggio, nell’ambito di Quintessenza, l’evento che porta a Savigliano i profumi ed i colori raffinati di spezie, piante ed erbe aromatiche. In occasione della ventesima edizione della fiera, l’agricoltura di qualità ha avuto uno spazio privilegiato nel chiostro di San Pietro, dove i visitatori hanno potuto degustare ed acquistare le produzioni del territorio, molte delle quali a marchio e biologiche: ortaggi, frutta fresca, cereali, erbe aromatiche, formaggi freschi e stagionati, vini, salumi, yogurt, miele, succhi e confettura a base di frutta e gustose prelibatezze di aziende “ospiti” tutte da scoprire. Un connubio riuscito e un appuntamento imperdibile, in un contesto storico di rilievo, con una varietà di prodotti di eccellenza, che sposano perfettamente la filosofia di vendita diretta delle aziende Campagna Amica che mette al primo posto, al 100%, la qualità, la genuinità e la salubrità dei prodotti, con uno sguardo attento e un servizio di massima trasparenza dedicato al consumatore. “Con l’allestimento del mercato e dell’area istituzionale dedicata alle eccellenze del cuneese – evidenzia Giacomo Ballari, presidente delle associazioni Fattoria Amica e Terramica - vogliamo incontrare il consumatore e permettergli di fare una spesa consapevole, con la sicurezza di scegliere prodotti di qualità eccellente e, al tempo stesso, di valorizzare le imprese e le produzioni del territorio”.

24ª Mostra interprovinciale della Frabosana-Roaschina Zootecnia e turismo sono stati protagonisti a Roaschia, sabato 20 e domenica 21 maggio, alla 24esima edizione della Mostra interprovinciale degli ovini di Razza Frabosana-Roaschina promossa dal Consorzio di valorizzazione con Regione, istituzioni locali e Arap. Novità di quest’anno è stato il “gemellaggio” tra Roaschia e Villanova Mondovì, patria della Frabosana. Alla rievocazione storica della transumanza hanno sfilato trecento pecore in arrivo da Valdieri, nel tintinnio festoso dei campanelli. Razza ovina dotata di corna, la Frabosana-Roaschina conta oggi circa 3 mila capi iscritti al Registro anagrafico, distribuiti dalle Alpi monregalesi alla val Pellice.

Coldiretti alla GFE 2017

La Grande Fiera d’Estate arriva alla 42a edizione e si rinnova: l’edizione 2017 si svolgerà dal 10 al 18 giugno e tornerà nel cuore della città, in piazza d’Armi, con ingresso gratuito. Coldiretti parteciperà alla GFE con due spazi, uno di carattere istituzionale per sottolineare l’impegno a fianco del consumatore e il percorso di valorizzazione della filiera agricola italiana e delle produzioni del territorio ed uno dedicato all’Epaca e al Centro Servizi dove i visitatori potranno scoprire tutti i servizi che il patronato offre ai cittadini. Anche in questa edizione, nella piazza del Gusto sarà dato ampio risalto alle eccellenze del Cuneese: Coldiretti insieme a Confartigianato Cuneo darà vita al progetto Agriarti, in cui le migliori materie prime saranno trasformate in piatti unici per i visitatori e si potranno acquistare i prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato.

CONSULENZA LEGALE

Manutenzione e riparazione della servitù di passaggio: su chi gravano le spese?

l codice civile prevede che il proprietario del fondo dominante (cioè chi esercita il diritto di passaggio sul terreno o sulla strada altrui), può effettuare, a proprie spese, opere necessarie per conservare la servitù; ma deve farlo scegliendo il momento e il modo che diano minore incomodo al proprietario del fondo servente (così si chiama colui che “subisce” la servitù altrui). Se però le opere di riparazione o manutenzione finiscono per giovare anche al fondo servente, le spese sono sostenute da entrambi i soggetti in proporzione ai rispettivi vantaggi. Quindi, se il titolare del diritto di passaggio esegue opere necessarie

per conservare la servitù: • salvo diverso accordo tra le parti, la spesa è sempre a carico del titolare del fondo dominante (chi esercita la

servitù); • se i lavori creano un’utilità anche al titolare del fondo servente, quest’ultimo è tenuto a contribuire alle spe-

