1946
2016
70 ANNI
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1-31 ottobre 2016 - Anno 70
Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione
SOMMARIO Mela Rossa Cuneo Igp: prosegue la raccolta. . .................................................. 32
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Miele: annata da dimenticare.. ................................ 33 Speciale fagiolo...................................................... 34-38 Drosophila Suzukii: una nuova strategia di lotta ............................. 39-42
Dal Governo via l’Irpef agricola e indicazione dell’origine per i cereali
Dal Governo via l’Irpef agricola e indicazione dell’origine per i cereali............................................... 4
Cerealicoltori umiliati dalle speculazioni sui prezzi ................................................ 6 Occasione internazionale per la tutela delle eccellenze agroalimentari........................................... 7 Carlin Petrini è il nuovo presidente di Campagna Amica................................................... 8-9
La tutela del suolo: prossima battaglia europea..................................................... 9-10
Coldiretti Cuneo sostiene la campagna “Ami i lupi? Adotta un pastore …!” ....................... 11
Subito nuove risorse sul PSR per i giovani ........................................................... 12-14
Piano Paesaggistico: positivo l’incontro in Regione ................................ 16
Il Corsivo del Coltivatore. . ......................................... 18 Le Nostre Radici........................................................... 19 Etichettatura, torna l’indicazione dello stabilimento di produzione.......................... 21 Il Testo Unico del vino è un passo avanti contro la burocrazia .. .......................................... 22-23 Diano e Dolcetto d’Alba… Aria nuova !?. . ...... 24-25 Latte, segnali di ripresa dal mercato............. 26-27
Quote latte: annullato il 70% delle multe della campagna 2014/2015............................................... 28
Kiwi, anche quest’anno siglato l’accordo interprofessionale. . .................................. 30 Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino
Direttore Amministrativo Enzo Pagliano
Coordinamento di redazione Chiara Serra
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Biologico: ancora record di acquisti nel 2016.. ......................................................................... 43
Cimice asiatica: i primi risultati con le trappole piramidali................................. 44-45
Bayer acquista La Monsanto.. .................................. 46
Novità per i voucher................................................... 47 Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri.. .......................... 48 Dalla Camera di Commercio quattro nuovi bandi per le imprese .................................... 50 “Riformati gli organismi di gestione della caccia, bisogna contenere i danni dei selvatici”. . .................................................. 51 Giubileo dell’agricoltura cuneese.......................... 52 Una giornata per salvaguardare la Creazione.. .................................................................. 52 Pensioni minime: le proposte Federpensionati Coldiretti al Governo.................................................. 54 Addio a Quinto Chionetti.......................................... 56
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Latte, segnali di ripresa dal mercato
Trasporto pubblico agevolazioni per gli over 65 ................................................................56 Cambia sede di recapito Coldiretti di La Morra..................................................................... 57
Grafica e impaginazione Mara Chiardola
Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Claudio Barale,Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Dario Castagneri, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosangela, Giordana Rosanna Giraudo, Paolo Lirelli, Flavio Marchisio, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo,
Mela Rossa Cuneo IGP prosegue la raccolta
16ª Rassegna dei frutti della terra a Spinetta........................................................................ 57
12ª Mostra nazionale del cavallo di Merens...... 58
Chiusa di Pesio... “Duvarta”, dal 26 al 28 agosto..................................................58 Agritate a San Biagio Mondovì.. .............................. 59
La festa della Società Ortolani di Bra................... 60 La nona Festa del Pane a Savigliano..................... 60 La sagra del fagiolo 2016 a Centallo. . ................... 62 Alla festa del biologico successo del convegno Mangiarbio.. ........................................ 63 Il “Duvri” nel settore agricolo..................................................... 64 Interventi agronomici del mese...................... 65-66 Successione: come diseredare un erede .. ................................................................. 68-69
Analisi sensoriale delle castagne con O.N.A.Frut............................................................... 70
Stagione di funghi … Attenti ai sosia! . . ................ 71 Laringoscopia a fibre ottiche.. ................................. 72 Il contenuto delle “Buste arancioni” Inps. . . 73-75 Lavoro e malattie professionali: i disturbi muscolo-scheletrici.......................... 76-77 Scadenze.. ................................................................. 78-79
Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 80-82
Gabriella Mellano, Laura Occelli, Matteo Orcellet, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà, Francesca Vinai. Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it
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EDITORIALE
Completato il Tour delle Regioni
Dal Governo via l’Irpef agricola e indicazione dell’origine per i cereali di Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte
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on Firenze il Tour delle Regioni voluto dalla Confederazione Nazionale Coldiretti si avvia alla conclusione. Complessivamente ai vari momenti regionali hanno partecipato oltre 130 mila soci dell’Organizzazione. E’ stata una occasione di incontro tra i soci, la Dirigenza provinciale e regionale con quella nazionale. Un modo per far crescere il progetto di Coldiretti che intende mettere al centro della ripresa economica del Paese l’agroalimentare Made in Italy che con contratti di filiera ed altri momenti di valorizzazione riconoscano all’imprenditore agricolo il giusto prezzo delle materie prime.
L’ultimo svoltosi a Firenze, ed al quale ha partecipato anche una delegazione cuneese, ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha annunciato la cancellazione dell’Irpef agricola nel quadro economico del Def, a cui seguirà la legge di stabilità il prossimo 15 ottobre, dove sarà prevista a partire dal 2017 la cancellazione della parte di Irpef agricola che le aziende pagano. Un provvedimento che rientra nella logica del passo dopo passo, dopo che sono stati tolti Imu e Irap. Una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni, come ha evidenziato il Presidente Roberto
Moncalvo, che restituisce dignità al lavoro nei campi e sostiene la competitività delle imprese agricole italiane che, sono cresciute in termini di valore aggiunto il triplo dell’industria e il doppio dei servizi, nel secondo trimestre del 2016. Finalmente il Governo ha riconosciuto la specificità dell’attività agricola che nel fare impresa produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale. Inoltre il Presidente del Consiglio si è impegnato a fare in modo che sia riconosciuta come Made in Italy anche la pasta fatta con grano italiano. (Vedi articolo pagina 6)
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TOUR DELLE REGIONI
La denuncia del presidente di Coldiretti Moncalvo. Bisogna vendere 5 kg di grano per potersi pagare 1 caffé
Cerealicoltori umiliati dalle speculazioni sui prezzi
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opo la denuncia del presidente Moncalvo al Salone del Gusto, a margine del Tour delle Regioni di Coldiretti, che ha fatto tappa a Firenze il 29 settembre, il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è impegnato a fare in modo che sia riconosciuta come Made in Italy la pasta fatta con grano italiano che non puo’ essere pagato come 20 anni fa. “Dopo il piano cerealicolo e i contratti di filiera che premiano l’origine nazionale del grano condivisi con determinazione proposti dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina si tratta - sottolinea il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - di una necessità per contrastare le speculazioni che nell’ultimo anno hanno provocato il crollo del prezzo del grano duro destinato alla pasta. Il risultato è che oggi il grano duro per la pasta viene pagato sotto i 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione e con un “crack” da 700 milioni di euro per il Granaio Italia. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio deserti-
ficazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy”. Ma le speculazioni colpiscono ormai tutte le filiere, con il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori, a partire da quello del latte. Un allevatore deve venderne quattro litri per acquistare un quotidiano in edicola. A favorire le speculazioni sui prodotti italiani è la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza per tutti i prodotti alimentari che consente di spacciare come Made in Italy prodotti importati dall’estero. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n. 204 del 3 agosto 2004.
Da allora, molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa, ma l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa: dai salumi ai succhi di frutta, dalla pasta al concentrato di pomodoro, dai sughi pronti fino alla carne di coniglio. “In questi anni, grazie al pressing di Coldiretti, sono stati fatti alcuni importanti passi avanti, sia in Italia che in Europa, a cominciare dal recente decreto per l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte e dei suoi derivati presentato dal Governo” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “serve ora completare il percorso e assicurare una completa trasparenza dell’informazione ai consumatori, estendendo l’obbligo dell’etichetta d’origine a tutti gli alimenti in commercio”.
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TERRA MADRE - SALONE DEL GUSTO
Appena conclusi Terramadre e Salone del Gusto a Torino
Occasione internazionale per la tutela delle eccellenze agroalimentari
L’
edizione 2016 del Salone del Gusto e di Terramadre ha avuto un notevole successo di pubblico in una edizione completamente riorganizzata. Dal tradizionale Lingotto alle principali piazze di Torino, ovunque un tripudio di colori e sapori che hanno visto protagoniste le eccellenze, anche le più nascoste, dell’agroalimentare italiano e internazionale. A Torino erano presenti settemila delegati delle Comunità del Cibo di Terramadre con la presenza di 141 Paesi. Un vero e proprio assalto di un milione di persone, il triplo di quelli del 2014. A sottolineare l’importanza della manifestazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha evidenziato come “Sprecare alimenti sia immorale ed antisociale”.
Al centro degli incontri con il presi-
dente Coldiretti Roberto Moncalvo, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini
e Delia Revelli presidente di Coldiret-
ti Piemonte, la prima indagine sull’innovazione nel commercio alimentare dell’ultimo decennio, elaborata dalla Fondazione Campagna Amica. Coldiretti ha lanciato “La rivoluzione verde dei mercati contadini” al Parco del Valentino. Un’edizione straordinaria del mercato di Campagna Amica con i produttori agricoli che hanno proposto le eccellenze del nostro territorio. Dai formaggi allo yogurt, dai salumi ai prodotti da forno, dall’ortofrutta al vino, dal miele allo zafferano, dalla carne di razza Piemontese all’olio ai vini. Ad un mese dal terremoto, è stato possibile acquistare, per la prima volta al Salone del Gusto, le caciotte solidali “salva mucche”, prodotte con il latte degli allevatori che sono stati colpiti dal sisma.
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TERRA MADRE - SALONE DEL GUSTO
Moncalvo, mercati contadini per la prima volta nei libri di scuola
Carlin Petrini è il nuovo presidente di Campagna Amica
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arlo Petrini assume la carica di Presidente della Fondazione Campagna Amica la più vasta rete di vendita diretta contadina organizzata sotto un unico marchio in Europa alla quale fanno riferimento quasi ventimila agricoltori. Lo ha reso noto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Salone del Gusto nell’esprimere apprezzamento per la disponibilità di Petrini, Ambasciatore speciale della Fao in Europa per “Fame Zero”. Complessivamente la rete di Campagna Amica è composta da 9030 fattorie, 1135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di
street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa duecento mila ettari di terreno, con una presenza capillare lungo tutto il territorio dai piccoli Paesi alle grandi città metropolitane.
“I nostri mercati dei Campagna Amica sono forse il frutto più prezioso della rivoluzione che ha avuto protagonista l’agricoltura italiana in questi anni con una decisa svolta verso la qualità e la sicurezza am-
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TERRA MADRE - SALONE DEL GUSTO bientale ed alimentare sostenuta dai consumatori”, ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “sono diventati oggi un patrimonio culturale del Paese anche per la formazione delle nuove generazione come dimostrano le centinaia di collaborazioni con le scuole e per ultimo l’inserimento quest’anno dei mercati di Campagna Amica come elemento di approfondimento in un sussidiario per le quinte classi delle scuole elementari”. Lo consegniamo nelle mani di Carlo Petrini che con la sua storia ed il suo presente - ha concluso Moncalvo - saprà interpretarne al meglio i valori e la forza. “La condivisione da molti anni degli obiettivi e delle idealità di Slow Food con Campagna Amica e Coldiretti – ha dichiarato Petrini - mi ha convinto ad assumere questa presidenza. Ritengo un onore poter rappresentare una rete così vasta e capillare di contadini italiani che nel quotidiano mettono in essere pratiche virtuose a tutela di un patrimonio distintivo e importante del nostro Paese”.
La tutela del suolo: prossima battaglia europea
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erra Madre ed il Salone del Gusto è stata anche l’occasione per lanciare una petizione europea per una Direttiva a tutela del suolo. Un milione di firme per fermare il consumo e arginare il degrado del suolo: è l’obiettivo della ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) ‘People4soil’, presentata a Torino dal palco di Terra Madre, per ottenere una efficace legislazione europea a riguardo. In Italia la raccolta firme sarà parte della campagna SALVAILSUOLO, promossa da una task force di associazioni che per 12 mesi collaboreranno per sostenere l’iniziativa dei cittadini europei (ECI): ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF organizzeranno proprie inizia-
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tive insieme al più vasto coordinamento italiano degli aderenti alla ECI, che comprende complessivamente 80 realtà fra associazioni ambientaliste, ONG di cooperazione, forum per il paesaggio, società e istituzioni scientifiche, associazioni cristiane di impegno sociale, organizzazioni di produttori agricoli e di consumatori biologici e perfino associazioni venatorie e ricreative. “Le firme dei cittadini serviranno a trasformare una sensibilità sempre più diffusa in un tema dell’agenda parlamentare europea – hanno affermato in una dichiarazione congiunta i rappresentanti delle organizzazioni della task force –. La sfida è duplice: imporre ai politici europei una corretta pratica di ascolto dei cittadini,
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TERRA MADRE - SALONE DEL GUSTO fare in modo che le Istituzioni europee riprendano in mano la bussola delle politiche ambientali. Le nostre organizzazioni da sempre richiamano cittadini privati e enti pubblici alla loro responsabilità di custodi del territorio e delle sue risorse, ma questa consapevolezza non basta: occorrono anche regole e incentivi che riconoscano e premino le condotte responsabili, sanzionando i comportamenti speculativi. Queste regole devono essere comuni e condivise nella comunità degli Stati europei, per evitare dumping e forme di concorrenza sleale”. Un primo risultato la ECI People4soil lo ha già raggiunto con il gran numero di adesioni raccolte: 340 organizzazioni aderenti in 26 Stati membri (elenco completo su www. salvailsuolo.it), un risultato che rappresenta anche un potente messaggio, perché la tutela del suolo riguarda tutti. Il suolo produce paesaggio, biodiversità e servizi fondamentali per il nostro benessere. Il fatto che l’UE non abbia ancora una legislazione
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per arginare il consumo e il degrado di suolo contraddice la centralità che, fin dall’origine, il progetto comunitario europeo assegnò alla sicurezza e alla sovranità alimentare, da attuare garantendo il lavoro agricolo e l’accesso alla buona terra come presupposti per il benessere e la convivenza pacifica dei popoli europei. Ma i suoli europei da soli non bastano più da tempo a coprire i fabbisogni alimentari della popolazione, per questo decine di milioni di ettari in ogni parte del Pianeta sono sfruttati intensivamente per il mercato europeo, talvolta dopo aver costretto le comunità rurali di quei Paesi a esodi forzati. Dovrebbe bastare questo a comprendere quanto pre-
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ziosa sia la risorsa suolo. Ma il suolo è anche molto altro: i suoli europei intrappolano una quantità di carbonio immensa, che equivale ad oltre 40 volte la CO2 emessa annualmente da trasporti, settore civile, industria. Il suolo depura le acque, le assorbe e trattiene, svolgendo una prevenzione fondamentale nei confronti di danni delle alluvioni ed è la culla della biodiversità terrestre. Proprio per questo, appare anacronistico che l’Europa non si sia ancora dotata di alcuna norma comune per la protezione della risorsa suolo, né di un programma di obiettivi vincolanti e di parametri per prevenire e contrastare gli inquinamenti, l’erosione, il degrado di una risorsa molto vulnerabile: nell’Europa a 28 il consumo di suolo legato a crescita disordinata di edifici, cave, infrastrutture, nell’ultimo mezzo secolo ha consumato un territorio fertile di superficie superiore a quella dell’intera Ungheria, e negli anni 2000 il consumo è aumentato ogni anno al ritmo di 100.000 ettari: come la superficie di una città come Roma.
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Online la piattaforma crowdfunding per sostenere la pastorizia piemontese
Coldiretti Cuneo sostiene la campagna “Ami i lupi? Adotta un pastore …!”
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uneo aderisce alla campagna crowdfundig “Ami i lupi? Adotta un pastore…!” lanciata ufficialmente presso lo stand Coldiretti, al Salone del Gusto-Parco del Valentino a Torino. Dopo la presentazione avvenuta lo scorso 8 agosto, al rifugio Barbara a Bobbio Pellice, Coldiretti Piemonte, in collaborazione con WoopFood, ha dato continuità al progetto fino ad arrivare a mettere on line la piattaforma per poter sostenere la campagna con un contributo economico. “E’ indispensabile dare un aiuto a chi porta avanti l’allevamento e la pastorizia e questo progetto nasce dalla necessità di trovare una formula nuova e diversa – spiega Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte – per sostenere chi lavora tutti i giorni in montagna e nelle zone collinari e, suo malgrado, deve con-
Per aderire e sostenere il progetto, consultare il sito www.woopfood. com, scegliere la campagna “Ami i lupi? Adotta un pastore…!” e selezionare la tipologia di contributo che si vuole apportare
vivere con la presenza sempre più massiccia del lupo”. “Questo progetto innovativo e di condivisione - continua il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano -
coniuga la tradizione dell’allevamento alla pastorizia 2.0 dei giorni d’oggi, per far conoscere il frutto del lavoro dei produttori che presidiano territori altrimenti lasciati all’incuria”. I fondi raccolti tramite il sistema del crowdfunding saranno impiegati per un lavoro di mappatura delle malghe piemontesi, delle realtà agricole di allevamento montano che offrono prodotti d’alpeggio, delle realtà ricettive di montagna. La campagna crowdfunding Ami i
lupi? Adotta un pastore…! rappresenta uno strumento innovativo per valorizzare il territorio, le sue tradizioni ed i suoi prodotti tipici. Coldiretti ha registrato il marchio del progetto, sinonimo di qualità ed affidabilità, che verrà applicato sui prodotti delle imprese che insistono sui territori di montagna, presidiandoli ed evitandone l’abbandono, per incentivare e valorizzare, attraverso una rete di sostenitori, l’economia delle vallate e delle zone collinari. Rimane attivo l’indirizzo mail adottaunpastore.piemonte@coldiretti.it al quale tutti gli interessati possono scrivere per avere maggiori informazioni
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PSR
Subito nuove risorse sul PSR per i giovani Convocato d’urgenza il tavolo verde chiesto da Coldiretti dopo che dalla graduatoria regionale degli insediamenti giovani e investimenti erano troppi gli esclusi
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iamo un paese davvero strano: da una parte, a livello nazionale, non si fa che mettere in evidenza il ruolo determinante dell’agroalimentare per la ripresa dell’economia, dall’altra nella nostra regione, non si è in grando di soddisfare le numerose richieste dei giovani che intendono insediarsi od investire in agricoltura. Infine, il Governo nazionale, che attraverso il Ministro dello Sviluppo economico evidenzia la necessità di investire in ricerca e in nuove tecnologie. Questi fatti ci sembrano un controsenso che intendiamo denunciare con grande fermezza nella speranza che qualcuno ponga mano ad un percorso di razionalizzazione.
Nuova dotazione di fondi nel bando regionale attuale promesso dalla Regione
Immediatamente dopo la Regione ha diffuso la graduatoria degli aventi diritto al premio insediamento giovani e agli investimenti, Coldiretti ha chiesto una urgente convocazione del tavolo verde in Regione, considerato che la dotazione stanziata inizialmente non riusciva a coprire neanche la metà delle domande e la mancata integrazione delle risorse avrebbe cau-
sato un’inaccettabile discriminazione nei riguardi delle nuove imprese, la cui nascita è stata incoraggiata dalla misura del Psr, vanificandone gli obiettivi. “L’assessore Giorgio Ferrero ha aperto i lavori del Tavolo Verde, riconoscendo la necessità di integrare con risorse aggiuntive la dotazione assegnata ai bandi per i giovani imprenditori per dare seguito alle domande già presentate ed aprire al più presto un nuovo bando”. Oltre all’esclusione di buona parte domande presentate dalla graduatoria del primo bando del 2016, la suddivisione del budget regionale tra montagna, collina e pianura aveva anche comportato l’esclusione di oltre il 70% delle aziende montane, in palese
contrasto con l’obiettivo di sostenere le zone svantaggiate. “Ora, con questo intervento, il Psr dovrebbe rappresentare una vera opportunità. Coldiretti Cuneo prende atto con soddisfazione dell’impegno della Regione, attende con fiducia che l’impegno assunto sia subito concretizzato con delibera da parte della Giunta e divenga quindi operativo. Coldiretti Cuneo ha inoltre sollecitato al Tavolo verde la realizzazione ed il rispetto dei tempi previsti dal bando per la misura 4.1.1 sugli investimenti, perché le mancate istruttorie bloccano le imprese più vivaci. Si attendono ora misure concrete”.
Dal Ministero dello Sviluppo la conferma del ruolo determinante dell’agroalimentare per l’economia
E’ strategica la scelta di sostenere gli investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie per l’agricoltura che si classifica tra i settori più dinamici del Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le misure agricole previste all’interno del piano nazionale Industria 4.0 presentato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e dal Premier Matteo Renzi che prevede
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PIANTE DA FRUTTO
I NOSTRI VIAGGI Sabato 15 ottobre 2016 (ULTIMI POSTI) GLI APPARTAMENTI REALI DELLA MANDRIA (Venaria) Aperitivo serale a corte con visita condotta da sua Maestà Vittorio Emanuele in persona e la Bella Rosin e giro in trenino nel parco. Dal 21 al 23 ottobre 2016 (ULTIMI POSTI) ROMA, L’UDIENZA GIUBILARE E SAN ROSSORE Il Giubileo, la cittˆ eterna, il folklore di Trastevere e per Þnire la Tenuta presidenziale di San Rossore (Pisa). Sabato 5 novembre 2016 LA REDAZIONE DE LA STAMPA CON DEGUSTAZIONE Visita alla redazione del quotidiano più famoso d’Italia con degustazione dei vini presso le cantine Balbiano di Chieri. Dal 12 al 19 novembre 2016 (ULTIMI POSTI) CROCIERA COSTA FASCINOSA Un autunno sul Mediterraneo da Savona per Spagna e Francia. Sabato 14 novembre 2016 IL CENACOLO E PASSEGGIARE SUI TETTI DI MILANO Visita al Cenacolo di Leonardo e passeggiata sui tetti della Galleria di Piazza Duono (eccezionale!) 22 novembre 2016 PAVIA: AL CASTELLO CON GUTTUSO La scoperta del centro storico abbinato alla straordinaria mostra dedicata al maestro Guttuso nelle sale del castello. Dal 27 al 28 novembre 2016
BERNA E LA SUA FESTA PIU’ BELLA La capitale della Svizzera in occassione della festa più folkloristica dell’anno: la festa della Cipolla e il più grande mercato della città. Dal 4 al 7 dicembre 2017
ATMOSFERE DI NATALE A VIENNA La capitale austriaca in treno per godere della magia e dell’eleganza di uno dei momenti dell’anno durante il quale la città risplende di luci, una molteplicità di mercatini e eleganti musiche.
Mercatini 2016
4 e 5 dicembre 2016 Presepi Galleggianti e di Sabbia sull’Adriatico e a Gradara 8.9.10e11 dicembre 2016 Il Presepe nei Sassi di Matera 8 dicembre 2016 L’accensione del Presepe delle 5 Terre e l’abbuffata di testaroli 8 dicembre 2016 Natale sui Navigli a Milano e Sant’Ambrogio 9 dicembre 2016 Il mercatino più romantico d’Italia a Grazzano Visconti 10 dicembre 2016 Mercatino in Val Vigezzo con trenino e pranzo tipico 17 e 18 dicembre 2016 I mercatini di Zurigo e il Lichtenstein
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PSR l’accesso delle imprese agricole alle misure di sostegno agli investimenti come iperammortamento al 250% e super ammortamento per acquisto di tecnologie 4.0; investimenti per favorire l’accesso delle imprese alla banda ultra larga, in coordinamento con le risorse per tali infrastrutture comprese nei fondi europei agricoli; azzeramento del costo della garanzia primaria Ismea per le imprese agricole, attraverso un plafond dedicato nell’ambito del rifinanziamento del Fondo di Garanzia Mise; rilancio e estensione dei contratti di sviluppo anche per le imprese agricole e la filiera agroalimentare; potenziamento della ricerca agricola e agroalimentare con il Crea e agroalimentare. “Un impegno condiviso con il presidente del Consiglio Matteo Renzi alla giornata nazionale del latte lo scorso 31 maggio a Milano che consente una strategia integrata di innovazione del Made in Italy per aumentare la competitività delle imprese” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza di estendere la banda larga e le
del 2016 con +1,8% e ne conferma le enormi potenzialità ma deve combattere la pressione delle distorsioni di filiera e il flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta. Anche l’occupazione, nel secondo trimestre dell’anno, esprime una tendenza particolarmente positiva nel settore agricolo, con una crescita degli occupati del 6,5% (rispetto al secondo trimestre del 2015) secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea. L’agricoltura riporta, in termini relativi, un risultato migliore di quello medio nazionale con un aumento sia nel numero di lavoratori indipendenti (+5,9%), che di quelli dipendenti (+7,1%). Un contributo particolarmente significativo viene dalla componente under 35: i giovani che trovano lavoro nel settore agricolo sono circa 16.200 in più rispetto al corrispondente periodo del 2015, e crescono quindi del 9,1%.
nuove tecnologie nelle aree rurali a sostegno delle imprese e dei cittadini che in misura crescente scelgono di vivere lontano dalle città. Esiste purtroppo un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie – ha concluso Moncalvo - sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire.
Con +3,7% nei campi il Pil cresce il triplo delle fabbriche
A sostenere il Pil in Italia contribuisce l’agricoltura che con +3,7% fa registrare l’aumento annuale più elevato con un tasso pari a quasi al triplo di quello dell’industria in senso stretto e ben nove volte quello dei servizi. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’andamento del Pil nel 2015 dal quale si evidenzia una variazione del Pil a prezzi di mercato dello 0,7% su base annua. La crescita del settore agricolo è di gran lunga la piu’ rilevante anche nel secondo trimestre
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ATTIVITA’ SINDACALE
Piano Paesaggistico: positivo l’incontro in Regione
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ei giorni scorsi, si è svolto in Regione un incontro tra Coldiretti e Dirigenza dell’Assessorato alla Pianificazione Territoriale, durante il quale sono state esaminate puntualmente le valutazioni fatte dalla struttura assessorile circa le osservazioni elaborate e prodotte dalla Coldiretti al Piano Paesaggistico Regionale. Prima di giungere ad una definitiva approvazione, il Piano dovrà ancora essere valutato in sede ministeriale, tuttavia è possibile affermare fin da ora che molte delle specifiche richieste di variazione presentate, nonché alcune considerazioni di carattere generale e metodologico, sono state ritenute condivisibili ed in buona parte accolte e che, conseguentemente, il regime vincolistico gravante sulle attività agricole e zootecniche risul-
Anche se il documento non è stato ancora approvato in via definitiva, molte richieste di Coldiretti sono state accolte terà sensibilmente attenuato. Alcune richieste hanno riguardato l’attività forestale, per la quale si è evidenziato come la legislazione attualmente vigente già risulta efficace a garantire un adeguato regime di tutela paesaggistico evitando il proliferare ed il sovrapporsi di norme. Per ciò che attiene all’attività agricola e zootecnica svolta nelle aree tutelate sotto il profilo paesaggistico, è stato chiesto che la salvaguardia delle testimonianze storiche (quali
le antiche derivazioni d’acqua irrigue) non pregiudichi l’efficienza di tali strutture ed in particolare che sia comunque sempre salvaguardata la funzione principale per la quale tali opere sono state realizzate (per esempio utilizzo irriguo). Nei tenimenti storici dell’Ordine del Mauriziano si è chiesto ed ottenuto che le semplificazioni, già previste per l’attività agricola in senso stretto, venissero interpretate in modo estensivo, con riferimento anche a tutte le attività come previsto dal c.c. nella definizione stessa di attività agricola. Molte altre richieste, accolte in tutto o in parte, hanno inoltre prodotto una migliore elaborazione delle norme, evitando possibili future interpretazioni potenzialmente penalizzanti per il settore agricolo e zootecnico.
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iamo pronti. Per gli uomini la dotazione è completata: Braghette al ginocchio di fustagno, gilet assortito, calzettoni lunghi bianchi con pon pon di lato, camicia a quadrettoni, scarpe nere, pesanti, per buttarsi nelle danze ritmate del “tacco e punta”. Gli abiti femminili sono ancora da rifinire, con il corsetto allacciato, la camicia con le maniche a sbuffo e la gonna larga che si solleverà maliziosa ad ogni giro di ballo. E poi i boccali. In casa non c’erano, ma abbiamo deciso di utilizzare quelli della magnesia. L’octoberfest può dunque avere inizio. A Cuneo, in piazza d’Armi, ci sono già i gazebo e ben 200 aspiranti camerieri, venditori, magazzinieri e baristi sono stati selezionati in una marea di oltre 600 domande.
É iniziato anche il conto alla rovescia. E poi... sarà festa... Ancora una volta Cuneo accantona tradizioni e consuetudini antiche, dimentica le usanze locali e si getta in atmosfere che non le appartengono, votandosi ad una bevanda di radice teutonica, bandiera di altre genti e di altre abitudini. I nostri antenati, quelli che vinificavano in proprio e che guardavano agli scaffali della cantina
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come ad una cassaforte che, al posto dell’oro e dei buoni postali, allineava bottiglie datate di Barolo, Barbaresco, Dolcetto e Barbera, si stanno rivoltando nella tomba. Il grappolo d’uva ci guarda di traverso, soppiantato dal luppolo che, a quanto pare, viene contato con il pallottoliere. Anche i riti della vendemmia e della fermentazione paiono sepolti. Il colore, quello che ha fatto ammattire gli enologi, conta ben poco. La birra è scura o, al massimo, bionda. Come le donne, che si fanno la tinta ai capelli. Poi fa la schiuma, simbolo dell’apparire senza essere, della quantità che non c’è e della dilatazione di stomaco!!! Questa la mia opinione. Di parte, naturalmente. cin cin, senza rancore!. Bastian Contrari
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“QUANDO ARRIVAVANO “PEL ‘D LAPIN” E PARADISO …” I GIOVANI FUCILATI
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Francesco Campogrande
rancesco Campogrande di Murazzano gode di buona salute ed è lucidissimo. E’ stato il fondatore del secondo gruppo in Italia dei Giovani Coltivatori (il gruppo di Murazzano aveva 12 soci): “Amo moltissimo il nome Francesco e mi fa piacere in ogni Messa pregare per Papa Francesco. Sono nato a Murazzano l’8 ottobre 1929 a Mellea, i miei genitori Delfina e “Pinotu” lavoravano la terra, siamo due fratelli. Mio padre era una pasta d’uomo, mia mamma aveva un carattere più energico”.
LE 5 PECORE
Ricorda le sue maestre: “Ho fatto la quinta Elementare, le mie maestre erano Rina Pelleri, Anna Gonella e Ida Nova, quest’ultima era severa e dava le bacchettate sulle dita! Ma io non le ho prese. Studiare non mi piaceva tanto. A 14 anni, ho fatto delle scuole serali di cultura popolare per tre anni”. Ha giocato poco da bambino: “Giocavo con le pietre, non c’era niente! A 8 anni portavo già 5 pecore nei prati, il tempo non passava mai … Al mattino presto prima della scuola ero già al pascolo, poi a scuola a piedi, quindi tornavo a casa e aiutavo mia mamma nei diversi lavori dei campi (il fieno, tagliare il grano, legare le viti)”. La vita di una volta: “Era più serena, non c’erano contrasti e c’era una maggiore solidarietà. Oggi ci sono più soldi, ma siamo tutti più egoisti. Nei nostri pasti, latte, minestra e polenta. La carne due volte alla settimana. Però arrivavano da Ceva con un carretto a vendere i pesci di seconda qualità, ho mangiato tanto merluzzo con le patate ed era proprio buono”.
La parola guerra gli fa venire in mente “quei cinque giovani vicino alla strada a Murazzano, a 500 metri dalla Cascina Sarsera, dove vivevo: avevo 13 anni e ho visto quei ragazzi tutti insanguinati, perché i tedeschi li avevano fucilati. Una scena terribile! In quel momento, ho pensato che salvare la pelle era una cosa eccezionale. Ero con don Dino Pregliasco di Saliceto, per me è stata una figura di riferimento importante, perché mi ha educato: lo ricordo con gratitudine. Lui mi ha sempre insegnato che bisogna comportarsi bene, essere onesti, amare la famiglia, rispettare gli anziani”. Ricorda i mendicanti: “Il simpatico “Paradiso” passava a raccogliere i ferri vecchi, che li metteva nei sacchi che portava sulle spalle. Un altro (“Pel ‘d lapin”) coglieva le pelli dei conigli e le portava alla conceria, e noi guadagnavamo qualcosa. Un altro raccoglieva le pelli delle talpe che mio nonno catturava con le tagliole”.
VIGNAIOLO APPASSIONATO
Ha sempre lavorato la terra: “Ho fatto il vignaiolo, le vigne erano tra Murazzano e Belvedere Laghe e producevano un ottimo Dolcetto! A me è sempre piaciuto, per 30 anni ho coltivato le vigne, la mia azienda l’ho venduta a degli svizzeri: ho continuato a lavorare fino al 1999, era un lavoro molto faticoso. Grandi pendenze da fare, a piedi, per portare il letame e le varie attrezzature. Io però amo la terra e lavorando la terra mi sono sentito un uomo libero e ho avuto grandi soddisfazioni! Sono stato il primo a vendere nel 1960 il vino ai consumatori, senza passare attraverso gli intermediari”. L’incontro con la futura moglie: “Carla Raviola è di Murazzano, insegnavamo il catechismo ai bambini: io avevo 15 anni, lei 12. Passavo davanti
a casa sua in bicicletta e ci guardavamo! L’amore è nato quando avevo 18 anni, ci siamo sposati il 3 settembre 1955 a Murazzano davanti a mio fratello don Giovanni, il viaggio di nozze a Torino, a Venezia e a Trieste: una meraviglia! La sposerei di nuovo! Abbiamo due figlie. Mio fratello è stato il segretario di monsignor Giovanni Dadone di Carrù, nominato arcivescovo di San Severina, in Calabria. Tante volte in inverno siamo scesi in Calabria per andare a trovarlo”. I valori in cui crede: “Credo in Dio, sono sicuro che c’è. Sono parsimonioso, compriamo il necessario, ma non il superfluo. Per tanti anni ho vissuto con i debiti, anche per poter far studiare mio fratello. Per me, la cosa più importante è la serenità. Alla morte ci penso, spero di non soffrire quando arriverà”. Le ingiustizie del pianeta: “Tutto il sistema economico è dominato dalle multinazionali, all’insegna dell’egoismo: ed è sbagliato. Con la crisi dell’industria, credo che ci sarà un ritorno alla terra”.
IMPEGNO GENEROSO
Generoso il suo impegno in Coldiretti: “Sono stato il fondatore dei Giovani Coltivatori nel 1952, abbiamo portato avanti tante idee nuove nelle pratiche di coltivazione , con entusiasmo. Sono stato dal 1950 al 1960 il presidente di Sezione Coldiretti a Murazzano, c’era un gruppo di una trentina di giovani che mi seguiva ovunque … Abbiamo comprato insieme un pesa bestiame e i mangimi, spuntando prezzi migliori, con i tecnici che arrivavano ad istruirci nei diversi settori … Tante le soddisfazioni: ho ricevuto il cavalierato al merito della Repubblica dal presidente Ciampi e sono anche Cavaliere delle tre spighe d’oro della Coldiretti”.