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CONSULENZA LEGALE se in proporzione al proprio vantaggio: una proporzione che, se non definita dalle parti di comune accordo, sarà determinata dal giudice. La norma non dice nulla in merito all’ipotesi in cui i lavori siano eseguiti dal proprietario del fondo servente e per un suo interesse. E su questo punto si è recentemente pronunciata la Cassazione. Secondo la Corte, il proprietario del fondo dominante ha l’obbligo di contribuire alle spese di manutenzione del fondo servente, in misura proporzionale all’uso, anche qualora le opere necessarie alla conservazione della servitù siano state realizzate dal proprietario del fondo servente nel suo esclusivo interesse. Due esempi possono aiutarci a comprendere meglio la questione. Tizio è proprietario di un fondo sul quale è presente una strada privata, sempre di sua proprietà. Su questa strada il proprietario del terreno confinante ha una servitù

di passaggio per poter accedere al proprio agriturismo. Il tempo e le intemperie climatiche hanno creato una serie di buche ed il vicino per agevolare i clienti dell’agriturismo decide di eseguire dei lavori di riparazione. Le opere rendono la stradina sicuramente più fruibile, così il proprietario dell’agriturismo chiede a Tizio di partecipare alle spese. Può farlo? Sì, ma solo se i lavori portano una qualche utilità anche al fondo servente. In quest’ultimo caso le spese andranno divise tra le parti in proporzione dei rispettivi vantaggi. Se viceversa Tizio non utilizza la stradina e le riparazioni non portano alcun vantaggio al suo fondo ben potrà rifiutare di pagare. Poniamo invece che Tizio proprietario del fondo servente decida di vendere il trattore ed acquistare una automobile sportiva con la quale vuole accedere direttamente al suo campo tramite la propria stradina, che - come già sappiamo - è sterrata e presenta una serie di buche. Tizio decide quindi di asfal-

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tare la strada per non rovinare l’automobile, coprendo tutti i dislivelli. Dopo aver pagato la ditta, il proprietario del fondo servente potrà chiedere al vicino titolare della servitù di passaggio di contribuire alle spese? La regola è sempre la stessa: le spese devono essere sostenute sia dal proprietario del fondo dominante che da quello del fondo servente in proporzione dei rispettivi vantaggi. Il criterio di ripartizione delle spese è dunque quello della proporzionalità: si considera l’effettivo vantaggio tratto dalla manutenzione/riparazione. La verniciatura dell’eventuale cancello, per esempio, essendo un’opera estetica, procura un vantaggio maggiore per il proprietario del fondo servente su cui esso è apposto, mentre la riparazione della serratura serve maggiormente al proprietario del fondo dominante per potervi accedere. In parole povere, chi più ne beneficia, più paga.

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SICUREZZA

Lavorare in sicurezza

La revisione dei mezzi agricoli

a revisione dei mezzi agricoli, di cui si parla sin dal 1992, è ormai prossima. Stando al quadro previsto dal decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con Decreto del 20 maggio 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.149 del 30 giugno 2015, entro il 31 dicembre 2017, i mezzi agricoli immatricolati prima del 31 dicembre 1973, dovranno sottoporsi ad una serie di controlli utili ad attestarne l’idoneità alla circo-

lazione stradale e la rispondenza ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro in riferimento al D.Lgs. 81 del 2008 e s.m.i. Le macchine agricole soggette a revisione sono le seguenti: A. trattori agricoli come definiti nella direttiva 2003/37/CE del 26 maggio 2003 e smi; B. macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi C. rimorchi agricoli aventi massa complessiva a pieno carico

superiore a 1,5 tonnellate, se le dimensioni d’ingombro superano i 4,00 metri di lunghezza e 2,00 metri di larghezza. Le macchine agricole (A. trattori agricoli) sono sottoposte alla revisione generale a far data dal 31 dicembre 2015 e successivamente ogni cinque anni, entro il mese corrispondente alla prima immatricolazione, secondo l’anno stabilito nella tabella TEMPI, riportata di seguito. Le macchine agricole (B. macchine agricole operatrici, C. rimorchi agricoli) sono sottoposte alla revisione generale a far data dal 31 dicembre 2017.

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EPACA

Corresponsione somma aggiuntiva per l’anno 2017 (c.d. quattordicesima)

1) incrementato la misura della somma aggiuntiva prevista per i soggetti in possesso di un reddito individuale non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;

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2) previsto che la somma aggiuntiva sia corrisposta, con un diverso importo anche ai soggetti in possesso di un reddito compreso tra 1,5 (€ 9.786,86) e 2 volte (€ 13.049,14) il trattamento minimo.