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ETICHETTATURA
Etichettatura, torna l’indicazione dello stabilimento di produzione
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o scorso 28 luglio il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge di delegazione europea 2015 proposta dal Governo lo scorso novembre. La legge di delegazione europea è il provvedimento finalizzato al conferimento di deleghe legislative per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell’Unione Europea che devono essere recepiti nell’ordinamento italiano (altro provvedimento analogo è la legge europea che prevede norme di diretta attuazione degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea). In particolare, l’articolo 5 prevede la delega al Governo a recepire il Regolamento (Ue) 1169/2011 in materia di etichettatura alimentare, stabilendo tra l’altro l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione o confezionamento
per i prodotti alimentari prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Questa disposizione, fortemente voluta da Coldiretti, si era resa necessaria dopo che, con l’entrata in vigore il 13 dicembre 2014 delle norme europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori previste dal Regolamento UE n. 1169/2011, era stato abrogato il Decreto legislativo 109/92 che già lo prevedeva. Lo stesso regolamento comunitario, però, consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti, qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole. Consultazione svoltasi lo
scorso anno e che ha evidenziato che il 96,5 per cento degli italiani, sulla base della consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole e che ha coinvolto 26.547 partecipanti, ritiene necessario che l’origine debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta dove ancora manca, dai salumi alle conserve vegetali, dai succhi di frutta fino alla pasta. Spetterà perciò al Governo emanare il provvedimento attuativo entro i prossimi 12 mesi. Ora che è stata colta l’opportunità per l’indicazione dello stabilimento di trasformazione e di confezionamento, occorre fare un ulteriore scatto in avanti e arrivare finalmente all’indicazione dell’origine della materia prima impiegata nelle produzioni agroalimentari. casatredi.it
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VITIVINICOLO
Il disegno di legge, dopo l’approvazione della Camera dei Deputati, è al vaglio del Senato
Il Testo Unico del vino è un passo avanti contro la burocrazia
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emplificazione burocratica e nuovi strumenti operativi per le imprese nel settore vitivinicolo. Sono gli obiettivi a lungo perseguiti da Coldiretti e che paiono finalmente avvicinarsi con il disegno di legge sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino”, approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati, che ora andrà all’esame del Senato, al quale spet-
Enzo Pagliano Direttore
terà il sì definitivo. “La burocrazia, dal vigneto alla bottiglia, oggi rende necessario adempiere a più di 70 pratiche ed è il principale ostacolo al lavoro dei nostri viticoltori. Il ‘Testo Unico del Vino’ è il risulta-
to di una lunga mobilitazione della nostra Organizzazione per sostenere un comparto fondamentale del Made in Italy agroalimentare, commenta la presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte, Delia Revelli. Una ricchezza simbolo del nostro territorio, prima voce tra le esportazioni all’estero”. “Complessivamente – aggiunge Delia Revelli - il nostro parere sul testo approvato, in attesa del passaggio in Senato, è favorevole poiché sono stati recepiti molti elementi per ridurre l’impatto burocratico degli adempimenti e valorizzare il vino e la viticoltura come sempre richiesto da Coldiretti. E’ stata confermata la nostra im-
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DOPO
VITIVINICOLO postazione tesa a qualificare il provvedimento con importanti semplificazioni e innovazioni rispetto al precedente testo”. “Il Testo approvato, evidenzia Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo, dovrebbe favorire uno schedario dei vigneti più stabile che consenta di conoscere con anticipo rispetto alla vendemmia l’esatta potenzialità produttiva; la revisione del programma di certificazione e dei controlli affinché sia più efficace e meno impattante dell’attuale, infine un quadro sanzionatorio basato su criteri di proporzionalità e tolleranza per le inosservanze formali”. “Rimane qualche ombra circa l’avvenuta eliminazione da parte della Commissione bilancio dell’art. 59, sempre proposta da Coldiretti, per semplificare gli adempimenti sulle accise particolarmente onerosi. Coldiretti voleva anche l’unificazione delle comunicazioni Iva e accisa, per l’export – commenta Fabrizio Rapallino, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Cuneo -, l’i-
stituzione dello sportello unico presso il MIPAF per facilitare la cessione intracomunitaria e export del vino anche favorendo le vendite dirette al
consumatore finale europeo. Rispetto a questi punti, Coldiretti continuerà a lavorare affinché vengano accolte le modifiche prima evidenziate”.
Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è molto richiesto all’estero: il mercato statunitense assorbe il 35% dell’export di vino piemontese e le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di euro nell’ultimo anno. Il vitivinicolo piemontese nel 2015 ha registrato una P.L.V. (produzione lorda vendibile) di quasi 400 milioni di euro con una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva e detiene una superficie vitata di 43 mila ettari”.
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Dal Consorzio proposte di modifica ai due disciplinari
Diano e Dolcetto d’Alba… Aria nuova !?
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l Consorzio “Barolo Barbaresco Alba, Langhe e Dogliani”, in ossequio alle richieste dei produttori interessati, ha predisposto un testo di modifica per i due disciplinari di produzione “Diano d’Alba DOCG o Dolcetto di Diano d’Alba DOCG” e “Dolcetto d’Alba DOC”. Oggetto della proposta di emendamento (uno stralcio è leggibile in queste pagine), è l’annessione del comune di Diano d’Alba (unico facente parte della omonima DOCG) anche nell’area di produzione del Dolcetto d’Alba, con la conseguente possibilità per i produttori dianesi di rivendicare la DOCG Diano d’Alba oppure la DOC Dolcetto d’Alba, sia a livello di “scelta vendemmiale” che nella successiva di “riclassificazione”, a vino ottenuto. Il Dolcetto d’Alba potrà di riflesso avere una potenzialità produttiva più elastica e più estesa (appunto con il contributo aggiuntivo delle uve o del vino provenienti dal comune di Diano d’Alba). Le disposizioni di legge costituite da Regolamenti UE, Leggi e Decreti, laddove le modifiche ai disciplinari riguardino aspetti centrali quali il
territorio di produzione, stabiliscono che le stesse siano avvallate da almeno il 51 per cento dei viticoltori, che rappresentino almeno il 66 per cento della superficie dichiarata a schedario. Nel nostro caso, pertanto, occorre il consenso sia di chi già produce il Diano d’Alba sia di chi già produce il Dolcetto d’Alba nei termini indicati. Di conseguenza il Consorzio, dopo aver proposto e analizzato le modifiche nelle rispettive “consulte di denominazione” , si è attivato per raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa e a comprova dell’ampia condivisione degli interessati di qui sopra. Tale procedura democratica
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poggia su uno dei principi cardine delle denominazioni d’origine, esattamente quello che esse sono considerate “proprietà” dei produttori iscritti. I conduttori dei vigneti delle due denominazioni potranno quindi liberamente decidere di avvallare o meno le proposte che in breve poco sopra abbiamo delineato. Per favorire la conoscenza dei testi e valutarne i contenuti, presso gli Uffici di Alba, Bra e Mondovì della Coldiretti è disponibile tutta la documentazione prodotta dal Consorzio, ivi comprese la schede per la raccolta delle attestazioni a sostegno delle modifiche. Chi vorrà potrà direttamente firmarle.
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VITIVINICOLO Seguono nello specifico il testo di sottoscrizione raccolta firme e le proposte di modifica agli articoli:
Facsimile Sottoscrizione MODIFICA DISCIPLINARE DOLCETTO D’ALBA DOC I produttori titolari delle sotto indicate iscrizioni allo schedario viticolo ai fini dell’idoneità alla rivendicazione della denominazione Dolcetto d’Alba, dichiarano di assoggettarsi alla disciplina prevista dalla proposta di modifica del disciplinare di produzione………che prevede l’inserimento dell’intero territorio comunale di Diano d’Alba nel disciplinare di produzione Dolcetto d’Alba con la conseguente possibilità di scelta vendemmiale e riclassificazione delle produzioni verso Dolcetto d’Alba. Facsimile sottoscrizione MODIFICA DISCIPLINARE DIANO D’ALBA DOCG I produttori titolari delle sotto indicate iscrizioni allo schedario viticolo ai fini dell’idoneità alla rivendicazione della denominazione Dolcetto di Diano d’Alba o Diano d’Alba, dichiarano di assoggettarsi alla disciplina prevista dalla proposta di modifica del disciplinare di produzione…… che prevede l’inserimento dell’intero territorio comunale di Diano d’Alba nel disciplinare di produzione Dolcetto d’Alba con la conseguente possibilità di scelta vendemmiale e riclassificazione delle produzioni verso Dolcetto d’Alba.. SCHEMA - PROPOSTA DI MODIFICA DOLCETTO D’ALBA DOC (In neretto le modifiche) Art. 3 – Zona di produzione delle uve. 1. Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Dolcetto d’Alba” devono essere prodotte: 1) nell’intero territorio dei comuni di ….(aggiunto Diano d’Alba)
SCHEMA - PROPOSTA DI MODIFICA DIANO D’ALBA O DOLCETTO DI DIANO D’ALBA DOCG Art. 5: Norme per la vinificazione 5. Per la denominazione «Dolcetto di Diano d’Alba» o «Diano d’Alba» la scelta vendemmiale e’ consentita, ove ne sussistano le condizioni di legge, verso la denominazione di origine controllata «Langhe» senza specificazione di vitigno, «Langhe» con specificazione del vitigno Dolcetto e verso la denominazione di origine controllata «Dolcetto d’Alba». 6. I vini destinati alla denominazione di origine controllata e garantita di cui al presente disciplinare di produzione possono essere classificati, con le denominazioni di origine controllata «Langhe» senza specificazione di vitigno, «Langhe» Dolcetto e «Dolcetto d’Alba» purché corrispondano alle condizioni ed ai requisiti previsti dal relativo disciplinare, previa comunicazione del detentore agli organi competenti.
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LATTE
Latte, segnali di ripresa dal mercato
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opo mesi di profondo rosso per il prezzo del latte alla stalla, con quotazioni ai minimi per gli allevatori piemontesi e italiani, qualcosa sembra finalmente muoversi sul fronte del mercato. Da fine aprile, continua a salire la quotazione del latte spot sulla piazza di Lodi, principale riferimento nazionale. Infatti venerdì 30 settembre la Camera di Commercio di Lodi ha chiuso le contrattazioni della seduta quindicinale (periodo 16 –30 settembre 2016), per il prodotto nazionale, a una media di 391,5 euro a tonnellata, franco arrivo, Iva esclusa (minimo 383 – massimo 400), in aumento del 7,26% rispetto a 15 giorni fa (360 euro/tonnellata del 12 settembre). Sulla piazza di Verona, invece, nella seduta settimanale di lunedì 3 ottobre a quotazione del latte spot è stata di 397,5 euro a tonnellata (minimo 390 – massimo 405), in aumento dell’1,92% rispetto all’ultima rilevazione del 26
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Mentre andiamo in stampa Coldiretti è impegnata ad intensificare i contatti con il mondo industriale per cercare di ottenere un aumento di prezzo in riferimento ai segnali positivi che giungono dai mercati internazionali. Tutti gli aggiornamenti sul prossimo numero de Il Coltivatore.
settembre (390 euro/tonnellata). Con il termine “spot” s’intende quel latte
presente sul libero mercato e non con-
trattualizzato e il suo andamento, pur
non essendo l’unico riferimento per comprendere esattamente il mercato, è comunque un elemento indicativo importante. L’aumento costante delle quotazioni del latte spot sembrano confermare a significare che, dopo un periodo con notevole surplus di offerta rispetto alla domanda e relativi prezzi in contrazione, oggi, a fronte di una ripresa della domanda e un rallentamento della produzione, sembra essersi verificata un’inversione della tendenza negativa. E’ presto per parlare di ripresa, ma qualcosa sembra finalmente muoversi. E’ nuovamente in crescita la domanda di prodotti lattiero caseari da parte della Cina.
Riprendono le esportazioni a livello europeo
A livello europeo, si evidenzia una ripresa delle esportazioni, come testimoniano anche gli ultimi dati aggiornati a luglio, confrontati con lo stesso periodo dello scorso anno: burro
LATTE (+18.1%), latte e panna (+13.7%), polvere di siero (+11.5%), formaggi (+6.3%), latte per l’infanzia (+5.7%). Ancora in calo invece le esportazioni di latte in polvere, sia scremato (SMP) che segna un -28%, così come intero (WMP) che rileva un -2%. Ma, finalmente, sembra esserci una prima ripercussione anche per gli allevatori, alle prese con un prezzo del latte tornato sui livelli della crisi del 2009, se non addirittura inferiori. A fine agosto, i cugini d’Oltralpe sono riusciti a strappare un primo aumento a Lactalis. Dopo una prima proposta considerata insufficiente dagli allevatori francesi, la FNSEA, principale sindacato agricolo, aveva annunciato una serie di azioni davanti ad una quindicina di impianti della stessa Lactalis per ottenere la riapertura delle trattative. Ma il giorno successivo all’annuncio della mobilitazione si è arrivati ad un accordo: Lactalis pagherà ai produttori francesi 290 euro/tonnellata, ovvero 34 euro in più rispetto al prezzo pagato in precedenza (256 euro/tonnellata) e 19 in più rispetto alla precedente offerta.
In Italia, le forti pressioni di Coldiretti hanno “convinto” Lactalis ad aumentare il prezzo del latte
Anche in Italia, grazie alla forte azione portata avanti da Coldiretti, Lactalis, che opera e controlla diverse aziende nel nostro paese (Italatte e Parmalat per citare alcuni esempi) ed alcuni tra i marchi più rinomati (Galbani, Invernizzi, ecc.) ha accordato un aumento progressivo per il prezzo del latte, per il periodo che va da settembre a dicembre. Confermato, a fine settembre, dall’invio di una specifica comunicazione ai propri conferenti lombardi e piemontesi, comunicando l’aumento e l’accantonamento del sistema di calcolo di prezzo basato sulle rilevazioni mensili della Commissione europea a cui veniva aggiunto un “premio” per la filiera Made in Italy. In Lombardia (e anche per i conferenti del Piemonte Nord Orientale) Italatte/Lactalis pagherà 32 cent/ litro a settembre e ottobre, 33 a no-
vembre, 34 a dicembre. Ad agosto, aveva pagato 30 e a luglio 30,3 cent/ litro più la qualità. In Piemonte, invece, il prezzo sarà di 31 cent/litro a settembre e ottobre, 32 a novembre, 33 a dicembre. Ad agosto, aveva pagato 29 e a luglio 29,3 cent/litro più la qualità. Come già accaduto in passato il Piemonte sconta le tradizionali differenze con la Lombardia, con un prezzo base inferiore di 1 centesimo e che va considerato in base ai conferimenti da 6.000 litri e via via a scalare in base alla fasce produttive, oltre ad una tabella qualità più penalizzante. Si tratta però di un primo importante segnale di ripresa del mercato, dopo mesi di prezzi stagnanti. Ora l’auspicio è che anche gli altri caseifici piemontesi si adeguino al nuovo contesto di mercato. Per questo motivo Coldiretti ha sollecitato l’Assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero affinché convocasse al più presto il tavolo regionale della filiera del latte. Lo scorso 30 settembre si è già tenuto un primo incontro tra la parte agricola e l’Assessore regionale.
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LATTE
Quote latte: annullato il 70% delle multe della campagna 2014/2015
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ra le disposizioni del cosidetto “Decreto Legge su enti territoriali e agricoltura”, approvato nell’estate (Legge 7 agosto 2016, n. 160 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 24 agosto 2016, è stato inserito l’annullamento di una parte del prelievo della campagna 2014/2015, l’ultima soggetta alle quote latte. Sostanzialmente è stato annullato il 70% degli importi delle multe imputate ai produttori (o meglio prelievo supplementare) che sarebbe stato destinato, come previsto dalla Legge 33/2009, ad alimentare quel Fondo nazionale a sostegno del settore lattiero caseario. Ma fino alla campagna 2014/2015, il fondo era rimasto senza risorse poiché, da quando era stato introdotto, l’Italia non aveva più superato la propria quota produttiva nazionale e quindi non erano state comminate multe ai produttori. Mentre si sarebbe dovuto attivare per la prima volta con il versamento delprelievo supplementare della campagna 2014/2015, quando la produzione italiana aveva superato
il tetto massimo imposto dalle quote latte, con tanto di multe agli allevatori che avevano splafonato. Questo prelievo “aggiuntivo” sarebbe dovuto ammontare, a livello nazionale, a oltre 70 milioni. Infatti, su un totale di 103,71 milioni di euro, il prelievo supplementare della campagna 2014/2015 era inizialmente così suddiviso: • 30,53 milioni l’importo effettivo delle multe per il superamento della quota nazionale • 1,53 milioni accantonati ai sensi della Legge 119/03 • e per l’appunto ben 71,65 milioni per il Fondo nazionale. Ma, per effetto del Decreto Enti Territoriali Agricoltura, i 71,65 milioni sono stato annullati. Ed essendo già stato versato interamente o
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quasi il prelievo da parte dei produttori, Agea provvederà a rimborsarli, come dettagliato dall’apposita circolare del 16 settembre 2016. Precisamente coloro che hanno già versato tutto quanto il prelievo, le restituzioni verranno fatte da Agea dal 1° ottobre al 31 dicembre 2016. Mentre per coloro che avevano aderito alla rateizzazione volontaria in 3 anni, riceveranno indietro, sempre dal 1°ottobre al 31 dicembre 2016, quanto già versato in eccesso con la prima rata (pagata a settembre 2015) e hanno svincolate già le fideiussioni (a garanzia delle restanti 2 rate che sarebbero state da pagare entro settembre 2016 e settembre 2017) a partire dalla data della stessa circolare. La riduzione della multa riguarderà complessivamente 221 produttori piemontesi che, a fronte di un prelievo iniziale di 6,2 milioni di euro se lo vedranno ridotto di 4,3 milioni di euro. La restituzione riguarderà 203 produttori che riceveranno indietro quanto già versato in eccesso per un ammontare di circa 1,8 milioni. Nella sola provincia di Cuneo sono 147 i produttori interessati dalla riduzione del prelievo che passerà da 5 a 1,5 milioni di euro; la restituzione sarà di 1,5 milioni circa e interessati 141 produttori.
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Kiwi, anche quest’anno siglato l’accordo interprofessionale
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’ stato approvato ad inizio settembre, dal Consiglio dell’Organismo Interprofessionale Ortofrutta Italia, l’accordo interprofessionale kiwi 2016/2018. Come già per i precedenti accordi, l’obiettivo del documento è di aumentare i parametri qualitativi e la riconoscibilità del prodotto italiano all’estero. In pratica, si tratterebbe di piccoli accorgimenti mirati ad un’ottimizzazione complessiva della qualità ed al conseguente miglioramento della percezione del kiwi italiano da parte dei consumatori. Di seguito il testo completo dell’accordo: ARTICOLO I Il presente Accordo interprofessionale ha l’obiettivo di proseguire nel processo di miglioramento qualitativo di sistema, per tutto il kiwi nazionale. In sede di Organizzazione Interprofessionale, si concordando le seguenti specifiche per la commercializzazione del Kiwi prodotto in Italia. ARTICOLO II “Fase di raccolta”: Il kiwi della cultivar Hayward prodotto in Italia deve avere caratteristiche minime di maturazione corrispondenti a 6,5° gradi brix per la messa in condizionamento. ARTICOLO III “Fase di commercializzazione in Italia”: La commercializzazione al dettaglio per la cultivar Hayward, ovvero la spedizione, la presentazione alla vendita e la vendita al consumatore
finale possono essere effettuate solo con frutti aventi un minimo di 10° gradi brix e durezza da 2 a 3,5 kg/cm2 al penetrometro con puntale da 8 mm (tolleranza di 1 kg). ARTICOLO IV “Fase di spedizione per l’export destinazione “oltremare” (compresa la Russia)”: La spedizione dei frutti della cultivar Hayward può essere effettuata a partire dal giorno 29 ottobre e solo con frutti aventi un minimo di 6,5° gradi brix e durezza da 3 a 6 kg/ cm� al penetrometro con puntale da 8
KIWI, PER LA CAMPAGNA 2016/2017 SI PREVEDE UN CALO DEL 20% DELLA PRODUZIONE ITALIANA Secondo le stime, elaborate dal CSO ITALY - Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, quest’anno in Italia è previsto un calo della produzione rispetto allo scorso anno. La produzione totale si dovrebbe attestare attorno alle 469.000 tonnellate, contro le 588.000 tonnellate dello scorso anno, registrando un 20% in meno. La produzione commercializzabile dovrebbe essere prossima alle 450.000 tonnellate, il 19% in meno rispetto alla passata stagione. Tutti i principali bacini produttivi evidenziano una diminuzione, in modo particolare il Lazio dove, dopo le cifre record dello scorso anno, si ritorna su una produzione più simile al 2014, -30% circa sul 2015. In Piemonte ed in Emilia Romagna, il calo appare più lieve, rispettivamente pari al -9% e al -14%. Più incisivo invece il calo in Veneto, dettato quasi esclusivamente dal problema dell’asfissia radicale, molto presente nella provincia di Verona. Nel complesso delle altre regioni, da segnalare un’offerta inferiore soprattutto nelle aree del Sud. Quest’anno il prodotto dovrebbe presentare buone caratteristiche di conservabilità, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e quindi ci sono tutti i presupposti per un mercato vivace. Il kiwi è una delle produzioni frutticole più importanti di cui l’Italia detiene il primato produttivo e che sta vivendo, proprio in questi anni, un rinnovato interesse da parte dei coltivatori, orientato anche verso nuove varietà, soprattutto a polpa gialla.
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mm (tolleranza di 1 kg). ARTICOLO V “Fase di spedizione per l’export destinazione Europa (UE, Italia esclusa, ed extra UE)”: La spedizione dei frutti della cultivar Hayward può essere effettuata a partire dal giorno 8 novembre. I frutti per questa destinazione devono avere un minimo di 10° gradi brix e durezza da 2 a 3,5 kg/cm2 al penetrometro con puntale da 8 mm (tolleranza 1 kg). Il testo è stato trasmesso nei giorni scorsi al Mipaaf per eventuali verifiche e per la sua successiva pubblicazione.
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le varietà rosse incidono per circa il 75% sul totale della produzione complessiva di mele in Piemonte
Mela Rossa Cuneo Igp: prosegue la raccolta
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di importanza: Red delicious, Gala, Fuji e Braeburn. Nel 2000, è stato costituito un apposito Consorzio di Tutela e Valorizzazione, con lo scopo di giungere al riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta, che è stato ottenuto nel 2013. In un paniere di prodotti frutticoli ampio ed articolato come quello della provincia Granda, le mele rosse rappresentano ormai, senza ombra di dubbio, una delle perle più apprezzate sia sui mercati nazionali, sia all’estero. Il marchio raggruppa quattro gruppi varietali: • Gruppo Gala: mele, a maturazione estiva, dal sapore dolce ed aromatico, molto apprez-
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ur con ritardo rispetto alla passata stagione, è iniziata alla fine di agosto e sta procedendo la raccolta delle mele nella provincia di Cuneo e in Piemonte. Con circa un milione e mezzo di quintali, la provincia di Cuneo è la quarta provincia italiana per produzione di mele, segue in ordine: Bolzano, Trento e Verona. Le peculiarità pedoclimatiche dell’area pedemontana della nostra provincia, unite alla esigenza di differenziazione imposta dal mercato, hanno fatto sì che nel corso degli ultimi vent’anni, si sviluppasse sempre di più la coltivazione delle varietà di mele a buccia rossa. L’area di coltivazione delle mele rosse è caratterizzata da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, che conferiscono alla produzione una colorazione difficilmente raggiungibile altrove. Oltre a ciò, il nostro territorio e la capacità degli imprenditori, sono in grado di conferire qualità organolettiche e aromi unici e irripetibili. Attualmente, le varietà rosse incidono per circa il 75% sul totale della produzione complessiva di mele in Piemonte. Esistono 4 gruppi varietali, in ordine
MIELE
Anche nel 2016 la produzione non copre la richiesta del consumatore
Miele: annata da dimenticare
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opo un inverno mite, in cui gli alveari erano nelle condizioni ottimali per fornire una buona produzione di miele, l’avvio di stagione è stato buono, con interessanti produzioni di tarassaco e ciliegio. Purtroppo nel mese di maggio, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, con temperature sotto la media e temporali che hanno determinato una fioritura senza nettare, la produzione dell’acacia si è attestata su livelli bassissimi, con produzioni medie che hanno raggiunto a mala pena i due kg. per alveare, un decimo rispetto alle annate considerate normali. Anche la produzione del castagno, seconda per importanza nel Cuneese dopo l’acacia, non ha raggiunto le aspettative. Un andamento climatico non ottimale ha fatto registrare produzioni al di sotto della media, nonostante il problema del cinipide sul castagno sia rientrato e la fioritura sia stata abbondante. Andamenti simili anche per il miele di tiglio, rododendro e mille fiori di alta montagna, che non hanno fatto registrare produzioni significative. Gli apicoltori riponevano fiducia
nella melata estiva: qui la produzione è stata a macchia di leopardo e pochi sono stati i fortunati che hanno ottenuto discreti risultati. Inoltre, per quanto riguarda il mercato, si è registrato il boom di prodotto importato dall’estero: i barattoli di miele cinese, ungherese e rumeno hanno superato quest’anno la produzione italiana. Secondo le analisi Coldiretti, nel 2015 gli arrivi di prodotto straniero in Italia hanno raggiunto il massimo di sempre, salendo a quota 23,5 milioni di chili e nel il 2016 il fenomeno si è aggravato, con il 20 per cento del prodotto straniero che è arrivato dalla Cina, dove è pure consentita la presenza di polline Ogm, così come in Romania, paese che si colloca nella classifica dei principali esportatori in Italia, guidata da un’altra nazione dell’Est, l’Ungheria. “E’ importante informare i consumatori su un’attenta lettura dell’etichetta, in quanto il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse le coltivazioni Ogm, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta da Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle con-
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fezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”. “È necessario porre la massima attenzione per evitare di portare in tavola prodotti spacciati per made in Italy – commenta Lidia Agnello presidente di Aspromiele - ma provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità. Il nostro impegno è produrre seguendo i rigorosi canoni della qualità e salubrità del prodotto nel rispetto dell’ambiente. Nel contempo è necessario educare il consumatore a scegliere consapevolmente il miele di qualità, rivolgendosi ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi e nei mercati di Campagna Amica”.
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SPECIALE FAGIOLO
La virosi del fagiolo Situazione
Nel corso delle ultime settimane è stata segnalata la presenza di appezzamenti di fagioli rampicanti e soprattutto nani con presenza di sintomi imputabili a virosi. La maggior parte degli impianti colpiti si trova nel centallese, ma
sono diffuse le segnalazioni anche dal bovesano, cuneese e zone limitrofe. Gli impianti colpiti, nella maggior parte dei casi, sono stati seminati nel periodo primaverile. Quelli seminati in epoca tardiva, come nel caso delle coltivazioni di secondo raccolto in successione ai cereali autunno verni-
ni, nella maggior parte dei casi non presentano sintomi. Per avere una conferma sulla presenza di virus e determinarne le specie, sono stati prelevati campioni dagli appezzamenti colpiti. Il materiale è stato analizzato dall’Istituto per la Protezione Sostenibile - delle Piante - CNR.
Fagiolo nano colpito da virus (Villafalletto)
Appezzamenti colpiti da virus Cuneo (sx) e Margarita (foto:4A)
La maggior parte dei campioni risulta infetta da più virus contemporaneamente. Si tratta in particolare di Bean common mosaic virus (BCMV – Virus del Mosaico Comune del Fagiolo), Clover yellow vein virus (ClYVV - Virus delle Venature Gialle del Trifo-
glio) e Cucumber mosaic virus (CMV – Virus del Mosaico del Cetriolo). Su due campioni è stato inoltre rinvenuto il BYMV (Bean yellow mosaic virus – Virus del mosaico giallo del fagiolo) mentre su un campione è stato isolato il Bean common mosaic necrosis vi-
rus (BCMNV virus del mosaico comune - ceppo necrotico). Di seguito si riporta una sintesi descrittiva con sintomatologia, trasmissibilità e eventuali pratiche da adottare per il contenimento dell’infezione.
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ALBA Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Montà – Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30 Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30 Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 33 merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635 apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12
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CUNEO Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650
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SPECIALE FAGIOLO
Virus del mosaico comune del fagiolo (BCMV: Bean common mosaic virus) Genere: Potyvirus Colpisce i fagioli nelle sue diverse specie tra cui anche Vigna unguiculata (fagiolo dell’occhio). Anche altre leguminose quali erba medica, soia,
pisello e crotalaria potrebbero essere colpite dal virus. Può causare tipologie diverse di sintomi in funzione del ceppo e dell’eventuale resistenza da parte della varietà. Il sintomo più comune è la comparsa di aree clorotiche sulle foglie, che assumono un caratteristico aspetto mosaicato. A questo si associa spesso anche una
deformazione del lembo fogliare. In altri casi le foglie mosaicate possono assumere aspetto bolloso, con arricciamenti dei lembi fogliari e arrotolamento verso il basso. Lo sviluppo delle piante diventa stentato, i baccelli presentano malformazioni, sono di dimensioni ridotte e il numero di semi è inferiore rispetto alle piante sane. Foglie di fagiolo con evidente deformazione del lembo fogliare, bollosità e mosaicatura
Fagiolo nano con evidente bollosità e mosaicatura (foto: 4A)
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BCMV si trasmette per seme (che può rimanere infetto anche fino a 30 anni), e si diffonde tramite insetti vettori secondo la modalità non persistente: il virus è acquisito rapidamente dall’insetto ed è immediatamente trasmissibile per alcune ore. Il virus è trasmesso da afidi tra cui A. fabae, l’afide nero del fagiolo. Le piante nate da semi infetti (la trasmissione per seme può arrivare all’80%) possono presentare precocemente deformazioni molto gravi o evidenziare una sintomatologia di lieve entità. Queste costituiscono le fonti primarie di infezione. Le piante infettate dopo la fioritura hanno percentuali di produzione di seme infetto inferiori.
SPECIALE FAGIOLO
Difesa
Virus delle venature gialle del trifoglio (ClYVV: Clover yellow vein virus) Genere: Potyvirus
Non esistono metodi di lotta di tipo curativo. La difesa si basa sull’adozione di varietà resistenti e di seme sano, certificato virus esente. L’utilizzo di seme sano dovrebbe essere applicato in tutto il territorio di coltivazione, compresi gli orti familiari. La presenza, infatti, di poche piante malate è una potenziale fonte di inoculo soprattutto in presenza delle forme migranti di afidi che possono spostarsi anche su lunghe distanze. Dove possibile, nel caso si riscontri la presenza di piante infette, bisogna estirparle e distruggerle, così come, dopo la raccolta, bisogna distruggere i residui della coltura. La lotta agli afidi sortisce un effetto incerto per il controllo di questo virus, a causa dell’immediata infettività dell’insetto. Per chi coltiva ecotipi locali si raccomanda di raccogliere la semente esclusivamente da piante prive di sintomi e in ottime condizioni di vegetazione.
I sintomi di ClYVV possono essere confusi con quelli causati da altri virus e sono di solito più necrotici. Spesso si può registrare la contemporanea presenza di ClYVV e BCMV. Sulle piante colpite la sintomatologia si presenta con mosaico e deformazione sulle foglie associato a vari gradi di necrosi e successivo disseccamento fogliare. Generalmente la deformazione sotto forma di arrotolamento e successivo disseccamento si ha a partire delle foglie apicali. Successivamente la sintomatologia si diffonde verso il basso e, con un decorso rapido (5-7 giorni), si ha la necrosi su gran parte dei tessuti apicali fino alla morte la pianta. Il virus può essere ospitato anche da altre leguminose spontanee o coltivate (pisello, soia), cucurbitacee e piante ornamentali. La diffusione è come sempre a carico di afidi che lo trasmettono in modalità non persistente. Ad oggi non ci sono conferme sulla trasmissione da seme. Evitare, dove possibile, la coltivazione nei pressi di appezzamenti di trifoglio bianco ed eliminarlo dalle capezzagne.
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SPECIALE FAGIOLO
Virus del Mosaico Giallo del Fagiolo
(BYMV: Bean yellow mosaic virus) Genere: Potyvirus BYMV infetta numerose leguminose coltivate (fagiolo, fagiolo di Spagna, fagiolo dell’occhio, cece, pisello, trifoglio, erba medica…), spontanee (robinia) e bulbose. Le piante colpite presentano piccole aree clorotiche sulle foglie giovani che successivamente si allargano rendendo la foglia clorotica. E’ comune la comparsa anche di bollosità e malformazioni fogliari e, con l’invecchiamento della pianta, i sintomi divengono più marcati. Le piante colpite si sviluppano stentatamente e assumono un aspetto cespuglioso. Alcune varietà particolarmente sensibili possono presentare striature
Lesioni necrotiche a carico delle foglie causate da BCMNV (foto: USDA-ARS)
necrotiche su fusto e apice vegetativo. Si verifica inoltre una riduzione della produzione per effetto delle malformazioni a carico dei baccelli e della riduzione del numero di semi. La trasmissione può avvenire da seme ma, per quanto riguarda il fagiolo, non è stata segnalata. Erba medica trifoglio e robinia possono essere infettate e fungere da serbatoio durante la stagione invernale. Il virus è trasmesso da afidi in modalità non persistente. Le generazioni alate possono diffonderla anche a distanze elevate mentre le forme attere possono diffonderla limitatamente all’area dell’appezzamento. Lotta e prevenzione, anche in questo caso, sono difficoltose e si basano essenzialmente sull’uso di seme sano e ove disponibili di cultivar resistenti
Virus del mosaico comune necrotico del fagiolo
(BCMNV: Bean common mosaic necrosis virus) Genere: Potyvirus Nel caso di piante colpite dal BCMNV ai classici sintomi del mosaico comune (mosaicature, bollosità, deformazioni, taglia ridotta) si aggiunge la comparsa di necrosi lungo le principali nervature delle foglie cui segue la necrosi degli apici e del fusto con morte dalla pianta. Le piante colpite hanno baccelli di ridotte dimensioni talvolta con piccole macchie di colore verde scuro e la maturazione sarà ritardata. Le lesioni necrotiche si possono estendere lungo le ner-
Sintomi iniziali di infezione da BYMV (foto: I principali virus delle piante ortive)
vature provocando una necrosi progressiva del sistema vascolare (questo si verifica solo nelle cultivar con gene di resistenza a BCMV). La necrosi può estendersi a radici, fusto e apice e, nel caso l’infezione sia stata precoce, portare alla morte la pianta. Se l’infezione è più recente la pianta può sopravvivere pur manifestando necrosi, mentre i baccelli potrebbero essere incommerciabili. La diffusione all’interno dell’appezzamento avviene a mezzo degli afidi che lo trasmettono alle piante in modalità non persistente. Per quanto riguarda la difesa vale quanto indicato per il virus del mosaico comune.
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Drosophila Suzukii: una nuova strategia di lotta
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a Drosophila suzukii, insetto di recente introduzione della famiglia dei ditteri, viene volgarmente chiamata “mosca della frutta” per la sua attitudine ad attaccare la frutta per nutrirsi e completare il suo ciclo biologico, deponendo le uova all’interno dei frutti in maturazione. Proprio il momento della deposizione è la caratteristica distintiva rispetto agli altri ditteri presenti nei nostri areali, infatti gli autoctoni depongono sulla frutta marcescente, mentre la Drosophila in questione depone sulla frutta sana al momento della maturazione. La pericolosità dell’insetto è da un lato collegata direttamente alla sua polifagia, infatti attacca indistintamente piccoli frutti, drupaceae e la
sibili anche successivamente alla raccolta, ovvero quando le larve si stanno nutrendo dall’interno del frutto stesso, aumentando notevolmente i danni economici e le perdite di prodotto. Il ciclo dell’ insetto è molto definito: una femmina depone fino a 400 uova e le larve, attive in soli 3 giorni, completano l’intero loro ciclo biologico in appena 20 giorni. Coldiretti Cuneo e i tecnici dell’ Agenzia 4 A nel 2015 hanno seguito un progetto con la collaborazione della Camera di Commercio per trovare strategie di contenimento dell’ insetto per rispondere alle esigenze e richieANNI per l’ aumenste dei soci, preoccupati to dei danni su varie colture. La gestione della mosca in campo è stata fatta mediante tre metodi:
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LOTTA BIOLOGICA 1. Monitoraggio degli insetti con le trappole attrattive; 2. Prove di reti anti-insetto; 3. Lotta Biologica. Il monitoraggio è stato eseguito in collaborazione con Agrion orticolo di Mellana, ponendo trappole a feromoni oppure attrattive a base di aceto sul territorio Cuneese, monitorando il volo dell’ insetto. Dai dati del 2016 è emerso che la presenza dell’insetto è rilevabile durante tutto il periodo della stagione produttiva, ma non si verificano danni durante le fasi primaverili e durante la stagione più calda. Le trappole per il monitoraggio sono strumenti difficili perché la fase di rilevazione degli insetti catturati richiede la presenza di laboratori esperti (Università) e in mano ad un agricoltore rischiano di dare spesso dei falsi allarmi, spesso si catturano moscerini e altri drosofilidi e la presenza di questo può scatenare falsi allarmi e spesso trattamenti chimici inutili e mal posizionati. La cattura massale con utilizzo di trappole attivate con feromoni oppure attrattivi a base di aceto possono avere sicuramente un ruolo di aiuto
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nel mantenere la popolazione bassa, richiedono però un dispendio di tempo nel mantenimento elevato e il posizionamento non è affatto banale, si è notato che è preferibile posizionare le trappole sul perimetro dei campi e non all’interno della vegetazione, altrimenti si rischia di attirare sul frutto il pericolo insetto. E’ consigliabile mantenere le trappole anche nel post raccolta della coltivazione per ridurre la popolazione svernante.