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a legge di bilancio 2017, legge n. 232/2016, è intervenuta a modificare la normativa vigente in materia di somma aggiuntiva spettante ai pensionati, sulla base della legge n. 127/2007. La cosiddetta “Quattordicesima mensilità” consiste nella erogazione di una somma aggiuntiva a favore dei pensionati ultra sessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria, in presenza di determinate condizioni reddituali personali e contributive. La legge di bilancio 2017 ha dunque:

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GLI IMPORTI Lavoratori dipendenti Anni di contribuzione

Lavoratori autonomi Anni di contribuzione

Somma aggiuntiva Anno 2017

Fino a 1,5 volte il trattamento minimo Fino a 15

Fino a 18

Oltre 15 e fino a 25

€ 437,00

Oltre 18 e fino a 28

Oltre 25

€ 546,00

Oltre 28

€ 655,00

Da 1,5 volte a 2 volte il trattamento minimo

Fino a 15

Fino a 18

Oltre 15 e fino a 25

€ 336,00

Oltre 18 e fino a 28

Oltre 25

€ 420,00

Oltre 28

IL PAGAMENTO

Il pagamento verrà effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni con: A) il rateo di pensione di luglio 2017, per coloro che perfezionano il requisito anagrafico di 64 anni entro il 31/7/2017; B) con il rateo di pensione di dicembre 2017, per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’anno 2017.

I LIMITI DI REDDITO

€ 504,00

Si ricorda che il beneficio sarà erogato, in via provvisoria, sulla base dei redditi presunti e sarà verificato non appena saranno disponibili le informazioni consuntive dei redditi dell’anno 2016 o, nel caso di prima concessione, dell’anno 2017. Sono da considerare nel computo i redditi assoggettabili all’IRPEF, nonché i redditi esenti da imposte e quelli soggetti a ritenuta alla fonte o ad imposta sostitutiva, compresi i

redditi conseguiti all’estero o in Italia presso Enti ed organismi internazionali. ATTENZIONE: nell’ipotesi in cui l’INPS non abbia a disposizione i dati reddituali del pensionato oppure non sia stata erogata la prestazione con il pagamento della mensilità di luglio 2017, è necessario che gli interessati si rivolgano al Patronato EPACA di Coldiretti ai fini di effettuare la verifica sull’eventuale diritto e di inoltrare una domanda di ricostituzione.

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La pensione agli invalidi civili Soggetti interessati

Possono essere interessati tutti i soggetti in età lavorativa tra i 18 e 65 anni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche di natura fisica e/o psichica ed intellettiva che abbiano una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo. Anche i minori di diciotto anni affetti da malattie e menomazioni permanenti che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le Importi mensili

funzioni proprie della loro età rientrano nella categoria degli assistibili. Infine, i cittadini ultra sessantacinquenni affetti da malattie e menomazioni permanenti e croniche possono ottenere l’indennità di accompagnamento qualora necessitino di assistenza continua per incapacità a compiere gli atti della vita e/o impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore.

PRESTAZIONE

IMPORTI

Limiti di reddito

Per l’attribuzione della pensione agli invalidi civili sono presi in considerazione soltanto i redditi personali del richiedente e gli stessi, per l’anno 2017, non devono superare € 4.800,38 se riferiti all’invalidità parziale e € 16.532,10 se attinenti all’invalidità totale. L’indennità di accompagnamento è erogata indipendentemente dalle condizioni economiche dell’interessato.

LIMITE DI REDDITO

Invalidità civile parziale (dal 74% al 99%)

€ 279,47 mensili

€ 4.800,38 annui

Indennità di accompagnamento

€ 515,43 mensili

Invalidità civile totale (100%)

€ 279,47 mensili

€ 16.532,10 annui

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IMPORTANTE Si ricorda che i minori, già titolari di indennità di frequenza, devono presentare domanda di invalidità civile entro i sei mesi precedenti il compimento della maggiore età. Ciò consente, nell’eventualità in cui sia riconosciuto il diritto all’invalidità civile, la continuità di pagamento della prestazione.

Documenti

La documentazione da presentare a corredo della relativa domanda è costituita dal certificato medico su modulo INPS (telematico), dal codice fiscale e dalla carta d’identità del richiedente. Si ricorda che la presentazione delle domande d’invalidità civile avviene esclusivamente tramite programma telematico INPS.

Tale procedura, disponibile presso il Patronato EPACA, consente di dialogare con l’INPS e ridurre i tempi di attesa per ottenere le pensioni agli invalidi civili. Al fine di velocizzare la trattazione di queste istanze, invitiamo tutti gli interessati ad avvalersi della professionalità del Patronato EPACA Coldiretti che, coadiuvata dai consulenti medicolegali e legali convenzionati, garantiranno l’assistenza in merito.