Le reti anti-insetto si sono dimostrate un mezzo di contenimento davvero efficace. Nel 2015, sono stati sistemati alcuni tipi e con casistiche differenti. La gestione delle colture sotto serra è più facilmente gestibile dal momento che le strutture già presenti aumentano la possibilità di tensione e stesura delle reti anti-insetto. Gli impianti in pieno campo invece devono avere dei pali per sistemare le reti, facendo attenzione alla gestione del vento, evitando l’effetto “vela”, anche se riescono a ridurre la superficie di rete richiesta, in quanto è necessario nelle zone pianeggianti sistemare una recinzione ad una altezza di 3 metri circa. Negli impianti disposti in pendenza l’applicazione delle reti è più difficile ed è preferibile un sistema di chiusura completo utilizzando i medesimi supporti per le reti antigrandine oppure teli antipioggia. Le reti testate inizialmente presentavano fori con una dimensione inferiore a 1 mm�, come dimostrato dai test di laboratorio, con conseguente riduzione anche del passaggio di aria per il ricambio, questo fenomeno può
LOTTA BIOLOGICA causare nei periodi più caldi dell’anno un incremento della temperatura sotto rete di alcuni gradi centigradi e una variazione sull’umidità relativa. Negli ultimi test sono state utilizzare reti a maglie superiori a 1 mm� e si è dimostrata la loro efficacia in campo, con una riduzione della spesa nell’acquisto della rete e una minore incidenza sul clima. In alcune aziende, è stata testata la rete non con una chiusura globale dell’appezzamento ma tramite una recinzione perimetrale di altezza 3 metri circa, sfruttando l’abitudine di volo dell’insetto, anche in questo caso i risultati sono stati molto interessanti con una riduzione estremamente significativa di frutti scartati rispetto all’annata precedente e soprattutto rispetto ai frutti mantenuti fuori dal perimetro. Per quanto riguarda lo sviluppo di metodi di contenimento di tipo biologico invece è stata realizzata un’ attività in collaborazione con la ditta italiana Bioplanet, leader del settore della lotta biologica. Parlando di lotta biologica, si intende sfruttare l’attitudine naturale degli insetti a “nutrirsi”
a spese di altri insetti. Conoscendo molto bene il ciclo, si possono utilizzare altre specie per riuscire a distruggere le uova o direttamente gli adulti a seconda dei casi. Per la lotta alla Drosophila nello specifico si è studiato l’utilizzo di Trichopria drosophilae, un insetto imenottero della famiglia Diapriidae, caratterizzato da uno spiccato dimorfismo sessuale e le femmine, grandi 3-4 millimetri, ricercano attivamente le pupe di Drosophila nelle quali depongono un uovo in grado di poter sopravvivere ai meccanismi e reazioni di difesa delle prede e di portare a termine il proprio ciclo biologico a scapito delle pupe di Drosophila. Il concetto base è che l ‘utilizzo di questo insetto riesce ad attaccare la Drosophila e a contenerla in maniera del tutto naturale, senza l’utilizzo della chimica perché la Trichopria vive a scapito delle forme giovanili della Drosophila. L’utilizzo della Trichopria unisce tre vantaggi importanti perché, oltre ad essere già presente in Italia ed Europa, ha mostrato tassi di parassitizzazione molto interessanti, superiori all’80%,
e risulta più specifica rispetto ad altri parassitoidi testati sul campo. Dopo questa fase di sperimentazione fatta in serre chiuse per verificare la reale funzione di questo insetto finalmente, dopo i risultati positivi, Coldiretti Cuneo, in collaborazione con l’ Agenzia 4 A ha acquistato alcune partite di insetti e ha iniziato a fare i lanci di insetti negli appezzamenti più colpiti. I lanci vanno effettuati nel periodo primaverile in più sessioni per permettere un insediamento ottimale dell’insetto. E’ possibile anche lanciare nel periodo estivo, una volta
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LOTTA BIOLOGICA verificatesi la presenza in campo di Drosophila per assicurarsi che siano presenti pupe per la parassitizzazione da parte di Trichopria. L’insetto non ha un’azione abbattente dei danni da parte di drosophila sui frutti in raccolta sull’immediato, ma permette di ridurre l’incremento di popolazione di drosophila a seguito delle ovideposizioni, permettendo quindi di mantenere basso il numero di insetti che possono ovideporre sui frutti. “Si tratta di un’ operazione molto importante”, evidenzia Lorenzo Martinengo, tecnico Agenzia 4 A, “che mira ad un controllo dell’insetto nel totale rispetto dell’ambiente e a vantaggio del consumatore e della salute di tutti. L’ Agenzia 4 A e tutti i tecnici lavorano in questa direzione, adottando metodi di lotta integrata sempre più sofisticati e vantaggiosi per le aziende agricole, cercando soluzioni alternative facilmente adattabili alle varie realtà della Provincia, economicamente sostenibili e in grado di offrire risultati tangibili a favore dell’economia delle aziende e della salute di tutti”. “Dopo i primi lanci i risultati sono
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stati positivi” commenta soddisfatto Simone Marchisio, tecnico orticolo e piccoli frutti Agenzia 4 A e ideatore del progetto con la Bioplanet, “le aziende rilevano tramite i raccoglitori un abbassamento dei frutti colpiti da Drosophila e quindi da scartare, senza l’utilizzo di molecole chimiche che, nonostante il loro impiego prima dei lanci, non hanno dato risultati soddisfacenti. Questo è solo un nuovo esempio di quello che già stiamo facendo con molti altri insetti utili come l’antocoride per la psilla del pero e i fito-
seidi per ragnetto rosso su fragola. Si tratta di metodi estremamente fattibili ed economici. Questi lanci ovviamente non risolvono immediatamente il problema, in quanto l’insetto si deve ambientare e sicuramente sarà solo uno dei sistemi di contenimento da abbinare ad altre strategie (trappole, reti antinsetto, gestione agronomica della coltura e del cantiere di raccolta) per ridurre il più possibile i danni”. Per maggiori informazioni, contattare i tecnici nei vari uffici di Zona.
BIOLOGICO
Segnali positivi dal mercato con un +21% rispetto all’inizio dell’anno
Biologico: ancora record di acquisti nel 2016
I
dati parlano chiaro, ancora un segnale positivo dal mercato del biologico: + 21% dall’inizio dell’anno; dato che fa ben presagire per la chiusura dell’anno e per il 2017. Da alcuni anni, l’andamento economico dei mercati legati alle produzioni biologiche è in costante crescita e i numeri continuano a confermarlo. Il segno positivo non riguarda solo i prodotti freschi, ma anche i trasformati, segnale che dimostra quanto il consumatore stia diventando sempre più attento agli alimenti che acquista e, malgrado la crisi, quanto sia disposto a spendere di più per l’alimentazione, pur di avere del cibo certificato. Da una analisi di Coldiretti rivolta ai consumatori, emerge che ormai ben 13 milioni di italiani portano in tavola cibo biologico certificato almeno una volta a settimana. Parallelamente all’aumento delle vendite sono aumentate anche le superfici nazionali: nel 2015, si è arrivati alla quota record di 1,5 milioni di ettari, circa il 12% della SAU nazionale (superficie agricola utilizzata), grazie a una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Oltre ai numeri positivi della frutta e verdura, fanno ben presagire anche le informazioni sulla zootecnia: +20% di bovini, +18% il pollame e +9% i caprini; con conseguente au-
mento delle produzioni di carne e formaggi biologici. Molto interessante il dato Nazionale, riguardante gli operatori, saliti a quota 60mila che è il numero più elevato a livello comunitario. Se analizziamo le vendite più nel dettaglio, rimangono sempre al primo posto le vendite dirette nelle cascina o nei punti vendita locali di aziende o operative che vendono direttamente i prodotti locali e la stessa situazione si trasmette nei mercati locali e nei mercati dei produttori agricoli. L’attenzione per un cibo sano ha portato di conseguenza anche all’aumento dell’offerta di prodotti pronti e anche nel settore della ristorazione biologica, aumentata del 69% e del 12% per quanto riguarda le mense scolastiche. Interessanti e positivi anche i numeri degli agritu-
rismi, aumentati del 13%. Questi dati sono stati confermati anche alla fiera Nazionale dedicata al Biologico, il Sana di Bologna, a cui Coldiretti Cuneo ha partecipato con Terramica, l’associazione che raggruppa i produttori biologici piemontesi, per rappresentare le eccellenze del territorio piemontese e le specialità locali. I numeri e gli andamenti positivi purtroppo portano anche come conseguenza un aumento delle frodi in ambito alimentare e in tal senso Coldiretti ribadisce da tempo con forza ai tavoli Regionali e Nazionali l’importanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti e un rafforzamento del sistema dei controlli per tutelare maggiormente le aziende agricole che hanno fatto del biologico la propria scelta aziendale ed economica.
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MONITORAGGIO DELLA CIMICE
Prosegue il monitoraggio del progetto di Coldiretti e Agenzia 4A
Cimice asiatica: i primi risultati con le trappole piramidali
V
isto l’incremento della presenza dell’insetto e i relativi danni apportati purtroppo su diverse colture Coldiretti Cuneo e l’Agenzia 4 A, in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo, hanno istituito un importante progetto di monitoraggio sul territorio Cuneese specifico per l’insetto. Nello specifico, sono state installate a partire da luglio, dai tecnici di campo, 45 punti di monitoraggio con trappole piramidali di origine americana dotate di feromone attrattivo specifico per Halyomorpha halis. Le trappole installate sono state selezionate sulla base delle prove fatte in campo lo scorso anno, utilizzando unicamente le trappole piramidali che erano le uniche che avevano fornito dati interessanti di cattura rispetto a quelle più piccole. È bene ribadire che queste trappole attrattive debbono essere sempre utilizzate da personale qualificato che sappia posizionarle correttamente in campo: diversamente, il rischio è che avendo il feromone un profumo molto intenso possa attirare anche da gran-
de distanza le cimici, aumentando il rischio di cimiciato. I punti sono stati scelti accuratamente per avere una uniformità sul territorio senza fare differenza tra aziende biologiche o convenzionali in quanto non ci sono differenze di presenze o attacchi alle colture e per monitorare tutte le principali colture di interesse economico per la provincia: pesco, melo, nashi, soia, mais, erba medica, peperone, fagiolo, fragola, piccoli frutti, nocciolo e uva
da vino. La trappola indica la presenza dell’ insetto, ma qualora sia vuota non bisogna dare per scontato che non vi sia l’insetto. Vi sono molte colture, come il pesco, che a volte sono molto più attrattive del feromone. I dati riscontrati nei monitoraggi di queste settimane evidenziano come sia sufficiente spostare anche solo di alcuni metri all’interno dell’ azienda la posizione della trappola per cambiare notevolmente la situazione delle catture. È fondamentale il
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MONITORAGGIO DELLA CIMICE monitoraggio visivo per verificare la presenza dell’ insetto: pratiche come il frappage dovrebbero diventare la prassi per tutte le aziende per la gestione della problematica; la trappola può aiutare questo sistema per avere maggiori dati oppure per la cattura massale dell’ insetto. Parallelamente a queste prove e monitoraggio, si continua la collaborazione con l’ Agrion per le prove tecniche in campo sui prodotti chimici e per la gestione degli impianti con le reti anti-insetto. La gestione con le reti, specie su impianti con l’antigrandine, rappresenta una valida alternativa e un’ottima strategia di lotta, neanche così onerosa. Analizzando i rilievi effettuati fino ad oggi, si sono riscontrati alcuni picchi e possiamo riportare alcuni dati e commentarli. Tutte le postazioni hanno catturato, sintomo che l’insetto oramai si è spostato praticamente su tutte le zone e analizzando gli andamenti pare che letteralmente si sposti di coltura in coltura scegliendo le più appetibili. Sul ciclo dell’insetto sicuramente ci sono state due generazioni durante l’ anno e le ovature sono presenti su praticamente tutte le colture. Per quanto riguarda i numeri di insetti catturati nelle trappole le zone più “numerose” sono state Cuneo e Fossano con presenza praticamente su tutte le colture.
Analizzando la biologia dell’ insetto abbiamo notato un aumento delle catture da fine agosto ad inizio settembre; viceversa il picco delle forme giovanili si è avuto sulle trappole di Saluzzo nel mese di luglio, probabilmente legato alla forte presenza di pescheti, coltura molto attrattiva per l’ insetto e su cui riesce a completare l’ intero ciclo biologico. Picchi di adulti si sono riscontrati nella zona di Savigliano e Fossano verso agosto, mentre in altre zone come il Cuneese ha avuto praticamente sempre una presenza importante. La presenza in vigneto è sempre stata pari a zero praticamente fino a metà settembre, periodo da cui le trappole hanno iniziato a catturare forme giovanili ed adulti ed essendo in prossimità della vendemmia, la situazione va monitorata con particolare attenzione. Sempre da settembre sono anche aumentate le catture sul settore orticolo, particolarmente su peperone sotto tunnel e in pieno campo, dove il sintomo, specie sui frutti rossi, si manifesta come un alone marroncino. Sulle restanti colture orticole e sui cereali invece le presenze maggiori sono state riscontrate su soia, mais di secondo raccolto, fagiolo e girasole prevalentemente nel mese di agosto. Fortunatamente non sono stati riscontrati danni sulle colture autunno vernine. Su nocciolo, coltu-
ra da sempre interessata dalla problematica del “cimiciato”, la cimice asiatica è stata praticamente sempre presente, con minori numeri in alta Langa e le maggiori presenze si sono riscontrate a fine agosto inizio settembre. Dagli ultimi monitoraggi sono aumentate le catture anche della cimice verde, Nezara viridula, che sembra in alcuni casi vivere assieme alla Halyomorpha. Dall’ analisi sopra riportata e dai grafici annessi possiamo dire che nel 2016 fino ad oggi ci sono stati danni su diverse colture: nocciolo, pesco, nashi, melo in parte, soia, mais, girasole, erba medica, fagiolo e peperone. Come ultima segnalazione purtroppo si riportano le foto dei danni riscontrati anche su castagno, coltura che non sembrava di interesse per la cimice asiatica ma che in realtà sembra essere appetibile in questo periodo. Per maggiori informazioni contattare i tecnici di campo delle varie zone.
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MULTINAZIONALI
L’eccessiva concentrazione di poche multinazionali su mercati strategici mette a rischio la sovranità alimentare dei singoli Paesi
Bayer acquista La Monsanto
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’acquisizione è stata spinta dallo storico flop delle semine Ogm che sono crollate del 18 per cento in Europa nel 2015 e per la prima volta fanno registrare anche un’inversione di tendenza a livello mondiale con 1,8 milioni di ettari coltivati in meno, a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse miracolistiche. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare l’acquisizione della statunitense Monsanto da parte della tedesca Bayer per 66 miliardi di dollari, sulla base del rapporto annuale dell’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA). Un percorso determinato dal fatto che secondo la Coldiretti le multinazionali hanno tutto l’interesse a
concentrare la commercializzazione di fitofarmaci e sementi per garantirsi profitti in un momento in cui, tra l’altro, il mercato europeo anche per i nuovi indirizzi di Politica Agricola Comunitaria finalizzati a garantire processi di produzione a basso impatto ambientale, hanno determinato una sensibile riduzione nell’uso dei prodotti fitosanitari, mentre la positiva scelta della quasi totalità degli Stati europei, di rifiutare il ricorso alle sementi Ogm ha determinato una contrazione del volume di affari delle multinazionali dell’agrochimica sul mercato europeo. Con l’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, nasce un gigante dell’agrochimica che controlla il 24% del mercato dei fitofarmaci e il 29% del mercato dei semi ed una consistente presenza nella genetica
vegetale per l’agricoltura che genera una posizione di oligopolio che aumenta anche lo squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. L’operazione segue da vicino l’acquisizione del gruppo Syngenta da parte di Chemchina e la fusione tra Dow Chemical e Dupont a conferma dei rischi di una eccessiva concentrazione di poche multinazionali su mercati come quelli delle sementi che sono strategici per la sovrantà alimentare dei singoli Paesi. “E’ evidente la necessità per l’Italia di salvaguardare il patrimonio unico di biodiversità di cui dispone con un maggiore impegno nel presidio di un settore determinante per la difesa dell’ambiente ma anche per la competitività del Made in Italy” ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
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VOUCHER
Entra in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che deve ancora avvenire
Novità per i voucher
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ei giorni scorsi, il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il Decreto Legislativo che apporta modifiche, tra le altre cose, anche alla disciplina dei voucher. In particolare viene previsto che, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i committenti imprenditori agricoli sono tenuti a comunicare all’Ispettorato del lavoro, mediante SMS o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni. Pertanto, quando entrerà in vigore questa norma, le comunicazioni di assunzione voucher non avranno efficacia per trenta giorni, ma solo tre giorni (per tutti gli altri settori la comunicazione sarà giornaliera). Inoltre, la comunicazione andrà fatta “almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa” (ora la comunicazione può anche essere contestuale). Al riguardo, si attendono indica-
zioni operative da parte del Ministero del Lavoro. Infine, il Decreto nulla modifica in tema di limitazione all’uso dei voucher, per cui i lavoratori possono percepire per ciascun committente imprenditore, anche agricolo, fino a 2.000 euro salvo il limite di 7.000 euro complessivi per la
complessità dei committenti. Rimane salvo il limite di 3.000 euro per i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito. Relativamente alla tipologia di lavoratori, gli imprenditori agricoli possono assumere pensionati e studenti con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi, oltre che ai percettori di integrazioni al reddito; le imprese agricole in regime di esonero IVA possono assumere chiunque, ovviamente nei limiti di reddito su evidenziati. La mancata o tardiva comunicazione comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 400 a 2400 euro, per ciascun lavoratore, non diffidabile (quindi, in concreto la sanzione è pari a 800 euro). Si evidenzia che la nuova disciplina non è ancora in vigore; seguiranno successive comunicazioni operative. Gli Uffici del Servizio Datori di Lavoro di Coldiretti Cuneo sono a disposizione delle aziende associate per la necessaria consulenza e assistenza.