Attivazione dello “Sportello informativo sociale”

Da tempo si rilevava l’esigenza di rendere fruibili, a tutti i pazienti ricoverati presso le strutture ospedaliere della Provincia di Cuneo, dei servizi offerti dagli enti di Patronato. Il Patronato EPACA di Coldiretti, che da sempre esprime un’importante funzione sociale, mediante un dialogo continuo con l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, ha reso possibile questa realtà. L’obiettivo è quello di agevolare i pazienti che, ricoverati in Ospedale, necessitano di espletare, senza ritardi, le pratiche previdenziali e assistenziali legate alla patologia. Ampia la collaborazione garantita dall’INPS, dalla medicina legale dell’ASL e dagli Enti di Patronato, con il solo obiettivo di “agevolare il malato” e con l’auspicio che questa sperimentazione possa essere allargata anche alle altre strutture ospedaliere della Provincia di Cuneo.

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Malattie professionali in agricoltura

Consulenza medica gratuita all’Epaca

el corso degli ultimi anni specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo. Negli ultimi mesi, grazie ad una qualificata consulenza medico-legale il Patronato EPACA della Coldiretti ha presentato numerose istanze finalizzate al riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore. Evidenziamo di seguito tali malattie professionali, piuttosto frequenti in agricoltura, ma anche in altri ambiti lavorativi, per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita.

Tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia pro-

dal 1975

fessionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati o sono stati impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono o hanno svolto l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia

Diminuzione della capacità uditiva

I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale

simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

Tendiniti

Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono o hanno svolto lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame. Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

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Incentivi e valorizzazione dei giovani in agricoltura under 40

Al via le domande per l’esonero contributivo per i neo imprenditori agricoli

Patologie del ginocchio

Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualificato saprà fornire le corrette indicazioni del caso.

L’

INPS ha fornito le prime interpretazioni rispetto all’esonero contributivo previsto per i neo imprenditori agricoli, nello specifico Coltivatori Diretti o IAP che:

• nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2017 abbiano avviato o avviino, un’attività agricola (il periodo è ampliato dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 per le aziende ubicate in zona montana o svantaggiata); • non abbiano compiuto quaranta anni d’età alla data d’inizio della nuova attività. Le prime indicazioni INPS, se pur da approfondire, consentono già da subito di presentare la domanda per richiedere l’esonero, che puntualizziamo è concesso solo a domanda dell’interessato. Invitiamo i neo imprenditori (Coltivatori Diretti o IAP) e coloro che vogliano avviare un’impresa agricola, a rivolgersi agli uffici Coldiretti per la consulenza del caso e la presentazione della necessaria domanda. Nell’occasione verranno approfonditi i seguenti aspetti: l’importo dello sgravio spettante per i 60 mesi, quali sono i soggetti coinvolti (non solo il titolare ma anche gli eventuali coadiuvanti) e, solo per gli iscritti nel 2016, l’ulteriore requisito dell’ubicazione dell’azienda in zona svantaggiata.

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I disturbi del comportamento alimentare

disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano un gruppo di condizioni cliniche estremamente complesse, caratterizzate da anomalie nelle abitudini alimentari, da un eccesso di preoccupazione per la forma fisica, da alterata percezione dell’immagine corporea e da una stretta correlazione tra tutti questi fattori e i livelli di autostima. In Italia, il 17% dei ragazzi tra 11 e 14 anni e il 27% di quelli tra 15 e 18 anni ha intrapreso una dieta per dimagrire, spesso autoprescritta, anche se non necessaria, e il fenomeno si sta estendendo all’età prepuberale. Spiega Francesco Risso, direttore del dipartimento di Salute Mentale interaziendale: “L’Asl CN1 ha organizzato già dall’anno 2000 un Centro dedicato presso i locali del dipartimento di Salute Mentale di Villa S. Croce in Cuneo, in stretta collaborazione interaziendale con l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle per quanto attiene la presa in carico Nutrizionale/

Dietistica ed eventuali ricoveri ospedalieri in reparti medici, a seconda degli aspetti prevalenti del disturbo e con riferimenti territoriali a Mondovì e a Savigliano”. Nel percorso ambulatoriale le persone affette da disturbi del comportamento alimentare trovano possibilità di una psicoterapia individuale, grazie al lavoro integrato con la Psicologia dell’ASL CN1. Inoltre i familiari sono ascoltati e sostenuti durante tutto il percorso da una psicoterapeuta dedicata. Dall’anno 2010, sempre in stretta collaborazione con la Dietologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce, vengono effettuati presso il Centro