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IMPRESE
“Roadshow” organizzato dall’ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri
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ostenere le piccole e medie imprese che scelgono di presentarsi ai mercati esteri: con una serie di eventi itineranti che toccheranno anche la provincia di Cuneo. Le istituzioni pubbliche, le organizzazioni private delle imprese e i principali player della finanza incontrano le aziende sui temi dell’internazionalizzazione. Il “roadshow”, che si svolgerà a Cuneo il prossimo 19 ottobre presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo in Corso Dante 41, è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico e organizzato dall’ICE-Agenzia in collaborazione con Confartigianato Imprese - Associazione Artigiani della Provincia di Cuneo, partner territoriale dell’evento. A partire dalle 9.30 fino alle 11.30, vi
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» ISCRIZIONE ONLINE « La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni: roadshow@ice.it www.roadshow.ice.it
N.B.: le richieste di incontro con gli esperti di internazionalizzazione saranno evase fino ad esaurimento dei tempi a disposizione previsti nella sessione pomeridiana.
sarà una sessione plenaria con ospiti di rilievo del mondo istituzionale e finanziario che illustreranno gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese
sui mercati globali. A seguire, dalle 13.00 alle 18:00, gli imprenditori potranno incontrare i rappresentanti di tutte le organizzazioni presenti, tra cui: Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, SACE, SIMEST, ICE-Agenzia, Unioncamere, Regione, Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative, nonché i rappresentanti delle organizzazioni territoriali che collaborano all’iniziativa. “L’invito – dicono gli organizzatori – è rivolto agli imprenditori, per scoprire le opportunità di internazionalizzazione per le aziende: durante gli incontri informativi individuali, i funzionari dell’ICE-Agenzia analizzeranno l’attività per elaborare una strategia di mercato personalizzata”.
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Stanziati ulteriori 350mila euro per le spese sostenute in ICT, strategie di marketing, certificazioni SOA, marchi e brevetti.
Dalla Camera di Commercio quattro nuovi bandi per le imprese
L
a Giunta della Camera di Commercio di Cuneo ha approvato il finanziamento di quattro nuovi bandi a favore delle imprese cuneesi, a fronte di spese in materia di ICT, strategie di marketing, certificazioni SOA, marchi e brevetti. E’ prevista l’erogazione di un contributo pari al 30% delle spese sostenute e non possono partecipare allo stesso bando le imprese beneficiarie del contributo nel 2015 o nella prima edizione dei bandi 2016. La presentazione delle domande è possibile a partire dal 3 ottobre e saranno esaminate ed accolte secondo il criterio dell’ordine cronologico di presentazione on line, fino ad esaurimento del fondo previsto per ciascun
bando. Per tutti i bandi il contributo è concesso in regime De Minimis e
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riguarderà le spese sostenute dal 1°settembre al 31 dicembre 2016. Solo il bando per ICT si articolerà in due fasi: - domanda iniziale in cui verranno presentati i preventivi e la relazione dettagliata delle attività; - una volta esaminata e ammessa la domanda, potranno essere presentate le fatture di spesa (oltre all’eventuale studio di fattibilità se oggetto del contributo). E’ possibile consultare il testo integrale dei bandi sul sito internet www.cn.camcom.gov.it/bandi . Gli uffici di Coldiretti sono a Vostra disposizione per ogni approfondimento oltre che per la predisposizione e l’invio telematico delle domande di contributo.
CACCIA
“Riformati gli organismi di gestione della caccia, bisogna contenere i danni dei selvatici”
L
a giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’Assessore Ferrero, ha approvato tre delibere che attuano una razionalizzazione degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini piemontesi. Si passa da 38 comitati di gestione a 22, viene definita una riorganizzazione gestionale dei comitati, dimezzati i partecipanti e rinnovati i criteri per la nomina degli stessi. “La riforma– sostiene Delia Revelli presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte – consente di ridurre i costi di gestione, di avere più trasparenza e controllo sull’attività degli ambiti di caccia. Ora, è necessario velocizzare le procedure ed i tempi per risolvere la questione dei danni da fauna selvatica e provvedere ai risarcimenti”.
Il riposo in Langa
E’ divenuta un’emergenza insostenibile quella dei danni da fauna selvatica sopportata dalle aziende agricole del territorio piemontese e che coinvolge tutto l’ambiente. Un’e-
mergenza dai risvolti anche sociali se si considerano i rischi per i cittadini che, sempre più spesso, sono vittime anche di incidenti stradali. Le imprese stanno subendo sempre più frequentemente gravi danni alle proprie colture che incidono pesantemente sui risultati economici delle attività. “Al fine di non appesantire ulteriormente il bilancio degli enti pubblici – conclude il direttore di Coldiretti Cuneo, Enzo Pagliano è indispensabile agire efficacemente sul contenimento dei danni da fauna selvatica. Agli imprenditori serve poter raccogliere quanto seminato e non attendere risarcimenti che, troppo spesso, non arrivano o, se arrivano, sono condizionati da normative farraginose, che impongono tagli e ne rallentano l’erogazione”.
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GIUBILEO
Siete invitati alla 66esima Giornata del Ringraziamento!
Giubileo dell’agricoltura cuneese
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ell’Anno Santo del Giubileo, la Giornata provinciale del Ringraziamento diventa “Giubileo dell’agricoltura cuneese”. Coldiretti, da sempre legata ai valori della dottrina sociale della Chiesa, ha scelto così di celebrare il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Alla giornata, che si terrà a Cuneo il prossimo 6 novembre, invitiamo tutti i Dirigenti, i Soci e gli amici di Coldiretti, con le relative famiglie, per trascorrere una domenica all’insegna della riconciliazione e della solidarietà, oltre che della buona compagnia.
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Per dare concretezza al messaggio giubilare realizzeremo una raccolta di prodotti agricoli da destinare ad associazioni benefiche: domenica 6
novembre ogni partecipante potrà consegnare i propri prodotti presso i gazebo Coldiretti allestiti in via Roma a Cuneo. Sarà qui il ritrovo in mattinata. Guidati da Monsignor Vescovo Piero Delbosco, entreremo nel Duomo cittadino, passando per la Porta Santa. Dopo la Santa Messa, pranzeremo al ristorante “La Ferriera da Nona” di Margarita. La giornata arricchirà di un nuovo appuntamento il percorso che Coldiretti Cuneo ha tracciato quest’anno per ricordare i suoi primi 70 anni di attività. Nella pagina a fianco il programma della giornata.
la creatività del sistema. La tentazione che si infiltra nel cuore di ogni essere umano è di prendere la propria strada, abbandonando a se stesso il resto della Creazione. È il sogno di essere potenti nella propria solitudine, nella propria carriera, nelle proprie conquiste! Il peccato, la presunzione, l’ambizione umana danno l’illusione di essere creativi, di poter dire con orgoglio: “io!”. Il risultato si mostra presto deludente perché non porta la soddisfazione di vedere un mondo che cresce. Al contrario si vedono aumentare le conflit-
tualità tra uomo e donna, tra fratelli, tra umani e animali, tra lavoratori e suolo, tra creature e Creatore… Salvaguardare la Creazione significa collocarsi dentro un sistema creativo e godersi la soddisfazione per la crescita di tutto il Creato nel suo insieme! Questa è la soddisfazione stessa di Dio, che secondo il racconto della Genesi ogni giorno “passeggiava nel giardino alla brezza del giorno” (Gen 3,8), per godersi il mondo delle sue creature. Per gli esseri umani la prima tentazione è quella di regredire, di perdere creatività, di mettersi a riposo. La seconda tentazione è di procedere in solitaria, di farsi un proprio piccolo mondo, un regno recintato. La Giornata del Ringraziamento ci invita a riscoprire il nostro orizzonte: il Creato, il sistema creativo dentro cui siamo collocati e di cui siamo custodi! Don Giuseppe Pellegrino Consigliere ecclesiastico provinciale Coldiretti
Monsignor Vescovo Piero Delbosco
Una giornata per salvaguardare la Creazione
ella concezione cristiana Dio è “Creatore”! Non se ne sta nella sua beata solitudine, ma prende l’iniziativa e crea un mondo! Nel sesto giorno, consegna la sua opera all’ultima creatura: l’essere umano, uomo e donna. Agli esseri umani affida il compito di proseguire: “Siate anche voi creativi!”. La Creazione è un sistema creativo! Ognuna delle creature è portata a sviluppare se stessa, ma anche a modificare il mondo attorno a sé. Vale per gli animali, le piante, i microorganismi. Continuamente il mondo si modifica, evolve, presenta volti nuovi. Ognuna delle creature ha il proprio ruolo, ma nessuna può dettare legge per tutti. Gli esseri umani stanno dentro questo sistema creativo! Hanno un compito e un onore in più rispetto alle altre creature: salvaguardare la Creazione! Non è il compito di far sopravvivere tutti o di mantenere le cose come stanno, ma di continuare
1946
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2016
IUBILEO
70 ANNI
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DELL’
d omenica 6
ovembre C uneo n 2016
GRICOLTURA CUNEESE
66 Giornata provinciale del Ringraziamento esima
ore 9.30
arrivo e incontro dei partecipanti in Via Roma a Cuneo
ore 10.00
ingresso solenne nella Cattedrale di Santa Maria del Bosco di Cuneo dalla Porta Santa Santa Messa celebrata dal Vescovo di Cuneo, Monsignor Piero Delbosco
ore 12.00
pranzo conviviale presso “La Ferriera da Nona” a Margarita, al costo di 25 euro a persona
bus navetta dalle sedi di zona * a carico di coldiretti
prenotazioni entro giovedì 27 ottobre presso gli uffici zona coldiretti
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Pensioni minime: le proposte Federpensionati Coldiretti al Governo
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a Federazione nazionale Pensionati Coldiretti, durante un recente incontro con il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, ha presentato la propria piattaforma di richieste sulle pensioni del mondo agricolo, ad oggi troppo basse. Lo ha fatto attraverso il CUPLA (Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo) lo scorso 14 settembre a Roma, in occasione del convegno “Anziani attivi ma cresce il disagio”, cui ha partecipato anche il Ministro. Quattro i punti salienti del programma dei Pensionati Coldiretti, espressi dal CUPLA. Per prima cosa, Federpensionati Coldiretti chiede di estendere il bonus di 80 euro mensili anche ai pensionati con un reddito imponibile compreso tra 6.500 e 10.000 euro. “Un provvedimento - secondo il Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo, Lorenzo Bergese - che coinvolgerebbe molti dei 48.000 pensionati agricoli in provincia di Cuneo che oggi percepiscono mediamente 8.000 euro annui; non dimentichiamo che, tra i pensionati cuneesi, sono più di 32.000 a perce-
pire una pensione minima di 6.500 € annui. Se il provvedimento passasse, molti dei nostri coltivatori in pensione riceverebbero 810 euro all’anno di beneficio medio”. Un buon punto di partenza, anche se restano necessari interventi strutturali. Per questo, la Federazione Pensionati Coldiretti chiede al Governo di adeguare agli standard europei gli importi minimi delle pensioni, il cui abbassamento degli ultimi anni ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto dei nostri pensionati. Occorre inoltre - e siamo alla terza richiesta di Federpensionati Coldiretti, in seno al CUPLA - che l’indice dei prezzi al consumo utilizzato per la rivalutazione delle pensioni, rifletta in maniera più veritiera le abitudini di acquisto dei pensionati a basso reddito. Più in generale, la Federazione dei Pensionati Coldiretti chiede al Governo di rivedere l’indicizzazione delle pensioni, per giungere ad un sistema in grado di garantire un potere d’acquisto ai nostri pensionati adeguato nel tempo. “La nostra - conviene Natale Carlotto, componente del Consiglio nazionale di Federpensionati Coldiretti
Mentre stiamo per andare in stampa apprendiamo che è stato siglato un accordo con il Governo, al tavolo al quale ha preso parte Coldiretti, sull’aumento delle pensioni. Verrà data la quattordicesima ad un numero più ampio di pensionati! A chi concretamente verrà data? Quando? Dobbiamo aspettare i relativi decreti e Vi informeremo.
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Addio a Quinto Chionetti
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i è spento a 91 anni Quinto Chionetti, una vita trascorsa tra le vigne con tenacia e passione. Il “patriarca del Dolcetto”, come è stato definito, ha saputo far grande la sua azienda in zona San Luigi a Dogliani, raggiungendo traguardi qualitativi di assoluto livello. Grande innovatore, è stato tra i primi, con il figlio Andrea, a volgere lo sguardo all’estero per collocare sui mercati internazionali la propria produzione. Grande è stato anche l’impegno che Chionetti ha profuso nella Coldiretti, con il suo stile sobrio e diretto. Sin dagli albori dell’Organizzazione, è stato attivo prima come socio, poi come dirigente. Cofondatore della sezione Coldiretti di Dogliani ha rappresentato decine di migliaia di coltivatori pensionati cuneesi, in veste di Presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti Cuneo. Tra i molti riconoscimenti che ha ricevuto per la sua attività imprenditoria-
le e sociale, l’onorificenza di Commendatore, attribuitagli dal Presidente della Repubblica, e quella di Cavaliere delle Tre Spighe d’Oro, cui teneva particolarmente. Tra coloro che lo conoscevano meglio, ci sono certamente Lorenzo Bergese e Natale Carlotto, con cui Chionetti ha condiviso un percorso di impegno sindacale e di sincera amicizia. “Un grande personaggio - ricordano Bergese e Carlotto - sia sul piano umano che professionale, che ha segnato il mondo della viticoltura a cavallo dei due secoli”. Coldiretti Cuneo
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EVENTI E MANIFESTAZIONI
Cambia sede il recapito Coldiretti di La Morra
Dal 5 settembre 2016 la sede dell’ufficio recapito Coldiretti di La Morra si è trasferita dai locali di Via Vittorio Emanuele 31 ai locali siti in Via Richieri n. 1 presso la sede della sezione locale dell’AVIS, all’interno della struttura ex convento di proprietà del Comune. L’ufficio recapito Coldiretti rappresenta per il territorio circostante un punto di riferimento importante per le aziende agricole che operano in particolare nel settore vitivinicolo ed in quello corilicolo. La forte radicazione sul territorio dell’attività di recapito, cresciuta negli anni, è dovuta alla comodità dei servizi tecnici, fiscali, previdenziali offerti con competenza direttamente “a casa” delle imprese. Inoltre la buona gestione e lo sviluppo di questa tipologia di servizio sono stati realizzati grazie alla partecipazione ed all’impegno costante dei Dirigenti e in particolare del Presidente della Sezione locale Pierangelo Bosco.Il trasferimenti in questo nuovo locale che gode di una posizione molto più comoda per gli utenti si è reso possibile anche grazie all’Amministrazione Comunale, sempre attenta alle esigenze della categoria.
16ª Rassegna dei frutti della terra a Spinetta
Il taglio del nastro per la 16esima edizione della Rassegna dei frutti della terra a Spinetta, Cuneo, c’è stato domenica 25 settembre. Anche quest’anno, è stata presentata una splendida vetrina con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere i prodotti tipici locali. Presenti innanzitutto i Consorzi di tutela e valorizzazione che fin dall’inizio hanno creduto nella Rassegna: dalla carota di San Rocco Castagnaretta al fagiolo e peperone di Cuneo, dalla patata della Bisalta al Porro di Cervere. Presente anche Assortofrutta, che raggruppa i Consorzi della Fragola e Mela Rossa, il Caseificio Valle Josina, i Fratelli Brignone, macellai a Spinetta da tre generazioni, l’azienda agricola ittica San Biagio, l’azienda agricola risicola Allocco Giovanni e Marco con il Riso di Bra, l’azienda vinicola Dogliani “Il Generale” e l’acqua Lurisia. Con questi prodotti il gruppo Donne Impresa Coldiretti e le frazioniste, guidate dallo Chef Mattia Longo, hanno preparato squisite e curate degustazioni.
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MANIFESTAZIONI
12ª Mostra nazionale del cavallo di Merens
Grande successo di pubblico per la 12esima Mostra nazionale del cavallo di Merens, che si è tenuta a Dronero, da venerdì 16 a domenica 18 settembre. I cavalli di Merens, da fenomeno per appassionati, stanno conquistando molti estimatori attratti dalle loro caratteristiche: compagni ideali nei trekking alpini, di ottimo carattere e affidabilissimi anche per la platea femminile e per i più piccoli. Un successo decretato dai numeri della manifestazione (120 i cavalli iscritti alla rassegna) e dalla partecipazione di allevatori francesi di rango. A conquistare il titolo di campione della mostra Senior, è stato un cavallo d’Oltralpe, Real de Sie, il cui proprietario, Xavier Paquin, è arrivato dall’Ariège, il dipartimento pirenaico che ha dato origine alla razza Merens. Tutti nazionali e “cuneesi” gli altri campioni. Everest de Roquebrune dei fratelli Belliardo di Roccabruna è risultato il numero uno tra gli Junior; Aigo de la Fajolle dell’allevamento Re S.S. Renato e Pierpaolo di Caraglio si è aggiudicata la palma di vincitrice tra le Senior, mentre Delice del Castel di Fabrizio Bagnis di Demonte è la campionessa nella categoria Junior. Le “pagelle” sono state compilate da una commissione giudicatrice italo-francese d’eccezione, composta da Jean Pierre Alzieu (presidente Sherpa et Stud– Book, Lilian Riviere (presidente Sherpa et Stud-Book), Fabrizio Bagnis (presidente dell’Associazione del Merens Italiano, che si è ovviamente chiamato fuori nella valutazione della sua puledra vincente), e i rappresentanti degli allevatori Roberto Morra e Fortunato Bonelli di Prazzo, figura storica del movimento Merens in valle Maira.
Chiusa di Pesio… “Duvarta”, dal 26 al 28 agosto
In occasione della festa patronale di Sant’Antonino, si è svolta l’ultimo fine settimana di agosto a Chiusa di Pesio la 17a edizione di “Ciusa Duvarta”. Tra le novità e sorprese di quest’anno, da sottolineare l’apertura di un vecchio sentiero che collega la parte alta alla parte bassa del paese, ripristinato per l’occasione dai collaboratori alla Fiera Agricola. Oltre ad essere utilizzato per il collegamento della fiera, il sentiero è ora a disposizione di cittadini e turisti. Grande attrazione il trattore costruito dai volontari con balle tonde e quadre di paglia e fieno su cui sventolavano alcune bandiere. Domenica 28, si è svolta la Rinomata Fiera, con mercatino delle pulci, gastronomia, curiosità, hobbistica, arte ed artigianato locale, in concomitanza con la Fiera Agricola con mostra bovina ed equina, esposizione di trattori d’epoca, spettacoli di cavalli e rievocazione del cantiere edile degli anni ‘60. Non poteva mancare l’esibizione della banda musicale G. Vallauri e del pranzo ufficiale “Mangiando con gusto”. La giornata si è conclusa con l’esibizione dei Frustatori di Rocchetta Tanaro. Come sempre, il supporto del Comune di Chiusa Pesio, della Pro Loco e la collaborazione tra espositori, agricoltori e volontari, ha garantito alla Fiera un vero successo.
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Domenica 11 settembre a San Biagio Mondovì è andata in scena l’ottava edizione di “Fuma lon ca puma, mangiuma lon ca fuma”, la manifestazione in cui la frazione e le sue aziende agricole aprono le porte ai visitatori per far conoscere le proprie tradizioni e i prodotti tipici. La festa ha richiamato tante famiglie; per questo erano presenti anche due AgriTate, Anna Appiano e Francesca Giachello, che hanno intrattenuto i bimbi con attività ludico-ricreative. Le mamme e i papà presenti hanno così avuto modo di scoprire il servizio AgriTata, una nuova forma di accoglienza ed educazione, rivolta ai bambini dai tre mesi ai tre anni, all’interno di un contesto domestico e agricolo. Per informazioni sul servizio e su come diventare Agritata contattare il n. 0171447337.
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MANIFESTAZIONI
La festa della Società Ortolani di Bra
Domenica 23 ottobre presso il luogo simbolo della Società Ortolani (1895-2016) la Cappella degli Orti si incontreranno la grande famiglia degli ortolani e i loro simpatizzanti. In questo momento di crisi economica e di disagio sociale, si rafforza la necessità di condividere problematiche comuni e di essere solidali, riprendendo così uno dei principi alla base della Società Ortolani nata nel 1895 come Società di Mutuo Soccorso: da qui la festa degli Ortolani. Il programma prevede il ritrovo dei convenuti e delle autorità presso la Cappella alle 10.30, alle ore 11.00 la Santa Messa, celebrata da Don Gigi, parroco di S. Antonino e alle 12.00, prima del tradizionale pranzo, aperitivo a buffet offerto dai Rettori. Ma non finisce qui: venerdì 28 ottobre, alle ore 16.30, sempre presso la Cappella degli Orti si ricorderanno i defunti con una Santa Messa. Lunedì 7 novembre, vi sarà l’Adunata degli Ortolani presso la sede di Coldiretti Bra per discutere e organizzare attività future. A conclusione dell’annata agraria 2016, domenica 13 novembre alle ore 10.00 presso la Parrocchia di S. Antonino si celebrerà la Santa Messa del Rigraziamento.
La nona Festa del Pane a Savigliano
All’inaugurazione della nona edizione della “Festa del Pane”, sabato 24 settembre, hanno fatto gli onori casa il sindaco di Savigliano, Claudio Cussa, l’ex primo cittadino, Sergio Soave, il presidente dell’Ente Manifestazioni, Andrea Coletti, Tonino Gai, presidente di Zona Coldiretti Savigliano. Numerose le autorità presenti, tra le quali il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, l’onorevole, Chiara Gribaudo, l’assessore regionale, Francesco Balocco, il vicepresidente della Provincia, Flavio Manavella, e il prefetto, Giovanni Russo. Grande successo per la kermesse, dedicata al cibo per eccellenza del mangiare quotidiano. “La Festa - ha detto il sindaco Cussa – ha una storia antica. Savigliano è sempre stato un Comune con molte coltivazioni di grano che, ancora oggi, costituiscono una fonte di reddito importante per la città. Il pane è il cibo di tutti i giorni che aiuta anche le persone a stare insieme a tavola”.
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MANIFESTAZIONI
La sagra del fagiolo 2016 a Centallo
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a venerdì 16 fino a domenica 18 settembre 2016, si è svolta la nuova edizione della mostra biennale della Sagra del fagiolo di Centallo. Un appuntamento che si è voluto rinnovare quest’anno, con la viva speranza che possa tornare ad essere un evento importante per il Comune di Centallo e per tutti i Centallesi. Nell’ambito della manifestazione sono stati ricordati gli anni Settanta quando il paese scopriva la sua più grande vocazione nella coltivazione del fagiolo con la mostra dei trattori d’epoca e delle attrezzature per la lavorazione del fagiolo. Da quegli anni, questa parte del commercio Centallese si è andata sempre più espandendo, marchiandosi così in alcune sue varietà del marchio Igp (Indicazione geografica protetta). Anche quest’anno, il Comune ha chiesto la viva partecipazione di Coldiretti. Una partecipazione
consolidata, perché, grazie all’esposizione di una grande varietà di fagioli (realizzata tramite la ditta Bernardi Corrado di Centallo), di peperoni, di frutta ed altre produzioni ortofrutticole (delle aziende Centallesi), si è voluto mostrare quanto sia importante sostenere ed acquistare prodotti che provengano direttamente dal territorio, a chilometro zero. I prodotti esposti sono stati la prova che il nostro territorio
ci garantisce ogni giorno una vastissima scelta di specie coltivabili diverse e di qualità che devono essere sempre di più il pilastro portante dell’economia. Durante la manifestazione sono stati disponibili i Tecnici della 4A/CATAC di Centallo, per consulenze e confronti tecnici. Commenta Corrado Bertello, segretario Zona Coldiretti Centallo: “Per regalare a oltre settecento bambini delle scuole la possibilità di scoprire al meglio questo bellissimo mondo che è l’agricoltura, vi erano le Fattorie Didattiche di Raffaele Tortalla (Fossano) e di Manuele Ghibaudo (Roata Chiusani), che hanno accompagnato i piccoli studenti a conoscere gli animali e a vedere come si coltivano i prodotti ortofrutticoli. Ringraziamo anche tutte le aziende che hanno esposto i propri prodotti e che hanno collaborato attivamente alla realizzazione della sagra”.
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MANIFESTAZIONI
“Per Una Terra Amica” a Savigliano il 24 e 25 settembre
Alla festa del biologico successo del convegno Mangiarbio
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abato 24 e domenica 25 settembre a Savigliano, nell’ambito della Festa del Pane, piazza Santarosa ha ospitato la Festa del Biologico, “Per una Terra Amica”: una due giorni ricca di eventi, organizzata dall’Associazione Produttori Biologici Terramica e Fattoria Amica. Ad arricchire l’iniziativa una serie di appuntamenti, a partire da sabato mattina con “Mangiarbio. La sana alimentazione inizia dalla qualità dei prodotti”. Un convegno molto partecipato che ha permesso ai consumatori di ascoltare i pareri di esperti afferenti a diverse discipline sulle regole di una sana alimentazione. La tavola rotonda è stata introdotta da Giacomo Ballari, presidente di Terramica e Fattoria Amica. I qualificati relatori erano Aldo Manca, direttore S.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, Gabriella Mellano, del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino, Enrico Surra, docente all’I-
stituto Tecnico Agrario di Verzuolo. “La presenza di Terramica a Savigliano – commenta Franco Parola, coordinatore dell’associazione Terramica e responsabile del Servizio Ambiente di Coldiretti Cuneo - si inquadra in un articolato programma di promozione del settore biologico, sostenuto dalla Regione Piemonte nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale, con la partecipazione al Bionazur di Nizza ed al Sana di Bologna ed ora a Savigliano, con la rassegna dei principali prodotti biologici del Piemonte”. Enzo Pagliano: “L’attenzione di Coldiretti, attraverso le associazioni Terramica e Fattoria Amica, al com-
parto del biologico fin dalla nascita di questa tecnica produttiva è sempre stata elevata e lo è ancora di più oggi, per soddisfare una domanda in costante aumento negli ultimi dieci anni da parte dei consumatori. Sempre di più si sceglie il biologico nella nostra provincia e in Piemonte. I numeri sono di tutto rilievo: sono quasi duemila gli operatori del settore con una crescita del 9% nel 2015 rispetto al 2014. Quasi 29mila gli ettari della superficie agricola dedicata al bio con un incremento dell’8% nel 2015 rispetto al 2014 e vi sono ampi spazi di crescita”. Grande successo hanno avuto anche le degustazioni di prodotti biologici (mieli, formaggi e vini) guidate da Maestri assaggiatori svoltesi sabato e domenica pomeriggio, così come la “caccia al tesoro biologica” organizzata per i più piccoli. Soddisfazione è stata manifestata anche dalle aziende presenti nell’ambito del mercato per il grande interesse manifestato dai consumatori che hanno affollato la piazza, seguendo lo svolgersi della manifestazione.
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Cos’è il documento unico di valutazione dei rischi da interferenza
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l documento unico di valutazione dei rischi da interferenza, acronimo DUVRI è quel documento che il datore di lavoro committente redige, in base a quanto previsto dall’art. 26 comma 3 del D.Lgs 81/2008, quando vi è un interferenza tra i lavoratori della committenza ed imprese appaltatrici o i lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture (es. pulizie, manutenzioni, ecc). Lo scopo è quello di valutare i rischi che si possono creare sul luogo di lavoro a seguito della compresenza dei lavoratori dell’impresa appaltatrice e di quella committente (e non solo). Qualora l’impresa agricola abbia alle dipendenze dei lavoratori subordinati, anche con contratti diversi, si applica in pieno quanto disposto dal D.Lgs 81/2008. E’ lavoratore dipendente chiunque presti la propria opera manuale per la coltivazione di fondi o allevamento di bestiame e per attività connesse a favore di una azienda agricola o di altro soggetto che svolge attività agricola. In tale ipotesi il datore di lavoro committente dovrà adempiere a quanto disposto dall’art. 26, ovvero relativamente alle imprese od ai lavoratori autonomi che presteranno la loro
opera in azienda tramite: - acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; - acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale; Effettuata questa verifica cartacea, occorrerà mettere a conoscenza l’impresa e/o il lavoratore autonomo sui rischi che troverà all’interno dell’ambiente di lavoro in cui andrà ad operare. (es. rischio chimico, rischio biologico, rischio rumore, rischio incendio, attrezzature ecc.) Il passo successivo, sarà quello di
conoscere i rischi che l’impresa o il lavoratore autonomo porteranno nell’azienda del committente. In questa ottica, risulta fondamentale la comunicazione tra il datore di lavoro committente e le imprese o i lavoratori autonomi, affidataria del/ dei contratto/i d’appalto, d’opera o di somministrazione. Il terzo comma dell’art. 26 risulta il punto cardine della gestione dell’interferenza. Il legislatore punta il dito su una struttura che deve obbligatoriamente analizzare e per quanto possibile ridurre i rischi da interferenza. Il DUVRI è, pertanto, quel documento, obbligatoriamente redatto dal datore di lavoro committente che riduce i rischi da interferenza qualora gli stessi non possano esseri gestiti sfalsando la lavorazione interferente nel tempo o nello spazio. Ad esempio, quando l’azienda agricola affida i lavori di vendemmia alla cooperativa che con i suoi lavoratori provvede al taglio dei grappoli e a riporli nelle ceste che poi vengono caricate dai lavoratori dell’azienda agricola: in questo caso, occorre che i lavoratori di entrambe le aziende siano informate e formate sulla interferenza al fine di prevenire o almeno ridurre i rischi derivanti dalla compresenza sul luogo di lavoro.
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A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo
Interventi agronomici del mese
U
no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo. Un Ottobre nella media termica o leggermente superiore e anche nella media pluviometrica: fasi asciutte e più calde intervallate a fasi piovose. Nel dettaglio:
CEREALI: Per grano, orzo e cereali autunno vernini si procederà con le semine e posizionamenti di eventuali diserbi di pre o post emergenza precoci. Su mais si ultimeranno le raccolte sia di trinciato che di granella. Su sorgo di secondo raccolto si ultimeranno le trinciature così come per la soia.
In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria presenza delle neanidi di cocciniglia e se necessario effettuare un primo intervento di olio bianco minerale. Su fragola unifera continuare l’attività di gestione del mal bianco, in casi di forte presenza abbinare un antiodico specifico. Si consiglia di
monitorare con cura la presenza di ragnetto rosso ed eventualmente trattare, ponendo attenzione all’ effetto collaterale su tarsonema su impianti mantenuti al secondo anno. Sono da impostare anche trattamenti fungicidi per la gestione soprattutto di antracnosi utilizzando preferibilmente prodotti con azione anche su vaiolatura. Su fragola rifiorente si continua la gestione di Drosophila, tramite utilizzo di trappole attrattive, reti antinsetto e mantenere la pulizia dell’impianto e raccolte ravvicinate dei frutti maturi. Porre attenzione alla presenza di ragnetto rosso e mi-
FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI: Su mirtillo negli impianti con forte necessità di acidificare si può consigliare un primo trattamento con zolfo correttivo del ph del terreno o di apportare del calcio utilizzare del solfato di calcio (gesso). Si consiglia l’applicazione di rame e in caso di presenza di phomopsis utilizzare un insetticida specifico. Controllare la
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CONSULENZA AGRONOMICA ridi che vanno gestiti con trattamenti dedicati. Su lampone e rovo gestire la drosophila come sopra indicato. Tenere sotto controllo anche le presenze di ragnetto rosso e cimice che si stanno verificando su numerosi impianti. Su mora si consigliano trattamenti con rame e zolfo dopo la sistemazione dei tralci per il controllo dell’eriofide. Effettuare su entrambe le specie trattamenti a base di rame e aggiungere fungicidi specifici per il controllo di ruggine, laeptosfaeria, botrite. FRUTTA: Su ciliegio, albicocco, susino e pesco, terminate le operazioni di potatura estiva, si consiglia di intervenire con un prodotto fungicida come lo zolfo, utile a favorire la cicatrizzazione delle ferite. Su melo e pero è utile in questo periodo intervenire con un apporto di azoto pari al 30% dell’asporto. Una volta terminata la raccolta, è consigliato un intervento con zolfo, utile sia per la prevenzione dei funghi che degli eriofidi. Sul kiwi terminata la raccolta delle varietà precoci, si consiglia
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razioni di raccolta procedere ad una modica concimazione azotata. Intervenire contro la gleosporiosi appena possibile (specialmente nei fondovalle) con Tiofanate Metile.
una potatura volta ad eliminare il legno più “vecchio”. Tale operazione andrà ripetuta tra fine mese e inizio novembre, sulle varietà a maturazione tardiva. Per prevenire gli attacchi del batterio PSA, si consiglia di potare solo in giornate asciutte e soleggiate. NOCCIOLO: Al temine delle ope-
ORTICOLE: Su peperone nei tunnel sprovvisti di rete anti-insetto monitorare la presenza della cimice. Su Zucchini visto l’ abbassamento della temperatura mantenere le coperture contro l’ oidio e la peronospora. Su Cavoli, Cavolfiori e Broccoli prestare attenzione alla presenza della cavolaia e altri lepidotteri ancora presenti; all’ occorrenza intervenire con appositi larvicidi. Per lattughe e spinaci in caso di presenza di afidi effettuare trattamenti con afidicidi sistemici. VITE: Mese sempre destinato alla vendemmia. Non sono previsti trattamenti, fatto salvo il terzo trattamento per la flavescenza d’orata a vendemmia ultimata. Sono in raccolta le varietà Barbera, Cabernet e Nebbiolo con le varie declinazioni (Alba, Roero, Barbaresco, Barolo ecc).
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CONSULENZA LEGALE
Le norme e l’orientamento della Giurisprudenza
Successione: come diseredare un erede Potrebbe capitare di trovare ben nascosto in un cassetto della casa di abitazione di una persona passata a miglior vita un testamento scritto a mano contenente frasi come: “Escludo dalla mia successione mio fratello”, “Nelle mie piene facoltà mentali ed in perfetta salute, dichiaro, qualora dovessi mancare, di escludere da tutto quello che io posseggo i miei cugini”, senza aggiungere altro.
Una testamento di tal natura è nullo?
Innanzitutto, il testamento scritto interamente di pugno dal testatore (il cosiddetto testamento olografo) è valido se è indicata la data (specificando il giorno, mese ed anno) e se è firmato dall’autore alla fine delle disposizioni.