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i “Pasti Assistiti”, con progetti individuali. Dal 2016 è attivo inoltre un Day Hospital presso il Reparto di Psichiatria dell’Azienda Santa Croce e Carle in stretta integrazione con il Centro e con il Servizio di Nutrizione Clinica. In un’ottica riabilitativa più completa si punta al mantenimento della continuità scolastica, lavorando in rete con le scuole, attraverso un continuo scambio di informazioni. Si rivolgono ai Servizi solo i casi più gravi, mentre la vera sfida è rappresentata dall’intercettare il problema al suo esordio, tenendo conto che nell’ultimo decennio l’età di insorgenza si è abbassata addirittura intorno ai 10 anni. Per questo motivo il lavoro di rete Ospedale/Territorio (“una rete per guarire”) è così importante, perché non siano solo le Azienda Sanitarie a intercettare tale disagio psichico, che appare all’esordio subdolo e sottovalutato, e che se adeguatamente e precocemente trattato, può risolversi anche con la completa guarigione.

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26 GIUGNO 2017 (ESSENDO IL 25 GIUGNO FESTIVO)

16 GIUGNO 2017 IMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI MAGGIO Annotazione di liquidazione per il mese di maggio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2016 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00 se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore ai limiti suddetti che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93.

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF

Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di maggio sui redditi

ACQUISTI E CESSIONI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili, per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di maggio 2017.

30 GIUGNO VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALE REGIONALE E COMUNALE IRPEF, IRAP,ecc. SALDO 2016 Scade il termine per effettuare il versamento del saldo IRPEF, addizionale regionale e comunale IRPEF, IRAP e imposte sostitutive anno 2016, per i contribuenti obbligati alla presentazione della

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Scade il termine per versare la prima rata di acconto IRPEF, nella misura del 40% dell’acconto totale dovuto (100%) se l’importo risultante al rigo RN34 è pari o superiore a euro 257,72. Il contribuente può dedurre dagli acconti da versare i relativi crediti d’imposta.

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I contribuenti che esercitano attività diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi debbono effettuare il versamento della prima rata di acconto IRAP nella misura del 40 per cento dell’acconto totale dovuto (100%) se l’imposta è pari o superiore a euro 257,52. Sono esclusi dall’Irap i soggetti passivi che esercitano attività agricola ai sensi dell’art.32 del TUIR 917/86.

DIRITTO ANNUALE CCIAA 2017

Entro tale data le imprese iscritte al Registro annuale della Camera di Commercio sono tenute al versamento, tramite modello F24, del diritto annuale 2017.

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I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

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Scade il termine per eseguire le operazioni di verifica dei libretti riguardanti il carburante agevolato consumato nel 2016 e le richieste per l’anno 2017.

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Quando mi alzavo alle 5 per aprire l’edicola di mio papà pensavo che non avrei mai voluto un moroso, ora che è in pensione e in famiglia siamo rimasti in due capisco che un marito e dei bimbi sarebbero la cosa più bella. Sono Veronica, anche se tanti mi conoscono come Vera, classe ‘81. Io non ho mai avuto un ragazzo e ne cerco uno serio.

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Sono Virineya, dal 2001 cittadina italiana, ma arrivo da lontano. Ho studiato, ma sono semplice. Cerco l’uomo di una volta, come quelli che ci sono ancora nel mio paese e una volta c’erano anche qui. Non conta l’età, basta che non abbia più di 60 anni, visto che io ne ho 42. Sono nubile, ho un lavoro statale, ma nessuna conoscenza ed amicizia.

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Ho 31 anni, nativa della provincia di Cuneo. Da quasi 5 anni lavoro nello spaccio che ha aperto mio fratello vicino all’allevamento. Da quando sono diventata vegetariana non riesco proprio più a fare questo lavoro. Cerco ragazzo onesto, di circa 35-45 anni che oltre ad essere mio fidanzato mi permetta di lavorare insieme a lui.

Sono una signora vedova di quasi 49 anni, buona presenza, capelli castani, non molto alta, corporatura normale. Attualmente senza occupazione fissa ma con tanta buona volontà, faccio le notti in ospedale e ogni tanto baby sitter e pulizie. Non ho avuto figli, cerco un uomo piemontese per rifarmi una famiglia. Astenersi persone poco serie.

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