Il testamento olografo è valido anche se contiene solo una clausola di diseredazione senza nessuna disposizione attributiva di beni. Lo ha affermato la Cassazione con la sentenza 8352, depositata il 25 maggio 2012, che ha mutato orientamento rispetto alle precedenti pronunce. Occorrono però alcune precisazioni. Se una persona non ha disposto, in tutto o in parte, dei suoi beni per il tempo in cui avrà cessato di vivere interviene la legge ad indicare come essi devono essere assegnati (la cosiddetta successione legittima). Le categorie di successibili e quindi i soggetti appartenenti alla famiglia del defunto, che la legge istituisce quali suoi eredi in mancanza di testamento, sono le seguenti: il coniuge, i discendenti (figli, nipoti), gli ascendenti (padre, madre, nonno e nonna),
i collaterali (fratelli), gli altri parenti entro il sesto grado e lo Stato. Nell’ordine e secondo le regole stabilite dal codice civile. Ora, la clausola di diseredazione mira ad escludere dalla successione legittima i soggetti diseredati; per i soggetti non esclusi non impedisce l’apertura della successione legittima (che opera in mancanza, in tutto o in parte, di un valido testamento). Fanno poi eccezione i legittimari: come è noto, ai figli, al coniuge ed agli ascendenti (a questi ultimi solo in
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E
possibile escludere dalla successione un parente? ’
CONSULENZA LEGALE mancanza di figli) la legge riserva la cosiddetta “quota di legittima”. Esiste una porzione del patrimonio di cui non è possibile disporre liberamente per testamento ma che deve essere necessariamente riservata ai familiari più stretti (i figli, il coniuge, gli ascendenti ed oggi anche le parti di un’unione civile). Una clausola volta ad escludere i predetti soggetti dalla successione non potrebbe in ogni caso privarli della quota di legittima a loro spettante in forza della legge. Ad esempio, un testamento di tal guisa: “Lascio tutto ai miei figli. Non voglio che mia moglie prenda un centesimo dopo la mia morte”, non sarebbe idoneo ad escludere il coniuge dalla successione: la moglie potrebbe comunque pretendere 1/4 del patrimonio del marito, oltre al diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. Poniamo invece che il defunto non sia sposato, sia senza figli, abbia solo tre fratelli (Paolo, Luca e Giuda) e lasci un testamento con scritto “esclu-
do dalla mia successione mio fratello Giuda”. I fratelli (così come i cugini) non appartengono alla categoria dei legittimari. La clausola sarebbe valida ed alla successione legittima concorrerebbero solo gli altri due fratelli (Paolo e Luca), essendo stato il terzo (Giuda) escludo per testamento. Quello descritto è l’orientamento più recente. La giurisprudenza non è tuttavia univoca. Esistono alcune pronunce che ritengono non valida una clausola di diseredazione partendo dal presupposto che, essendo ispirata, nella normalità dei casi, da sentimenti di odio o rancore, non soddisfi interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico. Inoltre si deve considerare che, anche ove ammessa, la facoltà di diseredazione non è priva di limiti: l’autonomia privata non può arrivare al punto tale da consentire al testatore di diseredare tutti i potenziali eredi legittimi, compreso lo Stato (che acquista l’eredità in mancanza di altri successibili). Una tale disposizione sarebbe nulla, in quanto in contrasto con l’interesse pubblico, sotteso alla
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disciplina della successione mortis causa, volto a garantire, in ogni caso, la continuità dei rapporti giuridici facenti capo al defunto. La diseredazione infine non deve essere confusa con “l’indegnità a succedere”, che funziona anch’essa come causa di esclusione dalla successione. A differenza della clausola di diseredazione, è prevista dalla legge (non dal testatore) ed opera anche nei confronti dei legittimari. Le cause di indegnità sono tassativamente indicate dall’art. 463 del codice civile: si tratta di casi particolari, riguarda, ad esempio, chi ha tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta o chi ha soppresso o nascosto il testamento ovvero chi ha formato un testamento falso. Ipotizziamo che Tizio abbia tentato di uccidere lo zio Caio (unico fratello del defunto padre di Tizio, scapolo e senza figli) per ereditarne il patrimonio: una volta deceduto Caio, Tizio potrebbe essere escluso dalla successione legittima per indegnità anche se lo zio non lo avesse diseredato nel testamento.
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’analisi sensoriale delle castagne è stato l’argomento trainante di un’iniziativa organizzata dall’Associazione Castanicoltori Lario Orientale, in collaborazione con O.N.A.Frut. Il corso ha visto la partecipazione di castanicoltori, hobbisti e appassionati provenienti dal Lecchese, dalla Brianza e dalla Bergamasca, che hanno seguito la parte teorica ed i test sensoriali guidati dalla dott.ssa Maria Gabriella Mellano dell’Università di Torino e Maestro Assaggiatore di O.N.A.Frut e, successivamente, hanno partecipato alla visita tecnica nel Cuneese. Durante il corso, dopo la presentazione delle attività di O.N.A.Frut e del Centro Regionale di Castanicoltura del Piemonte, sono state approfondite le tematiche di analisi sensoriale delle castagne. Diversi campioni di frutti sono stati preparati per l’assaggio in collaborazione con lo Chef Luigi Gandola presso il Ristorante Salice Blu di Bellagio (CO) e utilizzati per i test sensoriali che hanno permesso di mettere in evidenza dettagli tecnici, metodologici e qualitativi sul prodotto. Sul territorio esistono cultivar di Castanea sativa che meriterebbero
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una specifica caratterizzazione qualitativa e sensoriale. La visita tecnica ha permesso ai partecipanti di conoscere la realtà castanicola cuneese, sempre più caratterizzata anche da castagneti moderni intensivi. In campo, le numerose domande dei partecipanti hanno trovato risposta nelle descrizioni dei signori Luigi Fraire e Massimo Testa che hanno descritto tipologia, gestione agronomica e sistemi di difesa. La visita agli impianti dell’Az. Agr. Olivero Roberto ha inoltre permesso di mostrare ai partecipanti una ricca dotazione di macchinari specifici per la raccolta e la prima lavorazione dei frutti. La presenza del presidente O.N.A.Frut, Giovanni Quaglia e del-
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la dr.ssa Mellano durante la visita in campo ha permesso di implementare le informazioni sulle varietà coltivate e sulle caratteristiche qualitative e organolettiche dei frutti. In Bergamasca si stanno realizzando solo ora i primi castagneti specializzati e il gruppo si è dimostrato molto interessato a conoscere l’esperienza del Cuneese, comprese le dinamiche di mercato, le modalità di coltivazione e smercio, oltre alle numerose problematiche fitosanitarie. Gli elementi fondanti di quest’iniziativa sono stati: la versatilità di utilizzo delle castagne in cucina, l’attenzione alla tradizione e il legame con il territorio espressi dal mondo della ristorazione rappresentato, in questo caso, da uno chef di fama internazionale, il fondamento e la base scientifica sui quali fondare specifici iter di valorizzazione del prodotto, rappresentati dall’attività di O.N.A.Frut, l’impegno espresso e concretizzato dai differenti attori della filiera (tecnici, vivaisti e castanicoltori). Tali elementi sono anche imprescindibili per un rilancio della castanicoltura moderno e, allo stesso tempo, attento alle peculiarità della tradizione.
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a raccolta può essere un’occasione di grande soddisfazione, in particolare quando è fatta in compagnia e quando la consumazione avviene in sicurezza. Ma se non si è esperti occorre mantenere alta l’attenzione, perché i funghi buoni hanno un elevato numero di sosia velenosi con cui è possibile confonderli. Cosa fare? Prima di consumare i funghi raccolti, è possibile (e spesso necessario) farli controllare gratuitamente da un esperto micologo, mettendosi in contatto con il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell’ASL CN 1. Gli esperti micologi, previo appuntamento telefonico, si rendono disponibili presso le sedi del SIAN (www.aslcn1.it/prevenzione/sian) a visionare i funghi per il riconoscimento delle specie commestibili. Precauzionalmente si consiglia di: • astenersi dal consumo di specie fungine di cui non si posseggano le dovute conoscenze
che li rendono poco digeribili non consumare in gravidanza e non somministrare ai bambini • non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati Se dopo un’ingestione di funghi dovessero insorgere dei disturbi gastroenterici (vomito e diarrea anche dopo 24 ore dall’ingestione) occorre andare con urgenza al pronto soccorso, senza tentare di curarsi da soli (il latte non è un antidoto!), portando con sé tutti gli avanzi di funghi (cotti, crudi, resti di pulizia). Sono false credenze quelle per cui i funghi che crescono sugli alberi sono sempre mangerecci, oppure che se sono stati mangiati da parassiti o animali vuol dire che sono buoni, o che i funghi velenosi sono solo quelli che cambiano colore quando sono tagliati o, infine, che occorre diffidare di funghi che hanno un brutto aspetto mentre gli altri sono tutti commestibili. •
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circa la commestibilità non raccogliere funghi vecchi o in cattivo stato di conservazione che possono produrre sostanze tossiche consumare i funghi dopo cottura consumare i funghi in modica quantità poiché contengono sostanze (cellulosa e chitina)
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tubarico, e porre l’indicazione chirurgica di adenoidectomia Russamento notturno con apnee negli adulti: per valutare la pervietà nasale e coanale, per effettuare il Test di Muller (indicativo per il grado di apnea e la localizzazione dell’eventuale collabimento mucoso), per caratterizzare l’eventuale ipertrofia della base lingua e la ptosi del palato molle, per valutare la pervietà dello spazio respiratorio Disfagia: per escludere la presenza di un processo infettivo o tumorale (benigno o maligno) che può interessare l’orofaringe, la laringe o l’ipofaringe, ostacolando il passaggio di alimenti solidi o liquidi, per valutare la motilità faringo-laringea e la coordinazione della deglutizione Disfonia: per valutare la conformazione e la motilità del piano glottico e sovraglottico, escludendo patologie infettive, tumorali benigne o maligne, per valutare lo spazio retroricoideo e interaritenoideo, escludendo una flogosi da reflusso gastro-esofageo Dispnea: per escludere la presenza di un processo infettivo o tumorale (benigno o maligno) della laringe che riduce lo spazio respiratorio Tosse secca, senso di corpo estra-
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neo faringeo: per valutare lo spazio retroricoideo e interaritenoideo ed escludere una flogosi da reflusso gastro-esofageo • Emoftoe: per escludere punti di sanguinamento del distretto faringo-laringeo. La Laringoscopia a Fibre Ottiche o Fibroscopia è un esame che non presenta controindicazioni in quanto è indolore, non richiede necessariamente l’anestesia locale (che al bisogno può essere fatta mediante spray o cotonoidi imbevuti e posizionati nelle fosse nasali) e dura pochi minuti, e che quindi può essere effettuato ambulatorialmente nei bambini a partire dai 3 anni. Lo strumento utilizzato è Il fibroscopio flessibile, a fibre ottiche del diametro di circa 3,4 mm con l’estremità distale mobile (angolo rotazione 125°) che introdotto nel vestibolo nasale consente la visione delle caratteristiche anatomo-patologiche dei distretti rino-faringo-laringei, producendo immagini ad alta risoluzione. In conclusione, la Laringoscopia a Fibre Ottiche consente uno studio scrupoloso del distretto rino-faringolaringeo in breve tempo, a basso costo e senza provocare rischi o dolore al Paziente, e rappresenta l’esame indispensabile all’Otorinolaringoiatra per una diagnosi accurata e una terapia mirata.
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La Laringoscopia a Fibre Ottiche o Fibroscopia è indicata nei seguenti casi: • Ostruzione respiratoria nasale: per valutare la presenza di una deviazione del setto nasale e caratterizzarla (deviazione della cartilagine quadrangolare, deviazione del setto osseo o condrovomeriana), per valutare la presenza di ipertrofia dei turbinati inferiori (rinite allergica, rinite vasomotoria) e dei turbinati medi (conca bullosa), per valutare la presenza di sinusopatia (acuta o cronica –poliposi naso-sinusale-) • Rinorrea sierosa o muco-purulenta, dolore al volto o sovra-orbitario o frontale: per escludere un quadro di sinusopatia • Rinorrea striata di sangue: per escludere un processo neoplastico naso-sinusale • Otiti medie recidivanti, ipoacusia trasmissiva, timpanogramma di tipo B, difficoltà alla compensazione: per valutare la pervietà della tuba d’eustachio e del rinofaringe (il carcinoma del rinofaringe può provocare ipoacusia trasmissiva) • Ostruzione respiratoria nasale, otiti catarrali recidivanti o russamento notturno nei bambini: per valutare la presenza di adenoidi nel cavo rinofaringeo, determinarne il grado di ostruzione e l’eventuale occlusione dell’ostio
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Il contenuto delle “Buste arancioni” Inps L’INPS, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha attivato la campagna informativa delle cosiddette “buste arancioni”. Gli iscritti all’INPS che riceveranno la “busta arancione” saranno quelli con gestioni assicurative legate al fondo dei lavoratori dipendenti (anche domestici), quelle speciali dei lavoratori autonomi come ad esempio coltivatori diretti, artigiani, commercianti e le gestioni separate. L’invio delle “buste arancioni” sarà effettuato in più spedizioni ed è rivolto agli assicurati INPS per le diverse classi di età. Il calcolo elaborato per l’interessa-
to tiene conto della legge in vigore e si basa su: - età; - storia lavorativa; - retribuzione/reddito dell’interessato All’interno della busta arancione (chiamata così per un’iniziativa simile della Svezia negli anni Novanta) ci saranno sostanzialmente tre informazioni: (vedere esempi sottostanti). 1. L’estratto conto contributivo maturato fino a oggi, cioè la quantificazione dei versamenti che risultano accreditati finora all’INPS: i lavoratori potranno controllare i contributi
Estratto conto contributivo utile ai fini della pensione
L’estratto conto contributivo utilizzato per il calcolo della Sua pensione futura unisce quanto Le è stato accreditato presso INPS e quanto presumibilmente potrà maturare proseguendo l’attuale attività lavorativa fino al momento della pensione (contributi simulati).
Contributi accreditati AGO
In questa tabella sono elencati i contributi a Lei accreditati.
Contributi utili alla Pensione (in settimane)
Periodo
Tipo contributo
che sono stati loro versati e segnalare eventuali anomalie.
Retribuzione o reddito
dal
al
Al Diritto
Al Calcolo
Lavoro dipendente
01/01/1987
31/12/1987
52
52
€ 9.855,55
Servizio militare
01/01/1988
31/12/1988
52
52
€ 9.900,00
Lavoro dipendente
01/01/1989
31/12/1989
52
52
€ 10.000,00
Lavoro dipendente
01/01/1990
31/12/1990
52
52
€ 10.200,00
2. La simulazione dell’importo del primo assegno della propria pensione futura: in particolare saranno in-
dicate anche la prima data utile per avere diritto alla pensione di vecchiaia, una stima dell’ultima retribu-
zione e il tasso di sostituzione, cioè il rapporto tra l’importo dell’ultima retribuzione e il primo assegno.
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La previsione della Sua pensione
Il calcolo della pensione tiene conto della normativa in vigore e si basa su tre fondamentali elementi: l’età, la storia lavorativa e la retribuzione/ reddito.
Di seguito troverà la decorrenza, l’importo previsto della pensione e il suo rapporto con l’ultima retribuzione stimata. Gli importi futuri sono espressi a prezzi costanti ai valori monetari del 2015.
Pensione di vecchiaia 1. Data di pensionamento
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2. Previsione pensione mensile lorda
€ 643,57
3. Stima ultima retribuzione lorda o reddito percepito
€1.651,00
4. Tasso di sostituzione
39%
3. I contributi futuri simulati: una stima teorica dell’INPS sui contributi futuri calcolati in base all’attuale lavoro.
I Suoi contributi futuri simulati
In questa sezione Le mostriamo la contribuzione futura che è stata stimata da INPS in base al Suo profilo lavorativo. Le sottolineiamo che il risultato può variare in rapporto all’andamento della Sua futura vita
lavorativa. Per esempio, in caso di interruzioni del rapporto di lavoro la Sua contribuzione potrebbe essere inferiore e, di conseguenza, l’importo della pensione più basso di quello stimato.
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italiana, a cui è agganciata la rivalutazione dei montanti contributivi accantonati dai lavoratori». Gli uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per la consulenza in merito alla verifica delle “buste arancioni”.
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EPACA
Lavoro e malattie professionali: i disturbi muscolo-scheletrici
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urante lo svolgimento dell’attività professionale, i lavoratori possono essere esposti ad una molteplicità di rischi. Infatti, capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi per problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi
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infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tali indennità. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. Alcune tipologie di attività lavorative (lavorazioni edili, lavorazioni industriali, lavorazioni agricole ecc.) si esplicitano nella ripetizione di movimenti e nel trascorrere molto tempo compiendo azioni lavorative in posizioni scomode, da qui l’origine di molti disturbi muscolo-scheletrici. Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia
professionale (tunnel carpale, tendinite ecc.) e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15. L’INAIL con la circolare n. 10 del 2016 ha confermato che per il lavoratori autonomi agricoli (titolari e coadiuvanti Coltivatori Diretti) e per i lavoratori subordinati a tempo determinato, la denuncia di malattia professionale deve essere effettuata dal medico mediante l’invio del certificato medico, che funge anche da denuncia). E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente al fine di poter ottenere, dimostrato in nesso con l’attività la-
EPACA vorativa, il giusto indennizzo. Il Patronato EPACA della Coldiretti, attraverso una qualificata consulenza medica, garantisce, a coloro che ne potrebbero avere diritto, un’assistenza immediata con la possibilità
PATOLOGIE
TUNNEL CARPALE
di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite. A titolo esemplificativo si elencano alcune patologie “muscolo-scheletriche” che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali:
LAVORAZIONI
la Sindrome del tunnel carpale può essere riconosciuta a chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano
movimenti
ripetuti,
mantenimento
di
posture
incongrue e impegno di forza; TENDINITI
le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano
movimenti
ripetuti,
mantenimento
di
posture
incongrue e impegno di forza ERNIA AL DISCO
chi ha contratto ernia discole lombare in quanto impegnato in lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale o in lavorazioni svolte con macchine;
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SCADENZE
Scadenze 17 OTTOBRE (essendo il 16 ottobre festivo) VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente. IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili)
Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2015 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00, se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66, legge 427/93.
25 OTTOBRE ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI - mese di settembre e 3 trimestre 2016 Scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di settembre e nel 3 trimestre 2016. PRESENTAZIONE MODELLO 730 INTEGRATIVO
Scade il termine per la presentazione esclusivamente ad un CAF, del modello 730/2016 integrativo utilizzabile nel caso in cui il contribuente rilevi errori od omissioni (oneri deducibili e/o detraibili ecc.) tali da determinare, per ogni singola imposta, un maggior credito d’imposta od un minore debito d’imposta. Il contribuente sarà tenuto anche alla presentazione di tutta la documentazione necessaria.
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SCADENZE
31 OTTOBRE IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta. IVA ESPORTATORI
I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
2 NOVEMBRE (essendo il 1 novembre festivo)
ACCONTO IRPEF – IRES e IRAP anno 2016 Da oggi decorrono i termini per effettuare il versamento dell’acconto IRPEF, IRES ed IRAP anno
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2016. La misura dell’acconto è stabilita nella misura del 100%. ACCONTO CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI
Da tale data decorrono i termini per il versamento dell’acconto della cedolare secca sugli affitti per i soggetti che hanno optato per il nuova sistema previsto per il 2016 per le locazioni di immobili ad uso abitativo. L’acconto è dovuto nella misura del 95% e dall’importo va detratto l’eventuale primo acconto.
11 NOVEMBRE
SAN MARTINO – INIZIO ANNATA AGRARIA
Per consuetudine e per convenzione San Martino è il momento iniziale delle affittanze agrarie.
15 NOVEMBRE
IVA FATTURAZIONE DIFFERITA
A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R.633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di ottobre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè ottobre.
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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 – 12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.
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